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Oggetto: incompatibilit consigliere comunale con Presidenza dellAzienda pubblica di Servizi alla Persona (ASP) di Cividale del Friuli.

QUESTION TIME

Visto D.Lgs 39/2013, entrato in vigore il 4 maggio 2013, recante Disposizioni in materia di inconferibilit e incompatibilit di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190 (GU n.92 del 19-4-2013); Visto in particolare lart. 11, comma 3, lettera a) del succitato decreto legislativo, che stabilisce che anche gli incarichi di amministratore di ente pubblico di livello comunale sono incompatibili con la carica di componente della giunta o del consiglio del comune che ha conferito l'incarico; Visto il parere espresso dal servizio per gli affari istituzionali e il sistema della Autonomie locali della Regione FVG dd. 28/5/2013 con il quale si precisa che: a) LASP da qualificarsi come ente di diritto pubblico in quanto ente dotato di personalit giuridica ai sensi dellart.3 della LR 11 dicembre 2003, n.19; b) che lincompatibilit prevista allart.11, lettera a) sussiste per i componenti della giunta e del consiglio del comune che ha conferito lincarico, indipendentemente dalla popolazione; Vista la delibera n. 46/2013 della Commissione nazionale per la Valutazione, la Trasparenza e lIntegrit delle amministrazioni pubbliche(CIVIT), che, ai sensi dellart. 16 del D.Lgs 39/2013, lorganismo deputato ad esprimere pareri sullinterpretazione delle disposizioni del succitato decreto e sulla loro applicazione, nella quale precisato che la nuova disciplina di immediata applicazione In quanto cos come si legge nel dispositivo tale soluzione si ispira chiaramente a principi di ragionevolezza, perch il protrarsi di situazioni di incompatibilit oggettivamente in contrasto con la nuova disciplina finirebbe col differire nel tempo la sua efficacia e, quindi, il perseguimento della finalit di prevenzione della corruzione che il legislatore ha attribuito alla disciplina in esame, e creerebbe una disparit di trattamento tra i dirigenti a cui stato conferito lincarico prima dellentrata in vigore del d.lgs. n. 39/2013 e i dirigenti a cui stato conferito successivamente; Considerato, pertanto, che la carica di Presidente dellASP casa di riposo di Cividale, attualmente ricoperta da un esponente espressione di questa maggioranza che lo ha designato incompatibile con il ruolo di consigliere comunale; Tutto ci premesso si INTERPELLA il sig. Sindaco per sapere a) quali le motivazioni per cui questa Amministrazione e i servizi comunali competenti non hanno effettuato, nei tempi previsti dalla normativa vigente, le necessarie e opportune verifiche; b) quali procedure sono state avviate per garantire il rispetto di quanto previsto D.Lgs 39/2013;

c) che cosa intende fare questa Amministrazione in merito allincompatibilit del consigliere Menillo Roberto, con delega ai rapporti con le Societ partecipate, con la carica di Presidente dellASP di Cividale; d) se esistono altre nomine effettuate da questa Amministrazione, rientranti nella fattispecie indicata dal D.Lgs 39/2013.

Distinti saluti. Novelli Maria Cristina consigliere comunale PD Domenico Pinto consigliere comunale Rinascita Andrea Martinis consigliere comunale Valori in Comune Cesare Costantini consigliere comunale DiPietro Italia dei Valori

Cividale del Friuli 22/07/2013

TESTO DI ACCOMPAGNAMENTO Ai sensi dellart.14 del regolamento comunale, insieme ai sottoscrittori di questa interrogazione, ho voluto porre allattenzione di questo consiglio comunale, una interpellanza urgente al sig.re Sindaco, su un problema di particolare importanza, che riguarda il rispetto di quanto contenuto nel D.lgs 8 aprile 2013 n.39 entrato in vigore il 4 maggio 2013 . Del rispetto di tale decreto, e degli adempimenti dovuti, questa amministrazione non ha fatto, in questi 2 ultimi consigli comunali, alcun cenno, mentre nel contempo altre Amministrazioni lo hanno applicato. Penso a Tolmezzo, tanto per fare un riferimento reale. Si tratta di un decreto legislativo che in sostanza non consente pi di essere contemporaneamente sia consigliere comunale sia amministratore in un ente pubblico di livello comunale dallo stesso organo nominato.
Il testo che ha dato attuazione alle disposizioni in merito introdotte dalla legge 190/2012 (cosiddetta legge anticorruzione) ha cominciato a far decorrere la sua efficacia dal 5 maggio.

Ed da questa data che le regioni, le province e i comuni dovranno provvedere entro tre mesi dallentrata in vigore del D.lgs. n. 39/2013 ad adeguare i propri ordinamenti individuando le procedure interne e gli organi che in via sostitutiva possono procedere al conferimento degli incarichi nel periodo di interdizione degli organi titolari. Trascorso inutilmente tale termine interverr, con potere sostitutivo, lo Stato.

Non si tratta di un adempimento semplicemente formale. bens sostanziale in quanto garanzia di trasparenza e di affidabilit della PA nei confronti dei cittadini. Un segnale che rafforza il principio di

buon andamento e di corretto uso del potere, assurgendo con forza il principio dellimparzialit. E, in sintesi, un provvedimento che sottolinea la volont di prevenire qualunque forma di possibile corruttibilit anche politica e dunque di possibili conflitti di interesse. Linterrogazione dunque non riferita in alcun modo a persone fisiche, bens al ruolo che le stesse ricoprono a livello istituzionale e dunque ai compiti e alle responsabilit a cui sono chiamate.
Il testo che ha dato attuazione alle disposizioni in merito introdotte dalla legge 190/2012 (cosiddetta legge anticorruzione) ha cominciato a far decorrere la sua efficacia dal 5 maggio.

Ed da questa data che le regioni, le province e i comuni dovranno provvedere entro tre mesi dallentr ata in vigore del D.lgs. n. 39/2013 ad adeguare i propri ordinamenti individuando le procedure interne e gli organi che in via sostitutiva possono procedere al conferimento degli incarichi nel periodo di interdizione degli organi titolari. Trascorso inutilmente tale termine interverr, con potere sostitutivo, lo Stato.

Ci che si sottolinea in questa interpellanza una sola delle tre diverse categorie di cause che impongono il NON conferimento degli incarichi:
a) la condanna, anche non definitiva, per uno dei reati conto la pubblica amministrazione

b) la provenienza del potenziale incaricato da enti di diritto privato che siano strettamente collegati allamministrazione che conferisce lincarico c)

OVVERO LA PROVENIENZA, per gli incarichi dirigenziali esterni o

di vertice, DA CARICHE IN ORGANISMI DI INDIRIZZO POLITICO COME E QUELLA DI MEMBRO DI UN CONSIGLIO COMUNALE .

Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e lIntegrit delle amministrazioni pubbliche

Delibera n. 46/2013: in tema di efficacia nel tempo delle norme su inconferibilit e incompatibilit degli incarichi nelle pubbliche amministrazioni e negli enti privati in controllo pubblico di cui al d.lgs. n. 39/2013. Deve concludersi, pertanto, nel senso che la nuova disciplina di
immediata applicazione. La soluzione adottata dal legislatore secondo linterpretazione ora prospettata non contrasta, daltra parte, con il richiamato principio della tutela dellaffidamento. Si deve rilevare, infatti, che tale soluzione si ispira chiaramente a principi di ragionevolezza, perch il protrarsi di situazioni di incompatibilit oggettivamente in contrasto con la nuova disciplina finirebbe col differire nel tempo la sua efficacia e, quindi, il perseguimento della finalit di prevenzione della corruzione che il legislatore ha attribuito alla disciplina in esame, e creerebbe una disparit di trattamento tra i dirigenti a cui stato conferito lincarico prima dellentrata in vigore del d.lgs. n. 39/2013 e i dirigenti a cui stato conferito successivamente. Si pu concludere osservando come sul piano sistematico linterpretazione ora esposta ben si coordini con la disciplina dellimmediata applicabilit espressamente prevista dallart. 3 del d.lgs. n. 39/2013 in tema di inconferibilit di incarichi in caso di condanna per reati contro la pubblica amministrazione richiamata nella nota. Roma, 27 giugno 2013

DECRETO LEGISLATIVO 8 aprile 2013, n. 39 Disposizioni in materia di inconferibilita' e incompatibilita' di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190. (13G00081) (GU n.92 del 19-4-2013)

per incompatibilita', l'obbligo per il soggetto cui viene conferito l'incarico di scegliere, a pena di decadenza, entro il termine perentorio di quindici giorni, tra la permanenza nell'incarico e l'assunzione e lo svolgimento di incarichi e cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione che conferisce l'incarico, lo svolgimento di attivita' professionali ovvero l'assunzione della carica di componente di organi di indirizzo politico;

Art. 11 Incompatibilita' tra incarichi amministrativi di vertice e di amministratore di ente pubblico e cariche di componenti degli organi di indirizzo nelle amministrazioni statali, regionali e locali 3. Gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima Popolazione, nonche' gli incarichi di amministratore di ente pubblico di livello provinciale o comunale sono incompatibili: a) con la carica di componente della giunta o del consiglio della provincia, del comune o della forma associativa tra comuni che ha conferito l'incarico;

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