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Italian Journal on Addiction

Rivista Bimestrale online sulle dipendenze


Volume 3, Numero 4, 2013
Tribunale di Roma - Registro n. 173/2011 del 26/05/2011
ISSN 2239-5652
LItalian Journal on Addiction il
periodico uciale d`inormazione
scientica del Dipartimento per le Po-
litiche Antidroga della Presidenza del
Consiglio dei Ministri e della Italian
Scientic Community on Addiction,
che pubblica e diffonde i pi attuali orientamenti della ricer-
ca e della politica sanitaria a livello internazionale, sulle di-
pendenze ed i fenomeni correlati, per promuovere il dialogo
tra i ricercatori e i professionisti impegnati sul campo e per-
mettere agli operatori del settore di conoscere ed applicare
gli interenti piu ecaci riconosciuti a liello internazionale.
Direzione:
Giovanni Serpelloni
Capo Dipartimento Politiche Antidroga - PCM
Direttore Responsabile ll
Fabrizio Oleari
Capo Dipartimento della sanita pubblica e dell`innoazione
Ministero della Salute
Elisabetta Simeoni
Dipartimento Politiche Antidroga - PCM
Alessandra Liquori ONeil
United Nations Interregional Crime and Justice
Research Institute
Direzione e Redazione:
Dipartimento Politiche Antidroga
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Via dei Laterani n.34 00184 Roma ,Italy,
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Pubblicato in collaborazione con:
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Si ringraziano per la collaborazione:
Oliviero Bosco, Mauro Ceccanti, Susanna Collodi, Giovan-
ni Dell`Uomo, 1iziana Mattioni, Lorella Molteni, Gabriele
Zanardi, Monica Zermiani
Segreteria di Redazione:
Eugenio Francesco Valenzi, coordinatore editoriale
Giulia Vinciguerra
&RPLWDWR7HFQLFR6FLHQWLFR
Gioanni Serpelloni ,Italia,, Gioanni Addolorato ,Italia,,
Lucio Annunziato ,Italia,, Roberto Ciccocioppo ,Italia,,
Mario Cruciani ,Italia,, Maurizio Gomma ,Italia,, \oody
Iop ,USA,, Samuel Kombian ,Kuwait,, Lorenzo Leggio
,USA,, Lnrico Malizia ,Italia,, lrancesco Mari ,Italia,,
Marisa Roberto ,USA,, labrizio Schiano ,Italia,.
Copyright:
La proprieta letteraria e riserata alla riista. I testi pubblicati
non possono essere riprodotti senza lautorizzazione scritta
dellEditore.
Comunicazione Istituzionale:
Fiorella Cal
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Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Indice
In questo numero
Editoriale
4 Alcol, droga e malattie correlate: il Journal offre una panoramica del fenomeno
G. Serpelloni
Contributi originali
5 Indagine osservazionale sulla aderenza alla terapia con interferone e ribavirina in pa-
zienti affetti da Epatite C sottoposti a counselling
abbricivo ., iciiavo ., De vca ., 1erae ., Rvooo C., icovof M.
10 Jumping to conclusions in soggetti con dipendenza da alcool: relazione con i pro-
cessi decisionali e impulsiita
tratta P., Pacifco R., Patriarca ., Coaovi .., D`viaio C., aiavi D., Ro..i ..
15 Co-assunzione di alcol ed amfetamina nei ratti giovani: effetti cognitivi e neurodegene-
rativi
orercbia ., toovi ., |baai M., rari.ti M.., Ciccocioo R.
Rassegne critiche
23 Consumo di alcol e tumori
1e.tivo C., cbiaaca..e C., 1iotti .., erravao .., ottaro ., .. .vcaravi O., Patv..i 1.,
ovai , cafato .
Lettere al Direttore
30 Donne tossicodipendenti e corpi iolati
acateva .. P., iveove 1.
32 Nuove proposte di contrasto allemarginazione femminile
Pioravei ., Cavagva ., Zagvi .
Eventi e formazione
34 Rapporto sul seminario Vecchie e nuove droghe: aspetti chimico-tossicologici, clinici
e sociali
Mercoivi ., Raggi M. ..
Norme per gli Autori IJA
36
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
4
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Q
uesto numero del Journal pre-
senta una serie di articoli de-
dicati allo studio e al confronto su
tematiche legate al consumo/abuso
alcolico.
Interessanti le valutazioni espresse nel primo articolo,
inviato dallequipe di un Ser.T. campano, in merito ai
risultati di uno studio effettuato su una popolazione di
pazienti affetti da epatite C, che inseriti in un protocollo
per il trattamento della patologia e sottoposti parallela-
mente ad un counselling psicologico, dimostrano una
maggiore compliance alla terapia rispetto a coloro che
non hanno sostenuto il percorso psicologico.
Nel secondo contributo si discute sul jumping to con-
clusions` ,IJ1,, cioe la tendenza a prendere decisioni in
modo molto rapido, ovvero saltare alle conclusioni
sulla base di scarse evidenze. In questo articolo gli au-
tori analizzano la relazione tra il JTC, la performance
all`IG1, i costrutti dell`impulsiita e le dimensioni del
temperamento e del carattere. Sottolineando una rela-
zione tra meccanismi sottesi al controllo degli impulsi, i
processi decisionali e luso di sostanze.
Nel terzo contributo presentata una sperimentazione
su modello animale per analizzare gli effetti neurodege-
nerativi e cognitivi associati alla co-assunzione di alcol e
amfetamina. Questo lavoro nasce dal desiderio di inda-
gare sulle ripercussioni a livello anatomico e funzionale
in un cervello in fase di sviluppo quale quello adole-
scenziale, in seguito al consumo di elevati quantitativi
di bevande alcoliche in poche ore, associato alluso di
psicostimolanti, pratica oggi ampiamente diffusa fra i
giovani.
Molto attuale nel dibattito nazionale ed internazionale
anche la rassegna bibliograca sul tema della correla-
zione fra alcol e cancro. Nelle conclusioni ritengo con-
divisibile che il collegamento alcol/cancro debba esse-
re tenuto in opportuna considerazione per la tutela e
la promozione della salute, soprattutto nellambito dei
programmi di prevenzione e in quelli per il raggiungi-
mento di una diagnosi precoce. Effettivamente risul-
terebbe positivo ridiscutere sui comuni programmi di
screening e di prevenzione oncologica applicati nella
popolazione generale e ancor pi sarebbe opportuno
pensare di estenderli, con una certa frequenza, anche ai
soggetti con consumo rischioso/dannoso di alcol, ma-
gari producendo linee guida adeguate e compatibili con
le risorse economiche disponibili.
Ringrazio inoltre gli autori che a seguito del call for
paper lanciato dalla redazione sulle differenze di ge-
nere nelle dipendenze, hanno inviato articoli che pur
non aendo troato spazio nel numero gia pubblicato,
hanno comunque espresso interessanti punti di vista e
spunti di rinessione per approondimenti uturi e che
qui pubblichiamo con piacere.
Alcohol, drugs and related diseases at the
centre of this issue
This issue of the Italian Journal on addiction presents a series
of articles dedicated to various aspects of alcohol abuse when it is
accovaviea b, tbe v.e of otber arvg. ava reatea ai.ea.e..
1be covcv.iov. of tbe artice avtborea b, tbe teav of tbe Pvb-
ic Drvg .aaictiov errice frov tbe Cavavia Regiov are rer,
ivtere.tivg. 1be .tva, reort. tbe re.vt. ov a .ave of atievt.
affectea b, beatiti. C rbo foorea a tberaevtic rotoco rbicb
ivcvaea barvacoogica treatvevt ava .,cboogica covv.eivg
covarea to a covtro grov rbo ov, receirea barvacoogica
treatvevt. 1be grov receirivg botb barvacoogica treatvevt
ava covv.eivg coviea vvcb better tbav tbe covtro grov, ritb
of tbe atievt. .vcce..fv, covetivg tbeir rotoco iv tbe
21 vovtb. erioa.
.votber grov of atievt., ab.tivevt acobo aeevaevt .vb;ect.
;..D) rere ava,.ea iv tbeir tevaevc, to vae aeci.iov. ra-
ia, ov tbe ba.i. of vot evovgb eriaevce. v tbi. artice, tbe av-
tbor. ai.cv.. tbe reatiov betreev ivv.ireve.. ava tbe aivev.iov
of cbaracter ava er.ovait, iv tbe aaaictire bebariovr..
v tbe tbira covtribvtiov, av avivavoae i. ava,.ea to .bor
tbe cogvitire ava vevroaegeveratire effect. a..ociatea to tbe cov-
.vvtiov of botb acobo ava avbetavive. 1bi. .tva, aiv. to
ivre.tigate tbe fvvctiova ava avatovica reercv..iov., ov a ae-
reoivg braiv, of tbe v.e of bigb qvavtitie. of acobo iv a .bort
erioa of tive a..ociatea ritb .,cbo.tivvavt. - a covvov
cov.vvtiov .t,e avovg ,ovvg eoe voraaa,..
The review presented on the correlation between alcohol and cancer
roriae. for vore aebate, a. tbi. correatiov ba. to be taev vvaer
carefv cov.iaeratiov iv tbe rotectiov ava rovotiov of beatb,
articvar, iv tbe rerevtiov ava ear, .creevivg rogravve..
Indeed, it would be useful to consider the preparation of spe-
cifc gviaeive. for tbe .creevivg of .ecia ovatiov, .vcb a.
acobo aeevaevt .vb;ect. vet to gevera ovatiov .creevivg
rogravve..
rova ie to tbav tbe avtbor. rbo re.ovaea to ovr ca for
aer. ov gevaer ava aaaictiov ava av ba, to .ee tbat tbe
etter. at be eva of tbi. i..ve ere.. aaaitiova ivtere.tivg oivt.
of rier ava iv.igbt. rbicb are .ovrce. of cov.iaeratiov. for fvtvre
ivaetb ava,.e..
Editoriale
Cao Diartivevto Poiticbe .vtiaroga PCM
Alcol, droga e malattie correlate: il Journal
offre una panoramica del fenomeno
5
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Contributi originali
Indagine osservazionale sulla aderenza alla terapia
con interferone e ribavirina in pazienti affetti da Epatite
C sottoposti a counselling
Flavia Fabbricino
1
, Francesca Siciliano
1
, Ilaria De Luca
1
, Ludovico Verde
1
, Ciro Ruoppolo
1
, Marina Siconol
1
1 er.1. D.b 0 . ^aoi 1 Cevtro
L
`epatite C e una malattia inettia, causata dall`Iepatitis C irus ,ICV, che colpisce in primo luogo il egato e
viene trasmessa principalmente per contatto diretto con il sangue infetto.
Il seguente studio, eettuato sulla popolazione di pazienti del Ser.1. Dsb 30 - ASL Napoli 1 Centro, ha come obiet-
tio quello di ericare che i soggetti che hanno contratto l`epatite C, inseriti in un protocollo per il trattamento
della patologia e sottoposti parallelamente ad un counselling psicologico, dimostrano una maggiore compliance alla
terapia rispetto a coloro che non hanno sostenuto il percorso psicologico.
I risultati ottenuti hanno evidenziato che il 93% dei pazienti del gruppo A ha mostrato una buona compliance al
trattamento portando a compimento il protocollo terapeutico con interferone, ribavirina e counseling psicologi-
co, previsto per un periodo pari o superiore alle 24 settimane; nel gruppo B che non ha sostenuto il percorso di
counselling psicologico, soltanto il 47% dei pazienti ha portato a termine il protocollo terapeutico con interferone
e ribavirina.
Tali risultati ci fanno ipotizzare che il counselling psicologico consente uno spazio di accoglienza che fornisce
sostegno al malato e che aiuta a rompere l`isolamento. Inoltre la relazione di adamento aumenta la compliance
terapeutica, consente levoluzione del paziente verso una maggiore consapevolezza della patologia e verso la messa
in atto di adeguate strategie di gestione della stessa. Data tuttaia l`esiguita numerica del campione considerato, i
dati e le percentuali riportate non pretendono di aere una signicatiita statistica.
Parole chiave: epatite c, aderenza, terapia con interferone e ribavirina, counselling psicologico
Observational study on the adherence to treatment with interferon and ribavirin in patients
with Hepatitis C also receiving counseling
eatiti. C i. av ivfectiov. ai.ea.e cav.ea b, eatiti. C rirv. ;C1), rbicb affect. rivari, tbe irer ava i. trav.vittea rivari,
b, airect covtact ritb ivfectea booa.
1be foorivg .tva, ra. carriea ovt ov tbe ovatiov of atievt. of tbe vbic arvg aaaictiov .errice of ^aoi, to rerif, rbetber a-
tievt. ivfectea ritb beatiti. C ava evroea iv a rotoco ivcvaivg botb barvacoogica treatvevt ava arae .,cboogica covv.eivg
aevov.tratea greater coviavce tbav tbo.e rbo ov, receirea barvacoogica treatvevt.
1be ovtcove. .borea tbat of atievt. iv grov . ;barvacoogica treatvevt ava .,cboogica covv.eivg) brovgbt to .vcce..fv
covetiov tbeir treatvevt rotoco ritb ivterferov, ribaririv ava .,cboogica covv.eivg, for a erioa eqva to or vore tbav 21 ree..
.vovg atievt. iv grov ;ov, barvacoogica treatvevt) , ov, 1 covetea tbe treatvevt rotoco ritb ivterferov ava ribaririv.
Ovr b,otbe.i. i. tbat .,cboogica covv.eivg offer. .vort to tbe atievt ava be. to brea i.oatiov. vrtbervore, tbe reatiov.bi
of trv.t ritb tbe caregirer ivcrea.e. tbe re.ov.e to tbe barvacoogica tbera, ava faciitate. tbe atievt`. atb torara. a greater
arareve.. of tbe ai.ea.e ava to tbe ivevevtatiov of er.ova .trategie. for it. vavagevevt. 1be .tva,`. ivitatiov. are covvectea to
tbe aivev.iov. of tbe .ave, rbicb aoe. vot ervit geveraiatiov..
Keywords: eatiti. C, aaberevce, ivterferov ava ribaririv tbera,, .,cboogica covv.eivg
Contatti: Dott.ssa Flavia Fabbricino
erriio 1o..icoaievaeve D.b 0 . ^aoi 1 Cevtro
1ia ]avfoa 11 Miavo ;^.)
tel.: +39 0812546805
evai: fariafabbricivogvai.cov
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
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Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Introduzione
L
epatite C una malattia infettiva, causata dallHepatitis C
irus ,ICV, che colpisce in primo luogo il egato e ie-
ne trasmessa principalmente per contatto diretto con il sangue
infetto, spesso dovuto alluso di droghe per via endovenosa, a
presidi medici non sterilizzati e trasfusioni di sangue. Il virus
dellepatite C ha infettato circa 170 milioni di persone nel mon-
do, molte di queste in modo cronico, ,dal 60 al 80, con 3
o 4 milioni di nuovi casi di infezione di epatite ogni anno. Le
persone che hanno contratto il virus dellepatite hanno un alto
rischio di sviluppare malattie epatiche croniche come cirrosi,
carcinoma epatocellulare, in un periodo variabile dai 20 ai 30
anni
1
. Il virus persiste nel fegato di circa l85% delle persone
infette. possibile individuare il genotipo virale responsabile,
infatti ne esistono di diversi, distribuiti prevalentemente per area
geograca, il genotipo 1A e il piu comune in Nord America,
mentre in Europa e in Italia il pi diffuso il tipo 1B. Questa in-
fezione pu essere trattata con i farmaci interferone e ribavirina,
che rappresentano la terapia di riferimento, da assumere per un
periodo di 24 o 78 settimane, a seconda del genotipo del virus
ICV. Per il genotipo 1 e il genotipo 4, considerati meno sensibi-
li allinterferone, un ruolo importante nella risposta alla terapia
giocato dalla carica virale nel sangue prima dellinizio della cura.
Per entrambi questi genotipi, si preede un trattamento con in-
terferone e ribavirina della durata di oltre 24 settimane.
Gli interferoni sono una famiglia di proteine prodotte sia da
cellule del sistema immunitario ,globuli bianchi, che da cellule
tissutali in risposta alla presenza di agenti esterni come virus,
batteri, parassiti, ma anche di cellule tumorali. Gli interferoni
appartengono alla vasta classe di glicoproteine, note come cito-
chine. La loro unzione specica e quella di:
inibire la replicazione di virus allinterno delle cellule infette;
impedire la diffusione virale ad altre cellule;
raorzare l`attiita delle cellule preposte alle diese immu-
nitarie, come i linfociti T e i macrofagi;
inibire la crescita di alcune cellule tumorali;
I dosaggi di intererone o ribairina possono essere modicati
secondo il giudizio clinico sulla scorta dei dati di laboratorio
,emocromo,.
La letteratura riferisce che, nella popolazione normale, cio non
selezionata in base alla tossicodipendenza, alla presenza di ulte-
riori patologie o di speciche caratteristiche sociodemogra-
che, laderenza al trattamento per HCV del 40-60%. Comples-
sivamente il 50-80% dei pazienti trattati guarisce, mentre coloro
che sviluppano cirrosi o cancro possono necessitare di un tra-
pianto di fegato. Queste percentuali risultano essere pi basse in
soggetti che hanno una dipendenza da sostanze
1
.
Materiali e Metodi
Il seguente studio ha come obiettio quello di ericare se i pa-
zienti che hanno contratto lepatite C, inseriti in un protocollo
per il trattamento della patologia e sottoposti parallelamente ad
un counselling psicologico, hanno una maggiore aderenza alla
terapia rispetto a coloro che non hanno sostenuto il percorso
psicologico.
Il protocollo di inclusione dei soggetti ha previsto la sommi-
nistrazione di test per la diagnosi di epatite C che si possono
dividere in due categorie generali:
test sierologici che determinano lanticorpo HCV (anti-
ICV,
test molecolari che determinano o quanticano l`ICV-RNA
e caratterizzano il genotipo dell HCV in un paziente infetto.
In pazienti positivi per anticorpi anti-HCV stato eseguito la
R1-PCR ed il genotipo irale. La terapia armacologica preede
la somministrazione di interferone e ribavirina.
Il protocollo di reclutamento e inclusione dei soggetti eleggibi-
li alla terapia ha comportato inoltre la somministrazione della
scala psicometrica SCID II al ne di eidenziare l`eentuale pre-
senza di disturbi di personalita potenzialmente intererenti con
il trattamento, in particolare per quanto concerne lambito dei
disturbi depressivi che possono essere slatentizzati dalla tera-
pia con interferone
2
. Sono stati esclusi dal protocollo i soggetti
psicotici.
Il campione non stato selezionato in maniera casuale, bens
unicamente in base alla disponibilita dei soggetti a sottoporsi
al percorso di counselling psicologico e, avendo dimensioni ri-
dotte e non essendo stato reclutato secondo le procedure spe-
rimentali standard, ci permette di poter fare generalizzazioni
analitiche ,in contesti e persone simili,, ma non statistiche ,alla
popolazione generale,.
Inoltre, non essendo riusciti sempre a rintracciare in maniera
sistematica dalle cartelle cliniche la presenza di polipatologie, e
ad uniformare, preventivamente, le procedure di reclutamento e
di raccolta di dati anamestici, non stato possibile tenere sotto
controllo eventuali variabili di disturbo relative alla sfera clinica.
Pertanto tale ricerca risulta essere puramente osserazionale.
Il campione costituito da n 38 pazienti, 27 maschi e 11 fem-
mine, tutti dipendenti da sostanze quali leroina o la cocaina;
tutti i soggetti sono utenti del Ser.1. Dsb 30 - ASL Napoli 1
Centro ed hanno un`eta compresa tra i 20 e i 44 anni.
Le procedure di selezione sono state effettuate attraverso uno
screening per monitorare la tossicomania, nel contempo sono
stati eseguiti esami per la valutazione dello stato della patologia.
Luso coevo di sostanze illegali se occasionale, non ha rappre-
sentato un motivo di esclusione dal protocollo, in particolare se
la modalita di assunzione non era per ia parenterale.
Successivamente i soggetti sono stati suddivisi in due gruppi: 20
appartengono al gruppo A che, oltre al trattamento con inter-
ferone e ribavirina, ha usufruito del counselling psicologico (Fi-
gura 1,, 18 appartengono al gruppo B che si e limitato a seguire
il protocollo di somministrazione con interferone e ribavirina,
senza sostenere il percorso psicologico ed essendo sottoposti
solo a monitoraggio clinico. ,ligura 2,
I pazienti appartenenti al primo gruppo si sono recati al Servizio
per la somministrazione del trattamento e hanno svolto colloqui
di sostegno, con un esperto di counselling, della durata di unora
circa, ogni due settimane, per un periodo variabile da sei mesi
ad un anno e mezzo. Il secondo gruppo si limitato a seguire il
protocollo con trattamento di interferone e ribavirina, senza so-
stenere il percorso psicologico.
Lo strumento
Il counselling psicologico un intervento breve, strutturato
e circoscritto nel tempo, ha in genere degli obiettii specici
a seconda del problema/malattia/disagio per cui si applica. Si
propone di sostenere il cliente nella ricerca e nellattivazione del-
le proprie risorse e potenzialita ai ni del cambiamento e della
crescita mediante l`identicazione delle connessioni tra i diersi
sistemi familiare, lavorativo, sociale e istituzionale. In particola-
re si congura come un processo relazionale nel quale un pro-
fessionista, adeguatamente formato, aiuta il cliente a risolvere
problemi, a prendere decisioni, a gestire connitti, a migliorare
rapporti interpersonali e a sviluppare una maggiore consapevo-
lezza di s e della propria vita relazionale. Quando la gestione
della criticita implica manore mirate alla compensazione di ri-
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Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Indagine osservazionale sulla aderenza alla terapia
sorse insucienti, allora l`interento di counselling ha l`obietti-
o di costruire e accompagnare l`inio ad altre proessionalita
che effettueranno azioni di aiuto di altra natura.
Laggancio con gli utenti del Ser.T., reclutati per il nostro stu-
dio, risultato complesso, infatti spesso, la maggior parte dei
soggetti mostra didenza e non e disposto a soermarsi sulla
propria sofferenza. Il pi delle volte il rimedio viene rintracciato
esclusivamente nel farmaco.
Certamente il counselling dei pazienti con epatite virale cronica
spesso il momento pi impegnativo del trattamento del pa-
ziente; i pazienti mostrano di avere dei preconcetti sul proprio
stato di malattia per cui il liello di ansieta indebolisce o addirit-
tura preclude la capacita di capire le dimensioni del problema e
dispone negativamente alla compliance terapeutica.
L`esperto di counselling, per ar si che il paziente si adi, si
muoe spesso secondo una tecnica, che iene denita dei tre
passi
3
.
Il primo passo consiste in un intervento di accoglienza, che
non coincide con laccettazione e la condivisione, ma segnala al
paziente che il medico riconosce che quello che sta dicendo o
chiedendo ha un senso e che disponibile a tenerne conto.
Il secondo passo consiste nel proporre da parte del counsel-
lor la sua convinzione professionale o la sua prescrizione con
una modalita assertia, ma non aggressia ed inne il terzo
passo che permette a counsellor e paziente di valutare insieme
se e quanto ci che si detto realmente comprensibile per il
paziente; questo un passo esplorativo, basato su domande, che
gli permette di saperne di piu, esplicitare le proprie dicolta e
discutere sugli ostacoli che incontrera
3
.
Nel presente studio i colloqui di counselling psicologico si sono
articolati in pi fasi: nella fase diagnostica precedente allinvio ai
Centri Infettivologici allo scopo di agganciare il paziente e du-
rante tutto l`arco della terapia, al ne di monitorare la ritenzione
al trattamento interferonico, le condizioni causanti linterruzio-
ne, landamento della situazione tossicologica, la registrazione
delle condizioni di vita, come ad esempio cambiamenti lavorati-
vi o altri interventi terapeutici effettuati.
Lobiettivo principale stato quello di fornire al paziente il sup-
porto necessario a fronteggiare la vasta gamma di aspetti psi-
cosociali connessi alla malattia, di sostenere e sviluppare le sue
risorse e motivarlo nel continuare a condurre una vita serena e
socialmente integrata. Durante i colloqui sono state aronta-
te tematiche relative allaccettazione della malattia, alla gestione
delle emozioni correlate alla diagnosi, alle dicolta del paziente
nella relazione con gli altri e alla ritenzione in trattamento con
interferone. Infatti, la terapia con interferone abbastanza im-
pegnativa e comporta soprattutto nei primi tre mesi, diversi ef-
fetti collaterali quali nausea, febbre, mialgie, disturbi del sonno,
astenia che sono spesso causa di drop-out
4
.
Risultati e Discussione
Il seguente studio ha rilevato che il 93% dei soggetti del gruppo
A ha mostrato una buona aderenza al trattamento portando a
compimento il protocollo terapeutico con interferone, ribavi-
rina e counselling psicologico, previsto per un periodo pari o
superiore alle 24 settimane, ,ligura 3,. Il timing delle 24 setti-
> Aderenza al trattamento con Interferone e ribavirina per il 93%
dei soggetti appartenenti al Gruppo A
< Aderenza al trattamento con Interferone e ribavirina per il 47%
dei soggetti appartenenti al Gruppo B
Figura 4
GRUPPO B
Dopo un trattamento pari o superiore alle 24 settimane: terapia con
intererone e ribairina senza couselling psicologico ,~ 6 mesi,
Figura 3
GRUPPO A
Dopo un trattamento pari o superiore alle 24 settimane:
intererone e ribairina - couselling psocoligico ,~ 6 mesi,
GRUPPO A
Composto da 20 soggetti del campione iniziale di 38 sottoposti a terapia
con interferone, ribavirina + counselling psicologico
Figura 1
GRUPPO B
Composto da 18 soggetti del campione iniziale di 38 sottoposti a terapia
con interferone, ribavirina senza counselling psicologico
Figura 2
Terapia con interferone e ribavirina + counselling psicologico Terapia con interferone e ribavirina senza counselling psicologico
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
8
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
mane di trattamento ha rappresentato il criterio inclusivo per la
denizione di compimento del protocollo terapeutico` ,cio a
alere anche per il gruppo B, anche se per alcuni soggetti le a-
lutazioni cliniche hanno suggerito l`opportunita di un prosieguo
trattamentale.
Nel gruppo B, che non ha sostenuto il percorso di counselling
psicologico, soltanto il 47% dei soggetti ha portato a termine la-
nalogo protocollo terapeutico previsto per un periodo pari o su-
periore alle 24 settimane. Inatti, piu della meta dei soggetti del
gruppo B ha abbandonato il trattamento nel corso della terapia,
in particolare nei primi tre mesi dallinserimento nel protocollo
terapeutico ,ligura 4,.
Tali risultati ci fanno ipotizzare che il counselling psicologico,
pur essendo un semplice accompagnamento del paziente e pur
non agendo concretamente sulla patologia, consente uno spa-
zio di accoglienza che fornisce sostegno al malato e che aiuta a
rompere lisolamento. Inoltre si pu ipotizzare che la relazione
di adamento aumenta l`aderenza alla terapia armacologica,
consente levoluzione del paziente verso una maggiore consa-
pevolezza della patologia e verso la messa in atto di adeguate
strategie di gestione della stessa.
Si osservato, inoltre, che il paziente tossicodipendente pu tro-
vare un ulteriore motivo per abbandonare labuso di sostanze e
riprendere il controllo della propria vita, oppure si pu assiste-
re ad una stabilizzazione della situazione tossicomanica con il
conseguimento dellinserimento lavorativo ed il recupero della
dignita sociale dell`indiiduo
5
.
E inoltre opportuno sottolineare le potenziali ricadute in ter-
mini di risparmio di spesa sanitaria, che questo approccio pu
generare. La maggiore aderenza al trattamento per un numero
signicatio di soggetti comporta una diminuzione della pro-
babilita di cronicizzazione della malattia, mettendo a riparo il
soggetto dal ericarsi di complicanze estremamente dannose
per lui e soprattutto dagli altissimi costi sociali e sanitari.
Pur non aendo potuto quanticare questo impatto, e auspicabi-
le che una rinessione sul rapporto costi-beneci dell`applicazio-
ne della metodica esposta nel nostro lavoro, cio il counselling
psicologico, trovi una sistematica applicazione nelle politiche di
programmazione sanitaria e nei protocolli di trattamento di que-
sta patologia organica del HCV.
La buona aderenza alla terapia in pazienti con infezione da
HCV, ottenuta attraverso il nostro protocollo di accompagna-
mento alla terapia interferonica con lo strumento del conselling
psicologico, ci incoraggia ad implementarlo e suggerirlo ad ope-
ratori sanitari e a quanti operano con pazienti affetti da malattie
infettive come lepatite C, HIV ecc.
%LEOLRJUDD
1. Curcio l., MD, Villano G., Masucci S. Plenzik M., Veneruso C., De
Rosa G. Lpidemiological Surey o Iepatitis C Virus Inection in a Cohort
o Patients lrom a Ser.1 in Naples, Italy. I Addicted Med. Volume 5, Num-
ber 1, March 2011
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9
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
GRUPPO A N 20 GRUPPO B N 18
ETA ETA
Min 20 anni Min 26 anni
Media 29 anni Media 35 anni
Max 38 anni Max 44 anni
SESSO SESSO
M 15 M 12
F 5 F 6
IN1LRVALLO LSORDIO INlLZIONL
1
[3 mesi 5 anni] IN1LRVALLO LSORDIO INlLZIONL [3 mesi 5 anni]
media media
1,7 1,9
SOS1ANZA PRIMARIA ,diagnosi prealen-
te al momento della prima iscizione al Servi-
zio,
Oppiacei 15
Cocaina 5
SOS1ANZA PRIMARIA ,,diagnosi prealente
al momento della prima iscizione al Serizio,
Oppiacei 10
Cocaina 8
TRATTAMENTO SOSTITUTIVO 10 Metadone LT
5 Suboxone
5 Nessun trattamento
TRATTAMENTO SOSTITUTIVO 7 Metadone LT
3 Suboxone
8 Nessun trattamento
RILIEVO TOSSICOLOGICO
Matrici urinarie +
,prelieo quindicinale,
Oppiacei 14
Cocaina 36
RILIEVO TOSSICOLOGICO
Matrici urinarie +
,prelieo quindicinale,
Oppiacei 12
Cocaina 80
GLNO1IPO GLNO1IPO
1 6 1 2
1a 10 1a 13
1b 2 1b 2
3a 1 3a 0
4 1 4 1
SCOLARITA SCOLARITA
Licenza elementare 5 Licenza elementare 8
Licenza media 11 Licenza media 8
Diploma 4 Diploma 2
STATO CIVILE STATO CIVILE
Coniugato/a 11 Coniugato/a 8
Separato/a 5 Separato/a 3
Single 4 Single 5
Vedovo/a 0 Vedovo/a 2
POLIPA1OLOGIL
2
Non rilevato POLIPA1OLOGIL Non rilevato
1 Il range allinterno del quale si distribuisce il tempo medio dallesordio dellinfezione e pari a 3 mesi 5 anni ed analogo in entrambi i sottogruppi non
essendosi osservate variazioni di rilievo con una tempo medio di 1,7 anni
2 Per quanto riguarda la presenza di eentuali polipatologie non e stato possibile rileare tale dato per una mancata uniormita nella rileazione delle in-
formazioni
1ABLLLA RIASSUN1IVA CARA11LRIS1ICIL SOCIO-DLMOGRAlICIL L CLINICIL DLI DUL GRUPPI A CONlRON1O
Indagine osservazionale sulla aderenza alla terapia
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
10
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Contributi originali
Jumping to conclusions in soggetti con dipendenza
da alcool: relazione con i processi decisionali e
limpulsivit
Paolo Stratta
1
, Roberta Pacico
2
, Sara Patriarca
2
, Alberto Collazzoni
2
,
Gabriella D`Lmidio
2
, Daniela Spaziani
3
, Alessandro Rossi
2
1 Diartivevto ai avte Mevtae, . 1 `.qvia
2 Diartivevto ai Meaiciva erivevtae, |virer.ita aegi tvai ae `.qvia ;ta,)
erriio 1o..icoaievaeve ;er.1.), . 1 `.qvia
O
biettivo: lo scopo dello studio valutare il jumping to conclusions, cio la tendenza a prendere decisioni
in modo molto rapido,saltare alla conclusione sulla base di scarse evidenze, ed i processi decisionali in re-
lazione all`impulsiita ed alle dimensioni della personalita in soggetti con dipendenza da alcool in stato di astinenza
,DAA,.
Metodi: diciotto soggetti con DAA sono stati alutati utilizzando il Beads 1est, l`Iowa Gambling 1ask, la Barratt
Impulsieness Scale ed il 1emperament and Character Inentory. Anche undici soggetti di controllo sono stati
alutati con il Beads 1est e l`Iowa Gambling 1ask.
Risultati: i risultati mostrano che i soggetti con DAA hanno una tendenza a bias cognitii correlati al jumping to
conclusions` ma non una ridotta perormance all`Iowa Gambling 1ask. Sono state troate correlazioni signicatie
tra i punteggi riscontrati all`Iowa Gambling 1ask ed al Beads 1est, che sono diersamente innuenzati dall`impulsi-
ita e dalle dimensioni di personalita.
Conclusioni: le performance in compiti che valutano il jumping to conclusions ed i processi decisionali possono
essere considerate importanti caratteristiche cognitive dei comportamenti di dipendenza.
Parole chiave: jumping to conclusions, processi decisionali, dipendenza da alcool, impulsiita, temperamento e carattere
Jumping to conclusions in alcohol-dependent subjects: relationship with decision making
and impulsiveness
Ob;ectire: aiv of tbi. .tva, i. to a..e.. tbe tevaevc, to vae aeci.iov. etreve, ba.ti, ava ov tbe ba.i. of itte eriaevce, ava aeci.iov
vaivg iv reatiov to ivv.ireve.. ava er.ovait, aivev.iov. iv ab.tivevt acoboaeevaevt .vb;ect. ;..D).
Metboa.: eigbteev ..D rere eravatea v.ivg eaa. 1e.t, ora Cavbivg 1a., arratt vv.ireve.. cae ava 1everavevt ava
Cbaracter vrevtor, a..e..vevt. erev .vb;ect. iv tbe covtro grov rere a.o a..e..ea ritb eaa. 1e.t. ava ora Cavbivg 1a..
Re.vt.: tbe re.vt. aevov.trate tbat ..D .vb;ect. .bor a tevaevc, torara cogvitire bia.e. reatea to ;vvivg to covcv.iov.` bvt vot
a reavcea erforvavce at tbe ora Cavbivg 1a.. igvifcavt correatiov. betreev tbe ora Cavbivg 1a. ava eaa. 1e.t .core.
rere fovva: tbe, are aifferevt, ivfvevcea b, ivv.irit, ava er.ovait, aivev.iov..
Covcv.iov.: tbe erforvavce iv ta.. tbat cov.iaer tbe ;vvivg to covcv.iov.` attitvae ava aeci.iov vaivg cova be regaraea a. av
ivortavt cogvitire cbaracteri.tic of aaaictire bebariovr..
Keywords: ;vvivg to covcv.iov., aeci.iov vaivg, acobo aeevaevce, ivv.ireve.., teveravevt ava cbaracter
Contatti: Dott. Paolo Stratta
Diartivevto ai avte Mevtae, . 1
1ia ei.ari, 100 `.qvia ta,
te: - 02 102 a: - 02 1:2
evai: .,.trtiv.it
11
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Obiettivi
L
a capacita di operare la scelta piu antaggiosa ,decision
making - DM - della letteratura anglosassone, tra quelle
possibili una dimensione neuro-comportamentale che, cor-
relata al comportamento impulsivo
1
, un tratto tipico delle
condizioni di dipendenza
2,3,4
. Alterazione della capacita di
DM ed impulsiita aumentano la possibilita di operare scelte
o intraprendere comportamenti rischiosi soprattutto nel caso
in cui gli svantaggi delle scelte non siano immediati ed eviden-
ti. Tale alterazione pu quindi portare ad una sorta di miopia
per il futuro caratteristica delle condizioni di dipendenza da
alcol, in cui labuso della sostanza avviene nonostante conse-
guenze in ambito legale, sociale, occupazionale e familiare
5
.
Dierenti disturbi psichiatrici quali schizorenia
6
, disturbi del
controllo degli impulsi
7
, disturbo ossessio - compulsio
8
,
disturbo da decit di attenzione ed iperattiita
9
, disturbi di
personalita antisociale e borderline
10,11
condividono questo
tratto nellambito di un comune spettro impulsivo
12.
Il jumping to conclusions` ,J1C, e la tendenza a prendere
decisioni in modo molto rapido, cio saltare alla conclusio-
ne sulla base di scarse evidenze
13,14
. Lo stile di ragionamento
del JTC, frequentemente associato a sintomi psicotici come
i deliri, rappresenta un tratto che pu essere rilevato anche
nei genitori non psicotici di pazienti affetti da schizofrenia e
in soggetti non psicotici ma che presentano esperienze simil-
psicotiche
15
. Tra altri fattori, il controllo degli impulsi potreb-
be innuenzare il J1C
15
.
Nonostante ci sia unampia letteratura che studia il JTC nei
disturbi psicotici, non ci sono studi che indaghino il JTC in
soggetti con comportamenti di dipendenza, bench sia vero-
simile ipotizzare che soggetti con dipendenza possano mo-
strare questo stile di ragionamento.
Lo scopo di questo studio di valutare, in un campione di sog-
getti con dipendenza da alcool in stato di astinenza ,DAA,, la
relazione tra il jumping to conclusions ed i processi decisio-
nali, utilizzando il Beads 1est e l`Iowa Gambling 1ask ,IG1,,
e la relazione di questi fattori con misure psicometriche delle
dimensioni di impulsiita, temperamento e carattere.
Materiali e Metodi
Sono stati reclutati presso il Servizio Tossicodipendenze
,Ser.1., della ASL 1 dell`Aquila, 18 soggetti con dipendenza
da alcool in stato di astinenza ,DAA,: 10 uomini, 8 donne, eta
44.1-9.82 anni ,media-DS, e liello di scolarita 9.61-2.61
anni di studio. Tutti i soggetti sono stati valutati da psichiatri
esperti che hanno utilizzato i seguenti criteri di inclusione:
criteri diagnostici di dipendenza da alcool secondo il DSM-
IV; assenza di abuso di altre sostanze; astinenza dallalcool
da almeno 6 mesi. Nessuno dei soggetti reclutati ha avuto
episodi di delirium tremens, episodi convulsivi o traumi crani-
ci. Nessuno e istituzionalizzato, ma tutti iono in comunita
coinvolti in programma riabilitativo psicosociale settimanale
condotto presso il Ser.T. dellAquila. Nessuno assume terapie
anti-craving; sette assumono bassi dosaggi di benzodiazepine
per trattamento dellinsonnia.
Queste persone con DAA hanno come diagnosi principale
la dipendenza da alcool, cio tale disturbo la ragione della
richiesta di trattamento medico, in accordo con il DSM-IV
che distingue tra diagnosi principale e diagnosi secondarie.
Lastinenza dallalcool stata valutata tramite esami di labora-
torio ,mensili, che determinano il liello di alcool nel sangue
,liello normale: 0 g,dL, e la Carbohydrate-Decient 1ran-
serrin ,CD1, ,liello normale: 1.3,. I soggetti erano asti-
nenti dallassunzione di alcol da 14.35+12.48 mesi (mediana
del tempo di astinenza 11 mesi,, l`eta media in cui e insorta
la dipendenza da alcool di 21.20+8.30 anni; il tempo medio
del pi recente periodo di uso continuativo di alcool prima
dellattuale stato di astinenza di 23.33+8.45 mesi.
Sono stati inoltre reclutati dalla popolazione generale 11 sog-
getti di controllo ,6 uomini e 5 donne: eta media 40.2-15.80
anni e liello di scolarita 12.55-3.50 anni,. I criteri di reclu-
tamento per lo studio erano lassenza di abuso di sostanze
nellarco della vita e lassenza di disturbi psichiatrici.
Tutti i partecipanti allo studio, approvato dal Comitato Etico,
hanno sottoscritto il consenso informato.
Il J1C ed il DM sono stati alutati utilizzando, rispettiamen-
te, il Beads Test
16
e l`Iowa Gambling 1ask ,IG1,
17
. Al cam-
pione dei soggetti con DAA sono stati anche somministrati la
Barratt Impulsieness Scale ersion 11 ,BIS-11,
18
e il Tempe-
rament and Character Inentory 125-item ,1CI-125,
19
.
Beads Test: sullo schermo di un computer vengono mostrati
due contenitori. Un contenitore contiene 85 biglie verdi e 15
biglie rosse, laltro 85 biglie rosse e 15 verdi. Una volta che
il partecipante viene informato di queste proporzioni, i due
contenitori sono rimossi dallo schermo. Viene quindi mostra-
ta sullo schermo una biglia alla volta e vien riferito al soggetto
che queste sono estratte solo da uno dei due contenitori. Il
compito del partecipante capire da quale dei due contenitori
provengono le biglie, cio dal contenitore con pi biglie ver-
di o rosse. Sebbene al partecipante venga detto che le biglie
sono estratte in modo casuale, la sequenza dei colori stabi-
lita a priori in accordo alla proporzione tra i due colori stessi.
Il partecipante libero di scegliere quante biglie estrarre ed il
test termina quando questi opera la propria scelta.
Iowa Gambling 1ask ,IG1,: engono presentati sullo scher-
mo del computer quattro mazzi di carte ,A, B, C e D, dai
quali il soggetto deve estrarre una carta alla volta. Al parte-
cipante viene spiegato che lobiettivo ottenere il pi alto
compenso di denaro virtuale e che ogni carta pu comportare
un guadagno o una perdita, esito che erra mostrato sullo
schermo dopo ciascuna scelta. I quattro mazzi si diersicano
nell`entita e nella probabilita di guadagno o perdita. Il sogget-
to valutato ha a disposizione un budget iniziale di 2000 Euro
e viene quindi invitato a guadagnare il pi possibile nel corso
di 100 estrazioni scegliendo una carta alla volta da uno dei
quattro mazzi. Due mazzi ,A e B, sono santaggiosi, in quan-
to permettono s di ottenere maggiori vincite ma anche di
subire pi ingenti perdite, per cui man mano che il gioco pro-
segue l`estrazione da questi mazzi comporta una nale perdi-
ta netta. Gli altri due mazzi ,C e D, inece portano a minori
guadagni ma anche a minori perdite cosi che, alla ne, si ha
un guadagno netto. La performance nellIGT stata valutata
considerando il net score, cio la differenza tra il numero di
scelte dai mazzi antaggiosi e quelli santaggiosi, e la quantita
di soldi guadagnati ,budget totale, dopo aer operato le 100
scelte di carte. Data la dierenza della condizione di operare
la decisione della scelta tra linizio ed il proseguimento del
compito
20
, sono stati anche calcolati i net score relativi le pri-
me quaranta e le successive sessanta scelte. Maggiori sono
il net score` e la quantita di soldi accumulati, migliore e la
capacita di DM. In questo studio, abbiamo usato una ersione
computerizzata implementata usando le istruzioni originali
dellIGT
21
, le stesse utilizzate anche in studi precedenti
3,6
.
La Barratt Impulsieness Scale ersion 11 ,BIS-11, e un que-
stionario di autovalutazione a 30 item, con risposte valutate
su una scala Likert a quattro punti ,da Raramente,Mai` a
Molto spesso,Sempre`,
18
. Il punteggio totale ,range 30 -
120,, ore una stima quantitatia del costrutto dell`impulsii-
ta tramite la somma di tre attori: Impulsiita Attentia ,IA,,
-XPSLQJWRFRQFOXVLRQVLQVRJJHWWLFRQGL SHQGHQ]D
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
12
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Impulsiita Motoria ,IM, e Impulsiita Senza Pianicazione
,ISP,.
Il 1emperament and Character Inentory 125 ,1CI-125, e
la versione ridotta a 125 item del questionario autosommi-
nistrato della versione completa a 240 item, con risposte di
tipo vero/falso. Il TCI fornisce una misura di dimensio-
ni di personalita dell`indiiduo, in base al modello elaborato
da Cloninger. Individua sette dimensioni: quattro tempera-
mentali ,Ricerca della Noita - Noelty Seeking, NS, Li-
tamento del Pericolo - Iarm Aoidance, IA, Dipendenza
dalla Ricompensa - Reward Dependence, RD, Persistenza
- Persistence, P, e tre del carattere ,Autodirezionalita - Sel
Directedness, SD, Cooperatiita - Cooperatieness, C, Auto-
transcendenza - Sel-1rascendence, S1,
19
.
Analisi Statistica
Date le piccole dimensioni del campione ed la scarsa gaus-
sianita delle distribuzioni delle ariabili, e stata eettuata una
statistica non parametrica. A tale scopo sono stati utilizzati
il test di Mann-\hitney per conrontare i due campioni, la
correlazione di Spearman ,rho, ed il test del Chi quadrato.
Tutti i risultati con un valore di p inferiore a 0.05 sono stati
considerati statisticamente signicatii.
Risultati
I punteggi ottenuti al Beads Test, all IGT, alla Barratt Impul-
sieness Scale ed al 1emperament and Character Inentory
sono mostrati nella Tabella 1.
In considerazione dell`osserazione della eta di esordio della
dipendenza, stata tentata una distinzione in base alla classi-
cazione di Cloninger tra alcolismo di tipo I e II
22
: sono stati
quindi identicati 4 soggetti con caratteristiche di alcolismo
tipo familiare, tipo II di Cloninger che evidenziano per,
dato lo scarso potere statistico dellanalisi, solo una tendenza
non signicatia erso una piu gioanile eta di esordio e di-
ferenti punteggi in fattori del TCI. Il campione stato quindi
considerato in toto nelle successive analisi.
Tra il campione clinico e di controllo non si rilevano differen-
ze n per l`eta ,Mann-\hitney, Z~0.9, NS, n per il genere
,X2~0.11, NS,. Inece, una dierenza signicatia si rilea
per il liello di scolarita ,Mann-\hitney, Z~2.20, p0.05,.
Non sono state troate correlazioni signicatie tra il liello
di scolarita ed i punteggi ottenuti al Beads 1est o all`IG1.
I punteggi ottenuti allIGT non sono diversi tra i gruppi. Ci
che differisce invece il numero di biglie estratte durante il
Beads Test, con un minor numero di biglie estratte dal cam-
pione di soggetti con DAA rispetto al campione di controllo
,1abella1,.
Nel campione dei soggetti con DAA, e stata osserata una
correlazione signicatia tra il numero di biglie estratte al
Beads Test ed il net score dellIGT (Spearman rho =0.50,
p0.05,. 1ale correlazione iene conermata, quando si an-
no a considerare i net score delle due differenti fasi dellIGT,
solo per il net score relativo le ultime 60 scelte (rho=0.53,
p0.05,, mentre non e signicatio quando iene considerato
il net score iniziale, relativo le prime 40 scelte (rho=0.12,
NS,.
Un indice di correlazione di 0.58 ,Spearman rho, e stato os-
servato nel gruppo di controllo tra il punteggio del Beads Test
ed il budget totale ottenuto allIGT, che non raggiunge per
signicatiita statistica data l`entita del campione ,p0.10,.
DAA
,N~18,
Controlli
,N~11,
Mann \hitney
Z P
Beads Task
Numero di biglie 1.22+0.54 4.73+4.96 3.30 <0.001
IGT
Net score prime 40 scelte -3.17+6.63 0.91+14.84 0.68 NS
Net score ultime 60 scelte 0.53+11.18 11.09+33.52 1.35 NS
Net Score totale -3.00+13.02 12.00+45.63 1.08 NS
Budget Finale 1966.67+635.00 2168.18+684.93 0.90 NS
BIS
Impulsiita Attentia 16.44+3.58
Impulsiita Motoria 19.78+3.10
Impulsiita Senza Pianicazione 26.59+4.30
TCI
Ricerca della Noita 40.83+18.49
Litamento del Pericolo 45.83+20.02
Dipendenza dalla Ricompensa 57.40+15.19
Persistenza 73.33+20.58
Autodirezionalita 58.67+20.30
Cooperatiita 73.33+9.60
Autotrascendenza 48.14+23.60
1ab. 1: Risultati al Bead 1est de all`IG1 in soggetti con dipendenza da alcool in astinenza ,DAA, e nel campione di controllo
IG1: Iowa Gambling 1ask. Net Score: dierenza tra le scelte dai mazzi antaggiosi e quelli santaggiosi. Budget linale: quantita di soldi irtuali guadagnati.
BIS: Barratt Impulsieness Scale. 1CI: 1emperament and Character Inentory
13
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Il net score` totale dell`IG1 correla signicatiamente, con
l`Impulsiita Senza Pianicazione ,ISP, misurata con la BIS-
11 ,rho~ -0.49, p0.05, e con il attore Ricerca della Noi-
ta` ,NS, misurato con la 1CI-125 ,rho~-0.4, p0.05,. Il net
score della ase iniziale ,prime quaranta scelte, mostra cor-
relazioni signicatie con dimensioni di personalita ,s NS:
rho~-0.4, p0.05, s RD: rho~0.4, p0.05,. Una tendenza
erso la signicatiita di un certo interesse ,rho~-.42, p.10,
viene osservata nella correlazione tra questo net score e lIm-
pulsiita Motoria ,IM,.
Il budget totale dell`IG1 correla con l`impulsiita motoria
,IM, misurata con la BIS-11 ,rho~ -0.59, p0.05, e con il
attore Dipendenza dalla Ricompensa` ,RD, misurato con
la 1CI-125 ,rho~0.55, p0.05,.
Non sono, invece, state osservate correlazioni tra il numero
di biglie estratte al Beads 1est ed i costrutti dell`impulsiita e
del TCI.
Discussione
Numerose evidenze sottolineano una relazione tra meccani-
smi sottesi al controllo degli impulsi, i processi decisionali e
luso di sostanze
23
. Alla luce delle nostre conoscenze, questo
il primo studio che valuta il JTC in soggetti con dipendenza
da alcool. Non vi sono altri studi che hanno indagato la rela-
zione tra il JTC, la performance allIGT, i costrutti dellimpul-
siita e le dimensioni del temperamento e del carattere.
Nel campione di soggetti con DAA e stato eidenziata una
tendenza a prendere decisioni in modo affrettato. Inoltre la
performance del JTC correla con punteggi ottenuti allIGT
con coecienti simili sia nel campione clinico che in quello
di controllo.
Bench i due compiti solo in parte condividono funzioni si-
milari, lIGT molto pi complesso rispetto al Beads Test,
potendo essere considerato un test con pi componenti. Me-
non et al.
24
hanno ipotizzato che il bias che sottende il com-
pito di JTC rientri nei processi decisionali.
Nellinterpretazione dei nostri dati possibile utilizzare la di-
stinzione ben riportata in letteratura tra processi decisionali
in condizioni di ambiguita` e di rischio`
20
: ambiguita` si ha
quando e sconosciuta la probabilita dell`esito, come aiene
nelle prime scelte operate dal soggetto impegnato nellesecu-
zione dellIGT. In tale condizione maggiormente coinvolto
il circuito limbico del processamento affettivo
25
. In condizio-
ne di rischio il soggetto invece ormai giunto ad una certa
coscienza della probabilita dell`esito, quel che puo accadere
nelle scelte successie dell`IG1 con una identicazione dei
mazzi vantaggiosi o meno.
I nostri dati suggeriscono che la decisione dellIGT in con-
dizione di rischio e la decisione richiesta dal compito di va-
lutazione del JTC condividano una discreta varianza, cos da
poter ipotizzare una loro parziale sovrapposizione.
Il nostro campione di soggetti con DAA non mostra un de-
cit di DM statisticamente signicatio, ma le correlazioni
emerse con i attori dell`impulsiita e le dimensioni di per-
sonalita sono di discreto interesse: correlazioni signicatie
tra i parametri dell`IG1 e Impulsiita Senza Pianicazione
,ISP,, Impulsiita Motoria ,IM,, Ricerca della Noita ,NS, e
Dipendenza dalla Ricompensa ,RD,.
Quando distinguiamo i net score iniziale e nale, le corre-
lazioni permangono signicatie solo per le dimensioni di
personalita NS e RD con il net score iniziale dell`IG1, cioe
l`indice di decisione in condizione di ambiguita, mentre sono
le scelte in condizioni di rischio ad essere associate allindice
di JTC.
Bench la correlazione tra IGT e JTC suggerisca lesistenza
di un costrutto condiviso, la relazione tra i due compiti con i
attori che descriono l`impulsiita e la personalita e diersa,
non sussistendo alcuna correlazione tra il compito di JTC e
dimensioni di impulsiita e di personalita.
Adinoff et al.
26
ipotizzano che le caratteristiche cognitive le-
gate al nucleo dell`impulsiita, come l`IG1, potrebbero coe-
sistere con altre disfunzioni che alterano i processi cognitivi,
cos come misurati dal JTC. Le misure cognitive del compor-
tamento impulsivo non devono necessariamente coincidere,
ed i diversi strumenti che esaminano questo costrutto posso-
no non evidenziare elevate correlazioni.
La performance riscontrata allIGT, in particolare quella rela-
tiva le prime scelte, espressione di decisioni in condizione di
ambiguita, puo essere considerata una misura piu icina alle
dimensioni dell`impulsiita e della personalita. Un`altra ipote-
si e che il Beads task, a dierenza dell`IG1, sia piu sensibile
nel riscontrare il decit del DM, in particolare quello in con-
dizioni di rischio, ma poco ranato e quindi meno ecien-
te nel rilevare rapporti tra le valutazioni psicometriche che
descriono le dimensioni dell`impulsiita e della personalita.
Limiti del nostro studio sono la mancata valutazione di pato-
logie in Asse I e,o in Asse II in comorbidita e la dimensione
dei campioni. Cio ha portato alla mancata possibilita di pren-
dere in considerazione la sottotipizzazione in base ad unim-
portante classicazione dell`alcolismo, quale la distinzione di
Cloninger tra alcolismo di tipo I ,tipo sporadico`, dal II ,tipo
amiliare,
22
con maggiore tendenza al poliabuso, a comorbi-
dita e problematiche di tipo antisociale. 1ale distinzione, cosi
come il conronto in base al genere, potra costituire l`oggetto
di ulteriori studi in un campione pi ampio.
Nonostante i due campioni siano differenti per livello di sco-
larita, non e stata rileata alcuna correlazione signicatia tra
il numero di anni scolastici e gli indici dellIGT e del Beads
1est. D`altra parte Bechara et al.
17
hanno evidenziato che le-
ta, il liello di scolarita ed il QI non innuenzano il punteggio
dellIGT.
Non disponibile valutazione psicometrica del campione
di controllo per cui non possibile il confronto relativo tali
variabili; comunque le correlazioni osservate nel campione
clinico ci permettono di confermare la tendenza allatto, la
miopia per il futuro quale caratteristica del comportamen-
to di dipendenza
2,3
. Le performance in compiti che valutano
J1C e DM possono essere considerate importanti caratteristi-
che cognitive dei comportamenti di dipendenza. Nei sogget-
ti con dipendenza da alcool, dimensioni dell`impulsiita e di
personalita sembrano innuenzare i comportamenti rischiosi
correlati a decit del DM.
%LEOLRJUDD
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15
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Contributi originali
Co-assunzione di alcol ed amfetamina nei ratti giovani:
effetti cognitivi e neurodegenerativi
Laura Soverchia
1,2
, Serena Stopponi
1,2
, Massimo Ubaldi
1
, Maria Francesca Evaristi
1
, Roberto Ciccocioppo
1
1 cvoa ai cieve ae arvaco e aei Proaotti aea avte, |vita ai arvacoogia, |virer.ita ai Caverivo, taia
2 Ci avtori bavvo coaborato iv egva vi.vra aa reaiaiove ae rogetto)
O
biettii: il consumo di eleati quantitatii di beande alcoliche in poche ore ,binge drinking, associato all`uso
di psicostimolanti, rappresenta ad oggi un fenomeno di enorme diffusione fra i giovani con possibili riper-
cussioni a livello anatomico e funzionale in un cervello in fase di sviluppo quale quello adolescenziale. Nel presente
lavoro abbiamo utilizzato un modello animale per analizzare gli effetti neurodegenerativi e cognitivi associati alla
co-assunzione di alcol e amfetamina.
Metodi: gioani ratti \istar sono stati intossicati per quattro giorni con alcol, ametamina o entrambi ,binge tre-
atment,. I cerelli sono stati analizzati a ari lielli mediante colorazione con lluoro-Jade B, un marker di degene-
razione neuronale. Gli eetti dell`intossicazione con alcol sulla nessibilita cognitia sono stati studiati mediante il
test del reversal learning.
Risultati-chiave: lintossicazione con alcol ha indotto una diffusa degenerazione neuronale nel giro dentato dellip-
pocampo ,DG, e nella corteccia entorinale ,Ltc, e perinale ,PRh,. Gli animali intossicati con ametamina hanno
mostrano una compromissione dell`area somatosensoriale ,S1Bl,, e, seppur in misura ineriore, dell`area talamica
,VA,. La co-somministrazione di alcol ed ametamina ha indotto una marcata neurodegenerazione nella Ltc, nella
DG e, nel bulbo olattorio ,OB,, zona debolmente lesionata nel gruppo intossicato con solo alcol. Il test del reer-
sal learning ha eidenziato una perdita di nessibilita cognitia douta all`intossicazione con alcol.
Conclusioni: il binge treatment ha indotto una diffusa neurodegenerazione a livello di alcune aree coinvolte nella
memoria quali DG ed Ltc. La asta neurodegenerazione osserata a liello del bulbo olattorio con la presumibile
perdita di cellule dopaminergiche suggerisce la possibilita che la co-somministrazione ripetuta di alcol ed ameta-
mina possa portare a disturbi affettivi fra cui la depressione.
Parole chiave: ratto, alcol, binge drinking, ametamina, lluoro-Jade B, neurodegenerazione
Alcohol and amphetamines co-assumption in young rats: cognitive and neurodegenera-
tive effects
Ob;ectire.: tbe cov.vvtiov of arge avovvt. of acobo iv a .va erioa of tive ;bivge arivivg) a..ociatea ritb tbe v.e of .,-
cbo.tivvavt., i. voraaa,. a riae.reaa bevovevov ob.errea avovg aaoe.cevt.. 1bi. cav eaa to o..ibe reercv..iov. iv tbe correct
avatovica ava iv tbe fvvctiovait, of tbe aereoivg braiv. v tbi. .tva,, re v.ea aviva voae. to ava,e tbe vevroaegeveratire ava
cogvitire effect. a..ociatea ritb tbe cov.vvtiov of acobo ava vetbavbetavive..
Metboa.: ,ovvg !i.tar rat. rere aavivi.terea bigb avovvt. of acobo or avbetavive. or botb for fovr cov.ecvtire aa,. ;bivge
treatvevt). raiv actirit, ra. ava,ea avrivg aifferevt .tage., b, v.ivg voro]aae , a varer for vevra aegeveratiov. 1be effect.
to tbe cogvitire feibiit, ave to ivtoicatiov rere .tvaiea b, v.ivg tbe rerer.a earvivg te.t.
Ke,Re.vt..: acobo ivtoicatiov re.vtea iv a bigb vevra aegeveratiov iv tbe Devtate C,rv. of tbe iocavv. ;DC) ava iv
tbe evtorbiva ava erivea corte ;tc) ava ;PRb). 1be .ecivev. tbat rere aavivi.terea vetbavbetavive. .borea aavage to tbe
.ovato.ev.or, .,.tev ;1) ava .igbt aavage to tbe tbaavv. area ;1.). 1be .ecivev. tbat cov.vvea botb acobo ava vetb-
Contatti: Dott.ssa Laura Soverchia
cvoa ai cieve ae arvaco e aei Proaotti aea avte, |vita ai arvacoogia, |virer.ita ai Caverivo
1ia Maaovva aee Carceri, 202 Caverivo, taia
te: - 01022 a: - 0102:
evai: avra..orercbiavvicav.it
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Vol. 3 Numero 4 2013
16
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Presidenza del Consiglio dei Ministri
avbetavive. .borea a .igvifcavt vevra aegeveratiov iv tbe tc, DC ava iv tbe ofactor, bvb, rbicb i. av area tbat ra. rea,
aavagea avrivg tbe ov,acobo tria.. 1be rerer.a earvivg te.t .borea a o.. of cogvitire feibiit, ave to acobo ivtoicatiov.
Covcv.iov: tbe bivge treatvevt re.vtea iv bigb vevra aegeveratiov of certaiv area. reatea to vevor,, .vcb a. DC ava tc. 1be ra.t
ere of vevra aegeveratiov aetectea iv tbe ofactor, bvb aovg ritb tbe re.vvabe o.. of aoavivergic ce., .vgge.t. tbat reeatea
v.e of botb acobo ava vetbavbetavive. cova be re.ov.ibe for tbe evergevce of .,cbiatric ava vevroogica ai.ea.e. ivcvaivg
depression.
Keywords: rat, aco, bivge arivivg, avbetavive, voro]aae , vevroaegeveratiov
Obiettivi
S
ebbene luso eccessivo di bevande alcoliche sia una prati-
ca storicamente diffusa tra gli adulti, negli adolescenti sta
crescendo vertiginosamente un fenomeno noto come binge
drinking, denito come il consumo di cinque o piu beande
alcoliche in una sola occasione
1,2,3
.
Dai dati dell`indagine europea Special Lurobarometer-LU
citizens attitudes towards alcohol, condotta nellottobre
2009, risulta che un cittadino europeo su tre, di eta compresa
tra 15 e 24 anni ,33, pratica il binge drinking regolarmente
almeno una volta la settimana
4
.
Gli adolescenti sembrano essere predisposti al binge drinking
per una alterata sensibilita agli eetti dell`alcol
5,6
, con un au-
mento della sensazione di disinibizione sociale ed una ridu-
zione della percezione delle conseguenze negative (sintomi
dell`astinenza come ansia, tremore, crisi epilettiche, rispetto
agli adulti
6,7
.
Il binge drinking rappresenta un passaggio iniziale ma assai
signicatio erso la progressione tossicomanica e lo silup-
po della dipendenza alcolica
8,9,10
causando gravi alterazioni sia
a livello funzionale che anatomico
11,12
. Studi preclinici hanno
dimostrato che lesposizione ad elevate dosi di alcol, anche
per brevi periodi pu determinare gravi alterazioni neuro-
funzionali, morte neuronale e conclamate alterazioni morfo-
logiche a livello delle aree corticolimbiche come lippocampo,
la corteccia prefrontale e le strutture cortico-amigdaloidee
13
,
coinvolte nel controllo dei processi emozionali, dellappren-
dimento e della memoria spaziale
14
.
Gli psicostimolanti, fra cui le amfetamine, sono unaltra classe
di sostanze dabuso ad elevata azione neurotossica e al con-
tempo di ampio utilizzo nei giovani. Queste sostanze cau-
sano iperstimolazione protratta del sistema dopaminergico e
serotonergico con conseguente danno neurologico delle vie
catecolaminergiche. Lipotesi che il loro uso possa contribuire
allezio-patologia dei disturbi del movimento (come ad esem-
pio il morbo di Parkinson, e stata spesso suggerita, tuttaia
questa possibile correlazione non e stata sucientemente
studiata
15
.
Nel cervello di individui che hanno abusato di amfetamine da
gioani, e stata osserata un`alterata attiita elettrica a liello
della corteccia rontale e una ridotta sensibilita del sistema
dopaminergico a livello dei nuclei della base con alterazioni
dei meccanismi della memoria, capacita decisionale ed impul-
siita
15
.
Negli animali da laboratorio concentrazioni ematiche di am-
etamina ,AMPI, e metametamina ,ML1I, comprese tra
2.5 e 3.5 M ,raggiunte dopo 1 ora dall`iniezione, causano
una deplezione del 70% della dopamina striatale, una marcata
neurodegenerazione nella corteccia e nel talamo ed un im-
proiso aumento della temperatura corporea no alla morte
per ipertermia
16,17,18,19
.
Sebbene AMPI e ML1I producano chiari segni di neuro-
tossicita negli animali adulti, meno noto e l`eetto esercitato
su un cervello giovane in fase di sviluppo. Alcuni dati sug-
geriscono la possibilita che, anche nell`animale gioane, tali
sostanze causino compromissione della funzione delle vie
talamo-corticali
20
.
Un fenomeno di enorme diffusione fra i giovani la pratica
del co-abuso, dove pi sostanze psicoattive legali e/o illegali
vengono combinate per esaltarne gli effetti di rinforzo posi-
tivi ed eventualmente attenuarne gli effetti secondari sgraditi.
Una delle combinazioni pi frequenti tra i giovani consuma-
tori consiste nel mix di alcol e stimolanti del sistema nervo-
so
21
; difatti i frequenti o assidui bevitori di alcol segnalano
lielli di consumo di ametamine o di ecstasy molto piu alti
rispetto alla media della popolazione
22
.
Lo scopo di questa combinazione quello di potenziare gli
effetti euforizzanti delle due sostanze e contemporaneamente
ridurne gli effetti sgradevoli, quali la sedazione indotta dallal-
col e lagitazione e lansia che possono essere provocate dagli
psicostimolanti
21
.
Sebbene lalcol e gli amfetaminici siano tra le sostanze dabu-
so pi largamente diffuse, e nonostante numerose evidenze
sperimentali indichino che queste sostanze condividono di-
erse proprieta armaco-tossicologiche, non sono presenti in
letteratura studi rivolti ad unanalisi sistematica degli effetti
risultanti dal loro uso concomitante durante lo sviluppo del
sistema nervoso centrale.
Nel presente studio si sono valutati gli effetti neurotossici
derivanti dalluso di alcool, amfetamina e la combinazione
delle stesse utilizzando gioani ratti \istar intossicati secon-
do il protocollo descritto da Majchrowicz
23
, universalmente
accettato come modello preclinico di binge drinking
13-24
. Per
lintossicazione con amfetamina stato seguito il protocollo
sperimentale modicato di Bowyer
25
.
Durante la ase di intossicazione ,alcolica e,o ametaminica,,
sono stati monitorati alcuni parametri sici ,temperatura cor-
porea, stato di idratazione, e psichici ,eentuali segni dell`a-
stinenza alcolica, stato di sedazione, irritabilita, come indice
dello stato di benessere generale dellanimale.
Allo scopo di valutare se lesposizione a dosi intossicanti di
alcol potesse avere effetti protratti sulla sfera mnesica, a di-
stanza di alcuni giorni dalla fase di intossicazione, un nuovo
gruppo di animali e stato testato per misurare la nessibilita
cognitiva utilizzando il test del reversal learning.
Materiali e metodi
Animali
Gli animali, ratti \istar maschi di 8 settimane, ,Iarlan, Cor-
rezzana, Italia, sono stati stabulati due per gabbia in condizio-
ni di temperatura ,20-22C, e di umidita controllate ,45-55,,
con un ciclo giorno,notte inertito ,luce spenta alle ore 8.00,.
Durante la sperimentazione, gli animali hanno auto libero
accesso allacqua ed al cibo (4RF18, Mucedola, Settimo Mila-
17
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Presidenza del Consiglio dei Ministri
Co-assunzione di alcol ed amfetamina nei ratti giovani
nese, Italia, per l`intero arco delle 24 ore. 1utte le procedure
sperimentali sono state effettuate nel rispetto delle norme eti-
che sulla sperimentazione animale dell`Luropean Community
Council Directie or Care and Use o Laboratory Animals.
Intossicazione alcolica
Lintossicazione alcolica stata eseguita esponendo gli anima-
li ad una dieta liquida contenente il 79.3% di una soluzione
alcolica ,etanolo al 20 ,,, latte in polere ,14. , ,Mellin
2, Mellin S.p.A., e zucchero ,6,. I ratti di controllo hanno
riceuto la stessa soluzione ,Veicolo Alcol, pria di etanolo.
Gli animali sono stati intossicati per 4 giorni consecutivi se-
condo il protocollo di Majchrowicz
23
. La soluzione alcolica
stata somministrata oralmente ,gaage, in tre dosi razionate
nellarco delle 24 ore ad intervalli di 8 ore per garantire livelli
ematici alcolici continui e costanti
23
. Il primo giorno di intos-
sicazione, una dose iniziale di 5 g,kg e stata somministrata
a tutti gli animali. Le dosi successie ,totale 10-13 g,kg, di
alcol al giorno, sono state stabilite alutando lo stato di intos-
sicazione dellanimale, secondo quanto riportato nella tabella
di Majchrowicz
23
. Sono stati analizzati i seguenti parametri:
atassia ,liello 1, 2, 3, 4,, sedazione, perdita del righting re-
nex` ed eentuale stato di coma. La stessa procedura e stata
eseguita nel gruppo di controllo a cui stato somministrato
latte ,eicolo dell`alcol,.
Intossicazione con amfetamina
La d-ametamina ICl ,Salars, Como, Italia, e stata sciolta in
salina ,sodio cloruro 0.9, S.A.L.l. S.p.A., e somministrata
intraperitonealmente ,IP, alla dose di 3 mg,kg ,olume di
somministrazione 1 ml,kg, tre olte al giorno ad interalli
di 3 ore ,ore 9.00, 12.00, 15.00,. La stessa procedura e stata
eseguita nel gruppo di controllo con la sola somministrazione
di soluzione salina ,eicolo dell`ametamina,.
Protocollo di intossicazione
Fase di pretrattamento. Gli animali sono stati abituati alla
procedura sperimentale ricevendo iniezioni intraperitoneali
di soluzione salina e somministrazioni orali di acqua demi-
neralizzata nei 3 giorni antecedenti linizio dellesperimento.
Fase di intossicazione. Utilizzando il disegno sperimentale
between-subject, gli animali ,n~32, sono stati suddiisi in 4
gruppi ,n~8,gruppo,. Le somministrazioni sono state ese-
guite secondo lo schema riportato nelle Tabelle 1 e 2.
Livelli ematici nel sangue (BALs)
I campioni di sangue ,~200 ,l, sono stati ottenuti mediante
prelievo dalla vena caudale degli animali appartenenti al grup-
po ,3, Alcol,Veicolo dell`Ametamina e ,4, Ametamina,Al-
col, 90 minuti dopo la prima somministrazione giornaliera di
etanolo nel secondo, terzo e quarto giorno di intossicazione.
I campioni sono stati centrifugati per 10 minuti a 1500 rcf,
ottenendo cosi la frazione plasmatica. La misurazione della
concentrazione di etanolo stata effettuata con 5l di plasma
mediante un analizzatore ad ossigeno (Analox Instruments,
Lunenburg, MA,.
Peso e temperatura corporea
Gli animali sono stati pesati giornalmente per monitorare le
eventuali variazioni di peso durante le intossicazioni. La mi-
surazione della temperatura rettale stata effettuata unora
dopo la prima e la terza somministrazione giornaliera di am-
fetamina.
Immunoistochimica
Per la alutazione istologica del danno neuronale, il quinto
giorno, unora dopo lultima somministrazione di alcol (ore
9.00, e di ametamina ,ore 10.00,, i ratti sono stati anestetiz-
zati con isonuorano e perusi ,perusione intracardiaca, con
salina, seguita da una soluzione di paraformaldeide (4% para-
ormaldeide in 0.4 M tampone sodio osato pI .4,. I cer-
velli sono stati rimossi e sottoposti ad un trattamento di post-
ssazione per 16 ore in paraormaldeide al 4, seguita da 24
ore in saccarosio al 30%. Successivamente sono state tagliate
al criostato ,Leica CM- 1950, delle sezioni orizzontali da 20
m. Le sezioni, raccolte in accordo alle coordinate riportate
nell`atlante del cerello di ratto di Paxinos and \atson
26
ri-
spetto al Bregma, sono: -3.1, -3.2, -3.3, -3.8, -4.2, -5.1, -5.8,
-6.1, -6.2 , -6.6, -6.8, -7.1, -7.6. Le sezioni sono state montate
in etrini Superrost Plus ,lisher Scientic, e conserate a
-20C no al momento dell`uso. Le sezioni su etrino sono
state marcate con luoro-Jade B ,Iisto-Chem Inc. P.O.box
183, Jeerson, AR 209, USA,, marker di neurodegenera-
zione secondo il protocollo di Schmued
27
.
In dettaglio: le sezioni di cervello sono state immerse in eta-
nolo al 100 ,Sigma, per 3 minuti e reidratate attraerso pas-
saggi graduali di soluzioni di etanolo decrescenti. Le sezioni
sono state quindi incubate in leggera agitazione con 0.06 %
di permanganato di potassio per 15 minuti, risciacquate con
acqua distillata e quindi incubate in una soluzione allo 0.01%
di Fluoro-Jade B in 0.1% di acido acetico per 30 minuti. Le
sezioni sono state successivamente lavate in acqua distillata,
disidratate, chiaricate in xilene e montate con DPX ,Sigma,.
I etrini sono stati analizzati con un microscopio nuorescente
,Olympus BX51, con una luce di eccitazione blu ,450-490
nm,.
Reversal learning
Un nuoo gruppo di animali ,n~20, e stato testato per stu-
n Alcol Amfetamina
Gruppo 1 8 Latte ,eicolo, Salina ,eicolo,
Gruppo 2 8 Latte ,eicolo, 3 mg,Kg
Gruppo 3 8 3-5 mg,Kg Salina ,eicolo,
Gruppo 4 8 3-5 mg,Kg 3 mg,Kg
Tab.1: Schema di intossicazione con alcol ed amfetamina. Tab. 2: Schema del regime terapeutico giornaliero.
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
18
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diare eentuali eetti sulla nessibilita cognitia a seguito della
intossicazione alcolica. Lanalisi stata condotta utilizzando
una procedura di reersal learning che misura la capacita di
modicare il comportamento operante per raggiungere un
determinato obiettivo
28
. La procedura iniziata con una fase
di training con sessioni giornaliere di 20 minuti durante le
quali gli animali, posti in condizioni di restrizione (16 g di
cibo al giorno, hanno imparato a premere la lea attia per
ottenere un rinforzo, che corrispondeva al rilascio di un pellet
di cibo.
Nella fase successiva il modello ha previsto laggiunta di uno
stimolo visivo, rappresentato da una luce posizionata sopra
ciascuna leva, utilizzata come segue:
1. leva destra associata alla illuminazione della luce destra
,RR, e iceersa ,LL,
2. leva destra associata alla illuminazione della luce sinistra
,RL, e iceersa ,LR,
Un computer ,MLD-PC sotware, Med associated, ha regi-
strato sia le premute alla leva attiva che a quella inattiva. La
leva attiva variata ogni giorno secondo lo schema Geller-
man randomizzato
28
. Tutti gli animali sono stati allenati alle
4 dierenti associazioni lea,luce no al raggiungimento del
90 % delle risposte corrette, che consistevano nel premere la
leva attiva ottenendo il rinforzo. Terminata la fase di training,
gli animali sono stati diisi in due gruppi: a, Veicolo dell`Alcol
,n~10,, b, Alcol ,n~10,.
Gli animali hanno riceuto il latte ,gruppo eicolo dell`alcol,
o l`alcol ,gruppo alcol, secondo le modalita descritte nella
sezione Intossicazione Alcolica. Cinque giorni dopo lultima
somministrazione, gli animali sono stati nuovamente sotto-
posti ai 4 differenti programmi sopra descritti (RR, LL, RL,
LR,. L`esperimento e iniziato utilizzando lo stesso program-
ma del giorno precedente, con una sessione che terminata
o al raggiungimento di 25 premute sulla leva attiva o dopo 5
minuti. 1rascorsi 2 minuti dalla ne del programma, la ses-
sione ricominciata invertendo la leva attiva e mantenendo la
luce nella stessa posizione. Sono state registrate sia le risposte
corrette che incorrette.
Analisi dei dati
Lanalisi dellandamento del peso corporeo durante i giorni
dellintossicazione stata eseguita mediante ANOVA a due
vie ponendo il trattamento come fattore between ed i giorni
come fattore within. La successiva analisi post-hoc stata ese-
guita per mezzo del test di Dunnett. L analisi dei risultati del
reversal learning stata eseguita mediante lo Student t-test.
Risultati
Peso e temperatura corporea
L`analisi statistica ,ANOVA, ha eidenziato l`eetto signi-
cativo del trattamento sulla variazione del peso corporeo mo-
nitorato durante la ase di intossicazione |l,3,19, ~ 11.25,
p0.01| ,ligura 1,. L`analisi post-hoc ha rielato una generale
diminuzione del peso corporeo nei tre gruppi di animali trat-
tati rispetto ai controlli, evidenziando un effetto pi marcato
nel gruppo intossicato con alcol ed amfetamina (riduzione
del 20,.
La somministrazione di ametamina non ha modicato la
temperatura corporea negli animali trattati, in contrasto con
quanto indicato in letteratura, dove per dosaggi di amfetami-
na superiori ,4 mg,kg x 5 olte al di, ad interalli di 2 ore,
25
,
si eidenzia un aumento no a 42C. Nel nostro studio, nel
gruppo di animali trattati contemporaneamente con alcol ed
amfetamina, il dosaggio stato ridotto, in quanto gli animali,
dopo uno stato iniziale di malessere generalizzato, non sono
riusciti a tollerare la combinazione. Nel gruppo di ratti tratta-
ti con sola amfetamina, solo due animali hanno raggiunto la
temperatura di 40C.
Livelli ematici di alcol (BALs)
I livelli di alcol nel sangue sono stati analizzati nel secondo,
terzo e quarto giorno di intossicazione nei gruppi Alcol/Vei-
colo ed Alcol/Amfetamina. Come illustrato in tabella 3, gli
animali mostrano un graduale aumento dei BALs durante il
trattamento, a conferma del fatto che le somministrazioni di
alcol hanno permesso il raggiungimento di livelli ematici fra i
250 e i 400 mg/dl.
Intossicazione da alcol e neurodegenerazione
Lanalisi istochimica delle sezioni cerebrali del gruppo di ani-
mali intossicato con alcol ha mostrato un elevato numero di
cellule neuronali positive al Fluoro-Jade B (neuroni in apop-
tosi,, eidenziabili con una colorazione erde nuorescente su
uno sfondo di verde pi scuro. I risultati mostrano una mar-
cata neurodegenerazione nelle aree del giro dentato ,DG,,
della corteccia entorinale ,Ltc,, della corteccia perinale ,PRh,
e della corteccia laterale entorinale ,LLnt,. La conta dei neu-
roni, effettuata ad ingrandimento 20X di tutte le sezioni cere-
brali del gruppo in esame ,distanza -6.1 mm dal bregma,, ha
dato un valore medio di 60 cellule degenerate nellarea della
corteccia entorinale e 40 nel giro dentato dellippocampo. I
risultati descritti si riferiscono al conteggio di tutti i neuroni
Gruppo Alcol/Veicolo Gruppo Alcol/Amfetamina
Alcol
,g,kg,giorno,
BAL
,mg,dl,
Alcol
,g,kg,giorno,
BAL
,mg,dl,
Giorno 2 13.0 0.0 265.7
33.8
13.0 0.0 250.4 30.6
Giorno 3 10.0 0.8 330.3
33.3
9.0 1.2 302.7 29.4
Giorno 4 11.8 0.2 428.5
31.3
9.8 0.7 390.8 33.4
1ab. 3: Dosi di alcol somministrate e relatii BALs per i gruppi alcol ed
alcol + amfetamina.
Peso corporeo
0 1 2 3 4 5 6
180
200
220
240
260
280
Veicolo/Veicolo
Veicolo/Amfetamina
Alcol/Veicolo
Alcol/Amfetamina
**
*
*
Tempo (giorni)
P
e
s
o

c
o
r
p
o
r
e
o

(
g
r
a
m
m
i
)
Fig. 1: Effetto delle intossicazioni alcolica e/o amfetaminica sulla variazione
di peso corporeo nei quattro gruppi sperimentali. I dati rappresentano la
media SEM. *p<0.05, **p<0.01 vs. il gruppo Veicolo/Veicolo
19
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degenerati presenti sulla sezione analizzata e non stato rap-
portato alle dimensioni dellarea.
Analizzando le sezioni a -5.6 mm dal bregma, una modesta
neurodegenerazione stata evidenziata nellarea infralimbica
,IL,, nella corteccia orbitale ,VO, e nel bulbo olattorio ,OB,.
Il quadro di neurodegenerazione risultato identico per en-
trambi gli emisferi cerebrali.
Come ci si attendeva, il gruppo di animali di controllo non
ha presentato segni di neurodegenerazione sia nelle sezioni
bregma -6.1 mm che in tutte le altre aree analizzate.
Intossicazione da amfetamina e neurodegenerazione
Nei cervelli degli animali intossicati con amfetamina si evi-
denzia una chiara degenerazione nellarea cerebrale corri-
spondente alla corteccia somatosensioriale ,S1Bl,. La media
dei neuroni marcati positivamente al Fluoro-Jade B di tutte
le sezioni cerebrali del gruppo in esame (distanza -3.1 mm
dal bregma, e di 14. Anche le aree del talamo ,VA, e del pe-
riacquedotto ,PAG, mostrano segni di una modesta neuro-
degenerazione con rispettivamente 5 e 3 neuroni marcati. Il
gruppo di animali di controllo per lamfetamina non presenta
segni di neurodegenerazione nelle aree corrispondenti.
Intossicazione da alcol /amfetamina e neurodegenera-
zione
Come riportato in gura 2, nel gruppo sperimentale che ha
subito la co-somministrazione di alcol e di amfetamina, sta-
ta osservata una chiara neurodegenerazione nelle stesse aree
risultate positive nel gruppo di ratti trattato con solo alcol,
ossia nel giro dentato ,DG,, nella corteccia entorinale ,Ltc,,
nella corteccia perinale ,PRh, e nella corteccia laterale en-
torinale ,LLnt,. La conta delle cellule marcate positiamente
Fig. 2: Le immagini mostrano un esempio del risultato ottenuto mediante marcatura con Fluoro-Jade B delle sezioni cerebrali appartenenti al gruppo
sperimentale intossicato con alcol - ametamina. In erde nuorescente i neuroni degenerati nel bulbo olattorio ,OB, ad ingrandimento 4X ,A, e ad
ingrandimento 20X ,B,. Neurodegenerazione eidenziata nella regione del giro dentato ,DG, ad ingrandimento 4X ,C, e nelle aree della corteccia entorinale
,Lct,, della corteccia perinale ,PRh, e della corteccia entorinale laterale ,LLnt, ad ingrandimento 4X ,D,. Le sezioni prese in esame si rieriscono al liello
bregma -6.1 mm
Co-assunzione di alcol ed amfetamina nei ratti giovani
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
20
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dal Fluoro-Jade B, su tutte le sezioni del gruppo in esame, ha
denito un alore medio di 38 neuroni nell`area della cortec-
cia entorinale e 55 nel giro dentato dellippocampo.
Questo risultato sembra indicare uninversione di tendenza ri-
spetto al gruppo di animali intossicati con solo alcol, nei quali
era maggiore il numero dei neuroni degenerati nella cortec-
cia entorinale rispetto allippocampo. Il risultato pi evidente
delleffetto della co-somministrazione di alcol ed amfetamina
la marcata neurodegenerazione a livello del bulbo olfattorio.
In questa regione una media di 30 cellule sono risultate po-
sitie al lluoro-Jade B ,ligura 2, contro la media di 3 cellule
riscontrate nellintossicazione con solo alcol. Tutte le aree in
cui stata osservata neurodegenerazione nei diversi gruppi
trattati sono schematizzate in Figura 3.
Reversal Learning
Durante la ase di training, tutti gli animali hanno raggiunto
il 90% di risposte corrette come previsto dal protocollo spe-
rimentale. Terminata lintossicazione alcolica, tutti gli animali
sono stati nuovamente esposti ai 4 differenti programmi (RR,
LL, RL, LR,, raggiungendo la stessa percentuale di risposte
corrette come mostrato in ligura 4a. Nella ase di initial task,
entrambi i gruppi, controllo e ratti intossicati, hanno raggiun-
to la media delle percentuali di risposte corrette ,80, ne-
cessarie per raggiungere la soglia prestabilita Figura 4b. Nella
Figura 4c sono mostrate le medie percentuali delle premute
alla lea attia nel reersal task nei due gruppi sperimentali.
I risultati mostrano che la percentuale delle risposte corrette
stata pi bassa nel gruppo degli animali intossicati rispetto
ai controlli. La dierenza non e pero statisticamente signi-
cativa. Questi risultati anche se preliminari suggeriscono una
perdita della capacita di cambiare strategia per ottenere un
rinorzo dopo intossicazione alcolica. Cio rinette una riduzio-
ne delle capacita cognitie conseguenti l`esposizione all`alcol.
Discussione
Per mimare la modalita di assunzione di alcolici piu requen-
temente adottata dai giovani stato utilizzato il protocollo
di intossicazione sviluppato da Majchrowicz
23
, come modello
animale di binge drinking`. I risultati dello studio condotto,
hanno dimostrato come la somministrazione intragastrica di
etanolo in ratti giovani, induce uno stato di costante e sostenu-
ta intossicazione alcolica, con BALs compresi nellintervallo
Fig. 3: Rappresentazione schematica in cui vengono riportate tutte le aree
cerebrali nelle quali stata osservata neurodegenerazione dopo trattamento
con alcol, ametamina o loro combinazione: bulbo olattorio ,OB,, area
inralimbica ,IL,, corteccia orbitale ,VO,, corteccia somatosensoriale ,S1Bl,,
giro dentato ,DG,, corteccia entorinale ,Lct,, corteccia perinale ,PRh,,
corteccia entorinale laterale ,LLnt,, periacquedotto ,PAG,
ligura 4. Reersal Learning 1ask. a, risultati ottenuti durante la ase di training
,8 giorni,, iene riportata la media percentuale delle risposte rinorzanti
registrate ogni giorno. b, risultati della ase di initial task, iene riporata la
media percentuale delle risposte corrette in funzione del trattamento (veicolo
s intossicazione alcolica,. c, risultati della ase di reersal task, iene riportata
la media percentuale delle risposte corrette in funzione del trattamento
,eicolo s intossicazione alcolica,
21
Di partimento Politiche Antidroga
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250-400 mg/dl. Il livello di intossicazione stato confermato
dallosservazione di alcuni parametri comportamentali quali
atassia, sedazione, perdita del rinesso di equilibrio e coma.
Tra gli effetti dellintossicazione alcolica, stata rilevata una
marcata riduzione del peso corporeo negli animali intossicati
rispetto ai veicoli. noto dalla letteratura che negli alcolisti,
un inadeguato apporto nutrizionale pu contribuire allo svi-
luppo di malattie neurodegenerative celebrali
29
Il test comportamentale di reversal learning ha confermato
che l`esposizione a dosi intossicanti di alcol altera la nessibilita
cognitiva degli animali, mostrando un trend alla diminuzione
della percentuale delle risposte corrette, negli animali intossi-
cati rispetti ai veicoli.
Nei giovani, lesposizione ad elevati quantitativi di bevande
alcoliche e caratterizzata da una maggiore suscettibilita ad
eenti neurodegeneratii, in quanto a questa eta le attiita
cerebrali sono fortemente plastiche e quindi sensibili alla tos-
sicita di agenti xenobiotici
30,31,32
. A livello neuroanatomico, il
binge drinking e associato ad alterazioni strutturali sia dell`ip-
pocampo
33,34
che della corteccia prefrontale
35,36
. In accordo
con i dati di letteratura, i nostri studi, di immunoistochimi-
ca con Fluoro-Jade B, hanno evidenziato una marcata neu-
rodegenerazione nelle aree del giro dentato, della corteccia
entorinale, della corteccia perinale e della corteccia laterale
entorinale. stata inoltre osservata una moderata degene-
razione a livello dei bulbi olfattori, della corteccia orbitale e
dellarea infralimbica. La regione ippocampale come, seppure
in misura minore, la corteccia entorinale e le aree dei bulbi
olfattori, sono conosciute per essere implicate nei processi
di apprendimento spaziale e nella memoria di lavoro
37,38,39,40
.
I nostri dati di neurodegenerazione suggeriscono che lespo-
sizione allalcol e allamfetamina potrebbero tradursi in una
signicatia compromissione di questi processi cognitii. In
parte questa osservazione confermata dai dati comporta-
mentali che, come discusso in precedenza, hanno dimostrato
che lesposizione a dosi intossicanti di alcol riduce in maniera
signicatia le capacita cognitie dell`animale.
Nei ratti giovani, il trattamento cronico con amfetamina, pur
non avendo provocato linnalzamento della temperatura cor-
porea rispetto ai veicoli, ha determinato una evidente degene-
razione dei neuroni della corteccia somato sensoriale ,S1Bl,.
La letteratura scientica supporta i nostri risultati ornendo
una serie di evidenze sperimentali sul danno neurotossico
dell`ametamina in questa area specica
41,42
. D`altro canto
studi preclinici confermano che le alterazioni morfologiche
e funzionali indotte dall intossicazione da amfetamina nella
regione corticale somato-sensoriale non sono correlabili alla
sindrome serotoninergica e al relativo aumento della tempe-
ratura corporea
16,43
.
Nel nostro studio, segni di una modesta neuro degenerazione
sono stati osserati anche nelle aree del talamo ,VA, e del pe-
riacquedotto ,PAG,. In linea con la nostra osserazione, data
precedentemente pubblicati hanno dimostrato che una singo-
la iniezione di uno psicostimolante ,cocaina o ametamina, o
l`esposizione acuta ad uno stress sociale ,social deeat stress,,
determinano un aumento signicatio dell`espressione del c-
fos, un marcatore tipico dellattivita neuronale, in alcune aree
speciche come il PAG, il locus ceruleus ,LC, ed il dorsal
raphe
44
. La PAG potrebbe quindi essere coinolta nella sen-
sitizzazione da psicostimolanti ,Klaus et al. 1999, e mentre
l`aumento dell`espressione del c-os potrebbe rinettere una
attivazione neuronale associata agli effetti neurodegenerativi
osservati in questa area.
I risultati di immunoistochimica successivi alla co-sommi-
nistrazione di alcol ed amfetamina hanno evidenziato una
fortissima neuro degenerazione a livello del bulbo olfattorio.
Lielli di neuro degenerazione signicatii sono stati inoltre
osservati anche nel giro dentato e nella corteccia entorinale.
Il bulbo olfattorio una regione del cervello ricca di neuroni
dopaminergici fortemente sviluppata nei roditori, coinvolta
nella regolazione dei processi olfattivi ma anche nel controllo
dellumore. Esperimenti di lesione cerebrale hanno eviden-
ziato, ad esempio, che nel ratto il danneggiamento dei bulbi
risulta in un marcato effetto simil-depressivo
45
. Queste osser-
vazioni sono in linea con i dati clinici i quali dimostrano come
lesposizione protratta ad amfetamina e ad altri psicostimo-
lanti possa innescare crisi depressive nelluomo
46
.
In conclusione, i dati raccolti nella nostra sperimentazione
preclinica eidenziano la pericolosita del co-abuso di alcol ed
amfetamina nellindurre gravi danni neuronali in aree implica-
te nel controllo della sfera psichica e cognitiva. Questi danni
possono essere molto marcati se l`esposizione aiene in eta
giovanile e cio in una fase dello sviluppo caratterizzata da
eleata plasticita neuronale. I dati epidemiologici indicano che
luso degli psicostimolanti da soli e in associazione con be-
vande alcoliche molto frequente proprio fra i giovani e ci
rende la situazione particolarmente allarmante. Lattuazione
di politiche preventive e di strategie educative mirate alla ri-
duzione delluso di queste sostanze dovrebbe essere percepita
come una priorita medica e sociale.
Ringraziamenti
Questo studio stato condotto con il supporto del Fondo di
Ateneo per la Ricerca 2011 ,a MU,. Si ringraziano i Sign.ri
Marino Cucculelli e Rina Righi per la assistenza tecnica e la
cura degli animali.
%LEOLRJUDD
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Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Rassegne critiche
Consumo di alcol e tumori
Gianni Testino
1,2
, Giorgio Schiappacasse
3
, Alessandro Viotti
4
, Alberto Ferrando
5
, Luigi Bottaro
6
, A. Ornella Ancarani
1,2
,
Valentino Patussi
7,2
, Ilaria Londi
7,2
e Emanuele Scafato
8,2
1 Cevtro .coogico Regiovae - Regiove igvria, |O acoogia e Patoogie Correate, Diartivevto ai Meaiciva vterva Ceverae e
eciai.tica, RCC .ievaa O.eaaiera |virer.itaria av Martivo1 .titvto ^aiovae er a Ricerca .v Cavcro, Cevora
2 !ora eatb Orgaviatiov CC for eatb Provotiov ava Re.earcb ov .cobo ava .coboreatea eatb robev.
er1 Povevte, Diartivevto avte Mevtae e Dievaeve, . Cevore.e, Cevora
1 |O Cbirvrgia a`|rgeva, RCC .O| av Martivo1
: ocieta` taiava ai Peaiatria ;eiove igvre)
Diartivevto ai Patoogia Civica, . Cevore.e, Cevora
Cevtro .coogico Regiove 1o.cava
.titvto veriore ai avita`, Rova

nota da tempo la correlazione fra alcol e cancro. Recentemente lAgenzia Internazionale per la Ricerca sul
Cancro ,Organizzazione Mondiale della Sanita, ha inserito il consumo di beande alcoliche, l`etanolo e l`ace-
taldeide presenti nella bevande alcoliche nel Gruppo 1.
E stata stabilita una correlazione causale fra alcol e linsorgenza di numerosi tipi di tumori ed in particolare quelli
ad insorgenza nella caita orale, in aringe, in laringe, nell` esoago, nel colon-retto, nel egato e nella mammella.
Ad oggi non e stato stabilito un dosaggio sicuro. E stata dimostrata invece una correlazione dose dipendente fra
rischio di cancro e alcol sia nei maschi che nelle femmine che consumano bevande alcoliche in modo regolare.
Nei soggetti che hanno consumato o consumano alcol in modo rischioso/dannoso o nei soggetti con pregressa
alcoldipendenza o alcoldipendenti i programmi di screening e di prevenzione oncologica dovrebbero essere modi-
cati rispetto alla popolazione generale.
Parole chiave: Alcol, Cancro, Cancerogenesi
Cancer and alcohol use
Recevt eriaevce .bor tbat acobo cov.vvtiov i. a..ociatea ritb eeratea cavcer ivciaevce ava vortait,. Recevt,, tbe vtervatiova
.gevc, for Re.earcb ov Cavcer .tatea tbat acetaaeb,ae a..ociatea ritb acoboic bererage. i. carcivogevic to bvvav. ava covfrvea tbe
Crov 1 ca..ifcatiov of acobo cov.vvtiov ava of etbavo iv acoboic bererage.. .cobo cav.e. cavcer. of tbe ora carit,, bar,v,
ar,v, oe.obagv., coorectvv, irer ava fevae brea.t.
1er, itte i. vorv abovt .afe vargiv. of acobo cov.vvtiov. 1bere i. a ao.ere.ov.e reatiov.bi betreev acobo ava cavcer ri.
for vev ava rovev, ritb .tvaie. .borivg tbat tbe ri. of cavcer ivcrea.e. ritb ivcrea.ivg cov.vvtiov of acobo ov a regvar ba.i..
v acoboic. .vb;ect. tbe ovcoogic rerevtiov rogravve .bova be voaifea accoraivg,.
Keywords: .cobo, Cavcer, Carcivogeve.i.
Contatti: Prof. Gianni Testino
|O .coogia, Paaigiove 10, RCC .ievaa O.eaaiera |virer.itaria av Martivo1 .titvto ^aiovae er a Ricerca .v Cavcro
Piaae R. evi 10, 112 Cevora - ta,
evai: giavvi.te.tivob.avvartivo.it
Introduzione
L
a correlazione fra il consumo di bevande alcoliche e lin-
sorgenza di alcune neoplasie nota da tempo e altres
ben noto come lingestione di qualsiasi tipo di bevanda alco-
lica sia associata con il possibile sviluppo di cancro.
Nella letteratura scientica internazionale sono presenti in-
numerevoli lavori di ordine sperimentale ed epidemiologico
che affermano da anni tale dato.
Tale rapporto causale stato confermato attraverso la pub-
blicazione dei olumi 96 ,2010, e 100L ,2012, dell`Agenzia
Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC - Organizza-
zione Mondiale della Sanita,
1,2
.
La sostanza responsabile dei danni alcol correlati letanolo.
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
24
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Una Unita Alcolica ,UA, e rappresentata da 10-12 gr. di eta-
nolo: tale quantita la ritroiamo mediamente in un bicchiere
di vino al 12% da 125 ml, in 330 ml di birra al 4.5%, in 80 ml
di aperitio o cocktail al 18 o in 40 ml di liquore al 36.
Premettendo che qualsiasi consumo di beanda alcolica e
sempre un comportamento a rischio, le denizioni sotte-
se alla identicazione del bere a rischio si basano su quelle
dell`Organizzazione Mondiale della Sanita ,OMS, che, in ma-
niera puntuale identica le modalita da considerare a rischio
ed i lielli di bere a rischio per i quali sono identicati una se-
rie di interenti specici. Le denizioni attualmente indicate
sono le seguenti
3
:
- Consumo a Rischio: ,hazardous`,: un liello di consu-
mo o una modalita del bere che possono determinare un
rischio in caso di persistenza di tali abitudini;
- Consumo Dannoso ,harmul`,: una modalita di consu-
mo alcolico che causa danno alla salute, a liello sico o
mentale. A differenza del consumo a rischio, la diagnosi
di consumo dannoso pu essere posta solo in presenza
di un danno alla salute del soggetto;
- Alcoldipendenza: insieme di enomeni siologici, com-
portamentali e cognitivi in cui luso di alcol riveste per
l`indiiduo una priorita sempre maggiore rispetto ad abi-
tudini che in precedenza avevano ruoli pi importanti.
La caratteristica predominante il continuo desiderio di
bere. Ricominciare a bere dopo un periodo di astinenza
si associa spesso alla rapida ricomparsa delle caratteristi-
che della sindrome.
Il National Institute for Health and Clinical Excellence pro-
pone questa classicazione utilizzando un comune mezzo di
identicazione come l`Alcohol Use Disorders Identication
1est ,AUDI1,
4
: se il punteggio superiore a 8 presente un
consumo a rischio; se il punteggio fra 16 e 19 presente un
consumo dannoso; se superiore a 20 presente alcoldipen-
denza grave.
Il 15% della popolazione adulta Europea ha una modalita di
consumo denita a rischio con un indice di mortalita del 3.5-
4.8 per mille nelle donne e del 3.7-8.1 per mille negli uomini
3
.
20 milioni ,6 della popolazione adulta in Luropa, ha una
modalita di consumo denito dannoso.
Complessivamente la frequenza media dei casi di consumo
eccessio episodico ,binge drinking, in Luropa e di circa una
volta al mese, il che rappresenta il 10-60% delle occasioni di
consumo di alcol per gli uomini e circa la meta per le donne.
Circa 118 milioni di cittadini europei hanno almeno un epi-
sodio di binge drinking al mese, il che signica poco meno di
un adulto su 3
3
.
In Italia la Relazione al Parlamento del Ministro della salute
ha evidenziato circa 9 milioni di Italiani a rischio per consu-
mo rischioso/dannoso e ha stimato un milione e mezzo di
alcoldipendenti
5
.
Meccanismi di cancerogenesi
I meccanismi di cancerogenesi alcol indotti sono numerosi,
tuttavia questi sono quelli maggiormente accreditati
1,2,6,7,8,9
:
1, produzione di prodotti tossici e cancerogeni come l`acetal-
deide, radicali liberi dellossigeno e prodotti della lipoperos-
sidazione lipidica,
2, intererenza con l`assorbimento di alcuni nutrienti,
3, alterata metabolizzazione di alcuni nutrienti,
4, inibizione di alcuni meccanismi di detossicazione,
5, attiazione enzimatica ,citocromo P450-2L1: C\P2L1,,
6, incremento dello stress ossidatio,
, soppressione immunitaria,
8, alterazioni della nuidita di membrana,
9, alterazione dell`equilibrio prolierazione cellulare,apoptosi,
10, stimolo ai processi di angiogenesi,
11, incremento ponderale,
12, polimorsmi genetici dell`alcol deidrogenasi ,ADI, e
dell`acetaldeide deidrogenasi ,ALDI,.
Dalla metabolizzazione dell`etanolo ADI indotta si ottiene
la ormazione di acetaldeide e NADI, mentre da quella del
C\P2L 1 si orma acetaldeide e radicali liberi dell`ossigeno
,ROS,. Il NADPI e riossidato a NADI in sede mitocon-
driale con ulteriore formazione di ROS.
I ROS e le specie reattie del nitrogeno ,RSN, inducono suc-
cessivamente lipoperossidazione lipidica. Acetaldeide, ROS
ed i prodotti della lipoperossidazione lipidica determinano un
azione genotossica diretta attraverso la formazione di ad-
dotti: ci comporta mutazioni ed alterazioni cromosomiche
che favoriscono lo sviluppo di linee cellulari neoplastiche. La
quantita degli addotti aria in relazione al pattern genetico
indiiduale ,soprattutto polimorsmi genetici dell`alcol dei-
drogenasi e dell`aldeide deidrogenasi,
9,10
.
Lacetaldeide e lossido nitrico (prodotto attraverso linduzio-
ne da parte dell`etanolo dell`ossido nitrico sintetasi, inibisco-
no i sistemi di riparazione del DNA. 1ali sistemi sono inibiti
anche dalla IL6 e dal attore nucleare kB. Questi ultimi due
fattori sottoregolano i geni che controllano i meccanismi di
anti-apoptosi.
L bene ricordare come l`incrementata attiita del C\P2L1
comporti lattivazione di sostanze pro cancerogene ambien-
tali che si ritrovano nel fumo di sigaretta ed in alcuni alimenti
come idrocarboni policiclici, idrazine e nitrosa mine
9,11
.
Il C\P2L1 riduce i lielli tissutali di retinolo e acido retinoico
che hanno una particolare rilevanza nella regolazione della
crescita e trans differenziazione cellulare.
Determinante e l`innuenza dell`etanolo e dell`acetaldeide sui
meccanismi di trasferimento dei gruppi metili. In caso di ipo-
metilazione ci sara un attiazione di oncogeni, in caso di iper-
metilazione disattivazione di geni oncosoppressori.
Per mantenere una suciente capacita di metilazione e op-
portuno mantenere una giusta quantita di sostanze lipotrope
che includono nutrienti come colina, betaina e metionina es-
senziali per la formazione, trasporto e trasferimento di gruppi
metili a molecole target.
Letanolo favorisce la progressione tumorale attraverso lin-
duzione di angiogenesi. stato rilevato, infatti, un incremen-
to del fattore di crescita endoteliale e dellangiogenesi tumo-
rale
12,13
.
I polimorsmi e le mutazioni genetiche innuenzano noteol-
mente il rapporto alcol e cancro.
Sono state riscontrate variazioni genetiche relative al metabo-
lismo delletanolo e dellacetaldeide, allo stress ossidativo, allo
storaggio lipidico, alla metabolizzazione delle endotossine e
ai meccanismi di brogenesi. I portatori di questi polimor-
smi sono predisposti a contrarre cancro anche attraverso un
consumo sociale
2
.
Correlazione consumo di alcol e cancro
Le meta-analisi che in questi ultimi venti anni hanno correlato
il consumo di alcol sono particolarmente numerose.
Le neoplasie correlate al consumo sono le seguenti: caita ora-
le, faringe, laringe, esofago, colon-retto, fegato e mammella.
Possibili correlazioni con stomaco, pancreas, polmone e prostata.
25
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Consumo di alcol e tumori
Boetta e coll. ,2006,
14
stimano come circa il 3.6% delle ne-
oplasie al mondo da mettere in relazione al consumo di
beande alcoliche ,5.3 nei maschi e 1. nelle emmine,.
Considerando come in diverse aree del mondo non vi con-
sumo di alcol, soprattutto per motivi religiosi, tale percen-
tuale e particolarmente signicatia nel mondo occidentale e
nellest europeo.
Le zone al mondo pi colpite fra i maschi sono: larea eu-
ropea C ,comprende la ederazione russa, con una correla-
zione di circa il 9%, larea europea A (comprende lEuropa
occidentale,, l`area aricana L ed il \estern Pacic B con una
correlazione di circa il 6.5%.
Le differenze regionali del rischio sono attribuibili a diver-
si fattori: variazioni regionali sulla prevalenza del consumo,
modalita di assunzione, altre sostanze cancerogene presenti
nelle bevande alcoliche locali, assetto genetico delle diverse
popolazioni, altri fattori di rischio associati.
In particolare a livello mondiale sono causalmente correlati
all`alcol il 30.4 delle neoplasie della caita orale e della arin-
ge, il 18.5% delle neoplasie dellesofago, il 3.2% delle neopla-
sie del colon-retto, il 9.4% delle neoplasie del fegato, il 23%
delle neoplasie del laringe, il 4.5% delle neoplasie mammarie
nella donna.
Inoltre, sempre a livello mondiale il 3.5% delle morti per can-
cro alcol correlato: il 25.9% delle morti per neoplasie del
cavo orale e della faringe, il 18.1% delle neoplasie dellesofa-
go, il 3.1% delle neoplasie del colon-retto, il 9.4% delle neo-
plasie del fegato, il 21.4% delle neoplasie del laringe ed il 4.1%
delle neoplasie della mammella
14
.
L stato dimostrato come in Luropa ,Danimarca, Germania,
Grecia, Italia, Spagna e Gran Bretagna, possa essere attribuito
al consumo di alcol il 10% dei casi nei maschi ed il 3% nelle
femmine
15
.
In entrambi i sessi la frazione attribuibile pi alta per i tu-
mori del tratto aereo-digestivo superiore (44% nei maschi,
25 nelle emmine,, seguiti dalle neoplasie del egato ,33
nei maschi, 18 nelle emmine,, del colon-retto ,1 nei
maschi, 4 nelle emmine, e della mammella ,5,.
La percentuale cresce se il dosaggio quotidiano considerato
supera due UA/die per luomo ed 1 UA/die per la donna:
10% dei cancri colon-rettali, 27% dei cancri epatici e 38% dei
cancri del tratto aereo-digestivo superiore.
Recentemente Nelson et al.
16
hanno rilevato come negli Stati
Uniti d`America ,USA, il 3.5 di tutti i decessi per cancro sia
alcol-attribuibile. In particolare il 26-35% di tutti i cancri alcol
correlati da mettere in relazione a consumi inferiori ai 20
grammi al giorno.
Le meta-analisi di Bagnardi et al. ,2001,
17
, Corrao et al.
,2004,
18
, Boetta et al. ,2006,
14
e Nelson et al.
16
evidenziano,
inoltre, un incremento di rischio dose-dipendente.
stato segnalato, inoltre, come il 68% dei cancri del tratto
aereo-digestivo superiore da mettere in relazione al consu-
mo contemporaneo di alcol e fumo
19
.
Studi selezionati dimostrano come leffetto dose-risposta
presente anche nei non fumatori.
Per dosaggi medi di 21.5 U,die nei maschi e di 16.4 U,die
nelle emmine ,popolazione di alcoldipendenti, 1hyngesen et
al. ,2009,
20
hanno rilevato un incremento del rischio anche
in altre sedi: colecisti, organi digestivi e peritoneo, pleura,
polmone, reni, prostata, cervice uterina, ovaio e cute. Tale la-
voro ha incluso 15258 maschi e 3552 femmine seguiti per un
periodo di tempo di circa 40 anni.
Saieva et al.
21
hanno calcolato nellambito della popolazione
alcoldipendente un incremento di mortalita di ben 5 olte ri-
spetto alla popolazione generale. Le alcoldipendenti donne
sono percentualmente le pi colpite e a conferma del lavoro
di 1hyngesen et al. la possibilita di insorgenza di cancro puo
interessare diversi stretti dellorganismo.
Siti tumorali
Cavit Orale e Faringe
Lalcol il maggior fattore di rischio riconosciuto per il can-
cro della caita orale e del aringe e insieme con il tabacco
rappresenta la causa della maggior parte dei casi nei paesi
siluppati ,5 dei casi,. Il rischio e signicatio anche nei
soggetti non fumatori
22
.
In corrispondenza della caita orale l`azione lesia dell`alcol
e ben nota attraerso modalita sia intracellulari che intercel-
lulari. Attraverso questi meccanismi possibile una azione
dei cancerogeni sulla attiita prolieratia delle stem cells in
corrispondenza degli strati basali. In particolare, lalcol pu
incrementare la penetrazione di cancerogeni attraverso la mu-
cosa orale e ci attraverso un passaggio intercellulare o attra-
erso un incremento della permeabilita. Peraltro, e stato rile-
ato come l`etanolo diluito ,15, possa essere maggiormente
dannoso rispetto a quello ad elevata concentrazione (per es.
40,: a concentrazioni maggiori, inatti, puo aere una mag-
giore attiita ssatia riducendone la permeabilita. Inoltre, in
presenza di etanolo, la nicotina incrementa la permeabilita di
alcuni cancerogeni presenti nel tabacco. In soggetti affetti da
cancro oroaringeo e stato rileato un signicatio incremen-
to della concentrazione salivare di acetaldeide. Ci correlato
anche alla scarsa igiene orale ed al fumo di sigaretta. Questi
comportamenti aumentano la produzione di acetaldeide da
parte della nora batterica. Il umo modica la nora: da una
prevalenza di Gram negativi si evolve progressivamente ad
una prevalenza Gram positiva con un concomitante incre-
mento della concentrazione di acetaldeide del 50-60% com-
parata a quella dei non fumatori. bene precisare come i
umatori esposti anche a quantita moderate di alcol possano
aumentare notevolmente le concentrazioni di acetaldeide. In
sede orale i siti maggiormente coinvolti sono larea ventrale
della lingua ed il pavimento della bocca
8,9
.
Altieri et al. hanno rilevato un rischio dose-dipendente, con
una odds ratios ,OR, multiariata di 2.1 per 3-4 UA, die, 5
per 5-7 UA/die, 12.2 per 8-11 UA/die e 21.1 per oltre 12
UA/die
19
.
La meta-analisi di Tramacere et al.
23
ha recentemente eviden-
ziato un incremento di rischio gia al di sotto di una UA, die
con un progressivo incremento dose-dipendente.
Laringe
Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato come lal-
col sia un fattore di rischio indipendente di cancro della la-
ringe
1,2
.
Islami et al.
24
hanno rilevato, in una recente meta-analisi,
come il rischio aumenti in modo signicatio per dosaggi
di poco superiori ad una UA/die. Lincremento del rischio
presente anche in soggetti non fumatori
25
.
Il rischio di cancro laringeo e innuenzato da ariazioni gene-
tiche: in particolare da polimorsmi di geni che controllano la
capacita riparatia del DNA ,nucleotide excision repair`,
26
.
Esofago
Dal 50 al 5 di tutti i casi di cancro esoageo sono da attri-
buire, sia nei maschi che nelle femmine, al consumo di bevan-
de alcoliche. Letanolo favorisce, attraverso alterazioni della
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
26
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
motilita e del tono dello sntere esoageo ineriore, renusso
gastro-esoageo e conseguente esoagite. Di per s tale pato-
logia una condizione di rischio per lo sviluppo di esofago di
Barrett e adenocarcinoma. La nogosi cronica rende maggior-
mente suscettibile la mucosa esofagea alle nitrosamine ed ai
carboidrati aromatici policiclici. Tali sostanze possono essere
presenti nelle bevande alcoliche o prodotte da sostanze pre-
cancerogene in sede epatica. In aggiunta, ricordiamo lazione
cancerogena diretta dellacetaldeide che si viene a formare
nella caita orale dalla metabolizzazione dell`etanolo da parte
della nora batterica.
Piu di 50 studi prospettici, caso-controllo eettuati in dierse
regioni del mondo hanno evidenziato una consistente asso-
ciazione ra cancro esoageo ,soprattutto squamo-cellulare, e
il consumo di bevande alcoliche. Il rischio dose-dipendente
ed un consumo regolare di 50 gr/die associato con un ri-
schio raddoppiato
1,2
.
stato, inoltre, evidenziato da studi di genetica molecolare
ed epidemiologici come condizioni di eterozigosi del genoti-
po 2 dellaldeide deidrogenasi contribuisce ad incrementare il
rischio di contrarre il carcinoma squamo-cellulare
1,2
.
Il rischio relatio ,RR, aumenta in modo signicatio quando
presente lassociazione con il fumo.
Se si associano oltre 20 sigarette/ die con 1-4 UA/die il RR
di 5.1 volte, se si associano da 4 ad 8 UA/die il RR diventa
12.3, se aggiungiamo una quantita superiore a 8 UA,die il RR
sale a 44.4 volte
27
.
Leffetto sinergico di tale combinazione importante in
quanto la maggior parte dei soggetti che usano cronicamente
alcol sono anche umatori ,circa il 5,.
Stomaco
Nella popolazione generale stato evidenziato un modesto
incremento del rischio
2,28
. Nella popolazione alcoldipendente
stato riportato un rischio elevato soprattutto nella popola-
zione maschile
2
.
In realta il rischio di cancro gastrico aumenta anche nel bei-
tore sociale aetto da inezione da Ielicobacter pylori ,Ip,.
L noto, inatti, che tale batterio possiede ADI e, quindi, i e
un incremento a livello della mucosa gastrica di acetaldeide
6
.
Colon-Retto
Numerose meta-analisi hanno osservato una relazione lineare
positiva fra il consumo di alcol ed il cancro colo rettale. Que-
sti studi hanno dimostrato un incremento del rischio relativo
di circa il 10-20% con un consumo regolare di circa 50 gr/
die. Questa associazione simile sia per il cancro colico, sia
per quello rettale
1,2
.
Per quanto concerne il cancro del colon-retto e stato eiden-
ziato un RR di 7.4 con un dosaggio di 20 gr/die
9
. Un ruolo
importante lo gioca la produzione di acetaldeide da parte del-
la nora batterica. Per tale ragione i polimorsmi dell`ALDI
sono particolarmente rilevanti. stato suggerito come in tale
sede lalcol possa favorire il cancro attraverso la rottura di un
equilibrio caratterizzato da una equilibrata cessione di gruppi
metili in associazione ad una adeguata concentrazione di fo-
lati. stato proposto che il ruolo dellalcol possa essere par-
ticolarmente rilevante in presenza di condizioni precancerose
come per es. foci di cripte aberranti
29
.
Non ci sono consistenti eidenze di una innuenza da parte
del fumo
1,2
.
Fegato
Lassociazione consumo di alcol e carcinoma epatocellulare
,ICC, e ben nota: dierse alutazioni eettuate sia da gruppi
statunitensi, sia da gruppi italiani, indicano che tale correla-
zione presenta dal 32 al 45%. possibile linsorgenza di
HCC in un contesto di epatopatia cronica non evoluta (so-
prattutto in associazione ad altri attori di rischio,, tuttaia la
cascata di eventi cos caratterizzata: steatosi, steatoepatite,
steatobrosi, cirrosi ed ICC. La cirrosi di per se rappresenta
un fattore di rischio per insorgenza di HCC, anche in soggetti
che hanno raggiunto l`astensione. Certamente la possibilita
di eoluzione e soprattutto la elocita di tale sequenza e in-
nuenzata dal pattern genetico
30
e da fattori di rischio o co-
morbidita associate.
Hassan et al.
31
hanno rilevato come in caso di assunzione di
eleate quantita di alcol ,80 gr,die di etanolo, in associazione
con epatite HCV o HBV correlata lOR di 53.9 (in caso di
epatite isolata OR 19.1, in caso di consumo di alcol isolato
OR 2.4,. In caso inece di associazione alcol , 80 gr,die,
e diabete mellito ,sia insulino che non insulino dipendente,
l`OR e di 9.9 ,con diabete isolato l`OR e di 2.4,.
In numerose esperienze stato proposto un modello di
epatocancerogenesi alcol indotta
8
. Tale modello costituito
da una prima ase ,iniziazione, genotossicita diretta, ed una
seconda fase caratterizzata da promozione/ progressione.
Nella prima fase si assiste ad un meccanismo di genotossi-
cita diretta causato dallo stress ossidatio e dalla ormazione
di addotti, in associazione ad una riduzione dei meccanismi
anti-ossidanti
7,32,33
.
La stretta correlazione fra uso di bevande alcoliche e fram-
mentazione del DNA suggerisce come lo stess ossidatio, che
si viene a creare a seguito del metabolismo delletanolo, possa
essere responsabile di una azione genotossica diretta.
Dopo la sospensione del consumo di beande alcoliche e sta-
ta stimata una riduzione del rischio annuale del 6-7%
34
.
Pancreas
Relativamente alla neoplasia pancreatica, il fumo, in asso-
ciazione a determinate mutazioni o polimorsmi genetici, e
certamente il fattore di rischio maggiore. Il rischio relativo
,RR, e innuenzato dalle beande alcoliche quando engono
superate le 21 unita alcoliche settimanali
33
.
Polmone
Un signicatio incremento del rischio nella popolazione ge-
nerale stato riportato in 16 studi di coorte
2
.
Nella popolazione con consumo rischioso/ dannoso e nella
popolazione alcoldipendente stato rilevato un elevato ri-
schio in 7 studi di coorte.
Korte et al.
36
hanno evidenziato un rischio relativo attraverso
studi di coorte di 1.53 e di 1.86 attraverso studi caso controllo
per dosaggi superiori a 5 drinks, day. lreudenheim et al.
37
hanno riportato un incremento del rischio con dosaggi uguali
o superiori a 30 gr/die.
stato dimostrato anche un incremento del rischio per do-
saggi superiori a 15 gr/die in assenza di fumo di sigaretta.
Prostata
Un associazione alcol e cancro della prostata stato riportato
in 2 studi di coorte su 9. Piu recentemente uno studio Dane-
se riela un incremento signicatio di tumori della prostata
rispetto alla popolazione generale
2
.
27
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Consumo di alcol e tumori
Mammella
Il 4-5% circa di tutti i tumori della mammella sono alcol cor-
relati e nellambito dei tumori alcol-correlati femminili la ne-
oplasia mammaria rappresenta il 60% dei casi.
Numerosi studi epidemiologici hanno indicato una positiva
correlazione fra consumo di alcol ed incidenza di cancro. Il ri-
schio e presente anche per consumi deniti moderati. L stato
dimostrato come per ogni aggiunta di etanolo di circa 10 gr/
die vi sia un incremento di RR del 10%
38,39
.
In particolare Chen et al.
40
rileano come il RR aumenti gia
,seppur lieemente, per dosaggi ineriori ai 10 grammi al gior-
no e nel sottogruppo caratterizzato per lassenza di recettori
per gli estrogeni, ma con presenza di quelli per il progestero-
ne il RR aumenta gia al di sotto di 5 grammi al giorno. Anche
questa esperienza conferma come non ci sia un dosaggio di
sicurezza.
Recentemente Kwan et al.
41
hanno evidenziato come nelle
donne in sovrappeso (soprattutto nella fase post-menopau-
sale, che gia aeano siluppato una neoplasia mammaria il
rischio di siluppare una recidia aumenta in modo signica-
tivo assumendo 3-4 UA alla settimana.
I meccanismi patogenetici sono da ricercare certamente nello
stress ossidativo, nellazione dellacetaldeide ed in alterazioni
nutrizionali ,olati, Vit. B6 e B12,, ma la causa principale e
da imputare alla interazione con gli estrogeni. noto, infatti,
come gli estrogeni siano metabolizzati dall`ADI entrando,
quindi, in competizione con letanolo. Concentrazioni par-
ticolarmente elevate di acetaldeide sono state evidenziate in
concomitanza di elevati livelli di estrogeni durante il ciclo
mestruale. Il consumo di bevande alcoliche probabilmente
coinvolto nelle prime fasi di cancerogenesi attraverso anche
ad un incremento del fattore di crescita I insulino simile e ad
un aumento della proteina 3 legante tale fattore di crescita.
Lalcol uno dei pochi fattori di rischio che possono essere
eliminati nellambito della prevenzione del cancro della mam-
mella.
La valutazione della International Agency
for Cancer Research (IARC)
La IARC ,Organizzazione Mondiale della Sanita, ha emes-
so i dati nali sul rapporto alcol, cancro nel 200 a Lione e
pubblicati nella Monograa 96 del 2010
1
e confermati nella
Monograa 100 L del 2012
2
.
La classicazione IARC preede 4 gruppi di rierimento:
Gruppo 1: sostanza cancerogena per lumano,
Gruppo 2A: sostanza probabilmente cancerogena per luma-
no,
Gruppo 2B: sostanza con possibilita di essere cancerogena
per lumano,
Gruppo 3: non classicabile come cancerogeno per l`umano
,ancora in studio,,
Gruppo 4: probabilmente non cancerogeno per lumano.
In particolare:
1, le beande alcoliche sono cancerogene per l`umano ,Grup-
po 1,. Il consumo di Beande Alcoliche ha un rapporto cau-
sale con le neoplasie della caita buccale, del aringe, della
laringe, del colon-retto, del fegato e della mammella,
2, l`acetaldeide libera presente nelle beande alcoliche ao-
risce le neoplasie dellesofago e le neoplasie della testa e del
collo ,Gruppo 1,.
Relativamente al punto 1 interessante notare come lAgen-
zia abbia bene evidenziato la parola consumo
1
, correlando,
quindi, alcol e cancro non solo nella popolazione alcol dipen-
dente.
Numerosi Autori hanno studiato il ruolo dellacetaldeide
libera. Il gruppo maggiormente autorevole quello di La-
chenmeier et al.
42,43
.
Gli Autori di questo gruppo hanno rilevato acetaldeide libe-
ra in tutti i tipi di bevande alcoliche. Hanno rilevato anche
prodotti con acetaldeide libera pari allo 0. emerso, inoltre,
come la distillazione riduca i livelli di acetaldeide.
Lacetaldeide libera in grado di agire direttamente per con-
tatto
44
: cio giustica il posizionamento nel gruppo 1 per i tu-
mori di testa, collo ed esofago. LAgenzia sottolinea come
siano particolarmente importanti i polimorsmi genetici
dellaldeide deidrogenasi.
Sempre il gruppo di Lachenmeier
45
ha individuato nelle be-
vande alcoliche altre sostanze inserite nel gruppo 1: arsenico,
formaldeide, acrilamide, cadmio, benzene, ecc. Inoltre, la va-
lutazione del MOE (Margin of Exposition: tale parametro
rapporta la soglia tossicologica con l`esposizione, ha rielato
un dato impressionante: la quantita di etanolo equialente a
una UA al giorno ha una potenzialita cancerogena superiore
ad altre sostanze che certamente suscitano un allarme sociale
ben pi elevato.
Conclusioni e proposte
possibile concludere come ormai le evidenze sperimentali
ed epidemiologiche confermano pienamente la correlazione
fra alcol e cancro. In considerazione della frequenza piutto-
sto elevata di alcuni tipi di tumore (esofago, colon, fegato,
mammella, ed il persistente uso cronico di beande alcoliche
nella nostra societa, il link alcol, cancro dee essere tenuto in
grande considerazione nellambito sia dei programmi di pre-
venzione, sia in quelli per il raggiungimento di una diagnosi
precoce. Lobiettivo dei programmi di tutela e promozione
alla salute deve essere quello di ridurre il pi possibile luso di
alcol nella popolazione generale ricordando con forza che il
consumo di bevande alcoliche un comportamento a rischio
in quanto lalcol una sostanza tossica e cancerogena che non
coinvolge solo gli alcolisti, ma anche i bevitori sociali.
Ricordiamo come alcune istituzioni internazionali concordi-
no che non esiste un sae leel` e che quantita giornaliere,
comunque a basso rischio possono essere le seguenti: 20 gr/
die per il maschio e sotto i 10 gr/ die per la femmina
46
.
bene sottolineare per come relativamente al rapporto al-
col e cancro, numerosi Autori ed organizzazioni internazio-
nali hanno espresso lopinione, da noi pienamente condivisa,
che latteggiamento maggiormente responsabile dei profes-
sionisti della salute dovrebbe essere quello di non indicare
dosaggi sicuri di consumo di bevande alcoliche. Ad oggi, in-
atti, l`eidenza scientica suggerisce un rapporto alcol, can-
cro dose dipendente senza la denizione di un liello soglia
di sicurezza
47
.
In considerazione della elevata incidenza di tumori nella po-
polazione con consumo rischioso/ dannoso di alcol e nella
popolazione alcoldipendente, i comuni programmi di scree-
ning e di prevenzione oncologica applicati nella popolazione
generale, andrebbero ridiscussi e modicati.
Inoltre, bene sottolineare come una elevata percentuale di
casi ,oltre l`80 nella nostra esperienza, i e un`associazione
con il fumo.
Tutti i soggetti con consumo rischioso/ dannoso di alcol pre-
sente o passato e tutti i soggetti con pregressa alcoldipen-
denza o alcoldipendenti dovrebbero essere sottoposti, con
una frequenza ancora da stabilire con linee guida adeguate e
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
28
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
compatibili con le risorse economiche disponibili, a queste
alutazioni: isita otorinolaringoiatrica, ecotomograa epato-
bilio-pancreatica, Rx torace, ecotomograa mammaria, Mam-
mograa, sangue occulto nelle eci e,o colonscopia, ricerca
dell` inezione da Ielicobacter pylori e,o Gastropanel e,o
esofago-gastro-duodenoscopia.
bene sottolineare come tutti debbano essere sottoposti
sempre ad una valutazione internistica adeguata in conside-
razione che lalcol favorisce lo sviluppo di circa 60 patologie
differenti
3
.
%LEOLRJUDD
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Consumo di alcol e tumori
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
30
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
N
el solco della rinessione che i sempre piu requenti
episodi di cronaca legati alle violenze sulle donne con-
tinuano a segnare, il Dipartimento delle Dipendenze Patolo-
giche della ASL di 1aranto, ha aiato nel 2011 uno specico
disegno di ricerca .
La popolazione femminile afferente ai vari Servizi per le Tos-
sicodipendenze del DDP ASL 1aranto era composta, al 15
giugno 2011, da 139 donne. A queste sono state aggiunte le
15 ospiti presenti nelle Strutture del Priato Sociale del terri-
torio, in carico agli stessi Ser.D.
Di questa popolazione, nell`interallo di tempo preso in con-
siderazione dalla ricerca, ha aderito allo studio il 43% (65 pa-
zienti,.
Nella prima fase della ricerca stato utilizzato un questiona-
rio autosomministrato. Nella seconda, anche al ne orire
un maggiore approfondimento di tipo qualitativo, si fatto
ricorso allo strumento metodologico dellintervista non strut-
turata.
Ci si chiesti, sulla scorta del paradigma adattivo di Marlatt e
Rohsenow secondo i quali labuso di droga potrebbe essere
letto come il tentativo di fronteggiare situazioni di stress e di
disagio, quanto lesperienza della violenza sessuale, secondo
la piu ampia denizione dell`OMS, osse presente nel issu-
to della donna tossicodipendente e quanto, qualora presenti
questi esperienze avessero potuto rappresentare un elemento
predittivo rispetto alla carriera tossicomanica.
Per lo stesso psichiatra rancese Claude Olieenstein, tra i
massimi esponenti delle teorie psicodinamiche e psichiatriche
della dipendenza patologica, infatti, chi diventa tossicodipen-
dente riporta i tratti propri delladolescenza incompiuta e se-
gnata da eventi traumatici come la violenza subta .
Ancora piu incisia sembrerebbe l`innuenza di tali episodi, se
consumati allinterno della famiglia .
Il questionario, ma pi ancora lintervista non strutturata, ha
provato a indagare in un secondo momento lesperienza della
violenza sessuale dopo linsorgere della vera e propria dipen-
denza. Il tentativo era quello di valutare la percezione delle
intervistate rispetto al rischio di esserne vittime in ragione
dello stato di ulnerabilita a cui la sostanza e la ricerca della
stessa pu esporre una donna.
La possibilita della perdita del controllo a cui, spesso, la so-
stanza espone ha prodotto una rinessione sulla probabile
ridotta capacita di riconoscere l`abuso subito come tale da
parte della tossicodipendente.
Dalla rielaborazione del dato e emerso che il 38,4 delle
donne interistate ha subito iolenze sessuali. Per il 5 di
questa parte del campione, riconosciuta una correlazione
tra questi vissuti e lutilizzo di sostanze stupefacenti. Il 58%
di tutte le donne sottoposte al questionario ha riferito la me-
desima percezione.
La ricerca condotta da un gruppo di studiosi italiani, nellam-
bito del progetto europeo Daphne II`, aiato nel 200, Di-
pendenze Patologiche e Abuso Sessuale, attraerso l`ausilio di
un questionario, ha rilevato la presenza dellabuso sessuale nel
60% delle 150 donne intervistate .
Alla domanda se labuso subito fosse in relazione con lassun-
zione di droghe, le donne hanno risposto di s nel 65% dei
casi. Tra queste, il 47,5% ha indicato lassunzione di sostanze
come il fattore primario.
In particolare, per pi di una donna su due si trattato di
commercio sessuale ai ni dell`assunzione di sostanze stupe-
facenti.
Se denunciare una violenza sessuale pratica ancora poco dif-
usa, e non solo nel nostro Paese, le donne tossicodipendenti
non sembrano are eccezione. Doer ammettere di are uso di
sostanza o esserne dipendente, potrebbe costituirne, poi, un
ulteriore attore di resistenza anche alla semplice condenza
in merito alla violenza subta.
Questa reticenza non sarebbe imputabile a soli fattori cultura-
li. Dusty Miller in merito alla sindrome di rimessa in atto del
trauma ,1RS,, inatti, sostiene che non di rado, snita dalla
dipendenza delezione, la donna si vincolerebbe allinevitabile
segretezza lasciando poco spazio a chi vuole starle vicino .
Tutto ci sembra ricondurre allidea per la quale donne con
vissuti particolarmente dolorosi, soprattutto in ambito fami-
liare, tendono ad autocolpevolizzarsi, mostrandosi ripetitive,
indifese ed emotivamente labili ma soprattutto con un bassis-
simo livello di auto-stima .
Dalla ricerca condotta sulle pazienti del DDP di 1aranto e
emersa in tutta la sua graita la percezione distorta, di cui
una buona parte delle donne tossicodipendenti si fa porta-
trice, rispetto a quanto subto dopo lavvio della dipendenza
patologica.
Le stesse, infatti, sembrano non percepire pi lelemento vio-
lento presente nell`incontro sessuale nalizzato al reperimen-
Donne tossicodipendenti e corpi violati
Anna Paola Lacatena
1
, Vincenzo Simeone
1
1 Diartivevto Dievaeve Patoogicbe . 1aravto
Parole chiave: ricerca, donne, tossicodipendenza, violenza, scambio
Keywords: re.earcb, rovev, arvg aaaictiov, .eva a..avt, ecbavge
Contatti: Dott.ssa Anna Paola Lacatena
Diartivevto Dievaeve Patoogicbe . 1.
ria aio v.1:, 1121 1aravto
te.: - 0202 a. - 0201
e vai: avvaaoa.acatevativ.it
Lettere al Direttore
31
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Donne tossicodi pendenti e corpi violati
to di sostanza, riscontrabile quanto meno nellasimmetria tra
i protagonisti. Il tutto sembra essere vissuto come una sorta
di costante, quando non inevitabile, accessorio alla tossico-
mania.
La donna tossicodipendente sembra pagare il costo della
sostanza anche e soprattutto attraverso il proprio corpo e
la propria mente, subendo latto sessuale come tappa ob-
bligata` attasi consuetudine culturalmente condiisa al ne
dellapprovvigionamento di sostanze. In estrema sintesi, qua-
si una sorta di conseguenza ineluttabile dettata da uninnega-
bile ulnerabilita da craing.
Cio che andrebbe letto come reato, alle pazienti del DDP
intervistate sembra apparire come una parte del gioco,
consapevolmente accettata o al pi rimossa nei suoi tratti pi
drammatici.
Gli interrogativi che questo sintetico contributo intende
porre, al ne di aorire una piu attenta rinessione sulla pro-
blematica, sono: chi difende questa particolare tipologia di
donne? Gli operatori del settore possiedono gli strumenti e
lapproccio terapeutico pi adeguati? Se la normativa vigente,
pur rivedibile rispetto a diversi aspetti, comunque, garantisce
strumenti di tutela ,edi Legge n.66 del 15 ebbraio 1996,,
considerata la dipendenza patologica quale malattia cronica e
recidivante, pensabile che una donna denunci quanto subto
se oltre a questo dovrebbe riferire il proprio stato di tossi-
codipendenza Piu specicatamente, nella necessita dettata
dallapprovvigionarsi di nuova sostanza, in grado una don-
na di riconoscere la violenza che tratteggia lo scambio sesso
- denaro ,talolta direttamente sesso - sostanza, Quanti ope-
ratori del settore, ancora oggi, faticano a considerare questo
scambio come coatto?
Che sia anche, e sopratutto nella fattispecie delle donne tossi-
codipendenti, una questione preminentemente culturale?
%LEOLRJUDD
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Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
32
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Lettere al Direttore
Nuove proposte di contrasto allemarginazione
femminile
Steano Pioanelli
1
, Sara Campagna
2
, Sandra Zagn
3
1 er.1 Zova Mvgeo, Diartivevto aee aievaeve, .ievaa avitaria ai ireve
2 vte .v.iiario Covreviovato ...ociaiove v.ieve ai orgo av orevo
P.icooga, ibera rofe..iovi.ta,
Parole chiave: marginalita emminile, gruppo appartamento, autonomia, operatore territoriale.
Keywords: rovev`. vargivaiatiov, grov aartvevt, avtovov,, territoria oerator
Contatti: Dott. Stefano Piovanelli
.ievaa avitaria ai ireve, Diartivevto aee aievaeve, er.1 Zova Mvgeo
1iae Pecori Ciraai 2, :002 orgo av orevo ;)
te: - 0:: 0:0 .: - 0:: 11
evai: .tefavo.ioraveia.f.to.cava.it
C
onsiderando la sempre pi crescente esigenza di svi-
luppare nuovi strumenti per far fronte alla emargina-
zione delle persone con problemi di dipendenza e alla loro
reintegrazione sociale, la Regione 1oscana ha nanziato un
progetto gestito congiuntamente dal Ser.T del Mugello e
dallente ausiliario convenzionato Associazione Insieme di
Borgo San Lorenzo.
Il progetto pilota mira al reinserimento sociale e al potenzia-
mento delle risorse individuali di donne in trattamento, attra-
verso percorsi terapeutici residenziali personalizzati.
Per raggiungere tale obiettio, dal noembre 2009 e stato
messo a disposizione un appartamento nel centro di Borgo
San Lorenzo, in proincia di lirenze, al ne di ospitare donne
alcoliste e/o tossicodipendenti a grave rischio di marginaliz-
zazione.
Le donne inserite nel programma vengono segnalate dai Ser.T
di riferimento attraverso una relazione inviata alle operatrici
coinvolte nella gestione dellappartamento e agli operatori del
SerT territoriale. Essi, dopo unattenta valutazione dellanam-
nesi, incontrano la persona segnalata e gli operatori del servi-
zio iniante al ne di denire insieme il percorso terapeutico
con i relativi obiettivi.
Propedeutico all`entrata in appartamento, di norma, e l`inseri-
mento presso il centro di pronta accoglienza San Martino,
dellAssociazione Insieme, a pochi chilometri di distanza.
Tale fase si rende necessaria per compensare clinicamente le
pazienti rispetto alluso di sostanze e agli stili di vita a rischio
e per svolgere un osservazione pi puntuale sui nodi critici e
sulle risorse personali e relazionali delle utenti;
Per quanto riguarda la gestione dell`appartamento e la super-
visione del percorso terapeutico, sono impegnate 2 educatrici,
per un totale di 40 ore settimanali, e una psicologa per 9 ore
mensili.
Lapproccio terapeutico utilizzato dalla psicologa di tipo
Funzionale corporeo
1
.
Lintervento della stessa previsto nella fase di accoglienza
che coincide con lingresso delle donne in appartamento e,
successivamente, prevede colloqui di sostengo e monitorag-
gio del percorso terapeutico in corso, effettuati individual-
mente con cadenza mensile. La terapia con approccio Fun-
zionale prevede principalmente un incontro di gruppo ogni
due settimane in cui si lavora sulle Esperienze di Base pi ca-
renti ed alterate che, allinterno del gruppo in questione, sono
risultate essere le LBS Sensazioni, Benessere` e Vitalita`
2
.
Il ruolo della psicologa indispensabile anche in quanto offre
un supporto specico alle operatrici che, per la natura del
loro lavoro, sono soggette a meccanismi di transfert e con-
trotransert. 1ali meccanismi, se adeguatamente identicati,
possono rendere maggiormente ecaci i loro interenti.
Obiettivo comune del lavoro congiunto operatrici-psicologa
e aiutare le ragazze a riacquisire alcune abilita integranti ossia
autonomie di ordine superiore come la cura del luogo di vita
e la preparazione dei pasti, la mobilita nel territorio, la capaci-
ta di are acquisti, l`uso dei serizi pubblici, il comportamento
di lavoro
3
. La presenza non costante delle operatrici, infatti,
stimola necessariamente la capacita da parte delle stesse di
gestire i propri spazi e, in parte, i propri tempi. Infatti, no-
nostante le donne siano impegnate in un progetto di borsa
laoro, lasciata alle stesse un`ampia possibilita di program-
mare il proprio tempo libero.
Per quanto riguarda i risultati ottenuti no ad ora, 3 delle
donne inserite nel programma hanno riacquisito la capacita di
mantenere e gestire un appartamento proprio; 2 non hanno
raggiunto gli obiettii pressati dunque sono state orienta-
te verso strutture pi contenitive; 2 sono risiedono tuttoora
allinterno dellappartamento in quanto gli obiettivi concor-
dati non sono ancora stati pienamente raggiunti.
Nel realizzare tale progetto e aorire un ecace percorso
volto alla inclusione sociale di queste donne si ritenuto stra-
tegico alorizzare le risorse legate alla specicita di genere ed
al senso di condiisione e solidarieta che esse possono susci-
tare.
Inoltre, essendo la cronicita della dipendenza sinonimo di
personalita altamente scompensata, dienta prioritario, all`in-
terno di un eventuale percorso di autoanalisi, riappropriarsi
di capacita primarie, tra cui la riscoperta e la cura del proprio
s, premessa fondamentale per il cambiamento.
A fronte di ci, stato appositamente selezionato uno staff
tutto al femminile che potesse stimolare maggiormente la
cura del s, in un inevitabile processo di modelling, elimi-
33
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
nando eventuali dinamiche seduttive che le donne con pro-
blemi di dipendenza tendono a mettere in atto nei confronti
degli uomini al ne di ottenere cio che desiderano.
In un contesto territoriale in cui le strutture che operano in
questo settore si fanno carico esclusivamente della popolazio-
ne maschile, emersa lesigenza di una struttura rivolta ad un
target specico di donne per le quali il percorso terapeutico di
tipo tradizionale, quale una comunita terapeutica, non ha por-
tato alcun benecio. Per le donne inatti, non sono presenti
sul territorio interenti specici, eccetto che per madri con
gli piccoli. Il motio risiede nella coninzione che la coni-
enza tra i due sessi sia problematica da gestire, per cui si ni-
sce per dare risposte allutenza maggioritaria, quindi maschile.
La necessita di strutture, come quella sperimentata nel pro-
getto pilota, corroborata anche da ricerche condotte allin-
terno della nostra azienda sanitaria. In particolare, stato in-
trapreso uno studio di tipo esploratio olto a stimare l`entita
della cronicita all`interno dei Ser1 orentini
4
.
Lesperienza del nostro progetto conferma: la tendenza delle
donne emarginate a instaurare relazioni sentimentali con per-
sone marginali e/o devianti
5
in misura maggiore rispetto agli
uomini, una maggiore connittualita delle donne nei conronti
dei servizi, soprattutto in relazione alle problematiche che si
presentano rispetto ai gli, inoltre, sono costrette, molto piu
spesso degli uomini, ad accontentarsi di lavori senza contrat-
to, precari e mal retribuiti
6
.
Sulla base di questa esperienza abbiamo maturato la con-
vinzione che, in futuro, sarebbe molto importante mettere a
disposizione appartamenti che, una volta saturati dalla pre-
senza di persone sucientemente stabilizzate, ossero ada-
ti a queste ultime, con il supporto saltuario di un operatore,
lasciando alle nuoe locatarie il compito e la responsabilita
di pagare atti e utenze, proedendo ad aprire un altro ap-
partamento per persone marginali altrove. In questo modo vi
sarebbe uno svezzamento graduale di queste persone, che
non sarebbero pi in carico per periodi lunghissimi al servizio
pubblico, in costose strutture residenziali, ma diverrebbero
autonome.
In alternativa, si potrebbe pensare di trasferire le persone che
hanno raggiunto una sucientemente autonomia e stabiliz-
zazione in appositi appartamenti, di cui diverrebbero inte-
statarie, relativamente al contratto di locazione, assumendosi
la responsabilita della gestione e della copertura delle spese.
Anche in questo caso vi sarebbe un monitoraggio da parte di
un operatore.
Questo consentirebbe oltre a risparmi importanti nei budget
assegnati, risposte pi aderenti ai bisogni dei pazienti.
Una rinessione a parte merita l`introduzione della gura
delloperatore territoriale: questi seguirebbe le donne dimesse
dallappartamento che decidono di stabilirsi nel territorio di
competenza del Ser.T. In particolare, le segue nei loro conte-
sti di vita, le sostiene e continua ad accompagnarle, cercando
di consolidare ed ampliare linclusione sociale.
Il rapporto regolare che loperatore ha con la persona, per-
mette anche di prevenire i momenti di crisi che comprometta-
no gli obiettivi raggiunti, attivando tempestivamente i servizi.
%LEOLRJUDD
1. Nardoni G, Saini A. Dizionario internazionale di psicoterapia. Gar-
zanti. 2013; 300
2. Rispoli L. Esperienze di Base e sviluppo del S. Milano: Franco Angeli;
2004.
3. http:,,www.culturautismo.it,joomla,articoli,denizione-e-alutazio-
ne-delle-abilita-di-autonomia-2.html
4. AA.VV. Cronicita e dipendenze al emminile` consultabile su www.
saluteincarcere.it
5. Pioanelli S, Guasti AL. L`area della cronicita nella tossicodipendenza:
Percorsi di Integrazione, n. 5 autunno,inerno 1993.
6. Pioanelli S, Guasti A L. Donne e tossicodipendenza: Prospettie So-
ciali e Sanitarie, n 9 del 1995.
Nuove proposte di contrasto allemarginazione femminile
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
34
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Eventi e formazione
Rapporto sul seminario Vecchie e nuove droghe:
aspetti chimico-tossicologici, clinici e sociali
Laura Mercolini
1
, Maria Augusta Raggi
1
1 aborator, of Pbarvaco1oicoogica .va,.i., Deartvevt of Pbarvac, ava iotecbvoog, .va Mater tvaiorvv |virer.it, of
oogva ta,
A
partire dal corrente Anno Accademico, l`Alma Mater Studiorum - Uniersita di Bologna e sede di un Master
di II livello in Analisi Chimiche e Chimico-Tossicologiche Forensi, unico in Italia per questo genere di
tematiche. Nell`ambito del Master, diretto dalla Pro.ssa Maria Augusta Raggi, Proessore Ordinario di Chimica
larmaceutica, si e recentemente solto a Imola un ciclo di seminari che, per la rileanza scientica e sociale degli
argomenti trattati, stato aperto alla partecipazione anche di studenti universitari e della popolazione tutta.
Levento, dal titolo Vecchie e nuove droghe: aspetti chimico-tossicologici, clinici e sociali, ha avuto luogo sabato
11 maggio 2013 presso il Palazzo Vespignani di Imola, sede didattica distaccata dell`Uniersita di Bologna. L im-
portante sottolineare il grande impatto scientico, clinico e sociale di tutte le attiita e le ricerche olte allo studio e
al contrasto delle tossicodipendenze, fenomeno che rappresenta una vera e propria emergenza, che non accenna a
diminuire n in diusione n in entita. I diersi relatori che si sono succeduti durante la mattinata di laori, proe-
nienti dallambito accademico, clinico, giudiziario e del law enforcement, hanno esposto gli ultimi risultati di studi
e iniziatie nalizzate all`approondimento delle conoscenze dei enomeni di tossicodipendenza e al contrasto, su
tutti i fronti, della diffusione e luso di vecchie e nuove sostanze stupefacenti.
Parole chiave: 1ossicodipendenza, Preenzione, Analisi Chimico-1ossicologica, Club drugs, Dried Blood Spot ,DBS,
Report on the seminar old and new drugs: toxicological, chemical, clinical and social as-
pects
ivce tbe cvrrevt .caaevic Year, .va Mater tvaiorvv |virer.it, of oogva ba. bo.tea a o.t avreav Ma.ter`. Degree iv
Cbevica ava Cbevica1oicoogica orev.ic .va,.i., vviqve iv ta, for tbi. iva of i..ve.. .. art of tbe Ma.ter rogravve,
airectea b, Prof. Maria .vgv.ta Raggi, Profe..or of Meaiciva Cbevi.tr,, a c,ce of covferevce. ba. beev recevt, carriea ovt iv voa
ava, for tbe .cievtifc ava .ocia reeravce of tbe toic. corerea; it ra. a.o oev to tbe articiatiov of vvirer.it, .tvaevt. ava of tbe
ovatiov. 1be erevt, titea Oa ava ver arvg. of abv.e: cbevicatoicoogica, civica ava .ocia a.ect., too ace atvraa,,
Ma, 11 201, at tbe Paace 1e.igvavi iv voa, bravcb of tbe |virer.it, of oogva. t i. ivortavt to evba.ie tbe great iv-
act frov a .cievtifc, civica ava .ocia oivt of rier of a tbe actiritie. ava re.earcbe. aivivg to .tva, ava to .to arvg aaaictiov, a
bevovevov tbat rere.evt. a rea evergevc,, rbicb covtivve. iv eitber aiffv.iov or evtit,. 1be aifferevt .eaer. tbat beaea ectvre.
avrivg tbe vorvivg, covivg frov acaaevic, civica, ;vaicia ava of tbe ar evforcevevt .ettivg., bare eo.ea tbe ate.t re.vt. obtaivea
frov .tvaie. ava ivitiatire., tbat aiv to reacb a aeeer voreage ov arvg aaaictiov ava at covtra.tivg it, ov a frovt., .tartivg frov
ai.tribvtiov ava v.e of ver ava oa arvg..
Keywords: .aaictiov, Prerevtiov, Cbevica1oicoogica .va,.i., Cvb arvg., Driea ooa ot ;D)
Contatti: Prof.ssa Maria Augusta Raggi
aborator, of Pbarvaco1oicoogica .va,.i., Deartvevt of Pbarvac, ava iotecbvoog,, .va Mater tvaiorvv |virer.it, of oogva
1ia eveoro , 1012 oogva, ta,
te.: - 0:1 20
evai: variaavgv.ta.raggivvibo.it
Introduzione
I
l Ciclo di Seminari Vecchie e nuove droghe: aspetti chimi-
co-tossicologici, clinici e sociali ha avuto luogo lo scorso
11 maggio nella suggestia cornice di Palazzo Vespignani a
Imola, edicio di prestigio storico e attuale sede di numerose
attiita didattiche dell`Alma Mater Studiorum - Uniersita di
Bologna.
I laori sono stati aperti dalla Pro.ssa Maria Augusta Raggi,
Direttore del Master, daanti ad un`Aula Magna letteralmente
gremita da pi di 150 giovani, tanto da raggiungere i limiti
di capienza dell`aula stessa. La Pro.ssa Raggi ha portato in-
35
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
nanzitutto il saluto del Dott. Gioanni Serpelloni, Capo del
Dipartimento Politiche Antidroga presso la Presidenza del
Consiglio, che non ha potuto essere presente a causa di im-
pegni istituzionali, ma ha voluto fortemente far sentire il pro-
prio appoggio e apprezzamento per questa iniziatia. La Pro.
ssa Raggi ha poi introdotto le Autorita presenti, che hanno
portato il loro saluto personale e a nome delle Istituzioni che
rappresentavano: in ordine dintervento, la Sig.ra Giulia Co-
relli Grappadelli a nome della Fondazione Cassa di Risparmio
di Imola e del Presidente Ing. Sergio Santi, la Pro. Claudia
1omasini a nome della Societa Chimica Italiana ,SCI, Sezione
Lmilia-Romagna, il Dott. Massimiliano Serpi come Procu-
ratore Aggiunto della Repubblica, il Cap. Sabato Simonetti
come Comandante dei NAS di Bologna, il Dirigente della Po-
lizia Scientica di Bologna, Dott. Andrea Del lerraro.
Gli interventi
I laori scientici sono cominciati con le interessanti relazioni
di due esperti di liello internazionale, il Pro. Rino lroldi
dell`Uniersita di Macerata e il Pro. Veniero Gambaro dell`U-
niersita di Milano. Il Pro. lroldi ha esposto con chiarezza e
competenza le principali metodiche di prelievo, le matrici bio-
logiche e le tecniche analitiche pi utilizzate nel monitoraggio
del consumo di stupeacenti. Di ciascuna matrice ha esposto
le peculiari caratteristiche, vantaggi e svantaggi, ricordando
come le metodiche di prelieo possano innuenzare in modo
non trascurabile i risultati delle analisi, specialmente se non
eettuate con modalita scientiche rigorose.
Il Pro. Gambaro ha inece presentato con enasi e padro-
nanza unampia casistica della sua esperienza di consulente di
Tribunale nellanalisi quali-quantitativa di campioni di seque-
stri effettuati dalle Forze dellOrdine. La relazione era corre-
data da un`ampia serie di otograe e diagrammi relatii alle
varie fasi delle operazioni: in questo modo stato possibile
comprendere e apprezzare, anche da parte dei non addetti ai
laori, la dicolta e la arieta di queste attiita orensi.
A seguire, il Cap. Sabato Simonetti, dismessi i panni di Auto-
rita`, ha assunto quelli del proessionista del law enorcement
e ha esposto con grande ecacia i principali interenti e le
brillanti operazioni effettuati dai Carabinieri dei NAS nella
protezione della salute pubblica per quanto riguarda le dro-
ghe ,soprattutto le smart drugs,, ma anche gli alimenti e gli
integratori a ario titolo adulterati, sosticati e,o contraatti.
Il pubblico ha potuto apprezzare il numero e la qualita delle
operazioni elencate, a testimonianza dellimpegno costante
delle lorze dell`Ordine e della loro preparazione specica sul
campo.
Il Dott. Matteo Conti del Laboratorio Centralizzato dell`A-
zienda Ospedaliera Universitaria
S. Orsola - Malpighi ha invece illustrato la propria esperienza
di chimico all`interno di un Pronto Soccorso, in merito a casi
di tossicologia durgenza riscontrati in seguito alluso di stu-
pefacenti, descrivendo le strategie dintervento da un punto
di ista analitico. Il Dott. Conti ha saputo trasmettere il senso
di urgenza che perade tutta l`attiita clinico-tossicologica, in
particolare di tipo analitico.
Alternandosi a questi relatori, tre membri del Gruppo di Ri-
cerca di Analisi larmaco-1ossicologica dell`Uniersita di Bo-
logna, diretto dalla Pro.ssa Raggi, hanno introdotto e aron-
tato speciche tematiche di tipo chimico-analitico, che sono
state studiate negli scorsi anni grazie a una costante collabo-
razione con il Dipartimento per le Politiche Antidroga, Pre-
sidenza del Consiglio dei Ministri, nell`ambito del Progetto
VulCan Valutazione della condizione di vulnerabilit alluso
di Cannabis e allo sviluppo della dipendenza: correlati neuro-
endocrini e aspetti quali-qualitativi.
La Dott.ssa Maria Saracino, Assegnista di Ricerca presso il
Dipartimento di larmacia e Biotecnologie ,laBi1,, ha solto
una relazione su un argomento di grande attualita, le club
drugs`, eidenziandone la pericolosita, in quanto spesso sot-
tovalutata, e descrivendone gli ambiti di utilizzo, assieme ai
principali effetti dannosi sulla salute, a confermare lallarme
causato dalla loro crescente diffusione.
La Dott.ssa Laura Mercolini, Ricercatore presso il Diparti-
mento FaBiT, ha presentato uninnovativa metodologia ana-
litica recentemente pubblicata su riiste scientiche interna-
zionali
1,2
, basata sullimpiego di ununica goccia di sangue per
rielare la positiita all`uso delle piu diuse sostanze illecite
presenti sul mercato, di vecchia e nuova generazione. Lutiliz-
zo della goccia di sangue essiccata ,Dried Blood Spot, DBS,
rappresenta un notevole improvement per lanalisi chimico-
tossicologica, poiche permette di ottenere risultati adabili
in tempi brevi, con un prelievo minimamente invasivo e senza
richiedere particolari precauzioni per la conservazione e il tra-
sporto del campione biologico.
Il Dott. Roberto Mandrioli, Ricercatore presso il Dipartimen-
to di Scienze per la Qualita della Vita ,QuVi,, si e soermato
sulle caratteristiche e le opportunita oerte dall`utilizzo dei
capelli come matrice delezione per rivelare luso cronico di
stupefacenti
3,4
. La relazione ha toccato diversi aspetti delle
problematiche connesse alluso della matrice cheratinica, dai
meccanismi dincorporazione, alle tecniche di campionamen-
to, allinterpretazione dei risultati.
Conclusioni
Dopo le considerazioni nali della Pro.ssa Raggi, alle ore 14
si concluso il ciclo di seminari, con laula ancora piena di
giovani studenti, partecipanti al Master, ricercatori e tanti altri
spettatori.
Da queste considerazioni, e da tutti gli interenti scienti-
ci, emerso evidente come sia in atto nel nostro paese una
battaglia aperta tra chi si occupa di contrastare i fenomini di
tossicodipendenza e chi, al contrario, si muove tra la sempli-
ce illegalita e il ero e proprio crimine organizzato, causando
gravi danni alla salute e alla vita intera di milioni di persone,
oltre che ingenti danni nanziari alle economie di interi paesi.
Nonostante sia chiaro che lesito della lotta ancora lontano
dallessere deciso, nostra convinzione che limpegno quo-
tidiano nella ricerca scientica, della lorze dell`Ordine e di
quanti sono impegnati nel law enforcement non potranno
che dare risultati sempre pi incisivi e importanti in questo
ambito.
%LEOLRJUDD
1. Mercolini L, Mandrioli R, Sorella V, Somaini L, Giocondi D, Serpelloni
G, Raggi MA, Dried blood spots: liquid chromatography-mass spectrometry
analysis o 9-tetrahydrocannabinol and its main metabolites. J Chromatogr
A 2013;1271:33-40.
2. Mercolini L, Mandrioli R, Gerra G, Raggi MA, Analysis o cocaine and
two metabolites in dried blood spots by liquid chromatography with nuore-
scence detection: a noel test or cocaine and alcohol intake. J Chromatogr
A 2010;217:7242-48.
3. Mercolini L, Mandrioli R, Protti M, Conti M, Serpelloni G, Raggi MA,
Monitoring of chronic Cannabis abuse: an LC-MS/MS method for hair
analysis. J Pharm Biomed Anal 2013,6:119-25.
4. Mercolini L, Mandrioli R, Saladini B, Conti M, Baccini C, Raggi MA,
Quantitatie analysis o cocaine in human hair by IPLC with nuorescence
detection. J Pharm Biomed Anal 2008,48:456-61.
Vecchie e nuove droghe: aspetti chimico-tossicologici,clinici e sociali
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
36
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Finalit e campo di applicazione della rivista
L`Italian Journal on Addiction ,IJA, e una riista specialistica
edita dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza
del Consigli dei Ministri, pubblicata in collaborazione con lI-
stituto delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine (UNI-
CRI, e il Ministero della Salute, nell`ambito della strategia di
comunicazione istituzionale del Governo Italiano.
IJA e organo uciale di inormazione scientica della Italian
Scientic Community on Addiction, oero della piattaorma
istituzionale proposta dal DPA, come luogo di conronto delle
prassi professionali e di promozione delle collaborazioni scien-
tiche, nell`ambito del quale indiiduare e condiidere nuoe
strategie, nuovi modelli dintervento e nuove linee di ricerca,
utili per tutte le dierse gure proessionali, i ricercatori e i
decision makers` che operano nel settore delle dipendenze.
IJA e un periodico telematico a carattere scientico e cadenza
bimestrale; viene pubblicato in lingua italiana con traduzione
in lingua inglese degli abstract (sono accettati anche articoli in
lingua inglese,. L` ruibile gratuitamente all`indirizzo http:,,
www.italianjournalonaddiction.it.
Il Journal pubblica e diffonde gli orientamenti pi attuali della
ricerca e della politica sanitaria a livello nazionale ed interna-
zionale, relativi alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione
nel settore delle tossicodipendenze, sulle nuove forme di di-
pendenza e sui fenomeni correlati. nonch sugli aspetti psico-
logici, sociali e criminali che interessano il fenomeno.
La multidisciplinarieta e una peculiarita del Journal che a-
fronta il fenomeno in maniera trasversale approfondendo i
diversi settori della ricerca specialistica sulle dipendenze e sulle
malattie infettive correlate. In particolare si rivolge alle neuro-
scienze, alla farmacologia, al trattamento clinico, alle tecniche
analitiche, allepidemiologia, agli aspetti psico-socio-educativi
e alla prevenzione.
Al suo interno trovano spazio gli articoli inviati dagli Autori
o redatti su invito dellEditore. Tra i contributi presi in consi-
derazione per la pubblicazione sono inclusi: articoli originali,
rassegne bibliograche, case report, traduzioni e sintesi di do-
cumenti di politica sanitaria, normativa e atti amministrativi
nazionali e internazionali (ONU, OMS, C.E., Consiglio dEu-
ropa ecc.,. Il Comitato Lditoriale prende in considerazione
anche, lettere al Direttore, relazioni su congressi, conegni e
corsi di formazione di alto interesse.
1utti gli articoli scientici presentati alla redazione, per essere
presi in considerazione, dovranno rispettare i requisiti etici e
gli aspetti tecnici espressi nelle Norme editoriali. I contributi
originali saranno sottoposti ad un processo di valutazione fra
pari.
Linee guida etiche
LItalian Journal on Addiction aderisce al Farmington Con-
sensus ,Addiction ,199, 92,12,, 161-1618,: http:,,www.
parint.org/isajewebsite/farmcon.pdf. Gli Autori di contributi
originali che descrivono trials randomizzati dovranno confor-
marsi alle linee guida CONSORT (consultabili allindirizzo
web: http:,,www.consort-statement.org, e iniare il modulo
sulla dichiarazione etica.
Gli autori che sottopongono un articolo a Italian Journal on
Addiction condividono i seguenti aspetti:
1. Larticolo non stato precedentemente pubblicato nella
sua forma corrente o in altra forma sostanzialmente simile, e
non al momento sottoposto a referaggio presso unaltra ri-
vista. IJA richiede che tutti gli Autori sottopongano un conte-
nuto originale. Se gli Autori hanno usato il lavoro e/o parole
di altri, devono essere opportunamente citati. Le pubblica-
zioni ridondanti sono accettabili solamente se conducono a
conclusioni diverse o nuove o per produrre confronti con dati
nuoi. Ad ogni modo, e importante citare in bibliograa il
lavoro precedentemente pubblicato e controllare che lobiet-
tivo dellarticolo e le conclusioni differiscano dalla precedente
ricerca. Se la ripetizione non e stata sucientemente eiden-
ziata, pu essere richiesta una nota esplicativa.
2. Larticolo non contiene asserzioni illegali e non infrange
il diritto dAutore esistente. Insieme allarticolo gli Autori ri-
lasciano il necessario permesso di copyright rilasciato con il
tacito,esplicito assenso delle autorita responsabili del luogo
in cui il lavoro stato condotto. Tale permesso necessario
per riprodurre nell`articolo i materiali, incluse tabelle e gure,
non di proprieta dell`Autore.
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ticolo, sono responsabili per il contenuto, accettano la sua
pubblicazione, lordine degli Autori inseriti nellarticolo e lat-
tribuzione dei paragra. In caso di piu Autori, e importante
che tutti gli Autori elencati abbiano fornito un contributo si-
gnicatio all`articolo. Quelli che hanno oerto supporto, ma
non hanno contribuito alla ricerca, dovrebbero essere citati
nei ringraziamenti.
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presenza di connitti di interesse nella ricerca presentata. Una
nota per eidenziare la tracciabilita del supporto nanziario
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resse deve essere inserita prima del referaggio e pubblicata
sulla prima pagina dellarticolo.
5. Tutti gli Autori leggono e adottano le norme editoriali
proposte da IJA.
Preparazione dei manoscritti
In generale, i lavori dovranno essere preparati sulla base
dellultima edizione degli Uniform Requirements for Ma-
nuscripts Submitted to Biomedical Journals stabiliti dal
Gruppo di Vancouver (International Committee of Me-
dical Journal Editors, pubblicato allindirizzo: http://www.
icmje.org,index.html,.
Gli autori sono anche initati a consultare: \est, R. ,2000,. A
checklist or writing up research reports`. Addiction 95,2,,
159-161 http:,,onlinelibrary.wiley.com,doi,10.1046,
j.1360-0443.2000.951217594.x/pdf
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seguito riportate verranno rispediti allautore per la revisione
tecnica prima di essere avviati alla valutazione.
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e le lettere al direttore, dovranno essere inviati avvalendosi
del sistema di inio e tracciabilita degli articoli, disponibile
sul sito web www.italianjournalonaddiction.it, solo in caso di
impossibilita oggettia da parte dell`autore ad accedere al si-
stema automatico, gli articoli potranno essere inviati tramite
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no.it. Le altre tipologie di articoli potranno essere inviati alla
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rispetto dellanonimato fra autori e valutatori.
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una prima alutazione dal Direttore Responsabile, coadiuato
dal Comitato Lditoriale, per ericarne il rigore scientico,
il contributo alle conoscenze nel settore e la pertinenza con
gli argomenti della rivista. I contributi sono quindi sottoposti
alla valutazione anonima di esperti del settore. Laccettazione
e soggetta al giudizio nale del Comitato Lditoriale e all`esito
della alutazione scientica.
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scientica, chiedendo agli autori le eentuali modiche sug-
gerite dai revisori. La valutazione pu corrispondere alle se-
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Rialutabile dopo ampie reisioni ,e ulteriore alutazione,
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vamente alle eventuali richieste di revisione proposte in sede
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Sara trasmessa agli autori entro 4 mesi dalla data di comu-
nicazione di ricezione dellarticolo da parte della redazione,
fatti salvi i ritardi causati da un mancato tempestivo riscontro
da parte degli autori a qualsiasi comunicazione e richiesta che
pervenga dalla redazione. Se gli Autori prevedono eventuali
problemi nel rispettare le tempistiche o intendono ritirare un
contributo sottoposto a valutazione sono invitati a comuni-
carlo allindirizzo redazionejournaldpa@governo.it.
Attraerso il sistema di inio e tracciabilita dei contributi gli
autori saranno in grado di controllare lavanzamento del loro
contributo in qualsiasi momento accedendo allarea riservata
presente nel sito.
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hanno la possibilita di aalersi di questa assistenza, messa a
disposizione dalla riista, per apportare le modiche e sotto-
porre nuovamente il contributo per la pubblicazione. Il Tutor
erra scelto dal Comitato Lditoriale in modo da non creare
connitti di interesse ,non corrispondera dunque mai ai rei-
sori del manoscritto,. La possibilita da parte degli autori di
avvalersi di un Tutor rivolta soprattutto ai giovani ricercatori
allinizio della carriera e, in generale, a tutti i ricercatori, com-
presi quelli provenienti dai paesi in via di sviluppo, che non
possono accedere facilmente alle tradizionali risorse tecnico-
scientiche a supporto della ricerca. In alcune circostanze,
gli autori, a seguito di una revisione approfondita ed estesa,
potranno concordare di includere il nome del Tutor tra gli
autori del contributo. In ogni caso, la revisione condotta dagli
autori, anche con l`assistenza del 1utor, dora corrisponde-
re alle richieste formulate dal Comitato Editoriale, sulla base
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tion gratuitamente, nel senso che: una volta accettati per la
pubblicazione sono liberamente e permanentemente accessi-
bili on-line, in un formato facilmente consultabile e scaricabi-
le, senza canoni di abbonamento o barriere di registrazione.
Norme per gli Autori
Italian Journal on Addiction
Vol. 3 Numero 4 2013
38
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Preparazione dei manoscritti
Tutti i contributi dovranno essere inviati in formato Micro-
sot \ord, per mezzo del sistema automatico di inio e trac-
ciabilita.
I contributi dovranno aderire, quanto pi possibile, alla strut-
tura sotto riportata. Di seguito le istruzioni piu dettagliate per
le varie sezioni:
Lunghezza del testo:
Articolo originale, non pi di 6000 parole, di cui circa 40
rierimenti bibliograci,
Case report, non pi di 6000 parole, di cui circa 40 rife-
rimenti bibliograci,
Rassegna bibliograca non piu di 10 000 parole, di cui
circa 100 rierimenti bibliograci
Lettera al direttore 1000 parole, compresi riferimenti bi-
bliograci ,eentualmente non piu di 15,,
Report di evento, 2000 parole, compresi riferimenti bi-
bliograci ,eentualmente non piu di 15,,
Panoramica generale delle sezioni del ma-
noscritto
I Contributi presentati al Italian Journal on Addiction devono
essere suddivisi quanto pi possibile nelle seguenti sezioni (in
questo ordine,:
Pagina titolo
Abstract
Keywords
Introduzione
Materiali e metodi
Risultati
Discussione
Conclusioni
Limiti della ricerca ,se presenti,
Llenco delle abbreiazioni ,se presenti,
Contributo degli autori
Ringraziamenti
Rierimenti bibliograci
1abelle, graci e gure
Leggende e didascalie
Pagina titolo
1. Titolo in lingua italiana e in lingua inglese non superiore
120 caratteri spazi inclusi
2. Nomi e cognomi degli Autori (il nome precede e deve
essere indicato per esteso,, se gli Autori appartengono a piu
Istituti, questi dovranno essere indicati con numero arabo
progressivo.
3. Il nome del dipartimento/i e dellistituzione/i cui even-
tualmente va attribuito il lavoro.
4. Informazioni per contattare lautore corrispondente.
Nome, indirizzo postale, numero telefonico e di fax, indirizzo
e-mail. Lautore corrispondente deve dichiarare espressamen-
te se possono essere pubblicati i suoi recapiti.
5. Lentuale onte di nanziamento della ricerca o dello
studio e dichiarazione di connitto di interesse.
La Pagina titolo` dee essere caricata come le aggiuntio
,in ormato \ord, nella ase 4 della submission ,edi istruzio-
ni per l`inio automatico di un contributo,, questo permettera
di mantenere anonimo il contributo per una giusta valutazio-
ne da parte dei valutatori.
* I dati compresi in questa pagina saranno anche richiesti dal
sistema nel corso della submission e dovranno essere inseriti
negli appositi campi.
Abstract
Dee essere inserito nel testo principale sia in italiano che
in inglese. Mediamente di 250 parole, presentato sia in italia-
no che in inglese e strutturato secondo il seguente schema:
Obiettivi, Materiali e Metodi, Risultati, Conclusioni, Limiti
della ricerca ,oe presenti,. Per uniormita redazionale, la tra-
duzione in inglese dellabstract potrebbe essere sottoposta a
revisione a cura della redazione.
Il sistema chiedera che l`abstract in lingua italiana sia anche
inserito separatamente in apposito campo.
Gli Autori possono allegare, come le aggiuntio, un ideo
abstract`, oero un le ideo della durata non superiore ai
60, che presenti i contenuti dellarticolo (sia in lingua italiana
che in inglese,. I ormati accettati sono: MPLG3 ,o superiori,,
MOV, lLV, \indows Media Player. Per una isualizzazione
ottimale si chiede di iniare solo ideo in alta denizione. La
pubblicazione delle ideo presentazioni sara ad insindacabile
giudizio della redazione.
Parole chiave
L`abstract dora essere accompagnato da un minimo di 4 ad
un massimo di 8 parole chiae, in italiano ed in inglese. Per
la terminologia si dora are rierimento al Medical Subjects
Ieadings ,MeSI, dell`Index Medicus ,US National Library
of Medicine. http://www.nlm.nih.gov/mesh/meshhome.
html,.
Il sistema di submission richiedera anche l`inserimento delle
parole chiave in lingua italiana in apposito campo
Testo
Il testo del manoscritto dora essere organizzato nel seguente
ordine: Introduzione, Materiali e Metodi, Risultati, Discussio-
ne, Conclusioni, Limiti dello studio, Contributo degli autori,
Ringraziamenti, Bibliograa, 1abelle e ligure. Le sigle do-
vrebbero essere evitate e comunque dovranno essere esplici-
tate quando menzionate per la prima volta. La posizione delle
tabelle e gure dora essere indicata nel testo.
%LEOLRJUDD
La bibliograa dora essere presentata secondo lo stile Van-
couver (International Committee of Medical Journal Edi-
tors, pubblicato allindirizzo: http://www.icmje.org/index.
html,. La bibliograa dee essere presentata alla ne del testo
Istruzioni per lediting
39
Di partimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Istruzioni per l`editing
Italian Journal on Addiction
Ucio Lditoriale
Dipartimento Politiche Antidroga
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Via dei Laterani 34 00184
Roma - Italia
tel. +39 06 67796350 - fax +39 06 67796843
redazionejournaldpa@governo.it
principale, numerata progressivamente (con punto di separa-
zione,, nell`ordine in cui i rierimenti sono citati nello stesso.
Le citazioni nel testo dovranno riportare il numero di rife-
rimento bibliograco esponenziale, preeribilmente alla ne
della frase. Separare ciascuna citazione con una riga vuota. La
bibliograa dee rierirsi unicamente a laori citati nel testo.
Il sistema di submission chiedera l`inserimento della biblio-
graa anche in apposito campo ,copiare e incollare dal testo
principale,. Gli Autori sono responsabili dell`accuratezza delle
citazioni. Riportiamo alcuni esempi di stile per la bibliograa:
Articoli da riiste: 1. Dunbar G.C., Perera M.I., Jenner
l.A. Patterns o benzodiapine use in Great Britain as mea-
sured by a general population surey, Br. J.Psychiatry 1989,
155:836-841
Libri: 2. Balon R. ,ed.,: Practical management o the
side eects o psychotropic drugs, Marcel Dekker, New
\ork, 1999, pp.145 - 168
Capitolo di un libro: 3. Rubey R.N., Lydial R.B.: Ma-
nagement o aderse eects o anxiolitics. In: Balon R. ,ed.,
Practical management o the side eects o psychotropic
drugs. Marcel Dekker, New \ork, 1999, pp.145 - 168
Siti e Link: 4. , URL: Il mouse 1umor Biology Da-
tabase [http://tumor.informatics.jax.org/mtbwi/index.do],
consultato il 01/01/2012
7DEHOOH*UDFLH)LJXUH
Deono essere presentate separatamente, ognuna dee essere
numerata e citata in sequenza allinterno del documento con
numeri arabi ,es. 1ab,lig 1, 2, 3 ecc.,. In generale si chiede
di utilizzare la formattazione minima necessaria, la redazio-
ne potra proedere ad uniormarle allo standard editoriale.
Sono accettati i seguenti formati (per le immagini .png, .gif,
.jpeg, .bmp, per le tabelle .doc o .docx,. Le illustrazioni deo-
no essere ornite in alta denizione ,min 300 dpi,. Si initano
gli autori a considerare che per esigenze di editing le immagini
potrebbero essere ridotte, pertanto non presentare documen-
ti contenenti riferimenti miniaturizzati.
Legende e Didascalie
E preferibile mantenere le leggende separate dal corpo im-
magine. Le didascalie ,con rierimento ai singoli le immagi-
ne, deono essere incluse nel le di testo principale alla ne
del documento. Per ogni gura deono essere ornite le se-
guenti inormazioni: numero sequenziale di gura ,es. ligura
1,, titolo bree della gura ,massimo 15 parole,, spiegazione
dettagliata, se necessaria, no a 200 caratteri.
File supplementari
Se si desidera allegare del materiale supplementare il siste-
ma di submissione ,alla ase 4, ore la possibilita di arlo. Si
invitano gli Autori ad allegare solo il materiale strettamente
necessario.
7LSRJUDDWHVWRSULQFLSDOH
Margini in cm: superiore e inferiore 3,5 - sinistro e destro 3
Font Arial, carattere 12, colonna singola, interlinea singola
Digitare il testo non-giusticato, senza sillabazione a inter-
ruzioni di riga
Utilizzare ritorni a capo solo per i terminali e i paragra
Maiuscola solo la prima parola ,compreso il titolo,
Impiega il corsivo invece della sottolineatura (eccetto con
gli indirizzi URL,,
Tutte le pagine devono essere numerate
Sono ammesse note a pi di pagina
Caratteri speciali ,greci ed altri, possono essere inclusi.
Se non siete in grado di riprodurre un particolare carattere
speciale, si prega di digitare il nome del simbolo. Assicurarsi
che tutti i caratteri speciali utilizzati sono incorporati nel te-
sto, altrimenti andranno persi durante la conversione in altro
formato.

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