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<br /> <h1 class="contentheading clearfix" style="background-color: white; border-bottom: 0px; borderleft: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px;

color: #333333; font-family: Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 24px; line-height: 1.2; margin: 0px; padding-bottom: 5px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"> <a class="contentpagetitle" href="http://www.antimafiaduemila.com/200805186004/articoliarretrati/la-strage-degli-innocenti.html" style="border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; color: #2078cf; margin: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-decoration: none;">La strage degli innocenti</a></h1> <div> <br /></div> <div> <i style="background-color: white; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; bordertop: 0px; color: #333333; font-family: Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; fontsize: 14px; line-height: 20px; margin: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">Lingiusta morte del piccolo Andrea Savoca, assassinato dalla mafia nel 1991</i><br /> <span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">di Monica Centofante</span><br /> <br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 14px; line-height: 20px;" /> <br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 14px; line-height: 20px;" /> <br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 14px; line-height: 20px;" /> <br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 14px; line-height: 20px;" /> <div style="text-align: justify;"> <span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><span style="fontfamily: Verdana, sans-serif;">Salvatore Savoca scomparve nella mattinata del 24 luglio del 1991.</span></span></div> <span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> Era noto alla giustizia per le sue passate condanne per rapina, furto, detenzione illegale di armi ed esplosivi e perch sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S e quindi costretto a presentarsi presso la stazione dei Carabinieri di Capaci ogni marted e mercoled.</div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> Quel 24 luglio, dopo aver salutato i familiari, raggiunse il Comando a bordo di un ciclomotore Peugeot 50 di colore grigio scuro e poco dopo ripart, diretto al cantiere della societ Lopedil s.r.l., presso la quale lavorava come impiegato. Da quel momento nessuno lo rivide pi, ma la denuncia della sua scomparsa arriv solo due giorni dopo, in seguito allassassinio del fratello Giuseppe Savoca.</div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> Alle 17.30 del 26 luglio il proprietario della Lopedil Pietro Lo Sicco si present ai Carabinieri e notific la sparizione del genero Savoca Salvatore. Poche ore prima il fratello Giuseppe aveva parcheggiato in doppia fila la propria auto, una Volkswagen Passat, nei pressi dellabitazione della suocera e a bordo del veicolo stava attendendo larrivo della moglie Diana Seggio e del figlio Emanuele (sette anni). Ad aspettare con lui cerano gli altri due figli: Andrea, di quattro anni e Massimiliano di due.</div>

<div style="text-align: justify;"> <br /></div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> Gli spari si udirono intorno alle 11.00.</div> <div style="text-align: justify;"> <br /></div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> Quattro o cinque colpi, in seguito ai quali la Seggio si precipit fuori dallabitazione e vide il marito, al posto di guida, in un bagno di sangue. Abbracciato al collo delluomo cera il piccolo Andrea, anchegli raggiunto dai colpi, che venne subito trasportato presso lOspedale Civico dove mor, intorno alle ore 17.00, a causa di gravi lesioni vascolari. Soltanto il piccolo Massimiliano, seduto sul sedile posteriore dellauto, scamp allagguato.</div> <div style="text-align: justify;"> <br /></div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> Per gli inquirenti la soluzione del caso non fu particolarmente difficoltosa. Sia la sparizione di Salvatore che lesecuzione di Andrea Savoca rispondevano a criteri di chiara matrice mafiosa.</div> <div style="text-align: justify;"> <br /></div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> E le conferme dallinterno dellorganizzazione arrivarono nel 1998, grazie alle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Tra questi, Giovan Battista Ferrante rifer di aver sentito parlare dellimprenditore Pietro Lo Sicco - che gi in precedenza conosceva - in occasione della scomparsa del genero di questi &lt;<da biondino="" da="" o="" pullar="" salvatore="" santino="">&gt;.&nbsp;</da><br /> </div> </span></span></div> <div style="text-align: justify;"> &lt;<e bene="" che="" chiaramente="" ci="" cio="" conosceva="" del="" delitto="" di="" e="" fidava="" fu="" la="" lo="" lui="" luogo="" mobili="" negozio="" nel="" nino="" perch="" persona="" poi="" port="" pullar="" questi="" ricordo="" santino="" si="" stesso="" sul="" troia="" uccisa="" venne="">&gt;. </e><br /> <br /> Il Ferrante afferm di non ricordare se il nome di questa persona fosse Savoca Salvatore, ma la conferma che si trattava di lui giunse dalle dichiarazioni di altri pentiti. &lt;<sono di="" grado="" in="" parlare="" questa="" soppressione="">&gt;, afferm nel corso del processo per il triplice omicidio, poich egli stesso vi aveva partecipato insieme a &lt;<santino biondino="" e="" nino="" pullar="" salvatore="" troia="">&gt;, &lt;<salvatore biondo="" corto="" di="" e="" ed="" enzo="" figlio="" fratello="" il="" nino="" orazio="" rispettivamente="" troia="">&gt; e &lt;<battaglia giovanni="">&gt;. &lt;<qualche a="" alla="" avvisare="" biondino="" bisogno="" c="" capaci="" capii="" che="" dell="" della="" detto="" di="" disposizione="" disse="" doveva="" dunque="" e="" era="" eseguire="" famiglia="" fare="" giorno="" il="" in="" incontrasse="" lavoro.="" lo="" lui="" ma="" mi="" necessario="" nino="" nulla="" omicidio="" ordine="" ovviamente="" perch="" prima="" raccont="" salvatore="" si="" sottocapo="" stesso="" tenermi="" trattava="" troia="" un="" venne="" vittima.="">&gt;.</qualche></battaglia></salvatore></santino></sono><br />

<br />&nbsp;</div> <div style="text-align: justify;"> In quellepoca il Ferrante si occupava infatti di mantenere i rapporti tra Biondino e Troia e in seguito allincontro tra i due il primo gli disse di farsi trovare &lt;<per a="" abbiamo="" all="" altre="" capaci="" che="" come="" commesso="" credo="" del="" di="" diversi="" dopo="" due="" giorni="" giorno="" ho="" il="" in="" interno="" luogo="" mobili="" negozio="" o="" occasioni="" omicidi="" presso="" quale="" riferito="" si="" stabilito="" trattasse="" troia="" uno="">&gt;. </per><br /> <br /> Giovanni Battaglia e Nino Troia, &lt;<come erano="" fare="" soliti="">&gt;, si trovavano allinterno del negozio mentre gli altri boss, in precedenza indicati, attendevano nello scantinato sottostante larrivo di Santino Pullar e della vittima designata. Quando il Pullar si present dicendo di non essere riuscito a rintracciare il Savoca si decise per il rinvio dellesecuzione che avvenne solo qualche giorno pi tardi. </come><br /> <br /> &lt;<non ad="" agganciato="" al="" arrivo="" aveva="" che="" ciclomotore="" color="#ff0000" con="" continu="" del="" dire="" e="" fatto="" gi="" giunsero="" il="" in="" io="" lo="" loro="" mentre="" mezzo="" mi="" momento="" negozio="" nello="" pentito="" per="" pullar="" quanto="" ricordo="" savoca="" scantinato="" si="" so="" stesso="" trattava="" trovava="" trovavo="" un="">Isola della (sic!) Femmine</non></div> , in possesso del motoveicolo <br /> <br /><br /> <div style="text-align: justify;"> <div style="text-align: justify;"> Non appena il Savoca e il Pullar, seguiti da Giovanni Battaglia (il Nino Troia era rimasto sopra nel negozio, non fossaltro che per non lasciare lesercizio commerciale incustodito e, quindi, non dare nellocchio), entrarono nella stanza, abbiamo immediatamente strangolato il Savoca, senza porre al medesimo alcuna domanda&gt;&gt;. <br /> <br /> &lt;<di al="" allo="" chi="" collo="" corda="" del="" e="" fatto="" il="" invece="" la="" ma="" materialmente="" medesimo="" mise="" non="" partecipammo="" ricordo="" savoca="" strangolamento="" teneva="" tutti="">&gt;. Sempre secondo il racconto del Ferrante, il cadavere venne poi portato nella baracca di Giovanni Battaglia e disciolto nellacido.</di><br /> <br /> <br /> <br /></div> </div> <br /> <span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> Nel corso del processo che segu alla morte dei Savoca sei collaboratori di giustizia confermarono tale versione dei fatti spiegando anche il motivo per cui tali delitti furono commessi ed esprimendo il proprio rammarico per la fretta delle operazioni che compromisero la vita di un innocente di soli quattro anni.</div> <div style="text-align: justify;"> <br /></div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> &lt;<fino a="" ci="" di="" ho="" momento="" non="" parlare="" per="" preferito="" proprio="" questa="" questo="" ragione="" ultima="">&gt; ha confessato Giovanni Brusca, lassassino di

Falcone, luomo che ancora oggi non riesce a perdonarsi il fatto di essere stato il mandante delluccisione del piccolo Di Matteo. &lt;<mi -="" a="" accusa="" accusare="" ad="" ai="" anch="" andr="" aver="" bambino="" certamente="" che="" coinvolto="" coloro="" come="" commesso="" comprendere="" comprese="" con="" condannati="" conseguenza="" corso="" crimini="" da="" del="" deliberato="" delitti.="" delitti="" dell="" detto="" di="" dichiar="" dichiarazioni="" difficile="" disagio="" dover="" e="" essendo="" forse="" gi="" giudici="" gli="" gravissimi="" ho="" il="" in="" involontario="" io="" ivi="" l="" le="" ma="" malessere="" metto="" mi="" mie="" molto="" nei="" nel="" non="" numerosissimi="" omicidio="" panni="" per="" perch="" perdonarmi="" posso="" processo="" prova="" proveranno="" pur="" qualcuno="" quello="" ragazzino.="" riesco="" rispondere="" si="" sia="" simile="" simili="" so="" sono="" spesso="" stati="" stessi="" stragi="" svariati="" tipo="" un="" una="" vicenda="" viene="">&gt;. </mi></fino><br /> <br /> Alle sue parole si aggiunsero quelle di Giovanni Drago, Salvatore Grigoli o Salvatore Cancemi, tutti pentiti escussi nel corso del medesimo procedimento, tutti, allepoca dei fatti, rimasti profondamente e negativamente colpiti dalla vicenda. Anche Raffaele Ganci, a detta dello stesso Cancemi, arriv a definire &lt;<animali>&gt; i killer responsabili dellomicidio chiedendosi se non sarebbe stato possibile &lt;<aspettare altra="" occasione="" un="">&gt;.</aspettare></animali><br /> <br /> <br /> <br /></div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> Le contraddizioni della mafia?</div> <div style="text-align: justify;"> <br /></div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> Recentemente, nel corso di una lunga intervista che sar presto pubblicata in un libro, Salvatore Cancemi ha raccontato a Giorgio Bongiovanni le sensazioni provate alla morte di Andrea Savoca.</div> <div style="text-align: justify;"> <br /></div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> &lt;<me -.="" accorta.="" ah="" alla="" allo="" alzato="" ammazzare="" anche="" ancora="" assistere="" avessero="" bagno="" bambini="" bambino="" bene="" cenando="" che="" con="" del="" di="" dicevo:="" dichiarato="" dovevano="" dovevate="" e="" far="" ha="" ho="" i="" il="" in="" la="" lacrime="" ladro="" le="" lo="" ma="" macchina="" maledetti="" mascalzoni="" mi="" mia="" miei="" moglie="" morte="" nascosto="" ndr.="" ne="" nipoti="" non="" notizia="" oggi="" padre="" paura="" penso="" per="" preso="" proprio="" questo="" rabbia="" ricordo="" sale="" sapevo="" se="" sentito="" silenzio="" sono="" spavento="" stavo="" televisione.="" ucciderlo="" una="" vedere="">&gt;.</me><br /> <br /> <br /> Bongiovanni: &lt;<lei come="" mandante="" responsabile="">&gt;.</lei><br /> <br /> Cancemi: &lt;<s adoro="" anni="" assassino="" bambini="" che="" cuore="" datemi="" di="" dire="" dolore="" e="" forte="" galera.="" ho="" i="" il="" io="" la="" li="" ma="" me="" mi=""

mille="" niente.="" non="" potevo="" provato="" questa="" responsabilit="" sentimento="" sento="" si="" so="" sono="" spezzato="" un="">&gt;.</s><br /> <br /> <br /> <br /> </div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"></span><br /> <div style="text-align: justify;"> <span style="color: #333333; line-height: 20px;"><span style="font-family: Verdana, sansserif;"><br /></span></span></div> <b style="background-color: white; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; bordertop: 0px; color: #333333; line-height: 20px; margin: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><div style="text-align: justify;"> <b style="border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; margin: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span style="fontfamily: Verdana, sans-serif;">Il movente dei delitti</span></b></div> </b><br /> <div style="text-align: justify;"> <span style="color: #333333; line-height: 20px;"><span style="font-family: Verdana, sansserif;"><br /></span></span></div> <span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> I fatti sin qui presentati e quelli che andremo ad esporre sono tratti dalla motivazione della sentenza emessa lo scorso 13 giugno dalla quarta sezione della Corte di Assise di Palermo presieduta da Leonardo Guarnotta, a latere Antonio Balsamo, nel corso del processo per il triplice omicidio Savoca istruito dal pm Anna Maria Picozzi.</div> <div style="text-align: justify;"> <br /></div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> Si legge nel documento che secondo le dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia i fratelli erano parenti di esponenti di Cosa Nostra appartenenti alla famiglia di Brancaccio dei quali due, Giuseppe Savoca e Vincenzo Savoca u siddiatu, avevano rivestito la carica rispettivamente di rappresentante e consigliere di detta cosca mafiosa. Tra i sei collaboratori di giustizia che hanno testimoniato al processo (Giovan Battista Ferrante, Francesco Onorato, Giovanni Brusca, Salvatore Cancemi, Giovanni Drago, Salvatore Grigoli) quelli che sicuramente hanno fornito un maggiore contributo in ordine alle motivazioni che hanno portato alla morte dei Savoca sono sicuramente Giovanni Brusca e Salvatore Cancemi. Che concordano nel riferire come la decisione fu presa nel corso di una riunione alla quale presero parte tutti i capimandamento della provincia di Palermo. <br /> <br /> Tra il 1989 e il 1990, racconta Brusca, &lt;<erano agli="" ai="" all="" associazione="" aumentati="" autotrasportatori="" camion="" che="" commercianti="" con="" cos="" cosa="" di="" dire="" disagio="" dunque="" e="" furti="" i="" il="" in="" lamentavano="" le="" mafiosa="" noi="" non="" nostra="" pagavano="" per="" pizzo="" poi="" protetti="" rapine="" rispetto="" si="" situazione="" tir="" trovava="" trovavano="">&gt;. </erano><br /> <br /> &lt;<per ad="" alcamo="" antonino="" automezzo="" che="" commissione="" cosa="" d="" della="" di="" dopo="" era="" famiglia="" fissata="" il="" inerente="" interessai="" io="" melodia="" mi="" nostra.="" onore="" per="" problema="" ragione="" recupero="" risolvere=""

riunione="" si="" sottratto="" stato="" svolse="" tale="" un="" una="" uomo="" venne="">&gt;. </per><br /> <br /> Nel corso del summit, che si tenne a casa di Vito Priolo, &lt;<riina a="" adottare="" autori="" bisognava="" buone="" caso="" cercare="" che="" con="" convincerli="" decise="" dei="" delle="" di="" e="" eliminarli="" fallimento="" furti="" gli="" in="" individuati="" le="" linea="" nel="" prima="" quindi="" rapine="" senso="" smettere="" tale="" tentativo="" una="" unitaria="">&gt;. </riina><br /> <br /> Tale ricostruzione dei fatti diverge con quella del Cancemi il quale riferisce che Riina avrebbe deliberato la necessit di &lt;<cambiare accadeva="" alla="" autorizzazione="" autotrasportatore="" che="" commessa="" competenze="" conto="" cui="" d="" da="" dei="" delle="" di="" diverso="" dunque="" e="" i="" il="" in="" individuazione="" infatti="" interessata="" l="" la="" ladri="" loro="" numerosi="" o="" onore="" pagava="" per="" persona="" pizzo="" problemi="" qualsiasi="" quello="" quindi="" rapina="" rapinatori="" registro="" senza="" si="" singole="" soppressione="" sorgevano="" spesso="" tenere="" territoriali="" territorio="" tir.="" trovassero="" trovava="" uccidere="" uomo="" veniva="" zona="">&gt;. </cambiare><br /> <br /> &lt;<ovviamente affinch="" aggiunge="" attivit="" buone="" cercare="" che="" collaboratore="" con="" continuare="" costoro="" d="" dal="" del="" di="" dissuadesse="" era="" erano="" facendo="" i="" il="" intervenire="" l="" le="" loro="" nelle="" nonostante="" o="" onore="" ordine="" parenti="" perentorio="" poteva="" prima="" problema="" rapinatori="" riina="" risolvere="" se="" si="" sottinteso="" uomini="" uomo="" vicini="">&gt;. </ovviamente><br /> <br /> A detta dei giudici, per, tale divergenza non risulta rilevante ai fini della dimostrazione della responsabilit della Commissione per lomicidio dei Savoca: Salvatore e Giuseppe Savoca avrebbero dovuto essere eliminati se non avessero aderito allinvito di desistere dallattivit criminosa. E tale invito giunse tramite lo zio Giuseppe, organicamente inserito in Cosa Nostra, lintervento del quale era stato deciso, secondo Brusca e Cancemi, proprio nel corso della stessa riunione. Nonostante la sua intercessione per, spiega Brusca, i due fratelli &lt;<non attivit="" avere="" certe="" ci="" commesso="" continuarono="" decise="" delitti="" di="" dunque="" e="" ebbe="" giuseppe="" graviano="" illecite="" loro="" ma="" mai="" negarono="" nelle="" prove="" si="" solo="" sopprimerli="" tali="">&gt;. Della responsabilit dei Graviano nella definitiva decisione di eliminare i Savoca la conferma arriva anche da Salvatore Cancemi. </non><br /> <br /> &lt;<per -="" a="" conoscenza="" dell="" dichiara="" graviano="" i="" il="" mia="" ne="" occupati="" omicidio="" pentito="" quanto="" se="" sono="">&gt;. Precisa inoltre che il meeting avvenne in un periodo &lt;<in a="" all="" arresto="" capi="" che="" ci="" cinque="" commissione="" con="" cui="" da="" della="" di="" dunque="" e="" evitare="" facessero="" forze="" fosse="" giro="" gruppetti="" i="" il="" in="" le="" mandamento="" movimento="" nel="" noi="" o="" parte="" pedinata="" persone="" polizia="" portare="" potesse="" qualcuna="" quanto="" quattro="" queste="" riina="" riunioni="" riunivano="" salvatore="" se="" senso="" si="" sic="" sovente="" spezzettate="" temeva="" tenevano="" troppe="" tutti="" vedere="" voleva="">&gt;. In un simile momento, quindi, la scelta di riunire i membri della Commissione in seduta plenaria per decidere lesecuzione di delitti che secondo le regole di Cosa Nostra, e Brusca lo conferma, potevano essere deliberati dai singoli capi mandamento denotava un situazione ben pi grave. </in></per><br /> <br /> Esprimibile nellesigenza di stabilire una linea unitaria per frenare il fenomeno delle rapine che non poteva essere risolto mediante le ordinarie regole di competenza territoriale (Brusca riferisce che

&lt;<sovente accadeva="" altra="" certa="" che="" commerciante="" della="" furto="" il="" in="" pagava="" parte="" pizzo="" provincia="" subiva="" un="" una="" zona="">&gt;) e che richiedeva nuove forme di coordinamento. </sovente><br /> <br /> Lesigenza di una linea di azione unitaria, stabilita dal supremo organismo di vertice dellorganizzazione mafiosa per la provincia di Palermo scrivono i giudici nella motivazione della sentenza era ulteriormente rafforzata con riferimento alleventualit che le persone da sopprimere fossero parenti di uomini donore; al riguardo, appena il caso di sottolineare che azioni omicidiarie non autorizzate dal massimo organo decisionale, dotato di indiscussa autorit, avrebbero potuto provocare una catena di ritorsioni e di vendette suscettibile di danneggiare seriamente la coesione interna del sodalizio.<br /> <br /> <br /> Ma n il Brusca n il Cancemi, bench componenti della Commissione, erano al corrente dellesistenza di un ulteriore movente del triplice omicidio del quale riferisce invece il collaboratore Francesco Onorato. &lt;<per a="" ai="" avevano="" biondino="" capire="" che="" come="" con="" di="" dichiarato="" direttamente="" entrare="" erano="" fare="" giudici="" ha="" i="" il="" in="" intenzione="" interessava="" l="" lo="" ma="" madonia="" non="" omicidio="" onorato="" potei="" quali="" quello="" resuttana="" salvatore="" sicco.="" societ="" soliti=""><br /> Il Savoca, che veniva definito un tipo tosto, era intervenuto nella questione ed aveva dato fastidio ai Madonia&gt;&gt;. <br /> <br /> Tale dichiarazione non contrasta con quanto riferito da Brusca e Cancemi per il semplice fatto che non solo non vi nulla di strano nella presenza di una pluralit di ragioni alla base di un omicidio ma anche perch plausibile che alcune di queste ragioni, non ricollegandosi alle strategie di fondo dellorganizzazione, fossero conosciute solo dal capo del mandamento di competenza, nel caso specifico Salvatore Biondino di San Lorenzo.<br /> <br /> <br /> <br /> </per></div> </span><span style="background-color: white; color: #333333; line-height: 20px;"></span></span><br /> <b style="background-color: white; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; bordertop: 0px; margin: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><div style="text-align: justify;"> <span style="color: #333333; line-height: 20px;"><br /></span></div> <span style="color: #333333; line-height: 20px;"><div style="text-align: justify;"> <b style="border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; margin: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">Le condanne</b></div> </span></b><br /> <div style="text-align: justify;"> <span style="color: #333333; line-height: 20px;"><span style="font-family: Verdana, sansserif;"><br /></span></span></div> <span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Verdana, sans-serif; lineheight: 20px;"><div style="text-align: justify;"> Molti sono i riscontri esterni alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia ascoltati nel corso del processo, dei quali stata comprovata la piena attendibilit, e tra questi il ritrovamento della capanna allinterno della quale sarebbero stati dissolti nellacido i corpi di diverse vittime o alcuni

documenti della Squadra Mobile e della Guardia di Finanza di Palermo che attesterebbero la veridicit delle dichiarazioni effettuate dal pentito Giovanni Drago.</div> <div style="text-align: justify;"> <br /></div> </span><span style="background-color: white;"><div style="color: #333333; font-family: Verdana, sans-serif; line-height: 20px; text-align: justify;"> Nella motivazione della sentenza, depositata nei primi giorni di gennaio e con la quale la quarta sezione penale della Corte di Assise ha condannato allergastolo Battaglia Giovanni, La Barbera Michelangelo, Motisi Matteo, Pullar Santi, Troia Antonino Erasmo, i giudici scrivono inoltre che non vi sarebbe alcuna prova di fraudolente concertazioni n di motivi di risentimento o di astio che avrebbero potuto indurre i collaboratori a rendere testimonianze false e che nessuna acrimonia traspare dal tenore delle dichiarazioni. E lesempio pi rappresentativo, scrivono, proprio quello di Giovanni Brusca che nellinterrogatorio del 7 ottobre 1998, ha esplicitato la propria difficolt nellaccusare gli altri dellomicidio di un bambino".</div> <div style="color: #333333; font-family: Verdana, sans-serif; line-height: 20px; text-align: justify;"> <br /></div> <div style="color: #333333; font-family: Verdana, sans-serif; line-height: 20px; text-align: justify;"> <span class="Apple-style-span" style="border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; font-family: Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 14px; font-weight: bold; margin: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; font-style: italic; margin: 0px; padding-bottom: 0px; paddingleft: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">ANTIMAFIADuemila</span></span><span class="Apple-style-span" style="border: 0px; font-family: Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 14px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-align: start;">&nbsp;N20</span></div> <div style="color: #333333; font-family: Verdana, sans-serif; line-height: 20px; text-align: justify;"> <span class="Apple-style-span" style="border: 0px; font-family: Georgia, Cambria, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 14px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-align: start;"><br /></span></div> <div style="text-align: justify;"> <span class="Apple-style-span" style="border: 0px; font-size: 14px; line-height: 20px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: start;"><span style="color: #333333; font-family: Georgia, Cambria, Times New Roman, Times, serif;"><b><a href="http://www.antimafiaduemila.com/200805186004/articoli-arretrati/la-strage-degliinnocenti.html">http://www.antimafiaduemila.com/200805186004/articoli-arretrati/la-strage-degliinnocenti.html</a></b></span></span></div> </span><br /> <br /> <br /> <br /> <br /> <br /> <br /> ASCA) - Palermo, 22 mag - <br /> <div> </div> <br />

<div> I Carabinieri del Ros hanno individuato e sgominato un clan transnazionale guidato da Leonardo Badalamenti, figlio di Tano storico boss di Cinisi, impegnato nella gestione truffaldina di titoli di credito venduti per centinaia di milioni di dollari ai danni di istituti di credito esteri, arrestando 20 persone in Italia, Spagna, Venezuela e Brasile nell'operazione antimafia denominata 'Centopassi'. Tutti i fermati sono accusati di associazione mafiosa, corruzione, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e trasferimento fraudolento di valori.<br /> <br /> Sequestrati beni per oltre 5 milioni di euro tra aziende e quote societarie. Al centro delle indagini del Ros alcuni imprenditori ritenuti espressione di famiglie mafiose attivi sia in Toscana sia nella realizzazione di opere residenziali e turistiche in provincia di Palermo.<br /> <br /> dod/cam/rob </div> <br /> <div> </div> <br /> <div> <a href="http://www.asca.it/regioniMAFIA__SGOMINATO_CLAN_BADALAMENTI_JR__20_ARRESTI_IN_ITALIA_E_ALL_ES TERO-399528-sicilia-16.html"><span style="color: #810081;">http://www.asca.it/regioniMAFIA__SGOMINATO_CLAN_BADALAMENTI_JR__20_ARRESTI_IN_ITALIA_E_ALL_ES TERO-399528-sicilia-16.html</span></a></div> <br />

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