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Addio piantone in banca, la Vigilanza privata virtuale

Scritto da Ilaria Garaffoni Marted 26 Giugno 2012 12:06

Entrando in banca vi sar capitato di essere apostrofati da una guardia che sorride dietro a un monitor. Si chiama vigilanza virtuale. Spesso sono messaggi preregistrati, talvolta sono guardie in carne ed ossa, magari dislocate a 600 km di distanza dalla filiale. In ogni caso il loro costo inferiore al turno di un piantone. Vi sono diverse forme di "virtualizzazione della guardia", da quelle meno spinte tecnologicamente a quelle pi evolute. Nessuno discute sul valore aggiunto e sull'affidabilit di queste soluzioni, n sulla validit del processo di virtualizzazione in atto; la domanda se l'elettronica soppianter l'uomo. Da studiosa con di videosorveglianza (ognuno le sue piccole perversioni ), posso affermare certezza che neppure la pi ha evoluta delle tecnologie potr mai sostituire il cervello umano. L'analisi intelligente delle immagini pu rendere pi performante, pi efficiente e rapida l'attivit di monitoraggio, ma non pu sostituire la guardia giurata n prendere decisioni in sua vece.

La questione va quindi considerata esclusivamente sul piano economico. E i conti si fanno in fretta. Sul fronte Istituti di Vigilanza , mentre il costo uomo incomprimibile, sulle tecnologie si possono fare economie di scala importanti - ergo vincere appalti di rilievo come quelli bancari. Sul fronte banche , l'investimento in sicurezza elettronica ricade nel bilancio pluriennale e pu essere oggetto di benefici fiscali ed ammortamenti a seconda dellanno e degli utili prodotti. E' quindi ovvio che gli Istituti di Credito scelgano la tecnologia, come dimostrava gi il rapporto sulla Sicurezza Anticrimine nelle banche italiane redatto dall' Ossif nel 2011 . L la vigilanza si collocava solo al 9 posto nella hit delle misure di sicurezza pi adottate dalle banche, con un 14,1% di adozione (contro il 90,5% dell'allarme antirapina; l'88,5% della videoregistrazione; il 74,2% della custodia valori ad apertura ritardata; il 55,9% delle bussole; il 53,3% dei Metal detector; il 29,0% delle protezioni perimetrali, il 22,6% dei sistemi di cash in/cash out e il 18,3% della videosorveglianza).

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Addio piantone in banca, la Vigilanza privata virtuale


Scritto da Ilaria Garaffoni Marted 26 Giugno 2012 12:06

Secondo il rapporto Ossif 2011, dei 731 milioni di euro spesi nel 2009 dalle banche per la sicurezza, ben il 56% era destinato ai servizi (trattamento dei valori 16% e Vigilanza 40%). In sostanza, la strategia antirapina delle banche si basava su un mix di difese, suddiviso in un 47,4% di impianti e un 46,1% di Vigilanza. Insomma, la vigilanza - quando c' - gioca ancora un ruolo importante. Certo costa, ma forse vale la pena. Sembra suggerircelo lo stesso Ossif quando indica che le rapine sono nettamente calate nel 2010 (-18,7%) nel periodo in cui si utilizzato questo mix uomo-tecnologie. Il trend confermato, anzi accentuato, nel 2011, dove - secondo il rapporto Ossif 2012 - le rapine sono calate del 22%, con investimenti in sicurezza di oltre 750 milioni di euro. E di norma, squadra che vince non si cambia. Tuttavia " in un articolo del Sole 24Ore dedicato al rapporto Ossif, il calo delle rapine viene ascritto a generici investimenti in sicurezza, ad un maggiore scambio di informazioni, alle sinergie messe in campo con le forze dell'ordine, alla preparazione dei dipendenti. Nemmeno una parola sulla vigilanza privata, dove gli operatori, peraltro, ci rimettono la vita" rileva Luigi Gabriele, Presidente di Federsicurezza. Sia beninteso, nessuno vuol mettere un freno al processo evolutivo in atto, ma non dimentichiamo il valore deterrente portato da una guardia viva ed armata, rispetto ad una sorridente stringa di bit su un monitor. E pensiamo anche al costo sociale che deriverebbe dal mettere a spasso tanti lavoratori della vigilanza . Perch - spiace rammentarlo - la virtualizzazione della sicurezza porta con s anche pesanti riduzioni dell'organico.

Ilaria Garaffoni

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