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ORGANIZZAZIONE COSTITUZIONALE E SISTEMA POLITICO

Stato-comunit
Stato-apparatoordinamento costituzionale:
ordinamento regolato da determinate leggi, scritte e non (common law/civil law) e che
ha organi fondamentali (Parlamento, Governo) che consentono al gruppo una vita
ordinata e disciplinano lesercizio dei poteri superiori di decisione e comando
Organi costituzionali:
Presidente della repubblica
Parlamento:assemblee elettive con funzione legislativa =
controllo e indirizzo politico
Governo: organo esecutivo = guida lamministrazione
pubblica
Corpo elettorale
Corte costituzionale

Lo Stato nella forma democratica nasce nel corso del XIX. Si basa su 5 principi ispiratori
fondamentali:

Diritti dell'uomo garantiti
Regola della maggioranza sistema elettorale & sistema decisionale
Principio della rappresentanza sovranit popolare secondo norme costituzionali
scritte = elezione
Principio della separazione dei poteri
Principio dell'opposizione garantita

Passaggio dallo Stato assoluto a quello liberale lotta per una Carta e per il Parlamento (che
garantisce il rispetto della carta) =leggibile come lotta per laffermazione della democrazia.

E nel rapporto fra governanti e governati che si valuta se abbiamo di fronte una forma di stato
democratica.
Lelemento che contraddistingue una forma democratica l'opposizione garantita = gli altri
principi sono elementi serventi.

In Italia per un lungo periodo stata presente una opposizione ma non le stato consentito di
governare a seguito di una regola non scritta --> conventio ad excludendum principio
convenzionale in base al quale il PCI era escluso dal Governo = il potere esecutivo era tutto
spostato al Parlamento = gestione indirizzo politico centrata sul Parlamento.

unaltra convenzione: la convenzione dell'arco costituzionale = tutte le forze politiche
avevano pari legittimazione ad essere rappresentate nelle assemblee parlamentari.
In base a tale convenzione le scelte politiche venivano fatte in Parlamento, dove erano presenti
tutte le forze politiche = tutti i partiti avevano lo stesso ruolo e legittimazione ad agire in
Parlamento.
Pari legittimazione dovuta alla regola elettorale proporzionale basata su articoli 72 & 82
costituzione.

Sistema proporzionale abbandonato nellaprile 93 passaggio ad un sistema maggioritario
(scelta di chi governer del cittadino). Ma si ha sempre un meccanismo di controlli e
bilanciamento = tutte le forze politiche continuano ad avere un peso effettivo e la maggioranza
costretta al confronto con lopposizione.

La legge elettorale del 93 comunale e provinciale indica : nellelezione del Sindaco o Presidente
di Provincia si stabiliscono delle condizioni per le quali vince :

chi prende il > n di voti & arriva alla quota della pi 1 di coloro che votano =
maggioritario

Se nessuno dei candidati raggiunge tale quota si procede al ballottaggio :tornata elettorale a
cui partecipano i 2 candidati meglio piazzati.
In questa fase i partiti si coalizzano su i due nomi depotenziamento soggetto partito a fronte
dellaffermazione della coalizione.

Le formule elettorali con cui vengono eletti senatori e deputati del Parlamento hanno invece un
carattere prevalentemente maggioritario: con questo sistema il 75% dei seggi, gli altri sono
attribuiti con il sistema proporzionale = elezioni per maggioritarie e proporzionali

LA FORMA DI STATO DEMOCRATICA CONTEMPORANEA BASATA SU UN SISTEMA DI ORGANI COSTITUZIONALI, TRA
LORO COLLEGATI. Allinterno di questa forma di stato esistono 3 tipi di forma di Governo (
atteggiarsi dei rapporti tra organi di vertice dellordinamento Parlamento, Governo,
presidente repubblica)

Forma di Governo Parlamentare: funzione di indirizzo politico svolta congiuntamente
dal Parlamento e dal Governo. Il Governo deve avere la fiducia del Parlamento, e n il
capo del Governo (presidente del consiglio) e n il presidente della repubblica sono
eletti direttamente dal corpo elettorale

Forma di Governo presidenziale il capo dello stato, che anche capo dellesecutivo,
eletto direttamente dal popolo. organo monocratico: non c rapporto di fiducia tra
legislativo ed esecutivo, il capo dellesecutivo (presidente)non pu sciogliere le Camere
e queste non possono sfiduciarlo. In questi sistemi c netta separazione &
incompatibilit fra membri del Governo e del Parlamento


Forma di Governo semi-presidenziale: (es. Francia V repubblica) si ha un esecutivo
bicefalo composto dal Capo del Governo e dal Presidente della repubblica eletto
direttamente dal corpo elettorale. Il rapporto di fiducia esiste tra esecutivo (Governo) e
legislativo, ma la fiducia iniziale presunta (vale solo lipotesi di mozione di sfiducia)

In ogni ordinamento politico-istituzionale esiste una interconnessione tra organizzazione
costituzionale e politica, nel quale il sistema elettorale svolge un ruolo rilevante, in quanto
collegato al sistema dei partiti con una relazione biunivoca:
non solo il sistema elettorale a creare e influenzare il sistema dei partiti ma anche il sistema
dei partiti che influenza quello elettorale.

SCHEDE SUL SISTEMA POLITICO-ISTITUZIONALE, SULLA REPUBBLICA PARLAMENTARE &
SULLA COSTITUZIONE ITALIANA

Concetto di democrazia
= "Governo del popolo.
Nel linguaggio politico attuale rientrano in questo concetto 2 elementi indipendenti:

1. principio di eguaglianza: regime democratico se elimina del < n di diseguaglianze
tra individui e gruppi

2. principio di rappresentanza: sistema che consente di rappresentare i soggetti in
toto per mezzo di altri soggetti eletti democraticamente. La rappresentanza politica
un rapporto per cui i componenti di un organo elettivo adempiono alle funzioni loro
assegnate nell interesse pubblico.

Importanza dei valori e dei principi della democrazia:

nascita dei diritti umani : GB, USA, Francia
diritti civili/ politici/ sociali
principio della rappresentanza basato sullelezione
responsabilit politica del Governo che si sviluppa verso la forma di Governo
parlamentare
principio elettorale proporzionale e uninominale
principio della divisione dei poteri

STATO & DEMOCRAZIA:
stato: organizzazione di un gruppo sociale su un determinato territorio, dotato del
potere sovrano, mediante l'esercizio del quale svolge 2 funzioni fondamentali:

1. produzione di norme: scopo promuovere nei cittadini i comportamenti desiderati

2. produzione di servizi collettivi o pubblici tra cui lamministrazione della giustizia

LA COSTITUZIONE
Lo Stato come ogni organizzazione, governato da norme che ne disciplinano la struttura, il
funzionamento del suo apparato e i rapporti con coloro che ne fanno parte, cittadini e societ
civile.
Linsieme di queste regole ci che definiamo
Costituzione = insieme delle norme fondamentali di uno stato che stabiliscono:

organizzazione del potere

rapporti che intercorrono tra potere e collettivit che vi sottoposta

legge fondamentale dello stato superiore ad ogni altra

diritto costituzionale: branca del diritto che si occupa:

dello stato: struttura e funzioni
del rapporto fra Stato & cittadini - Stato & Enti territoriali

legge costituzionale (in Italia) : modifica la costituzione = richiede speciale procedura di
approvazione (art.138) incostituzionale = legge o provvedimento non conforme alla lettera
o spirito della costituzione.

Corte costituzionale: organo che ha il compito di valutare la costituzionalit delle leggi ed
atti aventi forza di legge = conformit alla costituzione.

Lelaborazione della attuale costituzione ha richiesto un lungo periodo: il progetto predisposto
da una commissione di 75 deputati fu presentato allassemblea nel gennaio 47 e approvato a
dicembre 47. Dopo la promulgazione da parte di De Nicola, capo provvisorio dello Stato, entr
in vigore il 1 gennaio 48.

La costituzione formata da 139 articoli suddivisi in:

principi fondamentali: art 1-12
parte prima diritti e doveri dei cittadini art 13-54
o titolo I rapporti civili
o titolo II rapporti etico-sociali
o titolo III rapporti economici
o titolo IV rapporti politici
parte seconda ordinamento della repubblica art 55-139
o titolo I il Parlamento
o titolo II il presidente della repubblica
o titolo III il Governo
o titolo IV la magistratura
o titolo V le regioni, provincie, comuni, citt metropolitane
o titolo VI garanzie costituzionali

seguono le disposizioni transitorie e finali (n da I a XVIII) alcune oggi superate, servite a
regolare il passaggio dal vecchio al nuovo sistema, altre ancora in vigore legate alle
circostanze storiche in cui nata la Costituzione (es. divieto di riorganizzare il partito fascista)

La costituzione italiana si presenta come un testo normativo aperto: potr nel tempo
trovare soluzioni interpretative , ma sempre ispirate ai principi della persona e della libert e
giustizia sociale.
Ma interpretare non significa poter modificare facilmente il contenuto della carta in quanto le
norme costituzionali sono sottratte, per esplicito dettato dell'art.134 allabrogazione e deroga
mediante legge ordinaria per evitare che il potere legislativo possa influire direttamente sul
testo, espressione dei principi e valori fondamentali per la vita dello stato.

= rigida e pu essere modificata dal Parlamento solo attraverso una legge costituzionale la
cui approvazione richiede:
prolungata riflessione
accordo di ampia maggioranza delle forze politiche

Cautele che lassemblea costituente ( nell art 138)disciplina tal materia.

Cmq le leggi di revisione costituzionale hanno dei limiti : la costituzione dichiara come
inviolabili (non eliminabili) i diritti di libert e , art 139, che la forma repubblicana non pu
essere oggetto di revisione costituzionale scopo : proteggerla dal rischio di sovvertimento =
a quello subito dallo statuto albertino ad opera del fascismo (perch troppo flessibile)

Repubblica parlamentare

Forma di organizzazione del potere politico caratterizzata da

a) rapporto di fiducia che deve necessariamente esistere tra Parlamento e Governo
b) dal controllo che il Parlamento esercita sul Governo

presente in molti stati democratici.

La costituzione italiana per es. distribuisce il potere politico tra:
Parlamento
Governo
presidente della repubblica

in base ad un meccanismo schematizzabile :



























La repubblica presidenziale: forma di organizzazione del potere politico caratterizzata dalla
presenza di 2 organi eletti direttamente dal popolo:
Parlamento
presidente della repubblica

tipica quella USA in cui il presidente contemporaneamente capo dello stato e del Governo,
quindi titolare del potere esecutivo.
Sceglie personalmente e nomina i ministri (posizione subordinata a lui) e pu revocarli e
sostituirli
= sistema molto stabile (no crisi di Governo) ma ci possono essere problemi di funzionamento
se tra Presidente e Congresso si instaurano rapporti conflittuali (pu accadere se non esiste tra
i 2 organi omogeneit politica)

La repubblica semi-presidenziale: forma in cui il presidente della repubblica eletto
direttamente dal popolo, cos come il Parlamento, ma USA non anche capo del Governo.
il presidente nomina il Governo (presidente nomina presidente del consiglio & ministri) che
deve avere la fiducia del Parlamento (come nelle repubbliche parlamentari).
Pu accadere che si verifichi un conflitto fra presidente e Parlamento (o meglio maggioranza
parlamentare) se i programmi politici non sono omogenei =conflitto che pu risolversi con
scioglimento anticipato delle Camere (potere che non ha il presidente USA).

In Francia pu accadere che il corpo elettorale possa esprimere maggioranze nelle elezioni
per la presidenza della repubblica e per il Governo cohabitation

La forma di Governo deve essere messa in relazione con :
il sistema politico dei partiti
lorganizzazione dello Stato
il sistema elettorale esistente

per individuare la forma democratica (democrazia occidentale) facciamo riferimento al sistema
di rapporti tra gli organi con i quali configurata per realizzare il principio democratico.

La forma di Governo (governement) : costituita dallassetto strutturale & organizzativo
configurato dallimpianto costituzionale di un ordinamento statuale.

Organi tra cui si ripartisce la funzione di indirizzo politico sono:

corpo elettorale: sceglie i rappresentanti in base al sistema elettorale prefigurato
dallordinamento costituzionale
Parlamento: lassemblea legislativa o le due assemblee legislative che lo costituiscono
(se biCamerale) ha la funzione di emanare le norme giuridiche dellordinamento
(leggi). Ha il compito di aprire e chiudere il rapporto di fiducia con lesecutivo
Governo: deve ricevere la fiducia delle assemblee parlamentari ed legato a queste
dal rapporto di maggioranza. Deve 1 accertare lesistenza di tale rapporto e 2
mantenersi in tale ambito. Il legame si pu chiudere con un documento di analogo
valore della costituzione della relazione fiduciaria (mozione di fiducia/sfiducia)

Il presidente della repubblica non partecipa alla formazione dellindirizzo politico che viene
dal popolo e arriva al Governo ed determinato tra Governo e Parlamento.

Il presidente non una carica onoraria o rappresentativa: ha nella forma di Governo
parlamentare 2 caratteristiche particolari:
1. non generalmente eletto dal popolo, ma attraverso un elezione indiretta (es. nel ns
sistema il Parlamento in seduta comune, integrato dai rappresentati delle regioni, ad
eleggerlo con una maggioranza assoluta)Camera, senato e rappr.regioni non sono
organo di indirizzo politico, ma rappresentati della sovranit nazionale
2. partecipa allo svolgimento delle funzione legislativa ed esecutiva. Ha un compito
fondamentale quale punto di incontro con il sistema fiduciario Governo-Parlamento,
attraverso il potere di nomina del presidente del consiglio. Deve conferire ad una
personalit politica lincarico di formare il Governo, in modo che questo goda della
fiducia della maggioranza parlamentare.

Unico caso in cui questo potere non affidato al capo dello stato in svezia dove il presidente
del Parlamento monoCamerale ha sottratto questa funzione.

SISTEMA ELETTORALE & SISTEMA POLITICO

Art.1 cost. 2 comma : la sovranit appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei
limiti della costituzione : avviene attraverso il diritto di voto, che come disposto dallart.48
deve essere:
personale: non pu essere delegato
uguale: nessun voto vale di pi
libero e segreto: collegati la segretezza del voto garanzia di libert e costituisce
uno dei pilastri della democrazia

Il popolo pu esprimere la sua volont attraverso 2 funzioni:
elezione dei rappresentanti alla Camera e senato & referendum

Il sistema elettorale italiano stato fino al 93 proporzionalistico = elettore con il proprio voto
si esprime a favore del partito che preferisce ogni deputato/senatore rappresenta, senza
vincolo di mandato= allinterno delle Camere coesistono molti partiti

clausola di sbarramento: limite imposto in molti paesi al numero dei partiti in base alla
percentuale di voti ottenuti (= n seggi) in Germania ad es 5% in italia dal 93 4%.

Sistema elettorale e dei partiti, organizzazione costituzionale sono profondamente legati:

a) in un sistema proporzionalistico= multipartitico & frazionato, comporta tendenzialmente
laffermarsi di un sistema nel quale il Capo di Stato assume una fondamentale funzione
equilibratrice e di garanzia. Il Governo riveste un ruolo di comitato esecutivo
Parlamento.
b) In uno maggioritario tende ad affermarsi la prevalenza dellesecutivo: il corpo elettorale
detiene un forte potere decisionale diretto, il Parlamento diviene sede di
contrapposizione fra maggioranza e opposizione. Il capo dello stato interviene solo in
momenti di grave crisi. Nomina e scioglimento, fiducia vengono a ricollegarsi al
rapporto tra corpo elettorale ed esecutivo

A differenza di altri paesi (presenza di 2 grandi fazioni = conseguenza adozione di un sistema
elettorale maggioritario, a favorire il bipartitismo) in Italia pluralit di partiti, tale tendenza
viene dalla modifica della legge elettorale, permanendo una forma di pluripartitismo congenita.

Lassetto della forma di Governo si collega al sistema elettorale attraverso il tramite dei partiti:
un sistema proporzionale induce ad un assetto di molti partiti distinti = un assetto
istituzionale dei poteri nel senso di una > concentrazione di poteri nellassemblea
rappresentativa

un sistema maggioritario determina un assetto tendenzialmente bipartitico o
quantomeno bipolare, in cui ce una convergenza verso il centro x la conquista
dellelettore moderato = forma di Governo che risente + del potere esercitato dal
Governo, espresso dal partito che ha vinto.

Esiste un rapporto tra legge elettorale e mutamento della forma di Governo?
Il sistema elettorale determinante o trascurabile come influenza sullatteggiarsi del sistema
di Governo?

Se una forma di Governo deve avere come premessa un certo sistema elettorale, allora una
modificazione di questo sistema si traduce in una modificazione della forma di Governo.

Il sistema politico istituzionale caratterizzato da 3 aspetti:
1. organizzazione delle istituzioni di Governo ordinamento istituzionale
2. complesso delle forze politiche sistema dei partiti
3. sistema elettorale
In ogni ordinamento politico-istituzionale esiste una interconnessione tra organizzazione
costituzionale e politica, x cui il sistema elettorale svolge un ruolo notevole in quanto collegato
al sistema dei partiti in base a una relazione biunivoca:
non solo il sistema elettorale a condizionare il sistema dei partiti, ma anche il
sistema dei partiti a creare il sistema elettorale.

Il confronto tra forze politiche sulla scelta del sistema elettorale pu basarsi sul concetto di
democrazia maggioritaria cio sul principio della democrazia consociativa (dove la presenza
di molti partiti in interazione con il sistema elettorale comporta la possibilit che si incontrino in
una forma di mediazione detta "consensuale)

E dunque possibile distinguere 2 sistemi elettorali principali:

maggioritario: (tipico inglese) in cui ciascuna comunit geograficamente raccolta di cittadini
(collegio) pu eleggere 1 solo rappresentante, vince chi ottiene la maggioranza relativa ( 1
voto in + rispetto al 2) pu essere eletto al 1 turno (collegio uninominale maggioritario ad 1
turno) o al 2turno con il ballottaggio conseguenze sulla formazione delle alleanze fra partiti

proporzionale: territorio diviso in grandi collegi nei quali si eleggono + deputati sulla base
della ripartizione proporzionale, ogni partito sottopone una lista propria di candidati.
Questo sistema, con o senza sbarramento, garantisce la democrazia ma riduce la
governabilit, il collegio uninominale maggioritario linverso,perch pu essere eletto il
rappresentante che ottiene anche 1 solo voto in pi (maggioranza relativa) anche se lontano
dalla maggioranza assoluta.

Nel collegio uninominale maggioritario gli elettori sono costretti a un voto non ideologico ma
per evitare di perdere il proprio voto eleggendo un candidato che non pu rappresentarli
formazione di 2 schieramenti opposti & limite alla variet di scelta.

In Italia nellaprile 93 si scelto con larga maggioranza referendaria di abrogare il sistema
proporzionale, nellagosto 93 il sistema elettorale per la Camera e il senato stato cambiato
con le nuove leggi elettorali da proporzionale a sistema misto : assegnazione di seggi con
sistema uninominale e con sistema proporzionale.

Il metodo maggioritario (o conflittuale) comporta una netta contrapposizione tra
maggioranza parlamentare ed opposizione: lopposizione risulta sconfitta e quindi esterna al
momento decisionale, solo con lattesa di un alternanza.

Con il sistema consensuale (o dellintesa) si ha un meccanismo di confronto fra numerosi
partiti con cui si crea un sistema di consenso che talvolta permette ai partiti di recuperare una
posizione di maggioranza pur non partecipi della maggioranza governativa.
Si distingue in tal caso:
un momento conflittuale in cui si instaura il rapporto fiduciario in cui si configura la
maggioranza governativa e altri partiti che vanno a costituire le forze di minoranza
la normale attivit di indirizzo e legislativa in Parlamento
= meccanismo che consente ai partiti di minoranza di poter prendere parte al gioco politico

In un sistema consensuale i partiti tendono a chiudersi in posizioni estreme, in una lotta che si
ideologizza
In uno conflittuale si contendono lelettorato intermedio.

In un sistema maggioritario, bipartitico o bipolare, la nascita di un 3 partito non favorita
dalla strategia dellelettore che trovandosi a scegliere, valuta :
A. in primis: la possibilit di vittoria dello schieramento politico a cui si sente pi vicino
B. nellipotesi che questo non succeda sceglie una votazione vs il partito a cui contrario e
non una posizione intermedia che rischia di avere poche chance di successo.

= uninominale quindi come scelta strategica di voto, in cui lelettore sceglie non un partito
ideologicamente pi vicino, ma il miglior Governo in grado di avere una maggioranza.

Se in Italia vi una forte intermediazione dei partiti, in altri sistemi (> maggioritari) tale
intermediazione contenuta o eliminata = il cittadino scelga direttamente il Governo.
Le conseguenze psicologiche sulla scelta sono evidenti: quando deve trasformare il voto da "
sincero in "strategico : dovr scegliere sulla governabilit ma anche una formula che gli
consenta di sapere che esprime un voto che gli prefigura il Governo.

Una condizione dellaltra: io voto in modo strategico solo se so che il risultato del mio voto
porta automaticamente al Governo chi ha vinto = premio per lelettore grande perch
lintermediazione politica ridotta.

Nel proporzionale c invece una corrispondenza totale fra la forza dei partiti politici ed i seggi
assegnati ai partiti in Parlamento consistenza partito = forza per seggi in Parlamento.
Il Parlamento quindi specchio del paese, quindi fortemente democratico. Frammentato perch
ogni partito che superi una quota rappresentato.
Democratico ma instabile politicamente, scarsamente governabile, con di governi di coalizione,
la cui formazione e vita dipendono dallintermediazione dei partiti.

Stabilit, governabilit, frazionamento, intermediazione dei partiti: ecco il cuore del problema.

Prendiamo in esame il sistema uninominale maggioritario:
vediamo che vi una forte differenza fra il cosiddetto turno unico(Inghilterra) e il doppio
turno(Francia ):

turno unico: in un collegio elettorale la scelta fra i partiti che si presentano avviene con una
sola votazione, = eletto colui che ha la maggioranza relativa, anche se bassa = comporta che
dal punto di vista della democraticit potremmo anche avere una ampia percentuale di cittadini
non rappresentati in questo collegio.
Se dividiamo il paese in collegi uninominali e questi esprimono candidati al 25% (ridotto tasso
di legittimazione) avremo un assegnazione dei seggi parlamentari a 2 partiti che esprimono
complessivamente il 35% o 45% dei voti.

Doppio turno: duplice meccanismo di ammissione al 2 turno:
i due migliori candidati
i candidati che superino una clausola di sbarramento
Nel secondo turno la scelta avviene fra i candidati superstiti con la possibilit che vi siano gi
degli accordi di Governo ( es. Francia 70 vi erano 2 partiti di dx, gollisti e centro, e 2 di sx,
comunisti e socialisti: "accordo di desistenza accordo tacito sul non presentare al 2 turno
quello < voti.

Esame della strategia dei partiti:
nel collegio a 2 turni la presenza di un 2 turno a cui vengono rinviati tutti i partiti pi forti
comporta 2 effetti:
uscita di scena dei partiti sotto lo sbarramento esclusione dei "piccoli
i partiti rilevanti sono portati invece a collegarsi per presentarsi in coalizione in modo da
consentire una 2scelta.

Quindi il cittadino nel 1 turno d un voto di appartenenza per dare peso al partito nellambito
della coalizione, nel 2 turno tale scelta avviene sempre in alternativa ai 2 schieramenti: qui
esprime un voto consapevole di scegliere il partito pi forte che si presentato nel suo
schieramento e attribuirgli quel seggio, nella consapevolezza che governer








TIPOLOGIA DELLE FONTI DEL DIRITTO

Le fonti del diritto possano essere classificate su quattro livelli:
Livello costituzionale: comprende
La costituzione
E leggi costituzionali
Leggi di revisione costituzionale
All'interno di questo primo livello dobbiamo distinguere il potere costituente dal potere
costituito.

La costituzione frutto del potere costituente in quanto non ha una fonte di legittimazione alle
spalle, mentre le leggi di revisione e costituzionale e le leggi costituzionali sono parte del
potere costituito in quanto previste dalla costituzione e quindi non libere di disciplinare come
potrebbe fare il potere costituente.

Es.: art. 139 la forma repubblicana non pu essere oggetto di revisione costituzionale=limite
esplicito al potere costituito. Limiti impliciti sono ad es. i principi fondamentali dell'ordinamento
costituzionale come il principio di sovranit popolare.
Le leggi costituzionali possano essere:
Previste dalla costituzione regolano materie gi disciplinate dalla costituzione: si parla in
tal senso di una riserva di legge costituzionale (es. art. 71, 132,137.71) mediante cui si
stabilisce che una legge costituzionale conferir ad altri organi ed enti il potere di iniziativa
legislativa oltre a quelli gi titolari di potere di iniziativa .
Leggi su cui il Parlamento decide di deliberare nelle forme previste dal processo di
revisione della costituzione. Le leggi di revisione costituzionale hanno ad oggetto le
modifiche, mediante l'emendamento, ovvero aggiunta o soppressione di parti della
costituzione.


Il procedimento per la formazione di leggi costituzionali o di revisione costituzionale un
procedimento aggravato rispetto a quello ordinario: infatti prevede:

un duplice lettura da parte delle Camere a distanza di tre mesi l'una dall'altra
Maggioranza assoluta nella seconda votazione: se tale votazione avviene a
maggioranza assoluta ma inferiore ai 2/3 dei componenti la Camera: 1/5 dei membri della
Camera, cinque consigli regionali o 500mila elettori possono richiedere che si proceda a
referendum. In tal caso la legge non promulgata se non approvata dalla maggioranza
dei voti validi.

Tra il livello costituzionale e quello primario troviamo le fonti dell'ordinamento
internazionale e le fonti dell'ordinamento comunitario.

Ordinamento internazionale: la costituzione si conforma alle norme del diritto
internazionale in quanto queste sono a livello superiore rispetto alle leggi ordinarie, ma
inferiore alla costituzione. In base all'art. 10 b coordinamento nazionale si conforma alle
norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
Fonti comunitarie : regolamenti & direttive costituiscono la parte pi consistente della
normativa comunitaria. I regolamenti dell'unione europea e le direttive cosiddette auto
applicative in quanto non necessitare di normativa statale di recepimento, sono
direttamente applicabili nel nostro ordinamento e questo comporta (in base a una sentenza
della corte di giustizia europea di primato del diritto europeo) la diretta applicabilit da
parte del giudice nazionale.
Se una legge contrasta con un principio comunitario essa non viene n abrogata n
invalidata, ma disapplicata direttamente dal giudice.
Le direttive che non hanno caratteristica di auto applicabilit devono essere recepite
dall'ordinamento con legge dello stato o della regione, a seconda della sfera di competenza.
Il mancato recepimento delle direttive espone lo stato a responsabilit nei confronti degli
organi comunitari (l'art. 117 V cost. ha previsto in caso di inadempienza da parte delle
regioni l'intervento sostitutivo dello stato)

Livello primario
Leggi ordinarie, regionali, atti aventi forza di legge (decreti legge, decreti legislativi)
regolamenti parlamentari, degli organi supremi

Legge ordinaria dello stato per legge regionale: il nuovo titolo quinto della costituzione a
seguito delle modifiche apportate dalla legge 3/01 per quanto riguarda la funzione legislativa
configura una equi ordinazione tra stato e regione (art. 117 .1=la potest legislativa
esercitata dallo stato e regioni nel rispetto della costituzione e dei vincoli derivanti
dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali).

La legge regionale diviene fonte generale, mentre le materie di competenza legislativa statale
sono enumerate dalla costituzione stessa, secondo una caratteristica tipica delle costituzioni
federali.

Abbiamo quindi un sistema opposto al precedente (il legislatore costituzionale elencava le
materie nelle quali le regioni potevano emanare norme legislative e rispetto e dei principi
fondamentali stabiliti dalle leggi dello stato.

il nuovo titolo V d un nuovo criterio di attribuzione di competenze allo Stato, alle Regioni,
agli enti locali: viene abbandonato il principio di parallelismo tra funzioni legislative e
amministrative =
L'attivit amministrativa viene distinta e affidata agli enti locali > i comuni, tranne i casi nei
quali necessario l'esercizio unitario.
Eliminate anche le disposizioni costituzionali ispirati a logiche di tipo centralistico (es. il
riferimento al limite dell'interesse nazionale, i controlli esterni sugli atti e sugli enti locali).

Riguardo agli ordinamenti regionali, sulla base delle disposizioni costituzionali individuate,
possibile configurare:

un modello generale che si basa sull'individuazione costituzionale degli enti territoriali
della repubblica

Pi modelli speciali con i quali i rapporti tra stato e regione sono individuabili attraverso
la legge di autonomia negoziata (116 III): questi modelli si trovano nelle materie di
legislazione concorrente e di legislazione esclusiva statale come l'organizzazione della
giurisdizione di pace, la tutela dell'ambiente e dei beni culturali, le norme generali
sull'istruzione. Sono ammesse infatti " forme e condizioni particolari di autonomia "
attribuite alle regioni ordinarie con legge dello stato su iniziativa della regione interessata,
sentiti gli enti locali. Tale legge una fonte specializzata:
o Per l'aggravamento procedurale che prevede l'iniziativa riservata, l'obbligo di
consultazione degli enti locali che e la maggioranza qualificata
o Per la natura negoziata del contenuto.

LA COMPETENZA ESCLUSIVA DELLA LEGGE STATALE
117 II, individua le materie di competenza esclusiva della legge statale.

Tradizionali e funzioni statali:
Disciplina degli organi ed atti
Cittadinanza
Difesa politica estera
giustizia
Moneta
Dogane e pesi e misure
Ordine pubblico e sicurezza
Si trovano anche materie determinate dalla specificit italiana:Rapporti tra stato e confessioni
religiose

+ una serie di materie inerenti la cittadinanza in senso sostanziale:
Determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (riguardanti diritti civili e sociali)
che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.
Norme generali sull'istruzione
Norme sulla previdenza sociale

Numerosi problemi sono sorti in merito a due previsioni di tale art.:
In materia di istruzione: la competenza statale limitata alle norme generali e ai
principi fondamentali, che dovrebbero essere stabiliti dal Parlamento prima dell'intervento
legislativo da parte della regione.
In questa configurazione a mosaico nascono diversi problemi per i quali spetta legislatore
nazionale fare chiarezza o alla corte costituzionale.
Opportuno quindi che sia il Parlamento a rendere chiara la definizione dei rispettivi ambiti
di competenza x non sovraccaricare di lavoro la corte, ma anche per evitare che ad esse
siano attribuite funzioni decisionali che in realt sono prettamente politiche.
Per i livelli essenziali delle prestazioni auspicabile, in assenza di principi di
legislazione concorrente, un intervento di definizione che si limiti alla individuazione di dei
livelli essenziali da parte del Parlamento italiano ,lasciando quindi la scelta autonoma
alle regioni.

LA COMPETENZA LEGISLATIVA CONCORRENTE
individuata dal nuovo titolo V comporta la necessit di distinzione tra:
a) Principi fondamentali
b) Normativa di dettaglio

Un modello di ripartizione di competenza che pone numerosi limiti in quanto difficile
individuare un confine preciso tra principio e dettaglio. Inoltre in qlc caso si riscontra una
sovrapposizione tra materie riservate alla competenza legislativa statale e materie rimesse alla
competenza concorrente: C' infatti un rapporto problematico tra le norme generali
sull'istruzione e l'istruzione, salva lautonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione
dell'istruzione e formazione professionale.

Lo stesso avviene per quanto riguarda la tutela dell'ambiente e dell'ecosistema e dei beni
culturali che rimessa alla potest legislativa statale.
Un ulteriore problema nel rapporto tra la competenza legislativa statale e regionale in ambito
concorrenti, riguarda il caso in cui il legislatore nazionale ritardi nella adozione delle leggi
cornice: il legislatore regionale chiamato a intervenire in assenza dei principi fondamentali.
La soluzione accolta in primis in sede giurisprudenziale (sentenza corte costituzionale n
282/02- e legge 131/03 cd legge la loggia) cerca di evitare questi vuoti normativi
preservando l'ordinamento esistente.
Il legislatore regionale quindi in assenza di principi stabiliti dovr legiferare tenendo conto dei
principi che sono al momento vigenti e della legislazione statale che gi in vigore.
stato consentito alle regioni di legiferare in attesa a della nozione di principi da parte del
legislatore statale altrimenti resta in vigore la legislazione statale adottata prima della modifica
del titolo V, fino a quando le regioni non interverranno mediante propria legislazione di
dettaglio.
La legge 131/'03 prevede che ai fini della ricognizione dei principi fondamentali nelle materie
di potest legislativa concorrente, sia il Governo ad adottare una serie di decreti legislativi sulla
base della delega contenuta nella legge stessa.

LA COMPETENZA LEGISLATIVA ESCLUSIVA DELLE REGIONI
Materie riservate alla potest legislativa esclusiva delle regioni sono individuate in via residuale
dal 117 secondo il quale spetta alle regioni la potest legislativa in riferimento a materie non
espressamente riservata alla legislazione dello stato.
Tale previsione ha rovesciato il senso del art 70 secondo il quale la funzione legislativa
esercitata collettivamente dalle due Camere: quindi stravolto il ruolo attribuito dalla legge
statale, alla quale rimangono tre distinti ambiti di intervento:
1. Disciplina di materie di competenza esclusiva dello stato
2. Disciplina di principi materie di competenza concorrente
3. Intervento in presenza di riserva di legge

Non sembrano sussistere i limiti costituzionali all'esercizio della potest legislativa della regione
rispetto a quelli previsti per lo stato. 117 infatti stabilisce come limiti comuni ai due tipi di
potest legislativa : rispetto della costituzione, dei vincoli per l'ordinamento comunitario e gli
obblighi internazionali.
A questi si possono aggiungere quelli derivanti dai principi generali dell'ordinamento giuridico
statale o delle norme fondamentali delle riforme economico- sociali, che vincolano la potest
legislativa primaria delle regioni a statuto speciale.
118: ha reso costituzionale il principio di sussidiariet (di derivazione comunitaria, enunciato
per la prima volta nel trattato di Maastricht: ogni ente sovraordinato svolge una funzione
sussidiaria rispetto all'ente locale pi vicino al cittadino) stabilendo un nuovo assetto delle
funzioni amministrative attribuite in via generale ai comuni in quanto enti territorialmente pi
vicini ai cittadini. Salvo poi assicurarne l'esercizio unitario alle province citt metropolitane,
regioni e stato.
La legge 131/'03 contiene disposizioni che attuano tale principio, in primis le disposizioni per
l'art. 118 in materia di esercizio delle funzioni amministrative.
Il principio di sussidiariet viene menzionato tra principi e criteri direttivi della delega al
Governo per l'attuazione dell'art. 117 in materia di funzioni fondamentali degli enti locali.

La corte costituzionale, intervenuta in merito con la sentenza 303/03 sottolinea la legittima
applicazione del principio di sussidiariet e argomenta che limitare l'attivit unificante dello
stato alle sole materie espressamente attribuite in potest esclusiva, o alla determinazione dei
principi nelle materie di potest concorrente, significherebbe svalutare troppo istanze unitarie
che, anche in assetti costituzionali percorsi dal pluralismo istituzionale, in determinate
condizioni sono una deroga alla normale ripartizione delle competenze.
Secondo quanto affermato proprio il principio di sussidiariet che pur attribuendo funzioni
amministrative ai comuni, consente tuttavia attraverso l'applicazione dinamica, di ricollocare
tali funzioni in capo allo stato per esigenze di unitariet.
Il principio di sussidiariet quindi opera come principio flessibile: le aree di competenza definite
dal legislatore costituzionale ammettono interventi derogatori, ma solo in virt di intese tra
stato e singole regioni.

L'accordo tra questi in merito allallocazione allo stato di funzioni amministrative e normative
(generalmente spettanti alle regioni) ha natura vincolante. Tale concertazione assume un
valore costituzionale complementare a quello di sussidiariet.
e assume nuova potenzialit 116 cost. prevede infatti ulteriori forme di particolari condizioni di
autonomia riguardanti le materie di legislazione concorrente regionale e su alcune materie di
competenza esclusiva dello stato, che possono esser attribuite alle regioni con legge dello
stato, su iniziativa della regione interessata e sentiti gli enti locali. Attribuzione realizzabile solo
attraverso un'intesa tra stato e regione interessata.

La legge " la loggia " menziona l'istituto dell'intesa, prevedendone la stipula in sede di
Conferenzastato- regioni o di Conferenzaunificata, dirette a favorire l'armonizzazione delle
rispettive legislazioni o il raggiungimento di posizioni unitarie o il conseguimento di obiettivi
comuni.
La funzione statale di indirizzo e coordinamento risulta cos sostituita dal principio di leale
concertazione nelle materie di legislazione concorrente e residuale delle regioni.

ATTI normativi DEL GOVERNO AVENTI FORZA DI LEGGE

Il Governo pu adottare atti normativi aventi stessa forza della legge ordinaria del Parlamento.
Non un intervento autonomo perch la costituzione richiede sempre l'intervento del
Parlamento al fine di assicurare il legittimo esercizio del potere governativo.

1. Decreti legislativi
76 cost. prevede :
a. La legge di delegazione del Parlamento: conferimento al Governo del potere
legislativo deve contenere

o oggetto definito specifico
o Principi: norme generali di principio che reggono la materia
o Criteri direttivi: regole procedurali ad orientare l'esercizio del potere normativo
delegato
o Termine entro il quale la delega pu essere esercitata
Le leggi delega non possono essere approvate mediante procedimento abbreviato.

b. Decreto legislativo delegato del Governo, approvato dal consiglio dei ministri,
emanato dal presidente della repubblica, pubblicato in gazzetta ufficiale.



2. Decreti legge (artcost 77)
Provvedimenti deliberati dal consiglio dei ministri in via provvisoria che hanno come
presupposti: Casi straordinari di necessit ed urgenza

Devono essere presentate alle Camere il giorno stesso in cui sono adottati
Efficace:60 giorni se non convertiti decadono ex tunc

Mediante decreto legge non possono:
essere conferite deleghe legislative
non si pu procedere in materia costituzionale, elettorale, autorizzazione alla ratifica di
trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi.
La sentenza della corte costituzionale 360/96 vieta la riproduzione delle norme di un
decreto legge non convertito (prima la reiterazione di decreti legge non convertiti era prassi
molto diffusa).
non possono regolare rapporti giuridici sorti con precedenti decreti non convertiti, e non
posso n ripristinare l'efficacia di disposizioni dichiarate illegittime dalla corte costituzionale
per vizi non attinenti al procedimento.

Il decreto legge adottato dal Governo assume la forma di disegno di legge di conversione e
viene presentato alla Camera o al Senato.
La legge di conversione lo strumento con il quale il Parlamento si appropria della funzione
legislativa esercitata dal Governo.

I REGOLAMENTI PARLAMENTARI

art 64 cost.: ciascuna Camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta dei suoi
componenti. Questo significa che :
Ciascuna Camera indipendente dall'altra
Le regole sull'organizzazione e il funzionamento di ciascuna Camera devono essere
condivise da una maggioranza assoluta
I regolamenti parlamentari sono atti fonte di rango primario: disciplinano
L'organizzazione le funzioni spettanti alle Camere
Regolano i rapporti delle Camere e con gli altri organi costituzionali (in questo senso
possono quindi influire direttamente e no sulla forma di Governo vigente nel paese)

Di Livello secondario:
Attivit regolamentate dell'esecutivo:
Regolamenti del Governo
Regolamenti dei singoli ministri
Regolamenti regionali
Regolamenti delle autorit amministrative indipendenti

Livello terziario
Fonti di fatto
Fonti non scritte usi e consuetudini


Il Parlamento

i gruppi in Parlamento
Opportuno individuanee in primis le funzioni

1.rispetto all'assemblea: il gruppo parlamentare contribuisce alla costruzione delle diverse
articolazioni delle assemblee legislative. Questa funzione costituzionalmente garantita da
quelle norme che stabiliscono la misura della partecipazione del gruppo, ancorandola al criterio
di proporzionalit (es. i membri delle commissioni permanenti solo designati dai diversi gruppi
senza una deliberazione in merito da parte dell'assemblea)
Ma la funzione fondamentale del gruppo quella di realizzare la logica procedurale
democratica dei lavori parlamentari, garantendo il massimo di integrazione del
contraddittorio con il minimo impiego delle risorse temporale disposizione.

Questa la chiave di lettura x le numerose norme regolamentari che attribuiscono ai gruppi
specifici poteri procedurali in materia di programmazione dei lavori, il cui organo fondamentale
LA CONFERENZADEI CAPIGRUPPO -->

Convocata dal presidente della Camera ogni volta che sia ritenuto opportuno, anche su
richiesta del Governo o di un presidente di gruppo, per esaminare lo svolgimento dei lavori
dell'assemblea e delle commissioni.

Attraverso il suo presidente di gruppo decide in merito agli argomenti da mettere in
discussione ed in votazione nel corso delle sedute. Ai presidenti dei gruppi parlamentari
attribuito a anche un notevole peso nell'ambito delle procedure decisionali delle Camere
soprattutto nel procedimento legislativo.

Nella fase dell'iniziativa legislativa, l'esame di progetti di legge, fatti propri da un gruppo
parlamentare mediante formale dichiarazione del presidente del gruppo stesso atto
dell'annuncio in aula, inizia dalla commissione entro e non oltre 1 mese dall'assegnazione. Una
disposizione analoga vige al Senato.

Un presidente di gruppo ha anche la facolt alla Camera, se nei primi 6 mesi della legislatura
viene presentato un progetto di legge che ne riproduce un altro, approvato dal ramo del
Parlamento nella precedente legislatura, di chiederne la dichiarazione d'urgenza da parte
dell'assemblea e la fissazione di un termine alla commissione per riferire non > 15 giorni.

Per ci che concerne la discussione sulle linee generali di un progetto di legge concesso a 20
deputati o uno o pi presidenti di gruppo (di pari consistenza numerica) la facolt di presentare
sub emendamenti verso gli emendamenti presentati dal Governo o dalla commissione, prima
dell'inizio della discussione dell'art. a cui si riferiscono.

Importanti sono le prescrizioni relative al regime di votazione: la votazione nominale pu
essere richiesta in aula da 20 deputati o da uno pi presidenti di gruppo. Lo scrutinio segreto
pu essere richiesto dai gruppi pi pesanti (30 deputati uno pi presidente di gruppo che
separati o congiunti siano di pari consistenza numerica).

2. FUNZIONE DEL GRUPPO RISPETTO AL SINGOLO PARLAMENTARE: tra gruppo parlamentare e
partito esiste una profonda correlazione
Il gruppo espressione del secondo ma non sempre nelle Camere vi perfetta coincidenza tra
essi. Gruppi sono entit distinta dai partiti che non hanno alcun appiglio giuridico per
costringere gli a uniformarsi alle loro direttive. Quindi i gruppi parlamentari conservano un
certo margine di discrezionalit decisionale quindi autonomia.
Si possono avere cos:
Gruppi di deputati non iscritti ad alcun partito ma legati da un comune impegno su
determinati valori
Gruppi cui sono parlamentari non iscritti allo stesso partito=gruppo misto
Gruppi di deputati eletti nelle liste di un partito o poi dissociati.

Il presidente della Camera

Figura principale e importante. nasce con il 1regolamento della storia parlamentare italiana:
quello della Camera dei rappresentanti subalpina dei 1848 che riprendeva in toto quello
dell'assemblea costituente francese, poi assemblea nazionale francese, rivisto nell'ambito della
Camera dei rappresentanti della monarchia del Belgio.

Dal 1848 al 1998 il ruolo del presidente della Camera ha subito una lunga evoluzione:
se Tradizionalmente ci si riferisce al modello inglese dello speaker autonomo o quello
americano non possiamo trascurare che accanto a questi si colloca il modulo presidenziale
continentale (tedesco. Francese, spagnolo, italiano).

Il presidente di assemblea italiano > quello della Camera dei deputati assume un rilievo
peculiare che lo trasforma in un organo > significativo rispetto alle figure corrispondenti negli
altri paesi. Quindi dobbiamo tenere presente anche rilievo che riveste nell'ambito istituzionale
del sistema costituzionale. Si dovr quindi valutare:
a) ruolo interno: risulta dalle norme regolamentari
b) ruolo esterno

dobbiamo tenere conto dei numerosi aspetti e ruoli svolti dal presidente all'interno della
Camera e sul versante esterno: come interprete del regolamento e garante del buon
andamento e continuit dei lavori, di magistrato con funzione di dichiarare l'ammissibilit di
emendamenti o proposte varie, di amministratore, fondamentale in quanto esplica l'autonomia
non solo regolamentare di cui godono le Camere, ma anche amministrative di bilancio.
presidente dotato di potere di esternazione e rappresentante ufficiale dell'istituzione: l'uomo
che vive e partecipa alla vita politica del paese.
Ma anche ruolo di programmatore collegato o a quello di interprete unico del regolamento.

Due versanti da cui guardare al presidente nella sua veste istituzionale:
Presidente mediatore: che emerge >sul piano della programmazione lavori, qui infatti,
come nel versante interpretativo, non c' pi la rimessa all'assemblea, perch affidato
al presidente un potere finale di elaborazione del programma.
Egli prima sottoponeva il suo progetto all'assemblea che era chiamata ad approvarlo
senza per avere possibilit di proporre emendamenti ad esso, si poi giunti ad un
potere inappellabile del presidente di costituire il progetto di programma senza
sottoporlo (lo comunica soltanto) all'assemblea: il presidente quindi non ha solo il
potere di persuadere le parti ma anche di costringerle.
Sono tali poteri che fanno del presidente un magistrato di rilevanza costituzionale

anni 80 presidenti erano esponenti uno della maggioranza e l'alto delle forze di opposizione
con una serie di poteri di rilevanza istituzionale tra cui quello di nomina dell'autorit garante e
del consiglio di amministrazione rai.
Questo un momento simbolico: nel caso del consiglio di amministrazione rai si arriva a un
modello Il cui potere consiste nella nomina dell'organo di guida e Governo di un ente pubblico.

Da non trascurare quel consesso costituito dai tre presidenti: della repubblica e dei 2 rami del
Parlamento, e la prassi delle esternazione congiunte, in particolari frangenti della vita politica e
istituzionale del nostro paese.

Accanto a questa il binomio presidente della Camera e del Senato che divengono organo a s
che si riunisce secondo regole costituzionali sulla base di una prassi mai ufficializzata
stabilendo e affrontando temi di comune interesse delle due assemblee (relativi ad es. alla
programmazione dei lavori o alla definizione di regole attinenti allo status di parlamentare
eccetera).
Il tutto basato su regole non scritte che prevedono un procedimento per arrivare a una
decisione:
Presentazione di proposte, concertazione su parti comuni ecc. vi era necessit di costruire un
procedimento per prassi che garantisca il raggiungimento dell'accordo. Quindi la figura del
presidente il crocevia di ogni decisione e ambito e settore dell'attivit parlamentare (uomo
della costituzione).
Le trasformazioni che questa figura ha subito durante la storia repubblicana l'hanno portato a
differenziarsi dalle omologhe figure straniere. Condividono tutte il ruolo di mediazione e di
supremo garante degli interessi istituzionali della repubblica.
A quali figura pu assimilarsi il nostro presidente: al presidente di maggioranza o quello
imparziale?
A partire dal 94 il presidente non pi eletto tra le file dell'opposizione quindi quale differenza
comporta il fatto che sia eletto dalla maggioranza? nonostante questa modifica il presidente
non pu essere considerato esponente della maggioranza: ad es. nell'ambito della
programmazione gli dato uno strumento per mantenersi imparziale e continuare ad essere
garante dell'opposizione: il metodo matematico di ponderazione sulla base di cui calcolare il
peso di ciascun gruppo.

Quando l'assemblea si costituisce seggio elettorale e inizia a votare non sono ammessi
interventi:se nell'ordine del giorno si trova scritto elezioni (es. e del presidente della
repubblica) significa che la Camera siede come seggio elettorale perci non sono ammesse
discorsi n candidature, ammessi solo eventuali richiami a cui il presidente potr dare una
risposta.

Se il Parlamento il luogo geometrico dove si incontrano le linee che fondano la struttura
politica, la presidenza il punto nevralgico a cui fanno capo tutte le funzioni contenute in tale
luogo: si realizzata una figura del presidente come direttore, organizzatore programmatore,
l'amministratore dei lavori interni della Camera, ma anche presidente magistrato in quanto
l'interprete e garante del regolamento.

Il nostro sistema parlamentare prevede che il presidente svolga queste funzioni all'interno di
vari organismi collegiali che presiede: l'assemblea, la Conferenzadei Capigruppo, la giunta per
il regolamento, l'ufficio di presidenza: il presidente nella attribuzione di presidenza di tali
organi trova l'ausilio per lo svolgimento delle sue funzioni, dai corpi rappresentativi di tutte le
forze politiche.
In questo l'opera di bilanciamento: porre a confronto e il presidente con la realt dei gruppi
parlamentari.

La sua funzione viene caratterizzata e condizionata dall'organo che di volta in volta presiede:
una forma peculiare basata sul rapporto organo rappresentativo dei diversi gruppi parlamentari
& il presidente dell'assemblea.
Ma se c' rappresentanza inevitabilmente un altro istituto connesso la responsabilit.
Se la funzione di interpretazione del regolamento appare come una delle + rilevanti la sua
importanza dipende dal fatto che tale potere si connette ad altre problematiche del diritto
parlamentare e soprattutto a quella delle fonti. noto che nel diritto parlamentare accanto
alle fonti scritte si rinvengono le fonti non scritte costituite da precedenti, prassi e
consuetudini.

La caratteristica delle norme parlamentari di essere a maglie larghe soggette cio ad
un'interpretazione evolutiva per favorire il confronto fra le diverse forze parlamentari. Qui si
inserisce ad la funzione interpretativa che consiste nell'applicazione di una norma a maglie
larghe ad una fattispecie non espressamente contemplati.
La deliberazione presidenziale assembleare, preceduta dal parere della giunta per il
regolamento, costituisce un precedente che si consolida nel tempo.
Vi possono essere precedenti tra loro contrastanti=il decorrere del tempo porta l'emergere
della prassi prevalente; la ripetizione di una determinata prassi a cui si ricollega la convinzione
della sua obbligatoriet porta l'affermazione di una consuetudine.


LA DISCIPLINA REGOLAMENTARE DELLA PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI PARLAMENTARI E DEL
CONTINGENTAMENTO DEI TEMPI

Art. 23 regolamento Camera, e 53 regolamento Senato, : Camera e Senato organizzano i
propri lavori secondo il metodo della programmazione sulla base di programmi e calendari.

Programma calendario ordine del giorno sono e concetti base dell'organizzazione dei lavori
parlamentari.

Programma il documento che stabilisce l'elenco degli argomenti da esaminare e il relativo
ordine di precedenza. Dura da due a tre mesi alla Camera ed bimestrale al Senato

Calendario dei lavori: fissa le modalit e i tempi di applicazione del programma, a cadenza
mensile al Senato, trisettimanali alla Camera. Predisposto sulla base delle indicazioni del
Governo (regolamento del Senato usa il termine priorit) delle proposte avanzate da parte
dei gruppi parlamentari nonch, al Senato, delle proposte avanzate da parte di singoli
senatori , anche per quanto attiene alle funzioni ispettive di controllo, per le quali sono
riservati tempi specifici ed adeguati. Inoltre al Senato, ogni sei mesi, sono inseriti nei
programmi disegni di legge indicati dai gruppi parlamentari in rapporto alla loro
consistenza.
L'ordine del giorno: l'elenco degli argomenti da discutere vi un stabilito dal presidente
dell'assemblea e sulla base del programma del calendario approvato. condizione di
procedibilit della convocazione.

I soggetti della programmazione sono:
Conferenzadei presidenti dei gruppi parlamentari, il presidente di assemblea, il Governo,
l'assemblea (questa dagli anni 80 ha visto diminuire il proprio ruolo non pi padrone del
proprio ordine del giorno)

Conferenzadei presidenti dei gruppi parlamentari: presieduta e convocata dal
presidente di assemblea. Organo permanente, introdotto nel diritto parlamentare italiano
nel 51 codificata nell'art. 13 bis del regolamento della Camera, l dove si affermava che i
presidenti di assemblea ogni volta lo ritenessero utile potevano convocare l'ufficio di
presidenza (e vicepresidenti e segretari questori), i presidenti delle commissioni
permanenti i presidenti dei gruppi parlamentari.
La cosiddetta Capigruppo esisteva cmq nella prassi anche al Senato.

Nella sua attuale composizione talvolta integrata alla Camera dai vice presidenti di assemblea,
che nel Senato sono invece membri di diritto della conferenza, e dai presidenti delle
commissioni parlamentari, che invece al Senato non sono previsti, partecipano oltre al
rappresentante del Governo (ministro x i rapporti con il Parlamento, sottosegretario la
presidenza del consiglio o altro ministro designato): il Governo sempre informato di tale
riunione affinch tale rappresentante possa partecipare.
Questa partecipazione del Governo alla programmazione dei lavori parlamentari
fondamentale perch permette all'esecutivo di esercitare il ruolo previsto dalla costituzione di
ente esponenziale dell'indirizzo politico concordato con le Camere al momento della
concessione della fiducia.
Attuazione dell'indirizzo politico e programmazione dei lavori sono concetti connessi, a cui si
collega il problema pi ampio del Governo in Parlamento, degli strumenti e regolamentari a
sua disposizione per l'attuazione in Parlamento dell'indirizzo politico approvato dalle Camere.

Le funzioni della Conferenza dei Capigruppo consistono nell'approvazione del programma
e del calendario dei lavori e nella ripartizione dei tempi di discussione e votazione.

Il programma dei lavori deve ricevere alla Camera l'approvazione dei rappresentanti dei gruppi
pari a 3/4 dell'assemblea, al Senato un consenso unanime --> programma diviene esecutivo
dopo comunicazione all'assemblea.
Se in Conferenza non si raggiunge il quorum:
Alla Camera :il programma predisposto dal presidente sulla base dei criteri sopra esposti
e su di esso l'assemblea non ha alcun potere.
Al Senato la forte impronta presidenziale nella redazione del programma dei lavori della
Camera qui attenuata da quella disposizione secondo cui il presidente di assemblea in
caso di mancato quorum pu predisporre uno schema di lavori per il periodo di una
settimana. Questo schema comunicato all'assemblea che pu avanzare e votare delle
proposte di modifica previa discussione limitata.

Analoghe differenze disciplinari in materia di calendarizzazione degli argomenti inclusi nel
programma dei lavori:

Alla Camera se non si raggiunge il quorum il calendario viene predisposto dal presidente di
assemblea e diviene esecutivo solo dopo la comunicazione all'assemblea. Anche su questo
calendario cos predisposto sono consentiti dei brevi interventi.
Al Senato se il calendario predisposto dal presidente dell'assemblea e sottoposto all'
approvazione e della Conferenza non raggiunge il quorum, sulle proposte di modifica decide
l'assemblea x votazione per alzata di mano, dopo brevi interventi di un oratore per gruppo

Quindi si pu affermare che la Camera, dopo 10 anni dall'adozione dei nuovi regolamenti
conseguenti all'ostruzionismo condotto dall'opposizione minoritarie degli anni 70, ha cercato di
far fronte ai difetti funzionali prima avvicinando la programmazione a quella pi efficiente del
Senato e poi nel 90 predisponendo uno schema ancor pi stretto in cui i presidenti di
assemblea hanno un ruolo fondamentale di chiusura e garanzia.

Nel regolamento della Camera previsto che il presidente, presi opportuni contatti col
presidente del Senato e di Governo, e dopo aver convocato eventualmente la Conferenza dei
presidenti delle commissioni permanenti, predisponga un progetto di programma e lo
sottoponga all'esame della Capigruppo.

Questo programma contiene l'elenco degli argomenti da trattare, con l'indicazione dell'ordine di
priorit e del periodo in cui se ne prevede l'iscrizione all'ordine del giorno dell'assemblea cos
da garantire i tempi in rapporto al tempo disponibile ed alla complessit degli argomenti.
Il programma approvato non pi con il consenso unanime di tutti i gruppi ma con il consenso
del presidente dei gruppi, la cui consistenza sia pari almeno a 3/4 dei componenti della
Camera, se il quorum non raggiunto il programma predisposto dal presidente, in base alle
indicazioni del Governo e di gruppi di maggioranza, assicurando all'opposizione almeno 1/5 del
tempo disponibile o degli argomenti da trattare.
Con la comunicazione all'assemblea il programma diviene definitivo.

L'obiettivo assicurare al Governo e alla sua maggioranza il controllo della
programmazione dei lavori all'opposizione il diritto di vedere cmq discussi propri
argomenti.

In questo contesto si rileva la crescente importanza della funzione affidata al Presidente
dell'assemblea, infatti il regolamento gli attribuisce un ruolo essenziale di mediazione tra gli
opposti schieramenti in modo da assicurare un equilibrato soddisfacimento delle esigenze di
tutti i soggetti coinvolti.

Stabilito il programma, si procede all'approvazione del calendario, che deve contenere
argomenti da trattare in un periodo di tre settimane e indicare le sedute necessarie. Oggi nella
prassi non si ha pi un calendario trisettimanale ma mensile, (raramente si prevede una
settimana di sospensione dei lavori per l'attivit nei collegi dei deputati )
Anche il calendario predisposto dal Presidente e approvato dalla Conferenza dei Capigruppo
con le stesse modalit del programma.
L'art. 24 RC stabilisce che all'esame dei decreti legge non pu essere riservato pi della met
del tempo disponibile nel calendario; il regolamento contempla anche la possibilit di apportare
modifiche al programma e al calendario x inserire o togliere argomenti.

Le regole per l'iscrizione degli argomenti del programma calendario e per la redazione del
programma e ripartizione degli argomenti.
Uno dei limiti pi importanti . quello per cui un progetto di legge non dovrebbe mai essere
iscritto al programma e conseguentemente nel calendario, prima di 2 mesi dall'inizio
dell'esame in commissione in sede referente, o essere ridotto alla met quando si delibera
l'urgenza.
Le regole interne riguardano anche le quote previste dal regolamento, nel programma del
calendario deve essere riservata una quota a discrezione del presidente, ai gruppi dissenzienti.
Qualora sia predisposto dal presidente la quota fissata in 1/5 dei tempi degli argomenti.

Queste sono regole introdotte nella II legislatura insieme a quella per cui gli argomenti iscritti
nelle quote destinate ai dissenzienti e all'opposizione devono essere collocati al primo posto nel
dell'ordine del giorno, in modo da indicare un favor regolamentare nei riguardi degli atti non
legislativi proposti dall'opposizione ed orientare la richiesta di questo genere di argomenti che
consente un dibattito pi largamente politico e meno riferito alla formulazione di norme.
La maggioranza dei tre quarti stata adottata nel corso della precedente legislatura nei fatti
per un calendario con tale maggioranza non mai stato adottato in quanto questo quorum
risulta in pratica troppo elevato in relazione alle circostanze politiche. H l'art. 27 contempla che
l'assemblea con votazione nominale con maggioranza dei tre quarti possa deliberare di
esaminare un argomento non iscritto nell'ordine del giorno della seduta.
La prassi ha subordinato dagli anni 80 l'applicabilit di questa norma all'assenso del presidente
quindi un potere previsto dal regolamento, ha configurato come potere di proposta degrada
nella prassi a un potere di richiesta, infatti la proposta di inserimento deve essere fatta al
presidente dell'assemblea.
Questo a garanzia che tale proposta sia avanzata nel rispetto del calendario, cio la presidenza
valuta avendo sentito anche a gruppi ristretti tale proposta sia compatibile con l'attuazione del
calendario e dell'ordine del giorno. H questa previsione ha fortemente limitato l'ultimo residuo
di Governo del proprio ordine del giorno spettante all'assemblea. In molti casi queste richieste
passano attraverso la Conferenzala quale DC che si forma la all'assemblea e ci perch, alla
Camera, l'assemblea viene sempre chiamata deliberare sulle integrazioni del proprio ordine del
giorno. H la programmazione dei lavori sfociata con un'integrazione regolamentare del 88 al
Senato il 97 alla Camera, nel cosiddetto contingentamento: cio la ripartizione del tempo
disponibile tra i vari soggetti che hanno titolo a prendere parola.
Introdotto per la prima volta come possibilit del regolamento del Senato del 78, riformato due
o pi l'ostruzionismo attuato nel 68 dal centro destra contro le norme sull'elezione dei consigli
delle regioni a statuto ordinario e che aveva paralizzato l'attivit del Senato per tre mesi. Sulla
base di queste esperienza nasce il nuovo regolamento che i alla art. 55 stabilisce che per
l'organizzazione della discussione e di singoli argomenti iscritti nel calendario, la Conferenzadei
presidenti pu determinare il numero massimo di interventi ed il tempo complessivo da
riservare a ciascun gruppo.
Con la riforma dell'85 si rende obbligatorio il contingentamento rassicurare il decisione finale
sul disegno di legge di approvazione del bilancio e legge finanziaria. Solo una riforma dell'88 e
contingentamento diviene ordinaria ed introdotta la ghigliottina.
questo lo strumento principale attraverso cui si cerca di assicurare la realizzazione della
programmazione dei lavori decisa nelle forme regolamentari:
infatti si vuole iscrivere all'ordine giorno un certo numero di argomenti ma delle regole
ordinarie per cui prevista l'iscrizione parlare per il tempo massimo svolgere dichiarazioni di
voto eccetera i tempi si possono dilatare o. Perci stato adottato il sistema di ripartire i tempi
tra i gruppi e Governo relatori cercando di fissare un tempo massimo si debba concludere la
discussione.
Questa e competenze del presidente o della Conferenzaa seconda delle circostanze e avviene
di norma contestualmente all'adozione del calendario ma che in tempi differenti se il calendario
predisposto dal presidente.

per quanto riguarda il Senato l'art. 55 stabilisce che l'organizzazione della discussione degli
argomenti iscritti nel calendario affidata alla Conferenzadei presidenti, che stabilisce anche la
data entro cui gli argomenti iscritti all'ordine del giorno dovranno essere posti votazioni,
mentre l'art. 84 prevede che i se le discussione non stata organizzata in presidente provvede
ad armonizzare i tempi gli interventi con i tempi del calendario. Se tali tempi non solo rispetto
ai dati scatta la ghigliottina infatti l'art. 78 dice che il disegno di legge di conversione
presentato dal Governo al Senato che in ogni caso iscritto all'ordine del giorno dell'assemblea
in tempo utile da assicurare che la votazione finale avvenga non oltre il trentesimo giorno dal
deferimento, il modo cos da lasciare alla Camera gli altri 30 giorni del termine costituzionale.
Scaduto tale termine per la conversione ogni procedura in corso si arresta e si passa
direttamente alle votazioni finali dell'art. unico di legge di conversione e degli eventuali
emendamenti approvati dalla commissione e gli altri progetti di legge. Esaurito il tempo
dovranno essere votati su di essi i parlamentari potranno solo chiedere la verifica del numero
legale e oltre forme di votazione.
Il regolamento della Camera e indica una disciplina complessa articolata per il
contingentamento dei tempi per che stabilisce come deve essere organizzato il tempo
destinato ai gruppi, per le votazioni o per richiami al regolamento, da attribuire al Governo
relatori di maggioranza e minoranza.
Infatti previsto che sia la Conferenzadei presidenti dei gruppi, con il consenso dei presidenti la
consistenza numerica sia complessivamente pari a tre quarti dei componenti della Camera, a
determinare il tempo disponibile per la discussione di argomenti iscritti nel calendario dei lavori
dell'assemblea il rapporto alla loro complessit.
Senn non si raggiunge questa maggioranza a tale discriminazione provvede presidente della
Camera.
innanzitutto per ciascun argomento iscritto nel calendario si determina il tempo necessario per
le la delibera finale suddiviso in due parti: la prima comprende i tempi per gli interventi dei
relatori (per i relatori di minoranza in proporzione alla consistenza dei gruppi che
rappresentano ma d'un inferiore a un terzo di quello attribuito al relatore per la maggioranza),
del Governo e dei deputati del gruppo misto (e tempo ripartito fra le componenti politiche in
esso contenute e con riguardo alla loro consistenza numerica); nonch quelli per gli eventuali
richiami al regolamento.
La seconda parte quella in cui si provvede a ripartire tra il gruppi i quattro quinti del tempo
disponibile per le diverse fasi di esame. Il tempo restante riservato al cosiddetto titolo
personale: il tempo di cui possono valersi deputati singoli che, per dissenso con il gruppo o per
volont di esprimere una posizione individuale, non possono parlare di tempi attribuiti al
gruppo stesso. Questa e una delle innovazioni apportate dalle recenti modifiche regolamentari,
prima esisteva gi il contingentamento dei tempi per era meno esteso rispetto e alla sua
attuale e applicazione perch non riguardava tutti gli argomenti che nelle fasi di esame e
prevedeva solo la possibilit di esprimere il dissenso in tempi ammessi a carico della
presidenza e quindi aggiuntivi rispetto a quelli previsti nel contingentamento.
Con le modifiche apportate si inteso superare il limite del dissenso, cio consentire
l'espressione deputati anche quando non siano formalmente dissenzienti prevedendo un
serbatoio di tempo ad essi destinato a e quindi distinto dagli altri tempi. La scelta quindi per
garantire una maggiore espressione del singolo.. Si per limitato al tempo, nel senso che i
prima il dissenziente non aveva limiti del 3 gruppo si, attualmente chiunque parli a un tempo
limitato e esercito il quale non pu pi esprimersi, salvo che la presidenza non decida una
aggiunta dei tempi.
Ovviamente sono previsti limiti ed eccezione il contingentamento. I progetti che trattino
materia sottoponibile allo scrutinio segreto e di progetti di legge costituzionale non sono
sottoposti, nella prima iscrizione nel calendario, a contingentamento nelle fasi successive la
discussione sulle linee generali.
Quindi la prescrizione consente un ampio dibattito nel caso in cui questo non riesca concludersi
nel calendario, in quello successivo la presidenza pu contingentati e il prosieguo della
discussione quindi e qui di per evitare di portare le avanti troppo a lungo si tende iscrive gli
argomenti non contingentati alla fine del calendario.
Richiesta di un gruppo parlamentare il presidente della Camera e disporre l'applicazione di tale
disciplina ai progetti di legge riguardanti questioni eccezionale rilevanza politica sociale o
economica e riferite ai diritti previsti dalla prima parte della costituzione.

altre eccezione al contingentamento per i decreti di legge a cui il regolamento della Camera,
diversamente da quello del Senato, guarda con sospetto: infatti non pi della met del tempo
destinato all'esame degli argomenti iscritti nel calendario pu essere attribuito disegni di legge
di conversione di decreti leggi.
Questi in via transitoria non possono esser contingentati nella prima o nella seconda iscrizione
al calendario e questa portato nel passato alla decadenza o rinuncia da parte del Governo alla
conversione di alcuni detriti dato l'prolungarsi dei lavori. La presidenza della scorsa legislatura
arrivata a minacciare che lo scadere dei termini per la conversione avrebbe cmq poste voti il
decreto legge proprio per che pronunciarsi in discussione in virt delle norme di regolamento
che escludono tale procedimento da contingentamento dei tempi, ad avviso della presidenza,
non avrebbe potuto portare all'omissione di un atto dovuto da parte del Parlamento, cio la
deliberazione sulla conversione del decreto. In pratica non si poi arrivati a porre in atto la
minaccia, ma non da escludersi che si possa arrivare o contingentamento oppure che si
possa fare come in Senato dove, sulla base delle norme regolamentari, allo scadere dei termini
si mette cmq voti il decreto
Inoltre quando il Governo pone la questione di fiducia nel corso dell'esame di un progetto di
legge si sospende, salvo diverso accordo tra i gruppi, il decorso dei tempi previsti dal
calendario vigore, che riprendono a decorrere dopo la votazione della questione stessa.

La funzione di indirizzo politico

indirizzare e=orientare, a dirigere una attivit verso un fine

elementi che lo caratterizzano sono l':
uno scopo
una volont programmate funzionalizzata
realizzazione del fine
quindi manifestazione di volont di + componenti fatta valere da pi soggetti in funzione del
conseguimento di un fine (una azione di Governo stabile e coordinata).

indirizzo politico consta di tre fasi:
Predeterminazione dei fini: gi individuati in sede di assemblea costituente e sul un
limite all'azione di Governo
predisposizione dei mezzi per la realizzazione dei fini=costituzione dell'apparato
organizzativo e condiziona l'attivit di Governo
fase effettuale che pu mancare essi al Governo impossibile realizzare i fini
quindi l'indirizzo politico quella funzione che tenda a determinare i fini della politica nazionale
e scegliere i mezzi adatti per conseguirli.

se qualcuno considera uno autonoma funzione dello stato l'indirizzo politico realt si pu pi
parlare di una attivit in quanto la costituzione non assegna espressamente la titolarit a
nessuno degli organi dello stato. Nonostante ci una funzione che con mette gli organi
costituzionali con i fondamenti espressi dalla costituente.
Non esiste un solo titolare per tale funzione frutto di un procedimento a soggetti diversi
concorrono nell'ambito delle proprie competenze a dirigere l'azione politica dello stato.

l'indirizzo politico nella trasformazione del regime parlamentare

ex nella forma di Governo parlamentare italiana e l'indirizzo politico tracciato attraverso la
collaborazione tra esecutivo e legislativo e dal rapporto di fiducia tra i sessi.
Per comprendere la funzione di indirizzo politico indispensabile analizzare la trasformazione
dell'intero sistema politico avvenuta nei primi anni 90. Se nella concezione di indirizzo
imperniata su un sistema di consenso sembra conclusa, la nuova esperienza del sistema
bipolare appare troppo breve per poter offrire i conclusioni quindi l'indirizzo politico si pone in
modo diverso se consideriamo i vari momenti della storia.

Centro del nostro sistema e base dell'indirizzo mummia politico il popolo come sancito
dall'art. 1 della costituzione cos la funzione volta determinare ai fini della politica nazionale e
la scelta dei mezzi atti a conseguirli spetta in primis al popolo mediante lo strumento
elettorale.
In tal modo il popolo pone le premesse affinch una o pi forze politiche assumono il potere
d'di direzioni e ricevano la loro investitura, della concezione di democrazia rappresentativa.
Una scelta condizionata ed indirizzata dai partiti politici (libere associazioni tra cittadini) a cui
l'art. 49 della costituzione affida il compito di concorrere a determinare la politica nazionale.
Attraverso il partito il corpo elettorale esprime le sue scelte i partiti quindi hanno funzione di
aggregare il consenso sociale e proiettare lo attraverso i gruppi parlamentari all'interno delle
Camere .
i partiti sono quindi un canale di partecipazione democratica.
Parlamento e Governo sono di due maggiori titolare dell'attivit di indirizzo politico e: l'art. 94
della previdenza che si instauri un rapporto fiduciario tra Governo e Parlamento subito dopo la
formazione del Governo, in quanto questo deve entro dieci giorni dal giuramento presentarsi
alle Camere per ottenerne la fiducia.
Definire una relazione di tipo contrattuale in cui presente un doppio auto vincolo:
Il Governo si obbliga ad attuare programmi cos come presentato alle Camere
il Parlamento si vincola a fare dell'indirizzo politico approvato il. Di svolgimento della
propria attivit per far s che le decisioni legislative siano conformi a quello programma
=il programma del Governo si trasforma in indirizzo politico dello stato.

Solitamente programma di Governo composto da due parti:
Individua le necessit le aspirazioni del paese senza dare soluzioni
dichiarazione della linea politica vera e propria

la mozione di fiducia art. 94 deve essere votata per appello nominale e motivata: in tal modo
l'assenso da solennit giustifica l'instaurazione del rapporto di fiducia che vincola Governo
Parlamento in egual misura.
Quindi governi Parlamento hanno una doppia e distinta legittimazione elettorale: premier e
maggioranza sono eletti sullo stesso programma pre devono impedire che la propria coalizione
tra disc al programma approvato dagli elettori.
Quindi procedimento di attuazione dell'indirizzo politico sia il modo pi delicato dei rapporti
tra Governo e Parlamento (no Governo come comitato direttivo del Parlamento, n Governo
comitato esecutivo di un Parlamento) il punto di riferimento unitario della loro azione
(Parlamento e Governo interpretano dialetticamente i loro ruoli).


In una societ pluripartitica non sistema elettorale di tipo proporzionale difficile che la scelta
dell'elettorato bastasse a definire un indirizzo politico e far nascere un programma di Governo,
in quanto nessun partito era in grado di conseguire un successo elettorale tale permette di la
guida da solo.
Quindi l'indirizzo emerso dalle elezioni era poi gestito successivamente e dai
partiti=democrazia mediata permette il corpo elettorale sulla distribuzione di quote di potere
tra i partiti e che sono per liberi nella formazione dei governi (anche delega in bianco).
In tal modo i programmi elettorali erano imprecisi e validi perch:
L'accordo successivo non era sul programma ma per fare il Governo=necessit di
negoziazione
Per essere pi facilmente modificate a seguito degli accordi di coalizione (sacrifici dei
propri programmi e giustificazione all'elettorato)
L'in tale sistema quindi la determinazione della politica nazionale avveniva mediante il
confronto tra i partiti e quindi il Parlamento funge da guida e dirige e Governo esegue.
Infatti al Parlamento l'unica sede in cui tali accordi potevano farsi, il programma era costituito
dai partiti, votato dal Parlamento, e affidato al Governo sulla gestione. (Pannella ha:
democrazia consociativa tutte le forze politiche partecipano ai processi decisionali senza
distinzioni tra maggioranza e opposizione).

Del regime parlamentare nel dopoguerra si verifica il superamento del principio della
supremazia della legge=valorizzazione del Governo in Parlamento cio un sottolineare il
collegamento fra corpo elettorale, Parlamento e Governo.
A fronte della rigidit della costituzione la flessibilit del regime di relazione di fiducia tra
Parlamento e Governo che si sviluppa su rapporti liberi senza vincoli precisi.
sistema italiano la funzione di indirizzo politico comprende:
Predisposizione dei fini politici
Elaborazione delle scelte politiche
Configurazione di direttive per perseguire fini programmati
= attivit politica libera.
l'unico vincolo per questa funzione la carta costituzionale.
La formulazione di un provvedimento legislativo e ordinato di indirizzo e punto di arrivo di un
processo di negoziazione tra forze sociali e tra maggioranza ed opposizioni la fase di
traduzione delle scelte e politiche in schemi giuridico formali.
Le sistema attuale bipolare e maggioritario, la coalizione che vince esprime il Governo=il
programma della coalizione diventa quello del Governo che persegue l'indirizzo politico votato
dalla maggioranza degli elettori e e che qui di espressione e poggia sul consenso del corpo
elettorale.
Perci oggi si parla di democrazia immediata (corpo elettorale sceglie il Governo=programma
edilizio politico non potranno essere dissimili altrimenti una frattura fra Governo di elettori).
Il programma di Governo ben definito e vincolante gi al momento elettorale della coalizione
che vince si assume la responsabilit della sua attuazione=il rapporto fiduciario tra Parlamento
e Governo e si stava gi al momento elettorale e quindi una sua interruzione dovrebbe
coincidere con nuove elezioni.

La crisi istituzionale verificatasi negli anni 90 per sostituirsi alla repubblica dei partiti la
repubblica delle coalizioni: sintomo delle politiche del 2001 stato inserito nel singolo delle
due coalizioni il nome del leader candidato per la presidenza del consiglio. Cos il presidente
della repubblica che nomina il presidente del consiglio realizza pi che un investitura una
funzione di ratifica e di garanzia
l'indirizzo politico torna nelle mani del Governo ma il tutto si svolge in un sistema rimasto in
larga parte ispirato ai principi della centralit del Parlamento sta.
nel sistema parlamentare francese e inglese e tedesco l'indirizzo politico si determina nel
Governo, nel nostro sistema legata principi di pari legittimazione di tutte le forze politiche
Parlamento invece e il meccanismo finisce per ricondurre sempre l'assemblea parlamentare la
funzione di indirizzo politico (degli altri tale funzione lasciata all'esecutivo e lo strumento che
al Parlamento quello delle questions cio un sistema di controllo sull'esecutivo).
Nel nostro sistema come affermato dalla costituzione l'aspetto controllo perde gran parte della
sua funzione per che prevale quella pi significativa di codeterminazione dell'indirizzo politico
da parte del Parlamento con il Governo.
Resta centrale il ruolo del Parlamento e non si riesce ad instaurare una logica di maggioranza
che Governo e opposizione che controlla.
non un mandato permanente nei confronti del Governo ma un continuo riscontro in
Parlamento delle linee politiche. In armonia con il presupposto della costituzione che vuole se
manca un'omogeneit sociale uno sforzo per un confronto parlamentare ed una legittimazione
del dissenso.
Quindi sede privilegiata resta il Parlamento dove si confrontano le forze politiche.
Oggi in teoria sistema vorrebbe che i tale confronto avvenisse una sola volta sulla base delle
indicazioni dell'elettorato poi sostituito da una guida da parte dell'esecutivo sulle decisioni. Ma
questa ha reso difficile ed la principale contraddizione del nostro sistema, dal permanere del
Parlamento degli principali caratteristiche della forma precedente, tra cui il pluripartitismo.
Ad es. tra gli 80 e i 90 in occasione degli interventi militare di pace determinazione della
linea politica da seguire sia stabilita da un confronto tra Parlamento e Governo, svolto in
Parlamento e concluso con l'approvazione delle direttive parlamentari.
Direttive che rappresentano un istituto attraverso il cui il Parlamento partecipa alla
determinazione dell'indirizzo politico in Parlamento con l'esecutivo cos nel momento in cui la
maggioranza approva la direttiva parlamentare impossibile individuare se questa una
direttiva del Parlamento all'esecutivo o se invece c' una direttiva proposto dall'esecutivo e poi
approvata dal Parlamento.
Quindi si verifica un circuito in cui le forze politiche si confrontano attraverso meccanismi di
procedura in cui consentito un intervento di tutte le forze politiche nella determinazione
dell'indirizzo.
Dagli 80 ai 90 una serie di modifiche regolamentari cercano di razionalizzare le procedure e
modificare il sistema consensuale creando regole per favorire un confronto pi lineare e precise
fra maggioranza, che sostiene il Governo, e opposizione che controlla.
In alcuni campi se compiuto riconoscimento del ruolo della maggioranza e della garanzia della
posizione dell'opposizione ma l'altri campi resta una situazione in transizione in cui meno
individuabile la differenza tra il passato e il nuovo sistema.
Questo perch il sistema delle coalizioni mantiene cmq la legittimazione di tutte le singole
componenti politiche, compatibile con la forma della pari legittimazione Parlamento. Quindi in
Parlamento oggi le componenti delle coalizioni sono quanto di pi vicino ci sia ai gruppi
parlamentari, espressione dei partiti politici del sistema precedente.
Quindi la funzione di indirizzo politico finisce per l'sovrapporsi a quella di controllo perch parte
della stessa funzione donazione che pu essere definita di indirizzo e verifica controllo che
affianca una azione definibile di indirizzo e direttiva.
=c troviamo di fronte ad una contraddizione il sistema costituzionale si trasformato dalla fase
conclusiva non sia ancora realizzata.
sistema con grosse difficolt di comprensione in cui la funzione di indirizzo politico diviene
meno chiaro e comprensibile per evidente contrapposizione.
/e Parlamento e il diritto parlamentare sono il frutto di uno sviluppo che ha portato ad uno
stadio avanzato di determinazione del rapporto tra maggioranza e opposizione come richiesto
dal nuovo bipolarismo, ma anche la sede di un confronto tra l'fra partiti che tende a rende
difficile lo svilupparsi di questo confronto.

Gli strumenti ispettivi

il progetto di riforma dei regolamenti si proponeva anche di razionalizzare alcuni degli
strumenti ispettivi per evitare gli errori del passato che avevano alimentato dubbi sull'utilit
pratica della funzione di controllo cos come esercitata fino al loro.
Opinione diffusa che tale funzione avesse un rendimento limitato e divenuto una rituale e di
poco ostilit con la funzione pi di rappresentare interessi problemi piuttosto che una risposta
alle domande.
Nella prassi del Parlamento e e i risultati dell'attivit di controllo sono stati scarsi a causa sia
della improduttivit terra di effetti concreti che della consuetudine del Governo a fornire
risposte sibili a referti burocratici confezionati negli appositi ministeri elusivi della sostanza dei
problemi.
Allora l'le riforme dei regolamenti hanno raggiunto lo scopo di razionalizzare istituti di controllo
il San Ivo l'ispettivo era recuperando nel il significato e assecondando la tendenza a annuo e
forme di interpretazioni rapporti istituzionali.
Ripristino delle sedute di questi un time
introduzione dell'interrogazione a risposta immediata un commissione e delle interpellanze
urgenti alla Camera=aumento le possibilit di chiamare il Governo a rispondere sul suo
operato.
Ma importante la previsione della diretta televisiva delle sedute di queste unit in: una re
interpretazione della funzione intesa come appello diretto delle trasmesso i cittadini.

I dati statistici sembrano confermare la validit di tali modifiche anche se presto per valutare
l'impatto del nuovo rapporto tra maggioranza e opposizione sui risultati ottenibili in futuro
grazie alle modifiche

La il cambiamento della forma di Governo ha avuto un ruolo sul modo di esercitare il potere di
ispezione politica: in teoria bipolarismo si sarebbe dovuto riflettere rapporti tra maggioranza e
opposizione anche nell'esercizio della funzione ispettiva secondo il modello maggioranza che
governa, a opposizione che controlla..
Il richiamo all'istituzione di uno statuto dell'opposizione sembra spingere il sistema verso una
netta distinzione tra maggioranza che delibera a che attua il su programma e l'opposizione che
la controllo, e rende visibili all'elettorato e linee politiche alternative.
Un'espressione che si riferisce un insieme di prerogative poteri per attivare procedure attribuiti
all'opposizione che non cerca una cogestione alla ma sottopone una critica e controlla
l'indirizzo della maggioranza a preparandosi a sostituirlo
Istituzione del premier questioni time e era uno degli strumenti per enfatizzare il ruolo
dell'opposizione. Ma nella pratica di questi un paio d'e l'istituto attivabile anche dalla
maggioranza.
Cos non sembra essersi tradotta nei fatti la divisione relativa alla funzione di controllo dato
che questa continua ad essere esercitata da entrambe le parti anche se con finalit diverse:
per la maggioranza ribadire dell'indirizzo di cui si fa portavoce la coalizione di Governo, per
l'opposizione per mostrare le carenze dell'esecutivo.
Secondo Manzella la funzione di controllo si ostenta perch la sovrapposizione a condotte
rapporto Parlamento Governo a livelli di rigidit inediti=affievolimento di nell'esercizio delle
funzioni di controllo e ricorso a procedimenti di garanzia e ispettivi.
La soluzione per superare questa situazione riformare i regolamenti in una chiave d'di
coalizione provvedendo al contempo alla definizione di uno statuto della maggioranza e
dell'opposizione.
Di strumenti del controllo della garanzie dell'ispezione devono essere esaminati in questo
nuovo contesto.

nella prassi sono emersi inoltre problemi di varia natura:1 di questo la scarsa rilevanza delle
questioni oggetto di interrogazioni, spesso inerenti fatti specifici o di interesse locale. Neppure
alla Camera nonostante l'espressa previsione del requisito della rilevanza generale il presidente
ha esercitato rigidamente il suo potere riguarda l'ammissibilit dei documenti cos se assistito
ad un proliferare di atti che poco avevano a che fare con la politica del Governo. La ridotta
portata delle questioni per inciso sulle scelte del Governo in relazione grandi temi importanti
per la nazioni cos il rendimento degli strumenti di sindacato stato inferiore alle potenzialit
che i vari istituti avrebbero potuto esprimere.
Quindi si dovrebbe intervenire sui regolamenti per migliorare sia gli istituti modificati che quelli
introdotti, decidendo se li si vuole considerare ancora come strumenti parlamentari, e quindi
non necessariamente appannaggio dell'opposizioni mosse privilegiare il ruolo dell'opposizione
nel controllo del Governo, che ha visto crescere il suo potere grazie al sostegno di una forte
maggioranza.
In considerazione dei cambiamenti la previsione che la funzione di controllo saldate dalla
nuova situazione: superata la stagione intermedia un possibile sviluppo potrebbe essere
l'acquisto di consapevolezza da parte dell'opposizione, delle norme potenzialit insita negli
strumenti di sindacato ispettivo, a dopo che siano stati tracciati i ruoli delle due coalizioni.

a fronte di questa evoluzione del modo di intendere utilizzare gli istituti ispettivi il Governo
dovr dedicare attenzione ad essi soprattutto relazione alle problematiche connesse con le
nuove funzioni di comunicazione parlamentari.
l'accentuazione del peso del Governo sembra aver trovato un bilanciamento nella capacit del
Parlamento di attivare e negoziare l'attivazione per di un contraddittorio tempestivo che gode
di un alto grado di visibilit grazie alle trasmissioni di questi un time.
a seguito di queste il Governo si trova a dover curare la propria immagine anche di fronte
cittadini.
Per quanto riguarda gli altri strumenti ispettivi i dati della XIV legislatura evidenziano la
preferenza a tutto dell'opposizione per le interpellanze urgenti che consentono una trattazione
ampia in quanto svincolato dai clienti previsti per l'interrogazione a risposta immediata.
Relazione a questo si ricordano i dubbi sull'utilit di quest'ultimo istituto manifestati all'inizio
della legislatura dal vice premier, il quale aveva prospettato un allungamento dei tempi previsti
per rendere pi funzionale l'istituto e permettere anche all'opinione pubblica di disporre di un
quadro esaustivo dei semi trattati.
Si osserva infine come cambiamento della forma di Governo e di nuovi rapporti tra
maggioranza e opposizione saranno il vero banco di prova delle riforme del regolamento in
materia di sindacato ispettivo e dell'intera funzione di controllo parlamentare visto che anche
altri istituti, ad es. quello dell'inchiesta, dovranno essere riesaminati alla luce della nuova
situazione istituzionale

Il procedimento legislativo

come l'art. 70 della costituzione e Camera e Senato esercitano collettivamente la funzione
legislativa. H il procedimento legislativo si articola in tre fasi che si ripetono per l'una e l'altra
Camera. Il testo di una legge deve essere approvato da entrambe le Camere nello stesso
identico testo.

Fase 1: iniziativa
l'art. 72 costituzione prevede seguenti soggetti titolari:
Governo: spettante dell'iniziativa legislativa pi importante in quanto rappresenta la
maggioranza in Parlamento. quando presenta disegno di legge a maggiore sicurezza
nella fase di approvazione potendo contare su una propria maggioranza. Pu presentare
iniziativa legislativa alle due Camere indistintamente. I due momenti: a) le la fase che
va dalla nomina del Governo al conferimento della fiducia: art. 94 della costituzione: il
Governo deve avere la fiducia delle Camere, ciascuna accordo reca mediante mozione
motivata e votata per appello nominale. Voto entro dieci giorni dalla formazione del
Governo. Di dieci giorni intercorrenti tra la formazione e la fiducia per regole di
correttezza il Governo tenuto ad astenersi dall'iniziativa legislativa, tranne che per
materie in cui ha l'obbligo giuridico di porre in essere (materie del bilancio, conversione
in legge di decreti eccetera eccetera). B) la fase che segue le dimissioni del Governo:
l'iniziativa del Governo riguarda solo il bilancio della conversione di decreti leggi.
Deputati e senatori: hanno titolarit nella presentazione di decreti legge e
limitatamente alle rispettive Camere di appartenenza
Popolo (cinquantamila elettori) la costituzione stabilisce l'art. 71 che possa presentare
un progetto di legge redatto in articoli
Consigli regionali e C.N.E.L: hanno iniziative in materia di regioni e economico sociali

I disegni e le proposte di legge sono:1) annunziata all'assemblea 2) stampati 3) distribuiti 4)
menzionati nell'ordine del giorno generale.

Approvazione art. 72

procedimento legislativo in sede referente: l'esame preliminare della commissione era (fasi
commissione) e poi della Camera a cui compete l'approvazione art. per art. e la votazione
finale (fase in assemblea).

La fase in commissione:
La a) e esame preliminare del testo: istruttoria in commissione=il progetto di legge
esaminato da una cogestione legislativa competente nella materia. il presidente di assemblea
pu disporre che questa sia confortato dal parere di altre commissioni pareri che possono
essere facoltativi, obbligatori ma non vincolanti, obbligatori e vincolanti.
Obbligatori e quelli della commissione per le politiche dell'unione europea, si la commissione
parlamentare e per le questioni regionali, la commissione giustizia. parzialmente vincolanti
quelli della commissione bilancio e tesoro e programmazione sui decreti comportanti nuove o
maggiori spese o diminuzioni di entrate.
Si aggiungono anche i pareri del comitato per la legislazione: vincolanti in nel momento
deliberativo, in fase referente i disattende tali pareri richiede una motivazione all'assemblea da
parte della commissione referente.
L'importante elemento stato introdotto nel regolamento della Camera con le modifiche del
97. L'art. 79 del regolamento stabilisce che procedimento deve ispirarsi a fini di economia
procedurale cosicch la commissione possa riferire all'assemblea entro due mesi
dall'assegnazione del progetto.
una attenzione particolare data agli aspetti di leggibilit:
1) verifica della necessit dell'intervento legislativo se sia possibile fare ricorso a fonti diverse
dalla legge es. regolamenti
2) conformit alla costituzione, con la normativa dell'unione europea e con le competenze
regionali e locali
3) definizione degli obiettivi e congruit dei mezzi per conseguirli, valutazione degli oneri per
l'amministrazione cittadini le imprese
Prima 4) chiarezza del significato delle definizione delle disposizioni
A
Pena b) formulazione dell'articolato: la commissione formula il progetto ed articoli per
trasmettere all'assemblea
C) conferimento del mandato a riferire all'assemblea nomina di un relatore della commissione
all'assemblea riguarda la proposta

Fase in assemblea
ora si articola in tre momenti:
1) per discussione generale con intervento dei relatori di maggioranza ed opposizione: riguardo
l'opportunit di legiferare sull'oggetto della proposta. condizionata dal contingentamento dei
tempi una
2) una discussione sugli articoli e sugli emendamenti (strumenti del contenuto normativo con
lo scopo di raggiungere modificare o sopprimere il testo di legge parti e disposizioni o di
modificarne l'ordine la)
3) e la votazione finale le parti politiche si esprimono favore o contro che il disegno di legge.
Questa votazione avviene di norma a a scrutinio palese era

B) procedimento legislativo in sede redigente
procedimento misto che consiste nella suddivisione del lavoro legislativo e tra commissione ed
assemblea.
La formulazione degli articoli del disegno di legge deferito alla commissione, all'assemblea
riservata all'approvazione di singoli articoli (senza dichiarazione di voto) e l'approvazione finale
del progetto con sola dichiarazione di voto.
Il deferimento alla commissione disposta dalla stessa assemblea terminata la discussione
sulle linee generali e ATA.
Questo procedimento non pu configurarsi come abbreviato dato che regolamento del Senato
non prevede termine per la conclusione e il regolamento della Camera affida tale
determinazione all'assemblea.

C) crea procedimento legislativo in sede deliberante alla definito decentrato per che non si
svolge di fronte all'assemblea ma interamente in commissione. L'assegnazione disposta dal
presidente. un procedimento solo dell'ordinamento italiano e spagnolo.
La costituzione dispone che se il Governo o un decimo dei componenti della Camera un quinto
della commissione lo richiedono il disegno di legge rimesso in assemblea l'art. 72 dispone la
cosiddetta riserva di legge d'assemblea per i disegni di legge in materia costituzionale ed
elettorale, che ratifica di trattati internazionali, approvazione di bilanci consuntivi. inoltre
stabilita per i disegni di legge di conversione di decreti. Inoltre per questioni che non hanno
rilevanza dell'generale o per progetti di legge con particolare urgenza.

Era le due Camere devono approvare il progetto di legge nel medesimo testo se una porta al
progetto gi approvato dall'altro degli emendamenti questo dovr essere nuovamente
approvato dall'altra (navette). In seconda lettura alle Camere provvedendo al riesame sono
delle modifiche.

3. La fase integrativa dell'efficacia: art. 7374 della costituzione.
Promulgazione
la legge approvata da entrambe le Camere trasmessa dal presidente della Camera che l'ha
approvata per ultima al presidente della repubblica per la promulgazione e che deve avvenire
entro un mese dall'approvazione.
Mediante questo il presidente della repubblica attesta che la legge stata approvata la le due
Camere, dichiara la sua volont di promulgare la, ordina la pubblicazione in gazzetta ufficiale e
vi appone la clausola esecutiva.. Le pur ma egli pu rinviare la legge alle Camere entro lo
stesso termine accompagnando la con messaggio in cui espone i motivi per cui ritiene di non
dover promulgare la e chiedere una nuova deliberazione il riesame inizia presso la Camera che
lo ha approvato per primo
Se le Camere approvano la legge nello stesso test il presidente della repubblica costretto
promulga la a meno che non si profili l'ipotesi di attentato alla costituzione
La pubblicazione avviene per opera e sotto responsabilit del ministro di grazia. Inserzione del
testo nella raccolta ufficiale degli atti normativi e nella gazzetta ufficiale. Si provvede alla
pubblicazione lupo la promulgazione e cmq non oltre il 30 giugno nel pace pu
Entrata in vigore il quindicesimo giorno successivo alla sua pubblicazione e porta la data del
decreto in promulgazione.
Interdipendenza fra i media & il sistema politico

fra il sistema costituzionale e media sia creato un profondo intreccio e un alto livello di
interdipendenza e necessit. Per ottenere consenso esponenti politici devono far uso della
comunicazione ognuno chiamato a un continuo confronto con i propri avversari sulla scena
mediati tra senza potersi sottrarre alla ribalta. Un tema politico pu diventare un argomento in
cima all'agenda dei media.
Di media conquistando il palcoscenico della politica n hanno cambiato i caratteri essenziali
raggiunto
Difficile oggi pensare una politica non mediati e: in media una scelgono i personaggi in grado
non gi alla capacit di bloccare lo schermo amplificato l'cos la leadership.
il processo di trasformazione del sistema costituzionale richiede maggiore contatto con i
cittadini attraverso i media si pu raggiungere tale obiettivo la
Il ruolo del cittadino elettore rafforzato anche come componente dell'opinione pubblica. Il
nuovo regime parlamentare impone al sistema politico e l'uso dei media consentendo ad essi di
trasformarsi soggetti politici. Di media si trasformano da canali di informazioni in decisori
politici, per parallelamente le istituzioni si sentono legittimate ad entrare nella comunicazione
di massa, attraverso la comunicazione istituzionale.
Appare necessario quindi un quadro di riferimento nuovo in cui la comunicazione di massa il
sistema politico costituzionale sotto situati nelle loro reciproche influenze e trasformazioni. Una
visione di insieme di una serie di processi che incidono sul funzionamento della democrazia
parlamentare.
L'evoluzione della costituzione che ha dato vita ad un sistema di alternanza di coalizioni
rafforzando il ruolo di cittadini dell'opinione pubblica e che ha introdotto nuovi soggetti nel
confronto politico impongono l'uso dei media e impongono alle istituzioni pubbliche rientrare
nella comunicazione di massa.

cambiato il principio della rappresentanza nel senso di una prevalenza della leadership
personale incentrata sul premier e un ridimensionamento delle assemblee elettive una (nuovo
rapporto diretto fra maggioranza ed opposizione) che dei partiti che lontani dalle ideologie e
degradati a partiti personali di un leader perdono quella capacit di mediazione canalizzazione
degli interessi del passato. Un cambiamento significativo anche i dei canali di rappresentanza
alternativi mentre emerge il movimento di piazza c' la partecipazione diretta del popolo che
intravede nuove forme dirette di espressione di far pesare la propria volont. Era
La trasformazione del principio rappresentativa una si centro sul confronto diretto fra leader e
societ civile (non pi solo la costruzione di uno spazio pubblico) che si esprime come opinione
pubblica e quindi cumulo nuova entit costruita dal mi x era sondaggi media e istituzionalizzato
nel rapporto diretto con i leader h. H

la crisi ha portato alla affacciarsi sulla scena di nuovi soggetti che hanno trasformato la
democrazia rappresentativa in senso plebiscitaria il sistema elettorale rappresenta solo
momento residuale: c' un meccanismo creato dai media che vede una spettacolo
realizzazione della politica era (scelta dei temi dei media che hanno solo reso conto) i media
diventano uno dei soggetti che costruiscono formano l'opinione.
i sondaggi raccolgono e configurano l'opinione pubblica influenzando lo. In media attraverso gli
opinion makers discutono i sondaggi che diventano l'opinione pubblica e invasa di essi i leader
utilizzare i mezzi per rivolgersi alla societ.
media sondaggi e leader sono interconnessi formano un meccanismo di rapporto fra cittadini e
Governo diverso dal passato in cui rafforzamento del ruolo dei media coinciso con la
trasformazione del sistema politico istituzionale.
Il bipolarismo porta l'esigenza di regolare l'emergere del potere del leader mediante una
formula di Governo del premier. In tutta Europa decenni si lavora per trasformare le istituzioni
per assicurare un giusto raccordo fra potere personale di sovranit popolare (opinione
pubblica): quindi la nuova formula di rappresentanza politica e in un quadro di garanzie
costituzionali.

La comunicazione pubblica: le basi giuridiche e


Di notevole interesse, la comunicazione pubblica si basa su un presupposto costituzionale il
principio della pubblicit e trasparenza. L'art. 64 della costituzione prevede che le sedute delle
Camere siano pubbliche a dalla possibilit di svolgere sedute segrete. Quindi il lavoro del
Parlamento come tutta l'attivit del sistema pubblico si basa quindi sul principio della pubblicit
e l'operato del sistema amministrativo e deve ispirarsi al principio di imparzialit. Su tali
presupposti si arrivati a stabilire e i principi della comunicazione pubblica e.
I principi di trasparenza e pubblicit conducono alla funzione di comunicazione che collegano
enti e ministeri autorit locali e cittadini. Sono passati dal segreto fino al soggetto istituzione
che comunica e facilita l'acquisizione di informazione cittadini. Una per inabilit e maggior
diritto all'informazione e dell'informazione.
L'istituzione di un soggetto che deve informare i cittadini questa la trasformazione che
permette l'affermazione del principio della pubblicit. La comunicazione pubblica nasce di
recente anche se la pubblicit un principio costituzionale e deve essere intesa a come
comunicazione dell'istituzioni pubbliche denti e sulla propria attivit rivolta ai media e ai
cittadini. Il sistema deve regolare la propria attivit in base ai principi della new governance 7,
deve adeguarsi all'imput dei cittadini che arriva attraverso l'azione di gruppi di interesse
sondaggi ricerche insomma tutte quelle informazioni di entrata che consentono all'autorit di
comprendere richieste di esigenza. Questo processo necessario dato il ridotto ruolo di
mediazione e di canali di trasmissione svolto dai partiti.
All'informazione dalla dai mass media restituzione aggiunge quella diretta verso cittadini
fondata su basi normative precise. A queste stata data l'impostazione di fondo basata sul
nuovo ruolo che l'attivit di comunicazione riveste nell'ambito della riforma
dell'amministrazione pubblica ed enti locali, un'attivit presupposto primo del cambiamento del
rapporto fra cittadini soggetto pubblico.

Legge 142/90: ordinamento delle autonomie locali: prima disciplina sul diritto di accesso dei
cittadini alle informazioni nei procedimenti amministrativi
Legge 241/90 in materia di procedimento amministrativo e diritto di accesso a documenti
amministrativi: riprende il tema della trasparenza fondata sul principio costituzionale della
pubblicit. Fissa il diritto di accesso e doveri comunicativa della pubblica amministrazione.
Nasce il diritto all'informazione (fondamento costituzionale il principio di pubblicit art. 64 della
costituzione).
Decreto legislativo 29/93: si istituiscono gli uffici per le relazioni con il pubblico URP e la
trasparenza diviene principio attivo a cui si ispira la attivit della pubblica amministrazione
regolata secondo criteri di collegamento delle attivit attraverso il dovere di comunicazione
interna ed esterna.

La XIII legislatura porta grandi trasformazioni con la riforma dell'amministrazione pubblica e
del ministro Bassanini. Contenute in tre leggi distinte allo scopo di snellire e semplificare
l'attivit amministrativa attraverso strumenti della delega, del conferimento e del trasferimento
delle funzioni e agli organi periferici:
1) la legge 59/97 delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed
enti locali e per la riforma della pubblica somministrazione e semplificazione
2) legge 127/97 misure urgenti per lo snellimento dell'attivit amministrativa
3) legge 50/99 delegificazione di norme e del procedimento amministrativo prima legge di
semplificazione.
Le leggi Bassanini delineano una nuova cultura del rapporto con il cittadino capovolgendo la
logica del segreto: si concede fiducia a Croazia l'autocertificazione e si facilita la comunicazione
istituzionale promuovendo nuovi strumenti telematici e modalit organizzative.

Le leggi in materia di comunicazione pubblica si completano con la legge 150/2000: disciplina
delle attivit di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni=si istituisce la
figura del comunicato ore distinta da altre all'interno del settore. Viene istituzionalizzato il
campo della comunicazione cio riconosciuto dalla apparato normativo italiano il quale fissa i
campi di applicazione delle regole di gestione, prevedendo omogeneit di prestazioni di
comunicazione e tutte le amministrazioni.
Tale legge differenza di attivit di informazione verso i media da quelle di comunicazione
interna ed esterna e definisce le strutture figure professionali coinvolte. Il fine della
comunicazione pubblica che ciascun soggetto istituzionale deve cercare di creare una
relazione con i cittadini ispirata al principio di conoscere e valutare i e tenere in considerazione
il grado di soddisfazione e il livello di legittimazione che il cittadino riconosce al soggetto
pubblico.
L'il sistema dei media in Italia: evoluzione e basi giuridiche

Ogni mezzo di comunicazione deve mantenere un equilibrio tra spese per produrre
comunicazione delle risorse disponibili.
Tale equilibrio che risulta difficile da gestire per il singolo mezzo di stampa ma viene cercata
l'interno e grandi aziende editoriali si infatti un forte di si equilibrio (spese maggiori entrate)
che pone all'attenzione degli editori il tema della pubblicit fonte principale di finanziamento se
in un unico.
La pubblicit cos la chiave di volta dell'equilibrio delle imprese e che si occupano di
comunicazione.

la televisione nasce in Italia come servizio pubblico, imparziale e garantito il pluralismo delle
opinioni da un equilibrio finanziario dovuto al finanziamento dello stato e attraverso il canone.
Una garanzia che crea un profondo rapporto di fiducia tra cittadini e mezzo di comunicazione.
La messa in discussione del monopolio della RAI comincia nei primi anni 70 alla comparsa sul
mercato delle televisioni locali che per non interferiscono con le frequenze pubbliche.
La corte costituzionale con la sentenza 202/76, che esegue le precedenti 225 e 226/74
conferma il monopolio della RAI ma riconosce la legittimit delle emittenti private a condizione
che limitino le trasmissioni all'ambito locale.
la corte e richiede che il Parlamento indirizzi e controlli il servizio pubblico senza l'influenza
diretta dell'esecutivo.
Grazie la liberalizzazione dell'etere e esplode il fenomeno delle TV locali. Tra fine 80 inizi 84
una commissione di esperti cerca di predisporre una regolamentazione del servizio per
consentire privati l'interconnessione attraverso punti e trasmissione contemporanea su zone
differenti i diverse emittenti locali. Per quest'ultime si pone ben presto il problema
dell'autonomia finanziaria ed entra in gioco la pubblicit. Ma manca una norma legislativa che
disciplini i il settore. Le forze politiche non sono in grado di concordare una disciplina comune e
la materia lasciata all'iniziativa dei privati o all'influenza dei partiti pur nei confini indicati
dalla corte costo opzionale ma interpretati nel modo pi estensivo possibile.
Nell'84 il decreto culto da Craxi (decreto Berlusconi) per ovviare al blocco della rete delle
televisioni base nazionale costituita da Berlusconi, blocco imposto dalla magistratura.
Questo viene bocciato alla Camera ma approvato successivamente per la minaccia di far
cadere il Governo grazie l'appoggio delle maggioranze pentapartito e da parte dello stesso
Craxi. H il decreto Berlusconi bis diventa legge che consente il proseguimento delle attivit
delle reti private: provvisoriamente consentiti punti radio, la trasmissione per pi emittenti
dello stesso programma pre registrato. Si estendono o degli all'emittente privata analoghi a
quelli della gran tra cui rispetto della soglia del 16% per la pubblicit.

Intanto per rafforzare la legittimit l'emittente pubblica aveva rinnovato il patto con i partiti i
canali sono disciplinati modo autonomo rispetto la realt aziendale, che produce sul lavoro
televisivo mano logistici. Sulle partiti a detenere la gestione operativa della televisione.

La legge di riforma del 75 numero 103 (norme in materia di diffusione radiofonica e televisiva)
ribadisce il controllo dell'etere nel rispetto delle condizioni indicate dalla corte costituzionale.
trasferita la commissione parlamentare per l'indirizzo e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi la
formulazione degli indirizzi, il controllo la nomina della maggior parte del consiglio di
amministrazione la reali, la cui gestione quindi divisa fra i partiti.
Sono cresciute le TV private con esso la pubblicit capace di garantire risorse quindi a tale
logica deve adeguarsi la RAI: si fissano costi quantit di pubblicit da trasmettere in base a
spettatore=logica di mercato.

Legge Mamm 223/90: a legge fotografia=si limita a dare una panoramica generale della
situazione, legittimando i rapporti di forza esistenti. Stabilisce limiti alla propriet
contemporanea di reti televisive e quotidiani, lascia in vigore la normativa antitrust che
consente il possesso di tre reti di ma avvia un limite alla concentrazione monopolistica indica
un primo limite la pubblicit.
Con questa legge si afferma il fatto che la RAI e Fininvest non accettano di essere
regolamentate anzi ormai sono cos importanti da influenzare la lotta politica e l'ordinamento
dello stato e tra lo stesso elettorato.
inoltre conferma il sistema delle concessioni, affidando al ministero delle poste e
telecomunicazioni e il rilascio e revoca dell'autorizzazione a trasmettere i, secondo un piano di
ripartizione delle frequenze alle concessionarie imposti obblighi e limiti soprattutto nel campo
pubblicitario. Il potere di vigilanza attribuito al garante per l'editoria.
Per limitare la concentrazione stabilisce che contro di un quotidiano a con tiratura superiore al
16% impedisca la titolarit di una concessione televisiva, mentre per una tiratura non
superiore all'8% e permessa una concessione privo e cos via.

Legge e 206/93: disposizioni sulla societ concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo:
il consiglio di amministrazione della societ concessionaria del servizio pubblico composto di
cinque membri nominati dai presidenti del Senato e della Camera scelti tra persone di
riconosciuto prestigio professionale e di notoria indipendenza. Il consiglio elegge fra i suoi
membri il presidente che a rappresentanza legale della societ convoca e presiede lo presiede.

legge Maccanico 249/97: il documento pi importante in materia di televisione e
telecomunicazioni. Detta nuove regole antitrust: una legge di sistema=un insieme di
disposizioni generali destinate ad essere integrate dalla attivit della nuova autorit per le
garanzie nelle comunicazioni che assorbe le competenze di regolazione e sanzione del
ministero delle poste e, trasformato il ministero delle comunicazioni.
La nuova autorit un organo collegiale con presidente il scelto (su proposta del presidente del
consiglio) di intesa col ministero delle comunicazioni e nominato con decreto dal presidente
della repubblica. Pi o otto componenti di nomina parlamentare.
L'autorit ha il controllo del sistema radio e TV il comune deve evitare concentramento in
assicurare il rispetto del limite per i proventi da canoni e pubblicit che fissata al 30% delle
risorse nazionali. Gode di ampi poteri di accertamento e di infliggere sanzioni.

Corte costituzionale sentenze
112/93: configura il diritto all'informazione base del funzionamento della democrazia, che si
realizza con il rispetto del principio del pluralismo delle opinioni e dei mezzi di comunicazione
oltre i principi di obiettivit correttezza e completezza.
420/93: dichiara incostituzionale il possesso di tre reti da parte dello stesso soggetto perch
posizione dominante e quindi limitativa del pluralismo.

Il sistema dei media si presenta oggi un equilibrio pluralistico con quotidiani locali nazionali
periodici T v interne. Il monopolio sia spezzato ma parlare di duopolio non corretto perch
abbiamo molti soggetti es. la TV via satellite e cavo.

Si parla di mediatilizzazione della politica cio di una politica che si sviluppa re svolge nei
media e di politicizzazione dei media cio media che divengono soggetti politici. H agli inizi
della storia repubblicana la comunicazione elettorale e politica erano embrionali pur ora sono
strumenti di cui si serve il sistema per comunicare con sistema che sembrava stabile si
trasformato cambiando il proprio centro. La comunicazione di massa diventa un potere
l'autonomia con regole proprie. Grazie a questa consapevolezza si arriva alle nuove forme di
comunicazioni. La RAI arriva negli anni 90 con un modello vecchio sempre pi integrata con il
sistema politico istituzionale. Si sta verificando un fenomeno che porta i media divenire attori
nelle campagne elettorali e dallo studio di quest'ultime si sviluppa proprio posto in la
comunicazione politica. I media crescono che definiscono l'agenda dei temi politici e si
consolidano come attori del sistema politico stesso.
Dal sistema della governabilit (maggioranza e opposizione si confrontano non sistema
dell'intesa) il sistema politico si apre alla trasformazione. I cittadini si allontanano dai partiti e
dalle ideologie sviluppando un pensiero pi indipendente. I media si accorgono di poter guidare
la scena politica e soggetti politici divengono soggetti mediati c. Ne segue lo sviluppo di tre
fenomeni:
1. Professionalizzazione del comunicato ore politico
2. Spetta polarizzazione della politica
3. Personalizzazione della politica
Emerge un lavoro di costruzione pediatrica del politica del partito, il leader il partito sanno
bene che l'influenza di media e determinante Egitto per usarli devono conformarsi al suo
linguaggio uguali politica spettacolo. La comunicazione politica: le basi giuridiche della
regolamentazione

A partire dalle leggi 341142 fino a 150/2000 si delineato un quadro complesso di norme
legislative che regolamentano il settore della comunicazione politica e, pubblica e istituzionale.
Importante definire due funzioni che rappresentano ciascuno campo Benz definito della
comunicazione: a la comunicazione politica e la comunicazione pubblica.

La comunicazione pubblica: finalizzata a definire mantenere e migliorare il contesto funzionale
di ciascuna istituzione nei confronti delle altre e dei consumatori fruitori. Rapporto improntato
su principi della pubblicit della trasparenza. Ha per oggetto la propria attivit. Le diverse
istituzioni pubbliche e comprendono di trovarsi in concorrenza e cerca di assicurarsi visibilit.
Le regole che disciplinano la comunicazione pubblica hanno subito una progressiva evoluzione
es. la 150 disciplina la figura del portavoce che gi esisteva.
La comunicazione istituzionale: circolazione delle informazioni giuridicamente rilevanti e delle
istituzioni reciprocamente e con i cittadini.

la comunicazione politica: la politica comunica e i media nella politica. funzione finalizzata
veicolare i valori che caratterizzano ciascuna istituzione, comprende ed interessa tutti soggetti
politici nel loro rapporto con i media e con i cittadini.

. Di partenza il principio della democrazia per il quale la pluralit dei media, l'immissione in un
libero mercato sta il grado di indipendenza assicurato dal sistema giudiziario e dalle autorit
sono garanzie essenziali di un efficace controllo dei cittadini sul potere politico e e di una
influenza positiva sulla vita economica e sociale e una limitazione alle ingerenze della politica
sui medie. Pensare che in un campo imprenditoriali sia possibile garantire il pluralismo e
soltanto operando per consentire la presenza di una pluralit di soggetti troppo facile pi
difficile porsi in astratto problema di limiti alla concentrazione per evitare posizioni dominanti e
dei limiti alla raccolta della pubblicit per garantire il pluralismo dei gestori dell'informazione
grazie l'adozione di leggi parlamentari di sistema.

pi opportuno perseguire il fine del ripristino delle regole e cio dell'obbligo della correttezza e
dell'imparzialit per tutti coloro che operano in campo si delicato come quello dell'informazione
si e dell'esiste di autorit di regolazione garanzia in grado di reprimere e sanzionare.
quindi non lo solo garantire l'eguaglianza nella comunicazione politica ma porre regole di fondo
proprie di ogni democrazia occidentale oltre alle garanzie per le opposizioni e di pluralismo che
devono fissare le basi di un corretto funzionamento di un sistema contrassegnata da media e
politica in competizione. Reciproca autonomia e controllo sono e le chiavi, e libero mercato
delle garanzie di libera concorrenza tra imprese dovrebbero essere sufficienti ad assicurare
l'indipendenza e la pluralit dei centri editoriali, basata sull'equilibrio finanziario delle aziende. I
principi che consentono di perseguire efficacemente il fine del pluralismo:
1) contrasto la concentrazione delle propriet delle reti televisive dei quotidiani: il
coordinamento autoritario tutti i mezzi di comunicazione sono sotto il controllo dello stato. In
Italia il problema della concentrazione stato affrontato da leggi come la ma mi e Maccanico e
ultimamente da Gasparri.
Se l'unico parametro e se sostenere che la concentrazione sono terrore tutelate eventualit
sono possibili ma le leggi su questa tematica si limitano a prevedere ipotesi che spesso si
limitano a ad essere fotografie dell'esistente. Ogni tipo di norma limitativa difficili da prevedere
che organizzare e controllare.
Oggi necessario attuare una regolamentazione pi compatibile con la nuova situazione. In
presenza di una pluralit maggiore il problema di una disciplina legislativa si pone come
facile risolverlo.
Probabilmente pi opportuno smettere di cercare di disciplinare campi soggetti a pressioni di
poteri forti ma adoperarsi per un adeguato sviluppo della concorrenza basato sull'equilibrio
finanziario che porta l'indipendenza e aiuti facilitazioni favori per favorire il maggior possibile
sviluppo del pluralismo=pi utile logico e scegliere una regolamentazione statale neutra che
ponga tutti in parit e lasciare alle regole della concorrenza e del mercato la determinazione e
l'evoluzione di un equilibrio pluralistico.
2) rispetto del pluralismo delle idee: concetto ribadito nel messaggio del presidente Ciampi alle
Camere del 2002. Assicurare pluralismo delle idee diverso dal concetto di lottizzazione e
ripartizione dei media fra partiti e correnti. La sentenza 225 della legge ma mi emerge un
concetto di pluralismo basato sulla parit di espressione di gruppi pi che di singoli cittadini.
3) deontologia professionale del giornalista: necessit di una regolamentazione professionale
istanza di base in un sistema imperniato sull'editoria atipica.
4) limiti all'uso della pubblicit: tematica posta in atto come effetto della concentrazione delle
reti. Meccanismi per stabilire tempi ragionevolmente validi per la pubblicit delle trasmissione
e il sistema di controllo adeguato di questi tempi.

Il sistema radiotelevisivo

Organi di Governo del sistema
Le competenze in materia spettano a vari soggetti e l'insufficiente coordinamento tra essi ha
provocato sovrapposizioni=malfunzionamento.
Principali organi di Governo del sistema radiotelevisivo:
1. Parlamento
Presidenti di assemblea: i presidenti di Camera e Senato hanno il potere di nomina dei
cinque consiglieri di amministrazione della RAI. Prima della riforma del 93 questo potere
spettava alla commissione parlamentare biCamerale di indirizzo e vigilanza (troppo
sensibile alle logiche di partiti)
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi
radiotelevisivi:20 deputati pi 20 senatori nominati residenti delle Camere su base
designazioni fatte dai tutti i gruppi parlamentari per assicurare la presenza
proporzionale. Riguarda i poteri di indirizzo svolge cinque funzione:1. Garantisce
l'attivit della RAI nel rispetto dei principi di indipendenza obiettivit 2. Fornisce indirizzi
generali della distribuzione dei programmi 3. Fornisce criteri generali e nella redazione
dei piani annuali e pluriennali di spesa 4. Formula indirizzi generali relative messaggi
pubblicitari 5. Fornisce indirizzi al ministero delle comunicazioni in riferimento
all'attuazione della convenzione stato RAI. Riguarda potere di vigilanza pu verificare
rispetto da parte della RAI della convenzione del contratto sottoscritto dalla RAI. Inoltre
ha competenze di natura consultiva fra cui l'individuazione della societ concessionaria
e sul contenuto della convenzione sul contratto di servizio. anche poteri di informazione
e ispettivi.
2. Governo
Consiglio dei ministri: il con la creazione dell' AGCOM che le sue competenze sono
ridimensionato riguardano solo la scelta della societ concessionaria del servizio
pubblico
Presidente del consiglio dei ministri determina i messaggi di utilit sociale
Ministero delle comunicazioni: potere di approvare previo parere dell AGCOM il piano di
ripartizione delle frequenze il potere di rilasciare le concessioni
Autorit per le garanzie delle comunicazioni
autorit amministrativa indipendente istituita dalla legge e 249/97 e in sostituzione del garante
per la radiodiffusione e l'editoria.
Ha sede a Napoli composta da nove membri. Presidente nominato con decreto del presidente
della repubblica su proposta del presidente del consiglio d'd'intesa col ministro delle
comunicazioni, previa acquisizione del parere favorevole delle commissioni parlamentari
competenti.
I altri 8 membri nominati con DPR ma la loro elezione compete al Senato e alla Camera.
Requisiti e riconosciuta professionalit oltre regime dettagliato di incompatibilit. L'incarico
dura sette anni non rinnovabile.
A numerose competenze e: assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e
tutelare gli utenti. Definita una autorit convergente in quanto a funzioni di regolamentazione
vigilanza nei settori delle telecomunicazioni, audio visivo ed editoria per i profondi mutamenti
determinati dalla tecnologia digitale che rende sempre pi interattivi i media.
Inoltre ha il compito di garantire l'applicazione della normativa sulla propaganda e
informazione politica e l'osservanza delle norme in materia di parit di accesso a e di equit di
trattamento nelle trasmissioni di informazione e propaganda elettorale. Infine il potere di
approvare il piano di assegnazione delle frequenze.
Organi decentrati dell AGCOM, su base regionale, i comitati regionali per le comunicazioni
CORECOM destinata ad assumere un peso crescente a seguito delle modificazioni del titolo
quinto della costituzione.

in considerazione delle norme potere e della diffusione dei per il fatto che il sistema riguarda
direttamente diritti fondamentali enunciati dagli articoli 15 e 21 nonch il diritto la libert di
iniziativa privata e la facolt di riservare ad enti pubblici e imprese di interesse generale il
sistema televisivo stato oggetto di significativi interventi.
Messaggio del presidente della repubblica alle Camere e 2002: consapevole della attualit della
materia a seguito soprattutto della discesa in campo di Berlusconi, il presidente ha richiamato
l'attenzione sulla necessit di dotarsi di una legge di sistema volta regolamentare l'intera
materia delle telecomunicazioni.
Garanzia del pluralismo imparzialit sono lo strumento essenziale per realizzare una
democrazia con pi ma questa non possono esser conseguenza del processo tecnologico ma
sono necessarie nuove politiche pubbliche per guidare questo imponente processo di
trasformazione. Da tenere sempre presente il ruolo centrale del servizio pubblico ed
fondamentale che le nuove leggi siano conformi al titolo quinto della costituzione che assegna
alle regioni che un preciso ruolo nella comunicazione.

Recente giurisprudenza della corte costituzionale: una analisi del definizioni in materia dalla
corte costituzionale e delle leggi del settore mostra come la definizione e dei principi
rappresenta una costante del settore, indipendentemente dal soggetto che la esercita ed al
mezzo che l'utilizzo, introducendo una configurazione unitaria della materia.
La corte costituzionale nella sentenza 826/88 afferma come pluralismo non pu in ogni caso
considerarsi realizzato dalla contrapposizione tra un polo pubblico e uno privato. Anche la
legge 223/90 ha individuato i principi fondamentali del sistema radiotelevisivo proprio nel
pluralismo obiettivit e completezza dell'informazione nel rispetto della libert e di diritti
garantiti dalla costituzione.
Con sentenza 284/2002 la corte costituzionale chiamata a giudicare sulla legittimit di talune
disposizioni del regio decreto 246/38 (disciplina degli abbonamenti delle radioaudizioni) e della
legge 103/75 (norme in materia di diffusione radiofonica e televisiva) riguardo la disciplina del
canone di abbonamento.
La corte costituzionale ha ribadisce la distinzione fra la concessione pubblica e gli atti soggetti
concessionari privati. Sulla prima compete e si impone di svolgere il servizio pubblico e cio
che informare diffondere la cultura del rispetto del pluralismo.
In questa prospettiva si motiva l'esistenza di una forma di finanziamento per canone che trova
la sua ragione nel perseguimento di questo obiettivo e solo al servizio pubblico concesso di
erogarlo.

principi ribaditi con la sentenza 466/2003 sulla natura giuridica della concessione di servizio
pubblico radiotelevisivo rispetto la concessione radiotelevisiva a soggetti privati.
Si evidenzia come emittenza pubblica e privata incontrano e nella definizione del legislatore e
degli interventi della corte costituzionale un profondo discrimine:6 vero che i concessionari
privati e la concessionaria pubblica costituiscono sistema pari ordinato a e l'osservanza dei
principi della legge 223/90 la loro posizione diverge nell'elemento del perseguimento del
servizio pubblico.
La corte osserva come la concessionaria pubblica si distingue da altri soggetti che per quella
funzione specifica cio il soddisfacimento del diritto dei cittadini all'informazione e alla
diffusione della cultura e al fine di ampliare la partecipazione e concorrere allo sviluppo sociale
e culturale del paese.
Per l'interpretazione della corte costituzionale il venir meno del monopolio statale non ha fatto
venir meno l'esistenza e la giustificazione dello specifico servizio pubblico esercitato da un
apposito concessionario.
L'altronde la 293/90 distingue tra servizio pubblico affidato per concessione ad una societ
per azioni e la radiodiffusione e affidata a soggetti privati. Da qui la necessit che la
concessione preveda specifici obblighi di servizio pubblico imponga alla concessionaria un
obbligo di completezza livello professionale e imparzialit e di una specifica funzione di
promozione culturale.

legge Gasparri
Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI nonch delega
per l'emanazione del testo unico della radiotelevisione (disegno di legge Gasparri).
Iter travagliato che ha richiesto una seconda lettura di ciascuna Camera, il 2003 il Parlamento
ha approvato in via definitiva anche se non mai stato in vigore a causa del rinvio
presidenziale.
Questa legge ha inteso dettare una disciplina con l'obiettivo di coniugare i diritti dei cittadini ad
un'offerta pluralistica di informazione con il diritto dell'editore alla crescita della propria
impresa. Il testo prevede l'accelerazione e agevolazione della conversione alla trasmissione in
digitali terrestri entro l'anno 2006 un evoluzione a consentire la moltiplicazione dei canali radio
TV e l'aumento dei soggetti interessati a produrre fornire contenuti.
La legge si compone di 29 articoli cos riassumibili:
1. Principi generali:
Garanzia della libert del pluralismo
A tutela gli utenti garantito l'accesso ad una pluralit di informazione e contenuti
Trasmissioni pubblicitarie leali ed oneste
I programmi devono rispettare i diritti fondamentali della persona soprattutto minore
Diffusione in chiaro
I dati costituzione mantenimento di posizioni lesive del pluralismo
L'attivit di informazione radio TV da qualsiasi emittente un servizio di interesse
generale svolto nel rispetto dei principi sopra enunciati
. Il canone di abbonamento utilizzato esclusivamente per l'adempimento di compiti di
servizio e pubblico
2. Tutela della concorrenza e del mercato
agcom assicura il rispetto di diritti fondamentali della persona del settore delle
telecomunicazioni, e accerta la sussistenza di posizioni dominanti nel sistema integrato
delle comunicazioni sic
Il fornitore di contenuti non pu esser titolare di autorizzazioni che consentono la
diffusione del pi del 20% del totale dei programmi TV o radiofonici
3. Principi e criteri direttivi per l'emanazione del testo unico della radiotelevisione
E Governo delegato a adottare entro un anno, previa intesa con agcom, un decreto
legislativo per coordinare e norme vigente apportarvi integrazione. I principi a cui
Governo dovr attenersi sono: regioni ed enti locali competenze sul rilascio e per
autorizzazione installazione delle reti e; regioni e province competenze sul rilascio
dell'autorizzazione a fornitori in ambito regionale e provinciale
4. Compiti del servizio pubblico generale radiotelevisivo e riforma della RAI
Il servizio pubblico affidato ad una societ per azioni che lo svolge sulla base di un
contratto nazionale con la triennale, stipulato col ministero delle comunicazioni, e di
contratti regionali.
Il servizio pubblico deve garantire la diffusione di trasmissioni e con copertura di tutto il
territorio, un numero di ore e di trasmissione dedicata l'educazione e la promozione
culturale, l'accesso dei partiti e movimenti, trasmissione gratuita di messaggi di utilit
sociale
La concessione del servizio pubblico affidata alla RAI per la durata di 12 anni. Il
consiglio di amministrazione, composto da nove membri nominato dall'assemblea dei
soci. La nomina del presidente del consiglio di amministrazione effettuata dal consiglio
nell'ambito dei suoi membri ed efficace e dietro parere favorevole espresso
maggioranza dei due terzi, della commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la
vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
Entro gennaio e 2004 avviato il procedimento di dismissione della partecipazione dello
stato nella RAI
5. Disposizioni transitorie e finali
Al fine di accelerare e agevolare la conversione al digitale da societ concessionaria del
servizio pubblico tenuta a diffondere in chiaro programmi con una copertura del 50%
della popolazione nel primo anno del 70% nel secondo. agcom effettuer l'esame una
verifica e dell'offerta dei programmi digitali in tutto il 2004.

La discussione e approvazione di questa legge stata accompagnata da polemiche che
denunciano gli obiettivi vantaggi che ne avrebbe fatto l'attuale presidente consiglio. Al di l
delle ragioni di opportunit politica (conflitto di interessi) critiche riguardavano profili di
illegittimit costituzionale.
Critiche recepite dal presidente ella repubblica che nel 2003 ha rinviato la legge alle Camere
motivando su tre argomenti:
1. Posizioni dominanti: la legge Gasparri assume come base di riferimento per il calcolo dei
ricavi dei singoli operatori il sic che per la sua dimensione potrebbe consentire l'cmq di disporre
di strumenti di comunicazione misura tale da creare posizioni dominanti
2. Attuazione del digitali terrestre: la corte costituzionale ha fissato al 31/12/03 la cessazione
del regime transitorio delle tre reti. La previsione del termine al 2004 per consentire all'agcom
di controllare il pluralismo dell'offerta che costituisce una proroga a tale termine fissato per
limitare il possesso a due reti.
3. Raccolta pubblicitaria gi nell'85 la corte costituzionale aveva evidenziato la necessit di
evitare che la pelle televisione e del dividendo una fonte di finanziamento della libera stampa
recasse pregiudizio ad una libert che la costituzione fa oggetto di tutela.
Re avviato l'iter legislativo il 24/3/2004 la Camera dei deputati approva un testo di legge con
emendamenti al testo precedente:
Sic limitato e definito fra tutto sulle voci del paniere di calcolo
agcom deve verificare la diffusione digitali terrestre e entro il 30/4/2004 sulla base di
tre parametri: popolazione coperta dal segnale non < 50%, del codice a prezzi
accessibili, trasmissione di programmi diversi di reti analogiche. Se agcom accerti il
mancato verificarsi di queste condizioni adotta provvedimenti sanzionatori per eliminare
impedire il formarsi di posizioni dominanti
La raccolta pubblicitaria resta inalterata
29/4/04 la legge viene approvata in via definitiva e dovr essere cmq promulgata dal
presidente della repubblica

Basi giuridiche della regolamentazione della comunicazione politica

Prima legge disciplina le campagne elettorali emanata con le nuove leggi elettorali del 93:
A legge 515/93: disciplina sondaggi delle campagne elettorali ponendo dei limiti alla
propaganda.

Dal 95 Governo emana una serie di decreti sulla par condicio non convertiti in legge. Il
Governo li ha reiterati fino la pronuncia della corte costituzionale del 96 che stabilito il divieto
di reiterazione dei decreti legge non convertiti. Con tale sentenza si determinata la
decadenza dell'ultimo decreto legge sulla par condicio che stabiliva il divieto di sondaggi prima
del voto.
Contemporaneamente la corte costituzionale con la sentenza 161/95 fissa i primi principi di
comunicazione politica.
La legge ma mi e ha imposto limiti alla concentrazione di reti e di raccolta pubblicit per i
concessionari di pi di tre canali, inoltre che i proprietari di concessioni radio TV non possa
essere titolare di casa editrice quotidiani. Ha stabilito le regole in materia di consiglio
d'amministrazione della TV pubblica, garantito e sottoposto alla disciplina dei due garanti e
controllo del sistema delle radio e telecomunicazioni. Questa legge e varata la fine del 90
durante l'ultimo pentapartito. Nel 91 entra in crisi. Per portare a termine l'decima legislatura
ha Andreotti d'accordo con Cossiga avvia il tentativo di formare un nuovo Governo. Si avere
trattative con i partiti e viene stabilito lo spostamento di mamm=scontro con i partiti o del
Governo. il partito repubblicano minaccia recisa nel caso non venga reintegrato come garante
dell'attuazione di questa importante legge. Andr lotti che accetta pur consapevole che
l'assenza dei repubblicani a avrebbe ridotto il consenso della maggioranza.=crisi istituzionale.

Legge 206/93: attribuisce presidenti delle Camere la nomina del consiglio di amministrazione
della RAI
Legge Maccanico 249/97 i limiti della pubblicit della concentrazione dei e e istituisce l'autorit
per le garanzie a nelle comunicazioni.
Durante la XIII legislatura emanate la legge sulla par condicio e nel 99 Governo D'Alema la
legge sul finanziamento delle campagne elettorali. Ma nonna le leggi volte a disciplinare il
conflitto di interessi.
La legge sulla par condicio disciplina la comunicazione politica, i sondaggi d'opinione e
programmi di informazione, tuttavia si limita a disciplinare solo il periodo pre elettorale. Le
regole fissate dalla commissione parlamentare di vigilanza e dall'autorit per le garanzie nelle
comunicazioni via da garantire la parit l'imparzialit di trattamento per tutti soggetti politici,
relativamente alla diffusione di programmi e valutazioni politiche.
La sentenza della corte costituzionale 155/2002 configura il modo pi preciso la comunicazione
politica, regolamentano la parit di accesso delle forze politiche mezzi di informazioni che deve
assicurare il cosiddetto pluralismo interno. Un pluralismo delle fonti cui attingere notizie e
obiettivit e imparzialit.

Attivit giornalistica

Descrizione dello svolgimento dell'attivit di un giornale/telegiornale

Strategia comunicativa della tematizzazione: scelta dei temi/delle issues
attivit di selezione e/gatekeeping: chi filtra e seleziona gli eventi fa un opera di
distorsione fino la manipolazione e
Fase di costruzione della notizia newsmaking: attivit caratterizza la professionalit del
giornalista e l'organizzazione e il suo lavoro
Analisi della notiziabilit e dei valori notizia: quali sono gli eventi rilevanti si attribuisce
loro un valore notizia che dipende dall'impatto sul pubblico e dall'importanza rispetto ad
altre
Linea editoriale

Funzioni compiuti dai media nei confronti del sistema politico
Raccolta e presentazione di informazioni obiettive
Interpretazione della notizie commento esplicativo
Indagine e sorveglianza: caratteristica fondante del giornalismo investigativo
Tribuna di scambio di opinioni di critiche e veicolo dell'opinione pubblica
Partecipazione alla dialettica politica


Ruolo dei media nello stato - apparato e nello stato- comunit: il rapporto privilegiato e di
interdipendenza tra media e politica
Effettuando l'automatizzazione il giornalista finisce per escludere temi o enfatizzare n altre=i
media hanno iniziato indicare argomenti destinati a richiamare l'attenzione dell'opinione
pubblica.
I giornalisti hanno libero accesso a Montecitorio, la stampa parlamentare e studi televisivi,
giornalisti politici un di testata e che le agenzie hanno una sede nel palazzo. un luogo di
potere che diventa anche luogo dei media. L'accesso disciplinato dall'associazione della
stampa parlamentare.
Si manifesta un fenomeno di acquisizione di potere da parte di giornalisti e che assumono una
posizione personale di rilievo messa a confronto per con i rapporto interpersonale con la
personalit politica.
difficile mantenere garantire la propria indipendenza. Il personaggio politico crea uno stretto
rapporto di simbiosi con il giornalista. Da una subordinazione dell'informazione alle esigenze
dei partiti e dei politici si passa a ad un rapporto privilegiato fra i due sistemi. La sfera dei
media costituisce il punto di incontro fra cittadini e sistema politico. In questa situazione il
Parlamento non perde il proprio ruolo di forte pubblico di discussione e di mediazione, per
cede ai giornalisti e ai media e il compito di informare i cittadini sugli eventi parlamentari. H
l'indipendenza dei mass media basata sulla realit dei mezzi di informazione costituisce un
importante elemento di garanzia di controllo da parte dei cittadini sul potere politico ed
anche un limite all'influenza che la stampa o la TV possono esercitare sulla vita politica,
economica e sociale di un paese e e un limite all'ingerenza dei rappresentanti politici sui mezzi
di informazione.
Si tratta di una caratteristica essenziale in una democrazia parlamentare moderna, ma anche
di un obiettivo utopico, difficile da conseguire, ma principio fondante a cui mirare con
interventi legislativi pi puntuali.
Quindi nella competizione fra istituzioni e media una reciproca autonomia e controllo sono e le
chiavi di lettura del sistema politico: in evidenza il problema della regolamentazione
dell'intricato rapporto fra media e sistema politico e, per arrivare al principio di garanzia
dell'uguaglianza nella comunicazione politica.

Una democrazia parlamentare coalizione e maggioritario e un Parlamento pluripartitismo
centrale del sistema, dovrebbe imporre oltre i periodi elettorali all'assoggettamento a regole di
comportamento imparziale corretto che non possono non trovare fondamento nei principi che
dietro il monopolio a garanzia della libera concorrenza del mercato e quindi la par condicio.
Sembra una soluzione giusta la formula di Maccanico di costituire una autorit per la garanzia
delle comunicazioni poteri di vigilanza, controllo e sanzioni.


Conclusioni
Dell'ultimo decennio una profonda trasformazione ha dato origine a una nuova forma di
Governo basata sull'alternanza che vide un effettivo rafforzamento del ruolo del cittadino
elettore e nella comparsa di nuovi soggetti nel confronto politico. Contemporaneamente si
verificavano le condizioni per una trasformazione del ruolo dei mezzi di comunicazione di
massa e, che imponeva l'uso dei media da parte di leader e delle coalizioni nel confronto con la
pubblica opinione ma che consentiva ai media stessi grazie la nuova rilevanza i diventare
soggetti di impegno politico.
Superata l'intermediazione dei partiti e valorizzato il cittadino che collocata al centro della
scelta di politica nazionale di esponenti politici e che necessitano di appropriarsi della tecnica
televisiva a per un contatto richiamo diretto fino alla manipolazione. Ma allo stesso tempo i
media da strumenti si trasformano i soggetti: scelgono i temi di fondo trasformano
commentatori personalit politiche, guidano l'opinione pubblica.
L'grandi quotidiani catene televisive si trasformano da stampa indipendente responsabile il
centri di potere politico, paragonabili ai grandi imperi imprenditoriali di un tempo, con uno alto
grado di influenza sulla pubblica opinione.
Un nuovo intreccio porta ad un flusso di rapporti che supera il tradizionale impiego di stampa e
televisione da parte dei partiti, delle personalit politiche e degli organi costituzionali, per
raggiungere informare e influenzare l'elettorato sullo schema delle democrazie occidentali, e
comporta invece che i media e per non contatto direttamente con i cittadini e con gli organi
della politica con sviluppi e conseguenze da esaminare il nuovo quadro costituzionale.
A questo sviluppo non corrisponde un identico dell'autonomia della resistenza le influenze
esterne, di un tentativo di costruire una disciplina giuridica organica ed un apparato normativo
per regolare adeguatamente l'attivit dei media nella scena politica.

La coalizione nella nuova forma di Governo italiana

coalizione e diminuzione di importanza del partito politico: l'evoluzione m stata notevole
l'ANAS ancora completata cos come la presa di conoscenza della nuova realt bipolare e da
parte dei soggetti politici e dell'opinione pubblica.
Una trasformazione che passa prevalentemente attraverso modificazioni della costituzione che
inizia con elezioni politiche e per 94 che va fino alla primavera del 2002 un periodo non breve
in cui la questione della mancata l'interpretazione storica che tende ad attribuire forte
importanza agli eventi precedenti nel tempo dimenticando che che ci troviamo a di fronte ad
una serie di fasi successive, le cui conseguenze si accumulano. Insieme che ha portato a
risultati non valutabili solo nell'ottica del singolo evento ma combinati in un quadro
complessivo.
Non possibile considerare ad es. vincente la coalizione quando quella di centro sinistra
vincitrice stata penalizzata perch afflitta dalla contrapposizione fra le sue componenti e chi
ha portato a far apparire la frammentazione l'aspetto dominante della forma di Governo.
La difficolt di comprendere gli sviluppi del regime parlamentare e viene anche dalla mancanza
di riforme di della costituzione (senza sottovalutare le riforme come l'abolizione
dell'autorizzazione a procedere cui voto agli italiani all'estero e o la modifica del titolo quinto
della costituzione).
importante il fatto che in mancanza di riforme istituzionali organiche l'attenzione va rivolta
ad un'analisi per mettere a fuoco e le modificazioni della costituzione che si sono realizzate
attraverso interventi ed atti legislativi pi e con la creazione di nuove convenzioni e
consuetudini.
La prima consiste nel cambiamento dei sistemi elettorali per le politiche e le amministrative: le
tre nuove leggi elettorali hanno una notevole influenza perch impongono all'elettore italiano la
necessit di passare ogni anno ad applicare una diversa regola di gioco e quindi una diversa
strategia elettorale.
Ma l'elemento che favorisce la trasformazione del sistema politico rappresentato dalla
struttura comune delle tre leggi elettorali rilevante perch basata sul principio della scelta
diretta del leader da parte del lettore, una premessa di strategia del confronto fra coalizioni,
presupposto naturale dello sviluppo di coalizioni come nuovi soggetti politici dominanti punti
coalizioni favorite dal nuovo sistema nazionale elettorale, basato sul collegio uninominale. H
altro punto su cui fruiscono le modificazioni relativo al ruolo del Parlamento che si presenta
come un organo costituzionale di grande interesse per essere l'organo che meglio riesce ad
adeguarsi alle modificazioni del sistema di Governo (e per la tradizionale relazione di influenza
fra l'evoluzione dei regolamenti parlamentari lo sviluppo della forma di Governo) e perch
nell'esperienza concreta risulta essere l'organo che Mino riuscito ad adeguarsi alle regole di
coalizione, rimanendo ancorato a al confronto fra partiti soprattutto per quanto riguarda i
gruppi parlamentari e.
Il Parlamento che agisce come un complesso policentrico aperto in mille modi e mille canali alla
societ civile, un oggetto di indagine interessante perch ispirato tuttora a un sistema pi
partitico spinto, derivata dal sistema elettorale proporzionale basato sul principio della pari
legittimazione (convenzione dell'arco costituzionale).
Le Camere con le riforme degli anni 90 hanno realizzato un diverso rapporto fra maggioranza e
opposizione razionalizzando i modo sostanziale procedimento legislativo e creando di
conseguenza i presupposti per un'azione parlamentare significativa e sia per la coalizione
vincente e, a cui spetta il Governo, sia per la coalizione sconfitta il cui ruolo pu essere
pregnante in quanto pu sfruttare il Parlamento come foro dell'opinione pubblica.
Attualmente abbiamo ancora un Parlamento che dal ruolo forte di: pur tra notevoli difficolt il
processo di razionalizzazione dei regolamenti e ha garantito alla coalizione di maggioranza
ruolo impensabile ieri, a pur assicurando le funzioni dell'opposizione.
La programmazione dei lavori parlamentari, il contingentamento e, a la abolire la prevalenza
dello scrutinio segreto, ed altri sono gli aspetti innovativi che caratterizzano positivamente il
nostro Parlamento fino da suggerire, per la valutazione del sistema politico l'uso di una forma
di tipo misto e quali: il CUN bipolarismo imperfetto e dell'alternanza innestato un in un
pluripartitismo spinto.
in tale equilibrio precario che emerge il nuovo soggetto politico: la coalizione.
e il nuovo regime parlamentare si presenta ancora in parte caratterizzata da un sistema
consensuale dell'intesa fra partiti nonostante la scomparsa dalla scena di tutti partiti politici
tradizionali. La realt della lotta politica in Parlamento fede cos alternarsi momenti di rigida
contrapposizione fra i poli e fase di intesa consensuale per temi di politica estera o dell'unione
europea.
Nuovi soggetti cominciano continuano a svolgere un ruolo politico fondamentale rispetta partiti
e un elemento caratterizzante il nostro sistema.
I sindacati, magistratura ma anche i media.
Nella determinazione della politica nazionale partiti sono sostituiti dai media nella scelta dei
temi, l'agenda, nella presa di decisioni e sede e teatro nel confronto politico davanti
all'opinione pubblica.
Un fattore nuovo di grande rilevanza preso in considerazione solo per sollevare critiche a livello
politico da l'una dall'altra parte. L'avvento dei media in parallelo o alla accrescimento del ruolo
delle coalizioni e dei leader dal luogo ad una fortissima competizione il cui terreno di scontro si
sposta dal Parlamento alle televisioni, dalle ideologie e dai programmi all'immagine proiettata
sui media.
Inoltre nuova rilevanza assunto dalla pubblica opinione Russia all'elettorato che si esprime
attraverso diversi e nuovi istituti come il referendum, manifestazione di piazza, sondaggi.
ci profondo disorientamento dei cittadini di fronte a questa situazione soprattutto alla luce
degli accadimenti del 92 in cui la fiducia si molto ridotta nei confronti della politica. Il
continuo calo della affluenza alle urne un segnale di insoddisfazione e profonda critica ai
risultati delle trasformazioni e dal sistema dei partiti ancora sostanzialmente nel controllo del
potere del palazzo.

Esaminiamo le elezioni del 96 del 2001
E 96 ci troviamo di fronte a due coalizioni contrapposte: Berlusconi e Prodi . da entrambe le
parti si presentano due coalizioni di partiti che consentono la presenza di terzi forze che sono
riuscite a raccogliere e la maggior parte. Terminate elezioni la coalizione vincente manda il
leader alla carica di presidente del consiglio d'e cominciano ad emergere i fattori che
soprattutto in Parlamento contrasto nel lavoro della coalizione, dal potere di interdizione al
ricatto delle forze minori=frantumazione dell'azione politica della coalizione.
Dopo due anni di Governo Prodi si verifica un evento innovativo che porta l'abbandono del
sistema della scelta diretta della coalizione da parte degli elettori e di ritorno alla mediazione
dei partiti che in Parlamento designano una nuova leadership frutto di un'alleanza che non
quella del 96. Del 9815 entrambe le coalizioni sono sottoposto ribalta o che si forma una nuova
alleanza parlamentare.
Novit del 2001 che viene costruita una coalizione che consegue la maggioranza.
Gli anni della XIII legislatura vedono il soggetto coalizione vincente frantumandosi poi
trasformarsi attraverso l'inserimento di gruppi non facente parte polo originario mentre le forze
minoritarie in Parlamento forma una coalizione per vincere elezioni successive in sostanza una
sovrapposizione e una contrapposizione fra logiche e, in quanto il nostro sistema politico
sembra essere ancora un regime in molti partitico frammentato e dall'altro si sviluppano come
un sistema di alternanza fra coalizioni.
Nel 96 le coalizioni si confrontano come tali ma in Parlamento si presentano come una somma
di senza con vincolo o regola giuridica e ma con interessi e valori spesso contrapposti che
rendono difficile un coordinamento sia nella maggioranza che dell'opposizione resta forte
incidenza del fattore di appartenenza partitica per ciascuna componente e rilevante il ruolo del
singolo gruppo parlamentare e che di singoli deputati e senatori=si accentrano i spostamenti
da uno schieramento all'altro (ribaltoni).
Le elezioni del 2001 sono uno spartiacque: il dato di novit la costituzione di due coalizioni
che si contrappongono alla sconfitta delle terze forze rispetto alle. Per la prima volta c'
confronto diretto Governo posizione, con la contrapposizione tra un Governo in carica una
coalizione sfidante.
La maggioranza ha non assume il capo del Governo come leader della coalizione (amato
rinuncia) quindi ci troviamo di fronte a un Governo che si presenta in contrapposizione con
l'opposizione, ma non come coalizione guidata dal premier, bens come coalizione di alcune e
non tutte le forze del centro sinistra guidata da un i grassi stante scelto per un raccordo fra gli
esponenti di partiti alleati.
Non c' quindi la coalizione vincente del 96 del 2001, perch ha Governo c' il centrosinistra
con un'alleanza parlamentare succeduta nel 98 a quella del 96.
dell'opposizione c' una coalizione che si presenta come una alternativa costruita comunicata
alcuno un messaggio immediati con all'opinione. Costruita negli anni come coalizione di
opposizione vincente ed stata cos comunicata tramite i media.
Il risultato delle elezioni del 2001 prove modo definitivo la nuova esclusione delle terze forze
che non hanno voluto adeguarsi a tale situazione. Il meccanismo del collegio uninominale delle
clausole di sbarramento e condizionano la strategia di voto dei cittadini, che accettano di
votare solo per i candidati e partiti con concrete possibilit di successo, sia strategia dei poli, e
che tende a divenire alleanze di tipo catch all, la priorit vincere il collegio nella competizione
rispetto alla garanzia di mantenere lo schieramento (coalizione per vincere e non per
governare) portato all'esclusione di fatto dal Parlamento dei partiti che si presentino al di fuori
delle coalizioni e.

La coalizione di opposizione si presenta alle urne e dopo un lungo percorso pediatrico almeno
tre anni. Altra novit del risultato elettorale nel fatto che l'offerta di coalizione percepita sia
come candidatura premier, sia come programma, sia come promessa di stabilit: l'la avere
esercitato la funzione di posizione in maniera stabile e mantenendo schieramento compatto
garanzia di stabilit integrata da successi nelle tornate elettorali amministrative.
La leadership assegnata una personalit speciale come Berlusconi che sta superando la fase
della sua delegittimazione giudiziaria.
inoltre lettore ha valutato il messaggio non solo in base a motivazioni ideologiche e banche e
sul comportamento tenuto nella trascorsa legislatura ricordate vagliati dall'elettore accanto
all'immagine mediatica.
la nuova regola del sistema prevede che l'elettorato mal si messaggi dei ruoli e dare una sua
valutazione definitiva e una scelta. Ciascuna coalizione deve tenere in considerazione come
criteri fondamentali per il peso che hanno nell'elettorato tre fattori principali: l'attivit svolta
la tenuta complessiva in Parlamento, a la campagna elettorale continua portata avanti nella
societ e sui media e, infine, i risultati elettorali conseguiti nelle elezioni di mid term, le
elezioni intermedie.
Questa contrapposizione impone una strategia volta a realizzare la maggiore aggregazioni
possibili tra partiti affidino, nell'intento di conquistare il 6 e quindi la maggioranza
parlamentari. Le coalizioni tendono a fare appello all'interesse dell'elettore centrale medio
raccogliendo attorno alla figura di un leader.
Il ruolo delle coalizioni quindi di combattere una battaglia elettorale continua in Parlamento e
nel paese durante l'intera legislatura.

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