Sie sind auf Seite 1von 1

2

CITTA DEL BENE COMUNE


LA CITTA DEL BENE COMUNE: UNALTERNATIVA DEMOCRATICA SI FA STRADA
1. 2. 3. LA CITT DEL BENE COMUNE si basa sugli stessi valori fondamentali che portano alla riuscita delle nostre relazioni interpersonali: formazione della fiducia, cooperazione, stima, solidariet e condivisione. Secondo le pi recenti scoperte scientifiche, sono le relazioni riuscite ci che rendono le persone pi felici e pi motivate. Il quadro normativo degli incentivi per la citt ed il suo sviluppo inverte i poli: dalla ricerca del profitto e della concorrenza si passa a incentivare la co operazione e la ricerca del bene comune. Le iniziative sono premiate se puntano sullaiuto reciproco e sulla cooperazione. La con( , ma porta con s degli svantaggi. Il successo urbano non sar misurato a lungo con indicatori di scambio (monetario) bens con indicatori di utilizzo (non monetario). A livello macro (economia del Paese) il PIL come indicatore di successo sar sostituito dal Prodotto Interno del Bene Comune, a livello micro (le iniziative) il bilancio finanziario sar sostituito dal Bilancio del Bene Comune. Questo diventa il bilancio principale di tutte le iniziative. Quanto pi le iniziative operano e si strutturano socialmente, ecologicamente, democraticamente e solidalmente, tanto maggiori saranno i risultati di bilancio raggiunti. Quanto migliori, sono i risultati del Bilancio del Bene Comune, tanto pi grande sar il Prodotto Interno del Bene Comune. Le iniziative con buoni Bilanci del Bene Comune possono ottenere vantaggi legali: imposte pi basse, dazi inferiori, mutui agevolati, precedenza negli appalti pubblici e nei programmi di ricerca, ecc... L ingresso nel mercato diventa cos pi facile per attori responsabili, prodotti e servizi etici, ecologici e regionali diventano pi economici di quelli non etici, non ecologici e globali. Il bilancio finanziario diventa un bilancio secondario. Il guadagno finanziario si trasforma da fine a mezzo. Serve soltanto a raggiungere il nuovo obiettivo delliniziativa (contributo al bene comune). I profitti di bilancio possono essere utilizzati per: investimenti (con un plusvalore sociale ed ecologico), estinzione di mutui, accumulo in un fondo di riserva in misura limitata, ripartizione dei proventi tra i partecipanti, nonch mutui a tasso zero ad iniziative partner. I profitti non possono essere utilizzati per: investimenti sui mercati finanziari (che non esistono pi), acquisizioni ostili di altre iniziative, ripartizione a persone che non lavorano nelliniziativa, finanziamenti ai partiti. In controtendenza decade la tassazione dei guadagni delliniziativa. , le iniziative possono aspirare alla loro grandezza ottimale. Esse non devono pi temere di essere fagocitate e non crescere, per diventare pi grandi, pi forti o pi convenienti di altre. Tutte le iniziative sono liberate dallobbligo alla crescita esasperata e allacquisizione dei concorrenti. re iniziative. Esse possono essere daiuto con il proprio sapere, know-how, incarichi, forze lavoro o crediti a tasso zero. Ci li premier con un buon risultato di bilancio del bene comune non a spese di altre iniziative, bens a loro vantaggio. Le iniziative costituiscono una comunit di apprendimento in crescita, leconomia diventa un sistema Win-win. Vengono ridotte le differenze di reddito e di patrimonio 10 milioni di euro; i diritti di donazione e di successione a 500.000 euro a persona; in famiglie di imprenditori ad es. a 10 milioni di euro per figlio o figlia. Il patrimonio ereditario superiore a questa cifra viene ridistribuito come dote democratica a tutti i giovani della generazione successiva. Prevedere un capitale iniziale di pari dimensioni significa facilitare il raggiungimento di autentiche pari opportunit. I limiti precisi devono essere individuati in maniera democratica da unassemblea per leconomia. In caso di grosse imprese , a partire da una certa dimensione ( ad es. 250 occupati) diritti di voto e propriet vengono dati in parte e per gradi ai dipendenti. La collettivit potrebbe essere rappresentata da Parlamenti regionali delleconomia votati direttamente. Il governo non deve avere alcun aggancio/alcun diritto di voto sulle imprese pubbliche. Lo stesso vale anche per le propriet comuni democratiche, la terza categoria di propriet a fianco di una maggioranza di (piccole) iniziative private e di grandi iniziative a propriet mista. Le propriet comuni democratiche sono aziende a gestione collettiva nellambito dellistruzione, della sanit, del sociale, della mobilit, dellenergia e della comunicazione - la previdenza esistenziale. Banca democratica controllata dal popolo sovrano e non dal governo. I suoi servizi fondamentali sono conti risparmio garantiti, conti correnti gratuiti, crediti a tasso conveniente e crediti sulla fiducia per progetti ecosociali. Lo Stato si finanzia principalmente attraverso crediti della banca centrale. La banca centrale possiede il monopolio monetario e controlla il traffico di capitale, per impedire la fuga di capitali allestero. Non esisteranno pi i mercati finanziari nella forma attuale. Secondo la proposta di John Maynard Keynes si istituisce una cooperazione monetaria globale (Globo, Terra) per le transazioni finanziarie internazionali. A livello locale valute regionali possono integrare la valu ta nazionale. Per tutelarsi da commerci non etici, lUnione Europea da lavvio ad una zona di commercio equo e solidale (La zona del Bene Comune), in cui valgono gli stessi standard oppure la quota di dazi si orienta al bilancio del bene comune delle imprese p zona del Bene Comune globale con trattato ONU. Alla natura valore proprio, in modo che non possa diventare un bene privato. Chi ha bisogno di un pezzo di terra per abitare, produrre o p ecologici e utilizzo concreto. In tal modo si pone fine ad accumulo di territorio, grosse propriet terriere e speculazione immobiliare. Viene meno la tassazione del patrimonio immobiliare. riduzione dellimpronta ecologica delle persone, Imprese e Stati per arrivare ad un livello globale sostenibile. Limperativo categorico viene ampliato alla dimensione ecologica. La nostra libert di scegliere uno stile di vita desiderato finisce l dove impedisce la libert di altre persone a scegliersi lo stesso stile di vita o anche solo di condurre una vita dignitosa. Privati e imprese vengono stimolati a misurare la propria impronta ecologica e a ridurla ad un livello globale giusto e sostenibile. Lorario di lavoro retribuito viene ridotto gradualmente a 30-33 ore a settimana, come desidera gi oggi la maggioranza della popolazione. In tal modo si liberano delle ore per altri ambiti fondamentali di attivit: attivit relazionale e di sostegno (bambini, malati, anziani), attivit per se stessi (sviluppo della personalit, arte, giardinaggio, relax) e attivit politica e per la collettivit. In seguito a questa suddivisione equilibrata dei tempi lo stile di vita diventerebbe meno consumistico, pi sufficiente ed ecologicamente sostenibile. anno sabbatico, finanziato attraverso un reddito base a fondo perduto. Durante questo periodo le persone possono dedicarsi ad attivit liberamente scelte. Questa misura rappresenta un decongestionamento del 10% del mercato di lavoro una percentuale pari allattuale tasso di disoccupazione nei paesi dellUnione Europea. Il sistema democratico rappresentativo viene integrato dalla democrazia diretta e dalla democrazia partecipativa. Il popolo sovrano deve poter correggere i suoi rappresentanti, deliberare direttamente alcune leggi, modificare la costituzione e controllare gli ambiti dei servizi essenziali (rete ferroviaria, posta, banche). In una vera democrazia gli interessi dei rappresentanti e del popolo sovrano sono identici la premessa necessaria a tutto ci sono degli ampi diritti di partecipazione e di controllo per il popolo sovrano. Tutti i 20 punti fondamentali dellEconomia del Bene Comune devono maturare nel corso di un ampio processo democratico, grazie ad un dibattito intenso, prima di essere trasformati in leggi da unassemblea per leconomia . Per approfondire il processo democratico vengono convocate ulteriori assemblee: assemblea educativa, assemblea dei media, assemblea della democrazia. Per far conoscere e praticare i valori delleconomia del bene comune fin dallinfanzia, si introducono le seguenti materie di insegnamento: educazione ai sentimenti, educazione ai valori, educazione alla comunicazione, studi di genere, educazione alla democrazia, esperienza della natura/ dellambiente non antropizzato. Ci presuppone una forma diversa di scuola e altri programmi e mater ie scolastiche; ad es. lezioni sui sentimenti, la comunicazione, la lezione di democrazia, la lezione dei valori, la lezione dellesperienza della natura, ecc. Dato che nelleconomia del bene comune il successo economico avr un significato completamente d iverso da oggi, saranno necessarie qualit dirigenziali completamente diverse: non si cercheranno pi dirigenti pi razionali, pi egoisti e meno attenti agli altri, bens persone responsabili e competenti dal punto di vista sociale, con capacit di cond ivisione dei sentimenti e di empatia, dotate di un modo di pensare e di sentire sociale ed ecologico, che vadano oltre linte resse egoistico. Essi saranno i nuovi modelli. 4. 5.

6. 7.

8.

9. 10. 11.

12.

13. 14.

15.

16. 17. 18.

19.

20.

LA CITT DEL BENE COMUNE un possibile passo avanti nel futuro. Si tratta di un processo partecipativo, aperto alle soluzioni, un processo che cerca sinergie con approcci simili. Attraverso limpegno di numerose persone coraggiose e decise si pu fare qualcosa di veramente nuovo. Lapplicazione di questo modello richiede motivazione intrinseca e responsabilit individuale, incentivi n ormativi, un quadro di riferimento politico e formazione alla consapevolezza. Possono partecipare alla costruzione di un ordinamento economico orientato alla CITTA DEL BENE COMUNE tutti: persone singole, imprese, organizzazioni e comunit.
Ulteriori informazioni: www.economia-del-bene-comune.it

MATRICE DELLA CITTA DEL BENE COMUNE 4.0


VALORE PORTATORE DINTERESSE A) ENTRATE (fornitori/prodotti/servizi) INPUT DIGNIT DELL'ESSERE UMANO
A1: gestione etica delle forniture

(la citt come impresa)


EQUIT SOCIALE COGESTIONE DEMOCRATICA & TRASPARENZA

SOLIDARIET

ECOSOSTENIBILIT

Confronto e discussione fattivi sui rischi dei prodotti/servizi acquistati esternamente; rispetto di criteri sociali ed ecologici nella scelta dei fornitori di beni e servizi

90 B) ENTRATE economiche (tasse/banche/bilancio)


B1: gestione etica delle finanze Attenzione ai criteri sociali ed ecologici nella scelta dei servizi finanziari, investimenti e finanziamenti orientati al bene comune

30 C) PERSONALE/AMMINISTRATORI Fornitori di servizi


C1:qualit del posto di lavoro e parificazione Garanzia di condizioni lavorative umane, incentivazione della salute fisica e del benessere psichico, organizzazione autonoma e creazione di senso sul posto di lavoro; spazio per la famiglia e lo sviluppo della personalit dell'individuo (Work-LifeBalance), parificazione / inclusione di persone svantaggiate C2: suddivisione equa del carico di lavoro Taglio degli straordinari, rinuncia ai contratti all-inclusive, riduzione dell'orario di lavoro; contributo alla riduzione della disoccupazione C3: richiesta e promozione di comportamenti ecologici da parte del personale Sostegno attivo ad uno stile di vita sostenibile del personale (mobilit, alimentazione); corsi di aggiornamento e misure per accrescere la consapevolezza sulle tematiche ambientali; cultura organizzativa sostenibile C4: ripartizione equa del reddito C5: democrazia allinterno dellazienda e trasparenza Trasparenza a livello decisionale/ finanziario, partecipazione del personale alle decisioni strategiche operative, elezione della dirigenza; cessione di quote di propriet al personale, ad es. sociocrazia

Ridotta forbice salariale all'interno dell'azienda (salari netti); mantenimento di un salario minimo e di un salario massimo

90 D) OUTPUT Fornitura servizi


D1: vendita etica qualit del prodotto/servizio Orientamento al cliente, compartecipazione dei clienti alle decisioni dell'azienda; cooperazione con le associazioni dei consumatori; corsi di vendita etica; marketing etico; sistema di bonus adattato a valori etici

50
D2: solidariet con le imprese partner Condivisione di informazioni, del know- how, della forza lavoro, delle commesse; partecipazione al marketing cooperativo e alla gestione comune delle crisi

30
D3: configurazione ecologica dei prodotti e dei servizi Offerta di prodotti/servizi di elevato valore ecologico; misure che accrescano la consapevolezza in materia ambientale; rispetto di criteri ecologici nella scelta della clientela

60
D4: configurazione solidale dei prodotti e dei servizi Scaglionamento solidale dei prezzi; assenza di barriere architettoniche; prodotti specifici per clienti svantaggiati

90
D5: innalzamento degli standard sociali ed ambientali del settore Tendenza a svolgere una funzione di esempio nel settore, sviluppo di standard pi elevati insieme alle altre aziende del settore, azione di lobbying

50 E) UTENTI Contesto sociale: territorio, popolazione, generazioni future,altri esseri umani e natura a livello globale
E1: ripercussioni sulla societ/ rilevanza sociale dei prodotti/servizi

70
E2: contributo in favore della collettivit

90
E3: riduzione dell'impatto ambientale

30
E4: riduzione al minimo della ripartizione dei proventi ad esterni

30
E5: trasparenza e cogestione

Utilit dei prodotti, tenendo conto degli stili di vita sostenibili

Sostegno reciproco e cooperazione grazie a mezzi finanziari, servizi, prodotti, logistica, tempo, know-how, sapere, contatti; influenza

Riduzione dell'impatto ambientale specifico dell'impresa fino a raggiungere un livello che non pregiudichi il futuro in materia di: risorse; energia&clima; emissioni, rifiuti ecc.

Rinuncia allottenimento di redditi da capitale o, al massimo, bilanciamento dell'inflazione per il capitale di detentori di quote di propriet esterni all'impresa

Resoconti sull'attivit secondo gli standard della Global Reporting Initiative (GRI), rapporto sul bene comune; cogestione dei portatori di interessi

90 CRITERI NEGATIVI
Violazione delle norme ILO/dei diritti umani

40
Acquisizioni ostili

70
Impatto ambientale sugli ecosistemi

60
Disparit salariale tra donne e uomini

30
Mancata dichiarazione di tutte le compartecipazioni e le societ figlie

-200
Prodotti che violano la dignit umana, ad esempio mine antiuomo, nucleare, OGM

-200
Brevetti chiusi

-200
Pesanti violazioni della legislazione in materia ambientale (ad. es.: superamento valori limite)

-200
Riduzione dei posti di lavoro o delocalizzazione nonostante bilanci in attivo

-100
Impedimento della formazione di un consiglio di fabbrica

-200
Forniture o cooperazione con aziende che violano la dignit umana

- 100
Prezzi dumping

-150
Obsolescenza programmata (breve durata di vita del prodotto)

- 150
Societ figlie in paradisi fiscali -200 Reddito da capitale proprio > 10%

- 150
Mancata dichiarazione di tutti i flussi finanziari a Lobby / Iscrizione al registro europeo delle Lobby

-150

-200

-100

-200

-200

Das könnte Ihnen auch gefallen