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GLI ALTRI VIVONO IN NOI, E NOI VIVIAMO IN LORO

Tzvetan Todorov
INTRODUZIONE: LA CIFRA UMANA Perch il 1983? Nato in Bulgaria nel 1939, a partire dal 1947 lo Stato era saldamente nelle mani della dittatura comunista. Ogni dibattito sulle idee e sui valori di cui si fa portavoce la letteratura gli era vietato. Restava - forse! - la possibilit di parlare delle opere limitandosi ai loro aspetti meno ideologici. Trasferimento a Parigi> Grard Genette e Nicolas Ruwet lo introdussero in un ambiente intellettuale a lui consono> strutturalismo (Claude Lvi-Strauss). Le scelte compiute da Todorov negli anni della Bulgaria comunista (es. aver tenuto a distanza le ideologia) trovavano terreno fecondo nello spirito strutturalista presente in Francia. 1973: ottenimento della cittadinanza francese + nascita del primo figlio> vivere maggiormente, qui e ora. Il dibattito sul valore e sulle idee, dunque, usciva dalla zona di pericolo e acquistava ai suoi occhi un interesse crescente. Quando si tratta di analizzare i comportamenti umani, naturale cercare di basarsi su uninformazione abbondante, su osservazioni precise e ragionamenti rigorosi; eppure non basta. Una volta acquisito tale sapere, dobbiamo sottoporlo a un lavoro dinterpretazione, grazie al quale soltanto assume un significato. Ora, per svolgere questattivit indispensabile, lo studioso di scienze umane si serve di un apparato mentale che il risultato della sua storia personale. Lidentit dello studioso gioca un ruolo molto pi decisivo di quello che svolge nel campo delle scienze naturali: una parte del significato che egli elabora deriva da lui stesso. Michail Batchin> in alcuni casi si era ispirato al lavoro dei formalisti, ma anche li aveva fortemente criticati, accusando i loro studi dignorare le interazioni umane presenti dietro le forme verbali. La conquista dellAmerica (1982 - Todorov)> da quel momento, pur mantenendo una continuit con gli argomenti che lo avevano interessato in precedenza, non poteva pi studiarli senza tenere conto di ci che, dentro di lui, lo spingeva verso di loro; tentava cos di trarre profitto dallesperienza personale. Lesperienza dellimmigrato lo avr guidato nello studio dellincontro delle culture; gli anni di formazione nella Bulgaria comunista spiegano il suo vivo interesse per i comportamenti umani sotto i regimi totalitari. Molti dei saggi raccolti trattano del rapporto tra vita e opera, che pu anche essere, come si intende dimostrare, un rapporto dinversione, o di compensazione, ovvero di complementariet . Germaine Tillion> etnologa, si era resa conto che il suo modo di parlare della popolazione oggetto di studio non era il medesimo prima e dopo gli anni della deportazione a Ravensbrck. Eppure non aveva raccolto ulteriori informazioni su di loro! In compenso, molto aveva imparato sui comportamenti umani. Ritratti> incontri con modelli che hanno lasciato in T. una traccia indimenticabile: Roman Jakobson> linguista e storico russo, poi americano. Emblema vivente dello strutturalismo, stabiliva contatti tra Est e Ovest, tra linguistica e poetica. Qualit personali: cosmopolitismo, desiderio intenso di conoscere, generosit verso i giovani che lo circondavano, entusiasmo per ogni forma artistica. Michail Bachtin> pensiero e modo di mettere in risalto linterdipendenza degli esseri umani. Edward Said> riflessione sulla differenza delle culture e sugli effetti dellesilio; coraggio civico. Raymond Aron> dopo la morte, 1983, il suo pensiero lo ha toccato direttamente: lucida analisi del totalitarismo e dei suoi effetti perversi sugli intellettuali. Maniera di occuparsi dei diversi problemi della vita pubblica: bene informato, attento a non deformare il pensiero dellavversario, capace di tenere sotto controllo (salvo rari casi) le proprie emozioni. Germaine Tillion> donna intrepida: per anni vive sola sulle aride montagne dellAlgeria, allo scopo di condurre una ricerca etnologica; appena rientrata a Parigi nel 1940, si unisce alla resistenza; deportata a Ravensbrck, lotta con grande determinazione contro linumanit . Capacit di evitare il rischio di disumanizzare quelli che le hanno fatto del male, il suo tentativo di proteggere nuove vittime, la sua umilt, il suo umorismo, la sua delicatezza. Goethe> riflessione sulla nostra dipendenza gli uni dagli altri e idee sullarte e sulla letteratura e dalla sua saggezza pratica. Storie> riguardano il rapporto degli individui con il regime politico in cui vivono, che viene analizzato attraverso un solo esempio, il totalitarismo del XX secolo, visto nella sua opposizione alla democrazia. Questi regimi non sono arrivati da un altro pianeta, sono nati tra noi, a partire da pratiche che non sono estranee al nostro modo di agire. Inoltre, nel corso di questa esperienza sono apparsi dei tratti umani fino a quel momento ignorati, ma la cui presenza oggi attestata nel mondo intero. Letture> attuazione di una critica dialogica, che non si limita a descrivere il significato del testo, ma entra in discussione con il suo obiettivo, postulando che ci troviamo entrambi - lautore studiato e Todorov - allinterno di un quadro pi ampio, quello di una ricerca di verit e di giustizia. Il tentativo quello di comprendere meglio i comportamenti delluomo, la cifra umana. Gli interessa lanalisi dei comportamenti sociali, dei regimi politici, dellincontro tra le culture; ma anche la capacit innata delluomo dimmaginare delle opere, un significato, degli ideali, una spiritualit, una continuit temporale, un cosmo. Gli uomini dipendono gli uni dagli altri non soltanto per riprodursi e assicurare la propria sopravvivenza, come le altre specie, ma anche per diventare degli esseri coscienti e parlanti; scoprono di non poterne fare a meno, se vogliono realizzarsi: la felicit degli altri diventa la loro. Infine, se luguale dignit di tutti i membri della specie un valore, ci dipende dal fatto che condividiamo una medesima identit biologica, che ci distingue da tutte le altre specie. I valori dellumanesimo non sono inventati, bens scoperti.

GERMAINE TILLION Membro della resistenza, deportazione a Ravensbrck, guerra dAlgeria. Non si vantava mai delle imprese compiute. Delle esperienze vissute ha fatto un uso del tutto particolare. Con il medesimo slancio ha guidato azione e riflessione, ha pensato alla propria vita e ha vissuto i propri pensieri. Il racconto degli anni di formazione Formazione interiore che ha inizio nel 1934 (missione etnologica nellAurs algerino) e si conclude nel 1958 (insegnamento allcole pratique des Hautes tudes). Cattolica praticante + attaccamento viscerale per la patria (senza abbandonarsi nellammirazione beata). Il razzismo una stupidit totalmente esecrabile. Tre lezioni: 1. Abitanti dellAurs: in realt sono molto pi vicini di quanto non si sembri alle abitudini dei francesi. Tillion pu dunque comprenderli immedesimandosi in loro e stabilendo relazioni improntate alla reciprocit; 2. Vivere in mezzo a individui cos diversi produce in lei un effetto liberatorio: Lappartenenza ad una cultura straniera permette di affrancarsi dalle passioni inculcate. La propria cultura non pi considerata come quella naturale, si stabilisce una distanza con s stessi e pur continuando a vedersi dal di dentro, si comincia anche a percepirsi dal di fuori> effetto comico; 3. La terza lezione non ha effetti immediati. Vivere in un ambiente che mi era completamente estraneo mi ha portato a osservare tutti i problemi politici come degli oggetti> considerare il mondo circostante come un oggetto di studio. Tillion conclude le missioni nellAurs allinizio del giugno 1940 e rientra a Parigi al momento della disfatta. La sua decisione di rifiutare la sconfitta ed entrare nella resistenza immediata, spontanea, impulsiva. Una volta entrata nella resistenza, Tillion compie molte nuove scoperte. Ora comprende che non tutti gli uomini sono simili e che i vicini possono risultare profondamente estranei. Tra i suoi compagni di resistenza le simpatie politiche vanno dallestrema sinistra, allestrema destra monarchica e cattolica; lei, invece, si considera una moderata. Deportata a Ravensbrck, Tillion elabora progressivamente la propria intuizione: la grande divisione dellumanit in due categorie di natura morale. La qualit umana considerata da Tillion pi importante di ogni altra sar laffidabilit. Ella osserver da vicino lazione di quelli che scelgono di tradire, perch sar a sua volta vittima di un traditore e, fatto pi grave ancora, il tradimento invier gli amici del Museo dellUomo davanti al plotone di esecuzione e sua madre alla camera a gas di Ravensbrck. Esistono degli esseri umani che godono anche della sofferenza degli altri. Il lato atroce dellumanit. Eppure, sono uomini come tanti altri, persone comuni. Allo stadio embrionale lestremo nascosto in ciascuno di noi. Il dolore pi intenso non quello fisico, ma quello causato dalle sofferenze inflitte a persone che ci stanno accanto e che non abbiamo alcuna possibilit di consolare. 1. I suoi amici del Museo dellUomo sono arrestati, poi torturati, infine condannati a morte; 2. Sua madre: mile Tillion stata arrestata per complicit nelle attivit illegali di Germaine. La figlia non pu evitare di sentirsi responsabile del destino della madre. Germaine fa tutto il possibile per rendere questo periodo meno angosciante alla madre, ma nulla pu contro la politica di sterminio: il 1 marzo del 1945 mile inviata nelle camere a gas, condannata a morte a causa dei suoi capelli bianchi. Una nuova determinazione in Germaine: se necessario, disposta a uccidere. Ogni mossa contro il nemico mi parve valida. Cerca di liberare dei prigionieri appartenenti alla residenza e neutralizzare, ossia eliminare, il traditore responsabile dellarresto della rete Museo dellUomo. Alcuni mesi pi tardi, vive uno stato danimo del tutto diverso: le esecuzioni si sono fatte provvisoriamente pi rare e viene autorizzata durante la detenzione a dedicarsi alla propria tesi di etnologia. Si sente improvvisamente serena e addirittura euforica. Nuova esperienza brutale: larrivo al campo. Tillion si chiesta per quale motivo si fosse ritrovata tra i sopravvissuti del campo. Domanda ancora pi difficile perch, allindomani dellassassinio della madre, aveva constatato la scomparsa del desiderio viscerale di vivere. Pochi giorni dopo questa prima constatazione, in lei matura una ferma decisione di rimanere in vita. A ci si aggiunge, ben inteso, una buona dose di fortuna. Entra in gioco anche un senso del dovere: le deportate sono consapevoli di assistere e di prendere parte a una situazione eccezionale, un degrado della specie umana mai visto prima; restare in vita per informare di tutto ci il resto dellumanit quasi un obbligo. Lo stesso pensiero di una missione da compiere, alcuni anni pi tardi, spinger gli ex deportati a impegnarsi nella lotta contro i campi ancora in attivit, in URSS e in Cina, in Grecia e in Spagna. Tillion era gi stata informata sulla realt del regime sovietico dal suo maestro di etnologia, Marcel Mauss; nel campo aveva ascoltato i racconti della compagna Margarete BuberNeumann. Un compito: condividere con gli altri gli insegnamenti di ci che hanno vissuto e intervenire in situazioni in cui altri ne risultassero vittime. David Rousset, reduce da Buchenwald nel 1945, quattro anni pi tardi costituisce un movimento in difesa dei detenuti che non sono ancora stati liberati, quelli dei campi sovietici. In qualche misura Tillion riuscir a proteggersi dagli atti di crudelt subiti al campo grazie alla propria capacit di creare una distanza tra la sua coscienza e lesperienza del momento> Atteggiamento ironico con cui guarda al proprio destino. Siamo convinti che la gioia e lumorismo costituiscano un clima intellettuale pi stimolante rispetto allenfasi lacrimevole. Abbiamo intenzione di ridere e scherzare e riteniamo di averne diritto, perch ci siamo buttati anima e corpo nellavventura nazionale. Allatto di accusa che pu portarla a un quintuplice condanna a morte risponde con una lettera ironica e piena di humour. Di questa lettera si potrebbe dire che la prima opera letterari di Tillion e che segna la scoperta di una vocazione: scrivere suscita in lei uno stato di estasi.

Le Verfgbar aux enfers (Il disponibile allinferno)>operetta umoristica che, per risollevare il morale alle compagne detenute, ironizza sulle loro disavventure + caricatura degli stessi etnologi. Infine, quella che Tillion definisce come una lega dellamicizia altrettanto responsabile della sua sopravvivenza al campo. La protezione dei compagni a rischio della propria vita non un comportamento eccezionale. Sovente sembrato che i tenui fili dellamicizia venissero sommersi dalla nuda brutalit dellegoismo, ma tutto il campo ne era invisibilmente intrecciato. Dopo il campo Nellaprile 1945 Tillion lascia il campo grazie allintervento della Croce Rossa e torna a Parigi in luglio, dopo tre mesi di convalescenza trascorsi in Svezia. Gli anni successivi, nel suo ricordo, sono i peggiori che abbia mai vissuto e non ha parole abbastanza dure per descriverli> depressione postliberazione. Sopravvivere era considerati un atto di resistenza contro la volont di sterminio che animava i nazisti; dopo la loro sconfitta, continuare a vivere non ha pi significato. Quando la semplice gioia di vivere scompare, gli esseri umano hanno bisogno di un obiettivo al di l della propria esistenza. Corrono un grosso rischio, se lobiettivo viene raggiunto. Le sofferenze subite al campo erano enormi, ma Tillion sperava che, una volta cessate, questesperienza sarebbe servita a qualcosa. Invece non cos, i benefici sono assenti. Alluscita del campo, Tillion non era pi credente. Il popolo tedesco, alla vigilia della seconda guerra mondiale, era tra i pi civilizzati del mondo. Nulla di tutto ci gli ha impedito di commettere le peggiori atrocit n di agire con la pi grande crudelt. Ma allora la scienza, la cultura, listruzione non hanno alcuna utilit? Tillion ritrova il proprio posto al CNRS, ma non si sente in grado di ricominciare da capo il lavoro da etnologa. Cambia settore e decide di dedicarsi alla documentazione e allo studio della resistenza e della deportazione. Questo lavoro finisce per deprimerla. chiamata a confrontarsi con migliaia di vite spezzate. Anche il suo lavoro storico le lascia lamaro in bocca: obbligata a scartare infiniti dettagli per enucleare solo le crude informazioni necessarie allamministrazione o alla ricerca storica. Sotto i suoi occhi il vissuto si trasforma in storia astratta e impersonale - viene annientato una seconda volta. La giustizia dei tribunali non certo pi entusiasmante della storia. Tillion sar la rappresentante delle deportate francesi al processo delle guardie di Ravensbrck, nel 1947. I crimini solitari sono di una grandezza take da sfuggire alla giustizia, qui si tratta di crimini di stato. Durante questi processi Tillion non pu evitare di osservare gli ex carnefici di allora divenuti a loro volta prigionieri e constatare che, in uno stato di detenzione, si comportano come facevano le sue compagne e lei stessa. La guerra dAlgeria> nel 1954, Tillion si reca nel paese che ha conosciuto bene, ma questa volta per tentare dimpedire laggravarsi del conflitto. In un primo momento, non considera auspicabile lindipendenza, pensa piuttosto a una simbiosi tra i due paesi. Ma non la soluzione scelta n dallFLN n dal governo francese, ciascuno dei quali tenta di vincere il conflitto con luso della forza. Laumento della violenza diventa lavversario principale di Tillion, prima ancora della miseria; e cos fa il possibile per impedire le aggressioni contro le persone, da qualunque parte provengano. Ne vale sempre la pena: ogni vita umana infinitamente preziosa. Sotto molti punti di vista la nuova guerra ricorda a Tillion la vecchia. un dj-vu> limpiego quasi indiscriminato della tortura. La novit per Tillion consiste nella dinamica stessa dello scontro, dove ai colpi degli uni fa immediatamente seguito la replica degli altri - ma con intensit cresciuta. un gioco di specchi che non fa che amplificare gli scontri. La violenza causa di umiliazione, che a sua volta provoca altra violenza. Come fermare questo cupo meccanismo? Tillion tenta semplicemente di far calare progressivamente lodio e il terrore che i due gruppi sispirano reciprocamente. Per alcune settimane, durante lestate 1957, otterr un momentaneo successo sul versante algerino (Yacef Saadi accetta di sospendere gli attentati contro i civili). Ma le autorit francesi non prendono in considerazione questi timidi progressi e non fermano le esecuzioni dei terroristi. Il miracolo ha vita breve: Yacef viene arrestato. Le cause e i principi a cui Tillion vuole restare fedele non si trovano tutti sullo stesso versante. I suoi due atti di fede si suddividono tra le fazioni opposte. Il suo lavoro di etnologa lha portata a conoscere da vicino la popolazione musulmana dAlgeria, araba e berbera; questa frequentazione, durata diversi anni, ha instaurato legami di simpatia, fiducia, amicizia. Questa popolazione maltrattata, umiliata, perseguitata, torturata. Tuttavia, ci non le impedisce di prendere in considerazione le sofferenze dei francesi nati in Algeria che, se devono andarsene, rischiano di perdere tutto. Perci interviene regolarmente anche in favore di questi ultimi, o degli harki. Incarichi che la portano in direzioni opposte: il patriottismo e la giustizia. Non pu e non vuole rinunciare: n alla solidariet con il paese natale, n allestrema compassione che [le] ispirano le sventure del popolo algerino. Decider di non prendere posizione, ma di salvare dalla morte e dalla tortura il maggior numero di persone, senza informarsi preventivamente della loro posizione politica> caso per caso, misurando la gravit di ogni urgenza. Si avviato un nuovo processo, non pi di alternanza tra conoscenza e azione, ma di sintesi. Anche lesperienza vissuta crea un sapere, bench di altra natura. Poco dopo applicher questa lezione allo studio di Ravensbrck. Tra il 1961 e il 1964 Tillion inizia anche a scrivere unopera dedicata allapprendimento delle scienze umane, in cui intendeva spiegare come la resistenza in Francia e la deportazione a Ravensbrck le avessero fatto vedere con occhi diversi la popolazione dei Chaouia in Algeria. Rinuncia a portare a termine lopera> in quegli anni, gli esperi dellumano coltivano lambizione di eliminare ogni riferimento alla soggettivit dello scienziato. Verit, giustizia, compassione Per tutta la vita ho voluto comprendere la natura umana La politica non invenzione delluomo. Ma solo gli uomini hanno saputo introdurre nella vita politica dei principi che trascendono le abitudini e gli interessi. Penso, con tutte le mie forze, che giustizia e verit siano pi importanti di

qualsiasi interesse politico. questa battaglia che ci permette di svelare la cifra umana e che pu anche diventare il nostro ideale. Lessere umano postula lesistenza di un ordine nascosto in tutto ci che vive. Identit stessa della specie: Forse questo che possiamo definire esistere. Fasi degli scienziati: in primo luogo raccogliere informazioni il pi possibile complete, poi sottoporle alla critica e al giudizio. Infine, tentare di formulare uninterpretazione complessiva, separando le cause e gli effetti. Tillion rimarr fedele a questa vocazione delluomo. Per conoscere occorre operare confronti. La riflessione nasce dal riflesso. Il confronto tra societ assume due forme principali: etnologia, che confronta laltrove con il qui; storia, che prende in esame il passato e il presente. Entrambe sono necessarie. La conoscenza del passato indispensabile allazione nel presente e al tempo stesso rimane subordinata. Ciascuno di noi investito da un dovere di verit. Lo scopo non regolare i conti con il passato, ma imparare a vivere meglio il presente. Che i risultati della conoscenza debbano essere posti al servizio dellazione non autorizza comunque alcuno a prendersi delle libert con ci che considera verit. un obbligo assoluto per tutti coloro che hanno scelto quella che viene definita una carriera scientifica: in ogni circostanza sono tenuti a rispettare la verit. Questa ferrea esigenza di verit si manifesta fin dal primo testo che Tillion redige nel periodo della resistenza, il volantino del 1941. Ciascuno si preoccupa evidentemente dei propri interessi. Ma indispensabile la verit. Nel volantino Tillion simpegna solennemente a non mascherare mai la verit. Le sue parole invitano a una devera disciplina della mente, a diffidare tanto dellentusiasmo quanto dellodio. La comprensione, anche se non basta a salvare, contribuisce a proteggere. Tillion decide di condividerla con le compagne; trova il modo di radunarle e tenere loro un vero e proprio corso universitario sulla struttura e sulle funzioni di un campo di concentramento. Subito dopo la liberazione, Tillion comincia a raccogliere scrupolosamente tutte le informazioni disponibili su ognuna delle deportate, su ciascuno di quelli che sono entrati nella resistenza e che ha conosciuto di persona. Dieci anni pi tardi si trova nuovamente in una situazione analoga. Lo strappo, questa volta, si verifica tra la solidariet con una parte delle compagne di Ravensbrck, ex deportate, e la verit che impone di rivelare le informazioni sui campi di concentramento che proliferano in URSS o in Cina. Quando ci si dedica anima e corpo alla ricerca della verit, bisogna essere pronti anche ad accettare le verit scomode. Se dobbiamo continuare a dire la verit, dobbiamo farlo anche quando ci costa. Ma dire il vero non basta, bisogna anche dire il giusto. E che cos il giusto? Bisogna menzionare anche il calvario del popolo tedesco. I deportati che occupavano delle posizioni gerarchicamente superiori hanno commesso delle brutalit; disconoscere allo stesso tempo i numerosi servizi che hanno reso sarebbe stato ingiusto. Le esigenze di verit e giustizia sintrecciano infatti nel successivo lavoro di Tillion sullesperienza nazista> approfondire la conoscenza del male accaduto per essere capaci di prevenirne la ricomparsa, sotto unaltra forma, nel presente. Ci la porta a auspicare che nessun periodo del passato sia isolato dagli altri. I campi di concentramento nazisti, gli istituti di eutanasia e i campi di sterminio non devono essere analizzati singolarmente, come avviene oggi, ma considerati diverse sfaccettature di un solo e medesimo progetto. In fondo, non sappiamo che cosa sia il male estremo, Non riesco a spiegarlo. Tillion accoglieva con scarso entusiasmo la tendenza pi recente che vuole istruire un processo per crimini commessi quaranta o sessantanni fa. Lessenziale non tanto punire i criminali molto tempo dopo i fatti, quanto riflettere sul crimine in s. Per il passato, ma anche per il futuro. Lo scopo della giustizia dovrebbe essere quello di proteggerci dai pericoli del presente piuttosto che punire gli errori del passato; necessario impedire latto criminale, ma, una volta raggiunto lo scopo, la detenzione non pi indispensabile. Bisogna condannare la tortura, ma non le persone, occorre sempre riuscire a distinguere il crimine dal criminale. Non si pu seriamente perdonare il male che ha distrutto definitivamente una vita, insostituibile; ma possibile provare compassione anche per quelli che hanno commesso il crimine. Aspirare a essere giusti non significa nemmeno considerarsi investiti di una missione: Il peggior gruppo umano quello che si considera perfetto. Per questo motivo, Tillion ha deciso una volta per tutte di non impartire lezioni n di morale n di politica. Il giusto al quale aspira Tillion, in fin dei conti, si richiama a unidea: quella del valore irriducibile dellindividuo umano. Quando si tratta di giudicare occorre partire dal principio che lindividuo non riconducibile ad alcuna categoria. Da qui nasce il fallimento dei tribunali. Compassione> Piuttosto che distinguere i partecipanti al conflitto in buoni e cattivi, Tillion si riconosce negli uni e negli altri. sempre stata una persona impegnata: mai per una causa politica, ma prima per la verit, poi per la giustizia, infine per la povera carne sofferente dellumanit. Processo di Yacef Saadi: Tillion redige una testimonianza che indirizza alla giustizia militare francese, in cui racconta che indirizza alla giustizia militare francese, in cui racconta dettagliatamente le trattative informali avviate con il detenuto. Yacef viene condannato a morte, ma lelezione di de Gaulle alla presidenza della repubblica gli salva la vita. Nellautobiografia La forza delle cose, Simone de Beauvoir racconta che nel settembre scopre il testo di Tillion pubblicato sullExpress: Abbiamo cenato tutti facendo a pezzi larticolo di Germaine Tillion che secondo Bost, Lanzmann e me una vera porcheria. Tillion risponde indirizzando a Le Monde una splendida lettera aperta, pubblicata nel marzo successivo. Simone de Beauvoir non ha mai fornito una spiegazione dettagliata per il giudizio formulato nel 1958, ma deducibile dal contesto. impegnata nel sostegno dellFLN. Il tenore della testimonianza di Tillion molto pi misurato, in qualche modo cerca di difendere lazione di Yacef ricordando le sue buone intenzioni. Di fronte allintransigenza degli intellettuali parigini, le parole di Tillion ai poteri in carica suonano inevitabilmente come una concessione inammissibile, dunque come una porcheria. La combattente algerina Zohra Drif della stessa opinione: dichiarava di nutrire stima soltanto per coloro che appoggiavano senza riserve la causa dellFLN e disprezzare le lezioni di morale ricevute da Tillion.

Gli usi della memoria Su alcuni punti ha cambiato opinione, tuttavia prevale lunit. Ogni cosa sar letta alla luce di queste esperienze decisive vissute tra il 1934 e il 1945. Ci non significa che il suo atteggiamento rimanga immutato: le circostanze cambiano e cambieranno anche le sue reazioni. Comera possibile che un popolo pi colto della media fosse sprofondato in una tale follia?; in questo caso listruzione non ha evitato le barbarie. Ritornata in Algeria nel 1954 Tillion individua proprio nellistruzione una possibile risposta per migliorare la condizione degli algerini. Non ha dimenticato il caso della Germania durante la seconda guerra mondiale, ma non vuole confonderlo con quello dellAlgeria. Listruzione consente di combattere alcuni mali, di fronti ad altri impotente. Tra i membri della resistenza, alla fine della guerra nel 1945, molti si sono arruolati nellesercito. Hanno la sensazione di continuare la stessa battaglia: difendere la patria. In nome di una guerra che credono giusta, gli ex combattenti della resistenza, comandanti dei paracadutisti, uccidono, torturano e bruciano i campi del nemico. Camus: In quei casi ci comportiamo come abbiamo rimproverato ai tedeschi di aver fatto. Anche Tillion si esprime cos. Ma i medesimi fatti non hanno necessariamente lo stesso significato: Non bisogna confondere le atrocit compiute nel panico del pericolo immediato con gli stermini pianificati del nazismo. dunque perfettamente possibile restare sensibili alle differenze tra i due momenti storici e nello stesso tempo constatare che i medesimi meccanismi psicologici e sociologici sono in atto qui e l, o sispirano ai medesimi principi morali. Nel 1940 non esista un giorno, nemmeno un attimo, a entrare nella resistenza. Nel 1957, di fronte agli abitanti del luogo, si sente incapace di maledire o ingiuriare una delle due categorie, perch capisce le ragioni degli uni e degli altri. Le lezioni della guerra precedente vengono prese in considerazione, ma non in modo meccanico. Estrema miseria> il metodo Tillion consiste in primo luogo nellinformarsi con la maggiore completezza possibile. Se le cose stanno cos, come introdurre in questo mondo un po di giustizia e favorire la sopravvivenza degli uomini? In primo luogo bisogna porre fine al rapido aumento della popolazione: necessario il controllo delle nascite. Inoltre, bisogna anche che le ragazze possano guadagnare. Infine, occorre che gli uni e le altre ricevano una qualifica pi alta. In una parola, bisogna intervenire non tanto sugli effetti quanto sulle cause. Copertina del libro Lharem e la famiglia> una ragazzina dellAurs algerino: il futuro del paese tra le sue mani. I mezzi per favorire il suo avvento sono la legislazione e listruzione. Anche in Francia una parte della popolazione soffre di una forma di miseria: si tratta di coloro che vivono nelle carceri. Tillion decide di non smettere mai dinteressarsi delle condizioni della vita carceraria. Vuole rendervi accessibile listruzione. Grazie ai suoi sforzi, oggi in Francia possibile frequentare studi normali, anche come detenuti. Esiste uno spazio vitale assolutamente necessario alla sopravvivenza> Laggressivit umana proporzionale alla densit. Uso molto particolare della memoria: da un lato evita la tentazione di sacralizzare il passato (il passato chiamato a servire, non a essere studiato per s stesso). Allo stesso tempo, per, evita anche il rischio della banalizzazione: gli avvenimenti non si ripetono. La traversata del male Leggendo i suoi testi non si delinea una figura disperata. Il suo senso dellumorismo, dellironia senza malizia non ha mai cessato di manifestarsi. Il comportamento di ciascun individuo risulta da una molteplicit di fattori che si uniscono, si oppongono e signorano reciprocamente, tanto che non si pu mi sapere preventivamente come si comporteranno un uomo o una donna specifici di fronte allestremo. Tillion dimostra una prova di unumanit fuori dal comune. mile Tillion non stata soltanto sua madre, ma anche una figura straordinaria (es. lettera a una ragazzina incontrata a Ravensbrck: a forza di pensarci, e soprattutto di sentire che le altre ci pensano, abbiamo finito per ammettere senza pensarci che la nostra fortuna immensa. Ebbene, non vero...). Cessano dolori e ostilit, moriranno anche quelli che non li dimenticano e tutto passa. Eccetto poche opere - terreno comune e condiviso, patrimonio senza frontiere.

ARTISTI E DITTATORI Lopera darte totale A partire dallepoca romantica si attribuisce allarte un ruolo assai pi importante che in passato: essa incarna lattivit pi nobile a cui possano dedicarsi gli esseri umani. Riservare tale ruolo allarte e alla poesia, che sono manifestazioni esemplari del Bello, non significa affatto voltare le spalle alle altre attivit umane. In Schiller leducazione estetica si trasforma in progetto politico: la fusione delle due attivit render possibile il miglioramento della condizione umana. Richard Wagner> testi nei quali espone le proprie idee sullarte e sulla relazione che essa instaura con la societ (Larte e la rivoluzione e Lopera darte nel futuro>. Wagner ispira allassoluto. Duplice relazione tra attivit artistica e vita sociale: da un lato, affinch larte possa svilupparsi, la societ deve offrirle condizioni pi favorevoli (occorre trasformare il mondo, dunque sostenere una rivoluzione. Wagner si interessa di politica soltanto nella misura in cui essa contribuisce allo sviluppo dellarte). Lo scopo ultimo delluomo lo scopo artistico e larte lattivit pi nobile delluomo, quella che corona la sua esistenza terrena. In un prossimo futuro, le macchine si occuperanno dei lavori faticosi e gli uomini volgeranno la propria attenzione alla creazione artistica. Larte non si oppone alla vita, piuttosto ne rappresenta il coronamento. Larte ormai il modello ideale della societ. Non sar pi necessario celebrare gli artisti, perch tutti lo saranno. Ma chi sar lartista del futuro? - Diciamolo con una parola: il popolo. Il fallimento delle rivoluzioni del 1848 in Europa annuncia la fine di questi sogni. Comincia, allora, un secondo importante periodo dellassoluto terreno. Le due vie, collettiva e individuale, politica e estetica, si trovano separate. Le cose cambieranno ancora nel XX secolo ed questo periodo della storia che vorrei analizzare pi da vicino> attualizzazione del progetto wagneriano di creare unopera darte totale. Da un lato nasce da alcuni movimenti artistici particolarmente radicali, che si considerano a loro volta lincarnazione di unavanguardia. Inizialmente le avanguardie non si accontentano di rivendicare la propria novit, esaltano anche iil rifiuto radicale del passato. Inoltre, essendosi poste un obiettivo cos sublime, considerano che tutti i mezzi per raggiungerlo siano validi, in particolare quelli pi radicali: si tratta di un appello alla rivoluzione. Infine, aspirano a estendere il campo dellintervento artistico perch includa linsieme della vita sociale e polita. Da un altro lato alcuni movimenti politici estremisti elaborano un progetto di trasformazione della societ e degli esseri umani sulla falsariga dellattivit dellartista. Un partito che il compito di guidare le masse inerti. In entrambi i casi, dunque, la violenza considerata lo strumento adatto a favorire la realizzazione del progetto. Avvicinamento tra arte e potere> le due vie non sono pi in contatto, ma scoprono di avere profonde analogie e tendono a imitarsi mutualmente. Il futurismo italiano Allinizio del XX secolo si assiste in Europa a un cambiamento nei modi di vivere che oggi fatichiamo a comprendere. Immaginiamo comunque per un momento di essere nei panni di un abitante di una grande metropoli dellepoca: elettricit, nuove fonti di energia, primi aerei, automobili, una seria di invenzioni senza fine> linnovazione prevale sulla tradizione, le opere delluomo hanno un peso maggiore dei fenomeni naturali. Saranno ancora una volta gli artisti a captare per primi i cambiamenti sociali e psichici indotti dagli straordinari progressi della tecnica> futurismo italiano. Il suo fondatore e animatore Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944). Marinetti non d prova di grande talento nello scrivere le proprie opere e tantomeno un pensatore originale; in compenso, si rivela un attivista notevolmente abile. Formule provocatorie mirate a scandalizzare i borghesi> per sua sfortuna si verifica il terremoto di Messina e il manifesto firmato da un autore ignoto relegato alle pagine interne dei giornali e passa inosservato. Decide quindi di rivolgersi alla stampa francese: il primo Manifesto del futurismo sar pubblicato su Le Figaro il 20 febbraio del 1909 e avr risonanza> elogio della vita moderna, della grande citt, delle macchine, della velocit: slogan. Quadro pi ampio: quello di un appello a cancellare ogni riferimento al passato e a celebrare il culto del nuovo. Superuomo nietzschiano> lo porta a tessere lelogio della forza, dellaggressivit, del combattimento, della guerra, della virilit, dellingiustizia. Il primo manifesto non parla direttamente di unazione futurista al di fuori dellambito artistico. Le scelte di Marinetti hanno un significato che tocca lintera vita della societ. Primo manifesto politico futurista per le elezioni generali 1909 + lo stesso Marinetti parte per la guerra combattuta dallItalia in Libia nel 1912> il suo patriottismo gioca un ruolo sempre pi importante. Nel 1911 Marinetti pubblica una raccolta dei propri interventi orali e scritti sotto il titolo Le futurisme> principio assoluto del futurismo, ossia il divenire continuo e il progresso indefinito, fisiologico e intellettuale, delluomo. La guerra sempre la sola igiene del mondo e la lotta contro il nemico rimane necessaria, leterno nemico che bisognerebbe inventarsi se non esistesse. Il disprezzo della donna, tema di un altro capitolo, ulteriormente argomentato: vede le donne come troppo vicine alla natura, capaci di assicurare con il parto la semplice riproduzione della specie, mentre lui aspira al suo miglioramento. Il suo sogno quello si creare un giorno un figlio meccanico, Aspiriamo alla creazione di un tipo disumano, nel quale saranno aboliti il dolore morale, la bont, la tenerezza e lamore. Durante la prima guerra mondiale, Marinetti assume posizioni nazionaliste e militariste. Nel 1928, simpegna ulteriormente nellazione politica, lanciando il Manifesto del Partito politico fascista. Lanno successivo si unisce a Mussolini che ha creato i Fasci di combattimento. Mussolini proviene dai ranghi socialisti e il suo movimento non ha ancora tagliato tutti i ponti con i rivoluzionari di sinistra. Il cambiamento avverr nel 1920 e in tale occasione Marinetti si allontaner temporaneamente dal fascismo. Opuscolo: Al di l del comunismo> gli rimprovera (al comunismo) il progetto si una societ pacificata, senza classi, in contraddizione con lattaccamento futurista alla guerra permanente. Quanto al fascismo, il disaccordo verte sul rapporto

con il passato. Marinetti si unisce nuovamente al Partito fascista e nellopuscolo Futurismo e fascismo (1924) ribadisce la vicinanza ideologica dei due movimenti. Lavanguardia in Germania In Germania, i movimenti modernisti anteriori alla prima guerra mondiale, come Die Brcke (Il Ponte) o Der Blaue Reiter (Il Cavaliere azzurro) e il movimento espressionista in generale, non hanno lambizione di trasformare il mondo. Il futurismo, comunque, viene accolto favorevolmente e il suo impatto si confonde sovente con quello degli altri gruppi nuovi. Sar la prima guerra mondiale a provocare una trasformazione radicale nellatteggiamento che averr non soltanto in Germania, ma anche in Russia e in Italia. La guerra totale che combattono i popoli europei si rivela altra cosa rispetto alligiene del mondo esaltata da Marinetti. Questa guerra rende plausibile ci che in precedenza era stato inconcepibile: labolizione integrale della societ di un tempo e la sua sostituzione con un nuovo ordine. Saranno la Germania, la Russia e lItalia a vedere lo sviluppo delle avanguardie e poi la progressiva ascesa dei movimenti rivoluzionari che sfoceranno nei regimi totalitari. In Germania, allindomani dellarmistizio, un movimento rivoluzionario rovescia la monarchia> Gruppo artistico di Novembre; gli artisti salutano con gioia la rivoluzione russa e sperano di assistere al suo equivalente in Germania. Ma qui la storia seguir un altro corso: la rivoluzione sar soffocata dal sangue. Repubblica liberale di Weimar + contemporaneamente alla rivoluzione politica si prepara un cambiamento nelle arti: viene fondato un Consiglio del lavoro per larte, codiretto da Gropius> Larte e il popolo devono formare un tuttuno e Larte non sar pi il piacere di pochi, ma la felicit e la vita delle masse. Gropius sogna lunificazione delle arti: non pi nel teatro, ma nellarchitettura. Nel 1919 sar fondato il Bauhaus, un raggruppamento di architetti e artisti diretto da Gropius. Ledificio assomiglier a una cattedrale: come la religione antica, la nuova fede avr bisogno di un tempio. Ma questo progetto a consonanza religiosa non durer molto: il tempio delluomo moderno non pi una cattedrale. Lopera progettata dagli autori del Bauhaus, dunque, si avvicina progressivamente alla vita quotidiana. Bisogna conoscere bene il popolo per il quale si lavora: si studiano sociologia e biologia. Producendo oggetti della vita quotidiana, gli artisti influenzeranno il modo di vivere, individuale o collettivo. Gropius mantiene comunque una neutralit politica. Durante gli anni Venti, i contatti tra russi e tedeschi rimangono costanti. Kandinskij insegna al Bauhaus dal 1922. Lo scopo non deve essere lopera darte totale wagneriana, ma la sintesi di tutti i momenti della vita, a sua volta opera totale che abbraccia tutte le cose, annullando ogni separazione. Non si tratta pi di produrre larte, ma di dare forma alla vita. Lambizione costruttivista si scontra con il potere politico> i creatori del Bauhaus, ai quali non sarebbe dispiaciuto servire i progetti architettonici dei nazisti ascesi al potere nel 1933, devono rassegnarsi: questi ultimi decideranno di realizzare autonomamente lopera darte totale. I dadaisti berlinesi sispirano volentieri alla rivoluzione russa. Il gruppo di Nuova Oggettivit, nato dallincontro di espressionisti e dadaisti, coltiva lestremismo nei due campi, politico e artistico. Gli avanguardisti devono cedere terreno, malgrado il favore manifestato nei loro confronti da alcuni importanti rappresentanti nazisti. Dopo il 1933, saranno del tutto emarginati, addirittura esclusi. Futuristi e costruttivisti russi Il primo manifesto di Marinetti subito tradotto in russo e nel gennaio-febbraio del 1914 lautore si reca a Mosca e a San Pietroburgo. I futuristi russi gli riservano una tiepida accoglienza: i russi rifiutano di esaltare la guerra, si accontentano della rivoluzione artistica. Nondimeno, la serie di conferenze di Marinetti un successo. Malevi lo pone sullo stesso piano di Picasso per il ruolo che ha avuto nellevoluzione dellarte moderna. Majakovskij non ne serba nemmeno lui un brutto ricordo: i due si ritroveranno a Parigi a colazione nel 1925. I movimenti davanguardia appaiono in Russia per la prima volta intorno al 1910. Nella fase iniziale, nn si tratta affatto di un avvicinamento tra arte e societ, tuttaltro. Si chiede piuttosto alla pittura di dimenticare il mondo materiale e obbedire soltanto alle proprie leggi e cos avviene. Suprematismo> pittura fine a s stessa, la pittura come unazione che ha il proprio scopo. Il mondo fenomenico non pi preso in considerazione. Nello stesso momento, i ready-made di Duchamp rendono vana ogni ricerca di significato e di verit. Allo stesso modo, i futuristi auspicano lemancipazione del linguaggio dal suo rapporto con la realt e dunque con il significato. Anche questa separazione tra larte e il mondo visibile sar messa in discussione, talvolta da parte di quegli stessi che lavevano appoggiata. Costruttivismo> i suoi rappresentanti oppongono alla creazione artistica la costruzione di oggetti e di artefatti destinati a far parte del mondo circostante (Tatlin, Controrilievi; Malevi, Il quadrato nero). Lopposizione tra costruttivismo e i movimenti modernisti precedenti non di natura politica: i sostenitori delluno e degli altri saluteranno con entusiasmo la rivoluzione in atto. Secondo Boris Arvatov, il movimento precedente pone larte su un livello pi alto della vita e vuole rendere la vita sotto forma darte. Il costruttivismo invece pone la vita su un livello superiore allarte e privilegia la funzione a discapito della forma. Il grande impulso trasformatore deriver dalla guerra e dal senso di destabilizzazione generale che essa provoca. Dal novembre del 1917 i bolscevichi convocano a Pietrografo numerosi dei loro rappresentanti - Majakovskij, Altman, Mejerchold - per discutere del ruolo degli artisti nel nuovo regime. Gli avanguardisti si riconoscono nella rivoluzione in atto. Proprio tra i simpatizzanti dei futuristi e dei costruttivisti verranno reclutati i primi alti funzionari della cultura e saranno loro a occupare gli incarichi direttivi nei nuovi istituti di formazione. Il costruttivismo si propone adesso di trasformare lutilizzo di tutte le forme espressive. Invece di produrre opere letterarie, il poeta deve magnificare il materiale linguistico quando serve a scopi utilitari: Majakovskij inventer slogan politici o pubblicit commerciali. Larte non costituisce pi una sfera separata: tutti possono concorrere alla sua creazione. Arti visive> il loro scopo non pi produrre quadri o sculture, ma trasformare il mondo circostante con gesti dartista. La pittura non figurativa la via stessa, le piazze, la citt e il mondo intero. La realt esistente preferibile allim-

maginazione. Larchitettura costituisce il logico sbocco delle ricerche costruttiviste plastiche. Le arti dello spettacolo seguono lo stesso percorso: fusione tra il teatro e la vita. Bisogna dare forma alla vita stessa, costruire razionalmente il modo di vivere. In tal modo il teatro assolver al meglio le proprie funzioni di propaganda. Vertov crea opere belle senza inventare alcunch, filmando ci che esiste e dedicandosi poi a un montaggio audace. Nikolaj uak> obiettivo: la costruzione della vita. Secondo lui, si oppongono due concezioni dellarte. Luna, borghese, consiste nel vedere larte come metodo di conoscenza della vita; laltra, proletaria, percepisce larte come il metodo di costruzione della vita. Eco alla celebre formula di Marx: I filosofi hanno solo interpretato il mondo in maniere diverse; si tratta per di mutarlo. uak ritiene che sia giunto il momento di dichiarare guerra alla letteratura artistica, o belles lettres. Bisogna mandare a marcire il mondo umanistico a discolpa delle arti che hanno fatto il loro tempo. Larte nuova diventa, semplicemente, uno dei metodi per costruire la vita. Il costruttivista-produttore si propone di cambiare la realt, partendo dai materiali che essa ci offre. Le belles lettres sono loppio del popolo. Lantidoto la letteratura del fatto. La ricchezza dei materiali infinita. Latteggiamento del ricostruttore non va riservato a una casta particolare di artisti. La massa guidata gioiosamente e liberamente nel processo creativo. Larte cosa di tutti. Lartista vede aumentare la propria importanza perch, invece di essere un semplice fornitore di distrazioni e di abbellimenti, diventa un maestro di vita. Invece di attingere dalla propria immaginazione, lartista trova nel mondo materiali gi pronti. Invece di creare artefatti originali, si limita a mettere in luce il valore intrinseco dei materiali esistenti e li sistema secondo regole prestabilite. Ma questa sottomissione , allo stesso tempo, una vittoria e lumilt deriva da unambizione pi grande. Nel progetto costruttivista, larte contemporaneamente condannata a morte e portata allapogeo, perch lartista non manipola pi soltanto le parole o colori, ma esseri umani> arista-ingegnere-demiurgo. Leuforia ha breve durata. Nel 1923 viene allestita lultima mostra dellavanguardia. Da questo momento in poi Majakovskij e Malevi, Rodenko e Tatlin saranno bersaglio degli attacchi dei nuovi burocrati della cultura, i quali non nutriranno lambizione dindicare le vie future della societ, ma si limiteranno a seguire docilmente le istruzioni del partito. significativo comunque che nessuno di essi abbia scelto di andare allestero. Molti saranno oggetto di repressioni, vittime della rivoluzione che avevano tanto desiderato. Mussolini, artista e opera Il rifiuto di affidare il ruolo di demiurgo agli artisti ha una ragione profonda: un ruolo che deve essere riservato ai capi politici. Lassimilazione tra artista e uomo politico ha una lunga tradizione, che non era ancora mai stata trasformata in programma dazione. Le cose cambiano veramente soltanto con lavvento degli stati totalitari moderni; trasformazione accelerata dalla societ sotto la spinta della tecnica. Prima guerra mondiale> utte le norme sono revocabili e non esiste pi una violenza che possa essere inammissibile. Luomo nuovo e la societ nuova sono tutti e due opere, a cui deve dare forma chi alla guida del paese. Il confronto tra azione politica e attivit creativa appare molto presto in Mussolini. Occorre un governo. Un uomo. Un uomo che avr il tocco delicato dellartista e il pugno di ferro del guerriero. Lartista e il politico devono produrre opere perfette. I mezzi necessari sono sia fisici sia intellettuali: la Grande Guerra stato un formidabile strumento educativo, senza il quale la creazione del nuovo uomo fascista sarebbe stata inconcepibile. Il duce non si limita a essere lartigiano di questo rinnovamento, si presenta nel contempo come il suo prodotto meglio riuscito. Egli allo stesso tempo artista e opera darte. In un primo tempo, infatti, si modellato lui stesso come una statua. Il confronto tra arte e politica, ancora una volta, non fortuito. Il fascismo una poesia, addirittura la poesia del XX secolo. Spettacolo di massa: feste, parate, o, daltra parte, larchitettura. Ma questa forma di estetizzazione dellazione non diventa mai fine a s stessa, resta subordinata allobiettivo politico: nel fascismo non il bello a essere sacro, ma lo stato. Fallimento: non sar riuscito a trasformare gli italiani in uomini nuovi, in valorosi fascisti. Questo fallimento viene da lui formulato ancora in termini artistici: il difetto nel materiale che non si rivelato abbastanza duro. la materia che mi manca Lo spirito artistico di Hitler Il Frher accorda un ruolo del tutto particolare a Wagner, il cui nome incarna la concezione dellartista non cme una delle tante figure nella societ, ma come il suo stesso modello. Hitler rifiutava di ammettere che aveva avuto dei precursori. La sua unica eccezione era per Richard Wagner. Hitler scrive al figlio di Wagner, Sigfried, per dire che in suo padre ha trovato la spada spirituale con cui oggi combattiamo. Hitler affascinato dalla musica di Wagner fin dagli anni della giovinezza trascorsi in Austria. Lopera Rienzi, in particolare, lo immerge in uno stato di stupore e di estasi. Lo stesso Hitler affermava di avere assistito a trenta o quaranta rappresentazioni di Tristano e Isotta. Rienzi> la sua ouverture sar regolarmente rappresentata ai congressi del Partito nazionalista. Da giovane, ascoltando questa musica straordinaria al teatro di Linz, ebbi la visione di un Reich tedesco di cui avrei realizzato la grandezza e lunit. Saremmo tentati di pensare che la predilezione di Hitler sia in primo luogo condizionata dalle questioni che solleva lopera. Il Fhrer - che in giovent si vedeva come un futuro artista - non pu restare insensibile alle concezioni generali di Wagner sul rapporto tra arte e societ. Ad affascinarlo proprio la continuit che esiste tra loro> agire sul popolo per conferirgli grandezza e felicit. Hitler a sua volta rinuncia a praticare larte del pittore e pi in generale a considerarsi un artista-creatore. Le circostanze, dunque, lhanno portato a produrre unopera ancora pi totale: il nuovo popolo tedesco. Tuttavia, a differenza di Mussolini, non si propone come esempio di opera riuscita: Hitler un artista, non unopera darte. Michael, Goebbles: Per noi la massa non che un materiale informe. soltanto attraverso la mano dellartista che dalla massa nasce un popolo e dal popolo una nazione.

Furtwngler: Noi, che diamo forma alla politica tedesca moderna, ci sentiamo con degli artisti ai quali stata affidata la grossa responsabilit di formare, a partire dalla massa bruta, limmagine solida e piena del popolo. Larte come fondamento della potenza creativa politica, Osservatore Popolare. Hitler sa guidare il popolo proprio perch stato un artista. Nel suo primo governo, una buona met dei membri ha svolto in precedenza una qualche forma di attivit artistica. In che cosa consiste lattrattiva del modello artistico per gli uomini politici? Hanno voluto occupare il posto dei sacerdoti: sognano di essere capi ed educatori del popolo. Agli occhi dei dirigenti nazisti godono di un privilegio rispetto ai ministri delle antiche religioni, perch definiscono liberamente il proprio scopo e la via da seguire per raggiungerlo. Si affranca dalle regole per creare in piena libert. + diritto di modellare il mondo secondo la propria volont. Lazione esercitata dallarte sul proprio pubblico: oltre alla fredda ragione e agli argomenti rigorosi, ottiene il favore agendo sui sensi, sui sentimenti, sullinconscio. Il grosso vantaggio dellarte che non si limita a trasmettere un messaggio, ma trasforma, a loro insaputa, quelli che lo ricevono. Larte una missione sublime che obbliga al fanatismo. Linteresse del singolo si annulla davanti a quello generale, lindividuo si sottomette alla collettivit. Trasposto alla vita politica, il modello artistico necessariamente non ugualitario. Il ruolo centrale riservato ancora una volta allarchitettura, ma il solo vero artista in questa societ il Fhrer in persona. Deve fondere politico ed estetico subordinando sempre le istituzioni e le azioni allobiettivo finale: la produzione di un Volk. Lartista cos diventato demiurgo. I due strumenti principali per realizzare questa grande creazione sono la propaganda e leugenetica. La prima pu sfruttare lesperienza degli artisti; il secondo il risultato di progressi scientifici. La logica delleugenetica esige la selezione dei migliori esemplari e il controllo dei loro incroci. Questa duplice trasformazione delluomo, fisica e mentale, rimane a sua volta conforme al progetto formulato in precedenza da Marinetti. Larte al servizio della vita. Ciascuno, al proprio livello, agir come un artista. Le arti si trovano incaricate di un ruolo supplementare, oltre a essere utilizzate nella propaganda: devono rafforzare la legittimit dellimmagine che viene proposta delluomo e del popolo nuovi. Larte moderna non pi adatta a questo obiettivo: gli artisti devono dimostrare la persistenza del medesimo ideale e la sua conformit alla tradizione del passato. Sul piano pratico equivale a incoraggiare, in scultura, pittura o architettura uno stile neoclassico e allegorico. Proprio come Mussolini, nei suoi ultimi anni Hitler penser di aver fallito nel tentativo di forgiare un popolo nuovo, allaltezza delle proprie esigenze. Per il Fhrer soltanto la vittoria dimostra il valore di un popolo. Perci avrebbe voluto trascinarlo nel proprio suicidio e farlo scomparire dalla faccia della terra; tuttavia, i suoi sostenitori scelgono di disobbedire agli ultimi ordini ricevuti. La sola opera che essi hanno realizzato di tuttaltra natura: ci che riescono a creare una versione moderna dellinferno. Stalin, ingegnere delle anime umane Stalin consolida il proprio potere assoluto e dedica qualche attenzione allo stato delle arti in URSS. Crea una sola unione per professione, comune e centralizzata: Unione degli scrittori, Unione dei pittori e cos via. Realismo socialista> avrebbe dovuto definire la via imposta allarte sovietica. Le due parole da cui costituita rischiano di non trovarsi sempre in accordo, perch realismo sembra riferirsi alla relazione tra rappresentazioni e realt; socialista invece designa un ideale. E se il vero e il bene, lessere e il dover essere non procedessero di concerto e in piena armonia? Se uno scrittore riflette onestamente la verit della vita, giunge immancabilmente al marxismo, dichiara. Il socialismo rappresenta lavvenire sovietico, a sua volta contenuto in germe nel presente. Gli scrittori che riferiscono con realismo ci che vedono intorno a s devono dunque includervi lavvenire socialista. Ma questo avvenire definito al punto che lo si possa descrivere come presente? S, perch lo svolgersi del tempo non conosce la casualit. Stalin ha gratificato gli scrittori di nuova definizione: sono destinati a essere gli ingegneri dellanima umana. Tocca allingegnere, che ormai ha preso il suo posto, guidare le menti: muove dalla conoscenza scientifica sia della realt sia delle masse che chiamato a formare. Stalin non lascia alcuna iniziativa a questi specialisti. Il responsabile della costruzione il partito. Le opere che risulteranno pi conformi a questo programma sono dei racconti di formazione, individuale o collettiva. La vita imita larte (Come fu temprato lacciaio, Nikolaj Ostrovskij; Poema pedagogico, Anton Makarenko). La letteratura interamente sottomessa alla propaganda del partito, il solo detentore di un assoluto terreno. Luomo messo in risalto dal metallo e dalla macchina, assimilato allacciaio. Le altre arti non subiscono unevoluzione analoga: vengono private di ogni obiettivo autonomo e quanto ai mezzi, saranno ricavati dallarte pomposa del XIX secolo. Anche i propagandisti pi zelanti, Majakovskij, Mejerchold, Ejzenteijn, saranno criticati. Qualificando gli scrittori sovietici come ingegneri dellanima umana, Stalin li adula. Il vero creatore naturalmente Stalin in persona; il solo vero artista il dittatore. Si tratta di docili esecutori, non di inventori. Nikolaj Bucharin li aveva messi in guardia: Fabbricheremo gli intellettuali come prodotti creati nelle officine alla catena di montaggio. Il modello dellartista non assente dal pensiero di Stalin> legge con passione i classici della letteratura russa e occidentale. A diciassette anni un poeta apprezzato; in seguito rinuncer alle proprie attivit artistiche, perch lazione rivoluzionaria gli assorbir tempo ed energie: luna si sostituisce alle altre. Si costruisce allora da s, diventa la propria opera. Asceso al vertice del potere, sinteressa dei grandi poeti e artisti del proprio tempo e si occupa personalmente del loro destino. Non dimentica nemmeno la relazione tra poeti e sacerdoti. Ama porsi come esecutore ispirato a una volont superiore, fornito di un canale diretto che conduce alla verit assoluta. Non certo un caso se poeti e artisti rimangono a loro volta affascinati da Stalin. Boris Pasternak nel poema Lartista mette a confronto il poeta solitario e linquilino del Cremlino. Non agisce come un uomo qualunque, perch il genio dellatto, un atto su scala mondiale. Ci che il poeta tradizionale opera nella propria immaginazione, Stalin lo realizza a livello della storia mondiale. Il dittatore non si pu permettere dindugiare sui bisogni e sui desideri di ogni individuo. La necessit non ha legge. Larte in senso stretto soltanto uno degli strumenti a disposizione del dittatore-artista. Senza dubbio un mezzo parti-

colarmente efficace. Un altro mezzo dazione leducazione; un terzo, la pressione sociale esercitata sulle famiglie; un quarto, la manipolazione dellinformazione. Maksim Gorkij descrive i loro agenti esattamente in questi termini: Il GPU non soltanto la spada affilata della dittatura del proletariato, ma anche una scuola di rieducazione per le decine di migliaia di persone che ci sono ostili. Il progetto di formazione fisica della specie umana non assente. Ne troviamo traccia in Letteratura e rivoluzione di Lev Trockij. Nella conclusione, egli tenta dimmaginare a che cosa somiglier la futura societ socialista. Luomo del futuro non si limiter a rimodellare la societ, ma trasformer anche la natura secondo i propri desideri> trasformazione della porzione di universo chiamata umanit. Secondo Trockij, esisterebbe un mezzo ancora pi radicale per ottenere lumanit desiderata: leugenetica. Alla selezione naturale si aggiunger la selezione artificiale guidata dalla scienza. Avendo compiuto la propria trasformazione fisica, lessere umano sinnalzer a un livello pi alto e creer un tipo biologico e sociale superiore, un superuomo se volete. Trockij sar allontanato dal potere per lintervento di Stalin. Lo stesso Stalin si limiter a utilizzare le altre leve del potere a disposizione: stato, partito, polizia, educatori, scrittori, artisti. Luomo nuovo a cui il comunismo doveva dar vita rimane soltanto negli slogan del partito e nei romanzi del realismo socialista. Il comunismo morto non per una disfatta militare, ma di morte naturale. Avanguardie e totalitarismi I movimenti politici estremisti avevano la tendenza ad avvicinare considerazioni estetiche e politiche, secondo due modalit differenti: Il fascismo tende naturalmente a unestetizzazione della vita politica. La risposta del comunismo di politicizzare larte (Walter Benjamin). Questa celebre formulazione insufficiente sotto molti aspetti. In primo luogo, essa stabilisce unopposizione tra i due totalitarismi: in realt, il comunismo conosce la tentazione estetizzante, il fascismo incoraggia larte politicizzata. Lelemento che accomuna dittatori e artisti davanguardia la loro radicalit o, se vogliamo, il loro integralismo; gli uni e gli altri ambiscono a lavorare ex nihilo. Infine, comune la mancanza di considerazione per lopinione del singolo, la preferenza per le produzioni collettive e standardizzate. Nulla ricevuto passivamente - tutto voluto. Inebriati del proprio orgoglio, artisti e dittatori condividono la stessa convinzione di dominare interamente il processo di costruzione. A differenziarli prima di tutto la scala sulla quale lavorano: il paese intero per i dittatori; il libro, la tela, la scena, la casa, la via, al massimo il quartiere, per gli artisti. Le masse sottomesse non percepiscono la fusione delle attivit politica e artistica e ignorano che la loro esistenza forgiata in conformit a un canone di bellezza. Ovunque, i ministri del culto sono organizzati in seno a un partito. Il cittadino comune di questi stati non ha alcuna possibilit di modellare la propria esistenza come unopera darte, costretto a conformarsi allideale comune. La popolazione si vede imporre lassoluto politico e la bellezza ridotta a un ruolo secondario. Ci a cui la massa assiste tuttaltro: la morte di milioni di individui, la persecuzione, la detenzione, la sottomissione, la paura, la depravazione morale. Ingenuit politica degli artisti> le parole e le immagini sono atti che comportano delle conseguenze nella vita delle societ. Anche le opere darte talvolta avviano delle trasformazioni nella societ - perch agiscono tra la gente comune. La potenza espressiva a disposizione di questi creatori implica anche una maggiore responsabilit politica. Pi o meno consapevolmente i pensatori romantici hanno fatto propria una rappresentazione dualista del mondo: artisti e poeti formano llite dellumanit e larte gioca il ruolo riservato alle gnosi nelle antiche dottrine religiose. Lo stesso vale, per, per gli utopisti che sognano la salvezza collettiva dellumanit o del popolo. Dualismo polito e dualismo estetico possono opporsi ora qui ora l, condividendo comunque una medesima visione del mondo. Gli utopisti che pretendevano di sostituire al presente mediocre un avvenire radioso si sono trasformati nei totalitarismi del XX secolo. Talvolta siamo portati a credere che le immagini romantiche di una perfezione artistica ne siano lantitesi. In realt, non affatto cos: queste due visioni non sono state soltanto o in collaborazione o in contrasto; procedono da una medesima concezione del mondo che ritiene di possedere la ricetta di una creazione suprema, che non deve tener conto dei precedenti modi di vivere e creare. Ma se lideale cessa di costituire un orizzonte e si trasforma in regola di vita quotidiana, il risultato disastroso: il regno del terrore. La storia ci insegna che il sogno romantico altrettanto causa di delusione.

LA SCOPERTA DELLAMERICA Lettera a Gabriel Sanchez, Cristoforo Colombo; Lettere, Pietro Martire dAnghiera; Il nuovo mondo, Amerigo Vespucci; I quattro viaggi, Amerigo Vespucci. Denominatore comune: ruolo determinante che ha avuto la loro diffusione presso il pubblico europeo. Le versioni in latino hanno influenza maggiore rispetto alle altre. Solo Pietro Martire scrive direttamente in latino. Attraverso questi documenti, in una quindicina danni (1492-1507), allimpresa dei navigatori si aggiunger una scoperta intellettuale, quella di un Nuovo Mondo. Cristoforo Colombo> contemporaneamente un antico e un moderno, pieno di pregiudizi e dotato di spirito pragmatico, dogmatico ed empirista, un geniale navigatore e un mediocre geografo, animato da una fede mistica e avido di ricchezze, promotore del buon selvaggio e iniziatore della schiavit degli indiani dAmerica. Un fatto della sua biografia particolarmente importante: il suo conflitto con i re di Spagna, che avevano incautamente sottoscritto con lui un accordo, in cui veniva concesso a Colombo il possesso di tutte le terre che avesse scoperto. Perci nel loro interesse ridimensionare e occultare il ruolo di Colombo nella scoperta del Nuovo Mondo; ci riguarda in particolare il terzo viaggio, nel 1498, durante il quale lesploratore raggiunge lattuale America Latina. Pietro Martire> non ha mai lasciato lEuropa. Tuttavia, questo milanese colto gode della fiducia di numerosi personaggi influenti e si trasferisce presso la corte di Spagna, dove sar un abile cortigiano. Stringe amicizia con alcuni esploratori di ritorno in Spagna, in particolare con Colombo, e annota con precisione i loro racconti; inoltre, rimasto il confidente di molti cardinali italiani e decide di tenerli informati delle sorprendenti scoperte. Seleziona informazioni grezze e le organizza in racconti coerenti, rendendoli maggiormente gradevoli con riferimenti dotti e riflessioni personali. Le sue missive hanno immediatamente un carattere semipubblico. Lo stile asciutto con cui sono state scritte assicura loro un rapido successo. Amerigo Vespucci> personaggio misterioso. Possiede una discreta educazione umanistica, un buon navigatore. Abbiamo poche notizie dei suoi viaggi verso lAmerica. Nel 1499-1500 ha partecipato alla spedizione condotta da Alonso de Hojeda e Juan de la Cosa alla volta del subcontinente americano; e nel 1501-1502 si unito a unaltra navigazione, che esplora le coste dellAmerica molto pi a sud. Di Vespucci come scrittore non abbiamo notizie pi precise. Sembra che il navigatore abbia scritto delle lettere; ma quelle che gli assicurano la gloria e che saranno pubblicate (Mundus Novus e Quatuor navigationes) sembrano assai rimaneggiate. A Vespucci attribuiscono quattro viaggi e in particolare un improbabile primo viaggio nel 1497, anteriore al terzo che aveva consentito a Colombo di raggiungere il Sudamerica. Il testo delle due lettere si compone di una gradevole serie di episodi eterogenei, ricavati in parte da lettere precedenti (allora inedite) di Vespucci, in parte dai racconti di altri viaggiatori. Il tutto condito di umorismo ed erudizione; si ottengono cos due opere di valore letterario assai superiore a quello della lettera di Colombo. La terra e loceano Cristoforo Colombo> partito per lAsia, tutta la sua sicurezza, dunque, si basa su una grossolana sottostima della circonferenza del globo. Dal momento che le cose avverranno secondo le sue previsioni, nulla pu distoglierlo dalla convinzione di aver raggiunto il Giappone e la Cina. Non cambier idea per tutta la vita, anche se ipotizzabile che abbia maturato dei dubbi. Colombo non si limita a cercare lAsia attraverso la via occidentale; egli alla ricerca anche di un quarto continente che i cosmografi del medioevo avevano dedotto per pura simmetria; doveva trovarsi a sud dellAsia. Questo continente sconosciuto ospita, n pi n meno, il paradiso terrestre! comprensibile che un uomo profondamente devoto come lui abbia voluto raggiungere questa meraviglia dal vivo. Sar lo scopo del terzo viaggio: si dirige pi a sud rispetto alle precedenti navigazioni e, ancora una volta, tutto avviene di proposito. Il continente sudamericano si trova esattamente dove Colombo aveva postulato. Questa volta egli sa che ha scoperto un continente. Sarebbe dunque unAmerica del Sud, che egli si figura allincirca dove si trova lAustralia. Pietro Martire> sente parlare del ritorno di Colombo e si mostra inizialmente piuttosto prudente nelle proprie interpretazioni geografiche. In una lettera del 1 ottobre del 1493 riferisce ancora linterpretazione di Colombo, ma la presenta come unaffermazione dellesploratore, rifiutando di farsi garante, anzi: anche se la grandezza del globo sembra contraria a questa opinione: nella lettera nel 13 novembre 1493 Pietro Martire riprende il racconto dallinizio; per quanto riguarda lidentificazione delle terre raggiunte da Colombo esprime ancora delle perplessit. Mostrer interesse per gli indizi che annunciano la scoperta di una terra nuova e di un secondo mondo ignoto, queste terre dovranno essere chiamate Antille (estremo occidente dei Greci), i loro abitanti invece indiani (Pietro Martire preferisce lIndia alla Cina). Nelle successive lettere Pietro Martire si limita a riportare lopinione di Colombo. Amerigo Vespucci> opinione comune che la scoperta intellettuale del nuovo continente sarebbe da attribuire a Vespucci. il primo ad aver compreso dove si trovava o piuttosto dove non si trovava (non era lAsia!). Le cose non sono cos semplici. Il cosiddetto secondo viaggio di Vespucci, verosimilmente il primo, si svolge agli ordini di Hojeda, il quale probabilmente dispone di una copia della Relazione di Colombo e anche di una mappa presumibilmente da lui calcolata. Unindebita appropriazione di meriti: a Vespucci sarebbero attribuite le azioni di Hojeda, il quale si sarebbe limitato a rubare i documenti di Colombo! Ma i re di Spagna dovevano essere interessati a un tale stratagemma che privava la casata di Colombo di alcuni argomenti nel conflitto che la vedeva opposta alla corona. Nel Mundus Novus Vespucci evoca un paradiso terrestre, anche se se ne serve come una semplice iperbole. Gi in questa lettera, e ancor prima nel suo titolo, Vespucci annuncia il tenore di questa scoperta, un Mondo Nuovo! Pi avanti aggiunge che non unisola, ma un continente, regioni nuove, un mondo nuovo. HO scoperto... - Vespucci non soffre di un eccesso di modestia. La formula ritorna nelle Quatuor Navigationes> ho compiuto quattro viaggi, alla ricerca di nuove terre Colombo viene citato, ma solo come lo scopritore delle isole + non compare alcun riferimento allAsia.

In che cosa dovrebbe consistere la scoperta intellettuale di un nuovo continente? Tutti sanno che lAsia non posta nellemisfero sud. La vera scoperta consiste nel comprendere che il continente sudamericano non si trova a sud della Asia, ma molto pi a est; in altre parole, che le terre recentemente scoperte sono separate dallAsia da un vasto mare. Solo il riconoscimento di un nuovo oceano permette di affermare che stato identificato il continente americano. Vespucci ha riconosciuto lesistenza di un nuovo oceano o immagina che queste terre siano direttamente a sud della Cina? Aderisce allinterpretazione asiatica della scoperta. Vespucci afferma di aver percorso un quarto della circonferenza del globo (non la met come credeva Colombo) e che dunque un uomo che stesse in piedi a Lisbona e un altro che lo facesse nelle terre appena scoperte si troverebbero ai due angoli acuti di un triangolo rettangolo. Da un lato, vi si pu leggere una visione del mondo che annuncia il relativismo moderno - la differenza tra noi e loro solo di posizione (ben inteso, Vespucci parla di geografia, non si morale o di religione). Sul piano propriamente geografico tale affermazione significa che Vespucci ignora lesistenza di un altro oceano e che colloca il Sudamerica direttamente sotto lAsia. La vera distanza tra Lisbona e, per esempio, lattuale Venezuela corrisponde, non a un quarto, ma a un sesto della circonferenza terrestre. Vespucci sottostima, dunque, le dimensioni del globo di un terzo. Ma a chi appartiene allora la scoperta? Martin Waldseemller. La sua scoperta emerge in due carte, sulle quali per la prima volta il Sudamerica prolungato dal Nordamerica e, soprattutto, un nuovo oceano separa lAmerica dallAsia. Solo nel 1513 la spedizione di Vasco Nuez de Balboa attraverser listmo di Panama e confermer lesistenza di un altro mare. Che cosa ha permesso Waldseemller di compiere questa straordinaria deduzione? Due fattori: il primo proprio la sua posizione di osservatore esterno. I circoli di studiosi ricevono notizie da fonti diverse. Le notizie di tutti questi viaggi giungono, pi o meno distorte, a questi circoli di studiosi, i soli in grado alla fine di abbozzare una sintesi. Il secondo fattore la sua onest intellettuale: comprende limpossibilit dellipotesi asiatica. Solo lesistenza di un oceano sconosciuto tra lAmerica e lAsia permetterebbe di rendere coerenti tali informazioni; Waldseemller lo inventer, piuttosto che cercare di accordare tra loro le notizie. Il suo coraggio contrasta con la pusillanimit di Pietro Martire il quale, pur disponendo delle medesime informazioni, non oser giungere alle medesime conclusioni. Tuttavia, il nome presente su queste carte America: tutto il merito della scoperta attribuito a Vespucci. A che cosa dovuto tale onore? I lettori sono stati affascinati dalla narrazione di Vespucci, che mescola abilmente e come nessuno prima di lui gli aneddoti vissuti, palpitanti o divertenti, e le prove di complicit con lettori che non avevano mai lasciato il proprio studio. Il nome del continente celebra dunque lo scrittore pi bravo; ma il vero scopritore un uomo di scienza, che ha viaggiato soltanto con limmaginazione. Gli uomini A differenza della scoperta geografica, quella degli esseri umani non conosce la semplice alternativa del vero e del falso. La scoperta degli abitanti del nuovo continente sar particolarmente lenta e ardua; infatti, si scontra subito con molti ostacoli importanti. 1. Novit assoluta di ci che stato trovato: le due popolazioni signorano totalmente, non esistono inizialmente possibili intermediari. Colombo comunque consapevole della necessit di formare degli interpreti e costringe dieci indiani a tornare indietro con lui in Spagna. Inoltre, spera che i trentotto uomini lasciati ad Haiti avranno imparato, durante la sua assenza, la lingua degli indigeni. Gli indiani nel frattempo hanno imparato lo spagnolo ma sette di loro erano gi morti e quelli arrivati ad Haiti si danno alla fuga e non si faranno pi vedere. Quanto agli spagnoli rimasti sul posto, non se ne trova traccia: sono stati uccisi e forse anche mangiati! Pi tardi veniamo a sapere dellesistenza dei primi interpreti: un indiano originario della prima isola, che Colombo ha ribattezzato Diego Colombo. Il secondo viaggio comporta una permanenza pi lunga e alcuni spagnoli alla fine apprendono gli idiomi locali. Ramon Pane redige un breve trattato etnografico sugli abitanti di Haiti. Quanto a Vespucci, trasmette numerose informazioni che presuppongono lesistenza di interpreti, ma non fornisce mai spiegazioni al riguardo. Solo nel corso del terzo viaggio Vespucci menziona due indigeni che cattura per condurli in Europa. 2. I primi viaggiatori perseguono degli scopi ben precisi e la ripresa o meno delle esplorazioni dipende dai risultati ottenuti fino a quel momento; essi rivolgono dunque a questo mondo uno sguardo fortemente interessato e i loro scritti ne risentono. Colombo deve dimostrare che queste scoperte saranno fruttuose. Quanti agli uomini, prima sono estremamente timorosi (facile sottomissione) e generosi (facile impadronirsi delle ricchezze). 3. Pur in assenza di ogni contatto preliminare, difficile vincere i propri pregiudizi. Convinto di trovarsi in Asia, Colombo proietta sulle nuove terre i ricordi delle letture che ha fatto dei viaggi antecedenti. Allo stesso modo, Pietro Martire vuole trovare conferme sulle supposizioni di Aristotele, Plinio o Seneca. Vespucci, per parte sua, ha visto dei giganti. Daltro canto riprende probabilmente i primi racconti, quelli di Pietro Martire o di Colombo. Linfluenza dei racconti anteriori e il desiderio di affascinare i lettori concorrono alla produzione di un forte stereotipo, secondo cui gli abitanti dellAmerica vivrebbero nellet delloro. Assimilato da Tommaso Moro e Montaigne a una meditazione filosofica, il mito dellet delloro proiettato sulle popolazioni estranee alla civilt europea continuer a imporsi fino ai giorni nostri. Leggendo queste prime testimonianze dellincontro tra europei e americani dobbiamo in primo luogo dedicarci a un paziente lavoro di pulizia. Dobbiamo scartare tutto ci che questi ultimi sostengono di aver compreso nei discorsi degli indiani. necessario mettere da parte anche ci che con troppa evidenza risponde al desiderio dei visitatori. Che cosa rimane allora? 1. Linterpretazione del mondo umano molto pi attendibile di quella degli uomini: i due tipi di contatto non avvengono secondo le medesime regole. vero che gli indiani vanno in giro nudi. Probabilmente vero che le donne lavorano molto pi degli uomini. Infine vero che alcune di queste popolazioni praticano il cannibalismo.

Poco per volta, a questi primi contatti pieni di malintesi ne succederanno altri, in cui limmagine degli indigeni diventer pi coerente. Il breve tratto di Ramn Pan contiene delle informazioni uniche. Il ritratto della popolazione indigena presente nel racconto del primo viaggio di Vespucci altrettanto di grande interesse. Il vero cambiamento qualitativo avverr comunque soltanto pi tardi, quando i religiosi spagnoli si stabiliranno sul continente, impareranno le lingue indigene e daranno la parola agli indiani stessi, i quali, da oggetti della conoscenza, ne diventeranno i soggetti. Questi eruditi renderanno possibile considerare la parola degli indigeni sullo stesso piano dei loro conquistatori. Cominciando a conoscersi, indiani ed europei interagiscono tra loro. Colombo inaugura la colonizzazione moderna. Alle popolazioni incontrate lascia solo unalternativa: o sottomettersi di propria volont o perch costrette. La ricerca dei beni materiali comunque non viene sempre considerata unazione lodevole, soprattutto dalla morale ufficiale, ossia quella cristiana. Gli autori posteriori non indulgeranno su questo motore essenziale delle esplorazioni e insisteranno maggiormente su altri motivi, pi onesti. Il loro scopo sembra essere la sola esplorazione e il desiderio di far scomparire il cannibalismo. Il quadro decisamente un po troppo idilliaco. Tuttavia, sono gli stessi racconti di Vespucci a lasciarci intravedere i veri motivi delle azioni dei singoli. Lumore degli indigeni sembra mutare altrettanto facilmente (europei e indiani si attaccano spesso senza reale motivo) per passare dallospitalit allaggressivit. In numerose circostanze le battaglie, spesso mortali, non hanno altra giustificazione, se si esclude il desiderio di vincere lo scontro: sono un fine, non un mezzo. Ci che possiamo immaginare del comportamento degli indigeni non sempre contribuisce a rafforzare limmagine del buon selvaggio. Latteggiamento pi universalmente presente in loro la fuga; la loro prima reazione la paura e il rifiuto. La seconda non molto diversa: malgrado i sorrisi degli spagnoli, gli indigeni si radunarono a triangolo e ritornarono prontamente nelle valli boscose (P. Martire). Quando la fuga impossibile, gli indiani sono soliti attaccare gli intrusi: mettono in azione i loro archi. La replica dei viaggiatori il pi delle volte mortale. Vespucci racconta senza mezzi termini la disavventura di cui rimane vittima un valoroso giovane europeo inviato per parlamentare con le donne indigene (e sedurle): una randellata in testa lo manda allaltro mondo, il cadavere viene poi arrostito allo spiedo, sotto gli occhi dei compagni terrorizzati e impotenti. Le popolazioni indiane sono costantemente in guerra tra loro. il desiderio di sottomettere gli altri alla propria volont, di mostrarsi pi forti, di godere del potere su di loro che spinge gli uomini a sfidare i pericoli di una traversata dellignoto verso nuovi continenti, i rischi degli incontri con nemici temibili. La semplice umilt non avrebbe condotto alcuno fino alle coste dellAmerica. Comunque, una volta raggiunto lo scopo, si possono individuare nuove motivazioni, pi nobili, allincontro con gli altri e diversi viaggiatori lhanno fatto. Vi sono quelli che amano la pace ed evitano di arrecare del male ad altri e quelli che provano piacere nel nuocere al prossimo.

BECKETT, LA SPERANZA Il mondo Mito della caverna (Platone, libro VII della Repubblica)> Samuel Beckett se ne sarebbe ricordato, ma sarebbe stato sensibile alle sue imperfezioni, che lo hanno portato a riscrivere il mito a modo suo: Lo spopolatore. Caverna> consideriamo uno spazio regolare. Un cerchio di 16 metri di diametro, poi unaltezza, anchessa di 16 metri evidentemente (deve essere armonico). Otteniamo cos un cilindro. Materia: di gomma dura o di un materiale affine. Luce> la luce sar uguale ovunque e la sua origine invisibile. Sar dintensit variabile: una luce che vibra a intervalli abbastanza lunghi. Gi Platone era molto interessato alle difficolt di adattamento dellocchio alle zone irregolari di ombra e di luce. Ma sembrava credere che tali movimenti fossero senza maggiori conseguenze per lorgano stesso. Non cos, infatti innegabile che si assiste a una lenta diminuzione della vista. Alla fine, la cecit. Temperatura> varier anchessa in maniera regolare: aumenta e diminuisce di cinque gradi al secondo, da un minimo di cinque gradi a un massimo di venticinque e vi sono alcuni momenti di interruzione agli estremi. Un ciclo completo durer dunque otto secondi. Le pelli reagiscono a queste variazioni. Ne deriva una sensibile diminuzione degli slanci erotici nella caverna. Popolazione> allincirca duecento persone (se sono 200 metri quadrati), con buona rappresentazione delle et; equamente distribuiti tra maschi e femmine; con grande variet di componenti. Quattro categorie: quelli che si muovono sempre (centoventi); quelli che ogni tanto si fermano (sessanta); quelli che ogni tanto si muovono (venti, sedentari); quelli che non si muovono affatto (cinque, vinti). La superficie divisa in tre zone: lungo il muro, su una larghezza di un metro, si trovano gli scalatori; pi vicino al centro c la seconda zona, quella di coloro che aspettano di scalare; infine il cerchio centrale dove stanno tutti gli altri. Nel cilindro vi sono disposte delle scale che conducono a delle nicchie nelle pareti. Alcune di queste nicchie sono poco profonde, altre pi esplorabili e collegate tra loro tramite gallerie. Ne esistono che conducano allesterno? Ecco ci che non si sa con certezza e che motiva gli sforzi dei cercatori, scalatori, scrutatori o semplici camminatori. Il passaggio da un gruppo allaltro controllato da alcune regole precise; inoltre, esiste uno spirito di tolleranza che tempera la disciplina nel cilindro. Piano morale> immagine fedele del mondo. I suoi abitanti hanno dei diritti e dei doveri. Nel cilindro regna unarmonia tra ordine e tolleranza. Il significato del mito non lo stesso in Platone e in Beckett. La differenza essenziale che si pu lasciare la caverna, non il cilindro. Questo spazio abbastanza ampio da permettere di cercare invano e abbastanza angusto da rendere vana ogni fuga: lelemento in comune la vanit degli sforzi. La parola luce impropria, si tratta piuttosto di una illuminazione che oscura, ma offusca per giunta. Il mito di Beckett sottomesso al tempo. Il deterioramento impercettibile, ma c. Gli uni dopo gli altri, i cercatori si immobilizzano nella posizione dei vinti. La temperatura arriva allo zero, la luce si riduce al nulla. Il mondo, a prima vista, sembra dunque molto pi disperato di quello di Platone. Qui la caverna sostituita da un cilindro di gomma, ma le speranze di uscirne sono vane. Se si continua a cercare, non certo perch ci sia qualcosa da trovare, ma perch siamo mossi da un istinto cieco, dal puro bisogno di salire. Nel cilindro, anche se esistono suddivisioni tra gli uomini, alla fine vanno tutti incontro alla medesima sorte: lo sfinimento. Eppure no, qualcuno deve essere rimasto fuori dal cilindro. Di tanto in tanto se ne sente parlare. Se qualcuno conosce la storia fino alla fine, significa che diverso dagli abitanti del cilindro: Lungi dal poter immaginare il loro stato finale in cui ogni corpo sar fisso e ogni occhio vuoto essi lo raggiungeranno a loro insaputa e diventeranno cos senza saperlo. Il Nord di questo universo circolare rappresentato da una persona vinta, la vinta, immobile da sempre. Qualcuno percepisce il mondo del cilindro assai meglio dei suoi abitanti e la sa molto lunga. Ora viene immaginato un visitatore, ora ci viene precisato, un altro potrebbe dunque unirsi al narratore. Non necessariamente questultimo ad affermare: Lintelligenza sarebbe tentata di vedere.... Lintelligenza piuttosto vago, ma sicuramente non un abitante del cilindro; quanto al narratore, perch ricorrerebbe a simili espressioni, se parlasse di s? Un lettore e un narratore-scrittore, come minimo, sfuggono al destino del cilindro. Il narratore, dunque, non si limita a descrivere un mondo oggettivo; ricorda, discretamente ma con fermezza, lesistenza del mondo che gli appartiene, condiviso eventualmente da uno o pi lettori e che un mondo diverso. Allesterno uno spirito superiore immagina e descrive questa situazione, condividendo le proprie riflessioni con alcuni lettori scelti. Questi eletti sono vicini allOlimpo. La situazione tanto del lettore quanto del narratore sembra molto meno disperata di quella dei personaggi. Ora, questaltro mondo, in cui la speranza possibile, non riceve alcuna attenzione. Solo il cilindro promette certezze e fuori esso soltanto il mistero> la speranza degli uni non ha rapporto con quella degli altri. Lamore non c pi. Un attimo di fraternit permetterebbe ai cercatori di raggiungere lagognato centro del soffitto; tuttavia, questo momento non giunger mai. Ma se qui la solidariet tragicamente assente, tra abitanti del cilindro e osservatori esterni del tutto impensabile. Ma Lo spopolatore dice il vero? No, ed paradossalmente lui stesso a informarci di questo, non lo nella soluzione di continuit tra i personaggi-oggetti e lo scrittore-soggetto. Quel che manca nel cilindro il posto per uno scrittore che possa scrivere Lo spopolatore per uno (mille) lettore (lettori) capace (capaci) di leggerlo e di comprenderlo. Nella caverna di Platone possibile immaginare la stesura della Repubblica. Che cosa accadrebbe del cilindro se fosse stato possibile scrivervi Lo spopolatore? Significherebbe che non solo lautore come i propri personaggi, ma che i personaggi, o alcuni di essi, sono come lautore. Ed esisterebbe almeno una via duscita dal cilindro: quella che consiste nel produrne una rappresentazione artistica. Ora, chi produce unopera darte non pu essere del tutto insensibile alla comunicazione tra umani e dunque alla solidariet umana.

Lautore dello Spopolatore non ignorava questa speranza; ma come se ci avesse condotto alla sua scoperta malgrado s stesso. Se ha lasciato entrare la speranza nel libro, le ha vietato laccesso al cilindro. Lesistenza stessa del testo ci trasmette un messaggio molto pi incoraggiante del contenuto delle sue pagine. La vita del cilindro apparirebbe meno disperante ai nostri occhi se sapessimo che un giorno potremmo incontrarvi Beckett. Ma egli non osa parlarci di s: qui la non verit e da qui proviene lillusione dellassurdo. Luomo Rousseau: Mi ritrovo pi a mio agio con gli esseri chimerici che raduno intorno a me piuttosto che con quanto vedo nel mondo> disinteressarsi del mondo per dedicarsi a s stessi. Siamo tutti allaltezza di produrre una compagnia chimerica capace di compensare lassenza di esseri reali? Per dimostrare che possibile, Samuel Beckett ha scritto Compagnia. Per cominciare basta compiere latto pi semplice che esista e che simpone appena si soli: rivolgersi la parola. Ci troviamo quindi in due. I due non restano soli a lungo, sono raggiunti da un terzo, che linventore della voce e dellascoltatore e dellintera situazione. Tuttavia, cos facendo confondiamo troppe cose sotto lo stesso nome. Infatti, colui che immagina la voce e lascoltatore lui stesso. Ora, qualcuno ha dovuto immaginare linsieme di questi ruoli: dunque linventore della voce e dellascoltatore e di s stesso. Questultimo a sua volta unidea dellinventore, destinata a tenergli compagnia. E cos siamo in quattro. E chi chiede, chi lo chiede? Chiamiamo questa nuova persona, provvisoriamente, lo scrittore. E cos sono in cinque a discutere (voce, ascoltatore, s stesso, inventore e scrittore). Indipendentemente dal numero degli interlocutori identificati, si pu sempre porre una nuova domanda: Chi chiede alla fine? Chi chiede?, chi parla non pu dirsi, tutto ci che pu fare far apparire un simulacro, eventualmente chiamato io. Sono una folla, ma chi parla non tra loro. Ma non detto che il risultato sia poi cos interessante: 1) lutilizzo della seconda persona assicura lidentit di quello a cui si parla e di quello di cui si parla; 2) questaltro sarebbe altrettanto un ascoltatore, che gi distinto da lui stesso. Tutta questa complicazione alla fin fine non arricchisce la compagnia. Altri elementi potrebbero farlo, comunque: oggetti, atteggiamenti, il luogo, la postura di ciascuno, incontri minimali. E cos eccolo circondato da esseri chimerici. Ottiene per questo il proprio tornaconto? lecito dubitarne. Alla fine, in nessun momento ha dimenticato che erano tutti di sua invenzione e questo limita fortemente la loro efficacia. Il processo continua avvolto nella sua insignificanza. Tutto sommato, meglio restare come prima del suo silenzio. Solo. Ma pu essere ancora considerato il processo di Rousseau? Questultimo voleva sostituire il mondo con il proprio io. Lautore di Compagnia, invece, non permette mai allio di manifestarsi. I ruoli che suscita non sono per lui; preferisce addirittura identificarli con dei nomi impersonali. Ma anche quei personaggi faticano molto a dire io. Io. Lascialo subito. Lio impossibile quello che comunica con il soggetto enunciante. E, di nuovo, esiste un netto contrasto tra la disperazione di colui che il libro descrive; e leuforia di chi scrive il libro. Tra la fatalit che regna nel mondo rappresentato e che rende insignificante ogni iniziativa, da un laltro, e, dallaltro, latto di libert e di coraggio che consiste nello scrivere un libro. Tuttavia, colui che abbiamo chiamato lo scrittore non si limitato a immaginare la compagnia; ha anche scritto un libro, Compagnia. Bene, egli non dice mai io. un mondo abitato solo da oggetti, i soggetti sono innominabili. Il fatto che il libro esiste e anche il lettore; ci implica, come per lascoltatore, che comprenda la lingua nel quale gli viene rivolta la parola. Il che, a sua volta, significa che esiste una comunit, un mondo umano al di l della solitudine. limpossibilit di ammettere lio a togliere ogni speranza di veder emergere il noi: anche qui, nessun momento di solidariet, nessuna azione comune. C qualcosa di tragico in questo rifiuto di Beckett di dire la speranza, facendocela immaginare. Il mondo che descrive disperato, ma lo diventato perch lui stesso se ne tenuto accuratamente allesterno. Osservatore innominabile nello Spopolatore, io vietato in Compagnia, sappiamo tuttavia che esiste ed ben diverso da ci che descrive. La speranza dovuta piuttosto al fatto che non esiste rottura radicale tra gli altri e io. Un mondo spogliato della propria dimensione interumana senza dubbio assurdo; ma un mondo senza legame interumano non pi il mondo che conosciamo. vero che il linguaggio sembra condannarci a questo: si possono dire solo gli altri. Ma il linguaggio che crea la difficolt ci offre anche dei mezzi per aggirarla; e Beckett li conosce molto bene. Dato che posso dire gli altri, se dimostro che io non poi cos diverso da loro, avrei detto anche me. Se gli altri sono come me, io stesso sono come loro. Il mio passato al tempo stesso altrui e mio. Lio esiste prima di tutto e ci che lo concerne merita di essere tradotto in parole. Ma se si parte dal mondo oggettivo, la descrizione di s diventa un atto di grande coraggio, perch cos facendo ci sintroduce in questo mondo oggettivo, si accetta di condividere le vulnerabilit degli altri, abbandonandosi senza difese allo sguardo di quelli che non sono rappresentati: il lettori silenziosi. Compagnia riferisce una dozzina di ricordi, non molto allegri (nascita, genitori, solitudine). Nessuna vera gioia, dunque, e tuttavia questi ricordi, stranamente, sono portatori di speranza: infatti, gettano un ponte tra la miseria del mondo esterno e la qualit di quello interno. Essi umanizzano il mondo, che cessa in tal modo di essere assurdo. Esistono anche delle modalit di discorso che implicano la partecipazione e la solidariet degli interlocutori, come lumorismo. Ora, questo non mai assente dalle pagine di Beckett e nasce dalle circostanze pi impensabili (termini dotti, anafore esagerate, stereotipi puntigliosi, giustapposizione di stereotipi al significato letterario antitetico, arte combinatoria). Ama enumerare tutti i casi possibili che risultano da una combinazione e ci che dovrebbe apparire fastidioso suscita il sorriso. Per quali motivi frasi simili sono motivo di speranza? Esse descrivono la prostrazione e il nulla. Ma con la loro forma introducono una distanza tra lesperienza evocata e chi la riferisce; creano uno spazio in cui noi, lettori, possiamo inserirci; un porto di serenit in cui possiamo ancora sorridere, insieme, davanti alla situazione disperata.

Il mondo di Beckett non disperato. un mondo privo di illusioni e di compiacenza. Per questo motivo, trovare in esso la speranza pi prezioso che se la individuassimo in un entusiasta ingenuo. Il pudore rende il quadro un po meno vero di quanto non dovrebbe essere; ma il suo pittore, tanto pi accattivante. Mai amato nessuno a mio avviso, me ne ricorderei> il contenuto di questa frase cupo, ma il suo tono come un ammiccamento: non posso dirvelo apertamente e del resto non amo i grandi discorsi; ma in fondo, lo sapete, nonostante tutto vi amo.

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