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2 Allora, facciamolo di nuovo. Sto ancora respirando? S. E forse allora avvertirete una certa vitalit perch avete posto una qualche attenzione nel corpo. Sentirete interiormente una certa vitalit. Come descriverlo, visto che non ha una vera e propria forma? In qualche modo sapete di essere vivi. Questo un altro modo di spostare lattenzione dal flusso dei pensieri e cos queste cose diventano unancora per essere presenti. La vostra attenzione nelladesso, e questo il nuovo stato di consapevolezza che, qualche volta, negli antichi insegnamenti indiani, chiamato Il quarto stato. C il sonno senza sogni, c lo stato di sogno, c lo stato normale di veglia che quello del pensare, e c lo stato di presenza nel quale vi siete elevati al di sopra del pensiero. Qualche volta capita accidentalmente: vi sono dei momenti nella vita in cui, allimprovviso, e senza alcun motivo, sentite un profondo senso di pace e percepite in sottofondo la Vita. Non successo nulla di speciale. Magari state praticando un qualche tipo di attivit fisica che richiede la vostra attenzione totale per cui non rimane molto spazio per lattivit della mente. State per esempio scalando una montagna. Un pensiero qualunque e potreste perdere la presa e cadere dalla parete. E mentre scalate quella montagna, improvvisamente provate un forte senso di vitalit e di presenza, ed una bella sensazione.
3 storia, la sua problematica storia, e penso che non esista una storia che non sia problematica. Cos tutto questo scompare e viene sostituito da uno spazio di consapevolezza, di consapevole presenza. In questo stato di consapevole presenza, la mente pu ancora funzionare ma non cos importante. Un pensiero pu arrivare e, se il pensiero arriva, pi probabile che sia un pensiero originale, che ha preso vita. Non un vecchio pensiero ripetitivo che avete gi pensato, un pensiero che avete gi avuto migliaia di volte.
4 Tutto questo non accaduto nel passato, quando accaduto. Ammesso che sia mai accaduto. Perch voi sapete come lavora la mente: gradualmente reinterpreta il futuro, quindi pu darsi che quelle cose che vedete come realmente accadute, non lo siano. O magari sono accadute, ma quando sono accadute, era ladesso.
5 peggio, vi dannegger di pi. E malgrado questo non riuscite a sperimentare il tempo in quanto tale.
La mente pensante fortemente condizionata dal passato e costantemente proiettata nel futuro.
La domanda se ci sia in voi o in me, unaltra dimensione nella quale questo, che alla fine una cosa illusoria, non si manifesti pi.
6 Questo mi porta allo scopo della vostra vita che, mi dicono, sia il titolo di questo incontro. Ammesso che esista una cosa del genere, lo scopo della vostra vita duplice: Vi sono uno scopo primario e uno secondario.
8 E mentre il bicchiere sta viaggiando di nuovo verso il tavolo, voi vorreste che fosse gi l persino mentre ancora qui. (Ha ancora il bicchiere in mano) Questo solo un piccolissimo esempio di come la gente trascorre tutta la propria vita. Senza voler stare veramente in quello che sta facendo perch ogni fare un mezzo per raggiungere uno scopo. Per questo, non realizza affatto il proprio scopo primario. Perde di vista lintera faccenda. Se ogni azione che intraprendete - o quasi tutte le vostre azioni, o il 95 percento, o il 99 percento, o comunque sia, - se qualunque cosa stiate facendo realmente un mezzo per un fine, allora dov il fine? Nel futuro. E dove il futuro? il pensiero nella vostra testa.
Il destino degli umani quello di vivere proiettati nel futuro e di perdere il presente: la sola realt.
Quindi, questo il destino degli umani, questo il destino dellumanit in questo momento, anche se qualcuno sta cominciando a venirne fuori: quello di vivere in un modo che estremamente frustrante. Infatti, genera costante insoddisfazione, ansia, paura, stress e ogni genere di cose.
Perch non state realizzando il vostro scopo primario, che quello di essere allineati con ladesso.
Lunica cosa che sempre. Essere allineati interiormente con ladesso, anzich sminuire ogni cosa stiate facendo nelladesso o chiunque voi siate nelladesso. Non essere mai pienamente dove siete, perch i vostri pensieri vi stanno portando da qualche altra parte.
Non state mai pienamente nel fare quello che state facendo,
cos che il fare diventa un mezzo per un fine. Questo il destino degli umani che sono intrappolati nella mente.
9 Lo scopo secondario, invece, un mezzo per un fine e, come tale, non importante. (Ora Eckhart afferra ancora il bicchiere dacqua e lo avvicina alla bocca) Il bicchiere sta viaggiando, e va bene, un bel momento. Ma il momento successivo non sar migliore di questo. Quando lacqua bagna le mie labbra bello, bello. (beve) Ed meraviglioso tenere in mano questo bicchiere. Lo scintillio dellacqua, il vedere la vita che ha dentro. Sicuramente, se siete nella mente pensante non vedrete tutto questo. un bicchier dacqua, di cosa stai parlando? Se siete intrappolati nella mente pensante, abitate un universo concettuale che morto, perch date un nome ad ogni cosa e avete concetti su ogni cosa e Questo un bicchier dacqua. Non c nulla di miracoloso in questo. No, perch non lavete mai realmente guardato. Non ne avete mai realmente fatto esperienza. N mentre nuotate, n mentre fate la doccia, e nemmeno mentre bevete. Non avete mai realmente fatto una vera esperienza dellacqua perch la mente, il pensare, continuava a interferire creando un illusorio universo concettuale. La maggior parte delle persone sono completamente intrappolate l. E quindi non sperimentano la vita che c nelluniverso che hanno intorno. Si potrebbe dire che non sono presenti, che non sono dove sono, e che non sono totalmente in quello che stanno facendo. Perch ogni fare un mezzo per qualche fine, e il fine nella dimensione illusoria chiamata futuro, che non arriva mai. Sto descrivendo la dimensione umana. dolorosa. Sofferenza la chiamava il Buddha. sofferenza. Crea una sofferenza continua; sia una sofferenza meno intensa come linsoddisfazione, lirritazione, sia una sofferenza che ha una forma pi intensa.
10 E qui avete gi lo scopo primario della vostra vita. Questo il vero fondamento della vostra vita, anche se molte volte dimenticate lo scopo primario. Adesso, almeno adesso, lo sapete. Non vi ho detto nulla di nuovo perch quando ascoltate queste parole dite: Oh, ma certo, lo sapevo! cos ovvio, cos ovvio che non avete bisogno di esserne persuasi, lo sapevate. Certamente lo sapevo, ma allora perch non lho vissuto? Domanda sbagliata. La domanda : Lo sto vivendo adesso? S! Questa la continua pratica del presente, stare nel momento presente. Molte volte, probabilmente, voi perdete ladesso, perdete di vista il vostro scopo primario e ricadete in una sorta di disfunzione che il mondo chiama comportamento normale, esistenza normale. E potete guardare film, TV, video, qualsiasi cosa, tutte manifestano la stessa normale disfunzione. Questo ci su cui tutto basato. E di tanto in tanto intravvedete brevemente qualcosa qui e l. Sempre bellissimo da vedere. Brevi intervalli di sensatezza che si affacciano nella insensatezza della normale esistenza. Quindi, per esempio, lo scopo primario non ha nulla a che vedere con quanti anni avete. Lo scopo secondario legato a quello che fate come cosiddetti individui ed secondario. Quindi non ce ne occuperemo ora, come ho gi detto prima, ma tra un po. Lo scopo primario. Potreste avere 95 anni, potreste anche avere da vivere un solo giorno di vita, una sola ora, lo scopo primario varrebbe anche se aveste un solo minuto o pochi secondi ancora da vivere. Potreste realizzare totalmente lo scopo primario ed entrare nella presenza.
11 Mentre ne parlo ora, vi sono due dimensioni relative a questo momento qui: le parole e la presenza. La Presenza non ha nulla a che vedere con le parole o con il pensare. Non ha forma. Non potete dire: Ah, eccola qui! Non potreste mai trasformare la Presenza in un oggetto, un oggetto mentale, perch
La vita che c in voi e quella che c in questo bicchiere dacqua sono una e la stessa.
Allora il senso di separazione scompare, scompare quello che provate quando siete intrappolati nel continuo etichettare che fa la mente. Qui c il bicchiere dacqua ed ecco qui ci sono io, il mio nome, la mia storia e tutto questo. Allora guardate un fiore e non lo chiamate, non gli date un nome. Non avete bisogno di chiamarlo in alcun modo. Per vedere realmente il fiore, la mente deve essere quieta. Allora lo guardate di pi attraverso questa quiete che attraverso il brusio mentale. Quindi la quiete, e non la persona che voi pensate di essere, che sta guardando il fiore. E che comprende, alla fine, che il fiore pervaso dalla stessa
12 quiete da cui siete pervasi anche voi. Quindi c un riconoscersi. E qualsiasi cosa percepiate pervasa dalla stessa immaterialit senza forma che la mente non pu comprendere, che nessun scienziato ha mai trovato. Non hanno nemmeno cominciato a cercare. Quindi questo un nuovo modo di stare nel mondo, quello in cui non siete pi una entit basata sul tempo chiamata persona e sostenuta da una continua attivit mentale. Non posso smettere di pensare perch altrimenti non sapr pi chi sono. Se smetto di raccontare a me stesso la mia storia e di raccontarla agli altri, in modo da poter avere qualche conferma che la mia storia sia reale, se smetto di recitare il monologo, se il monologo che tiene in piedi la mia identit finisce, allora io chi sono? Cos continuo a parlare. Oppure, Ho letto un altro libro la scorsa settimana, diceva il contrario di quello che ha detto lui, quindi ne devo venire a capo. Dice che il tempo non esiste ma io non sono assolutamente daccordo. solo un mucchio di spazzatura. A ogni cosa, nel momento stesso in cui appare, viene messa una etichetta. La piccola mente commenta su chiunque incontriate e ha immediatamente qualcosa da dire sullaltra persona. E di solito, quello che ha da dire, ha a che vedere con me e con la mia storia in cui laltra persona pu o non pu adattarsi alla mia storia o come pu rendere la mia storia pi interessante, o come pu minacciare la mia storia. Oh, lui non mi piace per niente. Ed evidente che non c nessun incontro:
13 Non c nulla di sbagliato in questo piccolo uomo o in questa piccola donna, tranne quando sono loro, lui o lei, a guidare la vostra vita. Perch questo creer un disastro. Hanno buone intenzioni, non ne dubito, ma proprio da qui che viene la frase: La strada per linferno lastricata di buone intenzioni. E questo accade quando lego dice: Voglio proteggere me stesso e ho bisogno di quanto c di meglio. Certo, intenzioni meravigliose! Ma creano sempre disastri. Lego umano provoca distruzione, non solo nella vita personale ma in quella collettiva. Quella stessa distruzione di cui potete leggere in un qualunque libro di storia. Laltro giorno ho comprato un libro di storia, lho visto in una libreria. Sembrava interessante cos ho letto qualche pagina qui e l di un professore che insegna storia ad Harvard. Davvero ben scritto. Si intitola La guerra del mondo. Lautore enfatizza un po di pi il lato umano della storia, rispetto a quello concettuale dei politici che stringono alleanze e tutto quel non senso. La sofferenza umana cos grande ed incredibile ci che gli umani si fanno: la storia del ventesimo secolo. La sofferenza talmente incredibile, voglio dire, sapevo gi quanto fosse pazza la storia, ne ho parlato molto, ma l lho vista di nuovo ed ancora pi folle di quanto credessi. Non ci sono parole. Questo ci che uno stato di coscienza disfunzionale genera. Potrebbe anche sembrare relativamente innocuo nella vita personale, ma produce insoddisfazione, conflitto e disagio. Non essere mai realmente a proprio agio a lungo. Se vi innamoraste di qualcuno potreste sentirvi a vostro agio, ma quel senso di benessere non durerebbe poi molto a lungo. Se non avviene un cambiamento nella coscienza umana, la pazzia continuer e fhhh. (un disastro) Nellarco di un altro centinaio di anni, se non si verifica un cambiamento nella coscienza collettiva, non credo che il pianeta potrebbe sopravvivere. Ma un cambiamento collettivo non pu avvenire fino a quando non avviene un cambiamento nellindividuo. Sono gli individui che compongono la collettivit. Questo il motivo per cui siamo qui. Stiamo vedendo, stiamo guardando la pazzia e come essa funziona, e questo gi il primo passo verso la liberazione. Perch chi in voi che pu vedere la verit di questo.
14 Chi o cosa in voi riconosce la pazzia come pazzia, la follia come follia? Quel chi o quella cosa potrebbero persino riderne perch cos folle. Piangerne o riderne o entrambe le cose! Chi, che cosa in voi vede la vostra propria mente, il suo costante chiacchiericcio, il suo costante monologo? Quanta negativit, visto che i pensieri negativi durano di gran lunga di pi dei pensieri negativi? Voi potrete dire: Oh che bel fiore ma non penserete a lungo a quel fiore. Invece, un pensiero negativo sopravvivr per mezzora, per unora, per due ore nella vostra mente. Il pensiero di un bel fiore che di nuovo non , quel fiore che non avete realmente visto, una cosa superficiale, quel pensiero rimane forse per dieci secondi. Oh un bel fiore, ma ora lasciami pensare a quello che lui mi ha fatto ieri e a che cosa ha detto e a cosa gli far io domani. Ci che emerge una dimensione dalla quale siete capaci di osservare quello che sta facendo la mente.
Consapevolezza.
Il cambiamento passare dallessere unentit basata sul pensiero allessere unentit basata sulla consapevolezza. Non voglio nemmeno dire entit perch voi siete molto pi vasti quando siete, allora realizzate che chi siete non ha nulla a che vedere con i pensieri che stanno attraversando la vostra mente.
pi vasto e pi profondo
Lo toccate quando c un momento di pausa tra due pensieri, ma non lo potete mai definire attraverso il pensiero. per questo che qualche volta, in alcune pratiche di meditazione o in qualche insegnamento spirituale, usate la domanda: Chi sono io?, come un piccolo mantra o una piccola indicazione. Chi sono io? Se cercate una risposta, sar ancora un pensiero, ancora parole: Chi sono io? Pu realmente funzionare se siete vigili e non cercate di rispondere alla domanda. E qualunque sia la risposta che trovate dopo che vi siete domandati Chi sono io?, non la risposta.
16 Una sorprendente comprensione che nel momento presente c solo quel che c, ma non ci sono problemi. E se la vostra attenzione rimane ferma nelladesso, smettete di abitare un mondo di problemi. Potete ancora essere confrontati da sfide, ma vi arrivano nello spazio delladesso. Non un problema per il fatto che dovete prendere una qualche iniziativa. Se arriva una sfida, c una situazione. E voi osservate, e questo essenziale qui. Quando c qualcosa o c un cosiddetto problema anzich pensare reagendo immediatamente, osservate la situazione. La situazione pu manifestarsi attraverso una persona, una persona difficile - il mondo ne pieno una persona o una situazione difficile e allimprovviso qualcosa non scatta. Non dovrebbe succedere dice la mente, ma cos. Quindi state osservando quell cos e state portando questo stato di consapevolezza alla situazione o persona verso la quale state semplicemente dirigendo lattenzione. La persona potrebbe venire da voi e dirvi Hai fatto questo o questaltro, sei sempre Non mi dimenticher mai cosa hai fatto 10 anni fa. Oppure Tre anni fa hai detto questo e da allora non ho mai smesso di pensarci. E voi osservate. Ora con osservare mi riferisco a qualcosa di pi del vedere o dellaspetto visivo ma potrebbe esserne parte. Ci che realmente intendo che c attenzione: uno spazio di attenzione. Voi date a quella situazione o a quella persona lo spazio della consapevolezza di una qualit penetrante ma non aggressiva e che ha una certa intensit. Forse questa unespressione migliore. C unintensit di consapevolezza con la quale andate incontro alla situazione e la osservate e in questo modo c un osservatore pieno di spazio. C una presenza vigile. E poi riconoscete che c qualcosa che dovete fare, e lo fate. Arriva come un movimento armonioso, organico, non come una forza reattiva. La forza reattiva, quando la persona difficile arriva e dice: Cosa mi hai fatto direbbe: Cosa intendi con cosa ti ho fatto? Ti ricordi cosa hai fatto tu? O griderebbe qualcosa in risposta, qualsiasi cosa. Questo il modo normale. Adesso invece arriva la non-reazione. Ora, se questa persona vi vuole colpire fisicamente, certamente agirete. Non rimarrete necessariamente l, anche se potreste. Nessuno pu prevedere che cosa pu venir fuori dalla presenza. Non ci sono regole. Non detto che quando una persona sgradevole vi viene incontro, dovete farvi da parte oppure che non dovete muovervi e dovete lasciare che vi colpisca. No, non vi sono regole.
17 Qualunque azione spontanea sorga dalla presenza, in questa situazione, qualunque sia la situazione, vi una intelligenza in azione che molto pi grande dellintelligenza della mente pensante. Allora, in quello spazio di presenza, che lo stesso spazio che c quando guardate il fiore, incontrate situazioni o persone che vi mettono alla prova. Ora, un fiore non una sfida. un po pi facile essere presenti con quello. Tutto virtualmente invita alla presenza. Il fiore dice: Prego, sono qui, guardami. Perch solo attraverso la vostra percezione consapevole che il fiore, che non alla fine separato da chi siete o da cosa siete vi un essere Uno. attraverso la vostra percezione che il fiore riconosce se stesso. Il fiore cos innocente che non conosce nemmeno la propria bellezza. Ma la sola consapevolezza dalla quale il fiore proviene, la sola consapevolezza dalla quale questo corpo proviene, in quella unica consapevolezza il fiore riconosce istantaneamente la propria bellezza.
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19 grande perch grazie a una casa pi grande posso realizzare me stesso. Posso finalmente identificarmi con questo. Lego non lo esprime in questo modo, ma lo sente. Cos con sforzo e un maggiore stress, gestendo con perizia ed eliminando la concorrenza, entrate in possesso di una casa pi grande. Cos, avete la casa pi grande e per un po sentite che S, ora sto cominciando a sapere chi sono. Ma dopo un paio di settimane o di mesi che siete seduti nella casa pi grande cominciate Mi manca qualcosa e questo non mi fa pi sentire realizzato. Ho bisogno S! Cercher una moglie trofeo! Cos vi rivolgete a unagenzia matrimoniale qualunque sia e il resto lo conosciamo gi, non c bisogno di approfondirlo. La continua ricerca, il cercare Ora voglio questo. E voglio quello e poi quello Non quello. E cos vivete questa realt superficiale. Questo il mondo della forma. Potete godere del mondo delle forme per quello che senza aspettarvi da esso qualcosa che non pu darvi. In questo modo potete gioire delle cose e potete anche manifestare delle cose, ma non pi dal senso di necessit dellego che dice Ho bisogno di questo per essere felice. Perch il mondo delle forme non pu fare questo. Ho bisogno di questo in modo da provare un senso di completamento e di successo per essere arrivato. In realt, quello che le persone vogliono essere se stesse pienamente. Non lo sanno. Vogliono il senso dellessere vive, dellessere se stesse pienamente. Ma lo vogliono attraverso questo, quello o quellaltro. Senza rendersi conto che non c niente che glielo possa dare perch lo hanno gi.
20 La gente pensa di avere una vita. Daccordo, qualcuno dice non ho una vita ma intende qualcosa di diverso. Io non ho una vita, oppure dicono Fatti una vita! Va bene, ci prover Ci sono quindi due modi di dire che non ho una vita. Uno il modo deluso. Dite Non ho una vita ma intendete dire La mia storia di vita non soddisfacente e qualunque cosa faccia non mi sembra di essere soddisfatto. Ma c un altro significato per io non ho una vita.
21 C il movimento verso lesterno, la consapevolezza diventa questo, quello e quellaltro, miliardi di forme, ma la consapevolezza vuole anche conoscere se stessa. Vuole perdersi in miliardi di forme per soffrire e quindi conoscere se stessa, conoscere la sua natura essenziale come pace eterna senza limiti, senza tempo, senza forma. E questo il motivo per cui siamo qui. In primo luogo, il nostro essere insieme non riguarda il movimento verso lesterno, nella forma, perch questo ha continuato ad accadere per migliaia di anni ormai. Ma voi non siete la forma, avete solamente pensato di esserlo. Voi avete pensato di esservi identificati con ogni pensiero, di esservi identificati con il corpo che ha vita breve, con la mia storia, tutte cose che hanno una vita breve. Chi sono io? Non sono questo, non sono quello. Chi sono non pu essere definito da una forma, da una parola, ma lo potete conoscere direttamente.
Potete conoscere voi stessi come leterno soggetto senza tempo di tutte le esperienze.
Non toccato da nessun evento o accadimento. Leterno IO SONO che alla base di tutte le manifestazioni. Cos potete guardare le manifestazioni e riconoscere voi stessi: lUNO in ogni manifestazione. Potete riconoscere lessenza di chi siete nel fiore e amarlo perch amate voi stessi. Riconoscete voi stessi, e riconoscere voi stessi amore perc h c solo lIo e quindi riconoscete anche un altro essere umano, riconoscete lessenza dellaltro, non la storia, non qualsiasi cosa la mente sta dicendo su chi laltro. Niente di tutto questo. Voi riconoscete lessere, non attraverso parole ma attraverso la quiete. E in quel momento riconoscete voi stessi nellaltro e il senso di separazione, che era stato generato da un pensare eccessivo, scompare, e c amore. Quindi lamore il riconoscere lUno, riconoscere voi stessi, e questa anche la trasformazione del sogno. Quindi, per un po il sogno diventa molto piacevole perch, allinterno del sogno della forma nella quale continuate a muovervi, in questo corpo, dentro il sogno della forma, sorge e risplende qualcosaltro. il riconoscimento di ci che sta alla base di ogni forma: lIO SONO.
22 e voi sperimentate il mondo, la vostra vita, la vostra cosiddetta vita, che poi non vostra, la sperimentate in un modo diverso. C in essa una certa leggerezza, Light in entrambi i significati di questa parola inglese: unassenza di peso ma anche la luce della consapevolezza che risplende attraverso il mondo della forma che voi riconoscete. La trasformazione del mondo avviene quindi quando il vostro stato di consapevolezza subisce una trasformazione e ve ne il riconoscimento.
Non vi aspettate pi che il mondo vi dia quello che non pu darvi, cio voi stessi.
23 Cos potete sperimentare il mondo della forma e goderne, includendo gli altri esseri umani, linterazione con gli altri esseri umani perch state sempre incontrando voi stessi. Non meraviglioso? E apparite sempre diversi, in qualche altra forma. Io appaio sotto tante forme: cos bello! Ogni tanto mi piace andare a sedermi al bar. Sto seduto e bevo una tazza di caff e mi limito a guardare tutta la gente che entra e beve il suo latte o qualsiasi altra cosa. Oppure siedo l e guardo solamente. Guardo me stesso apparire in cos tante forme e non c pensiero. E cosa c da pensare? Qualsiasi cosa la mente possa dire a proposito di quegli esseri , alla fin fine, unillusione. solamente un giudicare la forma. E questo non lEssere. Quindi stare l, da Starbucks, come spazio di consapevolezza, vi uno spazio di consapevolezza e l sto guardando me stesso mentre bevo il caff o qualsiasi cosa essi bevano.
24 La maggior parte degli esseri umani sente che lunica situazione in cui si possono relazionare con gli altri esseri senza venire giudicati con i bambini piccoli prima che comincino a parlare, cio a pensare. questa la ragione per la quale molti sorridono guardando i neonati. Perch il neonato vi restituisce lo sguardo e non c giudizio. Il neonato, ovviamente, non ha ancora raggiunto lo stadio del pensiero. Non stiamo tornando indietro allo stadio del neonato. Noi stiamo facendo un passo fuori dallo stato pensante, ma il neonato gi fermo in quello stato di non giudizio e quando voi lo guardate, vi guarder e voi improvvisamente vi sentirete bene dentro. Probabilmente tutti noi lo abbiamo sperimentato. Guardate un neonato, il neonato vi guarda, c una luce che risplende attraverso i suoi occhi, e voi guardate il neonato negli occhi e (vi incontrate) e sapete che il neonato non vi sta giudicando (in voi, il neonato vede se stesso) lo stesso con i cani. Voi arrivate e il cane vi viene incontro scodinzolando. cos bello! Non ha opinioni. E immediatamente lo amate per questo, per il fatto che non vi giudica. Poich il cane ha in s tanto amore sufficiente che voi lo guardiate e la coda comincia a muoversi e, in un certo senso, vi riconosce.
Questa la Presenza.
Certamente esistono alcune somiglianze tra lo stato dellessere andati oltre il pensiero e quello del non essere ancora arrivati al pensiero. Ci sono alcune similitudini e ogni essere che non sia ancora arrivato al pensiero anche pi connesso al tutto e pi sostenuto dal tutto di quanto non lo sia un umano pensante. Nella mitologia si trova il carattere del folle, e in molte antiche mitologie si trova questo carattere del folle: un sempliciotto. Eppure, al folle lintelligenza delluniverso assegna compiti che gli umani, che potrebbero essere considerati pi intelligenti o pi evoluti, non potrebbero portare a termine. Lo trovate, per esempio, nel Signore degli Anelli, una favola
25 mitologica pi recente, in cui lhobbit una persona molto semplice. Tutti gli altri intorno allhobbit sono pi intelligenti, eppure lui solo pu farlo, pu adempiere a quel compito. Luniverso si serve del folle per portare a termine tutti questi importanti compiti perch il folle pi allineato con la totalit. Ed lo stesso nel film Forrest Gump. Vi di nuovo costui, che appare come un sempliciotto, e luniverso lo sostiene sempre. E non c ego. Non c mai la pretesa che ci sia stato un io a farlo, di essere stato io a ottenerlo. Il folle non ha ancora raggiunto lo stadio dellego. Gli umani normali sono pieni di ego, pieni di mente, pieni di me e cos vengono bloccati. Per la coscienza universale difficile utilizzarli. E in questo modo arrivate dove stiamo andando: al di l del pensiero, dove di nuovo avete lessere connessi e dove luniverso vi appoggia.
Sperimentate la vita non pi come qualcosa che vi si oppone ma come qualcosa che vi aiuta.
Le cose accadono e non dovete pi fare tanto. Questa la cosa sorprendente. Il fatto che, semplicemente, le cose accadono. Il movimento e seguite il movimento. Si pu solamente guardare con stupore a ci che sta succedendo. Cosa sta succedendo? Wow. Sono io che sto facendo questo? No, non sono certamente io a farlo, sono solamente unapertura per questo. Cos come voi siete una apertura attraverso la quale la Consapevolezza pu passare. Questo quello che la vita vuole da voi. Naturalmente voi non siete separati ma quando si utilizza un linguaggio ci separiamo sempre. La Vita vuole che la Coscienza manifesti in questo mondo la luce. Nel nuovo testamento Ges dice: Voi siete la luce del mondo.