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QUESTIONI SUI VANGELI

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PROLOGO
Questopera non stata scritta con lintento di esporre ordinatamente il Vangelo, n liniziativa lho presa io personalmente ma piuttosto le diverse persone insieme alle quali il testo veniva letto. Secondo il giudizio di chi mi veniva a consultare e le circostanze in cui si faceva la lettura io chiarivo il testo l dove sembrava presentasse qualche oscurit. Di conseguenza potuto succedere che molti passi, e forse i pi difficili, sono stati omessi in quanto erano gi noti a colui che mi chiedeva dilucidazioni su altre cose che invece non conosceva. Il medesimo interlocutore poi non voleva che la sua fretta subisse ritardi nellindagare ancora cose gi note, anche se con linsistenza nellascoltare e nellesporre avrebbe potuto imprimerle nella memoria in modo pi stabile e radicato. Anche in questo libro si trovano cose esposte non in conformit con lordine con cui le narra il Vangelo. Alcune, in effetti, differite per la fretta, sono state revisionate quando mi si dava il tempo e dopo averle revisionate le scrivevo nella pagina dovero giunto nellordine delle trattazioni gi effettuate. Mi accorsi per che il fatto di seguire un ordine disordinato poteva recar fastidio a chi, turbato dalla lettura del Vangelo e spinto a consultare [il mio libro], avesse voluto leggere qualche pagina di questopera. Venni infatti a sapere che frasi dettate a brandelli, come si dava la possibilit caso per caso, erano state raccolte in un libro e cos raggruppate. Allora feci premettere dei titoli allordine numerico delle questioni, in modo che ciascuno potesse facilmente trovare quel che gli occorreva.

TITOLI DELLE QUESTIONI DEL LIBRO PRIMO

1. Sulle parole: Nessuno conosce il Figlio allinfuori del Padre. 2. I discepoli del Signore cominciarono a strappare spighe per mangiarne. 3. Lo stoppino che si spegne. 4. Luomo cieco e muto. 5. Sulle parole: Se invece io scaccio i demoni servendomi di Beelzebub. 6. Sulle parole: Razza di vipere. 7. Sulle parole: Come Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. 8. Sulle parole: Quando lo spirito immondo esce da un uomo. 9. Il frutto fu del cento, del sessanta e del trenta per uno. 10. Sulle parole: Prima raccogliete la zizzania 11. Il granello di senape che diventa pi grande di tutti gli ortaggi. 12. Il lievito che la donna prese e nascose in tre staia di farina.

13. Il tesoro nascosto nel campo. 14. Sulle parole dei giudei: Donde vengono a costui tanta sapienza e virt? 15. Il Signore si avvicina ai discepoli camminando sul mare. 16. Che significa: Qualunque sia il dono che ti faccio, ti giover. 17. Sulle parole: Ogni pianta non piantata dal Padre mio sar sradicata. 18. Il servo del centurione e la figlia della cananea. 19. Significato del fatto che al Signore venivano presentati da guarire muti, ciechi, sordi e zoppi. 20. Sulle parole: Al tramonto voi dite: Sar tempo buono, perch il cielo rosso. 21. Sulle parole: Elia torner e metter ogni cosa a posto. 22. Linfermo che cadeva spesso nel fuoco e a volte anche nellacqua. 23. Sulle parole: Orbene i figli ne sono esenti, dette a coloro che esigevano il tributo. 24. Sulle parole: Chi scandalizza uno di questi piccoli. 25. Il debitore di diecimila talenti. 26. Come e perch il ricco non entra nel Regno di Dio. 27. La passione predetta a due discepoli in disparte. 28. Allontanandosi da Gerico d la vista a due ciechi. 29. Sulle parole dette ai discepoli: Direte a questo monte: Scnsati e buttati in mare. 30. Sulle parole: Chi cadr sopra questa pietra si spezzer. 31. Di quel re che prepar il banchetto nuziale a suo figlio. 32. Dei sette fratelli che presero in moglie quellunica donna. 33. Significato delle parole: Da questi due precetti dipende tutta la legge. 34. Sulle parole: Cosa vale di pi: loro o il tempio che santifica loro? 35. Sulle parole: Filtrate il moscerino ma inghiottite il cammello. 36. Sulle parole: Quante volte ho voluto radunare i tuoi figli come la chioccia. 37. Sulle parole: Pregate affinch la vostra fuga non avvenga dinverno o in giorno di sabato. 38. Sulle parole: Come la folgore che scocca in oriente e giunge sino alloccidente. 39. Sulle parole: Prendete lesempio dalla pianta del fico. 40. Sulle parole riguardanti Giuda: Per lui era meglio non nascere. 41. Il Signore venduto per trenta denari.

42. Sulle parole: Dove sar un cadavere si raduneranno le aquile. 43. Sulle parole: Non berr pi di questo frutto della vite. 44. Gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono. 45. Le tre negazioni di Pietro. 46. Pietro seguiva da lontano il Signore che si avviava alla passione. 47. Prima di essere catturato, il Signore preg tre volte.

LIBRO PRIMO

QUESTIONI SUL VANGELO SECONDO MATTEO

QUESTIONE 1. Dicendo: Nessuno conosce il Figlio se non il Padre non aggiunse: " E colui al quale il Padre lo voglia rivelare", come dice nella seconda parte: Nessuno conosce il Padre se non il Figlio, aggiungendo: E colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Lespressione non da intendersi nel senso che il Figlio non pu essere conosciuto da nessun altro allinfuori del Padre, mentre il Padre pu essere conosciuto non solo dal Figlio, ma anche da coloro ai quali il Figlio lo rivela. La frase stata formulata in tal modo per farci capire che a rivelarci e il Padre e il Figlio il Figlio stesso, in quanto lui la luce della nostra mente. In questo senso anche laggiunta: E colui al quale il Figlio lo voglia rivelare devi intenderla non solo del Padre ma anche del Figlio. Si riferisce infatti a tutto linsieme della frase. In effetti il Padre si manifesta nel suo Verbo, mentre il Verbo manifesta non solo colui che in quanto Verbo esprime ma anche il Verbo in se stesso. 2. I discepoli del Signore cominciarono a strappare le spighe e a mangiarne. Non ne avrebbero potuto mangiare se non le avessero strappate con le mani. Equivale a: Mortificate le vostre membra che 1 appartengono alla terra , nel senso che nessuno pu entrare nel corpo di Cristo se non depone le spoglie 2 carnali. In riferimento a ci detto: Deponete luomo vecchio , e ancora: Mediante una circoncisione non 3 effettuata con le mani spogliatevi della carne . 3. Quanto allo stoppino fumigante, notare che, quando smette di far luce, produce cattivo odore. 4. Allora gli fu presentato un tale, cieco e muto, che aveva un demonio. Si riferisce a coloro che non credono e cos sono sudditi del diavolo; a coloro che non comprendono e non se la sentono di professare 4 quella fede di cui sta scritto: Con la bocca si professa la fede per ottenere la salvezza .Pu valere anche per coloro che si rifiutano di lodare Dio. 5. Riguardo alle parole: Se io scaccio i demoni in virt di Beelzebub, sottintendi: " Anche secondo questa vostra supposizione segno che giunto a voi il Regno di Dio ". Ci vale perch il regno del diavolo non pu restare in piedi, se, come dite voi, diviso in se stesso. Del Regno di Dio dice che gi in atto poich gi fin dora gli empi sono condannati e separati dai fedeli che si pentono dei loro peccati. Se lo chiama il forte, perch egli teneva gli uomini in tale schiavit che da soli, con le loro proprie forze, non se ne sarebbero potuti mai liberare, ma solo attraverso la grazia di Dio. Strumenti di lui vengono chiamati tutti gli increduli. Se prima non avr incatenato il forte. Incatenare detto [di Cristo], in quanto egli ha tolto al diavolo il potere di distogliere la volont dei fedeli dal mettersi alla sequela del Signore e ottenere cos il Regno di Dio. 6. Li chiama razza di vipere nel senso che altre volte li chiama anche figli del diavolo, del quale in tanto si figli in quanto col peccare si diventa suoi imitatori. 7. Come Giona fu tre giorni e tre notti nel ventre del cetaceo, cos il Figlio dellUomo star tre giorni e tre notti nelle profondit della terra. Per quanto riguarda il venerd dovrai intendere come una notte e un

giorno, e quindi per un giorno intero, quelle ore del giorno che seguirono la sepoltura aggiungendovi anche la notte che laveva preceduto; il sabato notte e giorno; per la domenica sono un giorno intero, la notte e lalba dello stesso giorno. In tal modo, considerando come un tutto anche la parte, hai i tre giorni e le tre notti. come quando duna donna incinta si dice che al decimo mese della gravidanza. Non si vuole dire altro che i nove mesi sono gi completi e linizio del decimo mese lo si computa per un mese intero. Lo stesso notiamo a proposito della trasfigurazione del Signore sul monte. Un evangelista dice che 5 6 avvenne dopo sei giorni , mentre un altro dopo otto . Questo secondo computa come giorni interi e lultima parte del primo giorno, (quello nel quale il Signore promise levento) e la prima parte dellultimo giorno (quello cio in cui la promessa si realizz). Egli scrive cos per farti comprendere che laltro, parlando di sei giorni, si riferisce ai soli giorni intermedi, che effettivamente furono completi e interi. Da 7 notarsi anche che, nella Genesi, il giorno comincia col sorgere della luce e finisce con le tenebre , volendosi indicare con ci la caduta delluomo; nel Nuovo Testamento invece il giorno inizia dalle tenebre 8 per muovere verso la luce, come fu detto: Dalle tenebre sorge la luce . Con ci si indica luomo che, liberato dai peccati, giunge alla luce della giustizia. 8. Quando lo spirito immondo esce dalluomo, ecc. Vuol rappresentare quei tali che, dopo aver creduto, non reggono agli sforzi che richiede la continenza e per questo se ne tornano al secolo. Le parole: Prende con s sette altri sono da intendersi nel senso che quando uno decade dalla giustizia diventa anche simulatore. In effetti la passione carnale, scacciata dalla penitenza dal suo consueto campo dazione, siccome non trova quei piaceri in cui si acquietava, torna con accresciuta avidit e simpadronisce di nuovo della mente umana. Ci accade se, cacciata via la passione, vi subentra la negligenza che impedisce alla parola di Dio, trasmessa dalla sana dottrina, di entrare nellanima come abitatrice della casa ripulita. Il malcapitato allora non avr pi soltanto quei ben noti vizi che si oppongono alle sette virt spirituali, ma per ipocrisia finger davere queste stesse virt. Pertanto le parole: Con s sette altri peggiori di lui, vogliono dire che mediante la finzione di queste virt ritorna la passione di una volta e vi torna in modo che la sorte finale delluomo sia peggiore di quella iniziale. 9. Una parte produsse il cento per uno, unaltra il sessanta, unaltra il trenta. Il cento per uno si riferisce al martirio, che comporta la santit della vita e il disprezzo della morte; il sessanta per uno detto delle vergini a motivo della quiete interiore, perch non hanno da combattere contro le abitudini disordinate della carne. Si suole infatti accordare un riposo, affine a questo, a coloro che nella vita militare o nel pubblico impiego hanno raggiunto i sessantanni. Il trenta per uno il frutto che producono i coniugi, la cui et unet da combattenti, in quanto essi debbono sostenere una battaglia molto accanita per non lasciarsi vincere dalla libidine nelle sue varie forme. 10. Si chiama zizzania ogni inquinamento che si sviluppa in mezzo al grano. E se si dice che prima viene separata la zizzania perch gli empi vengono separati dai giusti nella tribolazione che precede [la fine]. Che poi tale separazione avvenga ad opera degli angeli buoni detto in riferimento al fatto che anche i buoni possono adempiere incarichi vendicativi con animo buono, come fanno i re e i giudici. Quanto invece agli incarichi richiesti dalla misericordia, i cattivi non saprebbero espletarli. 11. Il grano di senape diventa pi grande di tutti gli ortaggi. detto in riferimento al fervore della fede che, a quanto si dice, pu liberare dai veleni, cio dai dogmi, intendendo per " dogmi" le opinioni delle diverse sette o, in altre parole, quanto sostengono le diverse sette. 12. Una donna prese del lievito e lo nascose in tre staia di farina. La donna fa pensare alla sapienza, il lievito alla carit, la quale riscalda e smuove. Le tre staia di farina richiamano luomo, di cui si dice: Con 9 tutto il cuore, con tutta lanima e con tutta la mente ; oppure si riferiscono a quel triplice fruttato: il 10 cento, il sessanta o il trenta per uno , o magari alle tre famiglie umane aventi per capostipite No, 11 Daniele e Giobbe . 13. Chiama tesoro nascosto nel campo i due Testamenti della Legge in possesso della Chiesa. Quando uno con la mente ne percepisce anche solo una parte, subito savvede che grandi verit sono ivi nascoste. E va, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Vuol dire che quelluomo disprezza i beni materiali per procurarsi la quiete dove si ricchi della conoscenza di Dio. 14. Dissero i giudei: Donde vengono a questuomo una tale sapienza e un tale potere? La sapienza la riscontravano in ci che diceva, i poteri straordinari in ci che operava. Per questo anche lApostolo parla 12 di Cristo potenza e sapienza di Dio , e, nominando la potenza, si riferisce ai suoi miracoli e ha in vista i giudei; parlando invece di sapienza ha in vista il suo insegnamento, e si riferisce ai greci, cio ai pagani.

15. Quanto dissero i discepoli, e cio: un fantasma, equivale allaltro detto: Pensate che egli trover la 13 fede sulla terra? E lo si dice in riferimento a quei tali che, cedendo alle suggestioni diaboliche, dubiteranno della venuta di Cristo. Se poi Pietro chiede con insistenza al Signore che lo aiuti e non lo lasci annegare, un modo di dire per indicarci che la Chiesa dovr essere purificata per mezzo di tribolazioni anche dopo lultima persecuzione, come appunto scrive Paolo: Egli sar salvo, ma come attraverso il 14 fuoco . Se si aggiunge che quanti erano nella barca lo adorarono dicendo: Tu sei veramente il Figlio di Dio, per significarci che la gloria di lui si sarebbe manifestata in seguito mediante la visione a coloro che in quel momento stavano camminando nella luce della fede. 16. Qualunque dono che proviene da me recher vantaggio a te. Vuol dire: Il dono che offri per me ormai comincia ad appartenere a te. Con tali parole i figli intendono significare che non hanno pi bisogno delle offerte che i genitori prima facevano per loro, essendo giunti a unet in cui essi stessi potevano farle di persona. Avendo dunque raggiunto quellet che consentiva di rivolgere ai genitori tali parole, se di fatto le dicevano, secondo i farisei essi non erano in colpa nel non prestare sovvenzioni ai propri genitori. 17. Ogni pianta non piantata dal Padre mio celeste sar sradicata. Si tratta di quella pianta che la cupidigia carnale. Chi si regolava secondo i suoi canoni si scandalizzava quando venivano trascurati i segni di varie cose o magari anche le loro tradizioni e non si curava dei comandamenti di vita che purificano lanima dalla cupidigia. 18. Guarendo il servo del centurione e la figlia della cananea senza recarsi nelle loro case indica come furono salvati i popoli pagani: da loro egli non venne di persona ma lo avrebbe fatto tramite la sua parola. E se i figli vengono risanati per le preghiere dei genitori, occorre riferire il fatto a quella persona che la Chiesa, la quale , a se stessa, e madre e figlia: nel complesso di tutti coloro che formano la Chiesa la si dice madre, le stesse persone prese invece singolarmente sono chiamate figli. 19. Le turbe presentarono al Signore i muti, cio coloro che non lodano Dio o ricusano di professare la fede; i ciechi, cio coloro che, sebbene obbediscano allautorit, non capiscono; i sordi, cio coloro che, pur comprendendo, non vogliono obbedire; gli zoppi, cio coloro che in qualsiasi modo non adempiono i precetti. 20. Disse il Signore: Quando si fa sera dite: Sar bel tempo poich il cielo rosseggia. Vuol significare che nella prima venuta di Cristo per il sangue della sua passione si concede il perdono dei peccati. Le altre parole: E al mattino: Oggi sar un tempaccio poich il cielo di un rosso malato si riferiscono al fatto che nella seconda venuta il Signore verr preceduto dal fuoco. Orbene - continu - voi sapete giudicare laspetto del cielo; come mai non siete in grado di valutare i segni dei tempi? Chiama segni dei tempi tutto ci che si riferiva alla sua prima venuta e alla passione, a cui simile il cielo rosseggiante di sera, e poi passa a parlare delle afflizioni che precederanno lultima sua venuta, alle quali somiglia il cielo quando di mattina di un rosso malato. 21. Disse il Signore: Elia sicuramente verr e restituir tutte le cose. Si riferisce a coloro che la persecuzione dellanticristo avr messo in angustia, o al fatto che egli con la sua morte risarcir ogni debito. 22. Sulle parole: Spesso cade nel fuoco e qualche volta nellacqua. Il fuoco fa pensare allira poich tende allalto; lacqua ai piaceri della carne. E pure ci che dissero gli apostoli: Perch noi non abbiamo potuto scacciarlo? Accadeva perch non insuperbissero potendo fare tali miracoli. Si volle, in altre parole, richiamarli a una maggiore umilt in materia di fede, raffigurata nel granello di senapa. E con tale umilt avrebbero dovuto curare il gonfiore dellumana superbia, raffigurata appunto dalla montagna, sino a farla scomparire. 23. Egli disse: Dunque i figli ne sono esenti. da interpretarsi nel senso che in ogni regime i figli sono esenti, cio non soggetti a tasse. A molto maggior ragione i figli di quel regno a cui sottostavano tutti i regni terreni debbono essere liberi in qualunque regno terreno si trovino a vivere. 24. Diceva il Signore: Chi scandalizzer uno di questi piccoli, e si riferiva agli umili, comegli desidera siano i suoi discepoli. Questo scandalo proviene dal non obbedire o dal contrapporsi, come faceva quellAlessandro tesoriere di cui parla lApostolo. Allo scandaloso meglio che sia appesa al collo una 15 macina tirata da asini e sia sprofondato negli abissi del mare . Significa: per colui che d scandalo meglio questa pena piuttosto che la cupidigia delle cose temporali, da cui si lasciano avvincere gli stolti e i ciechi, lo incateni e col suo peso lo trascini alla perdizione.

25. A un padrone fu presentato un tale che gli era debitore di diecimila talenti: egli ordin che fosse venduto lui insieme con la moglie, i figli e tutti i suoi possedimenti, e cos si saldasse il debito. Bisogna interpretare il fatto nel senso che quel tizio era debitore quanto a tutti i dieci comandamenti della legge; quindi doveva scontare la pena per la sua cupidigia e le opere di lui, qui rappresentate dalla moglie e dai figli. Tale era il suo prezzo: dove per prezzo della sua vendita deve intendersi il supplizio cui era condannato. Il resto poi, e cio che egli non volle condonare il debito al suo collega ma and e lo mise in carcere lo interpretiamo notando come ebbe contro laltro tale animosit da volergli infliggere il supplizio. Quanto ai compagni di servizio che riferirono laccaduto al padrone, ci si pu vedere la Chiesa, che proscioglie luno e lega laltro. 26. Disse il Signore che il ricco non entra nel Regno dei cieli e i discepoli gli replicarono: Chi si potr salvare? In confronto con il numero elevatissimo dei poveri, i ricchi sono un piccolo numero. Il testo da intendersi quindi nel senso che tutti coloro che bramano possedere beni terreni debbono persuadersi che rientrano nel numero dei ricchi. 27. Il Signore manifesta privatamente a due discepoli la sua passione. Si comport cos perch la testimonianza fosse confermata in vista del futuro, come detto: Ogni parola prende stabilit se 16 proferita da due o tre testimoni . Non pot comunicarla a meno di due persone perch, se da un lato la cosa non doveva diventare di pubblico dominio, dallaltro non doveva mancare della saldezza proveniente dalla testimonianza umana. Pot agire cos anche per mettere in risalto il mistero della carit, che non pu aversi l dove non ci sono almeno due persone. In realt il Signore avrebbe subto la passione non per necessit, quasi che fosse in debito per peccati suoi personali, ma mosso da carit, in quanto cio voleva abolire i nostri peccati. 28. Il Signore esce da Gerico quando risorgendo se ne va da questa terra. Lo seguono folle numerose, in quanto credono in lui popoli e nazioni. Due ciechi siedono ai margini della strada: rappresentano coloro che, ebrei o pagani, accettarono con la fede leconomia salvifica temporale, dove Cristo nostra via. Essi desideravano essere illuminati: desideravano comprendere qualcosa sulleternit del Verbo. Questo dono desideravano ottenere da Ges che passava, in quanto esso si merita attraverso la fede con cui si ammette che il Figlio di Dio nacque come uomo e sub la passione per noi. In questa economia Ges come uno che passa, poich tale serie di fatti avviene nel tempo. Era quindi necessario che gridassero molto forte per superare lo strepito della folla che loro si opponeva: dovevano cio avere un coraggio risoluto e perseverante nel pregare e bussare. Con tale fortissima e coraggiosa insistenza potevano superare la consuetudine derivante dai desideri carnali che, come una calca di gente, col suo chiasso ostacola il pensiero teso nello sforzo di contemplare la luce della verit eterna. Ci si potrebbe tuttavia vedere raffigurata la moltitudine stessa degli uomini carnali che ostacola linteressamento per le cose spirituali. Comunque Ges, che aveva detto: A chi chiede sar dato, chi cerca trova e a chi bussa sar 17 aperto , ud che stavano venendo da lui. Con lardore stesso del desiderio raggiungevano loggetto da loro desiderato; e pertanto ecco che egli li tocca e d loro la vista. Leternit del Verbo infatti, che 18 rimanendo fisso in se stesso rinnova tutte le cose , non cosa passeggera come la sua manifestazione nel tempo. Ne consegue che la fede nellincarnazione, avvenuta nel tempo, ci dispone a comprendere le realt eterne, e per questo furono invitati ad aprire gli occhi da Ges in movimento, mentre riebbero la vista da Ges che si era fermato. Le cose temporali infatti sono passeggere, le eterne immutabili. 29. Il Signore disse ai discepoli: Voi comanderete a questo monte di scansarsi e gettarsi nel mare. Lo disse parlando della superbia, che una caratteristica dei mondani, e le stesse parole deve ripetere a se stesso il servo di Dio al fine di allontanare da s un tal vizio, che non si addice alla sua condizione. Pot anche dirlo riferendosi al fatto che, essendo stato predicato dagli apostoli il Vangelo, per la fede dei 19 credenti il Signore stesso, qui chiamato monte , fu sottratto al mondo giudaico per essere lanciato pi lontano, cio fra le genti, assimilate a un mare. 30. Diceva il Signore: Chi cadr sopra questa pietra si spezzer e colui sul quale si abbatter la pietra lo schiaccer. Quando menziona coloro che cadono sopra la pietra, si riferisce a quei tali che al presente lo disprezzano o ingiuriano. Di loro dice pertanto che la loro rovina non totale ma vengono menomati s da non poter pi camminare diritti. Su coloro invece sui quali la pietra cade verr dal cielo, nel giudizio, la perdizione, che sar la loro pena. E se dice che li schiaccer, perch debbono diventare come scritto: 20 Gli empi saranno come la polvere che il vento solleva da terra . 31. Il Signore disse: Il Regno dei cieli simile a un re che prepar una festa di nozze per il suo figlio. Chiama festa di nozze lIncarnazione del Verbo, perch nellumanit assunta la Chiesa fu congiunta con Dio. Quanto alle parole: I miei tori e gli animali ingrassati sono stati uccisi, chiama tori i capi del popolo, animali ingrassati tutti gli esseri nutriti. E se il padrone dice: Andate nei crocicchi delle strade e chiamate

alla festa tutti quelli che trovate, per strade si intendono le dottrine dei gentili. Alle nozze infatti sono venuti da tutte le genti, cio quanti hanno creduto in Cristo. 32. I sadducei dicono al Signore: Cerano fra noi sette fratelli, il primo di loro, preso moglie, mor; e cos il secondo e tutti gli altri. Ci dobbiamo intendere gli empi, che non possono produrre frutto alcuno sulla terra, pur rimanendovi per tutte e sette le ere del mondo, nelle quali la terra permane. Terminati quei sette periodi, scomparir la stessa terra, sulla quale erano passati senza produrre frutto tutti quei sette " mariti ", come vengono presentati. 33. Il Signore disse: In questi due precetti sospesa tutta la Legge e i Profeti. Se dice: sospesa, perch ad essi ordinata come al suo proprio fine. 34. Il Signore disse: Cosa vale di pi: loro o il tempio che santifica loro? E inoltre: Cosa vale di pi: il dono o laltare che santifica il dono? Per tempio e altare si intende lo stesso Cristo, per oro e dono le lodi e i sacrifici delle preghiere che presentiamo in lui per lui. Non infatti che lui sia santificato da queste cose, ma queste cose da lui. 35. Il detto del Signore: Voi scolate la zanzara corrisponde allaltro: Essi pagano la decima dogni sciocchezza, mentre le parole: Voi inghiottite il cammello corrispondono al rimprovero: Voi trasgredite i precetti pi gravi della legge: la misericordia, la giustizia, la fedelt. Per cui il senso dellintera frase : Voi osservate le prescrizioni pi piccole, mentre trascurate le pi importanti. Per una simile perversione capitarono loro mostruosit alle quali si potrebbero riferire con senso allegorico le presenti parole. Essi 21 poterono, ad esempio, chiedere la liberazione di Barabba , il quale rispettava il sabato come lo rispettavano loro stessi con diligenza scrupolosa ma semplicemente materiale, mentre condannarono a morte il Signore che osservava il sabato solo spiritualmente identificandolo cio con le opere di giustizia, misericordia e fedelt, virt che essi sommamente trascuravano. N sembri assurdo che un sedizioso omicida venga figuratamente chiamato zanzara, dal momento che questo insetto infastidisce col suo ronzio ed avido di sangue. Quanto al Signore, lo si potuto ragionevolmente denominare cammello per la grandezza dellumilt nel portare il peso. 36. Diceva il Signore rivolto a Gerusalemme: Quante volte ho voluto radunare i tuoi figli come la chioccia raduna sotto le ali i suoi pulcini, e tu non lhai voluto! La chioccia mostra un grande affetto per i figli, al segno che partecipando alla loro infermit si ammala lei stessa. Non solo ma per proteggere dal falco questi suoi figli, combatte contro laggressore, cosa che difficilmente si riscontra negli altri animali. Allo stesso modo la Sapienza di Dio, che la nostra madre, si fatta - diremmo - debole prendendo la nostra 22 carne, per cui lApostolo pu dire: Ci che di Dio debole pi forte degli uomini . lei che ci protegge nella nostra fragilit e si oppone al diavolo perch non ci rapisca. In questa difesa, quello che la chioccia compie nel suo affetto per resistere al falco, lo stesso compie la Sapienza contro il diavolo in forza del suo potere. 37. Il Signore disse: Pregate perch la vostra fuga non avvenga dinverno o di sabato. Pregate cio per non essere impediti da qualche ostacolo in quanto, se dinverno, sarebbero stati ostacolati nel camminare dalla pioggia o dal freddo e, se di sabato, dalla proibizione di mettersi in viaggio. Ma c un altro senso, e cio che nessuno da quel giorno devessere trovato immerso o nella tristezza o nel godimento a causa di beni temporali. 38. Il Signore disse: Come la folgore scocca in oriente e giunge fino alloccidente, cos sar anche la venuta del Figlio delluomo. Con i termini oriente e occidente volle indicare tutto il mondo, nel quale si 23 sarebbe diffusa la Chiesa dopo levangelizzazione iniziale avvenuta a Gerusalemme . In tal senso 24 diceva: Dora in poi vedrete il Figlio delluomo venire sulle nubi . Molto appropriatamente nel nostro testo d alla Chiesa il nome di folgore, in relazione al fatto che questa prevalentemente guizza dalle nubi. Si riferisce dunque a un momento in cui lautorit della Chiesa gi stabilita in maniera chiara e visibile per tutta la terra, e di conseguenza ammonisce i discepoli, i fedeli e tutti coloro che avrebbero voluto credere in lui a non prestar fede agli scismatici e agli eretici. Ogni scisma infatti e ogni eresia occupa, sulla terra, un suo luogo particolare, estendendosi solo a una qualche zona, ovvero inganna la curiosit della gente con pratiche occulte o riunioni nebulose. A questo si riferiscono le parole: Se qualcuno vi dir: Eccolo qui il Cristo, o: Eccolo l, significando con ci le varie parti della terra o delle province. Se poi aggiunge: O allinterno delle case o nel deserto, per designare le adunanze occulte e tenebrose che tengono gli eretici. Pertanto, se asserisce che la sua venuta si estende dalloriente alloccidente, le sue parole sono di gran peso contro coloro che prendono il nome dallappartenenza a questa o a quella frazioncella del mondo abitato e pur tuttavia dicono che Cristo dove sono loro. Il confronto con la folgore vale contro coloro che adunano in occulte conventicole, come in pareti domestiche, e

aggiungendo: Nel deserto, dice che si tratta di poche persone. Il nome folgore in relazione con levidenza e la luce della Chiesa, connotando insieme la notte o la nebulosit del mondo irredento, di fronte al quale appare il candido bagliore della folgore. 39. Disse il Signore: Dalla pianta del fico ricavate lesempio. Per pianta di fico intendi il genere umano a motivo del prurito della sensualit. Quando il suo ramo comincia a diventare tenero; vi si denotano i figli delluomo quando per la fede in Cristo cominciano a produrre frutti spirituali, e diventa ben visibile in essi la gloria dei figli adottivi di Dio. 40. Riguardo alle parole dette dal Signore sul conto di Giuda: Sarebbe stato meglio per lui se non fosse mai nato ci si chiede se debbano riferirsi alla vita presente e siano state dette in linguaggio corrente. Non possibile infatti che una cosa sia buona a uno che non esiste. Che se qualcuno ritiene esserci stata, prima della presente, unaltra vita, lo si convince che il nascere non rec alcun vantaggio n a Giuda n a qualsiasi altro. O forse un riferimento al diavolo che dice: Non fosse mai nato per peccare? O che a lui non era vantaggioso nemmeno il nascere in Cristo mediante la vocazione, per non diventare poi apostata? 41. Il fatto che il Signore fu venduto per trenta denari dargento, tramite Giuda, simboleggia gli iniqui giudei, i quali, attaccati a cose carnali, temporali e commensurabili con i cinque sensi del corpo, non vollero accogliere Cristo. E siccome fecero un tal rifiuto nella sesta era del mondo, con il numero cinque moltiplicato per sei si volle indicare - diciamo cos - il prezzo che ricevettero dalla vendita del Signore. Fu veramente quello il tempo in cui il profeta li rimprovera dicendo: Figli delluomo, fino a quando [sarete] 25 duri di cuore? Perch amate la vanit e cercate la menzogna? Per cui, se nelle cinque epoche ci pot essere una qualche scusa per seguire la vanit, almeno nella sesta avrebbero dovuto comprendere la verit, che veniva annunziata e dimostrata dal Signore Ges. Non per niente infatti nel sesto giorno fu 26 creato luomo, immagine di Dio . Siccome per essi rifiutarono di comprendere, hanno impressa su di s sei volte cinque limmagine del principe di questo mondo e non possiedono il Cristo, ad opera del quale 27 28 riflette su noi, Signore, la luce del tuo volto . E se vero che la parola del Signore argento , ma loro presero la legge in senso carnale, per questo non arrivarono al possesso del Signore: ottennero solo limmagine di un potere mondano scolpita nellargento. 42. Le parole del Signore: Dove sar un cadavere, l si raduneranno le aquile si riferiscono al cielo, dove Cristo elev con s il nostro corpo mediante lumanit che assunse. Questo corpo poi chiamato cadavere perch Cristo, quando diceva tali cose, doveva ancora morire. L si raduneranno le aquile viene detto in riferimento agli spirituali che si saziano, per cos dire, del suo corpo imitando lumilt della sua passione. Prese infatti il corpo per poter essere umiliato e patire per noi. 43. Avvicinandosi il tempo della passione il Signore disse: Dora in avanti non berr pi di questo frutto della vite fino al giorno in cui insieme con voi lo berr nuovamente nel regno del Padre mio. Chiamando nuovo questo secondo vuol significare che laltro vecchio. Egli aveva preso da Adamo, denominato uomo vecchio, il corpo che nella passione stava per consegnare alla morte, e pertanto nel sacramento del vino egli vuol significare il suo sangue. Ma allora in quel nuovo vino cosaltro dovremo vedere se non limmortalit dei corpi risorti a vita nuova? Dicendo: Lo berr con voi promette anche a loro la resurrezione del corpo perch abbiano a rivestirsi dellimmortalit. Con voi in particolare non lo si deve prendere come riferito a identit di tempo ma allidentica novit di condizione. Di noi infatti dice 29 lApostolo che siamo gi risorti con Cristo , affinch la speranza di un bene futuro ci procuri gioia anche al presente. Se inoltre dice che quel vino nuovo sar parimenti frutto della vite, significa che si tratta dello stesso corpo: risorger rinnovato ed elevato a condizione celeste quel corpo che morir nel vecchiume della condizione attuale. Quanto poi alla vite, vecchia ma capace di offrirgli da bere il calice della passione, se con essa vuoi intendere gli stessi giudei, vi troverai un segno che ti prefigura il fatto che questo popolo, dopo lingresso in pienezza dei pagani, entrer nel corpo di Cristo mediante il 30 rinnovamento della vita, e cos lintero Israele sar salvato . 44. Con le parole: Gli sputarono in faccia si rappresentano coloro che rifiutano gli interventi della sua grazia. Lo colpiscono inoltre con schiaffi coloro che, invece di lui, preferiscono il proprio prestigio. Gli dnno delle manate in viso coloro che, accecati da perfidia, affermano che il Salvatore non venuto, volendo quasi annientare e respingere la sua presenza. 45. Quando Pietro, non ancora fermo nella fede, lo rinneg tre volte, con tale triplice negazione sembra indicare il deviante errore degli eretici. In effetti lerrore in cui incorrono gli eretici su Cristo si riduce a tre categorie: errano o sulla divinit o sullumanit o su tutte due.

46. Pietro che segue da lontano il Signore nelle vicende della passione rappresenta la Chiesa. Anchessa seguir, cio imiter, la passione del Signore ma in maniera assai diversa: la Chiesa soffre per s, Cristo invece soffre per la Chiesa. 47. Come di tre forme la tentazione della cupidigia cos triplice la tentazione del timore. Alla cupidigia che consiste nella curiosit si oppone il timore della morte. Come infatti nelluna c la voglia smodata di conoscere le cose, cos nellaltra il timore di perdere tale cognizione. Alla cupidigia degli onori e della lode si oppone il timore del disprezzo e delle ingiurie. Alla cupidigia del piacere si oppone il timore di soffrire. Per questa triplice tentazione che gli sarebbe capitata nella passione non diventa assurdo il fatto che il Signore per tre volte preg che passasse da lui il calice, ma che comunque si compisse la volont del Padre.

1 - Col 3, 5. 2 - Col 3, 9. 3 - Col 2, 11. 4 - Rm 10, 10. 5 - Cf. Mt 17, 1. 6 - Cf. Lc 9, 28. 7 - Cf. Gn 1, 5. 8 - 2 Cor 4, 6. 9 - Mt 12, 37. 10 - Mt 13, 23. 11 - Ez 14, 14. 12 - 1 Cor 1, 24. 13 - Lc 18, 8. 14 - 1 Cor 3, 15. 15 - 2 Tm 4, 14. 16 - Mt 18, 16. 17 - Mt 7, 7. 18 - Cf. Sap 7, 27. 19 - Cf. Is 2, 2. 20 - Sal 1, 4. 21 - Cf. Mt 27, 20. 22 - 1 Cor 1, 25.

23 - Cf. lC 24, 27. 24 - Mt 26, 64. 25 - Sal 4, 3. 26 - Cf. Gn 1, 26. 27 - Sal 4, 7. 28 - Cf. Sal 11, 7. 29 - Cf. Col 2, 12. 30 - Cf. Rm 11, 25.

TITOLI DELLE QUESTIONI DEL LIBRO SECONDO

1. Zaccaria sente dirsi dallangelo: La tua preghiera stata esaudita. 2. Ges ammaestra le folle stando sulla barca. 3. Ges dice al lebbroso guarito: Va e mostrati ai sacerdoti. 4. Il paralitico calato dal tetto davanti al Signore. 5. In che senso Giuseppe pot avere due padri. 6. Le settantasette generazioni. 7. Luomo con la mano destra inaridita. 8. Egli disse: Vi sar versata in seno una misura buona, pigiata, scossa e traboccante. 9. Egli disse: Pu forse un cieco far da guida a un altro cieco? 10. Luomo che scav in profondit e poggi le fondamenta sulla roccia. 11. I ragazzi seduti in piazza che si gridano gli uni gli altri. 12. Egli disse: Nessuno accende la lucerna e la copre con un recipiente o la pone sotto il letto. 13. Luomo posseduto da una legione di demoni. 14. I settantadue discepoli. 15. Egli disse: Se ci che in te luce diventato tenebra, quanto buie saranno le tenebre stesse? 16. Egli disse: Voi, farisei, purificate lesterno della coppa e del bacile. 17. Il dito di Dio. 18. Il digiuno dei figli dello sposo. 19. Un uomo, scendendo da Gerusalemme a Gerico, incapp nei briganti.

20. Marta ospita in casa il Signore; Maria sedeva ai suoi piedi. 21. Un tale a mezzanotte chiede tre pani ad un amico. 22. Il pane, il pesce, luovo. 23. Egli disse: Avete intascato la chiave della scienza. 24. Egli disse: Lanima vale pi del cibo. 25. Egli disse: I vostri fianchi siano cinti e le vostre lampade accese. 26. La misura di grano data alla famiglia dallamministratore fedele. 27. Egli disse: Quando vedete una nuvola che sorge a ponente. 28. Nulla possibile aggiungere alla statura del corpo. 29. Egli disse: Non inorgoglitevi. 30. Gli invitati alla cena. 31. Le spese per innalzare la torre e il re che dispone di ventimila soldati. 32. Il sale scipito e la pecora perduta. 33. I due figli, il pi giovane dei quali part per una regione lontana. 34. Egli disse: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza. 35. Egli disse: Se non siete stati fedeli nella roba altrui. 36. Egli disse: Nessuno pu servire a due padroni. 37. Egli disse: Il Regno dei cieli soffre violenza. 38. Lazzaro giaceva coperto di piaghe alla porta del ricco. 39. I discepoli dissero: Signore, accresci la nostra fede. 40. I dieci lebbrosi. 41. Quel tale che sul tetto mentre i suoi attrezzi sono in casa. 42. Colui che nel campo non deve tornare indietro. 43. La moglie di Lot. 44. Due saranno a letto, due a macinare, due nel campo. 45. Il giudice iniquo scongiurato da una vedova. 46. Quel nobile che si rec in un paese lontano per ottenere il regno. 47. Il cammello che passa per la cruna dun ago. 48. Avvicinandosi a Gerico dona la vista a un cieco.

49. La vita dei santi dopo la resurrezione. 50. Egli disse: Pregate per non venire tentati. 51. Del Signore scritto che fece finta di andare oltre.

LIBRO SECONDO

QUESTIONI SUL VANGELO SECONDO LUCA

1. Mentre Zaccaria stava pregando per il popolo sent dirsi dallangelo: stata esaudita la tua preghiera. Ecco, tua moglie Elisabetta concepir e partorir un figlio e tu lo chiamerai Giovanni. A questo proposito da notarsi in primo luogo che non verosimile che egli, uomo gi vecchio e marito di una donna vecchia anchessa, potesse pregare per avere un figlio, dimenticando i desideri della comunit. In effetti egli stava facendo lofferta per i peccati del popolo o forse per la sua salvezza e redenzione, tant vero che il popolo era in attesa che terminasse lofferta. Inoltre da sottolineare che nessuno prega per una cosa che gli sembra disperato ottenere; e che egli disperasse di poter avere figli lo dimostra il fatto che non prest fede nemmeno allangelo, che gli assicurava la cosa. Se quindi gli si dice: stata esaudita la tua preghiera, da intendersi della preghiera che faceva per il popolo. E siccome la salvezza, la redenzione e la remissione dei peccati del popolo sarebbero avvenute ad opera di Cristo, lo scopo per cui si annunzia a Zaccaria la nascita di un figlio perch egli era destinato a far da precursore a Cristo. Quanto poi alle parole che langelo rivolse a Zaccaria incredulo: Ecco, sarai muto finch non si realizzeranno queste cose, le dobbiamo intendere nel senso che la profezia fu come muta fino al tempo di Giovanni quanto allintelligibilit dei termini. Essa infatti non fu compresa finch non raggiunse il suo compimento nella persona del Signore. 2. Il Signore insegna alle folle stando sulla barca: significa il tempo presente quando il Signore istruisce le genti mediante lautorit della Chiesa. Il Signore sale sulla barca di Pietro pregandolo di scostarsi un poco da terra: pu significare che, quando si parla a molte persone, bisogna usare il linguaggio moderato. Non si deve cio impartire loro soltanto precetti dindole terrena ma neppure elevarsi al di sopra delle cose terrene per immergersi nellimpenetrabilit dei misteri al punto che la gente non ci capisca assolutamente nulla. Pu anche significare che la predicazione ai gentili doveva iniziare dalle regioni pi vicine, con la conseguenza che le parole rivolte allo stesso Pietro: Spingiti al largo e buttate le vostre reti per la pesca si riferirebbero alle genti pi lontane, alle quali il messaggio evangelico sarebbe giunto pi tardi, come dice Isaia nel testo: Portate le insegne in mezzo a tutte le genti, tanto vicine 1 quanto lontane . Se poi si fa notare che le reti si squarciavano per la grande quantit dei pesci e le barche furono talmente piene che stavano per affondare, questa nota sta ad indicare che nella Chiesa ci sarebbe stata una gran quantit di uomini carnali. Turbata la pace, sarebbero sorti per loro colpa scismi ed eresie; si sarebbe verificata, e per lungo tempo, nella Chiesa una perdita di fede e di buoni costumi tale che la Chiesa stessa, cos ridotta, si sarebbe vista nella necessit di gridare a Cristo: Allontnati da me perch sono peccatore. Riempita da moltitudini di uomini carnali e quasi sommersa dai loro costumi, in certo qual senso parrebbe voler respingere da s la guida degli uomini spirituali, nei quali, pi che altrove, rifulge la figura di Cristo. Queste persone a parole non dicono tali cose ai ministri di Dio che si conservano buoni mostrando quasi lintenzione di allontanarli da s, ma con la loro condotta e il loro comportamento li invitano ad allontanarsi, sicch non abbiano a sottostare al governo dei buoni. E la loro pressione si rende pi forte perch da un lato li onorano mentre dallaltro con le loro opere li spingono ad allontanarsi. Lonore che essi tributano rappresentato da Pietro che si prostra ai piedi del Signore; i loro costumi invece li denotano le parole: Allontnati da me, Signore, perch sono una peccatrice. Il Signore per non fece cos, cio non si allontan da loro ma, sospinte le barche a terra, li condusse sulla spiaggia. Con ci volle significare che le persone buone e spirituali non debbono lasciarsi turbare dai peccati commessi dal popolo n debbono nutrire il proposito di abbandonare il ministero che hanno nella Chiesa per vivere in maggiore sicurezza e tranquillit. Ecco dunque Pietro, Giacomo e Giovanni che, sospinte a terra le barche, lasciando tutto lo seguirono. Ci pu raffigurare la fine dei tempi, quando coloro che aderiscono a Cristo saranno del tutto allontanati dal mare tempestoso di questo mondo. 3. Il Signore disse al lebbroso guarito: Va, mostrati al sacerdote e fa lofferta per la tua guarigione secondo le prescrizioni di Mos, e ci sia una testimonianza per loro. Con tali parole sembrerebbe

approvare il sacrificio prescritto da Mos , mentre la Chiesa non lo ha recepito. Il comando di Cristo 3 diventa comprensibile se si pensa che non sera cominciato a offrire il sacrificio, santo fra i santi , che il suo corpo. Egli non aveva ancora offerto lolocausto che offr nella passione. Quando lofferta di tale sacrificio si afferm tra i popoli diventati credenti, fu distrutto anche il tempio dove gli antichi sacrifici 4 erano di solito offerti: cosa predetta gi nella profezia di Daniele . Non si dovevano dunque abolire i sacrifici figurativi prima che la cosa raffigurata prendesse consistenza mediante lattestazione degli apostoli che lannunziavano e la fede dei popoli divenuti credenti. 4. Riguardo al paralitico, in lui si pu intendere lanima debilitata nelle membra, cio rilasciata nelle opere buone. Ad essa Cristo pone degli interrogativi: la interpella su ci che vuole da lei la parola di Dio ma essa ostacolata dalle turbe finch il tetto, cio loscurit delle Scritture, non le viene aperto e per tal via non perviene alla conoscenza di Cristo: vale a dire finch con fede devota non scende ad accettare lumilt di Cristo. Coloro che lo depongono possono rappresentare i buoni maestri della Chiesa. Il fatto che viene deposto giacente nel letto significa che luomo deve conoscere Cristo mentre ancora in questo corpo di carne. Gli si comanda poi di mettersi in spalla il proprio letto e andarsene a casa. A coloro che mediante la remissione dei peccati ottengono la sanit resta da compiere ancora unopera con le membra della loro anima. Sorretti dalla beata speranza, essi non debbono adagiarsi, come in un letto, tra i piaceri carnali quasi che la loro anima sia ancora malata. Essa deve piuttosto dominare gli affetti carnali e tendere alla quiete che alberga negli intimi recessi del cuore. 5. Non sembri cosa sballata porre il problema di come Giuseppe pot avere due padri. In effetti Matteo lo 5 dice generato da Giacobbe , mentre Luca lo dice figlio di Eli. N si dica al riguardo che una stessa persona abbia avuto due nomi, come palesemente documentato non solo per quel che riguarda i pagani ma anche i giudei. Chi ritenesse una simile ipotesi sarebbe contraddetto dalla serie delle generazioni vista nel suo insieme. Come spiegare infatti quanto precisato nel Vangelo sui nonni, i bisnonni, i bisavoli e tutti gli antenati che, secondo la narrazione stilata dai due evangelisti, portano nomi diversi luno dallaltro? E per ultimo cosa dire del numero stesso delle generazioni? Luca infatti, contando dal Signore Ges fino a 6 Davide, enumera quarantatr generazioni , mentre Matteo scendendo da Davide fino al Signore, ne 7 elenca ventotto o ventisette . In forza di un indubitato mistero infatti quando arriva alla deportazione e poi dalla deportazione riprende il conteggio, un personaggio elencato due volte. Occorre pertanto ricercare in che senso Giuseppe pot avere due padri. A me attualmente vengono alla memoria tre ragioni, in base alle quali ognuno degli evangelisti pot comporre il suo elenco. Primo: uno dei padri era il padre naturale di Giuseppe, laltro il padre che lo aveva adottato. Secondo: ci si potrebbe rifare alla costumanza giudaica per la quale se uno moriva senza figli il pi prossimo parente ne sposava la moglie, 8 con la conseguenza che il figlio, nato da questo secondo, veniva ascritto al parente morto . Essendo quindi, nellipotesi, Giuseppe generato da un secondo marito a nome del primo, non sconveniente che si dica di lui che ha avuto due padri. Terzo: un evangelista ha riportato il nome del padre da cui fu generato, laltro invece quello del nonno materno o di un altro antenato, al quale Giuseppe non era assurdo farlo appartenere come figlio per un certo vincolo di parentela. Si spiegherebbe cos come mai nel giungere fino a Davide Luca non abbia tessuto una serie di generazioni identica a quella di Matteo. Delle tre motivazioni quella che abbiamo posto per seconda sembra piuttosto fragile, perch fra i giudei colui che alla morte del fratello o di un prossimo parente procreava un figlio usando della moglie di lui, il 9 bimbo che nasceva di solito prendeva il nome del defunto . A risolvere dunque questo problema si deve ricorrere o alladozione o allorigine da qualche antenato, senza tuttavia escludere qualche altro motivo che ora a noi non viene in mente. In vista di ci grandissima la stoltezza di coloro che con faciloneria scendono ad accusare di falsit luno o laltro degli evangelisti e ne cercano la ragione nel fatto che ciascuno tramanda diversi nomi del padre. Tuttavia, anche ad essere superficiali, si pu asserire che due almeno poterono essere i motivi in forza dei quali giustamente si sarebbe potuto scrivere cos. Anzi, per risolvere il problema, di tali motivi sarebbe stato sufficiente trovarne anche uno solo. 6. 1. La genealogia riportata da Luca risulta di settantasette persone. Esaminiamo il problema di questo numero. Esso ricordato dal Signore quando Pietro lo interrog sul numero delle volte che bisogna perdonare al fratello le colpe da lui commesse. Gli disse: Non solo sette volte ma settantasette volte 10 bisogna perdonare . Con la menzione di questo numero possiamo ritenere, e giustamente, che il Signore comanda di perdonare tutti i peccati. Tanto vero che egli stesso, ad opera del quale sono rimessi tutti i peccati, quando si degn di venire uomo fra gli uomini, secondo la testimonianza del citato evangelista venne nella settantasettesima generazione. Esistendo peraltro anche laltra serie di 11 generazioni descritta da Matteo , molto a proposito Luca si attiene a quella che, cominciando col battesimo del Signore, fa il computo ascendente e numera le generazioni avvenute con lintervento di settantasette persone. Descrivendo tali generazioni in modo ascensionale, cio andando allins, si esprime bene il ritorno o, per cos dire, la risalita verso Dio, con il quale siamo riconciliati dopo la 12 come appunto indica quel remissione dei peccati. Nel battesimo infatti si rimettono tutti i peccati 13 numero. E in realt, se quando il Signore fu battezzato non furono a lui rimessi i suoi peccati, tuttavia

in quel battesimo anche per la relazione con quel numero di generazioni significata e consacrata la remissione di tutti i peccati concessa agli uomini gratuitamente dalla misericordia e onnipotenza divina. 6. 2. Non a caso infatti n senza motivo il Signore, che veniva a togliere ogni peccato, volle nascere nella settantasettesima generazione. Se fece cos, perch in quel numero si cela un qualcosa che dice riferimento simbolico con la totalit dei peccati. La considerazione si basa sui numeri sette e undici, che moltiplicati fra loro formano tale cifra. Infatti sette per undici e undici per sette fanno settantasette. Notiamo ora che undici denota un qualcosa di pi rispetto al numero dieci e che mediante il numero dieci si raffigura la perfezione della beatitudine. Vedi, ad esempio, il fatto di quei tali che furono chiamati a 14 lavorare nella vigna e tutti ricevettero un denaro come ricompensa : la quale si consegue dalla creatura, rappresentata dal numero sette, quando le si aggiunge la Trinit del Creatore. pertanto chiaro che quellandare al di l del numero dieci raffigura il peccato di colui che per superbia desidera avere un qualcosa di pi e in tal modo perde linterezza della perfezione. Che se la cosa viene ripetuta sette volte 15 per significare che tale eccesso opera di tutto luomo . Col numero tre infatti si rappresenta la sua parte incorporea di cui detto che, nellamare Dio, dobbiamo farlo con tutto il cuore, con tutta lanima e 16 con tutta la mente . Col numero quattro invece si designa il corpo, e molti sono i modi secondo i quali riscontriamo che la natura del corpo si pu ripartire in quattro componenti. Risultando dunque luomo composto dei due elementi, corporeo e incorporeo, non assurdo che lo si designi col numero sette. Quanto poi al movimento, nellambito dei numeri non lo si esprime dicendo: Uno, due, tre, quattro, ecc., ma dicendo: Una volta, due volte, tre volte, quattro volte. Risulta quindi provato quel che dicevo sopra, che cio leccesso delluomo che si muove a peccare non raffigurato da sette pi undici ma da sette volte undici. Con tale espressione si indica luomo che, mosso dalla brama di avere qualcosa di pi, 17 oltrepassa la stabilit dove risiede la sua perfezione . Ad una tal anima molto tempo dopo per bocca del profeta veniva detto: Speravi che, allontanandoti da me, avresti ottenuto qualcosa di pi. Da questa 18 radice di superbia spuntano fuori come piante in una selva tutti gli altri peccati , per cui, quando si 19 tratta di rimetterli, ci si suggerisce di perdonare settanta volte sette . Con questo ci si fa comprendere che nessun peccato escluso dal perdono ma non rimesso se non a chi si pente e a sua volta chiede perdono alla Chiesa, ivi rappresentata da Pietro. 7. Riguardo alluomo che aveva la mano destra inaridita, disse il Signore ai giudei: Vi porr anchio una domanda: lecito di sabato fare del bene o causare un male, salvare o rovinare unanima? Egli stava curando il corpo; perch dunque li interrog se fosse lecito salvare o rovinare lanima? Si pu rispondere che il Signore faceva i miracoli per suscitare la fede, nella quale lanima trova la salvezza, o che la guarigione della mano destra di per se stessa raffigurava la salute dellanima: la quale, allorch cessa di compiere le opere buone d limpressione di avere in certo qual modo la destra inaridita. Ma si pu anche intendere che " anim a" detto per indicare tutto luomo, come quando nel parlare ordinario si dice: Cerano tante anime. 8. Le parole del Signore: Date e vi sar dato. Una misura buona, pigiata, scossa e traboccante vi verseranno in seno si possono vedere illustrate dalla massima pronunciata in altra occasione. Affinch 20 essi vi accolgano nei padiglioni eterni . Quindi il precetto dato al popolo con le parole: Date e vi sar dato, deve prendersi nel senso che riscontriamo nellesortazione dellApostolo: Colui che viene 21 catechizzato nella parola renda partecipe di tutti i suoi beni colui che lo catechizza . Non avrebbe detto quindi: Vi verseranno in seno se non in quanto, considerati i meriti di coloro che daranno anche un solo 22 bicchiere dacqua fresca ai discepoli, meriteranno di ricevere la ricompensa celeste . 9. Diceva il Signore: Pu forse un cieco far da guida a un altro cieco? Non cadranno tutti e due nella fossa? Il Signore aggiunse, forse, questa frase perch non sperassero che quanto detto prima, e cio: Vi verseranno in seno una misura, fosse detto nel senso che ci avrebbero ottenuto dai leviti. Era infatti la 23 gente a dare le decime a costoro , chiamati appunto ciechi perch non accoglievano il Vangelo. La remunerazione pertanto di cui si parla, il popolo avrebbe cominciato ad attendersela dai discepoli del Signore, che sarebbero diventati imitatori del Maestro, e come tali egli li presentava aggiungendo: Non c discepolo che superi il maestro. 10. Diceva il Signore: Voglio mostrarvi a chi somigli colui che viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica. Egli simile alluomo che scava in profondit e fa poggiare il fondamento sulla pietra. Dice " scavare " in quanto una tale persona, con lumilt cristiana, esclude dal suo cuore ogni bene terreno e non serve Dio in vista di tali beni. Dicendo " finch non arrivi a trovare la nuda roccia ", vuol significare che questuomo segue Cristo gratuitamente e gratuitamente lo serve. Se ne conclude che nessuno deve servire Dio per ottenere beni superflui, non solo ma nemmeno quei beni che sembrano necessari alla vita presente e che possono essere accettati e posseduti dai giusti senza commettere colpa alcuna, trattandosi per sempre di beni temporali e terreni.

11. Quando parla dei fanciulli che seduti in piazza si lanciano grida gli uni agli altri, una risposta formulata in ordine opposto rispetto al problema che gli veniva presentato. Infatti le parole: Vi abbiamo suonato un lamento e non avete pianto, si riferiscono a Giovanni, la cui astinenza da cibi e bevande rappresentava la tristezza della penitenza. Le altre parole invece, e cio: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, si riferiscono al Signore, che usando come fanno tutti del cibo e delle bevande, raffigurava le allegrezze del Regno. Quei tali per non vollero n affliggersi con Giovanni n rallegrarsi con Cristo, dicendo del primo che aveva un demonio e, del secondo, che era un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Con quel che aggiunge poi, e cio che alla sapienza fu resa giustizia da tutti i suoi figli, vuol dimostrare che i figli della sapienza sanno bene che la giustizia non consiste n nellastenersi dai cibi n nel mangiarne. Consiste piuttosto nel sopportare di buonanimo la scarsit e nella temperanza per la quale non ci si lascia corrompere dallesagerazione ma si prende o non si prende col debito controllo quel cibo di cui si deplora non luso ma lesagerata bramosia. Non rappresenta nulla infatti che sorta di alimenti tu prenda per andare incontro alle necessit del tuo fisico, purch nella scelta dei medesimi ti adegui a ci che usano coloro con cui vivi. E non conta un gran ch nemmeno la quantit del cibo che prendi. Vediamo infatti certuni che hanno uno stomaco che si sazia con poco alimento e tuttavia essi, questo poco che loro occorre per saziarsi, lo desiderano con bramosia cos ardente che non esiteresti a definire intollerabile e oscena. Ci sono invece altri che per saziarsi hanno bisogno dun cibo pi abbondante ma loro sono disposti anche a sopportare la scarsit e, magari, riescono a guardare con distacco senza portarle alla bocca le vivande poste gi sulla tavola, qualora ci esigano o impongano ragioni di tempo. Non conta dunque molto quale o quanto cibo si prenda. Si debbono al riguardo considerare le esigenze personali di ciascuno e le necessit della sua salute. Quel che conta ladattabilit dellanimo, la serenit con cui si sa fare a meno delle cose quando il bisogno o la necessit obbliga a farne a meno, di modo che nel cuore del cristiano si realizzi quanto dice lApostolo: So stare nella scarsit e so stare nellabbondanza. Sono assuefatto in tutto e per tutto: alla saziet e alla fame, 24 allabbondanza e alla scarsit. Tutto posso in colui che mi d forza . E dice altrove: N saremo 25 nellabbondanza se mangeremo, n saremo nel bisogno se non mangeremo . E ancora: Non sono infatti regno di Dio il mangiare e il bere, ma la giustizia e la pace e la gioia. Siccome poi gli uomini di solito 26 provano molto gusto nel cibo materiale, aggiunge: Nello Spirito Santo . dunque resa giustizia alla sapienza da tutti i suoi figli, che intendono come nelluso dei beni terreni si deve stare alle diverse circostanze, mentre non si pu essere variabili quando si tratta della libert interiore con cui di tali cose si sa fare a meno e dellamore con cui si aderisce ai beni eterni. Queste cose vanno ritenute con continuit e per sempre. 12. Dice il Signore: Nessuno, quando accende una lucerna, la copre con un vaso o la pone sotto il letto, ma la mette sul candeliere perch chi entra veda la luce. Colui che per timore di fastidi temporali nasconde la parola di Dio, mette le cose mondane al di sopra della diffusione della verit anzi, temendo di predicare la parola, quasi locculta con un coperchio. Colui pertanto che si comporta in questo modo il Signore lo chiama vaso e letto sotto il quale, al dire di lui, vien posta la lucerna. 13. Nella regione dei Geraseni il Signore cur un uomo in cui era una legione di demoni. Egli simbolo dei popoli pagani, dediti al culto di un gran numero di demoni. Egli non aveva vestiti: non aveva cio la fede. Non abitava in una casa: non trovava requie nella sua coscienza. Stava tra i sepolcri: provava gusto in opere morte, cio nei peccati. Era legato da ceppi e catene di ferro: sono le leggi dure e pesanti con cui anche tra i pagani si pone un freno ai peccati pubblici. Rotti tali legami egli era dal demonio sospinto nel deserto: il pagano trasgrediva queste sue leggi e dalla passione era indotto a perpetrare delitti che oltrepassano i limiti del comune senso di moralit. Ai demoni fu concesso di entrare nei porci che pascolavano sui monti: sono, questi porci, il simbolo degli uomini immondi e superbi, sui quali i demoni esercitano il dominio mediante il culto idolatrico. Essi precipitarono nel lago: conseguito dalla Chiesa il debito onore e liberato il popolo pagano dal potere dei demoni, coloro che ancora ricusano di credere in 27 Cristo, sommersi dalla loro cieca abissale stravaganza praticano i loro riti sacrileghi in luoghi nascosti . I porcari fuggono e riferiscono lepisodio: sono la figura di quei capi degli empi che, sebbene lontani dallaccettare le norme del Cristianesimo, stupiti e ammirati parlano fra le genti della potenza di Cristo. I Geraseni escono a vedere laccaduto e trovano luomo, vestito e sano di mente, seduto ai piedi di Ges e, conosciuto quel che era accaduto, fortemente intimoriti, pregano Ges di allontanarsi da loro. Sono la figura di tutti coloro (e sono molti) che, allettati dalla loro vita antecedente, magnificano la legge cristiana, ma non vogliono sottomettervisi, dicendo che impossibile praticarla; tuttavia ammirano il popolo credente, che vedono guarito dalla sciagurata condotta di prima. Quel tale vuole rimanere con Cristo, ma gli si dice: Torna a casa tua e narra le grandi opere che si sono operate in te. Il testo pu essere ben interpretato in base alle parole dellApostolo quando dice: Il morire per essere con Cristo 28 sarebbe per me cosa molto, ma molto migliore; restare in questo corpo per pi necessario a voi . Dobbiamo intendere, tutti e ciascuno, che una volta rimessi i peccati, occorre ristabilire in s una buona coscienza e mettersi al servizio del Vangelo perch anche gli altri conseguano la salvezza, e solo dopo cercare il riposo con Cristo. Non si deve, cio, con troppa fretta cercare di raggiungere Cristo, trascurando per questo il servizio della predicazione richiesto dalla redenzione dei fratelli.

14. La terra compie lintero suo giro in ventiquattro ore, e ci anche noi osserviamo. Una cosa simile avvenne quando fu dato lincarico di predicare il Vangelo della Trinit ai settantadue discepoli: settantadue infatti il prodotto di tre per ventiquattro. Il fatto poi che li manda a due a due un 29 richiamo mistico alla carit, sia perch due sono i comandamenti della medesima carit sia perch nessuna carit pu esistere se non ci sono almeno due persone. 15. Se ci che in te luce diviene tenebra, quanto saranno fitte le stesse tenebre! Chiama luce la buona intenzione della mente con cui ci si muove ad operare, tenebre invece le opere stesse. E questo perch gli altri ignorano con che spirito le facciamo o anche perch noi stessi non ne conosciamo il risultato: non sappiamo cio che fine facciano e che profitto rechino a coloro a pro dei quali, anche se di buon animo le facciamo. Capita infatti molto spesso che, usando male dei nostri benefici coloro per i quali li compiamo ci si rovinino, sebbene noi li abbiamo compiuti mossi da misericordia e da buone intenzioni. 16. E ora a voi, farisei, [che] ripulite lesterno del bicchiere e del bacile. Quanto dice contro i farisei e i 31 dottori della legge qui e nei passi seguenti lo stesso di ci che detto prima, e cio: Aveva indurito il 32 volto contro Gerusalemme , per cui diceva apertamente i loro vizi e i loro peccati. a motivo della divisione dei doni che da lui vengono dati 17. Lo Spirito Santo chiamato dito di Dio agli uomini e agli angeli in maniera propria a ciascuno di loro. Fra le nostre membra infatti non ce n alcun altro in cui pi che nelle dita si noti la distinzione. 18. Il digiuno si pratica o nella tribolazione o nel godimento: nella tribolazione per placare Dio dei peccati commessi, nel godimento quando si fa diminuire il gusto delle cose carnali in proporzione con la crescita dellamore per le cose spirituali. Quando dunque al Signore fu posta la domanda perch i suoi discepoli non digiunassero, rispose parlando di tutte due le specie di digiuno. Al digiuno che si suole praticare nella tribolazione si riferiscono le parole: I figli dello sposo digiuneranno quando sar loro tolto lo sposo. Allora infatti saranno desolati e si troveranno oppressi dalla tristezza e dal lutto finch ad opera dello Spirito Santo non saranno arrecati consolazione e godimento. Ricevuto il dono dello Spirito e rinnovati nella vita spirituale, gli uomini assai pi facilmente potranno dedicarsi anche allaltra specie di digiuno, cio quello che si pratica nella gioia. Prima per di ricevere il dono, dice che essi sono come dei vestiti vecchi, ai quali non opportuno cucire stoffa nuova. A loro cio non si adatta nessuna dottrina che, sia pure in maniera parziale, tenda a regolare la vita nuova. Se si facesse una simile cucitura, si lacererebbe in certo qual modo la dottrina nel suo insieme, dal momento che non si pu convenientemente accettare e diffondere quella parte, di per s minuscola, che riguarda il digiuno dai cibi, mentre nella stessa dottrina presa globalmente si insegna quel digiuno generale che non riguarda solo il desiderio dei cibi ma ogni godimento derivante dal gusto delle cose materiali. Una pezza, diciamo cos, di tale dottrina, come ad esempio quella parte che riguarda i cibi, afferma il Signore che non la si deve offrire ad uomini ancora schiavi del trascorso genere di vita poich, a quanto sembra, ne deriverebbe come uno strappo e, daltra parte, il nuovo non sadatterebbe al vecchio. Dice inoltre il Signore che gente siffatta simile a otri vecchi che, a quanto egli soggiunge, pi facile siano spaccati dal vino nuovo, cio dai precetti spirituali, anzich riescano a contenerlo. Gli apostoli erano infatti otri nuovi quando, dopo lascensione del Signore, sperando e pregando ne attendevano desiderosi la consolazione da cui sarebbero stati rinnovati. Fu allora che ricevettero lo Spirito Santo e, per essere pieni di tale Spirito ad opera del quale potevano parlare 34 nelle diverse lingue di tutti i presenti, furono definiti pieni di vino dolce . Era infatti venuto il vino nuovo, adatto agli otri nuovi. 19. Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico. da intendervi Adamo e in lui tutta lumanit. 35 Gerusalemme la citt celeste della pace , dalla cui beatitudine egli decadde. Gerico, etimologicamente uguale a " luna", rappresenta la nostra condizione mortale in quanto la luna nasce, cresce, invecchia e tramonta. I briganti sono il diavolo e i suoi angeli, che spogliarono luomo della veste dellimmortalit e, infertegli delle ferite inducendolo a peccare, lo lasciarono mezzo morto. In effetti luomo vivo per quella parte che gli dato comprendere e conoscere Dio, mentre morto per quella parte che si corrompe sotto 36 il peso dei peccati. Per questo si dice che fu lasciato mezzo morto . Quanto al sacerdote e al levita che, avendolo visto, passarono oltre dallaltra parte della strada rappresentano il sacerdozio e il ministero dellAntico Testamento, incapaci di giovare alla salvezza. Il samaritano, etimologicamente il " custode", rappresenta in forza dello stesso nome il nostro Signore. La fasciatura delle ferite il freno imposto ai peccati, lolio la consolazione derivante dalla buona speranza che viene dalla remissione della colpa e porta alla riconciliazione e alla pace; il vino lesortazione ad agire con spirito il pi possibile fervente. Il suo giumento la carne con cui si degnato venire tra noi. Essere posti in sella al giumento credere nellincarnazione di Cristo. La locanda la Chiesa, dove trovano ristoro i pellegrini che dal paese remoto tornano alla patria eterna. Il giorno successivo il tempo dopo la resurrezione del Signore. I due denari sono i due precetti della carit che gli apostoli ricevettero in dono dallo Spirito Santo per cui si misero a predicare il Vangelo ai presenti. Ovvero sono le promesse della vita presente e della futura, di cui fu
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detto: In questo tempo ricever sette volte tanto e nellaltro mondo otterr la vita eterna . Lalbergatore quindi lApostolo. Ci che spende in pi concerne il consiglio di cui Paolo dice: Riguardo 38 alle vergini non ho uningiunzione da parte del Signore, ma io stesso consiglio . Potrebbe per 39 riguardare anche il fatto che egli lavorava manualmente per non gravare nessun fratello infermo nello 40 spirito a causa della novit usata nellannunziare il Vangelo , sebbene a lui fosse consentito ricavare il Vangelo41 sostentamento dal . 20. Marta lo ospit nella sua casa: simboleggia la Chiesa che vive nel tempo e accoglie il Signore nel suo cuore. Sua sorella Maria, seduta ai piedi del Signore e intenta ad ascoltarne la parola, simboleggia la stessa Chiesa, ma quale essa sar nellaltro mondo allorch, terminata ogni attivit e servizio richiesti dal bisogno, si dar soltanto alla fruizione della sapienza. Marta dunque occupata in molti servizi, come la Chiesa, che attualmente si dedica alle opere di misericordia. La lagnanza poi che la sorella non laiuti offre al Signore loccasione per proferire quella sentenza che mostra la Chiesa di adesso preoccupata e turbata nelle molteplici faccende, mentre di cose necessarie ce n una sola: alla quale per si perviene attraverso i meriti acquistati servendo. Di Maria al contrario dice che ha scelto la parte migliore, che non le sar mai tolta. Intendiamo " migliore " nel senso che ad essa finalizzata laltra e poi perch non verr mai tolta. Lattivit nel servire, sebbene buona, verr invece abolita quando cesseranno i bisogni di colui che si serviva. 21. Il fatto dellamico dal quale si rec quel tizio per avere in prestito tre pani certo narrato con valore di similitudine. limmagine di colui che, trovandosi in mezzo alle tribolazioni, prega Dio affinch gli conceda di comprendere la Trinit, e cos venir consolato degli affanni della vita presente. Ma un confronto dal meno al pi. Infatti se quellamico, che era un uomo, si alza dal letto e d [i pani] non per lamicizia ma perch costretto dallimportunit fastidiosa quanto pi Dio ci dar i suoi doni! Egli infatti senza mai stancarsi dona con estrema generosit i beni che gli chiediamo e, se vuole che li chiediamo, proprio perch chi chiede diventi capace dei suoi doni. Nel particolare che i pani erano tre si rappresenta anche il fatto che nella Trinit unica la sostanza. Quanto a quellaltro amico che il richiedente dice essere venuto da un viaggio e nel particolare che lui non ha nulla da offrirgli, da intendere lappetito umano, che devessere soggetto alla ragione. Quelluomo invece era schiavo di abitudini secolaresche, che il Signore chiama " viaggio" perch tutte le realt temporali sono passeggere. Ora, quando luomo si converte a Dio, anche le voglie mondane sono sottratte alle abitudini, ma se non interviene a consolarlo interiormente il godimento di una sapienza spirituale, che gli annuncia la Trinit del Creatore, quelluomo, schiacciato dagli affanni della vita mortale, viene a trovarsi in grande imbarazzo. Gli si comanda infatti dastenersi dalle gioie esteriori senza che dentro ci sia il nutrimento della dottrina della salvezza che sola potrebbe infondergli gioia. Segno di questa angustia interiore la mezzanotte, nella quale costretto a insistere con tutta forza per ricevere i tre pani. La replica che gli viene da dentro casa: La porta chiusa e i bambini sono a letto simboleggia il tempo in cui c fame della parola: la sua comprensione manca, e quei figli del padrone di casa che avevano predicato in tutto il mondo la sapienza del Vangelo, come chi distribuisce il pane, sono ormai col Signore in quella pace che ci occulta. A forza di pregare tuttavia si riesce, da chi lo desidera, ad ottenere da Dio direttamente quella comprensione, sebbene manchino uomini dediti a predicare la sapienza. 22. A proposito del pane, del pesce e delluovo che il Signore present come contrapposti alla pietra, al serpente e allo scorpione. Nel pane da vedersi la carit, la cui forza dattrazione superiore a tutte le altre e riguarda una cosa talmente necessaria che senza di essa il resto non vale nulla, come una mensa dove manca il pane. Contraria alla carit la durezza di cuore, paragonata alla pietra. Nel pesce da vedere la fede nelle cose invisibili a motivo dellacqua del battesimo o anche perch il pesce si cattura in luoghi che locchio non riesce a vedere. Per il fatto poi che la fede non sinfrange, sebbene sottoposta ai latrati del mondo, che lattornia come un mare in tempesta, la si paragona a buon diritto al pesce, il cui contrario il serpente a causa del veleno della falsit, della quale gett i semi fin dallinizio quando incit 42 al male il primo uomo . Nelluovo da vedersi la speranza. Luovo infatti un feto incompleto nel quale tuttavia si pone speranza quando lo si cova. Alluovo il Signore contrappone lo scorpione, di cui bisogna temere laculeo velenoso che ha dietro. infatti contrario alla speranza volgere allindietro lo sguardo, dal 43 momento che la speranza, essendo orientata a cose future, si protende verso ci che davanti . 23. Dice il Signore agli scribi e ai maestri dei giudei: Avete portato via la chiave della scienza: non siete entrati voi e non avete permesso dentrare a quelli che lo volevano. Si riferisce al fatto che nella divina Scrittura loro personalmente non volevano riconoscervi l'umiliazione di Cristo n acconsentivano agli altri di riconoscervela. 24. Il Signore dice ai discepoli: Lanima vale pi del cibo e il corpo pi del vestito. evidente: chi ti ha dato il pi ti dar senza dubbio anche il meno.

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25. Il Signore, quando dice: Siano cinti i vostri lombi, inculca la continenza da ogni affezione per le cose mondane, e quando parla di lucerne accese si riferisce ancora alla continenza, che devessere da voi praticata per un fine giusto e con retta intenzione. 26. Il Signore disse a Pietro: Chi, secondo te, lamministratore fedele e saggio che il padrone ha messo a capo della sua famiglia perch dia loro a suo tempo la misura di frumento? Dice la misura perch si abbia riguardo alla capacit di ognuno degli uditori. 27. Il Signore disse: Quando vedete la nube che si leva a ponente. Allude al suo corpo che sarebbe risorto da morte. Da allora infatti la pioggia della predicazione evangelica si diffuse ovunque sulla terra. Quanto al vento australe che soffia prima della burrasca, vi intendiamo le tribolazioni minori che precedono il giudizio. 28. Il Signore disse parlando della possibilit di aumentare la statura del corpo: Voi non riuscite a compiere questa pur minima cosa. Minimo vuol dire che tale per il Signore ogni opera compiuta mediante il corpo. 29. 1. Inculcando ai discepoli di non preoccuparsi per il cibo disse: E non inorgoglitevi n montatevi la testa. Succede infatti che allinizio luomo cerchi tali cose per soddisfare il bisogno, ma poi quando le ha in abbondanza comincia anche a insuperbirsi per quanto ha. Un tale comportamento somiglia a quello del ferito che si vanta per avere in casa molti impiastri, mentre sarebbe certo meglio per lui non avere ferite e cos non aver bisogno di alcun impiastro. 29. 2. Molto a proposito il Signore paragona lidropico a un animale caduto in un pozzo: egli infatti soffriva per il troppo liquido. Analogamente di quella donna che il Signore aveva detto essere legata gi da diciotto anni e che egli intendeva sciogliere da quel legame: la paragona a un giumento che si scioglie per andarlo ad abbeverare. Orbene, noi vogliamo paragonare (credendo dessere nel giusto) lidropico a un ricco avaro. Come infatti lidropico quanto pi abbonda di liquido superfluo tanto pi ha sete, cos questo ricco quante pi ricchezze possiede e di esse fa cattivo uso, tanto pi scottante il desiderio con cui le brama. Riguardo invece a quella donna che la malattia aveva reso talmente curva che non si poteva raddrizzare, paragoniamo ad essa ogni anima debilitata e schiacciata dal peso di dottrine mondane al punto che non le riesce di pensare alle cose divine. 30. Se presenta degli invitati alla cena come provenienti dalla citt, vuol riferirsi ai credenti che provenivano dal popolo giudaico, ma solo quelli che, debilitati dal peccato non avevano la superbia di chi si ritiene nella giustizia. Non avevano cio quella superbia fallace che teneva lontani dalla grazia i loro caporioni. Quando poi si rivolge agli altri che sono tra le siepi e lungo le strade e ordina loro di lasciarsi condurre perch c ancora posto, si riferisce ai pagani, che camminavano nelle pi disparate vie dellerrore e fra le spine dei peccati. 31. Le spese per costruire la torre sono le forze necessarie per ottenere una incondizionata sequela di Cristo, e i diecimila che si mettono a combattere contro il re che ne ha ventimila indicano la semplicit del cristiano che si dispone a lottare contro la doppiezza del diavolo, cio contro i suoi inganni e le sue false lusinghe. Il Signore colloca queste virt nel cuore di colui che rinunzia a tutto ci che ha di proprio. Conclude infatti cos: Orbene, allo stesso modo chiunque fra voi non rinunzia a tutto ci che ha di proprio non pu essere mio discepolo. Fra tutte le cose a cui si deve rinunziare occorre comprendere la stessa vita temporale, che bisogna possedere come un bene transitorio, per cui anche se uno ti minacciasse di togliertela non ti ostacolerebbe di raggiungere la vita eterna. Il Signore spaventa luomo che non aveva completato la torre indicando anche le parole degli schernitori: Costui cominci a costruire ma non riusc a portare a compimento. Nel re col quale avrebbe dovuto combattere il primo re il Signore pone sotto accusa la stessa pace dicendo: Mentre egli ancora lontano gli manda unambasceria e gli chiede le condizioni di pace. Con ci vuol segnalare che gli uomini che non rinunziano totalmente ai loro averi non sono capaci nemmeno di sostenere le minacce delle tentazioni diaboliche incombenti e si riducono a far pace col maligno consentendo alle sue suggestioni e commettono peccati. Esser discepolo di Cristo infatti comporta costruire la torre e combattere contro questo re; e avere i fondi per costruire la torre e i diecimila forti per contrastare i ventimila dellaltro re rinunziare a tutto ci che appartiene al diavolo. 32. Chiama sale senza sapore lapostata e pecora smarrita tutti i peccatori che si riconciliano con Dio mediante la penitenza. Questa pecora egli la porta sulle spalle nel senso che per sollevare i peccatori egli si fece umile. Che se lascia nel deserto le novantanove pecore, lo dice per indicare i superbi, che nutrono in cuore una specie di solitudine: essi vogliono apparire soli ma per raggiungere la perfezione manca loro lunit. In effetti, quando uno si stacca dalla vera unit, chi lo stacca la superbia: volendo essere autonomi non si pongono al seguito di quellUno che Dio. La figura di questi superbi il Signore la pone

nelle novantanove pecore e nelle nove dracme: eccoli infatti presumere di se stessi e anteporsi agli altri peccatori che tornano sulla via della salvezza. Dovunque il numero uno che manca: manca nel nove per far dieci, nel novantanove per far cento e in tutti i numeri simili che ti metta a considerare. Cos manca uno a novecentonovantanove per essere mille, a novemilanovecentonovantanove per essere diecimila. Possono cambiarsi i numeri accorciandoli o ampliandoli, ma se manca luno non sono completi. Luno invece, senza che lo si cambi mai, restando sempre identico in se stesso, quando lo si aggiunge rende perfetti; e il Signore lo applica a tutti coloro che si riconciliano facendo penitenza. Infatti la penitenza frutto di umilt. 33. 1. Luomo che aveva due figli da identificarsi con Dio, il quale ha due popoli, come due propaggini della famiglia umana. Di questi due luno sono coloro che rimasero fedeli al culto dellunico Dio, laltro coloro che abbandonarono Dio e adorarono gli idoli. La considerazione deve estendersi fino allinizio della creazione dei mortali. Orbene, il figlio maggiore rappresenta il popolo che vener lunico Dio; quanto al minore, si dice di lui che part per una regione lontana. Chiese al padre la porzione dei beni che gli spettava, come fa lanima che ringalluzzita delle sue facolt si arroga quanto concerne il vivere, il capire, il ricordare e il brillare per un vivace ingegno. Sono, tutti questi, dei doni divini in quanto fu il Padre che distribu ai figli parte del suo patrimonio. Ricevuti i doni e gestendoli secondo il potere del proprio libero arbitrio, il figlio minore part per una regione lontana. Abbandonando il padre, us male degli stessi doni 44 naturali: per la voglia di saziarsi delle creature abbandon il suo Creatore . Dopo non molti giorni, radunate tutte le sue cose part allo sbaraglio per una lontana regione: non molto tempo dopo la creazione piacque allanima, in forza del libero arbitrio, scegliersi la compagnia di una non so quale risorsa della sua stessa natura e abbandonare colui che laveva creata, a ci spinta da unesagerata 45 fiducia nelle sue energie , che per si consumano assai presto quando si abbandona colui dal quale ci sono state date. Per questo motivo la sua vita definita vita da prodigo, cio una vita che ama largheggiare e diffondersi in vanit esteriori, mentre al di dentro si svuota: cose che accadono a chi diventa schiavo delle esigenze duna vita sregolata e abbandona colui che risiede allinterno delluomo. Dunque la regione lontana la dimenticanza di Dio. La fame che incontr in quella regione la mancanza della parola di verit. Quel cittadino di quella regione un qualche principe dellaria, facente parte delle schiere demoniache. La sua villa, lambito del suo potere. I porci, gli spiriti immondi che stanno sotto di lui. Le ghiande con cui si pascevano i porci sono le dottrine del mondo, risonanti nella loro sterile vanit, con le quali si solleva il chiasso delle lodi per gli idoli e delle favole scritte in vari linguaggi e poesie sul conto degli di del mondo pagano: cose tutte di cui gongolano i demoni. Quando dunque quel giovane voleva saziarsi di tutto ci, egli voleva, certo, trovare un qualcosa di solido e di retto in tali dottrine che concernesse la vita beata, ma non ci trovava nulla. Questo dicono le parole: Ma nessuno gliene dava. 33. 2. Rientrato in s: aveva richiamato la sua intenzione dal seguire le cose che dal di fuori allettano certo vanamente! - e seducono per tornare allinterno della coscienza. E aveva detto: Quanti mercenari di mio padre hanno pane in abbondanza! Come pot sapere questa notizia se in lui cera quella completa dimenticanza di Dio quale si riscontra in tutti gli idolatri? Ma forse si tratta dun ripensamento avvenuto in uno che stava rinsavendo e avvenuto quando gi il Vangelo veniva predicato. Egli dunque aveva potuto constatare che molti predicavano la verit ma fra loro ce nerano alcuni che non lo facevano spinti dallamore per la verit ma dal desiderio di procacciarsi emolumenti secolari. Di questi dice lApostolo che 46 ci sono alcuni che annunziano il Vangelo in maniera non casta ma pensando che il servizio di Dio pu 47 anche essere un tornaconto . In effetti quei tali non predicavano cose diverse da quelle di Paolo, come sogliono fare gli eretici, ma le stesse che Paolo annunciava; non le predicavano per con lo stesso animo dellApostolo, per cui a ragione sono chiamati mercenari. Si trovano infatti nella stessa casa, dispensano lo stesso pane della parola, tuttavia non sono chiamati alleredit eterna ma arruolati per una retribuzione 48 terrena. Di costoro detto: In verit vi dico, hanno ricevuto la loro ricompensa . Disse pertanto il prodigo: Io qui muoio di fame, e aggiunse: Mi alzer - poich era steso a terra - e andr - poich si era allontanato - da mio padre, poich allora si trovava alle dipendenze del capo dei porci. Le parole che seguono sono di uno che si propone il pentimento e la confessione del proprio peccato ma ancora non li mette in pratica. Non sta infatti ancora dicendo al padre quelle cose ma si ripromette di dirgliele quando andr da lui. Quellandare dal padre dunque per adesso occorre intenderlo come un entrare nella Chiesa mediante la fede per poi trovare nella Chiesa la possibilit di una valida e fruttuosa confessione dei peccati. Cosa dunque si propone di dire al padre? Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono pi degno dessere chiamato tuo figlio; prendimi come uno di quei tuoi mercenari. Pu discutersi se quellho peccato contro il cielo sia lo stesso che contro di te. In caso affermativo chiama cielo linfinita 49 eccelsit del Padre, di cui detto anche nel salmo: La sua provenienza dal cielo altissimo , con chiaro riferimento alla stessa persona del Padre. Tuttavia quellho peccato contro il cielo non lo si potrebbe riferire alle anime dei giusti, dove risiede Dio, mentre quel contro di te intenderlo: di te che abiti nellintimo segreto della coscienza?

33. 3. E alzatosi and da suo padre. Il padre lo vide quando egli era ancora lontano, prima cio che comprendesse Dio sebbene gi lo ricercasse con religiosa premura. Quando infatti si parla degli empi e dei superbi giusto dire che Dio non li vede, nel senso che non li ha presenti dinanzi agli occhi. Che li si ha dinanzi agli occhi si dice infatti abitualmente di coloro ai quali si vuol bene. E ne prov compassione: corse e gli si gett al collo. In realt il Padre non si allontan dal suo Figlio unigenito, mediante il quale come correndo discese sino al luogo del nostro peregrinare, pur cos lontano da lui. In Cristo infatti cera 50 Dio in atto di riconciliare con s il mondo . E lo stesso nostro Signore diceva: Il Padre che dimora in me, 51 lui che compie le sue opere . E quel gettarglisi al collo che cos se non piegare il suo braccio e abbassarlo nellumiliazione al fine di riabbracciare il fuggitivo? Dice infatti: E il braccio del Signore a chi 52 stato rivelato? Dove braccio del Signore certamente il nostro Signore Ges Cristo. E lo baci. Per colui che tornava a casa dopo un lungo vagabondare meritarsi il bacio damore da parte del Padre significava essere consolato dalla parola della grazia di Dio che dona speranza nel perdono dei peccati. Entrato nella Chiesa, incomincia la confessione dei peccati, ma non li racconta tutti, come si era ripromesso; arriva solo alle parole: Non sono degno dessere chiamato tuo figlio. Desidera che ad opera della grazia si realizzi in lui ci di cui guardando ai suoi meriti si riconosceva indegno. N aggiunse quel che, meditando fra s e s, avrebbe voluto dire: Prendimi come uno dei tuoi mercenari. Quando mancava di pane, aveva desiderato di essere come uno dei suoi mercenari, ma dopo il bacio paterno, datogli con tanta generosit, una simile condizione non lo soddisfa. La veste migliore la dignit che Adamo perse; i servi che la recano sono i predicatori della riconciliazione; lanello alla mano il pegno dello Spirito Santo 53 con la distribuzione della grazia ben rappresentata dalle dita. I calzari ai piedi, la prontezza nel dedicarsi alla predicazione senza toccare le cose terrene. Il vitello grasso lo stesso nostro Signore nella sua umanit, nella quale fu saziato di scherni. E lordine di recarlo sul posto, cosaltro dice se non che lo si predichi e con il suo annunzio lo si faccia venire nelle viscere dei figli affamati per placarne la fame? Il comando che esso venga ucciso unallusione alla morte di Cristo; egli infatti viene ucciso per ogni uomo che crede nella sua morte. Continua dicendo: E mangiamo. Sono parole che denotano allegrezza, e lo dimostra il seguito: Poich questo mio figlio era morto ed tornato in vita, era perduto ed stato ritrovato. il banchetto e la festa che si celebra adesso che la Chiesa si dilatata e diffusa per tutto il mondo. In effetti quel vitello offerto al Padre nel Corpo e nel Sangue del Signore e nutre tutta intera la casa. 33. 4. A questo punto viene fuori il figlio maggiore, che sarebbe il popolo dIsraele secondo la carne. Esso non partito per una regione lontana, tuttavia non in casa ma nel campo: compie cio di preferenza - e ci anche in alcuni israeliti assai eminenti - opere terrene, chiuso nella ricchezza ereditaria della Legge e dei Profeti. In realt fra loro spesso sono state trovate, e si trovano ancora, persone di questo tipo. Venendo dal campo comincia ad avvicinarsi alla casa. Vuol dire che a un certo momento, rigettando la faticosit delle opere servili, spinto dallautorit delle Scritture comincia a considerare la libert della Chiesa. Ascolta la musica e le danze: ascolta gente che, piena di Spirito Santo, predica il Vangelo con 54 55 identit di voce (di loro infatti detto: Vi scongiuro, fratelli, a dire tutti identiche cose ) e vive in bella 56 concordia lodando Dio con unanima sola e un cuore solo . Chiamato uno dei servi gli chiede cosa sia successo: si mette, evidentemente, a leggere qualcuno dei profeti e facendovi delle ricerche in certo qual modo lo interroga per qual motivo nella Chiesa, a cui egli si accorge di non appartenere, si celebrino di tali feste. Il profeta, servo del Padre, gli risponde: tornato tuo fratello e tuo padre ha ucciso il vitello grasso perch lo ha riavuto sano e salvo. Tuo fratello infatti sera spinto nelle plaghe pi remote della terra; ed proprio per questo che la gioia di coloro che cantano al Signore un canto nuovo maggiore: 57 perch la sua lode proviene dallestremit della terra . Anzi, per amore di colui che si era assentato si 58 lasci uccidere quellUomo coperto di piaghe ed esperto delle miserie ; e coloro che non avevano sentito 59 narrare nulla di lui lo videro, e coloro che nulla avevano ascoltato lo compresero . Quel figlio per seguita ad essere stizzato e anche ai nostri giorni ricusa di entrare. 33. 5. Quando tutte le genti saranno entrate, a tempo opportuno uscir ancora il Padre perch si salvi lintero Israele, di cui una parte stata colpita da cecit. Costoro son come nel campo, e la cosa ha da durare finch luniversalit del figlio minore spintosi molto lontano, praticando lidolatria del paganesimo, 60 non torni indietro ed entri nella casa paterna a mangiare il vitello . Verr infatti il momento per la chiamata pubblica dei giudei, che nel Vangelo conseguiranno la salvezza. Questa chiamata pubblica [il Signore] la definisce come unuscita del Padre per invitare con suppliche il figlio maggiore. La risposta di questo figlio pone due problemi: come intendere laffermazione che quel popolo non trasgred mai il comandamento di Dio e come faccia quel figlio a dire di non avere ricevuto nemmeno un capretto per mangiarlo insieme agli amici. Orbene, quanto al precetto di Dio da lui non trasgredito viene spontaneo pensare che la frase non si estende a tutti i precetti ma a quel precetto sommamente necessario con cui 61 gli si comandava di non adorare nessun altro dio allinfuori dellunico Dio, creatore delluniverso . E del resto quel figlio non da prendersi come simbolo di tutti gli israeliti ma solo di coloro che mai passarono al culto dei simulacri abbandonando lunico vero Dio. Era, s, un figlio che si trovava, per cos dire, nel campo e come tale bramava beni terreni, tuttavia questi beni li desiderava dallunico vero Dio, pur

trattandosi di cose che luomo ha in comune con gli animali. Al riguardo in un salmo pronunciato dalla sinagoga - in ebraico detta Asaf - si trova detto molto a proposito: Dinanzi a te sono diventato come un 62 animale, ma io sono sempre con te . E il fatto riconosciuto dallo stesso padre, quando dice al figlio: Tu sei sempre con me. Non lo rimprovera quasi fosse un bugiardo ma elogia il suo perseverare nel servire Dio e lo invita al godimento duna gioia pi completa e profonda. 33. 6. Chi quel capretto che a lui non fu dato per imbandirci il pranzo? Di per s, col nome di " 63 capretto" si suole indicare il peccatore . Ma mi guardi il cielo dal vedervi rappresentato lanticristo. Non troverei una soluzione per la frase intesa in questo modo; e sarebbe veramente assurdo che colui al quale detto: Tu sei sempre con me chiedesse al padre di aderire allanticristo mediante la fede. N possibile in alcuna maniera identificare questo figlio con quella porzione di giudei che credono nellanticristo. Se poi questo capretto fosse lanticristo, come mangerebbero delle sue carni coloro che non credono in lui? Mangiare del capretto ucciso potrebbe per equivalere a rallegrarsi della brutta fine dellanticristo. Ma in questo caso come pu il figlio rimasto fedele al padre dire che la cosa non gli stata accordata, se vero che tutti i figli di Dio godranno per la condanna eterna dellantico avversario? In tale oscurissima questione vorrei dire una cosa, senza peraltro impedire ulteriori e pi diligenti ricerche. Sarei cio dellavviso che quel figlio si lamenti perch a lui non stato concesso in cibo lo stesso nostro Signore, che egli ritiene un peccatore come tanti altri. Per quel popolo Cristo un capretto, ad esempio, 64 65 quando lo prende per uno che viola il sabato e trasgredisce la legge ; e cos gli ebrei non hanno meritato di rallegrarsi al suo convito. In questa maniera le parole: Non mi hai mai dato un capretto per banchettare con i miei amici equivalgono a queste altre: Colui che a me sembrava un capretto tu mai me lhai dato per prepararci un banchetto; e non me lhai dato proprio per il fatto che a me sembrava un capretto. Laggiunta: Con i miei amici da intendersi detta dalle autorit e riguardare il popolo minuto o come detta dagli abitanti di Gerusalemme e riguardare le altre popolazioni della Giudea. Quanto alle prostitute con le quali il figlio minore accusato di aver sperperato i suoi beni, con esse sintendono bene le varie forme di superstizioni. Accade quando luomo, abbandonando lunico sposalizio legittimo, che quello con la parola di Dio, comincia a fornicare con linnumerevole caterva dei demoni, ai quali si concede con indecorosa passione. 33. 7. Abbiamo esposto le parole del padre: Tu sei sempre con me. Ma che cosa significa quellaggiunta: E tutte le cose mie sono tue? A questo proposito bisogna guardarsi dallintendere le parole: Tutte le cose mie sono tue come se non fossero anche del fratello. Bisogna anche non supporre che se ne possa soffrire penuria quasi che si tratti duna eredit terrena, dove evidentemente impossibile che tutto appartenga al maggiore se anche il minore vi ha la sua parte. Quando si tratta di figli giunti alla perfezione, completamente purificati e divenuti immortali, tutte le cose le si possiedono in modo che esse sono ciascuna di tutti e tutte di ciascuno. Come infatti la cupidigia non sa possedere nulla senza egoistiche strettezze, cos la carit non le sa possedere con la bench minima restrizione. Ma in che senso: Tutte le cose? Forse che, dir qualcuno, Dio dar in possesso a quel figlio anche gli angeli e le virt celesti e le potenze e tutti gli esseri che in cielo sono al suo servizio? Se prendi la parola "possesso" nel senso che il possessore ne sar anche il padrone, certo non gli dar tutto. Gli eletti infatti non 66 saranno padroni degli angeli ma coeredi, come detto: Saranno uguali agli angeli di Dio . Se invece sintende un possesso come quando diciamo - e diciamo bene - che lanima possiede la verit, non vedo perch non possiamo prendere con esattezza e propriet la parola " tutto" nel senso realmente di tutto. Parlando infatti della verit, non intendiamo dire che le anime sono padrone della verit che posseggono. Se non ci consentito di prendere in questo senso il termine " possesso" se ne eviti anche luso. Il padre infatti non disse: Ti dar il possesso di tutto, e nemmeno: Tu possiedi o possederai tutte le cose mie, ma: Tutte le cose mie sono tue. Non saranno per sue come lo sono di Dio. Quanto infatti costituisce la nostra ricchezza pu essere per la nostra famiglia o cibo o ornamento o altre cose del genere. E se quel tale poteva chiamare con fondatezza suo lo stesso padre, non vedo perch non potesse chiamare sue le cose possedute dal padre, purch intenda trattarsi di un diverso modo di possedere. Quando infatti avremo raggiunto la beatitudine eterna, saranno nostri i beni a noi superiori perch di essi viviamo, nostri i beni uguali a noi dei quali parteciperemo la stessa vita, nostri i beni a noi inferiori perch eserciteremo il dominio su di loro. Stia dunque perfettamente tranquillo quel fratello maggiore e partecipi alla gioia comune perch il suo fratello minore era morto e torn in vita, era perduto e fu ritrovato. 34. 1. In quel fattore che il padrone scacci dallamministrazione e lod perch fu abile nel provvedersi lavvenire non dobbiamo prendere tutto come proposto alla nostra imitazione. Non dobbiamo infatti frodare il nostro Signore nemmeno per elargire in elemosine quanto ricavato dalla frode. Riguardo poi a coloro dai quali desideriamo essere accolti nei padiglioni eterni non dobbiamo pensare che siano debitori di Dio e del Signore nostro. Nel brano infatti sono designati i giusti e i santi come coloro che introducono nei padiglioni eterni coloro dai quali nelle loro necessit hanno ricevuto beni terreni. Di costoro detto anche che, se qualcuno d a un suo simile anche un solo bicchiere di acqua fresca in quanto discepolo 67 del Signore, non sar privato della sua ricompensa . Similitudini come questa vengono dette perch le

si prenda " al contrario", ad esempio perch sintenda questo: se merit lode dal padrone colui che lo truffava, quanto pi non dovranno piacere a Dio nostro Signore coloro che fanno opere buone per conformarsi al suo precetto? lo stesso caso di quel giudice iniquo che veniva scongiurato dalla vedova 68 . Il Signore ne trasse limmagine per farci risalire a Dio giudice, sebbene nessuna similitudine si possa stabilire tra Dio e il giudice iniquo. 34. 2. Quellamministratore al posto di cento barili dolio ordin al debitore che scrivesse cinquanta e, invece che cento misure di frumento, scrivesse ottanta. Credo che non ci sia altro significato allinfuori di questo: a somiglianza di quello che i giudei facevano verso i leviti, e pi di loro, ognuno che lavora nella 69 Chiesa di Cristo deve praticare una giustizia superiore a quella degli scribi e dei farisei . Se loro pertanto 70 71 davano una decima parte , il cristiano deve dare la met. Cos si comport Zaccheo , e non solo quanto agli interessi ma addirittura riguardo ai beni che possedeva. Quanto meno occorre che il cristiano raddoppi la decima, per cui, dando due decime, superi le erogazioni dei giudei. Il denaro che possediamo per usi temporali chiamato dal Signore mammona iniquo. Col nome mammona si designano le ricchezze, le quali non vengono stimate ricchezze se non dai cattivi, che ripongono in esse le loro speranze e lappagamento della loro felicit. Se a possederle sono invece i giusti, il denaro vale certo qualcosa, ma le vere ricchezze dei giusti sono soltanto quelle celesti e spirituali, con le quali colmano la loro indigenza nellambito dello spirito ed esclusa la miseria e la scarsit delle cose materiali, si arricchiscono dellabbondanza della beatitudine. 35. Nel detto: Se non siete stati fedeli nelle cose altrui il Signore chiama cose altrui i beni della terra per 72 il fatto che nessuno morendo pu portarli con s . quanto afferma Davide: Non temere luomo quando arricchisce e quando diventa grande la gloria della sua casa. Quando morr non porter via nulla, n la 73 sua gloria scender insieme a lui . 36. Diceva il Signore: O odier luno e amer laltro, o si affezioner alluno disprezzando laltro. Qui occorre unattenta distinzione, trattandosi di parole non dette per dire o quasi a casaccio. Non c infatti nessuno che, interrogato se ami il diavolo, risponda che lo ama, ma piuttosto che lo odia. Tutti al contrario, o quasi tutti, dicono a gran voce di amare Dio. Pertanto detto: Odier luno e amer laltro, cio, come di dovere, odier il diavolo e amer Dio. Quanto al seguito: O si affezioner alluno e disprezzer laltro. Si affezioner alluno, cio al diavolo andando a caccia, per cos dire, dei suoi doni temporali, ma cos facendo disprezzer Dio. Non dice: " lo odier ", ma lo disprezzer, come fanno tutti coloro che confidando nella sua bont si lusingano di passarla liscia con lui e per questo pospongono le sue minacce alle proprie voglie malsane. A costoro vien detto per bocca di Salomone: Figlio, non 74 aggiungere peccato a peccato e non dire: Grande la misericordia di Dio . 37. Il Regno dei cieli patisce violenza e i violenti lo rapiscono , detto perch ognuno disprezzi le cose mondane, non solo ma anche perch non badi alle lingue di chi lo deride nel suo atteggiamento di disprezzo. Facendosi una simile violenza egli invade in certo qual modo, come fanno i predoni violenti, il Regno dei cieli. Laffermazione in effetti aggiunta al racconto in cui levangelista riferisce di Ges deriso 76 dai farisei perch parlava del disprezzo delle ricchezze . 38. 1. Cera un ricco che vestiva di porpora e di bisso e ogni giorno banchettava lautamente, ecc. Sono affermazioni che possiamo prendere in senso allegorico. Nel ricco possiamo vedere quelli che fra i giudei 77 erano superbi e volevano affermare la loro giustizia, misconoscendo la giustizia di Dio . La porpora e il bisso sono la dignit regia, di cui diceva il Signore: Vi sar tolto il Regno di Dio e sar dato a un popolo 78 che pratichi la giustizia . Il banchetto lussuoso il vanto della legge di cui [i giudei] abusavano: pur gloriandosene in unappariscente iattanza, non ne usavano come mezzo necessario per la salvezza. Quel mendicante chiamato Lazzaro (che vuol dire " aiutato") rappresenta uno qualsiasi dei pagani o dei pubblicani che si riconosceva bisognoso e quindi viene tanto pi aiutato quanto meno presume dellabbondanza delle sue risorse. Viene da pensare a quei due che pregavano nel tempio, dei quali uno 79 era pubblicano e laltro fariseo . Il ricco, sazio, per cos dire, della sua giustizia ma per nulla affatto 80 meritevole di essere annoverato fra quei che sono beati per la fame e la sete della giustizia , diceva cos: Ti ringrazio perch non sono come questo pubblicano. Al contrario il povero, che desiderava essere 81 aiutato, diceva: Abbi piet di me peccatore . Ora questo povero, sdraiato alla porta del ricco, desiderava saziarsi delle briciole che cadevano dalla mensa di lui. Non si consentiva che egli entrasse nella sala da pranzo di quel signore, che non usava come dovuto del suo cibo e non ne dava allindigente. Vien da pensare a quello scriba che, avendo la chiave del Regno dei cieli, non vi entrava lui e non consentiva agli 82 altri di entrarvi . Le briciole che cadevano dalla mensa del ricco sono certe parole della legge che i capi del giudaismo sbandieravano, e cos gettavano in terra in quanto ne parlavano al popolo pieni di superbia. Le piaghe sono la confessione ripetuta dei peccati: con esse infatti gli umori cattivi del corpo escono fuori, per cos dire, dallinterno dellorganismo. I cani che le leccavano sono quegli uomini perduti
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che amando il peccato non la smettono mai di lodare a voce spiegata le loro cattive azioni, mentre viceversa gli altri, quando le trovano in s, ne gemono e confessandole le detestano. Il seno di Abramo 83 il riposo dei poveri, cui promessa la beatitudine; di loro infatti il Regno dei cieli , e l saranno accolti al termine di questa vita. La sepoltura nellinferno indica la gravit delle pene che dopo questa vita divoreranno i superbi e gli spietati. Riguardo a questi dannati il Signore afferma nel presente racconto che essi vedono da lontano e conoscono il riposo eterno degli eletti, dove per a loro non consentito passare. 38. 2. Ardendo tuttintero tra le fiamme, il ricco chiede che gli si rinfreschi la lingua. Il significato di 84 questo particolare nel testo scritturale: La morte e la vita sono in potere della lingua , e ancora: Con 85 la bocca si fa la professione di fede per avere la salute ; ma quel tale questo non fece a causa del suo orgoglio. La punta del dito rappresenta la bench minima opera di misericordia con cui mossi dallo Spirito Santo aiutiamo i miseri. Quando gli si dice: Nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni si ha di mira il fatto che egli am la felicit mondana n am altra vita allinfuori di quella in cui sfoggiava il gonfiore della sua superbia. Di Lazzaro si dice che ebbe la sua porzione di mali in quanto si rese conto che la vita quaggi, essendo vita mortale, include fatiche, dolori, guai, cose tutte che sono pena di quel peccato di cui 86 scritto: Per natura siamo stati anche noi soggetti allira come anche gli altri . Altrove, sullo stesso argomento scritto che nemmeno il bambino la cui vita sulla terra durata un giorno pu dirsi esente 87 88 dal peccato . In effetti tutti moriamo in Adamo , che con la sua trasgressione divenne uomo mortale 89 . 38. 3. Si dice in seguito che i giusti, anche se lo volessero, non potrebbero passare l dove sono tormentati gli empi. Cosa significa questa espressione se non che i dannati, terminata la vita presente, si trovano rinchiusi in un carcere da cui non possono uscire finch non abbiano pagato fino allultimo 90 spicciolo ? Ad essi per un decreto immutabile della divina sentenza non pu essere arrecato nessun aiuto di misericordia dai giusti, anche se costoro lo volessero prestare. Ci si esorta, in altre parole, ad andare incontro ai bisogni del prossimo durante la vita presente, perch dopo la morte anche se accolti nella somma beatitudine, non potremo soccorrere quelli che amiamo. N si citi la frase biblica: Affinch 91 essi a loro volta vi accolgano nei padiglioni eterni . Essa non fu scritta per i superbi e quanti non ebbero viscere di misericordia, come appare essere stato il nostro ricco, quasi che costoro meritino dessere accolti dai santi in detti padiglioni. Fu scritta invece per quanti si procurarono amici largheggiando nella pratica delle opere di misericordia. E anche riguardo a costoro i giusti non li accoglieranno per un potere loro proprio, quasi volendoli gratificare, ma in forza duna promessa e duna facolt loro concessa da colui che nella sua Provvidenza sugger loro di renderseli amici e che nella sua bont di redentore si degn di 92 essere lui stesso nutrito, vestito, ospitato e visitato in ciascuno dei suoi per quanto piccoli . A questo punto ci sarebbe la questione, tuttaltro che insignificante, se quellaccoglienza avvenga non appena terminata questa vita ovvero alla fine del mondo, quando i morti risorgeranno e ci sar il giudizio con la retribuzione ultima e definitiva. Ma, in qualunque tempo accada, certo non esiste testo scritturale che la prometta a gente quale ci si lascia intendere essere stato quel ricco. 38. 4. I cinque fratelli che quelluomo dice di avere in casa di suo padre rappresentano i giudei. Si dice 93 che erano cinque perch erano tenuti schiavi sotto la legge data per mezzo di Mos , scritta in cinque libri. Egli chiede a Lazzaro che si mandi qualcuno dai suoi fratelli: con ci si riconosce indegno di testimoniare lui stesso la verit. E certamente, se non aveva ottenuto un po' di refrigerio per se stesso, tanto meno spera di poter essere sciolto dai lacci degli inferi per andare ad annunziare la verit. Abramo gli dice: Se vogliono credere hanno Mos e i profeti. Non mette Mos e i profeti al di sopra del Vangelo 94 ma afferma, come dice anche lApostolo, che il Vangelo riceve testimonianza dalla Legge e dai Profeti , e inculca che i giudei credendo al Vecchio Testamento sarebbero potuti giungere al Vangelo. Lo dice del 95 resto anche nostro Signore: Se credeste a Mos, credereste anche a me; difatti di me egli ha scritto . A questo si riferisce il seguito del discorso: Se non ascoltano Mos e i profeti, nemmeno se uno risorge dai morti si lasceranno persuadere. In effetti Mos e i profeti parlarono profeticamente di colui che sarebbe risuscitato dai morti e con ci stesso della sua resurrezione dai morti, per cui chi non crede a quanto detto da loro, non potr credere nemmeno a Cristo. Molto minore sar quindi la fede che presteranno a uno qualsiasi che risorge da morte, quando non credono a colui la cui resurrezione fu predetta da Mos e dai profeti, ai quali ricusano di credere. 38. 5. Questo racconto pu essere interpretato anche in altra maniera. Nella persona di Lazzaro possiamo vedere il nostro Signore e nel suo giacere alla porta di quel ricco intendere il fatto che incarnandosi si abbass al punto che lo potessero ascoltare anche i pi superbi tra i giudei. Desiderava saziarsi con le briciole che cadevano dalla mensa del ricco: cercava tra loro opere di giustizia anche se poche e piccole. Non avrebbero cio dovuto per superbia usurpare alcunch alla sua mensa, cio alla sua autorit, ma avrebbero dovuto compiere qualche volta e a caso almeno opere di misericordia e di umilt,

sia pur minime, e compierle magari senza impegno ordinato e perseverante di una vita buona, ma come succede quando le briciole cadono dalla mensa. Le piaghe si riferiscono alle sofferenze del Signore nella debolezza della carne che si degn di prendere per noi. I cani che andavano a leccarle sono i pagani, che i giudei ritenevano gente peccatrice e immonda, mentre sono proprio i pagani che adesso lambiscono con dolcezza e vivissima devozione in tutto il mondo i patimenti del Signore nel sacramento del suo Corpo e del suo Sangue. Infine per seno di Abramo sintendono i segreti penetrali del Padre dove, risorgendo 96 dopo la passione, fu assunto il Signore . Se lo si dice sollevato dagli angeli, - penso - perch la sua ascensione, che lo port a celarsi nei penetrali del Padre, fu dagli angeli annunziata ai discepoli che 97 guardavano [in alto]. Dicendo infatti: Cosa state a guardare verso il cielo? affermarono che locchio umano in nessun modo pu penetrare in quel segreto recesso dove andava il Signore allorch, dinanzi allo sguardo dei discepoli, veniva elevato in cielo. Il resto pu interpretarsi secondo la spiegazione precedente, perch gli intimi recessi del Padre possono bene intendersi anche per il posto dove vivono con Dio le anime dei giusti gi prima della resurrezione. verissimo infatti che Dio presente dovunque e 98 non rinchiuso in nessun luogo; eppure al ladrone fu detto: Oggi sarai con me in paradiso . In realt il Figlio di Dio mai si allontan dal cielo, nemmeno quando ad opera di uomini subiva tanti patimenti nella capitale dei giudei: cosa a lui possibile per lumanit che aveva assunta. 39. 1. I discepoli gli dissero: Signore, aumenta la nostra fede. Pu certo ritenersi che chiesero un aumento di quella fede con cui si crede alle cose che non si vedono. Tuttavia si pu anche parlare di fede quando si tratta di credere non a delle parole ma a delle realt gi presenti: la qual cosa avverr quando 99 ai santi sar dato contemplare in se stessa la sapienza di Dio con cui sono state create tutte le cose , divenuta loro manifesta con visione diretta. Di questa fede reale e di questa luce che si rende presente 100 [ai santi] parla, forse, lapostolo Paolo quando dice: In esso si rivela la giustizia di Dio di fede in fede . E in un altro passo: Quanto a noi, contemplando a viso scoperto la gloria del Signore saremo trasformati 101 nella stessa immagine, passando di gloria in gloria, come mossi dallo Spirito del Signore . Come in questo passo dice: Di gloria in gloria, cos nellaltro: Di fede in fede. E, quanto alla gloria, si passa dalla gloria del Vangelo dal quale sono ora illuminati coloro che credono alla gloria della stessa immutabile verit che diverr manifesta a coloro che nellaldil saranno trasformati e godranno della sua pienezza. Lo stesso della fede. Dalla fede delle parole per le quali ora crediamo a ci che ancora non vediamo si passa alla fede nella sostanza delle cose, con cui cio si possiede per sempre ci che ora crediamo. In armonia con questa spiegazione anche il detto di Giovanni nella Lettera ai Parti: Carissimi, gi ora siamo figli di Dio ma non ancora apparso ci che saremo. Sappiamo tuttavia che, quando egli apparir, 102 noi saremo simili a lui perch lo vedremo cos come egli . In forza di che siamo ora figli di Dio se non 103 perch, credendo nel suo nome, ci stato dato il potere di diventare figli di Dio e cos lo possiamo vedere, sia pure in maniera enigmatica? E come potremo nellaldil essere simili a lui se non perch, come dice Giovanni, noi lo vedremo cos come egli ? La quale frase si identifica con laltra: Ma allora a 104 faccia a faccia . 39. 2. Parecchi non comprendono come ci possa essere una fede nella verit gi in sommo grado a noi presente; quindi ritengono che nostro Signore non diede una risposta ai discepoli in ci che essi avevano chiesto. Chiedendo i discepoli: Signore, accresci la nostra fede, egli disse loro: Se aveste una fede come un granellino di senape direste a questo gelso: Srdicati e bttati in mare, ed esso vi obbedirebbe. E poi continu: Chi di voi, supposto che abbia un servo ad arare o a pascolare il gregge, quandegli ritorna dal campo gli dice subito: Vieni e mettiti a tavola? Non gli dice forse: Preparami la cena; rimbccati le maniche e servimi finch non abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? Avr forse riguardo per quel servo perch ha eseguito gli ordini ricevuti? Credo proprio di no. Cos sar di voi. Quando avrete eseguito tutto quello che vi stato comandato, dite: Siamo servi inutili; abbiamo fatto ci che era nostro obbligo fare. Con difficolt si riesce a vedere cosabbia a spartire tutto questo con la 105 domanda: Signore, accresci la nostra fede, se non sintende bene cosa significhi quel: di fede in fede . E il significato dellespressione che dovevano lasciarsi trasferire dalla fede attuale, con cui si serve Dio, a quellaltra fede dove si gode di Dio. Cresce infatti la fede se in un primo momento si crede alle parole della predicazione e poi alla realt delle cose che appaiono in se stesse. Questa contemplazione comporta una somma quiete e sar donata nel Regno di Dio giunto alla fase eterna; tuttavia la somma quiete di lass sar il premio delle fatiche compiute per dovere nel servizio della Chiesa. detto pertanto che quel servo ara e pasce il gregge nel campo, cio compie opere riguardanti la presente vita terrena e serve a degli uomini sebbene stolti come bruti. Tuttavia dopo quelle fatiche torner certo a casa, cio si riunir alla Chiesa ma per lavorare anche l servendo il suo Padrone finch non abbia mangiato e bevuto. Egli 106 infatti perch aveva fame cerc dei frutti in quellalbero e perch aveva sete chiese dellacqua alla 107 donna di Samaria . Mangi dunque e beva la risposta di fede a lui data dalle genti pagane e a lui presentata dai suoi servi, intendendo per " suoi servi" coloro che si occupano nel predicare il Vangelo. 39. 3. Rientra in questa tematica anche la risposta data antecedentemente con la parabola del granellino di senapa, secondo la quale i cristiani debbono avere come prima cosa la fede necessaria per la vita

presente. Finch un tesoro nascosto in vasi di creta , sembra cosa piccolissima, ma dotata di una 109 fortissima vitalit e germoglia per impulso del nostro Signore Ges Cristo. Egli vuol essere alimentato attraverso il ministero dei suoi servi, e cio attraverso loro far passare i credenti nel suo corpo, dopo averli in certo senso uccisi e mangiati. Dopo di che anche quaggi li pasce lui stesso con la parola della 110 fede e il sacramento della sua passione. Egli infatti non venuto per essere servito ma per servire . Dicano dunque tali servi a quel gelso in base alla parabola del granellino di senapa: si rivolgano cio allo stesso Vangelo della croce del Signore che con i frutti di sangue pendenti dal legno (si pensi qui alle ferite) avrebbe fornito il cibo ai popoli del mondo, e gli dicano di sradicarsi dal giudaismo incredulo e di traslocarsi e trapiantarsi nel mare dei gentili. infatti con tale servizio, effettuato in casa, che essi 111 saranno veri ministri del Signore, affamato e assetato . 39. 4. Giunti alla fine chiedano pure di godere eternamente del cibo incorruttibile della divina sapienza, e dicano: Siamo servi inutili, abbiamo fatto quello che era nostro dovere. Non ci resta da fare altro. Abbiamo terminato la corsa, abbiamo sostenuto sino alla fine la lotta; ci attende la corona della giustizia 112 . Tutto infatti pu dirsi di quellineffabile godimento della verit, e con tanto maggior ragione si pu dire ogni cosa quanto minore la capacit con cui si degni parlarne, anche per un poco. Essa infatti luce per chi viene illuminato, riposo per chi ha lottato, patria per chi ritorna, cibo per chi devessere saziato, corona per chi ha riportato vittoria. E concludendo, tutti quei beni temporali e passeggeri che linfedele nel suo errore desidera trovare, certo parzialmente, nella creatura, tutti quanti e tutti insieme e pi veri e stabili in eterno trover lautentica religiosit dei figli nel Creatore di tutte le cose. 40. 1. Molte domande ci si pu porre riguardo a quei lebbrosi che il Signore mond ingiungendo loro di andare a presentarsi ai sacerdoti, ed effettivamente nel fare la ricerca c proprio da rimanere turbati. Prima di tutto per il numero. Che rappresenta il fatto che erano dieci e che uno solo venne a ringraziare? una questione in cui si liberi e, anche tralasciando le ricerche, non viene frodato molto n poco il desiderio di chi legge. Un problema reale presenta invece il motivo per cui li mand dai sacerdoti, sicch la guarigione avvenne durante il cammino. Non risulta infatti che il Signore abbia inviato dai sacerdoti nessuno di coloro cui accord benefici nel corpo allinfuori dei lebbrosi. Cos a quellaltro, anchesso mondato dalla lebbra, disse: Va, mostrati ai sacerdoti e offri a tuo favore il sacrificio prescritto da Mos, 113 perch sia una testimonianza contro di loro . Ci si pu inoltre chiedere come possa parlarsi della loro purificazione spirituale se il Signore li rimprovera di ingratitudine. Sul piano corporale in realt facile vedere che un uomo non ha pi la lebbra e tuttavia privo di bont danimo; per, a considerare il miracolo nel suo significato si rimane stupiti che un ingrato possa essere detto puro. 40. 2. Occorre pertanto esaminare cosa significhi la lebbra; e notiamo subito che quelli che ne vennero esentati li si dice non guariti ma mondati. La lebbra in effetti unalterazione del colore [della pelle], non della salute o dellintegrit dei sensi o delle membra. Non quindi assurdo identificare i lebbrosi con coloro che, non conoscendo la vera fede professano svariate dottrine erronee. Non si tratta di coloro che tengono nascosta la propria ignoranza ma la diffondono palesemente, quasi fosse somma saggezza, e la sbandierano con discorsi boriosi. E veramente non c dottrina che, per quanto falsa, non contenga mescolato qualcosa di vero. Quando dunque in una disputa o nel racconto di qualcuno il vero viene alla rinfusa mescolato col falso e le cose appaiono come nel colore di un medesimo corpo, noi diciamo che questo appunto significa la lebbra, che altera e macchia il corpo umano con segni colorativi sia veri che falsi. Da gente come questa la Chiesa deve tenersi lontana affinch, se possibile, essi allontanati e segregati si rivolgano a Cristo con forti grida, come questi dieci che stando a distanza elevarono la voce e dissero: Ges maestro, abbi piet di noi! Lo chiamano Maestro e non saprei dire se ci sia stato qualche altro che, chiedendo un rimedio corporale, si sia rivolto al Signore con questo appellativo. Chiamandolo Maestro credo che in ci sia indicato assai chiaramente come per lebbra debba intendersi ogni falsa dottrina, da cui il Maestro buono purifica gli uomini. 40. 3. Riguardo al sacerdozio giudaico non c nessuno (o quasi) dei fedeli che dubiti essere stato una prefigurazione del sacerdozio regale dei tempi futuri. Questo si trova nella Chiesa e ne vengono consacrati tutti coloro che fanno parte del corpo di Cristo, pontefice sommo e vero. In effetti nel Nuovo Testamento tutti i fedeli sono unti e consacrati, mentre prima lunzione era riservata ai soli re e sacerdoti, per cui le parole che dice Pietro nella lettera indirizzata allintero popolo cristiano: Voi siete il sacerdozio 114 regale , fanno comprendere che lun titolo e laltro convengono a tutto il popolo, come a tutti appartiene quellunzione. Ne segue che gli altri difetti riguardanti la salute e, per cos dire, le membra dellanima e della sensibilit il Signore li sana e corregge lui stesso direttamente, agendo interiormente nella coscienza e nellintelletto. Listruzione concernente luso dei sacramenti viceversa propriamente affidata alla Chiesa, e altrettanto si dica dellincarico di catechizzare con discorsi eloquenti e con opportune lezioni. In queste attivit si riscontra un colorito vero e sincero che alla vista di tutti e si manifesta in maniera ben chiara allesterno. Non si tratta infatti di cose che accadono nel segreto del pensiero ma di azioni che si compiono allesterno. il caso di Paolo. Egli ud la voce del Signore: Perch

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mi perseguiti? e: Io sono Ges che tu perseguiti ; eppure fu inviato ad Anania affinch mediante il sacerdozio ufficiale della Chiesa ricevesse il sacramento e la dottrina della fede e fosse cos comprovato il 116 suo vero colore . Non perch il Signore non possa fare tutto lui stesso direttamente - chi infatti che opera tali cose nella Chiesa? - ma perch la societ dei fedeli adunati si incarichi di accordare lunit del vero colore a tutto il corpo. Ci avviene con lo scambio dellapprovazione e della comunione nella dottrina della vera fede in tutte le cose che si predicano a voce o si suggellano con i sacramenti. A questo si riferisce il testo dellApostolo: In seguito, dopo quattordici anni, salii a Gerusalemme con Barnaba recando con me anche Tito. Vi salii per una rivelazione ed esposi loro il Vangelo che predico fra le genti; lo esposi per in privato ai notabili, perch non succedesse che io avessi corso invano e invano stia correndo. E poco dopo afferma: Conoscendo la grazia che mi stata data, Giacomo, Pietro e Giovanni, 117 . Il confronto che sembravano essere le colonne, porsero a me e a Barnaba la destra in segno dunione avvenuto mostrava lunico volto della dottrina, esclusa ogni divergenza. La stessa cosa inculca ai Corinzi 118 dicendo: Vi scongiuro, fratelli, nel nome del Signore nostro Ges Cristo, di dire tutti la stessa cosa . Allo stesso modo Cornelio. Quando gli viene annunciato dallangelo che le sue elemosine erano state accettate e le sue preghiere esaudite, riceve lordine di mandare [dei familiari] da Pietro per avere confermata lunit nella dottrina e nei sacramenti. Fu come se anche a lui fosse stato detto: Andate e mostratevi al sacerdote. Nellandare infatti furono mondati. Pietro era, s, venuto da loro ma, non avendo essi ricevuto il sacramento del battesimo, non erano ancora spiritualmente pervenuti dai sacerdoti, anche se mediante linfusione dello Spirito Santo e la meraviglia suscitata dal fatto delle lingue era palesemente 119 apparsa la loro guarigione . 40. 4. Stando cos le cose, rimane facile vedere come nella comunit della Chiesa ci pu essere un altro errore. Uno ha raggiunto lintegrit e la verit nella dottrina e parla di ogni argomento secondo la regola 120 della fede cattolica, sa distinguere la creatura dal Creatore , e con ci si manifesta come uno che si liberato dalla lebbra delle svariate falsit. Se un tale dottore ingrato verso Dio e verso il nostro Signore che lo ha mondato e, montando in superbia, non si prostra davanti a Dio con pia umilt per rendergli grazie, diventa simile a coloro di cui dice lApostolo: Avendo conosciuto Dio, non lo glorificarono come Dio 121 n gli resero grazie . Dicendo che hanno conosciuto Dio fa vedere che essi in realt sono stati liberati dalla lebbra, ma subito dopo li dice colpevoli di ingratitudine. Pertanto gente come questa rimane nel numero nove, in quanto sono persone imperfette. Se infatti al nove si aggiunge luno, si ottiene una, chiamiamola pure, immagine dellunit. In questo numero si raggiunge una cos grande completezza che la numerazione non pu procedere oltre se non si riparte dallunit: regola che si mantiene per tutta linfinita serie di numeri. Il nove dunque ha bisogno delluno per racchiudersi in una cifra simbolo, per cos dire, dellunit e far dieci; viceversa luno non ha bisogno degli altri numeri per raggiungere lunit. Ecco perch quei nove che non andarono a ringraziare, disapprovati, furono esclusi dalla partecipazione allunit, mentre quelluno che si rec a ringraziare, rappresentando lunica Chiesa, fu elogiato e lodato. E notare che, siccome quei nove erano giudei, si dichiara loro che per la propria superbia hanno perso il regno dei cieli, che la massima sede dellunit. Quelluno invece era un samaritano, che vuol dire " custode": egli attribu il beneficio ricevuto a colui dal quale laveva ricevuto. Con tale gesto cantava 122 quanto scritto nel salmo: Riporr in te la mia fortezza , e cos, assoggettandosi al Re mediante il ringraziamento, con questo atto umile e devoto ottenne in maniera stabile lunit del Regno. 41. Che intende dire il Signore con le parole: Chi sar sul tetto se i suoi attrezzi sono in casa non scenda a prenderli? sul tetto colui che, superando le attrattive carnali, vive nellaria libera della vita secondo lo spirito. I suoi attrezzi rimasti in casa sono i sensi del corpo, dei quali molti si servono per ricercare la verit ma cadono in errori grossolani perch la verit si raggiunge con lintelletto. Nelluomo spirituale dunque gli arnesi corporei stanno in casa inoperosi, in quanto egli, oltrepassato il corpo con la mente, per lacume dellintelligenza si trova ad abitare come sopra il tetto e gode della luce abbagliante della sapienza come attraverso un cielo squarciato. Se un tale uomo incontrer giorni di tribolazione non si lasci attirare dai piaceri della vita carnale che si alimenta attraverso i sensi del corpo e non scenda a prendere i suoi arnesi. 42. Che significano le parole: Parimenti chi sar nel campo non torni indietro? Chi compie delle attivit 123 nella Chiesa e, come Paolo e Apollo, pianta o irriga , non deve mirare a miraggi mondani, ai quali ha rinunciato. 43. Cosa rappresenta la moglie di Lot? Coloro che nella tribolazione si voltano indietro e distolgono gli 124 : occhi dalla speranza delle promesse divine. questo il motivo per cui fu cambiata in statua di sale condire, in certo qual modo, il cuore degli uomini esortandoli a non ripetere la stessa cosa, per non essere degli insipienti.

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44. 1. Chi sono quei due che in quella notte si trovano nello stesso letto e quelle due addette alla stessa macina e quei due che stanno nel campo, dei quali, abbinati come sono, uno viene preso e laltro lasciato? Mi pare che il testo figuratamente parli di tre categorie di persone. Alla prima categoria appartengono coloro che si scelgono la vita nel riposo e nella quiete n si occupano di faccende secolari o attivit ecclesiastiche: vita di tranquillit, ben rappresentata dallimmagine del letto. La seconda categoria costituita dal popolo che, guidato dai maestri, si dedica alle realt mondane. Se costoro sono presentati come donne perch, come ho detto, sta bene che la donna si lasci guidare dai consigli degli esperti; e se si dice che stavano girando la mola, in riferimento al girare e rigirare che impongono le occupazioni mondane. Se poi aggiunge che giravano la mola insieme, lo fa perch con i loro averi e le loro occupazioni sovvengono alle necessit della Chiesa. La terza categoria formata da coloro che sono impegnati nei ministeri della Chiesa presentata come campo di Dio: lavoro che lApostolo chiama cultura 125 di un campo . Ora in ciascuna di queste tre categorie ci sono due tipi di persone, che vengono distinti secondo la resistenza delle loro forze. vero, come sembra, che tutti rientrano tra i membri della Chiesa, tuttavia quando giunge la prova della tribolazione, e fra quelli che sono nella quiete e fra quelli che vivono fra le occupazioni temporali e fra quelli che servono Dio nella Chiesa alcuni restano saldi, altri cadono. Quelli che restano saldi vengono presi, quelli che cadono vengono abbandonati. Pertanto lespressione: Uno verr preso, laltro lasciato non la si dice come riguardante due persone singole: essa riguarda piuttosto due tipi di attaccamento interiore, che si trovano in tutte e tre le categorie delle persone sopra menzionate nelle diverse professioni. Dicendo poi: In quella notte si riferisce a quella tribolazione. 44. 2. A coloro che in queste categorie di persone vengono prelevati, penso abbiano riferimento anche i 126 tre celebri nomi di santi personaggi: No, Daniele e Giobbe , che il profeta Ezechiele afferma essere gli 127 unici che verranno liberati. Sembra infatti che No dica riferimento a coloro che governano la Chiesa . Infatti da lui fu guidata larca durante il diluvio: la quale arca era figura della Chiesa. Quanto a Daniele, egli rimase celibe, ricus cio le nozze terrene per vivere, come dice lApostolo, senza preoccupazioni 128 terrene e pensare esclusivamente alle cose di Dio . Egli rappresenta la categoria di coloro che vivono nella quiete e sono fortissimi nelle varie prove, e cos vengono prescelti. Finalmente Giobbe. Egli aveva 129 . Raffigura coloro che sono incaricati di girare la mola e moglie e figli, e possedeva molti beni materiali tuttavia sono quanto mai forti durante la tentazione, come lo fu Giobbe. Non per altro infatti li si sarebbe potuti prescegliere. Non credo che la Chiesa consti di altre categorie di persone allinfuori di queste tre. Esse si distinguono ciascuna in due serie secondo che sono prese o lasciate. Tuttavia in ogni categoria si possono trovare molte diversificazioni secondo le diverse inclinazioni e scelte della volont, concorrendo per tutte a creare la concordia e lunit. 45. 1. Vogliamo esaminare la parabola del giudice iniquo, composta dal Signore per insegnarci che bisogna pregare sempre e mai stancarsi. Era un giudice che non temeva Dio e non aveva riguardi per gli uomini; mosso tuttavia dalle insistenti suppliche di una vedova si pieg a renderle giustizia per non essere da lei importunato. Questo infatti suonano le sue parole: Affinch non mi molesti. A questo proposito da ricordare che alcune parabole del Signore si basano sulla similitudine. Tale la parabola di quel servo al quale il padrone condon tutto quello che, fatti i conti, risult essergli dovuto, mentre lui 130 non volle concedere nemmeno una piccola dilazione al compagno di servizio . Lo stesso si dica di quel creditore che, avendo condonato il debito a due debitori, ricevette pi amore da colui a cui era stato 131 condonato di pi . Cos quelluomo che aveva due figli, dei quali il maggiore lavorava i campi e rimase 132 . E cos tantissime altre, presso il padre, mentre il minore se ne and a dissipare in regioni lontane nelle quali per la somiglianza delle situazioni si ricava la comprensione del senso per cui sono state proposte: esse lo insinuano e noi lo si va a ricercare. Altre volte invece la parabola dimostra qualcosa in forza della dissomiglianza. Cos le parole: Se Dio veste cos lerba del campo che oggi c e domani viene 133 gettata nel forno, quanto pi vestir voi, gente di poca fede? A questa categoria appartiene anche la parabola di quel servo cui il padrone mand a dire che sarebbe rimosso dallamministrazione ed egli defraud il padrone falsificando le ricevute dei debitori e abbonando loro quanto gli sembrava opportuno. Non ci esorta infatti in alcun modo il Signore a defraudarlo, ma dice che quel tale fu lodato dal padrone perch provvide al suo avvenire pur usando la frode. E questa ne la conclusione: con quanto maggiore solerzia dovranno provvedersi i beni della vita eterna coloro che, compiendo opere di giustizia in 134 conformit con il precetto ricevuto intendono procurarsi amici con liniquo mammona ! Cos abbiamo 135 esposto a suo luogo . Al medesimo genere appartiene anche la parabola di colui che, mentre stava a dormire, viene svegliato per dare tre pani al suo amico e lui glieli d non per lamicizia ma per liberarsi 136 137 dellimportunit. Se infatti costui diede spinto dalla molestia , quanto pi Dio - che ama i suoi e lui 138 stesso li esorta a chiedere -, non dar i suoi beni a coloro che glieli chiedono ! Pertanto la prima categoria [di parabole] pu completarsi con parole come queste: Come nella parabola cos nei fatti. La seconda categoria al contrario: Se nella parabola avvenne cos, quanto pi nei fatti; ovvero: Se non si approva la parabola, quanto meno la realt. Ma questi rapporti a volte sono presentati in maniera oscura, mentre altre volte in maniera palese.

45. 2. Nella nostra parabola il giudice iniquo presentato non per ragioni di somiglianza ma di contrasto. Il Signore intendeva mostrare quanta certezza hanno quelli che pregano con perseveranza Dio, che fonte di giustizia e di misericordia e di tutto quello che pu dirsi o ascoltarsi di pi nobile ed elevato. Per mostrare questo present quel giudice presso il quale, sebbene iniquo allestremo, tanto valse la perseveranza dellorante che ottenne ladempimento del desiderio che voleva si adempisse. Quanto invece alla vedova, pu essere limmagine della Chiesa, in quanto al presente, finch cio non torna il Signore, senza marito, sebbene il Signore anche ora si prenda cura di lei. Pu turbare il fatto che gli eletti di Dio chiedano vendetta, come dice in maniera molto palese anche lApocalisse di Giovanni nei 139 140 riguardi dei martiri , mentre [nel Vangelo] ci si esorta a pregare per i nemici e i persecutori . Bisogna tener presente al riguardo che la vendetta dei giusti si ha quando tutti i cattivi scompaiono. Ora, questa scomparsa dei cattivi avviene in due modi: o con la conversione alla vita giusta o con la punizione con la quale viene loro tolta la facolt che nella vita presente esercitano a danno dei buoni, certo con vantaggio di questi ultimi. Sta comunque di fatto che anche nellipotesi che tutti gli uomini si convertissero a Dio, compresi quei nemici per i quali ci si comanda di pregare, rimarrebbe a ricevere la 141 . Quando dunque i giusti condanna alla fine del mondo il diavolo, che ora opera nei figli dellincredulit esprimono il desiderio che giunga questa fine, sebbene in vita preghino per i propri nemici, non senza senso dire che essi ne desiderano anche la giusta punizione. 46. 1. Laristocratico che si rec in una regione lontana per prendere il regno e poi ritornare , come possiamo intendere, il nostro Signore Ges Cristo. La regione lontana la Chiesa dei gentili che si estende fino alle estremit della terra. Parla poi del suo ritorno: si allontan perch entrasse lintero 142 popolo dei gentili ma ritorner perch sia salvo anche tutto Israele . Le dieci mine rappresentano la legge a motivo delle dieci parole. I dieci servi coloro ai quali, sebbene stessero sotto la legge, fu predicata la grazia. Il fatto poi che quelle mine furono loro date in uso lo riferiamo al momento in cui compresero 143 , rientra nel Vangelo. I suoi concittadini, che alla sua partenza che la legge, una volta rimosso il velo mandarono unambasceria dicendo che non lo volevano per loro re, sono i giudei, i quali anche dopo la sua resurrezione perseguitarono gli apostoli e respinsero la predicazione del Vangelo. Ma quel tale ricevuto il regno torn. Egli cio ritorner con la gloria pi evidente e sublime che si possa immaginare 144 145 , nonostante che, quando apparve nellumilt, dicesse: Il mio regno non di questo mondo . 46. 2. Quando i servi vennero a rendere conto della somma che avevano ricevuto, vengono lodati quelli che avevano guadagnato. Ci significa che presentano un rendiconto positivo coloro che hanno impiegato bene la somma ricevuta e hanno aumentato le ricchezze del padrone inducendo altri a credere in lui. Chi trascura questo compito rappresentato da quel servo che tenne la sua mina nascosta nel fazzoletto. Ci sono in effetti delle persone che nella loro perversione si lusingano dicendo: " Basta a ciascuno render conto di se stesso. Che bisogno c di predicare agli altri o di assumere un ministero, per poi render conto anche di loro? In effetti sono inescusabili dinanzi al Signore anche coloro che non hanno ricevuto la legge e sono passati allaltra vita senza aver ascoltato il Vangelo. Essi infatti potevano conoscere il Creatore attraverso le creature, in quanto i suoi attributi invisibili da quando il mondo stato creato si rilevano con 146 lintelletto attraverso le cose create ". Questo per come un voler mietere dove non si stato seminato, cio considerare rei di empiet anche coloro ai quali non stata annunziata la parola della legge o del Vangelo; perch certuni volendo evitare il pericolo del giudizio, mossi da pigrizia e mollezza rifuggono dal prestare il servizio della parola. Ora comportarsi cos come legare in un fazzoletto la moneta ricevuta. Quanto alla banca cui si doveva dare il denaro, intendiamo trattarsi della stessa professione della religione proposta al pubblico come necessaria per la salvezza. 46. 3. Il fatto che uno di quelli che fecero buon uso ne acquist dieci, mentre un altro cinque, significa che nel gregge di Dio furono accolti tutti coloro dai quali ad opera della grazia fu ben compresa la stessa legge : " dieci " perch la legge riassunta nel decalogo, "cinque " perch colui che la rec agli uomini la scrisse in cinque libri. Hanno lo stesso significato e le dieci e le cinque citt su cui detti servi ottennero il potere. Infatti la crescita della comprensione della verit che promana da ciascun precetto o da ciascun libro, se presa come un tuttuno forma come una citt di ragioni vive ed eterne. In effetti la citt non laggregato di una moltitudine di animali qualsiasi ma di animali ragionevoli, stretta in societ da una stessa legge. C poi il particolare che il denaro tolto a colui che non se nera servito viene dato a colui che aveva dieci mine. Ci significa che il dono di Dio pu perderlo anche colui che, avendolo, non lo ha, cio non lo sfrutta, mentre esso cresce in colui che lo ha possedendolo, cio facendone buon uso. La conclusione poi, secondo cui il padrone comand che fossero uccisi in sua presenza i suoi nemici raffigura lempiet di quei giudei che non si vollero convertire credendo in Cristo. 47. Quale il significato delle parole: pi facile che un cammello passi per la cruna di un ago anzich un ricco entri nel Regno di Dio? In questo passo chiama ricco chi avido di beni temporali e ne va superbo. 147 . Che a questa Allopposto di questi ricchi ci sono i poveri in spirito, cui appartiene il Regno dei cieli categoria di ricchi, disapprovata dal Signore, appartengano tutti gli avidi di cose mondane, anche se ne

sono privi, appare manifesto da quanto detto dopo dagli uditori: Chi potr allora salvarsi? certo infatti che la quantit dei poveri supera incomparabilmente, per cui occorre comprendere che nel numero di costoro son computati anche quei tali che, pur non avendo ricchezze, sono tutti presi dal desiderio di averne. Per il rimanente, questo il senso: stato pi facile che Cristo patisse per gli amatori del mondo che non agli amatori del mondo potersi convertire a Cristo. lui infatti che volle essere inteso nel simbolo del cammello, quando si abbass per portare i nostri pesi. La qualcosa dove appare pi chiaramente che 148 nelle parole della Scrittura: Quanto pi sei grande, tanto pi abbssati in tutto ? Col termine ago sono significate le punture e con le punture i dolori sopportati da Cristo nella passione; mentre nella cruna dellago si allude alle angosce provate durante la stessa passione. Se poi dice: Ci che impossibile agli uomini possibile a Dio, tali parole non debbono intendersi nel senso che gli avari e i superbi, simboleggiati da quel ricco, entreranno nel Regno dei cieli se resteranno attaccati alla loro avarizia e superbia. Ma questo il senso: possibile a Dio con la forza della sua parola convertire gli uomini dal desiderio smodato delle cose materiali allamore delle cose eterne e dalla superbia che rovina allumilt che salva. Son cose gi avvenute e che osserviamo accadere ogni giorno. 48. 1. Le parole: Stavano nelle vicinanze di Gerico potremmo intenderle nel senso che, sebbene gi fossero usciti dalla citt, stavano tuttavia vicini ad essa. questo un modo di dire piuttosto raro, ma sembra possibile che si sia voluto indicare proprio questo, se Matteo asserisce che mentre uscivano da 149 Gerico fu restituita la vista a due ciechi seduti ai margini della strada . Sul numero dei ciechi non ci sarebbero problemi se si accetta lipotesi che uno degli evangelisti nel ricordare un cieco tace laltro. In effetti Marco ricorda un solo cieco e ne precisa il nome e la paternit, concordando nel dire che riebbe la 150 vista mentre uscivano da Gerico . Dal racconto di Marco dato ricavare che il cieco guarito era un personaggio a tutti noto, a differenza dellaltro, ignorato dalla gente, per cui levangelista ritenne conveniente parlare solamente di quello che era conosciuto. C per il racconto di Luca, il quale, nel riferire le cose accadute dopo, mostra chiarissimamente che quanto da lui narrato accadde mentre essi stavano arrivando a Gerico. Non resta quindi altra interpretazione allinfuori di quella che i miracoli furono due: il primo, consistente nella guarigione di un cieco, quando stavano per giungere nella citt di Gerico; il secondo, cio la guarigione di due ciechi, quando stavano uscendo da detta localit. Dellunico cieco riferisce Luca, dei due ciechi Matteo. E in questo possiamo intravvedere un valore tipologico, basato sul fatto che Gerico si traduce " luna" e con ci indica la condizione mortale delluomo. Orbene, il Signore allorch stava avvicinandosi alla morte comand che la luce del Vangelo fosse predicata ai soli giudei, figura dei quali quellunico cieco ricordato da Luca; risorto invece da morte e salito al cielo ordin che si predicasse ai giudei e ai pagani, due popoli raffigurati, come sembra, dai due ciechi di cui parla Matteo. 48. 2. Quando nel Vangelo si parla di tempio, intendi Cristo in quanto uomo, o magari Cristo insieme con 151 il suo corpo che la Chiesa . In quanto lo si riferisce a colui che il Capo della Chiesa, detto: Abbattete questo tempio e in tre giorni lo ricostruir. Viceversa del tempio che Cristo insieme alla Chiesa sembra essere stato detto: Togliete via queste cose. Sta infatti scritto: La mia casa casa di 152 preghiera, mentre voi ne avete fatto una casa di commercio o una spelonca di briganti . Volle insomma indicare che nella Chiesa ci sarebbero stati certuni che si sarebbero occupati dei propri affari o vi si sarebbero rifugiati per occultare i propri misfatti piuttosto che per imitare lamore di Cristo e correggersi dei propri peccati dopo averne ricevuto il perdono con la confessione. 49. Riguardo alle parole: Non dovranno pi morire notiamo che i matrimoni ci sono per la procreazione dei figli, i figli per la successione, la successione a causa della morte. Dove dunque non c morte non vi sono neanche matrimoni. In effetti, come il nostro parlare si effettua e si completa con lo scomparire delle sillabe e il succederne di nuove, cos degli uomini di cui si parla: mancando gli uni e subentrando altri realizzano e completano lordine del mondo presente, formato dalle cose temporali bellamente intessute fra loro. Nellaltra vita, al contrario, la parola di Dio di cui godremo non si compone di sillabe che, scomparendo le une, ne subentrano altre, ma sar una parola che contiene simultaneamente tutte le cose che possiede rimanendo sempre la stessa. Ne segue che quanti parteciperanno di questa parola e in essa soltanto troveranno la vita non verranno meno a causa della morte n occorreranno nascite per far la successione. 50. Il Signore disse ai discepoli: Pregate per non entrare in tentazione. E poi egli si stacc da loro quanto un lancio di sasso. Con questo volle, per cos dire, ammonirli a dirigere verso di lui la pietra, cio 153 indirizzare a lui i contenuti della legge, che era scritta nella pietra . In realt quella pietra pu arrivare 154 fino a lui poich termine della legge Cristo, a salvezza di tutti quelli che credono . 51. 1. Del Signore stato scritto: Egli finse di andare pi lontano. Non si tratta di menzogna. In realt non tutto ci che fittizio anche menzogna, ma menzogna quel parlare fittizio cui non corrisponde alcun significato reale. Se invece un nostro detto, sia pure fittizio, contiene un qualche significato, non una menzogna ma una figura della verit. Se cos non fosse tutte le cose che sono state dette in figura da

uomini sapienti e santi o anche dallo stesso nostro Signore, le si dovr ritenere menzogne, perch secondo il consueto modo di intendere non c la verit in tali detti. Ecco, ad esempio, quelluomo che aveva due figli il minore dei quali, ricevuta la sua parte di beni patrimoniali se ne part per una regione 155 lontana, con tutto il resto descritto nella parabola . Tutte queste cose non vengono dette quasi che ci sia stato effettivamente un uomo che abbia vissuto tali vicende nei suoi figli e abbia fatto loro quel che fece. Si tratta in realt di cose fittizie, inventate per raffigurare unaltra cosa molto ma molto superiore e totalmente diversa, al punto che sotto limmagine di quelluomo inventato dobbiamo intendere lo stesso vero Dio. E come ci sono racconti fittizi, cos ci sono avvenimenti fittizi, che cio sinventano senza inclusione di menzogna per significare una qualche altra realt. Cos quel noto gesto del Signore, quando 156 and a cercare i frutti in quel fico nel tempo in cui i frutti non ci potevano essere . Non c dubbio che egli and realmente a cercarveli, ma qualsiasi persona sapeva che, se non per linfruttuosit, certo per la stagione quellalbero non poteva avere frutti. Se ne conclude che il fittizio che si riferisce a una qualche verit una figura, quello che non vi si riferisce una falsit. 51. 2. Cosa significa allora il fatto che il Signore finse di andare pi lontano, mentre stava accompagnando i discepoli ed esponeva loro le sante Scritture? Che per caso voleva raffigurare se stesso a quei tali che non lo riconoscevano? Cosa pensare se non che egli volle inculcare lidea che si pu pervenire alla cognizione di Cristo mediante lofferta dellospitalit? Quando infatti egli si sarebbe allontanato dagli uomini per salire al di sopra di tutti i cieli, sarebbe rimasto con coloro che prestano identici ministeri a vantaggio dei suoi servi. Questi gli cominceranno a dire: Signore, quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato?, parlando come di uno che fosse andato lontano. A costoro egli 157 risponder: Quando lavrete fatto a uno di questi miei fratelli pi piccoli lo avrete fatto a me . Trattiene dunque Cristo perch non si allontani ogni fedele che, catechizzato nella parola, fa partecipe di ogni sorta dei suoi beni colui che lo catechizza, come dice lApostolo: Chi catechizzato nella parola renda partecipe 158 . E altrove, dopo aver detto: Partecipate ai bisogni dei santi, di tutti i suoi averi colui che lo catechizza 159 aggiunge subito: Abbiate cara lospitalit . In effetti, quei discepoli erano stati catechizzati nella parola mentre egli esponeva loro le Scritture; pertanto col compiere quellatto di ospitalit, ed esattamente nella frazione del pane, sono in grado di riconoscere colui che non avevano riconosciuto mentre spiegava le Scritture. Poich non chi ascolta la legge giusto dinanzi a Dio ma chi pratica la legge ottiene la 160 . giustificazione 51. 3. Nel fatto che nella passione tolsero al Signore la sua veste per ricoprirlo con un manto scarlatto , sono rappresentati quegli eretici che riguardo a Cristo dicono che non ebbe un corpo reale ma fittizio.

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1 - Is 62,10; 57, 19. 2 - Cf. Lv 14, 10. 3 - Cf. Lv 6, 25. 4 - Cf. Dn 9, 27. 5 - Cf. Mt 1, 16. 6 - Cf. Lc 3, 23-31. 7 - Cf. Mt 1, 6-16. 8 - Cf. Dt 25, 5-6. 9 - Cf. Retract. 2, 12. 10 - Cf. Mt 18, 21-22. 11 - Cf. Mt 1, 1-17. 12 - Cf. At 2, 38.

13 - Cf. Mt 3, 13-17. 14 - Cf. Mt 20, 9-10. 15 - Cf.Gn 2, 15-3, 24. 16 - Cf. Dt 6, 5; Mt 22, 37. 17 - Cf. Gn 3, 1-7. 18 - Cf. Sir 10, 14-15. 19 - Cf. Mt 18, 22. 20 - Lc 16, 9. 21 - Gal 6, 6. 22 - Cf. Mt 10, 42. 23 - Cf. Nm 18, 26. 24 - Fil 4, 12-13. 25 - 1 Cor 8, 8. 26 - Rm 14, 17. 27 - Cf. De civ. Dei 18, 54. 28 - Fil 1, 23-24. 29 - Cf. Mt 22, 39. 30 - Mt 6, 23. 31 - Cf. Lc 11, 37-54. 32 - Lc 9, 51. 33 - Cf. Mt 12, 28. 34 - Cf. At 2, 1-13. 35 - Cf. Eb 12, 22. 36 - Cf. Gn 3. 37 - Lc 18, 30; Mt 19, 29. 38 - 1 Cor 7, 25. 39 - Cf. 1 Cor 4, 12. 40 - Cf. 2 Ts 3, 8-9. 41 - Cf. 1 Cor 9, 14.

42 - Cf. Gn 3. 43 - Cf. Fil 3, 13; 1 Cor 13, 13. 44 - Cf. Rm 1, 25. 45 - Cf. Gn 3, 1-7. 46 - Cf. Fil 1, 17. 47 - Cf. 1 Tm 6, 5. 48 - Mt 6, 2. 49 - Sal 18, 7. 50 - Cf. 2 Cor 5, 19. 51 - Gv 14, 10. 52 - Is 53, 1. 53 - Cf. 2 Cor 5, 5. 54 - Cf. At 2, 4. 55 - 1 Cor 1, 10. 56 - Cf. At 4, 32. 57 - Cf. Is 42, 10. 58 - Cf. Is 53, 3. 59 - Is 52, 15. 60 - Cf. Rm 11, 25. 61 - Cf. Es 20, 3. 62 - Sal 72, 23. 63 - Cf. Mt 25, 32-33. 64 - Cf. Mt 12, 1-13. 65 - Cf. Mt 5, 17. 66 - Mt 22, 30. 67 - Cf. Mt 10, 42. 68 - Cf. Lc 18, 2-8. 69 - Cf. Mt 5, 20. 70 - Cf. Nm 18, 21.

71 - Cf. Lc 19, 8. 72 - Cf. 1 Tm 6, 7. 73 - Sal 48, 17-18. 74 - Sir 5, 5-6. 75 - Mt 11, 12. 76 - Cf. Lc 16, 14. 77 - Cf. Rm 10, 3. 78 - Mt 21, 43. 79 - Cf. Lc 18, 10. 80 - Cf. Mt 5, 6. 81 - Lc 18, 11-13. 82 - Cf. Lc 11, 52. 83 - Cf. Mt 5, 3. 84 - Prv 18, 21. 85 - Rm 10, 10. 86 - Ef 2, 3. 87 - Cf. Gb 14, 4-5 (sec. LXX). 88 - Cf. 1 Cor 15, 22. 89 - Cf. Gn 3, 6-19. 90 - Cf. Mt 5, 26. 91 - Lc 16, 9. 92 - Cf. Mt 25, 35-40. 93 - Cf. Gv 1, 17. 94 - Cf. Rm 3, 21. 95 - Gv 5, 46. 96 - Cf. Mc 16, 19. 97 - At 1, 9-11. 98 - Lc 23, 43. 99 - Cf. Sal 103, 24.

100 - Rm 1, 17. 101 - 2 Cor 3, 18. 102 - 1 Gv 3, 2. 103 - Cf. Gv 1, 12. 104 - Cf. 1 Cor 13, 12. 105 - Rm 1, 17. 106 - Cf. Mt 21, 18-19. 107 - Cf. Gv 4, 7. 108 - Cf. 2 Cor 4, 7. 109 - Cf. Mt 13, 31-32. 110 - Cf. Mt 20, 28. 111 - Cf. Mt 25, 35. 40. 112 - Cf. 2 Tm 4, 7-8. 113 - Lc 5, 13-14. 114 - 1 Pt 2, 9. 115 - At 9, 4-5. 116 - Cf. At 9, 10-18. 117 - Gal 2, 1-2. 9. 118 - 1 Cor 1, 10. 119 - Cf. At 10, 25-26. 120 - Cf. Rm 1, 25. 121 - Rm 1, 21. 122 - Sal 58, 10. 123 - Cf. 1 Cor 3, 6. 124 - Cf. Gn 19, 26. 125 - Cf. 1 Cor 3, 9. 126 - Cf. Ez 14, 14. 127 - Cf. Gn 7, 7. 128 - Cf. 1 Cor 7, 32-34.

129 - Cf. Gb 1, 1-3. 130 - Cf. Mt 18, 23-35. 131 - Cf. Lc 7, 41-43. 132 - Cf. Lc 15, 11-32. 133 - Mt 6, 30. 134 - Cf. Lc 16, 1. 135 - Cf. supra, 2, 41. 136 - Cf. Lc 11, 5-8. 137 - Cf. Gv 13, 1. 138 - Cf. Mt 7, 7-11. 139 - Cf. Ap 6, 10. 140 - Cf. Mt 5, 44. 141 - Cf. Ef 2, 2. 142 - Cf. Rm 11, 25. 143 - Cf. 2 Cor 3, 16. 144 - Cf. Mt 16, 27. 145 - Gv 18, 36. 146 - Cf. Rm 1, 20-21. 147 - Cf. Mt 5, 3. 148 - Sir 3, 20. 149 - Cf. Mt 20, 29-34. 150 - Cf. Mc 10, 46-52. 151 - Cf. Col 1, 18. 152 - Gv 2, 16. 19. 153 - Cf. Es 31, 18; 34, 4. 154 - Rm 10, 4. 155 - Cf. Lc 15, 11-32. 156 - Cf. Mc 11, 13. 157 - Mt 25, 38-40.

158 - Gal 6, 6. 159 - Rm 12, 13. 160 - Rm 2, 13. 161 - Cf. Mt 27, 28.

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