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5 Gennaio 2014 - II Domenica dopo Natale

5 Gennaio 2014 - II Domenica dopo Natale


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Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura(Mc 16, 15). Se qualcuno si vergogner di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo si vergogner di lui quando ritorner nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi (Lc 9, 26).

Disegno di Sergio Toppi

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi Levento dellincarnazione del Verb o la rivelazione perfetta e insuperab ile del mistero di Dio. nella storia del Verb o (san Bernardo) che luomo pu vedere la gloria di Dio e cos la vita eterna gi donata alluomo, mentre ancora vive nel tempo. Il disegno misterioso di Dio sullumanit ora pienamente svelato: a chi accoglie il Verb o fatto carne viene donato il potere di diventare figlio di Dio. Luomo chiamato a divenire partecipe della stessa filiazione divina del Verb o: ad essere nel Verb o Incarnato figlio del Padre. E il Padre genera nel Verb o Incarnato anche ogni uomo e in lui vede e ama ogni persona umana. la suprema rivelazione della dignit di ogni persona umana, della singolare preziosit di ogni uomo.

+ Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 1,1-18)


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5 Gennaio 2014 - II Domenica dopo Natale

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla stato fatto di ci che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebree le tenebre non lhanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio:il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perch tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti per lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue n da volere di carne n da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verit. Giovanni gli d testimonianza e proclama: Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me avanti a me, perch era prima di me. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perch la Legge fu data per mezzo di Mos, la grazia e la verit vennero per mezzo di Ges Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che Dio ed nel seno del Padre, lui che lo ha rivelato.

Dalla Parola del giorno Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Ripartire da Dio da qualche anno che intitolo la prima meditazione di gennaio "Ripartire da Dio". Questa ripetizione esprime il desiderio e la speranza che la ripartenza del 2014 sia segnata da una nuova ed effervescente esperienza di Dio . Incontri, scelte, avvenimenti, nuovi slanci o sedimentate immobilit, hanno segnato l'anno che si appena concluso. La Parola ci ha accompagnato, guidato, rialzato e sostenuto. Lo Spirito di Dio ha lavorato in incognito nella nostra vita, donandoci ci di cui - magari a nostra insaputa - avevamo bisogno. Per molti di noi questo 2013 ha segnato scelte importanti. Ripenso agli amici che hanno celebrato il sacramento del matrimonio, ai confratelli che hanno ricevuto il dono del diaconato o del presbiterato, agli amici che hanno iniziato un nuovo cammino affidandosi nella mani di Dio. Ripenso a chi inizier questo nuovo anno segnato dal tragico evento della morte, della separazione, del divorzio, della perdita del lavoro o dell'allontanamento dal ministero. in questa storia, la nostra, complicata e luminosa, faticosa e feconda, che prende carne il Verbo di Dio (v.14). dentro le nostre ferite, le nostre piccolezze quotidiane, le nostre solitudini che prende carne l'eternit di Dio. dentro le nostre gioie, le conversioni quotidiane, i passi importanti della nostra vita che il Verbo di Dio pianta la sua tenda. Mi piace pensare che la storia sia un'astuzia di Dio, che il tempo che Lui ci dona sia un suo stratagemma per permettere che il suo amore si dilati, ci raggiunga, ci invada. Non siamo soli, non siamo buttati nel caos del nulla. La nostra storia ha un progetto, una traiettoria, un sogno. Ripartiamo da qui, ripartiamo da Dio, dalla certezza che il tempo che Lui ci dona inzuppato della Sua presenza. la nostra quotidianit il luogo in cui possiamo fare esperienza di Dio. In quei compiti da correggere, in quei pazienti da ascoltare, in quelle faccende da sbrigare, in quel progetto da verificare, in quegli esami da preparare, puoi fare esperienza di Lui. Attenzione: non "nonostante tutto questo", ma proprio "in tutto questo" puoi godere la sua presenza. Coraggio, cari amici! Ripartiamo da Dio, dalla Sua Parola, da un tempo di preghiera pi costante e maturo. Impariamo a darci ordine, a volerci un po' pi bene, a fare gerarchie evangeliche di vita, a progettare la nostra storia mettendoci come fogli bianchi davanti all'estro imprevedibile di Dio. Raccogliamo tutti i desideri e le paure che ci riempiono il cuore, lasciamoli nelle Sue mani. Non c' posto pi sicuro. Garantito. Buon anno con affetto don Rob erto Seregni

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5 Gennaio 2014 - II Domenica dopo Natale

Canter in eterno l'amore del Signore, di generazione in generazione, perch ho detto: un amore edificato per sempre; nel cielo rendi stabile la tua fedelt. Salmo 88 Sono venuta a te, Ges, per sentire il tuo tocco, prima che cominci la mia giornata. F che i tuoi occhi riposino nei miei per un poco, che io porti nel mio lavoro la sicurezza della tua amicizia. Riempi la mia mente perch resista attraverso il deserto del rumore, e f che il tuo sole benedetto riempia la sommit dei miei pensieri e dammi la forza per coloro che hanno bisogno di Te. Amen. Madre Teresa di Calcutta

La vita che in te, Signore, la luce di noi uomini. Perch non riusciamo a sentire in noi i tuoi fiumi di acqua viva? Eppure tu che abiti le sante dimore sei sceso fra noi, hai preso un corpo mortale nascendo dalla Vergine, hai voluto essere guardato dai nostri occhi come un fragile bimbo da accudire, tu il Verbo eterno! Tu sei venuto ad abitare fra noi. Quante volte ti abbiamo incontrato per strada e non ci siamo accorti che eri tu. S perch noi continuiamo a cercarti nell'alto dei cieli, fra le nuvole, mentre tu sei qui, in carne e ossa come noi. Sei nascosto al sentire dei pi, tu che sei l'origine di vita di ognuno. Perch, Ges? La Parola che risuona negli echi dell'universo un dono immenso di vita, ma come potremo udirla se continuiamo a inseguire le sillabe dell'incoscienza e a stordirci con effetti potenti di luci dopo aver racchiuso la luce vera nel passato e consideriamo poco "moderno" tutto ci che ti riguarda, Ges?

La vera santit vivere pienamente in Ges Maestro Via e Verit e Vita. Questo equivale praticamente al "vivit vero in me Christus - Cristo vive in me" di San Paolo (SP, gennaio 1963).

Disegno di Sergio Toppi

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Il Signore sempre ha avuto cura del mistero e ha coperto il mistero. Non ha fatto pub b licit del mistero. Un mistero che fa pub b licit di s non cristiano, non il mistero di Dio: una finta di mistero! E questo quello che accaduto alla

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fa pub b licit di s non cristiano, non il mistero di Dio: una finta di mistero! E questo quello che accaduto alla Madonna qui, quando riceve suo Figlio: il mistero della sua maternit verginale coperto. coperto tutta la vita! E Lei lo sapeva. Questomb ra di Dio, nella nostra vita, ci aiuta a scoprire il nostro mistero: il nostro mistero dellincontro col Signore, il nostro mistero del cammino della vita col Signore. SANTA MARTA - 20 dicembre 2013

5 Gennaio 2014 - II Domenica dopo Natale

Se non vedi Dio, chiudi gli occhi che guardano fuori e apri quelli che guardano dentro.

Martin, avvicinandosi il Natale desiderava preparare qualcosa per Ges. Gli prepar un paio di scarpe, una torta, e mise da parte dei risparmi che potevano servire a Ges per i suoi poveri. Quando era tutto pronto si mise ad aspettarlo. Improvvisamente qualcuno fuori grid: "Al ladro, al ladro...". Una donna afferrava un bambino che le aveva rubato una mela. Martin, si addolor e pens: "Adesso, se arriva la polizia o lo prende, come passer il Natale?". Prese i risparmi che aveva messo da parte per Ges e li diede alla donna, pregandola di lasciar andare il bambino. Nuovamente incominci ad aspettare Ges e per la finestra si accorse di un paio di piedi che camminavano scalzi sulla neve. "Chi sar?", si domand. E usc a cercare il proprietario di quei piedi. Era un giovane: "Vieni, entra in casa mia, riscaldati un poco", gli disse. Afferr le scarpe che aveva fatto per Ges e gliele diede. Si disse felice: "Per Ges mi rimane ancora la torta". Gi il sole tramontava e vide un anziano che camminava curvo sulla strada. "Povero vecchietto, forse non avr mangiato niente tutto il giorno". Lo invit ad entrare nella sua casa, non gli restava che la torta, pazienza, pens tra s, offrendo la torta al povero, accoglier Ges un'altra volta. Dopo che anche l'anziano se ne and, il povero Martin, si sentiva felice e nello stesso tempo triste, aveva preparato tutto per Ges, ma lui non era arrivato: pazienza! Durante la notte fece un sogno: nel sogno gli si present Ges e gli disse: "Martin, mi stavi aspettando?". "S, ti ho atteso tutto il giorno..." "Ma io sono venuto a visitarti per ben tre volte. Grazie dei tuoi regali!" E Martin vide che Ges aveva nelle sue mani i risparmi e la torta, ai suoi piedi le scarpe. Si svegli felice: Ges era venuto a visitarlo.

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