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nota da tempo la correlazione fra alcol e cancro. Recentemente lAgenzia Internazionale per la Ricerca sul
Cancro ,Organizzazione Mondiale della Sanita, ha inserito il consumo di beande alcoliche, l`etanolo e l`ace-
taldeide presenti nella bevande alcoliche nel Gruppo 1.
E stata stabilita una correlazione causale fra alcol e linsorgenza di numerosi tipi di tumori ed in particolare quelli
ad insorgenza nella caita orale, in aringe, in laringe, nell` esoago, nel colon-retto, nel egato e nella mammella.
Ad oggi non e stato stabilito un dosaggio sicuro. E stata dimostrata invece una correlazione dose dipendente fra
rischio di cancro e alcol sia nei maschi che nelle femmine che consumano bevande alcoliche in modo regolare.
Nei soggetti che hanno consumato o consumano alcol in modo rischioso/dannoso o nei soggetti con pregressa
alcoldipendenza o alcoldipendenti i programmi di screening e di prevenzione oncologica dovrebbero essere modi-
cati rispetto alla popolazione generale.
Parole chiave: Alcol, Cancro, Cancerogenesi
Cancer and alcohol use
Recevt eriaevce .bor tbat acobo cov.vvtiov i. a..ociatea ritb eeratea cavcer ivciaevce ava vortait,. Recevt,, tbe vtervatiova
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ar,v, oe.obagv., coorectvv, irer ava fevae brea.t.
1er, itte i. vorv abovt .afe vargiv. of acobo cov.vvtiov. 1bere i. a ao.ere.ov.e reatiov.bi betreev acobo ava cavcer ri.
for vev ava rovev, ritb .tvaie. .borivg tbat tbe ri. of cavcer ivcrea.e. ritb ivcrea.ivg cov.vvtiov of acobo ov a regvar ba.i..
v acoboic. .vb;ect. tbe ovcoogic rerevtiov rogravve .bova be voaifea accoraivg,.
Keywords: .cobo, Cavcer, Carcivogeve.i.
Contatti: Prof. Gianni Testino
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Piaae R. evi 10, 112 Cevora - ta,
evai: giavvi.te.tivob.avvartivo.it
Introduzione
L
a correlazione fra il consumo di bevande alcoliche e lin-
sorgenza di alcune neoplasie nota da tempo e altres
ben noto come lingestione di qualsiasi tipo di bevanda alco-
lica sia associata con il possibile sviluppo di cancro.
Nella letteratura scientica internazionale sono presenti in-
numerevoli lavori di ordine sperimentale ed epidemiologico
che affermano da anni tale dato.
Tale rapporto causale stato confermato attraverso la pub-
blicazione dei olumi 96 ,2010, e 100L ,2012, dell`Agenzia
Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC - Organizza-
zione Mondiale della Sanita,
1,2
.
La sostanza responsabile dei danni alcol correlati letanolo.
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
24
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Una Unita Alcolica ,UA, e rappresentata da 10-12 gr. di eta-
nolo: tale quantita la ritroiamo mediamente in un bicchiere
di vino al 12% da 125 ml, in 330 ml di birra al 4.5%, in 80 ml
di aperitio o cocktail al 18 o in 40 ml di liquore al 36.
Premettendo che qualsiasi consumo di beanda alcolica e
sempre un comportamento a rischio, le denizioni sotte-
se alla identicazione del bere a rischio si basano su quelle
dell`Organizzazione Mondiale della Sanita ,OMS, che, in ma-
niera puntuale identica le modalita da considerare a rischio
ed i lielli di bere a rischio per i quali sono identicati una se-
rie di interenti specici. Le denizioni attualmente indicate
sono le seguenti
3
:
- Consumo a Rischio: ,hazardous`,: un liello di consu-
mo o una modalita del bere che possono determinare un
rischio in caso di persistenza di tali abitudini;
- Consumo Dannoso ,harmul`,: una modalita di consu-
mo alcolico che causa danno alla salute, a liello sico o
mentale. A differenza del consumo a rischio, la diagnosi
di consumo dannoso pu essere posta solo in presenza
di un danno alla salute del soggetto;
- Alcoldipendenza: insieme di enomeni siologici, com-
portamentali e cognitivi in cui luso di alcol riveste per
l`indiiduo una priorita sempre maggiore rispetto ad abi-
tudini che in precedenza avevano ruoli pi importanti.
La caratteristica predominante il continuo desiderio di
bere. Ricominciare a bere dopo un periodo di astinenza
si associa spesso alla rapida ricomparsa delle caratteristi-
che della sindrome.
Il National Institute for Health and Clinical Excellence pro-
pone questa classicazione utilizzando un comune mezzo di
identicazione come l`Alcohol Use Disorders Identication
1est ,AUDI1,
4
: se il punteggio superiore a 8 presente un
consumo a rischio; se il punteggio fra 16 e 19 presente un
consumo dannoso; se superiore a 20 presente alcoldipen-
denza grave.
Il 15% della popolazione adulta Europea ha una modalita di
consumo denita a rischio con un indice di mortalita del 3.5-
4.8 per mille nelle donne e del 3.7-8.1 per mille negli uomini
3
.
20 milioni ,6 della popolazione adulta in Luropa, ha una
modalita di consumo denito dannoso.
Complessivamente la frequenza media dei casi di consumo
eccessio episodico ,binge drinking, in Luropa e di circa una
volta al mese, il che rappresenta il 10-60% delle occasioni di
consumo di alcol per gli uomini e circa la meta per le donne.
Circa 118 milioni di cittadini europei hanno almeno un epi-
sodio di binge drinking al mese, il che signica poco meno di
un adulto su 3
3
.
In Italia la Relazione al Parlamento del Ministro della salute
ha evidenziato circa 9 milioni di Italiani a rischio per consu-
mo rischioso/dannoso e ha stimato un milione e mezzo di
alcoldipendenti
5
.
Meccanismi di cancerogenesi
I meccanismi di cancerogenesi alcol indotti sono numerosi,
tuttavia questi sono quelli maggiormente accreditati
1,2,6,7,8,9
:
1, produzione di prodotti tossici e cancerogeni come l`acetal-
deide, radicali liberi dellossigeno e prodotti della lipoperos-
sidazione lipidica,
2, intererenza con l`assorbimento di alcuni nutrienti,
3, alterata metabolizzazione di alcuni nutrienti,
4, inibizione di alcuni meccanismi di detossicazione,
5, attiazione enzimatica ,citocromo P450-2L1: C\P2L1,,
6, incremento dello stress ossidatio,
, soppressione immunitaria,
8, alterazioni della nuidita di membrana,
9, alterazione dell`equilibrio prolierazione cellulare,apoptosi,
10, stimolo ai processi di angiogenesi,
11, incremento ponderale,
12, polimorsmi genetici dell`alcol deidrogenasi ,ADI, e
dell`acetaldeide deidrogenasi ,ALDI,.
Dalla metabolizzazione dell`etanolo ADI indotta si ottiene
la ormazione di acetaldeide e NADI, mentre da quella del
C\P2L 1 si orma acetaldeide e radicali liberi dell`ossigeno
,ROS,. Il NADPI e riossidato a NADI in sede mitocon-
driale con ulteriore formazione di ROS.
I ROS e le specie reattie del nitrogeno ,RSN, inducono suc-
cessivamente lipoperossidazione lipidica. Acetaldeide, ROS
ed i prodotti della lipoperossidazione lipidica determinano un
azione genotossica diretta attraverso la formazione di ad-
dotti: ci comporta mutazioni ed alterazioni cromosomiche
che favoriscono lo sviluppo di linee cellulari neoplastiche. La
quantita degli addotti aria in relazione al pattern genetico
indiiduale ,soprattutto polimorsmi genetici dell`alcol dei-
drogenasi e dell`aldeide deidrogenasi,
9,10
.
Lacetaldeide e lossido nitrico (prodotto attraverso linduzio-
ne da parte dell`etanolo dell`ossido nitrico sintetasi, inibisco-
no i sistemi di riparazione del DNA. 1ali sistemi sono inibiti
anche dalla IL6 e dal attore nucleare kB. Questi ultimi due
fattori sottoregolano i geni che controllano i meccanismi di
anti-apoptosi.
L bene ricordare come l`incrementata attiita del C\P2L1
comporti lattivazione di sostanze pro cancerogene ambien-
tali che si ritrovano nel fumo di sigaretta ed in alcuni alimenti
come idrocarboni policiclici, idrazine e nitrosa mine
9,11
.
Il C\P2L1 riduce i lielli tissutali di retinolo e acido retinoico
che hanno una particolare rilevanza nella regolazione della
crescita e trans differenziazione cellulare.
Determinante e l`innuenza dell`etanolo e dell`acetaldeide sui
meccanismi di trasferimento dei gruppi metili. In caso di ipo-
metilazione ci sara un attiazione di oncogeni, in caso di iper-
metilazione disattivazione di geni oncosoppressori.
Per mantenere una suciente capacita di metilazione e op-
portuno mantenere una giusta quantita di sostanze lipotrope
che includono nutrienti come colina, betaina e metionina es-
senziali per la formazione, trasporto e trasferimento di gruppi
metili a molecole target.
Letanolo favorisce la progressione tumorale attraverso lin-
duzione di angiogenesi. stato rilevato, infatti, un incremen-
to del fattore di crescita endoteliale e dellangiogenesi tumo-
rale
12,13
.
I polimorsmi e le mutazioni genetiche innuenzano noteol-
mente il rapporto alcol e cancro.
Sono state riscontrate variazioni genetiche relative al metabo-
lismo delletanolo e dellacetaldeide, allo stress ossidativo, allo
storaggio lipidico, alla metabolizzazione delle endotossine e
ai meccanismi di brogenesi. I portatori di questi polimor-
smi sono predisposti a contrarre cancro anche attraverso un
consumo sociale
2
.
Correlazione consumo di alcol e cancro
Le meta-analisi che in questi ultimi venti anni hanno correlato
il consumo di alcol sono particolarmente numerose.
Le neoplasie correlate al consumo sono le seguenti: caita ora-
le, faringe, laringe, esofago, colon-retto, fegato e mammella.
Possibili correlazioni con stomaco, pancreas, polmone e prostata.
25
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Consumo di alcol e tumori
Boetta e coll. ,2006,
14
stimano come circa il 3.6% delle ne-
oplasie al mondo da mettere in relazione al consumo di
beande alcoliche ,5.3 nei maschi e 1. nelle emmine,.
Considerando come in diverse aree del mondo non vi con-
sumo di alcol, soprattutto per motivi religiosi, tale percen-
tuale e particolarmente signicatia nel mondo occidentale e
nellest europeo.
Le zone al mondo pi colpite fra i maschi sono: larea eu-
ropea C ,comprende la ederazione russa, con una correla-
zione di circa il 9%, larea europea A (comprende lEuropa
occidentale,, l`area aricana L ed il \estern Pacic B con una
correlazione di circa il 6.5%.
Le differenze regionali del rischio sono attribuibili a diver-
si fattori: variazioni regionali sulla prevalenza del consumo,
modalita di assunzione, altre sostanze cancerogene presenti
nelle bevande alcoliche locali, assetto genetico delle diverse
popolazioni, altri fattori di rischio associati.
In particolare a livello mondiale sono causalmente correlati
all`alcol il 30.4 delle neoplasie della caita orale e della arin-
ge, il 18.5% delle neoplasie dellesofago, il 3.2% delle neopla-
sie del colon-retto, il 9.4% delle neoplasie del fegato, il 23%
delle neoplasie del laringe, il 4.5% delle neoplasie mammarie
nella donna.
Inoltre, sempre a livello mondiale il 3.5% delle morti per can-
cro alcol correlato: il 25.9% delle morti per neoplasie del
cavo orale e della faringe, il 18.1% delle neoplasie dellesofa-
go, il 3.1% delle neoplasie del colon-retto, il 9.4% delle neo-
plasie del fegato, il 21.4% delle neoplasie del laringe ed il 4.1%
delle neoplasie della mammella
14
.
L stato dimostrato come in Luropa ,Danimarca, Germania,
Grecia, Italia, Spagna e Gran Bretagna, possa essere attribuito
al consumo di alcol il 10% dei casi nei maschi ed il 3% nelle
femmine
15
.
In entrambi i sessi la frazione attribuibile pi alta per i tu-
mori del tratto aereo-digestivo superiore (44% nei maschi,
25 nelle emmine,, seguiti dalle neoplasie del egato ,33
nei maschi, 18 nelle emmine,, del colon-retto ,1 nei
maschi, 4 nelle emmine, e della mammella ,5,.
La percentuale cresce se il dosaggio quotidiano considerato
supera due UA/die per luomo ed 1 UA/die per la donna:
10% dei cancri colon-rettali, 27% dei cancri epatici e 38% dei
cancri del tratto aereo-digestivo superiore.
Recentemente Nelson et al.
16
hanno rilevato come negli Stati
Uniti d`America ,USA, il 3.5 di tutti i decessi per cancro sia
alcol-attribuibile. In particolare il 26-35% di tutti i cancri alcol
correlati da mettere in relazione a consumi inferiori ai 20
grammi al giorno.
Le meta-analisi di Bagnardi et al. ,2001,
17
, Corrao et al.
,2004,
18
, Boetta et al. ,2006,
14
e Nelson et al.
16
evidenziano,
inoltre, un incremento di rischio dose-dipendente.
stato segnalato, inoltre, come il 68% dei cancri del tratto
aereo-digestivo superiore da mettere in relazione al consu-
mo contemporaneo di alcol e fumo
19
.
Studi selezionati dimostrano come leffetto dose-risposta
presente anche nei non fumatori.
Per dosaggi medi di 21.5 U,die nei maschi e di 16.4 U,die
nelle emmine ,popolazione di alcoldipendenti, 1hyngesen et
al. ,2009,
20
hanno rilevato un incremento del rischio anche
in altre sedi: colecisti, organi digestivi e peritoneo, pleura,
polmone, reni, prostata, cervice uterina, ovaio e cute. Tale la-
voro ha incluso 15258 maschi e 3552 femmine seguiti per un
periodo di tempo di circa 40 anni.
Saieva et al.
21
hanno calcolato nellambito della popolazione
alcoldipendente un incremento di mortalita di ben 5 olte ri-
spetto alla popolazione generale. Le alcoldipendenti donne
sono percentualmente le pi colpite e a conferma del lavoro
di 1hyngesen et al. la possibilita di insorgenza di cancro puo
interessare diversi stretti dellorganismo.
Siti tumorali
Cavit Orale e Faringe
Lalcol il maggior fattore di rischio riconosciuto per il can-
cro della caita orale e del aringe e insieme con il tabacco
rappresenta la causa della maggior parte dei casi nei paesi
siluppati ,5 dei casi,. Il rischio e signicatio anche nei
soggetti non fumatori
22
.
In corrispondenza della caita orale l`azione lesia dell`alcol
e ben nota attraerso modalita sia intracellulari che intercel-
lulari. Attraverso questi meccanismi possibile una azione
dei cancerogeni sulla attiita prolieratia delle stem cells in
corrispondenza degli strati basali. In particolare, lalcol pu
incrementare la penetrazione di cancerogeni attraverso la mu-
cosa orale e ci attraverso un passaggio intercellulare o attra-
erso un incremento della permeabilita. Peraltro, e stato rile-
ato come l`etanolo diluito ,15, possa essere maggiormente
dannoso rispetto a quello ad elevata concentrazione (per es.
40,: a concentrazioni maggiori, inatti, puo aere una mag-
giore attiita ssatia riducendone la permeabilita. Inoltre, in
presenza di etanolo, la nicotina incrementa la permeabilita di
alcuni cancerogeni presenti nel tabacco. In soggetti affetti da
cancro oroaringeo e stato rileato un signicatio incremen-
to della concentrazione salivare di acetaldeide. Ci correlato
anche alla scarsa igiene orale ed al fumo di sigaretta. Questi
comportamenti aumentano la produzione di acetaldeide da
parte della nora batterica. Il umo modica la nora: da una
prevalenza di Gram negativi si evolve progressivamente ad
una prevalenza Gram positiva con un concomitante incre-
mento della concentrazione di acetaldeide del 50-60% com-
parata a quella dei non fumatori. bene precisare come i
umatori esposti anche a quantita moderate di alcol possano
aumentare notevolmente le concentrazioni di acetaldeide. In
sede orale i siti maggiormente coinvolti sono larea ventrale
della lingua ed il pavimento della bocca
8,9
.
Altieri et al. hanno rilevato un rischio dose-dipendente, con
una odds ratios ,OR, multiariata di 2.1 per 3-4 UA, die, 5
per 5-7 UA/die, 12.2 per 8-11 UA/die e 21.1 per oltre 12
UA/die
19
.
La meta-analisi di Tramacere et al.
23
ha recentemente eviden-
ziato un incremento di rischio gia al di sotto di una UA, die
con un progressivo incremento dose-dipendente.
Laringe
Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato come lal-
col sia un fattore di rischio indipendente di cancro della la-
ringe
1,2
.
Islami et al.
24
hanno rilevato, in una recente meta-analisi,
come il rischio aumenti in modo signicatio per dosaggi
di poco superiori ad una UA/die. Lincremento del rischio
presente anche in soggetti non fumatori
25
.
Il rischio di cancro laringeo e innuenzato da ariazioni gene-
tiche: in particolare da polimorsmi di geni che controllano la
capacita riparatia del DNA ,nucleotide excision repair`,
26
.
Esofago
Dal 50 al 5 di tutti i casi di cancro esoageo sono da attri-
buire, sia nei maschi che nelle femmine, al consumo di bevan-
de alcoliche. Letanolo favorisce, attraverso alterazioni della
Italian Journal on Addiction
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motilita e del tono dello sntere esoageo ineriore, renusso
gastro-esoageo e conseguente esoagite. Di per s tale pato-
logia una condizione di rischio per lo sviluppo di esofago di
Barrett e adenocarcinoma. La nogosi cronica rende maggior-
mente suscettibile la mucosa esofagea alle nitrosamine ed ai
carboidrati aromatici policiclici. Tali sostanze possono essere
presenti nelle bevande alcoliche o prodotte da sostanze pre-
cancerogene in sede epatica. In aggiunta, ricordiamo lazione
cancerogena diretta dellacetaldeide che si viene a formare
nella caita orale dalla metabolizzazione dell`etanolo da parte
della nora batterica.
Piu di 50 studi prospettici, caso-controllo eettuati in dierse
regioni del mondo hanno evidenziato una consistente asso-
ciazione ra cancro esoageo ,soprattutto squamo-cellulare, e
il consumo di bevande alcoliche. Il rischio dose-dipendente
ed un consumo regolare di 50 gr/die associato con un ri-
schio raddoppiato
1,2
.
stato, inoltre, evidenziato da studi di genetica molecolare
ed epidemiologici come condizioni di eterozigosi del genoti-
po 2 dellaldeide deidrogenasi contribuisce ad incrementare il
rischio di contrarre il carcinoma squamo-cellulare
1,2
.
Il rischio relatio ,RR, aumenta in modo signicatio quando
presente lassociazione con il fumo.
Se si associano oltre 20 sigarette/ die con 1-4 UA/die il RR
di 5.1 volte, se si associano da 4 ad 8 UA/die il RR diventa
12.3, se aggiungiamo una quantita superiore a 8 UA,die il RR
sale a 44.4 volte
27
.
Leffetto sinergico di tale combinazione importante in
quanto la maggior parte dei soggetti che usano cronicamente
alcol sono anche umatori ,circa il 5,.
Stomaco
Nella popolazione generale stato evidenziato un modesto
incremento del rischio
2,28
. Nella popolazione alcoldipendente
stato riportato un rischio elevato soprattutto nella popola-
zione maschile
2
.
In realta il rischio di cancro gastrico aumenta anche nel bei-
tore sociale aetto da inezione da Ielicobacter pylori ,Ip,.
L noto, inatti, che tale batterio possiede ADI e, quindi, i e
un incremento a livello della mucosa gastrica di acetaldeide
6
.
Colon-Retto
Numerose meta-analisi hanno osservato una relazione lineare
positiva fra il consumo di alcol ed il cancro colo rettale. Que-
sti studi hanno dimostrato un incremento del rischio relativo
di circa il 10-20% con un consumo regolare di circa 50 gr/
die. Questa associazione simile sia per il cancro colico, sia
per quello rettale
1,2
.
Per quanto concerne il cancro del colon-retto e stato eiden-
ziato un RR di 7.4 con un dosaggio di 20 gr/die
9
. Un ruolo
importante lo gioca la produzione di acetaldeide da parte del-
la nora batterica. Per tale ragione i polimorsmi dell`ALDI
sono particolarmente rilevanti. stato suggerito come in tale
sede lalcol possa favorire il cancro attraverso la rottura di un
equilibrio caratterizzato da una equilibrata cessione di gruppi
metili in associazione ad una adeguata concentrazione di fo-
lati. stato proposto che il ruolo dellalcol possa essere par-
ticolarmente rilevante in presenza di condizioni precancerose
come per es. foci di cripte aberranti
29
.
Non ci sono consistenti eidenze di una innuenza da parte
del fumo
1,2
.
Fegato
Lassociazione consumo di alcol e carcinoma epatocellulare
,ICC, e ben nota: dierse alutazioni eettuate sia da gruppi
statunitensi, sia da gruppi italiani, indicano che tale correla-
zione presenta dal 32 al 45%. possibile linsorgenza di
HCC in un contesto di epatopatia cronica non evoluta (so-
prattutto in associazione ad altri attori di rischio,, tuttaia la
cascata di eventi cos caratterizzata: steatosi, steatoepatite,
steatobrosi, cirrosi ed ICC. La cirrosi di per se rappresenta
un fattore di rischio per insorgenza di HCC, anche in soggetti
che hanno raggiunto l`astensione. Certamente la possibilita
di eoluzione e soprattutto la elocita di tale sequenza e in-
nuenzata dal pattern genetico
30
e da fattori di rischio o co-
morbidita associate.
Hassan et al.
31
hanno rilevato come in caso di assunzione di
eleate quantita di alcol ,80 gr,die di etanolo, in associazione
con epatite HCV o HBV correlata lOR di 53.9 (in caso di
epatite isolata OR 19.1, in caso di consumo di alcol isolato
OR 2.4,. In caso inece di associazione alcol , 80 gr,die,
e diabete mellito ,sia insulino che non insulino dipendente,
l`OR e di 9.9 ,con diabete isolato l`OR e di 2.4,.
In numerose esperienze stato proposto un modello di
epatocancerogenesi alcol indotta
8
. Tale modello costituito
da una prima ase ,iniziazione, genotossicita diretta, ed una
seconda fase caratterizzata da promozione/ progressione.
Nella prima fase si assiste ad un meccanismo di genotossi-
cita diretta causato dallo stress ossidatio e dalla ormazione
di addotti, in associazione ad una riduzione dei meccanismi
anti-ossidanti
7,32,33
.
La stretta correlazione fra uso di bevande alcoliche e fram-
mentazione del DNA suggerisce come lo stess ossidatio, che
si viene a creare a seguito del metabolismo delletanolo, possa
essere responsabile di una azione genotossica diretta.
Dopo la sospensione del consumo di beande alcoliche e sta-
ta stimata una riduzione del rischio annuale del 6-7%
34
.
Pancreas
Relativamente alla neoplasia pancreatica, il fumo, in asso-
ciazione a determinate mutazioni o polimorsmi genetici, e
certamente il fattore di rischio maggiore. Il rischio relativo
,RR, e innuenzato dalle beande alcoliche quando engono
superate le 21 unita alcoliche settimanali
33
.
Polmone
Un signicatio incremento del rischio nella popolazione ge-
nerale stato riportato in 16 studi di coorte
2
.
Nella popolazione con consumo rischioso/ dannoso e nella
popolazione alcoldipendente stato rilevato un elevato ri-
schio in 7 studi di coorte.
Korte et al.
36
hanno evidenziato un rischio relativo attraverso
studi di coorte di 1.53 e di 1.86 attraverso studi caso controllo
per dosaggi superiori a 5 drinks, day. lreudenheim et al.
37
hanno riportato un incremento del rischio con dosaggi uguali
o superiori a 30 gr/die.
stato dimostrato anche un incremento del rischio per do-
saggi superiori a 15 gr/die in assenza di fumo di sigaretta.
Prostata
Un associazione alcol e cancro della prostata stato riportato
in 2 studi di coorte su 9. Piu recentemente uno studio Dane-
se riela un incremento signicatio di tumori della prostata
rispetto alla popolazione generale
2
.
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Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Consumo di alcol e tumori
Mammella
Il 4-5% circa di tutti i tumori della mammella sono alcol cor-
relati e nellambito dei tumori alcol-correlati femminili la ne-
oplasia mammaria rappresenta il 60% dei casi.
Numerosi studi epidemiologici hanno indicato una positiva
correlazione fra consumo di alcol ed incidenza di cancro. Il ri-
schio e presente anche per consumi deniti moderati. L stato
dimostrato come per ogni aggiunta di etanolo di circa 10 gr/
die vi sia un incremento di RR del 10%
38,39
.
In particolare Chen et al.
40
rileano come il RR aumenti gia
,seppur lieemente, per dosaggi ineriori ai 10 grammi al gior-
no e nel sottogruppo caratterizzato per lassenza di recettori
per gli estrogeni, ma con presenza di quelli per il progestero-
ne il RR aumenta gia al di sotto di 5 grammi al giorno. Anche
questa esperienza conferma come non ci sia un dosaggio di
sicurezza.
Recentemente Kwan et al.
41
hanno evidenziato come nelle
donne in sovrappeso (soprattutto nella fase post-menopau-
sale, che gia aeano siluppato una neoplasia mammaria il
rischio di siluppare una recidia aumenta in modo signica-
tivo assumendo 3-4 UA alla settimana.
I meccanismi patogenetici sono da ricercare certamente nello
stress ossidativo, nellazione dellacetaldeide ed in alterazioni
nutrizionali ,olati, Vit. B6 e B12,, ma la causa principale e
da imputare alla interazione con gli estrogeni. noto, infatti,
come gli estrogeni siano metabolizzati dall`ADI entrando,
quindi, in competizione con letanolo. Concentrazioni par-
ticolarmente elevate di acetaldeide sono state evidenziate in
concomitanza di elevati livelli di estrogeni durante il ciclo
mestruale. Il consumo di bevande alcoliche probabilmente
coinvolto nelle prime fasi di cancerogenesi attraverso anche
ad un incremento del fattore di crescita I insulino simile e ad
un aumento della proteina 3 legante tale fattore di crescita.
Lalcol uno dei pochi fattori di rischio che possono essere
eliminati nellambito della prevenzione del cancro della mam-
mella.
La valutazione della International Agency
for Cancer Research (IARC)
La IARC ,Organizzazione Mondiale della Sanita, ha emes-
so i dati nali sul rapporto alcol, cancro nel 200 a Lione e
pubblicati nella Monograa 96 del 2010
1
e confermati nella
Monograa 100 L del 2012
2
.
La classicazione IARC preede 4 gruppi di rierimento:
Gruppo 1: sostanza cancerogena per lumano,
Gruppo 2A: sostanza probabilmente cancerogena per luma-
no,
Gruppo 2B: sostanza con possibilita di essere cancerogena
per lumano,
Gruppo 3: non classicabile come cancerogeno per l`umano
,ancora in studio,,
Gruppo 4: probabilmente non cancerogeno per lumano.
In particolare:
1, le beande alcoliche sono cancerogene per l`umano ,Grup-
po 1,. Il consumo di Beande Alcoliche ha un rapporto cau-
sale con le neoplasie della caita buccale, del aringe, della
laringe, del colon-retto, del fegato e della mammella,
2, l`acetaldeide libera presente nelle beande alcoliche ao-
risce le neoplasie dellesofago e le neoplasie della testa e del
collo ,Gruppo 1,.
Relativamente al punto 1 interessante notare come lAgen-
zia abbia bene evidenziato la parola consumo
1
, correlando,
quindi, alcol e cancro non solo nella popolazione alcol dipen-
dente.
Numerosi Autori hanno studiato il ruolo dellacetaldeide
libera. Il gruppo maggiormente autorevole quello di La-
chenmeier et al.
42,43
.
Gli Autori di questo gruppo hanno rilevato acetaldeide libe-
ra in tutti i tipi di bevande alcoliche. Hanno rilevato anche
prodotti con acetaldeide libera pari allo 0. emerso, inoltre,
come la distillazione riduca i livelli di acetaldeide.
Lacetaldeide libera in grado di agire direttamente per con-
tatto
44
: cio giustica il posizionamento nel gruppo 1 per i tu-
mori di testa, collo ed esofago. LAgenzia sottolinea come
siano particolarmente importanti i polimorsmi genetici
dellaldeide deidrogenasi.
Sempre il gruppo di Lachenmeier
45
ha individuato nelle be-
vande alcoliche altre sostanze inserite nel gruppo 1: arsenico,
formaldeide, acrilamide, cadmio, benzene, ecc. Inoltre, la va-
lutazione del MOE (Margin of Exposition: tale parametro
rapporta la soglia tossicologica con l`esposizione, ha rielato
un dato impressionante: la quantita di etanolo equialente a
una UA al giorno ha una potenzialita cancerogena superiore
ad altre sostanze che certamente suscitano un allarme sociale
ben pi elevato.
Conclusioni e proposte
possibile concludere come ormai le evidenze sperimentali
ed epidemiologiche confermano pienamente la correlazione
fra alcol e cancro. In considerazione della frequenza piutto-
sto elevata di alcuni tipi di tumore (esofago, colon, fegato,
mammella, ed il persistente uso cronico di beande alcoliche
nella nostra societa, il link alcol, cancro dee essere tenuto in
grande considerazione nellambito sia dei programmi di pre-
venzione, sia in quelli per il raggiungimento di una diagnosi
precoce. Lobiettivo dei programmi di tutela e promozione
alla salute deve essere quello di ridurre il pi possibile luso di
alcol nella popolazione generale ricordando con forza che il
consumo di bevande alcoliche un comportamento a rischio
in quanto lalcol una sostanza tossica e cancerogena che non
coinvolge solo gli alcolisti, ma anche i bevitori sociali.
Ricordiamo come alcune istituzioni internazionali concordi-
no che non esiste un sae leel` e che quantita giornaliere,
comunque a basso rischio possono essere le seguenti: 20 gr/
die per il maschio e sotto i 10 gr/ die per la femmina
46
.
bene sottolineare per come relativamente al rapporto al-
col e cancro, numerosi Autori ed organizzazioni internazio-
nali hanno espresso lopinione, da noi pienamente condivisa,
che latteggiamento maggiormente responsabile dei profes-
sionisti della salute dovrebbe essere quello di non indicare
dosaggi sicuri di consumo di bevande alcoliche. Ad oggi, in-
atti, l`eidenza scientica suggerisce un rapporto alcol, can-
cro dose dipendente senza la denizione di un liello soglia
di sicurezza
47
.
In considerazione della elevata incidenza di tumori nella po-
polazione con consumo rischioso/ dannoso di alcol e nella
popolazione alcoldipendente, i comuni programmi di scree-
ning e di prevenzione oncologica applicati nella popolazione
generale, andrebbero ridiscussi e modicati.
Inoltre, bene sottolineare come una elevata percentuale di
casi ,oltre l`80 nella nostra esperienza, i e un`associazione
con il fumo.
Tutti i soggetti con consumo rischioso/ dannoso di alcol pre-
sente o passato e tutti i soggetti con pregressa alcoldipen-
denza o alcoldipendenti dovrebbero essere sottoposti, con
una frequenza ancora da stabilire con linee guida adeguate e
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
28
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
compatibili con le risorse economiche disponibili, a queste
alutazioni: isita otorinolaringoiatrica, ecotomograa epato-
bilio-pancreatica, Rx torace, ecotomograa mammaria, Mam-
mograa, sangue occulto nelle eci e,o colonscopia, ricerca
dell` inezione da Ielicobacter pylori e,o Gastropanel e,o
esofago-gastro-duodenoscopia.
bene sottolineare come tutti debbano essere sottoposti
sempre ad una valutazione internistica adeguata in conside-
razione che lalcol favorisce lo sviluppo di circa 60 patologie
differenti
3
.
%LEOLRJUDD
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Consumo di alcol e tumori
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
30
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
N
el solco della rinessione che i sempre piu requenti
episodi di cronaca legati alle violenze sulle donne con-
tinuano a segnare, il Dipartimento delle Dipendenze Patolo-
giche della ASL di 1aranto, ha aiato nel 2011 uno specico
disegno di ricerca .
La popolazione femminile afferente ai vari Servizi per le Tos-
sicodipendenze del DDP ASL 1aranto era composta, al 15
giugno 2011, da 139 donne. A queste sono state aggiunte le
15 ospiti presenti nelle Strutture del Priato Sociale del terri-
torio, in carico agli stessi Ser.D.
Di questa popolazione, nell`interallo di tempo preso in con-
siderazione dalla ricerca, ha aderito allo studio il 43% (65 pa-
zienti,.
Nella prima fase della ricerca stato utilizzato un questiona-
rio autosomministrato. Nella seconda, anche al ne orire
un maggiore approfondimento di tipo qualitativo, si fatto
ricorso allo strumento metodologico dellintervista non strut-
turata.
Ci si chiesti, sulla scorta del paradigma adattivo di Marlatt e
Rohsenow secondo i quali labuso di droga potrebbe essere
letto come il tentativo di fronteggiare situazioni di stress e di
disagio, quanto lesperienza della violenza sessuale, secondo
la piu ampia denizione dell`OMS, osse presente nel issu-
to della donna tossicodipendente e quanto, qualora presenti
questi esperienze avessero potuto rappresentare un elemento
predittivo rispetto alla carriera tossicomanica.
Per lo stesso psichiatra rancese Claude Olieenstein, tra i
massimi esponenti delle teorie psicodinamiche e psichiatriche
della dipendenza patologica, infatti, chi diventa tossicodipen-
dente riporta i tratti propri delladolescenza incompiuta e se-
gnata da eventi traumatici come la violenza subta .
Ancora piu incisia sembrerebbe l`innuenza di tali episodi, se
consumati allinterno della famiglia .
Il questionario, ma pi ancora lintervista non strutturata, ha
provato a indagare in un secondo momento lesperienza della
violenza sessuale dopo linsorgere della vera e propria dipen-
denza. Il tentativo era quello di valutare la percezione delle
intervistate rispetto al rischio di esserne vittime in ragione
dello stato di ulnerabilita a cui la sostanza e la ricerca della
stessa pu esporre una donna.
La possibilita della perdita del controllo a cui, spesso, la so-
stanza espone ha prodotto una rinessione sulla probabile
ridotta capacita di riconoscere l`abuso subito come tale da
parte della tossicodipendente.
Dalla rielaborazione del dato e emerso che il 38,4 delle
donne interistate ha subito iolenze sessuali. Per il 5 di
questa parte del campione, riconosciuta una correlazione
tra questi vissuti e lutilizzo di sostanze stupefacenti. Il 58%
di tutte le donne sottoposte al questionario ha riferito la me-
desima percezione.
La ricerca condotta da un gruppo di studiosi italiani, nellam-
bito del progetto europeo Daphne II`, aiato nel 200, Di-
pendenze Patologiche e Abuso Sessuale, attraerso l`ausilio di
un questionario, ha rilevato la presenza dellabuso sessuale nel
60% delle 150 donne intervistate .
Alla domanda se labuso subito fosse in relazione con lassun-
zione di droghe, le donne hanno risposto di s nel 65% dei
casi. Tra queste, il 47,5% ha indicato lassunzione di sostanze
come il fattore primario.
In particolare, per pi di una donna su due si trattato di
commercio sessuale ai ni dell`assunzione di sostanze stupe-
facenti.
Se denunciare una violenza sessuale pratica ancora poco dif-
usa, e non solo nel nostro Paese, le donne tossicodipendenti
non sembrano are eccezione. Doer ammettere di are uso di
sostanza o esserne dipendente, potrebbe costituirne, poi, un
ulteriore attore di resistenza anche alla semplice condenza
in merito alla violenza subta.
Questa reticenza non sarebbe imputabile a soli fattori cultura-
li. Dusty Miller in merito alla sindrome di rimessa in atto del
trauma ,1RS,, inatti, sostiene che non di rado, snita dalla
dipendenza delezione, la donna si vincolerebbe allinevitabile
segretezza lasciando poco spazio a chi vuole starle vicino .
Tutto ci sembra ricondurre allidea per la quale donne con
vissuti particolarmente dolorosi, soprattutto in ambito fami-
liare, tendono ad autocolpevolizzarsi, mostrandosi ripetitive,
indifese ed emotivamente labili ma soprattutto con un bassis-
simo livello di auto-stima .
Dalla ricerca condotta sulle pazienti del DDP di 1aranto e
emersa in tutta la sua graita la percezione distorta, di cui
una buona parte delle donne tossicodipendenti si fa porta-
trice, rispetto a quanto subto dopo lavvio della dipendenza
patologica.
Le stesse, infatti, sembrano non percepire pi lelemento vio-
lento presente nell`incontro sessuale nalizzato al reperimen-
Donne tossicodipendenti e corpi violati
Anna Paola Lacatena
1
, Vincenzo Simeone
1
1 Diartivevto Dievaeve Patoogicbe . 1aravto
Parole chiave: ricerca, donne, tossicodipendenza, violenza, scambio
Keywords: re.earcb, rovev, arvg aaaictiov, .eva a..avt, ecbavge
Contatti: Dott.ssa Anna Paola Lacatena
Diartivevto Dievaeve Patoogicbe . 1.
ria aio v.1:, 1121 1aravto
te.: - 0202 a. - 0201
e vai: avvaaoa.acatevativ.it
Lettere al Direttore
31
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Donne tossicodi pendenti e corpi violati
to di sostanza, riscontrabile quanto meno nellasimmetria tra
i protagonisti. Il tutto sembra essere vissuto come una sorta
di costante, quando non inevitabile, accessorio alla tossico-
mania.
La donna tossicodipendente sembra pagare il costo della
sostanza anche e soprattutto attraverso il proprio corpo e
la propria mente, subendo latto sessuale come tappa ob-
bligata` attasi consuetudine culturalmente condiisa al ne
dellapprovvigionamento di sostanze. In estrema sintesi, qua-
si una sorta di conseguenza ineluttabile dettata da uninnega-
bile ulnerabilita da craing.
Cio che andrebbe letto come reato, alle pazienti del DDP
intervistate sembra apparire come una parte del gioco,
consapevolmente accettata o al pi rimossa nei suoi tratti pi
drammatici.
Gli interrogativi che questo sintetico contributo intende
porre, al ne di aorire una piu attenta rinessione sulla pro-
blematica, sono: chi difende questa particolare tipologia di
donne? Gli operatori del settore possiedono gli strumenti e
lapproccio terapeutico pi adeguati? Se la normativa vigente,
pur rivedibile rispetto a diversi aspetti, comunque, garantisce
strumenti di tutela ,edi Legge n.66 del 15 ebbraio 1996,,
considerata la dipendenza patologica quale malattia cronica e
recidivante, pensabile che una donna denunci quanto subto
se oltre a questo dovrebbe riferire il proprio stato di tossi-
codipendenza Piu specicatamente, nella necessita dettata
dallapprovvigionarsi di nuova sostanza, in grado una don-
na di riconoscere la violenza che tratteggia lo scambio sesso
- denaro ,talolta direttamente sesso - sostanza, Quanti ope-
ratori del settore, ancora oggi, faticano a considerare questo
scambio come coatto?
Che sia anche, e sopratutto nella fattispecie delle donne tossi-
codipendenti, una questione preminentemente culturale?
%LEOLRJUDD
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Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
32
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Lettere al Direttore
Nuove proposte di contrasto allemarginazione
femminile
Steano Pioanelli
1
, Sara Campagna
2
, Sandra Zagn
3
1 er.1 Zova Mvgeo, Diartivevto aee aievaeve, .ievaa avitaria ai ireve
2 vte .v.iiario Covreviovato ...ociaiove v.ieve ai orgo av orevo
P.icooga, ibera rofe..iovi.ta,
Parole chiave: marginalita emminile, gruppo appartamento, autonomia, operatore territoriale.
Keywords: rovev`. vargivaiatiov, grov aartvevt, avtovov,, territoria oerator
Contatti: Dott. Stefano Piovanelli
.ievaa avitaria ai ireve, Diartivevto aee aievaeve, er.1 Zova Mvgeo
1iae Pecori Ciraai 2, :002 orgo av orevo ;)
te: - 0:: 0:0 .: - 0:: 11
evai: .tefavo.ioraveia.f.to.cava.it
C
onsiderando la sempre pi crescente esigenza di svi-
luppare nuovi strumenti per far fronte alla emargina-
zione delle persone con problemi di dipendenza e alla loro
reintegrazione sociale, la Regione 1oscana ha nanziato un
progetto gestito congiuntamente dal Ser.T del Mugello e
dallente ausiliario convenzionato Associazione Insieme di
Borgo San Lorenzo.
Il progetto pilota mira al reinserimento sociale e al potenzia-
mento delle risorse individuali di donne in trattamento, attra-
verso percorsi terapeutici residenziali personalizzati.
Per raggiungere tale obiettio, dal noembre 2009 e stato
messo a disposizione un appartamento nel centro di Borgo
San Lorenzo, in proincia di lirenze, al ne di ospitare donne
alcoliste e/o tossicodipendenti a grave rischio di marginaliz-
zazione.
Le donne inserite nel programma vengono segnalate dai Ser.T
di riferimento attraverso una relazione inviata alle operatrici
coinvolte nella gestione dellappartamento e agli operatori del
SerT territoriale. Essi, dopo unattenta valutazione dellanam-
nesi, incontrano la persona segnalata e gli operatori del servi-
zio iniante al ne di denire insieme il percorso terapeutico
con i relativi obiettivi.
Propedeutico all`entrata in appartamento, di norma, e l`inseri-
mento presso il centro di pronta accoglienza San Martino,
dellAssociazione Insieme, a pochi chilometri di distanza.
Tale fase si rende necessaria per compensare clinicamente le
pazienti rispetto alluso di sostanze e agli stili di vita a rischio
e per svolgere un osservazione pi puntuale sui nodi critici e
sulle risorse personali e relazionali delle utenti;
Per quanto riguarda la gestione dell`appartamento e la super-
visione del percorso terapeutico, sono impegnate 2 educatrici,
per un totale di 40 ore settimanali, e una psicologa per 9 ore
mensili.
Lapproccio terapeutico utilizzato dalla psicologa di tipo
Funzionale corporeo
1
.
Lintervento della stessa previsto nella fase di accoglienza
che coincide con lingresso delle donne in appartamento e,
successivamente, prevede colloqui di sostengo e monitorag-
gio del percorso terapeutico in corso, effettuati individual-
mente con cadenza mensile. La terapia con approccio Fun-
zionale prevede principalmente un incontro di gruppo ogni
due settimane in cui si lavora sulle Esperienze di Base pi ca-
renti ed alterate che, allinterno del gruppo in questione, sono
risultate essere le LBS Sensazioni, Benessere` e Vitalita`
2
.
Il ruolo della psicologa indispensabile anche in quanto offre
un supporto specico alle operatrici che, per la natura del
loro lavoro, sono soggette a meccanismi di transfert e con-
trotransert. 1ali meccanismi, se adeguatamente identicati,
possono rendere maggiormente ecaci i loro interenti.
Obiettivo comune del lavoro congiunto operatrici-psicologa
e aiutare le ragazze a riacquisire alcune abilita integranti ossia
autonomie di ordine superiore come la cura del luogo di vita
e la preparazione dei pasti, la mobilita nel territorio, la capaci-
ta di are acquisti, l`uso dei serizi pubblici, il comportamento
di lavoro
3
. La presenza non costante delle operatrici, infatti,
stimola necessariamente la capacita da parte delle stesse di
gestire i propri spazi e, in parte, i propri tempi. Infatti, no-
nostante le donne siano impegnate in un progetto di borsa
laoro, lasciata alle stesse un`ampia possibilita di program-
mare il proprio tempo libero.
Per quanto riguarda i risultati ottenuti no ad ora, 3 delle
donne inserite nel programma hanno riacquisito la capacita di
mantenere e gestire un appartamento proprio; 2 non hanno
raggiunto gli obiettii pressati dunque sono state orienta-
te verso strutture pi contenitive; 2 sono risiedono tuttoora
allinterno dellappartamento in quanto gli obiettivi concor-
dati non sono ancora stati pienamente raggiunti.
Nel realizzare tale progetto e aorire un ecace percorso
volto alla inclusione sociale di queste donne si ritenuto stra-
tegico alorizzare le risorse legate alla specicita di genere ed
al senso di condiisione e solidarieta che esse possono susci-
tare.
Inoltre, essendo la cronicita della dipendenza sinonimo di
personalita altamente scompensata, dienta prioritario, all`in-
terno di un eventuale percorso di autoanalisi, riappropriarsi
di capacita primarie, tra cui la riscoperta e la cura del proprio
s, premessa fondamentale per il cambiamento.
A fronte di ci, stato appositamente selezionato uno staff
tutto al femminile che potesse stimolare maggiormente la
cura del s, in un inevitabile processo di modelling, elimi-
33
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
nando eventuali dinamiche seduttive che le donne con pro-
blemi di dipendenza tendono a mettere in atto nei confronti
degli uomini al ne di ottenere cio che desiderano.
In un contesto territoriale in cui le strutture che operano in
questo settore si fanno carico esclusivamente della popolazio-
ne maschile, emersa lesigenza di una struttura rivolta ad un
target specico di donne per le quali il percorso terapeutico di
tipo tradizionale, quale una comunita terapeutica, non ha por-
tato alcun benecio. Per le donne inatti, non sono presenti
sul territorio interenti specici, eccetto che per madri con
gli piccoli. Il motio risiede nella coninzione che la coni-
enza tra i due sessi sia problematica da gestire, per cui si ni-
sce per dare risposte allutenza maggioritaria, quindi maschile.
La necessita di strutture, come quella sperimentata nel pro-
getto pilota, corroborata anche da ricerche condotte allin-
terno della nostra azienda sanitaria. In particolare, stato in-
trapreso uno studio di tipo esploratio olto a stimare l`entita
della cronicita all`interno dei Ser1 orentini
4
.
Lesperienza del nostro progetto conferma: la tendenza delle
donne emarginate a instaurare relazioni sentimentali con per-
sone marginali e/o devianti
5
in misura maggiore rispetto agli
uomini, una maggiore connittualita delle donne nei conronti
dei servizi, soprattutto in relazione alle problematiche che si
presentano rispetto ai gli, inoltre, sono costrette, molto piu
spesso degli uomini, ad accontentarsi di lavori senza contrat-
to, precari e mal retribuiti
6
.
Sulla base di questa esperienza abbiamo maturato la con-
vinzione che, in futuro, sarebbe molto importante mettere a
disposizione appartamenti che, una volta saturati dalla pre-
senza di persone sucientemente stabilizzate, ossero ada-
ti a queste ultime, con il supporto saltuario di un operatore,
lasciando alle nuoe locatarie il compito e la responsabilita
di pagare atti e utenze, proedendo ad aprire un altro ap-
partamento per persone marginali altrove. In questo modo vi
sarebbe uno svezzamento graduale di queste persone, che
non sarebbero pi in carico per periodi lunghissimi al servizio
pubblico, in costose strutture residenziali, ma diverrebbero
autonome.
In alternativa, si potrebbe pensare di trasferire le persone che
hanno raggiunto una sucientemente autonomia e stabiliz-
zazione in appositi appartamenti, di cui diverrebbero inte-
statarie, relativamente al contratto di locazione, assumendosi
la responsabilita della gestione e della copertura delle spese.
Anche in questo caso vi sarebbe un monitoraggio da parte di
un operatore.
Questo consentirebbe oltre a risparmi importanti nei budget
assegnati, risposte pi aderenti ai bisogni dei pazienti.
Una rinessione a parte merita l`introduzione della gura
delloperatore territoriale: questi seguirebbe le donne dimesse
dallappartamento che decidono di stabilirsi nel territorio di
competenza del Ser.T. In particolare, le segue nei loro conte-
sti di vita, le sostiene e continua ad accompagnarle, cercando
di consolidare ed ampliare linclusione sociale.
Il rapporto regolare che loperatore ha con la persona, per-
mette anche di prevenire i momenti di crisi che comprometta-
no gli obiettivi raggiunti, attivando tempestivamente i servizi.
%LEOLRJUDD
1. Nardoni G, Saini A. Dizionario internazionale di psicoterapia. Gar-
zanti. 2013; 300
2. Rispoli L. Esperienze di Base e sviluppo del S. Milano: Franco Angeli;
2004.
3. http:,,www.culturautismo.it,joomla,articoli,denizione-e-alutazio-
ne-delle-abilita-di-autonomia-2.html
4. AA.VV. Cronicita e dipendenze al emminile` consultabile su www.
saluteincarcere.it
5. Pioanelli S, Guasti AL. L`area della cronicita nella tossicodipendenza:
Percorsi di Integrazione, n. 5 autunno,inerno 1993.
6. Pioanelli S, Guasti A L. Donne e tossicodipendenza: Prospettie So-
ciali e Sanitarie, n 9 del 1995.
Nuove proposte di contrasto allemarginazione femminile
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
34
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Eventi e formazione
Rapporto sul seminario Vecchie e nuove droghe:
aspetti chimico-tossicologici, clinici e sociali
Laura Mercolini
1
, Maria Augusta Raggi
1
1 aborator, of Pbarvaco1oicoogica .va,.i., Deartvevt of Pbarvac, ava iotecbvoog, .va Mater tvaiorvv |virer.it, of
oogva ta,
A
partire dal corrente Anno Accademico, l`Alma Mater Studiorum - Uniersita di Bologna e sede di un Master
di II livello in Analisi Chimiche e Chimico-Tossicologiche Forensi, unico in Italia per questo genere di
tematiche. Nell`ambito del Master, diretto dalla Pro.ssa Maria Augusta Raggi, Proessore Ordinario di Chimica
larmaceutica, si e recentemente solto a Imola un ciclo di seminari che, per la rileanza scientica e sociale degli
argomenti trattati, stato aperto alla partecipazione anche di studenti universitari e della popolazione tutta.
Levento, dal titolo Vecchie e nuove droghe: aspetti chimico-tossicologici, clinici e sociali, ha avuto luogo sabato
11 maggio 2013 presso il Palazzo Vespignani di Imola, sede didattica distaccata dell`Uniersita di Bologna. L im-
portante sottolineare il grande impatto scientico, clinico e sociale di tutte le attiita e le ricerche olte allo studio e
al contrasto delle tossicodipendenze, fenomeno che rappresenta una vera e propria emergenza, che non accenna a
diminuire n in diusione n in entita. I diersi relatori che si sono succeduti durante la mattinata di laori, proe-
nienti dallambito accademico, clinico, giudiziario e del law enforcement, hanno esposto gli ultimi risultati di studi
e iniziatie nalizzate all`approondimento delle conoscenze dei enomeni di tossicodipendenza e al contrasto, su
tutti i fronti, della diffusione e luso di vecchie e nuove sostanze stupefacenti.
Parole chiave: 1ossicodipendenza, Preenzione, Analisi Chimico-1ossicologica, Club drugs, Dried Blood Spot ,DBS,
Report on the seminar old and new drugs: toxicological, chemical, clinical and social as-
pects
ivce tbe cvrrevt .caaevic Year, .va Mater tvaiorvv |virer.it, of oogva ba. bo.tea a o.t avreav Ma.ter`. Degree iv
Cbevica ava Cbevica1oicoogica orev.ic .va,.i., vviqve iv ta, for tbi. iva of i..ve.. .. art of tbe Ma.ter rogravve,
airectea b, Prof. Maria .vgv.ta Raggi, Profe..or of Meaiciva Cbevi.tr,, a c,ce of covferevce. ba. beev recevt, carriea ovt iv voa
ava, for tbe .cievtifc ava .ocia reeravce of tbe toic. corerea; it ra. a.o oev to tbe articiatiov of vvirer.it, .tvaevt. ava of tbe
ovatiov. 1be erevt, titea Oa ava ver arvg. of abv.e: cbevicatoicoogica, civica ava .ocia a.ect., too ace atvraa,,
Ma, 11 201, at tbe Paace 1e.igvavi iv voa, bravcb of tbe |virer.it, of oogva. t i. ivortavt to evba.ie tbe great iv-
act frov a .cievtifc, civica ava .ocia oivt of rier of a tbe actiritie. ava re.earcbe. aivivg to .tva, ava to .to arvg aaaictiov, a
bevovevov tbat rere.evt. a rea evergevc,, rbicb covtivve. iv eitber aiffv.iov or evtit,. 1be aifferevt .eaer. tbat beaea ectvre.
avrivg tbe vorvivg, covivg frov acaaevic, civica, ;vaicia ava of tbe ar evforcevevt .ettivg., bare eo.ea tbe ate.t re.vt. obtaivea
frov .tvaie. ava ivitiatire., tbat aiv to reacb a aeeer voreage ov arvg aaaictiov ava at covtra.tivg it, ov a frovt., .tartivg frov
ai.tribvtiov ava v.e of ver ava oa arvg..
Keywords: .aaictiov, Prerevtiov, Cbevica1oicoogica .va,.i., Cvb arvg., Driea ooa ot ;D)
Contatti: Prof.ssa Maria Augusta Raggi
aborator, of Pbarvaco1oicoogica .va,.i., Deartvevt of Pbarvac, ava iotecbvoog,, .va Mater tvaiorvv |virer.it, of oogva
1ia eveoro , 1012 oogva, ta,
te.: - 0:1 20
evai: variaavgv.ta.raggivvibo.it
Introduzione
I
l Ciclo di Seminari Vecchie e nuove droghe: aspetti chimi-
co-tossicologici, clinici e sociali ha avuto luogo lo scorso
11 maggio nella suggestia cornice di Palazzo Vespignani a
Imola, edicio di prestigio storico e attuale sede di numerose
attiita didattiche dell`Alma Mater Studiorum - Uniersita di
Bologna.
I laori sono stati aperti dalla Pro.ssa Maria Augusta Raggi,
Direttore del Master, daanti ad un`Aula Magna letteralmente
gremita da pi di 150 giovani, tanto da raggiungere i limiti
di capienza dell`aula stessa. La Pro.ssa Raggi ha portato in-
35
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
nanzitutto il saluto del Dott. Gioanni Serpelloni, Capo del
Dipartimento Politiche Antidroga presso la Presidenza del
Consiglio, che non ha potuto essere presente a causa di im-
pegni istituzionali, ma ha voluto fortemente far sentire il pro-
prio appoggio e apprezzamento per questa iniziatia. La Pro.
ssa Raggi ha poi introdotto le Autorita presenti, che hanno
portato il loro saluto personale e a nome delle Istituzioni che
rappresentavano: in ordine dintervento, la Sig.ra Giulia Co-
relli Grappadelli a nome della Fondazione Cassa di Risparmio
di Imola e del Presidente Ing. Sergio Santi, la Pro. Claudia
1omasini a nome della Societa Chimica Italiana ,SCI, Sezione
Lmilia-Romagna, il Dott. Massimiliano Serpi come Procu-
ratore Aggiunto della Repubblica, il Cap. Sabato Simonetti
come Comandante dei NAS di Bologna, il Dirigente della Po-
lizia Scientica di Bologna, Dott. Andrea Del lerraro.
Gli interventi
I laori scientici sono cominciati con le interessanti relazioni
di due esperti di liello internazionale, il Pro. Rino lroldi
dell`Uniersita di Macerata e il Pro. Veniero Gambaro dell`U-
niersita di Milano. Il Pro. lroldi ha esposto con chiarezza e
competenza le principali metodiche di prelievo, le matrici bio-
logiche e le tecniche analitiche pi utilizzate nel monitoraggio
del consumo di stupeacenti. Di ciascuna matrice ha esposto
le peculiari caratteristiche, vantaggi e svantaggi, ricordando
come le metodiche di prelieo possano innuenzare in modo
non trascurabile i risultati delle analisi, specialmente se non
eettuate con modalita scientiche rigorose.
Il Pro. Gambaro ha inece presentato con enasi e padro-
nanza unampia casistica della sua esperienza di consulente di
Tribunale nellanalisi quali-quantitativa di campioni di seque-
stri effettuati dalle Forze dellOrdine. La relazione era corre-
data da un`ampia serie di otograe e diagrammi relatii alle
varie fasi delle operazioni: in questo modo stato possibile
comprendere e apprezzare, anche da parte dei non addetti ai
laori, la dicolta e la arieta di queste attiita orensi.
A seguire, il Cap. Sabato Simonetti, dismessi i panni di Auto-
rita`, ha assunto quelli del proessionista del law enorcement
e ha esposto con grande ecacia i principali interenti e le
brillanti operazioni effettuati dai Carabinieri dei NAS nella
protezione della salute pubblica per quanto riguarda le dro-
ghe ,soprattutto le smart drugs,, ma anche gli alimenti e gli
integratori a ario titolo adulterati, sosticati e,o contraatti.
Il pubblico ha potuto apprezzare il numero e la qualita delle
operazioni elencate, a testimonianza dellimpegno costante
delle lorze dell`Ordine e della loro preparazione specica sul
campo.
Il Dott. Matteo Conti del Laboratorio Centralizzato dell`A-
zienda Ospedaliera Universitaria
S. Orsola - Malpighi ha invece illustrato la propria esperienza
di chimico all`interno di un Pronto Soccorso, in merito a casi
di tossicologia durgenza riscontrati in seguito alluso di stu-
pefacenti, descrivendo le strategie dintervento da un punto
di ista analitico. Il Dott. Conti ha saputo trasmettere il senso
di urgenza che perade tutta l`attiita clinico-tossicologica, in
particolare di tipo analitico.
Alternandosi a questi relatori, tre membri del Gruppo di Ri-
cerca di Analisi larmaco-1ossicologica dell`Uniersita di Bo-
logna, diretto dalla Pro.ssa Raggi, hanno introdotto e aron-
tato speciche tematiche di tipo chimico-analitico, che sono
state studiate negli scorsi anni grazie a una costante collabo-
razione con il Dipartimento per le Politiche Antidroga, Pre-
sidenza del Consiglio dei Ministri, nell`ambito del Progetto
VulCan Valutazione della condizione di vulnerabilit alluso
di Cannabis e allo sviluppo della dipendenza: correlati neuro-
endocrini e aspetti quali-qualitativi.
La Dott.ssa Maria Saracino, Assegnista di Ricerca presso il
Dipartimento di larmacia e Biotecnologie ,laBi1,, ha solto
una relazione su un argomento di grande attualita, le club
drugs`, eidenziandone la pericolosita, in quanto spesso sot-
tovalutata, e descrivendone gli ambiti di utilizzo, assieme ai
principali effetti dannosi sulla salute, a confermare lallarme
causato dalla loro crescente diffusione.
La Dott.ssa Laura Mercolini, Ricercatore presso il Diparti-
mento FaBiT, ha presentato uninnovativa metodologia ana-
litica recentemente pubblicata su riiste scientiche interna-
zionali
1,2
, basata sullimpiego di ununica goccia di sangue per
rielare la positiita all`uso delle piu diuse sostanze illecite
presenti sul mercato, di vecchia e nuova generazione. Lutiliz-
zo della goccia di sangue essiccata ,Dried Blood Spot, DBS,
rappresenta un notevole improvement per lanalisi chimico-
tossicologica, poiche permette di ottenere risultati adabili
in tempi brevi, con un prelievo minimamente invasivo e senza
richiedere particolari precauzioni per la conservazione e il tra-
sporto del campione biologico.
Il Dott. Roberto Mandrioli, Ricercatore presso il Dipartimen-
to di Scienze per la Qualita della Vita ,QuVi,, si e soermato
sulle caratteristiche e le opportunita oerte dall`utilizzo dei
capelli come matrice delezione per rivelare luso cronico di
stupefacenti
3,4
. La relazione ha toccato diversi aspetti delle
problematiche connesse alluso della matrice cheratinica, dai
meccanismi dincorporazione, alle tecniche di campionamen-
to, allinterpretazione dei risultati.
Conclusioni
Dopo le considerazioni nali della Pro.ssa Raggi, alle ore 14
si concluso il ciclo di seminari, con laula ancora piena di
giovani studenti, partecipanti al Master, ricercatori e tanti altri
spettatori.
Da queste considerazioni, e da tutti gli interenti scienti-
ci, emerso evidente come sia in atto nel nostro paese una
battaglia aperta tra chi si occupa di contrastare i fenomini di
tossicodipendenza e chi, al contrario, si muove tra la sempli-
ce illegalita e il ero e proprio crimine organizzato, causando
gravi danni alla salute e alla vita intera di milioni di persone,
oltre che ingenti danni nanziari alle economie di interi paesi.
Nonostante sia chiaro che lesito della lotta ancora lontano
dallessere deciso, nostra convinzione che limpegno quo-
tidiano nella ricerca scientica, della lorze dell`Ordine e di
quanti sono impegnati nel law enforcement non potranno
che dare risultati sempre pi incisivi e importanti in questo
ambito.
%LEOLRJUDD
1. Mercolini L, Mandrioli R, Sorella V, Somaini L, Giocondi D, Serpelloni
G, Raggi MA, Dried blood spots: liquid chromatography-mass spectrometry
analysis o 9-tetrahydrocannabinol and its main metabolites. J Chromatogr
A 2013;1271:33-40.
2. Mercolini L, Mandrioli R, Gerra G, Raggi MA, Analysis o cocaine and
two metabolites in dried blood spots by liquid chromatography with nuore-
scence detection: a noel test or cocaine and alcohol intake. J Chromatogr
A 2010;217:7242-48.
3. Mercolini L, Mandrioli R, Protti M, Conti M, Serpelloni G, Raggi MA,
Monitoring of chronic Cannabis abuse: an LC-MS/MS method for hair
analysis. J Pharm Biomed Anal 2013,6:119-25.
4. Mercolini L, Mandrioli R, Saladini B, Conti M, Baccini C, Raggi MA,
Quantitatie analysis o cocaine in human hair by IPLC with nuorescence
detection. J Pharm Biomed Anal 2008,48:456-61.
Vecchie e nuove droghe: aspetti chimico-tossicologici,clinici e sociali
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
36
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Finalit e campo di applicazione della rivista
L`Italian Journal on Addiction ,IJA, e una riista specialistica
edita dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza
del Consigli dei Ministri, pubblicata in collaborazione con lI-
stituto delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine (UNI-
CRI, e il Ministero della Salute, nell`ambito della strategia di
comunicazione istituzionale del Governo Italiano.
IJA e organo uciale di inormazione scientica della Italian
Scientic Community on Addiction, oero della piattaorma
istituzionale proposta dal DPA, come luogo di conronto delle
prassi professionali e di promozione delle collaborazioni scien-
tiche, nell`ambito del quale indiiduare e condiidere nuoe
strategie, nuovi modelli dintervento e nuove linee di ricerca,
utili per tutte le dierse gure proessionali, i ricercatori e i
decision makers` che operano nel settore delle dipendenze.
IJA e un periodico telematico a carattere scientico e cadenza
bimestrale; viene pubblicato in lingua italiana con traduzione
in lingua inglese degli abstract (sono accettati anche articoli in
lingua inglese,. L` ruibile gratuitamente all`indirizzo http:,,
www.italianjournalonaddiction.it.
Il Journal pubblica e diffonde gli orientamenti pi attuali della
ricerca e della politica sanitaria a livello nazionale ed interna-
zionale, relativi alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione
nel settore delle tossicodipendenze, sulle nuove forme di di-
pendenza e sui fenomeni correlati. nonch sugli aspetti psico-
logici, sociali e criminali che interessano il fenomeno.
La multidisciplinarieta e una peculiarita del Journal che a-
fronta il fenomeno in maniera trasversale approfondendo i
diversi settori della ricerca specialistica sulle dipendenze e sulle
malattie infettive correlate. In particolare si rivolge alle neuro-
scienze, alla farmacologia, al trattamento clinico, alle tecniche
analitiche, allepidemiologia, agli aspetti psico-socio-educativi
e alla prevenzione.
Al suo interno trovano spazio gli articoli inviati dagli Autori
o redatti su invito dellEditore. Tra i contributi presi in consi-
derazione per la pubblicazione sono inclusi: articoli originali,
rassegne bibliograche, case report, traduzioni e sintesi di do-
cumenti di politica sanitaria, normativa e atti amministrativi
nazionali e internazionali (ONU, OMS, C.E., Consiglio dEu-
ropa ecc.,. Il Comitato Lditoriale prende in considerazione
anche, lettere al Direttore, relazioni su congressi, conegni e
corsi di formazione di alto interesse.
1utti gli articoli scientici presentati alla redazione, per essere
presi in considerazione, dovranno rispettare i requisiti etici e
gli aspetti tecnici espressi nelle Norme editoriali. I contributi
originali saranno sottoposti ad un processo di valutazione fra
pari.
Linee guida etiche
LItalian Journal on Addiction aderisce al Farmington Con-
sensus ,Addiction ,199, 92,12,, 161-1618,: http:,,www.
parint.org/isajewebsite/farmcon.pdf. Gli Autori di contributi
originali che descrivono trials randomizzati dovranno confor-
marsi alle linee guida CONSORT (consultabili allindirizzo
web: http:,,www.consort-statement.org, e iniare il modulo
sulla dichiarazione etica.
Gli autori che sottopongono un articolo a Italian Journal on
Addiction condividono i seguenti aspetti:
1. Larticolo non stato precedentemente pubblicato nella
sua forma corrente o in altra forma sostanzialmente simile, e
non al momento sottoposto a referaggio presso unaltra ri-
vista. IJA richiede che tutti gli Autori sottopongano un conte-
nuto originale. Se gli Autori hanno usato il lavoro e/o parole
di altri, devono essere opportunamente citati. Le pubblica-
zioni ridondanti sono accettabili solamente se conducono a
conclusioni diverse o nuove o per produrre confronti con dati
nuoi. Ad ogni modo, e importante citare in bibliograa il
lavoro precedentemente pubblicato e controllare che lobiet-
tivo dellarticolo e le conclusioni differiscano dalla precedente
ricerca. Se la ripetizione non e stata sucientemente eiden-
ziata, pu essere richiesta una nota esplicativa.
2. Larticolo non contiene asserzioni illegali e non infrange
il diritto dAutore esistente. Insieme allarticolo gli Autori ri-
lasciano il necessario permesso di copyright rilasciato con il
tacito,esplicito assenso delle autorita responsabili del luogo
in cui il lavoro stato condotto. Tale permesso necessario
per riprodurre nell`articolo i materiali, incluse tabelle e gure,
non di proprieta dell`Autore.
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ticolo, sono responsabili per il contenuto, accettano la sua
pubblicazione, lordine degli Autori inseriti nellarticolo e lat-
tribuzione dei paragra. In caso di piu Autori, e importante
che tutti gli Autori elencati abbiano fornito un contributo si-
gnicatio all`articolo. Quelli che hanno oerto supporto, ma
non hanno contribuito alla ricerca, dovrebbero essere citati
nei ringraziamenti.
4. Tutti gli autori, gli editor e i referee dichiarano la eventuale
presenza di connitti di interesse nella ricerca presentata. Una
nota per eidenziare la tracciabilita del supporto nanziario
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resse deve essere inserita prima del referaggio e pubblicata
sulla prima pagina dellarticolo.
5. Tutti gli Autori leggono e adottano le norme editoriali
proposte da IJA.
Preparazione dei manoscritti
In generale, i lavori dovranno essere preparati sulla base
dellultima edizione degli Uniform Requirements for Ma-
nuscripts Submitted to Biomedical Journals stabiliti dal
Gruppo di Vancouver (International Committee of Me-
dical Journal Editors, pubblicato allindirizzo: http://www.
icmje.org,index.html,.
Gli autori sono anche initati a consultare: \est, R. ,2000,. A
checklist or writing up research reports`. Addiction 95,2,,
159-161 http:,,onlinelibrary.wiley.com,doi,10.1046,
j.1360-0443.2000.951217594.x/pdf
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seguito riportate verranno rispediti allautore per la revisione
tecnica prima di essere avviati alla valutazione.
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e le lettere al direttore, dovranno essere inviati avvalendosi
del sistema di inio e tracciabilita degli articoli, disponibile
sul sito web www.italianjournalonaddiction.it, solo in caso di
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no.it. Le altre tipologie di articoli potranno essere inviati alla
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di revisione fra pari, il sistema gestito dalla redazione nel
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una prima alutazione dal Direttore Responsabile, coadiuato
dal Comitato Lditoriale, per ericarne il rigore scientico,
il contributo alle conoscenze nel settore e la pertinenza con
gli argomenti della rivista. I contributi sono quindi sottoposti
alla valutazione anonima di esperti del settore. Laccettazione
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nicazione di ricezione dellarticolo da parte della redazione,
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contributo sottoposto a valutazione sono invitati a comuni-
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autori saranno in grado di controllare lavanzamento del loro
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disposizione dalla riista, per apportare le modiche e sotto-
porre nuovamente il contributo per la pubblicazione. Il Tutor
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connitti di interesse ,non corrispondera dunque mai ai rei-
sori del manoscritto,. La possibilita da parte degli autori di
avvalersi di un Tutor rivolta soprattutto ai giovani ricercatori
allinizio della carriera e, in generale, a tutti i ricercatori, com-
presi quelli provenienti dai paesi in via di sviluppo, che non
possono accedere facilmente alle tradizionali risorse tecnico-
scientiche a supporto della ricerca. In alcune circostanze,
gli autori, a seguito di una revisione approfondita ed estesa,
potranno concordare di includere il nome del Tutor tra gli
autori del contributo. In ogni caso, la revisione condotta dagli
autori, anche con l`assistenza del 1utor, dora corrisponde-
re alle richieste formulate dal Comitato Editoriale, sulla base
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Case report, non pi di 6000 parole, di cui circa 40 rife-
rimenti bibliograci,
Rassegna bibliograca non piu di 10 000 parole, di cui
circa 100 rierimenti bibliograci
Lettera al direttore 1000 parole, compresi riferimenti bi-
bliograci ,eentualmente non piu di 15,,
Report di evento, 2000 parole, compresi riferimenti bi-
bliograci ,eentualmente non piu di 15,,
Panoramica generale delle sezioni del ma-
noscritto
I Contributi presentati al Italian Journal on Addiction devono
essere suddivisi quanto pi possibile nelle seguenti sezioni (in
questo ordine,:
Pagina titolo
Abstract
Keywords
Introduzione
Materiali e metodi
Risultati
Discussione
Conclusioni
Limiti della ricerca ,se presenti,
Llenco delle abbreiazioni ,se presenti,
Contributo degli autori
Ringraziamenti
Rierimenti bibliograci
1abelle, graci e gure
Leggende e didascalie
Pagina titolo
1. Titolo in lingua italiana e in lingua inglese non superiore
120 caratteri spazi inclusi
2. Nomi e cognomi degli Autori (il nome precede e deve
essere indicato per esteso,, se gli Autori appartengono a piu
Istituti, questi dovranno essere indicati con numero arabo
progressivo.
3. Il nome del dipartimento/i e dellistituzione/i cui even-
tualmente va attribuito il lavoro.
4. Informazioni per contattare lautore corrispondente.
Nome, indirizzo postale, numero telefonico e di fax, indirizzo
e-mail. Lautore corrispondente deve dichiarare espressamen-
te se possono essere pubblicati i suoi recapiti.
5. Lentuale onte di nanziamento della ricerca o dello
studio e dichiarazione di connitto di interesse.
La Pagina titolo` dee essere caricata come le aggiuntio
,in ormato \ord, nella ase 4 della submission ,edi istruzio-
ni per l`inio automatico di un contributo,, questo permettera
di mantenere anonimo il contributo per una giusta valutazio-
ne da parte dei valutatori.
* I dati compresi in questa pagina saranno anche richiesti dal
sistema nel corso della submission e dovranno essere inseriti
negli appositi campi.
Abstract
Dee essere inserito nel testo principale sia in italiano che
in inglese. Mediamente di 250 parole, presentato sia in italia-
no che in inglese e strutturato secondo il seguente schema:
Obiettivi, Materiali e Metodi, Risultati, Conclusioni, Limiti
della ricerca ,oe presenti,. Per uniormita redazionale, la tra-
duzione in inglese dellabstract potrebbe essere sottoposta a
revisione a cura della redazione.
Il sistema chiedera che l`abstract in lingua italiana sia anche
inserito separatamente in apposito campo.
Gli Autori possono allegare, come le aggiuntio, un ideo
abstract`, oero un le ideo della durata non superiore ai
60, che presenti i contenuti dellarticolo (sia in lingua italiana
che in inglese,. I ormati accettati sono: MPLG3 ,o superiori,,
MOV, lLV, \indows Media Player. Per una isualizzazione
ottimale si chiede di iniare solo ideo in alta denizione. La
pubblicazione delle ideo presentazioni sara ad insindacabile
giudizio della redazione.
Parole chiave
L`abstract dora essere accompagnato da un minimo di 4 ad
un massimo di 8 parole chiae, in italiano ed in inglese. Per
la terminologia si dora are rierimento al Medical Subjects
Ieadings ,MeSI, dell`Index Medicus ,US National Library
of Medicine. http://www.nlm.nih.gov/mesh/meshhome.
html,.
Il sistema di submission richiedera anche l`inserimento delle
parole chiave in lingua italiana in apposito campo
Testo
Il testo del manoscritto dora essere organizzato nel seguente
ordine: Introduzione, Materiali e Metodi, Risultati, Discussio-
ne, Conclusioni, Limiti dello studio, Contributo degli autori,
Ringraziamenti, Bibliograa, 1abelle e ligure. Le sigle do-
vrebbero essere evitate e comunque dovranno essere esplici-
tate quando menzionate per la prima volta. La posizione delle
tabelle e gure dora essere indicata nel testo.
%LEOLRJUDD
La bibliograa dora essere presentata secondo lo stile Van-
couver (International Committee of Medical Journal Edi-
tors, pubblicato allindirizzo: http://www.icmje.org/index.
html,. La bibliograa dee essere presentata alla ne del testo
Istruzioni per lediting
39
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Istruzioni per l`editing
Italian Journal on Addiction
Ucio Lditoriale
Dipartimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Via dei Laterani 34 00184
Roma - Italia
tel. +39 06 67796350 - fax +39 06 67796843
redazionejournaldpa@governo.it
principale, numerata progressivamente (con punto di separa-
zione,, nell`ordine in cui i rierimenti sono citati nello stesso.
Le citazioni nel testo dovranno riportare il numero di rife-
rimento bibliograco esponenziale, preeribilmente alla ne
della frase. Separare ciascuna citazione con una riga vuota. La
bibliograa dee rierirsi unicamente a laori citati nel testo.
Il sistema di submission chiedera l`inserimento della biblio-
graa anche in apposito campo ,copiare e incollare dal testo
principale,. Gli Autori sono responsabili dell`accuratezza delle
citazioni. Riportiamo alcuni esempi di stile per la bibliograa:
Articoli da riiste: 1. Dunbar G.C., Perera M.I., Jenner
l.A. Patterns o benzodiapine use in Great Britain as mea-
sured by a general population surey, Br. J.Psychiatry 1989,
155:836-841
Libri: 2. Balon R. ,ed.,: Practical management o the
side eects o psychotropic drugs, Marcel Dekker, New
\ork, 1999, pp.145 - 168
Capitolo di un libro: 3. Rubey R.N., Lydial R.B.: Ma-
nagement o aderse eects o anxiolitics. In: Balon R. ,ed.,
Practical management o the side eects o psychotropic
drugs. Marcel Dekker, New \ork, 1999, pp.145 - 168
Siti e Link: 4. , URL: Il mouse 1umor Biology Da-
tabase [http://tumor.informatics.jax.org/mtbwi/index.do],
consultato il 01/01/2012
7DEHOOH*UDFLH)LJXUH
Deono essere presentate separatamente, ognuna dee essere
numerata e citata in sequenza allinterno del documento con
numeri arabi ,es. 1ab,lig 1, 2, 3 ecc.,. In generale si chiede
di utilizzare la formattazione minima necessaria, la redazio-
ne potra proedere ad uniormarle allo standard editoriale.
Sono accettati i seguenti formati (per le immagini .png, .gif,
.jpeg, .bmp, per le tabelle .doc o .docx,. Le illustrazioni deo-
no essere ornite in alta denizione ,min 300 dpi,. Si initano
gli autori a considerare che per esigenze di editing le immagini
potrebbero essere ridotte, pertanto non presentare documen-
ti contenenti riferimenti miniaturizzati.
Legende e Didascalie
E preferibile mantenere le leggende separate dal corpo im-
magine. Le didascalie ,con rierimento ai singoli le immagi-
ne, deono essere incluse nel le di testo principale alla ne
del documento. Per ogni gura deono essere ornite le se-
guenti inormazioni: numero sequenziale di gura ,es. ligura
1,, titolo bree della gura ,massimo 15 parole,, spiegazione
dettagliata, se necessaria, no a 200 caratteri.
File supplementari
Se si desidera allegare del materiale supplementare il siste-
ma di submissione ,alla ase 4, ore la possibilita di arlo. Si
invitano gli Autori ad allegare solo il materiale strettamente
necessario.
7LSRJUDDWHVWRSULQFLSDOH
Margini in cm: superiore e inferiore 3,5 - sinistro e destro 3
Font Arial, carattere 12, colonna singola, interlinea singola
Digitare il testo non-giusticato, senza sillabazione a inter-
ruzioni di riga
Utilizzare ritorni a capo solo per i terminali e i paragra
Maiuscola solo la prima parola ,compreso il titolo,
Impiega il corsivo invece della sottolineatura (eccetto con
gli indirizzi URL,,
Tutte le pagine devono essere numerate
Sono ammesse note a pi di pagina
Caratteri speciali ,greci ed altri, possono essere inclusi.
Se non siete in grado di riprodurre un particolare carattere
speciale, si prega di digitare il nome del simbolo. Assicurarsi
che tutti i caratteri speciali utilizzati sono incorporati nel te-
sto, altrimenti andranno persi durante la conversione in altro
formato.