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§ 1. L’armonizzazione fiscale……………………………………….10
§ 4. Il Rapporto Ruding……………………………………………...20
comunitaria…………………………………………………………..22
2
CAPITOLO TERZO: LA LOTTA CONTRO LA FRODE FISCALE
§ 1. Il Programma Fiscalis……………………………………………….38
§ 1. Prospettive future……………………………………………….43
BIBLIOGRAFIA…………………………………………………...48
3
CAPITOLO PRIMO
INTRODUZIONE
4
§ 1. L’ordinamento fiscale europeo
sovranità nazionale.
la riscossione1.
1
ROCCATAGLIATA F., Diritto tributario comunitario, in Uckmar “Corso di diritto tributario
internazionale”, pg.783 Cedam 2000.
5
Ciò significa che la politica fiscale non è stata ritenuta dai founding
materia fiscale.
fiscale comunitario”.
6
§ 2. Le disposizioni fiscali nel Trattato CE
materia fiscale sono contenute nella Parte terza, Titolo VI, articoli 90-
93.
prodotti importati dagli altri Stati membri; l’articolo 91, corollario del
esportazioni per compensare eventuali divari fiscali tra gli Stati allo
singoli Stati.
7
Di maggiore interesse è l’articolo 93 che prevede l’armonizzazione
delle legislazioni fiscali degli Stati, nella misura e nei limiti in cui ciò
8
CAPITOLO SECONDO
9
§ 1. L’armonizzazione fiscale
modello unico2.
2
COSCIANI C., La politica di armonizzazione fiscale della Comunità Economica Europea, in
Quaderni Assonime, Roma, 1982.
3
VALENTI-PAOLINI, Problemi terminologici in materia di ravvicinamento delle legislazioni nel
Trattato istitutivo della Comunità Economica Europea, in Rivista di diritto europeo, 3, 1962, 91;
PUGLISI, Manuale di Diritto Comunitario, Torino, I, 1983.
10
utilizzano indifferentemente i due termini “armonizzazione” e
sono previsti più strumenti (articolo 93). Si ribadisce, ove mai fosse
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maggiore controllo ( nel nostro ordinamento, per esempio, esercitato
dal parlamento).
membri.
12
§ 2. Evoluzione storica: il Rapporto Neumark
13
Nel rapporto si evidenziò:
infragruppo;
14
§ 3. Dal Rapporto Segrè al Rapporto Ruding
prof. Segrè.
capitali, di eliminare:
4
ROCCATAGLIATA, op. cit., 812.
15
documento comunitario in materia di fiscalità diretta prima del
“Rapporto Ruding”.
nazionali.
Solo con il “Rapporto Werner” dell’8 ottobre 1970, alla fine del cd. “
16
rendite finanziarie oltre che la struttura dell’imposta sulle società5;
5
Tali principi sono stati ripresi in una raccomandazione del 22.03.1971. Si veda, inoltre,
C.SACCHETTO, l’armonizzazione fiscale comunitaria, I, 1989,281 e Politiche comunitarie:
politica fiscale, in Dir. prat. trib., 1989,1023.
6
Pubblicata in GUCE n° 39 del 22.03.1969 e adottata con Direttiva del Consiglio del 23.07.1990
n° 90/435/CEE in GUCE, L. 225 del 20.08.1990.
17
nell’ambito del rapporto del trasferimento di capitali. Da ricordare è
reddito prodotto viene diviso tra i soci membri9, per cui esso non
7
Pubblicata in GUCE n° 39 del 22.03.1969 e adottata con Direttiva del Consiglio del 23.07.1990
n° 40/436/CEE in GUCE del 20.08.1990.
8
Regolamento ( CEE) 2137/85; in GUCE, L 199 del 31 luglio 1988.
9
CASERTANO G. Tributi in Trattato di diritto amministrativo europeo, Parte speciale II tomo.
10
BARBIERO G., Il GEIE: un nuovo strumento di cooperazione transnazionale, in Aspetti fiscali
delle operazioni internazionali, a cura di V. Uckmar e C. Garbarino, Milano , 1995, 383 ss
18
Il primo sancisce la libera circolazione dei lavoratori e prevede
servizi.
11
si veda sentenza cosiddetta “ dell’avoir fiscal”, causa 270/83 Commissione/Francia, nella quale
ad una succursale di una società italiana stabilita in Francia, non veniva riconosciuto da parte del
governo francese il credito d’imposta sui dividendi della succursale di una società straniera,
mentre veniva riconosciuto nella medesima situazione ad una succursale francese di una società
francese.
12
Sentenza Commerzbank causa C-330/91, The Queen / Inland Revenue Commissioner, in
Raccolta, I, 4071,1993.
19
§ 4. Il Rapporto Ruding
dell’Unione europea.
13
Cort. Giust. , causa C – 279/93, 14 febbraio 1995, Schumaker/Finanzamt koln – Altstadt ; causa
C – 80/94, 11 agosto 1995, Wilckox / Inspecteur der directe belastingen.
20
Il Comitato optò per la prima soluzione, ritenendo che, nonostante
negli anni ‘80, questa non avrebbe mai potuto, da sola, eliminare le
21
§ 5. Da Maastricht al global approach: La nuova politica
comunitaria.
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“globalmente”, al pari delle altre politiche comunitarie e non in via
generare disoccupazione.
23
§ 6.Il pacchetto fiscale del 1997
da capitale;
14
Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, Un pacchetto di
misure volte a contrastare la concorrenza fiscale dannosa nell’Unione europea, documento COM
(97) 564.
15
Comunicazione 98/C 384/03.
24
Il codice di condotta nel settore della fiscalità delle imprese è uno
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sembrano essersi astenuti dall’introdurre nuove misure fiscali
pregiudizievoli.
formula di coesistenza tra una ritenuta fiscale del 20% sugli interessi e
26
una corretta tassazione dei redditi da capitale nei paese di residenza,
effettuare una ritenuta alla fonte: 15% per i primi tre anni, 20% per i
tra società dello stesso gruppo ma aventi sede in Stati membri diversi,
pertanto, nel marzo del 1998 una proposta di direttiva del Consiglio19
16
COM (1998) 295.
17
COM. (2001) 400.
18
Attualmente solo Austria, Belgio e Lussemburgo hanno manifestato l’intenzione di avvalersi di
detta facoltà.
19
COM (1998) 67.
27
concernente un regime fiscale comune destinato a sopprimere tali
ritenute.
28
§ 7. L’Imposta sul Valore Aggiunto
imposte sulla cifra d’affari, delle accise e delle altre imposte indirette.
20
Direttiva 69/335/CEE, modificata da ultimo dalla Direttiva 85/303/CEE.
21
Direttive dell’11 aprile 1967 n° 67/227 e n° 67/228.
29
determinazione esatta dell’importo dell’imposta compresa nel prezzo
garantiva una neutralità fiscale tanto sul piano interno che negli
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soprattutto in materia di regimi speciali, di esclusioni ed esenzioni, di
aliquote.
31
passare dalla fase della soppressione delle barriere fiscali tra gli Stati
22
Direttiva del Consiglio del 16 dicembre 1991, n° 91/680, che completa il sistema comune di
imposta sul valore aggiunto e modifica, in vista della soppressione delle frontiere fiscali la
direttiva 77/388/CEE, in GUCE, L.376 del 31 dicembre 1991.
23
Direttiva del Consiglio del 14 dicembre 1992 n°92/111
24
emblematica di questa preoccupazione è stata l’introduzione della normativa ( art. 6, comma 2,
legge 29 dicembre 1990, n°405) che prevedeva che entro il 20 dicembre dovesse essere versato
sull’acconto IVA dello stesso mese un importo pari al 65% del versamento effettuato per il
dicembre dell’anno precedente. Orbene la Corte di giustizia ha dichiarato illegittimo tale acconto
precisando non solo i limiti dell’adozione dell’istituto dell’acconto nel contesto di imposta avente
le caratteristiche dell’IVA, ma anche sulla portata giuridica del “fatto generatore” nel tributo IVA
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all’origine, unitamente ad un sistema di compensazione destinato ad
che deve collegarsi ad operazioni “effettive” e non può essere sganciato dal fatto storico sia pure
per essere agganciato a indici di capacità contributiva “tendenziale” del soggetto passivo.
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del mercato unico e comportavano una allocazione imperfetta delle
dall’IVA.
2) modernizzare l’imposta;
procedura volti a:
membri;
34
- sostituire la procedura di rimborso della tassa con la possibilità, per
dell’IVA per il gettito fiscale, la maggior parte degli Stati membri non
regime definitivo, per timore di perdere una parte del gettito fiscale.
35
sulla modernizzazione e su una applicazione più uniforme del regime
25
COM (2000) 348
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CAPITOLO TERZO
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§ 1. Il Programma Fiscalis
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ampia tra gli Stati membri e tra questi e la Commissione nonché, di
dell’imposizione indiretta.
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§ 2. Il Programma “ Fiscalis 2007”
I nuovi sviluppi nel campo della politica fiscale nonché gli sviluppi
doganali.
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delle quattro libertà del mercato unico, al fine di rendere i sistemi
dell’imposizione diretta;
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CAPITOLO QUARTO
CONCLUSIONI
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§ 1. Prospettive future
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internazionale della UE. Le innovazioni tecnologiche, in particolare lo
che misura. È evidente che non occorre una armonizzazione totale dei
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COM (2001) 260
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tuttavia essenziale nel settore delle imposte indirette, in quanto queste
delle norme sulle imposte dirette “ che abbiano una incidenza diretta
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imposizione o la non imposizione involontaria, eliminando al tempo
stesso i vari ostacoli fiscali. Spetta tuttavia agli Stati membri decidere
principio di sussidiarietà.
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articolo 94
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che su alcune questioni fiscali, sia indispensabile il passaggio al voto a
non incida sulle competenze, sui diritti e sugli obblighi degli Stati
47
L’Unione Europea deve assolutamente risolvere questi problemi ed
europei.
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BIBLIOGRAFIA
1989.
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Valenti – Paolini, Problemi terminologici in materia di
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