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VENERD 25 GENNAIO 2013

LA SICILIA

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Cultura
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Tra immagine e immaginazione


Che cos limmaginazione? qualcosa che possiamo tranquillamente concettualizzare o essa non pu essere mostrata e compresa se non attraverso limmaginazione stessa? Magari prima di inoltrarsi verso la scoperta dellimmaginario, sarebbe meglio domandarsi che cos unimmagine. Il termine copre uno spettro semantico che va dal sensibile allintelligibile: immagine come somiglianza (eikon) e immagine come forma (eidolon). Essa tuttavia evoca laltro, loriginale di cui copia: si potrebbe dire che limmagine desidera unalterit. Il saggio, articolato e documentato, di Marco Maurizi, Lio sospeso. Limmaginario tra psicoanalisi e sociologia (Jaca Book, 2012), percorre un itinerario lungo limmaginario occidentale che incomincia interpretando tutte le cesure storiche che hanno contribuito a modificare senso e funzione dei concetti di immagine e di immaginazione nella nostra cultura. Il concetto di imago in Freud e Lacan, che largo spazio occupa nel testo di Maurizi, trae origine da questa indagine storico-filosofica: non pi lio ad imprigionare limmagine, bens limmagine a catturare lio in una sovversione in cui il sogno il rovescio della rappresentazione. Tutto ci non chiude il soggetto in un rapporto speculare solipsistico, ma attraverso la faglia aperta dal discorso dellaltro (linconscio) , apre limmaginario psicoanalitico al confronto con le scienze sociali.
SALVATORE DE MAURO

Unetica per computer e cellulari


Ecco il mio scopo: offrire una riflessione che ci consenta di valutare, e non semplicemente dimpiegare pi o meno efficacemente, tali prodotti, e di mettere in opera azioni conseguenti, delle quali ognuno in grado di assumersi la responsabilit: Adriano Fabris, Ordinario di Filosofia morale nellUniversit di Pisa, spiega il significato e lo scopo del suo volume intitolato Etica delle nuove tecnologie (La Scuola Editrice, pp. 152, euro 11). Dinanzi allaffascinante e inquietante universo dei computer, dei telefonini e dei mille altri dispositivi a disposizione, luomo contemporaneo comincia ad avvertire la presenza di gravi e imprevedibili responsabilit. Il mondo della nuove tecnologie non uno spazio moralmente asettico e neutrale: di qui la convinzione di Fabris che sia necessario riflettere criticamente su di esso e sul rapporto che con esso stiamo intrattenendo. Di fronte al dominio del profitto, rischiamo di non porci pi le domande sul bene e sul male, su ci che giusto e su ci che non lo : invece necessario ritrovare la capacit di comprendere, giudicare e assumersi la proprie responsabilit. A tal fine, la filosofia, soprattutto quella che si occupa di questioni etiche, potr esserci molto utile: animato da questa certezza, lautore ha scritto pagine chiare e intense, nelle quali il lettore trover utili indicazioni per muoversi nellodierno universo tecnologico.
MAURIZIO SCHOEPFLIN

Ho difeso luomo come valore in s


Nel libro di Emilio Barbarani il racconto di due anni di diplomazia dellemergenza nel Cile di Pinochet
MARIA AUSILIA BOEMI

a difesa delluomo come valore in s, a prescindere dal colore politico: il libro di Emilio Barbarani Chi ha ucciso Lumi Videla? Il golpe di Pinochet, la diplomazia italiana e i retroscena di un delitto - che sar presentato domani a Catania alle ore 18 al Circolo Unione - si gioca tutto attorno a questo valore, semplice nella teoria ma a volte difficilissimo ed estremamente pericoloso da attuare nella realt, come avvenuto tra il 1974 e il 1975 a Santiago del Cile. A un anno dal golpe dell11 settembre 1973 che port al potere il generale Pinochet, un governo militare in cerca di approvazione internazionale e, nella capitale, una sede diplomatica, quella italiana, lunica rimasta ad accogliere i rifugiati: e questo libro il racconto puntuale, appassionato e in presa diretta di quanto avvenne tutto quanto riportato rigorosamente vero - in quellambasciata, vissuto dallo stesso autore, giovane diplomatico italiano che tenne in scacco la temibile Dina (la polizia segreta), proteggendo e salvando 750 rifugiati che trovarono poi tutti rifugio allestero. Due anni vissuti pericolosamente per Barbarani, tra spie, intrighi, scontri politici, storie damore, colpi di mano, sparatorie e un delitto da risolvere: quello di Lumi Videla, militante del Mir, movimento rivoluzionario di sinistra, il cui cadavere venne trovato nel giardino dellambasciata stracolma di rifugiati in attesa di un visto per lasciare il Paese. Per i golpisti, la donna era stata uccisa in ambasciata, per gli oppositori era stata torturata ed eliminata dai servizi e il suo cadavere era stato gettato nel giardino della sede diplomatica italiana. E, fino alla risoluzione del giallo, il blocco di qualsiasi partenza dei rifugiati dal Paese. Una situazione difficilissima da gestire, anche per il fatto che spesso i diplomatici a Santiago venivano lasciati soli dai vari governi italiani che si succedettero in quel biennio, fermi solo nella condanna della dittatura: Noi siamo stati lasciati pi volte alle nostre sole forze racconta Barbarani - abbiamo spesso chiesto istruzioni che sono arrivate in

ritardo o a volte non sono mai arrivate. Come nel caso di tre giovani miristi che i diplomatici italiani (Barbarani e lambasciatore Tommaso De Vergottini) non riuscirono a salvare: Quello un caso che non riesco ancora a digerire nonostante siano passati tanti anni - sottolinea ancora amareggiato Barbarani - anche se capisco che da Roma non mandassero istruzioni perch il caso Cile aveva unobiettiva realt sul posto, ma era diventato anche un caso politico italiano. Il Paese era mobilitato contro i militari cileni, il Pci era il partito comunista pi forte dEuropa, per cui tutto passava sotto la lente di una visione di sinistra e ogni cosa era vagliata da una opinione pubblica sensibilissima. In ogni caso, lo Stellone lo scudo della Repubblica italiana o il Padre Eterno - ci ha sempre protetti e, grazie a Dio, andato tutto bene per i rifugiati che capitavano sotto la nostra protezione e per noi stessi. E questo uno dei motivi per cui Barbarani ha atteso quasi 40 anni prima di raccontare questa vicenda: Non ho scritto prima - conferma - per non creare problemi di opportunit politica alla mia amministrazione del ministero degli Esteri. Ma c pure un altro motivo: non volevo correre il rischio di riaprire vecchie ferite, anche se molti mi assicurano che certe ferite non si rimarginano pi, occorre che passi la generazione che ha vissuto questi eventi. Una conferma a tale convinzione Barbarani lha avuta nel 1998, quando in Cile tornato come ambasciatore trovando un Paese sicuramente diverso, ma ancora intimamente lacerato: Chi stato messo sul bordo della morte da un nemico - sottolinea -, chi stato torturato, chi ha perso un familiare, difficilmente si riconcilier. I cileni convivono tutti oggi serenamente, ma in fondo al cuore la pace non lho ancora vista. Questo per quanto riguarda la pacificazione nazionale. Economicamente, invece, forse a sorpresa, Barbarani promuove il regime: Quando sono tornato da ambasciatore, il panorama era cambiato: il Paese era - e lo tuttoggi - economicamente molto forte perch i militari di Pinochet erano riusciti a fare delle riforme economiche che, a un prezzo sociale estremamente alto che solamente i militari pote-

ALCUNI DEGLI ASILATI DAVANTI ALLAMBASCIATA ITALIANA NELLA QUALE AVEVANO TROVATO RIFUGIO E, NEL RIQUADRO, LAMBASCIATORE EMILIO BARBARANI

vano permettersi di fare pagare al Paese, hanno rimesso in piedi leconomia cilena. Questo non lo si dice mai: ma cos come ho detto peste e corna del regime sotto il profilo dei diritti umani, mi sembra giusto dire anche che leconomia cilena di oggi deve parecchio a loro. Alla fine, sono stati salvati 750 rifugiati: Naturalmente tra questi 750 - spiega Barbarani, che ha ricevuto il Premio Salvador Allende 2012 per il suo impegno per la democrazia e i diritti umani in Cile durante la dittatura militare - cerano una parte di rifugiati politici, moltissimi rifugiati economici che non avevano di che vivere, parecchi criminali comuni, alcuni infiltrati dei servizi e moltissimi bambini: tutti messi in salvo, nonostante le trame dei servizi di mettere le mani su vari di loro. Trame per le quali pi volte Barbarani ha rischiato la vita. E la domanda sorge

spontanea: perch? E una domanda imbarazzante alla quale non so dare una risposta definitiva - risponde lambasciatore -. Preferisco dare una risposta in negativo di cui sono sicuro: lho fatto perch se non lavessi fatto, ancora oggi me ne vergognerei. Il mio comportamento nasce da una matrice educativa cattolica, salesiana: e larcivescovo di Santiago, salesiano, impersonava lopposizione a Pinochet attraverso il vicariato della solidariet. Anzi, voglio sottolineare il ruolo della Chiesa che si fatta avanti, con i suoi preti coraggiosi, per difendere la povera gente. Inoltre, io ero stato educato da mia madre al senso della necessit, dellobbligo di difendere i pi deboli. Insomma, me la sono giocata in favore delluomo, non delluomo politicamente colorato, ma delluomo come valore in s. Lho fatto volentieri sotto la dittatura di destra, lavrei fatto altrettanto volentieri

sotto i regimi di sinistra di oltrecortina. Una matrice cattolica che riempie un assordante silenzio di Dio, di fronte a tante brutalit di una dittatura: Ho la sensazione che il male non sia tanto una privazione di bene come diceva S. Agostino - sostiene Barbarani -, quanto una entit quasi personalizzata, intelligente, pensante. E lo vedevo riflesso nelle storie dellorrore che mi venivano raccontate dai rifugiati che le avevano vissute in prima persona. Ma il problema del male, che si collega al silenzio di Dio, uno dei grossi problemi della teologia cristiana. Certo, nel cuore dellambasciatore, ormai in pensione, sono rimaste, delle varie esperienze allestero, in particolare, la Spagna e il Cile: La Spagna forse perch stata la mia prima sede e il primo amore non si dimentica mai: eravamo ancora sotto il Franchismo, ero giovanissimo e ho avuto un grande successo persona-

le e professionale, stabilendo amicizie che durano ancora oggi. In Cile stata unesperienza unica umanamente e professionalmente parlando, unesperienza di diplomazia dellemergenza. Il grande pubblico pensa che la diplomazia italiana siano dei signori che si dilettano di cocktails e cioccolatini. Non vero e il libro lo testimonia: daltronde ci sono tanti diplomatici in giro per il mondo che hanno fatto quello che ho fatto io, altri sono andati a salvare suore ostaggi dei guerriglieri in Africa, un mese fa hanno sparato addosso al console a Bengasi. Sono quelle cose inattese che rendono la diplomazia una carriera estremamente interessante, quando non vivace: mi sono trovato di fronte a situazioni di gravissima emergenza a rischio a volte personale oltre che dei miei protetti. Ho giocato, ho rischiato moltissimo e tutto andato sempre bene.

FRANCESCO MANNONI

INTERVISTA A SUSANNA TAMARO. APPENA USCITO OGNI ANGELO TREMENDO

cene da un matrimonio, cronache di una famiglia con tre figli, due maschi e una femmina, contorno di nonni, nonne, zii e zie in quel di Trieste tra viluppi di bora e spettacolari panorami marini, anche se alla bambina la citt appare cupa, sinistra, piena di fumo. E poi il padre fascinoso e imprendibile dal quale ha ereditato linafferrabilit, la totale indifferenza di ci che esteriore e che eccita lappetito dei pi, la lontananza da tutte le combriccole di potere; la madre con qualche velleit artistica (una sera invit a cena il poeta Ungaretti), che passava da un matrimonio allaltro convinta che lamore fosse lunguento per ogni male. E le piccole odissee domestiche, linsonnia e gli interrogativi notturni sui grandi temi della vita che portano una bambina a non dormire pensando a Dio e alla morte con divagazioni e affondi nelle mutazioni del proprio io: Se sono una persona mite, perch so di poter essere anche estremamente violenta. Se sono coraggiosa, solo perch il mio sentimento predominante la paura. Se so scrivere storie che toccano il cuore di molti, perch il mio cuore costantemente aperto e pronto ad accogliere le inquietudini, le contraddizio-

Ero una bambina glaciale


ni e le sofferenze del mondo. Vivere un continuo cammino di trasformazione. Linfantile desiderio di decifrare il mondo intorno si rivela nel tempo nella sua passione per la scrittura che oltre che squartamento anche perdita della salute e straordinario sacrificio. Romanzo di formazione, pi opera dintrospezione che confessione, lautobiografia che Susanna Tamaro affida a Ogni angelo tremendo (Bompiani). Nulla di luciferino sintende: si tratta di una sincera descrizione di s e dei suoi cari frullati in un vortice di sentimenti e passioni, e dei suoi passi nella vita, da Trieste a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografia, alla scrittura, al successo di Va dove ti porta il cuore, sempre sensibile al richiamo della natura e ai suoi incantamenti profondi. Una rievocazione quasi tutta di un fiato; un libro - riepilogo della prima parte della sua vita che sembra concludersi con la morte del padre e della madre assistiti amorevolmente. Nessuna rivelazione choc n sbranamenti gossipari, e solo vaghi accenni a qualche amore giovanile. Ma il sipario ancora aperto e la rappresentazione della vita continua. - Questa autobiografia prevede altri capitoli? Sicuramente. Questa non la mia autobiografia in senso assoluto ma soltanto lanalisi di una primissima parte della vita, quella del percorso fatto allinizio della mia attivit per capire di essere una scrittrice. La mia vera biografia la scriver a novantanni se Dio mi conceder di arrivare a quellet. - Lei si racconta come una bambina - iceberg. E cambiata un po crescendo? Sono veramente affettuosa, molto empatica e molto calda, ma nel crescere mi sono trovata intorno un ambiente glaciale, e questo lentamente ha prodotto del ghiaccio anche dentro di me. Ora sono leggermente diversa, ma nella sostanza non sono molto cambiata: mi rimasta una

LA SCRITTRICE SUSANNA TAMARO

base di distacco dalle cose del mondo che risale alla mia prima infanzia, e da persona piuttosto solitaria, continuo a sentirmi a disagio nelle cose mondane e ad apparire in pubblico. Ho una mentalit molto riservata connaturata al mio intimo, e mi piace vivere appartata. - Molte delle sue domande disseminate tra le pagine legate ai misteri della vita e della religione, hanno trovato nel tempo risposte concrete? Sicuramente s. Credo che tutti i miei libri siano un continuo tentativo di auto rispondermi alle domande che mi facevo da bambina. Le domande erano senzaltro giuste e lentamente sono arrivata a risposte serene che hanno appagato tante delle mie piccole ossessioni. - E stata maggiore la disillusione per la separazione dei suoi genitori o per laltalena degli affetti che non le davano mai stabilit? La mia esperienza stata scioccante soprattutto per laltalena degli affetti, perch era un mondo dove ogni giorno tutto poteva cambiare, e cambiare voleva dire sparire. Le persone che amavo scomparivano nel nulla lasciando un vuoto incolmabile dentro di me. E laltalena stata devastante, mi sballottava da un pensiero allaltro, da una sofferenza sconsolata a una paura angosciante.

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