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7 - 12 MARZO 2011

ITALIANI ALLESTERO
Completata la Maison des Ensembles disegnata dallatelier di Renato Filippini: in Francia un mercato vero
SERVIZIO A PAGINA

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Supplemento al n. 9 Anno XVI Poste It. sped. in A.P. D.L. 353/2003 Conv. L. 46/2004, art. 1, 1, DBC Roma

Scelto per concorso il masterplan Podrecca-Abdr che disegna la citt futura

La nuova Bolzano nasce sullarea Fs


DI

Parla Marianella Sclavi

Progettazione partecipata, un business da costruire


anta domanda, largamente inespressa e in forte crescita, a fronte di un mercato ancora praticamente inesistente. il paradosso della progettazione partecipata, lattivit guidata dalla figura del facilitatore per far emergere dal territorio le migliori soluzioni condivise sulle modifiche urbane. Di partecipazione parla Marianella Sclavi, sociologa e a lungo docente presso la Marianella Sclavi facolt di Architettura al Politecnico di Milano, con una diretta esperienza sulla partecipazione, maturata soprattutto negli Usa. La Sclavi il riferimento in Italia per chi sceglie di puntare sulla progettazione partecipata. Ancora non esiste in Italia un corso di laurea lamenta la Sclavi eppure la domanda molta, dovuta a un crescente bisogno di co-protagonismo e inclusione nelle decisioni pubbliche. Ma affinch emerga un vero mercato dice Sclavi necessario che ci sia unofferta seria: oggi c unofferta seria e tante offerte pasticciate. Sono convintissima che nella misura in cui si presentano progetti, metodologie e competenze serie, la domanda crescer moltissimo. Gli architetti? Sono importantissimi nel processo partecipativo. Devono accettare questa sfida senza temere che luomo della strada voglia progettare al suo posto.
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PAOLA PIEROTTI

n testa alle classifiche quando si parla di qualit della vita, Bolzano si conferma uno dei centri pi vitali per larchitettura contemporanea in Italia. Non solo per le tante nuove opere pubbliche e private di buona qualit, ma anche per la rinnovata fiducia nel sistema dei concorsi, strumento privilegiato per scegliere progetti di grande e piccola scala, pubblici e privati. La scorsa settimana stato aggiudicato il maxi-concorso per la riconversione dei 30 ettari di areale ferroviario, oggi separati dal centro storico dal fascio di binari. Il primo premio di centomila euro andato al team guidato dallarchitetto Boris Podrecca, che ha battuto firme internazionali del calibro di UnStudio, Daniel Libeskind, Cruz y Ortiz. Nel gruppo vincitore figurano i romani Abdr, progettisti anche della stazione Av Tiburtina a Roma. Tre anni fa Comune e Provincia di Bolzano hanno costituito una societ ad hoc, Arbo, per cercare la soluzione pi corretta per sviluppare questarea strategica per la citt e per lintero territorio. Oggi hanno in mano un masterplan che servir per concertare con Rfi, proprietaria delle aree, e con i privati che vorranno investire. Larea pi grande del centro storico esistente. La stazione ferroviaria sar ALLINTERNO

PROGRAMMA DA 800 MILIONI

Nelle foto: Gerhard Brandsttter, presidente della societ Arbo e le immagini del masterplan firmato da Boris Podrecca con Abdr per lareale di Bolzano

ampliata e collegata con altri sistemi della mobilit. Saranno costruite case, uffici, laboratori per gli artigiani e spazi per il tempo libero. Il tutto in edifici alti 4-6 piani affacciati su un boulevard verde che prender il posto dei binari dismessi. Rigore nelle procedure e tem-

pi serrati per poter lavorare con un progetto, frutto di un lavoro propedeutico e di unidea elaborata da un team interdisciplinare, gi con una verifica economico-finanziaria. Prima della gara per il masterplan sono state organizzate altre competizioni spiega Gerhard Brandsttter,

presidente della societ Arbo compresa quella per scegliere ladvisor che ha fatto il coordinamento del concorso. Finora abbiamo speso 800mila euro per unoperazione dellordine degli 800 milioni.
ALTRI SERVIZI ALLE PAGINE 2-3

FRONTERA

ALLE PAGINE

4-5

DESIGN E WATERFRONT
A dieci anni dal concorso, a Genova si sblocca il polo tematico sul mare firmato UnStudio

PRIVATI E ARCHITETTURA
Gli uffici della software-house Zucchetti nella torre scultura di Aedas Visconti a Lodi

13 MATERIALI

E TECNOLOGIE
Roma inaugura la piscina a idrogeno. In Piemonte nasce la casa attiva che fa a meno del gas

8-9 PROGETTI
SIMBOLO
Le greentowers di Bellini per Deutsche Bank: design made in Italy a basso impatto ambientale

PROGETTI E CONCORSI

7 - 12 MARZO 2011

7 - 12 MARZO 2011

PROGETTI E CONCORSI

LINTERVISTA
Marianella Sclavi, decana della partecipazione
MODENA E BOLZANO CON LUCI E OMBRE
Il progetto Oha! Oltrisarco a Bolzano stato promosso dal Comune nel 2002 per riqualificare un quartiere periferico. Il lavoro (con la consulenza di Avventura Urbana e il supporto di Marianella Sclavi) durato sei mesi suscitando molto entusiasmo (foto a sinistra in alto); ma non ha avuto alcun seguito concreto. A Modena, il Comune ha promosso la riqualificazione delle ex fonderie con un processo partecipativo diretto dalla Sclavi. Nasce lidea di un contenitore misto imperniato sul Dast, la facolt disegno, arte, scienza e tecnologia. Lamministrazione ha poi bandito un concorso di progettazione vinto da Ccdp, Modostudio e Sofia Cattinari (a sinistra in basso). in corso la progettazione definitiva

Architetti, venite C bisogno di facilitatori


Non c ancora un mercato della partecipazione, e neanche un percorso formativo ad hoc. Ma la domanda, inespressa, molta
PAGINE A CURA DI

Livorno sogna con il Cisternino

CHI
Marianella Pirzio Biroli Sclavi (1943) si laurea in Sociologia a Trento nel 1968. Ha insegnato etnografia urbana, arte di ascoltare e gestione creativa dei conflitti. Docente tra il 1992 e 2008 alla facolt di Architettura del Politecnico di Milano. Nel 1992 ha contribuito alla nascita di Avventura Urbana. Opera come libera professionista nel campo della gestione costruttiva dei conflitti nei processi decisionali partecipativi. Collabora con il Consensus Building Institute ed membro dellAssociation for Conflict Resolution

l Cisternino di Livorno (foto in basso) un edificio della prima met dellOttocento realizzato per soddisfare il fabbisogno idrico del centro di Livorno, ma non mai stato utilizzato a questo scopo. Tra gennaio e maggio 2008 stato al centro di un processo di progettazione partecipata promosso dal Comune per farne uno spazio al servizio della citt. Lidea nasce e attecchi-

sce su un terreno gi molto dissodato quattro anni prima da Susan George, inglese, residente a Firenze e presidente del corso in Comunicazione pubblica, sociale e dimpresa presso lUniversit di Pisa. George realizza 16 trasmissioni televisive coinvolgendo in modo creativo la popolazione, soprattutto giovanile, per celebrare i 400 anni di Livorno. In quelloccasione ricorda Susan George

MASSIMO FRONTERA

alla ricerca sociologica ed etnografica alla sperimentazione sul campo dei metodi per la soluzione dei conflitti urbani. Questo ridotto allosso il percorso professionale di Marianella Pirzio Biroli Sclavi. La sua carriera di ricercatrice e di docente presso la facolt di Architettura al Politecnico di Milano prosegue dal 2008 come libera professionista. Un percorso che ha fatto di Marianella Sclavi la principale figura di riferimento in Italia per chi vuole applicare i metodi della progettazione partecipata e soluzioni creative dei conflitti. Tra il 1984 e il 1992 vive e lavora a New York. Quando torna in Italia incontra dei giovani architetti che a Torino stavano per fondare, nel 1992, Avventura Urbana, con cui Sclavi ha spesso collaborato. Tutte le tappe della sua vita professionale e umana sono raccontate in una ricca produzione editoriale. Dottoressa Sclavi, chi letnografo? E lei come diventata la madrina in Italia della progettazione partecipata e della soluzione creativa dei conflitti? Letnografo cerca di capire una societ attraverso una full immersion tra le persone. La mia prima ricerca nel 1989, negli Usa, era su una giornata in due licei pubblici. Che centra la soluzione dei conflitti? Questa ricerca lho fatta in due scuole ottime. Ho detto: ora voglio vedere il Bronx. Cos ci sono andata a vivere tre mesi. L ho visto il lavoro di alcune associazioni che sono riuscite a risanare totalmente il Bronx, recuperando tanti ragazzi drop out. Ho voluto capire come stato possibile. Lintuizione era questa: i ragazzi hanno bisogno di risolvere in mo-

do creativo i conflitti. Gli stato detto: tu conosci un solo modo per risolvere i conflitti, la violenza; se ne impari altri puoi fare di meglio, magari non vai in prigione; intanto imparali e poi decidi quale meglio usare. Grazie a questi pionieri della negoziazione urbana ho visto un nesso tra il mio approccio etnografico e i casi di conflitto risolti positivamente. Cosa centra la soluzione dei conflitti con la progettazione partecipata? La progettazione partecipata moltiplica gli attori in gioco; questo vuol dire aumentare i conflitti perch dai spazio a una pluralit di interessi e voci, che bisogna saper gestire. In questo modo si arriva a una co-progettazione creativa che fa arrivare a risultare positivi. Lei sintetizza la dialettica parlamentare in tre elementi: il diritto di parola, il contraddittorio e il voto a maggioranza. Al loro posto propone altri tre elementi: il diritto di ascolto, il diritto di collaborare nella moltiplicazione delle opzioni e il diritto al co-protagonismo nellinvenzione di nuove soluzioni. Non crede che questi diritti siano alternativi a quelli tradizionali? No. Non sono unalternativa. Sono un upgrading, un arricchimento. La democrazia parlamentare rimane, ma pu ampliare le proprie opzioni. In tutta una serie di casi si pu ricorrere a una serie di soluzioni pi efficaci. Il confronto creativo ha dentro di s il confronto parlamentare. Esiste un mercato della soluzione dei conflitti e dellarchitettura partecipata? C unesigenza sempre pi diffusa nella societ civile di co-protagonismo, di essere ascoltati e avere voce in capitolo. Ma senza unofferta, questa domanda di inclusivit e di partecipazione non riesce a specificarsi, perch le pratiche sono ancora sconosciute. In parte questo do-

dalla gente nata la proposta di fare qualcosa per il futuro di Livorno. Dopo qualche tempo lamministrazione ha risposto mettendo a disposizione il Cisternino. Su questo progetto viene coinvolta Marianella Sclavi. Il nuovo Cisternino non ancora nato ( ancora in corso la ristrutturazione, con qualche timore sulla disponibilit dei fondi). In compenso nato un facilitatore. Claudia Casini (classe 1979) esce dallUniversit di Pisa nel 2006 con una laurea europea in Ingegneria-architettura (in sei anni con la media del 28 e tesi con 110 e lode). Sta facendo un dottorato quando nella sua Livorno prende il via il progetto partecipato sul Cisternino; ci si tuffa, con altri suoi concittadini. Sul sito del Comune racconta ho visto che cera lintenzione di fare qualcosa.

Claudia Casini, 32 anni

Mi ha incuriosito. L ho conosciuto Sclavi. Parlava di architettura partecipata e gestione dei conflitti in ambito urbano. Ho fatto un breve corso di otto ore. Finisce che Casini entra attivamente nella progettazione del Cisternino; e poi continua in questo campo collaborando con Avventura Urbana in iniziative di partecipazione in Toscana. Questa strada mi piace molto dice perch valorizza il mio essere multidisciplinare; spero di riuscire a continuare.
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vuto alla nostra classe politica che dovrebbe occuparsene di pi e non se ne sta occupando per niente. Avventura Urbana ha fatto proprio cos: si creata un mercato in Italia, e oggi si muove anche su un mercato europeo. Perch emerga il mercato necessario che ci sia unofferta seria. Oggi c unofferta seria e tante offerte pasticciate. Sono convintissima che nella misura in cui si presentano progetti, metodologie e competenze serie, la domanda crescer moltissimo. Questo nonostante lassurdit delle nostre varie caste, perch la societ civile esprime un bisogno generale di inclusivit. Conosce corsi universitari per formare un facilitatore? In molti Paesi Sud Africa, Stati Uniti, Nuova Zelanda c un circolo virtuoso tra lesigenza di partecipazione, luniversit che fa formazione e la pubblica amministrazione che sperimenta. In Italia un vero e proprio corso di laurea per facilitatore ancora non c. Ma i tempi sono maturi. Per esempio, da un anno in vigore la legge sulla conciliazione (Dlgs 4 marzo 2010, n. 28, ndr), dunque bisogna formare i conciliatori. Che formazione deve avere il facilitatore, pi tecnologica o pi umanistica? Un processo partecipativo richiede la collaborazione tra esperti e tutti gli altri interessi e professioni che hanno a cuore

un determinato problema. Limplementazione centrale: una teoria che funziona. Ogni pratica che funziona piena di buona teoria. La risposta : tutte e due. Quanti facilitatori esistono in Italia? Tutto considerato, non oltre 200. Secondo lei, larchitetto ha delle competenze specifiche che lo rendono pi adatto di altri nella gestione dei conflitti in materia ambientale o architettonica? Direi di s. Gli architetti imparano il senso dello spazio e la prossemica, che sono molto importanti nei processi partecipativi. Ma non pensa che proprio la progettazione partecipata possa alimentare la presunzione che in fondo gli architetti non servono perch tutti si sentono in grado di prendere decisioni sulla gestione dellambiente o del disegno architettonico? Questo pu succedere. Alcuni architetti lo temono. Dicono: ora viene luomo della strada e vuole decidere. Ma il centro di tutto il dialogo vero, e lascolto. In questo modo il progetto sar pi complesso e pi esaltante. una sfida per larchitetto perch le persone ti pongono una serie di problemi. Significa fare un progetto in modo creativo. Larchitetto-facilitatore un architetto che ha guadagnato qualcosa o

un architetto che ha perso qualcosa? decisamente un architetto che ha guadagnato qualcosa. A Modena, al percorso creativo per la trasformazione delle ex fonderie (si veda box, ndr) ha partecipato anche il presidente dellOrdine locale degli architetti. Questo architetto ci ha dato una mano fondamentale, traducendo tutte le proposte in spazi. C stato un concorso internazionale di progettazione; e anche i vincitori sono stati molto bravi, hanno letto bene le linee guida emerse dal processo partecipativo e le hanno tradotte bene. La gente che ha scritto le linee guida era molto orgogliosa di questo, e anche gli architetti erano molto contenti. Come si misura la riuscita o meno del processo partecipativo? Ci sono molti strumenti. Ma limplementazione il momento della verit. Durante limplementazione ci sono degli impegni che la pubblica amministrazione e i dirigenti e i membri del tavolo partecipativo si assumono, con momenti di verifica periodica. Casi di successo e di fallimento della progettazione partecipata? Le ex fonderie di Modena e il Cisternino di Livorno (si veda box, ndr) le giudico abbastanza di successo. Anche se il successo si raggiunge quando si fa quello che stato deciso. La prova finale in

quel momento: se il Cisternino di Livorno funzioner come previsto e se il Dast di Modena verr realizzato. Ci sono anche cose che non hanno funzionato o che hanno funzionato parzialmente. Tra quelle che ho seguito io c Oltrisarco a Bolzano (si veda box, ndr), con Avventura Urbana. C stata una grande partecipazione; poi cambiata la Giunta e i nuovi amministratori non hanno voluto portare avanti il progetto. A Bologna, la giunta Cofferati mi ha dato lincarico per il processo partecipato legato a una strada storica, via Pratello, ma poi non ha portato avanti le istanze emerse dalla gente. C il rischio di percepire o utilizzare il percorso partecipativo come un andare verso un obiettivo gi individuato e deciso? Molto spesso chi promuove un processo partecipativo ha in mente di far approvare alla popolazione quello che ha in mente. Bisogna fargli capire bene che il confronto deve avvenire per davvero e che tutti gli interessi in gioco devono avere voce in capitolo. La vera garanzia per evitare questo rischio che tutti possano avere veramente voce in capitolo. Non crede che la progettazione partecipata sia poco adatta agli italiani, interessati al proprio bilancio personale? Non credo nei discorsi sugli italiani egoisti. Il fatto che questi processi con-

sentono di considerare lo spazio pubblico come un proprio spazio; danno possibilit alla gente di esprimere un senso di orgoglio, cura e fierezza per le cose di cui si occupano in questo modo. A Palermo, per esempio, siamo rimasti tutti sorpresi delle qualit delle persone e di quanto entusiasmo avevano. Invece poi avevi una pubblica amministrazione totalmente sorda. C un modello italiano della partecipazione e soluzione di conflitti? C uninnovazione che abbiamo fatto con Gerardo de Luzenberger che si adatta molto bene agli italiani. il modo in cui noi abbiamo usato lopen space (tecnica nata negli Usa a met degli anni 80 per coinvolgere gruppi su un determinato tema e proporre soluzioni creative, ndr). Noi abbiamo inserito lopen space in un progetto molto pi strutturato e garantito. Chi ha unidea si alza e la propone. Alla fine della giornata c un libro che raccoglie tutte le proposte. Questa metodologia lascia molto spazio al protagonismo individuale; e questo gli italiani lo capiscono subito. Perch secondo lei queste tecniche sono nate solo negli anni 80 e non molto tempo prima? Un po perch la modernit ha creato lillusione che la divisione dallalto di settori specializzati fosse la soluzione di

tutti i problemi dellumanit. E poi perch la gestione dei conflitti propone dinamiche contro-intuitive. Per esempio, se sento dire delle cose che a me sembrano sbagliate devo assumere che invece il mio interlocutore abbia ragione. Non spontaneo, bisogna educarsi. La fantasia al potere il famoso slogan del 68. A quasi 43 anni dal maggio parigino, secondo lei la fantasia in cammino verso il potere? Secondo me s. Io vivo queste cose in continuit con quello slogan. Appunto, limmaginazione al potere vuol dire immaginazione concreta, pragmatica, non il pozzo dei desideri. Il motivo per cui ero entusiasta allora lo stesso motivo per cui mi appassiono di queste cose oggi. In verit, io incontro persone della mia et che hanno fatto un percorso analogo: che non hanno pi niente a che fare con ideologie, con la lotta di classe, ma che fanno cose concrete.
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DAL MERCATO CHE SE NE VA AL PIROGASSIFICATORE CHE VIENE (FORSE)


IL QUARTIERE MOBILITATO PER UNA PIAZZA ROMANA, GENOVA DA DEMOLIRE E IL DISTRETTO CHE INQUINA
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PROGETTI E CONCORSI 31 GEN. - 5 FEB. 2011 31 GEN. - 5 FEB. 2011 PROGETTI E CONCORSI

PER SAPERNE DI PI
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PROGETTI E CONCORSI 14 - 19 FEBBRAIO 2011 14 - 19 FEBBRAIO 2011 PROGETTI E CONCORSI

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PRIMO PIANO Partecipazione


Laboratorio con i cittadini per ridisegnare larea
TRASFORMAZIONE A TAPPE NELLANTICO CUORE CITTADINO:
Ad aprile il mercato di piazza Testaccio si trasferir nel nuovo impianto, distante

FOCUS Partecipazione
SPARITO IL PRIMO STADIO DELLA ROMA, ORA SI TRASFERISCE ANCHE LO STORICO MERCATO
poche centinaia di metri. Senza aspettare le decisioni calate dallalto, i residenti si organizzano e progettano insieme la nuova piazza

Le tappe della progettazione

In Toscana sotto esame la proposta Waste Recycling

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DIECIMILA ADDETTI PER 900 IMPRESE, LA MONOCOLTURA
La Waste Recycling, gi presente nel territoro con un suo impianto, ha chiesto lautorizza-

PROGETTI E CONCORSI

7 - 12 FEBBRAIO 2011

INDUSTRIALE DEL DISTRETTO PISANO DELLA LAVORAZIONE DEL CUOIO


zione a installare un impianto sperimentale di incenerimento dei rifiuti speciali, con una capacit giornaliera di 30 tonnellate

larchitettura Decider una Da piazza Testaccio a Roma allinceneritore di Castelfranco di Sotto (Pisa) L I riparte dal basso giuria popolare a Genova. Alcune storie di progettazione partecipata raccontate da Progetti e Concorsi (rispettivamente sui numeri 4, 5 e 6 del 2011). Tre I A casi diversi. A Roma lo spunto non viene dal Comune ma dagli abitanti del quartiere. Dopo trentanni nella storica piazza romana sta per traslocare il mercato rionale. E nessuno ha pensato a come riempire il vuoto che lascer. Tra i residenti nasce lidea di proporre al Comune delle idee per Progetti Progetti riqualificare il nuovo spazio liberato, discusse dal quartiere con laiuto di e Concorsi n. 4/2011 e Concorsi n. 6/2011 alcuni architetti volontari. A Castelfranco di Sotto, nel distretto pisano del cuoio e del pellame, proseguono le sedute della giuria popolare che il prossimo mese formuler il proprio riunione della giuria, dedicata al tema dei rifiuti speciali e dellattivit di smaltimento e parere motivato sulla proposta della Waste Recycling di realizzare un pirogassificatore controllo. A Genova, alcuni giovani studi di progettazione vogliono coinvolgere la per lo smaltimento dei rifiuti speciali. Lo scorso 18 febbraio si svolta la seconda popolazione in un dibattito sullabbattimento degli edifici inutili.
FIUME TEVERE

Piazza Testaccio,

I RESIDENTI DIVENTANO ARCHITETTI E DISEGNANO LA PIAZZA DEI DESIDERI


Nove progetti, nove possibili disegni alternativi di piazza Testaccio (nei render qui sotto, ce ne sono alcuni). il risultato del lavoro svolto nelle scorse settimane da alcuni gruppi di residenti che si sono aggregati liberamente e che, aiutati da architetti, hanno dato corpo alla loro idea di spazio pubblico

La piazza Santa Maria Liberatrice stata rinnovata 15 anni fa secondo le proposte degli abitanti del quartiere

CIMITERO DEGLI ACATTOLICI

Il trasferimento del mercato rionale stimola un percorso di progettazione partecipata per dare un nuovo volto a un quartiere simbolo della citt
PAGINE A CURA DI

PIRAMIDE CESTIA

MASSIMO FRONTERA

l conto alla rovescia gi partito e per gli abitanti del popolare quartiere romano di Testaccio sar un trauma: ad aprile lo storico mercato rionale, nel cuore del quartiere, dovr andarsene. Verr ricollocato nel moderno mercato coperto, in costruzione. La distanza non molta circa 300 metri ma per il quartiere un cambiamento importante. Da un giorno allaltro spariscono i chioschi che hanno finora dato vita, ritmo e voce al quartiere, e che sono stati lhabitat accogliente per migliaia di residenti, vecchi e nuovi. Piazza Testaccio qualcosa di pi di una piazza romana: la piazza romana, a due passi dal primo stadio della Roma, costruito nel 1929 (ad appena due anni dalla nascita della societ sportiva). un quadrato di appena 60-70 metri di lato ma ha un forte significato, di cui ogni testaccino consapevole. Ma soprattutto, il mercato lascer un vuoto. Cosa mettere al suo posto? Da questa domanda scaturito un progetto di progettazione partecipata, avviato nel settembre 2010. Il quartiere ha preso atto che il Comune ha deciso il trasferimento del
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PROGETTI E CONCORSI

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mercato (imposta da norme sanitarie) ma non si ancora posto il problema di cosa Il Mattatoio (25 ettari) stato dismesso nel 1975. Oggi ospita, tra laltro, mettere al suo posto. sedi universitarie e una sede secondaria del museo di arte contemporanea Per prevenire anonime elaborazioni degli uffici comunali (oppure lennesimo parcheggio interrato promosso da qualche privato) il quartiere ha scelto di giocare danticipo. Qualche residente ha contattato una rete di architetti impegnati in iniziative di progettazione partecipata: Romina Peritore, Luigi Valenza, Sara Seravalle, Marco Delli Veneri, Francesca Linchi e Mariano Morra. Sempre per iniziativa di alcuni residenti a settembre nata lassociazione Testaccio in Piazza, che oggi ha unottantina di iscritti. Lobiettivo stato fin dallinizio quello di elaborare un progetto di riqualificazione della piazza, cercando di utilizzare il vuoto urbano per arredare uno spazio che da almeno una trentina danni scomparIl nuovo mercato coperto in costruzione (in project financing affidato so, divorato dal mercatino rionale. Peralla Ptm Srl) su unarea libera, un tempo campo di calcio. A poca distanza sino la fontana delle anfore, una volta al c invece larea dove nel 1929 fu costruito il primo stadio della Roma centro della piazza, stata sfrattata dai (che fu demolito nel 1940 per motivi di sicurezza) chioschi e ricollocata a piazza dellEmporio, al confine del quartiere. Quindici anni fa a Testaccio venne riqualificata la vicina piazza di S. Maria gliato il desiderio e la voglia di riappro- dai professionisti. Ogni gruppo ha mesLiberatrice. Loccasione stata il piano priarsi non solo di uno spazio ma anche so in primo piano le proprie scelte tra i Cento piazze lanciato dallamministra- di unidentit, di una memoria e poi di possibili elementi in gioco: il verde, zione. Invece di accettare il restyling un presente e di un futuro da tramandare. lacqua, i percorsi, lilluminazione, la standard del Comune, i residenti hanno Il lavoro iniziale degli architetti che perimetrazione con barriere, la sopraeleelaborato una loro proposta, che stata Progetti e Concorsi ha seguito parteci- vazione, eventuali spazi fissi o mobili accettata dal Comune e che prevedeva pando ad alcuni incontri stato quello per rappresentazioni. Poi iniziata la anche la pedonalizzazione di una strada, di far esplodere le idee. Sono cos nati discussione per fare il percorso a ritroampliando la piazza stessa. nove progetti tipo, prodotti da gruppi so: selezionare i vari elementi sceglienOggi, anche per piazza Testaccio, la aggregatisi spontaneamente. Le idee so- do quelli maggiormente condivisi, per prospettiva del cambiamento ha risve- no poi state tradotte in architettese ricomporre un unico progetto da propor-

PAGINE A CURA DI

La fontana delle anfore, oggi a piazza dellEmporio, una volta era al centro di piazza Testaccio

DI

MASSIMO FRONTERA

re allamministrazione. ma comunale delle opere pubbliche. Que- guida la progettazione partecipata anParallelamente stato avviato il dialo- sto febbraio liniziativa dellassociazione che disponibile a un concorso di idee; go con il Comune, sia direttamente, sia verr comunicata pi diffusamente al non sappiamo a oggi che percorso potr attraverso il Municipio territoriale, in mo- quartiere, che sar chiamato a dire la sua prendere la riqualificazione, ma, sia che il do da creare il necessario ponte per far sul progetto elaborato collettivamente. progetto venga redatto dal Comune, sia arrivare le proposte, inserendosi nellinLobiettivo finale (si veda anche linter- che venga selezionato attraverso un congranaggio burocratico. In questi giorni vista, qui a destra) di elaborare prima corso, importante che i residenti sappiaviene consegnata al Comune una scheda del trasferimento del mercato, previsto ad no dire forte e chiaro quello che vogliono sintetica del progetto, con lindicazione aprile le linee guida per la progettazio- e quello che non vogliono. del costo (tra 1,2 e 1,5 milioni di euro), ne della piazza. Il Comune riferisce http://testaccioinpiazza.wordpress.com per linserimento del lavoro nel program- Romina Peritore, uno degli architetti che
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PROGETTI E CONCORSI htt // i i tilli bl

il l 24

LOBIETTIVO Gli obiettivi delliniziativa sono stati

3. Vogliamo un progetto visionario Oggi serve un progetto visionario per stimolare il desiderio di investire. 4. Demolire l1% Attraverso le demolizioni possibile rimodellare la citt. Serve un progetto che si assuma la responsabilit di eliminare ci che intralcia e che si prenda la libert di decidere come usare il vuoto che ne deriva. 5 La demolizione un atto

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FRANCESCO GIUNTA

Vorrei vedere pi verde e pi alberi. Ma penso anche che i posti auto che ci sono oggi vanno mantenuti, perch non si possono sottrarre parcheggi a Testaccio dice Evi Desideri, 61 anni, impiegata in pensione, a Testaccio dal 1986 . E

Vorrei vedere qualche albero e del verde, ma non toglierei altri i l

be un luogo accogliente con molti alberi e dove poter bere un caff allaperto. E poi spiazza tutti con una proposta che ci si aspetterebbe da un pensio-

Non vogliamo recinzioni. La piazza deve essere un posto aperto e libero h i i

rio dice Mario Rotonda, 41 anni, volontario di Associazione Arturo, impegnata da 20 anni sul territorio sui temi ambientali e dellintegrazione sociale non ha lesinato interventi pesanti sullarea. In pi momenti c stato un

Questo sistema non alternativo Il territorio ha ma complementare e parallelo a quelsubto molto. Finora c stato lo tradizionale dice Cristian Pardossi, 29 anni, garante e assessore alla un implicito Partecipazione del Comune di Castelaccordo franco . Oggi c una sfiducia diffusa per gestire ll i i i i li

PER APPROFONDIRE

Da 15 anni la societ torinese Avventura Urbana promuove la progettazione partecipata, esplorando percorsi innovativi per gestire politiche pubbliche e interventi privati sul territorio. I suoi quattro soci sono Iolanda Romano (presidente), Andrea Pillon, M R bi li I b ll T i

enova sta morendo e c una sola cosa da fare: ridisegnare il tessuto urbano attraverso una demolizione selettiva, per eliminare gli eco-mostri inutili e ridare slancio e valore a una citt in progressivo declino demografico. La proposta provocatoria e visionaria parte da cinque studi di progettazione che hanno una sede a Genova e che conoscono la citt: baukuh, Gosplan, Obr, Sp10studio, Una2. Lidea e il programma sono stati fissati nella forma del manifesto (sinteti ato q i a

FOTO: FRANCESCO GIUNTA

Piazza Testaccio come si presenta oggi. Il mercato occupa tutto il perimetro ed protetto da una struttura in cemento armato

Castelfranco si apre il processo allinceneritore, con tanto di giuria popolare. Diversi professionisti tecnici illustreranno ai giurati i pro e i contro dellimpianto. Alla fine, entro aprile prossimo, la giuria dar il suo verdetto. Succede a Castelfranco di Sotto, piccolo comune pisano (13mila abitanti) e parte dellimportante distretto industriale conciario, uno dei tre comprensori italiani di massima concentrazione di imprese specializzate nel trattamento e nella lavorazione della pelle (gli altri sono in Veneto e Campania). Non si tratta ovviamente di un processo giudiziario ma di un processo partecipativo, voluto dagli amministratori locali e finanziato per la maggior parte dalla Regione Toscana, e in quota minore dalla Waste Recycling. Questultima la societ che ha proposto limpianto, di cui detiene il brevetto. Si tratta di un pirogassificatore di limitata capacit, 30 tonnellate al giorno, e a carattere sperimentale. La capacit dellimpianto non assorbe il

fabbisogno di smaltimento del comprensorio del cuoio, che ammonta a oltre 100 tonnellate al giorno (di rifiuti non altrimenti recuperabili). Di certo limpianto consentirebbe di ricavare energia dai rifiuti, riutilizzabile dalla stessa Waste. Oltre che dal Comune di Castelfranco (capofila), il processo di partecipazione stato chiesto da altri tre Comuni del comprensorio: Santa Croce sullArno, Montopoli e Santa Maria a Monte. Questo percorso assistito da Avventura Urbana, societ apripista in Italia nella promozione di tecniche e processi partecipativi (si veda anche a destra lintervista al presidente Iolanda Romano); ed condiviso con la commissione Ambiente e territorio del Comune di Castelfranco. Waste Recycling partecipa come osservatore. Lesito finale della giuria non formalmente vincolante. Ma sar decisivo ugualmente. Infatti Laura Pioli, il direttore del servizio ambiente della Provincia che ha lautorit per autorizzare limpianto, ha tenuto a chiarire che rispetter la volont della popolazione. Ci adegueremo al responso della giuria popolare, sia in termini amministrativi che politici conferma Pioli altrimenti che senso avrebbe fare tutto questo procedimento? Ci attendiamo per una motivazione.

Nelle immagini qui sopra la localizzazione esatta e il render del pirogassificatore per rifiuti speciali che Waste Recycling vorrebbe realizzare nel suo sito. Limpianto a carattere sperimentale

FOTO: DUCCIO BURBERI

Il monte dei Cocci circondato da locali che sono tra i ritrovi di culto della movida romana

a progettazione partecipata? Tutto inizia e si costruisce dal basso, a partire da una coRomina Peritore munit che elabora insieme un progetto e poi lo propone allamministrazione. Romina Peritore, 38 anni, architetto, tra i professionisti che sta seguendo la progettazione della piazza di Testaccio. Si diplomata a Palermo e ha seguito un master a Milano sullUrban management, da dieci anni a Roma dove ha un dottorato alla Terza Universit. Quali sono le tappe dellarchitettura partecipata? Lobiettivo vero responsabilizzare i cittadini e renderli consapevoli della loro ricchezza e della possibilit di cambiare le cose. A settembre a Testaccio nata unassociazione per la piazza, con 80 iscritti e offerta libera. La prossima tappa il coinvolgimento di operatori economici, imprese, banche, fondazioni, portatori di interessi e commercianti in modo da avere un sostegno non solo al progetto ma anche alleconomia del quartiere. Parallelamente va avanti la definizione del progetto e lavvio di un rapporto con lamministrazione. Quando uscite di scena? Ad aprile, prima del trasferimento del mercato, vorremmo presentare al Comune le linee guida del progetto. A quel punto il nostro ruolo tender progressivamente a diminuire. Quanto guadagnate? In questo caso nulla, tranne i rimborsi spese, a carico del fondo cassa dellassociazione. Io ho una attivit di libera professionista, oltre alla ricerca e alla docenza. Il nostro interesse di sperimentazione e studio: lacquisizione di conoscenze e la realizzazione di idee per trasformare lo spazio pubblico.

Il 4 febbraio si insediata lassemblea estratta a sorte che esaminer il progetto di un pirogassificatore nel distretto conciario pisano
MASSIMO FRONTERA

PARTECIPARE? UN DIRITTO

Da pi di tre anni la Regione Toscana si dotata di unapposita norma per favorire la partecipazione alle decisioni sui progetti pubblici. La legge regionale 27 dicembre 2007, n. 69 Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali in vigore dal gennaio 2008. Allarticolo uno si legge: La partecipazione alla elaborazione e alla formazione delle politiche regionali e locali un diritto; la presente legge promuove forme e strumenti di partecipazione democratica che rendano effettivo questo diritto. La legge ha un carattere sperimentale e decade nel 2012, salvo deliberazione contraria da parte del Consiglio regionale. stata istitutita una Autorit per la partecipazione (organo monocratico), affidata al politologo Rodolfo Lewanski Decine di Comuni hanno

entro aprile. Ma, ancora prima, il pirogassificatore aveva gi acceso gli animi. La Waste Recycling aveva infatti gi chiesto e ottenuto lautorizzazione allimpianto. La Provincia di Pisa lo aveva autorizzato perch, per dimensioni e caratteristiche, non stato ritenuto assoggettabile alla procedura di valutazione di impatto ambientale. La decisione della Provincia stata avallata dallArpat Toscana, nonostante che il Comune di Castelfranco avesse chiesto per limpianto la procedura di Via. A questo punto scoppiato il malessere, ed salita la temperatura in paese. La strada scelta dai Comuni del comprensorio stata appunto quella di un processo di partecipazione, nel solco di una legge ad hoc in vigore nella Regione Toscana (n.69/2007). In base alla stessa norma stato chiesto e ottenuto un finanziamento di 45mila euro per sostenere il processo.

redazione del piano provinciale dei ri- commissione Ambiente del Comune. fiuti speciali (in corso); comunicare in A questo punto si passati alla commodo trasparente ed esaustivo le carat- posizione della giuria. Sono stati seleteristiche funzionali e tecnologiche del- zionati 50 cittadini tra quelli che risielimpianto; promuovere una discus- dono nel raggio di tre chilometri dal sione aperta al contraddittorio tecni- sito dove potrebbe sorgere linceneritoco; definire (in caso di autorizzazio- re (ma con una quota prevalente di ne) le modalit realizzative e di analisi residenti entro un raggio di 1,5 chilomedei dati; condividere forme e modalit tri). La sua composizione varia, per per il controllo dellimpianto, proporre et, professione, grado di istruzione. migliorie. Ladesione avvenuta attraverso contatti telefonici, eseguiti dal Cirap IL PERCORSO E GLI ORGANI dellUniversit di Siena in base a un Prima ancora della giuria dei cittadi- campionamento casuale di nomi. Non ni, il Comune di Castelfranco ha voluto stato facile individuare i giurati. Per costituire un comitato di garanzia, for- raccogliere le adesioni di 50 persone mato da vari rappresentanti del territo- sono state infatti necessarie 4mila telerio (fra questi anche Mario Rotonda e fonate, dunque con tasso bassissimo Paolo Urbani, citati nellarticolo in bas- di adesioni. so). Il 4 febbraio la giuria si insediata Il compito del comitato garantire per la prima volta, ricevendo dagli un equilibrato approfondimento del te- esperti alcune informazioni di inquadrama, attraverso lascolto di tecnici ed mento sul fenomeno dei rifiuti induesperti di parte. La commissione ha striali, nel distretto e nellarea provinindividuato un primo nucleo di tre ciale. Nei successivi incontri verranno saggi, scelti fra gli esponenti del fron- approfonditi altri singoli temi: le caratte del no. I saggi hanno scelto gli altri teristiche del pirogassificatore; limpat12 componenti del comitato, fra 40 can- to sullambiente; limpatto sulla salute didati. La scelta stata approvata dalla umana.

Un ulteriore incontro finale servir alla giuria per tirare le conclusioni, dando il suo verdetto, motivato. Il costo stimato del processo partecipativo ammonta a 93.500 euro (Iva inclusa). Oltre al citato contributo regionale, ci sono 14mila euro messi sul piatto dal Comune di Castelfranco di Sotto e 27.500 euro arrivati dalla Waste Recycling.

VERSO IL VERDETTO Questa architettura e questo processo vorrebbero creare un clima pi pacato su un tema che ha finora surriscaldato gli animi e la piazza. Il clima della giuria sicuramente pi pacato rispetto a quello delle assemblee, dove si urla e si pu sfiorare la rissa osserva Laura Pioli ma 50 persone sono un numero abbastanza elevato: trasferire un messaggio a 50 persone unimpresa titanica. La giuria potrebbe essere realmente rappresentativa? Io confida sempre Pioli temo che verr fuori un no; ma se anche venisse fuori un s, non so se la popolazione lo accetterebbe.

olanda Romano, 44 anni, architetto, il presidente di Avventura Urbana, societ apripista in Italia nei progetti di partecipazione, come quello del pirogassificatore di Castelfranco di Sotto. La giuria di cittadini una novit? In molti Paesi queste giurie si fanno da 30 anni, anche per temi complessi, come la bioetica. In Italia? Potrebbe essere la prima volta che una giuria valuta un impianto di questo tipo. Ma non credo che questo sia rilevante. Cosa crede sia rilevante? Il fatto che quattro sindaci e unazienda privata abbiano avviato con la cittadinanza un percorIolanda Romano so di analisi e conoscenza del problema dei rifiuti speciali. Lesito meno importante del processo? Al di l del s o del no finale, ci aspettiamo che la giuria dia indicazioni sul problema della gestione dei rifiuti speciali. Mi spiego: domani, anche se il pirogassificatore non si fa, il problema dei rifiuti resta. Come si risolve? La vera riflessione, affidata alla giuria, questa. Come si arrivati a definire le strutture (comitato di garanti e giuria) del processo partecipativo? stato il frutto di una mediazione fra la nostra proposta di coinvolgere gli stakeholders, tipica del consensus building di matrice nordamericana, e lAutorit regionale per la partecipazione, che favorisce il coinvolgimento di cittadini estratti a sorte. Condivide la scelta di costituire una giuria? Larchitettura di questo processo di partecipazione stata concepita in modo che la voce del no avesse una grande capacit di espressione. Quando finir il processo? Entro aprile. La giuria si riunir 5 volte.

Gli architetti: cari genovesi, demolite la citt o morirete


IL MANIFESTO
1. Genova un paradosso La citt in declino demografico da trentanni, stata intensamente densificata fino sulle pendici montane ma il 10% delle case vuoto. 2. La crisi demografica unoccasione Genova di fronte a un bivio: labbandono della citt al suo declino oppure un nuovo progetto che punti su una nuova qualit della vita.

FOTO: ANNA POSITANO

Lobiettivo costruire una comunit

Iolanda Romano (Avventura Urbana)

Linceneritore?

UN PILASTRO DEL MADE IN ITALY


Il distretto conciario in territorio pisano occupa la piana del Valdarno inferiore e comprende i Comuni di Bientina, Castelfranco di Sotto, Montopoli Valdarno, Santa Croce sullArno, Santa Maria a Monte e San Miniato, oltre a Fucecchio (in provincia di Firenze). Secondo informazioni del consorzio del cuoio, in questarea il settore impiega complessivamente oltre 10mila addetti, occupati in 450 concerie e in circa 400 aziende conto terzi. Il distretto specializzato nella produzione di pellame vaccino per la realizzazione prevalentemente di calzature, accessori e abiti. Insieme agli altri due distretti italiani della lavorazione della pelle (in Veneto e in Campania) costituisce una delle forniture di prodotti made in Italy pi affermati nel mercato europeo e mondiale.

Il problema vero come gestire i rifiuti speciali

FOCUS Partecipazione
La provocazione choc di cinque studi

La citt soffoca e nel contempo si spopola. Cinque studi chiedono ai cittadini di scegliere cosa abbattere

Vista del ponte don Antonio Acciai e della caserma Gavoglio da via Bartolomeo Bianco, Lagaccio, Genova
FOTO: ANNA POSITANO

NEL MIRINO LEDILIZIA INTENSIVA


Paesaggi di edilizia genovese. In alto a sinistra le villette di via Robino. Qui sopra un palazzo residenziale a via Coronata Nella foto

Progetti e Concorsi n. 5/2011

Per saperne di pi sullattivit di Marianella Sclavi. di coffee break permanente che favorisce linterreProgetti, bibliografia, contatti, articoli, curriculum lazione, lo scambio e la creativit. e video. www.openspaceworld.org https://sites.google.com/site/marianellaGerardo de Luzemberger (1965) un facilitatore sclavi fondatore di Genius Loci, societ di Milano che Per saperne di pi sullattivit dellOpen space opera nel campo della progettazione partecipatechnology (Ost) e del suo inventore, Harrison ta, della formazione e del change management. Owen, negli anni Ottanta. Tutto nasce dallintuizio- Co-fondatore della scuola superiore di Facilitazione. www.loci.it ne che nei convegni i momenti considerati pi fruttuosi sono quelli del coffee break. Motivo? Perch uno speciale spazio-tempo che lascia La storia del Cisternino di Livorno raccontata su liberi i partecipanti di conversare con chi vogliono, questo sito, aggiornato fino al maggio 2009, data per il tempo che ritengono utile, su problemi di che segna la conclusione del processo partecipatiloro interesse. LOst nasce dunque come una sorta vo. Lassociazione Laboratorio Labronico, nata

dopo la conclusione del percorso partecipativo Cisternino 2020, per iniziativa di alcuni residenti coinvolti, fra cui Claudia Casini. http://cisternino2020.comune.livorno.it Tutto sul progetto di riqualificazione delle ex fonderie, liniziativa promossa dal Comune che ha prima previsto unesperienza di progettazione partecipata volta a coinvolgere associazioni e cittadini nella definizione della destinazione duso di un sito di grande importanza per la storia e la memoria di Modena. www.comune.modena.it/fonderie www.modostudio.eu/ex-fonderie-modena. html

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