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3.

Il nostro giallo contro le regole

Ma il nostro giallo contro le regole: dunque pi angoscioso e meno divertente delle trame letterarie.
STEFANO REGGIANI

1. Cappuccino zen

5 settembre, Torino, ore 6.22. Truly, fuck the world, for all its worth every inch of planet Earth, fuck myself dont leave me out, but dont get involved dont corner me Hai dellaltro caff? S, certo. Manca molto? Ho quasi finito. Resta di stucco di, bello, di di di un barbatrucco! Due tazze di caff in una per festeggiare la password! Inside, ulcer, unjust bastards file out face first meet the lies and see what you are Salta come un grillo sulla sedia. La canotta nera dei White Razors si impiglia alla spalliera, il buco si allarga: non se ne accorge. Scuote violentemente la testa aggiungendo la sua voce al coro. For every fucking second the pathetic media pisses on me and judges what I am in one paragraph look here: fuck you all! Le dita continuano a correre sulla tastiera, i battiti ritmici confliggono con i movimenti epilettici del torso seminudo che ruota facendo quasi perno sulla cintura borchiata. Gli anfibi consunti battono ritmicamente il tempo, sottolineando col brutale calpestio le parole di Phil Anselmo. Expect the worse, you bleeding heart but kill me first before it starts yes, my cock is getting hard we are born different after all Un tazzone con su il musetto di Topolino arriva pieno di caff amaro. Vago odore di guarnizione bruciata. Sorso veloce. Manca poco, manca davvero poco. Di, piccolina, di di di Ecco ecco Guarda guarda chi si vede: vuoi fermarmi col vecchio dottor-Scemo? Quel vecchio rincoglionito contro il mio nuovo giochino? For every fucking second the pathetic media pisses on me and judges what I am in one paragraph

look here: fuck you all! Ecco qua! Pugno levato al cielo, tazza bollente rovesciata in gola in un sol colpo, e gran finale dei Pantera dalle casse dello stereo. Una notte di lavoro andata bene. All the money in the fucking world couldnt buy me one second of trust or one ounce of faith in anything youre about fuck you all! Yes, man. Adesso ti faccio il riepilogo. Il cavallo di Troia dentro, un bel mix di pacchetti-dono. Hai presente la pubblicit sui whisky single e blended? Be, il mio cavallo di Troia un blended: mentre un falso virus l che salta davanti agli occhi del doctor Inutility Norton, tanto per fargli credere di avere qualcosa da fare, mentre il quattrocchi si distrae, Ulisse esce dal cavallo ed entra. Il pacchetto quello che mi hai detto tu. Quando quel bastardo del tuo capo inserir il tuo nome nella lista dei licenziati meglio: quando il sistema non legger pi il tuo nome tra gli impiegati lintero hard disc apparir come cancellato. In realt da quel momento lintero contenuto dellHd comincer a rimbalzare, zippato, tra ventidue server ai quattro angoli del pianeta, secondo sequenze stocastiche che nemmeno io sono in grado di predeterminare. Durer solo quattro settimane, ma loro non lo sanno: non capiranno neppure cos successo, finch tu non li contatterai con la buona novella: lunico modo per far s che il pacchetto torni nella casella di partenza in questo Cd-Rom. Se il tuo capo lo vuole dovr pagare. Non voglio soldi, Ferodo. Mi basta che registri a mio nome i brevetti che io gli ho creato, tutto qui. A quel punto con lui non voglio avere pi a che fare: col mio nome su quei brevetti non ho certo bisogno di referenze. Fatti tuoi. Per il lancio di questo Cd-Rom far partire un versamento on line retrodatato che piover su un conto che ho appena aperto, e che si canceller subito dopo essere stato svuotato con questa carta clonata. Lavorare per un amico sempre un piacere, ma devo pur mettere da parte per la vecchiaia. Certo, ci mancherebbe. Ma se tutto questo non succede? Se non vero che il bastardo sta per licenziarmi, se il Cd-Rom non sar lanciato? Tu cosa ci guadagni? Tu sei sicuro che accadr, vero? Be, io ti credo. Adesso ti dispiace se uso la tua doccia? Certo che no, figurati. Non vuoi riposarti? Hai lavorato tutta la notte. No, non oggi. C il concerto dei Pantera a Nizza, stasera: vorrai mica che arrivi tardi. Ferodo si alza dalla sedia tremando per il carico nervoso. Un concerto come questo imperdibile. Metti mai che Phil Anselmo rifaccia lo scherzo delloverdose di due anni fa. A Ferodo non piace sprecare unopportunit. Per chi cresciuto convinto che la vita ne riserva poche, ogni occasione pu essere lultima. Coglierle tutte al volo la sua filosofia di vita. The Lord knows, theres worse Ignore, this curse hate Bologna centro, ore 9.30. Alle 9.30 di sabato 5 settembre, tocciando il cornetto alla crema nel cappuccino chiaro, Sergio De Petris viene colto da unilluminazione sul caso della bomba alla discoteca. Non trattandosi un adepto del buddhismo zen, lilluminazione non pu evidentemente essere di quelle inattese e istantanee, frutto di una lunga e intensa pratica meditativa e di unaltrettanto lungo e intenso esercizio orientato allattendere lilluminazione senza attenderla: no, il Nostro non ha servito per anni un maestro che gli ha dispensato scarsissime indicazioni filosofiche, relegandolo al ruolo di sguattero (qual era del resto Huang Po, il maggiore tra i filosofi zen). Tanto meno si trattato di istituire un nesso tra la tazza colma di cappuccino che tracima in seguito allinavvertita immersione della pasta e lo stato della mente troppo pieno di idee perch una nuova vi potesse fare ingresso, soprattutto tenendo presente di quale mente si tratta: no, lilluminazione che lo coglie stata preparata da una serie di coincidenze, e al tempo

stesso dalla sua vita abitudinaria. In primo luogo, Sergio De Petris quel tipo di uomo maschio (ma la democratizzazione della vita pubblica sta ormai producendo impensabili variazioni, scavalcando barriere comportamentali che apparivano codificate nella stessa differenza sessuata) che non ama quello spazio, sostanzialmente inutilizzato e dunque mal posto allinterno della sua abitazione, chiamato cucina, cucinotto o tinello. De Petris ha un pacchetto di caff aperto in dispensa, la cui funzione ormai solo quella di far s che periodicamente egli si interroghi sul perch un caff comperato seguendo i consigli di due cretini molto pagati alla televisione, mantenuto nel suo pacchetto originario (perch non si vede la ragione di travasarlo in un barattolo) aperto (perch cos pare meglio: respirando il caff non prender odore di chiuso), col suo bel cucchiaino tenuto ben piantato allinterno insomma, un caff tenuto con cura in una dispensa semivuota faccia schifo. Dipende anche dal fatto che la moka viene mantenuta chiusa dopo ogni, ormai raro, caff, per essere aperta e lavata solo alloccasione del prossimo: di sicuro le muffe bianchicce e lanuginose che ha trovato sul fondo della caffettiera lultima volta non sono un buon segnale. Sta di fatto che De Petris ne ha concluso che sarebbe ora di cambiare caffettiera, che evidentemente deve aver fatto il suo tempo: ma stretto nellindecisione tra una nuova moka dal nome spagnoleggiante e dalla forma panciuta, che ha visto in vetrina, e una macchina espresso bar, che per quanto costosa attira il suo interesse, il nostro maschio adulto medio ha ormai adottato i bar della citt. Dove, vantaggio non trascurabile (da aggiungere al fatto di poter evitare lapertura di quella vasca di coltura per forme di vita di svariato colore e odore che il suo frigidaire, che soprattutto di prima mattina non bella da vedere e da odorare), pu scegliere tra una vasta gamma di bevande mattutine: caff lungo, ristretto, macchiato caldo o freddo, mokaccino, moretto, cappuccino normale, cappuccino chiaro, eventualmente col deca. Labitudine talmente risaputa che, ecco la seconda concomitante coincidenza, un collega incontrato per strada lo ha invitato in questo bar che fa della variet di aromi (nocciola, cacao, ginseng, cannella, peperoncino) per la correzione della normale tazzina un punto di vanto. Tra una chiacchiera e unocchiata al titolo del Mattino di Bologna.
Racket delle estorsioni, vendetta privata intimidazione ai cantanti o teppismo gratuito? nessuna pista esclusa per la bomba al pagoda di Diego DallOlmo.

(Titolo che lascia insoddisfatti: ma se anche la stampa brancola nel buio, si dice De Petris, vuol dire che il caso effettivamente complesso). Alle nove e un quarto la radio del bar (terza coincidenza), sintonizzata su Radio Cuore Bologna, ha iniziato a trasmettere uno delle pi ascoltate trasmissioni in salsa felsinea: sulle note di Toto Cotugno, ecco a noi Italiano vero, condotto da Rocco DAngelo, lopinion leader che non ha paura di niente e di nessuno. Il barista sorride, annuisce compiaciuto. Certo che ci vorrebbe proprio un sindaco come lui a Bologna, a ripulire la stazione, piazza Verdi, via Irnerio dai marocchini, dallo spaccio, dai barboni. E infatti il telefono prontamente mandato in diretta non tarda a dar voce al popolo oppresso da mezzo secolo di dittatura comunista o cattocomunista (questo ancora un elemento di divisione allinterno dellaudience di Italiano vero), popolo che reclama a gran voce il cambiamento come ieri avrebbe reclamato a gran voce lImpero o i sesterzi: Io unidea ce lavrei per le elezioni, tutti in piazza Maggiore con una ramazza di saggina, a far vedere di cosa c bisogno a Bologna, Ha ragione la signora che ha appena telefonato, bisogna andarci gi pari, ma davvero, dare i manganelli ai vigili e dietro tutti i volontari con la scopa a pulire le schifezze che si vedono ogni giorno, Volevo dire anchio che secondo me pi pericolosa via Irnerio della stazione, sa, altro che macchinette per limitare laccesso al centro storico, Giusto, se cacciamo tutti i drogati e i barboni vedrai che c lo spazio per far entrare nel centro i bolognesi, sta a vedere che io che sono di Bulaggna non posso entrare in centro perch abito al Meloncello e i libanais son dappertutto che spacciano e rubano, Ho anchio una cosa da aggiungere, quel covo di drogati punkabestia anarchici che l sotto il ponte della stazione, il Livello 57, proprio quello, con quelle feste che durano fino al mattino, come si chiamano, i rave party, proprio cos, perch secondo me le bombe nelle discoteche ce le mettono loro, tutto un racket, fanno chiudere le discoteche cos i ragazzi la sera vanno da loro! Interessante questo intervento, commenta il Rocco, possiamo approfondirlo? Se posso lo approfondisco io che sentivo la radio qui al lavoro, perch io

lavoro tutto il giorno, non vendo mica la droga per vivere, volevo dire che anche secondo me dopo le bombe in discoteca arrivato il momento di chiuderlo quel covo di drogati dietro la stazione, che lo sanno tutti che non possono vedere quelli che suonavano in discoteca perch invece di suonare gratis da loro hanno fatto i dischi e i soldi e allora si vendicano. Grazie, amici, come sempre Italiano vero d voce alla gente, a chi ha da dire e non trova altro spazio, perch ricordate: Rocco DAngelo non ha paura di niente e di nessuno, e adesso un breve spazio al nostro sponsor, poi leditoriale del giorno. A fatica, sgomitando tra pensieri abortiti e cerebrali gravidanze isteriche, unidea si fa strada nella mente del De Petris. Il collega al banco abbassa la testa in segno di assenso, come a dire che s, proprio ora si prendano provvedimenti contro quel locale pang, che qualcuno dia ascolto alla gente che si sfoga alla radio. Due possibili filoni dindagine appaiono chiari, di un lucore abbagliante nella nebbia del caso-Pagoda: un possibile tentativo di costituzione di un cartello per il controllo degli spazi musicali cosiddetti alternativi, e una possibile vendetta contro i rapper fedeli alla lira che hanno tradito per sete di denaro. O magari una volta lanciata a briglia sciolta limmaginazione galoppa per praterie entrambe le possibilit: due piccioni con una fava, una vendetta contro i venduti che al tempo stesso intimorisca i gestori dei locali. De Petris paga, saluta il collega e si affretta verso piazzale Galileo: c molto da lavorare, e non c un minuto da perdere. Ore 9.31. Invio: da telefono cellulare a telefono fisso. Allaltro capo: Rocco DAngelo, Radio Cuore Bologna. Luce rossa accesa: on the air. feste che durano fino al mattino, come si chiamano, i rave party, proprio cos, perch secondo me le bombe nelle discoteche ce le mettono loro, tutto un racket, fanno chiudere le discoteche cos i ragazzi la sera vanno da loro! Luce rossa spenta. Grazie per lintervento, siamo fuori dalla diretta, a Rocco piaciuto molto. Resta in ascolto su Cuore Bologna. Interessante questo intervento, possiamo approfondirlo? Il conduttore fa segno al regista di passare il telefono 3, non il 2. Luce rossa: on the air. Luomo al cellulare continua a sentire la diretta radiofonica dal suo portatile. Guarda laltro lato della strada, nel bar di fronte. Dalla vetrina intravede Sergio De Petris, con una pasta in una mano e una tazza nellaltra. Ore 9.34. Invio: da telefono pubblico fisso a telefono fisso. Allaltro capo: Rocco DAngelo, Radio Cuore Bologna. Luce rossa accesa: on the air. arrivato il momento di chiuderlo quel covo di drogati dietro la stazione, che lo sanno tutti che non possono vedere quelli che suonavano in discoteca perch invece di suonare gratis da loro hanno fatto i dischi e i soldi e allora si vendicano. Luce rossa spenta. Grazie per lintervento, siamo fuori dalla diretta, a Rocco piaciuto molto. Resta in ascolto su Cuore Bologna. Luomo al telefono riattacca. Torna al banco, toglie il piattino dal caff lungo macchiato freddo, lo ammazza definitivamente con due cucchiaini e mezzo di dolcificante e lo beve. Fa segno al barista di mettere in conto. Invia un Sms dal suo telefonino: tt ok.

Luomo al telefono esce dal bar Prezioso, attraversa piazzale Galileo ed entra nel suo posto di lavoro.

2. Chi trova un amico trova un tesoro

Borgo Mezzo, frazione di Villanova (Bologna), ore 7. Te lho mai chiesto com che chai quel nome l? Don Ricrea sorride. No, Ruggero non glielha mai chiesto. Non lui: ma quando ti capita la ventura di chiamarti Educando, prima o poi te lo devono venire a chiedere. Non subito, che sembra talmente buffo che allinizio non si azzardano. Poi c la veste talare che intimorisce, poi arrivata let, con i capelli bianchi. Insomma, un po per rispetto, un po per timidezza, cercano di non chiedertelo. Ma prima o poi lo fanno. merito della mia povera sorella, quella che non ho mai conosciuto. Morta di malattia due mesi prima che nascessi, poverina. Si chiamava Educanda, va m a sapere perch aveva questo nome. Quando lei mor mia madre fu presa dal terrore che la malattia uccidesse anche me, e fece voto alla Vergine Maria che mi avrebbe chiamato come mia sorella, se fossi nato vivo. Sai quelle storie della pancia tonda e della pancia a punta per sapere se nasce un maschio o una femmina? Be, io le confondo sempre, ma le levatrici del paese erano tutte concordi: nasce una femmina. Cos al nome da maschio non ci pens nessuno finch la levatrice, dopo avermi cacciato fuori il primo pianto con lo scapaccione, non esclam: Ah, ve ve al burdel: cha il pisellino! E a quel punto A quel punto la porta si apre ed entra Rachele, con la spesa del giorno: un po di verdurine fresche di stagione, che ci preparo quella buona minestrina dorzo che le piace tanto, piace anche al signor Augusto? Che ce la preparo prima di andar via e stasera la mangiate riscaldata, che l pi buona la minestra riscaldata, altro che storie, magari con dentro qualche crosta di forma che ci sta di un bene, poi qualche salume per il signor Augusto, salame, ciccioli, un po di mortadella, mica le fettine trasparenti che comprano oggi quelle signore tutte vestite bene per sembrare, e invece fanno tagliare il salume sottile cos sembra di pi, no no: tagliata grossa a coltello, e un po di scorte come mi ha chiesto lei, padre, che ora siete in due, che le ci voleva proprio un po di compagnia, poi insisto che in due mi sento pi sicura, voglio mica dire, ma io continuo a vedere delle facce che a me piacciono brsa qui in paese, ma solo a certe ore, che secondo me vengono da fuori e mi sa che un giorno o laltro Un giorno o laltro brsa, Rachele: il Signore fa il giorno e fa la notte, il Signore ha fatto giorno anche oggi e lo far anche quellaltro giorno. Ma prendi piuttosto una tazza di caff, che non abbiamo aspettato te per farlo e ne rimasto. A Rachele una tazza di caff caldo non dispiace: anche perch quello vero lo beve solo da padre Ricrea, quando ne avanza e gliene offre. A casa sua Rachele continua a usare lorzo, ormai unabitudine: dopo una vita passata a bere orzo, il caff vero, come continua a chiamarlo, la lascia sveglia la notte. Giusto una tazzina ogni tanto, per non perdere laroma di novit che ha il caff nella tazzina. Mette di buon umore, fa ricordare che sono passati i tempi in cui non ce lo si poteva permettere: soprattutto, ricordare il sapore dellarabica tostata si associa alla mancanza di memoria della mistura di ceci tostati e macinati, che si beveva in casa prima di potersi permettere lorzo. Quel sapore Rachele lo ha dimenticato, e le sta bene cos. Finito il caff la comitiva si scioglie: Rachele ha da sbrigare le faccende, e la cucina diventa il suo regno incontrastato. Don Ricrea deve catalogare alcuni vecchi documenti curiali: registri di battesimi, cresime, matrimoni che ha scovato chiss in quale fondo di magazzino, e che permetteranno di ricostruire qualche albero genealogico della comunit villanoviana. Augusto si fatto scuro in volto, e senza dire una parola si alza lentamente, fa cenno a don Ricrea, saluta Rachele e va nello stanzino che stato acconciato alla belle meglio

come camera per gli ospiti, dopo una mezza litigata col vecchio parroco che voleva trasferircisi per lasciare il letto buono allamico dei vecchi tempi. Ad Augusto piace pi lo stanzino: c un lettino stretto ma pulito, un comodino su cui mettere I miserabili, che ormai un anno che ci sta dietro e vuole finirlo, una mensola per appoggiarci la borsa da viaggio e una chiave nella serratura che era inutilizzata, ma che lui ha rimesso a nuovo con un cacciavite, un pezzetto di carta vetrata e due gocce dolio di semi. Ora infatti la chiave fa trac quando Augusto la gira: un trac che fa trasalire Rachele, che al rumore della serratura non ci abituata e guarda stranita la porta chiusa a chiave. In casa di don Ricrea non s mai chiuso a chiave niente, borbotta. Quando la chiave fa trac dentro la serratura, Augusto smette di esistere. La mano che fa girare la chiave quella del signor Augusto, la mano che lascia la chiave a riposare nella serratura quella di Ruggero Passarini. Laltra mano del Togliatti sulla sua spalla sinistra. La spalla fa male. Il Togliatti apre la borsa. Estrae una piccola scatola bianca, di quelle che vendono in farmacia col necessario per il pronto soccorso. Ruggero apre la bustina che sigilla la siringa monodose, infila lago nella fialetta che ha appoggiato sul comodino e ne risucchia il contenuto. Fa uscire la goccia dallago per sicurezza. Si inietta il contenuto della siringa nel braccio sinistro. Avvolge nel giornale siringa e fialetta, per evitare che la curiosa Rachele le trovi: a buttarle via ci penser stasera, quando la vecchia badante sar andata a casa. Steso sul letto Ruggero si assopisce, con la faccia coperta dal libro che gli cascato sulle palpebre. La bronchite lo fa russare. Sogna le fognature di Parigi: lacqua marcia, il fango, i topi. I gendarmi armati di grandi torce per illuminare il mostro sotterraneo nel cui ventre fugge con la pistola in pugno. Al guinzaglio degli inseguitori: grossi cani neri che camminano sullacqua. Il fiume di liquame sfocia in un laghetto nero come petrolio. Sullacqua del laghetto un cadavere gonfio: il Cioccolata. Il Cioccolata alza un braccio, indica qualcosa col dito: che cosa? Mi sta accusando, pensa il Togliatti in sogno. Indica i gendarmi dietro di me? Guarda meglio, dice una voce al Togliatti: c una bandiera che sventola alle spalle del Togliatti. Una bandiera nera. Il Togliatti si rigira, il russare diventa un brontolio animalesco. Il sogno svanisce, ingoiato da una notte senza sostanza. Dallaltra stanza don Ricrea sente il suo grugnito danimale. Silenziosamente abbandona il lavoro darchivista, si inginocchia ai piedi del letto e inizia a pregare rivolto al crocifisso. Milano, San Vittore, biblioteca carceraria, ore 9.30. La narrativa italiana. Quella americana. Quella francese. Quella sudamericana. La saggistica da riordinare: lasciala perdere, ci pensano quelli gi esperti, ha detto il direttore. Va bene. Le riviste: vediamo che roba arriva qui. Gli abbonamenti: mmm Dovrei fare domanda per le mie: vedremo. Sei il nuovo arrivato? Il detenuto scruta con attenzione lo sconosciuto che gli rivolge la parola. Cristiano Malavasi, omicida. Benvenuto tra i camosci meneghini. Se permetti ti d una mano a raccapezzarti, cos il lavoro ti riesce meglio. Mi conosci? So chi sei. Fuori dal 41 bis? Sospensione. Trasferimento da Sollicciano a un carcere ordinario e permesso di lavoro in carcere: sono sotto osservazione. Comunque anchio so chi sei, aggiunge. Uno come te lo avrei ammazzato senza problemi, fuori. Anchio, una volta. Ma la guerra finita. Finita? No. I generali sono tornati a casa, sempre che ne siano mai usciti. I generali e gli infami: i soldati, no. I soldati restano in prigione. Che dici: la ricominciamo tu e io, la guerra? No. Anche tu sei un buon soldato. Un uomo vero. Soldato di niente, camerata. Soldato di niente e servo di nessuno, se non ti spiace. Sigaretta? Sigaretta. Ci si pu fermare a fumare?

Si pu. Il soldato Valerio Guerra soldato politico Guerra Valerio, come gli piace essere chiamato fuma con calma. Non abituato alle cortesie: nelle carceri del 41 bis non usa, e comunque con uno come lui non usa mai. Da un combattente dellaltra sponda poi La pelle di camoscio rende uguali, evidentemente. Finisce la sigaretta. Mi di una mano, allora? Cristiano scorre la lista, si muove con lagilit di un Dj tra i suoi dischi: conosce a memoria quegli scaffali. Ogni libro, un codice: basta indicare, Valerio capisce. Conosci la classificazione Dewey? Non la conosce: non il genere di cose ha studiato Valerio. Pistole, armi da fuoco. Inneschi: in quello era bravo. Il Dewey in questo manualetto di biblioteconomia, dacci unocchiata: dopo un po ci arrivi da solo. Il carrello dei libri scorre nei corridoi dei bracci, spinto da una strana coppia. Libro di qua, rivista di l. Alla fine si torna indietro. Prendi un pacchetto, per il primo giorno. Non presentarti a mensa a mani vuote, una questione di cortesia. Cortesia, certo. Perch a uno come Valerio Guerra nessuno va a dare fastidio in carcere. Per non c ragione di fare subito la faccia cattiva, questo lo capisce anche un soldato politico prigioniero. Ti lascio un posto libero vicino al mio, se ti va. Poi facciamo un po di presentazioni, cos sai con chi hai a che fare. Dei tuoi qui non ce n, mi pare. Gli va. Anche un ex nemico pu meritare rispetto. Quelli che ha combattuto per davvero, il rispetto di Valerio non lo hanno mai avuto. Poi la vera nemica della Roma cristiana non era Mosca. Era Zicago: la capitale del maiale. Localit non determinabili, ore 12.30. Schermo: acquario tropicale. Pesce palla. Alghe. Tostapane con le ali. Tasto F1: interruzione dellacquario. Modem acceso. Enter. Connessione Internet: attivata. Request: Chat-line riservata. Password request. Insert password: ********. Second password request. Insert password: ******. Connected with: Chat-line riservata. Welcome. alfaChi on line? zetaBel casino: non hai esagerato? alfaPresto e bene spesso non avviene. zetaRisultato? alfaFatto linvio. Il fiammingo, dopo la transazione, ha prenotato il volo, il freezer per il pesce pronto. Restiamo in stand by e vediamo. Ci sei, Lambda? lambdaS. Lorientamento stato avviato. Tutto sotto controllo per ora. alfaPer ora? lambdaNon facile da controllare, lo sai. alfaChe mi dici, Zeta? zetaNon so se fidarmi di Ti. Al marinaio non piace, lo sai. alfaAnche Ti sotto controllo. Il marinaio ci viene utile per far la guardia al pesce: due occhi vedono meglio di uno, quattro meglio di due. lambdaC qualcosaltro. Una sensazione, niente di preciso. Chiedo il permesso di effettuare unaltra rilevazione ambientale. alfaHai carta bianca, mi fido del tuo istinto. Serviti nel solito emporio. lambdaTi tengo informato. alfaAnche tu, Zeta. zetaCosa?

alfaTienimi informato. zeta il mio mestiere. Exit. Bologna, quartiere Bolognina, ore 13.05. Allora? Mi fai vedere? Facilissimo. Scotti i San Marzano giusto il tempo che la buccia cominci ad aprirsi. Li tiri su e li passi. Soffritto a piacere: io preferisco farlo cos. Il cipollotto, il bianco del sedano anche il verde del cipollotto? E quellerbetta l, quella che hai messo insieme al prezzemolo? Finocchietto, dico indicando con fierezza il vaso di finocchietto accanto a quello di basilico. Aromaterapia, sono sicuro che una delle tue passioni. Be, io la mattina mi tiro su con lodore del basilico e del finocchietto. Lara sorride, divertita. La lezione di cucina le mette buon umore. Anchio sono di buon umore, vedendola con indosso una maglietta delle mie che la copre appena. Ci ho messo dieci anni per meritarmi una mattina come questa: una mattina dopo una notte come questa, voglio dire. Soffriggi a fuoco bassissimo con lolio doliva, bene cos, lo spicchio daglio vestito lo togli, brava, sfumata di vino bianco, lasci evaporare gi la salsa. Bastano cinque minuti. Lara esegue compita, mescolando il sugo col cucchiaio di legno nel wok. A proposito, perch usi il wok? Perch concavo e rende meglio. Ecco, appunto, mi passi quel pentolino? S, proprio quello dellacqua bollente. Allora, adesso ti spiego: allunghi la salsa con lacqua bollente, ci butti dentro la pasta e la fai cuocere dentro. Volendo puoi barare: mezza cottura della pasta in pentola, e poi nel sugo. Ecco, brava: devi girare ancora. Ci aggiungi un filo dolio per non farla attaccare sul fondo, e un buon bicchiere di vino. Una poesia. Lodore del pomodoro fresco, il basilico, le risate di Lara che si fa schizzare il sugo sulla maglietta, la manata di foglie di basilico buttate gi allultimo minuto, e il bicchiere di Schiava Gentile del Trentino ghiacciata come aperitivo. Buono questo ros, dice convinta lintenditrice. Io ci avrei visto pi una falanghina, ma se in casa non Oh, dimenticavo: ho un bianco della Galilea da bere insieme a te. Stasera, assolutamente: anche con olive e parmigiano, se vuoi. Certo che voglio. Lara versa la pasta nei piatti, fa le parti e mi guarda perplessa: mi sa che abbiamo esagerato con la pasta, qui ce n per tre. Niente di pi facile: non sono pi abituato a cucinare per pi di uno. Be, vorr dire che Suonano alla porta. Guardo Lara, i due piatti, la padella con ancora una mezza porzione di ziti spezzati, i due bicchieri gi pieni di vino rosato. Vado a sentire. Uno di quei giorni in cui il mondo gira allincontrario: Andrea. Chiede se lo invito a pranzo. Mare Jonio, acque internazionali. Peschereccio San Michele, ore 13.20. Si sente a fiuto: scirocco in arrivo. Una questione di odore, di colore del mare. Di sensazione su per la schiena, anche: non si abita il mare se non si conoscono i suoi venti. La depressione si sente sulle braccia, la senti con le vene. La costa albanese si annebbia in lontananza. Lumidit sale. Le nuvole si muovono frettolose verso nordovest, in diagonale.

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Non mi piace lo scirocco, pensa luomo col pizzetto. La bora scura pi franca, pi dura anche. Non c appannamento lontano: la visibilit cala, lo sai che arrivano schiaffi feroci. Ti prepari, aspetti la grandine, la neve se inverno. Lo scirocco infido, mette stanchezza nelle ossa. Devi fare attenzione. Sotto Genova lo scirocco prepara il libeccio, sai che la pioggia diminuir: ti prepari alla risacca. Lo scirocco no: volubile, incerto. Insidioso come un serpente. Niente da dire: bisogna esserci nati, e luomo col pizzetto uomo di bora, chiara o scura che sia, non di scirocco. Il fax entra in funzione. Documentazione di accompagnamento. Cooperativa Stella Maris, Taranto, via Garibaldi. Taranto: base di massima sicurezza, livello di protezione 1. Invio: cellulare satellitare con scheda internazionale. Allaltro capo: peschereccio San Michele, cellulare satellitare con scheda croata. Beta: Arrivato il fax? S. Beta: Punto di navigazione? Tra Santa Maria di Leuca e una sciroccata. Beta: tutto pronto, ti aspettano. Bene. Fagli sapere che mi fermo. Il mio pesce preferisco sorvegliarlo di persona. Beta: Ne ero certo. Tieniti a distanza. Non preoccuparti, mi basta essere nei paraggi. Non si sa mai. Luomo al telefono richiude lapparecchio, estrae la Sim Card e laccartoccia nella mano. Riflette. Rilegge la stampata della chat: la squadra bolognese sembra in grado di muoversi di propria iniziativa: Alfa ha messo su un buon gruppo. Quanto a Zeta, sempre quello di una volta: ci si pu contare. Che faccia un solo gioco: questo un altro discorso. Ma sotto osservazione anche lui, e lo sa. Zeta non stupido. Il cameriere arriva col vassoio. Brandy stravecchio nel bicchiere. Antipasti. Il Club non molto affollato oggi. Alle 14 appuntamento con gli emissari: vogliono essere tenuti al corrente. Mantenersi sul vago: il progetto troppo importante per essere anticipato. Il vero punto della situazione stasera, altrove. Stanno tornando insieme i pezzi sparsi del puzzle: tranne qualche vecchio idealista, ovviamente. Perch c persino chi crede ancora nellideale. Come Ti? La maggior parte voleva tenerlo fuori: il suo gruppo era lunico disponibile in loco in tempi brevi, la sua esperienza una risorsa troppo preziosa. Beta abituato a pensare per alternative: la linearit il forte delle menti semplici come Alfa. Guarda il calendario. San Michele arcangelo: langelo sterminatore. Il belga in naftalina, pronto alluso. Mai implicato in movimenti politici, mai agito fuori dal Brabante: irrintracciabile. Non ci saranno rivendicazioni attendibili. I dati forniti ad Alfa per la rivendicazione sono inesatti, la sua chiamata non sar creduta. Altre sigle dal suono improbabile rivendicheranno ai quattro angoli dItalia, con accorta mescolanza di vero e falso. Due uomini in abito blu scuro entrano nel Club, preceduti dal direttore di sala. Vengono a sedersi, aspettano informazioni. Beta qui per dargliele. Saranno accuratissime: le crederanno vere, non c dubbio. Anche i loro referenti politici le crederanno vere. Luomo noto come Beta ha un leggero sorriso: il fascino discreto del passato. Come rivedere un vecchio film con Lana Turner, come riascoltare una vecchia canzone di Nat King Cole, come riguardare una partita della Juve di Boniperti e Sivori. Come rigiocare un vecchio gioco gi noto. Unforgettable, thats what you are unforgettable, tho near or far

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3. Cowboys from Hell

Bologna, quartiere Bolognina, ore 13.30. Una di quelle giornate in cui il mondo ruota allincontrario: Andrea e Lara seduti al mio tavolo come ai vecchi tempi, penso mentre vedo Lara riempire sorridente il piatto di Andrea, mentre lodore del pomodoro si mescola nellaria con quello del basilico, mentre passo il cacioricotta siciliano, con questo meglio, fidati, mentre i bicchieri tintinnano e il ros si agita, mentre sbriciolo un peperoncino sul mio piatto e ne passo uno ad Andrea, come ai vecchi tempi in cui Andrea non diceva una parola e infatti l che mangia con appetito ed educazione, il che vuol dire che ha una buona scusa per non parlare, mentre Lara con un pezzo di pane fa scarpetta nel piatto tirando su il sugo residuo mescolato con gli angolini degli ziti spezzati che restano sempre sul fondo, come ai vecchi tempi penso mentre mi tocco inavvertitamente locchio con le dita e un quasi impercettibile granello di polvere capsica mi infiamma la visione, mentre lultimo bicchiere di vino va gi. Come ai vecchi tempi. Che sono andati via portandosi dietro met della mia vita, penso mentre vedo Andrea e Lara, e mi assale langoscia che debbano andar via anche loro, che il buco nero che ha risucchiato Barbara e Cristiano si stia per riaprire per togliermi anche questo istante di felicit. Ehi, coshai? sento chiedermi dalla voce di Lara. Hai una faccia stai male? No, non ho niente, rispondo sottovoce sforzandomi di sorridere, scusami, non so cosa farci, ho bisogno di un minuto solo poi vi faccio il caff, faccio quello buono, vedrai, vedrai Poi non dico pi niente, avvolto dal calore del corpo di Lara che mi abbraccia e mi stringe chiamandomi piccino mio, tesoro mio. Poi il calore scioglie la paura. Finisce cos, improvvisa com iniziata. Ricambio labbraccio, accarezzo Lara. Andrea mi guarda senza alcun commento. Lo sa come sono fatto, sa perch faccio cos, sa che non c nulla da fare: aspettare che passi, e far finta che non torner pi. Caff napoletano e cremini: cosaltro, per concludere? Mentre scarto il cioccolatino in attesa della lenta calata del caff, mi ricordo del cellulare buttato via: chiss se Andrea Mah, se lhanno ritrovato e riconsegnato non un problema, al pi posso cercare di farti risparmiare tempo Aspetta che sento, tanto agli uffici c Chiara Estrae il suo telefonino, compone un numero dalla rubrica: Chiara? S, sono io. Ascolta, oggi dove sei? Sempre ai passaporti? Ascolta, puoi farmi una ricerca? Si tratta di un telefono cellulare, di quel mio amico che s, quello smarrito, s, dovresti vedere se stato ritrovato, magari chiama gli oggetti smarriti, tanto per fare prima s, te lo passo, grazie, s, certo che ti chiamo dopo, no, sono a casa sua, sono andato via, poi ti dico, no, non sono le mie solite fisse, ho avuto una mattina di merda, guarda, magari ci guadagni che per un mese sono in ferie e ho tempo anche per te, s, s, ma figurati, s, te lo passo, ciao. Prendo il suo telefono perplesso da tanta logorrea, e soprattutto da quello che mi sembra di avere capito, dico alla sua amica com fatto, dove potrebbe essere stato ritrovato, le passo il numero. Molto gentile e disponibile, sembra. Il caff sceso: si pu versare.

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Allora, questa storia delle ferie? Lo vuoi proprio sapere? mormora con un tono alla Alan Ladd. Scusate, cow-boys, se dovete parlare di cose importanti e segrete io mi apparto e vi lascio al vostro testosterone, canzona Lara. Dalla faccia di Andrea deve aver capito che non tira una bellaria. No, figurati, fa Andrea, poi lui il misantropo clinteastwoodiano, dice serio, indicandomi. John Wayne le donne le ha sempre trattate con rispetto. John Wayne? Quel fascio maschilista, per di pi malato di travestitismo? risponde piccata Lara, che non sa della storica scissione dei Quattro gatti in due fazioni: gli spontaneisti della Colonna Clint Eastwood e i duri del Nucleo John Wayne. Fascista John Wayne? Ma tu li hai conosciuti i fascisti veri? risponde Andrea punto sul vivo. No che non li ho conosciuti, bellezza: ho bisogno di conoscerne uno per dire che John Wayne un fascista? Poi, se non ci fossimo noi bambine ignoranti, voi vecchietti a chi raccontereste le storie, la sera, prima di andare a dormire? Mi aspetto di sentire la storica John Wayne un compagno che sbaglia, uno dei pezzi forti di Andrea e Cristiano, ma Andrea sa quando il momento di mollare il colpo. Sorride e alza le mani in segno di resa. Insomma, comincia Andrea, come avesse gi iniziato a parlare e stesse continuando un discorso, avevo in testa unidea. Nulla di preciso, ma qualcosa come una sensazione vaga di aver capito come procedere. Vado dal commissario Valente e gli chiedo lausilio di un agente della polizia postale per unindagine informatica. Ora, va bene che io e quello l non ci siamo mai presi, ma sto pur sempre facendo il mio mestiere, no? Scusa, lo interrompo, io non so neppure chi questo commissario Valente: perch non vi prendete bene? Ma di, mi interrompe Lara, lo so persino io, quel quel be, a lui posso dare del fascio, o te la prendi di nuovo? No che non me la prendo, sorride Andrea. E tu come fai a saperlo?, chiedo io sentendomi improvvisamente scavalcato, lo so perch quello stronzo che era sempre in prima fila davanti ai centri sociali, una volta ha tenuto bloccata anche me unora per un controllo documenti allesterno del Livello 57, la vecchia sede, col freddo che faceva e lui che se la rideva, e a proposito, che ne sai delle voci che dicono che entra in politica? Andrea abbozza un mezzo sorriso, prende una pausa come stesse fumando una sigaretta e dice che s, sembra che voglia tentare la strada della politica, che abbia gi incassato lappoggio del segretario nazionale del movimento politico, ma unaltra storia, e comunque credevo che proprio per questo unindagine risolta gli potesse far comodo. E invece?, chiedo io dopo che si fermato, e invece niente, risponde Andrea scuotendosi dal torpore di un istante, invece mi ripete la stessa tirata del questore di ieri sul mio modo di lavorare, sul mio procedere come un cane sciolto, altro che lavoro di squadra, poi cos questa indagine informatica, un vecchio partigiano ammazza due anziani cittadini e lispettore Vannini vuole indagare su una delle vittime, ma dove siamo finiti, e inoltre cosa significa questa reticenza del tuo amico giornalista, Vannini, perch lo so bene che se quel tuo amico invertito scrive queste scemenze daccordo con te, uno come lui sulla notizia ci si butta come un cane sullosso, altro che elencare ipotesi vaghe. Insomma, hai capito dove voleva arrivare? conclude Andrea. Veramente no. Per so ancora fare due pi due, se ti ha ripetuto le stesse cose che ti aveva detto il questore insomma, devessere stato Valente a imbeccare il questore, no? Chiaro che s. Almeno questo adesso lho capito. Per finire: sai che a settembre in genere io prendo due settimane di ferie, no? Be, lo stronzo si preso la briga di contarmi anche i giorni di ferie non godute che devo recuperare, e mi ha caldamente invitato a prendermi un mese di riposo, cos la smetto di intralciare il lavoro e mi d una calmata: che secondo lui ho i nervi a pezzi, io. E tu? Gli ho detto che ci penso su due giorni e gli so dire. Davvero? Ho bisogno di capire cosa sta succedendo. Forse non una cattiva idea, dopo tutto: magari se mi tolgo di mezzo la calmata se la dnno loro e mi lasciano in pace Capito. Non c bisogno di dirci altro. E magari domani ci vediamo a prendere laperitivo? Magari con un certo giornalista, giusto per non essere da soli? E magari anche con la tua amica Chiara?

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No, non Chiara, risponde Andrea con la faccia pi naturale del mondo, lei meglio lasciarla fuori. Con lagente Valle, magari. Ecco, appunto: la sua nuova squadra. E io resto a casa a lavare i piatti? interviene Lara. Non che il testosterone che quattro maschi sono capaci di generare ti d fastidio? risponde Andrea. Fottetevi, stronzetti! conclude Lara mostrando lunghia smaltata del dito medio. Ore 15.40. There is a town in north Ontario with dream comfort memory to spare and in my mind I still need a place to go all my changes were there Questa la conosco! esclama Lara tirandosi su dai cuscini. In un film la sua preoccupazione principale sarebbe di afferrare il lembo del lenzuolo per coprirsi pudicamente i seni, ma per fortuna la vita non un film: niente spettatori, niente macchine da presa, e soprattutto niente falsi pudori o pseudometonimie del tipo seno coperto dal lenzuolo = corpo nudo a letto. Di, cos questa canzone? un colpo basso, dovrei risponderle. La versione di Nick Cave: uno dei vertici di questo grande poeta. Tutta la melodia del vecchio Neil Young depurata dalla spennellata di sciroppo dacero west coast che lo zio Neil si sentiva in dovere di aggiungere per addolcire. Per, scusa, non che il tuo amico avesse del tutto torto Torto? Chi? Andrea, no? Pensaci un attimo: probabilmente unindagine in Rete fatta bene quello di cui lui ha bisogno solo che un poliziotto, no? Helpless, helpless, helpless baby, can you hear me now? The chains are locked and tied across the door baby, sing with me somehow. Non so perch, ma qualcosa mi sale dietro la schiena: come un sottile timore, misto al gracchiare del grillo parlante che sta per dire il fatidico poi non dire che non te lavevo detto. S, insomma, deve attenersi alle regole: non pu mica violare la legge, no? La beata innocenza della generazione allattata dalla mamma che guardava Happy Days. Ma noi no! conclude saltellando sul letto, noi no! aggiunge per buona misura mentre il moto ondulatorio del suo corpo si trasmette ai suoi seni. Noi no che cosa, Lara? Cosa centriamo noi? Non hai unindagine da completare, tesoro mio? sussurra con voce suadente. Unindagine che riguarda lambient delle posse bolognesi? E non hai voglia di sapere chi ha cercato di far saltare in aria la tua morosa prima ancora che riuscisse finalmente a portarti a letto? Un po di amor proprio, non lo so, quelle cose in cui voi testosteronici siete bravissimi, tipo legarvela al dito e decidere che non finita finch non lavete fatta pagare a chi vi ha rovinato la serata? (Lara, tesoro, luce degli occhi miei) Anche noi abbiamo unindagine da svolgere, no? (Com che siamo passati da tu al noi?) Ma non siamo del tutto obbligati a rispettare la legge: mica lo difendiamo noi, lordine pubblico, no? Gi in cantina devo avere ancora larchivio con i ritagli di giornale degli anni Settanta: mi sa che devo portarlo su e dare una rispolverata a qualche pezzo di carta, tanto per spiegare due o tre cosette a questa ragazzina, che per la verit non ha laria di una che ha voglia di farsi spiegare come vanno le cose.

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Insomma, possiamo farlo! (Lara, tesoro, luce degli occhi miei: in che casino stai per cacciarmi?) Dunque facciamolo! Cosa? le chiedo sfiduciato: perch lho capito dove vuole arrivare. Andiamo a casa di Speacker dd, le chiavi le hai ancora, no? Entriamo in Rete col suo navigatore e facciamo una ricerca estesa intorno alla discoteca, ai suoi proprietari, leggiamo i bilanci, i conti in banca, tanto in queste cose tu sei bravo. Facciamo quello che si deve fare! Adesso? No, bello, non adesso. A meno che tu non voglia abbandonare questo letto proprio ora, risponde col tono di chi chiede se il cliente gradisce panna o sciroppo dacero sulla torta di mele. Sembra che oggi tu abbia ununica idea in mente Fottiti, stronzetto, sei tu che ne hai una sola: io ne ho molte, e non vorrei che qualcuna andasse sprecata. Nizza (Francia), stadio comunale, ore 20. Bonne soir tout le monde! , introduce il tipo sul palco. Laria fresca, il pubblico trs sympa, insomma si sta bene. Il gruppo supporter a sorpresa: vediamo chi capita. Le voci si sono susseguite, pi o meno improbabili: dato per quasi certo Johnny Halliday, tanto per far vedere lo sciovinismo francese fin dove pu arrivare. In realt Ferodo non ha molto interesse per i supporter, pi che altro serviranno per creare spazio. Non il massimo un appuntamento nella calca, era meglio fuori, ma vai a ragionare con MicMac: testa dura dun casseur. Mesdames, Messieurs (valanga di fischi, lattine di birra in volo, pugni protesi a prolungarsi nel medio), Macs et Nanas voil Les Carcass. Boato: i Carcass come antipasto: niente da dire. Migliaia di metallari si alzano di scatto per occupare le migliori postazioni, la calca per la conquista del sottopalco lascia gi capire cosa succeder quando i Pantera saliranno sulla scena. Ferodo sorride: sar pi facile sgomitare tra la massa estenuata da unora di concerto. Vibracall in funzione. Questo numero lo hanno solo in due: o Lara, o lui. Numero non disponibile: naturale, Jean-Claude non d il suo numero in giro a nessuno. Anche perch il cellulare sar ricettato: poco ma sicuro. Ore 20.30. I Carcass ci dnno dentro con forza, lo stadio una bolgia. In disparte, due vecchi amici si godono lo spettacolo. Due hacker: cos che si sono conosciuti, anni addietro. Per Ferodo un mestiere: un hacker a doppio livello, a seconda del cliente. Se serve si cala in un rispettabile fumo di Londra: il pi delle volte non serve. Il pi delle volte chi paga non bada allabito. A volte chi paga il destinatario della commessa precedente: Ferodo ha combattuto alcune guerre aziendali creando virus o spiando bilanci per conto del tale contro il talaltro, e ha snidato i suoi stessi giocattoli nei sistemi informatici del talaltro. Per ogni evenienza Ferodo lascia sempre una backdoor ben nascosta dove passato: non si sa mai, potrebbe venire buona domani. stato Lester a insegnarglielo: le backdoors di Lester sono ancora in giro, non tutte quelle installate sono nella Lista. rimasto quasi solo, Ferodo, a cercare di completare la lista: gli altri hanno mollato, terrorizzati. Qualcuno ha addirittura venduto il computer. Ferodo no: non per ora, almeno. Jean-Claude Mov un altro tipo di hacker. Hacker per divertimento, o per rimpinguare lo stipendio: non che a Marsiglia i bidelli li paghino granch. Hacker per passione politica, forse: sempre che il suo radicale nichilismo si possa definire politico. In effetti Jean-Claude non ama la politica: non ama le chiacchiere, i compromessi, le trattative. Il suo orizzonte politico si arresta al rogo del prossimo cassonetto. No future, per J-C: anzi, per MicMac, o 2M, come lo chiamano, o come si firma quando non cerchia una N frecciata. Allora? Sempre a guidare le rivolte dei casseurs? Pas du tout, mon chou. Per guidare qualcuno bisogna avere un posto in cui portarlo, nest pas? E io non faccio il pifferaio magico. Nessuno guida nessuno, mon petit, n dentro la banlieu n fuori, in Babylon: chi crede di farlo si illude. Comunque il calore di un cassonetto scalda sempre il cuore: ma non tutto, lo sai. C qualcosa

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nellaria, si respira, e non solo a Marsiglia. Dovresti venire, una volta o laltra, dovresti vedere. Qualcosa che cresce: si sente. MicMac, MicMac un giorno o laltro con la politica passerai un guaio. Ti butteranno dentro e ti faranno pagare anche quello che non hai fatto. Allora sbrigati a offrirmi unaltra birra, finch sono in tempo per berla, dice serio 2M. Ore 22.30. Il concerto dei Carcass ha ottenuto leffetto voluto: sfiancati da unora abbondante di potenza musicale, i conquistatori della prima fila sono stati travolti da un gruppo ridotto ma assai ben preparato. Una piccola falange di marsigliesi con bandana nera si incuneata subito: gli occupanti dei primi posti, conquistati a fatica con una notte in sacco a pelo fuori dello stadio e unintera giornata passata ad aspettare, sono forzati ad aprire un varco e accettare i nuovi arrivati. Se ci si stringe c posto per tutti: per il cockney, per largot, per il patois. E anche per il macaroni, perch c uno della banda marsigliese che mastica il patois con una evidente inflessione doltralpe. Primi segnali dellimminente inizio: uno dei ragazzi del backstage fissa un foglio per terra, pi o meno dalle parti dei microfoni: la scaletta della serata. Un metallaro dallaccento scottish sale sulle spalle del suo amico, si piega, usa lamico come trampolino e balza sulla balaustra che delimita il palco, da l un balzo in alto cercando di intravedere la scaletta. Riatterra sulla balaustra, si volta e alza due dita in segno di vittoria: la stessa scaletta di Barcellona. Brano dapertura: Cowboys from Hell. In un tripudio di gioia i Pantera fanno il loro ingresso sul palco. Mentre parte la suite introduttiva, i marsigliesi fanno vedere di cosa sono capaci: una, due, tre bandane nere rotolano sulle onde delle braccia dei loro camrades in un subitaneo waveing che catapulta oltre la balaustra tre agguerriti fan. Il confronto col servizio dordine breve e incisivo: nelle mani dei marsigliesi spuntano lame da venti centimetri entrate a dispetto delle accuratissime perquisizioni allingresso: voi pensate al vostro lavoro, noi saltiamo sul palco. Non c trattativa: ogni altra soluzione implica lo scontro fisico. Under the lights where we stand tall nobody touches us at all showdown, shootout, spread fear within, without were gonna take whats ours to have. Uno dopo laltro i nuotatori rotolano sulle teste delle prime file. Alcuni si fermano, altri cadono sorretti da braccia casuali e fortuite, qualcuno arriva alla balaustra e prende lo slancio: balzo sul palco, accenno di ballo, piedi puntati sul bordo del palco, stage down: lanima del punk, fracassare la barriera tra gruppo e pubblico. Gli armadi del servizio dordine mostrano i muscoli al di fuori delle magliette gialle recitanti Staff, spalle al palco fingono di non vedere e controllano la tenuta delle transenne. Ferodo non fa waveing: troppo pericoloso, roba da ragazzini. Perdi londa e cadi di schiena, o di faccia senza protezione, e ti rovini. Salta sulla balaustra aiutato dalle mani a coppa di MicMac su cui fa perno, usa lo slancio del primo salto come carica e rimbalza sul palco, giusto alla distanza per un cinque veloce al roady che sorregge la seconda chitarra, pronta al cambio, di Dimebag Darrell. Poi si ferma: immobile. You see us comin and you all together run for cover were takin over this town. La scena stata raccontata dalle cronache del concerto: un fan salito sul palco ha estratto il cellulare e ha mimato una chiamata per Phil Anselmo, dice lintuitivo inviato di Rockerilla. Phil ha mimato la risposta, il pubblico ha riso, dice il cronista. Non andata cos.

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Il vibracall del cellulare appeso alla custodia sotto la maglietta ha vibrato. Ferodo ha risposto. Sono solo in due ad avere questo numero. Uno qui sotto il palco, laltra sa dove sono: se chiama importante. Ci sono poche ragioni per cui Lara pu chiamare stasera. Ferodo ascolta. Risponde secco: sono al concerto dei Pantera, arrivo domani. Chiudi tutto. Ripone il cellulare, allarga le braccia, fa leva sulle molle dacciaio che sente di avere alle caviglie, flette i piedi e spicca il volo. Un angelo nero plana tra braccia amiche che lo attendono. Deed is done again, weve won aint talking no tall tales friend cause high noon, your doom comin for you were the Cowboys from Hell.

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4. Ultimo domicilio sconosciuto

Bologna, via Santo Stefano, ore 20.05. La gorgonzola e salamino piccante tua, na-tu-ral-men-te. Gorgonzola, salamino piccante e doppia mozzarella. Tu coshai preso? Verdure grigliate e bufala: equilibrata, vegetariana e leggera. S, s, certo, la pizza-diet a struttura nutritiva logaritmica. Vedi di godertela, che alla mensa carceraria non ce lhanno, il dietologo. Fottiti, stronzetto! Inizia cos, la notte degli hacker. Due pizze nel cartone, ordinate col corriere e debitamente aggiunte al conto spese del dottor Albergani, e un cartone di birre indiane Mi spieghi dove trovi otto birre indiane a questora a Bologna? Conosco uno che le procura per il ristorante indiano, senti che buona. S, daccordo, ma come fai a conoscere il fornitore del ristorante indiano? Tu non fare domande indiscrete e io non ti d risposte che non vuoi avere! Chiaro e forte, passami la birra di Tremal-Naik, Di chi? Mai sentito Tremal-Naik? No, mai sentito. Nella sua infanzia Candy Candy, Jeeg robot dacciaio, Furia, e ovviamente il mito di sua madre oltre che il suo, loggetto delle prime scenate di gelosia: Fonzie. Una cosa comunque certa: questa birra davvero buona. Bene, vediamo di metterci allopera. Pi che altro vediamo di capire da dove si parte. Be, per prima cosa proviamo a mettere in un motore di ricerca qualche nome: Pagoda, Diggers Voice, per cominciare. Poi vediamo. Risultati: niente di utile. Un elenco di recensioni, pochissimo sul Pagoda, giusto lelenco dei concerti della stagione. Tanto per dire che non c una linea artistica: lunico criterio sembra essere quello del profitto. Ma questo lo si sapeva gi. E adesso? Vediamo un po per avere lelenco dei membri della societ proprietaria del Pagoda tu dove andresti? Io? Alla Camera di commercio di Bologna, direi. Camera di commercio? E cosa ci potremmo trovare nellarchivio della Camera di commercio? La registrazione di tutte le societ che hanno attivit economiche a Bologna. Lelenco dei soci. Le sedi delle loro diverse diramazioni. Un sacco di roba, a sapersi muovere cos che fai, quando segui unindagine? Pi o meno. Chiedo qualche certificato, magari passo una banconota a un amico che mi stampa qualcosa che non potrei vedere senza autorizzazione Bene, mi apostrofa seria. A questo punto lascia fare a me. Mentre parlavo Lara era gi sulle tracce della Camera di commercio. Prende qualche dato, inserisce un programma nella scatoletta che ha collegato al computer si chiama drive esterno, la scatoletta ecco, appunto, nel drive esterno, e nel giro di un quarto dora mi fa, trionfante: Chi conosci di questi signori? I soci della Pagoda S.n.c.: una dozzina di nomi, capeggiati dal presidente Alfio Molina da Viserbella (Rimini), nato il Scorro la lista dalla A alla Z, meglio, da Astolfi Giacomo a Ventotene Giuseppe, risalgo da Ventotene ad Astolfi, niente di che Per lundicesimo nome Varisi Vittoria Conosci?

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Diciamo che so chi . Lei e il fratello sono figli di un industriale morto anni addietro. Li ho conosciuti durante unindagine, hanno unagenzia di viaggi dalle parti di via San Mamolo. Non mi erano piaciuti, detto come va detto. Cosa ci faranno in una discoteca? Il Pagoda un affare puramente economico, lo sanno tutti. Investono nel mattone: solo che questo mattone suona e canta. Il Molina, per dire, produce piastrelle in Romagna. S, s puoi scoprire qualcosa di questa signora? Certo. Entriamo nellarchivio della Cciaa e facciamo una ricerca per nome. Non difficile, non hanno un gran sistema di protezione. Del resto non sono notizie segrete, stiamo solo prendendo una scorciatoia eccola qui. Il fratello si chiama Umberto, vero? Ecco tutte le sue attivit: partecipazione a una societ di costruzioni, la discoteca e le agenzie di viaggi, che sono diventate due: una in San Mamolo e unaltra in centro. Le agenzie sono intestate a lei e al fratello: la sede centrale in piazza Theodore Roosevelt, agenzia Easy Travel: aperta nel 1995, viaggi, alloggi, ricerca lavoro in Inghilterra e Spagna. Affiliata alla Meeting Centre, con sede generale a Londra. Ti dice niente? No, su due piedi no. Per, visto che ci siamo, mi fai una ricerca del genere sugli altri undici della Pagoda S.n.c.? Una ricerca estesa? Se mi stappi unaltra birra e ti armi di qualche minuto di pazienza Unaltra birra a testa, mentre le dita di Lara sfiorano la tastiera. Sembra quasi che finga, come gli attori che sfiorano i tasti del pianoforte nelle scene in cui devono interpretare un pianista. Una volta era pi che un hobby, sai. Eravamo pi che un gruppo, eravamo una vera famiglia. Abbiamo fatto scherzi famosi: ti ricordi dei vermi che dilagavano sui monitor della Rai durante la trasmissione del sabato sera? Ne avevano parlato tutti i giornali: eravamo stati noi. Unaltra volta abbiamo pubblicato il necrologio di Paperinik sulla pagina culturale del Corriere, con tanto di foto. Poi finito tutto pazienza C qualcosa di particolare in Lara mentre parla di queste monellerie: non ha laria di chi racconta le ragazzate del passato, non ha un minimo di nostalgia. Sembra che le si induriscano gli zigomi. Perch avete smesso? Uno di noi morto, devo avertelo detto, mi sembra. Era il pi bravo, lui ci lavorava per davvero, progettava e vendeva programmi. Voleva creare una vera e propria societ, usare i brevetti come base per insomma, hai presente Linus Thorvald? No? Linux? Un sistema operativo gratuito, open source be, Lester aveva la stessa idea, aveva anche contattato Linus, si erano scambiati dei consigli. La morte di Lester stato un brutto colpo per tutti. rimasto uno solo a fare lhacker, quel mio amico dei frigoriferi, ti ho raccontato, no? Oh, ecco qui le liste. Cosa ti serve? Una camicia lavata e stirata, direi. A parte quella: puoi ordinarla per attivit economiche, invece che per nomi? Ti creo una tabella. Intanto vuoi che stampi questa roba? S, grazie. Stampa pure. Allora, Sherlock Holmes, chi ha messo la bomba alla discoteca? Calma, calma. Non ci sono costruttori di bombe qui dentro. C di tutto, saranno una novantina di attivit, roba da rendere dura la vita anche allillustre occupante del 221B di Backer Street. Che dici: una soluzione al sette per cento per rianimarci? Sette per cento di cosa? Di coca. Non lo sai che Sherlock Holmes si inietta cocaina diluita al sette per cento per ammazzare la noia? Dovrei bastarti io per ammazzare la noia, bello. Sono al cento per cento, non intossico, e a quanto pare, aggiunge con una leggera nota di sarcasmo, non d dipendenza. Non subito, almeno. Fa lo stesso se ti passo una birra? Ehi, possibile che ti incanti senza preavviso? No, scusa, mi sono accorto di una cosa. Guarda qui: questo Belli Moreno, uno dei soci della Pagoda S.n.c., nel consiglio di amministrazione della Societ assicuratrice Tassone e soci. Hai presente? Lindagine di cui si sta occupando Andrea: il fondatore di questa societ stato trovato morto laltro giorno, e uno dei soci uno dei proprietari di questa discoteca nella quale hanno messo la bomba. Vuoi dire che ci siamo? esclama Lara saltando gi dalla sedia e gettandomi le braccia al collo.

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Non lo so, per qualcosa pu significare. Hai presente la storia del tacchino? Be, oggi il 5 settembre, quindi siamo autorizzati a fare un passo per volta. Per il momento avvertiamo Andrea, poi, quasi quasi quelle pizze erano un po leggerine, no? Non che faresti a met di unaltra? Dipende. Se la prendi senza carne, senza salame e soprattutto senza gorgonzola Coshai contro il gorgonzola? Il formaggio lo mangi, no? Tu prendi unaltra pizza al gorgonzola, poi vediamo se stasera ti bacio ancora. Capito: margherita classica con peperoncino piccante. Cerco il cellulare, dove diavolo posso averlo messo quel gi, vero: non ho pi un cellulare. Uso il telefono fisso, tanto la telefonata la paga lAlbergani. Andrea? Sono io. Ah, eccoti. Ti ho cercato a casa: il tuo cellulare stato ritrovato, passa domani in questura, ai passaporti, ci trovi Chiara, lo ha lei. Da dove stai chiamando? Da casa del rapper, hai presente? Ho uninformazione per te. Tra i soci della societ che gestisce il Pagoda c un tale Moreno Belli, che anche socio delle assicurazioni del Tassone: ti interessa? Certo che s. Come lhai scoperto? Diciamo che ho fatto una ricerca estesa in Internet. Silenzio. Andrea? Sei ancora l? S. E, di grazia, quando hai imparato a fare queste cose in Internet? Diciamo che non lho fatta proprio io. Ho capito. E, tanto per sapere: hai scoperto qualcosaltro? No, la prima cosa che ho trovato. Per se a te pu servire vado avanti. Andate pure avanti, se potete. Per mi richiamate tra, diciamo, unora. Nel caso vi raggiungo. Nel caso Nel caso troviate qualcosa di importante. Quello che state facendo non propriamente legale, credo. E la storia del Tassone mi piace sempre meno: quindi non prendere iniziative personali. E soprattutto non coinvolgere pi di tanto Lara, intima con una sfumatura preoccupata. Mette gi. Chi sono questi due fratelli? chiede Lara mentre taglia la margherita. Gi: chi sono? Due fantasmi del passato? Il lembo di un incubo dal quale periodicamente credo di essermi risvegliato? Una traccia residua della mia cattiva coscienza? Non facile rispondere. Sono due vittime del terrorismo, dovrei dire. Si dice cos, vero? Una mattina il loro padre stato assassinato a sangue freddo da un nucleo combattente, negli anni della lotta armata: unavanguardia armata del proletariato, come si definirono. Unazione di giustizia proletaria: scrissero cos, pi o meno. Ho il volantino di rivendicazione a casa. Il volantino? Perch conservi un volantino terroristico? Lo hai detto tu che erano terroristi: io non ce la faccio a vederli cos. Fatti miei, daccordo? Resta interdetta, con la pizza in mano e la bottiglia di birra a mezzaria. Perch te la prendi tanto? mormora Lara. Gi: come fosse colpa sua. No, non colpa tua, le rispondo come se mi avesse parlato, che a sparare a quellindustriale stato il mio amico che ora in galera. Hai capito adesso? E lindustriale che aveva fatto per essere ucciso? Qualcosa. Ma non che tutte le vittime di quegli anni fossero colpevoli di qualcosa: quello l s, per. Aveva prodotto diossina, un agente chimico che serviva a fare il napalm che gli americani tiravano sui vietnamiti. C ancora chi nasce tetraplegico, nel Vietnam, per effetto di quella merda arancio. Poi la fabbrica aveva avuto un guasto, e la diossina era uscita fuori. Una cosa cos, e poteva andare anche peggio: se invece di diossina era tetracloruro di vinile, o amianto, ne ammazzava qualche decina di cancro dentro la fabbrica. Lara rabbrividisce, prende la bottiglia in mano, fa cin contro la mia e beve un sorso. Ti dispiace del tuo amico?, chiede. S, mi dispiace: mi dispiace che sia un assassino, mi dispiace averlo saputo al telegiornale quando lo hanno arrestato, mi dispiace che stia in galera. E che non risponda alle lettere che ho smesso di scrivergli: mi dispiace anche questo. Metto su un caff, cos ci tiriamo su, dico estraendo dalla borsa la scatola di arabica.

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Hai qualche idea? chiede Lara rianimata dalla tazzina aromatica. Fammici pensare Fin dove puoi arrivare con questo computer? Tu di cosa hai bisogno? Puoi arrivare sino ai conti in banca di queste societ? No, non pu: ci vorrebbe il suo amico delle camicie in frigorifero. Per Per nei loro computer s che ci puoi entrare, vero? Se non hanno dei sistemi di protezione troppo complessi... cosa vuoi vedere? La contabilit quotidiana, voglio vedere. Se hanno un programma di contabilit sullhard disc possiamo guardarci dentro. Movimenti di denaro, pagamenti, fatture: forse ancora meglio seguire il provvisorio, piuttosto che la contabilit ufficiale che magari stata rimessa in ordine con qualche aggiustamento. Societ assicuratrice Tassone e soci: livello di protezione basso. Per le password Lara usa una scatolina magica, una specie di contachilometri. Qui abbiamo via libera, annuncia trionfante: non si sono preoccupati di blindare il computer. Certo che no: la contabilit ufficiale, vi pu accedere qualunque agente della Finanza con uno straccio di mandato: cosa vuoi che perdano tempo a nascondersi? ben altro quello che queste societ hanno da occultare. E allora cosa stiamo cercando? Ho unidea, una cosa vaga ma che ecco, vedi se riesci ad entrare nel file dei pagamenti. Mettiamola cos: tu mi dici che i tuoi amici rapper non centrano. Se hai ragione, la bomba al Pagoda una cosa diversa dalle molotov alla sede della Diggers, no? Ora, se Andrea convinto che la bomba non doveva uccidere, vuol dire che qualcuno doveva capire qualcosa. E se lavvertimento ha raggiunto il suo obiettivo, qualcosa deve essere stato fatto. Metti mai che fosse un qualche pagamento. Allora, tanto vale cominciare da questi qui: sempre che non sia un caso la loro presenza simultanea nella societ della Pagoda. La schermata dei pagamenti: cifre di ogni livello, unattivit economica impressionante. Impressionante soprattutto perch c tanta gente che continua a rivolgersi a questi signori, che il pi delle volte si mettono daccordo con la compagnia assicuratrice avversa alle spalle del cliente: vai a farlo capire ai bolognesi! Vedono il manifesto formato parete, la pagina pubblicitaria intera sul giornale, il logo artistico: eccoli l, a farsi abbindolare. Altro che truffe alle assicurazioni coi collari e i medici compiacenti E mentre locchio scorre su questa scrollata di nomi e cifre, con accanto i codici di pagamento che per me sono come lettere latine, ecco l quello che volevo trovare, logico e improbabile al tempo stesso. Pratica 032H47J/0298. Doppio clic sul numero di pratica: dettagli. Pagamento effettuato on line: 04.09.98. ka07: Incidente stradale. Viaggio organizzato in Austria. Infortunio autista, invalidit permanente del venti per cento. Lassicurazione paga: la legge. Dopo soli sei mesi? Certo che s: la causa era chiara, abbiamo preferito non aggiungere ulteriori spese legali, il patteggiamento stato soddisfacente Posso perfino figurarmeli mentre sgranano il rosario delle balle. Per duecento e passa milioni la tirano a lungo per anni, altro che spese legali: non funziona. Doppio clic sul codice destinatario. 329 yt 56: Agenzia turistica Easy Travel S.a.s., sede legale piazza Th. Roosevelt 44, Bologna. Tutte le cose convergono in nero marciume Coshai detto? Un verso di un poeta, scritto in guerra, poco prima di suicidarsi. Un poeta austriaco o tedesco, adesso non ricordo, comunque sul fronte italiano. che ci sono un po troppe cose che sembrano convergere puoi farmi una ricerca dentro il computer della Easy Travel? S, certo. Aspetta solo un secondo, devo fare un un favore a un amico, dice Lara inserendo un dischetto nel drive. Fa clic su Invio, preme Esc: il dischetto ritorna fuori. Coshai fatto? le chiedo mentre si impegna col computer dellagenzia di viaggi.

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Una specie di rito Accidenti accidenti accidenti proviamo unaltra strada Una specie di rito, ti dicevo. Lester aveva una sorta di firma Di, te la spiego dopo, perch qui No, niente da fare. Piuttosto, il computer di questagenzia una vera cassaforte, al momento non riesco a entrarci: pensi sia importante? Non lo so. Sto andando a tentoni, volevo vedere cosa riuscivo a cavar fuori.Ce la fai? Mettiamola cos: se ci sto su qualche ora forse s, ma non ti garantisco niente. Il sistema di password piuttosto complesso, ci vorrebbe un professionista, io in genere davanti a protezioni del genere mi tiravo indietro anche quando ero brava: dimmi tu. Facciamo che per stasera gliela diamo su. Per come la vedo io, rilevante pure che una semplice agenzia sia cos protetta. Adesso chiamiamo Andrea e E mentre sto ancora parlando lo schermo si sbianca. Si forma lentamente la fotografia in bianco e nero di un uomo in camicia, colletto coi bottoncini, cravatta scura, sigaretta nella mano destra. Dura meno di trenta secondi, poi la foto sbiadisce e ritorna la schermata. Rumore di vetri in frantumi: la bottiglia di birra Cobra di Lara Lara? Lara, coshai? Lara? Non nella lista, sono sicura che non nella lista, ripete catatonica Lara, non nella lista, Cosa non nella lista? La conosco a memoria, non c, non c! Cosa conosci a memoria, Lara? La lista, la lista, ripete, scuotendosi cerca nella borsa un dischetto arancio, lo trova, il dischetto ha sulletichetta una sola lettera: L, lo infila nel drive.Cretina che sono!, dice mentre batte sulla tastiera, le finestre si chiudono, sul desktop c il file L, doppio clic: un normale file in Word, vuoi convertirlo con Windows 98? No che non voglio, porcodiddio, muoviti, tartaruga. File aperto: un elenco. Non c. Lara prende il telefono cellulare, cerca un biglietto nella borsa, compone un numero. Lara? Ho trovato Lester. Non sulla lista. Sono al concerto dei Pantera, arrivo domani. Chiudi tutto. Ha spento il computer. No, non lo ha solo spento: ha strappato via la spina. Usciamo, ha detto, usciamo. Siamo scesi in strada: lei ordina, io eseguo senza fiatare. Lo sguardo che aveva sotto il Baglioni niente rispetto a quello che ha adesso: la stessa espressione di Andrea nei momenti in cui vorresti essere altrove mentre ti punta gli occhi addosso. Devi chiamare il tuo amico, mi dice. Perch?, rispondo. Perch glielo avevi promesso. E perch abbiamo delle cose da dirgli. Abbiamo? Noi? Che cosa dobbiamo dirgli, Lara? Che abbiamo trovato Lester. Lester: quello che era morto? Va bene, va bene: sono calma. Ora ti racconto. Di, torniamo dentro, che tra laltro abbiamo lasciato un casino. Abbiamo le ultime due Cobra in frigo, no? Di al tuo amico che ci raggiunga, se pu. Cos lo spiego una sola volta. Poi, domani, parli con Ferodo: adesso il suo turno, io voglio scendere. 21 aprile 1996, Bologna. Via del Pratello angolo via Pietralata. Allora vai a votare? Non lo so, non lo so proprio. cos importante? Non mi ci vedo a mettermi in fila, mi sembra di dovermi rimettere il grembiulino per andare a scuola. Di, cerca di essere serio! Secondo te cambia qualcosa?

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Ferodo scuote la testa. No che non cambia, non cos. Pensa positivo, insiste Lester, una volta nella vita prova a pensare positivo. Lo Stato leggero, lo Stato-Rete: dopo tutto quello che vogliamo, no? Cio, la proposta meno lontana da quello che vogliamo creare: e allora, perch non provarci? Perch no, avrebbe voglia di dire Ferodo. Perch la Rete non Stato e lo Stato non pu essere Rete. Lo creiamo noi, con le nostre dita, lambiente a rete: non loro, non con le leggi. Lo chiameranno Rete, ma sar sempre uno Stato: certo, poco ma sicuro. Troppo cinismo, dice Lester: troppo blas per i suoi gusti. Lester cool: scivola via come un insetto notturno, come una lucciola, come una farfalla della notte: the nightfly. Ferodo non cool, Ferodo stride: sempre. Di, basta, basta parlare, dice Lara, andiamo via, dice Lara alzandosi. La sera del Pratello si popola davanti al barazzo, c limmancabile Marcella che conciona di politica, i verdi, i radicali, il pidiesse, ma quante tessere ha, perdio, poi si finisce come sempre a parlare del Bologna. Il barista scuote la testa, sarebbero quelli i politici, quello l, quella l, cio quel bagaglio l, borbotta additando la leader dei trans bolognesi che fanno nido proprio dietro langolo. Ehi, ho unofferta eccezionale, un Pentium ristrutturato come nuovo a pochissimo. Di, Camacho, che pacchi tiri, lho appena rottamato io un Pentium, dice Lara. Appunto, ride Camacho, credo che sia proprio il tuo quello che ho comprato e riparato. Bene, bello, allora facci il caff con quel bidone, sfotte Lester. Ehi, mica lo devo usare io: per questo che lo vendo, no? Mutazioni urbane. Il vecchio Pratello sta cambiando pelle, la vecchia muta si confonde con la nuova: i vecchi abitanti con i nuovi arrivati, i trans, le puttane, i vecchi autonomi nella loro corte dei miracoli sempre bravi a dar la colpa allo Stato e al picc, gli occupanti, il Cantinone che gi unaltra cosa, nuovi locali che trapelano e attirano uno strano popolo notturno, un po freak e un po fighetto: vedremo. Lino non ha ancora chiuso la sua edicola. Non unedicola qualunque, una vera libreria tenuta con amore e fatica da un grande macinatore di pagine colte. Il Circolo Pavese diventato Gran Pavese, e adesso qualcosa che non si ricorda pi nessuno, al 41 nessuno si ricorda pi cosa cera: Lino no, Lino sempre l. Non sarebbe il Pratello, senza Lino. Bene cos, bacino sulla guancia anche a Lino e si va via, ordina Lara. Niente pi discorsi seri, per. Allora? A cosa stai lavorando? Niente di certo, mi guardo intorno nel Web. Ho trovato un paio di cose strane, poi vi faccio vedere. Volevo fare un colpetto, poi invece magari riesce anche meglio. Vedrete, promette Lester. Ci sei domani sera, Lara? Nx, bellezza. Non prima di mezzanotte, annuncia Lara con la leggera ebbrezza delle bollicine che sincontra con i piacevoli brividi della brezzolina notturna. Alla mezza va benissimo, dichiara Ferodo. Probabile che finisca il programma se ci lavoro tutta la sera. Ti passo a prendere? Yeah: alla mezza, quando le zucche si trasformano in carrozze e i cavalli ridiventano servitori in livrea! Per offro io. Bene cos, allora: ci si vede domani notte. E tu che fai fino alla mezza, Lester? Faccio surf: ovvio, no? Nel senso che ti rivedi Point Break? No, non sono un fanatico come voi due: lavoro anchio, mica solo la signorina Pretty Woman qui presente. Stop, baby: guarda che io non ho gli stivali tenuti con la spilla, risponde piccata Lara. Poi Julia Roberts ha le gambe storte, lo sanno tutti: non sono mica le sue, quelle del film. E comunque sono storte anche quelle. Uno, due, tre: tre baci sulle guance, pari porta male. Lester saluta e apre il portone. Bella serata, come sempre quando si tra amici. Magari domani lo convinco, quel testone di Ferodo. Magari s, magari no. Magari no: ci vuole tempo per convincere uno come Ferodo. Tempo che Lester non ha. Lui non lo sa ma a casa lo aspettano. Sono in due. Hanno occhiali scuri, scarpe comode e robuste, una borsa da palestra. Piena. Lester gira la chiave nella serratura. Il sistema di sicurezza lampeggia: tutto a posto. Tutto a posto, sembra. 5 settembre 1998, Bologna, via Santo Stefano, ore 11.40. Aveva un sistema di sicurezza di primordine, Lester. Lo aveva progettato lui stesso. Quando non lavorava con i computer costruiva sistemi di sicurezza, o li testava per le ditte della provincia. Ed era innescato, quando lo hanno trovato. La polizia dice che nessuno pu essergli entrato in casa. Lester era in bagno: impiccato a poco pi

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di un metro e mezzo da terra, alla sbarra degli asciugamani. Suicidio, hanno detto. La sera a bere in compagnia, appuntamento per il giorno dopo, torna a casa e si impicca? Ti sembra possibile? Vi sembra possibile, a voi due? No: non sembra. Sembra una storia gi sentita: quello che pensa anche Andrea, lo so che sta pensando la stessa cosa. Una storia piena di esperti subacquei annegati in un metro dacqua, di ascensori che si aprono senza cabina, di generali che si sparano prima della nomina a comandante dellArma benemerita attesa lungo tutta una carriera, ma non prima di essersi preparati un hamburger. Di tubi dellolio del sistema frenante tranciati, di stuntman che vantano capacit assai utili in un incrocio senza testimoni, di improvvise frenate di camion con rimorchio. Ma soprattutto: il suo hard disc era resettato. Completamente resettato. Un lavoro da professionisti. Non cera rimasto niente, neanche una traccia, un segno: niente di niente. E non solo. Il portatile, lagenda elettronica, scomparsi. Non cera un solo dischetto, un solo Cd-Rom. Era scomparsa anche lintera collezione di Cd musicali, non soltanto quelli masterizzati, anche gli originali. Il pavimento era non pulito, ma tirato a lucido. Mai stata cos pulita, la casa di Lester. Glielo andavo a lavare io il pavimento, una volta al mese. Lui neanche lo comprava, il il detersivo. Il singhiozzo che quasi tronca lultima parola la firma di Lara alla deposizione spontanea resa davanti allispettore Vannini, davanti a un testimone inattendibile perch interessato. Interessato a spegnere il singhiozzare convulso con un abbraccio. Spiegami cos questa lista, chiede impassibile Stone-Heart-Andrea. Novembre 1995, Bologna centro, osteria del Sole. Il salume lo porta Gerry, detto Lesto: pancetta coppata, coppa di testa, prosciutto Carpegna e ciccioli secchi. E lo squacquerone, ovvio: il Lesto ne va matto. Al pane ha pensato Lara: vera ciupeta ad frara ma dove lo trovi il pane ferrarese? Tu fatti servire e non preoccuparti, dice Lara sgranocchiando un crostino di pane. A pagare da bere, Ferodo. In tre fanno sessantacinque anni e una costituenda societ di Internet Surfing scritto proprio cos, sullatto costitutivo bollato e vidimato dal notaio Leccafondi. Al notaio ha pensato Gerry: timbro, numero di registrazione, marche da bollo. Tutto in regola: tutto cos verosimile da sembrare vero allimpiegato che ha concesso il codice fiscale senza battere ciglio. Il primo brindisi allo Studio notarile Leccafondi e soci, via Vitali da Bologna 10. Speriamo presto, ha commentato Ferodo. Manca solo una cosa: il nickname di Gerry. Deciso? Deciso: Lester. Ovvio, no? commenta Lara. Claro que s, chiosa Ferodo. E allora aspettate che vi faccio vedere una cosa. Una demo, ma gi in funzione. Guardate qui, dice Lester alzando lo schermo del suo portatile. Un portatile da due soldi, a vederlo: il carapace di un vecchio Toshiba, neanche ben progettato. Il carapace. Linterno, la polpa bianchissima del crostaceo cento per cento Made-inLester: componenti americane amatoriali, qualcosa di derivazione praghese, un paio di circuiti indiani. Enter: visione demo di un sito Internet. Lancio del programma: dopo cinque minuti, tra un cicciolo e un bicchiere di rosso, la schermata svanisce e al suo posto compare la foto di Donald Fagen. Trenta secondi, poi va via. Carino, commenta Lara sgranocchiando: ma cos? Una firma, sussurra Lester. Una firma? Yes, darlin: una firma. Tonight the night is mine 6 settembre 1998, Bologna, via Santo Stefano, ore 0.20. Una firma. Lester inseriva una sorta di backdoor una backdoor, no? Una specie di porta sul retro: tu la crei, e da l entri ed esci dal computer senza essere rilevato. Cos di unocchiata in giro, leggi i dati, i codici fiscali, i numeri di conto bancario, i file Ecco, quelle di Lester erano fatte veramente bene. La sua specialit era nasconderle dentro delle specie di matrioske, in modo da renderle irrintracciabili. Molte di quelle che ha creato

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sono ancora dentro i computer in cui li ha inserite, hanno resistito a indagini e opere di pulizia. Pensate che certe volte Ferodo a farle, le pulizie degli hard disc Lho detto che era il pi bravo, no? Be, lui non si era accontentato di una porta sul retro: ci aveva messo anche un citofono. Tu lanci un certo programma, e ti risponde limmagine che hai visto stasera: la copertina del suo disco preferito. Cos poteva sapere se in un certo computer cera gi passato o no. La lista lelenco dei luoghi in cui c la foto, cio la sua firma. Ferodo convinto che Lester abbia crackato un computer o un sito in cui non doveva entrare, e che labbiano ucciso per questo motivo. Cos ogni volta che trova la sua firma aggiorna la lista. Prima o poi lo trovo lultimo domicilio sconosciuto, dice Ferodo. Ultimo domicilio sconosciuto? Stava facendo qualcosa per conto suo. Doveva parlarci di qualcosa che aveva scoperto, ve lho detto Si appoggia alla spalliera della poltrona. C un silenzio impressionante, adesso. Nessuno ha pensato ad accendere lo stereo, a nessuno verrebbe in mente di farlo ora. C solo la voce di Lara che si staglia sul muro bianco del silenzio. Non eravamo solo in tre, ce nerano altri. Ma noi tre eravamo i primi, ed eravamo lanima della societ. Gli altri hanno mollato, si sono spaventati: Ferodo no. Ferodo vuole andare avanti finch non lo trova Lultimo domicilio sconosciuto? chiede Andrea. Quello. Quello che ho trovato stasera, dice Lara con un filo di voce. Non avevo mai trovato una firma, prima di stasera: ma lo so, lo sento che questa quella buona. Come fai a dirlo? chiedo con poca convinzione: ha ragione lei, lo sento anchio. Ci sono morti, bombe, c soprattutto qualcosa di oscuro e nebbioso intorno a questa storia: quante probabilit ci sono che non sia la firma giusta, quella dentro il computer della sede centrale della Societ assicuratrice Tassone e soci? Lo so. Lo so e basta, taglia secco. Per abbozza Andrea. Lo so cosa vuoi dirmi, lo tacita Lara, che quel computer non ha protezioni, ci pu entrare chiunque. E infatti Lester ci entrato. Non quello che ha trovato dentro: quello che ha trovato a partire da l dentro, capisci? Perci lo hanno ucciso. Andrea, zittito con inaspettata decisione, muove leggermente la testa: vuol dire che s, si deve partire da l.

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5. This is the sea

Bologna, abitazione di Andrea Vannini, ore 2. Vi dispiace se metto su della musica? Cera troppo silenzio in quella casa, chiede Andrea. Dovrebbero farlo ai loro concerti, il silenzio, aggiunge caustico. Per me va bene, dice Lara. Che tipo di musica hai? chiede andando a curiosare nello scaffale dei dischi. Accidenti! Ma quanti dischi hai? Saranno un migliaio Milleduecento, pi o meno. I dischi: al ritmo di uno alla settimana si pu fare. I Cd sono un conto a parte. Se vuoi guardare lo schedario in quelle scatole di ferro. Lara solleva il coperchio della scatola a-g e resta immobile davanti alla serrata massa di schede Buffetti compilate a mano una per una. No, va bene quello che piace a te, conclude sconfortata dalla quantit di cartoncini da vagliare. Andrea non ha bisogno di consultare lo schedario. Infila la mano nella libreria ed estrae un Cd a colpo sicuro: appena una fugace occhiata per controllare cos. Annuisce, apre la custodia e mette su. Suono di tromba spagnoleggiante: linizio di una ballata western, lenta, quasi straziata. Poi la sezione ritmica parte senza preavviso. La voce squillante di Mike Scott: i Waterboys. Here we are in a special place what are you gonna do here? Now we stand in a special place what will you do here? What show of soul are we gonna get from you? Guardo Lara ascoltare rapita le melodie epiche di questo gruppo mai sentito prima, vedo le sue labbra ritmarne le parole mentre Andrea mette sul tavolo una bottiglia di Lagavulin e tre bicchieri, senza chiedere se ne abbiamo voglia. Intanto c: berlo sta a noi. Nessuno si tira indietro. Chi lavrebbe mai detto: anche i poliziotti hanno unanima e ascoltano musica, dice Andrea rivolto a Lara. Fottiti, stronzetto. solo che non li conosco, e mi piacciono molto. Sono irlandesi? No, non proprio. Mike Scott di Edimburgo, i membri della band in parte irlandesi, in parte inglesi o scozzesi. Per un certo periodo hanno vissuto a Dublino. Credo si siano sciolti, o quantomeno Scott fa dischi da solo. Peccato. Ci si guarda in faccia. C voglia di ascoltare questa musica e non pensare ad altro. Peccato non si possa: unaltra volta, magari. Rifacciamo il punto. La fuga di Speacker dd e lintimidazione alla Diggers Voice le abbiamo escluse. Sul tavolo ci sono, elencando (a parte il whisky e un pacchetto di patatine svedesi al cumino che a questora sono una vera provocazione): A. La morte di Egisto Tassone: primo sospettato, il Togliatti. B. La morte di Attilio Bignardi: in qualche modo centra di nuovo il Togliatti. C. La bomba alla discoteca Pagoda: i due probabili esecutori avevano Boia chi molla! scritto in faccia.

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D. Un trasferimento di denaro in forma di risarcimento assicurativo dalla societ di Tassone a unagenzia di viaggi di propriet di due fratelli inequivocabilmente nostalgici dei tempi in cui i treni arrivavano in orario. E.La fuga precipitosa di tutte le prostitute croate legate a Maric, un pregiudicato slavo capo di un piccolo racket delle bianche F. Un presunto suicidio, che probabilmente un omicidio, avvenuto due anni fa, in qualche modo collegato alle Assicurazioni Tassoni. E allora? E allora, dice Andrea grattandosi il mento, allora se aggiungiamo a questa lista il fatto che Tassone era un ex repubblichino, peraltro mai pentitosi, e che qualcuno ha voluto ricordarci che anche il Cioccolata era un partigiano dei Gap di Molinella, viene fuori che ci sono un po troppi fascisti in questa lista. E in ogni caso il Togliatti ed Egisto Tassone sembrano essere la chiave della storia: se non loro due, quantomeno la ragione della morte di Tassone. Un momento, interviene Lara. La mia amica Vera cosa centra? Lei di politica non ne sapeva niente, neanche di quella del suo Paese. Infatti non sappiamo neanche se faccia parte di questo elenco per una qualche ragione, oppure ci sia finita dentro solo per caso. Per... Si ferma. Ha visto qualcosa, almeno per un attimo. Qualcosa di poco chiaro, di sfuggente. Per cosa? protesta Lara. Non lo so. solo unipotesi, e non mi piace ragionare sulle ipotesi. E la paura che aveva in stazione? E la sua fuga da Bologna? Guardo Andrea in attesa che il suo silenzio si interrompa. Non parla. Scuote la testa alla ricerca del bandolo della solita matassa invisibile che srotola davanti agli occhi, come se noi non fossimo pi l. Per due volte si ferma, fa no col capo a se stesso, poi finalmente sembra ricordarsi che oltre alla musica dei Waterboys ci siamo anche noi. Ci guarda. Non lo so. Questo proprio non lo so. Riprende a ragionare con se stesso. Scusatemi, ho bisogno di riguardare della roba che ho di l. Quello un divano letto, basta allungarlo. Coperte e lenzuola le trovi nel cassettone, fai tu, mi dice come fossi abituato a dormire da lui. Cerca di dormire, Lara, aggiunge con uninattesa sfumatura di gentilezza. Perch?, chiede Lara. Perch ne hai bisogno. In un paio di giorni sei uscita dalla tua generazione: benvenuta nella nostra. Non ne avevi bisogno, e sarebbe stato meglio che non lo avessi fatto, ma non hai scelto tu. Lo guardo stupito, e anche un po incerto: non lho mai visto cos cupo. Lo sa anche lui. A proposito, mi dice come se mi avesse letto nel pensiero, hai ancora quellarchivio? Quei due scatoloni? S che li ho ancora. In cantina, assieme ai maglioni di Barbara, alla collezione di Tex di Cristiano e ai miei Alan Ford 1-75. Ci sono cose che non si buttano mai. Lara ha preso una coperta di lana leggera, ci si avvolge dentro e mi abbraccia con la mano che regge il lembo. Restiamo cos, sotto la coperta, ad aspettare che ladrenalina ceda il posto alla stanchezza. Coshai in quegli scatoloni? Cose che raccoglievamo noi quattro e che io archiviavo. Cose che forse dovresti leggere, se ancora capisco quello che Andrea sta pensando. Dalla porta della camera di Andrea filtra la luce. Filtrer tutta la notte. Il disco quasi arrivato alla fine. Tu sei brava con le lingue? S. Cosa vuoi sapere? Cosa sta cantando adesso Mike Scott? Canta di acqua. Di un fiume che diventa mare. Di un viaggio in treno che non ha bisogno di biglietto per arrivare al mare. Bello. Molto bello. Non capisco bene cosa voglia dire, forse perch mi manca la prima parte della canzone, ma mi sembra bello. Molto triste, anche. Ho un brivido, non di stanchezza.

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Cosa c? inquietante, questa cosa del mare e del viaggio senza biglietto. Sar la serata, laria, linquietudine di Andrea, non lo so Per adesso ho paura anchio. Lara lo capisce: mi passa un braccio dietro la testa e comincia ad accarezzarmi dolcemente. Mi abbracci forte? chiedo allimprovviso. Ti passa la paura se ti abbraccio forte? S. Non vero. Non passa, ma bello lo stesso. Now I hear theres a train its comin down the line its your if you hurry you got still enough time and you dont need no ticket and you dont pay no fee you dont need no ticket and you dont pay no fee that was the river this is the sea.

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6. Quattro chiacchiere fra amici

Roma, Hotel dei 4 Mori. Residenza romana del senatore Cappas, ore 6.30. Guarda lorologio: le sei e mezzo. Lora dellappuntamento. A questora i giornalisti dormono. Lautista esce dalla vettura e gli apre lo sportello. Accenna un battito di tacchi: sguardo di rimprovero. Lautista abbozza. Il generale Corvino entra nella hall dellhotel. Il senatore Cappas lo aspetta. Venga, generale, venga. Debbo ringraziarla per la cortesia con cui ha accettato lorario mattutino per questo colloquio: comprenda i tempi di un anziano ormai poco abituato ai sonni notturni. Il generale Corvino sfila il guanto e stringe la mano del senatore. Non dormendo che serviamo la patria, senatore. Per lArma il mattino ha sempre loro in bocca. Il senatore sorride. Un cameriere compare con una tazza di caff in pregiata porcellana inglese. Non accetter che il colloquio abbia inizio prima che lei abbia gradito il caff o altra bibita di suo gusto, generale. Seduti sui due divanetti: bevono il caff. Le tazze sono sottili. Al senatore Cappas piace gustare t o caff nelle porcellane sottili. Mi perdoni il sorriso per quel proverbio cos poco italiano che ha pronunciato pocanzi, generale: mi tornato in mente un noto professore padovano che lei avrebbe certamente avuto piacere di mettere in guardina, e che ha la stessa sua considerazione delle prime ore mattutine. Una curiosa coincidenza. Ma venga al dunque. Lei ricorda i termini dellultimo colloquio, senatore. Caro generale, le voci sulla mia demenza non sono cos vicine al vero da farmi dimenticare per quale ragione lei ha ritenuto di dover richiamare alla politica politicante un vecchio reduce, come dite voi in sonno. Allora non perder tempo, e non ne far perdere a lei. La preoccupazione per la situazione adriatica forte, come sa. Le notizie di una crescente diffusione delle armi da fuoco, di armi da guerra persino, tra la popolazione civile sono purtroppo confermate. Certo, caro generale, che per acquistare armi in qualche modo necessario che ve ne sia una vendita: o mi sbaglio? Il generale Corvino sospira: non ama il modo contorto con cui il senatore Cappas gioca al gatto col topo. Lultimo vertice dellAlleanza ritiene improrogabile un intervento in chiave atlantica nellarea. Un intervento breve, risolutivo, che eviti una prolungata guerra civile sullaltra sponda, i cui effetti sarebbero di unimprevedibilit destabilizzante. Iustum enim est bellum quibus necessarium, et pia arma ubi nulla nisi in armis spes est , chiosa compito il senatore Cappas, memore dei suoi pur brevi trascorsi nelle Facolt giuridiche. Non conosce Machiavelli, generale? Giusta la guerra per coloro ai quali essa necessaria, e pie sono le armi se non v altra speranza se non in loro. Una frase adatta alloccasione, non crede? Adatta anche alle circostanze, come definirle, concomitanti, non trova? Concomitanti? chiede Corvino. Il senatore comincia a innervosirlo.

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Concomitanti, concomitanti. Come il sorgere di un conflitto in una zona chiave per le direttrici delle grandi comunicazioni, i cosiddetti corridoi del piano Delors. La Berlino-Atene, per dire. La cui realizzazione parimenti essenziale per garantire un ruolo allEuropa dopo le trasformazioni innescate dalla caduta dei regimi comunisti, senatore. Non occorre questo tono di rimprovero, generale. Le faccio vedere una cosa. Vede questo coltellino? un tipico oggetto delle mie parti, un oggetto della tradizione: la lippa. Se ben affilato, come devessere sempre, pu essere utile per sbucciare unarancia, scuoiare un capretto, affettare un frutto. O anche regolare un conto in sospeso con un avversario: dipende dalla mano che la impugna. Ci che importa che la lippa sia sempre tenuta affilata. Cos, generale, se lei mi chiede un parere, come dire, autostradale, io mi limito ad acconsentire al disegno topografico che lei sottopone alla mia attenzione. Se poi su quelle vie passeranno uomini, merci, armi, droghe credo sia qualcosa che n io n lei abbiamo il potere di controllare o di impedire. Il senatore versa dellaltro caff dalla caffettiera tenuta calda da una candeletta posta sotto il sostegno. Sembra quasi immergere il naso nella tazza: solo gli occhi sporgono dal bordo fiorito. Occhi vivissimi, acuti. E dunque, senatore, il problema diventa il fronte occidentale della sponda. Un coinvolgimento attivo del nostro Paese in chiave atlantica sarebbe indispensabile per la pi rapida riuscita delloperazione. Ma la questione della realizzazione di nuovi, pi attenti equilibri politici non pu certo essere di esclusiva competenza dellAlleanza: ecco perch ci rivolgiamo alla sua apprezzata consulenza. Il senatore sorride. Continua a giocherellare con la lama del coltello ricurvo. Il cameriere porta un cesto di frutta fresca. Cappas prende una mela lucida e con un colpo secco ne taglia un pezzo dai bordi perfetti. Come abbiamo gi avuto modo di dirci, generale, credo di poter affermare che si avvicinano le condizioni per equilibri politici pi ampi e convergenti, che sicuramente incontrerebbero il favore dellAlleanza. Ma come lei sa, la politica unarte sottile e complicata: ci sono diversi modi di perseguire un obiettivo, e diversi modi di realizzarlo. Nondimeno lavvicinarsi delle condizioni non di per s garanzia della loro realizzazione. Sarebbero necessarie maggiori spinte a sostegno: un convergere di spinte centripete, diciamo. Comprendo, senatore. E su questo abbiamo notizie in parte positive. In parte? Mi chiarisca il punto, generale. Abbiamo notizia di preparazione di atti che credo di poter definire dimostrativi. Credo che nulla di quanto potrebbe realizzarsi sia al di fuori della nostra capacit di controllo. Nondimeno, un attento dosaggio dei tempi di intervento Il senatore appoggia la tazza di caff sul tavolino con un gesto brusco. Si alza con fermezza, a dispetto della pancia che sporge dalla veste da camera e dal capo incurvato. Faccia molta attenzione, generale. Se lei non mi d lassoluta certezza Posso garantirle, esclama il generale Corvino alzandosi anchegli di fronte al senatore, posso garantirle che nulla al di fuori della nostra capacit. In particolare, siamo in grado di garantire lassenza di unadeguata capacit tecnica indispensabile per trasformare un gesto simbolico in qualcosa di diverso. Il senatore alza lo sguardo. Cerca conferma della prima impressione. Ci si pu fidare del generale Corvino? Listinto dice di s. Per Le ripeto, generale: faccia molta attenzione. Io ho fiducia nellArma, e ho fiducia in lei. Non la considero al livello di quel gaglioffo che gira con i suoi dossier per le Procure smerciando prove artefatte con fare da tappetaro. E che ha brigato alle spalle di di lasciamo perdere, lei sa di chi e di cosa parlo. Ora, glielo dico con la massima seriet: io sono al mio posto, a rendermi utile per il servizio che mi viene richiesto. Ma sarebbe per me doloroso se un domani devessi venire a sapere che le cose andavano in altra direzione, generale. Molto, molto doloroso. Dunque, conclude il senatore porgendo la mano al generale Corvino, dunque noi ci siamo intesi e ci intendiamo. Il generale Corvino batte i tacchi sfiorandosi la fronte con la mano destra. Si avvia alla porta: il senatore lo ferma appoggiandogli la mano sul braccio. Mi permetta di farle un presente, generale. So che il piacere di una buona grappa le grato. E dunque vorr accettare questo Filu e ferru prodotto espressamente per me da amici di famiglia di vecchia data: un velluto, mi creda. Un velluto. Il generale Corvino esce, con la grappa in mano.

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Il senatore apre lo sportello della madia e contempla con gioia infantile il suo nuovo acquisto: un home theatre in grado di leggere in sequenza alcune decine di compact disc. Scorre le custodie plastificate per estrarne i dischi. Di Corvino ci si pu fidare: ma delle sue fonti? Dei suoi referenti? dotato del suo stesso fiuto, Corvino? E se cos non Il senatore programma il lettore. Programmare unintera giornata di musica: nulla che dia un piacere maggiore. Decine di dischi: innumerevoli sequenze possibili. Il generale Corvino entra in macchina. Alza la cornetta del telefono mobile. Preferisce telefonare dalla sua vettura non ufficiale: i cellulari sono intercettabili, il suo telefono mobile schermato. Allora? Possiamo contare sul fattore Cappas? Credo di s. Ma sai che non mi piace quelluomo. Come lhai trovato? Al solito: bizzoso, ermetico Ha ritirato fuori la storia di Ultimo, ce lha con i Reparti operativi un disco rotto. Aveva gi preso il litio? Credo di s. Non ho visto medici, ma direi che stava bene. Pi che altro sembrava mi fiutasse: per tutto il tempo, come un segugio o il mio cane da tartufo. Sicuro che possiamo contare su di lui? Sicuro. In questo momento il canale politico migliore. Il generale Corvino annuisce mentre spegne lapparecchio. In fondo sono le solite sottigliezze della politica. Qualche intrigo di corte, nulla di pi: in confronto a quello che successo in passato, praticamente nulla. Allaltro capo del telefono linterlocutore di Corvino compone un altro numero, da un altro telefono cellulare. Il segnale viene inviato a una cella telefonica. Italia centrale. Emilia. Bologna. Bologna centro. Tre tacche: c campo. Il telefonino squilla. alfaS? betaIl meeting ha dato esito positivo. alfaBene. betaTieni la situazione sotto controllo, ma non esagerare. Autostrada A1, tratto Firenze-Bologna, ore 7. Percorrere lAutostrada del Sole da Firenze a Bologna comporta, per uno straniero, uno svantaggio e un vantaggio. Lo svantaggio di trovarsi senza la preparazione data dallesperienza in uno dei peggiori tratti autostradali dEuropa, una gimcana dinferno tra camion e automobili ad alta quota. Un viadotto del quale percepisci subito lassenza di una qualsivoglia via di fuga, mentre la velocit del tuo veicolo dipende dallo spazio che ti viene lasciato davanti e dallautomezzo che alle spalle ti sfiora il paraurti lasciandoti alla merc del suo inesistente spazio di frenata. E se lautomezzo un camion, il sudore freddo aumenta. Lunica possibilit di scampare ad alcuni quarti dora di panico nella capacit di guida.La Golf metallizzata in mano a un pilota come Jean-Claude Mov zigzaga spericolatamente da una carreggiata allaltra. Lo chiamano waveing, in America, e per chi lo pratica c larresto, dicono. Per buona parte di quello che 2M fa c larresto, e non solo in America. Il vantaggio di non sapere che stai ripercorrendo allincontrario una pessima canzone commissionata a suo tempo da un pessimo partito per glorificare una pessima linea politica. Che poi la commissione non sia stata esplicita, ma gentilmente favorita da un tifoso romanista in cerca di sponsor politici (il primo di una lunga serie)

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non fa differenza. Il problema non si pone: Jean-Claude non ascolta certa roba, il massimo del romanticismo cui pu arrivare sono gli Stranglers primi anni Ottanta, o Lo Ferr, ovviamente. Roncobilaccio. Manca poco. A Sasso ci sar pure unautogrill per fare colazione. Sul sedile posteriore, avvolto in un plaid leggero, Ferodo dorme. Appena distesosi ha chiuso i contatti col mondo. Situazione da film di spionaggio, quasi: un conducente straniero che riporta a casa il padrone della macchina addormentato sul sedile. In effetti cera, in un vecchio film: Lino Ventura sfuggiva a je-ne-me-rappelle-pas-quoi raccogliendo un autostoppista e facendolo guidare, mentre si addormentava sul sedile. Per fortuna oggi tutto in regola: a parte la fottuta fretta di rientrare che ha Ferodo. Che non dormiva da due giorni. Pas dhistoire: mi deve un favore, tutto qui. Prossima uscita Sasso Marconi. Cappuccino caldo e croissant italien: speriamo sia fresco. Milano, San Vittore, biblioteca carceraria, ore 9.30. Come sei messo a sigarette? Non bene. Le ho finite ieri, e non mi sono ancora organizzato per la spesa. Cristiano porge il pacchetto. Vittorio sfila una sigaretta e restituisce. Cristiano fa cenno di no: tienilo tutto, non ne ho bisogno. Non fumo molto. Vittorio Guerra fuma in silenzio, guardando fisso oltre la sbarra della finestra. Finisce: spegne nel posacenere. Svuota il posacenere nel cestino. Gira appena la testa: lo sguardo di Cristiano l. Fai parte del comitato di ricevimento, o la settimana del cuore doro? Nessun comitato. Niente discussioni, niente chiacchiere inutili: meglio solo. Quanto al cuore, chiss se c ancora. E comunque soltanto un muscolo che pompa sangue. Vittorio abbozza. E allora cos tutta questa fratellanza verso il nemico? Bisogna essere un due perch uno sia un nemico, no? No, risponde il soldato politico, ne basta uno. Basta una dichiarazione: unilaterale, se serve. Laria si taglia col machete, questa mattina, in biblioteca. Sar che lambiente non propriamente costruito per distendere gli animi. Daccordo, daccordo. Per, se invece di parlare di guerra parlassimo di altro, che so, donne, motori, calcio, politica? Gi che siamo nel regno della fantasia, perch banalizzarci? O magari ci scambiamo un paio di libri: non che devo completare la collezione di nemici proprio oggi, no? No: non deve completarla. Non oggi, almeno. Perci Vittorio risponde, sempre pi divertito. Perch questo comunista riesce a farlo sorridere, il che non poco, visto il luogo. Cosa c scritto sul tuo foglio alla voce Fine pena? Parecchio pi avanti. Sul mio, Mai. Allora abbiamo tempo. Tutto quello che serve, credo. Magari sono le sigarette che scarseggeranno, se le procuri solo tu. Hai da prestarmi qualcosa per comprarle? Sei a stecchetto? In teoria no. Ma la posta mi arriva se e quando pare a lor signori, e il vaglia non fa eccezione. Facile che per un paio di mesi me lo mandino a Sollicciano, tanto per farmi un dispetto. Poi, quando mi trasferiscono da unaltra parte, vedrai che mi arriva qui. Allora ti faccio una proposta. Nella mia cella c posto, la divido con te e tengo il conto delle spese. Senza impegno. Giusto cos: senza impegno. Non linizio di una bella amicizia, solo un modo per dividere il peso dellesistenza. Conviene farlo, a volte. A volte, non sempre.

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Capo San Vito (Taranto), ore 6. Luomo col pizzetto in attesa, con i piedi ben piantati su uno scoglio. I pugni chiusi nelle tasche del giubbotto blu da marinaio. La faccia contro il vento che soffia dal mare: sa di sale. Rumore di motore. Unauto in arrivo. Si affievolisce, poi tace. Motore spento. Sta arrivando. Luomo dai capelli bianchi scavalca un muretto e incede sicuro sulla spiaggia, visibile. I capelli fluttuano allaria. Cammina a braccia conserte, fronte alta. I lembi del foulard si agitano sotto il mento. La giacca chiara e i calzoni bianchi contrastano col blu-nero della silhouette delluomo col pizzetto. Luomo dai capelli bianchi taglia in diagonale la spiaggia e comincia a salire sulla bassa scogliera. Sono faccia a faccia. Era destino, dice senza mezzi termini luomo dai capelli bianchi. No: non doveva. Poteva. Poteva anche non accadere, per quel che mi riguarda. Per successo. Facciamo in modo che non sia inutile. Luomo col pizzetto lo fissa con odio. Non si piacciono, non si sono mai piaciuti. Non un fatto personale: sono due generazioni, due comunit, due tipi umani. Anche se entrambi sanno una cosa: in questo momento servono tutti. Per me tu sei sempre lAgente Ti, uno degli anni dellambiguit, dice senza mezzi termini luomo col pizzetto, un reclutatore di anime dalla doppia lingua e dalle doppie amicizie. Che mi dici? Luomo dai capelli bianchi sorride sprezzante. Per me tu sei un sodale di quegli esponenti della vigliaccheria nazionale che facevano congrega senza il minimo senso della disciplina, risponde luomo dai capelli bianchi. Per siamo qui. Io servo a voi, voi non siete incompatibili coi miei disegni. Possiamo risolvere le questioni personali, ora. Oppure possiamo fare ciascuno la sua parte: dipende da te. Luomo dai capelli bianchi ha ragione, luomo col pizzetto lo sa. Non serve regolare i conti. Non adesso. Io ho portato una parte del carico, e resto a sorvegliarla. Tu devi occuparti della seconda parte. tutto pronto. Se sei cos informato sai anche dove. Infatti. Perch resto a sorvegliare lintero carico, non solo la mia parte. Chiaro? Chiarissimo. Niente da dire. Allora Non c altro. Non si amavano, non si amano, continueranno a odiarsi. questo a dare la misura dellimportanza del momento, dopo quasi trentanni: solo qualcosa di decisivo, di dirimente pu tenere insieme questi uomini. Questi, e quelli che hanno costruito la rete.

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7. Il Grande fratello c

Bologna, ore 12.30. Si sono abbracciati a lungo, Lara e Ferodo. Come fossero passati anni. Sono passati anni, per Lara. Certi tempi non si misurano con lorologio, n col calendario. da tanto che le emozioni non rompevano la dura crosta del suo bel volto truccato. Sotto il rossetto, sotto i trucchi per la faccia e gli occhi. Sotto la tintura nerissima che copre il rosso naturale dei suoi capelli, sotto la piastratura che ne spiana i ricci. Sotto gli occhiali scuri che nascondono il verde chiarissimo dei suoi occhi. Occhi verdi leggermente strabici, capelli rossi, efelidi: una perfetta pixie. Un folletto nordico mascherato da donna da copertina. Tutto studiato, tutto preventivato. Fino a ieri. Poi questuomo pi vecchio che giovane, questo investigatore privato da niente, fragile come un gattino e chiuso come unostrica. Poi Lultimo domicilio sconosciuto: ne abbiamo parlato per due anni, pensa Lara, come si parla di un luogo inesistente, i satelliti di Giove, lEldorado. E adesso eccolo qui. E ora? Ora ci sono le braccia robuste di Ferodo che la stringono come volessero spezzarla. Poi? Poi il gioco passa a Ferodo, lhacker solitario. Il viaggio trascorso a dormire sul sedile posteriore lo ha rimesso in piedi. La Golf tornata al suo posto. 2M ha salutato, si girato su se stesso ed andato via: senza dire dove, comera prevedibile. Amici da trovare, ha mormorato, amici che forse meglio non conoscere. Torner a Marsiglia in Eurostar o in autostop, a seconda del momento. Ruber unauto, o prender laereo: mai dare niente per scontato, con Jean-Claude. O quasi, perch Ferodo non ha avuto bisogno di chiedergli niente, ieri sera, dopo il concerto. Non mi fermo, devo rientrare subito, ha detto. Sali dietro, ti porto io, mon chou. Adesso seduto al tavolino della piadineria, mescolato alla folla anonima degli studenti. Sembra che parlino del prossimo esame. Ferodo ascolta, poche domande, molto precise. Lara racconta. Ferodo scuote la testa, qualcosa non va. Lara insiste, picchia col dito sul tavolo. Ferodo cede, le d ragione. Si far come dice lei, ma a modo mio, avverte Ferodo. Certo, risponde Lara, a modo tuo. per questo che ti ho chiamato. Lara riaccende il cellulare. Invio: da telefono cellulare a telefono cellulare. Allaltro capo: quartiere Bolognina. Uno, due, tre squilli. S? Lara? Allora te lhanno restituito. S, certo. Lamica di Andrea. Tutto a posto: devo solo ricaricarlo, sono quasi a zero. Devo averlo lasciato acceso. Ci vediamo ai Commercianti? Ti presento qualcuno. Quello delle camicie in frigo? Come fai a saperlo?

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Ho tirato a indovinare. Sono l tra mezzora. Giusto il tempo di mandare un Sms ad Andrea, e sul display del telefonino una manina mi fa ciao ciao: fine della batteria. Lo attacco al caricatore e prendo il casco. LAlbergano lho chiamato mezzora fa.Ho menato il can per laia, tanto per aggiungere un paio di giorni di lavoro, promettendogli entro quarantotto ore di rintracciare la localit con tutta probabilit lusitana, ma ho bisogno di fare unulteriore verifica nella quale ipotizzo possa essere domiciliato il giovane rampollo. Il lavoro sistemato, Lara la vedo tra poco: posso anche stare senza telefonino per un altro pomeriggio. Caff dei Commercianti, strada Maggiore, ore 13.10. Il suo amico ha un fisico nervoso, robusto. Grandi braccia, soprattutto: la canotta nera le mette bene in evidenza. Tu sei linvestigatore? mi apostrofa senza convenevoli. Quello. Tu devi essere lhacker, rispondo. A volte. Oggi probabilmente no. Perch non oggi? A volte sono un cracker. Oggi, probabilmente. Per te un problema? Guardo Lara perplesso. Lara mi sorride, mi regala una carezza e fa segno al banco. Due minuti dopo, quando arriva un aperitivo leggero ma gustoso, Lara mi sta istruendo sulletica del cyberspazio. Un hacker in genere non va oltre quello che mi hai visto fare ieri sera. Per la verit c una discussione in Rete, ma a noi sembrano pi che altro chiacchiere da chat: comunque c chi dice che un hacker deve porsi dei limiti etici, e chi nega il concetto stesso di limite. Resta che quelli che televisioni e giornali chiamano hacker, i pirati, rappresentati come i cattivi del Web, sono quelli che crackano siti e programmi. Cracker, appunto. Prendo un paio di olivette taggiasche dalla ciotola per accompagnare questa specie di americano rosso corretto leggero e fruttato. Insomma, dico per vedere se ho capito, una specie di distinzione tra buoni e cattivi. Che alcuni accettano, e altri negano in quanto tale. E noi da che parte stiamo? Non ci sono n buoni n cattivi, per come la vedo io. E non solo nel Web. In genere, voglio dire, risponde secco Ferodo. In genere? chiedo. Oggi non un giorno come gli altri. Oggi i cattivi ci sono, e noi siamo quelli che gli dnno la caccia. Allora siamo i buoni? No. Siamo cattivi anche noi. Quanto loro, come loro. Pi di loro, se serve. Il bar quasi vuoto, si pu chiacchierare in tranquillit. Ferodo mi chiede un breve riassunto degli eventi. Gli faccio un quadro sommario: capisco che Lara gli ha gi raccontato, vuole solo riepilogare. Faccio abbastanza in fretta. Quando ho finito, Ferodo solleva lo sguardo gli occhiali scuri, pi che altro al soffitto, in meditazione. Lara mi guarda, insolitamente silenziosa. C qualcosa che turba la sua espressione: la situazione in s, Ferodo, la presenza mia e sua contemporaneamente, forse. Poi arriva Andrea. Saluta, ordina da bere al banco, viene a sedersi. Ferodo lo guarda: lo studia. lui?, chiede a Lara. Lara annuisce. Io chi?, chiede Andrea. Lo sbirro, risponde Ferodo. Per servirti, rimanda Andrea. Non mi faccio servire, rilancia Ferodo. E non servo nessuno, rimarca. Bene, raccoglie Andrea, ora che lo hai messo in chiaro? Ci si pu connettere, dice Ferodo. Vale a dire?, chiede Andrea. Vale a dire che se dobbiamo lavorare insieme sar il caso di creare collegamenti, ripartire le informazioni e dividerci i compiti. Andrea abbassa la testa. Lascia che per un attimo un sorriso arrischi un capolino sul suo volto: ha capito. Ferodo lo ha sfidato, lo ha studiato e ha emesso il suo verdetto. Anche Andrea ha studiato Ferodo, mentre battibeccavano. lontano il computer che avete usato ieri? chiede Ferodo. No, rispondo, qui vicino. Vuoi usare quello? Ferodo annuisce.

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Se la potenza adeguata, al motore ci penso io, dice indicando una borsa nera appoggiata sul pavimento. Certe cose meglio farle da una postazione neutra, aggiunge. E comunque non da casa mia. Non in questo caso. Ci avviamo. Fuori del bar, Ferodo lascia sfilare Andrea e mi affianca. Fai attenzione a Lara, mi dice. Non capisco. Perch me lo dici?, rispondo. Perch le voglio bene: trattala come merita e vedi di non farla soffrire, intesi? Intesi, gli rispondo mentre Lara infila il suo braccio sotto il mio e mi trascina avanti: scusa, ma questo vecchietto propriet privata, dice sorridente. Che bello, il suo sorriso! Borgo Mezzo, frazione di Villanova (Bologna), ore 12.30. La domenica del villaggio: passeggio mattutino, caff o bianco nel bar della piazza, partita a biliardo o a carte, giornale. La Rachele non sbriga le faccende, di domenica: festa anche per lei. Festa per modo di dire, perch la sera c il lavoro in trattoria, come pure la sera del sabato. Infatti dalla cucina della sera precedente che la Rachele compone il cestino per don Ricrea e il signor Augusto.Ch don Ricrea una persona semplice, alla buona, che non si lamenta certo di un cestino di avanzi. Gli avanzi di oggi poi sono una mezza dozzina di matassine di tagliatelle alluovo tirate al matterello e un pentolino di rag come lo fa la Rachele, col gambuccio nel soffritto e il pezzo di carne magra macinata due volte. Don Ricrea si lamenter che lui gli animali non ce li vuole, a pranzo, che sono figli di Dio anche loro, ma il signor Augusto ospite, e allospite di domenica non si pu mica dare la pasta al burro. Stasera poi la Rachele li mette via, prima che finiscano, un po dei suoi tortellini, che quelli sono buoni in brodo, e il brodo lo si fa la mattina durante le faccende con gli ossi avanzati del fine settimana. Ma com questa cosa che non mangi la carne? chiede il Togliatti. Non che proprio non la mangio, ma se posso ne faccio a meno. Diciamo che la mangio solo quando non riesco a evitare che la Rachele me la porti, perch buttare via del cibo mi sembra un peccato di superbia.Certo che se ci fosse un poveretto qui vicino, la darei a lui. Ma che sei vegetariano mica me lo avevi detto. Scolta, Ruggero, non che io e te ci siamo mai visti molto, no? Poi non vegetarianesimo, una specie di voto, ecco. Sono un uomo del Signore, possibile che debba ricordartelo cos spesso? Oh, non che quando ti ho conosciuto mi sia venuto subito in mente che eri un prete. Forse non te lo ricordi Lo ricordo, lo ricordo Me lo ricordo molto bene quando ci siamo conosciuti. un po anche per quello che ho fatto il voto Per aver conosciuto me? chiede incredulo il Togliatti. No, non te. Per tutto il resto. Se anche gli animali sono creature del Signore, forse gli animali che non ho ucciso per la mia gola possono pareggiare quello che lo sai bene, tu. corso troppo sangue successo quello che doveva succedere, e bona l. Non si poteva stare nel mezzo, e ognuno ha fatto la sua parte: non ti starai mica pentendo della tua? No che non mi pento: per non c da esserne fieri. Forse non ci si poteva comportare da cristiani. O forse era il momento di impugnare il bastone e rovesciare i tavoli dei mercanti dal Tempio.Per sono un prete cristiano, e quello che ho fatto non lo so se da cristiani. Ci sar modo di renderne conto, alla fine. Anche per te, Ruggero Un bel niente, io! Non devo dar conto a nessuno, perch non c nessuno cui rendere conto. Quanto a quei morti, poche storie: servivano morti! Anche il povero Attilio, serviva morto? Il Togliatti si siede quasi di schianto sulla sedia dalla quale si era sollevato allimpiedi mentre la voce si alzava. Quellalzata gli costata cara: la spalla ha ripreso a dolergli. Una fitta cattiva. Il Togliatti guarda lorologio: non ora, bisogna tenerselo, il dolore alla spalla. Come tutto il resto: tenerselo dentro. Come la storia del povero Cioccolata.Ma cosa centra adesso il Cioccolata, dice il Togliatti, che proprio non capisce dove vuole arrivare don Ricrea. Centra, centra: ti sembra giusto che dopo tanto tempo No che non gli sembra giusto, al Togliatti, no

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che non mi sembra giusto, e allora? E allora ben quello, dice don Ricrea, che certe cose non finiscono solo perch nella morsa del nostro orgoglio lo decidiamo noi, e quello che successo al povero Attilio l a ricordarcelo: ecco perch ho bisogno di chiedere scusa al Signore ogni giorno, dopo tanto tempo. Il Togliatti sospira pesantemente, don Ricrea abbassa la voce: il tempo passa per noi, Ruggero, non per il Signore.Lui vede tutto, vede il porto, la barca, la rotta e laltro porto. Siamo noi che non vediamo oltre la linea dellorizzonte. Il Togliatti stringe i denti: il momento pi intenso, poi il dolore si affievolisce e diventa sopportabile. Domani bisogner fare un salto in farmacia, in San Vitale: quella di Villanova meglio evitarla. Non doveva morire, il Cioccolata, mormora serrando i denti, quasi digrignando. Non doveva morire, e non doveva morire cos glielo hai detto questo, al tuo dio? In quel momento la Rachele entra col suo cesto del pranzo domenicale e interrompe una disputa che si sta facendo pericolosamente teologica. Ma che brutte facce, stamattina. Cos questaria scura nel giorno del Signore? Bologna, via Santo Stefano, ore 15. C qualcosa che non mi chiaro, dice Ferodo con in mano la lista tracciata da Andrea la sera prima. Questa storia dellassicuratore morto non mi convince: com che la notizia arrivata ai giornali, visto che non lavevate data voi della questura? C stata una fuga di notizie, dice Andrea, probabilmente attraverso uno stronzo che passa il tempo a rovistare nei cassonetti. Come la voce sia arrivata a lui, non lo so. Ah, ecco, commenta Ferodo. Ecco cosa? chiede Andrea stizzito. Tu non hai passato la notizia. Andrea lo guarda interrogativo. Ferodo risponde allo sguardo. Tu: non la questura. Andrea non risponde. E questo stronzo? Che mi dici? Che ha dei rapporti con unagenzia di stampa specializzata nel lavoro sporco. Nella quale lavorano alcuni figuri poco raccomandabili. Gli avete messo il telefono sotto controllo? Andrea lo guarda stranito.Stai scherzando? Il telefono sotto controllo? No, dice Ferodo, non sto scherzando., forse stai scherzando tu. Comunque provvediamo subito, se mi procuri il suo telefono. Vale a dire, chiede Andrea? Vale a dire che posso entrare nel computer centrale della Telecom e stampare il tabulato del suo telefono di casa, senza problemi, conclude Ferodo. Lara sorride. Io guardo Lara. Andrea guarda Ferodo. Ma non, abbozzo io.Fallo, taglia corto Andrea. Ricevuto, risponde Ferodo. Adesso, se permettete, faccio un po di spazio, dice accendendo il computer ed estraendo un drive e una scatola di compact. Cosa fai esattamente?, chiedo. Te lho detto: spazio. Chiudo i programmi superflui, comprimo ci che non mi serve, convoglio la memoria disponibile nel navigatore e aggiungo un po di additivo nel motore. Ah, dimenticavo: Lara, mi metti su questo?, dice porgendole un Cd. Lara lo prende, smette di sorridere e chiede: proprio questo? Questo, risponde secco Ferodo, quando faccio queste cose ascolto solo questo. In loop, se non ti dispiace. Tastiere elettriche cool, leggera svisata di chitarra, ritmo rallentato, voce in leggero falsetto: proprio quello che non ti aspetti da un dark punk in procinto di violare alcune leggi sulla segretezza delle comunicazioni private. Il disco preferito di Gerry, dice Lara sottovoce: per questo che aveva scelto come nickname Lester. Ferodo ha gi cominciato a battere sulla tastiera, veloce come un dattilografo e muto come un posacenere. What a beautiful world this will be what a gloriaus time to be free Ore 15.30.

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Il sito della Societ assicuratrice Tassone non contiene niente di interessante. Sin troppo pulito, dice Ferodo: chiaro che ci stanno attenti. Quindi?, chiedo. Quindi probabile che partendo da qui Lester sia arrivato dove non doveva arrivare. E quindi vediamo cosa c in questa Easy Travel. Un quarto dora dopo, senza smettere di battere sulla tastiera, Ferodo chiede a Lara quanto ci ha messo per capire che era blindato. Cinque, forse dieci minuti, dice Lara. Hai usato la scatolina magica? S, quella con gli algoritmi. E da cosa lo hai capito che era blindata? Dalle sequenze delle prime due cifre che non rispondevano agli algoritmi, risponde Lara. Brava, rossa, complimenti. Hai ancora le mani doro. Le mani forse, il pi non me lo ricordo. Gi, commenta Ferodo, non hai coltivato il talento. Riprende a picchiettare sulla tastiera. Lara? Yes, darlin? Perch ti chiama rossa? Perch lo sono, amore. Rossa? Rossa. Rossa e riccia naturale. Con gli occhi verdi e le lentiggini intonate. E perch Perch rossa, con gli occhi verdi leggermente strabici fa tanto lidentikit di una pixie. Una cosa? Una pixie: un folletto irlandese. I pixie portano male, diceva Lester scherzando. Invece aveva ragione: quindi niente pi capelli ricci, niente pi rosso, niente pi pixie. I pixie non portano male, dice la voce di Andrea, non portano n bene n male. Dici davvero? sussurra Lara. Dico. Posso sbagliarmi su molte cose, ma non sullIrlanda, conferma Andrea. Preso!, esclama Ferodo. Preso cosa? La prima cifra della password: il resto questione di poco, entro una mezzora ci siamo dentro. Chi si mette alla caffettiera? Io, ovvio. C ancora il barattolo di arabica di ieri sera. Mentre i numeri girano vorticosamente nel contatore collegato al drive, Ferodo prende il foglietto col numero di telefono scritto da Andrea. Fai subito?, chiede Lara. Certo, cosa vuoi che sia il sito della Telecom? Neanche a dirlo: una delle famose backdoor di Ferodo l dentro. Pausa caff. Il contanumeri ha trovato le prime tre cifre, Ferodo ha stampato un tabulato di utenze telefoniche e beve due tazze di caff in una. Giani Guido: corrisponde? Corrisponde, fa Andrea. Ferodo studia il tabulato. Beve il caff senza staccare gli occhi dal foglio. Se me lo passi ti rintraccio i recapiti di quei numeri, propone Andrea. No, ci metteresti troppo. Li faccio sputare fuori alla Telecom. Per Per? Per secondo me non caviamo nulla, dice Ferodo. Guarda qui, proprio in questi giorni.Vedi questi codici? Sono schede telefoniche. Riceve chiamate dalle cabine pubbliche.Poco ma sicuro che sono le pi interessanti. Quindi niente? Calma. Ho detto che non caviamo fuori nulla dai numeri telefonici. Con le schede un altro discorso. pi lunga, ma si pu fare. Pochi lo sanno, ma le chiamate delle schede finiscono in un computer centrale.Quel computer pu dirci quali altri numeri sono stati chiamati da quella scheda. Ce li facciamo dire, poi incrociamo le informazioni e vediamo. No, scuote la testa Andrea, non funziona cos. Ci avevamo pensato anche noi tempo fa per unaltra storia, ma la Telecom ci ha pi o meno mandato a dire che per la fantascienza si stanno attrezzando, ma che un computer centrale che governa le chiamate ancora non esiste. la Telecom, mica Echelon. E voi ci avete creduto? dice Ferodo. Cos, fate a gara con i carabinieri per entrare nelle barzellette? Andrea lo guarda, senza parlare. Ehi, non occorre che ti scaldi, risponde Ferodo, perch ancora non lo conosce: i problemi con Andrea cominciano proprio quando non si scalda. Ti ho solo fatto presente che vi hanno preso per il culo. Ragionaci su: se non ci fosse un computer a gestire le telefonate, come farebbe la Telecom a scaricare i costi delle chiamate dalla scheda? E se il computer non controllasse tutto il territorio, come potrebbe

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gestire una scheda che si sposta da citt a citt? Quindi il computer esiste, solo che cercano di non farvelo sapere, amico mio. In quel computer ci sono gi stato, e ho conservato le chiavi daccesso al server centrale. Tu pazienta unaltra mezzora, e ti faccio sapere. Eccoci qui.Una sbarba tirata a lucido, un investigatore da quattro soldi, un poliziotto, e un hacker che ci spiega sorridente che il Grande fratello esiste per davvero.Mica la Cia o lFbi, no: la Telecom. Ore 16.40. Ferodo ci fa un bilancio del pomeriggio. Primo, il sito della Easy Travel stato finalmente violato. C una notizia: ricevuto il versamento della Tassone, hanno subito inviato la stessa cifra alla sede centrale di Londra, la Meeting Centre: con i movimenti bancari on line si pu lavorare in tempo reale, anche di sabato notte. Ferodo ha messo al lavoro il decodificatore per crackare il sito londinese e vedere che succede. Intanto ha dato unocchiata all Easy Travel: societ dinamica, interessante. Gestisce appartamenti e posti di lavoro in Inghilterra e Spagna, prevalentemente. Anche nel Sud della Francia, dalle parti di Marsiglia. Allora? Allora niente: questo il punto. Hanno blindato il niente, a quanto pare. Comunque, visto che hanno una sede a Marsiglia, ho mandato une-mail a Jean-Claude.Magari non rientra subito a casa, ma se la conosce mi far sapere. Secondo, le schede telefoniche a pagamento.Niente di buono. Non risultano altre telefonate fatte da questa scheda, a parte una, partita da una cabina telefonica di Roma il 4 settembre alle 07.03: sono due giorni che la scheda sta zitta. E questaltra: partita da Roma, e mai pi utilizzata. Brutto segno. Stanno in campana? chiede Lara, lunica che ha gi capito. Probabile. Fanno una sola chiamata e bruciano la scheda, ci giurerei. Sanno come funziona il sistema. Andrea annuisce. Ha cerchiato con una matita due numeri identici, di Roma. Confronta il tabulato con la tabella recapiti: lo stesso numero chiama Guidi da Roma poco dopo una chiamata effettuata con la scheda telefonica. Il telefono di partenza in un bar: luogo notoriamente poco frequentato Indica i numeri a Ferodo, Ferodo annuisce. A questo ci penso io, dice Andrea: chiamo un collega fidato gi nella capitale e gli chiedo di fare un controllo. Poi poi Andrea riprende il foglio, lo ripercorre dallinizio alla fine per due volte. C qualcosa, dice. Cosa? LAbc-Time: non c. Cosa vuol dire che non c? Lagenzia da cui Guidi riceve le soffiate: qui non c alcun altro numero di Roma se non una scheda telefonica e un bar. Perch dalla sede dellagenzia non gli telefona nessuno?, chiede Andrea. Gi, perch? Perch non serve, rispondo. Giusto, dice Andrea, non ne hanno bisogno. Come, non ne hanno bisogno?, dice Lara. cos, certo, conferma Ferodo. Le telefonate dellAbc-Time sono queste: la scheda telefonica e il bar Trieste. Le date coincidono: alla vigilia della pubblicazione delle notizie. Perch lo chiamano da un bar? chiede Lara. Domanda sbagliata, risponde Ferodo. La domanda giusta : perch lo chiamano da Roma? Nel silenzio, il tictictic del contanumeri che cerca la password londinese. Insomma, se la notizia parte da Bologna, vuol dire che qualcuno da Bologna chiama la Abc-Time, che poi a sua volta chiama il Giani: niente da obiettare, vero? conclude Ferodo. Andrea annuisce.Ha la faccia dei momenti brutti. Posso concludere io?, chiede. Fai pure, concede Ferodo. La notizia parte da Bologna, chiaro. Quindi c qualcuno che sa della morte di Egisto Tassone e chiama Roma perch si metta in moto la baracca. Pausa. E chi sa della morte di Egisto Tassone, a parte te, infierisce impietoso il dark punk? In teoria, a parte me Gi, conclude Ferodo: la questura di Bologna. Se la notizia l, chi la trova e la manda a Roma l dentro: in questura. Andrea ci guarda: non ha laria stupita. Un uragano sotto la sottile increspatura delle onde, ma senza stupore.Ci era gi arrivato da solo.

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Tictictictictic Bar Pierino, ore 19.30. Ferodo ancora al lavoro.Voi andate, io qui ci passo la notte, ha detto. Questo sito lo rivolto come un calzino. Tieni il cellulare acceso, ha detto a Lara. Lara lo ha abbracciato a lungo, poi lo ha baciato. A lungo. Sulla bocca. Non mi piaciuto. Diego ci ha raggiunto davanti al Pierino per laperitivo. Ha il taccuino aperto, prende appunti. Andrea gli sta dicendo qualcosa: parlano di Tassone, dellagenzia di viaggi, della centrale londinese. Ha la faccia incuriosita, Diego, segno che qualcosa di quello che Andrea dice non gli del tutto estraneo. Eravate molto amici? Con Lester e Ferodo, dici? S. Eravamo molto s, molto amici. No, non proprio. Hai presente quel video degli Skunk Anansie, quello della ragazza e dei due amici? Non guardo la televisione, Lara. Be, c una ragazza col suo moroso, o una cosa cos, e c con loro un altro ragazzo. Stanno molto bene insieme. Per si guardano tutti e tre in modo strano. A un certo punto i due cominciano a fare lamore, e il terzo fa per andare.Lei o loro due, non ricordo bene, ma fai conto che lei lo chiama, e lui comincia a fare lamore con loro. Per lei si accorge che sono i due ragazzi, a poco a poco, a stare insieme: fanno lamore tra loro. Poi si addormentano, lei si alza, li guarda e va via. Non arrabbiata, per va via: non quello il suo posto, quindi se ne va. Capisci? Credo di s. Credo di aver fatto la domanda sbagliata alla persona sbagliata. Ecco: tra noi non c stato bisogno che io andassi via. Non era cos importante, dal punto di vista affettivo, Lester. Era importantissimo per tante altre cose, ma non da quel punto di vista: per andata proprio cos. Eravamo un bel gruppo, noi tre.Belli come quella canzone degli Skunk Anansie. Una volante della polizia frena davanti al bar. Repentino movimento di un paio di avventori. Una ragazza bionda esce dallo sportello destro. Chiara saluta il conducente e si pianta davanti ad Andrea. Allora, hai intenzione di continuare a fare il cavaliere della valle solitaria o pensi di poterti dedicare un po anche a me? Guarda che non sei lunico maschietto desiderabile in tutta Bologna: basta che me lo fai sapere e comincio a dare uno sguardo intorno. Mi sa che proprio qui intorno non ti conviene, dice Lara prendendo liniziativa. Di questi due uno ha altri gusti, e questaltro propriet privata. Ricevuto forte e chiaro, dice ridendo Chiara, allora sono costretta a rivalermi su di te, visto che non ho scelta, aggiunge abbracciando Andrea. Le due signore fanno conoscenza, e dopo un paio di minuti sembrano gi vecchie amiche. Diego propone una pizza, Lara rilancia con una paella che qui vicino fanno piuttosto bene. Daccordo, acconsente Andrea, purch non si parli di lavoro. Accidenti, fa Chiara, ma se a voi uomini vi togliamo il lavoro e il campionato non ancora iniziato, di cosa parlate? Be, non che dobbiamo sempre parlare, risponde Diego, a volte ascoltiamo anche. Ore 20.30. A proposito, grazie ancora per il cellulare. Figurati: piuttosto, com che ti era finito nella spazzatura? Sai come sono questi maschietti, interviene Lara a spezzare il momento di imbarazzo. Sono capaci di creare disordine persino nelle proprie tasche. Andiamoci piano, risponde piccato Diego. Non siamo mica tutti normorientati, qui dentro.

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Normoch? esclama Chiara stupita. Nor-mo-ri-en-ta-ti, scandisce Diego. Non confondiamo la biologia con lorientamento sessuale. Guarda che largomento della discussione il disordine, dice Andrea, non lorientamento sessuale. E se vivi ancora come ricordo io S, s, vi conosco voialtri: si parte dal preteso disordine domiciliare e si finisce col confonderlo col disordine sessuale. E allora? dice Lara. Coshai contro il disordine sessuale? Perch, tu, domanda Chiara con un leggero rossore, stai anche dalla sua parte? Sto dalla parte del vento, risponde Lara, quando mi va, soffio in tutte le direzioni. Come i pixie, ribadisce Andrea. Gi, come i pixie, sottolinea Lara. Uh-uhu-uhuhu: Where is my mind? canticchia. Anzi, no. Non sono una pixie, ribadisce facendo finta di imbronciarsi. E tu coshai da appendere quel muso? mi fa. Gi: cosho da appendere il muso? Colpa mia se non mi diverto sentendo Lara scherzare su se stessa? O sar che non mi diverto proprio perch Lara non scherza affatto? Insomma, se dovete parlare di sesso tanto vale parlare di lavoro, insorge Chiara, inconsapevole dellinvolontario doppio senso che fa scoppiare a ridere Lara. Di, cosa state complottando? No, perch tu ti imbarazzi per davvero? Non stai scherzando, infierisce Lara. Stai diventando rossa. Be, io ho la mia educazione, e preferisco fare piuttosto che raccontare. Insomma, sono fatta cos: poi a stare con Andrea non che si impari tutta questa facilit a comunicare, vero? Paella per cinque!, annuncia il cameriere scoprendo il capiente vassoio in alluminio. Un tripudio di colori: il giallo del riso, il rosso dei gamberi e dei peperoni, il verde dei piselli, il rosa del pollo. Niente salsiccia per me, avverte Lara. Perch, chiede Chiara, sei ebrea? No, non mangio carne rossa. E soprattutto non mangio il maiale. Perch proprio il maiale? Primo, risponde Lara con la forchetta a mezzaria piena di riso e piselli, perch le porcilaie hanno un effetto devastante sullecosistema, e alla lunga la distruzione della biosfera la paghiamo tutti.Quindi se non cominciamo a limitare la produzione di carne rossa, e soprattutto delle porcilaie, ci ritroviamo nei guai. S, daccordo, interviene Diego che ha appena addentato la salsiccia che Lara gli ha passato nel piatto, ma se modificassimo il modo di produzione della carne di maiale dopo tutto il maiale non vive nelle porcilaie, in natura: un allevamento pi rispettoso del maiale stesso inquinerebbe meno e salvaguarderebbe la diversit biologica dei maiali tipici. No, non vero: se i maiali fossero allevati con pi rispetto della natura ce ne sarebbero comunque di meno, e mentre Diego finisce di masticare per rispondere, Lara si serve di unabbondante forchettata. S, certo: e quindi? E quindi, continua Lara a bocca semipiena, bisognerebbe comunque consumarne meno: be, io ho gi cominciato. Grazie, allora, dice Diego, per avermi lasciato la tua salsiccia. Non c di che A proposito, tu quei peperoni li lasci? S, dice Chiara, mi restano su tutta la notte: vuoi tu? Lara non si fa pregare, e continua.Secondo, la carne rossa rende aggressivi. Attimo di silenzio: abbiamo tutti qualcosa in bocca. Terzo?, chiede Chiara. Terzo, con i maiali io ci lavoro, quindi nel tempo libero li evito. Chiara guarda perplessa: evidente che non ha capito. S, ma se il maiale metaforico fosse pi rispettoso della biodiversit femminile e dellecosistema sessuale, diminuirebbe tanto quanto quello letterale, insinua sardonico Diego. Be, che male ci sarebbe?, chiede Lara divertita dallo sguardo perso di Chiara. Che diminuirebbe la domanda, e di conseguenza la rendita sullofferta calerebbe, conclude Diego spazzolando il fondo del piatto. No, bello: la rendita complessiva calerebbe, ma aumenterebbe il valore delle singole prestazioni, risponde saputa Lara. Il che farebbe crescere la concorrenza: Struggle of life, bambina. Fottiti, stronzetto!, dice Lara alzandosi in piedi in tutta la sua bellezza, col top aderente come un sottile strato di vernice scura che sormonta il lunghissimo compasso evidenziato dalla mini di pelle e dagli stivali: ti sembro una che teme laumento della concorrenza? Io, continua guardando Chiara che davvero non riesce a capire loggetto della discussione, sono una nicchia di mercato: una nicchia di qualit, roba di prima classe. E senza soluzione di continuit, con un rapido semigiro me la ritrovo sulle ginocchia a baciarmi. C qualcosa di strano in questo bacio. La guardo. Mi guarda felice come una bambina. Lultimo gamberetto, baby. Lho conservato per te. Spero non ti dispiaccia se te lho anche sgusciato, dice togliendosi dalla bocca linvolucro della coda.

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Bacio al gambero: a me Gabriele dAnnunzio mi fa un baffo!, esclamo facendomi andare il gamberetto di traverso. Lara beve un sorso di Salice Salentino, e impudicamente me lo mesce da bocca a bocca per farmi andar gi il crostaceo. Diego piegato in due dalle risate, Chiara comincia a innervosirsi, insomma, qualcuno vuole spiegarmi? Andrea si alza e fa segno mostrando il telefonino. Invio: da telefono cellulare a telefono cellulare. Allaltro capo: Roma. Dimme, Andre. Scusa se nun tho chiamato prima, stavo coi pupi ai laghetti, cavevo poco campo. Nessun problema, Gigi. Dovresti farmi un controllo a pettine della clientela di un certo bar Trieste. Quello dellesse-emme-esse? Quello. Che tipo de servaggina stai a caccia? Nulla di definito. Possibile che sia materiale politico, estrema destra per capirci, ma in realt non sono certo di niente. Fammi sapere se noti qualche faccia interessante, di qualunque tipo. Va bene. Ce faccio quarche passata, chiedo n favore ai colleghi de volanti de zona, vedo se ho quarche nformazione da mannarte. Te richiamo io. Grazie, Gigi. A buon rendere. Andrea chiude. Gigi chiude. Luomo con gli occhiali scuri chiude. Si toglie lauricolare dallorecchio. Guarda laltro uomo che giocherella con gli occhiali scuri sul tavolo. Prende il telefonino e scrive un Sms. Invio. Messaggio inviato. Sms in arrivo: il messaggio inviato stato ricevuto alle ore 21.35. Andrea torna al tavolo. Gi finito il rosato, chiede? Ne ordiniamo unaltra, propone Lara? Certo che s, rispondo. Mentre indico la bottiglia vuota al cameriere, Chiara dice qualcosa allorecchio di Lara.Be, ci mancherebbe, risponde Lara. Ci mancherebbe cosa, chiede Andrea? Le signore vanno in bagno a incipriarsi il naso, risponde Lara. Insieme? Certo che s, dice Chiara, sempre leggermente arrossata: le signore in bagno non vanno mai da sole.

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8. Il Corsaro nero piange!

Ore 21.45. Invio: cellulare clonato con scheda internazionale. Destinatario: localit non determinabile. alfaProblemi? lambdaProbabile. Sta facendo controllare un bar a Roma, bar Trieste: ti dice niente? alfaQualcosa. Credi sappia di Zeta? lambdaNon facile capire con precisione cosa sa. Avverti Zeta. Bicchiere di sherry brandy. Sorseggiare lentamente. Riflettere. Avvertire Zeta. No: Beta. Casalecchio sul Reno (Bologna), via Canale, ore 23.25. Coshai? Ho caldo. Troppo moto? Anche. Dopotutto estate. Certo, baby. Poi, oltre al caldo, coshai? La guardo nel verde degli occhi: a questora chiarissimo, quasi trasparente. Forse davvero un folletto irlandese.Sembra ci sia il mare, in quegli occhi. Non facile spiegartelo, Lara. che ti conosco appena, e in certi momenti non riesco a capirti. Certi momenti quali? Ad esempio stasera. Quando scherzi sul tuo sul lavoro che fai. Non non mi viene naturale accettarlo, non capisco come tu faccia a parlarne cos. Cio, no, non che non lo capisca, ma qualcosa continua a non andarmi gi. Non riesco a vedere le cose dal tuo punto di vista. Lara si alza senza coprirsi. Dove va? Cosa fai? Vai via? Si gira. Mi guarda stupita. Mi abbraccia, mi bacia a fior di labbra e sussurra. Ehi, bimbo, coshai? Sono a casa mia, perch dovrei andarmene? Volevo solo prepararti un drink da bere mentre parliamo. Ho voglia di piangere. Non possibile: non posso sentirmi cos ora, adesso. Scusami, scusami tanto. Lo so che non normale, ma ho sempre paura che tu stia per andartene per non tornare pi. Sono fatto cos, non so che farci. per la tua amica morta? S. Anche. Per quello che cera intorno, e che ora non c pi. A volte mi sembra che tutta la mia vita debba fuggire via. Tu di troppa importanza alla sofferenza, cucciolo. Non riesci a fartela scorrere via dalla pelle. Tu ci riesci? A volte. Non c bisogno di avere la tua et per capire che la vita fa schifo: ma non le permetto di rovinare la mia, di vita.

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Dici che me lo puoi insegnare come si fa, a non farsi rovinare la vita? Fottiti, stronzetto: quello che sto cercando di fare da quando ti ho incontrato. Ma a quanto pare non te ne sei ancora accorto, dice sorridente. Si alza e si avvia al bar. Tequila sunrise?, chiede. Ma non aspetta la risposta: sta gi versando la granatina sui cubetti di ghiaccio. Localit non determinabili, ore 23.15. Invio: da cellulare clonato con scheda internazionale a cellulare clonato con scheda internazionale. Drn drn Pausa (nessuna risposta). Drn drn Pausa (nessuna risposta). Drn drn Pausa (nessuna risposta). Invio: da cellulare clonato con scheda estera a telefono fisso. Allaltro capo: tavolo in mogano anticato. Telefono nero a disco. Drn drn Pausa (nessuna risposta). Drn drn Pausa (nessuna risposta). Dieci minuti dopo. Invio: da cabina telefonica pubblica a cellulare clonato con scheda estera. Drn drn Pausa (nessuna risposta). Drn drn Il ricevitore viene sollevato. Nessuna risposta vocale. alfaAlluomo sotto osservazione piace il caff al bar. betaE dove lo gradisce? alfaPensa che a Roma lo facciano buono. Al bar Trieste. (Pausa). betaC del passeggio, al bar Trieste. alfaDunque? betaCi penso io. Ci sentiamo domani in chat. Tutti. Invio: da telefono cellulare con scheda estera a telefono cellulare con scheda estera. Drn drn Pausa (nessuna risposta). Drn drn zetaCosa succede? betaPerch chiami dal mobile? zetaPerch notte fonda e la cabina non nei paraggi. (Pausa). betaNon trascurare le precauzioni. Soprattutto adesso. zetaNovit? betaMeglio se il cappuccino te lo fai in casa. Il Trieste non pi sicuro. (Pausa).

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zetaFonte? betaNon importante. Domani in chat. Tutti. zetaProprio tutti? betaTutti quelli che dico io. Tu connettiti. Luomo grassottello si versa da bere. Tutti quelli che dico io: vuol dire che Ti non ci sar. Beta sta prendendo un po troppe decisioni da solo: meglio lasciarlo fare: in questo gioco dirige lui. In questo gioco. Luomo grassottello aggiunge due cubetti di ghiaccio e sorseggia. ora di dare inizio allaltro gioco. ora di chiamare Yves. 7 settembre, Bologna. Abitazione di Andrea Vannini, ore 3.30. Andrea fuma appoggiato alla balaustra. Il fumo sale bianchiccio, scomparendo in pochi istanti nel buio della notte. Il nero del cielo invade lapertura dello sguardo, occupa ogni residuo ritaglio di spazio, satura lalto e il basso, indistinguibile dal blu notturno del mare. Chiacchiera. Chiara al suo fianco, distante. Al suo fianco, distante. Non ascolta, ascolta distrattamente, non si sa. Andrea parla. Le sue parole si spengono sulla tolda del transatlantico, assorbite dalla notte: non le odi. Chiara si volta e va via, torna in camera. Vado a letto, dice. Andrea annuisce. Spegne la sigaretta e la segue. Chiara gi sparita, il corridoio interno si allunga a dismisura, ingloba i passeggeri della nave. Andrea entra in camera. Chiara non c. Naturale che sia cos. Andrea lo sa, Andrea sa perch Chiara non c. Per aveva detto che andava a dormire. Questo pensiero colpisce dentro, da qualche parte sotto lo sterno, pi allinterno, come un piccolo proiettile penetrato silenziosamente che subito esplode. Il buco si allarga, risucchia lo stomaco: fa male, sempre pi male. Andrea alla balaustra, il dolore insopportabile. Andrea piegato in due. Andrea trattiene le lacrime. Andrea in camera, mattino, Chiara si sveglia, esce dalle lenzuola. La nave quasi in porto, pare. Passami la maglietta per favore, chiede Chiara, la maglietta, quella sportiva. Non c la maglietta, non sulla sedia. Non c. Andrea in corridoio, vede due persone uscire da unaltra cabina. Andrea sa chi sono, chiss perch sono insieme. Lei Lara, lo sta guardando, stupita di vederlo. Andrea si gira, finge di leggere qualcosa appeso alla parete, finge di non vederla. Lara pensa di non essere stata vista, si allontana. Andrea la scorge con la coda dellocchio. Laltro lui. Meglio: lui laltro. Andrea entra nella sua cabina: la maglietta di Chiara sulla sedia. La nave attracca: i passeggeri devono scendere, presentarsi alla dogana e arruolarsi. La guerra gi scoppiata. La guerra. Quale guerra?, chiedono. La guerra, punto e basta. Andrea non vuole arruolarsi. Chiara non c pi, Andrea non la cerca. Andrea su una vecchia macchina anni Venti, vestito come un emigrante. Ti ho trovato un lavoro, gli dice lautista, vestito come un gangster alla Martin Scorsese. Ad Andrea va bene: lavorer finch dura la guerra, finch lavorer non lo cercheranno. Forse dovrebbe arruolarsi dalla parte giusta, pensa Andrea, ma non la vuole fare, la guerra. Chiara non c, Andrea non si chiede perch: lo sa perch non c. Il pianale della macchina si stacca, Andrea sprofonda nel vuoto. Andrea si sveglia. Gambe indolenzite, brividi gelati, buco allo stomaco. Il dolore sale dallo stomaco ai denti: non un sogno. La guerra, pensa Andrea, la guerra. Arriva la guerra: non un sogno. Cosa significa: arriva la guerra? Se verr la guerra marcondirondera se verr la guerra chi ci aiuter? Ci aiuta laviatore che non la vorr

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ci aiuta laviatore che la bomba non getter. La guerra, le bombe. Scoppiano le bombe quando c la guerra. Andrea beve acqua a garganella, a collo. I brividi non passano, il dolore non va via. Cosa diavolo vuol dire: la guerra? Quale guerra? Perch? Chi mi cerca, pensa Andrea? Chi mi vuole arruolare, perch devono nascondermi? Devo trovare un lavoro. Ce lho gi un lavoro, dice Andrea a se stesso, perch devo cambiarlo? Perch devo? Ci salver il buon Dio che non la vorr ci salver il buon Dio che la guerra Buon Dio gi scappato, dove non si sa buon Dio se n andato e chiss quando ritorner Il ritornello di De Andr continua a risuonare nelle orecchie. Cosa sta succedendo? I contorni dei mobili cominciano a tremolare, gli oggetti affievoliscono. Andrea solo: nel vuoto. Un grande vuoto bianco intorno. Un grande vuoto buio e doloroso dentro. Andrea ha paura: la prima volta. Ha paura. Andrea solo. Non ci sono amici stasera, non c la sua donna. Non c Barbara: ad Andrea manca, manca da sempre. Lunica amica che abbia mai avuto, lunica donna con cui sia mai riuscito a parlare. Lunica che labbia capito. Ci siamo persi di vista anni addietro, la morte stato solo il prolungamento di un grande vuoto che si era aperto da quando lui aveva scelto il silenzio: la sua arma difensiva, la sua nicchia. La sua barricata. Non era un sogno, dice Andrea. Chi che mi stava parlando? Cosa voleva dirmi? Chi c l fuori? Dove siete, amici miei? Dove siete stasera? Dove sei, Chiara? Perch non sei qui con me stasera? Dove sei? Doveri, stanotte? Cosa dovevo capire? Andrea, piegato in due dal dolore, con i denti che stridono, piange. Silenziosamente, senza testimoni, come in un vecchio romanzo. Guarda lass: il Corsaro nero piange Dove siete, amici miei? Nella notte illuminata dai neon del braccio, nel falso silenzio del russare, delle chiacchiere degli insonni, dei passi delle guardie, del cigolio delle brande, nella piet inane che avvolge le lacrime dei giovani reclusi e dei senza speranza, nel gemito dei rimpianti, dei rimorsi, degli inutili pentimenti. Nella sua cella di San Vittore. Cristiano apre gli occhi. Andrea, sussurra rigirandosi: Andrea. Vittorio Guerra lo studia, dalle fessure degli occhi socchiusi, fumando. Andrea, sussurra ancora riaddormentandosi. Andrea.

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Heaven

There was a guy an underwater guy who controlled the sea got killed by ten million pounds of sludge Domani Oggi non fa male non fa male non fa male. Oggi non fa male perch sono vivo vivo vivo. Sono vivo. Ecco perch posso mettere in moto. Perch sono vivo. Devo arrivare al Vespino infilare la chiave girare inserire la marcia spingere salire in corsa accelerare. Se metto in moto in corsa non mi fermo. Se mi fermo sono morto. Se non mi fermo sono vivo. Non devo smettere di correre devo mettere in moto in corsa. Il Vespino va pi veloce se parte in seconda. Se parto da fermo fanno il tiro al bersaglio. Eccolo. Infilo la chiave. Spingo dal manubrio. Forza forza forza. Non si mette in moto. Non parte. Non parte non parte non parte. Li sento arrivare. Sono morto. La marcia. Non ho ingranato la marcia. La seconda. Il Vespino si blocca: la seconda. Spingo. Spingo spingo spingo spingo. Mi scappa via dalle mani. Il braccio urla il muscolo fa trac. Non mollo il manubrio. Salto sul Vespino sbando sto per cadere raddrizzo d gas. Accelero. Terza. Quarta. Corre. Vola. Mi infilo contromano. Passo sul marciapiede tra macchine parcheggiate e muro svolto d altro gas. stata lei per forza. Stronza. Mi controllavano sapevano tutto di me. Sono contromano sul marciapiede. Il ponte della stazione. Il motore si sta spegnendo. Si spegne. No no perch perch perch perch non ho aperto la benzina idiota che sono mi chino rischio di cadere giro la chiavetta per fortuna c ancora spinta frizione seconda sono in cima al ponte lascio la frizione blocco ruggito del motore. Si riaccende. Mi butto gi e taglio contromano i viali. Li vedo in cima al ponte. Mi hanno ripreso mi vedono loro sono pi veloci. In citt non si pu andare pi veloci di cos non si pu non si pu. Finch vado a zigzag non possono usare la potenza del loro motore per riprendermi. Finch vado a zigzag non hanno un bersaglio da colpire. Muovermi. Devo dare gas muovermi a zigzag e pensare. Ora che non corro ho tempo di pensare. Come facevano a controllarmi? Cera scritto una cimice nel letto: era lei. La cimice. No, la cimice c davvero. Ma dove? A casa quando ci sono stato? Cos che non funziona? Il computer di Ferodo. Il computer di Ferodo non lo conoscono, quello che usavamo allinizio s. Che senso ha? Come fanno a non intercettare Ferodo? Taglio qui a destra. Curvone, forse non lo conoscono. Forse sbandano.

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Comunque finch sono nel curvone non mi vedono. Via Emilia. Pessima idea: larga, dritta. Vuota. Li vedo sbucare fuori. Mi butto contromano posso infilarmi in una laterale posso farlo. Ferodo. La chiave Ferodo: perch importante che loro non lo conoscano? Cosa vuol dire che non lo conoscono? Schivo una macchina contromano vedo una strada a senso unico in uscita entrer l sul marciapiede. Non mi viene nessuno incontro ho spazio prendo bene la curva. Troppo bene. La prendo lentamente. Troppo lentamente. Il motore si sta spegnendo. Tossisce. Un colpo, due. Si spento. Sono a piedi. Li vedo lontani. Seconda frizione spingo spingo rilascio la frizione spingo spingo spingo. Colpo di tosse del motore: non si accende. La riserva: non entra la benzina della riserva. Lascio il Vespino a terra ricomincio a correre. Non servir a molto. Arrivano. Sono morto. If man is 5 if man is 5 if man is 5 then the devil is 6 then the devil is 6 then the devil is 6 then the devil is 6 and if the devil is 6

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4. Tutte le cose convergono

Tutte le cose convergono in nero marciume.


GEORG TRAKL

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1. Cose che succedono

7 settembre 1998. Bologna, via Santo Stefano, ore 4.30. In my dreams I can hear the sound of thunder Ferodo si sveglia con un sobbalzo. Qualcosa fa male. La faccia. Il divano diventato duro. Troppo. Sono caduto dal divano, pensa Ferodo, sul pavimento. Le note di Donald Fagen risuonano ancora dalle casse. Il disco sta finendo. Notte intensa. il momento di mettere ordine al materiale. Quasi una risma di carta stampata a supporto del dischetto zippato, suddiviso per settori di ricerca. Tabulati telefonici. Fatture, bolle e documenti commerciali e finanziari. Tabulati bancari. Appunti: link, reti, contatti. Alcuni interessanti. Una serie di dati personali. Prima di andare via un ultimo controllo. Una box-mail crittata: c posta. 2M ha gi risposto. Mail postata alle 03.45: un vero amico ti cambia la vita. Specie se nottambulo. C un allegato. Provenienza: Bulletin Massilien de Rsistance et Contre-Information. Una rete informativa francese, area radicale: i referenti politici di J-C. Una scheda darchivio, a quanto pare.

Fascismo>[Neo]Fascismo+Italia>Florio+Morsatti>Meeting+ Centre.

Raffaele Florio e Maurizio Morsatti, secondo le loro stesse parole dichiaratamente fascisti, hanno fondato nel 1997 il movimento italiano Nuova posizione. I due erano fuggiti dallItalia dopo lattentato alla Stazione di Bologna (2 agosto 1980). Allepoca erano i capi dellorganizzazione di estrema destra Terza forza, unorganizzazione paramilitare fortemente sospettata di legami con le logge massoniche, oltre che con ambienti mafiosi palermitani. Dopo essere fuggiti in Libano, Florio e Morsatti ricompaiono a Londra allinizio degli anni Ottanta. Secondo rivelazioni pubblicate dal quotidiano The Guardian, i due terroristi neri sarebbero stati reclutati in Libano dai Servizi segreti inglesi del Military Intelligence 6 (mi6). Nella capitale britannica i due frequentano assiduamente gli ambienti dellestrema destra. A Londra i due fascisti italiani creano differenti societ daffari, tra le quali unagenzia di viaggio e di servizi piuttosto particolare, denominata Meeting Centre, che ha per compito indirizzare gli italiani in cerca di lavoro o alloggio. Il loro patrimonio immobiliare, gestito attraverso una galassia di strutture sparpagliate in tutta lEuropa, molto difficile da stimare.

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Ferodo stampa lallegato. La ricerca sui link la faranno gli altri: inutile che mi metta a lavorare su questa roba, non ne so abbastanza, conclude Ferodo. ora di andare a casa. Chiamo Lara pi tardi, pensa mentre aspetta che il Cd finisca per estrarlo. Non si interrompe un pezzo di Donald Fagen, diceva Lester. Mai. And well walk between the raindrops back to your door Localit non determinabili, ore 6. Invio: da telefono cellulare clonato con scheda estera a telefono cellulare clonato con scheda venezuelana. [Lintera conversazione si svolge in lingua francese]. zetaHai ricevuto le password? yvesS. Quando? zetaOggi, a partire dalle 13, ogni due ore. Non so lora esatta. yvesFuso orario italiano? zetaBe, s Perch, tu dove stai, adesso? yvesUn po qua, un po l.Tu non preoccuparti, e soprattutto non interessarti. zetaNon voglio sapere in quale casa stai. Piuttosto, che mi dici del Brabante? yvesMonitorato di recente. Tutto bene. La persona affidabile, e soprattutto fedele. zetaFedele a te yvesFedele a noi, spero intendessi dire. Alla causa comune. zetaCerto. Che ne pensi del ritorno di Ti? yvesIo lavevo caldeggiato da tempo. Dei vecchi amici mi fido pi che dei nuovi alleati. (Silenzio). yvesTu no? zetaNon lo so. Io non mi fido di nessuno. Troppi hanno giocato sporco nellultimo ventennio. yvesE tu come giocavi, vecchio mio? O forse hai imparato a portare i guanti? zetaIo ho sempre portato i guanti. Aiutano a non lasciar impronte. yvesEcco, appunto. A proposito di fiducia: che mi dici di Beta? zetaTroppo sicuro di s. Crede di avere il mazzo in mano. Non sa dei tuoi contatti belgi. yvesMeglio cos. Lascia pure che sia lui a distribuire le carte. Vuol dire che limprevisto si sta rivelando un fortunato contrattempo, se ci stato utile a mettere in contatto il mio uomo con lorganizzazione di Ti. Chiamami dopo il forum. Luomo grassottello chiude la comunicazione. Un fortunato contrattempo: forse. Se la cosa non sfugge di mano. che di mani ce ne sono un po troppe, e non facile controllarle tutte. Luomo chiamato Yves si affaccia sul terrazzo soleggiato. Il sole appena alto sullorizzonte, il colore che d al mare bellissimo. La spiaggia di Albufereta d il meglio di s quando i chiassosi turisti, mescolati agli alicantini, vanno a dormire seguendo il ciclo della luna. Alluomo chiamato Yves piace recarsi di prima mattina ad Alicante e passeggiare in solitudine lungo la Explanada de Espaa, dal Parque de Canalejas al Castillo, godendosi le palme, i mosaici, i marmi colorati della pavimentazione, ma soprattutto il Castillo de Santa Brbara, imperitura testimonianza della difesa della Ciudad del Sol contro gli assalti dei pirati fedeli al sultano di Algeri. Algeri: quanti anni sono passati? Quaranta dalle illusioni e dal tradimento di quel magnifico 13 maggio: la sollevazione, il ritorno del Generale, la caduta del governo poi la guerra che gli altri chiamano sporca Non mai finita, quella guerra: ha solo cambiato aggettivi. Ma la guerra la fanno i soldati, non i grammatici, e per vincerla ci vogliono le armi, non gli aggettivi.

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Luomo chiamato Yves guarda ancora la linea del bagnasciuga. Comunque vada bisogner cambiare nuovamente domicilio: nellordine delle cose. A gestire il villaggio turistico penseranno gli altri.Luomo chiamato Yves un soldato, non un amministratore. E sente lodore della guerra portato dalla brezza salmastra del primo mattino. Luomo chiamato Yves rientra in casa. La luce del sole bagna lintera Costa Blanca. Abbagliata, Alicante ridiventa lantica Akra Leuka: la cittadella bianca. Bologna, rione Santa Rita, ore 9.10. La farmacista guarda sospettosa la ricetta. Soprattutto le quantit non la convincono. Avesse di fronte uno di quei ragazzi coi tatuaggi e gli orecchini al naso ma questo vecchio un po appesantito non corrisponde al profilo dello spacciatore. Per Le spiace attendere un minuto? Sono costretta a fare un controllo presso il suo medico curante, sa, noi qui non la conosciamo, e Bona l: brsa perdere tempo. Mi chiami il responsabile, che ci faccio vedere una carta medica e risolviamo tutto. Alla giovane praticante va bene: se la vedr il dottore. Il Togliatti fa segno al dottore di appartarsi a lato del bancone, estrae una cartellina trasparente e gliela porge. Il farmacista legge compito, un po diffidente. Allinizio. Poi, via via che sfoglia i documenti, la faccia supponente cede il passo al leggero imbarazzo di dover rispondere della poca cortesia, soprattutto dellimprovvida scortesia, della giovane dottoressa. Restituisce la documentazione dopo averla accuratamente rimessa al suo posto, e fa segno di s alla ragazza. La quale non capisce. Gli dia pure il quantitativo richiesto, signorina, insiste il dottore. E le siringhe monouso, ribadisce il Togliatti. Appunto, rimarca il dottore: tutto quanto richiesto. E ci scusi ancora. Alledicola di fronte, il tamburino del Mattino di Bologna sottolinea la retata compiuta al Livello 57 dalla polizia la sera precedente. Al Togliatti interessa poco del locale, anche se la presenza del commissario Valente gli d comunque fastidio. qualcosaltro che cerca nel giornale: invano. Del caso Tassone neanche un rigo. Del caso Bignardi zero via zero. Che cazzo stanno facendo? Perdono tempo con quei ragazzini l, mentre Va bene: vorr dire che al destino bisogna darci una spinta, Dio bono. Se vuoi una cosa fatta bene Occhio, per: che la prudenza non mai troppa. Ma Andrea Vannini intelligente: ci arriva da solo, ci arriva. Oggi luned, pensa il Togliatti giocherellando con una figurina uscita dal portafogli: una rana. Gi, vedrai che ci arriva da solo. Con la posta prioritaria la riceve domani, che marted: sotto la rana ci scrive mercoled, il Togliatti. Vedrai che Andrea lo capisce, un buon soldato, il Vannini. Il Togliatti risale sulla Guzzi, si allaccia il casco e parte. Gli avventori mattutini del bar guardano con invidia il guzzone uscire in fretta dal loro campo visivo. Bologna, questura, piazza Galileo Galilei, ore 12.10. Andrea, posso? Certo che puoi, dice Andrea mentre Chiara ancora sulla soglia. Com andato il turno di notte? Qui dentro la solita palla. C stata una retata, hai saputo? S. Lho letto sui tamburini. C la conferenza stampa. Vieni? Tu? Muoio dal sonno: sento linizio, poi vado a casa. Di, musone: almeno per tenermi compagnia. Guarda che se non vieni se ne accorgono. Capirai, pensa Andrea alzandosi dalla sedia.

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La conferenza stampa gi in corso. Il commissario Valente sta dettagliando il vasto quantitativo di sostanze stupefacenti in violazione delle vigenti leggi sequestrate nel corso della perquisizione seguita allinterruzione di un cosiddetto rave party privo di autorizzazione Siae . Al suo fianco De Petris, quasi stupito di aver trovato consenso alla sua intuizione mattutina. I giornalisti sono i soliti di sempre: compreso Diego DallOlmo. Il motivo dellirruzione, commissario? Era un po che tenevamo docchio le attivit illegali che si svolgono al riparo di apparentemente innocue feste notturne, introduce Valente invitando De Petris a illustrare la linea investigativa in corso. Il brivido della notizia da prima pagina delledizione locale percorre le schiene dei cronisti allannuncio del probabile nesso causale tra lattentato alla discoteca Pagoda e le attivit illegali del Livello 57, gli arresti ispettore, gli arresti sono la conseguenza del comportamento dei presenti allingresso delle forze dellordine , ispettore, resistenza a pubblico ufficiale mediante mezzi atti a offendere , pu essere pi chiaro ispettore, no, non al momento, perch sono in corso accertamenti per definire le responsabilit individuali , e cosa pu dirci dei cinque ragazzi piantonati in stato darresto presso lospedale SantOrsola con fratture multiple, veramente non mi risulta che guardi ispettore che ho gi verificato la mia fonte presso il pronto soccorso dellospedale, dove effettivamente risultano cinque ricoveri disposti dal pronto soccorso, uno dei quali durgenza a carico di un DallOlmo, lei? interrompe il commissario Valente. S, sono io, Il ragazzo di cui parla era un tossico in crisi dastinenza, per questo che stato ricoverato durgenza , Aveva un codice rosso, commissario, che significa pericolo di vita, pericolo di vita per, leggo, pneumotorace in atto causato dallo sfondamento di un polmone e tre costole fratturate, Noi non siamo infermieri, DallOlmo, a noi sembrava un tossico e come tale labbiamo portato al pronto soccorso, Commissario, unora fa lavvocato dallAsn ha reso nota la testimonianza giurata di una sua assistita e ha denunciato la presenza di una squadretta di quattro poliziotti responsabili di pestaggi gratuiti nello spazio Chill Out, Conosciamo quellavvocato, e sappiamo che genere di individui difende , Per lei non smentisce, Valente, Io non devo rendere conto a lei, DallOlmo, io sono qui per rispondere alle domande dei giornalisti , quello che le ho chiesto, commissario: di rispondere a una domanda fatta da me, che sono un giornalista, No, DallOlmo, non credo proprio che lei sia un giornalista, credo che lei sia un agit prop. Fine della conferenza stampa. Nel mio ufficio, tutti quanti! tuona Valente. Anche tu, Vannini! Andrea saluta Chiara con un cenno e segue il commissario. Chiara cerca con lo sguardo Diego DallOlmo, che gi andato via. Appoggiato alla parete, Sandro Valle guarda Chiara e aspetta che la sala si sia svuotata. Allora: chi la fonte di quel giornalista di merda? Perch lo ha detto lui stesso di avere una fonte.Tu che mi dici, Vannini? amico tuo quello l, vero? Primo, non ho amici agit prop: giornalisti casomai, gela laria Andrea. Secondo, non ero in servizio ieri sera, e dallinchiesta mi ha allontanato lei, quindi non potevo sapere della retata. E in ogni caso, visto che non la mia inchiesta, se permette vado via. Guarda, Vannini, che dei tuoi atteggiamenti da primadonna qui dentro cominciamo a essere tutti stanchi, ribatte non richiesto De Petris. Ecco, appunto, quindi la primadonna toglie il disturbo. E comunque, De Petris, prima di aprire bocca ricordati di controllare la data di scadenza del cervello. Lagente Valle rimasto in sala: non prova neanche a rimettere a posto le sedie. Che fai ancora qui, Sandro? Ti stavo aspettando. Tanto lho capito guardandoti in faccia che la riunione durava poco. Hai da fare? No, il mio turno finito. Ero qui per la conferenza. E ieri sera doveri? In servizio, risponde elusivo Sergio. In servizio, ripete Andrea, in servizio, reitera Sandro, in servizio: faccio questo lavoro, Andrea, no? S, lo so, risponde Andrea: e quindi? E quindi cosa, Andrea? Eri anche tu al Livello 57, vero? Sandro Valle non risponde: per neanche abbassa la testa. Tanto lo sa che Andrea lo ha gi capito: infatti. Guarda che lo so che a Diego la soffiata lhai fatta tu. Mi sbaglio?

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No, non sbagli. Chi sono i quattro della squadretta? Sono del giro del bar Prezioso. E hanno avuto licenza di picchiare direttamente da Valente. Brutta storia, vero? Brutta, s. Sembra la prova di qualcosa di pi ampio. Una prova andata bene, non fosse stato per te. Vieni, accompagnami fuori che ti offro il pranzo.

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2. Una notte italiana

Bologna, studio dellavvocato Gastone dallAsn. Testo della deposizione giurata consegnata alla stampa:
Simone e io ci eravamo assopiti su un divanetto nello spazio Chill Out. Non ricordo se stato Simone a svegliarmi o se mi sono svegliata per il rumore. In ogni caso mi sono alzata sentendo un forte trambusto e delle grida che provenivano da fuori. Cera caos dappertutto. Il divanetto era dietro un muro, quindi non avevamo la visione diretta dellingresso dello spazio Chill Out. La prima cosa che ho notato stata che la maggior parte dei ragazzi si era inginocchiata e aveva alzato le mani per indicare che erano pacifici e non avrebbero opposto resistenza. Simone e io abbiamo fatto immediatamente la stessa cosa. I quattro poliziotti che avevano fatto irruzione nello spazio Chill Out vestivano di nero e dovevano avere delle protezioni sotto la divisa, perch sembravano eccessivamente massicci. Indossavano caschi con le visiere abbassate. Avevano stivali pesanti, guanti e portavano manganelli. La prima cosa che ricordo il poliziotto che ha calciato una sedia nel mezzo del gruppo di persone in ginocchio. Per tutto il tempo ho continuato a sentire cose che si rompevano. Due poliziotti hanno attraversato la stanza. Uno venuto direttamente verso di noi, e mentre ero in ginocchio con le mani alzate mi ha dato un calcio alla tempia buttandomi a terra. Simone e un altro ragazzo che era sul divanetto vicino a noi mi hanno aiutata a rimettermi in ginocchio. Un altro poliziotto si fatto avanti e ha cominciato a colpirmi con il manganello. Ero schiacciata contro il muro e mi sono rannicchiata sul lato destro cercando di coprirmi la testa con le mani e le braccia. Cercavo di non muovermi, perch pensavo che si sarebbe stufato e avrebbe smesso di picchiarmi. Per un attimo ho sollevato lo sguardo e ho visto che anche Simone veniva colpito. Quando hanno smesso di picchiarci, Simone e io ci siamo accucciati alla parete e siamo rimasti immobili per un tempo di circa cinque minuti. Ho notato che cera molto sangue attorno a noi e che perfino la parete era sporca di sangue. Penso che fosse nostro, giacch stavamo entrambi sanguinando dalla testa e anche dal collo e dal polso. Dopo cinque minuti la polizia ha radunato tutti contro una parete. A quel punto mi sono accorta che la mia mano destra sembrava morta e il mio mignolo era spezzato.

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3. Paranoia omeopatica

Localit non determinabili, ore 17. Schermo: acquario tropicale. Pesce palla. Alghe. Tostapane con le ali. Tasto F1: interruzione dellacquario. Modem acceso. Enter. Connessione Internet: attivata. Request: Chat-line riservata. Password request. Insert password: ********. Second password request. Insert password: ******. Connected with: Chat-line riservata. Welcome. alfaCi sono. Chi on line? betaIo sono qui. alfaAbbiamo altri invitati? betaLambda, ci sei? Lambda? zetaEra previsto che mancasse? alfaArriver. Garantisco io. betaAllora cominciamo. Il punto, Alfa. alfaControlliamo il flusso di informazioni, ma non possiamo bloccare chi sai tu. Non senza una specifica direttiva. zeta un problema di mezzi? alfaNegativo. Mezzi appropriati e motivati. Chiedo di valutare la situazione alla luce degli ultimi sviluppi. betaNegativo. Resta tutto in stand by. Non facciamo precipitare gli eventi. alfaRischiamo che qualcosa sfugga al nostro controllo. zetaDico cos anchio. Comincio a essere preoccupato. betaIo comincio a essere preoccupato della capacit di controllo del tuo gruppo, Alfa. Non dovevamo arrivare a questo punto. alfaNon colpa nostra se la polizza scaduta. zetaSei riuscito a capire chi lha messa in scadenza? alfaChi, s. Perch, no. Soprattutto: se ci sia una relazione o no. betaE la cosa di ieri notte? alfaCollaterale. zetaChiarisci il significato del termine collaterale. alfaLuomo del bar ha fiutato aria di novit. Ha voluto verificare se certe cose sono consentite. betaChi cera durante la verifica? alfaDue dei nostri. Il gruppo dintervento durgenza. Si sono presi una licenza premio per il lavoro straordinario della settimana scorsa. Lambda era al corrente. lambdaConfermo. Scusate il ritardo. betaDicci. lambdaConfermo la pericolosit del soggetto. Lo abbiamo sotto controllo, potrebbe non bastare. Concordo con Beta: consiglio prudenza. Suggerisco intensificazione del controllo.

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zetaChe dici del gruppo di intervento? lambdaEro al corrente. Li ho autorizzati personalmente. betaPerch hai preso liniziativa? lambdaLuomo del bar sta lavorando per noi. Dovevamo lasciargli corda. alfaNon solo per noi. Gli far comodo alle prossime elezioni, questa storia. betaLe elezioni non sono argomento del forum. Comunque non dovevano esagerare: pu essere un boomerang. zetaLe sue ambizioni politiche ci riguardano? betaNon direttamente. Ci serve dov, ci potrebbe servire dove andr. In ogni caso resta sempre attaccato al nostro filo. alfaGi che succede? betaTra il gruppo di Ti e il marinaio c tregua. Tregua armata, ma tregua. Garantisco che durer. Il belga non crea problemi: di lui rispondo personalmente. Manca poco, vediamo di tenere il coperchio sulla pentola del rag. Autorizzo lintensificazione del controllo, Lambda. Autorizzo iniziative personali solo a Lambda, limitatamente allimpossibilit di prevedere tempi e modi di intervento: ma chiedo costante informazione, se necessario col cellulare. lambdaNon mancher. Chat-line: disconnected. Luomo noto come Beta fissa il monitor. Muove una, due volte la mano, come per riaccendere la macchina. Si ferma: riflette. Era una possibile variante: era previsto. Sta succedendo: Vannini pu diventare un problema. Pensare per opzioni simultanee. Usare la memoria: estrarre dal magazzino del passato lo strumento pi adatto al presente. Valutare il tempo di preparazione e la prossimit del momento dimpatto. Tempi ristretti: troppo. Opzione non praticabile. Oppure no, opzione praticabile. A condizione che Un professionista collaudato. Luomo giusto. Valutazione del grado di affidabilit: accettabile. Valutazione dei costi preventivabili: sopportabili. Luomo noto come Beta compone un numero telefonico su rete fissa. Allaltro capo: Lucca. Lucca, studio notarile Fratelli Zanni, ore 17.30. Il notaio Giorgio Zanni riappende la cornetta del telefono riservato. Guarda lora: non un buon momento per un colloquio. Non mai un buon momento, del resto. Alza il ricevitore e compone il numero della casa circondariale di Lucca. Parla col direttore. Chiede un colloquio durgenza. Il direttore restio: comprensibile. Pronuncia la parolina magica: il direttore acconsente. Il notaio Zanni chiama la segretaria con linterfono e chiede la stampa di una procura. Nome del detenuto: Francesco Costante. Il fax comincia a ricevere i documenti da inserire nel fascicolo. Localit non determinabili, ore 17.30. Luomo chiamato Yves scrolla lintera schermata della chat. File: Print.

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Luomo chiamato Yves legge la stampata. Sottolinea alcune parole. Ripone i fogli in un fascicolo. Estrae il telefonino. Invio: da telefono cellulare clonato con scheda venezuelana a telefono cellulare clonato con scheda estera. [Lintera conversazione si svolge in lingua francese]. zetaChe ne pensi? yvesHai lok per i contatti con gli altri. A Ti ci penso io. zetaIl belga? yvesIl belga cosa mia. Non c ragione di allarmare Beta: vogliamo la stessa cosa, lasciamogli credere quello che vuole credere. Rocca Messapica (Taranto), ore 17.45. Invio: da telefono cellulare clonato con scheda venezuelana a telefono cellulare clonato con scheda estera. Drn drn (Nessuna risposta). Drn drn (Nessuna risposta). Invio: da telefono Nokia schermato a telefono cellulare clonato con scheda venezuelana. yvesQual buon vento? tiTramontana di terra. Polvere calda negli occhi. yvesPreferivi la nebbia del dicembre milanese al caldo clima del Sud? tiQuesta lho gi sentita, e non mi era piaciuta. Comunque s, forse preferivo la nebbia. yvesLa faremo tornare, non preoccuparti. Tieni la situazione sotto controllo, ma non fare nulla di tua iniziativa. tiIo non perdo mai il controllo. quel tale che stato mandato, che bisognerebbe staffilare. yves a lui che mi riferisco. Ci serve, e ci serve che lui creda che tu sia contingente. Metti gi lo staffile: si lavora di cesello. tiBene. Luomo dai capelli bianchi riattacca. Guarda ironico laltro cellulare. Roma, ore 17.50. Allora? Mah: ha ricevuto una chiamata senza invio di numero, ma non ha risposto. E non ha richiamato? No. Luomo grassottello tamburella le dita sul tavolo. Quindi Ti e Yves hanno una linea protetta. E Ti non usa i telefonini che gli abbiamo mandato. Non si fida. Fa bene, pensa sorridendo luomo grassottello. Anche Yves e Ti hanno un giro di valzer tutto loro. La corda si sta sfilacciando un po troppo, pensa luomo grassottello. Non detto sia un male, dipende da cosa viene intrecciato ai filacci che pendono. Il problema : quanti sono con precisione i filacci?

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Casalecchio sul Reno (Bologna), via Canale, ore 18.30. Ferodo? Arriva pi tardi. Sta lavorando sulle linee telefoniche: un lavoro che pu fare da casa. Quando trova qualcosa avverte. Dove abita Ferodo? Top secret, baby. Non lo sa quasi nessuno. un paranoico duro, Ferodo: se devi lavorare con lui sar meglio che te ne faccia una ragione. Da quando morto Lester? No, no: sempre stato paranoico. La storia di Lester gli servita per dare un metodo a una propensione spontanea, tutto qui. Ferodo gira con documenti falsi, le sue linee telefoniche sono schermate, per il collegamento al Web usa piattaforme diverse, clona persino le sue carte di credito personali. E nonostante questo convinto che siamo tutti controllati. Tipo curioso, questo ragazzo. nato pi o meno quando noi ce ne siamo tornati a casa, eppure qualcosa dellaria che respiravamo arrivata, per misteriosi sentieri, fino ai suoi bronchi: la paranoia. Ci credo che ad Andrea piace, nonostante lapproccio non proprio amichevole: Andrea un cultore della paranoia, un convinto teorico della sua funzione omeopatica. Bologna, enoteca Calzolari, via Petroni, ore 18.40. No, Diego: sei tu che hai assunto un ottimismo estatico fuori dalle righe. Lo sai meglio di me quanto faccia schifo questo mondo: non puoi andargli incontro senza difese e a braccia aperte. Invece mandare avanti il volume della Treccani aperto alla voce Paranoia migliora lapproccio con gli altri esseri umani, non vero? Io ci lavoro, con la paranoia. I collegamenti che faccio sono paranoici, per ci prendo. Ho bisogno di essere paranoico: mi ci guadagno da vivere. E qualche volta mi ci salvo la vita, con la paranoia. Ed qualcosa a cui tengo. La paranoia? La vita. Daccordo, Andrea. Fai vedere questo fax, dice Diego dopo aver rinunciato al tentativo di sgrezzare il rude ispettore Vannini. Cosa ti dice? chiede Andrea indicando il fax che Ferodo gli ha mandato in ufficio. Che mi ricorda qualcosa. Cos, a occhio e croce, direi che questa roba francese pi o meno esatta. Sulla Easy Travel ho sentito delle voci, te lho gi detto: dammi una mezza giornata per vedere cosa riesco a farti sapere sui collegamenti con la Meeting Centre. Ti cerco sul mobile, daccordo? Casalecchio sul Reno (Bologna), via Canale, ore 19. Ricapitolando: Ferodo ha raggruppato una serie di dati in alcune cartelline e ha tirato gi una lista di possibili linee di indagine. La pi promettente sembra la lista parallela dei contatti della Easy Travel e delle Assicurazioni Tassone. E infatti guarda qui, Lara!, dico dopo aver fatto scorrere locchio sulle due liste: c un solo contatto in comune: una societ di trasporti marittimi. Trasporti marittimi? Cosha in comune con le due societ? A dire il vero, niente. Ha assicurato un cargo con la Tassone, e ha effettuato del trasporto merci per conto della Travel. Quindi Quindi dobbiamo andare a dare unocchiata a questa societ? Senza esagerare. Ricorda cosha detto Ferodo: rimanere in superficie, senza correre rischi. Lara mi guarda indispettita: cos quel tono da paparino, darlin?

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Posso essere un po apprensivo? Non per sfiducia, ma Fottiti, stronzetto: guarda che so badare a me stessa, dice Lara accendendo il computer. Certo: sa badare a se stessa. Magari sono io che non so badare a me stesso, che mi perdo per strada i pezzi migliori della mia vita. Magari ho anche la luna di traverso, stasera: e Lara lo sa, perch. Guarda che lho capito che non ti va gi, dice Lara senza voltarsi mentre smanetta sulla tastiera. Proprio cos.Per non cambia niente. Lucca, casa circondariale, ufficio del direttore, ore 19.30. Il detenuto Costante Francesco ha mani ben curate, camicia di seta, pullover di cotone bianco da tennista. Solleva la copertina del fascicolo rosa e d unocchiata ai fogli in carta chimica. Annuisce. Si pu fare. Lo stesso gioco: buona idea. Di cosa hai bisogno? chiede premuroso Zanni. Il detenuto Costante indica lagenda con la copertina nera che Zanni ha appoggiato sul tavolo del direttore: solo di quella, dice Costante. E di un telefono cellulare. Cosa devo riferire? Che non resta che aspettare la mossa prevista: il resto seguir. Mi relaziono io con Alfa. tutto? tutto. Beta non stupido, sa qual il prezzo. Quindi? Digli che siamo daccordo. Ah, Zanni: digli anche che sto scrivendo, per ingannare queste lunghe giornate. Unautobiografia: per richiamare alla memoria un po di vecchie conoscenze. Un po tante, digli: praticamente tutte. Casalecchio sul Reno (Bologna), via Canale, ore 20.30. Di, non far cadere il pesce sul pavimento! Va bene, scusa: ti dispiace se uso delle comuni forchette? Queste bacchette di metallo mi scappano via dalle dita. Forchette col sashimi? Che barbaro che sei, bello! Oh, il telefono: ti spiace premere quel pulsante rosso? Io veramente non lho sentito suonare: solo un leggero ronzio. Pulsante rosso: Ferodo in viva voce. Trovato qualcosa? S, e tu? chiede Lara con un filo di chicchi di riso miracolosamente in equilibrio sulle bacchette. Probabile. Ci si vede? Dove? Facciamo da me. Vi aspetto. Wow! esclama Lara. Grande onore. Il principe oscuro ci ospita nelle sue stanze. Devo preoccuparmi? No, basta rispettare le sue regole. Regole? Quali regole? Bologna, quartiere Barca, ore 22. Regola numero uno: spegnere tutti i cellulari prima di entrare. Posso chiedere perch? azzardo timido. Certo che puoi. Prima per spegni. Interno Ferodo: quattro frigoriferi bombati stile anni Cinquanta dipinti in blu e giallo shocking, tubi di stufe dai quali escono fasci di luci azzurre e verdi, una stuoia grande quanto lintero pavimento, cuscinoni. Niente

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mobili, niente sedie, niente tavoli. Due porte: nere. Dal soffitto pendono alcune catene con grucce: pratico appendiabiti, credo, visto che Lara ci mette su il suo spolverino. Ferodo apre la porta a destra e ci fa segno di seguirlo. La mia postazione di lavoro, dice.Il comandante Kirk avrebbe qualche problema a raccapezzarsi tra tutti questi tasti, cavi, congegni. Su una mensoletta quattro manine colorate reggono altrettanti telefoni cellulari.Se devi fare una telefonata usa uno di quelli, mi fa, tanto il conto arriva a qualcun altro. Coshanno di particolare, chiedo? Ho fatto qualche piccola modifica, dice. Da quelli non rintracceranno mai la cella di partenza. E quellaccrocco l?, chiedo indicando la consolle dell Enterprise. La mia finestra sul mondo, risponde.Computer, televisore, impianto hi-fi, masterizzatori, archivio digitale e macchina del caff. Macchina del caff?, faccio lerrore di ribattere. Attento alla mano, che ti scotti, risponde Ferodo premendo un pulsante. La piastra elettrica incassata nel banco a poca distanza dalla mia mano si arroventa in pochi secondi, svelando la vera funzione di quella che credevo una decorativa scultura in acciaio: una moka Alessi. Sei tu il fanatico del caff, vero? Dopo il caff facciamo il punto. C una cooperativa marittima, la Cooperativa San Michele, con sede a Venezia, proprietaria di un unico, omonimo cargo, che a quanto sembra abitualmente va e viene tra i porti di Chioggia, Ravenna e Pola. I carichi sono assicurati con la Tassone: nulla da dire. Pi o meno un anno fa risulta un trasporto merci per conto della Easy Travel, regolarmente fatturato. Un po poco, ma vale la pena di tentare. Ipotesi di lavoro: proviamo a vedere cosha fatto il loro cargo nellultimo mese. Si pu fare, dice Ferodo.Ci provi tu, Lara? Cosa uso? Usa la postazione Spock, dice indicando il monitor con su la statuetta del venusiano. Vado sicura? Vai sicura: se provano a rintracciare il nostro navigatore si ritrovano da qualche parte tra la Malesia e Kyoto. Lara si mette al lavoro. Qui invece c roba per te, mi fa Ferodo accendendo un altro monitor. Guarda qui: ho caricato tutte le telefonate effettuate dalla Tassone e dalla Travel, e ho selezionato i numeri comuni. Adesso come procediamo, secondo te? Guardo le colonne di numeri: troppi. Cosaltro hai preso dai loro hard disc?, chiedo. Non dai loro Hd, risponde Ferodo: ho preso e zippato i loro hard disc. Cosa ti serve? Be, allora facciamo un passo indietro, dico.Dammi tutte le chiamate della Travel a partire dallinizio di quella pratica di rimborso assicurativo. Detto: fatto. Seleziona lindirizzario commerciale ed escludi tutti i numeri comuni ai due elenchi: fatto. Pi o meno una dozzina: un po troppi. Fammi un istogramma delle frequenze delle chiamate: fatto. Altro?, chiede Ferodo. Vediamo un po prova a incrociare questi dati con quelli della Tassone. Negativo: nessuno degli utenti ha fatto o ricevuto chiamate da questi numeri. Vedo Puoi rintracciarmi i titolari delle utenze, tanto per avere unidea? Poi aspetta: prova a incrociarli con lindirizzario della Tassone Centro. Tre di questi numeri sono nellindirizzario. Il primo ha unassicurazione Rca: Ivano Clerico. Il secondo socio di minoranza della societ: Alfonso Righi Aldrovanti. Il terzo un idraulico. Istogramma delle chiamate di Clerico e Righi Aldrovanti da e per: pi o meno regolari sino allinizio di agosto. Poi pi niente. Magari sono in ferie Magari invece no. Compiti per Ferodo: verificare dalle fatture se lidraulico ha effettuato lavori nella sede.Se s, lo escludiamo, per ora. Incrociare le chiamate delle linee telefoniche di Clerico e Righi, e per buona misura anche tra tutti quelli dellelenco di partenza. Date unocchiata qui, chiama Lara. Coshai trovato? Il cargo: si chiama San Michele, come la societ. Dovrebbe essere attraccato al porto di Ravenna, adesso. sospetto, secondo te? Vedi tu: c una documentazione che dice che partito da Pola con un carico di pesce acquistato al locale mercato ittico e diretto a Ravenna. Per c anche un altro documento che dice che il San Michele ha scaricato un carico di pesce nel porto di Taranto.

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E allora? E allora, o ci sono due pescherecci con lo stesso nome, o questo peschereccio a Ravenna e a Taranto. Contemporaneamente. Allora: me lo merito un bacino dal mio bel musone, o siamo ancora offesi? Ferodo mi guarda interrogativo. Lara si alza e gli lascia il posto, fissandomi negli occhi. Certo che a reggere la parte delloffeso valgo meno che niente: soprattutto se devo fronteggiare la magia seagreen degli occhi di una pixie. Fate un bambino qui in sala comandi, o venite a dare unocchiata? interrompe Ferodo dopo pochi minuti. Sei andata un po troppo di fretta, Lara: la documentazione dello scarico di Ravenna nella cartella delle bozze, non in quella della contabilit regolare. Dalla quale stata tolta e cestinata. Eccola qui, fresca fresca di spazzatura. Che mi dice, dottor Holmes? Che, a occhio e croce, hanno rimpiazzato questa bolla con unaltra. Sarebbe interessante sapere se a Ravenna questa nave ci mai arrivata: i documenti dicono di no, ma a questo punto bisognerebbe dare unocchiata ai registri del porto di Ravenna per essere sicuri. E dunque? Diamo un colpo ad Andrea. Abbiamo un paio di cose da fargli vedere, gli passiamo la palla e vediamo cosa ne cava fuori. Uso uno qualunque di questi telefoni, o posso riaccendere il mio? Usa quello rosso. Invio: da telefono cellulare color rosso a telefono cellulare. Allaltro capo: Andrea Vannini. S? Andrea? Sono io. Possiamo vederci? Coshai? Un elenco di nomi da farti vedere. E una strana nave fantasma. A proposito, conosci qualcuno a Ravenna? Io no. Ma conosco chi. Di che si tratta? Te lo spiego poi. Da Pierino va bene? Bene. Tra unora. Chiudo, sorrido a Lara e cerco di non pensare che prima o poi dobbiamo fare due chiacchiere. Prima o poi: entro stasera, comunque. Andrea Vannini chiude. Digita un Sms: Tardo ti raggiungo a casa. Invio: messaggio inviato. Chiara Zanotti riceve lSms. Legge: Tardo ti raggiungo a casa. Di nuovo: il solito stronzo, pensa sbattendo il telefonino sul tavolo. Il solito stronzo. Ma prima o poi la paga. Luomo in ascolto chiude. Controlla sul monitor la ricerca della fonte. Italia Settentrionale. Nordest. Piemonte. Torino. Individuata cella di provenienza. Trascrizione indirizzo. Guarda un po qui Che c? Lo sai da dove lo hanno chiamato? Dalla direzione generale della Fiat.

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4. Problemi di comunicazione

Bologna, bar Pierino, ore 23.30. Ehi, guarda chi si vede: ciao, Guglielmo. Non avresti un soldino per il tuo vecchio amico Raffaele? Di m, che hai portato pure la morosa. Ma cos questaria imbronciata? Problemi di comunicazione, dice sorridente Lara prendendo sottobraccio il vecchio ex alcolista. A te non capita mai? Per un biglietto da dieci euro e un paio di chinotti offerti, il professor Raffaele non disdegna di mettere il suo scibile magistrale al servizio della bella studentessa. Problemi di comunicazione, dici? Perch, comunicare una cosa naturale? No no no, bella morettina, guarda che non ci siamo proprio. Guarda che la comunicazione il risultato da raggiungere, non il punto di partenza. Chiaro, no? No, non proprio, dice perplessa Lara. Cosa cambia se dici che non il punto di partenza? Non il presupposto, come dicono alluniversit i filosofi no, scusa, quei professori di Filosofia che dicono di essere filosofi, come se un giornalista che scrive di calcio dicesse di essere un calciatore . Soddisfatto dellanalogia, Raffaele beve il suo chinotto e ricomincia, mentre il bancone si riempie dei nostri pierini. Allora, dicevamo: guarda che se la comunicazione il risultato da raggiungere, evidente che il problema, e non il contrario. Cio, guarda che il problema riuscire a comunicare, non il fatto che non ci si riesca. Guarda che non comunicare la regola. S, hai ragione, dice Lara. E allora spiegami come posso fare a comunicare col tuo amico l, che mi tiene il muso da oggi pome. Spiegartelo io? Con quel bel paio di tettine che hai, che bisogno hai dei miei consigli? Ho paura che il problema sia proprio questo, Raffaele. Le mie tettine. Le mie tettine, e quello che ne faccio. Raffaele guarda voglioso il pierino di Lara ancora sul bancone. No, non si pu: ne basterebbe uno per ricominciare. Per certe volte la voglia viene, soprattutto davanti a problemi come questo. Anche un vecchio filosofo militante deve riconoscere, di tanto in tanto, i limiti della filosofia. O della testa dura della gente. Che poi laltra faccia della stessa questione: la filosofia ha dei limiti perch gli uomini hanno la testa dura. Andrea legge lelenco di nomi, quello esteso. I due nomi sotto la luce del riflettore li abbiamo cerchiati. Cosa ti dicono? Alfonso Righi Aldrovanti: niente di particolare. A giudicare dal cognome e dal numero di telefono, che della zona Colli, devessere uno di buona famiglia. Il che non vuol dire niente, di per s. Deve avere una qualche attivit economica importante, perch il nome non mi suona nuovo. E laltro nome? Andrea guarda il foglietto una seconda volta, poi si rivolge a Sandro Valle, che sta sputando fuoco dalle narici e dalle orbite per aver mandato gi il primo pierino della sua vita come fosse un amaro qualsiasi. S, cerca di dire lagente Valle semisoffocato: pi per lo scuotimento della testa che per il rantolo che gli esce dalla bocca, il messaggio di conferma comunque arriva. un poliziotto, dice Andrea a denti stretti. Un collega? ringhia Ferodo. Collega un cazzo! dice una voce imprevista: Sandro Valle.

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Sguardo di Ferodo ad Andrea, come dire: anche lui? Sguardo di Andrea a Ferodo, come dire: e allora? Sguardo di Diego ad Andrea, come dire: prima o poi Sguardo di Raffaele a Lara, come dire: lora, no? Lo sguardo che mi rivolge Lara, invece, non lo capisco. O non lo voglio capire. per questo che Lara mi prende per mano e mi trascina pi in l, avvertendo il resto della banda con un secco: Scusate, chiarisco una cosa e ve lo riporto come nuovo. Forse. Localit non determinabili. Invio: da telefono cellulare a telefono cellulare clonato con scheda estera Ci sei? Alfa: S. Novit? Pu darsi. Una chiamata ricevuta dopo le dieci di sera. Sembra cerchino qualcosa o qualcuno a Ravenna. Che mi dici? (Silenzio). Allora? Alfa: C altro? S. La provenienza della chiamata ricevuta. Pare che lo abbiano chiamato dagli uffici direzionali della Fiat. Da Torino, voglio dire. Alfa: S. Lo so dov la Fiat. Che devo fare? Alfa: Continua a fare quello che stai facendo. Hai avvertito Lambda? Negativo. Il suo telefono non al momento raggiungibile. Alfa: Lascia stare. Contatto Lambda io in chat. Telefono riattaccato. Sherry brandy. Mantenere la calma. Questo Vannini sta diventando un problema. Bisogna parlarne con Beta.

8 settembre, Bologna, bar Pierino, ore 0.20. Ivano Clerico uno del giro del bar Prezioso, spiega Andrea Vannini. Stiamo parlando forse dei vecchi gaybusters?, interviene Diego. S, pi o meno quella feccia l. Spiacerebbe spiegare anche a me?, chiede Ferodo piuttosto innervosito. I gaybusters, spiega Diego, erano dei poliziotti che avevano labitudine di fare irruzione nei locali gay, con intimidazioni, angherie e in qualche caso anche estorsione. Roba del passato, spazzata sotto lo spesso tappeto della questura di Bologna dopo le denunce dellArcigay. Ricordo qualcosa, dice Ferodo. Be, un paio di loro ha cominciato a fare comunella con un gruppetto di poliziotti con il santino del duce nel portafoglio, prosegue Sandro. Hanno preso labitudine di ritrovarsi al bar sotto la questura, il bar Prezioso. Dove andavano a prendere il caff anche i fratelli Savi. Assieme a molti altri, perch il bar sotto la questura comodo. Per dopo la storia della Uno bianca c chi ha cambiato bar: loro no. Sempre con il santino nel portafogli?, chiede Ferodo. No: adesso hanno Faccetta nera come suoneria del cellulare, fa pi trendy, commenta Sandro. E a te non piacciono, vero?, chiede ancora Ferodo. Hai amici al Livello 57?, ribatte Sandro Valle. Ferodo fa segno di s. Ecco: quelli che hanno massacrato i tuoi amici vengono dal bar Prezioso. E tu? Io queste cose non le faccio!, si scalda Sandro, non entravo in polizia, facevo il carabiniere se credevo in queste cose, cazzo! E loro invece ci credono, no? Loro s. E voi li lasciate fare, incalza Ferodo. No: non noi. Quellaltro fascista di Valente: a lui che piacciono tanto le suonerie, i gagliardetti e i manganelli. E ci marcia, anche. Sandro si ferma. Guarda Ferodo. Aspetta una parola da Andrea. In fondo non ha ancora capito perch qui, davanti a una bettola nel centro di Bologna, con le budella in fiamme a parlare di queste cose: perci aspetta una parola da Andrea. Che non parla.

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No, sono io che non capisco cosa vuol dire cogliere le occasioni! O forse non ti va di prendere lezioni di vita da una che ha la met dei tuoi anni! ribatte a muso duro Lara. Forse. Forse non mi va di prendere lezioni di vita, tutto qui. Benissimo! Solo che io non voglio darti alcuna lezione: sei tu che lo pensi. Tu lo pensi, tu ti rispondi, tu te la prendi: fai tutto da te. Io che centro? Pausa. Non fa una piega: allora perch mi sembra che ci sia qualcosa che non va? Come funziona la testa di questa ragazza? Te lo dico io cos che non va Ecco come funziona: una logica implacabile allinterno della sua stramaledetta sfera di cristallo: questa discussione persa in partenza. non va che sei tu a volermi dare lezioni di vita, salvo accusarmi di fare quello che fai tu. Cos, vi viene naturale perch avete capito tutto quando noi eravamo ancora alla scuola materna? Guarda che non colpa mia se quanto c di bello e vero finito prima che io nascessi. Io mi accontento di quello che ho trovato. Sempre che tu me lo permetta. Calma un attimo: com che adesso sono passato io sul banco degli imputati? Di cosa siamo finiti a discutere? No: di cosa non stiamo discutendo, invece? Un momento: guarda che stai cambiando le carte in tavola. Se vuoi una volta o laltra ci mettiamo a parlare anche delle nostre generazioni. Adesso per stiamo parlando non di ventanni fa, ma di oggi. Anzi, di domani pomeriggio. Ora Lara a fermarsi. Siamo tornati al punto di partenza. Anzi, non siamo mai andati via da quel punto. da l che dobbiamo andar via, in un modo o nellaltro. Mi guarda. Cambia espressione. Non ha pi laria di voler provare il filo delle sue laccatissime unghie sul mio collo. Sorriso a mezza bocca. Tenerezza. Mano sulla mia guancia. Mi accarezza con la punta delle dita. Non faccio quello che dovrei: non le tolgo via la mano. davvero importante per te? S. importante. Non quello che fai: importante capire perch lo fai. Allora prova a dirmelo, cos che faccio, se per te cos importante. (Silenzio). Ti fai scopare. Dei soldi che ti dnno non me ne importa niente: che ti fai scopare. Scuote la testa. No, sussurra. Come, no? No, sussurra ancora, non mi faccio scopare. Non mi faccio scopare da nessuno, anche se pagano. Sono io che me li scopo. Non la stessa cosa. (Silenzio). Non riesci a capire la differenza, vero? Non mi faccio mettere sotto da nessuno: questo che conta per davvero. Possibile che non lo capisci, che per me un lavoro? Non ho la pretesa di cambiare il mondo, non credo neppure che si possa cambiare la testa della gente: mi basta sapere com fatto il mondo, senza illusioni e senza favole rosa confetto. Prendo quello che mi serve nel modo che mi riesce meglio, e cerco di vivere meglio di tanti altri: ti sembra cos brutto? Mi sembra cinico. cinico. opportunistico. com la vita. Lalternativa qual ? Stare peggio? Se io invece di star bene sto male, gli altri smettono di soffrire? Mi prende per mano e mi riporta verso il bar. lo stesso nel tuo lavoro. Tu ti appassioni a ogni richiesta che ti fanno? Sei entusiasta di riportare i ragazzini alle ville dei loro genitori, di fotografare adultri, di spulciare bilanci taroccati? No, vero? Per ogni tanto c qualcosa che ti piace fare: magari una volta o due hai aiutato un amico, no? Brutto esempio. Bruttissimo. Per ha ragione: come al solito. Lara, io non so come farti capire che per me il problema che che ci vado a letto: questo il tuo problema. Ascolta baby: io ci vado a letto per lavoro, ma con te faccio lamore. Capisci che non la stessa cosa?

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Non lo so se lo capisco. Per la tua vita, hai diritto di farne quel che vuoi. E tu che farai, intanto? Qualcosa. Qualcosa per ingannare il tempo, in attesa di vederti tornare. Resto ad aspettarti, anche se non so perch: per ti aspetto. Cosaltro potrebbe dirmi, a questo punto, se non un semplice, sommesso, quasi sussurrato: grazie. Grazie, tutto qui. No, non tutto qui. C anche un bacio. E un abbraccio. E un altro pierino offerto da Diego, tanto per non esagerare con la melassa che cola gi per via Belle arti. Come restiamo? chiede Sandro. Restiamo che Sandro si occupa di chiamare un tale alla Capitaneria di porto di Ravenna, per vedere se quella San Michele poi arrivata per davvero, mentre Diego raccoglie notizie sullagenzia di viaggio. Noi? chiedo a Ferodo. Mi passi a prendere domani a mezzogiorno, mi risponde. Andiamo in Santo Stefano a fare surf, cos ti faccio vedere qualche cosa che magari ti pu venire buona per il futuro. Cosa? Entriamo nelle caselle postali dei due che abbiamo individuato. Ci facciamo un giro nella loro posta, poi vediamo dove vanno quando navigano. Ti insegno a trasformare un uomo sconosciuto in un libro bianco. Dove ci ritroviamo tutti quanti? chiedo. Calma, risponde Andrea. Domattina passo a trovarti: abbiamo una vecchia conoscenza da rintracciare. Lo guardo incuriosito. Quella nave contemporaneamente in due porti. A verificare Ravenna ci abbiamo gi pensato. Dobbiamo fare la stessa cosa per Taranto. Pensaci un attimo: chi ti viene in mente? Dopo tanti anni? Appunto. Dei nostri vecchi amici su chi scommetteresti, dopo ventanni? Vecchi amici? chiede Lara. Siete stati a Taranto? Andrea ci ha fatto il servizio militare. E lestate andammo a trovarlo. Bella vacanza, niente da dire. Partimmo in tre sulla mia Due cavalli, che tir le cuoia allarrivo, e ci restammo due mesi. Ma cos, su due piedi Pensaci, stanotte. Io una mezza idea ce lho, dice Andrea. Rintraccio qualche recapito prima di passare da te. Non contarci troppo, ribatte Lara. Sul fatto che io sia capace di rintracciare delle vecchie conoscenze?, chiede stupito Andrea. No, caro: sul fatto che il tuo amico abbia del tempo per pensare, stanotte. Andrea sorride a mezza bocca: non spremerlo troppo, che mi serve domattina. Fottiti, stronzetto. E chiama la tua morosa, se non hai di meglio da fare. Ferodo paga il conto: tranquilli, ho ricevuto stamattina il saldo di un lavoro, sono messo bene, dice. Guarda Sandro, fa uno strano gesto, poi gli dice: non credo che tu abbia ragione. Per ti credo. Cosa vuol dire?, chiede Sandro. Che per me lanomalia non sono i poliziotti del bar: loro sono i regolari. Lanomalia sei tu. Sei convinto?, chiede Sandro. Sono convinto, risponde Ferodo allungando la mano aperta col pollice in alto. Sandro allunga la sua, i pollici si incrociano nella stretta delle mani. Lara si infila il casco, metto in moto la Vespa. Andrea riaccende il cellulare e digita sulla tastiera un Sei ancora sveglia? Sto arrivando. Invio: messaggio inviato. Messaggio di risposta: Ti aspetto, vieni presto, baci. Non te la meriti una cos, commenta Sandro mettendo in moto la macchina. Sta zitto e guida, risponde Andrea.

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5. Scirocco, non sasciuga niente

Taranto, citt vecchia, ore 7.30. Apre le imposte scrostate e si affaccia. Respira sul viso lodore del vento che viene dal mare. I pescherecci beccheggiano abbagliati e tremuli nella luce dorata del sole che si alza di poco sul porto. Voci di uomini al carico e scarico nelle botteghe sottostanti. Gabbiani. Inspira ancora. Si passa le dita callose tra i capelli rossi per ravvivarli. Guarda il bucato lasciato appeso ai fili esterni, lo tocca con una smorfia di disapprovazione. Tore! Ce tembe face stamatne? Scercche, risponde Tore senza voltarsi. St scercche: no sassuca njnde. Tore: ma nu s ca ste addevende proprie na vcchie zilte ? Ma va fa n cape, risponde Tore sganciando il paniere e calandolo dalla finestra in strada. Il pescivendolo sottostante lo riempie con una piccola grasta di cozze nere che risalendo luccicano nellaria tersa. Il telefono squilla. Bologna, redazione del Mattino di Bologna, ore 6.30. Dallarchivio personale di Diego DallOlmo.
Agenzie che hanno qualcosa di molto sospetto. Il nome di queste agenzie in Italia Easy Travel. Questorganizzazione propone in un pacchetto tutto incluso un alloggio e un lavoro ai ragazzi che ignari si rivolgono a loro. Il funzionamento semplice quanto cupo: ai ragazzi che arrivano nella capitale inglese chiesto di pagare in loco tutte le spese relative ai servizi che Easy Travel mette loro a disposizione. Easy Travel ha in gestione quindici ostelli che se visti nel loro sito sembrano alloggi confortevoli e dignitosi. Ma la realt ben lontana: quello che aspetta i ragazzi sono camere 4x4 dove dormono fino a cinque persone, un bagno e una cucina per piano (dove in un piano vivono anche venti persone). Il tutto gestito in un clima militaresco da decine di ragazzotti con il fascio tatuato sul corpo, tra laltro non solo italiani. infatti del quotidiano Mail la notizia che Florio (leader terzaforzista) avrebbe fatto arrivare dalla Polonia un esercito di boneheads per meglio gestire i giovani europei che annualmente entrano in contatto con la societ. Molti sono i racconti di esperienze dirette che parlano di pestaggi notturni ad affittuari in ritardo o semplicemente non in linea con la gestione. Per quanto riguarda il servizio che si propone di cercare un lavoro ai ragazzi, il suo funzionamento tuttaltro che agevole: Easy Travel ha un piccolo ufficio di collocamento in contatto diretto con ristoranti, alberghi e altre strutture ricettive, ma lattesa di un lavoro spesso molto lunga, tanto che a volte si costretti a rimpatriare per lesaurimento dei soldi che ci si era portati dietro. Spesso ci sono casi in cui i ragazzi attendono anche due o tre settimane prima di essere collocati in qualche ristorante o hotel. I lavori inoltre sono quasi sempre sottopagati e in locali-bettole della periferia londinese. Quelli maggiormente svolti sono laiuto cameriere, la cameriera ai piani e il lavapiatti. Ma le grosse rendite per la Meeting Centre (o Easy Travel) non si esauriscono nella percentuale sottratta agli stipendi e nella riscossione degli affitti molto alti: tra le molteplici attivit della holding troviamo una catena di ristoranti, negozi alimentari di prodotti italiani, una casa discografica e alcune scuole di lingua.

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Diego DallOlmo finisce di battere il riassunto dei reportage trovati in Rete, delle chiacchiere di un paio di vecchi colleghi, e di qualche scheda personalmente compilata su Nuova posizione.Lerba cattiva non muore mai: a quellora a Diego non viene in mente nulla di meno banale. Sul tavolo gli hanno gi portato la copia delledizione del mattino. Diego la snobba in favore di un orrido caff della macchinetta a gettone della redazione. ora di chiamare Andrea.

Casalecchio sul Reno (Bologna), via Canale, ore 7.10. Di, Andrea, vieni su tu, che prendi il caff. Tanto ora come ora non riesco a scendere, fammi il favore. Ma il tuo amico non dorme la notte? chiede Lara con voce impastata riemergendo dal lenzuolo. Solo quando non ha altro da fare, rispondo. Cio mai: per Andrea c sempre qualcosa di pi importante da fare. Suona alla porta. Vai tu, mi dice Lara, penso io al caff. Faccio entrare Andrea. Naturalmente non pensa sia il caso di chiedere scusa: sembra che le scuse gliele debba io per essere ancora in mutande e maglietta. Accucciata accanto al tavolino basso, Lara accende la macchina da caff espresso bar. Ha indosso una maglietta che le si allunga di poco sopra le ginocchia: adorabile. Sin troppo adorabile, perch dalla sottile maglietta, lunga ma non larga, traspare la linea perfetta del fianco destro, senza alcuna interruzione: cio senza che traspaia il rilievo dello slip. Che infatti non indossa. Colpa tua, mi risponde sorridente dopo che glielo faccio notare, non lo trovo pi. Niente male il suo caff, anche se lo fa con la macchina da bar. Miscela messicana, dice Lara. Gi: il viaggio in Messico, la tequila, il mezcal Allora?, chiede Lara curiosa, mentre si allunga per prendere una scatola di biscotti facendo pericolosamente risalire il bordo della maglietta allaltezza del gluteo destro. Allora, risponde Andrea, Sergio mi ha chiamato stamattina. Dal porto di Ravenna hanno confermato che nessuna nave San Michele mai attraccata nellultimo mese. Quindi la nave a Taranto? chiede Lara. Quindi forse la nave attraccata a Taranto. Resta da capire cosa significa la doppia certificazione, sottolinea Andrea. E magari cosa trasporta questa nave, concludo io. E quindi? E quindi, riprende Andrea, tu te li ricordi gli amici di Taranto? Ventanni dopo? Ventanni dopo. Noi ci siamo ancora, dopo ventanni. Quasi, Andrea. Qualcuno non c pi. Ci siamo tutti, risponde a muso duro Andrea, ci siamo tutti. Non se ne andato nessuno. Non se ne va mai via nessuno. Mai. Sotto il tavolo sento la mano di Lara che sfiora la mia. La stringo, forse troppo forte. Lara non dice niente, mi accarezza con lo sguardo. Ha capito. A Taranto Andrea aveva legato con un gruppo di compagni della citt vecchia in crisi per lo scioglimento di Lotta continua: compagni della Taranto sottoproletaria, passati senza soluzione di continuit dalla sottoalfabetizzazione allimpegno politico. Per loro limpegno aveva significato rompere con una vita destinata alla miseria, alla delinquenza, alla galera probabilmente: comunque sfuggire a un destino che aveva gi cominciato a segnare le loro carni adolescenti con i suoi artigli avvelenati, e che aveva dovuto accettare la rottura di una regola tacita e ferrea. La rigidit sociale si sbriciolava sotto i colpi di maglio della grande fabbrica, del mito del progresso, della presa di coscienza della non inevitabilit della povert, dellignoranza, dello sfruttamento. Entravano in fabbrica figli di pescatori con lo stesso spirito guascone con cui i loro padri affrontavano il nero della notte e del mare nelle cattive giornate, ma lasciando per terra ai cancelli, accartocciata, la rassegnazione delle pescate andate male. Tore, Giovanni, Tot, Mimmo ora come ora faccio fatica a focalizzare i loro volti:

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per so che quellestate siamo stati bene insieme. Poi, come nelle brutte canzoni di quel periodo, lestate finita: in tutti i sensi, finita. Negli anni a venire non c stato pi tempo, forse neanche pi voglia di condividere, sciogliersi e rifondersi tutti insieme. l che devo aver cominciato a invecchiare. E Lara? Cosa centra con tutto questo? Lei quelle esperienze non le ha vissute, non credo che qualcuno gliele abbia mai raccontate: e se pure, cosa potrebbe aver capito? La vita non si impara dai racconti degli altri: il solo fatto di raccontarla la tiene a distanza, la allontana, come il pittore che si ritrae nel quadro: la vita la si vive, punto e basta. Cosa centra Lara con la mia vita? E cosa centro io, con la sua? Te lo ricordi Tore? Il figlio del pescatore, quello che a sedici anni aveva gi subito il primo arresto per aver festeggiato la promozione della squadra in B sparando in aria a due mani. Tore, quello rosso di capelli. Quello che era andato in Spagna col Vespone senza patente. Quello capace di sollevare a due mani una Guzzi per scommessa. Tore. Ma il vostro amico dopo tanti anni si ricorda ancora di voi? chiede Lara stupita. Spero di s, dice Andrea. Aveva messo su una struttura di informazione, anzi, di controinformazione, come la chiamavamo allora. E se le cose sono andate in un certo modo probabilmente se ne occupa ancora: proprio non ce lo vedo a fare altro, il vecchio Tore. Il pi sperare che sia ancora a Taranto. Scusa, Andrea, ma c qualcosa che proprio non riesco a capire, insiste Lara. Se hai bisogno di uninformazione non fai prima a rivolgerti alla polizia? Perch devi rivolgerti a uno che non vedi da ventanni? Intanto non che siano proprio ventanni ma ne parliamo unaltra volta. Poi preferisco rivolgermi a qualcuno di cui mi fido. Tu? Tu ti fidi solo di te stesso, Andrea In genere s: questa volta mi tocca fare uneccezione, dice estraendo una rubrica dalla tasca. Posso usare il tuo telefono? chiede a Lara. E quella rubrica? Non sar quella di ventanni fa? Non essere stupido, risponde Andrea sollevando la cornetta. In ventanni i numeri telefonici cambiano. E tu hai una rubrica con su il numero aggiornato di Tore? Anche, risponde Andrea componendo lo 099. Invio: da telefono fisso a telefono fisso. Allaltro capo: Taranto. Uno squillo. Due. Tre. Il ricevitore viene sollevato. Ce j? Tore? Tore Gigante? Ci ca st parle? Tore: sono Andrea. Andrea Vannini, di Bologna. Ti ricordi? Andre Uh! Andre! Ma vide nu picche, si nun marrcurde... ma add st? Ste avenute a Tarde? Tore, guarda che il tuo dialetto non lo capisco pi. Ho bisogno di sapere delle cose, Tore: mi puoi aiutare? S s. Che che stai cercando? Una nave, Tore. Una nave croata di nome San Michele, che ha fatto una consegna di pesce a una cooperativa chiamata Stella Maris. Na nave croata? Pesce croato a Taranto? Ma ce st strliche? No, Tore. Cooperativa Stella Maris. La sede in via Garibaldi. Dallaltro capo si sente una specie di borbottio: qualcosa non va, chiaro. Andre, vide ca guarda che non ci sta una cooperativa Stella Maris in via Garibaldi. Se vuoi vado che controllo, ma te lo dico io che non ci sta. Sei sicuro? Io ci sto, su via Garibaldi. Non ci sta quella cooperativa. E il pesce croato non l accatta nessuno qui. Ma da dov che stai chiamando? Da Bologna. Fammi un favore: controlla la nave e la cooperativa, poi ci risentiamo. importante, Tore. Quanto importante?

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Tanto da averti richiamato: ti basta? Gli basta. Tore mette gi il telefono. Torna alla finestra: torna a guardare le navi immobili allapprodo. Tot esce dal bagno asciugandosi la faccia con lasciugamano. Caff, Tore?, chiede. Tore risponde con un cenno della testa. Tot versa dalla moka in un bicchiere. Lo porge. Tore sembra non accorgersene. Ce j, Tore? Ce st tremende? U scercche: stoghe tremende u scercche . Tot lo guarda interrogativo: guardando lo scirocco? quale scirocco?, si chiede. Non lo si sente soffiare, dice. Si sente, risponde Tore, si sente: bisogna avere naso per sentirlo, Tot. Se non lo senti col naso lo senti nella schiena, quando te la spezza ed troppo tardi.

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6. Underground

Bologna, redazione del Mattino di Bologna, ore 9. Andrea si affaccia nellufficio di Diego. Al cenno di assenso, entra e chiude la porta a vetri. Allora? Cosha scoperto la tua inchiesta? Mah pi che uninchiesta sullestremismo nero sembra la relazione di un analista finanziario, risponde Diego sfogliando un taccuino. Senti un po: un giro daffari di forse venti miliardi, un patrimonio personale di alcuni miliardi attribuito al segretario politico Raffaele Florio e al leader spirituale Maurizio Morsatti, per cominciare. Agenzie di viaggio in tutta Europa, partecipazioni a diverse societ, centinaia di propriet immobiliari, compreso un villaggio turistico in Spagna destinato a diventare un luogo di svago e relax per i camerati: ti basta? Mi basta. Secondo te come hanno potuto due latitanti come Florio e Morsatti avviare un business di tali dimensioni? Tra i camerati rivali corre voce che il capitale iniziale fosse il contante dellorganizzazione neofascista Nuova posizione: diciamo che i due, dopo la strage di Bologna, sono scappati con la cassa. unipotesi, certo: per C unaltra voce: c chi parla del sostegno ricevuto dai Servizi inglesi coi quali i due avrebbero collaborato, e forse collaborano ancora. I nostri eroi smentiscono, chiaro: a volte per smentiscono prima di essere accusati Tu che idea ti sei fatto? Per me potrebbe essere vera unipotesi pi banale: la gestione della Meeting Centre, la societ madre, avviene con metodi al limite della legalit, e come ben sai sfuggire alle maglie della legge spesso redditizio, dice Diego allungando ad Andrea lo stampato di un articolo. E i soldi per mettere su la societ dove li hanno presi, se non li hanno rubati ai loro stessi camerati? Be, per cominciare potrebbe essere bastato il generoso sostegno finanziario di alcuni imprenditori italiani di area. In Rete si fa il nome di Tonino Mandalari, titolare dellomonima societ produttrice di liquori. La famosa sambuca Mandalari Quella porcheria l: sorpreso? Di trovarci la sambuca? Neanche per idea. Sarei sorpreso di trovarci solo quella. No, mi pare tutto ragionevole. E ti dir: le tre ipotesi non sembrano in contraddizione tra loro. Piuttosto: che ne fanno di tutto questo denaro? Oltre a usarlo per cercare di farsi spazio nellagone della destra radicale? Un po di tutto, senza alcuna sorpresa: elargizioni per spese processuali a vecchi camerati dellarea eversiva neofascista, finanziamento ai gruppi skinhead italiani e inglesi cose cos. Andrea rilegge gli appunti di Diego un paio di volte. Non convinto. Cosa c? Di, sputa fuori. Un gruppo borderline: niente di illegale in superficie, se non si comincia a scavare. Per non siamo qui per loro. Stiamo girando attorno a qualcosa che sembra partire da un versamento di poco pi di duecento milioni che si inceppato per la morte del vecchio Tassone: questi qui hanno i miliardi, e non sembrano particolarmente avari. Quindi non centrano? Saperlo, in cosa dovrebbero entrare. No, sembrerebbe che abbiamo fornito le strutture: come dire unagenzia di servizi. Ma se i soldi non li mettono loro, segno che il gioco non lo dirigono loro.

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Non un po contorto? No. Non affatto pi contorto di tanti altri giochi. un gioco gi visto, vecchio: questo s. Chi dirige lorchestra vuole avere le mani libere: e fa bene, se ci pensi. Se tu fossi di quella sponda, ti fideresti di uno come Florio? Di tutti i doppiogiochisti parolai che abbiamo schedato in tanti anni di lavoro sullinformazione Appunto: meglio tenerlo a distanza. Per non tanto da escluderlo dal gioco, viene da dire. Il che qualcosa vorr significare, no? Che c bisogno anche di lui? Forse. O forse no. Diego abbozza un mezzo sorriso. Tu unidea ce lhai, vero?, chiede sornione. Pi di una, risponde Andrea: pi di una. questo il problema: che non riesco a escluderne nessuna. Ho la sensazione di procedere allincontrario su un tapis roulant: continuo a camminare e rimango sempre nello stesso punto. Adesso che fai? Vado a spremere Lercio Giani: metti mai che ne cavi fuori qualcosa. Diego annuisce, malcelando unanticchia dinvidia: una spremuta a quel limone rinsecchito gliela darebbe volentieri lui, tanto per togliersi lo sfizio. Ci sono dei momenti in cui sporcarsi le mani non del tutto spiacevole. Bologna, rione Santa Rita, ore 10.30. Facciamo il numero del poliziotto buono e del poliziotto cattivo? chiede Sandro spegnendo il motore. Sandro, mi fai un favore? chiede Andrea con gentilezza sospetta. Dimmi. La smetti di leggere i gialli e passi a qualcosa di meglio, che quella roba l ti manda in pappa il cervello? Il poliziotto buono e il poliziotto cattivo, continua lispettore Vannini scendendo dalla macchina. Ma dove cazzo credi di essere? E si infila nel portone senza dire altro. Sandro Valle sospira. Apre il cruscotto, prende il Dylan Dog che aveva previdentemente archiviato e cerca di risollevarsi il morale con Groucho. Certo che a chiamarlo appartamento ce ne vuole. A partire dallubicazione, che costringe Andrea per due volte a fare su e gi per le scale, prima di scoprire che il Guido dottor Giani.Pubblicista ( scritto proprio cos sulla targhetta del citofono) non abita n ai piani alti n allammezzato. No, con mirabile coerenza, il Guido dottor Giani pubblicista si sente a casa propria nei bassifondi: ossia nella cantina, che ha trasformato in un monolocale con cucina a bombola, riscaldamento tramite stufetta elettrica e bagno chimico da campeggio in aggiunta a un bucataio di servizio che gli fa da lavandino. Come sia riuscito a farsi installare una presa telefonica l sotto rimane oscuro, mentre il filo volante che sfiora il soffitto delle cantine e si inerpica per la mezza rampa di scale spiega il collegamento al citofono. Come ti vanno i reumatismi qui sotto, Giani? Guardi, ispettore, non come sembra. Il locale isolato, poi quel bidone di calce l in fondo un ottimo assorbente di umidit. Mi creda, questa casa pi di quel che sembra. Sicuro, Giani. Magari anche tu sei pi di quel che sembri. Ad esempio, a guardarti non ti si darebbe un soldo per una qualunque delle tue affermazioni: eppure almeno su una cosa hai ragione, Giani. Non come sembra. Non mai come sembra, vero? Il leggero tremito della mano destra comincia ad aumentare. Lercio Giani cerca di calmarlo usando la mano per tergersi il sudore dalla fronte. Cosa vuole questo stronzo? Perch qui? Ha freddo, il dottor pubblicista? Eppure la casa isolata, e quel bidone di calce poi No, non freddo. Ho una leggera indisposizione, una febbriciattola di stagione che Guarda che lo so che tipo di febbriciattola ti prende quando sudi freddo e le pupille ti si restringono come due capocchie di spillo, Lercio. E se mi giro intorno vedrai che lo trovo lo schizzetto che non hai ancora avuto il

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tempo di farti. Magari nascosto qui, dentro questo fax ultimo modello, eh, Lercio? Che dici, ti spiace se te lo apro? Tanto da l dentro escono solo schifezze. Cazzo, il fax no. Cosa vuol dire? Sa qualcosa, sa qualcosa cazzo, se arrivava mezzora dopo almeno E queste siringhe monouso qui, nella cassettina delle medicine? Sono diabetico, bela Giano, tentando di fermare i brividi alla schiena appoggiandosi alla sgangherata poltrona trovata in strada e portata nel suo loft da pochi giorni. E per curarti il diabete usi vediamo Roipnol, Valium Dimmi una cosa, Giani: il tuo medico ha studiato alla stessa universit che ha laureato uno come te? A proposito, dottore in cosa? E il tesserino da pubblicista, Giani? Lo sai che un reato farsi fare un tesserino falso? Va bene, va bene! urla Giani. Giochiamo a carte scoperte. Cosa vuoi da me, sbirro? Guarda che qualche amico ce lho anchio! Quand lultima volta che abbiamo mangiato insieme, Lercio? Non lo ricordi, vero? No, certo che no, perch tu e io non abbiamo mai mangiato insieme. Quindi il tu lo di a qualcun altro. Va bene, ispettore, le dar del lei: contento? Per niente, Lercio. Del tuo lei non so che farmene. Sar contento quando mi darai qualche risposta. Dandomi del lei, naturalmente. Che cosa vuol sapere? La tua fonte, Lercio. La provenienza delle tue informazioni sullomicidio Tassone. Guarda che lo so che ti vengono da Roma: mi basta il nome del mittente, e faccio finta di dimenticarmi della tua bettola. No, ispettore, un giornalista non pu rivelare le sue fonti: una questione di etica professionale, e Lispettore Vannini si ferma il tempo di constatare che, contro ogni aspettativa, i denti marci di Lercio Giani non si sono sgretolati al passaggio del fonema etica, poi decide che il momento di perdere la calma. Lercio, sto perdendo la pazienza. Questa cantina un alloggio abusivo, gli attacchi della luce e probabilmente del telefono sono fuori legge, da qualche parte qui dentro c delleroina, hai un tesserino da pubblicista falso, hai intralciato delle indagini in corso Ti basta, Lercio? Come la vedi se ti faccio fermare per accertamenti e ti faccio chiudere alla Dozza senza la tua roba? Dici che con una scimmia come compagna la cella diventa pi confortevole? Il cervello di Lercio Giani vibra, sottoposto alla tensione dei neuroni che si scambiano impulsi elettrici a velocit raddoppiata. Deve pensare in fretta. Se questo stronzo fa sul serio, la rota in carcere: e Giani non la regge, lo sa bene. Ma se mette lo sbirro sulla pista del suo contatto romano, poco ma sicuro che nel bidone di calce ci finisce lui, Lercio Giani: a testa in gi. Quella gente che non scherza. A chi ho pestato i piedi, porca puttana? Per una roba cos Calmo, devo stare calmo. Non andare in paranoia, Guido, cerca di riflettere. Sembra facile, riflettere senza lo schizzetto del mattino. Potessi almeno bere un caff non ce la faccio, non ce la faccio Sono qui che aspetto, Lercio. Oltretutto puzzi da far schifo: non che puoi smettere di sudare? No, che non posso smettere, porca schifa. Ho bisogno di farmi, lo capisce questo, ispettore? Sto male, non lo vede? O magari ci gode a far star male la gente? Lei un sadico! Un fascista sadico che se la gode a Non finisce la frase. Con la mano dellispettore Vannini che gli stringe la gola allaltezza del gozzo e la testa sbattuta contro la parete che rimbomba non se lo ricorda neanche che cosa voleva dire, Lercio Giani. Dammi ancora del fascista e ti appendo al tubo del riscaldamento, Lercio, sibila Andrea Vannini. Poi si calma. Rifiata. Non se ne cava niente, facendo la faccia feroce. Lercio ha paura, Lercio si difende. Dinamica elementare: istinto animale. Ascolta bene, topo di fogna. Ti lascio andare in bagno, e faccio finta di non sapere cosa vai a fare. Ti d cinque minuti. Poi esci, ci sediamo su quelle casse che ti fanno da sedie e facciamo una chiacchierata amichevole. Ti vengo incontro: diciamo che mi accontento di una mezza verit. Laltra mezza ce la metto io di fantasia, cos in realt tu non mi avrai detto niente. Ti sembra ragionevole? Gli sembra. Gli sembra talmente ragionevole che non risponde nemmeno: apre larmadietto dei medicinali, prende un laccio, una fiala dacqua distillata, una monouso e va in bagno. Cucchiaio e candela sono gi l, evidentemente. Non chiude nemmeno la porta. Posso aiutarti? Chess, vuoi che ti metta il laccio? No, non serve, farfuglia Lercio con la bocca serrata che regge lemostatico.

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piuttosto rapido. Esce dal bagno con un gran sospiro, va alla cucina, svita un barattolo e versa il contenuto in un pentolino. Una tazza di caff, ispettore? Lho fatto stamattina, ancora buono. Non ancora buono, non lo era neanche appena fatto: ma con una tazza di caff in mano che i due si siedono per attuare laccordo. La cosa funziona cos. Io sono il referente bolognese dellAbc-Time, unagenzia di stampa romana. Ha presente? Lispettore Vannini ha presente. Be, loro mi contattano e mi mandano il materiale per fax. Me lo hanno dato loro, il fax. Oh, non mica lunica agenzia con cui sono in contatto, chiaro: ma immagino che a lei il resto non interessi. Immagina giusto. Insomma, anche le notizie sulla morte dellassicuratore mi sono arrivate cos. Il mio contatto diretto non lo conosco personalmente: so solo che un pezzo grosso della Abc-Time, e che fa il giornalista da quasi quarantanni. Per a lei questo magari pu bastare. Andrea Vannini annuisce. Non gli sta dicendo molto, ma qualcosa c. Una mezza idea di chi potrebbe essere questo vecchio giornalista Vannini ce lha. Del resto, anche ad avere un nome, non ci si pu presentare davanti a un magistrato con in mano la sola testimonianza di un tossico. Come fai, se hai bisogno di contattarlo? Non faccio. La linea di comunicazione a senso unico. Non prendermi per il culo, Lercio. Dove lo chiami? Lercio Giani inspira. Butta gi il fondo di caff direttamente dal pentolino. I fax mi arrivano da un negozio, o qualcosa del genere. A volte chiamo l, e chiedo del dottore. Quando glielo dicono mi telefona lui. Verosimile, anche se poco probabile. Ma di pi non si tira fuori. Quindi basta cos, per oggi. Andrea Vannini si alza dalla cassa facendo un rapido bilancio: un mezzo passo avanti, che non cambia di molto le cose. Che avr da ridere?, pensa Andrea uscendo dal portone e guardando Sandro sghignazzare tutto solo in auto. Ore 11.15. Invio: da telefono fisso a telefono fisso. Allaltro capo: bar Trieste, Roma. Bar Trieste, dica. Guido Giani, da Bologna. C il dottore? No, er dottore nun c. Dice che ha cambiato bar. Come, cambiato bar? Io ho bisogno di parlargli! Dice che nun je piace pi er cappuccino nostro. Dice puro di nun rompe li cojoni ar telefono, bbello: se semo capiti? Lercio Giani guarda la cornetta dalla quale viene fuori il tu tu tu tu tu che segnala linterruzione della comunicazione. Cazzo, questo non pu farmelo. Io gli paro il culo, e lui mi molla cos. Non passa, garantito che non passa. Non si tratta cos Guido Giani, dice convinto Lercio con la mano dentro il barattolo del caff. Eccolo qui!, dice trionfante estraendo il cartoncino di un pacchetto di cerini su cui c scritto il numero. Calma, mantenere la calma. Non si chiama il romano dal telefono di casa. Va bene, dal bar. Cos ci scappa anche un Campari. Invio: da telefono pubblico, bar Santa Rita, a telefono cellulare clonato con scheda estera. Drn drn (Nessuna risposta). Drn drn (Nessuna risposta). Drn drn

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(Nessuna risposta). Lercio guarda il telefono mentre finisce il Campari. Non pu farmi questo. Cristo, non pu farmi questo, ripete avviandosi alluscita. Scusi, lei, il Campari non lo paga?, grida il barista facendo cenno al cassiere. Cosa? Il Campari, ripete il cassiere bloccando la porta con la mano: lei non le paga le consumazioni? Ah, s, scusi, ero soprappensiero, quant? Tremila. E stia pi attento, la prossima volta. S, certo, che ero soprappensiero, e allora ma che fa, lo scontrino non me lo d? Ah, perch, adesso vogliamo anche lo scontrino fiscale Guardi, se non vuole finire sulla prima pagina del giornale, io sono un giornalista professionista, cosa crede Drn drn Il mio telefono, pensa Lercio scendendo la mezza rampa. Drn drn S, pronto. Zeta: Lercio? S. Sono io. Zeta: Mi hai chiamato sul cellulare? S, certo. C un grosso problema, per questo Zeta: Non ti avevo detto di non chiamarmi mai? S, ma c un problema. Un grosso problema. stato qui quellispettore, quel Vannini. Zeta: S, Lercio: ce lo aspettavamo. Adesso ti calmi e mi racconti, poi ti dico cosa devi fare. Lercio racconta quello che successo, pi o meno. Quello che ha detto allispettore Vannini, pi o meno. Forse pi meno che pi. Luomo grassottello ascolta distratto. Lo sa che tipo di uomo Lercio. D istruzioni a Lercio: istruzioni precise. Sei sicuro? Zeta: Sono sicuro. Fai quello che ti ho detto e resta in attesa. Capito. Resto in attesa. Zeta: Ah, Lercio. S? Zeta: Ricordi che ti avevo detto di non chiamarmi mai? S ma vedi, che Zeta: Bene, volevo solo essere sicuro che te lo ricordassi. Luomo grassottello estrae la scheda dal telefono pubblico e ne inserisce una nuova. Compone un numero. betaDimmi. zetaTutto come previsto. Il nostro uomo? beta gi allopera. zetaQuale contatto? betaIl notaio. Vai tranquillo, Alfa garantisce la risoluzione entro ventiquattro ore. zetaGli altri? betaLambda ha promesso un rapporto in giornata. Dopo averlo avuto ci aggiorniamo. C altro? zetaS. Il corrispondente bolognese. Sta diventando poco affidabile. Credo che dovremmo cercare un altro referente. Luomo noto come Beta tira le somme. Entro domani la situazione dovrebbe essere recuperata. Poi bisogner pensare a una saggia opera di potatura: ci sono troppi rami, su questo albero. Troppi innesti. Occorre provvedere per tempo: essere pronti prima di San Michele. Il fax, silenziosamente, entra in funzione. Un foglio dattiloscritto. Narrativa italiana, si direbbe. Di genere neorealista.
Il banchiere R*****o C***i, sempre ben informato su L***o G***i, ebbe una volta un raro sprazzo di chiarezza, quasi avesse dimenticato il suo abituale gergo cifrato. Fu in quella occasione che ebbe a dirmi: Il Maestro vale cinquecento milioni di dollari in

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contanti. A quella somma (parliamo di dollari del 1981) andava aggiunta qualche cassetta di sicurezza e qualche villetta sparse per il mondo. Com possibile che G***i sia riuscito ad accantonare un simile patrimonio senza possedere industrie o altre attivit imprenditoriali? C una sola, possibile risposta: G***i, per mezzo della sua venerabile confraternita, era il punto di incontro e di congiunzione di una vasta rete consociativa nella quale convergevano gruppi, partiti, correnti e singoli uomini politici nominalmente avversi luno allaltro, ma in effetti tutti collegati a questo grande mediatore: marciavano divisi per giungere uniti alla meta! E la meta di questo vasto embrassons nous erano gli appalti, il commercio estero, la cooperazione internazionale, i contratti privati e pubblici, e ancora finanziamenti, sovvenzioni, contributi statali, commesse per miliardi nei cinque continenti: insomma, il gran mondo dei portaborse, dei boiardi di Stato, dei mediatori o, per dirla con un termine pi elegante, i brasseurs daffaires. In altre parole, il sottobosco decisionale nel quale ogni torta prodotta dallo Stato, e ovviamente la grande torta rappresentata dallesercizio del potere, veniva spartita con labituale contorno di prebende, mazzette e tangenti che viaggiavano per i quattro angoli del Bel Paese l dove il s suona. Il giardiniere di questo grande vivaio era G***i: di che lagnarsi se tratteneva per s il giusto, in vista della pensione? Certo, a volte lingordigia lo faceva eccedere: ma c mai stato qualcuno che ha avuto la faccia tosta di reclamare una maggiore equit spartitoria? Dopotutto il Maestro si sporcava le mani con fastidiose faccende delle quali i politici non avevano piacere di occuparsi, o che apparivano sgradevoli a uomini tanto raffinati. Poniamo che al politico Tizio, appena insediato nel Tale centro di potere (ministero, banca eccetera), non andasse a genio la presenza del Talaltro boiardo: la soluzione pi pratica era invitare il nuovo arrivato allhotel Excellence, dove G***i, condendo il tutto con qualche cerimoniale un po pittoresco e antiquato ma di sicuro effetto scenico, metteva le cose a posto. Un problem solving, direbbero gli anglosassoni. E alla luce dellattuale dieci per cento, non buffo che allora ci si sia scandalizzati per un modesto tre per cento di ricarico sulle transazioni?

Drn drn Luomo noto come Beta osserva divertito il telefonino squillare. Un telefono del quale solo pochi hanno il numero: e nessuno di loro, ne certo, sta chiamando adesso. proprio vero che lItalia non il Paese della segretezza, commenta. Beta: Posso indovinare? Prego, ci mancherebbe. Beta: Il dottor Francesco Costante, dalla sua attuale residenza di Lucca. Avrei fatto offesa alla sua intelligenza se avessi pensato che non mi avrebbe riconosciuto al primo squillo. Beta: Posso sapere cosa ha avuto la benevolenza di inviarmi? Sto scrivendo un romanzo autobiografico: volevo farle gradire un estratto, per sottoporlo alla sua critica. Beta: Spero che la critica che si attende non sia di genere letterario, dottore, perch potrei essere molto severo con la sua penna. No, carissimo: tutti sanno la sua avversione per il realismo letterario. Beta: Pi che realismo lo definirei iperrealismo, dottore. Io ho un ricordo, come dire, leggermente diverso del nostro comune amico e Maestro. Mi sembra che lei indulga in un eccesso di benevolenza: sar forse let? Pu darsi. Ma vede, a eccedere nel crudo realismo si fa sempre in tempo durante la correzione delle bozze. Beta: S, direi di s. Sempre che alle bozze arrivi il testo compiuto, e non un frammento, dottore. Ricorda quel motto di Adorno: il frammento lintervento della morte nellopera? No: allepoca facevo altre letture. Beta: E oggi, dottore? Quali letture riempiono le sue giornate? Le stesse di ieri: fascicoli, rapporti carte, insomma. Il mondo governato dalle carte. In verit, pi che di letture, oggi sono in cerca di lettori. Lei mi intende, naturalmente. Beta: Noi ci siamo sempre intesi, dottore. Dunque non abbiamo bisogno di dirci altro? Beta: Direi proprio di no. Non per telefono, in ogni caso. Infatti. Sono fastidiosi, i telefoni. Meglio de visu, tra gentiluomini. Beta: Non mancher loccasione dottore. Lieto di averla risentita. E mi saluti il caro direttore della casa circondariale, restituendogli il suo ufficio. Non mancher. Il detenuto Francesco Costante riattacca. Il direttore della casa circondariale, con discrezione, rientra in ufficio e riprende possesso della sua poltrona. Apre il primo cassetto della scrivania ed estrae la busta gialla che porge al detenuto rimasto seduto sulla sedia di fronte. Il contenuto della busta ha forma e consistenza di un telefono cellulare: il detenuto Costante sorride, rialzandosi. Il dottor Beta la manda a salutare, direttore.

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Il direttore ricambia il sorriso e il saluto. Lucca carina, ma non il posto in cui ha voglia di trascorrere anni. A lui piacciono le grandi citt: quelle con grandi prigioni, per dire. Quelle dalle quali un buon funzionario pu essere notato. Quelle con i ministeri, gli uffici dei ministeri e i direttori generali degli uffici dei ministeri: per dire. Luomo noto come Beta ripone il telefonino. Ah, la riservatezza come potersi illudere che un segreto rimanga tale nel Paese di Pulcinella e dei suonatori di mandolino? Paese femmina, Lui non si sbagliava di certo: indisciplinato e ribelle come una femmina, e come una femmina servile e serva di lingua. E desideroso del bastone che lo domer: come una femmina, per lappunto. Bologna, questura, piazza Galileo Galilei, ore 12.35. Al diavolo, pensa Andrea Vannini, ho di nuovo dimenticato di mettere in ricarica il cellulare, quindi al diavolo le regole sulluso privato del telefono di servizio. Gli pago gli scatti, se me lo chiedono. Lumore volge al pessimo: non si procede di un passo, piccoli movimenti insignificanti. Ma non questo. Andrea si conosce bene, sa quando il suo umore peggiora per una ragione precisa, e non questo il caso. Il cielo sereno, quindi anche la meteoropatia esclusa. No, c qualcosa nellaria che ad Andrea non piacer, e la sua scorbuticit lo fiuta a distanza. Pace. Sentiamo Tore cosa ha da dire. Telefonata brevissima: non ha niente da dire. Come previsto. Quella cooperativa non esiste, e la nave non mai attraccata a Taranto. Una nave vera, e due documentazioni false: dove diavolo finita? E cosa sta facendo tra lAdriatico e lo Jonio? Una nave fantasma: lunico punto fermo di questa storia. E Tore? Sembra quello di una volta. Passano gli anni, ma la rete funziona ancora, a quanto pare. O quanto meno gli uomini che la componevano. Gli uomini della rete. Quelli come Tore: vale la pena averlo risvegliato dopo tanto tempo? Qualcosa dice ad Andrea che s, necessario. Andrea? Vieni, Chiara. Pranziamo insieme? Ehil: cosa devi farti perdonare, che ancora non mi hai detto? No, solo perch Di, fammi scherzare, una volta tanto. Certo che mangiamo insieme, se hai pazienza di aspettare una mezzora. Ah, ti arrivata questa, con la posta. Chiara gli porge una busta senza mittente: Ispettore Vannini, dice la busta. Lettere grandi, stampatello, grafia sicura: una mano forte. Dentro, una specie di cartolina. Una rana. Dietro c scritto solo: Mercoled. Una rana Ma certo, il piatto preferito del Togliatti! Cos, Andrea? Una rana. Una rana? Perch ti mandano il disegno di una rana? Una specie di invito a cena. A te piacciono le rane? Ma che schifo! Te le mangi tu quelle bestie, e a passi lunghi e ben distesi da me, per favore! Andrea sorride. Poco male: linvito non per due. Via Santo Stefano, ore 12.45. Mi spieghi perch certe cose le facciamo qui, e altre no? chiedo a Ferodo mentre appoggio in frigo il cartone di birre con cui ci rinfrescheremo durante questo caldo pomeriggio estivo. Prudenza. Soprattutto in una situazione come questa. Lester non ne ha avuta abbastanza. Non era capace di pensare al mondo come un posto in cui ci sono solo nemici. Hai presente quel film di Frank Capra, La vita meravigliosa? Be, a lui quella stronzata dellangelo piaceva. Si commuoveva quando lo guardava. Non aveva capito che il vero nemico la vita. Ma a te questo magari non interessa. Mettiamola cos: se devo fare unanalisi

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del suolo rimanendo in superficie, o al limite se devo scavare con la zappetta, allora mi fido di quello che ho a casa, e lavoro nel mio covo. Ma se devo fare un carotaggio bello profondo, allora preferisco pensare che non c protezione che tenga, e non uso mai niente che sia riconducibile a me. Se faccio un lavoro la macchina la mette a disposizione il cliente, se non ne ha una gliela assemblo io, ma la linea telefonica la sua, su questo non c pezza. Quindi oggi andiamo gi in profondit? Dipende da quello che troviamo: in ogni caso non ci fermiamo finch non gli abbiamo contato i peli sulle gambe uno per uno, a questi due. Poi dipende anche da quello che ci chiedono i tuoi amici sbirri, che tra parentesi Drn drn Pronto? Eccoti: si parlava giusto di te. S, te lo passo. Ferodo: Andrea. Cos, ci ascoltava con un microfono nascosto? No. Solo che se tu gli dici che sei qui alla mezza, lui ti chiama entro un quarto dora. Ferodo risponde per mugugni. Si segna qualcosa sul dorso della mano, saluta e mette gi. Ha detto che ci si vede da Sauro per laperitivo, mi fa. Ci ha dato i compiti? S: spulciare lagenzia di viaggi. Ma ha gi detto che non ci troviamo niente. sempre cos ottimista il tuo amico sbirro? No: realista. Pi o meno come te, aggiungo. Ferodo non fa una piega mentre accende il monitor.

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7. Quello che le donne non dicono

Bologna, piazza Maggiore, ore 14.40. Insomma, Andrea, ti rendi conto che non pu andare avanti cos? Sembra che tutto quello che fai sia qualcosa di trascendentale! Non dire trascendentale. Non significa niente, qualcosa di trascendentale. Guarda che la voglia di scherzare mi passata da un pezzo, a furia di starti appresso. Ma chi me lo fa fare? Mi di buca un appuntamento dietro laltro, ti fai vivo con un messaggino come fossi una casella postale, passi il tempo libero a fare chiss quali indagini con cui ti metti nei casini in questura Ma ti rendi conto? Nei casini in questura ci sono perch sto sul cazzo a quel fascista di Valente, lo sai bene. Gi, perch per te sono tutti fascisti, in questura. No, non tutti. Valente e la sua cricca s. No, dico, Andrea, ma lo sai che mestiere fai? Sei mica in un collettivo universitario, diamine: sei un poliziotto. Non puoi avere questo atteggiamento negativo verso i tuoi colleghi: ci devi lavorare insieme. Non ce lho verso tutti: solo verso alcuni. Facevo lo stesso quando ero in un collettivo, se per questo. Ah, perch stavi anche nei collettivi! Complimenti, questa mi mancava! Ci sono un sacco di cose che ti mancano, Chiara. Non ti ho mai letto la mia autobiografia, hai ragione: ma si era detto che andava bene cos, o sbaglio? Chiara lo guarda: dice sul serio. Il rossore dellarrabbiatura comincia a scolorire. Chiara abbassa le spalle, si tira su con la mano la frangetta che le ricade sulla faccia. Non ha pi voglia di discutere. proprio questo, Andrea: non so quasi niente di te. Non pi come allinizio, non siamo due ragazzini, e la fase del colpo di fulmine dopo un po si esaurisce. Se non puoi neanche parlare con me di quello che fai, me lo dici cosa ci sto a fare qui con te? Se devo svegliarmi da sola nel letto ogni mattina, tanto vale restare a dormire a casa mia: almeno non mi sento unestranea quando apro gli occhi e non trovo n te n le mie cose. Accidenti, a casa ho la mia collezione di peluche, il mio bagnoschiuma e qualche disco di musica italiana, che almeno capisco le parole. Non che abbia bisogno di te per farmi una scopata, se ne ho voglia! Ha ragione, pensa Andrea mentre la vede asciugarsi gli occhi e tirare fuori della borsa specchietto e matita per rifarsi il trucco. Ha proprio ragione. Io con uno come me non ci starei neanche a pagamento Ascolta, Chiara, comincia Andrea, poi si ferma. Ascolta cosa? Dovrebbe parlare per poter essere ascoltato: questo il punto. Allora? chiede Chiara quando Andrea sinterrompe. Niente. Non so che dirti. Ci sono cose dalle quali meglio che tu stia fuori, almeno per il momento. Puoi crederci o no: dipende solo da te. perch sono una poliziotta, vero? Ma almeno dimmelo in faccia, che di me ti fidi tanto quanto dei miei colleghi. Cristo, dei nostri colleghi! Adesso comincio anche a parlare come te! No: non perch sei una poliziotta, non del tutto. Te lho detto, puoi crederci o no, ma non per sfiducia. Per su certe cose so come la pensi, e per adesso meglio che tu stia fuori. Cosaltro posso fare, si chiede Chiara? Andrea, Andrea, dice tenendogli la testa tra le mani. Lo sai che parlare con te d la stessa soddisfazione che provare a piantare un chiodo nel muro a testate? cos che si entra nellArma, dicono.

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Cosa centrano i carabinieri? Per entrare nellArma bisogna riuscire a piantare un chiodo nel muro con la testa: una barzelletta che mi raccontavano degli amici calabresi quando ero bambino. Per diventare brigadiere, si deve piantare un chiodo nel muro contro il quale, dallaltra parte, appoggiato un carabiniere. E per diventare maresciallo bisogna piantarlo nel muro con, dallaltra parte, un brigadiere. Chiara lo guarda incredula. E per diventare generale, chiede? Chi c appoggiato al muro? Per diventare generale il chiodo si pianta a testate con, dallaltra parte, un maresciallo. Calabrese. Chiara scuote la testa. La soddisfazione di ridere non vuole dargliela, anche se non facile trattenersi. Cosa devo fare con te?, chiede. Quello che vuoi, risponde Andrea. che non facile essere tenuta alloscuro di quello che fai, cerca di capirlo. Intanto perch non ho voglia di addormentarmi con te, svegliarmi una mattina da sola e ritrovarti sotto un altro lenzuolo, sopra un tavolo di marmo. Poi mi sento sempre subordinata ai tuoi amici, accidenti! No, risponde Andrea, non sei subordinata a nessuno. Ah, no?, fa scettica Chiara. No, risponde Andrea: neanche con loro parlo di certe cose. Tra un po devo riprendere servizio, ho il rientro pomeridiano: mi accompagni? S. Certo, risponde Andrea avviandosi. Ti spiace se facciamo una piccola deviazione? Passiamo da piazza Roosevelt, devo vedere una cosa. Cosa? Non c unagenzia di viaggi l? Mah, mi sembra. Non ne sono sicura ma perch ti interessa? Devi partire? Ti liberi di me col primo aereo? Di, non sono cos stronzo Oh, inutile che mi guardi in quel modo: ho detto di non essere cos stronzo, non di non esserlo del tutto. No, che tra un po devo prendere delle ferie, lo sai, e volevo vedere se in questagenzia hanno delle proposte interessanti. Magari qualcosa che pu interessare anche te Fammi il favore, Andrea! Ecco, tanto chiusa per ferie, guarda un po cos puoi stare tranquillo. Piuttosto, questo Roosevelt non era quello del New Deal? No: quello era Franklin Delano. Questo Roosevelt Theodore, quello della politica del Big Stick. Cio? Il grosso bastone. Speak softly and carry a big stick: parla piano e va in giro armato, pi o meno. Era il suo slogan. Non aveva tutti i torti, questo tale. Dovrei provarci io, a girare con una mazza da baseball. Quello femminile si chiama softball, Chiara. Piantala di fare il saputo: lo so che si chiama softball. Ci ho giocato, da ragazza. Mazza troppo leggera: per certe cose ci vuole quella da baseball. Per uno come me, ad esempio? Ad esempio. Bologna, La citt del sole, strada Maggiore, ore 15.40. Che belli, i negozi di giochi per adulti! Lara ci si perde, in questo ammasso di oggetti futili. Poi, dopo una sessione di lavoro, un po di shopping aiuta a distendere. I giochi di ruolo: le notti passate ad attaccare lAustralia per completare lobiettivo prima che qualcun altro distruggesse le armate rosse! E quella volta che Ferodo vinse a Talisman trasfigurato in uno zombi che da caotico era diventato buono, a cavallo di un asino? Le scacchiere computerizzate no, non le sono mai piaciute. Gli scacchi, in realt, non lhanno mai presa molto. I puzzle, invece quelli grandi, da tremila pezzi il brutto dei puzzle che prima o poi li risolvi, e a quel punto di appenderli alla parete non timporta pi. Bisognerebbe fare come in quel libro che leggevamo la sera tutti e tre: dipingere i paesaggi ad acquerello, incollarli sul cartoncino, ritagliare il cartoncino trasformandolo in tessere di puzzle, risolvere il puzzle, staccare lacquerello dal cartoncino, riportarlo davanti al paesaggio di origine e sciogliere i colori nellacqua. Alla fine rimane lo stesso foglio bianco da cui eri partito. Chiss se cos anche la vita: Ferodo diceva che s, c un foglio bianco su cui si scrive, e alla fine ridiventa bianco. Lester invece credeva negli archetipi, nelleternit dellanima perch poi diceva che lanima eterna e non immortale? La differenza

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cera, ma qual era? Mah a Lester piacevano un sacco di teorie strane. Ogni tanto Lara ne ritrova una in qualche libro di filosofia: ma Lester non che ne leggesse tanta, di filosofia. Pi che altro era intrippato con i discorsi sullanima. Lanima come un carillon che suona per leternit, diceva. Ecco, i carillon: la cosa che pi le piace di questo negozio. Let It Be LInternazionale Happy Birthday The Sound of Silence ma di! Incredibile: Monkey Gone to Heaven! Un carillon dei Pixies: bellissimo. Il prossimo regalo che gli faccio questo, si dice Lara mentre lo paga. Prossimo regalo? Accidenti, non gliene ho mai fatto uno il Cd rimasto una promessa, il vino ancora da aprire No: non vero che non gli ho mai fatto un regalo, si dice Lara rinfrancandosi. Niente regalini, daccordo: e Lara, dove la mettiamo? Pi regalo di cos Be, diamoci una mossa, che il maestro thai non ama aspettare. Sms in arrivo: Sono ancora qui con Ferodo mi manchi ciao. Lara legge e sorride. Che carino, pensa. Bologna, enoteca Calzolari, via Petroni, ore 19.30. Te lho gi detto, Andrea: tu una come Chiara non te la meriti. uno spreco, ecco. Come avere una bottiglia di questo fiano, lasciarla fuori del frigo e berla calda. E magari anche nei bicchieri di carta. Oh, a proposito, complimenti, Sauro: il miglior fiano mai bevuto. Sauro abbozza, Diego si serve ancora da solo, mentre Andrea manda gi il suo bicchiere. Hai finito di farmi la morale?, chiede a Sandro Valle dopo aver apprezzato il sentore di terra e sole del vino.Tu su Chiara mica me la conti giusta. In che senso?, dice Sandro. Nel senso che hai un debole per lei. Sandro sospira, chiede se pu servirsi ancora e si versa un altro bianco. Arrivi dopo la puzza, Andrea. Lo sa mezza questura di me e Chiara. un anno che mi faccio ridere dietro, e adesso arrivi tu col tuo hai un debole per lagente Zanotti : se ogni tanto uscissi dal tuo guscio e socializzassi col resto del mondo, non ti perderesti le puntate pi succose delle soap interne. Non mi dire Se vuoi non ti dico. Anche perch non c molto da dirti. Arriva in questura questa nuova collega, la assegnano ai passaporti, e indovina a chi dnno il compito di spiegarle come funziona lufficio? Io allepoca stavo pi tra le carte che sulle volanti. E cos, tra un complimento e una chiacchiera, una sera usciamo insieme: cena, discoteca, poi prende liniziativa e mi porta a casa sua. Tutto qui. In che senso, tutto qui? Nel senso che credevo di intortarmela, magari con due o tre appuntamenti, e invece stata lei a rimorchiarmi alla prima occasione utile. Poi la mattina mi fa: non sarai mica di quelli che dopo la prima sera gi pensano di essere luomo della mia vita, no? Ecco cosa vuol dire: tutto qui. E a te non ancora passata, vero? No: a Sandro non ancora passata. Non che pensasse di essere luomo della sua vita, non arrivava a tanto. Ma che lei potesse essere la donna della sua vita, questo a volte lo ha pensato, e forse lo pensa ancora, quando la vede entrare sbattendo la porta e sa chi il responsabile: Andrea Vannini, il suo punto di riferimento. Il suo amico, forse, perch di Andrea Sandro si fida molto pi di tanti colleghi con i quali pranza, a volte va al cinema o a ballare, ma con cui conversa come se ciascuno leggesse il copione di una brutta serie televisiva. Che poi ci vorrebbe una serie fatta bene anche per noi poliziotti, conclude Sandro finendo il secondo bicchiere. Poi, con quel suo tempismo da sfera di cristallo, a rompere latmosfera da confessioni tra uomini arriva Lara con una pizza gi tagliata a spicchi, bella come il sole che ha scaldato paziente questuva dellIrpinia. Il bilancio della giornata non molto confortante, ma Andrea sembra quello che ha indovinato il terno al Lotto. Intanto i duecento milioni: dopo un giro di rimbalzi tra lagenzia bolognese e quella londinese, sono arrivati su un conto numerico in una banca di Bruxelles, dove sembrano essersi fermati. Ivano Clerico, il poliziotto su cui volevamo trovare notizie, non usa Internet, quanto meno non sulla sua linea telefonica, e anche a Sandro non sovviene di averlo mai visto pratico di computer: ci contavamo, ma di l non si passa. Nema problema, ha detto Ferodo dopo aver telefonato ad Andrea. Hai unidea? Ho unidea.Devo passare da casa e prendere una cosa . Aspettiamo che arrivi e vediamo cosa intende. Alfonso Righi Aldrovanti invece usa Internet, e a quanto pare

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anche bene. Ferodo ha crackato pi duna protezione, senza peraltro cavar fuori niente di utile. Due palle cos a leggere chili di e-mail di nessun interesse, relazioni al consiglio di amministrazione della sua societ di servizi, e via dicendo. Ferodo ha tirato gi una lunga lista di siti, ha detto che la screma e prova a vedere cosa ne viene fuori. Ciliegina sulla torta: anche la documentazione tarantina del San Michele stata cancellata. Il nostro peschereccio non mai arrivato da nessuna parte, pur essendo arrivato al tempo stesso in due diversi porti, e a questo punto non mai neanche partito, pur essendo due volte arrivato. Potremmo addirittura dubitare della sua esistenza, se non avessimo trovato la certificazione di quel carico acquistato dalla Easy Travel. E cosa aveva trasportato dalla Croazia per lagenzia? chiede Andrea. Arredi sacri. Arredi sacri e souvenir, dice questo documento. Arredi sacri? Per unagenzia di viaggi? Guarda pure, Andrea: una cassa di madonnine acquistate a Medjugorje, hai presente quella che piange sangue? Poi altra roba, tipo candele, santini Vuoi che ti dica, saranno credenti e avranno messo una Madonna in ogni sede. Mentre Ferodo fa il suo ingresso, Andrea silenziosamente inizia a bestemmiare. Gliele leggo negli occhi le rime delle filastrocche oscene dei tempi del liceo. Se ne accorge persino Ferodo, che ridendo si versa lultimo, residuo mezzo fiano: non ti facevo un mangiapreti, sbirro. Cosa te ne frega se questi qui vogliono avere la madonnina miracolosa in agenzia? Ne riparliamo unaltra volta, chiude il discorso Andrea prima che si apra. Unaltra volta? Scusa, non stiamo facendo un lavoro di squadra? chiede Ferodo. Lasciami fare fino a domani sera, Ferodo. Domani sera ho un appuntamento, e dovrei cominciare a capirci qualcosa. Nel frattempo Nel frattempo ti faccio vedere un bagaglio. Sempre che Sandro se la senta. Me la sento di fare cosa? Ferodo lo prende sottospalla, estrae una scatolina dalla valigetta di plastica nera e spiega a Sandro come si usa. Andrea assentisce. Col senno di poi luovo di Colombo: solo che con questuovo si inizia a giocare pesante. Posso pensarci un minuto?, chiede Sandro.Certo che puoi, risponde Andrea. Sandro giovane, deve ancora uscire dalla fase degli scrupoli di coscienza. Un appuntamento con chi? chiedo ad Andrea. Si fatto vivo il Togliatti, dice sorridente mostrandomi la figurina di una rana. Domani sera sono a cena da lui. A rane?, chiedo. A rane, risponde: cosaltro vuoi che significhi questo biglietto? Ma non c scritto dove, osservo. Perch, c bisogno? Ci penso su no, non c bisogno: il Togliatti lo sa dov che si mangiano le migliori rane della zona. Quindi domani sera sei a rane? chiede Lara con fare indifferente. S, perch? Anche a te fanno schifo le rane? Nonn, continua Lara con indifferenza. Quindi domani sera sei per i fatti tuoi? S, perch? chiede Andrea sempre pi perplesso. Perch se ieri eri a bere pierini, vero?, e domani sei a mangiare rane, vero?, stasera il tempo di andare da quella povera crista di Chiara non puoi non avercelo! Colpito e affondato. Andrea sorride, paga da bere, saluta ed esce. Passaggio, Sandro? No, lascia stare. Faccio due passi a piedi. Chiss cosa c al cinema, pensa Sandro. Perch proprio una di quelle sere in cui lunica cosa di cui ha voglia di buttarsi in un cinema e dimenticarsi di tutto il resto.

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8. Partita a briscola

Borgo Mezzo, frazione di Villanova (Bologna), ore 22.30. Punto rosso.La notte villanoviana, resa buia dalle scarse luci di Borgo Mezzo, forata dal dischetto di brace ardente. Sigarette americane, arrivate in Italia coi suoi amici macedoni. Originali, non contraffatte: alle case produttrici conviene. Casse e casse cedute sottocosto ai serbi, smistate dai macedoni mentre la Finanza si concentra sui barconi di albanesi. Tra cassa e cassa, qualche carico di eroina, tanto per saggiare il mercato. Differenziare: essere pronti a cambiare merce, se la carne umana non dovesse pi essere conveniente. C un mare di soldi che scorre tra le due rive dellAdriatico, altro che lavoro in fabbrica, tomaie, parabrezza. Un altro tiro: la brace continua a far luce. C la guerra alle porte. Yakup lo sa, da casa gli amici lo hanno chiamato. Ci sono armi gi pronte: ci sar un sacco di denaro da tirar su in poco tempo. Ci saranno saccheggi, rapine, certo: briciole, in confronto ai traffici che si riapriranno. Poi la grande autostrada da Berlino ad Atene: bisogner essere pronti quando partir. Altro che elemosine, pensa Yakup guardandosi intorno. Gli occhi di Yakup sono abituati al buio, di notte vedono meglio degli occhi dei cittadini cresciuti con la luce elettrica accesa anche di notte. Niente neon, insegne luminose, vetrine sfavillanti nel Kosovo, fino a poco tempo fa: non dove cresciuto Yakup, comunque. Unauto in lontananza.Gira per la provinciale, va verso Villanova. Dopo le nove a Borgo Mezzo non arriva pi nessuno. I ragazzi vanno via prima delle dieci: al bar a Villanova, o al Grattacielo, in citt. O magari a ballare.Comunque via. Tornano tardi. Gli anziani sono al centro sociale, o al bar del paese. La sezione del partito apre solo due sere, una per la tombolata e laltra per la riunione. A questora in strada non c pi nessuno. Qualche colpo: capitale iniziale. Poi si parte sul serio: basta poco, qui non c da accordarsi con la Sacra corona. Limportante il capitale iniziale. Fruscio alle spalle. Yakup si volta di scatto, pronto al coltello. Il cane vede il movimento brusco, reagisce digrignando i denti: in verit si limita ad accennare, proprio come Yakup. Randagio di merda, pensa Yakup. Ancora un tiro: brace rossa nel buio. La nonnina la sera non torna, sono solo in due. Un vecchio prete e un altro che non esce mai. Sembra robusto, ma si muove con lentezza. Si pu fare, si pu fare senzaltro: magari il coltello da solo non basta, bisognava pensarci prima, quando il prete era solo. Sfortuna, cos imparo a perdere tempo dietro quel coglione albanese di Klodian. Va bene, serve un socio dappoggio e una pistola. La pistola c, il socio si trova. Due-tre case, cambiando paese: la polizia non far in tempo a capire. Si comincia da questa, conclude Yakup appoggiato allalbero. Ultimo tiro: proprio buone queste americane originali. Scruta ancora le finestre.Tendine scostate, poca luce allinterno. Devono essere nellaltra stanza, giocano a carte in cucina fino a tardi. Magari bevono anche, sarebbe pi facile. Gi cos facile.Il difficile quello che cera a casa, sospira Yakup. Brutta cosa linfanzia: troppe botte, troppa obbedienza, troppi no. Poi uno cresce e ha loccasione giusta, basta avere le palle. Mica come quel coglione di Klodian. Di m, metti gi tutto. Tutto cosa, Dio bono? Ma dove vuoi andare, che cho tre briscole in mano e a te restato solo al quater. Dai m qui quei carichi e non bestemmiare, che ti d due Atti di dolore come penitenza. Il Togliatti abbassa la testa, mette gi il quattro di briscola, lasso di spade e il tre di bastoni, e si alza. Padre Ricrea lo guarda preoccupato.Tranquillo, gli fa il Togliatti, ancora non fa male. Vado a prendere una cosa, tu rimescola e di le carte. Padre Ricrea sospira. Il Togliatti esce dalla cucina, passa dalla stanza senza accendere la luce ed entra nello stanzino. Poi rif lo stesso percorso e torna in cucina, senza niente in mano.

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Sempre l? Tu hai mai visto un albero fumare? No, sorride padre Ricrea. Ne ho viste cosa da raccontar, canticchia, giammai gli elefanti fumar. E neanche gli alberi, conclude. Allora l anche stasera. Che ne dici? Dico che questione di un paio di giorni. Il Togliatti si siede e guarda le carte. La briscola a bastoni.

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9. Disinfestazione

9 settembre, Bologna. Bar Prezioso, piazza Galileo Galilei, ore 8.15. Uno sguardo allinterno: ancora nessuno degli abituali. Bicchiere dacqua, caff, pasta salata, caff: la colazione di Sandro. Un saluto, una stretta di mano, di che offro io, no, non ti disturbare, no, guarda, ho gi i soldi in mano. Novit dalla notte? Niente di che: un paio di ubriachi, una rissa, qualche allarme, una vetrina. Scasso? No, due imbecilli. Gli echi del turno appena finito sovrapposti ai caff dei turni che stanno iniziando. Ciao, Chiara, dice il barista facendo voltare Sandro. Ohi, Valle, anche tu oggi qui? Valle a chi? Devo chiamarti Zanotti? No, di, Sandro, ride Chiara, lo sai che non mi piace esser chiamata per cognome. Cosha il tuo cognome che non va?, chiede lagente al banco. Sandro, diglielo tu. Ci sediamo finch c posto?, dice Sandro con il caff e la pasta in mano. Per laltro caff aspetto?, chiede il barista. S, ti faccio cenno io, risponde Sandro sedendosi. Il cognome della nostra bella archivista ha unorigine plebea, Gianni, spiega Sandro: i cognomi che iniziano per Zan hanno spesso unorigine veneta, e stanno a indicare il servo di casa. Oh, senza offesa, Chiara, ma quando ho fatto il corso cera un lecchino che non lo si reggeva, non so se te lo ricordi, quel biondino con gli occhiali, davvero insopportabile, e in effetti si chiamava proprio Zanetti.No, non mi ricordo, io sono arrivata un paio danni dopo di te, Gianni. Io s che me lo ricordo, vero, il peggior leccaculi che si sia mai visto, che fine ha fatto? Mah, andato via di sicuro. Ah, Ivano, tu che ti ricordi di tutti S, ho sentito, ha avuto una promozione e il trasferimento, non ricordo se a Modena o a Reggio, dice Ivano Clerico appena entrato, vi stringete? S, certo che ti facciamo posto, dice Sandro.Ciao, Valle, non ti si vede spesso qui al bar.S, vero, che avevo voglia di fare due chiacchiere, qualcosa di preciso? No, solo sapere cosa ne sapete della storia dellaltra sera, gi che cero anchio, tranquillo Sandro, Valente garantisce che non sono stati fatti nomi, quindi la cosa muore l. Occhei, scusa lapprensione ma la prima volta che mi capita.Di, non stare in campana, poi tu eri allesterno, ma secondo te chi ha parlato con quel giornalista? Non lo so, Gianni, secondo me non uno che cera, probabilmente la solita soffiata in cambio di un biglietto da cento, va messo nel conto: se era uno che cera qualche nome veniva fuori, no? S, credo anchio, dice Sandro, io devo ordinare un altro caff, poi andare, posso offrire a qualcuno? Un caff no, ma un succo s, se ti va, dice Chiara.Certo che mi va, un caff e un succo darancia!, grida Sandro per sovrastare il chiacchiericcio.Ti ricordi che lo prendo allarancia?, chiede Chiara.Mi ricordo, dice Sandro, mi ricordo. Fine della colazione, saluti e strette di mano, chi entra in ufficio e chi in vettura. Sandro lascia sfilare Chiara per poterla guardare ancora un attimo, poi va via anche lui. Lultimo ad alzarsi Ivano, paga il suo ed esce. Restano le tazzine sul banco, le briciole sul tavolino e una cosa poco pi spessa di una monetina fissata sotto il tavolo. Ampiezza del campo: pi o meno quanto lintero bar. Bologna, questura, piazza Galileo Galilei, ore 9. Intestazione: Studio legale Calloni e soci. Oggetto: Querela.
Io qui presente dottor Giani Guido, di professione giornalista pubblicista, con la presente rendo noto quanto a me accaduto.

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In data odierna, alle ore 10.30 circa, ricevevo nella mia abitazione in via Massarenti la visita dellispettore di polizia Vannini Andrea, il quale si introduceva in casa senza essere in possesso di alcun mandato. Con fare minaccioso il suddetto ispettore mi intimava di rivelare la fonte di alcune notizie giornalistiche relative allomicidio dellassicuratore Tassone, da me cedute a una testata giornalistica locale. Al mio rifiuto di violare letica professionale rivelando la fonte delle informazioni, il Vannini mi percuoteva violentemente, procurandomi ecchimosi alla gola e alla nuca guaribili in giorni cinque, come da certificato del pronto soccorso che qui si allega. Nulla ottenendo neanche in questo modo, il Vannini estraeva dalla tasca dellimpermeabile un plico contenente, a suo dire, una dose di eroina avvolta in un foglio di carta, proponendomene la cessione gratuita. Il sottoscritto, in cura presso il locale Sert tramite terapia sostitutiva di metadone, come attestato dalla documentazione che qui si allega, riusciva tuttavia a resistere alla tentazione rappresentata dalla dose di eroina a sua disposizione, la cui assunzione avrebbe costituito una grave infrazione della terapia medica seguita, e pregava detto ispettore Vannini di uscire dalla sua abitazione. Il Vannini, visti vanificati i suoi scopi, finalmente si allontanava, non senza avermi di nuovo minacciato, e senza peraltro riprendersi la busta portami, e che io sottoscritto consegno allegata alla presente per i rilievi delle impronte digitali e laccertamento del suo contenuto, riservandomi di integrare la presente denuncia con ulteriori contestazioni una volta accertato il reale contenuto del plico. Si allegano alla presente querela: a. certificato del pronto soccorso dellospedale SantOrsola in data odierna; b. certificato del Sert di Bologna; c. busta costituita da un foglio bianco ripiegato contenente una sostanza polverosa al suo interno.

Il questore resta in piedi, aspettando che lispettore Vannini finisca di rileggere lesposto. Lispettore Vannini resta in piedi, aspettando che il questore prenda la parola dopo avergli porto senza proferire verbo la fotocopia. Il questore porge allispettore Vannini un pacchetto di sigarette aperto. Lispettore Vannini ha smesso di fumare. Qualcuno bussa alla porta. Lispettore Vannini risponde: no. Vannini? interloquisce il questore prendendo liniziativa. Dica. Io credo che questo esposto sia una palata di letame. Glielo dico subito, affinch non ci siano malintesi. Vannini annuisce. Dovrebbe significare: grazie. Ho fatto fare degli accertamenti non ufficiali, Vannini. Non ho buone notizie: nel pacchetto c delleroina, e sul foglio ci sono le sue impronte digitali. Lei crede di aver potuto toccare un foglio come questo in casa del Giani? No. Sono sicuro di non averlo fatto. Per si recato dal Giani senza un mandato S. Vannini, non mi faccia usare le tenaglie. Quei lividi sul collo sono opera sua o no? Andrea Vannini sospira. Cinque giorni di prognosi, signor questore: poco pi che un Vannini, perdio: stato lei? S. Sono stato io. Il questore gioca col tagliacarte che ha trovato sul tavolo per prendere tempo. Tempo sprecato. Da Vannini non viene fuori una sillaba. Guardi, Vannini, non un mistero che il suo modo di procedere a me non piace particolarmente, per mi dovr dare atto che ho sempre apprezzato i risultati del suo lavoro, anche contro certi suoi colleghi. Adesso vorrei che lei capisse la situazione: qui non c un tossico pataccaro con una montatura costruita su un segnetto che avrebbe anche potuto farsi da solo. Qui, se la cosa deflagra, c un giornalista malmenato in casa sua da un funzionario di polizia che violava la legge gi nel sottoporlo a interrogatorio senza difesa. Quindi io sono lunica speranza che lei ha di evitare come minimo il deferimento e la sospensione dal servizio, per non dire di peggio. Perci glielo chiedo una sola volta: mi pu dire a cosa sta lavorando effettivamente? Perch io e lei sappiamo che se questa una montatura, e io credo che lo sia, allora ci devessere ben altro che una specie di faida tra anziani. Dunque? Andrea cerca di capire. Ha ragione o fa la parte? Gioca la carta dellamico o vuole evitare di essere travolto come superiore gerarchico? E in ogni caso, cosa pu raccontargli? Cosha di concreto in mano, Andrea Vannini?

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Sar sincero anchio, signor questore. Non ho nulla di consistente da mostrarle. Sto seguendo dei fili cos sottili da sfiorare il confine tra lindizio e la sensazione. Anche la visita al Giani si spiega cos: le sto provando tutte, detto come va detto. E non riesco a capire chi, e in quale momento, si sia inserito nella mia indagine. Pu almeno dirmi in quale ambito potremmo trovarci, se qualcuna delle sue famose intuizioni dovesse concretizzarsi? In termini giuridici, direi che c la possibilit di una cospirazione politica. Di chi, non sono in grado di dirlo, non per ora. Finalizzata a cosa, non ne ho la minima idea. Ho bisogno di almeno quarantotto ore. Le ho, quarantotto ore? No, Vannini: non le ha. Io posso al massimo ritardare i tempi degli accertamenti ufficiali, ma oltre non posso andare. Voglio essere franco, ispettore: la cosa migliore che le posso consigliare di firmare una domanda di un mese di ferie a partire da ieri. Le eviter di essere sospeso in via cautelativa. Da qui a un mese questo castello dovrebbe crollare, perch il Giani lo faccio mettere sotto pressione io, e le prometto la mia diretta attenzione sul personaggio. Non mi aspetto un rifiuto da parte sua, Vannini. E voglio che si renda conto di una cosa: se lei non avesse labitudine di procedere da solo, probabilmente oggi non si troverebbe in questa situazione. Il lavoro di squadra serve anche a mettersi al riparo da faccende come queste, ispettore. Pu darsi, pensa Andrea mentre firma la domanda di ferie. Pu anche darsi che lavorare da solo sia la via di chi non si fida della squadra, aggiunge ad alta voce. Il questore gli porge la mano, Andrea la stringe distratto, il questore rafforza la stretta per fermarlo: lo sa dovero ventanni fa, Vannini? A Palermo, se ricordo bene il suo curriculum. Esatto: a Palermo, allinizio della carriera. Al servizio del commissario Boris Giuliano. Lei se lo ricorda il commissario Giuliano? Flash di memoria. La foto di Giuliano riverso ai piedi del banco del bar. Ucciso mentre prendeva un caff: aveva appena fatto in tempo a metter mano al revolver, dicono. Tiratore di una velocit leggendaria, dicono. Morto ammazzato come un cane: da solo. Il killer era Leoluca Bagarella. Il questore continua a stringere la mano: Andrea non ha ancora capito. Giuliano indagava sui movimenti bancari della mafia. Troppi soldi per investirli solo in case e terreni: dove sono i soldi delleroina? Nelle banche.Ecco perch Giuliano morto, perch aveva capito la via per arrivare al cuore della mafia. Le banche. No, non per questo che morto. Il commissario Giuliano aveva interrogato il direttore di unagenzia bancaria senza sapere di essere entrato in uno degli sportelli finanziari di Cosa nostra, dice Andrea guardando il questore. Che apre la stretta. Proprio cos, Vannini. Non cerano ancora i pool, lavorava da solo, ed era entrato in un gioco molto pericoloso fidandosi troppo del suo intuito. Se lo ricordi, Vannini. Ormai sono in ferie, signor questore. Infatti, Vannini. per questo che mi verr a trovare a titolo personale, magari durante lora di pranzo. Per parlarmi di come trascorre il tempo quando in ferie. Per raccontarmi di qualche intuizione, magari. Localit non determinabile. Tavolo in mogano anticato. Telefono nero a disco. Bottiglia in cristallo boemo: sherry brandy. Sul monitor: acquario in movimento. Invio: telefono cellulare clonato con scheda estera. Drn drn Pausa (nessuna risposta). Drn drn Pausa (nessuna risposta). Drn drn Pausa (nessuna risposta). Bicchiere in cristallo boemo riempito per tre dita: una porzione generosa. Fade away: lacquario cede il posto al desktop.

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Connessione Internet: attivata. Connect with: Sito Web criptato-Hot line erotica. Libreria fotografica. Accesso vincolato, password required. Insert password. Wrong or invalid password, denied access. Insert password. Wrong or invalid password, denied access. Insert password. Wrong or invalid password, denied access. Insert password. Wait, please. Check password ahead. Insert your second password, please. Wait, please. Check password ahead. Welcome. Prima schermata: immagini bondage. Young & oriental women. Scrollare la schermata. Seconda schermata: immagini bondage. Bloody bondage. Scrollare la schermata. Terza schermata: immagini fetish. Stivaletti. Cuoio. Staffili. Una lampada a stelo: evidenziare. Clic sullicona della lente dingrandimento. La lampada scompare. Al suo posto, un dattiloscritto: riproduzione Jpeg. Non rintracciabile da un motore di ricerca per parole chiave.
Argomento: profilassi veterinaria. Parassiti sotto osservazione: due. Parassita n. 1: individuato da tempo, pericolosit accertata. Avviata adeguata profilassi: il parassita stato rimosso dallanimale. Il veterinario consiglia di non interrompere la profilassi sino alla comprovata guarigione dellanimale. Parassita n. 2: individuato di recente, pericolosit probabile. Si consiglia la rimozione cautelativa. Individuato lambiente di provenienza: avviata procedura di bonifica. Esito della disinfestazione atteso entro le ventiquattro ore. Possibile presenza di Parassita n. 3 nello stesso ambiente, dallincerta definizione. Il veterinario sospetta alto livello di nocivit. Si consiglia di bonificare lambiente con attenzione, e procedere a un esame ulteriore dei parassiti dopo la disinfestazione.

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10. Amarcord

Borgo Mezzo, frazione di Villanova (Bologna), ore 19. Il Togliatti prende il casco, si annoda il fazzoletto al collo e tira su la lampo del giubbotto. Controlla che le chiavi siano nella tasca destra. Tasta il giubbotto allaltezza della tasca interna: il rigonfiamento conferma che la Walther l dove devessere. Occhio, mentre sono fuori, dice a don Ricrea con la mano sulla porta. Tranquillo, che tiro il catenaccio. Credi che sia per stasera? No, non credo. Per con un balordo come quello non c da stare sicuri. Padre Ricrea sorride. Guarda che sono arrivato alla mia et senza che tu mi guardassi le spalle, qualcosa da solo sapr fare, Ruggero. Tu, piuttosto: proprio necessario andare in giro armato? Io dico di s, la butta l il Togliatti. Non che non mi fidi delle tue preghiere, eh? Per se ci metto qualcosa di mio mi sento pi tranquillo.Sono fatto cos, che vuoi farci? Gi: che pu farci, padre Ricrea? Niente. Ma chi ti dice che io preghi per te?, risponde, con tutti i figli del Signore che ne hanno bisogno Ecco, appunto, dice il Togliatti, pensa a quelli che ne hanno davvero bisogno, delle tue preghiere. Ed esce. Padre Ricrea si versa un mezzo bicchiere di vino, per annegare il sospiro che gli viene fuori. Certo che prego per chi ne ha davvero bisogno, risponde silenziosamente rivolto verso la porta che il Togliatti si chiuso alle spalle. Per chi ne ha davvero bisogno, si ripete alzandosi per andare a tirare il catenaccio. La Guzzi del Togliatti fa ancora un bel suono: ogni volta c chi si gira a sentirla passare, e quando parcheggiata qualche occhiata dintenditore la cattura sempre. Oggi poi la musica del motore davvero bella: accordato come unorchestra. Il Guzzone. Il Togliatti ci ha smanettato un po, tanto per essere sicuro che fosse a punto. I ferri del Togliatti sono sempre a punto: oliati, puliti, efficienti. Tutti i ferri del Togliatti. Si ferma davanti al bar del paese, smonta, lascia il casco sul sedile ed entra a prendere il caff corretto. Un buco da niente, Borgo Mezzo: da quando il cinema parrocchiale ha chiuso, poi per questo che devono accontentarsi di due soli bar, quello dellArci e questo, davanti al quale di solito il Togliatti passa senza fermarsi. Stasera invece ci si ferma, e fa aggiungere due dita di stravecchio al caff. Cos, intanto che il barista prepara, d unocchiata in giro, a studiare la mescolanza di teppa e vecchietti. Pi che altro la teppa. Quelli del biliardo, ad esempio: basta vedere come maltrattano le stecche, come offendono il gioco, per farsi unidea di quel che valgono. Poi quelli del Campari delle sette di sera: seduti ai due tavolini esterni, con un bicchiere gi vuoto davanti e il secondo Campari in mano. Quelli del Campari e quelli del biliardo.Riescono a convivere con i vecchietti della briscola senza sfiorarli, come se il bar si dividesse in due ambienti con pareti invisibili: gli antani aspettano che il gruppo del biliardo vada via per prendere in mano le boccette, non c bisogno di litigare. Poi un paio al bancone, a cazzeggiare senza scopo. Il Togliatti beve il caff corretto, gira le spalle di tre quarti ai due del bancone, quanto basta per far finta di non accorgersi dello sguardo di sottecchi che uno dei due gli rivolge. Missione compiuta: si pu andare a cena.

Bologna, quartiere Bolognina, ore 19.45.

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Ti ricordi Michel i nostri pantaloni corti? E le tue gambe lunghe magre e forti? Raggomitolata sul divano, Lara sfoglia una carpetta dietro laltra. C un discreto numero di fogli e ritagli sul pavimento: materiale gi letto, che lascia cadere ordinatamente per poterlo poi risistemare nello scatolone. Ha la faccia seria, Lara: sta scoprendo un mondo che nelle favole non c. Le bombe nelle banche allora di massimo affollamento, i treni, le piazze, membra disperse, pozze di sangue, esseri mutilati che vagano storditi ripresi nelle foto scattate: orrore in bianco e nero, che fissa volti, espressioni, mani sulla faccia, lacrime, urla. Le vecchie foto in bianco e nero non si limitano a rappresentare: urlano silenziosamente. Non c filmato, non c colore, non c finzione cinematografica che abbia questa forza espressiva: noi siamo cresciuto nel bianco e nero, la nostra memoria non conosceva ancora il colore. Poi ci sono le parole: le cronache, le schede, i commenti. E i documenti. Le parole dei protagonisti, faticosamente raccolte con un lavoro da formica che a un certo punto ho interrotto, travolto dallo sconforto, persuaso dellinutilit di questo accumulo: via, negli scatoloni, il nastro da pacchi a sigillare, e gi in cantina. Il coraggio di buttare via tutto per non lho avuto: e adesso che vedo Lara impallidita, capisco che ne valeva la pena.
La prima fase della nostra attivit politica consiste nel creare il caos allinterno delle strutture del regime. Ci sono due forme di terrorismo capaci di provocare questa situazione: il terrorismo cieco (commettere attentati a caso che provochino numerose vittime) e il terrorismo selettivo (eliminare persone individuate con precisione). La distruzione dello Stato democratico deve essere operato il pi possibile sotto la copertura di attivit comuniste. In una seconda fase necessario intervenire allinterno dellesercito, del poter giudiziario e della Chiesa per agire sullopinione pubblica, proporre una soluzione e far apparire con chiarezza limpotenza dellapparato legale esistente. Questo presuppone una fase dinfiltrazione e di pressione sugli organi vitali dello Stato per mezzo dei nostri quadri. La pressione psicologica sui nostri amici e nemici devessere tale da formare una corrente di simpatia verso il nostro organo politico e da polarizzare lopinione pubblica, portandola a intendere la nostra presenza come il solo mezzo capace di salvare la nazione. altres evidente che per poter esercitare queste attivit dobbiamo disporre di strumenti finanziari considerevoli.

Di chi questo documento? chiede mostrandomi il foglio. Si chiama, o si faceva chiamare, Yves Gurin-Srac. Uno dei dirigenti di unorganizzazione internazionale mascherata da agenzia stampa, lAginter Press di Lisbona. In Portogallo, durante la dittatura militare. Dittatura militare? S, Lara: dittatura. Fino alla met degli anni Settanta in Europa cerano dittature militari fasciste: Grecia, Portogallo, Spagna. Non ve lo insegnano a scuola che il fascismo non finito nel 45? A est cerano i russi, a ovest i fascisti: cos che funzionava. I nostri fascisti andavano ad Atene, Madrid, Lisbona a farsi finanziare le stragi, e ci ritornavano da latitanti. Be, questo bastardo ha fatto parte dellOas, lorganizzazione terroristica dei militari francesi dAlgeria. Poi ha messo su una rete di ex Oas, ex Ss, americani. E naturalmente italiani, quasi sempre coperti da attivit giornalistiche. Organizzava linfiltrazione nei nostri gruppi con loperazione Mh-Chaos, listruzione e laddestramento dei bombaroli. E mica solo da noi: ha organizzato attentati terroristici in Portogallo dopo la rivoluzione, stato in Spagna, in Sudamerica, in Belgio Questo documento del 74: ce lo avevano fatto avere dei compagni portoghesi. Era in francese Cosa c? C che lasciamo stare. Scusami. Dovevo capirlo da sola. Cosa? Tu le lingue non le sai stata Barbara a tradurlo, vero? Ti ricordi Michel? Ti ricordi Michel? Milano, San Vittore, mensa carceraria, ore 19.45. Dici di no perch, per fare un esempio, tu di Helena Hamburg non hai mai sentito parlare, vero? No, risponde Cristiano, un nome che proprio non mi dice niente.

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Te la racconto io, dice Vittorio Guerra, cos vedrai che ci sono cose che voi compagni non sapete. Era una funzionaria dellambasciata argentina a Parigi. Torna a casa per le vacanze: allaereoporto di Ezeiza un gruppo di uomini laspetta, la preleva e la uccide. Cose che potevano succedere, in Argentina. Per Helena era una brava ragazza, senza grilli per la testa: mai avuto niente a che fare con la izquierda argentina, tantomeno con la guerriglia. successo che a Parigi aveva avuto la sfortuna di vedere il generale Massera incontrare i capi montoneros. I montoneros per voi erano un mito, vero? Be, io ti assicuro che Mario Firmenich, il capo dei montoneros, era un uomo di Villareal, il capo dei Servizi argentini. E nel 78 era allo stadio a vedere le partite dellArgentina. I militanti dellErp sono stati trucidati perch erano incontrollabili, pi o meno come i vostri amici dei Nap: lunico terrorismo rosso ammesso dallo Stato quello gestito e diretto dallo Stato. Sicuro che sia andata cos? chiede Cristiano. Sicuro, risponde il soldato politico. Vuoi un altro esempio? I primi manifesti filocinesi in Italia li abbiamo attaccati noi. Se ne occup Avanguardia nazionale, per conto dellufficio Affari riservati: cio del ministero dellInterno. Il mondo un grande teatro dei pupi, e noi sgambettiamo sul palco senza vedere n i fili n i pupari. Tu vedi troppi complotti, Vittorio. Non c niente che mi stupisca in quello che dici: ma non si riducono due generazioni a una battaglia tra marionette. Non sono quei manifesti ad aver fatto la Storia. Forse no: per sono serviti a indirizzarla dove volevano i signori che la Storia prima la manovrano, poi la scrivono e alla fine la glorificano. E dalla mia parte, stanne certo, al di l dellonore e dellideale dei nostri giovani non c che un gran mare di fango. E della mia parte cosa pensi? Vittorio Guerra tira una lunga boccata. Termina il mozzicone che stringe con i polpastrelli ingialliti. La tua parte il mio nemico. Laltro mio nemico, se preferisci. Perch dovrei pensarne qualcosa? Durante larmistizio ognuno seppellisce i suoi morti. Baricella (Bologna), trattoria Venturoli, ore 20.15. Il Togliatti mangia con gusto gli antipasti. Il salume buono, fatto in casa. Le cipolline crocchiano sotto i denti. Si versa un altro bicchiere. Kalispera, comandante, dice la voce davanti a lui. Il Togliatti alza gli occhi: Kalispera, risponde. Poi si alza e abbraccia Andrea Vannini. Bologna, quartiere Bolognina, ore 20.15. La struttura si chiamava Stay Behind o, pi semplicemente, Gladio. Una rete difensiva istituita a scopo preventivo in accordo con gli americani, nellipotesi di uninvasione russa. O di una vittoria elettorale dei comunisti, metti mai i casi della vita. Depositi darmi, basi paramilitari, uomini reclutati e regolarmente stipendiati. Poi a un certo punto qualcuno si rende conto che la guerra non scoppia perch i russi non arrivano, e in compenso il peso delle sinistre aumenta sempre pi. E allora questo qualcuno decide che la guerra la fa scoppiare lui. A un certo punto quando? chiede Lara sempre pi sconcertata. Nel 1965. Nellanno in cui a Roma si svolge un regolare convegno di studi allistituto Pollio sulle prospettive della guerra rivoluzionaria. Questa roba qui, le dico mostrandole la raccolta degli atti. Incredula, Lara sfoglia il libro ingiallito. Eh, s: non siamo nel mondo dello spionaggio romanzesco! La dichiarazione di guerra di una parte dello Stato allo Stato stesso ha luogo in un regolare convegno, tra poltroncine vellutate, microfoni che si accendono e si spengono dopo ogni intervento, bicchieri dacqua per ristorare i relatori, giacche e cravatte. Guarda, ti faccio vedere come termina la relazione dapertura. Leggi qui:

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La decisione, dunque, dipende molto da noi. Proprio da noi italiani, che viviamo (talvolta senza rilevarlo a pieno) questa insidiosa battaglia. Se sapremo finalmente aprire gli occhi, aprire gli occhi sulla guerra rivoluzionaria, se sapremo reagire in misura adeguata, allora, e soltanto allora, potremo riprenderci e vincere. Ma attenzione: tardi. Molto tardi. Il est moins cinq , dice in un suo recente libro Suzanne Labin. Siamo arrivati agli ultimi cinque minuti.

La relazione di chiusura invece aspetta, devessere qui... di quello stronzo che negli anni Cinquanta teorizzava la strategia degli attentati sulle linee ferroviarie nelle sezioni dellMsi eccola qui. Leggi solo il finale.
Spetter poi ad altri organi, in senso militare, in senso politico generale, trarre da tutto questo le conseguenze concrete, e far s che alla scoperta della guerra sovversiva e della guerra rivoluzionaria segua lelaborazione completa della tattica controrivoluzionaria e della difesa.

Mi passi un bicchiere di qualcosa?, chiede Lara. Certo. Prendo qualcosa dal frigo, tipo formaggio e no, per te solo formaggio, va bene? Non lo so se va bene: tu riesci a mangiare? Io s, Lara: mi si fortificato lo stomaco in tutti questi anni. Poi questa roba la so a memoria Porto del pecorino sardo e una vernaccia di accompagnamento, e qualche gambo di sedano in pinzimonio. Grazie, mi dice Lara. Vai avanti, per favore. Il resto quasi facile da immaginare, anche perch i fatti li stai leggendo da oggi pomeriggio. Ci sono armi ed esplosivi che passano dai depositi militari a quelli neofascisti, camion carichi di tritolo che arrivano in Veneto dalle basi Nato tedesche, rifugi che ospitano provvidenzialmente i latitanti La struttura operativa in atto, insomma. Sempre che si tratti di lei. Perch dici questo? Perch quando il Muro di Berlino venuto gi, i nostri politici hanno fatto a gara per chi arrivava primo nel rivelare lesistenza della Gladio. E molte delle cose che noi sapevamo per certe, nella Gladio non le abbiamo trovate. E allora? Be, lo sai che il paranoico del gruppo Andrea. Se fosse qui lui ti direbbe che Gladio stata bruciata per mantenere coperta la vera struttura. E voi cosa facevate? Voglio dire, voi queste cose le sapevate gi allora, no? Pi o meno. Alla fine riuscivamo a sapere tutto, o quasi. Ci aspettavamo di svegliarci un mattino e trovarci coi carri armati in strada. Qualche volta ci veniva detto di non tornare a dormire a casa, perch poteva essere la notte buona. Un paio di volte abbiamo svuotato le sedi dai documenti, noi come i sindacati, i partiti moderati: tutti quanti. Ma ci credevate davvero? Insomma, andavate a letto chiedendovi se la mattina dopo ci sarebbe stata ancora la Repubblica piuttosto che un colpo di Stato militare? S. Ci credevamo davvero. Dici che eravamo esagerati? Sto giocando sporco, lo so che risponde di s. Be un filino di mania di persecuzione magari Mania di persecuzione, dici? Leggi questo, allora, le dico porgendole un ritaglio ingiallito. Non tutto, che poi ti devo spiegare chi erano Saragat e Fanfani: solo il capitoletto finale. Quello che si intitola Colpo di Stato: possibile?
Se tuttavia la classe politica non riuscisse a risolvere il problema dei rapporti del Pci con lo Stato, se la confusione diventasse drammatica, le Forze armate potrebbero essere chiamate a ristabilire immediatamente la legalit repubblicana. Questo non sarebbe un colpo di Stato ma un atto di volont politica a tutela della libert e della democrazia. Cos, dopo averli a lungo onorati del nostro disinteresse pi completo, potremmo trovarci di colpo a dovere della gratitudine ai militari. Forse esatto dire che lunico tentativo di sovversione, quindi, viene da sinistra. Tuttavia il ristabilimento manu militari della legalit repubblicana, possibile in una mezza giornata, potrebbe non essere sufficiente. Sono interrogativi che dovrebbero pesare come piombo sulla coscienza di chi ci governa. E pu darsi che di fatto pesino. E che aprano la strada a un esame di coscienza pi profondo. Questa Repubblica, cos com, funziona ancora? La confusione che stiamo vivendo non sar dovuta al fatto che le sue istituzioni sono ormai insufficienti e superate? Perch i costituenti crearono larticolo 138, che prevede la possibilit di riformare la carta fondamentale della Repubblica? Chi ci impedisce di utilizzare larticolo 138 per correggere i difetti ormai evidenti delle nostre istituzioni? Perch non possiamo imparare qualcosa dalle grandi democrazie dellOccidente? Perch non ci poniamo seriamente il problema della Repubblica presidenziale, lunica capace di dare forza e stabilit al potere esecutivo? Vi sono giorni in cui la Storia impone riflessioni di questo tipo.

Cos questo, Lotta Continua? No. Epoca. Fa m te. Pochi giorni prima della strage di piazza Fontana.

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Lara resta in silenzio. Soprappensiero. Poi si scuote. Ma non la stessa cosa di quel convegno del 65? S, Lara: solo che questo un settimanale illustrato, il pi importante dItalia, in vendita in tutte le edicole. E se vi foste svegliati con i carri armati cosa avreste fatto? Baricella (Bologna), trattoria Venturoli, ore 20.15. Che giorno era, Andrea? Era la fine di marzo, comandante. Quando sono venuto a dirti che non mi bastava pi soltanto cooperare con la brigata. Eri convinto che sarebbe andata a finire male Abbastanza. Abbastanza da chiedermi chi sarebbe stato in grado di resistere, dopo. E di comportarmi di conseguenza. Le rane fritte sono croccanti, quelle in umido saporite il giusto. Il Togliatti le divora con una strana gioia negli occhi. Andrea di compagnia. Dopo quindici anni di lavoro politico, ci vengono a dire che tutto finito. Tu te lo chiedi mai su quale confine abbiamo fatto la sentinella, comandante? Io non sono di quelli che si fanno troppe domande, Andrea. No, tu no. Ma io s. Io mi sento come uno che ha fatto la sentinella sul niente. E adesso non so pi che cosa ho fatto, e che cosa faccio. Tu hai fatto quello che si doveva fare, dio boja. Cera una guerra, anche se non se n accorto nessuno. Valeva la pena di farla, e noi labbiamo fatta dalla parte giusta: che cosaltro ti serve di sapere, a te? Milano, San Vittore, ore 20.30. Come fai a sentirti libero? Mi ci sento, compagno. Guarda l fuori, dalla finestra della cella. Vedi le luci, le macchine? Vanno di fretta: li aspetta la casetta con le tendine alle finestre, la moglie con la cena pronta, la televisione. Domani si alzeranno, passeranno dal caff al lavoro, poi la pausa caff, il giornale, la mensa o il pranzo a casa: cos che loro si sentono liberi. Ognuno ha la libert che si saputo meritare. Io so cosa ho perso, entrando in galera: ho perso quel mondo, e anche il mondo di menzogne in cui per anni sono stato imprigionato. Qui, alla fine, i ruoli sono chiari. I traditori che mi erano al fianco sono dallaltra parte: sono i miei nemici, adesso, come avrebbero dovuto essere sin dallinizio. qui che io ho ritrovato quello che fuori avevo perso: la mia libert. Libert? questo il sapore della libert? Non per me, pensa Cristiano. La libert il sorriso di una donna, una giornata di primavera, un bicchiere di buon vino o una pizza come quelle che fanno a Napoli: non queste mura, non queste sbarre. Vittorio lo guarda, capisce. Non hai scelto tu di stare qui?, gli fa.Lo so che potresti chiedere di uscire. E dunque? E dunque, risponde Cristiano, hai ragione: una scelta mia. Ma il fatto di scegliere non significa essere libero: tutto qui. E non poco. Per me la libert aver raggiunto il posto cui la Storia mi ha destinato, dice Vittorio, ho lottato per questo. Per me la libert non avere un posto assegnato. Quello che ho dentro quello che sono stato, e quello che sono stato diventato quello che sono: e non si pu sfuggire a se stessi. per questo che non esco.Non mi servirebbe a sfuggire al posto che mi sono assegnato. Quando lo potr fare uscir.Quel giorno mi sentir libero. Non ora, non fino ad allora. La tua visione del mondo troppo complicata, e la tua coscienza un labirinto, Cristiano: ti ci perderai, se non fai attenzione. No, Vittorio, il tuo mondo a essere troppo semplice. A volte il mondo ha bisogno di esser semplificato, compagno. No: bisogna complicarlo, il mondo. Sempre.

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Rocca Messapica (Taranto), ore 21. Selige de auf sonniger Hh! Was ruht dort schlummernd im schattigen Tann? Il cammino verso la sommit: lascesa di Siegfried. La visione dallorlo dellaltura: Brnnhilde dormiente sotto labete, coperta dallo scudo. Rilucente nella sua armatura. La fine del dominio di Wotan, la fine dellra dei patti: la distruzione del vecchio ordine. Lamplesso di Siegfried e Brnnhilde: lunione di forza e saggezza, la nascita del nuovo ordine. Luomo dai capelli bianchi mormora le parole del terzo atto del Siegfried. Al nuovo ordine segue la rottura dei patti: ogni accordo verr violato, dopo la ritirata di Wotan e la frantumazione della sua lancia. Komm, mein Schwert, schneide das Eisen! La rottura del vecchio ordine Luomo dai capelli bianchi sfoglia un libro che gli caro: un libro ingiallito da trentanni di attesa, dai peregrinaggi nei cattiver cui lo Stato destina i captivi. Agosto 1969.

Occorre, infatti, propiziare e accelerare i tempi di questa distruzione, esasperare lopera di rottura del presente equilibrio e dellattuale fase di assestamento politico. Vigilare affinch gli eventuali veicoli, le potenziali forze che debbono determinare il collasso dei centri nervosi del sistema borghese, non vengano assorbiti o integrati in una delle tante possibilit di cristallizzazione che il mondo borghese offre. Inevitabilmente, quindi, dobbiamo trasferire le nostre considerazioni dal piano del riconoscimento dei princip al piano operativo: dal piano di ci che valido al piano di ci che risulta efficace, al fine di adeguare la squallida realt (che pi opportunamente dovrebbe qualificarsi irrealt) del periodo storico che noi stiamo vivendo alla realt autentica.

Il risveglio di Brnnhilde. La notte damore conclude il Siegfried e annuncia il Crepuscolo. Dallordine degli di allordine degli eroi: ma solo la volont, non la saggezza, pu redimere il mondo dalla maledizione dellanello. Luomo dai capelli bianchi sfoglia ancora lopuscolo. Ci siamo, pensa luomo dai capelli bianchi: quasi lora. Farsi duri, ancor pi oggi di ieri. Bandire lo scrupolo: tre decenni di esercizio ascetico per giungere a questo punto. Ne valeva la pena.
Di questo, infatti, occorre essere persuasi: che, in un soldato politico, la purezza giustifica ogni durezza, il disinteresse ogni astuzia, mentre il carattere impersonale impresso alla lotta dissolve ogni preoccupazione moralistica.

La volont delleroe gioioso Sie ist mir ewig, ist mir immer, Erb und Eigen, ein und all: leuchtende Liebe, lachender Tod! Bologna, quartiere Bolognina, ore 21. Perch succedeva tutto questo? chiede Lara con una nota di disperazione. Che bisogno cera di massacrare i contadini nella banca il fine settimana, gli operai in piazza, i viaggiatori nei treni? Cerco un foglio, me lo ricordo che gli appunti li avevo ricopiati su un foglio azzurrino, per poterlo ritrovare. Larchivio era gi chiuso da tempo, ma questi appunti li ho voluti inserire lo stesso. Eccolo qui. Vedi, Lara, noi a un perch abbiamo sempre creduto: ma eravamo noi, appunto. E quelli come noi non sono credibili. Quando hanno arrestato Cristiano io quel perch me lo sono ripetuto centinaia di volte, da l che le

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armi hanno cominciato a circolare tra di noi: poi qualcuno aveva rallentato il passo, qualcun altro aveva corso tanto veloce che la gamba gli era rimasta nellaltra via, c chi alla ricerca del pi rapido scatto aveva dimenticato la meta. Per da quel perch l che ricominciava sempre la storia di Cristiano. Finch, un giorno, quel perch lho trovato nel linguaggio bigio e ministeriale di uno che non era dei nostri. Ed era il nostro stesso perch. Leggilo.
Per quanto riguarda la strategia della tensione, che per anni ha insanguinato lItalia, pur senza conseguire i suoi obiettivi politici, non possono non rilevarsi, accanto a responsabilit che si collocano fuori dellItalia, indulgenze e connivenze di organi dello Stato e della Democrazia cristiana in alcuni suoi settori. [] Certo un intrigo difficile da districare e le cui chiavi presumibilmente si trovano in qualche organizzazione specializzata probabilmente di l del confine. Si tratta di vedere in quale misura nostri uomini politici possano averne avuto parte e con quale grado di conoscenza e diniziativa. [] La cosiddetta strategia della tensione ebbe la finalit, anche se fortunatamente non consegu il suo obiettivo, di rimettere lItalia nei binari della normalit dopo le vicende del 68 e il cosiddetto autunno caldo. Si pu presumere che Paesi associati a vario titolo alla nostra politica e quindi interessati a un certo indirizzo vi fossero in qualche modo impegnati attraverso i loro Servizi dinformazioni. Su significative presenze della Grecia e della Spagna fascista non pu esservi dubbio, e lo stesso Servizio italiano per avvenimenti venuti poi largamente in luce e per altri precedenti pu essere considerato uno di quegli apparati italiani sui quali grava maggiormente il sospetto di complicit, del resto accennato in una sentenza incidentale del Processo di Catanzaro e in via di accertamento, finalmente serio, a Catanzaro stessa e a Milano. Fautori ne erano in generale coloro che nella nostra Storia si trovano periodicamente, e cio a ogni buona occasione che si presenti, dalla parte di [chi] respinge le novit scomode e vorrebbe tornare allantico.

Chi che parla in questi fogli? Aldo Moro. Sono le pagine iniziali del suo Memoriale. quello che Moro ha detto alle Brigate rosse durante la sua prigionia. C molto sangue anche intorno a questi fogli, al loro originale e alle diverse copie. C sangue dappertutto, in questa storia.
Io per, personalmente e intuitivamente, non ebbi mai dubbi e continuai a ritenere (e manifestare) almeno come solida ipotesi che questi e altri fatti che si andavano sgranando fossero di chiara matrice di destra e avessero lobiettivo di scatenare unoffensiva di terrore indiscriminato (tale proprio la caratteristica della reazione di destra), allo scopo di bloccare certi sviluppi politici che si erano fatti evidenti a partire dallautunno caldo e di ricondurre le cose, attraverso il morso della paura, a una gestione moderata del potere.

Baricella (Bologna), trattoria Venturoli, ore 21. Lhai letta sul giornale la storia di quella ragazzina ebrea, no? Quella che hanno trovato il suo diario. Be, c una cosa che i giornali non hanno scritto. Io per conosco il prete che li aveva aiutati, e che lo ha letto tutto, quel diario. Dice che a prendere quella famiglia arrivato un giovane vestito elegante, con un cappello bianco e un fiore allocchiello. Tu le cose te le ricordi bene, per questo che ti avevo voluto a lavorare nella brigata: be, se te le ricordi ancora, lo sai bene chi che andava vestito elegante col cappello bianco, durante la guerra. Tassone, dice Andrea. Vendeva le famiglie ebraiche ai tedeschi per cinquemila lire a persona. Bravo. E tu lo sai chi era quella ragazzina? La morosa del Cioccolata, era quella ragazzina l. E il Cioccolata era nella Gap, e non ne ha saputo pi niente. Fino a questa estate. E cos abbiamo deciso che si doveva fare quello che era giusto. Tu il Cioccolata non lo conoscevi: dalla fine della guerra a oggi vissuto solo per trovare chi gli aveva tolto la morosa. Perch lui se lo sentiva, che quella ragazzina non tornava pi. E tu hai eseguito la sentenza? Il Togliatti scuote la testa. Ma di, hai visto il casino che aveva combinato, il Cioccolata? stato lui, dio bono. Dovevamo dargli una lezione, a quel bastardo, e il Cioccolata doveva restare gi a guardare la strada. E invece partito unora prima di come eravamo daccordo, e ha fatto tutto lui, di testa sua, che ce laveva ben dura la testa, il Cioccolata! Di m, ma ti pare che io il lavoro lo facevo cos? Andrea versa del vino, e ne ordina un altro mezzo litro. E i volantini, allora? Quelli li ho messi io, chiaro. Quando sono arrivato il Cioccolata non cera, in strada. Ho capito che aveva combinato qualcosa, sono salito su e ho aperto la porta con i miei ferri: ormai era andata cos, che ci vuoi fare? Poi il

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Tassone se lo meritava, anche se non doveva finire cos. I volantini sono tornato il giorno dopo per metterceli, che almeno pensassero che ero stato io. Perch, comandante?, chiede Andrea. Perch ci hai fatto credere che sei stato tu? Il Togliatti sorride amaro, di quellamaro che afferra qualcosa dentro Andrea e lo fa star male. Gli stringe il cuore, si potrebbe dire: se mai Andrea ne avesse uno, di cuore. Bologna, quartiere Bolognina, ore 21.30. Lara ha rimesso tutto nello scatolone: non ne pu pi. Sai, mi dice con la testa sulle mie gambe, mi sembra di esser invecchiata. E adesso di, ti va di uscire? Chiamiamo tutti, andiamo da qualche parte: non ho voglia di stare in casa. Anche Andrea, anche Chiara, il giornalista: si fa? No, non con Andrea almeno: a mangiare rane, ricordi? Ah, gi, le rane ma chi che deve vedere assieme alle rane? Il Togliatti: non ti ricordi? S, vero dici che poi ce lo spiega come fa a conoscere il tuo vecchio zio partigiano? Chiss Allora ti faccio unaltra proposta, una che non puoi rifiutare: andiamo a casa mia a vedere Point Break. Da soli? No: io, tu e la bottiglia di bianco che ho conservato apposta per te: mnage trois, mon amour! Di, che se solo penso che c un altro scatolone di questa merda ancora da aprire mi viene male, conclude tirandosi su e indicando il secondo scatolone, quello pi piccolo. In quello scatolone non ci sono documenti politici. O meglio, non del tipo che hai letto stasera. Ah, no? E cosa c l dentro, allora? chiede rianimata da unineludibile curiosit. Un altro genere di letteratura politica degli anni Settanta, diciamo. Diciamo che potrebbe essere la mia controproposta, le dico sorridendo. Baricella (Bologna), trattoria Venturoli, ore 21.10. Che tipo di cancro? sussurra Andrea. Hai presente quelli che si operano? Quelli che poi c la chemio, che ti cadono i capelli che tanto me ne sono rimasti pochi? Quelli che se presi in tempo si vincono, hai presente? S, dice Andrea. Bene, il mio dellaltro tipo, dice il Togliatti, di quelli che vincono loro. Silenzio. Allora, ti morto il gatto? infierisce il vecchio. Andrea incassa la durezza del comandante di brigata. Quanto ti resta?, chiede. Un paio di mesi, dice il Togliatti. Due mesi? S, dopo la morfina comincia a non bastare pi. E io la morte del topo non la faccio, a crepare proprio non ci penso.Mi basta morire in pace, con la coscienza a posto, a me. Chiaro? Chiaro. Mai avuto dubbi, il Togliatti: sempre saputo come stare al mondo, sempre saputo come andarsene. Anche adesso che il momento sta arrivando e dalle parole si passa ai fatti. Bologna, via Santo Stefano, ore 21. Ferodo apre il portone con la sua copia della chiave. Per loccasione indossa un completo a petto unico in lino nero sfoderato, non sia mai che qualcuno dei signori del palazzo gli dica qualcosa. Porta dingresso: il capello ancora dentro. Lavevo lasciato a questaltezza?, si chiede Ferodo.Certo che s, paranoico del cazzo che non sei altro, si risponde. Una roba da fumetti, il capello nella porta: eppure un paio di volte ha funzionato. Accende la macchina, aspetta la scansione antivirus, inserisce la password: tutto come deve andare. Prepara il drive, collega il cavetto alla presa. Ripassa i compiti. Con i dati della scrematura dellhard disc di Righi Aldrovanti come guida, il programma serale prevede un tour tra i siti frequentati dal nostro. C un bel po di sesso, a quanto pare. Ma soprattutto: ricerca di community e chat line. Perch il Righi Aldrovanti da pi di un mese non usa il telefono fisso: neanche una chiamata in entrata o in uscita, solo connessioni. Va bene non avere il numero sullelenco, ma

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neanche un amico, una fidanzata, il lattaio Niente: questa linea telefonica tace. Quindi usa il cellulare. E, speriamo, anche Internet. Le birre sono in frigo, il Cd pronto: si pu andare. Icona del Navigatore: doppio clic. Insert password. Password inserita: quella modificata, naturalmente. Wait, please. Check password ahead. S, certo. La password modificata invia la password originale al sistema: un piccolo giochino di cui Ferodo va molto fiero. Una specie di capello informatico inserito nella serratura del lucchetto, tanto per non esagerare con le precauzioni. Wrong or invalid password, denied access. Insert password. Ferodo guarda lo schermo con la birra sospesa a mezzaria. Come arrivare davanti alla porta e trovare il capello per terra. Perch il capello per terra? Perch chiede la password originale? Perch quella modificata si disattiva se qualcuno usa quella originale. Sono entrati qui dentro. Hanno acceso questo computer e lo hanno usato. Ferodo inspira a fondo. Sono qui fuori? Sanno tutto? Calma: mantenere la calma. Resistere alla tentazione di staccare la spina e scappare. Spegnere nellordine di accensione, senza fretta. Riporre tutto nella borsa. Il drive. Le birre con su le impronte digitali. Le impronte: Ferodo si guarda i guanti con le dita mozzate. Calma: devo stare calmo. Molto, molto calmo. Ripassare lo straccio sugli oggetti toccati. Prima: togliere i guanti in pelle e infilare i monouso in lattice. Calma: questa casa un porto di mare. Ci saranno migliaia di impronte, tutta la scena delle posse bolognesi: le vecchie impronte non sono un problema. Potrebbero aver pulito un oggetto per rilevarne una nuova: pulire dove sono passato stasera. Il Cd: recuperare Cd. Fatto. Uscire. Sono fuori? Da dove passo? Dal balcone? No, dal terzo piano in gi ci vuole la ragnatela di Spiderman. Sono fuori: me lo sento che sono fuori. O a casa: l che mi aspettano? Calma: devo razionalizzare. Non mi conoscono: sarebbero venuti a prendermi a casa. Sanno di questo computer, ma non di me: punto a mio favore. Il problema uscire. Il lucernario: salire sino allultima rampa, aprire la porta del sottotetto e passare dal lucernario. No: unidea migliore. Niente gatti sui tetti: si esce dal portone. Passando prima per il sottotetto. Baricella (Bologna), trattoria Venturoli, ore 21.30. Non lo so, Andrea. Non avevo notato niente, e s che ci sto attento, io. Il Cioccolata no, era sempre il solito. Comunque avevamo concordato un modo per tenere la porta, per quando andavo via. E quando sono tornato, quel pomeriggio l, la porta non era messa come doveva essere. E il Cioccolata era morto ammazzato. Una brutta morte. Gi. Lo hanno torturato. Cercavano qualcosa. O qualcuno. Cercavano te, comandante. Hai fatto credere che il Tassone lo hai ucciso tu, e loro ti sono venuti a cercare. E il Cioccolata morto per salvarti. Il Togliatti scuote la testa. No, dice, non morto per questo. Lo sapeva che mi restava poco, che non cera niente da salvare. Il Cioccolata stato zitto per farsi ammazzare: lha fatta finita cos. Non gli restava niente per cui vivere, al Cioccolata. Si guardano: il comandante della brigata informazione e il suo migliore soldato. Una vita a raccogliere notizie, quando la parola rete la usavano solo pescatori e uccellatori. La struttura informativa del partito, quella clandestina, quelle dei cinesi: un paziente lavoro di tessitura basato sui rapporti personali. Uno scambio di notizie continuo: questa la diamo noi, questa la passiamo a quegli altri che meglio se noi ne stiamo fuori, questa ce la passano loro che noi siamo pi credibili. E adesso? E adesso si lavora come si sempre fatto, Andrea. Fai m girare quelle rotelline che chai nella zucca, e dimmi cosa ne viene fuori. Hai messo in moto qualcosa, comandante. Tassone era una pedina in un gioco che non conosciamo, e tu lo hai scombussolato.

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Il Togliatti annuisce: poi? Poi qui c una gran puzza di fantasmi del passato. Fantasmi un par di balle, Andrea! Altro che fare la guardia al niente: eccoli qui, i tuoi fantasmi! Glielo spieghiamo noi al Cioccolata che morto di spavento? Hai ragione, Togliatti: ho sbagliato io a credere che certe persone fossero diventate ombre del passato. E adesso che ritornano non sono sicuro di essere preparato. Ho bisogno di te, comandante. Il Togliatti si passa la mano sulla guancia rugosa, la fa scivolare sul collo, la usa come puntello. Sono stanco, Andrea: sempre pi stanco. Sono arrivato a non pi di dodici ore tra una puntura e laltra, e sto lottando per evitare di aumentare la morfina. Dovrai sbrigartela da solo: devi farlo, bona l! Io posso solo consigliarti. Annuisce, il soldato di brigata Andrea Vannini: non c scelta. Il Togliatti ascolta il racconto di quello che Andrea riuscito a mettere insieme: non c molto su cui lavorare, lo pensa anche lui. E soprattutto, non c tempo: evidente che hanno fretta, dice il Togliatti, la morte del Cioccolata lo dimostra. Questi sono i fatti, dice Andrea. Questi sono i fatti, dice il Togliatti, va bene: e le tue famose intuizioni dove sono? Andrea prende dalla tasca un foglietto scritto a matita: sono qui, Togliatti. Prima intuizione: Medjugorje. Il Togliatti bestemmia. I preti di Medjugorje: fascisti croati mascherati da baciapile. Hanno menato per il naso anche il Papa, questi qui. Con la loro Madonna piangente finanziavano le armate croate durante la guerra. Li hanno buttati fuori dai francescani, ma loro continuano. Quella cassa di madonnine e santini me pias brsa, Andrea. Infatti. Ma c qualcosa di pi grosso in viaggio, da qualche parte dellAdriatico. Per a pensar male di Medjugorje ci avevo pensato anchio. E dopo la Madonna che piange sangue? Ho sentito un vecchio compagno di Taranto, uno che stava in una rete: non uno dei nostri, ma uno bravo. Perch anche Taranto mi suona male, Togliatti. Cera una base Gladio a Taranto, no? Quelli di piazza Fontana ci sono passati subito dopo il botto, stato proprio quel compagno a dircelo. E c passato Concutelli, c passato quellaltro, il Tuti, che aveva ancora la moto targata ta quando lhanno preso, cerano Fioravanti e i suoi mentre li cercavano in Riviera Ci sono passati persino dei malavitosi amici dei neri, da Taranto: a te cosa fa venire in mente tutto questo? Il Togliatti ci pensa su: c una nave, c qualcosa che andato storto, c Ravenna che non va pi bene C che io quella nave, al posto loro, la imboscherei in un posto sicuro, se qualcosa mi rovina i piani. E se ho bisogno di un posto sicuro Appunto, lo interrompe Andrea: se Taranto fosse ancora un porto affidabile, per questa gente? Il Togliatti guarda Andrea. Andrea guarda il Togliatti. Dovresti far fare qualche controllo dalla questura di Taranto, gi che puoi, dice il Togliatti. Non posso pi, dice Andrea: da stamattina non posso pi. Cos questa storia?, chiede il Togliatti. La mia terza intuizione, risponde Andrea. Bologna, via Santo Stefano, ore 22.20. Due volanti della polizia, ovviamente a sirene spiegate: metti mai che ci sia per davvero un ladro in un appartamento vuoto, vuoi che pensi che la sirena per lui? Comunque il signor Malagutti sembrava agitatissimo, capirai, solo in casa e sente del frastuono dallappartamento vuoto. Devessere lo stesso colonnello in pensione che ha sentito lodore del gas che riempiva la tromba delle scale e ha chiamato lazienda del gas: devo staccare la luce, lascensore, cosa devo fare, io resto qui ligio al dovere come sempre, stia calmo e non faccia altro, arriviamo subito, hanno risposto, vediamo di muoverci, che questo vecchio rincoglionito ci combina un casino se lo lasciamo fare. Cos poliziotti e tecnici del gas si incontrano davanti al portone, si fanno aprire dal primo inquilino che risponde e cominciano a chiedere dove diamine sta questo colonnello Malagutti.Colonnello Malagutti? Guardi, a me non risulta, per non vorrei dire, ecco, allora non dica, ma per la miseria, ci sar modo di sapere se esiste un colonnello Malagutti, qui nessuno ha sentito niente

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Mi scusi, cosa sta succedendo?, chiede il giovane con la giacca che scende le scale, verr dallultimo piano, s, infatti, mi sono trasferito lo scorso mese, tu guarda, non mi ero accorto di niente, colpa mia, signora, avrei dovuto farmi vedere, magari adesso va a pensar male, no, si figuri, allora se permette ho il taxi che mi aspetta qui sotto, buonasera e buon lavoro, agente, buonasera anche a lei, a proposito conosce un colonnello Malagutti? No, come le dicevo sono qui da poco, comunque io non sento odor di gas n rumori, infatti, ben quello, per, buonasera di nuovo, buonasera. Ferodo apre il portone e si infila nel Genova 12 che lo aspetta in strada. Dallinterno si guarda intorno: non gli sembra di vedere facce strane in strada, ma non si pu mai dire. Il taxi parte. Ferodo ha bisogno di pensare. Baricella (Bologna), trattoria Venturoli, ore 22. Non una cosa da poco quello che hanno fatto, Andrea. Roba raffinata, che sa di vecchio: come al commissario Juliano, quello di Padova che aveva capito tutto gi nel 69. Ti hanno confezionato un bel pacchetto: vuol dire che stai lavorando nella giusta direzione. Gi: per non so qual , questa direzione. E ora? Qual il prossimo passo? Tu che faresti, comandante? Io andrei a controllare se quella nave arrivata. Poi che chai da fare: sei in ferie, no? Andrea annuisce: s, sono in ferie. Ma non si alza. Cosaltro c? chiede il Togliatti. Dimmi una cosa, comandante: ma tu hai mai avuto una donna? Una fissa, voglio dire, una che ti aspettava, che sopportava la vita che facevi? Di, ce lhai mai avuta? Si gratta dietro la testa, il Togliatti: chiaro che prende tempo. Mass, risponde: ne ho avuta una. Anzi, due: di quelle che sono durate, voglio dire. Ma non che fosse facile starmi appresso: lo sai che vita ho fatto. Andrea si alza: non voleva sapere altro. Allora? chiede il Togliatti alzandosi. Cosa fai? Faccio che vado a vedere se quella nave arrivata. Tanto sono in ferie, no?

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Heaven

There was a guy an underwater guy who controlled the sea got killed by ten million pound of sludge from New York and New Jersey Lascio il Vespino a terra ricomincio a correre. Non servir a molto. Arrivano. Sono morto. No. Posso ancora farcela. Basta trovare un portone in cui infilarmi. Se ne trovo uno sono vivo. Devessercene uno. Devesserci qualcuno che rientra a casa e apre il portone del palazzo. Per forza. Devo avvisare Andrea. Dopo di me uccideranno Andrea. Devo impedirglielo. La milza riprende a battere. Non fa male. Devo ripetermelo: non fa male non fa male. Devo salvare Andrea. Devo salvare me. Devo capire perch io s e Ferodo no. Devo farcela. Posso farcela. Posso. Devo tirare il fiato. Non vero che arrivano. Non li vedo pi. Respiro. Troppo rapido. Rallentare il respiro appoggiato al muro sotto il portico. C troppa luce. Tutti i lampioni accesi: luce. Riescono a vedermi. Nessuno in strada. Neanche loro. Due cimici: diceva proprio cos. Gli abbiamo messo due cimici. Una addosso e una nel letto. Due cimici. Perch Ferodo no? Non posso stare fermo. Devo riprendere a correre. Rumore. Motore di moto. Non li vedo. Perch non li vedo? Correre. Devo correre. La milza ricomincia. Non riesco. Ho il cellulare scarico. Non posso avvertire Andrea. Andrea che cercano. Cosa sa Andrea? Cosa sa Ferodo? Cosa so io? Non fa male. Non fa male non fa male non fa male non fa male non fa male. Non ce la faccio. Il cellulare. Ho il cellulare scarico. Il cellulare scarico. Ecco perch. Ecco perch non arrivano a Ferodo. Gli abbiamo messo due cimici. Gli abbiamo messo. Gli abbiamo. La cimice nel letto. Ecco perch! Sento il rumore. Dove sono? Non riconosco questa strada. Meno lampioni. Non li vedo. Perch non li vedo? Sto cadendo. Sono inciampato? Cado. Mi rialzo. C qualcuno l in fondo. Forse apre un portone. Gli corro incontro. Lo conosco. Lo guardo in faccia. Un barbone che conosco: Pantera. Cosa ci fa qui? Ha cambiato zona: ecco perch non lo vedevo pi. Sono anni che non vedo Pantera. Mi guarda. Lo sa anche lui. Me lo dice. Ha la chiave. Come ho fatto a non arrivarci? Mi viene da ridere. Ho capito. Ho capito la cimice. Non li vedo. Non sento pi il motore.

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Sono andati via. Sono salvo. Sto bene. Mi sento bene. Ha ragione Pantera. Non sono stato io a essere tradito. Sto bene. La milza non fa pi male. Sto bene. Sono vivo. If man is 5 if man is 5 if man is 5 then the devil is 6 then the devil is 6 then the devil is 6 then the devil is 6 and if the devil is 6 then god is 7 then god is 7 then god is 7...

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