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LA SALUTE RIPRODUTTIVA DELLE DONNE RESIDENTI NEI PRESSI DEI TERMOVALORIZZATORI E DELLE DISCARICHE PER I RIFIUTI URBANI DEL LAZIO

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RIASSUNTO INTRODUZIONE. La gestione dei rifiuti pu avere un impatto sullambiente e sulla salute della popolazione esposta, tuttavia c' ancora molta incertezza sui possibili effetti sanitari. Gli esiti riguardanti la gravidanza e la nascita sono tra i pi studiati perch possibile espressione di un effetto a breve termine dellesposizione alle emissioni di discariche e termovalorizzatori. OBIETTIVO. Lobiettivo dello studio valutare lassociazione tra lesposizione agli inquinanti emessi dalle otto discariche del Lazio dai due termovalorizzatori per rifiuti ed alcuni esiti avversi della gravidanza. METODI. La popolazione oggetto di studio comprende i nati, tra il 2001 ed il 2010, da madri residenti durante il primo trimestre di gravidanza nei comuni che rientrano in un raggio di 5 Km dalle discariche, 5 km dal termovalorizzatore di San Vittore del Lazio, e 7 Km da quello di Colleferro. Attraverso la procedura di georeferenziazione degli indirizzi forniti dalle anagrafi dei comuni interessati, stato possibile attribuire ad ogni donna in gravidanza i valori di concentrazione dellH2S emesso dalle discariche e del PM10 emesso dai termovalorizzatori ottenuti da modelli di dispersione eseguiti da ARPA Lazio. Lassociazione tra le diverse esposizioni e gli esiti riproduttivi (rapporto tra i sessi, nati pretermine, basso peso alla nascita, basso peso alla nascita tra i nati a termine, piccoli per et gestazionale, gemellarit, malformazioni congenite compatibili con la vita) stata studiata mediante un modello di regressione logistica multivariato, aggiustando per fattori demografici ed ambientali. Nella valutazione relativa ai termovalorizzatori, lo studio utilizza un disegno pre/post: nel modello stato inserito un termine di interazione tra lesposizione al PM10 derivante dagli impianti ed una variabile che distingue le nascite prima e dopo lattivazione dei termovalorizzatori nel 2002. RISULTATI. I soggetti in studio sono 16,847 e 2,056, nati da madri residenti nelle aree interessate rispettivamente dalle otto discariche e dai due termovalorizzatori durante il primo trimestre di gravidanza nel periodo 2001-2010.I risultati non mostrano alcuna relazione con linquinamento prodotto dalle discariche e con il PM10 prodotto dai termovalorizzatori per nessuno degli esiti considerati.

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CONCLUSIONI. I risultati di questo studio mostrano che i nati da madri residenti nei pressi delle otto discariche e dei termovalorizzatori di Colleferro e San Vittore del Lazio non presentano particolari effetti avversi dovuti alle esposizioni considerate.

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INTRODUZIONE La gestione dei rifiuti (la produzione, la raccolta, la trasformazione, il trasporto e lo smaltimento) pu avere un impatto sullambiente e sulla salute e rappresenta spesso una preoccupazione per la popolazione interessata. Tuttavia, nonostante siano numerosi gli studi pubblicati epidemiologici sulle popolazioni che vivono in prossimit delle discariche e dei termovalorizzatori/inceneritori, c' ancora molta incertezza scientifica sui possibili effetti sanitari della gestione dei rifiuti. Tra gli esiti messi in relazione allesposizione alle discariche e ai termovalorizzatori, quelli riguardanti la gravidanza e la nascita sono tra i pi studiati perch possibile espressione di un effetto a breve termine. Il presente studio intende valutare: la salute riproduttiva delle donne residenti intorno ai termovalorizzatori di Colleferro e di San Vittore, impianti di incenerimento ad alta temperatura, entrati in esercizio alla fine del 2002, finalizzati alla produzione di energia elettrica il cui combustibile costituito dal combustibile derivato da rifiuti urbani (CDR); la salute riproduttiva delle donne residenti intorno alle discariche per rifiuti solidi urbani (RSU) presenti nel Lazio nei comuni di Albano, Bracciano, Latina, Civitavecchia, Guidonia, Viterbo, Roccasecca e Colleferro. Lobiettivo dello studio valutare lassociazione tra lesposizione agli inquinanti emessi dagli impianti in studio e alcuni eventi avversi della gravidanza: rapporto tra i sessi alla nascita, nascite gemellari, nascite pretermine, piccoli per et gestazionale, basso peso alla nascita e basso peso alla nascita nei nati a termine, malformazioni congenite. Nel caso dei termovalorizzatori, si vogliono verificare due ipotesi: innanzitutto se gli esiti di gravidanza delle donne residenti nelle aree in studio siano in qualche modo associati allinquinamento di fondo del territorio provocato dalle molteplici fonti; in secondo luogo, si vuole verificare se lavvio delle attivit (nel 2002) dei due termovalorizzatori abbia costituito un ulteriore fattore di rischio riproduttivo per la popolazione esposta agli inquinanti prodotti dagli impianti.

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METODI Caratteristiche degli impianti in studio Termovalorizzatori Il termovalorizzatore di Colleferro occupa una superficie di circa 30,000 mq ed costituito da due linee di trattamento: la prima linea stata attivata nel mese di Dicembre 2002, la seconda operativa da Giugno del 2003. Ciascuna delle due linee autorizzata allo smaltimento di 110,000 t/anno di CDR, corrispondenti ad una quantit massima giornaliera di circa 334 t/giorno. Nel 2009 limpianto di Colleferro stato sequestrato per diversi mesi dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Roma per numerosi reati, tra cui attivit organizzata per traffico illecito di rifiuti, violazione dei valori limiti delle emissioni in atmosfera, combustione di pneumatici. Il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio si estende su una superficie di 50,422 mq. Attualmente limpianto dotato di una sola linea di esercizio, con la realizzazione prevista di due nuove linee, la superficie dellimpianto occuper unarea di 78,249 mq. Attivato nellAgosto del 2002, il termovalorizzatore autorizzato alla combustione di 304,150 t annue. Discariche Nel Lazio sono attualmente presenti dieci discariche per il trattamento dei RSU, situate nei comuni di Albano Laziale (RM), Bracciano (RM), Civitavecchia (RM), Roccasecca (FR), Colleferro (RM), Guidonia Montecelio (RM), Latina (LT), Roma, e Viterbo. Le due discariche situate nel comune di Latina, sono confinanti, e sono state quindi considerate in questo studio come un unico sito. Tutte le discariche sono attive da decine di anni, anche se le autorizzazioni allesercizio possono essere pi recenti. Per le caratteristiche degli impianti di trattamento considerati si rimanda alla relazione Valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente nei pressi delle discariche per i rifiuti urbani del Lazio. Area in studio Larea in studio comprende i comuni che rientrano in un raggio di 5 Km dal perimetro dei termovalorizzatori di San Vittore del Lazio e di 7 Km da quello di Colleferro. Per lo studio sulle discariche sono compresi i comuni che rientrano in un raggio di 5 Km dal

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perimetro delle discariche.I perimetri degli impianti sono stati geocodificati utilizzando il software GIS (Geographic Information System). Popolazione in studio Le anagrafi dei comuni interessati hanno fornito lelenco delle donne residenti al 1 Gennaio 1996, o successivamente entrate fino al 31 Dicembre 2008, le relative date di nascita, di morte, di emigrazione ed immigrazione nel comune e lindirizzo di residenza. Gli indirizzi di residenza sono stati geocodificati. Tramite una procedura di record linkage con larchivio dei Certificati di Assistenza al Parto (CedAP), che registra tutte le nascite avvenute nella regione Lazio a partire dal 2001, sono stati selezionati tutti i bambini nati nel periodo 01/01/2001-31/12/2008 da madri residenti nellarea in studio durante il primo trimestre di gravidanza. Diversamente, a causa dellindisponibilit di informazioni sulla residenza delle donne negli anni 2009 e 2010, i nati nel periodo 01/01/2009-31/12/2010 sono stati selezionati tramite linkage delle donne residenti nellarea al 31/12/2008 con le nascite registrate nel CedAP. Pertanto, si assunto che le donne residenti nellarea al 31/12/2008 lo fossero anche durante il primo trimestre delle gravidanze portate a termine negli anni 2009 e 2010. Dal CedAP stato possibile ricavare le informazioni relative alla madre, alla gravidanza e al parto. Larchivio non dispone della mobilit extra-regionale per cui lo studio non comprende i nati fuori dalla regione Lazio da madri residenti nellarea di interesse. Definizione degli esiti Sono stati analizzati i seguenti eventi avversi alla gravidanza: rapporto tra i sessi:rapporto tra il numero di nati maschi ed il numero totale di nati; nati pretermine: nati con et gestazionale <37 settimane, escludendo i gemelli; basso peso alla nascita: nati con peso <2500gr, escludendo i gemelli solo nello studio sulle discariche; basso peso alla nascita a termine: nati a termine con peso <2500gr, escludendo i gemelli ed i nati pretermine; piccoli per et gestazionale: neonati di peso in grammi inferiore o uguale al 10 percentile previsto per la settimana di gravidanza alla nascita e per sesso del neonato. Non sono disponibili curve di accrescimento italiane o europee

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affidabili, pertanto, come riferimento, stato utilizzato il 10 percentile della distribuzione del peso dei nati nella regione Lazio per il periodo considerato, per sesso e settimana di gravidanza. Sono stati esclusi i gemelli ed i nati da madri provenienti dalla regione indiana, costituzionalmente piccoli [1-5]; gemellarit: numero di parti gemellari. malformazioni congenite compatibili con la vita: Cartelle CEDAP con menzione di uno di questi codici ICD-9-CM: 741; 742.0; 742.3; 745; 746; 749.0; 749.1; 749.2; 750.3; 751.1; 751.2; 752.7; 753.1-753.9; 756.0; 756.4; 756.5; 756.6; 756.70; 756.71; 758.0; 758.3; 758.5; 759.7; 759.8 Caratteristiche materne Dagli archivi anagrafici e dallarchivio del CedAP stato possibile ottenere diverse informazioni relative alla madre; tra queste sono state selezionate tutte quelle potenzialmente correlate agli eventi in studio: et, nazionalit (italiana/straniera), titolo di studio (nessun titolo/licenza elementare/licenza media inferiore vs licenza media superiore/laurea), numero di parti precedentie status socio-economico (alto, medio-alto, medio, medio-basso, basso). Tale indicatore disponibile per tutte le sezioni di censimento del Lazio ed stato costruito sulla base di variabili raccolte al censimento 2001 [6]. Non stato possibile utilizzare le informazioni sullo stato civile e sulloccupazione materna, pur presenti nel CedAP, a causa dellelevato numero di dati mancanti. Caratteristiche ambientali La procedura di geocodifica degli indirizzi ha permesso di caratterizzare le aree in studio considerando diverse informazioni: residenza entro un buffer di 150 m da strade principali, definite sulla base delle informazioni presenti nel database della societ TeleAtlas; residenza entro un buffer di 1 Km dal fiume Sacco, interessato da una vasta contaminazione di beta-esaclorocicloesano a seguito del sotterramento di fusti di rifiuti provenienti dallimpianto chimico della zona; per lanalisi delle donne residenti nei pressi dei termovalorizzatori si tenuto anche conto della residenza a Colleferro Scalo, frazione del comune di Colleferro situata molto vicino al conglomerato industriale che include limpianto chimico di produzione del lindano attivo dagli anni 60.

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Esposizioni Termovalorizzatori Lesposizione al PM10 di fondo, derivante dallinquinamento stradale, industriale, e civile stato stimato su base regionale(http://www.arpalazio.net/main/aria/sci/#) ed ha permesso di assegnare la concentrazione media annua di questo inquinante ad ogni soggetto in studio per ottenere dati di esposizione. Il modello sviluppato da ARPA ha utilizzato il censimento delle emissioni del 2005 e si basa sulla integrazione delle catene modellistiche RAMS e FARM ed ha una risoluzione di 4*4 Km. Il modello lagrangiano a particelle SPRAY ver.5 (Arianet srl, Milano, Italia) stato utilizzato per simulare l'impatto dei termovalorizzatori sull'area in studio. Il modello simula il trasporto, la dispersione e la ricaduta degli inquinanti emessi su terreni complessi e con la presenza di ostacoli, seguendo il percorso di particelle fittizie nel flusso turbolento dellatmosfera. Per stimare la dispersione delle concentrazioni del PM10, scelto come inquinante tracciante, sono stati utilizzati: lorografia del territorio, i dati meteorologici le mensili (in particolare della le componenti della del vento e della e la temperatura), caratteristiche turbolenza bassa atmosfera

distribuzione oraria spaziale (orizzontale e verticale) delle emissioni inquinanti. Il modello restituisce la mappa delle concentrazioni al suolo relative allinquinante emesso dallimpianto, utilizzando una risoluzione di 500mx500m. Allo stesso modo stata simulata la dispersione del PM10 prodotto dal cementificio. Per ulteriori dettagli sul modello di dispersione si rimanda alla relazione tecnica di ARPA Lazio. Ad ogni nato sono stati attribuiti i valori di concentrazione del PM10 di background, termovalorizzatori, e cementificio sulla base dellindirizzo di residenza della madre. Le anagrafi non hanno fornito tutti gli indirizzi relativi alle variazioni di residenza allinterno dello stesso comune, quindi stato assunto che lindirizzo di residenza della madre, durante il primo trimestre della gravidanza, fosse quello registrato per il figlio al momento della nascita. Nella tabella che segue si riportano le statistiche descrittive (media, deviazione standard (DS), 25, 50, 75, 90 percentile e range interquartile, differenza tra il 75

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e il 25 percentile) (riferite ai soggetti della coorte) del PM10 prodotto dalle diverse fonti:

media PM 10 di background g/m 3 PM 10 termovalorizzatore ng/m 3 PM 10 cementificio ng/m 3

DS

p25

p50

p75

p90

p75-p25

9.73 2.99 62.65

1.66 1.04 23.17

8.00 2.20 49.88

9.82 3.30 72.42

10.86 3.80 81.60

12.03 4.00 84.08

2.86 1.60 31.72

importante osservare come il contributo espositivo del PM10 prodotto dai termovalorizzatori (2.99ng/m3) sia molto inferiore a quello del PM10 prodotto dal cementificio (62.65 ng/m3) e a quello del PM10 di background (9.73g/m3). In ogni caso, per i soggetti della coorte, vi una alta correlazione tra gli indicatori stessi (rterm/cem=0.76; rterm/back=0.65; rback/cem=0.61). Lesposizione aPM10 di background stata considerata come variabile categorica: bassa (0-50 percentile): 0<=PM10<=9.82 g/m3(gruppo di riferimento); media (50-90 percentile): 9.82g/m3<PM10<=12.03g/m3; alta (>90 percentile): PM10>12.03 g/m3.

A tutti gli indirizzi di residenza delle mamme dei nati in studio, anche per quelli nati nel periodo precedente lattivazione degli impianti, stato attribuito un valore di PM 10 prodotto dai termovalorizzatori: bassa esposizione (0-50 percentile): 0<PM10<=0.0033 g/m3 (gruppo di riferimento); media esposizione (50-83 percentile): 0.0033 g/m3<PM10<=0.004 g/m3; alta esposizione (>83 percentile): PM10>0.004 g/m3.

Lesposizione al cementificio stata classificata nel seguente modo:


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bassa (0-50 percentile): 0<=PM10<=0.072418 g/m3(gruppo di riferimento); media (50-90 percentile): 0.072418 g/m3<PM10<=0.084077 g/m3;
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alta (>90 percentile): PM10>0.084077g/m3.

Il cementificio in studio si trova nel comune di Colleferro, pertanto tutti i nati nel comune di San Vittore fanno parte del gruppo di riferimento. Discariche La valutazione dellesposizione della popolazione residente stata effettuata considerandole emissioni areali delle discariche espresse in termini di idrogeno solforato, o acido solfidrico (H2S), generate utilizzando il Landfill Gas Emissions (LGE) Model (sviluppato dalla US Environmental Protection Agency) e il modello di dispersione lagrangiano a particelle SPRAY. A questo scopo, per ogni discarica stata costruita una griglia regolare che approssima larea della discarica con una risoluzione di 125x125 m (celle) e sono stati calcolati i tassi di emissione di H 2S, per ogni cella. I parametri utilizzati per stimare le emissioni sono stati: il tempo di attivit, e quindi le informazione relative alle date di apertura e chiusura di ciascun settore della discarica, la capacit di contenimento del rifiuto, in termini di tonnellate di rifiuti e il tasso di ricevimento dei rifiuti. I tassi di emissione stimati da LGE sono stati considerati come dati di input per il modello lagrangiano. Il modello lagrangiano utilizza informazioni sulle emissioni, sulla orografia e sulla meteorologia. Questa procedura ha consentito la produzione di mappe di concentrazione media annuale dellacido solfidrico (H2S) specifiche per discarica. Nella tabella che segue si riportano le statistiche descrittive (media, deviazione standard (DS), 25, 50, 75, 90 percentile e range interquartile, differenza tra il 75 e il 25 percentile) (riferite ai soggetti della coorte) dellH2S emesso dalle discariche e del PM10 di fondo:

media H2S ng/m3 PM10 di background g/m3 3.76 12.24

DS 13.00 3.80

p25 0.77 8.39

p50 1.95 11.98

p75 3.86 14.86

p80 4.18 15.61

p90 6.98 17.69

p75-p25 3.09 6.47

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A tutti gli indirizzi di residenza delle mamme dei nati in studio stato attribuito un valore di H2S prodotto dalle discariche e lesposizione stata classificata nel seguente modo: bassa esposizione (0-50 percentile): 0<PM10<1.95ng/m3 (gruppo di riferimento); media esposizione (50-90 percentile): 1.95ng/m3<=PM10<=6.98ng/m3; alta esposizione (>90 percentile): PM10>6.98ng/m3.

Lesposizione aPM10 di background stata considerata come variabile categorica: bassa (0-50 percentile): 0<=PM10<11.98g/m3(gruppo di riferimento); media (50-90 percentile): 11.98g/m3<=PM10<=17.69g/m3; alta (>90 percentile): PM10>17.69g/m3.

Analisi statistica Sono state eseguite analisi descrittive delloccorrenza degli esiti in studio in relazione alle concentrazioni di PM10 e H2S emessedagli impianti, alle caratteristiche materne e alle caratteristiche ambientali dellareain studio. Gli odds ratio (OR, IC 95%) dellassociazione tra le esposizioni a PM 10 e gli esiti in studio sono stati calcolati mediante un modello di regressione logistica multivariato. Nella valutazione pre/post relativo ai termovalorizzatori, nel modello stato inserito un termine di interazione tra il PM10 prodotto dagli impianti di termovalorizzazione e una variabile (pre-post) che distingue i nati avvenuti prima del 2003, quando gli impianti non erano ancora stati messi in funzione, da quelli avvenuti dopo lattivazione di entrambi. In questo modo stato possibile valutare il cambiamento (post verso pre) nella frequenza degli esiti di gravidanza nelle aree pi esposte alle emissioni dei termovalorizzatori tenendo conto anche del trend temporale nelle aree non esposte [7-8]. A causa della collinearit tra le variabili espressione delle concentrazioni delle diverse fonti di emissione del PM10 (termovalorizzatori, cementificio, inquinamento atmosferico) (Tabella 3), i modelli di regressione logistica sono stati eseguiti separatamente per le tre esposizioni; nel modello logistico che ha valutato leffetto del PM10 prodotto dal cementificio e di quello di background si tenuto conto del concomitante effetto del PM10 prodotto dai termovalorizzatori.

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Tutti i modelli hanno tenuto conto di diversi fattori confondenti: sesso del bambino, impianto (discariche o termovalorizzatori),variabili riferite alle caratteristiche della madre (numero di parti precedenti, et, nazionalit, titolo di studio, livello socioeconomico) e altri fattori ambientali (distanza da strade ad alto traffico, residenza nellarea di Colleferro Scalo, distanza dal fiume Sacco).

RISULTATI Termovalorizzatori I soggetti in studio sono 2,056 nati da madri residenti nellarea in studio durante il primo trimestre di gravidanza nel 2001-2010. I bambini sono nati da 1,641 madri, il 76% delle quali tra il 2001 ed il 2010 ha avuto un solo figlio mentre il 22% ne ha avuti due. 540 bambini sono nati nel periodo precedente lattivazione dei termovalorizzatori. Il 69% dei bambini nato da madri di et compresa tra 21 e 34 anni e il 55% dei bambini un primogenito (Tabella 1). Il 94% dei bambini nato da madre italiana (tra le straniere soltanto una proveniente dalla regione indiana) e il 63% ha un livello socio-economico medio o medio-alto. Per un quarto dei nati inclusi nella coorte, i primi tre mesi di gravidanza della madre sono intercorsi prima della messa in funzione dellimpianto; il 17% dei nati risiedono o hanno madri che hanno risieduto nella zona molto esposta. Il 94% dei nati in analisi sono residenti nel buffer di 5 Km del termovalorizzatore di Colleferro. I livelli di esposizione alle emissioni degli impianti di Colleferro (1,925 nati) e San Vittore (131 nati) sono di ordine di grandezza diversi, pertanto la totalit dei nati in prossimit del secondo sito sono poco o non esposti: i nati nel buffer di 7 Km dal termovalorizzatore di Colleferro sono esposti mediamente a 9.9 g/m3 (DS=1.6) di PM10 mentre i nati nel buffer di 5 Km dallimpianto di San Vittore del Lazio a 7.1 g/m3 (DS=0.2). L11% dei nati risiedono a meno di 1 Km dal fiume Sacco, il 2% nellarea di Colleferro Scalo e quasi la met a meno di 150 m da strade principali. Tra i nati residenti nellarea maggiormente esposta ai termovalorizzatori non ce n nessuno contemporaneamente esposto anche ad alti livelli di PM10 di background e solo un 3% anche esposto al cementificio di Colleferro. Al contrario, nellarea caratterizzata da una media esposizione ai termovalorizzatori si registrano livelli elevati di esposizione al PM10 di background (32%) e a quello prodotto dal cementificio (28%).

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Nella Tabella 2 riportata la distribuzione degli esiti per categoria di esposizione ai termovalorizzatori e periodo, pre- (2001-2002) e post-inizio della loro attivit (20032010). Nel periodo considerato, si sono verificati 29 parti gemellari, di cui solo due relativi a donne residenti in zone associate ad alta concentrazione di PM10, pertanto non si ritenuto opportuno considerare tra gli esiti in studio anche la gemellarit. I bambini appartenenti alla coorte dei nati oggetto dello studio, erano per il 51.4% maschi, con un rapporto tra sessi alla nascita simile a quello che si riscontra nella popolazione generale (105-106 maschi ogni 100 femmine). Come atteso, gli esiti nascite pre-termine (116), nati di basso peso (135), nati a termine di basso peso (49), piccoli per et gestazionale (213) non sono eventi frequenti. La frequenza di nascite con basso peso, di nascita pretermine e di piccoli per et gestazionale diminuita nel complesso delle aree tra il periodo pre e post termovalorizzatore. Nella Tabella 4 sono riportate le stime delleffetto (Odds Ratio) dellesposizione ai livelli di inquinamento atmosferico (PM10background) sugli esiti oggetto dello studio. Il rapporto tra i sessi alla nascita nelle categorie a maggiore esposizione non si discosta da quello riscontrato nel gruppo di riferimento. Anche per gli altri esiti in studio non si evidenziano aumenti di rischio associati ai livelli di PM10 di background. Al contrario, tra i nati maggiormente esposti si osserva una riduzione del rischio di basso peso alla nascita tra i nati a termine (OR=0.19 IC 95% 0.05-0.81), tuttavia leffetto stimato basato solo su 3 casi. Risultati molto simili si sono osservati per il cementificio di Colleferro (Tabella 5). Gli esiti riproduttivi presi in esame non sembrano avere alcuna associazione con lintroduzione di una nuova esposizione quale il PM10 prodotto dai termovalorizzatori (Tabella 6). Tutti gli Odds Ratio sono vicini alla unit (o addirittura pi bassi) e tutti con ampi limiti di confidenza. Discariche Sono in studio 16,847 nati da madri residenti nellarea in studio durante il primo trimestre di gravidanza nel 2001-2010. Il 71.1% dei bambini nato da madri di et compresa tra 21 e 34 anni e il 56.1% dei bambini un primogenito (Tabella 7). L88.8% dei bambini nato da madre italiana e circa il 30% ha un livello socioeconomico medio o medio-alto. Solo il 2% dei nati nel periodo in studio risiedono o

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hanno madri che hanno risieduto nella zona ad alte concentrazione di H2S e di questi 1,684 bambini, il 17.2% risiede intorno alla discarica di Albano, il 18.1% alla discarica di Latina e il 58% risiede intorno alla discarica di Guidonia. Tra i nati residenti nellarea maggiormente esposta la maggior parte (71.2%) risiede a pi di 150m da strade principali. I livelli di esposizione ad elevate concentrazioni di PM10 di background sembrano essere maggiori nelle zone a media e alta concentrazione di H2S (18.8 e 19.2%) rispetto al riferimento (0.5%). Nella Tabella 8 riportata la distribuzione degli esiti per categoria di esposizione allH2S emesso dalle discariche. I nati oggetto dello studio, erano per il 51.2% maschi, con un rapporto tra sessi alla nascita simile a quello che si riscontra nella popolazione generale (105-106 maschi ogni 100 femmine). In questa coorte sono stati osservati 954 nati pre-termine, 817 nati di basso peso, 378 nati a termine di basso peso, 1,693 piccoli per et gestazionale, 510 parti gemellari e 417 malformazioni congenite compatibili con la vita. Non si osservano particolari associazioni grezze tra questi esiti e i livelli di esposizione ad H2S ad eccezione di un leggero aumento dei parti gemellari nelle zone ad alte concentrazioni (3.2% vs 2.6 del riferimento). Nella Tabella 9 sono riportate le stime delleffetto (Odds Ratio) dellesposizione ai livelli di H2S sugli esiti oggetto dello studio. Per tutti gli esiti in studio non si evidenziano aumenti di rischio associati ai livelli di esposizione ad H2S.

DISCUSSIONE E CONCLUSIONI I risultati di questo studio mostrano che i nati da madri residenti nei pressi dei termovalorizzatori e delle discariche per rifiuti urbani del Lazio non presentano particolari effetti avversi dovuti alle esposizioni considerate (PM10 dai termovalorizzatori e H2S dalle discariche). Per linterpretazione dei risultati dello studio importante prendere in rassegna i dati della letteratura. Tra gli eventi avversi alla gravidanza, quello pi studiato in relazione ad una esposizione residenziale a inceneritori, costituito dalle malformazioni congenite. Diversi studi evidenziano un rischio di malformazioni congenite in eccesso

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tra le persone che vivono vicino a inceneritori,ma l'evidenza complessiva pu essere considerata limitata [9]. Jansson et al. [10]hanno valutato se l'incidenza di labbro leporino e palatoschisi in Svezia fosse aumentata a seguito dellinizio di attivit di un impianto di incenerimento di rifiuti. I risultati di questo studio, basato sulle informazioni del registro centrale delle malformazioni e del registro delle nascite, non hanno mostrato un aumento del rischio. Lloyd et al.[11] hanno esaminato l'incidenza di parti gemellari tra il 1975 e il 1983 in due aree in prossimit di un termovalorizzatore chimico e di rifiuti urbani in Scozia: dopo laggiustamento per et materna, stato rilevato un aumento della frequenza dei parti gemellari in aree esposte a inquinamento atmosferico provocato dai termovalorizzatori. Nella stessa area, Williams et al.[12]hanno studiato il rapporto tra i sessi alla nascita, grazie a vari livelli di dettaglio geografico e utilizzando tecniche di mappatura tridimensionali: le analisi nelle aree residenziali a rischio di inquinamento atmosferico da termovalorizzatori hanno mostrato la presenza di uninversione del rapporto tra i sessi in alcune aree. Per studiare il rischio di natimortalit, mortalit neonatale e anomalie congenite letali nei nati da madri che risiedono vicino ai inceneritori (e forni crematori), Dummer et al. [13] hanno condotto uno studio geografico in Cumbria (Gran Bretagna). Dopo laggiustamento per classe sociale, anno di nascita, ordine di nascita e nascite multiple, stato riscontrato un aumento del rischio di morte per anomalie congenite, in particolare la spina bifida e i difetti cardiaci. Successivamente, Cordier et al. [14]hanno preso in esame comunit con meno di 50.000 abitanti che circondano i 70 inceneritori che hanno operato per almeno un anno dal 1988 al 1997 in Francia. Ad ogni comunit stata assegnata la concentrazione di inquinanti, stimata da modello gaussiano, per il numero di anni in cui l'impianto era operativo. I risultati sono stati aggiustati per anno di nascita, et materna, luogo di nascita, densit di popolazione, reddito familiare medio e, quando disponibile, traffico stradale locale. Il tasso di anomalie congenite era simile nelle comunit degli esposti e dei non esposti; solo alcuni sottogruppi di anomalie congenite, in particolare schisi facciale e displasia renale, erano pi frequenti nelle comunit esposte.Tango et al. [15] hanno indagato l'associazione tra gli eventi avversi alla gravidanza e la residenza delle madri entro 10 km da uno dei 63 inceneritori di rifiuti solidi urbani con emissioni di alti livelli di diossina in Giappone. Per calcolare il numero di casi attesi, sono stati utilizzati i tassi nazionali basati su tutti i nati vivi, le morti fetali e le morti infantili che si sono verificati nell'area di studio nel corso del

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1997 e 1998,considerando i diversi fattori di confondimento disponibili: et materna, et gestazionale, peso alla nascita, parti precedenti, precedenti morti fetali, e tipo di occupazione paterna. Nessuno degli esiti riproduttivi studiati ha mostrato eccessi statisticamente significativi a meno di 2 kmdi distanza dagli inceneritori. E stata riscontrata, tuttavia, una diminuzione statisticamente significativa del rischio di mortalit infantile e morti infantili con anomalie congenite allaumentare della distanza dai termovalorizzatori. Per quanto riguarda gli altri esiti riproduttivi, Xu et al. [16] hanno esplorato lassociazione tra basso peso alla nascita ed esposizione a particolato (PM10) durante la gravidanza, a Pittsburgh (USA), concludendo che c un aumento di 1.13 (IC95%=1.02-1.25) eventi avversi per aumento del range interquartile del PM10. Brauer et al. [17] hanno studiato limpatto dellesposizione a particolato sui piccoli per et gestazionale, basso peso alla nascita, e nascite pre-termine utilizzando i dati sanitari delle nascite, escludendo i parti gemellari, avvenute tra il 1999 ed il 2002 a Vancouver (Canada) ed hanno concluso che il particolato ultrafine un fattore di rischio per piccoli per et gestazionale e nascite pre-termine. Uno studio multicentrico prospettico condotto in Corea dal2001 al 2004 ha analizzato gli effetti dellesposizione a PM10nelle varie fasi della gestazione. [18] E risultato che lesposizione durante il secondo trimestre di gravidanza pu causare malformazioni nel nascituro (OR=1.16, IC95%=1.00-1.34), durante il primo trimestre pu causare ritardo nella crescita intrauterina, durante il terzo trimestre la nascita prematura. Il basso peso alla nascita, invece, sembra essere influenzato dallesposizione durante tutto il periodo della gravidanza. Salam et al. [19] hanno utilizzato i certificati di nascita dei bambini nati in California (USA) tra il 1975 ed il 1987 per risalire alla storia riproduttiva materna e al luogo di residenza al momento della nascita, ed hanno reperito le informazioni sui fattori socio-demografici materni e sullabitudine al fumo in gravidanza attraverso la somministrazione di questionari. I livelli mensili medi degli inquinanti sono stati determinati sulla base del codice di avviamento postale della residenza della madre al momento del parto. Attraverso lesecuzione di modelli di regressione lineare ad effetti misti risultato che ad un aumento di 20 g/m3 di PM10 associata una diminuzione del peso alla nascita di 21.7g (IC95%=1.1-42.2), ma, dopo laggiustamento per ozono, tale associazione non stata interamente confermata.

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Il progetto di Monitoraggio degli Inceneritori nel Territorio dellEmilia-Romagna (Moniter) [20] ha studiato lassociazione tra la residenza nei pressi di inceneritori e lincidenza di eventi avversi in gravidanza. I risultati non hanno evidenziato alcun effetto sul rapporto tra i sessi alla nascita, sulle nascite gemellari e sul basso peso alla nascita. Lesito piccoli per et gestazionale ha mostrato un trend debolmente significativo per livelli crescenti di esposizione. Lo studio ha invece rilevato unassociazione coerente e statisticamente significativa tra livelli di esposizione ad emissioni da termovalorizzatore e nascite pre-termine. Laumento progressivo del rischio in relazione agli indicatori di esposizione, lesteso set di variabili di confondi mento, le numerose analisi di sensibilit, la plausibilit biologica delleffetto depongono per una relazione causale. In sostanza, lesame della letteratura ha indicato solo delle possibili associazioni con la salute riproduttiva e lalterata frequenza di nati pre-termine sembra essere il dato pi rilevante. Questo studio, tuttavia non ha messo in evidenza nessuna associazione per questo esito. I risultati di questo studio vanno interpretati anche alla luce dei punti di forza e di debolezza riscontrati. Tra i punti di forza: 1. laccuratezza nella definizione dellesposizione delle madri durante il primo trimestre di gravidanza: a. la disponibilit di dati di coorte di popolazione, comprensivi di date di ingresso ed uscita di ogni donna dai comuni in studio, ha permesso sia di stabilire se la donna al momento della gravidanza fosse effettivamente residente nellarea dinteresse sia di accertare se il trimestre considerato ai fini della valutazione dellesposizione fosse intercorso prima o dopo la messa in funzione degli impianti; b. la georeferenziazione dei soggetti ha permesso di stabilire se la residenza della donna, durante il primo trimestre di gravidanza, fosse allinterno del buffer considerato come area di esposizione; 2. la disponibilit di informazioni sui confondenti:per evitare distorsioni delle stime di associazione, i risultati sono aggiustati per il potenziale effetto confondente di variabili individuali (et e posizione socio-economica della madre) ma soprattutto di variabili relative ad altri fattori di pressione ambientale

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(prossimit a strade ad alto traffico veicolare e/o a siti industriali, qualit dellaria); 3. Nel caso dei termovalorizzatori il confronto tra gli esiti avvenuti prima e dopo la messa in funzione degli impianti. Tra i limiti dello studio: 1. la potenza statistica dello studio , soprattutto nellesempio dei termovalorizzatori, decisamente ridotta a causa della bassa numerosit degli eventi; 2. stato considerato come periodo di esposizione soltanto il primo trimestre di gravidanza sebbene alcuni esiti avversi potrebbero essere associati allesposizione nel periodo successivo[18]; bisogna, tuttavia sottolineare che molto spesso labitazione durante tutto il periodo della gravidanza la stessa; 3. non stato possibile ricostruire la storia residenziale delle madri per poter associare la corretta esposizione durante i primi tre mesi di gravidanza. Si considerata infatti come prima scelta la residenza del figlio alla nascita e in assenza di questa la residenza della madre allinizio del follow-up; tale inaccuratezza, tuttavia, dovrebbe essere minima; 4. per i termovalorizzatori non stato possibile aggiustare per le variabili relative alle altre due fonti di esposizione a PM10, il cementificio e linquinamento dellaria, a causa multicollinearit ma stato necessario svolgere analisi separate per le tre fonti; 5. non stato possibile tenere conto dellabitudine al fumo della madre, notoriamente associata ad alcuni degli esiti studiati (nascite pretermine e basso peso alla nascita tra i nati a termine [21-22]); 6. nel CedAP non era disponibile linformazione sulla fecondazione assistita pertanto non stato possibile eliminare tali casi dallo studio (rilevanti specialmente ai fini dellanalisi della gemellarit); la numerosit di questi eventi tuttavia ridotta. In conclusione, questo studio non ha evidenziato particolari effetti dellesposizione agli impianti per il trattamento dei rifiuti urbani presenti nella regione Lazio sul verificarsi di eventi avversi alla gravidanza.

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(E) RAPPORTO SALUTE

BIBLIOGRAFIA 1. 2. Alexander G.R., Wingate M.S., Mor J., Boulet S., Birth outcomes of AsianIndian-Americans. Int J GynaecolObstet 2007 pp. 215-220. Kierans WJ, Joseph KS, Luo ZC, Platt R, Wilkins R, Kramer MS. Does one size fit all? The case for ethnic-specific standards of fetal growth. BMC Pregnancy Childbirth. 2008 Jan 8;8:1. 3. Davies DP, Senior N, Cole G, Blass D, Simpson K. Size at birth of Asian and white Caucasian babies born in Leicester: implications for obstetric and paediatric practices. Early Hum Dev. 1982;6:257263. doi: 10.1016/03783782(82)90119-0. 4. Wang X, Guyer B, Paige DM. Differences in gestational age-specific birthweight among Chinese, Japanese and White Americans. Int J Epidemiol. 1994;23:119 128. doi: 10.1093/ije/23.1.119. 5. Baolin Z, Ray Y, Feiqiu W, Baoqiong W. Comparison of birth weight by gestational age between China and the United States. Chinese Med J. 1997;110:148151. 6. Cesaroni G, Agabiti N, Rosati R, Forastiere F, Perucci CA. An index of socioeconomic position based on 2001 Census, Rome. EpidemiolPrev. 2006 Nov-Dec;30(6):352-7. 7. Lahmann PH, Wills RA, Coory M.. Trends in birth size and macrosomia in Queensland, Australia, from 1988 to 2005. PaediatrPerinatEpidemiol. 2009 Nov;23(6):533-41. 8. Glinianaia SV, Rankin J, Pless-Mulloli T, Pearce MS, Charlton M, Parker L.. Temporal changes in key maternal and fetal factors affecting birth outcomes: a 32-year population-based study in an industrial city. BMC Pregnancy Childbirth. 2008 Aug 19;8:39. 9. Porta D, Milani S, Lazzarino AI, PerucciCA, Forastiere F. - Systematic review of epidemiological studies on health effects associated with management of solid waste. - Environ Health. 2009 Dec 23;8:60. 10. Jansson B, Voog L: Dioxin from Swedish municipal incinerators and the occurrence of cleft lip and palate malformations. Int J Environ Stud 1989, 34:99-104.

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(E) RAPPORTO SALUTE

11.

Lloyd OL, Lloyd MM, Williams FL, Lawson A: Twinning in human populations and in cattle exposed to air pollution from incinerators. Br J Ind Med 1988, 45:556560.

12.

Williams FL, LawsonAB, Lloyd OL: Low sex ratios of births in areas at risk from air pollution from incinerators, as shown by geographical analyis and 3dimensional mapping. Int J Epidemiol1992, 21:311-319.

13.

Dummer TJ, Dickinson HO, Parker L: Adverse pregnancy outcomes around incinerators and crematoriums in Cumbria, north westEngland, 1956-93. J Epidemiol Community Health 2003, 57:456-461.

14.

Cordier S, Chevrier C, Robert-Gnansia E, Lorente C, Brula P, Hours M: Risk of congenital anomalies in the vicinity of municipal solid waste incinerators. Occup Environ Med 2004, 61:8-15.

15.

Tango T, Fujita T, Tanihata T, Minowa M, Doi Y, Kato N, Kunikane S, Uchiyama I, Tanaka M, Uehata T: Risk of adverse reproductive outcomes associated with proximity to municipal solid waste incinerators with high dioxin emission levels in Japan. J Epidemiol2004, 14:83-93.

16.

Xu X, Sharma RK, Talbott EO, Zborowski JV, Rager J, Arena VC, Volz CD. PM10 air pollution exposure during pregnancy and term low birth weight in Allegheny County, PA, 1994-2000. Int Arch Occup Environ Health. 2011 Mar;84(3):251-7. Epub 2010 May 23.

17.

Brauer M, Lencar C, Tamburic L, Koehoorn M, Demers P, Karr C. A cohort study of traffic-related air pollution impacts on birth outcomes. Environ Health Perspect. 2008 May;116(5):680-6.

18.

Kim OJ, Ha EH, Kim BM, Seo JH, Park HS, Jung WJ, Lee BE, Suh YJ, Kim YJ, Lee JT, Kim H, Hong YC. PM10 and pregnancy outcomes: a hospital-based cohort study of pregnant women in Seoul. J Occup Environ Med. 2007 Dec;49(12):1394-402.

19.

Salam MT, Millstein J, Li YF, Lurmann FW, Margolis HG, Gilliland FD. Birth outcomes and prenatal exposure to ozone, carbon monoxide, and particulate matter: results from the Children's Health Study. Environ Health Perspect. 2005 Nov;113(11):1638-44.

20.

Regione Emilia-Romagna. I Risultati del Progetto Moniter. Gli Effetti degli Inceneritori sullAmbiente e la Salute in Emilia-Romagna. Quaderni di Moniter 04<11. Bologna, Novembre 2011

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21.

Erickson AC, Arbour LT. Heavy smoking during pregnancy as a marker for other risk factors of adverse birth outcomes: a population-based study in British Columbia, Canada. BMC Public Health. 2012 Feb 6;12:102.

22.

Page RL 2nd, Slejko JF, Libby AM. A Citywide Smoking Ban Reduced Maternal Smoking and Risk for Preterm, Not Low Birth Weight, Births: A Colorado Natural Experiment. J Womens Health (Larchmt). 2012 Mar 8. [Epub ahead of print]

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Tabella 1 Caratteristiche descrittive dei nati per livelli di esposizione ad emissioni da termovalorizzatore

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Totale Caratteristiche della coorte 15-20 21-34 35-40 41-49 0 1 >=2 Italiana Straniera nessuno/elementari/medie superiori/universit Alto Medio-alto Medio Medio-basso Basso Missing Colleferro San Vittore del Lazio <= 1 Km Residente <=150 m <50 percentile 50 - 90 percentile >90 percentile <50 percentile 50 - 90 percentile >90 percentile n 2,056 43 1,423 547 43 1,128 755 173 1,937 119 1,211 845 172 623 681 395 97 88 1,925 131 217 42 1,015 996 762 298 1,171 678 207 % 100 2.1 69.2 26.6 2.1 54.9 36.7 8.4 94.2 5.8 58.9 41.1 8.4 30.3 33.1 19.2 4.7 4.3 93.6 6.4 10.6 2.0 49.4 48.4 37.1 14.5 57.0 33.0 10.1

Et della madre

Pre-termovalorizzatore Esposizione al PM10 da termovalorizzatore Bassa Media Alta n % n % n % 288 100 159 100 93 100 5 1.7 2 1.3 3 3.2 214 74.3 110 69.2 64 68.8 64 22.2 44 27.7 23 24.7 5 1.7 3 1.9 3 3.2 151 104 33 281 7 133 155 23 81 67 60 31 26 248 40 23 10 152 248 17 23 219 64 5 52.4 36.1 11.5 97.6 2.4 46.2 53.8 8.0 28.1 23.3 20.8 10.8 9.0 86.1 13.9 8.0 3.5 52.8 86.1 5.9 8.0 76.0 22.2 1.7 76 67 16 158 1 86 73 6 32 73 45 0 3 159 0 24 0 63 22 84 53 57 58 44 47.8 42.1 10.1 99.4 0.6 54.1 45.9 3.8 20.1 45.9 28.3 0.0 1.9 100.0 0.0 15.1 0.0 39.6 13.8 52.8 33.3 35.9 36.5 27.7 52 36 5 88 5 40 53 23 37 33 0 0 0 93 0 0 0 58 1 92 0 54 37 2 55.9 38.7 5.4 94.6 5.4 43.0 57.0 24.7 39.8 35.5 0.0 0.0 0.0 100.0 0.0 0.0 0.0 62.4 1.1 98.9 0.0 58.1 39.8 2.2

Post-termovalorizzatore Esposizione al PM10 da termovalorizzatore Bassa Media Alta n % n % n % 768 100 487 100 261 100 15 2.0 13 2.7 5 1.9 551 71.7 311 63.9 173 66.3 188 24.5 151 31.0 77 29.5 14 1.8 12 2.5 6 2.3 426 279 63 716 52 498 270 32 283 185 148 66 54 677 91 76 32 378 641 56 71 523 233 12 55.5 36.3 8.2 93.2 6.8 64.8 35.2 4.2 36.8 24.1 19.3 8.6 7.0 88.2 11.8 9.9 4.2 49.2 83.5 7.3 9.2 68.1 30.3 1.6 268 179 40 457 30 290 197 20 102 218 142 0 5 487 0 93 0 186 77 259 151 177 174 136 55.0 36.8 8.2 93.8 6.2 59.5 40.5 4.1 20.9 44.8 29.2 0.0 1.0 100.0 0.0 19.1 0.0 38.2 15.8 53.2 31.0 36.3 35.7 27.9 155 90 16 237 24 164 97 68 88 105 0 0 0 261 0 1 0 178 7 254 0 141 112 8 59.4 34.5 6.1 90.8 9.2 62.8 37.2 26.1 33.7 40.2 0.0 0.0 0.0 100.0 0.0 0.4 0.0 68.2 2.7 97.3 0.0 54.0 42.9 3.1

Numero di parti precedenti Nazionalit madre Titolo studio madre

Livello socioeconomico

Inceneritore Fiume Sacco Colleferro Scalo Strade principali PM10 background

PM10 cementificio

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Tabella 2 Distribuzione degli esiti in studio per livelli di esposizione ad emissioni da termovalorizzatore e periodo in studio (pre/post attivazione dei termovalorizzatori)

Nascite Esiti della gravidanza

Periodo Pre Post

Esposizione al PM10 da termovalorizzatore Bassa Media Alta n n n 288 159 93 768 487 261

Totale n 540 1516 n 269 788 41 75 39 96 15 34 66 147 8 21 % 49.8 52.0 7.6 4.9 7.2 6.3 2.8 2.2 12.2 9.7 1.5 1.4

Periodo n % n % n % Pre 142 49.3 76 47.8 51 54.8 Maschi (1) Post 405 52.7 244 50.1 139 53.3 Pre 18 6.3 13 8.2 10 10.8 Nascita pre-termine (2) Post 41 5.3 21 4.3 13 5.0 Pre 22 7.6 9 5.7 8 8.6 Basso peso alla nascita (3) Post 45 5.9 38 7.8 13 5.0 Pre 8 2.8 3 1.9 4 4.3 Basso peso alla nascita tra i nati a termine (4) Post 14 1.8 15 3.1 5 1.9 Pre 35 12.2 18 11.3 13 14.0 Piccoli per et gestazionale (5) Post 64 8.3 56 11.5 27 10.3 Pre 7 2.5 0 0.0 1 1.1 Gemellarit (6) Post 12 1.6 8 1.7 1 0.4 (1) Rapporto tra il numero di nati maschi ed il numero di nati femmine (2) Nati con et gestazionale <37 settimane, escludendo i gemelli (3) Nati con peso <2500gr (4) Nati a termine con peso <2500gr, escludendo i gemelli ed i nati pretermine (5) Neonati di peso in grammi inferiore o uguale al 10 percentile previsto per la settimana di gravidanza alla nascita e per sesso del neonato, esclusi i gemelli ed i nati da madri provenienti dalla regione indiana (6) Numero di parti gemellari

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Tabella 3 Correlazione tra le diverse fonti di esposizione

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PM10 termovalorizzatore PM10 background PM10 termovalorizzatore PM10 background PM10 cementificio 1 0.6535 0.7579 1 0.6058

PM10 cementificio

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(E) RAPPORTO SALUTE

Tabella 4 Associazione tra esposizione a PM10 di background ed esiti riproduttivi, odds ratio del modello di regressione logistica con aggiustamento per caratteristiche materne e ambientali

Esiti della gravidanza Maschi Nascita pre-termine Basso peso alla nascita Basso peso alla nascita tra i nati a termine Piccoli per et gestazionale OR 1.19 0.80 0.63 0.87 1.43

Esposizione al PM10 di background Media Alta I.C. 95% OR I.C. 95% 0.87 1.64 0.87 0.61 1.23 0.39 1.64 0.72 0.32 1.61 0.33 1.20 0.63 0.31 1.27 0.33 2.34 0.19 0.05 0.81 0.85 2.40 1.14 0.63 2.06

Tabella 5 Associazione tra esposizione a PM10 da cementificio ed esiti riproduttivi, odds ratio del modello di regressione logistica con aggiustamento per caratteristiche materne e ambientali

Esiti della gravidanza Maschi Nascita pre-termine Basso peso alla nascita Basso peso alla nascita tra i nati a termine Piccoli per et gestazionale OR 1.18 1.04 1.02 1.46 1.25

Esposizione al PM10 da cementificio Media Alta I.C. 95% OR I.C. 95% 0.96 1.46 0.72 0.51 1.03 0.66 1.64 1.15 0.53 2.52 0.67 1.55 0.68 0.33 1.41 0.76 2.82 0.68 0.20 2.24 0.89 1.75 0.93 0.52 1.66

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(E) RAPPORTO SALUTE

Tabella 6 Effetto dellesercizio del termovalorizzatore (Post verso Pre) sugli esisti riproduttivi nelle aree di media ed alta esposiz ione a PM10 da termovalorizzatori: odds ratio del modello di regressione logistica con aggiustamento per caratteristiche materne e ambientali

Esiti della gravidanza Maschi Nascita pre-termine Basso peso alla nascita Basso peso alla nascita tra i nati a termine Piccoli per et gestazionale OR 0.96 0.54 0.73 2.90 1.53

Esposizione al PM10 da termovalorizzatore Media Alta I.C. 95% OR I.C. 95% 0.61 1.52 0.81 0.47 1.41 0.22 1.37 0.50 0.18 1.43 0.32 1.66 1.09 0.46 2.62 0.62 13.59 0.69 0.14 3.47 0.74 3.14 1.06 0.46 2.46

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(E) RAPPORTO SALUTE

Tabella 7 Caratteristiche descrittive dei nati per livelli di esposizione ad emissioni da discariche

Esposizione a H2S Totale Caratteristiche materne e ambientali 15-20 21-34 35-40 41-49 0 1 2 >=3 Italiana Straniera nessuno/elementari/medie superiori/universit Alto Medio-alto Medio Medio-basso Basso Missing Albano Bracciano Latina Civitavecchia Guidonia Viterbo Roccasecca Colleferro <=150 m >150 m <50 percentile 50-90 percentile >90 percentile n 16,847 346 11,973 4,122 406 9,454 5,891 1,246 256 14,960 1,887 7,040 9,807 1,457 3,331 2,931 3,406 4,102 1,620 4,162 264 324 4,067 6,297 60 101 1,572 7,651 9,196 8,231 6,980 1,636 % 100.0 2.1 71.1 24.5 2.4 56.1 35.0 7.4 1.5 88.8 11.2 41.8 58.2 8.6 19.8 17.4 20.2 24.3 9.6 24.7 1.6 1.9 24.1 37.4 0.4 0.6 9.3 45.4 54.6 48.9 41.4 9.7 n 8,412 182 5,978 2,063 189 4,729 2,944 614 125 7,408 1,004 3,399 5,013 1,044 1,147 1,076 1,477 2,761 907 2,449 145 0 3,965 1,671 4 70 8 3,963 4,449 5,431 2,938 43 Bassa % 100.0 2.2 71.1 24.5 2.2 56.2 35.0 7.3 1.5 88.1 11.9 40.4 59.6 12.4 13.6 12.8 17.6 32.8 10.8 29.1 1.7 0.0 47.1 19.9 0.0 0.8 0.1 47.1 52.9 64.6 34.9 0.5 n 6,751 130 4,771 1,664 186 3,780 2,366 501 104 6,014 737 2,909 3,842 386 1,433 1,436 1,770 1,164 532 1,424 18 19 97 3,650 41 31 1,471 3,203 3,548 2,196 3,286 1,269 Media % 100.0 1.9 70.7 24.6 2.8 56.0 35.0 7.4 1.5 89.1 10.9 43.1 56.9 5.7 21.2 21.3 26.2 17.2 7.9 21.1 0.3 0.3 1.4 54.1 0.6 0.5 21.8 47.4 52.6 32.5 48.7 18.8 n 1,684 34 1,224 395 31 945 581 131 27 1,538 146 732 952 27 751 419 159 177 151 289 1 305 5 976 15 0 93 485 1,199 604 756 324 Alta % 100.0 2.0 72.7 23.5 1.8 56.1 34.5 7.8 1.6 91.3 8.7 43.5 56.5 1.6 44.6 24.9 9.4 10.5 9.0 17.2 0.1 18.1 0.3 58.0 0.9 0.0 5.5 28.8 71.2 35.9 44.9 19.2

Et della madre

Numero di parti precedenti

Nazionalit madre Titolo di studio madre

Livello socioeconomico

Discarica

Strade principali

PM10 background

526

Aprile 2013

PROGRAMMA ERASLazio
Tabella 8 Distribuzione degli esiti in studio per livelli di esposizione ad emissioni da discariche

(E) RAPPORTO SALUTE

Esposizione a H2S Totale n Nascite Esiti della gravidanza Maschi (1) Nascite pre-termine (2) Basso peso alla nascita (3) Basso peso alla nascita tra i nati a termine (4) Piccoli per et gestazionale (5) Gemellarit (6) Malformazioni (7) 8,623 954 817 378 1,693 510 417 51.2 5.7 4.8 2.2 10.0 3.0 2.5 4,296 484 426 194 875 225 215 51.1 5.8 5.1 2.3 10.4 2.7 2.6 3,487 381 324 147 656 231 173 51.7 5.6 4.8 2.2 9.7 3.4 2.6 840 89 67 37 162 54 29 49.9 5.3 4.0 2.2 9.6 3.2 1.7 16,847 % 100.0 n 8,412 Bassa % 100.0 n 6,751 Media % 100.0 n 1,684 Alta % 100.0

Aprile 2013

527

PROGRAMMA ERASLazio

(E) RAPPORTO SALUTE

Tabella 9 - Associazione tra esposizione a H2S da discarica ed esiti riproduttivi:odds ratio del modello di regressione logistica con aggiustamento per caratteristiche materne e ambientali

Esposizione a H2S Esiti della gravidanza OR Maschi Nascite pre-termine Basso peso alla nascita Basso peso alla nascita tra i nati a termine Piccoli per et gestazionale Gemellarit Malformazioni
1.03 1.02 1.07 1.12 0.89 1.34 1.00
0.94 0.84 0.88 0.83 0.77 0.94 0.76

Media IC 95%
1.12 1.23 1.32 1.51 1.03 1.92 1.31

Alta OR
0.95 0.92 0.91 1.19 0.94 1.27 0.79
0.83 0.69 0.66 0.76 0.75 0.74 0.50

IC 95%
1.08 1.24 1.26 1.87 1.17 2.18 1.23

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Aprile 2013

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