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Sussidi Quaresima

Lora di Ges
La Via della Croce secondo levangelista Giovanni
Introduzione Nella contemplazione dell ora di G es, lora per cui venuto, intendiamo vivere con lui l amore e la passione per il Padre e per i fratelli. Ci sia dato di imparare il segreto della croce, ci sia dato, dal santo e vivificante S pirito, forza di Dio, di imparare lamore che abit Ges in quellora. Egli ci aveva con s in quelle or e, ma solo oggi, adesso, qui, noi possiamo dire il nostro s allobbedienza e allamore che salva il mondo. Canto: Misericordias Domini, in aeternum cantabo. (La Famiglia cristiana nella casa del P adre, Elledici, Torino 20024 n 677).

ora di Ges, cio lora della sua passione, morte, sepoltura e risurrezione, la pi alta manifestazione di Dio e del suo amore per noi: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perch chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perch il mondo si salvi per mezzo di lui (Gv 3,16-17). Il discepolo, nell ora di G es, sta, dimora con il Maestro che v a incontr o alla passione, alla mor te e alla tremenda sepoltura. Il Padre glorifica il Figlio suo, lo aiuta a morire. La croce la gloria di Dio, la manifestazione pi alta dellamore: cos Dio ama me, te, tutti e tutto ci che vive, sino al compimento!

Lunzione a Betania. Miniatura ottoniana del X secolo. B iblioteca municipale di Treviri (Germania).

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I STAZIONE - L UNZIONE DI BETANIA 1 lettore: Sei giorni prima della Pasqua, Ges and a Betania, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecer o una cena: M arta ser viva e Lazzar o era uno dei commensali. M aria allora, presa una libbr a di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Ges e li asciug con i suoi capelli, e tutta la casa si riemp del profumo dellunguento. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: Perch questolio profumato non si v enduto per tr ecento danari per poi darli ai po veri?. Questo egli disse non per ch glimportasse dei poveri, ma per ch era ladr o e, siccome tenev a la cassa, prendeva quello che vi mettev ano dentro. Ges allora disse: Lasciala fare, perch lo conser vi per il gior no della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me (Gv 12,1-8). 2 lettore: Signore Ges, che fosti pr ofumato per la tua sepoltura da Maria, accogli, nel gesto di questa discepola, lamore del mio cuore e il dono della mia vita v ersata per te; possa, il pr ofumo soav e di questa offer ta pr eziosa, riempire la mia casa e la Chiesa. Canto: In te la nostra gloria oppure Ti saluto o croce santa (La Famiglia cristiana nella casa del Padre, nn 512-522). II STAZIONE - GES ENTRA IN GERUSALEMME 1 lettore: Il giorno seguente, la gr an folla che er a venuta per la festa, udito che Ges veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e usc incontr o a lui gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del S ignore, il r e di I sraele!. Ges, trovato un asinello, vi mont sopra, come sta scritto: Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledr o d asina. S ul momento i suoi discepoli non compresero queste cose; ma quando Ges fu glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di lui e questo gli av evano fatto (Gv 12,12-16). 2 lettore: Come gli antichi re, tu entri, Signore, nella regale citt di D avide: Gerusalemme, citt di pace. Tu sei suo Re e suo P astore: per lei, per il tuo popolo, per tutti noi, tu entri per morire e risorgere, per ricomprare a prezzo della tua vita, tutti. Vorremmo stendere non i nostri mantelli ma le nostr e persone dinanzi a te e accoglier ti, Signore e Salvatore nostro. Canto

III STAZIONE - GES LAVA I PIEDI AI SUOI DISCEPOLI 1 lettore: Prima della festa di Pasqua Ges, sapendo che era giunta la sua or a di passar e da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li am sino alla fine. Mentre cenavano, quando gi il diav olo aveva messo in cuore a G iuda Iscariota, figlio di S imone, di tradirlo, Ges sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritor nava, si alz da tav ola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attor no alla vita. Poi vers dellacqua nel catino e cominci a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugar li con l asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: Signore, tu lavi i piedi a me?. Rispose Ges: Quello che io

Ges lava i piedi ai discepoli. Icona etiopica, Atelier del monastero di Bose.

faccio, tu or a non lo capisci, ma lo capir ai dopo. Gli disse Simon Pietro: Non mi laverai mai i piedi!. Gli rispose Ges: Se non ti laver, non avrai parte con me. Gli disse Simon Pietro: Signore, non solo i piedi ma anche le mani e il capo!. Soggiunse Ges: Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti. Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: Non tutti siete mondi. Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: Sapete ci che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perch lo sono. Se dunque io, il Maestro e Signore, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti lesempio, perch come ho fatto io, facciate anche voi (Gv 13,1-15).
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2 lettore: Con il lavare i piedi ai tuoi, G es, hai significato il tuo spogliamento e il dono della tua vita, come pane spezzato, come vino v ersato; per questo gesto eucaristico, insegnaci il vero significato del tuo comando: fate questo in memoria di me; il tuo Spirito renda anche noi pane buono per la vita del mondo . Canto IV STAZIONE - GES ANNUNZIA IL TRADIMENTO 1 lettore: Dette queste cose, G es si commosse pr ofondamente e dichiar: In verit, in verit vi dico: uno di voi mi tradir. I discepoli si guar darono gli uni gli altri, non sapendo di chi par lasse. Ora uno dei discepoli, quello che G es amava, si trovava a tavola al fianco di Ges. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: Di, chi colui a cui si riferisce?. Ed egli reclinatosi cos sul petto di Ges, gli disse: Signore, chi ?. Rispose G es: colui per il quale intinger un boccone e glielo dar. E intinto il boccone, lo pr ese e lo diede a G iuda I scariota, figlio di S imone. E allor a, dopo quel boccone, satana entr in lui. Ges quindi gli disse: Quello che devi far e fallo al pi pr esto. Nessuno dei commensali cap per ch gli av eva detto questo , alcuni infatti pensavano che, tenendo G iuda la cassa, G es gli avesse detto: Compra quello che ci occorre per la festa, oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Preso il boccone, egli subito usc. Ed era notte (Gv 13,21-30). 2 lettore: Uno dei tuoi, uno dei Dodici, Ges, forse deluso, ti consegna alla morte; lora delle tenebre ed esse ti avvolgono, dolce Signore tutto luce; esse abitano G iuda, i tanti Giuda di ieri e di oggi. Non ti dar un bacio come Giuda, bevendo alla tua coppa e mangiando il tuo pane (cf liturgia bizantina), v oglio condividere la passione per il Padre tuo e lamore per tutti i traditori e disgraziati della terra, per quelli come me, peccatori. Canto V STAZIONE - L ADDIO AI DISCEPOLI 1 lettore: Allora disse Ges: Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho gi detto ai G iudei, lo dico or a anche a v oi: dove vado io voi non potete v enire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato , cos amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amor e gli uni gli altri N on sia turbato il v ostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve lavrei detto.

Io vado a prepararvi un posto; quando sar andato e vi avr preparato un posto, ritorner e vi prender con me, perch siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via. Gli disse Tommaso: Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?. Gli disse Ges: Io sono la via e la verit e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre; fin da or a lo conoscete e lo av ete veduto. Gli disse F ilippo: Signore, mostraci il Padre e ci basta. Gli rispose Ges: Da tanto tempo sono con v oi e tu non mi hai conosciuto , Filippo? Chi ha visto me ha visto il P adre. Come puoi dir e: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel P adre e il P adre in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che in me compie le sue oper e. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. In verit, in verit vi dico: anche chi crede in me, compir le opere che io compio e ne far di pi grandi, perch io vado al Padre (Gv 13,33-35; 14,1-12). 2 lettore: Nella tua Persona, amabile Signore, ci dato di vedere il Padre: chi ha visto te ha visto il P adre. La tua Passione gloriosa e dolorosa, manifesta lamore del Padre che ci fai conoscere e ci doni. G es, fratello nostro, ti riconosco e ti adoro come la Verit assoluta e liberante, come la Via per entrare nel Padre, come la Vita ineffabile e senza fine. Canto VI STAZIONE - L A PREGHIERA DI GES 1 lettore: Alzti gli occhi al cielo , Ges disse: P adre, giunta lora, glorifica il Figlio tuo, perch il Figlio glorifichi te. Poich tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perch egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa la vita eter na: che conoscano te, lunico vero Dio, e colui che hai mandato , Ges Cristo. Io ti ho glorificato sopr a la terra, compiendo l opera che mi hai dato da far e. E or a, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che av evo presso di te prima che il mondo fosse. H o fatto conoscer e il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo . Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osser vato la tua parola. [] Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato , per ch sono tuoi. I o non sono pi nel mondo; essi inv ece sono nel mondo , e io v engo a te. P adre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perch siano una cosa sola, come noi. [...] Come tu mi hai mandato nel mondo, anchio li ho mandati nel mondo; per lor o io consacro me stesso, perch siano anchessi consacrati nella verit. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; per ch tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch essi in

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2 lettore: Dopo che ti eri tutto consegnato nella lav anda dei piedi, Ges, terminata la cena, nella tua preghiera sacerdotale chiedi al P adre la risurr ezione e tutti color o che egli ti ha dato. Ci riveli dunque che siamo ammessi alla comunione di vita con te e il P adre nello Spirito Santo, tu che hai dato te stesso per farci uno come tu e il P adre siete Uno. Perch la tua Chiesa sia una, noi ti pr eghiamo. Canto VII STAZIONE - GES ARRESTATO E CONDANNATO 1 lettore: Detto questo , Ges usc con i suoi discepoli e and di l del torr ente Cedron, dove cera un giar dino nel quale entr con i suoi discepoli. A nche Giuda, il tr aditore, conosceva quel posto , perch Ges vi si ritir ava spesso con i suoi discepoli. Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si rec l con lanterne, torce e armi. Ges allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: Chi cercate?. Gli risposero: Ges, il Nazareno. Disse loro Ges: Sono io!. Vi era l con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse: Sono io, indietreggiarono e caddero a terra. D omand lor o di nuo vo: Chi cer cate?. Risposer o: Ges, il Nazareno. Ges replic: Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano. Perch si adempisse la parola che egli aveva detto: Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato . Allora il distaccamento con il comandante e le guar die dei Giudei afferrarono Ges, lo legarono e lo condussero via (Gv 18,1-9.12 a). 2 lettore: Perch stramazzano a terra, Signore, i tuoi aggressori? Forse perch hanno sentito che tu sei: Io sono! Il Dio dei Padri e di Mos, il Dio dellalleanza. Noi adoriamo il mistero della tua consegna: non sono gli uomini a prenderti, sei tu che consegni liberamente la tua vita quando vuoi e la ripr endi quando vuoi. Per la tua libert di Figlio, per la tua obbedienza che ti conduce al macello come agnello mite, abbi piet di noi. Canto VIII STAZIONE - IL TRADIMENTO DI PIETRO 1 lettore: Lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di C aifa, che er a sommo sacer dote in quell an-

2 lettore: I capi del tuo popolo e i pagani, tutti ti accusano, Ges, ti respingono: le tenebre vogliono uccidere la luce; anche Pietro nega di conoscerti, dopo tanta familiarit e amore. Adoriamo la tua solitudine e la tua bellezza, Signore, Verit ineffabile. G li uomini, a te, pr eferiscono Barabba! Fa che cessi la violenza sugli innocenti per l ingiusto giudizio che hai soffer to. Canto IX STAZIONE - GES FLAGELLATO E CONDANNATO A MORTE 1 lettore: Allora Pilato fece prendere Ges e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli miser o addosso un mantello di porpor a; quindi gli v enivano dav anti e gli dicev ano: S alve, r e dei Giudei!. E gli davano schiaffi. Pilato intanto usc di nuovo e disse loro: Ecco, io ve lo conduco fuori, perch sappiate che non trovo in lui nessuna colpa . Allora Ges usc, por tando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: Ecco luomo!. Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie, gridarono: C rocifiggilo, cr ocifiggilo!. Disse lor o P ilato: Prendetelo voi e cr ocifiggetelo; io non tr ovo in lui nessuna colpa. Gli risposero i Giudei: Noi abbiamo una legge e secondo questa legge dev e morir e, per ch si fatto F iglio di Dio (Gv 19,1-16).
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noi una cosa sola, perch il mondo creda che tu mi hai mandato. [] E io ho fatto conoscer e loro il tuo nome e lo far conoscere, perch lamore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro (Gv 17,1-6.9.11.18-21.26).

no. Caifa poi er a quello che av eva consigliato ai G iudei: meglio che un uomo solo muoia per il popolo. Intanto Simon Pietro seguiva Ges insieme con un altro discepolo. [...] Intanto Simon Pietro stava l a scaldarsi. G li dissero: Non sei anche tu dei suoi discepoli?. E gli neg e disse: Non lo sono. Ma uno dei ser vi del sommo sacer dote, parente di quello a cui P ietro av eva tagliato l orecchio, disse: Non ti ho forse visto con lui nel giar dino?. Pietro neg di nuo vo, e subito un gallo cant. A llora condussero Ges dalla casa di C aifa nel pr etorio. E ra l alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Usc dunque P ilato verso di lor o e domand: Che accusa por tate v erso questuomo? [...] Allora Pilato gli disse: Dunque tu sei r e?. Rispose Ges: Tu lo dici; io sono r e. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per r endere testimonianza alla v erit. Chiunque dalla v erit, ascolta la mia v oce. Gli dice P ilato: Che cos la v erit?. E detto questo usc di nuovo verso i G iudei e disse lor o: Io non tr ovo in lui nessuna colpa. Vi tra voi lusanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?. Allora essi gridar ono di nuo vo: N on costui, ma B arabba!. B arabba er a un brigante (Gv 18,12b-15.2527.28-29.37-40).

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2 lettore: Sei coperto del sangue della flagellazione, della coronazione di spine e delle per cosse; ti hanno v estito di porpora come Re Divino e sei bellissimo, dolce Signore. Ecco luomo! Tu sei la bellezza dell Adamo ritrovato, libero, innocente, in piedi, tutto con il P adre. Sei coperto delle perle preziose e gloriose del tuo sangue: hai la veste tinta di rosso, hai pigiato da solo nel tino dei tuoi nemici e li hai annientati, il peccato e la morte (cf Isaia 63). Tu sei mio Re, mio dolce Salvatore e Signore. Tu sei mio Re, mia Verit, mio Dio. Canto X STAZIONE - GES CROCIFISSO 1 lettore: Essi allora presero Ges ed egli, portando la cr oce, si avvi v erso il luogo del C ranio, detto in ebr aico Golgota, dove lo cr ocifissero e con lui altri due, uno da una par te e uno dallaltra, e Ges nel mezzo. Pilato compose anche liscrizione e la fece porr e sulla cr oce; vi er a scritto: Ges il Nazareno, il re dei Giudei. Molti Giudei lessero questa iscrizione, perch il luogo dove fu crocifisso Ges era vicino alla citt; er a scritta in ebraico, in latino e in greco. I sommi sacerdoti dei G iudei dissero allora a Pilato: Non scriv ere: il r e dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei. Rispose Pilato: Ci che ho scritto, ho scritto (Gv 19,17-22). 2 lettore: Adesso sei intr onizzato, Signore, sul trono dellamore. Adesso manifesta la gloria, cio il peso, di D io: impariamo chi D io! La tua cattedra, D ivino Maestro, dalla culla di B etlemme, si compie sulla croce gloriosa: tu ci hai insegnato l amore che il Padre e lo Spirito Santo; ci hai insegnato e donato la tua liber t di Figlio. Lungo le strade della nostra terra, molti giovani, donne, uomini, bambini, non si sentono amati da nessuno: possano alzare lo sguardo alla tua croce, al trono dell amore e sentirsi avv olti dal fuoco della tua passione per loro: il tuo amore li salvi e li consoli, la speranza e la gioia li abiti. Canto

XI STAZIONE - LE VESTI DI GES TIRATE A SORTE 1 lettore: I soldati poi, quando ebber o cr ocifisso Ges, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. O ra quella tunica er a senza cuciture, tessuta tutta dun pezzo da cima a fondo. Perci dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Cos si adempiva la Scrittura: Si son divise le mie v esti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio cos (Gv 19,23-24). 2 lettore: Il salmo che pregavi, mentre ti crocifiggevano, si tutto avverato: hanno forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano: si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte (salmo 22/21,17-19). Nonostante la tua incrollabile fiducia nel P adre e la tua lode, anch egli sembra lontano mentre tu scendi sino alle profondit orrende della morte.Ti sei fatto peccato per noi. Tu porti i peccati di tutti ed il castigo che pesava su di noi, si abbattuto su di te. Tu sei il pr opiziatorio, il coperchio dellArca dove abita Dio, asperso del tuo proprio sangue per la salvezza di tutti noi. Noi siamo la tua veste, S ignore, siamo ossa delle tua ossa e carne della tua carne, l umanit di cui ti sei rivestito ed ora ci immergi con te nella morte per annullare il peccato e il suo salario. Non permettere che la tua veste sia divisa e stracciata; il tuo Spirito la faccia Uno con te e il Padre. Canto XII STAZIONE - GES E SUA MADRE 1 lettore: Stavano presso la cr oce di Ges sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Ges allora, vedendo la madre e l accanto a lei il discepolo che egli amav a, disse alla madre: Donna, ecco il tuo figlio!. P oi disse al discepolo: Ecco la tua madre!. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa (Gv 19,25-27). 2 lettore: Dallalto della croce, talamo delle tue nozze, o Nuovo Adamo, consegni alla Madre lumanit nuova che nasce dal tuo fianco nel sonno tr emendo della morte. La Madre tua primizia e M adre; la nuova Eva e la prima Figlia salvata. Noi tutti siamo il discepolo che consegni a

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Canto XV STAZIONE - L A SEPOLTURA DI GES

Canto XIII STAZIONE - L A MORTE DI GES 1 lettore: Dopo questo, Ges sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: Ho sete. Vi era l un vaso pieno daceto; posero perci una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostar ono alla bocca. E dopo av er ricevuto laceto, Ges disse: Tutto compiuto!. E, chinato il capo, spir (Gv 19,28-30). 2 lettore: Perch gridi, Signore, la tua sete? Tu hai sete del Padre, lui la tua acqua e il suo S pirito! Adesso il Padre risponde e ti d l acqua: lo S pirito da riv ersare su di noi. Dalle tue labbra riarse per la febbre e colpite, esce lalito di vita per lumanit che era come foglie morte, come ossa aride, sparse nella valle. Il tuo soffio nei battesimi, nelle cresime dei fedeli, nelle sacre ordinazioni, nel matrimonio, nella penitenza, nella santa unzione e nella divina E ucaristia, doni vita a tanti di noi che sono ancora mor ti e senza vita. Canto XIV STAZIONE - IL COLPO DI LANCIA 1 lettore: Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perch i corpi non rimanesser o in cr oce durante il sabato (er a infatti un gior no solenne quel sabato), chieser o a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fosser o portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi allaltro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti per da Ges e v edendo che era gi mor to, non gli spezzar ono le gambe, ma uno dei soldati gli colp il fianco con la lancia e subito ne usc sangue ed acqua. Chi ha visto ne d testimonianza e la sua testimonianza vera ed egli sa che dice il vero, perch anche voi crediate. Questo infatti avvenne perch si adempisse la Scrittura: Non gli sar spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto (Gv 19,31-37). 2 lettore: Non gli spezz erete alcun osso, era scritto dellagnello pasquale ucciso nella notte della liberazione; non ti spezzano alcun osso ma ti per cuotono come una roccia, come Mos nel deserto, e ti fendono perch dallo squarcio esca l acqua e il sangue che lav a e dona vita. linizio dei sacramenti della Chiesa da dove sempre nasce, come dal fianco di A damo, la nuo va E va,

1 lettore: Dopo questi fatti, Giuseppe dArimatea, che era discepolo di Ges, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a P ilato di pr endere il corpo di G es. Pilato lo concesse. Allora egli and e prese il corpo di Ges. Vi and anche Nicodemo, quello che in pr ecedenza era andato da lui di notte, e port una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di G es, e lo avv olsero in bende insieme con oli ar omatici, com usanza seppellire per i Giudei. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. L dunque deposer o Ges, a motivo della Preparazione dei Giudei, poich quel sepolcro era vicino (Gv 19,38-42). 2 lettore: Il tuo corpo santo, impr eziosito ed ornato del tuo sangue, con i rubini delle piaghe santissime, oggetto delle cure amorose dei tuoi discepoli, delle donne e di tua Madre. Profumato comeri da sei giorni e con altri oli, sei avvolto in bende come alla tua nascita e sei posto in una tomba nuova. Sei morto in un G iardino e sei sepolto nel Giardino per il riposo del sabato . I l S abato, delizia per ogni giudeo, lungo per l amore di coloro che attendono e spiano le prime luci del primo giorno dopo il sabato . Il silenzio avvolge il mistero della Roccia-Terra che racchiude Dio: gravida della Vita essa esploder. Lattesa spasimo: Sentinella, quanto manca della notte?. L, nella tua tomba, mio Signore, hai portato anche me; e quando nel battesimo questa r ealt ha toccato il mio corpo io sono passato dalla mor te alla vita. D inanzi alla tua tomba io comprendo il mister o e la r ealt del mio battesimo allorch sono morto nella tua morte, sono stato sepolto con te e sono risorto con te. Amen. Gloria a te, Signore Ges! Tutti: Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nellattesa della tua venuta. Canto Preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre e per lacquisto delle sante indulgenze: Padre nostro che sei nei cieli Ave, o Maria Gloria al Padre

Cristina Cruciani

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Maria. E cos ci hai dato tutto: il P adre, la tua vita, tua Madre! Tutto ci che tuo nostro. Il Re e la Regina sono svelati al Calvario perch a noi comunichi la tua divina regalit e fai di noi il popolo santo, un r egno di sacerdoti, re e profeti, come avevi promesso in antico.

Madre dei viventi. Tutto compiuto. Come era scritto. A noi non resta che alzare lo sguardo e guardare il Trafitto per essere salvati.

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