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Luigi Nero

Luomo potrebbe bastare

Lettere Italiane

Stanno cosi vicine nell'animo umano la vendetta e la giustizia, per cui facile definire giustizia ci che vendetta e vendetta ci che giustizia.

- Non hanno abolito gli idoli. Hanno tolto quelli che c'erano, ma ne hanno eretti degli altri, dietro i quali amano celare la propria mediocrit. - L'uomo potenzialmente quanto di pi bello o pi orrendo si possa immaginare. Sta a lui definirsi.

- una pretesa assurda per qualsiasi uomo voler cambiare il mondo; ma essere veri uomini, perch ci avvenga, alla portata di tutti.

- Se non ne parlano li criticano, perche non ne parlano; se ne parlano, li criticano per questo.

- Il mostro incomprensibile scaturisce dal continuo contrasto tra quello che e quello che vorrebbe essere.

- L'immaginazione la parte del nostro spirito pi bella, che viene per sistematicamente delusa. Ma allora tutta un'illusione? un'illusione credere nell'amore? Qual allora la realt? La caccia, la guerra?

- C' un tale imbastardimento in giro, che, se ami le cose giuste e ti impegni, hai un carattere difficile. La tua semplicit, poi, contrasta tremendamente con i loro calcoli subdoli e meschini, per cui, alla fine, sei anche troppo complicato. Che schifo!

- L'uomo non libero: cede alle paure.

- La certezza di non essere stato, l'incertezza di essere poi. Il momento presente critico: passaggio troppo breve, impercettibile.

- L'essenza della vita gioco. tutto un gioco, di volta in volta, dolce, innocente, rischioso, temerario, crudele, di cui solo i bambini ne percepiscono il gusto. Gli adulti, quando non sono prepotenti o meschini, riescono solo ad annoiarsi e a condizionare i bambini. - Da vecchi molto facile che si attenui l'egoismo, se si dementi; allora si comincia ad essere altruisti, non mancando per di criticare i giovani egoisti. - Dopo la tempesta il cielo terso. ogni cosa intorno a te si staglia netta, precisa. Provi gioia, guardando i fiori del prato, l'azzurro immenso; disgusto invece nel vedere i cumuli di sporcizia. Dopo la tempesta vedi veramente ci che prima vedevi male o per niente.

- Che bella situazione! 'Adesso ti si para davanti una porta enorme di ferro, per aprire la quale ci vuole la chiave. Che cosa ci puoi fare, se le porte delle stanze precedenti si aprivano, man mano che tu avanzavi, prima che tu bussassi, prima che ti rendessi conto? Camminavi, andavi oltre, ed intanto le porte si aprivano, si aprivano. E ora? Per andare aldil di questa stanza, con la porta di ferro, ci vuole la maledetta chiave, che tu non hai con te. E poi, avresti mai supposto in partenza, che ad un certo punto ti sarebbe occorsa una chiave, per aprire questa porta, per poter andare oltre? Non pensarlo nemmeno di tornare indietro, non puoi farlo: le porte, che hai varcato, si sono tutte richiuse alle tue spalle.
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Non maledire il momento in cui hai cominciato ad attraversare le stanze, a varcare le porte: dovevi farlo! Adesso cercati una sistemazione in questa stanza o, appoggiato alla porta, attraversala col pensiero ed immagina quello che vuoi; oppure prendi a testate, a pugni, a calci quest'ammasso di ferro, nella speranza che ceda.

- Noi viviamo sulla terra con lo sguardo rivolto al cielo. Quel desiderio, che a volte ci prende, come un senso di nostalgia degli spazi infiniti, delle stelle, forse il richiamo delle nostre origini celesti.

- Tempesta violenta. Alberi fracassati, alberi divelti, alberi inceneriti. Gli animali fuggono, anche gli uomini. Tutti confusi tra loro, s'arrampicano sui monti, poi si precipitano nella vallata. Chi scende, viene travolto da chi si arrampica, chi si arrampica, viene inghiottito da quelli che scendono. Che confusione! Avanzano tutti freneticamente, nella speranza di trovare un monte o una vallata sicura, che forse si lasciano alle spalle ogni qualvolta salgono o scendono. Molti comprendono l'inutilit di tale fuga. Di questi alcuni si fermano, ma vengono sommersi dalla marea di gente; altri cercano di tornare indietro e fanno la stessa fine; altri invece decidono di continuare la fuga. - C' chi vive una vita mediocre, accontentandosi, se pu, di una morte dignitosa. - Solo l'amore pu lenire le pene del vivere.

- Lungo la strada, che porta al bosco, mentre camminano, lo preparano alla morte: uno gli lega le mani dietro la schiena, un'altro ancora gli pone intorno al collo la corda per l'impiccagione. C' solo da trovare l'albero; ma facile l, nel bosco.

- La strada dissestata piena di gente; la strada alberata deserta. Debolezza dell'amore. Il senso vero. L'ignoranza: l'eterno scudo protettivo, che danneggia inesorabilmente. Come amaro considerare, pensare, cercare di capire.

- Se per affermare un principio, viene soppresso anche un solo uomo, il principio stesso crolla come tale, anzi inesistente. Ma a volte inevitabile sopprimere! Si, a volte inevitabile, ma proprio ci a dare la dimensione della miseria umana. - L'epoca dei convegni e delle tavole rotonde, le quali presuppongono sempre l'abbuffata finale.

- La Chiesa pu aiutare il mondo, ma ha bisogno di coerenza. Troppi sfarzi, troppi lussi per una Chiesa, che si proclama dei poveri. Troppa gerarchia altisonante e mondana, per una Chiesa degli umili, in cui, purtroppo, i piccoli sono sempre pi piccoli, e i grandi sempre pi grandi. Troppa sete di potere, che deprime gli uomini assetati di giustizia. Spesso le grandi liturgie non valgono la bestemmia di un disperato. - Il calcolo alla base di tutto. Difficilmente si vede un gesto spontaneo, spassionato. tutto un dare, per avere. Possibilmente prima avere e poi dare. Meglio ancora se si riesce solo ad avere.

- Gli uomini non si sono ancora stancati di questa, ormai eterna, mascherata. Forse non finir mai, perch sono sempre troppi quelli che, venendo alla festa, hanno gi una maschera, oppure, se non l'hanno, ne

- La gente, quando vede la sporcizia, si sposta pi in l, credendo cosi di risolvere il problema. Ma, col tempo, ne sar completamente sommersa e tenter inutilmente di liberarsene.

indossano con disinvoltura una fra le tante, disseminate per ogni dove, lasciate da quelli per i quali la festa ormai finita.

- L'uomo s'arrampica con il capo all'ingi, cosicch ci che doveva essere la vetta, invece il fondo.

- Nessun uomo ricorda d'aver cominciato a vivere, ma ogni uomo sa, con assoluta certezza, che dovr morire. Non siamo eterni. Siamo imperfetti. Siamo ingiusti e quindi c' la morte, o forse siamo ingiusti perch c' la morte? La morte un ingiustizia, una punizione? O forse la morte ci sveler il mistero? - Colui che parla da solo spesso una condanna per chi dovrebbe ascoltarlo.

- Un libro destinato ad un fiasco totale: Il trattato dei cornuti contenti. Su quello di sicura presa non ci sono dubbi: Il mio amico cornuto. - L'arte, nella sua forma pi pura, amore e disperazione. Quando si manifesta, ti tocca nel profondo del cuore e ti tormenta, ti esalta, ti riempie di gioia, ti amareggia. la scintilla divina (amore) tra gli uomini (disperazione).
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- Il corso tutto illuminato a festa la sera. Una marea di gente passeggia, osserva, chiacchiera, sogna. Quante storie si accalcano, si mescolano per strada. Storie di ogni genere, che ti sfiorano, ti incrociano, ti spintonano, senza che tu ne percepisca alcunch. Un barbone, rannicchiato nell'angolo di un portone, dorme, nonostante tutto. La sua la storia pi chiara. Fra tutte la pi squallida, o la pi sublime. - Le piante parassite, se non sfruttassero, per potersi elevare, il fusto di quelle erette, striscerebbero.

- La tolleranza scaturisce solo da una mente libera.

- La notte i topi escono dalle fogne, per sguazzare tra i rifiuti, che non vorremmo vedere, ma che ci appartengono.

- In ogni guerra le parti contrapposte innalzano i propri giusti motivi ed i propri profondi principi su delle enormi cataste di morti.

- facile essere buoni, quando non si hanno motivi per essere cattivi. - Il cristiano pi che amare un Dio padre, teme un Dio padrone, pronto a punire.

- Quando il bambino avverte l'ipocrisia degli adulti e vi si adegua, entra di diritto a far parte del loro mondo. Sono sempre troppo pochi ed isolati coloro, che decidono di restare bambini. - Un immenso fiume di acqua putrida, che si dirige non so dove, su cui galleggiano dei fiori stupendi. - La pioggia viene gi dal cielo cupo, accanendosi sulle foglie degli alberi, sui tetti delle case, sull'asfalto. Sferza il bel viso di una ragazza, che attraversa di corsa la strada. Un uomo si dimena, maledicendo la pioggia, mentre scansa a lunghi passi, tra una bestemmia ed un'altra, le pozze d*acqua. Sotto un portone sta riparato un gruppetto di persone: ci sono uomini e donne, che si scrollano l'acqua di dosso e dagli ombrelli. Alcuni discutono tra loro. Uno, isolato, farfuglia qualcosa tra se, lanciando lo sguardo ora al cielo ora alla strada. Un altro ancora, appoggiato ad un angolo del portone, osserva estraniato la pioggia, che cade. Un giovane all'interno, seduto su di un gradino della scala, fuma pensieroso una sigaretta, passandosi, di tanto in tanto, una mano tra i capelli bagnati. Una bambina, spaventata da un tuono,
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- Molti imbecilli sono noiosi gi dal tono di voce.

si aggrappa alla veste della madre, che la prende in collo. Continua intanto a piovere, sempre pi violentemente. Animali ed uomini sono tutti rintanati, in attesa del sereno. - Ogni cacciatore fiero di mostrare la propria preda agli altri, e di leggere nei loro occhi invidia e desiderio. Ma la preda la pi felice: spera di essere ancora oggetto di caccia, magari di quelli stessi, che ora la ammirano con bramosia.

- La Chiesa dei ricchi e quella dei poveri: vivere come un Papa, o vivere come un povero Cristo. - Non si tratta di illusioni perdute, ma di speranze deluse.

- Sono poche le persone intelligenti, che sappiano essere semplici, spontanee, autentiche.

- L'essere umano sar sempre un'egoista cronico, finch sar educato ad avere tutto o a non avere niente, amore compreso, anzi soprattutto.

- Guai a voi, Sepolcri imbiancati!. Con questa pubblica e netta accusa Cristo firm la propria condanna a morte, che la Chiesa di allora, decret. Cristo stato un martire non martire, come i tanti martiri non martiri, che la sua Chiesa, nel corso dei tempi, ha perseguitato e crocifisso. Il tutto nel nome dell'arroganza, della presunzione, del potere. 12

- Angeli in mezzo ad un letamaio, demoni nel paradiso.

- nell'occasione che si vede il ladro.

- molto difficile liberarti di una catena, quando tu stesso sei una componente di ci, che ti imprigiona. Per poterlo fare, dovresti rinunciare ad una parte o al tutto di te stesso. questo il prezzo della libert.

- Siamo tutti un po' vittime, un po' carnefici. Bisogna eliminare il carnefice, sforzandoci di non cercare pi vittime, che potrebbero poi trasformarsi in carnefici.

- Forse c' stato e c' tutt'ora un certo rispetto per il Dio trino. Ma senz'altro c' stato e c' tutt'ora un assoluto rispetto per il Dio quattrino, sul cui altare l'uomo pronto a sacrificare la dignit, la giustizia, l'amore e, se necessario, anche vite umane.

- L'umanit tutta con la propria miseria, la propria grandezza, la propria capacit di conoscere, di soffrire, di creare, di distruggere, di amare, di odiare si dimostrata migliore e peggiore di quanto Dio stesso avrebbe potuto aspettarsi. - I bambini corrono spensierati per i campi, per le strade, nei cortili, felici del loro correre e rincorrersi. Le loro grida di gioia coprono lo stupido vociare dei grandi. Quando corrono gli adulti, ben diversa cosa. Corrono affannosamente, dandosi l'un l'altro tremendi spintoni, calpestando con disprezzo chi cade, sbeffeggiando chi rimane attardato. Ognuno di loro sta sempre pronto a colpire sia chi gli si para davanti, per poterlo superare, sia chi gli si approssima alle spalle, per non esserne superato. La vera guerra, in atto da sempre, questa, incubatrice delle cosiddette guerre.

- Quante persone parlano da sole per strada o nei luoghi pi impensati, urlando o bisbigliando strane parole, frasi mozzicate, ripetute ossessivamente, o interi discorsi, per lo pi senza alcun senso per chi ascolta, ma non per loro, che cercano comprensione nello sguardo degli altri o nella propria immagine riflessa da una vetrina, da uno specchio; altrimenti parlano chinati sulla propria ombra, o fissano un muro o il vuoto, tacendo.

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Con aria di sufficienza, gli imbecilli ritengono superate cose, che loro stessi non hanno mai provato a fare. - La carcassa di un cane bastonato a morte pu tra sformarsi in alimento per una pianta stupenda, ma, purtroppo, anche per una pianta parassita. - I bambini comunicano tra loro con una facilit straordinaria. I grandi sono troppo contorti, per poter veramente comunicare. Infatti, quando ci riescono, lo fanno sempre con salti mortali e giochi di prestigio. - Il mostro, che si annida dentro di noi, diventa, giorno dopo giorno, sempre pi prepotente, perch non possiamo combatterlo con quel poco d'amore che la vita, giorno dopo giorno, ci rifiuta. - inutile perdere tempo e soffrire inutilmente. Una persona o la si accetta, nonostante i suoi difetti, o la si lascia, nonostante i suoi pregi. - Le piante parassite si avvinghiano ai tronchi di alberi possenti, per poter sostenere il proprio inconsistente fusto, usurpandone quindi la imponenza. Ne succhiano avidamente la linfa, fino a renderli scheletri, ma ancora utili come sostegno. - Le cose che riescono benissimo agli uomini sono quelle di piangere e fottere. - Che senso ha la vita di persone, che nascono in paesi di estrema miseria, in cui magari c' anche la guerra? Vivono pochissimo o a lungo tra le sofferenze, oppure muoiono, senza rendersi conto nemmeno di essere nati. - La gente giudicata perbene sa solo giudicare, forte del giudizio, avuto dalla gente giudicata per bene, che sa solo giudicare, forte del giudizio avuto dalla gente...

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- Sono troppo poche le persone valide in seno alla Chiesa. Non credo ci sia, in proporzione, come per i primi discepoli, un rapporto di undici a uno. Le accozzaglie ecclesiastiche predicano, parlano, giudicano, ma dimenticano troppo facilmente e con indulgenza di aver tradito e di tradire ancora la causa, che hanno abbracciato. D'altronde a tradire il Cristo fu proprio un suo discepolo. Giuda per bilanci il suo tradimento con un gesto estremo per la sua natura umana: si impicc. Quanti cristiani, per il loro tradimento, avrebbero dovuto e dovrebbero impiccarsi non una, ma settanta volte sette! - Accetta di essere amato. Accetta, di essere odiato. Ma non accettare mai di essere commiserato. questo il peggiore sentimento che, a torto o a ragione, puoi suscitare negli altri.

- I bambini sono la speranza di un mondo migliore. Ma i grandi che cosa stanno preparando per loro?

- Dei caduti troppo in basso sono gli uomini. Qualcuno cerca di risalire l'Olimpo, molti si adeguano nella vallata, i pi si dimenano nella melma. - Il tempo distrugge gli splendidi fiori e la putrida melma.

- Molto spesso la nostra guerra contro gli altri scaturisce dalla guerra con noi stessi, che, quasi sempre, stata per scatenata da altri, in guerra con se stessi. Siamo, allo stesso tempo, vittime e carnefici di una guerra assolutamente idiota.

- Molti maestri, pi che donare, vomitano ci che vorrebbero insegnare. Ecco perch gli alunni provano solo indifferenza, nausea o rifiuto per tale insegnamento.

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- La luce serenit, gioia. Il buio insicurezza, paura. Che armonia, che splendore il cielo stellato! - Il pastore non c', ci sono solo mercenari e le pecore sbandano paurosamente. Guai alle pecore, quando verr il lupo, ma guai ai mercenari, quando ritorner il pastore.

- La bellezza non tutto! Lo dice la persona bella, consapevole di essere bella e quella brutta, consapevole di essere brutta. coloro che lo amano. demenziali. - L' imbecille misura con le cose la propria capacit di amare e quella di - Ogni uomo per le proprie colpe ha le proprie giustificazioni rette, ipocrite, - Uno dei punti di arrivo dell'uomo non quello di non soffrire pi, ma di vitabile.

riuscire a superare la sofferenza, la quale, oltretutto, il pi delle volte ine- L'anarchia e l'ateismo sono la dimensione delle persone sagge: i bambini.

avanzi ai servi e questi i rifiuti ai cani, altrimenti guerra.

cani, di fuori, si contendono i rifiuti. I padroni non fanno mai mancare gli

- Gli invitati si sbafano a volont; i servi si accontentano di ci che avanza; i

renza.

senza imparare per a soffrire, per poter poi tentare di superare la soffe-

frire. Ma poi, a causa di questo non impegno, finisce lo stesso col soffrire,

piccoli, quotidiani, perch non vuole impegnarsi seriamente, non vuole sof-

- L'uomo, in genere, si perde dietro i grandi problemi, trascurando quelli

loro stupidit rimane comunque, integra.

genti. Ne hanno poco da gioire per certe persone cosiddette ignoranti: la

- La stupidit pi deprimente quella di certe persone cosiddette intelli-

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- L'arte bella o brutta, piace o non piace. Non cosa cervellotica. Solo i cervellotici dicono di capire laddove non c' proprio niente da capire. - Le principali sofferenze degli uomini sono gli uomini stessi, anche le gioie. - L'esistenza dell'uomo precaria, a causa dell'uomo. vare turbamento, decide di distrarsi. Mai questa una saggia decisione. - L'uomo non si dimostrato degno di possedere l'intelligenza. forse, la tristezza e l'insofferenza rispetto agli altri animali. - L'uomo si ferma a riflettere quel tanto, che non lo turbi. Se arriva a pro-

L'intelligenza d all'uomo la coscienza di vivere e di dover morire. Da ci, - L'uomo, senza intelligenza, non sarebbe un'artista, ma neanche un assassino. Non amerebbe fino ad annientarsi, non odierebbe fino ad annientare. - Gli animali istintivamente rispettano l'ordine naturale della vita, mentre l'uomo ne ha stravolto l'ordine animale, vegetale ed umano. lo ha sublimato, ma anche condizionato e pervertito. - L'amore il sentimento pi bello, pi istintivo e irrazionale. L'intelligenza

mini.

- La follia tipica degli uomini, quella degli animali provocata dagli uo-

di quella sua piccola o grande intelligenza. l'Eden, fino alla droga.

- Tutto ci che l'uomo fa ha perso di naturalezza, nel bene e nel male, a causa

- Il proibire non ha mai formato vere coscienze, cominciando dall'albero del-

subire la prigionia dei grandi. Il bambino, purtroppo, non pu vivere la

- Dio cre l'uomo libero. Non vero! L'uomo libero, dalla nascita, solo di

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propria libert. Solo da adulto pu conquistarsela, liberandosi dai condizionamenti subiti, accettandone la relativa sofferenza, se ci riesce. La libert una conquista. In definitiva la speranza di un mondo migliore sta nelle mani degli adulti liberi, e poi in quelle dei loro figli.

- L'uomo ha bisogno di un .<idolo, che riconosca superiore, che gli dia sicurezza e nel quale si possa identificare. Di volta in volta, questo idolo assume le sembianze di una cosa, di una divinit, o di un uomo stesso. L'uomo essenzialmente un idiota, pieno di paura.

- Agiamo come le pecore: basta che la prima salti lo steccato, che subito tutte le altre la imitano, con la differenza per che noi, essendo intelligenti e non

- Se Dio non riuscito ad evitare che scoppiasse la guerra di potere nei cieli con le sue creature, quale speranza ha l'uomo di riuscirci sulla terra con i propri simili?

- La caccia spietata tra gli uomini. La violenza genera la caccia. La caccia genera violenza.

- Cristo rimprover i suoi discepoli, i quali non volevano che i bambini si avvicinassero a lui. Probabilmente ritenevano, da buoni adulti, che i bambini non potessero capire ci che non riuscivano a capire loro, e che avrebbero dato fastidio al maestro con i loro giochi e le loro ingenue domande. Invece Cristo li volle a s. Sicuramente gioc con loro e dette e ricevette amore in quegli attimi giocosi. Forse sulla croce fu quello l'unico ricordo sereno della sua vita, mentre i grandi, quelli che avrebbero dato la vita per lui, fuggirono tutti, abbandonandolo alla sua tragica fine.

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pecore, siamo convinti, o ci convinciamo di aver scelto di farlo.

- Che Dio permetta il male, perch ci vuole lasciare liberi, difficile da capire. Ma diventa incomprensibile il fatto, che Dio permetta la violenza, l'intolleranza, l'omicidio e ogni genere di male in nome suo, come hanno fatto e fanno le grandi religioni monoteistiche.

- Si pronti a criticare la persona, che sbaglia, ma si altrettanto pronti ad approfittarne. tutta una questione di comodo.

- Gli uomini di potere, qualsiasi esso sia, si dimostrano misericordiosi e comprensivi, finch non vengono intaccati i propri interessi.

- Si veramente felici di volare, quando si ha la sicurezza che ci sia un punto sulla terra, da cui poter spiccare il volo e su cui potersi posare. - La sicurezza degli imbecilli la testardaggine e la presunzione.

- Il popolo si comporta, quasi sempre, come un branco di pecore, ma nessun'uomo, che voglia, o abbia il potere, lo ha mai definito apertamente tale, perch sa benissimo che queste pecore sono s stupide, ma orgogliose. L'orgoglio, sia che scaturisca dalla dignit, sia, come in questo caso, dall'imbecillit, sempre pericoloso per gli uomini di potere.
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- Escludendo quelli in buona fede, gli uomini del clero li si pu definire parassiti di Dio.

- Se hai bisogno di un capo e ti scegli un capo, e lo accetti, sei compartecipe della sua giustizia e corresponsabile della sua ingiustizia.

- Il Papa con la propria gerarchia predica la pace. I governanti con le proprie gerarchie predicano la pace. logico: stanno cosi in pace con il potere che hanno!

- Quasi sempre il destino dell'uomo segnato dal dove e dal come nasce. - Quando si vuole imporre il bene o il male, pensando di fare bene o sapendo di far male, prima o poi ci sar reazione, rivolta.

- Tendiamo ad intervenire pi sugli effetti, che sulle cause dei mali. Forse perch le cause le prepariamo noi, poco per volta, senza troppo preoccuparci dei relativi effetti, comportandoci cosi da imbecilli, sia sulle cause, sia sugli effetti.

- Se riteniamo di avere acquisito conoscenza nei vari aspetti della vita e desideriamo trasmetterla agli altri, dobbiamo renderci disponibili a ricevere conoscenza dal rapporto con costoro. A meno che la nostra conoscenza acquisita, non sia condizionata, meccanica, o frutto di lavaggio di cervello, per cui il nostro dialogare> con gli altri diventa presuntuoso ed ottuso, con tutto ci che ne consegue. - La Chiesa ipocrita e gli imbecilli lo sono altrettanto, o assecondandola, o attaccandola. Non pi tempo di pagliuzze o travi negli occhi. un unico scontro di travi.

- Come va, miei cari ecclesiastici? Bella vita, eh? Recitate sempre le preghiere, vi ritenete sempre indegni, misere creature peccatrici, servi degli altri? Ma poi fate sempre i vostri porci comodi! E voi, miei cari governanti, come va? Come sguazzate bene nel vostro schifoso potere. Anche voi parlate bene, predicate bene, ma per i sudditi fate giusto quel poco, per

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non essere mandati al diavolo. E voi, cari malavitosi, con tutte le vostre varie sigle, come va? Bene, eh? Cercate per di essere pi precisi nell'ammazzare. Non uccidete gli innocenti, i bambini. A proposito, cosa si prova ad ammazzare un bambino? Tutto normale, vero? Infatti nessuno di voi si ammazzato per rimorso. Ma poi la morte di un infame pu mai pareggiare quella di un bambino innocente? - L'uomo cerca Dio tra i venditori di Dio. Dovrebbe invece cercare in s stesso e nel rapporto con gli altri, la giustizia, l'amore, la pace. Se cosi facesse, con convinzione, troverebbe Dio, senza averlo cercato. - Gli imbecilli, per le scemenze, sono combattivi e caparbi, fino alla provocazione. Per le cose importanti, invece, sono arrendevoli e vigliacchi, fino all'inerzia.

- C' chi subisce i furbi, e si lamenta di ci. Poi approfitta dei buoni, i quali, lamentandosi di questi furbi, approfittano poi dei buoni, i quali lamentandosi di questi furbi, approfittano poi dei buoni i quali lamentandosi...

- Nel mondo animale la selezione avviene in modo naturale: s'impone il pi forte. Tra gli esseri umani avviene in modo intelligente, ma sempre il pi forte ad imporsi. Tra gli animali ci avviene per la sopravvivenza e per migliorare la specie. Non cosi tra gli uomini. solo una lotta di potere, che peggiora la specie. Infatti alla fine non si impongono i migliori, ma gli imbecilli.

- Non esiste la terra dei saggi e quella degli imbecilli. Purtroppo siamo ben mescolati. L'imbecillit e la saggezza sono tali aldil degli usi e costumi e a qualsiasi latitudine e longitudine.

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- Piccolo monologo dell'imbecille: nessuno se n' accorto, meno male!. Piccolo monologo dell'onesto: nessuno se n' accorto, pazienza!. - Il livello di degrado umano a cui siamo arrivati assurdo. Quando viene ucciso un bambino, per un regolamento di conti tra adulti imbecilli, viene la nausea per questo Stato corrotto. Il potere, che ci governa, lurido e puzzolente. Gli uomini del potere legale e illegale dovrebbero dare prova di pulizia: ficcarsi in un cesso e pregare un bambino qualsiasi di tirare la catena. - Si dice che spesso il benessere generi disgregazione morale. Probabilmente ci avviene perch, per ottenerlo, non si tenuto conto dei valori morali. - Pu darsi che le religioni siano l'oppio dei popoli, ma sono anche e soprattutto il potere ed il benessere dei relativi spacciatori. - Come esce beffarda la parola giustizia dalla bocca dei potenti, giusti solo con se stessi. addirittura una bestemmia quando esce dalla bocca del clero benestante, perch la pronuncia in nome di Dio. - Sotto l'effetto della paura, certe persone diventano sagge o pazze. Passato per il momento critico, l'imbecillit torna sovrana. - Per ogni uomo giusto c' sempre pronto un traditore, che, al momento opportuno, colpir. - L'essere umano vuole la verit, ma non si dispone a ricevere la verit. Sicch amareggiato di fronte alle menzogne, che lo fanno soffrire, ma che egli stesso si predisposto a ricevere. - Gli imbecilli ci tengono ad affermare, che si son fatti da soli. E chi lo mette in dubbio? 22

- La conoscenza completa i sentimenti: una storia d'amore pu diventare una puttanata; una puttanata pu trasformarsi in una storia d'amore. - L'uomo ha perso l'occasione di diventare re, a causa di un piatto di

di un bel vestito.

lenticchie. La donna ha perso l'occasione di diventare regina, a causa

- Nessun animale mai partito alla conquista del mondo, distruggendo ed uccidendo. L'intelligenza per fare ci l'ha avuta l'uomo: l'imbecille. sono stati amici per interessi. - La guerra avviene sempre tra coloro, che sono nemici per interessi, o - Le religioni hanno la maggior parte dei seguaci tra i giovani, che comindella morte. ciano ad avere paura della vita e tra i vecchi, che cominciano ad aver paura

- Dopo la conquista della libert da parte dei coraggiosi, si fanno avanti gli imbecilli, dichiarandosi disposti a tutto. - L'ipocrisia tra il dire e il fare un seme piantato dal potere civile e re-

maggior parte del popolo, e dei fedeli. gli avvoltoi.

ligioso, ed stato poi coltivato, con sempre pi solerte dedizione, dalla

- In tempo di ricchezza accorrono i porci. In tempo di miseria calano - Il diavolo, se esiste, fa il male perch non ha amore, n speranza alcuna

di poterlo avere, quindi odia.

Non pu avere sentimenti neutri: se non ama, perch non amato, odia. Il male l'incapacit o l'impossibilit di dare amore, di avere amore. - Gli imbecilli non ammettono i propri errori, perch ammetterli vorrebbe dire porvi rimedio. Ma loro non hanno affatto intenzione di porvi rimedio. Quindi non ammettono.

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- Il potere o giusto dall'alto e a scendere gi fino alla massa, con relative eccezioni; oppure corrotto dall'alto e gi fino alla massa, con relative eccezioni. Per come stanno le cose, la seconda situazione quella attuale, o forse stato sempre cosi, con relative eccezioni.

- Non stiamo nelle mani di Dio, ma in quelle dell'uomo. Questa la vera tragedia. Magari stessimo nelle mani di Dio! Possibilmente, per, senza presuntuosi intermediari. - Un mondo giusto pu eliminare la guerra per la sopravvivenza e impedire quella per il potere.

- L'imbecille, quando trasgredisce, sta molto attento a che gli altri se ne accorgano e che magari lo apprezzino. Invece costoro lo criticano a pi non posso. cosi che si scontrano gli imbecilli.

- vero che la mente non riesce a comprendere le ragioni del cuore, ma anche vero che il cuore non riesce a comprendere le ragioni della mente. Ecco perch, in genere, siamo vittime di noi stessi. Logicamente non sto parlando degli imbecilli, che non hanno profonde ragioni n di mente, n di cuore. - La persona, che veramente s stessa, libera, provocatoria suo malgrado. Ci sono invece troppe persone, che cercano in tutti i modi di essere provocatorie. E la solita, ostentata mania di dimostrarsi liberi, ribelli, diversi, protagonisti. Queste persone poi finiscono con l'essere prese a modello dagli imbecilli,

- Quando ci viene proposto un'ideale di vita, quante verit ci vengono negate, occultate, falsate, in buona o in cattiva fede, per cui la nostra scelta tutt' altro che libera.

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che sanno essere s stessi solo, appunto, cercando di identificarsi in altri imbecilli.

- Gli anziani sono persone, che sono state prima giovani, poi adulti. Ma, se durante la loro vita, sono stati egoisti, prepotenti, ipocriti, imbecilli insomma, per quale motivo delle persone equilibrate, o, peggio ancora, egoiste, prepotenti, imbecilli come loro, dovrebbero sopportarli?

- Gli imbecilli, quando hanno parte nel potere, ne prendono comodamente la propria fetta, predicando e promettendo giustizia. Quando poi ne vengono esclusi, accusano e denunciano l'ingiustizia del potere.

- Gli imbecilli stanno dappertutto. Non se ne fregano di niente e di nessuno. Danno solo noia, seminano il male, producono il male. Meglio sarebbe se fossero piante: almeno si respirerebbe meglio. - Oh, la musica, la musica: balsamo per l'animo, voglia di vivere, non fosse altro che per poterla ascoltare.

- L'uomo si gioca il proprio destino nel rapporto con gli altri uomini. Se fosse da solo su di un'isola e non sapesse dell'esistenza degli altri, non avrebbe motivo di essere giusto, ingiusto, di amare o di odiare, di fare il bene o il male. Eppure, proprio nel rapporto con gli altri, spesso si ritrova solo, come su di un'isola, dove per ha motivo di essere giusto o ingiusto, di amare o di odiare, di fare il bene o il male, di vivere o di morire.
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- Nella gerarchia dei poteri si sprecano i titoli di potere: eccellenza, onorevole, eminenza, santit. E poi? Poi ci sono quelli, che non hanno titoli, n privilegi, n tanto meno il potere: il popolo, i fedeli, la massa insomma.

- Un campo fiorito tutto bello. Ogni fiore bello, ogni fiore esalta l'altro e tutto il campo ti d gioia. Ma se un fiore nasce in un letamaio, allora, suo malgrado, si distingue. Non il fiore a volersi distinguere, ma il letamaio a farlo distinguere. - La cosa pi schifosa, che fanno gli imbecilli, non quella di non aiutare i pi deboli, ma quella di approfittarne addirittura.

- Spesso amiamo una persona a causa del nostro bisogno d'amore, non perch quella persona meriti veramente il nostro amore. Quanto amore viene sprecato verso di voi, miei cari imbecilli.

- La razza peggiore dell'umanit quella dei capitalisti. Non hanno mai avuto ideali, se non quello dello sfruttamento e del profitto. I grandi industriali hanno sempre prosperato, sotto qualsiasi bandiera. - Il furbo, quando viene scoperto, fa l'ingenuo.

- Cristo venuto al mondo in una mangiatoia. Se tornasse, non andrebbe di certo in Vaticano, anche se
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- Alla fine siamo tutti infantili nel rapporto d'amore: o cerchiamo il primo corpo, che ci ha dato calore ed amore, o, peggio ancora, cerchiamo quel corpo, che non abbiamo mai avuto.

- La Chiesa ha sempre tacciato di <presunzione chi non credeva. Come infinita la sua presunzione nel credere. Non si sostituita a Dio, ma ha fatto di peggio: si proclamata Dio, ma un Dio mostruoso, vendicativo, che ha perseguitato, ucciso, annientato. Nemmeno il diavolo sarebbe stato capace di tanto!

- Gli imbecilli si battono per una questione di principio, solo quando ci sono in ballo i propri interessi.

pur sempre una mangiatoia, solo che, al posto del bue e dell'asinello, ci sono porci all'ingrasso, che sguazzano tranquillamente nel benessere.

- La Chiesa invoca la pace. Ma se la guerra scaturisce quasi sempre dalla ingiustizia, quale giustizia c' nel potere e nei relativi privilegi della Chiesa? Sono solo vuote parole le sue, in nome di Dio, come le vuote parole, in nome della giustizia sociale, del potere civile. - Conviene cercare sempre il meglio. Anche se lo si dovesse perdere, difficilmente, in seguito, ci accontenteremo del mediocre.

- I parassiti di Dio dicono che bisogna amare Dio. Ma come? Non riesco ad amare chi non conosco. gi difficile amare chi si conosce. Non riesco! Non riesco ad avere rapporto con chi o con ci che non attraversi i miei sensi. bello amare un bambino, accarezzarlo, guardarlo, baciarlo, stringerlo tra le braccia, giocare con lui, perch sai che esiste il bambino, ed il tuo spirito vola. Vola quando tocchi, ami la tua donna. Vola quando stringi la mano ad un amico, quando ti immergi nel mare, o lo contempli. Vola quando ti lasci andare fra la natura tutta. Vola perch sai che esiste la donna, l'amico, il mare, la natura. Vola quando ascolti la musica, o una poesia, quando resti incantato di fronte ad un quadro, ad una scultura,

- Nella lotta di potere, quando si disonesti e si attacca l'imbecille, si finisce con l'esaltarlo agli occhi della gente. Sempre per che la gente sia anch' essa imbecille, altrimenti mander al diavolo sia l'uno, sia gli altri. E per metterci chi al posto loro? Se la gente capace di tanto, ogni persona, tra questa gente, pu esservi messa con fiducia e sicurezza.

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all'arte. dalla conoscenza diretta delle cose, delle persone, che decidi di amare o di odiare. Ma bisogna andare oltre, volare oltre col proprio spirito. Non mi riesce! Non so tentare di volare con il mio spirito, senza portarmi dietro i miei sensi, il mio corpo, pesante o leggero che sia.

- La pecora, per non finire tra le fauci del lupo, escogita di travestirsi da lupo. Il lupo, nel frattempo, per potersi meglio avvicinare alla pecora, per ghermiria,

- Noi siamo come gli uccelli, che un imbecille ha messo in gabbia per poterli dominare. Gabbie piccole, gabbie grandi, ma tutti prigionieri, convinti per di essere liberi, soprattutto quelli, che nascono in gabbia. Dalla gabbia vediamo gli altri uccelli volare liberi, ma l'imbecille ci spiega, che sono costoro i veri prigionieri, perch vivono fra tremendi pericoli, alla merc dei cattivi, senza rifugio e cibo sicuro, ci che invece d a noi l'imbecille, che ci tiene in gabbia. E cosi nasciamo e moriamo in gabbia, senza mai conoscere veramente la bellezza della libert. Anche se sappiamo come aprire la gabbia, non fuggiamo, abbiamo paura di volare liberi: chi provveder a noi, chi ci protegger? Nessuno deve provvedere a noi! Dobbiamo volare, essere liberi, anche a costo di morire, ma liberi, non in gabbia, da prigionieri.

- I valori morali sono crollati. Si, perch ci si giocato troppo. Quelli che hanno avuto la presunzione di insegnarli, sono stati ipocriti, falsi: la famiglia, la scuola, la Chiesa, lo stato. Il peggio che molti di coloro, che avrebbero dovuto apprendere, hanno bene appreso ci che in fondo faceva loro comodo: ipocrisia e falsit. Non si pu dare ci che non si ha. Si prende ci che si deve, o si vuole prendere.

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decide di travestirsi da pecora. Quando poi i due si incontrano, la pecora, nel vedere l'altra pecora, che invece il lupo travestito, si toglie tranquilla la pelle di lupo che aveva indosso, sicura di non essere attaccata, mentre il lupo, allo stesso tempo, si toglie quella di pecora per non essere attaccato da chi pensa sia un lupo. Elettrizzato com' dalla piacevole visione, pi lesto il lupo ad agguantare la pecora, che non la pecora a fuggire, paralizzata com' dalla mortale sorpresa. - La comune paura dell'ignoto ha fatto unire gli uomini. La paura dell'uomo fa dividere gli uomini

- Gli imbecilli non sono mai soli. La solitudine propria dell' uomo.

- Cristo ha detto: Andate e predicate la buona novella. Ma non ha detto: Andate, imponetevi, stravolgete,

- Quando gli imbecilli si dimostrano gentili con te, senza alcun motivo, solo perch vogliono qualcosa, che non potendo ottenere con la prepotenza, cercano di ottenere con l'inganno.

- Gli uomini di religione, quando hanno detto cosa si debba o non si debba fare, pensano di aver fatto tutto, anche se sono loro i primi a trasgredire tali regole. Coloro che si ribellano a tale ipocrisia vengono da essi bollati come indemoniati. E con ci hanno liquidato il tutto, agli occhi dei fedeli idioti o accomodanti. Cosi fanno anche gli uomini del potere civile: vogliono che il popolo osservi le regole, ma loro per primi le trasgrediscono sistematicamente. Coloro che si ribellano a tale ipocrisia, vengono da essi bollati come sobillatori, reazionari. E con ci hanno liquidato il tutto, agli occhi della plebe idiota o accomodante.

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violentate, uccidete, siate inflessibili, intolleranti, presuntuosi, siate Dio! Dio messo in mano gli uomini: che fallimento!

- Abbiamo l'intelligenza sufficiente non per capire il mistero, ma solo per capire che esiste il mistero. Da qui le nostre paure, le angosce ed il bisogno quindi di avere certezze. Ma riuscire a risolvere il mistero ci render forse migliori? Probabilmente saremo migliori, se riusciremo a dipanare il mistero che causa prima delle sofferenze dell'umanit: l'imbecillit dell'uomo.

- Alla fine della guerra, il vincitore si fa forte del fatto d'aver vinto. Forse stato ugualmente feroce, crudele, nefando nella battaglia, se non peggiore del suo nemico, ma ha vinto. E la vittoria stabilisce che le nefandezze sono state solo quelle del nemico, che per stato ormai sconfitto.

- Quando gli imbecilli ammettono finalmente con se stessi e solo con s stessi, di non essere capaci di creare, si trasformano in critici della creativit degli altri, illudendosi cosi di essere finalmente creativi. La banalit e la mediocrit li ispirava prima; la banalit e la mediocrit li ispira dopo.

- Le religioni, da sempre, hanno predicato, specialmente quelle monoteistiche, come quella cattolica, un Dio giustiziere esemplare, tremendo e allo stesso tempo un Dio d'amore, misericordioso. E cosi, sostituendosi a Dio, i capi, secondo come conveniva loro, si sono comportati da misericordiosi o giustizieri. Eppure il Cristo non ha mai processato, perseguitato, impalato, soppresso o minimamente non rispettato chi non credeva in lui. Anzi, ha perfino perdonato chi, non credendo in lui, lo uccise e chi, credendo in lui, lo trad.

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- Spesso il nostro bisogno d'amore inappagato, o la nostra insicurezza, a spingerci a creare i miti. Li amiamo, perch possiamo amarli, malgrado loro. Li demoliamo, allorch scopriamo, che non sono ci che avremmo voluto, che fossero, malgrado loro.

- Vivere di elemosina non pu essere una scelta di vita, ma piuttosto una conseguenza. Infatti se c' chi chiede l'elemosina, ci deve essere qualcuno, che la fa, o perch lavora o perch ruba. Quindi meglio, come scelta, o lavorare o rubare. Ma c' chi, ipocritamente, ruba elemosinando. La Chiesa e tanti altri ne sanno qualcosa, anche se elargiscono elemosine, dando per una piccolissima parte di ci, che hanno rubato, elemosinando. Cosi, alla fine, coloro ai quali hanno elargito elemosine, sono anche, in buona fede, riconoscenti e devoti a persone ipocrite.

- Da pi parti si invoca che la gente usi la ragione, affinch cessino le violenze, le prepotenze, la presunzione. Si pu avere speranza, che ci avvenga, solo se, chi pensa di avere la ragione, la usi senza ipocrisia.

- Ci che gli assetati di equa retribuzione di beni, chiamano giustizia, gli uomini di potere, piccolo o grande che sia, chiamano appiattimento.

- Forse nasciamo uguali, forse nasciamo disuguali. Forse diventiamo uguali, forse diventiamo disuguali. Essere uguali nella giustizia, sarebbe l'unica uguaglianza, che esalterebbe tutti, nonostante le disuguaglianze.

- Fin da piccoli ci viene insegnato, che giusto ci sia il potere, i privilegi, il capo, le differenze sociali.

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Cos ci entra nel sangue il protagonismo, l'individualismo, l'egoismo, i privilegi, il potere con tutta la loro corruzione, prepotenza, presunzione, violenza, ipocrisia.

- L'uomo talmente egoista, che portato a distruggere ci, che non pu possedere. - L'incompreso sar compreso solo quando si piegher alla volont di coloro, che non lo comprendono. - Il male peggiore delle religioni o dell'ateismo, la presunzione.

- C' sempre una disfunzione d'amore nei grandi slanci di creativit o di distruzione dell'essere umano.

- Gli uomini dell'accozzaglia ecclesiastica si ritengono i migliori agli occhi di Dio, anche se affermano di ritenersi dei poveri peccatori, agli occhi di Dio.
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- Se non si ha il senso, il rispetto della morte, sicuramente non si ha il senso, il rispetto della vita. Ma qual il senso della vita, il senso della morte? Glielo devi dare tu, purch nel rispetto degli altri, dal momento che sei tu a dare un senso alla tua vita, alla tua morte.

- La pazzia la conseguenza estrema di chi non si rassegna a non essere capito. Gli imbecilli invece, quando finalmente vengono capiti, diventano pazzi.

- La pi grande stupidit dell'uomo quella di riunirsi in branco e di cercarsi un capo, che seguiranno comunque, sia che li conduca in paradiso, sia che li conduca all'inferno. Meglio andarci con i nostri piedi in paradiso o all'inferno, nel pieno rispetto per degli altri .

Da qui la loro presunzione, che trasmettono poi ai propri fedeli migliori. - A Dio non costa nulla essere vero Dio. All'uomo costa tutto essere vero uomo, ammesso che vi riesca. - Tutto pulito e tutto sporco, a seconda che venga o non toccato

dall'imbecille.

- Spesso impediamo agli altri di fare ci che vogliono, perch non riusciamo a fare ci che vogliamo. - L'uomo, nel suo agire, fa ci che gli conviene, o ci che giusto; anche se non sempre ci che conviene giusto, o ci che giusto conviene. Pu danno degli altri. decidere anche di fare solo ci che gli conviene, purch non lo faccia a

- Chi vende agli altri il proprio ideale di vita, non ha ideali. sforzata di capire veramente l'uomo, il suo animo, presa com' dal desicento, mille e i conti tornano. - La religione stata ed sempre ben chiusa nelle sue regole. Non si mai

se c' in gioco l'animo umano, due pi due pu fare quattro, sette, dieci, - La Chiesa predica incessantemente che bisogna accontentarsi del neceshanno nemmeno il necessario. che viene da essa vergognosamente ostentato in faccia a coloro che non sario. Eppure proprio la Chiesa non riesce a fare a meno del superfluo,

derio di voler far capire Dio. Non vuole capire, o non pu capire, che,

- Non fa tanto male il male, quanto il male travestito da bene. - Il Papa, dopo essere stato, nei suoi tanti viaggi, tra i poveri della terra, sopravvivere, a morire. stello dorato. E i poveri rimangono l,dove erano,a soffrire, a pregare, a torna sempre affranto, insieme all'accozzaglia ecclesiastica, nel suo ca-

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- Quando non ci sono giganti, i nani, messisi su di uno sgabello, si fanno osannare da imbecilli come loro, i quali non avrebbero bisogno di giganti o presunti tali, se essi stessi non fossero mediocri.

- L'imbecille si pompa da s ed ancor pi soddisfatto di essere pompato da imbecilli come lui, che egli stesso pompa, a sua volta. Il botto che fa, quando alla fine scoppia, saltando in aria insieme ai suoi pompatori, sempre fragoroso ed l'unica cosa eclatante della sua pompata esistenza.

- Se c' la presunzione di chi crede, c' senz'altro anche la presunzione di chi non crede. La presunzione non scaturisce dal credere o non credere, ma dalla imbecillit, che trova terreno fertile sia in credenti, sia in non credenti, siano essi intelligenti o ignoranti.

- Quando cominci a cogliere, a capire l'anima delle cose, delle persone, della natura tutta, cominci allora a rispettare le cose, le persone, la natura tutta.

- C' sempre dentro di noi il forte contrasto tra ci che sentiamo di fare e le regole morali, sociali, e religiose, che ci frenano. Penso che dovremmo fare ci che sentiamo, nel pieno rispetto per della libert altrui.

- Opporre alla distruzione un'altra distruzione, lascia il posto al niente.

- Ti mettono nella testa, nell'animo tanti ideali, per i quali vivere o morire. Ma alla fine vivi e muori per un capo, o a causa sua.
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- Il ricco sogna ci che ancora potrebbe avere. Svegliatosi, l'ottiene. Il povero sogna ci che non potr mai avere. Svegliatosi, si riaddormenta, per sfuggire all'incubo della propria esistenza.

- Finch le religioni saranno presuntuose, causeranno sempre guerre e divisioni.

- Quando i cani vengono abbandonati a s stessi, se non finiscono a causa del dolore la propria esistenza, si riuniscono in branchi, e si scelgono un capo. Cosi si sentono forti, e pronti a tutto, capaci di far fuori l'intruso, se questi non si sottomette.

- Il seme di Caino vincitore si diffonde ancora, mentre Abele non ha pi aspettato la giustizia finale nei confronti di Caino, ma, stanco di essere l'eterno agnello sacrificale, ha cominciato a ribellarsi, a reagire in una bolgia di guerre, di sopraffazione, dove si confondono stupidit, giustizia, ingiustizia, punizioni, repressioni, violenza, presunzione, odi, vendette, piet, perdono, amore, arroganza, e dove si confondono ormai lo stesso Caino e lo stesso Abele. - In Vaticano si dicono afflitti per la fame nel mondo, ed esortano potenti e non, a dare, ad aiutare. Loro intanto, seduti attorno ad una sacra mensa, s'ingozzano di prelibate pietanze.

- Nell'amare o nel rispettare siamo sempre egoisti o deboli, ma sicuramente ingiusti. Infatti, quasi sempre, rispettiamo chi amiamo e non rispettiamo chi non amiamo. Il rispetto, il vero rispetto dovrebbe essere il sentimento al di sopra di tutto. Infatti possiamo non amare, ma non per questo non rispettare; quando poi proprio dal rispetto che pu scaturire amore e non viceversa. Rispetta e fa ci che vuoi.

- Quando la razionalit usata nei confronti della massa con ipocrisia, nella stessa massa, che ne subisce le conseguenze, prende sempre pi corpo l'irrazionalit.

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- La fase cosciente della vita dell'uomo dipende dal buono o cattivo svolgimento della fase incosciente.

- I limiti dell'uomo se li pone l'uomo stesso, perch non ha coraggio. Spessissimo per difetta di umilt. Si, umilt. Perch, se vero che la paura lo blocca, anche vero per che la presunzione a spingerlo oltre e ci causa uguale, o addirittura peggiore male della paura stessa.

- Il potere andato sempre a braccetto con la Chiesa, l'altro potere, di modo che ci che il popolo non sopportava in nome dello stato, lo sopportava in nome di Dio. Il popolo ha sempre i capi che merita, se gli fanno comodo, o se ha la forza di sopportarli o la paura di eliminarli. - Proibire causa di repressione e trasgressioni, tanto violente, quanto violenta stata la proibizione.

- Dio si scelto Abele, suscitando la gelosia, l'ira e la violenza di Caino. Si poi scelto un popolo, suscitando la gelosia, l'ira e la violenza di altri popoli. Si scelto poi, tramite Cristo, il popolo dei cristiani suscitando la gelosia, l'ira, la violenza di altri popoli. Poi i musulmani, i protestanti, i testimoni, ecc. Probabilmente sono stati costoro a scegliersi Dio, ma con presunzione, arroganza, prepotenza e violenza. Che confusione

- La Chiesa ha nel suo grembo i fornicatori, i libertini, i pervertiti, i corrotti, gli ingordi, i violenti, gli omosessuali, gli avidi di ricchezza e di privilegi, gli assetati di potere. Eppure ha da sempre giudicato e condannato tutto ci. La Chiesa d ottime regole, per vivere ipocritamente e sembra che buona parte dei fedeli le abbia apprese ottimamente.

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- Nella lunga esistenza dell'uomo, ogni suo gesto strettamente collegato a quello successivo, per cui ne prende i benefici o le conseguenze negative. - Ogni uomo pu umiliarsi, avendo riconosciuto i propri errori. Ma nessun uomo, che si ritenga giusto, deve umiliarlo.

- Forse i pi delusi nell'aldil saranno proprio i capi e i fedeli delle religioni monoteistiche: le pi presuntuose. Gli scontri tra i politici sono scontri tra imbecilli, perch parlano di giustizia dall'alto dei propri privilegi.

- L'unico Comandamento necessario quello di rispettare tutto e tutti. L'unico vero peccato quello di non rispettare tutto e tutti. - Non c' affatto giustizia nel nascere, nel vivere e nel morire dell'uomo. E la giustizia invenzione dell'uomo. E l'uomo invenzione di Dio. O forse Dio, o meglio l'idea che ci stata data di Dio, invenzionedell'uomo e, proprio per questo, ingiusta. - Nel rapporto tra le persone tutto funziona, purch funzioni. Non ci sono regole che tengano, se non quella del rispetto reciproco.

- Se c' il potere, ci sono privilegi. Se ci sono privilegi, ci sono privilegiati. Se ci sono privilegiati non c' giustizia.

- L'accozzaglia ecclesiastica pu mettere facilmente al bando gli oppositori interni ed esterni. Chi mai distrugger tale potere, se non Dio stesso?

- Il potere della Chiesa il pi privilegiato dei privilegiati, perch composto di un partito unico, quello di Dio.

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Tutti gli altri privilegiati, cio gli artisti di ogni genere, gli uomini di spettacolo, di cultura, dello sport, della scienza ecc., tacciono sui propri privilegi e magari si battono per la giustizia. Ma i loro sono privilegi legali. Senz'altro! Ma sono giusti?

- L'amore, sempre l'amore il nostro anelito. Pi non ne abbiamo ricevuto, pi ne abbiamo bisogno. Pi ci stato stravolto, pi ci stravolge, in una ricerca continua, ora calma, ora ansiosaora disperata, nei suoi risvolti normali, anormali, dolci e violenti, che danno vita, che danno morte. E, intanto, gli imbecilli non fanno altro che soffocare ancor pi il bisogno, la speranza d'amore.

- Il capo delle accozzaglie ecclesiastiche si definisce servo dei servi di Dio. E invece non serve proprio. Come pure non servono i capi del potere dello stato, che si definiscono servi del popolo sovrano. Il potere pi trasparente, pur essendo altrettanto, se

- La cultura aiuta l'intelligenza a crescere, a combattere l'ignoranza. Ma nulla pu contro l'egoismo, l'arroganza, la prepotenza, l'ingiustizia. Per combattere tutto ci ci vuole rispetto, che, d'altronde, si accompagna indistintamente all'intelligente e all'ignorante.

- Dio ha punito inesorabilmente l'uomo, che aveva peccato di presunzione contro di lui. Non punisce per l'eterno peccato di presunzione della Chiesa verso l'uomo. Forse Dio fa distinzione tra peccato contro di lui e peccato contro l'uomo? Ma se l'uomo ad immagine di Dio, il peccato di presunzione della Chiesa non solo contro l'uomo, ma anche contro Dio. E allora? Mistero! A meno che non ci si consoli, come sempre, col pensiero del giudizio finale .

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non pi malefico, proprio quello illegale, perch non si nasconde n dietro Dio, n dietro lo stato, ma agisce, dichiaratamente, in nome proprio. Cosi i fedeli, il popolo sovrano, come un'unica, immensa vacca, vengono munti, di volta in volta, da questi capi dei poteri legali ed illegali e dai loro protetti.

- L'insicurezza e la paura ci spingono a cercarci un capo, che ci renda sicuri e coraggiosi. Ma poi ubbidiamo a ci che ci ordina il capo, quasi sempre, con insicurezza e paura. - Ma le religioni agiscono in nome di Dio! quale Dio? Odio allora un Dio, che permetta la violenza da parte dell'uomo, sua creatura, in nome di Dio. gi troppa e insostenibile la violenza, che scatena l'uomo, creatura di Dio, in nome proprio!

- Un Dio da temere, da onorare, perch capace di creare, di distruggere, di dare la vita, di dare la morte. Un Dio per il quale essere disposti a tutto, anche a morire. Un Dio che si scaglia contro i nemici di coloro che ha scelto. Un Dio tremendo, ma anche misericordioso. Amorevole, ma soprattutto giudice. Un Dio che elargisce premi e castighi all'uomo, in vita e dopo morto. Un Dio, che aspetta che i suoi figli bussino e con insistenza, per concedere favori, se li concede. Un Dio orgoglioso, ma anche pietoso. Vendicativo, ma anche capace di perdono. Un Dio che per amore dell'uomo, si sacrifica (come uomo, pur sapendo di essere Dio) e che vuole altrettanto

- La Chiesa andata sempre d' accordo con gli uomini di potere, purch cristiani. Ecco perch hanno imperversato continuamente capi sanguinari, cristiani, che con la loro violenza, hanno rafforzato il proprio potere e quello della Chiesa benedicente.

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dall'uomo (che sa di non essere Dio). Ma l'uomo pu scegliere anche diversamente, libero. Come fa un uomo, che ha fede in Dio, a decidere diversamente, se si porta nell'animo il senso di colpa del peccato originale e la gratitudine dovuta a Dio per avergliene concesso il perdono dalla croce? L'uomo non libero nel rapporto con Dio. A meno che non decida di fregarsene, e vivere cosi la propria esistenza liberamente, in armonia, se gli riesce, con la natura e con tutti gli esseri viventi. Ma proprio ci che vuole Dio.' E ti pareva che l'accozzaglia ecclesiastica non si fosse fatta avanti?

- Le religioni hanno avuto come primaria aspirazione il convertire gli altri popoli, che non credevano, o che credevano in qualcos'altro. Cosi lo scontro stato ed tutt'ora violento. Infatti, se non tollerano chi non crede, a maggior ragione non tollerano chi crede in qualcos'altro. pi facile

- C' chi ruba ai poveri, per arricchirsi, e chi ruba a chi ha rubato ai poveri, per arricchirsi. E il povero? C' il povero che ruba al povero, ma non si arricchisce, e il povero che ruba al povero, che ha rubato al povero e non si arricchisce. E il povero che ruba al ricco? Ruba per arricchirsi e, se ci riesce, s'arricchisce. Ma, in fondo, sempre con ci che stato tolto ai poveri.

- Dio cre l'uomo a propria immagine e somiglianza A me sembra che sia stato l'uomo a creare Dio a propria immagine e somiglianza. Dio, come amore, felicit, giustizia, speranza, bene. Il diavolo come paura, odio, disperazione, male. Le une e le altre cose scaturiscono nell'uomo, dal suo rapporto con gli altri e con s stesso.

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mettere, dove non c' niente, anzich togliere, per poi mettere.

- I teologi, coloro che, illuminati, spiegano Dio e le cose di Dio, sono la pi tremenda espressione della presunzione delle religioni. - Il razzismo stupidit, presunzione. L'intolleranza religiosa peggiore dello stesso razzismo, perch la stupidit arricchita dalla divina presunzione.

Dio gioca con l'uomo una partita impari, in cui sempre l'uomo a perdere. L'uomo vive e muore con lasperanza, o vive e muore con la disperazione, ma mai con la certezza. Non possibile barare in questa partita: le carte le d Lui. Quelle dell'uomo sono scoperte, quelle di Dio no! Non vi scelta, alternativa, se non di accettare di giocare, non nella presunzione di vincere, ma nello sforzo di accettare il gioco, con onest. A Dio, per, tocca accettare, e senza riserva alcuna, che l'uomo decida di smettere di giocare la partita, se vi riesce. Ma anche questa una sconfitta per l'uomo. - L'ingiustizia d adito alle guerre, scatenate dagli imbecilli, che caricano di falsi ideali coloro che sono stanchi di sopportare. Una volta che costoro riescono a prendere il potere, non cessa ovviamente
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- In principio gli animali vivevano in armonia tra loro, senza divorarsi e il primo uomo e la prima donna insieme a loro. Con il peccato e con la relativa punizione, cominciato lo sbranamento reciproco. Per gli animali, visto che non hanno n anima, n intelligenza, alla fine non ci sar n premio n condanna, poich non hanno n meritato, n demeritato, in un divorarsi non causato per da loro. Meno male che non capiscono.

l'ingiustizia, che d cosi adito ad altre guerre, scatenate da altri imbecilli, che caricano di falsi ideali coloro che sono stanchi di sopportare. Una volta che costoro riescono a prendere il potere... - Dio: l'ultimo, estremo nostro bisogno d'amore, di giustizia, mai appagato. Il diavolo: lo spettro estremo delle nostre paure, delle nostre angosce, mai superate.

- Chi non con me, contro di me! Non ho mai capito il vero senso di questa affermazione. Dov' la presunta libert dell'uomo? Si pu non essere con Dio e non per questo essere necessariamente contro Dio. La Chiesa, per, dall'alto della sua presunzione, l'ha capita a modo suo, visto come ha trattato, da sempre, gli atei, gli eretici, gli ex cristiani.

- Quando, alla fine dei tempi, Dio verr, visto che tutti lo aspettano, a chi dir: Voi mi avete cercato ed amato veramente? Ai cattolici, ai protestanti, ai musulmani, agli ebrei, ai luterani, agli anglicani ecc., ecc.? Oppure agli induisti, ai buddisti, agli indiani, ai confuciani? E se invece lo dicesse proprio agli atei? Ma Dio si regoler secondo la buona fede e l'onest di ogni singolo individuo. E allora che senso hanno tutti questi credi, se non quello della presunzione, finalizzata al potere?

- Quando si proibisce qualcosa (la mela) c' sempre chi te la porge di contrabbando (il diavolo). Se Dio non avesse proibito la mela, forse staremmo ancora felici nell'eden, magari all'ombra di quello stesso albero. Beati i semplici ed i puri di cuore. Spesso, per, sembra che l'accozzaglia ecclesiastica dica: Beati gli stupidi.

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- Chi ha privilegi, distribuisce privilegi nei vari strati sociali, spezzando la massa e frantumando la forza dei deboli, i quali, se cercano di alzare il capo, vengono bloccati dai privilegiati, con l'intimidazione, con l'ipocrisia e,se occorre, con la forza.

- Le religioni, che hanno avuto ed hanno la presunzione di convertire il mondo, sono da sempre persecutrici e perseguitate, carnefici e vittime di una guerra idiota, in cui si ritengono nel giusto se persecutrici, e martiri se perseguitate.

- Non avendo Dio potuto ottenere dall'uomo l'amore, la riconoscenza tramite la felicit, nella quale l'aveva posto, ha cercato di attrarlo a s tramite la sofferenza, il bisogno, l'insicurezza, la paura. Vuole che l'uomo si umilii, fino al proprio annientamento sulla terra, cosi da poter essere sicuro che, una volta

- La presunzione di tutti gli uomini eletti, di tutti i popoli eletti: Dio mi ha scelto, Dio ci ha scelti! Dio ben conosce, da sempre, la presunzione dell'uomo. Come fa a sceglierne qualcuno? Ma Dio sceglie gli umili. Ma se l'umile afferma di essere stato eletto, dov' la sua umilt?

- Il diavolo non riuscito a prevalere su Dio. Allora, con il consenso di Dio, ha cercato di prevalere sull'uomo e c' riuscito. L'uomo non riuscito a prevalere su Dio. Allora, con il consenso di Dio e l'aiuto del diavolo, ha cercato di prevalere sull'uomo stesso, e c' riuscito. Chi ha mai tentato il diavolo perch si scatenasse tutto ci? Dio lo ha creato libero, si "tentato" da solo. Allora stato creato imperfetto. Ma ci non possibile, essendo il suo creatore perfetto! Infatti Dio non poteva trasmettergli il male, che egli stesso non possedeva, in quanto Dio.

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meritatosi il paradiso, costui non sar mai pi un presuntuoso. Penso per che saranno ben pochi quelli, che ci andranno, visto che la presunzione, sulla terra, regna ancora sovrana: la presunzione di essere buoni, di essere giusti, di saper amare, di essere puri, di essere umili, di essere tolleranti, di essere saggi, di possedere la verit, la presunzione di giudicare, condannare, perdonare, di essere capi, di essere santi, di essere Dio. Della presunzione dei cattivi inutile parlarne, dal momento che sono gi condannati, essendo cattivi. Ah, beata presunzione di chi cerca di vivere semplicemente, da essere umano, come una piccola parte del tutto, armonizzata col tutto, cercando, amando, creando nell'onesto e sincero rispetto di tutto e di tutti, presuntuosi permettendo.

- Il potere civile legale, il potere malavitoso illegale, ed il potere religioso divino, hanno in comune una stessa cosa: privilegi. Non faranno mai guerra tra loro, anzi pi facile che vadano d' accordo; a meno che, non si diano noia, per avere sempre maggior potere. - Il fatto che Dio abbia dei figli prediletti, ha scatenato l'arroganza e la presunzione degli stessi figli prediletti, e la rivolta ed il risentimento degli altri figli.

- La Chiesa ipocrita e falsa. I suoi figli, una volta capito ci, o hanno chiuso, oppure si sono adeguati. Oltre a ci, la Chiesa ha cosi fornito l'alibi agli imbecilli, i quali nascondono la propria ipocrisia e la propria falsit dietro le negativit della Chiesa. Si gioca a nascondino: c' chi si nasconde dietro Dio, e chi si nasconde dietro coloro che si nascondono dietro Dio.

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- Non ci sar mai pace, finch c' chi si fa fregare ed uccide il nemico in nome della patria, della pace, della giustizia, o in nome di Dio.

- L'accozzaglia ecclesiastica continua a predicare ci che bisogna fare, ma continua a non fare ci che predica. L'accozzaglia ecclesiastica non bestemmia con le parole, ma bestemmia con i fatti. Anzi, a pensarci bene, bestemmia anche verbalmente: nomina invano il nome di Dio. - La guerra un idiozia. Ma, una volta scoppiata, condotta da uomini e da imbecilli, come la pace. Non sappia la mano sinistra ci che fa la mano destra. Invece la mano sinistra sa benissimo ci che fa la mano destra ed ambedue lo trasmettono alle altre mani, che incontrano o stringono.

- La Chiesa, la presuntuosa Chiesa, al di l dei gesti e delle parole formali, e ritenendosi depositaria dell'unica assoluta verit, ha trattato e tratta sempre da imbecilli i non cristiani e col massimo rispetto gli imbecilli, purch cristiani.

- Se l'ipocrisia, nei rapporti interpersonali, uno dei peggiori mali, quanta meno ipocrisia ci sarebbe, se si riuscisse a fare ci che si sente di fare, nel rispetto per degli altri. C' infatti chi si attiene alle regole morali, ma solo apparentemente. Costui va cosi d' accordo con chi le osserva nello stesso modo, ma non con chi le osserva con coerenza. Quanti segreti inconfessabili ci portiamo dentro di noi, con tormento, perch contrastano con le regole, ma che, in s stessi, non hanno nulla di negativo, o di immorale. Non riusciamo ad agire liberamente, senza dar peso al giudizio degli altri, sia che siano ipocriti o coerenti nell'osservare le regole. Certamente l'ipocrisia

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degli imbecilli ben altra cosa: non possono non essere ipocriti. Infatti, se fossero chiari nel loro agire, ci sarebbe ben poco da rispettarli, perch sarebbero finalmente palesi i loro veri sentimenti verso gli altri: approfittare, sfruttare, ingannare. - La miseria comune fa nascere la solidariet. Non c' solidariet nel benessere: il benessere non mai comune.

- Le guerre di religione, se sono veramente tali, sono guerre tra presuntuosi, altrimenti risultano guerre di potere tra imbecilli. Cosi vengono compiuti stermini di innocenti, sacrificati sull'altare della presunzione o dell'imbecillit. Che vengano poi chiamati martiri o eroi, non cambia assolutamente nulla. - Gli imbecilli nelle guerre sono tutti uguali. La differenza sta nella qualit e quantit di potere distruttivo che hanno.

- La vita umana fatta di fisicit, di contatti fisici, che arrivano all'anima e che diventano sensazioni di desiderio, di appagamento, di insoddisfazione, di negazione, di rifiuto, di piacere, di insofferenza, d'amore, di odio.

- Tutti hanno bisogno dell'apparizione, della visione. C' chi felice della visione Divina, e chi felice della visione del divo, che si fa pagare.

- Gli occhi innocenti dei bambini ci guardano, ma non riescono ad impedirci di compiere le nostre lordure, che spesso loro per primi subiscono. Non ci accorgiamo del loro sguardo, o facciamo finta di non accorgercene. Non ci attrae la bellezza dell'innocenza di ci che eravamo, ma la bruttezza e l'imbecillit di ci che siamo.

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- Il mondo animale, pur avendo gruppi, che cooperano al benessere collettivo, sostanzialmente formato da rivali. La societ umana, pur avendo gruppi, che cooperano al benessere collettivo, sostanzialmente formata da rivali. L'intelligenza insita nell'uomo potrebbe creare la cooperazione tra tutti i popoli: la giustizia. Purtroppo non si ancora realizzata ed difficile la sua realizzazione, perch sono ancora numerosi e ben agguerriti i rivali, gli imbecilli insomma.

Anche quando si fa vedere la Divinit subito un affare, per chi, illuminato, ne d conferma.

- Anche Dio ha avuto problemi nel rapporto con gli altri. Infatti, finch stava da solo, andava tutto bene, perch, se non si trovava nemmeno con s stesso, allora non aveva la giusta serenit d'animo, per cui ha creato imperfetti sia gli angeli, sia l'uomo. Comunque, per ci che ci hanno rivelato, finch era solo, andava tutto bene. Dopo aver creato gli al tri, cio gli angeli e l'uomo appunto, sono cominciati i problemi, che ancora continuano, almeno per quanto riguarda il rapporto tra l'uomo e gli altri. Per quanto riguarda il rapporto tra Dio e gli uomini, non so come stiano le cose. Bisognerebbe chiederlo a

- All'uomo non basta vivere la propria vita, per arrivare a rispettare veramente la vita ed accettare la morte. Spesso muore, avendo seminato, con la propria stupida irrequietezza, odio, violenza ed ingiustizia, che ricadono sugli altri, in una catena interminabile, che non si riesce a spezzare. Tutto conseguenza del primo sbaglio. Con la differenza che il primo uomo era immerso nel Paradiso, gli altri nascono nell'inferno.

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- Cosa porter io alla riunione dei potenti della terra? Porter le mie sofferenze! Cosi ha detto il Papa ad una folla di fedeli, che lo ascoltava. Le sue sofferenze? Quali sofferenze? Si vede che non conosce affatto le vere sofferenze. Sarebbe stato ipocrita, se alla gente avesse detto: porter le vostre sofferenze. Ma dicendo: le mie sofferenze, si dimostrato presuntuoso appunto, da buon capo presuntuoso. Ma egli la voce di tutti i sofferenti della terra. La voce dei sofferenti della terra si alza assordante ed i potenti della terra fanno finta di non ascoltarla. Se poi questa voce la fa sua un capo divino potente, privilegiato, ipocrita e presuntuoso, la rende innocua alle orecchie dei potenti, altrettanto privilegiati, ipocriti, e presuntuosi. - Per l'uomo tutto diventa normale. Ma quanta mancanza di rispetto, quanta ipocrisia, quanta violenza si nasconde dietro la normalit dei costumi, della moda; dietro la normalit della libert, delle ideologie politiche, religiose, filosofiche; dietro la normalit del vivere e del morire.

lui. Ma, alla domanda, tace e, sinceramente, non so proprio a cosa acconsenta.

- Tanti popoli sono in attesa del capo divino, che finalmente sconfigga i loro nemici e porti pace nei cieli e sulla terra. Intanto gli spacciatori di tale verit vivono da capi, con privilegi di ogni genere,

- Certi mali, certe atrocit non dovrebbero mai essere commesse, mai essere subite. Nemmeno la giustizia, nemmeno la vendetta possono sanarne il dolore. Sicch l'uomo si sente annientato, per cui vivere o morire, non fa differenza, come pure perdonare o vendicarsi.

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- Il Papa ha chiesto perdono per gli errori commessi dai cristiani nel corso della lunga storia della Chiesa. Ma di quali errori parla? Costoro non hanno commesso errori, ma hanno fatto costantemente, tranne stupende eccezioni, il contrario di ci che predicavano. Questi non sono errori! Si pu sbagliare una volta, due, o pi volte, ma per loro si trattato di una perseveranza nel male, avendo avuto anche il buon esempio dai capi. Una perseveranza e non un errore, che ancora continua, visti il loro potere, i loro privilegi, la loro ingiustizia, la loro ipocrisia.

mantenendo viva l'attesa nel popolo, che, intanto, mantiene loro. Il popolo non ha ancora capito che non ha bisogno di loro, ma bens sono essi stessi che hanno bisogno del popolo, il quale, intanto, tra speranza e paure, garantisce loro una vita da Dei.

- I capi religiosi, di tutte le epoche della storia dell'umanit, hanno ottenuto dai propri fedeli umilt, ubbidienza e sottomissione totale alla divinit, la qual cosa per finiva col diventare umilt, ubbidienza e sottomissione totale ai capi. Ecco perch un giorno i fedeli seguendo il proprio cuore, esclamarono osanna, osanna!; ma il giorno successivo, dopo aver ascoltato i capi, imprecarono:

- I fedeli pi devoti e coerenti delle religioni sono i poveri e gli ignoranti. Sperano che, stando male e sopportando le sofferenze nell'aldiqu, staranno sicuramente bene nell'aldil. Quelli invece ricchi ed intelligenti, sono solo ipocriti e p r e s u n t u o s i . Sono infatti convinti che stando bene nell'aldiqua, staranno sicuramente bene anche nell'aldil, confortati, come sono, dall'esempio dei presuntuosi ed ipocriti capi.

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crocifiggilo, crocifiggilo!. Quante volte si ripetuto tutto ci! Dai capi, dalla loro arroganza, dalla loro sete di potere, dalla loro presunzione nato l'antisemitismo, il razzismo, l'inquisizione, le crociate, le guerre sante, l'intolleranza, il fanatismo, la violenza!

- Dio per primo stato protagonista. In principio esisteva solo Dio. Esisteva da sempre. Ad un certo punto, chiss quale, ha pensato di creare. Forse perch si sentiva solo, aveva bisogno di comunicare a qualcuno di essere Dio. Infatti, stando da solo era Dio e Signore solo di s stesso. Aveva bisogno di chi lo adorasse e lo riconoscesse come Dio. Ha creato per primi gli angeli. Ma poi qualcuno di loro ha tentato di essere protagonista, volendosi sostituire a Dio, dimostrandosi, cosi, idiota. Essendo infatti creatura di Dio, come avrebbe mai potuto realizzare ci? Dio applica la giusta punizione, tremenda, inesorabile, senza appello alcuno: i buoni li lascia con s per sempre, i cattivi li sprofonda nell' inferno eterno, n per ravvedersi, n per riflettere, ma solo per macinare odio eterno, perch non pi capaci d'amore, dal momento che non hanno pi speranza di riaverlo. Dopo la spettacolare creazione dell'universo Egli crea un altro essere: l'uomo. Lo pone sulla terra, dove, insieme alla donna, ha assolutamente tutto e non pu essere che totalmente felice. Il tutto per a condizione che dimostri il suo

- Non si scherza con i sentimenti, con gli ideali, cara accozzaglia ecclesiastica. I vostri figli vi chiedono un pezzo di pane e voi date loro una pietra. Stendete la mano per accarezzare, ma, se venite toccati, siete subito pronti a chiuderla a pugno, per colpire.

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amore (sottomissione) a Dio: non dovr carpire il segreto che Dio ha posto in un albero, nel suo frutto, assolutamente proibito. Entra in scena il diavolo, punito da Dio, ma lasciato libero di tentare l'uomo. Il diavolo quindi ancora una volta protagonista del male, ma con il consenso divino. All'uomo il diavolo svela che il segreto nascosto nel frutto dell'albero la possibilit di essere pi grande di Dio, protagonista assoluto. Anche l'uomo si dimostra idiota e acquisisce la conoscenza a sue spese, trasgredendo l'ordine ricevuto da Dio. La punizione di Dio anche in questo caso tempestiva e tremenda: l'uomo diventa cosi un essere mortale, soggetto a tutti i mali ed agli sconvolgimenti della natura, continuando ancora ad essere tentato dal diavolo. Anche il primo figlio di Adamo malato di protagonismo verso il secondo: lo uccide per essere il solo, il pi grande. E da allora la storia dell'umanit sempre stata costellata di protagonisti, capaci di sopprimere, distruggere, pur di essere pi grandi. Dio per aveva promesso all'uomo un salvatore, che altri non sarebbe stato, se non Dio stesso, fatto uomo, perch solo Dio potevalavare l'immenso affronto reso dall'uomo a Dio. Cosi gli uomini, mentre subiscono il potere di uomini-Dei, aspettano la venuta del Dio uomo, che porti finalmente pace ed armonia. La venuta del Cristo addolcisce il rapporto dell'uomo con Dio, perch il Messia umile, buono. Per la prima volta, nel suo rapporto con Dio, l'uomo sente la parola perdono, che spazza via l'idea del Dio tremendo, vendicativo. Non pi un Dio protagonista, ma puro amore. Ma gli uomini Dei, soprattutto gli ubbidienti servitori di Dio, si

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- Il secondo presuntuoso morso alla mela lo hanno dato la Chiesa e tutte le religioni di Dio poich hanno tentato, riuscendoci, di mettersi al posto di Dio. Cosicch gli uomini stanno pagando le conseguenze del primo e del secondo peccato di presunzione. Questo potere, questo protagonismo ancora continua, unito al protagonismo dell'uomo, che vuole prevalere sugli altri uomini nel proprio no me. Chi mai porr fine a questo marasma, in cui agiscono l'imbecillit dell'uomo, la vendetta del diavolo e la fiducia di Dio, e dove non primeggiando nessuno completamente, non contento n l'uomo, n il diavolo, n Dio? E intanto la gente continua a cercare presuntuosi idoli, tra entusiasmi e delusioni, tra sacro e profano, tra santoni, maghi, veggenti, illuminati. Oppure cerca idoli semplicemente umani, magari eroici. Almeno per potr erigerli, o demolirli a proprio piacimento, sempre ch non si demoliscano da soli, tra la disperazione dei propri adoratori, e la soddisfazione dei propri denigratori. Avete ben poco da demonizzare, criticare voi, cari monoteisti. Proprio voi avete fatto del vostro ido lo fonte di potere, privilegi, benessere. In nome di tale idolo, vi siete edificati da soli, e non sarete certo voi a demolirvi: troppo comoda e agiata la vita

sono talmente abituati al protagonismo, all'intolleranza, alla presunzione, alla vendetta, al potere in nome di Dio, che decidono di eliminarlo. Ci pensano per i suoi seguaci a fare di Cristo un protagonista, da imporre con umilt, amore, ma soprattutto con violenzasopraffazione, arroganza, intolleranza e presunzione, per avere potere. questa, la nuova ondata di uominiDei, che ancora domina.

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che conducete, sempre sulle spalle di chi, credendo in Dio, crede in voi! Per sparire, dovreste solo ammettere che Dio non esiste. Questo, appunto, non lo farete mai, non perch Dio esiste, ma perch, se esiste Dio, esistete voi.

- C' sempre una visione di parte negli avvenimenti umani, quando c' una posizione di parte.

- Perch la sofferenza, sempre la sofferenza, l'accettazione della sofferenza, le lacrime, il martirio, per meritarsi poi il Paradiso? Ma Cristo ha dato l'esempio! Ma Cristo non ha vissuto da vero uomo la sua vita terrena, se nato senza peccato originale, da Maria, a sua volta immacolata e vergine, e se era consapevole di essere Dio e di ci che l'attendeva, dopo il martirio. Come se la sarebbe cavata, se fosse nato con il peccato originale, da una madre qualsiasi, o da una violenza carnale, o se fosse stato abbandonato appena nato, o se avesse avuto genitori violenti? Tutte cose, queste, frequentissime, nella nascita di tanti uomini. Sicuramente se la sarebbe cavata ugualmente in modo perfetto, da Dio! Meglio di lui, quindi, ha fatto chi, in tali con dizioni, tra una disperazione ed un'altra, alla fine crollato dilaniato, oppure riuscito, tra una disperazione ed un'altra, ad andare avanti, fino in fondo, magari morendo, per amore di una sola persona, ma non per Amore di Dio, ma solo per amore di quella persona, nella quale non vedeva Dio, ma un' essere umano, semplicemente un' essere umano.

- Se si vuole agire veramente con giustizia, non si possono combattere i privilegi illegali ingiusti, finch esistono privilegi legali ingiusti. Il privilegio di per s una ingiustizia.

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Io non so come veramente stiano le cose divine, ma non stanno certo, come le religioni gli uomini-dei insegnano. D'altronde, quando le sofferenze sono inevitabili, accettarle e offrirle a Dio, o accettarle semplicemente, non cambia niente, se non hai altra scelta che accettarle comunque! Ci resta la speranza nell'uomo, che diventi finalmente giusto. Si possono accettare, bisogna sforzarsi di accettare, di superare le sofferenze provocate dalla vita, dalla natura, dall'incombenza della morte, ma non si possono accettare quelle provocate dall'uomo, dall'imbecille. Solo l'uomo pu eliminare le sofferenze da lui stesso provocate. Se l'uomo dunque causa ed effetto di tutto, l'uomo potrebbe bastare per un mondo finalmente libero, giusto?

- Se aspetti le condizioni favorevoli per realizzare giustizia, non realizzerai mai vera giustizia. Le condizioni

- violenza quando ti impediscono di fare ci che vorresti fare e quando ti costringono a fare ci che non vorresti fare, se, in ci che vorresti fare o non fare, hai rispetto degli altri.

- Dio o non Dio, ogni epoca della storia dell'umanit costellata di uomini e di imbecilli. L'essere umano stato ed giusto o ingiusto indipendentemente dal fatto di essere bianco, nero, giallo, meticcio, mulatto, normale, omosessuale, prostituta, ricco, povero, potente, debole, intelligente, ignorante e indipendentemente dal credere negli spiriti del bene e del male, negli Dei, in Dio ed il diavolo, o dal professarsi ateo. L'imbecille e l'onesto non hanno alcuna etichetta particolare che li distingua, se non quella della propria imbecillit, o della propria onest.

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favorevoli si addicono solo ai mediocri, che, in quanto tali, non realizzano giustizia, anzi accrescono l'ingiustizia. Abbiamo perso il rapporto naturale con il nostro corpo, con la moralit del nostro corpo, da quando qualcuno ha cominciato a parlarci di purezza, castit, impurit, sacrificio, peccato, che hanno provocato repressione, morbosit, complesso, stravolgimento, violenza. Meglio avrebbe fatto se ci avesse parlato di rispetto, solo di rispetto per noi stessi e per gli altri. Ci sono senz'altro coloro che riescono a riconquistare tale naturalezza, ma la maggior parte di essi ostentano tutto ci, illudendosi cosi di avere acquisito un vero rispetto di s stessi e degli altri, per cui, a causa della propria presunzione, risultano doppiamente innaturali, immorali.

- Si pu essere egoisti, ma non fino al punto di danneggiare o annientare gli altri; come pure si pu essere altruisti, ma non fino al punto di danneggiare, o annientare s stessi, anche se, quest'ultima scelta, non affatto dannosa, per quanto riguarda il rapporto tra le persone. Infatti, si pu decidere di danneggiarsi, o annientarsi, a causa del proprio altruismo, ma non si pu, non si deve assolutamente decidere di danneggiare, o annientare gli altri, a causa del proprio egoismo. Certamente, l'ideale sarebbe un mondo, in cui non ci fossero egoisti, capaci di tanto, per cui non ci sarebbe pi bisogno di altruisti, capaci di tanto.

- Il cristianesimo, finch ha dovuto combattere nemici esterni, l'ha avuta quasi sempre vinta. Ha cominciato

- Non libert ci che diventa repressione, ma nemmeno ci che diventa libertinaggio.

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- Il male dell'umanit la mancanza assoluta del rispetto dell'uomo verso l'uomo, la sopraffazione, la presunzione,

- I martiri del potere legale (politico e religioso) e quelli del potere illegale (malavitoso), con il loro sacrificio, non hanno fatto altro, loro malgrado, che rafforzare ancor pi tali poteri, che, in caso di bisogno, sfoggiano per l'appunto, i propri eroi, santi, o uomini d'onore, all'ammirazione dei propri sudditi, dei propri fedeli, dei propri affiliati, come esempio da imitare, per non salvaguardare altro se non i privilegi dei capi. I quali capi distribuiscono privilegi ai propri accoliti, che fanno altrettanto con la massa, tra cui c' chi si accontenta, chi ringhia per un osso e chi comincia la scalata, per diventare accolito, o, magari, capo. c' infine chi crede, in buona fede, che il potere legale vada aiutato, per sconfiggere il potere illegale. In verit andrebbero combattuti tutti e due i poteri, poich nessuno di essi giusto. Il primo fra tutti quello legale, che va combattuto, poich, se non ci saranno pi privilegi, ingiustizie, sar interesse morale e pratico di ogni cittadino combattere quello illegale, per il bene di tutti. Ma il potere illegale deruba, violenta, ammazza. Anche il potere legale ha i suoi metodi altrettanto schifosi: se la sua non una dittatura, prende semplicemente con l'inganno ci che il potere illegale prende con la prepotenza.

a piegarsi, solo quando i nemici sono nati tra i suoi stessi fedeli, che, anche a costo di rimetterci la vita, hanno dato tremende spallate al suo assolutismo. I nemici interni e solo quelli possono piegare l'assolutismo, che ancora resiste, delle religioni monoteistiche.

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la prepotenza, l'ingiustizia. L'uomo farebbe bene ad accettare il mistero, che l'avvolge, e a preoccuparsi solamente di vivere in armonia con la natura, con gli animali, con gli altri esseri umani, suoi simili, rispettando tutto e tutti, con giustizia, onest ed amore. Se l'uomo riuscisse in ci, Dio, se c', verrebbe sulla terra, per stare felice tra uomini felici, in un paradiso realizzato dall'uomo. - Vera libert quando, in ci che si decide di fare, si ha rispetto di tutti. Non eserciti la tua libert, quando non rispetti gli altri, o quando gli altri non rispettano te.

- Noi nasciamo egoisti, perch deboli, bisognosi, dipendenti, incoscienti. I genitori, dopo aver soddisfatto con amore tale egoismo, dovrebbero insegnare ai propri figli, ma con l'esempio, solo con l'esempio, che esistono anche gli altri, dei quali avere sincero e profondo rispetto. Questo il vero insegnamento di cui i bambini hanno bisogno.

- pi facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli. Tutto questo non vuol dire, come ipocritamente insegna la Chiesa, che la povert debba essere un fatto interiore, pur essendo ricchi. No! Forse vuol dire che la ricchezza di per s un'ingiustizia, in quanto presuppone dei poveri, di cui gli ingiusti ricchi se ne fregano. Quindi il ricco non merita il paradiso in quanto ingiusto. Come si fa a vivere nella ricchezza, ma col cuore distaccato da essa, quando poi, all'atto pratico, questa stessa ricchezza che permette di vivere una vita da privilegiati? Che cos' questo, un'altro mistero, un'altro dogma della fede?

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Rispetto significa tenere conto dei sentimenti degli altri e non approfittarne, per i propri fini egoistici. Significa non approfittare di alcuna persona, soprattutto dei bambini, dei pi deboli, degli indifesi. Significa non sfruttare, non sopraffare. Significa non violentare la civilt, la cultura, la religione altrui. Significa essere giusti, essere leali. Da tutto ci scaturisce l'acqua limpida, di cui tutti abbiamo necessariamente bisogno per vivere: serenit, amore. Agire senza rispetto, fa scaturire acqua putrida, che ci avvelena: violenza, odio.

- Gli uomini, se ad un certo punto hanno attaccato la Chiesa, non si sono scagliati contro Dio, ma contro gli abusi, l'arroganza, la presunzione, la violenza, i privilegi della Chiesa. Essa, invece di fare autocritica, ha usato ancor pi violenza e arroganza, dimostrando cosi, sempre pi, presunzione e sete di potere. Quando poi non riuscita ad imporre la propria forza, pur di imporsi, ha escogitato di usare la scappatoia divina, facendo cio la parte della perseguitata, della martire. Ora sta facendo di tutto per adeguarsi ai cambiamenti avvenuti nell'animo delluomo

- Lo scontro tra la scienza e la Chiesa avvenne solo a causa della presuntuosa infallibilit della Chiesa. I teologi avevano la presunzione di poter spiegare tutto, assolutamente tutto perch possessori dell'unica verit. Messi poi a tacere dall'evidenza dei fatti e soprattutto dalla sofferenza e dal sangue di chi da loro fu ingiustamente perseguitato, torturato, ucciso, si sono limitati a spiegare Dio e le cose di Dio. La presunzione, dunque, continua. Questa presunzione per nei confronti di Dio e quindi sta a Dio se e come eliminarla.

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- Se l'ateismo diventato, per mano irresponsabile, strumento di potere, la stessa cosa la si pu affermare per quanto riguarda la religione. Gli uomini

- Non ben accetta al potere civile la parola anarchia, come non lo per il potere religioso la parola ateismo. Ambedue i termini sono in netta contrapposizione a tali poteri. Ecco perch da sempre i capi ed i propri accoliti, nell'ammaestrare il popolo, i fedeli, hanno dato un senso dispregiativo a tali termi ni: disordine-sociale e disordine-morale. Invece i veri anarchici, i veri atei sono degli idealisti. I primi credono in una societ in cui l'uomo faccia a meno dei capi e del potere dei capi, e che sappia autogovernarsi nel rispetto di tutti, con giustizia ed equit. Gli atei invece hanno fede in un uomo che sia giusto, onesto, leale non perch gli viene ordinato dai capi, in nome della Divinit, ma perch tutto ci bene per s stesso e per tutti gli altri esseri umani. I veri anarchici, i veri atei, sono dei sognatori che per fanno paura al potere. Infatti se tali sogni si realizzassero, i capi del potere civile e religioso non avrebbero pi alcun motivo di esistere.

libero, ma troppo tardi. L'attuale indifferenza verso la Chiesa per la Chiesa stessa, la sconfitta pi cocente della sua lunga storia. Il paradosso per sta nel fatto che, questa sconfitta, se l' preparata con la sue stesse mani. Intanto continua, ipocritamente, a puntare il dito. E troppo tardi perch la Chiesa, cambiando, riacquisti credibilit. Il peggio per che non ha alcuna voglia di cambiare vista la presunzione, l'opulenza e l'ipocrisia, che ancora dimostra, tipiche dei sepolcri imbiancati.

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di potere, atei o credenti che siano, agiscono con le stesse armi: inganno, ipocrisia, sfruttamento, ingiustizia e, se occorre, violenza, guerra, distruzione.

- L'uomo vuole essere per forza protagonista cosi si dimostra stupido, violento, ingiusto, idiota, presuntuoso. Il vero protagonismo dell'uomo sta solo nel fatto di essere. Ma questa verit l'uomo ancora, non l'ha capita. Se la terra dovesse saltare in aria per cause proprie, la sua distruzione nell'universo avrebbe l'effetto dello scoppio di un palloncino, nel cui fragore si cancellerebbe la miseria e la grandezza dell'uomo. L'uomo ancora troppo immaturo, se non riesce a rispettare la vita, ogni forma di vita e ad accettarne la naturale fine. Sembra infatti che stia facendo di tutto per anticipare, provocare egli stesso la fine. La distruzione della terra, se sar causata dall'uomo, avr nell'universo, proprio perch provocata dall'uomo, l'effetto di una pernacchia. Cosi l'imbecillit dell'uomo, finalmente, trionfer ma sul nulla.

- Non corretto usare il termine tolleranza, se con ci vegliamo intendere un rapporto di giusta convivenza tra le persone. Infatti, tale parola ha in s quel senso di superiorit, di presunzione da parte di chi tollera, nei confronti di colui che viene tollerato. La parola giusta dovrebbe essere: rispetto. Infatti, tale parola ha in s quel senso di uguaglianza tra colui che rispetta e colui che viene rispettato. Siamo ancora ignoranti, o, peggio ancora, malati di protagonismo e presunzione se tolleriamo ancora la parola tolleranza, con la quale vorremmo significare uguaglianza.

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- In principio l'uomo non era veramente libero, se gli era stato proibitoqualcosa. Anzi, quella proibizione, a cui non era seguita spiegazione alcuna, rendeva l'uomo anzich amico, timoroso della divinit. Ubbidiva quindi per paura, non per libera coscienza, per scelta. Dio allora voleva essere sovrano, non amico dell'uomo? Cosi l'uomo si ribellato, ed ha ricevuto la punizione. Lo stesso tipo di rapporto lo hanno impostato gli uomini Dei ebrei, e poi cristiani, a cui hanno fatto seguito quelli musulmani e tutti gli altri, da essi derivati. Non tutti gli uomini per si sono ribellati a costoro. Forse hanno ancora paura della punizione divina, che, dagli uomini-Dei stata loro rivelata e spiegata. - Ci sono dei fiori finti, cosi perfetti, che sembrano veri; come pure ci sono dei fiori veri, cosi perfetti, che sembrano finti. Cosi gli uomini. Ecco perch ci ammalia o ci spaventa l'abilit o la spontaneit dell'uomo nell'essere, o nel sembrare finto o vero.

- Il messaggio di Cristo senz'altro un messaggio di giustizia, di amore, di speranza, come quello di tanti altri uomini esistiti prima e dopo di lui. Il messaggio della Chiesa, invece, un messaggio di potere, di presunzione, di arroganza, di violenza, come quello di tante altre accozzaglie esistite prima e dopo di essa. Si pu quindi tranquillamente condividere appieno il messaggio di Cristo, o avere fede nella sua promessa, senza per questo essere necessariamente cristiani e senza,

- Non libero il rapporto dell'uomo con Dio, perch se lo adora va in Paradiso, altrimenti all'inferno. Non c' per l'uomo un altro luogo da non meritarsi, stando n con Lui, n contro di Lui?

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peggio ancora, ubbidire ciecamente alla presuntuosa infallibilit ecclesiastica. La loro presunzione di dare Dio fallita di fronte al potere, che da ci hanno acquisito, con violenza, ipocrisia ed inganno. - La vera santissima trinit, indivisibile, seppur trina, non cosa divina, ma terrena, misteriosa, ma chiara: lo stato, la Chiesa, la mafia. E il diavolo? Sono coloro che hanno avuto, o hanno la presunzione di ribellarsi a tale divinit. - Dio non soffre, perch perfetto ed immortale. La sofferenza tipica dell'uomo, perch imperfetto e mortale.

- Se l'amore un sentimento libero e spontaneo dell'animo umano, la stessa cosa si pu dire dell'odio. A seconda dei sentimenti, che l'uomo riceve, o presume di ricevere dal rapporto con gli altri, risponde con amore o odio. C' poi la follia di chi odia comunque, ma anche la follia di chi ama comunque.

- Il vero sogno, che dovrebbe realizzarsi per l'umanit intera, quello che l'uomo impari finalmente ad essere giusto e rispettoso degli altri e che sia pronto anche a battersi, se necessario, affinch la giustizia ed il rispetto siano patrimonio di ogni essere vivente. Per quanto riguarda Dio, che l'uomo lo cerchi liberamente, nel pieno e profondo rispetto, appunto, della libert e della ricerca altrui. Se un giorno poi dovesse trovarlo, senza per avere, in seguito, la presunzione di donarlo, o di imporlo agli altri,

- Le certezze divine rendono l'uomo presuntuoso e fanatico. Meglio avere la speranza divina. La speranza divina rende l'uomo umile e rispettoso delle speranze altrui.

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vorr dire che l'avr trovato veramente. Ma poi, per un mondo giusto, non si ha bisogno di uomini di Dio giusti, ma di uomini giusti, siano essi di Dio, o atei. Ed il mistero dell'aldil, del dopo la morte?. Non ci far paura. Se riusciremo a sforzarci di essere giusti in questa vita, non potremo che essere ancor pi felici in un' aldil governato da un Dio giusto. Se poi non c' niente, va bene lo stesso, perch avremmo vissuto la vita come andava vissuta: per il bene di tutti. E questo sar tutto. E poi, niente eravamo prima di essere, niente saremo dopo essere stati. Non si soffriva prima, non si soffrir dopo. La sofferenza e la gioia sono in definitiva proprie del vivere.

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Finito di stampare nel febbraio 1999 presso La Buona Stampa s.p.a., Ercolano

Dei caduti troppo in basso sono gli uomini. Qualcuno cerca di risalire lOlimpo, molti si adeguano nella vallata, i pi si dimenano nella melma. il tempo distrugge gli splendidi fiori e la putrida melma.

LUIGI NERO nato a Napoli dove vive. Con Luomo


potrebbe bastare al suo esordio lettetario.

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