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Luned 18 novembre 2013

UdineCronaca
Tentato furto di bici Tre minori nei guai
Due fratelli romeni di 15 e 16 anni e un marocchino di 14, che forse faceva da "palo", sono stati notati dal condomino di uno stabile di viale Europa Unita a Udine mentre armeggiavano, dotati di cesoie, accanto a una bici. Bloccati dalla polizia sono stati denunciati per tentato furto.

UD

III
Principio dincendio, allarme in via Stiria
Aveva destato allarme, anche per il fumo prodotto, un principio dincendio allesterno di un prefabbricato in via Stiria a Udine. I vigili del fuoco sono intervenuti nella mattinata di ieri, poco prima delle 9.30, ma i danni erano limitati.

CERCAVANO RIPARO, DENUNCIATI

Gli afgani di Parco Moretti occupano una casa


UDINE - Gli otto uomini di nazionalit afgana, il pi giovane 22enne, tutti richiedenti asilo, che ormai da tempo vivono nei pressi del parco Moretti, sono stati denunciati sabato mattina dalla polizia in quanto, nel corso di un controllo in via Villa Glori, si potuto constatare che avevano occupato abusivamente uno stabile di privati, probabilmente indotti dal calo delle temperature. I proprietari sono stati avvisati e gli stranieri allontanati. Non risulta che avessero prodotto danneggiamenti, eccettuata lapertura praticata nella rete per entrare e cercare riparo.

La Questura di viale Venezia

IL VOTO NEI CIRCOLI DEMOCRATICI Lultimo a esprimersi nelle convenzioni stato Ovaro

IlFriulisceglieRenzi,"rottamatore"al53%
Il triestino Gianni Cuperlo inchiodato al 30 per cento. Pesa lastensionismo tra gli iscritti QQ OGGI IN CITT QQ LE ROCCAFORTI
Walter Tomada
UDINE

Proprio mentre oggi cala sul Friuli il "ciclone Civati" (al Visionario alle 20.45), fresco di richiesta di dimissioni del ministro Annamaria Cancellieri, il congresso Pd d i primi numeri inequivocabili. In Friuli Venezia Giulia gli iscritti danno fiducia assoluta a Matteo Renzi: nelle convenzioni di circolo, che si sono chiuse ieri sera con il circolo di Ovaro (ultimo dei 130 chiamati al voto in regione) il 53 per cento dei democratici infatti ha scelto di votare per la mozione del sindaco di Firenze, e i risultati ufficiosi vedono il "rottamatore" prevalere di oltre venti lunghezze percentuali su Gianni Cuperlo, fermo al 30 per cento, e su Giuseppe Civati che si attesta sul 16 per

cento. Gianni Pittella raccoglie l'un per cento scarso, i "resti" del dissenso interno. Gorizia e Pordenone (60 e 55%) le province pi renziane: a Trieste invece vince Cuperlo con il 43%. In provincia di Udine per Renzi cambia poco rispetto al dato regionale. Lo spostamento invece avviene tra Cuperlo e Civati, poich in Friuli il candidato monzese rosicchia tre punti al triestino, raggiungendo il 19 per cento e facendo arretrare il candidato "bello e democratico" al 27 per cento. Dato ancora pi evidente nelle convenzioni di Udine citt, roccaforte renziana con 139 voti su 257 elettori (il 54 per cento), dove i dati di Cuperlo e Civati si avvicinano ancora di pi (60 voti a 57, 23 per cento a 22). Udine piena di "Stalingrado renziane" dai Rizzi (circolo di Debora

Serracchiani dove il 63 per cento vota Renzi), a Chiavris (66 per cento) a Sant'Osvaldo dove 9 degli 11 votanti han scelto il rottamatore. Esistono anche circoli cuperliani come la 3. circoscrizione Laipacco - San Gottardo - Peep Est e la 4. (Udine Sud), ma in centro il duello stato fra Renzi e Civati, con il primo a prevalere sul filo di lana, 19 voti a 18. Tuttavia c' un dato che colpisce, ossia il fatto che fino a ieri solo il 63 per cento dei 2mila 330 iscritti si era pronunciato: e questo "astensionismo interno", dettato da un lato dalla farraginosit dei meccanismi del congresso, dall'altro dal fatto che comunque le primarie "vere" saranno quelle aperte che si celebreranno l'8 dicembre, senz'altro un dato che deve preoccupare il futuro segretario del Pd, chiunque egli sar.

Giuseppe Civati intorno al 16% e in provincia va ancora meglio

Nel circolo di Debora e in Chiavris Matteo vola

FAGAGNA Lo sfogo: Non questa lItalia per cui abbiamo combattuto

Fazzoletti verdi, amaro il presidente


FAGAGNA - Non questa l'Italia per cui abbiamo combattuto: questa l'amara sintesi dell'intervento con cui Cesare Marzona, presidente dell'Associazione Partigiani Osoppo, apre a Fagagna l'annuale raduno dei "fazzoletti verdi" che hanno combattuto per ridare all'Italia la libert e la democrazia. Ma per fare una democrazia matura non basta entrare in una cabina elettorale. Servono altri comportamenti a dimostrare la civilt: e basta guardare piccole cose come chi non attraversa sulle strisce o salta le code, per capire come siamo lontani dagli altri Paesi europei nel rispetto delle regole e degli altri. Ma ci non rende certo inutile il sacrificio dei tanti partigiani che lottarono per la libert, anche se oggi - spiega il presidente - la pubblica opinione misconosce il valore della Resistenza e dei tanti giovani come suo fratello Giancarlo, Renato Del Din e Ferdinando Tacoli, ricordati nel corso dell'incontro. E mentre a ogni raduno, com' logico che sia, i pionieri delle Brigate Osoppo Friuli sono sempre meno, ora che i A sinistra ripreso durante un intervento il presidente dellApo Cesare Marzona

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miei giorni volgono al termine - dice a una platea commossa - spero che l'onest e la limpidezza dei miei comportamenti mi salvino dal clima disordinato, volgare e senza programmi che ci circonda. Mario Toros e Paola Del Din, decani della "Osoppo" seduti accanto a lui, annuiscono: e alla fine standing ovation nella sala consiliare gremita di autorit, dal deputato Gian Luigi Gigli al presidente del consiglio provinciale Fabrizio Pitton fino ai "regionali" Paride Cargnelutti, Vittorino Boem ed Enio Agnola. E proprio Cargnelutti ammette l'imbarazzo: Noi siamo della generazione che ha beneficiato delle vostre conquiste di libert - dice - e dovremmo prendere appunti

di cosa significhi avere il coraggio delle proprie scelte e pagarle di persona se necessario. La mia generazione grazie a voi ha avuto la chance di vivere e lavorare qui nel benessere, ora noi non stiamo dando ai nostri figli la stessa possibilit. Le parole del "testamento spirituale" di Marzona scuotono anche l'onorevole Gigli, che dopo aver portato i saluti del ministro alla Difesa Mario Mauro, spiega che ora, alla fine della Seconda Repubblica, torner il momento di ragionare e agire insieme per il bene comune senza contrapposizioni ideologiche. Che era poi la lezione che ci avete insegnato quando combattevate pai nestris fogolrs. W.T.

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