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Le armi invisibili
lomeno nell'igiene, che nello sviluppo di armi letali. Perch ilbilancio dei morti delle grandi epidemie della storia non solo stato spesso pi alto di quello delle guene, ma ha anche ribaltato le sorti dei conflitti, cambiando decisamente il corso degli eventi. Non 8i tratta soltanbo dell'epidemia di peste nera del 1348, che affrett la frnedellaciviltbmedievale,e di cui parliamoinquesto numero. Peresempio, la peste di Atene del 430-427 a.C' uccise met della popolazione, compreso
lvtori
on il senno di poi (di molti secoli dopo), i girandi regnanti e conquistadel passato awebbero doluto investire pi nella medicina, o per_
Pericle, e contribuj in maniera decisiva alla sua sconttta nella Guena del Peloponneso. Nell'anno 160 un'altra epidemia fece collassare in Cina I'impero Han, mentre la'peste antonina' che uccise tra il 165 e 180 cinque milioni diabitantidell'lmpero Romano (fraiquali I'imperat'ore Marco Aurelio ) stata messa in relazione da alcuni storici tra i fattori che indebolirono I'Urbe preparando la strada alla sua line.'lla il 1104 e il 1110, poi' un'altra
epidemia decimb I'Europa, mentre nel 1528, ilre spagnolo CarloVfu aiutato daci che deinl'un miracolo", un'epidemia di tio che a Napoli uccise in un mese 25.000 Francesi intenzionati a riprendersi i possedimenti meridionali della Penisola, per fare abbandonare al suo nemico storico Francesco I ogni pretesa sull'Italia. Successivamente, per una sorta d contrappasso, fu la peste del 1628, quella narrata ne I omesi Sposi, a segnare l'inizio del declino della Spagna, che aveva appena perso il dominio sui mari, cone potenza europea egemone' Le pandemie urono anche l'arma decisiva dei colonizzatori europeinel Nuovo Mondo, grazie ai germi (morbillo, itluenza, peste, tfo, pertosse, colera) portati in un continente vergine e totalmente privo di difese' Hernrn Cortz, in Messico, fu sul punto disoccombere agli Aztechi, ma un'improwisa (Cortz dise 'prowidenziale') epidemia di va_ iolouccise il26% di questi ultimi. Stessa sorte capit ai nati americani del Nord:in alcune aree queste malattie annientarono il90% dellapopolazione, ininitamente di pi delle armi da fuoco portate dai colonizzalori. Talvolta non serve un'epidemia di grandi dimensioni' ma basta che una malattia infettiva uccidauna sola persona per cambiare il corso della storia. il caso di Alessandro Magno, morto a Babilonia in pochi giorni, molto probabilmente acausadi un'infezione batterica o virale. Aveva solo 33 anni e aveva $ conquistato mezzo mondo' Gli sarebbe bastato poco tempo per impadronirsi anche dell'alha metb.
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Dopo il collasso del morulo mireneo e la parentesi d,el Med,iaeuo ellenino, neLL'Etd, arcafua nella Penisola greca d posero le basi delfuturo spLendore d'ell'Etd' clwtba:
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Nel 1848 dilag in Europa una malatia sconostiuta, cfu dncim,b la popoLazbne, Second,o gli storbi, I'alta mzrtaktd dpl morbo portl at
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Sanniti, Marsi. Le analisi linguistiche e archeologiche moderne hanno invece portato a teorizzare che i popoli italici provenissero tuttidaun unico ceppo indoeuropeo, giunto dall'Adriatico, che dette poile origini a Latini, Osci, Umbri, Veneti e cosl via. Secondo I'archeologo Massimo Pallottino ( 1909- 1995), fondatore dell'etruscologia come disciplina universitaria, tra la seconda met del II millennio e gli inizi del I millennio a.C. questi popoli si sarebbero integrati con tribil locali: si tratta della sua ce-
Nr:rrisro
Auesta teoria. che in pratica farebbe qdegli Umbrii primi abitanti dell'intera
Penisola italica, si deve allo scrittore latino Plinio il Vecchio (vissuto tra il 23 e il 79 d.C,), il quale scrisse: 'La popolazione umbra ritenuta la pi antica d'Italia, si crede infatti che gli Umbri fossero stati chiamati Ombrici dai Greci perch sarebbero soprav_ vissuti alle pioggequando Iaterrafu inondaattestato che gli Etruschi sottomisero hecento citt umbre''.0g8igli stolici hanno formulato altre ipotesi sulla prima colonizzazione della Penisola, anche se non c' ancora nulla di definitivo. La principale differenza risiede nel fatto che le fonti antita,
lebre tesi della "formazione'secondo la quale pi che di "origine dei popoli" (popoli intesi come Sruppi distinti e uniti da forme sociali e religiose comuni) va considerata la loro formazione e sviluppo in determinate aree attraverso l'integrazione con comunit
esistenti. Lo stesso processo, secondo Pal-
I'ANTICA
GUBBIO
ll teatro romano
che ritenevano che i primi popoli italici ( Liguri a nord. Siculi al centro e Sicani in Sicilia) fossero autoc[oni, con invasioni progressive da parte di altri popoli, come Enotri, Ausoni, Dauni, Messapi, Umbri, Piceni,
laviano Tc5tn
saggio plo-
prio a questa fiSuta rappresentata nelfilm di Ridley Scott, In particolare "nel film appare come un uomo tra i 25 e i 30 anni.
LConnecticut ha dedicato un
corporatura normale, capelli scuri e destro nell'usare le armi' NelIa realt' quando nel 176 d,C. divenne imperatore alla morte del padre Marco Aurelio aveva solo 18 annie mezzo, corporatura massiccia, capelli biondo oro ed era mancino. lnoltre non eracelibe, come sivede nelfilm, poich a 16 anni aveva sposato Bruzia crispina e solo piu tardi' nel l82, divorzi da lei e la fece uccidere". Quanto alcarattere e ai famosieccessi che contraddistinsero il suo principato, Ward precisa che'l'immagine di
Commodo come un uomo afamato diamore
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secoio didir'ersi autoli, dicui nota Ia scarsa attendibilit di molte palti_ ndr) rap'
presentata con r'olutt pornografica nel di' pingere I'ubriachezza e gli eccessi sessuali, classici stereotipi utilizzati da o8ni fonte antica nel ritrarle un governante tirann'
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ro riolte all'imperatore da quelle fonti inattendibli e pel non a\'er fatto del film // gladiatore un'ennesima rappresentazione epica di bassa lega deile orge imperiali romane".
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paterno, seduttore della sorella e alla fine assassino del padre (che in realt morl di malattia, forse di p este - ndr) per eritare di essere escluso daltrono, ha qualche riferimento nelle fonti pii tendenziose dell'epoca. La Vita di Comnodo nello zibaldone come Hi,stona Audi realt e fantasia ^oto gusta (una raccolta di biografie del IV-V
ll!PIRAToflt r stMrDro
L'lmperator Commodo, dlvlnlzato
come nuovo Ercole. Busto ln marmo (ll secolo d.C.). Musel Capltolinl, Roma,
! Romani siradevano con rasoi, sostanzialI mente lame affilate di ferro, che provocavano spesso abrasioni e ferite poich non c'era I'abitudine di ammorbidite Ia pelle con creme e unguenti, Non si radelano mai da soli ma siaffidavano albarbiere. il totzsor, in mancanza del quale si usava uno schiavo, spesso maldestro a Siudicare da quanto riportato dalle fonti antiche, Quanto a8]i indument intimi. i Romani usavano il subligaculum (da rubligo , Iego sottD, e -cuLunx, che a differenza di quanto si pub immaginare non ndica una parte ana_ tomica ma il suffisso che definisce qualcosa che
sene
subligaculum, simile a un perizoma, era un grande triangolo che veniva annodato ln rita e il cuivertice era fatto passare in mezzo alle gambe, e poi allacciato alla parte superiore delcorpo. Veniva usato indistintamente da uomini e da donne.
ATTUALITA SCOPERTE
tico emerso tra le sabbie del Sahara, nella Libia sud-occidentale, sono state individuate le pi antiche tracce della lavorazione del latte bor'rno
l)resso
Ilagio neoli_
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DI UNA
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GIRAITA
inAfrica, Le analisichimi-
che svolte sui frammenti divasellame rinveSahara erano in grado di conservarlo, bollen-
ll to del Tadrat Acacus famoso per la sua grande Collezlon dlart pristorlca. Grafffti
e
diplntl rupestrl
sotto le rocce.
rr MAsstccto DEt TADRART A(ACUS sud-occldntale delTadrart, ara montuosa del Sahara, nel
L'Acacus ilvRante
lpastoridel Sahara
'Sapevamo gi dalle raffigurazioni rupestri che nellAcacus I'allevamento e lamungitura del bestiame erano in uso in dal Neolitico", chiarisce krnia, "ma non era scontato che il latte fosse allora anche lavorato';la presenza
stessa di tracce di latte in lecpienti di cera_ mica, pi simili a capienti giale che a tazze per il consumo immediato' lasciava per intuire che questo fosse stato trattato. Infatti, a
'llsito
Takarkori coincide con una comoda rientranza nella roccia. Fin dalla preistoria i pastorisi sono rifugiatisotto la sua volta alta
di
piatta,
per
Le prime tracce del deposito archeologico sono databili all'8300 a.C., in piena et Me_ solitica, I'ultima fase della preistoria che
altrasporto, gruppi pastorali del Sahara gi 7200 anni fa avevano imparato a sfruttare i prodotti secondari dei bovini reputando conveniente, pi che uccidere l'animale, nutrilsi del suo latte, Si cibavano perb della carne dei tori' meno importanti proprio perch privi di latte, in occasione di cerimonie sacre documentate dai monumenti in pietra scoperca, materiale fragile enon adatto
I
me all'arte rupestre del Tadrart Acacus e alle attestazioni di iti cerimoniali sul Messak, restituisce quindiilquadro d'insieme di una complessa civilt pastolale che ha saputo conservale la sua eredit dal Neolitico Medio fino ai nostri giorni.
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a'Igitto' intorno al
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]i l'1!Al.lLtIj
parallela al li-
si assiste allo spettacolo del Sole che sorge esattamente in corrispondenza dell'estremit est de]la \ia. Non un caso, ma un fenomeno che rimanda indietro nel tempo di 23 se-
annitersario
della pianta originale della citt. Alssandria, su un lembo diterreno circondato dal mare
Ricostruzione
torale marino, come sarebbe naturale per un insediamento costierol ogni 20 luglio, nel IV spcolo. il Sole sorgente si allineara quasi perfettamente con la strada".
della nascita diA.lessandro Magno. nato proprio ii 20luglio del 356 a'C. quanto hanno
anodeaovest,
scopeno Giulio }agli e Luisa Ferro' ricercatori del Poiitecnico di i!{ilano che da anni studiano la fondazione diAlessandria. Fouad Street ripercorre infatti I'antica strada Canopica' la via principale della citt. ''Una via molto ampia, intorno a cui si concentralano tutti gli edifici pi importanti". spiega Nlagli' Quando. nel 33l a.C.' Iessandro ond ]a citt che porta il suo nome, "gli architetti misurarono la posizione del Sole nelgiorno
della sua nascita e orientarono di conseguenza tutta la rete urbanistica. Questo spiega
dalle terre paludos deldelta del Nilo a est e dal lago Maeotide a sud. indicata la via Canopica, la via principale della citt'
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I I nome "Catone" cosl come I'aggottivo ds I esso derivato 'catoniano' sono utilizzati, spesso in senso ironico, per indicare un individuo dotato di un rigdo senso morale. In modo analogo I'espressione "atteggiarsi a
catone"
peso la vocchisia "di cui non pochi uomini sono infastditi quasi che pesasse sul loro
dor8o il mont
Etna",
u8st8 in rclazion
8lconportamon-
Marco Porcio Prisco nacque nel 234 a.C. a l\rsculum, una citt del lazio che da poco era
to di chi biasima la condotta di vita altrui considerandola sconveniente o immorale. All'origine di tale uso linguistico' vi laffgura
di un personaggio storico, cho ha rivostito un
dhrnuta alleata di Roma. Muco era un cont&dino robusto, gran lavoratore e con una
spiccats propensione all'arte oratoria. Proprio per la sua eloquenza e per I'abilitb con
ment indicato come "il'ecchio" o 1l Censo !e" per distinguerlo da un suo omonimo pro-
vene 8oneral-
nipote' ttettanto famoso, visuto alla frne della Repubblica: Catone I'Uticense, cho nel 46 r.C, prcferl il suicidio piuttosto che cons6. gnarsi al suo nemico Giulio Cesarc. Oih presso i suoi contemporenei, Cltone il
Vecchio ebbo fama di uomo dalla morale
no", cho siSnifrcava'sa8gio". Vicino al suo podere, secondo il racconto plutarcheo' si trwava una casa camp4na che
ora appartnut8
8l console Manio
e
Cuio Den-
0uene Sannitiche
ri$-
Benevento Pirro, ro dell'Epiro. Pur avendo ottonuto per tro volte il trionfo, per la sua
scrittore glco Plutarco' che gli ha dedicato una biogafia nelle sueW Paralnla, sacondo quanto affermato dBllo stesso Cstone, 'porsono dalla vita dissoluta' se erano da
sobrieB e modestia e$i era divenuto il modello dell'inconuttibilitb de$i antichi Romani, Catone, osservando la piccola dimora e riflettendo sul semplice tenore di vita del
Srando consolo e stratega, decise di farne un modello della propria condotta.
rcdu8uite, riepondevano che non era $usto rimproverarli: loro non erano dei Catoni",
ossia non erano perfotti. Un secolo dopo la
awenut8 in tuda etb nel l49 aC.' Cicerone, nel suo dialoSo Caturu Maggtars, rulla uucfuinia,inser) tra $i interlocutori principali anche Catone, prosentandolo cosua mort,
aconquistadiIhran-
to' uanfica colonir grsca. Fu ora che enffi in contatto con la frlosofra !rcca dei Pita-
anzianomadallo spirito$oune. personaggi del dialogo ciceroniaUn rltro dei no, Scipione Emiliano, ne elo$ava invoce la sageza, esprimendo Srande ammiruione per il suo "squisito e profondo saporc in ogni
me un uomo
gorici. Quche anno pi tardi' un patrizio della pi alta nobilt} romana che aveva dei possedimenti a Tusculum, Valerio Flacco,
ammilato dalguo 8flle vih austero' $i propose di truerirsi nella capitale con lui per intraprndorc ls vits politica.
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Da soldato a
govematore
Fu cosi che Catone comincid il suo czrszs honorum, ossia la carriera politica le cui cariche si succedevano secondoun determinato ordine disuccessione. Dopo aver acquistato presti8io come awocatonelForo, tanto che molti lo chiamavano'il Demostene dei Romani", a trent'anni fu eletto questore. Nell'esercizio di questo incarico partecipb alla Seconda guerra punica, al seguito del
console Publio Cornelio Scipione, che per la sua vittoria a Zama contro Annibale nel 202 a.C. fu poi detto "Africano'. Fu proprio nella
strazione della $ustizia. Catone era famoso in tutta la citt per la sua propensione al r! sparmio, al limite dell'avarizia, e per la sua
predilezione per il cibo
e
ilvestiuio modesto,
Ma si fece notare anche come uomo d'affari, dedito alle sue attivit di trasporto marittimo
aisuoi campi. Plutarco' nella sua bio$aia, 8li rimprovera la sua dedizione smisurata all'accumulo didenaro, anche tramite usun, e il trattamento eccessivamente duro che rie
L'ascesa al consolato
Dopo il successo delsuogoverno in Sudegna,
campagna d'Arica che ebbe inizio la sua inimicizia con Scipione Afiicano, che Catone
sfogiasse
e con
era tenuto a rendere conto alla citta'. Nel l99 a.C. u eletto edile plebeo e l'anno dopo pretore in Sardegna. In questo Dempo si guadagn la reputazione di governatore onesto, parsimonioso e inllessibile nell'ammini.
nel 195 a'C. Catone fu eletto allapiu ta ma_ $stratura romana: il consolato. Il suo collega in questo incarico fu il suo amico e vicino di T\rsculum, Verio Flacco' Investe diconsole, 8li tocc in sorte la provincia della Spagna Citeriore, dove sconfisse una coalizione di
tenne il governo della stesa proncia dopo di lui e si affrettb a far decadere Catone dal
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DI CATONI
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comando quanto prima per evitare che questi continuasse ad acquisirc gloria con le suo
nvaso la rogione e aizzato le cittb 8loche alla rivolta conho il govorno di noma. Dopo avor
drllr omprgnr
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blico, a eccezione di una lauta ricompensa che conseglb ai suo soldati, Non prese nulla pers:aniv al punto di lasciare in spagnail
cavallo con cui averya conseguito tant vittorie, 'per non mettere n conto allo Stato le
speso per il suo trasporto'.
Celebrato il trionfo a Roma, nvece di dedicarsi all'ozio dopo l ritito dagli affati pubblici, decise di lanciarsi di nuovo nell'attit politica' ofiendo la sua collaborazione ad altri generali e governatori pronciali. Accompagn come tribuno militare il console Manio Acilio Glabrione n Orecia nella sped! zione controAntioco lll di Siria, che avorr
contribuito in menira docisiva 8llavittoria di Acilio nella battaglia delle Termopili, nel l9l a.C,, Catone tomb nell'Urbe. A 44 anni, Catone considerd terminata la sua caniera militare. Ma non psr questo si spensero le sue ambizioni politiche. Al contrario, egli aspirava a una delle magistrature romanepi presti$ose, quella di censore.l comp! ti del censore erano principalmento tre: anzitutto occuparsi d8l censimento de cttadini romani; quindi I a cura nnnlrn, ossia la
vigilanza sui comportamenti degli indivdui e della societb nel suo complesso; inine, la Ipcrio Wnfus , olsa l'incarico di selezionare i candidati alla funzione di senatori. La coscienza di Roma Linteresse di Catone per lacarica di censore si spiega con il suo fermo proposto di ristabilre nellacapitale quellache e$i consderava l'autentica morale romana. Catone era indignato per I'influenza sulla contemporanea societA di Roma della cultura e dei
dell'abbiglia-
mento e I'abitudine di radersi come una forma di effeminatezza, e per questo dettb la
Dl zMA
L BATTACtlA
moda delle tuniche di lana logore e delle barbe non curate. Lancib anche violente accuse di comrzione contro memb di spicco
dell'lite romana. In questo modo accrebbe la sua popolarit} preso iI popolo' frnch nel l84 a.c. riusc'I
a essee
scontro $gn la
nominato censorc.
Durante I'esercizio del suo incuico, Catone controllb le listo dei senatori e dei cavalieri,
vare la tradizione degli antichi. A questo scopo, nel 166 a.C., per esempio, fece in
modo che fossero cacciati da Romai tre tlosofi greci che erano giunti da Atene in quaIit di ambasciatori: temeva infatti che essi diffondessero tra i giovani idee sowersive. Inoltre, dopo aver riscontrato la ricchezadi Cartagine nel corso di una missione diplo-
esattori delle tasse, detestatid popolo pe laloro avidit) e declet pesanti imposte su articoli che considerava di lusso, come vestiti, carri egioielli. Per anni lo si vide andare e venirc dal Foro, difendere cause, appog$are riorme. Le sue frasi algute divennero celebri e sotto il suo nome circol per secoli una ricca raccolta di sentenze.
NeUa suavita personale, tuttavia, Catone non
citt continuava a costituire per Roma. E$i era convinto che fosse assolutamente necessario che Cartagine venisse annientata.
Catone, perb, non riuscl
a
vedere
realizato
fu sempre all'teza di quanto pretendeva dagli tri. Rimasto vedovo della moglie e con un figlio gid Srande, inizib una relazione con
una ragazza che non solo era molto pi $ovane di luimaeraanche lafigliadi un suo liber-
to: una scelta poco appropriata per un ex console e un ex censore. Quando la storia di
venne nota al l8lio e alla nuora, Catone si spos con la $ol'ane. Ebbe poi un fulio da lei.
t.
impone la disciplina ai Romani soprawissero a lungo. Un secolo dopo, in pienacrisi della Repubblica, la sua frgura di patriota infles. sibile veniva ricordata solo con nostalgia, come quella di un uomo appartenente a un passato ormai inecuperabile.
DoTom N sTotl^
^lnc^
t9
VITA QUOTIDIANA
BIBLIOTECHE
principi e bibliafili,fond,arono k primn grand,i pubblfuhn bihlintnchn e i, cittadini, sampre pi coinuolti nei d'ihatti'td i,ntellettual,i, cosituirono cl,ub d,i,l,ettari,e spn,?idi,lptturacondi,visa
/atonio
libri erano cari, quasi un oggetto luso. Prima deindushializzazione della stampa nel XIX secolo' i costi produzione dei libri erano molto ti, non solo a causa della ma_ nodopera, quasi artigianale, ma anche delle imposte e della lunga trafrla burocratca. Ancora agli inizi del XIX secolo, in tlancia, un romanm rccente pubblicazione poteva vere un tprzo del salario mensi]e diun bracciante. Del resto si pubblicava un numero rlativamente esiguo libri; poco pi un miliaio di titoli intorno al 1700 in Francia' uno dei Paesi pi avanzati. E le librerie erano
i
Magliabechi lascib in ereth la citt di Firenze circa 30.000 volumi' mano_ scritti e a stampa. Si hattava di una donuione straordinaria: agli inizi del XVIII secolo una biblioteca cosi ricca era esclusivo appannaggio di regnanti, aristoatici o membri dell'alto clero. [e persone comuni possedevano pochi libri in casa; anche medici, awocati e sacerdoti non ne avevano solitamente pi di qualche decina. Questo perch
di dtunensioni ridotte, in genere costituite da un'unica stanza annessa allabottsga di stampa. La 8lan part delle opor aveva tiBtur
modeste, ma alcune divennero dei gandi succesi; in particolan IEntblapedin dt Diderot e D Alembert (pubblicata ha il 1761 e il
'56)' n 36volumi' con 24.ffi() copier'endute in tutta Europa' fu un afrare dbro per $i edito'
Liesplosione della stampa alla fine dol )fflll secolo rienha nel quadro quella che cu-
ni storici hanno definito una 'rivoluzione della lettur che si ebbe nelEuropa occidentale e nel Nord America tra la fine del XVIII secolo e la prima metd del XIX. Un
aspetto rilerante fu il declino delle pubblica-
la
crescente
Le
biblioteche pubbliche
)ffll secolo per soddisfarc le richiestp dei lettori erano sort nelle principali citt grandi biblioteche pubbliche, aperte non solo agli studiosi ma anche ai 'curiosi" e agli amanti della letteratura, come la Boeiana di Odord (1602) e I'Ambrosiana di Milano ( 1609). Nel 1636 era nata anche la prima biblioteca americana, composta dai SS0volurni donati daJohn Harrrard 'universit di CamGitr nel
biblioteche crebbero in numero e ricchezza,8lazie al mecenatismo principi (Maria Tercsa fondb la Braidense a Milano, Carlo III la Nazionale Napoli, Federico il Orande la Statale Berlino' Caterina II Imperiale di San Pietroburgo) e bibliofrli come Ma8lia_ bechi, dlacui libreria ebbe origine laNazie nale Firenze, aperta al pubblico nel 1747; nel 1759, inolhe, fu inaugurata la biblioteca del British Museum. In Francia le collezioni librarie pubbliche si ampliarono grazie ai sequestri di librerie principesche durante la
le
xavier vlsp' l 75 clro. Ashmolean Museum of Art and Archeology, tJnlversttl dl oxod.
ll noNTEsPlzlo
ozt"c*l"
signifiotive
esprcssloni
dell'llluminlsmo
Club di lettori
associative. Nel 1731 Benjamin Franklin fondb la Philadelphia Library Company, seguendo una formula innovativa per finanziare I'acquisto di libri: I'abbonamento. Insieme a un gruppo di cinquanta persone, Io statista americano cred un fondo per comprare volumi nelle librerie di Londra e meb terli a disposizione del pubblico d'oltreoceano. Il contributo iniziale di ogni affiliato fu
di 40 scellini e la quota annuale di 10. Un decennio dopo la biblioteca contava circa 400 titoli' divenuti pi di 2000 nel 1770. Una formula simile fu quella delle biblioteche ambulanti, dett ciraintirw librarics in
2L
VITA QUOTIDIANA
BIBLIOTECHE
Inghiltena, dove, alla metl del secolo, nacque I'idea di librerie itineranti che difrondessero la lettratura anche nello aree rurali. Si ttattava d iniziatve private, incorag8iate dagli stssi librai che ofrivano ai loro client la possiblit} di prenderc in prstito lo ultmg novtldel morcatp edtoriale ncambio una quota (mensile, trimestrale o annuale) lrntagiosa rspetto al przzo d'acquisto dei libri.
K{
DEIL'ABBAZIA
DI ADIIIONT
BrBuoTt(
La
monrttlo pl
blbllco
polemici' le caricatur g gli opuscoli erano molto apprczzati da un ampio pubbli. co' La Bivoluzione tanc8o, iatti, avgva liberato l'industra tipogtaica dai controll osrctati dalla monarchia e dalle corporazioni, dando awio a un'eccgzonale ioritura della stampa: tra il 1780 e l 1799 solo a Parig companero oltrr 2000 nuove rviste' anche
libelli
Jtlrgen Haber-
Secondo alcuni storici, nell'Europa occidentale e nel Nord America, tra la frno del XVIII
mas interpreta cosi la trasformazione dei lettor nel porodo prerivoluzionario come la
secolo e la prima met| del XIX si ebbe una vera e propria "rivoluzone della lottura", che coincise con una laicizzazione doi gusti letterari, come dimostra la crscnt richiesta di resoconti di viagi e di narrativa lomantca. Se alla metl del )ffIII secolo i test devozionali costituivano ancola un quarto di tutt le pubblicazioni ufficalmente autorizzate n Francia, gii nel 1785 le opere religiose rappresentavano solo l l0% della produzione editoriale' Il pubblco dei lettori europei mo. strava ormai una particolarc predilezone per
il romanz,o moderno e i pi richiesti erano
nascita di una sfera pubblica n cui pot affiorare una libora discussione politica e costituirsi una 'opiniono pubblica". Grazie al
nuovo mgrcato della stanpa e dell'nformazione si wiluppb una comunit critica lggata
a lbri' $ornali' club e caff; 8i trattava perb di un pubblico borghese e aristocratico, da cui il lettoro comune ora ancora 6scluso. -rivoluzione La cosiddetta della lettur segnb poi un passaggio da una lettura di tipo "intensivo", aunapi modernaed"estonriv: il libro cesb di essere una raritb o divenne un
autori in$esi:Daniol Defoe, Sanuel Richardson' HenryFielding e' poi' waltt scott. InolI
$i
og8otto di consumo quotidiano, perdendo co8l i 8uoi connotet magici e religiosi per
acquistare un carattor ppopolar]I
lto:
22
numero di testi faniliari, per lo pi opert di edificauione, letti e riletti, trasmessi da una
libri di preghiere, oltre a manui di utilitb pratica, come calendari e almanacchi, che comprendevano ricette e consi$imedici. Un
genere di vasto consumo era inoltrc rappresentato da una narrativa tesa a promuovere la conformit sociale confermando la gerarchia esistente, consolidando i valori patriarcali e il ruolo sottomesso delle mogli e delle
iglie. bli opert' distribuite in milioni di copie
cultura popolare
vendute nelle campagne dagli ambulanti, fecero la fortuna di pochi editori specializzati.
e
Il mondo della letteratura popolare restd a lungo escluso da cultura stampata. Tbttavia nel X\rIII secolo ebbe ampia difusione una produzione di opuscoli a buon mercato,
detts ctapboola
dpl in Splgr'a, Ub
abbienti, erano disposti a investire i propri risparmi nell'acquisto, non sempre a buon mercato, dei libri, considerati fonti di conoscenza oltre che preziose vie di
fuga dalla routine quotidiana.
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Erano testi brevi contrassegnati da prezzi esigui, stampati su carta grosolana, a volte
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cRoNotoctA
EannatJm dlvin ll tr'o ] della pdma dlnastla dl Lagnsh. La sua vlttorla su Ush, re dl Umma, viene clbnt nlla stele degli awohol.
Entemna, dl tuccede al pad Enannatum sul tono dl l'gsh, rles( a $onfiggere ll re dl umm, che muore negll xontri.
Urulaglna $odetta ll legittlmo e dlventa I'ultlmo sovnno della pdma dlnastla di lagarh. Decrta varl lforme per allentarc le tensionl soclall.
I'IMPONENTE
ZIGGUNAT DI UN
a.c. circa conqUi le citt di Lagash, Ur, Kish e Uruk. Tre secoli dopo, lntorno al 2100 a.C., fu retto tale tmpio a lrr, dlvenuta il centro di un fioent lmPro.
Dopo avr conqulgtato la cittl dl Uruk lugalzageti, r dl umma, attacca Urukaglna dl lagash, I cul domlnl sono rldot alla sola Glru.
Urukaina si sentiva oppresso' Lagash, iIruo ,.on. .r. in sravi difficoIt} economi,na a ouona parle oe'a popolazlone era tanto indebitata da non poter concepire altra soluzione che vendere la propria persona ai creditori, Bambini e adolescenri erano costretti ad abbandonare le loro famiglie per prel re
l l ! I
stare servizio in case di estranei, mentre i loro genitori lavoravano sodo con la certezza di non poter ricavare dalla propria fatica nulla al di fuori degli interessi di un debito irnmenso. Era uno scenario desolante a cui, ancora una volta, si agiungeva I'annosa guerra contro la vicina
a Cpo
dll
t J
9
Tell Jokha) erano due delle principali Citt-Stato di Sumer' nell'odierno Iraq sud-orientale. Questi regni erano organizzatiintorno a una capitale, sotto Ia cui giurisdizione e influenza si trovavano altri centri abitati con i loro campi, Ie zone di
pascolo e i canali d'irriSazione.
26
TtttA
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l'Lilo
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Tigri ed Eufrate, Si trattava di una regione agri cola straordinariamente produttiva' ancor pi dell'Egitto dell'epoca. Al confine tra Lagash e Umma, distanti traloropoche decine di chilometri, c'era Ia fertile pianura del Guedenna. lloggetto del contendere.
SOVn NO
reale di Ur, d'oro a 15 caati. Nei buchi sui bordi era probabilmente issata una odera
Le storie antiche affermavano anche che era stato il leggendario re della Citt-Stato di Kish, Mesilim, a fare da mediatore nel conflitto. Seguendo I'indicazione divina e dopo avereffettuato le misurazioni oppoltune, avva fatto erigere una stele che segnava la linea di demarcazione tra ipossedimenti delle due divinit sumere. I confini stabiliti da Mesilim furono rispettati fino ai tempi di Ur-Nanshe, fondatore della prima dinastia di Lagash. Il potere e I'influenza raggiunti allora da tale regno nel sud della Mesopotamia furono probabilmente dawero considerevoli, se contro di esso si lev un'alleanza di Citt_Stato' la prima di cui abbiamo notizia. Lacitt di Ummaottenne l'ap_ po8sio del regno di Ure probabilmente anche di quello di Uruk.
Ma fu Lagash ad avere la meglio sulla coalizione nemica.
Queste storie raccontavano che era stato Enlil, dio supremo del pantheon sumerico, a stabilire il confine tra Lagash, dominio del dio Ningirsu, e il regno del dio Shara, Umma: era infatti sotto forma di scontri tra gli dei che si
LA
I\,4
UN PAESE CONTESO
tA cuERRAtra le citt-Stato delSud della Meropotamia pr il controllo dl pascoli, tneagrlcole canali, cosi com Per ilcontrollo delle rotte commercialllungo llcono deifiumi
sh, uscito in battaglla contlo L'uomo di Ur e contro l'uomo d Umma. Uuomo di Lagash ha sconfrtto con le armi I uomo di L r e ha preso pri-
stoia diqusta rtlllsrlma reglo ne nelcorso dei quasiseicento annidel periodo denominato protodinastico (29fl).2350 a.C. chca).
Tjgried Eufrate,segn
la
icomandanti'.' Cumuli di cadaveriegli ha ere to"' Tale fonte dichiara che l popolo di Lagash
dunque sconfisse quello d Umma e ne catturb il re e i massimi ufficiali, Ilt a racconta anche che
natum I sali sul trono di Lagash, Le prodezze belliche di questo re ci sono note soprattutto attravrso un'iscrizione rinvenuta suIla stele
degli arToltoi, il primo documento srorico su me-
r0. In essa si racconta la storia dello scontro tra le due citt e viene spiegato in chiave religiosa l modo in cui il nuovo solrano di Lagash recuperd
la fultile pianura. Secondo il racconto della Stele, Ningirsu. i1 dio di Lagash, spazientit0 per lbstiliti di Umma, generb ilgigante Eannatum, che fu allattato da Ninhursag, la dea della Terra. Una notte, Eannatum sognb il dio Ningirsu che gli annunciava che alrebbe ottcnuto una vittoria corta sul suo nemico storico, assicurandogli che "ltl migliaia di cadaveri nemci avrebbero raggiunt0 la base dlcielo"' Spinto da questo sogno, Eannatum decise di
voTtvo At Dro
V.'o d'arqnt()
rarnr'tia Cirru (odirrna Tello, la])'costituato da un loIrl oglio cli
arg{rnto marltllato, lu dcciica tcr da [nt( men,r, rrr r-li Lagash, al clio Nrngirsu 24()o d.c ci.' ru batamcnlo di
UN DONO
Questa volta, tuttavia, il re ntrnico non ntori sul camp0 di battagliar fu fatto prigioniero e ol.rbligat0 a
ti. ll re vinto di Unlma si inpegnava a utilizzare i campidella pianura delGucdonna solo in canrblo
I'r0nunciarc
nJ spri0 di unliliJntjgjurrnrr'n-
della consegna dr un corisp()ndi'nte tribut() in grano; avrebbe dor]]to, in0ltr0, rispettar0 il c0n'
loLrvre, Parigi.
scontrarsicon il re di Umma: lo fece in due battaglie consecutive e, anche se venne ferito durante lo sc0ntr0, riusci a sconfiggere ilsuo a\r'or-
Eannatunl non solo sconfisse la citt di Llmnla e riprcsc il Guedenna, na estese anche la sua autoril c in'luenZil slI lul l a sunll'r' l'ino a ragiu rl_ gele torre molt0 distant' Lagash dirtnne allrll'a una grande potenza, tenuta e rispettata nelle terrc attaversatc dal Tigri e dall'Eufrate. La vendetta di Umma A Eannatum succedol.te sul trono di Lagash il fratello Enannatum l, che dovette contrastare l'ostilit dcl nuovo sovrano di Umma' Quest'ulti_ mo, infatti, non rspottando igiu laIIlent i che su0 fratello 0rd stato costretto a fare da Eannatum. si rifiut tli pagare itrilruti dovutl a Lagash per
sario,arirlarel'onoreaLagash.Eariconquistare
Ia
pianura contesa.
corpi iler vinti formando una ventina di tumuli, sparentosa testim0nianza del suo trionfo. Cosi si legge infatti nell'isc rizione: 'Eannatum ha sconfitto con le armi la ctt di Umma e ha accumulato \'enti colline di cadavcri. A Nngirsu
r
ha restituito il Guedenna'.
nr.rn
solo. Secondo
I.]RI]KACINA. RE DI TACAIH
ILGRANDE RIFORMATORE
itavano minando la iociti dlla citti_stato di tagash quando Urulogina prese il pot, Come testimonia iltesto di un'iscrizione reale; 'Da tempo im. memorabile, da quando la vita ha avuto initio, il capo dei barcaioa Coruzione e 9li abusi li si appmpriava delle barche, ilfunzionario addetto al bstiame
3i
apPropriava degliasini, il sovrintendente alle 9r99i funzionari di palazzo trattenvano i prodotti Colti_
vati nelle terre di proPiet dei temPli, i Poveri vedevano che i loro su-
su lagash a Urukagi-
di acqua icanali, sradicd e bruci la ste]e che segnava la fuontiera e distrusse i santuari degli dei di Lagash. Enannatum non ebbe altra scelta che scontralsi con ilso!ano diUmma, maquesta volta il risultato della guerra risultb ostile per Lagash: Enannatum venne ferito, forse a morte. Tocc a suo fig|io Entemena seonfiggere e uccidere iI re nemico. Ne8]ianni successi' Lagash e Umma continuarono a focalizzar ]e loo energie nel conflitto che le vedeva opporsi. Lagash si tncamminb verso una parabola discendente e la
sua plima dinastia, sempre pi debo]e,8iunse al
suo
na,
slgno
e Ninglsu. Ha
dinidi
Lagash ch
secondo altre trascrizioni Uruinimagina), sal) al potcre in qupsto contesto di profonda crisi.
ille
La
ti al
potente".
intorno al 2380 a.C., non era affatto invidiabile. Ai problemi con Umma e isuoi alleati si univa una situazione sociale pronta a esplodere, con unapopolazione in gran parte impoverita e indebitata. Il re rispose con una serie di misure che, a buon diritto, vanno considerate come il primo piano diriforma sociale della storia. Da una par-
.1L--'/----r
'.')---' -Fl
:
I
strugendo Lagash, si macchiato dic0lpa contro Ningirsu: la mantr che si sollevata contro dt lui p0ssa venir tagliata"' tali accuse Lugalzagesi
rtspose afermando chc le sue azioni erano giusti_ icate dalla volont dcl dio supremo
TANNATUM,
It
vlTToRtoso
ll re di Lagash
che ordin
Enlil'
liche comprendevano un numero sempr0 maSgir,re di territorie I'interdipendenza crescente dei sistemi di rrrigazrone legatialTigri e all'Eufrate richieder'ano infatti la collaborazione di pir co' munit e l'unione delle loro forze sotto un potere politico centrale. Proprio per attuare ilsuo diso, gno di unificazione dell'intera N{esopotamia, il re di Umma' Lugalzagesi, comincda una nuova
offensiva contro Lagash, Nonostante la resistenza di quest'ultima, Lugalzagesi riusci a conquistarla.
distlussc isuoi santuarie rase al suolo buona parte del suo territorio. Abbiamo un resoconto della
l//'fu ciovanni
Dt
Ptu
Pttinato
- l
sult]ri
sconfitta di Lagash in un'iscrizione reale in cui [irukagina stesso impreca contro Lugalzagesi, denuncianrlone l'empiet: 'lJuomo di Umnra, di_
Bomplani,2oos
Gwendolyn Lei.k ' cill.r pl'(jlrll .I|]l'l \1r.!,)t,,,rnrn J - Newton &Compton,2002
3t
verio
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hanno lasciato ai posteri gloriosa immagine degli eserciti vittoriosi e l'umiliante destino deivinti, in un'epoca in cui si difu se l'utilizzo del bronzo (una lega dirame e stagno) per produre armicome quelle che portano qustisoldati.
PUGNALI l oDlRo lN oRo MAsslcclo t tltlGMNA coN tAPlstzzull, DALLA NEcRoPoll RE LE Dl UR.2650A,C. CIRCA. MUSTO NAZTONALE, EAGHDAD (IMQ).
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testimonianza
poliomielite. Copia
(1403-136s a. C.).
(Horus
ilVecchio), connessi alla medicina, questo tempio era meta di migliaia di malati. situato Cica 140 chilometri a sud di Luxor, stato
ediiCato dalla met del ll secolo a.C.
bbiamo un'idea del lit ello di conoraggiunto dalla ci\iltii del Nilo grazie al ritrovamento, inScenz0 medich torno alla mer! rlelIIX secoio. rlialcuni
cuore e trasportassero fluidititali - aria, acqua, sangue, bile, muco, urina, seme - a tutto l'organismo. I disordini
internilenilano ricondottr
ad
s{
]n
palticolale. ipi
anomalip nel flusso LIer liqurdi attra|Frro i \ asi. che pr.rtela subire ostruzioni diyaria natula.
ln l'Url dnl il rd que}ti50no Il/,opir,, rP^ ' ( 0nser. rato allunlYersita tedesca di Lipsia e redatto in-
torno a] 15] a'C ' e iI 1'lapiro Snl llr. custodito a]]a \eri'\i-rrk Acarjenry of lledicine. che ci pert'cnuto in una co1lia coer'a del]ers, ma la cui trattaZiOnC 0Iigina]e risalr: al 20l.] a.C, cttca' La niedicina egizia si basava sulla teoria deivasi (rrrlr ) che attrarersalano il corpo umano e che era stata suggelita rlall'ossen'azione della rete \Pnu:d \Oll..Uli1nr a Si p"n"6vi'' r hp t \'i.ri !aSt.
lj5!15'1 a I agglPra' lntte}.nrO in ( UIl]unlcazl0ne
Le cause della
malattia
ct
a
ste e altre cause impedit'ano 0 rallentaYano il passagio del 'soffio \itale". ver0 e pr0prio alimcn' to per uomini e dei. Riferendosi aivasi, ilpaplro ers sprega: "PeI quanto riguarda il soffio che entra nelnaso, nelcuore e neipolmoni. sono loro
I
molti riferimentt a or"ono causa di torsioni o rigiditl altre volte liene descrrtta inlece la diminuzione del]a sua quantit. assoclata aila vecchiala' Que-
il
|asil che
l_'|i
) i
L\.\:
':r
i J i) N:. i !i i.t{l
Horus che
A sinistra, una
veniva utilizzata per prevenie o curare punture e morsi di animali velenosi. Vl.lll secolo a.C. British Museum, Londra.
dell'ostruzio-
ll cuore, fonte di
vita
prima volta nella stor1a,
cendo rl loro alito an elenato nel corpo o nello spirito degliuomini' Il riferimento a queste entt malvagie alI'interno di ttattazioni "scientfiche" mette in luce un fattore fondamentale nella pratica medica dell'antrco Egrttor la sua stretta connessione con 1a relgione e ]a magia' Spesso. per curare un paziente siricorret'a infatt all'invocazione di una dit'init o a ritimagiciche avevano lo scopo di rafforzare l'efficacia della cura. GIi Egizi credevano rnoltre che, a \olte, il sangue
stesso potesse essere distrutti!0. alpari diun de-
Smllh
affrontata' per
Ia
Nel testo si dice che il cuore "parla' attraverso i battitinelle estremit deIcorpo e che solo iImedico in grado di trorare questibattiti net po]si,
Secondo i] documento, iIcuore la fonte stessa dellalita. nonch la sede del1a coscienza. dei sentimenti, del pensiero e delle emozioni. Attrat erso
i] suo battito sivalutava Io stato d salute di una persona: "Quando ogni medico. ogni sacerdote di
diusta medico.
mone, quando era contaminato da enti che entravano all'interno delcorpoe 1o rendevano mali-
Sekhmet Idea protettlice dei medci] o ogni mago mette la sua mano e le sue dita sulla testa.
sulla nuca, sulle mani e sulla sede delcuore, sulle braccia e sui piedi. i] cuore che sta csaminando,
gno ("il sangue che mangia"), E. in Ierita, gli Egizi non ebbero maiben chiara la funzione del sangue e continuarono a considerarlo un elemento negati-
poichtuttelememblahann0i]ororasieilcuore
parla neivasi diciascuna parte del corpo". \onostante tali affermazoni sul cuore. imedici
Egizi era Iegato alla religione e alla magial l'invocazione del]e divinit contribuiva alla cura
lL Dlo tlANo 8ts, lNVocATo A PRoTEzloNE Dt BAMBlNl, DoNNE lNclNT
E
PARToR|ENI
CTI ORCANI
VITALI
A slnlstra, lo
vlrcere
Dato che non partecipavano al processo di mummificazione, riservato ai sacerdoti, la loro espe'
rienza derivava soprattutto dall'osservazione dei cadaveri, dagli incidenti sul lavoro e dalle ferite militari. Queste analisi empiriche permisero ai medici di dare un nome a diverse ossa e organi interni, sebbene non intuirono mai la funzione della maggior parte di questi ultimi. Anche i sacer' doti imbalsamatori si interessarono poco alle reIazioni tla ivarior8ani' Essicompresero per che
il fegato, lo stomaco, I'intestino e i polmonierano
Non vi sono fonti che attestino dell'esistenza in Egitto di scuole mediche, ma probabile che Ie conoscenze venissero trasmesse dipadre in ftglio, come per altre professioni. I medici, chiamatiszzu, potevano essere laici o sacerdoti Di sicuro,
Dottori
sacerdoti
istituzioni come la Casa dellaVita, centri dicultura annessi ai templi, servirono come luogo di per-
medici laici
erano organizzati secondo una rigida Serarchia, al -medico di corte" vertice della quale si trovava il
cosi importanti da doverli conservare per vivere nell'0ltretomba, percibvenivano collocati neivasi
Allabase stavano invece i dottori destinatia svol' gere servizio presso piccole comunit, come i la_
canopi. La dissezione del corpo umano a scopi voratori delle necropoli o delle cave e i soldati terapeutici fu a lungo ritenuta un tab Esaminando la figura delmedico nell'antico Egit to, emIge un dato di grande interesse, cio l'esi' e inizid a essere praticatasolo in epoca tolemaica (332-30 a,C,). Intorno al stenza di specializzazioni, come testimonia Io storico grecoErodoto (Vsecolo a.C.): "Lamedic! 300 a.C., infatti, ilmedicogreco Erofilo
di Calcedonia, uno dei fondatori
della
na in Egitto ripartita in questo modologni medi' co cura una sola malattia, non diverse'' Data Ia
stretta connessione tra cuta e magia, tuttavia, al medico si afriancavano spesso altre i8ure,
Per i medici egizi, la massima ambizione era diventare "dotlore di cort', la posizione pi alta nella gerarchia sanitaria
^tCHlTEo lmHoTrP (200A.c.), RlTENuTo ANCHE lt PRlMo MEDlco
UN AIUTO
PIR
CAMMINARE
Cll studlru questo reperto ln lgno
e pelle, rlsalente
al 950-710 a.C.,
ha permesso
dlattrlbulre
ilno
e'
nelcaso
dovi delle gocce o rimuovendo un corpo estraneo, Consapevoli dei rimedi scientifici e spiri-
tualia propria disposizione, gliEgizi non silimitavano alla diagnosi e alle cure, ma formulavano anche ia prognosi, suddividendo 1e malattie, cosl
come appare nel papiro Smith, in tre gruppi: "malattie che tratte"'nei casi 8uaIibi]ii 'maIat-
medici
e i
re competenze su distutbi speciici: anche gli dei si ponel'ano ciascuno a protezione di un dato organo, La supplica del dottore alla di\init collegata
spesso
tie contro cui lotterb-. se il rsultato del trattamento era incerto, e "malattie che non possono essere curate", nelcaso diesito fatale. Questo concetto di pIognosi sorprendentemen' te simile a quello moderno, cos) come altri elementiche ricorronoper laprimavoltanei papin. Nonostante l'abissale distanza temporale che ci separa dalla ciIt egizia' questa cilcostanza ha
una sua spiegazione logica, Sospese tra ossen'azione empirica, scienza e magia, le nozionidella
di acqua negli occhi". ln essa vengono lnvocati il do falco Horuse ildio primordiale Atum, con una
supplica recitata su un minerale di rame, miele e una pianta delia famiglia delpapiro,
Ci sono giunte testimonianze interessanti di come
imedici esercitassero il proprio mestiere attraverso I'arte funeraria. Nella tomba dello scultore
Ipu1l rissuto nelXIII secolo a'C' a Deir el-Nedina. per esempio, raffigulato un dottole nell'atto di ridurre una lussazione con 1a perizia di un trau-
matol0go dei nostd gorni' Nella stessa scena un altro medico cura locchio di un operaio. \'ersan42
t1'lpJl c|rt|'no D!o||o. ' ' l lll, ll.'' 'l''l l'll4'lll 'l 0t 'ttr '.r,,'.r' .,'-,.' ,l'''\rilr,rr',LtjIi
t.r"',,',
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Anrnkc,
2005
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RE DIVIN!, PERSONE
MALATE
tonogluntfino o mlnorgndo
dl conrcvazion, cl parlano dlrcttamente dl come vlsserc e dl come morlrono I fanonl ln Egltto. Sono $.tr rlbovate molte mummle di sovrrnl, ma la magglol pae diquelle che conosclamo rlrale al Nuovo Regno (155G1075 a.C.), ll pcdodo che colnclse con ll momento dlmaslmo rplendorc della cl}ti eglzla. lo studlo delle mummle del gnndl hraonl ha rlrtlato che, nono*ante tutto ll sapere del lorc medlci, neppurc lrouanldelle DueTem, verle pmprl dlvlventl, Poteono tarr mahtt|e g.avi' alcune delle quallousarono morti dolotose.
ruT^
Dl
n ^IrHA ol{ cHl soncl D^ uN rloff loTo' nEPro PiovlNlENTt DAt TEsoRo DELJl oi,lM DEt F^t^oNE. Muslo Eclzt o' lt c^lRo.
ultlml annl, l. reglna cra rtata un. donna obesl con un'avrnzata ortG
porosl. Un arcesro ln boccr forse le
provoc una *tcemla che fu pst} mlbllmente lr cauladella sua mortc.
rri di malada. Sccondo alcunl studlosl, h malarla lndeboll ll rt al punto tale e rcn rlurci a superarc l'lnezlone ousab dallr ntfun.
una gamba rofia e
che potebbe glurtiflorc b gnn quantlti dl baonl rltWata nella a tomba' Avva anch
rcffri d| una domazlone alle dlta dcl pledl e gll avrebbe nso dlffclle omml
to
ll rc
nrn
!^oxt
UN PNrcloilENO ^SIITICO
NU A
O. MUSEO DETCIIRO.
XMlldinasa (l55Gt29l a.c.) fu lc crllzz.ta nella tomba del nonno, Amenhotep ll, dove en stata ts rbl_ t .i temPi delh Il dlnastia per proteggerla dai ladri. Dallo studlo dei suol asti emeBo che negll ultiml
annl ll
AMENHOTIP lll (R. I lE7-l t50 r.(.) It mummla dl que$o hnone delh
lCTl
(R. 12E9.1279..C.)
(l291.l I85
nascondigllo di Delr el.Baharl ([uxor). Le analisl e,lettuate non h.nno elato le Gause della lua mote, ma tono st d boad lndlzi di une melettia rascolatt' la mummia in porlzio ne oalaca, Con le braccla piegate sul petto, prlvllegio dsenato al rcli nali.
hnone
nAMIEI ll (n. 1279-1212..C.) ll fanone pi hmoso dell'Egitto visse quasl novant'annl e la sua mummla, ardr'essa rlnvenutr nel nascondigllo di Delr el-Bahari come quelh del padrc Setl l, rlvel che llfaraone aveva soft ltodl un'aterccdemsi avanzata dl una brma di arlG mto gnve. l suoldend enno in uno stato pe$lmo aveva un foo nella mandibob, sll}'
tomo dl un asccrso ebbastanza gnve da ousaqll un'infezlone motah.
babllment
povocato la mote'
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LI CITTA.STATO CRTCHE
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LEPOLEIS, UN FENOMENO
IN ESPANSIONE
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lla lne del Medioevo ellenlco (Vlll secolo a.C.), l'intdlamnto nelle Citt}-Stato inlzla a ss un lfenomeno difuso ln tutt la Grcia. vero la meo del M l se<olo a.C'' le polels li espansero e annttercno al |oro nucleo urbano le tere rurall clco{anti (lhoro). te ci$e tulla costa tl dotarono di un porto chc p.metteva loro di svolgere attlviti commerciall a medloJungo
rrgglurgono un boon
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d.rlvat crclrrc.
ragglo. Nella cartlna l'attribuzlone della ondarlone delle principall citti grechealletre prlnclpali popolazlo ni elleniche indoeuropee <he invarcro la Grecla nel ll millennio a.C.: Achel(Mlcenel), lonled Eoli.
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Popoll del Mare, che dlstuggono i gandi lmpcd dell'GPoca, com qullo nft., ln Anatolla.
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statutta
veneravano come loro fondatore Cadmo, il quale era protagonista di un'awenturosavicenda che lo
I n questo senso va inquadrato il fiorire di tradizioni mitche int'orno alla fondazione delle citt gre_ che' lcittadin di Tebe in Beozia. per esempio.
Testa
mmlnile
tanza non solo per lo sviluppo successivo della Penisola ellenica, ma per I'intero 0ccidente. Nell'arco di questi sette secoli (XIl-\rl a.C')' infa
ti, si verificarono fondamentali trasformazioni di
vedeva scontrarsi addirittura con un drago. Un'aura mitica circondava anche I'origine della
citt di fugo, nel Peloponneso, che sarebbe stata fondata dall'omonimo figlio che Zeus awebbe al'ubo da Niobe,la prima donna mortale con cui il dio procred. Il fondatore eponimo di Corinto sarebbe stato dellastirpe di Helios secondo lo scrittore gpeco Pausania o fi$io di Zeus secondo i Co-
Atn.
Kanellopoulos,
a ciondolo
rinzi; all'origine di Abdera in TYacia vi sarebbe invece il semidio Eracle. tene' che in epoche successive awh il ruolo di citt guida dell'intera gecit, secondo il mito fu fondata da un re nato
dallo stesso suolo dell'Attica, Cecrope, un essere met uomo e met selpente che salebbe stato
anche il suo primo re. ln tuttiquesti miti, ripetuti da tradizioni orali per generazioni prima di assumele unaorma scritta' possibile awertire l'eco diverit storiche defor_ mate dal tempo, ma preziose per conoscere la protostoria di ogni singolapolis .
Eretria.
Boccia
vll
be stato impossibile il fiorire della grande arte Sreca classica. Lelemento-chiave intorno a cui ruota questo complesso di processi pu essere
gtb i Greci awertivano loro mondo. fondante del esperienza come
48
DoPo l. odut d.l mondo mkrnco, h GCla tpoondl drcrdcnz ln Un prlodo dl ot(u|o, ln cul nono'bntc
ln quertl s.Coll tlverlflono lo rvlluPpo della Poll'' le gueela cltti, la $Conda colonlzazlone, la tirannide, che ad Atene sa
la demo(aia.
00 A.(. ctRCA
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ln cec|a rompar
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e sottomette isuoi abltantl alla schlavlt. Atene unlfl(a la egione dll'^ttica e lorge
spata Conqultta la
850,800 A C. atncA
tclttua, l crecl adattano l'albto enlclo e wlluppano un loo rabato. om.ro compone l ruo| poml
!nz eplcl, Dopo tcoll
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ch. $gnrranno l'lnhlo dclla datrzlom greca. lnlzla lr colonlzzrrlone greca del Mcdltrmnco orddrntele.
sia di una 'consanguineit''. afl'eltita come lega_ me interstatale dal punto dirista culturale. reli. gioso e, almeno in parte. istituzionale si slilupp un gran numero di Citt_Stato indipendenti l'una dall'altra' Cidfu doruto almno in palt allepecu_
antichi storrci greci i Dori' secondo pi recenti indagini storiche, i Popoli del l\lare (r'ed iSloraco 42), Sarebbero donrti passare quattro secoli- il periodo deI cosicldetto ledioevo ellenico _ pcrch in
Grecia sorgessero nuovamente edifici altrettant0
crisidella
liarit) Seofisiche del Paese, che presenta un tercollinare. Una condizione che se da un lato rese dif'icile la comunicazione tra le diverse aree, dall'altro consenti a ognr polis di percorrere un'evoluzione propna, a livello sociale e politico' come dimostrato dalcaso emo
monumentali. Letichetta poco lusinghiera di 'Medioevo ellenico" o "epoca oscura" sidcve alie
opere degli studiosi Antony Snodgrass e Vincent
civilt micenea fu attribuitr dagli storiciantichi, com Erodoto e Tucidide, all'invasione dei Dori. Scena di caccia anello d'oro miceneo
del XVI recolo a.C. Museo Archeologico Nazionale, Atene. rafjgurata !u un
Lorigine dellapolzs risale alperiodo in cuicroll la civilt micenea (XIl secolo a.C,). Il passaggio dalla rimpianta Etir del Bronzo (si pensi al mito
delle Cinque Et ne
vedi il senizioZo z oscata della Orecia classica in Storica 32) al|El deI Feno si compi nel Mediterraneo orientale all'insegna del fuoco e della
dpvastazione. ln Grecia. le fortezze miccnee, con le loro ciclopiche mura, a l\'licene, aTebe, a Tirinto. a Pilo furono abbattute in seguito all'invasione
Robin d'Arba Desborough pubblicate negli anni Settanta del Novecento. Fu applicata al periodo che si estende dal XII secolo allYlllsecolo a.C. poich ri8uardo a quest'epoca gli storici hanno a disposizione pochissime notizie. Tuttaria, a gettare luce su questisecoli, tutt'altr0 che priri diimportanza per la storia della Grecra, \i una testimonianza d'eccezione. seppur letteraria e quindi filtrata attra\ erso l artel
LA SECONDA COTONIZZAZIONT
CRECA
DEGLIANTICHI EROI , uasl contemDoraneamente alla nasclta de lle f |poleis, una seconda ondata mlgntoia oltrema{rina, opo quella dell'Xl secoloi.C., coinvolse la Grecia. Nell'Odlseo, all'inizio delVl canto, Omero racGontr com N.usitoo, figlio di Poseidone, avesse fondato la favolosa Citti dei Feaci: 'Di mura clrcond la Citti, fabbrlc case, e fece templiainumie divise le tem'.
NEL RICORDO
Ancherct
citt apparte
neva al mito, omero rilet- il mantenimento degli usi teva una realt ben nota al della madrepatria. Era tnt-
allo stesso modo in cui le patia e dopo la morte ra antiche citta Come Aten sepolto in un heroon o consenavano il rlcordo del 'templo degli eroi" e vene loo fondatore mltlco, le rato come tl durante una poleis di nuova fondazione "festa del fondatoreo. Sen. onoravano il loro ecista (in za dubbio circolavano dei greco oilisl*), ossla il con- racconti celebativi delle dottiero che ll aveva guida- fondazlonl urbane. Nl ll tl nella colonkzazione di secolo d.C. Paurania nella sua Descrizloru dello Greda un nuovo trritorlo. Qustl
aveva il complto dl tacciarc le linee
dell'urbanesimo geca fosse vivo il ricordo della nuova cittl, dl asse- del propo fondatore.
ilconseguente ritorno in patria degli eroigreci, I r'ersi omerici sono per ricchi di elementi che riflettono proprio lauta in Grecia nelperiodo intercorso tra Ia fine dell'Et micenea e ]'inizio del1'Et
Il la&leu,r, con i suoi hetairoi, o" compag^|', aeva il compito di proteggere la sua casa e il suo patrimonio da aristocratico all'tnterno di una comuni' tb sociale pi ampia, l danos ('popolo").
arcaica (VIII secolo a.C,). alcunipassiper esempio sievince che le comunit greche di quei secoli erano governate da re denominati oseleis' Questi ultimi non erano pi re assoluti 'dai grandi domini', come tI wanar miceneo (di cui un chiaro esempio la figura di
Da
Larcheologia ha trovato le prove che intorno al 1000 a,C. in Grecia fiorirono comunit) a cui non mancarono una celta rfinatezza e prosperit. Lo rivela la scoperta a Lekandi nell'isola diEubea di una costruzione di circa cinquanta metri di lunghezza destinata a conseNare le spoglie di un
componente dell'lite locale, come suggeriscono le modalitb della sua sepoltura: questi era stato seppellito insieme alle sue armi da guerra, a og8etti di valore, ai suoi cavalli' Un tpo di onori funebri simile a quello descritto nellIllade a proposito delle esequie dell'eroe greco Patroclo, che cremato insieme ai suoi cavalli dopo essere stato ucciso dal troiano Ettore, che lo aveva scambiato perAchille. Non si esclude quindi che I'edificio di
un heroo?z, un santuario dedicato a "eroe' un della citt. si tratterebbe dunque di un uomo di rango speciaIe all'nterno della sua comu_
Leftandisia
nit'che avevaacquisitoplesti8iograziealvalore guerriero:un tipodipotente su cui omero avrebbe tracciato i proili dei asllei,s deisuoipoemi.
La nascita
dellapolis
L'ANTE ARCAICA,
U]{A
della popolazione della Grecia viveva in piccoli insediamenti formati da una dozzina di famiglie.
Secondo Io storico greco 'l\rcidide, questa
era'la
vecchia maniera di vivere nell'Ellade'. Alla fine di quel periodo, almomento dellatransizione all'Et
servono per indicare i generi e le declinazioni. Norigine dellepoler,s trova tuttavia una migliore spiegazione quale evoluzione economico-socie delle comunit greche. A promuoverla furono le famiglie aristocratiche, organizzate in piccoli clan o ghcne, epoi riunitesi in p3tloz o trib, gruppi pi grandi i cui membri si riconoscevano
come i discendenti del fondatore mitico di ogni citt. Queste famiglie aristocratiche avevano basato tradizionalmente il loro potere sull'allevamento. 0mero afferma, per esempio, che Ulisse aveva 59 mandrie di vacche, pecore, capre e rna-
Per spegare la nascitadelle citt greche nei secoli IX-MII a'C., alcuni studosi hanno fatto rieri_
divitello").570-560
a,C. circa. Museo
mento all'illuenza decisiva dei Fenici, che vivevano da tempo nelle prospere citt commerciali delle odierne coste della Siria, come Ugarit e Amrit, e del Libano, come Tiro, Sidone o Biblos. Proprio ai Fenici i Greci devono I'introduzione nellaprima met delIVIII secolo a.C. del loro alfabeto, che rispetto a
dell'Ac.opoli, Atene.
iali. Ma con il passare del tempo I'agricoltura divenne l'attivit dominante' contempolaneamente alla crescita della popolazione e all'espansione
dell'attivit commerciale' In questo contesto' i possidenti pii ricchi incentivarono la concentrazione della popolazione nella poLis. Tale processo di inglobamento dipi
villaggi all'interno di una sola citt, spesso dotat'a di p0rt0, oggi delnito sinecismo, dal greco sy2oi]risns,"Wione oilroi cio di case'. i
51
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LA GunRA
TM tE Poltlj
ESCHIAVITU l partirc dalla GrCia dell'Rir arcaica (Vlll-Vl secolo I l.c.)rrrrono trequenti le guerre tra citt vicine, , llottechsfociaonotalvolta nella distruzione della po's vinta,
DEVASTMIONE
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Guerra del Pelpponneso gli sPatani "massacrarono non meno di duecento Pheesi e rrenticinque Ate niesi assediati insieme a loro. Le donne furono rcse schiave e Platea fu rasa al
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ell'ltalia meridionale, suolo". Secondo lefonti, 'dopo la sua conqista da durante le guene che vide' .parte della vicina Crotone ro. contrapporsi le citta '. nel 510 a.C. Sibarivenne greche in ttir arcai e das_ ridotta in cenq tanto che sica, l' a nd m pod kms coinecoli dopo si discuteva volse 46 poles e alrneno t. ancon su dovefosse la sua l2l cltti isultroro com" ubicazione originaria. Lo pletamente distrutte.
doto (v secolo a.c.) che questo u il destino che tocc alla citt di Sibari'
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UNITI
CON TA TORZA Molte poleJ
ampliarono
delle poletu
confini a danno
confinanti. scna
mazione politica, incoraggiata anche in questo caso dl'aristocrazia possidente: l'incarico di re o bosilcus fuabolito e le sue fuiuioni furono suddise tra diverse istituzioni, di tipo giudiziario e amministrativo. Liantico consi$io de$i"anziani', in cui si riunivano i capi dei clan aristocratici, aument il suo potere, a scapito dell'assemblea popolare. Un caso a parte costituito da Sparta, che pur derivando dall'accorpamento di pi villaggi (il suo nome significa "dispersa') mantenne anche in epoca classica I'istituto della diarchia. La maggior parte di queste unifr cazioni awennero in un territorio ristretbo, a partire da un centinaio di fami$ie quasi tutte imparentate tra loro. Per esempio, Sicione, nel Peloporureso, nelMI secolo a.C. aveva un territorio di pochi chilometri qua-
drati. A]tre, invece, diedero luogo a Citt-Stato carattelizzate da dimensioni maggiori d punto di vista territoriale e demografico. Il processo di unifrcazione a volte fu volontario e paciico, in altri casi si ricorse all'intimidazione e addirittura allaviolenza. Un esempio di sinecismo in un territorio ampio, ma realizzato apparentemente in modo pacifrco, quello che ebbe luogo
nell'Attica, la regione di Atene. Questo almeno sugerisce il racconto sulla formaz ione dellapolds di Atene da parte del mitico Teseo. Lo scrittore
greco Plutarco nana che Teseo riuni sotto un'unica autorit le diverse comunitd presenti
nellltti-
ca, Tacendo di quelli che frno ad allora vevano che difncilmente potevano essere convocati per trattare i problemi di comune e ge-
sparsi qua
e l e
nerale interesse, un popolo solo compreso in un unico Stato, mentre prima si dava anche il caso che fossero in discordia e in guena tra loro. Scio$iendo, quin, i diversi consi$i e comandi, costit un consiglio e un comando comune a tutti, e chiamd Atene la citti". Teseo era considerato, quindi, il fondatore delle istituzioni fondamentali della capitale dell'Attica, come per esempio la
..''
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L'1 {.l:-A}ltii9aj Secondo il mito ondata dalle
tarclla. "rappresentala l'imnaginc sensibile e simbo]jca dcl]a macst della2o1ls'': l'agord (.r]a
ag,tazro, "raduno"). la piazza principale che era
il
dcllc assemblee dei cittadini. Inoltrc. ncl caso Una comunit coesa
Nr':l]TIIl secolo a.C' ]apo1s era diventata il contede]]e cjtt costicrc. il porto rappresent un elenento fondanlenta]e per la prosperit de1lapolzs
in un'epoca in cul i Greci dissentinarono di
:lr' n.l ',un,.. ,'o,*et'a ]atita4e]]a n l!joI ]'arte della popolazionc greca. 0mero, nel\il canto
rlell'Odassea offre, per bocca di \ausicaa, la frglia rlelre dei Feacr A]cinoo che parla dclla citt in crri regna suo padre, la descrizione r:lell'aspetto tipico
colonie
i] x'Iediterraneo' lnfine' il
protettrice: il sorgere dei tenqrli cittarlini a partire rla]1'\iIII secolo a'C' consitierata la prova che la
diunapolz.s greca dell'\'lll secolo a.C.. compresa lailiora. i] territorio ruI'ale' "Finch ancliamo tra icampie i coltir-ati degli uomini, tu con le ancelle". narra Nausicaa, '\'icni rapidanrcntc: io mostrcr la via. N'la come arrir,ereno in vista della cittir (fermati). Ln muro la cinge, alto, e bello aj lati della citt s'apre un poo. na stretta l'entlata''. prosegue la principessa. ''L) c' anche lbgoni, in torno a un bel tempio di Posedone, paiimentata".
conclucie, "con pietre ben fissate nel suolo". Come descritto da 0me ro, gli elementi costitutir,i dellapolzs erano l'acropoli o "clttadella alta". che seconrlo la definizione del grecista Rafaele Can
conunit era in grado diprendersiin carico l'im!re,a | 01..u nP oellir cnst ruz,ur" 'li l na casa l,r'r i
e i suoi eroi. I)ei ed eroi Ie cui storier. n'ocate dalle cerimonie religiose che ri si cclcbrava-
suoidei
no. contribuirono a far sentire icittadini clella polls palte di una stessa unit politica c sociale.
'
J,4pfn)l Dmeni.n
Dt
Ptu
ARCAICA
I
awenutialla fine del Medioevo ellenico (Vlllsecolo a.C.), che segnano l'inizio di
sociali
una nuova fase della storia greca, l'Et arcaica, si riflettono nelle manifestazioni
artistiche di questo periodo. La nuova arte trova espressione 5oprattutto nlla lavonzione della ceramica, caratterizzata dalla decorazione geometrica. Quest'ultima evolve a poco a poco verso motivi figurativi e composizioni pi complesse. Nel caso della scultura, nonostant l'inff uenza dell'art statica egizia e orientale, si pone |'accento sull'azione: alle figure conferita per la prima volta idea
del movimento.
CRATERI
coRtNzto
CON SCENE DIBANCHETTO
vtsEcoroA.c.
LOUVRE, PARIGI,
CORSE.
un importante centro diproduzione della ceramica e delcommercio con la tenicia e l'Oriente. Nasce qui la tecnica dellefigure nereesiha una
PIIIIDE
(PORTAGTOTE)
NAsCE t'lDEAIE
DEtl
GlovENT E DELIA BEtLEzzA verso la met delVll secolo a.C. nasce la scultura monumental in Grecia, basata su
54
UN',EPoc DlTRANslz|oNE
Con l'acme delle colonizzazioni, temi provenienti dalVicino orient caratterizzano la cenmio che, come in questo caso, mostralatan'izionedal geometrico,con iltipicodisgnodei cani I , al cosiddetto. stile orientalizzante, con figgre di danzai e musicisti
2 , motivifloreali 3 esfingi
!.
rA DlMoRA DEttE DlvlNlT Nel periodo compreso tra il x e l'llll scolo a.C., la dimora del dio, ossia il tempio in cui era venerata la sua statua, assomigliava alla dimora delcapo della comuniti, costruita con materiali deteriorabili nel tempo, di pianta rettangolare e con un tetto a capanna. Questo modello di"tempio rurale" mostra chiaramnte come erano fatti questi tipi di edifici.
(AvAlIlNl
sU UN
PoRTAGlol
figurative, umane e animali. Questa pi'side o potagioie della fine del pe' riodo (740 a.C. circa) mostra sulcoperchiodeicavallini .-l_.'pocorealisti-
LOUTnOPHOIOS,
VASO PEN CONSERVARE ACQUA IUSTMTE"
rombi
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capric-
cio di un re arrogante annientb in un istante quello che la Natura aveva impiegat[ secoli a creare". Cosi lo storico bizantino Giordane (M secolo) commentava le sanguinose imprese di Attila, re degli Unni, ribattezzato dalla tradizione cristiana'lagello di Dio'. Popolo di origini oscure' gli Unni sono stati identifrcati da cuni storici del xvlll secolo con i discendenti dei temibili xiongnu di cui parlano le fonti cinesi, una confede-
rzione nomade di trib dell'Asia centrale. Ie prime notizie sloriche documentate su$i Unni risalgono IV secolo e ne collocano l'origine nelle steppe della Mongolia. spingendosi sempre pi a sud e a est, questo popolo guerriero nomade entrd in rotta di collisone con l'Impero romano d'oliente e
d'Occidente, sottomettndo
le he popolazioni barbare che inconhava sul proprio camrnino.
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I
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Il dominio
estendersi dal
Temibili cavalieri
Apollinare si stupiva delle loro abilit a cavallo: 'Non appena ilbambino fa i primipassi, un cavallo gli offre gi Ia sua groppa: si potrebbe quasi
pensare che le membra dell'animale si adattino a
INCAN AZIO}IE
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frume Volga Danubio e d Mar Baltico al Mar Nero. Per la ferocia e lo sprezo della vita che mostravano sui campi di battaglia, gli Unni furono
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considerati una stirpe selvaggia dai loro contemporanei! come dimoshano i racconti storici latini come Ammiano Marcellino, Zosimo e Giordane, vissuti tra il IV e il V secolo. Erano descritti comevolubili, sleali, avidi di oro ed estremamente crudeli, mangiatori di radici e carne cruda, ricG perti da pelli di topi selvatici o capre e privi di religione. Agli Unni veniva per generalmente riconosciuta una grande abilit nella guerra, a cu
erano addeshati sin dall'infanzia. Nelsuo Ponegiriro ol' Antana ,\mperatnre occidente dal467 aI472, il poeta e vescovo gallo-romano Sidonio Apollinare sottolinea i tratti fisici caratteristici de$i Unni, come la testa allungata
e gli occhi sottili abituati ad abbracciare con la vista grandi spazi. Sidonio aggiunge inoltre: "Sin da neonati ai maschiene stretta una benda sul
di suscitae
su
glazie all'opera del re Rua, che lo guidb con i suoi fratelli Octar e Mundiuch. A questi successero, nel434, Bleda e Attila (circa 406-453), figli di Mundiuch' Intorno 445, per, Bleda mori, forse ucciso dal fratello, che rimase I'unico re. Ilnuovo capo unno aveva conosciuto il mondo romano quando, ancora adolescente, era stato inviato a Ravenna, allora la capitale dell'lmpero d'Occidente, come 'ostaggio di alto rango'' n seguito a
un trattato di pace tra suo zio Rua e I'lmpero. In quella citt Attila impar il latino e fu testimone
tutto il tenitorio dell'lmpero, come dimostra qulto volto del re unno con i tratti demonizzati, inciso su una medaglia in bronzo del XV secolo (scuola italiana, da un originale del V secolo). Museo del Louvr, Parigi.
ilteroe
fino a questo punto I'amore materno deforma i bambini nati per combattere. II rtsto del corpo bello ne$i uomini: hanno un petto ampio, delle
spalle robuste, un ventre compatto".
naso in modo da impedirne la crescita, questo perch iI naso non superi la protezione delelmo;
^ncHEoloclco
NAzloNAlE, M^DRID.
._
''.']j:: _+N\$jis(t}\rt
|.. .
ri
E'*l*!
chc pure non l0 \ider0 nlai. AIche in questo caso, come nei resocontisugii linni. Ja storiografia tla-
diAttila barbar0
inci!ile al cosl)etto
deiRomani' Per questo ntotitrl nltllto prt'zitlsa la testimonianza diretta dello slorico bizanlin0 Pri sco di Panion. il pi inux)Ilante biograib (li'{ttila' }icl119 oglis1 tec dal re ttnIto crlnt: anrbasi'iato_ re dell'imperatole d 0riente Teorlosio ll. lascian doci ilresoconto diun ins0(lialn(,nto fatt0 di nlura robuste e begii edificl in legno. cos) rronte rli un pa)azzo reale con paYiInnti c0|)e|'ti (ii stu()ie di
lana, dor'e l irspite
La
Il croSc(]nt('
che alctrni
genelaii lonrani si rivolsero a krlo comc mercenari per rt plinr:le altri balltali. Tla i impcratori
pi abili a gestile qtlesta (lelicata l)o]itk]a di a]]eanzc fu ilgenr,rale lomano Flai io Eziir (J90 41), di origine barbarica. che rla giovanc aveva i issuto
presso gli llnni come ostagio c. oltre a conosctr-
era gratuita: Attila csige\ a in cantbio p0santi tributi. I rapporti cnn l lnrpuro si incrinirlono quando le sue pretest'si frlcero pi cstlst'e fu chiarrt
che. oltre aldcnaro. eglintirava a stabilt possodi-
ne icostunli. arola con Irlo lappolti anriclrcioli. Ll cOllabOraZinrre trrilitulr. r,'r. ll,,li.ir. I', t,,. notl
qtagan'le popo Nel 437 \h]tntinianrl pliv la sorella Onoria dt'l titolo rliairgzsla. chc lc avrebbe permcsso di tra snlcttere I'lnlpero ai suoi fi gli ntaschi. olentuirlitir paIti 0larnle nte tcInuta tla \alentiniaI]o. ch('
avt,r,a una
1ler garantirsi la lrlro fetlt'lt o scontranrkrsi cos) con la politica tli Roma. ,{d aggralare la situazi0tip giunsc Ia scoi)erta. nel 119, di un conll)lotto p0r assassinalc il le unno. organizzato ilall inrpi:ratorc cl 0riellte Teodosi0 lI' Poco doprl. il sur'cr:ssote rl r1ucst'ultinto, il Ini
L'appello di Onoria
Ilconflitto l,ra fl'ate]li si esas1ler quando l'Intpt: rator scopl) una relazione tra la soI'ella c un funzionlrio di corte. \hlentiniano lecc uccirlere
l'uomo e intim a 0noria. chc cra incinta. dispo_ sare Basso Ercolano, un u:cr'hio e Iedclc sena t0Ie di Costantin()p.)li' l,a r'icentla si crrn1llic quan{lo 0n('lia f, ce rp1'ello rilluurrro f irr p',
(iiritto della sorella dll lmpe}atore alla sua suc cessione. Per rrapirc ia rilr,nrlicazione di Altilu bisogna risalire al.l10. quando r Visigoti di,\lar,ico
di espugnart' Costantinopoli. Attrla rlecise allora di ]anciars aI]a ctrnqtIista rlell'0ccirlente. arr.a lendosi di un prett'sto particolarr': rircndicare il
saccheggiarono R0ma e pr0sero irt ristaggi0 Galla I'lacidia. di 0troril r'.\r.1rlle. prilli iltUrc. "on'lh rat0ri, rislietti\'lmnte. tlell'Inlpero rrlnlano d'Oc_
cid0nte e il'Ori('nte. PIar'idia si sprrs nr,l'1l,1 con il succossor,',Ji Alari.,,..\',r,rlir'. clr, l,'n pr'c,,
rIo1lo' La prirrci1lessa torn a]]ilra ai]a crlrtr'di Ra vcnna, dot'e fu obbligiita a sposal'{'un gn('I'al(] (li onorio, l)al Inah'lntonitl nar:quelo 0noria e il u' turo imperatore d'Occi(lente Valentinirno Il L
tente al di fuori rlell lntpcro. La princiltessa invid infatti pr0sso Attila il su0 L.unuco Giacinto con una grossa somnta (li denaro c una ra, in
lette cuichiedcva aiuto per sottrarsi al matrirnonio 0 far lalere i propri diritti contro il fratello. Lambasciatorc lt'car'a r'olr s l'anellrl irn1x'riale ili 0noria. cone prola ciell autcnticit a dr:i nessag g1o' Attila inteI'pleta) qu0l Segno, o pol)ai)ilmenle
monio da parte di onoria. Tale occasione $ustii_ cava ai suoi occhi una campagna contro llmpero
per liberare la sua promessa sposa e, al tempo steso, rivendcare i] proprio diritto alla sua dote' cio met dell Impero romano d'occidente. Di ftonte al rifiuto di Ventiniano di soddisfarc le sue richieste, Attila oltrepassd il Reno in direzione della Gallia per sottrarre ai Visigoti le province reclamate. La sua avanzata semin morte e distruzione in molte citt, tra cui Magonza, Tleviri,
Worms e Colonia. Ezio non pot evitarc lo scontro.
Gli antichi alleati si trovarono uno di fronte all'altro il 20 giugno 451 presso la piana dei Campi Catalaunici, l'odierna Chlons-en-Champagne, nella Francia nord-orientale. I barbari furono i protagonisti della battaglia da ambo le parti. Con Ezio si erano inatti schierati i Visigoti di Teodorico e contingenti minori di Burgundi, Franchi, Sassoni, Alani e Armoricani. Nelle ile di Attila frguravano invece varie trib germa_ niche, tra cui gli Ostrogotidi Vamiro, iGepidi di rdarico' gli Sciri' i Rugi' $i Eruli e i Ibringi'
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Giordane racconta che Ezio si attribui la vittoria, vedendo gli Unni rifr4iarsi nel loro accampamento. ll generale romano diede perb modo ai nemici di ritirarsi, temendo che la loro sconitta portasse i Visigoti a una posizione di supremazia tale da ribellarsi all'autorite romana. A tale gesto di clemenza Attila rispose con I'invasione dell'Itia, intrapresa nel452, forte dell'appello di Onoria. Sul suo cammino,'il flagello di Dio" lascib I'abituale scia di distruzione, depredando, tra le altre citt' Padova, Aquileia, Verona e minacciando di invadere Roma. Liavanzata di Attila fu fermata da papa Leone I che, sulle sponde del Mincio, vicino a Manto , riusci a convincerlo a ritirarsi. Probabilmente il ponteice gli
off
palazzo' per un'epistassi che lo soffoc la prima notte di nozze con lagermana Ildico e le lotte tra i suoi t$i decretarono lafine del regno unno. Ezio fu invece vittima di intrighi dicorte: nel4S4venne assassinato daValentiniano III, che ripago cosi il difensore delsuo lmpero. La morte di Ezio,'l'ultimo dei Romani", fu vendicata dai suoi soldati, che uccisero Valentiniano Campo di Marte. Da quel momento, I'lmpero si sarebbe dibattuto con sempre mag1iore dificolt tra i barbari che
premevano ai conini. La sua lenta agonia era destinata a concludersi poco dopo, nel 476, con la
tne delglorioso Impero romano
umo dovette inlreanche la terribile epidemia di peste che stava decimando il suo esercito. Il superstizioso re, inoltre, temeva forse di dover
pagare con la vita la presa di Roma, come era successo ad A.larico subito dopo ilsacco della capita-
d'occidente.
TEsl
Prisco diPanion - F.agmenta
le. Quali che fossero le sue motivazioni, Attila prese lavia delritornoverso il Danubio, ponendo fine alle sanguinose
Mondadori, 1979
5ACC
I
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:
Sellerio,2007
63
IL BANCHETTO
l'imperatore d'Oriente Teodosio ll invitrad Attila nell'anno448. Prisco ha lasciato un racconto molto dettagliato dlla sua permanenza alla corte diAttila, in cui evidenziata soprattutto |'ospitalit e la generosit del re unno, ch invit 9li ambasciatori stranieri a un magnifico banchetto. Dalracconto di Prisco emerge anche la frugalit diAttila, che "mangi soltanto della carne da un tagliere di legno; inoltre, dimostr in tutto una grande modestia: bewe da una coppa di legno, mentre agli ospiti fu rono dati calici d'oro e argento. Anche gliabitierano molto semplici e puliti".
PERsot{lFlCAzloNE Dl Rot{A, coN lt GtoBo l UN VlTToRlAALTA. RltlEvo lN uN D|TTIco EBURNEo DEt 496. MUsEo DEtl"A clvltTA noMNA, RoMA.
|t BANGHlTo Dl ATT|rA,ISPTMTO
AL RTSOCONTO Dt PRTSCO. OUO SU
lltCPoUNNo
Attila, seduto sultrono reale, presiede il banchetto. Accanto a lui, ma a un livello ineriore, seduto ilsuo primogenito
64
2- CANTI DI GtoRIA
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(slrroorr,rr
Le donne non partecipano
intonano canti composti da loro, dedicatialle vittorie del paseto ealle gloriose gerta di
Attila sui campi di battaglia.
Alcuni presenti si emozionano al ricordo delle loro imprese di giovent. krive Prisco: "Alcuni, il cui corpo era debole per l'et, versavano lacrime".
Gli ambasciatori, guidati dal nobile romano Massimino e da Prisco (con il libro), sono seduti alla sinistra delre Attila, il posto meno onorevole.
al
banhetto, ma o55vano da lontano. Alla sinistra diAttila sivede Kreka, la mogliepncipale e madredelsuo erede.
65
SVEZIA
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lir ido plonazzo. Luonro si lide perdutor 1l tenor della nortc linlase... . Cos) Don lloclrigo. ne I 'llltltessi Sposi di'\lessandt'o \lanzcrni' sco pre nella solitLrdine piir ciispelante la comprlsa deLla peste che 1o polterl alla norte nel 1{j.l(1. Si llatta olse df]](0nlagiil pl nrl1il, a]ttlcno ]c1terariunr0ntr'. rna non celto clel piir leta)e. A pal
ll
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UN CONTAGIO
Spe5so
INARRESTABILE imalati
l'orlgine e 1a curil. rttir itrl(hc pcrch.0]pj\ a tull j, si:nzir rlistinzioni trr classj socrali, facendo pensare a una pLLnizione dN ina di carlllcrc apocalit t rL'Ll r ,i .rll'lrLL':, ]L.i llll ui(i1l Li']'llL': l'lL' Sull'oligrne rielle malattre c0ntirgi0se circolalano nel \ledjoerl larie spiegazioni. ,\lcune. ereilitatc rlalla nredicina gr ecu classica. inipLLta\ r-
n"'lrt"ll"rfl-z.onj .
tirc
dll
gt'ar'issitna epii1entla ili peste che si abbatt sLt una popolazionL, lml)rcllilrela c igrlaril. dat0 ( lLi)
irrltirno rrrtaglo
sli'o)o. aLlr'1rocn dell'inrpelo r GLLrstiniano. 1)0p0 h \ iolenta nla nilcst uzionc dclh mct) .lcl 1;j(l0la peste di\rnne irtr tlc ullr plr:sclzu cnrk'rttit l1n Eulopl. fino al sr.ro Lrltinro ftrlollio. rLll'inizio rlll I\ lll secolo. \la nolt si pt'esetlt ltla1 1liit c'on 1'lmpcto chc cbbr. tra il llilT r. il l:l;:1, quan(10 ]a ''n0Ite n(:ru', conte l in segui
f0 l)lLtr('zziit0 il mor lto.
lisllivl ll II
alcuni monaci malati di peste ricevono la benedizione da parte di un sacerdote. Miniatura della fine
del XIV secolo. British Library, Londra,
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lcspilazione
tlrlr'ii' S)st(,n\e]l0 ]i)ligine astIo l, t l|'|'i' ' 'l'r ''''l'g' ttrztol ',l ' lj.lP' '' planetarie, eclissi o passaggr ili conelt': oppure gcologlca, pro\lcata (la eruzj0ni r ulcanrr hi, 0 nior inrcnti si-\r:lici che libelai an0 nell atnrosfela gas cd e111uri tossici.
{1tr't'
ptl1l'
.\nche in lrrese zir dr trli spiegazi0 i. tLrtlaliil. \'i fl una concoldanza genclrle nel
urcise l
ren0 trn
ignolllano
Iitenele che la causal)rima dellanul tliiL f0ssc la collcrir diljra. Ai rLottotie agll stLrdiosi de11'epoca l'illlant'r a pet' l'intliLgine, pi Strettanl(]11La medica. Sll]]c ('t]u se SeColt(lc, r'i1i' -sLrl|' modalit) lrlrtiche corr cui arrenira il r ontlgio.
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1347
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1350
1351 1352-1 353
DELt'EPIDEMIA
l DltFulloNE
ATIECORIA DETLA PESTE, DAt
M/noln 1J0R//lDl VlNCENT
DE BEAUVATS
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Secondo lo storico arabo lbn al-Wardi (XlV secolo), la pelte avrebbe avuto origine nel Khanato dell'Orda d'Oro, il regno turcomongolo fondato da un nipote di Gengis Khan, che fiori dal Xlll al XVI secolo nell'attuale lJzbekistan.
(X
l SECOLO),
Mongoli assediano in cimea' Gli a55edianti, colpitidal morbo, contagiano la cittA e da li tutto il l\tediterraneo.
I
1346
i Genovesi a Caffa,
DlzloNE
DEL xV
5Ecoto.
L'epidemia arriva a
1347
Costantinopoliedanal
Peloponneso, alla Sicilia e alle isole del Mar Tirreno. Da Messina passa a Genova e Marsiglia.
La peste si propaga
1348
L',NGEto
sAN Rocco,
rapidamente attraverso i Balcani, in ltalia (tranne Milano) e in tranciaj colpisce inoltre il nord della penisola iberica e il sud dell'lnghilterra.
PROTETTORE DE6tI APPESTATI. SCUOLA FIAMMINGA, XVI 5TC. HTRMITACT, SAN PIETROBURCO,
1348-1349
ll contagio decima
gli
lrunit
rrcl\l\ slr
rrkr la
slilrrza
llmorbo raggiunge
1349
151]1. irrlirtl]e]lll ('i1lll {]i H()ll.q K()ng si \ ('l iit'd unlt gt'ltvr' l'lritlellliil rl j ])('ste' ( Ill' 1l'(e tlll('1(' llIi |)l)55il)il('
1
ull.l sltiL
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l)| r\ l'
|'Europa centrale, pate della Polonia e della Scandinavia, le regioni centrali dell'lnqhiltera
1350
olrtilgL(r'Lr
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5( illl I)IirrL|Iil1iit. \11)lli 5l)e(i,ili51isi lrlr) rlLlinrli sLLl lrrrrgo lrel sl Lrrlitrtc lllrrtorrri.
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SILil[tsuLLir
351-'t 353
La peste continua
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rlrusi in t'rrrrllrttporrurlrr. srolrlilorro chc l'oligi IrI rlella 1rl'slI r,Iit Lt l)l11eri(r. l)r)i bitttetzllll)
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h.
69
che richieste dallo sviluppo alla peste bubbonica. Per del bacillo, cio temperature esempio, lo zoologo inglese alte e umidita elevata, non Graham Twigg ha sostenuto presnti nelle regioni stten_ la tesi di un'epidemia di anpure trionali d'Europa, che trace polmonare particolarfurono colpite dalmorbo. Un mente letale. Secondo lo altro agomento a sfavore storico medievalista canade della peste bubbonica ilsuo se Norman Cantor, sitratta) conronto con la forma mo- invece di una combinazione
derna della malattia. Per di antrace e ingestione di esempio, le cronache dell'e- carne di manzo infetta. [o
poca descrivono la comparsa zoologo Christopher Duncan di vari bubboni sullo stesso e la demografa Susan scott,
o99i la ma_ entrambi inglesi, hanno infine avanzato l'ipotesidi un'eunico bubbone. Negli ultimi pidemia divirus simile all'etredecenni,sull'origine della bola. ll mistero continua.
malato, mntre
Consideranrkr che rrll \[\i secolo itolri infestaiano la maggiol pirrlr,rlegli lrnbicnti irt rui si
si olgela la r ita quol irliirna
ni, allc
casr'
si pu l'acilmelr1('inmaginare lli
li'
Lr,lrirlenia
rk,1 130[) si
prirna era cosl chlalrirtil per itil)ici irubboni. i linlirnodi inlianrnati. chir r,ontputit'ano all'inguine, solto le asclle
o su l
coll0
''i ,lnttl,' ll l''lli'i') J\1e punt L]1"a dipulri infette vicola ni\ a illtraverso la tc dti topi. Chi no ela colpito avt'va feblrtt rlta.
l.t ttrllttllr'st'rzir'ttr'l'ttt
blir irii. spasmr t dcLirio. Lii pesti' lxthnonatt'col piva invece I'ul)parato r'('spiratotio e prttvocava
una trlsse ricca tlibacilli l)stoSi. h0 dara ]Ll()go a]
contagio da Llonl0 a u0nto. attLl\('tso l'atiit. Gia alcuni nredici (l('ll'epot'a riconoblti'ro I'esistt'ltza delh lirna buirbonill c rii clui'lla polntttnaLc. Ne]]il I)(,Ste st1iccmicil. ('he in g('ne]'e eIa una cons('guenza (l('llil pcstc ltubbonicii. il conllgio
paSsa\'ll infecc nt'l sangtte' nlani1i'standosi S(to
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.li "m0rt(' nera" attribuito ull'cpidt'niia. La 1lt'ste letlli. polnl0nilI0 e la s('tticeni( it 0rano l('
Ii
70
Origine
propagazione
Lapeste nera della met del XIVsecolo si estese rapidamente lungo ilbacino del Mediterraneo e in pochi anni raggiunse il resto dell'Europa. II punto dipaItenza delcontagio fu la citt di caf_ fa (attuale Teodosia, in Ucraina), nella Penisola di Crimea, sul Mar Nero. Nel 1346, questo emporio commerciale controllato dai Genovesi fu assediato dall'esercito mongolo, nelle cui file si manifestb la malatta. Secondo alcuni esperti, questa fu la prima guerra biologica della storia: senbra infatti che i Mongoli estesero ilcontagio agli assediati lanciando con le catapulte i cadaveri infetti all'interno delle mura, ma anche possibile che il batterio sia penetrato in citte tramite i topi infettati dalle pulci. A ogni modo, quando seppero dell'epidemia, i mercanti genovesi fuggirono terrorizzati, portando con loro i bacilli prima a Costantinopoli e poi in ltalia, da dove si diffusero in tutto il continente. Una delle grandi questioni tuttola dibattute la velocit di propagazione mostrata dalla peste
nera. Secondo alcuni storici, la tipologia pi diffusa fu la peste polmonare, la cui trasmissione
Tiittavia, quando venivano colpiti i polmoni e il sangue, la morte sopraggiungeva nel giro di poche ore, un giorno al massimo. Questo contrasta per con la velocit mostrata dal contagio' in quanto, data la rapida morte dei portatori della malattia, Ia sua trasmissione poteva awenire solo in tempi molto ristretti, con il risultato di un'espansione pi lenta. Gli indizi suggeriscono invece che la forma di peste pi diffusa nella pandemia del XIV secolo
fu quella bubbonica. Latrasmissione awenne in
UN CnUPPO Dl
a
EREMlTlvicino
UN RE e
isuoicavalieri
in un paesaggio rupestre (simbolo di allontanamento dalmondo), sono intenti nelle loro occupazioni: uno munge una capra, un altro legge, un altro ancora prega. La loro indifferenza verso la morte esprime una serena fiducia nella salvzza eterna, come frutto della piete e della devozione mostrate in vit.
vivono in modo spensierato e siaccingono a una battuta di caccia, quando sulla loro strada trovano te morti in vari stadi di decomposizione, come dimostra il gesto del sovrano che sichiude ilnaso con le dita
per non sentire I'odore. Questo
sulla destra delcorteo dei cavalieri, e sono ammassati uno sull'altro, in un unico mucchio che mette in evidenza come tutti gli individui siano uguali difronte alla morte: non c' differenza tra papi, re,
incontro, unito al monito del rate sulla loro sinistra, invita i cavalieri a rifl ettere sulla transitoriet dei piaceri tneni.
gruppo
72
CONDANNA ETERNA
Universale, le cui immagini drammatiche assunsero una rilevanza imprevista dopo pochi anni.
diun
ANGEU
clOvANl
di entrambi
sessi
dell'afresco e domina la scena. llprecario stato di conservazione dell'opera di Buffalmacco permette appena i tratti di questa di intravdr figura fondamentale della composizione, che sorvola il suo regno: il macabro ammasso di defunti ai suoi piedi.
appropriarsi delle anime dei defunti, raffigurate, secondo la tradizione iconografica, sotto forma di bambini che fuoriescono dalla bocca dei cadaveri. questo iImomento terribile del giudizio, evocato nelDies iroe: "5ar prodotto il libro scritto / Nelquale contenuto tutto, / Dalquale si giudicher il mondo".
una tipica rappresentazione di 'amor cortese". 5ull'allegria dei giovani e sul godimento dei piaceri materiali pero sospesa la morte, molto vicina algruppo e con la falce rvolta verso diesso, anche se nessuno sembra notare la sua presenza.
ANALlzANDo la szione di nell'impatto possono aver tronch i di alberi secolari, generato terremoti ed ru_
zionivulcaniche. Lecronache della Peste Nera descrivono vari fenomni che terrorizzarono i contmporanei, come alcuni carotaggi nei ghiacci palle di fuoco, comete e indella G roenla nd ia hanno tensa attiviti sismica e vulcaBaillie ha rilvato alterazioni negl anelli di crescita coinci_ denti con le epidemie di peste deisecoliVle XlV. lnoltre,
evidenziato la presenza di
ammoniaca e nitrati in strati una Strana corruzione dell'ariferibili agli stessi periodi. [a ria, di fumi maleodoranti e terra non produceammonia- atmosfera velenosa. La teoria ca naturalment e la sua pre_ di Baillie che proprio l'am_ senza si potrebbe spiegare moniaca liberata dai corpi con il verificarsi di grandi ca- cosmici, o igas tossiciemanalamitb naturali. Baillieavanza ti dalle viscere della terra dol'ipotesi di meteoriti pne_ po eruzionie tenemoti, siano trate nell'atmosfera, che all'origine della morte nera.
notl'
"su l-
iielinitr
1'pe1,
ili,11r't\.rT,,
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citli,
a loro \'olta,
sitnr-
ig:rziur'r'
Lir di'i'usirr'
rilll('nt
re liL
mitrciirquiln(io rirggiLln
('{ti( ir f(,sli uiirlIrItrlc .t ,' .lP "tr ttn:r tlussr' rli frontc al c0ntagi0. rn0lle pcrsont fuggir irno r oi i trrl,i ,lr.r t1io li'p., t"11. . ,li p,'' p r. rp^ u 1:, {
rak'rillir, lLssi'ronrliil(ioil nlotto scill)pll lrr('sto l tonrai lilr(li , sllgg('ti1o dl urL lrplrroccio lrrrpoll
le rrlla lrercnzionr'. trlrt0 cnl)iri( 0 (luan10lnpf
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ttit.r in PE'E (oM CAsTlGo Dlvltlo, DEt P|TToREEDEsco tucAs cMNAcH lL vEccHlo, l5l8. szPMVszETl MztUM, BUDAPST.
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buir a quirrrli solo a propagar(' il InaL' i: :tt'plrttt' le ( rnrl)agne slllggirr.rrro alLa lrrorle rrIta
i1
Le cifre dell'orrore Considerando iI bilanco delle vittime, la peste del XIV secolo ebbe un indice di mortalit altissimo. Si calcolato che, in media, dalla fine del 1347 al 1350 circa, la pesle abbia ucciso quasi un terzo della popolazione europea. Questo valore
tA PESTE
IN EUROPA
ORIENTALE
La citt
scita registrata nella popolazione europea neII'ultimo secolo. La scarsit dei lavoratori
di Praga
indicativo tiene conto di zone dove la mortalit raggiunse il 50% e anche d pi, cosi come di
quelle poche aree che scamparono al contagio, Secondo i dati, per esempio, in Francia mori un terzo dei notai e tassi simili colpirono il clero d'lnghilterra. La Toscana, una regione caratterizzata da un forte dinamismo economico, perse tra il 50 e il 60 per cento della popolazione. In termini assoluti. su un totale che doveva aggirarsi sugJi 80 milioni. si calcola che in Europa perirono circa 25 milioni di individui.
port a un inclemento deisalari, mentre liprese la tradizionale migrazione dalle campagne alle citt, che recuperarono illoro dinamismo' Nelle campagne, anche i contadini poveri ebbero accesso alle terre rimaste abbandonate, dando nuovo impulso all'economia rurale. Principalmente per questi motivi, molti storici sostengono che la peste abbia provocato il collasso improwiso e inevitabile della civilt me-
u una delle poche che ugg'i al contagio. Nella foto, una vista
dello storico Ponte Carlo, fatto erigere a partire dal 1357 da Carlo lV, re di Boemia e impratore delsacro Romano
lmpero.
0ltre alle vittime dirette del contagio, i dati considerano anche quelle indirette, provocate sia dall'inflazione, che raggiunse valor altissimi in
quegli anni cupi, sia dalla mancanza di misure per fronteggiare I'emergenza. La maggior parte delle vittime indirette mori di fame e stenti, destino che accomuni ipi poveri ai bambinie agli anziani rimastisenza nessuno che li accudisse.
SACCI
Giorgio Cosmacini, Andrea w. D'Agortino La peste, passato e presnte Editrice san Rafale, 2008 Maria conforti, Gilbrto corbellini, Valentina Gazzaniga - Dalla.ura alIa scienz' Malattie' salute e locite nl mondo occidentale Encyclomedia PublisheB, 201 |
75
. MORTI ILLUSTRI
la peste del 13,{8 evidenzib l'uguaglianza tra ricchie poveri di fronte alla morte. Tra le vittime illustri ci fu xldi castiglia,l'unico re a prire per il morbo. ^lonso ll pota Fancesco Petrarca subi la perdita dell'amata Laura de Noves, mentrc tra le tante vittime fiorentine ci fu il cronista GiovanniVillani, colpito cosi all'improwiso da lasciare la sua cronaca
a
II -
Alla ricerca di un caprio espiatorio, in molti Paesi europei gli Ebrei fu rono condannati al rogo con l'accusa di awelenare acqua e cibo. Le stragi awennero sopn tutto in tenitorio tedesco e in francia, ma siverificaro noanche inSpagna e in ltalia. DaAvignone, ne|1349, papa ClementeVl emanb una bolla contro il movimento dei Flagellanti, acusato diaizzare l'antisemitismo.
sEcoto.
IV-PAUMEPIETA
lltimore della morte, e del rischio difinire tra le pne del purgatorioo lefi amme dell'infemo, incoraggiarono i testamenti a favore di chiese e monasteri, che rimpinguarono il patrimonio della Chiesa. lltenibile contagio rafforz anche la devozione verso isanti protettori contro la peste, come Rocco eSebastiano, e la Vergine, protagonista di apparizioni miracolose.
abbandonate, diventando cosi piccoli proprietari tenieri. La scarsit di braccianti fece inoltre aumentare isalari, migliorando le condizioni di vita generali.
fioritura diliberi Comuni, in ltalia ma anche in altre regioni europee, come le Fiandre' stata una delle manifesl.azioni pi significative della civiIt medievale' Questa ioritura era la conseguenza della rinascita delleconomia e dei commerci successiva all'anno Mille. A Genova, Pisa, Firenze, Milano, Venezia e intante altre citt la popolazione si era enormemente accresciuta, gli artigiani si
a
rivalit economica' contlapponeva le citt \'icine' come Fircnze e Siena o Milano e Pavia,
nelXlll secolo ottenn dapprima di fatto con Azzo Vl, e poi uficialmente,
la Signoria su terrara.
mercanti e ibanchieri avevano accumulat0 ricchezze favolose e le avevano in parte reinvestite nellacostruzione dei palazzi, dellc chiese e dei monumenti che ancora oggi rendono straordinario il paesaggio urbano italiano. La ]ibert comunale non significava solo difesa dell'autonomia delle citte contro igrandi feudatari, ire e gli imperatori, ma anche un'ampia partecipazione dei cittadini allavita politica. Ci non significa naturalmente che iComuni medievali fossero delle democrazie come noi le conosciamo oggi. Solo una minoranza degli abiranligodeva infatridei diri ipolilici e in ogni caso le donne. qualunque fosse la loro condizione sociale, ne erano escluse. Tuttavia, anche gli artigiani e i piccoli commercianti ebbero la possibilit di organizzarsi e di fal sentile la loro \'o_ ce, eleggendo i loro rappresentanti. Esisteva perd anche un rovescio della medaglia, orvero la conflittualit endemica che opponer'a fra loro idiversi ceti sociali, le corporazioni, le famiglie pi ricche e potenti a capo di fazioniche aspiravano al controllo della citt), Popolani contro magnati, popolo minuto contro popolograsso, guelfi contro ghibellini: le strade e le prazze dei
i
eranomoltiplicatie
vts(oNTt
1277 -1447
['ascesa della
famiglia iniz con l'lezione ad arcivscovo di Ottone. I Visconti dominarono Milano per quasidue secoli.
GONZAGA
1r2a-1707
MEDICI
1434.r 530
Con Cosimo ilVecchio Firenze
si
awi
diventare
loromanitutte le lere delpotere sipresentarono in primo luogo come dei pacificatori, capaci di assicurare la tranquillit e la prosperit' Di fronte a questibenefici' ilsacriicio diuna libert politica, che per molti non era stata che una parola priva disostanza, sembrava in fondo accettabile. Ma chi erano e da do\,'e venivano questi Signori? Le loro originierano disparate. Talvoltasitrattava di 'uomini nuovi", provenienti da famiglie che
le
eIano uscite dalI'oscurit in epoca re]ativamente recente, grazie al commercio o alle manifatture. Era questo il caso dei Medici, originari forse del
avevano fatto fortuna nella manifaltura di panni di lana e poi atevano ricoperto varie cariche nelgorerno comunale. Di origini ancor pi recenti e umili furono gli Sforza, che subentrarono a meti Quattrocento ai Visconti nel rlominio sul Ducato di Nilano. Il
Comuni italiani erano troppo spesso il terreno di scontrisanguinosi che lasciavano uno strascico di odio e vendetta. In breve, le istituzioni comunali
non erano state mai in grado diconciliare I'ordine
e la
A questi
conflitti intelni si a|giungevano i contla- j sti tra le citt e le campagne e quelli fra diverse citt rivali' l,e citt infatti esercitavano un controllo rigido, e spesso tirannico, sul territorio circostante, il cosiddettocontado. Gli abitanti dei borghi e deivillaggi, che non godevano di alcun diritto politico e di scarsi diritti civili, obbedivano infatti ai funzionari cittadini,'pitr per paura che per amore", come scriveva il cronista fiorentino Dino Compagni, ed erano
L
a
prontiacogliereognioccasioneperribellarsi
e scuotere
80
(osmo
tlRENzE
vano da famig]ie della nobi]t feudale e militare che consen'avano ancora yasti possedimenti ter-
in
fluenza politica. su queste basi che iuturi Si_ gnori costruirono il l0r0 potere. In qucsta catcgo ria rientrano, per esempio, iVisconti di Milano, feudatari di antica data, i da Carrara di Padova, i
Astuzia e spregiudicatezza
Sia che appartenessero ad antiche famiglie feuda-
che fossero'uomini nuori'o quasi, arricchilisi con la mercdlura. iSignori che riuscirono a
Ii sia
imporsi nelle citt italiane avevano un problema comune: il loro potere aveva delle basi di legittimit molto ftagili. I sovrani che negli stessi secoli consolidavano e ampliavano il loro potere in Fran, cia, Spagna o Inghilterra appartenevano a dinastie rhp \bntaranu un autorili indiscussa e un prestigio piti che secolari e che nel loro albero genealogico esrbilano antenati eccellenti, reali
come Carlo \agno o irnntaginari corne Artir' La k.rro figura e la loro funzione era circondata da un alone di sacraliti cht: li poncva aldisopra dci
comunimortaliedellefamiglienobilipiimportanti' La ]0I0 autolit tror'ava inoltre un fondamento solido nel diritto r0mano e nelle consuetudininormatire dei loro regni. I Signori italiani non a|e!ano questi|antaggi: il polerc che esercitalanu. p dir uiri crano impadroniti quasi sempre con la forza e con i'astuzia, non ar-eva alcuna base giuridrca. ln quanto principi "nuovi", osscssionati dalpericolo dicongiure e rivolte, dovevano quindimuo versi con prudenza e circospezione. Lumanista Pier Decembrio nel suo elogio dcl Signorc di \'ilano Filippo \aria \'isconti ( l392_l417) ricor_ da conre ''nessuno glifu pari per capacitr dr dissimulare: a talpunto d'astuta sagacia che ar.rebbe potuto regnare in perpetuo"' La capacit di
simulart-. e dissimulare non era cert0 una d0lle
t'irt classiche del principe cristiano, dei quali nel N'ledioevo si lodavano soprattutto la magna, nimit. la bcnovolenza verso i sudditi, la tempcranza e il senso digiustizia. Nla i tempi e le circo-
stanze erano cambiat' I Signori del Quattro e Cinquecento non pote\:ano permettersi di assomigliare al pio Luigi IX, re di Francia. Il modello del principc 'nuolo". sarebbe dilentato piuttosto
l0 sprpgiudi( alo e crnico Cesarp Burgia.
inizirhllente ninetizzilrc la
tr
"
arlrzion
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li carichc comLrnali che licoprilano. Dopo aler sconfitto ir Dcsio i rilirli Torliani (1277).0ttonc
\'jsconti. a]]tlI'lt alr'itr'scrlrrr rli NIilano. cercdi stabilizzare il lxrtclt' rlt'lla suiL tiirniglia faccndo nortti-
nare suo nipotc N'lattt'o capitano de'lpopolo. Ln secolo e nezzo lriir talrli. i Nledici seguirono la stessa strada a Fi|enzi'. rkxr,isi'nlintenti Iepubblicanierano paltit olru rrrcnte lili. Cosimo illec-
chio ( l3E!l'11{i{). in l)ralirl iL Iondatole deila Signoria \ledicer. rlolro ilsuo titolno in citti nel
1131. fu
inlatti molt0
e a er
italc ogni alcttsit tli t ttlelsi ergere a tilann0 . LinlpillcirlLrril istitLlzionille(ielreginte comunale ri iasc inlalli li) ttiilnrente intatta, anche se di fatto |enno IILttil)ttlata e sluotata sensibilit) clall'interno. Cosiuto il \irt trhio i\r solo due Iolte gonialonierc digiustizia c rrr,gli Lrltillii dieci anni di potcrc non ricopt'i it]cttnl cltt'iclt Lrficia]e' an'
che se natutalmente tutt i sirlr0\ lno cltc il colnan' ria|e a Firenze era hLi. Anch(' sollo (lLl('st0 aspett0,
il nipote Lorenzo il \agnifictr ( 1.l11}-l)2 ). il pLinci
I)0
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sliil0
lLn
lll0-
(le]l0. Quest1 lnfatti non lictl1rI't r'arir'ht Lrficiali' la sllil autoritii era assoluta ma iltlortttitl('c(lcgji,
(
0n una ( crta cilettelia e mollii slru'ciatagine, amlvl definirsiun senplicc cittitdirro ili Firenze.
Alnrcno tino all'inizio delCinrlLrcctrnfur. lit Signolia dci N'lt:riici cra una Signoria (li liltt0 llla unil ropubblica tli diritto, I Signori. clunqut'. soprat tutto in una plima fase ct'rctrno di lcgittimart' alnrr,rro Iolmalnente il loro potPte, rlal ltasso. itttt'ltr'i't'so il consenso popolaI'c, r' tli pIsntiIl'si
comc continrratoli delgoletno comttnalt'.
n po'
sLra
crrr'licta rli
aL]t(X'llil a()nle PIinlo Console rlr-'lla ]lepulllrlir'it Franr'r'so. \lil ill)pLlnto come ai rebbe fal to Nalto lcone. cr,r'r'uno plesto di andare oJtlt'r: lcgittinta rc il loro lx)l('r('irn(he dallalto. I Sigrtoti
non ('lCal()l]() (li ()ll,cnere i] titolo cli t'e nta i't'l't'a
ilalitni
ron0 e s})(lliS(] (tenIleI() una sanzioni' rlal]'ttltrl' dal Papa o rlall'lrnlrclatore, che folmalnit'ntt'
ar,eYano la sor
lanitil
italiano. rlel lxrtcrt'chc di fatto gi) detene\ ulo. Ancora unu r olta arl aplile la strada furono i Yisconti rli \lilano. icreatoli di una delle prime Signolie ' \el l J l l \lil11e() \'isconti acquist dall'I]ll-
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Monaco
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ALTONSO
I D'ESTE,
DUCA DI TERRARA
peratore Enrico Yll. sempre a corto di dcnaro, il titolo diucario imperiale, o\.vero di rappresentante diquesti a N'lilano. citt che rientrava nel terri_ torio delSacro Romano Impero, anche se datempo gli impelatod germanici non avevano pi alcuna autorit di fatto in Lombardia'
Nei decenni successil'i, altre grandi famiglie signo-
iGonzagadiMantova
ni Signori dell'ltalia centrale, i cui "Stati' rientravano nei conlini dello Stato della Chiesa, come i Nalatesta o j Montefeltro. cercarono invece di ot' tenere dal Papa il riconoscimento delloro potere. Anche in questo caso, i Ntedici furono gli ultimi ad abbandonare la finzione 'repubblicana': nel
l53l
Alessandro de'N'ledici divenne il primo duca di Firenze per concessione dell'lmperatore Carlo !'.
signorili rimanevano estremamente instabili. Le famiglip e I- fazioniche erano uscitc in un primo tempo perdenti, come iTorriani a Nlilano o gli Albizzie iPazzia Firenze, non si davano per vinte e per lungo tempo, fortidelle loro alleanze dentro e fuori la citt' c0ntinuarono a rappresentare per Signori al potere una minaccia spesso mortale. Nel l4 l2 congiurati appartenenti ad alcune delle pi illustti famiglie milanesi, come iPusterla e i Tiivulzio, assassinarono il duca Giovanni Maria Visconti. Nel l476' un altro duca di Nilano, quei
Ne-
dici ebbe una vita alquanto travagliata. Nel 1478 Giuliano venne ucciso e suo fratello Lorenzo ferito, in un agguato organizzato dalla famiglia rir,ale dei Pazzi, e nel 1494, dopo la morte di Loren' zo. iN{edicifurono cacciatida Firenze dove lenne ristabilita per circa un ventennio la repubblica. Rientrati nel 1512, r,ennero nuovamente allontanati nel 1527, per fan i poi definitivamente ritorno' come "clienti'di Carlo \', nel l30' Il potere e la vita (lei Signori non erano rnsidiati solo da famiglie rivalio dai nostalgici delle libert repubblicane e comunali' Nolto spesso la minaccia proveniva dall'interno stesso della propria ramificata parentela. Rami principali, rami cadetti. zii. cugini. fratelli e altri parenti piu o meno lontanierano divisi spesso da aspre rivalit).
86
soRzEsCo
ultimato nel I 466, alla mote
ll castello di Milano,
CASTEUO
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prindpali cittadlle
militari d'Europa.
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La Milano dei Visconti e de$i Sfona offre la casistica pi sinisha. Ancora agli bori della Signoria viscontea, nel 1339, lodrisio \risconti aveva cercato di rovesciare il nipote zzone. Nel 1385 Barnabb
era stato detronizato, e in seguito fatto probabil-
con un'altra tendenza politica, quella verso la formazione di Stati regionali. Le citta pi ricche e potenti riuscirono progessivamente a soggiogare le tre. In lombara Milano sottomise nel
l
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mente assasinare dal nipote Gian Geazzo. Circa un secolo dopo sarebbe stato invece un tro Gian
Galeazzo, questa volta Sforza, a essere prima estromesso d potere e poi verosimilmente fatto assassinare dlo zio, Lodovico il Moro. Quando non vi erano motilazioni politiche, erano le cende private a provocare fosche tragedie
familiari: nel 1285 Giovanni Malatesta di Rimini uccise la mo$ie Francesca da Polenta e il ftatello Paolo colpevoli di adulterio, gli wenturati amanti immortalati da Dante nellaDfuina Curnrnpdin.
corso del tempo Como, Pavia, Lodi, Cremona e tante altre cittl. In Veneto fu Venezia, gi padrona del Meditenaneo, a imporsi su Padova, Vicenza, Verona e a spingere la propria zona d'inluenza ino a Bergamo, dopo una lunga contesa con
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primeggiare era Firenze, perb che dovette fare i conti con la resistenza Milano. ln Toscana
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evidente in epoca comunale, ma i Signori proseguirono su questa strada. Nel corso di questo processo non solo le citt minori dovettero piegarsi di fronte
a quelle pi grandi e pi ricche' ma anche molte piccole e medie dinastie dovettero rassegnarsi a cedere di fronte alle maggiori, prima che queste, a loro volta, venissero costrette
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alla resa dall'intervento sul suolo italiano delle monarchie europee. I da Canara di Padova e gli Scaligeri di Verona frnirono per essere elininati dal gioco politico dalla potenza di Venezia e di Milano. Allo stesso destino andarono incontro le molte piccole Signorie dell'Itia centrale' come i Baglioni di Peru$a, che nelCinquecento furono Iiassorbit dal rinnovato Stato della Chiesa. Mi$ior sorte toccb ad altre Signorie di medio calibro, come $i Este a Ferrara e Modena o i Gonzaga di Mantova, che riuscirono a ritagliarsi uno spazio senza farsi assorbire dagli Stati pi grandi
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dellapi
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con\'inta Spinta espansionista che li port' all'epoca di Gian Galeazzo (1347-1402), a dominare su gran parte dell'ltalia settentrionale e centra-
vi_
sconteo si estese allora suV'erona, Vicenza, Bologna, Pisa, Siena e tante altre piccole e medie citt' tanto che parve possibile che Gian Galeazzo aspirasse al titolo di re d'ltalia. La morte del duca nel 1402 e la rapida disgregazione diquesta
compagine, vasta ma eterogenea, pose fine a questa possibilit e dimostrd ancora una volta l'tnstabilit congenita degli stati signorili' Lunificazione della Penisola italiana si dimostrb
dunque un obiettivo a] di l della portata anche dei Signori piir potenti e intraprendenti. Tuttaria, a conclusione della lunga stagione di lotte, dopo la Pace di Lodi del 1454, la carta politica d'ltalia si presentava molto semplificata rispetto adue secoli prima. Al fitto mosaico di microstati cittadini subentr un gIuppo ristletto di stati di medie dimensioni: la repubblicadi Venezia, quel-
ladi Firenze,ildominiodeiViscontidiMilano,lo
Stato della Chiesa e il Regno di Napoli.
La
fine dell'indipendenza
avel laggiunto un equilibrio pi o meno stabile. Una sicurezza che per si sarebbe mostrata illusoria quarant'annipiir tardi, quando ilsowano fiancese Carlo \rlll decise di far valere quelli che reputava ipropridirittisul Regno di Napoli. La calata dei Francesi neI l494 mise in edenza ladebolezza degli Stati italiani, troppo piccoliper affrontare gli eserciti delle monarchip europee c tr0ppo litigiosi per coalizzarsi effrcacemente contro l'invasione "ultramontana''. Di ronte ai "leoni'
rancesi e spagnoli. le \olpr" italiane. per usare i termini di Machiavelli, do!ttelo lendersi pesto
la plopria capacit di dominare gli eventi. La Pace diCateau-Cambresis, nel 1559, che pose finalmente termine alle guerre
LA STORIA NELL'ARTE
I L
era un segno di buon augurio per I'anno nuo" vo, mentre chi lasciava qualcosa nel piatto era guanlato con disapprovazione.
la bocca
un 6 gennaio del
XVll secolo, in
Ai Muses Royaw d,es Beatn-4fts d,i, Bruaelles st consenta una teLa seirentesca delfi,ammingo ,Iacob Jordaens,
ch,e
gennaio,
per i] cri-
stianesimo: addirittura. secondo alcune fonti, sarebbe la data di nascita cli Gesit. Nel IV Secolo' il Ntale fu poi spostato 25 dicem-
Nella tavolata rappresentata in questo quatiro del fiammingo Jacob Jordaens (15931678), dipinto intorno al 1640, si ritrova una certa solrapposizione tra tradizioni pagane e religiose. Ma c'e anrhe dell'alt ro. nrenu evidente. Mentre il Re e i suoi ospiti bevono e ntangiano a saziet, celebrando l'abbondanza, nelle strade delle Fiandre in corso la guena per l'ndipen<lerua dalla Spagna. Solo nel 1648, con il hattato diVestfalia, sar riconosciuta I'autonomia della repubblica clelle Prorincie Unite dei Paesi Bassi, calviniste, nel nord del Paese. La zona conisponclente all'attuale Belgio, di religione cattolica, rester inr'ece ancora sotto il rlominio spagnolo
contem.poranea
bre' almeno per la Chesa d'0ccidente, per sor'rapporlo la celebrazione pagana rlei Saturnalia romani' durante iquali, tra l'tro' ci siscambial,ano doni, come ogli si fa a Natale. I l 6 gennaio quindi rinasto }a festa dell'Epifana, il giorno della manifestazone rlella
oppressa dalla burocrazia e dal malgovet'no. An\'erM, un tempo rigoglioso centro commer-
'
gloria di Cristo' Gi in epoca medievale si usava, nel nord della Francia, celebnre I'Epifania in modo sontuoso. Nelle chiese, dopo la liturgia reli$osa, si orgaruzzavano banchetti
a
ciale, sede di banche e uonini d'affari, subisce un vistoso declino, alquale lapopolazione non \uolt, r&ssegnalsi, e ttna esn di eccessi diventa un modo per esorcizzare la rea]t. Il che spiega anche per'ch il tema del "Re pcr una notte'' diventato iI soggetto di ben sei pinti di Jordaens: l'argomento riscuotera particolare interesse tl" i suoi committenti.
MATrra MuMToRr
o o
PER APPROFONDIRE
Un libro che
un'enciclopedia, legere come un romanz0. oppure scegliere di visitare come una Wunderkammer (camera delle meraviglie), un museo portatile da percorrere una stanza
dopo I'altra, seguendo le connessioniche
la
nostra eccezionale guida di volta in volta ci ndica' oppure stabilendone di nostle, attIaverso il tempo e Io spazio, fino a vedere anche il presente con occhi diversi.
Cuuour 5crtur
-o
J
Nerl NlacGregor
AdeIhi
La storia del
mondo in l00oggetti
Ugo Bazzotti
Palazzo Te a Mantova
issione mpossibi]e. questo iI titolo della prefazione diZa slorn del mondo in 100 oggetti,Iibro che effettivamente spmbra nascere da un azzardo. AJle origini del volume vi un programma radiofonico del 2010 della BBC di grande successo (e nell'era dell'immagine dawero una scornmessa vinta), dove Neil MacGregor, il vulcanico direttore del British Museum, raccontava la storia dell'umanit attravelso l00 oggetti conservati nel prestigioso museo londinese. Proprio da questo strepit0so successo nasce questo libro, che affascina fin dalle prime primissime pagine, nelle quali l'aulore pres{.nla un sarcofago egizio rinvenuto a Tebe e che consen'a la mummia del
il
trimonio artistico
italiano. Proprio
queste opere sono al centro del prezioso volume della collana Mirabi-
lia Extra,
senti reperti noti come la stclc di Rosetta, naturalmente, e altri meno famosi, ma dallo
straordinario valore
storico oltre che artiNeil MaccTego
stico. Spazio non solo alla storia antica, ma
t*
92
Le grandi civifte
fre millenni di sloria. attraverso le loro l 1estjmonianze pi importanlie alfascinanl i, allendono ipartecipanti dellacrociera
che
LE
TAPPE
cartina
DEt VIAGGIO
con il percorso della crociera. ln basso a sinistra, la MSC Arnonio, su cui navigheremo. ln basso a dstra, una veduta della fortezza di Masada, una delle mete del viaggio.
In alto, la
mondo come Luror e Il Cairo in Egitto, Petra in Giordania' Masada e trar Morto in Israele. Si partr il 2 marzo e si torner in Itala il9
marzo. Voleremo dall'ltalia (partenze da Mal-
pensa, Fiumicino, Napoli, Catania, Venezia) a Sharm el-Sheikh (i voli e le escursioni sono compresi nel prezzo della croclera) e quici
imbarcheremo sulla nave che toccher }ocalit come saga, Eilat, Aqaba e Sokhna Port' Rientreremo poi in aereo in ltalia, sempre da Sharm. Ecco Ie escursoni che ci permetteranno disitare quest luoghi unici. LUXOR (Durata: circa 14 ore e 30 minuti, pranzo incluso). Visiteremo tre tombe della necropolidella Valle dei Re e lungo il tragitto potremo ammirare i templi funerari di Deir el-Bahari della Regina Hatshepsut e le statue che raffigurano il araone Amenhotep llI, i
famosi Colossi di l{emnone. Poilisiteremo Tempio di Amon a Karnak,
tE CONTERENZE
DI STORICA Durante la navigazione, Jtorico Nationol Geographic
ha
gropi ic
organizzato alcune
Per questa crociera, Stnrica Nat:ianal Geoha ottenuLo delle condizioni eccezionali per i suoi lettori. I prezzi per passeggero, che comprendono il volo andatritorno dall'Italia e le escursioni descritte (escluse tasse e quote d'iscrizione per passegero) partono da
l.290 euro. Per saperne di pi andate alle pagine 2 e 3 diquesto numero ensitate il sito di
"incontreremo". Le conferenze
saranno tenute dal prof. Vittorio BeonioBrocchieri, docente di Storia moderna e Storia del sistema
il
MASADA E lL MAR MORTO (Durata:giornata intera, pranzo incluso)' Masada la spettac0lare fortezza eretta da Erode il Grande. Da li scenderemo poiverso il Mar Morto, che si trova a 400 metri sotto il livello del mare,
dove si potr anche iare il bagno.
MSC Crociere (wwwmsccrociere.it), per ulteriori detta$i sulle escursioni. Vi ricordiamo che le escursioniche sono comprese nella crociera dei lettori di,Sorro hanno il codice: 5GA01 - LUXOR, ETH05 - MASADA E IL MAR MORTO, AQAO3 - PETRA,
soKol-ttcAlRo.
causa della durata delJe escursioni sia per poter partecipare alle conferenze.
APPUNTAMENTI
esposrzronr
IL
Mostre, eventi, aa
presente fissa degli,
con i,l possato da non perd,ere i,n ltalia e nel mondo. Eccone una selezione
appuntamenli
trionfali che accompagnavano le processioni carnevalesche, legati all'aspetto divinatorio, della lettura del futuro. Il mazzo Sola Busca composto da 78 carte, di cui 22 trior e 56 carte dei quatho semi tradizionali (denari,
spade, bastoni
incisioni
Il mazzo probabilmente venne realizzato a Venezia nel l49l per Marin Sanudo, storico e
(tr
+a
G'
politico di origini veneziane, attivo tra il XVe il XVI secolo come diarista e cronista, e appassionato di alchimia. Un lavoro di precisione e raffinatezza a cui si aggiunge una note' vole ricerca iconografrca: i 22 trioti non seguono la tradizione (il Mondo, il Bagatto,
il
ll
Matlo). ma raffigurano u na serie di guerrieri dell'antichit romana o eroi della storiabiblica' esempi di virt che ritornano anche in alcuni semi' come quello di spade che dedicato adAlessandro Magno. La mostra, attraverso un attento studio, ha reso possibile I'identificazione dell'autore dei Tarocchi, il pittore anconetano Nicola di maesLro Anlonio. noto per la sua produzione su tavola, di cui nella mostra sono presenti alcune eccezionali esempi, come la Pala Massimo, per la prima volta in prestito da una cappelIa privata. Anche iI loro ideatore stato probabilmente individuato: il poeta e
Ludovico Lazzarelli' studoso di alchimia e cabala. I tarocchi si rivelano cosi la
fi losofo
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6
94
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\lilano
Fino al 17 marzo 2013 Palazzo Reale; lune dalle ore ] 4:30 alle ore
ca dalle ore 9:30 alle
Lrliment ica re: J lJ d.C. l iml,prarorp,l0ccidente Costantino e quello d 0rientt' Licinio si incontrano a Nilano in occasione delle nozze "di Stato'tra Licinio e Costanza. sorella di Costantino. Una data inrportante. un impcrat0Ic c0ntlo\'elso, una citt che conquista una centralit e un editto passato alla storia come la definiti|a cessazione delle persecuzioni legate ai differenti culti e la
ir
neutralit del poteIe in ambito di fede. Non una cosa da poco per il I\i
secolo rl.C. La tolleranza aleva vinto. rrra il r cro r incrl orp (cor r0 si rp(lra in segu ito) fu il Cristianesimo. Come si fa a raccontare tutto qucsto. o\r'ero una serie di eventi itN
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Vojvodina Milica
Dukic, Novi Sad, Serbia.
Elmo da cavalleria del lV secolo d.C., in ferro, argento dorato e gemme. Museum of
suoi ritratti malnorei e in bronzo. il suo volto sulle monete ilsuo ruolo nelll fine flellr' per:ecrtziont l lil .cPll il Iel a, /).*/,,0//. la sovrapposizione rlelle plinre due krl,tere del nomr-. (li Clist() in greco,.\ (lil) e P (r?iro ). cono t,mblenia durante le battaBlie. prjma tra tutte quella di Pontc N'lilvio del jll2. in cui sconfisse \lassenzio. I n sintbolo
(
MADRT E SANTA
Sant'Elena, diCima da Conegliano. Olio su tavola (1495 ca.).
of Art,
NationalGallery Washington.
in particolale intolno al Palollrar e alla cunformazione della citta. Poi l;rttenzione si sposla sulla figura diCostuntino con i
espansifra due
citt delVaticano.
cllc ( ongjuIlP Cri5l i111e'in16r' 1'agunr':ittr0. e che quindr un elenlento Condi\'iso' \on mancano g1i ogg0tti del l)otcre legati ai pr0tagonisti di quell'epoca: l'sercito elni. fibule, scr,ne diguelra laChiesa cioci. cristogramni. oggetti sacl'i ]a cote giuillli. mnslici 0 dp( r'fJZion{' Lttlrirrr;r .r'zione. la sesta, celebra una figuril innillzrta al]a santit rlalla Chiesa cattolica: E]cna' ]a madre di Costantino. Cr,lebrata rla scrittoli. plimo fia tutti Eusebio cli Ccsalea. e anche rlaJ figlin. ch" r'rnrasp son rl,r.' iil suo fia n( o p che ltl onorb dl tito]o (li .\ugusta' E]ena ia plotagonista di di1linti c statuc, rlr la1'inati arazzie di una bellissima o1x'r'a di Cima da Concgliano arrj\-ata per locciisione rla \\ashington. I ni' ligurr irnportrrrl". ricinr ul polcre e al Cri"tiancsimo,lclle origirrr. alla quale legata la trarlizione rle]ritrova nento dclla Vera Croce e la concezione rlel pellegrinaggio in Terra Santa.
F. F-
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ITINERARI
percorsi di Storica
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Doue e comp uMtare i,luoglui storiri,
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Pag.56
)temibile
Cecondo alcuni studiosi tedeschi, At[ila, il
re
Le rovrne della citt lomana si trovano alla periferia di BudapestQ nellazonadi buda, la parte pi antlca di Buda(il cur nome, se-
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ci.,pono u 5 km a sud di lraklio le rone )a.t"pataz.o di Cnosso o (site: dalle
s.30 atte 19), antica citt situata nella parte
condo la tradizione. deriverebbe da BIeda. fratello di Attila). Posta sulla riva destra del Danubio. Aquincum fu sede della provincia romana della Pannonia inferiore nel II-lll secolo d.C. e cadde sotto i colpi delle armate del re u nno nelV secolo. Oggi dell'antico municipio restano ilvecchio centro militare, il
I'acque-
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d'Ungheria. Si puo arrivare a buda e Aqu incum in autobus (da Futca, a Buda, il n' 86 va a Flrin tr, a buda; partendo rla qui, i n.34 e 106 ragiungonoAquincum) o in tram (n. l7). ma il mezzopi rapidopergiungere al sito iI treno suburbano HV; la fermata di Aquincum comoda per visitare i resti archeologici (visite: maggio/settembre, da marted) a domenica dalle I alle 18; ottobre/ aprile, dalle 9 alle 17).Aimargini occidentalidelle rone dell'insediamento civile romano. il Museo di Aquincum (www'aquin-
con le loro ciclopiche mura, Micene, tJ nel Peloponneso, ospitai resti del grande palazzo reale noto come Dimora di Atreo (visite: dalle 8 alle 19.30), distrutto da un incendio nel 1200 a.C, Il complesso si trova circa 2 km
fuori dal moderno paese di Micene, situato su
cum.hu). che custodisce un'ampia collezione di monete e pitture murali. Dalla parte
entrambi ilati della strada principale che collega Nauplia ad Atene. Alle pendici della rocca siscorge il Tesoro diAtreo,la piir grandiosa tomba a cupola pervenuta fino a noi dalla Grecia arcaica. Varcata la soglia della cittadella, sulla destra, vi sono invece i resti circolaridelleTombe Reali. In una diqueste, laTomba Circolare A, Schliemann rinvenne
la cosiddetta Maschera funeraria
opposta della strada, verso nordovest in Szentendrei t, si erge l'Anfiteatro Civile Romano, molto pi piccolodiquelIo riservato all'esercito, I'Anfiteatro Militare Romano (sempre aperto, ingresso libero; HV
fermata Tmr utca). Costruito nel lI secolo d.C., poteva accogliere fino a i5.000 spettatori ed era piir grande del Colosseo di Roma.
diAga-
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Pag.66 feodosiya
Teodosia , nellodierna
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A Milano e a Firenze le testimonianze (*l Aartistiche e arch itetl,on iche delle Signorie sono talmente vaste da identificarsi qua-
Pas.78
sicon l'intera citt; sarebbe impossibile citarle tutte. Ci concentriamo allora su due Signorie 'minori". Mantovae Ferrara.
Mantova O, splendida capitale deiGonzaga durante il Rinascimento, si trova una delle
nomi non molto invitanti di alcune localit circostanti, come Chumka (Pestilenza), ri{'!s cordano quel tragico periodo.0ggi Feodosiya un luogo dil.illeggiatura, rinomato per le sue spiagge. La celebre tortezza dei genovesi (Sudaska Krepost; visite: giugno/ settembre dal]e 9 alIe 20; ottobe/maggio dalle 9 alle 17), ancora parzialmente intatta, si trova a Sudak , piccola e suggestiva cittadina situata cIca 60 km a est diFeodosiya. Dall'alto di uno sperone roccioso la
della stazione degli autobus. Poco pi avanti vi la passeggiata che c0steggia la spiaggia e, proseguendo, dopo circa 2 km
a sud
su
gnati da Raffaello, opere di fattura artistico-artigianale che raffigurano personagi e vicende della storia sacra e profana. Castel San Giorgio (site: da martedt a domenica. dalle 8.15 alle 19.15), eretto nel 1395 da Bartolino da Novara e trasformato da opera difensiva in residenza signorile nel 1459, deve
il suo sfarzo all'opera del Mantegna.
lartista,
Costruito tra il XIV e il XV secolo, I'edihcio conserva ancora l0 delle torri originariel i restidelle mura merlate (alte
2) si estendono per
2 6 m e
proprio qui, neltorrione nordest del castello, dipinse uno dei suoi pi grandi capolavori: il
profonde
ciclo diaffreschi che decora le pareti e ilsoffitto della Camera degli Sposi, creando I'ilIusione diunospazio dilatato ben oltre
te previa prenotazione, ti frsici della stanza (visitabile esclusivamen-
ilimi-
che collega la grande Torre di San Giorgio (sulla sin istra rispetto all'ingresso principale) allaTone Dozoma (Torre dellaVergine), lungo i bastionisulmare non fortificati. A 7 km da Sudak si incontra I'incantevole spiaggia della baia di NovySvit (Nuovo Mondo)' Facilmente raggiungibile in autobus, una delle pi belle della Crimea per la sua posizione pittoresca, incorniciata tra il Monte Sokil aest e il Monte Orel a ovest,
tel.04l
24 11 897).
Limponente Castello Estense (www.castelloestense.it) di Ferrara ), sorto come fortezza difensiva nel 1385, divenne la magnifica residenza della corte ai tempi di Ercole I d'Este. Il cortile, oggi abbastanza
austero' era affrescalo, come ancora visibile in qualche punto' All'inlerno sono si-
cucine
e le
prigio-
ni, e, al piano nobile, gli appartamenti ducali sontuosamente afrescati (laTorre dei Leoni non accessibile).
ITINERARI
Pao.24
con"en lt o aI Louvre rr'rr,rr''lour re.fr 1 d i il fram mentu rlolla cplebre Stele degli awoltoi, il primo monumento cono, sciuto chu raffigura fatti sbrici (2450 a.C. circa), eretto per celebraIe la \ttolia di Eannatum di Lagash su]la citt rli Umma. Il bas sorilier'o in pietra calcalea stato scoperto a Girsu, I'odicrna Tello, nella provincia di Dhi Qar, in Iraq. che altempo del re Gudea (21,10 a.C. circa) r-.ra il centro religioso e forse la capitale del regno di Lagash. Nel sito sono stati ritrovati m0lti oggetti d'arte e tavolette
LParigiO
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Pag.34
ra i numerosi reperl i che compongono la
straordinaria collezione diAnlichita Egi zie del Louvre di Parigi o' vi anche un prezioso papiro di antica medicina egizia
(1550-1291 a.C.) scritto su entrambi i lati in ieratico. fimportante documento, dalla rag-
d argilla, oltrc a numerose statu0, risalentiin gran parte al lll millennio a.C. tlna delle ta
serie di malattie ricorrenti in Egitto e un elenco minuzioso deirimediper curarle. Cu\'* stodito alBrooklyn Museum di NewYork t.} ')'\ (wwwbrooklynmuseum.org) vi invece i] :\ \ pi antic0 tattato di ofiologia deIla storia
volette pi preziose consen'a il cosiddetto Editto di riorma di Urukagina (2J50 a.C' cirrs). ip p1li il sorrano affcrmala dicsscre stato scelto dal dio Ningirsu per porre fine ull oppressione rlr'i por eri. Lisrrizione, inriernr, l1la mag5iot Ilarle dcglinggPtiprU\Pnicntida Girsu. tra cuiungruppo di;:10 statue raffiguranti Gurlea, esposta al Louvre, nel settore delle Antichit) Orientali. Una delle sculture piir belle. in dolerite. alta 1,5 metri, ral4rresenta Gudea in atteggiamento di pre, ghiera. con le manigiunte, il caratteristico c,rl'ricapo in |elliccia rli agnello 1'ersiano e un semplice mantello sulle spalle. Per ammirare lo Stendardo diUr, un pannello ligneo intarsiato di lapislazzuli. rivenuto
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(lV sec. a.C.), un papiro che presenta una particolareggiata descrizione dei serpenti e degli eflettidei ]oro morsi. con indicazione della prognosi e un elenco di untidoti. Luogo rli pellegrinaggio di migliaia di malati dell'antico Egitto era ilTempiodi Kom Ombo t? (aperto dalle 6 alle l7 in inrerno; dallc 7 alle l6 in estate), costituito da due santuari perfettamente simmetrici e indipendenti
I'uno dall'altro. Costruito sotto la dinastia tolemaica e situato a circa 140 km a sud di Luxor, su una collinetta sulla sponda destra delNilo. eradedicato al diococcodrill0 Sobek e a Haroeris (Horus il Vecchio), entrambi connessi alla medicina. Ilcomplesso templare, a 4 km dall'omonimo i'illaggio di Kom 0mbo. ogi una meta obbligata de]le crociere sul Nilo. ma molti lour operator 0rganizza-
nella necropoli reale di Ur sito dell'attuale Iraq. bisogna invece recarsi al British Museum (aperto tutti igiornidalle 10 alle 17.30; venertli fino alle 20.30) di Londra O, nel
settore dedicato al Vicino 0riente Antico, che presenta circa 280.000 reperti appartenenti alle
no escursioni di un giorno con partenza da Assuan, che dista 40 km dal sito. Siaccede al tempio attla\'rso un ingresso secondario sul
Iato est, ornato da tre colonne
papi formi. Di
f!
notevole interesse uno dei bassorilievi che decorano le pareti del cortile esterno, che raffigura vari strumenti chirurgici e due donnc inrinle sedutp sulla spd ia geslatoria.
l sToRlA DEll
GRECIA CI..ASSICA
CDV6057 .150 minuti Lingue e sottotitoli: italiano, inglese
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IEROICA IiIPRESA
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Lingue e sottolitolit italiano, inglese
Nel480 a.C. Greci e Persianisi sconlrarono neil eplca batlagha delle Termop il Altenando 1costruzionl stonche, efelti speciali cinemaiograllci, animazioni in compulel grafica ed inle_ viste a slorici ed espert di slrategia mililare, sono rimstruite n neiminimi particolari le Vicnde che portarono al celebre sacrificio di Leonida e dei suoi 300 spartani.
diAtene fino
a]
tragico declino della clti con la Guera del Peloponneso. 1. La nascita della democazia. La stona della diffcile nascila del primo sislema democralim al mondo, ad Atene, e dell'invasione dell'impero persiano' 2. eta di Pericle. oalla prima guerra Frsiana (490 a.C.) con la batlaglia di l\,4aatona, ino allo scontro navale di Salamina. 3. Verso la decadenza. Uno dei periodi pi tragic] della storia diAtene (dal431 a.C. a|399 a'c')' quando la citt, all'apice della sua gloria, intraprende un conflitto suicida con la storica rivale Sparta.
CDV6473.92 minuti
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RII{ASCII'lEI{TO
ARTE, ARCI|I]ETTUM
PO]iRt
IT I'IORTE I{ERA
CDV6'lil5 - 50 minuti Lingue e sottotitoli: italiano
La storia de|la pi terrlicnte epidemia di tutti itempiche colpi l'Europa tra il 1347 ed il 1350' causando proondi sconvolgimentinella societ che cmbiaono radi-
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soffema sull'influenza che I'Umanesimo ha avuto sulla pittura, la scultura e l'archilettura a partie dalle mrtiitaliane dal 400 alla fine de| '5cl0' 2' Le citl rinascimentali tra arte, architettura e potere. Viene proposlo un interessante confronto lra |'identit politica de|le citt rinasci menlalidi l\y'ilano e Firenze e la struttura dei palazzidel potere. 3. lluolo delle signorie nello
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