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CAP2 RICERCAQUANTITATIVAERICERCAQUALITATIVA Sulla classica dicotomia qualitativo/quantitativo si sono fronteggiate generazioni di scienziati sociali.

Nella ricerca sociologica il dibattito fra ricerca quantitativa e ricerca qualitativa ha avuto vicende alterne, ma solo in tempi pi recenti, a part presenza non solo nel dibattito metodologico ma anche sul piano della ricerca empirica.In questo capitolo vengono ripresi i paradigmi fondativi della ricerca sociale, presentati nel capitolo precedente, per mostrare ci che essi hanno generato sul piano della metodologia, cio la ricerca quantitativa e la ricerca qualitativa. 1 La ricerca presa i ritrovamento di 60 scatoloni contenenti i materiali raccolti dal 1939 al 1963 per una ricerca. Sampson e Laub, di fronte a questo insperato ritrovamento, decidono di rianalizzare i dati (analisi secondaria) per rispondere ai nuovi interrogativi che nel frattempo gli sviluppi della teoria e della ricerca hanno posto agli studiosi della devianza minorile. 1.1 Ipotesi I due autori lamentano il fatto che, essendo i reati commessi da adolescenti pi che proporzionali alla loropresenza nella popolazione, gli studi di sociologia criminale si sono per lo pi concentrati su questa et,trascurando sia -> necessit di compiere studi diacronici (o longitudinali).Sampson e Laub notano come le teorie sorte dalle precedenti comportamento disadattato perdura per tutta la vita B comportamento disadattato pu cambiare nel corso della vita: i bambini antisociali non diventano necessariamente adulti antisociali Teorie contrapposte che per mostrano conferme di entrambe le tesi (vedi sopra). Per spiegare questa apparente contraddizione, gli autori introducono come va famiglia, scuola, lavoro, matrimonio ecc., a determinare il comportamento deviante o meno.Sampson e Laub abbozzano, prima di affidarsi ai dati, i tra siai meccanismi informali di controllo sociale operanti in quel momento del ciclo di vita. 1.2 avevano fra i 10 e i 17 annie500 ragazzi non autori di reato individuati con un piano di corrispondenza accurato (per ogni autore d ireato individuato un ragazzo non autore di reato avente la stessa et, origine etnica, quartiere e QI)Tutti i ragazzi furono seguiti sistematicamente dal 1939 al 1948, e poi quasi tutti di nuovo quando avevano25 e 32 anni. 1.3 informazione (dati di base provenienti dalle case di correzione, dalle scuole, dai servizi sociali; interviste ai soggetti studiati, alle loro famiglie, a insegnanti e operatori sociali); informazioni disomogenee, quindi, che tuttavia vennero aver dei risultati della ricerca di Sampson e Laub copre cinque capitoli del libro, sugli argomenti: contesto familiare e delinquenza giovanile; ruolo della scuola, del gruppo dei pari e dei fratelli/sorelle; continuit nel tempo del comportamento; legami sociali adulti e cambiamento nel comportamento criminale; modelli comparativi di crimine e devianza. Modo in cui si sviluppano tutti i capitoli: a) quadro teorico, b) rilevazioni empiriche, c) risultati uiscono sul processo che porta alla devianza). Secondo gli autori le variabili strutturali di base influirebbero sul comportamento deviante non in iliare. I ricercatori dispongono quindi di tre blocchi di variabili: quelle strutturali di base, quelle processuali e le due dipendenti (legate al comportamento deviante). Mettono in relazione i tre blocchi a due a due (v. dibase+v. processuali; v. di base+devianza; v. processuali+devianza), e riscontrano sempre forti correlazioni. Il fatto interessante che quando si analizza il modello completo (v. di base e v. processuali assunte tutte assieme come

indipendenti e comportamento deviante come dipendente), sparisce. Questo significa che le variabili strutturali non hanno effetto diretto sul comportamento deviante, ma la loro azione mediata dalle variabili processuali. A conclusione della fase empirica vi il ritorno alla teoria. Gli autori ricavano dai loro dati la conclusione che i processi (familiari) di controllo informale hanno un importante effetto 2 Paradigma interpretativo: Islands in the Street, di Jankowski netecnica inthe Street. 2.1 Disegno della ricerca e raccolta dei dati Egli decide di fare uno studio comparato per capire quello che le gang hanno in comune e quello che invece specifico di ognuna di esse;per questo decide di studiare gang di citt diverse (aree metropolitane di Los Angeles, NY e Boston), di diversa connotazione etnica e di diversa dimensione. Alla fine risulter aver studiato 37 gang, dedicando allo studio 10 anni, durante i quali ha partecipato pienamente alla vita delle gang, inserendosi nelle loro attivit, condividendo la loro quotidianit, al punto di arrivare ad essere ferito in scontri con gang rivali e di essere ripetutamente fermato dalla polizia. La raccolta dei dati avveniva mediante registrazione di appunti su un taccuino anche il magnetofono per registrare le conversazioni.2.2 Ipotesi. Differentemente dalla precedente ricerca, in questo caso non abbiamo quella sistematica riflessione teorica che porta all passa in rassegna la letteratura mettendo a confronto le differenti tesi; n avanza ipotesi; ma gi attinge ampiamente dalla ricerca effettuata ed espone le conclusi Questa impostazione deriva maniera essenzialmente induttiva e in cui non vede nella gang una deviazione patologica come una scelta razionale. Egli vede le gang come una risposta organizzativa per accrescere la competitivit dei aree a basso reddito dei sobborghi metropolitani americani) molto competitivo. come organizzazi sfiducia verso gli altri, da cui conseguirebbero individualismo, isolamento sociale ecc; e da una visione darwinistica ]. Le domande che questo individuo pone alla societ trovano nella gang un possibile strumento di realizzazione. sistema sociale quasi-privato (=non aperto a tutti) e quasi-segreto (=solo imembri sono pienamente al corrente delle sue attivit), governato da una struttura di leadership che ha ciata passata attraverso un meccanismo di legittimazione; il suo sociali ed economici ai suoi membri, ma alla propria sopravvivenza come organizzazione; priva di burocrazia ottenere dei vantaggi in termini economici, di status e di potere. Allo stesso modo, la gang decider di accogliere il suo (prestigio, efficienza, livello dei servizi erogati).Per garantire la sopravvivenza di una gang, necessario che essa sia integrata nella comunit locale. La gang deve essere accettata dai residenti come parte integrante del quartiere, al quale deve fornire dei servizi. In cambio ne avr sostegno, in termini di protezione dalla polizia e dalle altre gang. La capacit di stabilire questi legami sar una delle principali determinanti della sopravvivenza di lungo periodo della gang. 2.3 Interpretazione del materiale empirico. raccolti nel corso della ricerca sul campo sua ricerca respinge le motivazioni della letteratura specializzata sul perch una persona decida di entrare in una gang; affermando, invece, che gli individui che vivono nei quartieri a basso reddito entrano nelle gang per ragioni basate sul calcolo di ci che meglio per loro in quel determinato momento,e che si possono riassumere in incentivi materiali, divertimento, rifugio e nascondiglio, protezione fisica, luogo di resistenza (tentativo di sfuggire alla sorte di una vita senza speranza come quella dei genitori),impegno comunitario (gang vista come forma partecipativa che organizzazione, la gang e la comunit locale, la gang e la societ, la gang e le politiche

sociali), mantenendo globalmente intesi e senza ricorrere mai a fo modelli causali dove le variabili sono fra loro connesse da legami di causa-effetto (cfr Crime in the Making), ma da classificazioni e tipologie, a partire dall 3 Ricerca quantitativa e ricerca qualitativa: un confronto In questo paragrafo vengono messe a confronto le tecniche quantitative e quelle qualitative per vedere incosa si differenziano 3.1Impostazione della ricercaSe dovessimo individuare un elemento unico e complessivo che sinteticamente differenzi i due tipi diricerca che abbiamo appena presentato,probabilmente sarebbe la strutturazione delle varie fasi geometria circolare che dalla teoria parte e alla teoriaritorna (esposizione della teoria-> la sua formulazione nella forma di un modello empiricamentecontrollabile-> disegno (=pianificazione) della ricerca-> rilevazione dei dati-> analisi dei dati-> ritorno allateoria). Del tutto differente il modo di procedere di Jankowski. Nel suo libro manca iche, fondamentalmente diverso innanzitutto il rapporto instaurato tra teoria e ricerca: nel caso della ric. quant , ispirata al paradigma positivista, il rapporto strutturato in fasi i dati empirici impostazione fondamentale a letteratura che fornisce le basi teoriche da cui partire. Nella ric qual che discende dal paradigma interpretativo, la relazione tra teoria e ricerca aperta,interattiva, elaborazione teorica e ricerca empirica procedono intrecciate durante lo svolgersi della ricerca stessa; da questa perdita di importanza della teoria accumulata nella comunit scientifica deriva una minore importanza della riflessione sulla letteratura (dagli appunti: la letteratura importante anche per la ricerca qual concetti: nella quant sono gli elementi costitutivi della teoria e le permettono di essere sottoposta a controllo empirico mediante la loro operativizzazione (=la loro trasformazione invariabili empiricamente osservabili-> vantaggio di poter rilevare empiricamente il concetto, ma allo stesso tempo svantaggio di una forte riduzione ed impoverimento del concetto stesso). occio neopositivista la chiarificazione dei concetti e la loro operativizzazione in variabili avvengono prima ancora di iniziare la ricerca. Nella qual invece i concetti sono considerati elementi orientativi (e non variabili dai contorni cos precisati da poter essere empiricamente rilevabili!), che predispongono alla percezione di un dato elemento o aspetto della realt da studiare, sono una sorta di guida di avvicinamento alla realt empirica. Questo perch la natura stessa del mondo empirico costituita da oggetti ognuno con un proprio distintivo, particolare o unico carattere, che si collocano in un contesto altrettanto specifico. Altre differenze riguardano il rapporto del ricercatore con la realt studiata. Iniziamo da quello che potremmo definire il che infatti questi pu modificare il suo comportamento attuando un comportamento non naturale. La ric quant non ritiene che il problema della reattivit del soggetto possa rappresentare un ostacolo di base, o per lo meno, ammette un certo questo sia un ostacolo insormontabile. sperimento infatti la realt sociale viene manipolata in ultimo punto riguarda la natura dei dati: ricchi e profondi piuttosto che oggettivi.3.3 Analisi dei dati. Lanalisi dei dati rappresenta forse la fase di una ricerca sociale nella quale pi visibile la diversit ecc.) e quello qualitativo. La diversit risiede prima di tutto nella stessa. A partire dalloggetto dellanalisi. (es. ricerca quantitativa sulle cause della violenza giovanile di Farrington) Vengono inizialmente raccolti i dati per ciascun soggetto, cio tutte le sue propriet individuali che noi chiamiamo variabili ( composizione famiglia, atti dunque descritto frammentato e descritto analiticamente sula base di tutte le sue caratteristiche. A partire da questo momento il soggetto non verr pi

dati avverr sempre per variabili (medie di var maniera impersonale. L sar di conseguenza quello di spiegare la varianza delle variabili dipendenti, trovare cio le cause che provocano il variare delle variabili dipendenti fra i soggetti. questo approccio ritenendolo esclusivo delle scienze naturali, non applicabile allo studio della realt sociale. Il suo punto di vista quello La convinzione individui attraverso le sole variabili comporta variabili!). (es. ricerca di Jankowski comportamento degli individui che fanno parte delle gang giovanili).Vengono individuate inizialmente quattro fattori scatenanti la violenza e distinti gli episodi di violenza, di gruppo/individuale, i contesti in cui avvengono. I soggetti non vengono frammentati in variabili ma classificati nella loro globalit secondo tipi. La classificazione lo schema che lega i soggetti, cos come nel caso quantitativo si aveva il modello causale che assificati motivazioni che spingono al comportamento violento).Da questi presupposti preliminari quindi il rapporto con le tecniche matematiche e statistiche. Nel caso quantitativo della matematica dato per scontato cos come lo sforzo per rendere i concetti e la realt il pi possibile misurabile. Nel riduttivo). 3.4 Risultati Dalla diversit di impostazione, di rilevazione e di analisi dei dati, deriva naturalmente anche una profonda diversit nel tipo di risultati raggiunti dai due modi di far ricerca. livello di risultati quello che riguarda la presentazione dei dati, le cui rispettive forme classiche sono la Tabella e la narrazione da cui derivano un prospettiva relazionale e una narrativa.(es. ricerca condotta in Italia sui militanti di base della Dc e del Pci). La tabella contiene i dati derivati dalla codifica delle risposte degli intervistati (riguardo ad una caratteristica (relazione fra appartenenza politica e orientamento ideologico) che ritenuta ), rappresentati da un valore numerico, sono informazioni sintetiche e compatte, prive della i. La narrazione permette al lettore di poter visualizzare l intervistato (cfr differenza tra vedere una fotografia di un personaggio e sentire solo la descrizione dei suoi tratti esteriori).Per quanto distintivi dei due modi differenti di fare ricerca, tabella e narrazione non sono due strumenti quantitativa a tabelle e grafici vengono affiancate narrazioni a fini illustrativi, per esemplificare i risultati e far capire meglio al destinatario il mondo e la realt dei soggetti studiati che viene espressa con il valore numerico. Pi raro il individuare i dati generalizzabili. Conseguente a ci il problema delle generalizzazioni. distribuzione di variabili come nella tabella o relazioni fra le variabili o delle connessioni fra i casi. Obiettivo di una ricerca non solo la descrizione della realt ma fornire delle (siano esse spiegazioni o interpretazioni). In questo modo infatti si connettono ricerca e teoria, che rappresenta una forma di astrazione sintetica e razionale della rcare le scienze naturali. sufficientemente via per Weber e la formulazione del conce

effettivo caratteristiche essenziali, astraendo le caratteristiche comuni, al fine di utilizzare il modello ottenuto come concetto-limite con il quale interroga sostanzialmente sui perch (scopo ultimo della ricerca meccanismo causale), quella qualitativa si interroga sui Come (i processi che hanno portato ad una determinata cosa). a

portata dei risultati: data le esigenze di profondit e immedesimazione qualitativa non pu operare su un numero rilevante di casi, spesso gli studi sono svolti su poche o pochissime unit, questo va ovviamente a scapito della possibilit di generalizzare i dati ottenuti. Profondit e ampiezza sono dunque inversamente correlate. esiti, un campione 4Due diversi modi di conoscere la realt sociale dunque scientificamente pi corretto e conoscitivamente pi proficuo fare ricerca sociale utilizzando la prospettiva quantitativa o quella qualitativa? Si possono individuare tre posizioni in proposito. La prima di coloro che sostengono che approccio quant e approccio qual, paradigma neopositivista e paradigma interpretativo, rappresentano due punti di vista incompatibili. E i rispettivi sostenitori delle due posizioni affermano che la propria Il secondo punto di vista quant degli scienziati sociali,e corrisponde alla posizione di chi avendo fatto una scelta per il paradigma neopositivista, tuttavia non nega che un valido contributo possa venire anche dalle tecniche qualitative (solo per per fare un brainstorming iniziale, in quanto comunque non vengono considerati strumenti scientifici ma prescientifici).La terza posizione infine sostiene la piena legittimit, utilit e pari dignit dei due metodi, e auspica lo sviluppo di una ricerca sociale che, a seconda delle circostanze e delle oppor altro approccio (o per entrambi). 1.2Corbetta condivide in parte la terza posizione, ma con una differenza. Egli non ritiene che metodi quant e metodi qual rappresentino due declinazioni puramente tecniche di uno stesso sostanziale modo di intendere il mondo sociale e le finalit della ricerca. Questi due modi diversi di fare ricerca non differiscono per mere questioni diretta e logicamente consequenziale di due diverse visioni epistemologiche, la declinazione in termini di metodi di ricerca di due diversi paradigmi che implicano modi alternativi di intendere la realt sociale, gli obiettivi della ricerca, il ruolo del ricercatore, la strumentazione tecnologica. Ma perch ostante la posizione ricerca. Troppo diverse sono le procedure e gli strumenti utilizzati. Per concludere, approccio neopositivista e approccio interpretativo, tecniche quant e tecniche qual, portano a conoscenze diverse (ma ci non un limite ma un arricchimento, in quanto necessario un approccio multiplo e differenziato per poter conoscere la realt sociale!).

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