Beruflich Dokumente
Kultur Dokumente
org
Luca Beltrami Gadola MILANO AL TEMPO DI CROZZA DELLE MERAVIGLIE Giuseppe Vasta LURBANISTICA DEI NON-URBANISTI NON IL MEGLIO Valentina Magri QATAR: LA PORTA NUOVA DEGLI INVESTIMENTI Giorgio Ragazzi STIPENDI DEI CONSIGLIERI: TU QUOQUE PD? Giovanni Cominelli LA CRISI DEL PD. MORIRE RIFLETTENDO Damiano Di Simine LASTINENZA DA AUTOMOBILE SOLO UN MITO ? Valentino Ballabio CENTRALISMO REGIONALE, AVANTI TUTTA: SUPER ALER E NON SOLO Edoardo Ugolini LA GERMANIA E I NOSTRI CONSUMI: UNA POLITICA PERSONALE Rita Bramante MILANO CITT SANA: UNA CULTURA DEL VIVERE Riccardo Lo Schiavo ENRICO LETTA, IL TACCHINO FREDDO Franco DAlfonso DALLA GIUNTA CON AMORE/DOLORE Luciano Balbo LA CRISI DEL PD. RIBADIAMO VIDEO SORU & BOERI: UN APP PER LA POLITICA suggerimento musicale PISSER DEBOUT Canta Giedr
rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo LIBRI a cura di Marilena Poletti Pasero CINEMA Marco Santarpia e Paolo Schipani SIPARIO Emanuele Aldrovandi e Domenico Muscianisi
www.arcipelagomilano.org
www.arcipelagomilano.org
www.arcipelagomilano.org
deschi vengono a Milano con i professori per studiare un caso di citt realizzata "senza piano"? Quella che viene percepita negativamente all'estero (ad esempio dagli operatori immobiliari stranieri) non affatto l'eccessivo peso dei regolamenti, ma al contrario l'eccessiva anarchia, le regole incerte, in continuo cambiamento, irragionevoli, piegate agli interessi particolari. Mentre sulla libert nei cambi di destinazione d'uso e sull'eliminazione degli standard, forse qualcuno dovrebbe avvisare certi professori che questo gi avvenuto con due leggi regionali del 2001 e del 2005 (giusto una decina d'anni fa - certo non tutte le realt amministrative l'hanno colto). Insomma, nulla sembra provare che eliminando tutte le norme spunterebbe di colpo la bellezza. Ma forse
per questo che gli urbanisti non vengono invitati a questi dibattiti, sono noiosi, ricordano che i problemi sono difficili da risolvere, che ci vuole fatica. Mentre come pi piacevole sentirsi dire che tutto facile, che basta un colpo di bacchetta magica! Siamo pur sempre quelli del paese dei balocchi... Bizzarro per questo coinvolgimento del Corriere nella battaglia per la liberalizzazione dell'urbanistica. Oltre all'articolo di Pierluigi Battista del 9 aprile, ricordo un bizzarro parallelo con la letteratura di Richard Sennet il 13 aprile, addirittura in prima pagina (bizzarro perch era proprio la letteratura a non essere compresa). Ora questo dibattito, e di nuovo (19 maggio) la proposta di liberalizzare i cambi d'uso "per rilanciare l'edilizia". Sar forse un'osservazio-
ne maligna, ma c'entrer magari la necessit di sanare i bilanci Rcs con qualche valorizzazione immobiliare? Come diceva A., a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Per finire, bizzarra anche l'idea della "pacificazione". un termine non bello, che spesso ricorda troppo il desiderio dei vincitori o di chi comunque arrivato a una posizione di potere di non avere gente intorno che dia fastidio. Per "pacificare" poi bisogna essere prima essere stati in guerra, cosa che non mi sembra sia avvenuta. C' invece (e ci sar sempre) competizione, concorrenza e confronto (anche duro) sull'uso di una risorsa scarsa quale il suolo. Ma da questo confronto e da questa competizione che nel passato nata anche la bellezza.
www.arcipelagomilano.org 2011 (150mila in meno), complici il calo dei mutui erogati, dei consumi reali e la crescente tassazione sugli immobili. Un mercato che ha toccato il fondo. Baster un fondo (del Qatar) ad aiutarne la risalita? Ai posteri lardua sentenza. Si ringrazia il dottor Nicola Bratti per la consulenza su tematiche finanziarie
www.arcipelagomilano.org tcher nel 1979 e Ronald Reagan nel 1980 sono il motore ideologico della svolta antistatalista, declinata secondo moduli neo-liberali di durezza ottocentesca. Nella sinistra questo cambio di paradigma culturale e antropologico provoc effetti diversi. I laburisti inglesi, i socialdemocratici tedeschi e scandinavi avviarono una revisione in direzione del primato della libert e della Welfare society, mentre il sistema degli stati comunisti cadde in frantumi. Nel frattempo il PCI, che pure aveva accettato la via pacifica socialdemocratica alla conquista dello Stato, continu a mantenere lidea dello Stato come redistributore della ricchezza e come agente principale di eguaglianza sociale. Lattuale PD da comunista diventato vetero - socialdemocratico. Lo Stato la sua base elettorale: pubblica amministrazione, dipendenti pubblici, pensionati. La confluenza nel PD della sinistra democristiana non ha modificato questo indirizzo, provenendo essa dallo statalismo cattolico fanfaniano - dossettiano. Cos, nonostante il precedente vorticoso cambio di sigle - PCI, PCIPDS, PDS, DS - il PD bloccato sugli anni 70. Perci continua a soccombere persino di fronte al neo-liberalismo sgangherato di Berlusconi. Rimettere la persona libera e responsabile al centro delle politiche - la libert eguale! - sarebbe il socialismo liberale alleuropea. Ma il PD ancora fermo al vecchio bivio libert/eguaglianza come lasino di Buridano. E, proprio come il suddetto asino, morto.
www.arcipelagomilano.org
quanto siano enormi i margini per immaginare, progettare e costruire un sistema di mobilit radicalmente rinnovato, una mobilit nuova e non proprietaria (se vi piace l'inglesismo, chiamatela pure open source), che segni un salto di civilt non meno rilevante di quanto abbiano fatto, un paio di secoli fa, gli investimenti pubblici in acquedotti e fognature? Opere pubbliche che ci hanno cam-
biato la vita, liberandoci dall'onere di costruirci un pozzo privato per avere acqua in casa. Ecco dunque, praticare la mobilit nuova significa investire per dotarsi delle infrastrutture (molto pi piattaforme digitali che autostrade) di cui ha bisogno il nostro secolo, per consentire a chiunque l'accesso agevole ai servizi e ai mezzi di mobilit, senza che questo comporti la necessit di investire un
terzo del proprio reddito per esserne proprietari. C' lavoro in vista per gli economisti dei trasporti, oltre che per i creativi della Mobilit Nuova. *presidente di Legambiente Lombardia .
CENTRALISMO REGIONALE, AVANTI TUTTA: SUPER ALER E NON SOLO Valentino Ballabio
Ieri le aziende sanitarie, oggi l'agenzia di edilizia pubblica, domani le province (?) per portare avanti l'accentramento dei poteri in capo alla regione, domani macro-regione (?), a discapito di ogni velleit di conduzione partecipata e democratica di fondamentali funzioni territoriali e sociali. Se il protagonismo formigoniano era infatti rivolto principalmente all'interno di un sistema di int eressi personalistico e clientelare, il disegno maroniano ha invece ambizioni esterne, teso a incidere sull'assetto istituzionale sino all'aspirazione di costituire una sorta di Stato nello Stato. Con un mutamento significativo di tattica politica la strategia leghista - abbandonata la primitiva traumatica secessione e passando per tappe intermedie (devolution, federalismo) - tende ora a materializzare la graduale e subdola insorgenza di un'entit sempre pi pesante e ingombrante nei confronti dello Stato nazionale, peraltro notoriamente malandato sotto il profilo economico politico e istituzionale. Naturalmente tale disegno deve poter contare sulla sottovalutazione e l'afasia di tutto il restante schieramento partitico, cosa assai facile visti i precedenti. Infatti la prospettiva della macro-regione stata ed tuttora presa sottogamba dall'opposizione (in regione, ma maggioranza in Parlamento e al Governo), trattata come banale trovata preelettorale alla quale non si ritiene opporre alcuna controproposta, rinviando il tutto a fumose riforme istituzionali delegate a referenziati saggi e paludate commissioni. Quasi bastasse a colmare un vuoto ventennale di idee e iniziative nel quale le mosse della Lega, apparentemente stravaganti e azzardate, sono spesso risultate egemoni e, come nel caso delle ultime elezioni regionali, vincenti. Intanto, mentre a Roma si continua a favoleggiare di abolire le provi nce (vecchio ritornello ripetuto fino alla noia da Veltroni e Di Pietro, Fini e Casini, ecc, fino agli otto punti di Bersani e al discorso inaugurale di Enrico Letta), in Lombardia le province - comprese le new entry di Lecco, Lodi e Monza - si consolidano. Probabilmente perderanno gli organi politici, in omaggio alle varie spending-review e taglio ai costi della politica, per trasformarsi in strutture tecniche al comando della Giunta Regionale, come gi da tempo le aziende sanitarie e ospedaliere e da domani probabilmente le sedi territoriali ex Aler, presumibilmente dirette da manager rigorosamente lottizzati come da ben collaudata esperienza. In quest'ultima disciplina la scuola formigoniana tiene certamente ancora cattedra! Il punto fermo di tale perversa strategia rimane la ripartizione burocratica del centralismo regionale in dodici/tredici ASL ovvero ex Aler ovvero Province dopo che la finta abolizione le avr trasformate in pseudoaziende commissariate da una Regione inamovibilmente governata dal centro-destra. Cosa del resto implicitamente ma inequivocabilmente confermata, con voto bipartisan, nella recentissima legge regionale (31/10/2012) che ha fatto coincidere le circoscrizioni elettorali con le province preesistenti, proprio mentre entrava in vigore lo sfortunato decreto-legge Monti che tentava invano di riaccorparle e distinguerle dalla sempre rinviata Citt Metropolitana. Anzi, proprio con l'ultima propinata trasformazione Aler rispunterebbe una tredicesima entit, la provincia del Seprio (Busto Arsizio e limitrofi), vecchio e contrastato sogno leghista rimasto, a differenza della Brianza, nel cassetto. Sarebbe pertanto possibile percorrere una strada decisamente alternativa? Certamente, a patto di ripensare globalmente l'assetto istituzionale sub-regionale (tralasciando qui di toccare il rapporto Statoregioni e i relativi risvolti costituzionali). Intanto smettendo si inseguire le singole organizzazioni settoriali (la sanit, piuttosto che la mobilit o l'edilizia popolare) per affrontare a partire dal basso, da comuni ed enti intermedi, la madre di tutte le riforme. Si tratterebbe allora di agire su tre fronti interconnessi, sui quali riordinare l'intero sistema mediante una rigorosa analisi strutturale e funzionale. Basti per ora citare i titoli di una materia per altro dal sottoscritto ampiamente trattata, ahim spesso invano, su queste colonne: 1) rendere effettivo il decentramento del comune capoluogo in municipalit equipollenti a medie citt; 2) fondere i piccoli e piccolissimi comuni in entit tendenzialmente dimensionate come sopra e prevedere forme associative per la gestione dei servizi alla persona e le politiche sociali; 3) riaccorpare le province come da ex decreto Monti, mantenendo per l'autorit elettiva e affidando pochi ma precisi poteri cogenti in materia di territorio, mobilit e ambiente, nonch sostituire quelle ricadenti nella relativa area con la citt metropolitana. Un'energica cura dimagrante della la Regione, da restituire alla missione originaria di organo legislativo e di alta programmazione, risulterebbe di conseguenza.
www.arcipelagomilano.org Premessa - Il consumatore uno dei pi importanti attori economici e con le sue scelte ha una grande influenza sullandamento delleconomia e delle singole aziende. In uneconomia globale il consumatore ha come obiettivo quello di ottimizzare il rapporto prezzo/qualit, ma pu indirizzare i propri consumi in maniera economicamente intelligente. La Lombardia la principale regione italiana per importazioni: 114 mld su 378 di tutta lItalia (2012), ossia il 31%, queste importazioni Lombarde sono prevalentemente dallarea euro, 77 mld su 213 totali dalla zona euro27, ossia il 36% del totale. Il consumatore lombardo dunque un attore fondamentale e con le sue scelte pu e deve influenzare le dinamiche italiane ed europee. La Germania sicuramente pi virtuosa di molti altri partner della zona Euro: ha corruzione bassa, un sistema-stato efficiente, coesione nazionale, alta fedelt fiscale, una politica poco rissosa, una produzione industriale simbolo di efficienza e qualit ecc. ecc. Daltro canto in termini di sistema Paese la Germania pu dirsi molto simile ai suoi vicini: ha un peso dello stato molto alto nelleconomia, ha una pressi one fiscale comparabile agli altri (senza evasione ) ha un debito dell82% del PIL. Ma ha una vera marcia in pi che le permette di tenere i conti pubblici in ordine, il rapporto deficit PIL sotto controllo grazie a un PIL in crescita (+0.5% nel 2013, stime Bundesbank) e un tasso di disoccupazione tra i pi bassi del continente (6.8%, Bundesbank): le sue esportazioni, +5.7% (idem) nel 2012. Le esportazioni tedesche sono una peculiarit non replicabile: per un paese esportatore ce ne deve essere uno importatore. Le esportazioni tedesche cos alte sono frutto di un mix di qualit/branding e prezzo! La Germania stato il paese che in termini di competitivit si pi avvantaggiata dallintroduzione dellEuro (vedi grafico): i prodotti tedeschi gi molto buoni sono diventati anche con prezzo competitivo dopo lintroduzione dellEuro. I grafici mostrano come dallintroduzione dellEuro i maggiori paesi industriali dellarea Euro (Francia, Italia, Spagna e Olanda) sono stati similarmente influenzati in termini di produttivit, salvo la Germania che ha visto migliorare la propria competitivit relativa di oltre il 20% e anche misurando il valore aggiunto delle esportazioni la Germania il paese diverso dopo lintroduzione dellEuro. In assenza delle svalutazioni e rivalutazioni i prodotti tedeschi oltre a essere oggettivamente di alta qualit sono diventati anche a buon mercato rispetto ai prodotti degli altri paesi europei: un vantaggio enorme che ammonta a circa 100 miliardi di euro allanno di esportazioni, di cui circa il 50% intra zona euro, cio anche verso di noi. Cito solo brevemente che anche questo divario (non solo questo per!) ha generato gravi aumenti della disoccupazione in particolar modo dopo la crisi e aggravata dalla ricetta (teutonica) della cos detta austerit, cio del massiccio taglio dello stato sociale e aumento della pressione fiscale nei paesi pi deboli. Lausterity non un piano economico (cfr. Obama, discorso di insediamento secondo mandato) e i dati lo dimostrano, ma quello che anche pi assurdo che non generato miglioramenti nel rapporto debito/PIL! Quello che drammaticamente peggiorato il dato sulla disoccupazione giovanile e non (la Germania ha un tasso di disoccupazione generale al 6.8%). Questo breve e dichiaratamente riduttivo quadro introduttivo, tante volte descritto sulla stampa specializzata e non, porta una riflessione ulteriore: possiamo essere dei consumatori informati e indirizzare i nostri acquisti verso beni che, oltre a soddisfare i nostri bisogni personali, non aggravino la situazione europea e internazionale anzi tendano a riequilibrarla? Premettiamo, prima che molti scaglino anatemi, che in un mercato globale il protezionismo non solo non giova, ma nocivo. In altre parole nocivo pensare, o peggio, fare come certi nostri padri facevano: comprare solo made in Italy, senza confronto prezzo qualit, solo in nome del nazionalismo. Questo provocherebbe il protrarsi di inefficienze e non risolverebbe i problemi. Ma un consumatore globale in presenza di prodotti con un rapporto prezzo/qualit similare pu diventare un attore economico informato e intelligente. Molti sono i siti o i richiami al Boycott German goods, questo sbagliato. Non si devono boicottare i prodotti tedeschi o di un altro paese. Quello che invece un consumatore informato e intelligente dovrebbe fare quello di indirizzare i propri consumi (cio i propri soldi) in maniera da non accentuare certi squilibri, ove vi siano alternative per prezzo/qualit accessibili e comparabili. In altri termini non ha senso consumare contro qualcuno (la Germania o un altro paese) piuttosto ragionevole consumare a favore di qualcosa: unEuropa pi equilibrata e economicamente omogenea. Per esempio al momento dellacquisto di unauto si possono comparare prodotti tedeschi oppure altri, comparabili per qualit e prezzo, per esempio prodotti giapponesi o statunitensi o altri, facendo una scelta economica precisa. Se si deve cambiare la cucina si possono prediligere prodotti diversi da quelli tedeschi che hanno caratteristiche e prezzo migliore per esempio quelli italiani o altri. Se si devono acquistare attrezzature o abbigliamento sportivo possiamo fare una scelta economica e cos via. Questo esercizio economico che il consumatore che , vogliamo ricordarlo ancora, un importantissimo attore economico, pu contribuire a ridurre quegli squilibri che lintroduzione delleuro ha generato, che per alcuni paesi sono stati assai dolorosi, mentre per pochi altri stato fonte di (meritati) benefici economici e che ora tempo siano riportati in equilibrio al fine costruire unEuropa pi omogenea e unita. Lunione politica potr essere sempre pi vicina se le condizioni dei paesi saranno meno diseguali. .
www.arcipelagomilano.org Europea dell'OMS, aspirano a ridurre le disuguaglianze nella salute e a migliorare in misura significativa il benessere delle popolazioni, con un'attenzione particolare al sostegno della parte pi vulnerabile e indigente, alla presa in carico e all'ancoraggio delle condizioni pi marginali (3). Negli ultimi decenni la salute notevolmente migliorata, ma non in maniera equa ovunque e per tutti; anzi in molti casi il vacillare delle economie sotto l'impatto della crisi sta approfondendo le disuguaglianze e incombono minacce per la sostenibilit dei sistemi sanitari e di previdenza sociale. particolarmente importante porre l'accento in maniera strategica sulla promozione di stili di vita sani, favorendo l'orientamento verso scelte individuali e collettive salutari in materia di alimentazione, sicurezza e mobilit e responsabilizzando alla cura di s, all'esercizio attivo dei diritti di cittadinanza e alla collaborazione di tutti per il bene comune. Il meeting ha dato voce alle buone pratiche in materia di salute attraverso il servizio pubblico, alle azioni possibili di sviluppo del welfare cittadino, all'interno di una concezione unitaria delle politiche della citt, in cui il tema della salute si intreccia con quello della casa e dell'urbanizzazione, della riappropriazione e della condivisione degli spazi pubblici, della mobilit sostenibile e della cura dell'ambiente. Walking, jogging, swimming or cycling half an hour a day, keeps the doctors away! La sfida educativa di una sana alimentazione e di una dieta corretta a partire dai pi piccoli, la lotta alla sedentariet e all'obesit con l'attivit fisica collettiva - gruppi di cammino, nordic walking, tutti a scuola e al lavoro in bicicletta, ginnastica a domicilio per anziani, passeggiate per la salute... - e occasioni di aggregazione, circoli benessere, gruppi di self help, che riconnettano persone e generazioni. Tanti spunti per cambiare le nostre abitudini pensando alla salute e all'ambiente. Il problema della salute culturale e come tale va affrontato, investendo sulla self care e su stili di vita sani, costruendo insieme alla citt un processo innovativo e partecipato di politiche sociali, alimentato dall'impegno sul tema della salute anche di settori non strettamente sanitari. Tutti i settori che hanno a che fare con la salute, dall'istruzione alla cultura, dai trasporti allo sport, dall'agricoltura al turismo devono stringere un'alleanza per concorrere a definire in maniera sinergica buone politiche per la salute, ottimizzando cos impegno e risorse.
www.arcipelagomilano.org nel convento di Santa Dorotea a Roma nel 1959 dando appunto luogo alla corrente ed erano: Mariano Rumor, Emilio Colombo, Filippo Maria Pandolfi, Flaminio Piccoli, Antonio Gava, Antonio Segni, Paolo Emilio Taviani. La storia si ripete e Letta ha portato il suo governo in abbazia a Spineto per fare squadra, allora aveva proprio ragione il mio amico, questo doroteo. Appassiona il metodo e la tenacia con cui cerca di guidare il suo Frankenstein, quello che viceversa non va proprio gi la sua scarsa emotivit, il suo non riuscire a scaldare i cuori, trascinare le folle, stimolare lazione degli individui. Ce ne si andava dalle riunioni di Letta con la solitudine e il freddo addosso. Magari per gestire questo governo hot va bene cos. (1) http://it.wikipedia.org/wiki/Stefan_Ed berg
www.arcipelagomilano.org ne a posteriori di una serie erratica di piccoli fatti che si muovono in una stessa direzione che costituiscono la base per elaborare una teoria valida per il futuro. Anche qui non siamo proprio a zero: lArea C banalizzata da alcuni a confronto fra grassi commercianti e mamme antismog, un provvedimento che ha cambiato le abitudini, i percorsi e, nel giro di poco tempo, anche il volto stesso della citt. Ne prova il fatto che non passa settimana senza che arrivino delegazioni dalla Cina al Brasile passando per i paesi del Nord a studiare il provvedimento del Comune. Se penso al cinema che and in onda da noi per l'adozione della congestion charge da parte del sindaco Livingston a Londra rispetto a come in pochi mesi dalle nostre file si sia passati a chiedere "altro" senza praticamente valorizzare come risultato politico l'aver preso una decisione cos difficile dopo venti anni di assolute chiacchiere a destra, a sinistra e al centro, mi devo consolare pensando che si fa cos per stimolarci . Dietro e dopo Area C si sono sviluppate le discutibili e da sistemare "domeniche a spasso", che sono un provvedimento coerente con l'idea di citt a mobilit "dolce" e con la riappropriazione del territorio e che mobilitano, spendendo esattamente un quarto di quanto si spendeva negli anni ottanta per le prime manifestazioni di grande successo, decine di migliaia di cittadini a domenica. Casuale o forse solo coerente con unimpostazione politico culturale di fondo di questa Amministrazione, un altro "segno" di cui in altre epoche si sarebbe strologato e magnificato per anni (ancora adesso incontro gente che rimpiange il "Carnevale" dei tempi TognoliPillitteri). E ancora: piste ciclabili, bikeMi, moltiplicarsi delle manifestazioni, ritorno delle regole nelle zone della movida (dove, per chi non lo sapesse, le proteste si sono ridotte a un decimo, i reati al 30% e i visitatori/utenti complessivi sono aumentati di un 20-25 %), chiusura dei campi Rom senza spostamento di due chilometri per poterli rispostare, come faceva De Corato, e senza annunciare inutili "deportazioni" (Granelli ne ha bonificati cinque, alcuni dei quali stavano l da trenta anni come Dione Cassio), tutti segnali che vanno nella direzione di una citt aperta, vivibile e che permette la convivenza nella legalit per tutti. Poco? Mah, forse: certamente molto, molto, molto di pi di quanto sia stato fatto negli ultimi dieci anni, dove se non era un danno non piaceva. Un piccolo questa ok prima di dire che "tutto come prima" come fa Marco Vitale non varrebbe la pena di pronunciarlo? Proprio in queste ore comunque i nodi stanno venendo al pettine e tutto quanto stato fatto non baster. O la Giunta assumer una posizione politica chiara in merito all'autogoverno e al federalismo fiscale guidando e non subendo il confronto con il Governo; idem dicasi per Expo e Citt metropolitana; o non arriviamo politicamente vivi alla fine dell'anno. Non sar semplice, non so nemmeno se siamo capaci di assumere una posizione politica di questo tipo e soprattutto di sostenerla, ma non vedo alternative. Da due settimane, con unintensit finora mancata su questo tema, la Giunta assolutamente concentrata sull'elaborazione di una posizione chiara che possa dare il via a un dibattito e speriamo a una condivisione molto ampia. del resto chiaro che questa iniziativa di Milano avr un rilievo politico nazionale o non avr nessun rilievo, soprattutto in una situazione come questa dove i provvedimenti che il Governo pu adottare sono solo del tipo "dopo vedum"... Come forse si capisce, sono un po' caldo e infervorato perch vengo da lunghe ore di confronto sul tema, servite soprattutto a condividere con tutti i colleghi di Giunta questa posizione. Forse, e sottolineo forse, siamo vicini a riuscirci, fatto questo che darebbe forza all'iniziativa anche nel campo di Agramante che la sinistra oggi. Il rischio che sia unoperazione illuminista e nemm eno troppo illuminante e illuminata diventer altissimo se dovessimo constatare che lo stato d'animo di Vitale fosse effettivamente diventato quello di tutti o della maggioranza dei nostri sostenitori potenziali. Ma come dice spesso un mio caro amico sapere se il budino buono impossibile senza averlo assaggiato: non abbiamo altro sul tavolo se non questo e quindi faremo la prova budino. Ma, per favore, proviamo a non sputarlo al primo assaggio: bisogna pensare di avere a che fare con la mamma o la nonna come cuoche, non sarebbe carino... (*) http://www.reset.it/blog/ilsilenzio-di-milano
10
www.arcipelagomilano.org mondo occidentale largamente cambiata. Prima, in una situazione di sviluppo economico, il ruolo della sinistra era quello di puntare a una migliore redistribuzione; ora, in questo difficile contesto del futuro del mondo sviluppato, servono nuove politiche e nuove soluzioni. Queste sono spesso in contrasto con le idee storiche del PD e della sinistra italiana (e non). Solo alcuni esempi: EURO/BCE: serve la sincerit di riconoscere che leuro un disegno incompiuto e quindi serve una nuova agenda, mentre il PD continua ad ammantarsi di un europeismo ormai di maniera. BANCHE/CREDITO: nessuna proposta per affrontare il problema del credito mentre occorrerebbero soluzioni drastiche che in parte dovrebbero toccare gli interessi degli attuali azionisti, cio le fondazioni bancarie che sono quasi tutte nelle mani di consigli di amministrazione dove il centro sinistra ampiamente rappresentato. GIUSTIZIA: Il PD sempre appiattito sui magistrati per contrapporsi a Berlusconi, ma non ha alcuna proposta per migliorare la situazione della giustizia civile, che il vero problema per i cittadini e leconomia italiana. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: una delle meno efficienti dEuropa, ma il PD non ha alcuna proposta seria per affrontare il tema e per introdurre una sana meritocrazia. Questi sono solo alcuni esempi, ma la stessa assenza di proposta vi per la scuola, la riforma del lavoro, il federalismo e la struttura dello Stato e la politica economica. Questa situazione di assenza di proposte deriva dal fatto che il PD fortemente influenzato da un nucleo centrale di interessi e di elettori principalmente costituito da dipendenti del settore pubblico e loro sindacati, mondo intellettuale, borghesia media e medio alta delle citt, anziani e pensionati. Questi settori sono prevalentemente oggi pi privilegiati e protetti degli altri cittadini rispetto alla crisi; essi, anche per ragioni di et, sono prevalentemente conservatori e chiusi allinnovazione necessaria e non riescono a staccarsi dai loro stereotipi politici tradizionali. Questa la vera origine del problema e se non verr riconosciuta poco cambier. Questi gruppi sono il vero azionista di riferimento del PD e solo la sconfitta della loro linea politica conservatrice potr rinnovare il partito e produrre nuove proposte politiche pi utili per il paese. Questo non vuol dire spostare a destra la linea politica del partito, ma semplicemente reinterpretare in modo pi efficace gli ideali ugualitari della sinistra. Ma questa posizione non viene accettata da questo nucleo centrale sia per conservatorismo culturale sia per difesa dei propri interessi. Chiunque dentro il partito esprima, come Renzi, proposte politiche diverse viene respinto da questo nucleo centrale di persone e di interessi che ha fortemente sostenuto Bersani nelle primarie senza accorgersi che in contemporanea milioni di voti passavano a Grillo. Non credo neppure che sia valida la tesi che bisogna partire dalle risorse che il PD ha a livello locale, dove nelle elezioni comunali continua ad avere risultati molto positivi. Questi risultati vengono dal fatto che il PD sa esprimere migliori persone rispetto al PDL e dal fatto che le politiche locali poco hanno a che vedere con i grandi temi del paese in cui invece al PD mancano le proposte. Il recente processo di elezione di Epifani lo conferma. Nessun processo chiaro di scelta e nessun confronto fra proposte politiche. Solo autoreferenzialit del gruppo dirigente. Questa situazione non potr cambiare se non attraverso un vero confronto interno sui contenuti e a una sconfitta dei gruppi di persone e di interessi che oggi sono gli azionisti di riferimento del PD. Solo cos il partito potr aprirsi a nuove idee e a nuovi elettori e proporre finalmente soluzioni convincenti ai problemi del paese per raccogliere consenso fra lo schieramento pi ampio dei cittadini. Ormai il tempo poco e il PD ha lultima opportunit nel prossimo congresso e nella individuazione del prossimo candidato premier. Vi ormai il grande rischio che il PD continui a perdere silenziosamente elettori e pezzi interi del partito per ridursi quindi a un grande cimitero degli elefanti che si estingueranno cullandosi nella propria, presunta, superiorit morale e chiedendosi con dispetto come mai gli italiani gli hanno voltato le spalle.
MUSICA
11
www.arcipelagomilano.org
12
www.arcipelagomilano.org da abili restauratori che lavorano sotto gli occhi (curiosi) di tutti. Pannelli illustrativi e attivit didattiche per scuole e appassionati accompagneranno i restauri, sponsorizzati da Bank of America Merrill Lynch, dallAssociazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi e dalla Soprintendenza per i beni storici artistici e etnoantropologici di Milano. Che fosse necessario un restauro era evidente da tempo: la superficie ha subito alterazioni causate da fattori metereologici e dall'inquinamento atmosferico, cos come sono visibili distacchi e cadute di frammenti e crepe nel marmo posizionato sotto il piedistallo della statua. Un Napoleone che ha avuto vita non facile, fin dallinizio. Lopera fu commissionata nel 1807 da Eugenio di Beauharnais, vicer del Regno dItalia, allo scultore Antonio Canova, ma non essendo ancora pronta, per problemi con la fusione, nel 1809, per linaugurazione della Pinacoteca di Brera, Beauharnais acquis a Padova il calco in gesso, da esporre in quella occasione. Il gesso, depositato in unaula dellAccademia, stato riesposto in uno dei saloni della stessa Pinacoteca, in concomitanza con le celebrazioni dei duecento anni dellistituzione museale, avvenuti nel 2009. Dopo il declino della fortuna e del comando di Napoleone, la statua in bronzo, che a Milano non aveva mai trovato collocazione in luogo pubblico, fu abbandonata nei depositi del palazzo di Brera. Riemerse alla luce allepoca dellarrivo in Lombardia di Napoleone III, a conclusione della seconda guerra di indipendenza italiana. Nel 1859 la statua fu eretta su un basamento temporaneo nel cortile principale di Brera. Solo nel 1864 fu inaugurato lattuale basamento in granito e in marmo di Carrara progettato da Luigi Bisi, docente di prospettiva allAccademia di Brera, ornato con aquile e fregi di bronzo. La statua in bronzo fu ottenuta con un'unica fusione (ad eccezione dell'asta e della vittoria alata) tenendo conto delle prescrizioni dettate dallo stesso Canova: l'asta tenuta nella mano sinistra composta da due elementi avvitati; la vittoria alata, che per fu rubata, stata allinizio degli anni 80 ricostruita basandosi su documentazione fotografica. Una curiosit: il bronzo utilizzato per la fusione proviene da cannoni in disuso di Castel Sant'Angelo a Roma. Un restauro iniziato in un momento non causale: il progetto parte del lavoro di valorizzazione che la Pinacoteca di Brera ha avviato in preparazione dellEXPO 2015, in cui giocher un ruolo fondamentale sulla scena culturale non solo milanese ma anche internazionale.
13
www.arcipelagomilano.org temporaneo Damien Hirst. Entrambi hanno affidato, e affidano, la produzione dei loro lavori ad assistenti specializzati, nel caso di Warhol cera addirittura la famosa Factory a servirlo, e solo alla fine i due m aestri ritoccano e aggiustano dei dettagli con il loro tocco personale. Tocco che fa lievitare le loro opere a diversi milioni di dollari. Ma daltra parte quelle di Warhol erano opere Pop, nate e pensate per essere vendute e riprodotte in gran quantit, in linea con la produzione di massa, anche artistica. Oltre ai fiori e ai frutti, da ammirare anche i celebri volti ritratti da Warhol: Mohammed Al, Marylin, e le copertine di Interview create appositamente dallartista, che sponsorizza, tra laltro, i suoi Velvet Underground e la loro famosa banana-simbolo. Personaggi reali ma non solo. Nella serie dei Myths Warhol rappresenta Topolino e gli eroi dei fumetti, dando loro la stessa effimera concretezza dei personaggi di Hollywood e dello spettacolo, mettendo insieme la collezionista Gertrude Stein, Babbo Natale, Einstein, Superman e i fratelli Marx. Nuove nel taglio anche le didascalie, non pi banali cartellini descrittivi ma etichette a muro in colori fluo, con interessanti citazioni dellartista e dei suoi contemporanei che ne spiegano e approfondiscono il lavoro, dando anche un quadro generale su quegli anni e sulle difficolt economiche, razziali o semplicemente raccontando aneddoti legati alle opere. Lallestimento intero, a cura di Fabio Fornasari, ricorda la corsia di un supermercato, in cui le opere darte sono esposte con la stessa freddezza e precisione dei prodotti di consumo quotidiani, in cui possibile, virtualmente, comprare le lattine Campbell e i frutti di stagione, insieme alle riviste di musica rock, con una spolverata di polvere di diamanti. Andy Warhols Stardust. Stampe dalla collezione Bank of America Merrill Lynch, Museo del 900, Fino all8 settembre Orari luned 14.30 19.30 marted, mercoled, venerd e domenica 9.30 19.30 gioved e sabato 9.30 22.30 Ingresso intero 5 euro ridotto 3 euro
14
www.arcipelagomilano.org Dal 19 marzo il Museo Diocesano ospita un dipinto prezioso, proveniente dallAccademia Carrara di Bergamo, e ben adatto alla imminente Pasqua: I Tre Crocifissi di Vincenzo Foppa. Lopera, data generalmente dalla critica al 1456, stata invece attualmente riletta al 1450, come sembrerebbe essere scritto sui parapetti marmorei che circondano la scena, e farebbe dunque diventare questa tavola, fatta per la devozione privata, un importante anticipo sullevoluzione del gusto artistico in Lombardia. Vincenzo Foppa, bresciano, artista innovativo che ha lavorato anche per gli Sforza tra Milano e Pavia, in questa tavola, il cui committente ci rimane ignoto, ha creato una scena sacra che va oltre le abituali visioni del fatto, e anzi aggiunge un clima di reale sospensione, rendendolo quasi una scena quotidiana e umana. Affidandosi ai Vangeli sinottici, lascia il Cristo abbandonato a se stesso, senza le pie donne o san Giovanni, generalmente rappresentati, ma solo circondato dai terribili due ladroni. Composto quello di sinistra, colui che alla fine credette, con una posa ritorta e disperata quello di destra, tormentato nel fisico e nellespressione, pressato da un demonio sopra la sua croce. Quello che colpisce davvero la tridimensionalit dei corpi, che riprendono sfacciatamente le novit padovane di Donatello, costruiti con un gioco di chiaroscuri decisamente in anticipo sui tempi. E in effetti la cultura figurativa di Foppa sembra essere davvero di ascendenza veneta: c memoria non solo dello Squarcione, maestro di Andrea Mantegna, ma anche e soprattutto di Jacopo Bellini e dei suoi disegni, nel monumentale arco che inquadra la scena e nelle teste di antichi imperatori romani. Altra interessante notazione sulluso della prospettiva. Una prospettiva che fa emergere i corpi, in particolare quello del Cristo, che sembra quasi arrivare a toccare la cima dellarco, e che si impone subito agli occhi dello spettatore. Una prospettiva per ritenuta per alcuni anni anche sbagliata, come pu sembrare se si osserva il paesaggio sullo sfondo, ancora bidimensionale e favolistico, di gusto ancora tardogotico, e per il quale si proposto un confronto con il nome di Gentile da Fabriano. In realt la tavola si avvale di una doppia prospettiva, che oltre a creare le diagonali delle croci, ha anche un punto di fuga rialzato, pensato per una visione dal basso da parte del fedele, che avrebbe dovuto meditare, inginocchiato, davanti ai Sacri Misteri. Ecco perch la datazione diventa fondamentale. Anticipando al 1450 lopera, si pu rendere meglio lidea della precocit delle invenzioni foppesche, facendolo rientrare nel clima artistico padovano e non ancora in quello mantegnesco. Foppa fu un grande maestro del Rinascimento lombardo, cosa che si pu vedere anche grazie agli affreschi della Cappella Portinari (1464 - 1468), presso la chiesa di SantEustorgio, attigua al complesso del Museo Diocesano. Vincenzo Foppa. I tre crocifissi, Museo Diocesano, corso di Porta Ticinese 95, fino al 2 giugno, orari: mar-dom: 10.00-18.00. La biglietteria chiude alle ore 17.30 Biglietti: marted: 4.00, intero: 8.00 ; r idotto: 5.00
15
LIBRI questa rubrica a cura di Marilena Poletti Pasero rubriche@arcipelagomilano.org Karla Dougherty Una diversa follia.
Riuscire a vivere (e bene) con il disturbo bipolare II Sperling & Kupfer 2011, pp.242, euro 18
Mercoled 22 maggio, ore 18, il saggio verr presentato a Palazzo Sormani, sala del Grechetto, via F. Sforza 7, Milano, relatori il professor Carlo Altamura e Iliana Albert, vicepresidente di Progetto Itaca Nove milioni di americani soffrivano nel 2003 di una diversa follia, il Disturbo Bipolare II, pari al 4% della popolazione USA, secondo un sondaggio della facolt di medicina dell'Universit di Galveston in Texas, e dei 3 milioni e 400 mila adolescenti a cui stata diagnosticata recentemente la depressione, almeno un terzo affetto da questo disturbo, che solo da 12 anni stato riconosciuto come tale in Europa. Esso la VI causa di invalidit nel mondo e si perci guadagnato la copertina del Time. Data la reale portata del fenomeno necessario parlarne per fare conoscere al maggior numero di persone possibile questo disagio mentale, una condizione di vita che ne mina la qualit, al fine di aiutare a riconoscere per tempo i sintomi e a individuare il trattamento pi idoneo. Questo lo scopo del libro secondo l'Autrice americana del New Jersey, che pure dichiara di soffrire del DB II. Questo anche lo scopo del Progetto Itaca, che da anni lavora per il successo dell'impresa nel campo
16
www.arcipelagomilano.org
dei giovani, per sdoganare questa subdola forma di follia dall'ukase della societ, come un tempo avveniva per il cancro, che solo grazie a Veronesi stato liberato dai tab collettivi. Scopriremo leggendo cos', perch colpisce, e come curare questo sintomo sottile del DB II, che si manifesta come disturbo dell'umore, una psicosi maniaco - depressiva come il DB I, ma in forma meno grave, pi indecifrabile e perci pi difficile da diagnosticare, caratterizzata da stati di ansia, di panico, di irascibilit, da sensi di colpa che possono portare all'uso di droghe o al suicidio. Il 25% di coloro che ne sono affetti non cercano aiuto, secondo la ricerca olandese Nemesis. Si tratta di una malattia biologica reale, con una sua chimica cerebrale e uno specifico aspetto cromosomico (il 18 Q), che incide sui neurotrasmettitori. Tant' che alcune Assicurazioni in USA la trattano come una malattia organica. Il Disturbo bipolare II stato riconosciuto di recente anche
nel DSM -IV-TR, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Il DB II in particolare alterna, in forma bipolare, uno stato ipomaniacale in fase alta, caratterizzato da euforia, ansia, energia, creativit, a uno stato depressivo in fase bassa, che evidenzia spossatezza, disistima, voglia di isolamento. Fondamentale una corretta e tempestiva diagnosi, che a volte invece arriva solo dopo molti anni di osservazione. L'Autrice spiega quali possono essere le cure migliori, secondo le moderne terapie, citando anche il professor Carlo Altamura, direttore del Centro trattamento disturbi depressivi del Policlinico di Milano, pioniere nello studio della tossicodipendenza e dei farmaci antipsicotici atipici, come la quetiapina. La difficolt, sottolinea il testo, sta nel sapere alternare sapientemente anti depressivi come il litio, anti convulsivanti per stabilizzare l'umore, anti psicotici come il valium, al fine di ricreare un equilibrio chimico nel cervello, come quando si con-
trolla il livello cloro - acqua in una piscina. Consci anche degli effetti collaterali, quali obesit, diabete, malattie cutanee. Alla terapia farmacologica utile e necessario aggiungere la psicoterapia cognitiva comportamentale e la psico educazione, grazie al supporto di uno psicologo, psicoterapeuta, o psichiatra, che aiuti il paziente ad affrontare le vicissitudini della vita con maggiore consapevolezza, per non cadere nell'autocura dell'alcol o della droga. Fondamentale infine la Terapia famigliare (TF) al fine di ristabilire una armonia famigliare compromessa. Il merito del saggio l'invito, sulla base dell'esperienza personale dell'Autrice, a cambiare stile di vita per quanti ritengano di essere affetti da DB II, e il richiamare l'attenzione su questa malattia ancora poco riconosciuta e ingiustamente nascosta per vergogna e paura del giudizio della societ.
SIPARIO questa rubrica a cura di E. Aldrovandi e D.G. Muscianisi rubriche@arcipelagomilano.org Tanti auguri alla scuola di ballo della scala!
Fondata nel 1813 grazie al mecenatismo dellimpresario Benedetto Ricci, questanno 2013 la Scuola di Ballo dellAccademia Teatro alla Scala compie duecento anni. In questi due secoli grandi e non pochi danzatori e danzatrici hanno completato (alcuni anche solo iniziato) la propria formazione coreutica e artistica: basti pensare a Carla Fracci, Luciana Savignano, Oriella Dorella, ai pi recenti Massimo Murru e Roberto Bolle, nonch alla prima ballerina assoluta Alessandra Ferri, che ha iniziato la propria carriera proprio in via Santa Marta 18, per ritornare indietro nel tempo a grandi danzatrici come Carlotta Grisi, la prima Giselle, colei per la quale il balletto stato ideato e coreografato, che nel 1825 consegu diploma nella Scuola di Ballo tra gli allievi della seconda generazione. Per festeggiare i due secoli di attivit, stato scelto il palco del Piccolo Teatro Strehler di Milano (ormai classico per il saggio di fine anno) e lo spettacolo andato in scena dal 28 aprile al 4 maggio. Il direttore Frdric Olivieri ha ideato e coreografato unouverture sugli Studi di Carl Czerny, nella quale sono stati coinvolti tutti gli allievi dal corso I al corso VIII, che hanno dimostrato il vero studio con diagonali, adagi e allegri eseguiti ordinatamente sul palco, prima i corsi misti inferiori, poi crescendo i corsi maschili e quelli femminili in punta. Terminati i saluti, gli allievi dei corsi inferiori (I-III) hanno raggiunto la galleria per incoraggiare i propri compagni pi grandi e fare quasi il tifo per loro. Il programma proseguiva con una revisione di Paquita, il balletto romantico ideato per la stessa Carlotta Grisi e ripreso da Marius Petipa nel 1881, che appartiene ormai da anni al repertorio della Scuola di Ballo. La vicenda, ambientata nella Spagna occupata da Napoleone, narra della gitana Paquita che salva un ufficiale francese dalla morte per mano del governatore spagnolo; dopo una serie di peripezie, si scopre che Paquita in realt una nobile francese rapita dagli zingari e perci non c pi nessun impedimento alle nozze con lufficiale. Nella revisione semplificata, dove rimangono un divertissement dei gitani, un pas de trois del governatore, il gran pas damour (adagio, variazione femminile, variazione maschile e coda) dei protagonisti e la conclusione a lieto fine, gli allievi si sono cimentati nelle maggiori difficolt della danza accademica, cio il ballo dinsieme, il passo a due, i virtuosismi degli assoli e linterpretazione dei personaggi. La serata si conclusa con una novit nel repertorio: la suite da Gat parisienne di Maurice Bjart. La coreografia, molto ricca e dalla frivola e frizzante ambientazione della Parigi di fine Ottocento, prende spunto dalla vicenda autobiografica del coreografo: infatti, si trova un giovane che si reca a Parigi per studiare danza, il quale viene considerato inadatto alla danza e disobbediente alla severissima insegnante. Per sfuggire alla durezza dello studio, inasprito dalla severit della maestra, il giovane si rifugia in un mondo di fantasia, dove viene apprezzato dalla maestra e dalla danza stessa. Di grande impatto scenografico stato il can-can finale (Offenbach) dai vivacissimi colori che ha impegnato tutti gli allievi, nonch il pezzo di apertura danzato senza musica dagli allievi (uomini) pi maturi di notevole difficolt e suggestione. Gli allievi hanno dovuto dimostrare che cosa hanno appreso durante lanno e come lo hanno fatto: si sono cimentati dallo studio posturale,
17
www.arcipelagomilano.org
alla tecnica della punta e dei salti, fino allinterpretazione del repertorio romantico e di quello novecentesco, dalle avanguardie della Modern Dance al contemporaneo introspet-
tivo. Lo spettacolo stato di grande qualit, gli allievi hanno mostrato una grande familiarit con il palco, regalando agli spettatori (non solo genitori e parenti degli allievi) una
18
www.arcipelagomilano.org
GALLERY
VIDEO
19