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64 Basi bibliche

2.3 .2. LE TRADIZIONI NEOTESTAMENTARIE DELLA PASQUA


La testimonianza della gi avvenuta risurrezione di Ges espressa
nel Nuovo Testamento in due forme: con delle formule di confessione
di fede e mediante narrazioni .
2.3.2 l. Le formule pi antiche di confessione difede pasquale
Le testimonianze pi antiche della fede nella risurrezione di Ges
sono frasi di stile formulare, che risalgono ai primi anni successivi alla
sua morte (Dio ha risuscitato Ges dai morti, lo ha esaltato, vi-
vificato, costituito Messia/Signore/Figlio di Dio; Maranatha).
formula a un della - L' Dio
ha risuscitato Ges da1 morti (proposizione enunciativa) e quella -
proba1J mente pi originaria - Dio, che ha risuscitato Ges dai mor-
ti pre icazione participiale di Dio) risalgono agli inizi della
nit primitiva e sono molte diffuse dai primi agli ultimi strati (per es.,
At 3,15; l Ts 1,10; Gal1,1; l Cor 15,12.15.20; Rom 4,24; 8,11; 10,7.9;
2 Tm 2 8 Mc 16 6 par Gv 2114 - come formula della risurrezione:
per es. ,' l' Ts 4,14'; Mc S,31 par' - come enunciazione della vivificazio-
ne: per es., Rom 6,10; l Pt 3,18; Ap 1,18). Noi dobbiamo leggerle sul-
lo sfondo delle predicazioni ebraiche di Dio, che lo esaltano come co-
lui che ha creato il cielo e la terra (per es., Sal115,5; Is 45,7; Dn 9,15;
Sap 9,1), che vi ha fatto uscire dall'Egitto (per es., Es 16,6; 6,7; Os
13 ,4) e che risusciter/vivificher i morti (Diciotto Benedizioni 2).
L'enunciazione di questa formula pertanto la seguente: Dio, prolun-

la sua opera creatrice verso il mondo e la ne sto.-


rica verso Israele, ha agzto escatologzcamente sull ucczso Gesu e lo ha vz-
vz/icato. In tal modo ha giustificato l'apparentemente confutato Ges
e ha dimostrato di essere colui che Ges aveva invocato e affermato -
per cos dire a credito - essere quegli che accoglie, conserva e salva i
perduti in qualsiasi circostanza.
In primo luogo e in ultima analisi la primitiva formula della risurre-
zione__fu_perci una affermazione su Dio, sul suo modo di agire e sulla
sua vicinanza definitiva. So o in seconda linea e indirettamente essa fa
anche una affermazione cristologica: Dio ha risuscitato il Ges croci-
fisso, si quindi schierato per lui e ha avallato la sua rivendicazione (di
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essere il portatore della vicinanza di Dio); in lui Dio ha perci parlato
e agito in maniera definitiva. Questa esperienza sta alla base della nuo-
va missione dei discepoli.
. I.:invocazione Maranatha e l'enunciazione dell'innalzamento. -
Fin dall'inizio la Pas ua non viene solo vista come re-
ttOOttiva del Ges terreno m a - mediante un'altra metafora indicante
la stessa cosa - anche come un evento che segna l'inizio di un nuovo
futuro, come elevawme di Ges verso Dio e suo insediamento a me-
diatore della salvezza, dalla cui futura venuta nella gloria ci si attende
laSalve-;z; de:fillitiv;,-Ci risulta dall'invocazione Maranatha (Signo-
re nostro, vieni!: l Cor 16,22; Did 10,6; traduzione greca: Ap 22,20),
una invocazione aramaica verosimilmente molto antica e risalente alla
comunit primitiva. Essa implora infatti il sollecito ritorno salvante di
Ges, ma vuole essere esaudita gi adesso, per cui J2reSUQ.QOne che Ge-
s sia gi elevato attualmente allo stato di Signore. E con questo av-
viene un qualcosa di inaudito dal punto di vista ebraico: n.ell' ebraismo
viene invocato solo Dio e mai il Messia per l'instaurazione della sal-
vezza. Qui invece Ges collocato accanto a Dio come una entit di
un'importanza unica e addirittura divina per noi: lui viene invocato
(cfr. anche Rom 10,9.12s.; At 22,16), nel suo nome si battezza (At 2,38;
8,16; 10,48; 19,5) ; e questo da parte di ebrei, i quali sanno che cosa si-
gnifica lo shem (Ascolta, Israele, J ahv il nostro Dio, J ahv uno
solo, Dt 6,4). Con l'invocazione Maranatha si verz/ica perci il passag-
gio alla cristologia diretta, anzi cogliamo iorse .fi.Ui la 72i antica crz'stolo-
gia di questo tipo, che traspare poi esplicitamente da frasi antiche disti-
le formulare come Dio lo ha esaltato (Fil2,9; At 2,32s.) e lo ha co-
stituito Messia/Signore/Figlio di Dio (At 2,36; Rom 1,4; 10,9).
(!)Ampliamento della formula della risurrezione.- Questa viene am-
pliata gi relativamente presto da vari lati: in rapporto@ alla rivela-
zione che suscita la fede pasquale (egli apparve: l Cor 15,4s.; Le
24,34; At 10,39s.; 13,28.30s.; cfr. Gal1,1.12.16; Gv 21,14) ,@ alla po-
sizione attuale di potenza e di mediatore della salvezza occupata dal
Ges innalzato (per es. , Rom 1,3s.; 10,9; At 5,30s.),]) alla sua morte
(per es., l Ts 4,14; Rom 8,34; Mc 8,31) e al suo significato salvifico di-
venuto manifesto attraverso la Pasqua (per es., l Cor 15,3-5; Rom
4,25), c@lla conversione/battesimo e alla nuova condotta (per es.,
Rom 6,3s.8.11; Col2,12s.) , nonch alla futura risurrezione dei creden-
ti (per es., l Ts 4,14-17; l Cor 15,12-19) .

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