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PAROLA
per PAROLA
Un percorso
nel dizionario
a cura di Giuseppe Patota
© 2006, De Agostini Scuola S.p.A., Garzanti Linguistica - Novara

GARZANTI
LINGUISTICA
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Testi: Giuseppe Patota


Revisione: Studio Lemmari s.n.c. di Elisa Calcagni e Donata Schiannini, Milano
Disegni: Siro Garrone
Progetto grafico e impaginazione: Studio Talarico, Lissone (Milano)

Fotografie: Centro iconografico dell’Archivio iconografico De Agostini,


Istituto Internazionale di Storia economica “F. Datini”, Prato.

La Casa editrice ha cercato di reperire tutte le fonti delle immagini. In caso di segnalazione
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essa porrà rimedio alle involontarie omissioni.

© 2006 De Agostini Scuola, Garzanti Linguistica - Novara

Chiusura redazionale: 30 aprile 2006


Finito di stampare il 15 maggio 2006 da La Tipografica Varese, Varese
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Che cos’è questo dizionario

Questo dizionario è un libro che contiene, in ordine alfabetico, quasi tutte


le parole che formano la lingua italiana. Mancano soltanto alcuni termini molto
specialistici, adoperati da pochissimi esperti, e alcune parole rare e arcaiche,
che non sono state usate neppure dai grandi autori della letteratura italiana, come
Dante Alighieri o Ludovico Ariosto, Francesco Petrarca o Alessandro Manzoni.
Il nostro vocabolario (possiamo chiamarlo anche così) offre molti servizi utili
dedicati alle parole, a partire dalla spiegazione del loro significato.
Questo è il primo, ma non certo l’unico dei servizi offerti dal dizionario: ce ne
sono molti altri, altrettanto importanti e vantaggiosi. Consultando nel modo giusto
questo libro si possono risolvere molti dubbi e si possono trovare molti esempi,
indicazioni e informazioni che aiutano a usare correttamente la lingua italiana.
In particolare, il vocabolario ci aiuta a capire ciò che ascoltiamo o leggiamo,
ci aiuta a parlare correttamente, a evitare gli errori di ortografia, di grammatica
e di sintassi e può anche aiutarci a organizzare e a scrivere testi.
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4 Sommario

Sommario

PER CAPIRE I SIGNIFICATI ...................................................................................................... 5


Il significato delle parole ......................................................................................................... 7
Un significato, molti significati ................................................................................................ 8
Perché una parola può avere molti significati .................................................................... 8
Due o più parole per un solo significato: le voci polirematiche .................................... 17
Si possono illustrare i significati? ......................................................................................... 19

PER CONOSCERE LE PAROLE .............................................................................................. 21


Il lemma e il suo corredo ......................................................................................................... 23

PER SCOPRIRE L’ORIGINE DELLE PAROLE ................................................................... 31


Quante e quali parole contiene il dizionario? .................................................................. 33
Le parole ereditate dal latino ............................................................................................... 33
I prestiti da altre lingue .......................................................................................................... 36
I neologismi ................................................................................................................................ 40
Le parole più antiche e più nuove ........................................................................................ 42
Tipi di parole: geografia, cultura e società ....................................................................... 43

PER EVITARE GLI ERRORI ....................................................................................................... 47


Parlare correttamente ............................................................................................................. 49
Scrivere correttamente ............................................................................................................ 53
La forma corretta delle parole .............................................................................................. 56
Usare correttamente i verbi ................................................................................................... 60

PER RISOLVERE I DUBBI ......................................................................................................... 65


Il Grammabolario ..................................................................................................................... 67
Le forme irregolari dei verbi ................................................................................................... 71
Le reggenze di verbi, nomi e aggettivi ................................................................................ 71
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PER PRODURRE I TESTI ............................................................................................................ 73


Il dizionario per iniziare un tema o un saggio ................................................................... 75
Il dizionario per scrivere la parafrasi di un testo letterario ........................................... 76
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IL DIZIONARIO
PER CAPIRE I SIGNIFICATI
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Il dizionario per capire i significati 7

Il significato delle parole


Che ogni parola abbia un suo significato è un fatto a cui siamo talmente abituati da
considerarlo ovvio, tale da non richiedere alcuna spiegazione. Quando incontriamo
una parola nuova, automaticamente ce ne chiediamo il significato. Ma che cos’è, esat-
tamente, il significato di una parola?
Il significato è, per così dire, l’ “anima” di una parola: è la sua capacità di indicare o
di rappresentare un aspetto della realtà o una creazione della fantasia. Se dico foglio,
l’insieme di suoni che forma questa parola (che, tecnicamente, prende il nome di
significante: il “vestito” della parola) indica un ‘pezzo di carta rettangolare’.
Attenzione, però: il significato della parola
foglio non è il ‘pezzo di carta’ vero e proprio,
SIGNIFICATO
ma soltanto l’immagine, l’idea del pezzo di
carta che compare nella nostra mente appena
pensiamo al foglio. Ovviamente la mente, nel
rappresentarsi il foglio, fa riferimento all’og-
getto reale: l’aspetto della realtà a cui il pensie-
ro si richiama (nel nostro caso, il pezzo di carta
che si può vedere e toccare e su cui si può scri-
vere o disegnare) prende il nome di referente. SIGNIFICANTE REFERENTE
Questa spiegazione è rappresentata visiva-
mente dal triangolo di Ogden e Richards
(così chiamato dal nome dei due studiosi
inglesi che lo proposero nel 1923): il signifi-
cato, rappresentato dal vertice in alto del
triangolo, è un fatto mentale che nasce dal collegamento, nella nostra mente appunto,
delle cose materiali rappresentate dagli altri due vertici: l’oggetto ‘foglio’ e la parola foglio.

Occorre aggiungere che non sempre il referente è una persona o un oggetto che esi-
ste davvero nella realtà: esso può anche essere una qualità astratta (come nel caso
della parola bontà) o una creazione della fantasia (per esempio, la parola liocorno che
indica, come dice il nostro dizionario, un ‘animale favoloso con corpo di cavallo, coda
di leone, barba di capra e un lungo corno in fronte’: un animale favoloso, appunto,
che non esiste nella realtà materiale, ma che esiste nella realtà linguistica, proprio
come l’immagine del liocorno in un quadro o in un film può esistere nella realtà pit-
torica o cinematografica).
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8 Il dizionario per capire i significati

Un significato, molti significati


Le parole possono avere uno o più significati. Per esempio, una parola come bisca ha
un solo significato.

Invece, una parola come colpire ha molti significati (chiamati anche accezioni), che
il nostro dizionario distingue con numeri diversi: 1, 2, 3.

Perché una parola può avere molti significati?


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Perché il significato di un termine non va considerato come qualcosa di assoluto e


immutabile: esso può cambiare a seconda del contesto linguistico, della situazione e
anche del contesto storico-culturale.

Il contesto linguistico
Il significato di una parola può cambiare a seconda del contesto linguistico, cioè a
seconda delle altre parole che la accompagnano.
Leggiamo queste frasi:
1. L’uomo mostrò il pugno in segno di minaccia.
2. Il campione in carica ha sferrato un pugno violentissimo all’avversario.
3. Versate nell’acqua un pugno di sale grosso.
4. Claudio è rimasto con un pugno di mosche in mano.
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Il dizionario per capire i significati 9

Che cosa dice il nostro vocabolario a proposito della parola pugno? Vediamo.
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Torniamo alle nostre frasi. Nella prima la parola pugno significa ‘mano con le dita ser-
rate e piegate sul palmo’ (è il significato 1 del vocabolario), nella seconda significa
‘colpo che si dà con le dita serrate a pugno’ (significato 2), mentre nella terza signifi-
ca ‘la quantità di roba che si stringe nella mano serrata’ (significato 3). Dal quarto
esempio ricaviamo anche che il significato di una frase non è dato dalla somma “mec-
canica’’ dei significati delle parole che la compongono. Dire che Claudio “è rimasto
con un pugno di mosche in mano” non significa dire che è rimasto con la quantità di
mosche che ha saputo stringere nella mano, ma che, come avverte il vocabolario arric-
chendo la spiegazione del significato 3, Claudio è rimasto deluso per non aver otte-
nuto nessun vantaggio.
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10 Il dizionario per capire i significati

La situazione
Il significato di una parola può cambiare anche in base alla situazione in cui essa è
usata. Prendiamo in considerazione la frase “Che pizza!” e collochiamola in tre situa-
zioni diverse; poi consultiamo il vocabolario alla voce pizza:
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Il significato di pizza cambia nelle tre situazioni: nella prima la parola significa ‘focac-
cia di forma molto schiacciata condita con olio, pomodoro e altri ingredienti’ (signi-
ficato 1 del vocabolario); nella seconda la parola indica ‘una persona o una cosa estre-
mamente noiosa’ (significato 2); nella terza situazione, infine, la parola pizza indica
la ‘scatola piatta e circolare in cui si custodisce un rotolo di pellicola’ (o anche, sem-
plicemente, la ‘pellicola’: significato 3).
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Il dizionario per capire i significati 11

Il contesto storico-culturale
Infine, il significato di una parola può cambiare a seconda del contesto storico-cultu-
rale (cioè relativo alle tradizioni, agli usi, ai costumi, alle leggi, alle ideologie, ai rap-
porti sociali e politici) in cui essa è inserita. Per esempio, la parola velina ha assunto,
nel corso del tempo, significati diversi. Il nostro vocabolario li documenta e ci per-
mette di ricostruire la loro storia:

In origine, dunque, la parola velina era una forma abbreviata di carta velina, una carta
molto leggera e sottile (significato 1). Quando ancora si usava la macchina da scrive-
re e non esistevano le fotocopie, chi scriveva un testo a macchina aveva l’abitudine di
farne una o più copie su fogli di carta velina (significato 2), inserendo fra l’originale
e le veline dei fogli di carta carbone. Durante la dittatura fascista (1922-1943) i capi
del regime, per controllare la stampa, facevano inviare alle redazioni dei giornali indi-
cazioni su quali notizie dare e su come darle, esercitando così un’odiosa attività di cen-
sura. Le indicazioni dei gerarchi fascisti arrivavano su veline (significato 3), mentre
gli originali rimanevano negli archivi dei ministeri. Il controllo dell’informazione da
parte del governo diminuì moltissimo, ma non scomparve del tutto dopo il 1945,
quando l’Italia tornò a essere una democrazia, e qualche velina inviata da questo o da
quel ministro continuò ad arrivare non solo nelle redazioni dei giornali, ma anche
negli uffici della RAI, la televisione pubblica.
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12 Il dizionario per capire i significati

Perciò, negli anni Ottanta del Novecento, gli autori del telegiornale satirico Striscia
la notizia chiamarono scherzosamente veline le ballerine che intervenivano nel pro-
gramma; così oggi, per il grosso pubblico, le veline non sono più i dattiloscritti invia-
ti dal governo ai giornali, ma le ragazze che si esibiscono in tv. Il che non vuol dire,
purtroppo, che il controllo di giornali e televisioni da parte del potere politico sia
finalmente finito.

Come dimostrano anche gli esempi precedenti, i vari significati che una parola può
assumere partono da un denominatore comune, un significato fondamentale da cui
derivano tutti gli altri. Il significato di base può essere esteso o ristretto, modificato
poco o molto, avvicinato a qualcuno o a qualcosa di simile: più una parola è usata e
diffusa e più è probabile che abbia vari significati, perché, se c’è bisogno di indicare
un nuovo oggetto, un nuovo individuo o un nuovo concetto, per chi adopera la lin-
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gua è molto più facile riutilizzare una parola già nota che inventarne (e dunque ricor-
darne) una nuova.
Il cambiamento di significato delle parole può avvenire in molti modi e per molti moti-
vi. I meccanismi che lo determinano sono l’analogia, la metafora, la metonimia e l’an-
tonomasia.

Cambiamento di significato per analogia e/o per metafora


Si ha un cambiamento di significato per analogia quando una parola che indica un
oggetto (o un concetto, o una persona) passa a indicare un altro oggetto (o concetto
o persona) che richiama il primo per somiglianza; invece, si ha un cambiamento di
significato per metafora quando una parola che indica un oggetto (o un concetto, o
una persona) passa a indicare un altro oggetto (o concetto o persona) che viene impli-
citamente paragonato al primo.
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Il dizionario per capire i significati 13

Un esempio. Il nostro dizionario attribuisce alla parola arco sei diversi significati.
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Il significato originario, che deriva direttamente dalla parola latina arcŭm, è quello
contrassegnato dal n. 1. I significati 2, 4 e 5 sono il frutto di un’analogia con il primo
significato: per esempio, la bacchetta di legno usata per suonare e l’arco della finestra
o del ponte hanno, rispettivamente, una struttura e una forma simili a quella dell’ar-
ma. Invece, il significato 3 e quelli che si ritrovano nelle espressioni arco elettrico, arco
diurno, arco riflesso sono il risultato di una metafora: si parla, ad esempio, di arco
degli anni o della vita, paragonando così questo periodo di tempo a un arco con le
sue estremità (l’inizio e la fine della vita) e con la sua struttura curva (lo svolgimen-
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14 Il dizionario per capire i significati

to della vita). Il nostro vocabolario separa chiaramente un significato dall’altro, ma


non dichiara ogni volta se un significato è frutto di analogia o di metafora, perché que-
sto non darebbe nessuna indicazione pratica al lettore. Però, c’è un caso nel quale dà
l’indicazione dell’uso figurato (quello della metafora): quando per brevità dà solo la
definizione nel significato materiale e avverte che esiste anche un uso in senso figura-
to, ma non lo spiega perché è così chiaro che spiegarlo sarebbe uno spreco di spazio.

Ma, senza bisogno di indicarli teoricamente di volta in volta, i significati che nasco-
no da analogia o da metafora sono ben presenti nel dizionario; e giustamente, perché
sono proprio quelli che danno ricchezza e colore all’italiano, come a tutte le lingue.
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Il dizionario per capire i significati 15

Cambiamento di significato per metonimia


La metafora, che come abbiamo appena visto crea molti nuovi significati delle paro-
le, tradizionalmente è indicata come una “figura retorica”. Anche la metonimia è una
figura retorica: essa consiste nel sostituire una parola con un’altra che ha un legame
logico con la prima. Per esempio, si può sostituire la parola che indica una causa con
la parola che indica l’effetto (“Guadagnerai il pane col sudore della tua fronte”: il pane
non si guadagna con il sudore, che è l’effetto, ma con la fatica, che è la causa del sudo-
re); oppure si può sostituire la parola che indica un contenuto con la parola che indi-
ca il contenitore (“Beviamo un bicchiere insieme?”: ovviamente non si beve il bic-
chiere, ma il suo contenuto); o ancora, si può sostituire una parola che indica un tutto
con una parola che indica una sua parte (“Non ha né un lavoro né un tetto”: la paro-
la tetto, parte della casa, equivale, in questa frase, alla parola casa).

Dei sette significati che il nostro vocabolario attribuisce alla parola lavoro, il n. 4 è il
risultato di una metonìmia.
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16 Il dizionario per capire i significati

Cambiamento di significato per antonomasia


Si ha antonomasia quando il nome proprio di un personaggio o di un oggetto famo-
so diventa un nome comune, e passa a indicare tutte le persone o tutte le cose che
hanno la stessa qualità. Questo passaggio di un nome proprio alla classe dei nomi
comuni si è verificato spesso nella storia dell’italiano, e ne diamo qui qualche esem-
pio antico e recente tratto dal nostro vocabolario.
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Esiste anche un’antonomasia in senso inverso, che si verifica quando si usa un nome
o un’espressione comune per indicare una singola cosa o persona, e si scrive con l’i-
niziale maiuscola, proprio come un nome proprio. Tra gli esempi più famosi c’è quel-
lo di Giuseppe Garibaldi, indicato per antonomasia come ‘l’Eroe dei due mondi’ (ed
è ricordato alla voce eroe del nostro dizionario).
In qualche caso l’antonomasia è stata così famosa da far dimenticare il vero nome: è
accaduto così per il pittore del Quattrocento fiorentino noto come ‘il Ghirlandaio’, il
cui vero nome Domenico Bigordi è ormai conosciuto solo dagli specialisti.
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Il dizionario per capire i significati 17

Due o più parole per un solo significato:


le voci polirematiche
In alcuni casi una parola dotata di un suo significato entra in un gruppo di due o più paro-
le che così acquistano un significato nuovo e autonomo, e contano come se fossero una
parola sola. Questo gruppo si chiama voce o espressione polirematica (dal greco polýs
‘molto’ e rhèma ‘parola’ = una voce formata da più parole) e nel nostro dizionario è trat-
tato come un piccolo lemma (per sapere che cosa è un lemma vedi poco più avanti).
Se la parola più importante della voce polirematica è usata soltanto in quella voce,
allora il nostro dizionario la registra come parola autonoma (è il caso di cacciatora,
che esiste solo come parte della voce polirematica alla cacciatora ma è registrata come
lemma autonomo); se invece la parola è usata sia da sola sia nella voce polirematica,
allora il nostro dizionario registra la voce polirematica (o le voci polirematiche, se
sono più d’una) in fondo al lemma (è il caso di levarsi l’abito, deporre l’abito, taglio
d’abito, vestire l’abito, prendere l’abito, voci polirematiche registrate in fondo alla
spiegazione della parola abito che, come sappiamo, si usa anche da sola).
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Questo modo di organizzare il testo della voce non è solo più coerente con la lin-
guistica moderna, che ha identificato le voci polirematiche come componenti essen-
ziali e autonome del lessico; è anche un modo di rendere più facile la consultazio-
ne, perché chi cerca una di queste espressioni la trova subito, nel gruppo in coda al
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18 Il dizionario per capire i significati

testo, senza bisogno di scorrere tutta la trattazione; e può seguire meglio lo svilup-
po delle accezioni della voce senza essere distratto da sequenze più o meno lunghe
di locuzioni. Questo vantaggio è tanto più evidente nelle voci “maggiori”, quelle con
tante accezioni, tanta fraseologia e tante frasi idiomatiche, che non si presentano
più con un testo lunghissimo nel quale può essere anche molto faticoso trovare quel-
lo che si cerca, ma con un testo in due blocchi equilibrati, quello dello sviluppo della
voce e quello delle polirematiche. Vediamo per esempio come migliora la leggibilità,
rispetto all’assetto tradizionale del testo in blocco unico, in una voce complessa
come naso.

DUE CONSIGLI IMPORTANTI


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Il significato è una qualità complessa delle colare contesto in cui l’abbiamo trovata. Il
parole. Molte parole hanno un significato diffi- secondo: non limitiamoci a leggere la descri-
cile, e molte hanno due, tre e anche più signifi- zione del significato: leggiamo anche gli
cati. Solo il vocabolario li illustra tutti con siste- esempi che lo accompagnano e lo illustrano. È
maticità. Abituiamoci a consultarlo, e soprat- possibile, anzi è probabile che la spiegazione
tutto abituiamoci a consultarlo bene, seguendo di un significato non risulti immediatamente
due consigli. Il primo: non limitiamoci a legge- chiara, perché nella definizione la parola è
re le prime righe o le prime parole che illustra- adoperata in modo astratto, al di fuori di qua-
no il significato del termine che abbiamo cerca- lunque contesto. Gli esempi riportati in corsivo,
to: leggiamo la voce per intero. Se una paro- in cui la parola è calata nella realtà concreta di
la ha più significati, solo leggendoli tutti potre- una frase, rendono molto più facile capire il
mo capire quale si adatti alla parola nel parti- significato di quella parola.
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Il dizionario per capire i significati 19

Si possono illustrare i significati?


Ovviamente, non sempre. Non si possono illustrare i concetti astratti (come si potreb-
be illustrare la bontà? al massimo si può illustrare un’azione buona), ma si possono
illustrare, oltre alle creazioni della fantasia (poche pagine prima avete visto un modo
di rappresentare il liocorno), gli oggetti concreti. La maggiore utilità delle illustra-
zioni, in un dizionario, è appunto quella di mostrare oggetti concreti, magari sempli-
ci, ma difficili da descrivere a parole in modo da renderli riconoscibili. Le illustrazio-
ni utili non sono quelle più belle, puramente ornamentali, o quelle che mostrano il
funzionamento di strutture o organizzazioni complesse, più adatte a un’enciclopedia;
sono quelle che presentano abbondante nomenclatura, cioè contengono disegni di
oggetti o parti di oggetti, ciascuno con il suo nome. Naturalmente non tutti gli ogget-
ti descritti da una voce del dizionario possono essere illustrati, e perciò è utile, quan-
do si legge una voce, sapere se il suo referente (l’oggetto della realtà di cui essa è il
significante) sia rintracciabile o no in un’illustrazione, e in quale. Il nostro dizionario
rende anche questo servizio al lettore. Ecco il testo della voce bastoncino.

All’accezione 3 si spiega
che cos’è un bastoncino da
sci; in realtà si spiega piut-
tosto a che cosa serve, in
modo che chiunque abbia
visto uno sciatore, dal vivo
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o in televisione, possa rico-


noscerlo. Descrivere detta-
gliatamente un bastoncino
da sci è un’impresa diffici-
le, che richiederebbe molte
parole e potrebbe anche
cadere nel ridicolo; farlo
vedere è sicuramente più
pratico. Il lettore così trova
qui un rimando alla Tavola
54, dove vede il bastoncino di cui si parla e impara che lo si può chiamare anche rac-
chetta: le tavole sono tutte insieme in coda al volume, numerate in modo da poterle
ritrovare facilmente.
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20 Il dizionario per capire i significati

Ed ecco un altro esempio, la voce pedale, che non solo ha diverse accezioni ma in alcu-
ne di esse può corrispondere a diversi oggetti concreti. Qui troviamo all’accezione 1
il pedale della meccanica, e in particolare dei veicoli, con il riferimento a tre illustra-
zioni: se andiamo alla tavola 60 possiamo vedere i pedali del freno, dell’acceleratore
e della frizione nella pedaliera di un’automobile; alla 63 c’è il pedale della bicicletta;
alla 64 i pedali della motocicletta che governano il cambio e il freno. E non è finita
qui, perché all’accezione 2 entriamo nel mondo degli strumenti musicali, alcuni dei
quali sono dotati di pedali che servono a produrre determinate note o effetti: infatti
il riferimento alla tavola 47 ci rimanda alle illustrazioni del pianoforte, dell’organo e
dell’arpa, mentre alla tavola 48 vediamo il pedale della grancassa della batteria.

cruscotto

bicicletta

motocicletta
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