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Osservatorio sulla discriminazione dei migranti nei luoghi di lavoro

Arci 2008/2009 INTRODUZIONE Il Progetto Osservatorio sulla discriminazione dei migranti nei luoghi di lavoro stato realizzato a partire dal mese di Ottobre del 2008 e si concluso nel mese di Ottobre del 2009. Il Progetto ha perseguito una duplice finalit : la prima stata il monitoraggio del fenomeno della discriminazione nei confronti degli immigrati lavoratori nella provincia di Rieti, realizzata attraverso uno studio sia quantitativo che qualitativo che prendesse in esame una base numericamente significativa di rapporti di lavoro; la seconda stata la sensibilizzazione sia dell'opinione pubblica, sia dei soggetti economici coinvolti, realizzata attraverso incontri pubblici e dibattiti. Occorre sottolineare che non stato sempre facile ottenere la collaborazione n degli immigrati ( restii a rendere pubblici gli atti di discriminazione subiti, per paura di perdere il posto di lavoro) n dei soggetti economici ( timorosi di essere accusati di razzismo ). Ci stato impossibile, nello specifico, ottenere la collaborazione delle Agenzie di lavoro Interinale presenti sul territorio e delle tre principali associazioni di categoria: Confindustria, Confartigianato e Federlazio. Nonostante ci siamo riusciti, crediamo, a dipingere un quadro molto realistico del fenomeno della discriminazione nella Provincia di Rieti, un fenomeno sfaccettato che va analizzato tenendo in considerazione alcuni fattori fondamentali quali : l'immigrazione come fenomeno relativamente recente nella Provincia di Rieti, il tessuto economico formato prevalentemente da ditte individuali e da piccolissime aziende, il passa parola come strumento fondamentale per l'assunzione di un lavoratori stranieri. Escludendo pochi casi eclatanti, pervenuti alla nostra attenzione, di rapporti di lavoro a nero o di mancanza di retribuzione per i lavoratori immigrati emerge una discriminazione che si concretizza nel mancato pagamento agli stranieri delle ferie o dello straordinario o nell'attribuzione ai lavoratori immigrati di

mansioni pesanti e pericolose o dequalificanti rispetto ai titoli di studio e alla formazione pregressa. Le interviste fatte ai rappresentanti dei sindacati presenti sul territorio parlano di una evidente situazione di minor protezione e maggiore ricattabilit per i lavoratori immigrati, rispetto ai colleghi italiani, da ricollegare alla normativa vigente che lega il permesso di soggiorno ad un contratto di lavoro. Ringraziamo i rappresentanti sindacali della CGIL , della CISL e della UIL, le associazioni di categoria CNA, ASCOM, Confcooperative, Coldiretti, il Centro per l'Impiego di Rieti e di Passo Corese, l'Ispettorato del Lavoro per il prezioso contributo alla ricerca. Ringraziamo tutti gli stranieri che, pur se in forma anonima, hanno apportato un enorme contributo all'Arci con le proprie testimonianze.

Indice 1) Rieti e gli immigrati : l'analisi di un contesto 1.1 La presenza 1.2 La provenienza 1.3 L'imprenditoria immigrata 1.4 Gli infortuni sul lavoro

2) Lo studio del fenomeno 2.1 Il questionario degli imprenditori 2.2 Il questionario degli immigrati 2.3 Le testimonianze degli immigrati 2.4 Le interviste ( CD rom )

1) Rieti e gli immigrati : l'analisi di un contesto

1.1 La presenza Uno studio del fenomeno della discriminazione non pu prescindere da un'analisi della presenza di immigrati sul territorio della Provincia. I dati ci parlano innanzitutto di una popolazione immigrata numericamente modesta ( Tabella 1.1 ) ed uniformemente distribuita su tutti i distretti sociosanitari ( Grafico 1.1 )

Indicatori
Popolazione immigrata : 8338 Neocomunitari : 3567 Incidenza % : 5.3 Maschi : 3.773 Femmine : 4.565 Minorenni : 1559 Maschi : 794 Femmine : 765 Seconda generazione : 758
Tabella 1.1 Indicatori della presenza degli immigrati dati ISTAT 1 gennaio 2008

Gli stranieri a Rieti censiti al 1 gennaio 2008 sono 8338, con un incidenza del 5,3 % sulla popolazione italiana. Questo rappresenta un dato molto modesto rispetto a realt di pi vecchia immigrazione come, ad esempio, quelle delle province venete o lombarde. Dai dati del Provveditorato agli Studi della provincia di Rieti, i minorenni risultano quasi tutti inseriti nella scuola dell'obbligo. Nell'anno scolastico 20082009 risultano iscritti nelle scuole della provincia di Rieti 21.605 alunni, di cui 1489 stranieri. Il tasso di dispersione scolastica di 1,11 % per gli alunni italiani, e del 1,74 % per gli alunni stranieri.

48,96% 33,82% 29,47% 21,04% 5,41% 5,92% 6,70% 6,70% 25,38% 16,60%
Distretto Distretto Distretto Distretto Distretto 1 2 3 4 5

Grafico 1.1 : ripartizione per distretti dei residenti italiani e stranieri - dati ISTAT del 1 gennaio 2008 elaborazione grafica Arci

Il grafico 1.1 ci da la rappresentazione grafica della distribuzione della popolazione, italiana e straniera, nella provincia di Rieti per distretto. La fascia esterna della torta indica la percentuale di residenti italiani suddivisi per distretto, la parte interna indica la percentuale degli immigrati residenti per distretto. Come si pu facilmente intuire dal grafico, i cittadini stranieri sono distribuiti pi uniformemente rispetto ai cittadini italiani. La mancanza di una forte concentrazione in uno dei distretti, e in particolar modo nel distretto 1, ci fa supporre che i cittadini stranieri si stabiliscono nel luogo in cui riescono a trovare sia lavoro che abitazione.

1.2 La provenienza Un' altro dato da sottolineare riguarda i paesi di provenienza degli immigrati. La maggior parte degli immigrati arriva dall'Unione Europea e dall'Europa dell'est ( Grafico 1.2 ) , poco numerosa risulta l'immigrazione dagli altri continenti (Grafico 1.3 )

60,61%

UE 27 Europa centro orientale Altri paesi europei

0,24%

39,14%

Grafico 1.2 : La provenienza europea degli immigrati dati ISTAT del 1 gennaio 2008 elaborazione grafica Arci

78,51%

0,05% 7,31% 5,99% 8,15%

EUROPA AFRICA ASIA AMERICA OCEANIA

Grafico 1.3 : i continenti di provenienza degli immigrati dati ISTAT del 1 gennaio 2008 elaborazione grafica Arci

I principali paesi di provenienza sono Polonia, Romania e Albania ( Grafico 1.4 ).

Forte anche la comunit Marocchina, forse meno numerosa ma ben organizzata territorialmente.

3.000

2.500

2.000

1.500

1.000

500 2

Polonia

Romania

Albania

Macedonia

Ucraina

Bulgaria Regno Unito Moldova

Marocco

India

Filippine

Peru'

Grafico 1.4 : i principali paesi di provenienza degli immigrati dati ISTAT del 1 gennaio 2008 elaborazione grafica Arci

1.3 Imprenditoria immigrata Risulta estremamente difficile reperire dati aggiornati relativi al numero di stranieri impiegati sul territorio della provincia, ai settori di impiego, alle tipologie di mansioni svolte e a tutti gli altri indicatori che sarebbero molto preziosi al fine di dipingere un quadro completo. stato per possibile reperire presso la Camera di Commercio di Rieti i dati relativi all'imprenditoria immigrata. Dai dati in nostro possesso risulta che su un totale di 21.238 aziende registrare presso la Camera di Commercio della provincia di Rieti ( secondo semestre 2009 ), ben 808 aziende straniera ( Grafico 1.5 e 1.6 ). impiegano a vario titolo un cittadino di origine

TOTALE IMPRESE PROVINCIA RIETI

STRANIERE ITALIANE

Grafico 1.5 : imprese nella provincia di Rieti che, a vario titolo, impiegano cittadini di origine straniera dati Camera di Commercio di Rieti del secondo semestre 2009 elaborazione grafica Arci

COMUNITARI EXTRACOMUNITA RI

Grafico 1.6 : origine dei cittadini stranieri impiegati a vario titolo nelle aziende dati Camera di Commercio di Rieti del secondo semestre 2009 - elaborazione grafica Arci

Il Grafico 1.7 ci illustra il ruolo che ha il cittadino di origine straniera nell'azienda. Si nota che la maggior parte dei cittadini di origine straniera risultano essere titolari d'azienda. Questo dato, che apparentemente potrebbe far pensare che i cittadini di origine straniera facciano sempre pi spesso il salto da dipendenti a imprenditori, ci parla in realt di una situazione in cui gli imprenditori italiani spingono i propri dipendenti stranieri ad aprire una partita IVA allo scopo di non dover pi mantenere con questi un rapporto di lavoro subordinato. Questo permette agli imprenditori italiani di continuare ad usufruire della manodopera

straniera svincolandosi dagli oneri contributivi relativi.

350 300 250 200 150 100 50 0 COMUNITARIA EXTRACOMUNITARIA TITOLARE SOCIO AMMINISTRATORE ALTRE CARICHE

Grafico 1.7 : ruolo dei cittadini di origine straniera nelle aziende della Provincia di Rieti suddivisi tra i cittadini di origine comunitaria ed extracomunitaria - dati Camera di Commercio di Rieti del secondo semestre 2009 - elaborazione grafica Arci

140 120 100 80 60 40 20 0 ROMANIA ALBANIA MACEDONIA MAROCCO

Grafico 1.8 : paesi di provenienza dei titolari d'azienda di origine straniera - dati Camera di Commercio di Rieti del secondo semestre 2009 - elaborazione grafica Arci

Il grafico 1.8 relativo all'origine dei cittadini stranieri titolari di azienda nella provincia di Rieti. Naturalmente i dati rispecchiano quelli relativi alle comunit numericamente pi importanti che sono presenti sul territorio ( vedi Grafico 1.4 )

1.4 Infortuni sul lavoro Un dato estremamente allarmante quello relativo agli infortuni sul lavoro che colpiscono i cittadini stranieri. Dai dati in possesso dell'INAIL si evince che nella Provincia di Rieti gli infortuni regolarmente denunciati sono tendenzialmente diminuiti dal 2003 al 2007. Se si confronta questo dato con quello relativo agli infortuni dei soli stranieri si nota una tendenza contraria. Gli infortuni sono aumentati ( Grafico 1. 9 ) Industria e Servizi *
140 120 100 80 60 40 20 -

Agricoltura *
35 30 25 20 15 10 5 -

2005

2006

2007

2005

2006

2007

Grafico 1.9 : andamento degli infortuni sul lavoro nella provincia di Rieti settore dati ISTAT 2008 Elaborazione grafica Arci

per

Da questo si evince facilmente che gli stranieri sono occupati, generalmente, in mansioni pi rischiose rispetto agli italiani.

2)Lo studio del fenomeno 2.1 Il questionario degli imprenditori Nel mese di dicembre sono stati distribuiti e raccolti 115 questionari ( Questionario Allegato ) fra gli imprenditori della Provincia di Rieti, grazie alla fondamentale collaborazione di quattro Associazioni di Categoria : CNA, ASCOM, Coldiretti e Confcooperative. Il questionario, rigorosamente anonimo ( che non ha in nessun modo un valore statistico ), ha avuto lo scopo di sondare l'atteggiamento degli imprenditori nei confronti dei lavoratori/trici immigrati/e. Riportiamo di seguito il risultato di ogni singola risposta. La domanda n.1 La prima domanda ha riguardato settore produttivo. Il 42% sono Ditte Individuali, il 27% cooperative, il 15% S.R.L., l' 8% S.N.C. e il 7% S.A.S. ( Grafico 2.1). la tipologia delle imprese contattate e il

42%
Ditta Individuale SRL SPA SAS SNC Cooperativa

15%

7%

8%

27%

Grafico 2.1 : Tipologia delle ditte

Per quanto riguarda il settore produttivo, si cercato di distribuire una quantit uniforme di questionari tra le quattro associazioni di categoria, 1per cui i vari settori ( Agricoltura, artigianato, commercio, turismo e servizi ) risultano
1

. La Coldiretti ha distribuito e raccolto un numero di questionari pari al triplo delle altre associazioni. Nella elaborazione dei dati questo dato stato adeguatamente ponderato.

equamente rappresentati nel campione. Il settore industriale risulta penalizzato a causa della mancata collaborazione della principale associazione di categoria. La domanda n.2 Con la seconda domanda abbiamo chiesto agli imprenditori se nella propria azienda fossero o no impiegati lavoratori/trici immigrati/e. Il 47% ha dato risposta affermativa, mentre il 53% negativa ( Grafico 2.2 ). Occorre sottolineare che il settore in cui la percentuale di lavoratori/trici immigrati/e maggiore quello agricolo ( ben il 68% delle imprese agricole contattate dichiara di avere un dipendente straniero ), mentre il settore del commercio quello meno interessato dal fenomeno ( solamente il 28% delle imprese contattate dichiara di avere un dipendente straniero)
47%

SI NO

53% Grafico 2.2 : Impiego di lavoratori immigrati

La domanda n.3 Con la terza domanda abbiamo chiesto agli imprenditori di specificare in quale anno avessero assunto per la prima volta un lavoratore/trice immigrato/a (Grafico 2.3).

7 6 5 4 3 2 1 0 1996 1990-1995 1998 1997 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Grafico 2.3 Anno di assunzione

Non ci sono rilievi particolari in merito, se non il fatto che nel 2002 e soprattutto nel settore agricolo, si registrata una strana concentrazione di assunzioni. Ci spieghiamo questo dato con la sanatoria, introdotta con la Legge Bossi-Fini (entrata in vigore il 10 giugno 2002), che permetteva la regolarizzazione degli stranieri della disposizione. La domanda n.4 Con la domanda numero quattro abbiamo chiesto quale ruolo avessero i lavoratori/trici immigrati/e all'interno dell'azienda. Il risultato, uniforme in tutti i settori, chiarissimo: l'89% dei lavoratori/trici immigrati/e ricopre il ruolo di dipendente, mentre solo l'11% risulta essere occupati in posizione irregolare qualora il

rapporto di lavoro fosse iniziato da almeno tre mesi prima dell'entrata in vigore

11%

Socio Dipendente

89%

Grafico 2.4 : Ruolo all'interno dell'impresa socio (Grafico 2.4) All'interno etc.). La domanda n.5 Con la domanda numero cinque abbiamo raccolto informazioni sulle tipologie contrattuali pi utilizzate per i lavoratori/trici immigrati/e aziende ( Grafico 2.5 ) all'interno delle dell'89% di lavoratori/trici dipendenti, la quasi totalit (95%)

impiegata in mansioni non qualificate ( Operaio generico, manovale, cameriere

La maggior parte ( il 35%) assunta con contratto a tempo determinato, il 33% con contratto a tempo indeterminato ( su questo dato pesa molto il settore agricolo, settore in cui pi della met dei contratti , appunto, a tempo indeterminato ), il 20% con contratto di apprendistato, l'8% con contratto a progetto e il 3% con contratto interinale.
33%
Tempo indeterminato Tempo determinato Apprendistato A progetto Interinale Altro

35% 3% 3% 8% 20% Grafico 2.5 : Tipologia contrattuale

La domanda n.6 La sesta domanda era indirizzata esclusivamente a quelle aziende che avevano dichiarato di impiegare (Grafico 2.6).
33% 26%

lavoratori/trici immigrati/e. Abbiamo chiesto loro di

indicare la principale ragione per la quale si era deciso di impiegare stranieri/e

17%

24%

N o n f a c c io d if f e r e n z a t r a la v o r a t o r i/ t r ic i im m ig r a t i/ e e it a lia n i N e l m io s e t t o r e m a n c a n o la v o r a t o r i/ t r ic i it a lia n i/ e Il/ la la v o r a t o r e / t r ic e imm ig r a t o / a c o s t a m e n o G li/ L e im m ig r a t i/ e la v or a n o p i d e g li it a lia n i A lt r o

Grafico 2.6 : La principale ragione di assunzione di lavoratori/trici immigrati/e Abbiamo dato la possibilit alle aziende di scegliere sia tra quattro risposte formulate da noi, sia di scegliere Altro per poi specificare liberamente la propria motivazione. Nessuna azienda ha scelto quest'ultima possibilit.

Il 33% delle aziende contattate ha scelto l'opzione Non faccio differenza tra lavoratori/trici immigrati/e italiani/e, il 26% (quasi tutte aziende del settore agricolo) hanno scelto l'opzione Nel mio settore mancano lavoratori/trici italiani/e, il 17% ha scelto l'opzione Il/la lavoratore/trice immigrato/a costa meno e il 24% ha scelto l'opzione Gli/Le immigrati/e lavorano pi degli italiani".

Sono due, secondo noi, i dati degni di nota: 1) Il fatto che il 17% delle aziende contattate dichiari di aver assunto un/una lavoratore/trice immigrato/a perch costa meno rivela discriminazione, percepiscono la per cos dire, legale degli stranieri. convenienza economica una forma di Le aziende un/una

dell'assumere

lavoratore/trice immigrato/a perch, evidentemente, sia il mercato del lavoro, sia il sistema normativo strutturato in modo tale da permettere una minore tutela degli stranieri. 2) Il 24% delle aziende contattate sostiene che Gli/Le immigrati/e lavorano pi degli italiani". Questo dato dovrebbe essere interpretato non come l'esaltazione di un valore aggiunto del/la lavoratore/trice immigrato/a, bens come un'ulteriore forma di discriminazione che porta lo/la straniero/a a lavorare di pi per tenersi stretto un posto di lavoro che ritiene, evidentemente, precario. La domanda n.7 La sesta domanda era indirizzata esclusivamente a quelle aziende che avevano dichiarato di non impiegare lavoratori/trici immigrati/e. Abbiamo chiesto loro di indicare la principale ragione per la quale si era deciso di non impiegare stranieri/e (Grafico 2.7).

35%

25%

10% 13% 18%

Gli/le immigrati/e non hanno la conoscenza necessaria del mondo del lavoro italiano Preferisco dare lavoro a cittadini italiani Gli/le immigrati/e non parlano bene l'italiano Gli/Leimmigrati/e non sono affidabili Altro

Grafico 2.7 La principale ragione di non assunzione di lavoratori/trici immigrati/e Abbiamo dato la possibilit alle aziende di scegliere sia tra quattro risposte formulate da noi, sia di scegliere Altro per poi specificare liberamente la

propria motivazione. Il 35% delle aziende contattare ha scelto l'opzione Preferisco dare lavoro a cittadini italiani, il 25% ha scelto l'opzione Gli/le immigrati/e non hanno la conoscenza necessaria del mondo del lavoro italiano, il 18% ha scelto l'opzione Gli/le immigrati/e non sono affidabili, il 13% ha scelto l'opzione Gli/le immigrati/e non parlano bene l'italiano e il 10% ha scelto l'opzione Altro. Le aziende che hanno scelto l'opzione Altro hanno specificato che il non assumere immigrati/e dipende esclusivamente dal fatto di non averne avuto occasione o dal fatto di non aver bisogno di dipendenti. Anche in questo caso sono due i dati che ci sembrano significativi: 1) Il 35% delle imprese contattate, pur potendo scegliere tra opzioni logicamente pi motivabili, ha dichiarato Preferisco dare lavoro a cittadini italiani. Da questa risposta emerge una forma di discriminazione spontanea basata semplicemente sulla nazionalit e che non trova fondamento n giustificazione in dati di fatto empiricamente individuabili. 2) Il 18% delle aziende ha scelto l'opzione Gli/le immigrati/e non sono affidabili. Pur partendo dall'ipotesi che questa risposta trovi fondamento in esperienze negative effettivamente vissute con lavoratori/trici immigrati/e, appare evidente la tendenza ad attribuire a tutti gli/le stranieri/e la caratteristica dell' inaffidabilit. La domanda n.8 L'ultima domanda ha avuto lo scopo di sondare la conoscenza, da parte degli/delle imprenditori/trici, dell'esistenza della normativa nazionale ed europea in tema di discriminazione nei luoghi di lavoro (Grafico 2.8)

64%

SI NO

36%

Grafico 2.8 : Conoscenza della normativa sulla discriminazione

Il 64% delle aziende contattate ha dichiarato di essere a conoscenza dell'esistenza di tali norme.

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