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TRIMESTRALE

IL MAGAZINE MANPOWERGROUP DI ECONOMIA E CULTURA DEL LAVORO

prefazione

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
(A. Einstein)
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Magazine

di Francesco Maria Gallo


Direttore Responsabile di LinC francescomaria.gallo@aimeditalia.com

A MOTORI SPENTI
Vorace. Indolente. Inquinata. gestione, dal virus dello spreco la macchina pubblica. O meglio, e della corruzione. Se la macchina pubblica foSSe unazienda, cos che oggi in Italia viene oggi Sarebbe fallita? probabilmente S. e ampiamente percepito e si Se la macchina pubblica fosse proprio di queSto Si tratta: una groSSa presenta agli occhi dei suoi unazienda, oggi sarebbe fallita? alimentatori il settore pubblico, Probabilmente s. E, in fondo, impreSa, che per - a differenza di quelle ovvero tutto ci che funziona - o, proprio di questo si tratta: private - pu contare Sul finanziamento almeno negli intenti, dovrebbe una grossa impresa, che per continuo dei contribuenti. ma che, come funzionare - grazie al denaro - a differenza di quelle private ogni azienda, deve funzionare. proveniente dalle tasche dei pu contare sul finanziamento cittadini che usufruiscono continuo dei contribuenti. Ma che, dei suoi servizi. Lobiettivo da perseguire e, nondimeno, da come tutte le imprese, deve funzionare o comunque rendere conto raggiungere, il benessere e la cura dei bisogni primari dei della sua salute ai suoi azionisti, nonch fruitori. cittadini-contribuenti. Gli alimentatori, appunto. Il buon funzionamento passa evidentemente dallefficienza Attenendomi al percepito e astenendomi dallentrare nel merito dei beni e servizi erogati, dal livello delle performance, dalla dellessenza, limpressione che il motore della macchina capacit di agevolare e sostenere un solido sviluppo economico, statale, pur continuando a chiedere benzina, sia da tempo presupposto per la prosperit e la coesione sociale di un Paese. fermo o meglio, per rimanere nella metafora automobilistica, Ed proprio alla ricerca dei giusti ingranaggi atti a instaurare il stia girando a folle. E la crisi - la solita colpevole, presenza fissa buon funzionamento del motore pubblico che si sviluppa la sul banco degli imputati negli innumerevoli processi di questi dialettica di questo numero di LinC. ultimi anni - un debole palliativo. Lidea piuttosto che la contingenza abbia, ancora una volta, stressato e portato al Da un dimagrimento del peso della macchina statale a uno limite fragilit strutturali da tempo presenti nel nostro Paese. snellimento delle sue strutture, vagliando anche la privatizzazione E che oggi hanno assunto le dimensioni di veri e propri ostacoli al di enti, beni e servizi laddove questa possa rivelarsi vincente, rilancio della sua economia, alla sfida globale dellinnovazione e gli interventi che animano le pagine seguenti si muovono della competitivit, alla diffusione nei suoi confini del benessere verso la proposta di un nuovo pubblico - trasparente nelle sue e della ricchezza, sostenuti e favoriti da servizi efficienti, dinamiche, concreto nei risultati, moderno e innovativo nei suoi adeguati alle necessit contingenti, di qualit elevata. processi e soluzioni, competente nonch competitivo nella qualit dei servizi elargiti, attrattivo nei confronti degli investitori Il debito pubblico arrivato alle stelle vuol dire che finora lItalia che vorrebbero fare impresa in Italia. ha vissuto al di sopra delle sue possibilit? Quel che certo, la percezione quella di una spesa pubblica infetta, nella sua Pi efficienza. Pi benessere. Ma soprattutto, pi futuro.

UNA MACCHINA

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PARLIAMO DI:
Societ e territori

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TRIMESTRALE

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EUROPA: l dOvE il PUbblicO fUnziOnA di Chiara Silvani

IL MAGAZINE MANPOWERGROUP DI ECONOMIA E CULTURA DEL LAVORO

infografica iTAliA, QUAnTO Mi cOSTi? lA SPESA PUbblicA nEl nOSTRO PAESE E il cOnfROnTO cOn lEUROPA

n. 2, Anno VI, Giugno 2013


Presidente Stefano Scabbio Direttore Responsabile Francesco Maria Gallo francescomaria.gallo@aimeditalia.com Comitato Tecnico Scientifico Raffaele De Luca Tamajo, Gabriele Galateri di Genola, Beniamino Quintieri, Enrico Sassoon, Giulio Sapelli, Luigi Tivelli Caporedattore Antonella Guidotti Hanno collaborato a questo numero Gianluca Capitanio, Ada Del Castello, Luigi Garocchio, Francesca Genesi, Stefano Glenzer, Francesco Guidara, Eric Lapadula, Elisabetta Limone, Carlo Lottieri, Pierluigi Magnaschi, Cristiano Napolano, Flora Nascimbeni, Guido Pacini, Valentina Porciani, Giulio Sapelli, Serena Scarpello, Laura Schellino, Chiara Silvani, Luigi Tivelli Segreteria di Redazione ufficio.stampa@aimeditalia.com - T. 320 7074978 Progetto grafico, copertina e impaginazione Emporio Adv srl www.emporioadv.it Fotografie shutterstock.com

Societ e territori

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prefazione

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AUSTERiTY SOTTO AccUSA di Ada Del Castello

controtendenze nUOvE TEcnOlOGiE PER Un PUbblicO Pi SMART di Eric Lapadula PUbblicO, linnOvAziOnE cHE PASSA dAllE cOMPETEnzE di Francesca Genesi bAncA diTAliA, il PUbblicO cHE nOn Ti ASPETTi di Francesco Guidara

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UnA MAccHinA A MOTORi SPEnTi di francesco Maria Gallo

editoriale

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PER Un nUOvO RAPPORTO TRA PUbblicO E PRivATO di Stefano Scabbio

voci dimpreSa SAniT 2.0 di Valentina Porciani

controeditoriale cOME METTERE A diETA lO STATO TROvAndO invEcE AliMEnTi PER i GiOvAni di Luigi Tivelli

WorKShop opinion leader i cOnfini TRA PUbblicO E PRivATO, lA viA iTAliAnA di Serena Scarpello ScAdEnzE dA RiSPETTARE, QUESTiOnE di civilT di Laura Schellino il POTERE PUbblicO dEllO STATO iMPREndiTORE di Giulio Sapelli

contrappunti PUbblicA AMMiniSTRAziOnE: cOlMARE il RiTARdO di Guido Pacini SOciET PARTEciPATE: QUAlE GESTiOnE? di Stefano Glenzer PRivATizzARE E lOcAlizzARE: PER vincERE il dEclinO di Carlo Lottieri nUOvE GOvERnAncE PER lA cUlTURA di Luigi Garocchio TRASPORTi, in PiSTA TEdEScHi E fRAncESi di Gianluca Capitanio SERvizi PER liMPiEGO: lA (bUOnA) AziOnE dEllE AGEnziE PER il lAvORO di Elisabetta Limone PUbblicO & PRivATO Al lAvORO...PER il lAvORO di Cristiano Napolano

Distribuzione Distribuito in tutte le edicole italiane in allegato a Italia Oggi - Class Editori ManpowerGroup Via Rossini 6/8 20122 Milano www.manpowergroup.it
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo periodico pu essere riprodotta con mezzi grafici e meccanici, quali la fotoriproduzione e la registrazione. Manoscritti e fotografie, su qualsiasi supporto veicolati, anche se non pubblicati, non saranno restituiti.

cultura del lavoro P.A. fUORi cOnTROllO? cOn lAccORdO QUAdRO Si PU di Massimiliano Brugnoletti

letture, aScolti & viSioni AllE ORiGini dEl nOSTRO (dEbOlE) SPiRiTO PUbblicO di Antonella Guidotti

Registrazione Tribunale di Milano n. 620 del 16/10/2008


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TRIMESTRALE

poStfazione
IL MAGAZINE MANPOWERGROUP DI ECONOMIA E CULTURA DEL LAVORO

PER UnA rES PuBLiCA MEnO lOnTAnA di Pierluigi Magnaschi

hr allo Specchio WElfARE: TORnA lAziEndA SPA di Flora Nascimbeni

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editoriale

PER UN NUOVO RAPPORTO


di Stefano Scabbio
Presidente ManpowerGroup Italia e Iberia

TRA PUBBLICO E PRIVATO


ormai vari anni fa rimasi molto colpito dal progetto varato dal presidente americano bill clinton, e affidato alle cure del suo vice, al gore, dal titolo Reinventing Government. il sottotitolo (risparmio ai lettori la formula in lingua inglese) era: come avere una amministrazione che costi meno e funzioni meglio.

Gi allora mi chiesi: Ma se negli USA, dove il peso del setma hanno in cambio servizi davvero di livello svedese, mentre tore pubblico federale sulla societ molto, molto pi basso i cittadini italiani pagano le tasse e per molti aspetti hanno in di quello italiano, si pongono questo problema e varano un cambio servizi di livello greco progetto cos complesso che ha poi toccato tutte le amministrazioni e le agenzie federali, con esiti significativi, cosa doE allora, non sarebbe il caso di varare anche nel nostro Paese una vremmo fare noi in Italia? Un Paese in cui la spesa pubblica azione di reinventing government (laddove government in questo pesa sul PIL per circa il 50 percento, caso si traduce come amministrazione e la pressione tributaria reale, che ripubblica), alla ricerca di uno Stato, inteso comprende cio quelli che le tasse le in tutte le sue articolazioni, anche territopagano stata calcolata da Confcomriali, che costi meno e offra servizi migliori ci Sarebbe biSogno di un mercio in termini del 55 percento. alle imprese e ai cittadini? Un settore pubblico che riuscito ad accumulare un debito di circa il 130 percento, man mano che, soprattutto a partire dalla met degli anni Settanta, ma con forti impennate successive, i Governi caricavano il debito pubblico sulle spalle delle generazioni future. E in molte fasi la consapevolezza della gravit di questo trend era molto scarsa, fino quando cominciato il ballo dello spread, e anche i semplici cittadini hanno potuto apprendere la condizione reale delleconomia e del settore pubblico italiano.

nuovo piano regolatore teSo a riequilibrare il rapporto fra Stato e Societ, che mantenga in capo al Settore pubblico le aree e funzioni che neceSSariamente devono eSSere pubbliche, e che reStituiSca ai privati, impreSe e aSSociazioni tante funzioni che eSSi poSSono Svolgere meglio, e a coSti minori, dei Soggetti pubblici.

Forse ci sarebbe bisogno di un vero e proprio nuovo piano regolatore teso a riequilibrare il rapporto fra Stato e societ. Un piano fondato sul principio della sussidiariet orizzontale, previsto dalla Costituzione, che mantenga in capo al settore pubblico le aree e le funzioni che necessariamente devono essere pubbliche, anche dal punto di vista soggettivo (ad esempio, ovviamente, la difesa e lordine pubblico) e che restituisca invece ai privati, alle imprese, alle associazioni tante funzioni che essi possono svolgere meglio, e a costi minori, dei soggetti pubblici.

Ma la recente forte sensibilizzazione dei cittadini ai costi del settore pubblico, e a quello che viene chiamato il costo della politica, potrebbe creare un clima favorevole per gli architetti del nuovo piano regolatore. Accanto a questo occorrerebbe finalmente varare un processo a tappeto di liberalizzazioni, seguite anche da adeguate privatizzazioni. non vorrei essere frainteso perch non mi sono mai schierato accanto alle piccole falangi di liberisti selvaggi, in quanto penso che al settore pubblico spetta una importante funzione civile, economica e sociale, ma cos come una persona, dopo una dieta adeguata pu continuare ad esercitare al meglio le sue funzioni principali, un settore pubblico messo a dieta adeguata potrebbe rilevarsi un pi efficiente e moderno centro di servizi a cittadini e imprese. Pensiamo ad una esperienza che conosco da vicino, quella dei centri pubblici per limpiego, oggi in larga parte inefficienti e incapaci di favorire lincontro fra domanda e offerta di lavoro. Se ci fosse una riforma adeguata, come ha ipotizzato in prima battuta il neo Ministro del lavoro, Enrico Giovannini, si potrebbe non solo ridefinire metodi,

strumenti e procedure per lorientamento al lavoro e il collocamento, ma coinvolgere le Agenzie per il lavoro, forti di esperienze significative sul territorio, in modo tale che da questa osmosi fra pubblico e privato emerga una maggiore efficienza-efficacia nelladempiere alla funzione oggettivamente pubblica e sociale dellavvio al lavoro dei non occupati, a cominciare dai giovani. ci che manca al nostro Paese, infatti, rispetto a quanto, ad esempio, avviene in francia, una sorta di osmosi diffusa tra pubblico e privato. come avviene Oltralpe, ad esempio, si potrebbero collocare ai vertici delle Amministrazioni pubbliche top manager provenienti dal settore privato, che potrebbero portare fin dentro lo Stato le loro esperienze di successo e il loro know how, cos come si potrebbe pensare, se si potessero superare i fermi ostacoli sindacali nel caso di restituzione al settore privato di funzioni svolte da enti pubblici, ad azioni di riconversione professionale dei lavoratori in esubero nel pubblico, collocandoli con esiti soddisfacenti in nuovi soggetti privati. su questa scommessa di un nuovo rapporto tra pubblico e privato che si gioca il futuro del Paese.

Mi sono riferito prima al peso della tassazione reale, che supera perfino quello dei Paesi nordici, a cominciare dalla Svezia, ma il problema che i cittadini di quel Paese pagano le tasse

certo, servirebbe un forte atto di coraggio e di responsabilit (che forse un Governo di coesione nazionale potrebbe tentare), perch quasi sempre laddove ci sono enti pubblici ci sono gli uomini dei partiti e dei sindacati, e funziona il meccanismo della lottizzazione.

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controeditoriale
Magazine

ALIMENTI PER I GIOVANI


di Luigi Tivelli
Editorialista e scrittore

COME METTERE A DIETA LO STATO TROVANDO INVECE

buirebbe anche alla parziale soluzione dellaltra emergenza che ho evocato, quella del peso e del costo eccessivo dello Stato. Il primo pilastro del piano deve essere finalizzato ad abbattere il costo del lavoro per i giovani neoassunti, fino ad avvicinare al massimo la retribuzione netta e la retribuzione lorda. Ma il secondo pilastro che consiste in unazione tesa anche di per s ad alleggerire il costo e le strutture dello Stato, restringendo il perimetro del settore pubblico, tramite lapplicazione della sussidiariet orizzontale. Proviamo a delinearla. Gli economisti ci insegnano che nelle societ industriali avanzate le opportunit di lavoro si creano soprattutto nel settore terziario, nei servizi alle imprese, alle famiglie, alle persone, al disagio sociale. Ebbene, nellambito di un terziario in Italia pi burocratico e meno sviluppato che altrove, perch deve essere un ente pubblico regionale o comunale o una municipalizzata, a provvedere allassistenza domiciliare o allassistenza alla creazione di imprese? Certamente una cooperativa di dieci giovani, sensibili e motivati, pu erogare il servizio di assistenza ai disagiati molto meglio di un ente pubblico con un presidente, tre dirigenti e tanti dipendenti lottizzati. Analogamente, una societ privata di servizi e consulenza alle piccole imprese, fatta da giovani con un recente master universitario, motivati a lavorare con spirito imprenditoriale, pu offrire ben di pi del solito carrozzone pubblico di servizi alle imprese.

questa la strada per aprire nuove opportunit di lavoro per i giovani, e contemporaneamente alleggerire il peso e la presenza del settore pubblico, coinvolgendo anche lampio mondo del volontariato, ampiamente diffuso in settori quali, a esempio, quello dei servizi alla persona. Tramite incentivi mirati si pu generare un nuovo terziario privato e sociale, destinato poi ad autoalimentarsi da solo, come tipico del settore dei servizi. Un settore che va liberato dal peso di vari soggetti pubblici, con le connesse lottizzazioni e nepotismi e che deve essere fondato su una sana cultura del merito, basata su una sana selezione dei talenti, e non sullintromissione del parenti. Potremmo cos puntare nel contempo ad uno Stato che costi meno e funzioni meglio e a unoccupazione sana, soddisfacente e di matrice imprenditoriale per i giovani italiani. In sintesi, cos come si pu condurre una politica finalizzata a restituire il futuro ai giovani tramite azioni che comportano la riduzione del perimetro, del peso, del costo dello Stato, anche varie altre politiche pubbliche dovrebbero adempiere alla doppia missione di uno Stato che costi meno e funzioni meglio e della soluzione dei problemi specifici cui sono orientate.

il corpaccione, nel contempo massiccio e proteiforme del nostro settore pubblico, pesa gravemente sulla societ italiana, ostacolandone la vitalit e la stessa possibilit di sviluppo. tanti studi italiani e internazionali hanno dimostrato he laddove pi largo il perimetro e pi significativo il peso del settore pubblico, pi scarsa letica pubblica e pi diffusi sono i fenomeni di corruzione.

Una corruzione che da noi, a livello regionale e locale, come indicano i tanti scandali nelle Regioni, ad esempio, decisamente pi diffusa che a livello centrale. E non a caso nelle classifiche internazionali sulla corruzione percepita il ranking dellItalia negli ultimi anni ulteriormente peggiorato, e ci collochiamo accanto a Paesi africani dai nomi quasi impronunciabili. C poi una peculiarit italiana che riguarda il fardello del settore pubblico: la diffusione al suo interno di ampi fenomeni di partitocrazia e sindacatocrazia, accompagnate dal nepotismo diffuso. La partitocrazia impicciona e invadente ha allungato e allunga i suoi tentacoli, piazzando lottizzati di lusso nei Ministeri (grazie allo spoils system allitaliana), negli enti e nelle imprese pubbliche. Ma anche i sindacati non scherzano. In pratica controllano direttamente i grandi enti previdenziali, e piazzano i propri uomini in vari comparti del settore pubblico.

Se questa la diagnosi di fondo, la terapia pu solo consistere nel restituire alla societ tante fette di funzioni e di poteri oggi in mano pubblica. Accanto a ci, occorrerebbe una dose massiccia di liberalizzazioni e privatizzazioni nei servizi pubblici locali, ancora pi importante che per gli enti e le imprese centrali.

Ma ogni policy pubblica dovrebbe essere orientata a passare dal grosso Stato alla grande societ , come sta tentando di fare, pur fra limiti e difficolt, David Cameron, nel Regno Unito. A questo fine basterebbe attivare la leva della sussidiariet orizzontale, fra laltro, prevista dalla Costituzione. Dico ogni politica pubblica, e mi limito a indicare un caso che riguarda la policy cui il Governo Letta mostra di attribuire massima priorit, quella per loccupazione giovanile, che coinvolge circa il 38 percento degli under 25, in un quadro in cui quasi 2 milioni e 100 mila giovani n studiano, n lavorano, e spesso dormono ancora a casa nella loro stanzetta da bambini. Solo un vero e proprio piano straordinario per loccupazione giovanile pu offrire qualche risposta ai ragazzi italiani, un piano che, per come impostato, contri-

nellambito di un terziario in italia pi burocratico e meno Sviluppato che altrove, perch deve eSSere un ente pubblico regionale o comunale o una municipalizzata a provvedere allaSSiStenza domiciliare o allaSSiStenza alla creazione di impreSe?

SOCIETING RELOADED. PUBBLICI PRODUTTIVI E INNOVAZIONE SOCIALE.


a cura di Arvidsson, Giordano egea, 2013

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contrappunti
Magazine

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE:
liberalizzare, Semplificare, profeSSionalizzare: la ricetta di Salvatore zecchini di Guido Pacini
per molti economisti si tratta del vero muro di gomma del paese. ogni governo, negli ultimi venti anni, ha tentato di prendere di petto il problema, almeno a parole, annunciando la riduzione del peso della burocrazia su cittadini e imprese. eppure, nonostante qualche miglioramento, la realt rimane avvilente.

COLMARE IL RITARDO

la via maeStra riuScire ad elevare la produttivit, ma richiede una profonda reviSione dei meccaniSmi amminiStrativi e normativi, una diverSa organizzazione baSata Sul raggiungimento degli obiettivi pi che SulloSServanza formale delle procedure, che laSci margini di fleSSibilit nellimpiego del capitale umano

Tuttavia, il cammino ancora lungo e certamente non baster la spending review, invece necessaria una strategia pluriennale, che tracci il percorso del cambiamento della burocrazia con precisi traguardi e lo segua anche attraverso il succedersi dei vari governi. Una strategia che dovrebbe ispirarsi a pochi criteri con funzione di guida nel disporre le misure attuative. Primo criterio - specifica Zecchini - liberalizzare le attivit dove appropriato in rapporto allinteresse pubblico, e laddove non lo , semplificare al massimo le procedure, ricorrendo soprattutto alla loro standardizzazione. Secondo, iniettare massicce dosi di professionalit nel pubblico impiego, con largo spazio alla meritocrazia e limitazioni al corporativismo fondato sullanzianit. Terzo, orientare la Pubblica Amministrazione pi al raggiungimento dei risultati che allattuazione delle procedure; queste ultime vanno impostate e riviste in funzione del conseguimento dei risultati. Ci implica pi ampi margini di flessibilit nella gestione delle strutture, cui deve fare da contropartita una maggiore responsabilizzazione dei dirigenti. E infine - conclude Zecchini - affrontare il capitolo delle retribuzioni con il metro della performance dimostrata e delle funzioni svolte. Secondo la Ragioneria dello Stato, tra il 2011 e il 2000 il ritmo di aumento delle retribuzioni a livello regionale e locale ha sopravanzato del 56% quello dei ministeri (41,5% contro 26,6%). Occorrono invece standard di livelli retributivi uniformi per funzione e validi per tutto il Paese. Soltanto quattro i criteri, ma in realt una vera rivoluzione, che servirebbe ad aiutare il Paese a colmare il pauroso ritardo in cui versa rispetto ai leader in Europa e nel mondo.

LItalia si ritrova ancora oggi con una Pubblica Amministrazione elefantiaca (pi di 3,3 milioni di dipendenti), che inghiotte risorse (spesa per consumi finali al 20% PIL) e non restituisce in cambio servizi. Non che nel confronto internazionale lItalia appaia fuori linea: il numero di dipendenti in rapporto alla forza lavoro si colloca in posizione mediana tra i Paesi OECD: la spesa relativa (10,6% PIL) in linea con la media UE12 (10,5%), risultando inferiore a quella della Francia ma nettamente superiore a quella tedesca. Quello che appare fuori linea caso mai - osserva Salvatore Zecchini, uno dei pi autorevoli esperti in materia, gi in servizio presso il Fondo Monetario, vice segretario generale dellOcse e capo del servizio studi di Banca dItalia - il modo inadeguato con cui la Pubblica Amministrazione risponde ai grandi cambiamenti in atto nelleconomia e nella societ in termini di fabbisogni e di qualit delle prestazioni. Si ha limpressione di una macchina che avanzi a fatica per portarsi al passo dei tempi. I ritardi sono notevoli rispetto ai grandi fattori di cambiamento che investono il Paese. Primo fra questi il progresso tecnologico, nelle forme digitali della produzione e dei servizi, nellautomazione dei processi produttivi, anche nei servizi.

Pur avendo introdotto le tecnologie - spiega Zecchini, docente oggi presso lUniversit Tor Vergata a Roma - il quadro organizzativo, le procedure, i passaggi, i tempi di attuazione non sono stati modificati per sfruttare appieno le potenzialit offerte dai nuovi strumenti. Ben difficilmente un cittadino o un imprenditore, che voglia interagire sul web per risolvere un problema, riesce ad avere risposta e se la ottiene, non in genere n tempestiva, n adeguata alla soluzione. Secondo le analisi della Banca Mondiale, per adempiere gli obblighi fiscali si impiegano in media 269 ore lanno, collocando lItalia al 131 posto nella graduatoria dei Paesi. Per avere una licenza di costruzione bisogna attendere mediamente 234 giorni e sono necessarie 11 procedure (103 posto in graduatoria).

Il sistema economico domanda maggiore efficienza e produttivit nei servizi pubblici per poter sostenere la concorrenza, investire profittevolmente, creare occupazione sostenibile. Senza dubbio allo stato attuale si potrebbe ottenere lo stesso prodotto con un minore impiego di risorse umane e di mezzi precisa il professor Zecchini. La via maestra riuscire ad elevare la produttivit, ma richiede una profonda revisione dei meccanismi amministrativi e dellarchitettura di norme, una diversa organizzazione che si concentri sul raggiungimento degli obiettivi pi che sullosservanza formale delle procedure, che lasci margini di flessibilit nellimpiego del capitale umano. Il vincolo di equilibrio dei conti pubblici, e non una libera scelta maturata dalle forze di governo, costringe finalmente a riformare profondamente la burocrazia. La strada stata imboccata e gi si vedono i primi risultati. Nellultimo biennio si riusciti a far flettere verso il basso la dinamica retributiva, dopo anni di aumenti ininterrotti.

SALVATORE ZECCHINI

IMPRESE E BUROCRAZIA. a cura di A. Giachi


franco angeli, 2013

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contrappunti

QUALE GESTIONE?
la viSione di Sergio chiamparino, eX Sindaco di torino di Stefano Glenzer
hanno pochi controlli e molti debiti. eppure nessuno le tocca. Sono le societ partecipate, organismi privati nei quali una quota del capitale sociale detenuto da un ente pubblico, spesso i comuni. in italia sono oltre 5.500, tre su quattro si trovano al centro-nord e lindebitamento totale si aggira sui 34 miliardi di euro. non costituirebbero un problema se la loro produzione fosse adeguata, ma si ferma a 25 miliardi lanno, il 26% in meno rispetto al loro stock di debito.

SOCIET PARTECIPATE:

sbagliati ed esagerati o ad assunzioni telecomandate, da affrontare alla svelta come succederebbe in qualsiasi azienda seria che scopre errori di gestione da parte dei suoi manager. il problema che in questo caso ci vanno di mezzo tutti gli italiani, non soltanto gli azionisti e i dipendenti di una singola societ. in molti hanno chiesto la privatizzazione delle partecipate, o comunque una presenza pi forte dei privati nei consigli di amministrazione. ci porterebbe a maggiore trasparenza e sarebbe pi facile punire chi sbaglia, eliminando il muro difensivo eretto dalle conoscenze politiche. non credo sia il modo migliore per gestire la cosa. Queste aziende devono essere valorizzate, certo, ma sarebbe meglio per tutti se rimanessero sotto il controllo pubblico. Piuttosto, chiediamoci perch i privati possono avere in mano una societ pur possedendo quote di molto inferiori al 50% del totale. non sempre una scelta saggia chiudere i cordoni della borsa e lasciare immobilizzate delle risorse che potrebbero migliorare la vita dei cittadini una volta investite, per esempio, nella costruzione di asili. A met dello scorso anno Salvatore vassallo, esponente del Pd, propose un emendamento sulla responsabilit degli amministratori. Se fosse passato, la corte dei conti avrebbe avuto il potere di controllare il lavoro svolto e, nel caso, sanzionare dipendenti e dirigenti delle societ pubbliche: la votazione si conclusa con 87 s e 262 no. Anche Antonio di Pietro si era mobilitato poich attraverso le societ partecipate agiscono Stato, Regioni ed enti locali. il ragionamento del leader dellitalia dei valori era semplice: non si capisce perch chi le guida non debba rispondere alla magistratura contabile come accade per dipendenti e dirigenti pubblici. limpressione che luniverso politico non volesse particolari ingerenze esterne, anche per la spartizione di poltrone. la qualit delle persone che gli azionisti pubblici chiamano alla gestione un tema cruciale. il danno derivante dalla lottizzazione chiaro a tutti: i nominati, a prescindere dalla propria qualit professionale, rispondono al partito pi che allente azionista della societ. non un mistero che gli obiettivi dei partiti siano differenti da quelli degli enti: i primi mirano al consenso, mentre i secondi dovrebbero puntare allefficienza aziendale. Al di l delle spartizioni esisteranno delle qualit indispensabili per guidare una societ del genere. non credo esistano requisiti specifici. nella mia esperienza ho cercato di utilizzare persone che avessero avuto esperienze manageriali o comunque di gestione di strutture complesse, questo tutto ci che serve.

le singole unit locali sono oltre 11mila e possono contare su un esercito che sfiora i 270mila dipendenti secondo lindagine Unioncamere sulle societ partecipate da comuni, Province, Regioni e comunit montane. nel controllo di questa rete sono coinvolti 8.081 enti locali, di cui 7.667 sono comuni. Una struttura cos capillare dovrebbe rappresentare una risorsa importante per i cittadini, ma la cattiva gestione limita non poco la loro utilit: con questo tipo di societ possibile eludere le norme che impongono il divieto di assunzioni nelle Pubbliche Amministrazioni, evitando i concorsi pubblici. A ci si aggiungono clientelismo, acquisti per compiacere determinati fornitori, consulenze superflue e strapagate. la gestione dei flussi finanziari abbandonata a se stessa, nessuno pu controllare un universo del genere. le cose vanno sistemate in fretta, si augura Sergio chiamparino, ex sindaco di Torino Manca unautorit terza e preliminare che vigili e controlli questo tipo di mercato.

di sicuro servirebbe una maggiore attenzione per la cosa pubblica, che ha dimostrato di saper fornire buoni servizi ai cittadini. non semplice, ma mi auguro che venga creata alla svelta. Una via da percorrere per ridurre questa sregolatezza gi esiste la prima cosa da fare aumentare la competizione allinterno dei vari settori - continua chiamparino - ma sia chiaro che la mala gestione non soltanto colpa del servizio pubblico. i cattivi amministratori esistono sia nel pubblico che nel privato. la differenza che poi i privati una volta che hanno fallito scappano allestero e portano via i soldi, mentre nel pubblico rimangono i buchi dei bilanci. chi ha in mano i conti di enti locali e societ partecipate dovrebbe conoscere a fondo il problema, ma chiudere un occhio e lasciare che siano i posteri a risolvere i problemi sembra la cosa pi semplice. di sicuro la cattiva gestione, che porta ad acquisti

SERGIO CHIAMPARINO

di Sicuro la cattiva geStione, che porta ad acquiSti Sbagliati ed eSagerati o ad aSSunzioni telecomandate, da affrontare alla Svelta come Succederebbe in qualSiaSi azienda che Scopre errori di geStione da parte dei Suoi manager. il problema che in queSto caSo ci vanno di mezzo tutti gli italiani.

GOVERNI PRIVATI. LE SOCIET PARTECIPATE DEI COMUNI STRUMENTO E ARENA DEL GOVERNO LOCALE.
a cura di Citroni, Lippi, Profeti - rubettino, 2012

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contrappunti
Magazine

PRIVATIZZARE E LOCALIZZARE:
di Carlo Lottieri
Istituto Bruno Leoni

PER VINCERE IL DECLINO


la nostra societ conosce una crisi gravissima, che obbliga a scelte coraggiose. vediamo chiudere imprese ed emigrare giovani di talento a causa di uno statalismo pervasivo. lunica strada percorribile per rendere pi efficiente, attrattivo e competitivo il nostro sistema produttivo consiste nel riconsegnare ai privati una serie di settori oggi gestiti dai politici e da apparati burocratici deresponsabilizzati. ma in che modo si pu ottenere tale risultato?
In primo luogo, indispensabile che taluni settori ancora molto regolamentati e chiusi alla concorrenza (il caso limite quello dei servizi postali, dove abbiamo visto perfino recenti arretramenti) permettano un pieno sviluppo delle imprese private. Il carrozzone pubblico, a quel punto, sar costretto a cambiare o morire, nellinteresse di chi utilizza quei servizi. Unaltra strada quella della cessione diretta di attivit oggi controllate dal settore pubblico. Non c alcun motivo che la produzione di energia o la raccolta dei rifiuti siano gestite da manager pubblici, che quindi non sono scelti in ragione delle loro qualit ma sulla base di appartenenze politiche. Uscire dal socialismo delle municipalizzate poi fondamentale per porre fine a meccanismi di corruzione che da decenni inquinano la politica e il sistema economico. In qualche ambito, a causa del permanere di troppi tab, una privatizzazione diretta e sul mercato - grazie ad aste competitive - non al momento immaginabile. Basti pensare allistruzione. Per evidente che anche l si deve maggiormente responsabilizzare gli attori, obbligandoli a mettersi davvero al servizio dei giovani e delle famiglie. In questo caso, pu essere opportuno rafforzare il ruolo delle Autonomie e delle Regioni. Se non facile immaginare che a Roma si introduca un sistema di voucher (buoni scuola), questo possibile a livello regionale. In Lombardia ci esiste gi, anche se in forma parziale. necessario che questo sistema sia rafforzato e che quindi le scuole private possano competere ad armi pari con quelle statali. Localizzare la gestione dellistruzione - come gi avvenuto per la sanit - pu fare nascere modelli esemplari. chiaro, ad esempio, che il sistema sanitario pubblicoprivato della Lombardia ha costi inferiori a quelli di molte altre realt italiane e al tempo stesso attira pazienti da ogni regione, in ragione della sua qualit. Anche qui c molto da migliorare, come tutti sanno e come certe cronache hanno mostrato, ma ci non toglie che esso rappresenti un esempio di come i privati possano aiutare a migliorare lofferta di servizi fondamentali. Affidare maggiore capacit diniziativa a Comuni e Regioni, lasciando le risorse sul territorio, permetterebbe anche iniziative pi coraggiose e meglio in grado di sfidare il presente. Perch non prendere

in fondo, privatizzare vuol dire reSponSabilizzare. il dramma fondamentale degli apparati Statali che in troppi caSi neSSuno deve rendere conto a neSSuno di quanto fa. ed per queSto motivo che le logiche del privato e quelle di una vera valorizzazione degli enti locali vanno di pari paSSo.

esempio dalle charted school dellAmerica di Barack Obama, dove si favorita la nascita di cooperative di insegnanti che danno vita a istituti chiamati a integrarsi (pur gestendosi in totale autonomia) nel sistema pubblico? Si tratterebbe di offrire ai docenti statali una possibilit per mettersi in proprio, creando un progetto scolastico e dando vita a qualcosa che prima non cera. Senza dimenticare che perfino i settori che pi tipicamente vengono ricondotti al pubblico possono essere proficuamente gestiti da privati. Come nel caso delle prigioni. In Australia, ad esempio, molti detenuti vengono affidati a imprese finanziate anche sulla base dei comportamenti degli ex prigionieri negli anni successivi alla reclusione. Lidea semplice: se il carcere deve sottrarre un soggetto pericoloso alla societ, ma al tempo stesso deve fare il possibile per farne una brava persona (che rispetta il prossimo, lavora, si costru-

isce una nuova vita), si pu immaginare che il contratto ventennale tra lo Stato e la prigione privata tenga in considerazione anche i risultati effettivi su quel fronte. Quanto pi i detenuti apprenderanno un lavoro e saranno reinseriti nella societ, tanto maggiori saranno le risorse attribuite a quelle strutture. In fondo, privatizzare vuol dire - pi che ogni altra cosa - responsabilizzare. Il dramma fondamentale degli apparati statali che in troppi casi nessuno deve rendere conto a nessuno di quanto fa. Ed per questo motivo che le logiche del privato e quelle di una vera valorizzazione degli enti locali (avvicinando tassazione e spesa, e quindi obbligando ogni istituzione a vivere delle risorse che direttamente ottiene dai propri cittadini) vanno di pari passo. Ovviamente, gli ostacoli sono immensi. Molte barriere sono di tipo culturale. Abbiamo alle spalle una forte tradizione variamente fascista, marxista, cristianosociale e socialdemocratica, ben compatta nellavversare la propriet e la libert individuale. E molte altre barriere sono date dagli interessi in gioco, perch lo statalismo vive di parassitismo. Daltra parte, perfino una parte rilevante del mondo imprenditoriale detesta la concorrenza e preferisce vivere di soldi pubblici. Se non vogliamo accettare un declino irreversibile, per, non abbiamo alternative a una riscoperta della concorrenza e del privato.

GOVERNANCE PUBBLICA E PRIVATA.


R. Adinolfi, A. Storlazzi aracne, 2013

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contrappunti

contrappunti

oltreoceano collettivit e iStituzioni Si aSpettano che gli enti culturali Siano reSponSabilizzati e capaci di Stare in piedi da Soli: per poter Sopravvivere devono SaperSi procurare la maSSima parte delle riSorSe chiave neceSSarie a coprire i propri fabbiSogni finanziari.

NUOVE GOVERNANCE PER


di Luigi Garocchio

LA CULTURA
Passando dallaltra parte dellOceano in ambienti pi vicini, anche culturalmente, al modello italiano possiamo guardare ai nostri cugini francesi. Secondo una recente analisi, nel 2012 i musei italiani hanno incassato 100 milioni di euro, 255 in meno del solo Louvre di Parigi. Il motivo di questa disparit ha una causa principale che si chiama ingresso gratuito. Su oltre 36 milioni di visitatori complessivi solo 16 milioni di biglietti sono stati effettivamente pagati. Diciamo che, per iniziare a tappare la falla, e in attesa che il sistema cultura in Italia si doti di una struttura di governance allaltezza, basterebbe far pagare un biglietto di ingresso, anche non eccessivamente caro, a tutti.

Redditi disponibili sempre pi magri hanno imposto alle famiglie italiane di risparmiare su tutto, anche sugli spostamenti. Dal 2008 a oggi abbiamo perso 11 miliardi di viaggi, sia allinterno della stessa citt che da regione a regione o anche allestero. Lallarme arriva dal Rapporto sulla Mobilit in Italia realizzato da Isfort e anche il crescente prezzo della benzina ha influito: sono migliaia i garage e i box rimasti chiusi nello scorso anno, le automobili si sono mosse il 16,2% in meno rispetto al 2011, mentre le moto hanno avviato i motori addirittura nel 38,9% in meno dei casi. Il trend sembra un assist per il trasporto pubblico, meno costoso e comunque valido in molte citt italiane, e stando ai primi dati proprio cos: negli ultimi tre anni cresciuto dal 13,5% al 15,1%, sospinto dalla minore propensione alla spesa degli italiani. Ma questa palla-gol stata calciata alta dalle societ pubbliche dei trasporti, piene di debiti e preoccupate pi a ridurre i costi che a incentivare lutilizzo dei loro mezzi. Dal 2010 a oggi stato tagliato il 15% delle risorse per i trasporti collettivi e le aziende hanno dovuto aumentare il prezzo dei ticket, soprattutto nel caso delle corse singole: rispetto al 2001 il biglietto costa in media il 64% in pi e, soltanto negli ultimi due anni, aumentato del 20%.

Uno degli esempi pi calzanti di come la cultura possa non solo autofinanziarsi ma anche produrre reddito, oltre che benefici di pi ampia natura, dato da alcune organizzazioni statunitensi. Oltreoceano collettivit e istituzioni si aspettano che gli enti culturali siano responsabilizzati e capaci di stare in piedi da soli. Nel dettaglio, per poter sopravvivere devono essere in grado di procurarsi da soli - e, per certi aspetti, in concorrenza fra loro - la massima parte delle risorse chiave necessarie a coprire i propri fabbisogni finanziari. Una gara fra istituti culturali che per certi versi in Italia sarebbe inconcepibile quando non condannata come competizione fratricida. Ma per raggiungere questo livello di competizione ed efficienza finanziaria necessario che gli enti rafforzino i propri organi di governo economico e trattino il tema del fundraising come aspetto strategico per garantire la continuit dellistituzione. Un caso peculiare rappresentato dalla New York Public Library. Lorgano fondamentale di governo economico della biblioteca di New York, situata sulla Fifth Avenue, rappresentato dal Board of Trustees che agisce come una sorta di Consiglio di amministrazione dellente. Ne fanno parte una quarantina di persone organizzate in comitati ristretti che definiscono le politiche di acquisizione, le linee di sviluppo strategico, le attivit da svolgere e i fabbisogni connessi, e lanciano le campagne di fundraising. Una volta stabilito quanto deve essere raccolto, i membri del board automaticamente contribuiscono per un ammontare pari al 15% della somma da raccogliere. Lo statuto della New York Public Library prevede inoltre che, per ogni somma raccolta da privati a sostegno della biblioteca, il comune e gli altri enti pubblici che finanziano stabilmente la biblioteca partecipino per uguale ammontare. Il caso della Public Library di New York una sorta di eponimo, anche nella misura in cui attivit simili riescono a primeggiare in occasione della necessit di raccolta fondi a sostegno, ad esempio, di eventi catastrofali. In questo caso la macchina che normalmente sostiene la cultura riesce anche a creare ricadute positive e virtuose in altri settori della vita pubblica.

in europa da tempo conSiderato vantaggioSo affidare la geStione del traSporto pubblico a un privato e anche in italia eSiStono alcuni eSempi intereSSanti: Su tutti quello di ARRivA, Societ del gruppo Db, le ferrovie tedeSche.

TRASPORTI,
di Gianluca Capitanio
Questi rincari non sono stati percepiti dai cittadini come spunto per migliorare la qualit delle corse, gi sotto la media europea. Spesso per ragioni di bilancio le compagnie devono forzare i mezzi gi in servizio, con il risultato che lautobus italiano medio va in pensione a 12 anni, cinque in pi rispetto ai suoi colleghi europei. Non semplice fare un discorso unico per la miriade di enti presenti nel nostro Paese, ma i segnali preoccupanti arrivano dalle grandi realt. Come nel caso dellAtac, lagenzia del trasporto autoferrotranviario del comune di Roma, che nel 2012 ha toccato 1 miliardo e 600 milioni di euro di debiti. Lanticamera del collasso finanziario. O quello dellEnte Autonomo Volturno, che continua a gestire i trasporti nella regione Campania pur avendo un bilancio in rosso di 800 milioni.

IN PISTA TEDESCHI E FRANCESI


In Europa da tempo considerato vantaggioso affidare la gestione dei trasporti a un privato e anche in Italia esistono alcuni esempi interessanti: su tutti quello di Arriva, societ del gruppo Db, le ferrovie tedesche. In un anno effettua oltre un miliardo e mezzo di viaggi in dodici Paesi europei e impiega quasi 40 mila dipendenti, con ricavi superiori a 3 miliardi di euro. sbarcata nel nostro Paese nel 2002 e da allora cresciuta fino a controllare il 5% del mercato italiano, sviluppando un fatturato gestito di 308 milioni di euro. attiva nel nord del Paese, dove amministra con buoni risultati il trasporto pubblico di Bergamo, Brescia, Lecco, Imperia, Trieste, Udine, e d lavoro a 3.500 persone. Ora punta al 49% delle azioni di Gtt, la societ che opera nella provincia di Torino, ma Trenitalia e Keolis, compagnia partecipata dalle Ferrovie Francesi, sono in coda da tempo. Superata la crisi, sar un asset strategico.

POLITICHE PER LA CULTURA IN EUROPA.


F. Giambrone franco angeli, 2013

LITALIA IN EUROPA. LE POLITICHE DEI TRASPORTI PER RIMANERE IN RETE.


O.baccelli, F. barontini egea, 2013

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contrappunti

contrappunti

AGENZIE PER IL LAVORO


di Elisabetta Limone
In un Paese che vive ancora il passaparola e la segnalazione come valori in fase di selezione, le Agenzie per il Lavoro rappresentano il primo elemento di vera discontinuit del mercato negli ultimi venti anni. Un percorso, il loro, lento e difficoltoso, e un presente legato a doppio filo alla legislazione. Mentre lEuropa invoca un maggior impegno sui temi del lavoro e sprona la politica ad offrire, in tempi rapidi, risposte concrete ed efficaci, le Agenzie sono chiamate a un nuovo slancio anche propositivo. Cercando di favorire lincontro tra domanda e offerta, creando nuove opportunit e promuovendo una migliore mobilit e un costante aggiornamento delle competenze. Nel solo 2011 oltre 46mila lavoratori sono stati ricollocati grazie alle semplificazioni introdotte per via legislativa. La direzione sembra essere chiara perch lesperienza ha dimostrato che ogni intervento di tipo semplificativo e incentivante nei confronti delle societ di intermediazione ha un effetto concreto e apprezzabile sul mercato del lavoro. Non la strada - purtroppo - che il precedente Governo ha compiuto quando al termine di un iter tormentato ha varato la Riforma del mercato del lavoro. La parola dordine semplificazione sparita dalle priorit del legislatore lasciando spazi ad altre soluzioni poi rivelatesi controproducenti e poco efficaci nel favorire lincontro fra domanda e offerta.

SERVIZI PER LIMPIEGO: LA (BUONA) AZIONE DELLE

SPAGNA

PUBBLICO & PRIVATO AL LAVORO...

mentre leuropa invoca un maggior impegno Sui temi del lavoro, le agenzie Sono chiamate a un nuovo Slancio favorendo lincontro tra domanda e offerta di lavoro, creando nuove opportunit, promuovendo una migliore mobilit e un coStante aggiornamento delle competenze.

Nel decreto approvato dal Governo guidato dalleconomista della Bocconi sono state aggiornate le norme in materia di lavoro interinale, migliorando la condizione dei lavoratori somministrati e introducendo un pi chiaro e esaustivo apparato sanzionatorio. Oggi le Agenzie rappresentano in Italia un mondo ampio e variegato: operano circa 2500 filiali con oltre 10.000 dipendenti specializzati nei diversi servizi. Un sistema che garantisce alcune attivit essenziali per lefficienza del sistema complessivo. La parte importante del loro ruolo le Agenzie sono pronte a giocarlo nel momento in cui il Paese sceglier, senza ripensamenti o passi falsi, la via delle politiche attive alloccupazione. Finora il percorso stato molto lento, faticoso e soprattutto non diretto verso lobiettivo di una maggiore fluidit. Le Agenzie restano fra le poche realt ad operare in modo professionale aiutando chi uscito dal mercato del lavoro, garantendo sia la fase di ingresso che di reinserimento nel mercato.

per iL Lavoro
di Cristiano Napolano

Eppure a seguito delle precedenti Riforme (quella firmata da Tiziano Treu e quella che porta il nome del giuslavorista Marco Biagi) si sono affermate in Italia diverse tipologie e modelli di lavoro: dai part-time ai contratti di inserimento e apprendistato, a termine o in somministrazione. Tutte misure che avevano restituito flessibilit al mercato consentendo di tenere tutto sommato sotto controllo il tasso di disoccupazione. Curioso che proprio il Governo Monti abbia recepito la direttiva europea 2008/104/Ce che assegna un ruolo centrale alle Agenzie per il Lavoro e che considera la somministrazione uno strumento importante per accedere al mercato del lavoro.

TEMPO DI LAVORARE.
M. Laurenzi - youcanprint, 2012

Nel settore della formazione e delloccupazione un benchmark Laspetto interessante e peculiare del modello spagnolo rapdi successo in Europa, sin dal 2003, rappresentato dal modello presentato in particolar modo dallintegrazione tra pubblico e spagnolo Porta 22 , attivo in Catalogna a Barcellona, e che dalprivato. Nel dettaglio Porta 22 indica quali aree del curricula sua creazione produce ottimi risultati. Porta 22 unagenzia lum devono essere rafforzate per aumentare le chance di tromunicipale di formazione, orientamento e occupazione che revare lavoro. I corsi li mette a disposizione il Comune e in forgistra circa 66 mila utenti allanno. Cirma totalmente gratuita. Il successo di ca il 64% dei disoccupati, per la magPorta 22 si verifica e si conferma giorLa spina dorsaLe deL modeLLo gior parte ultraquarantenni, trova una no per giorno. Infatti le iscrizioni ai spagnoLo costituita da un nuova occupazione grazie a Porta 22 . corsi, aperte da mezzanotte, registrasofisticato software che no il tutto esaurito nel giro di appeha iL compito di incrociare La spina dorsale del modello spagnolo na 7 minuti. Lofferta formativa di costituita da un sofisticato software visa in quattro punti: sviluppo delle domanda e offerta di Lavoro. che ha il compito di incrociare domancompetenze, strategia, gestione di un Laspetto interessante e da e offerta. Laspirante lavoratore incambio professionale e dialogo con pecuLiare di Porta 22 serisce i propri dati indicando percorso il mercato. A questi punti si aggiun rappresentato in particoLar scolastico, professionale ed eventuage unapplicazione del software che modo daLLintegrazione tra li esperienze lavorative. Il sistema, a consente di esercitarsi nei colloqui di questo punto, sottopone al candidato, lavoro e laffiancamento di un tutor pubbLico e privato. in ordine di affinit, alcuni mestieri. che attraverso i social media gestisce Il software si divide in quattro aree: orientarsi, scegliere una i progressi del frequentante. Grazie a questo sistema la metroformazione, trovare lavoro, crearne uno proprio. A seconda del poli catalana spagnola riesce a reinventare e a rioccupare la profilo tracciato, al candidato vengono indicati, in ordine di afmaggior parte delle persone che perdono il lavoro. finit, alcuni mestieri, scelti fra gli 865 disponibili sul database. Alla scheda particolareggiata del mestiere viene abbinato un In scia allesperienza di Porta 22 nel luglio 2011 a Roma nata dettagliato elenco di aziende che cercano persone con le comPorta Futuro , un innovativo centro di orientamento, formapetenze professionali indicate e corsi da seguire per colmare le zione e accompagnamento al lavoro, completamente gratuito. lacune o potenziare alcuni ambiti della propria preparazione. Il Centro offre milleottocento metri quadrati di area open space aperti al pubblico dalle 9 di mattina fino alle 19 di sera durante la settimana, e sino alle 20 nel week end, e mette a disposizione servizi multimediali avanzatissimi che permettono di erogare attivit molto differenti luna dallaltra ma fortemente integrate tra loro. Porta Futuro fa parte, insieme ad altre citt italiane, della rete internazionale delle Citt dei Mestieri .

hr allo Specchio
Magazine

TORNA LAZIENDA SPA


S.p.a.: societ per azioni o salus per aquam? entrambe. la crisi economica sta portando tante aziende a riprendere pratiche di welfare una volta molto diffuse. le prestazioni pubbliche e i redditi si riducono, e tanti gruppi in italia rispondono rispolverando alcuni vecchi strumenti di assistenza. pensiamo agli asili nido, alle baby-sitter, al fattorino aziendale, alla possibilit per i dipendenti di fare la spesa on line, o agli interventi pi tradizionali come il supporto economico, le borse di studio per i figli dei dipendenti.

WELFARE:
di Flora Nascimbeni

Quindi noi abbiamo dei team di lavoro che si occupano di creare opportunit sociali, legate a questi benefit aziendali e che lavorano, studiano e creano questo per la propria azienda Landi Renzo ha fondato la Corporate University nel 2006 con due obiettivi: Il primo la formazione a 360 gradi per i nostri collaboratori, i nostri clienti, i dipendenti dei nostri fornitori racconta Stefano Landi, il secondo quello di contribuire alla creazione e alla diffusione di una cultura globale orientata alla mobilit sostenibile che un po il nostro settore, obiettivo perseguito attraverso collaborazioni con istituzioni pubbliche, private, universit. Abbiamo realizzato e stiamo realizzando anche una serie di libri che si occupano di mobilit sostenibile. Un progetto interessante che abbiamo portato avanti nel 2012

le politiche di tagli che le noStre amminiStrazioni Stanno attraverSando, anche per riSpondere a una criSi Senza precedenti, Sono neceSSarie da una parte, ma dallaltra non dobbiamo dimenticare che eSiStono biSogni Sociali Sempre pi preSSanti e creScenti.

e che abbiamo definito Ideas on wheels. Abbiamo creato poi una sorta di bando per i giovani che ci hanno presentato dei progetti interessanti e i migliori sono stati premiati. Il concetto semplice: fornire servizi al lavoratore in modo che abbia pi tempo a disposizione per la produzione e si senta parte di una mission che trascende i meri risultati della produzione. Ma quale deve essere il ruolo dello Stato in tutto questo? Gioia Ferrario fa notare come ci siano alcuni contesti diversi dallItalia dove lo Stato intervenuto in prima persona. In Spagna, per esempio, esiste la possibilit di scaricare alcuni costi personali rispetto al proprio reddito, come pu essere laffitto della casa, laffitto dellauto, la scuola, le attivit extra scolastiche per i figli. Se anche lo Stato italiano dovesse pensare di dare qualche incentivo alla deduzione di questi costi, sarebbe pi che benvenuto. Secondo Stefano Landi il primo e pi importante contributo che lo Stato pu dare da parte sua quello di fornire delle agevolazioni fiscali per quelle aziende che offrono servizi di welfare ai propri dipendenti. Il cosiddetto secondo welfare, ossia quello dei servizi sociali che vengono dal privato, per Landi rappresenta pi unopportunit che una necessit: le politiche di tagli che le nostre amministrazioni stanno attraversando, anche per rispondere a una crisi senza precedenti, sono necessarie da una parte, ma dallaltra non dobbiamo dimenticare che esistono bisogni sociali sempre pi pressanti e crescenti. Ferrario fa notare che in realt noi applichiamo molto di quello che per welfare si intende: internamente e privatamente. ovvio che se ci fosse la possibilit dal punto di vista sociale di avere qualche sgravio, quindi delle ragioni in pi per attuare questi servizi, sarebbero i benvenuti. Il fatto che questi servizi arrivino dal sociale, quindi dal privato piuttosto che dallazienda stessa, per noi non fa differenza perch internamente lo facciamo gi. A fronte di un minor aggravio contributivo, Boston Consulting Group sarebbe assolutamente disposta a impegnare le risorse economiche nellofferta ai propri lavoratori di una serie di servizi di welfare: Anzi, lo stiamo gi facendo in modo assolutamente volontario attraverso il supporto stesso dei nostri dipendenti, e continueremo a farlo.

Tutti interventi che Landi Renzo, come spiega il presidente e amministratore delegato Stefano Landi, sta valutando. Si tratta di un vero e proprio investimento per lazienda, anche perch consideriamo il benessere dei dipendenti come il primo obiettivo per unazienda. Il successo di unorganizzazione dipende dalla qualit e dal benessere delle persone che ci lavorano. Non bisogna poi dimenticare che ci sono ulteriori benefici in termini di minori costi di ricerca e selezione del personale e minore inefficienza dovuta a un alto turnover, in questo modo attraiamo talenti e allo stesso tempo miglioriamo le performance La multinazionale di consulenza di management Boston Consulting Group ha al proprio interno due grandi gruppi di lavoro: una parte consulenziale e una di staff che si occupa di tutte le attivit interne. Gioia Ferrario, Direttore Risorse Umane di BCG, spiega come tutto quello che lazienda eroga lo fa per entrambi i gruppi: quello che noi cerchiamo di fare internamente dare ai nostri dipendenti alcuni benefit per poter gestire il loro worklife balance, e quindi la propria partecipazione allazienda nel modo migliore possibile. La societ ha al suo interno dei team che si

occupano di varie tematiche relative a questo tipo di servizi, che vanno da dare alcuni benefit legati ad assicurazioni integrative rispetto a quello che normalmente il contratto del lavoro eroga, e in funzione dei vari livelli ci sono poi beni legati per esempio allauto aziendale piuttosto che a buoni pasto o simili, lopportunit di avere convenzioni specifiche con esercizi commerciali pubblici, e la palestra interna, un servizio che tipicamente il dipendente allesterno paga. Abbiamo inoltre - aggiunge Ferrario - tutta una serie di attivit per rendere il lavoro giornaliero il pi piacevole possibile, per cui anche rispetto alla flessibilit del lavoro abbiamo la possibilit di lavorare in remote working, quindi la possibilit di far lavorare i nostri dipendenti in modo flessibile in termini di entrata e uscita dal luogo di lavoro; abbiamo la possibilit di erogare dei part-time e questo quello che cerchiamo di fare per dare ai nostri dipendenti il miglior posto di lavoro possibile. In generale sono i dipendenti stessi di BCG che si propongono di partecipare a dei team di lavoro su alcuni progetti che avranno poi un impatto positivo sul proprio benessere lavorativo. Di solito il dipendente lo fa on top rispetto alla propria attivit.

landi Renzo S.p.a. leader mondiale nel settore dei componenti e dei sistemi di alimentazione a GPl e Metano per autotrazione. la societ con sede a cavriago (Reggio Emilia) vanta unesperienza di oltre 50 anni nel settore e si caratterizza per i sostenuti tassi di crescita e linternazionalit delle attivit, opera infatti in oltre 50 Paesi. quotata al segmento STAR del mercato MTA di borsa italiana dal giugno 2007 e, da sempre, fonda la propria mission su valori quali la crescita, linnovazione tecnologica e la mobilit sostenibile.

STEFANO LANDI
Stefano landi nasce a Reggio Emilia nel 1958. nel 1981 entra nellazienda di famiglia ponendosi come principale promotore e sostenitore dellespansione sui mercati internazionali. landi Renzo viene fondata nel 1954 dal padre Renzo, con il supporto della madre Giovannina domenichini, che guider lazienda dalla scomparsa prematura del marito (1977) fino allingresso del figlio, oggi Ad e Presidente. Stefano presiede inoltre la Corporate university Lr nata con lobiettivo di sviluppare le risorse umane del gruppo e diffondere sensibilit sociale sui temi della salvaguardia ambientale e del risparmio energetico.

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hr allo Specchio

in Spagna c la poSSibilit di Scaricare alcuni coSti perSonali riSpetto al reddito, come laffitto della caSa, la Scuola, le attivit eXtra ScolaStiche per i figli. Se anche lo Stato italiano doveSSe penSare di dare qualche incentivo alla deduzione di queSti coSti, Sarebbe pi che benvenuto.

A fronte di sgravi contributivi - aggiunge Landi - potremmo sicuramente allargare lofferta di servizi. E torna sul tema caldo della disoccupazione giovanile, arrivata oggi ai livelli record del 39%. La prima vera sfida di questo Governo quella di creare lavoro, soprattutto per i giovani, mettendo sempre di pi limpresa al centro della nostra societ. altrettanto vero che in realt alcune azioni di welfare hanno non solo un impatto sulla qualit della vita ma anche su aspetti economici, quindi sono sicuramente da ritenersi possibili risposte,

anche se parziali, alle attuali emergenze. BCG continua a fare di necessit virt: arrivata al cinquantesimo compleanno di attivit nel mondo, definisce lottima qualit del lavoro la vera chiave di successo. La capacit innovativa di proporre soluzioni ai nostri clienti in modo sempre creativo e diverso, la capacit di lavorare con i clienti e di trovare insieme a loro la soluzione migliore per le loro problematiche aziendali, questi sono gli ingredienti che di pi convincono sia studenti, quindi nuove leve, che dipendenti a voler continuare a lavorare con noi.

The boston consulting Group (bcG) una multinazionale di consulenza di management, uno dei leader mondiali nella consulenza strategica di business. fondata nel 1963, con i suoi 78 uffici in 43 Paesi, bcG collabora con clienti di tutti i settori e in tutte le geografie per identificare le opportunit a maggior valore aggiunto, affrontare le sfide pi critiche e trasformare il loro business. Presente in italia dal 1986, opera attraverso i due uffici di Milano e Roma ed a guida delliGT System che comprende le sedi di Atene e istanbul, per un totale di quasi 250 consulenti.

GIOIA FERRARIO
Gioia ferrario Recruiting director (italia, Grecia e Turchia) di boston consulting Group. inizia la sua carriera in bcG nel 1998 nel Recruiting, ricoprendo negli anni diversi ruoli di responsabilit nelle Risorse Umane, dal Recruiting allo Sviluppo di carriera, allo Staffing e al Training. nel 2006 inizia a lavorare nel team europeo dedicato al cross-office staffing. dal 2008 Recruiting director per gli uffici italiani, ricoprendo dal 2010 lo stesso ruolo per tutto il sistema iGT. Prima di bcG, consegue una laurea in ingegneria delle Tecnologie industriali al Politecnico di Milano, dove poi lavora come ricercatrice e MbA Manager del MiP.

GLI SCENARI DEL WELFARE. LE NUOVE TUTELE OLTRE LA CRISI.


a cura del Censis, Forum Ania Consumatori - franco angeli, 2013

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Societ e territori
Magazine

EUROPA: L DOVE IL PUBBLICO FUNZIONA


la viSione delleconomiSta paolo onofri di Chiara Silvani
ogni volta che basta una sola persona per eseguire un compito con la dovuta applicazione, il compito viene eseguito in modo peggiore da due persone e non viene affatto eseguito se lincarico affidato a tre o pi.
George Washington aveva ragione, perch lefficienza paga e fa risparmiare Stato e cittadini. Secondo uno studio della CGIA di Mestre, se avessimo una Pubblica Amministrazione produttiva come quella tedesca risparmieremmo 75 miliardi allanno: circa il 4,7% del nostro prodotto interno lordo, non proprio spiccioli. Tra il 2005 e il 2009, fa notare lAssociazione Artigiani e Piccole Imprese, la spesa per personale, beni e servizi necessari al funzionamento della Pubblica Amministrazione ha sfiorato i 250 miliardi di euro, pari al 16,4% del PIL. La Germania spende di pi, 273 miliardi, ma ha servizi migliori e i costi incidono soltanto sull11,5% del PIL nazionale. Conti preoccupanti, difficile nascondersi, ma noi abbiamo ereditato dai decenni passati un debito pubblico elevato che blocca una quota di bilancio molto consistente in termini di interessi osserva Paolo Onofri, docente di Politica Economica presso lUniversit di Bologna. Inoltre, il permanere delle condizioni che hanno contribuito a produrre quel debito pubblico ci impedisce di migliorare la situazione: ora come ora impossibile spendere meno e avere servizi migliori in tema di pensioni, trasporti, sanit, difesa. La causa proprio linefficienza della Pubblica Amministrazione, che rappresenta il punto cruciale della operativit di strumenti e di welfare applicati alle situazioni di disagio. Se guardiamo allandamento della spesa, emerge che tra il quinquennio 19951999 e quello 2005-2009 il costo della macchina pubblica in Italia aumentato dello 0,6% del PIL, mentre in Austria e in Germania sceso rispettivamente del 2,5% e dell1,1%. Per cambiare in corsa servono idee e determinazione, ma il contesto economico non pu non influire. Per questo sembra unutopia sperare che ai tagli non si accompagni una perdita di qualit in termini di servizio. Certe questioni trovano una loro compatibilit solo se il sistema economico cresce di pi e se c una maggiore produttivit. Le modalit con le quali raggiungere questi obiettivi sono molto complesse ma esistono: passano attraverso investimenti in capitale umano e tecnologie pi avanzate. Detto questo, lattuale situazione nazionale e internazionale non aiuta.

PAOLO ONOFRI

il problema non tanto privatizzare, ma integrare la quantit di Servizi pubblici attraverSo il coinvolgimento dei privati. e trovare le forme di SuSSidiariet con cui farlo: in piccola parte anche le fondazioni aiutano, ma Serve una Struttura gi coStituita allinterno della quale i Soggetti intereSSati poSSono intervenire.

Proprio dallEuropa continuano ad arrivare richieste di austerit anche dopo la cura del Governo Monti. Il rischio che si entri in una spirale negativa dalla quale la Pubblica Amministrazione non riuscir a uscire a breve. Lo stiamo vedendo da tempo, ovvio che una condizione di recessione aumenta il bisogno di interventi pubblici e quindi aggrava le condizioni del bilancio dello Stato. Ma il salto al di fuori di tale fase non pu essere fatto da un solo Paese, deve essere organizzato attraverso laccordo multilaterale tra i vari attori europei. Per rilanciare la crescita serve un po pi di tempo: necessario per rientrare dal disavanzo del debito pubblico, e mi auguro che organismi come la Banca Europea degli Investimenti si spendano in iniziative concrete. Da pi parti arrivata la proposta di privatizzare per migliorare i conti. Due esempi su tutti: le poste olandesi e i trasporti britannici.

Le Poste Reali Olandesi, poi diventate TNT, attraverso una forte internazionalizzazione hanno saputo rilanciarsi, e gi nel 2008 registravano il 33% dei propri ricavi dal suolo domestico e il 51% dagli altri Paesi europei. Attraversando la Manica, tra il 1993 e il 1997 loperatore nazionale British Rail stato privatizzato e da questo processo sono nate numerose aziende. Con successo, perch dalla met degli anni 90 a oggi la domanda quasi raddoppiata, passando dai 28,8 miliardi di passeggeri per chilometro del 1994 ai 53,3 miliardi del 2010. Una crescita complessiva dell85% e, in media, del 3,9% allanno. Il problema non tanto privatizzare, che in alcuni casi potrebbe essere utile, ma integrare la quantit di servizi pubblici attraverso il coinvolgimento dei privati. Sarebbe possibile e anche utile, ma bisogna trovare le forme di sussidiariet attraverso le quali farlo: in piccola parte anche le fondazioni aiutano a mettere in piedi alcuni servizi, tuttavia serve una struttura gi costituita allinterno della quale i soggetti interessati possono intervenire. Azioni semplici, con lobiettivo di potenziare il motore della Pubblica Amministrazione e migliorare il servizio ai cittadini. A partire dai funzionari con i quali hanno a che fare ogni giorno. cruciale la formazione del personale della Pubblica Amministrazione: deve essere ringiovanito e al tempo stesso il livello di capitale umano nelle fasi di contatto con gli utenti deve essere aumentato. Questa la premessa per applicare norme del welfare che passino attraverso gli incentivi al lavoro.

ALLA RICERCA DELLA STATUALIT.


a cura di L. Tedoldi - quiedit, 2012

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ITALIA, QUANTO MI COSTI?


LA SPESA PUBBLICA* NEL NOSTRO PAESE E IL CONFRONTO CON LEUROPA
Ordine pubblico e sicurezza Abitazioni e assetto del territorio Protezione ambientale Affari econimici Servizi generali Attivit ricreative, culturali e di culto Difesa Istruzione Protezione sociale Sanit

56,0 42,8 44,6 42,7 53,4 45,1 47,8 47,9 45,4 49,9 45,3 46,2
TOTALE SPESA PUBBLICA (% SU PIL)

DANIMARCA GRECIA GERMANIA SPAGNA FRANCIA ITALIA PAESI BASSI AUSTRIA PORTOGALLO SVEZIA REGNO UNITO MEDIA UE 27

SPESA PRO CAPITE (EURO)

12.351 13.519 21.015 7.922 18.050 17.968 12.979 17.165 10.409 9.558 14.362 24.884

PIL) uale su t n e c r za pe inciden ( G O F NI CO DIVISIO R E P ESI UE ALI PA P I C N I A PR UBBLIC P A S E SP

6,0 3,7 5,6 3,2 3,9 3,9 3,6 4,0 4,4 6,1 2,4 3,7

1,4 1,1 2,4 1,1 1,8 1,5 1,4 0,7 1,3 1,5 2,5 1,5

1,1 1,6 1,7 2,2 1,8 2,0 2,1 1,5 2,0 1,4 2,6 1,9

3,5 3,5 3,2 5,3 3,5 3,6 5,4 5,3 4,0 4,2 2,6 4,0

0,5 0,7 0,5 0,9 1,1 0,9 1,7 0,5 0,5 0,5 1,0 0,9

0,3 0,6 0,2 0,6 1,9 0,7 0,6 0,6 0,6 0,7 0,9 0,9

8,4 7,0 6,0 6,3 8,3 7,4 8,5 7,8 6,8 7,0 8,0 7,3

1,6 0,8 0,6 1,5 1,4 0,6 1,7 1,0 1,1 1,1 1,0 1,1

7,8 4,3 4,1 4,7 6,0 4,2 5,8 5,6 6,3 6,8 6,5 5,3

25,2 19,6 20,4 16,9 23,9 20,5 17,2 21,0 18,1 20,8 17,9 19,6

DANIMARCA GRECIA GERMANIA SPAGNA FRANCIA ITALIA PAESI BASSI AUSTRIA PORTOGALLO SVEZIA REGNO UNITO MEDIA UE 27

2002 2000 2001

2003 2004

2005

2006 2007

2008

2009 2010 2011

39,6

41,4

41,5

43

42,7

43,2

43,9

42,7

43,5

47,3

45,9

45,1

ANDAMENTO
SPESA PUBBLICA
DAL 2000 AL 2011

* il dato fa riferimento alla spesa primaria= al netto degli interessi passivi

Fonte La spesa pubblica in Europa: anni 2000-2011 a cura del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato - Ministero dellEconomia e delle Finanze

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Societ e territori
Magazine

AUSTERITY SOTTO ACCUSA


fuori dalle politiche del rigore: a colloquio con il profeSSor giuSeppe di taranto di Ada Del Castello
i leader europei hanno imparato sicuramente una cosa dalla crisi: non pu esistere solo leuropa dellausterit. uscire da questo dogma il primo passo verso la ripresa economica. ma la strada per coniugare rigore e crescita ancora lunga, secondo il professor giuseppe di taranto, ordinario di Storia delleconomia e dellimpresa presso luniversit luiss guido carli di roma.

passato, nel 2012, dal 121 al 127% del PIL. In una condizione di emergenza economica, il primo provvedimento del Governo tecnico fu il tentativo - tra laltro non riuscito - di liberalizzare il servizio taxi. Relativamente allo spread, importante sottolineare che, sempre nellestate del 2012, si mantenne tra i 300 e i 500 punti, con qualche massimo anche superiore a questultimo valore. Sotto questo aspetto, e mi spiace dire non solo su questo, il Governo Monti ha fallito il suo compito; anzi, ha condotto leconomia italiana ad una tra le pi gravi recessioni dal dopoguerra ad oggi. Il merito del decremento dello spread si deve allazione e al coraggio di Mario Draghi, che ha sfidato linterpretazione restrittiva dello Statuto della Banca Centrale Europea da parte della Germania. Ripeto, il merito solo di Mario Draghi. Quali sono i nuovi scenari per favorire lo sviluppo economico senza rischiare il collasso della finanza pubblica? Far valere a Bruxelles tutte le ragioni che non possono pi giustificare la tensione morale e i sacrifici imposti ad oltre 119 milioni di cittadini europei, su meno di 500 in totale, che sono a rischio di povert e di esclusione sociale. fondamentale cambiare le regole imposte dal Trattato di Maastricht e di Lisbona, diversamente leconomia della maggior parte delle nazioni europee si avvier verso un irreversibile declino. Non dimentichiamo che gi con il Governo Monti fu sottoscritto un documento per la crescita da 11 Paesi su 17 dellUnione monetaria europea, documento che a tuttoggi non ha avuto alcun riscontro pratico. Che effetti ha avuto questo approccio sul nostro debito pubblico? Lesecutivo Monti aveva, di fatto, tra i suoi compiti prioritari, la riduzione del debito pubblico e quella dello spread, questultimo ai livelli di stabilit precedenti al 2011, allincirca tra i 180 e i 200 punti. Tutte le proposte di alienazione del patrimonio dello Stato, venute da pi parti politiche e da noti economisti, nonch dallo stesso Governo, sono rimaste lettera morta e il debito sovrano La crisi economica riflette una crisi politica in realt? Le democrazie sono davvero con le spalle al muro? Le democrazie possono salvarsi nella misura in cui ancora possibile governare e non essere governati dal mercato e dalla finanza collegata alle agenzie di rating, che controllano oltre il 90% del mercato stesso. Si assiste, oggi, ad elevati flussi migratori di giovani laureati - la cosiddetta fuga dei cervelli - da Paesi ormai ridotti allo stremo dalle politiche del rigore verso nazioni ricche come la Germania, flussi che spesso si giustificano col principio cardine del sistema libero concorrenziale: la mobilit del lavoro. Si tratta, invece, di povert del lavoro.

Qual il saldo finale della politica dei tagli attuata fino ad ora? La migliore rappresentazione di questo saldo, che conferma le conseguenze assolutamente negative della sola politica dellausterit, nelle pi recenti statistiche e previsioni dellIstat e dellEurostat. Nel primo trimestre del 2013 il PIL della zona euro diminuito dello 0,2%; il tasso di disoccupazione ha superato il 12% e subir un ulteriore incremento nei successivi tre trimestri. La disoccupazione giovanile , in media, del 24% e rester superiore al 17% nel 2015. Attualmente, essa si attesta da un minimo del 7% in Germania ai massimi del 60% in Grecia e del 56% in Spagna. LItalia segna il record del settimo trimestre consecutivo di decremento del PIL con il -0,5% e, su base annua, con il -2,3%. La previsione per il 2013, a mio avviso ottimistica, del -1,5%. Anche la Germania sembra ammorbidita ora sul tema Non penso, perch le dichiarazioni della Cancelliera tedesca Angela Merkel sono generalmente smentite dai successivi comportamenti. Anzi, la Germania la maggiore espressione di tutela di quegli

interessi economici precostituiti di cui ho parlato. Il saldo delle partite correnti della sua bilancia dei pagamenti (esportazioni e importazioni di merci e servizi) dal 1992, anno in cui fu sottoscritto il Trattato di Maastricht, registr valori costantemente

GIUSEPPE DI TARANTO
Si aSSiSte oggi ad elevati fluSSi migratori di giovani laureati da paeSi ormai ridotti allo Stremo dalle politiche del rigore verSo nazioni ricche come la germania, fluSSi che SpeSSo Si giuStificano col principio cardine del SiStema libero concorrenziale: la mobilit del lavoro. Si tratta, invece, di povert del lavoro.
valori anche superiori al 7%. Non cos per altri importanti nazioni dellUnione monetaria europea, quali Spagna, Francia o Italia. Il nostro Paese, in particolare, dopo la crisi del 1992, causata dalla speculazione finanziaria internazionale, segn valori positivi fino al 1999, anno in cui leuro fu introdotto solo come moneta bancaria, per poi registrare saldi permanentemente negativi. il dopo austerity sta cominciando anche in italia con il nuovo Governo? necessario attendere e valutare i primi cento giorni di operativit del Governo. Le condizioni di recessione delleconomia italiana necessitano di provvedimenti urgenti che le permettano di avviarsi sulla via della crescita. Non bastano le dichiarazioni di principio e i summit con Hollande o con Rajoy.

negativi, per raggiungere il pareggio solo nel 2001. Dallintroduzione delleuro, come moneta unica circolante, nel 2002, il saldo stato costantemente positivo, raggiungendo

DEBITO E CRESCITA. LEQUAZIONE DELLA CRISI.


M. Fortis, C. Quadrio il mulino, 2013

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controtendenze

NUOVE TECNOLOGIE PER UN PUBBLICO

PI SMART
di Eric Lapadula
uso di tecnologie intelligenti o uso intelligente della tecnologia? nel caso di informatizzazione e innovazione non si tratta di un interrogativo semplice da risolvere, soprattutto per il settore pubblico. dopo le iniziative dei privati, anche gli enti locali iniziano a imboccare una via che porta a servizi migliori, costi contenuti e ottimizzazione del lavoro.

le amminiStrazioni italiane Stanno Spingendo Sullacceleratore della mobilit urbana per realizzare citt pi Smart, con Servizi tecnologici eccellenti accompagnati da ragionevoli coSti economici, ambientali e Sociali.

Secondo le stime di Accenture, una delle maggiori societ di consulenza, entro il 2020 saranno cinque miliardi le persone che vivranno nelle citt, e i grandi edifici utilizzeranno il 40% delle riserve di energia. In un contesto del genere, una gestione logistica intelligente alleggerirebbe del 27% lutilizzo delle scorte energetiche e un efficace sistema ICT ridurrebbe limpatto ambientale del 15%. Un sistema di tale efficienza si tradurrebbe in 600 miliardi di euro risparmiati ogni anno da Pubblica Amministrazione e soggetti privati, oltre alla creazione del 50% in pi di posti di lavoro rispetto ai normali progetti infrastrutturali. Fornire a una citt un cervello artificiale capace di gestire migliaia di dispositivi progettati per semplificare la vita dei cittadini e ottimizzare i servizi un dovere. Le Smart City non sono solo una necessit, ma una strada obbligata perch ci consentono di riqualificare le nostre citt e di ripensare in chiave nuova la congestione dei tessuti urbani: il traffico, il degrado, la qualit della vita, la sanit, la scuola, le opportunit di lavoro nota Giuseppe Gorla, Responsabile Technology Consulting di Accenture. Oggi i presupposti fondamentali sono la connettivit a banda larga e la disponibilit delle informazioni. Le amministrazioni italiane stanno spingendo sullacceleratore della mobilit urbana per realizzare citt pi smart, con servizi tecnologici eccellenti accompagnati da ragionevoli costi economici, ambientali e sociali. La fotografia scattata da Cittalia-Anci Ricerche e Siemens allinterno

del progetto citt e infrastrutture per la crescita: sono quasi 11 i miliardi investiti nella mobilit da 54 capoluoghi di provincia con pi di 90 mila abitanti. Altri settori che vantano grandi investimenti sono la sostenibilit degli edifici, lacqua e la valorizzazione del patrimonio immobiliare. in totale, questi piani valgono 37 miliardi e 700 milioni di euro, circa il 2,3% del Pil italiano. lEuropa e litalia in particolare sono i mercati emergenti delle Smart Cities, sottolinea federico Golla, Amministratore delegato di Siemens italia linvestimento nellintelligenza delle citt frutto della convergenza tra education, smart economy e governance. Ossigeno prezioso per la Pubblica Amministrazione, che in questo modo pu stimolare la ripresa economica. ne convinto anche Graziano delrio, Presidente dellAssociazione nazionale dei comuni italiani: Solo investendo sullinnovazione si produce crescita e si offrono al Paese nuove strade per uscire da un momento di crisi che, tra paradossi e resistenze, dona alle citt anche inedite soluzioni per rilanciare lo sviluppo di un intero sistema Paese, migliorando al contempo la qualit della vita di tutti i cittadini.

SMART CITIES.
M. vianello maggiori editore, 2013

linghilterra uno dei Paesi dove questo pensiero pi radicato e sono centinaia i progetti pensati per dare unanima pi tecnologica alla citt. in alcune zone di londra lenergia si ricava direttamente dalle persone: grazie a speciali mattonelle ogni passo genera impulsi che vengono raccolti da una batteria al litio oppure utilizzati direttamente dalla rete elettrica, dallilluminazione stradale, dai sistemi di sorveglianza e da qualsiasi dispositivo necessiti di rifornimento costante. Ogni volta che una di queste mattonelle viene calpestata si accende una luce, segnalando al passante che ha fatto parte del processo di creazione di energia pulita. Altro esempio proveniente dalla ecologica Albione riguarda la campagna Keep britain tidy (Teniamo pulita linghilterra), promosso dallamministrazione centrale e varata a liverpool: il comune ha installato per tutta la citt nuovi modelli di raccoglitori di rifiuti, che parlano, incoraggiano e ringraziano i cittadini.

lesempio europeo viene sfruttato da ibm, che in italia supporta progetti di Smart City da quasi quattro anni. Abbiamo iniziato a viaggiare per litalia perch per noi importante creare una nuova cultura nella citt, coinvolgendo tutte le parti sul territorio. Una sorta di chiamata generale nei comuni, spendendo due giorni ad ascoltare e chiedere quali fossero i desideri di innovazione e di servizi e quali fossero i servizi di innovazione gi esistenti spiega cristina farioli, direttore sviluppo e innovazione ibm italia. Ma una rivoluzione del genere non nasce in una notte, parte da lontano attraverso programmazione e impegno. Per lExpo 2015 di Milano sono attesi 20 milioni di visitatori e migliaia di volontari: un evento di questa portata ha bisogno di testare le funzionalit della Smart City molto tempo prima per poter correggere i difetti e affinare i servizi, le informazioni, le applicazioni, la sicurezza. lunica speranza che siano tutti intelligenti e autogestiti.

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controtendenze
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DALLE COMPETENZE
il caSo inail: la parola al preSidente maSSimo de felice di Francesca Genesi
una riorganizzazione partita da lontano che ha attraversato momenti non esaltanti ma, dopo la fase embrionale, vede la luce in fondo al tunnel. la ristrutturazione dellinail ha il suo cuore pulsante nellinformatizzazione, una strada obbligata per sfruttare al massimo una enorme quantit di informazioni, ma che non pu essere efficace senza il supporto del capitale umano.

PUBBLICO, LINNOVAZIONE CHE PASSA

Nel 2011 lIstituto ha impiegato 321 ispettori per le verifiche in tutto il Paese, 49 dei quali sono stati reclutati attraverso un percorso interno di riqualificazione professionale. In totale le risorse messe in campo hanno compiuto oltre quattromila accertamenti tra i lavoratori, dagli infortuni mortali alle malattie professionali, e hanno redatto circa 1.300 relazioni. Un lavoro impossibile da portare a termine senza il supporto di specifici sistemi operativi e di chi li sa adoperare. Vi faccio un esempio interviene De Felice. Nel 2011 abbiamo controllato 21mila imprese e pi di 18mila sono risultate irregolari, circa l85%. Ma ci non significa che quasi tutte le compagnie italiane non siano a norma perch questo stato un controllo mirato su obiettivi gi in precedenza considerati sensibili. Gran parte degli accertamenti viene fatta partendo dai sintomi negativi che registriamo. Significa far fruttare il lavoro che abbiamo fatto in tutta Italia e quindi che lInail ha un ottimo sistema di controllo. Se lInail ha istituito come punto di riferimento per ogni impresa italiana lOsservatorio dei Lavoratori, chiedendo uno sforzo anche a livello di aggiornamento e impegno verso i giovani, difficile che non segua tale politica. Questa banca dati statistica immagazzina una serie di informazioni sullarea economica e le dimensioni dellazienda, ma ha uno specifico focus sui dipendenti: et, sesso, nazionalit, professione, titolo di studio, contratto, orari, settore tariffario. Ogni aspetto viene registrato e analizzato nel dettaglio. Ma la tecnologia non tutto: dalla seconda met degli anni 90 nella Pubblica Amministrazione lattenzione stata rivolta in maniera quasi ossessiva agli aspetti 2.0, con il timore diffuso di non essere in grado di entrare a pieno titolo nellemergente societ dellinformazione. La Pubblica Amministrazione stata investita da un vero e proprio processo di modernizzazione tecnologica,

bilanciato da un disinteresse verso il capitale umano. Oggi, nonostante il riconoscimento dellimportanza dellinformatizzazione, riconosciuto che sia il fattore umano il fulcro su cui far girare il cambiamento. La crescente complessit sociale che richiede qualit e personalizzazione dei servizi, capacit di cooperazione e visione sistemica nel progettarli, va affrontata favorendo lo sviluppo di nuove competenze e motivazioni nel personale.

In un mondo che cambia volto, leducazione tecnologica dei dipendenti parte integrante del processo evolutivo secondo il Presidente Massimo De Felice. Oltre a migliorare la qualit e lefficacia dellazione ispettiva, in un periodo di crisi come quello attuale, rappresenta anche lunico antidoto possibile al blocco del turn over, perch consente di ottimizzare lutilizzo delle risorse umane impegnate sul fronte delle ispezioni. Cos lInail punta a migliorare i risultati dei controlli effettuati nelle aziende sia in termini quantitativi che qualitativi. Per attuare questo piano necessario un aggiornamento costante delle competenze dei circa 8mila dipendenti rimasti allinterno dellIstituto, 1.800 in meno rispetto al 2010.

nella pa, oltre linformatizzazione, riconoSciuto che Sia il fattore umano il fulcro Su cui far girare il cambiamento. la creScente compleSSit Sociale che richiede qualit e perSonalizzazione dei Servizi, capacit di cooperazione e viSione SiStemica nel progettarli, va affrontata favorendo lo Sviluppo di nuove competenze e motivazioni nel perSonale.

Inoltre le amministrazioni locali hanno acquisito nuovi compiti in aggiunta a quelli tradizionali, basti pensare alle nuove competenze in tema di sviluppo locale, a quelle derivanti dal processo di decentramento amministrativo e alle innovazioni relative al nuovo mercato dei servizi pubblici locali. La sinergia tra pubblico e privato e deve essere totale per far s che questo strumento funzioni, ma lInail ha capito da tempo che non si deve muovere soltanto in una direzione tecnologica. Per interpretare e dominare i fenomeni aziendali non basta soltanto la statistica precisa De Felice. C bisogno di entrare nei casi e nei fatti. LIstituto ha avuto conferma che il contatto con le Pmi molto efficace: partecipando ai seminari sul territorio si sono sviluppate relazioni pi intense e stabili con le imprese.

MASSIMO DE FELICE
Non cosa semplice, perch la quantit di lavoro aumentata e il tempo da dedicare alla formazione sempre meno. Per questo la Pubblica Amministrazione ha avviato un processo di aggiornamento trasversale sospinto dalla collaborazione tra diverse istituzioni. A maggio stato firmato a LAquila il protocollo dintesa per il coordinamento delle attivit svolte dai principali attori riguardo alla lotta allevasione fiscale e al lavoro irregolare. Inail, Agenzia delle Entrate, Inps ed Equitalia coopereranno per valorizzare i propri ruoli e le proprie competenze istituzionali: saranno i dipendenti stessi a istruirsi a vicenda attraverso linterscambio di attivit formative incentrate su tematiche tributarie e previdenziali.

ORGANIZZAZIONE, COMPETENZE E PROSPETTIVE DI CAMBIAMENTO.


D. berdicchia - maggioli editore, 2012

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controtendenze
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BANCA DITALIA,
di Francesco Guidara
Caporedattore Class CNBC

i riSultati conSeguiti Si baSano innanzitutto Sulla paSSione e Sulla mobilitazione per linnovazione da parte degli addetti alla funzione informatica, perSone Selezionate tra il fior fiore prodotto dal SiStema ScolaStico univerSitario, attraverSo rigoroSe e traSparenti procedure pubbliche di Selezione.

IL PUBBLICO CHE NON TI ASPETTI


incontro con omero papi, capo del Servizio innovazione e Sviluppo informatico della banca centrale
Lei con la sua squadra ha supportato la volont di dotare la banca di una forte anima tecnologica. in che modo? Abbiamo voluto spingere linnovazione nella gestione aziendale per aumentare lefficienza, mirando a completare lintegrazione fra iT, gestione delle risorse, organizzazione e processi di lavoro, pianificazione e controllo. lazione su questo versante si svolta nellambito di modelli di governance che hanno mirato ad assicurare la costante sintonia tra la funzione di sviluppo e le esigenze delle aree di business. A livello europeo la banca ditalia rappresenta un punto di forza nella fornitura di servizi allEurosistema, operando in cooperazione - e talvolta in competizione - con le altre banche centrali. Mi fa piacere ricordare le iniziative in corso per levoluzione del sistema di regolamento in valuta TARGET2 e per la realizzazione del sistema di regolamento in titoli TARGET2 Securities. Lei ha citato i processi aziendali. La banca ditalia si posta anche su questo fronte una serie di obiettivi. Di che tipo? lo ha fatto attraverso lo sviluppo di iniziative. Abbiamo ad esempio introdotto un sistema di gestione documentale completamente digitalizzato che ha consentito lo snellimento dei processi autorizzativi e la drastica riduzione dei flussi cartacei. il progetto, presentato anche in convegni pubblici, stato molto apprezzato da altre istituzioni, che hanno chiesto di poter riutilizzare il software. Abbiamo poi deciso lutilizzo pervasivo dei sistemi integrati di tipo Enterprise resource Planning in grado di rendere disponibili dati univoci e coerenti atti a rappresentare in tempo reale landamento delle diverse variabili (spesa, produzione di banconote, immobili, gestione del personale). Oggi gli uomini della banca ditalia possono contare sugli stessi strumenti tecnologici dei banchieri delle pi note investment banking mondiali? Da parte nostra vi stata unampia diffusione di strumenti di collaborazione e di enterprise social networking per favorire il lavoro in team e la circolazione delle informazioni e delle idee. Forte stato anche limpulso impresso alle iniziative di mobile computing a sostegno del lavoro in mobilit, che si spinto sino a prevedere la possibilit per i dipendenti di utilizzare dispositivi personali (laptops, tablets, smartphones) per accedere in piena sicurezza ai servizi informatici aziendali, secondo il modello noto come BYOD Bring Your Own Device. Qual il fattore di successo del percorso cominciato quattro anni fa? I risultati sin qui conseguiti si basano innanzitutto sulla passione e sulla mobilitazione per linnovazione da parte degli addetti alla funzione informatica, persone selezionate tra il fior fiore prodotto dal sistema scolastico universitario, attraverso rigorose e trasparenti procedure pubbliche di selezione. Quindi mediante sistematici percorsi di formazione che accompagnano il personale durante tutta la sua permanenza in Banca e la prospettiva di percorsi di carriera dove il merito costituisce il fondamentale presupposto. Infine sul metodo di lavoro appreso e praticato nellazienda, pi volte celebrato dallex Governatore Carlo Azeglio Ciampi come scevro di condizionamenti, estensibile ad ogni aspetto dellattivit umana, improntato alla correttezza dei comportamenti e al rispetto dei ruoli. Da tale metodo e dalladesione convinta da parte di tanti ai valori del tempo trae origine lo spirito che anima i colleghi: operiamo insieme per innovare nel segno del bene comune.

partecipata per il 94% da banche private, ma ente di diritto pubblico economico (dal 1963), la banca ditalia rappresenta ancora oggi lesempio di eccellenza del mondo pubblico italiano.

OMERO PAPI

Ha prestato i propri uomini migliori alla politica (da Einaudi a dini, da ciampi a Saccomanni senza dimenticare il neo Ragioniere dello Stato, daniele franco), ha supplito nelle situazioni pi complesse della vita economica del Paese condividendo le proprie risorse e le proprie competenze. Ha guidato il processo di unificazione economica europea e infine ha espresso uno dei banchieri pi apprezzati a livello globale che ha guidato la banca centrale Europea con una determinazione mai vista precedentemente a francoforte. ci che meno noto che la banca ditalia ha al proprio interno un cuore di tecnologia e di efficienza dei processi che la rende un unicum nel contesto europeo delle banche centrali.

Una dotazione su cui ha lavorato con tenacia Mario draghi prima di lasciare Roma per francoforte. Omero Papi, capo del Servizio innovazione e Sviluppo informatico della banca centrale, stato fra i dirigenti chiamati a disegnare la nuova anima della banca. la banca ditalia - spiega Papi - ha in corso da tempo progetti riformatori di ampia portata che hanno investito il modo di svolgere le funzioni istituzionali e quelle strumentali, la presenza sul territorio e larticolazione allestero, la struttura organizzativa e i modelli gestionali. Oggi gli obiettivi del Piano strategico triennale sono volti tra laltro a riaffermare i valori della trasparenza e dellaccountability, rendendo pi attenti la comunicazione dei risultati e il modo in cui vengono gestite le risorse.

LA BANCA. ISTITUZIONE E IMPRESA.


biasin, Cosma, Oriani - isedi, 2013

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voci dimpreSa
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SANIT 2.0

la battaglia di noema life al digital divide nel Settore Sanitario di Valentina Porciani

Una tendenza confermata anche dai numeri del Ministero per la Pubblica Amministrazione, che ha parlato di risparmi per 5 miliardi di euro con la sola diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico e di un recupero di altri 600 milioni di euro grazie alluso della ricetta elettronica. Secondo le rilevazioni di Confindustria, i risparmi ottenibili da misure di sanit digitale potrebbero persino superare la soglia dei 9 miliardi di euro: tanto basta, insomma, per avere la prova che la risposta pi efficace agli interventi di contenimento della spesa sanitaria (nel 2013, per effetto della Legge di Stabilit, i finanziamenti al settore saranno tagliati per 5,6 miliardi di euro) risieda proprio nellinformatizzazione del sistema.

Non tutto: il solo Laboratorio Unico Metropolitano di Bologna (LUM) consente di recuperare 240.000 euro ogni milione di esami effettuati grazie allefficientamento dei processi produttivi. Una situazione che, estesa su scala nazionale, potrebbe tradursi in risparmi per 370 milioni di euro allanno. Sempre in Romagna, laccorpamento nel Laboratorio Logico Unico dei sistemi informatici delle ASL di Forl, Cesena, Rimini e Ravenna ha portato a un risparmio di altri 4 milioni di euro allanno, oltre a una drastica riduzione dei tempi di attesa e a un aumento dellaffidabilit degli esiti degli esami.

il buco nero della spesa italiana continua ad avere - da anni - lo stesso nome: la sanit pubblica. negli oltre 110 miliardi di euro di costi annui si nascondono e si rincorrono inefficienze, asimmetrie e situazioni che sfuggono alle minime verifiche di economicit. con laggravante che il servizio pubblico vede peggiorare - in epoca di spending review - la qualit (e i tempi di attesa) di ogni singola prestazione.
Tuttavia nel complesso mondo della sanit italiana in corso, a volte sotto traccia, una rivoluzione digitale. Un cambiamento che passa attraverso una ridefinizione in chiave 2.0 dei modelli di gestione di ASL e Aziende Ospedaliere. Il matrimonio tra Sanit italiana e informatica prima ancora ununione destinata a ridurre i costi, efficientare la spesa per il welfare e offrire ai cittadini uno standard assistenziale di maggiore qualit.

Anche quando si parla di prescrizioni mediche, lefficacia dellinformatizzazione non cambia. Ci sono oggi sistemi esperti per la misurazione dellappropriatezza prescrittiva A credere con forza nella battaglia contro il digital divide nelracconta ancora Francesco Serra. Si calcola che, su un picla sanit c anche Noema Life: unacolissimo campione di laboratori prezienda bolognese che ha sostenuto in si in esame, questi strumenti permetItalia linformatica clinica, facendola tano da soli di far recuperare quasi dalla concentrazione dei SiStemi diventare un potente business con un 60 milioni di euro a livello nazionale. informativi di laboratorio, agli mercato che spazia dal nostro PaeSe poi si prende in considerazione un Strumenti di monitoraggio e se al resto dEuropa, fino allArgentinumero pi ampio di strutture test, preScrizione, fino a quelli per na, al Giappone e agli Emirati Arabi. si arriva in breve a un recupero dalla Il comparto della sanit in Italia colspesa sanitaria di oltre 100 milioni di il controllo delle infezioni pevolmente rimasto indietro negli anni euro. contratte in oSpedale, grazie ai osserva il presidente Francesco Serra. proceSSi informatizzati il riSparmio Secondo alcune recenti indagini in Il cambiamento necessario - proseper il Servizio Sanitario nazionale gue - e, se vero che la digitalizzazioEuropa e in America, gli errori di prene delle procedure cliniche ne provoca scrizione medica e di somministrazioraggiunge i 2 miliardi di euro. anche una loro standardizzazione, ne delle terapie sono anche la causa vero anche che il bene collettivo si pu di un prolungamento delle degenze raggiungere solo con la definizione di prassi sanitarie dallef(fino a pi di due giorni) nel 3-6% dei ricoveri. ficacia comprovata. Dalle parole ai fatti, c pi di una prova a dimostrare come la gestione digitale della sanit funzioni (e A guardare i numeri dellIstituto Superiore di Sanit si calcobene) nelle strutture cliniche italiane. la che, con gli strumenti di prescrizione e trattamento clinico elettronici, il risparmio per il Sistema Sanitario potrebbe esIn Emilia Romagna, la riorganizzazione informatica dei laboratori sere di 565 milioni di euro. Mentre, sempre grazie ai procesdi analisi ha permesso alla Provincia di Bologna di risparmiare 5 si di terapia digitale, un ricovero su due potrebbe ridurre la milioni di euro allanno: merito della creazione di un unico polo sua durata di almeno due giorni. digitale per gli esami clinici e diagnostici. Dalla concentrazione dei sistemi informativi di laboratorio, agli strumenti di monitoraggio e prescrizione, fino a quelli per il controllo delle infezioni contratte in ospedale, grazie ai processi informatizzati il risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale raggiunge i 2 miliardi di euro conclude Serra. Una cifra che equivale a un recupero di 10.000 euro da ogni posto letto.

IL PREZZO DELLA SALUTE. PER UN SISTEMA SANITARIO SOSTENIBILE NEL TERZO MILLENNIO.
O. Davini - nutrimenti, 2013

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WorKShop opinion leader

tra Stato e Societ, la viSione del profeSSor maurizio ferrera di Serena Scarpello

LA VIA ITALIANA
Giornalista, Class CNBC

I CONFINI TRA PUBBLICO E PRIVATO,

MAURIZIO FERRERA

i lacci e i lacciuoli di cui parlava guido carli, quando fu presidente della confindustria, ci sono ancora tutti o forse sono aumentati. la macchina dello Stato e dellarea pubblica, in italia, molto pi inefficiente che in altri paesi europei, come sottolinea maurizio ferrera, che vede nel ruolo della societ la chiave di svolta.

parlando della bulgaria ma della Germania o persino della Svezia, noi ci siamo allineati a ci che avviene negli altri Paesi, anzi, semmai rispetto a quegli standard ci sarebbe ancora un po di strada da fare nellappiattire le punte di generosit che ancora sopravvivono e innalzare i minimi che ancora sono bassi. C spazio per ricalibrare il finanziamento del nostro welfare pubblico? io mi auguro di s perch il nostro welfare pubblico finanziato in misura eccessiva rispetto agli standard europei tramite la contribuzione sociale. Solo per fare un esempio, noi spendiamo sul salario lordo di un dipendente il 33% di contributi per la previdenza pensionistica, pi il 7% per il TfR, quindi arriviamo al 40% di contributi per finanziare soltanto le pensioni. Se poi aggiungiamo le altre prestazioni contributive arriviamo a pi del 50%. Quando io do queste cifre ai miei colleghi stranieri si mettono le mani nei capelli e non riescono a capire come faccia un Paese a funzionare e a creare occupazione o anche solo mantenerla con questi costi del lavoro. Le prime mosse da fare quali sarebbero? Spostare la tassazione dal lavoro ad altri cespiti. io per esempio sono contrario alla rimozione delliMU, pu essere e deve essere rimodulata ma insomma, la casa tassata in tutta Europa e quindi giusto che chi ce lha in questo Paese e pu permettersi di pagare le imposte, le paghi. Seguirei poi il modello francese di un contributo sociale generalizzato che non si limiti a prelevare il contributo sui redditi da lavoro ma lo faccia su tutti i redditi, compresi i redditi finanziari e i redditi da pensione. Lavoro, casa, fiducia, riforme: quattro temi per 100 giorni sul piatto per il nuovo Governo Letta. Quali saranno le principali sfide della Pubblica Amministrazione? Per la Pubblica Amministrazione intesa come impiego pubblico, un enorme drastico e rapido recupero di efficienza. Questo perch la nostra Pubblica Amministrazione, che a dispetto di quanto si

Meno Stato, pi societ: questa la formula che ha ispirato il i temi caldi sul tavolo del Governo Monti cerano tutti. Quale programma di Obama e soprattutto quello di Cameron. Crede bilancio fa del suo operato? ancora, come scriveva pi di due anni fa, che la societ sia la Si tratta di un bilancio a mio avviso largamente positivo stante risposta allinefficienza della Pubblica Amministrazione? le condizioni di partenza. stata fatta una riforma pensionistica La Pubblica Amministrazione c ed importante che ci sia molto incisiva che peraltro ha realizzato, seppur con grande ritardo, perch abbiamo bisogno comunque di un contorno di regole alcuni suggerimenti che erano stati avanzati nel lontano 1997 dalla pubbliche certe, che definiscano i contorni tra pubblico e Commissione Onofri, come per esempio il contributo pro rata per privato, che definiscano con dettaglio tutti. Una riforma che avr effetti strutturali chi ha diritto alle prestazioni, che di lungo periodo perch nei prossimi dieci controllino alcune cose essenziali: anni noi sostanzialmente risparmieremo dobbiamo chiedere alla Societ il rispetto della legge, delle norme circa 140 miliardi di euro al netto dei maggiori riSorSe, maggiore fiscali. Non che si possono spostare primi 150 mila esodati. Una cosa molto diSponibilit a cofinanziare i queste funzioni dallo Stato alla importante perch in assenza di riforma societ. Dobbiamo per chiedere alla la spesa pensionistica sarebbe salita Servizi pubblici, ma Soprattutto societ di essere pi responsabile, ancora di un paio di punti percentuali sul quel nuovo Secondo Welfare di sviluppare aspettative un pochino PIL e avrebbe quindi condotto al disastro che non la biG SOCieTy di pi morigerate e realistiche rispetto delle nostre finanze pubbliche. cameron ma qualcoSa di pi a quelle che lo Stato e in particolare lo stato sociale pu assicurare. Sono in alcuni casi i tagli non sono stati articolato e di compleSSo. convinto che dobbiamo chiedere forse eccessivi? alla societ anche maggiori risorse, Sulle pensioni ritengo di no. Naturalmente maggiore disponibilit a cofinanziare i servizi sia pubblici, tutte le valutazioni dipendono dal punto di riferimento. chiaro, ma soprattutto quel nuovo secondo welfare che non la se il punto di riferimento il sistema pensionistico italiano come big society di Cameron ma qualcosa di pi articolato e di funzionava ventanni fa, i tagli sono stati incisivi e anche piuttosto complesso di cui si parlato negli ultimi mesi. severi. Se invece il punto di riferimento lEuropa, non sto

pensi non pletorica dal punto di vista del numero dei dipendenti pubblici e non costa nemmeno tanto di pi di quella di altri Paesi europei, ha per il difetto di essere molto pi inefficiente. Qualcosa che non dipende non solo e non tanto dalla voglia di lavorare dei pubblici dipendenti, i nulla facenti ci sono e su questo il senatore Pietro ichino ha ragione. il problema principale non tanto quello, quanto il fatto che la nostra Pubblica Amministrazione una burocrazia che amministra le regole piuttosto che risolvere i problemi. noi dobbiamo passare dal modello settecentesco di burocrazia a quello novecentesco che gli altri Paesi hanno gi realizzato e che parte da una Pubblica Amministrazione che al servizio dei cittadini e non al servizio delle norme.

ESISTE ANCORA LO STATO SOCIALE?


F. Luzzato - franco angeli, 2013

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SCADENZE DA RISPETTARE,

QUESTIONE DI CIVILT
di Laura Schellino
come se lintera popolazione di viterbo o viareggio fosse composta soltanto da disoccupati. oltre 60mila persone rimaste senza lavoro per colpa dei ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione.

lanaliSi di giuSeppe bortoluSSi, Segretario della cgia di meStre

GIUSEPPE BORTOLUSSI

La CGIA di Mestre sostiene che negli ultimi cinque anni i fallimenti sono pi che raddoppiati: nel 2008 erano 1.800, alla fine dellanno scorso hanno raggiunto i 3.860 e questo +114% si tradotto in oltre 15mila imprese italiane fallite. I pagamenti in Italia vengono onorati in media dopo 180 giorni con un rinvio, rispetto ai termini contrattuali, di tre mesi. A confronto con il 2009 il nostro lunico grande Paese europeo che ha visto aumentare i giorni di attesa per le imprese, ben 52 in pi. In Francia le fatture vengono saldate dopo 64 giorni, sei in meno rispetto al 2009. Regno Unito e Germania sono entrambe sotto i due mesi: i britannici impiegano 47 giorni e i tedeschi appena 35. Tutti conosciamo la situazione delle casse pubbliche, non abbastanza piene per estinguere i debiti arretrati, e lausterity imposta dallEuropa non aiuta. In un momento nel quale gli osservatori internazionali non perdonerebbero un eventuale passo falso, la questione dei bilanci di estrema importanza. Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, sa fare bene i calcoli Se lo Stato pagasse i miliardi di euro che

deve ai suoi creditori, il rapporto tra debito e PIL aumenterebbe di 4,3 punti percentuali, sfondando quota 130%. Un risultato che comporterebbe un aumento della spesa pubblica e il rischio di una caduta di credibilit e di fiducia dei mercati finanziari nei confronti del nostro Paese. Tuttavia questi mancati pagamenti stanno mettendo in gravissima difficolt moltissime piccole imprese che gi sono a corto di liquidit, con ricadute occupazionali molto preoccupanti. DallEuropa arrivata la richiesta di definire a quanto ammonta il debito dello Stato nei confronti delle imprese fornitrici, ma nessuno lo sa con certezza. Ricordo che i 91 miliardi di euro stimati dalla Banca dItalia non tengono conto dei crediti contratti dalle aziende con meno di 20 addetti e non include quelli in capo alle aziende private che operano nella sanit e nellassistenza sociale. Pertanto, i 91 miliardi, a nostro avviso, sono sottostimati di almeno 30-40 miliardi di euro. La confusione deriva dal metodo di conteggio. Queste aziende, che rappresentano il 98% del totale delle imprese presenti nel nostro Paese, non sono

Il fatto che il nostro tessuto industriale sia composto per il 95% da aziende con meno di 10 addetti non diminuisce le possibilit di ammortizzare i ritardi nei pagamenti e la mancanza di liquidit? vero, in Italia abbiamo molte piccolissime imprese e poche grandi aziende. Ma il problema non da ascrivere al fatto che abbiamo troppe piccole realt aziendali, ma al fatto che negli ultimi cinquantanni abbiamo perso tutte le grandi imprese. Tra gli anni 60 e 70 eravamo leader a livello mondiale nella plastica, nella chimica, nellauto, nellinformatica. Oggi non lo siamo pi, e pensare che con un colpo di bacchetta magica possiamo risolvere questa situazione difficile. Comunque, indipendentemente dalla dimensione delle imprese, una questione di civilt economica pagare un fornitore in tempi ragionevoli e aiutarlo con il credito nel momento del bisogno. Se in Europa unazienda su quattro ha portato i libri contabili in tribunale a causa della mancanza di liquidi provenienti dalla Pubblica Amministrazione, nel nostro Paese si sale al 31%. Un trend che proprio lEuropa ha tentato di invertire: dal 1 gennaio 2013 sono in vigore le disposizioni del decreto legislativo del 9 novembre 2012, che ha recepito la direttiva comunitaria. Per i contratti conclusi nel 2013 la Pubblica Amministrazione deve corrispondere ai privati il pagamento pattuito entro 30 giorni, 60 nel caso di enti pubblici che forniscono assistenza sanitaria. Un incentivo importante per sbloccare almeno una parte dei 91 miliardi di euro di arretrati che regalerebbe ossigeno indispensabile alle piccole realt imprenditoriali e, di conseguenza, al tessuto economico nazionale. Limportante che queste scadenze vengano rispettate e che il Governo costituisca un osservatorio che monitori questa situazione. Se la legge sar rispettata possibile ridurre drasticamente questa incidenza.

state monitorate e i 91 miliardi di debiti in capo alla Pubblica Amministrazione sono decisamente sottodimensionati. Per avere un calcolo corretto necessario tenere in considerazione gli importi che le piccole e micro imprese devono incassare dallo Stato centrale, dalle Regioni e dagli Enti locali. Un groviglio difficile da districare, se non se ne conoscono nemmeno i confini. Il tempo per nemico di chi deve provvedere, fa notare Bortolussi, anche se il Governo Monti ha lavorato bene: In un anno e mezzo di Governo il Presidente Monti ha fatto molto di pi di quanto hanno fatto i suoi predecessori negli ultimi dieci anni. Credo che io stesso non avrei fatto nessuna scelta diversa se non individuare con precisione lammontare esatto del debito che la Pubblica Amministrazione ha nei confronti delle imprese.

I PRIVILEGI DELLO STATO DEBITORE.


M. Gnes giuffr, 2012

Se lo Stato pagaSSe i miliardi di euro che deve ai Suoi creditori, il rapporto tra debito e pil aumenterebbe di 4,3 punti percentuali. ma queSti mancati pagamenti Stanno mettendo in graviSSima difficolt moltiSSime piccole impreSe, gi a corto di liquidit, con ricadute occupazionali preoccupanti.

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IL POTERE PUBBLICO DELLO


di Giulio Sapelli
Docente di Storia Economica, Universit Statale di Milano

STATO IMPRENDITORE
complessa vicenda quella del settore pubblico in italia. innanzitutto distinguiamo analiticamente ci che si intende per pubblico. diverse sono le vicende dello Stato imprenditore, quintessenza del potere pubblico in economia e generatore di quella specifica configurazione dellallocazione dei diritti di propriet che promana dalla teoria e dalla pratica della finanza pubblica.
infatti lo Stato imprenditore pu essere leredit di un fallimento della mano privata, come fu in italia dopo la crisi del 1929. le imprese fallite possedute dalla mano privata furono trasformate in imprese a partecipazione statale: liRi. Oppure lo Stato imprenditore crea ex novo imprese pubbliche per forza propria e per una strategia di potenza nazionale, che confina con la destinazione di risorse specifiche di cui il potere economico privato difetta o le alloca irrazionalmente.

il caso sia dellENI, fondata in regime di parziale monopolio per sopperire alle carenze energetiche di un Paese in rapida crescita ma carente di energia, e cos lENI nacque nel 1953. Oppure confligge con una gestione oligopolistica malthusiana di risorse, come fu per lenergia elettrica e la nazionalizzazione con rimborso degli oligopoli privati nel, 1962 nel caso della fondazione dellENEL. Tipo specifico dello Stato imprenditore lo Stato locale, imprenditore che promana dalla riflessione marginalistica e liberal socialista di inizio del Novecento, con la creazione di imprese municipalizzate sulla scorta dellesempio Nord America (famose le inchieste di Giuseppe Prato sulla riforma sociale di Luigi Einaudi tra Ottocento e Novecento). Anche in questo caso la fornitura di servizi essenziali o ritenuti tali sovviene alla carenza di domanda aggregata, troppo debole per rifornire di beni di prima necessit le popolazioni locali.

la preSenza capillare dello Stato, come mediazione tra centro e periferia, in italia Stata di fatto SoStituita dalla preSenza capillare di partiti che, invece della Struttura decentrata Statuale, hanno canalizzato riSorSe e conSenSo in un intreccio non legal razionale.

centro e periferia, in Italia stata di fatto sostituita dalla presenza capillare di partiti che, invece della struttura decentrata statuale (i prefetti francesi per esempio ne sono lesempio pi illustre) hanno canalizzato risorse e consenso in un intreccio non legal razionale.

LItalia ha avuto sempre partiti fortemente pervasivi e istituzionalmente deboli, producendo quella devertebrazione dello Stato medesimo, che alla radice del fallimento di tutti i progetti di riforma della Pubblica Amministrazione che si sono succeduti nel tempo, dallet giolittiana al fascismo alla Repubblica o alle varie e variopinte repubbliche che, seguendo le mode di una approssimata politologia, possiamo contare. Certamente in tal modo la produtivit totale del sistema - che importante quanto quella del lavoro - non pu realizzarsi secondo i canoni di uno Stato moderno che fa del governement e delle policies , invece che della politica la sua vertebra fondamentale. Oggi il potere, tanto dello Stato imprenditore quanto della Pubblica Amministrazione, sono investiti dalla duplice morsa di sottrazione di potere che avviene in Europa per laccumulazione di diritti acquisiti su cui Alberto Predieri ha scritto pagine fondamento: lo Stato imprenditore subisce la sottrazione del suo esiguo potere dallEuropa deflazionista e liberista, che toglie via via poteri ulteriori agli stati nazionali. In questo senso solo la ricostruzione dello Stato come burocrazia legal razionale pu realizzare una inserzione confederata in Europa e non subalterna, e la rimenditazione sugli effetti di una privatizzazione a basso gradiente di liberalizzazione pu condurci a ripensare a una prospettiva di crescita non transeunte. Hic Rhodus ! Hic salta !

Nei principali Stati europei questo modello ha avuto un grande successo destinando ai poteri locali, per esempio grandi patrimoni edilizi cittadini, ieri come oggi. Londata liberista, dopo la caduta dellURSS, ha in gran parte smantellato questa architettura dello Stato imprenditore, oramai sommerso dalla spartizione partitocratica non del tutto scomparsa in Italia e in gran parte di paesi emergenti riemersa con grande forza. Fa eccezione la Francia che di fatto stata ben poco scalfita da un processo di privatizzazione siffatta. Tralascio lorizzonte teorico in cui il processo di ritirata dello Stato imprenditore si realizzato in Italia: doveva ridurre il debito pubblico, ma la pi grande ondata di privatizzazioni al mondo, quale fu quella italiana, ridusse tale debito di ben poco. Altro aspetto la creazione dello Stato come comunit di destino sorretto da una burocrazia legal razionale di hintziana e weberiana memoria. Questo modello di presenza pubblica che dovrebbe realizzare i tre presupposti dello Stato preconizzati da Schumpeter (monopolio della forza, estrazione fiscale, ed emissione di moneta) ha avuto ben poca fortuna in Italia. La presenza capillare dello Stato, come mediazione tra

MERCATO E STATO. MODI DI ESSERE DELLINTERVENTO PUBBLICO NELLECONOMIA.


G. Clerico - giuffr, 2012

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cultura del lavoro

LACCORDO QUADRO
di Massimiliano Brugnoletti
Avvocato Amministrativista

P.A. FUORI CONTROLLO? CON

SI PU

di lavoro. cos come la stessa Pubblica Amministrazione, dovendo preliminarmente procedere con la gara pubblica per lindividuazione del soggetto (o dei soggetti) con cui stipulare laccordo quadro, espleter ununica procedura di gara, tesa alla conclusione di un unico accordo quadro per prestazioni diverse. invero, come ben chiarito dalla giurisprudenza, appartiene alla insindacabile discrezionalit dellamministrazione la scelta di comprendere in un unico appaltoun complesso di prestazioniancorch riconducibili ad un interesse unitario3 ; unico limite alla previsione di ununica procedura tesa alla sottoscrizione di un unico contratto (nel caso di specie laccordo quadro) che le prestazioni da affidare in un unico contesto non siano caratterizzate da eccessiva diversitassoluta eterogeneit4, tale da impedire una consapevole elaborazione dellofferta5.

Eterogeneit del tutto assente laddove si intendano affidare prestazioni assolutamente omogenee, tutte inerenti il lavoro, quali la somministrazione di lavoratori (di cui volta per volta la stazione appaltante ha necessit), la gestione della fase di preselezione nellambito di concorsi pubblici (anchessa da affidare ogni qualvolta la stazione appaltante indica un concorso), nonch i servizi amministrativi di stampa delle buste paga e di gestione amministrativa di alcuni contratti di lavoro6. 2. per quanto concerne il numero di soggetti con i quali pu essere stipulato un accordo quadro, lart. 59 citato prevede due diverse ipotesi: il perfezionamento di un accordo quadro con un unico operatore economico (comma 4); il perfezionamento di un accordo quadro con tre o pi operatori economici (comma 5).

Quando laccordo quadro stipulato con ununica Agenzia, ogni qual volta lAmministrazione avr necessit delle prestazioni oggetto dellaccordo quadro, la stessa provveder consultare direttamente lAgenzia prescelta, definendo (in una sorta di ordine di servizio) le condizioni di dettaglio7. Allorch laccordo quadro sia concluso con pi Agenzie, si disvelano due scenari: se la prestazione da affidare non necessita di ulteriori definizioni, la stazione appaltante potr affidarla ad unAgenzia contraenti dellaccordo quadro secondo un criterio di rotazione; nellipotesi in cui sia invece necessario dettagliare le condizioni di esecuzione delle prestazioni, la stazione appaltante dovr di volta in volta invitare le Agenzie contraenti dellaccordo quadro a presentare unofferta per lesecuzione della concreta prestazione e svolgere un confronto competitivo tra essi.

laccordo quadro1 un contratto aperto, con il quale una pubblica amministrazione, che si trova nellimpossibilit di predeterminare la quantit delle prestazioni e/o dei servizi di cui avr necessit nel corso del tempo, stipula con uno (o pi) imprenditori e nel quale vengono predeterminate unicamente le condizioni principali di esecuzione del contratto.
Nel corso della vigenza dellaccordo quadro, ogni qual volta avr necessit di singoli servizi e/o di singole prestazioni, la stazione appaltante potr procedere con singoli affidamenti allimprenditore (o agli imprenditori) con cui avr concluso laccordo quadro, definendo, nellatto di ogni singolo affidamento, gli aspetti di dettaglio del rapporto. 1. laccordo quadro trova la propria disciplina nellart. 59 del d.lgs. n. 163 del 12 aprile 2006, nel quale disciplinato loggetto dellaccordo quadro e le modalit di negoziazione dei successivi contratti attuativi. Per quanto concerne loggetto dellaccordo quadro, si deve rilevare che lo stesso possa abbracciare tutti i settori, salvo i divieti contemplati nello stesso art. 59 del D.Lgs. n. 163 del 20062, che ne vieta il perfezionamento per i lavori (ad eccezione dellattivit di manutenzione), per le attivit di progettazione e per servizi di natura intellettuale. Per tutti gli altri servizi e/ o attivit dunque assolutamente ammissibile il ricorso a detta figura contrattuale; quindi, laccordo quadro assolutamente utilizzabile anche per i contratti di somministrazione di lavoro, nonch per tutti i contratti inerenti la gestione dei rapporti di lavoro. N lart. 59 citato contiene alcuna limitazione in merito alla cumulabilit di pi tipologie di servizi e/o prestazioni in un unico accordo quadro; per effetto la Pubblica Amministrazione potr comprendere in un unico accordo quadro (cos come potrebbe ricomprendere in un unico contratto di appalto o in qualsiasi altro unico contratto pubblico) prestazioni diverse, tutte connesse e inerenti al medesimo settore di attivit, quali la somministrazione di personale e lo svolgimento di servizi inerenti ai contratti

1. La definizione di accordo quadro contenuta nellart. 3, comma 13, del d.Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006 2. Le stazioni appaltanti possono concludere accordi quadro. Per i lavori, gli accordi quadro sono ammessi esclusivamente in relazione ai lavori di manutenzione. Gli accordi quadro non sono ammessi per la progettazione e per gli altri servizi di natura intellettuale. Ai fini della conclusione di un accordo quadro, le stazioni appaltanti seguono le regole di procedura previste dalla presente parte in tutte le fasi fino all'aggiudicazione degli appalti basati su tale accordo quadro (art. 59, commi 1 e 2, del d.Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006). 3. consiglio di stato, sez. v, 20 marzo 2007, n. 1331. 4. tar Lazio, sez. iii quater, 8 maggio 2009, n. 4924. 5. peraltro che in unica procedura di gara e, per leffetto, in un unico contratto possano essere concentrate prestazioni diverse confermato dallo stesso d.Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006 che allart. 37 comma 2, in materia di raggruppamenti temporanei di imprese, prevede che ununica gara possa prevedere prestazioni diverse, alcune individuate come principali, altre come secondarie. 6. riguardo alla esternalizzazione delle attivit di stampa busta paga e gestione di contratti di lavoro si precisa che, ai sensi della Legge n. 11 del 1979, gli adempimenti in materia di lavoro, previdenza ed assistenza sociale dei lavoratori dipendenti, quando non sono curati dal datore di lavoro direttamente o a mezzo di propri dipendenti, sono riservati ai consulenti del lavoro.

7. Quando un accordo quadro concluso con un solo operatore economico, gli appalti basati su tale accordo quadro sono aggiudicati entro i limiti delle condizioni fissate nellaccordo quadro. Per laggiudicazione di tali appalti, le stazioni appaltanti possono consultare per iscritto loperatore parte dellaccordo quadro, chiedendogli di completare, se necessario, la sua offerta (art. 59, comma 4, del d.Lgs. n. 163 del 2006). 8. Quando un accordo quadro concluso con pi operatori economici, il numero di questi deve essere almeno pari a tre, purch vi sia un numero sufficiente di operatori economici che soddisfano i criteri di selezione, ovvero di offerte accettabili corrispondenti ai criteri di aggiudicazione. Gli appalti basati su accordi quadro conclusi con pi operatori economici possono essere aggiudicati mediante applicazione delle condizioni stabilite nellaccordo quadro senza nuovo confronto competitivo. Per il caso di cui al comma 6, laggiudicazione dellaccordo quadro contiene lordine di priorit, privilegiando il criterio della rotazione, per la scelta delloperatore economico cui affidare il singolo appalto. Gli appalti basati su accordi quadro conclusi con pi operatori economici, qualora laccordo quadro non fissi tutte le condizioni, possono essere affidati solo dopo aver rilanciato il confronto competitivo fra le parti in base alle medesime condizioni, se necessario precisandole, e, se del caso, ad altre condizioni indicate nel capitolato doneri dellaccordo quadro, secondo la seguente procedura: a) per ogni appalto da aggiudicare le stazioni appaltanti consultano per iscritto gli operatori economici che sono in grado di realizzare loggetto dellappalto; b) le stazioni appaltanti fissano un termine sufficiente per presentare le offerte relative a ciascun appalto specifico tenendo conto di elementi quali la complessit delloggetto dellappalto e il tempo necessario per la trasmissione delle offerte; c) le offerte sono presentate per iscritto e il loro contenuto deve rimanere segreto fino alla scadenza del termine previsto per la loro presentazione; d) le stazioni appaltanti aggiudicano ogni appalto allofferente che ha presentato lofferta migliore sulla base dei criteri di aggiudicazione fissati nel capitolato doneri dellaccordo quadro (cfr. art. 59, commi 5, 6, 7 e 8, del d.Lgs. n. 163 del 2006).

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cultura del lavoro

3. laccordo quadro pu essere utilizzato per la conclusione di contratti di servizi esclusi o parzialmente esclusi dal codice dei contratti pubblici, trai quali ricompresa lattivit di somministrazione di lavoro temporaneo9.

Come anticipato, laccordo quadro una delle tipologie contrattuali che pu concludere la pubblica amministrazione per lo svolgimento di un servizio e/o di una fornitura e pu avere ad oggetto sia servizi interamente disciplinati al codice dei contratti pubblici, ma anche servizi esclusi dallapplicazione di detto codice, posto che le pubbliche amministrazioni, per tali contratti di servizio, possono liberamente vincolarsi allapplicazione di qualsivoglia prescrizione del codice dei contratti pubblici (quindi anche dellart. 59 del D.lgs. n. 163 del 12 aprile 2006)10. Non solo. La stazione appaltante, nella scelta dellAgenzia e/o delle Agenzie con cui concludere un accordo quadro avente ad oggetto servizi esclusi e/o parzialmente esclusi dallapplicazione del codice de contratto, potr avvalersi della procedura semplificata di cui allart. 27 del D.Lgs. n. 163 del 12 aprile 200611. Posto che laccordo quadro uno dei possibili contratti che pu stipulare una Pubblica Amministrazione, per giungere al quale occorrer espletare una delle (tante) procedure concorsuali previste dal codice dei contratti pubblici (procedura aperta/ristretta, procedura negoziata semplificata ai sensi dellart. 27 del D.Lgs. n. 163 del 2006): come per qualsiasi altra tipologia di contratti, lutilizzo della procedura negoziata ex art. 27 dipende dalloggetto del servizio12, non dal tipo di contratto.

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9. artt. 16, 18, 19, 20, 24 e 26 del d.Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006. 10. Gli artt. 20 e 27 del codice dei contratti pubblici nel prevedere che laffidamento dei contratti pubblici nei settori esclusi, in tutto o in parte dallapplicazione del codice, deve rispettare alcune specifiche norme del codice (artt. 68, 65 e 225) e deve in ogni caso avvenire nel rispetto dei principi di economicit, efficacia, imparzialit, parit di trattamento, trasparenza, proporzionalit, comporta che lAmministrazione, pur non essendo obbligata ad applicare tutte le norme del codice, ben pu prevedere nei bandi di gara lapplicazione anche di ulteriori di norme del codice, in aggiunta a quelle sopra indicate (tar abruzzo, pescara, sez. i, 22 ottobre 2009, n. 615). 11. Laffidamento dei contratti pubblici aventi ad oggetto lavori, servizi forniture, esclusi, in tutto o in parte, dallapplicazione del presente codice, avviene nel rispetto dei principi di economicit, efficacia, imparzialit, parit di trattamento, trasparenza, proporzionalit. Laffidamento deve essere preceduto da invito ad almeno cinque concorrenti, se compatibile con loggetto del contratto (art. 27 del d.Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006). 12. ed infatti gli art. 16, 17, 18, 19, 20, 26 escludono dallapplicazione del codice degli appalti una serie di servizi sulla base delloggetto (es. somministrazione di personale, i servizi sociali, i servizi di ristorazione).

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MIL A NO ROM A TORINO PA DOVA BOLOGN A

letture aScolti & viSioni

ALLE ORIGINI DEL NOSTRO (DEBOLE)

SPIRITO PUBBLICO
Litalia appare oggi un Paese diviso: pensiamo alla distanza sempre pi ampia tra lo Stato e i cittadini. Dove cominciare per sanare la frattura tra il pubblico e i suoi cittadini, ri-costruendo quello spirito che nel suo libro definisce debole? La nostra tarda unificazione politica ha reso oggettivamente difficile il processo di consolidamento del rapporto tra Stato e cittadini. Lavvicinamento del cittadino allo Stato e dello Stato al cittadino sar, pertanto, necessariamente lungo e tortuoso. Il nostro senso civico potr rafforzarsi solo se sapremo rivitalizzare le radici lontane dalla nostra dignit e della nostra tradizione culturale. Questo significa che dobbiamo porre al centro del nostro impegno la cultura, la scuola e la formazione delle nuove generazioni. Secondo la sua visione, come i cittadini (nonch contribuenti) percepiscono oggi la macchina pubblica? Non essendoci mai stato un forte spirito pubblico, chiaro che anche la cultura della Pubblica Amministrazione ha risentito di tale assenza e che lintero apparato burocratico non poteva non crescere nellestraneit marcata agli interessi e al destino della comunit nazionale. Pertanto, il conflitto cittadino-burocrazia la conseguenza del modo in cui questo Paese giunto alla sua unificazione politica. inefficienza e corruzione emergono oggi come aspetti caratterizzanti dei servizi erogati dallo Stato. Come sarebbe possibile elevare la qualit e lefficienza dei servizi elargiti dal pubblico, non escludendo anche una maggiore partecipazione del privato? In ogni sistema democratico possono verificarsi casi di corruzione e di inefficienza dellappa-

di Antonella Guidotti
Caporedattore di LinC
rato pubblico. Ma quando, come da noi, corruzione ed inefficienza diventano una patologia, allora bisogna andare alla ricerca delle cause lontane e pi profonde. Per le ragioni gi dette, da noi lo Stato, le istituzioni, non sono sentiti, percepiti, come res publica, ma come res nullius, per cui il cittadino tendenzialmente portato non a un loro naturale rispetto, ma, addirittura, ad approfittarne per un vantaggio personale. Questo contesto di debole cultura civica ha per cos dire plasmato anche il privato, il mondo dellimpresa, la mitica societ civile di casa nostra. A differenza di ci che avviene in molti altri Paesi democratici, da noi il mondo del privato, anche nei momenti di emergenza nazionale gravi, sente assai poco il legame con linteresse pubblico e con il destino della nazione, per cui assai problematico considerarlo una affidabile risorsa del Paese. in quale entit la ripartenza dellitalia trova un suo fondamento nella ricostruzione della fiducia dei cittadini verso la cosa pubblica? Non ci pu essere una singola entit che, come un demiurgo, sia capace, da sola, di far ripartire lItalia. La ripartenza deve essere limpegno collettivo di una intera comunit nazionale. Dobbiamo saper ritrovare come Paese la dignit perduta, e limpresa sar alla nostra portata solo se non dimenticheremo la nostra storia e la grande tradizione di cultura e di civilt di cui siamo eredi.

Una identit divisa: cos che Egidio Zacheo descrive lo spirito pubblico che pervade - o meglio, non sembra pervadere - lanimo degli italiani. E ne ha fatto un saggio che ripercorre le radici storiche allorigine della divisione tra Stato e cittadini e che, non a caso, esce nel periodo che probabilmente ricorderemo come uno dei pi difficili nel complesso rapporto tra lItalia (intesa come istituzione governativa) e gli italiani, una stagione inquieta in cui la distanza che li separa ha allargato pericolosamente le sue maglie. Nel suo libro Lidentit divisa. LItalia e il nostro debole spirito pubblico (Manni, 2013) il professore di scienze politiche allUniversit del Salento traccia sagacemente lexcursus di un processo di identificazione cittadiniStato che, nel suo attuale (non) essere, altro non che il frutto dellassenza di solide fondamenta che minano la capacit di riconoscersi in valori comuni e condivisi. Tra le anomalie tutte italiane, il disordine della vita politica, la scarsa tenuta morale, il fragile civismo, un futuro che appare sempre pi incerto, la riflessione di Zacheo giunge alla convinzione che difficilmente riusciremo a costruire una convivenza allaltezza della civilt di cui siamo eredi e a rafforzare il nostro spirito pubblico se non comprendendo fino in fondo le ragioni lontane che sono alla base del nostro ritardo civile e politico. Ed incontrando lo stesso autore che, dalle sue vive parole, emerge chiara la sua visione.

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poStfazione

Magazine

di Pierluigi Magnaschi
Direttore di Italia Oggi

MENO LONTANA
conseguire una mag giore Mai come og gi, nella storia occupazione e sicurezza repubblicana, il concet to di sociale e un minore peso res publica stato lontano il lavoro deve eSSere promoSSo e fiscale sui redditi da lavoro dal sentire comune. Le liberato da un peSo fiScale che definire e da pensione. Soltanto contestazioni pubbliche penalizzante e oppreSSivo riduttivo. cos si pu avere giustizia nei giorni dellelezione del e coesione sociale, dando Presidente della Repubblica queSta una delle Strade principali al contempo una spinta prima e dellEsecutivo poi, al per avere giuStizia e coeSione Sociale, decisiva in funzione della net to delle derive populiste dando al contempo una Spinta deciSiva in crescita economica. che hanno fomentato le piazze, hanno dimostrato funzione della creScita economica. Questo inevitabilmente una volta di pi la lontananza apre la por ta al tema crescente fra la popolazione, della riduzione fiscale, un elemento ineludibile per non solo intesa come corpo elet torale, e le istituzioni. evitare che lItalia, e lEurozona, muoia di austerit y. In at tesa di capire come leventuale rinunzia allImu Perch questa distanza possa essere colmata, oltre a una sulla prima casa venga coper ta, assistiamo alle troppe nuova stagione di responsabilit della politica che deve complicazioni nel prov vedimento sui pagamenti della dimostrarsi in grado di produrre soluzioni unitarie in grado Pubblica Amministrazione. Nella versione del decreto di risolvere i problemi del Paese, ser ve una stagione di approvata alla Camera di fat to prevista unoverdose di for te rinnovamento in due set tori essenziali che sono dati. Una moltiplicazione di tracciabilit delle informazioni quello del fisco e quello del lavoro. Recentemente lIstat che cer tamente ha pi di una spiegazione, ma che ha calcolato che il tasso di disoccupazione dei 15 -24enni inevitabilmente rimanda unimmagine di una profonda salito dal 21,7% del 1977 al 35,3% del 2012. Laumento dif ferenza di trat tamento. Di una dicotomia intollerabile ha coinvolto sia gli uomini sia le donne : per i primi, il tasso fra i processi at traverso i quali lo Stato riscuote quanto gli cresciuto dal 18,1% al 33,7% , per le seconde dal 25,9% dovuto e quelli con cui restituisce, o meglio si prepara a al 37,5% . Il divario tra il tasso di disoccupazione dei 15 restituire, quanto deve alle imprese sue fornitrici. 24enni e quello complessivo andato progressivamente allargandosi dai 15,3 punti del 1977 ai 24,6 del 2012. Il lavoro deve essere promosso e liberato da un peso fiscale che definire penalizzante e oppressivo ridut tivo. Questa una delle strade principali per fare giustizia sociale e per sostenere la crescita economica. L a contingenza economica non sta garantendo un recupero dei livelli occupazionali. Il welfare incompiuto, c una precariet estesa, che non fornisce la necessaria sicurezza sociale. Ser ve un inter vento del Governo concordato e condiviso con le par ti sociali, incentrato sul lavoro e finalizzato a

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