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Libro primo Dalla dissoluzione alla reincarnazione dellimpero Capitolo primo Le impronte dellesperienza romana 1.

La comunit mediterranea: limiti e vicinanze Nel IV secolo, poco dopo la conversione di Costantino, la respublica romana descritta come un campo trincerato. Alla fine, grazie ad un sforzo enorme, limpero si era ripreso. Limperatore aveva recuperato lautorit sulle truppe, c!e avevano di nuovo respinto i "ar"ari, e la respu"lica aveva guadagnato una preziosa dilazione. #e tutto era cam"iato, le sue frontiere $uasi non erano mutate. Paesi civilizzati e mondo barbarico. La potenza romana aveva raggiunto i limiti del mondo civilizzato anc!e superandoli. In et matura si era immo"ilizzata entro un lungo corridoio c!e i "aluardi del limes mettevano al riparo dagli urti disordinati dei nomadi e dei seminomadi di nord e sud. A occidente, loceano. A oriente la %ersia, un impero c!e ci si rassegnava a tollerare perc!& i tentativi di vincerlo erano falliti. %i' lontano, la Cina, innalzava altre mura contro altri "ar"ari. (oma, la %ersia, la Cina una catena dallAtlantico al %acifico, con le funzioni di organizzare i popoli civili e trattenere i selvaggi. (icostruito militarmente e amministrativamente da una serie di grandi capi, da Claudio II)*+,-./0 fino a Diocleziano)*,1-2/30 riconciliato con la religione di Cristo da Licino e Costantino, limpero considerava una crisi passeggera $uella tempesta appena passata. I confini dellimpero, a sud erano formati dalla catena dellAtlante, da una cateratta del Nilo e dal deserto. A oriente, il deserto serviva egualmente da frontiera in %alestina e in #iria, e dalle gole del Caucaso si stendeva una regione montagnosa. A nord, il Danu"io e il (eno, segnavano i limite fra (om nia e 4ar"aria. 5uesto limite si prolungava fino alle montagne fra Ing!ilterra e #cozia. La frontiera seguiva le sponde del 6editteraneo, cos7 dal porre al riparo una fascia di profondit $uasi costante lungo il mare. Limpero, dono del Meditteraneo. L8gitto un dono del Nilo. Limpero romano fu un dono del 6editteraneo. Infatti il 6editteraneo serviva da spina dorsale allimmensa respublica. (oma stessa, riceveva i suoi approvvigionamenti per mezzo di navi. 6an mano c!e i (omani si allontanavano dal mare caldo e temperato, si sentiva a disagio. I pro"lemi logistico9amministrativi si complicavano. %ur compiacendosi di definire :universale; il loro impero, e""ero il "uon senso di fermarsi. <niformit di clima e agevolezza di comunicazioni resero possi"ile $uesto miracolo dellantic!it . =li a"itanti dellimpero avevano appreso un modo di vivere e agire comune. In tutto limpero lesercito, lamministrazione, le scuole i salotti erano crogiuoli in cui resistenze e particolarismi si fondevano alla fiamma del patriottismo romano. Unit e diversit. #ussistevano varie differenze locali di lingua leggi istituzioni, ma attenuate, ricoperte da una superficie omogenea. Il latino e il greco erano compresi $uasi universalmente. #oppiantando i dialetti locali. Il diritto civile sommergeva le tradizioni particolari. I culti e le divinit si erano fusi in un sincretismo livellatore. Il cristianesimo aveva trionfato sulle altre. Lo stato uniforme naturalmente non era spesso in tutte le classi e in tutte le province. In $uella c!e c!iamiamo la civilt greco-romana, laccento cadeva su :romano; a occidente e :greco; a oriente. Indifferenza e malcontento non mancavano ma raramente suscitarono rivolte organizzate contro la respublica.

*. Forze tradizionali 5uale fu il cemento c!e tenne insieme per cin$ue secoli limpero> Limpero fu forte e autoritario, ma anc!e flessi"ile? non accentro tutte le responsa"ilit ma le condivise con un gran numero di enti locali@ non creA economie satelliti ma si sforzA di moltiplicare le economie uguali alla sua. Limpero repubblicano. :Imperium; significa soltanto il diritto di comandare con pieni poteri@ e tale diritto non si poteva esercitare c!e per delega popolare. Limpero romano si c!iamA solo respublica. Binzione giuridica, ma anc!e se il popolo non aveva potere, non era senza importanza il principio c!e limperatore fosse c!iamato a governare una comunit non soltanto a sfruttare una cosa sua. Doveva essere designato come luomo pi' degno della carica e pi' popolare. Di $ui la difficolt a trovare una regola certa per la successione. 4uona o cattiva c!e fosse, la delega popolare era irrevoca"ile, e conferiva allimperatore poteri illimitati. A sua volta limperatore delegava agli enti locali una parte considerevole dei suoi poteri. Croppo per una persona sola. Venne creata una "urocrazia c!e si ramificA senza posa. Negli ultimi due secoli si era fatta pletorica, invadente e troppo costosa. =li imperatori continuarono a sostenere le autonomie locali e la suddivisione delle responsa"ilit . (iluttanti a promuovere un accentramento. Il comando supremo fu condiviso da due o perfino $uattro persone. I magistrati municipali i capi delle corporazioni di mestiere, i grandi latifondisti ricevettero pieni poteri per passare ai loro dipendenti le ric!ieste crescenti del governo centrale. Lesercito contadino. Limpero romano lunico stato c!e a""ia controllato lintero 6editerraneo e ne a""ia fatto il suo centro, ma paradossalmente trascurA i vantaggi commerciali e prefer7 lagricoltura. 8s. Cincinnato c!e ritorna allaratro dopo ognuna delle sue vittorie. Nel secolo III limpero fu salvato da contadini "alcanici@ nel IV lesercito reclutA "ar"ari c!e ricevettero terre. Nel V le ultime resistenze contro gli invasori vennero da soldati-contadini stanziati lungo le frontiere. Nel resto dellimpero, i piccoli proprietari cedevano la loro indipendenza ai latifondisti. I proprietari medi e grandi fornivano il meglio dellamministrazione. Augusto e i successori preferirono appoggiarsi alle "uone famiglie di proprietari terrieri c!e sare""ero state moderate e conservatrici. (oma imperiale non prese in considerazione i mercanti come colla"oratori. Non si domandA loro consigli o presisti anc!e se i prestiti avre""ero coperto meglio delle imposte esor"itanti e dellinflazione. Binc!& la propriet media pot& resistere a fianco del latifondo limpero e""e una "ase sociale relativamente ampia. 5uando linflazione e le imposte logorarono la classe media, lasciando soltanto grandi latifondisti e contadini mal nutriti, tutto ledificio imperiale fu scalzato. Civilt viene da civitas. La civilt dellimpero fu agricola ma non rurale. La citt -stato)civitas0 cellula fondamentale dellimpero, fu il capolavoro del mondo greco-romano. I (omani della classe agricola dominante lodavano la campagna ma vivevano in citt . In ogni centro ur"ano)ur"s0 si trovava una piazza pu""lica per incontri, "agni pu""lici teatri pu""lici. La civitas scaturiva da un nucleo fortificato, al centro di un piccolo distretto agricolo. Agli inizi il nucleo poteva racc!iudere soltanto un edificio per gli di, i capi e i magazzini. A poco per volta le case si moltiplicavano e il villaggio diventava citt . Amministratori artigiano mercanti e latifondisti ci vivevano. 5uesti ultimi dominavano la vita politica e sociale.

Il nucleo ur"ano non si distingueva dal resto del territorio per la professione dei suoi a"itanti ma per il fatto c!e essi vivevano gomito a gomito, mentre gli a"itanti del contado vivevano dispersi. (oma, nata citt -stato, si sforzo di estendere il proprio dominio non col distruggere le altre civitates ma con lattirarle nella sua or"ita. Dove non esistevano ancora civitates, i (omani le fondarono o ne promossero la fondazione? letteralmente la loro espansione fu :civilizzazione;. La respublica cre""e come una rete di cellule ur"ane tenute insieme dal minimo possi"ile di amministrazione provinciale. La carta dellimpero, una costellazione fitta di citt -stato. . !uovi attriti. %er la maggioranza di cittadini romani, la decadenza e la caduta dellimpero furono un incu"o inatteso e $uasi incredi"ile. #offermiamoci su nuovi attriti c!e o""ligarono limpero a cercare un adattamento nuovo. La crisi delle citt. Le citt furono messe a dura prova. =i nel II, $uando la pace regnava e le imposte erano modic!e, alcuni municipi misero le loro finanze a repentaglio, costruendo teatri terme ecc, troppo grandi per le loro forze. Nel III le citt persero sicurezza. =li imperatori c!iudevano le "recce attraverso le $uali i "ar"ari dilagavano sulle civitates, malmenate da tri"uti eccezionali. I nuclei ur"ani patirono gravi disagi. Dgni citt riprese la sua guarnigione e si rinc!iuse dentro mura nuove. 5uando la pace e la sicurezza erano tornate le citt avevano perso il loro fascino. Le contri"uzioni straordinarie erano divenute regolari. I magistrati cittadini)curiales0 responsa"ili della riscossione delle tasse@ se $ualc!e cosa mancava, i curiali dovevano pagare col proprio patrimonio. (icc!i e poveri cercano di evadere in campagna. %erA non sare""e esatto concludere c!e le citt persero la loro importanza economica politica e culturale. Vi fu una modesta ripresa economica in Driente e in $ualc!e citt della =allia sett, 4ritannia, Africa. Al tempo della con$uista "ar"arica la civilt romana era ancora fondata sulle citt . Le citt condussero in porto lultima fatica? la definizione dellortodossia cristiana e la sua diffusione tra i pagani. La c!iesa, sceglieva le capitali provinciale per i suoi concili e le civitates per i suoi vescovati. Bu il clero cittadino c!e diresse levangelizzazione della campagna. Il cristianesimo era stato fin dallinizio un movimento ur"ano. I primi aderenti proletari, i migliori propagandisti gli intellettuali, reclutati entram"i nei maggiori centri ur"ani. Le""e umana e le""e divina. Accusare il cristianesimo di aver affrettato la dissoluzione dellimpero confondere il sintomo con la causa. %erc!& la nuova religione potesse affermarsi "isognA c!e lordine costituito fosse "en de"ole. (oma repu""licana aveva assor"ito le idee e i costumi della =recia, senza incorrere nella rovina, e non cera da attendersi ciA per il cristianesimo. %oi, monarc!ia assoluta e monoteismo assoluto si adattano facilmente luna allaltro. Il monoteismo cristiano infondeva nei suoi aderenti uno spirito di disciplina c!e poteva servire allimpero. =li imperatori dovettero rinunciare alla deificazione postuma, ma divennero i capi di una fede "en altrimenti entusiasta. =razie al cristianesimo limpero allargava i propria confini dalla terra al cielo. Non fu necessario nemmeno un secolo perc!& il cristianesimo si trasformasse da perseguitato in persecutore. Nel 211 limperatore =alerio gli aveva aperto la stretta porta dellindulgenza, nel 211 Costanzo vietava i sacrifici pagani, nel 2E* Ceodosio "andiva ogni manifestazione di $uesti culti. %i' tardi lintransigenza degli :ortodossi; contro gli :eretici; doveva offrire una nuova "ase al pattriottismo.

Nella vita $uotidiana la C!iesa non repugnava affatto dai compromessi con lo stato. =i il vangelo aveva separato il dominio di Cesare da $uello di Dio. La colla"orazione dello stato con la C!iesa iniziA sulla "ase della separazione dei poteri. Limpero e la libert. Colto il cristianesimo $uale responsa"ilit do""iamo attri"uire al crescente assolutismo imperiale> #e lassolutismo fu veleno, operA molto lentamente. In pratica, la li"ert politica non aveva mai fiorito nellimpero al di fuori del governo locale. Augusto aveva trasmesso ai suoi successori poteri illimitati. %er restaurare la dignit imperiale, Diocleziano la santificA. Da Costantino in poi, limperatore non avre""e potuto evitare c!e i sudditi vedessero nel suo diadema un riflesso dellaureola di Cristo. 6algrado tutto essi riconoscevano ancora c!e la fonte della loro autorit era una :delega popolare;. #. Limpero dai piedi dar"illa. Il gran vuoto dipendeva dalla fiscalit eccessiva degli imperatori dei secoli IV e V. Il tasso di imposta era troppo alto per la modesta capacit contri"utiva dei cittadini di allora. 6antenuto in vigore per due secoli si dimostrA al tempo stesso impratica"ile e disastroso. $mposte senza piet. Inflazione e contraffazione facevano salire i prezzi. 6olti cittadini non erano pi' in grado di pagare? la legge accollA ai vicini lo""ligo di supplire. I vicini cam"iavano dimora o professione. La legge lo vietA. La scelta sola fu di pagare in denaro o natura. I ricc!i e i potenti trovarono modo di sottrarsi, ma i de"oli furono sc!iacciati. La guerra $uasi ininterrotta dal III secolo, non consentiva alleggerimenti fiscali. %uA essere@ ma il governo non allentA mai la sua stretta, nemmeno in circostanze favorevoli. #i salvavano poc!i privilegiati. Il fatto c!e limpero giudicA necessario di essere spietato indica c!e le sue "asi economic!e non erano forti per il peso da sostenere. La respublica era un colosso dai piedi dargilla. %"ricoltura senza riserve. Lagricoltura era il vanto di (oma. Dtteneva i viveri necessari a una popolazione molto densa per lepoca. 6a appunto perc!& densa, mancavano le riserve. Alle origini di $uesta agricoltura di saturazione stavano le condizioni am"ientali di gran parte dellItalia peninsulare e di altri paesi mediterranei? valli anguste tra montagne sassose, dove si doveva prevenire lerosione, far tesoro dei "osc!i. #are""e occorso a""andonare al grosso "estiame una parte della "uona terra coltiva"ile@ ma come con cos7 poca terra> #i preferiva moltiplicare il piccolo "estiame. =li uomini si moltiplicavano. Cutti gli sforzi degli agronomi e dei contadini non potevano ritardare indefinitamente la rottura delle$uili"rio. In =allia Cisalpina e in =ran 4retagna avre""ero potuto sta"ilirvi unagricoltura di a""ondanza. 6a non videro di "uon occ!io le a"itazioni e le culture. Burono "en rari i contadini c!e producevano eccedenze da vendere sul mercato. Cerano tuttavia latifondisti c!e producevano molto di pi' del fa""isogno. #e avessero reinvestito leconomia avre""e ac$uistato un dinamismo nuovo, ma lo fecero di rado, perc!& un gentiluomo non poteva diventare un uomo di affari. 5uasi nessuno volle insudiciarsi impiantando manifatture per la vendita al pu""lico. Del resto un legge del secolo V vietava ai no"ili, ricc!i, alti funzionari le operazioni mercantili. Commercio senza presti"io. Lalta societ romana non ostile ai commercianti, ma li trattava con degnazione. La piazza del mercato deve essere lontana e "en distinta dalla piazza pu""lica. Comun$ue la pace interna e il "enessere diffuso offrivano innumerevoli occasioni per il commercio. =ente modesta, perc!& il potere di ac$uisto delle masse era minimo, commercianti c!e s"ancavano

il lunario senza perA accumulare capitale per speculazioni, ed erano)F agricoltori0 alla merc di una cattiva annata o delle imposte. Vi era un&lite mercantile costituita da grandi esportatori-importatori e finanzieri. Non erano molti e non avevano la vita facile. I mercanti arricc!iti seguivano il consiglio di Cicerone di ac$uistare terre. In tal modo il denaro invece di fruttare nelle imprese sprofondava nel suolo. %rti"ianato senza macc&ine. 8ra $uasi impossi"ile far denaro nellartigianato. La tecnica greco-romana sare""e stata in grado di inventare macc!ine a""astanza perfezionate, ma gli artigiani non erano sufficientemente ricc!i. <n esempio? il mulino ad ac$ua fece la sua comparsa fin dal I secolo a. C. 8sso non fu adottato prima del secolo IV, daltronde c!e fare delle "raccia rese inutili da macc!ine nuove> Il "asso popolo, spesso ridotto a vivere della generosit dei grandi, formava lelemento pi' numeroso della popolazione nelle metropoli dellantic!it . Laurea mediocrit. 5uesta aurea mediocritas era il risultato di due circoli viziosi. In "asso, i lavoratori manuali erano poveri perc!& mancavano di animali e di macc!ine, e ne mancavano perc!& erano poveri@ in alto il commercio e la finanza non disponevano di capitali sufficienti perc!& erano disprezzati, e venivano disprezzati perc!& difettavano di capitali. Cos7 si irrigidiva $uesta economia di saturazione. La corrente doveva portare via con s& decreti e imperatori, ma occorsero parecc!i secoli perc!& il medioevo sgom"rasse le rovine e costruisse uneconomia pi' agile e insieme pi' e$uili"rata? leconomia c!e servita di "ase alla civilt europea contemporanea. '. (pilo"o. #e""ene la de"olezza organica dellimpero fosse di ordine economico la guerra fu la causa apparente del suo sfacelo. %rima della fine del secolo IV gli <nni di Attila spinsero le popolazioni germanic!e verso ovest. Limpero non poteva pi' fornire un prolungato sforzo in tutte le direzioni ad un tempo. Lultimo atto si svolse nel 1.+. Cuttavia lDriente godette di un lasso di tempo c!e permise a Costantinopoli di seguire la propria via e di vivere per un altro millennio. %er conoscere il punto di partenza dell8uropa medioevale prestando attenzione alla decadenza di tutta l8urasia durante i primi secoli dellera cristiana. Capitolo secondo Verso il fondo della"isso ). *utto un emis+ero in crisi :Il mondo invecc!iato non !a pi' lantico vigore... linverno non !a sufficienti piogge... ecc pag 21; Composta nel *3/ da san Cipriano, intende offrire la prova scientifica c!e le profezie !anno cominciato a prendere corpo. Limpressione c!e il ,ies irae sia vicinissimo durer per secoli. La paura si dissolver solo durante il rinnovamento del "asso medioevo e non sar in ridicolo c!e nel secolo GVIII. Le trom"e del =iudizio si fecero udire alla fine del :sesto millennio;, ma il mondo antico non gli sopravvisse. Nel 1.+ la deposizione dellultimo imperatore, passo $uasi inavvertita. 6a se il cam"iamento fu graduale, non fu per $uesto meno radicale.

,a -oma alla Cina. La rivoluzione fu profonda. #i portati a credere c!e le scosse si siano propagate da un capo allaltro del continente eurasiatico. %erA non siamo informati sulla %ersia. Affatto diverso il caso della Cina. 5ui i sintomi della tempesta fin dal II secolo, allarmanti nel III. Lotte civili, divisione dellimpero? tutto il dramma si svolse in 8stremo Driente con gli stessi sviluppi e tappe c!e in Dccidente. Nei particolari le somiglianze si velano. 6a lanalogia generale rimane a""astanza evidente per c!iedersi se il parallelismo risalga a cause comuni. La morte violenta . da escludersi. Lipotesi di una morte violenta delle antic!e civilt in seguito a scontri armanti non "asta a spiegare tutto. Le stesse invasioni erano pericolose ma non irresisti"ili. H impossi"ile spiegare le con$uiste dei "ar"ari se non mediante le falle apertesi nelle difese romane e cinesi. Alla lunga i cedimenti compromisero lintera linea di resistenza. #e""ene i "ar"ari a""iano vinto raramente "attaglie frontali e con$uistato citt dassalto, seppero logorare imperi "ene organizzati. Non c!e fossero molto potenti, n& accaniti. (omani e Cinesi reclutarono tutti i "ar"ari c!e vollero. I "ar"ari compresero c!e potevano impadronirsi delle province di cui erano rimasti i principali difensori. 8d anc!e allora "astA spesso, per trattenerli. Inoltre essi stessi erano divisi in piccoli gruppi. 8 poi erano cos7 poco numerosiII /li ar"omenti di san Cipriano. Bra manifeste esagerazioni troviamo i dati della situazione. Le popolazioni diminuite, perso fiducia, non avevano n& lenergia necessaria per difendere lordine antico, n& lentusiasmo indispensa"ile per trasformarlo in uno nuovo. Le masse sc!iacciate dalle imposte si lasciavano andare. Le classi di governo patteggiavano con i "ar"ari o si ritiravano. 5uesta depressione psic!ica si collega con la decadenza fisica attestata dal declino della popolazione. 4astava ad esempio laumento della carenza alimentare per creare deficit. Cuttavia i caratteri pi' significativi sono forse $uelli di carattere ciclico. #em"ra c!e il pi' terri"ile contagio, la peste, sia entrata in una fase estrema a partire dallepidemia del 1,/ c!e uccise 6arco Aurelio. %er poi susseguirsi fin verso la meta del VI. <gualmente la malaria. Lo studio del clima potre""e aiutarci a comprendere lapparente simultaneit delle principali fluttuazioni demografic!e ed economic!e. (estere""e da determinare se tali fenomeni di decadenza a""iamo colpito i "ar"ari? il pro"lema insolu"ile perc!& manc!iamo di testimonianza scritta. #olo indizi arc!eologici e geologici. Il fatto c!e il clima e malattia non conoscono frontiere, e il comportamento dei "ar"ari ci portano a credere c!e le loro condizioni non fossero diverse. Il loro trionfo non costitu7 un apporto di forze fresc!e, capaci di trovare una reazione salutare. Non fece c!e accelerare la decadenza. 0. /li stati barbari in 1ccidente. La dissoluzione dellimpero nel secolo V provocA il sorgere di numerosi stati "ar"arici di media grandezza, spesso calcati su unit geografic!e, economic!e, o amministrative. $l di++icile avvicinamento +ra barbari e -omani. 8ccettuata la =ran 4retagna i "ar"ari permisero "en volentieri ai loro sudditi romani di continuare a occuparsi di unamministrazione, le cui leggi e i cui meccanismi erano troppo complicati per loro. 8ccettuata lItalia, dove gli Dstrogoti fecero $ualc!e sforzo per adottare il diritto romano, i "ar"ari trasportarono con s& il proprio universo, conservando le tradizioni e governandosi come una "anda armata in terra straniera. Larmonia non sare""e stata difficile da realizzare se lavvicinamento si fosse svolto a livello pi' "asso. I "ar"ari avre""ero potuto intendersi con i semplici contadini del mondo mediterraneo. Le

masse erano pronte ad accettare $ualun$ue governo c!e alleggerisse le imposte. 6a i "ar"ari non avevano con$uistato il potere per confondersi con i poveri. Non ci poteva essere fusione tra con$uistatori e con$uistati prima c!e il lento progresso dellelite "ar"arica si incontrasse con la rapida decadenza delle classi superiori. Luci ed ombre dellesperimento "otico. I =oti delle due stirpi):"rillanti; Dstrogoti, :saggi; Visigoti0 erano i "ar"ari pi' evoluti. Nel secolo V il re dei :=oti saggi;, Ataulfo, accarezzA lidea di :trasformare limpero romano in gotico;. Binalmente il re dei =oti "rillanti, Ceodorico, signore dellItalia e delle province vicine, si sforzA di organizzare sotto i suoi auspici una lega di re "ar"ari. 6a i re non mostrarono molto entusiasmo. I =oti non erano solidamente installati nel loro paese. CiA c!e pi' nuoceva loro era proprio la conversione al cristianesimo. Antagonismo religioso, diffidenza fra (omani e =ermani accorciarono i giorni della prematura rinascita c!e parve delinearsi in Italia sotto Ceodorico. Non "asto c!e laristocrazia si fosse a"ituata a Ddoacre o c!e Ceodorico fosse stato legittimato da Costantinopoli. Neppure c!e Cassiodoro ministro romano del re ostrogoto organizzasse lamministrazione. #are""e occorso c!e Ceodorico si facesse interamente romano. 5uali erano le sue intenzioni> Nonostante le sue contraddizioni interne e le sue tragedie il regno di Ceodorico si distacca come lultima pagina di $uella c!e Cassiodoro c!iama lantica civilitas. Le lotte e gli errori dei suoi successori diedero allimperatore dDriente un pretesto per invadere lItalia. 6a gli Dstrogoti trovarono un altro grande capo, Cotila. Croppo tardi. I generali dellimpero finirono col "atterei i =oti in due "attaglie decisive, e uno dei primi atti di =iustiniano fu di cassare i decreti di Cotila e di condannare la sua memoria. $ Franc&i si a++acciano alla ribalta. In un rapido succedersi di colpi di mano fulminei, re Clodoveo saldA insieme piccoli regni delle tri"' franc!e, sconfisse i (omani, Visigoti, Alamanni Curingi 4urundi, occupA la =allia e parte della =ermania e scelse %arigi come capitale. Nato pagano si convert7 al cattolicesimo. #em"ra c!e i Branc!i non a""iamo tolto allaristocrazia fondiaria una grossa frazione di terra. #e""ene meno evoluti dei =oti, riuscirono ad assicurarsi la "uona volont dei no"ili, e del clero gallo-romano. I re merovingi, si trovarono padroni dello stato pi' esteso e fertile in tutto lDccidente. La guerra era il loro svago e guadagno. Non tocco ai 6erovingi, di portare a termini il disegno c!e verr compiuto da Carlo 6agno. Nessuno di loro fu un uomo di statura imperiale. Borse il migliore fu =otrano. . !uovi aspetti della "randezza romana Modello unnico e modello bizantino. La parola :"ar"aro; originariamente significA :"al"uziente;, poi :non romano@ era solo un termine negativo. =li <nni imponendosi a tante tri"' germanic!e con la superiorit della forza, avevano dato un esempio di organizzazione statale)lorda0 c!e non fu dimenticata presto. 6a lorda era fatta per gli spostamenti rapidi e la steppa e non per la vita sedentaria. Binc!& perA un imperatore dei (omani regnava a Costantinopoli e si proclamava imperatore anc!e dellDccidente, col pieno consenso della c!iesa cattolica, i re "ar"ari non poteva appropriarsi $uel modello. $l nuovo volto della nuova -oma. Costantinopoli)nuova (oma0 preparava in silenzio di vendicare tutta leredit romana. Lo stesso Ddoacre aveva rimandato le insegne imperiali a Costantinopoli.

Lesercito dellimperatore =iustiniano si mise in moto nel 322. In meno di un anno, 4elisario con$uistA il regno vandalo in Africa, ma ce ne vollero 1, per gli Dstrogoti. Leunuco Narsete e""e il sopravvento sugli Dstrogoti, nel 322. Le soldatesc!e romane presero lAndalusia ai Visigoti e ricacciarono al di l delle Alpi i Branc!i. Cutta lItalia era stata devastata, si sperava nelle cicatrici, purc!& la guerra fosse seguita da lunga pace. In un $uarto di secolo, $uasi la met dellantico impero dDccidente ricuperata. #possato dallo sforzo, limpero e""e "isogno di tutte le truppe e il denaro per contrastare i %ersiani, e i "ar"ari nuovi e antic!i. I successori di =iustiniano superarono la prova, ma non ritrovarono mai la tran$uillit necessaria. Con$uiste precarie? nel 3+, i Longo"ardi invasero lItalia. Bra il 3.1 e il +*1 i Visigoti riprese lAndalusia@ dal +./ gli Ara"i)gi con #iria e 8gitto0 assaltarono lAfrica nord. Le province c!e resistettero in Italia furono difese palmo a palmo. (avenna a""andonata nel .31, #iracusa nel ,.+. 4ari 1/.1. $l papa sovrano suo mal"rado. 6entre la nuova (oma si affermava, la vecc!ia sem"rava avviata a scomparire. 6a (oma aveva il papa. Nel 1E1, regnando in Italia Ceodorico, papa =elasio I, pot& riprendere dire allimperatore dDriente? :due poteri si spartiscono limpero eminente del mondo? la sacra autorit dei pontefici e la potenza regale... i sacerdoti dovranno rendere conto a Dio anc!e per gli stessi re; il papa affermava il proprio diritto di giudicare limperatore al tri"unale della penitenza. Lavvenimento decisivo, c!e li"erA il papato e gli permise di sta"ilire definitivamente la sua supremazia sullDccidente, fu linvasione longo"arda. Cos7 il vescovo di (oma diventA un sovrano temporale, indipendente suo malgrado. =i =regorio I mosse i primi passi verso lautonomia politica, agendo da mediatore tra 4izantini e Longo"ardi, accollandosi la responsa"ilit di governo, e organizzando la prima di $uelle missioni c!e convertirono popoli "ar"ari al cristianesimo e allo""edienza romana. Bu $uesta la missione di Agostino, presso gli Anglo-sassoni pagani. Dopo un primo successo la propaganda e""e difficolt . 6a al sinodo di J!it"K losservanza romana si affermava in Ing!ilterra. La c!iesa anglo-sassone costitu7 un nuovo modello di autorit papale. Le nuove c!iese sta"ilite da =regorio I e dai succ, si sottomisero a una disciplina pi' :cattolica; cio universale e romana, non nazionale. #. La povert dello spirito Il continuo progresso della c!iesa, non derivava dalla sua forza materiale. La c!iesa disponeva delle c!iavi del cielo. (inunciare al mondo poteva sem"rare meno difficile c!e aggrapparsi ad esso. La vita ecclesiastica offriva uno s"occo a tutte le vocazioni. Dalle dispute teologic!e alla conversione dei pagani. $ monasteri: un "rande successo. I monasteri furono il maggior successo dellalto medioevo. L 4enedetto da Norcia a trasmettere alle generazioni future la formula in cui la lunga esperienza del monac!esimo orientale, si adatta alle aspirazioni dellDccidente. Votate al lavoro manuale o intellettuale come alla preg!iera, le comunit monastic!e furono a lungo le sole eredi dello spirito dordine e dorganizzazione latino, i soli agglomerati capaci dingrandirsi e moltiplicarsi in mezzo alla dispersione e alla confusione generale. La C&iesa: una "rande potenza. Non pro"a"ilmente esagerato calcolare c!e almeno una persona su venti appartenesse al clero e c!e la proporzione fosse anc!e superiore fra gli uomini di talento e

volont . 8ra loro fatto diviene di com"attere e di avere figli. Dedicando al servizio divino una parte considerevole delle risorse accumulate con il loro lavoro e $uello dei fedeli. =li stati "ar"arici erano troppo de"oli per misurarsi con lei. La sua ostilit fin7 per distruggere il regno longo"ardo, la sua stretta atrofizzA il regno visigoto, la sua prosperosit inde"ol7 i regni anglosassoni e furono necessari i Carolingi per rista"ilire e$uili"rio a vantaggio dei Branc!i. Il pensiero cristiano toccA il suo apice coi tre %adri della C!iesa? Am"rogio, =irolamo, Agostino dIppona. %oi perse $uota. Bra i tre dottori e il $uarto, =regorio 6agno c un a"isso. Lo stile umile. Con landare del tempo e il precipitare della cultura, lo :stile umile; divenne non soltanto lo stile preferito ma il solo alla portata dei poc!i c!e ancora sapevano scrivere e volevano farsi leggere. Disgraziatamente il "uon senso non a""onda negli scritti giuridici e religiosi dellet "ar"arica@ lo stile umile non tanto semplice $uanto superficiale, e non aiuta a sollevarsi a :$uestioni divine e su"limi;. Cutto sommato i secoli VII e VIII costituiscono un intervallo relativamente calmo tra due tormente? finite le grandi migrazioni "ar"aric!e con lo stanziamento dei Longo"ardi in Italia e degli Avari al loro posto in <ng!eria, e non ancora cominciata la nuova ondata dei secoli IG e G non vi fu molto pi' delle solite lotte interne. H evidente c!e la letteratura religiosa dei secoli VII e VIII fu inadeguata a esprimere gli insegnamenti morali di Cristo@ c!e le leggi giovarono poco ad assicurare pace e giustizia, c!e la curiosit e linventiva caddero in letargo. %er almeno duecento anni, non solo manca il progesso ma discerne appena un movimento $ualsiasi. '. $n+antilismo "ermanico Lo stato "ar"arico aveva organi e funzioni rudimentali. #i reggeva sulla forza di una piccola cerc!ia di dominatori, tenuta insieme dal re. 5uindi de"ole e insufficiente. $l sovrano mal+ermo. Dei due elementi fondamentali dellidea romana dellimpero M delega popolare e mandato divino M il secondo era pi' facilmente assimila"ile per i =ermani. Comun$ue il colorito religioso della monarc!ia "ar"arica rimase superficiale. Il :popolo; si identificava con gli uomini atti alle armi, c!e si riunivano talvolta in assem"lee plenarie, per decidere spedizioni militari, raramente per promulgare leggi. Il primo dovere del re era guidare lesercito alla vittoria e distri"uire il "ottino. #e cessava di fare con$uiste il suo potere si inde"oliva. La"itudine e la fortuna nelle armi per solito rafforzava lautorit del re sulle tri"' c!e componevano un :popolo; "ar"aro, ma potevano anc!e indurre le tri"' a pensare c!e non ci fosse "isogno di un re. Dopo aver con$uistato la maggio parte dellItalia settentrionale e centrale, i Longo"ardi fecero a meno di un re per dieci anni. La tradizione romana ancora viva tendeva verso un governo monarc!ico. CiA permisi a Clodoveo di fondare una dinastia. 6a "en presto le rivalit e lincompetenza permise allaristocrazia franca di farsi cedere porzioni sempre pi' grandi di patrimonio regio. %er contro, laristocrazia visigota e longo"arda resistettero con successo agli sforzi di parecc!i re c!e volevano fondare una dinastia. ,ebolezza delle istituzioni. Dalla capacit personale del re dipendeva la solidit del regno. Le istituzioni germanic!e, concepite per gli spostamenti a piccoli gruppi e per la guerra, furono inde"olite dai compiti pi' complessi c!e imponeva loro il fissarsi su un territorio esteso. Cuttavia le istituzioni resistettero meglio di $uelle romane, perc!& meglio adatte alla contrazione delle funzioni dello stato. Il sovrano rinunziA allimposta diretta. Lo stato perA non

rendeva pi' nessun servizio ai sudditi. #olo a intermittenza faceva la guerra e solo irregolarmente rendeva una giustizia fondata su ammende. Il disordine e larretratezza erano presenti dappertutto. Mani+estazioni di cultura. I rari capolavori dei =ermani appartengono $uasi tutti ai primi secoli e al tempo delle invasioni@ il resto tende a ripetere poc!e formule, c!e finiscono col divenire irriconosci"ili per un eccesso di ornamentazione o per una troppa esemplificazione. Larte irlandese fu pi' creativa evolvendosi durante lalto medioevo. Cuttavia $uesta arte non appartiene al mondo germanico. Larc!itettura era solo di pietre e mattoni. Non di certo uno stile. La poesia epica diffusissima, ma ci restano poc!issimi saggi. Ad esempio lepopea dei Ni"elung!i ci giunta in redazioni pi' tarde. #olo gli Anglo-sassoni ci !anno lasciato 4eoNulf. (lementi del diritto. I "ar"ari non furono :no"ili selvaggi;@ e""ero tendenze anarc!ic!e ma non vissero in un paradiso di li"ert . Contro c!i violasse i principi della convivenza sociale si scatenava la vendetta privata)faida0 e la catena non poteva c!iudersi finc!& la parte lesa non accettava una :composizione;, cio un compenso materiale per il :prezzo del sangue;. Ci si poteva giungere senza lintervento dello stato. Il re si sforzava perA di prevenire la faida e di trasformare la composizione in una ammenda giudiziaria)guidrigiglio0. La corona fin7 col diventare custode dellordine e della pace. Ci sono pervenute molte raccolte di leggi "ar"aric!e, per lo pi' in latino. (aramente ci sono visioni dinsieme, definizioni astratte. Il diritto delle o""ligazioni rudimentale@ si "aratta un oggetto contro un altro. I processi vengono condotti non sulla "ase di province specific!e ma secondo lattendi"ilit dellaccusato e della sua famiglia o di amici c!e ne garantiscono. La maggior parte delle pene consiste di multe fissate da una tariffa, tanto per un dente, tanto per un "raccio. I concili della C!iesa esercitavano una certa influenza. 5uesta e $uella del diritto romano portarono un po dordine. Cutto sommato, linfantilismo germanico fu meno dannoso al momento della con$uista c!e dopo. 2. ,ecrepitezza romana La cultura germanica non si amalgamA con $uella romana se non $uando le minoranze con$uistatrici si fusero completamente con la massa dei con$uistati per generare la prima rinascita neolatina. Almeno $uattrocento anni dovettero passare perc!& i Branc!i divennero Brancesi. 5uesto lungo ritardo ci porta a credere c!e i vincitori e i vinti si fossero immo"ilizzati in un doppia inerzia. #ottolineiamo $ualc!e dato essenziale dai monumenti artistici e dalle opere letterarie per interpretare la societ c!e li produsse. %rte ri"ida, arte anonima. =raduale dissoluzione della personalit . La figura umana non eliminata come nellarte "ar"arica, ma lattenzione se ne distrae sempre pi'. Dal ritratto individuale e realistico si passa a uneffigie stereotipata. In letteratura ci si dedica a vite di santi standardizzate. La storiografia non cercava altra spiegazione alla fine dellimpero c!e nella collera degli dei. Anc!e pi' irrimedia"ile della crisi tecnica, $uella delluomo? il degradarsi della sua forza e dignit . %er sopravvivere larte dovette farsi anonima e corale. Il suo trionfo pi' splendido fu il canto liturgico. %rte impre"nata di simboli. La musica fu il solo campo dellastrazione. %er tradurre in termini concreti le idee astratte, let "ar"arica trovA pi' facile avvolgerle nei veli dellallegoria.

Let "ar"arica si distingue per la stravaganza delle sue allegorie e lesasperazione del sim"olismo. 3. /li sconosciuti H sempre difficile per lo storico comprendere $uello c!e avviene al di sotto degli strati superiori della popolazione e fuori dei centri ur"ani. I rari scrittori dellet "ar"arica non si c!inano sulla vita $uotidiana. Un livello di vita miserabile. Non "isogna immaginarsi le condizioni normali di vita sulla "ase di $ueste catastrofi. Lenormit del sacrificio ric!iesto dalle imposte provocava la fuga. Documenti legali, arc!eologici, linguistici, ci spinge a concludere c!e i grandi personaggi temporali e spirituali non conservano c!e poc!e vestigia dellantico lusso, mentre le masse popolari anno dovuto rinunziare a poco a poco a tutti gli agi materiali. Durante lintera et "ar"arica la classe media sar costituita in gran parte da $ualc!e monetiere e $ualc!e mercante internazionale@ troppo poc!i per far da contrappeso allaristocrazia terriera e alla massa dei poveri. Una popolazione rare+atta. <na crisi demografica profonda si verificA contemporaneamente a $uesta contrazione economica. Bu lantico territorio romano a su"ire le trasformazioni pi' profonde. I grandi proprietari terrieri disertavano i centri ur"ani per le loro a"itazioni rurali. I contadini a""andonavano i villaggi aperti per cerca protezione nelle grandi propriet . 4osc!i paludi e "rug!iere invadevano le terre a""andonate. 5uesta evoluzione fu accelerata sotto linflusso delle a"itudini rurali dei "ar"ari e della regressione demografica. La rete di citt si sfilacciA, si aprirono vaste distese spopolate. $mpronte romane nella "eo"ra+ia a"raria e urbana. Limpronta della romanit classica era tuttavia tanto profonda c!e per annientarla sare""e stato necessario uno sforzo "en determinato. I "ar"ari non erano portati alla civilt ur"ana, alcuni perA presero gusto per $uesto vita, soprattutto il Longo"ardi. Altri fondarono villaggi di piccoli proprietari. 5ua e l sul terreno ritroviamo ancora ai nostri giorni la pianta regolare dei campi :centuriati; da agrimensori romani. Come la colonizzazione romana si era appoggiata ai municipi, cos7 la propagazione della fede portA allerezione di nuove diocesi, la cui sede centrale diventA il germe di un centro ur"ano in terre c!e non ne avevano mai conosciuti. Anc!e il commercio mantenne in vita numerosi centri e ne creA di nuovi. Le citt dellet "ar"arica continuarono ad assolvere una funzione non trascura"ile nonostante la decadenza. Una rivoluzione senza scosse: il sor"ere della servit4 della "leba. Do""iamo guardarci dal sottovalutare $ueste sopravvivenze. 6a i tempo "ar"arici contano pi' per $uello c!e trasformano c!e non per $uello c!e conservano. %i' di una)trasformazione0 preparA il terreno per giorni migliori. Lo sviluppo della servit' della gle"a si comp7 $uasi senza scosse. 8ssa si annunzio assai prima della caduta dellimpero ed arrivA vicino al suo termine soltanto nellet carolingia. A poco a poco gli uomini li"eri delle classi inferiori e la maggioranza degli sc!iavi si fusero in una nuova classe? i servi. Leggi e usanze dellantic!it classificavano gli sc!iavi accanto al "estiame. 8ssi perA potevano essere affrancati e rivendicare la loro li"ert . Il diritto civile classico non ammetteva $uasi alcuna condizione intermedia fra sc!iavit' e li"ert . 6a gi il diritto di (oma della decadenza distingueva in sottogruppi. 5uello dei "ar"ari e della c!iesa dovevano moltiplicare $ueste categorie gerarc!ic!e. Alla fine usc7 la figura del servo, legato al suolo o vincolato al signore da legami indegni delluomo li"ero, ma li"ero coi terzi.

La ragione fondamentale del miglioramento nelle condizioni degli sc!iavi fu la crisi demografica. <n "estiame c!e diminuisce devessere trattato "ene. Bu necessario migliorare il trattamento dello sc!iavo, incoraggiarlo a costituire una famiglia fornendogli una"itazione rustica e assicurandogli il godimento perpetuo del pezzo di terra c!e coltivava. #e il guadagno degli sc!iavi ci inducesse a credere ad un certo progresso dei sentimenti umanitari, sare""e sufficiente per disingannarci un esame della sorte gli uomini li"eri. Il contadino)colonus0 fu praticamente indistingui"ile dallo sc!iavo provvisto di a"itazione. Limpero $uando dovette esigere sacrifici crescenti da una popolazione in diminuzione applicA il principio della responsa"ilit solidale. I vivi e i solvi"ili dovettero pagare al posto degli assenti. Il lavoro divenne un o++icium una carica pu""lica irrevoca"ile. Coloro c!e non volevano portare il peso avevano la possi"ilit di :raccomandarsi; ad un potente, su"ordinargli la li"ert affinc!& egli si gravasse delle loro responsa"ilit . Nellet "ar"arica lo stato divenne meno esigente, ma pi' de"ole, a esclusivo vantaggio dei potenti. La maggior parte degli uomini li"eri si videro a""andonati allar"itrio del signore. Il c!e non impedisce c!e $ueste persone semili"ere, cos7 come i semisc!iavi, trovassero una certa protezione nel fatto c!e la rarit della mano dopera costringeva ogni "uon amministratore a trattarli "ene. Fallimento o promessa5 #enza du""io let "ar"arica non fu in tutto e per tutto il dominio delle tene"re? "asta la vista della =ermania, perc!& il rapporto fra lantic!it e lalto medioevo si rovesci. I (omani entrarono in contatto con una societ c!e vivendo in un altro clima e a un altro livello intellettuale aveva trovato soluzioni diverse a certi pro"lemi comuni. Le invasioni diedero il colpo di grazia ad una cultura c!e si era secolarizzata dopo aver toccato il proprio apogeo e c!e sem"rava condannata a decadere. #e si pensa perA c!e la ricostruzione dopo lirruzione dei "ar"ari si fece attendere per $uattro o cin$ue secoli, si esiter ad attri"uirne lonore ai responsa"ili della distruzione. Capitolo terzo Driente e Dccidente si allontanano ). $mperator -omanorum, 6asileus -omeon Pre"iudizi antic&i e moderni. 5uesto allontanarsi di popoli c!e avevano diviso cos7 a lungo il triplice retaggio di Atene, di (oma e di =erusalemme costituisce un tragico scacco fra Driente e Dccidente. <na tradizione diffusa in Dccidente scarica tutta la colpa su 4isanzio. La frattura tra un Driente senile e corrotto e un Dccidente dinamico e idealista sare""e stata inevita"ile sin dagli inizi. La realt "en diversa. Nei primi secoli dellalto medioevo a 4isanzio c!e "isogna cerca il poco dinamismo c!e pur sopravvive@ tre volte, con =iustiniano, 8raclio e Leone III, limpero riprende loffensiva dopo essere sfuggito alla distruzione. $l problema della lin"ua. Con landare del tempo, lDccidente doveva produrre una civilt pi' originale di $uella "izantina, ma non per una maggior fedelt agli antic!i costumi@ al contrario, per un im"ar"arimento pi' fecondo. Delle tre accuse proferite da Liutprando)lingua, costumi e a""igliamento0 una sola !a fondamento di verit . Bin da =iustiniano il latino fu a""andonato per il greco. Bin dai tempi di 8raclio il titolo imperator -omanorum fu tradotto in greco? basileus -omaion e con la pronuncia "izantinza? vasileus romeon. Leclisse del latino noc$ue a 4isanzio pi' c!e leclisse del greco allDccidente.

%oic!& 4isanzio non insist& per imporre la sua lingua ai popoli stranieri c!e andA convertendo, si c!iuse in un isolamento intellettuale c!e ostacolA la formazione di una comunit imperiale. #oltanto lDccidente e""e un veicolo comune, un :esperanto; latino c!e permise a (omani e "ar"ari di comprendersi. $l problema reli"ioso. Bu in nome di Cristo c!e Driente e Dccidente pi' si disputarono. Bin dagli inizi del medioevo controversie sulla natura del Biglio e la sua posizione nella Crinit furono fonti di discordie. La condanna di Ario, c!e negava la consu"stanzialit del %adre e del Biglio, risc!iA di tagliar fuori dalla repu""lica cristiana la maggior parte dei =ermani e $uasi tutto lDccidente. La lotta continuA fino allestinguersi delleresia. %oi, lo #pirito #anto procedeva soltanto dal %adre, secondo la primitiva formula del Credo, o dal %adre e dal Biglio, come volevano i cattolici> 5uesto pro"lema diede origine a uno scisma c!e non !a mai avuto fine. 5uasi sempre $uando occorreva scegliere tra due teorie, gli occidentali preferivano $uella c!e pi' avvicinava Dio agli uomini, gli orientali respingevano ogni compromesso c!e risc!iasse di a""assare la spiritualit divina. Alla "ase di ogni disputa cera lantagonismo inevita"ile di due comunit c!e discendevano dalla medesima origine. Imperatori dDccidente e dDriente, papi di (oma e patriarc!i :ecumenici; di Costantinopoli, faticavano a mettersi daccordo per formare un fronte religioso comune contro i musulmani e pagani. 5uesto li"ro dovr trattare solo dellDccidente e $uindi dell :8uropa cattolica;. 0. /li atouts)pro"a"ilit di successo0 dell1riente. =rande tentazione nel spiegare gli avvenimenti mediante cause inelutta"ili. %oic!& lDriente sopravisse, gli storici !anno insistito sui vantaggi economici. LDriente era pi' ricco e fertile, popolato, sviluppato dal punto di vista mercantile. La sua frontiera era meno esposta agli attacc!i dei =ermani. Costantinopoli era incompara"ilmente pi' forte di (oma, di (avenna e di $ualsiasi altro centro di resistenza a Dccidente. Le metropoli dDriente non avevano mai perduto la loro superiorit sulle citt occidentali, in $uanto focolari di cultura. 5uesta la verit , ma non tutta la verit . Anc!e lDccidente aveva i suoi granai e vigneti, n& lDriente era privo di deserti e pietraie. 8 lDriente fu sempre il primo a su"ire lurto dei nomadi asiatici. 8 se nellinsieme lo sviluppo era maggiore dellDccidente, non "isogna dimenticare le industrie di 6ilano o Colonia. 7isanzio sopravvive adattandosi. (esta il fatto c!e lDriente aveva a sua disposizione un maggio numero di atouts. La civilt greco-romana, non era incura"ile. In Driente seppe riprendersi e sopravvivere per dieci secoli, lintera durata del :medioevo; occidentale. #opravvisse a prezzo di molte trasformazioni. Il "enessere diffuso era "en morto. Alcune tasse pi' gravose furono a"olite o alleviate. Nel secolo V una modesta ripresa economica si disegno in tutto il mondo mediterraneo, grazie alla pace. Limperatore Anastasio)contemporaneo Ceodorico0 lasciA un tesoro "en fornito. =iustiniano lo vuotA e oltrepassA di nuovo i limiti. I suoi successori e""ero am"izioni pi' limitate. 6a le guerre e le calamit impedirono di alleviare i gravami fiscali. H certo c!e le imposte furono incompara"ilmente superiore a $uelle dei "ar"ari, ma anc!e certo c!e il governo "izantino si sforzA di far corrispondere servizi pu""lici adeguati. #acrifici gravi, ma tollera"ili. Medioevo s8, et barbarica no. =li altri mutamenti furono per la maggior parte della stessa natura delloccidente, ma rallentati e moderati dalle istituzioni.

#i puA affermare c!e la maggioranza della popolazione rimase giuridicamente li"era)almeno fino G0 e c!e la prevalenza numerica delle classi inferiori frenA le pretese dei poc!i potenti. Come in occidente la cultura decadde e si concentrA nelle c!iese, il greco si im"astard7, il diritto pure. 6a a tale declino anc!e cose grandi. Non vi fu crollo improvviso verso la"isso ma discesa verso uno stadio meno "rillante. 8 comun$ue si produsse ancora $ualc!e capolavoro. Le masse restarono pur sempre a un livello morale e materiale di gran lunga superiore a $uello degli Dccidentali. 7isanzio cro"iuolo di popoli. Bino a $ual punto limpero romano di lingua greca fu veramente ellenico> Alcuni dei migliori imperatori "izantini furono armeni, giuristi siriaci, #lavi influivano sulleconomia agricola. Come lantica (oma)con proporzioni ridotte0, la nuova (oma fu grande perc!& seppe essere un crogiuolo di popoli, assor"endo lentamente le idee degli altri senza perdere coscienza di s&. 4isanzio si sforzo di essere la patria comune di tutti coloro c!e ne accettavano le leggi civili e religiose. Bu $uesto, con i vantaggi economici strategici e intellettuali, il suo migliore atout. . La civilt bizantina dellalto medioevo. Cratteggeremo uno sc!izzo per comprendere $uello c!e la presenza di 4isanzio alle sue porte pot& significare per l8uropa cattolica nellaltro medioevo, ossia nellet in cui maggiormente arretrato era lDccidente. Lunico stato de"no di 9uesto nome. 5uello c!e pi' colpiva limmaginazione dei vicini di 4isanzio era la visione dellunico stato degno di $uesto nome c!e restasse in vita nella cristianit . La c!iesa era una rivale pi' seria, ma in Driente non osA contestare a Cesare ciA c!e apparteneva a lui. Il patriarca di Costantinopoli, alla portata dellimperatore e delle sue truppe, aveva troppo "isogno del loro appoggio per conservare la propria indipendenza. Monaci e iconoclasti. #e vi fu antagonismo tra c!iesa e stato pervenne dai monaci formicolanti nei conventi. 5uanto pi' sicuro pareva il loro trionfo, si scatenA la reazione. 6olti fedeli c!e si sentivano a disagio pensando al divieto "i"lico del culto delle immagini. Leone III si ritenne a""astanza forte da porte aprire le ostilit sul fronte interno. Nel .*+ fece distruggere licona di Cristo posta sulla porta del palazzo. Bu linizio di una lotta c!e $uasi distrusse limpero? iconoclasti e iconoduli)adoratori0, si com"atterono per pi' di un secolo. La c!iesa fin7 col trionfare sulle $uestione di principio? la venerazione fu definitivamente rista"ilita nell,12. 6a nel frattempo lo slancio del monac!esimo era stato spezzato, anc!e se i monaci tornarono ad essere potenti, 4isanzio non divenne una teocrazia. Province e autonomie locali. 5ui riportA unaltra mezza vittoria. In Driente impossi"ile per il governo centrale conservare la pienezza del potere su tutta lestensione. Limperatore rimise sempre pi' ai suoi delegati la cura di governare e di com"attere con il personale c!e potevano trovare. %arecc!i di $uesti posti di comando, finirono col rendersi indipendenti o col lasciarsi ing!iottire. Altri resistettero. Limperatore approfittA di $uesto flusso e riflusso per sostituire i no"ili e i latifondisti con $uelli pi' fedeli, o con colonie di li"eri contadini. Il sovrano non diventA mai come in Dccidente un re fannullone. La legge dellimpero non dovette cedere alla volont di privati cittadini. Marinai e a"ricoltori. Nonostante le grandi risorse c!e a""iamo ricordato, $uesto potere di ricupero sare""e inesplica"ile senza la marina. Non solo il fuoco greco, ma pi' $uella vocazione per il mare

c!e i discendenti di <lisse non perdettero mai. Assicurando a 4isanzio rapporti con altri paesi e un minimo di comunicazioni interne. Crisi demografica e difficolt costrinsero a lasciar cadere in rovina le strade@ industrie e commerci, ma ne sussistette sempre a sufficienza per dare alle citt "izantine unanimazione c!e poc!e citt conoscevano in Dccidente. Costantinopoli respirava grazie al mare. Le classi agricole)pi' del E/O0 non sormontarono i pregiudizi dellantic!it . #alvata pi' di una volta dalla disfatta grazie ai marinai, 4isanzio concesse loro di governarsi secondo i propri costumi, ma dispensA i suoi favori ai grandi proprietari fondiari e ai contadini. Leconomia "izantina si mostrA incapace di accumulare riserve per gli anni di guerra e carestia)come (oma0. Anzi non ottenne neppure i risultati delleconomia greco-romana classica. =li stessi progressi c!e pur comp7 in $ualc!e settore furono cos7 lenti c!e lDccidente pi' indietro, non fece fatica a sorpassarli dopo il G. Comun$ue, nella depressione generale dellalto medioevo, 4isanzio resist& pi' vigorosamente dell8uropa cattolica. Le lettere e le arti. Considerazioni del genere valgono anc!e per lo sviluppo delle idee. 8ccettuati poc!i scrittori geniali, la letteratura "izantina si presenta deprimente. I sentimenti "izantini si espressero pi' potentemente attraverso il canto liturgico e i canti epici. I mosaici, non ritornarono al realismo dellet romana. #comparvero le rappresentazioni allegoric!e della divinit proi"ite dal concilio del +E*. 4isanzio disponeva di risorse economic!e ed esperienza artistica sufficienti per eclissare lorefice e lintagliatore franco lom"ardo, se non il fa""ro. Cutto $uel c!e riluce)oro, argento0 so si puA colorare di varie sfumature venne usato con profusione tale da non aver nulla da invidiare ai capolavori degli imperi ara"o e cinese. #anta #ofia uno dei sim"oli pi' notevoli della seconda (oma. La politica economica. 8 tuttavia Costantinopoli non fu un 8ldorado. Allinterno delle sue mura viveva una folla di pezzenti. Anc!e nei mestieri pi' attivi e meglio retri"uiti il lavoro manuale era duro@ la concorrenza degli sc!iavi e dei servi a""assava il salario. Le distri"uzioni di pane al popolo, non sopravvissero alla perdita dell8gitto)VII0. Il governo non voleva esasperare i contadini dellAsia 6inore e Cracia. Bece tuttavia daccordo con le corporazioni ur"ane per impedire c!e una minoranza si arricc!isse a spese di tutti. Nessuno stato dellalto medioevo e forse nessuno dellantic!it e""e una politica economica tanto coerente come $uella dellimpero. Impresa difficile, 4isanzio voleva una corte fastosa e un grande tesoro. 8d gi $ualcosa c!e si sia preoccupata delle masse. (iusc7 meglio 4isanzio nellavere una corte fastosa. #. (ntrata in scena de"li %rabi Nella :ricon$uista; la Cina riusc7 pienamente nel suo sforzo, mentre 4isanzio dovette arrestarsi a met strada. I Cinesi contro i "ar"ari, mentre 4isanzio una guerra simultanea? "ar"ari, %ersia, Islam. I "ar"ari non compivano c!e a met le loro con$uiste. I successori di =iustiniano temporeggiarono coi Longo"ardi e Visigoti, #lavi, Avari per meglio fronteggiare i %ersiani. P!usraN II $uasi vince, ma 8raclio ridusse allo stremo la %ersia. P fu deposto da suo figlio, c!e accettA la pace. Il sogno sem"rava sul punto di realizzarsi. 6a in $uel momento un popolo fino allora oscuro, trasformo il sogno in incu"o. Come avre""ero potuto accorgersi della fuga dalla 6ecca a 6edina, nel +** di un pastore e mercante> 6a dieci anni dopo

la sua morte la pi' recente delle grandi religioni era orma formata e i suoi fedeli pronti alla guerra santa. =i nel +2, gli Ara"i avevano ing!iottito la %ersia e strappato a 4 la %alestina e #iria. Nel +1* L8gitto, prima del .2* dellAsia centrale e dellAfrica sett, della penisola i"erica. 1ri"inalit della sintesi araba. In comune con i "ar"ari avevano la tendenza al nomadismo e allavventura, insofferenza verso governi esor"itante lam"ito tri"ale. Diedero prova di $ualit di assimilatori e organizzatori superiori a $uelle dei "ar"ari. La nuova religione li rimodellA completamente. #ta"il7 le "asi della coscienza spirituale e dellaggressivo patriottismo e in pi' il sistema di governo, i canoni del diritto e perfino la lingua)Corano ancora oggi il modello dellara"o0. Il Vangelo aveva s7 influito, ma senza sommergere le tradizioni precedenti. La nuova reli"ione di +ronte allantica. Nelle terre con$uistate la struttura governativa, le istituzioni giuridic!e, la legge e perfino la lingua del paese furono o"literati per adattarsi agli insegnamenti del Corano. Crionfo della religione non di una teocrazia? lislam non !a n& clero consacrato, n& pontefice massimo. 5ual il segreto dellattrazione esercitata dalla religione musulmana> Borse lIslam era adeguato ai suoi tempi $uanto il cristianesimo lo era stato alla tarda antic!it c!e lo aveva veduto nascere. Il suo monoteismo senza compromessi eliminava i pro"lemi c!e dividevano i cristiani. =es', profeta, era uomo. Alla! era inaccessi"ile allumanizzazione dellimmagine. Il paradiso era pieno di gioie materiali e palpa"ili. I teologi 4izantini non !anno compreso limportanza, considerato $uesta religione una eresia cristiana. Non sfuggi loro perA c!e gli Ara"i non erano "ar"ari. #enza perdere docc!io lDccidente, concentrarono la loro attenzione sul fronte principale? $uello occupato dagli Ara"i. Cuttavia i due rivali si erano rassegnati a coesistere su un piede deguaglianza. La "uerra emis+erica e il nuovo e9uilibrio. 5uesto e$uili"rio fu il risultato di una lotta accanita di cui la :guerra emisferica; fu lultima fase. La marea ara"a riflu7 dopo $uattro "attaglie. I nostri manuali ne menzionano una soltanto? la disfatti inflitta nel .2* fra %oitiers e Cours da Carlo 6artello. 6a leco di $uesta "attaglia fu pi' vasta della sua portata militare. In realt lo slancio degli Ara"i non "asta pi' a sostenerli a lungo. Confrontando un altra "attaglia, $uella contro i Cinesi sulle sponde del Calas)CurQestan0 notiamo c!e non si spinsero oltre. Allestremit orientale come a $uella occidentale, il loro impeto era esaurito. %er contro, al centro del loro stato, gli Ara"i potevano dare la piena misura della loro potenza. 6a e""ero contro limpero "izantino. (espinti pi' volte nei dintorni di Costantinopoli su"irono una disfatta enorme ad opera di Leone III a AQroinos).2E0. Nel .1. persero di nuovo. '. /li arabi e l(uropa. #e i =ermani resero possi"ile la nascita dell8uropa, gli Ara"i la resero inevita"ile. #enza 6aometto, una 4isanzio li"erata dal pericolo persiano avre""e potuto riprendere in Dccidente i piani di ricon$uista. Cale possi"ilit scomparve perc!& 4isanzio fu costretta a trincerarsi militarmente e commercialmente entro limpero. L8uropa occidentale dov& trovare un nuovo e$uili"rio. Le nazioni pi' agguerrite e le campagne pi' fertili si trovavano a mezza strada fra $uesti due mari, nellinterno agricolo del continente. 5ui l8uropa medievale avre""e trovato il suo nuovo centro di gravit .

*re livelli, tre culture. Non do""iamo immaginarci come un sovvertimento improvviso ciA c!e fu invece un processo graduale di riassestamento. 6aterialmente e moralmente, l8uropa era troppo povera per "astare a se stessa, il commercio internazionale continuA a collegare tra loro le sponde del 6editerraneo fino ai mari del Nord. (oma, non cessA di orientare le inde"olite correnti intellettuali, senza separarsi mai completamente da 4isanzio. =li Ara"i stessi non si isolarono dall8uropa occidentale. Lostacolo principale agli scam"i era la differenza di livello tra le rispettive culture. %er 4isanzio fu pi' facile intendersi con 4ag!dad, vi era una certa parit nella maggioranza dei settori. Viceversa $uale distanza fra la #pagna musulmana e la Brancia cattolicaI La civilt della #pagna musulmana storia islamica, non per $uesto li"ro. 4asti dire c!e Al-andalus, lemirato, pi' tardi califfato di Cordova, "rillA come una stella di prima grandezza nella costellazione di stati musulmani. =iunto nel G allo zenit! $uasi eguagliA lo splendore dellimpero "izantino. Il giorno sare""e venuto in cui l8uropa cattolica sare""e stata in grado di approfittare dei suoi rapporti con i vicini musulmani. 6a nellalto medioevo essa ne era doppiamente distante. $ +ossati e le passerelle. H anc!e vero c!e le guerre ostacolarono le comunicazioni. La lotta per la recon9uista riemp7 il medioevo spagnolo. 4isanzio in certi momenti pose un "locco assai efficace contro lislam per terra e per mare. 5ueste guerre comun$ue non !anno scavato fossati pi' profondi di $uelli provocati dai conflitti fra popoli della stessa religione. #ul terreno religioso vi furono meno conflitti fra musulmani e cristiani c!e fra :ortodossi; ed :eretici; allinterno di ognuna delle due religioni. Latino e ara"o, diritto canonico e diritto sunnita, immagini a ara"esc!i avevano troppo poc!i punti in comune per sostenere un dialogo intelligente. #oltanto nel secolo GI si doveva trovare sufficienti interpreti non solo per legger gli originali ara"i, ma anc!e per tradurre dallara"o alcuni originali greci. =li Ara"i per parte loro non si diedero la pena di tradurre testi del medioevo occidentale. /li scambi mercantili. Il nuovo ostacolo fu non tanto la differenza di religione, $uanto lampiezza delle con$uiste ara"e. La religione musulmana favorevole ai mercanti e il califfato si mostrA pi' accomodante verso i mercanti stranieri. Do""iamo tuttavia guardarci dallimmaginare un commercio di grande respiro nel corso dellalto medioevo. Le merci c!e il mondo islamico ric!iedeva all8uropa entravano in gran parte in $uella categoria di "eni c!e nessun governo desidera inviare ai propria nemici? armi, navi sc!iavi. 6a gli affari sono affari? la tratta degli sc!iavi fu nondimeno una delle attivit pi' importanti del traffico commerciale dellalto medioevo. Cale traffico si svolgeva dappertutto. La crisi demo"ra+ica continua. Il fatto c!e gli uomini siano stati uno degli :articoli; pi' cercati mostra c!e la crisi demografica, era "en lungi dallessere risolta ai tempi in cui fior7 limpero ara"o. Borse lavvenimento capitale del VIII non fu la guerra della $uattro "attaglie, ma la peste del .1*12, c!e si diffuse dalla Cina al cuore dell8uropa. La tendenza di fondo resta la stessa? insufficienza di uomini e mezzi, contrazione della produzione, difficolt di distri"uzione, mediocrit di costumi. A tutto ci si a"itua. 5uesta tetra atmosfera non imped7 la formazione di imperi, ma ne limitA la riuscita e la durata. Dgnuno di $uesti fu un gigante fragile. Capitolo quarto Limpero carolingio, gigante dai piedi dargilla

). ,a ma""iordomo di palazzo a dominatore d(uropa Limpero c!e Carlomagno fondA con le armi cominciA a vacillare gi prima della sua morte, ma lidea imperiale c!e vi trovA le origini doveva dominare l8uropa sino alla fine del medioevo ed oltre ancora. Limma"ine di Carloma"no. Limmagine di Carlomagno fu trasfigurata dalla leggenda. Dal 11+3 la C!iesa si inc!inA alla tradizione ammettendo Carlomagno nel numero dei santi. #appiamo c!e fu energico, attivo, coraggioso, c!e credette al cristianesimo, e alla propria missione di sostenerlo. 6a si considerA =ermano di nazione franca. =li altri tratti del suo carattere ci sfuggono. Le fonti consentono differenti interpretazioni. I suoi successi e i suoi scacc!i si spiegano soprattutto col fatto c!e egli comparve sulla scena nel momento in cui gruppi dirigenti dellDccidente auspicavano con impazienza una restaurazione imperiale. /li atouts dei Franc&i. Lesercito dei Branc!i era $uasi pronto. Bin da Clodoveo il popolo franco sem"rava destinato allegemonia. =iustiniano aveva arrestato lespansione, ma nulla avre""e impedito loro di riprendere loffensiva dopo la morte del grande imperatore. Non fu cos7? laristocrazia franca approfittA della discordia o incapacit dei re merovingi, delle rivalit tra i maestri di palazzo c!e esercitavano il potere effettivo, per ingrandirsi a spese dello stato delle C!iesa, e del popolo. Lunit fondamentale della nazione franca si precisA sul piano delle idee propria $uanto rovinava sul piano della realt ? prende corpo la leggenda dellorigine troiana dei Branc!i. Lascesa dei Carolin"i. %er diventare i dominatori dellDccidente i franc!i aveva "isogno di ritrovare un capo. Bin da VII, mentre i merovingi si autodistruggevano, si fece avanti una famiglia di grandi proprietari dAustrasia? gli Arnolfingi, antenati dei Carolingi. Nel +3+ larnolfingio =rimoaldo, figlio di %ipino il Vecc!io, osA insediare sul trono dAustrasia il proprio figlio c!e aveva fatto adottare dal re :fanullone;. 6ossa prematura, padre e figlio messi a morte, ma la loro famiglia sal7. %ipino II, maestro di palazzo, trionfA sui suoi colleg!i di Nuestria e inviA soldati e missionari nelle terre ancora pagane della =ermania. Nuova eclissi alla morte di %ipino)di Reristal0 II, nuova ripresa con Carlo 6artello. Vincitore degli Ara"i, dei Brisoni e dei #assoni, riusc7 a finanziare le sua campagne confiscando "eni alla C!iesa. Il papa gli offr7 lalleanza in cam"io di aiuto contro i longo"ardi di Liutprando. 6a Carlo diede la preferenza a Liutprando e lo fece padrino darmi di suo figlio M %ipino il 4reve. Dal .2. i franc!i non avevano pi' re. Carlo non aveva dato successore. %er occupare il trono "asta un passo, ma contro i Longo"ardi e con la c!iesa. %ipino il "reve lo comp7, trasformando radicalmente la monarc!ia franca. %rese ogni precauzione. Bece dic!iarare dal papa c!e il titolo regio spettava a c!i deteneva il potere effettivo. %oi si fece ungere da san 4onifacio. Nel .31 si inginocc!iA davanti al papa. Dttenne la consacrazione dal capo della C!iesa cattolica in persona e il titolo di patrizio dei (omani. La via dei Carolingi era tracciata? il loro progresso trionfale del VIII come la decadenza nel IG li videro strettamente uniti al papato. 0. ,allamministrazione di -oma alla tutela dell1ccidente

Laccordo del .31 trasformA la posizione politica del papato. La protezione promessa da %ipino il 4reve a papa #tefano II implicava laccettazione della donazione di Costantino. Dove si dice di concedere al papa (oma e le province dellItalia. Do""iamo resistere alla tentazione di trattare come un falso $uesta :donazione;. I c!ierici c!e la redassero, per colmare $uella c!e pensavano una lacuna, erano senza du""io convinti c!e i fatti si fossero svolti allincirca come essi li descrivevano. CiA non toglie c!e le pretese papali costituissero unusurpazione a danno dei reali possessori dellItalia. La tra"edia del Lon"obardi. Nel secolo VIII i Longo"ardi erano molto meno "ar"ari c!e al tempo di re Al"oino. Cra VI e VIII avevano a""andonato la confessione ariana, la lingua teutonica e perfino le vesti e acconciature dei loro paesi. Il loro diritto resisteva, ma mescolato. CiA non significa c!e avessero perduto la coscienza di se stessi, ma c!e il loro popolo si identificava ormai con lintera popolazione del loro regno. I Longo"ardi aveva i re$uisiti per riprendere loffensiva e unificare a loro vantaggio la penisola. Nel .*3-*+ $uando la pars romana insorse prima contro unimposta poi contro le misure iconoclastic!e, i Longo"ardi partigiani potevano presentarsi ai ri"elli come li"eratori. Liutprando invase i territori di (avenna e (oma. (avenna fu presa, alcuni villaggi vicino a (oma caddero e L li consegnA al papa. #c!iacciati i Longo"ardi %ipino il 4reve, doner a papa #tefano II (avenna, c!e (oma former il primo nucleo dello #tato pontificio. Carlomagno re dei Branc!i diventer anc!e re dei Longo"ardi per con$uista e patrizio dei (omani per designazione papale. I pontefici !anno "isogno di un sovrano lontano. Cos7 accumulano nuove dignit sulla testa di Carlomagno, in un crescendo c!e porter alla :restaurazione imperiale; del Natale dell,//. Lincoronazione di Carloma"no: incontro di volont diver"enti. Lincoronazione imperiale si potr o"iettare come non regolare. Costantinopoli !a limperatrice Irene. %er s"arazzarsi di lei Carlomagno !a tre scelte? deporla, sposarla, riconoscerla come collega.)sar rovesciata prima0. La restaurazione nasce dallincontro di numerose volont . Innanzi tutto vi sono i costruttori dellimpero, Carlomagno e i suoi grandi. Agli occ!i del clero settentrionale la sua piet era un titolo importante. %er la protezione accordata alla c!iesa, Carlo realizzava lideale di santAgostino di un :Impero cristiano;. Videro in $uesto =ermano luomo destinato a ridare corpo al fantasma imperiale. . Preludio d(uropa o +alsa partenza5 <niversalismo europeismo, nazionalismo, feudalismo? ognuna di $ueste tendenza !a avuto una prima rudimentale espressione nel non secolo. #ulla tabula rasa ereditata dallet "ar"arica, i Carolingi iscrissero molte domande importanti? le risposte trovate pi' tardi, $uando i pro"lemi avevano cam"iato aspetto. La cornice europea. =eograficamente non s"agliato considerare limpero carolingio come un preludio d8uropa. Anc!e se non esercitA un potere effettivo sui paesi cattolici. La famiglia delle nazioni cattolic!e, era pi' piccola di oggi, ma era $uasi tutta sotto la supremazia diretta o indiretta di Carlo. Leccezione era lIng!ilterra. 5ui i re di 6ercia trattA con Carlo alla pari. #e""ene limpalcatura dellimpero non sia mai stata riconosciuta nel dizionario ufficiale dei Carolingi, non passA tutto inosservata la letteratura del tempo. Il nome 8uropa, ricomparve in una delle pi' antic!e relazioni sulla "attaglia di %oitiers? :un trionfo degli (uripeenses contro gli Ara"i. In IG e G, le allusioni all 8uropa si fanno pi' numerose per poi dileguare.

$l ritorno alluniversalismo. #e Carlo non avesse nutrito altra am"izione c!e essere il :vertice dell8uropa;, non avre""e incontrato ostacoli. 8ssere imperatore dei :romani; voleva dire molto di pi'. Dvvero la responsa"ilit di vegliare sullordine morale e materiale e la pretesa di governare :universalmente; la comunit cristiana. #otto il primo punto Carlo fu allaltezza. Bece di tutto per migliorare ogni cosa. 6a della portata universale della corona non si rese pieno conto. Bino allultimo si sforzA di governare limpero come una pura e semplice estensione del regno. Dgnuno dei regni riuniti nellimpero conservA amministrazione, istituzioni e leggi separate. Carlo avre""e smem"rato limpero tra i suoi figli, ma gli sopravvisse solo Ludovico il %io. Costui volle c!iamarsi soltanto imperatore. Nell,1. disse c!e lo smem"ramento dellimpero sare""e stato contro la volont di Dio. Nell,*1 ordinA c!e nessuno potesse venir consacrato papa prima di avers prestato giuramento allimperatore. Ci furono in $uesto periodo influenze italiane e "izantine. Carlo il calvo)suo figlio0 si vestiva come una imperatore "izantino. Ludovico fu pro"a"ilmente pi' lungimirante di Carlo, ma gli mancarono la volont di ferro e il prestigio di suo padre. I figli e nipoti di Ludovico fecero a pezzi limpero. La repubblica cristiana dell1ccidente. Limpero carolingio puA sem"rarci uno stato informe e ne"uloso. 6a uomini del secolo IG videro in esso una respublica c&ristiana. Vi si confondevano stato e c!iesa a tal punto c!e le iniziative potevano partire dalluno o dallaltra, a seconda dei "isogni del momento o della"ilit e dellenergia dei loro rispettivi capi. #tato e C!iesa colla"oravano anc!e nelle vecc!ie province, ma la loro opera vi si comp7 con minore entusiasmo e con risultati meno radicali. <n fondo religioso uniforme sosteneva tutta la popolazione dell8uropa carolingia, gli uomini e gli oscuri come i potenti e illustri. Le eresie non sem"rano aver reclutato molti adepti. %i' diffuse le superstizioni pagane, ma non da essere un pericolo. Non si puA c!iamare preludio d8uropa $uello c!e fu invece una falsa partenza. Da $uesto punto di vista limpero carolingio ci apparir come uno sforzo notevole, ma in ultima analisi mancato. #. Lalba del +eudalesimo e primi ba"liori delle nazionalit. Il maggior peso del governo ricadeva sugli intimi e sui servitori personali del re, c!e formavano un gruppo fluttuante dai rang!i disparati e dalle funzioni mal definite. 8 anc!e un "uon servitore non si contentava di farsi :nutrire; al palazzo del re. Voleva essere :casato;. In $uesto modo i 6erovingi si erano spogliati di un immenso patrimonio fondiario, rovinandosi nella vana speranza di regnare. Come "overnare5 I primi carolingi erano una posizioni migliore degli ultimi 6erovingi. #i imponevano ai laici per i loro successi militari, al clero per la loro piet . Disponevano nuove risorse fondiarie. I vecc!i ingranaggi ripresero a funzionare pur scricc!iolando? lassem"lea deli"erA, i conti eseguirono gli ordini. %oi gli ingranaggi vennero oliati. 6a non si poteva pretendere da un ronzino il lavoro di parecc!i cavalli da corsa. #are""e stato necessario moltiplicare gli impiegati, pagandoli in denaro, per il denaro ci volevano le imposte dirette, per le imposte moltiplicare gli impiegati. Cos7 a 4isanzio. 6a $ui gli uomini erano a"ituati a prendersi ogni cosa senza denaro. Come impedire c!e i concessionari di terre si sottrassero ai loro o""lig!i> I carolingi)gi i merovingi0 ric!iesero un giuramento di fedelt . Carlo c!iese giuramenti generici a tutti i li"eri, e pi' precisi ai prossimi seguaci)vassalli0, con grande insistenza. IncoraggiA anc!e i suoi vassalli a c!iedere giuramenti simili. CercA anc!e espediente c!e rendessero linadempienza pi' difficile.

5uesti vincoli formarono sotto i carolingi il primo nucleo di $uello c!e si sare""e c!iamato :feudalesimo; Prime esperienze del +eudalesimo incipiente. Lineamenti fondamentali di $uesto modo di governo. Le donazioni in terre in piena propriet furono sostituite da concessioni di :"enefici; in semplice possesso@ il vassallo non :aveva; un "eneficio, ma lo :teneva; in nome del sovrano, al $uale doveva u""idirli. Anc!e i fedeli ecclesiastici ricevettero "enefici e privilegi. Bunzionari itineranti di rango elevato, i missi dominaci, forniti di pieni poteri, furono incaricati di vegliare alla trasmissione ed esecuzione degli ordini sovrani. 5uesta organizzazione prefeudale doveva il suo funzionamento alla $ualit del sovrano. I figli ed eredi di Ludovico cominciarono a com"attersi lun laltro e ad attaccare lo stesso imperatore prima ancora della sua morte. Durante nuove invasioni. Ci fu uno sviluppo accelerato del feudalesimo, ma in una direzione imprevista. In un primo tempo, i detentori dei "enefici vendettero la loro fedelt a $uello tra gli aspiranti allimpero c!e offriva di pi' e domandarono concessioni sempre pi' grandi. %oi si sostituire al governo paralizzato nei compiti indispensa"ili di difesa e amministrazione sulle loro terre. Vi fu un secondo stadio nel $uale i vassalli affermarono i loro diritti. Il terzo, $uello degli o""lig!i reciproci pi' o meno e$uili"rati, era lontano. 6a anc!e il secondo stadio non fu del tutto negativo, perc!& addossA responsa"ilit ai vassalli. !azione viene da nascita. L8uropa moderna si "asa su governi non locali ma nazionali. Le nazioni furono un prodotto del medioevo, e let carolingia contri"u7 alla loro formazione. #otto di loro appaiono nei documenti legali formule tipo :vivere secondo il diritto franco; :in virt' della sua nascita;. 6a :nazione; ? scartava il $uadro geografico per tener conto solo del sangue. #i viveva secondo il diritto franco perc!& discendenti dai Branc!i. ,al concilio di *ours alla spartizione di 6erdun: la separazione delle lin"ue. Diversi secoli prima c!e si affermasse un vero e proprio nazionalismo, le condizioni preliminari per la trasformazione dellimpero in triade di stati si presentarono assai presto a causa delle lotte di successione. Le ripetute spartizioni dello stato carolingio con gli eredi di Ludovico, assunsero linee familiari alle carte odierne. Nell,12 il concilio di Cours raccomandA al clero di tradurre i sermoni in lingua romanza o germanica. Contro Lotario, i soldati di Carlo il Calvo giurarono in lingua romanza $uelli di Ludovico il =ermanico in tedesco. Lanno dopo, il trattato di Verdun sem"rA tradurre il giuramento in spartizione politica. Le province del tutto francesi a Carlo il Calvo, $uelle tedesc!e a Ludovico il germanico. Lotario conservA oltre a $uelle italiane e provenzali una lunga striscia di paesi tra $uelle due regioni. 5uesta spartizione non tenne conto di nazionalit ma fu accidentale, cercando tre parti omogenee. H vero comun$ue c!e due dei regni costituiti nell,12 erano destina a resistere. Il terzo si disgregA $uasi su"ito. '. 7ilancio della civilt carolin"ia La cultura carolingia trovA formule definitive soltanto nellam"ito ristretto della scrittura della grammatica latina e dei testi classici indispensa"ili. Il suo successo pi' clamoroso fu la riforma della scrittura. La minuscola :carolina; detronizzA una dopo laltra le varie scritture. H c!iara e non affatica la vista? $uesto li"ro stampato in minuscole caroline, con laggiunta delle :capitali; maiuscole. -inascita artistica: sua complessit. %er le arti, 4isanzio forn7 al rinascimento carolingio artigiani, motivi e tecnic!e.

Nellinsieme larte carolingia fu molto pi' feconda e originale della letteratura. Accolse influenze forestiere di ogni tipi e provenienza. 6a al tempo suo rimase confinata in poc!i centri. <na caratteristica comune a tutte le manifestazioni del rinascimento carolingio? esse sono fiori di serra, coltivati da un pungo di intellettuali al servizio di un pugno di mecenati. Buori di $ueste oasi, il terreno era impermea"ile alla cultura. Anc!e la riforma della scrittura interessA al massimo $ualc!e migliaio di persone. $l commercio: poco volume, ma in+luenza sensibile. %ossiamo supporre c!e i clienti fossero al massimo $ualc!e decina di migliaia. <na parte della no"ilt e dellalto clero. I fornitori, non dovettero superare $ualc!e migliaio di persone. H impossi"ile valutare il numero dei mercanti dediti al commercio interno, anc!e perc!& era nelle mani di persone c!e esercitavano altre professioni. I maggiori mercanti nel vecc!io mondo erano e"rei. %arlavano sette lingue, fornitori dei re merovingi, poi di $uelli carolingi, organizzatori della tratta degli sc!iavi, gli 8"rei dovettero il loro successo soprattutto allistruzione. Non essendo cittadini a pieno diritto sfuggivano alle restrizioni c!e ogni stato imponeva, soprattutto in tempo di guerra, ai traffici degli stranieri. Destinati a una carriera pi' "rillante i cittadini dei porti "izantini semiautonomi dItalia M Venezia, Amalfi, Napoli, =aeta. Il loro statuto consentiva loro di passare tutte le frontiere come amici entrando in rapporti con 4izantini e Ara"i. 5uelle poc!e centinaia di persone c!e vendevano piccoli gruppi di sc!iavi e $ualc!e rotolo di stoffa mantenevano aperto uno spiraglio prezioso nella cantina oscura in cui leconomia carolingia sare""e stata confinata. Non erano tutti mercanti internazionali. 6olto pro"a"ilmente $uesti mercanti stranieri o indigeni, svolsero una funzione non meno importante di $uella di uno #coto di 8riugena o 8ginardo. Assicurarono alla vita del loro tempo la sopravvivenza di attivit marginali, di possi"ilit per il prossimo avvenire. La vera portata della ripresa carolin"ia. 6arginale? il termine c!e appare non appena ci allontaniamo dai tre pilastri della civilt carolingia? religione, guerra, agricoltura. 8 anc!e $uesti tre soffocati dallinerzia della maggioranza. Le "raccia mancavano, le piccole propriet coltivate erano $uasi scomparse. 5uelle grandi era oasi nel deserto. %er trarne $ualcosa gli agenti del signore erano costretti a impiegare una continua vigilanza. In $ueste propriet ci si sforzava di produrre tutto, per non dover ac$uistare niente@ e poic!& non si intendeva ac$uistare non si am"iva nemmeno ad aumentare i prodotti. %erfino Carlo, $uando non parte per con$uiste, riprende la sorveglianza dei suoi orti. Vero c!e per suo ordine nuove terre vengono aperte alla coltivazione. 6a i progressi dellagricoltura carolingia assomigliano assai spesso agli spostamenti dei nomadi. Le strade si ricoprirono di sterpi. Non vi sono a""astanza carovane per tenerle aperte. %er mantenere la coesione dellimpero, "isogna spostarsi senza posa a cavallo. #iamo agli inizi della cavalleria. La nuova 8uropa $uasi a portata di mano. #ar costruita dal "asso piuttosto c!e dallalto, grazie a carrette migliori, piuttosto c!e a cavalli focosi. Nel IG limpero declina prematuramente. Nel G strutture pi' vitali sorgeranno al suo posto, aprendo un millennio di progresso economico e intellettuale. Libro secondo (icostruzione dal "asso Capitolo primo lal"a europea ). Mille anni +a le tenebre si risc&iarano.

Cra la met del IG e del G la cristianit fu s$uassata nelle sue pi' profonde strutture dai nemici pi' numerosi e "rutali. L(uropa lacerata. I musulmani si impiantarono nella maggiori isole del mediterraneo. Let dellespansione era passata@ si com"atteva per sc!iavi e "ottino. Il califfato di 4ag!dad si era frantumato contemporaneamente ai carolingi. =li scandinavi percorsero sacc!eggiando lAtlantico e il 6editerraneo, raggiunsero per via di terra il cuore della Brancia, per mare la Coscana, per fiume il mar Nero e il 4osforo. =li <ngari si a""atterono sulla pianura danu"iana, recentemente sguarnita dagli Avari, come unincarnazione dellApocalisse. Bino in A$uitania e nei pressi di (oma. Ing!iottito dagli :orc!i; spar7 il primo stato degli #lavi, la 6oravia. Cutte $ueste pressioni, sfasciarono limpero carolingio. Dopo l,.. nessuno dei discendenti di Carlo riusc7 a riunire i frammenti. -esistenza su base locale. La resistenza si organizzA lentamente. #e non era possi"ile arrestare gli invasori la tattica migliore consisteva nel mettere al riparo i "eni pi' preziosi e spiare loccasione di piom"are sulle colonne appesantite dal "ottino. Citt e monasteri, cominciarono a circondarsi di ro"uste fortificazioni. #i eressero castelli in cima alle colline e nelle anse dei fiumi. (e, papi, no"ili o cittadini organizzarono su "ase locale una resistenza sempre pi' energica e vittoriosa. Le "attaglie campali furono rare, ma nel E33)Lec!feld0 Dttone il =rande, duca di #assonia e re di =ermania, inflisse agli <ngari una memora"ile disfatta. Bu grazie alla sua disunione e povert c!e l8uropa del G pot& resistere alle invasioni. %er distruggere $ueste minuscole cellule a una a una sare""ero occorsi un piano e una continuit di azione $uali gli aggressori non avevano. L(uropa ampliata. =li invasori finirono col fissarsi al suolo nei territori con$uistati. 6odesti nuclei ur"ani sorsero anc!e presso di loro. La maggior parte dei nuovi adottA le istituzioni religiose e politic!e delle nazioni pi' vecc!ie e organizzA C!iese e stati sul modello della respublica c&ristiana. La superficie dell8uropa di Carlo si trovA cos7 raddoppiata, e la famiglia dei popoli europei fu $uasi completata. Lassimilazione riusc7 relativamente facile per gli #candinavi. %i' difficile per gli <ngari, il solo popolo non indo-europeo c!e sia riuscito a radicarsi al centro dell8uropa senza perdere la propria lingua. Duecento anni dopo la loro conversione al cristianesimo mantenevano ancora la"itudine di vivere met dellanno sotto una tenda. I musulmani non accolsero la fede cattolica, ma il diradarsi delle loro razzie portA a pi' scam"i di merci e idee. Non conservarono in 8uropa c!e la #icilia, la $uale divenne unimportante emirato. L(uropa al riparo: trion+o del particolarismo. Il sorgere di stati cristiani relativamente ordinati alla periferia settentrionale e orientale dell8uropa cattolica, un avvenimento capitale. Nel G per la prima volta nella storia, il nucleo fondamentale dell8uropa si trovA riparato da "aluardi esterni. Allinizio dello scorso millennio la respu"lica c!ristiana era al riparo. Non era pi' esposta diretta a incursioni, potendo cos7 svilupparsi. Il particolarismo divenne la forza principale dell8uropa. =li uomini !anno "isogno di ideali. Il sogno di una resp c!ristiana sopravvisse. Bino a $uando gli stati nazionali furono pronti a raccoglierne leredit . #oltanto allora, l8uropa "alzA fuori come la conosciamo? non uniforme, ma come un mosaico di culture indipendenti e alleate. 0. -e"ni e imperi.

%rima dellesame sulla rivoluzione del G, uno sguardo sui protagonisti? impero papato regni Papi +errei per unet +errea. La seconda met del IG due papi coraggiosi e intelligenti, NiccolA I e =iovanni VIII tentarono di sostituirsi nella direzione temporale della resp c!ri allimpero in disgregazione. CiA c!e permetteva ai papi di farsi avanti non era infatti laccrescersi del loro prestigio, ma linde"olimento altrui. Con linterruzione della dinastia carolingia il papa fu il solo c!e potesse intervenire conferendo il titolo imperiale. Il capo della c!iesa perA era spesso alla merc dei grandi vassalli. 6orto =iovanni VIII si e""e una serie di pastori ferrei. Non mancarono papi di notevole statura e altri inadeguati ai compiti. 6a rimasero pur sempre i soli autorizzati dellunit teoria dell8uropa. :otto il se"no dellimitazione: il secondo rinnovamento dellimpero. %oco dopo la met del G Dttone I il grande riusc7 a effettuare un secondo :rinnovamento dellimpero romano;. Duca di #assonia. 8letto re :dei Branc!i orientali; )dei =ermani0 perc!& lo era stato suo padre, riportA grandi vittorie su <ngari e #lavi. In Italia i grandi signori laici e ecclesiastici erano pronti ad un nuovo sovrano. Dttone annesse facilmente alla =ermani il regno dItalia. Nel E+* si fece incoronare imperatore. Limpero cos7 restaurato si conformA $uanto pi' possi"ile al modello carolingio. Dttone I riprese i programmi di Carlo, politici religiosi amministrativi. Limitazione aveva i suoi meriti, ma inferiore al modello. Limpero degli Dttoni era destinato a durare, non fossaltro perc!& non cerano alternative. 8ra lunica forma politica possi"ile per dar corpo alla visione unitaria c!e offriva un conforto a tanti uomini. 6erso l1ccidente: "li stati pi4 solidi sono i pi4 piccoli. <na visione unitaria pi' modesta ma ancora pi' ne"ulosa sosteneva la monarc!ia in Brancia. Il potere del sovrano si era dissipato. Cento anni di rivalit tra i discendenti. #i conclusero $uando I marc!esi o duc!i :di Brancia; nel E,. elessero <go Capeto, figlio di <go il =rande. <go controllava le vecc!ie capitali della Neustria merovingia. I domini diretti della nuova dinastia non erano pi' estesi dei maggiori vassalli. Lidea imperiale mantiene e di++onde il suo +ascino. Il fascino dellidea imperiale, il trionfo del particolarismo lo diffuse in tutte le direzioni. Vero c!e in $uesti casi il titolo non implicava una pretesa al dominio universale, ma unaffermazione di indipendenza assoluta. La fe""re dellimpero non risparmiA nemmeno i 4ulgari, vollero farsi "elli del titolo di basileu. %er il vasileus romeon, $uesto era un affronto? prima della fine del G scatenA la guerra contro i "ulgari. #trana $uesta mania di grandezza in unet nella $uale soltanto forze locali controllano la situazione. $l sovraccarico dellimpero ottoniano. Con limpegnarsi a fondo nellimpresa di domare lItalia, limpero ottoniano mise ogni cosa in pericolo. Dttone I arrestato a (oma. Il suo successore, Dttone II si fece "attere in Brancia e in Cala"ria per voler estendere un impero gi troppo grande. <ngari e #lavi erano meglio organizzati. I nodi al pettine $uando Dttone III e #ilvestro II vollero interpretare alla lettera il :rinnovamento dellimpero romano;. Il loro sogno non teneva conto delle realt immediate? i (omani preferivano i loro signorotti locali a un grande sovrano straniero, i Cedesc!i non si adattavano al clima e ai costumi dellItali, gli #lavi attendevano la prima occasione per prendersi la rivincita. #oltanto la "rutalit permise a Dttone III di riprendersi poco prima della morte improvvisa.

. La svolta demo"ra+ica e lavvio d(uropa. =li eventi pi' significativi del G, si devono trovare scendendo sino alle fonti prime della vita, non nelle cronac!e. Borse una modestissima ripresa si manifestA sin dal secolo IG. Cuttavia gli indizi sono troppo vag!i. #e fin da allora il progresso demografico invert7 il suo corso, i suoi effetti, allinizio, furono limitati dal fatto c!e si applicavano a popolazioni ridotte al minimo. Nel G non sono pi' possi"ili du""i? la popolazione !a ricominciato ad aumentare rapidamente. 5uesto accrescimento c!e prosegue senza interruzioni fino alla seconda met del Duecento e non si arrester completamente c!e verso la met del Crecento, il primo motore di tutto ciA c!e avviene nel "asso medioevo. %uA non essere il fenomeno pi' importante, ma fondamentale. Le cause della ripresa. La ripresa demografica !a meno "isogno di essere spiegata c!e la precedente decadenza. Dgni specie !a la tendenza a riprodursi e accrescersi, fino ai limiti imposti dalle risorse. Cra il G e il GII nessuno dei grandi flagelli si a""att&. Non si sente mai parlare di grandi pestilenze. Non ci sono ostacoli "iologici. La guerra svolse una parte di scarso rilievo nella storia demografica del medioevo. Let feudale si accontentA di eserciti assai ridotti, poc!e "attaglie campali. I cavalieri erano appunto poc!i e "en scelti. Le vittime erano pi' numerose fra i non com"attenti, le armatele feudali spesso "ruciavano messi e campagne di contadini per affamare il signore nemico. Non perA a""astanza numerose. 5uanto alle risorse alimentari agli inizi di G le terre incolte superavano per estensione $uelle lavorate. %er far luogo a una popolazione pi' numerosa non mancava di certo lo spazio. %er di pi' gli orizzonti dellagricoltura furono allora ampliati da un lento addolcimento del clima. <na serie di perfezionamenti tecnici permise agli agricoltori di fare minor sforzi e messi pi' ricc!e. La +ortuna dell(uropa)cattolica0. Lincremento demografico del secolo G segnA linizio di una reazione a catena c!e ancora oggi non si arrestata. L8uropa cattolica passA dalla retroguardia alla testa dello sviluppo economico mondiale. Nel Crecento e 5uattrocento e""e una nuova crisi. Il suo progresso fu rallentato ma non compromesso. <nevoluzione non dipendere soltanto da cause economic!e. =i rivelato un fattore politico e militare? lassenza di grandi invasioni. LDccidente fu privilegiato, "asti pensare alle invasioni turc!e sui "izantini. Anc!e fattori intellettuali entrarono in gioco. C!i approfondisca lo studio di un luogo specifico in un momento determinato scopre cause e varianti locali c!e sem"rano contraddire ogni spiegazione dinsieme. 6a non c sintesi senza $ualc!e sacrificio di precisione. #uggeriamo alcune tendenze di fondo. Le tendenze di +ondo. 5uattro tendenze nuove nel G. N& esclusivamente europee n& esclusivamente medievali, ma si manifestarono nell8uropa cattolica? 1. la popolazione delle campagne si ridistri"uisce in modo da eliminare gli eccessi opposti dellaffollamento e dello spopolamento, della saturazione e dello spreco. *. la professione del mercante viene apprezzata meglio c!e nel passato, riuscendo cos7 ad attirare e conservare capitali ed energie. 2. si comincia a riconoscere limportanza delle macc!ine e delle tecnic!e. 1. lestremo frazionamento politico e la de"olezza dei governi favoriscono le iniziative locali e le iniziative private. #.

$l pro"resso della"ricoltura. Lagricoltura la sola attivit economica c!e conti nel G. Le classi privilegiate dipendo da essa non meno delle masse. Levoluzione dellagricoltura difficile da spiegare. Le fonti scarse, i mutamenti lenti. Nel "asso medioevo il paesaggio agrario si decompone in una $uantit di unit disparate e mutevoli. #em"ra c!e una nuova corrente perA vada formandosi dal G, la confluenza di due correnti sfavorevoli c!e si correggono. $l +elice incrocio di due opposti sistemi. Da un alto la decadenza dellagricoltura classica. NellAlto i villaggi si erano atrofizzati e la superficie coltivata si era ristretta. Daltra parte lagricoltura "ar"arica aveva guadagnato terreno. 8ssa a""andonava alla foresta e agli animali selvaggi vasti tratti di "uon terreno coltiva"ile, non arrivava a produrre a""astanza cereali. Cuttavia offriva alcuni vantaggi. Lasciava riserve di terreno utilizza"ili $uando la popolazione aumentasse, e un maggior numero di animali. I due sistemi si avvicinarono dal G, in un giusto mezzo tra spreco e saturazione. :giusto mezzo; una media ideale tra villaggi ancora isolati in mezzo a foreste infestate da lupi e altri villaggi c!e !anno attaccato perfino i piccoli "osc!i indispensa"ili per la car"onaie. Laffollamento una minaccia costante per le vecc!ie agglomerazioni. Lo spopolamento finisce per essere eliminato dallincremento demografico naturale e dallimmigrazione, ma la mancanza di sicurezza di comunicazioni o iniziativa puA rallentare $uesto processo. Lemi"razione in massa oltre la +rontiera. Lespansione degli agricoltori della vecc!ia 8uropa fu tuttavia regolare e $uasi sistematica. I contadini dissodarono una parte delle terre incolte. Via via c!e la pressione demografica aumentava si spostarono sempre pi' lontano. 5uesto movimento di masse comincia a manifestarsi verso la met del G, diviene valanga alla fine del GII, continua nel GIII e si arresta di colpo nel GIV. I contadini vi prendono parte in tute le forme e in tutte le condizioni possi"ili. %er coglierne limportanza converr invece anticipare il nostro racconto e gettare uno sguardo dinsieme sui risultati finali. Lespansione pi' massiccia fu $uella dei Cedesc!i al di l dell8l"a e dellDder. 5uesta marea aveva sommerso pi' province di $uelle c!e componevano il nucleo originario della =ermania di Dttone I. #i ritirA in seguito dalle regioni pi' lontane, ma germanizzA sta"ilmente una superficie superiore a $uella dellIng!ilterra. #i trattava in parte di rioccupazione. 6a soltanto a partire dal G essi appresero come gettare radici mediante una colonizzazione agricola metodica. Nel Duecento la colonizzazione era affidata dai principi a imprenditori specializzati, i locatores. 8sso annunciava le "uone occasioni reclutava contadini, li scortava al luogo, preparava alloggi temporanei, e diventava infine lamministratore e governatore del nuovo villaggio. Nella penisola i"erica il lento progredire della ricon9uista fu accompagnato da nuovi centri di colonizzazione agricola. La colonizzazione interna e la saturazione del paese. H indu""io c!e la colonizzazione interna diede risultati maggiori delle con$uiste. 8ssa moltiplicA villaggi e citt . La Brancia ci d lesempio pi' significativo. I suoi a"itanti non :francesizzarono; alcun territorio al di l delle frontiere. (iempirono di a"itanti e di coltivazioni tutti i grandi spazi vuoti. La storia politica dimentica i contadini c!e senza saperlo, preparano la Brancia unita a diventare il maggiore stato nazionale europeo. Lo sviluppo dellagricoltura inglese, assomiglia a $uello della Brancia, eccetto c!e la no"ilt prese parte pi' attiva. La popolazione aumentA rapidamente, migliorA il suo tenore di vita.

In =ermania e nella penisola i"erica alcune regioni favorite, divennero densamente popolate, ma la presenza di una frontiera in movimento imped7 ce la popolazione si infittisse oltre misura. La lontananza degli s"occ!i oltre frontiera costrinse gli a"itanti dellItalia e del 4elgio, a sfruttare le terre coltiva"ili fino allultimo. I Biamming!i intaccarono anc!e le praterie. I Coscani raddoppiarono la superficie coltivata "onificando e spogliando le loro colline delle foreste. LItalia e 4elgio spiccarono come i paesi pi' densamente popolati. #i arricc!irono pi' degli altri varcando una frontiera di un altro genere? il commercio. '. /li inizi della rivoluzione commerciale #e""ene il commercio non fosse c!e una minoranza, il suo sviluppo nel corso del "asso medioevo e""e conseguenze ancora pi' rivoluzionarie del progresso agricolo. Nel G l8uropa non era del tutto priva di mercanti, ma soddisfala le stravaganze. Cra il G e il GIV il commercio passo dalla periferie al centro della vita ordinaria diventando il motore principale del progresso economico. #i puA parlare di una :rivoluzione commerciale; del "asso medioevo, ed lecito adottare il neologismo :commercializzazione; per le$uivalente medievale dell :industrializzazione; moderna. Lapparire del mercante;"entiluomo. La rivoluzione commerciale si collega con lo sviluppo delle citt . Analizzeremo i successi iniziali c!e permisero ai mercanti di prendere la direzione della vita cittadina. Le con$uiste morali furono pi' lente e limitate dei loro guadagni materiali. La loro ricc!ezza era considerata meno dignitosa. Lentrata dei mercanti nella societ pi' rispetta"ile fu un fatto nuovo, gravido di conseguenze. Bu soprattutto l8uropa medievale c!e effettuA la ria"ilitazione del commerciante. La spiegazione in una serie di ostacoli trasformatisi a poco a poco in vantaggi. La scomparsa degli elementi pi' umili fini col privarla della zavorra. NellAlto i rappresentati pi' noti furono specialisti del grande commercio internazionale. La decadenza delle citt offr7 loro la possi"ilit di farvi ritorno in posizione onorevole, come stranieri dotati di statuto autonomo. I loro costumi si adattarono a $uelli della no"ilt ? ac$uistarono terre, cinsero la spada, carovane armate. <na parte della no"ilt a sua volta fu attratta dal commercio. Lavvento del gentiluomo-mercante preparA la via al mercante-gentiluomo. $n $talia: ripresa del commercio marittimo. Non possi"ile seguire $uesta metamorfosi in ogni paese. I documenti non sono a""astanza numerosi se non per lItalia. 8ssa svolse agli inizi della rivoluzione commerciale una funzione dominante almeno per $uattro secoli. Venezia, Amalfi, Napoli, furono la culla degli affari della nuova "org!esia. 4arcamenandosi tra limpero "izantino e il regno germanico)un po dopo le "asi musulmane0 si resero politicamente indipendenti. Becero da intermediari presso $uesti tre "locc!i rivali. Venezia fu il primo stato a vivere esclusivamente del proprio commercio. %isani e =enovesi scopersero la loro vocazione nel corso del G, dopo c!e le razzie musulmane e""ero devastato i loro campi. #i procurarono capitali sacc!eggiando. Nei paesi stranieri si resero conto di $uello c!e potevano importare9esportare. La ripresa penetra allinterno. #e nel "asso medioevo gli Italiani passarono in prima linea e promossero la commercializzazione di tutta l8uropa cattolica, lo si deve anc!e al risveglio delle citt dellinterno tra le Alpi e (oma. I primi sintomi erano visi"ili anc!e prima del G. Nellet longo"arda e prima carolingia alcune citt dellAlta Italia e della Coscana aveva una vitalit speciale. LItalia non si era spopolata $uanto gli

altri paesi e non disponeva di molta terra@ il mare e le Alpi la separavano. Lur"anesimo vi si manifestA $uindi con particolare intensit . La piccola no"ilt non potendo sostenersi coi magri redditi delle loro terre, si volsero verso il commercio e le professioni ur"ane. Bin dal G le citt italiane assumono proporzioni maggiori del resto europeo, ancora inferiori allDriente. La colonizzazione commerciale sostituisce la colonizzazione agricola. La ripresa ne"li altri paesi. %i' modesti e limitati furono i progressi della "org!esia mercantile degli altri paesi. La "org!esia mercantile si affermer non col fondersi con la vecc!ia no"ilt ma emancipandosi dai propri signori e costituendo un nuovo gruppo autonomo. Le citt del "asso medioevo unespressione di particolarismo trionfante. A met strada tra i cavalieri e i prelati e i contadini, la rivoluzione commerciale inserisce una classe di uomini nuova. 2. Le nuove tecnic&e. I "ar"ari portarono con s& un certo numero di innovazioni pratic!e. Altre tecnic!e di cui gli antic!i non si erano molto serviti cono""ero la maggior diffusione. Il risveglio del "asso medioevo non una vera e propria rivoluzione tecnica, ma fu causa di progresso notevole in molti settori Mutamenti demo"ra+ici e invenzioni pratic&e. Alcune con$uiste tecnic!e si possono mettere in rapporto con i mutamenti demografici sulla mano dopera. LAlto diminu7 in particolar modo il numero degli sc!iavi. I poc!i sc!iavi si trasformarono in servi, i servi consumavano di pi' e lavoravano meno. 4isognava trovar modo di economizzare la mano dopera utilizzando meglio animali e arnesi. #i cercA nuovi modi di accrescere la produttivit del lavoro. #oltanto dopo c!e gli sc!iavi vennero a mancare, si trovA c!i investisse tempo e denaro per fornire macc!ine ai servi. <n caratteristica comune? tutte le innovazioni furono il prodotto dellingegnosit manuale e mentale, anzic!& di principi scientifici. Di $ui i pregi, ma anc!e i limiti. Adatte al momento, ma limitate nel futuro. *ecnic&e a"ricole. Nel campo dellagricoltura i maggiori successi nellutilizzazione degli animali. Le innovazioni furono adattamenti felici di $uello c!e lantic!it aveva gi scoperto. 6iglior foraggio e incroci sapienti diedero cavalli pi' ro"usti. #ostituendo il ferro al legno si ottengono aratri pi' potenti. Lattacco degli animali in fila, la ferratura degli zoccoli, la collana rigida sulle spalle del cavallo, carri pi' razionali operarono nei trasporti la maggior metamorfosi. #i accre""e il numero degli animali. %i' lenta ma rivoluzionaria fu la trasformazione dei cicli di coltivazione. Ci si sforzA di sostituire la rotazione "iennale con $uella triennale. I primi in =allia, occorse molto tempo perc!& si estendesse. Il clima piovoso del Nord, facilitarono il diffondersi della rotazione triennale. Il 6ezzogiorno rimase nel complesso fedele al ciclio "iennale. *ecnic&e navali. Nel G due tradizioni. =li scandinavi partivano da un prototipo preistorico? il :monossido;, ossia il tronco dal"ero scavato. #i prestava a passare dal mare ai fiumi, e al trasporto a "raccia? $ualit preziose $uando mancano le "uone strade. Non la si poteva perA ingrandire, pi' adatta ai prodotti di $ualit . =li scandinavi non furono in grado di conservare a lungo il vantaggio iniziale della marina atlantica. I carpentieri italiani, nella tradizione greco-romana e poi "izantina. Navi pi' grandi e complesse, ma meno agili. Nel G comparve la :galea;, c!e fu lunit pi' rapida della marina militare "izantina e

venne poi adattata alle esigenze del commercio in un mare infestato da pirati. #i dimostrA pi' solida dei tipi derivati dal monossido, e pi' manovra"ile. Luso di una grande variet di modelli e ladozione successiva di carte e strumenti di navigazione permisero ai marinai del 6editerraneo di aumentare la superiorit su $uelli atlantici. Anc!e nellAtlantico perA si continuava a sperimentare. $l lento e oscuro pro"resso dellattrezzamento industriale. Il progresso tecnico medievale non consistette in scoperte clamorose, ma in uno scoppiettio di piccole trovate. Un esempio: il mulino ad ac9ua. 6eglio informati sul mulino ad ac$ua. Invenzione ellenistica c!e gli antic!i avevano non aveva sfruttato a fondo. %erc!& linstallazione di un mulino fosse conveniente occorreva c!e il costo degli sc!iavi o animali si facesse pi' alto, poi occorreva un approvvigionamento continuo. Due condizioni riunite in Dccidente $uando gli sc!iavi divennero servi e gli uomini li"eri mandano il grano al mulino del signore. Nel 1/,+ si contano in Ing!ilterra circa 3/// mulini. Il principio del mulino ad ac$ua trova sempre nuove applicazioni. Anc!e dopo la scomparsa della sc!iavit' il tempo e la fatica del tessitore non valevano pi' c!e lac$uisto di un telaio. Cos7 la rivoluzione commerciale si fermA alle soglie della rivoluzione industriale. 3. $niziative e associazioni private. $l risve"lio delliniziativa privata. Nei primi secoli dellAlto l8uropa irretita in una depressione morale, una crisi delliniziativa e della volont . A partire dal G lespansione demografica ed economica dell8uropa offr7 com"usti"ile a""ondante per ogni nuova scintilla. Let del particolarismo, i sovrani non dirigevano pi'. Cra G e GII, due tendenze? da un alto, lindividualismo anarc!ico, dallaltro le associazioni volontarie. Individualismo, spirito di associazione, assenza di freni governativi? lineamenti di tutte le economie in via di espansione. #oltanto in 8uropa le tre condizioni fondamentali si trovano riunite. 5uesto insieme sem"ra averla aiutata a "alzare allavanguardia del movimento economico mondiale. $ contratti commerciali. Nei contratti del commercio marittimo, lindividualismo concede allo spirito di associazione soltanto il minimo indispensa"ile per riunire temporaneamente i capitali e dividere i risc!i. Laccordo pi' tipico la commenda. 5uesto contratto riunisce per una sola avventura commerciale il datore di capitale e il commerciante c!e compie il viaggio. Il primo trattiene la maggior parte delleventuale guadagno ma prede a suo carico ogni eventuale perdita sul capitale@ il secondo risc!ia il suo lavoro per ottenere un $uarto del guadagno. :avventura; commerciale. 6a il risc!io in genere "en calcolato. Ci noto di un capitalista genovese)GII0 c!e triplicA il proprio investimento in due anni, grazie a tre contratti successivi di commenda. Analog!i alla commenda nel GIII nel mare del Nord e nel 4altico. 6a in ultima analisi appare pi' prudente affermare c!e analog!e esigenze del commercio marittimo a""iamo suggerito agli uomini soluzioni paragona"ili. Nel commercio terreste il contratto pi' importante fu la societ fraterna o compa"nia si fondava sui principi c!e reggeva lamministrazione comune delle eredit indivise. I mem"ri fondatori sono per solito fratelli o cugini, c!e riuniscono i capitali e lavoro per $ualc!e anno. =li impiegati migliori sono promossi a soci e possono sposare le figlie dei soci. 5uesta unione era tanto stretta e rigida $uanto elastica e transitoria era la commenda.

Le associazioni pro+essionali. La gilda o corporazione rimase in generale lorganizzazione tipica dei piccoli mercanti e fu per eccellenza lorganizzazione degli artigiani. Alcune discendevano dalle corporazioni professionali romane. Altre si collegavano forse alle confraternite religiose o a gilde germanic!e primitive. Vi fosse o no una tradizione le associazioni si formarono dovun$ue vi fosse un nucleo artigiano desideroso di proteggersi. Il fenomeno non fu limitato all8uropa cattolica. %er apprezzare la funzione delle corporazioni non si dimentic!i c!e lartigiano era limitato dal mediocre rendimento del lavoro manuale. Anc!e in uneconomia in piena espansione, lartigiano arrivava presto al massimo della sua capacit produttiva e risc!iava di essere sfruttato da un mercante. #e lindustria entrava in crisi, risc!iava la concorrenza di altri artigiani c!e lavorassero frettolosamente o usassero materie prime di $ualit inferiore. La corporazione si sforzA di proteggerlo salvando lautonomia della "ottega. Vi riusc7 solo in parte a prezzo di restrizioni. 6a evitA c!e la rivoluzione commerciale infliggesse ai lavoratori le sofferenze c!e doveva invece accompagnare gli inizi della rivoluzione industriale. Nei consigli politici ed economici delle citt se espresse con autorit . CrattA con governi esteri. #tandardizzando la produzione, rese pi' facile distri"uirla in regioni lontane. La prosperit o la disoccupazione degli artigiani dipendevano di fatto da mercanti capitalisti c!e procuravano crediti e ordinazioni. Alla penetrazione del capitalismo commerciale resistettero meglio le corporazioni di modesta portata, e lindustria mineraria. 5ui pi' c!e i fa""ricanti di denaro, si arricc!irono, i commercianti di denaro, usurai "anc!ieri. Cuttavia i minatori si guadagnarono facilmente da vivere senza essere servi di nessuno. :ervit4 e +ermento sociale. =li sc!iavi. Nel G un fatto linguistico M ladozione graduale del termine sclavus in luogo di servus per designare luomo privo di diritti M indica la fine del lungo processo c!e riscatta parzialmente ai nostri occ!i le molte deficienze dellalto medioevo. La sc!iavit' fu condizione anormale per gli indigeni dell8uropa. <n altro fatto linguistico, la scomparsa del termine colonus dal voca"olario del secolo G sottolinea laltro mutamento di massa compiutosi. Non pi' necessario distinguere i li"eri degradati dagli sc!iavi promossi? gli uni e gli altri erano servi, cio li"eri nei rapporti salvo c!e con il signore, vincolati al loro signore e al suolo c!e coltivavano. Capitolo secondo La societ trinitaria ). La cristallizzazione de"li ordini. :i popoli si suddivisero in tre parti? una per pregare, la seconda per commerciare e lavorare la terra, e i cavalieri per guardare $ueste due parti da oltraggi; cos7 Bilippo di VitrK nel 1223, raffigurava il processo di formazione di cui era scaturita larmoniosa societ trinitaria. Cutto sommato corrispondevano allingrosso con la struttura effettiva della classi)o ordini0 Fluidit iniziale delle classi, delle istituzioni, del diritto. Lideale di una societ tripartita e gerarc!izzata porta limpronta del medioevo, cos7 come lidea imperiale da (oma. Cuttavia limpero non fu c!e lultima cristallizzazione di una societ originariamente repu""licana@ i tre ordini non furono c!e il congelamento finale di una societ inizialmente fluida. #i parlava gi nel G e GI di tre classi, ma i confini erano mal definiti. =li ordini non erano caste c!iuse? vi si entrava o se ne usciva non soltanto per diritto)o difetto0 di nascita, ma anc!e con un atto di volont o fortuna. I grandi cam"iamenti con i no"ili? i grandi lignaggi anteriori al G si spezzarono, e fu preso loro il posto da altri.

5uesta fluidit dipende senza du""io dal disordine e dagli sconvolgimenti dellepoca, ma riflette anc!e la mancanza di concetti politici e giuridici aggiornati. Lelaborazione del diritto consuetudinario. In mancanza di un diritto scritto ufficiale, la societ si organizzA a piacer suo in "ase alle proprie consuetudini. Consuetudini "ar"aric!e e interpretazioni consuetudinarie del diritto romano e canonico erano state fonti precipue della prassi giuridica dellalto medioevo. La prassi si appoggiava di regola a un governo e a un testo, Codice teodosiano, ,ecretali, le""e salica, editto di -otari. Drmai il criterio decisivo per la legalit sar la semplice constatazione c!e la pratica esiste da lungo tempo. Daltra parte c!i avesse voluto difendere un antico contro un nuovo doveva impedire c!e se ne perdesse la memoria. Di $ui la tendenza a moltiplicare i documenti scritti. Ci fu uno stimolo delle attivit giuridic!e private. Dapprima sotto atti notarili e inc!ieste, poi provocarono studi pi' approfonditi e infine la rinascita del diritto c!e defin7 i tre ordini? no"ili, ecclesiastici, lavoratori. La 9uarta colonna della societ. Le tre colonne erano diventate $uattro. Non si poteva ignorare la "org!esia. Anc!e se in generale gli scrittori politici non ne tennero conto e possiamo per ora fare come loro. Descriviamo i tre ordini nel periodo formativo, tra la met del G e del GII. 0. Lubi9uit della C&iesa. H incontesta"ile c!e $uestordine occupA un posto "en pi' grande c!e nelle altre epoc!e. 6aterialmente? piccoli villaggi avevano fino a dieci c!iese, citt da 3-1/mila a"itanti parecc!ie decine, monasteri sorpassarono in superficie e popolazione molte citt dellalto medioevo. %oliticamente? i mem"ri del clero formarono la miglio parte del personale amministrativo dei maggiori stati sino al GII. Culturalmente? gli ecclesiastici costituirono fino al Duecento la parte pi' numerosa della massa dei $uadri intellettuali. In seguito la cultura dei laici fece rapidi progressi ma gli eccle continuarono a dominare le arti. 5uasi esclusivamente loro furono gli autori delle cronac!e del tempo. C&ierici e laici: un mondo impre"nato di ,io. Ai loro occ!i, separare C!iesa e stato, istituendo un compartimento per la religione e uno per la vita civile, avre""e significato sanzionare un divorzio fra cielo e terra. Limmensa maggioranza degli uomini era certa c!e il mondo intiero formava una sola gerarc!ia di C!iese, dove, dappertutto, Dio era presente. Naturale c!e i laici prestassero il loro consenso per assicurare il retto funzionamento della vita eccle e viceversa. $mpossibilit dello scetticismo assoluto. %er ogni impegno si prendeva Dio a testimone, per ogni cosa si c!iedeva la presenza di Dio, il tempo misurato sulle ore canonic!e. Dio era c!iamato a sta"ilire la verit nei processi. La fede si espresse diversamente secondo i tempi e le persone, ma sempre con fervore. Lo scetticismo non esisteva o era raro. =li ultimi atea sono nella letteratura pagana scandinava. L8uropa non aveva accumulato sufficienti conoscenze scientific!e capaci di fronteggiare $uelle c!e la scienza religiosa sempre era in grado di offrire. $l diavolo dovun9ue in a""uato. Lorizzonte spirituale dei nostri avi era perA oscurato da una grossa nuvola? era impossi"ile sfuggire a tutti i tranelli del diavolo. La fonte onnipresente del male. <na corrente decisamente dualistica attraversava tutto il medioevo. La terra infetta la carne corrotta, la procreazione colpevole.

/li intercessori. %er correre in aiuto al fedele cerano tanti angeli $uanti diavoli ansiosi di perderlo. Dgni creatura umana, "eninteso, aveva diritto al suo angelo custode. 5uasi tutti i fedeli contavano sullassistenza del clero, primo anello della catena di intercessori al cospetto di Dio. . $ problemi dellordine ecclesiastico Le terri"ili invettive dei grandi riformatori dellepoca di =regorio VII risuonano ancora nella coscienza degli storici della C!iesa. 6olti di loro prospetta il periodo c!e va dalla fine dei carolingi agli inizi della lotta per le investiture come una mostruosa deviazione da spiegarsi con lingerenza anormale dei laici nellammissione della C!iesa. 5uesto $uadro non inesatto ma va rifinito. :anti e peccatori. Nella sua essenza lideale religioso non mutA mai. Anc!e i grandi rimanevano convinti c!e per passare la porta stretta del cielo "isogna farsi piccoli. Applicato alla vita eccle era un principio c!e poteva condurre molto lontano. <n esempio san Nilo, le sue virt' suscitarono un gruppo di imitatori c!e si distingueranno poi tra i pi' accesi fautori di una riforma dei costumi eccle. 6a fu lordine cluniacense, vicino a san 4enedetto, c!e attrasse il maggior numero di seguaci. %er ClunK lessenziale era ricondurre i monaci a Dio per la via c!e essi comprendevano meglio, e in tal modo propagare lesempio di una vita religiosa senza macc!ia. !icolaiti e simoniaci. #e""ene la c!iesa a""ia sempre raccomandato la continenza, il celi"ato ecclesiastico divenne o""ligatorio solo nel VI. Nel GI $uasi tutti i preti erano nicolaiti, ossia sposati o concu"inati. La riforma gregoriana doveva vietare $uesta pratica, riuscendovi perA solo in parte. Al tempo della riforma, la promiscuit di alcuni monasteri, gli amori di certi vescovi, le perversioni sessuali devono avere scandalizzato lopinione pu""lica, nonostante la rozzezza dei tempi. Vi furono onorevoli :dinastie; episcopali. %i' grave era la simonia, la compravendita delle dignit ecclesiastic!e e degli atti c!e ne discendevano. %oic!& la nomina a vescovo, a"ate parroco portava con s& il godimento di certi "eni e redditi, sem"rava normale c!e desse luogo alle transazioni onerose c!e comportano i passaggi di propriet . La maggior parte dei fedeli non pensava a un a"uso se non $uando lavidit o il favoritismo dei contraenti faceva cadere la carica nelle mani di una persona incapace. $ laici promotori della ri+orma. Nel punire un atto simoniaco "enintenzionato 8nrico III esercitava un diritto di intervento riconosciuto allimperatore da secoli oppure soltanto Dio poteva> 8ra un pro"lema amministrativo, non teologico, giacc!& nessuna dottrina venne coinvolta. Lingerenza del potere temporale si limitava al reclutamento e alla disciplina del personale, su tre "asi legali? responsa"ilit dello stato per il mantenimento dellordine, la funzione dello stato come portavoce dei laici, e il diritto dello stato a scegliere i propri funzionari. La prima risaliva al diritto romano, rinnovata dai carolingi. La seconda legata alle usanze tenaci ma non "en definite del diritto canonico. Anc!e gli elettori eccle variavano da una localit allaltra. #olo a poco prevalse la tendenza a far nominare i vescovi dai sacerdoti principali della loro diocesi. La terza causa di intervento laico dava luogo allinvestitura da parte del sovrano e al giuramento di fedelt da parte del vassallo eccle. Non cera conflitto profondo, agli inizi della reazione contro la corruzione del clero, fra stato e c!iesa. CoccA ai principi di agire per primi. I primi passi furono di carattere locale.

Il duca =uglielmo I dA$uitania, esortato dal "eato 4ernone, fondA la""azia di ClunK)E1/0. Insolito era il fatto c!e il duca isolasse la""azia dallam"iente corrotto della diocesi, e c!e gli a"ati si potessero mettere sotto la giurisdizione immediata dal papa. Altri centri in Lorena, Ing!ilterra, Italia propagandosi di monastero in monastero nei centocin$uantanni c!e segurono. Dal 1/13 limperatore 8nrico III fece eleggere alcuna papi usciti dal clero tedesco e lorenese. Lopera di rigenerazione religiosa venne ormai affidata in primo luogo al papa, assistito da un piccolo esercito di eremiti, monaci e predicatori c!e non riconoscevano altra autorit c!e la sua. $ papi riprendono le redini. Il papa si propose di riaffermare il suo assoluto primato sullordine eccle li"erandolo dai suoi vincoli con lordine militare laico. Nellimpero dDriente lintransigenza e mancanza di tatto di Costantinopoli, 6ic!ele Cerulario, spezzarono nel 1/31 gli ultimi fili c!e univano la C!iesa "izantina a $uella cattolica. 6a per (oma la catastrofe fu tanto pi' grave in $uanto al momento in cui si verificA le parti interessate non si resero conto della sua irreversi"ilit . Nellimpero dDccidente i papi dovettero attendere la minorit di 8nrico IV creasse loccasione favorevole. Nel 1/3E NiccolA II spezzA il nodo della su"ordinazione papale, decretando c!e i papi da allora in poi sare""ero stati soltanto eletti dai cardinali romani senza laici o clero estraneo. Al tempo stesso proi"7 a tutti gli eccle di accettare da laici linvestitura di una carica. Il primo decreto si impose "en presto? ancora ai giorni nostri regola lelezione del pontefice. Il secondo unesecuzione parziale. Bino a $uando 8nrico IV divenuto maggiorenne si oppose. Cale opposizione accese la lotta per le investiture. #. $l +eudalismo, sistema di "overno e modi di vita Nellopinione popolare poco manca perc!& il regime feudale non sia collocato, a fianco della simonia, fra i grandi peccati del medioevo. In realt il feudalesimo fu un sistema di governo come la democrazia li"erale o il socialismo cui !a lasciato molte rovine da eliminare, ma anc!e molto materiale da recupero. %++init, precedenti, "enesi. #i deve ammettere c!e gli elementi costitutivi del feudalismo M vassallaggio, "enefici, immunit M esistevano in germe in tutta l8uropa "ar"arica. I carolingi i primi a trasformare sistematicamente i loro impiegati in vassalli, e la Brancia del G fu la prima c!e adottA il feudalismo come la sola tecnica di governo. Brutto della pratica piuttosto c!e di principi astratti il feudalismo ricostru7 lo stato sulla "ase delle solidariet volontarie e private. I sovrani non avevano a""astanza autorit sullinsieme dei loro sudditi e le altre istituzioni inadeguate cessavano di funzionare al primo urto. =randi re e piccoli signori potevano contare soltanto sui poc!i fedeli c!e conoscevano personalmente. =li uni e gli altri si erano :raccomandati; al loro capo e gli avevano promesso la loro :fedelt ;, dic!iarandosi suoi :vassalli;. Il capo aveva promesso loro appoggio e protezione? essi spartivano con lui i "ottini, ricevevano da lui un fondo fornito degli animali, degli uomini e degli arnesi indispensa"ili per trarne un reddito, un :"eneficio;, o pi' tardi, un :feudo;. Bino a $uesto punto vassallaggio e "eneficio separati luno dallaltro, rimanevano essenzialmente rapporti contrattuali privati. Divennero un sistema di governo $uando furono collegati fra loro indissolu"ilmente? il vassallo fu incaricato o si incaricA dellamministrazione e della difesa del proprio feudo. 6entre il suo superiore M :sovrano; o :signore; M se ne disinteressava sempre pi'. Dgni funzione o livello di governo c!e passava dal signore al vassallo costituiva una :immunit ;. Laccumularsi di esse, portA il vassallo a prendere in mano $uasi tutta lamministrazione del feudo, a trattenere $uasi tutti i redditi, a ridurre i suoi servizi fuori dal feudo al minimo possi"ile. 6a anc!e $uesto si poteva considerare la soluzione pi' pratica. 8 se il particolarismo era destinato a trionfare, anc!e il pi' tenue vincolo di vassallaggio era lunica alternativa alla disintegrazione dello stato.

In se stesso il feudalismo non tendeva allanarc!ia pi' c!e la tirannide@ altrimenti non si spieg!ere""e perc!& i Carolingi lo a""iamo promosso. #i "asava invece su un e$uili"rio teorico di o""lig!i reciproci, e$uili"rio sempre tur"ato, dallattrazione del pi' forte. Unaristocrazia di specialisti. Al termine della sua evoluzione lordine feudale era diventato unaristocrazia di specialisti. Il "eneficio o feudo si identificava $uasi sempre con un tratto di terra. Il vassallo laico migliorA il proprio apprezzamento e la propria competenza militare. La loro mediocrit intellettuale fu compensata dallopposto orientamento dei vassalli eccle. Il feudo era una tentazione, ma poteva anc!e fornire i mezzi per costruire c!iese. #i sa troppo poco sulle condizioni dei contadini nellet "ar"arica per decidere se il feudalismo miglioro a aumentA loppressione. In confronto alla no"ilt "ar"arica, $uella feudale, com"att& , pregA e amministrA con maggiore efficienza. Lo stile +eudale. Il feudalismo fu pi' c!e un sistema di governo. Divenne un modo di vita, imprimendosi in tutti i rapporti sociali. Ingenuo sare""e dedurre c!e let feudale a""ia invaria"ilmente predicato il rispetto per la donna. 6a sare""e ingiusto dimenticare c!e il feudalismo fu meno grossolano dellet "ar"arica e c!e andA affinandosi col tempo. H vero c!e la pratica)del feudalismo0 non si conformA alla teoria, e c!e le regole furono edificate molto dopo il suo sorgere. 6a gli ideali esistevano in germe fin dagli inizi, nella stessa concezione del vassallaggio e nel colore religioso c!e i Carolingi sovrapposero ad esso. $ vincoli di dipendenza: +ami"lia o contratto5 :diventar luomo; di $ualcuno in teoria significava consacragli lesistenza intera. In pratica fu necessario precisare. Innanzi tutto una serie di o""lig!i negativi? non nuocere al proprio signore, non tradirlo. %oi positivi? o""edienza rispetto aiuto consiglio. %i' tardi le o""ligazioni specificate. %er parte sua il sovrano non si limitava a investire il vassallo di un determinato "eneficio, ma gli doveva una costante sollecitudine per il suo "enessere spirituale e temporale. 8 in caso di "isogno di pronta assistenza. #e il vassallo moriva, i sovrano si faceva tutore dei figli minorenni. La sua posizione assomigliava a $uella di una parente. Il contratto restava essenzialmente un atto volontario, revoca"ile. Dgni violazione grave da parte de vassallo dava al signore il diritto di riprendersi il feudo, a suo volta il vassallo. Anc!e la morte di una delle parti li"erava laltra dal contratto. Vero c!e la pressione dellopinione pu""lica e linteresse dei contraenti fecero prevalere la consuetudine per cui omaggio e investitura divennero ereditari. 6a anc!e $uando fu ratificata da leggi, se ne preservA il carattere personale con lo""ligo di rinnovare formalmente lo scam"io di promesse ad ogni cam"iamento di signore o di vassallo. Cuttavia il diritto di eredit assoluta e automatica non fu mai ammesso. 6erso la cavalleria. Agli ideali tradizionali della no"ilt M forza franc!ezza prodigalit coraggio M si sovrapposero $uelli della cavalleria. 5uesto progresso si accelerA nel GI e GII. Ci si attender dal cavaliere c!e fre$uenti la c!iesa e metta la sua spada al servizio della fede. Agli o""lig!i verso il suo signore si aggiungeranno $uelli verso lintera societ . %rotettore errante del povero, dellorfano della vedova. CiA non si limitA ai soli paesi cristiani. C!e daltra parte molti cavalieri siano diventati avventurieri e anc!e "anditi di strada, c!e a""iano preferito vedove "elle, lessenziale c!e la teoria cavalleresca a""ia imposto a coloro c!e detenevano il potere la responsa"ilit di servirsene per il "ene altrui. Il feudalismo apportA un modesto contri"uito col sottolineare il principio c!e i vincoli di dipendenza sono intessuti di o""lig!i reciproci e c!e a ogni diritto deve corrispondere una responsa"ilit . '.

$ problemi dellordine +eudale. Il feudalismo derivA dalleconomia naturale. Il denaro non circolava, "isognava retri"uire i dipendenti distri"uendo loro terre. Il sistema mancava di elasticit ? non si sfratta un possessore dalle sue terre con la stessa facilit con cui si sospendono i pagamenti a un salariato. %er di pi' la superficie era limitata. Il feudalismo M si dice oltre M perse la sua attrattiva non appena leconomia ridiventA pi' fluida. Nelle citt mercantili il feudalismo scomparve completamente. Negli stati territoriali pot& sopravvivere. ,alleconomia terriera alleconomia monetaria. 5uesto $uadro corrisponde alla verit , ma priva di sfumature, ci puA ingannare, come pensare ad un rapporto diretto di causa ed effetto. Non sare""e stato del tutto impossi"ile assumere dipendenti. #e in generale si prefer7 investirli di un "eneficio non fu solo perc!& le condizioni economic!e imponevano tale soluzione, ma anc!e perc!& il feudalismo si accordava con lo spirito dei tempi. Il principio della ripresa economica coincide con il trionfo del feudalismo in Brancia nel G. #i puA dire c!e il feudalismo era specialmente adatto alleconomia agraria, ma non era affatto incompati"ile con leconomia monetaria. Nulla impediva sovrani e vassalli di sta"ilire i rapporti sulla "ase di un compenso pecuniario. $l "arbu"lio delle obbli"azioni +eudali. I litigi e le contestazioni sullinterpretazioni dei patti feudali sollevarono difficolt di ogni sorta. I conflitti tra signore e vassallo erano $uasi inevita"ili. Le loro o""ligazioni, e$uivalenti ma non eguali, nascevano da un impegno ver"ale e generico@ se cera uno scritto raramente si occupava dei particolari. Anc!e $uando entram"e le parti desideravano in "uona fede di rispettare gli accordi, ciascuno dei contraenti era portato a mostrarsi intransigente nella difesa dei propri diritti e negligente nelladempimento dei doveri. #e per $ualc!e anno non venisse osservata una clausola, una nuova poteva essere invocata contro lantica. %er lo pi' prevaleva il diritto del pi' forte. %i' tardi la situazione migliorA. 5ualun$ue c!iarificazione dei singoli contratti feudali fu "ilanciata dal progressivo ingar"ugliarsi delle o""ligazioni concorrenti c!e gravavano sul medesimo vassallo e la medesima terra. I vassalli infatti ottennero pi' di un feudo. Dgni feudo era una parte di un feudo pi' grande. Il vassallo c!e avesse voluto assolvere puntualmente i propria doveri si trovava di fronte un compito molto difficile. #olitamente il vassallo si allineava col pi' forte, o generoso o vicino dei propri signori, a meno c!e non approfittasse della molteplicit dei vincoli per eluderli tutti. In $uesto senso ristretto possiamo usare lespressione :anarc!ia feudale;. La +ra"ile piramide +eudale. I giuristi si misero al lavoro per cercare rimedi ai conflitti delle o""ligazioni concorrenti. (itennero di aver risolto con :lomaggio ligio;, un giuramento di fedelt assoluta c!e aveva la precedenza sugli omaggi semplici prestati agli altri. 6a $uando ogni signore pretese lomaggio ligio il pro"lema fu al punto di partenza. <n influsso profondo e""e la teoria secondo cui lintero sistema feudale costituiva una sola gerarc!ia, una piramide. Lidea si sviluppo come una reazione contro il particolarismo. 6a urtava con difficolt . Come armonizzare, la duplice piramide laica e eccle> Let feudale piena di diatri"e su tali pro"lemi. Nel G e GII il tentativo era $uasi disperato. Le monarc!ie pi' forti non furono $uelle dove il feudalismo aveva fatto i maggiori progressi, ma $uelle dove una societ meno numerosa e arcaica aveva mantenuto i vincoli pi' stretti della tri"' e della "anda armata sotto un solo capo? =ermani <ng!eria %olonia. 6a alla lunga le monarc!ie dovevano dimostrarsi pi' forti, perc!& il re era meglio servito da vassalli.

Notiamo c!e furono le monarc!ie pi' feudalizzate a dare all8uropa i primi grandi stati nazionali? lIng!ilterra e Brancia. (iuscirono a costruire una piramide sta"ile soltanto $uando il dominio diretto del re fu a""astanza esteso. 2. La libert e le libert. I poteri di un re o di un signore feudale de"oli allinfuori del loro dominio, allinterno sono estesissimi. In $uesto contrasto sta lessenza di $uellet di particolarismo. Dgni signore esige dagli a"itanti le pi' gravi corv.es, il signore dovr tener conto di consuetudini, dei diritti degli altri signori. 6a poco. C!e i sudditi siano li"eri, semili"eri o servi, agli occ!i del loro signore si confondono in ununica massa di teste c!ine. Contrazione e dis"re"azione della libert assoluta. La li"ert non morta, ma !a perduto la sua inflessi"ilit di dea ellenica o romana. La c!iesa esalta la sottomissione alla volont divina. Lo stato concepito come una catena di dipendenze. Vassallaggio e servit' agli inizi non si distingueva. <ni"&t stessa radice di =nec&t. Le fonti parlano di rado di li"ert al singolare, accentando le li"ert . <n individuo o comunit li"era da una certa imposta. %i' li"ert si posseggono pi' si alto nella scala sociale. 6a nessuno sogna una li"ert assoluta. Laria della citt. Il cammino della storia sociale nel "asso medioevo conduce dal servaggio alle li"ert . Le citt procedono allavanguardia. A differenza degli agglomerati rurali, i centri ur"ani non erano mai stati del tutto privi di a"itanti li"eri. Dal G cominciarono ad agitarsi per ottenere pi' ampie :li"ert ;. Dal GI vorranno addirittura governarsi da s&. LAlta Italia precoce? gi nell,E.. #i incontreranno assem"lee di cittadini anc!e in Ing!ilterra o #pagna, ma soltanto in Italia si avr la piena autonomia comunale prima della fine del secolo GI. Nelle maggiori citt italiane il trionfo della "org!esia fece saltare tutti i vecc!i $uadri sociali e sciolse i vincoli feudali di dipendenza. Assai prima della fine del GII il successo negli affari contava pi' della no"ilt di nascita. Il servaggio era in via di sparizione nei tratti di campagna sottoposti al governo ur"ano, e le :li"ert ; si dileguavano di fronte alla li"ert assoluta. Al polo opposto una pleiade di citt inglesi francesi tedesc!e e slave godevano soltanto di li"ert su"ordinate allautorit . A met strada citt della %rovenza, Linguadoca, Catalogna, Biandra, valli della 6osa e (eno, avevano sgretolato le strutture feudali ma non eliminate del tutto. Le peripezie della libert relativa. Nelle campagne europee, linflusso del castello e del feudo continuA per tutto GII e anc!e pi'. Nonostante gli sforzi, la societ agraria rimane la pi' digiuna di lettere di un mondo generalmente incolto. %erciA difficile organizzare i contadini, ma non facile per il signore vincere la resistenza passiva. #enza dimenticare la variet , si possono segnalare tendenze. %rovince francesi? le distinzioni tra contadini li"eri, semili"eri e servi andarono scomparendo, amalgamati in una classe sola. I giuristi inglesi distinsero pi' minuziosamente tra le varie classi di contadini. In =ermania la fluidit delle classi portA inversioni curiose. Non do""iamo comun$ue pensare c!e nel GII le categorie legali si fossero vuotate del loro contenuto. Dgnuna aveva svantaggi e vantaggi. 6a le condizioni giuridic!e non dicono tutto. La grande li"ert senza il possesso di terra non significava un grande guadagno per i contadini. Allora come oggi il fondo migliore era $uello c!e permetteva alla famiglia contadina di mangiare a saziet .

3. $ problemi del mondo contadino. Nel G il pro"lema del nutrimento dovette essere $uasi in ogni caso acuto. La c!iesa prelevava su tutti i prodotti animali e vegetali una decima. La classe militare, aveva lappetito formida"ile. I continui viaggi dei re erano il modo pi' pratico per esigere le imposteS mangiandole. C!e cosa restava ai contadini> La maggior parte delle coltivazione era dedicata ai cereali. 6a il raccolto non superava nei terreni mediocri tre o $uattro volte la semenza. Necessario mettere da parte un terzo per le semine dellanno seguente. Le magre scorte c!e si potevano mettere da parte nelle "uone annate "astavano appena a salvare dalla fame nelle annate cattive. 5uanto a carne, di rado "ue, pi' spesso maiale. Lazienda a"ricola modello. #e nellinsieme alimentare dei contadini migliorA $uantitativamente e $ualitativamente durante il "asso, ma non si possono riassumere in poc!e rig!e. Descriviamo $uindi i caratteri fondamentali e levoluzione successiva di $uella c!e potremo c!iamare lazienda tipica dellagricoltura medievale. Cipica nel senso c!e un modello del genere e per $uesto eccezionale. #i tratta di manor, sei"nurie, corte? voca"oli imprecisi ma non anacronistici. Noi parliamo di sistema curtense. La corte tipo deriva non poc!i dei suoi caratteri dalla villa del "asso impero e dalle grandi propriet dellet "ar"arica, ma ne differisce nellinsieme $uanto la cattedrale gotica dalla "asilica romana. %rimo, la divisione delle terre coltivate in due parti ineguali? una, pi' piccola, direttamente per il signore. Laltra distri"uita tra i coloni. Conviene conservare soltanto una riserva padronale e farvi risiedere, coi poc!i servi domestici, un nucleo di contadini c!e possa assicurare la continuit del lavoro. Nel resto della corte i contadini sono padroni di s& a condizione c!e pag!ino. :padroni di s&; non unespressione perfette, neppure per il signore della corte. Il vero signore era linsieme della comunit rurale. Il signore pi' potente s7, ma doveva rispettare le usanze. Coccava a lui fornire la protezione con le armi, lesperienza tecnica e le installazioni permanenti. #e il signore aveva il monopolio di caccia e legna, i contadini diritti imprescindi"ili su pascoli e "osc!i. La coscienza collettiva del villaggio assegnava a ciascuno la sua terra, i suoi compiti, i diritti. Limitava $uindi la li"ert individuale, ma assicurava a ogni mem"ro il :pieno impiego;. !ord e :ud: la solidariet del villa""io. Nell8uropa settentrionale e in alcune regioni del #ud, la solidariet era rafforzata da pascoli in comune e lottizzazioni del terreno. I lavori dei campi si facevano in gran parte in comune. In un am"iente fisico ancora in parte selvaggio, la"itudine dello sforzo colletti e del pascolo collettivo era di grande aiuto. Iniziative e resistenze individuali trovarono meno ostacoli dove i lotti erano pi' compatti e il suolo pi' leggero o roccioso, come nella maggior parte del #ud. %i' diffusa e durevole era limpronta dellagricoltura mediterranea. Nel #ud la solidariet del villaggio era anzitutto fiscale? spesso lintera comunit rispondeva collettivamente dei tri"uti, contrattava collettivamente per fissarne la misura. <na certa unit anc!e in operazioni tecnic!e? "isognava aiutarsi lun laltro e aiutare il signore per la vendemmia o il raccolto.

La +orza della tradizione. =li uomini di campagna dai signori ai servi, sono $uasi sempre conservatori. Le$uili"rio, lautarc!ia, il pieno impiego c!e a""iamo notato, davano loro unimpressione di sicurezza c!e ogni mutamento poteva mettere a repentaglio. Pro"ressi verso uneconomia di scambio. #pirito conservatore non significa, perA immo"ilit . %arliamo dei progressi compiuti per $uel c!e riguarda il pro"lema elementare del mondo contadino? nutrirsi. #oltanto indizi indiretti? aumento della popolazione, prolungarsi della vita, reazioni di no"ili e "org!esi c!e si scandalizzano alla vista di contadini "en nutriti e vestiti. Lindizio pi' significativo la diversit , la specializzazione crescente delle coltivazioni. Il futuro apparteneva alle coltivazioni intensive, agli agricoltori c!e producevano per il mercato e sceglievano per $uesto le piante pi' adatte al suolo della loro propriet . 8ra solo un inizio, ma si apriva la strada verso la fusione dei particolarismi economici in unit sempre pi' vaste. Il "asso medioevo si distingue per lorganizzazione di $uesto lavoro agricolo destinato a produrre eccedenze. 6igliorA la tecnica e il guadagno. Non era sufficiente per eliminare il contadino povero, "astA per permettere a una parte della societ di trovare il tempo per affinare il proprio modo di vivere e pensare. Capitolo terzo Il nuovo slancio del pensiero ). La verit dimostrata dalla ra"ione. %belardo il presuntuoso e lo sviluppo della dialettica. #i deve in gran parte a lui divenne la capitale filosofica della cristianit . Dgnuno dei suoi li"ri prepara le con$uiste intellettuali dei secoli successivi. Con lui il pensiero medievale avr perfezionato la dialettica c!e ormai dominer le scuole, mettendo le proprie con$uiste alla portata di innumerevoli studenti. La di++usione del sapere e la +ormazione di un pubblico. Lo sviluppo del pensiero occidentale fra il G e il GII !a le sue ragioni e la dinamica interna. Nella misura in cui $uesto processo si manifesta sotto forma di accresciuta diffusione del sapere, esso si inserisce nel $uadro dellespansione demografica, economica e sociale c!e a""iamo tratteggiato. (ipercorriamo il cammino con le sue tappe. Nel G e prima parte di GI si incontrano soltanto poc!i monasteri illuminati. =li intellettuali legati fra loro perc!& non avevano $uasi pu""lico, enciclopedici perc!& non avevano accesso c!e a informazioni molto limitate, e sempre pronti a spostarsi perc!& manoscritti e dotti esistevano solo in poc!e localit famose. Nel GI e pi' nel GII i centri di cultura si moltiplicano, le comunicazioni pi' facili, la societ si apre agli intellettuali. C la riscoperta dei classici, Aristotele e Colomeo. Nuovi testi si aggiungono alle reli$uie della cultura greco-romana. Nuove cognizioni medic!e e matematic!e grazie alle opere ara"e ed e"raic!e. Lessenziale il fatto c!e l8uropa di nuovo desiderosa di apprendere e assimilare. La produzione di nuovi li"ri supera tutto ciA c!e si scritto fino allora nell8uropa cattolica, dal crollo dellimpero romano in poi. Il numero cresce degli ascoltatori e lettori. 8siste ormai un pu""lico. Dalla met del GI in poi ci si accorge perfino dellesistenza di unopinione popolare.

Coloro c!e sanno leggere si incaricano di spiegare a coloro c!e vorre""ero sapere. 8 poic!& cos7 saranno costretti a tradurre testi latini in :lingua volgare; doppiamente indicato parlare di :volgarizzazione; La lotta per lo spirito: eretici, studiosi, tradizionalisti. Croppi studi e troppa volgarizzazione favorirono la critica e la critica moltiplicava i non conformisti. Le comunicazioni migliorate permettevano a gruppi di eretici di riunirsi. La pi' importante, la C!iesa catara, continuA a guadagnare terreno fino al 1*/E, $uando la :crociata contro gli al"igesi; la soffocA nel sangue. #opravisse solo in Italia ma clandestina. Come i riformatori ortodossi gli eretici reclutavano gran parte dei loro aderenti tra gli umili. I capi appartenevano $uasi sempre alle classi superiori. #e la C!iesa vinse la "attagli, lo dovette in parte a $uelle scuole e a $uella educazione di cui i tradizionalisti avevano tanta paura. Nella met di GII le scuole e""ero un grande sviluppo e la citt sostitu7 $uasi del tutto il monastero come sede principale degli studi. Luniversit di %arigi con la sua famosa scuola teologica nel 11,/. Nel 1**E il papa fondo la seconda universit a Colosa. 0. Lamore della le""e. %arallelamente alla :rinascita; della filosofia, una :rinascita; del diritto. Il medioevo si distinse par lamore e la venerazione verso la Legge. Linsegnamento della C!iesa e il sentimento popolare concordavano nel ricordare a re e "aroni c!e nessuna delle loro funzioni era no"ile e importante $uanto lamministrazione della giustizia. %rocurava lucro. C!iun$ue si sforzava di affermare la propria giustizia e di estenderne il raggio dazione. ,al diritto romano al diritto romanzo. La molteplicit dei tri"unali e delle tradizioni giuridic!e costituiva un ostacolo. Vero c!e i Carolingi si erano provati a mettere un po dordine in $uesto campo, come nella lingua e scrittura, ma senza successo. In ultima analisi aveva lasciato c!e ciascuno si servisse delle regole giuridic!e di sua preferenza. Le generazioni successive dovevano scegliere tra due impostazioni? particolarista feudale e consuetudinaria, o universalista civile e canonica. %er la maggior parte dei giudici la prima era molto pi' pratica. Il raffinamento del diritto civile e canonico attirava per i colti c!e si moltiplicavano. Il diritto romano offriva un sistema organi. Ci voleva perA un atto di fede per applicare un sistema di sei-nove secoli vecc!io. 4isognava rimettersi a lavorare sui li"ri. Innanzi tutto si studiarono le parti supersiti del Corpus >uris e delle collezioni romanistic!e anteriori a =iustiniano. Cra il GI e GII si riscopri il ,i"esto e le !ovellae. Verso la fine del GI Irnerio fondA a 4ologna una scuola c!e eclissA le altre. #i ricorreva ai suoi glossatori per il diritto civile e a =raziano per $uello canonico. #i cominciA a c!iamare il diritto romano adattato al medioevo :diritto comune a tutti gli uomini; ma meglio c!iamarlo :diritto romanzo;. La di++usione del diritto romano: attrazioni e resistenze. La grande popolarit del diritto :romanzo; si spiega anc!e col fatto c!e lenciclopedia giuridica di =iustiniano offriva argomenti per tutte le cause. In Italia il suo diritto diventA sim"olo patriottico e $uasi nazionale. I discendenti dei (omani volevano un diritto autenticamente romano. %er $uesto il diritto :romanzo; verso il GII le prime resistenze.

In Ing!ilterra il sistema giuridico c!e si venne formando con 8nrico I e""e radici prettamente indigene. Cos7 avvenne c!e lespressione :diritto comune; creata sul continente per designare il diritto romano in opposizione a $uello nazionale, designA in Ing!ilterra il diritto nazionale in opposizione a $uello romano. Le altre tradizioni "iuridic&e. La societ del GII era troppo diversa dalla societ romana per poterne adattare le regole alle proprie esigenze. In tutta l8uropa cattolica i costumi pi' rozzi parvero intollera"ili a misura c!e si affermava il progresso sociale. Il modello pi' comodo per riformarli era li diritto romani e $uasi tutti i paesi se ne servirono. LIng!ilterra invece aggiornA le sue consuetudini piuttosto c!e a"olirle. Il primo codice nazionale del "asso medioevo della Norvegia. Alla fine del medioevo il diritto di (oma, divenne il diritto nazionale della =ermania. . La passione di costruire. Lorizzontalit massiccia dellarc!itettura romanica esprimere""e la sottomissione a Dio di una societ appena uscita da un lungo torpore@ la verticalit leggera dellarc!itettura gotica riflettere""e lo slancio verso Dio di una societ pi' sicura di s&. 5uello c!e gli scrittori del tempo lodavano? grandezza armonia splendore. La +unzione del simbolismo. Le c!iese furono la gloria e lo sforzo supremo dei costruttori medievali. La grandezza di una c!iesa doveva dare un saggio dellimmensit dei cieli. Larmonia delle proporzioni doveva misurarsi coi numeri consacrati della gerarc!ia celeste. Lo splendore imitava $uella della natura creata da Dio, sia con la vivacit dei colori, sia con la profusione della luce. Cutto serviva a proclamare e drammatizzare il messaggio divino. La scultura, 4i""ia degli analfa"eti, serviva da commento popolare e da illustrazione storica alle astrazioni teologic!e seminascoste. La +unzione dei materiali. %i' antica lantitesi dei materiali. Da un alto arc!itettura di pietra e mattoni dallaltro di legno paglia fango, pi' tardi vetro. La scelta, dalla disponi"ilit dei materiali e dal clima. #ud, pietra argilla, nord foreste. #. $l piacere di scrivere Volgiamoci verso le ricc!ezze della letteratura. La variet dei generi letterari, stili linguaggi, nasconde soltanto in parte la persistenza di alcuni temi. :toria, a"io"ra+ia, teatro. #e let "ar"arica un solo storico degno di $uesto nome, 4eda, il secolo IG ne vanta gi due. 8ginardo e Nitardo. Il G ne e""e parecc!i. La palma va Liutprando di Cremona. Nei due secoli successivi lim"arazzo della scelta. Ammettiamo c!e nessuno fu un grande storico. Nessuno si propose $uello sforzo di sintesi c!e a noi sem"ra contraddistinguere i capolavori. Bra Cacito e 6ac!iavelli, il solo storico di genio fu I"n P!aldun. La storia si concepiva non come cause ed effetti, $uanto come segnalazione di calamit straordinarie e di grandi gesta. NellAlto aveva alimentato lepopea e lagiografia, c!e attri"uivano ai santi atteggiamenti eroici e agli eroi virt' taumaturgic!e. Cra il VI e G venticin$uemila vite di santi. Nel 4asso, la letteratura religiosa meglio negli inni liturgici e nel teatro popolare.

Leroe epico. Certo c!e nella fantasia popolare il guerriero occupa il primo posto a partire dal GI. I veri capolavori M C&anson de -oland, Cantar de mio Cid, !ibelun"enlied M sono segnati dalla personalit del loro redattore, anc!e se le fonti sono molteplici e di et diversa. Nelle versioni pi' rozze leroe un guerriero dotato di poteri sovrannaturali. Invulnera"ile, statura forza appetito fenomenali. Lo si rende vittima di un tradimento. Il suo dramma personale solitamente in$uadrato in un dramma storico collettivo. Leroina lirica. Leroina contender ormai alleroe il centro della scena. La donna ideale, costituir la grande novit della letteratura europea del "asso medioevo. Bra il IG e GII ripresero $uesto tema erotico)letteratura classica, strumento di piacere0. Donde venne la rivoluzione poetica c!e mise la donna su un piedistallo> Borse a partire dal GI un pu""lico femminile andA formandosi in regioni dove gli uomini non aveva la"itudine di leggere. Leroina della letteratura curtense era no"ile ricca "ella "uona, sposata. Il suo ritratto morale e fisico perdette "en preso ogni contatto con la realt . Non la donna, ma lamore cam"iA col tempo e con gli artisti? lamore si fece immateriale. Non possi"ile tuttavia fermarsi a lungo nella contemplazione di una meta inaccessi"ile. I poeti provenzale finirono con lo spostare il loro interesse sui mezzi per conseguirla. #crissero per poc!i iniziati e in forme ermetic!e. La crociata contro gli al"igesi disperse gli iniziati. 6olti di loro furono messi in contatto con lItalia "org!ese. C!e avre""e dato vita al :dolce stil novo;. '. La torre di 7abele Avventure di certe parole. <na parola irlandese, cisel, riassume la massa di testimonianze a proposito del fiscalismo oppressivo degli ultimi tempi dellimpero romano. Derivata dal latino censalis, collettore di imposte, in irlandese significa :diavolo;. Lidea della depressione intellettuale e dellisolamento sociale dellalto data dalla scomparsa della parola latina, lo9ui, parlare. Non si parlava pi' se non per allegoria)parler, parlare, dal greco parabole, confronto allegoria0 e in castigliano e portog!ese si parlava soltanto per raccontare favole? &ablar e +alar dal latino tabulare. 8cco due casi dove storia e linguistica si sostengono reciprocamente $n+iltrazioni "ermanic&e e resistenze del +ondo latino. Jalter #cott osservato c!e in inglese i nomi dei principali animali domestici sono anglosassoni ma diventano francesi non appena lanimale passa dalla stalla del servo alla mensa del signore franco-normanno. Le lingue germanic!e !anno trasmesso alle lingue romanze la maggio parte dei termini militari fondamentali )il latino, titoli deglufficiali@ francese neologismi della cavallerie e tornei0. Il numero e la variet dei termini importanti confermano c!e i rapporti fra il pugno di vincitori e la massa dei vinti furono intimi a tutti i livelli. %i' colpisce la resistenza del sostrato latino. I germani !anno eliminato il latino soltanto in una fascia di territorio relativamente ristretta? Austria, #vizzera nord, (enania e 4aviera. %artita vinta anc!e in Ing!ilterra espellendo gli indigeni. Va sottolineato c!e il latino eccle introdotto nellisola pi' tardi vi avre""e riportato una parte del tesoro linguistico romano. 8cco perc!& linglese prettamente germanico nella grammatica !a un voca"olario am"ivalente. Le parole di radice romanza sono pi' di $uelle germanic!e. La vitalit del latino letterario. La causa dello scacco del tedesco nei paesi latini fu lappoggio dato ai dialetti romanzi dalla sopravvivenza e dal prestigio del latino in $uanto lingua religiosa, amministrativa, letteraria. Anc!e dopo il suo divorzio finale dal latino popolare e dai dialetti protoromanzi, il latino letterario

conservA la sua vitalit . Nel "asso medioevo la posizione del latino letterario assomiglia un po a $uella dellitaliano moderno nelle regioni dove il popolo non parla se non il dialetto locale. Il latino era di dominio comune proprio perc!& non apparteneva a nessuna nazione in particolare. Avvicina i colti di tutti i partiti e di tutti i paesi. :emplicit, +lessibilit: evoluzione parallela delle lin"ue medievali. Le lingue romanze mutavano molto pi' presto nelle direzioni c!e erano gi accennate nel latino popolare dellimpero romano. La fonetica rifletteva sempre pi' i difetti di pronuncia delle classi inferiori. 6orfologia e sintassi perdevano la loro rigidit e scivolavano verso forme pi' concrete, snodate. Alcune trasformazioni significative. %rimo cam"iamento? le declinazioni scompaiono dalle lingue romanze, genitivo in inglese semplificano in tedesco. %er i casi si usano le preposizioni. #econdo cam"iamento? le coniugazioni si impoveriscono di forme semplici e si arricc!iscono di forme analitic!e. 4en presto ausiliare e ver"o principale si salderanno in una forma contratta o semplice c!e prender il posto dellantica latina? amerA invece di ama"o. Cerzo cam"iamento? gli articoli definito e indefinito si insediano accanto al nome. 5uarto cam"iamento? la gerarc!ia delle frasi principali e su"ordinate si inde"olisce. Il periodo tende a disarticolarsi in una serie di proposizioni coordinate. ,al particolarismo anarc&ico alla pluralit re"olata. Le parlate d8uropa si sono moltiplicate e divergono sempre pi'. Il particolarismo linguistico accompagna il particolarismo politico ed economico e si spinge ancora pi' in l . Dante segnala c!e i 4olognesi di un $uartiere non parlano nello steso modo dei 4olognesi di un altro. L8uropa medievale una torre di 4a"ele. #are""e fatica sprecata com"attere la pluralit delle lingue, ma urgente ridurre il particolarismo eccessivo. I dialetti della stessa regione si assomigliano@ uno pi' diffuso. Il punto di partenza per una nuova lingua letteraria. 4isogner imporre regole alla nuova venuta. 6erso il nazionalismo lin"uistico. I veri sovrani e costruttori della lingua e della letteratura sono gli scrittori. I re contri"uiscono invece alla formazione dell8uropa in altri campi? guerra, diplomazi, amministrazione. Capitolo quarto I mutamenti dei regni ). Maest e insu++icienza dellimpero "ermanico. La prima diagnosi di Dttone di Brisinga era "en fondata? di tutti gli ostacoli c!e frustrarono gli sforzi degli imperatori, il pi grave fu lopposizione dei papi. /randezza e calma in super+icie. Cra lincoronazione imperiale di Dttone I nel E+* e la lettera minacciosa di =regorio VII a 8nrico IV, c!e apr7 nel 1/.3 la lotta per le investiture, vi fu tuttavia pi' di un secolo dove limpero non e""e gran c!e da temere da parte dei papi. Bu $uesta let del particolarismo. Le vittorie non mancarono, lesercito imperiale era il pi' agguerrito e gli imperatori a"ili generali. %i' difficile la giustizia, il personale era pressappoco lo stesso c!e sotto i Carolingi, limperatore si accollava le responsa"ilit principali. #i guadagnA la fedelt del vassalli. #i puA dire c!e lirregolarit dei suoi interventi li rendeva pi' efficaci. %erA gli stati c!e si affermarono meglio non furono $uelli con il miglior esercito ma con la miglior amministrazione. Limpero in svantaggio. LItalia lanello pi' de"ole. Limperatore aveva lappoggio di una fazione c!e contava sulle discese. Discese troppo rare? non appena il suo esercito riattraversava le Alpi in Italia scoppiavano insurrezioni.

Non "isogna lasciarsi ingannare dallestensione del territorio. Ad esempio la 4orgogna o regno dArles era un nido di tur"olenze feudali. %i' utile era la lotaringia. $l ridotto tedesco e lavanzata verso l1riente. La potenza imperiale si fondava originariamente sui $uattro grandi ducati c!e corrispondevano ai $uattro sottogruppi principali del popolo dominante? #assoni, Branconi, #vevi e 4ar"ari. Il particolarismo esisteva anc!e allinterno del ridotto tedesco, ma gli imperatori non potendo eliminarlo cercarono di farsene uno strumento. %er inde"olire i duc!i gli imperatori aumentarono il numero e il potere dei conti? scarsamente efficace. %er tenere i conti diede lamministrazione nelle mani del vescovo? vantaggio, il vescovo non poteva trasmettere la carica ai suoi discendenti. Bragile in =ermania e nelle spedizioni italiane lunione cos7 attuata si dimostrA pi' salda nelle guerre contro gli #lavi e altri popoli dell8st. Nel GI i popoli si rivoltarono e resistettero. Lavanzata riprese nel GII con alcuni grandi vassalli. Anc!e gli ordini monastici diedero una mano. 6a ormai "isognava tener conto dei primi stati slavi cristiani, la cui resistenza prevalse. $l pro"resso delle"emonia imperiale. %rima delle investiture, 8nrico III appariva come il monarca pi' potente del mondo cristiano. La morte di Canuto il =rande, re dIng!ilterra e Danimarca, dissoluzione del solo stato cattolico capace di fare contrappeso allimpero. %er la prima volta dopo Carlomagno e Ludovico il %io limpero si diede una capitale fissa? =oslar. 8nrico III impose alla capitale religiosa una serie di papi riformatori. Il suo erede 8nrico IV era un "am"ino $uando successe al trono e i feudatari ne approfittarono, ma appena pot& spronA limpero per farlo avanzare. Il giovane imperatore rivendicA tutti i diritti caduti. I suoi successi non eliminarono la frustrazione del governo imperniato sulla persona del sovrano? se limperatore era minorenne o assente tutto allaria. Allora cominciavano ad apparire nuove risorse per creare unamministrazione efficiente. 5uali i disegni di 8nrico IV> Non lo sapremo mai. Nel 1/.3 la lotta per le investiture iniziA ed 8nrico IV si vide a""andonato anc!e dagli ecclesiastici c!e avevano sostenuto suo padre. $l "rande duello si inizia. Il punto di partenza fu un conflitto tra diritto feudale e diritto canonico? a c!i spettava conferire linvestitura a ecclesiastici c!e insieme a un ufficio spirituale ricevevano in feudo> La lotta si era trasformata in rivalit per la supremazia universale. L8uropa cattolica ne usc7 sconvolta. Inizialmente il duello sem"rava ineguale. Limpero era potente, ricco@ il papato disarmato, relativamente povero. 8ppure (oma fin7 con laffermare il proprio potere su $uasi tutto lordine ecclesiastico e con linde"olire il potere imperiale sullordine feudale. La stessa autorit religiosa del pontefice era unarma a doppio taglio? gli permetteva di scomunicare il peccatore, ma gli imponeva di perdonare al penitente. Lo si vide nel 1/.. a Canossa@ 8nrico IV, scomunicato e ridotto agli estremi da =regorio VII ricuperA di colpo $uasi tutto il perduto con un atto di contrizione. =regorio VII rimane ai nostri occ!i il pi' grande papa del medioevo. Vicino a lui intravediamo una figura femminile. La contessa 6atilde di Canossa. Lo strumento decisivo papale fu il medesimo servito agli imperatori. Come gli imperatori avevano istigato e continuavano a istigare il clero a deporre papi e a sostituirli con antipapi, cos7 i papi incitarono i vassalli ad a""andonare imperatori :indegni; e a eleggere anticesari. C!iun$ue avesse un rancore e desiderasse ri"ellarsi poteva farsi "enedire dalla C!iesa romana a""racciando la sua causa. =li imperatori cercarono di rispondere incoraggiando le rivolte in seno alla c!iesa, ma non riuscirono a parare il colpo. Dovettero distri"uire favori, a""andonare la guerra sul fronte est. La monarc!ia si logorA.

Limpero allincanto. Il concordato di Jorms)11**0 fu un compromesso c!e non accontentava nessuno dei contendenti ma offr7 a entram"i la possi"ilit di curare le ferite. 8nrico V mor7 tre anni pi' tardi senza eredi. La corona oggetto di unasta, =uelfi e =!i"ellini. Lotario era il candidato dei primi@ Corrado III, c!e gli successe, dei g!i"ellini. Nel 113* le fazioni si accordarono per far cadere la scelta su Bederico I, il 4ar"arossa, imparentato ai =!i"ellini attraverso il padre e ai =uelfi madre. Aveva la stoffa del grande monarca. %er dare una nuova "ase al suo potere, cercA dun$ue di rivendicare in Italia i diritti imperiali da molto tempo trascurati, ma imprescritti"ili. 0. Forza e impotenza del papato italiano Le armi dei papi. Larma principale era la supremazia sullordine ecclesiastico. Le sentenze del ,ictatus papae di =regorio VII non si imposero senza esitazioni ed eccezioni. Da una parte "isognA transigere coi particolarismi delle c!iese nazionali e locali@ dallaltra accordarsi col potere laico dei vari paesi. Non e""e ai propri ordini diretti c!e il manipolo di ecclesiastici impegnati alla curia romana e nello #tato pontificio. =li altri eccle, anc!e $uanto si sottomettevano di "uon grado alla disciplina spirituale di (oma, conservavano la propria iniziativa negli affari temporali. =li strettissimi vincoli tra religione e politica e lo statuto giuridico speciale del clero offrirono al papa innumerevoli occasioni per affermare la propria influenza e riscuotere tri"uti in alcuni settori della vita pu""lica e privata. Il diritto di legittimare e consacrare sovrani fu pi' di una volta messo a profitto $uando uno stato nuovo si affacciava alla ri"alta. Intorno al mille, #ilvestro II aveva inviato una corona al sovrano ung!erese, futuro santo #tefano. L<ng!eria venerA la corona e il papa. (apporti simili col fondatore dello stato polacco. Nel 1/3E (o"erto il =uiscardo condottiero delle "ande normanne c!e si erano fatte largo tra i 4izantini e Longo"ardi nellItali meridionale, ottenne dal papa linvestitura delle terre con$uistate. $ papi alla testa della "uerra santa. Bino al G i papi non avevano propagato la fede per mezzo delle armi. #pettava ai laici. Linvestitura a (o"erto il =uiscardo nel 1/3E apr7 una via nuova. 5uando (uggero, suo fratello, strappA la #icilia ai musulmani, lalleanza tra trono e altare si fece pi' evidente. Cos7 anc!e in #pagna? nel 1/,+ il re dAragona, offr7 i suoi stati in feudo a Dio e a san %ietro e ottenne lappoggio della #anta sede per reclutare rinforzi. Lidea di crociata era ormai nellaria. =regorio VII aveva gi progettato una spedizione contro i Curc!i. Nel 1/E3 Urbano $$ diede il segnale per la prima crociata. Da allora, per due secoli il papato alla testa dellimpresa militare. La condotta diretta della guerra non era di sua competenza e i legati pontifici furono imponenti di fronte ai capi militari. Cuttavia le crociate propriamente dette furono soltanto conflitti assai "revi. #pettA alla #anta #ede mantenere i contatti, preparare gli aiuti, organizzare le future campagne. (oma distri"u7 indulgenze, centralizzA i contri"uti in denaro ed esercitA una certa autorit sugli stati cristiani di Cerrasanta. Linfluenza politica del papato si diffondeva. A poco a poco si formA un sistema di stati c!e gravitavano intorno al papa, gli inviavano denaro, sottoponevano al suo giudizio alcuni pro"lemi. 8 nellinsieme si comportavano nei suoi confronti come vassalli verso un sovrano non molto esigente. $l papato, potenza italiana. Nellet feudale, il potere effettivo di un sovrano dipendeva dallestensione del suo dominio diretto. Il dominio imperiale si fondava sui ducati tedesc!i, $uello dei papi non si poteva fondare c!e su (oma e lItalia.

La :donazione di Costantino; attri"uiva ai pontefici la maggio parte della penisola e c!e le donazioni di %ipino e Carlomagno, assegnavano loro lItalia centrale. 5uesto territorio si era rilevato troppo vasto. Nel G i papi non conservavano c!e un potere precario su (oma e gli immediati dintorni. #padroneggiavano di fatto i signorotti del Lazio. Nel 1/3E il vento cam"iA. Con la legge c!e riservava ai cardinali romani il diritto di scegliere il pontefice, il papato saldA i propri destini con $uelli del clero locale. Con linvestitura di =uiscardo, assicurA i confini meridionali del suo dominio. Lappoggio della contessa 6atilde di Coscana strinse nuovi legami con il nord e centro. Jorms sottolineA lorientamento italiano del papato diviene limpero in tre zone? la =ermania, la scelta dei vescovi nelle mani dellimperatore@ lItalia e 4orgogna, ai capitoli e al pontefice@ il dominio papale diretto. Cale dominio si allargA, il :patrimonio di san %ietro; e altri territori intorno a (oma furono recuperati per primi, poi nella zona della #a"ina e <m"ria, e 6atilde legA ai pontefici i suoi vasti feudi di $ua e l dellAppennino. I papi potevano contare su un nucleo territoriale tuttaltro c!e trascura"ile. Non era impensa"ile circondare la #ede di una rete di alleanze c!e raggruppasse a poco per volta lItali intera. Verso la met del secolo, a sud, (uggero II riun7 tutti i possedimenti normanni dai confini dello stato pontificio a 6alta, espandendosi in Africa e 4alcani. %oic!& aveva gli stessi nemici del papa si poteva contare su di lui come su un alleato naturale. A nord il :regno dItalia; si era disintegrato, cera ora un mosaico di citt stato. La maggior parte delle citt italiane aveva ottenuto lautonomia. 6a il trionfo dei comuni non aveva portato la pace. In ogni citt si com"atteva senza posa. 5uesto stato di cose offriva al clero e al papa eccellenti occasioni di offrire i propri "uoni uffici. 6a la posta era alta. I comuni dellItalia sett erano verso la met del GII le gemme d8uropa. Federico barbarossa e la Le"a lombarda. #fortunatamente per i papi, Bederico 4ar"arossa sopraggiunse. Il giovane imperatore fu il primo sovrano europeo c!e si rese conto della nuova importanza delle citt e pensA a sfruttarla. In Italia riun7 sotto le sue "andiere $uanto restava della classe feudale. Bederico trovA perfino il modo di far cosa grata al papa, visto c!e (oma si era data un governo comunale, sotto Arnaldo da 4rescia, i papi avevano preso perA il sopravvento, ma Arnaldo si nascondeva e Bederico lo arrestA. Borte di tanti consensi volle prendere in mano il governo diretto di tutti i suoi stati e far valere i suoi diritti con inflessi"ile energia. A (oncaglia, nel 1/3E, ratificA una serie di decreti c!e precisavano i poteri politici, giudiziari, e finanziari del sovrano. Contro il nuovo papa Alessandro III, Bederico sostenne un antipapa. Contro 6ilano lo costrinse alla resa. Diede ai Lodigiani e altri comuni minori il privilegio di demolirla. Crionfo illusorio, perc!& non accompagnato dalla moderazione. La maggior parte delle citt longo"arde si strinsero in una lega contro di lui, ricostruirono 6ilano e fondarono una nuova citt -fortezza, la c!iamarono Alessandria. Venezia e i Normanni si unirono alla lega. Bederico era tornato $uindi in =ermania. %er sei anni si dedicA al compito di ricostruire il dominio imperiale. 5uando fu pronto a scendere era troppo tardi. Alessandria sostenne un lungo assedio. Nel 11.+ la lega lom"arda affrontarono a Legnano lesercito feudale di Bederico e gli inflissero una terri"ile sconfitta. Nel 11,2 la pace di Costanza ricono""e lindipendenza delle citt lom"arde. Legnano provocA anc!e la distruzione del solo conglomerato di feudi a""astanza grande da poter costituire il nucleo di un nuovo stato tedesco. 8nrico il Leone, c!e aveva rifiutato il proprio soccorso, fu punti e priva delle sue terre. Limperatore non guadagnA nulla. Cuttavia riusc7 ad attrarre un gran numero di seguaci, anc!e in Driente dove mor7 agli inizi di una crociata 11E/. #empre vincitore M fuorc!& a Legnano M aveva accumulato un prestigio immenso ma non molto potere effettivo. Il successo pi' solido fu una vittoria diplomatica? il matrimonio di suo figlio, il futuro 8nrico Vi, con lereditiera del regno normanno di #icilia. Doveva rendere perA limpero de"ole perc!& aggiungeva un prolungamento estraneo@ minaccioso perc!& privava il papa e la Lega lom"arda del loro alleato tradizionale.

$l con+litto entra in un vicolo cieco. 8nrico VI ereditava un immenso impegno? lo strano c!e sia $uasi riuscito ad assolverlo. Con$uistA la #icilia. Volle essere imperatore universale nel pieno senso del termine? il re dIng!ilterra arrestato dovette pagarli un enorme riscatto. Alla fine del GII un sovrano possedeva risorse sconosciute tre o $uattro secoli prima. La forza di 8nrico VI giocava anc!e a favore dei suoi rivali. A trentadue anni, nel 11E., era pi' potente di suo padre, ma anc!e pi' odiate. La morte lo sorprese. Bu allora il turno del papa, un grande Innocenzo III, c!e mise le risorse ottenute al servizio della pi' grande am"izione? dominazione diretta dellitalia centrale, protettorato sulla #icilia, controllo dellimpero, sovranit effettiva sugli altri stati cristiani. Anc!e Innocenzo III parve vicino a raggiungerla, ma come 8nrico mor7 prematuramente. <na terza forza era divenuta ar"itra della situazione. LItalia comunale. . -i"enerazione spontanea della Francia. #e limpero prima potente poi de"ole, la Brancia lopposto. Il regno si copr7 di castelli. 5uanto alla monarc!ia capetingia essa sopravvisse grazie alla mediocrit dei suoi inizi? senza far om"ra a nessuno Bu anzi un caso, o poco meno c!e la Brancia non sia stata incorporata nellimpero di Dttone I. egli non aveva urgente necessit di farla, e poi i pro"lemi assor"irono lattenzione dei suoi successori, e la Brancia visse perc!& lavevano lasciata nascere. $l Mezzo"iorno +rancese, unaltra nazione. Il 6ezzogiorno francese si s"riciolA in feudi di varia ampiezza e in citt autonome, c!e gravitarono a lungo attorno alla #pagna, Italia, Ing!ilterra, prima di tornare nellor"ita della monarc!ia francese. Il solo movimento vigoroso c!e a""ia reclutato aderenti in tutto il 6ezzo fu la triste religione catara. $ "randi +eudi del !ord. A nord della Loira invece si costituirono assai presto ducati e contee c!e a""racciarono intere regioni. %er due secoli almeno ognuno di $uesti grandi feudi e delle signorie pi' piccole c!e li circondavano o dipendevano da essi cercA di risolvere i propri pro"lemi di governo senza $uasi preoccuparsi del re di Brancia. A organizzarsi meglio furono la Normandia e lAngiA, destinati a una lunga unione col regno dIng!ilterra. I Conti dAngiA guerrieri formida"ili, forgiarono dal nulla il loro stato. I duc!i di Normandia conservarono lo spirito "ellicoso, procurarono laiuto di un clero numeroso, e installarono in ogni distretto visconti e altri su"ordinati laici c!e amministrarono. I vassalli versarono i loro tri"uti con regolarit , i mercanti le imposte, una rivolta di contadini repressa. I conti in Biandra, affiancati da :castellani; governarono il loro feudo con unefficienza $uasi eguale a $uella dei duc!i di Normandia. =li altri vassalli e""ero meno successo. I duc!i di 4orgogna, A$uitania, non riuscirono a imporsi ai loro vassalli. 4lois e C!ampagne non realizzarono am"izioni. $ re casalin"&i. Nel loro dominio diretto i re dovevano affrontare i medesimi pro"lemi dei loro grandi vassalli. Il dominio regio non era molto grande n& specialmente ricco@ ma si c!iamava Francia. Bino allascesa al trono di Bilippo Augusto i re seguirono gli impulsi del momento, attaccando indifferentemente i signorotti dei dintorni, i grandi vassalli i sovrani stranieri. La devozione formale dei primi Capetingi non imped7 loro di trovarsi spesso in urto con le autorit ecclesiastic!e a causa della loro vita coniugale "urrascosa. Le spose dei Capetingi diedero ai loro mariti figli c!e raggiunsero let matura prima di essere c!iamati a regnare. (isparmiando i pro"lemi di successione.

La Francia si +a le ossa. Non fu dun$ue la monarc!ia c!e rigenerA la Brancia@ la Brancia si rigenerA da s&. Nei due secoli c!e seguirono lavvento al trono di <go Capeto, il paese progred7 in ogni direzione. La Brancia non poteva accontentarsi della mediocrit , non poteva rassegnarsi al particolarismo economico. C!i meglio del re poteva cercare orizzonti pi' vasti> 6a il re non era, pronto, perciA furono i grandi vassalli a raccogliere i primi frutti. Il consolidarsi dei feudi maggiori giovA ai loro a"itanti ma rese pi' difficile al re di uscire dal proprio dominio diretto. Lo sviluppo delle citt apr7 un altro spiraglio allinfluenza regia. 8rano pi' de"oli di $uelle lom"arde e non avevano il papa vicino. Le pretese crescenti della "org!esia prima o poi dovevano configgere. Il re avre""e potuto essere il suo migliore alleato. 6a una politica di $uesto genere lo avre""e o""ligato a sostenere "ande igno"ili di ri"elli contro lordine costituito. Dccorreva unelasticit c!e ai primi Capetingi mancava. Filippo %u"usto. Nel 11,/ sal7 sul trono un uomo capace? Bilippo II, Augusto perc!& seppe aumentare )augere0 i suoi possessi. %er mezzo di matrimoni "en com"inati e di una guerra contro un re screditato)=iovanni senzaterra0 arrotondA il dominio ereditato dagli avi con una serie di province ricc!e e "ene amministrate. Bu realizzata la condizione per ogni futura espansione? il re e""e un dominio pi' vasto dei suoi vassalli. %i' importante il fatto c!e Bilippo coltivA sistematicamente lalleanza con le citt . Dffri milizie e denari. Non cera tempo da perdere? il conte di Biandra aveva fatto lo stesso. Nel 11,,, la difesa di 6antes-=assicourt salvA %arigi. Nel 1*11 la "ilancia a favore di Bilippo. Non si puA considerarlo un fautore delle autonomie locali, ma il primo di una lunga serie di monarc!i accentratori. #otto di lui, lamministratore centrale si li"erA dal governo paternalistico ed eccle. Nelle province, dei :"al7; nominata e pagati dal re e revoca"ili, lo aiutarono a mettere in valore il dominio diretto. #. L$n"&ilterra, primo"enita tra le monarc&ie nazionali <n solo dei molti stati fondati dai "ar"ari sulle rovine dellimpero romano sopravviveva ancora nel G? il regno di JesseT, divenuto regno di :tutta la 4ritannia;. Il figlio e il nipote di Alfredo il =rande, 8doardo e 8telstano, soggiogarono i Danesi dellisola e imposero la loro supremazia su gallesi e scozzesi. Il regno era non soltanto antico ma arcaico. %n"lo;:assoni e ,anesi. La struttura del regno non era molto diversa da $uella delle tri"' germanic!e primitive. <nassem"lea di no"ili senza funzioni "en definite, assisteva il re nel governo e nella legislazione. Assem"lee locali, composte di uomini li"eri, facevano osservare le leggi nelle suddivisioni amministrative e tri"ali del regno. Dgni distretto)s!ire0 uno sceriffo percepiva i redditi della corna e presiedeva la corte popolare di giustizia. Di grado minore, nei distretti minori. (e e no"ili mantenevano "ande di guerrieri e latifondi. Il potere del re si fondava sul prestigio e sui seguaci armati. Agli occ!i degli #candinavi, lIng!ilterra del G appariva come un paese di antica civilt e grande ricc!ezza. #confitti ma pronti a ritentare. Nel E., lassassino di un re fanciullo fece passare la corona al fratello 8telredo II e le invasioni ricominciarono. 8telredo cercA di comprare la pace con un tri"uto. Inutile. Il re danese e poi suo figlio Canuto con$uistarono. #ingolare carriera $uella di Canuto il =rande. 6orto a $uarantanni. Voleva un :6editerraneo del nord;.

Nel 1/1* lIng!ilterra accolse come re il figlio della sua vedova e di 8telredo, 8doardo il Confessore. %ersona insignificante. Il latifondi si ingrandivano il particolarismo si affermava. #c!iavi e li"eri delle classi inferiori tendevano a fondersi in ununica massa di servi. ,a :tam+ord 7rid"e a ?astin": l$n"&ilterra alla svolta. 5uando 8doardo mor7 senza eredi diretti, nel 1/++, tre pretendenti in tre direzioni divergenti. Aroldo, figlio di =odNin, presagiva unesplosione di particolarismo simile a $uello capetingio. Aroldo di Rardrade re di Norvegia, prometteva un ritorno agli orizzonti marittimi di Canuto. =uglielmo, duca di Normandia offriva un rinnovamento dei vincoli col continente. Bu deciso tutto in due mesi, con due "attaglie. Aroldo, sconfisse il re di Norvegia a #tamford 4ridge, ma fu a sua volta sconfitto e ucciso dal duca di Normandia a Rastings. Coronato re a Jestminister nel Natale 1/++, =uglielmo il Con$uistatore saldA lIng!ilterra alla Brancia. Cos7 fino agli inizi del Duecento, due unioni artificiali di popoli separati a""racciarono nel loro insieme una "uona met dell8uropa cattolica. Il regno anglo-normanno-angioino fu meno esteso e durevole dellimpero@ ma $uestultimo $uando scomparve lasciA =ermania e Italia in frantumi. %er contro la li$uidazione del regno anglo-angioino legA alla Brancia un "locco compatto di province "ene amministrate e fece emergere nellisola il primo stato nazionale e accentrato d8uropa. =uglielmo soggiogA tutta lIng!ilterra $uasi in un sol colpo, la saturA di vassalli fedeli, e innestA con successo le istituzioni evolute del suo ducato a $uelle arcaic!e del suo nuovo regno. Lamministrazione si per+eziona. I guerrieri di =uglielmo furono "en ricompensati con feudi. 6a si = si riservA in ogni s!ire un dominio diretto pi' grande del dominio di ogni vassallo. Dopo di lui =uglielmo II e 8nrico I governarono con saggezza. Le lotte di successione di re #tefano aprirono un periodo di disordini. 8nrico II riprese le redini senza troppe difficolt e nonostante le sue assenze e $uelle di (iccardo Cuor di Leone, la colla"orazione tra monarc!ia e ordine feudale fece nuovi progressi. La colla"orazione del clero fu regolarizzata sotto 8nrico I con un concordato, c!e assicurava al re la massima influenza sui vescovi. Nel 1.11 le misure autoritarie di 8nrico II e lassassinio di 4ecQet, arcivescovo di Canter"urK, provocA una crisi dalla $uale 8nrico usc7 pi' forte. A tutti i livelli di amministrazione, la monarc!ia rafforzA i poteri e migliorA i metodi. Nellet del particolarismo i governi locali furono dappertutto pi' efficienti di $uelli regionali e centrali@ in Ing!ilterra fu proprio in $uesto campo c!e si manifestA per la prima volta $uel talento per levoluzione senza rivoluzione c!e sem"ra loro caratteristico. Le corti inglesi si distinsero per la regolarit della loro ripartizione geografica, la fre$uenza delle loro riunioni, la relativa "uona volont con cui uomini di ogni condizione parteciparono ai loro lavori. #are""e assurdo parlare di eguaglianza davanti alla legge, ma si ricono""e sovente il diritto di ogni persona di essere giudicata dai propri pari. Il governo era $uasi sempre il punto pi' de"ole della monarc!ia feudale, ma in Ing!ilterra funzionA meglio c!e altrove. Al governo centrale doveva provvedere personalmente il re, con gli assistenti c!e poteva procurarsi. In Ing!ilterra il gran consiglio continuA a essere consultato per decisioni di straordinaria importanza. La +ortuna dell$n"&ilterra. In $uesto sviluppo costante e armonico do""iamo assegnare alla geografia la parte c!e spetta. Il regno era a""astanza piccolo perc!& il re o i suoi agenti potessero percorrerlo. =uglielmo il Con fece ciA c!e nessun altro avre""e potuto. <n censimento)domesdaK 4ooQ0. Bu il primo di una lunga serie. I proventi delle imposte aumentarono via via c!e crescevano la popolazione e la produttivit .

Con 8nrico II le entrate in moneta li$uida vennero notevolmente accresciute dalle ammende giudiziarie. #e""ene le citt inglesi furono piccole e meno numerose, il re dIng!ilterra fu cos7 il monarca pi' solvi"ile dell8uropa cattolica. La fortuna pi' grande. LIng!ilterra fu la sola monarc!ia europea c!e per un secolo e mezzo non e""e da affrontare nemici pericolosi sul proprio territorio. ,allapo"eo al crollo, dal crollo alle9uilibrio. 8nrico II merita dessere paragonato al suo grande contemporaneo, Bederico 4ar"arossa. (afforzA il governo monarc!ico dellIng!ilterra, pur dedicando ai suoi feudi francesi la maggior parte del suo tempo. Con la Normandia ereditata dalla madre, lAngiA dal padre, lA$uitania dalla moglie, si trovava signore di una met della Brancia. Dgni feudo francese perA aveva ardui pro"lemi. 8nrico trovA il tempo di porre le "asi dellespansione inglese nel resto delle isole "ritannic!e. Il re di #cozia, vinto, dovette rendergli omaggio. %arecc!i signorotti irlandesi lo stesso. Il suo "ilancio avre""e potuto essere pi' attivo se negli ultimi anni i suoi figli non si fossero ri"ellati contro. Il figlio c!e gli successe, (iccardo Cuor di Leone, visse i suoi dice anni di regno come un cavaliere errante in cerca di avventura. Degno avversario dellimperatore 8nrico VI. Lunit del regno resist& anc!e alla fiscali ancor pi' oppressiva di =iovanni #enzaterra, ma si rivolse contro di lui. I suoi predecessori avevano violato pi' di una volta i contratti feudali c!e li legavano ai sudditi inglesi e al sovrano francese, ma si erano riscattati. #otto re =iovanni, tutti i nodi vennero al pettine. In $uanto vassallo di Bilippo Augusto, =iovanni si espose a una condanna per fellonia, il re di Brancia riusc7 a far valere i suoi diritti con$uistando di colpo Normandia e AngiA. In $uanto re dIng!ilterra =iovanni non tenne fede al giuramento. Le disfatte in Brancia lo aveva screditato. <na cin$uantina di "aroni inglesi, prelati, i "org!esi di Londra e il principe LleNelKn il =rande di =alles, si coalizzarono contro e lo costrinsero a mettere il suo sigillo nel )0)' alla :grande carta delle li"ert ; 6agna C!arta. 8ssa grande soprattutto per $uello c!e venne edificato su di essa pi' tardi. <n esame approfondito vi scorge sfumature c!e non si trovano altrove. I vassalli si impegnano a sostenere la giustizia di un re giusto e reprimere uno ingiusto. Lordine ecclesiastico e la "org!esia sono protetti direttamente solo in termini vag!i, un minimo di protezione comun$ue a tutta la popolazione? il re non puA aumentare le imposte feudali n& introdurre imposte straordinarie senza il consenso. '. Le potenze secondarie. I regni scandinavi, i"erici, il regno di #icilia. Cutti $uesti e""ero una funzione politica e militare meno importante di $uella della $uattro potenze di cui a""iamo tracciato levoluzione. Arricc!irono perA l8uropa coi loro contri"uti. Due comuni svantaggi spiegano in parte il loro ruolo? la loro distanza dal centro fisico dell8uropa, la scarsezza della loro popolazione. Conviene anc!e rilevare c!e la stessa Ing!ilterra non avre""e figurato tra le grandi potenze se non avesse avuto un governo cos7 straordinariamente efficiente. 2. Lo scontro +ra 1ccidente e 1riente. In due secoli di crociate, uomini di tutte le classi profusero tesori convinti nella maggior parte di compiere unopera di piet per la diffusione della fede. Disgraziatamente i risultati durevoli di tanti

sforzi furono la rovina della cristianit "izantina, lirrigidimento dellortodossia musulmana, e la recrudescenza dellantisemitismo. Lodio evitabile ma non evitato. C!e durante le crociate vi sia stato un progresso, nessuno lo mette in du""io. 6a di $uesto progresso le crociate furono la conseguenza. #enza il prorompente vigore dell8uropa intera, le crociate sare""ero state inconcepi"ili. 6a fu unesperienza amara, impregnata doro. Lostilit contro e"rei, musulmani e 4izantini esisteva anc!e prima, ma non si era mai manifestata come unimpresa internazionale, sacra e permanente. Come avvenne c!e i :viaggi a =erusalemme; o :passaggi in Cerrasanta; )pellegrinaggi0 si trasformarono in guerre spietate> H vano distinguere i motivi religiosi da $uelli economici e politici. Bu appunto il coincidere degli ideali con gli interessi c!e scatenA le crociate e le rese popolari. CiA c!e distingue le crociate non il contrasto fra promesse e realizzazioni, ma la loro ampiezza, il loro slancio. In un am"iente ancora dominato dal particolarismo. Visto c!e le crociate colpirono la fantasia popolare, la loro cronaca seminata da falsi. La crociata popolare e la crociata dei baroni. C!e accade in realt poco dopo c!e papa <r"ano II "and7 la prima crociata nel 1/3E> Alcuni esaltati si misero in cammino senza attendere il segnale. Non "astava contare sullentusiasmo, sul miracolo. 5uesti crociati non arrivarono alla meta. %oco dopo $uattro eserciti regolari conversero su Costantinopoli per diverse vie, i :"aroni; ottennero da Alessio una colla"orazione militare poco entusiasta e gli indispensa"ili rifornimenti. Con $uesto avvio fu possi"ile a un corpo di spedizione di continuare ininterrottamente le ostilit per tre anni, fino alla presa di =erusalemme 1/EE. =iunti al di l delle antic!e frontiere "izantine furono salvati dallimminente disastro grazie allarrivo per mare dei rifornimenti e dei soldati inviati dalle repu""lic!e marinare italiane. Con$uistata =erusalemme, macc!iarono la loro vittoria con massacri. Un%merica medievale5 <na sola via si apriva dinanzi a loro, $uella della tolleranza. I con$uistatori vollero rimanere separati dalla massa, come un esercito permanente di occupazione. Nel regno di =erusalemme impiantarono la prima nazione europea doltremare, $uasi unAmerica em"rionale. Le ricc!ezze della %alestina coloniale non valevano le risorse di molte terre di nuova colonizzazione in 8uropa, e non avevano attirato a""astanza immigranti per sfruttarle e valorizzarle adeguatamente. H c!iaro c!e il regno di =erusalemme aveva una "ase economica salda. Le istituzioni riflettevano gli ideali del feudalismo. 6a non $uelli dellanarc!ia feudale. =eograficamente il regno non era tanto vulnera"ile $uanto stato affermato. :cacco a /erusalemme, successo a Cipro. L8uropa doltremare avre""e potuto sopravvivere indefinitivamente, se fosse guarita dallo spirito aggressivo c!e laveva creata. La lotta senza $uartiere e lodio implaca"ile avevano tuttavia partigiani accaniti in tutto il regno. In particolare, gli ordini militari fondati dai crociati)templare, ospitalieri, teutonici0. 5uesti monacisoldati non "rillavano per la scrupolosa osservanza dei loro doveri eccle, ma sapevano "attersi e concepivano la guerra santa come un fine a se stesso. Nel 111. la nuova di un grave rovescio su"ito dalle armi cristiane in una zona periferica della Cerrasanta scatenA la seconda crociata. #i mossero meno pezzenti e meno avventurieri, ma i re di Brancia e =ermani si misero alla testa dei crociati. Con laiuto dellimperatore 6anuele Comneno e dei :puledri;, $uesta spedizione avre""e potuto compier di pi' c!e la prima crociata, se fosse stata "ene guidata. 6a non lo fu, fu un fallimento totale.

CiA nonostante, il regno di =erus traversA un altro $uarantennio di relativa prosperit . Di fronte una nuova potenza turco-egiziana, ma i musulmani conoscevano lo straordinario valore dei cavalieri franc!i, e non avre""ero attaccato alla leggera. Nel 11,. il conflitto fu riaperto da atti di guerra. #aladino sc!iacciA lesercito cristiano a Rattin. I musulmani ripresero =erusalemme e respinsero i Cristiani fino al mare. Cutto fu perduto salvo $ualc!e fortezza. <n nuova crociata era indispensa"ile per rista"ilire la situazione. Cre monarc!i se ne misero a capo? Bederico 4ar"arossa mor7 in cammino, ma Bilippo Augusto e (iccardo Cuor di Leone, assicurarono la ricon$uista e la conservazione di una lunga fascia costiera prima di ripartire frettolosamente, lasciando =erusalemme a #aladino. #i costitu7 un regno :Latino; di lingua francese nellisola di Cirro, c!e (iccardo aveva ar"itrariamente occupato e poi venduto ai templari. #oldati e mercanti occidentali spostarono a poco a poco la loro "ase doperazione verso lisola. Cipro divenne cos7 una vasta fortezza naturale, i crociati ripresero i piani di colonizzazione. Lisola costitu7 il pi' "el successo dei crociati, e anc!e il pi' durevole. *utti addosso all uomo malato. La terza crociata diede un esempio destinato a ripetersi pi' tardi su scala pi' vasta. Nel 1*/1. 5uesta $uarta crociata non andA oltre Costantinopoli, i crociati la assediarono e la con$uistarono. Bu un grosso scandalo, la responsa"ilit dei Veneziani? avevano fornito a proprie spese una parte delle navi ma una parte a credito non arrivando i rim"orsi si fecero aiutare a riprendere Uara. Certo c!e gli organizzatori della $uarta avevano ricevuto inviti a intervenire nelle discordie dinastic!e dellimpero, e fin da principio si erano segretamente proposti di approfittarne. Il papa, c!e $uasi certamente ne era a conoscenza, non avvert7 limperatore del pericolo@ denunzio poi la :deviazione; ma ne accettA volentieri i dividendi. Borse la responsa"ilit principale va ai "izantini. In una societ in rapido sviluppo, c!i rallenta si fa sorpassare. Alla vigilia delle crociate 4isanzio era gi :luomo malato dDriente; e non se ne rendeva conto. Venezia, figlia primogenita di 4, le diede il colpo di grazia. Lavvenire apparteneva alle citt aperte su vasti orizzonti. Libro terzo Lapogeo dell8uropa medievale nel secolo GIII Capitolo primo =li orizzonti aperti ). $l mondo dellabbondanza $ndici di "randezza della popolazione urbana. #ul finire del Duecento, 6ilano pro"a"ilmente la citt pi' popolosa dell8uropa cattolica, ma anc!e Venezia, Birenze e =enova devono aver passato il traguardo dei centomila a"itanti, e parecc!ie altre citt italiane ne !anno pi' di ventimila. Intorno al mille non cera forse citt cattolica c!e arrivasse ai diecimila a"itanti. Il fenomeno di accrescimento si verifica anc!e fuori dItalia, ma in proporzioni minori. %arigi, capitale dello stato pi' potente d8uropa, evidentemente un caso a parte. In =ermania in Ing!ilterra la maggior parte dei centri c!e si fregiano del nome di citt restano al di sotto dei diecimila. In Catalogna, le citt della frontiera cristiana faticano a riempire i $uartieri sgom"rati dai musulmani.

Lattivit +ebbrile delle citt ma""iori. %i' c!e il numero degli a"itanti importa lo spirito dinamico delle citt . Le sue caratteristic!e sono la""ondanza, la mo"ilit , la rapidit . <omini e donne tutti $uanti investono lavoro o denaro nel commercio vicino o lontano, nellartigianato, nella "anca, nelle costruzioni. Decine di migliaia di contratti si firmano ogni anno, e di anno in anno aumenta il volume degli affari. Di Birenze ci restano testimonianze tarde, ma la mentalit pressa poco la stessa. Cutto si puA perdonare fuorc!& linerzia. In "otte, nel fondaco, al telaio, anc!e ricc!i, si continua fino alla morte il lavoro cominciato nella prima adolescenza. 6a prima ancora si andati a scuola. Intorno al 122+ con una natalit annua di 33//-+/// nati vivi ci sono a Birenze tra gli , e 1/ mila ragazzi c!e imparano a leggere, pi' di 1// c!e studiano matematica, tra 3//-+// letteratura e filosofia. La vita operosa dei centri minori. Il fenomeno di punto rispecc!ia la tendenza di fondo, ma molto al di sopra della media. #pecialmente fuori dellItalia settentrionale e centrale, la maggior parte delle citt c!e pur fanno modestamente fortuna !anno ancora $ualcosa di campagnolo. Il mercato periodico, piuttosto c!e la "ottega permanente. 6olti precedenti sem"ravano predestinare lItalia in una posizione davanguardia nella rivoluzione :commerciale; del "asso? la continuit della tradizione cittadina in et "ar"arica, la fluidit delle classi, la precocit delle autonomie municipali, la facilit dei rapporti con "isanzio e islam, linsufficienza delle risorse agricole. Cuttavia nessun vantaggio iniziale "asta a conservare un primato per secoli. #e fu spinta a volere di pi', lo stimolo provenne da $uella c!e fu c!iamata :linnata solerzia; dei suoi a"itanti. (conomia e arc&itettura: lesempio di 7eauvais. In verit la solerzia non difettA in altri paesi, ma si disperse in troppe direzioni. A %arigi nutr7 filosofia, arte, amministrazione, vita di corte. #ignificativo il caso della vicina 4eauvais. Capoluogo di un distretto agricolo ricc!issimo, $uesta citt fa""ricava panni di lana rinomati in tutta l8uropa. Nel 1*3E il comune versA a Luigi IG una :taglia; di 23// lire in due rate. %oi $ualcosa si guastA. La popolazione ur"ana ristagnA. Lindustria non continuA a svilupparsi come nella vicina Biandra. Il comune visse di espedienti, riuscendo a mala pena a evitare la "ancarotta. Il pro"lema? perc!& mai non compi un "alzo in avanti> Borse la risposta si deve cercare nella stupenda cattedrale. Il vescovo e il capitolo di 4eauvas vollero costruirne una c!e vincesse tutte le cattedrali del tempo. In soli $uindici anni ,/ mila lire. LItalia pur tanto pi' ricca non offre esempi paragona"ili. Cuttavia il caso di 4eavais non unico in 8uropa. La passione di costruire sempre pi' in alto si diffuse nel Duecento da un paese allaltro. #are""e stato pi' saggio attendere la""ondanza per investire nellarte. #i insiste allora sul fatto c!e le costruzioni religiose incoraggiarono pellegrinaggi e alimentarono il turismo. 6a il turismo medievale era tuttaltro c!e $uello moderno. Vero c!e le grandi cattedrali servirono ad appagare la sete di Dio. Non tutte le donazioni furono disinteressate e spontanee. A 4eauvais i lavori alla cattedrale furono pi' di una volta interrotti da sollevazioni contro il vescovo. 7or"&esi contro si"nori. Lostacolo pi' grave allo sviluppo ur"ano non era la spesa per i monumenti di culto, ma il peso morto delle istituzioni feudali e agrarie, c!e non facevano posto per un $uarto ordine "org!ese. 8ra inevita"ile c!e $uesti ultimi entrassero in conflitto. Non si

opponevano perA alle autorit in $uanto tali ma perc!& risentivano imposte c!e non venivano impiegate a loro "eneficio. %er s& e per gli altri i "org!esi volevano inoltre li"ert di movimento? senza ga"elle e pedaggi. Dgni citt !a la sua storia particolare. Variano le rivendicazione e gli eventi le autorit da com"attere. A loro volta i vantaggi ottenuti verranno sfruttati in modo diverso. #i possono distinguere le tendenze. Nella maggior parte dell8uropa occ, la "org!esia riesce a strappare ai propri signori immediati unautonomia pi' o meno ampia soltanto a prezzo di una accresciuta soggezione al re, lontano e $uindi meno esigente. I comuni tendono a inserirsi nella piramide feudale per mezzo di carte di franc!igia c!e consacrano un compromesso. Borse le citt meno autonome sono $uelle inglesi. In compenso sono le pi' tran$uille. In =ermania il collasso del potere monarc!ico finisce col lasciare le citt li"ere, ma appunto per $uesto indifese di fronte ai signori feudali. In Biandra e in %rovenza, le rivalit tra i signori vicini e lontani permetto ai comuni cittadini di ottenere una larga misura di autonomia. #oltanto in Italia tra le Alpi e il Cevere, le citt si fanno padrone assolute del proprio destino. Non !anno "isogno di carte di franc!igia? fin dal 11.+ !anno con$uistato lindipendenza con le armi a Legnano. Anc!e la campagna appartiene ai comuni. 8mancipazione politica e sviluppo economico tendono a procedere su strade parallele. I comuni pi' li"eri sono $uasi sempre i pi' grandi e ricc!i. LItalia allavanguardia. 0. Lo stato come un buon a++are. La politica fu posta al servizio delleconomia. 5uesta tendenza derivava anzitutto dalla struttura originaria del governo comune, nato come unassociazione volontaria privata. ,a associazione temporanea e privata a istituzione politica permanente. La data di nascita dei primi comuni generalmente sconosciuta. %uA anc!e non esserci una vera data di nascita. %i' spesso i comuni pi' antic!i nascono sovversivi. 5ueste congiure precoci vengono poi represse, o assor"ite in associazioni pi' vaste. %er trasformarsi in un comune vero e proprio, la coniuratio di una minoranza, con scopi limitati e per una durata limitata, deve allargarsi e sta"ilizzarsi, ottenendo un giuramento di fedelt da tutti gli a"itanti. A ciA non si arriver prima degli ultimi anni del secolo GI. Le funzioni di comando tocc!eranno da principio ai :cospiratori; pi' no"ili e potenti. #i tratta dun$ue di uomini della no"ilt feudale minore, c!e possiede terre nel su"ur"io dentro le mura, ne investe i redditi nel commercio e nellartigianato, e vive a"itualmente in citt . In $uesto senso soltanto, si puA parlare di origine aristocratica dei comuni. Bra i congiurati si distinguono cavalieri e fanti, o :maggiori mediocri e minori;, ma non esistono disparit insormonta"ili. Non occorreranno pi' rivoluzioni perc!& una citt ottenga lautonomia. Anc!e fuori dItalia, il fatto c!e i cittadini vogliano avere le loro :li"ert ; finisce col sem"rare ovvio. Cuttavia $ueste li"ert spontaneamente offerte dai sovrani sono molto minori di $uelle strappate con la forza dai comuni rivoluzionari. #enza contestare la sovranit teorica delle autorit . #petta a $ueste di provvedere ai compiti supremi assegnati allo stato? =iustizia, %ace, Bede. Lamministrazione comunale non !a da occuparsi di giustizia pace fede se non in $uanto servano a protegger interessi specifici della comunit . Le istituzioni comunali: democrazia pro"ressista5 =li organi del governo comunale sono i medesimi c!e si trovano negli stati maggiori? assem"lee e consigli legislativi, potere esecutivo, tri"unali. #im"olo di eguaglianza, lassem"lea plenaria di tutti i cittadini li"eri si riunisce in piazza e vota. Le difficolt aumentano a misura c!e il comune si ingrandisce. Le convocazioni plenarie diventeranno dun$ue sempre pi' rare e meno efficaci.

Aumenter limportanza dei consigli maggiori e minori. I loro mem"ri vengono scelti in tutti i modi possi"ili. 6entre lassem"lea plenaria esposta ai tumulti e alle intimidazioni, i consigli sono protetti dalla segretezza. Nelle citt lom"arde nessuno al di sopra del collegio dei consoli. I consoli, da due a venti, sono in generale eletti per un anno e non immediatamente rieleggi"ili. Ciascuno dispone di tutti i poteri civili, militari, finanziari e giudiziari. I consoli appena lasciato il loro ufficio dovranno rendere pu""licamente conto della loro amministrazione. I primi governi municipali un po prima della fine del GI nelle citt lom"arde e toscane pi' precoci, a anc!e pi' addietro nelle citt italo-"izantine. #e li paragoniamo a $ualun$ue altra forma di governo anteriore alle grandi rivoluzioni americana e francese, i comuni colpiscono come gli stati c!e offrirono al massimo numero di cittadini loccasione di partecipare in un modo o nellaltro alla gestione dei pu""lici affari. #enza du""io la democrazia comunale non fu n& si propose di essere egualitaria e totale. Nei comuni come nei regni si ricercA non la maggioranza numerica, ma il consenso della :parte pi' valente;. #oltanto nei comuni, il :valore; non derivava dallatto di nascita, n& era ristretto a una piccola maggioranza. Linstabilit politica. #pecialmente la mancanza di regole precise per lelezione dei magistrati e il computo delle maggioranze condannarono le democrazie ur"ane a una vita estremamente agitata e insta"ile. Il fenomeno si manifestA particolarmente aspro a nord del Cevere, trasformandola in una vera e propria scacc!iera dove comuni guelfi e comuni g!i"ellini si alternavano. %oc!i spargimenti di sangue, ma gravi danni economici. La pace sempre preferi"ile alla guerra, ma le lotte sono anc!e un segno di vitalit . Col dividersi in partiti aprirono un di"attito esasperante, ma indispensa"ile per lo sviluppo della democrazia. Disgraziatamente, perA, ai comuni italiani mancavano lesperienza e lautodisciplina necessarie. #e 4ologna si fa guelfa, 6odena diventer g!i"ellina. Lessenziale c!e le ostilit proseguano. Le maggiori citt italiane sopraffanno le pi' piccole e in ogni citt si fanno avanti uomini nuovi. Le citt vinte, anc!e se irrimedia"ilmente superate da una concorrente pi' forte e ricca, trovano modo di accrescere la propria ricc!ezza. La stessa con$uista di un comune da parte di un altro non d luogo a profondi mutamenti costituzionali. Non si propone di sopprimere lautonomia locale delle citt soggette. La citt dominante assume la direzione della politica estera e della difesa, nonc!& lo sfruttamento di un settore economico particolarmente am"ito. Nel "asso medioevo le citt c!e aspiravano al comando erano troppe, e la loro forza $uasi uguale. Le loro contese non condussero c!e a un e$uili"rio insta"ile fra le rivali pi' forti. !uove esperienze e nuove delusioni. Il mutamento pi' originale fu in Italia e in %rovenza, la creazione della carica di podest . Amministratore stipendiato, $uesti era in generale un forestiero e si sostitu7 o si sovrappose ai consoli, prima eccezionalmente poi in tutti gli anni. #i ricorreva al podest come a un ar"itro imparziale. Lo si tratteneva a carica scaduta finc!& non avesse reso conto del proprio operato. In Italia, intorno alla met del Duecento, i malcontenti persero ogni fiducia nella"ituale rinnovamento c!e portava alle caric!e pu""lic!e. Anzic!& mirare direttamente al governo comunale, organizzarono una specie di sottogoverno. Bu $uesto il cosiddetto :comune minore; o :comune del popolo. A poco a poco $uesto assunse le funzioni principali del vero governo o si sostitu7. Nonostante il suo nome, il governo del :popolo; non portA al potere la massa di popolani, ma la "org!esia :grassa; c!e le aveva dirette. Cuttavia i "org!esi trionfanti resero molti servigi allintera comunit .

I "org!esi :grassi; desideravano c!e gli inferiori, gli operai, non soffrissero la fame, ma temevano di vederli :ingrassare; tanto. %erciA rafforzarono il controllo dei mestieri capitalistici sui mestieri manuali, ma istituirono programmi accelerati di lavori pu""lici e di assistenza agli indigenti per lottare contro la disoccupazione. 8sclusero dalle caric!e pu""lic!e i magnati? gesto sim"olicamente importante, ma di scarsa portata pratica. I magnati sfuggivano iscrivendosi a una corporazione di :popolani;. Binalmente in $ualc!e citt ? lacclamazione di un signore, c!e senza a"olire gli organi costituzionali, li facesse rigare diritti. 5uesti signori del Duecento non misero radici. Binc!& durA lespansione economica, i signori dovettero conciliarsi lopinione pu""lica per mantenersi in carica. %er eliminare i disordini senza ricorrere al dispotismo unaltra soluzione? il governo dei poc!i. Venezia il primo e migliore esempio. La :serrata del 6aggio Consiglio; nel 1*E.. 5uesto sistema durA cin$uecento anni precisi, fino al 1.E.. $n tutta l(uropa, dove c. vita c. lotta. Buori dItalia, il sistema oligarc!ico trionfA in un gran numero di governi comunali. Brutti avvizziti c!e non vanno paragonati a Venezia. La pace apparente e snervata c!e gi nel Due si sta"ilisce in tanti comuni a nord delle Alpi $uasi sempre un sintomo di precoce atonia economica e sociale. . La libert della povera "ente La li"ert pi' difficile da con$uistare e mantenere $uella degli umili, i contadini. NellItalia a nord del Cevere, invece il comune domina $uasi tutta la campagna. Non riconosce il servaggio, ma favorisce la loro emancipazione su tutto il proprio territorio. Li li"era soprattutto perc!& pag!ino le imposte e forniscano mano dopera a "uon mercato. Alle medesime considerazioni le disposizione restrittive? il comune non permette ai contadini di inur"arsi in massa compromettendo la produzione agricola, di impiantare industrie rurali c!e possano far concorrenza a $uelle cittadine, di vendere il loro grano a privati, prima di aver approvato il calmiere dei prezzi. Inutile protestare, sotto la "org!esia, come la no"ilt , i lavoratori della terra non !anno voce in capitolo. !elle campa"ne italiane: mobilit accresciuta, benessere incipiente. I decreti di affrancazione collettiva emanati da numerosi comuni italiani nel corso del Due ci appaiono "ene intenzionati anc!e se non disinteressati. Il primo la Concordia giurata nel 1*1/ sulla piazza di Assisi. I cittadini :maggiori; e :minori; a"oliscono tutti i diritti feudali e le prestazioni servili sullintero territorio del comune@ gli antic!i padroni conservano la propriet . Il Memoriale del 1*3. fa un passo in avanti? luomo nato li"ero, cos7 devono essere li"eri tutti gli a"itanti dello stato di 4ologna. Il comune pag!er agli antic!i padroni a titolo di riscatto dieci lire per ogni adulto otto per i minori di 11. %eccato c!e i li"eri pagano le tasse. Anc!e dove mancano decreti la servit' $uasi scomparsa prima c!e finisca il Due. Il regime alimentare dei contadini si fatto pi' vario e sostanzioso. I rustici !anno preso la"itudine di portare la camicia)oggetto di lusso0. Citt e campa"ne nel resto d(uropa. Buori dItalia linfluenza dei comuni ur"ani sulla campagna assai pi' ristretta. Il livello di vita delle classi rurali si innalza pi' lentamente c!e in Italia e lemancipazione dei servi non $uasi mai completa, nemmeno nellam"ito ristretto del territorio comunale. :viluppo e problemi dellindustria laniera. Anc!e se la "org!esia non !a fatti per i contadini tutto ciA c!e poteva, non sare""e e$uo imputarle una miseria c!e non !a creato. C!e dire perA della

miseria di cui direttamente responsa"ile, $uella del proletario ur"ano> Nella limitatissima rivoluzione industriale !a dovuto affrontare)la rivoluzione commerciale0 gli stessi pro"lemi della moderna rivoluzione industriale. Come li !a risolti> <n caso tipico, o meglio, il pi' esasperato? lindustria laniera. H la sola c!e possa almeno paragonarsi alle industrie moderne. A Birenze agli inizi del Cre, vengono annualmente prodotte oltre 1// mila pezze in circa trecento la"oratori. Crentanni dopo il numero dei la" ridotto a duecento, le pezze .3 mila, ma di $ualit migliore. Bacendo vivere un $uarto della popolazione ur"ana. Le citt lom"arde tessuti pi' ordinari o misti lana cotone. Le citt inglesi producono tessuti di valore altissimo in $uantit limitata. H nelle Biandre, e nelle regioni circostanti del 4elgio e della Brancia nord c!e sono localizzate le concentrazioni industriali pi' antic!e e imponenti. Vpres E*3// pezze per lesportazione nel 1212. In ogni citt lindustria dominata da alcuni imprenditori capitalisti, mercanti piuttosto c!e industriali. Il governo delle citt nelle loro mani o in mano amica. Dietro di loro la massa "en pi' numerosa di maestri, garzoni e operai $ualificati delle gilde c!e provvedono alle fasi pi' remunerative della lavorazione? tintori follatori garzatori. Cessitori, cardatori pettinatori sono in "ilico fra linfima "org!esia e i margini del proletariato. In fondo alla scala i proletari c!e lavorano spesso a casa dellimprenditore e lo servono al tempo stesso come domestici. 8 vive in modo forse ancora pi' misera"ile dei servi rurali. Lo s+ruttamento dei lavoratori. Non sono per solito i pi' umili a promuovere le fre$uenti rivolte contro gli imprenditori, ma gli artigiani delle categorie superiori. Nel 1**3 a Valenciennes tessitori e follatori danno lassalto alle case dei ricc!i. Le rivolte divampano in pi' posti. 5uesta agitazione il sintomo di sofferenze insopporta"ili, oppure il risultato positivo dellincessante mo"ilit sociale> #i puA rispondere in pi' modi. Le ore di lavoro sono molte),,120, ma a""ondano i giorni festivi. I salari sono "assi, gli scioperi proi"iti, ma non sono del tutto sconosciute le forme legali di contrattazione collettiva. #i puA sperare c!e non tutti gli imprenditori fossero cos7 esosi, ma i documenti di altre citt e regioni, Italia compresa, confermano limpressione di uno sfruttamento a mala pena masc!erato dallipocrisia e spinto assai pi' in l c!e non lo ric!iedessero le condizioni tecnic!e e commerciali dellindustria. C&i ve"eta e c&i ascende. Le differenze economic!e sociali sono meno pronunciate dove le imprese capitalistic!e mancano ancora o cominciano appena. Il tenore di vita genera pi' modesto. H il mondo della "otteguccia del piccolo artigianato, commercio al minuto. I regolamenti corporativi sono osservati in tutta la loro saggezza, ma anc!e nella loro angustia. Nellinsieme una vita monotona e senza scosse. #i staccano perA alcuni mestieri e alcuni individui. La citt medievale non certo il paese di Cuccagna, ma c!i non si contenta di vegetare puA salire al vertice $uasi per $ualun$ue via. Nelle citt pi' dinamic!e si fa fortuna pi' presto e non c "isogno di "eni immo"ili. %er tutte le strade, ma le migliori sono le pi' lung!e, c!e conducono pi' lontano. Ad esempio il commercio internazionale. #. Per le diverse parti del mondo Il mare il regno della li"ert . Li"eri i marinai sulle loro navi, li"ero il mercante. 5uando c scelta i trasporti marittimi sono preferiti e meno cari. Dopo la met del Due, la navigazione non conoscer pi' soste, nemmeno nel cuore dellinverno.

Merci "rosse e merci sottili. Anc!e nel medioevo la maggior parte dei caric!i consisteva di derrate alimentari e materia prime ordinarie? sale vino grano pesce. %rodotti c!e si trovano dappertutto, ma le regioni meglio fornite ne esportavano verso le regioni vice c!e ne difettavano. 5ualun$ue merce puA diventare preziosa per c!i ne !a assoluto "isogno. Le spezie rappresentano per il commercio marittimo $uello c!e i tessuti fini sono per lindustria? non sono i prodotti pi' voluminosi, ma i pi' significativi, i $uanto ric!iedono la maggio concentrazione di capitali, danno da vivere indirettamente al maggior numero di persone, favoriscono lo sviluppo. $lliade di baroni, 1dissea di mercanti. Nel "asso medioevo, con laprire a poco a poco una rotta marittima continua fra $uesti mari, gli italiani !anno scritto una delle pagine pi' importanti dellunificazione europea. #ulla stesa pagina si iscrivono molti dei pi' clamorosi successi e insuccessi dellespansione cristiana. Ad esempio la prima crociata, non senza rivelare c!e lIlliade di "aroni fu preceduta, appoggiata e superata dallDdissea dei mercanti. Cutto sommato, il conflitto drammatico dei secoli GII e GIII fu meno decisivo dellerosione iniziata dai comuni marinai italiani nei due secoli precedenti. %rima c!e finesse il GII gli Italiani si erano assicurati privilegi doganali, fondaci e talvolta $uartieri eTtraterritoriali, senza "isogno di crociate. L1ccidente batte alle porte dell%sia e dell%+rica. Anc!e nei momenti pi' favorevoli le ricc!ezze dell8stremo Driente e dellAfrica tropicale si vendevano sulle coste mediterranee a prezzi notevolmente maggiorati dagli innumerevoli intermediari ara"i e "izantini. %er s"arazzarsi di loro, sare""e stato necessario forzare le porte del 6editerraneo. I detentori delle c!iavi erano infedeli o :cattivi cristiani;@ ragion di pi' perc!& i "uoni cristiani pensassero a riprenderle. Con la $uarta crociata, Venezia guadagnA le c!iavi del mar Nero, e inoltre molti frammenti dellimpero "izantino. Come Creta, poi anc!e ottimi porti. 6a limpero "izantino non era morto. %reparava pazientemente la propria rivincita. I =enovesi "alzati al primo rango tra gli sfruttatori dellimpero continuarono a condividere leredit coi Veneziani, ampliando i propri possedimenti in =recia, Asia minore, Crimea, Caucaso. Borzati i Dardanelli era il turno di #uez. 6a due crociate contro l8gitto fallirono nel 1*1E e nel 1*1,. #van7 la speranza di occupare il maro (osso e loceano Indiano. Cra la prima spedizione e la seconda, si inser7 la pi' strana di tutte le crociate? Bederico II, imperatore e re di #icilia, riprese temporaneamente =erusalemme non con le armi ma con un trattato di amicizia col sultano di 8gitto. comun$ue, laccordo fu reso vano da una "anda di Curc!i c!e la ripresero. Lesperienza aveva ormai provato c!e i cristiani non potevano soggiogare l8gitto, n& riguadagnare le loro posizioni primitive in %alestina. Il :regno di =erusalemme; fu a""andonato al suo destino. ,a Pec&ino a Londra: lapo"eo dellimpero commerciale italiano. In poc!i decenni del GIII le con$uiste di =eng!iz Q!an e successori, mutarono la faccia di almeno un $uarto delle terre a"itate. Caddero i due sovrani del Celeste Impero? nel 1*3, il califfo di 4ag!dad, caddero innumerevoli monarc!i dellAsia e dell8uropa orientale, e una coalizione improvvisata di principi tedesc!i fu polverizzata. La fortuna dell8uropa cattolica volle perA c!e lo slancio dei 6ongoli si esaurisse da s& solo alle porte di un Dccidente ancora impreparato. Limpero andava dal mare del =iappone alle pendici dei Carpazi, la pa@ mon"olia succedeva agli orrori della guerra mongolica, i con$uistatori cominciarono a cercare c!i li aiutasse nellamministrazione. 6ercanti e missionari cattolici furono i "envenuti. Le colonie italiane del Levante videro spalancarsi davanti a s& le immensit dellAsia. Cre itinerari, collegavano $uelle colonie con la Cina.

La maggior parte dei mercanti occidentali si accontentava di visitare le regioni dellimpero mongolico meno lontane dall8uropa. 6a piccole colonie italiane si formarono nella stessa %ec!ino e a :Uaiton;. Anc!e nellIndia si sta"ilirono commercianti e missionari italiani. I mercanti finanziarono i loro ac$uisti in 8stremo Driente non soltanto con denaro, ma anc!e coi prodotti pi' fini dellindustria occidentale. Al tempo stesso i mercanti prolungano le loro rotte verso loccidente. Verso lAfrica. Al principio del Crecento, i comuni di =enova e Venezia, organizzando una rete di convogli destinati a percorrere il 6editerraneo e il mar Nero con gli scali presta"iliti e orari regolari, la completarono con una linea c!e giungeva fino allIng!ilterra e alla Biandra. Bu $uella lestrema propaggine di un impero commerciale c!e andava da Londra a 4ruges fino a Csuen-c!oN e a %ec!ino. !ascita dellimpero commerciale tedesco. <na rotta marittima diretta dal 6editerraneo sare""e stata $uattro, cin$ue volte pi' lunga degli itinerari c!e per via di terra collegavano il 6editerraneo con l8uropa sett. 5ui finiva limpero commerciale italiano e ne cominciava un altro pi' piccolo ma vigoroso? $uello tedesco. Anc!e $uesto impero opera di citt li"ere. <n impero giovane. Nel GII $uando lespansione dei Cedesc!i lungo il 4altico prese il massimo slancio, leconomia scandinava era se non in ritardo, in ristagno. Come limpero "izantino e lislam avevano aperto le porte ai mercanti italiani, cos7 i re scandinavi e i principi slavi furono spesso i primi a invitare i Cedesc!i ad ac$uistare il loro pesce, legname. #oltanto i re di Danimarca cercarono di $uando in $uando di imporsi agli stranieri. 6a la disfatta su"ita da Valdemaro II segnA la fine delloffensiva danese a apr7 la via dellespansione tedesca. In Norvegia, re 6agnus Laga"oter accordA nel 1*., privilegi speciali agli :ospiti; tedesc!i. #uo figlio 8riQ II gli accordA un permesso di soggiorno illimitato. La #vezia, aveva esentato i mercanti di Lu"ecca dai diritti doganali sin dalla fine del GII. I Cedesc!i ne approfittarono per farsi largo nellisola di =otland, punto di scam"io. :le comunit dei fre$uentatori tedesc!i del =otland; eclissA la pi' antica :fraternit ; dei mercanti danesi, e fu il primo nucleo di una costellazione di porti tedesc!i, riuniti pi' tardi nella lega anseatica. 5uesta Lega fu costruita formalmente nel 12+E. 6a fin dal GII se era affermata la superiorit di Lu"ecca. Le altre citt tedesc!e del 4altico si a"ituarono a regolare la propria attivit secondo le sue direttive. Lultima ondata dellespansione tedesca invest7 lestremit orientale del 4altico. La civilt urbana nel 7altico. Le citt anseatic!e erano governate da famiglie imparentate tra loro e discese dai primi organizzatori della colonizzazione. La civilt ur"ana del 4altico si approssimA cos7 al livello raggiunto e sorpassato dalla civilt ur"ana del 6editerraneo un secolo prima. La differenza tra espansione tedesca ed espansione italiana fu meno profonda dove i mercanti anseatici non riuscirono a creare citt indipendenti. '. $l commercio interno. 5uesto commercio, intralciato dallaltro costo dei trasporti, ga"elle e dogane, restrizioni, si fa le ossa pi' lentamente del commercio marittimo. Le maggiori con$uiste sono le meno spettacolari. Il progressivo restringersi delle zone morte, la fioritura di piccoli mercati periodici, la colla"orazione di a"ati e "aroni con mercanti locai. Nulla forse pi' importante di tutto $uesto movimento capillare. #i preparano cos7 in profondit le "asi rurali dell8uropa medievale.

Ma""ioranza mediocre, minoranza colossale. 5ui risc!i e profitti sono per solito minori c!e nel commercio marittimo@ perciA viene praticato da un maggior numero di persone, c!e raramente si levano al di sopra della mediocrit . Nei limiti gli stessi artigiani vengono al minuto i propri manufatti, senza il grossista. 5uesti non disdegna le transazioni di piccole $uantit o articoli estranei al suo ramo. Anc!e a Birenze vendere "ene val meglio c!e vendere di pi'. Non tanto alla variet e al prezzo $uanto alla $ualit . #ul mercato interno, vietata $ualsiasi forma di pu""licit . Nellinsieme $uasi certo c!e il movimento commerciale dell8uropa sia giunto al massimo negli ultimi anni del Duecento o primi Crecento. La mediocrit dei risc!i e dei profitti $ualc!e volta contri"uisce a trasformare modeste aziende familiari in societ colossali. Inevita"ilmente il desiderio di aumentare i profitti, fa soccom"ere i compagni alla tentazione di trasferire una parte sempre maggiore del capitale proprio e altrui dal commercio ordinario al prestito, alla :finanza;. 6a unarma a doppio taglio. #oprattutto $uando si presta ai re. Lun"o le strade: merci e idee. Il progresso delle comunicazioni stradali nel "asso si misura pi' dal numero delle strade c!e dalla loro $ualit . Niente di paragona"ile a $uelle romane. In compenso, non c villaggio santuario o fiera c!e non a""ia le proprie vie daccesso. #i puA scegliere tra diversi itinerari. 5uesta rete !a cominciato a formarsi nellet del particolarismo e continua a svilupparsi. Litinerario pi' famoso dalla Brancia a #antiago de Compostela. Le strade di grande comunicazione c!e attraversano le Alpi costituiscono il fascio pi' fitto e nellinsieme pi' produttivo per il commercio. Le +iere: oasi di pace e terreno di prova. Biere internazionali di C!ampagne, #aint-Denis@ mercati regionali organizzati in centinai di centri ur"ani@ riunioni annuali di merciai am"ulanti. La loro funzione economica essenziale dove manc!ino le citt commerciali vere e proprie, diminuisce con gli anni e con la diffusione del commercio, ma conserva tuttavia una certa importanza@ non l!a perduta nemmeno oggi. Nellet "ar"arica e agli inizi dellet feudale, tempi difficili per i mercanti, la maggior attrattiva di una fiera fu senza du""io la :pace del mercato;. Il signore del luogo prometteva di risparmiarlo dalle rapine e aggressioni, sia sue c!e di altri. Nel Duecento, tali promesse non erano pi' necessarie, il commercio a distanza non appariva pi' unattivit $uasi anormale. Certi ostacoli tuttavia restavano in molti paesi, soprattutto per la gelosia dei mercanti locali. Nella maggioranza dei comuni italiani, "elgi e provenzali, invece un li"eralismo economico istintivo faceva riscontro alla li"ert politica e sociale. #comparsi $uasi tutti gli ostacoli al commercio degli stranieri, con legislazioni generalmente s"rigativa. %er attirare ac$uirenti, non cera "isogno di promettere immunit dalle :molestie;, contavano invece la""ondanza dei negozi e delle mercanzie, laffluenza del denaro e del credito, lefficienza pratica dellorganizzazione commerciale. Le fiere di C!ampagne e pi' tardi, il mercato permanente di 4ruges, servirono da capitali commerciali dell8uropa cattolica e contri"uirono a diffondere una tecnica economica uniforme, "asta sulluso della scrittura, della conta"ilit , del credito. 6a il diverso grado di preparazione e di agilit mentale approfond7 il fossato c!e divideva conservatori e innovatori. Cra $uesti ultimi primeggiavano gli Italiani. 2. La carne dello spirito

I nuovi metodi aiutarono gli Italiani a procedere in un campo? $uello del prestito, del cam"io e della "anca. =li specialisti erano di diversa provenienza? 8"rei, cam"iavalute di 6ontpellier e di 6aiorca@ ricc!i usurai di Arras e Ca!ors@ uomini di affari inglesi come i De la %ole. =li Italiani avevano una carte speciale? lappoggio del papa. I "anc!ieri italiani erano una sorta di seconda "urocrazia, indispensa"ile alla C!iesa universale. $l problema ossessionate dellinteresse. CiA nonostante i papi erano i primi a condannare il prestito a interesse. 8rano idee, c!e la morale cattolica aveva ereditato dalla filosofia greca e dalletica e"raica, nate sfavorevoli ai mercanti. Venuta let della ripresa economica, la C!iesa non era ancora riuscita a svincolarsi da $ueste. Cos7 i prestatori ricorrevano ad ogni sorta di compremessi. %er parte sua la C!iesa c!iudeva volentieri gli occ!i? non perseguitare la fornicazione in s&, ma la sua manifestazione pu""lica. La teoria salva, la pratica trova compromessi. %er luomo daffari la fede era una compagna preziosa, indispensa"ile, non una padrona. -eli"ione assoluta e reli"ione di compromesso. Vi erano anc!e uomini daffari insoddisfatti, c!e distri"uirono i loro "eni ai poveri. Nel 11./ il mercante lionese %ietro Valdo, e i Valdesi, si diffusero in tutte le citt commercianti della pianura, poi perseguiti. Cos7 pure il futuro san Brancesco. I tre ordini da lui fondati si inserirono nel cuore della vita cittadina. Anc!e lordine domenicano fu essenzialmente ur"ano. Nel Due le citt cominciavano ad avere maggiore importanza delle campagne. Anc!e coloro c!e preferivano corteggiare le ricc!ezze c!e sposare la povert erano tuttaltro c!e irreligiosi. Dante. Anc!e la fede pi' sincera non andava disgiunta da certe considerazioni pratic!e. Le arti, le scienze, lutile. Considerazioni del genere si rivelano spesso anc!e nei doni offerti dai mercanti per raccomandare la propria anima a Dio. Donarono c!iese, cappelle, come i no"ili. Non ci sia testamento genovese senza un lascito destinato ai lavori del porto. Lo spirito pratico, anima di tuta la vita cittadina del GIII. Il mercante perfeziona i propri calcoli e a poco per volta impara a compilare i propri li"ri di ragione secondo una tecnica? la conta"ilit doppia. I trattati di Leonardo Bi"onacci, sono il punto di partenza per la moderna scienza matematica. Preannunzio del -inascimento5 Cutto $uesto non il rinascimento, ma lo preannunzia in mille modi. La potenza di $ueste citt non eguaglia $uella di (oma antica, n& la popolazione $uella delle metropoli cinesi. 6a le citt italiane del Duecento sorpassano la Cina per lo spirito di indipendenza e iniziativa, Atene e (oma per la li"ert di un popolo senza sc!iavi. #ono anc!e pi' ricc!e, non in denaro, ma in flessi"ilit del credito. La finanzia si fonda sul de"ito consolidato. 6a era uninvenzione c!e poteva prodursi solo in uno stato concepito come un "uon affare. I mercanti gentiluomini si permettono di guardare dallalto in "aso il mondo dei feudatari e dei contadini. CiA nonostante, la "org!esia non ancora a""astanza numerosa per sollevare e dirigere limmensa maggioranza rurale. Lavvenire politico dell8uropa cattolica, non verr deciso nelle citt , ma nelle monarc!ie feudali e contro la li"ert ur"ane. Capitolo secondo Le nazioni adolescenti ).

/irA d(uropa: re lin"ue nazioni ,ue "randi monarc&i: lo sceri++o e il sera+ico. Il progresso moltiplicA le energie delle nazioni c!e lo accolsero a tempo, e fece sorgere sovrani vigorosi. #u tutti si distaccarono in particolare due monarc!i. <no per lardore serafico laltro per le arti dia"olic!e? Luigi IG di Brancia, il #anto)1**+1*./0 e Bederico II imperatore e re di #icilia)11E.-1*3/0. Bederico puA apparire come un precursore del (inascimento. Aspira a somigliare a Cesare pi' c!e a Carlomagno. Il suo carattere autoritario, violento, spietato, ac$uista la"itudine del du""io, e soprattutto, della tolleranza. Luigi IG al contrario a modello prende Carlo, a""ellito dalle generazioni seguenti? monarca padre e pastore del popolo, nemico del peccato, difensore della giustizia e della pace. 6a $ual il secolo c!e non produce simili contrasti> Bederico II e Luigi IG furono differenti non soltanto perc!& i loro temperamenti erano diversi@ anc!e i pro"lemi c!e dovettero affrontare non erano gli stessi. 8ntram"i i sovrani furono comun$ue legati pi' c!e non sem"ri alle opinioni e alle passioni del loro tempo. Lo stesso Bederico mandA al rogo parecc!i eretici, il serafico Luigi difese gelosamente i privilegi di casta. %artendo da principi opposti e servendosi di metodi diversi, i due monarc!i mirarono allo stesso fine? valersi delle nuove risorse c!e il progresso economico e intellettuale offriva per fare dello stato uno strumento u""idiente nelle mani del sovrano. 0. $l dramma delle monarc&ie universali. 5ueste nuove risorse erano armi a doppio taglio. =li stati pi' solidi non erano i pi' vasti, ma i meglio e$uili"rati, dove governo centrale e locale si sostenevano? in altre parole, stati regionali)o nazionali0 non universali. Impero e papato stati universali per definizione, furono infatti i soli a inde"olirsi nel Due. $l papa trion+a dappertutto +uorc&B nel proprio stato. Considerando soltanto lestensione del territorio sotto controllo indiretto, puA sem"rare c!e il GII a""ia segnato lapogeo del papato. <omini di straordinario talento si succedono sulla cattedra di san %ietro. Innocenzo III si ingerisce negli affari di $uasi tutti gli stati europei@ =regorio IG fonda lIn$uisizione. Nelle scuole e nei tri"unali le raccolte decretali del pontefice prendono posto accanto al Codice, costituendo un altro :diritto comune;. La C!iesa !a infatti piena giurisdizione non solo nelle crociate, vedove, orfani ma anc!e in temi di eresia, usura, annullamento matrimonio. #ullaltro piatto della "ilancia si deve mettere perA il fallimento del papato nel proprio dominio temporale. Lo stesso comune di (oma era g!i"ellino. I papi del Duecento, non vennero a capo delle resistenze locali. La stessa scomunica, troppo fre$uente, perse la sua efficacia. <tilizzarono $uindi la crociata, ma anc!e $uesto mezzo si logorA. $l declino dellimpero nella /ermania divisa. Ancor prima si era polverizzata la "ase tedesca della monarc!ia imperiale, fin dal GIII. Alla morte di 8nrico VI nel 11E., suo figlio Bederico II, ereditA soltanto il regno di #icilia, in =ermania due aspiranti allimpero riaccendevano la vecc!ia guerra fra guelfi e g!i"ellini. 5uando Bederico entrA in lizza, non cercA di restaurare tutte le rovine. %er il momento non era possi"ile governare la =ermania da Napoli o %alermo. Due decreti del 1**/ e del 1*21, consacrarono ufficialmente la li$uidazione del controllo imperiale sui grandi vassalli ecclesiastici e laici tedesc!i. Nel 1*3+, morto Bederico II, limpero divenne una confederazione senza capo. %er diciotto anni i principi tedesc!i fecero durare $uesta cuccagna.

Linterregno avre""e potuto prolungarsi indefinitamente e limpero spegnersi se nel 1*.2 papa =regorio G non avesse esercitato pressioni sui principi per far eleggere (odolfo dAs"urgo. Il papa voleva un impero de"ole, ma non vacante. (odolfo perA non aveva am"izioni universali. %er meglio sottolineari fin a $uanto intendeva sganciarsi dalla politica italiana e universalistica la sua cancelleria a""andonA il latino per il tedesco. Con i successori la responsa"ilit di mantenere lordine lamministrazione passA dallo stato imperiale agli stai regionali e locali. Alcuni non oltrepassarono lo stadio feudale. Alcuni citt li"ero si ressero con efficienza mercantile. $l mira""io dellimpero italiano. 1**/ e 1*21, anni nei $uali Bederico II a""andonA il potere effettivo in =ermani ai vassalli tedesc!i. Due date c!e segnano linizio e il compimento del Liber %u"ustalis, il primo codice emanato da un imperatore dopo $uello di =iustiniano. 6entre prendeva tempo in =ermania, Bed preparava il suo regno di #icilia a servire da "ase per una rinascita imperiale. Bed si proponeva di sradicare $ualun$ue forma di particolarismo "ar"arico, feudale, ecclesiastico o municipale, per dare via allo stato monarc!ico, paternalista, assoluto. CominciA con la #icilia, perc!& aveva gi le fondamenta pronte. In un secondo tempo avre""e fatto lItalia sett, la =ermania poteva aspettare. 6a troppo gli preme di passare alla seconda tappa del suo programma. Bed impaziente, non sa piegarsi ai compromessi, non puA rinunciare a corteggiare i g!i"ellini nella stessa (oma del papa@ vince molte "attaglie e perde tutte le paci@ muore nel 1*3/, lasciando la #icilia esausta, lItalia settentrionale in su""uglio e la =ermania senza capo. I suoi successori tenteranno a loro volta? prima 6anfredi)vs papa0, suo figlio@ poi Carlo I dAngiA)Nit! papa0. Luno e laltro uomini di talento, ma senza il genio di Bederico. 6anfredi perder il regno e la vita in una sola "attaglia, a 4enevento nel 1*+/. Carlo I vincitore a 4enevento non perder c!e una met del suo regno, nei Vespri del 1*,*, ma $uesta met sar la #icilia c!e al regno d il nome. 8 le perder con %ietro III dAragona, durante una rivoluzione popolare. . La Francia alla testa delle potenze europee. =li infortuni di singoli sovrani non devono nasconderci il progresso delle istituzioni monarc!ic!e nel corso del Duecento Anc!e se gli altri governi si rafforzarono. Non riuscirono a vietare tutti i conflitti locali e le vendette private, ma ne ridussero il raggio dazione e la violenza. Non contestarono la validit dei diritti consuetudinari, ma promulgarono ordini e raccolte di leggi applica"ili allo stato intero e incoraggiando gli appelli alla giustizia regia. Non negarono c!e dordinario il re dovesse :vivere del proprio;, ma moltiplicarono le imposte straordinarie. A poco a poco le forze vive del regno M no"ilt clero mercanti intellettuali M si stringono attorno a Luigi IG, lo appoggiano. Pari"i, %tene d(uropa. Limitiamoci a ricostruire le grandi linee nello stato c!e nel Due passA da una posizione di secondo piano al primo posto d8uropa? il regno di Brancia. #olo la =ermania pi' estesa. #olo lItalia economicamente pi' avanti. Nel complesso la Brancia superiore a entram"e perc!& le sue risorse erano a""ondanti e meglio distri"uite. Nel GII la Brancia era alla testa d8uropa in $uasi tutte le attivit artistic!e e intellettuali. La feudalit e la cavalleria francese furono di modello a ogni paese. Come madre della sapienza %arigi riceve tutto $uello c!e giunge da tutti i paesi dell8uropa cattolica.

$ re di Francia alla con9uista del loro reame. 5uando la monarc!ia fu galvanizzata da Bilippo Augusto, si trovA senza rivali. Diverse strade si aprirono davanti ai re di B. #celsero di proseguire lopera di Bilippo e rendersi padroni incontestati del loro paese. Bu saggezza ponderata, o semplicemente mancanza di immaginazione e am"izione> %ro"a"ilmente luna cosa e laltra. Al primo scacco i sovrani ripiegavano su una politica del piede di casa. A poco a poco senza allarmi n& rivolte, i sovrani ing!iottirono un feudo dietro laltro, e cento anni dopo la morte di Augusto uninc!iesta ufficiale condotta nel 12*, rivelava c!e pi' di tre $uarti del regno facevano ormai parte del dominio diretto del re. <n viaggio da %arigi a Colosa ci si trovava in un mondo affatto diverso per leggi usanze clima e linguaggio, ma le difficolt non erano insormonta"ili. #oltanto due regioni non si lasciarono assor"ire? la Biandra e la 4retagna. ,al pennacc&io "uerriero alla penna doca. Lorganizzazione amministrativa procedette di pari passo con lespansione territoriale. In seno a $ueste assem"lee)Curia regis, Rospicium0 si erano formate commissioni speciali? il Consiglio politico supremo, lAlta corte di giustizia, la Corte dei conti, la Cancelleria. Lamministrazione provinciale non poteva pi' restare nelle mani di $ualc!e prelato e di vassalli. 8rano necessari ormai funzionari di carriera, revoca"ili. Anc!e cos7, larmatura francese era meno sviluppata di $uella inglese, meno complessa di $uella papale, meno sistematica di $uella siciliana, "enc!& modellata in parte su $ueste. #e mostrA efficienza, lo si deve al personale arruolato. =li amministratori avevano una migliore preparazione giuridica teologica conta"ile, pi' devoti alla dinastia. #i mostrarono a volte addirittura troppo puntigliosi tanto c!e Bilippo il 4ello dovette rimproverarli. #. La "uerra e il suo costo #e esaminiamo in $ual modo i successori di Bilippo Augusto a""iano compiuto la con$uista del loro regno, siamo colpiti dal fatto c!e la forza armata non vi e""e $uasi nessuna parte. Dopo 4ouvines nessuna grande "attaglia? una sola anzi, la disfatta c!e i Biamming!i inflissero a Bilippo IV. La cavalleria cristallizzata nelle sue tradizioni. %rogresso piuttosto lento si o"ietter . 6a la guerra, come la si com"atteva ancora nel secolo GIII, riduceva al minimo i vantaggi del sovrano sul vassallo. #oltanto larte delle fortificazioni aveva compiuto progressi gigantesc!i dal G in poi. #ul campo di "attaglia il valore personale contava pi' del numero dei com"attenti e della scienza dei capi. La tattica solitamente era rudimentale? i cavalieri degli eserciti attaccavano frontalmente. La strategia era su"ordinata alla logistica? al di l di una piccola distanza diventava difficile spostare e nutrire pi' di tre o $uattromila cavalieri. Il re dIng!ilterra non riusc7 mai a mettere in campo diecimila cavalieri. Il re non macc!iava il proprio onore se cercava la pace. #e perA decideva di com"attere, doveva pagar di persona La +anteria non si addice ai re. Il re avre""e dovuto puntare sulla cavalleria. Lesempio a Legnano la resistenza immo"ile dei fanti armati di aste lung!e. Bed II e un po meno gli altri sovrani occ adottarono "alestre e aste, ma il cuore di un re feudale resta con la cavalleria. Agli inizi del Cre le lezioni si moltiplicarono. 8ppure soltanto con la guerra dei Cento anni i re dIng!ilterra si decisero a puntare sulla massa degli arcieri. 8 la cavalleria francese la pi' valorosa fu s"aragliata. 8ra troppo costoso e poco pratico spostare truppe di $ualit scandente c!e "isognava smo"ilitare dopo poc!e settimane, dato c!e le milizie ur"ane servivano s7 senza soldo ma per un tempo limitato.

I successori di Bilippo augusto usarono il denaro per reclutare un esercito poco numeroso ma composto da cavalieri professionisti. #comparve cos7 lo""ligo di versare sangue per la patria. 7ilancio di pace e bilancio di "uerra. %agare nutrire $ualc!e migliaio di cavalieri, non sem"ra uno sforzo considerevole per il sovrano del regno pi' ricco. 8ppure le risorse finanziarie del re di Brancia erano cos7 modeste c!e il suo "ilancio fu dissestato. Bilippo Augusto nellanno 1*/*-2? entrate circa 1E. mila lire, uscite E3 mila. Luigi IG riusc7 a trarsi dimpaccio grazie a una politica $uasi sempre pacifica. Cre anni per preparare la crociata del 1*1,, pi' di cin$ue per pagarla e dodici per farne unaltra. Bilippo IV il 4ello, ingolfato in guerre, volle anc!e mantenere la flotta, sprecando un milione di lire in una "attaglia inconcludente contro lIng!ilterra. Nel 1*EE il "ilancio annuale del tesoro francese si c!iudeva in disavanzo. Bortunati i re c!e riuscivano a conservare la pace. Le imposte, cemento della nazione. 5uando il re accusava di malversazione un funzionario e gli confiscava i "eni, veniva applaudito. Dperazioni del genere furono ripetute spesso e sempre con successo. 4isognava perA non premere troppo la mano. Accadde ciA con lordine dei templari. Dopo la perdita della Cerrasanta, i cavalieri del Cempio avevano perduto la loro ragione dessere. Il popolo li accusava di ogni sorta di vizi? orgoglio, crudelt , avarizia. Non vero invece c!e fossero :usurai; o "anc!ieri professionali@ ma custodivano il tesoro del re e gli versavano anticipi in caso di "isogno, senza du""io a interesse, prelevandoli dai redditi delle loro vaste propriet . Nel 12/. Bilippo il 4ello li fece arrestare, processare e condannare. <n papa de"ole Clemente V fin7 col ratificare la condanna. Il re dic!iarA i de"iti nulli verso il Cempio. 5uesti non era c!e palliativi. La monarc!ia avre""e dovuto ripristinare le imposte ordinarie. Il GIII non era perA maturo per una riforma cos7 radicale. Nel Duecento e nel Crecento le guerre del re non interessano da vicino la nazione e impegnano soltanto un pugno di soldati, mercenari. Le imposte, non so un atto unilaterale e ar"itrario, ma un aspetto del contratto feudale@ ma c un dialogo. Bilippo il 4ello non perde mai di vista le aspirazioni e le antipatie del pu""lico. #otto i suoi tre figli e successori, Luigi G, Bilippo V e Carlo IV le consultazioni si fanno pi' fre$uenti. Da $uesto punto di vista)li"ert dei servi0 la Brancia in anticipo sulle altre monarc!ie europee. 6a nello sviluppo delle istituzioni parlamentari e rappresentative in ritardo. '. Comunit del re"no e istituzioni rappresentative. Dgni monarc!ia fondata sul contratto feudale limitata per definizione. Binc!& si tratta di amministrazione ordinaria, "asta c!e consulti la Curia re"is. 6a per decisioni straordinarie il re convoca unassem"lea generale. ,allassemblea +eudale allassemblea rappresentativa. #e la teoria feudale non !a creato lassem"lea, !a tuttavia messo laccento sulla colla"orazione tra assem"lea e sovrano. Nellet del particolarismo non si poteva ancora dire c!e gli affari del sovrano riguardassero tutti $uanti. C!e cosa mancava per trasformare $ueste assem"lee occasionali dei G e GI in organi regolari di un governo costituzionale> Comunicazioni migliori, convincersi c!e la colla"orazione avre""e aiutato tutti, e c!e i molti assenti trovassero modo di farsi rappresentare dai poc!i presenti. Cra fine GI e inizi GIV il progresso fu generale nelle comunicazioni, ma disuguale in $uello della colla"orazione, modesto nella rappresentanza.

La rappresentanza era un terreno nuovo e pieno di avvenire. No fu piccola gloria per gli stati monarc!ici aver compiuto, sia pure inconsciamente, i primi passi verso un sistema di democrazia rappresentativa indiretta. Lesperienza in"lese. LIng!ilterra non fu la prima a creare istituzioni rappresentative ma $uelle c!e creA si mostrarono le pi' adatte a superare la crisi e a perfezionarsi. <n passo avanti nel 1*3+ $uando il capo dei "aroni c!e aveva messo sotto tutela il re invitA a parlamento oltre ai suoi pari, due cavalieri per contea e due "org!esi per ogni citt . 5uesto sc!ema fu adottato dal res stesso nel parlamento plenario del 1*E3, e diventA un modello. <nassem"lea mista, in parte personale o diretta, in parte rappresentativa o indiretta. Cuttavia gli affari politici e legali di maggior importanza continuarono a essere discussi di preferenza dai soli "aroni a uno a uno. 6a se limportanza delle istituzioni rappresentative nella loro infanzia fu minima, in realt , fu grande come sim"olo di solidariet nazionale. H il punto di arrivo di un sviluppo iniziato nel 1*13)magna carta0 con la disfatta di un re accelerato dalle rivolte contro un altro re, e compiuto nella concordia tra un terzo re e i suoi sudditi. Le tappe? Ma"na C&arta, =iovanni senzaterra. 8nrico III venne salvato dalla "ancarotta ma posto sotto tutela. Da allora iniziA la pratica di convocare il parlamento tre volte lanno. Divenuto re 8doardo I convocA parlamenti "aronali e plenari per consultazione c!e divennero fre$uenti. Cale politica assicurA almeno la divisione di poteri pi' e$uili"rata c!e si potesse c!iedere in $uel tempo. 2. (lementi imponderabili del nazionalismo e strati inerti della societ. 6a rinunziare a esplorare forme coscienti o istintive dello spirito e del sentimento nazionale sare""e c!iudere gli occ!i. $l patriottismo in seno alluniversalismo: $talia e /ermania. In Italia il patriottismo inestrica"ilmente legato alle tradizioni universalistic!e romane, ma $ueste si possono conciliare con lorgoglio nazionale, specialmente nelle fonti letterarie. Non mancano altri stimolanti della coscienza nazionale? ma sono meno decisivi della letteratura. #i puA dire c!e la formazione di una coscienza nazionale italiana nel "asso anzitutto un fenomeno letterario@ fenomeno possi"ile soltanto in un paese dove coloro c!e leggono sono molti. Anc!e la =ermania produsse nel Due una fioritura di poesia patriottica. #egnalato il risveglio di un vago nazionalismo, non cerc!iamo di misurare gli elementi impondera"ili c!e lo compongono@ le voci c!e vengono fino a noi sono $uelle di una piccola maggioranza. Al di sotto degli strati politicamente attivi della societ vi sono perfino oggi, profondi strati inerti c!e su"iscono appena liniziativa altrui. Dggetto pi' c!e soggetto della storia, $uesti strati massicci !anno tuttavia la loro importanza primordiale, come lam"iente geografico, il clima. =razie alla massa degli sconosciuti la nazione si nutre, si perpetua. %er intuire fino a c!e punto !anno contri"uito alla storia, cerc!iamo di penetrare i loro pensieri. % c&e cosa pensano i contadini5 C!e cosa dicono le fonti> I contadini non compaiono $uasi mai nelle cronac!e politic!e del secolo GIII, anc!e le loro rivolte sporadic!e, sem"rano del tutto cessare. Anc!e per la massa dei coltivatori, il GIII unet di relativa a""ondanza. Le forze motrici erano gi allopera, ma nel Duecento raggiungono la loro piena efficacia. Nuove tecnic!e agrarie, rilassamento vincoli dipendenza, aumento dei pagamenti fissi. %er $uesto forse i contadini non si ri"ellano pi'? il tempo lavora per loro.

Nella vicinanza delle citt , il rapporto economico tra contadini e no"ili tende talvolta a invertirsi. La decadenza della piccola no"ilt rurale sfiora la miseria. Al tempo stesso contadini arricc!iti si insediano a Birenze. CiA non "asta a consolarci del silenzio dei veri protagonisti, i contadini. % c&e cosa pensano le donne5 Non molto di pi' sappiamo di una "uona met della popolazione medievale? le donne. #e evidente c!e le loro condizioni materiali sono migliorate, il loro stato danimo non si puA ricostruire sulla "ase della produzione letteraria masc!ile. 4isogner attendere il GIV perc!& due scrittrici si ac$uistino un posto donore. Caterina "enincas, C!ristine de %izan. 6a non il caso di esagerare linflusso favorevole della crescente venerazione per la Vergine sul rispetto per le donne? il Corpus >uris Canonici afferma testualmente c!e la :donna non fu creata a immagine di Dio.. perciA sono serve dei loro mariti; N& va preso alla lettere il culto cavalleresco per la donna ideale. Le donne del Duecento erano pi' infelici di $uelle di oggi> H lecito credere c!e lineguaglianza e le tri"olazioni della vita medievale non a""iamo reso impossi"ile la vita coniugale. Il proprio assoggettamento era avvertito come una disgrazia propria dellordine stesso delle cose. Buori dai conventi, le professioni aperte alle donne erano poc!e? mungere filare, preparare la "irra. 3. $ non con+ormisti: eretici, ebrei. #oltanto i non conformisti, eretici o e"rei, videro scomparire la sicurezza molto relativa di cui avevano allora fruito, nonostante sommosse popolari e persecuzioni legali intermittenti. Nessun vantaggio economico poteva compensare la minaccia di morte violenta cui furono da allora in poi esposti $uasi ininterrottamente. =li e"rei magontini furono le prime vittime della crociata. %oco dopo la volta degli eretici, in operazioni specialmente dirette contro di loro. Lostilit contro i non conformisti si accese sempre pi' micidiale in tutta l8uropa cattolica. %i' tardi $uando ormai di vere crociate non si parlava pi', lDccidente accese in 8uropa i rog!i degli autos da +B. *ollerare o reprimere: il problema reli"ioso. Inevita"ile c!e la presenza di pecore nere in mezzo al gregge cristiano sem"rasse una macc!ia vergognosa. 6a per eliminarla era proprio necessaria la violenza> Ci troviamo di nuovo di fronte al dilemma creato dalle crociate. Dal 1*22 domenicani e francescani erano stati messi a capo dellIn$uisizione. In realt il pericolo non era soltanto immaginario. =li eretici erano a"ili, instanca"ili propagandisti. =li e"rei avevano pure attirato con la loro fede ecclesiastici rinomati. Lopinione pu""lica era divisa. %i' avvezza delle altre regioni d8uropa ai contatti con i popoli e costumi stranieri, lItalia ur"anizzata tende a lasciar vivere in pace i non conformisti, almeno finc!& non fanno i predicatori. Nella penisola i"erica latmosfera pi' tesa. 6a anc!e $ui non sono rari i casi in cui e"rei e cristiani convivono in pace. In tutto il Due non si registrer a Canter"urK c!e un unico episodio di violenza, senza perdite umane. =li eretici, purc!& non facciano scandalo staranno ancora meglio. 6a essere tollerati non e$uivale a essere sicuri. $nteressi economici e solidariet politic&e. Il fervore religioso proprio la fonte essenziale dellintolleranza> La religione offre un pretesto alla violenza. %er colpire gli e"rei viene dissotterrata larma terri"ile c!e i pagani avevano usato contro i cristiani? laccusa di omicidio rituale. Dopo secoli di o"lio ricompare a NorNic! nel 1111, poi in altri con particolari pi' orri"ili. Vediamo cos7 le cause economic!e mescolarsi strettamente a motivi religiosi.

A "en guardare perA la causa pi' profonda dellintolleranza pro"a"ilmente $uella di cui si !a meno coscienza? il nazionalismo em"rionale c!e si afferma sia al vertice c!e alla "ase della scala sociale. Agli occ!i delle masse, il primo torto dei non conformisti di essere diversi. Agli occ!i della autorit , i non conformisti !anno tutti i torti attri"uiti loro dalle masse, pi' $uello di essere refrattari incalliti ai $uali non sono perA applica"ili le disposizioni legislative ordinarie. Agli e"rei, il diritto civile e canonico riconosce il diritto alla vita, in $uanto testimoni della verit annunziata dalle #critture, ma li condanna alla servit' in $uanto responsa"ili della crocifissione. (e principi e prelati ne approfittano per utilizzare gli e"rei come una spugna e come filtro. La spugna assor"e le ricc!ezze della popolazione e le spreme nel tesoro reale. Il filtro trattiene lodio dei sudditi e puA essere gettato via $uando non serve pi'. <n e"reo puA passare dalla "ottega di usuraio alla direzione delle finanze pu""lica, ma con tutto ciA rimane un servo del tesoro reale, uno sc!iavo della C!iesa. La persecuzione sistematica. I papi !anno il merito di essersi opposti alla violenza contro gli e"rei e alluccisione degli eretici pentiti. Ranno perA la responsa"ilit di aver sanzionato la persecuzione sistematica. =li atti decisi, 11,1, e 1*13. 11,1 Lucio III fulmina lanatema sui catari, valdesi e altri eretici. 1*13 Innocenzo III decreta diverse restrizioni da imporre agli e"rei, come lo""ligo di portare un segno distintivo sugli a"iti. %er mezzo secolo i commissari pontifici lavoreranno senza direttive precise. =regorio IG in$uadrer tutte le commissioni in una sola istituzione pi' efficiente e meno ar"itraria c!e prender il nome di In$uisizione, dal latino :inc!iesta;. I metodi degli in$uisitori !anno precedenti nel diritto romano o nella consuetudine medievale. Nel loro insieme costituiscono perA una macc!ia capace di sc!iacciare c!iun$ue a""ia sollevato il minio sospetto o sia incorso nella calunnia pi' ingiustificata. #e ciA nonostante le assoluzioni non mancano solo perc!& non !a perso del tutto la"itudine dellindulgenza. Il decreto del 1*13 se non provocA direttamente delle morti, e""e conseguenze sociali disastrose. 4ollati come "estie gli e"rei cadono al di sotto dellultimo dei servi. Canto vale rinc!iudersi nel g!etto. $l "&etto: pri"ione e pietra di para"one. La cultura del g!etto salver gli e"rei dallestinzione, ma inaridir la loro potenza creatrice. In ultima analisi la funzione dei conformisti di servire da pietra di paragone e da stimolante. Capitolo terzo Dal microcosmo al macrocosmo '. La conoscenza della *erra. #cendiamo alle stesse radici della tecnica manuale e mentale. H $ui c!e si ela"orano le umili invenzioni c!e permettono agli agricoltori, mercanti, artigiani di migliorare il proprio tenore di vita. Let dellimprecisione e del so"no. C!e importa la precisione $uando le carte geografic!e sono semplici diagrammi senza rapporto con le proporzioni e le forme reali> #iamo nellet dellallegoria e dei numeri sim"olici? dato c!e i continenti sono tre, circondati dalloceano e separati dal 6editerraneo e dal mar rosso o dal nilo, parecc!i cartografi si accontentano di sc!ematizzarli con una C inscritta in una D. Cosa manca agli scienziati e agli artisti medievali> Non la"ilit tecnica, ma la convinzione c!e lesattezza :fotografica; o statistica sia preferi"ile alla suggestivit del sim"olo o dellepiteto.

La "eo"ra+ia nasce adulta. Lesperienza pratica dar luogo un "el giorno a una nuova geografia, gi adulta. =razie alla "ussola e allastrola"io i marinai del 6editerraneo sapranno costruirsi pezzo per pezzo carte la cui esattezza sar superata solo da $uelle ottocentesc!e. =i verso il 12*3 il genovese Angelino dallDrto riprodurr fedelmente il contorno delle isole "ritannic!e e della Danimarca. Nulla del genere per linterno? segnaliamo una "uona carta stradale dellIng!ilterra e le istruzioni di Brancesco %egolotti sulla via da seguire per andare dal mare dAzov a %ec!ino. Epilogo Verso un nuovo e$uili"rio ). :aturazione, contrazione, crisi. :Li"eraci o #ignore dalla fame dalla peste dalla guerra; $uesta invocazione riprese nel corso del Crecento la sua attualit . Il pro"lema della sussistenza, si riapr7 per primo al tempo della grande carestia degli anni 1213-1.. La peste $uasi dimenticata dopo la grande epidemia del .1.-3/ ricomparve esattamente seicento anni pi' tardi e porto via forse un terzo della popolazione europea. %i' di un terzo negli agglomerati ur"ani. La guerra divampA con una ferocia e unampiezza nuova nelle campagne dei Curc!i contro limpero "izantino, nella lotta tra Cavalieri teutonici e Lituani, nel lungo duello inglese-franco, nelle rivalit per la corona del regno napoletano. -e"resso demo"ra+ico. Le catastrofi si rinnovarono, prolungarono, ripercossero luna sullaltra. La guerra appiccA nuovi incendi, sottrasse "raccia al lavoro, terre alla coltivazione, capitali agli investimenti. La peste ricomparve a intervalli $uasi regolari)121,-3/. +/-+2. .1-.1. ,1-,10 mentre la recrudescenza della malaria faceva il vuoto attorno a #iena, %isa, Nar"ona. Lagricoltura perde terreno nei paesi meglio coltivati e pi' fertili. Le citt sono doppiamente colpite, dalle proprie perdite e da $uelle della campagna. Come sempre attingono al ser"atoio della popolazione rurale. Il ser"atoio $uasi vuoto non dar c!e pezzenti e "riganti. A poco per volta, gli :orizzonti aperti; si c!iuderanno. Non si fonderanno citt nuove, non si amplieranno. Difficile dedurre $uesta decadenza in cifre? ne a""iamo poc!e. 5uanto alla popolazione totale)citt campagna0 ne a""iamo solo per lIng!ilterra? 2.///// a"itanti prima della peste, * *// /// circa nel 12.., 2 *// /// solo verso il 133/. *utto un emis+ero in crisi. Il medioevo, cominciato con una crisi, termina con unaltra crisi. Dseremo : il mondo intero; perc!& il Cre vede il crollo dei 6aKa e degli stati preincaici. Villaggi a""andonati, citt in decadenza si trovano in gran numero nellimpero "izantino, egitto persia mongolia cina. La peste sprigionata dall8stremo Driente non arriva in 8uropa prima di aver scavato il suo solco attraverso lAsia. LIndia a! conosciuto la pi' terri"ile siccit della sua storia. %i' a""ondanti per c!e per gli inizi del medioevo, ma pur sempre mal noti, i dati sul clima del Crecento, sem"rano indicare allo stesso tempo il culmine di una :pulsazione; e delle scosse violente c!e esasperano la tendenza di fondo. Nelle regioni appartenenti alla stessa zona, i cam"iamenti tendono alluniformit . 5ualc!e fatto 8uropeo. La rotta marittima dei Vic!ing!i dallIslanda alla =roenlandia diventa impratica"ile a causa degli ice"ergs. Il mar "altico gela interamente nel 1*E+. Le coste dellDlanda inondate. Biumi della =ermania straripano. =!iacciai alpini straripano.

Il pro"lema pi' grave dell8uropa meridionale il dis"oscamento. Le risorse si dimostrarono "en presto inadeguate alle esigenze della rivoluzione commerciale. Contando c!e il legno era il materiale pi' importante. Il dis"oscamento e""e effetti disastrosi sullagricoltura. #enza il manto protettore dei "osc!i lo scolo delle ac$ue diventa pro"lematico. In alto la terra fertile viene trascinata via dai torrenti, e $uel c!e rimane poi crolla. In "asso lac$ua si impaluda e le foci si insa""iano. $nceppamento delleconomia a sviluppo incompiuto. %er comprendere le cause c!e ne frenarono il corso e lo arrestarono verso la met del Cre necessario ricordare c!e anc!e al suo apogeo leconomia medievale non sorpassA il livello di ciA c!e oggi c!iameremmo un paese arretrato o sottosviluppato. Anc!e la rivoluzione commerciale andA creando nuove macc!ine, vie e mezzi di trasporto, nuove scuole e metodi di ricerca. Lostacolo pi' grave fu $uello demografico. La durata media della vita, circa venticin$ue anni secondo i giuristi romani sia salita fino a trentacin$ue nellIng!ilterra del Due. Nel Cre ricadde al di sotto dei venticin$ue. La rivoluzione commerciale !a "isogno di uomini. 6essa in moto dalle prime modeste eccedenze demografic!e del G !a poi trovato a $uesto s$uili"rio i rimedi c!e a loro volta !anno reso possi"ile nuove eccedenze. Binc!& !a durato $uesta reazione a catena. Venute a mancare le eccedenze il progresso si inceppa. Nel Crecento i rovesci pi' gravi toccano ai colossi. <na dopo laltra la Cina, lAsia centrale, la %ersia si c!iudono ai mercanti occidentali@ la pa@ mon"olica finita. Limpero "izantino agonizza, e i Curc!i fanno pagar caro il privilegio di vendere e comprare sul loro territorio. 0. L(uropa sormonta la crisi. Cuttavia il medioevo finir molto meglio c!e non a""ia cominciato. Il fatto essenziale c!e l8uropa sormonta la crisi. Non vi sar unet "ar"arica dopo il 123/. Nellultimo scorcio del medioevo, l8uropa cattolica non !a da temere altri nemici c!e i propri figli. Non c traccia nel crepuscolo del medioevo, di $uella tetra rassegnazione di $uel disfacimento del carattere c!e avevano contrassegnato lalto medioevo.

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