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LA SCALA ANTROPOLOGICA SETTENARIA INTRODUZIONE

NOTE DI ANTROPOLOGIA GENERALE


Il termine "antropologia" significa letteralmente "studio dell'uomo" (dal greco anthropos = uomo e logos = studio). Lo studio dell'uomo nella sua interezza un'impresa di enorme complessit, ed per questo che i metodi proposti sono in genere incompleti e limitati. Lo studio che proponiamo, forzatamente schematico e succinto, si prefigge il tentativo di guardare all'uomo nei suoi diversi aspetti, in modo da poter offrire una visione generale e, per quanto possibile, completa. Possiamo dire che una vera antropologia dovrebbe possedere queste qualit:

essere concreta, esistenziale, fondata non su dati e definizioni astratte e concettuali, bens sull'esperienza; essere totale, dovrebbe cio comprendere tutti i tipi di esperienza e tutti i tipi di situazioni dell'uomo; essere dinamica, dovrebbe considerare non solo il "presente" staticamente, ma osservare come l'uomo cambia nel tempo, sia a livello individuale che storico e collettivo; essere interdisciplinare, cio collegata agli aspetti biologici, artistici, sociali, etici, intellettuali, economici, ecologici ecc. ecc..

Possiamo dunque affermare che un vera antropologia un' Antropologia dinamico-storica dell'Uomo concreto nella situazione totale. A questa definizione ci atterremo nella nostra trattazione. In fondo, il nostro dovere quello di essere utili a noi stessi, alla nostra evoluzione personale, tenendo presente che lo studio e la conoscenza dell'uomo fondamentale per poter assecondare la sua progettazione.

CARATTERI DELL'ANTROPOLOGIA INDIVIDUALE


LA SCALA SETTENARIA La struttura dell'uomo ha per simbolo la SCALA. La scala un simbolo universale: rappresenta il salire e il discendere, il progresso e il regresso, l'evoluzione e l'involuzione. Pertanto rappresenta anche il dinamismo: su una scala non si sta fermi, ma si obbligati al movimento, qualunque esso sia, al passaggio, all' "andar oltre". Rappresenta quindi anche la vita stessa dell'uomo ed il suo livello dell'essere, che muta sempre, ad ogni istante, o in senso evolutivo o in senso involutivo.

fig. 1 - Giusto de' Menabuoi: il sogno di Giacobbe, affresco, particolare. Padova, Battistero del Duomo

La scala, a sua volta, pu essere associata ad un altro simbolo: la montagna. Anche qui si tratta di salita e di discesa, movimento, dinamismo. Con in pi il concetto che pi si sale in alto, pi grande il panorama che si vede. Salita ed ascensione, dunque, come conoscenza, conquista, presa di coscienza, evoluzione progressiva. L'esperienza che l'uomo ha di se stesso si pu quindi riassumere attraverso i gradini di una scala. Generalmente, si dice che i gradini sono sette o nove. Per semplicit, noi adotteremo la scala settenaria, a sette scalini, anche in accordo alla cosiddetta "legge del sette", cio la "legge ordinatrice": tutto ci che esiste governato da questa legge, le note musicali, i colori, i peccati capitali ecc.. Ogni scalino equivale a un grado diverso di "sentirsi uomo" e porta un nome convenzionale, che riassume le diverse qualit di esperienza. I gradini vendono denominati, dal basso in alto: 1) della materia corporea 2) del corpo vivente 3) dell'affettivit 4) dell'intelligenza 5) della libert 6) dell'autocoscienza 7) della supercoscienza

In ogni gradino coesistono due aspetti: 1) l'aspetto individuale (che a sua volta implica due tipi di relazione, verso di s e verso gli altri); 2) l'aspetto collettivo. Questo modo di vedere permette di cogliere tutte le sfumature di un'esperienza: infatti cosa diversa il parlare di affettivit personale, di affettivit estesa agli altri o di aspetto collettivo dell'affettivit. Gli antichi, inoltre, dividevano il "settenario" il tre gruppi, secondo il concetto secondo cui l'uomo risulta composto da una triade: corpo (soma), anima (psiche), spirito (pneuma).

Si noti che il quinto grado intermedio, appartenendo sia alla psiche che al pneuma.

LA SCALA ROVESCIATA Alla scala settnaria "positiva" descritta in precedenza corrisponde un'altra scala, simmetrica e rovesciata: la cosiddetta "scala negativa". Essa comprende

tutte le attivit e le esperienze involutive e di distruzione: degrado della materia, atti di odio, atti antibiologici, contro la libert, la conoscenza ecc.. Tutti noi abbiamo ben presente come si riveli nella nostra esperienza quotidiana la scala negativa, sia per le cose che vediamo succedere all'esterno di noi, sia per quello che accade dentro di noi quando siamo suggestionati, illusi, circuiti, quando diventiamo preda dei nostri difetti psicologici ecc. ecc..

LA SALITA E LA DISCESA DELLA SCALA La scala settenaria, nella sua parte positiva o negativa, pu essere percorsa sia in salita che in discesa. La salita nella parte positiva offre l'esperienza della conquista e della conoscenza; la discesa volontaria, sempre nella parte positiva, offre l'esperienza della libera donazione di s, dell'aiuto disinteressato che si pu dare a chi si trova pi in basso.

La discesa nella parte negativa esprime il concetto di caduta, cos come la risalita, sempre nella parte negativa, esprime il concetto di riscatto, di rinascita interiore. Resta inteso che l'uomo possiede gi dentro di s tutti gli aspetti della scala, ma essi si presentano per lo pi in forma inconsapevole. Salire, scendere, cadere, riscattarsi significa pertanto prendere coscienza dell'esistenza di questi livelli ed assimilarne le qualit specifiche. La salita nella parte positiva porta all'unificazione e alla pace; la caduta nella parte negativa conduce alla disgregazione e alla disperazione (cfr. la lingua greca: dia-ballo, rompo, spezzo, da cui il termine "diavolo").

LA GRADUALITA' Nello studio e, soprattutto, nella presa di coscienza della scala, molto importante la gradualit. I gradini, anche se sono presenti dentro di noi confusamente tutti insieme, devono essere saliti uno per volta, a cominciare dal primo. Senza affettivit non ci pu essere comprensione, senza comprensione non ci pu essere libert, senza libert non ci pu essere autocoscienza. Ogni grado successivo condizionato dal precedente. Il concetto di gradualit fondamentale, ed indica il metodo di lavoro. Tutte le vie ascetiche del passato prevedevano infatti l'esperienza ed il percorso "graduale" del proprio corpo, della propria affettivit, intelligenza, autocoscienza ecc. attraverso prove simboliche chiamate "iniziazioni".

BENESSERE E CRISI Nella salita della scala ci sono alcuni gradini che "frenano", e il cui superamento implica uno sforzo particolare e supplementare: tali sono i gradini dell'intelligenza e dell'autocoscienza (4 e 6 grado). Essi sono infatti statici, non generano movimento o impulso, ma portano piuttosto a soffermarsi, riflettere, verificare, appoggiarsi. Altri gradini, invece, generano movimento e "spingono" a salire. Tali sono i gradini dell'affettivit e della libert (3 e 5 grado), che sono fonte di creativit, dinamismo, impulso. Possiamo ben dire che l'attenzione affettiva sia il nucleo di tutta l'antropologia: non basta sapere intellettualmente cosa c' in cima alla scala. Il punto di partenza per ogni mutamento e progresso sta sempre nella carica affettiva (amore) e nella decisione della volont. Nella difficile salita della scala, alternata da spinte e da pause, ci si trova anche ad affrontare momenti di benessere e di crisi. Il benessere lo stato che si raggiunge quando, superate le difficolt, si giunge alla realizzazione dello

scopo; corrisponde simbolicamente al momento in cui il piede sollevato trova sostegno e riposo in un gradino pi alto. Non sempre il benessere positivo per la salita; spesso, all'opposto, produce stasi e infiacchimento. La crisi viceversa lo stato in cui ci si mette in discussione: tutto sembra difficile, se non impossibile, e si preferirebbe star fermi sulle posizioni acquisite, che pur si percepiscono come provvisorie. La crisi non un evento involutivo, anche se spesso genera sofferenza; essa uno stimolo al progresso, e rappresenta uno stato di passaggio tra un momento di benessere e un altro. Non c' infatti benessere senza crisi. E' piuttosto vero il contrario: il prolungato stato di benessere ad essere negativo per l'uomo, che deve affrontare i momenti di crisi per essere progressivamente "risvegliato". Riportiamo, ad avvalorare i concetti della scala fin qui esposti, una poesia del Premio Nobel per la letteratura Hermann Hesse, intitolata per l'appunto "Gradini". La traduzione italiana di Ervino Pocar.
Come ogni fior languisce e giovinezza cede a vecchiaia, anche la vita in tutti i gradi suoi fiorisce, insieme ad ogni senno e virt, n pu durare eterna. Quando la vita chiama, il cuore sia pronto a partire ed a ricominciare, per offrirsi sereno e valoroso ad altri, nuovi vincoli e legami. Ogni inizio contiene una magia che ci protegge e a vivere ci aiuta. Dobbiamo attraversare spazi e spazi senza fermare in alcun dessi il piede, lo spirto universal non vuol legarci ma su di grado in grado sollevarci. Appena ci avvezziamo ad una sede rischiamo dinfiacchire nellignavia; sol chi disposto a muoversi e partire vince la consuetudine inceppante. Forse il momento stesso della morte ci far andare incontro a nuovi spazi; della vita il richiamo non ha fine Su, cuore mio, congedati e guarisci!

CARATTERI DELL'ANTROPOLOGIA COLLETTIVA


Quanto si detto per l'individuo, per analogia vale anche per la collettivit, che costituita da individui. L'interpretazione della scala settenaria trasportata

alla collettivit la medesima, sia che si tratti ad esempio di agricoltura (1), di sessualit (2), di arte (3), di istruzione (4), di istituzioni (5). Se poi una collettivit arriva ad essere autocosciente (6), diventa una comunit. Se tale comunit si ritrova in un Assoluto (7), essa raggiunge quella particolare condizione in cui tutti cooperano in perfetta armonia. Se nel passato il conflitto principale era tra l'uomo e la natura (conflitto ancor oggi non del tutto risolto, anzi oggetto in questi tempi di ulteriore risveglio anche a causa dei continui insulti dell'uomo verso la natura), con il progresso tecnologico il conflitto passato ad un altro livello: tra l'uomo ed i suoi simili, tra l'uomo e la collettivit, tra l'individuo e la societ. Per fare un esempio, il conflitto derivante da come l'uomo distribuisce i suoi beni. Constatiamo quindi anche nella dimensione collettiva quella gradualit dei problemi secondo la stessa scala che abbiamo considerato per l'individuo.

LA STORIA Ci che abbiamo detto per la storia dell'individuo vale anche anche per la storia della collettivit. Al di l del considerare la storia come evento circolare (concetto orientale) o lineare (concetto occidentale), ci che conta considerare la storia dell'uomo come formata da tanti fili successivi, ognuno dei quali ha un suo inizio e una sua fine. Nell'insieme, per, la storia appare continua.

I singoli fili possono essere singoli individui, o singole collettivit, che nascono, crescono e muoiono in modo successivo, ma anche eventi pi grandi, intere civilt. Tutto, nella storia, sia essa considerata circolarmente oppure linearmente, nasce, si sviluppa ed inevitabilmente muore. Ed ogni nascita avviene contemporaneamente e nascostamente alla morte di qualcos'altro. L'apogeo di una crescita segnato da una calma apparente, da un'apparente tranquillit. Ma essa rappresenta l'inizio della morte e la preparazione di un'altra nascita sotterranea, che poi affiorer crescendo e sviluppandosi in modo pi o meno tranquillo e appariscente. Ogni civilt, mentre attraversa questi suoi tre aspetti (nascita, sviluppo e morte), deve affrontare i sette gradini della scala: i suoi problemi economici, ecologici, sociali, scientifici, politici, di autocoscienza e di religiosit. Anche nella dimensione collettiva non possiamo aspettare che un grado sia perfettamente risolto per passare al successivo; perch se vero che ogni grado successivo

condizionato da quello precedente, anche vero che una crescita armoniosa richiede di vivere tutti i gradi contemporaneamente. Aspettando di risolvere i problemi economici, una societ non pu dilazionare i problemi inerenti alla libert, alla religione, alla sessualit ecc..

DOVE CI TROVIAMO OGGI La fase storica che la societ sta vivendo oggi e manifestamente una fase oscura, una fase di "crisi", di sofferenza, di passaggio. L'umanit ha il piede alzato e, mentre si regge in modo instabile sull'altro, cerca il gradino successivo. Non possiamo assolutamente conoscere quale sar questo gradino; possiamo per essere certi che dopo la fase oscura ci sar la fase luminosa, di "benessere" e di felicit. La fase di chi, dopo un periodo di instabilit, posa finalmente il piede sul gradino saldo e sicuro della nuova era. Il pericolo di caduta gravissimo. Cadute spaventose sono gi avvenute. Ma anche grande la possibilit di fare un volo in un'altra dimensione insospettata. Per questo, dal punto di vista sociale, la virt del coraggio e della speranza sono molto importanti affinch, non potendo vedere ci che ci aspetta, non si sia presi dalla disperazione.

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LA SCALA ANTROPOLOGICA SETTENARIA ARGOMENTO N. 1


PRIMO GRADO: LO SPAZIO-TEMPO

Al primo grado (o livello) della scala, luomo sperimenta il suo essere immerso nello SPAZIO e nel TEMPO. In realt, spazio e tempo sono due concetti separati. Lo Spazio appartiene al cosiddetto MONDO TRIDIMENSIONALE (o Mondo Fisico), caratterizzato dal fatto che pu essere misurabile attraverso le coordinate cartesiane: altezza, lunghezza, profondit. Tali coordinate caratterizzano le prime TRE DIMENSIONI. Il Tempo appartiene al cosiddetto MONDO VITALE (o Mondo Energetico): qui, tutto nasce e muore nel tempo e tutto si misura attraverso il tempo. E il Mondo della Quarta Dimensione. Il mondo del tempo ci che permette al mondo fisico di esistere: senza il mondo energetico, infatti, la materia non potrebbe aggregarsi e sussistere, in accordo ai dettami della fisica quantistica. Spazio e tempo insieme individuano il cosiddetto MONDO CELLULARE, il mondo, cio, abitato da oggetti non solo inanimati, ma anche viventi. Il mondo cellulare anche definito come mondo delle 48 leggi, o del Microcosmo-uomo. E vibra sulla nota musicale MI (la nota RE appartiene alla scala discendente o involutiva). Luomo, pertanto, facendo lesperienza delle prime quattro dimensioni, si sente esistere contemporaneamente in una SPAZIOTEMPORALITA INDISSOLUBILE.

Per approfondire largomento si suggerisce di visitare il numero 6 del Compendio presente su questo medesimo sito.

Lesperienza che luomo fa dello spazio e del tempo lesperienza di una dialettica continua fra due aspetti opposti e complementari, strettamente intrecciati tra di loro.

Nello SPAZIO luomo fa, in senso positivo, lesperienza della: ricettivit estensione misura stabilit manifestazione esistenza simultaneit, ecc. ecc.. Ma anche, in senso negativo, della: ristrettezza distanza lontananza separazione esclusione staticit inadeguatezza deformit, ecc. ecc.. Nel TEMPO luomo fa, in senso positivo, lesperienza della: trasformazione mutazione durata crescita sviluppo attivit

divenire, ecc. ecc.. Ma anche, in senso negativo, della: distruzione continua ansia del futuro irreversibilit del passato attesa impaziente morte, ecc. ecc.. Luomo sperimenta le qualit positive e negative del tempo e dello spazio contemporaneamente, nel continuum spaziotemporale. La qualit che appare di pi nasconde laltra, senza per mai abolirla. In una parola, lesperienza dello Spazio-Tempo vissuta dalluomo come un dramma, il dramma della continua alternanza di positivit e negativit. La natura di questo dramma fondata sul problema della QUANTITA: la quantit di spazio occupata da una cosa non pu essere occupato da unaltra; la quantit di tempo necessaria per fare una cosa non pu essere usata per farne unaltra. Anzi, non potr mai pi essere utilizzata. Gli antichi misuravano il tempo attraverso uno strumento in questo senso molto rappresentativo: la CLESSIDRA. La quantit di sabbia che incessantemente scorre e si riversa nella boccia inferiore andata per sempre, e non potr pi ritornare nella boccia superiore. E il dramma del tempo: panta rei, tutto scorre e non ritorna indietro. Come utilizziamo il nostro tempo? Chi ha tempo non aspetti tempo, dice il proverbio. Siamo consapevoli dellistante che viviamo? E utile aver presente sempre la cosiddetta dottrina dellistante (vedi compendio 2) , a torto confusa spesso con quella del carpe diem: non si tratta di cogliere lattimo fuggente, bens di vivere consapevolmente ogni istante della nostra vita, nel bene e nel male, nella gioia e nella soffrenza, e di capirne il significato.

LA SFIDA DELLA QUANTITA Il problema fondamentale del primo grado della scala la sfida della quantit espressa come quantit di spazio e quantit di tempo: il peso, laggressione della quantit intesa come limite e come esclusione. E la quantit di spazio e la quantit di tempo a limitare noi e i nostri rapporti con gli altri, ed a escludere sempre qualcosaltro. Ancor prima della mancanza di cibo, di affetto, di

comprensione, di libert, gli uomini sono oppressi dalla mancanza di spazio e dalla mancanza di tempo, ed oggi pi che mai. Luomo, tuttavia, sente di poter vincere la sfida della spaziotemporalit. C chi riesce in poco tempo a fare moltissime cose e in poco spazio a contenere ugualmente moltissime cose. Ad essere al posto giusto al momento giusto. Si tratta indubbiamente di persone che hanno percorso un cammino di progresso interiore, che hanno superato diversi gradini della scala. Per questo non bisogna arrestarsi sul primo gradino, e pretendere di risolvere in problema dello spazio e del tempo prima di procedere: ogni gradino si risolve, come si detto nella parte introduttiva, con laiuto di tutti gli altri. Si sottolinea laspetto negativo della sfida del Tempo e dello Spazio solo per offrire uno stimolo al lavoro, al superamento degli impedimenti. La sfida non mai persa in partenza. Se vero che chi ha tempo non aspetti tempo, anche vero che non mai troppo tardi.

LA SFIDA DELLA QUALITA Non solo la quantit di Spazio e di Tempo a sfidare luomo, ma anche la qualit. La qualit del tempo che scorre dentro di noi pu essere pi o meno buona, e cos la qualit dello spazio che ci circonda. Possiamo circondarci di case, di quartieri, di citt bruttissime. Nelle nostre abitazioni possiamo circondarci di oggetti che deturpano quotidianamente il nostro spazio. O viceversa. Possiamo rovinare il tempo che ci scorre dentro con pensieri ed emozioni negative, o possiamo abbellirlo con emozioni intense e positive. Tuttavia, il problema che salta allocchio pensando a questo aspetto quello sociale, inerente allinquinamento ambientale. Lo Spazio reso disordinato, le citt moderne, tranne rare eccezioni, sono un esempio di distruzione dello spazio, di separazione, di frammentazione, di inaccoglienza, di incomunicabilit, di inaccessibilit, di ammassamento confuso, di disorientamento Il Tempo reso innaturale, i ritmi sono artificiosi, il ciclo giorno-notte falsato, le stagioni non si percepiscono pi, il passato totalmente cancellato, la storia delluomo falsificata, non ci sono seri orientamenti per il futuro Sembrerebbe quasi che la sfida della qualit spaziotemporale sia troppo forte per luomo e che esso si stia lentamente distruggendo. Ma ci non toglie il dovere individuale delluomo, laddove fallisce il tentativo collettivo, di arginare lo sfacelo, creando sempre ed incessantemente armonia nello spazio e nel tempo

e tentando di conservare unite queste due dimensioni, la cui separazione genera la morte.

LA SFIDA DELLA STORIA La storia, sia che la si intenda in senso orizzontale (pensiero occidentale) oppure circolare (pensiero orientale), formata da un insieme di corsi e di ricorsi che avvengono nel tempo. Luomo dovrebbe trar profitto e insegnamento dallanalisi degli eventi che si compiono nella storia. Altrimenti la memoria storica resta sterile, com sempre stata, e non produce nessun processo evolutivo, nessun superamento delle ricorrenze che si susseguono, nella loro sostanza, sempre uguali. Gli eventi contemporanei lo dimostrano. Il problema centrale che luomo, da sempre, ricerca il potere. Per il potere pu rinunciare a tutto, perfino alla felicit. Finch luomo non eliminer da s, con un serio lavoro di morte dellEgo (vedi compendio 13 e seguenti), la sete di potere, gli eventi temporospaziali saranno sempre inquinati da grave infelicit e condurranno sempre pi rapidamente alla distruzione del Pianeta. E avvenuto cos nel passato, avviene cos nel presente, cos avverr nel futuro.

LA SFIDA DEL DISINTERESSE Gli eventi avvengono nello spazio e nel tempo. Gli studi sociologici hanno da sempre dimostrato che linteresse del singolo per un evento tanto pi vivo quanto pi vicino a lui nello spazio e nel tempo esso accade. Eventi che accadono lontano, soprattutto se accadranno lontano nel tempo, non sono oggetto di grande considerazione. Un esempio illuminante offerto dal cibo geneticamente modificato: per i grandi profitti che se ne pu trarre, non si d peso alle conseguenze che il suo consumo potr avere sulla popolazione. Per ora non succede niente si dice ;se in futuro ci saranno problemi, si vedr. La figura sottostante mostra graficamente quanto detto: la nube dellinteresse (rappresentata dallinsieme dei puntini) diventa tanto pi rarefatta quanto pi ci si allontana dalla casella A1, che rappresenta il luogo ed il momento vicino al campione delle persone esaminate).

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LA SCALA ANTROPOLOGICA SETTENARIA ARGOMENTO N. 2


SECONDO GRADO: IL CORPO VIVENTE

Nel secondo grado si considera la parte biologica dell'uomo. Di fatto, siamo ancora nel primo grado, purch il corpo, nella sua parte biologica, si trova ancora nello spazio-tempo, ma uno spazio-tempo vivente. Un grande sbaglio, che non si deve fare, quello di considerare il corpo fisico come opposto alla spiritualit, come se fosse un qualcosa da trascurare; come se il corpo, legato alla parte materiale, dovesse "tirar gi" e lo spirito dovesse "tirar su". Corpo e spirito sono invece ugualmente importanti, perch entrambi indispensabili al processo di autorealizzazione. Non dobbiamo dimenticare che viviamo in un mondo fatto anche di materia, che il corpo il veicolo della nostra manifestazione in questo mondo e che ogni veicolo, perch possa funzionare bene, deve essere tenuto al meglio. Un corpo fisico malato o sofferente senz'altro di inciampo alla preghiera. Tuttavia, l'esperienza della sofferenza, pazientemente accettata, contribuisce a sviluppare moltissime virt. Molte volte, poi, un corpo fisico malato, trova spiegazione in debiti karmici, che possono essere saldati proprio attraverso la malattia. Diversi sono i problemi riguardanti questo livello: la salute, la malattia e la medicina, (diagnosi, farmacologia e chirurgia), l'alimentazione (la scelta e la preparazione del cibo), l'ecologia (l'interazione tra uomo e ambiente), lo sport. A questo livello appartiene anche il problema della gestione del denaro. Prima di affrontare questi temi, utile rivedere il concetto di schema corporeo.

LA STRUTTURA FISICA DELL'UOMO I CINQUE CENTRI


Il corpo una macchina biologica.

Esso rende possibile la manifestazione nel mondo fisico (tridimensionale, sensoriale) dello spazio psicologico di ciascuno. Se non esistesse il corpo fisico, lo spazio psicologico non potrebbe manifestarsi. Con uno spazio psicologico costituito da Ego, il corpo la manifestazione dellEgo. Con uno spazio psicologico costituito da Essenza (o se si sta formando in esso un centro di gravit permanente), il corpo , o comincia ad essere, la manifestazione dellEssenza.

La macchina umana organizzata in tre cervelli (fig.1): cervello intellettuale, cervello emozionale e cervello motore. Ci rappresentato simbolicamente dal numero otto che, posto in orizzontale, sta ad indicare linfinito; lotto, cio, il simbolo dellunione delluomo con linfinito, del macrocosmo con il microcosmo. I tre cervelli funzionano attraverso cinque Centri. Il cervello intellettuale possiede 1 Centro (Centro intellettuale) con sede nella scatola cranica cio nellencefalo. Il cervello emozionale possiede 1 Centro (Centro emozionale) e ha due sedi: una nel cuore e una nel cosiddetto plesso solare, cio la rete nervosa in prossimit della bocca dello stomaco. Il cervello motore ha 3 Centri: Centro motore propriamente detto, con sede nel midollo spinale cervicale; Centro istintivo (o viscerale), con sede nel midollo spinale lombare; Centro sessuale, con sede nelle ghiandole sessuali (ovaie e testicoli) (fig. 2).

La situazione, riassunta dalla tabella della figura 3, pu essere rappresentata anche dalla figura 4, che mostra lo schema corporeo organizzato nella forma di un edificio a tre piani (i 3 cervelli) che comprende 5 settori (i 5 Centri). Per possedere un buon equilibrio psicofisico, occorre che i settori siano tutti in giusta proporzione tra loro, proprio come mostra la figura 4.

.................................. La figura 5 mostra invece alcuni esempi di schema corporeo alterato, con prevalenza di uno o pi settori a scapito di qualche altro.

La prima cosa da fare in chi riconosca disarmonico il proprio schema corporeo, quella di riportarlo ad un giusto equilibrio. Valgono tre regole fondamentali: 1) i Centri sono serbatoi energetici. Completamente carichi al mattino, essi distribuiscono, nel corso della giornata, la propria energia nei territori di loro competenza, assicurando in tal modo il perfetto funzionamento di tutto lorganismo;

2) i Centri sono tutti in comunicazione tra loro, come i componenti di un circuito elettrico (vedi fig. 6). Ci significa che, se un Centro si scarica precocemente durante la giornata, pu utilizzare provvisoriamente lenergia di un altro Centro pi carico; 3) ogni Centro utilizza una sua propria energia (chiamata esotericamente idrogeno), che diversa da quella degli altri. Ci significa che, se un Centro ormai scarico costretto ad utilizzare lIdrogeno di un altro Centro, si trova anche da esso contaminato. La condizione di "debito energetico", premessa di ulteriori squilibri e prevista come eccezionale, invece la regola nelluomo comune e corrente. Ci dovuto alla presenza dellEgo che, attraverso la sua attivit meccanica (chiacchiera mentale, identificazione, emozioni negative, uso scorretto del movimento e della sessualit ecc.), produce un inutile sovraaffaticamento dei Centri ed un loro precoce esaurimento molto prima che la giornata abbia termine.

E quindi importante, al fine di permettere ai Centri di funzionare con unenergia quantitativamente e qualitativamente corretta, sottrarli al pi presto dallinfluenza dellEgo, trasferendo nellEssenza il Centro di Gravit Permanente. Diamo ora, per ciascun Centro, dei brevi cenni di chiarimento.

CENTRO INTELLETTUALE. Non dobbiamo confondere questo Centro con la "mente". La "mente" unaltra cosa, come vedremo pi avanti, e non appartiene alla macchina biologica. Il Centro intellettuale, invece, un organo del corpo fisico. Esso funziona attraverso la cosiddetta "logica della ragione", cio attraverso il ragionamento, processo particolarmente studiato da Aristotele nella sua teoria sul sillogismo (protesi, antitesi, sintesi). E un Centro lento, perch il processo logico avviene tramite un susseguirsi di scelte binarie successive, ognuna basata su un proprio particolare percorso.

Il Centro Intellettuale sintonizzato sulla vibrazione sonora della vocale " I ". CENTRO EMOZIONALE. Il Centro emozionale, gestito dallEssenza, dovrebbe trasformare tutti i nostri sentimenti in comprensione, compassione e amore. Invece, a causa della presenza dellEgo nel nostro spazio psicologico, noi non siamo pi capaci di provare delle vere emozioni, ma diventiamo il bersaglio di interferenze capaci di produrre soltanto emozioni negative: batticuore, brivido, pianto, riso, stretta allo stomaco, blocco del respiro ecc. ecc.. Ci accade perch abbiamo perduto la capacit di stupirci: la natura, la musica e larte in genere, il rapporto con i nostri simili sono cose che non stupiscono pi: ci si stupisce solo di fronte al brutto, allinverosimile, allazzardato, al trasgressivo.

Il Centro emozionale pi rapido di quello intellettuale, perch si fonda non sul ragionamento, ma sullintuizione. Per sviluppare le intuizioni si possono usare le vibrazioni sonore delle vocali " O " (relazionata con il cuore) e " U " (relazionata con il plesso solare).

CENTRO SESSUALE. E un Centro fondamentale. Oltre ad essere implicato nei processi di generazione e rigenerazione, si trova anche al centro di ogni attivit umana. Poche sono, tuttavia, le persone che possiedono un Centro sessuale equilibrato, proporzionato e carico. La sua energia H 12, in genere molto scarsa perch dispersa inutilmente in vario modo, infatti molto spesso inquinata dagl idrogeni degli altri Centri, che intervengono per integrarla.

Nel Centro sessuale racchiuso il pi grande segreto delluniverso, segreto ben conosciuto dagli antichi, ma poi quasi del tutto dimenticato. Luso corretto di questo Centro, una volta rigenerato, indispensabile per lautorealizzazione del singolo (vedi pi avanti, in questa stessa Parte Prima, e poi nella Parte Terza, nel capitolo dedicato al Secondo Fattore). Il Centro sessuale, particolarmente collegato con la respirazione, sintonizzato sulle vibrazioni sonore della vocale " A ".

CENTRO MOTORE. E il Centro che coordina il movimento, il gesto, la parola. Governato dallEssenza, questo Centro esprime grazia ed armonia (vedi le arti figurative classiche); governato dallEgo, cio nelle sue condizioni abituali, si esprime in modo sgraziato e disarmonico: ticks nervosi, contratture muscolari, movimento a scatti, voce sgradevole e stridula ecc. ecc..

Inerzia ed eccessivo esercizio fisico rovinano questo Centro: la pratica del rilassamento e di una moderata attivit lo fortificano. Il Centro motore sintonizzato sulla vibrazione sonora della vocale " E ".

CENTRO VISCERALE (o ISTINTIVO). Lavora per assicurare gli automatismi del corpo (digestione, respirazione, funzione ghiandolare, immunitaria ecc.) e per coordinare le funzioni istintive e di adattamento allambiente (fame, sete, sopravvivenza, riproduzione ecc.). Un Centro istintivo scarico e mal equilibrato, quindi, predispone alla malattia e al disadattamento. Poich questo Centro elabora le sostanze e le impressioni che provengono dal mondo esterno, importante proteggerlo vigilando su di esse, in particolare sullalimentazione e sulle percezioni sensoriali.

E facile a questo punto comprendere come, secondo la visione che siamo andati esponendo, la salute del corpo fisico dipenda in gran parte dalla capacit di mantenere i Centri in equilibrio armonico attraverso luso corretto della loro energia, che non deve mai esaurirsi completamente durante la giornata per non creare mescolanze di Idrogeni.

Tale condizione di armonia (vedi fig. 4) trova il suo fondamento nella parte del lavoro interno dedicata alleliminazione degli Aggregati psichici, unica causa di disordine, squilibrio e contaminazione energetica. Se i Centri fossero espressione dellEssenza invece che dellEgo, ben vero che la condizione abituale delluomo sarebbe quella di un sostanziale benessere.

SESSUOLOGIA TRASCENDENTALE
Come gi S. Freud aveva intuito allinizio del nostro secolo, il Centro sessuale condiziona fortemente lattivit umana, in modo diretto od indiretto. Esso ha infatti a disposizione lenergia pi potente, sottile e difficile da padroneggiare che si conosca: l energia cosmica creatrice, chiamata anche energia solare. Questa pervade tutto luniverso e, nella macchina umana, sotto forma di energia sessuale, si concentra nelle ovaie e nei testicoli, rispettive sedi, per la donna e per luomo, del Centro sessuale (vedi fig. 2). Lessere umano pu utilizzare la propria energia sessuale, in rapporto al proprio livello dellEssere, in modo molto diverso. Si distinguono cos tre tipi di sessualit: 1. sessualit normale, che conduce alla generazione; 2. infrasessualit, che conduce alla degenerazione; 3. soprasessualit, che conduce alla rigenerazione.

SESSUALITA NORMALE. Caratteristica della sessualit normale la concordanza con le leggi della natura, secondo cui la vita organica, indispensabile alla sussistenza del pianeta Terra, deve esprimersi sulla sua superficie ad ogni costo ed il pi a lungo possibile. In altri termini, gli esseri umani, gli animali, le piante, i batteri ecc. costituiscono, nel loro insieme, una specie di antenna ricevente sulla crosta terrestre in grado di trasmettere il nutrimento cosmico negli strati sottostanti del pianeta, mantenendolo in vita. Senza gli organismi viventi cellulari la Terra morirebbe e farebbe la fine degli altri corpi celesti che hanno ormai esaurito il loro ciclo vitale (come gi accaduto per tutti i pianeti del nostro sistema solare). Il perpetuarsi della vita viene assicurato dalla capacit riproduttiva: per questo si dice che la sessualit normale si esprime attraverso la generazione. Una persona di questo tipo non ha conflitti sessuali di alcun genere: vive serenamente la propria sessualit, ama, si riproduce senza rendersi conto di essere un semplice ingranaggio al servizio della natura, che pretende sempre nuovi e diversi corpi fisici (vedi la figura di Papageno nel "Flauto magico" di Mozart). E lieta di mettere le proprie energie a disposizione della specie, al pari di tutti gli altri organismi biologici viventi.

Dal momento che alla natura non interessa lautorealizzazione del singolo , ma solo il mantenimento della vita organica sulla Terra, lEgo non esercita un grande influsso sui Centri delle persone dotate di sessualit normale, ed in particolare sul Centro sessuale, che infatti possono cos risultare relativamente protette da malattie, conflitti e atteggiamenti negativi. Per lo stesso motivo, In loro non si fa per sentire nemmeno in modo particolare linquietudine del 3% di Essenza.

INFRASESSUALITA Nell infrasessualit il Centro sessuale si trova nelle mani di Aggregati molto evidenti ed energeticamente molto carichi, capaci di provocare gravi danni alla persona. Qui, il mezzo viene considerato il fine: il legittimo desiderio e piacere sessuale, che nella sessualit normale conduce alla generazione in accordo alla legge di natura, qui considerato dallEgo lunico obbiettivo da perseguire. Non si ha quindi generazione, bens, essendo la macchina umana nelle mani di Aggregati distruttivi, degenerazione contro la legge di natura. Il difetto maggiormente responsabile dellazione sul Centro sessuale , come si pu ben intuire, quello della lussuria. Tantissimi sono, per, gli Ego che gli si accompagnano: il desiderio, la vanit, la curiosit, la gelosia, la galanteria, lamor proprio, la gentilezza, l insicurezza, la crudelt, la paura, la timidezza ecc. ecc.. Nei confronti della sessualit, intesa come linsieme delle condizioni che trovano il loro coronamento nel congiungimento carnale tra uomo e donna, questi Ego possono avere due effetti: 1) rifiuto dellatto sessuale; 2) abuso dellatto sessuale. Il primo effetto, appartenente alla cosiddetta "sfera di Lilith" *, evidente in molte perversioni sessuali (omosessualit, sadismo, masochismo, feticismo, pedofilia ecc.), in certi comportamenti sessuali alterati (assenza di desiderio, impotenza, frigidit, masturbazione) ed anche in certe scelte di vita (celibato). [*secondo una tradizione cabalistica, Adamo aveva due mogli, Lilith e Nahemah] Il secondo effetto, appartenente alla cosiddetta "sfera di Nahemah", si trova nella prostituzione, nelladulterio, nella pornografia, negli eccessi sessuali e, in genere, in tutti i comportamenti caratterizzati dallimpossibilit di darsi una disciplina nella sfera del sesso. E evidente che lumanit tutta, attualmente, pi o meno, infrasessuale.

SOPRASESSUALITA. La soprasessualit unaltra cosa. In questo caso, non lEgo a guidare il Centro sessuale, ma

lEssenza, con evidenti effetti benefici e ricostruttivi in primo luogo sul Corpo Fisico, nei confronti del quale si assiste ad una vera e propria rigenerazione. In questo tipo di sessualit lenergia contenuta nel Centro sessuale ( energia cosmica creatrice) non viene dunque impegnata per la generazione di corpi fisici (se non eccezionalmente), n tantomeno viene sprecata come accade nellinfrasessualit. Viene invece sapientemente utilizzata. Questo concetto si esprime dicendo che lenergia sessuale viene conservata (vedi il simbolo del calice) e trasmutata. A cosa porti questuso centripeto (anzich centrifugo) dellenergia, sar oggetto di argomenti successivi. Qui accenneremo soltanto al fatto che lenergia trasmutata fondamentale per il lavoro interno e che quindi la soprasessualit un importante obbiettivo per ogni serio ricercatore di se stesso. Dal momento per che egli parte frequentemente da una condizione infrasessuale, bisogna che prima possa raggiungere la condizione di sessualit normale. Vale la regola generale secondo cui non possibile praticare la soprasessualit se non si prima raggiunta la condizione di sessualit normale. (continua)

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LA SCALA ANTROPOLOGICA SETTENARIA ARGOMENTO N. 3


SECONDO GRADO: IL CORPO VIVENTE

(continua da n. 2)

1) L'ALIMENTAZIONE DEL CORPO VIVENTE

Ci sono delle considerazioni preliminari importanti da fare. Anzitutto, l'alimento per il corpo fisico come il carburante per l'automobile. A nessuno verrebbe in mente, tanto sta a cuore l'automobile, di immettervi una benzina non adatta. Invece a pochi viene in mente di immettere nel corpo un alimento veramente adatto: vi si mette di tutto, tutto quanto viene offerto dalla pubblicit, cibi normali, biologici o transgenici, conservati e non, colorati e non. Affronteremo questo argomento nello specifico pi avanti. Baster qui ricordare che, a differenza dell'automobile, che un sistema meccanico, per il corpo fisico, che un organismo vivente e plastico, non importante solo quel che si mangia: parimenti importante come si mangia, dove si

mangia, con chi si mangia, perch si mangia. Mangiare trangugiando il cibo, senza assaporarlo, magari ingaggiando con i commensali discorsi impegnativi, guardando la televisione, pensando ad altro ecc. un'abitudine tanto comune quanto pericolosa per la corretta funzione digestiva ed assimilatrice. Cos, mangiare quando si ha fame non la stessa cosa che mangiare per gola, per ansia, per depressione, per noia. Ma "non di solo pane vive l'uomo". Esso vive anche di impressioni. Anche le impressioni, infatti, sono un nutrimento. Non per il corpo, bens per lo spazio psicologico. Impressioni pesanti, non "digerite", creano nello spazio psicologico di ciascuno degli elementi perturbanti, che condizionano la vita dell'uomo in modo negativo. Questi elementi da sempre sono chiamati EGO. Prima di affrontare il tema del nutrimento del corpo fisico, proponiamo dunque una conferenza di Victor Gomez, che tratta del nutrimento della psiche, ossia della digestione (o trasformazione) delle impressioni.

DIGESTIONE DELLE IMPRESSIONI

Esistono tre tipi di alimenti, diversi tra loro Il primo il cibo. Indubbiamente, per gli alimenti che entrano dalla bocca, c' un organo che permette la trasformazione dei loro principi vitali. Mi riferisco allo stomaco. Se non ci fosse lo stomaco, non sarebbe possibile la trasformazione del primo tipo di alimenti. Sappiamo bene come si trasformano gli alimenti attraverso la digestione. Non ignoriamo che, alla fine, i principi vitali restano depositati nel sangue e penetrano in tutto il corpo. Ma anche vero che l'alimento che entra dalla bocca non il pi importante. Ad esempio, si pu rimanere anche per molto tempo senza mangiare. Mahatma Gandi riusciva a restare senza mangiare quaranta giorni ed anche pi, fino a due o tre mesi. Non quindi l'alimento pi importante. Il secondo tipo di alimento il Prana, che entra nel corpo fisico attraverso le narici assieme allossigeno. Senza dubbio, esiste un organo speciale per

trasformare anche questo alimento: l'aria, infatti, si trasforma nei polmoni e poi l'ossigeno si riversa in tutto il torrente circolatorio. La respirazione pi importante del cibo: possiamo infatti resistere fino a circa un mese senza mangiare, per non possiamo restare molto tempo senza respirare. Si pu resistere senza respirare per un minuto, forse per due; c' chi arriva fino a tre. lo, per allenamento, sono riuscito a trattenere il respiro per pi di quattro minuti. Per, indubbiamente, al di l di questo tempo limitato, se non respiriamo, moriamo. E' quindi pi importante la respirazione del cibo. Da ultimo, esiste un terzo tipo di alimento, ancora pi importante. Mi riferisco alle impressioni. Indubbiamente, non potremmo trattenerci in questa esistenza nemmeno per un secondo, se non ci fossero le impressioni. Neanche un istante potremo vivere senza ricevere impressioni. Il nostro organismo si nutre soprattutto di impressioni. Se l'aria non suscitasse impressioni nei nostri polmoni, nel nostro sangue, non vivremmo. Se il cibo non potesse dare impressioni allo stomaco ed ai canali intestinali, ugualmente non potremmo vivere. Le impressioni dunque sono fondamentali. Disgraziatamente, a differenza di quanto accade per laria e per il cibo, in questo caso non abbiamo un organo per digerire le impressioni. Questo deplorevole. L'aria ha a che fare con i polmoni, il cibo con lo stomaco, per... le impressioni con che organo hanno a che fare? Arrivano alla mente, non lo possiamo negare, ma non abbiamo nulla per digerirle, non c' un organo per digerire e trasformare le impressioni. Tutti gli eventi della vita giungono alla mente in forma di impressioni: l'allegria, la tristezza, la speranza, la disperazione, i problemi, le preoccupazioni ecc. arrivano alla mente in forma di impressioni. Qualsiasi circostanza, qualsiasi avvenimento, per insignificante che sia, arriva alla mente in forma di impressioni. Ripeto: sfortunatamente non abbiamo un organo capace di digerirle. Per questo motivo, esse si convertano in aggregati psichici, cio in EGO. Se non digeriamo l'impressione negativa che riceviamo, per esempio, da una persona che ci

insulta, allora quella impressione si converte dentro di noi in un EGO di vendetta. Se non digeriamo l'impressione che ci arriva da un bicchiere di vino, ovviamente quella impressione si converte nell'EGO dell'ubriachezza. Se non digeriamo l'impressione che dentro di noi arriva da una persona del sesso opposto, senza dubbio quell'impressione si converte in EGO di lussuria. Se non digeriamo l'impressione che arriva alla nostra mente da un colpo di fortuna, ovviamente quell'impressione pu trasformarsi in un EGO di cupidigia. Non digerire le impressioni equivale dunque a creare degli EGO. Non solamente, quindi, abbiamo gli EGO che abbiamo, e che ci provengono dalle vite precedenti; quel che peggio, che ogni giorno continuiamo a crearne di nuovi. E possibile smettere di creare nuovi EGO unicamente digerendo le impressioni. Ma come digerirle? In che modo? Come trasformarle in qualcosa di diverso? E' possibile questo? S, possibile. Come? Con la Coscienza. Se interponiamo tra le impressioni e la mente ci che si chiama COSCIENZA, le impressioni si dissolvono. Le impressioni sono di per se stesse Idrogeno 48, un Idrogeno abbastanza pesante, ma, digerite attraverso la Coscienza, si trasformano in Idrogeno 24, che serve per nutrire il Corpo astrale. Questo Idrogeno 24 pu a sua volta trasformarsi in Idrogeno 12 per nutrire il Corpo mentale. Da ultimo, il Corpo mentale, digerito, si trasforma in Idrogeno 6 per nutrire il Corpo causale. E' molto utile quindi digerire le impressioni con il proposito di trasformare l'Idrogeno 48 in alimenti per i Corpi esistenziali superiori dell'essere. Normalmente, le impressioni arrivano alla mente e la mente subito reagisce contro l'impatto proveniente dal mondo esterno. Se ci picchiano, picchiamo; se ci insultano, insultiamo; se ci invitano a bere, beviamo ecc.; sempre la mente reagisce contro l'impatto che proviene dal mondo esterno. Dobbiamo evitare tale reazione e questo possibile soltanto interponendo la Coscienza tra le mente e le impressioni. Cosa significa che la Coscienza (e non la mente) a ricevere le impressioni? Significa che, quando la Coscienza

riceve le impressioni, le digerisce inevitabilmente, le trasforma in qualcosa di diverso. Per, se non la Coscienza a ricevere le impressioni, ma la mente, allora succede che questa reagisce violentemente, in modo meccanico, contro gli impatti provenienti dal mondo esterno. Come usare, allora, la Coscienza? Come utilizzarla? In che modo, affinch sia lei e nient'altro che lei a ricevere le impressioni per trasformarle? C' qualche modo, qualche tecnica o tattica che ci permetta di utilizzare la Coscienza per interporla tra le impressioni e la mente? Esiste una chiave che ci permetta di utilizzare la Coscienza in questo modo? Voglio dirvelo, la chiave molto semplice: NON DIMENTICARSI DI SE STESSI, del proprio Essere. Se ci dimentichiamo del nostro Essere Interiore in presenza di qualcuno che ci sta insultando, terminiamo insultando anche noi. Se ci dimentichiamo del nostro Essere in presenza di un bicchiere di vino, terminiamo ubriacandoci. Se ci dimentichiamo di noi stesso, del nostro Essere, in presenza di una persona del sesso opposto, terminiamo fornicando. Quando uno impara a vivere in uno stato di all'erta percezione, all'erta novit, quando uno si ricorda di se stesso istante per istante, di momento in momento, quando uno non si dimentica mai di se stesso, senza dubbio comincia a ritornare cosciente. Se uno non si dimentica di se stesso in presenza di chi lo insulta, se uno non si dimentica del suo proprio Essere, allora trasforma le impressioni perverse in Idrogeno 24, che serve per irrobustire il Corpo astrale, e In idrogeno 12 per alimentare quello mentale e in Idrogeno 6 per nutrire quello causale; cio trasforma le parole dell'insultatore in qualcosa di differente. Se uno non si dimentica d se stesso in presenza di un bicchiere di vino, trasforma questa impressione, cio l'Idrogeno 48, in Idrogeno 24, 12 e 6. Se uno non si dimentica di se stesso in presenza di una forte somma di denaro, trasforma questa impressione in Idrogeno 24, 12 e 6. Cos, il non dimenticarsi di se stessi la chiave che ci permette di utilizzare intelligentemente la Coscienza. Quando uno non si dimentica di se stesso, interpone tra la mente e le impressioni ci che si chiama Coscienza. E'

bello che sia la Coscienza a ricevere le impressioni che vengono dal mondo esterno, perch essa pu trasformarle in qualcosa di diverso, in elementi creatori, in elementi superlativi dell'Essere, in forze diamantine che servono allo sviluppo dei Chakra, in forze ignee che servono per lo sviluppo di certi poteri che esistono nella nostra costituzione interna. E' inoltre necessario sapere che tutti gli EGO che possediamo attualmente sono il risultato di impressioni non digerite, non trasformate. Disgraziatamente, la gente non si ricorda di se stessa ed per questo che le impressioni, arrivando alla mente assolutamente non trasformate, danno poi luogo, com' naturale, agli EGO e agli aggregati psichici. E' necessario dissolvere gli EGO, per pure necessario non crearne altri. Qualcuno potrebbe prendersi il lusso di distruggere tutti i suoi EGO, per, quando si dimentica di se stesso, ne crea continuamente altri. E' questo il grave. Il ricordo di se stessi qualcosa di molto interessante. Se uno si ricorda di se stesso, d origine a forze totalmente differenti da quelle dei suoi simili; forze diverse, che lo fanno diventare un soggetto completamente nuovo. Risulta interessante sapere che chi crea tali forze diventa veramente diverso, e che perfino le sue capacit di sopravvivenza si moltiplicano. Collochiamo, per esempio, due soggetti in un luogo inospitale, ostile, con scarso cibo ecc. L'uno non si ricorda di se stesso e vive meccanicamente. L'altro sta nel ricordo del suo proprio Essere e non si dimentica di se stesso. Potete stare assolutamente sicuri che il primo morir molto presto e che il secondo continuer a vivere nonostante l'ambiente inospitale, perch sar circondato da forze diverse da quelle dell'altro. Tutto il problema della liberazione si basa sulla trasformazione, e la trasformazione si basa sul sacrificio. Vi prego di osservare come nella vita tutto sia trasformazione. Grazie alle infinite trasformazioni che si verificano nell'utero materno pu formarsi un organismo umano. Se osserviamo, per esempio, un uovo, sia di serpente che di uccello, l abbiamo latenti possibilit di sviluppo. Tali possibilit si concretizzano mediante la trasformazione. Il fuoco del camino,

quello che ci riscalda nei giorni d'inverno, il risultato della trasformazione. La nostra digestione tutto un processo di trasformazione che rende possibile l'esistenza. La depurazione dell'aria all'interno dei polmoni un altro problema di trasformazione. Cos, anche se vogliamo trasformarci psicologicamente dobbiamo trasformare le impressioni, cio il terzo tipo di alimento. Ripeto: tutti gli avvenimenti della vita, che giungono alla mente, arrivano in forma di impressioni. lo sto parlando a voi, riuniti in questa sala per questo convegno. Cos' quello che sta arrivando alle vostre menti? Impressioni, una serie di impressioni; c' un uomo che vi sta parlando, voi ascoltate e le impressioni vi arrivano alla mente. Nell'istante in cui sto parlando, sono sicuro che voi state digerendo questa impressione, l'impressione di un uomo che sta parlando e che sta dando insegnamenti esoterici; voi siete gi nel processo di digestione. 0 no? Se voi non vi trovate nel processo della digestione o trasformazione di questa impressione, quella di vedere di fronte a voi Victor Gomez che parla, in questa conferenza state perdendo tempo. Perch? Perch non state digerendo le impressioni, non le state trasformando; se non le digerite, non le trasformate. Accanto al problema della trasformazione delle impressioni sta quello della loro digestione. Come dovete fare per digerire l'impressione che vi fa vedere qui un uomo con una veste bianca dentro una sala? Non dovete dimenticarvi del vostro Essere! Come dire, cio, che l'Essere a ricevere l'insegnamento, che bisogna passare tutto l'insegnamento all'Essere, che bisogna ascoltare con il desiderio di arrivare all'Essere; altrimenti state perdendo tempo e questa conferenza diventa completamente inutile. Dobbiamo cominciare dai fatti; perch chi ascolta la parola e non la mette in pratica simile all'uomo che si guarda allo specchio ma subito volta le spalle e si ritrae. Non basta infatti ascoltare la parola; bisogna digerirla, e questo precisamente ci che conta. Potete ben vedere quanto sia importante l'alimento che si chiama impressione. Non potremmo vivere nemmeno un secondo senza le impressioni, nemmeno la millesima parte di un secondo. Cos, dunque, vale la pena di trasformare le impressioni in qualcosa di diverso, in poteri, in luce, in fuoco, in armonia, in bellezza. Se non le

trasformiamo, queste - lo ripeto ancora - si convertono semplicemente in nuovi aggregati psichici, in nuovi EGO. E' necessario essere pi riflessivi. Cos come siamo, senza digerire le impressioni, noi stiamo in verit creando nuovi EGO di secondo in secondo, di istante in istante, non siamo che semplici macchine controllate dagli aggregati psichici. Viviamo in un mondo di grande attivismo, in cui tutti credono di fare qualcosa ma nessuno fa niente. Tutto ci succede come quando piove, o quando tuona. Perch? Semplicemente perch non abbiamo incarnato l'Essere. Solo l'Essere pu fare. Lui, fa. Il vero uomo l'Essere. Se la macchina realizza qualcosa, chi la realizza non l'Essere bens un robot programmato, anche se con quel meraviglioso computer che si chiama cervello. Sta agendo meccanicamente. Non sta facendo, sta agendo. Una cosa fare, unaltra agire, compiere delle azioni. Ogni macchina agisce, si muove, va, compie le sue funzioni di macchina proprio perch stata programmata per questo. Fare qualcosa di diverso, solo l'uomo pu fare e il vero uomo l'Essere. Nel vero uomo dobbiamo distinguere ci che essere e ci che macchina. La macchina non l'Essere. Ripeto: l'animale intellettuale un robot programmato e il suo cervello un computer meraviglioso, un computer che basta a se stesso e si autosostiene, che calcola con precisa esattezza matematica, che riceve le onde visive e sonore, che registra l'esterno e l'interno e che autosufficiente. E' un computer di prima qualit, straordinario. Per non niente di pi: un computer. E' grazie a questo computer che l'organismo fisico vive, va, viene ecc.. Il computer nelle mani degli EGO E NON DELL'ESSERE e l'EGO il risultato di molte impressioni non digerite. Allora chi agisce qui, in questo mondo in cui viviamo? E l'EGO doloroso, la macchina provvista di un gran computer. Qui non sta agendo l'Essere, ma la macchina. Potremmo dire che la macchina macchina, e l'Essere l'Essere. Per, che cos' realmente e in verit ci che chiamiamo vita? Certamente come un film che, quando arriva la morte, si

riavvolge da capo per poter essere proiettato di nuovo per l'eternit. Il ritorno, la ripetizione, tutto ci lo fa l'EGO con il suo film. Al ristrutturarsi in un nuovo organismo fisico, l'EGO proietta di nuovo il suo film sullo schermo dell'esistenza. Cosa proietta? La sua vita. Quale? Quella di sempre, la medesima che ebbe nell'esistenza precedente, cio ripete le medesime cose che fece nell'esistenza passata. Tutto ci che proietta sta gi di fatto programmato nel cervello fin dalla nascita. Di modo che non siamo che robot programmati. L'Essere non interviene per niente In tutta questa tragedia, Lui non si mette in queste faccende. L'Essere di ciascuno di noi si muove liberamente nella Via Lattea. Chi vive qui, in questa valle dolorosa della vita? Un mucchio di ombre provviste di un organismo fisico. Cosa fanno questi organismi? Niente! Si muovono meccanicamente in accordo col programma che mantengono depositato nel cervello; non dico soltanto nel Cervello Fisico, ma in tutti tre i cervelli: nell'intellettuale, nell'emozionale e nel motore. L'Essere che fa, mentre noi stiamo qui a soffrire, a lavorare, a piangere, a lottare per riuscire a pagare l'affitto od un vestito? Cosa fa l'Essere? Lui vive nella Via Lattea, si muove liberamente nella Via Lattea. E allora cos' questa dolorosa esistenza che noi conduciamo? Una illusione. avere unesistenza reale? Chi di voi ha un'esistenza reale? Vorrei che mi diceste, in verit, vorrei che mi diceste chi di voi conduce un'esistenza reale. lo, qui, non vedo altro che macchine che si muovono, macchine programmate, robot programmati e niente pi. Ovviamente desideriamo smettere di essere robot. Possiamo smettere di esserlo? Prima, gi lo sapete, dobbiamo eliminare tutti gli aggregati psichici. Ma far questo non basta. Dobbiamo smettere di formare aggregati nuovi. Ogni giorno, se non digeriamo le impressioni, li andiamo formando. Per non creare nuovi EGO, necessario digerire le impressioni, trasformarle in forze diverse. Ed anche necessario digerire le impressioni vecchie, quelle che in passato hanno dato origine agli EGO che possediamo attualmente. Ci possibile con la riflessione, con l'autoosservazione e con la meditazione. Quando uno digerisce le vecchie Abbiamo bisogno di condurre un'esistenza reale, perch non l'abbiamo. Qualcuno di voi crede di

impressioni che si trovano depositate nei cinque cilindri della macchina sotto forma di abitudini, emozioni inferiori, pensieri negativi, istinti depravati, abusi sessuali ecc., subito disintegra questi elementi inumani e li trasforma in polvere. Quindi, non bisogna digerire soltanto le impressioni nuove, che arrivano alla mente, ma anche quelle vecchie. Si digeriscono, ve lo ripeto chiaramente, autoosservandosi di istante In istante, di momento in momento. Abbiamo bisogno di esempi, e voglio farveli. Supponiamo di diventare d'un tratto gelosi. Un uomo si accorge che sua moglie va con un altro; chiaro, esce fuori l'Ego della gelosia. Cosa deve fare? Ha scoperto l'Ego della gelosia. La legge di ricorrenza dice che in una vita precedente esistito il medesimo triangolo, e che esisteva gi in una esistenza ancora pi anteriore. Cos, dunque, la gelosia che avverte si deve a un'impressione non digerita, non trasformata. Se lui cerca di trasformare quell'impressione di gelosia in qualcosa di differente, se per mezzo della riflessione arriva a concludere che quella gelosia assurda, senza senso, subito digerisce quella cattiva impressione nata nei tempi antichi, e mentre digerisce nelle condizioni migliori per distruggere l'Ego. Non deve per mancare la supplica a DEVI KUNDALINI SHAKTI. affinch sia Lei a disintegrare quell'Ego risultato di una vecchia impressione non digerita. Cos quell'Ego di gelosia diventa polvere. Supponiamo di litigare con una persona perch non vuole restituirci dei soldi che le avevamo prestato. Senza dubbio si tratta di una impressione non digerita. Nel momento in cui andiamo a riscuotere il denaro e l'altro non ce lo d, e proviamo una gran contrariet e sentiamo voglia di menar le mani, torniamo invece a casa a meditare e a digerire l'impressione. Non c' dubbio che la Legge di ricorrenza ha lavorato bene anche qua. Non c' dubbio che in un'esistenza passata si ebbe la medesima cosa, prestammo gi alla medesima persona una certa somma di denaro e lui non ce la restitu; cos pure successe nell'esistenza ancora precedente, e cos via. Per questo motivo abbiamo costruito un Ego di

odio contro quel tale. Sar perci necessario digerire completamente tutta quella parte del nostro passato. Bisogna digerirla attraverso la riflessione e comprendere che questo del denaro un problema vano, illusorio; che al momento della morte non ci porteremo dietro un centesimo per l'eternit. Cos ci renderemo coscienti e poi supplicheremo DEVI KUNDALINI SHAKTI affinch disintegri in noi quell'Ego che non altro che il risultato di una serie di impressioni non digerite. E' chiaro, la Madre Divina lo ridurr in polvere e resteremo liberi dalla cattiva Impressione. Tutti i nostri Ego sono Il risultato di impressioni non trasformate, non digerite. Una volta digerite, le impressioni si trasformano in qualcosa di diverso, in idrogeno 24, 12 ecc.. Ho gi detto che le impressioni del passato e del presente devono essere trasformate in forme cosmiche diverse, e ci possibile se non ci dimentichiamo di noi stessi, se non ci dimentichiamo del nostro proprio Essere. Quando uno non si dimentica di se stesso e vive in uno stato di all'erta percezione, all'erta novit, allora trasforma le impressioni in qualcosa di diverso. Se uno riesce a trasformare la totalit delle sue impressioni, sar ben fortunato, perch l'Essere rester in lui e lui nell'Essere. Allora avr esistenza reale. Allora, s, potr fare; perch avr incarnato l'Essere. Cos come siamo, non siamo altro che dei robot programmati. Le impressioni non digerite rimarranno depositate nei tre cervelli e, durante tutta la vita, continueranno a ripetersi di istante in istante, di momento in momento. Questo il meccanismo della Legge di ricorrenza. Una ripetizione di vecchie impressioni. Credete che sia gradevole essere macchine? Avere il ruolo di robot? Non avere l'Essere incarnato? Vivere come ombre in questa valle di lacrime? Credete che valga la pena un'esistenza cos?' Chi siamo? Miserabili ombre! Robot programmati a causa delle vecchie impressioni del passato! Tutte le impressioni non digerite della nostra esistenza passata sono depositate nei nostri tre cervelli e si ripetono meccanicamente. Di modo che ci comportiamo proprio come dei veri robot che si muovono automaticamente in questa valle di lacrime. Fino a quando desiderate vivere trasformati in robot? Fino a che anno?

Fino a quale data? Riflettete su questo, miei cari fratelli, perch veramente una pena essere dei robot! Termino qui la mia conferenza, e adesso, prima di finire, chi deve farmi delle domande me le faccia in piena libert. Chi non d'accordo lo dica pure chiaramente. (omissis). (continua)

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LA SCALA ANTROPOLOGICA SETTENARIA ARGOMENTO N. 4


SECONDO GRADO: IL CORPO VIVENTE

(continua dal n. 3)

1) L'ALIMENTAZIONE DEL CORPO VIVENTE


Dopo aver considerato l'alimento "impressione", che in realt un alimento della mente, passiamo ora a considerare l'alimentazione del corpo fisico. Gli argomenti sono appena accennati, ma il lettore attento sapr memorizzare le parti fondamentali da approfondire per proprio conto. Parleremo soprattutto dell'aspetto "individuale" dell'alimentazione. Per quanto riguarda il suo aspetto collettivo, cio la preparazione del cibo a livello industriale, la sua distribuzione, la sua vendita ecc., esso fa parte della "politica", e sar affrontato pi avanti.

LALIMENTAZIONE DELLA STRUTTURA FISICA DEL CORPO

Il corpo fisico gi stato paragonato ad una macchina, ad una delicatissima macchina biologica. Esso ' il corpo materiale che vive nel Mondo fisico/tridimensionale/euclideo, dove veicolo di manifestazione della sua parte reale, la parte animica. Dopo la morte, si disgrega rapidamente. Non si pu parlare di Corpo Fisico se non si parla anche di Corpo Vitale, che chiamato anche Corpo Eterico. Il Corpo Vitale si compenetra al Corpo fisico e ne permette l'esistenza costituendone il tessuto energetico. E dunque un corpo energetico. Un Corpo vitale forte rende anche forte e in buona salute il Corpo fisico. I due Corpi sono strettamente uniti e interdipendenti e, insieme, permettono all'Essenza di manifestarsi nel mondo cellulare dello spazio/tempo. Talvolta, il Corpo vitale pu esser visto sotto forma di AURA variamente colorata, una specie di corona luminosa che circonda il corpo fisico e i cui colori cambiano a seconda

delle condizioni fisiche, psichiche o spirituali del soggetto. Esistono anche in commercio apparecchiatura in grado di distinguere l'aura, basate sul metodo Kirljan. Come il Corpo fisico, anche il Corpo vitale gi generato, ma deve essere "rigenerato". Dopo la morte, il Corpo vitale si disgrega assieme al Corpo fisico, e talvolta si rende visibile accanto alla tomba con l'aspetto di una fiammella verde-bluastra: il fuoco fatuo. Il Corpo Vitale non ha bisogno di essere alimentato. Esso nasce assieme al corpo fisico gi dotato di tutta la carica necessaria, perfetta o imperfetta secondo le regole carmiche. Pu deteriorarsi entrando in intimo contatto con Corpi vitali imperfetti o allterati (ad esempio i cibi transgenici), pu essere riparato attraverso pratiche mediche energetiche (agopuntura, omeopatia). Invece il Corpo Fisico, come tutte le macchine, ha bisogno di essere alimentato. Per, a differenza di molte altre macchine, costruita in modo da non richiedere alimenti altamente specifici. Questo perch possiede un apparato (lapparato digerente e lapparato respiratorio) in grado di depurare apparentemente senza limiti il proprio materiale energetico e di ridurlo a dimensioni elementari [1]. Ciononostante, ugualmente necessario prestare particolare attenzione allalimentazione[2] (cibo e aria), e ci per un insieme di motivi che andremo ad esporre in maniera estremamente sintetica.

A) PER QUANTO RIGUARDA IL CIBO 1) Quantit. Nella nostra cultura, si tratta soprattutto di evitare la sovralimentazione e le sue conseguenze: sovraccarico delle strutture osteoarticolari, con aggravamento di patologie ossee in atto o loro precoce comparsa; esaurimento degli apparati ghiandolari (con, ad esempio, insorgenza precoce di diabete mellito); insufficienza respiratoria; iperlipemia e ipecolesterolemia; ipertensione arteriosa. Bisognerebbe alzarsi da tavola non ancora completamente sazi o adottare dei metodi pratici, come il digiuno periodico, per tenere sotto controllo lapporto alimentare.

2) Qualit. Si tratta di rispettare tre semplici regole. 1) ridurre il pi possibile lassunzione di cibi tossici e cio: - alcol ed aceto; - alimenti trattati chimicamente con coloranti e sbiancanti (come per esempio lo zucchero raffinato e la farina bianca); - alimenti venduti in scatola o preconfezionati, in genere trattati con conservanti. 2) eliminare tutti i cibi manipolati geneticamente, in quanto portatori di una tossicit energetica, invisibile, ma non meno pericolosa della tossicit chimica [3]. Evitiamo di entrare in una polemica esistente da tempo. Tuttavia evidente che, assumendo un cibo, ne assumiamo anche la parte "vitale", ed i cibi geneticamente manipolati, identici, o addirittura pi belli e resistenti su un piano puramente fisico, sono alterati sul piano vitale. Con che conseguenze? Non possono essere che negative, in quanto si sostituisce un prodotto costruito dalla Natura (Madre Natura) con uno costruito

dall'uomo a fini quasi sempre speculativi. Assumendo simili cibi "non naturali", danneggiamo la nostra parte vitale. 3) ridurre il consumo di carni e grassi animali. A questo proposito, bisogna notare come il progressivo aumento della domanda, da parte del consumatore, di un certo tipo di carne (tenera e magra) abbia indotto molti allevatori a nutrire il bestiame con mangimi addizionati di sostanze chimiche e a controllarne la crescita con tecniche crudeli e innaturali[4]. Per quanto riguarda i maiali di allevamento, essi sono ormai il risultato di una programmazione non lontana da una vera e propria manipolazione genetica. Attenzione andrebbe poi posta anche nei confronti di prodotti di origine animale (burro, formaggio, uova), sia per il loro alto contenuto in sostanze nutrizionali non desiderabili (colesterolo, trigliceridi, acido ossalico), sia per lalto rischio di sofisticazione, sia per il loro scarsissimo apporto di sostanze fibrose, indispensabili per un corretto e rapido transito delle scorie nel canale intestinale [5]. Bisognerebbe senzaltro dare la preferenza al pesce [6], privilegiare il consumo di cereali integrali, che consentono lindispensabile apporto di proteine [7] e di fibre, e quello di frutta, ortaggi e verdure, per il loro alto contenuto in vitamine e sali minerali. Le verdure a foglia larga, in particolare, contengono alti quantitativi di acido folico, riconosciuto fattore protettivo verso il cancro del colon. Nellalimentazione, tuttavia, ci che importa non soltanto la quantit e la qualit dei cibi. Importante anche considerare come si mangia. Molte persone mangiano parlando, in fretta, litigando, nella confusione, pensando ad altro, con la radio o la televisione accesa. E invece fin troppo evidente lopportunit di consumare il pasto concentrati sul cibo, assaporandolo lentamente e senza sprecarlo. Il pasto , dopotutto,

un rituale sacro, perch sacro il corpo da nutrire. Antiche culture rivestono il cibo di forme simboliche, accompagnandone lassunzione con appropriata gestualit (vedi, ad esempio, la cerimonia del t della tradizione cinese). E opportuno chiedersi anche perch si mangia. Forse per gola? Per ingordigia? Per dovere? Alimentarsi sotto la spinta di istanze psichiche non pu che preludere ad altri successivi squilibri. Solo la parte istintiva, libera da condizionamenti mentali, in grado di indicare quando sia venuto il momento di mangiare. Spesso, invece, mangiamo per spezzare il lavoro, per ingannare il tempo, per calmare i nervi, per far piacere a qualcun altro. Ancora, dovremmo considerare quando si mangia, dove e con chi. Il nostro apparato digerente pu accettare e trasformare senza danno solo tre pasti al giorno, assunti a distanza di circa 6/7 ore, con pausa durante il sonno notturno. Inoltre, sarebbe bene non mangiare subito dopo sforzi fisici o mentali, appena alzati o prima di dormire. Cos, bene mangiare in un posto tranquillo, meglio se a casa propria, da soli o con persone a noi psicologicamente affini. I ristoranti dovrebbero costituire delle eccezioni e cos pure le riunioni conviviali. A conclusione di tutti questi discorsi, in gran parte peraltro scontati, evidente che luomo non pu pretendere di trovare cibo genuino se egli per primo allorigine del deterioramento ambientale. Far uso eccessivo e non giustificato di detersivi aggressivi, materie plastiche, diserbanti, insetticidi, bombolette spray ecc. significa doversi alimentare sempre pi con cibo contaminato da tali sostanze. Inoltre, lo spreco delle risorse (acqua ed energia in primo luogo) fa s che esse diventino sempre pi rare e preziose, ed ottenute a prezzo sempre pi alto. Questo, senza considerare la responsabilit morale di interferire con un pianeta, la Terra, considerato sempre pi, al pari degli altri corpi celesti, un organismo vivente.

B) PER QUANTO RIGUARDA LARIA Laria che respiriamo[8], dopo essere stata depurata dal rinofaringe e dallalbero bronchiale, cede, per mezzo degli alveoli polmonari, una certa quota di ossigeno al sangue, che la trasporta nei tessuti affinch possano aver luogo le diverse reazioni chimiche della nutrizione e del ricambio energetico. A nulla, infatti, servirebbe il cibo se non ci fosse la respirazione: la trasformazione della materia, che nelluomo e nella maggioranza degli animali ruota attorno ai processi ossidativi, non potrebbe verificarsi. Lapparato respiratorio, tuttavia, non in grado di arrestare lassorbimento di gas venefici o dannosi che si dovessero occasionalmente trovare nellaria, come ad esempio lossido di carbonio (gas di scarico delle automobili, combustione del metano per uso domestico ecc.), lammoniaca, lanidride solforosa, lossido di azoto (scorie di impianti industriali). Inoltre, la presenza eccessiva di gas ritenuti non tossici, come il metano, lanidride carbonica e il vapor dacqua, agisce nel senso di diluire la concentrazione dellossigeno necessario al fabbisogno energetico. Senza parlare dei fumi (industriali, domestici o voluttuari) che, depositando particelle bituminose sullepitelio dellalbero bronchiale, sono causa di irritazioni croniche e di lesioni precancerose [9]. E pertanto evidente lopportunit di curare lalimentazione anche per ci che riguarda laria che respiriamo, proprio con la stessa attenzione che riserviamo al cibo, incominciando, se non possiamo intervenire attivamente nelle scelte di politica sociale, dalle nostre stesse abitudini: smettendo di fumare, limitando luso dellautomobile per spostarci in citt, riducendo il consumo di combustibili e di gas tossici ecc. ecc..

Ricapitolando, diamo qui di seguito, soprattutto a titolo di esempio, un elenco schematico di alcuni comportamento da adottare nei confronti dellalimentazione, da completare eventualmente a cura di chi legge.

- selezionare il cibo in base a criteri di qualit, quantit, variet - preparare il cibo con cura e dedizione, dando valore anche alla sua forma esteriore - darsi un orario per i pasti e rispettarlo - non mangiare dopo essersi affaticati o prima di dormire o appena alzati - mangiare in silenzio e concentrati sul cibo, assaporandolo e masticandolo lentamente - non sprecare ci che si mangia - eliminare, se possibile, la carne di maiale - alzarsi da tavola mai completamente sazi - ogni tanto fare una pratica di digiuno - non inquinare lambiente - non fumare - non sprecare le risorse

[1]

Come se, per esempio, un automobile, alimentata con un qualsiasi derivato del petrolio, fosse in grado di raffinarlo da sola e di sintetizzare il particolare tipo di benzina di cui abbisogna.

[2]

Il 27.mo esagramma dell I King (fig. 3) ammonisce: Guarda allalimentazione ed alle cose con le quali un uomo cerca egli stesso di riempirsi la bocca (Anonimo, forse Lao Tse: I KING, o il libro dei mutamenti, ed. Astrolabio). Un noto proverbio popolare afferma: Luomo ci che mangia.

[3]

Su questo argomento vedi anche lultimo capitolo di questa dispensa.

[4]

Molti vitelli di allevamento vengono volutamente azzoppati e tenuti legati alla greppia con una corta catena per provocarne limmobilit e quindi una rapida crescita ponderale. Ci induce in loro un costante stato di sofferenza, che, sommandosi a quella provocata al momento della macellazione, provoca un passaggio nelle carni di impressioni negative, assimilate poi dal consumatore sotto forma di energia contaminata. Senza parlare del fatto che gli animali, se consapevoli della loro macellazione, irrigidiscono la muscolatura rendendo di cattiva qualit le loro carni.

[5]

E noto che le fibre, creando volume nel lume intestinale e favorendo la peristalsi, diminuiscono il tempo di contatto tra le scorie di cibo e la parete del colon. Esercitano quindi una funzione anticancro.

[6]

Riguardo alle carni animali, senzaltro preferibile il pesce alla carne. In primo luogo perch il pesce viene consumato fresco, mentre la carne dopo un pi o meno lungo periodo di putrefazione (frollatura); poi, perch i pesci, essendo meno evoluti, hanno presumibilmente meno coscienza del dolore provato al momento della loro uccisione e non trasmettono quindi in chi li mangia le vibrazioni negative della loro estrema sofferenza.

[7]

Nonostante molti la pensino diversamente, le proteine di origine vegetale contengono tutti gli aminoacidi necessari allorganismo umano e sono quindi equiparabili a quelle di origine animale.

[8]

Laria in realt un miscuglio gassoso costituito da ossigeno, rappresentato per circa il 21%, azoto (78%) a argon (1%). Vi sono inoltre tracce di anidride carbonica e di gas rari. Tale proporzione quantitativa rimane relativamente stabile in tutta la troposfera, cio fino ad unaltezza di circo 12.000 metri sul livello del mare. Di tutti i componenti dellaria, tuttavia solo lossigeno ad essere utilizzato dal corpo umano e, in genere, da tutti gli organismi viventi definiti aerobi, per le reazioni chimiche necessarie al mantenimento della vita.

[9]

Non vogliamo parlare in questa sede del fumo per uso voluttuario (sigaretta e simili), i cui effetti dannosi sono ormai evidenti e comunemente accettati

(secondo grado - il corpo vivente - : continua)

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LA SCALA ANTROPOLOGICA SETTENARIA ARGOMENTO N. 5


SECONDO GRADO: IL CORPO VIVENTE
(continua dal n. 4)

SALUTE E MALATTIA

Generalmente, la salute viene intesa in senso statico (stato di salute), come un bene che si ha e di cui si ha diritto di godere a prescindere dai motivi che lo garantiscono. Ci giustifica, quando tale bene viene a mancare, il ricorso ad un intermediario esterno, il

medico, unico delegato al suo ripristino, ritenuto capace di operare la guarigione ed in parte anche responsabile del perdurare della malattia. Una simile interpretazione tende a considerare il comportamento dei sani fattore marginale nella gestione della loro salute, legittimando la pretesa che essa sia un bene inesauribile e, in un certo senso, favorendo atteggiamenti di deresponsabilizzazione personale. In effetti, come si pu desumere dalle scelte operate nel pubblico e nel privato dagli attuali amministratori della salute, i veri interventi di educazione sanitaria vengono oggi pressoch ignorati. Alla formazione del singolo si preferisce linformazione di massa e si impegnano tutte le risorse in strumenti che scavalcano la responsabilit individuale: potenziamento della ricerca farmacologica chimica, tecnologia, manipolazione genetica. Bisognerebbe invece considerare la salute in senso dinamico, cio come una condizione in cui si di istante in istante (condizione di salute). Secondo questa visione, la salute, anzich un bene gi acquisito che si pu perdere, viene intesa come un bene che si deve continuamente riconquistare: essa il risultato di un equilibrio che si verifica di istante in istante tra fattori aggressivi da un lato e fattori difensivi dallaltro. Tali fattori sono sempre presenti ed il loro prevalere da un lato pu determinare di fatto la condizione di malattia.

Per comprendere a fondo la condizione di malattia, tuttavia, non bastano questi schemi semplificativi. Ragionando pi a fondo, possiamo distinguere cinque grandi categorie di malattia. 1) malattie causate da alterazioni del Corpo fisico; 2) malattie causate da alterazioni del Corpo vitale; 3) malattie causate da alterazioni dello Spazio Psicologico; 4) malattie karmiche; 5) malattie spirituali.

1) MALATTIE CAUSATE DA ALTERAZIONI DEL CORPO FISICO. Esse sono le forme morbose generalmente prese in considerazione dalla Medicina ufficiale: malattie infettive, traumatiche, neoplastiche (tumori), metaboliche (diabete, tiroide), genetiche, congenite, tossiche, neurologiche (Parkinson Alzheimer). In queste malattie il corpo fisico, inteso come entit biochimica, viene aggredito da fattori interni o esterni, cui non in grado di far fronte, e soccombe in modo temporaneo o definitivo. Il rimedio consiste: a) nella prevenzione primaria: allontanare cio il pi possibile i fattori aggressivi (disinfezione, correzione di comportamenti nocivi); b) nella diagnosi precoce: riconoscere la malattia al pi presto, secondo l'accezione dimostrata che quanto pi precocemente si interviene, tanto pi facilmente si ottiene la guarigione;

c) nella cura con agenti chimici o fisici antagonisti: chemioterapici, presidi fisici (ossigeno, plasma, soluzioni idratanti ecc.) e farmaci in genere; d) nella chirurgia; e) nella riabilitazione. Di tutti questi rimedi, grande progressi sono stati compiuti soprattuto nel campo della diagnosi precoce e della chirurgia, branche che si avvalgono delle continue conquiste tecnologiche.

2) MALATTIE CAUSATE DALLA DEBOLEZZA DEL CORPO VITALE Possono essere di due tipi: a) generalizzate, ossia la persona sempre stanca, debole, malaticcia e portatrice di lesioni croniche; b) localizzate, cio ad essere colpito l'organo corrispondente alla parte di Corpo vitale indebolita. Un esempio di malattia generalizzata il continuo passare da uno stato di sofferenza ad un altro, in cui sono colpiti via via gli organi pi disparati. A volte si soffre di mal di stomaco, a cui segue una bronchite, vari tipi di malattie infettive, la colite, la fibromialgia, la depressione ecc.. Un esempio di malattia localizzata offerto dal grande capitolo delle malattie autoimmuni: la tiroidite, il reumatismo articolare, la sequenza: otite - bronchite - allergia asma - enfisema polmonare. In questi casi a nulla varrebbe agire sul Corpo fisico con i rimedi della medicina ufficiale. Essi si rivelerebbero null'altro che un "rattoppo" destinato ben presto a lacerarsi

di nuovo. Un antiulcera pu risolvere una situazione gastrica "vitale" solo parzialmente e temporaneamente, e cos un antibiotico, un antidolorifico. I cortisonici, poi, usati spesso nelle forme generalizzate, sono apportatori di gravi effetti collaterali, specialmente se usati per periodi prolungati. La medicina ufficiale non conosce i rimedi adatti a risanare o a rinforzare il Corpo vitale. Essi sono anche in questo caso: a) di tipo preventivo; b) di tipo curativo; c) di tipo riabilitativo. I rimedi di tipo preventivo, comunque si presenti il Corpo vitale alla nascita, prevedono che esso non sia danneggiato nel corso del tempo, aggravando le lacune gi eventualmente esistenti. Si dovrebbe quindi evitare di produrre mescolanze indebite di Corpi vitali differenti, come accade ad esempio se ci si nutre con organismi la cui parte energetica sia stata alterata (OGM), o di acquisire mediante trapianti di organo parti fisiche di altri individui, che portano con s, accanto alla componente materiale, anche una componente energetica "eterologa". I rimedi propriamente curativi sono numerosi. Uno dei pi antichi e sperimentati l'agopuntura cinese, che, attraverso la stimolazione dei cosiddetti "meridiani energetici", ha la capacit di agire sul corpo vitale, ripristinandone l'integrit. Diretta derivazione di quest'arte antica l'originale idea dell'italiano Giuseppe Calligaris, secondo cui sulla pelle di ciascun individuo si proietta la triade corpo-anima-spirito attraverso un fitto reticolo di "catene lineari"; agendo su di esse si agisce sui punti deboli della triade. Attualmente, inoltre, sono in commercio ed utilizzate da numerosi medici alcune apparecchiature in grado di captare le lacune energetiche del corpo vitale e di risanarle (BICOM). Ma forse, a livello europeo, la pi famosa idea curativa della parte energetica del corpo umano ed animale stata l'omeopatia . Dal momento che, al riguardo, sono sorti molti equivoci e confusioni, ci sembra necessario dedicare un po' di spazio alla definizione ed ai concetti generali della medicina omeopatica, oggetto oggi come in passato di importanti dibattiti anche sul piano legislativo.

COSE LOMEOPATIA
SCHEMA DELLA CONFERENZA DEL DOTT. CARLO CASASOLA PRESSO IL CENTRO "LA CASTALIA" DI GORIZIA IL 30 OTTOBRE 2002

IPPOCRATE: CI SONO DUE MEDICINE, QUELLA DEI SIMILI E QUELLA DEI CONTRARI OMEOPATIA: METODO CHE CURA IL SIMILE CON IL SIMILE (DAL GRECO OMOS = UGUALE) "SIMILIA SIMILIBUS CURENTUR" ALLOPATIA: METODO CHE CURA IL SIMILE CON IL CONTRARIO (DAL GRECO ALLOS = ALTRO) ________________________________________________________________________ __________________ REGOLA FONDAMENTALE: IL SIMILE DEVE ESSERE SOMMINISTRATO A BASSO DOSAGGIO LOMEOPATIA E DUNQUE UN METODO CLINICO-TERAPEUTICO BASATO SU DUE PRINCIPI: 1. PRINCIPIO DELLA SIMILITUDINE 2. PRINCIPIO DELLE PICCOLE DOSI O DELLE DOSI INFINITESIMALI

DISTINGUIAMO IL SIMILE DALLIDENTICO: SIMILE SIGNIFICA ANALOGO; IDENTICO SIGNIFICA LA STESSA COSA. LOMEOPATIA E QUINDI UNA MEDICINA DELLE ANALOGIE. QUANDO IL TUAREG FA SPARIRE UNA SETE INTENSA PROVOCATA DAL CALDO DEL DESERTO CON UNA TAZZA DI THE BOLLENTE, IL CALDO SOMMINISTRATO NON E LO STESSO, MA E PUR SEMPRE CALDO. SECONDO IL PRINCIPIO DELLA SIMILITUDINE, IL RIMEDIO OMEOPATICO DEVE QUINDI ESSERE UNA SOSTANZA CAPACE DI INDURRE IN UN PAZIENTE SANO SINTOMI ANALOGHI (ANCHE SE NON IDENTICI) A QUELLI CHE PRESENTA IL PAZIENTE CHE INTENDIAMO CURARE. PER ESSERE TERAPEUTICA, LA SOSTANZA SIMILE DEVE ESSERE SOMMINISTRATA A PICCOLE DOSI, ANCHE A DOSI INFINITESIMALI. SI DICE QUINDI CHE LE SOSTANZE OMEOPATICHE SONO DILUITE. QUANTO DILUITE? IN FORMA

DECIMALE O CENTESIMALE, FINO ANCHE AL DI SOTTO DEL NUMERO DI AVOGADRO. DA QUESTO PUNTO DI VISTA, I RIMEDI OMEOPATICI SONO ASSOLUTAMENTE INNOCUI, PERCHE IL PRINCIPIO ATTIVO E TALMENTE DILUITO CHE O NON ESISTE PIU O SI TROVA IN TRACCE INSIGNIFICANTI. QUESTO FATTO SPIEGA LA DISPUTA CHE E ESISTITA DA SEMPRE CON LA MEDICIA ALLOPATICA, SECONDO LA QUALE LOMEOPATIA CURA CON NIENTE. MA E DIMOSTRATO DALLA LEGGE DI ARNDT, CONFERMATA NEL 1984, CHE LE STIMOLAZIONI DEBOLI AUMENTANO LE CAPACITA VITALI, LE FORTI LE FRENANO, LE ESAGERATE LE ABOLISCONO (PENSIAMO ALLE DOSI MASSICCE DI FARMACI CHIMICI CHE ASSUMIAMO OGNI GIORNO).

BREVE STORIA DELLOMEOPATIA


IL PADRE DELLOMEOPATIA PUO ESSERE CONSIDERATO IPPOCRATE (460-375 a.C.) morto a 85 anni. SUA E LA FRASE "SIMILIA SIMILIBUS CURENTUR". INTUISCE INFATTI CHE IL SIMILE E IN GRADO SI STIMOLARE LORGANISMO A RISPONDERE IN MODO ADEGUATO. CURA PERO ANCHE CON I CONTRARI, QUANDO CE BISOGNO DI ANTAGONIZZARE O QUANDO MANCA UNA FUNZIONE. ERA UINDI UN MEDICO COMPLETO, IN GRADO DI USARE I SIMILI ED I CONTRARI SECONDO LA NECESSITA. ANCHE GALENO (129 d.C.) NON DISDEGNAVA IL PRINCIPIO DELLA SIMILITUDINE, PUR ESSENDO UN CONVINTO ASSERTORE DELLA LEGGE DEI CONTRARI. PARACELSO (THEOPHILUS BOMBASTUM), MEDICO DEL 500, NACQUE A VILLACH NEL 1493 E SI LAUREO A FERRARA. NEL PARAGRANO, IL SUO LIBRO PIU FAMOSO FISSA IL CONCETTO DI DOSE, AFFERMANDO CHE "SOLO LA DOSE CREA IL VELENO". ANTICIPA COSI IL CONCETTO CHE NESSUN FARMACO E INNOCUO E CHE LEFFETTO DIPENDE DALLA DILUIZIONE. NOSTRADAMUS (MICHELLE DE NOTRE-DAME) SI LAUREO IN MEDICINA A MONTPELLIER. EBBE LINTUIZIONE DI CURARE CON IL SIMILE DURANTE UNEPIDEMIA DI PESTE, OSSERVANDO CHE LA MALATTIA SI PROPAGAVA ATTRAVERSO I TOPI. DISSE: SE I TOPI PORTANO LA PESTE, LA POTRANNO ANCHE GUARIRE. SOMMINISTRO COSI AGLI AMMALATI IL SANGUE DEI TOPI INFETTI (CONCETTO DEL SIMILE). NON AVEVA PERO LA NOZIONE DI DILUIZIONE INFINITESIMALE. SE FALLI CON LA PESTE, EBBE LO STESSO GRANDE FORTUNA COME MEDICO ALLA CORTE DEI MEDICI E DEI REALI DI FRANCIA. LA STORIA DELLOMEOPATIA INIZIA PERO CON SAMUEL HANEMANN. EGLI NASCE A MEISSEN IN SASSONIA IL 10 APRILE 1755, NEL 1779 SI LAUREA IN MEDICINA AD ERLANGEN ED HA SUBITO GRANDE SUCCESSO PROFESSIONALE A DRESDA E A LIPSIA. LA SITUAZIONE DELLA MEDICINA A QUEL TEMPO ERA DISASTROSA, TUTTE LE MALATTIE ERANO CURATE CON SALASSI E PURGANTI. UN GIORNO, NEL 1786, ANNO A CUI SI ASCRIVE LA NASCITA DELLOMEOPATIA MODERNA, ENTRA NEL SUO STUDIO DI LIPSIA GREMITO COME AL SOLITO DI PAZIENTI E LI

MANDA TUTTI VIA, DICENDO DI NON SAPER COME GUARIRLI. SMETTE QUINDI DI FARE IL MEDICO. POICHE CONOSCE MOLTE LINGUE, TRA CUI LARABO E LEBRAICO, COMINCIA A TRADURRE LIBRI. NELLA "MATERIA MEDICA" DELLO SCOZZESE CULLEN, CHE DESCRIVEVA IL CASO DI UNINTOSSICAZIONE COLLETTIVA DI OPERAI ADDETTI ALLA LAVORAZIONE DELLA CORTECCIA DALBERO DI CHINA PER LA PREPARAZIONE DEL CHININO, USATO GIA ALLORA COME ANTIMALARICO, TROVA UNO STIMOLO NUOVO ALLA SUA RICERCA. I SINTOMI DEGLI OPERAI ERANO MOLTO SIMILI A QUELLI DELLA MALARIA. DAPPRIMA SOMMINISTRA LORO IL CHININO, MA SENZA SUCCESSO (LA MALATTIA NON ERA INFATTI VERA MALARIA). POI HA LINTUIZIONE GENIALE DI SOMMINISTRARE IL CHININO A DOSI MOLTO DILUITE, E LI GUARISCE. LA STESSA SOSTANZA CHE AVEVA PROVOCATO LA MALATTIA, LAVEVA POI GUARITA DOPO OPPORTUNA DILUIZIONE. EGLI HA SUCCESSIVAMENTE ANCHE LINTUIZIONE DELLA DINAMIZZAZIONE: OSSERVA CHE LA SOSTANZA DILUITA FUNZIONA MEGLIO SE MENTRE VIENE DILUITA VIENE ANCHE AGITATA (SUCCUSSA). DA ALLORA I TRE CONCETTI DI SIMILE, DILUIZIONE E DINAMIZZAZIONE SONO RIMASTI PILASTRI DELLA MEDICINA OMEOPATICA. NEL 1810 PUBBLICA IN GERMANIA IL PRIMO DEI SUOI TRE LIBRI FONDAMENTALI, L "ORGANON" O LARTE DI GUARIRE; NEL 1821 LA "MATERIA MEDICA PURA" E NEL 1828 IL "TRATTATO SULLE MALATTIE CRONICHE". CHIAMATO AD INSEGNARE ALLUNIVERSITA DI LIPSIA, RIMANE VEDOVO E SPOSA UNA SUA GIOVANE PAZIENTE FRANCESE. CON LEI SUCCESSIVAMENTE SI TRASFERISCE IN FRANCIA, ACCOMPAGNATO DA UNA GRANDE FAMA DI MEDICO ED ACCADEMICO. MUORE A PARIGI NEL 1843 A 88 ANNI, DOP AVER AVUTO DIECI FIGLI E QUATTRO MOGLI. CREDENTE E RIGOROSO, DINAMIZZAVA I SUOI RIMEDI SU UNA VECCHIA BIBBIA E LI SPERIMENTAVA PRIMA SU SE STESSO, SUI MEMBRI DELLA SUA FAMIGLIA E SUGLI AMICI. IN ITALIA LOMEOPATIA NON EBBE GRANDE SEGUITO ANCHE PER LINFLUENZA DELLA CHIESA, CHE LA CONSIDERAVA UNA SPECIE DI STREGONERIA ED OLTRETUTTO PERCHE HANEMANN ERA MASSONE. LA SUA PRIMA COMPARSA FU A NAPOLI, PORTATA DA DUE MEDICI MILITARI AL SEGUITO DI NAPOLEONE BONAPARTE, CHE INVECE LA FAVORIVA IN QUANTO MASSONE ANCHEGLI ED ANTICLERICALE. IN ITALIA PIU CHE ALTROVE, LOMEOPATIA SEGUI LE LEGGI DELLA POLITICA: DIVENNE MEDICINA UFFICIALE FINCHE NAPOLEONE RESTO IN VITA, POI GLI ASBURGO (CATTOLICI) LA MISERO AL BANDO. FRANCESCO GIUSEPPE NE VIETO LESERCIZIO IN ITALIA. CON LAVVENTO DI NAPOLEONE TERZO, RITORNO IN AUGE. AI PRIMI DEL 900, CON VIRCHOV, NASCE LA MICROBIOLOGIA E NEL 1940 FA LA COMPARSA LA PENICILLINA. INIZIA COSI IL DECLINO DELLA MEDICINA OMEOPATICA E SI SVILUPPA LA FEDE NELL "ONNIPOTENZA DELLA SCIENZA", COSI BENE CRITICATA DA BULGAKOV ("CUORE DI CANE").

ATTUALMENTE, LOMEOPATIA ASSISTE AD UNA RINASCITA PER LA SFIDUCIA GENERALIZZATA NEL FARMACO CHIMICO E PER LA COMPARSA DI NUOVI INTERESSI NEL CAMPO DELLE SCIENZE UMANE, MA LA SUA STORIA TRAVAGLIATA LHA PURTROPPO CONFINATA, AGLI OCCHI DI MOLTI, TRA LE BIZZARRIE OGGI ESISTENTI NEL CAMPO DELLA MEDICINA.

2) COSA SONO I RIMEDI OMEOPATICI

NON BISOGNA CONFONDERE LOMEOPATIA CON LERBORISTERIA O LA FITOTERAPIA. I RIMEDI OMEOPATICI DERIVANO NON SOLO DA PIANTE, MA DA TUTTE LE ESPRESSIONI DELLA NATURA: VEGETALI, MINERALI (SOSTANZE CHIMICHE) ED ANCHE ANIMALI (E I LORO PRODOTTI O SECREZIONI). LA CARATTERISTICA DEL RIMEDIO OMEOPATICO NON STA IN UNA SUA PRESUNTA ORIGINE VEGETALE ("CURARE CON LE ERBE" E ESPRESSIONE DELLA FITOTERAPIA, DA PHYTOS = PIANTA), MA NEL FATTO CHE E UNA SOSTANZA DILUITA, VEGETALE O MENO. (OMISSIS SUI CENNI DI TECNICHE DI DILUIZIONE) LA FORMA PIU USATA DEI RIMEDI E QUELLA DEI GRANULI AD ASSUNZIONE ORALE, SIA IN DOSE SINGOLA (TUBODOSE) CHE IN DOSE RIPETUTA. CI SONO ANCHE FORME FARMACEUTICHE IN GOCCE ED IN FIALE PER USO INIETTIVO.

IL METODO DI CURA OMEOPATICO LA CURA OMEOPATICA E NATA COME CURA DEL SINTOMO. LO STESSO HANEMANN, PERO, BEN PRESTO SI ACCORSE CHE IL SINTOMO, UNA VOLTA ELIMINATO, TENDEVA A RECIDIVARE. EGLI IPOTIZZO DUNQUE LESISTENZA DI UNA MALATTIA CRONICA CHE ERA LA VERA CAUSA DEL SINTOMO E CHE LA CURA, PER ESSERE EFFICACE, DOVEVA ESSERE PORTATA PIU A FONDO. PUBBLICO COSI IL TRATTATO SULLE MALATTIE CRONICHE, IN CUI SI GETTANO LE BASI PER LIPOTESI DEL CONCETTO DI "TERRENO COSTITUZIONALE". I RIMEDI, INSOMMA, PER ESSERE CAPACI DI GUARIRE VERAMENTE, DEVONO ESSERE RIMEDI DI TERRENO. ANCOR OGGI LOMEOPATIA SI DIVIDE IN DUE GRANDI BRANCHE: QUELLA SINTOMATICA (SIMPATICAMENTE CHIAMATA LOMEOPATIA DEI FARMACISTI), CHE SI RIVOLGE SOLAMENTE AL SINTOMO: PER LA FEBBRE SI DA , AD ESEMPIO, LA BELLADONNA. SEMBRA FACILE, MA NON E COSA COSI AUTOMATICA COME DARE LASPIRINA. LOMEOPATIA, ANCHE SE APPLICATA IN MODO SINTOMATICO SU EVENTI ACUTI, TIENE CONTO DI FATTORI CHE LA MEDICINA ALLOPATICA NON VALORIZZA, COME AD ESEMPIO, LA CAUSALITA, LE MODALITA, I SEGNI CONCOMITANTI, LE SENSAZIONI DEL PAZIENTE (HERING). COSI, LA BELLADONNA AGISCE SULLA FEBBRE PROVOCATA DALLUMIDO, LACONITUM SU QUELLA

PROVOCATA DAL VENTO SECCO, LA BRYONIA SULLA FEBBRE CON DOLORE TORACICO ECC.. LOMEOPATIA VERA, PERO, E MOLTO DIVERSA, DEVE TENER CONTO, OLTRE A QUESTO, ANCHE DI TUTTE LE POSSIBILI ESPRESSIONI DEL PAZIENTE, DELLA SUA COSTITUZIONE, DELLE SUE TENDENZE MORBOSE, DELLE MALATTIE PREGRESSE. CI SONO MOLTI GRANDI RIMEDI OMEOPATICI (PULSATILLA, LYCOPODIUM, NUX VOMICA, ARSENICUM ALBUM, CALCAREA CARBONICA, THUYA ECC.), CHIAMATI POLICRESTI, CAPACI DI CURARE TUTTO. PRESCRIVERE UNO O LALTRO DIPENDE SOLO DA CIO CHE RISULTA AD UN ESAME ACCURATO DEL PAZIENTE PRATICATO DA UN MEDICO ESPERTO. ED E QUESTA LA DIFFICOLTA DEL BRAVO OMEOPATA. SE IL TRATTAMENTO OMEOPATICO FALLISCE E PERCHE IL RIMEDIO E STATO DATO A SPROPOSITO, COSA NON DIFFICILE SE LA PRESCRIZIONE E STATA FATTA IN MODO AFFRETTATO O SUPERFICIALE. NEL CORSO DEL TEMPO, LOMEOPATIA HA DATO ORIGINE A TRE DIVERSE SCUOLE DI PENSIERO, CHE DIPENDONO DALLATTEGGIAMENTO DEL MEDICO DI FRONTE AL METODO PRESCRITTIVO. LOMEOPATIA UNICISTA. SI E SVILUPPATA SOPRATTUTTO IN GRAN BRETAGNA, SOTTO LA GUIDA DI UN DISCEPPOLO DI HANEMANN, KENT, AUTORE DI UN FAMOSO REPERTORIO ANCOR OGGI MOLTO USATO. LUNICISMO RAPPRESENTA LESTREMIZZAZIONE DELLOMEOPATIA, ED ANCHE KENT, IN FONDO, ERA UN ESTREMISTA. IL SUO LIMITE FU IL MISTICISMO E METAFISICIZZO LA CURA OMEOPATICA, VALORIZZANDO AL MASSIMO IL LATO MENTALE E SPIRITUALE DEL PAZIENTE. ALLA SUA MORTE, LOMEOPATIA INGLESE SUBI UN FORTE DECLINO: KENT GUARIVA, I SUOI DISCEPOLI NO. IL MEDICO UNICISTA GUARISCE CON LA SOMMINISTRAZIONE DI UN UNICO RIMEDIO, CHIAMATO "SIMILLIMUM", CAPACE DA SOLO DI COPRIRE TUTTI I SINTOMI DEL PAZIENTE. E UNA CONDIZIONE IDEALE, MA DIFFICILMENTE REALIZZABILE. LOMEOPATIA PLURALISTA: LA GUARIGIONE AVVIENE ATTRAVERSO LA SOMMINISTRAZIONE DI PIU RIMEDI ASSOCIATI, MA ALTERNATI TRA LORO. E QUELLA CHE DA I MIGLIORI RISULTATI SENZA TRADIRE IL CONCETTO BASE DELLOMEOPATIA, CHE E LA RICERCA DEL SIMILE. E CARATTERISTICA DELLA SCUOLA FRANCESE. LOMEOPATIA COMPLESSISTA: SI BASA SULLA SOMMINISTRAZIONE DEI COMPLESSI, CIOE UN MISCUGLIO DI PIU RIMEDI CHE SERVONO A CURARE LO STESSO SINTOMO (NELLA FEBBRE, BRYONIA, ACONITUM, BELLADONNA, EUPATORIUM ECC. TUTTI INSIEME) NELLA SPERANZA CHE UNO DI QUESTI SIA IL SIMILE E CHE QUINDI AGISCA. E UN METODO CARATTERISTICO DELLA SCUOLA TEDESCA. PUO ESSERE UTILE IN QUALCHE CASO ACUTO, IN CUI NON SI HA IL TEMPO DI PRATICARE UNINDAGINE ACCURATA E NON SI VUOLE RISCHIARE. OPPURE E IL METODO DI CHI NON CAPISCE NULLA DI OMEOPATIA. OPPURE E IL METODO USATO DAI FARMACISTI, CHE NON POSSONO ESAMINARE IL PAZIENTE E PRATICARE LOMOPATIA VERA.

ALCUNE CONSIDERAZIONI.FINALI

1. LOMEOPATIA NON SERVE A GUARIRE TUTTO. IN MOLTI CASI SERVE SOLO A FACILITARE LA GUARIGIONE. IL BRAVO MEDICO OMEOPATA DEVESSERE COME IPPOCRATE ED USARE SIA LA MEDICINA DEI SIMILI CHE QUELLA DEI CONTRARI. IN MOLTI CASI SAREBBE UN GRAVE ERRORE NON USARE LANTIBIOTICO CHIMICO O IL FARMACO SOSTITUTIVO. GUARDIAMOCI DUNQUE DAI FANATISMI (MEDICI, ALIMENTARI, RELIGIOSI ECC.). 2. IL MEDICINALE OMEOPATICO, QUANDO PUO VENIR PRESCRITTO, E SUPERIORE A QUELLO ALLOPATICO PERCHE, PER LA LEGGE DI ARNDT PRIMA RICHIAMATA, NON DEPRIME LE DIFESE DELLORGANISMO, MA, ESSENDO UNA STIMOLAZIONE DEBOLE, LE RINFORZA. IN PIU PORTA AD UNA GUARIGIONE DI FONDO, DEFINITIVA. 3. IL PAZIENTE CHE SI SOTTOPONE A CURA OMEOPATICA DEVE AVERE PAZIENZA. LA GUARIGIONE NON PUO ESSERE IMMEDIATA ED I SINTOMI NON SCOMPAIONO SUBITO. TALVOLTA OCCORRONO DEI MESI ED I SINTOMI SCOMPAIONO AD UNO AD UNO NELLORDINE INVERSO CON CUI SONO COMINCIATI, SPECIE SE LA MALATTIA E MOLTO RADICATA. IN CERTI CASI DEVE INOLTRE SOPPORTARE LINIZIALE AGGRAVAMENTO OMEOPATICO. 4. LUSO CONTEMPORANEO DI CERTI FARMACI ALLOPATICI NON E DEL TUTTO PROIBITO, SPECIE CON LA MEDICINA OMEOPATICA SINTOMATICA, CHE USA DILUIZIONI RELATIVAMENTE BASSE (FINO ALLA 30 CENTESIMALE). QUANTO PIU LA DILUIZIONE E ALTA (DALLA 30 CENTESIMALE IN SU) TANTO PIU IL RIMEDIO OMEOPATICA DEVESSERE USATO DA SOLO.

ALCUNE DISPOSIZIONI DI LEGGE. IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLA FNOM (FEDERAZIONE NAZIONALE DEGLI ORDINI DEI MEDICI), RIUNITO A TERNI IL 18 MAGGIO 2002, VISTI ECC. ECC., HA DELIBERATO DI INCLUDERE ALCUNE MEDICINE "NON CONVENZIONALI" , TRA CUI LOMEOPATIA, TRA LE PRATICHE MEDICHE RICONOSCIUTE E IL CUI ESERCIZIO, IN QUANTO "ATTO MEDICO", COMPETE ESCLUSIVAMENTE AL MEDICO-CHIRURGO ED ODONTOIATRA, CHE LO ESERCITERA IN PAZIENTI SUSCETTIBILI DI TRARNE VANTAGGIO DOPO UNADEGUATA INFORMAZIONE E LACQUISIZIONE DI ESPLICITO CONSENSO CONSAPEVOLE. IL MEDICO CHIRURGO E LODONTOIATRA SONO LE UNICHE FIGURE PROFESSIONALI IN GRADO DI INDIVIDUARE I PAZIENTI IN GRADO DI BENEFICIARE DEL TRATTAMENTO OMEOPATICO, IN QUANTO SONO GLI UNICI SOGGETTI LEGITTIMATI AD AFFETTUARE LA DIAGNOSI, A PREDISPORRE IL RELATIVO PIANO TERAPEUTICO, E A VERIFICARE GLI EFFETTI DEL TRATTAMENTO SUL PAZIENTE. LORDINE DEI MEDICI DI GORIZIA HA GIA DATO DISPOSIZIONE PER LALLESTIMENTO DI UN REGISTRO, DA CONSERVARSI PRESSO GLI UFFICI

DELLORDINE, DEI MEDICI OMEOPATI ABILITATI ALLESERCIZIO DELLA PROFESSIONE ("ESPERTI IN OMEOPATIA"). (continua)

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ARGOMENTO N. 6
SECONDO GRADO: IL CORPO VIVENTE
(continua dal n. 5)

SALUTE E MALATTIA

3) MALATTIE CAUSATE DA ALTERAZIONI DELLO SPAZIO PSICOLOGICO

Non facile definire in modo scientificamente accettabile lo spazio psicologico. La neurologia non ammette l'esistenza di uno spazio psicologico: per essa tutto si riduce al cervello ed alla connessione delle catene neuronali ivi esistenti. L'idea dello "spazio psicologico" pi concetto delle scienze umane, psicologia e psicoanalisi soprattutto, che

operano una sorta di distinzione tra "cervello", organo del corpo fisico capace di elaborare, tra le altre cose, la funzione logica, la memoria ed il pensiero, e la "mente", struttura non definita dal punto di vista anatomico, ma pure indispensabile alla formazione della personalit perch depositaria del sentimento dell'Io individuale e delle diverse esperienze - con le loro interazioni e conseguenze - che l'Io compie attraverso l'esistenza. Di fatto, la "mente" coincide con ci che gli antichi indicano con il termine di "psiche", che in lingua greca significa "anima". La disputa tra la neurologia e le scienze umane non sorprende: l'anima concetto che sfugge allo scienziato. Lo spazio psicologica , dunque, "mente". In realt si pu operare un'ulteriore distinzione. Lo spazio dell'anima (psicologico) rimane tale soltanto se occupato unicamente dal sentimento vero dell'Io, cosa che si verifica di norma soltanto nel bambino piccolo. Con l'introduzione delle esperienze, tale spazio si trasforma lentamente in "mente", una struttura che diviene talvolta cos complessa e ingarbugliata da confondere l'Io ed intrappolarlo tra le sue reti. Se infatti chiediamo ad una persona adulta chi , questa ci risponder quasi sempre come si chiama, ma non sapr di s offrire una visione unitaria e coerente. Indagando pi a fondo, si scoprir che questa persona contraddittoria, falsa, incerta, divisa, sempre in conflitto con se stessa, paurosa. Per completezza di informazione, anche se ci non indispensabile alla comprensione di questo testo, il lettore far bene a rivedere i concetti che al riguardo riferiscono le scienze esoteriche.

EGO - PERSONALITA' - ESSENZA


LIBERTA' E CONDIZIONAMENTO
Dobbiamo renderci conto che non siamo liberi, che le nostre azioni sono condizionate, che, anche se talvolta cos non ci sembra, non esercitiamo quasi mai la nostra volont e che siamo sempre comandati da "altri". La nostra, insomma, non una condizione di uomini, ma di burattini, di umanoidi, di robots. Come tutte le persone che fanno la volont di qualcun altro, viviamo come ipnotizzati, nel sonno della coscienza.
Molte favole che si raccontano ai bambini, ma che in realt andrebbero spiegate agli adulti, trattano questo argomento. Per esempio, "Cenerentola" e "La bella addormentata nel bosco" di Perrault e, soprattutto, "Pinocchio" di Collodi.

Per, anche se ci rendiamo consapevoli di tutto questo, di solito diamo la colpa ai condizionamenti esterni: la famiglia, la scuola, l'educazione, la TV, la pubblicit, il lavoro, gli incontri, gli amici, il tempo atmosferico, la salute, le circostanze, l'ambiente. In realt, i condizionamenti pi importanti si trovano al nostro interno, e sono i nostri stati d'animo, i nostri desideri, le nostre fantasie. Sono i pi importanti perch sono proprio loro a determinare le circostanze esterne che, invece, quasi sempre incolpiamo ("gli stati attirano gli eventi ").

Cosi, forse, pu essere la pigrizia a farmi accendere la TV (o ad impedirmi di spegnerla) per poi esserne condizionato; o, forse, il mio cattivo umore che mi fa litigare con quei "fastidiosi" vicini di casa; forse la noia che mi conduce al bar o in osteria, dove incontrer i soliti amici che mi inviteranno a bere; o, forse, l'avidit e la sete di guadagno che mi impedisce di avere un po' di tempo libero per guardarmi intorno; o la paura di non essere abbastanza considerato che mi fa vivere con persone sgradevoli o profittatrici; o la gelosia ad impedirmi di avere una felice vita coniugale e familiare; o le continue, inutili preoccupazioni a rovinarmi, giorno dopo giorno, la salute. Le situazioni concrete della nostra vita, insomma, piacevoli o spiacevoli (i rapporti con gli altri, la vita familiare, la salute, il lavoro ecc.), sono il prodotto di stati interiori mutevoli, di illusori aggregati della nostra psiche che, essendo solo il frutto di fuggevoli impressioni, non hanno alcun motivo reale per esistere. Da questo punto di vista, tutta la nostra vita ILLUSIONE (Velo di Maya per gli Indostani), perch fondata sull'affascinazione. E spesso affascinazione dolorosa, perch la speranza si alterna alla delusione, la salute alla malattia, la ricchezza alla povert, l'amicizia al tradimento e cos via fino alla morte, senza alcuna speranza di stabilit. Per questi motivi, la vita terrena chiamata VALLE DI LACRIME. Cos' dunque la nostra vita? Un insieme di avvenimenti che non abbiamo voluto e di cui abbiamo scarsa coscienza, perch sono prodotti non da noi, ma da AGGREGATI PSICHICI. Se vogliamo abbandonare la condizione infraumana di burattini, dobbiamo allontanarci dall'illusorio mondo dell'affascinazione ed avviare quel processo di rinnovamento interiore denominato "seconda nascita" e che porta alla formazione dell' "uomo reale". Tale processo simboleggiato dalla rottura dell'uovo. Per questo la Pasqua, festa di rinascita e di resurrezione, si collega nella cultura occidentale alla simbologia dell'uovo. Esso racchiude nel suo guscio l'uomo nuovo in attesa di essere liberato e portato alla luce.
La simbologia dell'uovo nella tradizione occidentale riassunta nell' uovo filosofale (o uovo alchemico), rappresentato nell'Emblema n VII dell'ATALANTA FUGIENS di Michael Maier.

LA DOTTRINA DEI MOLTI

Gli Aggregati Psichici si comportano al nostro interno come se fossero dei veri e propri "personaggi psicologici", vere e proprie persone, tanti altri "noi stessi". Per il fatto di essere illusori e meccanici, di procurare in noi l'affascinazione ipnotica e, quindi, di indurci in errore, tali Aggregati sono completamente negativi. Nell'antico Egitto erano chiamati "Diavoli rossi di Seth", nel Vangelo cristiano sono chiamati "Demni". Pi genericamente, possiamo chiamarli DIFETTI. Essi, bench siano tantissimi (in numero di 987 secondo Mouravieff, vedi bibliografia), non sono infiniti; senza voler dar loro un numero preciso, possiamo semplicemente affermare che sono MOLTI.

Talvolta, la negativit degli Aggregati psichici non sembra evidente. Ci dipende in parte dal fatto che l'umanit ha conferito con l'andar del tempo una valenza "positiva" a certi difetti, per esempio all'orgoglio e all'amor proprio; in parte, perch gli Aggregati sono "furbi" e spesso, per apparire buoni, si vestono di altruismo e di generosit. Dietro la loro apparente bont, tuttavia, c' spesso la paura del giudizio degli altri, l'incapacit di dir di no, la timidezza, il senso di colpa, il vittimismo, la sottomissione, la superbia ecc. ecc.. Proprio a causa del loro innegabile pseudoruolo di affermazione individuale e sociale, nell'antico Tibet i difetti erano chiamati "VALORI".

Il nostro spazio psicologico individuale non quindi unitario, ma molteplice e frammentato: una molteplicit di difetti (i quagrangoli nella figura sottostante) lo riempie completamente, al 100%. Questo concetto sta alla base della cosiddetta "DOTTRINA DEI MOLTI", e dev'essere perfettamente capito e sperimentato da chiunque desideri mettersi seriamente alla ricerca di se stesso.

Uno spunto di riflessione pu essere offerto dalla lettura dell'episodio dell' "indemoniato di Gerasa" (Lc 8, 2-27), da cui si deduce che i Difetti, pur essendo i principali in numero di sette, sono in realt tantissimi, ovverosia LEGIONE. La religione cristiana chiama i sette principali difetti PECCATI CAPITALI e conferisce loro un nome ben preciso: IRA, SUPERBIA, LUSSURIA, GOLA, AVARIZIA, INVIDIA, PIGRIZIA. Resta per inteso che ognuno di essi porta dietro a s tutta una schiera di difetti secondari il cui nome, pur non essendo precisato in alcun luogo, pu essere abbastanza facilmente individuato attraverso un sincero esercizio introspettivo. Si

scopre cos che la SUPERBIA si collega all'amor proprio, all'intolleranza, al vittimismo, alla compiacenza, all'ironia, alla vanit; l'INVIDIA al giudizio, al pregiudizio, al confronto, al desiderio, all'autocommiserazione, alla competitivit; la LUSSURIA alla lusinga, alla seduzione, al compiacimento, alla galanteria, al tradimento, alla gelosia; l'IRA alla violenza, al litigio, al rancore ecc. ecc.. Gli Aggregati, pertanto, formano degli insiemi molto complessi ed intrecciati fra loro. Tali complessi, denominati EGO, vengono ta lvolta paragonati ad un albero, che riconosce nel tronco il difetto principale, nelle foglie i difetti ad esso collegati e nelle radici i difetti nascosti, difficili o impossibili da ammettere. Altre volte i complessi egoici vengono paragonati alla LUNA ("Luna Psicologica"), che possiede una faccia illuminata (difetti visibili) ed una faccia in ombra (difetti nascosti). Per questo, ancora, si dice che L'EGO E' FORMATO DA TANTI DETTAGLI. Gli Aggregati psichici non coabitano in modo tranquillo all'interno dello spazio psicologico di una persona, ma ciascuno cerca di prevalere sugli altri e di imporre agli altri la propria volont. Tutti sono in continua lotta per la supremazia e ciascuno, a turno, la ottiene, diventando per un certo tempo il re ed il signore della situazione. Questo accade perch ogni Aggregato formato da una certa quota di ENERGIA, che per agisce in modo assolutamente inconsapevole. La volont dell'Aggregato non quindi in alcun modo una volont cosciente, bens meccanica, ripetitiva, capricciosa, caotica e priva di qualsiasi indirizzo stabile. Essa si esprime attraverso semplici dinamiche associative innescate dagli organi di senso o dal pensiero. Vedo una certa persona e subito prevale in me l'Aggregato dell'intolleranza; ne vedo un'altra e provo simpatia; sento una certa canzone a cado nella malinconia; ricevo un insulto e sono preso dal vittimismo; ricordo un buon affare compiuto e mi riempio di soddisfazione ecc. ecc.. Infine, gli Aggregati non sono rappresentati in modo uniforme all'interno della psiche: alcuni sono pi estesi, altri pi ristretti. Come si visto nella figura precedente, le superfici quadrangolari non sono tutte uguali. E' evidente che gli Aggregati pi estesi hanno maggiore possibilit di imporsi su quelli pi ristretti, i quali possono prendere il potere pi raramente, e solo di quando in quando. (La DOTTRINA DEI MOLTI complessa e qui ne abbiamo fatto solo qualche cenno. Ulteriori chiarimenti ed
approfondimenti saranno forniti a richiesta. Per un riferimento letterario vedi H. Hesse: IL LUPO DELLA STEPPA - Mondadori).

LA PERSONALITA'
Gli Aggregati psichici entrano nello spazio psicologico di una persona, uno dopo l'altro, nei primi sette anni di vita. Essi entrano per imitazione, sul modello, cio, degli Aggregati che gi esistono nell'ambiente psicologico che circonda il bambino: la sua famiglia, i parenti, gli educatori, le prime amicizie ecc.. Attorno ai sette anni di et, la psiche del bambino gi piena, al 100%, di Aggregati psichici, e quindi di Ego, e nulla si pu pi fare per impedire la loro manifestazione. Comunemente si dice che il bambino ha formato la propria PERSONALITA'.

In senso morfologico possiamo quindi intendere per personalit la STRUTTURA PSICOLOGICA formata dall'insieme degli Aggregati psichici. Tale struttura perfettamente caratterizzata in base alla frequenza con cui i singoli Aggregati si manifestano. Poich tale frequenza sempre diversa da individuo a individuo e dal momento che sempre diverse sono le combinazioni dei vari Aggregati tra loro, si deduce facilmente non solo che il numero degli Ego grandissimo, ma che numerosissime sono anche le Personalit, che degli Ego sono il veicolo di manifestazione. E' pertanto praticamente impossibile, negli esseri umani, trovare due Personalit uguali. Ogni persona ha pertanto degli Ego ben caratteristici, formati da Aggregati diversi che si combinano in modo caratteristico tra loro. Ogni Personalit evidenzia quindi un "profilo psicologico principale" (PPP), che si riconosce per la specifica frequenza con cui uno o pi complessi egoici entra in azione.

Particolarmente interessante l'efetto della combinazione di diversi Aggregati tra loro. Uno stesso Aggregato, dominante e caratteristico in due persone diverse, pu esprimersi in modo differente in ciascuna. Ad esempio, un grande Aggregato del furto pu caratterizzare la Personalit del grande ladro se si associa con l'Aggregato della presunzione, dell'ambizione e dell'orgoglio; caratterizza viceverso la personalt del ladruncolo se si associa ad un Aggregato di paura o di insicurezza.

Non sempre il riconoscimento del PPP agevole, specie in Personalit complesse. Per il fatto di essere espressione dei difetti della psiche, la Personalit sostanzialmente negativa. E' bene abituarsi presto a questo concetto, perch nel linguaggio comune una "forte personalit" indica generalmente qualcosa di buono e di desiderabile. In senso dinamico, infine, possiamo definire la personalit come l'ENERGIA risultante dalla somma delle diverse quote energetiche presenti nei difetti di uno spazio psicologico. Ma a quanto ammonta l'energia di una Personalit? Per quanto possa sembrare impossibile, la sua energia uguale a zero. L'energia della Personalit , infatti, illusoria proprio come illusori sono gli elementi che la costituiscono. E' vero che questi ultimi, presi isolatamente o a gruppi, possiedono un'energia ben evidente, che dimostrano soprattutto quando si impossessano drammaticamente della psiche. Ma altrettanto vero che, se facciamo la somma vettoriale di tutti gli Aggregati presenti in uno spazio psicologico, la risultante non pu essere che zero, poich essi non appartengono alla realt, ma sono solo artefatti, fantasmi del nostro mondo interiore.

L'ESSENZA
L'uomo comune e corrente generalmente rassegnato alla sua condizione. Pur rendendosi conto di di trascorrere la sua esistenza in modo illusorio e per lo pi infelice, non fa nulla per cercare di prendere in mano la situazione e di liberarsi degli Aggregati psichici. 1) Un primo motivo senz'altro la paura di ritrovarsi, una volta distrutti gli Aggregati, con uno spazio psicologico vuoto, privo cio di quegli stimoli che, nel bene e nel male, danno significato all'esistenza. Generalmente, infatti, l'identificazione con l'Ego tale da far ritenere che esso sia l'unica presenza esistente all'interno della psiche. Se cos fosse, sarebbe disperante. Nulla di reale, infatti, esisterebbe nell'uomo, ma solo un ammasso informe di Aggregati psichici. Chi per riesce, magari solo per qualche istante, a superare il mondo dell'affascinazione e ad avere quindi di s una visione consapevole, capisce come, non potendo l'Aggregato per il suo essere illusorio, soggettivo, mutevole, meccanico rappresentare la natura vera dell'uomo, debba esistere all'interno dello spazio psicologico individuale qualcos'altro di pi vero e di pi legittimo. Questo qualcosa, rappresentato dalla reale natura umana e riassumibile nei concetti di oggettivit, verit, volont , coscienza ecc., costituisce una sorta di "principio animico" o scintilla d'anima, che si definisce con il termine di ESSENZA. Nell'Essenza ciascuno trova pertanto la capacit di esprimersi in modo reale al di l di ogni possibile condizionamento e trova anche l'orientamento stabile per affrontare le difficili esperienze nella materia densa del Mondo Fisico. Ma perch, allora, se l'uomo conserva in s la sua vera natura, in pratica vive poi come se essa non ci fosse - al punto di essere tentato di negarla - e, rinunciando quasi ad ogni forma di esperienza oggettiva, ritiene di non possedere al proprio interno null'altro che gli Aggregati psichici? In altri termini, dove si smarrita l'Essenza? Perch non si rivela?

Tentare una risposta non semplice. Significa riandare all'inizio della storia dell'umanit, che parla di inganni e di paradisi perduti. La coscienza collettiva, attraverso l'elaborazione della favola e del mito, mantiene il ricordo di strane battaglie, di troni usurpati e insanguinati, di patrie dimenticate, di tesori rubati e nascosti, di lontane terra da riconquistare. Vicende che non difficile riferire ai contenuti dello spazio psicologico, ad oscure lotte tra la parte cosciente e quella infracosciente della psiche. Scopriamo allora che l'Essenza, nel corso della storia dell'uomo, stata progressivamente vinta e catturata dall'Ego, che la tiene ancora saldamente prigioniera al proprio interno. Essa, che dovrebbe dimorare di diritto, unica ed indivisa, all'interno dello spazio psicologico individuale, non esiste pi. Inutilmente, come Diogene, la potremmo cercare, perch si trova, molteplice e frammentata, all'interno degli Aggregati della psiche. La distruzione dell'Aggregato, pertanto, non deve spaventare. Ci che si distrugge, in fondo, soltanto un ladro e un usurpatore, un abitante abusivo del nostro mondo interiore che, nel momento stesso della sua morte, libera finalmente la particella di Essenza che teneva prigioniera. La distruzione dell'Ego non lascia dunque vuoto lo spazio psicologico, ma, al contrario, costituisce la condizione indispensabile al recupero dell'Essenza e pone la basi per la cristallizzazione dell'ANIMA. 2) Il secondo motivo che generalmente ostacola il lavoro interno la sua apparente difficolt. Infatti, se le cose fossero esattamente come appena descritto, potremmo dire che l'eliminazione degli Aggregati psichici, affidata unicamente alle forze instabili e soggettive degli elementi stessi da distruggere, sarebbe un'impresa destinata al fallimento. Fortunatamente, per, come si pu talvolta constatare dalla occasionale comparsa di qualche elemento consapevole, l'uomo mantiene ancora dentro di s, non ancora caduta nelle mani dell'Ego, una piccola quota di Essenza libera, forse un 3% del totale. Questa piccola particella autocosciente costituisce il solo punto d'appoggio stabile e sicuro per poter iniziare il processo di distruzione degli Aggregati psichici. Tuttavia, si tratta ugualmente di un lavoro non facile, anzi, cos difficile che la maggioranza delle persone, pur conoscendone i vantaggi, sceglie di non affrontare, preferendo piuttosto una vita di illusione e di sofferenza. Il 3% di Essenza, infatti, nonostante esista, si comporta inizialmente come se non ci fosse, poich giace profondamente addormentato all'interno della psiche, sopraffatto dalla gran massa di Aggregati che ne impedisce la manifestazione. Riuscire a fargli spazio non cosa da poco, perch si tratta di andare alla ricerca di qualcosa che si tentati di negare, e di limitare allo stesso tempo la forza e l'espressione dell' Ego, che invece appare come l'unica Realt. Riducendo, tuttavia, anche solo di poco l'aggressivit e la presenza di qualche Aggregato psichico dentro se stessi (questo , in fondo, il significato della disciplina ascetica), si verifica una situazione nuova e particolarmente favorevole: il 3% di Essenza diventa concretamente "presente" all'interno della psiche e comincia a manifestarsi. Da questo primo momento di autocoscienza, sia pur precario e provvisorio (COSCIENZA SOGGETTIVA), l'eliminazione concreta degli Aggregati Psichici

diventa realmente possibile. Ogni Aggregato distrutto lascia uscire la scintilla di Essenza che teneva prigioniera e questa, aggiungendosi alla parte libera, ne aumenta progressivamente la percentuale (COSCIENZA OGGETTIVA). Da quanto fin qui esposto, possiamo dunque dire che la liberazione dello spazio psicologico, con la conseguente reintegrazione in esso dell'Essenza, consta di due momenti non necessariamente separati nel tempo:

un momento psicologico (o momento della coscienza soggettiva, detto anche momento ascetico) rivolto all' "estensione" dell'Aggregato (cio alla frequenza della sua comparsa), che ha per obiettivo il risveglio della Coscienza e del 3% diEssenza; un momento spirituale ed esoterico (o momento della coscienza oggettiva, detto anche momento mistico) rivolto all' "energia" dell'Aggregato (cio alla causa stessa della sua sussistenza), finalizzato alla eliminazione totale dell'Ego attraverso le facolt contenute nella quote, sempre crescenti, di Essenza libera e risvegliata.

LA MENTE
Non dobbiamo confondere la mente con il Centro intellettuale. La "mente", infatti, non il cervello (o encefalo) e dunque non appartiene al Corpo fisico. Possiamo piuttosto definire la mente come linsieme dei contenuti dello spazio psicologico oppure, in senso dinamico, come lenergia prodotta dallinsieme dei contenuti dello spazio psicologico . In questo senso, lo spazio psicologico mente; e, poich lo spazio psicologico, completamente nelle mani dell'Ego, costituisce la Personalit, la Personalit mente. Ma quali sono i contenuti dello spazio psicologico? Sono sostanzialmente tre: - ESSENZA LIBERA, nella quota di un 3% del totale; - EGO (Aggregati psichici o difetti), che imprigionano il 97% dellEssenza; - EFFIGI MENTALI. DellEgo e dellEssenza abbiamo gi detto sopra. Riguardo alle effigi mentali, potremmo dire che esse si affiancano agli Aggregati psichici nel riempire completamente, al 100%, lo spazio psicologico. Esse sono le immagini del mondo esterno, non ancora organizzate in Ego, proiettate nello spazio psicologico attraverso la finestra dei cinque sensi. Le Effigi servono alla manifestazione dellEgo: lidea che abbiamo di una fetta di torta pu effettivamente attivare lEgo

della gola. Per lEgo serve anche al rafforzamento delle Effigi: la Lussuria pu condurre un soggetto alla ricerca di unEffigie con cui soddisfarsi.

Una volta costituite, le Effigi hanno vita autonoma e agiscono attraverso il pensiero ed il ricordo. E molto difficile sbarazzarsi di unEffigie mentale, una volta costituita. Infatti, le percezioni che giungono alla psiche attraverso gli organi di senso non vi si imprimono in modo temporaneo, ma permanente, come su un supporto magnetico. Il fatto di non ricordarle non significa che esse non esistano. Ogni esperienza, pertanto, modifica in modo permanente la struttura psicologica delluomo e, di conseguenza, per azione dellEgo sui tre cervelli, anche la sua struttura fisica. Va posta quindi molta prudenza nellesporsi alle impressioni del mondo esterno ed indispensabile leducazione dei sensi: in modo particolare, non vedere e non sentire tutto ci che potrebbe capitare di vedere e di sentire (immagini, musica, discorsi ecc.), tenendo sempre ben presente per prima cosa la necessit del lavoro interno. La Mente si manifesta sotto tre diversi aspetti: 1) Mente scettica; 2) Mente dogmatica; 3) Mente interiore. Le prime due menti sono espressione degli Ego e pertanto si definiscono menti egoiche attive. La terza invece espressione dellEssenza e si definisce mente interiore passiva.

La Mente scettica accetta solo ci che pu essere confermato dai cinque sensi e perci viene chiamata anche Mente sensoriale. E la mente della scienza ufficiale, accademica, e crede solo nelle sperimentazioni riproducibili in laboratorio o negli studi condotti con determinati "metodi" razionali. Di tutto il resto dubita. Questa Mente, a cui si conferisce normalmente lunico credito, invece ingannevole, perch i cinque sensi non danno limmagine esatta della realt. La vista e ludito sono, ad esempio, molto limitati: certi animali vedono e sentono cose che noi non vediamo e non sentiamo. La cosiddetta "scienza" stata pertanto costretta, in passato, a formulare le sue teorie sulla base di sperimentazioni imperfette; teorie che, ancor oggi, continua sempre a modificare in seguito a nuovi, fallaci, strumenti di percezione prodotti dalla tecnologia. Pertanto, la "scienza" non possiede la verit per il semplice fatto che la verit non pu essere provvisoria. Del resto, essa stessa ammette che "la realt inconoscibile" , perch i dati di cui pu disporre sono parziali ed impermanenti.
Vedi in: Francisco Varela: "LA VIA DI MEZZO DELLA CONOSCENZA" - Feltrinelli

La Mente dogmatica accetta soltanto ci che corrisponde a certi suoi contenuti precostituiti e ritenuti veri, ma che veri non sono: sono invece, per lappunto, dogmi prodotti dagli Aggregati psichici. E quindi una mente basata sul pregiudizio. Una tale mente non potr mai essere aperta al nuovo e rappresenta uno dei pi grandi ostacoli al lavoro interno. La Mente interiore collegata unicamente con lEssenza. E perci mente di Verit e di Sapere. Si deve alla presenza di questa Mente se il ricercatore sente linquietudine che lo conduce alla porta della Conoscenza e riesce ad aprirla. Lunico problema che lEssenza, nelluomo comune e corrente, solo un 3% del totale e, per di pi, completamente addormentata. Le due menti egoiche attive (scettica e dogmatica) sono infedeli e meccaniche perch, essendo al servizio dellEgo, non consentono la formazione di concetti reali. In esse vengono elaborati pensieri soggettivi, illusori, condizionati. Non sono dunque menti creative, ma ripetitive. Si limitano cio a ripetere, e spesso in modo parziale ed imperfetto, ci che hanno appreso in precedenza e lavorano attraverso limitazione e la credulit. Gli Ego che condizionano e compongono le prime due menti, si stratificano in numerosi livelli (48 o 49, secondo certe tradizioni). Tali livelli costituiscono l inconscio. Si pu pertanto paragonare la Mente ad un lago profondo (fig. 2), che in superficie rappresentato dagli Ego del preconscio ed in profondit da quelli dell inconscio profondo (lEs, secondo Freud). Il 3% di Essenza, cio il livello del conscio e della Mente interiore, in tale lago non rappresentato, se non occasionalmente.

Quando luomo crede di essere cosciente, in realt si serve degli Ego del preconscio: confondendo il conscio con linconscio, egli crede di essere sveglio, ma invece dorme e sogna. Detto in altri termini, colui che non in grado di entrare in relazione stabile con la propria percentuale di Essenza libera trascorre lesistenza unicamente tra i vari livelli dellinconscio senza mai poter sperimentare l Io cosciente. Solo attraverso leliminazione dellEgo e la progressiva riduzione delle due Menti attive, il lago incomincia a riempirsi di Mente interiore, di pura Coscienza, costruita attorno ad una quota sempre maggiore di Essenza libera. E la situazione che porta alla costituzione dell anima formata. I contenuti delle prime due menti si esprimono nel Centro intellettuale attraverso la memoria meccanica, cio una capacit di ricordare totalmente gestita dalla volont dellEgo. In certi casi il ricordo facile, perch appartiene agli Ego superficiali del preconscio. In altri pi difficile o addirittura impossibile, quando appartiene agli Ego dellinconscio profondo, che giacciono sepolti negli strati pi sommersi della psiche. Per gli Ego di questo tipo, il cui ricordo normalmente impossibile, risale gi a Freud la messa a punto di una particolare tecnica di indagine, nota come "metodo delle associazioni libere". Essa sfrutta un funzionalismo fondamentale della mente egoica, l associazione mnemonica meccanica (AMM), secondo la quale tutti i contenuti della mente, anche quelli pi profondi, si mettono spontaneamente in relazione tra loro attraverso piccole parti comuni (assonanze, somiglianze, analogie simboliche ecc.). La persona che lascia la propria mente libera di associare i propri contenuti e sfugge alle ripetizioni meccaniche della vita quotidiana realizzando, anche per breve tempo, una condizione di perfetto rilassamento corporeo e di isolamento dallambiente esterno, sar invasa da ogni tipo di pensiero e vedr

comparire davanti a s numerosissime immagini, collegate tra loro in modo apparentemente illogico, ma tutte espressione di Ego ben precisi e talvolta anche molto profondi. Ci che conta poter sperimentare la presenza di questo mondo sommerso e nascosto, le sue dinamiche ed i suoi effetti sulla psiche e sul corpo fisico. Spesso le immagini sono cos brevi ed evanescenti che si percepiscono solo al momento del loro svanire. Nella situazione psicoanalitica, lo sperimentatore un soggetto esterno, lanalista, che raccoglie le fuggevoli impressioni e ne documenta i percorsi. Nella situazione del ricercatore solitario invece il soggetto stesso a doversi rendere oggettivo scienziato di se stesso. Ci possibile unicamente se egli, entrando in rapporto con il suo 3% di Essenza, diventa capace di vivere listante e di rendersi cosciente delle proprie dinamiche interne nel momento preciso del loro manifestarsi. Si crea cos una vera e propria pratica di conoscenza interiore in cui, attraverso lAMM, i diversi Aggregati psichici hanno la possibilit di essere osservati in modo oggettivo per essere studiati e compresi. Come mostra la figura 3, la Coscienza (il 3% di Essenza) non occupa un posto preciso nel lago della mente, potendovi penetrare dovunque, per farvi luce. A differenza di Freud, che collocava lIo cosciente nel livello pi superficiale delle istanze psichiche e che mai quindi avrebbe potuto indagare negli strati dellEs, il nostro ricercatore solitario, polarizzato nellEssenza, si rende conto di poter illuminare anche il proprio inconscio e di giungere allautorivelazione.

Proponiamo tre diverse tecniche di autoanalisi, da eseguire sempre con il corpo ben rilassato e scollegato da possibili stimoli sensoriali. 1) Pratica dello schermo cinematografico: con la mente in silenzio e gli occhi chiusi, immagineremo davanti a noi uno schermo cinematografico. Dopo un certo tempo, vi

si proietteranno spontaneamente molte immagini, apparentemente caotiche e senza senso, che studieremo passivamente sotto la guida dellEssenza. 2) Pratica della galleria: con la mente in silenzio e gli occhi chiusi, immagineremo davanti a noi una galleria vuota. Entro breve tempo, essa sar percorsa da ogni tipo di immagini e pensieri, in un senso e nellaltro, che osserveremo e studieremo passivamente, guidati dallEssenza. 3) Pratica del paese psicologico: con la mente in silenzio e gli occhi chiusi, immagineremo di trovarci dentro a una citt e di percorrerne le strade. Visiteremo quartieri nobili ed ignobili, palazzi ricchi e poveri, soffitte e cantine, chiese ed osterie. Incontreremo persone sconosciute, ma anche amici e conoscenti. Analizzeremo tutto ci passivamente, lasciandoci guidare dallEssenza, nella convinzione di essere nel nostro "paese psicologico", cio allinterno della nostra psiche per conoscerne e studiarne gli Aggregati. Tutto ci che vedremo in questa pratica, infatti, corrisponde ad un Aggregato ben preciso della nostra mente, che si rende spontaneamente osservabile attraverso lAMM.

LAssociazione Mnemonica Meccanica, caratteristica delle due menti egoiche, pu agire in due sensi: verticale e orizzontale. Lassociazione verticale si verifica solo occasionalmente ed in circostanze particolari, come nel sogno o negli esercizi di introspezione, e collega fra loro Ego di ogni tipo, del preconscio e dellinconscio profondo. Pu essere utilizzata dal ricercatore polarizzato nella propria Essenza per il progresso nella conoscenza di s e per il proprio lavoro interno. Le tre pratiche appena illustrate utilizzano per lappunto lassociazione verticale e permettono la manifestazione di Aggregati anche molto profondi, la cui esistenza di norma viene negata dalla maggioranza delle persone (fig. 4).

Lassociazione orizzontale, invece, si verifica sempre, una costante della mente umana ed accompagna luomo esteriore in ogni istante della propria vita. Essa si svolge prevalentemente tra gli Ego superficiali del preconscio e sta allorigine di due processi particolarmente disturbanti per la conoscenza interiore: la chiacchiera mentale e la fantasia. Tali processi generano, allinterno dello spazio psicologico, un costante "rumore di fondo", come un eccessivo sommovimento della superficie del lago, che impedisce la manifestazione dellEssenza (fig. 5). Essi, pertanto, sono da riconoscere e da eliminare al pi presto da colui che cerca, perch sono allorigine di tre fondamentali ostacoli: sottraggono energie, rendono impossibile lautoricordo e lesperienza dellistante, impediscono lautoanalisi.

Per quanto riguarda i ricordi, dobbiamo distinguere i ricordi della memoria meccanica e i ricordi della memoria-lavoro.

I ricordi della memoria meccanica sono collegati alle due menti egoiche attive (scettica e dogmatica) e sono dunque espressione di Aggregati della psiche. Essi non servono al lavoro interno, anzi, lo ostacolano suscitando stati interiori negativi come il rimpianto, il rammarico, il vittimismo, lorgoglio, la vanit ecc.. Possiamo anche definirli residui negativi della mente o scheletri del passato. I ricordi della memoria-lavoro sono collegati invece con la mente interiore. Non sono dunque espressione di Ego, ma di Essenza, e sono utili al progresso nel lavoro interno. Ad esempio, consentono lo studio di un difetto, lanalisi di un sogno, la realizzazione di una pratica, la comprensione di un libro ecc.. Mentre la memoria meccanica fondata sul passato, la memoria-lavoro si fonda sul presente, sullistante, sullattimo. E quindi una memoria reale, concreta, scollegata con qualsiasi tipo di fantasia. Del resto, il lavoro interno inizia ogni istante da capo e si compie vincendo quella tentazione di voltarsi indietro che fece trasformare la moglie di Lot in una statua di sale. Fantasia e la chiacchiera mentale, espressioni della AMM propria delle menti egoiche attive, trovano il loro corrispettivo, nella mente interiore, nell immaginazione e nel silenzio interiore. L immaginazione dunque una facolt della Coscienza ("immaginazione cosciente") e si distingue dalla fantasia perch si compie non nella proiezione attiva dellEgo, ma nel raccoglimento sullEssenza. Ci che produciamo con limmaginazione cosciente si compie sempre, non solo nei cosiddetti "mondi interni", ma anche nel mondo fisico secondo il detto: "immaginare creare".

Molte malattie, organiche e non, nascono dalla disorganizzazione dello spazio psicologico. Facciamo qualche esempio.

1) La PAURA, che un aggregato sempre molto presente nella mente, potr indurre a ritardare una diagnosi, a sottovalutare qualche sintomo, a indurre a giustificazioni errate.

2) L'IRA potr favorire patologie cardiovascolari, gastriche, biliari ecc..

3) La LUSSURIA pu favorire malattie veneree, idee ossessivo-compulsive riguardo al sesso.

4) Il VITTIMISMO pu stare alla base di diverse malattie psicosomatiche.

5) Lo SMARRIMENTO DELL'IO pu indurre diverse malattie di tipo psichico, ansie, fobie, forme ossessive fino a veri e propri spunti psicotici.

La Cura pu essere di tipo preventivo, attraverso l'attenuazione o l'eliminazione di principali Ego della psiche (paura, senso di colpa, ira, vittimismo ecc.) : lavoro non facile, anche perch generalmente le persone ammalate non ammettono di esserne contaminati o non ritengono che esista un nesso tra Ego e malattia. O di tipo curativo, ma in questo caso la cura non pu essere cha palliativa o sintomatica, non in grado, cio, di rimuovere le vere cause della malattia.

Agopuntura, omeopatia, medicine "alternative" (ad eccezione forse dell'erboristeria) in questo caso non servono, perch non il corpo vitale ad essere alterato. Ci si rivolger dunque per lo pi agli aiuti che pu offrire la medicina accademica "ufficiale" ed alla sua capacit di curare i sintomi.

(continua)

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ARGOMENTO N. 7
SECONDO GRADO: IL CORPO VIVENTE
(continua dal n. 6)

SALUTE E MALATTIA

4) MALATTIE DOVUTE A SITUAZIONI KARMICHE INDIVIDUALI

Salendo un po' la scala del livello dell'essere, ci imbattiamo in malattie la cui causa non si trova nel corpo fisico o mentale. Sono le MALATTIE KARMICHE, dovute cio a "compensazioni" di errori compiuti nel passato (anche in vite precedenti o da membri della famiglia). Anticamente una simile interpretazione dei problemi inerenti alla salute era molto diffusa (Gv 9,2.) ed anvata via via smorzandosi dal '700 in poi con l'avvento dell'illuminismo e della scienza accademica. L'esoterismo per non dimentica la LA LEGGE DELLA BILANCIA o di CAUSA ED EFFETTO, chiamata dagli orientali LEGGE DEL KARMA. Non c' causa senza effetto e non c'e effetto senza causa. Tutte le nostre azioni devono essere compensate: le buone e le cattive. Le cattive si pagano generalmente con il dolore e pertanto con la malattia, che al dolore spesso collegata.. E' evidente che qualsiasi rimedio fin qui considerato si dimostra inefficace per guarire una malattia Karmica. L'eliminazione dell'Ego senz'altro utile, purch accompagnata dalle SUPPLICHE AI GIUDICI DEL KARMA di togliere il dolore e la malattia compensando i propri debiti in altro modo. Ad esempio con le buone opere e con l'amore per gli altri.

Per chi desiderasse approfondire l'argomento, ripubblichiamo un testo tratto dal Compendio.

LA LEGGE DEL KARMA


(cosmica, cosciente) La parola "KARMA", in sanscrito, significa "azione e conseguenza": non c' effetto senza causa e non c causa senza effetto; ogni causa si trasforma in effetto ed ogni effetto si trasforma in causa. La legge del Karma anche chiamata "legge di compensazione" o "legge della bilancia cosmica", nel senso che le conseguenze tendono a compensare i continui sbilanciamenti provocati dalle cause e a riportare cos il tutto nel segno del necessario equilibrio cosmico. Le cause che creano questi sbilanciamenti continui sono le azioni umane: il libero arbitrio, con cui opera l'uomo, anzich essere al servizio della Coscienza, continuamente condizionato dall'Ego. Ci vero fino nei pi alti gradi del livello dell'Essere. Finch esiste lEgo, esiste anche la possibilit di poter usare a favore del male il proprio libero arbitrio. La legge del Karma interessa dunque anche chi ha raggiunto un elevato grado di Maestria, ma che non ha distrutto ancora completamente l'Ego. Pi elevato il livello dell'Essere, pi alto il disordine creato da chi sbaglia e maggiore la sua responsabilit. Maggiore dunque sar l'entit della compensazione. Il Karma dunque legge di compensazione, non di punizione o di vendetta. Tuttavia, l'uomo vive generalmente gli effetti del suo Karma come dolore e sofferenza. Tale condizione dovrebbe essere di stimolo per lavorare interiormente ed eliminare l'Ego che lha causata. In tal senso si dice che IL KARMA E' UNA MEDICINA. Invece, gli uomini bestemmiano, protestano, si giustificano, incolpano gli altri della loro sorte, si scusano. Con simili proteste non si cambia il Karma, anzi, esso diviene pi duro e pi severo.

Bench spesso il Karma agisca anche nel corso di una medesima esistenza, in molti casi esso agisce nel corso di esistenze successive. In tal caso, gli eventi che accadono nel corso di una esistenza sono la compensazione di azioni causate in esistenze precedenti. In realt, quella del Karma la legge pi complessa e pi difficile da comprendere, poich, nella sua attuazione, utilizza continuamente come elementi di compensazione situazioni e personaggi che vengono a costituire, a seconda dei casi, sempre nuove cause e nuovi effetti e che vengono chiamati STRUMENTI DEL KARMA. Inoltre, questa legge si combina anche frequentemente con la legge del Ritorno e con quella della Ricorrenza. Per esempio: se a trent'anni di et qualcuno commette un grosso furto, possibile che, nelle esistenza successiva, sempre a trent'anni per legge di ricorrenza, lo stesso Ego si rifaccia vivo. Per, la legge di compensazione potr fare in modo che questa volta sia egli il derubato, e si servir un altro ladro come suo strumento. Ovviamente questo nuovo ladro, pur essendo, quale strumento del Karma, utile all'applicazione della legge come elemento di compensazione, dovr a sua volta compensare gli effetti del suo Ego nel corso di quella medesima esistenza o di un'esistenza successiva. Tutto ci trova conferma nel motto evangelico. "Con la stessa misura con la quale avrete misurato sarete misurati" (Mt, 7,2).

Il Karma si fonda su due colonne: GIUSTIZIA e MISERICORDIA Giustizia senza misericordia sarebbe tirannia; misericordia senza giustizia sarebbe compiacenza di fronte alla trasgressione. Ci significa che il Karma non meccanico nella sua compensazione, ma una legge amministrata con Coscienza. Ne deriva che IL KARMA E' NEGOZIABILE. Non dobbiamo credere che il Karma sia automatico e crudele. Le disposizioni di questa legge, essendo basate anche sulla misericordia, possono essere cambiate. Ciascuno in grado di cambiare il suo proprio destino, basta che osservi i due seguenti principi:

IL LEONE DELLA LEGGE SI COMBATTE CON LA BILANCIA UNA LEGGE INFERIORE VIENE TRASCESA DA UNA LEGGE SUPERIORE

Questi due principi significano: il Karma dev'essere sempre compensato, ma la compensazione non deve realizzarsi necessariamente con il dolore. Il dolore, la sofferenza, la malattia sono le forme pi basse e meccaniche di compensazione, che possono essere trascese da forme pi alte. Bisogna sapere che l'uomo ha a disposizione altre monete, di maggior valore, da mettere nel piatto della sua bilancia: quelle dell'amore verso l'umanit manifestato attraverso le buone opere. In realt, nessuno pensa a contrattare il suo Karma quando si trova nella disperazione; nessuno in questi casi pensa a Dio o al suo prossimo. L'umanit cos. Dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, consolare gli afflitti, visitare gli ammalati ecc. sono da sempre considerate le opere di misericordia utili a riscattare il proprio Karma, se compiute in modo disin-teressato e nei fatti oltre che nelle intenzioni: "ci che l'uomo semina raccoglier e le sue opere lo seguiranno" (Mt, 7, 17). A che serve, per, compiere buone opere, se non si cambia radicalmente la propria vita? Se l'Ego non viene eliminato, se non viene eliminata la violenza, la lussuria, l'avarizia, l'adulterio, la dissipazione ecc., sempre nuovi errori verranno commessi e dovranno essere compensati. Pertanto, le buone opere devono accompagnarsi ad un progressivo e personale cambiamento dello stile di vita impostato sul RETTO PENSARE, RETTO SENTIRE, RETTO AGIRE e sulla progressiva eliminazione totale e definitiva degli Ego.

Ma esiste ancora un' "opera" pi grande che pu essere compiuta ed quella di chi, impegnato nel cammino della propria autorealizzazione, aiuta disinteressatamente in questo stesso cammino il suo prossimo. Quest'opera viene chiamata SACRIFICIO PER L'UMANITA', e rappresenta l'espressione pi alta d'amore. Chi la compie sa quanto sia dura, rischiosa, ingrata. Ma si comprende come il consolare un ammalato sia in fondo ben poca cosa al confronto di togliere definitivamente qualcuno dalla condizione di malattia e di infelicit per avergli consegnato le chiavi della propria liberazione. Oltre ad essere negoziabile, il Karma ha la caratteristica di essere anche DILAZIONABILE. In altri termini, l'effetto di un'azione negativa pu essere rimandato, o sospeso o temporaneamente interrotto. Questo concetto si esprime anche dicendo che al Karma si possono chiedere dei PRESTITI. Ogni richiesta di questo tipo deve essere avanzata con molta seriet. Niente pu venir regalato, tutto dev'essere compensato. I prestiti, alla fine, devono essere tutti riscattati. Chi non si sente in grado di riscattare un prestito non lo chieda nemmeno, perch il prezzo che pagher sar ancora pi duro. La dilazione possibile perch la legge del Karma amministrata in modo cosciente da 43 giudici, che appartengono, nei mondi interni, alle Gerarchie del raggio della Giustizia. Essi agiscono in un TEMPIO situato nel Mondo Astrale Superiore (tempio della Giustizia divina o della Giustizia cosmica). A differenza di quanto capita talvolta nel mondo fisico, la Giustizia divina (il "Leone della Legge") non sbaglia mai. Tutto viene compensato in modo mirabile. Per ogni essere umano esiste in questo tempio un apposito libro del dare e dell'avere, dove tutto viene registrato. I Giudici sono Maestri dotati di un elevato grado di Coscienza. Essi abitano talvolta nella quarta dimensione in stato di Jinas e possono rendersi visibili a chi sta per disincarnare. Si veda a questo proposito l'episodio biblico del banchetto di Baldassarre (Daniele, 5, 5 e ss.), in cui compaiono le tre parole misteriose: Mane, Tecel, Fares . A questi Maestri, che secondo la tradizione egizia hanno il volto coperto da una maschera con le sembiante di sciacallo e la cui guida ANUBIS, ci si rivolge per negoziare e chiedere prestiti.
Anubis, nella tradizione cristiana, e' rappresentato da S. Michele.

Una malattia di significato karmico pu temporaneamente guarire se l'interessato riesce ad ottenere una dilazione, e pu guarire definitivamente se il prestito viene riscattato . Nella pagina seguente viene dato la schema di una pratica efficace per chiedere la sospensione di una situazione karmica ("pratica della bilancia"). Queste brevi indicazioni sono state riferite esclusivamente al Karma individuale. In modo analogo, potremmo riferirci a situazioni di Karma collettivo (di un gruppo, di una famiglia, di un popolo), di Karma planetario, di Karma cosmico ecc.. In qualunque situazione troveremo strumenti di compensazione, cause, effetti, nuovi effetti e nuove cause. Terminiamo questa breve esposizione sul Karma dicendo che lAMORE la legge pi grande di tutte. Ogni altra legge superata da quella dell'Amore. Un atto d'Amore riscatta ogni altra legge. Qualunque prestito viene riscattato da un atto di puro Amore, perch:

"L'Amore generoso, l'Amore benigno, non invidioso, l'Amore non si vanta n s'insuperbisce; non manca di rispetto, non cerca le cose sue, non s'irrita, non tiene conto del male che riceve, non gode dell'ingiustizia, ma si rallegra della verit. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (I Cor. 13, 4-7).

PRATICA DELLA BILANCIA 1) Ci collocheremo stesi al suolo con il volto rivolto al soffitto e con le braccia completamente allontanate dal corpo, in modo da formare con esso una croce. La testa verso ovest e le gambe unite verso est. 2) In questa posizione, profondamente concentrati, ci metteremo in contatto con il nostro Essere interno attraverso il sacro mantra "OM MANI PADME IOM", che dovr essere ripetuto tre volte di seguito. 3) Poi, chiederemo con fervore che, nel nome di Cristo, per la maest di Cristo, per il potere del Cristo, il nostro Essere interno si presenti davanti ad Anubis (o S. Michele) e che possa intercedere per noi affinch ci sia permesso di superare il nostro Karma e che ci sia consentita la grazia che desideriamo, sempre che essa sia in accordo alla Legge divina. A questo punto, esporremo in termini concreti la richiesta secondo la forma seguente: "Padre mio, Madre mia, vi supplico, nel nome del Cristo, per la gloria del Cristo, per il potere del Cristo, intercedete per me presso il tribunale del Karma affinch mi sia

concessa misericordia. Ve lo chiedo con tutta la mia anima ed il mio cuore, per poter proseguire nel lavoro interno". 4) Senza perdere la profonda concentrazione, solleveremo la parte superiore del corpo mettendoci seduti, guardando verso est e con le braccia incrociate sul petto (la destra sulla sinistra). Il resto del corpo rester come prima. 5) In questa nuova posizione ripeteremo integralmente quanto esposto nei punti 2 e 3. 6) Una volta conclusa la richiesta in posizione seduta, ritorneremo alla posizione distesa. TUTTA LA PRATICA DEVE ESSERE RIPETUTA TRE VOLTE

5) MALATTIE DOVUTE A CAUSE SPIRITUALI Andando ancora pi su sulla strada del livello dell'essere, incontriamo le malattie dovute a cause spirituali. E' Dio stesso, dunque, che provoca la malattia PER METTERE ALLA PROVA una persona. Ovviamente, a questo tipo di malattia si perviene dopo aver accuratamente scartato gli altri tipi e tenendo presente che le Prove Spirituali sono rarissime. Per superare queste prove occorrono PREGHIERA, UMILTA' e PAZIENZA.

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LA SCALA ANTROPOLOGICA SETTENARIA ARGOMENTO N. 8


SECONDO GRADO: IL CORPO VIVENTE
(continua dal n. 7)

IL PROBLEMA DEL DENARO


Anche se, apparentemente, il problema del denaro non sembra aver nulla a che fare con il secondo grado, quello biologico o del corpo vivente, procedere oltre senza essersi dati un ordine economico impedisce qualsiasi realizzazione dei gradini successivi. Senza contare che la corretta gestione del denaro fondamentale per risolvere al meglio tutto gli aspetti inerenti alla salute, all'alimentazione, all'interazione con l'ambiente ecc. ecc., tutti aspetti che riguardano propriamente il secondo gradino. Il problema della gestione del denaro esige quindi a questo punto una nostra chiara presa di posizione. Anche la gestione del denaro prevede due risvolti: 1) quello individuale; a) verso se stessi b) verso gli altri; 2) quello collettivo.

1a) L'ASPETTO INDIVIDUALE VERSO DI SE': UNA VITA SOBRIA. Come nel corpo fisico il mangiar troppo fa ingrassare e produce una deformazione fisica, cos l'ammassare troppo denaro produce una deformazione psicologica. C' bisogno di una regola. E' necessario scomporre il denaro nel suo triplice problema: a) guadagnarlo; b) usarlo; c) accumularlo. Si sbaglia sempre quando non si chiarisce a quali di questi tre aspetti ci si riferisce. Una cosa, infatti, guadagnare soldi (onestamente o disonestamente), un'altra usarli (bene o male, per una cosa piuttosto che per un'altra), un'altra ancora accumularli per determinati scopi. Sono tre problemi completamente diversi. LA REGOLA: riguardo la quantit di denaro da guadagnare, al modo di usare il denaro guadagnato e alla quantit di denaro da accumulare non c' una regola che valga per tutti. La regola deve essere personale, ciascuno fatto in modo diverso ed ha esigenze diverse, proprio come avviene per il cibo. La misura deve quindi essere una misura individuale, ma deve essere anche una misura umana, che tenga conto dei reali bisogni che quella persona ha in quel preciso momento. La regola pertanto deve essere assolutamente mobile: come avviene per il corpo, che pu avere bisogno di un alimento di un certo tipo piuttosto che di un altro a seconda delle stagioni, dello stato di salute o di

diverse circostanze, cos per l'alimento denaro estremamente necessario essere flessibili e seconda dei bisogni reali della persona in quel preciso momento. Ognuno deve essere capace di un impegno economico personale, e ognuno deve fare quanto in grado di fare: se in grado di fare poco (perch vecchio, malato, bambino ecc.) quel poco sar la sua misura piena. Viceversa, se i soldi sono in eccedenza rispetto ai proprio bisogni, bisognerebbe assegnarne un tanto per s, dopo averne stabilito la misura in modo sereno e giusto, e un tanto per gli altri, perch facciamo tutti parte di una collettivit. IL LAVORO E IL GUADAGNO: ogni persona deve guadagnare quello che gli occorre mediante il lavoro. L'esperienza e tutti i detti dell'antichit (Sacre Scritture comprese) indicano che il lavoro e il "sudore delle fronte" sono condizioni indispensabile per il proprio sostentamento. D'altronde, sempre l'esperienza, specialmente di questi ultimi anni, insegna che il denaro acquisito non mediante il lavoro (per es. con il gioco) non conduce spesso a nulla di buono. Il gioco genera grave dipendenza, false aspettative e l'offerta del facile guadagno attraverso di esso, perseguita in modo cos scoperto anche dalle strutture pubbliche, senza dubbio indice di debolezza economica e di decadenza. Nessuno quindi deve sentirsi esentato dal dovere del lavoro, per quanto possa anche essere o sentirsi una persona evoluta o spirituale e quindi quasi in diritto di "essere mantenuto". I gradi elevati della scala non eliminano quelli pi bassi: si deve lavorare per essere uomini, senza concepire il lavoro come restrizione mentale o come riduzione della propria libert. Alcune attivit non sono correlate immediatamente con il guadagno, ma sono ugualmente doverose in particolari condizioni o momenti della vita. E' per esempio il caso dello studente, che apparentemente non lavora ed mantenuto da altri. E' facile capire che in questo caso il lavoro proprio costituito dallo studiare. Lo studente che studia moralmente e socialmente sano proprio come il lavoratore che guadagna onestamente ed ha diritto ad essere mantenuto, perch sta compiendo un lavoro. Si tratta, se mai, di capire se sia pi giusto che lo studente sia mantenuto dalla famiglia o dalla collettivit. Cos per la donna di casa, che compie il suo lavoro apparentemente senza retribuzione, e anche in questo caso ci si pu chiedere se non sia pi giusto affidare i lavori domestici a qualche organizzazione che si occupi specificamente di ci, lasciando libera la persona di svolgere altre attivit. LA SOBRIETA' DI VITA: se uno si orienta secondo le regole anzidette ottiene subito tre effetti immediati: a) l'evoluzione spontanea e armoniosa al grado successivo; b) l'apertura del cuore. L'avaro, infatti, non pu salire ai gradi superiori, se non altro perch non in grado di possedere un'affettivit normale, un'intelligenza normale, una vera libert ecc.. Il suo cuore, infatti, " l dov' il suo tesoro" . Se vero che un uomo libero, intelligente, "amoroso" ed equilibrato sa automaticamente usare bene i suoi soldi, vero anche il contrario: un uomo che comincia ad usare bene i suoi soldi diventa pi "amoroso", intelligente, equilibrato ecc. ecc. e si apre la strada ai gradini pi alti della scala; c) l'equilibrio nelle scelte. L'atteggiamento corretto verso il problema del denaro pone finalmente fine all'incertezza davanti a certe scelte. Saper dire con sicurezza "questo s", "questo no" di fronte a certi acquisti o a certe scelte economiche una conquista che conduce a quel tipo di sereno equilibrio che permette di vincere la sfida del denaro.

1b) L'ASPETTO INDIVIDUALE VERSO GLI ALTRI: APERTURA VERSO I BISOGNOSI Nell'atteggiamento che possiamo tenere verso gli altri, distinguiamo due categorie di "altri":

i ricchi: non devo inchinarmi di fronte al denaro. Di fronte ad una persona ricca che pretende di farmi fare con il suo denaro qualunque cosa, ho il dovere di non inchinarmi. Fare una scelta mossa dai soldi (bustarelle, promozioni, incarichi, spartizioni, premi di produzione ecc.) significa aver perso la sfida del secondo livello e quindi rimanere bloccato l. Il bene non lo si pu ottenere con il male, in questo caso con l'imbroglio o con il sotterfugio, con il sottrarre denaro alla collettivit per un presunto "bene sociale". Accondiscendere a ci significa essere schiavi del denaro. Chi si inchina al denaro fallir come uomo, e abbiamo davanti numerosi esempi che confermano ci: suicidi, prigionie, rovina delle famiglie, di intere collettivit. Si dice nelle Sacre Scritture che la prima catena con cui si lega l'uomo sono i soldi; poi vengono gli onori, l'essere oggetto di stima esagerata, e infine la superbia, che a sua volta l'origine di mali ancora peggiori. Ragion per cui, il primo dovere per superare la sfida del secondo livello e quello di non inchinarsi di fronte al denaro. Importante, a questo riguardo, la scelta della professione. Di solito, prima si cerca la scuola da fare e dopo, a seconda del titolo che si ha, si cerca un lavoro. Bisognerebbe invece prima pensare alla professione che si vuol fare, quindi cercare il tipo di scuola adatto. Poi c' il problema che uno cerca la professione a seconda dei soldi che ne pu ricavare. Ci sono professioni adatte a guadagnare disonestamente e facilmente, prendendo soldi alla gente in maniera indebita anche se apparentemente lecita. E' ovvio che la scelta della professione non pu essere basata sul profitto, ma sull'attitudine che uno trova dentro di s a svolgerla in maniera ottimale. i bisognosi: la gente ha un concetto sbagliato di chi siano i bisognosi (poveri). Essi non sono necessariamente mendicanti o barboni, sono semplicemente quelle persone che, di fronte ad un imprevisto economico, cadono nei debiti. "Povert" significa riuscire ad andare avanti appena, appena. Allora, se vogliamo compiere individualmente(*) qualcosa di utile verso gli altri, abbiamo il dovere di farlo innanzitutto verso questa categoria di persone. Resta inteso che il mio "dono" agli altri pu non essere proprio il denaro in quanto tale, ma anche la rinuncia a ci che potrebbe consentirmi di procurarmelo: il tempo. Dare il proprio tempo agli altri un atto di grande apertura individuale(**). Se riusciamo ad avere un contatto anche minimo con il prossimo bisognoso, ma reale (perch bello parlare di ingiustizia, di oppressi, di emarginati ecc. stando in pantofole davanti al caminetto), allora segno che siamo riusciti veramente a venir fuori da noi stessi, che il nostro seme interiore si spaccato, il seme per la crescita. Infatti, se il seme non si spacca e si tiene tutto per s, esso muore e marcisce. Se noi non ci spacchiamo, non facciamo che provocare la nostra morte. E' molto difficile che "il ricco" riesca a compiere questa impresa (vedi la cruna dell'ago e il cammello). Perci la condizione abituale per poter donare all'altro qualcosa di s una condizione di povert volontaria, una disposizione all'impermanenza della vita, alla semplificazione della propria esistenza.

(*) Per quanto riguarda la dimensione sociale del problema, di come cio la societ abbia il dovere di rispondere al problema della povert, vedi pi avanti, nell'aspetto collettivo.

(**) Bisogna stare per attenti a chi si offre il proprio tempo. Ci sono persone che si fingono bisognose (anche di buone parole), e che poi non sanno o non vogliono utilizzare il nostro aiuto. In questo caso il dovere quello di, una volta accertata la pervicacia nella cattiva volont dell'altro, abbandonare il finto povero al proprio destino. "Darei la mia vita per te (in quanto mio simile), ma non un minuto del mio tempo (perch andrebbe inevitabilmente perso).

2) L'ASPETTO COLLETTIVO IL NOSTRO SISTEMA ECONOMICO E' IL CAPITALISMO L'aspetto collettivo del denaro riguarda riguarda l'aspetto istituzionale del problema economico, quindi bisognerebbe operare una critica (giudizio critico) a tutto il nostro sistema economico occidentale (anzi, ormai non pi soltanto occidentale: il tipo di economia di cui parliamo, che chiamiamo capitalismo o neo-capitalismo, si esteso anche all'Est e si sta espandendo dappertutto). La nostra civilt interamente dominata dall'economia di tipo capitalistico. L'attuale sistema economico ha praticamente determinato interamente il sistema di civilt. Se viviamo, se lavoriamo, necessariamente all'interno di un determinato sistema in cui il denaro stato istituzionalizzato, cio in un sistema economico che ha le sue istituzioni, le sue leggi (che sono ferree, come esperto di economia ben sa), ha una sua teoria generale. Su queste istituzioni, leggi e teorie si basa un sistema strutturato in modo assolutamente rigido, che serve da supporto a tutti gli altri sistemi: la politica, la religione, l'arte. Nessuno pu sottrarsi. Si dice questo non per essere pessimisti, ma per cercare di capire bene quanto siamo immersi in questa dimensione; Se noi comprendiamo bene tutto ci, non solo non diventiamo pessimisti, ma, al contrario, desiderosi di liberarci da questa schiavit, per quanto possibile; se per non siamo consapevoli delle catene che ci vincolano, non abbiamo voglia di togliercele, n siamo capaci di farlo. CRITICHE ALLA LEGITTIMITA' DI QUESTO SISTEMA ECONOMICO

E' imperniato esclusivamente sul profitto.

La critica veramente sostanziale al nostro sistema economico che esso basato esclusivamente sul profitto, cio sull'accumulo, il produrre per accumulare sempre di pi. E siccome questa diventa la cosa pi importante, di fatto un sistema inumano, perch non tiene conto dell'uomo nel suo insieme, delle sue qualit in generale. E' quindi un sistema immorale. Il profitto sempre maggiore una cosa assurda e nociva, proprio come avviene per il cibo assunto in maniera eccessiva, che produce un inutile accumulo di grassi. Una societ avara, come un individuo avaro, diventa ignorante della proprie condizioni psicologiche e spirituali: pur di accumulare disposta a tutto e fa in modo che le cose e gli individui siano spinti ad accumulare sempre di pi.

Non tiene conto dei bisogni primari.

Inoltre, la produzione della ricchezza indiscriminata, cio non tiene conto dei bisogni nei settori primari. In una societ normale bisognerebbe produrre dei beni a seconda delle necessit. Invece, in un sistema economico com' quello capitalistico, basato solamente sul profitto, non serve produrre grano per tutti se la produzione di inutili, costosissimi giocattoli (telefonini compresi) rende di pi. Attraverso la pubblicit si in grado di creare falsi bisogni, ma molto redditizi sul piano economico. Si vede bene quanto questo sistema sia inumano, ingannevole e mistificatorio.

E' fine a se stesso.

La terza critica che l'economia attualmente ridotta ad una tecnica, ad una macchina che poterebbe benissimo non avere uno scopo, ignorando che tale macchina costruita da uomini. Per cui gli uomini, che dovrebbero essere lo scopo della sua costruzione, vengono utilizzati semplicemente come strumenti. Tutti noi lavoriamo per salvare il sistema economico, nessuno escluso, e se c' qualcuno che riesce a sottrarsi al suo perverso meccanismo, perch tutti gli altri lavorano per tenerlo in piedi. Sarebbe un sistema da cambiare, per bisogna vedere se si pu operare da questo grado della scala oppure da altri. Concludendo, si pu dire che questo sistema ha per effetto lo sfruttamento degli uomini.

ESISTONO DELLE SOLUZIONI? E' chiaro che, se esiste una soluzione positiva, essa deve essere una soluzione radicale, altrimenti il sistema, cos enorme, tender sempre ad autoriprodursi.

GLI ECONOMISTI DA SOLI NON BASTANO.

Gli economisti, comunque siano, non sanno progettare un un modello diverso da questo, perch non hanno i modelli del futuro. Inoltre, non possono dare delle soluzioni al problema del 2 grado, perch dovrebbero tener conto di tutti gli altri gradi. Ma qual l'economista sano, equilibrato affettivamente, veramente intelligente, libero, autocosciente ecc. che sia capace di vedere l'umanit nella sua totalit?

CHI E' CAPACE DEVE PORTARE IL SUO CONTRIBUTO

Se qualcuno ha capacit nel settore economico ed un uomo sufficientemente autorealizzato pu tentare di contribuire, anche solamente parlando, scrivendo, vivendo in un certo modo, cercando di persuadere. Bisogna essere creativi, perch si tratta di inventare delle strutture che non esistono ancora, ed evidente che ogni piccolo contributo pu essere fondamentale. Se mai ci sar un nuovo sistema economico, esso si former dagli sforzi individuali di ciascuno di noi.

UNA SOLUZIONE DI FONDO

Resta inteso che una soluzione di fondo al problema del 2 grado deve coinvolgere anche tutti gli altri gradi. Non esiste la possibilit di poter risolvere un problema ad un certo livello se gli altri livelli non sono risolti.

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Termina qui l'esposizione, sotto forma estremamente schematica, dei problemi riguardanti il 2 livello della scala antropologica. Ci sarebbero altri temi da trattare, per esempio il rapporto dell'uomo con l'ambiente (ecologia, OGM), quello della manipolazione genetica, ecc.. Li lasciamo aperti per non appesantire troppo questa esposizione, certi che il lettore sapr trovare da s le rispettive soluzioni.

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