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ITM Ancona

A.A. 2010-2011

Corso di Antico Testamento: Pentateuco e Libri Storici
Prof.sa Rosanna Virgili

Anno Accademico 2010-2011

Corso di Antico Testamento: Pentateuco e Libri Storici
Prof. Rosanna Virgili


PROGRAMMA

Parte prima: questioni introduttive

1. TANAK e la composizione del Canone ebraico
2. La Torah o Pentateuco
3. Cos il Pentateuco
4. Gli studi letterari sul Pentateuco: lapproccio sincronico
5. Gli studi critici sul Pentateuco: lapproccio diacronico. Storia
della ricerca

Parte seconda: saggi di Esegesi dal Pentateuco e Libri storici.

****************


Testi per la preparazione della prima parte


G. CAPPELLETTO, Introduzione allAntico Testamento, Messaggero,
Padova 2009.
***T. RMER, J.D. MACCHI, C.NIHAN Guida di lettura allAntico
Testamento, Dehoniane, Bologna 2007.
E. ZENGER, (ed.), H.-J. FABRY et alii, Introduzione allAntico
Testamento, (ed. it. a cura di F. Dalla Vecchia), Queriniana, Brescia
2005.
**W. BRUEGGEMANN, Introduzione allAntico Testamento. Il
canone e limmaginazione cristiana, (ed. it. a cura di C.Malerba),
Claudiana, Torino 2005.
**E. BORGHI, R. PETRAGLIO, La Scrittura che libera. Introduzione
alla lettura dellAntico Testamento, Borla, Roma 2008.
***J.L. SKA, Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per
linterpretazione dei primi cinque libri della Bibbia, Bologna 2000.
***E. ZENGER, ed., Introduzione allAntico Testamento, Queriniana,
Brescia 2005.
___________________


Testi per la preparazione della seconda parte

GENESI

J. McKEOW, Genesis, Eerdmans, Grand Rapids 2008.
G. von RAD, Genesi, Paideia, Brescia 1978 (II ed.).
R.R. RENO, Genesis, SMC Press, London 2010.
B.K. WALTKE, Genesis. A Commentary, Zondervan, Grand Rapids (MI)
2001.
C. WESTERMANN, Genesi, Piemme, Casale Monferrato (AL) 1995.

ESODO

B.CHILDS, Esodo, Piemme, Csale Monferrato 1995.
P.ENNS, Exodus, Zondervan, Grand Rapids (MI) 2000.
T.FRETHEIM, Esodo, (ed. it. A c. di T.Franzosi), Caludiana, Torino 2004.
A.NEPI, Esodo (Capp.1-15). Introduzione e commento, Messaggero,
Padova 2002.
Id. , Esodo (Capp. 16-40). Introduzione e commento, Messaggero, Padova
2004.
M.NOTH, Esodo. Traduzione e commento, Paideia, Brescia 1977.
J.SCHARBERT, Esodo, Morcelliana, Brescia 2001.

LEVITICO e NUMERI

S.E. BALENTINE, Levitico (ed.it. a c. di C. Versino), Claudiana, Torino
2008.
R.N. BOYCE, Leviticus and Numbers, Louisville, London 2008.
P.G. BUDD, Leviticus, Eerdmans, Grand Rapids 1996.
G. DEIANA, Levitico. Nuova versione, introduzione e commento, Paoline,
Milano 2005.
R. GANE, Leviticus, Numbers, Zondervan, Grand Rapids (MI) 2004.
W. KORNFELD, Levitico, Morcelliana, Brescia 1998.
J. MILGROM, Leviticus. A Book of Ritual and Ethics. A Continental
Commentary, Fortress Press, Minneapolis 2004.
D. OLSON, Numeri, (ed. it. a c. di C. Versino), Claudiana, Torino 2008.
R. RENDTORFF R.A. KUGLER, (edd.), The Book of Leviticus,
Composition and Reception, Brill, Leiden 2003.
T. RMER, The Books of Leviticus and Numbers, Leuven, Paris, Dudley
(MA) 2008.
D.L. STUBBS, Numbers, Brazos Press, Grand Rapids (MI) 2009.
T.M. WILLIS, Leviticus, Abingdon Press, Nashville 2009.

DEUTERONOMIO

W. BRUEGGEMANN, Deuteronomy, Abingdon Press, Nashville 2001.
J.G. McCONVILLE, Deuteronomy, Apollos, Leicester 2002.
P.D. MILLER, Deuteronomio, (ed. it. a c. di M. Sbaffi Girardet),
Claudiana, Torino 2008.
R.D. NELSON, Deuteronomy: a Commentary, Knox, Louisville, KY
2002.
T. RMER, Dal Deuteronomio ai libri dei Re: introduzione, storica,
letteraria e sociologica, (ed. it. a c. di D. Garrone), Claudiana, Torino
2007.
M. VERVENNE, J. LUST, (edd.), Deuteronomy and Deuteronomic
Literature, Peeters, Leuven 1997.
T. WORK, Deuteronomy, Brazos Press, Grand Rapids (MI) 2009.


Parte prima: Questioni introduttive


a. TANAK e la composizione del Canone ebraico
1


- 24 libri divisi in Tr Nebim Ketbm (Pentateuco
Profeti Scritti), da cui lacronimo TaNaK.

- Tr = 5 libri; Nebim (anteriori: Gs Gdc Sam Re = 4;
posteriori: Is Ger Ez + rotolo dei dodici profgeti minori = 4) = 8 libri;
Ketbm = 11 libri (cinque Megillot delle feste Rt,Ct,Qo,Lam,Est - +
Sal,Gb,Pr,Dn,Esd-Ne,Cr)
2
.

- Il processo di formazione canonica chiuso intorno al III secolo
d.C. Il prologo del Siracide:


Molti e importanti insegnamenti ci sono dati dalla legge, dai profeti e dagli altri
scritti successivi, per i quali bene dar lode a Israele quanto a dottrina e sapienza. Per non
giusto che ne vengano a conoscenza solo quelli che li leggono, ma bene che gli
studiosi, con la parola e con gli scritti, si rendano utili a quelli che ne sono al di fuori.
Per questo motivo, mio nonno Ges, dopo essersi dedicato per tanto tempo alla
lettura della legge, dei profeti e degli altri libri dei nostri padri, avendone conseguito una
notevole competenza, fu indotto pure lui a scrivere qualche cosa su ci che riguarda la
dottrina e la sapienza, perch gli amanti del sapere, assimilato anche questo, possano
progredire sempre pi nel vivere in maniera conforme alla legge.
Siete dunque invitati a farne la lettura con benevola attenzione e ad essere indulgenti
se, nonostante limpegno posto nella traduzione, sembrer che non siamo riusciti a rendere
la forza di certe espressioni. Difatti le cose dette in ebraico non hanno la medesima forza
quando vengono tradotte in unaltra lingua. E non solamente questopera, ma anche la
stessa legge, i profeti e il resto dei libri nel testo originale conservano un vantaggio non
piccolo.
Nellanno trentottesimo del re Evrgete, anchio, venuto in Egitto e fermatomi un
poco, dopo avere scoperto che lo scritto di grande valore educativo, ritenni necessario
adoperarmi a tradurlo con diligente fatica. In tutto quel tempo, dopo avervi dedicato molte
veglie e studi, ho portato a termine questo libro, che ora pubblico per quelli che, allestero,
desiderano istruirsi per conformare alla legge il proprio modo di vivere.



1
Bibliografia di riferimento: E. ZENGER, ed., Introduzione allAntico Testamento, Brescia 2005; J.L. SKA,
Introduzione alla lettura del Pentateuco, Roma 1998. P. BEAUCHAMP, Luno e laltro Testamento, Brescia 1985; G.
BORGONOVO, Il testo biblico: per un approccio scolastico, Torino 1990.
2
C unaltra tradizione legata a Giuseppe Flavio e Origene che dava un computo diverso della totalit dei libri
riducendoli al numero simbolico di 22 (la somma delle lettere dellalfabeto ebraico) integrando Rut con Giudici e
Lamentazioni con Geremia.
scritto probabilmente nel 132 a.C. sotto Tolomeo Evergete Fiscone,
attesta che gi nel II secolo a.C. la Scrittura ebraica comprendeva
queste tre sezioni, che diverranno canoniche nel Giudaismo. La
definizione ultima degli Scritti si forse avuta attorno alla data del
presunto Concilio di Iamnia, di cui, tuttavia, incerto leffettivo
svolgimento.

- Il filo rosso del canone ebraico: si mostra un profondo significato
teologico che concatena le varie parti di TaNak.
1. Il Pentateuco come norma: Dt 34,10-12:
* lautorit/superiorit di Mos/profeta (Dt 18,15;Nm 12,6-8):
* lEsodo come evento fondamentale della storia di Israele;
* importanza del Dt che si configura come ricapitolazione
della Torah.
2. Tr e Nebim: collegamento Gs 1,1-8 Mal 3,22-24:
* Giosu mesharet (ministro) di Mos (ebed Yhwh)
successore di Mos. Suo compito la conquista e la
divisione/conferimento della terra promessa.
* Giosu viene qualificato dalla relazione con Mos; Yhwh
sar con lui come stato con Mos.
* Il successo di Mos dipender dalla fedelt alla legge di
Mos; scritta in un libro (Gs 1,7-8); criterio di giudizio
sulla storia (1Re 17,7-23).
* La lettura dei profeti fare memoria della legge di Mos
(Mal 3,22-24); la Tr nasce da una rivelazione divina
specialmente attestata nel Deuteronomio (tradizione del
monte Horeb, nome deuteronomico del Sinai: Dt 5,2; Es
19,1); Elia il profeta pi vicino a Mos (1Re 19; Es
24,18; Dt 9,9).
* Il verbo ordinare lega linizio e la fine de corpus
profetico: Dt 34,9 Gs 1,7 Gs 1,13 = la legge quella
che Dio ha ordinato a Mos, quella che Mos ha ordinato a
Giosu, e quella che Dio ha ordinato sullOreb.

In sintesi: la funzione del libri profetici subordinata alla
Torah ed quella di interpretarla ed attualizzarla.


3. Tr e Ketbm: Sal 1 2Cr 36,22-23 Ne 8,1ss.
*Sal 1: La legge = Torah di Yhwh; tutta la sezione degli
scritti deve essere letta come una meditazione sulla Legge; il salterio
strutturato in cinque libri (Sal 1-41; 42-72; 73-89; 90-106; 107-150)
come in corrispondenza ai cinque rotoli della Legge.
*2Cr 36,22-23: Geremia e Gerusalemme. Si prospetta un
nuovo esodo (il verbo salire lo stesso di Es 3,8 - da Babilonia alla
terra promessa).
*Ne 8,1ss. Esdra e Neemia probabilmente formavano
anticamente un tuttuno con i libri delle Cronache. La sequenza: 1-2Cr
Esd Ne riflette meglio la cronologia dei fatti. Esd Ne trovano la loro
climax nella proclamazione solenne della Legge di Mos.

Conclusioni:
1. Quanto abbiamo evidenziato nel Canone TaNaK
rivela il primato, la validit, ed il ruolo unico e speciale della Torah
allinterno di esso, con carattere normativo, che le altre parti non
possiedono. Si evidenzia una speciale autonomia della Torah che
impone la tradizionale unit della stessa come Pentateuco.
2. Lunicit del Pentateuco si fonda sulla unicit di
Mos. Per questo quanto ivi contenuto ha un valore fondatore ed i
codici di Legge hanno valore normativo.
3. Il fatto che la terra resti fuori dal Pentateuco sta a
dire che lelemento essenziale della fede di Israele non il possesso
della terra, ma la promessa della terra. Quel che conta la benedizione
di Dio, anche se il popolo si trova in terra straniera (Es 1). Per il
Pentateuco possibile essere un membro del popolo di Israele senza
abitare nella terra promessa, ma avendo come statuto la Legge.
4. I due pilastri del Pentateuco sono i patriarchi e
lesodo: il Dio di Abramo lo stesso che ha fatto uscire Israele
dallEgitto, quindi il Dio di Mos (cfr. Es 3). Il Dio liberatore
dellEsodo verr riconosciuto come Dio creatore in Genesi.
5. La Tr afferma che le radici dellidentit di Israele
come popolo sono molto pi antiche di David e della monarchia,
perch risalgono a Mos e, pi a ritroso, ai patriarchi Abramo, Isacco e
Giacobbe. Questo significa che la legge di Mos geneticamente
costitutiva per Israele, mentre pu fare a meno della istituzione
monarchica.
6. Una proposta canonico-teologica di questo tipo si
comprende dopo il fallimento della monarchia, l esperienza dellesilio
e al tempo della diaspora. In questo tempo avviene la
sistematizzazione del materiale della tradizione. TaNaK si chiude con
una nuova speranza: quella di salire a Gerusalemme.

- La ricapitolazione = riavvolgere tutto lo scritto per ritornare
allinizio (caput). Appare evidente
allinterno dei tre corpi di TaNaK:
1. nella Tr: il Dt (cfr. 4,1-2; 5,1-3; 30,15ss.) chiude i
cinque libri e vede conchiuso tutto il passato. Il comandamento
diviene il contenuto del comandamento stesso. Una legge che dice di
osservare la legge. Il passato diventa torah (istruzione) capace di
orientare il presente di ogni lettore, possibilit di entrare nella terra,
disponibili per la comunit di oggi.
2. Isaia 40-55: ricapitola la parola profetica (Dio ha gi
parlato, cfr. Ger 45,14-19). Loracolo profetico ha come oggetto
loracolo stesso. La parola profetica deve annunciare che quanto
stato gi annunciato si realizzer (lintervento del Dio Creatore, cfr. Is
40,21). La Nuova Alleanza sar nuova creazione.
3. Pr 1-9: il discorso della sapienza (Pr 1,20-23.32).
Ascoltare la sapienza sapeinza.

Conclusione: lorizzonte complessivo di TaNaK si d dal punto
prospettico della ricapitolazione. Sulla scia di Dt, Deutero Is, Pr, la
redazione finale del periodo post-esilico ha iniziato questo lavoro di
sistematizzazione canonica chiusasi definitivamente nel III secolo d.C.

2. La Tr o Pentateuco

I nomi

TM (ebraico): Tr. Dalla radice yarah (additare, indicare)
significa primariamente: insegnamento, istruzione. I nomi ebraici
dei singoli libri sono la prima parola di ciascuno:
Bereshit (In principio), We elleh scemot (Questi sono i nomi),
Wayyiqra (E chiam), Bemidbar (Nel deserto) Elleh haddebarim
(Queste sono le parole).

LXX (greco): Nomos legge. Ghenesis (Origine), Exodos (Uscita),
Levitokon (Levitico), Arithmoi (Numeri), Deuteronomion
(Deuteronomio). I nomi greci derivano dai contenuti dei libri:
Genesi: origine del mondo, dellumanit e di Israele;
Esodo: uscita di Israele dallEgitto;
Levitico: in relazione al nucleo centrale delle leggi e dei riti levitico
sacerdotali;
Numeri, dovuto ai censimenti di cui il libro tratta;
Deuteronomio: (deuteros nomos = seconda legge, cfr. Dt 17,18), nel
senso di una nuova legge promulgata a Moab, che avrebbe completato
la legge del Sinai.

Nodi e cornici narrativi

Genesi: inizia con la creazione del mondo e finisce con la morte di
Giacobbe e Giuseppe. Cos si conclude lera patriarcale, cio la storia
della famiglia degli antenati. In seguito Israele non sar pi una
famiglia, ma un popolo. Inoltre prima della sua morte, Giuseppe
annuncia il ritorno ai suoi discendenti nella terra promessa ai padri.
Questa conclusione apre verso il futuro e collega Gen con Es e Dt. Nel
linguaggio dellanalisi narrativa Gen 50,24 contiene un sommario
prolettico del racconto che seguir.

Esodo: cesura con Gen marcata. Tanti anni di mezzo. In Es nasce il
popolo di Israele. Per queste fratture il libro si apre con un riassunto
della storia di Giuseppe che funge da cerniera tra la storia dei
patriarchi e la storia del popolo di Israele (Es 1,1-7). La
conclusione di Es (40,34-38) descrive il momento in cui, dopo molte
vicende, la gloria di Yhwh viene a riempire al dimora o tenda
dellincontro. Ora Dio abita in mezzo al suo popolo (40,34-35) e pu
accompagnarlo e guidarlo (40,36-38).

Levitico: Lv 1,1: Yhwh si rivolge a Mos dalla tenda dellincontro e
non pi dalla cima del Sinai (cfr. Es 19,3). La conclusione originale
del Lv in 26,46, contiene un sommario conclusivo che segue un
capitolo di benedizioni e maledizioni (Lv 26,3.14). Il c. 27 del Lv
unaggiunta tardiva. 27,34 versetto finale riprende la conclusione
di 26,46. Le due conclusioni menzionano il monte Sinai come il luogo
della rivelazione. Per al tradizione di Israele le leggi promulgate da
Yhwh al Sinai e trasmesse da Mos hanno una qualit normativa
unica.

Numeri: introduzione (1,1) simile a quella di Lv. Siamo ancora nel
deserto del Sinai e Yhwh continua a parlare dalla tenda dellincontro
(cfr. Es 40,34-35; Lv 1,1). Fra l introduzione e la conclusione il
popolo si spostato dal Sinai alle steppe di Moab, dove si prepara ad
entrare nella terra promessa. Le leggi promulgate nelle steppe di Moab
assumono anchesse un valore normativo dal punto di vista canonico.
Le leggi di Moab vengono equiparate a quelle di Sion.

Deuteronomio: inizia come Nm indicando il luogo ed il tempo in cui
Mos parla (Dt 1,1-3). Tutti i discorsi di Mos saranno pronunciati in
quel giorno e, nello stesso giorno, Mos muore (Dt 32,48; 34,5). Con
la morte di Mos si conclude il libro Dt e tutto il Pentateuco (Dt 34,1-
12).

Conclusione: i cinque libri sono divisi da chiari segnali linguistici e
strutturali. Certamente la cesura pi grande fra Gen e i seguenti. Il
primo descrive le origini di Israele e gli altri lorganizzazione del
popolo sotto la guida di Mos. Strutturalmente la fine del Dt
corrisponde alla fine di Gen.









2. Cos il Pentateuco

- Due grandi filoni letterari: la narrazione ed il testo legale (in
Genesi quasi totalizzante la narrazione; nei restanti quattro libri
alternanza tra i due filoni. Linserimento delle leggi in una trama
narrativa il tratto saliente della Tr. Il filo narrativo parte dalla
Creazione del mondo e si interrompe sulle soglie della terra promessa.
I testi legali accompagnano le vicende storiche e sono legate
particolarmente alla figura di Mos, che profeta e legislatore. Tra la
storia e la legge, c un filo conduttore: lAlleanza (negli eventi = la
Storia; nella Parola = la Legge). Cfr. Dt 7,7-8.

- Il nome: pentateuchos (penta= cinque; teuchos = astuccio)
compare nel II sec. d.C. (Tolomeo, +180). Usato raramente nei
Padri della Chiesa (Origene, Epifanio). Teuchos da astuccio,
contenitore di rotoli acquista il significato di rotolo. Per cui,
Pentateuco = cinque rotoli. Il termine legge (dal greco nmos)
compare gi nel Prologo del Siracide. Anche il NT distingue: Legge
di Mos, Profeti e Salmi (Lc 24,44), oppure tra: Legge e Profeti (Mt
5,17; 7,12; Lc 16,16; At 13,15; 24,14; Rm 3,21). Con Legge il
NT intende non solo la legge del Sinai, ma lintero Pentateuco che
si attribuiva in blocco a Mos
3
.

La divisione in cinque libri
5845 versetti divisi con criterio letterario e teologico. Divisione pi
netta tra Genesi e gli altri (Es-Dt).
- Contenuti:
* Gen 1-11: i racconti delel origini.
* Gen 12-50: i racconti dei Patriarchi.
* Es 1,1-15,21: luscita dallEgitto.
* Es 15,22 Nm 33: soggiorno nel deserto.
* Dt: i discorsi di Mos prima dellentrata nella terra promessa.

- La raccolta del Pentateuco secondo una visione sincronica

3
FILONE di Alessandria (De Aeternitate Mundi 19) e GIUSEPPE FLAVIO (Contra Apionem 1,37-39)
attribuiscono gi a Mos la paternit del Pentateuco.
Gli studiosi della sincronia indagano sulla organicit del Pentateuco al
suo interno, cercando indizi formali (formule stereotipe collocate in
punti strategici). Il loro interesse va alla redazione finale dove si
trovano indizi di una volont di composizione del Pentateuco (es. la
centralit del Lv; Es e Nm correlati in modo da formare una cornice
interiore; Gen e Dt parti estreme che contengono ambedue una
benedizione Gen 49,1-28; Dt 33 - sui dodici figli di Israele e la
ripresa della prima promessa di Gen 12,7 in Dt 34,4, alla fine del
Pentateuco). Ruolo centrale della Rivelazione della Legge del Sinai
(Es 19 Nm 10), che costituisce il centro e i cardine della Tr. Lv 16
come centro del centro della Tr.

* Gli studiosi che concentrano la loro analisi sulla forma canonica
della Bibbia trovano ulteriori ragioni per parlare di Pentateuco (B.S.
CHILDS, J.A. SANDERS, J.L. SKA):
1. La centralit della figura di Mos. La Legge di Mos non
potr mai essere superata. Essa precede tutti i profeti ed anche gli
scritti.
2. Il rapporto unico che Mos ha con Yhwh da cui gli deriva la
sua autorit. Unico profeta con cui Yhwh ha un rapporto senza
mediatori, ma diretto (cfr. Es 33,11; Nm 12,6-8).
3. Lesodo come evento fondante ed incomparabile della storia
di Israele.
4. I legami del Dt con Mos sono superiori a quelli con la
storiografia dtr. I libri del Pentateuco hanno un valore normativo che
gli altri libri non hanno.

- Indagini diacroniche e sincroniche

* Esateuco (sei rotoli) = la conquista della terra nel libro di Giosu
il riposo narrativo dei cinque libri precedenti. Dagli inizi del XVII
secolo: BONFRRE (1625), B.SPINOZA (1670), A.GEDDES (1792),
H.EWALD (1823), WELLHAUSEN (1868), G.von RAD (1938).
Per von RAD il nucleo delle tradizioni di Israele si ritrova nel piccolo
credo storico (Dt 6,21-23; Dt 26,5-9; Gs 24,2-13). Questo credo si
conclude con la menzione del dono della terra. Perci, conclude von
RAD, si deve parlare di Esateuco, poich la tradizione sulle origini di
Israele doveva concludersi con un racconto della conquista.
* Tetrateuco (quattro rotoli)= il libro del Dt fa da base teorica e da
chiave di lettura di Gs, Gdc, Sam, Re (Giosu conquista la terra perch
fedele alla Legge di Mos cfr. Gs 1,7-8 -; il popolo si trova a
perdere la terra a causa della sua infedelt alla legge data da Mos e
contenuta nel Dt cfr. 2Re 17,7-23). Perci Dt deve essere sganciato
dal Pentateuco e messo a corpo con i libri dei profeti anteriori. Teoria
di M. NOTH (1942, berlieferungsgeschichte des Pentateuch Storia
della Tradizioni del Pentateuco). La sua tesi:
1. Non si rilevano legami letterari tra Gen,Es,Lv, Nm e Dt.
2. I racconti di Gen,Es, Lv, Nm non trovano seguito in Gs, quindi
non si pu parlare di Esateuco.
3. il Dt la prefazione alla storia deuteronomistica (Gs-2Re). Il
fatto che in Dt 1-3 si trovi un breve riassunto dei fatti gi narrati in Nm
fa pensare che Dt fosse adibito a dare inizio ad unopera a s stante
che trova sviluppo nei libri storici.

Il primo studioso a parlare di Tetrateuco fu I.ENGNELL (Stoccolma
1945), per il quale il tetrateuco sarebbe opera di un autore sacerdotale.

Enneateuco= nove rotoli, un corpo unico da Genesi a 2Re che
contiene una prima storia di Israele che inizia con la Creazione del
mondo e va fino allesilio babilonese.


5. Gli studi letterari sul Pentateuco: lapproccio sincronico

L'interesse di questo tipo di analisi va verso gli aspetti letterari,
formali, strutturali ed estetici dei testi. Il soggetto da studiare il testo
che viene considerato come organismo a se stante al di l della storia
della sua formazione e composizione, delle fonti di redazione, o degli
ambienti vitali in cui abbiano avuto origine.
La sincronia viene intesa come astoricit del testo, o, meglio,
come l'unico tempo che conta quello sincronico del testo finale. In
questa sincronia c' anche una concezione dello spazio: esso diventa, a
sua volta, lo spazio del testo, al di l degli spazi di formazione dello
stesso.
Esempio illuminante: per la sincronia i doppioni sarebbero il
frutto di una volont redazionale che li utilizza per ragioni formali di
simmetria, ripetizione e ripresa, di esigenze retoriche, inclusioni, ecc.
Per l'analisi diacronica, invece, essi sono il segno della coesistenza di
due fonti diverse nella forma finale dello stesso testo.

Anni Settanta, nasce come reazione agli studi critici per ridare
significato globale ai testi. Ispirata agli studi di critica delle forme.
Interesse per il linguaggio biblico, le tecniche di composizione, le
strutture formali, il valore semantico delle parole.

Tre tendenze:

a. Quella che applica i metodi delle moderne scuole letterarie, come
la narratologia, il decostruzionismo, l'analisi retorica (LOWTH 1753;
J.JEBB 1820; T.BOYS 1824) Reader Response Criticism.

b. Quella che applica metodi propri delle scienze umane: lo
strutturalismo, la sociologia, la psicologia, l'esegesi al femminile.

c. Quella che adotta una lettura ed un linguaggio esplicitamente
teologici, come la lettura canonica.

Oltre a queste tendenze principali esistono, ovviamente, anche
approcci di forme intermedie e miste.

Bibliografia

- Per la descrizione dell'approccio sincronico:

J.BARTON, Reading the Old Testament, London 1984.
M.WEISS, The Bible from Within, Jerusalem 1984.
M.P.POWELL, (ed.), The Bible and Modern Literary Criticism. A
Critical Assesment and Annotated Bibliography, New York 1992.
H.SIMIAN YOFRE, Metodologia dell'AT, Bologna 1994.
*Utile la lettura del documento della Pontificia Commissione Biblica:
L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa, Citt del Vaticano 1993.

- Per l'analisi retorica applicata al Pentateuco:

J.W.WATTS, Reading Law. The Rhetorical Shaping of the
Pentateuch, Sheffield 1999.
D.J.A.CLINES, D.M.GUNN, A.J.HAUSER (edd.), Art and Meaning:
Rhetoric in Biblical Literature (JSOT Supp.Ser. 82), Sheffield 1982.
D.PATRICK, A.SCULT, Rhetoric and Biblical Interpretation (JSOT,
Supp. Ser. 82), Sheffield 1990.
R.MEYNET, Lire la Bible. Un expos pour comprendere. Un essai
pour reflchir, Paris 1996.
Id., L'analisi retorica, Brescia 1992.

- Per la narratologia applicata al Pentateuco:
S.BAR EFRAT, Narrative Art in the Bible (JSOT, Sup. Ser. 70), 1989.
D.M.GUNN, D.N.FEWELL, Narrative in the Hebrew Bible, Oxford
1993.
J.L.SKA, J.P.SONNET, A.WNIN, L'analyse narrative des rcites de
l'Ancient Testament (CE 107), Paris 1999.
D.MARGUERAT, Y.BOURQUIN, Per leggere i racconti biblici. La
Bibbia si racconta. Iniziazione all'analisi narrativa, Roma 2001.
J.L.SKA, Our Fathers have told us. Introduction to the Analysis of
Hebrew Narratives (An Bib 13), 1990.

- Per l'analisi strutturalista applicata al Pentateuco
R.LACK, Letture strutturaliste dell'Antico Testamento, Roma 1978.
T.J.PREWITT, The Elusive Covenant. A Structural -Semiotic Reading
of Genesis, Bloomington 1990.
S.JACKSON, Studies in the Semiotics of Biblical Law (JSOT,
Sup.Ser. 314), 2000.

6. Gli studi critici sul Pentateuco: lapproccio diacronico. Storia
della ricerca

1. Esegesi dei Padri-Medioevo (Scuola di Alessandria, Scuola
Antiochena).
H.De LUBAC, Exgse mdivale: les quatre sens de l'criture, Paris
1959-1964).

2. Dal Medioevo all'esegesi moderna

Abraham IBN EZRA (1092-1167): per la prima volta mette in
discussione la paternit di Mos sul Pentateuco, ma non riesce ad
esporre pubblicamente le sue tesi.
Baruch SPINOZA (1632-1677, Tractatus Theologico-politicus, 1670)
afferma che il Pentateuco forma, con i libri storici (da Giosu a Re)
una unit organica che non pu essere redatta prima delal fine del
Regno di Giuda, nel secondo Libro dei Re. L'autore sarebbe, dunque,
non Mos, ma Esdra, il quale voleva conferire durante il periodo
persiano una nuova identit al popolo giudaico.
Richard SIMON (1638-1722), il Pentateuco sarebbe stato opera di
scribi che operarono sino al tempo di Esdra.

3. Gli studi critici

A. Teoria documentaria, i primi autori:
H.B.WITTER (1683-1715) nota i due nomi di Dio e ipotizza pi fonti
utilizzate da Mos (v. in A.LODS, Un prcurseur allemand de Jean
Astruc: Henning Bernahrd Witter, ZAW 43 [1925], 134-135).
J.ASTRUC (1684-1766) ipotizza che Mos avrebbe usato due o tre
fonti (Mmoires), di cui le prime due si caratte4rizzano per il diverso
uso dei nomi di Dio e una terza per il materiale restante (Conjectures
sur le mmoires originaux dont il paroit que Moyse s'est servi pour
composer le Livre de la Gense, 1753).
J.G.EICHORN (1780-1783) ultimo difensore della paternit mosaica
del Pentateuco . Autore della prima introduzione all'AT (Einleitung in
das Alte Testament I-II, 1780-1783).

B. Teoria dei frammenti
A.GEDDES (1737-1802), suppone all'origine del Pentateuco una certa
quantit di testi narrativi e legislativi che sarebbero stati assemblati
dopo la morte di Mos dai redattori finali del Pentateuco (The Holy
Bible as the Books Acconunted Sacred by Jews and Christians, 1792).

C. Teoria dei complementi
H.EWALD (Composition der Genesis kritisch untersucht, 1823). Alla
base del Pentateuco un documento nucleo, inseguito arricchito da
numerosi supplementi.

D.La teoria documentaria nella sua pienezza

W.M.L. De WETTE: identifica il Dt con il rotolo di cui si parla in
2Re 22, ritrovato ne Tempio, durante i lavori di riparazione
(Dissertatio critica qua Deuteronomium diversum a prioribus
Pentateuchi libris, alius cuiisdam recensioris opus esse demonstratur,
1805).
J.WELLHAUSEN (1868-1899) stabilisce una gerarchia genetica
tra le fonti che compongono il Pentateuco. Quattro fonti:
1.Yahvista (J) Regno del Sud, IX sec. a.C.;
2.Elohista (E) Regno del Nord, VIII sec. a.C.;
3.Deuteronomio (D) Riforma di Giosia nel 622 a.C.;
4.Sacerdotale (P) periodo esilico e post-esilico.
(Composition des Hexateuchs und der historischen Bcher des Alten
Testaments, 1868).

E. La Formgeschichte
Si impone anche in virt della Scuola della storia delle Religioni
(Religionsgeschichtliche Schule); G.SMITH (Chaldean Account of
Genesis, 1876).
H.GUNKEL (1862-1932). Il padre del genere letterario (Gattung).
Il Sitz im Leben (il contesto vitale). (Genesis, 1910; Die Psalmen,
1926).
G.von RAD, studia in particolare il retroterra orale e si occupa della
fase pre-letteraria dei testi. Completa la teoria documentaria.
Concentra il suo interesse sulla fonte J, che avrebbe creato l'Esateuco,
seguendo un piano di storia della salvezza (Das Formgeschichtliche
Problem of the Exateuch, 1938).
M.NOTH (1902-1968). Postula l'esistenza del Tetrateuco, la cui
formazione attuale sarebbe il risultato di un lungo processo in cui i
temi che lo compongono sarebbero stati trasmessi separatamente,
prima di essere riuniti in una sola opera. berlieferungsgeschichte
(Storai della trasmissione). ( berlieferungsgeschichte des
Pentateuch, 1948).

F. La contestazione della teoria documentaria
Si assiste ad un ribaltamento (Umbruch)della teoria. Prima vitttima
la fonte E (RUDOLPH, VOLZ); la fonte pi stabile la P. A met degli
anni '70 gli studi critici hanno subto un radicale mutamento di
prospettiva, specialmente a causa della capovolta collocazione storica
della produzione delle fonti, per le quali il periodo esilico diventato
il post quem si formato il Pentateuco. Gli autori sono concordi nel
sulla centrale importanza del periodo esilico e post-esilico sulla
composizione del Pentateuco, cos come sul fatto che la maggior parte
dei testi non sacerdotale conoscano gi la letteratura dtr.
J.Van SEETERS, studia la fonte J e si accorge che essa riflette il
contesto storico del VI sec., cio il periodo esilico. Tale fonte sarebbe,
poi, la trama narrativa del Pentateuco, completata da aggiunte di P. P
diventa la redazione finale del Pentateuco. (Abraham in History and
Tradition, 1975; Prologue to History. The Yahwist and Historian in
Genesis, 1992; The Life of Moses. The Yahwist and Historian in
Exodus-Numbers,1994.)

H.H.SCHMID, studia la J e vi trova, anch'egli, segni della letteratura
deuteronomica. Nella vocazione di Mos (Es 3), tracce della
vocazione di Ger (Ger 1) e di Ez (Ez 2). L'autore di Es 3 ha voluto fare
di Mos il profeta per eccellenza. Dunque i testi J sono esilici e post
esilici e vicini all'ambiente dtr. (Der Sogenannte Jahvist.
Beobachtungen und Fragen zur Pentateuchforschung, 1976).

M.ROSE, allievo di Schmid, studia la relazione tra il J esilico dt/dtr
e la storia dtr (HD). J non ha mai avuto una esistenza propria, ma
nata come un prologo all'HD. (Deuteronomist und Jahvist.
Untersuchungen zu den Berhrungspunkten beider Literaturwerke,
1981).

R.RENDTORFF (Das berlieferungsgeschichtliche Problem des
Pentateuch,1977). Attacco radicale alla teoria documentaria. Il
Pentateuco formato da sei principali unit letterarie (La storia delle
origini, Gen 1-11; i Patriarchi, Gen 12-50; l'uscita dall'Egitto, es 1-15,
il Sinai, Es 19-24; 32...; il soggiorno nel deserto, Es 16-18; Nm 11-20;
la conquista del paese, Nm + Gs). Queste unit per lungo tempo
trasmesse singolarmente, quindi messe in contatto. La prima redazione
di tipo deuteronomico. I testi sacerdotali non sarebbero una fonte, ma
una cornice redazionale ed editoriale.

E.BLUM: il Pentateuco sarebbe il risultato di due composizioni di
origine post-esilica: una KD (composizione deuteronomista, posteriore
al Dt, datata al 530, al ritorno della prima generazione da Babilonia)
ed una sacerdotale (KP), postesilica, di epoca persiana. (Die
Komposition der Vtergeschichte, 1984; Studien zur Composition des
Pentateuch, 1990).

D.CARR (Reading the Fractures of Genesis, 1996), accantona del
tutto l'ipotesi documentaria e studia Genesi con analisi diacronica e
sincronica. La formazione del Pentateuco sarebbe avvenuta in tre fasi:
frammenti, complementi, documenti. Identifica una proto-genesi
databile tra il 722 e il 560. Identifica un documento P autonomo che,
in seguito si sarebbe fuso con testi non sacerdotali nel post esilio,
grazie all'autorizzazione persiana.

Inoltre autori come ALBERTZ, BLENKINSOPP, CRSEMANN
considerano il post-esilio il periodo decisivo per al formazione del
Pentateuco. Esso si sviluppa, tuttavia, a partire dalla coabitazione -
risultato di un dialogo conflittuale di due scuole: D e P.

F. Ritorni sulla teoria documentaria
H.W.SCHMIDT resta legato a von Rad e difende ancora l'ipotesi di
un J di epoca salomonica.
E.ZENGER (Einleitung in das Alte Testament, 1995) postula
l'esistenza di una redazione Jeovista in Gen-Nm che avrebbe formato
una grande storiografia gerusalemita, collocata nel pre-esilio e di
natura pre-sacerdotale. Ad essa si sarebbe aggiunto un documento
sacerdotale, quindi una importante revisione dtr di epoca esilica. Il
Pentateuco sarebbe frutto della comunit giudaica post-esilica formata
da sacerdoti e proprietari terrieri, promossa da Esdra nel periodo
persiano. La composizione attuale del Pentateuco risalirebbe al 400
a.C.

G.Presentazione della situazione attuale
I punti fermi sembrano essere D e P. Il racconto sacerdotale non mai
stato contestato in virt del suo stile e della sua teologia facilmente
identificabili. I problemi toccano la sua natura, il suo scopo, i rapporti
con la Legge di Santit e la datazione. Una delle tesi pi condivise
propende per la datazione prima del 520 a.C., durante il Regno di
Ciro.











Parte seconda: saggi di Esegesi dal Pentateuco e Libri storici.


I. Genesi 1-3
****************

Nota di approfondimento

Breve storia dell'approccio scientifico sul mito nella Bibbia.

La Bibbia nella costruzione dell'identit giudaica richiede ed esegue
una grande e risoluta opera di demitizzazione. Il mito, tuttavia, si
pu scorgere nella preistoria del testo sacro e talvolta riconoscere
come materiale riciclato in un lavoro redazionale che ne ha
provveduto a neutralizzare o a snaturare il significato originario in
vista di finalit diverse.

In Genesi vi sono almeno due sezioni nelle quali si rinviene un
innegabile retroterra mitologico: Gen 2-3 e 6,1-4. Altrove difficile
reperire tale materiale, poich stato del tutto secolarizzato, Es. I
racconti dei Patriarchi sono stati trasformati in in drammi familiari,
storie d'avventura o celebrazioni nazionali.

Il mito come specifica categoria ermeneutica nasce dalle ricerche
sulla mitologia greca di Christian Gottlob HEYNE (1729-1812). Egli
si distanziava sia dal mero apprezzamento estetico del mito che faceva
la poesia classicistica, sia dalla presunta interpretazione allegorica di
esso, per considerarlo una forma autonoma, universale e necessaria del
pensiero in una fase di infanzia dell'umanit, quando essa non pu
esprimersi se non in forma figurata, naturalistica ed emotivamente
efficace. Prima di lui Giambattista VICO con la sua opera non
riconosciuta.

Il primo ad applicare la categoria di mito all'interno della ricerca
storico-critica dell'AT fu un allievo di Heyne, J.G. EICHHORN
(1752-1827) e scelse proprio la storia dei progenitori
(Urgeschichte), dove l'autore ammetteva una certa storicit del mito,
nel senso che esso riproduceva, in forma fantasiosa, fatti che
avrebbero potuto essere realmente avvenuti.

Il suo collaboratore J.P.GABLER pubblic, in seguito una
monografia in tre volumi (1790-1793) in cui si distingueva tra un mito
storico - in cui si pu ravvisare un fatto soggiacente ed un mito
filosofico che, invece, impiegava la forma mitologica per esprimere
in una forma confacente alla cultura contemporanea, problemi teorici
complessi quali l'origine delle cose, del male, o il rapporto tra l'uomo e
Dio. Il mito di Gen 2-3 sarebbe stato un mito filosofico.

Il giovane SCHELLING, studente del Seminario di Tubinga nella sua
dissertazione Antiquissimi de prima malorum humanorum origine
philosophematis (Gen III) explicandi tentamen criticum et
philosophicum (1792
5
) citando Heyne ed Eichhorn, interpreta il
filosofema presente nel mito filosofico di Gen 3 alla luce di
Rousseau e dell'ultimo Kant nel senso che l'origine de male per
l'umanit stava nell'abbandono dello stato di natura da cui, al tempo
stesso, per, sorgeva anche il principio della responsabilit etica
dell'uomo e la possibilit del suo progresso morale come vittoria della
ragione sulla sensibilit.

La reazione alla scuola mitica di Heyne-Eichhorn e ai rischi della
nozione di un mito filosofico il cui fatto soggiacente era
indimostrabile, viene da W.M.L. De WETTE (1780-1849) per il quale
il mito era storico solo in quanto esprimeva la consapevolezza
religiosa e nazionale del popolo di Israele all'epoca in cui il Pentateuco
fu redatto e non gli si poteva attribuire nessuna riferimento fattuale
(es. non era reale nessuna prima coppia umana).

H. EWALD impone il principio che il mito rappresenta un prodotto del
paganesimo e che, di conseguenza, non ci pu essere assolutamente
niente di mitologico nella Bibbia Sulla sua scia G.E.WRIGHT
(1950); G.von RAD (1957).

Questa impostazione trov, in seguito, due diramazioni. Quella di
R.BARTH secondo cui la Bibbia sarebbe pura e semplice parola di
Dio e quindi avulsa da ogni rapporto con fenomeni culturali,
Commento [rosanna v1]: J.G.
EICHORNUrgeschichte. Ein Versuch, in
Repertorium fr Biblische und
Morgenlndische Litteratur (1779).
Commento [rosanna v2]: Da qui
prese le mosse la radicale critica del
mito applicata al NT da D.F.STRAUSS
nella sua famosa Vita di Ges (1835)
che, in seguito, trover l'apice teorico
nella demitizzazionedi R. BULTMANN.
Commento [rosanna v3]: Cfr.
Geschichte des Volks Israel bis Christus,
Gttingen 1843-1859.
antropologici, o, addirittura, religiosi, per cui esclude in partenza
qualsiasi rapporto con il mito; quella di chi, sull'onda dei numerosi
documenti mesopotamici venuti alla luce con le spedizioni
archeologiche, si metteva ad indagare con acriba sulle connessioni tra
quelli e la Bibbia. La scoperta dei testi cuneiformi, in particolare,
diedero un enorme incremento a questa ricerca mettendo in evidenza
una sorprendente affinit di tematiche e di linguaggio con le parti pi
antiche della Bibbia. Tutti i grandi commentari critici, a partire da
quello di H. GUNKEL (1901) fino a quello pi recente di
C.WESTERMANN (1974) ammettono che quanto meno i capitoli 2-3
e 6 di Genesi presentano talune caratteristiche tipiche della
rappresentazione mitologica.

In cosa consiste propriamente il mito di Gen 2-3?
In esso l'elemento favolistico solo strumento espressivo e non
consiste nell'elemento essenziale; il mito pensiero non meno della
filosofia e della teologia, anche se usa differenti mezzi espressivi.
Problemi e concetti nodali vengono espressi come rappresentazione,
che possiede, tuttavia, una propria logica.



Commento [rosanna v4]: Cf.
F.DELITZSCH, Babel und Bibel, 1902.
Commento [rosanna v5]: Cf.
A.MAGRIS, Il mito del giardino di Eden,
Morcelliana, Brescia 2008, p.13.

Parte seconda: saggi di Esegesi dal Pentateuco e Libri storici.


I. Gen 1-3

Due racconti di creazione
Gen 1,1-2,4a
Gen 2,4b-3,24

1. Gen 1,1-2,4a

1,1-2,4a

TESTO TM

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1.2 ) oe ) )v oopo1o ko oko1ooketoo1o ko oko1o erovo 1) otooot
ko rveto Oeot ereoepe1o erovo 1ot too1o
1.3 ko erev o Oeo ev)O)1o oo ko eeve1o oo
1.4 ko eoev o Oeo 1o oo o1 kotov ko oeopoev o Oeo ovo eoov 1ot
oo1o ko ovo eoov 1ot oko1ot
1.5 ko ekoteoev o Oeo 1o oo )epov ko 1o oko1o ekoteoev vtk1o ko
eeve1o eorepo ko eeve1o rpo )epo o
1.6 ko erev o Oeo ev)O)1o o1epe oo ev eou 1ot too1o ko eo1o
ooopov ovo eoov too1o ko too1o ko eeve1o ot1o
1.7 ko ero)oev o Oeo 1o o1epeoo ko oeopoev o Oeo ovo eoov 1ot
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1ot o1epeoo1o
1.8 ko ekoteoev o Oeo 1o o1epeoo otpovov ko eoev o Oeo o1 kotov ko
eeve1o eorepo ko eeve1o rpo )epo oet1epo
1.9 ko erev o Oeo otvoO)1o 1o toop 1o troko1o 1ot otpovot e
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troko1o 1ot otpovot e 1o otvooo ot1ov ko ooO) ) )po
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1.11 ko erev o Oeo too1)oo1o ) ) o1ov)v op1ot orepov orepo
ko1o evo ko koO ooo1)1o ko ttov koprov rootv koprov ot 1o
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1.28 ko )tto)oev ot1ot o Oeo teov otoveoOe ko rt)OtveoOe ko
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1.29 ko erev o Oeo oot oeooko tv rov op1ov oropov orepov orepo
o eo1v erovo roo) 1) ) ko rov ttov o ee e v eot1u koprov
orepo1o oropot tv eo1o e poov
1.30 ko roo 1o O)po 1) ) ko roo 1o re1evo 1ot otpovot ko
rov1 epre1u 1u eprov1 er 1) ) o ee ev eot1u yt)v o) rov1o
op1ov topov e poov ko eeve1o ot1o
1.31 ko eoev o Oeo 1o rov1o ooo ero)oev ko oot koto tov ko
eeve1o eorepo ko eeve1o rpo )epo ek1)
2.1 koa. Esegesi otve1eteoO)oov o otpovo ko ) ) ko ro o kooo
ot1ov
2.2 ko otve1eteoev o Oeo ev 1 )epo 1 ek1 1o epo ot1ot o ero)oev
ko ko1erotoev 1 )epo 1 eoo oro rov1ov 1ov epov ot1ot ov
ero)oev
2.3 ko )tto)oev o Oeo 1)v )epov 1)v eoo)v ko )ooev ot1)v o1 ev
ot1 ko1erotoev oro rov1ov 1ov epov ot1ot ov )po1o o Oeo ro)oo
2.4 ot1) ) to eveoeo otpovot ko )





A. Note Esegesi

Gen 1,2

z n "vuota ed informe" cf. Gb 9,13; Ger 4,23-26; Is 45,18; 34,11; 24,10; 44,9.

J "tenebre" cf. Gb 3;

on "abisso" (anche: "oceano sotterraneo") cf. Es 15,5; Sal 93,4; 104,6-9; Ez 26,19; Is
30,7; Ez 29,2; Ger 51,24; Is 27,1.

ns_c o?_ _ "vento fortissimo che aleggia"/ "spirito di Dio"
s "covare, vibrare" cf. Dt 32,11; Ger 23,9; Basilio (Om.Exam. II,6), Girolamo (Quaest. In
Genesim)
Sulla presenza dello Spirito di Dio, cf. Gen 8,1; Es 14,21; Ez 37; Ger 31; Sal 104,30 (= Mc
1,10; At 2; Rm 8).


Gen 1,26

o" zv_: "facciamo l'essere umano".

Per il plurale:
Gen 3,22; 11,17; Is 6,8 (plurale di "decisione")
K.Westermann (plurale "dichiarativo")
Origene, Filone, Ibn Ezra (= la corte celeste, cf. Gb 1; Is 6,8; 1Re
22,19)
Enuma Elish VI,5; Atrahasis I,175
Grozio (plurale "maiestatis": da escludere, perch non esiste in ebraico
cf. Jouon 114e)
Girolamo, Crisostomo, Agostino, Basilio, Teolfilo di Antiochia: un
adombramento della Trinit
* Pr 8,

:nc": :c?_zz "ad immagine e somiglianza" sinonimi.
cf. Ez 23,14; 2Cr 4,3; Gen 2, Dt 4,10-20; Gen 5,1-3; Gen 9,6; Sap
2,23; Sir 17,1-12

Gen 1,28


Jz: "soggiogatela" Jz:
" "dominare" " "pigiare l'uva"

cf. Sal 72,8; 110,2; Is 14,6; Ez 34.

Gen 2,1-2

?_:_ "furono ultimati" ?: "portare a compimento"

nzJ_ "cess" nzJ "cess"

B. Valutazioni esegetico-teologiche

Genere letterario della narrazione mitologica
(Saturnino Sallustio, Gli dei e il mondo, 9 IV sec. - "I miti
raccontano avvenimenti che non accadono mai, ma avvengono
sempre").
"eziologia metastorica"
(Cfr. Il mito di Etana ANET 114-118; Il mito di Adapa ANET
101-102, L'epopea di Gilgamesh G. PETTINATO***)
"rilettura demitologizzante": originalit dell'autore biblico

C. Temi teologici

Creazione dell'universo e specialmente della terra
Dopo la terra Dio crea il genere umano: contro i culti astrali
babilonesi e la signoria degli astri, l'uomo domina la "natura".
Con il suo "soggiogare e dominare" si intede il governo
dell'uomo cui Dio affida la creazione, come fosse un alter ego
(SOGGIN)
Rapporto uomo-Dio : antropomorfismo di Dio; ruolo di
mediazione dell'uomo (= Adapa, Enuma Elish, Atrahasis; Sal 8,6;
importanza dell'uomo in tutto l'AVO Faraone che "immagine" di
Dio; Tolomeo IV Epifane, 203-180 a.C., chiamato "immagine di
Zeus"). La tipicit di Genesi la "democratizzazione" di questo
concetto (SCHMIDT): ci che nell'AVO vale per l'uomo primigenio, o
per il re, qui vale per tutta l'umanit.
L'alimentazione vegetariana (soppressa dopo il diluvio, Gen 9,3;
cf. Is 11,5ss). Dio e non gli uomini devono provvedere
all'alimentazione; segni residuali dell'et dell'oro dove vigeva il divieto
di uccidere gli animali per scopi alimentari (forse per lo "spirito di
vita" _ Js:)
L'istituzione del sabato l'unica istituzioen sociale del mondo
antico sia orientale, sia occidentale. Ma dopo questo giorno l'attivit
divina continua.
















Gen 2,4b-3,24



TESTO TM

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TESTO LXX


2.11 ovoo 1u ev 4oov ot1o o ktktov rooov 1)v )v Etto1 eke ot
eo1v 1o ptoov
2.12 1o oe ptoov 1) ) ekev) kotov ko eke eo1v o ovOpo ko o
tOo o rpoovo
2.13 ko ovoo 1u ro1ou 1u oet1epu !)ov ot1o o ktktov rooov 1)v )v
AOoro
2.14 ko o ro1oo o 1p1o Tp ot1o o ropetoevo ko1evov1
Aootpov o oe ro1oo o 1e1op1o ot1o Etopo1)
2.15 ko etoev ktpo o Oeo 1ov ovOporov ov ertooev ko eOe1o ot1ov ev
1u ropooeou epoeoOo ot1ov ko ottoooev
2.16 ko eve1eto1o ktpo o Oeo 1u Aoo teov oro rov1o ttot 1ot ev
1u ropooeou pooe oo
2.11 oro oe 1ot ttot 1ot vookev kotov ko rov)pov ot ooeoOe or
ot1ot o ov )epo oo)1e or ot1ot Oovo1u oroOoveoOe
2.18 ko erev ktpo o Oeo ot kotov evo 1ov ovOporov ovov
ro)ooev ot1u o)Oov ko1 ot1ov
2.19 ko ertooev o Oeo e1 ek 1) ) rov1o 1o O)po 1ot opot ko
rov1o 1o re1evo 1ot otpovot ko )oev ot1o rpo 1ov Aoo oev 1
koteoe ot1o ko rov o eov ekoteoev ot1o Aoo yt)v ooov 1ot1o
ovoo ot1ot
2.2O ko ekoteoev Aoo ovoo1o roov 1o k1)veov ko roo 1o
re1evo 1ot otpovot ko roo 1o O)po 1ot opot 1u oe Aoo ot
etpeO) o)Oo ooo ot1u 2.21 ko ereotev o Oeo eko1oov er 1ov Aoo
ko trvooev ko etoev ov 1ov rtetpov ot1ot ko overt)pooev oopko
ov1 ot1) 2.22 ko ukooo)oev ktpo o Oeo 1)v rtetpov )v etoev oro
1ot Aoo e tvoko ko )oev ot1)v rpo 1ov Aoo 2.23 ko erev
Aoo 1ot1o vtv oo1otv ek 1ov oo1eov ot ko oop ek 1) oopko ot ot1)
kt)O)oe1o tv) o1 ek 1ot ovopo ot1) et)oO) ot1) 2.24 evekev 1ot
2.22 ko ukooo)oev ktpo o Oeo 1)v rtetpov )v etoev o ro 1ot
Aoo e tvoko ko )oev ot1)v rpo 1ov Aoo
2.23 ko erev Aoo 1ot1o vtv oo1otv ek 1ov oo1eov ot ko oop ek 1)
oopko ot ot1) kt)O)oe1o tv) o1 ek 1ot ovopo ot1) et)oO) ot1)
2.24 evekev 1ot1ot ko1oteye ovOporo 1ov ro1epo ot1ot ko 1)v )1epo
ot1ot ko rpookott)O)oe1o rpo 1)v tvoko ot1ot ko eoov1o o oto e
oopko ov
2.25 ko )oov o oto tvo o 1e Aoo ko ) tv) ot1ot ko otk otvov1o

3.1 o oe oo )v opovo1o1o rov1ov 1ov O)pov 1ov er 1) ) ov
ero)oev ktpo o Oeo ko erev o oo 1 tvok 1 o1 erev o Oeo ot )
oo)1e oro rov1o ttot 1ot ev 1u ropooeou 3.2 ko erev ) tv) 1u
ooe oro koprot ttot 1ot ropooeoot oooeOo 3.3 oro oe koprot 1ot
ttot o eo1v ev e ou 1ot ropooeoot erev o Oeo ot ooeoOe or ot1ot
otoe ) oy)oOe ot1ot vo ) oroOov)1e 3.4 ko erev o oo 1 tvok ot
Oovo1u oroOoveoOe 3.5 oe op o Oeo o1 ev ov )epo oo)1e or ot1ot
oovoO)oov1o tov o ooOoto ko eoeoOe o Oeo vookov1e kotov
ko rov
vookov1e kotov ko rov)pov 3.6 ko eoev ) tv) o1 kotov 1o ttov e
poov ko o1 opeo1ov 1o ooOoto oev ko opoov eo1v 1ot
ko1ovo)oo ko tootoo 1ot koprot ot1ot eooev ko eookev ko 1u
ovop ot1) e1 ot1) ko eooov 3.7 ko o)voO)oov o ooOoto 1ov
oto ko evooov o1 tvo )oov ko eppoyov ottto otk) ko ero)oov
eot1o repoo1o 3.8 ko )kotoov 1)v oov)v ktpot 1ot Oeot
repro1otv1o ev 1u ropooeou 1o oetvov ko ekpt)oov o 1e Aoo ko )
tv) ot1ot oro rpooorot ktpot 1ot Oeot ev eou 1ot ttot 1ot
ropooeoot 3.9 ko ekoteoev ktpo o Oeo 1ov Aoo ko erev ot1u Aoo
rot e 3.10 ko e
ktpot 1ot Oeot ev eou 1ot ttot 1ot ropooeoot 3.9 ko ekoteoev
ktpo o Oeo 1ov Aoo ko erev ot1u Aoo rot e 3.10 ko erev ot1u
1)v oov)v oot )kotoo repro1otv1o ev 1u ropooeou ko eoo)O)v o1
tvo e ko ekpt)v 3.11 ko erev ot1u 1 ov)etev oo o1 tvo
e ) oro 1ot ttot ot eve1eto)v oo 1ot1ot ovot ) ooev or ot1ot
eooe 3.12 ko erev o Aoo ) tv) ) v eooko e1 eot ot1) o eookev
oro 1ot ttot ko eooov 3.13 ko erev ktpo o Oeo 1 tvok 1 1ot1o
ero)oo ko erev ) tv) o oo )ro1)oev e ko eooov 3.14 ko erev kt
ko erev ) tv) o oo )ro1)oev e ko eooov 3.14 ko erev ktpo o Oeo
1u ooe o1 ero)oo 1ot1o erko1opo1o ot oro rov1ov 1ov k1)vov ko
oro rov1ov 1ov O)pov 1) ) er 1u o1)Oe oot ko 1 koto ropeto
ko )v oo rooo 1o )epo 1) o) oot 3.15 ko eOpov O)oo ovo
eoov oot ko ovo eoov 1) tvoko ko ovo eoov 1ot orepo1o oot
ko ovo eoov 1ot orepo1o ot1) ot1o oot 1)p)oe keoot)v ko rpo
1ov ovopo oot ) oroo1poo) oot ko ot1o oot ktpetoe 3.17 1u oe Aoo
erev o1 )kotoo 1) oov) 1) tvoko oot ko eooe o ro 1ot ttot ot
eve1eto)v oo 1ot1ot ovot ) ooev or ot1ot erko1opo1o ) ) ev
1o epo oot ev ttro oo ot1)v rooo 1o )epo 1) o) oot 3.18
okovOo ko 1potot ovo1ete oo ko oo 1ov op1ov 1ot opot 3.19 e v
opo1 1ot rpooorot oot oo 1ov op1ov oot eo 1ot oroo1peyo oe e 1)v
)v e ) et)oO) o1 ) e ko e )v oreteto 3.20 ko ekoteoev Aoo
1o ovoo 1) tvoko ot1ot Zo) o1 ot1) )
ot 1)p)oe ot1ot r1epvov 3.21 ko ero)oev ktpo o Oeo 1u Aoo ko
1 tvok ot1ot 1ovo oepo1vot ko eveotoev ot1ot 3.22 ko erev o
Oeo oot Aoo e ovev o e e )ov 1ot vookev kotov ko rov)pov
ko vtv )ro1e ek1ev 1)v epo ko to 1ot ttot 1) o) ko oo
ko )oe1o e 1ov oovo 3.23 ko eoreo1etev ot1ov ktpo o Oeo ek 1ot
ropooeoot 1) 1pto) epoeoOo 1)v )v e ) et)oO) 3.24 ko eeotev
1ov Aoo ko ko1ukoev ot1ov orevov1 1ot ropooeoot 1) 1pto) ko
e1oev 1o epot ko 1)v otov)v poooov 1)v o1peooev)v ottoooev
1)v ooo
1ov ovopo oot ) oro
1o epot ko 1)v otov)v poooov 1)v o1peooev)v ottoooev 1)v
ooov 1ot ttot 1) o)


A. Note di esegesi

I. Gen 2,4b-9

Gen 2,7: Dio vasaio z_ plasm cf. Ger 18; Sal 119,73; Is
29,16; Gb 4,19; Gb 10,9-11; Sal 139,15; 2Mac 7,22.
Dio impasta con polvere dal suolo c"|c sv
Simbolo di caducit cf. Qo 3,20; Sir 33,10.13; Sal 90,2; Sal 30,10;
2Re 13,7; Gb 16,15.
Ma questa "polvere" animata dalla vita o_ n_cJ:
cf. Sal 104,29; Gb 34,14; Is 45,9-11. Cf. Anche Qo 3,19.

Gen 2,8: "Piant il Signore Dio un giardino in Eden
|"vz|_: o?_ v_D_


gan/pardesu (accadico "frutteto recintato")= pardes (ebraico
tardivo)/paradeisos (LXX, ropooeoov dal persiano: "propriet regale
recintata")

Eden/e-dinu (accadico "steppa, deserto")
gan baeden = "un giardino in un deserto".

Gen 2,9: l'albero della vita e l'albero delal consocenza del bene e del
male

n_v_"_ ]v |:_ nz o__ ]v

v
Due alberi: il tema della sapienza
cf. Gb 15,7-9,40; 28; 30,1-4; Pr 16,1; 26,12; 21,30; Sir 24 (sapienza e
Torah); Sal 19,8; Dt 4,6-8; Dt 30,15; Sir 15,16-17; Pr 1,7.

II. Gen 2,10-17 : i quattro fiumi (vv.10-14; cf. Sal 46,5; Ez 47,1-12;
Sal 36,9) e il divieto (vv.15-17)
Gen 2,15: Dio pone l'uomo nel giardino di Eden perch lo coltivasse e
lo custodisse
ncJ? n"zv?

III. Gen 2,18-25: la creazione della donna

Gen 2,21: Dio fece cadere un torpore su Adam c"_n
cf. Gen 15,12; 1Sam 26,12; Gb 33,15.

* la "costola" v?_z
(E.WIESEL;A.WENIN)

Gen 2,22 : "costru" |z_
cf. Ger 1,10.
Gen 2,23 "donna" J

uomoJ/donnaJ cf. Gen 29,14; Gdc 9,2; Gen 4,1; 17,17;

Gen2,24:"l'uomo si unir" p_z" (cf. Gen 34,3: Dina)
"aderire" verbo tipico del Dt, per indicare la fedelt, il rispetto,
l'obbedienza, cf. Dt 13,5; 10,20; Gs 23,8; anche Os 2; Is 54, Ger 2.
"unicacarne"" zz?
cf. Gen 27,37, Is 58,7.

Gen 2,25: la nudit oov

cf. Is 20,1-6; 47,2-3; Ez 16,36-37; Sal 137,7; Sal 6,11; Sal 83,17-19

Gen 3 La caduta

Gen 3

Gen 3,1 il serpente J:_

(cf. Nm 21); il serpente parlante; la pi astuta ov

tra le bestie della campagna; cf. Gs 9,4; Pr 12,6; Gb 5,12; il serpente
diventa il diavolo a partire da Sap 2,24.

Gen 3,6 ?:z_? ]v "c: o_:v ? _n : ?:_c? ]v
z\D
"l'albero buono ... bello ... desiderabile"
cf. 1Re 3,9ss.

Gen 3,14 la sentenza sul serpente "maledetto"
cf. Lv 11.42; Sal 72,9; Is 49,23.

Gen 3,15 (il cosiddetto "protovangelo")
"inimicizia" z


"tra te e ...."
TM (maschile collettivo, riferito alla stirpe)
LXX ot1o (interpretazione cristologica)
Vg ipsa (interpretazione mariologica)
(cf. L'interpretazione del NT: Gal 4,4; 3,16; Ap 12).

Gen3,16: la sentenza sulla donna
"i tuoi dolori" :\zzv

"il tuo istinto" npJn

"egli ti governer" z?Jc


Gen 3,17-19: la sentenza sull'uomo |\zzv

Gen 3,20 _

"Eva"

Gen 3,21 n:n:

"tuniche di pelle"

Bibliografia

M.BOCKMUEHL, G.G.STROUMSA, (edd.), Paradise in antiquity:
Jewish and Christian views, Cambridge University Press, New York 2010.
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2
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J.BRIEND M.J.SEUX, Textes du Proche Orient Ancien et l'histoire
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L.DESROUSSEAUX, (ed.), La Cration dans l'Orient ancien:
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M.-J.SEUX, La Cration du monde et de l'homme dans les textes
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A.WENIN, L'uomo biblico. Letture nel Primo Testamento, EDB,
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A.MAGRIS, Il mito del giardino di Eden, Morcelliana, Brescia 2008.
T.H.GASTER, Le pi antiche storie del mondo, Einaudi, Torino 1960.











II. Gen 22,1-19

TESTO TM

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TESTO LXX

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erev rpo ot1ov Apoo Apoo o oe erev oot eo 22.2 ko erev toe
1ov tov oot 1ov oor)1ov ov )or)oo 1ov !oook ko ropetO)1 e 1)v
)v 1)v ty)t)v ko ovevekov ot1ov eke e otokoproov eo ev 1ov opeov
ov ov oo ero 22.3 ovoo1o oe Apoo 1o rpo ereooev 1)v ovov ot1ot
ropetoev oe eO e ot1ot oto rooo ko !oook 1ov tov ot1ot ko ooo
tto e otokoproov ovoo1o eropetO) ko )tOev er 1ov 1orov ov erev
ot1u o Oeo 22.4 1 )epo 1 1p1 ko ovoteyo Apoo 1o ooOoto

ovoo1o eropet O) ko )tOev er 1ov 1orov ov erev ot1u o Oeo 22.4 1
)epo 1 1p1 ko ovoteyo Apoo 1o ooOoto eoev 1ov 1orov
okpoOev 22.5 ko erev Apoo 1o roov ot1ot koOoo1e ot1ot e1o
1) ovot eo oe ko 1o rooopov oetetooeOo eo ooe ko
rpooktv)oov1e ovoo1peyoev rpo to 22.6 etoev oe Apoo 1o tto
1) otokoprooeo ko ereO)kev !oook 1u tu ot1ot etoev oe ko 1o rtp
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er 1o Otooo1)pov erovo 1ov ttov 22.10 ko ee1evev Apoo 1)v
epo ot1ot toev 1)v oopov oooo 1ov tov ot1ot 22.11 ko
ekoteoev ot1ov oeto ktpot ek 1ot otpovot ko erev ot1u
otpovot ko erev ot1u Apoo Apoo o oe erev oot eo 22.12 ko
erev ) erot 1)v epo oot er 1o rooopov )oe ro)o ot1u )oev
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oor)1ot o ee 22.13 ko ovoteyo Apoo 1o ooOoto ot1ot eoev
ko oot kpo e ko1eoevo e v ot1u ooek 1ov kepo1ov ko eropetO)
Apoo ko etoev 1ov kpov ko ov)vekev ot1ov e otokoproov ov1
!oook 1ot tot ot1ot 22.14 ko ekoteoev Apoo 1o ovoo 1ot 1orot
ekevot ktpo eoev vo eroov o)epov ev 1u ope ktpo ooO) 22.15 ko
ekoteoev oeto ktp
ktpo eoev vo eroov o)epov ev 1u ope ktpo ooO) 22.15 ko
ekoteoev o eto ktpot 1ov Apoo oet1epov ek 1ot otpovot 22.16 teov
ko1 eot1ot oooo tee ktpo ot evekev ero)oo 1o p)o 1ot1o ko
otk eoeoo 1ot tot oot 1ot oor)1ot o ee 22.17 ) )v ettoov
etto)oo oe ko rt)Otvov rt)Otvo 1o orepo oot o 1ot oo1epo 1ot
otpovot ko o 1)v oov 1)v ropo 1o eto 1) Ootooo) ko
kt)povo)oe 1o orepo oot 1o rote 1ov trevov1ov 22.18 ko
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22.19 oreo1poo) oe Apoo rpo 1ot rooo ot1ot ko ovoo1ov1e
eropetO)oov oo e r 1o opeop 1ot opkot ko ko1uk)oev Apoo er 1u
opeo1 1ot opkot
22.20

Bibliografia Gen 22

De ZAN,R., Il culto che Dio gradisce: studio del Trattato sulle
offerte di Sir.Gr. 34,21-35,20, Gregorian Biblical Press, Roma
2011.
MICHELINI,G., Il sangue dell'Alleanza e la salvezza dei peccatori: una
nuova lettura di Mt 26-27, Gregorian Biblical Press, Roma 2010.


Lettura e commento

Tesi: Gen 22 un testo che afferma la preminenza della fede di
Abramo intesa come fedelt/ubbidienza.

1. Abramo e i suoi figli: la narrazione: la mancanza (Gen 15,3ss.); il dono (Gen
16,4.10; + 10-12; 21,1-7); la perdita (Gen 21,14; 22,1-19); la fede di Abramo:
Eccomi (Gen 15,6).
2. Gen 22,1-19: due parti: a. vv. 1-14; b. vv. 15-19. Specularit con Gen 21,14ss
(cf. anche Gen 16,13-14).
3. Note di esegesi:
a. v.18 (si diranno benedette tutte le genti), cf. Gen 15,5; 32,13; 24,60.
b. v. 14 (il Signore vede) su Moria: cf. Gen 22,2; 2Cr 3,1a; Gen
16,13-14; su il terzo giorno cf. Es 3,18; 5,3; 8,23.
c. v.9: 'aqeda: legatura / Gen 22,2: Isacco "n figlio unigenito (nel TM)
1ov tov ot1ot (LXX): come mai? - (cf. Gen 21 e Gen 25,9).

Linguaggio CULTUALE di Gen 22,1-14
(il pellegrinaggio; i tre giorni; il culto dell'ariete che ora si svolge nel Tempio -
sostituisce il sacrificio umano sacrificio vicario. Questo il sacrificio ortodosso e
non corrotto. Racconto eziologico-cultuale della salvezza del figlio destinato al
sacrificio narrazione Dt; collocato sul monte del Tempio in Gerusalemme
narrazione sacerdotale post-esilica).

EXCURSUS sul sacrificio

Il riscatto del prezzo: Gen 22,2; Gen 14,18; Es 1,16.22; Es 12,29ss;
Il primogenito che appartiene a Yhwh: Es 13,11-16; 34,19-20; Nm 3,11-13.40ss.
Il sacrificio umano e dei bambini: 2Re 16,3;Mi 6,6-7; Ger 19.

Appendice: Isacco e Ges

A. Abramo e Maria: Gen 22,1.11 = Lc 1,38.55.
B. Discendenza di Abramo: Gal 3,16 orepo ot1ot
; unigenito ovoev) : Gv 1,14.18; il terzo giorno (Gen 22,4).
C. Con Ges: - ritorno indietro? - fine del sacrificio come interruzione dell'effusione
di sangue: cf. Eb 9,15; - fine del culto e del Dio dei sacrifici?; - Dio stesso offre il
sacrificio di s sull'altare dell'uomo: rovesciamento dell'atto di culto. Dio per
interrompere il flusso del sangue, cf. Ez 16,6.9.36; Mc 5,21. Ges pone fine al
sacrificio umano, perci ci sarebbe continuit con Isacco. La lettera agli Ebrei segna
la fine di un culto di sangue e ci pone fine alal logica del riscatto.

Interpretazione di Gen 22,1-19

1Sam 15,22: Il Signore gradisce forse olocausti e sacrifici quanto l'obbedienza alla
voce del Signore? (= Is 1,10-20; 7,1-34; 6,20; Am 4,4-5; 5,21-25).
Os 6,6; Mt 12,7; Mt 9,13- Il sacrificio di Ges va letto come atto di ubbidienza al
patto di Alleanza. Cos quello di Abramo.
La cornice di Gen 22 PROFETICA.
Abramo viene messo alla prova della fedelt all'Alleanza: Gen 22,1: c:
temptavit usato solo qui per un individuo. Altrimenti per il popolo di Israele: cf. Es
15,25; 16,4; Dt 8,2.16; 13,4; 33,8.





La vocazione di Mos

Es 3,1-4,17.

I. Schema: a. 3,1-9: la visione di Mos e di Dio; 3,10-4,17: La missione di
Mos.
Vocabolario: VEDERE (3,1-9); MISSIONE (3,10-22); CREDIBILIT (4,1-9);
PARLARE (4,10-17).

II. 3,1-9: - vv. 1-6: il punto di vista di Mos; vv. 7-10: il punto di vista di
Dio. Il deserto (Lv 16,10; Ger 2,6; Dt 8,15; Gb 6,18; Es 14,11; Is 35,6-7; Dt 8,1-5).
Il monte (Horeb nella tradizione dt/dtr; Gio 2,7; Sal 18,3; Sal 125,1; 121). Il fuoco
(L'angelo del Signore Dio stesso: Gen 16,7; il fuoco come simbolo teofanico: 15,7;
Dt 1,33; veicolo delle parole di Dio: Dt 4,33; Ger 20,9; della gloria: es 24,17; della
gelosia: Sof 1,18; dell'amore: Ct 8,6; della vendetta: Dt 32,22; Ger 17,4). Il nome del
roveto : c_ (riecheggia il Sinai e Sion; cf. 13,21-22; Dt 33,16). Togliere i sandali
dai piedi (Gs 5,15; 2Sam 15,30; Ger 2,25; Is 20,2; Mi 1,8; Sal 60,10; Dt 25,9; Gen
2,3). Il Dio di tuo padre (Es 3,6; Es 2,24; 1Re 18,36; Sal 44; Is 43,18). Mos si
copre il volto (Es 33,20; Gen 16,13; Es 19,21; Gen 28,17); Mos parla con Dio
faccia a faccia , bocca a bocca (Es 33,11; Nm 12,8, Dt 34,10; Es 34,29; Es 33,23).

III. 3,7-12: il punto di vista di Dio; il campo semantico governato da 4 verbi:
vedere; pv_zgridare; v_cJ ascoltare; v_" conoscere.

IV. 3,10-4,17: schema: 3,10-15: rivelazione del nome di Yhwh
3,16-22: istruzioni sulla missione di Mos
4,1-9: il potere concesso a Mos
4,10-17: Mos come Eloim, Aronne la sua bocca

Richiesta Obiezione Risposta

3,10 3,11 3,12
3,13 3,14-15

3,16 4,1 4,2-9
4,10 4,11-12
4,13 4,14-16


Le cinque obiezioni di Mos e la risposta di Dio

I. 3,11/12 ov

(Es 3,4; 2,14; 1Sam 24,15; Is 41,14; Am 7,2). Io sar con te (Cf. Gal 2,20; Gv
1,39.46; 1Sam 14,10).

II. 3,13-16 (v. 14: il nome di Dio J
cf. Is 52,6; Is 43,10; Am 5,8;Es 6,1; Gdc 13,17-18; Gen 32,36; Sal 111,4). I nomi di
Yhwh nell'Esodo: 15,17 (medico); 16 (saziatore); Il Signore in mezzo (Es 17,7);
17,15 (vessillo); 18,11(il pi grande di tutto gli dei); 20,5-6; 34,6-7 (geloso). I nomi
di Dio nei Patriarchi: Elyon (Gen 14,18); Roi (Gen 16,13); Shadday (Gen 17,1;
28,3; 35,11; 43,14); Olam (Gen 21,33); El (Gen 14,18); Pachad (Gen 31,42) Eloah
(Gen 33,20). Inoltre: Sebaoth (Ger 31,35; Am 4,13). Cf. anche Gen 4,26; 12,8; 21,33.
La teologia del nome fortemente presente nella tragedia dell'esilio (cf. Ez 36,21-24;
Is 48,11; Is 52,6; Sal 115; Ne 9; Dn 3,34; Dt 28,10; Nm 6,27; Is 44,5; Ger 14,8-9;
15,10; Dn 9,17-19; Sal 88,11-13; Dt 32,26-27; Sal 20,2-8; Sal 121).

III. Seconda richiesta 3,16 riunire gli anziani Chi sono gli anziani? **** (cf.
Es 4,29; 12,21; 17,5.6; 19,7; 24,1.9.11). Nel post-esilio (1Sam 8,4; Ger 19,1; Esd 6,7;
1Mac 12,35). La mano di Dio "

(Es 3.19). (Cf. Gen 49,24; Dt 6,1.21; 7,19; Is 41,20; 51,9; 52,10; Ez 30,25; Sal
89,14; 9,15) Mos avr lo stesso potere della mano di Dio (Es 4,2.13.17.20)
Terza obiezione: 4,1 Risposta di Dio 4,2-9

il bastone/la lebbra
(cf. Sal 2; Nm 23,23; Dt 18,9; Lv
13,45; Nm 12; 2Cr 26,16; 2Re 5
!! La LXX omette la parola lebbra per evitare di avallare le dicerie sul conto degli
Ebrei lebbrosi, come attestato da Giuseppe Flavio, Tacito, ecc.

L'acqua in sangue
= Mos riceve da Dio un potere sulla vita intera: ambito cosmico, animale,
umano.


IV. Obiezione 4,10 Risposta di Dio 4,11-12

Incompetenza nel parlare (cf. Gdc 6,14; 1Sam 10,20; 1Re 3,5-9; Is 6,5-8; Ger
1,4-10).

V. Obiezione 4,13 Risposta di Dio 4,14-16


Negazione di Mos alla missione. Aronne (cf. 7,1.9.20; 8,1; Nm 17,16; Es 17;
24; 32,25; Nm 12; Nm 20). La tensione profeta/sacerdote cf. Am 7,10-17; Ger 18,18;
20.


Interpretazione delle cinque obiezioni di Mos

- Mos non guidato da interessi personali;
- Intento non biografico, n psicologico, ma fondativo del redattore (cf. Es 3,18; 4,1;
5,3; Am 3,7; Is 6,1; Ger 23,18.22; 1Re 22,19).
- la vocazione profetica poggia sulla grazia di Dio (cf. nel NT At 4,13; 1Cor 1-3;
2Cor 11,6; 2Cor 4,7);
- la paura dello scontro con i potenti (cf. Ger 23,20;
- la voglia di morire (cf. Mos in Es 5,22-23; Nm 11,10-15; Geremia in Ger 15,10;
20,17-18; Elia in 1Re 19).


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PENTATEUCO e LIBRI STORICI

XUN,C., Theological exegesis in the canonical context: Brevars Springs Childs methodology of
biblical theology, Peter Lang, New York 2010.
CAPPELLETTO,G., In cammino con Israele: introduzione all'Antico Testamento, Messaggero,
Padova 2009.
LEUCHTER,M., ADAM,K.P., Soundings in Kings: perspectives and methods in contemporary
scholarship, Fortress, Minneapolis (MN) 2010.





Anno Accademico 2010-2011
ITM Corso Pentateuco e Libri Storici

Argomenti di esame

Temi di carattere introduttivo

1. TANAK e la composizione del Canone ebraico
2. La Torah o Pentateuco
3. Cos il Pentateuco
4. Gli studi letterari sul Pentateuco: lapproccio sincronico
5. Gli studi critici sul Pentateuco: lapproccio diacronico. Storia
della ricerca

Testi di esegesi di Esegesi

1. Gen 1,1-2,4a
2. Gen 2,4b-3,24
3. Gen 22,1-19
4. Es 3-4


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