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Luca Beltrami Gadola POLITICA: IL POPOLO DEI SANS-PAPIERS Antonio Padoa-Schioppa CINQUE STELLE: QUO VADIS? Giacomo Marossi CONFESSIONI DI UN GIOVANE PD Giulia Mattace Raso A.A.A. ASSESSORE AL BILANCIO CERCASI Paolo Mottana SINISTRA STORICA E GRILLISMO RAMPANTE: SENILIT E ADOLESCENZA Valentino Ballabio MACROREGIONE: ULTIMO SOGNO NEL CASSETTO Ilaria Li Vigni HUGO CHAVEZ: CAUDILLO O RIVOLUZIONARIO? Giuseppe Gario LEURO E LE 5 MONETE DORO DI PINOCCHIO Riccardo Lo Schiavo HABITAT URBANO E NUOVI INQUILINI Alberto Negri BERSANI E IL RACCONTO ZERO
VIDEO PIERFRANCESCO MAJORINO: VOLTIAMO PAGINA suggerimento musicale PARA VIVIR canta Pablo Milans rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo LIBRI a cura di Marilena Poletti Pasero CINEMA Marco Santarpia e Paolo Schipani SIPARIO Emanuele Aldrovandi e Domenico Muscianisi www.arcipelagomilano.org
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ricerca e nella tutela del paesaggio, non solo in Italia ma anche in Europa, dove urge operare con efficacia per una svolta verso un assetto federale dellEurozona. Neppure il governo Monti, che comunque ha il merito indubbio di aver recuperato una dignit nazionale e una credibilit perdute, ha potuto risalire la china. Le richieste di contenuto del programma di Grillo sono in buona misura condivisibili. Ma non certo tutte: sullEuropa lambiguit massima, con punte distruttive molto pericolose, perch evidente che lItalia non si salva se non in Europa; sullimmigrazione le pulsioni discriminanti ci sono state e sono inaccettabili; e altro ancora. Ovviamente la protesta su tanti fronti seduce e somma i consensi: ma poi bisogna decidere, quando si arriva al potere, se le diagnosi urlate sulle piazze e le promesse fatte sono giuste o sbagliate, sono o non sono contraddittorie tra loro. E di incongruenze e contraddizioni anche gravi nel programma grillino ce ne sono, eccome. 4. Il terzo messaggio di Grillo (e del misterioso Casaleggio) in parte sottotraccia ed forse il pi importante, ma anche il pi problematico e inquietante. Che le democrazie rappresentative siano in crisi evidente. Non certo solo in Italia. Il potere dei media, intrecciato col potere del denaro, svia linformazione dellopinione pubblica e quindi distorce la formazione corretta della volont popolare, dunque mina alle basi la stessa sovranit che risiede nel popolo. La necessit di ricreare un rapporto diretto tra la classe politica e il cittadino comune evidente. E certamente il web pu e deve esserne uno strumento fondamenta-
le: in questo Grillo ha visto giusto e ha dimostrato di saperci fare. una via maestra per il futuro delle democrazie. Ma ci non significa che la rete informatica, il web globale, quale oggi si sta costituendo, garantisca di per s una compiuta partecipazione, una migliore democrazia. Non solo la maggioranza della popolazione ancora non vi attinge. Ma anche quando, tra non pochi anni, ci sar avvenuto, se non ci saranno garanzie di trasparenza assoluta, se non si impediranno le forzature operate da chi gestisce il traffico sul web, se non si assicureranno le condizioni per un accesso pienamente libero e per uninformazione imparziale e corretta, se e fino a quando tutto questo non ci sar, la democrazia diretta del web non sar n diretta n democratica. I rischi di manipolazione (oltre che di controllo orwelliano) del web sono e saranno enormi. Ci vuole gi oggi e ancor pi ci vorr in futuro una vera e propria costituzionalizzazione dellinformazione e della comunicazione, in tutti i suoi canali. Linsieme di questi tre messaggi spiega, crediamo, il grande successo di Grillo, che in questa fase di crisi acuta ha coagulato il voto di un quarto degli elettori attivi del nostro Paese. Guai a non dare il peso dovuto a questo fortissimo segnale. 5. Ci premesso, il negare a Bersani e al PD un via libera (anche indiretta) alla formazione di un governo che attui anche una parte importante delle riforme volute da Grillo sarebbe da parte sua, ma soprattutto da parte dei suoi eletti, ingiustificato e contraddittorio. Invece da parte di Grillo il favorire di fatto la nascita di un nuovo governo poggiante sul sostegno congiunto di PD e PdL (cio
di Berlusconi, dentro o fuori dal governo che sia) vuol dire volere il tanto peggio tanto meglio. Vuol dire lasciarsi aperta la strada per continuare a dire che i politici sono tutti eguali e in questo modo conquistare altri consensi nelle prossime elezioni senza far nulla per migliorare il Paese. Quanto poi allaffermare, come Grillo ha fatto - forse solo per scherzo: ma su queste cose non si pu scherzare - che si vuole il 100% dei consensi, ebbene questo fa venire i brividi. 6. Gli eletti e il popolo dei Cinque Stelle, da quanto si potuto vedere sin qui, sono persone in buona fede, di tutte le et, sinceramente desiderose di unItalia migliore, orgogliose di partecipare attivamente al miglioramento della vita collettiva. Di qui nasce la legittima speranza che possano prevalere le spinte sane e le grandi potenzialit positive che indubbiamente negli neo-eletti di Cinque Stelle ci sono. Lauspicio che tali spinte prevalgano ora, non in un futuro che potrebbe anche non favorirle pi, neppure elettoralmente. Loccasione di sostegno, diretto o indiretto, a un governo fortemente riformatore si aperta in virt del risultato del voto. NellItalia di oggi che ha problemi gravi, scelte urgenti e non rinviabili lesito elettorale conferma che un tale governo non pu essere se non quello che ha il suo centro nel PD, con il sostegno dei Grillini. Non certo un governo PD PdL. Di qui nasce la speranza che i parlamentari di Cinque stelle non si lascino sfuggire unopportunit storica eccezionale, che potrebbe non ripresentarsi pi nel futuro.
www.arcipelagomilano.org stro consenso un sistema sbagliato. Un modo sbagliato di fare politica. In campagna elettorale un venditore di mutande al mercato di Carugate mi ha detto: ragazzi io vi stimo, vi fate il culo e siete giovani. Ma lo sapete che col vostro lavoro mantenete dei ladri da 11mila euro al mese?. Un grande pensatore francese che si chiamava tienne de la Botie, grande amico di Montaigne, aveva inventato una regoletta molto semplice, che chiamava le secret et le ressort de la domination. Ogni tiranno che si rispetti ha a sua disposizione completa 6 persone che gli ubbidiscono in tutto e su cui ha dominio assoluto, queste 6 persone ne hanno 600 con cui si comportano nello stesso modo, queste 600 ne hanno 6000 e cos via fino a raggiungere la totalit della nazione. E questa innegabilmente lessenza di qualsiasi sistema di potere, anche quello del PD. Il patto tacito che regge ogni potente fatto di persone normali che coi loro comportamenti quotidiani ne sposano il vessillo. In particolare il potere si replica e se nel nostro piccolo noi lo imitiamo allora ne siamo complici, ma sopratutto servi. E allora basta parlare di rinnovamento per favore. Fatelo. Facciamolo. Il cambiamento si fa. Un sistema di potere si rifiuta se si vuole. Troppo comodo per chi da anni lo sostiene ora chiedere di cambiare. Chiamarsi fuori. Fare il puro. La conclusione semplice. venuto il momento per la mia generazione di capire che non possiamo pi delegare. Il potere e la politica sono a immagine di chi li sostiene. Io in questa immagine non mi riconosco e voglio cambiare. Chi nel PD, chi fuori dal PD, ovunque nel paese il momento di ritornare alla politica. Perch se vogliamo fare della politica finalmente quella cosa bella e nobile che occorre la discesa in campo di ciascuno di noi. Ai miei compagni del PD dico semplicemente che finita un'epoca. Dobbiamo chiudere con qualsiasi ragionamento di realpolitik e di compromesso e capire che da domani dovremo avere tantissimo coraggio. Scelte forti sui temi e scelte forti sui modi. La struttura va ripensata, va ripensato tutto, vero, ma in primis noi dobbiamo ripensarci come giovani in politica: essere intransigenti, essere decisi, essere per il cambiamento senza se e senza ma. Chiudere con le correnti e il caminetto per sempre. Chiudere con tutti i capetti che abitano il sottobosco piddino. Chiudere con la politica fatta per fare da gente mediocre e impresentabile. Per il PD ci vuole il meglio e dobbiamo attirare il meglio. Cominciare con una politica diversa possibile. Bisogna dire di no a tutto quello che stata fino a oggi e ripartire. Abbiamo detto troppi s, consapevoli e non, prendendo per buono ci che non lo era. Bevendoci una narrazione che non mai stata la nostra. Serve un coraggio immenso da parte di tutti e tanta onest intellettuale. Ma la necessit di cambiare la politica per noi non pi derogabile. La gente della mia et deve difendere la societ democratica dalle sue derive terribili e per farlo c' un solo modo: essere di sinistra e fare politica attiva. Impegnarsi. Lottare. Prenderci tutto il futuro che ci viene negato. I miei amici non capiscono cosa faccio e perch. Stanno fuori dalla politica e quando gli dico che sbagliano fanno spallucce. Ci penser qualcun altro. Vedrai. La novit che oggi non si pu pi aspettare. Basta spallucce. Basta vedrai. Dobbiamo cambiare tutto e dobbiamo farlo subito. Serve l'aiuto di tutti e serve impegno profondo. Se voi non ci date una mano saremo sempre troppi pochi per un cambiamento forte. Vinceranno sempre i populisti, i malpancisti, i peggiori. Usciamo dai nostri gusci e dalle nostre quotidianit per riprenderci lo spazio pubblico che ci spetta di diritto. Io penso che alla fine la battaglia valga la pena. Ma serve crederci. Serve rinunciare alla propria isolata felicit. Capire che non siamo soli anche se ci piacerebbe e che un mondo fuori di noi aspetta di essere preso in mano e governato. Cambiato. Perch senn qualcuno lo fa al posto nostro e lo fa male. La vera banalit del male tutta l, nel far finta di nulla dei tanti che permette ai pochi di fare quello che vogliono. Un grande poeta americano diceva: listen: theres a hell of a good universe next door; lets go penso ci sia poco da aggiungere.
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assicura trasparenza alle scelte politiche. Con lobiettivo di responsabilizzare assessori e dirigenti comunali, nella ricerca della migliore finalizzazione della spesa pubblica e nellindividuazione delle priorit di intervento, da operare anche a causa della riduzione delle risorse. Su queste colonne Beatrice Costa e Alessandra Scaricabarozzi hanno gi illustrato i vantaggi del bilancio di genere come strumento di controllo e valutazione di una politica economica di un ente, () strumento di trasparenza e responsabilit per misurare la coerenza tra impegni assunti per le pari opportunit e scelte concrete con conseguenti allocazioni di bilancio. Un bilancio di genere comunale permette di leggere attraverso lenti nuove la citt, i suoi spazi, luso che ne fanno cittadini e cittadine, le esigenze, le paure, i desideri di uomini e donne, considerando differenze anagrafi-
che, retributive, di organizzazione di vita. () Oggi, in tempi di tagli di risorse pubbliche e di crisi aziendali, il bilancio di genere appare quanto mai attuale per rendere pi efficaci le politiche di un ente locale. Nel toto nomi del prossimo rimpasto di giunta per lassessorato al bilancio circola quello di Francesca Balzani. Europarlmentare, relatrice generale al bilancio europeo 2012: un ruolo di grande responsabilit che lha portata a definire per conto del Parlamento l'intera strategia per il bilancio confrontandosi con la Commissione e il Consiglio. Ha seguito passo passo la concreta attuazione e quindi monitorato il funzionamento dei programmi che finanzia. Questo ha significato capire, prima di tutto, quali sono i campi in cui lUnione europea riesce veramente a incidere sulle singole comunit locali, creando gli strumenti finanziari per realizzare proposte e
progetti innovativi nel campo del sociale, della ricerca, della formazione. Come assessore al Bilancio del Comune di Genova (2007-2009) ha puntato sulla innovazione nella struttura del bilancio costruendolo per progetti, ha coordinato le politiche finanziarie in un unico documento collegato al bilancio, intervenuta sulla equit fiscale modulando lICI come leva nel mercato immobiliare degli affitti. Ha agito sui derivati per rientrare del rischio, ha ideato il prestito senza costi e senza interessi per dare sostegno alle famiglie che con la crisi hanno visto ridursi la loro capacit di risparmio, ha tagliato il debito pubblico, con lintento di dare pi risorse ai citt adini e meno al sistema bancario. Competenza e visione: a cercarle, si trovano.
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glianze, che non ha neppure permesso di ospitare nel programma di governo una pur modesta patrimoniale? E ancora, come lasciare totalmente da parte luniverso della natura, della sua salvaguardia, quello della cultura, quello dellestetica? Sinistra irriconoscibile e giornalismo totalmente schierato su posizioni neoliberali, che hanno con sufficienza snobbato i movimenti di Seattle e di Genova, le ribellioni degli studenti, gli indignados, fino ai grillini, hanno totalmente reso impossibile unadesione che non sia tinta di mera rassegnazione alle scarse idee che esso propugna. Non c visione, non c mondo rimesso sui suoi cardini, non c giustizia e non c neppure la dose necessaria di calore e di coinvolgimento appassionato che una sana ribellione a tutto questo dovrebbe assolutamente suscitare, una volta ritrovate le idee che puntino a sovvertire lo stato delle cose (sbagliato) cos com. Daltra parte la decrepitezza di una cultura politica come quella dei grandi partiti della sinistra ma non solo, sta nellinfima capacit di leggere il ruolo del web e di adottare una radicale trasformazione al suo proposito. La democrazia diretta gi in atto e chi ha occhio lungo sa che essa gi ora in grado di agire con un potenziale immenso in tempo reale. Ben presto anche qui in Italia, dove certo non si stati molto
rapidi n brillanti su questo fronte, chi vorr fare qualcosa che non piace ai propri cittadini dovr farci seriamente i conti. Tutto questo, e molto altro naturalmente, fa la fortuna del Movimento 5 Stelle. Oggi la via della democrazia diretta non una via possibile tra altre. quello che sta accadendo. E chi lha capito, non pu far altro che tenerne conto e intervenire al suo interno. Ben sapendo che sar la forza, la veridicit, laffidabilit di ci che intraprende l a fare la sua fortuna. E non certo i giochi di potere al riparo delle segrete stanze del potere. Il web sta rendendo tutti coloro che lo frequentano molto pi consapevoli, trasparenti, informati e in grado di intervenire su ci che per troppo tempo stato tenuto al chiuso di stanze inagibili e impenetrabili. Questepoca sta finendo ed era ora. Al controllo del grande fratello si sostituir il controllo delle collettivit consapevoli e organizzate. Si sostituiranno ci che gi da molti anni sono state classificate come tattiche del quotidiano, politiche della pressione, massa critica, mobilitazioni istantanee, intelligenza collettiva, attacchi informatici, hackeraggio. Chi non capisce questo e continua a maneggiare retoriche decrepite e inservibili destinato a essere sommerso e a scomparire. Occorre perseguire, con tutti i mezzi di unepoca in cui il fare deve ess e-
re sempre coniugato alla visibilit e dove occorre organizzare ipergesti di grande impatto collettivo, una prospettiva di cambiamento bilanciato del mondo, per renderlo pi vivibile e accettabile, attraverso una radicale redistribuzione delle ricchezze e un ridimensionamento decisivo delle produzioni tossiche, sotto ogni profilo economico, etico e culturale da sostituire con politiche che pongano al centro laffermazione vitale, il piacere e il tempo liberato. E ancora una breve annotazione sulla totale e paradossale insufficienza nel considerare il tema giovanile, tanto sbandierato a destra quanto a sinistra. Gli unici che abbiano saputo incarnare il fisiologico bisogno di rivolta che da sempre caratterizza i giovani, la loro voglia di sperimentare una societ diversa, paritaria e solidale, sono stati i grillini. I giovani si muovono grazie alla spinta di eros, del desiderio, del possibile ma soprattutto dellimpossibile. Il magro e squallido pragmatismo e realismo delle sinistre tanto oneste quanto deprimenti, non hanno alcuna possibilit, se rimangono tali, di mobilitare e di resuscitare il coinvolgimento giovanile, unico e autentico motore di ogni serio cambiamento. Ed su questo che i grillini restano, al momento, imbattibili.
www.arcipelagomilano.org improvvida che - dopo il fallimento del moderato accorpamento montiano - ora favorisce solo i 5 Stelle, gli unici a non aver capre da salvare nei recinti di questi obsoleti e quasi-inutili enti). Ma ripeto: tale avventura unica secessione riuscita e tuttora in essere - potuta avvenire nel vuoto pneumatico di elaborazione e di proposta offerto dal centro-sinistra e dalle istituzioni da esso governate. Nessun segnale infatti dalla Provincia (2004-2009: giunta Penati e assessore Gasparini, persi dietro il fantasma di un'ineffabile governance) n dall'attuale Com une di Milano (sindaco Pisapia e assessore Benelli) ancora all'anno zero sulla questione della Citt Metropolitana (vedi programma del prossimo seminario del 22 marzo, fermo ancora all'apprendimento di ormai attempate esperienze europee!). Su questo ultimo fondamentale problema infatti le ultime proposte di legge rintracciabili risalgono al d.d.l Besostri del 2001 e ai due simili firmati rispettivamente dai senatori Pizzinato e Del Pennino nel 2002, fin dall'inizio ignorati quando non apertamente osteggiati. Si era all'indomani della modifica del Titolo Quinto della Costituzione, allorch la sua parte perversa (un'ambigua e contraddittoria attribuzione di funzioni tra lo Stato e le Regioni) venne immediatamente e completamente applicata, mentre la parte buona (ovvero il ridisegno dell'assetto subregionale) rimasta lettera morta. Al contrario si proceduto stoltamente al sopracitato aborto, con l'effetto di spezzare in due l'area metropolitana! E tra un anno scadono i mandati delle Province, vittime di un'improbabile abolizione, a costituzione invariata, riaffiorata negli otto punti bersaniani. Sar un altra occasione persa?
www.arcipelagomilano.org Nelle ultime elezioni dovevamo decidere che cosa fare da grandi, dopo troppi anni spensierati e un cartellino giallo dellUnione Europea che abbiamo preso tanto sul serio tanto da fare sacrifici severi (inutili?). Dopo un anno in cui abbiamo investito tutto sullEuropa, alle el ezioni le abbiamo voltato le spalle confermando scelte e uomini che ci sono costati il cartellino giallo e tornando al futuro con un piccolo Sessantotto. Oltre imparare a governare, ora chiaro che dobbiamo anche imparare a votare. I problemi sono fatti per essere risolti, ma occorrono cultura e tempo, non bastano marketing e improvvisazione. Se il mondo non ci piace, inutile chiuderci in casa. Al contrario di Maometto e della montagna, se Pinocchio non va nel mondo questultimo a andare da Pinocchio, con le sue regole, che spesso devono essere riformate, ma non possono essere ignorate come a Bengodi, dove il lavoro non vale, perch basta vendere le proprie doti naturali sui media, anche fatti in casa. Da ventanni molto remunerative per pochi sul mercato della politica e delle istituzioni, sono doti di avvenenza e spettacolo, perch se non si cresce si vende ci che si (belli e belle di mamme pi attente al casting che alla castit), cantando e ballando. Ma affinch ci siano soldi per i sempre pi numerosi che si offrono, ci vuole un mercato con un giro crescente di soldi, promosso da una politica che vi convogli adeguate risorse pubbliche di attenzione, consenso e incentivi. Cos ha fatto e farebbe ancora il centrodestra, per fortuna gli altri sono meno bravi (Veltroni ci ha provato, non andata). La societ dello spettacolo cos diventata politica e poi economia, alimentata da un giro di soldi provenienti dal forte aumento del debito pubblico (gi con Craxi Andreotti Forlani, e Reagan guida e esempio, eticamente motivato dalle guerre stellari). Il nostro ingresso nelleuro ha poi dato una sensazionale accelerazione abbattendo i tassi di debito pubblico dal nostro tradizionale 10-15% al 3-4% tedesco, vale a dire con nuovi spazi di indebitamento. Inoltre, il passaggio alleuro consent (solo in Italia) a commercianti artigiani e professionisti di raddoppiare i prezzi, sulla scia autorevole dellallora ministro alle finanze Tremonti che fiss limposta di bollo in un euro in luogo delle vecchie mille lire. (Quellestate lasciai lauto in garage a una tariffa giornaliera di diecimila lire, gi cara; al ritorno, la moglie contabile del garagista mi present un conto calcolato su dieci euro: dopo un chiarimento col garagista che era anche il mio meccanico, lequivoco fu chiarito, ma non fui in grado di fare altrettanto in tutti gli altri negozi, commerci, servizi milanesi). In breve, ci siamo mangiati il grano in erba, buttando i nostri soldi per goderci la vita invece che investirli nel lavoro, guidati da politiche governative imperniate sul culto del corpo e del mattone, miracolose fonti di potere e ricchezza. Un potere diffuso, in particolare delle belle donne alle quali gli uomini non sanno resistere, povere vittime; a sua volta, il mattone democratico, piace a tutti, il motore di tutto. Una ricchezza altrettanto diffusa, perch il denaro facile circola facilmente. Una vera benedizione del cielo grazie alla finanza creativa, che premia la rapidit dei guadagni, non la loro solidit. cos che a Milano vi sono interi quartieri nelle zone di maggior pregio dove svettano grattacieli mai finiti, altrettante torri di Babele che hanno pietrificato miliardi nostri (tramite banche e finanziarie) in monumenti alla nostra dabbenaggine, mentre praticamente ogni isolato ha uffici e abitazioni in vendita o affitto. Bengodi, leconomia della rapina. Ma ora c il Grillo col dito puntato sulluscita dalleuro. Sprecati tutti i primi anni delleuro e del terzo mi llennio, necessario guardare al futuro. Una vita progettata (da cittadini, non da emigrati) nel contesto di una moneta stabile e forte in una Europa anchessa stabile e forte un paradiso, rispetto alla vita in mezzo ai terremoti associati a una moneta ipotetica come la lira e a una improbabile Italia di macroregioni al nord, isole autonome al sud e economie sommerse ovunque. Infatti le poche imprese estere presenti se ne vanno, mentre ci che rimane di FIAT preannuncia di lasciare insieme alleuro, forse un al ibi, ma ben scelto. Si sta delineando la scelta di fondo tra gli ormai insopportabili rumori che da troppi anni hanno preso il posto di pensieri e parole dotati di significato. LArgentina il paese modello del progetto Propaganda2, P2 per gli amici, che ha plasmato lItalia di oggi. LArgentina insegna che legarsi a una moneta forte per poi uscirne, significa dare loccasione, a chi ha messo i soldi al sicuro, di comprarsi il paese con una modesta parte di quei soldi, quando si torna alla valuta nazionale debole e screditata. La democrazia ce la siamo gi giocata con la legge elettorale porcata, secondo lelegante gergo di chi lha inventata e ora si occupa della macroregione del nord. Ma adesso si tratta di economia, e anche se ancora Bengodi lo per pochissimi, secondo lantica usanza. in gioco il nostro Pin, occhio.
www.arcipelagomilano.org perseguita fin dalla pi remota antichit. La caccia alla volpe stata molto praticata sia per puro divertimento, come la famosa caccia in uso in Gran Bretagna, sia perch veniva considerato un animale dannoso per l'economia, in quanto particolarmente abile a penetrare nei pollai. Se la caccia alla volpe e ad altri animali selvatici (lupo, cinghiale, lepri ...) che insidiavano nelle zone rurali gli animali domestici nasce in Europa nel 1500 come forma di controllo dell'espansione demografica degli animali selvatici e per evitare che gli eventuali vettori di malattie infettive entrassero in contatto con gli animali domestici, oggi con l'enorme espansione delle citt il fenomeno sembrava enormemente scemato. Nelle isole britanniche, dove nel 2004, a seguito di un referendum la cruenta caccia alla volpe stata bandita, si stanno verificando fenomeni a dir poco inquietanti. La caccia alla volpe viene fatta comunque, violando la legge manco fossimo in Italia, e le pressioni del e sul Partito Conservatore sono notevoli per l'abrogazione del Fox-hunting ban. La volpe non considerata specie a rischio, anche se le popolazioni sono periodicamente e localmente decimate da malattie infettive quali la rabbia silvestre (attualmente assente dal territorio italiano) e la rogna sarcoptica. Lelevata prolificit della volpe consente comunque recuperi numerici in tempi brevi (Boitani et al. 2003). La gestione della specie della volpe in Italia influenzata dalla concezione di animale nocivo in quanto predatore di selvaggina minore. Di fatto non esistono indagini specifiche al riguardo, e sembra che le densit maggiori siano raggiunte grazie alla grande disponibilit alimentare rappresentata dalle discariche di rifiuti. Labbattimento di volpi con lo scopo del controllo numerico si rilevato inutile, mentre risulta efficace il controllo demografico per mezzo del contenimento delle fonti alimentari e del controllo sanitario attraverso vaccinazioni. Nel milanese oltre a quello delle volpe, c' il problema dei cinghiali, tutte le citt che sono circondate da una rigogliosa e intricata foresta sono soggetti a problemi di condominio. Ma se nel milanese la questi one non ancora rilevante nella bergamasca oramai la questione allarmante ed economicamente dispendiosa per la comunit al punto tale che c' stato un accordo tra ambientalisti e agricoltori per costituire un tavolo e magari scatenare anche i cacciatori che oggi emigrano nell'est europeo per cacciare, esportiamo dalle valli bresciane carabine e umani che le fanno funzionare. Una nuova forma di turismo! Non mi sorprenderei se tra poco in Germania ricominciassero gli attenti al lupo. Gli attenti all'orso sono gi apparsi sui quotidiani nazionali a proposito di Jj1 BRUNO che nato nel parco del Brenta Adamello, era emigrato in Germania (anche lui...), ma dopo aver sbranato qualche pecora stato crudelmente e immediatamente abbattuto, della serie efficienza teutonica. In Emilia Romagna a proposito di volpi si parla di: (...) Inoltre lIstituto superiore per la protezione della fauna selvatica lautorit che per legge organo consultivo in materia e questo ha dato parere favorevole per lintervento di contenimento numerico delle volpi. Gli interventi hanno come obiettivo quello di mantenere gli equilibri faunistici e inoltre devono tenere conto delle esigenze di coesistenza con le attivit delluomo. Ci sono animali generalisti e opportunisti, come la volpe, che non hanno predatori n seri competitori e sono estremamente adattabili ai contesti antropizzati, si moltiplicano facilmente, predando piccola selvaggina e animali da cortile e da allevamento domestico e nei nostri territori si diffondono senza alcuna selezione naturale. (1) proprio questo il punto coesistere permettendo agli animali selvatici di poter scorrazzare nelle campagne circostanti le citt. Ma se trovassimo una grossa volpe nel Parco Sud di Milano o una volpe che insidia un bambino al parco Sempione o ai giardini Indro Montanelli grideremmo subito allo scandalo. In realt il centro di Milano ne pieno ma quelle son grigie e indossano la grisaglia. (1) http://www.redacon.it/2012/08/23/gli -interventi-di-controllo-della-volpenon-sono-caccia/
www.arcipelagomilano.org consiste nel proporre il frame narrativo delleroe-salvatore allinterno di una storia partecipata e diffusa. Leroe diventa collettivo e si identifica nella gente comune, nei cittadini bravi e competenti, che non si riconoscono pi nelle strutture obsolete dei partiti. Utilizzando la rete ha messo in campo unintelligenza collettiva e connettiva da contrapporre al nemico. Lui naturalmente si posto nel ruolo di mediatore e garante di questa discesa in campo dei cittadini e della societ civile. Leroe non sono io, voi siete leroe. Io sono solo il vostro portavoce, il vostro megafono, grazie alla mia abilit di affabulatore. Come un bardo postmoderno Grillo ha raccolto, trasmesso, celebrato, il disagio sociale di tanti Italiani e lo ha riproposto nella forma di un racconto credibile di rottura ma anche di palingenesi. Pur utilizzando lo stesso linguaggio eccessivo delle narrazioni iperrealiste, lo ha implementato con elementi tipici del racconto collettivo della speranza, della democrazia partecipata, del coinvolgimento emotivo e passionale tipico della narrazione di Obama in America, poi ripresa dal Movimento Arancione a Milano con Pisapia. Questa narrazione mette al centro gli elettori con le loro storie personali, con i loro disagi e problemi. Li fa sentire protagonisti della campagna elettorale. Il sentirsi protagonisti crea fiducia. In pratica lo stesso meccanismo fiduciario che spiega il successo di Wikipedia. il passaggio dalla fiducia sono io leader unico alla fiducia siamo noi (leadership collettiva). Questo racconto a 5 stelle stato veicolato utilizzando in modo sinergico i tre luoghi tipici del patto fiduciario: piazza, tv, web. Ma chi ha perso queste elezioni? Le ha perse sicuramente la non comunicazione di Bersani. Il leader del PD e il suo staff sono stati capaci di realizzare il grado zero della narrazione. Ovvero zero argomenti concreti veicolati nel suo dictum. Zero dettagli a favore di un linguaggio general-generico, vago, approssimativo, fatto di un po' di lavoro, un po' di tasse in meno, un po' di che non accende mai la narrazione non dico di effetti speciali, ma neppure di emozioni. Tanto buon senso comune ma zero passioni. Non arrivava niente alla pancia delle persone, e questo poteva anche essere un bene dopo tanto parlare alle viscere da parte di politici-imbonitori, ma il fatto che non arrivava niente anche al cuore delle persone. Solo la passione, che unemozione che si lega a un ideale, a una speranza, a una vision rispetto a un futuro migliore, pu accendere il cuore di un elettorato in fuga dalla politica. Bersani con la sua non comunicazione non ha potuto mai dettare lagenda dei media. Veniva intervistato solo per ribattere alla proposta shock, allargomento pirotecnico che Berlusconi o Grillo avevano gettato nellagone mediatico il giorno prima. Gli altri attaccavano e lui giocava di rimessa, chiuso in difesa a sostegno della politica giusta. Uno slogan forse accattivante per i militanti, ma non certo in grado di fare breccia presso un elettorato pi vasto, presso gli indecisi, soprattutto quelli che si informano attraverso la tv. Ancora una volta il centro-sinistra ha commesso lerrore di sottovalut are il potere della comunicazione durante la campagna elettorale. Tutti i contenuti migliori vengono vanificati se non sono collocati allinterno di un patto fiduciario efficace con lelettorato.
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Bella l'immagine del km zero in politica, complimenti. I grillini mi ricordano altre comparse della nostra storia. Periodicamente la protesta fa salire una schiuma, come quella che vedi in Riviera quando le navi hanno scaricato al largo la loro mondezza e le correnti la trasportano fino a riva. In queste schiume c' sempre tanta brava gente che crede ingenuamente al verbo del tribuno di turno. stato cos alla nascita del fascismo: i fascisti non erano solo agrari che volevano la rivincita sui contadini, come tanta storiografia ci ha voluto far credere. C'erano bravi
impiegati, come i grillini, che reagivano al malgoverno e anche alle settimane rosse con l'assalto ai negozi e alle fabbriche. Poi ho visto la schiuma della Lega: anche qui tanti bravi ragionieri come Pagliarini, che reagivano a Tangentopoli ma si facevano sedurre da un autodidatta della Scuola Radio Elettra come Bossi. Non dimentichiamo la Pivetti Presidente della Camera. Una nuova classe dirigente! Poi venuta la schiuma di Forza Italia, cio di Publitalia. Anche qui bravi impiegati occupati a convincere gli inserzionisti a comprare pubblicit e poi oc-
cupati da Berlusconi a convincere gli elettori. Adesso ci sono i grillini, che ubbidiscono a un comico che ha dato della puttana alla Levi Montalcini per essersi fatta comprare il Nobel da una casa farmaceutica (ha perso la causa per diffamazione, ma chi se n' accorto?). Purtroppo la depurazione di queste schiume costa sempre cara: qualche volta una guerra civile, qualche volta il fallimento dello Stato da cui uscire con tanti sacrifici. Come usciremo dal grillismo? Questa l'Italia, bellezza..
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www.arcipelagomilano.org te lentezza nei tempi lenti del duo danese - americano - israeliano, sono altrettanti segni di superficialit e della voglia di strappare applausi spendendosi poco nello studio e nella riflessione sui contenuti. Come se linterpretazione delle grandi opere fosse unoperazione semplice, elementare, un problema squisitamente tecnico per cui non serva tanto scavare nella profondit e negli abissi dellopera quanto andare incontro ai gusti del pubblico, vellicarlo e blandirlo, sorprenderlo con la propria abilit e sicurezza; cio con quelle qualit che si risolvono facilmente nel risvolto negativo della prestazione artistica. Il pubblico si divide e lo si vede benissimo: da una parte gli entusiasti, soddisfatti e radiosi, felici e contenti; dallaltra i musi lunghi e smarriti di chi si chiede perch mai abbia dovuto assistere a esibizioni di mero virtuosismo, prive di intelligenza musicale, non sostenute da una sofferta ricerca di senso che consenta di raggiungere risultati seri, proponibili a un pubblico maturo e consapevole. I grandi interpreti, quelli che scandiscono la propria vita affrontando nuovi repertori mano a mano che li sentono maturare dentro di loro, quelli che si immedesimano a tal punto in un autore da far fatica ad accostarlo ad altri senza aver trovato un filo conduttore che guidi dalluno allatro, quegli interpreti che fanno progredire nel tempo il grande racconto della musica, di concerti ne fanno pochi e su ciascuno di essi investono conoscenza, competenza e fatica per dare al pubblico emozioni incisive, profonde, durature. Post scriptum Luned 11 si aggiunto alla nefasta serie di concerti discutibili un episodio addirittura increscioso: un giovane pianista bulgaro, con meno di trentanni, che dichiara nel suo curriculum di avere sfiorato (!) il premio Chopin di Varsavia nel 2010, si esibito in sala Verdi del Conservatorio in un programma che abbracciava da Beethoven a Liszt. Siamo letteralmente scappati dalla sala dopo il primo pezzo - la Sonata n. 18 in la bemolle maggiore opera 31 n.3 del sommo compositore tedesco - con lo stomaco strizzato dalla incoscienza di questo giovanotto che giocava sul pianoforte esattamente come su un campo da tennis, divertendosi e credendo di divertire il pubblico con il gioco della velocit, con inverosimili abbellimenti, con violenti chiaroscuri e inopinate sospensioni, nella totale ignoranza della complessit poetica e psicologica di quella straordinaria opera. Vorremmo conoscere il nome dellagente che lha proposto (o imposto?) alle Serate Musicali.
ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org Una App per la Milano di Costantino
Il Museo Diocesano, ideatore della mostra Costantino 313 d.C., insieme a Midapp, col contributo di Regione Lombardia, ha da poco presentato una APP davvero interessante relativa a Costantino e alla Milano del tempo. Basta cercare negli app store di Android o IPhone la dicitura la Milano di Costantino per avere gratuitamente una app ricca di informazioni e contenuti, che permetter un viaggio nel tempo, nel IV sec d.C., per conoscere meglio i luoghi della Milano romana. Milano fu la citt dellEditto di toll eranza, sede imperiale dal 286 d.C. e crocevia di traffici, imperatori ed eserciti. Lapp La Milano di Costantino permette di rivivere, area per area, i luoghi pi significativi della citt antica. Si inizia con una mappa interattiva di Milano, che sovrappone la cartografia attuale (basata su dati Open Street Map) alla pianta delle aree archeologiche del tempo, con la segnalazione di numerosi luoghi dinteresse. Tre sono gli itinerari che si possono percorrere e che permettono di scoprire venticinque luoghi dinteresse, corredati da schede ricche di informazioni, orari di apertura, contatti e approfondimenti. Il primo, dal titolo Milano al tempo di Costantino fa conoscere, attraverso resti archeologici, la Mediolanum romana: il Foro, il teatro, il circo, le terme, il mausoleo imperiale ecc. Con il secondo itinerario, Le basiliche cristiane, si scoprono i primi edifici di culto cristiano eretti dopo lEditto di Milano per volere di Costantino, dei suoi successori e di SantAmbrogio, vescovo di Milano, come San Nazaro, san Simpliciano, il complesso episcopale e altre. Il terzo, Costantino ed Elena nella memoria di Milano, propone un percorso insolito sulle tracce di monumenti e dediche voluti dai cittadini milanesi in ricordo dellimperatore e della sua storia. I contenuti dellapp sono visibili anche off line, senza accesso a internet. Con il GPS invece, camminando per la citt si potranno facilmente localizzare i luoghi dinteresse intorno a s con lindicazione della direzione e della distanza. Un utile aiuto per conoscere Milano antica e integrare meglio i luoghi e i reperti presentati alla mostra di Palazzo Reale, prolungata fino al 24 marzo.
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www.arcipelagomilano.org supporti multimediali, documentari, mostre e musei) sono dedicati allopera di Leonardo da Vinci. E i risultati sono stati straordinari: L3 ha realizzato il primo prototipo funzionante al mondo dellAutomobile di Leonardo, hanno ricostruito il Grande Nibbio e la Clavi-Viola, il primo modello fisico della Bombarda Multipla, il primo vero modello del Pipistrello Meccanico, il Leone Meccanico e il Cavaliere Robot, oltre a interpretazioni virtuali e fisiche inedite di innumerevoli altre macchine del genio vinciano. Non solo macchine per. Fondamentali per la riscoperta e la creazione dei prototipi sono stati i tanti codici leonardeschi, tra cui il famoso Codice Atlantico interamente digitalizzato, cos come il Codice del Volo, presentato in Alta Definizione, in cui ogni singolo elemento interattivo. E queste tecnologie diventeranno, in futuro, sempre pi utili per studiare manoscritti antichi e fragilissimi, come i diversi Codici e taccuini, gi molto rovinati dallusura e dal passare dei secoli. Una mostra che divertir grandi e bambini, che potranno toccare con mano le macchine e i modellini ricostruiti, testarsi sui touch screen per comporre, sezionare o vedere nel dettaglio, tramite le ricostruzioni 3D, i vari pezzi delle macchine di Leonardo, far suonare la Clavi-Viola e costruire, davvero, un mini ponte autoportante. Una delle ultime sezioni poi dedicata ai dipinti di Leonardo, su tutti la famosa Ultima Cena. Una ricostruzione digitale e una prospettica permettono di ricostruirne strutture e ambienti, di capirne perch Leonardo sbagli di proposito la prospettiva e di approfondire alcuni dettagli. I modelli sono stati costruiti rispettando rigidamente il progetto originale di Leonardo contenuto nei manoscritti composti da migliaia di pagine, appunti e disegni. Il visitatore avr anche la possibilit di leggere i testi di Leonardo invertendo la sua tipica modalit di scrittura inversa (da destra a sinistra). L3 si gi fatto conoscere nel mondo, le mostre sono state visitate da centinaia di migliaia di persone in citt e Paesi come Torino, Livorno, Vigevano, Tokyo, Chicago, New York, Philadelphia, Qatar, Arabia Saudita e Brasile. Occasione imperdibile. Leonardo3 Il Mondo di Leonardo -piazza della Scala, ingresso Galleria Vittorio Emanuele II, fino al 31 luglio, orari: tutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore 23:00, biglietti: 12 intero, 11 studenti e riduzioni, 10 gruppi, 9 bambini e ragazzi, 6 gruppi scolastici.
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www.arcipelagomilano.org anni Quaranta ai primi anni Sessanta: da Jackson Pollock - protagonista indiscusso - a Willem de Kooning, Mark Rothko, Franz Kline e Barnett Newman. Se questo non bastasse, ecco arrivare anche una retrospettiva sullitaliano Piero Manzoni, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Per gli appassionati della pittura pi tradizionale ci sar invece la possibilit di visitare la mostra su Bernardino Luini, pittore lombardo leonardesco, a cui sar dedicata una mostra autoctona, curata dal Comune di Milano e dalla Pinacoteca di Brera. Anche il PAC far la sua parte, con le mostre di Jeff Wall, artista canadese considerato uno dei pi influenti fotografi contemporanei (a marzo), e di Adrian Paci (a ottobre), artista albanese di grande successo internazionale. Non poteva mancare anche il Museo del 900, che ad aprile propone il nome di un artista intramontabile: Andy Warhol. Non pitture, film o fotografie, ma stampe, relative ai pi celebri nuclei e soggetti dellartista, protagonista della Pop art americana. La GAM di via Palestro invece punta su artista di casa, Medardo Rosso. Unoccasione per presentare le nuove sale della galleria, aperte dal prossimo autunno, in cui verr risistemato e riqualificato il pi importante nucleo di opere al mondo di questo artista. Ci fermiamo qui, ma il programma in realt molto pi vasto e sviluppato su quasi tutte le sedi museali milanesi, dal Castello, al Museo del Fumetto, allArcheologico, alla Rotonda della Besana. Un programma vario e ricco, sintomo di una rinnovata attenzione verso larte e le sue manifestazioni.
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questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero rubriche@arcipelagomilano.org Emanuele Severino Nascere
E altri problemi della coscienza religiosa Bur - Rizzoli, sett. 2012, ristampa pp. 249. euro 10,90
Nel nuovo millennio la religione ancora in grado di comprendere e spiegare la natura delluomo? Come pu essa affrontare le complesse tematiche della nostra epoca, le sfide della scienza e della tecnica senza indebolire o addirittura smentire i presupposti della propria dottrina? In questo saggio Emanuele Severino, uno dei massimi pensatori contemporanei, riunisce con sintesi illuminante una serie di considerazioni sviluppate negli anni e rivedute ai giorni nostri. Egli Accademico dei Lincei, professore emerito dell'Universit Ca' Foscari di Venezia, insegna Ontologia all'Universit Vita-Salute San Raffaele di Milano. autore di opere fondamentali, tra cui ricordiamo Destino e necessit, Essenza del nichilismo, Il mio ricordo degli eterni, e i tre volumi della Filosofia dai Greci al nostro tempo. Il suo impianto filosofico si pu riassumere come segue. L'abbandono dell'essere parmenideo e la scelta del divenire provocano nell'umanit occidentale un sentimento di angoscia di fronte al niente, un bisogno d'essere. Come rimedio l'Occidente ha costruito Dio, valori (etici, naturali, etc.) trascendenti e permanenti. Al di sopra degli immutabili l'epistme, cio l'essenza originaria della filosofia, la volont di conoscere stabilmente la verit del mondo. La fede cristiana eredita i caratteri di stabilit dell'epistme e si rivolge alle masse. Nel mondo non vi divenire, non necessario fare riferimento a un ente eterno e trascendente; il mondo stesso che ci appare eterno (N.d.R.: per questa posizione fu allontanato dalla Cattolica di Milano) Il filosofo in Nascere prende in esame i pi scottanti argomenti dattualit contrapponendoli alle posizioni della Chiesa. Al vaglio della sua lucida, quanto impietosa critica, sfilano gli interrogativi che stanno impegnando sempre pi fortemente il futuro della nostra civilt. Leconomia, le leggi dello Stato, la fecondazione assistita, la libert dinsegnamento, il potere della scienza, come possono rapportarsi agli imperativi della coscienza religiosa? Severino si chiede e scrive: <Lapparato epistemico-metafisico destinato a tramontare nellapparato scientifico-tecnologico; ma anche questultimo tenta invano di mascherare e di velare il nulla a cui luomo, per lintera civilt occident ale, destinato>. Se si considera la condizione originaria delluomo, ragiona il filosofo, allora tutta la civilt umana pu ritenersi <contro natura> proprio perch essa andata sviluppandosi oltrepassando continuamente i limiti costituiti dalla sua condizione primaria. La configurazione attuale delluomo non risponde che a nuove consuetudini sociali, violando la regola suprema del suo Ordinamento. E allora, fin dove arriva la natura delluomo? Fino a che punto pu spingersi, quando la forma di suprema potenza oggi la tecnica guidata dalla scienza, attrice di un processo in continuo divenire e dunque incapace di proporre verit assolute? Severino ammonisce: <n Dio, n la tecnica possono salvare luomo dal nulla e dal dolore e dallangoscia che scaturiscono dal divenire del mondo. Pu per cominciare per i popoli il tramonto della Follia essenziale e possono farsi avanti le eterne costellazioni della Gioia, attese dallapparire del destino>. (Daniela Muti)
SIPARIO questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D. G. Muscianisi rubriche@arcipelagomilano.org Notre-Dame de Paris Balletto in due atti e tredici scene
Coreografia e libretto di Roland Petit [Opra National de Paris, 1965]. Musica di Maurice Jarre. Scene di Ren Allio. Costumi di Yves Saint-Laurent. Luci di Jean-Michel Dsir. Teatro alla Scala di Milano, stagione 2012/13, spettacolo del 16 febbraio 2013. Esmralda, Natalja Osipova, prima ballerina del Teatro Michajlovskij di San Pietroburgo e principal dancer allAmerican Ballet Theatre di New York. Quasimodo, Roberto Bolle, toile del Teatro alla Scala di Milano e principal dancer dellAmerican Ballet Theatre di New York. Phbus, Eris Nezha, primo ballerino del Teatro alla Scala di Milano. Frollo, Mick Zeni, primo ballerino del Teatro alla Scala di Milano. Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano.
La trama quella del fortunatissimo romanzo di Victor Hugo (1831), Notre-Dame de Paris ovvero le drammatiche vicende della zingara Esmeralda e del gobbo Quasimodo. Il sipario si apre, sullo sfondo la cattedrale di Notre-Dame e nella Cit si d luogo alla festa dei folli, durante la quale dopo lesibizione di buffoni e saltimbanchi Quasimodo viene nominato Papa dei folli per la sua bruttezza e deformit. La musica martellante e metallica, ricca di percussioni, sulle quali la danza si evidenzia per la velocit dei salti; al tripudio di colori nei costumi dei folli fa contrasto il trucco bianco sui volti e la striscia nera che copre gli occhi, peculiarit di tutte le danze eseguite dal Corpo di Ballo in ensemble: lindividuo spersonalizzato, la maschera il suo vero volto, il mimo mantiene solo la sua esteriorit, ma perde lespressione.
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www.arcipelagomilano.org Esce dalla chiesa larcidiacono Frollo, personaggio contrastato tra la propria funzione sociale e le proprie passioni e debolezze di uomo, dramma umano che lo porta a essere il personaggio pi ambiguo e negativo, pervaso di male, infatti il suo trucco ripropone (unico tra i personaggi protagonisti) il volto bianco e la maschera nera sugli occhi. Larcidiacono su una musica maestosa esegue una danza molto atletica e nervosa, contrasto atto a evidenziare la psicologia del personaggio. Con la sua agilit e velocit e le sue capacit interpretative, Mick Zeni riuscito brillantemente a esprimere il contrasto interiore di Frollo e il progressivo e inevitabile impossessamento del male. In mezzo a unadunata di folli fa la sua apparizione la bella zingara Esmeralda, il soggetto (forse) inconsapevole di tutte le vicende e di tutti i drammi venturi. Il personaggio della gitana di Notre-Dame era gi stato protagonista del fortunato balletto La Esmralda di Jules Perrot (1849), ripreso anche da Marius Petipa (1886). L Esmeralda esegue la famosa variazione del primo atto nella quale solleva pi volte il tamburello sopra la testa battendolo col gesso della punta da ballo. Roland Petit ha voluto citare questa famosa variazione presentando la propria Esmeralda con le punte in una posa classico-accademica e il tamburello sollevato sulla testa, tuttavia la variazione di Petit si configura pi per la sensualit e la seduzione con movenze classiche che ricordano le danze di carattere orientali che non per la esplosivit, esotica per il pubblico zarino, della variazione di Perrot. La variazione classica di Esmeralda appartiene al repertorio della splendida Natalja Osipova eseguita a soli 17 anni sul palco del Teatro Boloj di Mosca; inoltre, ha saputo impersonare pienamente anche la gitana contemporanea di
Petit con la sua tecnica eccellente e il suo sguardo un po smorfioso e accattivante, molto femminile e adatta al ruolo. Le prime scene presentano i protagonisti, quasi come nelle entrate ai balli di gala. Entra Febo con il suo mantello azzurro e la calzamaglia bianca, come un Siegfried da Lago dei cigni o un Dsir da Bella addormentata, cio come un principe del balletto di repertorio, anche se i suoi sentimenti e le sue azioni sono ben pi ignobili dei quelle dei suoi predecessori. Febo il capitano della guardia cittadina, la sua danza rapida e forte, sembra ispirata ai movimenti del cavallo con il trotto e la fierezza dellincedere, riproposti in danza con salti e batterie. Esmeralda subito si innamora del capitano Efebo; Frollo impazzisce di gelosia al punto da seguirli in una taverna e spiarli nei loro amplessi, situazione che coreograficamente si configura con un inquietante pas de trois dal sapore neoclassico di Febo Esmeralda - Frollo sospeso tra la realt (Febo - Esmeralda) e il sogno sfumato un po nella penombra (Esmeralda - Frollo), che culmina nellassassinio di Febo da parte di Frollo, che pugnala il capitano alle spalle, accusando poi la gitana. Il primo atto si conclude con il processo di Esmeralda, condannata allimpiccagione, che viene salvata da Quasimodo, memore della gentilezza della zingara quando le guardie lo avevano torturato e messo alla gogna, e portata sul campanile di Notre-Dame. La morte di Febo lunica vistosa libert di Petit di fronte al romanzo di Hugo, nel quale Febo, invece, viene ferito e dopo la guarigione, incurante della sorte di Esmeralda, si sposa con la ricca ereditiera Flr-de-Lys. Roberto Bolle da principe a gobbo, come titolano quasi tutte le recensioni, per questa nuova interpretazione del ballerino italiano pi fa-
moso al mondo. Gobbo e brutto esteriormente, ma in profondit i sentimenti di Quasimodo sono sentimenti nobili di amore, volont di riscatto, libert, tutti sentimenti tipici dei principi del repertorio classico. Niente di nuovo, se letto cos il personaggio di Quasimodo, per il nostro Roberto Bolle, pienamente a suo agio nellinterpretare ruoli nobili e principeschi una gobba non fa differenza! Sul campanile Quasimodo mostra le campane a Esmeralda in un pas de deux, che per il sentimento di amore e tenerezza corrisponderebbe al gran pas damour dei grandi balleti di repertorio e che si conclude con la tenerissma scena di Esmeralda che stremata per le vicende passate si addormenta sulle gambe di Quasimodo dondolata da lui come una campana fino a poggiarsi per terra. La tenerezza del pas dal sapore neoclassico Esmeralda - Quasimodo si scontra con limmediatamente seguente pas Frollo - Esmeralda che si caratterizza per linquietudine, la durezza e la violenza, dopo il quale la zingara viene consegnata alle guardie e la cattedrale viene attaccata. Lassalto alla cattedrale un ensemble disegnato con musiche prive di fraseggio, scomposte come scomposte sono le danze di soldati in armi e prostitute allinterno della chiesa: questo disordine coreutico vuole marcare la scelleratezza dellazione di assaltare un luogo sacro. Ormai tutto finito: Febo morto, Esmeralda viene impiccata, NotreDame non c pi. Quasimodo solo alla morte della gitana si rende conto della reale malvagit di Frollo, lunico artefice di tutta la vicenda e di tutti i drammi, e strangola Frollo. Si impossessa del corpo esanime della amata Esmeralda per tenerlo con s per sempre e va via entrando nella cattedrale in fiamme.
CINEMA questa rubrica a cura di M. Santarpia e P. Schipani rubriche@arcipelagomilano.org Il lato positivo - Silver Linings Playbook
di David O. Russell [Silver Linings Playbook, U.S.A., 2012, 117'] con Bradley Cooper, Robert De Niro, Jennifer Lawrence, Jacki Weaver, Chris Tucker
Il lato positivo l'incontro tra due pazzie: quella di Pat (Bradley Cooper), un trentenne bipolare ossessionato dalla riconquista della moglie fedifraga, e quella di Tiffany (Jennifer Lawrence), una giovane vedova depressa e ninfomane. Pat ha lo stesso modo ribelle e irriverente di Mc Murphy (Jack Nicholson) di Qualcuno vol sul nido del cuculo di fingere di ingoiare le pillole nella clinica psichiatrica in cui rinchiuso a causa del pestaggio dell'amante della moglie Nikki. La ribellione dell'uomo verso il sistema e le sue leggi, unita a una aggressivit spesso violenta e incontrollata, durano solo fino all'ingresso in scena di Tiffany. I loro disordini psicologici sembrano essere complementari e il magnetismo tra i due d ini-
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www.arcipelagomilano.org zio a un delirio costruttivo che rende imprevedibile ogni momento della storia. La seconda parte del film strizza l'occhio alla commedia sentimentale tipica del cinema americano in cui la danza diventa l'antidoto alla pazzia dei due protagonisti e il principio di una inattesa e stravagante storia d'amore. David O. Russell, regista e sceneggiatore, ha adattato il romanzo omonimo di Matthew Quick, dipingendo intorno ai due protagonisti un ritratto tenero ma preciso della famiglia disfunzionale della provincia americana. Se nella prima inquadratura David O. Russell ci mostra Pat solo in una stanza, nel corso della pellicola riesce figurativamente ad allargare il campo. La godibile frenesia di un universo di personaggi in costante aumento ci rivela, tra discussioni, scontri fisici e gag, che la pazzia si irrimediabilmente disciolta nella normalit. Marco Santarpia In sala a Milano: Apollo, Colosseo, Eliseo, Orfeo, Plinius, UCI Cinemas Bicocca
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