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LA TEORIA DELLA RELATIVIT E LA NUOVA CONCEZIONE DEL TEMPO

scritto da Marco Scaiola

fisica
- Relativit ristretta: simultaneit, dilatazione del tempo - Relativit generale: principio di equivalenza tra gravit e accelerazione, teoria geometrica della gravitazione

cosmologia
- Red shift: effetto Doppler, espansione dellUniverso, effetti gravitazionali

filosofia
- La concezione del tempo di Bergson: durata reale, tempo della scienza e tempo della vita - Analogie e differenze con il pensiero di Einstein

storia dellarte
- Salvador Dal: La persistenza della memoria (conosciuto anche come Gli orologi molli)

Premesse alla teoria della relativit ristretta All'inizio del secolo XX i fisici teorici si impegnarono nel tentativo di superare il dualismo tra i principi meccanici e quelli elettromagnetici e di inquadrarli tutti entro un unico schema. Nel tentativo di raggiungere questa unificazione fu proposta da Einstein la teoria della relativit applicata ai sistemi con moto rettilineo uniforme (teoria della relativit ristretta, 1905), estesa in seguito ai sistemi con moto qualunque (teoria della relativit generale, 1915). Einstein ha considerato due postulati: 1) Principio di relativit: partendo dal principio di relativit galileiana, che affermava che le leggi della fisica che riguardano la meccanica classica si presentano sempre nella stessa forma nei sistemi di riferimento inerziali, Einstein asserisce che qualsiasi corpo sia fermo che in movimento deve avere le stesse leggi della meccanica e, aggiunge, dellelettromagnetismo. 2) Invarianza della luce: alla fine dell800 fu eseguito lesperimento di Michelson-Morley con lidea di misurare la velocit della luce. Si era ipotizzato che essa risentisse del moto di rotazione terrestre. Si scopr invece che la velocit della luce sempre la stessa indipendentemente dai sistemi di riferimento, perci per essa non valida la legge di composizione galileiana della velocit. La velocit della luce la medesima in tutte le direzioni e pertanto indipendente dal moto della sorgente e dell'osservatore. Relativit ristretta Nella relativit ristretta viene considerato un moto rettilineo uniforme, quindi con velocit costante e accelerazione nulla. Einstein sostiene che nessun oggetto dell'Universo possa rappresentare un sistema di riferimento universale, fisso rispetto al resto dello spazio. Al contrario, qualsiasi corpo (ad esempio, il centro del sistema solare) pu costituire un buon sistema di riferimento, rispetto al quale studiare il moto di un corpo. Secondo Einstein, il movimento un concetto relativo e va sempre precisato il sistema di riferimento in cui esso viene studiato. Le osservazioni di Einstein erano gi state in qualche modo stabilite da Newton, ma il suo contributo rivoluzionario consiste nell'avere stabilito che la velocit del moto relativo fra un qualsiasi osservatore e qualsiasi raggio di luce sempre la medesima, ed pari a 300.000 km/s. Einstein elabor inoltre una severa disamina del concetto 2

di contemporaneit, mettendo in dubbio, accanto al concetto di moto assoluto, la possibilit di definire un tempo assoluto. - La simultaneit Il concetto di simultaneit perde la sua assolutezza: infatti, se la velocit della luce finita ed la stessa per ogni osservatore, due eventi simultanei in un sistema inerziale non lo sono pi se osservati da un altro sistema inerziale in moto uniforme rispetto a quello. - Esperimenti mentali Il treno Il metodo suggerito da Einstein per stabilire un criterio di simultaneit di mettersi a met strada tra due punti A e B dello spazio nei quali due eventi hanno luogo. Se i segnali luminosi provenienti da A e da B arrivano contemporaneamente all'osservatore, si pu dedurre che i due eventi sono simultanei. Due fulmini colpiscono i punti A e B. L'osservatore O, posto nel punto medio del segmento AB, registra contemporaneamente un segnale luminoso proveniente da A e uno proveniente da B, e conclude che gli eventi A e B sono simultanei. Gli eventi A e B corrispondono anche alle posizioni A e B su un ipotetico treno in transito sulla banchina. Se si considera M' il punto medio dell'intervallo A B' sul treno in moto, quando si verificano i bagliori del fulmine, M' coincide naturalmente con il punto M, ma esso si muove verso destra con la velocit v del treno. Nella realt, losservatore si muove rapidamente verso il raggio di luce che proviene da B, mentre si allontana dal raggio di luce che proviene da A, pertanto egli vedr il raggio di luce emesso da B prima di vedere quello emesso da A. Gli osservatori che assumono il treno come loro sistema di riferimento devono perci giungere alla conclusione che il lampo di luce B ha avuto luogo prima del lampo di luce A. Si giunge cos al seguente risultato: gli eventi che sono 3

simultanei rispetto alla banchina non sono simultanei rispetto al treno e viceversa (relativit della simultaneit). Ogni corpo di riferimento ha il suo tempo particolare: bisogna perci sempre specificare a quale sistema di coordinate si riferisce un particolare evento. - La dilatazione del tempo La dilatazione del tempo un fenomeno fisico che si manifesta nella durata di un evento, riconosciuto da un osservatore che viaggia a qualsiasi velocit. - Esperimenti mentali Gli orologi Einstein considera due orologi perfettamente sincronizzati. La scelta dellorologio legata al fatto che esso presenta oscillazioni periodiche, allo stesso modo di un metronomo. Un orologio viene tenuto da un osservatore A posto su una banchina ferma, mentre laltro da un osservatore B posto su un treno con moto uniforme. Pi il treno si allontana da A, pi egli osserva lorologio muoversi pi lentamente, con un moto che non risulta pi periodico. Losservatore A deve aspettare che la luce gli porti limmagine dellorologio tenuto da B, e pi il treno veloce e quindi si allontana maggiormente dalla banchina, pi A vedr lorologio rallentare. il rapporto tra la velocit del treno e la velocit della luce a determinare la dilatazione del tempo. Il paradosso dei gemelli In un esperimento mentale analogo al precedente, Einstein considera due gemelli, quindi due persone nate lo stesso giorno, che hanno la stessa et. Uno rimane a casa, quindi senza moto, mentre laltro viaggia per molti anni su una nave spaziale quasi alla velocit della luce, perch a quella velocit la dilatazione del tempo pi evidente. Il tempo biologico della vita (ad es. il battito cardiaco) periodico come lorologio, perci il gemello che ha viaggiato nello spazio ha avuto una dilatazione del tempo, e di conseguenza, una volta tornato sulla Terra, sar pi giovane del gemello rimasto a casa.

Relativit generale Nel 1915, Einstein generalizz la teoria della relativit ristretta in modo da renderla adatta a formulare leggi valide qualunque sia il moto relativo degli osservatori, quindi anche con accelerazione non nulla. - Principio di equivalenza tra gravit e accelerazione Il punto di partenza di Einstein fu il fenomeno della gravitazione. Egli immagin il seguente esperimento ideale: si consideri una zona di spazio priva di qualunque forza gravitazionale e in essa un laboratorio con un osservatore. Se il laboratorio inizia a muoversi verso l'alto con moto uniformemente accelerato e l'osservatore lascia cadere una sfera, questa rimane immobile nel punto in cui stata lasciata, ma a causa del moto accelerato il pavimento finir con il raggiungerla; da questo istante la sfera rimarr schiacciata sul pavimento e sar accelerata con tutto il sistema. L'osservatore vedr cadere sul pavimento la sfera, e in base alle sue conoscenze sul campo gravitazionale potr giungere alla conclusione di trovarsi insieme al laboratorio in un campo gravitazionale costante rispetto al tempo. Si pu affermare che in base ai fenomeni meccanici il campo gravitazionale apparente prodotto da un moto accelerato non distinguibile da un vero campo dovuto all'attrazione di una massa. In questa conclusione risiede il principio di equivalenza tra gravit e accelerazione. laccelerazione che produce leffetto della gravit, pertanto bisogna anche ammettere lequivalenza tra massa inerziale, cio la massa di un corpo a riposo che pone resistenza a unaccelerazione, e massa gravitazionale, cio la massa che rende un corpo attratto dalla gravit. - Teoria geometrica della gravitazione Con la relativit generale possibile derivare teoricamente le propriet del campo gravitazionale e la sua influenza sui fenomeni naturali, e formulare le leggi cui obbedisce il campo gravitazionale stesso. Il procedimento che porta alla formulazione di queste leggi impone per di abbandonare la concezione euclidea dello spazio, simboleggiato dalle 5

coordinate cartesiane rispetto a una terna di assi fissi; lo spazio diviene uno spazio curvo per la cui rappresentazione viene impiegato un sistema generalizzato di coordinate, dette coordinate gaussiane. La legge di gravitazione universale formulata da Newton, secondo cui due oggetti si attraggono con una forza di entit proporzionale alle loro masse, quindi sostituita dall'ipotesi che lo spazio-tempo sia curvato nelle vicinanze dei corpi massicci. La descrizione del continuo spazio temporale per mezzo di queste coordinate elimina in modo completo l'introduzione di un sistema di riferimento e non vincolata al carattere euclideo del continuo che viene rappresentato. Lo spazio e il tempo sono cos coordinate di una geometria differente, incurvata e localmente ellittica o iperbolica. - Conferme sperimentali La deflessione della luce stellare in prossimit di grandi masse (il Sole) La verifica della deflessione dei raggi luminosi provenienti dalle stelle in prossimit del Sole fu eseguita poco tempo dopo la pubblicazione della teoria, durante l'eclissi totale del 29 maggio 1919. Recentemente sono stati effettuati test analoghi per misurare la deflessione delle onde radio emesse da quasar lontani, mediante l'uso di interferometri a radiotelescopio. I risultati di questi test concordano entro un margine di errore dell'1% con le previsioni della relativit generale. Nel giugno del 2002 la navicella spaziale Cassini lanciata dalla NASA in direzione Saturno, stata utilizzata in un esperimento che dimostra la validit della teoria della relativit di Einstein. I tecnici hanno trasmesso per un paio di settimane delle onde radio alla navicella spaziale e hanno misurato il segnale di ritorno per analizzare le variazioni spaziotemporali. Il risultato ottenuto stato 40 volte pi preciso di qualsiasi altro esperimento fatto fino adesso e nessun tipo di violazione della legge della relativit generale stato riscontrato.

Lo spostamento verso il rosso (red shift) della luce emessa da sorgenti luminose gravitanti Lo spostamento verso il rosso (la frequenza visibile pi bassa) della lunghezza d'onda delle radiazioni emesse da atomi in intensi campi gravitazionali corrisponde a un rallentamento della loro frequenza di risonanza (il tempo in un intenso campo gravitazionale scorre pi lentamente, quindi la frequenza di risonanza dellatomo minore). Cosmologia Il campo in cui la relativit generale si dimostrata di importanza capitale quello della cosmologia: la previsione di un Universo in espansione alla base dei modelli cosmologici in accordo con i recentissimi dati sperimentali. - Red shift Lo spostamento verso il rosso (chiamato anche con il termine inglese red shift) il fenomeno per cui la frequenza della luce risulta pi bassa di quella che aveva quando stata emessa. Ci accade in genere quando la sorgente di luce si muove allontanandosi dall'osservatore (o equivalentemente, essendo il moto relativo, quando l'osservatore si allontana dalla sorgente). Pi in particolare, il termine red shift usato quando, nell'osservare lo spettro della luce emessa da galassie, quasar o supernovae lontane, questo appare spostato verso frequenze minori, se confrontato con lo spettro dei corrispondenti pi vicini. Dato che nella luce visibile il rosso il colore con la frequenza pi bassa, il fenomeno ha preso questo nome, e viene utilizzato in relazione ad ogni tipo di frequenza, anche per radiazioni che si collocano nelle radiofrequenze. L'interpretazione standard della cosmologia che le galassie sono in allontanamento le une dalle altre, e pi in generale che l'Universo in una fase di espansione iniziata col Big Bang. - Cause Lo spostamento verso il rosso della luce emessa da una sorgente, secondo i modelli attuali della fisica, pu essere causato da tre fenomeni: 1) L'effetto Doppler dovuto all'allontanamento della sorgente; 2) L'espansione dell'Universo, la quale crea nuovo spazio tra sorgente e osservatore, aumentando la lunghezza donda; 3) Effetti gravitazionali di corpi massicci, come i buchi neri.

Effetto Doppler Se la sorgente della luce si sta allontanando dall'osservatore, si ha uno spostamento verso il rosso; se la sorgente si sta avvicinando, si ha uno spostamento verso il blu. Questo fenomeno si verifica per tutte le onde emesse, ed spiegato dall'effetto Doppler. Quando la sorgente e losservatore si stanno avvicinando (non importa se uno solo dei due in moto, oppure entrambi), le onde ricevute dallosservatore hanno un valore di lunghezza donda che diminuisce progressivamente, assumendo cos una frequenza maggiore (blue shift); quando, invece, la sorgente si allontana, la lunghezza donda aumenta e, di conseguenza, la frequenza diminuisce (red shift). Espansione dellUniverso I modelli correnti della cosmologia assumono che lo spazio sia in espansione. La luce, attraversando lo spazio, sperimenta uno spostamento verso il rosso dovuto allo "stiramento" dello spazio. In un certo senso, uno spazio in espansione e una sorgente in movimento sono due differenti visioni dello stesso fenomeno: invece di assumere che una sorgente sia in movimento, si pu affermare che la sorgente sia ferma e che lo spazio tra la sorgente e l'osservatore si stia espandendo. La differenza pi grande, tuttavia, che la velocit di espansione dello spazio pu superare la velocit della luce, mentre una sorgente non pu. Effetti gravitazionali Lo spostamento verso il rosso gravitazionale lo spostamento relativo in frequenza di un'onda elettromagnetica dovuto alla forza di gravit di un oggetto compatto. La luce, come ogni altra forma di radiazione elettromagnetica che si origina da una sorgente situata in una regione di spazio 8

attraversata da un intenso campo gravitazionale, non appena entra in una regione in cui l'intensit di esso inferiore, risulta avere una lunghezza d'onda superiore a quella originaria: la radiazione, di conseguenza, diviene meno energetica e con una frequenza inferiore rispetto all'originale. Tale "stiramento" della lunghezza d'onda appare, nelle frequenze del visibile, come uno spostamento della radiazione verso la parte rossa dello spettro elettromagnetico. Vicino ad un corpo massiccio, ad esempio un buco nero, leffetto amplificato. - Implicazioni cosmologiche Lo spostamento verso il rosso stato il primo e il pi longevo strumento d'indagine cosmologica a disposizione di fisici e astronomi. Ha permesso di misurare l'Universo, di valutarne l'accelerazione, l'et e la densit media e di elaborare la teoria attualmente accreditata dellUniverso in espansione, il quale, estrapolato indietro nel tempo, porta ad una singolarit, un punto nel tempo dove tutte le distanze erano nulle. Questa singolarit anche prevista dalla teoria della relativit generale, che ammette lesistenza dei buchi neri, che costituirebbero appunto una singolarit nel continuo spazio-temporale. Una tale singolarit lo stesso Universo allatto della creazione, cio del Big Bang. Filosofia - Il tempo Lanalisi del concetto di tempo svolta da Einstein si inserisce certamente nel contesto della crisi delle certezze maturata nei decenni di passaggio fra XIX e XX secolo. Lassolutezza del tempo viene messa infatti in discussione tanto dalla teoria della relativit, quanto dalla riflessione di alcuni filosofi. - Bergson Henri Bergson (Parigi, 1859 1941) pubblica nel 1889 il Saggio sui dati immediati della coscienza. L'analisi del concetto di quantit e quindi di numero conduce ad una scoperta fondamentale che introduce nell'argomento principale dellopera: le determinazioni quantitative e il numero si costruiscono nello spazio e nascono dalla sovrapposizione o dalla giustapposizione, almeno ideale, di singoli oggetti, una volta deprivati delle connotazioni qualitative che, sole, li rendono radicalmente irriducibili gli uni agli altri. Quindi, quando si applicano la quantit e il numero agli stati interni della coscienza, l'errore che si commette sempre 9

fondamentalmente uno solo: la riduzione del tempo a spazio. La dimensione autentica nella quale si sviluppa la coscienza , infatti, quella del tempo: essa una realt inestesa che si sviluppa nel tempo. Tuttavia, non questa, in effetti, la vera scoperta di Bergson. Piuttosto, Bergson intende sottolineare che, tanto nel senso comune quanto nella riflessione scientifica e filosofica, ci che andato perduto il reale significato del tempo, che, anche quando parrebbe esser stato nettamente distinto dallo spazio, allo spazio sempre, in ultima istanza, ricondotto. Bergson afferma che il numero e l'aritmetica non si costruiscono nel tempo, altrimenti il tempo sarebbe spazializzato. di tale importanza, per Bergson, marcare la distanza della propria concezione del tempo rispetto a quella comune, da sentire l'esigenza di usare spesso un altro termine: per cui egli parla, il pi delle volte, di durata, di durata reale in quanto contrapposta al tempo spazializzato.

La durata reale
Nell'analisi del mondo esterno la scienza non fa mai uso dell'autentico concetto di tempo, ma si limita a constatare la simultaneit nello spazio. In questa sua opera di riduzione del tempo a spazio la scienza perfettamente legittimata, in quanto attribuire una durata al mondo fisico sarebbe contraddittorio, almeno stando a quanto Bergson afferma nel Saggio. In realt, ancora una volta, ne L'evoluzione creatrice (1907) egli amplier l'ambito proprio della durata attribuendola a tutto il mondo vivente, se non addirittura all'intera realt. In ogni caso, rimane sua costante convinzione che la durata sia l'unica determinazione che possa essere correttamente usata come chiave interpretativa dei fatti psichici, i quali si succedono senza distinguersi. Nel momento in cui si vuole indagare l'interiorit del flusso di coscienza, necessario purificare il tempo da qualsiasi residuo di spazialit, rinunciando all'ibrida e contraddittoria idea di una sua misurabilit per collocarsi, o ricollocarsi, nella durata in quanto puramente e radicalmente qualitativa: come la scienza abbandona di fatto qualsiasi concetto di tempo per studiare il mondo esterno, cos la psicologia, nell'indagare l'interiorit dell'io, dovr operare un'opposta e simmetrica eliminazione di qualsiasi concetto di natura direttamente o indirettamente spaziale. Una delle sue teorie che fece pi scalpore negli ambiti culturali dinizio '900 fu la distinzione tra tempo della scienza e tempo della vita.

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Tempo della scienza e tempo della vita

Il tempo scientifico reversibile (poich un esperimento pu essere ripetuto un numero indefinito di volte), qualcosa di astratto, esteriore e spazializzato ed perci costituito da istanti diversi solo quantitativamente. Gli uomini sono cos portati ad applicare al tempo il concetto di intervalli successivi (giungendo a una sorta di "spazializzazione" del tempo). Il tempo della vita al contrario irreversibile, composto di momenti irripetibili che possono essere solo ri-creati ma non ri-vissuti (infatti, secondo il filosofo, ogni ricerca del "tempo perduto destinata a fallire). Esso qualcosa di concreto e di interiore ed costituito da momenti non definiti che si compenetrano e si sommano tra di loro alla maniera di una valanga. Il tempo della vita sidentifica, perci, con il concetto di durata, ossia una continua creazione nella quale ogni momento, sebbene sia il risultato di quelli precedenti, completamente nuovo rispetto ad essi. Se il tempo della scienza poteva essere paragonato a una collana di perle dove tutti gli istanti sono separati uno dall'altro, il tempo della vita paragonabile a un gomitolo di lana che continuamente cresce e si riavvolge su se stesso.

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- Analogie e differenze con il pensiero di Einstein La critica alla concezione classica del tempo assume in Bergson laspetto del rifiuto del tempo matematizzato e omogeneo, sostanzialmente analogo se non riducibile allo spazio, a favore della durata reale, il cui fluire, mai pienamente esprimibile in termini quantitativi, trova la sua pi diretta e naturale sede di manifestazione nellinteriorit della coscienza. La riflessione di Einstein segue, invece, tuttaltri percorsi. Egli pure, certo, condivide il rifiuto dellidea di un unico tempo assoluto, valido universalmente: come per Bergson la durata reale era irriducibilmente legata alla vita interiore del singolo, cos nella teoria della relativit il tempo valido nellambito di un sistema di riferimento non sar pi valido in relazione ad altri sistemi in moto rispetto al primo. Daltra parte, anche Einstein riconosce un certo peso alla dimensione soggettiva della conoscenza e, quindi, della valutazione del tempo. Infatti, lunico criterio per riconoscere, ad esempio, la simultaneit di due eventi per lui quello fondato sulla contemporaneit della loro percezione da parte di un ipotetico osservatore: non , insomma, possibile mettersi dal punto di vista delle cose in s per riconoscere la simultaneit di due eventi indipendentemente dalla sua verificabilit empirica. Tuttavia, la prospettiva dello scienziato radicalmente diversa da quella del filosofo o dei letterati. In particolare, Bergson aveva criticato, nella concezione propria della fisica, la spazializzazione e la matematizzazione del tempo, in cui veniva smarrita lautentica natura qualitativa della durata. Il fisico tedesco, al contrario, non rinuncia affatto alla riduzione del tempo a formule matematiche, di cui fa largo uso anche nellesposizione divulgativa delle sue teorie, e non a caso proprio per esprimere le relazioni che legano il tempo allo spazio: la quantificazione e matematizzazione della fisica sono acquisizioni dellet moderna cui, pur nel superamento di alcuni importanti aspetti delle concezioni galileiane e newtoniane, Einstein non affatto disposto a rinunciare. Per quanto riguarda, poi, la riduzione del tempo a spazio che Bergson considerava propria della scienza e, per molti versi, delle stesse concezioni del senso comune, la teoria della relativit non solo non la respinge, ma anzi la accentua ulteriormente rispetto alla fisica classica. Nella concezione newtoniana ogni evento caratterizzato, per un verso, da una situazione spaziale assoluta, determinata da coordinate espresse 12

numericamente (x, y, z), che indicano la sua posizione relativamente a tre assi cartesiani ortogonali luno rispetto agli altri; per altro verso, da una quarta coordinata (t) che ne definisce analogamente la collocazione nel tempo. Pur essendo ogni singolo fenomeno fisico sempre quadridimensionale (x, y, z, t), spazio e tempo resteranno relativamente autonomi, in quanto ciascuno dei due potr essere pensato senza riferimento alcuno allaltro. Al contrario, nella concezione di Einstein, essi risultano tanto interdipendenti che si pu parlare di unico spazio-tempo. Infatti il tempo varia a seconda del movimento relativo dei sistemi di riferimento rispetto ai quali viene misurato. Siccome il concetto di moto implica tanto quello di tempo quanto quello di spazio, le due dimensioni assolute, rispetto alle quali nella fisica classica venivano collocati gli eventi, risultano ormai inseparabili e sempre luna in funzione dellaltra. Le quattro variabili, pertanto, devono essere concepite tutte insieme, come le coordinate dellunico spazio-tempo. La tendenziale riduzione del tempo qualitativo ed eterogeneo allo spazio quantitativo ed omogeneo, che Bergson nei suoi scritti cercava di combattere, viene portata a pieno compimento nella concezione di Einstein. Storia dellarte - Salvador Dal Larte pittorica di Dal comunemente ricondotta alla scoperta dellinconscio da parte della psicoanalisi freudiana. La corrente cui appartiene il Surrealismo, movimento nato nel 1924 per opera del teorico Breton. Linconscio, quella parte di noi che emerge durante i sogni, emerge anche quando siamo svegli e ci permette di associare libere parole, pensieri e immagini senza freni inibitori o scopi preordinati. La caratteristica comune a tutte le manifestazioni surrealiste la critica radicale alla razionalit cosciente e la liberazione delle potenzialit immaginative dell'inconscio per il raggiungimento di uno stato conoscitivo "oltre" la realt (sur-realt). Il richiamo allinconscio sinserisce in un pi generale tentativo di mettere in luce le inquietudini dellet contemporanea di fronte al crollo delle certezze di impronta razionalistica e positivistica. 13

La persistenza della memoria

Il simbolo caratteristico degli "orologi molli" apparso per la prima volta in La persistenza della memoria si riferisce alla teoria di Einstein che il tempo relativo e non qualcosa di fisso. Stile dellautore Il linguaggio surrealistico di Dal caratterizzato dallaccostamento paradossale di elementi disparati della quotidianit rappresentati con realismo quasi fotografico e dal loro inserimento in contesti inusuali, con evidenti richiami al mondo onirico e alla sua interpretazione psicoanalitica: gli oggetti pi comuni vengono cos ad assumere significati inediti e generano un effetto di straniamento. Descrizione della scena Sullo sfondo remoto di un paesaggio arido e spoglio, enormi orologi da tasca si deformano e sembrano sciogliersi per effetto del calore. Uno di questi aderisce a un viso contorto e dallaspetto quasi fluido; su di un altro si posata una mosca, mentre un terzo, 14

apparentemente ancora intatto, tuttavia cosparso di formiche che sembrano volerlo divorare. Analisi del dipinto La cosa che pi colpisce l'osservatore guardando quest'opera l'impianto composito fortemente asimmetrico. Gli elementi del quadro, infatti, sono distribuiti in maniera disorganica nello spazio aperto, e si trovano adagiati su di un paesaggio che l'artista decide di ritrarre dall'alto. La luce, come si pu notare, frontale e genera ombre profonde sulla superficie degli oggetti. I colori, infine, sono accostati in maniera bizzarra nello schema compositivo dell'opera: notiamo, infatti, la presenza di colori caldi, freddi e scuri. Messaggio dellautore Il liquefarsi del solido e rassicurante orologio borghese suggerisce il venir meno dellinterpretazione meccanicistica e scientistica del mondo che fin dal secolo XVII aveva avuto nellimmagine dellorologio la sua pi eloquente metafora. Il tempo meccanico dellorologio si scioglie cos nel flusso della coscienza in cui, come aveva sottolineato Bergson, i momenti successivi si fondono reciprocamente e penetrano gli uni negli altri. Il tutto appare in un contesto inquietante, anche se non privo di ironia: un paesaggio solitario; una deforme figura di dormiente che sembra fondersi con lo stesso orologio; insetti che sembrano alludere a unincipiente decomposizione organica. Il superamento del tempo meccanico ed esteriore e il recupero di quello reale vissuto nellinteriorit della coscienza non sono esenti da angosce e problematicit tipiche delluomo moderno.

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Bibliografia

- La fisica di Amaldi - Zanichelli - volume 1 - Terra madre - Bulgarini - Il tempo - Paravia - Enciclopedia su CDCD-ROM Encarta 1999 - Enciclopedia su CDCD-ROM Omnia 2002 - DVD Il caff filosofico - "Einstein" - www.filosofico.net www.filosofico.net - www.wikipedia.it - www.fondazionetonolini.org - www.ilgiardinodeipensieri.eu

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