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CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE

CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE


Lo studio di un problema geotecnico pu essere fatto in due diverse situazioni: condizioni di rottura o condizioni di esercizio. A seconda del tipo di analisi che si decide di eseguire possono essere introdotte ipotesi diverse allo scopo di semplificare i processi di calcolo. Possiamo osservare che in condizioni di esercizio il carico applicato relativamente basso e quindi lo stato deformativo in buona approssimazione pu essere calcolato mediante un comportamento elastico lineare. Nel caso delle condizioni di rottura si pu osservare che il problema caratterizzato da un elevato livello di deformazione per un carico pari a quello limite che il terreno pu sopportare.

Figura15. 1 Con queste osservazioni possiamo adottare le seguenti ipotesi di calcolo a seconda della condizione che vogliamo analizzare: CONDIZIONI DI ESERCIZIO: in questo caso viene introdotto un coefficiente di sicurezza per determinare un carico di esercizio dal carico limite proprio del problema. In questo modo possibile adottare un legame sforzideformazioni di tipo elastico lineare.

Figura15. 2

CONDIZIONI DI ROTTURA: in condizioni di rottura dato lelevato livello deformativo a cui sottoposto il sistema allora possibile trascurare il contributo elastico alla deformazione e adottare un legame - di tipo rigido perfettamente plastico per il valore del carico limite del sistema.

Figura15. 3

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Condizioni di deformazione in fase di esercizio


In questo capitolo andiamo a studiare le condizioni deformative relativamente alla fase di esercizio e quindi possiamo adottare un sistema elastico lineare:

E x = Ix Iy Iz E y = Iy Iz Ix E z= z x y xy =G xy xz =G xz yz=G yz
Con la scrittura di queste equazioni oltre allipotesi di comportamento elastico lineare stata aggiunta quella di mezzo isotropo, in quanto il comportamento del materiale completamente descritto da due parametri E e . G derivato da questi ultimi: G =
I I I

E 2 1

Condizioni di sforzo monodimensionale con contrazione laterale impedita. Se lo stato di sollecitazione presenta delle variazioni solo rispetto alla variabile z allora dalle sole equazioni di equilibrio pu essere determinato lo stato di sforzo e di deformazione. In queste condizioni sappiamo che vale x= y=0 da cui si ricava immediatamente xI=yI. Questa relazione pu essere sostituita nella prima o seconda equazione di legame, e quindi si ottiene che:

E
Figura15. 4 quindi:

= 1 Iy Iz =0 1 Iz

Ix = Iy =

Il valore

k 0=

detto COEFFICIENTE DI SPINTA A RIPOSO.

I valori delle tensioni orizzontali possono essere sostituiti nella terza equazione di deformazione allo scopo di determinare z.

= Iz z =

2 1

Iz= 1
2

2 2 1

Iz

1 1 2 I z E 1

In questo modo abbiamo completamente definito lo stato di sforzo e di deformazione del sistema. Il caso monodimensionale solamente un caso particolare a cui si fa riferimento nella schematizzazione di problemi pi complessi. In generale si devono trattare dei problemi tridimensionali che delle volte possono essere ridotti a situazioni bidimensionali.

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CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE In prima approssimazione si schematizza il terreno con un semispazio dalle seguenti caratteristiche: omogeneo; isotropo; lineare; elastico; e con la superficie limite piana. Carico applicato verticalmente al piano limite; la soluzione di questo problema quella proposta da Boussinesq nel 1885. Vediamo come determinare lo stato di sforzo e deformazione provocato da un carico normale al semispazio applicato sulla superficie limite.

Figura 15.5 Questo tipo di problema presenta una simmetria cilindrica attorno allasse di applicazione del carico.

La soluzione data da:

z=
r=

3Q 2 z
Q 2 z
2 2

cos5
3cos sin
3 3

1 2

cos 2 1 cos

1 2
3Q 2 z
2

Q 2 z2
4

cos

cos 2 1 cos

rz =

cos sin

Figura 15.6 Possiamo osservare che lo stato di sforzo indipendente dal Modulo di Young E, mentre le tensioni tangenziali sono indipendenti dal Modulo di Poisson . Una volta determinato lo stato di sforzo allora possibile calcolare quello di deformazione dal quale per integrazione si pu risalire al campo di spostamenti.

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Q 1 2 1 2 r E Q 1 2 r E 1 2

cos sin 2

cos

cos 2 sin tan

Nel caso di fondazioni superficiali possibile calcolare il campo di spostamenti relativo al piano di superficie imponendo le condizioni seguenti:

z =0 =

=
2

Q 1 r E Q 1 1 2 = r 2E
Spostamento della superficie libera. Questo problema quello pi semplice dal quale possono essere ricavate altre soluzioni per condizioni di carico pi complesse. Per determinare le altre soluzioni necessario andare ad applicare il principio di sovrapposizione degli effetti. Le condizioni pi usuali sono le seguenti:

Figura 15.7

Figura 15.8

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CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE Se vogliamo determinare le condizioni dello stato di sollecitazione relative ad un carico genericamente distribuito sul piano limite allora consideriamo il contributo alla tensione di una porzione di carico relativa ad un elemento di superficie dA=dxdy. Per calcolare la tensione totale integriamo sullarea A di applicazione del carico. Come esempio possiamo considerare la tensione z:

z=
A

3 q x,y 2 z
2

cos 5 dx dy

Dove x e y rappresentano lo coordinate sulla superficie limite della porzione di carico che induce uno stato tensionale nel generico punto del campo. Se la legge di variazione del carico q(x,y) semplice allora lespressione dello stato tensionale potrebbe essere rappresentata in forma chiusa, nel caso di leggi pi complesse allora la porzione di terreno caricata viene suddivisa in pi parti sulle quali il carico viene considerato uniforme, in questo modo la distribuzione delle tensioni data dalla sovrapposizione degli effetti provocati da questa condizione di carico discreta. I risultati ottenuti da Boussinesq risultano quindi alla base per la determinazione della distribuzione delle tensioni in un terreno dal comportamento elastico lineare. Esistono altre soluzioni per condizioni di carico diverse: Carico applicato tangenzialmente al piano limite; la soluzione stata determinata da Cerruti. In questo caso il problema non presenta una simmetria assiale, ma pu essere individuato un piano di antisimmetria. La forma analitica di questa soluzione molto complessa. Generalmente il problema viene adottato nello studio delle fondazioni superficiali. Figura 15.9 Carico applicato verticalmente allinterno del semipiano; La soluzione di questo problema stata determinata da Mindlin (1936) e viene generalmente adottata per lo studio delle fondazioni profonde.

Figura 15.10 Vediamo ora come deve essere fatta lanalisi di una fondazione superficiale in condizioni di esercizio. Questi studi devono essere svolti considerando linterazione tra il terreno e la struttura, infatti il comportamento del terreno dipendente da quello della struttura e viceversa.

Figura 15.11 Dapprima avviene una ripartizione dei carichi sulla sovrastruttura la quale li trasmette alla fondazione (che parte della sottostruttura) la quale subisce dei cedimenti, tali cedimenti inducono una modifica delle condizioni nel terreno ed una nuova distribuzione dei carichi sulla sovrastruttura. Il problema quello di studiare levoluzione del fenomeno in modo tale da capire se lo stato di sollecitazione globale compatibile con le resistenze dei materiali.
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CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE Generalmente la sovrastruttura e la sottostruttura vengono studiate separatamente.

Sulla sovrastruttura vengono calcolati gli spostamenti e le rotazioni ai nodi; di seguito viene verificato se questi modificano gli spostamenti e le sollecitazioni sulla sottostruttura provocando una variazione sugli spostamenti e sulle rotazioni assegnate. Per risolvere il problema quindi necessario conoscere lo stato di sforzo e di deformazione sia della sovrastruttura che della sottostruttura. Vengono determinate le condizioni di collasso della fondazione superficiale e adottando un coefficiente di sicurezza allo scopo di definire le condizioni di esercizio si verifica che queste ultime siano compatibili con la stabilit delledificio.

Figura 15.12 Si possono determinare allinterfaccia strutturaterreno la distribuzione degli sforzi e degli spostamenti.

Figura 15.13 Per risolvere il problema sar necessario imporre la condizione di congruenza e di equilibrio allinterfaccia terreno struttura:

EQUILIBRIO CONGRUENZA

qs x = qt x ws x = w t x

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CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE Prendiamo ancora in esame un semispazio lineare, elastico, omogeneo ed isotropo; sotto una determinata condizione di carico vogliamo determinare lo spostamento verticale del piano limite.

Figura 15.14 Supponiamo che il carico limite sia distribuito su una porzione rettangolare di lati 2a e 2b. Lorigine di questo sistema rappresenta il punto dove andiamo a valutare lo spostamento w. Dalla soluzione di Boussinesq sappiamo quanto vale lo spostamento verticale a seguito di un carico concentrato Q.
2 Q 1 w= r E

Figura 15.15

Dove r rappresenta la distanza dal punto di applicazione del carico al punto dove vogliamo conoscere lo spostamento. Consideriamo un elemento di superficie dxdy sul quale agisce un carico elementare:

dQ = qdxdy r = x2 y 2

tale elemento di superficie dista dallorigine per una quantit: Il contributo allo spostamento verticale quindi dato da:

dw=
e quindi

dQ x2 y 2 1 2 E =

1 2 E q x 1 x2 y 2 1
2

w=

dx dy

x 0 a x x 0 a y 0 b y y 0 b =

Risolviamo il seguente integrale:

dx dy

= y 1

dx dy x
2

y2 1
2

y y
y 1 x y

dx dy x y

sostituendo

t=

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y x arcsh dy y y x y

= 1
2

y arcsh

y
1

x x y 1
2

dy

y arcsh

x y

yx y
2

dy x y

1 x y

y arcsh

x y 1

1
2

dy x y dy =

y arcsh

x y x y

x
x x

1 x2 y 2 1

y arcsh

dy
2

1 x y x2 1 x x 1 y x y arcsh x y x y
2 y x arcsh x x

y x 1
2

y arcsh

dy y x

sostituendo

t=

y arcsh

x arcsh

y x

Indicando con f(x,y) questa espressione possiamo andare a calcolare il valore dello spostamento:

w=
A

1 2 E

q x2 y 2

dx dy

x 0 a x x 0 a y 0 b y y 0 b

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1
A

dx dy

=
y0 b y0 b

f x, y

x0 a x0 a

=
y0 b y0 b

= =
La quantit:

f x0 a ,y

f x0 a ,y

= f x0 a , y 0 b f x0 a , y 0 b

f x0 a , y 0 b

f x0 a , y 0 b

1 2 q f x, y E
rappresenta lo spostamento nellorigine provocato da un carico uniforme q applicato sullarea individuata dagli assi e dalle sue rette parallele ad essi passanti per il punto (x,y). Con questa osservazione pu essere data la seguente interpretazione grafica allo spostamento w.

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Modello di Winkler
Questo metodo per la schematizzazione del comportamento di un terreno stato messo a punto osservando il comportamento delle rotaie sulle traversine ferroviarie, le quali sono considerate come delle molle verticali che offrono un vincolo. Con questa teoria il cedimento che si ha in un punto dipende dal carico applicato in quel punto. La legge che definisce il modello pu scriversi come:

q= kw
dove k detta costante di sottofondo. La costante k non ammette una proporzionalit con le caratteristiche del terreno, dimensionalmente data da un peso per unit di volume ed come avere un fluido di peso specifico k. Inoltre la deformazione di un terreno reale sensibilmente diversa da quella che prevede il modello di Winkler, infatti il carico applicato su una porzione di terreno induce degli effetti anche sulle zone ad esso adiacenti.

Questo modello pu essere applicato nel caso dei pali infissi nel terreno, questo offre loro una resistenza orizzontale schematizzabile come una serie di molle che presentano una costante k crescente con la profondit.

Modello di Gibson
Questo modello una evoluzione di quello di Winkler, il terreno non viene pi considerato omogeneo, ma la sua rigidezza varia con la profondit.

E = E 0 z
Se viene adottato un valore =0 allora la rigidezza ritorna costante e quindi si ottengono nuovamente le soluzioni di Boussinesq. Nel caso in cui E0=0, =0,5 allora il modello torna ad essere quello di Winkler.

Modello agli elementi finiti


Il modello agli elementi finiti adatto quando la situazione del terreno sul quale bisogna costruire unopera piuttosto complicata. Il modello pi semplice si basa su unipotesi di comportamento elastico lineare dei materiali. Il dominio della fondazione viene discretizzato e il terreno viene suddiviso in zone pi o meno fitte a seconda del livello di sollecitazione e ad ogni elemento possono essere assegnate diverse caratteristiche meccaniche. Con questo metodo di analisi possono essere introdotti dei legami costitutivi diversi, la prima estensione quella del comportamento non lineare, cio il modulo di elasticit varia in funzione dello sforzo applicato

= E
Ci sono anche dei modelli che tengono conto della plasticit, i cosiddetti modelli elastoplastici. Con questo tipo di modelli i percorsi di carico e scarico non coincidono. Il modello pi semplice che tiene conto del comportamento elastoplastico del terreno quello di CAMCLAY; lo stato tensionale dipende dalla storia alla quale viene sottoposto il sistema e dalla geometria del problema, devono quindi essere assegnate le condizioni iniziali ed al contorno e definita la storia dei processi di carico a cui viene sottoposto il terreno. Bisogna infine osservare che i terreni sono molto eterogenei, le caratteristiche meccaniche possono variare da punto a punto, per cui si pu dire che i parametri introdotti in unanalisi agli elementi finiti presentano un certo grado di incertezza determinato dallimpossibilit di conoscere puntualmente le caratteristiche del suolo.

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Trattazione approssimata per il calcolo dei cedimenti


Come al solito per una trattazione analitica viene fatta lipotesi di mezzo omogeneo linearmente elastico. La distribuzione degli sforzi e delle deformazioni sulla superficie di contatto terreno fondazione dipende dalla rigidezza di questultima. Infatti in una fondazione infinitamente flessibile nota la distribuzione degli sforzi, mentre in una fondazione infinitamente rigida nota la distribuzione delle deformazioni.

Figura 15.16 Se viene assunto il modello di Winkler per la descrizione del comportamento del terreno allora questo viene assunto come un fluido. In questo caso landamento delle deformazioni e delle pressioni uniforme su tutta la sezione di contatto ed nullo fuori da essa. Tale distribuzione per risulta diversa da quella relativa ad un mezzo omogeneo linearmente elastico. Nel caso in cui la fondazione non venga considerata infinitamente rigida n infinitamente flessibile allora necessario studiare linterazione tra la struttura e il terreno.

Andiamo a valutare separatamente il comportamento del terreno e della struttura e poi accoppio i due sistemi. Nella sezione di contatto possiamo imporre le condizioni di: EQUILIBRIO CONGRUENZA

La superficie di contatto viene divisa in una serie di elementi, lerrore commesso nel risultato finale sar tanto maggiore quanto minore il numero di elementi adottati. Le deformazioni con il modello elastico lineare le abbiamo gi studiate; possiamo quindi pensare di calcolare labbassamento wi a seguito di un carico applicato su di un elemento j.

w ij =

1 2 t Et

I ij q j dove con Iij abbiamo indicato il coefficiente di influenza.

Da questa relazione possibile determinare lo spostamento totale nel punto i sommando tutti i contributi relativi alle posizioni j.
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CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE

wi=

1 2 t Et

I ij q j
j =1 2

Unequazione di questo tipo pu essere scritta per calcolare labbassamento in ogni punto. Possiamo quindi determinare n equazioni di questo tipo le quali possono essere riassunte in ununica relazione matriciale.

w=

1 t Et

A q

dove [A] rappresenta la matrice che raccoglie tutti i coefficienti di influenza del sistema. In questa equazione compaiono 2n incognite:

w , q
e quindi necessario introdurre nuove equazioni allo scopo di risolvere il problema. Vengono quindi considerate le equazioni della linea elastica di una trave, che si possono scrivere come:

d w dx
4

1 p x EJ

q x

A questo punto necessario esprimere la derivata quarta di una funzione in termini discreti. Derivate prime valutate in avanti:

f Ii 2=

fi

fi

x fi fi x
1

f Ii =

fi

fi

x fi
2

f Ii 1=

f Ii 1=

fi

Figura 15.17 Derivate seconde valutate allindietro:

II i 1

f Ii

f Ii

x f Ii x f Ii
1 1

f i 2f i

1 2

fi

x
1

f =

II i

f Ii

fi

2f i x
2

fi

II i 1

f Ii

x f II i f II i x
1

fi

2f i x2

fi

Derivate terze valutate in avanti:

III i 1

fi

3f i 3f i x
3

fi

f =

III i

f II i

f II i

fi

3f i

3f i
3

fi

Derivata quarta valutata indietro:

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CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE

f =

IV i

f III i

f III i 1

x 4w i

fi

4f i

6f i 4f i x
4

fi

A questo punto possiamo scrivere lequazione della linea elastica in termini discreti:

wi

6w i 4w i x4

wi

1 pi q i EJ

Questa equazione pu essere scritta n volte e quindi in questo modo si riesce a determinare un sistema di 2n equazioni in 2n incognite. Esiste per un problema di scrittura di queste equazioni nei due elementi iniziali ed elementi finali in quanto nellespressione della derivata quarta devono essere coinvolti degli spostamenti relativi ad elementi che non esistono. Per risolvere il problema vengono introdotti allinizio e alla fine della trave due elementi fittizi sui quali vengono imposte le condizioni al contorno: T=0, M=0. Imponendo le condizioni al contorno su questi elementi possiamo dire che deve risultare:

T=
Figura 15.18

d w dx3

=0

M=

d w dx2

=0

Relativamente allelemento 0 zero scriviamo queste due equazioni:

w III =0 0 w =0
II 0

w 2 3w1 3w 0 w 1=0 w1 2w 0 w 1=0

Da queste due condizioni si possono ricavare i valore degli spostamenti fittizi w1, w0 in funzione di quelli reali w1, w2, w3 i quali garantiscono il soddisfacimento delle condizioni al contorno. Tali spostamenti fittizi possono essere sostituiti nelle equazioni discrete dalla linea elastica della trave. In definitiva potremo scrivere anche lequazione discreta della linea elastica in forma matriciale:

B w=

x4 EJ

dove la matrice [B] una matrice di tipo pentadiagonale.

Figura 15.19

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CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE Se viene adottato il Modello di Gibson allora per la valutazione dei cedimenti cambiano esclusivamente i coefficienti di influenza. Se adottiamo il Modello di Winkler allora la relazione che governa il comportamento data da:

1 w= q k
dove q un termine di pressione. Pu essere scritta lequazione della linea elastica della trave considerando le reazioni distribuite del terreno come dei carichi che agiscono dal basso.

=p x dx4 kBw= qB EI d4 w dx
4

d4 w

kBw

dove B la larghezza della trave. Questa equazione pu essere risolta applicando il metodo delle differenze finite:

wi

4 wi
3

6 wi 4 wi x
4

wi

Il taglio pu essere calcolato come

d w dx3

il momento come la rotazione

d2 w dx2

dw . dx

Esistono per altri metodi di risoluzione dellequazione differenziale della linea elastica per i quali viene integrata direttamente lequazione e mediante il principio di sovrapposizione degli effetti pu essere calcolata la soluzione. Pi che il metodo di risoluzione uno dei problemi pi gravi nellapplicazione di questo metodo quello di assegnare un valore alla costante di sottofondo che nel caso del modello di Winkler non ben definibile. Il suo valore per pu essere verificato sperimentalmente eseguendo delle prove di carico su piastra rigida rettangolare con un diametro di 30cm ed un carico applicato perpendicolarmente.

Figura 15.21

Figura 15.20

La prova sulla piastra consiste nellapplicare il carico fino al raggiungimento della condizione di rottura del terreno, in questo modo si hanno delle informazioni sulle caratteristiche del terreno sul piano di posa. Per la determinazione della costante di sottofondo k viene utilizzato il primo tratto della curva e si adotta una costante data dalla relazione:

k p= tan
per necessario osservare che i valori dei cedimenti dipendono anche dalle dimensioni della fondazione a parit di pressione applicata.

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CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE Se abbiamo una piastra di fondazione di lunghezza B allora vogliamo determinare una relazione che possa correlare il valore di kb ottenuto su una piastra di prova; possiamo scrivere che:

qbI 2 1 E qBI 2 wB= 1 E wb=


ma entrambi i valori della pressione possono a loro volta essere espressi attraverso la relazione di Winkler:

q= k b w b = k B w B
quindi sostituendo si ha che:

wb= wB=
kb b kB B
Da cui si ottiene che:

k b w b bI E k B w B BI E
=1 b kb B

1 2

Facendo il rapporto tra le due relazioni si ottiene che:

k B=

Da questa relazione si ricava che la costante di sottofondo non dipende solo dal carico ma anche dalle dimensioni della fondazione. Dobbiamo per osservare una cosa molto importante; le dimensioni della piastra sono molto pi piccole di quelle reali della fondazione e quindi possibile che per la fondazione reale la diffusione dei carichi interessi una porzione di terreno che presenta delle stratificazioni che non vengono considerate nella fase di prova. Questo significa che una situazione di questo tipo pu portare ad un valore stimato della costante di sottofondo che risulta essere affetto da errore.

k B= k b

b 1,5 B

Formula di Terzaghi.

Per la determinazione della costante di sottofondo esistono anche dei metodi semplificati. Questa una soluzione semplificata per il calcolo dei cedimenti nel caso in cui lincremento di pressione presenti un andamento lineare con la profondit. In questo caso la determinazione dello spostamento pu essere fatta attraverso la relazione:

w=

qB E EDOMETRICO q k

Ma ricordando lespressione della relazione di Winkler allora possiamo dire che:

w=

dalla quale ottengo che:

k=

E EDOMETRICO B

Figura 15.22

In questo modo si riesce a calcolare la costante di sottofondo. Per la determinazione di questa costante stato considerato il terreno omogeneo, la tensione variabile linearmente con la profondit e la valutazione di caratteristiche sperimentali.

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CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE

Osservazioni
I modelli di Boussinesq e di Winkler presentano delle caratteristiche limite per il comportamento dei terreni, invece il modello di Gibson si interpone tra i due e li contempla come casi limite. Il modello di Winkler parte da una posizione sbagliata che il cedimento risulta essere proporzionale al carico, si arriva per ad una tecnica risolutiva abbastanza semplice. Inoltre tale modello non considera gli sforzi allesterno dellarea di applicazione del carico e presenta una notevole difficolt nella determinazione della costante di sottofondo. Il modello di Boussinesq invece trascura la componente plastica del terreno, presenta inoltre un elevato trasferimento degli sforzi lateralmente al carico. La scelta del modello da adottare legata alla semplicit di risoluzione del problema, comunque non possibile determinare una soluzione univoca ma si ottengono degli intervalli di variabilit della soluzione. quindi importante nella scelta dei parametri da adottare determinare il relativo campo di variabilit in quanto al variare del parametro che viene adottato varia pure la soluzione del problema. Nel caso in cui venga adottato il modello di Boussinesq allora si presenta la difficolt nella valutazione di E e di . Se si adotta un campo di validit per i cedimenti accettabile di 1cm allora di adottano valori limite di deformazione relativamente bassi per i quali il valore della rigidezza presenta una elevata variabilit.

Figura 15.23

medio

0,009m = 0,0003 30m

Figura 15.24

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CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE

Confronto fra il suolo alla Boussinesq e alla Winkler


Vediamo ora il comportamento del suolo alla Boussinesq ed alla Winkler con trave infinitamente rigida ed elastica con condizioni di carico elementari.

Trave infinitamente rigida


BOUSSINESQ WINKLER

Figura 15.25

Figura 15.26

Figura 15.27

Figura 15.28

Figura 15.30 Figura 15.29


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CAPITOLO 15: ANALISI DELLA DEFORMAZIONE

Trave infinitamente flessibile


BOUSSINESQ WINKLER

Figura 15.31

Figura 15.32

Figura 15.33

Figura 15.34

Con un terreno alla Boussinesq i cedimenti risentono di carichi applicati sulla superficie di separazione, ma non esattamente nel punto che consideriamo. Vi interazione con le zone limitrofe. Nel caso di un terreno in condizioni non drenate il volume del terreno non varia, di conseguenza in presenza di un cedimento sotto la fondazione si manifesta un movimento del terreno verso lalto ai lati della fondazione.

Figura 15.35

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