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DONO D'AMORE

Non c'era posto per loro quella notte nelle locande affollate di Betlemme per via del censimento. Eppure i due giovani sposi di Nazaret attendevano trepidanti la nascita di un figlio; ma non c'era posto per loro. Disabitata, una capanna li ha accolti, facendosi casa d'estrema povert; e qui un soffio di vita sbocciato facendosi dono d'amore per ogni uomo. Gli angeli quella notte esultanti cantavano: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli....", Tu nel mistero. Crediamo poco, crediamo sempre meno, dentro il nostro cuore inaridito non ci sei Tu al primo posto, Dio! Piccolo Bambino venuto al mondo ad insegnarci le "Regole d'Oro" della vita. Ma noi, gente dai tanti umori, non ci accorgiamo che nel mistero del Tuo Santo Natale racchiusa tutta la pace di cui il nostro cuore ha bisogno. (Maria C. Damonte) Pag. - 12 Pag. - 1 Foglio informativo parrocchiale ad uscita settimanale. Ciclostilato in proprio ad uso interno. Campane on line sul blog: oratoriobrenta.blogspot.it

Parrocchia SS.Vito e Modesto BRENTA

Betlemme: Basilica della Nativit - Dipinto

Parrocchia SANTI VITO e MODESTO - BRENTA calendario dal 22 al 29 dicembre 2013


parente Elisabetta. Visitandola, la Vergine Maria non le ha portato soltanto un aiuto materiale, anche questo, ma ha portato Ges, che gi viveva nel suo grembo. Portare Ges in quella casa voleva dire portare la gioia, la gioia piena. Elisabetta e Zaccaria erano felici per la gravidanza che sembrava impossibile alla loro et, ma la giovane Maria che porta loro la gioia piena, quella che viene da Ges e dallo Spirito Santo e si esprime nella carit gratuita, nel condividere, nellaiutarsi, nel comprendersi. La Madonna vuole portare anche a noi, a noi tutti, il grande dono che Ges; e con Lui ci porta il suo amore, la sua pace, la sua gioia. Cos la Chiesa come Maria: la Chiesa non un negozio, non unagenzia umanitaria, la Chiesa non una ONG, la Chiesa mandata a portare a tutti Cristo e il suo Vangelo; non porta se stessa, se piccola, se grande, se forte, se debole, la Chiesa porta Ges e deve essere come Maria quando andata a visitare Elisabetta. Cosa le portava Maria? Ges. La Chiesa porta Ges: questo il centro della Chiesa, portare Ges! Se per ipotesi, una volta succedesse che la Chiesa non porta Ges, quella sarebbe una Chiesa morta! La Chiesa deve portare la carit di Ges, lamore di Ges. Abbiamo parlato di Maria, di Ges. E noi? Noi che siamo la Chiesa? Qual lamore che portiamo agli altri? E lamore di Ges, che condivide, che perdona, che accompagna, oppure un amore annacquato, come si allunga il vino che sembra acqua? un amore forte, o debole tanto che segue le simpatie, che cerca il contraccambio, un amore interessato? Unaltra domanda: a Ges piace lamore interessato? No, non gli piace, perch lamore deve essere gratuito, come il suo. Come sono i rapporti nelle nostre parrocchie, nelle nostre comunit? Ci trattiamo da fratelli e sorelle? O ci giudichiamo, parliamo male gli uni degli altri, curiamo ciascuno il proprio orticello, o ci curiamo lun laltro? Sono domande di carit! 3. E brevemente un ultimo aspetto: Maria modello di unione con Cristo. La vita della Vergine Santa stata la vita di una donna del suo popolo: Maria pregava, lavorava, andava alla sinagoga Per ogni azione era compiuta sempre in unione perfetta con Ges. Questa unione raggiunge il culmine sul Calvario: qui Maria si unisce al Figlio nel martirio del cuore e nellofferta della vita al Padre per la salvezza dellumanit. La Madonna ha fatto proprio il dolore del Figlio ed ha accettato con Lui la volont del Padre, in quella obbedienza che porta frutto, che dona la vera vittoria sul male e sulla morte. E molto bella questa realt che Maria ci insegna: lessere sempre uniti a Ges. Possiamo chiederci: ci ricordiamo di Ges solo quando qualcosa non va e abbiamo bisogno, o il nostro un rapporto costante, unamicizia profonda, anche quando si tratta di seguirlo sulla via della croce? Chiediamo al Signore che ci doni la sua grazia, la sua forza, affinch nella nostra vita e nella vita di ogni comunit ecclesiale si rifletta il modello di Maria, Madre della Chiesa. Cos sia!
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DOMENICA 22 IV di Avvento Oratorio ore 9.00 Preghiera con i ragazzi e distribuzione dei lavoretti alle famiglie Parrocchia ore 10.00 S.Messa LUN 23 Parrocchia ore 17.00 S.Messa Cittiglio ore 21.00 Confessioni per la Comunit Pastorale MAR 24 Cittiglio ore 15-17 Confessioni per la Comunit Pastorale Parrocchia ore 23.30 Veglia di Natale ore 24.00 S. Messa pro popolo MER 25 Parrocchia ore 10.00 S.Messa def.ta Di Bartolo Stefania ore 16.00 Vespri e canto del Dormi, dormi GIO 26 Parrocchia ore 10.00 S. Messa def.to Martignoni Enrico VEN 27 === SAB 28 Parrocchia ore 18.00 S.Messa def.to Alberti Giuseppe DOMENICA 29 Parrocchia ore 10.00 S.Messa def.to Visconti Alberto

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La redazione di Campane augura a tutti un Santo Natale e un felice anno nuovo e propone una riflessione su Maria con le parole del Santo Padre.
PAPA FRANCESCO

La promessa di un grande che pi grande non si pu!


Si sa, lAntico Testamento racconta una storia particolare: quella che ha per protagonisti Dio e luomo. Anche se a qualcuno potr sembrare un po troppo sommario, si pu dire che dalluomo Dio non abbia ottenuto che fallimenti e, ogni tanto, qualche solista di valore. Ma nel complesso lorchestra non aveva funzionato. Direttori in testa. Lunica alternativa era preparare qualcuno fin da piccolo, in modo che diventasse un grande maestro. Dio per troppo tempo aveva cercato di far capire alluomo il suo amore per lui. Ma linteressato pare non ne volesse sapere. A Dio, allora, non rimase che venire sulla terra per far vedere com facile vivere secondo quanto chiedeva. La cosa in s non era facile. Dio doveva abituarsi a fare la nostra vita. Intanto, per, promise di venire a visitarci. E sia, ogni promessa debito Quando si acquista uno stereo nuovo, il negoziante fa compilare una speciale cartolina. la garanzia della casa produttrice. Se nei primi dodici mesi qualcosa non funziona, lazienda simpegna a ritirare il prodotto e a sostituirlo con uno nuovo. La garanzia un impegno, una promessa. Per limitare le proprie responsabilit i produttori pongono tante eccezioni nel contratto di garanzia. Promettono, s, ma con tante clausole, cio tanti solo se... Nel suo contratto con noi, Dio non aveva posto condizioni o clausole restrittive. Aveva impegnato se stesso, in prima persona. Senza condizioni. Proprio per dimostrare che la sua promessa era totalmente gratuita. Era la promessa del messia. Cos nella povert di Betlemme, nello stupore dei pastori e nella gioia degli angeli questa sbalorditiva promessa si compiuta circa duemila anni fa nel natale di Ges Cristo. questa nascita che ogni anno noi celebriamo nella festa del Natale. Ma Natale, col suo puntuale richiamo ai pacchi-dono da distribuire e da ricevere, alloccasione per ritrovarsi intorno a una tavola imbandita con cibi e panettoni, pu diventare una specie di tentazione: quella di chiudere fuori, nel freddo della dimenticanza, proprio Lui, Ges, il Figlio di Dio che si rivela in un bambino che nasce. Lappuntamento col Natale, in realt, un appuntamento da non mancare, con se stessi, con gli altri, con la vita. Natale anche linvito a trovare un attimo per pensare a quello che ci ha insegnato a vivere Ges, accanto ai poveri, ai deboli, agli ammalati, al prossimo. Per riscaldare un po il cuore degli altri e un po anche il nostro. Natale la porta per entrare nella sinfonia dellamore di Dio.
don Daniele

Piazza San Pietro Mercoled, 23 ottobre 2013


Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Continuando le catechesi sulla Chiesa, oggi vorrei guardare a Maria come immagine e modello della Chiesa. Lo faccio riprendendo unespressione del Concilio Vaticano II. Dice la Costituzione Lumen gentium: Come gi insegnava SantAmbrogio, la Madre di Dio figura della Chiesa nellordine della fede, della carit e della perfetta unione con Cristo (n. 63). 1. Partiamo dal primo aspetto, Maria come modello di fede. In che senso Maria rappresenta un modello per la fede della Chiesa? Pensiamo a chi era la Vergine Maria: una ragazza ebrea, che aspettava con tutto il cuore la redenzione del suo popolo. Ma in quel cuore di giovane figlia dIsraele cera un segreto che lei stessa ancora non conosceva: nel disegno damore di Dio era destinata a diventare la Madre del Redentore. NellAnnunciazione, il Messaggero di Dio la chiama piena di grazia e le rivela questo progetto. Maria risponde s e da quel momento la fede di Maria riceve una luce nuova: si concentra su Ges, il Figlio di Dio che da lei ha preso carne e nel quale si compiono le promesse di tutta la storia della salvezza. La fede di Maria il compimento della fede dIsraele, in lei proprio concentrato tutto il cammino, tutta la strada di quel popolo che aspettava la redenzione, e in questo senso il modello della fede della Chiesa, che ha come centro Cristo, incarnazione dellamore infinito di Dio. Come ha vissuto Maria questa fede? Lha vissuta nella semplicit delle mille occupazioni e preoccupazioni quotidiane di ogni mamma, come provvedere il cibo, il vestito, la cura della casa... Proprio questa esistenza normale della Madonna fu il terreno dove si svolse un rapporto singolare e un dialogo profondo tra lei e Dio, tra lei e il suo Figlio. Il s di Maria, gi perfetto allinizio, cresciuto fino allora della Croce. L la sua maternit si dilatata abbracciando ognuno di noi, la nostra vita, per guidarci al suo Figlio. Maria vissuta sempre immersa nel mistero del Dio fatto uomo, come sua prima e perfetta discepola, meditando ogni cosa nel suo cuore alla luce dello Spirito Santo, per comprendere e mettere in pratica tutta la volont di Dio. Possiamo farci una domanda: ci lasciamo illuminare dalla fede di Maria, che nostra Madre? Oppure la pensiamo lontana, troppo diversa da noi? Nei momenti di difficolt, di prova, di buio, guardiamo a lei come modello di fiducia in Dio, che vuole sempre e soltanto il nostro bene? Pensiamo a questo, forse ci far bene ritrovare Maria come modello e figura della Chiesa in questa fede che lei aveva! 2. Veniamo al secondo aspetto: Maria modello di carit. In che modo Maria per la Chiesa esempio vivente di amore? Pensiamo alla sua disponibilit nei confronti della Pag. - 10 -

UDIENZA GENERALE

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Carissimi, << Quando Ges nacque in Betlemme, gli angeli cantavano: Gloria a Dio nel pi alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volont. ... Alla ricorrenza di quella S. Notte i seguaci di Ges si uniscono da tutte le parti della Terra per esultare con giubilo: Oggi nato a noi il Salvatore, affrettiamoci per adorarlo. >> (S. L. Guanella) la luce del Natale riempia i nostri occhi e il nostro cuore di stupore e gratitudine davanti a Dio che non si stanca di credere nell'uomo. Solo cos potremo gustare la serenit e la pace che vengono dalla contemplazione del mistero della nativit. Tanti auguri e un abbraccio a ciascuno. Sr. Mariliana
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stra parrocchia, e che desidera coinvolgere sempre pi la famiglia. Una famiglia che avendo bussato alle porte della comunit cristiana per il sacramento del Battesimo si messa alla ricerca di un desiderio di bene che, se pur sommerso, ha il nome di Dio. Una famiglia perci da accogliere, sostenere e accompagnare cordialmente, pazientemente, fraternamente. Una priorit, levangelizzazione, che va anteposta ad ogni altra attivit guardando ed imparando da Ges che amava stare con la gente, a tu per tu , incontrando laltro per entrare in relazione senza limiti di tempo, anzi perfino di notte. Un cammino, quello catecumenale, che mette al vertice lEucarestia (infatti i ragazzi dopo cinque anni di cammino, accompagnati dalle loro famiglie, si accosteranno nellordine ai sacramenti della Riconciliazione della Confermazione ed infine dellEucarestia) non per chiudere un percorso, ma rinnovandosi ogni domenica, chiama ad una fede pi profonda e consapevole. Possa ciascuno di noi vivere il nuovo anno con i nostri ragazzi come Maria, che ha accompagnato Ges a occhi aperti, consapevole e attiva. Come Lei che medita, aderisce, collabora vivendo la sua straordinaria maternit nella normalit della vita, anche nella continua difficolt di accogliere, comprendere, accompagnare Ges. Fatica di credere e crescere insieme nella fede.

Sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verr da lui, cener con lui ed egli con me. (Apocalisse 3,20) A Natale Dio viene a bussare alla mia porta. Vuole entrare per fare festa con me. Gli aprir la porta del mio cuore ?

Il Gruppo Catechisti

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Davanti ad un nuovo anno


Primo gennaio, inizia una nuova tappa della nostra storia. inevitabile riflettere sui giorni trascorsi, dare uno sguardo ai prossimi impegni, accorgerci delle occasioni perdute, soprattutto del bene che non siamo riusciti a portare a termine. Un tempo che ci donato, un tempo nelle mani di Dio, e che noi da duemila anni contiamo dal momento della nascita di suo Figlio. infatti da quel Natale di duemila anni fa che la storia ha preso un corso nuovo, spalancando attraverso la parola del Figlio le sue ricchezze senza fine: la paternit di Dio e il suo amore senza misura per lumanit. Da allora Ges, uomo tra gli uomini, ha riempito la storia, ci diventato familiare e caro. La fede si incarnata e chiede a noi di incarnarla nelloggi, sporcandoci di storia. La fede, infatti, come una pellegrina che viaggia per il mondo e bussa a tutte le porte. Porte particolari, quelle dei nostri cuori, che si possono aprire solo dal di dentro! In un tempo che si apre sempre pi inesorabilmente alla diversit culturale, come credenti, siamo allenati, fin dal mattino di Pasqua, a vedervi lazione dello Spirito Santo che ci chiama fuori da ogni cristianesimo dellobbligo, del necessario, dello scontato, del dovuto. Cos in una realt che vanta di saper fare tranquillamente a meno del cristianesimo, questo ci sfida a individuare modi nuovi di proporre la fede, coscientemente liberamente per unaccettazione altrettanto libera e convinta. Questa novit evangelizzatrice, che caratterizza anche lanno pastorale 2014 come indicatoci dal nostro vescovo, si fonda su una nostra nuova a pi intensa testimonianza gettando con maggior fiducia in ogni giorno il germe della speranza che ci anima, dando fiducia, nonostante le apparenze, ai ragazzi e alle famiglie che incontriamo. Da questo nascono i nuovi progetti di catechesi nella forma delliniziazione cristiana catecumenale. Un cammino, che gi da qualche anno stiamo sperimentando nella noPag. - 8 -

Ges alla porta e bussa


Questo il messaggio che ha guidato la nostra parrocchia durante il cammino di Avvento in preparazione al Natale. Spalanchiamo le nostre porte! E noi cos abbiamo cercato di fare. Abbiamo provato ad aprire (anzi abbiamo spalancato le nostre porte come direbbe Giovanni Paolo II) anche durante questanno appena trascorso. Ci stata fatta la Grazia di realizzare diverse esperienze e attivit che ci hanno permesso di condividere Ges non solo con i nostri soliti amici, ma con persone che allapparenza potevano sembrare distanti dalla nostra vita. Durante le domeniche di oratorio dedicate ai bambini (diversi tra loro e da noi per cultura, abitudini, famiglia di provenienza e anche fede religiosa) abbiamo compreso che le relazioni si costruiscono sul confronto e sulla scoperta dellaltro: cos facendo esso non appare pi come un individuo anonimo, ma come una persona da incontrare, attraverso cui riscoprire il gusto del vivere, che spalanca sogni, che fa rinascere, che permette di conoscere il meglio di noi stessi. Incontrare e scoprire laltro significa Amarlo: per fare ci necessario imparare a guardare laltro con gli occhi di Dio. Cos facendo sar finalmente capace di scoprirne tutta la bellezza, grandezza e unicit. Per imparare a vedere con gli occhi di Dio ogni secondo sabato del mese abbiamo partecipato a Luce nella notte. Questo momento di adorazione eucaristica aveva come naturale riflesso lesperienza del mattino seguente, ovvero la Domenica della Carit: animare la messa con le signore della casa di riposo di Canonica e condividere il nostro tempo con loro ci ha permesso di scoprire che un semplice sorriso pu cambiare completamente la giornata di qualcuno. Ci siamo avvicinati ad esse e le abbiamo prese per mano. Gesti di vicinanza fisica questi, sensibili: gesti che possono far sentire non solo la nostra presenza umana, ma anche la presenza stessa di Ges come segno concreto dellamore del Padre. Le esperienze estive proposte e vissute in prima persona come il Grest, i campiscuola, lesperienza di Servizio e la "Baita" ci hanno ricordato che liniziativa dellincontro con Ges corrisponde a Ges stesso che cerca e ci chiama amici. Egli viene incontro ad ogni persona attraverso molteplici cammini: nel gioco in un parco con i pi piccoli, in una partita di calcio, nelle danze di una recita; nella
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passeggiata ad un fiume o nella riflessione di gruppo; nellimpegno e nellanimazione tra animatori di pi paesi, e nella giornata di ritiro e di preghiera; nella celebrazione liturgica e nei lavori manuali. La nostra presenza alla festa della Beata Vergine delle Grazie ci ha visti impegnati nel servizio, partendo proprio dallesperienza e dallesempio di Maria che, prima di tutte, ha annunciato il suo esserci e il suo voler essere parte della vita di Ges: Eccomi, sono la serva del Signore. In tutte queste esperienze abbiamo incontrato Ges. Mettendo noi stessi a disposizione e a servizio degli altri. Ci siamo impegnati, ci siamo sacrificati, ci siamo divertiti e anche stancati, ma ne siamo usciti vincenti. Ci abbiamo guadagnato la gioia del bambino e la gratitudine dellanziano, la stretta di mano delladulto e labbraccio dellamico, che non sono altro che la gioia e la gratitudine, la stretta di mano e labbraccio di Ges. Ges presente dappertutto, qualunque esperienza e situazione pu offrirci la grazia di un incontro con Lui; non dobbiamo uscire della nostra vita per trovarlo; ma non sempre i nostri occhi sono disposti a riconoscerlo e il nostro cuore ad accettarlo; per questo tante volte ci sembra lontano e assente. Questanno abbiamo cercato di guardare in maniera differente e abbiamo allenato i nostri occhi perch potessero vedere Ges nella nostra vita e realizzare in essa un vero incontro con Lui che ci trasformi e ci dia forza per viverla con coraggio. Pur sapendo di avere ancora un lungo cammino davanti e volendo rinnovare di continuo il nostro incontro con Ges, spingiamo tutti a provare a fare lo stesso. Ringraziamo tutti di averci dato la possibilit di vivere tutto questo e vi invitiamo a puntare lo sguardo alla Grotta di Betlemme: il Bambino che contempliamo la nostra Salvezza, il quale porta ogni anno un messaggio universale di riconciliazione e di pace. Auguriamo a tutti un felice Natale. Gli animatori e gli educatori delloratorio di Brenta

CHE COSA IL NATALE Il giorno di Natale celebriamo la nascita del Figlio di Dio. Sappiamo che non ha avuto alberi addobbati n regali Nacque umilmente in questo mondo perch potessimo essere liberi. Venne a riempire di AMORE la nostra vita per tutta leternit. Bussa alla porta del tuo cuore sperando che lo lasci entrare. Se credi, se lo accetti, puoi cominciare una vita nuova. Non ti lascer mai solo. Sar sempre tuo AMICO Dio ti ama! QUESTO IL NATALE !! Anche questanno vogliamo ringraziare chi ha partecipato alle iniziative del mese missionario. Il ricavato totale di 2.000 , somma devoluta alle Missioni Diocesane. Una parte stata utilizzata per continuare a sostenere ladozione a distanza di una bambina in Paraguay. Abbiamo anche condiviso una cena povera con la testimonianza di unesperienza vissuta in terra di missione da alcune giovani (di cui una della nostra Parrocchia). Il ricavato di 300 stato devoluto alla associazione missionaria con cui collaborano. GRAZIE DI CUORE !!

Insieme guardiamo sempre il mondo con gli occhi dell AMORE !! BUON NATALE Gruppo Missionario

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