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La teoria platonica delle idee pone il problema di come sia possibile conoscere un certo settore della realt al quale

sono attribuite certe caratteristiche, cio che concepito in modo tale che diventa difficile conoscerlo. Il modo in cui Platone concepisce le idee non diverso dal modo in cui molti concepiscono la matematica. Infatti molti matematici sono istintivamente idealisti. Ritengono che i fatti matematici abbiano una loro esisten a in un mondo ideale che spetta alla matematica descrivere. !cco un esempio"
#$uanto sono reali gli oggetti del mondo matematico% &a un certo punto di vista pare che in essi non possa esserci niente di reale. 'li oggetti matematici sono solo concetti( essi sono le ideali a ioni naturali dei matematici, spesso prodotte sotto lo stimolo dell)ordine apparente di certi aspetti del mondo che ci circonda, ma sono nondimeno ideali a ioni mentali. Possono essere altro che mere costru ioni arbitrarie della mente umana% *l tempo stesso, questi concetti matematici sembrano avere non di rado una profonda realt, del tutto sottratta alla volont di un qualsiasi matematico. + come se il pensiero umano fosse guidato verso una qualche verit esterna eterna" una verit dotata di una realt propria, e che rivelata solo in parte a ciascuno di noi. ,-. La matematica inven ione o scoperta% $uando un matematico ottiene i suoi risultati sta solo producendo complesse costru ioni mentali che non hanno alcuna realt di fatto, ma la cui poten a ed elegan a sono semplicemente sufficienti a ingannare persino i loro inventori, inducendoli a credere che queste mere costru ioni mentali siano reali% /ppure i matematici scoprono davvero verit gi esistenti" verit la cui esisten a del tutto indipendente dalle attivit del matematico% Io penso che a questo punto dovrebbe essere chiaro al lettore che io aderisco alla seconda conce ione, almeno per quanto riguarda strutture come i numeri complessi e l)insieme di 0andelbrot1 2Penrose, 3445, pp. 36673689.

* chi si occupa di matematica viene spesso attribuita una capacit di scoprire i caratteri essen iali dei fatti matematici, una specie di intui ione che richiama l)immagine platonica del vedere con gli occhi della mente. L)esisten a reale dei fatti matematici giustifica l)ambi ione conoscitiva della matematica, che in quanto scien a, cio conoscen a vera, ci permette di cogliere l)essen a della realt. 0a crea il problema di come questi fatti siano conoscibili. :ome tutti i fatti, anche questi devono poter essere visti, cio acquisiti tramite una qualche facolt ; magari mentale 7 che abbia accesso al mondo cui appartengono. !cco come nasce il mondo ideale dei concetti 2idee9 di Platone e il pi< recente mondo dei fatti matematici. $uesta la conce ione della matematica che sta alla base della scien a galileiana, cio della scien a moderna.
#=e tu reclami per la matematica uno stato superiore, se per lo pi< le attribuisci un valore reale e una posi ione dominante nella fisica, sei platonico. =e invece vedi nella matematica una scien a astratta che ha perci> un valore minore di quelle ? fisica e metafisica ? che trattano dell)essere reale, se in particolare affermi che la fisica non ha bisogno di altra base che l)esperien a e deve essere costruita direttamente sulla perce ione, che la matematica deve accontentarsi di una parte

secondaria e sussidiaria, sei un aristotelico. In questo dibattito non si pone in discussione la certe a ? neppure gli aristotelici avrebbero dubitato della certe a delle dimostra ioni geometriche ? ma l)!ssere( e neppure l)uso della matematica nella scien a fisica ? nemmeno gli aristotelici avrebbero mai negato il nostro diritto di misurare ci> che misurabile e contare ci> che numerabile ? bens@ la struttura della scien a e quindi la struttura dell)!ssere. ,-. + evidente che per i discepoli di 'alileo, come per i suoi contemporanei e predecessori, matematica significa platonismo. ,-. Il Dialogo e i Discorsi ,e dimostrazioni sopra due nuove scienze. ci narrano la storia della scoperta o meglio della riscoperta del linguaggio parlato dalla Aatura. :i spiegano la maniera di interrogarla, cio contengono la teoria di quella ricerca sperimentale in cui la formula ione dei postulati e la dedu ione delle loro conseguen e precede e guida l)osserva ione. $uesta poi, almeno per 'alileo, una prova di fatto. La nuova scien a per lui una prova sperimentale del platonismo1 2BoCrD, 34E6, pp. 38F, 386, 38E9.

* questa conce ione idealistica o platonica della matematica se ne pu> opporre un)altra prevalentemente strumentale, che la intende come puro strumento di calcolo e di previsione. La matematica come inven ione contro la matematica come scoperta. In questa versione la matematica acquista lo status di scien a non perchD ci permette di accedere all)essen a della realt, ma gra ie alla certe a delle sue conclusioni. =crive Roger Gacon"
#/ra nella matematica ci possibile giungere ad una verit completa sen a errore e ad una certe a universale sen a ombra di dubbio, poichD in essa si procede per dimostra ioni necessarie 2in ea convenit haberi demonstrationem per causam propriam et necessariam9. ! la dimostra ione fa conoscere la verit. ,-. =oltanto nella matematica ci sono dimostra ioni nel vero senso della parola 2per causam necessariam9( e perci> soltanto nell)ambito e in virt< di questa scien a l)uomo pu> giungere alla verit. ,-. Aella sola matematica si raggiunge la certe a piena. Per la qual cosa risulta che se nelle altre scien e vogliamo, com) nostro dovere, arrivare ad una certe a che escluda ogni dubbio, e ad una verit, che escluda ogni errore, necessario che la matematica diventi il fondamento del nostro conoscere, in quanto da essa preparati possiamo giungere alla piena certe a e alla verit anche nelle altre scien e1 (The Opus maius of Roger Bacon, a cura di H.I. Gridges, /Jford 354E734FF, vol. I, pp. 3FK73F89.

0a anche &escartes"
$uelle lunghe catene di ragionamenti, tutti semplici e facili, di cui sogliono servirsi i geometri per arrivare alle pi< difficili dimostra ioni, mi avevano indotto a immaginare che tutte le cose che possono rientrare nella conoscen a umana si seguono lLun lLaltra allo stesso modo, e che non ce ne possono essere di cos@ remote a cui alla fine non si arrivi, nD di cos@ nascoste da non poter essere scoperte( a patto semplicemente di astenersi dallLaccettarne per vera qualcuna che non lo sia, e di mantenere sempre lLordine richiesto per dedurre le une dalle altre. AD mi fu molto difficile la ricerca di quelle da cui bisognava cominciare" sapevo gi infatti che dovevano essere le pi< semplici e facili a conoscersi( e considerando che di tutti coloro che hanno finora cercato le verit nelle scien e solo i matematici han potuto trovare qualche dimostra ione, e cio delle ragioni certe ed evidenti, non dubitavo che avrei dovuto incominciare dalle stesse cose prese in esame da loro( anche se non speravo di ricavarne nessunLaltra utilit se non quella di abituare la mia mente a nutrirsi di verit e a non contentarsi di false ragioni.

0a non volevo, con questo, mettermi a imparare tutte quelle scien e particolari che son dette comunemente matematiche( e vedendo che, sebbene i loro oggetti siano diversi, pure concordano tutte tra loro nel considerare soltanto le varie propor ioni o rapporti in essi racchiusi, pensai che fosse meglio esaminare soltanto queste propor ioni in generale, supponendole solo in oggetti che potessero rendermene la conoscen a pi< agevole, ma non limitandole in nessun modo a questi ultimi, e questo per riuscire in seguito ad applicarle altrettanto bene a tutti gli altri cui potessero convenire. Poi, essendomi accorto che per conoscerle avrei avuto bisogno a volte di considerarle ognuna in particolare, a volte di ricordarle soltanto o di comprenderne molte insieme, pensai che, per meglio studiarle in particolare, dovevo raffigurarle in forma di linee, giacchD non trovai niente di pi< semplice o che potessi pi< distintamente rappresentare alla mia immagina ione e ai miei sensi( e per ricordarle e per comprenderne molte insieme, dovevo invece esprimerle con qualche cifra tra le pi< brevi possibili. In questo modo avrei colto tutto il meglio dellLanalisi geometrica e dellLalgebra e corretto i difetti dellLuna con lLaltra. 2&iscours sur la mDthode9

=e nella prima ipotesi gli enti matematici e i concetti 2idee9 hanno un)esisten a reale in un mondo eJtramentale, al quale la mente 2anima9 umana ha accesso, per cui vengono conosciuti, visti intuitivamente, nel secondo caso si tratta solo di astra ioni da fatti empirici, conclusioni a cui si giunti attraverso un procedimento induttivo, e successivamente generali ate. $uesti concetti generali possono esistere solo come contenuti mentali. Per quanto possano essere trasmessi tramite il linguaggio e i libri non acquisiranno mai un altro status ontologico. $uesta seconda ipotesi gi alla base della critica del giovane *ristotele al suo maestro Platone.

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