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05/05/2013
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Referendum, il Pd chiede di abbassare i toni


Dopo l'appello di Bagnasco. Puglisi: " una consultazione locale "
ELEONORA CAPELLI
DOPO la presa di posizione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, il referendum sui fondi alle materne paritarie private esce definitivamente dai confini della consultazione amministrativa locale. Creando non poche difficolt nel fronte del" B " e nel Pd. Teniamo la questione confinata qui- chiede Giovanni Sedioli, ex assessore regionale, promotore dell'appello a votare B sottoscritto da molti docenti, tra cui Franco Frabboni e Luigi Guerra- Bagnasco ne fauna questione generale, ma io conti-

PD IN CAMPO
Pd schierato per i fondi alle materne cattoliche. Da sinistra: Simona Lembi, Raffaele Donini, Virginio Merola e Francesca Puglisi

taglie politiche altre - dice Puglisi - stiamo con i piedi ben piantati per terra. Nessuno qui ha messo in discussione la legge nazionale di parit (citata da Bagnasco, ndr), cerchiamo di non ampliare il referendum oltre Bologna. La questione nazionale ben diversa. Del resto, dal giorno dopo il referendum bisogner sedersi tutti allo stesso tavolo per trovare una soluzione per questi bambini. Stiamo alla concretezza, al di l anche dell'esito finale. Un esito che sta a cuore tanto ai referendari quanto al fronte del "B": ieri al termine della processione per la discesa

in citt della Madonna di San Luca, i fedeli hanno ricevuto volantini che invitavano a votare B distribuiti sul marciapiedi davanti a San Pietro. Il referendum ha ormai travalicato i confini territoriali: ieri Elena Centemero, responsabile scuola del Pdl, ha detto: Ha ragione il cardinale Bagnasco, dietro questo referendum c' solo una miopia ideologica. Il segretario Pd, Raffaele Donini, glis sa: Per quello che riguarda noi - dice - continueremo a spiegare le nostre ragioni a sostegno dell'amministrazione. Anche per il parlamentare Pd Sergio Lo Giudice, il referendum

lega elementi che non dovrebbero essere sovrapposti: la difesa della scuola pubblica e la necessit per il Comune di far fronte alle esigenze di tutte le famiglie. Nella tensione per l'esito della consultazione, ieri anche un piccolo "giallo" su un sondaggio telefonico. Un'ascoltatrice di Radio Citt Fujiko denuncia di aver ricevuto una telefonata sulla consultazione comunale, il Comune assicura di non aver commissionato alcun sondaggio. Sapere come andr a finire il 26 maggio ormai interessa a molti, anche fuori da Bologna.
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nuo a pensare che cos facendo non si fa un buon servizio ai cittadini bolognesi. Non sono imbarazzato dalla sua vicinanza, mavotando al referendum non si interviene in una discussione generale. Si tratta di difendere un atto di buona amministrazione locale che consente a tutti i bambini bolognesi di avere una b uona scuola. Lo stesso invito viene dalla senatrice del Pd Francesca Puglisi, che in tempi non sospetti aveva invitato il suo partito a dialogare con i referendari, per evitare spaccature. Spero che il quesito non venga usato per bat-

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