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PARLARE NELLARTE DI EDUCARE La parola fondamentale per tre motivi.

. Primo: perch grazie ad essa che aiutiamo il bambino a costruirsi la prima immagine di s. Se diciamo al piccolo: Sei meraviglioso!, il bambino penser dessere tale. Se gli diciamo: Non sei capace a far niente!, il bambino si convincer dessere un buono a nulla. Secondo: la parola fondamentale perch sono le parole che trasmettono pensieri, sentimenti, valori. Vi un abisso tra un ragazzo che sente sempre e solo mangiare, bere, vestire e quello che sente anche dovere, rinuncia, amore, giustizia, Dio. Il primo penser che nella vita basti diventare grosso; il secondo si sentir stimolato a diventare anche grande. Il famoso scrittore bulgaro Elias Canetti, premio Nobel (1981) ammetteva dessere stato costruito dalle parole della madre, donna colta ed orgogliosa. Rimasto orfano di padre in tenera et, ricorda le serate che passava con la mamma a leggere e a parlare e conclude: Io sono fatto di quei discorsi. Terzo: finalmente, le parole sono fondamentali nellarte di educare perch possono convincere. Le armi vincono, le parole convincono! Ebbene, qui tocchiamo il cuore stesso delleducazione. Educare non comandare, non castigare (anche se i comandi ed i castighi ci vogliono, eccome!); educare far succedere fatti interiori: persuadere, convincere. Datemi un ragazzo che sia davvero convinto che drogarsi suicidarsi, un ragazzo convinto che dove entra il bere, esce il sapere..., e mi date un ragazzo che sapr tenere il suo giusto posto anche in discoteca e al pub. S, a conti fatti, leducazione parola condivisa. I CINQUE COMANDAMENTI DELLE PAROLE DETTE BENE

Foglio informativo parrocchiale ad uscita settimanale. Ciclostilato in proprio ad uso interno. ANNO C Campane on line sul blog: oratoriobrenta.blogspot.it

Prima lettura (Dal libro del profeta Zaccara 12,10-11;13,1) GUARDERANNO A COLUI CHE HANNO TRAFITTO Salmo responsoriale (Dal salmo 62) HA SETE DI TE, SIGNORE, LANIMA MIA Seconda lettura (Dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Glati 3,26-29) VI SIETE RIVESTITI DI CRISTO VANGELO (Luca 9,18-24 ) CHI DITE CHE IO SIA? Un giorno Ges si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: Le folle, chi dicono che io sia?. Essi risposero: Giovanni il Battista; altri dicono Ela; altri uno degli antichi profeti che risorto. Allora domand loro: Ma voi, chi dite che io sia?. Pietro rispose: Il Cristo di Dio. Egli ordin loro severamente di non riferirlo ad alcuno. Il Figlio delluomo, disse, deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Poi, a tutti, diceva: Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perder, ma chi perder la pro-

1. Prima di parlare controlla che il cervello sia inserito. 2. Quando parli pensa allinsalata: linsalata buona se ha pi olio che aceto. 3. Non dire sempre tutto quello che pensi, ma pensa sempre a quello che dici. 4. Ricorda che la scienza sta ancora cercando una medicina pi efficace delle parole buone. 5. Se predichi acqua, non bere vino!
LE TRE PORTE Un giorno il discepolo domand al maestro: Maestro, quando si pu parlare?. Il maestro rispose: Prima dessere pronunciata, ogni parola deve passare attraverso tre porte: vera?, chiede il portinaio della prima porta. E necessaria?, domanda il guardiano della seconda. gentile? indaga il guardiano della terza. Verit, opportunit, gentilezza sono i requisiti della parola buona, concluse il maestro. Da Il Bollettino Salesiano

pria vita per causa mia, la salver. * Chi Ges secondo la gente? Le opinioni sono diversissime: Ma voi, insiste Ges, chi dite che io sia?. La domanda stringe. lesame catechistico che Ges vuole fare ai suoi apostoli dopo il primo passaggio missionario e prima di rivelarsi nei bagliori divini della Trasfigurazione. Ma soprattutto, Ges provoca una risposta dai suoi, prima di rivelare la vera identit della sua messianit. Egli un Messia non-messianico. Ges delude le attese politiche della gente e non esita a disingannare i suoi: la liberazione che Egli viene a portare passa attraverso la croce, cio il fallimento completo di tutti i successi e i poteri umani. * Se non si risponde dentro di noi con questi criteri alla domanda che Egli ci rivolge sulla sua identit, si rischia di restare delusi di Lui, come avvenne per Giuda. Il Figlio delluomo dovr essere rigettato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi: sono categorie di altolocati non solo politici, ma anche religiosi. Ges non ha mai nascosto ai suoi la sofferenza pungente provocata dallodio ecclesiale (sarete esclusi dalle sinagoghe, cio dalle comunit religiose di allora). * Essere messo a morte e risorgere, ecco le due verit che pi fanno luce sullidentit di Ges: la croce, come obbedienza alla volont del Padre, e la risurrezione come risposta

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del compiacimento del Padre. Esse scompigliano molte concezioni su Ges; e Lui ne approfitta per chiedere altrettanto a chi voglia seguirlo sul serio. * Anche il cristiano deve portare il peso della condanna degli uomini; deve perci

continuamente rinnegarsi, dimenticarsi, morire. Con Ges questo perdere un ritrovare, questo morire un vivere; gioia e annuncio di risurrezione.

Parrocchia SANTI VITO e MODESTO - BRENTA calendario dal 23 al 30 giugno 2013

DOMENICA 23 Parrocchia ore 10.00 S.Messa def.to Cerini Pasquale fu Domenico Oratorio di Cittiglio ore 16.00 Riunione Azione Cattolica S. Quirico ore 18.00 S.Messa def.to Pogliani Luigi

LA SINCERITA La sincerit comincia solo quando si conosce il mistero della debolezza umana. Quando si sa che la misericordia di Dio ha buone ragioni per volerci eternamente fragili. Quando si accetta lumile condizione di creatura venuta dalla terra fatta di terra e che torner alla terra. Allora cominciano a cadere le maschere il teatro diventa inutile perch si pu infine essere debole coi deboli creatura con le creature. Helder mons. Camara LUN 24 Parrocchia ore 18.00 S.Messa MAR 25 === MER 26 S. Quirico ore 20.30 S.Messa GIO 27 === VEN 28 === SAB 29 Parrocchia ore 18.00 S.Messa DOMENICA 30 Parrocchia ore 10.00 S.Messa def.ti Don Pietro Agnelli, Don Sergio Croce, Mons. Eliseo Ruffini S. Quirico ore 18.00 S.Messa pro Popolo

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