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DELLA
E.
SERIE
QTCTIIISrT.A.
ROMA
TIPOGRAFIA DELLA
R.
SALV1UCCI
1912
A*
i
V
REGIONE
XI.
PAVIA
Anno 1912
Fascicolo
1.
Regione XI
(TRANSPADANA).
XI
durante
il
biennio 1910-1911.
I.
PAVIA
1)
Scavi al vicolo
s.
di Pavia,
perato
condussi, nei mesi di giugno e luglio 1910, uno scavo nel vicolo
Gregorio, adiacente
si
all'area della casa Mascetti, sul Corso Cavour, nel costruire la quale
le
erano scoperte
pi antiche tonine della citt finora apparse, di cui ebbi a riferire a suo tempo.
state per molto fruttuose, e non
hanno dato
altre
tombe
medesima
romana
me
personalmente
a coadiuvarmi.
Museo
20 giugno.
al
S' inizia
21-22
di
id.
La
m.
rilievo,
esibente
fittile,
la rappresentanza di
una
di
lucerna
oltre
tino.
ad un cucchiaio
Fra
le
riferibile a Costan-
m. 3,50 o 3,75 (il soprassuolo era irregolare) si trova la sabbia vergine. Si ricolma e si apre un nuovo tratto di trincea verso gli Artigianelli. 25 id. Cocci vari.
id.
23-24
PAVIA
A
m. 3,50,
oltre lo
REGIONE
XI.
27 giugno.
strato romano,
un frammento caratteristico
di
vaso a
doppio tronco di cono, probabilmente ossuario, riferibile alla prima et del ferro, con
impressioni a punta
di
28
tetto
30
id.
stecca.
il
Si ricolma
cavo
si
da tavole
1" luglio.
e travicelli.
Cocci vari.
il
m. 1,50 circa
di
terra,
rinvengono ossa umane deposte nella nuda bronzo, frammenti di vasi di vetro, e presso le
si
falangi un anello
di bronzo in pezzi.
sesso.
Le
il
cranio;
indistinguibile
del
riferirsi
tomba romana
2
argilla,
id.
sconvolta.
id.
Si ricolma
il
cavo e
si
decide
di
nuovo tratto
dall' altra
id.
di
circa
15 cm.
uno scheletro
ma
da attribuire ad et recente.
8
id.
Alla profondit
di
di
una piccola
id.
FORTIS.
scavo,
si
circa
rinvengono alcuni
frammenti
una fibula
in
ro-
mana
rinvengono
frammenti
uno dei quali non difficilmente ricomponibile. A m. 3,50 un corno cervino con due piani di distacco dalla grossa 11 id. ramificazione, prodotti da lavoro di sega. Una monetina di bronzo evanida e frammenti di due embrici romani. 12 id.
di terra cotta,
m. 3,50, accosto alla fondazione della casa degli Artigianelli, avanzi di scheletri. Nel cernere la terra con cui si ricolma lo scavo precedente, si rin13 id.
1
14
id.
n.
81).
m. 1,20 avanzi di uno scheletro ed una moneta di bronzo corrosa. m. 18 id. 2,50, un ago crinale in osso divenuto di color verde chiaro, leggermente spuntato; una fusaiola di rozza argilla, decorata ad impressioni di unghia ed una piccola cerniera di osso.
10
id.
A A
circa
25
fa
id.
Proseguendo
lo scavo,
verso la
met
un angolo
retto col
avanzi di scheletri,
primo esplorato, alla profondit di m. 1,80 si trovano rari una moneta di bronzo corrosa, un ago crinale di bronzo, un grosso
disco forato di argilla cotta, un disco piatto di ferro con largo foro al centro ed un
anello-maniglia di bronzo.
29
id.
REGIONE
XI.
reperimnti
di
questo
PAVIA
Dall'analisi dei
risulta
che, se
oggetti
recuperati, e se
non
d'interesse,
essendosi
di
gruppo
da
epoca pregallica, come appare dagli avanzi di ceramica e di ossuario biconico della prima et del ferro, dei quali si pu fare il confronto nello stesso Museo Civico con
ivi
conservato.
i
ma
della citt che ebbe poi tanto lustro e tanta importanza nei tempi di mezzo.
2)
Tomba
Castello.
Costruendosi in piazza Castello la casa dell' ing. Alfredo Devoti, nel marzo 1911,
si
misero allo scoperto vari oggetti antichi, dei quali alcuni vennero nelle mani del
del
terreno,
altri
proprietario
in
quelle
a
il
quale
li
cedette al
Museo Civico
in seguito
mia
mentre
analoga richiesta
da
me
larga m. 0,175
crale cristiana:
*
+
in
con
pa CE REQUIESCIT
STANC1US
qui oixi ri
Fra
gli
altri oggetti
pervenuti
al
Museo
di
ma
non
trascurato
chiamare
cemeteriale cristiana ed eventualmente aver appartenuto alla tomba contrassegnata dall'epigrafe dianzi riportata; il resto consiste in frammenti di ceramica locale del rina-
rimangono:
una lucernetta
altra
fittile
di
forma
ovoidale
lunga
m. 0,075
larga m. 0,04(3,
intatta;
larga m. 0,067; altra circolare, di cui non avanza che la parte superiore; una
moneta
1 ,
romana
(M. B.)
di
un inonetiere
di
Augusto (Cohen
sesini del
REGIONE
XI.
I,
434)
ma
del
indecifrabile
due
Ducato
di
Milano e un kreuzer
ci fu trovato nelle
XVII. Tutto
Parte
di
medesimo
ing.
Devoti.
Museo
Civico.
II.
S.
COLOMBANO AL LAMBRO
Suppellettile
di
tombe gallos.
romane.
Nell'autunno dell'anno 1910
fui avvertito dal
Co-
lombano
al
Lambro,
dott.
di settembre, in ca-
detto
comune
di Graffignana, eseguendosi
seguenti oggetti:
Urna cineraria
di terracotta,
umane combuste
e tre
monete
di
detto Ispettore
semissi onciali;
b)
e)
fittili,
dell'altezza di cm.
20
in
circa;
due met;
Sul posto fu pure riconosciuta la caratteristica area di terra bruciata, e continuandosi lo scavo si rinvennero ancora cocci minuti di ceramica,
bustione
umana ed una
fusaiola.
Gli oggetti vennero ritirati dall'ispettore Fiorani, che dichiar tenerli a disposizione di questa Sovrintendenza.
III.
11
DOVERA
il
1)
Tomba longobarda.
mi
rifer di
essere
Crema,
stino,
prov. di
Cremona)
frazione del
il
comune
steva
a)
Una spada
di ferro
spettanti alla
lama
al
Un
Imbracciatura
uinbone emisferico con quattro chiodi, diam. cm. 19, alt. cm. 7 di scudo lunga cm. 43, secondo la quale la corrispondente
;
dimensione dello scudo (che doveva essere di legno o di altra materia marcescibile) pu calcolarsi a cm. 45 o 50 circa
;
16 V2
La tomba
romane gi
state adoperate
come
copertura di tetto.
Gli oggetti
si
si
trovavano a Dovera,
che se
ne dichiarava consegnatario, e
REGIONE
XI.
Tomba gallica. 2) Nello stesso comune di Dovera, nel fondo denominato Bosco Streppo, di propriet del nob. cav. dott. Alberto Barni di Roncadello, pure in agosto 1910, fu rinvenuta
una tomba
gallica, anch'essa visitata dal prof. Castelfranco,
e parte del corredo
che
me
ne diede notizia.
Era ad incinerazione,
del nobile sig. Barni.
e
un
una ciotola a piede basso di cui avanza la met; un cerchio di vasetto sferico vetro azzurro; due anelli di bronzo; due fibule a doppio vermiglione pure di bronzo, che il Castelfranco riferiva al tipo La Tene II, e un viluppo di oggetti di bronzo
legati dall'ossido, in cui
si
distingueva una
periodo di
Anche
di
il
nob. Barni
si
si
proponeva
IV.
Dal
MORTARA
dott.
Tombe
moneta romana.
ebbi notizia dei seguenti trovamenti avvenuti a Mortara noi novembre 1910. Nella
regione Sabbioni di
s.
si
sig.
di
quali
recava
seguo
di
in
lo stradale per
sterri,
si
Novara, presso la
fittabile
facendo degli
ha memoria
si
simili tro-
vamenti
fatti
in
passato,
presentarono disposti a
Infine,
si
du-^
rin-
frazione
Medaglia
il
cavo Plezza,
V.
11
il
LANGOSCO LOMELLINA
medesimo
ispettore dott.
cui
Tombe romane.
rifer
Pezza mi
della
sig.
uno
dei Langosco,
s'im-
batt in tombe
romane
di
tegoloni,
erano
vasi
di
ziatamente furono subito distrutti dai lavoranti. Si salv pertanto una lucernetta
tile
di terra rossa,
il
VERECVND.
REGIONE
XI.
VI.
COSTA MASNAGA
Tombe romane.
ferito
L'egregio Ispettore degli Scavi per Lecco, dott. cav. Antonio Magni, mi ha riche in comune di Costa Masnaga (Como) furono rinvenute casualmente quattro
cassetta, povere, che deplorevolmente gli sterratori
Il si
tombe romane a
frammenti
pure
tati
affrettarono a
dott.
vasetti
di terracotta in
una lama
di
coltello in
che facevano parte dei corrodi funebri. Questi oggetti saranno deposinel nascente Museo Civico di Lecco, al cui territorio limitrofo quello del
in
ferro,
comune
di Costa
Masnaga.
VII.
VARESE
Suppellettile di tombe
costru-
Stadium
Nel gennaio 1911, adattandosi la pista del nuovo Stadium o ippodromo di Varese presso la stazione i Bettole, gli operai rinvennero parecchi grossi vasi di
argilla e tracce di carbone, che andarono in frantumi e dispersi
terre.
nel
movimento
delle
venne a sapere della scoperta, e si pot desumere dal racconto degli operai che essi avevano anche incontrato e demolito due tombe in muratura coperte da lastroni e circa altre dieci di tegole ed embrici. Alcuni pochi oggetti
si
furono salvati dal sig. rag. Luigi Redaelli e dal capomastro Luigi
recuperati in
De Grandi
e
il
altri
donato al
un sopraluogo dal R. Ispettore cav. ing. Luigi Riva, Museo Civico di Varese. Eccone la descrizione.
con labbro
rientrante,
tutto
fu
a) scodella svasata
alta
m. 0,08,
diametro m. 0,26
altra minore,
meno
svasata, alta
ma
con labbro
meno
rien-
ad un'ansa (rotta)
di tipo
m. 0,25;
h) olletta alta m. 0,10, ed avente alla bocca
il
diametro
di
di
m. 0,075. un medio
Oltre a questi
vasi fu trovato, e
si
Varese,
ed
il
primi quattro oggetti e la moneta sono stati dati dal sesto dal signor Redaelli, gli altri dal Riva.
sig.
De Grandi,
il
quinto
G. Patroni.
REGIONE
X.
VH
DI PIADENA,
DRIZZONA
Regione
X (VENETIA).
VH
DI
PIADENA
Tomba
gallica rinvenuta presso l'abitato. sig. Francesco Orefici, indefesso collaCastellare e intelligente esploratore
monese,
del
si
ebbe notizia
Orefici,
di
de' Cioss, dei Lagazzi e dei fondi di capanne del Creun rinvenimento fatto in Campo Campagna, di propriet
medesimo
il
gatisi a guisa
di cono rovescio.
Tale scoperta si collega, come mi fa notare il prof. Castelfranco, ad altre avvenute a varie riprese nel medesimo campo nel 1904 ed anni precedenti. Si rinvennero
allora sepolture, per lo pi ad
Castelfranco rifer
raccolti,
umazione semplice, che dalla suppellettile funebre il giustamente a popolazioni galliche. Tra gli oggetti a quel tempo
passati al
che fecero parte della privata collezione Castelfranco ed ora con questa sono Museo Civico del Castello Sforzesco in Milano, meritano di essere ricorfibula di
dati:
Una
periodo
La Tene,
di
simile a
ferro a
112, n. 5; un
giavellotto di
una lancia
di
ferro
a cartoccio;
un armilletta
bronzo di due
mezzo; un'armilla di verga di bronzo, posta all'avambraccio di uno scheletro raggomitolato; una grossa fusaiola piauo-convessa; una umetta cineraria di terra
e
rosso-bruna,
simile
ai
tipi
Este
l'I;
altra
pi piccola,
riquadrata;
rigonfia
/3
dell'altezza;
con ansa
una
minuscola umetta.
tanto iuteressante per antichit primitive, ebbe sede altres in epoca postedi popolazione gallica.
riore
un centro
IX.
DRIZZONA
Fondi
della
di
Giacomo
di
capanne
abituri
presenza di tracce
di
di questi antichissimi
presso
Drizzona, comune
provincia
Cremona,
mi propongo
di
esplorare
Voi. IX.
BRESCIA
BRESCIA
10
REGIONE X.
X.
Antichit
varie
suburbio.
Il
comm.
dott. Pietro
Da Ponte mi
riferisce sulle
scoperte seguenti avvenute in citt e nel suburbio. Nel marzo ultimo, facendosi uno scavo per fondamenta nello stabile Mazzola
Perlasca in contrada
fu scoperta
s.
ma
i
solo casualmente e
muratori non seppero dir nulla di preciso che pare fosse costrutta di embrici e fu
;
proprietari
sigg. Perlasca
oggetti in ferro,
tello
gli gli
un mar-
lungo cm. 18; un coltellaccio mancante della punta, lungo cm. 37, di cui 12 spettano al codolo, e una tanaglia lunga cm. 40. La presenza di tanti oggetti in ferro, tra cui i tipici strumenti fabrili, fa pensare all' ispettore Da Ponte ed a qualche
altro erudito locale, che
si
tratti
della
tomba
di
un fabbro;
gallico,
ma
si
pu anche pensare
i
dell'elemento
etnico
Galli
furono eccellenti fabbri-ferrai e che nelle loro tombe abbondano gli istrumenti di ferro. Ad ogni modo per la nostra tomba spetta gi ad et gallo-romana, come chiaro
dagli oggetti di terracotta che
in
si
accompagnano a
quelli di
ferro,
e che consistono
due vasi di argilla comune, fatti al tornio (una brocca a bocca larga rimasta priva del manico, alta cm. 15, ed una fiasca ventricosa a bocca stretta ed un*ansa, Scostolata, alta cm. 20, tipo derivato dal transpadano vaso a trottola), e in due lucerne
monolicni, l'ima con la parte superiore
a
bitorzoletti, l'altra
modellata a stecca
in
forma di oscena figurina accoccolata e reggente con ambe le mani l'enorme fallo che esce dal suo corpo e forma il luminello (lunghe rispettivamente 10 e 12 cm.).
sterri sul
che da Rebuffone (presso Porta Venezia) conduce a s. Francesco di Paola, vicino alla Barriera daziaria, in un fondo del sig. Luigi Bonomelli e a circa un metro di profondit sotto il piano stradale, fu scoperta un'urna di pietra rozzamente lavorata,
cubica, di cm.
55
di lato,
in
l
che conteneva
con
pareti
residui
del
rogo ed
seguenti oggetti
costole,
Piatto
da
frutta
bronzo,
;
poco
elevate
a graudi
diametro
frammenti; specchio in bronzo di forma a che dovevano essere incastrati in una rettangolare oblunga, margini irregolari cornice di perduta materia, largo cm. 11 e alto cm. 14, spezzato in quattro parti;
cm. 18,
alt.
cm. 4 / t
altro specchio di
in pi
vetro leggerissimo a base larga e rotonda, collo sottile ed ansa a cartoccio; alt. cm. 19;
altra simile, alt.
alt.
cm. 18;
con collo
cm. 12; altra uguale; fiaschetta globulare di argilla rossa lavorata al tornio, breve ed ansa tricostolata, alt. cm. 15; lucerna monolicne recante sul di-
REGIONE
X.
11
il
BRESCIA
fondo
il
bollo
ATIMETI
altra con
le
seguenti monete:
all'esemplare Cohen
n.
343,
ma
1
Grande bronzo di Vespasiano simile cbe non pu identificarsi essendo perduto il rovescio;
vespasiano o
1
n. 255; medio bronzo indecifrabile di grande bronzo di Tito, Cohen n. 116. di Tito; denaro di Domiziano, Cohen /
,
,
descritti,
medesima occasione
si
degli
sterri
romane, che il medesimo signore si aifrett a un blocco di marmo di Botticino lungo m. 1,07, alto consegnare cm. 24, largo cm. 30, sul quale leggesi in lettere abbastanza buone
Bonomelli,
rinvennero due
lapidi
al
Museo. L'nna
PRIAPO VALER1VS
Lo
spazio in
V-S-L M
HERMES
liscio.
mezzo
al
secondo rigo
marmo
si
sin.,
in cui si riconosce
un avanzo
I
epigrafe dedicatoria
[VNONIBaj
Nello scorso giugno
*
poi,
in occasione di lavori
che
si
La
casa d'Industria
Romano,
tica Brixia,
marmo
di
un cornicione.
Era lavorato a
dentelli e
cimazi e fu portato
Museo.
Scrostandosi poi un
rit militare, si
muro
nell' ex-chiostro
di
s.
mise alla luce un rilievo sepolcrale romano in marmo qui figurato da fotografia (pag. 12). Rappresenta, secondo un tipo gi noto da altri esemplari bresciani, tre busti in fila, col solito gesto di afferrare con la destra il lembo della toga o del
manto su
in nulla
la spalla opposta.
la figura
di
mezzo
femminile, ed
si
da notare che
dalle
l'abito di essa,
pieghe
distingue
della
toghe
la
degli
stanno
ai
lati
soltanto
il
mano
fiore
tra l'indice e
pollice.
il
mi aveva
riferito l'ispet-
Da
anno a Mompiano, suburbio di Brescia, nella fondazione dell'asilo infantile. Ci si trov una elegante ampolla di vetro sferica, a lungo collo senza manico, alta mm. 173;
ed una fiasca di terracotta
con
BOVEZZO
19. Alla
12
REGIONE
X.
superiore,
come molti
bresciani, e
tomba spettava un cippo sagomato a centina munito di zoccolo rustico per infiggerlo
stato
nella parte
nel terreno.
era ancora
trasportato
nel
Museo
al
momento
della
mia
Fig. 1.
visita. al
cav. dott.
Museo:
LOC
P
SEPVL
GT
P
IN
IN
Fuori della tomba
si
FRPXXXV
AGR
XL
XI.
Il
BOVEZZO
predetto
Tomba gallo-romana.
rifer
comm. Da Ponte mi
pure
Angelo Passerini ne recuper gli oggetti di corredo qui appresso enumerati, che don al Museo di Brescia: Un medio bronzo di Ottaviano Augusto (Cohen n. 257) ed un altro di Doil
uff.
miziano, solo riconoscibile dalla protome; una fibula gallica in bronzo del tipo pavese, ma di dimensioni piccole e senza gli anelli passanti su l'appendice della staffa;
un'armilla di bronzo a nastro, schiacciata; due verghette di ferro a testa o base quadrata; una fiasca di argilla rossa, simile a quella di Mompiano (Brescia) test descritta (cfr. pag. 11), alta
cm. 16.
REGIONE X.
13
T1MOLINE
Sepolcreto gallo-romano. scoperta di tombe gallo-romane avvenuta in circondario negli ultimi giorni dell*anno 1910 a limoline, villaggio del Bresciano di Chiari. Ebbi poi una relazione sommaria su tale scoperta, ed alcune fotografie,
XII.
TIMOLINE
Da
pi parti venni
informato della
che rappresentano
aggruppati gli
oggetti
trovati dal
R. Ispettore
degli
Scavi
per
da
tali
un vigneto
fillosserato di
350
metri,
si
quali contenevano residui di corpi umani composti sul rogo, ed oggetti di corredo funebre. Gli oggetti furono per fortuna tutti conservati ma da deplorare la scom;
come mi assevera
Giani,
nemmeno
in parte ricostituire
rispettive tombe.
La Tene,
Gli oggetti consistono in fibule di bronzo a doppio vermiglione, varianti del tipo o galliche, nell'una delle quali posso riconoscere il tipo pavese modificato,
i
cio senza
falsi
modificazione di tipo che pi volte ho riscontrato nel Bresciano; una fibula a cer-
romana. Vi sono poi almeno tre lorques, fatti di doppio filo di bronzo ritorto a fune, una spatoletta di bronzo, vari strumenti ed armi di ferro (coltellaccio, lancia
niera,
fittili,
pedoni
costolati
di
pastiglia.
Fra
ceramiche
si
fiasche di tipi
comuni
noto po-
campaniforme a strozzatura (cfr. Notule 1910, pag. 10, tg. 1), una tazzina con piccoli ornati a rilievo, e una lucernetta monolicne. Si rinvennero pure due monete
etilo
gli
esemplari
di
Museo
ROMA
14
ROMA
XIII.
ROMA.
Nuove scoperte
Il
cav.
le
scoperte di antichit
avvenute
durante
il
mese
di gennaio.
Regione VI
(Via
Sicilia). la via
Costruendosi
Toscana, alla
trata un'antica pavimentazione stradale a poligoni di selce ben connessi fra loro e ben
era larga
le
Era limitata,
si
in
ambedue
parti,
m. 0,15. Dal
lato est
cui
muri avevano
lo spessore di
m. 0,60 e formavano delle stanze, delle quali per non furono vedute le dimensioni. Altri avanzi di costruzioni in laterizio, aventi i muri dello spessore di m. 0,45,
furono scoperti pi ad est di quelli precedenti. Si videro due camere larghe m. 3,60
lunghe una m. 3,63, l'altra m. 3,95 comunicanti fra m. 1,00. Le pareti di dette camere conservano in parte Fra questi avanzi ed i primi descritti, in un cavo
e
loro per
l'
un ingresso largo
intonaco dipinto.
scopr
si
un piccolo rudero
della parte inferiore di una vasca che doveva avere probabilmente la pianta ottagonale,
il
solito
cordone anche
in
m. 1,15
si
mentre
11
al
piano.
superiore (m. 5 sotto il piano attuale della via) in rimanente (a m. 7,40 ili profondit) era scavato nel tufo diametro interno del trombino era di m. 0,90; si allargava per
parte
la parte
massima espansione m.
e largo
1,20.
Il
ma
m. 0,50. a sezione ogivale. La bocca del descritto pozzo terminava in un chiusino a mattoni, di forma quadrata, il cui lato misurava m. 0,50, e- trovavasi allo stesso piano di quello dell'antica strada, cio
un cunicolo scavato nel
alto
m.
2.
m. 2,40 circa
di
profondit.
*
Regione
Banco
sono tornati in
di spessore ed
IX.
Facendosi
lo
sterro per la
nuova costruzione
di
propriet del
di Napoli,
Umberto
I,
luce
avanzi
la
in
di
costruzioni in laterizio
hanno
era
direzione normale al
corso
Umberto
Il
vecchio fabbri-
parte costruito
sopra questi
di costruzione.
ROMA
(Via
di
15
il
ROMA
cavo per
Regione XI
di fronte all'angolo
il
nuovo
collettore,
settentrionale del
metri sotto
il
dello spessore
piano stradale moderno, stato incontrato un muro in opera laterizia di m. 0,90, che aveva la direzione normale all'asse della via di
Il
Santa Sabina.
di
muro
di
tufo e tegolozza
iiell'
epoca tarda e di cattiva struttura, eia formato con pietrame interno ed aveva il rivestimento fatto con pezzi di mattoni.
XIII (Viale Aventino). In un cavo praticato nella propriet Pettini sul viale Aventino, a in. 3,00 da esso e distante circa m. 70 dall'angolo della via
Regione
de'
Cerchi con
il
il
fu scoperta l'antica
una
superficie di
m. 2,00
Regione XIV.
si
In
una
ni.
fogna,
0,44,
ed alto m. 0,48.
Via Aurelia.
di
In localit
la pineta
Sacchetti,
intero (alto m.
la cifra
ferenza
massima
m. 4,57).
Sul labbro
ha
graftta
XXV. Esso
trovavasi
interrato entro
reticolati.
Via Flaminia.
durante alcuni
dolt-Costa,
Madonne
di
della
contessa
si
Artemisia Gaui
m.
di
i
profondit
quali
si
dal
piano
campagna
rinvennero
:
resti
di
ricuperarono
le seguenti
iscrizioni
1.
2.
Id. id. in
un
sol
(m. 0,60
0,28
0,03)
0,17
0,035)
D M
CDECCRES
CENTIS QjVIX ANNVIIID- VII
5
DM-
RENTI SEP TI
PROTVSFILIO
MVSMARITVS
FEC1T
CARISSIMO
ROMA
due pezzi
Id. id. in
(ni.
16
ROMA
3.
0,36X0,30X0,03):
D M GARGILIVS Ro
GARGILIAEDONA
TILLAE FILIAE BE
NEMERENTI
10
(rie)
4.
il
22 dicembre.
in
Due frammenti
di
lastra
mar(in.
r
.
>.
Lastra marmorea
due pezzi
0,30X0,20X0,03):
M
(sic)
PNVMISI FORTVNA
5
VI VI
XIT
amNIS
...
XIII
M
marmorea
TIF- H E D ON CONI
QA'ANNXXVI
D Vili
di
6.
Frammento
lastra
7.
Id.id.id.(m.
0,20X0,14X0,03):
(m. 0,10
0,08X0,02):
AEL NA CO niugi
G. Mancini.
civico
219
una cava
di pozzolana, della
la scoperta della
muri
opera reticolata, pertinenti ad. una camera sepolcrale, lunga m. 3,90, larga
tre filari di loculi per olle accoppiate.
Alcune
di queste,
che
il
capovolto, cio in
modo che
il
vertice entrava nell'olla; e questo vertice era rotto a bella posta, e nel foro ottenuto
fissato
soliti
vasetti di
vetro con
ROMA
in
il
17
ROMA
liquido o
in
guisa che la bocca di esso entrava nell'olla per 1' unguento che vi era contenuto.
opus sedile era assai guasto, perch in epoca posteriore quell'ambiente era stato tramezzato nel senso della lunghezza con due muri in pietrame dello spessore uno di in. 0,50, l'altro di m. 0,40, per servire a deposizione di cadaveri; difatti negli scomparti si rinvennero scheletri su letti di tegoloni,
un sarcofago
il
di
marmo
da due vittorie alate, disposte orizzontalmente nella parte inferiore del corpo, ciascuna delle quali, volgendo un poco il capo, guarda verso un amorino scolpito in ciascuna estremit della fronte. Questo amorino regge con le mani un serto di fiori. Sotto la
targa ansata un canestro di
altro canestro di
fiori
fiori
tra
un
rovesciato e
una lunga
Sul
palma
ai
due facce
laterali
zampe
due spigoli anteriori una coperchio maschera scenica, e fra queste due maschere quattro festoncini sostenuti da amorini. Fra la terra, che era in questa camera sepolcrale, si sono rinvenuti alcuni vasetti
ed
i
di vetro
1.
primi tre
titoli
mancante:
CVERGILIVS
C L 7/Y/DIS VERGILIAE-M///
2.
Lastra
marmorea
0,34
iscritta a ca-
3.
0,12)
CANTESTIVSCL-SABIO
VARCVNTEI A M
DEMETRIA
nella
terra si
:
seguenti
titoli
sepolcrali
Frammento
di
lastra
marmorea
5.
Frammento
di lastrina di giallo
(m.
0,28 X 0,29):
X 0.16):
[
APOLL
IN
g/.
H
'
INAGRP-X
FR PX
IO
APOL-C V
i
S E
-C A R
Voi. IX.
ROMA
Lastra marmorea
frammentata
18
7.
ROMA
Lastra marmorea alta m.
:
6.
0,27
(m.
0,16X0,20):
X 0,24
APOLLO
ETNICER COLLIBE
S E
CASINIO
SVCCESSO
CAESENNIA- VICTO
C V N
RINA-CONIVGI
SVO
8.
Fecit
per due
dei
Targhetta
marmorea
:
ansata
9.
In
lastra
titoli,
(m. 0,20
0,075)
DOMITIAFAVSTA
V
MFVLVIVSM-L
ANN XXVI
AVCTVS
11.
10.
Lastra
marmorea
:
scorniciata
Lastra
marmorea
scorniciata
(m. 0,38
0,33)
(m. 0,69X0,38):
CFVTIO
CHR ESIMO
VIXIT
IVLIA
MODESTA FECIT
IVLIAE
PRIMAE MATR1SVAEDVL
ANNIS XXV
FVTIA
NVSA
PATRONA BENE
ET MERENT EVPHEM VS
I
-
12.
Lastra
marmorea
scorniciata
13. Targa
titoli
(m.
0,50X0,12):
basso di
fiori
stilizzati
(m. 0,31X0,15):
LCRANIVS-FELIX
EMIT-LOCVM14. Cippo [di travertino
HEDONE
VIXAXVI
0,88
15. Lastra
FVTI A
NICARCIS
marmorea mancante
SIBI
(m.
del-
0,29)
IVLIADL
pr Ima
sibi
V AE AN
I
ROMA
16.
19
ROMA
17.
Lastra
marmorea
(m.
0,15
Lastra
marmorea
(m.
0,40
X0.47):
X0,18):
MATIAMAPLCRES
M-MAG! ANI
SPFCOL
PETISIAE
T LHELPINI
TELVALER1VSLJLZA
(sic)
UDADESVAPECVN1
A-
18.
Frammento
di cornice iscritta:
19.
Lastra
marmorea
(m.
0,09
la riga superiore
accuratamente abrasa
X0.21):
(m. 0,11
0,32):
MROMANVS
PETIAPVSILA* TE
iscrizione
vb
malamente abrasa:
COCTAVIVSC CLHORIDES
O C TAV A C
I
ANTHRACIVM
Anthracium
nome femminile
di schiava.
0,19):
AN
ATHONICEi
in f L1CISSIMA-FECIT
pien t
5
s s
ROMANO
qui vixit ann.
iimen-iii-die-xxI
hor-iii
niaemelissae
quae
vixit aNxviiwEN un
22.
Lastra
marmorea
(m.
0,14
C-
SVLFELII OL
EMI DE TAL
PVBL
ROMA
Lastra
:
20
solchi
ROMA
23.
marmorea decorata
da
leggeri
serpeggianti
lungo
lati
terminali
DISMANIBVS
C-SVSSVLENVS
CORINTHVS
24.
Frammento
di lastra
marmorea
scorniciata, alto
m. 0,10X0,17:
HE,
M-PRlMA
NE
AD
S\
CONTVM
SEMPERINT
sine
contumelia
semper
X0,23:
dis
ma N
B V S
E-T- FTA E
ANN-XIIX
XVIIII RIMVS TATA p
VIXT
AN
P
XI
27. (m.
0,10X0,22):
0,18)
0,31):
~ NO
,
CIAE
/WrfERISQVE-A LV.X.T-ANNOS
DOPE
31. (m.
^^^
0.10X0,14):
.
VSALAP VSALA
P-TIA
30. (m.
0,15X0,16):
32. (m.
0,14X0,19):
P
TIA-C-L
C PX
TYRRHH
OD
GR/
L- /
ROMA
21
34. (m.
ROMA
33.
(in.
0,18X0,26):
0,10X0,16):
CHI
M
I
ERATl
E
NIISIBI
0,08)
:
0,10):
ALI LIX
37.
MI
XXXVI
alla
Frammento
pertinente
parte
inferiore
di
lastra
di
travertino,
alta
quale conteneva, come appare iscrizione da attribuirsi a quella classe che nel C.
m. 0,21
X 0,18,
il
la
dal
I.
:
L. VI, pp.
1355
3502
com-
presa sotto
titolo
di
Ada
ad sepulcra spectanta
YNDI
CAVSAI
\*IVMDEDEROL] V\S T R N V M V T|
I
BVS-
COMMV|
E. Ghislanzoni.
da Roma,
in
localit
prima
di
giungere
al
XVII
chilometro,
facendosi
silicei.
m.
0,90 e lo spessore
m. 0,60, distanti
m. 3,35, facenti parte di costruzione dei tempi imperiali. A questi pilastri sono addossati nel senso della lunghezza altri muri costruiti con filari di piccoli parallelepipedi di tufo e ricorsi di mattoni alternantisi fra
posteriore, circa del in cui
loro;
costruzione di et molto
di
rimane
la soglia di
di altre soglie.
La lunghezza complessiva
18,50 ed
ha
la direzione
La pavimentazione a
zione in laterizio;
ma
in
Questa
pavimentazione
trovava al di l e
qua
del
in
modo da supporre
che, dal lato che guarda la via Ostiense, dovesse far parte di un piazzale scoperto.
OSTIA.
22
REGIONE
I.
Via Salaria.
minata Sette Bagni,
di
Presso
il
di propriet del
il
settimo miglio della via Salaria, nella tenuta denoprincipe D. Leopoldo Torlonia, durante i lavori
il
casale
medesimo
tufo.
Alcuni
;
di
questi, ancora a posto, sono cuneati e fanno parte della volta o luce
si
del ponte
altri
rinvennero rovesciati nel fosso, nel cui fondo giacevano vari fram-
menti
di
marmi
lavorati.
Fra questi notevole un torso di statua muliebre di marmo, di grandezza naturale, vestito di tunica cinta sotto il petto ed accinghiata sulla spalla destra. Incastrato alla parte inferiore della statua un grosso lastrone con tracce del sostegno.
probabilmente una
marmoreo
facce
di
Diana, tanto
di
pi
che
vicino
al
torso
si
trov un frammento
un simulacro
Si rinvennero inoltre:
le
;
un frammento
un capitello d'ordine dorico con grande abaco nel cui piano inferiore rimane VI ATOR COS a grandi e belle lettere il resto d' iscrizione ed un frammento
M
A. Pasqdi.
COLLEGI
Regione
(LATIUM ET CAMPANIA).
LA TIUM.
XIV. OSTIA
dei
sotto la Porta
romana,
che unisce
quella dei Sepolcri con la Ostiense, piega in curva a sinistra e continua sotto quella
la fogna piega
tinuando sotto
ha ridato recentemente
1911,
in
raccolsero
marrone
una lamina
di
piombo
leggersi,
eviden-
REGIONE
I.
di tufo.
23
tuli
OSTIA
Fra
le
in blocchi
parallelepipedi
Le fondazioni sono a
scendono per circa sessanta centimetri nella sabbia. Nel centro uno strato di pozzolana battuta con qualche frammento di mattoni, pezzettini di travertino e di tufo: circondato da un muro di tufi informi, largo m. 0,70, alto m. 1,00. Nello spazio
interposto tra questo
muro
si
rinvenne nella sabbia a m. 0,20 di profondit un'olla cineraria con resti di cremazione.
dopo la via trasversale, fu riconosciuto un cippo di travertino di cui Iorio superiore. Tale cippo, che rimasto al proprio sito, presenta
titolo sepolcrale
fLITICoHORvTPR
OSTIE NSES-LOCVM- SE PVLT
DEDERVNT
PVBLICOQjFVNERE EFFERVN
DECRERVNT qvod
in
incendio
(sic)
RESTINGVENDO InTerIT
IN F IN AG
PXII
XXV
C. I. L.
VI
XIV,
215
e 223,
quella
C. I. L.
VI, 2609,
proveniente
dalla via
Ostiense.
Ma
particolare interesse
ha
il
bollo
di
mattone da
ai
me
pubblicato nelle
ai
vigili.
Notizie,
1910,
pag. 514
da
riferirsi
piuttosto
pretoriani
che
Si
detta coorte
fu in Ostia sotto
il
il
Augusto,
Roma. Per
morto nell'estinzione
di
augustea.
La tomba
le indagini
arriver con
Nella copertura della fogna della via dei Vigili sono stati riconosciuti moltisi bolli C. I. L. XV, 1094 b; onde nessun dubbio pu sorgere sulla et della sua costruzione che appartiene agli ultimi anni del primo secolo dell'e. v.
Nella caserma dei Vigili
(tg.
1) fu
OSTIA
24
caserma stessa
si
REGIONE
I.
Nel
notano chiusure
tarde tra pilastro e pilastro, chiusura della porta che dava alla scala e chiusura di
uno degli ambienti: chiuso era stato pure l'accesso alla fontana, la quale era da questo lato come dall'altro. Egualmente nella met orientale del lato settentrionale del portico
vede chiuso questo dove forma angolo, e pi in l tra il secondo e il terzo ambiente contando dalla scala. Il muro che sorge presso l'angolo rafforzato da due archi, di
si
REGIONE
li
Lo spazio
tra
in
i
25
si
OSTIA
cui
l'
inferiore di scarico.
vi
si
non fu chiuso
con muratura:
vede la soglia
travertino, quale
si
ha
nelle taberne.
un dato tempo questo angolo della caserma fu ridotto ad abitazioni. Per il fatto che due di esse avevano l'accesso dall' interno dell' edilzio, crederei che questo fabbricato non fosse pi adibito a scopo di caserma e che quegli adattamenti si dovessero attribuire
ad et posteriore.
i
due muri
suddetti,
immessa nella
terra,
si
ha
primo vano a destra del vestibolo misura m. 4,80 per m. 4,30. La porta l'arco, e misura m. 2,13 X 1,49. Nella parete di fondo sono tre finestre a feritoia
Il
Le
m. 2,75. Il pavimento a mosaico bianco e nero a disegno geometrico. conservano pareti gli avanzi degli affreschi. Quella a destra a riquadri rossi e
gialli con
due alte colonne: nel riquadro centrale si vede una figura virile nuda con la destra alzata. La parete di fondo ha simili riquadri: in quelli rossi si vedono rami
di fiori e nel centrale
il
fatto,
si
che
si
sembra potersi scorgere una figura. Notevole in questi affreschi osserva anche altrove in Ostia, cio l'abuso di linee oblique che
non
In questa stessa parete in alto a destra scorgesi un graffito, probabilmente portante una data. Il secondo ambiente fu pi tardi, come quello di angolo, aperto sulla via; e per
giustificano.
secondo
la trave
muro con
il
tre
finestre a feritoia
muro
sottostante
si
m. 2,15 per 1,48. La soglia di travertino in pezzi, perch ha subito il fuoco. Sotto il pavimento da sud a nord corre una fogna. Il secondo vano di m. 6,42 X 4,95, ha sulle pareti tracce d' intonaco. La parete
nord ha la risega al di sopra del pavimento.
Nel
cortile
vennero
in
Negli scarichi
si
raccolse:
Terracotta.
Mattoni con
bolli
CI.
L.
XV,
38,
41 (2
es.),
79 (2
b,
es.),
6-,
1066, 1094
1115
a)
palma
il
I.
L.
XV, 4:
Horeis
Postumianis
Caesaris
Inoltre
n{ostri)
il
A(ugusti),
anche
vicinanze di Ostia.
bollo
SOS\
4
Voi. IX.
OSTIA
26
REGIONE
I.
rettangolare in un pezzo di mattone pi alto dei soliti e ad impasto pi grossolano. Si ebbe quindi: un pezzo di grande vaso a smalto verdognolo (diam. m. 0,095), con
una specie di medaglione, nel centro del quale si vedono le gambe nude di un putto e la parte inferiore di una lorica;
una lucerna (forma Dressel 28) con conchiglia nel disco. Bronzo. Lucerna (forma Dressel 28). Piombo. Due tes-
sere.
..
Sull'una (diam.
mm.
19)
si
legge da un lato
CVR
;4r
sull'altra
M ...
(?)
Rostowzevv
n.
che
si
sembra simile.
una figurina di terracotta (alt. m. 0,123), rappresentante una donna con veste lembi cadenti, il braccio lunga e manto cinto alla vita con destro alzato, la mano sin. posata su un cesto che sta sopra
Negli scarichi del teatro
si
raccolse
Fio. 2.
(tg.
2).
Prosegue lo scavo dietro il Piccolo mercato. Ho accennato pi volte a blocchi di tufo che si vedono in fondo al Piccolo mercato, sui quali costruita parte del muro
meridionale di questo. Di tali blocchi venuta in luce la facciata sud nel vano che sta dietro al quinto del Piccolo mercato e che appartiene ad un edificio costruito, a
blocchi
Esso,
parallelepipedi
in
altezza
poi
si
come
si
gi detto,
piega all'an-
golo nord-est dell'edificio, e qui su questo lato verso ovest presenta dei blocchi spor-
come anche
muro
dopo
il
Piccolo mercato.
lo
muri che
necessario parecchio
Bisogner mettere completamente in luce quel muro; per questo lavoro per sar tempo, essendo lo sterro tutt' altro che facile. Ma sembra di
si
il
mare
ai
tempi
della repubblica.
Lungo
il
melma
AYrcqoa
i
b)
raxAz
C. I. L.
bolli
XV, 1029
e e
1432.
D. Vaglieri.
REGIONE
I.
27
POMPICI
CAMPANIA.
XV. POMPEI
Il
il
lazione seguente:
Si sono continuati gli sterri lungo la via dell'Abbondanza, discoprendo altre parti
che qui
si
aggiunge
(tg.
1).
2.
K<
R C g:IX.
InsVTL
TE
-^ 3
metri
l VI
Ins:V|I
Rtg:!
i )
FlG.
1.
A)
Fu rimessa
del
Reg. IX,
d'
ins.
XI
e 4,
mese
muro
posto tra
vani
ingresso
disotto del
programma n. 14 nella precedente Relazione (cfr. Notizie 1911, pag. 457) sono apparse quattro linee sottili ad inchiostro nero, con due o tre parole in ciascuna
senza che per altro se ne intenda
:
linea,
il
significato.
Cominciano tutte
quattro le
le lettere di
SVMA Vi sono parimenti apparse, anch'esse tracciate in nero, un certo spessore, ma molto frammentate or SOI Il largo vano della bottega n. 4 ci ha rivelato una nuova specie di chiusura. Esso era chiuso nel momento della catastrofe, con una lunga serie di strette tavole
linee colle lettere
. :
.
verticali mobili,
lasciata dal
immediata riproduzione dell' interessante imcemento, che ci ha offerto la forma di due terzi della chiusuo posto.
fin
forma
stata collocata al
qui
il
si
restringe
a questo punto bruscamente e gli edircii seguenti, a incominciare dalla bottega con-
POMPEI
per quanto
28
si
REGIONE
I.
tigua
(fig. 1, n. 5),
avanzano
di
pi sulla
via.
4 e 5 ed occupa tutta la larghezza del una vera e propria insegna. Sulla parete
fig.
3, che
le
botteghe
Fig.
2.
in quella rappresentanza
un piccolo dado; 2)
cromi, gialli, procedendo da sinistra a destra (fig. 3): 1) un imbuto appoggiato ad tre oenochoai di altezza varia; 3) una maestosa anfora le cui
anse terminano, in gi, in due mascheroni a rilievo: il vaso munito di due altre anse, saldate quasi al fondo del recipiente ; 4) un vaso di forma emisferica, la cui ansa
reca sull'orlo
il
frequente motivo del dito umano. Sull'alto dello zoccolo, al disotto dei
come
si
fig.
3,
in
('):
1)
ASVETTIVwi. CerTVM
la
d v
da
Per
che
faceva
letto a questo
programma,
quest'altro
2)
A
Ove non indico
il
1
I
REGIONE
I.
programma
clie
29
AED
del precedente, pochi
di calce:
POMPEI
resti
di
mano
3)
ASVEtlium
VM
Fig. 3.
Infine sullo
graffito il
spazio
occupato
dalla
parola
\_Cer]lum
del
programma 3 vedesi
nome:
4)
AMANIO
la
Sembra che
sua fronte, a
soli
si
bottega
n.
momento che
le
la
m. 4 dal marciapiede,
un
tett,
cui tegole in
gran numero
loro nel
momento
dello scavo.
Su pezzi delle
POMPEI
30
Claudi Aug.
I.
REGIONE
I.
bolli
figulini
1) \_Ti~\
(ib.
Polisci (C.
:
/.
L. X,
8042, 30);
2) (in
due esemplari):
Ansi
8042, 9);
3) (ng. 4)
Fio. 4.
male impresso,
leggere:
datane
nel voi.
cit.
del
C. I.
L. 8042, 160.
chiaro dovervisi
Tre,
cio Ponlius
Trebius, e non
Vu Tre come
fu ritenuto.
Sulla parete a d. della bottega indicata, al disopra dello zoccolo di coccio pesto, sono apparsi questi programmi elettorali
:
5)
PPAQVIVMTTvirid
qT
6)
Attraverso
7)
si
scorge:
GAVIANVM
ALBVOJS AED
di
8)
Degno
si
speciale considerazione
il
programma
9, sulla
alcun dubbio. Esso appartiene a quella serie poco numerosa di programmi, nei quali
al
duumvirato ed
all'edilit (C. /. L.
IV, Indices,
II
si
viri et aediles, pag. 770). Sull'aspirante all'edilit non v' osservazione da fare:
egli
tanti
programmi
elettorali,
nei
quali
vede proposto (C. I. L. IV, Indices, pag. 771). Ma chi sar mai il candidato al duumvirato che appare nel secondo rigo, adombrato 'sotto la breve indicazione Cn ?
Non
non
v' traccia
si
ed a
per conseguenza
il
pu supporre un candidato
N (?);
cui genti-
REGIONE
I.
31
tre,
POMPEI
lizio
cio
L.
al caso nostro, percli il primo e vedono proposti, e nessuno dei tre ha C. I. L. IV, Iadices, pag. 771). L'unica ipotesi che si presenta il prenome C. (cfr. probabile quella di supporre che il secondo candidato fosse fratello del primo, e fosse per brevit accennato col solo praenonten. Integrerei per conseguenza il secondo
e L.
il
Numisius Rarus
al
ma
terzo non
duumvirato,
ma
all'edilit si
Cn.
[Licinium?
.]
Ifvir.
i.
d.
Meno
difficile
a spiegare
il
pro-
gramma
a
Un
ora per la prima volta, non incontra difficolt ad essere ammesso, vista la presenza
Pompei
della gens
Gavia
di cui
restano tante
memorie epigrafiche
1").
(C.
/.
L. IV,
Indices, pag. 744, col. 4; pag. 770, col. 1, e pag. 771, col.
Sul gi indicato muro sporgente, fra le botteghe 4 e 5, si vede elevarsi per due metri circa, al disopra del piano di posa del tetto di copertura, un rustico pilastro di pietra sarnense, ritto, in posizione verticale, destinato a sostenere, come a me
sembra, la meridiana che
alla bottega
n.
si
mezzo della
via, davanti
5.
inciso e
rubricato
il
quadrante:
larghezza
B)
Keg.
I,
ins.
VII
Da
dei
alta,
essendosi messi
ma
paziente lavoro
si
provveduto
i
ad assicurare
fig. 1,
sono
gi segnati, in a,
resti
imposto ai vani 2 e 3,
secondo,
al
assicurato nei
del
del
giorno 26 gennaio,
mq. circa del pavimento. Sul pavimento stesso nel m. 0,12 con l'ansa desi-
nente in gi in graziosa mascheretta muliebre. Nelle piante ulteriori si segneranno gli altri resti in via di assicurazione: ad ogni modo devo qui ricordare che sul pavimento
del terzo balcone, imposto al vano 5 non ancora scavato, erano collocate alcune anfore
vinarie,
meno
di
mucchio
travi
come
di quello al
ivi
sviluppatosi
i
momento
fori
occupati da
carbone.
vano
n. 3,
del balcone sovrastante al il giorno 11 gennaio, al disotto ed a m. 2,50 di altezza dal marciapiede, si sono raccolte tre boccette di
m. 0,07X0,08X0,115 e quattro olle ovoidali rustiche di due delle quali biansate, alte da m. 0,18 a m. 0,23. Dagli strati superiori,
POMPEI
vano
n.
il
32
infine
e
REGIONE
I.
4,
proviene
e
una lucerna
reca
di
terracotta
nel
giorno
27
manca
dell'ausa
del
rostro,
impresse
disco
quattro rose.
d.
del n. 4,
si
letto
il
9)
C-
CALVENTIVM- SITTIVM
distinti con
i
(m)GNVM' u-vk-oT
e,
pi a
d.,
sullo
zoccolo rosso, al
disotto dei
programmi
nn.
18-24
seguenti graffiti:
. .
10)
MVLI
(Mul?)
14)
MAG1STR NVC
fortuiti.
all'ufficio
(Magistr
Nascer
.])
C)
Il giorno
Travamenti
un dupondio
ed
di
Vespasiano
(Cohen 411), col tipo della Roma vato nella campagna a sud di Pompei, nel fondo Santilli
bronzo di Augusto col
il
giorno 26 un piccolo
nome
dei Illviri
M. Della Corte.
ROMA
33
ROMA
Anno 1912
Fascicolo
2..
I.
ROMA.
Nuove scoperte
11
cav.
dell'ufficio
Koma, comunica
il
le
mese
di febbraio.
Regione
dello
VI.
chiesa evangelica tedesca, stata rimessa in luce una stanza con le pareti laterizie
ha l'ingresso, largo m. 0,80, praticato nella parete ovest. V' il pavimento a mosaico fatto di tasselli bianchi e neri a figure geometriche. Lo formano una grande fascia nera, un'altra
spessore
di 3, ed
bianca pi stretta, ed una terza pi piccola sottilissima, nera; quest'ultima contiene sette file di circoli a tasselli bianchi alternati, entro i quali sono iscritti dei poligoni
stellati curvilinei
m. 0,28
di diametro.
La stanza suddetta
fa
queste Notiiie, pag. 14. Trovasi alla distanza di m. 12 dall'angolo formato dalla via Sicilia con la via Toscana. 11 pavimento a m. 1 di profondit dal piano stradale.
Le
tegole ed
mattoni rinvenuti
fra
il
terriccio,
hanno
bolli
C. I. L.
XV, 92 a,
Regione
VII.
ss.
Vincenzo ed
0,57
corinzio, a foglie
Voi. IX.
ROMA
34
lo sterro
ROMA
per la costruzione
Regione
il
Banco
4 sotto
piano stradale, sono stati scoperti due pilastri di travertino, distanti l'uno dall'altro
m. 3,90. Ciascun
una sporgenza
di
pilastro misurava m. 2 di lunghezza e m. 1,07 di larghezza, con m. 0,43 X 0,97. I pilastri poggiavano su di una platea di travertino dello spessore di m. 0,30, la quale si estendeva verso l'antica via Flaminia. La direzione dei pilastri era parallela a questa via, cio da nord a sud.
Via Cassia.
di
Durante
lavori di
ponte
Molle,
si
rinvenne
un cippo
di
travertino
(m. 0,80
0,32
X 0,15)
con
THOANSCORNVT1
L ACCENSVS IN FRON DEI P XII IN ACRO
P XII
(sic)
(tic)
Via Latina.
in
i
localit
punti da scavare furono guidati dall'affiorare di alcuni parallelepipedi di peperino, quali, appena liberati dalla terra, bench rovesciati, si riconobbe aver costituito
nucleo di un sepolcro, che
si
il
Latina, poco
e per
il
numero
per la
loro
disposizione
monumento
sepolcrale.
la
Fu
quindi accolta
con
piacere
dall'autorit
competente
domanda
di
scavo
regolare, avanzata dai proprietari del terreno signori fratelli Gioazzini, e le indagini fatte, bench rimaste incomplete, hanno avuto notevoli risultati. Si mise allo scoperto
tutto
il
m.
8.
Si scoprirono
poi tre ordini sovrapposti di massi di travertino che poggiavano sopra una platea di
grandi lastroni parimenti di travertino. La larghezza dei massi di insieme formavano all'interno una cella sepolcrale larga m. 3,G0.
Si di cui
in.
2,40;
tutti
il
protlo alle
rgg.
2 e 3.
Dalle
loro
dimensioni e sagome
si
deduce
monumento.
ROMA
Fra
svariata,
la terra, oltre a
si
35
di
ROMA
fregi e di decorazione
numerosissimi frammenti
marmorea
marmo
lunense
(alt.
m. 0,26
0,155)
era certamente
lit di
il
una rappresentanza, ricavata da una fotografia (fig. 4). Essa ritratto di uno dei personaggi sepolti nel monumento, la cui quaci
militare trionfatore
le
il
capo.
di
ottima fattura, e
lo stile
jHorf!U'
Fio.
1.
la fa risalire
od
al
principio del
II
secolo.
Doveva
far
parte della
decorazione esterna del monumento, racchiusa entro un clipeo, insieme con altri ritratti di defunti. Si rinvenne infatti una seconda testa delle stesse dimensioni della
precedente, la quale,
e,
se non
iscrizioni
funebri
si
recuper
di
soltanto
un frammento
far parte
marmo
ROMA
dAVHNO
marmo
pario,
36
ci
ROMA
presenta soltanto le
Nello spazio gi occupato dalla cella stavano sepolti numerosi resti di un grande
sarcofago di
gi
magnilico
stessa.
notevole
IO
I
30
L
Fio.
2.
per le dimensioni e per la buona esecuzione dei rilievi, e per lo stile die lo
lire
fa
risa-
alla
met
del
11
secolo
dell'impero.
Sventuratamente non
uscito
dalla terra
'
in
?o
I
L_
so
,J
Fio. 3.
una parte dei moltissimi frammenti, che si potuto sinora rimettere assieme, ne ha ridonato quasi tutta la met sinistra, compreso il lato ed il fondo. Esso era cos composto: su di un semplice basamento formato da un piano e da un toro, s'innalzano le quattro facce; su ciascuna delle due maggiori (la lunintero
:
rispettivamente
di
m. 1,09
di
m. 0,88;
la
ROMA
37
di
ROMA
m. 0,90,
lo
spessore
m. 0,10) ricorrono
tre grandiosi
encarpi,
tenuti da
lemnischi formanti
grandi nodi nelle legature; dal mezzo di ciascun L'iicarpio, pende un grappolo d'uva. Sul lato minore (lungo m. 1.05) sta un solo encarpio simile agli altri. Agli angoli nodi sono sorretti da quattro Vittorie alate, gradienti su di un risalto del marmo i
scolpito a guisa di base:
lembo
Fio.
4.
della tunica in
modo da
gamba
si
avanza. Gli
ambo
essi
altri legamenti degli encarpi sulle facce maggiori sono mani, da quattro putti seminudi, che guardano a sinistra, e poggiano anche su di una piccola base. Negli specchi semicircolari, formati dagli encarpi, sono
sorretti, con
le
occhi scolpite delle belle teste di Gorgoni alate, alle quali la bocca socchiusa e gli
sommamente
il
il
aggrovigliando
le
mento della Gorgone, formano un elegante anteriore, invece della Gorgone, racchiudeva una
il
m. 0,24), e non
a
pu
Il
cui
sono
stati
pure
ricuperati
molti
frammenti,
(alt.
era
due
m. 0,31). Ciascun
KOMA
il
38
l'
ROMA
timpano
ornati,
listello.
da
ovoli,
divisi
da un
sottile
a nord-ovest,
il
si
antica
via
(fig.
1,
lett. B),
quale
indica
che
ivi
presso
si
distaccava
dalla sinistra della via Latina un diverticolo in direzione da ovest ad est. Si videro
anche
resti di costruzione in
appartenenti ad altre
tombe
G.
Mancini.
Via Laurentina. La
notizia che dietro l'abside della chiesa maggiore dell'abazia alle Tre Fontane,
marmorea
di considerevole pregio,
recentemente
i
scoperta; e diede
ordine
all'Ufficio
Roma
di prendere
provvedi-
menti necessari per impedire il trafugamento che secondo venne riferito si tentava di farne. La mattina del 3 marzo quella scultura veniva trasportata nel Museo
Nazionale
(rg.
e 6).
che manca di ogni traccia dei piedi o dei sostegni, ha la solita forma dei
romani il soffice materasso, ricoperto dello stragulum rimboccato, sta sopra un piano con orlo leggermente sagomato; sul materasso, da capo, il capezzale, e sopra questo l'origliere ('). Tanto il piano del letto, quanto il materasso sono per bene indicati
soltanto nel lato anteriore
fa
;
il
marmo
lavorato di gradina, e ci
supporre che la scultura fosse incastrata tra le pareti di una camera o in una specie
rettangolare
il
di nicchia
lunga
larga quanto
il
marmo.
Il
letto
ha da capo
e nel
l.
Sopra
il
apparente et di 18 anni, il quale avvolto, come d'ordinario, nell' opertorium (*), che per gli lascia scoperti le braccia, il petto e il ventre: un lembo dell' operto-
rium
sono
sulla spalla
sinistra;
il
braccio destro
(purtroppo la
mano
l'avambraccio
frammentati)
sul
adornato,
nella parte
sul seno
superiore, di un'armilla,
un poco
ripie-
mano posava
Il
formato
dalle
ammas-
sate
basso
ventre.
braccio
destro,
abbandono,
espresso
con
efficace
il
naturalezza,
parte
materasso; e la
dosso ha
le dita piegate,
maggiore evidenza l'anello: fra il dito leggermente, quasi ad impedire che esso rotoli sul materasso.
(')
(')
ROMA
39
ROMA
Fio.
5.
ROMA
Le gambe, come abbiam
la destra
41
lino al
ROMA
malleolo;
Questo atteggiamento delle gambe frequentissimo nelle figure sdraiate, tanto nude che ammantate, specialmente se un po' voltate su di un fianco. Tale motivo artistico, che serve ad interrompere la linea monotona delle gambe distese, determina un certo numero di
poggia
polpaccio
ripiegata.
col
sopra la
gamba
sinistra
le
marmo
Fig.
6.
contrario,
con
nobile
morbidezza
trattato
il
e del
Ma
la
ammirazione,
mancanza
un
una bella
in alto,
bocca chiusa, con degli occhi aperti ad uno sguardo ritta i quali pare fissino con soave serenit una persona che stia
dolcissimo, vlti
l
un poco
presso.
La
fronte,
non angusta, bellamente incorniciata dai morbidi capelli raccolti in piccole ciocche
alquanto ricciute, le quali sull'occipite sono pi leggermente indicate. del capo formata con un tassello che ha la forma di una callotta.
Notizie Scavi 1912
La sommit
Voi. IX.
ROMA
un
semplice
tassello,
42
ROMA
Sulle prime io ritenni, e credo che altri ancora lo avessero ritenuto, che questa
non
fosse
ma
un vero
lasciando
calotta, non
Presso
e delle stesse,
rimangono ancora
coli'
gambe
gambo
pieghe
protesa verso
il
giovane,
appena tocca
le
in
Questa figurina rappresentava con ogni probabilit un bambino con offerte, come un coperchio di sarcofago del Museo delle Terme ('), o piuttosto un Eros, come
un
coperchio
simili.
in
di
sarcofago
un
2
(
),
e in
altri
coperchi
A
a
come desumesi
dalla direzione della coda, salito da terra sul letto dall'angolo che
sinistra di chi
guarda
la scultura.
il
mano
il
il
serpe e l'uovo,
serpe
dell'anima
),
quindi bene
il
si
addice in una
giovanetto defunto
).
Non meno
presentanza dell'uovo,
nell'arte antica
6
(
).
il
quale,
come gradita
prima anche
tanto esemplificato
la
giustificata la supposizione,
al
quale,
come
ho detto,
si
affacciata a tutta
ad indicare che
il
ci
modo come
di
trattata
(come
le
ciocchette
sulla
fronte),
che
noi
ci
riporta all'et
Augusto
e dei
abbiamo diunanzi a
un
dei primi
Ghislanzoni.
(')
P.iribeni,
(')
(')
Guida del Museo Nazionale Romano, pag. La Galleria Giustiniani, tav. 89.
Marchi, II culto privato di
21,
n.
104.
De
Roma,
I,
pag. 78.
p.
(*)
(') ()
Archiv far Religionswissenschaften XI. 1008 Cfr. Helbig, Fhrer I n. 623, 673 e 674.
Martin
l.
530
e segg.
P.
Nilson,
(in
Archiv fr Rd'ujionswissen-
schaflen,
e.
ROMA
"
43
big.
ROMA
Alfonso Brugnoli, sulla destra della
Via Nomentana.
via
Nomentana,
al n.
civico 44,
eseguendosi
di
la
costruzione di
i
un
una
villino, si rinvennero,
ad un metro circa
seguenti
e di
oggetti
marmoreo con
un cinghiale
situla (m.
(m. 0,42
X 0,32 X 0,15), due frammenti di decorazione marmorea a 0,35 X 0,09), un piede di vaso in travertino baccellato (m. 0,70 X
rosoni 0,43).
Al 7 chilometro, pure sulla destra della via medesima, nella tenuta Aguzzano di propriet del principe Lancellotti, in una cava di pozzolana, a circa 600 metri
dalla via Nomentana, sono state rimesse alla luce alla profondit di m. 2 dal piano
di
campagna, alcune tombe scavate nel vergine e ricoperte da tegoloni. Ivi presso si scoprirono altres avanzi di un antico edificio in muratura, formato
filari
di
filari
di
laterizi.
Via Salaria.
Nello sterro per la costruzione della nuova via dei Parioli, alla
distanza di m. 60 dal bivio formato da questa via con la via di Porta Pinciana, a
di
campagna,
stato scoperto
un breve tratto
di
stradale
Parioli.
cavo per la nuova fogna, nella zona di terreno compresa tra il al Giardino Zoologico ed il bivio di via Parioli con la via che d accesso nuovo viale
Facendosi inoltre
stati
Madonne, alla profondit di m. 2 circa sotto il piano di campagna, sono messi in luce alcuni muri in opera reticolata e laterizi appartenenti a sepolcri. Avevano lo spessore di m. 0,20 e m. 0,70, e la direzione da nord ovest a sud est.
delle Tre
Verso
di
il
alla
profondit di m. 2 sotto
il
piano
alti
formae erano
il
limitate
a nord ovest da un
muro
m. 0,70,
da grossi parallelepipedi di travertino che si internavano nella parete del cavo. Di fronte al nuovo viale che fiancheggia la villa Umberto I, sempre negli sterri
per la fogna,
si
scopr
una lastra
di
0,65
0,18,
che
formava
le
la chiusura di
corrispondente al di
sotto
con la bocca di
vaso
fittile,
stavano
gli
le
Durante
1.
sterri
vennero in luce
le
seguenti iscrizioni
e scorniciata
Frammento
di targhetta
marmorea ansata
(m. 0,12
0,10
X 0,04)
CALTILIA LCALTJLI
NICE
ROMA
44
KM.MA
2.
1,35X0,35X0,18):
VS L
L-ANSVLEIVS-LL-
LICCAEVS
5.
PRECILIAOLNICA PRECILIAOL-
PHILEMATIO
LOLLIAQ^L-
HERACLEA
10.
3.
1,00
X0,40);
FECITCLAVDlAAMANDw
coniti
0,26
0,04)
0,28X0,25
(m.
6.
Frammento
di lastra
-marmorea
X0,03):
0,20X0,15X0,04):
M SECVNDINAE
D
VSNARC
(tic)
CONSERVE- SVAE
is
SVS- PIAE
FBMETSIBI
5.
CPORCIVSCARI
CVS EX- INDVLGEN CAVIA-MARCELLINE
(tic)
{sic)
7.
0,15
0,10
0,03)
8.
Id.
id.
:
scorniciata
(m. 0.24
0,15
0,05)
..
.SANNOR
..I
perPETVVS... JV1VS-
ALVMNO
P
su
in ag R- P
XX
ROMA
Frammento
marmorea
45
ROMA
Frammento
in tufo (m.
9.
di lastra
10.
di
di cippo terminale
(m.
0,12X0,12X0,04):
...
..
.
tomba
0,27
X 0,40 X 0,20)
MESO ACTOR
IN
...
FRON
P XII
di
tomba
in
12.
0,94X0,31 X0.15):
tagliata
X0.72 X0,38):
I
R O NT
X1
IN
FR PXXIIII
IN
AGRPXXXII
marmorea
0,04)
14.
:
IN- A-P-XII
13.
Frammento
di lastra
Id.
id.
id.
(m.
0,25X0,I7X
X0,12 X
0,03):
nar
eu S E B
1 1
S S us
in
PACE
sepolcrale metrica
15.
Frammento
di
lastra
d' iscrizione
(m.
0,17X0,11 X0,02):
NVS
RE VS A E TA S
SASVAE
5
MVNVS- AMANTI
ISSITTIBICVRAMEI
Nei lavori di ampliamento per la costruzione del nuovo villino Boccardo, neltra la via Pinciana ed il viale Parioli, si rinven:
1.
1,40X0,47X0,30):
ORFIAT- F TERTVLLA
INFRP-X1V
IN AG- P -XII
ROMA
46
0,35X0,40X0,04):
Nella
parte
posteriore
ROMA
leggesi
in
buoni caratteri
caratteri di et posteriore:
D M M- LICINIO- M-FCRAS
SOVETERANOEXCHO
IT-PR-VIX-ANNIS-LXXV
5.
M-LICINIVS-MERCVRIVS
LIBERTPATRONOBMes
FECITSIBIET-SVISLIBERTIS
AVTEMVRBANA SO RORH VZVS Q_ VIX- BIR CO ANN- XIIII M VIII -D XXIISDEM DIE SOROR
TA
LIBERTABVSQVE
10.
POSTERJSQVEEORVM IN-AGPXIN-FPVII
stile
ANNX
ETDIES-
g'^"^^^
Lo
crali
della seconda epigrafe esce dalla forma ordinaria delle iscrizioni sepole si
romane,
si
notevole
altri
in
segno
per
consonantico
hanno
esempi
;
2466);
Zoviano = Ioviano
xCovg
= xolovc =
(C.
nell'epigrafia e
cio: ZovXiai
(C. 1.
(Luzus
= Lujus),
L.
del che
''
IovXicu
{CI.
'
Ottilia
L.X
719); Zanuari
= lanuari
VI 10939,
(C.
I.
L.
I.
L.
XIV
= 'Iovffiog
5.
1033);
Zovorivog =
Iovarog {Bull,
tav. Vili, 3), ecc.
(Ibid. 1881,
Frammento
di
lastra
marmorea
:
(m. 0,15
0,14
0,14 X
0,03)
(m
,30
0,30
0,07)
...
SILA
...
...S-L-NI...
OCA
I-VIC
. . .
SSENOVE
(j c )
In via Isonzo, durante alcuni lavori per la condottura del gas ad uso del nuovo
villino
Aragno,
di
si
frammento
lastra
MI
...m-AELIVS-M-/
...
sibi
ANVS-PATRVS
et-svispos
terisq. eor.
(sic)
la
case degli impiegati, stato scoperto, a poca profondit dal piano di campagna, un
angolo di sarcofago di
rilievo
marmo
met
di
un
festoncino in
(m. 0,48
0,31
X 0,34).
REGIONE
I.
Presso
l'angolo
47
OSTIA
Via Tiburtina.
formato
Etnischi, in un terreno recinto da muri, di propriet del sig. Enrico Franzini, facendosi dei tasti per la ricerca della
pozzolana, alla
piano stradale,
si
rinvennero
marmo
bianco liscio
(m. 1,10
0,50X0,18), con
fittile
coperchio a due spioventi a gli acroter agli angoli; X 0.31 X 0.22), un frammento di altra cassa simile 0,90 (m.
ed alcuni insignificanti frammenti di pauneggio statuario
X 0,22)
decorazione marmorea.
del
il
di
siste-
che orner
tutt'attorno
Laboratorio sperimentalo
si
degli
campagna,
cristiane;
marmoree con
di
s.
resti
di
iscrizioni
le altre
essi
catacombe
Ippolito,
come
56
e segg.
di
(m. 0,33
0,53
0,04)
2.
(m. 0,32
X 0.35 X 0,05)
_--, WERCVR1
Si rinvenne
WXITANNOSXXVI
INPACE
bucranio
scolpito sul
anche
davanti (m.
0,23X0,16X0,12).
G. Mancini.
Regione
{LATIUM ET CAMPANIA).
LA TWA/.
Scavi fuori della Porta, nella caserma dei Vigili e dietro il piccolo Mercato. Scoperte varie. stato fatto un tasto intorno alla grande tomba che si trova lungo la via dei
Sepolcri,
in giro
di cui
IL OSTIA
una base
si
immediatamente dopo la via che congiunge questa con l'Ostiense. Essa ha di m. 1,05 di larghezza, sulla quale stavano blocchi di travertino,
vedono
che la tomba
impronte e si sono rinveuute delle scaglie. Quella base dimostra anteriore al rialzamento del livello delle strade.
le
A
mento,
addossata alla
collocata
dopo
la
rimane soltanto
in
Qui
esservi
si
rinven-
gono nello
tombe pi antiche
OSTIA
pianta
si
48
REGIONE
i.
Nella
pag. 281),
in
della
necropoli
vede
indicato
vi
opera reticolata e
pubblicata dal Visconti (Ann. dell' Inst. 1857, un pozzo che ora ho fatto esplorare. Era costruito serviva da bocca o vera., la meta di una mola la quale
si
trov un torso
marmoreo
di statua virile,
braccio destro piegato sul petto e riposa nel sinus del manto.
Si
altri
frammenti marmorei
un
pezzo di
e
gamba (ni. 0,25); uno di un mortaio; frammenti di cornici di lastre iscritte non iscritte. Inoltre alcuni frammenti di una lastra, i quali ricongiunti, danno la
0,29
0,03):
NATALI- M
d
IME NXIDX
AVG mi M VENE RI A
il
VLCISSIMO
Q_- C
5.
piccolo
*
* *
frammento
(in.
0,105X0,10):
',
\E A\
.
Una tomba
di laiva.
il pavimento costituito di selci anche una lastra marmorea opera (m. 0,52 X 0,02 X
MGRAEClNlVS
MO-L-DAMA
AVGVSTALIS
l'urna
Probabilmente era stata posta in origine sullo stesso sepolcro cui apparteneva sepolcrale di un M. Graecinius Blaudns (C. I. L. XIV, 1503"). rinvenuta dal
dei
si
stacca
da questa, a 30 cm. di profondit si incontr un grosso mucchio di frammenti marmorei, destinati a una calcare o a essere trasportati altrove per qualche costruzione.
Moltissimi non hanno alcun valore,
ma
altri
citati
Frammenti di rilievi (sarcofagi): Torso di figura muliebre in alto rilievo, vestita di chitone con lungo apoplygma cinto, in atto di avanzare correndo; forse Vittoria
(m. 0,28X0,13). Parte di figura femminile vestita, seduta;
si
pendente
e parte di esso attortigliato alla vita e aggroviforse allo stesso sarcofago, di cui
d.,
sedile (m.
il
0,30X0,15). Appartiene
precedente.
doveva
far parte
frammento
Parte
superiore di figura a
con
viso
clamide svolazzante e pileo in testa e sopra, forse, una stella (Dioscuro). Dietro a lui un cavallo. A destra, testa di Mercurio col petaso alato. In mezzo, qualche cosa che non si ricouosce (m. 0,11 X 0,31). Gamba dritta di figura
rivolto indietro, con
REGIONE
I.
49
si
OSTIA
virile nuda,
vede
la parte
anteriore.
La mano
0,21X0,225).
Parte inferiore di figura maschile recumbente sull'acqua, coperta di manto le gambe; tiene con la destra un remo (Fiume), e dietro la prora di una nave (m. 0,30 0,33) disco, sul quale in rilievo una mano destra (tg. 1). Mano destra che regge un
aperta (discobolo?) (m. 0,15X0,22). Parte centrale della gamba dritta di figura voltata a destra; davanti, tavola o sedia (m. 0,15X0,29). Parte posteriore di un animale
marino, e su di esso la
0,31).
mano
destra
di
una
una
Parte di sedia munita di spalliera e di pulvino. Vi era rappresentata di rilievo figura seduta, della quale rimangono soltanto le dita della mano destra appog-
0,18).
Parte di altra
Fig.
1.
il
petto e
manto avvolto
sulle
un oggetto non
la
riconoscibile
(m. 0,21X0,18).
gambe. Tiene nella mano sinistra Parte di figura nuda seduta; tiene
0,14 X 0,245). Petto (?) di figura muliebre con manto svolazzante (m. 0,21 X0,17). Testa e braccio di Amorino volto a sinistra 0,22). Lato destro di parte di figura muliebre con tunica e manto svolaz(m. 0,07
mano
X X
0,21).
Due
0,29).
Amorino
a sinistra, regge un festone con nastri svolazzanti (m. 0,19 0,21). Altro frammento e frutta (m. 0,165 simile (m. 0,36 0,165). 0,19). Foglie e bacche di edera, rosone Altri frammenti di sarcofagi. Varii frammenti di statue.
Esaminando
si
le lastre di
marmo
che costituiscono
il
:
(m. 0,155
0,275
X 0,03)
2.
(m. 0,37
0,20
I
0,045)
M
NI
VV
O
SFILIO
Notizie
Scavi
1912
Voi' IX.
OSTIA
(m. 0,370
50
4.
REGIONE
I.
3.
0,20
0,023)
(m. 0,125
0,09
X 0,035)
ECITDE
VIVIXIT
FRONT
iscrizioni sepolcrali fossero stati messi in
La
La
soglia di
travertino
come non
si
di veicoli sui paracarri di travertino che stanno sugli stipiti e nei pilastri
Su
questi
vedono varii
a) a destra
graffiti,
seguenti
fila
23
22
17
////
i.
RV N
OBL
CI
13
()
(**>)
///0///COAV-POMPONIVSFKXIX
16
IXCOHIUCOHI COH V
:
b)
fila
30 28
25
COH POMPON
GAISIP
(?)
VK IVNIAS
(?)
24 25
17 16
CINCIVS IANVARIVS
a lettere grandi
id.
PO MPONIVS FELIX
LICIN1VSPRIMITIVS
LIC
misura m. 6 per
alcun
in.
(te)
Il vestibolo
di quello
avanzo.
Le
pareti
sono
ricoperte
d'
intonaco sino
erano stati
m. 1,40. Su quella a sin. si vedono alcuni segni di leggende che vi incisi a graffito. Nel vestibolo furono raccolti da sei a sette metri cnbi
epoca antica, prima che la vlta cadesse, quando la citt
di tegolosza battuta gi in
m. 11,90
e largo
m. 4,25.
Il
pavimento
La
scala e
il
sottoscala
si
in
fondo
questo
portico
trova un
muro
REGIONE
1.
altro
il
51
del
portico,
OSTIA
mezzo.
Un
muro
fu alzato al
principio
di questo:
piccolo vano, che ne risult, serv senza dubbio di latrina. Tutte queste
trasformazioni,
come
le altre
parte della
Caserma
fu
La
vi
si
stanza, dove era stato aperto un' ingresso verso l'esterno (vedi sopra, a pag. 25),
conservato pi alto di m. 4.
pesto sino
Il
muro che
e
le pareti
all'altezza di
m. 1,60,
poi continuano ad
ed ha
misura m. 5
5,15,
La
rimangono tracce
con
di
fasce
bianchi.
si
porta che dava sotto al portico fu pi tardi chiusa, un'altra nella aprendosene parete ad oriente. In questa stanza fu raccolto un frammento di una cornice marmorea (ni. 0,24
La
KAEOPDB.
Caserma
si
nella
raccolsero
gli
oggetti
qui
appresso notati:
1.
bolli
e.
C. I. L.
XV,
108, 121,
es.),
1435(4
il
1436,
2199, 2200, 2210, Notizie 1909, pag. 129; 1910, pag. 185
a lettere incavate:
ed
bollo rettangolare
VOL. Uu
marca a
lettere incavate:
DPL.
Un'ansa con
Marmo.
genda:
castone
MTO
si
marca: j/C-EV. Una XV, 6416 (forma 28). Piccoli frammenti iscritti. Osso. Tessera rettangolare con foro e legformata da dischetti Bronzo. Ornamento di ansa di vaso (Minerva
la
lucerna G.I.L.
dove al
posto
del
legge:
XV
(diain.
mm.
Caserma consistono
in
pezzi
di
muro
I
i
tanto della
Caserma quanto
stati
devono essere
della Caserma.
palma e ricci; si raccolsero pure mattoni con i bolli C. I. L. XV, 28*, 69, 103, 104, 105 d, 109, 172, 4086, 525e, 760, 958 a, 992 d. Un frammento di mattone col bollo CI. L. XV, 69
Qui
si
sta nel
muro
di
OSTIA
52
RBGIONB
1.
Sul lato settentrionale della Caserma, nel sottoscala verso l'angolo nord-est, furono scoperte due tombe ad inumazione ('), con tegole e una tavola lusoria (m. 0,79 X 0,45
X0,04):
raccolse
mo'
Non
*
intera.
al
Mercato
si
notato un
rozzo pavimento a mosaico bianco e nero ed una piccola fogna, lungo la parete nord.
Qui
si
raccolse: Bronzo.
Un
Un
archipenzolo (altezza
Fig.
2.
m. 0,035). Un campanello (alt. m. 0,045). Cinque piccoli bronzi del quarto secolo. Terracotta. Un mattone col bollo G. I. L. XV, 1053, ed uno di T. Greio Ia-
nuario (G.
I.
L.
XV, 117
Parecchi
vasetti,
seg). Quattro lucerne (Dressel, forma 31) col signum Christi. quasi a forma di uccello, a corpo semicircolare molto allungato,
coppa semicircolare
l'orlo
(alt.
iddi.
63)
pure forata (m. 0,14 0,06). Sei vasetti a ansa verticale a cornetto innestata sulpiedino campanulato, a coppa concava e fondo piano con tracce (fig. 2). Tre vasetti
fine,
dell'ansa (alt.
le lucerne in2.
D. Vaglibbi.
(*)
La scoperta
di
si
quenza.
Ne rinvenimmo
Terme
Caserma.
A me sembra
che
si
debbano
attribuire ad
dosi gli
un periodo ancora antico, in cui questa parte della citt fu abbandonata, restringenabitanti verso il mare. Quass rimase poca e povera gente che si annid nelle rovine.
REGIONE
I.
53
FONDI
III.
FONDI
Scoperta di un antico
Villa di
sacello
cristiano e di alcune
in
direzione nord ovest, furono casualmente scoperti rottami di ogni genere, che facevano
resti
di
un antico
edificio.
La
collina,
detta comune-
mente Villa (') ed elevantesi a pochissima distanza dalla grandiosa e gi illustre abbazia di San Magno, creduta dagli eruditi locali parte del cosiddetto campo De! metriano, di cui parola negli Atti dei santi Paterno e Magno ( ), e fu facilmente
nell'antichit, data la sua posizione
e date le tracce visibilissime di
eminente donde
si
domina
sito
di
una
fattoria
romana,
se non addirittura di
una
E quando,
il
facendo dei saggi per rinvenirvi dei materiali, mise alla luce in due giorni tre epigrafi latine,
sculture
cultori indigeni
una scoperta
di
pi notevole inte-
fatto,
per mezzo
frattanto
era stato
nuovamente rimescolato
il
terreno
gi smosso),
ci
procedere
di
nuovo alla
rimozione di parte
terreno,
iniziando alcuni
immediatamente
Abbiamo potuto
dove
in luce,
il
natura,
l'ambiente
scoperte
avvennero, riconoscendone
in e
La parte pi notevole dello scavo, di cui diamo qui la pianta ((ig. 1), consiste un vano, di cui una parete interamente rimessa in luce (a) e misura m. 6,05,
un'altra (b) stata da noi esplorata
per
circa
m. 9,75. L'ambiente
di
costru-
come
si
lecito credere
che
muri siano
di epoca
(')
Il
nome
quello di un paese
finitimo,
il
Monte
Villa di
San
Amante
e Bianchi,
Memorie
a causa
1903, pp. 3, 34, 291, 313 ecc.), fu assediato e distrutto per ordine di Isabella Colonna, verso
di
1537,
una
lite
srta
fra
di
il
vescovo
Giacomo
(*)
Pellegrini, esercitante su
S. Pateruus ad Fundanam civiSanctorum Augusti, die xxi, voi. IV, pg 402: .. tatem applicuit. et non procul a civitate reperit foiitein in campo Demetriano, apud quem cryptas invenit, ac in eodem loco ecclesiam deiparac Virginia dedicavi! .
Ada
Ada
trianus.
Sanctorum Augusti,
et quingentis nonaginta
die xix, voi. Ili, pag 707: S. Magnus .. mortuus est cum duobus septem martyribus apud civitatem Fundanam in loco qui dicitur Campus Mi-
FONDI
54
REGIONE
I.
chino qua e l avanzi, ed anche interi corsi di mura, per tecnica e per compattezza costruttiva indubbiamente romani. A questo si aggiunga che il carattere di costruzione
poco accurata di tutto l'ambiente si rende in qualche punto evidente, perch in una delle pareti si trovano, contrariamente al solito, adoperati come materiali di fabbrica,
una colonna
in
marmo,
anch'essi in
marmo,
le cui
facce liscie
levigate appunto
per essere
tolte,
messe
erano
in vista
menti
donde furono
i
coperte
ancora ai monu-
Anche
titoli
epigrafici rinvenuti nello scavo erano usati, con tutta probabilit, nella
il
era addirittura
impiegato per il pavimento marmoreo, pur essendo irregolare di forma e tutt'altro che integro. Incostante era pure, a quel che ci stato possibile constatare, lo spes-
B
?
FlG.
1.
ed esattamente determinabili.
Caratteristico
dell'ambiente
piccolo
rettangolare
le
(e),
di
1,34, mentre
due misurano appena m. 0,85 e l'ingresso vi pure singolarmente stabilito, compreso com' tra una colonnina (alt. m. 1,12, diam. 0,29) incastrata nello spigolo
altre
terminale della parete destra del vano, e un parallelepipedo in pietra (alto m. 1,15, facce larghe m. 0,34) con cui termina un muretto divisorio, normale alla parete b.
Un esame
frammenti
ci
di
scultura
decorativa rinvenuti
troviamo davanti
all'
un piccolo edi-
adibito
al
culto
cristiano,
VII o
Vili
Diamo
nato
1) Pilastrino (alto m. 1,06, largo m. 0,22, spesso m. 0,165) destievidentemente a figurare in incastro, come mostrano gli incavi a sezione di piramide tronca che sono ricavati in esso, per tutta l'altezza, nello spessore del marmo. La fronte, entro brevi listelli larghi m. 0,025, ci presenta una graziosa in-
Marmi.
trecciatura spiraliforme, ai cui centri, entro cerchielli, sono scolpite delle croci greche,
REGIONE
I.
(alt.
55
FONDI
Ad una
campo
dal
occu-
m. 0,185
braccia
0,145
estremit arrotondate,
tra
le
quattro
ramoscelli,
nascenti
centro
di
cui
ci
punto
di
conservazione
massima,
0,355,
mentre la fronte
larga m. 0,20
lo spessore
piccolo
incavo per l'appresatura) di m. 0,165. La fronte divisa in campi distinti, entro cui ricorrono dei motivi ornamentali. Nel primo (m. 0,175 0,155) figurata una
intrecciature
si
svolgentisi
all'interno, e coi
due spigoli
di ciascun
a se stessi. Nel secondo campo, oggi frammentario, una nuova croce a braccia cordonate, chiusa entro tre cerchi concentrici.
0,15 0,11) con intrecciature di vimini 3) Frammento di pilastrino (m. 0,15 a linee tagliantisi ad angolo retto. 4) Colonnina infranta dalla parte della base, come mostra la leggera rastremazione che, dalla frattura, va di
riore,
mano
in
mano accentuandosi
dove
la
alla linea di
un anellino. Alt. m. 1,88; diam. m. 0,34 m. 0,42 da quest'ultima, una croce profondamente incisa
listello e
nel
marmo,
forse riempita di metallo o di altro materiale (alt. Colonnina torsa, alta ni. 1,15, diametro m. 0,28. 5)
mm. 97;
largh.
mm.
71).
m. 0,47; diam. m. 0,20. 7) Base di colonna. Alt. m. 0,17; diam. m. 0,36. Sul dado rettangolare base vera e propria, costituita da toro, listello, scozia, listello e toro.
6)
Frammento
di colonnina. Alt.
la
8)
Frammento
m. 0,30;
di anta, in
marmo
Tra
largh.
listello
spess.
m. 0,085.
scanalature
(largh.
mm. 70)
gli
spigoli a
(mm.
30).
marmo
0,76
10)
X
X
0,08).
ili
Frammenti
0,36
m. 0,56
0,11
m. 0,46
(in.
0,52
0,30
X0.11;
0,23).
La
pi notevole fra tutte quella conservata nella parete a, presso dove l'accumularsi forse della terra e i pi difficili rivolgimenti del
relativamente integra l parete stessa, e l'intonaco affrescato, )in campo bianco, delimitato in basso da una grande fascia
rosso-bruna, e in alto da due fasce successivamente nera e rossa con piccoli cerchielli
neri,
tre
sinistra
(fig.
con
le
zampe
anteriori
sol-
muscolare,
figura
e gli
enormi
occhi
sbarrati.
contorni esterni
della
leggera
succede
all'interno
FONDI
56
REGIONE
I.
rosso-cupo; mentre
muscoli,
ciuffi
di peli,
sono segnati con trattolini lineari pi o meno brevi (da IO a 25 mm.), disposti spesso a gruppi in file lineari sovrapponentisi. Dietro la groppa
del cavallo una gran macchia nera corre obliquamente dall'alto in basso verso destra,
e farebbe pensare a un carro;
ma
del carro
la
forma n
le
ruote
si
scorgono,
come non
cavallo,
vi traccia
n di redini, n di figura
umana che
come
campo soprastante
entro piccoli cerchielli gialli, chiusi da linee nere, alcune croci a linee nere, che
riportano, evidentemente, al solito motivo ornamentale cristiano, di cui
abbiamo esem-
Fig. 2.
pliticazioni
X-XI
tesoro di
Ili,
fig.
775).
cui
del
si
sono
viso
in
conservate due
(dalla
fronte al
rozzamente
sono
disegnate.
contorni brevi
mento
le
facce non
segnati
linee rosso-scure;
gli occhi
sono
grandi, e le due
non
si
pu
fare
meno
miniaturisti dei
secoli
medievali
si
o di devoti,
disegnavano
visi raccostati
cos che
quasi
si
toccavano
(cfr.
lo
mi-
monaco Giacomo)
(').
XI), e l'altro
Nazionale
Parigi
(fine
del
sec. XII).
REGIONE
I.
marmi
57
il
FONDI
Da
carattere di edificio
I
risulta indiscutibile.
simboli cristiani
della pittura del cavallo, e quelli dei pilastrini, oltre che la croce incisa nella colonnina, sono delle prove irrecusabili.
Ma
marmo
possono condurci
a una anche
pi precisa determinazione
i
risalgono.
Le
trecce
in
esse svolgentisi e
caratteristici
riccioli
avvolgentisi alle
due
estremit di
ciascun
barbarica, e ci richiamano pi
(').
i
specialmente all'arte
VI
nella penuria di
:
monumenti che a
citt posta lungo a distanza da in non e diretta con Roma, comunicazione Terracina, l'Appia, grande dove si dovettero evidentemente subire in maniera non indifferente gl'influssi dello
ritrovamenti di Fondi
sviluppo artistico della grande citt. Sicch, la chiesetta dell'alto del colle di Villa di San Magno ci riporta, con grande probabilit, ai secoli VI o VII dell'era volgare,
o almeno,
se
si
impiegati
senza di un'edicola, qui nei cui dintorni le leggende agiografiche localizzarono dalla pi remota antichit la presenza e il martirio dei due santi Magno e Paterno, periti
al
Negli
di
Decio.
sterri
si rinvennero alcune iscrizioni latine incise in blocchi, adoperati probabilmente nella muratura, e una in una lastra del pavimento marmoreo. Esse sono
:
1) Blocco di marmo, alto m. 0,61, largo in fronte m. 0,89, spesso m. 0,275. integro nella estremit destra della fronte, dove per si congiungeva con un altro blocco, come mostra l'incavo per la grappa in ferro esistente nello spessore superiore
del
marmo;
Fu
sul pavimento,
di
meno
di
campagna.
bellissimi,
monumento
all'et
prima
imperiale:
AVGVR
AVG
BIS
ACCVLA
Le
tracce di lettere che
sembrano
\_(se)vf\r
quelle di
(')
un
onde
V integrazione
ci
sembra quella
di
176-188,
figure rappresentanti
monumenti
di
s.
Giorgio
in Valpolicella
(fig.
100), di
(figg.
Ravenna
(figg.
101,
130), di Cividale
cello (fig. 131);
(figg.
cfr.
108), di
Roma
1.,
Vili.
Per
perfetta-
mente analoghe
fig.
hanno
s.
in
115, chiesa di
Maria
in
monumenti di Roma (Venturi, op. cit., II, fig. 114, chiesa Cosmedin fig. 185, santo Stefano Rotondo). Vedi pure
.
di s.
Sabina;
l'articolo gi
Voi. IX.
PONDI
58
difficili,
si
REGIONE
I.
aug(uslalis)
sare,
pu anche penfarebbero
come
ecc.
ci
di
F, che
pare
di
scorgere,
pensare a [pontiy(ex) la congettura viene avvalorata dalla grande diffusione che ha avuto l'istituzione sacra dei pontefici municipali.
cognome della quarta linea certamente [ V~\accula, cognome non strano a Fondi, di cui un personaggio assai celebre porta appunto il nome di Vitruvio Vacca. Esso cognome, del resto, si trova anche altrove, come per esempio a Pompei {CI. L.X,
Il
818,
cfr. altres
C. I.
monumento
lezza del
(un blocco identico per qualit di marmi e per spessezza di taglio, era fabbricato in un muro della cappella) far parte di un tutto grandioso.
2) Grosso
marmo
m. 0,78,
in
Fu
rinalte
ed ha
caratteri quasi
linee,
evanidi.
Lettere
pi piccole:
CTA
VI VS- C-
F-
A VI VS C FLAVIVS oCTAVIVS-C-F
lllllllllllllll
illuminili
3) Lastra di
marmo
con gli
orli
basso
verso
rendendo
frammentarie
le
due
prime linee
dell'iscrizione.
Al tempo della costruzione del sacello, la lastra era adoche attesta il contadino che la rinvenne, essa
spessore m. 0,075
RENI
ASCLEPIADI ACTORI
La data
consolare
che
il
titolo
ci
conserva, fa
riportare al
337
d.
Cr.
l'atto
ragguagli,
* *
per lo stato
frammentario dell'epi-
*
di
muuicipale
antichit,
REGIONE
I.
59
FONDI
zioni,
Fondana
edite
lati,
mensioni massime
m. 0,44
i
0,90
0,155.
Le
lettere
dell'iscrizione,
quale
ci ri-
sembra
ci siano
rimasti
portano, a
sono alte
mio vedere, al secolo primo dell'Impero. Nella seconda linea esse lettere m. 0,10, nella terza m. 0,086; quelle della prima linea sono frammentarie.
appariscono guaste e consunte, specialmente la parola impensa della terza linea, in cui la S malamente leggibile, e la A non ha la sbarretta orizzontale:
Qua
e l
L V
MACELLVM
MPENSAFECERVmJ
La menzione
a quel che
di
un
edificio cos
notevole
come
il
non
si
per,
io sappia, conservato di questo alcuna memoria. Molti rinvenimenti si ebbero nel 1878 e nel 1885, quando fu lastricato l'odierno Corso Appio e fu rifornita la citt, in diversi punti, di acqua potabile. Ma dire se anche allora i fram-
menti antichi
si
Amante
le
e Sotis
all'apertura del
dano,
ci
sembra
difficile.
in ogni caso,
osservano
cedentemente
di
scoperta,
il
2) Cippo in pietra
largo in fronte
viva
locale,
superiormente
arrotondato.
alto
m. 0,80,
Era
infisso
per m. 0,32
nel
suolo,
il
come
mostra
iscritto
lo stato
:
campo
CAPIDIA CL TERT1A
ARBVSCLA
INAC-P-X-lJ
3)
e spesso
(sic)
Frammento
superiormente infranto.
alto
di
m. 0,80,
della
larghezza sulla
fronte viene
mano
in
mano rastremandosi
inferiore,
basso, per
modo
somma
m. 0,35:
SIBI ET SVIS
BL-
ACVTlO
LLDASIQ
Il gentilizio
Aculius, come
indici
il
esemplificati
CASAMARI
Frammento
di lastrone,
60
altra volta
REGIONE
I.
per materiale di fabbrica, come mostrano le chiare tracce di calce conservate nella spessezza della pietra. Di4)
adoperato
0,23
0,27:
ti
AIAE /ELICI
"
V*
di
Nella chiesa di
sono
i
s.
cappella,
s.
entrando
nella chiesa,
frammento:
M'BI
ET LIBERIS
m. 0,048,
>
incise su
il
delle
dimensioni di m. 0,60
0,17
0,10. Caratteristico
parola liberis, di forma romboidale, con quattro uncinetti curvilinei agli spigoli.
due gradini per cui dalla navata destra della chiesa accede al piano rialzato del presbiterio, il frammento:
2) Nel pi basso dei
si
VMC
s-vxs
anch'esso in
lettere assai
belle,
alte
m. 0,125,
incise in
un blocco marmoreo
di
m. 0,45
0,34
linea
Aurhjemma.
(Cereatae Marianae). Iscrizione inedita. Il rev. don Mauro M. Cassoni, priore della Badia di Casamari, mi comunica che, rovistandosi recentemente in un vecchio armadio non pi aperto da moltissimi anni,
IV.
venne
finito ivi ritrovato
CASAMARI
una specie
di
basamento
superiormente
da una cornice, e nella parte inferiore, come in quella posteriore, visibilmente infranto. Venne a luce non si sa precisamente dove, pi che trent'anni fa, ed largo
in fronte
m. 0,30
alto
m. 0,0215,
di
cui
65 mm.
occupati
dalla
sola
cornice;
di conservazione
:
prima et imperiale
TICLAVDIVs
FLORVS
MERCVRIVs
COMES
REGIONE
I.
si
CUMA
appari-
scono invece nel territorio sorano (C. I. L. X, 5729). A linee 3-4 abbiamo con tutta probabilit un secondo
sia pi
(cfr.
I.
per
C. I. L.
VI, 22415-
come
gentilizio (C.
L. VI, 22411).
Pi
difficile,
per non dire impossibile, data anche la forma e la disposizione delle parole nel titolo, nel qual caso, l'appellativo comes sarebbe ci sembra una dedica al dio Mercurio
;
nuovo pel
Lexikon,
dio,
mentre
ricorre,
famiglia dei
I,
Cesari
(Daremberg-Saglio, Dict.
pag. 128;
Koscher's,
pag. 2981).
S.
AcRIGEMMA.
CAMPANIA
Epigrafe inedita rinvenuta nel fondo Origlia. Nei depositi del Museo Nazionale di Napoli ho rinvenuto, segnato col numero d'inv. 130428, un frammento di epigrafe sinora inedito, acquistato nel 1905 come
V.
proveniente da Clima, e trovato precisamente nel fondo Origlia.
iscritta spezzata irregolarmente in
CUMA
La
lastra
marmorea
lar-
tutti
lati,
ghezza massima, rispettivamente, m. 0,49 e 0,28; 0,034). Le lettere sono alte da mm. 30 a 35
:
lo
0,020
CVMl
IVS-PRIMIG<mms
PATER
l
D
ablativo (a un
le altre
si
in
iscrizioni
pensa con minore facilit) forse perch, come di consueto (cfr. p. es. cumane C.I.L. X, 3676, 3701, 3706, e l'altra CI. L.X, 690),
vuole
appunto designare che nella detta citt stata sostenuta una carica o un sacerdozio,
o compiuto
un
atto qualsiasi.
L'w
di
Cumis
apicato.
S.
Adrigemma.
POMPEI
62
REGIONE
I.
VI.
POMPEI
avvenute durante
il
mese di febbraio.
Il
le
relazioni seguenti.
A)
proceduto avanti
tino
a raggiungere
monumenti
Seguendo
Rg:IX
In VII
Ini XI
r^rmrT
._5L__^jH^LJE^^U-I
In? VI
li
'ir:
SlL
J. g>
In VD
FlG.
1.
il
le relazioni
si
precedenti, descriver
XI
1)
Reg. IX,
n.
ins.
XI
per
Il
vano
d'
ingresso
aperto
tutta
la
sua
La
tino
a m.
1,70
dal
suolo.
Non
cos
il
susseguente vano
7,
il
una
dipinti, una prima volta eseguiti sopra stucco bianco e circondati da fascetta gialla; una seconda volta eseguiti sopra una semplice mano di calce sovrapposta al primitivo
mano
REGIONE
I.
63
POMPEI
a cui faceva da letto, appare, per tre quarti perduta, una figura virile nuda (Ercole?)
incedente di prospetto; sul pilastro opposto invece conservata la
dipinto posteriore.
mano
di calce col
(tig.
2),
in
modo
insolito,
Ercole
visto
mano
ma
conduce un porco bianco, la vittima a Ini pi cara e che di il porco ha l'addome cinto di una
docile accanto ad Ercole, trattenuto
cammina
come
da una ca-
vezza rossa adattatagli al grugno e che dipende da un lungo laccio, parimente rosso, stretto per l'altro capo dalle mani dell'eroe: questi infine ritratto con un colore
Fio.
2.
solo:
il
riore intonaco,
1.
leggesi un avanzo di
programma
elettorale ('):
A SV ET
(tium)
e trasparisce,
il
attraverso la
mano
il
precedente programma,
principio di quest'altro:
2.
MODE (slum)
d. del
Immediatamente a
lascia
3.
programma
l'
agevolmente leggere:
FVSCVMAED
sotto,
mentre pi
il
Tulium Polybium
I-
al
duumvirato:
. .
Tf V(ir
d.)
Appresso il vano segnato col n. 8 che, per la sua larga apertura, apparisce chiaramente essere stato un ingresso di bottega: esso era chiuso mediante la carat-
(')
Quando, come
qui,
ometto di menzionare
il
colore del
programma,
il
colore rosso.
POMPEI
il
64
REGIONE
I.
mancato
una considerevole
superficie
del battente
mobile l'estremit superiore, alla quale erano bronzo: questi sono alti rispettivamente m. 0,09 e m. 0,11
si
bel mezzo della porta, a m. 1,50 dal piano del marciapiede: un piccolo bronzo di
Augusto col nome dei monetali Galus Apronius, Messalla, Sisenna (Babelon, Iulia n. 345). Chiude la bottega dal lato orientale un ampio pilastro, sul quale, al disopra
dello zoccolo rosso, leggesi
il
programma:
5.
V O
ROG
C GAVIVM RVFVM D
Cf
Il fronte della
marciapiede per la
lunghezza
di
tre tegole,
armata sopra
carbone ad un metro di
altezza al disopra dell'architrave. Gli architravi di questa bottega e del vano prece-
dente n. 7 sono apparsi nella loro quasi totalit allo stato di carbone.
Sembra che
il
XI
che
l'alto
muro che
si
come
lo
tale direzione.
qui ho
il
imme-
diatamente ad
alla serie
oriente
quella
di balconi
dell'isola
opposta,
venuto
fuori
un caenaculum
nel
piano
due mezzecolonne
estreme, connesse
queste
ultime a
pilastri.
Le
colonnine, alte
m. 1,89, sono
rettilinei
che evidentemente accennano a chiusure di legno che difendevano ciascuna apertura, e sono infine ricoperte di stucco bianco con scannellature solo nel lato vlto
parimente ricoperto di stucco bianco lo stilobate modinato, da cui sorgono colonne e che corre al disopra dell'architrave o degli architravi del piano terreno da scavare ancora (fig. 3). Questo materiale si presta ad un restauro sicuro, di grande
alla via;
le
grande
effetto
contrati in
Pompei
cenacoli sporgenti
su
ma
Ed
trovamenti
fatti
durante
il
mese da questo
REOIONK
1.
65
POMPEI
nome
n.
di
d' ingresso n. 5 un piccolo bronzo di Augusto col Galus Apronius, Messatta, Sisenna ecc. (Babelon, Mia, 343), e un campanello da porta, di forma piramidale, alto m. 0,09. 9 id. nel terreno vegetale, al disopra della bottega n. 8: un panello di 'piombo j forma rettangolare, alto m. 0,06, senza marca.
3 febbraio
davanti al vano
Fio. 3.
27.
id.
fittili
per
0,12,
uccelli larghi
m. 0,055; una
sotto
compressa
e schiacciata
un incendio.
2)
Reg.
I, ins.
VII
i
(lato
sud della
via).
il
restauro dei
seguono l'un dopo l'altro; ed un altro, ora assicurato nei suoi avanzi, vedesi in e nella pianta topografica (fig. 1). ed un altro ancora se ne presenta pi ad est, di fronte al cenacolo dell' isola opposta.
Notizie Scavi 1912
Voi. IX.
POMPCI
66
RE8I0NE
l.
Il
il
vano
d'
ingresso
n.
4,
quasi
carbone; e poi,
immediatamente a ridosso
seguenti
oggetti,
legno: palchetti m. 0,16 e giogo lungo rispettivamente un solo m. 0,18, con parecchi ganci distaccati ed ora restaurati: con esse aequipondium, a forma di ghianda, alto m. 0,065 e due piatti di bilancia, il primo a forma
i
quali sembra
Bronzo.
Due
stadere
(campanae)
dal
di coppa, largo
m. 0,083
munito
di
WfwM
REGIONE
I.
67
POMPEI
completavasi con due grossi fiaschi ansati, alti da m. 0,30 a m. 0,40, dei quali mangono integri i soli lunghi colli con le larghe ause a nastro saldate sull'orlo.
ri-
Bromo. Un imbuto
travamento
si
un cesto
fatto di listelli
di legno tessuti in
croce.
Lo
stesso giorno
13, sulla
soglia
del
medesimo
ingresso,
si
trovato
poi
un
munito
di
mentre a
si
di terracotta,
una grossa testa di leone circondata da palmette che occupano gli angoli attorno. Negli strati superiori, ad oriente del n. 7, il giorno 7, si trov l'estremit campanulata di una tibia musicale, lunga m. 0,055.
rotta in pi punti e risultante di
Era stato notato nei primi giorni del mese uno sprofondamento che andava lentamente determinandosi al disotto dei muri tra i vani nn. 4 e 5 e dovendosi rime;
si
iniziando subito
il
lavoro di
chiarita
cos
l'esistenza in quel
punto di un pozzo nero che si dovuto colmare rendendo pi solide le nuove fonCol crollo intanto del pozzo nero, gli operai hanno potuto raccogliere un gruppo di oggetti di ferro venuti gi col pavimento del vano d' ingresso n. 5 (angolo
dazioni.
nordovest).
Questi oggetti sono: due serrature a scudo rettangolare; un gruppo di fra cui notasi all'esterno una roncola: una lama di ratrapeziale lunga m. 0,115,
taglio;
e,
forma
con
perno
di
bronzo
presso
l'estremit
inferiore del
m. 0,20
m. 0,33 circa
di diametro.
Era
fatto di
tante doghe
due cerchioni
esterni
di ferro a nastro, e di
due fondi
un cane
certamente
fatti
mezzo dell'altezza
v'
munito
aprendo
chiu-
dendo
il
preziosi resti
nel recipiente.
l'uso,
Questi
importanza
di
seguenti programmi
7.
elettorali
monchi ed evanidi:
\_P.
Paquiicm?']
PROCVLVH(//i!!'r) ID
a destra del quale:
8.
TR
EB
VM
AED
Ve)
EN
T O N E (m)
AEDCf
POMPEI
il
68
di color nero:
REGIONE
1.
destra del vano n. 6, poi, sul rustico intonaco leggonsi questi altri due pro-
grammi,
11.
primo dei
quali,
monco ed evanido,
[Cn. Helvium?~]
11.
CCS- M
PRIMILLA
fi-vai
SABINVM
R>
ROG
M(agnum))
il
il n.
6,
letto
il
bollo:
LEVNACHI
(CI.
L. X, 8042,
47
p.)
B)
Datosi
di
essa,
si
via.
mano
via
anche
all'altezza
dell'antiteatro,
contemporaneamente, un
allo scopo di scoprire
lo
medesima,
quella strada
fosse
perfettamente
rettilinea,
portando inoltre
sterro dove si
fosse potuto
imbattersi nel
braccio che,
menasse
da questa direttamente alla porta principale (quella rivolta a settentrione) dell'Anfiteatro. Si posero ben presto le mani sopra la via grande, acquistando cos la
certezza che la via era
esattamente
rettilinea
ma
non
si
scoperto,
come
si
sperava,
l'
congiunzione con
l'Anfiteatro,
saggio
si
che qui
si
espongono.
dal
lato meridionale si
Le
seguono per
data la loro
una lunghezza
di
40 m.
circa
ma
l'
laterizie le quali,
si
elevavano sor-
a sorreggere
un
grande
fronte dell'edificio
1,06; profonda m.
di stucco
La
certo, di
petto
costituiva,
come
sembra
tettrici
un piccolo tempietto
Il
Pompei.
i
vole grossezza,
mediante perni
le
essere connessa
le statuette
medesime
come pare
certo, attraverso
un grande
foro
i
alto.
come
REGIONE
I.
69
POMPEI
l'acclamazione ai
Bue
Fabii, gladiatori forse, gi tre altre volte incontrata nelle iscrizioni parietarie (C. I. L.
DVOBVS
FAB1S F
{Duobus Fabis
fe\_liciter~\)
:
13.
.... VLVS
al disotto, granito:
Segue
14.
PRISCVS CAELATOR
CAMPANO GEMMARIO
FEL
cio: Priscus caelator
Campano gemmario
fel[iciter\: e
pi gi ancora, tracciata
"15.
PROCVLE
POSTVMI VALE
cio: (Procule P\_o~\s[t]umi val\_e~\), la quale, con tutta probabilit, allude al candidato
all'edilit Q.
in altri
ma
addirittura insignificanti.
Sulla parete
opposta, dove
era
meno comodo
scrivere,
in alto
leggesi
questa
16.
VCCI A E Cv Or- MA
L
(Lucciae?)
T
e
'
MELISSE VA
II
(Melisse va1{e])
AC
Sopra
18.
l'arco,
all'esterno fu scritto
col carbone:
kvAojc
tob.\o?mcmmwMmtmBA
kv
VOMPBI
sin.
70
REGIONE
I.
Sul pilastro
19.
col carbone:
SABINVS
20.
ii
A
cio:
-il
Spes, a(ssbus)
II
(cfr.
C. I. L.
IV, 5127:
Vili).
VESB1N VESBINVS
23. in lettere piuttosto grandi:
EICICNERI
REVSSO
24. graffita:
OMP
II
II
ANIS
I
I
ROGAMVS
molto
il
programma alluda
al
candidato M. Licnius
Faustinus, programmi che lo raccomandano all'edilit (C. I. L. IV, Indices, pag. 771); e quando leggiamo che erano in venti i suoi fautori,
ricorre in
tanti
nome
non sappiamo se lo scriptor seriamente o per ironia acclamasse: Pompeianis feliciter. Nel terzo rigo era stato scritto per errore Fauslinon nell'ultima sillaba, errore che
stesso.
C)
Trovamenti
detta
fortuiti.
alla
fontana
della
via dell'Abbondanza,
si
distesa
di
piombo che, partendo dal serbatoio della Casa dei Vettii, raggiunge
Eumachia. Gli operai che hanno eseguito durante il mese questo lavoro, nello smuovere il terreno dei marciapiedi fra i due luoghi indicati, hanno raccolte
di
bronzo che hanno consegnate all'Ufficio il giorno 14. Di queste monete l'una, greca, piccola, non si potuta identificare perch molto consunta; le altre due, per quanto molto danneggiate, si sono identificate, e sono un medio bronzo di Agrippa
tre
monete
di
(Cohen,
n.
REGIONE
I.
il
71
POMPEI
Il
Tempio
d'Iside, aven-
custode
Miele Liberato, fu
poca
scalino
sotto la soglia di
un
un blocco di pietra vesuviana, adoperato come primo vano d'ingresso che fu poi murato dagli antichi.
la
stato cos
che,
liberata
completamente
pietra,
la
m. 0,40
il
0,85, vi
si
detto
v b a
NVELASI
La
pietra, che superiormente
fu quale scalino,
sembra
essere
stata
smussata e logorata dall'attrito, adoperata come la base di una statuetta od altro donario
qualche
I
dedicato in un tempio di
Pompei
da
ci
N. Velasio:
la
riporta al
il
testo dell'epigrafe
(C
I.
L. X,
884
e segg.).
M. Della Curte.
REGIONE
VII.
73
FALERIA.
Anno 1912
Fascicolo 5.
I.
FALERIA
di
1910
il
Monte Cerreto
nel territorio di
3, 25, 20, 21, di propriet del sig. Giuseppe Furono alcune tombe a camera quasi tutte devastate nei tempi Agneni. scoperte antichi, le quali contenevano ancora una piccola parte della suppellettile funebre abbandonata dai depredatori.
numeri
mappa
II,
Tomba
m. 1,20,
I.
e eo:i
Di pianta rettangolare (m. 2,00 X 1,57), preceduta da corridoio largo un solo loculo a destra dell'ingresso. Si rinvennero per terra tre
di creta rossastra, alcune oinochoai di
ventre ovale e larga bocca trilobata, varie coppe e coppine di bucchero, un piattello
di argilla figulina
Tomba
II.
a vernice nera quasi tutta staccata, ed alcuni frammenti di ferro. Questa, bench sfuggita ai depredatori dell'antichit, fu trovata in
grande disordine, perch la vlta era franata. Aveva base rettangolare (m. 1,85 X 1,30), con un loculo incavato nella parete a destra dell'entrata, che pigliava in lunghezza tutta la parete. Quivi si riconobbero gli avanzi di uno scheletro e di una collana
composta di un grano
di
pasta
vitrea
scura
con
prominenze circolari
gialle,
di
un
un altro peudaglietto di ambra. Per terra giacevano creta gialla (alt. cm. 27) con giri di fascette brune
sulle spalle.
seguenti
fittili:
Stamnos
di
Oinochoe di creta giallo-rossastra, a bocca tonda strettissima, ansa Sette coppe a superfcie rossa, di vario alta e corpo quasi sferico; alt. cm. 22. Piattello diametro. Nove piattelli. Piattello su base, di bucchero cinereo.
rossa.
f.
r.
diam.
cm. 27.
10
Voi. IX.
FALERI
74
REGIONE
VII.
La forma
Sul fondo rigorosamente mantenuta in questo vaso che del secolo IV (fine). in un medaglione con cornice a meandro angolare, dipinto
gruppo
di
Bacco ed
Ariauna,
nel
noto
atteggiamento
che
Museo
di Villa Giulia,
per l'ana-
lo
splendido
gruppo
di
Fio.
1.
I,
83).
Ma
da esem-
venne meno l'abilit del ceramografo, che non seppe rendere in modo di Arianna, scambiando pure il profilo della mano sinistra (sopra la nuca di Dioniso) con quello della mano destra. Il disegno delle
verisimile la torsione del corpo
figure difettoso nei particolari,
al le
ma
si
addice
soggetto della rappresentazione. Sul giro esterno della coppa, di qua e di l tra
anse
le
si
nuda,
vede un gruppo di tre figure in conversazione, l'ima maschile a destra, altre due ammantate; quella di mezzo ha in mano un timpano. Attorno
(fig.
1).
Alcune altre camere sepolcrali, scoperte in questo scavo, qualche frammento ceramico di nessuna importanza.
restituirono
soltanto
E.
GBRICI.
REGIONE
VII.
75
RIGNANO FLAMINIO
II.
RIGNANO FLAMINIO
il
sig. Giuseppe Gasparri fu autorizzato ad eseguile saggi Flaminio in contrada Monte Casale, di propriet del Uignano sig. Cesare Morelli, avendo egli in animo di proseguire ed allargare le ricerche, ove quei terreni
di scavo a
Le
scoperte fatte
primo giorno sopra una delle alture di quella localit furono cos poco incoraggianti, che fu deliberato di abbandonare quel punto e passare alla parte settentrionale
Monte Casale. Quivi furono eseguiti saggi lungo la costa che rivolta a sud-est, vennero scoperte alcune tombe a camera, gi devastate nei tempi antichi, le quali tuttavia contenevano avanzi della suppellettile.
di
e
PlG.
1.
m. 1,10.
Tomba I. Cameretta di m. 2,30 X 1,43, preceduta da un breve corridoio largo A destra aprivasi una nicchia lunga m. 1,75, profonda cui. 60, tutta ripiena
avanzi dello scheletro.
di terra con
in
La
vlta, gi
con questi,
raccolsero
tre
trovamento importante di questa tomba consiste in molti avanzi di tegole, che contenevano residui di iscrizioni falisclie a pennello. Devo avvertire, per altro,
il
Ma
tomba, stante
di sei:
e
che
le
tutto o
meno
pur
lo
loculo,
luna accanto
all'altra,
spazio occupato lunghezza da tutte insieme sarebbe bastato a chiudere due volte il loculo. Bisogna perci ammettere che coloro i quali nei tempi passati manomisero
il
camere, a cui apparteneva la tomba ora aperta, gettassero in questa, nel tanto pi anche ricolmarla, tegole di tombe coeve, prossime ad essa questa ipotesi
gruppo
di
R1GNAN0 FLAMINIO
76
REGIONE
VII.
quaato i frammenti di tegole furono raccolti ad altezze diverse sul pavimento, ed anche fuori della camera, come a me, che presenziavo, risulta. Dai frammenti si poterono ricomporre in buona parte quattro tegole, di cui feci
verisimile, in
eseguire
disegni con la
massima
cura. Sopra
una
di esse leggesi
da destra a sinistra
il
nome Utrecian o Utreciani, se vogliamo ritenere che l'asta orizzontale sotto alla n sia parte del nome piuttosto che un tratto di pennello (fig. 1). Una seconda ripete questo
Fig.
2.
nome,
premettendo
un
altro
(tg.
2).
Sopra
una
:
Fig.
3.
Fig. 4.
Um?ie
al
(fig.
3).
L'ultima contiene
due frammenti
posteriore,
si
il
di
nomi sovrapposti,
di
cui
il
Are?; quello
(fig. 4).
In Utrecian
quella dei nomi latini con suffisso in -nus< come Annianus, Cutiilenianiis ecc. (Deecke,
Tomba
si
del quale
rinvennero raggruppati
seguenti oggetti:
Due
a
olpai a
v.
n.
plumbea,
sottili
l'ima con ansa a nastro, l'altra con un'ansa bifida e fascetta che cinge questa presso
la saldatura al
labbro;
alt.
cm. 17
14.
Nappo
v.
n.
piombina, con
REGIONE
VII.
alt.
77
RIONANO FLAMINIO
mm.
67.
una
Coppa ombelicata a
fiasca ansata e
v. n.
plumbea;
diam.
mm.
154.
Due
poculi, un'olletta,
di bronzo a disco.
Tomba
Il
III.
Tomba
alla
loculi.
fondo
rinfusa: sul v. n. primo conteneva, Una piccola kylix e (stella e meandro U onde presso l'orlo); alt. cm. 6. due coppe, l'una ombelicata a v. n. Due piccole coppe emisferiche a v. n. Tre
Un
istato
frammentario:
nelle
Una brocca
di
creta con
comunissimo
tarde
Pio.
5.
sul collo una grande palmetta; dipinta una testa muliebre con girali e palmette; Piattello su alto piede alt. cm. 32. Coppa su alto piede imbutiforme a v. n.
d'
v.
n.
nella parte
di
concava. Due
rozzi piattelli e
si
frammenti
un piatto maggiore
rivestito
color
giallo-cromo, che
stacca facilmente.
Coperchietto
impasto bruno.
furono scoperte altre due
tombe. IV, con orientamento da est ad ovest. Era una molto angusta carne m. 1,15, lunga m. 1.55), con gli angoli arrotondati e la vlta franata. Avendo ivi la superficie del monte snbto un notevole denudamento, la camera
Tomba
del terreno. Nel vuotarla del tersepolcrale rimaneva poco pi sotto della superfcie reno e dei frammenti della vlta, si rinvennero sul pavimento, verso il limite ovest,
i
Coppa corinzia
bruna attorno
al
nella quale sono dipinte dello stesso colore, con rari graffiti e ritocchi bianchi, quattro
cigni; alt.
mm. 75
(tg. 5).
RIGNANO FLAMINIO
78
REGIONE
VII.
quasi sferico;
alt.
min. 185.
Attingitoio
Due coppe
coppa
di
di
bucchero a corpo ovale; alt. cm. 11. rilevato presso la baso; diam. mm. 125 e 133
di
s'
diam. cm.
una piccolissima.
Ciotola
8.
Piccola
forma
Due
6.
olle a
di creta ordinaria
fig.
Per
la manifattura e
il
forma dei buccheri credo che questo sepolcro scenda verso vaso del genere corinzio non di ostacolo a questa desi-
gnazione cronologica.
Fig.
6.
Tomba
molle, che
verso sud,
si
trov
il
terreno
un tramite, lungo circa m. 2, il quale cominterminava a piano molto inclinato, slargandosi fino a m. 1,20. Quivi, alla profondit di m. 1,70, incominciava ad aprirsi una spaziosa camera sepolcrale, che era chiusa da lastre di tufo, le quali furono trovate in pezzi.
guid
scoperta
1,
di
Dal proseguimento dello scavo risultato evidente che l'apertura della tomba non avvenne in tempi prossimi a noi, e che, se mai, fu scavato il solo corridoio da scavatori
relativamente recenti,
l'
lavoro, avrebbero
abbandonato
impresa.
cm. 80
la vlta di questa camera sepolcrale, dello spessore di anche pi, era franata nel centro, si dovuto aprire un largo pozzo che, prolungato in linea verticale, ha condotto nel bel mezzo della camera. Questa era tutta e
ripiena di terra, in
mezzo
REGIONE
VII.
79
alla
RIGNANO FLAMINIO
(almeno dodici)
di fu
molti
fittili.
Le ossa giacevano
i
vedere lo scheletro nella sua originaria posizione. In mezzo a tanto disordine non
vasi
essendo
stratificazione
originaria
fu
alterata
dalle successive
deposizioni e da coloro che nei tempi antichi spogliarono quei sepolcri. Solo lo strato
di terra
che copriva
il
pavimento
non
fu
mai
rovistato,
diversi vasi di bucchero e di creta ordinaria, riferibili senza dubbio alla pi antica
inumazione
di
quella tomba.
nicchia della profondit di cm. 66, sulla quale furono trovati distesi vari scheletri.
I
Due grandi
ordinaria nerastra,
ticali
alt.
cm. 27.
cm.
Oinochoe
bucchero grigiastro;
tipo attico del
la base.
alt.
secolo.
cm. 13.
V;
cm. 21.
Kantharos
in
frammenti.
Attingitoio di
Quattro coppe di
Un
poco pi sopra di
di
raccolsero
due
fittili:
Il
primo
una
coppetta emisferica
creta
giallo-verde,
con
piede imbutiforme
fascette brune
intorno al corpo, con la parte concava tutta dipinta dello stesso colore; alt. cm. 6.
Ascriverei questo
trico,
fittile
la cui fabbricazione
dalla seconda
met
del secolo
VI dur a lungo
sagoma
sua
in taluni
centri.
L'altro
la
a pareti spesse e di
conica.
mal
cotta,
al
perch vasellame a
di questa
medesima tomba,
tuttavia
la
tecnica quella
il
nome
Voltai
da destra a sinistra:
'
o^
costituito di vasi
Il
v. n., del
genere
pi tardo, misti agli ultimi prodotti del genere a f. r. rappresentato da tre piattelli su alta base, con testa dipinta nella parte concava (testa di Satiro, testa muliebre). Rico.der un poculo a v. n. e pareti sottili, alto cm. 9; un minuscolo cratere a calice;
Il numero delle coppe e piatti a v. n. contreuta ben siderevole, comprendendo pezzi di forma pi o meno piatta, con base anulare o con piede alto e sottile. I tre seguenti pezzi hanno impressioni a stampo:
sul
bacche entro giri lineari; diam. cm. 16 (manca di un pezzo). Coppina su base anulare e pareti rientranti sul fondo sono impresse cinque palmette in giro, con
:
cm.
5.
RIGNANO FLAMINIO
80
REGIONB
VI.
mm.
Ma
l'
parecchie di esse
sagoma conica;
nel concavo,
da destra
Larise
Vicina,
alt.
mm.
"%* 14^
b) Ciotola simile; nel concavo in due righe, da destra a sinistra: Larise Vicina,
alt.
mm.
57,
ffttpV
e) Ciotola simile; nel concavo da destra a sin.
pi linee che
si
mm.
^^A
d) Ciotola simile; nel concavo da destra a sin.
Voltai,
alt.
mm.
54, diam.
mm.
136.
^qoV
REGIONE
VII.
alt.
81
11.
RtGNANO FLAMINIO
e)
sin.
Voltai,
pi
mm.
\
7
</0^
f) Ciotola conica a labbro diritto
;
VO
alt.
mm.
55, diametro
mm.
(n.
145.
g) Ciotola conica a labbro diritto; nel concavo, alt.
mm.
61).
\w
fi)
Ciotola simile
nel concavo
alt.
mm.
53, diametro
mm.
125.
i)
L*etimo dei
(Volta
C. I. F.
nomi
di
queste
nn.
coppe
e
conosciuto
;
8070,
cfr.
8232
8341
Voltvi
I.
per F.
altre
n.
iscrizioni
;
falische
8031
Voltilio C. I. F.
^ liberta?] [lofertai
dal Garrucci
CI.
F. n. 8) ed aneli e latine
(CI.
L. XI,
preme
(CI.L.
.
XI, 3078):
L. Latrius K(aesonis)
coiraveront
La forma Voltai
etnische,
di
n.
di queste
Larise prenome di
Larisa
bretti
= Lartia
donna
in
iscrizioni
dove
f.,
(?).
completa con
Fa-
Il
nome Vecina
ricorre
di
40 ?caui[a] vecin[e]a;
42
voltio
E. GBRICl.
Voi,
IX
CORCHIANO
82
REGIONE
VII.
III.
CORCHIANO
del
La Direzione
messo
di scavo in
Museo
Martino Bassoli
il
per-
La
zona,
lavori
scavo, distinta in
Mappa,
519;
la vlta franata. Dar sommarie notizie di questi rinvenimenti, che pur meritano di essere presi in considerazione dall'archeologo. Tomba I. Di pianta trapezoidale con breve tramite a pareti divergenti, la cui distanza al punto d'incontro con la parete del vano d'ingresso era di m. 1,35. Questo
alcuna con
rettangolare.
pareti
Sul
lato
un loculo, ed
altri
laterali
camera. Tranne pochi avanzi di ossa umane, nulla si rinvenne al suo posto, e i pochi fittili raccolti stavano ammucchiati per terra nell'angolo a destra del vano d'accesso.
Consistevano in una olla e in
un
poetilo
di
creta
nerastra,
alcune olpai rozze, e in coppe e piattelli di varie sagome con vernice rosso-corallina nera. Uno dei piattelli ad alto piede ha nel concavo una testa muliebre dipinta
Tomba
II.
si
ciascuna parete,
a tre ordini. Vi
umane
e alcuni
si
di
un
po'
largo. Gli avanzi delle fibre di legno aderenti alla parete interna provano essere stata
il
rivestimento di un manico.
Tomba
III.
Aveva
al
di
sopra
del
vano d'accesso
cm. 84, nel quale si raccolsero diversi piatti e piattelli quasi tutti a vernice rossa; uno a v. n. con rosetta impressa sul fondo, ed un altro con testa muliebre dipinta
mezzo a cinque grandi raggi adunchi, che sono una degenerazione del meandro a onde. Si raccolsero pure due contrappesi da telaio. La camera aveva forma trapezoiin
meno
il
vano d'ingresso.
qualcuno
La maggior parte delle coppe e piattelli raccolti giaceva camera come materiale di rifiuto. Ricorder, fra gli oggetti
pi degni di menzione, una cuspide di lancia in ferro, che ha la costa molto erta; un piattello a v. r. con linee graffite e decussate ai quattro estremi di una croce
anch'essa a linee graffite; un altro che ha due
piattello ad alto piede e vernice testa di un uomo, col suo nome
il segno V; infine, un concava ha il profilo della parte IflVt: IV AD (fig. 1). Tra i frammenti
volte graffito
compreso il labbro di un calice d' impasto con graffiti dipinti di rosso, del genere dei vasi che abbondano nelle necropoli arcaiche del territorio capenate. Questi graffiti
REGIONE
VII.
ovoletti,
in
83
ciascuno
diritte.
CORCH1ANO
attraversati
e,
pi
si
camera, con sei loculi; aveva la vlta franata, e sul pavimento rinvennero molti avanzi di suppellettile funebre del secolo III, cio piatti, piattelli,
IV.
Tomba
di
e
coppe a superfcie rossa o nera, due coppe con testa muliebre dipinta, i frammenti una tarda kylii di fabbrica locale con grande testa muliebre nella parte concava
due altre sulla fascia esterna con palmette. Vi erano pure quattro olpai col corpo sagomato, imitanti i simili vasi di bronzo, e un piatto o bacino ansato con palmetta a rilievo fra le saldature del manico (fig. 2). Altri vasi si riferiscono ad inumazioni
del secolo VII, e sono
il
Fig.
1.
Fig.
2.
Tomba
colo
Aveva
La
VII
al
III.
Fra
una quindicina
fascette brune
e
di lekythoi
a pera e a cuore, di fabbricazione indigena con linee e pavonazze, zone di punti e di semicerchi graffiti, petali sulle spalle e attorno alla base. Vi
V' una coppa a due anse, a vernice nera. Non mancano i piattelli delle tombe tarde. Noto pi un vaso ovato-cilindrico, privo di ansa, d'impasto rossastro, lavorato a
mano. Qualcuno di questi prodotti indigeni, che conserva la tecnica primitiva, trovasi Etruria e della Campania. Si raccolsero poi spesso anche nelle tombe pi tarde dell' un anelletto di bronzo, un pendaglietto di vetro bleu e alcune cuspidi di lancia di
ferro in
frammenti.
E.
GABBICI.
ROMA
84
ROMA
IV.
ROMA.
Roma,
del Lazio
Il
Roma
durante
il
mese
di
Regione
Terme
di
I.
di fronte al
Sebastiano,
alla profondit di
metro sotto
si
di colonna di granitello,
m. 0,90.
Regione
III.
Facendosi
lo
un
villino di propriet
della signora Pia Pucci, nell'angolo formato dalle vie Leonardo da Vinci e Ruggero
Bonghi, sono stati scoperti muri in laterizio di cattiva struttura, poggiati sopra muri di fondazione di grosso spessore, che varia da m. 0,90 a m. 1 ,50. I muri hanno la
direzione da est ad ovest e debbono certamente
nella tavola 80 della
far
Forma
Urbis
Romae
del Lanciani.
Nell'angolo che via Carlo Botta fa con via Mecenate, alla distanza di m. 18,50
da quest'angolo, eseguendosi gli sterri per la costruzione di un fabbricato, si rimise all'aperto un angolo di costruzione a grossi parallelepipedi di travertino, dei quali
si
videro due
filari,
1 lati
Regione
70 dall'angolo del viale Principessa Margherita con il piazzale di porta Maggiore, si messo allo scoperto alla profondit di m. 1,00 sotto il piano stradale moderno, resti di muri reticolati con ricorsi di mattoni, pertinenti a camere sepolcrali e colombarii. I muri avevano la
Luigi Luzzatti
a metri
di
nei
cavi per
costruzione di una cabina per gli interruttori elettrici, alla profondit di m. 2 sotto
il
piano odierno,
si
scopri una grande cassa di tufo con coperchio, disposta con orien-
Il
coperchio,
a schiena d'asino, misurava m. 2.50 di lunghezza, m. 1,06 di larghezza, ed era alto nel mezzo m. 0,35 e negli orli m. 0,20. Le pareti della cassa avevano lo spessore
di
m. 0,09. Entro
la
pochi resti
grande cassa non si rinvenne nessun oggetto si raccolsero solo defunto frammiste a fine terriccio d'infiltrazione. Tanto
;
la cassa quanto
ROMA
85
ROMA
Facendosi un cavo per la conduttura elettrica in piazza s. Giovanni Laterano, a m. 0,60 dal piano della piazza, si rinvenuto un rocchio di colonna di marmo
portasanta, rotto in due pezzi, del diametro di
m. 0,45
e lungo
m. 1,50.
Ghislanzoni.
E.
Regione
due muri
in
VI. In via
Sicilia,
abbassandosi
il
un
opera
reticolata,
e
paralleli
1,60.
Avevano
Sopra
lo
i
spessore di
detti muti,
m. 0,90,
in
correvano
tarda,
nella
fu
stessa
direzione della
via
Sicilia.
epoca pi
di tutto sesto,
altre
avvenute
Regione
VII.
Facendosi
il
cavo
per
il
vicolo
dei
scoprirono due muri in laterizio che s' intersecano ad angolo acuto. Hanno lo spessore di m. 0,60, e poggiano sopra archi a sesto molto ribassato, formati con laterizi sesquipedali da m. 0,45.
m. 4
sotto al piano
canapi dell'energia
inscritta (m.
marmorea
0,27X0,21
ODIOR
VMCONS
G. Mancini.
Regione
Cerchi, a
XI.
Facendosi l'ultimo
via
cavo
per
la
di
met della
omonima,
l'antica
alla
profondit
moderno,
stata incontrata
pavimentazione
Romae
del Lanciani.
il
di
s.
profondit
di
m. 2 sotto
il
Sabina,
stato scoperto
un piccolo avanzo
Questo pavimento era limitato a nord da un muro laterizio di cattiva fattura, dello spessore di m 0,60. Fra la terra di riporto estratta nel fare
cavo,
si
il
I.
L.
XV, 726
795
a).
XII. Faceudosi un piccolo cavo lungo la via della Marmorata. largo m. 0,40 e profondo appena m. 0,60, sono stati scoperti pochi avanzi di muri laterizi
Regione
ROMA
dello spessore di
ra.
86
il
ROMA
cavo nella direzione da nord-est a
0,60,
quali traversavano
muro
Lazzaro,
misura m.
1,09
di
spessore. Questi
avanzi
fanno
parte
di
muri
segnati
nella tav.
tratto di pavimentazione a poligoni di selce, spettanti La parte scoperta trovavasi sul lato nord-ovest della strada medievale. ad una per
via di
Marmorata,
di
fronte
alla via
Amerigo Vespucci.
E.
Ghislanzoni.
Regione XIV.
nel viale del Re,
si
Continuandosi
lavori di
ampliamento
colonna
di
dell'ospizio
Umberto
1,
profondit dal
piano
stradale
odierno
id. di
un
tronco
segato
di
cipollino
con
imoscapo
(m. 1,30
0,30);
colonna di
di
marmo
stile
0,27
X 0,22);
incavato
un grande capitello
marmoreo
farne
0,60
0,60).
lati
un
in
acquasantiera
greci
sopra
tardi:
uno dei
della risega
la parte
(in.
caratteri
di
stile
id.
EYCTA0HLO;
superiore di un capitello
marmoreo
0,30
0,50
id.
X 0,15X0,15);
la parte infe-
riore di
una colonnina
marmo
basamento marmoreo con incavi per le grappe (m. 1,24 X 0,58 X 0.27). Evidentemente questo materiale antico fu nell'alto medio evo usato nella costruzione di una chiesa:
potrebbe pensare alla vicina antichissima chiesa simato, ricostruita quasi per intero ai tempi di Sisto V.
si
di
s.
Co-
piloni di fondazione di
una nuova
si
casa di propriet del sig. Brugnoli, alla profondit di m. 2 circa dal piano stradale,
rinvenuto,
(m. 0,57
pezzi
e
0,58).
Si
un capitello di stile corinzio di marmo lunense ricuperarono poi una piccola stele marmorea funebre in due
0,26
nel
mezzo scolpita a
la
una corona
Entro
scorniciatura
LIC1NI
HE
RACLIDAE*
T-VSIVSTHREPTVS
AMICO-OPTIMO-ET
5.
CARISSIMO
BENE
M ERENTI
-FECIT
G. Mancini.
Via Casilina.
lina,
all'angolo di
via dei
di
parte distrutti.
Uno
Proseguendosi gli sterri nella cava Emiliani, sulla via CasiCarbonari, si sono scoperti altri due colombari, in gran questi, a circa 20 metri pi ad est di quello gi pubblicato
ROMA
87
ROMA
queste Notizie, 1912, pag. 16 e segg., mostra ancora una parete con pi ordini di di esso, che si sta ora sgombrando dalla terra, daremo una nicchie per due olle
in
;
ma
l,
di esso
si
gli
sono raccolte
Targa marmorea
0,25X0,28):
2.
MALBIVSMLPHILER
FIGVRA-
ClNERESCVTCONQVIETAMEMBRA ANIMANTIVM
HEM'
(to)
L'iscrizione in chiari e bei caratteri. Il primo dei due versi riportato da Nonio Marcello (De compendiosa doctrina lib. VII, 481, ed Lindsay, pag. 771) e attribuito al Colax del celebre mimografo D. Laberio, con la variante inimici invece di inimica, come chiaramente scritto nella nostra epigrafe. Non conosciuto
invece
il
appartenere
allo
stesso
poeta.
L'ultima parola
hem
interiezione adoperata
anche da Terenzio.
3. Lastra
titoli
4.
(m. 0,43
0,85)
ANTONIAPLE
GEMINIAO
PHOEBE
L
LALVIVS
EGLECTVS
CTEVIXIT AN
XXIII
5.
ATILIAOLEPIGENI A
VIXIT
'
FRVGALITER
SV1S
'
PROBATA
MATRI
ET
SORORI
I
DOLOREM
T
R E L
Q_V
'
CLODIVS
LZOSIMVS
ROMA
88
7.
ROMA
Lastra marmorea frammentata a
6.
0,10)
X0,15):
maTioaCvT
atiavl-tertia
EMITDE-LMESCINIO
A CASTI CACI...
DVASSVPRAT1TV... DVAS INFRA
PRIMO
OLLAS.I!
8.
9.
Lastra
marmorea
scorniciata
mancante
(m.
superiore
destro
(m. 0,45X0,33):
0,22X0,14):
Di
M A NIBVS
VII
AVIILLIVS-DDJ
L
CLAVDIAEIANVARIAE
5.
VCR
l
IO
avilliao
epictes
conlibert-meaamanTiss
v-mecvm-a-ixobIt-axxvI
V- A- VII M-
CLAVDIAEFORTVNATAE
VXORISVAEPOSTERISQSVIS
10.
0,305X0,27):
LCORNELIVS-SVLLAE
LAGATHO
SEMPRONIA- A- L- PRIAA. CONTINENT OLLAS VI
Il
nome
il
giacch
e ci
patrono non
fare
sin.
forse per
nelle prime due righe non ha la forma comune, menzionato col prenome ma col cognome: SuLlae l(iberlus), intendere che il patrono era un L. Cornelius Sulla.
11.
Parte
di
tabella
ausata
12.
0,25
(m. 0.11
0,095):
0,10):
D C
R
I
S P
GEMINI A
arescvsa-vav
S
VIXIT-y
H-
13.
Lastra
marmorea frammentata
14. Targhetta
(m. O,28X0,0S):
0,115):
p.
GRAECINI PL-HERMIAEli
OLLAE
IMI
HERMAI VS
TI CAESARIS e T- AVCVSTAES
ROMA
89
ROMA
dimensione,
0,18X0,10):
CLAEV1 CLADIVTOR
C
i$
LAEVI C
L-
D1VTORIS
ET
TLAEVIAE-C-C L.HOSPITAE
LaVIAECC L- HOSP1T ae
18.
17. Targa
Targhetta
marmorea
ansata
(m. 0,19X0,75):
MLVTATl-ML HLEROS
19.
A-MANLIVS-A-L CHRESTVS
AMALlIVS-A
PLYNVS S1BI-ET SOCENiAE- N-L
{de)
VRA.NIONI
20.
Frammento marmoreo
e
Ai
lati
fra le iscrizioni
cornice)
un pilastrino
L-MARCIVS DEMONAX
MARCIA
REGILLA
L- L
21. Lastra
titoli,
sin. di
lastra
(m. 0,42X0,11):
QjMARCIVS
REGIS-LMARIO
OLLAS23. Parte sin. (m.
-VI-
Q_:MARC; C TA
24. Targa ansata
di lastra
marmorea
(ni.
0,21
X0,10):
0,16X0,10):
L
MARCI...
E
TMVNIVS-TL
VIX-
PAP H ra
LIBANVS AN XLV
0,29
25. Targa
(ra.
0,09)
LNONIVS CAPRATINVS
FECIT
L-
SIBI
ET
NONIVS-L-
LNONIO
CYNTHIO
PHILARGYRVS
12
Voi. IX.
ROMA
marmoreo
di edicola
:
90
ROMA
rombo
due
27. Fastigio
fra
marmo-
29.
0,1(3X0,19):
a destra
0,45X0,11):
OTACILIA
CN-L-IlA
(sic)
PARATVS
LNONIRVFIL
ET ARCHE
La seconda
quindi Pa-
ralus ha ottenuto
30. Targhetta
tata (m. 0,23
31. Targa
marmorea frammentata
:
0,09)
(m.
0,20 X
0,105)
PETICJAC-L-
C PETICIVs
PLOTIVS C
CHRESTE
32.
tino (m.
CLGETA
di
CRIXSVS
iVNIA-D-LANTHVSA
33. Targa
Frammento
cippo di traver-
0,22X0,18):
X0,21):
DlSV
MANIBVS
CQVINCTI CLALEXA.
'
i
CONIVXE1VSEROTIS PONTIAPRIMIGENIA
DELICIVMEORVM PONTIA- SECVNDA LIBERTA EIVS-
CTO
34. Targa
marmorea ansata
(in.
0,24
35. Targa
marmorea frammentata
0,165):
(m. 0,24X0,125):
P-SEXTILIVSP-L
VIRIANTHVS
36.
p-staberivs-p-l-cIlo VETVRIA D- L
PH IL EMATICI
(m.
0,45X0,14):
a destra (m.
(sic)
(sic)
0.16X0,14):
tMVLENTLAE-C-L PA MPH LA
I
L-TEREN...
ET TANIVLENT1AC L-FORTVNATAE
V1XDVLCIS-A-XVI
ROMA
38. Lastra scorniciata (m. 0,44
91
ROMA
0,30)
OSSAINLATAMHERENNI
SALVI
1NFRXII
IN AGR-P-XI1
L-LICINIVS
39.
LIBR 'HIAR
Lastra
marmorea
scorniciata
40. Lastra
marmorea frammentata
(m. 0,145X0,30):
(m.
0,45X0,15):
MTVLLIVSML
HIL ARVS
41. Targa di
C-VETTIVSCTLPHILOMVSVS
marmo
marmorea
:
X0.15):
(m. 0,35
0,15)
(cfr.
n.
24)
mar CIVSREGLMAR'O
...
CVOLVSIVS
43. Angolo superiore destro di lastra
scorniciata (m.
d.
AEMVLENTIVSCPOSPOR
di
lastra
marmorea
0,22X0.18):
(m. 0,32
X
T
0,23)
LIVSGML
OR MIHOR
VS
45.
MEMO R...
D A G
O M
E
... ...
SIL
Parte
destra
di
targa
ansata
46.
Frammento
(m.
0,22X0,10):
superiore di lastra
marmorea
0,57
0,08)
VSMEROS-
L-
.ERM.
..
AX.
..
MLCLARA
N.PRO.
ERC
Frammento
marmorea (m. 0,17X0,07):
.
.
47.
di lastra
.NVS- NI...
E. Ghislanzoni.
ROMA
Nome n tana.
92
ROMA
Via
un nuovo villino di propriet del marchese Arturo Berli nalcuni avanzi di muri di sostruzione in pietrame a sacco, a sono stati scoperti gieri, m. 1,50 sotto il piano stradale. Si riconobbe un pilastro di fondazione, largo esternadosi lo sterro per costruire
mente m. 1,90
avevano
sud,
e profondo
un piccolo avanzo
m. 1,80, internamente m. 0,60 e m. 0,52. Rimaneva anche formava un angolo rientrante i muri
;
lo spessore di le
m. 0,65. Al disotto di questi correva, in direzione da nord a pareti intonacate a cocciopesto, alta m. 1,10 e larga m. 0,50,
il
coperta alla
circolare
bollo di fabbrica,
XV, 1075
*.
sig.
Giorgio Passarge,
stata rinvenuta,
un altro
villino,
alla profondit di
in
rinvennero inoltre
priva del
muratura, ricoperta dai consueti tegoloni bipedali privi di marca di fabbrica. Si fra la terra: un'anfora fittile (m. 0,82X0,32), un'altra anfora
fondo e delle anse, ed una piccola lucerna
fittile
e recante inferiormente il
marchio
C. I.
L.
XV, 6376 e?
tratto
di
(ved. Dressel,
forma 17).
nord-ovest
Eseguendosi
lo
sbancamento
messo
di
un
terrapieno,
nel
lato
allo
scoperto un muro
tomba
di
forma rotonda.
All'esterno rimane
in blocchi
di
muro
il
spessore di m. 0,60.
Un mattone
in
quivi
raccolto
ha
bollo
XV, 182;
ed
una
lastra
marmorea
0,21
D M TAELIO CLAVDIANOHOM-
Sempre
nell'ex-villa
Patrizi,
praticandosi
un cavo
allo scopo di
formare una
di
vasca per spegnervi la calce viva, alla profondit di m. 1,20 dal piano
stato scoperto
campagna,
un breve tratto
di
antica
via
lastricata
con grandi
cunei di lava
la continuazione
Nomentana
(cfr.
133,340).
Fra
le
urna cineraria
marmo
0,16
0,15). Vi scolpito
un Amorino
un guan-
giacente sul fianco sinistro, e col capo appoggiato sulla faretra, quasi fosse
ciale: regge con la sinistra l'arco
rilievo
e
dorme.
di lepre
ed una lumaca.
*
La
esecuzione buona.
Via Salaria.
In
via
di
Porta
Piticiana,
nel
terreno
annesso al villino di
i
praticandosi
cavi
per la costru-
ROMA
zione di
93
ROMA
m. 1,50 dal piano
luce,
stradale:
1.
(m.
0,48X0,41
0,03),
m
lib
PAELIVSAVGET-P- AELIVS-AV^.
lib
FECERVNT-
sibi
et
suis
2.
Id.
id.
id.
(m. 0,11
X 0,24 X
X
3.
0,13
0,05):
0,14X0,03):
...ONSIDIVSTLpar
ATVS FECIT
SIBI
ET-
VATERN ia
eOLLlBERTISo
AFRODWe
4.
Id. id.
id.,
scorniciata (m.
0,40X0,25X0,03):
VIII-V1X-
AN
mane che
fu
Del nome del defunto che fu milite della quarta coorte dei pretoriani non ril' indicazione della trib Claudia ed il cognome Aquilintis. La sua patria
citt
Pannonia Superiore (l'attuale Steinamauger o Szombathely in Ungheria), situata lungo la via che da Carnuntum conduceva a Poetovium, elevata alla dignit di colonia romana dall' imperatore Claudio col
della
titolo di
colonia Claudia Sabaria, ed inscritta nella trib Claudia (Plin., Ili, 27;
15, 4).
Ptol.,
II,
La
terzo
guardia
pretoriana,
fatta
da
Settimio
Severo, con
Frammento
di stele
0,25
0,03)
LV1VS
(sic)
eup con
fec.
HROSYNVS
1VGIBM
QVAEV1X aNN-XXII
ROMA
C.
I.
94
cornuti.
ROMA
Alti-i liberti
frammenti
bolli di
il
I.
L.
XV,
marchio nuovo:
Q
che leggesi
alla
:
&R/ILIVSSKC//FECT
. . .
Servilius Sta
fecit.
Delle
tre lettere
mancanti,
la
prima accenna
forma
di
un
O;
le altre
sul
Al Corso
d'Italia, in
uno
per
della con-
state
ricuperate,
a circa
un
metro
di
tombe con
nuda
lo
0,78
0,34
X 0,06),
legge:
IN AG-
XX
G. Mancini.
REGIONE
I.
95
OSTIA
Regione
(LATIUM ET CAMPANIA)
LATI UH.
Via della Palestra. Via e
V.
dei
OSTIA
Tomba
repubblicana.
il
Caserma
Vigili.
Scavo dietro
Piccolo mercato.
1,20
sotto
il
La tomba
piano
di
questa, lungo la
formata da una grande cassa quadrata di legno, lunga m. 3,25 in ogni lato, il cui fondo doveva posare sopra un letto forse di travi molto grosse, essendosene raccolti
dei pezzi grossi pi di
12 cent.;
pezzi di tufo che dovevano, sembra, tener ferma la cassa. Sul fondo di questa
Fio. 1
Vi
si
mas-
sima parte
ceneri, nel
modo con
urne cinerarie trovate qui presso, e altre cassette di corredo funebre; altri pezzi di osso lavorato appartenevano ad altri oggetti, o formavano figurine a s. da notarsi
lo pi essi si trovarono accosto ai chiodi ('), cio, siccome pare, dove aveva opposta maggiore resistenza ai depredatoli. Che la tomba aveva avuto legno precedentemente almeno due visite; una in un'et molto antica, quando fu buttata
il
il
fatto
che per
nella
tomba
marmo,
poi
una
seconda, quando
buttarono anfore
si
rotte,
frammenti
mattoni,
pezzi di affresco.
Un
chiodo
OSTIA
gli oggetti
96
REGIONE
I.
Che
i
rifiuti
lasciativi
da visitatori precedenti,
quali ne tolsero il materiale prezioso, risulta anche dal fatto che tra essi vi sono frammenti di statue pi grandi, delle quali non si trovarono altrove altri resti.
Fig. 2.
Il collega prof.
Lucio Mariani,
al
Fio. 3.
chiedendogli
il
suo parere, cosimi scrisse: In quanto agli avorii od agli ossi bel-
REGIONE
1.
97
OSTIA
repubblicani e si constatato largamente nelle tombe di Pentium ed in quelle di Ancona. Alcuni pezzi sembrano appartenere a coperchi, altri a basi circolari edovali; altri sembrano pieducci o manichi. Le lamine con gli animali (tig. 1-4) (') ricordano
quelle etrusco-ioniche pubblicate dal Pollak {Roem. Mitili.
XXI, 1906,
pag.
314
sg.
Fio.
5.
tav.
si
XV-XVI);
i
si
pezzi
designati
(fig.
figurati
da
ambedue
potrebbero
presentato da
un
anche appartenere a strumenti musicali; in uno raplato un Eros o una Nike, dall'altro la bella Menade danzante
(')
Queste
e le figure seguenti
al
naturale.
Voi. IX.
13
OSTIA
98
REGIONE
I.
che riproduce un tipo notissimo, un centauro ed una ninfa. Tra le piccole figure sono interessanti specialmente quelle che a me paiono Muse (fig. 6-8), in atteggiamento
e vestiti quasi prassitelici
Fio.
7.
Fig.
6.
Fig. 8.
Fig. 9.
Fig.
10.
si
rincorrono,
(fig.
riprodotti nelle
fig.
9-11; notevoli
un frammento
amorino
(fig.
di statua 13),
e
le
virile
ignuda
di
12),
si
lamine,
cui
REGIONE
I.
vasetto, a
99
di
OSTIA
Accenno ancora ad un
un
piccolo
frammenti
lavorato
a
pettini, di
piedi di cassa e ad
fine
frammento rettangolare
giorno
nel
modo pi
pi
delicato.
FlG. 11.
Fio. 12.
Fig. 13.
Nel pulire una piccola fogna lungo lo sterrato, dinanzi al portico delle Terme, si raccolse una lucerna di in. 0,145 (Dressel, forma 20), dove sono rappresentati degli
edifizii.
Inferiormente a destra un
uomo
il
in barca, a sin.
Dressel nel
I.
OSTIA
100
Palestra
('),
REGIONE
I.
cominciando dove
Qui
in
si
notarono
al
di sopra dell'altro,
alti
estende per circa 12 m., quello inferiore per altri 7. Si dovrebbe ritenere Fontana, via che questa non avesse avuta in questo tratto la pavimentazione a selci poligonali.
Fig. 14.
in
questo lato
Caserma una
sin.
porta,
la quale
fiancheggia
la
seconda scala a
alla via che congiunge quella dei Vigili con la via della Fontana. Invece sulla via della Fontana questi gradini scendono da sud a nord. Mi pare evidente che prima di un rialzamento le vie scendessero verso il fiume o lentamente o a cordonata.
(')
a
(
Do questo nome
REGIONE
I.
101
OSTIA
nell'edificio.
Dinanzi a questa porta un gradino di travertino, quasi al livello di destra corre un piccolo muri) aggiunto all'edificio, alto circa 30 cent, e lungo a essa;
:
tre metri
sembra un
ma
sin.
si
vedono dei
graffiti,
AVRELIVS HERMOGENES
Quasi lungo tutta la strada corre
un tubo
(cf.
di
piombo,
che ha da un lato
la
C.I.L.
XV,
1992).
si
si
un mucchio
di
frammenti
:
marmo, quali
A
si
Fontana ed a m.
piano stradale,
scopr
altro
un muro
in
reticolato su
un fascione
in laterizio; e a
un
muro
di
simile. 11
Il
a m. 2,70
composto
scarico
m. 1,15
di scarico fatto
e
di
una costruzione
in reticolato,
per
m. 0,60 di pochi frammenti di mattoni e di anfore. Tra il secondo ed il terzo strato un pavimento a malta con pozzolana rossa e con pezzi di tufo, il quale ci indica un rialzamento. Fra i due muri poi un terzo in opera laterizia, parallelo ad essi,
ma
fondato a un metro
al
di sopra.
Quando questo
fu fatto
and incontro
sua risega. Queste sono nuove conferme delle varie trasformala citt a non molta distanza di tempo.
laterizio,
Ad
oriente del
muro
un piano pi
si
frammento
di
nuda, volta verso sin. (m. 0,085); una testa di piccola erma (m. 0,10); un frammento di una statua di bronzo con un grappolo d'uva (m. 0,031X0,042); un fondo di anfora con tinta rossa e un pezzo di legno colorato in verde, e lucerne, tra cui una
con una corona di foglie a grappoli sul margine e nel disco una figura virile a sin.
con una pecora sulle spalle.
D. Vaglieri.
POMPEI
102
REGIONE
I.
CAMPANIA.
VI.
POMPEI
Scavi di antichit e
scoperte avvenute
durante
il
sopraintendente ai Musei ed
agli
Scavi e direttore
degli Scavi di
Pompei,
prof.
Via
dell' Abbondanza
Per disposizione del direttore lo scavo della via dell'Abbondanza, oltre a procedere verso oriente, stato eseguito anche verso occidente, allo scopo di congiungere ora dissepolto, con tutta la met occidentale della l' interessante tratto di detta via,
grande strada, che da tanti anni era stata rimessa
in luce.
A)
Reg. IX,
ins.
XI,
lato settentrionale.
La
guarda
la
3),
stata
secondo cenacolo che segue immediatamente verso oriente. Anzi, di quella facciata
potuto
eseguire anche
il
restauro, ponendo
un nuovo architrave
alla
di
legno
al
posto
dell'antico,
l'
rialzando le colonnine
cadute e riattaccando
(tg.
1 a).
fronte
dell'architrave
il
la
si
quale
si
si
scoperta la fronte.
Ambedue
cenacoli
vanno
di-
cenacolo a colonnine
(tg.
1) si
si
scoperta
certamente per
munito
di
una
pi finestre.
Le sue
alla
beneventana
), e il
genza delle travi stesse che sostenevano l' impiantito del cenacolo e il piccolo stilobate della sua facciata. Sul pavimento del balcone, e intorno ad esso, sono stati trovati
sette abbeveratoi di uccelli, oltre
come
alti
il
moderni
che
7,
5, cos
pilastro, fosse
stata una grande uccelliera. Insieme cogli abbeverati sono state trovate cinque lucer-
REGIONE
I.
varii
103
meno
di
POMPEI
fittili, delle quali lunghe una recante in rilievo sul disco una maschera tragica, un'altra una pecora. Vi si
frammenti
raccolta
recipiente
inoltre
di
coppa,
parimenti di
terracotta,
terminante
risvolto
fondo
giallo, con
Fio.
1.
La
meno conservata
colonnine addossate a pilastri di tufo con baso attica e bacil tutto con rivestimento di intonaco che quasi dovunque
nel
perduto.
mezzo
il
ai
pilastri di
trifora.
Qui
stata
seguente,
luna
e l'altro rinvenuti
un rocchio medio, due superiori coi relativi abachi. Uno di questi ultimi, col rocchio che gli stava immediatamente di sotto, stato trovato dinanzi alla facciata stessa,
nella cenere; gli altri pezzi, dietro le colonnine del cenacolo di sinistra, assieme con i ci che, unitamente ad altri chiari frammenti di un grosso pavimento di signino
:
POMPEI
in questo
104
forse silu,
REGIONE
I.
indizi,
mostra che
rinve-
B) Reg.
I,
ins.
IV,
lato meridionale.
Di
ins.
fronte,
i
della via,
stato disterrato
il
vano
n.
7 (Reg.
I,
IV),
cui pilastri laterali sulla via sono decorati con un alto zoccolo rosso, al
di sopra del quale un grezzo intonaco bianchiccio. Sul pilastro di destra, sull' in-
tonaco che rimaneva al disotto di un altro intonaco caduto, scritto in lettere rosse
(altezza
media m. 0,18):
FVSCVM- AED
AMANDVSSACERDOS //////////
Sullo zoccolo rosso corrispondente,
graffito
in
piccole lettere:
UVuRAWS
Pi
destra
in
sotto,
SABINVS
e presso di
I
.
a sinistra:
ATIMHTOC,
i
essa
il
un
M,
pi verso
C NfDE
Verso
/O&TVNAT
|V.
alto,
ma
POLYBIVMIIVIRCF.
dai
Pi gi, anche
in
36
ai
20 cm.
SECVNDVM &D
I I I I I I I I
ROG
in
I
riconoscersi soltanto
lettere
.
rosse
W\
II.
Frattanto,
vecchi scavi
Dei, che fu
o,
il
come
detto,
lo
scavo
si
verso
pi propriamente, dallo sbocco del vico, presso il dipinto dei dodici primo rinvenuto all'inizio di queste nuove esplorazioni, verso il tratto
C)
Ivi
il
Reg. IX,
ins,
X,
lato settentrionale.
parapetto
sostenevano
a). Anch'esso era sorretto dalle sporgenze delle travi che dell'ambiente retrostante, con cui era in comunicazione. Era impiantito
2,
lett.
REGIONE
1.
105
POMPEI
un vero
via
modo da formare
sulla
come
solo di
Il
esempi, una sporgenza della stanza cui apparteneva; ma era munito un parapetto alto m. 0,40, che si conservato nella sua estremit sinistra.
pavimento, assai ben conservato, fatto con uno strato di piperno grosso m. 0,10, ha innestato un tubo di piombo per lo scolo delle acque piovane. 11 muro dietro il terrazzino, nel quale avremmo dovuto trovare il vano di
e nell'estremit sinistra
uscita,
non
si
Fig. 2.
segue
una piccola
delle
tettoia
e
(fig.
2,
lett.
b),
quantunque
si
frantumata in ciascuna
;
sue
tegole
dei
suoi embrici,
tuttavia
rinvenuta in situ
si
rimanere ada-
sotto di essa.
i
stanno
varii
frammenti
delle tegole e degli embrici per procedere al restauro con tutti gli elementi rinvenuti. Al di sopra della tettoia apparso un grande vano di finestra col suo pilastro 2 b). di destra ancora in situ e l'altro in piccola parte anch'esso conservato (fig.
il
si sono trovati tutti in spazi eguali, formanti una vera quadrifora. Questi pilastrini alla piccola frammenti, non sempre ia situ e mescolati alla cenere. Accanto poi
Voi. IX.
POMPICI
come abbiamo
detto,
il
106
REGIONE
1.
tettoia,
terrazzo era
il
Queste
che
alto
poggiavano, cos come tutto questo pesante balcone, interesse artistico e costruttivo, apparso non appena
del
tolto di
al
sito
il
rimesso
suo posto
grave pavimento
si
terrazzo
per
al
essere
di
poi
ricostruito e
di
di
potuto
continuare lo scavo
all'altro
sotto
esso.
Sono
tornati cos
alla luce,
l'uno
accanto
quattro
parellelepipedi
muratura,
rivestiti di stucco
e formanti
Fic.
3.
Gli spazi rimasti vuoti tra l'uno e l'altro rettangolo, vale a dire quello di m. 0,38, che
si
tra
il
il
muro
al di
stante,
m. 0,38,
piano che
di
i
c'ie
appariva chiarissimo
del
pipedi,
tra
essi
il
posa
quattro
terrazzo
sovrastante,
di
hanno permesso
di
osservare
riconoscere
parallelepipedi
muratura, intramezzati
da
verticalmente e chiusi fra due grandi travi squadrate orizzontali, una sopra e una sotto di essi, formavano un unico solidissimo architrave.
travicelli di legno spianati, posti
quattro rettangoli affrescati esibiscono le fignre di quattro divinit che rappresentano, a incominciare da sinistra, le protomi del Sole, di Giove, di Mercurio e
I
(tg.
4)
una corona
lo
poggia
foglie, non meglio identificabili, di color chiaro. Sulla spalla sinistra scettro La carne rossiccia, ed i capelli di color rosso, piuttosto scuro. Ed in
di
tutte e quattro le
protomi,
REGIONE
I.
107
POMPEI
per esprimere
una parte o
un'altra
di
esse.
sinistra
della descritta
protome a
poca distanza dallo scettro sporgeva a rilievo un fallo di terracotta, attestato dal foro
in la
ancora visibile
ali,
Fig.
4.
sinistra e in
alto vedesi
un
foro circolare,
altro oggetto.
(fig.
5);
ha
il
come
sull'altra,
ha una
clamide
caduceo appoggiato alla spalla siniLa protome del Sole non (?).
la
il
giata
molto ben conservata. Esso guarda a destra, ha testa radiata, e alla spalla sinistra. La Luna guarda a sinistra (tig. 6): ha
stico,
frusta
appog-
capelli
ricci,
rosso-scuri, cadenti
treccia
POMPEI
108
REGIONE
I.
sul collo. Dietro la testa sporgono i due corni della mezzaluna, dipinti in bianco. Queste protomi, come abbiamo. detto, poggiavano come architrave sui due pilastri che formavano il vano di una bottega. Anche questi pilastri erano adornati con pit-
ture ad affresco.
Fig.
5.
Nel pilastro a destra rappresentata una pompa sacra (fig. 7): i cui personaggi misurano in altezza circa quaranta centimetri. Quattro uomini vestiti di tunica bianca e con un indumento color castagno, ricoprente il petto, hanno portato una statua di
Cibele assisa in trono, di dimensioni maggiori di quelle delle fignre
pongono
la
pompa
dette parimente al servizio divino, moltitudine che, avendo preceduto la statua della
dea
in
pompa
REGIONE
I.
L'ara
109
riflessi
POMPEI
metallici, ad
indicare
come
essa
metallo dorato.
posta
sulla
estremit
guarda,
quali
ed tra due
alti
candelabri, anch'essi di
metallo
ciascuno dei
'j^Jttk
POMPEI
il
110
REGIONE
di
sandali. Il trono ha
di color giallo, probabilmente residuo di color d'oro o di foglie d'oro, col certamente era ornata la corona della dea, come dimostrato da qualche lievisquale sima traccia che ancora ne rimane e che era meglio visibile nel momento dello
lizzate
nume
Fio.
7.
Il
ferculum
sul quale
poggia la dea
col
il
come
bene indicato
fori,
due
lunghe
sbarre
sporgenti
visibili
cos
davanti
come
dietro di esso,
destinate al
portatori, pur
avendo
mano un bastone a
gruccia, destinato
sporgenza di legno affidata alla sua spalla nei momenti di sosta e pompa sacra. Del loro vestito gi stata fatta parola; qui agche i due giungiamo pi vicini alla dea sono imberbi, gli altri due barbuti.
la
ad inforcare
di riposo durante la
La
moltitudine, che
si
fermata, disposta
sopra
due
tre piani
senza
interruzioni.
Costituisce
la parte
REGIONE
I.
di questo
111
POMPEI
principale
di
gruppo un sacerdote (alt. m. 0,405) in tunica bianca, listata ed in porpora toga pure bianca. Porta calzari grigi e neri, e sta immediatamente
dopo i quattro individui descritti. Egli sembra di essere sul punto di procedere verso sinistra, con le mani portate innanzi, delle quali la destra
stringe un
ramo
verde, la sinistra
visibili
gere le tracce
appena
di
una patera gialla. Intorno al capo mi par di scoruna corona floreale. Segue a sinistra un altro in-
dividuo parimenti in tunica bianca, listata anch'essa di porpora, ricinta nella vita,
calzato
come
il
un oggetto
per
ora
poggiato sulla spalla dallo stesso lato, e non precisamente identificabile. Dietro
due
figure descritte,
il
verde.
in
Dietro
ramo verde
al
A
invitare
un tibicine,
il
quale, rivolto a sinistra, suona a tutto fiato la doppia tibia, quasi per
popolo ad intervenire al sacrificio che sta per celebrarsi. Veste una corta
neri e grigi. Tra
in
secondo
piano,
apparisce, solo
parte,
in
paonazzo. Dinanzi ad essa, all' altezza del suo petto, scorgesi una lunga coppa gialla la quale o era tenuta da essa o dalla mano sinistra del personaggio dal vassoio
celeste,
ci
che
nel
non
terzo
si
distingue bene.
comparisce,
muliebre,
visibile
per
solamente
Ha
Seguono a
il
sinistra, nel
hanno
Quella di destra coperta di tunica gialla, con strisce rosse, ricinta nella vita, ed ha nella destra un turibolo rosso, nella sinistra abbassata un globo celeste sospeso a dei nastri dello stesso colore. La donna di sinistra ha tunica verde e manto paonazzo;
suona
il
tibicine e queste
una
terza,
bionda,
lympanum
ma
la
due
ragazzi di prospetto
una grossa siringa gialla, che egli tiene avvicinata cembali. mani l'altro sta sonando
; i
Un
grande
dipinto, e gi vi comincia
ad
apparire una
Venere Pompeiana.
il
Via dell'Abbondanza:
termopolio.
scoperte, cos
Mentre, intanto,
si
succedevano
queste
importanti
verso
oriente
come
verso occidente della via dell'Abbondanza dal punto in cui furono incominciati
si
completava
in
ogni parte
il
disterro e si
compivano
e integra-
l'OMPKI
si
112
la
REGIONE
I.
vano
della quale
segni
per
richiamare
il
pubblico.
Prima
tutto
appariva
il
dipinto
Fio. 8.
fig.
3)
il
quale,
di questa bottega.
thermopolium Le
nel
ed in alto un intonaco bianchiccio ordinario, sul quale furono scritte a pennello parecchie iscrizioni e programmi elettorali, il cui testo venne gi pubblicato in queste Notizie a mano a mano che le leggende riapparivano (Notizie 1911, pag. 431, n. 67-70;
pag. 455,
n.
ib.
9, 10).
Di due gruppi
di tali
iscrizioni
diamo qui
le
rappresentanze
(')
Cfr. Notizie
fig.
1,
2.
REGIONE
I.
tolte
i
113
osservazioni.
POMPEI
(fig.
e 9)
da fotografia, perch
candidati hanno
il
si
prestano a migliori
Sono
favore di donne,
Fig.
0.
Il
il
(fig.
(fig.
11),
aveva
vano
e soglia di legno,
attestata dalla
im-
m e fri
Fig. 10.
pronta.
Aveva
Il
l'altezza.
mostre parimenti di legno, delle quali non possiamo determinare bancone per la mescita delle bevande in muratura, con la superficie
le
esterna rossa e con quella orizzontale formata dai soliti pezzetti di marmo incrostati. Esso comincia dallo stipite di destra, e, giunto a breve distanza da quello
verticale
Voi. IX.
15
POMPEI
il
114
un
11).
11
REGIONE
1.
opposto, forma
solito
angolo retto
in
all'
fornello,
sul quale
lamina
di
bronzo
FlG. il.
di
esso sporge
un
pic-
Fig. 12.
semiovoidale
ha spalla piatta
bocca a
intorno
al
quale
REGIONE
I.
con
le
115
sopra
POMPEI
incastrato
il
con
da due
delfini
messe
in
direzioni
opposte
uniti
per
le
code.
Da
quest'arco pende una catenella, anch'essa di bronzo, che doveva essere legata con la
Nella parte
anteriore
del
bancone
stesso sono murati tre dolii cilindrici di terracotta: un quarto pi piccolo, ovoidale,
come vedesi
bottega
nella
tg.
11.
Le
pareti
della
non
recano altra
decorazione
signino. Nel resto hanno rivestimento d'intonaco bianchiccio. Dall'angolo nord-ovest e lungo la parete occidentale partiva una scala di legno che menava ad una pergula,
o
numero
di
anfore erano
orientale e lungo
Il
lati
interni
del bancone.
bancone poi era illuminato da una lucerna pensile di bronzo, bilychne, che faceva parte di un singolarissimo gruppo in bronzo, il quale o era sospeso all'architrave del
All'esistenza di questa fa pensare un piccolo solco verticale sul lato esterno di detto
Questo gruppo
fallico,
si
componeva
al
iti
alta
m. 0,17,
quale, sospeso
quel
modo che
due anelli
esistenti sull'alto
lor volta
cerna bilychne, un braccio fallico con un altro fallo inferiormente e cinque campanelli.
Il
il
Pigmeo
tutto
nudo,
tranue
una
fascia
intorno ai fianchi,
la
quale
ricorda
ha gobba dinanzi e di dietro, i tratti del viso volsubligaculum garissimi da richiamare alla mente il tipo del clown dei nostri circhi equestri. La
dei gladiatori; sinistra alquanto portata indietro,
l'altra
gamba
fallo,
all'enorme fallo come per carezzarlo. Sulla estremit di questo era saldato un secondo
verso
il
molto pi piccolo, parimente eretto con un profondo taglio in punta, e rivolto Pigmeo, che brandisce una specie di rasoio stretto dalla sua destra. La
sinistra,
mano
fallo
sotto
il
sono complessivamente quattro, laddove gli oggetti sospesi (una lucerna, un gruppo di
falli,
cinque campanelli) erano complessivamente sette. Ci per pu spiegarsi coll' ammettere che pi campanelli fossero legati ad una sola catenella. La lucerna
rostri
i
ad un anellino,
il
al
quale
quali passano due catenelle, che si vanno a congiungere sospesa una terza catenella, alla cui estremit legato
(').
(')
di
sile
nostro. In altre
il
Napoli esiste un Pigmeo di bronzo con lucerna penlucerne simili con Pigmeo itifallico, la mano destra
grosso fallo che in un esemplare termina in protome
di cane. Dello stesso genere son pure alcune statuette-lucerne di Sileni itifallici in terracotta dello
stesso
Museo
Ilerculanum
et
Pompei. Muse
secret.
POMPEI
116
REGIONE
1.
Pigmeo, munito di due gobbe, con l'enorme fallo, col braccio fallico, e campanelli, costituiva un potente amuleto; ed per tale ragione che si pens
Il
coi
di
si
trovarono
raccolti,
parte
sul
bancone stesso
di di
la parete orientale,
Ne
fo
gallo.
la
L' animale
accovacciato
per la quale
collo
si
eleva
bocca cilindrica,
versava
il
per versare a forma di cane riposante sulle rivolta in alto. Sul dorso, immediatamente dietro
si
(fig.
12
b).
per un
Vaso
la
testa
alquanto
collo,
si
immetteva
il
liquido
il
nella bocca.
Dietro
per essere poscia versato passando per un foro praticato tubo un'ansa a nastro. Lungh. m. 0,205 (fig 12 a). Vaso a
pancia quasi sferica, collo a tronco di cono capovolto, ansa a nastro impostata sulla
pancia e vicino
al collo.
Alt.
m. 0,145.
Bicchiere
Svelto
a parete
Ha
ansa a
aretina
nastro
ed alto vaso per versare a pancia va rastremando nel collo, bocca a labbro fortemente sporgente con Tazzina impostata sulla pancia e sotto la bocca. Alt. m. 0,43.
con
recipiente
a segmento
sferico,
esterno,
decorato
con due rosette in rilievo, basso piede circolare. Nel fondo interno, in pianta pedis, la marca della figulina Ateia: CN-ffiA (cfr. C. I. L. XV, n. 5007). Diam. m. 0,074.
Piccolo vasettino, quasi cilindrico, ordinariissimo. Alt. m. 0,07.
Vasettino ordina-
Tazzina quasi emisferica con basso piede circolare, a grosso labbro. Diam. m. 0,065. Altro Unguentario a larga pancia e lungo collo. Alt. m. 0,155.
Vetro.
simile.
ele-
di largo cono capovolto, decorato con larghe bacfondo piatto, gi munita di manico orizzontale piatto, ora tutto
mancante.
rotta in cinque
parti.
Unguentario a
Bromo.
in
alto,
Elegante anfora
di
con basso piede circolare, e con anse, fuse a parte, impostate sulla pancia e sotto la bocca, decorate con una fogliolina nella parte inferiore. Alt. m. 0,26. Re-
munito
di
Forma
Ahenum
di pasticceria,
Lungh.
di
m. 0,16.
bocca
alto
m. 0,334, a pancia
semiovoidale, collo
a tronco
cono,
sporgente in
REGIONE
I.
due
la
117
poggiato
POMPEI
fuori con
fondo
Il
arco, girevole in
ovoletti rilevati
anelli,
;
labbro
decorato
con un
filare
di piccoli
maniglia ha
I
due corpi
capovolti,
saldati da
e
una parte
fiori
m. 0,18.
parimente dei
bronzo
di loto.
di loto
Striglie
lunga
mal
228; un medio bronzo di Agrippa, logoro nel rovescio; un medio bronzo di Claudio, Cohen 84 altro medio bronzo di Claudio mal conservato nei particolari un medio
;
Nerone mal conservato; tre grandi bronzi di Vespasiano, Cohen 232, 313 e 531, e un quarto mal conservato; due medii bronzi parimente di Vespasiano, Cohen 363 e 396, un terzo con 1* Aequitas nel rovescio, mal conservato un quarto
bronzo
di
bronzo di Druso di Tiberio, Cohen 2; un grande bronzo di Vespasiano, Cohen, 419; quattro medii bronzi parimente di Vespasiano, Cohen (?), 155, 411, 634, un quarto
con la Felicitas publica mal conservato;
un
medio bronzo
di Tito,
Cohen 81, un
secondo con la Felicitas publica sul rovescio mal conservato; un piccolo bronzo quasi irriconoscibile. Un medio bronzo di Tiberio (?) poco riconoscibile.
Argento.
Vi
Cinque
il
monete
una
di esse
alla base
m. 0,07,
Vi
si
Parimente sul bancone, per dinanzi al rialzo che esso forma sul fornello, vennero trovati gli avanzi di una specie di cassettina di legno, la quale doveva essere
munita
di
un
si
fro nel
fissato
il
tubo rastremato di
di
un
im-
buto. Ci
bronzo rinvenuto
insieme coi detti avanzi di legno. Questo imbuto ha il recipiente a forma di coppa il tubo ne era staccato. Diam. m. 0,14.
Presso l'apertura del fornello esistente alla estremit del bancone (tg, 11), era un vaso in terracotta per versare, a larga pancia, alto collo, labbro con beccuccio.
Alt. m. 0,182.
di
destra
(murato nel
nei
bancone)
si
trovarono
sei
medii
particolari; uno di Agrippa affatto uno di Augusto (J)ivus Augus/us Pater) mal conservato; uno
riconoscibili
colari.
Vespasiano o di Tito con la Felicitas publica nel rovescio, poco chiaro nei partiNel primo dolio di sinistra: grande bronzo di Galba, Cohen 180(?); grande
Pax Augusti
Gli oggetti
qui
appresso
enumerati
furono
alla
trovati
in
altri
termopolio; e per la
colli
di
molte anfore addossate alla stessa parete. Suppongo che, collocati sopra una mensola
POMPEI
118
REGIONE
I.
di
di questa mensola, essi fossero legno, che era fissata iu quella parete, col cadere
Dromo.
di cono,
Una
cerniera ad
mu-
nita di ansa verticale elegantissima, fusa a parte e saldata intorno al labbro e sulla
pancia. Intorno
al
labbro
becco,
forma
di
mezzo
corpo
una graziosa
di
foglia in rilievo, e
fanno
i
da cornice
in
ad onde;
lato
capelli a riccioli
stilizzati,
una
Forma
di
di pasticceria di
Grande bronzo
Manico
frammento
di questo.
bronzo di Vespasiano,
Fio. 13.
Cohen 419
(?).
Su
Medio bronzo
con la a
di
bronzo di Domiziano
diritto
una testina
Villi.
di
virile
numero
tutte e due le
una corona
bronzo
di
di lauro(?).
Tre
monetine
bronzo
ricoperte
di
piccolo bronzo
mal conservato.
Piccolo
Vespasiano
Altro
Terracotta.
metro m. 0,16.
Specie
sinistro,
Scodella emisferica
di padella o di
un coperchio. Diam.
a piede
m. 0,143. Graziosa
munito
il
munito
di
umano
di
crepida
13).
Il
trovasi
lucignolo trovasi
di
forma allungata.
numerosi
Grande lucerna monolychne a corpo circolare, il cui disco decoghezza m. 0,10. rato con un ramo di quercia rilevato, girante intorno. Sul fondo una pianta pedis con marca illeggibile. Lung. m. 0,156. Lucerna monolychne con ansa ad anello, rostro
STROBILVS
F. Lun-
REGIONE
I.
119
disco.
circolare,
POMPEI
sporgente decorato
con volute,
con
ovoletti intorno al
Lungh. m. 0,122.
poco sporgente. Da alcune .tracce esistenti sul disco vedesi che altra volta vi pogLucerna simile alla precegiava un oggetto a tre pieducci. Lungh. m. 0,185.
dente.
Lucerna ordinaria monolychne a lungo rostro triangolare con grossa ansa ad anello normale all'asse della lucerna. Lungh. m. 0,105. Vasettino per versare
a larga pancia, collo a tronco di cono capovolto, ansa a nastro impostata sulla spalla
e
sotto
il
labbro. Alt.
ni.
0,155.
Vasettino a
munito
di
il
circolare,
verti-
due
anse
nastro
opposte,
impostate
calmente,
con
sopra
La
anse con
Oggetto di argilla chiara friabile, foggiato a testa di cavallo, lungo m. 0,08, vuoto nell' interno.
Poich
il
collo
apertura circolare e
rellino dal quale
ha nella sua grossezza una larga il labbro termina con un fopu uscire
il
liquido che
si
si
ver-
sasse per
il
direbbe che
un piccolo corno potoPiattello di argilla rossa, largo m. 0,083. rio. Tazzina di argilla rossa di forma lenticolare, rotta nel fondo, larga m. 0,07. Coppa aretina a reciquesto oggetto fosse stato
piente quasi
labbro a largo risvolto e basso piede circolare. Intorno al labbro sono rilevati due conigli fuggenti a sinistra, due
emisferico,
con
la
marca
Rasinia,
alt.
L-R-P
m. 0,07.
m. 0,124, Fic
m. 0,06. m. 0,132.
Olla
Diam. m. 0,104,
alt.
Vetro.
a nastro, impostate sulla spalla e sotto la bocca, formano varie sporgenze all'esterno. Intorno alla bocca incastrato un coperchietto conico forato in punta; evidentemente
essenza
che
si
mesceva
in
un liquido
POMPEI
120
REGIONE
I.
m. 0,1112.
alto
munito
di
Vasettino con recipiente a tronco di cono capovolto e bocca ad alto labbro inclinato
all'esterno.
Alt. ni.
0,110.
Tazzina
cilindrica bassissima,
senza
piede
senza
Marmo.
golare di
diametro
in.
0,43.
Lastrina rettan-
marmo
misurante m. 0,25
m. 0,08.
Fio. 15.
Osso.
Una
una
sesta, che
forma
in
15).
o a permettere che uscisse fuori la Cerniera cilindrica di mobile, lunga m. 0,072. Un punteruolo lungo m. 0,075, con testa sferica. Si raccolse inoltre una valva di conQua piccola cote rettangolare, lunga chiglia con iridiscenze, lunga m. 0,116.
lastricina scorrevole.
in.
0,072.
di
piccolo
bottone di
pastavitrea, a segmento
sferico.
Sul suolo, entro l'angolo interno del bancone giacevano un medio bronzo di Vespasiano con la Roma assisa ed un medio bronzo di Tito con la Felicitas...,
ROMA
121
ROMA
Anno 1912
I.
Fascicolo 4.
ROMA.
Nuove scoperte
Il
cav.
scavi di antichit in
Roma,
ha trasmesso
rante
il
mese
di
Regione
fondit di
il
II.
Facendosi
lo
sterro
per le fondazioni
del
nuovo
fabbricato
di
Marco Aurelio,
alla pro-
m. 5,50
sotto
il
si
ra.
9,40 sotto quello della via Celimontana. La galleria ha la larga m. 2,30, lunga m. 9,70, e fu chiusa alle
due estremit da muri di et posteriore. Nella parete est presenta un vano d' ingresso largo m. 1,60 con piattabanda in laterizio. Il suo piano formato con terra battuta;
ed in esso incavato un fognolo largo m. 0,40, alto m. 0,45, e coperto con blocchi
di
travertino alti
m. 0,50.
*
Regione
l'Istituto
XIII.
Nel
fare
Romano
mente facevano parte degli Horrea Galbiana. Di questi muri, che vengono diligentemente misurati dal topografo dell'Ufficio per gli scavi sig. Edoardo Gatti, sar data
una pianta quando
1.
i cavi saranno terminati. Vi si rinvennero i seguenti oggetti. Bellissima base di colonna marmorea, del diametro massimo di m. 1,00, e
alta
m. 0,30. In basso corrono due sottili cordoni a tortiglione sovrapposti, alti ciascuno un centimetro; sopra di essi una scozia (alta m. 0,07) con piccole ed eleganti
Notizie Scavi 1912
Voi. IX.
16
ROMA
122
ROMA
m. 0,04). ciascuno dei
quali
formato di parecchi
altri
sottili,
cos
ingi, e quindi
una doppia
serie
(m. 0,025) di piccoli bastoncini aggettanti, arrotondati e separati l'uno dall'altro da sottili stecche, come estremit di raggi, pure stondate all'estremit; viene da ultimo
un bel toro
(alto
m. 0,095), formato da sei serie di piccole foglioline di lauro. Il ed accurato; e certamente questa base, che presto si potr ammirare
Museo
doppio cordone inferiore e le palmette non sono scolpite. Pare certo che il luogo dove fu trovata questa base fosse l'officina di un marmorario, perch vi si rinvenne una grandissima quantit di blocchi di marmi di pregio, spea stare aderente al muro,
cialmente di serpentino e di cipollino, e scaglie di alabastro di varie specie. 2. Testa muliebre di alabastro venato con ricca capigliatura, appena sbozzata e
spezzata nel naso (alta m. 0,32).
Altra simile, pure scheggiata nel naso e mancante della parte superiore. 4. Grande parallelepipedo di pietra arenaria scura (m. 0,40 0,70 0,30), che
3.
le
A
*
Via Labicana.
della
Fu
cava
Emiliani,
innanzi
al
terzo
chilometro
della
via
Casilina,
dove
e
era
gi stata
scoperta poco
numerose lapidi
(Notizie, 1912, pp. 16 e segg.), erano apparsi due colombari in gran parte franati. Uno di questi, lontano dalla via Casilina circa m. 50, stato ora completamente sgombrato dalle terre che lo riempivano. Esso ha la forma di una camera a pianta
gran meglio conservata era quella ad est, lungo la quale saliva una scala larga m. 0,84, che cominciava in basso dall'angolo nord-est dell'ambiente; i gradini avevano la pedata di m. 0,27 e l'alzata di m. 0,25.
; ;
la
in
sono
quelle a nord e a
sud;
Questa scala era sostenuta da un arco a tutto sesto che occupava la met meridionale di questa parete. Sotto quest'arco, nel mezzo, aprivasi un pozzo, la cui bocca era ricavata da una lastra di travertino, quadrata, di m. 0,88 di lato; e quindi due ordini di
parte pi
una costruzione
e
in
muratura
in
forma
si
m. 1,84
profonda m. 0,82,
sei
olle,
nella quale
nicchie.
Quella di
mezzo aveva
e quelle laterali
Le
pareti
del colombario
avevano certo
pi di sei ordini di otto nicchie per olle accoppiate, giacch tanti se ne vedevano nella parete ad est, che pure mancava della parte superiore. Quasi nel mezzo dell'ambiente sorgeva dal pavimento un basamento in muratura di
intonacato e dipinto in rosso, sul quale
fu
la
m. 0,58,
il
margine,
un basso riparo
ROMA
il
123
ROMA
dell'ambiente era formata a piano inclinato di cocciopesto, dipinto in rosso, certo per
facilitare lo scolo delle
nessuna delle
numerose targhette
iscritte sia
stata trovata al
posto,
ma
tutte giacessero per terra in gran parte rotte. Esse sono le seguenti:
1.
(m.
0,14X0,21):
2.
QjABVTTI- PHILEMO
N IS
AAEBVTIALAVCTI
SALVILIAE
CALLISTI
3.
SVAE
4.
(m. 0,10X0,19):
(m.
0,11X0,18):
APOLLONIO
L APPVLEIVS
OLLAS DVAS
CAELIAES
5.
L- L- ANTER CONTINENT
(m. 0,34X0,08):
6.
(m. 0,14X0,40):
CERCENIVS
L SELEVC
1
ORCIADLHABRA
7.
(m. 0,15X0,36):
(m.
0,15X0,34):
T CINCIVS T F FAVSTVS
C-SAFINIOCLNICEPHORO ETSAFINIACETCINC1AEL
TCINCIVSTL
FAVSTVS
LAMPYRINI
OLLAS DVAS DAT
9.
(m. 0,15X0,24):
10. (m.
0,15X0,30):
TICLAVDIO
THORACI
POLITI PVERO -AB
CN-SERVILIO 1NACHO
PCLODIVSAPL
MEMMIVS
OPIMIA Qj L HELENA
OLLAS DVAS
11. (m.
0,10X0,20):
12.
Parte
sinistra
di
targhetta identica
0,095):
PCORNELIPOLANOPTIS
EMITVM DE MVCI A A- L AMPELIONETVTOREAVCT' QJDCRATIO- 0//CISSO
ROMA
0,07X0,19):
124
ROMA
13. (m.
14. (m.
0,12X0,16):
P
ELCTORIA-Q^L LAIS
15. (m.
0,09X0,52):
16.
(m.
0,15X0,26):
HEVRESIS
P-HELTVTIVSPL-POMPVLLIA
v-
DAPHNVS CON
SVA- D
L- VIOLA
(sic)
MATERFF-S
17. (m.
0,12X0,23):
CIVLICRYSERO
NIS-C-IVLIARTE
MIDORI18. (m.
0,25X0,19):
19. (m.
0,20X0,29):
M LIVLIO
D
P-IVVENTIO-P-L-
IONICO
ET-IVVENTIAEP-L
EPAPHRODI TO
GRATA E
benemeREN
20. (m.
0,115X0,18):
21. (m.
0,17X0,30):
CLAEVI CLADIVTORIS
L
ETLAEVIAE CCHOSPITAE
Cfr.
C LAEVIVS C ANTEROS
L-
89 nn. 15-16.
22. (m.
0,10X0,18):
23. (m.
0,12X0,24):
C-LAEVPCLVTILIS
24. (m.
OLLAMANLIAE
AETQjSALENI-LIB
HELENAE-VIX AN XXV
0,15 X0,42):
X0.18):
MARIA-IRENE
ROMA
125
ROMA
26. (m.
0,13X0,20):
27. (ni.
0,10X0,19):
L MEMMIVS-L-L- HILARVS
NE VI VSA-PLOTI
A
OLLA- EMPTA
-PRIMIGENIA-
OLLAM
28. (m.
VNAM
29. (m.
0,12X0,30):
0,075X0,19):
(sic)
X 0,09)
31. (m.
0,23X0,145):
P
L-NVMISIVSOLIBER
1VCVNDVS
OLIVS P L HILARVS
CANIDIACL
MVSA
32. (m.
0,10X0,32):
33. (m.
0,13X0,27):
MRVSTICELIVS
PAPIRIARVFI-ETd-L- TROFIE
TERTIVS-EMIT- DEC
VETTIO PHILOMVSO
II
OLL
DEDIT NVAETENNIAE
EVROPAE-ET-LVIBIO-GORDIAE
35. (m. 0,11
34. (m.
0,16X0,24):
X0,23):
X0,22):
X0,31):
P- SERVILI VS-
C- STATI C
PETDL
40. (m.
ETOLCLARl
EROS
39. (m.
0,105X0,15):
0,12X0,23):
C STATIVS C
TITIOLEIA
DL-POSILLA
HIC
COIVNX
ROMA
41. (m.
126
ROMA
42. (m.
0,07X0,25):
0,17X0,36):
VALERIVS KAPELLA
C VETTIVS C T
L-
PHILOMVSVS
SPECLATOR
CORNELIA TYNDARIS
CISARI A-
C-L-
AVCTA
0,20)
44. (m.
0,10X0,14):
C-VOLVMNIO
AMETHYSTO
CN'SERVILIVSINACHVS
ACVRIVS-Sf
TRYrHO/
OLLAMDEDIT
45. (m.
0,16X0,10):
MAN1BVS
ALIS
Dl's
manibus
PO
Nel fare
Mura
di
Porta
s.
m. 0,70
X 0,40 X 0,33,
M 1VL FELIX
fittile,
alta m. 1,10, ed
una cassa
in terracotta,
lunga
m. 1,32
e larga
m. 0,37.
Via Portuense (Monteverde). Nel terreno di propriet Ercole, non lungi dal luogo dove tornarono in luce le iscrizioni cristiane, appartenenti al cimitero di
i
Ponziano {Nuovo Bullettino di Archeologia cristiana 1897, pag. 133), facendosi lavori per la cava di breccia, sono stati scoperti alcuni avanzi di antichi sepolcri
(formae), costruiti con muri a pietrame di tufo e rivestiti di piccoli rettangoli tufacei. Ogni cassettone misurava m. 1,80 di lunghezza e m. 0,60 di larghezza, ed
aveva un'altezza media di m. 0,50. Questi sepolcri erano a pi ordini in altezza (se ne videro cinque), ed erano divisi l'uno dall'altro da tegole, che avevano i bordi
tagliati; e poggiavano sopra mattoni sporgenti dal muro.
REGIONE
I.
127
OSTIA
Fra la terra
1.
si
sono rinvenuti
ni.
seguenti oggetti:
in cui
Lastra marmorea di
0,37X0,20,
D
I
M
E
VLI AE Po
T E R N A
5
2.
Frammento
L
3.
AVREN
da una parte:
t
FL AVR
PVERO
dall'altra:
di
issino
LO CU 3 PAULI ET MA...,
IV
4.
BHAOC AKPOATHC
I. L.,
Una lucerna
fittile
XV,
95).
Si scopr pure
un breve
si
svilup-
pava
in
e distante
4.
da
questa m. 70;
nel
tratto scoperto
misurava
in
lunghezza m.
E. Ghislanzoni.
Ragione
IL OSTIA
(LATIUM ET CAMPANIA).
LA TIUM.
nell'area
delle
Ricerche
tombe.
dietro
Edifidi preesistenti
il
Caserma dei Vigili. Scavo del pozzo, non lontano dalla nord-est All'angolo
Piccolo Mercato.
ossi
tomba degli
lavorati,
alla
medesima profondit di questa, entro la sabbia, se ne scopr un'altra di forma quasi 90 X 0,80), limitala ad est e ad ovest da grossi embrici di terracotta, quadrata (m.
a nord ed a sud da un pezzo di embrice e da sassi informi, peperino, tufo molto compatto, lava leucitica e
un pezzo
di
calcare.
11
fondo della
tomba
senza tracce
di
Nessun oggetto
fu
raccolto in questa
tomba che
era
stata visitata
in antico:
essa
due
OSTIA
128
REGIONE
I.
A
di
si
(?)
in
fram-
Nella terra poi si raccolsero dei vasi fittili, tra cui uno (Behn, forma 139) con tracce di colore bruno scuro sul collo e sul ventre, e zone graffite al tornio sul ventre.
Si isolata quindi la
Essa
tomba del pretoriano (ved. sopra Notizie gennaio pag. 23). rotonda (diam. m. 1,90), su base quadrata e costruita in opera reticolata. La
2,20 alta m. 0,50, posa sulla sabbia, approfondendosi entro questa per m. 0,40; onde sar da concludere che, quando fu costruita, la sabbia era gi coperta per 10 cm. Il nucleo pieno fatto con pezzi di tufo e pozzolana rossa: la
base, larga
da
notarsi, per,
che
le
che
sud
infatti
di
essa
si
un metro
i
muro
il
resti
pavimento venne
in
luce un
muro
franato,
composto quasi tutto di scaglie di marmo, tra le quali la mano sin. appena abbozzata di una statua molto grande. Nello scarico, sotto lo stesso pavimento, si rinvennero due dadi di travertino (m. 0,44 X 0,46 X 0,34), su uno dei quali rimane traccia del
ferro
sostenere.
m. 0,30 sotto
la
sabbia
si
raccolse
tomba
del
pretoriano
di
si
scopr
il
una tomba
(ra.
0,90
0,20), formato
pezzi
di tufi e
malta
con sabbia. L'urna, che stava sopra, fu asportata in antico. In un altro saggio a sud della stessa tomba, di fianco alla Via
sopra la sabbia,
la via suddetta.
si
dei
Sepolcri,
ra.
0,35, che
si
estende sotto
Mentre a destra
saico simile (m. 3
dell' ingresso
della
Caserma,
un altro mu-
1,80),
in
pr
OC
debbano intendersi
s(ua) i(mpema)
per la lezione
Un
altro
musaico
1,90);
vi
scritto in
FIPOKAOC
enOIHCGN
Nella facciata della Caserma, al di sopra
di questi
il
musaici,
di
si
dove erano
inseriti
travicelli
che
reggevano
tetto
queste piccole
REGIONE
I.
l'
129
sopra poi
di quei
OSTIA
entrata
al
di
buchi restano
il
l'
in-
cassatura del tetto e l'intonaco, che copriva la linea dove esso toccava
muro.
si raccolsero
frammenti
d'iscrizioni con
poche lettere,
mattoni con
bolli
C. I.
L.
XV,
1435, 2197.
Fu
Tra
si
Caserma
scopr anzitutto
e,
pesto
marmoreo.
fondo
si vede un pezzo di lamina di piombo. sud di questa vasca se ne vede un altra con tre gradini, che scendono da nord, a m. 1,20 sotto l'ultimo dei quali rivestito di marmo. La vasca fu rialzata pi tardi
dell'ultimo gradino,
il
n'
un altro
di
ultimo
La
parete est di quella fu distrutta dalla casa che sta di fronte alla Caserma;
quella occidentale dalla fogna che corre sotto la via; quella a sud, forse, da una grande
sala di cui resta
il
Quasi sotto
di
il
Caserma
fu scoperto
un pezzo
muro rivestito d'intonaco dipinto con rappresentanza di pianticelle a lunghe foglie su fondo rosso. Sembra che avesse fatto parte di una latrina.
Queste costruzioni che stanno sotto la Via dei Vigili hanno particolare interesse, per lo studio dei monumenti ostiensi, perch ritengo che debbono appartenere al primo
secolo dopo Cristo, del quale periodo
abbiamo
attribuire,
solo
e
che indubitabilmente
Sotto
il
vi
si
debbono
selciato,
scoprirono
seguenti tubi di
piombo
di ni.
iscritti:
1.
Lungo
il
lato settentrionale
Caserma)
SVB CVR
b)
HYLAE AVG
LIB
AVG PROC
ALARCIVS EVTYCHESFEC
I.
L.
XV, 7738).
C. I. L.
;
In certi punti
il
di
tali
anfore
legge la marca
XV, 2966
b; e su quelli di
un
altra,
in
uno:
SEP1EPI
(palma) e sull'altro:
SEPI
2.
Lungo
lo
Terme
(lungh. m.
11,00;
diam. m. 0,13,
cfr.
XV, 7743)
AVG
Nella parte opposta
Notizie Scavi 1912
il
17
OSTIA
3.
130
REO10NB
I.
IMP M AVRELI ANTONINI AVG SVB CVRA RATI HERMIPPI AVG LIB PROC EX OFF HIEROCLETISI LIB
IMP CAES
(c)
b)
M AVR
SEVERI ALEXANDRI
LIB
Imperatori)
Caes(aris)
rali(onalium)
v(irorum) p(erfectissimorum), proc(uratoris) Agricolae Aug(usti) ex libarti) officina) ffieroe(letis) Aug(usti) lib(erli). nuova la menzione dei
(cfr.
Dressel,
CI.
I.
XV,
pag.
909; Hirschfeld,
Ver-
e seg., 281). Simile la leggenda di un frammento di tubo (in. 0,50; diam. m. 0,11), rinvenuto innanzi alle Terme, sempre sotto i selci, ma non a posto:
waltungsbeamten, pp. 34
4.
in P CAES
S
C VIBI TREBON GALLI PII FEL AVG NC VB CVR RAT VV PP PROC HES / / RI ANO EX O ff
. .
(a.
:
251-253).
raccolse
di lastre
iscritte,
(m. 0,08
X 0,25 X
0,065
altezza
2.
(m. 0,1 10
X 0,07)
delle lettere,
m. 0,06):
DIVI
3.
VI
alt.
(m. 0,10
X 0,45X0,027;
delle lettere
m. 0,05):
TRIVI
bolli
C.
I.
I.
XV, 74
e
(2
es.),
295
a,
903, 958
a,
Q
(cfr.
LLVRI
I.
L.
XV,
PPCCA.
a,
forma Dressel 20
di
C. I. L.
XV, 6296 a
foglie
20, 6357,
6460
vite con
due grappoli
nel disco.
che indicano peli sul labbro superiore, sotto l'inferiore e sulle gote (m. 0,05 X 0,045). Vasi. Ferro. Uno sperone (m. 0,17). Bronzo. Un pane di gr. 1250 ed altri oggetti.
Sopra un pezzo di affresco vedesi dipinta la facciata di un tempio. Da una fogna che passa sotto la vasca settentrionale su citata si sono estratte
12 monete
di
ferro,
di bronzo, forata
alla
REGIONE
1.
131
OSTIA
estremit e avente nel centro un'asticella per un movimento come quello della chiusura di una borsetta, e altri oggetti pure di bronzo, un balsamario e frammenti di
vetro, dei grani
da collana
ecc.
sotto la
stata estratta la terra dal vano che stava sotto la seconda branca e da quello
prima branca della scala della Caserma sulla Via della Fontana. Questi due sottoscala non hanno alcun rapporto n con l'interno, n con gli ambienti vicini. Furono dunque o
la
da buchi per chiodi. Nel vano sotto la seconda rampa si rinvenne grande quantit di selci informi, di scarto cio di selci da strada. Negli scarichi si raccolse la parte
superiore di un'ermetta di
XV,
il
0,115) e mattoni con i bolli G. I. L. 19, 24, 103, 115, 165, 1435, 1436, 2197, e Notizie scavi, 1909, pag. 129. Sono state pure spurgate le fogne sotto la Caserma; da quella che passa sotto
(m. 0,075
marmo
Fu
essa
i
ripreso lo sterro
della via
che corre
lungo
il
Caserma. In
muro
tico dietro
tratto, per,
presso questa,
Qui
si
Il
primo
di (m.
0,105
0,152
0,025)
opistografo e reca
da una parte:
VLLA
VM
dall'altra soltanto:
BVS
Finalmente
si
0,145) rimangono solamente le lettere ebbe una lucerna fittile (C. I. L. XV, 6296; forma 18).
*
IVLLI
I.
Fu
il
4,30;
la parete
era intonacata. Le pareti sono, come quelle del Piccolo Mercato, in opera reticolata con ammorsature e ricorsi di mattoni. La porta meridionale, che d sulla via, larga m. 3,55. Altre due porte, una ad est, l'altra ad ovest, danno negli ambienti laterali.
ad est stata chiusa in due tempi diversi. m. 2,50 comincia a sorgere un muro alto m. 1,45, con un'apertura nel centro. Nel vano, cos incavato, in fondo, addossata alla parete, una mangiatoia, alta dal Di
esse, quella
Negli scarichi
si
raccolse
chie e annodati sulla nuca (m. 0,065). Bacinella con quattro sporgenze a mo' di ansa, in una delle quali un foro che va al fondo della bacinella stessa. Frammento di
sarcofago in cui
Frammenti
di
si
X0,37
0,035).
OSTIA
(in.
132
2.
REGIONE
I.
1.
0,16
0,05
0,03)
(m. 0,23
0,20
0,03; m. 0,085
X
e
i
0,085X0,03):
AESA
VI
PM
'
TRIB- /)OT
"TER
Bromo. Frammenti
C. I. L.
di
statue ed
altri.
Terracotta.
Mattoni
con
bolli
XV, 107
1081.
PCC
dipinte in
rosso;
egualmente dipinta
rosso e lettere
di pesce.
rosso.
Frammento
in
di anfora
con poche
tracce di
lettere grandi in
liscile
piccole
nero.
Fondo
di anfora con
Lucerne:
C. I. L.
5318 (forma 31), con animale alato in corsa nel disco e cerchi sul margine (forma 24), con due aste (?) nel disco (forma 20). Gesso. Tappo di anfora con avanzo di poche lettere. Osso. Piede quasi cilindrico di mobile, diviso in due zone: l'inferiore
una figura
tra
superiormente da un oggetto su cui si vedono le gambe foglie (m. 0,06 0,03). Altro piede di mobile, esso pure quasi
Anche
Eseguito
in
sotto
fatti
l'atrio
della
Caserma rimanevano
al
resti
di
costruzioni
il
anteriori.
si
il
un cavo dinanzi
Cesareo,
in.
1,70 sotto
piano presente,
scopr un pavimento
in opera spicata.
Lo
pavimento
doppio
primo sotto
l'altro
il
rinfusa ed arriva fino ad un battuto di calce con un p di coccio pesto; sotto a questo
strato di pezzetti di tufo,
il
frammenti
anfore e di tegolozza.
Verso
del portico,
lato
si
lesse
bollo
C. I. L.
l'atrio,
XV, 1066
di
(e.
a.
123
d.
C).
coperta da tegoloni messi alla cappuccina con vlta superiormente. In questi tegoloni non si letto alcun bollo.
fogna, che corre sotto
La
m. 1,65
X 0,60,
Nel sistemare la camera all'angolo nord-est, tra il terzo ed il secondo pavimento, cominciando da sopra, si rinvennero, dentro di un collo d'anfora adoperato per riempitura, ed era chiudo da un lato col fondo di un altro vaso, le seguenti monete di
bronzo: 1-3. Augusto, Cohen 2 228, coniate sotto Tiberio;
4,
id.,
id.
229,
id.
5-8.
id.
3; 9-11. Tiberio,
id.
id.
14
(a.
36);
12.
id., id.
24?; 13.
id., id.
27 14
(a. (a.
10);
9,
17-22,
id.,
Claudio,
id.
id.
41);
id.
47
(a.
41); 24.
lo
id.
72
(a.
41); 25
84
(a.
41).
Fu completato anche
con vlta a crociera, con
4,35),
che
si
era cominciata
a costruire. Nella parete ovest una porta che fu chiusa in tempo molto antico. scavo all'angolo nord-est ha fatto riconoscere a
Uno
m. 1,60 sotto
frammenti
un pavimento
di tufo, e
di
mattone. Lo scarico
REGIONE
I.
alto
133
fatto di
OSTIA
quello
m. 0,90,
di terra
il
Anche
in
completamente asportato. Si raccolse un vaso di terracotta, coniforme, con labbro diara. della bocca m. 0,34). aperto (alt. m. 0,25
;
si
un frammento
di giallo (m.
0,092) e mattoni
con
bolli
C. I. L.
XV,
41, 69, 80, 100, 185, 299, 423, 562, 606, 622, 910, 958a,
e
Fu completato
del Piccolo Mercato.
di vlta a botte.
lo
Misura m. 8,30
4,50
la porta larga
Fio.
1.
Lungo
la
parete
orientale
0,12)
coperta
da tegoloni
Lo scavo
gendosi verso
fu
il
che
corre
tempio
di
Vulcano.
Marmo. Piede di statua, con sandalo legato mediante nastri, Frammento di gamba (ni. 0,80), scalpellato superiormente grandezza per adoperarlo come masso di pavimentazione. Antetissa (m. 0,25X0,215X0,12), che cos mi interpreta il prof. Mariani: di un'edicola sacra a divinit egizia; i
Qui
si
raccolse:
al
di
naturale.
il
si
d'aquila e
Piombo.
Lamina
iscritta,
OSTIA
134
REGIONE
I.
di
bolli
CI.
L.
XV,
69,
255
a,
102
/
:
in
giro;
nel
sin.,
una
col
signum
Christi.
Ansa
di anfora col
si
RO
AA.
rossa (Dressel, forma 2), delle quali una col rilievo di una rana nel disco.
In Ostia Moderna, da un
muro
di di
una casa del principe ldobrandini fu estratta colombario (m. 0,14 X 0,155) con l'iscrizione:
MESIIII
M-AEMiLIVSHER VA-
M-X
D XX D M
Nel mezzo dei versi 2 e 3
rilevato
si
un disco o patera.
pure in
Ostia
Due
dove
si 1.
lastre
marmoree
iscritte
rinvennero
Moderna
nell'area
(m. 0,33
X 0,33)
2.
(m. 0,44
0,15):
EGRILIAEPIAE
L
ALFACIVS
EVSEBES
FECERVNTSIBIET
LIBERISSVIS-LIBERTIS
CPOMENTlNVS- FELIX
IVLIA
C L APOLLONIA
CE
SVO FECiT
LBVCIVS- ANTIOCHVS
D. Vaglieei.
REGIONE
I.
135
POMPEI
CAMPANIA.
III.
Il
POMPEI
la relazione
il
di aprile.
XI
della reg.
IX
il
VII della
Via
reg.
I,
prospilo
V una da nord,
scavata
l'altra
da sud
il
medesimo
tratto di
dell' Abbondanza,
della
citt,
scopo che
e
si
ottiene
I.
tratto
isole
della reg.
lato,
anche nell'altro
fuori
le
IX e VI sommamente
dove
della reg.
Intanto
continuato
lo
scavo
fronti
delle isole
XII della
alti,
IX
I.
Si principiata la
essi
tino
al livello
degli antichi
Gli architravi sono stati immediatamente sostituiti con travi o di legno o di ferro per
assicurare
solidamente
le
sovrastanti
fabbriche,
consistenti
ora
in
cenacoli, ora in
balconi sporgenti, ora in tettoie pensili, ora in semplici alte pareti che arrivano fino
al
le
seguenti scoperte.
A)
Reg. IX,
all' inizio
ins.
VII.
boccatura del vicolo occidentale, sono apparsi due programmi elettorali, l'uno e l'altro
dipinti sullo zoccolo
laterizio (').
lettere alte
Nel primo, in
1.
m. 0,30
m. 0,12,
si
legge:
CN AVDIVM
AED CLIENTES ROGANT
il
nome
e
Audia
C.
I.
ci
nelle
Apochae
CLI, 16
Iucundianae
a, b).
(cfr.
.,
IV,
Suppl.
I-CXXXVIII
non
(')
Quando, come
lai,
indicato
il
POMPEI
136
REGIONE
I.
Nel secondo,
sull'alto
ed
in
lettere nere,
alte
m. 0,21,
m. 0,12, leggesi:
2.
HERENNIVMETSVETTIWA
K.D
QVACT1LIARI
ROGANT
(K) Herennias
-
(Celsus) e
1).
(^4.)
Suettus
cosi
Verus),
in
L.
IV
indices
pag. 770:
col.
Non
era
nota
Pompei
vare
il
Quacliliarii o Coactiliarii
come mi
L.
fa ossern.
cfr. C. 1.
4504
breve
VI
n.
9494 (lanarius
coactiliarius).
Anche
questo del resto trova un eco nella forma quoaclile che ricorre nell'editto di Diocleziano 7,52. Ved. inoltre H. Thdenat in Dici. d. ant. gr. et rom. sub. v. lana pag. 920.
Nulla pu
n.
1
il
vano
il
commercio che
esercitava;
il
che
si
dimostrato dalla spaziosa apertura per cui l'ambiente comunica colla via.
qui che
Pompei andr sempre superba. Furono descritte nella relazione del mese
di
scorso (pag.
108
sg.) le quattro
grandi
si
protomi
trovavano non appena ritornarono alla luce. Erano esse dipinte sull'intonaco di altrettanti pesantissimi blocchi di muratura, fatta di piccole pietre irregolari, cementate con
malta
di
pessima qualit ed
in
istato
di
decomposizione:
le
blocco e l'altro, ed insieme le impronte ai margini superiore ed inferiore dei blocchi stessi, chiaramente attestavano una insolita grossa armatura di legno, che dovevasi
ricostruire per tenere al loro posto le protomi divine.
Essa componevasi
di
due archi-
merc
dovuta ripristinare, con un lavoro faticosissimo di precisione, sostenendo i pezzi con leve, sottoponendo gli architravi, ed innestando fra i blocchi le nuove assi al posto delle
antiche.
singolare,
difficilissimo
restauro, si
dato
6,
mano
largo
dell'ampio
balcone sovrastante,
lungo internamente m.
m.
in
m. 0,35. Questo
ben
noto come
maeniana
di
Pompei
REGIONE
I.
e ci
137
alquanto diversa,
e di
POMPEI
da
di
tettoie;
pu
Ma
qui la cosa
il
gran lunga pi
interessante.
balcone in parola ha
primo nell'angolo nord-ovest, scaricante in un condotto di piombo, che entra per apposito foro nella muratura ed an-
dava ad alimentare una piscina nella bottega; il secondo nell' angolo sud-ovest, che si scaricava sulla via. L' interessante costruzione, quindi, mentre funzionava da impluvio
pensile, era
un vero
proprio balcone.
Nella relazione del mese scorso (pag. Ili) fu fatto cenno dello scoprimento, di un dipinto, rappresentante la Venere Pompeiana, il quale fa riscontro, sul pilastro sinistro
della bottega, all'altro sul pilastro opposto rappresentante una solenne
col
il
pompa sacra
e tibicini
che ne formavano
corteo,
mentre presso
il
simulacro del
nume ardeva
Per disporre del sodo sopra cui armare il castello che servito per il restauro or ora descritto, il dipinto rappresentante la Venere Pompeiana dov essere subito ricoperto
e rimanere sotterra, e solo ora, a restauro compiuto, lo si potuto interamente scoprire.
Un ampio campo
di stucco bianco, di
m. 1,56
occupato da questo prezioso dipinto; il campo stesso un festone di foglie verdi, formato con nastri rossi ed
pi alta adornato da
1) mostrasi
ritta
in
il
viso
rivolto
un
po'
diadema
d'oro rialzato al
pena
tre
si
mostrano sotto
forma
di grappoli
di
perle,
come
fossero ci-
liege, a lunghi picciuoli; al collo, un monile fatto di due lacci d'oro, dall'uno dei quali,
dall'inferiore,
di olivo,
lanceolate, pure
di
oro;
alla
mano
destra, un anello d'oro con grosso rubino circolare, infilato all'indice; e sembra vi sieno
altri anelli
pi piccoli con
gemme
due
mano
sinistra, cinque
pi grosso, pure
infilato all'indice.
La dea
veste,
indumenti, l'uno sottoposto alla tunica stessa, ed un camice bianco, visibile in gi sui piedi l'altro sovrapposto, ed un manto ampio di color paonazzo, anch'esso tutto adorno di galloni, di ricami e di frange d'oro. I lembi
altri
;
verticali del
di
massiccio;
il
campo
Venere
disposto sopra cinque ordini orizzontali sovrapposti e fra loro separati mediante cor-
doncini
d'oro.
(tale
l'
intenzione dell'artista,
ma
l'
effetto
raggiunto non
mano
il gomito destro nel manto e, portando la mano a sinistra, rende di prospetto visibile l'accennato trapunto del manto e stringe con destra stessa un ramo di olivo a tre ramoscelli dalle foglie di coloro verde
La mano
manto,
appoggia
al
timone ca18
Voi. IX.
POMPEI
138
mano
I
REGIONE
I.
poggiato di contro alla spalla sinistra. che lasciano vedere anteriormente le dita.
primo, ritto presso la base, a corpo cilindrico, dove rimane tenendo dea('), si distese le sue ali rosso-cupe per reggere con ambo le mani un disco argentato, ampio quanto il suo torace, munito di manico cilindrico e adorno, alla periferia, di una serie
11
Ad
Eroti.
di
l'
Via.
1.
dentata.
L' unico
indumento
stoffa
di
cui coperto
questo
Erote accosto
il
vellutata, di color
verde-cupo,
cui
un secondo
Amorino
dalle ali fosche, dai malleoli cinti di armille, alle cui spalle svolazza, agi-
al
collo: con la
mano
destra
palma;
Per
che
si
seno della
Venw Pompeiana
stante, cfr.
particolare ricorre in un dipinto analogo, ancora inedito, scoperto nella villa scavata dall'oli.
alla Pisanella (Boscoreale) negli anni
De
Prisco
IP03-1905.
REGIONE
I.
opposta vola
il
139
il
POMPEI
In direzione
verso
la
Dea
tergo Erote, le
ali
azzurrognole,
mani
protese una corona di foglio-line verdi infilate ad un nastrino di coloro scuro. L'elfetto
dell'
insieme di questo
si
sentanza della
Tyche
e l
Pompei,
le
fa
qualche
e,
imperfezione qua
l'opposto,
nelle linee
del
seno
quasi assente
per
anche troppo pronunziate. Non si pu in fatti non riconoscere che il dipinto, con tutto questo, , e rimane sempre, magnifico e senza dubbio uno dei pi belli della serie che nuora possediamo.
l'addome
con
fu
scritto
programma:
HELVIVM/>
sinistra,
e in
Immediatamente a
sullo
stesso
pilastro,
leggonsi
questi
altri
pro-
basso:
5.
GAVIVM
D-ID-O'
CALVENT1VM-I
I7-V-I
d-infector.es
ROG
Anche un
sibile leggerlo
altro
programma
segue,
il
ma
non
stato pos-
esattamente sotto
sotto
il
programma che
non ostante
6.
A-SVETTIVM-VERVM
AED D R 0=
pi gi, interrotto a diritta dal bordo occidentale dello zoccolo sottostante alla Venere Pompeiana, leggesi il programma di color nero:
7.
Un p
PAQV V M Pi
F[f]o[culum~\
D
Notevole nel programma 5
la
menzione
di
un'altra corporazione
programma
colorenti in
col
quale
Postumio
Proculo
I.
veniva raccomandato
lanam coiciunt ;
offectores
qui
proprio colori
novum
o/Jciunt.
Fe-
stus. Pauli, pag. 112 M: offeclores colorum infectores. Id., pag. 192. Nel programma di Calvenzio abbiamo ora per l'appunto gli infectores.
*
Il
n.
un'altra
bottega
cui stipiti
sono rivestiti
Al disopra dell'architrave si qui mostrato al momento dello scavo un altro interessantissimo e nuovo insieme: una tettoia giacente intatta al posto
di
rustico intonaco.
POMPEI
140
REGIONE
I.
suo originario, distendentesi con la sporgenza di tre tegole per tutta l'ampiezza del sottostante vano, per l'un capo incastrata nel fianco del balcone or ora descritto, e per
l'altro
capo confinante col capitello orientale del prossimo ingresso n. 3; ed immediatamente al disopra della tettoia, uu grande vano che doveva essere inframezzato da pilastri. Tre pilastri, in fatto, larghi m. 0,4U X 0,20, alti (misura del medio
completo) m. 1,65, formati con
blocclii di tufo di
muratura
fra il
va provvedendo al rialzamento di
cui quattro aperture misurano costantemente m. 0,70 ciascuna, e di cui la parte cor-
fronte dell'isola opposta, dietro il vano n. 3, Reg. I, Ins. VI, a m. 5 dal suolo, a m. 12 di distanza dal sito originario. La parte recuperata, consistente in tre blocchi
rivestiti dello stesso stucco bianco, ricostituisce per circa
un metro
di altezza lo stipite
mancante, ed
come ho
come pure
stabilito
fra
il
si
tutti
sig. direttore prof. Spinazzola che la ricostruzione della tettoia (che sar
il
poco un fatto compiuto) sia fatta semplicemente ed unicamente adoperandovi materiale antico.
11 vano n. 3 l' ingresso di una casa dalle ante in muratura, rivestite di rustico intonaco con due capitelli corintii in tufo di Nocera, rivestiti di un considerevole
strato di calce, in gran parte disgregato. Sul pilastro orientale sono apparsi
seguenti
programmi,
8.
POPID![wm]
[e]cvNDVM-A[[<;i.] op
9.
PVED1VMNVMIANVM
aed
v a
conivnctvs
FACIT
I
metri, non
vani che seguono, procedendo sempre verso ovest, per la lunghezza di dodici si sono potuti toccare, dovendosi prima di tutto mettere da parte ed a mano
restaurare le tegole di una seconda
mano
grande
di sporgenza e
il
cui
stillicidio veniva
appena che sar ricollocata al posto col suo antico materiale, dar alla via stessa un nuovissimo aspetto, mentre risulter che, salvo
quasi tutta
la
brevi interruzioni,
fronte dell'isola
il
aveva delle
e
sporgenze (balconi,
marciapiede,
Seguono
altri
due vani
n. 4, 5,
sopra
merc
La muratura
RKGIONE
I.
di
141
POMPEI
superiore,
la
il
lunghezza
momento della catastrofe, offre per metri 14,60 la sua superficie esterna coperta del solo primo strato
un cornicione, salvo piccole
interruzioni,
conservato per la medesima lunghezza. Succedono altre due botteghe, gi da tempo scavate, e con le quali termina la fronte dell'isola.
Ecco
al
il
mese: giorno
1,
Terracotta. Zampetta
in.
sinistra
Osso.
Una
fuseruola, larga
e l'altra
m. 0,03, adorna
cerchi
concentrici e con
bombata; giorno 20, al disopra del terz' ultimo vano dell' isola e nelle terre gi smosse. Bronzo. Un chiodo a corpo quadrangolare, lungo m. 0,11; giorno -?5, dietro il pilastro destro, del vano n. 1 (bottega con le un campanello da protomi divine), a m. 0,30 dal cielo dell'architrave. Bromo.
m. 0,12. Finalmente,
/,.
qua
g).
due
L. X,
8042,48
Reg.
I,
ins.
VI.
si
Meno
sono
che per
all'
il
vano
n.
3,
come
fra
poco
vedr, le opere
in
di scavo
qui
si
contenute
il
altezza
dei
piani superiori.
Si
muratura ed
ad altezza d'uomo,
comparso
il
programma
10.
POPID1VM SECVNDVW
AEDDR-PO-VF
I
VVBNBM- PROBVM
DIGNVS- EST
Le
dando
lettere del
in
altezza m. 0,27.
in.
Le
altre
vanno degra-
tino all'ultimo
0,10.
Succede immediatamente
la
la facciata
di
un unico
bianco,
lunghezza di pi di 10 metri, facciata che ha in alto un cornicione di stucco come di stucco bianco ha pure le mostre superiori dei vani del piano teril
primo a
sinistra),
leggermente
il
ri-
gi indicato
di calce
si
campo
del
mano
legge
il
programma:
11.
CCALVENTIVM
S1TTIVM
-MAGNVM-IIVIRl-D
cf
POMPEI
142
REGIONE
I.
Un
in
altro vano di bottega dello ste.sso edificio stato appresso assicurato con
di
una
trave di ferro al posto dell architrave. Seguono poscia, in alto, due vani
finestre
una
stati
tutti sostituiti
si
per assicurare la stabilit della costruzione. Al disopra del pen potuto ricavare al posto suo
/'
ultimo architrave
Sembra
coti
altre,
sul
I,
VII).
travamenti sono
ma
Fig. 2.
il
posto al
dall'
impronta
trave, gi
seguenti og-
m. 0.42
tordici
evidentemente caduti dal piano superiore: un urceo di terracotta, mouoausato alto un fondo di anfora, nel quale, pi o meno arrotondate dall' uso, erano quat;
pomici
un mazzetto di scorie,
si
rifiuto
di
una
fusione di
metallo.
Insieme
2.
m. 0,265) che
seguiva l'andamento del legno, ed alla cui sommit saldata una pregevole scultura, rappresentante la testa di un mulo o asino silenico, visto che esso ha la fronte coronata
di
un tralcio
di
foglie
bacche di edera. La
testa,
ottimamente modellata,
ha corta
delle redini, la cui funzione compiuta, a quel che pare, dallo stesso tralcio di edera.
REGIONE
I.
143
POMPEI
di
una
n.
3.
strati
poco
al
un pendaglio
robusta
lamina conformata a
formante due volute;
Procedendosi,
il
m. 0,057.
giorno 29, a dare assetto alla scarpata che va ora a finire a zero
si
davanti alla soglia, nel bel mezzo del vano, a m. 0,93 dall'architrave,
raccolta
una lucerna bilychne di bronzo, col corpo medio quasi sferico, da cui partono in direzione opposta i due grossi rostri, lunga m. 0,17. Si sono in parte recuperate le catenelle che, inserendosi in due opposti fori sul disco, tenevano sospesa la lucerna, e con esse,
il
coperchietto
del
disco
stesso,
Venti centimetri pi gi si rinvenuta in ottimo stato di conservazione una lucerna di bronzo fallica, alta ni. 0,25,
rappresentata dalla statuetta, vuota all'interno, di uu deforme omicciattolo, dalle
gambe
d'impari lunghezza, dal viso emaciato e rugoso, nel quale apparisce molto pronunziato il naso adunco; i capelli, cinti di un doppio nastro, si rialzano sulla fronte formandovi un alto ciuffo al cui mezzo un foro per inserirvi la catenella di sospensione. La
grottesca tgura indossa una corta exomis, afflbiata sulla spalla sinistra, ed, ergendosi
sulla
fallo
gamba
che
sinistra,
porta
il
piede e la
le si
erge
dall'
dello
smisurato
sinistra, presso
tira
un
Un
largo foro al
fallo
sommo
mit del
0,045, sospesi, merc brevi catenelle, il primo alla estredi un beccuccio quivi sporgente, il secondo al piede destro,
due
ai
gomiti
delle
due braccia,
inseriti
ciascuno
in
apposita
sporgenza
Un'ultima sporgenza forata sotto la pianta del piede sinistro, chiaramente mostrando che ivi si appendeva, per formare un unico sistema d'illuminazione, la
forata.
Immediatamente
verticale, rotto
accanto alla
statuetta-lucerna,
si
trovato
ritto
in
posizione
C)
Reg. IX,
ai
ins.
XII.
offerto
con
di cocciopeslo,
uno dei cenacoli, fu colmato di un solido pavimento pezzi scavati nel secondo, tanto che molti frammenti accoratamente raccolti nel primo e che finora si credeva che ad
fosso che era stato aperto in
POMPEI
144
REGIONE
I.
ad esso spettassero, sembra ora pi probabile che avessero fatto parte del secondo, dal momento che nel primo se ne scoperto un altro, meno solido, cementato quasi con semplice calce, e perci in istato di disgregazione, ma che nondimeno in molti
punti apparisce giacente al posto dove, crollando, venne a cadere. Come pozzi che vanno a completare la costruzione architettonica, ricorder che
si
altri
membri
di
colo,
con
le
quattro gi re-
cuperate, fa salire a cinque le colonne del cenacolo stesso. Le pi interessanti opere di restauro eseguite qui durante
il
cenacolo,
il
condo,
il
collocamento di
muratura all'estremit orientale del prospetto; nel setravi di ferro al posto dei due primi architravi dei vani
disti ulta
superstiti:
si
al
per
tini re
da quel lato
Procedendo da sopra
fino
in sotto a
i
sistemare la scarpata,
si
(n. 1), e di
una scalinata
4
(n. 2),
e 5), sottostanti
al
programmi
elettorali qui
Sotto
in
il
13.
alto,
nero:
LCCTvir
[cup]
it
SITTI VM-TT
vir
MAGNVM
Cf
Cecilio Capella;
Ricorrono nel
ma
e
si
perduto
il
programma n. 12 le iniziali del ben noto Lucio nome della persona che lo raecomandava. programma
n.
Sul
tutti
campo
di
:
del
13 molti
altri ve
colore
rosso:
uno solo
l'ultima im-
biancatura
14.
SEVERVM
////////
cf
parte alta del pilastro a destra del n. 1 occupata da un dipinto eseguito con brevi e semplici tratti sul rustico intonaco bianchiccio. Al disotto di un festoncino verde, assicurato con tenie gialle ai soliti chiodi pittoricamente rappresentati, vedesi Mercurio (altezza m. 0,30) raffigurato mentre corre frettoloso verso destra, con
la
La
mano
ticale dalla sinistra: petaso giallo in capo, velo giallo-azzuro che gli si gonfia
murali,
(cfr. HelbigWandegemalde, nn. 15 e 17; Sogliano, Pitture 40; e Paribeni, Nolisie degli scavi, 1902, pag. 276). Il dipinto si pu dire che sia stato ottenuto per le cure di pochi istanti, risultando esso in gran parte di semplici contorni, e non continuando nella parte inferiore,
n.
RBG10NS
I.
in gi del
il
145
il
POMPEI
dalle
gambe
dio,
dove
il
calce su cui
n.
programma
15, e sotto
programma pi
antico
16:
15.
AMPLIATVM
AED
16.
VETTIVffi
Lo
mente
il
stretto
vano
n.
n. 1
e costituiva
di
una scalinata indipendente per salire dalla via al primo cenacolo. Parilegno era la scala, della quale abbiamo potuto fortunatamente ricavare, per
Un
La
di origine.
Mercurio or ora
sul
sua
borsa a premiare
il
cenacolo a cui la scala conduce, aveva una volta per riscontro sul pilastro seguente un altro dipinto: ma questo ora non si scorge se non solo in piccoli tratti e pel
festoncino superiore; perch sopra vennero a pigliar posto altri
programmi
elettorali:
17.
VALENTEM
SII
1VM
AED- CF
Di un candidato
ci
Silio
i
Valente non
si
Pompei;
la
X, 8042, 95 (Silius), 96 e 97 (Sillius). famiglia Attraverso la scalcinata dealbatio di questo programma, un altro se ne legge col nome di Pausa (n. 18), nome che ricorre in altro programma, scritto inferiormente (n. 19).
era nota per
bolli figulini C. I. L.
18.
PANSAM
AED-D-R-P-CF
19.
PANSAMaed
AMANDVS SACERDOSROG
Per
programmi
cfr.
il
Amandus,
del
la precedente relazione
pag.
106
C. I. L.
Attraverso
progr. 19,
si
programma n. 20, nome ben conosciuto, mentre pi gi apparisce, pure nero, il nome di Paquio (prog. n. 21), esso pure assai noto.
in color
20.
LOLLIVM
21.
A QV V M
1
mvirdrp
e*
illegibili,
rimano pi gi
la parte finale di
il
un
altro
pro-
gramma
mandata.
22.
nome
....
Notizie Scavi 1912
AED -D- R
Voi. IX.
19
POMPEI
146
il
REGIONE
I.
Sittio
Magno,
il
cui
programma
23.
Il)
C- C- S
CF
II
plito sotto
al
Il giorno primo del mese di aprile, all'altezza dell'architrave supprimo cenacolo, un peso piramidale di terracotta, alto m. 0,074, forato sommo e con due incisioni lineari in croce sulla superfcie superiore; e, pure di ter-
Trovamenti.
il
racotta, un
frammento
forse di
il
viso
cuna votiva, dalla cui targa sporge in altorilievo un un po' rivolto a sinistra, vestito di tunica e manto
sovrapposto (altezza metri 0,087). In corrispondenza del 3 intercolumnio dello stesso cenacolo, alla altezza quasi dello stilobate, ed a m. 2 circa in dentro, il giorno 6, un
grosso mucchio di tessellae piccolissime di
marmo
il
di
vetro turse-
il
giorno
10, un abbeveratoio
da
uccelli,
giorno 17, un asse repubblicano, dalle impronte distrutte; all'altezza dell'architrave sul vano n. 4, il 19, un dischetto largo m. 0,04 e un anellello largo m. 0,06 e sul vano n. 3, un fondo di scodella aretina
condo cenacolo,
in
col bollo in
lo
pianta pedis retrogrado Fortunati) (C. I. L. X, 8055, 19-<?). Approfondito scavo nel vano 1, fra i giorni 20 e 22, a met altezza fra l'architrave e la soglia,
resti
come
lare, di
si sono raccolti un chiodo a corpo quadrangoconnesso con una fascetta di ferro, un anelletto largo
m. 0,05, a verga tonda, servito come maniglia. Tra i frammenti di tegole qui venuti, uno reca il bollo circolare: M. Aeri(us) Min... (C. I. L. X, 8042, 6-d).
rin-
Reg.
I,
ins.
Vili.
si
Al
degli architravi.
Perduta
in
tutto la
una volta sul lungo architrave del vano n. 1 (nulla se ne trovato), si ritrovata invece quella sul vano n. 2, che un ingresso di casa ad altissimi stipiti.
Per salvare
al
suo posto
il
si
stesso e fra
potuto fino agli ultimi giorni del mese rimuoverne il vano n. 1 dell'isola VIII e l'ultimo vano,
al
disotto del
balcone,
dopo aver provveduto all'assicurazione delle fabbriche pensili, le quali costituiscono un insieme curioso e nuovo, perch corrispondono da una parte sulla via, e dall'altra, in quello che si chiarito essere un vicolo fra le due
lo sterro si
Ora
potuto
fare,
isole contermini,
reg.
che
si
al
cenacolo
dell' isola
XII
della
si
tratti
un
balcone angolare, al
quale serv
di
appoggio una
ma
REGIONE
I.
il
147
POMPEI
I,
VII, sono
apparsi su di esso,
al
seguenti programmi
24.
m.
HOLCONIVM PRISC[>w]
programmi
di
pi gi, sopra
resti
inintelligibili di
25.
S1TTIVM
i
MAGNVM
:
seguenti graffiti
delle
il
offre
un nome
lettere,
secondo
26.
RESTlTVTVS
il
si
sarebbe forse
completato
il
pentametro:
27.
DVONOS
SIN
II
FINII
SODAL1IS
NOMINA
il
SI
terzo,
molto
in gi,
il
28.
ABC
ulteriore
inutile,
Una
riesce
definitiva
ispezione
sopra
pareti da qualche
di
mai
polviscolo,
si
prima non
vedeva. Mediante
tale cura ho scoperte le seguenti piccole iscrizioni graffite (Reg. IX, ins.
XI)
29.
Q_VINCTIVS
i
Tra
le lettere
30.
31.
ROMANIS
S.
VITTORINO
n. 8,
148
alte
REGIONE
IV.
in
lettere grosse,
m. 0,04-0,07
tracciate
legge:
AVREAS
LITTERA,
Trovamenti
fortuiti.
il
Giorno 25.
Un
un palo per
la luce elettrica,
coperto di concrezioni,
ma
si
di-
M. Della Corte.
Regione IV
(SAMNIUM ET SABINA).
SABINI.
IV. S.
VITTORINO
s.
Michele.
Michele
in
s.
Vittorino,
frazione del
comune
di Pizzoli in territorio
stata rinvenuta
dell'antica Amiterno,
di
una lapide
calcare,
ATTIAECtlFPIAE1VLIANI
VICANI
5
sic
REMIS1T-
idemhvicprImaeVICI
HONOR DECREVe
RVNTQuesta
s.
nuova
iscrizione,
s.
posta
raffronto
I. I,.
con
quelle gi
rinvenute anche in
Vittorino ed in
Marco
di
Preturo (C.
furono
IX, 4193
alla
consorte di Attio
Giuliano
erette
statue
Amilernum, ma anche da
municipio stesso.
quelli del
Vicus Forensis o
j
N. Persichetti.
REGIONE
IV.
149
SULMONA
PAELIQNl.
V.
SULMONA
il
Luogo
scavo per
il
viale
Umberto
che dall'abitato va
tin
oltre la cattedrale, si
fece lo
che vanno sorgendo nei pressi dei giardini pubblici e nella via che mena alla stazione. Questo scavo, largo circa in. 0,70, mise allo scoperto un'antica fogna, larga m. 1,60,
alta
m.
normalmente alla
vescovile.
muretti,
in
pietrame
dello
spessore di m. 0,50,
erano
internamente
intonacati a pozzolana.
al taglio del
terreno,
16 metri dalla fogna comparve un muro a secco, parallelo fatto di tasselli appartenenti ad opera reticolata e di grossi
un
altro
muro
di
m. 0,75
in
di
spessore,
a ciottoli e
malta durissima,
modo da
muro ne vennero
fuori altri due a breve distanza e della stessa fattura, e poi un terzo ad opus reticulatum, della grossezza di m. 0,55, presso il quale, insieme con calcinacci e pezzi d' intonaco dipinti, si rinvennero gli oggetti seguenti a) tessere bianche e nere, di una quadratura di mm. 15 X 12 circa, e dell'al:
tezza di 3 centimetri;
piombo, lunga m. 0,17, larga m. 0,03 e spessa 5 mm., una colatura per tenere uniti massi lapidei lavorati; e) un peso di piombo, quasi sferico;
b)
una spranga
di
forse
d) parte di
e) varie
un coperchio
fittili
di vaso di
terracotta;
anse
Le
il
nascondere
accordi con
resti
di
necessari
l'autorit
comunale,
feci
incominciare
l'allargamento
l'asse stradale.
alla profondit di
in
muretto reticolato,
mostr un piano
quale erano sparse piccolissime tessere azzurre, bianche e nere. Continuando le indagini, sempre verso l'asse della strada, vidi subito che il piano in cocciopesto era il
sottostrato di un musaico.
Apparve
sulle
circa un metro, che presentava parte di un rettangolo incorniciato di nero con entro un
motivo geometrico decorativo, a triangoli mistilinei dello stesso colore. Dopo questa poligoni stellati a quattro punte, a
larga m. 0,45, limitata verso
dei poligoni
si
il
m. 0,07.
Le quattro punte
e
centro nero, ora da quadrati curvilinei di azzurro. Seguiva uno spazio bianco di 5 cent,
una treccia
di nastri
bianchi
in
campo
nero,
SULMONA
scuro,
150
REGIONE
IV.
bianco e azzurro
della
larghezza di
squame di due colori alternati, m. 0,44. Il campo circolare, chiuso da un azzurro chiarissimo in tessere vitree,
molto piccole.
Scoperto il centro, importava trovare l'altro lato della sala verso ovest. Praticato un nuovo scavo tangente a quello per la conduttura, comparvero subito le liste e poi
la t'ascia a poligoni.
Qui l'angolo della inquadratura era parduto; invece trovai intatto liste presso la treccia. Seguirono altri tasti a destra ed a manca
e
altri
due
lati
anche oltre
il
centro;
ma
sito
un esteso caseggiato.
di
pubblici giardini,
vasi
fittili
e alcuni
frammenti
di
vennero scoperte alcune tombe ad inumazione con vasi fittili {Notizie 1896, pag. 299); e una ventina d'anni fa, mentre si scavava un fosso per piantarvi un albero, apparve
un bel
si
tratto
di
pavimento a musaico.
menti
eseguiva la livellazione della stessa area, oltre vari fusti e basi di colonne, framdi cornicioni, ecc., furono trovati fra il terriccio molti oggetti di bronzo:
anelli, fibule,
idoletti,
XIV
XV, denotano
la
due nomi:
Platea
Pamphili
Monumentimi.
com
furono scoperti
La
localit
Monumentum
(anno 1258) del convento degli la quale, dice:., funche era all'attuale vescovile, palazzo dirimpetto Agostiniani dum terre positum in territorio Sulmone in loco qui dicitur Monumentum.
piazza,
come dimostra
la carta di fondazione
Tutte
della
le circostanze riferite
Sulmona romana. E,
memorie
il
terme e
teatro,
sec.
XVII
De
Forum Sulmonis
P. Piccirilli.
fosse
REGIONE
III.
151
REGGIO CALABRIA
Regione
III
(LUCANIA ET BRUTTI!).
BRUTTII.
ellenstiche scoperte in contrada
VI.
Piani di Modena.
Dissodandosi, durante
mese
di aprile,
un terreno
via
Vincenzo
sud della
ellenistiche
consortile
Ueggio-Cataforio-Cardeto,
tombe
del
Notizie, negli anni 1888, pag. 752, e 1897, pp. 707-708, figg. 3-5
cofagi rettangolari, formati da grossi mattoni,
Erano dei
sar-
X0,11),
e coperti
da robusti
tegoloni
(ra.
La tomba
di adulto,
n.
era
gi
e
precedentemente devastata e riempita poi dei sassi. Nel fondo si rinvennero resti di ossa umane
fittile,
un capitellino corinzio,
2 (
di
quei
soliti
frammentato nella
).
Le maggiori scoperte
di
tombe
704
ellenistiche
in
quell'amena
dove
l'attuale
campo
militare.
queste Notizie,
pp.
e segg.
nuova scoperta,
si
casualmente,
altri
contadini del luogo che, in tempi passati, siano stati sepolcri consimili, uno dei quali, che sarebbe stalo
tipo di
si
3 poli di Reggio. Ved. Notizie, 1883, serie 3, voi. XI, pag. 178; 1884, serie
1886, pag. 38.
(")
630;
L'uso di questi capitellini, che costituiscono una specialit delle tombe ellenistiche reggine, Il De Lorenzo, Le scoperte archeologiche di Reggio Calabria, I, pag. 51, rife-
si furono trovati ai quattro angoli di una tomba della necropoli in contrada mattoni quadri, recanti un foro circolare in mezzo. Il prof. Spinazzola, Notizie, dei Piani di Modena, 1907, pag. 708, informa che molti di essi, ritrovati nella medesima necropoli molti erano lavorati da e romboidale l'abaco avevano ivi, a nord della via consortile, fig. 6), (cfr.
Terrazza,
fissati
in
liberi,
che quattro di questi capitelprof. Orsi, Notizie, 1909, pag. 316, pubblica lini furono trovati attorno agli avanzi dello scheletro, in una tomba del sepolcreto di contrada Borrace;
Il'
suppone che
sunta.
Ma
sormontassero delle colonnette angolari appartenenti ad una cassa lignea, consoltanto mediante scavi sistematici dei numerosi sepolcreti ellenistici di Reggio, nelle
essi
3. s. Caterina, Borrace, Terrazza. Condora, Piani di Modena {Notiti*, 1883, 752 e 753; 1907, 138; 1888, voi. 1886, serie 630; pp. XIII, pag. 1884, 3, pag. XI, pag 178; nord a sud la citt, dalla quali sepolcreti cingono da pp. 708 e segg.; 1909, pp. 314 e segg), il vario uso di questi piccoli si potrebbe spiegare parte delle colline, a guisa di largo semicerchio, altri in e suddetti nei luoghi, potrebbero allargare le molto capitelli. Come anche scavi sistematici, conristrette conoscenze della necropoli di Reggio (Nissen, Italische Landeskunde, II, pag. 963) e
contrade Pentimeli,
voi.
serie
dei
lamenta la mancanza
REGGIO CALABRIA
2 (m. 2
col
152
tutto
REGIONE
HI.
La tomba
letro
n.
0,60
X 0,58)
ad
anche
di adulto,
cranio
oriente,
(diam. m. 0,127), e dei pezzi di strigili in ferro, molto consunte, le quali dovevano a fuso con ('). Ai piedi giacevano sparsi: un bel vasetto
tracce di vernice nera (altezza
ra.
0,24), e altri
vasetti
mentati.
La tomba
intero (alt.
n.
3 (m. 1,80
altri
X 0,58 X 0,58),
Ai
un vasetto a fuso
toletta. A m. 0,19) ed frammentati, ed ai destra erano a) uno specchio di bronzo privo di manico, ornato, sul rovescio, di sette coppie di cerchi concentrici, incisi, e, nella parte opposta, di due coppie di cerchi
lati
un apparecchio da
una lekythos a cocomero, grezza di marmo, rotondo, leggermente concavo, munito di (alt. m. 0,182); e) un piattino due prese e di beccuccio (alt. m. 0,034; diam. m. 0,14). A sinistra si trovavano:
simili, correnti all'estremit
(diam. m. 0,23);
b)
a)
in.
una scatoletta
0,05);
b)
di
tre
punti
(alt.
m. 0,035
diametro
(alt.
un frammento
m. 0,058).
In quest'ultima tomba, due mattoni, appartenenti all'una e all'altra testata, por-
tavano
impressa
la
marca PHriN/vN, ed
in
un tegolone
erano graffite
le
lettere
EY(pPAI(v).
N. PUTORT.
(')
Un
tomba
dei
medesimi Piani
di
Modena
(Notizie, 1907,
pag. 709), e si
cfr.
conserva oggi nel Musco Civico di Reggio. Per anelli congeneri ritrovati in tombe, Dictionnaire, IV, pag. 1533, flg. 6648. Saglio,
ROMA
153
ROMA
Anno 1912
Fascicolo
5.
I.
ROMA.
Nuove scoperte
Il
cav.
scavi in
Roma comunicala
il
mese
di
maggio.
Regione
la
IX.
il
numeri
civici
20
21
stata
rico-
nosciuta una colonna non intera di cipollino (altezza m. 2,40) che poggiava sopra una
m. 2,00 sotto
con
le
il
Fa
parte
essendo allineata
altre
segnata nella
Forma
Rossi.
Urbis
Romae
XXVIII
17,
e nelle
Piante di
Roma
del
De
numero
civico
diametro di
m. 1,80 si rinvenne un rocchio di colonna alto m. 3,00 m. 0,72, disposto in direzione normale all'asse della via del
Portico d'Ottavia.
Entrambi
Regione XIV.
e collettore di destra
Eseguendosi
del Tevere,
lo
nuovo muraglione
alla profondit di
sotto
l'ospedale
si
di
s.
Spirito,
m. 5 sotto
in
il
opera laterizia, con muri dello spessore di m. 0,40. Allo stesso piano
Notizie Scavi 1912
vide un
Voi. IX.
20
ROMA
154
ROMA
piccolo
lavoro.
avanzo
in circoli
pavimento a musaico, formato con tasselli bianchi e neri, costituito da molte file di poligoni stellati, quadrilateri, curvilinei, che si intersecano fra loro, del diam. di m. 0,20. I poligoni sono a
di
di
fine
iscritti
tasselli
neri;
il
rimanente
a tesselli bianchi.
profondit,
si
di
bianchi e neri.
*
In via della Paglia, nei cavi per la fondazione del nuovo fabbricato di propriet
dell'Istituto
Romano
dei
s.
Pietro in
Mon-
una
superficie
di
circa
m. 20,00
rinvennero
p.
Edmondo
museo
di recente inaugurato.
La maggior
Frammento
:
di
lastra
marmorea
scorniciata
(m. 0,38
X 0,32 X
0,03), con la
iscrizione
es
m.
CAED1CIAE
L
bene
CONIVGISANCTmme
RENTI ET PRISCI
me
posteris
0,13X0,08):
3.
0,15X0,19:
DECIOLAE
FILI A E
FAB1AE
MlADI-VIXIT
ANNISXXII
MEVIDIIX
4.
Id.
id.
id.
(m.
0,42X0,45):
tomba
5.
Frammento
di
architrave
di
in
marmo
X 0,28
POSTEM1A MVNATIANA
POSTEMI VS SEN
* 0,20),
lettere:
.
...ARVTILIALAPOLLO nius
ROMA
Frammento
di
155
ROMA
6.
lastra
marmorea
in sei
0,40
X 0,03)
moBENEMERENTI w#
aNNXV-MV-D-XXIH SIBIETV1BIOONESI
MO COIVGI
7.
Frammento
di
lastra
CALLISTO TRYPHERAE
MERITIS-DEME-POTlss(!KJ(?)..
LIBBRTIS-LIBERTABVSQJ/E- MEIS
8.
Frammento
il
di
lastra
marmorea
0,34
0,04)
da un
lato leggesi
ex
.
. .
wwMERO TRIARIVM
idu S
M AIAS A
1 1
li
imi
miiiii
cristiana:
CALISTVS
Via Preneetina.
rustica, di
Nel
sig.
fondamenta
di
propriet del
Baldieri
circa un chilometro e
il
mezzo dalla porta Maggiore, alla profondit di m. 1,40 sotto stata moderno riconosciuta l'antica pavimentazione della Prenestina per piano un tratto lungo m. 12,50 e largo m. 1,00.
Via Salaria.
garage presso
1.
il
In via
Pinciana,
durante
lavori per
la
costruzione di un
di pro-
villino dell'on
fondit dal piano stradale, sono stati rinvenuti fra la terra le seguenti iscrizioni:
Lastra marmorea in due pezzi, con cinque fori per l'imperniatura, sulla quale incisa un' iscrizione sepolcrale con elogio funebre metrico scritto su due colonne
di
25
0,66
0,025). Vi
si
legge-:
ROMA
156
ROMA
< ta <
CO
m H < H m w
a.
<
ROMA
era
stata
in
157
ROMA
eretto
L'epigrafe
posta
un monumento sepolcrale
il
dal
patrono
cui
L'elogio funebre, composto dallo stesso A. Allio, consiste in cinquanta esametri, non sempre corretti nella struttura del verso e nella quantit metrica, ma pieni di sentimento, quantunque non privi di artificio. La gonfiezza dello stile propria dell'et
decadente
ed
il
principio del
IV
di
secolo.
le
sopra ogni donna, tanto che appena un'altra se ne potrebbe trovare simile (vv. 1-3). E l'innamorato poeta se la prende col fato crudele e non sa
di
la scarsa felicit di questo mondo, non restano che i dolori non rimane che piangere (v. 7). E tornano ad essere menzionate le virt (vv. 3-6), della defunta: e fra l'altro si dice che era conosciuta per la sua purit in casa e ed era di poche parole fuori. Non vi erano difficolt che non sapesse superare,
(vv.
8-11).
Era
si
la
prima della
la
casa a levarsi
dal
letto,
per
era
riposare, n
coricava se prima
non
le
;
tanto laboriosa,
che mai
lana
usc dalle
e
(vv. 12-14).
ritratto della
si
pongono
il
in
evidenza
pregi
aveva
gli
occhi belli,
capelli
biondissimi;
lo
ebbe mai
splendido;
mammelle
noiosa
(vv. 17-20).
gambe? Sembrava
nella corsa
sollecite
e
(v.
21).
le
Pertanto non
era
ed incerta,
le
ma
si
sollecita,
come erano
leggiere
membra
invano
vi
avresti cercato
un pelo
Tutto al pi
le sue mani erano alquanto dure; ma ci si spiega perch essa voleva far tutto da se; e ci che non faceva colle sue mani, non la soddisfaceva punto (vv. 24-25).
che
Reputava
di
Finch
esempio
ai
visse,
am:
e fu
riamata tanto
che
questi
posteri,
(vv.
Una
ed in
sola casa
li
accoglieva,
come una
anima
li
vivificava.
luna
dall'altro,
siti
opposti,
invecchiano
le
poeta,
dovuto, e piangendo te drone tuo, a cui mai nessuna donna sembrata pi saggia di te (vv. 35-38), e che, vivendo senza di te, vede i propri funerali (v. 39).
padrone tuo offre a te questi versi come omaggio che senza fine, te che mai gli sei uscita dal cuore, il pail
ROMA
158
tuttavia
ROMA
miei elogi,
miei poveri versi (vv. 42-43). Unico mio sollievo la tua immagine, che tengo in tua vece, che venero ed a cui offro molte corone (vv. 44-45). Ed ogni volta che verr alla tua tomba, mi sembrer di stare in tua compagnia. E bench io sia sempre uno
sventurato, tuttavia questa sola cosa vi per cui
felice (vv. 46-49).
io
Ad
vinto, perch
tuo fato
il
mio
(v. 50).
Segue un distico con la sanzione della lex monumenti in cui detto che chiunque potesse osare di far danno a quella tomba, potrebbe essere ritenuto capace di offendere gli di stessi, poich questa tomba sotto la protezione di un nume.
2.
Frammento
di
targhetta ansata
3.
Lastra
marmorea
scorniciata
di
marmo
0,21
0,03),
(m. 0,46
zione:
X
P
0,36
0,08),
con
l'iscri-
COM inius
C*
l
(sic)
(sic)
ART
M idorus
SIBIETSVIS
di
P. L. 5.
Cippo
sepolcrale
di
:
travertino
Lastra
marmorea con
tiori
cornice
(m. 0,65
0,37
0,10)
granita a tralci e
(m. 0,16
X 0,25
X0.02):
M- VALERI
(sic)
(tic)
DOCETIAIVCVNDAE
MATRI S VA E ET MPONTIOPYLADIV1TRICO
PXXX
INAGR- PXXIII
Nel primo verso della lapide n. 5 leggesi Mette invece del nome grecanico Methe, per un errore del lapicida. Vitricus il marito della madre, ossia il padrigno. Colui che provvide alla costruzione del sepolcro, Vedia Methe, prepar adunque la tomba
per
s,
per
il
fratello,
il
padrigno.
acroter
6.
Piccolo cippo
mezzo
si
timpano
scolpita la
protome di un fan:
0,60
0,29
0,08). Vi
ALEX ANDRO
CAESARIS- N SER
DlSMANIB
MVLPIVSAVG
ET VLPIA
LIB
SPENDO FRATRISVO
SVCCESSA PIENTES
FLAV1AE
ZVSAE
ROMA
I
159
ROMA
la sepoltura
posteriori.
col
titolo di
La donna menzionata
7.
Lastra
marmorea
due pezzi
8.
Frammento
di lastra
marmorea
0,02)
:
(m.
0,18X0,28X0,03):
ONGHESTVS
(tic)
X 0,30 X M
AV
X X
I
.
. .
IONI. RECO
POTHVSFRATER FECIT
ITACONTV ERNALIS>BENE
.
MERENTI FECIT
VIX>ANN>XXXII> MXI DIEB.VII
>
X X
0,23
0,18);
quattro anfore
fittili,
rotte,
di varia grandezza;
un
frammento
di
decorazione mar-
morea (m. 0,16 X 0,13 X 0,06); un altro di decorazione fittile (m. 0,15 ed un laterizio con il bollo lunato G.I.L. XV, 113 b.
*
0,10
X 0,03),
Presso la via Po, nell'aprire la nuova strada in continuazione della via Tevere,
di
pavimentazione
(mq. 4 circa) a
bianchi e neri, a disegno geometrico, formato da quadrati di m. 0,41 di lato e costituito da una fascia a tesselli neri, larga m. 0,09. Dei quadrati, alcuni sono
disposti in senso diagonale, e si conginngono
Si misero anche in
laterizi
le
simmetricamente
di
luce
degli
avanzi
piccoli
colombarii
con murature in
dell' intonaco, e
ed a pietrame, alcune delle quali conservavano ancora parte piccole nicchie per le olle cinerarie. Fra la terra si rinvennero:
1.
Un frammento
(m. 0,10
1
1 1
di lastra
marmo0,025)
:
2.
Id. id.
(m. 0,12
0,15
0,05)
rea
iscritta
X 0,14
mil. coh.
PR .ANN XXV
1
....
. . .
ALISTI S-VANNXX.
.
3.
Id. id.
(m. 0,19
X 0,12 X
0,03)
4.
Id.
di cippo sepolcrale
in
:
tra-
X 0,27 X 0,16)
..TON
ONIA f C T
. .
PATRONO
B
.
VA
M
XXX
ROMA
Si rinvennero
inoltre:
160
ROMA
entro la quale erano
un'anfora
fittile
(ni.
0,80X0,30)
ancora
resti
marmo
cipollino (m.
n.
di
pag. 23,
III,
Durante
Parioli,
si
gli
sterri
scopr
nella
di
prima
di
dette
di
vie,
alla profondit
odierno, un
muro
parallelepipedi
tufo,
muro
ghiaia
battuta,
dello spessore di
m. 0,15,
appar-
ad un'antica strada.
muro anch'esso
tufo, largo m. 0,50, che traversava obliquamente il cavo della parallelepipedi fogna per una lunghezza di m. 10. In prossimit di questo muro, ad est, si mise in
formato
nella
quale
La larghezza
il
del cunicolo
m. 0,70, ed
piano della
Fra
la
terra
si
rinvenne un cippo
di -travertino,
0,70X0,11), con
l'iscrizione:
LSICINI-
DL
SPINTHERIS
IN-F-XXV1N-AG-PXVI
Via Tiburtina.
con
i
si
rinvenne, a
0,60),
marmo
ai
bianco
(in.
0,80X0,50 X
del
prefericolo
lati;
APRILI
FILIO
ETSIBI
APRILISET
IVCVNDA PARENTES
G. Mancini.
REGIONE
I.
101
OSTIA
Regione
(LATIUM ET CAMPANIA).
LA TIUM.
Ricerche presso la porta e nella via dei Vigili. Pianta della Caserma dei vigili. Sterro nella via a nord della Caserma. Musaico
II.
OSTIA
il
Teatro.
le
Scoperte varie.
si
Fu
fatto
un saggio sotto
e quelle all'angolo della via dei Sepolcri. Nella sabbia si not la fondazione di
un
tomba pi antica
fatta
con piccoli
una costruzione andante, senza arco. La sabbia rinvennero frammenti di carbone e le seguenti statuine fittili:
mezzo ad
essi
Fio.
1.
Fig. 2.
Fig.
3.
1.
(tig.
1).
Il
manto copre
lombi
e,
Il
braccio d. alzato.
La
fronte
ed
capelli
sono
m. 0,137. Il collega prof. L. Mariani crede che probabilmente un rappresenti personaggio della scena, forse una persona tragica, nella quale l' iyxog
dei capelli rialzati e
il
gesto
energico
del
braccio
vogliono
raffigurare
l'atto
della
recitazione vivace.
2.
d. su plinto (fig.
2)
tiene
il
braccio sin.
al collo dell'animale.
Ha
un
foro
Sembra una
caricatura.
Parte inferiore di altro gruppo simile. Statuetta virile ammantata, su plinto (fig.
superiore.
in.
Ha un
foro
Voi.
IX
21
OSTIA
lo
162
REGIONE
l.
Fu ampliato
scavo a nord della tomba col pavimento a mosaico sulla via dei
Si rinvennero
masero sotto una tomba con pavimento a selci poligonali. Alla profondit di dal piano stradale si riscontr uno strato battuto di breccia alluvionale e
quale correva tra le tombe, e sulla
1,30
terra
di
sopra la sabbia: esso deve essere quello di una strada, poi occupata da sepolcri, la
il
loro
prospetto le tombe
pi antiche che sorgono sul lato settentrionale della via dei Sepolcri.
m. 1,10
sotto
un
tomba
Un
spazio
sterrato
che
si
mura urbane.
Si notato che
torrione ha
una a m. 0,80 sotto l'altra. L'acqua impedisce ora di determinare a quale profondit vada la fondazione; ma sembra maggiore di quella della porta e di altri monumenti pi antichi. Tale fatto e la doppia risega ci saranno
prova della solidit della costruzione.
Nella sabbia
si
un piccolo impasto
e,
ad
una capanna,
frammento
di embrice, che
Fu
posito
di raccogliere
il
quale sembra quindi essersi mantenuto in questo punto come piano della citt sino ad et relativamente tarda. Sul piano, stesso della sabbia, ed anche sotto di esso,
si
ritrovano avanzi di travi e tronchi carbonizzati, che dovrebbero appartenere alle ca-
raccolse un peso
di travertino,
di gr.
2400
II,
circa, con
XX TAV
poi un peso
marmoreo
di
gr.
G40
col
numero
inoltre
molti
frammenti
5560/
(cfr.
(7.
e
/.
CMW;
L.
C.
marche C.I.L. XV, 5036/", 5088 a, 5545 CA/VRI (forma 37); CAMVR con una stella granita sotto
I
(ornato),
il
fondo
(cfr.
XV, 4955 segg.); //CIS M (forma 36); Q_FA (forma 36); RAV; I. L. XV, 5418); su uno graffito NLI e su un altro frammento
ivj
.
La casa di fronte all' ingresso delle Terme sulla via dei Vigili del tipo consueto delle case ostiensi di affitto: per certe particolarit merita di essere esplorata,
il
si
fatto solo
qualche indagine.
venuta
REGIONE
I.
163
OSTIA
in
ritratto
romano del
di
una base
busto di
marmo
(in.
ni.
0,21); ha superiormente un
0,70, del
diam. di m. 0,61.
Dalle
rovine
addossate
alle
Terme
si
estrassero
marmorea (m. 0,115), un peso di lavagna ferro e quasi met di un grande specchio
staguo; esso, per,
di
forma sferica
di bronzo,
in tale stato,
Si continuato lo studio del sottosuolo della via dei Vigili, che presenta avanzi
di costruzioni diverse,
di
si
riferir
a lavoro compiuto.
Fig. 4.
Fio. 4 a.
Nella piccola fogna di una latrina di fronte alle Terme, coperta poi dalla via,
si
L.
C. I. L.
si
a,
una con
la
marca
MYRo
a
5.
tre circa
della
forma Dressel
Su un'altra (forma 9)
nocchiato, tiene
il
vedono due nani o pigmei vlti a d. ; quello a d. ingibraccio sin. un po' innanzi, e quello destro dietro la schiena,
in
piegato ad arco;
l'altro,
piedi,
forse
itifallieo,
tiene
il
mano
rossa,
d.
(soggetto
sin.,
probabilmente
osceno).
Su un disco a vernice
con gli artigli a vernice marrone: cratere a doppio tirso nel disco e baccelli sul margine (forma 26); senza vernice: una circa della forma 3; una della forma 8; una della forma 11, con un rosone formato
cui una
da
raggi;
12,
di
bilichne con la
e
un cratere
due
tralci
di cui
una
w
OSTIA
164
REUIONE
I.
U~)
z:
Fig.
5.
Ir
REGIONE
I.
165
OSTIA
di alloro;
una della forma 26, con testa del Sole; una rotonda con due piccole anse lunate ai lati
(fig.
3).
Un frammento
di
disco
:
su cui
in
rilievo
una scena
di fellatio
si
vede un uomo
mani
incrociate dietro
mentre
met
nuda
di
inclinata verso
altro disco si
la figura
recumbente.
di
Su un
lauro.
presso questa latrina si Negli rinvenne un frammento di antepagmento decorativo con la parte superiore di un putto
scarichi
recumbente,
il
0,085.
Pubblico la pianta intera della Caserma dei Vigili ad illustrazione di quanto si ri2
fa
ferito
La
ha nel centro
grande porta
a ciascun lato
nessuna aveva
in origine
l'
nord conserva
reti
una porta,
rimanendo
superiore
al
di
con
;
le
finestre
feritoia
si
(ib.
ri-
pag. 25)
un saggio,
nell'angolo,
(ib.,
conobbero
pavimenti
e,
una
1911,
La
l'edicola della
Fortuna
(ib.,
OSTIA.
nelle altre
166
si
REGIONE
I.
cfr
due
conservano
iscrizioni
dipinte (Notizie
1911, pag. 367). I lati nord (fig. 8) e sud (tg. 9) si corrispondono (vedi Notizie, 1911, pp. 404 e Dei duo laterali, 452). ingressi quello a sud (tg. 10) ha la pendenza verso l'interno,
quello a nord verso l'esterno;
hanno
il
ambedue, come quello principale e come il pavimento a grandi tegoloni, su cui doveva essere l'opera spicata.
cortile,
Fig.
7.
L'atrio, che
dell' ingresso
ha
in
fondo
il
(fig.
Verso
fontane
portico,
abbeveratoi,
con
relativi
d'acqua.
epoca
tarda,
venne
ridotto
ad
abitazione
(pag 25). Nella parte postica, alla quale si accedeva merc una fauce (tg. 13), stata riconosciuta nel lato nord una latrina (12) poi soppressa: nella caserma originaria corrispondeva a quelle dell'angolo sud-est. Gli ambienti sul lato ovest (via della
Le
fogne, parte
si
RKG10NE
I.
167
OSTIA
Si sta ora sterrando la via a nord della Caserma, che presenta sul lato setten-
trionale delle
costruzioni,
cui
muri
materiali furono trasportati altrove, probabilmente per mezzo del fiume che scorreva
vicino.
OSTIA
gli
168
REGIONE
I.
Tra
di
si
raccolsero
seguenti oggetti:
Marmo. Frammenti
lastre iscritte:
1.
(in.
0,14X0,11 X
0,026):
{tic)
AD XIII O AD O
XLIsa
SA
AEL-
HERM AO
FlG.
9.
Il
frammento
simile agli
altri
rinvenuti
nella
si
Caserma:
leggono
le
notevole
il
fatto
KC,
altre
SA.
(m.
0,11X0,115X0,038):
3. (m.
0,095X0,12X0,028):
COH
CERVI1 VLPI
ERVP
VALEI
POMI
REGIONE
I.
169
OSTIA
Fio. 10.
Fio. 11.
Voi. IX.
22
OSTIA
Frammento
di
170
o fregio
REGIONE
I.
Terracotta.
anlepagmentum
decorativo
(m.
0,27
X
un
vestita di
costume
la
ionico, di
sin.
cammina
mano
di
lembo
della
veste rialzata, e
1).
Rohden
il.
Winnefeld, Archil.
edificio
0,125X0,85). Parte
cornice, fregio,
lastro scanalato.
Altro
architrave,
dietro,
un pi-
simile
(ni.
Fig. 12.
rali opposte,
da cui
di
si
Frammento
ali,
i
forse
una
figura alata.
Mattoni con
bolli C.
ASCLEPA
corona
Lucerne:
8c (forma 18
cacciatrice
figura di
6544, 50 a (circa forma 20); 6565, forma 66966 (circa 5); 6445 (forma 20) con Diana
nel disco e circoli a puntini sul margine; altra (forma 20) recanto la un auriga con palma, su quadriga; altra di forma 22. Coperchio di anfora
Vasi
varii.
Ago
REGIONE
I.
171
OSTIA
Vetro.
Frammento
d.,
d.,
in
fg.
alto
14).
altre
X 0,05
Fio. 13.
si
raccolse un
frammento
di
lastra
0,10 X 0,034)
con l'iscrizione:
NTI
OSTIA
scoperto
il
172
delle corporazioni
REGIONE
1.
Fu
nel portico
Fui.
U.
"
VWNMBVBBBHIC
OSTTA.
Fio. 15.
ANjrrCA-
dietro
il
(fig.
15).
Esso ha
in alto
l'
iscrizione,
lunga m. 2,20,
REGIONE
I.
citt
173
OSTIA
sul
per le costruzioni
Plinio,
N.
Ravennate
di
Tabula Peulingeriana II., 5, 4, 29, dalla confermata dalla nostra iscrizione; la forma
Min.
una
lapide
locale,
dovr interpretarsi
come abbreviazione
del
plurale:
va notato per altro che ricorre anche Missua, per in fonti tarde (Itin. Anton, mar., pag. 493. Procop. b. Vani. 2, 14; cfr. le notizie dei vescovi degli anni 484 e 525;
cfr.
C. I. L.
Sotto
l'
barche che
con vele
ni.
spiegate
l'altra,
muovono l'una
lunga m. 1,49
1,64;
ed
ha la vela alta
Pi sotto
si
m. 0,85. L'acqua rappresentata come, di consueto, con linee. vedono due pesci (tonno?) e in mezzo ad essi un oggetto che a
faro,
ma
che a
me
rovesciato, precisamente come in un musaico del lato occidentale. Sembra fatto con materiale intrecciato: ha nel mezzo una fascia sporgente, e in alto, forse, due anse, se
l'artista
Verso sud sono rappresentati due delfini collocati uno inverso all'altro e congiunti in modo da formare quasi un corpo solo. Nel mezzo del mosaico rappresentato ancora un oggetto che
non so identificare: dubito per che un restauro antico ci fornisce un altro documento intorno agli stretti
il
Piccolo Mercato
si
raccolse:
in
capelli pettinati
alto,
divisi
in
mezzo, riuniti
aggruppati poi e annodati sul collo (m. 0,085). Testina con capelli annodati sull'occipite. Lastre iscritte:
e
treccia che
forma diadema,
1.
(m.
0,18X0,19X0,04):
au
2.
(m.
0,18X0,20X0,16):
! ! ! ! t t l !
G PO N
t.
max.
I-P-P satvrnin
R-ANNCV""
e altri
rovIncia
MORTEM
'CIVl""
"
Terracotta. Mattone col bollo C. I. L. XV, 18. frammenti con poche lettere. Due lucerne di forma quasi circolare con piccolo disco, grande margine ed ansa non forata: una ha, nel margine, delle palme; l'altra, una linea di cerchietti e un'altra
Osso. Tessera quasi Madreperla. Foglia con due fori (m. 0,021). in forma di pollo, col numero XV. Piombo. Tessera, Roslowszew 2372.
di asticelle.
D. Vaglieri.
VOMPEI
174
REGIONE
I.
CAMPANIA.
III.
11
POMPEI
Continuazione
ai
Sopraintendente
Musei ed
ed
il
Le esplorazioni sono state proseguite, durante il mese di maggio, con l'obbiettivo metodo accennati al principio della relazione dello scorso aprile. Essendosi cos
terre la fronte
delle quattro
isole
sporgenti
sulla
via
della reg.
IX
VII
VI
della reg.
I),
I,
ed,
al lato orientale,
le notizie dello
XI
della reg.
IX
della reg.
diamo qui
A)
I.
Reg.
IX
Ins.
X (pianta topografica,
fig.
1, lato superiore).
REGIONE
I.
175
POMPEI
n.
2,
immediatamente
sulla
soglia,
al
messo allo scoperto un grande focolare cilindrico in muratura, rivestito di coccio posto, alto m. 1,25, racchiudente una grande caldaia cilindrica di piombo, di m. 1,00 di diametro, poggiante sopra un sottostante fornello. Sulla faccia che guarda
la via,
il
Un
altro fallo,
mente
in stucco
bianco a
rilievo,
campeggia sul
orizzontale. Sul fondo della caldaia, in gran parte sprofondata sul fornello,
trovati considerevoli resti di
sono
un grosso tessuto
ponendo in rela-
zione
il
descritto focolare con l'iscrizione n. 5 della relazione precedente (pag. 139: Caiii. v. i.
c'.ie il
veatium
dedurre
n.
C. I.
L. IV, 864,
che ricorda gli offectores, trovata nelle medesime condizioni). Anche qui si rinvenuta l'impronta parziale della chiusura di legno, per una larghezza massima di m. 2,40, comprendente dodici tavole verticali essa era chiusa al momento della ca;
a par-
sinistro.
fatti
travamenti
in
questa
parte,
furono:
il
Giorno!: a m. 1,90
dall'archi-
trave e a
m. 1,20
di
Sopra
l'orlo
campanello forma piramidale, recante una pallina per ciascun angolo della base. della descritta vasca, alcuni oggetti di piombo, cio un disco largo m. 0,105,
fori
munito
di
due
diametralmente opposti
il
(questo par-
ticolare rende
una coppa di bilancia che pendeva perduto); due pesi mancanti delle loro anse di ferro,
disco sia
alti
ni.
0,08
0,025,
0,03
il
altri
cilin-
alti
m. 0,03
terzo
vuoto alto
m. 0,03.
assisa
Giorno 8: sul marciapiede, un medaglione di Nerone (sesterzio) col tipo della Koma (Cohen 261). Anche nuovi programmi elettorali furono scoperti, durante il mese,
:
ma
le
iscrizioni sono
nume-
larga m.
0,50X0,67,
periore, trovata a m. 1,50 dalla soglia, quasi nel profilo della muratura. Il vano n. 4 aveva, a sostegno della muratura superiore, un architrave doppio,
simile presso a poco, salvo le decorazioni che qui mancano, all'architrave n. 1 ; per, dei due blocchi rettangolari di muratura una volta racchiusi fra le guide di legno
orizzontali ed
i
regoli verticali,
uno
solo,
quello a destra,
si
trovato,
ed stato
POMPEI
andato perduto.
le
176
il
REGIONE
I.
ricostruito
si
estendeva al disopra
eseguire durante
in
il
mese un
delicato lavoro di
per
ceJimento avvenuto in seguito alla dissoluzione dei travicelli di legno, procedi tutti
gli
architravi
al
posto
degli
antichi
mancanti,
Nessun
interessante ci
i
stato
offerto
dallo
scavo
del
vano
il
n.
5,
soliti
giorno 7
una mo-
(testa di Apollo?) e bue campano; ed il giorno 13, un medio bionzo di Nerone col tipo della Vittoria alata che 1,0J dall'architrave,
ferri
della porta,
il
e,
dall'architrave e presso
stipite
orientale,
campanello
di
m. 0,165
di
e di
forma cilindrica.
interesse
Quello che
ci
il
serbava
sorprese
sommo
con
suoi
monumenti
col
primo ordine fu
Esso
ci
i
n. 7,
precedente.
mostr quattro
pilastri
affreschi, l'uno
corano
faneheggianti
in
l'ingresso,
due
per
ciascun
pilastro.
Dei due
di
Venere Pompeiana in quadriga tirata da elefanti destra, primo Il dipinto ha la larghezza di m. 1,82; l'altezza di m. 1,32. (lg. 2). Al disotto di un leggiero festoncino di foglie color verde-cupo, pendente dall'alto per
il
alto esibisce
tre attacchi,
turrita,
vedesi la dea, la cui testa, dalla capigliatura nera, cinta della corona
di
da due grosse perle, attaccate a lunghi picciuoli; un anello pendenti all'anulare della mano sinistra. Ritta in piedi, volgendo il viso verso sinistra, la dea
indossa un lungo camice ceruleo ed un manto sovrapposto, dello stesso colore, stringendo questo ultimo con la destra che accosta al lato sinistro del torace, mentre la sinistra
riposa sul timone capovolto
e
Non
il
lungo
pare,
aureo scettro
il
me
sostenuto dalla
mano
destra.
com-
gruppo, secondo lo schema consueto, a destra della dea sorge, giovandosi di pletare uno sgabello che per non si vede, un primo Erote dalle ali verdi, la testa coronata
di
foglie verdi,
di
mano
mentre con
la
sinistra
regge anche egli un ramo di olivo dalle foglie color verde-cupo. Precisamente come nel dipinto analogo, descritto lo scorso mese, un secondo Erote ed un terzo volano con-
vergendo
verso
il
corona di colore giallo; l'altro da destra, sostenendo con la destra protesa una lunga palma. Dalle ginocchia in gi la dea, e dalle gambe in gi il primo Erote, sono na-
REGIONE
I.
due
ornati metallici.
177
nel davanti
POMPEI
scosti dal
fronte della quadriga conformata a prora di nave, di color roseo, alla quale
sono
applicati
Sporge
un
Fio. 2.
legato al timone con due piuoli di legno convergenti e con fasce rosso-cupe;
bracci, vedonsi aggiogati per estremi sono a ciascun braccio trattenuti da nastri rosso-cupi
i
e,
sotto
gli
suoi due
il
collo
due elefanti
:
medii, mentre
Voi. IX.
23
POMPEI
lunghi ed
esili
178
capo,
rallentati, ai
REGIONE
I.
dono da
Ciascun elefante ha una cavezza d'oro che recinge la fronte all'altezza delle orecchie
ed
il
muso
al
circolare d'oro.
sorge
inoltre
una Fortuna
con la destra
guberaaculum
il
e la sinistra
impiegata a sorreggere un
capo coronato di foglie verdi; veste un chitone sucdi color orlato di cinto, verde, che lascia in tutto scoperto il braccio destro; paonazzo
e
Ha
posa
una sfera
A bundanlia
destra protesa e lungo cornucopia ricolmo, appoggiato alla spalla capo coronato di foglie, calzari chiusi e scuri, ai piedi, vestita di una lunga tunica bianca a grosso lembo rosso e di un velo che, cadendo dalla testa, passa dietro
sinistra;
il
secondo quadro, sottoposto al precedente, esibisce l'interno di un'officina animata da sette operai intenti al lavoro, e da un'ultima figura, quella del proprietario (?), sotto
i
il
nome:
VERECVNDVS
(largh.
m. 1,80;
alt.
m. 0,51
operai,
fig.
2, lato inferiore).
visibili
tutti
di prospetto,
davanti a dei deschetti di forma rettangolare sono vestiti di ampii camici, paonazzo il primo, con i piedi stringono l'estremit inferiore giallo il secondo, bianco il terzo
:
rastremata di un sostegno di legno, evidentemente fissata al desco e terminante in un pettine intorno a cui levano le mani nell'atto del lavoro, giovandosi di alcuni
ferri,
mentre
altri arnesi
Il
nome
piccole
al
da deboli tracce
di
non pu
leggersi. Altri quattro operai dai piedi nudi con corte fasciature ai lombi, al centro
due
i
di
fronte
in
secondo,
quali,
ad altezza con-
poggiano due cassette ad orlo rialzato a forma triangolare, che i quattro operai sollevano inclinandole verso l'orlo di un focolare posto in mezzo, nel cui fornello (ved. sopra l'identico fornello nell'officina infectorv.ni) bruciano legna ardenti a riscaldare
stoffe
il
caldaia.
Di forma allungata
sollevandole,
il
appariscono
le
nelle
dalle quali
si
fa rifluire,
centrale.
saio
Chiude
paonazzo scuro, sciarpa marrone al collo e sandali ai piedi, e che, volgendosi al riguardante, tende le mani avanti per mostrare in tutta la sua ampiezza un prodotto
finito dell'officina,
listato di rosso.
Al
piedi,
in
VERECVNDVS,
un nome che
si
un'antica iscrizione graffita (C. I. L. IV, 3130), nella quale Verecundus vstiar(ius), con rispondenza cos del cognomen
legge: M.
Veeilius
come
vicino
del mestiere.
richia-
si
debbono
sul
riferire le operazioni
dell'affresco,
mer
il
mese
pilastro a destra
del
vano
n.
5 (vedi
REGIONE
I.
179
POMPEI
Fig. 3.
il
suo tempio,
fig.
POMPBI
180
RBGIONB
I.
giallo, sorgente
al
Vedesi qui ritratto di scorcio a destra un tempio prostylo distylo monocromo, da un solido stilobate modinato ai margini superiore e inferiore, ed
si
quale
accede per
il
sei
scalini
montanti
nel
cella quanto
fisse
al
margine dei due pioventi ed all'orlo dei due frontoni opposti: questi inoltre un acroterio pi grosso, e quello al centro del frontone
come una
si
testa di volpe
altezza complessiva
m. 0,74. Allora
forme snelle, dal viso giovanile, dalla chioma nera, il petaso legato sotto il mento con due nastri, con caduceo alato nella sinistra, e borsa di danaro nella destra protesa:
il
di rosso, ed
un
mantello violaceo
chiaro sovrapposto.
All'officina
di
Verecundo
fa
qui
riscontro,
al
disotto
del
descritto
Mercurio,
un quarto affresco largo m. 0,90; alto m. 0,48 (tg. 3, lato inferiore). Siede al banco una donna anziana, un tipo popolare, dal grosso
capelli neri, con
vestita di
una pesante
veste
verde-gialliccia,
nell'atto di prendere
dal banco
mano
due oggetti che possono forse essere due calcei, bianchi a contorno rosso, mentre altri oggetti, non bene identificabili, sono sul banco ed in uno scatfaletto a sinistra. A dritta
poi di essa, seduto sopra
un lungo
sedile
la
ad
alta spalliera
gli
che
mercantessa
mostra.
La
si
scoperta
di
questi
nuovissimi
affreschi
non
stata
scompagnata da
altre
n. 7,
Procedendosi a regolare la scarpata delle terre, la sua ampiezza e per un terzo circa tutta per (il medio)
all'estremit orientale.
del
Sporgevano qui
dall'impronta posteriore
legno perduto,
ad occhio
cir-
colare, nei quali dall'esterno infilaronsi due lunghi catenacci a robusta verga di ferro,
l'uno
nell'altro inserito
per un apposito
anello
catenacci,
merc una linguetta che s' incastrava nella serratura, ad un moto della chiave, formavano un sistema rigido ben solido e sicuro. Un'altra serratura infine sulla banda
girevole sul cardine per fissare
cos interessante e
tavole verticali.
Un
insieme
essendosi avuta
completo ora perfettamente preservato a profitto degli studiosi, cura di riprodurre l'impronta in modo che tutte le ferrature, per
quanto assicurate nel gesso, permangano visibili all'esterno cos come lo erano nell'antichit. Nel bel mezzo del vano, il giorno 28, e dietro l'impronta descritta, si raccolto il campanello di bronzo, di forma cilindrica, alto m. 0,095.
Il
soglia.
Anche qui
la
porta era
tutto nel
chiusa,
ma
l'impronta non
il
potuta
calcare
il
perch giacente
si
quasi in
lapillo. Dietro
profilo del
legno perduto,
giorno 17
ma
REGIONE
I.
181
POMPEI
tre
campauelli di bronzo: l'uno cilindrico, alto m. 0,085, a m. 1,50 dall'architrave e presso lo stipite orientale; l'altro piramidale, alto m. 0,07, un poco pi gi; il terzo cilindrico, alto m. 0,115, ancora pi gi, ma presso lo stipite opposto. Con i campauelli
si
sono raccolti
resti
in
ferro
della
di
battente
mobile; iuoltre un frammento di va.o di vetro turchino, lungo m. 0,085, con venature di pasta vitrea bianca al disotto dell'orlo svasato.
Il
*
tenti,
seguente vano n. 9 l'ingresso di una casa, nel quale la porta a due batdi cui va ricavandosi una magnifica impronta, era spalancata e spiegata sulle
m. 0,40 dall'architrave, nel mezzo del vano, il giorno 16, una lucerna di bronzo a recipiente circolare, lunga m. 0,13, sul cui grosso rostro sta accovacciato a lambire il lucignolo un topolino: l'ansa, a motivo floreale, s'inarca in su in dolce curva, e all'estremit
opposta pareti dello androne.
si
trovata in perfetto
stato di conservazione
sembra mancare
di
una
parte.
II:
Reg.
Ins.
VI
(pianta
tg.
1,
lato inferiore).
precedente rapporto
farsi in
1,
(p.
143),
una
serie di
questo mese
eccone la descrizione.
in,
Il
giorno
nel bel
mezzo
oenoclioe di bronzo, a recipiente sferico-conico, alta m. 0,14, sul cui orlo a pareti con-
vergenti s'inarca una robusta ansa desinente in gi in una foglia di vite. Il giorno 2,
essendosi mostrata nella terra, verso
l'estremit destra
del vano,
si
l'impronta della
porta
serbante
il
Tolta via
il
calco, ricavando cos la forma di un'asse di legno tinta di giallo o attraversata da tanti chiodi i quali sporgono all'esterno fra due cornicette, sviluppandovisi ciascuno in
uncino.
Propenderei a riconoscere
uncinati,
in
in
questa
seconda
di
uso specialmente
Con
la di
rimozione di
questo
calco in
gesso
messa
mano
di otto: in
gi
in
m. 0,23;
e
e quattro a
m. 0,175; m. 0.15 e m. 0,18). Ed (alte rispettivamente m. 0,22 Un mestolo lungo m. 0,30, con l< io tondo all'estremit del manico,
Notule
coppa ornata
(')
Per
vani
e 2, scavati
nel
mese
di
novembre scorso,
cfr.
POMPEI
rilievo,
182
un cassettino
di
REGIONE
I.
di
un grosso rosone a
Un imbuto
m. 0,35,
a coppa
rispettivi
della serratura e qualche cerniera ancora attaccata al legno. Cassettina rettangolare, lunga m. 0,12, larga m. 0,06, con tre lati arcuati ed uno, quello dove la molletta
il
Uno
dei
lati,
questa
cassettina
nella quale
anello di ferro
cio
il
con un quadrante di Augusto (Cohen, 530), si trovato un nel cui castone una corniola recante incisi due segni zodiacali,
scorpione, forse
capricorno e lo
stesso.
tema natalizio del possessore bronzo sono state qui raccolte, e sono una
il
dell'anello
di
Tiberio
(Cohen, 228); tre di Galba (C, nn. 9, 124 e 289); due di Vespasiano (C, 19 e 498); una di Domiziano Cesare (C, 98) e una di Tito Cesare (C, 2). Molto interessanti due vasi di vetro, cio un grosso fiasco, alto m. 0,27 e una bottiglia alta m. 0,22, contenenti l'uno e l'altra
il
momento indeterminata;
e
una sostanza pastosa, molle, di colore gialliccio, che rimane per e, presso di essi, due chiodi di bronzo rettangolari, lunghi
giorno 4, nelle terre alte, mentre sistemavasi la scarpata,
il
m. 0,11
m. 0,09.
Il
si
un grande
ro-
monete
Claudio
di
bronzo, cio
un asse
di
Tiberio con
l'effigie
(cfr.
C, 84)
un quadrante
di Claudio (cfr.
C, 70
Lo scavo
del vano n. 4
(fig.
il
l'
recupero dei
frammenti
di stucco di
i
quali, subito
quasi
bianca
sporgente
al
disopra
dell'architrave.
completa Vi
ricostruzione
si
raccolsero
un candelabro
m. 1,02, a fusto rettangolare, riposante sopra tre piedi (uno manca) graziosamente contorti; ed il giorno 29 quasi alla stessa altezza, ma pi nell'interno, un collo di lekythos alto m. 0,105. Sul fondo naturale dell'argilla, in
di
ferro
alto
zone sovrapposte vedonsi un meandro ad onda, nero; giro di palmette bianche in fondo nero, alternate con un meandro floreale vertiealmente disposto; giro di bastoncelli
verticali, neri;
forse
da un altro vasetto ora perduto, giro di bastoncelli neri, disposti a raggi. Al n. 5 apresi il largo vano di una bottega, non ancora esplorato nella parte infe-
riore.
il
giorno 24,
si
uno stretto
e basso ingresso,
51
56):
ivi, il
giorno 21,
si
rinvenne
m. 0,33. molto pronel piano superiore, accessibile per una stretta scala
alta
di tavole, dalla bottega n.
6.
REGIONE
I.
183
POMPEI
Fa seguito il vano di un altra bottega, n. 7, con la quale sembra essere in comunicazione un altro ambiente sul lato destro, ivi apparendo un taglio verticale nella muratura che pu essere il vano di accesso. Solo una boccetta di vetro alta
m. 0,08
essendo
si
il
vano
di
questa bottega e
nel
terzo
superiore,
Ma
poco interessante, abbiamo avuto la fortuna di imbatterci nell' impronta di un corpo umano, giacente in parte nella cenere ed in parte nel lapillo, e della quale si
fatta
subito,
per
quanto
si
potuto,
la
riproduzione
col
gesso,
non
senza
avere
pi
ossa
fu
possibile.
l'estrazione delle
ossa
ci
apparsa priva di
molari,
offrendo una superficie affatto liscia. Siccome g' ma attaccati dalla carie, la perdita dei molari e l' ossificazione dei loro alveoli non
a vecchiezza dovuta
ad un fatto patologico in un individuo giovane o adulto. Tale il parere del sanitario di questi Scavi, cav. dott. V. Guastaficrro. Questo corpo, di una persona che troppo tardi tent la fuga, giaceva quasi all' altezza dell'architrave.
Alla medesima altezza e nelle stesse condizioni, sulla parete opposta un altro scheletro umano giaceva, ma non se ne potuta trarre l'impronta, perch tutto nel lapillo. La porta era chiusa e risultava di nove tavole verticali, larghe m. 0,21-0,22 ognuna,
con battente girevole sul cardine alla estremit occidentale. Anzi, del battente girevole si recuperata intatta una fasciatura di ferro che ne circondava il legno alla parte
superiore, trattenutavi da tanti grossi bolloni.
ma
*
I
9,
formavano un' unica grande bottega, essendo all'interno comunicanti per tutta la loro ampiezza. Al n. 8 sono da riferire i trovamenti della spalliera di un letto e di altri oggetti descritti il mese scorso (pag. 142), quando al vano non potevasi ancora dare un numero.
fatti
giorni 10 e 11,
allo stesso
ma un
poco
pi gi:
Terracotta:
anforetta conica a piede acuminato e corpo striato, a largo orlo, alta m. 0,50; anforetta panciuta, alta
m. 0,30
m. 0,13;
m. 0,07, contenente alquanto colore rosso cupo forma allungata, a piede piano e largo orlo, alte m. 0,31.
Reg. IX,
ins.
XII.
ci che risguarda quest' isola, dal
il
portare a compimento le opere di assicurazione e di restauro annunziate nella relazione del mese scorso (prg. 143, 144) si dovuto per un pezzo
interrompere qui
il
posso nondimeno
annunziare che
le
POMPEI
il
184
REGIONE
I.
opere per
n. 1,
a m. 1,20 dalla
soglia, si raccolto
un
cerchio
di
bronzo a verga tonda, grossa m. 0,01, il quale girava nell'asola tonda terminale di un chiodo di ferro; ed perci da considerare come una maniglia della porta.
IV.
Reg.
I,
ins.
Vili
(rilievo
topografico
fig.
4).
Reo.
ins.
4.
VII
Fig.
Passando
all' isola
provveduto con ogni cura possibile isole VII ed Vili, tutti quei pezzi di muratura
si
il
genere e
le
ma
i
Oltre
4 A, B, C)
e che,
originaria posizione, attestano chiaramente un balcone sulla via e qualche cosa d' in-
sono recuperate in quest'ultimo fra scarsi rottami di tegole due altre fiancate di balcone, di quelle che presentano ai bordi chiare tracce di riquadri
certo
sul vicolo,
si
di
Approfondito
occidente
rivestita
lo
si
di
la
met
posteriore
di
un
dipinto
rappresen-
avvolge in
ampie
spire in
mezzo a
piccoli fattici;
l'
(come
al solito,
mezzo),
si
sinistra
merc
in
due riquadri
di
verticali, congiunti
nel
mezzo con un
riquadri,
si
stende
sotto la parete
cocciopesto.
Con l'approfonnel
giungendo
a circa
in.
REGIONE
I.
185
POMPEI
si raccolta in frammenti una grande lucerna di terraa dodici lucignoli, nella forma di una corona di quercia, legata con due
:
lucignoli
inserivansi in dodici beccucci sporgenti dalla corona. Quello che si potuto scavare
come
in
appendice.
Reg.
I, ins.
VII,
n.
(pianta nella
fig.
4,
n.
8).
duce
il
strati nella
vano nell'angolo sud-ovest: il banco, tinto di rosso, reca come al solito incamuratura due grossi vasi di terracotta, e termina, all'estremit del gomito
rientrante, in
un focolare per
in
il
vivande;
il
muro
alto
orientale, quasi
tutto
crollato
le
restanti
un
zoccolo di cocciopesto.
un chiodo
di
bronzo
a corpo rettangolare, lungo m. 0,13; undici cerniere d'osso, circolari, forate; e un mortarium di basalto, largo m. 0,22, a basso recipiente, munito di tre piccole anse
a sporgenza rettangolare, e di
piccolo foro.
un
il
a m. 3 dal suolo e sull'angolo sud-ovest dell'ambiente, si sono trovate cinque anfore di terracotta, e con esse un'anfora di forma allungata, alta m. 0,80, e due urcei monoansati, alti m. 0,42, pure di terracotta, dai quali
stesso giorno 3,
Lo
ma
apprendiamo
nomi
di tre nuovi
produttori
di
garum, leggendosi
in
piccolissime
a)
GF SCOMBR
S
b)
I
SCOMBR
C AV R
A TREBIO SVNHODO
G F AB M ARRVNTIO ANTEROTE
Il
venuto gi un frammento
di
terracotta
un vaso), ornato esternamente con impressioni a corda, simulanti il tessuto di vimini, inoltre un peso piramidale, forato al sommo, alto m. 0,104, recante nella
(orlo di
un fram-
mento
Aug.
I.
Polisci
{CI.
L. X, 8042, 36 h).
mensa
9,
agonistica
(Cohen,
n.
61); e
nelle
terre
;
alte,
nella
parte
interna,
di tegola
il
un altro frammento
e
un tritonium
infine
Ansi
(C.
L.,X,
n.
8042,
9).
Nomi Som
1912
Voi.
IX
24
POMPEI
186
il
REGIONE
I.
Ed
mese
programma
n.
quale veniva propugnata dalla corporazione dei Quacliliarii la candidatura di N. Erennio Celso e di A. Suettio Vero all'edilit (cfr. pag. 136), ritornata in luce
col
1.
K^
:
FABIVS
il
2a.
7 dell'accennata relazione (p.
M-RVFVS
130) traspariscono ora
le
Sotto
programma programma
let-
pi antico
CCAVIVM...
il
pilastro fra
(n.
il
mese
scorso si
altri.
programma
di P.
Vedio Nummiano
9 pag. 140),
Lato sinistro:
4.
TREBIVM
AEDCfCLIENTES
(')
ed in colore nero:
CAPRA
SIVM'ET
VICINI
TACITE
e
la coppia di (A.
Vettus)
I.
Caprasius (Felix)
(P.)
L. IV, nn. 222, 660). Sul lato destro dallo stesso pilastro:
6.
P
il
AQ_VIM
programma
in
Sotto
8.
programma
5,
nero:
POM...
il
principio:
LICI [nium\
In conformit del
si
(')
modo
tenuto
nei
precedenti rapporti,
il
colore
del
programma
REGIONE
I.
187
nell'ultima riga
si
POMPEI
illegibili,
legge:
lVVEN[m] probum?
n.
[dignus]
EST
3,
sul
11.
ASC
li
r-
p-cf
n.
.,
12.
ASC
a
or
Il
candidato
duumvirato quanto all'edilit. Nel programma 11, lo scriptor, frettoloso, evidentemente storpi la formula ordinaria di raccomandazione Il(VIR-IDD')RF(/,
abbreviandola in
del
modo
12.
AED
programma
primo
rigo, rosso
CLOLLIV/W FVSCVMAED
M HOLCONIVM SIRICVM
AEDOf
e
vi
primo
rigo,
in
modo
solo,
si
come a me
pare,
di
uno
ag-
Vedium)[Nuin\MlAHVM D
. .
.
"
AED-Cf
A. S(ueltiu$) V{erus) C.
Sotto
17.
il
I.
L. IV, 1043-3652.
e sotto
n.
14
il
n.
15 CRilS(<W2S?)
della res municipalis
RESTITVTVM
18.
nome Restitutus nuovo, tra quelle che pompeiana; il nome seguente Crescens (18) fu
Il
fecero parte
sin.
del vano n. 4:
19.
EST
20
il
CAPELLAM
utd
POMPEI
destra del
188
RBOIONE
1.
successivo vano n. 5,
e sulle
formandovi angolo;
21.
due
CNHELVIVM
SABINVM
POPIDIVM AED OT
CAECILivn
iTvir
24.
(?),
fu graffito
il
numero XI
numeri
limili;
vi
25.
TV N ICA
LI
NT E A AVR
REGIONE
I.
volta che
la
189
Iulius
egli dispose, dei
POMPEI
la
seconda
Polybius
di
ci
si
mostra palese dubbia fama, dai suoi programmi ora Cuculia che si prendeva gioco di lui altra volta era Smyrina (cfr. Not. 1911, pag. 432): ma cos nell'uno come nell'altro caso
la cancellazione,
:
attraverso
che
nomi
puellae di
;
l'
nomi delle
(v.
fautrici,
con un
po'
appresso, n. 63).
Pi gi,
32.
in colore nero:
HOLCONIVMPRISCVM
UVIR-I'B'D-R-P'O-VF
due precedenti programmi dovettero contenersi nello spazio libero fra le pitture ritraenti l'officina; gli altri pi gi, stesi da scriptores sopraggiunti dopo, coprirono
I
per intero
Essi sono:
il
33.
CN'HELVIVMSABINW
AED
43.
C CALVENTIVMlTviR -Cf
V
si
35.
C C
programmi
neri
36.
ALBVC1VM
ETCASELLJVM
ABD
37.
FlRMVM
(...?)
B) Reg.
Messasi interamente allo
del
1,
ins. VI.
scoperto la
all'edilit
vi
si
programma raccomandante
Popidium Secundum
(iscriz. n.
10 del
LICINIVM FAVSTINVM
AEDDRPC/
succede pi gi,
39.
ma
in
VEIENTONEM AED
ET-VETTIVM
Cr"
INNOCENTES
(cfr.
II
primo
di questi
C. I. L.
in
IV, 3850)
l'altro,
Vettius,
:
Segue, pi gi ancora,
nero eva-
nescente
40.
PANSAM.DDR.Ptf
programma
38, affiora un avanzo in piccolissime lettere nere:
I!
41.
!E
TE
ACIET
POMPEI
I.
190
le al
RBG10NR
I.
La
(cfr.
formula rogaDdi
L. IV, 636).
il
(fac
et)
Me
faciet, fu gi
altra
volta
incontrata
C.
Come
terzo strato
disotto di 38,
in grosse
lettere nere,
apparisce
42.
programma:
RVFVM
S
VERVS
ROGAI
programma
di
A
epigrafi,
C. Cal-
venzio Sittio
la
Magno
in lettere
43.
^IKMFip
e pure in nero:
Succedono pi gi in nero:
44.
SEVERVM
Cf
che
fu
45.
ANVM
.
AED
Cf
Col programma 44
(
Vibius)
Severus
(cfr. C. I. L.
soprapposto al n. 45, si volle forse raccomandare IV, indices, pag. 772); e col successivo (Nummi)anus,
gentilizio:
46.
BALBVM
al
-7? [yir.
i.
d.~]
e finalmente,
margine
sinistro, accanto al
programma
41, un'epigrafe
monca
in
SilENIIOIIPHLIPI/////////////////// SCR1BIT///////PI////////
5,
un sol programma fu tracciato, e raccomanda un candidato, che, mostrandosi perla prima volta con le sole iniziali, non si sa chi sia:
Sul pilastro a sinistra del vano n.
48.
Il
L
successivo vano
n.
O V
AD
6 doveva introdurre all'abitazione di un tale Ingenuus, a giudicare dalla presenza di questo nome in tre dei programmi (49, 51 e 56) tracciati sui pilastri laterali. Sul pilastro sinistro:
49.
LOLLIW
INGENVS /ROG
il
e pi gi 50.
programma
n.
LPOPIDIVM
AED
FVSCVM
[//
vir.
OV
y.]A-S-P-ROG-INGEN(*)
REGIONE
I.
il
191
AED
POMPEI
Sotto
52.
delle tracce:
S[cundutrf\
(cfr. C. I. L.
IV,
17
200):
53.
HYPSAEVMQVINQ_
(cfr.
e poi
L. Popidius Ampliatus
inscriz.
54.
POPIDIVMLF AED
programma ne
trasparisce un altro pi antico
:
Sotto questo
55.
POMPEI
192
REGIONE
I.
ed a destra, prima:
G2.
e
POPIDIVM SECVNDVM
AD
Cf
poi:
63.
In
CIVL1VMPOLYBIVM1IVIR IDSPECLA
una linea sottostante sono
altri
(si
sottintende: rogai)
due programmi
in
colore nero:
64.
L POPI DI VM
L-
AMPLI ATVM/>-Cf
paternit nel
il
secondo
(cfr.
programma
C. I. L.
IV, 1143:
ed lecito
tro-
che pi di una volta si siano vari vati in lotta membri della stessa gens Popidia, molto diffusa a Pompei.
supporre che tale necessit sia srta per
fatto
65.
NONIVMA)
n.
si
(cfr.
62 apparisce cancellato
e imbiancato
il
principio di un
programma
mancato
lo spazio sufficiente:
66.
L-POP
n.
(L.
Popidium)
e sotto
il
64
67.
VEIENTO(ttew)
del
La estremit superiore
allineati:
anch'essa due
programmi
68.
POPIDIVM -SECVNDVM
AEDSTEPHANVSROG
69.
C-
CALVENTIVM S1TTIVM
MAGNVM" mi
Sopra lo stretto pilastro fra i vani nn. 8 e 9, sul rustico intonaco ora distaccatosi ed andato in frantumi, erano due programmi, il primo dei quali nero:
70.
POPIDIVM LF
AMPLIATVM-AEDCf
71.
TREBIVM AEd
M. Della Corte.
REGIONE
VII.
193
LOCCA
Anno 1Q12
Fascicolo 6.
Regione VII
ETR URIA).
I.
LUCCA
Grotta
preistorica di
Maggiano.
Ricevo e comunico la seguente interessante Nota del dott. Nello Puccioni, libero docente di Antropologia nell'Istituto degli Studi superiori in Firenze sulle recenti
scoperte nella grotta di Maggiano.
Sulla fine del maggio del presente anno, facendo per conto della Societ itaricerche scientifiche nel
circa a
territorio
Lucchese,
mi venne
un chilometro all'ovest di Maggiano, ove eseguii qualche saggio di scavo, giacch la grandezza della grotta stessa, la sua posizione in una valle percorsa da corsi d'acqua e la sua poca elevazione sul livello
del
mare
si
la rendevano fortemente
indiziata
come abitazione
30 metri
sul
preistorica.
La
grotta,
che
circa
70 metri sul livello del mare, presenta una prima camera molto spaziosa (si pu calcolare all' incirca di 30 metri di profondit per 32 di larghezza) ha poi una seconda camera pi piccola, ma sempre assai grande (forse di 5 metri per 10). La grotta ha un deposito di riempimento molto notevole,
vinciale, che risulta a sua volta a
:
pu calcolare dal fondo roccioso di uno spessore di circa 7 o 8 metri: detto deposito non orizzontale, ma dall'imboccatura scende verso la parete di fondo posta al nord; a circa 15 metri dall'apertura d'ingresso il declivio diviene pi
che
si
ripido e
scende
si
ovest non
a picco, cos che lungo tutta la parete nord e quella nordtrova deposito, ma un ammasso di blocchi e di pietrisco caduto dalla
quasi
Voi. IX.
25
LUCCA
camera
esiste
194
di
REGIONE
VII.
deposito, disposto
orizzon-
talmente.
Mi
si
alcuni anni
fa,
mi
mine
lo strato stalagmi-
pavimento; riempimento si notano tuttora tracce di sterramenti e di principi di fosse; e non da dimenticarsi che il Regnoli nelle sue ricerche nelle grotte dei Monti Pisani e delle Alpi Apuane
tico,
visit
rate
resti
si
anche la grotta di Maggiano, come risulta dalla nota delle grotte da lui esplo(vedi // Nuovo Cimento, anno XXVI, 1867, pag. 367), e vi trov per di pi
di abitazione umana; dunque probabile che qualcuno degli sterramenti, che notano nel pavimento della camera anteriore della grotta, siano le tracce del saggio
ivi
compiuto dal Regnoli. In prossimit di una di queste fosse, e pi precisamente nel centro della grotta e a una distanza dall'ingresso di circa 13 metri, feci attacstrato stalagmitico, spingendomi fino a m. 0,80 dal livello del pavimento. Insieme a pezzi di ferro e a resti ossei di animali domestici {sus, ovis), trovai resti di ceramiche di varie epoche (neolitiche, impasti italici e perfino frammenti di olle romane) e una piccola scheggia di selce (mill. 21 X 16) con veri ritocchi; ma l'aver
care lo
trovato allo stesso livello (cent. 80 del pavimento) anche un pezzo di ceramica, sicu-
il
rimaneggiamento dello
strato,
mi
fece sospendere
spingendomi contemporaneamente verso l'entrata. Il giorno 17 di anche questa fossa di saggio aveva raggiunto m. 0,80 di profondit e aveva dato maggio abbondante ceramica di varie epoche, pezzi di ferro e ossa (almeno di due individui
est della grotta,
di
Sus e uno
di
frammenti
di
ceramiche neolitiche
anche pi recenti,
vennero alla luce ossa di Bos, unite ad altre di Myoxus, di Ovis e di Bufo e contemporaneamente tre selci finamente lavorate. La pi grande e la pi bella di queste una freccia a peduncolo, lunga 60 mill. e larga 20, finamente lavorata sulle due
facce, con tecnica caratteristicamente neolitica.
Una seconda
mm. 40
ha
il
peduncolo,
ma
lavorata e
punta
verso
uno dei
scoperse
un grattatoio su estremit di lama, il quale, quantunque spezzato, lungo mm. 30 e largo 15: anche quest'oggetto, per essere finamente lavorato, caratteristicamente
neolitico.
il
deposito,
almeno
superficial-
mente, presenta un rimaneggiamento, sia per la fauna che esso ha dato (animali domestici), sia per alcuni dei numerosissimi frammenti di ceramica (oltre 280 pezzi), sia
infine per la facies industriale litica che ci
ha
offerto,
dere che nel deposito della grotta di Maggiano si trovano abitazione umana preistorica del periodo neolitico.
ROMA
saggi eseguiti nella Grotta di
195
dato
ROMA
dall'egregio dott. Puccioni, per conto
Maggiano
di Firenze, dei
qui relazione,
forme legali.
e dal
a cominciare dall'et neolitica fino all'epoca romana; e non vi ha dubbio quindi che
la esplorazione di
fertile di
cialmente nei riguardi delle stazioni preistoriche dell' Etruria, e, cornee da sperare, probabilmente dar anche materiali paleolitici e mostrer se, come io credo, la civilt
eneolitica
neolitico.
si
sovrappone
quella
paleolitica
senza
l'
intermediario
L. A. Milani.
II.
KOMA.
citt e
nel suburbio.
Regione IV.
giori
in
un
Alcuni lavori di sottofondazione, che eseguiscono fratelli MagBaccina e Tor de' Conti, restii
muro a mattoni,
largo m. 0,75,
un pavimento ad opus spicatum, che trovavasi a m. 5,60 dal livello attuale della strada. In tempi posteriori questo fabbricato aveva subito una elevazione di
circa
un metro;
e di ci faceva
Tra
di
frammenti
Neil' approfondi re
rita,
Marghedi
a m. 50 dall'angolo formato dal muro che limita a nord-est a due metri circa da questo
fondo di quella
via,
muro
fu
messo
allo scoperto
un breve tratto
un
piano stradale, profondo m. 1,10 dall'attuale livello e lastricato di poligoni di basalto. Questo breve tratto deve connettersi con quello esplorato parecchi anni or sono, e
alla distanza di
m. 18 dall'angolo
di
via
Gioberti
Lanciani,
Forma
Regione
V.
motivo di
altri
cavi
fatti
per conduttura
d'acqua nel
mezzo
ROMA
196
ROMA
m. 1,75 dal piano moderno, si scoprirono gli avanzi di cinque pilastri in calcestruzzo, larghi ciascuno da m. 4,50 a m. 4,90, i quali certamente appartengono agli archi dell'acquedotto dell' Aniene nuovo distrutti dal Berardi e segnati con leggero
di
32
della
Forma
il
e acquedotti,
pag. 363).
Il
primo
di
essi
dista
m.
il
con
porta
Maggiore.
quarto pilastro, a partire dal primo, sosteneva quattro parallelepipedi di tufo, per
di
m. 4,40,
coi quali
Negli sterri per la costruzione del villino della signora Pucci, all'angolo di via Bonghi con via Leonardo da Vinci, presso gli avanzi di muri dei quali fu detto in
queste Notizie (1912
p.
84),
si
rinvenuta
una lucerna
fittile
frammentata,
man-
nella quale
a sinistra, che con la destra regge uno scudo, su cui granita la seguente iscrizione
augurale
ANNV N0VMF
AVSTVM
FELICE
Annu(m)
\
nov(u)m f
austum
\
felice{m)
Intorno allo scudo vedonsi due monete, una palma, una testuggine. Nei rwescio
il
C. I. L.,
XV, 6567
a.
Lucerne
fittili
CI.
L.,
XV
6567 a
8619).
Via Labicana.
una comunicazione tra
ferroviaria
tre archi
della
nuova stazione
gherita,
si
di Malabarba, e precisamente alla estremit del viale principessa Marsono rinvenuti, messi in opera, oltre ad alcuni frammenti marmorei per-
da essere
irriconoscibili,
belli e grandi,
incisa su lastra
marmorea
m. 0,27X0,14):
vesp
b)
(m. 0,27
X
v
0,14):
AS AN
I
DV1NO
A
il
XV, 549
d.
ROMA
197
sotterranei del
ROMA
nuovo palazzo delle Ferdi
Via Nomentana.
rovie,
si
scopr
un cippo
del
travertino (non a
posto), alto
m.
1,42X0,78X0,44,
la
sulla parete
superiore
m. 0,07,
leggesi
sola parola
PO ME Ri VM.
;
Per la sua forma questo cippo uguale a quelli del pomerio che furono posti da Claudio nell'anno 49 dell'era volgare (C. /. L., VI, pag. 3106 e seg. Notine 1909,
pag.
44
Fra
e seg.)-
Manca
la terra si
dal
Il
ponte
monumentale
di
Nona, che
questo
nome
prese
sulla
via
rende pi agevoli
alto
due rampe
per farvi
di
discesa e di
e
fu costruito cos
i
e robusto
mezzo
dopo
il
ponte, fiancheggia la
mentre
in
un
tratto diretto.
ora scomparso,
ma
Era appunto lungo questo tratto di via, si vedevano sparsi sopra terra, scondi terrecotte votive,
frammenti
tamente
riferirsi
Roma
e del
il
terreno
Lo scavo
Al
mesi
di
maggio
e giugno,
sotto la
diligente sorve-
abbiamo
Ne
fu in parte saggiato
uno
ma,
offr
esso non fu
oggetti di
iniziata
sulla
;
cima del
e ci
dove appariva
Ma
il
resul-
non rispose
ai
muri
opera diversa,
e,
Non
piccolo
il
frigidario,
hypocaustum
1'
il
cortile chiuso
che
circondava questa
e,
parte del
rustico edificio.
La presenza
di tale costruzione in
luogo isolato
a quanto sembra,
mano
ROMA
che lungo
le
vie,
198
come
ROMA
vi erano le
vello, significa
tabernae, cos vi dovevano essere modesti bagni per refrigerio dei viandanti. Abili ricerche eseguite intorno a queste costruzioni ed anche sotto il lastricato del cortile,
di
antico
sacello;
offrirono per
specialmente monete del sistema sestantario e della Campania. Alcuni bolli di mattoni e di tegole ed un frammento d' iscrizione indicano presso a poco l' et ultima di
questa rude costruzione.
*
est,
ad un centinaio
in codesto
di metri
attiene agli
scavi fatti
luogo,
solo
ricorder
di avere incontrato
sperone,
dei quali si
una grandiosa costruzione circolare a blocchi di tufo conservano in un solo breve tratto due filari soprapposti senza
moderna, a calcestruzzo, dominante quasi la un blocco qua-
come un
il
cippo,
al
una colonna
non mi
il
sembra azzardato
di
riconoscere, in questo,
punto dove
Ma
ed
i
lo
nostre
indagini era
quello di rintracciare
il
sito
resti
lungo
il
si
moltiplicavano sempre pi in
una zona
di tufo,
di terreno
non molto
estesa.
un recinto a blocchi
ma
in
origine di
m. 17
lungo m. 22.
i
moderna;
solo vi
si
gli angoli,
ma
le terrecotte
erano state gettate alla rinfusa e spezzate e coperte come per nasconderle.
il
Era
facile
di classificare
dentro
la
citt,
sia
nel
Lazio
poich
si
nella
bassa
tutti
Etruria. Essi
riferire al
appartengono
il
ad
un'et relativamente
il
tarda,
I
possono
periodo tra
III ed
qualche
umano,
perti o
velati,
e
delle parti
mani
mani
i
distese,
parti
e
di
addome con
delle interiora,
figurine
genitali
ambo
e
sessi,
piedi nudi
posati sopra
una solea,
fem-
minili
ammantate
alette,
piombo ad
una statuetta
di
bronzo rappresentante
ROMA
un Giove
folgoratore, nudo, imberbe.
199
ROMA
Fu
La scoperta che abbiamo per sommi capi riassunta, avrebbe una importanza molto limitata, se fosse considerata come fatto isolato ma acquista il suo vero posto qua;
venga considerata in relazione al luogo ed alla vicinanza della via praenestina, che gli antichi consideravano come una via sacra. Oserei dire che abbiamo
lora
una nuova prova delle soste e degli atti grinaggio al santuario di Giunone Gabina
genia in Praeneste.
di
e
Via Salaria.
la
scoperto
un avanzo
di sepolcro in la-
a pianta esagonale,
m. 1,40, con arco formato di mattoni intercalati tra muratura a pietrame; questa
apertura era rivolta verso l'antica via Salaria, dalla quale distava circa dieci metri.
il
villa
:
Umberto
I,
tra
Po
1.
Frammento
marmorea
scorniciata.
A G V N
MIL-COA...
PR-> IV
MI
XI
L
II
Ann
vix
. . .
AN
Misura m. 0,23
linea di
questo frammento
il
indicata la
cui
nome
Agun[ia]
Un
ricordato
marmorea frammentata
a destra, e decorata
0,24)
corona
m.
T 1VLIT7
FLA
...
MILCOHU7W
CELS
I
M II.
s.
an
XI- VIX-
AN
e
ROMA
200
ROMA
Targa marmorea da colombario m. 0,14X0,24):
3.
4.
(alt.
X 0,36
V-L ANTIN1VS
L-
LMELITO PSACAS
Q^LVCIEN VS
D LDICAEVS V
AXXx
INF p XII N AG P X
I
CLIVIVSCLSOVS
OLLAM DEDIT DONA
1
5.
Frammento
di
grande lastra
di travertino (m.
0,49
0,46)
ROMA
Frammento
di
201
ROMA
12.
/VPERCVSF LEMATIO
.
...
NIO
14.
13.
Frammento
di cippo di traver:
Frammento
di lastrone
marmo:
0,37)
0,40)
SEXTi
VS-MQVIAm
..
..
C-L-SALINVS
...
MESASAQ^FARS VCRIO C- VE RO
LEROS AGATHO
'
RVFIO
15.
HORA
16. Altro
Cippo
di
travertino
frammen0,38
frammento
di lastra
mar-
superiore
0,35)
0,40X0,28):
CORIN
THIASCONIVGI BENEMERENTIET-SIBI-ET-SVIS
LIBERTIS-LIBERTAB
///////SVI-T/
LY
/////DER
CONLIBERTAE SVAE
VSQ_POSTERISQVE
EORVM
18.
17.
Cippo
di
Pezzo
di
lastra
marmorea
X0.20):
(m. 0,17
X0.17):
IN
AGR PXL
19. Id. id.
IAEL-F E-DVLC
IVS
(0,10X0,06):
0,06):
XXXX
LVDE
21. Altro simile (m. 0,07
RA
X
0,06)
:
0,14):
AVT
LATI
...
Notizie Scati 1912
PO LA
TO E-HA
G
26
Voi. IX.
OSTIA
REGIONE
I.
le
203
OSTIA
Fu
ha confermato
Sotto
il
piano presente
raccolsero,
fra
l'altro, tre
tilissime (forma
un
frammento
di tazza striata, di
vetro.
di
Fu
media
venti centimetri, in parte al piano della sabbia e in parte scendente pi sotto, con
frammenti di anfore,
di
embrici e di vasetti:
parecchi frammenti
erano di vasi di
mano
Fio.
1.
Immediatamente
si
piede,
il
nome: L. Numisio
di
raccolse
parimenti quasi la
met
di
un
Negli
(m. 0,108),
strati
si
superiori,
insieme
ad
un
pezzo di
gamba
cavallo,
in
marmo
(m. 0,04
0,065)
2.
(m. 0,08
X 0,085)
A-
ERC
Fu pure approfondito lo scavo nel primo portico a destra del decumano, permettere in luce le soglie delle porte degli ambienti che in epoca posteriore furono
interrati per formare
il
Le pareti esterne sul corridoio centrale (che costitu poi il portico), tina laterizia con tracce di scialbatura bianca; quelle interne poi sono ad opera reticolata, con
ricorsi
ed ammorsature di mattoni.
il
Lo
superiore, alto
di anfore,
mente mattonelle
frammenti
OSTIA
204
tesselle di
REGIONE
I.
musaico
l'
inferiore, alto
m.
pavimento
tufo
appartenenti ad
si
raccolse
una testina
in
terracotta di
e tre
fram-
che
ricongiungono, con
tracce di poli-
Facendosi
la
fondazione
per
un
muro
et pi recente,
gli
furono
nel
tagliati
anche
dei
strati
inferiori,
pi
alto
quali,
raccolse
una lucerna
I.
fittile
a vernice
marrone (C.
in
L.
XV, 6573
b; forma
se-
il
decumano,
per
ricono-
scerne
diversi
rialzamenti.
si
Tra
il
raccolse, noto un
due parti:
di
A/S,
macchie
CB
r>
varie
zone,
consistente
in
La
via dei
Vigili
di cui
presen2) ed
tiamo la pianta
e la sezione
si
(fig.
mostr du-
REGIONE
I.
205
OSTIA
rante lo scavo
e poi
(tg. 3) venne costruita, come si dotto, tagliando editz preesistenti, per la massima parte ricoperti: alla loro volta quegli editz si erano sostituiti a costruzioni anteriori, indicate nella figura citata.
Fio.
3.
serma. All'angolo
Quella via sbocca nell'altra, pi antica, che corre lungo nord-est si nota un muro un po' obliquo,
il
al
quale
si
congiunge
una soglia di porta che taglia la via. Nelle taberne a nord ed a sud di questa soglia sono delle vasche; in quella a nord anche un fondo di dolio.
OSTIA
il
206
si
REGIONE
I.
bollo C.
I.
L,
XV, 104;
col
altri
C.l.L.
XV,
105, 277,
361, 958
a,
1037
a,
1449 a, ed uno
cj
ani-lliNg;
marche:
a)
sull'ansa sin.
e)
C Q_
a lettere incavate
b)
WW
sull'ansa
d)
''A/PIIM
sull'ansa d.
rinvenne parimenti una lucerna fittile (C. /. L. 6479 a, forma 19). Nel punto e della via dei Vigili si incontr sotto il piano un grande mucchio di tegolozza, evidentemente avanzo degli edifiz distrutti per aprire la via, pronto per
Vi
si
essere asportato:
altri
il
qui. perch,
come sembra
d
risultare anche da
segnato un muro coperto d'intonaco dipinto; con e una vasca tagliata dalla fogna; con f un'altra grande vasca; con g l'avanzo di una latrina, gi indicata; h indica il piano di un pavimento battuto
indizi,
la via fu
Con
la lettera
pi antico;
i una grande stanza con pavimento a musaico bianco ('). Di particolare interesse la grande stanza /, lunga m. 13,20, a musaico bianco
in parte figurato, del quale qui data la Esso conservato interamente dove la grande fogna della via e altre fogne minori non lo hanno rotto. Che vi siano rappresentate delle proviucie fuor di dubbio. La Sicilia indicata
rappresentanza
(fig.
4).
dalla
di
pelle d'elefante;
d' olivo,
nexa
cornarti
foiiis,
i
come
la
virile alata,
barbata o imberbe:
verso
vi
le
dovremo vedere
rispettive
le
regioni,
Non
so se gli scudi,
accompa-
vespaio sotto
il
pavimento
fatto
per m. 7,40 un sedile alto m. 0,27, largo m, 0,60. sette metri, con pavimento a musaico bianco e nero {ni).
(')
I un.
e 2 indicano
il
il
n.
3 la fontana;
u.
l'ingresso delle
Tenne;
il
n.
REGIONE
1.
207
OSTIA
Fiq. 4.
OSTIA
si
208
in.
REGIONE
1.
Continuando,
incontrata
di
vimento a musaico
bolari lungo dei quali
piccole
tesselle,
nero con
le pareti. I pilastri
il
m. 0,21,
:
uno reca
bollo C.
I.
XV, 980
(a.
59
?) e
un altro
il
bollo rettangolare
P.T-N
Si
a)
M
N /// N ///
b)
M F/VIVS ZOSIMVSE
(?)
e)
L L V? I L L V? I
Questi bolli
ci
met
circa del
molto, perch
secolo,
e,
grande fogna, ad ogni modo, non pu essere posteriore ad Adriano. Dietro l'abside si vede un rubinetto di bronzo (m. 0,32 0,35) attaccato ad un pezzo di tubo di piombo, che stato tagliato (fig. 2); esso scaricava l'acqua, forse
la
che
primo secolo dopo Cristo. N tali edifici durarono li distrusse, sembra circa della fine di questo
in
Le
l'altro
una vaschetta, con pavimento e pareti in coccio pesto. due rialzamenti. notevole il fatto che tra l'uno
di
questi era un vespaio costituito da anfore collocate l'una con la bocca sotto,
la
l'altra con
bocca
all'
ins.
La fogna
verso
fu
il
portico
il
mentre tagli
stesso.
le
costruzioni
portico questo punto soppressa quando notano lavori eseguiti in ben cinque epoche, certo non molto distanti luna
venne
fatto
In
dall'altra (').
La casa
dalla via, ha nel portone due altre scale, una a destra ed un'altra a sinistra, che ci
singoli appartamenti
!
(
).
scopo di coprire gli ambienti delle costruzioni preesistenti alla via dei Vigili nei tratti
(')
Le
fistole
(y),
Adriano
(),
di
Antonino Pio
(fi),
di
Caracalla e
Ales-
sandro Severo
(*)
pubblicate precedentemente.
mediante
In altri punti di Ostia sembra potersi riconoscere che gli appartamenti erano disimpegnati ingressi speciali su ballatoi che stavano all'esterno della casa nei piani superiori. La
ci e
casa in Ostia, in genere senza vestibolo, senza atrio, senza tablino, zione molto moderna con le sue molte finestre anche al pianterreno
presenta un modello di abitacon la cura di separarne i vari piccoli appartamenti. Noto pure che varie prove determinate principalmente da scale, ci permettono di ritenere che le case avessero quattro o cinque piani almeno.
REGIONE
I.
inutile di
209
OSTIA
che sembrato
lasciare scoperti,
uscito
un frammento
di lastra
mar-
X 0,14)
AEi
inoltre
un mattone
fittile
col
bollo C. I. L.
XV, 1125
(del
di
decorazione
(m.
0,09 X
listelli (').
Nella fogna che corre sotto il cortile dietro il Cesareo della Caserma fu raccolta una lucerna fittile (forma Dressel 24) con la marca granita
:
MAVRI
CI
Nella fogna che corre sotto la fauce a destra dello stesso Cesareo
si
raccolse
foglie
anche una lucerna con tracce di color bruno (forma Dressel 27) con corona di
e
il
foro,
L.
XV, 6326*):
(a.
AVGENTI
sic
Nella stessa Caserma, nel muro della scala presso la latrina, furono riconosciuti
bolli C. I. L.
XV, 1066
123).
il
:
lato
si
raccolsero due
fram-
iscritte
Frammento
di albo
(m.
0,155X0,09X0,025):
s
OSTIA
210
REGIONE
I.
Mattoni con
bolli
C. I.
L.
XV,
a,
(cfr.
EX
TEM
q ab caed vis
FOR
VERO
IH
et
amb
cOS
I.
C. I. L.
XV,
di
L.
XV, 2586 e
3041
/.
marca
C. I.
L.
XV, 2805
e,
sull'altra, quella
Frammento
LLI
FRONTONIS
(tig. 5).
Fig.
5.
Vaso ricoperto da smalto vitreo verdognolo (alt. m. 0,20, diam. al ventre m. 0,17) con mascherone alla fine dell'ansa. Un frammento di tegolone decorativo, simile a quello
superiormente descritto.
*
stata rimessa in luce la parte anteriore della schola che sta immediatamente a nord di quella dei navicularii di Misua.
Nel pavimento a mosaico
(fig.
Quello a sinistra
in
In quello
riconosce,
mezzo ad un brutto
restauro antico,
coronata di spighe, con una spiga al di sopra della spalla sinistra e una falce al di sopra di quella destra: si riferisce evidentemente al commercio del grano, cui erano
addetti
i
membri
i
due medaglioni si vede la consueta rappresentanza dell'amorino a cavallo di un delfino: un cattivo restauro antico ha soppresso una parte del braccio e una parte della frusta. Due delfini affrontati chiudono in basso l rappresentanza.
Sotto
In alto eravi l'iscrizione, che nel suo stato presente mette una interpretazione sicura. Vi si legge
:
di
conservazione non
ci
per-
NAVICVLAR1 MV/LV//A//HIC
Se la terza lettera della seconda parola fosse certa, potremmo forse interpretare Naviculari Mu[s~}lu[_(v)it]a\_n~\ hic, intendendo come domicilio di questi navicularii
:
REGIONE
I.
211
OSTIA
la citt
di
Musluvium
nell'odierna
Choba (oggi
variamente negli itinerarii (Tab. Peut. ; Itili. Ant., pag. 12; Rav. 3, 7, pag. 154: 3, 8, anche come Muspag. 155: 25, 4, pag. 347); nella Tabula Peutiugeriana indicata
Fio. 6.
avere la
sua illustrazione
si
con ogni probabilit, spighe di grano e la falce. Ad ogni modo, di altri naoicularii di quell'Africa, che Latto seroit (').
pu dire che
il
Intendendosi di sistemare nella prima taberna, sull'angolo nord-est del teatro, tutto a ci, materiale architettonico appartenente a questo edificio, prima di procedere
si
esaminato
(')
il
sottosuolo.
Anche
si
letto (cfr. C.
I.
appartenuta
o F.
a navicularii
africani; la lettera
va assolutamente
OSTIA
il
212
REGIONE
1.
Sotto
pavimento furono scoperte le fondazioni che reggevano il primo portico Esse erano costruite a sacco, con tufi e malta chiara. Si
taberne dell'epoca dell'amplia-
anche
notato che queste fondazioni sono state in parte occupate dai muri delle tale
mento occupano
primo
teatro.
il
Vi
un
portico.
esterno del
teatro
primitivo di
quello posteriore.
alto circa
Con questo
il
livello si
si
accorda
quale
di sotto la sabbia.
il
consueto
scarico di et
imperiale, consistente in
marmo,
il
a)
LIVPLILI
CELSV
(te)
b)
ITER COS
cane a destra
IRV#LIlfAVOO
(?)
raccolse
Nella via che, correndo lungo il fondo del Piccolo Mercato, sbocca su questa, si un pezzo di urna cineraria marmrea (m. 0,11), in cui conservasi il trso di
Fio.
7.
una figura
virile
nuda con
balteo.
Si raccolse inoltre
m. 0,18 X 0,17 X 0,015, dove rimangono due principii di parole. M S V e tra essi alcuni segni ondulati, il inferiormente L A M Superiormente cui significato ci sfugge, e dei quali diamo la rappresentanza (fig. 7).
marmo
iscritta di
(')
una
Ricordo che in un altro saggio fu scoperta una porta che nel primo teatro conduceva ad Aveva stipiti con tufetti rettangolari, rivestiti di stucco bianco molto forte
a quello dei frammenti delle colonne di tufo raccolti intorno alla base dei quattro il teatro, molto pi perfetto di quello dei tempietti.
e levigato, simile
REGIONE
I.
citt
213
supporre
in
OSTIA
Se,
vista,
il
nome
della
Lam
una
il
principio
Il
del
nome
a
frammenti
di
epigrafici.
primo
(m. 0,073
X
E'
0,057
;
0,023)
resto
della
indicazione
data
I
KAL-i
AGIS
.
VG
II
il
0,096
G.
I.
X
L.
Terracotta.
Mattoni con
bolli
XV, 19 6,
1449.
SABINVS
ramo con
BR...
.
foglie e bacche
I
.
.
T
a sinistra di
D V O LV
palme.
questa
un cavallo
tre
Fu pure
e
raccolto
un fondo
di
vaso
VMB,
addetti alle
pulizie
hanno raccolto:
Marmo. Fram-
mento di lastra
iscritta (m.
0,13
0,105
0,029):
M EIVSTIN
vix
dieb
T ANN \ XI 1 N A E ONE M
I
c fr.
VIVCV1.
lucerna con
di cono,
Frammento
in cui
di
matrice
(m. 0,145
X 0,06)
con
un animale
ld.
di
inciso
un cavallo a
X 0,008 X 0,004).
Sistemandosi
iscritta,
(?)
il
in cui
la parte
con
un
pilastro ed
un frammento
di
figura in piedi
lunga
veste
piedi
X 0,27 X 0,27).
D. Vagueri.
FRASCATI
FRASCATI
214
villa
il
REGIONE
I.
IV.
I
Avanzi di mia
romana.
loro convento, che
cappuccini di
fabbricato del
che dietro la chiesa del convento stesso; e nel tagliare appunto la costa del monte,
di
muri romani a
quanto
i
morse
e gli spigoli di
pa-
tufo grandi
nostri
mattoni
comuni.
Questi
muri,
solo in
parte scoperti, sono paralleli e disposti da est a ovest, ed hanno lo spessore di m. 0,60.
pi settentrionale di essi distava, in linea retta, dall'angolo nord-est della chiesa, m. 20. Alla distanza di m. 4,60 da esso, verso la chiesa trovasi il secondo, e a m. 6,50
Il
da quest' ultimo un
fu interamente
terzo,
che formava la parete settentrionale di una grande sala che 5,80; nella sua parte
massima
di
m. 0,80
le pareti
pochissimi avanzi
nell'abside)
giallo con fascia esterna di color rosso larga circa m. 0,10, poscia un'altra di color rosso pi cupo, e quindi esili e serpeggianti steli con fiorellini. 11 pavimento di
un impasto
di
formato di lastrine triangolari di marmo colorato alcune di queste erano divenute assai friabili per l'umidit.
;
Attiguo a questa sala, la quale doveva essere aperta o avere l'ingresso all'abside, un altro ambiente largo m. 3,30, con pavimento a musaico
bianchi che ha due sottili
fasce nere
all'
di
di
fronte
tasselli
intorno
m. 2,90, comunicante
esso con pavimento
col
a musaico
bianchi
inquadrato
quest'ultimo ambiente era chiuso ad ovest da un muro di cui si scopr solo una piccolissima parte. Seguiva un altro piccolo ambiente, pure con pavimento a musaico bianco decorato da due strette fasce nere all' inizio, il quale per stava sopra ad un altro, pure bianco, con una sola fascia nera: da ultimo eravi un breve tratto di musaico di altro ambiente, pure esso bianco con orlo formato di una serie di doppie foglie stilizzate compreso fra tre fasce, due nere ed una bianca.
Fra
la
con decorazione
Ad una
lelepipedi
di
marmo
si rinvennero tre grandi parallunense calcinati dal fuoco, due dei quali portavano scolpita a
le
corna da
Queste sculture, piuttosto rozze, dovevano far parte di un epistilio. E noto che in quel luogo sorgeva una villa romana, i cui avanzi furono in parte scoperti e veduti nel 1656 {Bull. Comuni. 1884, pag. 202; Grossi-Gondi, // Tuscufestoni.
lano nell'antichit classica, pag. 148); non v' quindi dubbio che anche gli avanzi, ora rimessi in luce, avessero fatto parte di quella stessa costruzione.
E. Ghislanzoni.
REGIONE
I.
215
POMPEI
CAMPANIA.
V.
POMPEI
il
Continuazione
dello
scavo di
durante
mese di giugno.
un
Essendosi concentrati sul lato occidentale dello scavo gli sforzi maggiori, come
si
fece nello scorso mese, la rimozione delle terre sar tra poco, verso questa parte,
fatto
reg. IX,
compiuto; e gi sono stati per met costruiti nei vani opposti (nn. 10 e 11, ins. VII e nn. 10 e 11, reg. I, ins. VI) i piloni in fabbrica destinati a sor-
reggere un cavalcavia che formi un comodo passaggio dal ciglione sud a quello nord dello scavo. Lo scavo resta quindi, per disposizione della Direzione, in tal modo ordinato, che,
mentre
il
numero maggiore
IX,
VIII della reg. I, procedendo nell'esplorazione e nella apertura sistemaun nucleo minore, ma bastevole, attende sul lato occidentale allo
nell'
una
e nell'altra fronte
I,
della via,
ins. VI).
il
Ed
cos
mese,
come
registra
il
(1 giugno).
Reg. IX,
VII,
n.
5.
Liberatosi dall'incrostazione di
si
cenere
il
scoperto e si
lasciato
leggermente lungo m. 0,18, ivi appeso dagli antichi ad un chiodo, ora perduto, per un occhio tondo che la coda fa torcendosi su se stessa all'estremit.
posto,
falcato,
suo
trattenutovi
ferro
(3
id.).
Nel regolare
vano
cio
di
sopra indicato,
di
si
sono
in
della
chiusura
della
porta:
uno scudo
serratura
bronzo, largo m. 0,085 X 0,09, e cinque cerniere lunghe m. 0,10, a due alette opposte e rastremate. Date le dimensioni modeste del vano, molto probabile che la chiusura
fosse a
certo,
era di legno.
(5
id.).
al
coltello di
ferro,
i
numero
XXII
Reg.
I,
ins.
VII,
n.
1.
m. 1,40 dal marciapiede, e nella met destra del vano, m. 0,30 ai m. 0.60, comparsa sulle terre l'impronta lasciata
il
vano, inserendosi
l'
una
di
seguito all'altra.
Ogni tavola munita di un chiodo ad occhio e di un uncino articolato, posti sullo stesso piano e dalla parte interna della bottega; e il dispiegamento dell' intera chiusura fino al battente girevole della tavola consecutiva.
si
I,
procedendosi verso
il
dipinto
sacro (serpenti
agatodemoni)
ivi
incontrato, a
si
m. 9 dal
REGIONE
I.
216
POMPEI
(8 giugno).
bolli su
Sempre
nel vicolo indicato e nelle terre alte, si sono trovati questi altri
frammenti
di tegole:
Ti Claudi Aug.
I.
dove meno
monca
(C.
I.
L. X, 8042,
36
h, es.
2; idem
Ansi
(C.
I.
L. X,
es.
fiore.
X,
tornato in luce
il
programma
('):
1.
C'LOLLIVMAM
un altro programma di color nero:
e pi sotto
2.
CN
(9
id.).
H ELVI[>m Sabinum]
1.
Reg.
I, ins.
Vili,
n.
fosse
due
seguenti
Medusa, formante
con due
incrociate, desinenti in cuspidi a duplice espansione: scudo ed aste sono fra loro legati
una pianta
di
edera.
sinistra, in alto,
barbata,
la
gialla,
sotto cui
quale
fiori
sorge fra
mezzo a pianticelle dalle foglie lineari come quelle del vischio e dai a margherita. A destra, in alto, maschera muliebre gialla, cinta di bassa corona
sotto cui, posata su base cubica, alto piede e svelto collo.
tur-
fioriti
e vittati e
id.).
si
al cratere, si
appoggiano due
a m.
tirsi
(10
dalla via
VII ed Vili
della reg.
I,
11
continuano a trovare rottami di tegole fra le terre sconvolte. Nello strato oltre il secondo cenacolo vegetale (reg. I, ins. XII) si raccolto il fondo di una scoC. I.
L. X, 8055,
i
'C.
I,
ins.
VI,
si
sono scoperti
4.
programmi:
L.
O/"
(?)
L-
AC- AED
O- V-F
n.
A(lbucium) C(elsum)
(11
id.).
IO, reg.
I,
ins.
VI,
si
sono
6.
VETTI VM VE R VM
AED
G/
D R
Ometto
la
REGIONE
I.
mano
217
POMPEI
Attraverso la
ve ne
fu,
di calce, che
fa
ma
non
possibile leggerlo.
n.
(12 giugno).
Reg.
1,
ins.
VI,
n. 7.
Sull'alto del
vano
fra la
bottega ed
il
piccolo
trovato
un ago saccaie
di bronzo
lungo 0,12.
un pignat-
m. 0,085, crateriforme, a stretto piede e larga bocca. Sulla soglia del successivo vano n. 10, una grossa lucerna di terracotta di m. 0,11 di diametro,
ornata di una corona di quercia; una specie di kernos mancante della
tante di due vasi leggermente conici, alti m. 0,12, saldati
met, risul-
per
il
vansi alla coppia perduta merc un'ansa a doppia verga di cui resta
nascimento
un
peso di
Fra
n.
11,
si
m. 0,028,
una borchia a
m. 0,06,
(13
id.).
numero
7,
Procedendosi a sistemare la scarpata sul lato occidentale della bottega regione I, ins. VI, e precisamente sopra il piccolo ambiente che con
la bottega
l'
in comunicazione, la zappa si imbattuta in tre scheletri umani uno sull'altro abbattuto nel detto piccolo ambiente, a m. 0,70 circa dal pavimento.
si
raccolto che
verghetta, slargata leggermente nel mezzo, del peso di gr. 3; col secondo nulla; col
terzo, d'oro,
il
pi profondo,
grammi 31
sopra s stessa arcuata in semicerchio e saldata al punto d' incontro dei capi,
che sono
rastremati; un anellino d'argento a verga tonda largo m. 0,022, nel cui castone una pietra azzurrognola con l' incisione di un gallo stante, davanti ad una spiga (?) sor-
gente dal suolo; un grande bronzo di Vespasiano (Cohen, n. 418) e uno di Tito Cesare (Cohen, n. 202). Seguitandosi a scavare al disotto degli scheletri, si trovata
un'anforetta di bronzo alta m. 0,21, ad orlo tondo, corpo ovoidale ed anse desinenti in
gi in foglie cuoriformi
trilobato,
e,
monoansato,
alto
m. 0,28.
a m. 0,60 di altezza,
si
n. 9,
tracce superlogore, una delle quali pare greca: l'altra, come apparisce per poche un fritillo a di stiti della leggenda, un quadrante Claudio; recipiente conico, strozzato nel collo che lievemente slargato, alt. m. 0,12. A circa m. 1 dalla soglia e
si
fu rimessa alla luce la bella (14 id.). Nella prosecuzione dei lavori di sterro, il vano n. 9, reg. IX, ins. VII, e chiudeva che battenti a due di una impronta porta si pot solo cominciare ad eseguirne il calco in gesso. Il calco stato oggi ripreso
:
ed i due battenti, aperti sulle pareti opposte dell'androne, possono riprodursi ciascuno a quel che sembra, mentre per quasi la met dell'altezza (fig. 1). Ogni battente,
Notizie Scavi 1912
Voi. IX.
28
POMPEI
liscio allo
218
all'
REGIONE
I.
presentavasi
estemo,
era
armato
interno sopra
un robusto
telaio
di
legno, formante due riquadri semplici, dei quali l'inferiore doppio del superiore. Ser-
retrostante
telaio,
due
serie
di
di
grosse
borchie
di
bronzo a
semplice
calotta
emisferica,
nito di
raccolte in
numero
di
mu-
un paletto
asolato,
ferro,
alzando od abbassando
il
quale
il
battente stae-
FlG.
l.
A
7.
sinistra del
il
vano
n.
10, reg. IX, ins. VII, in alto, sul rustico intonaco dealbato,
comparso
programma:
CVSPIVM AED
or
un medio
bottega
(15 id.). Sulla soglia del vano n. 8, reg. bronzo di Augusto (Babelon, Calpurnia, n. 40).
n.
I,
ins.
VI,
si
trovato
La
larga
apertura
della
momento
della catastrofe,
come
attesta l'im-
del
vano.
Quattordici
erano
qui
le
REGIONE
I.
219
POMPEI
toio,
il
tavole verticali partenti dallo stipite occidentale tino a raggiungere il battente aprigirante sul cardine sullo stipite opposto. Il calco che se ne va facendo col gesso
pi completo ed anche
il
eseguiti,
manca
soltanto di
sul
lato destro
il
Al
disotto
della cornicetta
(?)
superiormente
dipinto
rappresentante
X officina Verecundi
n. 7),
+N1MILOCXCIICLICTOTIC
Sulla cornicetta, che limita inferiormente
il
medesimo
affresco, leggesi
graffito
il
nome
9.
VERECVNDVS
si
legge finalmente
10.
dove
crittograficamente espresso, rappresentandosi forse la vocale a con un trattino e la u con cinque trattini.
da intendere
il
nome [J][a]st[a]/[w]s,
n.
7.
(17
id.).
Reg.
I,
ins.
VI,
m. 0,40
di altezva si
m. 1,30 dalla soglia ed a partire dallo stimessa in luce una piccola parte del-
impronta lasciata dalla porta di questa bottega. Calco in gesso non se ne fatto, perch, data la Mia piccolezza, sarebbe risultato di nessuna importanza: quello che per
raccolto in perfetto stato d' integrit l'apparato esterno delle ferrature, simile
si
in
tutto a quello
della
bottega
n.
dell'isola
opposta,
descritto
precedentemente.
Anche
occhio,
qui, dunque, tavole verticali e battente apritoio erano muniti di tanti chiodi ad
nei
ferro desinenti in
due
anelli
zione in essi
d'i
un unico
l'
ferro,
due lunghi bastoni di una volta accostati questi due anelli, merc l' inserche immobilizzavasi con una mandata di chiave nella
insieme diventava un sistema rigido ben robusto, che assicurava la definitiva chiusura del vano. L' impronta al lato occidentale del vano non si troserratura, tutto
vata
ma
il
l'
le
tavole
scorsoi,
difatti
due bastoni
secondo (a destra) m. 1,61, non in tutto dispiegati si sono raccolti (nel qual caso avrebbero coperto una lunghezza di m. 2,89), ma contratti nel senso che il secondo, infilato per quattro chiodi ad occhio, avrebbe
lunghi
primo
(a sinistra)
m. 1,28
e il
qualora
il
pletamente chiuso. Dall'ampiezza totale del vano, m. 3,20, detratti i m. 2,17 delle ferrature solo in parte dispiegate, risulta scoperto uno spazio di m. 1,03 che per un
quarto era occupato dagli stipiti di legno, e per il resto dal battente apritoio rimasto aperto all'estremit occidentale del vano. Attraverso quest'apertura s' illusero di scampare dall'
immane
ma
POMPEI
uno
di essi fu gi in
220
lo
REGIONE
I.
troppo tardi. Di
il
mese
altri tre
avrebbero voluto tener dietro a questo primo infelice, e sono quelli incontrati e scavati il giorno 13 di questo mese nel piccolo ambiente in comunicazione con la bottega; un quinto quello che
del legno della porta, a
fornito di
si
stipite orientale.
Era
egli
buona scorta
il
gambe
rinvenuto con le
il
gambe
rattratte,
come
inginocchiato,
sig.
nazzola, ha disposto che fosse subito esaminato dalla sig. dottoressa Lorenzina Cesano,
attualmente in missione al Medagliere del Museo Nazionale di Napoli, consiste di sette aurei, di novantasei denarii d'argento e di tre medi bronzi. Da un esame preliminare da
I
me
degli
aurei,
4 sono
di Nerone,
di
Galba,
di
Vespasiano
repubblica
della
che dei denarii d'argento, sessantaquattro sono trentadue imperiali: e che questi ultimi sono tutti dei Plavii;
di Tito
Cesare
25
di Vespasiano,
5 di Tito Cesare
2 di Domiziano Cesare.
(18 giugno). Seguitandosi lo scavo nel vano ora indicato, a m. 0,50 in dentro dallo
stipite destro ed a
m.
si
trovato
campanello un unguentario di bronzo campaniforme, alto m. 0,094, a stretto collo e piede mato, mancante delle due piccole anse, che non sono state trovate.
il
di bronzo,
Nel vano
n.
11
dell' istessa
isola,
irriconoscibile. Sulla parete esterna della fornace degli infectores (reg. IX, ins. VII,
n. II
2),
si
graffiti.
il
prime quattro
lettere
dell'alfabeto,
11;
il
secondo
nu-
A
Lo
C D
12.
XII
stesso giorno, sull'intonaco rustico del pilastro a destra del vano n. 10, reg. IX,
si
ins.
VII,
scoperto
il
programma
elettorale:
13.
AEDMONTANVS
CL1ENS
Siccome non pare verosimile che esistesse in Pompei un'intera corporazione di meno che di tali oggetti non si facesse larga
esportazione, sar forse pi agevole di supporre a che favore di Lucio Popido Ampliato
un suo cliente, Montano, promettesse non solo l'appoggio suo ma anche quello di una conventicola di giocatori agli scacchi (latruncularii), ben conosciuti in citt e forti
delle loro clientele.
(19
colto
le
id.).
il
ins.
XII),
si
rac-
un pezzo di tegola col bollo C. isole VII e Vili della reg. I, due
L. X, 8042, oo,
L.
L. X, 8042,
9.
REGIONE
I.
221
vani nn. 7 e 8,
POMPEI
(21 giugno).
14.
EMELVS
{E[u\melus?)
lettere
Pi gi, nella riquadratura centrale, furono col carbone tracciate grosse alfabetiche, alte m. 0,12-0,15:
15.
PBI
Sul ruvido
SRSTSE
n. al
CCSM
il
primo sovrapposto
17.
ASVETTIVM
a
.
munii
nome ben noto
di
C.
or
Caloentius Sittius Magnus. Immediatamente sopra lo zoccolo rosso, a sin. del successivo vano n. scoperto un programma in parte interrotto a destra da un posteriore intonaco
sullo stesso spazio gi occupato da altri
11,
si
e dipinto
programmi che
[aed]
impossibile
di
leggere:
18.
POPI DI [mot]
or
Nelle terre
al
IVVENE[m] (probum?)
n. 7,
reg.
I,
ins.
VI (da
perci
al
piano superiore),
si
una lucerna
monolychne
di terracotta lunga
rilievo
di
un
Erote alato di prospetto, armato di lunga asta e di scudo circolare; ed una boccetta
di vetro cilindrica, lunga
m. 0,115.
a
(22
id.).
Nello
m. 3
in
dentro
dall'architrave,
nel disco
una lucerna monolychne di terraun Erote alato, del quale per non
(24
id.).
stata portata
a compimento
l'
aperti della porta n. 10, reg. IX. ins. VII, quella con le grandi borchie di bronzo di cui
si
il
La
completamente restaurata e sorretta da una leggera armatura in costituisce gi da s sola una valida protezione ai sottostanti preziosi
scritti nella relazione
Questa
desi
affreschi,
del
mese scorso; ma
medesimi
si
pure
tutto
id.).
il
della
medesima
isola.
7,
(26
Seguitando
scavo
:
sull'alto
della bottega n.
reg.
I,
ins.
VI,
si
POMPEI
id.).
222
VI,
fra
REGIONE
I.
(27
l'antico
Nel vano
si
n.
11, reg.
I,
ins.
mezzo a
terre gi
sconvolte dal-
scavo,
sono raccolte altre quattro borchie di bronzo (vedi sopra, giorno 12),
rilievi
larghe m. 0,06, a
concentrici, le quali,
come
attesta
il
dipende, decoravano una superficie di legno della grossezza di cm. 2. (28 id.). Fra i calcinacci, nel vano ora menzionato, un collo di urceo monoansato di terracotta, sul quale leggesi in piccole lettere nere:
19.
GF SCOMBR SCAVRI
La leggenda continuava inferiormente, ma
resta soltanto
il
principio della
let-
tera iniziale di
un terzo
rigo.
v'
da registrare per
lavori
spingono alacremente sul lato occidentale dello scavo, dove gi cominciano a tori
XII della
reg.
IX, e Vili
Intanto, presento qui gli apografi di altre iscrizioni graffite che rividero
mese
di
fascicolo
C)
Reg.
1,
I,
ins.
VI.
dello zoccolo, graffita l'epigrafe:
al
sommo
vani nn. 4 e 5,
il
programma:
73
AEDNon saprei
G-V-f
primo rigo abbiano relazione modo, non facile intenderle.
col pro-
gramma, ovvero
stiano da s: ad ogni
D) Reg.
Sulla parete a destra del vano n.
I,
ins.
Vili.
1, al
74.
CVSP VM
I
PANSANl
AED AMANDVS
ROG
Sar sempre
di aprile (iscriz.
Amandus
n.
19) e
L. IV,
634
3707?
REGIONE
I.
223
POMPEI
in rosso nella
L-
CEIVM SECVNDVM
ilVIROVF
sotto
il
DIG
VS ROG
quale trasparisce:
76.
Il
t{ppidt]
VM-
il
VI
evanido: pilastro seguente, a destra del vano n. 2, reca in alto, in colore nero
77.
Pi gi
1'
seguenti frammenti:
79.
78.
80.
VM AE M
GAVIVM...
...
DVOS YKMtres]
L'intonaco dello zoccolo, fatto posteriormente, nasconde, a quel che pare, il resto dell'iscrizione n. 80. Sull'alto dello zoccolo stesso, con riferimento ad un programma
impossibile a leggersi, l'avanzo:
81.
C. I.
POMAR- RoG
(cfr.
Paquium]
PROCVLVMivid...
All'inizio della parete che d sopra
del dipinto
il
sacro con
serpenti agatodemoni,
margine superiore
dell'alto
zoccolo
di cocciopesto occupato
da alcuni programmi
83.
[A.
SaejTTIVM CERTVM
un secondo:
Il
D R
P e/'
84.
L-
POPIDIVM AMPLIATVM
fine
di
un terzo
TAGES ROG
un quarto:
86.
RNEL1VS
ROG
REGIONE
I.
224
POMPEI
Lo spazio a destra ed
iscrizione,
si
programmi occupato da una lunga destinata a serbare memoria del bel tempo che
Ebu-
dettero \_fr\atrabililer
riolus e Fauslus, al cui convegno non dovettero essere estranee due donne,
e
Marina
:
Valeria, dal
87.
momento che
si
[/V]ATRABILITER
?)
FAVSTIANI
La
piccola
iscrizione granita,
questa relazione, sta sullo zoccolo rosso a destra del termopolio n. 2 (Reg. IX, ins.
XI)
relativa all'oppugnatore di pare che essa sia una nuova memoria epigrafica Felix (cfr. C. I. L. IV, 5385; Pompei, leggendosi con chiarezza sufficiente: Sul(l)a...
A me
M. Della Corte.
ROMA
225
ROMA
Anno
191:2
Fascicolo
ROMA.
citili
7.
I.
Nuove scoperte
nella
e nel suburbio.
11
cav. Angiolo
Regione
si
V.
Facendosi
s.
giardino dell'ospedale di
cavo per la costruzione del muro di sostegno nel Giovanni, in via Merulana, a m. 34 dalla piazza omonima,
il
sono incontrati avanzi di muri di cattiva struttura con rivestimento a piccoli pa-
rallelepipedi di tufo, misti con pezzi di mattoni. Tali muri, paralleli fra loro, hanno
lo spessore
di essi,
forse
che varia da m. 0,44 a m. 1,00, e sono orientati da est ad ovest. Due rivestiti di cocciopesto, dovevano far parte di un piccolo vano, largo m. 2,02,
Regione
VII.
Nei lavori
di
sterro
per le
s.
nuove
sulla via di
dal piano di questa via stato scoperto un tratto di antica strada lastricata a poEssa correva in direzione da nord-est ligoni di selce per una larghezza di m. 3,60. m. a sud-ovest, ed il suo tracciato dista 34,50 dall'angolo di via s. Marcello con via dell'Umilt.
Notizie Scavi 1912
Voi. IX.
29
ROMA
anche un muro
di
laterizio di
226
0,45.
ROMA
Si scopr
lelepipedo di travertino
m. 1,75
0,50
Regione
Vili.
si
ammirano, pi che a mezzo interrate, due colonne marmoree, corinzie (dette volgarmente le Colonnacce) con architrave ed attico del lato orientale del muro perimetrale del Poro di Nerva (Richter, Topographie*, pag. 114; Jordan, Topographie, II, pag. 449 e seg.). Intorno alla colonna di destra, il Ministero della Pubblica
Istruzione, volendo corrispondere al desiderio espresso dal direttore della Scuola Inglese
a Roma, dott. Th. Ashby, ha fatto eseguire mio scavo per determinare l'altezza della
piano di posa della colonna medesima. Si cos riconosciuto che tale colonna misura in altezza (senza capitello) m. 8,80, ed ha
colonna, la forma precisa della base e
il
ventisei scanalature;
il
il
m. 0,57.
*
Regione
IX.
Eseguendosi un piccolo cavo per la posa della condottura eletGiubbonari con via Arco del Monte, a m. 0,40
si
il
diametro di m. 0,48.
ma
non
al posto.
vestimento esterno in
rinvenuto
anche un
di spessore.
una platea in muratura, con rilaterizio, per una lunghezza di circa m. 3,00. Non al posto fu lastrone di granito orientale che misurava m. 0,80 di lato e
*
m. 0,27
Via Labicana.
titolo leggesi
il
nome moderno
In precedenti fascicoli (pagg. 16 e seg., e 86 e seg., dove nel della via Casilina invece di quello antico Labicana)
abbiamo dato
venuta per lavori di cava in contrada Maranella, sulla destra del vicolo dei Carbonari, il quale immette nella via Casilina a circa 2800 metri da Porta Maggiore. Dobbiamo menzionare la di un colombario nuovo oggi scoperta (fig. 1), poco lungi dagli altri
ora ricordati, e precisamente sulla sinistra del predetto vicolo dei Carbonari a
dalla via Casilina. Di questo colombario non rimane che la parete sud, lunga
m. 65
m. 3,40
lunghezza di m. 1,90, e quella ovest per circa un metro. In basso, lungo le pareti, corre un gradino largo m. 0,45. Il piano antico, formato di cocciopesto, a m. 4,50 sotto il piano di campagna moderno. I muri sono di buon reticolato. I loculi per olle
semplici sono piuttosto piccoli, alti non pi di 20 cm.,
rettangolare.
Sulle pareti vi
qualche loculo della parete est vedesi qualche vestigio di quadretto a disegno elegante,
per in gran parte coperto dallo stucco adoperato per fissare la targhetta iscritta. Il colombario fu costruito nei primi tempi dell' impero per i liberti e gli schiavi
della famiglia degli Stertinii,
ROMA
227
ROMA
viamo, le quali tutte, meno la prima, sono tuttora a posto. Dall' immagine che diamo a fig. 1 si vede chiaramente quali sono i loculi sotto i quali conservansi ititoletti;
e
avvertiamo che
loculi,
i
corrispondono al
titoli
FlG.
1.
Targa
di
marmo
0,25
0,07):
ma
fra
calcinacci.
c-sterTinivs
ARES
3.
L-STERTINIVSAPOLLONIVS
0.09)
4. Id. di africano
Id, di
marmo
(m. 0,28
(m. 0,28
X 0,09):
LSTERTINIVS
LLCLADVS
5.
Id.
Lstertinivs-FavsTvs
0,10):
6.
di
marmo
(m. 0,20
Id.
(m. 0,26
0,11):
LSTERTIN1VSLF LVPERCVSF
L-STERTINIVSLL
RVF VS
MAG- Q_-L-E-P-T
ROMA
Nel
n.
il
228
ROMA
verso non potrebbe essere data con
un posto d'onore.
Targa di marmo (m. 0,22 X 0,09) nome di un figlio del precedente
7.
:
8.
Id. (m.
0,20X0,10):
col
LSTERTINIVSLF
RVFVS
9.
L-STERTINIVS
L
THIASVS
10. Id. (m.
Id. (m.
0,20X0,10):
0,22X0,11):
STERTINIAL-L
DIOGENIS
sTERTINIA
VXOR
METHE
12. Targa di marmo bianco frammentato a destra (m. 0,23X0,11):
AGATHO-PIST
13.
ALYP Vs...
VESTIFICVS
due
14.
sotto a
Targa
di
loculi (m.
0,42X0,15):
0,10):
arYstvs CVB
phYllis CAnYSTI VAX'XVI
CHIVSDISP
ANNXXV
16. Id. di giallo antico (m. 0,12
0,09)
0,06)
CYPAERVS PEDIS
17.
Id.
DIDYMIS
18. Id. (m.
(m.
0,12X0,07):
0,14X0,07):
GEMELLVS
1
GEMELLA
X 0,07)
:
9. Id. di africano
(m. 0,27
LVCRETlAOECVMENE
21. Targa di giallo antico (m. 0,20
LVCRETIAESLANIPENDA THALAXA
22. Id. di
marmo
bianco
(ra.
0,20
X0,09):
X0,09):
ROSA
SEPPIALL
FORTVNATA
ROMA
La familia
neraticio, di cui
229
ROMA
in collegio
fu-
conosciamo
i
il
maghi er q(uinquenualis?)
un disp(ensator)
colombario un pisl(or)
(n. 14), e
un cub(icu(n. 15).
un
un pedis(equus)
Via Nomentana.
d'Igiene, presso
il
Nei lavori
di
sterro
per le fondazioni
del
nuovo Istituto
due metri
trame
di
un'antica costruzione.
Questi
muri avevano
*
lo spessore
di circa
m. 1,50
e la dire-
lavori di adattamento
del
iscrizioni sepolcrali:
Stele marmorea,
0,4
ri-
SEXTIL1 VS L-F
VIIIVIX-AN-XXIIIFRATRI
B
F
le
Pure a militi
ci
di coorti
pretorie
appartengono
(m. 0,31
3.
(m. 0,75
0,26):
(sic)
ATESTA-MIL COH-II-PR)
IVLIANI MIL 1TAVIT- ANXII
(sic)
CL SODALIS
H
La prima
C
n.
dubbio che
si
vo-
Nello stesso luogo furono pure rinvenuti due pezzi di lastroni iscritti:
4.
Travertino (m.
0,27X0,30):
5.
CL;MARIVS
LICCAEVS
IPi
MARIVS
ANN- XXV
jVI-VIXIT
ROMA
oltre
il
230
ROMA
alla si-
sesto chilometro
chi
si
allontana da Roma,
proprio di fronte
la vasta tenuta di
Aguzzano,
Nomentana
II, a
,
(T.
Ashby,
The classical
parte
ed. 2
pagg. 53,
100
e seg.). Il
nome
di
Nibby (Dintorni,
pag. 58), sarebbe venuto a quel terreno dalla gens Acuita. Oggi esso propriet dei tgli minori del principe don Ludovico Chigi. A circa 500 metri dal ciglio della strada si trova in quel fondo una grande
fratelli
Graziosi.
Nei lavori
per
l'estrazione
della
pozzolana
e l
si
brevi tratti di
muri formati
cava non
muri
Purtroppo, per,
vedere
il
lavori
di
permette di
l'andamento
avanzi di costruzioni, che non credo fossero di tombe, bens di qualche suburbano, abbandonato negli ultimi tempi dell'impero, quando appunto furono poste le tombe ricordate pi sopra. Alcune di quelle tombe erano coperte a cappuccina coi soliti
mattoni bipedali, dei quali due con bolli conosciuti (C. I. L., XV, 405 e 690). Proprio dove ha termine ora la cava verso sud, il 17 del mese di luglio fu rinvenuto il grande sarcofago marmoreo che vedesi qui riprodotto nella figura 2. Esso
era stato posto in una fossa appositamente scavata, perch tutto intorno vedevasi la poz-
zolana compatta che ancora portava qua e col le tracce dello strumento con cui era
stata tagliata. Giaceva molto inclinato verso sud, con la fronte scolpita rivolta ad occi-
dente.
il
lungo m. 2,15;
la cassa
(senza
il
coperchio consta di due piani ad angolo retto, ricavati da. un sol masso marmoreo,
la
quello minore
il
presenta cio
una
di quelle
La
che
in
disuguaglianze frequenti nell'arte tarda. ha nelle due estremit laterali una colonnina corinzia;
;
quella a destra
alquanto inclinata
in alto
in
il
campo
occupato tutto, tranne che nel mezzo, da baccellature serpentiformi. Nel centro,
un medaglione in cui sono scolpiti a destra il busto di un uomo con tunica manicata e manto gettato sulla spalla sinistra, del quale un lembo vedesi sull'avamalto,
braccio sinistro.
La mano manca
indice e
il
stringe una
quale posano
rile,
l'
un poco nascosta dalla spalla destra di esso, una figura di donna piuttosto attempata, il cui capo pare coperto da una parrucca con scriminatura in mezzo. Il viso vlto un poco a destra: veste una stola che le lascia scoperte le spalle, e un
e
il
nimbo.
Il
mano
dritta poggiata
petto
le spalle e le braccia
finiti
levigati, sta
le teste,
fino
sono
ci
ad indicare che
fatte in
fretta,
le teste
contemporaneamente
dei coniugi per
i
al
il
resto,
ma
volti
quali
ROMA
231
ROMA
Sotto questo medaglione una scena campestre limitata a destra ed a sinistra da un albero con frutta. Ai piedi dell'albero di sinistra siede su di uno sgabello, fissato per una estremit al tronco dell'albero, un vecchio pastore, calvo, vestito di
tunica esomidale,
in avanti
il
quale
si
gamba
sinistra distesa
e quella destra
ripiegata;
mano
sinistra
si
appoggia ad un lungo
mano
zampe
posteriori,
Fio.
2.
Dietro
il
cane,
una pecora
la quale,
ai
piedi dell'albero.
e
zampe
posteriori
un vigoroso bue che pare voglia mordere il manico curvo del pedo del pastore. In complesso, in questo quadretto non manca una certa vita e naturalezza, ed espressa abbastanza efficacemente la profon-
mangia
le
foglie e le frutta.
dit,
che manca davvero nelle scene del coperchio, che ora esamineremo. Nel mezzo della fronte del coperchio vi il cartello limitato da cornice, nella
il
quale
incisa l'iscrizione che trascriveremo appresso. Agli angoli due maschere non
il
cartello,
Giona
A
il
riore della
nave con vele ammainate: sulla nave un marinaio che guarda a destra
nocchiero che regge
il
timone.
ROMA
232
ROMA
Nel mezzo galleggia sull'onde la pistrice che ha ingoiato e restituito sulla spiaggia Giona il quale vedesi a destra addormentato sul fianco sinistro con il braccio destro
rovesciato sul capo.
Il
fasi successive,
come
ma
pistrice sulle
pergola.
destra del cartello vedonsi cinque convitati in veste convivale discinta, assisi
intorno alla tavola semicircolare che denominasi sigma. Quello pi a destra appoggia
sul torus
alza
il
guarda a sinistra alzando il braccio destro; braccio destro mentre appoggia la mano sinistra sul torus
il
gomito
il
secondo pure
il
terzo, dalle
lunghe chiome, ha
il
una tazza;
il
quarto barsinistra,
il
mano
cinque convitati stanno sulla nuda terra cinque pani crocesignati pani, quello pi a destra gi dimezzato. A sinistra, presso la tavola, un servo in tunica con corte maniche, il quale ha tra le mani un
Davanti
di questi
pane pure crocesignato, e dinanzi ad esso sta un canestro colmo di altri pani simili, dei quali uno spezzato. Dietro questo servo appare, in rilievo assai basso, la testa di un'altra figura, pure di un servo. Rappresentanze quasi identiche si vedono su altri
sarcofagi cristiani
lico
3
(
);
il
pesce simbo-
).
Com'
chiaro,
delle cata-
combe
In
(*).
Un
coperchio
all'arte,
di
sarcofago uguale
al
Corsetti
5
( ).
quanto
non
si
soliti
dei capelli,
ma
si
perfino le
i
quale non solo si indicano le ciocche nocche delle mani ( 6 ). Sono lavori di modesti artefici, che
trapano, col
fisionomici,
i
tratti
come rivelano
di
le
pur
potrebbero contare
colpi
scarpello.
(')
vedonsi
le tre
scene distinte:
3)
1)
Giona
gettato in
mare
Giona addormentato
Per
(=
Marucchi, Monumenti
in
del
tav.
modo
del
tutto
(Garrucci,
sarcofago gi in una casa di via Barberini Grousset, Catalogue des sarcophages chrtiens de Rome, qui
ne sont pas au Muse du Latran, n. 154). a Ricordo qui il frammento di sarcofago proveniente dal cimitero di Priscilla ed ora ( ) terano (Marucchi, / Monumenti del Museo Cristiano Pio-Lateranense, tav. XXVII, 2).
()
al
Lu-
Garrucci,
,
op. cit.,
tav. 401, 15
7.
(IMI. Arch.
Crist.,
1866,
16);
Ma-
tav.
XXVIII.
Wilpert, Die Malereien der Katakomben, tav. 157; testo: 118 pag. 432 e segg.
n. 116. Garrucci, op. cit, tav. 384, n. 4; Grousset, Catalogue ecc Grousset, Elude sur l'histoire des sarcophages chrtiens, pag. 13.
,
(*)
(")
ROMA
Non priva
facile
di
233
ROMA.
interesse l'iscrizione incisa sul cartello che qui trascriviamo, non senza avvertire che la prima e la seconda linea, del marmo, sono la corrosione per
di
non
lettura:
M ARO IVLBAEBIAE
H ERMO
tic
CONIVGBENIGNISSETIN
CONPARAB MATRONE -VALERI
VS VALENTINIANVS B
PREFP
CVM-COHEREDIBVSSVIS
Caenabi Cons[t]an\_ti(i)~\.
|
Marc{
Iul(
coniug(i)
benigniss(imae)
in\compa-
b(ene)f(iciarius) pr(a)ef(ecti)
dai suoi
coeredi, alla
defunta ricordata
nelle prime linee. Notevoli sono le parole unicae caslilatis sorori et corniti, le quali
bene
si
condncevano la vita
le
intendono ricordando che alcuni coniugi, nei primi secoli del cristianesimo, in perfetta castit, a coniugibus propriis continente ('), cos che
come
sorelle
2
(
).
E questo
che la defunta
possibili
di sopra
i
am
il
suo coniuge
non
sarebbero pi stati
rapporti sessuali,
ma
Il
il
che
am
di
dell'amore terreno.
solo
Rimane
di
il
da dire che
vi
si
sarcofago
fu
aperto nel
Museo
di
delle Terme,
e
dove
rinvenne
d'oro,
il
un solo scheletro
donna
il
pochi avanzi
posto sotto
fili
cuscino
il
Vulcanotto,
sulla
destra
tranviaria
di
(')
X, e;ip. X,
54
(ed. Halni in
Monumenta Germaniae
historica,
(")
pag. 65).
la Gaule, n. 391
e
i
Cfr.
Du
Cange,
Olostarium
s.
Continente.
Voi. IX.
SO
ROMA
iscrizioni pubblicate nelle
1,45X0,56):
234
il
ROMA
inedito (m.
CIVLIVS
C
.
ANI
5.
R V T
VIX-AN- XXVII
MILITANT
VII
I
La
citt
di
Carseoli,
patria
di
questo
C. Iulius Obsequens,
pretoriano della
quinta coorte, era appunto ascritta alla trib Aniense. Questa lapide, a quanto
stato detto, venne scoperta, ancor essa,
citate delle Notizie del
mi
nelle
pagine sopra
1907, negli sterri fatti in quel luogo. In un muro di cinta di un terreno presso il Vulcanotto, bo veduto murato un
0,40),
il
M MAVREVTYCHES
D
HICQVIESCIT
5.
MERENTI FECIT
E.
Ghislanzoni.
REGIONE
I.
235
OSTIA
Regione
{LATI UH ET CAMPANIA).
LA TIUM.
II.
OSTIA
Caserma,
presso
il
Tempio
di
sinistra della via dei Sepolcri, scavate dal Negli ultimi anni nelle tombe sulla
Visconti (Ann. d. Inst., 1857, tav. XI), da lui indicate coi nu. XI1I-XVI, accumulata molta terra in modo che erano divenute inaccessibili.
si
era
FlG.
l.
Fig.
2.
Lo spingo della tomba XIII (sepolcro dei Combarisii) materiale che vi fu abbandonato dal Visconti
:
ci
ha
restituito
il
seguente
Marmo. Parte
X 0,145;
acefala,
fig.
1).
inferiore di sarcofago
Frammento
di
sarcofago.
Parte superiore
di
mano
sin.
tocca
capelli
di
una testa (muliebre?) sottostante, la quale ha i capelli divisi ed rivolta verso sinistra. Le proporzioni della figura cui apparteneva la testa, sono molto maggiori di quelle Id. della figura che le sta sopra e che sembra acconciarla (alt. m. 0,12; fig. 2).
Parte
di
figura muliebre,
e
mancante
delle braccia,
con
ricci
avanzo del manto sulla spalla appoggiata alla rupe, dalla quale sporge un tronco d'albero, sul quale sta una capra (m. 0,24 X 0,17; fig. 3). Frammento forse dello stesso sarcofago. Gi si vede il dorso di un bue rivolto a
corona in tes'a
sin.
OSTIA
la
236
REGIONE
I.
sin.; a d.
testa di un altro.
0,20X0,26;
Via.
3.
Fio.
4.
fig.
4).
Oltre questi frammenti di sculture, erano stati abbandonati sul posto alcuni resti di iscrizioni funebri.
REGIONE
I.
237
inciso su
OSTIA
1.
Degno
di singolare
di
riguardo
il
primo,
0,185
0,024)
cui qui
diamo
la rappresentanza (tg.
5):
Fio. 5.
CO M.B arisi
I
N D Q_V
vixit
ANNIS
SINE VLLA
QV
com
Z
PARENTIV
BARJSIVS
PATER
[/).]-[w]. L. Comb[arim rela... parentiu[m~\ [Com
\
annis....
sine
alla qu[e-
barisius
\
.]
abrasa la lettera
2.
di
l)(is)
M(anibus).
3. (in.
(m.
0,15X0,10X0,10):
0,085X0,09X0,018):
V
1
COM barisia
PR
MCOM
C
T
A*
Sono tornati pure
di
in
luce
e la
il
C. e
L.
XIV, 857,
Combarisius Zoticus,
lapide
L.
questa, pubblicati
OSTIA
238
REGIONE
I.
sull'altro lato
legge:
Q^V-A- LVI
5.
DXIII-
AVFIDIA FELICITAS-
CONIVGI
Terracotta.
Mattoni con
e
bolli
di
C. I. L.
XV,
F E
41,
738
es
(sesquipedale),
822,
377
a)
(a
forma
nave)
(cfr. C. I. L.
XV, 1426 ?)
rettangolare:
HILARI
d)
fi
e)
SCANTIAE CONSTANTIS-
REGIONE
I.
il
239
cassa
OSTIA
rettangolare,
collocati
due
grossi
frammenti
di tegoloni,
30
Fio.
6.
Sotto la parete occidentale del corridoio ovest venne in luce un'altra sepoltura
a cremazione
(3),
in linea
con
le altre
due
(/,
2) di cui
si
riferito
nella relazione
un mucchio
di terra bruciata e
di un'olla
di
carbone, in mezzo al
quale
si
rinvenne met
e,
vernice nera,
il primo vaso simile che qui si rinvenga quasi completo. Vi erano anche pochi avanzi di laminette di osso lavorato.
urna cineraria (4), a m. 0,90 entro la sabbia met del coperchio era caduto nell'urna stessa ed aveva formato, coi resti della cre:
Fig.
mazione, una massa compatta, dalla quale, solo con fatica, si riusc a cavare la parte destra di una grande testa muliebre in osso
fig.
Entro quello masse erano anche frammenti di lamine di osso, di cui non si poterono estrarre che pezzi molto piccoli. Intorno all'urna non si notarono n tracce di carbone, n di sabbia bruciata: ma non improbabile che fosso
(m.
0,053X0,023;
7).
in
antico,
quando
fu visitata.
OSTIA
nord-est
del
240
sotto
il
REGIONE
I.
Nell'angolo
corridoio
d'ingresso,
si
scopr un'urna cineraria (5) murata, visitata in antico; un'altra urna (6)
rinvenne
VII
Di particolare importanza sono le tombe segnate nella fig. 6 con i numeri VI e (') La tomba VI, a circa 50 cm. di profondit nella sabbia, si present siccome
una specie
di
di
massa, del
diametro
di
circa
80
cent.,
di
composta
combuste ed
altri
avanzi
cremazione,
ancbe frammenti
schiati
di
quando
la
tomba
la
della
massa
stava
l'urna cineraria,
cui parte
al
materiale contenutovi,
il
buttava
Tra quegli
un'altra con
di
ossi, oltre
si
taglio o rettangolari,
raccolse
in fondo,
una testa
rivolta a destra
i
la
guancia destra
un'ansa piatta di forma quasi triangolare, appartenente ad un vaso o ad altro oggetto a pareti verticali.
nistra,
Fig.' 8.
Anche
la
mezzo ad un cumulo
di
terra
bruciata. In
mezzo a questa
(fig.
si
Lamine
di
varie
Coperchi di anforette.
9).
di statuetta.
0,125.
10).
oggetti di terracotta:
Vasettino a pareti
X 0,028).
(alt.
m. 0,022).
sottilissime,
con
pancia
gonfia e
collo
rientrante
verticali,
a doppia forcina, ornata di punti a rilievo (m. 0,041 Frammento di vaso 0,09). con ansa a nastro, pancia gonfia e tracce di torniture orizzontali. Frammento di
coperchio (diam. m. 0,072).
vasi.
Altri
Frammenti
di
vasi campani.
verso l'interno
m. 0,09). Vaso a pancia quasi sferica e bocca con orlo inclinato m. Si raccolsero pure dei chiodi di ferro e dei fram0,042). (alt.
forma simile a quella Behn 21, ma Vaso a pancia ovoidale, bocca molto aperta,
di
Vaso
frammenti
di
menti
di
bronzo.
(*}
La tomba V
95 e sg.
REGIONE
I.
241
OSTIA
Dagli scarichi sopra la sabbia e sopra le sepolture descritte vennero in luce i seguenti oggetti di terracotta: Parte di vaso a vernice rossa lucida, a pancia ovoidale, ornata di due zone di piccoli intagli, e bocca molto aperta. Vaso della forma
fascia.
adorno
di
gocce.
42).
vasi
nerastra
(Dressel, forma 9)
con
e.
un amorino
in
di
lucerna C.l.L.
XV, 6565
si
questa
si
Fio.
:>.
Fio. 10.
lg.
6 col
n.
Vili,
*
si
Si continuato
ad abbassare
le
il
Vennero
luce molti blocchi regolari di tufo e pezzi di travertino, tra cui alcuni frammenti
cornici, avanzi
di
di
costruzioni distrutte.
:
Negli
dognolo,
in
smalto ver-
forma di cratere
(alt.
ni.
ma
di
tombe; lucerne fittili: C. I. L. XV, 6337 a e, sotto, marca irriconoscibile (forma 17),
due
altre,
Nel sistemare
si
il
pavimento
Sotto l'androne della casa della via dei Vigili, di fronte alle Terme, corre una
la
La
parete
fondazione
muro
della scala
quella sin.
Voi. IX.
31
OSTIA
le
242
di
lastra,
REGIONE
1.
Presso
Terme
e
si
raccolse
un frammento
di
su cui
sono
rozzamente
0,05).
la parte anteriore
riconobbero
seguenti
bolli:
G. I.
L.
(et
O MARIAE
Negli scarichi inferiori della
in
PYRALLIDIS
nord
si
via
verso
frammenti,
irregolari a rilievo
e inoltre
un frammento
sul cui disco una figura muliebre a lunga veste, che regge con la sin.
un
clipeo.
Marmo.
Lastra iscritta
X0.18X
0,044):
ATTI .vTTNO R E O Co S
v"
(sic)
(ne)
TR'COH
q VI IN
VI
ex
Terracotta.
VEXILLA D BV S
I
Mattoni con
bolli
G. I. L.
XV,
39,
958 a,
b)
L"//I PROCVLI
DONIN LLM
palma
G.
I.
le
marche
L.
b (ornato) e
APOL
pianta di piede
C.VIBIE N palma
I
:
(cfr.
C. I. L.
XV,
5743).
Un
L
FABRIC MASC
della via che corre
si
Si
cominciato
lo
lungo
il
lato nord
dovuto per ora sospenderlo. ma fogna a livello pi basso mostra che la via qui esisteva in et pi antica fu distrutta quando ne fu costruita una nuova che, correndo da est ad ovest, raccoglieva
della
Caserma
dei vigili,
Una
le
acque della via dei Vigili e da questa via le scaricava nella fogna che viene dalla via della Fontana: varii condotti vi portavano anche le acque delle costruzioni
lungo
il
lato settentrionale.
REGIONE
I.
243
ma
non
si
OSTIA
Sopra la fogna passava un tubo dell'acqua municipale, leggerne esattamente l' iscrizione.
Quivi
albero
(rn.
si
potuto ancora
raccolse:
di
figura appoggiata
ad un tronco di
con
le lettere:
0,06 X 0,027)
MANVSi
Terracotta. Collo d'anfora con
le
lettere graffite
WE
Lucerne:
C. I. L.
XV,
6502, una della forma Dressel 50 e un frammento di una terza con parte di cratere e due pantere rampanti ai lati di questo nel disco e una corona di foglie nel margine.
Ferro.
Lama
(m. 0,084).
di
coltello a molla,
a forma di
Osso.
Manico
in
Manico
quasi
tagli
nel
dov'era
innestato
due a coda
0,065
X 0,025 X 0,027).
Per sistemare
in parte gli
la
scarpata lungo
vi
si
il
ambienti che
trovano. Vi
a circa
vasca,
80 o 90 cm. sopra il piano stradale: in uno di questi posata su frammenti di anfore, con lo scolo verso la
:
venuta
in
luce una
si
strada.
Anche qui
due
di
queste ultime
rotte.
tato altrove, che, ritiratasi forse abbastanza presto la poca popolazione verso
in
mare,
fecero seppellimenti, essendo questa parte luogo abbandonato. fermata l'osservazione che in questo punto le rovine, pi ci si accosta
si
il
Si
al
pure con-
Tevere, pi
si
presentano in istato di distruzione, indicandoci cos la via per la quale furono trasportati materiali tolti dagli edificii ostiensi. Anche entro le rovine se ne rinvennero mucchi
si
raccolse un trapezoforo di
marmo
i
una lucerna
fittile
bolli
XV, 104
1435.
Sotto
il
di
si
rin-
sedi
si
raccolse un
171
d. Cr.).
fittile
manto svolaz-
zante (m.
0.135X0,135).
il
(ni.
0,105X0,02)
buco per ricevere il corrente della serratura; l'estremit suad angolo retto ed ha un foro, nel quale infissa una sottile
il
lamina di
ferro,
con cui
In
corre
nord ed ovest
il
dietro il tempio di Vulcano, accosto all'ingresso una taberna (larga m. 7,70, prof. m. 2,50). Addossato due principio della scala che saliva all'ammezzato:
i
OSTIA
244
il
REGIONE
I.
scalini della
primo gradino,
continuando la scala in legno, come di consueto. Nel centro della stanza un pavimento in musaico bianco
metrico, di 3 metri per m. 2,20.
pareti, a pezzi
Il resto
del
pavimento sui
m. 1,55, laddove
balconi; presso
pareti
si
con cui possono mettersi in rapporto parecchi buchi nei muri. Sotto la scala era un'anfora nella terra, forse per scarico delle acque provenienti dalla taberna prossima; a sin. infatti nella parete divisoria un buco a livello del
pavimento, e nel muro di fondo un incastro, destinato ad una tavola, la quale doveva coprire un tubo che si fosse scaricato nell'anfora. Sotto quel muro un arco. Nei tratti del pavimento non occupato dal musaico si pu supporre fosse un
tavolato, perch la scala sorge a circa
m. 0,15
lati
al
di
sopra
del
pavimento
stesso.
Le riseghe
della
fondazione
dei
muri nei
sud,
si
raccolse
i ~
un frammento
di lastra
i
marmorea
C.I.L.
0,08X0,055X0,024)
col resto
av
CI
e
epigrafico
mattoni con
bolli
XV, 19*,
EX FVnd
brut
t.
statili
MAXI M i
Sulla via che corre lungo
il
severi hadriani
occidentale dell'area
si
lato
di
Vulcano,
di
fronte
raccolse:
Marmo. Pezzi
di lastre iscritte:
(m. 0,147
a)
I
DM
0,305
0,03) opistografa:
AEL A N GER
I
b)
I
ANE-SEBIVA
ET -CASTORIO -ALVI
DM IVNwHELIAD
AEGRILIVS-CEL
{sic)
NOSV0
2.
CEP
3. (ni.
SVS FEC1T
(sic)
(m.
0,15X0,25X0,055):
0,117X0,074X0,047):
Q-BAEBIO-C
MOBELL-N
S
4.
EVNVSp D
*
(m. 0,20X0,095):
5.
(m.
0,118X0,15X0,035):
-..,
INIO-CI
NIANO
o
O-CORNPTIO
REGIONE
I.
0,37X0,16 X
245
7.
OSTIA
6.
(m.
0,024), opistografa:
(m. 0,038
0,041
0,017):
TAMVDk
HELPIDES
IO P R
CAL
WV N
C.
Terracotta.
Mattoni con
bolli
CI.
1094
a,
1298
e Notizie
L.
Una
lucerna
Gli operai delle pulizie hanno raccolto: un frammento di anfora con lettere di-
FlG. 11.
(rig.
a)
IVLI
b)
VIVI
Giove portato dalD. Vaglieri.
Finalmente un frammento
l'aquila.
TOMPEI
246
REGIONE
I.
CAMPANIA.
III.
POMPEI.
il
il
Continuazione
durante
Le opere
durante
il
mese
di luglio continuarono,
come
nel
mese
scorso,
dirette a raggiungere
XII
della reg.
IX
Vili della
si
reg.
I,
e dall'altra l'esplora-
fatto nell'isola
1).
VI della
reg.
col
(tig.
Ed
il
mese.
nord
Reg.
ins. VI.
_-..tr
Fio.
1.
I, ins.
VI,
n.
7.
al
questa
bottega
si
una verga tonda, di m. 0,04 di diametro, la ad retto alla quale, piegandosi angolo lunghezza di m. 0,83, s' incurva poi su s stessa formando come una grossa staffa, lunga m. 0,28. Presso questo oggetto di uso incerto
raccolto un arnese di ferro consistente in
si
ferro,
lungo m. 0,21;
ma
verso
il
manico, lungo m. 0,11. Alla medesima altezza, pilastro opposto della stessa parete orientale, un altro paio di cesoie di
mancante
del
ferro,
di cui
Sistemandosi
scarpata delle
terre nel
vano
n.
11 della
raccolte presso la soglia sei borchie di bronzo a rilievi concentrici, larghe m. 0,06, le
il
ammon-
borchie descritte
si
trovato
un pecten
jacobaeus (valva
inferiore) largo
m. 0,065.
REGIONE
I.
ins.
247
POMPEI
Reg.
I,
al
BONO VT
I, ins.
SIT
(3 luglio). Reg.
VI,
n. 7.
si
Poco
pilastro,
oggi trovata
una chiave
il
(?)
di
ferro, di
forma
ghezza si piega una prima volta ad angolo retto, fa un altro gomito ad angolo retto, ma volgendosi
pi in alto e piegata su s stessa
dopo
al lato destro
2).
*V
Fig.
2.
Quasi cm. 35
ai
due capi
del
di destinazione ignota.
vano d'ingresso si sono raccolte due lamine di bronzo Ciascuna di esse forma una tavoletta di
1(5
mm.
2),
la
lati
corti
di ogni
lamina
munito
di
un bordo
di
m. 0,055; ad uno
lamina
di
bronzo
e conservati
i
in
numero
anche un altro particolare, quello cio di avere, secondo della tavoletta strette da una molla di ferro (fig. 3). Con
lato corto,
le
due bronzi
descritti, si rin-
venne un abbeveratoio da
Lungo la parete orientale di questa bottega si sta raccogliendo un insieme di ferramenta che potr forse servir di guida per riconoscere il commercio che qui si
esercitava.
(4 id.).
Al
sommo
le si
Druso
figlio di
POMPEI
248
REGIONE
I.
Reg. IX,
ins.
XII. Oltre
il
imperiale irriconoscibile, causa le concrezioni che ne coprono la superficie. (5 luglio). Reg. I, ins. VI, n. 7. Presso il vano di comunicazione con l'ambiente
occidentale
si
fittili
senza
rilievi,
rizio
I, ins.
LOLLIVM
fa
PAQV1VM
QF
[d]
D O -V
4.
POLYBIVMI,
1IV1R
1D-QF
(6 id.). Reg.
tale,
ins.
VI,
n. 7.
dove lungo
le
pareti
impronte
di
un mobile di
Pio. 3.
legno tinto
di
rosso,
svolgentesi in
un'altezza
compresa
di
fra
m. 0,40
in
0,90 dal
pavimento. A
pavimento,
si
tergo del pilastro posto all'angolo sud-est della bottega, a m. 0.50 dal
sono trovati
resti di
una cassetta
legno, consistenti
uno scudo
lato; un corrente lungo in. 0.07; una cerniera lunga ni. 0,09 e un anello girevole sopra uno scudetto rettangolare di m. 0,06 di lato. Nella cassetta in parola erano forse chiusi questi altri oggetti ivi stesso trovati, cio una
di serratura di
m. 0,075
di
Reg.
I,
ins.
quale questo
ciuto ad orlo svasato, alto m. 0,065, e una bottiglia piriforme, alta m. 0,16.
(8 id.). Si portato a
la parete orientale della
compimento oggi
n.
lo
7, reg. I, VI, per nulla bottega pezzo dal luogo di rinvenimento. Come pu riconoscersi nella fig. 4,
ins.
spostando ciascun
ci
siamo imbattuti
quale occupava buona parte della pressorium sostenuto da due verticali misuranti m. 0,30 di robustissimi 0,50 parete, tigna coppie come desumesi dai fori profondi m. 0,50, rimasti nel pavimento. A complemento circa,
negli avanzi di un
in
ferro e legno,
il
REGIONE
1.
249
POMPEI
muro
dell'insieme erano altre assi di legno infisse nel muro, ad attestare le quali restano nel stesso quattro fori; ed evvi un rincasso nel pavimento, fra 1' una e l'altra delle
coppie di travi verticali, a provare l'esistenza del robusto tavolone di legno sul quale
disponevansi gli oggetti da pressare. Delle viti (cochleae), che provvedevano a comprimere il piano pigiante, rimane la cosa pi interessante, la fasciatura metallica delle
vite,
di
fra loro
m. 0,43
di quattro
verghe di ferro,
Fig. 4.
disposte sulla
incontrantisi.
superficie
normalmente
Per
fori
m. 0,035
tal
modo ciascuna
un senso
vite risultava
armata
di quattro
brevi
le
quali in
o nell'altro veniva
ad alzarsi o ad abbassarsi
di legno,
ed
il
completato da tante sicure imdipinto pompeiano (Museo Borb. tom. IV, tav. L),
di
ferramenta,
riprodotto in ogni
manuale
di archeologia,
vi
perfetta rispondenza;
poich quel
dipinto fa parte di tutta una serie di rappresentanze relative al mestiere dei fullones,
limitandoci al
nel
dobbiamo con tutta probabilit riconoscere nostro pressorium un torchio da panni, e nell'ambiente una analoga officina. A
campo
Voi. IX.
32
POMPEI
250
REGIONE
I.
rendere ancora pi completo ed interessante il prezioso insieme, lo scavo dell' ultimo strato, sul pavimento, si chiuso col rinvenimonto di questi altri utensili di ferro:
presso
il
impugnatura cilindrica, il manico, m. 0,16; l'altro a denti pi grossi e pi radi, largo m. 0,06, lungo m. 0,12. Tra i ferri della cochlea sinistra ed il corrispondente tignum di legno, un'altra cesoia,
pressorium, due pettini conformati a cazzuola, dalla uno a denti sottili e spessi, largo m. 0,053, lungo, con tutto
ma
in
(?)
analoghe a quella descritta il giorno 3, ma di pronumero dei denti che formano il pettine terminale;
si
trovata
m. 0,34, perfettamente conservata, connessa ad una grossa verga un capo, lunga m. 1,36, grossa m. 0,06 e di uso incerto.
Ecco
al
di ferro, contorta
la decorazione
lo spazio
piccoli e stretti pilastri che circondano l'ambiente recano un alto zoccolo rosso, ridotto
verti-
piccolo ambiente ad ovest, il cui pavimento, come quello della bottega, di coccio pesto, ha le pareti semplicemente ma elegantemente decorate. Pino all'altezza di m. 1,90 dal suolo le pareti sono a fondo rosso, dal quale ricavato in gi un
fiorite,
rimanendo
Al centro
di ciascun riquadro
o
alato, campeggia un cigno volante, o un ippogrifo. Segue al disopra un alto fregio a fondo bianco, abbellito da fantastici padiglioni, da arabeschi e festoncini fioriti, con molte figure
un
un Erote
decorative che occupano gli spazi vuoti; vi sono patere pensili; aquile ad ali spiegate,
le ali e gli
maschere
alate,
(9 luglio). Reg.
I,
ins.
VI.
Il
vano
n.
vi
si
accedeva per
una scala ascendente da nord a sud lungo la parete occidentale della bottega stessa, e verosimilmente (come si deduce dalle iscrizioni nn. 49, 51 e 56, edite nel maggio
scorso pag. 190-191)
si
il
e, si
immediatamente appresso
ai
primi
tre
scalini
in
muratura
esplorato
il
dente dalla stessa. Dal sottoscala furono sapientemente ricavati due stretti anditi,
primo
di forma regolare
e presso
trovato senza
oggetti;
il
secondo limitato superiormente dalla scala di legno, anguVi si sono rinvenuti molti vasi di terracotta,
col
alcuni
anse, a fondo
bombato,
biansate,
due; ovoidali
senz'anse, due;
ovoidali biansate, una; boccali monoansati, due; piatti rustici, due; piccole scodelle
aretine, due
;
col bollo
sull'orlo,
C. 1. L. di
le
8048, 23; M. Ma{rius) Primi(genius); una grossa lucerna monolychne di diametro, dal disco adorno di una corona di foglie impresse; e con
X, m. 0,11
descritte
REGIONE
I.
un vaso
di
251
POMPEI
bronzo panciuto ad orlo tondo, alto m. 0,11, al quale fu adattata per ansa la parte inferiore di un'ansa di altro vaso pi grande, desinente in gi in foglia di vite; finalmente un medio bronzo di Nerone (Cohen, n. 298).
terrecotte,
(10 luglio). Continua lo scavo della bottega risce dal banco elevantesi immediatamente dietro
piegandosi a gomito, risultava di
biente; interrotto
n.
la soglia.
il
costume,
dell'am-
interno
da grosse olle di terracotta quello sporgente sulla via. In seguito ad un remoto cedimento del suolo, prodotto dal crollo parziale di un sottostante pozzo
nero,
tutto,
il
ma,
muratura per
circa
esposizione
ad
orlo
trilobato, per
una quarta parte ripieno di vino (liquido rosso); sul braccio interno si vedon sordal suolo due verdi piante dalle foglie lineari, grandi, disposte in unico ciuffo. gere
Marmi
il
quale
espande
ivi
trovata sul
banco
di
marmo,
Reg.
I,
ins.
Vili,
n.
5.
Nel procedere alla sistemazione della scarpata l' ingresso di una casa,
si
per
l'
inserzione
dei chiodi, contenente ancora nel suo cavo un robusto cilindro di bronzo di
di diametro,
m. 0,07
che era connesso col legno del battente. A m. 0,90 dall'architrave maestro qui bisogna supplire una seconda asse di legno, che faceva da architrave ai battenti
delimitando una apertura rettangolare orizzontalmente disposta, molto probabilmente difesa da un telaio a giorno, di legno. A conforto di un simile stato di fatto, nel mezzo
del vano
si
sono trovati
1'
infilato
con la sua estremit asolata alla grappa di ferro che appositamente sporgeva inter-
namente dall'architrave;
alla quale
si
l'altezza
trovato
il
impiego di grappe di ferro, e recavano al disotto dell'asola un chiodetto sporgente che non permetteva loro di scorrere in gi oltre le prime guide; lunghezza totale m. 0,47. Traendo profitto dalla ribattitura di quattro grossi chiodi osservati,
nute con
l'
risulta che
legno dei battenti aveva uno spessore di m. 0,06, ci che confermato anche da una lamina di bronzo alta m. 0,68, attraversata da un chiodo, e che fasciava
il
Anche qui la porta era chiusa. Nello strato vegetale, all'altezza del vano n. 8 dell' istessa isola, un grande bronzo di Caligola (Cohen, n. 24).
il
dorso di un battente.
si
raccolto
(12
id.).
Reg.
I,
ins.
VI,
n.
3.
impronte poco
visibili.
POMPEI
I, ins.
252
REGIONE
I.
VI,
n. 2.
Od. Aug.,
(15
228).
ed all'altezza Reg. I, ins. VI, n. 3. A m. 2 in dentro dall'architrave, di legno o cassa in una vari forse contenuti raccolti si sono del medesimo oggetti di 0,08 larghezza. Vetro: armadietto, di cui avanza la serratura misurante m. 0,11
id.)-
una boccetta
cilindrica, alta
uccelli,
un abbeveratoio da
granito verde, grossi
m. 0,07; un'altra della stessa altezza, strozzata nel collo; di color marrone, largo m. 0,058. Marmo: due dischi di
di cerchi conlarghi m. 0,079, ornati in una faccia sola centrici incisi: servirono forse per chiudere i fondi di un barattolo cilindrico dalle
2,
mm.
:
pareti di legno.
specchio circolare argentato nella faccia leggermente concava che reca all'orlo due cerchi incisi: tracce del legno della theca su questo utensile, e
Bromo
tinte di
un portamonete
di
Nerone
che con (Cohen, 179, 182) e un anellino-chiave di m. 0,021 di diametro: quest'ultimo, connesso la moneta doveva stare nel portamonete, consiste in un cerchietto semplice, con uno scudetto discoidale, munito di due brevi alette alla
quattro forellini nella superficie.
zati al
base e attraversato da
rial-
Ferro
bordo e bucherellati,
tali
due dischi larghi m. 0,054, leggermente da sembrare fondi di filtri che corapletavansi
:
forse
descritti oggetti
si
sono rinvenuti fa
pensare che essi fossero caduti dal piano superiore. (17 id.). Reg. I, ins. Vili, n. 8. Dal terreno
monete
di
di bronzo,
Nerone
Reg.
provveduto all'assicurazione delle fabbriche sovrastanti all'architrave, si potuto oggi attingere con lo scavo il profilo di questo vano d'ingresso di una casa, muuito di porta a due battenti chiusa al momento della catastrofe. Delle ferrature si sono recuperate due maniglie a ponte, l'una infilata per
ins.
Vili, n. 2. Essendosi
suoi capi rastremati negli occhielli di due nrpioncelli ribattuti a tergo, larga
articolata per
i
m. 0,15;
l'altra
celli,
lunga m. 0,10, connesse l'una col destro e l'altra col sinistro battente; grossa serratura rettangolare di m. 0,17 0,13 di lato, con la chiave nella toppa (battente e un finalmente solo, verticale, lungo m. 0,40, non in tutto conpessulo sinistro)
(18
id.).
Reg.
I,
ins.
VI,
n.
3.
m. 2,50
i
in dentro dall'architrave e in
m. 0,50
cassa,
si
di profondit rispetto al
i
medesimo, con
resti
legno
bronzo
di
una
sono raccolti seguenti oggetti: un abbeveratoio da uccelli in terracotta, alto m. 0,04; una cypraea lunga m. 0,03 e gli avanzi di una valigetta di legno, che, come appare dalla chiusurina di bronzo e dal suo corrispondente incastro che seguono la medesima
(')
Erano note
flg.
le
custodie in bronzo;
cfr.
A.
De Ridder
in
s.
v.
speculum,
essere le
Ve ne erano per anche di materiale caduco (legno, pi numerose, rivelantisi ora solamente per deboli tracce.
6532-65-35.
dovevano
REGIONE
I.
253
di vetro
POMPEI
come un
botti-
una boccetta
lunga m. 0,12.
si
di
questi travamenti,
ma
di
1).
(19 luglio). Nel bil mezzo dell'ambiente, a m. 3 di distanza dalla soglia, iutlato nel collo di una grossa anfora di terracotta, si trovato un imbuto di bronzo di
m. 0,14
di diametro,
frammentato
mancante.
all'anfora
in
i
(22 e 23 id.). Reg. I, ins. VI, n. 3. Intorno sono scoperti moltissimi frammenti di altre anfore,
essi di e nelle
or ora ricordata,
si
medesime
condizioni, fra
di
ogni
gran parte pavimento e 50 cm. di altezza, una ventina forma: piatti, pignatte, boccali, urcei ecc.; e
il
calcinate, e con
di
sempre
piatti,
in
frammenti
impossibili
bottiglie,
tazze e barattoli.
si
Sopra
il
un'anfora
fttile,
tracciata col
scoperta
seguente iscrizione:
O M
LLM
Detto del materiale frammentario che, alla distanza di m. 1,50 dalla soglia, cominciato ad apparire per coprire poi quasi interamente la superficie della bottega,
passer ora a descrivere gli abbondantissimi e svariati oggetti raccolti nel
strato,
medesimo
1"
raggruppati in
l'
uno lungo
la parete
orientale,
alla
altro
nel bel
terzo
nel
subscalare
addossato
parete ovest,
luoghi nei quali erano con tutta probabilit alcuni armadii di legno a palchetti, nei
quali la suppellettile era stata collocata.
Parete orientale,
in
tri
fra
il
secondo e
il
terzo
riquadro
dell'alto
zoccolo:
Avanzi
bronzo appartenenti ad un armadio, cio uno scudo di serratura a losanga di me0,13X0,13, decorato d'impressioni a spina di pesce e di quattro chiodi a borl'
una borchia
liscia di e
stessa dimensione;
torniti
e contorti,
m. 0,05 di diametro, da cui dipende un anello striato della una maniglia a ponte, lunga m. 0,12, con i capi rastremati,
e
giranti negli appositi anelli che sporgevano dal legno. Altri avanzi
cio:
di bronzo,
due
m. 0,05S,
con una sola faccia striata, ognuno dei quali dipende da due anelletti a coda ribattuta,
accennanti per a due diverse grossezze di legno, come deducesi dalla lunghezza
diversa delle code ribattute; una borchietta circolare di m. 0,05 di diametro, ornata
di rustiche incisioni disposte a raggi, e che era rissata al legno per
un chiodetto che
ne sporge a tergo; una fibbia a bottone che faceva il suo ufficio inserendo il bottone stesso nel cavo di un altro separato anelletto, che pure si trovato. Con i descritti
avanzi: Bronzo: due stampe
con
da pasticceria ellittiche, lunghe m. 0,23 frammenti di una terza a conchiglia; una casseruola di m. 0,118
m. 0,11,
diametro,
di
con marca illegibile all'estremit del manico che attraversato da tre buchi confusi da un quarto praticato nel loro mezzo; un'oenochoe alta m. 0,23, ad orlo tondo e
POMPEI
254
REGIONE
I.
ansa desinente in gi in maschera comica; una padella a recipiente ovaloide e lungo manico forato al sommo, lunga m. 0,49. Pastavitrea: un disco di colore giallo-
Ferro: gnolo, largo m. 0,13, ottenuto da una patera di cu; si port yia l'orlo. una strigile alta m. 0,22, e la punta di una seconda strigile; un grosso coltello lungo
m. 0,16 a larga lama acuminata, che aveva il manico di legno; un gruppo di almeno 12 punteruoli (?) lunghi da m. 0,10 a m. 0,13," rastremati ai capi, dei quali
l'uno sembra essere foggiato a scalpello; con un gruppo di altri quattro punteruoli simili sono per l'ossido attaccate circa 40 piccole ghiaie lenticolari, le quali con altre
libere dall'ossido, ivi
stesso
raccolte,
sommano
esse,
in
tutto a
110
potrebbero
forse
considerarsi
forse
destinati
al
medesimo
e
uso,
ventuno globetti
cellai.
bac-
rona di ovoletti.
Nel centro della bottega si raccolse in primo luogo un gruppo di utensili tecnici di bronzo, consistenti in un piede romano lungo m. 0,294, piegato in due, mancante solo della laminetta destinata a rissarne le due met: l'ossido non permette di scoprire
la
(cfr.
Museo Dorb.,
voi.
lungo m. 0,128,
un archipendolo (perpendiculum) conico, lungo m. 0,075, superiormente munito di un pomello forato per poterlo sospendere; uno stilo a corpo triangolare rastremato, lungo m. 0,12; una pinzetta lunga m. 0,09; due aghi saccali
l'apertura longitudinale;
lunghi m. 0,14 e m. 0,12; un utensile di uso incerto e di forma conica, ottenuto con una lamina accartocciata, chiusa alla base che anche munita di anello per la
sospensione, e aperta lateralmente fino alla punta (lungo m. 0,14 diametro alla base
m. 0,025); un altro utensile lungo m. 0,062, con un'estremit rastremata a punta, e l'altra slargata ed arcuata a mo' di gubbia; un calamaio cilindrico (in frammenti) contenente la polvere deWatramentum; fondo rettangolare di m. 0,086X0,075 di
le
pareti di piombo.
Con
descritti bronzi,
un raschiatoio di
lungo m. 0,125, dall'impugnatura fornita di pomello e dalla lama larga m. 0,033; un coltellino di ferro lungo m. 0,09, a manico fisso, di osso, dal quale sporge la coda della lama ridotta ad anello; una laminetta o stecca d'osso, larga m. 0,02-0,025,
lunga m. 0,14, desinente in anello nell'estremit pi stretta; avanzi di un cassettino in avorio, rettangolare, che esternamente, a quel che risulta dai frammenti recuperati,
recava con linee incise una reticella da un lato, mentre dall'altro rip.oduceva
l'incontro
si
come
dei
resti
dell'armadio
qui situato
15 cerniere d'osso
tre bottiglie alte
due chiavette
di
Vetro:
m. 0,09 e m. 0,12;
Bromo:
un mestolo
(in
frammenti) a
una
fbbia
m. 0,09
resti
;
di
0,07 e m. 0,065,
REGIONE
I.
si
255
emisferiche
POMPEI
forse,
come
in
visto altrove in
levigare; queste
numero
di due,
ridotte
per l'uso
forato
al
fattone, si
sommo
EME HABBEBI;un
di sfera,
forma di dado, di
di
3X5X5;
ansa di
lungo m. 0,12.
Ferro:
ferro.
due fondi
per due
altri
noansati, alti
di
da m. 0,16 a m. 0,24, e un pignattino alto m. 0,20, rustici. Uno scudo serratura in bronzo, largo m. 0,07 X 0,08, col relativo corrente che sembra essere
avanzo di un cofanetto o cassetto di legno, dentro cui sar stato molto probabilmente Bronzo: un grande bronzo custodito quanto segue in numerario ed oggetti preziosi.
di
incedente a sinistra;
dello
stesso
imperatore un
Fio.
5.
la Pace sedente a sinistra (Cohen, 146 e sgg.); e di Vespasiano l'uno con l'ara e la leggenda Provident, l'altro con la Vittoria incedente, terzo con figura muliebre seduta a sinistra un asse repubblicano. Argento : un
;
rotto iu
due pezzi.
Agata:
m. 0,45.
di
Corallo:
ellittica,
un ramoscello
alto
m. 0,06,
gemma
forma
Dioscuri
perduto,
al
e
(fig. 5).
La gemma
un gruppo che sembra riprodurre Leda fra i era applicata ad un altro oggetto, forse di cuoio o di legno, un mastice
di colore scuro ricoprenti il tergo,
come mostravano
le tracce di
momento
in
un fondo di
Sottoscala.
una conchiglia (aaodonta cygnea), lunga m. 0,11, terracotta alcune conchigliette larghe m. 0,03.
parecchi bronzi
i
mobile di legno difficile ad identificarsi: tre piedi cilindrici alti m. 0,08 (due), e m. 0,047, a base slargata; altro bronzo circolare, nel quale il legno di un cilindro
cavo entrava avvitandosi intorno ad una cochlea interna
(alt.
m. 0,07
largh.
m. 0,06);
un altro bronzo
cilindrico, largo
pezzi gi descritti; reca ai capi alcuni dischi larghi m. 0,055, assicurata al legno con una serie di chiodetti di bronzo; con questi avanzi, due pesi sferico-conici dal fondo ornato di rilievi
mente
ai
m. 0,064, con avanzi di legno nel cavo conformeuna lamina larga m. 0,02, lunga m. 0,50, la quale
POMPEI
256
gi
(ai
REGIONE
I.
concentrici
dal
vertice
un altro
avanti.
m. 0,097,
al
in
ricordato
vasta e varia
congerie
di
trovamenti
29 aprile
non
commercio
ha
il
si
La bottega
di
pianta quadrata;
pavimento
cocciopesto,
e
il
cui
largo
quadrate
rettangolari, di
marmi
di un alto zoccolo d'intonaco laterizio scompartito merc policromi, e le pareti coperte listoni neri e listelli, rossi in
il
ad altrettanti
i
infissi
palchetti di
legno
primi
montante, lungo la parete occidentale, al piano superiore; il largo vano d'ingresso era chiuso col solito sistema delle tavole verticali, e munito (a sinistra) di battente apritoio, il quale ultimo chiudevasi dall'in-
due scalini
in
di legno
terno,
come
attestato dall'incastro di
marmo
l'estremit
inferiore di
(24 luglio). Reg. I, ins. VI, n. 5. Va completandosi lo scavo di questo termopolio con lo sterro dell'ultimo strato; e qui oggi, nello spazio chiuso dal gomito del banco di vendita, si sono raccolti i seguenti oggetti: un'ara di terracotta, a forma di puteale baccellato, alta
m. 0,12; un
fiasco
conico
m. 0,28; una lucerna di terracotta monolychne, semplice, lunga di vetro, mancante del collo e dell'ansa, alto m. 0,30;
resti
una stecca d'osso rotta in due, lunga m. 0,20, d'incerto uso; e i un cassettino-portamonete, molto piccolo, a sezione rettangolare. Reg. I, ins. Vili. Sulla parete esterna a sinistra del vano n.
i
di
bronzo di
3, si
sono scoperti
[C.
G]AVIVM
RVFVM-Tvir
[?'.
dr\
Seguono,
al
disotto,
due
altri
programmi
ad
riferirsi
questo avanzo:
7.
STEPHANVSROG
si
programma
8.
[^-E-L-ICEA".
QV1NQ_
A
9.
destra del
programma
di
Gavio,
si
legge:
TR
E B
VM
REGIONE
I.
n.
257
si
POMPEI
Nel vano
dei
4 (ingresso
di
una bottega)
al
momento
dell'eruzione:
chiodi semplici, un uncino girante intorno al perno, una maniglia ad anello di m. 0,08
di diametro, e la chiave lunga
m. 0,15.
m. 1,60
di
bronzo largo m. 0,165, servito forse per coppa di una bilancia. Scoperta la soglia, di travertino, si visto che essa era in origine destinata per una chiusura di quelle ovvie per le botteghe, a tavole verticali, come mostra il suo incastro lon-
un disco
di
gitudinale e l'estremit
destra
battente apritoio,
ed era stata
foro nel
un
mezzo
per
l'
(26 luglio). Reg. I, ins. VI, n. 5. Sul pavimento, nel mezzo delle parete est. un grande bronzo di Vespasiano (Cohen, 488, variet COS VI); sul muro di separazione dall'ambiente posto a sud, un'armilla di bronzo foggiata a serpe con la coda ravvolta intorno al collo (diametro
m. 0,08); ivi presso, uno stilo di osso a corpo tondo, un capo; un globetto di pastvitrea azzurro forato e bacdi
spazio vuoto
comun
di
preso dal gomito del banco: un medio bronzo di Nerone, col tempio di Giano;
urceo
un abbeveratolo da uccelli
alto
m. 0.04,
all'orlo;
terracotta;
una tazzina
di
vetro
in
verdiccio,
ed
alta
bianca,
bocca
piede
piano,
Reg.
I,
ins.
VI,
n.
5.
lo
spazio
gomito del banco, si sono oggi trovati questi altri oggetti un corno di antilope a due rami, lungo m. 0,19; una lama di osso larga m. 0,027, lunga m. 0,202, col dorso percorso da due strie longitudinali, rastremata alla punta, mancircoscritto dal
si
fissava forse
mediante mastice
un medio bronzo
153); una pinzetta di bronzo, lunga m. 0,10; e una boccetta di vetro a recipiente sferoidale, alta m. 0,07. Nella stanzetta che si apre sul lato sud della bottega, un'asta di fuso in osso, lunga m. 0,194, e una lucerna di terra-
lunga m. 0,15. Questa reca a rilievo nel disco una rappresentanza analoga a quella del dipinto posto a centro della parete orientale nel noto oeeus della casa di Sirico: Eroti intenti a scherzare con le armi di Ercole (Helbig, Wandg., n. 1139).
cotta,
la
immane
chi puntandovi
sinistro
(la
con la corda:
la
pelle
leone
ottimamente
espressa
ed
si
un
altro
faretra?).
La voce
di esortazione riprodotta
nel
campo
di
{CI.
L. X, 8053, 8 a):
10.
ADIVVATE
SODALES
Notizie Scavi 1012
Voi. IX.
POMPEI
I,
258
REGIONE
I.
Reg.
vimento,
ins.
Vili,
n. 4.
Dietro
di
il
dal pa-
si
trovata
una coppa
anulari,
saldate
evidentemente
la
il
disco
giorno 24, perch privo del bordo, apparisce essere stato la coppa
utensile. Quasi nel
medesimo
mezzo
del vano,
immediatamente dopo
la
ele-
gante mensa: per, quantunque lo scavo sia stato sbito proseguito per m. 1,50 in dentro, gli altri pezzi della mensa non sono stati per ora trovati, ed molto probabile che andarono dispersi in un'antica esplorazione qui praticata, e di cui avan-
zano sicure testimonianze nelle terre che appaiono sconvolte. Nell'angolo fra la parete di questo androne e il battente sinistro della porta, permangono sul pavimento e
sulla parete molte tracce di
di carbone, si raccolto del
un incendio ed
ivi,
fra
il
piombo
e
a gocce
un
collo di
ansa a nervature
ins.
XII. Lo scavo sulla fronte di quest' isola contenutosi per disopra degli architravi, ha gi dato luogo ad importanti
posto
dopo
il
secondo
cenacolo.
si
scoperto
un programma evanido
monco
C. I. Z., nn.
412
1069)
11.
IVNIVM
la
d'
m. 0,65
ad
buono stato
di conservazione, e destinata
del
vano
d' ingresso n.
6,
il
precedente, riceveva lume dalla via per una spaziosa finestra di m. 1,45
nita anch'essa, e per tutta l'ampiezza,
d'
0,90,
mu-
Una
ma
intermittente, e risultante
segmenti di differente ampiezza distendentisi su quei tratti della non corrispondevano vani di accesso o di luce: i tre segmenti di tettoia dunque sono conseguenti alla finestra e al vano d' ingresso sulle cui aperture, non si sa perch, non si volle alcuna difesa dai raggi solari e, meglio ancora, dalla
precisamente
muratura
ai quali
pioggia.
giustificare ciascun
segmento
di tettoia,
dobbiamo pensare ad
:
uno solo ne abbiamo oggi, l'altezza dell'architrave del vano n. 6 ma, molto
;
probabilmente, due altri ve ne furono nell'antichit, l' uno sullo stipite opposto del vano e l'altro all'estremit occidentale della facciata: per nulla ne avanza oggi, in
seguito alla totale caduta degl' intonachi.
Su
letto di stucco
bianco di m. 0,78 di
REGIONE
IV.
di
il
259
PRETURO
meno
altezza e
m. 0,66
larga, steso
da
un ampio
il
festone
foglie
verdi
Mercurio
i
barbato,
adulto,
smisuratamente
fascia verde,
n.
itifallico,
fianchi cinti di
una breve
il
tutto
nudo nel
il
vano
6,
le
ali
ai piedi,
marsupium
tesa; stato di conservazione perfetto; esecuzione non priva di energia espressiva. Per
il
cfr.
Monu-
XIV,
il
LVI
(pittura vascolare).
programma:
CCALVENT1VM
S1TTIVM
H VIR
MAGNVM
I
CF
angolo di un balcone sporgente sulla via, con la parete occidentale conservata fino a m. 2 di altezza e il pavimento, di cocciopesto, per un'ampiezza di m. 1,30. Questi importanti avanzi sono
si
trovato
1'
stati
1, ins.
n. 4,
disopra
13.
programma:
[C.
FiOORIVM
[PnjSCVMOViy]
AED
M. Della Corte.
Regione IV
(SAMN1UM ET SABINA).
SABINI.
Scoperta di frammenti architettonici e di epigrafi latine in localit denominata Strada del Colle nel territorio Amiternino.
IV.
Nello scorso
PRETURO
di
mese
maggio
il
scavo per condottura d'acqua, della profondit di oltre un metro, al disotto del piano della stradella che, scendendo da detto paese, mena alla frazione chiamata Colle.
Tale stradella,
in
forte
pendo,
sta
pochi
metri
rotabile denominata strada Amiternina, la quale, alla sua volta, ben poco dista dal
tramite dell'antichissima via Salaria che, in linea retta, passando per Fonili, andava
in
Amiternum
(')
(').
Cfr. Persichetti,
pag. 138.
PRETORO
260
REGIONB
IV.
Tutta quella plaga appesa, tanto a monte quanto a valle della stradella del Colle,
ricca di antichit.
vi si
iscritte,
frammenti e
rilievi,
tra
quali
due
fra
importantissimi, rappresentanti
sanniti
l'uno un funerale
romano
('), e
l'altro
un duello
che oggi conservarsi tutti nel Museo Civico aquilano. ( ), cos anche nel piccolo scavo ora ricordato, furono rimessi alla luce vari
e
altri
monumenti;
dal
taglio fatto
si
stradella, e
non avendo l'appaltatore dello scavo onde sarebbe utile farvi procedere ad una regolare
in luce tutta
logica.
il lavoro fatto nello scorso maggio. Scendendo dal gruppo principale del caseggiato di Preturo per la ridetta stradella, l dove la medesima fa gomito presso l'angolo meridionale della chiesa
parrocchiale dedicata a
letri.
s.
Pietro apostolo,
si
Presso alla tomba giaceva una stele in calcare, superiormente arcuata, lunga m. 1,05, larga m. 0,38, spessa m. 0,20. In mediocre carattere, vi si legge:
PFVLCINIO-PL
DASIO
FVLCINIAPL
LIBERTA
2.
si
pure da capo a semicerchio, alta m. 1,10 0,58, e dello spessore di m. 0,20. In bei caratteri di latino arcaico, col P sempre aperto, reca:
PAVIDIVSP
ALEXSANDER APICATA-QL
Frammento
d'architrave
in
calcare,
lungo
rosa.
m.
1,05,
alto
m. 0,60, spesso
m. 0,28. Vi
4.
scolpito
un bucranio ed una
la
Cippo alto m. 1,05, largo m. 0,62, spesso m. 0,35. In buon carattere reca seguente epigrafe, chiusa da cornice:
FABIA- LL PRIMIGENIA
(') Cfr. Huelsen, Relief von Aquila, in Mitteilungen 1890, pp. 72-73; Persichetti, Due rilievi amiternini, in Mitteilungen, 1908, pag. 15 sg. (") Cfr. F. Weege, Jahrbuch des K. Archaeolog. Instituts, XXIV (1909), pag. 153 sg.
REGIONE
IV.
avanzo di
blocco
261
di
PRETDRO
5.
Plinto in calcare,
bel
monumento
arte
provinciale,
rotto
da
piedi.
Le
sono:
facce,
altezza m.
triglifi
e metope,
metope,
e sulla princi-
Nella prima
seconda un
fiore;
nella terza
metopa della fronte a sinistra si vede scolpito un urceus; nella un uccello che becca un grappolo d'uva. Nella prima
metopa della fronte principale, cominciando a sinistra, si vede un aquila con le ali aperte; nella seconda un oggetto circolare, come coperchio che, all'esterno, ha un
fiore
a rilievo, appeso ad
un chiodo, mediante correggia; nella terza un calathus una capsa rettangolare, posata sopra tre piedi
o
e
superiormente, con una correggia, arridala ad un chiodo; nella quinta uno specchio. Sulla fronte laterale a destra, nella prima metopa scomparso il rilievo; nella se-
conda
si
vede
una oenochoe;
di
nella terza
si
fra loro e
semicadenti.
Al disotto poi
da ricchi festoni di
tre
agli angoli sono scolpiti dei semibucranii, legati fra loro e frutta. Sulla fronte principale, tra il fregio ed i festoni,
in
HERENNIAE
PLDORINI
Di tale monumento mancano la base ed
esistessero sotto
i
il
fastigio,
ma
non sarebbe
difficile
che
Andando pi
stradolla passa fra
lapidi
sempre a percorrere
il
ha reso
si
visibili
altre
veggono sepolte
Oltre ai suddescritti
monumenti
anepigrafi.
anche di et romana,
ma
N. Persichetti.
RAIOLO, CAPORCIANO
Frammenti
romana.
del
262
REGIONE
IV.
V.
RAIOLO
et
di
ad
il
un sarcofago di
In Raiolo,
sig.
frazione
comune
di
Pizzoli
Giulio Cicchetti,
facendo
scomporre e rimuovere
casa da lui abitata, in mezzo a quei sassi, rinvenne sette frammenti di un bel mo-
numento romano
di
di
elegante lavoro.
Uno
di
m. 0,40
pi piccoli.
Due
rappresentano delle
una
di fronte all'altra,
una
coda del delfino, ed ambedue col capo rivolto indietro. In un altro frammento vedesi il trso di una figura muliebre con lunga capigliatura,
in atto di suonare
ricurvi.
Sul
listello soprastante
detta
suonatrice,
era incisa:
OMICI
con
giasi
SENI
barbuto, che
Un altro frammento della medesima scultura rappresenta un uomo ambo le braccia stringe una conchiglia di forma capricciosa, sulla
un putto frammentato. Un altro mostra un gruppo
di genietti,
quale appog-
fra
quali, vedesi
lontra.
altro
frammento
raffigura
N. Persichetti.
VI.
CAPORCIANO
notizia
Epigrafe
datami dal
Da
gentilmente
Giuseppe Baiocco
tal
di
Caporciano, ho
uno scassato per piantagione di zafferano, rinvenne un cippo calcare paesano che attualmente sta giacente innanzi alla sua casa. Alto m. 1,20, largo m. 0,55, contiene, entro cornice, un'iscrizione latina, in
:
H O E B O
I
D O M
ET
IANVARIVS
COGNATVS
REGIONE
IV.
263
CAPORCIANO
del
C. I. L.
Questa iscrizione, posta a raffronto con quelle dei nn. 3418, 3419, 3432 e 3469 IX, molto interessante. Oltre a farci conoscere l'esistenza di un ColLonginae, essa dimostra i rapporti della famiglia Domitia con specialmente con l'agro furfense e peltuinate, ove certamente la
et
legium Corbulonis
queste
contrade,
moglie
Longina, Domiziano, ebbe assai probabilmente qualche villa, presso l'ameno laghetto di Gaporciano, finora ignorata e che meriterebbe essere rintracciata.
di
C. I. L.
ri-
che trovavasi nella chiesa parrocchiale del vicino paese di Bominaco, dedicata
s.
Michele
Arcangelo,
distante circa un chilometro da quel paese: grotta naturale nella quale stato eretto
un
che
s.
Tussio avesse
ivi
menato
vita da eremito.
N. Persichetti.
ROMA
265
ROMA
Anno 1942
Fascicolo 8.
I.
ROMA.
Nuove scoperte
Il
cav.
scavi di antichit in
Roma,
ha trasmesso
rante
il
mese
di
agosto:
Regione XIV.
di
s.
alla
moderno, pochi avanzi di antica costruzione, costituiti da un muro di sostruzione a pietrame di tufo, sul quale erano poggiati due parallelepipedi di travertino, alti ciascuno m. 0,65;
il
Via Prenestina.
per gli Scavi di
Roma,
di
Per iniziativa del cav. Angelo Pasqui, direttore dell'Ufficio un saggio di scavo (') sulla
12 ed
il
passato
il
Ponte
Nona
(ved.
fig.
un tempio dedicato ad una divinit salutare, di cui si avevano indizi quella localit per copiosi ex-voto fittili che ivi vennero in luce alcuni anni
stigia di
i
(')
Dei lavori
di
Voi. IX.
34
ROMA
una maggese
266
ROMA
durante
di
lavori di
('),
tufo.
Il
il
quale gentilmonte
ader alla
proposta
della Direzione
degli Scavi,
dei
di
fare le
indagini archeologiche,
facilitando in ogni
maniera
il
compito
funzionari addettivi.
Fu
a
i
me
affidata
rilievi
ven-
Fig.
1.
Lo scavo
m. 60
fu iniziato
il
giorno
29
maggio 1912,
mise
e chiuso
il
giorno
16 giugno
successivo. Il primo sterro fu fatto sul culmine della collina, alla distanza di circa
sulla sinistra della via
Prenestina, e
in luce
ben presto un
edificio di
m. 8, formato da muri a piccoli fig. 2 A), lungo m. 25, largo parallelepipedi di tufo, in direzione da nord a sud, dello spessore di ni. 0,60 e diviso in quattro ambienti, due grandi e due piccoli, da muretti simili, dello spessore di
si
vide
l'
fig.
of the roman Campagna, V, pag. 172 scgg. La stipe rappresentanti le parti principali del corpo umano, in frammenti di panneggiamento appartenenti a figure complete fittili, ed in statuette anche esse frammentarie, sempre di terracotta. Si videro allora anche frammenti di vasellame etrusco-campano,
T. Ashby,
The
classical lopography
fttili
ROMA
267
ROMA
si
scopr
uu piccolo bagno (ved. fig. 2 B) costituito da una serie di stanzette di forma rettangolare con muri a cortina dello spessore di m. 0,60 e da una grande platea formata da grandi lastroni irregolari di pietra gabina (ved. fig. 2 b). Tutto l'edificio, orientato
da nord a sud, misura m. 26
di
lunghezza;
le stanzette
Vi
ci
10
meln
m
Fio. 2.
tasselli
bianchi,
di stabilitura parietale
a cocciopesto, e nella stanzetta segnata nella pianta con la lettera e si videro ancora a posto le suspensurae dell' ipocausto. Nella stanza attigua (leti d) era praticato un
pozzetto circolare scavato nella roccia, con
di un
le
il
diametro
il
metro.
si
resto di
un grande dolio
L'edificio in
terracotta.
Altri
pozzetti erano
di
nelle
stanzette
e g.
muro
ROMA
268
ROMA
formato con materiale preso da altro edificio non lontano, ed in parte da muri a sacco con paramento a cortina. Lungo questi muri esistevano due piccolissimi ambienti
semicircolari con pavimento a mosaico bianco (lett. h,
scritto
(lett.
C),
Ad est del bagno suddei). a curva circolare un di muratura accennante tratto ancora a posto esiguo il quale, sviluppato, d un ambiente rotondo del diametro di m. 10.
.
Gli avanzi finora descritti nulla hanno a che fare col tempio di cui
le tracce,
si
cercavano
ed hanno forse appartenuto ad una mansio del nono miglio della via Pre-
nestina.
si
rinvennero
seguenti oggetti:
le lettere:
un
frammento
di
...CR...
...
AP
...
...A
un piede
fittile
di
mensola
di
marmo
0,07),
(m.
0,40X0,38X0,11), un frammento
fittili,
di
ornato
di
(m.
0,14 X 0,14 X
un anello
bronzo del diam. di m. 0,020 con dischetto su cui incisa un'oca, un peso di piombo
di
alt.
un frammento
M. B.
coppa aretina col bollo in pianta di piede C. I. Salonina (Cohen, Monnaies de l'empire, V, pag. 503, n. 63), due P. B. di Claudio Gotico (Cohen, op. cit., VI, pag. 131, n. 3; pag. 138, n. 84), un P. B. di
di
L. XI, 31 b,
m. 0,06), uu
Tacito
bile,
n.
131), un G. B. di Gallieno con rovescio irriconoscili (id. id. VI, pag. 418, n. 29), un P. B. di Costantino
con rovescio irriconoscibile, nove altre monete indecifrabili, ed infine alcuni frammenti
di laterizi con
i
bolli
CI.
L.
XV, 654
(Vespasiano), 1131
(I
sec).
Proseguendosi le indagini ancora pi a nord, a circa 60 m. dalle costruzioni ed a pochissima profondit dal piano di campagna, si misero allo scoricordate gi lati tre di una grande recinzione in muri ad opera quadrata di parallelepipedi perto
tufacei
filare
grandi
m. 1,30
X 0,60 X
i
0,40 (ved.
di
di
Uno
dei
lati
muri mancava del tutto; lati in direzione sud-est a nordovest erano conservati, l'uno per una lunghezza di m. 21,50, l'altro per m. 12. Il terzo lato superstite, che
segnava
larghezza del rettangolo, era lungo m. 17,50. Agli angoli di nord-ovest della recinzione lo scavo rivel l'esistenza di due favisse
la
fig. 2, lett.
(ved.
la profondit di
i
manomesse,
certamente
lo
furono durante
maggese
di
di cui si fatto
fittili
ed
monete por
e ricordati,
lo
pi
repubblicane, appartenute anch'esse alla stipe votiva del vicino tempio. Gli ex-voto
sono
gi
si
prof.
Ashby
come
opera sulla
campagna romana.
ROMA
la
269
ROMA
venuta
luce nei nostri scavi sono
stipe
votiva
in
Un
(m. 0,08
2.
in
piedi:
notevole
un
resto
di
un uccellino.
3.
fittili
Cinque
vasetti
fittili
Una punta
0,015).
6.
e cio:
Un
volti,
gran numero
ex-voto
fittili,
umano
vulve,
mammelle,
uteri,
membri
virili,
gambe
Quattro assi trientali. di cui due con simboli (Babelon, Monnaies de la rI,
publique,
8.
9.
pag. 50, n.
26
10.
11.
Due semissi trientali (id. id. I, pag. 51, n. 27). Due quadranti trientali (id. id. I, pag. 52. n. 29). Due oncie trientali (id. id. I, pag. 47, n. 19).
12.
Due Due
assi unciali
(id. id. I,
pag. 63,
n. 49).
id. I,
pag. 63,
I,
n. 51).
15. Tredici sestanti unciali (id. id. 16. Quattro oncie unciali (id. 17. Sette piccoli bronzi di 18. 19.
id. I,
Neapolis
toro androprosopo.
n.
Un M. B. Un P. B.
Un Un
si
di
138).
di
Probo
(id. id.
n.
305).
20.
P. B. di
Massimiano
il
(id. id.
21.
P. B. di Costantino
Grande
n.
259).
rinvenne della icnografia del tempio propriamente detto, il quale dovette essere stato completamente abbattuto e raso al suolo. In esso il culto giunse fino al III ed al IV secolo dell'et imperiale, come dimostrano lo stile di alcuni fittili e
le
Nulla
monete.
nummi
da ex-voto
fino ai
bassi tempi.
il
acqua magnesiaca
facilmente credute
ivi
esistente ci
pu
far credere
miracolose, delle
acque
*
romana.
Via Salaria.
fogna, di
Nel cavo eseguito in via dei Parioli per la costruzione di una fronte alla caserma delle guardie municipali, stato scoperto, alla profon-
ROMA
m. 1,50 dal piano stradale,
i
il
270
un sepolcro
in opera
ROMA
quadrata di murato un
dita di
tufo,
lato nord di
con
1,00X0,61X0,16)
M LV S V S M F TOL
I
PROCVLVS CARRIO
MILCOH-m- PR-
OMETTI
MILIT ANN Vili VIX ANN XXVIII
SE
dei pretoriani,
Il defunto,
coorte
Pollenzo in Piemonte), citt inscritta nella trib Polita, e detta anche Carrea, nel
cui territorio esisteva un vicits od un
la frase:
oppidum
e corrispondente
Chieri.
Nella
(m. 1,19
0,75
MIVNIMD-L
AVCTI SCR
LiBr
FAVSTA/LIBERt
in-f-p-ximnagr-pxviii
Il
defunto esercitava
l'ufficio
di scr{iba) libr{arius).
Si scopr anche un avanzo di muro ad opera reticolata, dello spessore di m. 0,60, con due pilastrini della stessa struttura, distanti fra loro m. 3,40 ciascun pilastrino
:
franato.
Fra
la
m. 0,12. si videro le tracce di un pavimento a spina di pesce, terra si rinvenne oltre ad un laterizio col bollo
e
l'aggetto era di
L.
di
epigrafe sepolcrale
(m. 0,18
lo
un
villino
di propriet
Dionisio Spierer,
si
ROMA
271
ROMA
tombe a cappuccina, ed una cassa sepolcrale di tufo, priva del coperchio (m. 2,40 X 0,60 X 0,56), con resti di ossa umane. Si rinvennero inoltre le seguenti iscrizioni
:
1.
Titoletto
marmoreo
di
colombario
2.
(m.
0,08X0,16X0,02), con
l'iscrizione:
0,18X0,05):
ANTONIA
CARCILI A
L
L-
SALVIA
CL
ELEVTHERIS
CARCILIO-LL
HOSSARIVM FECEI
(*")
3.
Frammento
0,03)
:
id.
id.
(m. 0,14
4.
(m 0,10
0,22
X 0,17X0,03):
MNIVS'
....
ROMA
272
si
ROMA
Un
X 0,33X0,09),
cui
si
legge:
CR
G
....
ALATA
ORBIAOL- AC a
M-NANNEVs
MLCA
IN-FP-XlllNAG-PXII
2.
Un
0,73
X 0,30 X
0,13), con
l'iscrizione:
VERECVNDA
VIXANXX1II1
POS
FORTVNATVS
CONIVGI
SVAE BM
Via T
priet del
bu
r t
a.
in tenuta
Forno Nuovo,
di pro-
duca don Leopoldo Torlonia, all'undecimo chil. circa della via Tiburtina ed a 200 metri sulla sua sinistra, durante la scoperta di una cava di pozzolana, si sono
riconosciute, a poca profondit dal piano di
campagna,
le tracce di
un diverticolo della
i
via Tiburtina, in direzione da nord a sud, largo circa m. 4,80, lastricato con
soliti
poligoni
di lava basaltina. Si
resti del
eretta sulla destra del detto diverticolo procedendo verso la via Tiburtina.
La tomba
rinvennero molti
tra-
stessa, e cio:
due soglie di
con incasso
rilievo (m.
1,60X0,75X0,30; m. 1,49X0,64X0,27), due blocchi di travertino (m. 1,20 X 0,63 X 0,30), uno stipite in marmo bianco con candeliera a 1.20X0.40 X 0,27), una basetta dello stipite stesso sagomata (m. 0,62
marmo.
G. Mancini.
0,50
REGIONE
I.
273
OSTIA
Regione
(LATIUM ET CAMPANIA).
LATIUM.
II.
OSTIA
Ricerche
Caserma dei
di Vulcano.
Vigili.
Scoperta di nuove se ho la
Scavo presso
tempio
Sulla sinistra della via dei Sepolcri, nella tomba XIII secondo la numerazione
del Visconti,
foglie
si
scopri
(m. 0,05X0,12
un frammento del coperchio di un'urna cineraria, adorno 0,055) e un frammento di sarcofago (m. 0,11 X 0,16) su cui
di
si
il
vede la parte superiore di una figura muliebre acefala, con veste annodata sotto petto, nuda la spalla sin. e con capelli che scendono sul petto.
:
Nella tomba degli Isiaci (XVI) erano forme per ottanta cadaveri in corrispondenza con la testa di 25 di esse, nel muro nord, sono incavate nicchie quadrate, una per ciascuna. Qui si raccolse un frammento di embriee col bollo C. I. L. XV, 2185,
f.
uno
di
marmorea
iscritta
(m. 0,085
0,1
25X0,023):
MIONl RI ANVS
NIVGI
Nell'ambiente ad ovest della tomba XVI (m. 5,40 4,25) non si notano n avanzi di forme, n arcosolii. Nella parete sud una porta che immette in un vano
lungo
di
si
stretto a
mo'
di corridoio
0,90)
questo
raccolse
minima parte
e
un frammento
XV, 1535
un
orlo di pelvis
T*.
si
Tra
la terra
raccolse
un frammento
di lastra
0,262
0,225
0,038)
M SRVSTIO
D
MARIAE-
1145,
Voi. IX.
35
OSTIA
Relazione
si
274
nel
REGIONE
1.
Nell'ultima
ho accennato che
presentava un altro
Qui non
si
Essa stava col corredo funebre probabilmente entro un vaso ovoidale a bocca molto larga con pancia divisa in pi zone; se ne trovarono parecchi frammenti Intorno si raccolsero molti (alt. m. 0,63 circa, diam. alla bocca m. 0,41; fig. 1).
Fio.
l.
Fio.
2.
frammenti
di
vasi
campani a vernice nera lucida, dei quali uno a vernice bianca marca a foglie e bacche, un altro (tg. 2); un fondo con
(fig.
con
testa di profilo
3),
rossa corallina
(fig.
4),
un vaso
a vernice bruno-chiara ed altri frammenti e un pezzo di legno informe. Lo scavo fu limitato a circa m. 0,50 sotto l'acqua: non pot essere completato, non presen-
tando sicurezza
muri
circostanti.
poca distanza vennero in luce un fondo di vaso campano con quattro marche, nelle quali raffigurata una testa di Pallade, e un altro simile, in cui in ciascuna
delle quattro
marche
si
rappresentato un rosone.
Nella sabbia
rinvenne
Dietro le tombe della via dei Sepolcri, verso la via Ostiense, passava,
detto altra volta, tra le
11
come ho
da sepolcri.
tratto dietro la
tomba
REGIONE
I.
275
OSTIA
archetti
restando
l'altra
parte, di
m. 7,50 per
4,
Fig.
3.
(fig.
5).
si
In tutto lo spazio
si
notato
il
piano
battuto (A)
e
della
strada, quale
era
Pretoriano
circa
Questo piano
battuto
sotto
anteriore alla
tomba
degli
ma
si
anche
di
l'angolo
nord-est di questa;
fossa
essa
notato
si
un
pezzo di fondazione in
alcuni avanzi.
tufi
e calce
con
per
il
cadavere, di cui
rinvennero
Fio.
4.
Questo tratto di fondazione era addossato ad ovest di un muro fatto con embrici est da un blocco parallelepipedo di tufo rossastro ridotto
quasi in polvere (B). Forse non esclusa l'ipotesi che questo siano stati segni di una sepoltura fatta nella sabbia.
muro
questo blocco
OSTIA
tino
:
276
REGIONE
l.
Scavata la sabbia
m. 1,50 sotto
ni.
il
si
trov
alcuna
traccia di seppellimento
e in
per siuo a
essa si notarono
consueti frammenti
un
;
pezzo di legno e
(alt.
m. 0,053
Fio. 5.
Nel fare la scarpata del lato settentrionale della via che corre lungo nord della Caserma dei Vigili, si raccolsero i seguenti oggetti:
il
muro
Marmo. Frammento
di lastra (m.
0,12X0,18X0,026):
IVCIAN
V1GFE ANAI'
EROP
NIN
REGIONE
I.
si
277
OSTIA
congiunge con
4:
COHOR
QVI DES XILLATIO SEV e" mirti
HI
1
Palombino. Matrice (m. 0,08 X 0,081 ciascuna delle quali si vede un cornucopia
tg.
6) per
otto
tessere di piombo, in
altro che
non riconosco.
Fig. 6.
Bronzo. Oltre
0,09; m. 0,08
Caserma
dei Vigili:
a)
ntIn
VRI- ID
b)
e
PH
OHWVig
EX
id
VS-APRIL N-INCVRA
Frammento
:
Terracotta.
da un intercolumnio
cellata (m.
telli
si
0,085X0,085;
7).
-
Frammenti di vasi aretini con le marche C. I. L. (m. 0,065 X 0,114; tg. 8). XV, 5454 a e CDBALBVSF (ornato). Vaso (Hehn forma 8; alt. in. 0,142) con le lettere Vaso (Behn forma 147) con tracce di vernice graffite sugli omeri.
COG
OSTIA
278
REGIONE
I.
sul collo.
di
e
anfora
Mattone sesquipedale col bollo C. I. L. XV, 738 altro bipedale col bollo C. I. L. XV, 968 altri con i bolli C. I. L. XV, 261 a, 710, 829, 958, 997, 1026, 1217 (2 es.), 1278, 1368, 1435 (2 es.), 1449 a,
Anforetta (Dressel, forma 29).
;
XXX.
colla
marca
I.
L.
XV, 3108.
DYY Y3
con
Ansa
Coperchio
di
anfora
palmetta
e,
1910,
p.
185/", 377.
Fio.
7.
Fig.
8.
Fu
scoperto
il
il
dal Teatro.
Nel centro
conserva una
iscrizione
gli
Questa iscrizione interessante per la menzione dei cordai (resliones), per cui stuppalores si intenderanno quali negozianti o fabbricanti di stoppa, non quali
calafati,
Il
il
Lanciani.
di
ma
molto
zioni: vi si
musaico della prossima schola a sud presso a poco nelle medesime condivede ancora un modio con due anse nel centro e tre piedi ad angolo
sopra, la rasiera.
acuto
e,
le fogne nel piazzale per lo scolo delle acque a una ventina di metri a nord del tempio di Cerere, a circa m. 1,30 di profondit, vennero in luce grosse
Ricercando
fondazioni di un monumento.
RKOIONE
I.
279
OSTIA
quattro tempietti
si
raccolse parte
a)
MA
ramo
b)
ramo
VNDINIdove
CVNDIN
41, 42.
nominato Status Marchia Secundinus (non Secundio) di C. I. L. X, 8048, XV, 357, 1287, e anse di anfora con la marca C. I. L. XV, 3058 a.
Nella seconda taberna, venendo da nord, sul lato occidentale della via cbe corre
tempio di Vulcano, fu scoperta una calcara con catino (m. 3,20 X 0,75), piantato su uno strato di pezzi informi di tufo. La bocca della fornace (m. 0,60 X 0,50), ancora chiusa con un pezzo di molino, sta di fronte
lungo
il
muro ovest
poco pi alta del piano della taberna, onde sar da credere che la calcara sia abbastanza antica. Neil' interno e all'esterno di questa si rinvennero molti pezzi di travertino brucicchiati, qualche scaglia di marmo e un'antefissa
vi
rappresentato
un cratere
La
m. 5,20
7,05. Addos-
sata alla parete ovest parte della scala in mattoni che conduceva
all'ammezzato.
Le fondazioni
tale.
sotto la linea del pavimento fu scoperto un pezzo di un pavimento pi antico, in opera spicata. Sul dinanzi della taberna, davanti alla bocca della calcara fu scoperta una fogna
quasi m. 0,90
il
muro meridionale
fu
il
dove
distrutta
quando
fatta la calcara.
C.
In questa
19, e uno
taberna
si
bollo
L.
XV,
col bollo
C.I.L. XV, 25
a.
La prossima
misura m. 4,50
taberna, all'angolo con la via che passa a sud del Piccolo Mercato, 7,05. Il muro settentrionale stato costruito pi tardi, sicch
evidente che essa in origine formava una sola con quella della calcara. Il pavimento a tegoloni bipedali, dodici dei quali hanno il bollo C. I. L. XV, 537, circa dell'et di
Commodo.
a sud del Piccolo Mercato, misuingressi: l'uno, sulla via
La taberna ha due
rava
in
origine m. 5,27
il
2,75,
ma
fu poi
ridotto a
m. 3,52,
forse
per sorreggere
l'architrave;
largo
m. 3,27.
lunga m. 12, larga m. 6, mostra di essere stata rovistata per ricerca di materiali. Essa presenta sopra il suo livello uno strato battuto all'altezza della calcara, e sotto a questo non poligoni di selco ma soltanto
La
in luce
OSTIA
di
tufi
280
un
REGIONE
I.
una fondazione
leggermente inclinato in
direzione da est ad ovest, fatto con tegoloni bipedali, tagliato dalla fogna che passa
sotto la
via. gli
Tra
scarichi
si
raccolse:
di
Marmo. Frammenti
1.
lastre iscritte:
(m. 0.14X0,11):
CO...
liber
TAB QVEIN
2.
(m. 0,085
0,08
0,033)
3.
(in.
0,055
X 0,10 X 0,012)
ET
VBE
Tufo rossastro. Frammento con due gambe,
0,21).
forse di
RO AATV
un'aquila (m. 0,25
0,17
Terracotta.
lettere in
Mattoni con
e,
bolli
C. I. L.
XV, 25 a
I.
I.
DOLIAreM
con forse
pi nell'interno, un cerchio
L.
1538).
Un
marca
C.
L.
(cfr. C.l.L.XV, 1257, XV, 5211. Una lucerna a verXV, 6480 b, e un'altra senza
Gli
n.
operai
delle
pulizie
hanno
raccolto
una tessera
di
piombo
(Rostowzew,
1478).
D. Vaglieri.
REGIONE
I.
281
POMPEI
CAMPANIA.
III.
POMPEI
Continuazione
dello
il
scavo
della
via
dell'Abbon-
danza
Il
e scoperte quivi
avvenute durante
Pompei,
Vittorio Spinazzola,
comunica
la seguente relazione:
In conformit di quanto
lo
si fatto il
mese
scorso,
anche
in questo
mese
di agosto,
scavo
stato
1*3 .XI
In.-
VII
line tri
FlG. 1
affidato
il
reg.
IX
compito del disterro della via nel tratto fra le isole opposte XII della VIII della reg. I, avanzando sempre verso oriente (rilievo topogr., fig. 1),
dello scavo dell'abitazione annessa alla
bottega
n.
7,
reg.
I,
ins.
VI
della
1).
stessa
via
(rilievo topografico
mese
fig.
Tanto nel primo quanto nel secondo sito di scavo le parti degli edifici che si sono potute restituire alla luce non sono state molte, mentre al contrario sono stati
Notizie Scavi 1912
Voi. IX.
36
POMPEI
282
REGIONE
I.
importantissimi
immediatamente
dello scavo,
e
posto loro,
cospicui
monumenti
e
mettere insieme, gli stucchi, ridotti in minutissimi frammenti, di una parete e di tre soffitti dipinti della casa n. 7.
per raccogliere pazientemente,
Per
a dire
tal
nell'altra
modo, il balcone, di cui apparso l'angolo occidentale, come ebbi gi mia relazione, insieme col tratto di pavimento incluso in quel-
Fig. 2.
l'angolo
(fig. 2).
stato
nei
si
andavano
scoprendo
resti
descritti in seguito.
I, ins.
VI, non
si
ancora
potuto
giungere
fino ai
pavimenti di un ambiente
molto
grande ed elegantemente
soffitti
decorato, a causa della congerie dei frammenti dipinti dei raccogliere e mettere da parte: ed ho detto
di
soffitti,
che
si
son dovuti
m. 8,60
5,85,
di
come
suddiviso, dal
il
medio
REGIONE
I.
283
POMPEI
immediatamente
a sud del vano anteriore della bottega; ma non pu essere ancora aggiunto alla pianta, perch nel suo centro ancora si eleva la congerie di pietre, di frammenti d' intonaco e
pezzi di
muro
e sottostante
inesplorata.
rosso,
di
m. 2,60
difficolt,
pulso stato lo sgombero dello strato superiore delle terre nelle due zone di scavo.
Ed
il
mese;
agosto). Reg.
I,
ins.
VI, n.
7.
(3 id.).
Dietro
di
pilastro sud-ovest
della bottega.
un armadio
di osso,
in
i
numero
0,11.
Fra
calcinacci
muro
occidentale,
trovato
abbattuto,
rinvenuto un
piccolo bronzo di Neapolis (Fiorelli, Cai. m. gr., 1249-53). Testa di Apollo, Tripode,
e
leggenda.
(5 id.).
di
bottega
n. 5, reg. I, ins.
mese
un piccolo
del
banco
di
e fra le terre cos rimosse si raccolto per cedimento del sottostante pozzo nero un pomo di vetro di color verde iridescente, foggiato a pigna, alto m. 0,07, munito di
gambo
Reg.
mezzo
del quale
il
pomo poteva
al
inserirsi all'estremit
di un'asta
legno.
ins.
VI.
n.
7.
una lucerna monolychne di terracotta lunga m. 0,085, da ad un chiodo del muro merc l'ansa anulare verticalmente disposta sul dorso appendere della lucerna stessa, ed un fritillo alto m. 0,12, 3 corpo ovoidale e largo orlo a coppa.
armadio sono venuti
fuori
oggetti:
di
Bronzo:
Un
ventre,
fu eseguita a sbalzo
una zona
baccelli verticali ed
una corona
di foglie
probabilmente fu destinato ad uso sacro, tormina in gi in due foglie di quercia. Una nuova lamina simile alle altre due, che anche in questa bottega si raccolsero ai capi del bancone sul vano d' ingresso, e che descrissi sotto la data 3 luglio u. s. (ved. pag. 247). La nuova lamina, larga
lanceolato: l'ansa di questo vaso, che
m. 0,13
incisi
cerchi concentrici
due chiodi sporgenti dal suo fondo recano perch Terracotta: Un tegame largo infilati due cilindretti di sottile lamina di bronzo. m. 0,32 e un urceo panciuto, alto m. 0,24, monoansato, presso quali le ossa di due
alla superficie, ed anche
utensile di
ferro,
le
cui
sono foggiate a scalpello (lungh. m. 0,16); e molti chiodi serbanti per l'ossido avanzi
del legno dell'armadio a cui appartennero.
POMPEI
si
284
REGIONE
I.
Sul pavimento
sono infine
rinvenuti
lasciati
al
di travertino
pi grosso e della stessa forma, ma di pietra vesuviana, e vesuviana, un mulinello (mola manicarla), rotto.
(7 agosto).
cio al
pure di pietra
Reg. IX, ins. XII (pianta pag. 281, tg. 1). A destra del vano n. disotto ed accosto al dipinto rappresentante l'Hermes-Priapo descritto
dello scorso
6,
il
giorno 29
oltre al
programma raccomandante
altri
al
duumvi-
programmi:
'
1.
STIN VM a
CRESCENS
FAVE
(cfr.
CI.
A
2.
POPIDIVM
IVVENEM
Sotto,
ma
al
3.
TI-CLAVDIVM CLAVDIAN[w]
indizio
la
casa
il
cui appoggio
si
Popidio
(').
In quanto al
f.
nome completo
programma
n.
2,
esso L.
Popidius L.
scorso,
mese
di
maggio
Ampliatus (C I. L. IV, 3549 e 3558; cfr. Rapporto iscrizioni nn. 64, 70 e 84; e di giugno n. 13). Col programma
del
incontriamo per la prima volta menzionato con tutti gli elementi onomastici il candidato Tiberio Claudio Clandiano che sapevamo avere aspirato al duumvirato in com-
pagnia di Aulo Rustio Vero (C. I. L. IV, 2947: Claudianum et Ruslium II vir). Sul lato destro di questo gruppo di programmi, cio al disotto del balcone,
leggonsi questi altri: in alto (lettere nere):
4.
LOLLIVM
FVSCVM AED D
al disopra dello
5.
R- P
CP
zoccolo:
MSEXTILIVMaed-cf-drp
Analoga osservazione
I,
(')
feci
n.
6; cfr. Rapporto del mese di maggio scorso, iscrizioni nn. 49 51 ben fondate dimostrato da quanto ebbi gi ad esporre per la casa di M. Obellius Firmus, in Notizie scavi, 1911, pp. 221 e 222.
ins.
VI,
Che
REGIONE
1.
il
285
solamente
il
POMPEI
finora
nomen
(C.
I.
L. IV,
2993
r):
praenomen
programma seguente,
verso
sottintesa la
parola rogat:
6.
CCVSPIVM- PANSAM- Ad
PVRPVRIO CVJW PARIDIAN1S
Cf
fra i Pompeiani spetebbe gi ad occuparsi il prof. Sogliano in un suo apposito studio ('). Paridiani adunque dovettero per antonomasia appellarsi gli ammiratori di Paride, fra i quali
tatori
era quel Purpurione che ora, col resto della claque teatrale, figura raccomandare Cuspio
Pansa.
Nella
Nota del
prof.
Sogliano,
per,
essendo due
famosi attori di
nome
Paride, l'uno del tempo di Nerone, l'altro del tempo di Domiziano, non ostante qualche
grave indizio in contrario, si esprime il convincimento che Pompeiani sia da identificarsi col primo, cio con quello che
Io per
il
fior
me
credo che
il
programma
solvere la questione,
ma
da
numerosi sono
programmi
2 (
superstiti di
all'edilit di
il
quale nulla ha di
3 (
)
comune con
omonimi magistrati,
furono
suoi
di
ma
che probabilmente
i
ascendenti.
programmi
riferirsi
ad un
tempo
Ma
se,
oltre
a ci
si
considera la
la
recentissimi,
relativi
programmi, debbano
menzione della claque dei Paridiani ricorrente in uno di quei programmi non possa non riferirsi a quel medesimo periodo di tempo; e finalmente che il Paride acclamato
dai
Pompeiani
sia
da riconoscersi appunto
in
fior
l'epoca di Domiziano.
di
Lo strato di bianco, su cui steso l'ultimo programma, nasconde la met destra un programma pi antico, del quale perci avanza la met sinistra:
7.
MODES [_turn\
q_vi n q_
(') A. Sogliano, L'attore Paride in Pompei. nata del 1" novembre 1908.
!
( )
Nota
letta all'Accademia
Fontaniana nella
tor-
6".
/.
L.
XV,
Indices. pp. 771 e 772. Vedi sopra, nei precedenti Rapporti, altri
programmi
sopraggiunti.
(')
e 859.
POMPEI
286
nell'angolo
REGIONE
1.
d'ingresso
n.
6,
8.
L-CEIVMAD
1,
(8 agosto). Reg.
soffitti,
ius.
VI, n. 7
(cfr.
angolo nordest. Sembra cbe quest'angolo, come quello opposto, e di cui gi ho tennto parola, fosse occupato da un grande armadio di legno, nel quale erano forse
i
molti oggetti qui appresso registrati, e raccolti in uno spazio di appena un metro di larghezza: Dromo: sezione di (istilla, lunga m. 0,16 col foro per la chiave
custoditi
d'arresto la quale
m. 0,105,
il
cui orlo
si
espande
quanto un piccolo peso da biluncina, a forma di pera, col gambo forato, alto m. 0,025; un gruppo di molte strette e sottili laminette, usate forse per legare e finire dei bottoni ornamentali: sono difatti con esse due scarabei di pasta vitrea semplici, l'uno giallo, l'altro turchiniccio, incastonati in due scudetti fatti di
laminette di bronzo e nel
in
un beccuccio-versatoio:
listelli di simili
lamine.
lungo collo, alta m. 0,11; un'altra della stessa forma, alta m. 0,15; un'altra sferica a corto collo, alta m. 0,13; un imbuto
Vetro: una bottiglia a pancia sferica
m. 0,127 a parete sottilissima; una boccetta alta m. 0,085; un bicchiere baccellaio, alto m. 0,09; una bella coppa verdiccia a grosse nervature esterne, raccolta
alto
in
frammenti,
come pure
in
frammenti minuti
si
due altre coppe e di una fiala. un pezzo di criCristallo stallo grosso m. 0,03, largo m. 0.06, usato pur levigare, come mostra uno dei suoi lati che curvo e consumato per lo strofinio. Terracotta pseudo-aretina: un as/cos
bicchiere liscio, di
:
sono trovati
gli
avanzi
di
un
in.
di
ponte,
relativo
impostata
coperchio
superiore;
aderente
per la sporgenza e la
rientranza reciproca degli orli; un'altra scodella simile, mancante del coperchio, larga
0,17; un coperchio
di un'altra
Terra aretina:
una coppa larga m. 0,12, esternamente ornata di cerchi incisi; un'altra simile in frammenti; una scodella a pareti slargate, larga m. 0,20, recante nel fondo la marca della Rasinia in pianta pedis: L R P Terracotta (C. I. L. X, 8055, 36).
alti
m. 0,28, 0,15
alto
0,18;
;
un boccale a labbro
tri-
un
fritillo cilindrico
m. 0,08
un pignattino monoansato,
esternamente striato; un altro pignattino, ovoidale, scuro, alto m. 0,053, contenente della polvere di color marrone. Ferro martellina dalle punte foggiate entrambe
a scalpello, lunga
0,18;
resti
di
una
strigile e di
si
un coltellino;
un gruppo
di
di
bronzo
nella cui toppa ancora la chiave di ferro, una borchia tonda di bronzo, una chiave
e
una verga
di corda).
Ardesia:
due
lati
di
ferro di
di cignale di
m. 0,12
a ponte sui
un vassoio rettangolare di m. 0,185X0,14 con due ansette corti. due astragali lunghi m. 0,027 ; un dado di Osso
REGIONE
I.
lato, recante
287
POMPEI
in.
0,02 di
il
in 4 facce
segni
foro
-,
::
mentre
segni
~,
poich
dado
le
attraversato
da
un
cilindrico,
tappi che
chiudevano
incisi,
foro;
larga m. 0,04; una stecca larga m. 0,015, lunga m. 0,245; un'altra stecca dai bordi arrotati, lunga m. 0,14, rastremata verso un capo; una cerniera terminante
col foro tappato
da un dischetto
tornito,
lunga
in.
0,115.
di
globetti
forati e
forse per un giuoco, quarantadue piccole ghiaie lenticolari, di pietra, e sette ghiaie arfificiali di terracotta risultanti da cocci
Marmo bianco: una testa felina rozzamente lunghe m. 0,03-0,08. m. Talco una lastra bislunga tutta corrosa, ma in 0,08. scolpita, lunga origine Pomici: duo pietre usate per levigare. Due vulve grossa rara. 6. Conchiglie:
smussati e
inferiori
della
specie
pecten
jacobaeus
ci
una
valva
superiore;
una conchiglia
Fio.
Con
di
tutti
gli
oggetti
fin
qui notati
parte,
in
si
e con essa un guscio di lumaca terrestre. rinvenuta finalmente una tessera anfiteatrale
osso,
recante
di
da
una
di
campo
3),
limitato
e
da cerchi concentrici
in cifre
rilevati,
il
l'emblema
n.
una testa
maiale
(tg.
dall'altra,
romane
il
e greche,
14
rozzamente
(').
inciso
(XIV
ins.
sotto
1A),
rappresentante
relativo
cuneus o
xtQxig
(9 agosto). Reg.
d'
I,
Vili,
i
n.
(cfr.
pag. 281,
di
fig.
1).
due cardini
ferro,
al
disopra
altezza di m. 0,20, considerevoli avanzi del legno della porta che era chiusa, conservati
dall'ossido di ferro di
due lamine
alte
il
trovato
suo posto, ficcato nell'apposito foro della soglia, un pessulo di forma insolita,
di ferro e
soglia,
il
legno in origine. Poco oltre l'estremit rastremata che entrava nel foro della ferro del pessulo si sdoppia in due lamine parallele, fra le quali entrava una
mm. 30 X 30
di
mezzo
ferro
(')
Mommsen-Marquardt, Le
Romains,
toni.
II,
pag. 313.
POMPEI
e
si
288
di
RKGIONE
I.
m. 0,22,
guide
destro
al
si
trovata
connessa con
ferro
cardine
trovato un
di
medio bronzo
di
Il
vano
offre
una
particolarit degna
ordinariamente occupato dalle antepagmenla, recano uno strato, dove pi dove meno grosso, di una sostanza bianca calcinata, che la pietra stessa, ridotta dal fuoco di
un incendio. Sopra
lo
evanidi di un programma:
"
9.
\_Cn.
.
.W]VIVM
. .
tfjgnus ES[/?]
Segue
tra
quale furono stesi, sopra semplici mani di calce, parecchi programmi; in alto:
10.
CN HELVIVM SABINVM
R>
CVM
VICINIS
(cfr.
C. I. L.
gli
stessi panettieri si
vedono promettere
il
loro favore
al
Un
poco pi gi:
7
AMPLIATVMAEDO
ma
verso destra:
pi gi,
12.
Cma
ancora pi gi,
13.
^ CAPELLAM" PLACIDVS
VIR
ROG
programma,
n.
Attraverso la
mano
di calce
che fa
nero:
da
letto al
10, affiora un
programma pi
14.
antico, di colore
C
il
CF
IV, 2923 a);
e
parimente,
attraverso
programma
15.
VM-Ad
(10 agosto). Reg. I, ins. Vili, n. 6 (cfr. pag. 281, fig. 1). Si proceduto a regolare la scarpata delle terre in questo vano, dove a m. 0,90 di altezza e sullo stipite destro si rinvenuto il giogo di bronzo di una bilancia a due coppe (stater), lungo
REGIONE
1.
munito
di
289
La met
POMPEI
m. 0,32
ansa centrale
del giogo
graduato in dodici segmenti eguali, lungo ciascuno m. 0,013, merc puntini incavati, ed inoltre in due parti eguali, perch la nota della graduazione, al mezzo, non con
con tre puntini. Percorreva la met graduata del giogo, per tener conto del pe^o differenziale in confronto dei pesi grossi posti nella cappa apposita,
segnata,
un punto
ma
un aequipondium
foglie,
di
appeso per
l'alto
bronzo alto m. 0,075, foggiato a testa fanciullesca, coronata di crobylos che ne sormonta la fronte.
I,
ins.
VI,
n.
tg.
1).
In comunicazione col
primo segmento del grande ambiente a tergo della bottega, e sul lato orientale, un'angusta cameretta dalle pareti disadorne. Nel vano di comunicazione si oggi raccolto uno scudo di serratura in bronzo, di m. 0,11
rettangolare, lungo m. 0,13, da riferire allo stipite: anche la chiave di ferro, lunga m. 0,10.
(16
di
id.).
Terminato
lo
scavo
di
quest'angusto ambiente,
Il letto
si
chiarito trattarsi
trando
ne occupava la met settentrionale, inolsue testate nelle pareti est e ovest che vedonsi appositamente incassate, e
X 2,10.
lasciando libero appena tanto spazio quanto ne poteva occupare una sedia e quanto
Due
piedi di ferro,
avanzi di legno su di essi, chiariscono che il tavolato del letto stava a m. 0,30 dal pavimento. Sotto il letto si sono rinvenuti l'uno
e gli
ritto,
m. 0,30,
l'altro
alti
m. 0,20, a larga bocca, di terracotta, anse, largo m. 0,40, col fondo poggiato su
e chi vi
un bacino
tre
abluzioni mattutine. Nessun altro mobile poteva trovar posto in questo stretto recesso,
dormiva non aveva che chiodi sulla parete meridionale (ne restano i fori), ai quali appendere indumenti ed altro. Dodici correnti di pasta vitrea azzurri, forati e baccellati, con una Abbietta ad anello e due correnti tubolari di bronzo, trovati
proprio su quella parete, a m. 0,60
dal
pavimento
ci
ri-
che
il
una donna.
un dipinto lungo guidata da un bambino
destra
dell'architrave
danneggiato a sinistra,
ni.
si
scoperto sul
fondo
rosso
nudo (Bacco fanciullo) e carica degli attributi bacchici molto grandi, cio un grosso skyphos, un corno potorio e un kantharos.
Dal giorno 17
in poi, per procedere al delicato lavoro di recupero
di
frammenti
non
si
M. Della Corte.
Voi. IX.
07
SIRACUSA
290
SICILIA
SICILIA.
IV.
di
SIRACUSA
il
Scoperte in Ortygia.
via
proprio sotto
1910 un
Sono quattro
>
F(G.
1.
fondato a m. 3
spessore
in
di
misura
questo
Pizzuti
La prosecuzione
grandioso
in via
muro spunt
in seguito in
un
ricordo della
(fig. 1).
Ortygia,
lato
il
cui reticolato stradale doveva nelle linee principali corrispondere al reticoe bizantina
SICILIA
291
e l'acquedotto,
SIRACUSA
questo
via Cavour, in
e
ci-
di
Sono colonne,
scarsi
capitelli
Estremamente
sono
fino a tutto
Il
il
IV
sec.
si
lavor
marmo
grandioso capitello in marmo, che ab immemorabili stava nascosto e per met murato
cortile, e, incavato superiormente, serviva forse, fino dai tempi di mezzo, come da pila acqua. Non ostante che al pezzo manchi tutto il finimento superiore col tegolo, esso ancora alto cm. 80, con una larghezza superiore massima di cm. 85 (fig. 2). In
in
un
di
foglie di
acanto,
piatte,
fra
una
e
il
si
adergono cauli
Ma
tutto
le
forte rilievo di
marmo.
in
Il
capitelli, pro-
uno
marmo,
in calcare stuccato
ma
questo, se
com-
supererebbe alquanto in
edificio elle-
SIRACUSA
mole
e
292
SICILIA
da
*
si
Dai cavi della fognatura davanti al nuovo Mercato, nell'aprile del 1910
esu-
marono alcuni avanzi architettonici marmorei, che alludono a ragguardevole edificio, con molta probabilit romano. Sono un capitello di ordine composito, alto cm. 49, con fogliami crudi ed angolosi di tarda maniera romana; due pezzi di trabeazione, a
:
doppia fronte, per portico, ed altri frammenti, che, sebbene smembrati sono provenienti da un'area ristretta, e sono indice di una notevole ruina, saccheggiata e mano-
messa
in antico.
Lo sviluppo edilizio che negli Sobborgo di S. Lucia (Acradina bassa). ultimi anni ha preso il quartiere suburbano di S. Lucia, che si stende sull' Acradina meridionale, e risorge dopo quasi 20 secoli sopra l'anonimo quartiere antico, ha dato
luogo ad una quantit di piccole
e
in ogni particolare, sia per la profondit dei cavi di fondazione, aperti sempre in terreno franoso, sia perch non sempre denunziate con la debita sollecitudine, sia, in fine, per la impossibilit di estendere, senza ingenti sacrifici pecuniari, le trincee che mostra-
che
il
livello antico si
fino
a m. 3,
accumularsi di
rovine,
e
io
per
l'
pi secoli di
ho riportata da una infinit di visite fatte a tutti i cavi di fondazione, specialmente lungo la nuova via Buonriposo colle relative traverse, si , che quel quartiere sia andato sempre pi in abbandono dopo la conquista
sporadicamente abitato nei tempi cristiani e bizandefinitivamente distrutto nelle incursioni arabe. Le reliquie che vi si raccole in
gono comprendono
fatto
romano
modesta
barbarico-bizantino.
di case,
ma
tutto indica
punto sontuosa dei suoi abitanti; condizione che fa uno stridente contrasto
romana (quartiere
citt nuova),
ricche di
marmi, mosaici
e stucchi,
pi volte da
me
quella
.
citt.
si
ricuperarono
rotta, verti-
due pezzi
calmente,
21X9
APT
SICILIA
calcare
\\
203
85X75X90;
La anonima
fg.
SIRACUSA
Proveniente dallo stesso sito anche l'oggettino raro e di curiosit, cio la minuscola aruletta quadrata in
(mm.
||
3),
Zwa
si
i^ov.
citt a Serra
di
lavori agricoli
frugata
una quantit
al
domestico
munito
di brevissime
epigrafi.
Fig.
3.
Da
S.
scolpito in
Lucia viene pure il frammento di una lastra marmorea (cm. 30 X 2(5) ottime lettere romane, e rotto in tutti i lati meno che superiormente:
..
VSPRO
HONO
VI
Nelle fondazioni di una casa in via Buouriposo fu esumata
1'
morea (cm. 44 Vi
dal sito della sua
31
'/,
fg.
4.
Essa reca
nome
del defunto
Non molto discosto dalla umetta fu esumato anche un grande sarcofago marmoreo, piegato di fianco, e spostato dal luogo di esposizione. una cassa semplicissima ed
irregolare, di
m. 2,36
guardevole
edifcio.
Da un punto
limitrofo,
si
sempre in via Buouriposo, fra ruderi di case, ma sporaebbe il bellissimo frammento di cornice, che si ripro-
SIRACUSA
294
per grondaia.
SICILIA
duce alla
fig.
5.
un pezzo
di
sima
in
mascherette
leonine
nel piano un canaletto per raccogliere le acque ed immetterle nelle grondaie. Il xv/ia
e le
dimensioni danno: lunghezza cm. 75, altezza cm. 16, profondit cm. 23 / t Questo bellissimo pezzo, che decorava qualche piccolo edificio, una eccellente manifesta-
mi
"i"i|ii!Jin: .'|iii'
|,;j[|i
"'-vi||f|||K'M>/- /
l'ifl
\k
m
1
r |N|*
*
':'
'
"
'''
'v-itj.
t:
WS&l
TrWEii
Fig.
4.
tenero
calcare
siracusano, di
marmi ha
con larghissimo impiego dei suoi ottimi calcari, intagliati con ogni finezza.
Fig.
La rassegna
dei rinvenimenti a
S.
Lucia
il
un
settenle
ove affiorano
prime
tenui
balze
rocciose
dell'
Acradina
meridionale,
si
aprono
grandi
com-
plesse opere di escavazione nel macigno, che furono, almeno in parte, oggetto di accurato studio da
pp.
ed irregolari, sono di di da frane e dal abbandono. masse enormi secolare terra, gombri dipendenti
e
193
segg.).
Molti
di
tali
ambienti sotterranei,
Da
SICILIA
295
origine
SIRACUSA
ripetute visite
me
latomie,
alcune
parti delle
quali vennero poscia adibite quali cantine, refrigeratoi e magazzini o ripostigli di una
che sorgeva in quei pressi. Nell'autunno del 1909 alcuni operai, che attendevano allo sgombero parziale di uno di codesti ambienti, s' imbatterono, in un angolo riparato, in una figurina marvilla
Fio.
6.
in un gruppo di grondaie in calcare, le quali sembrava fossero state provvisoriamente deposte o nascoste in quel recesso, e poscia dimenticate, o, per soprag-
morea ed
Nemmeno
Fig.
6 a.
ed ombrosi recessi un
la sua officina.
modesto scalpellino
Le grondaie,
abbia potuto provvisoriameute installare tutte a testa leonina ed in buon calcare di Siracusa,
sono in numero di dieci: diversificano poco nel modulo (lungh. massima cm. 22 '/a. altezza massima cm. 18), presentano fattura piuttosto dozzinale, ma sono fresche, e
se ne
fig.
6 e 6
a.
SIRACUSA.
296
fig.
SICILIA
Di maggiore momento
in
la statuina di efebo, o
marmo
sulla
gamba
la terra.
Il torace
non
verticale,
ma
declina
della
collo
mano
vede che reggeva un grosso corpo cilindrico, forse una clava, fissata con pernetti metallici, pei quali vennero aperti due fori. Manca il braccio sinistro, spezzato sotto il deltoide; al mignolo del pie' sinistro aderisce un
della palma, lavorata a raspa,
si
panneggio con tracce di rosso, spaccato verticalmente ed attraversato in questo senso da un foro cilindrico; data la esiguit della figura ed il peculiare rendimento delle pieghe e del contorno dentellato, non si esclude che tale avanzo possa
di
lembo
anche esprimere una pelle leonina. Ricavata dallo stesso blocchetto marmoreo anche la basetta elittica (mm. 184X90), su cui la statua insiste, e che dall'esame del
contorno risulta ritagliata o ridotta da una maggiore.
Ed
in fatto,
una pi
marmo
lunense
(mm. 237
168
X
si
mani
e dei
piedi per
pu
dirsi ottima.
La
superficie trattata a
si
buona pulitura,
l'opera di
ma
ma
avverte
una raspa delicata. L'altezza della figura di mm. 485 quella della sola testa di mm. 65 la struttura generale del corpo, vigoroso ma asciutto ed alto, ed il rapporto di circa 7 / t teste, rivela subito V applicazione del canone lisippeo. La statuetta, molto bella e simpatica, dovette essere molto apprezzata anche in antico, se all'epoca
;
romana
si
marmo
diverso, per
meglio
assicurarne la stabilit.
di artista conosciuto,
dobbiamo
por mente anzitutto che siamo davanti ad una piccola statua decorativa, destinata a
qualche privata abitazione; quindi ad un'opera di dimensioni molto ridotte, nella quale, non ostante le migliori intenzioni dello scultore, certo abile, sfuggono molte di quelle particolarit e finezze, che distinguono questo o quell'artista, e che sovente rendono
problematica anche l'assegnazione di opere grandi al vero. Nella nostra statua, quello che rimasto intatto
si
lo
, e lo
vediamo
schema fondamentale; l'impianto policleteo, perch applicato in una miriade di tipi efebici ed
del
atletici dei
l'
e successori
;
grande
maestro,
dall' idolino
di
Firenze al-
Assodato questo principio, poniamo il quesito, pi difficile, se trattisi di un efebico ovvero di un Eracle imberbe. Pur tipo a propendendo quest' ultima versione, non dissimulo le difficolt che ad essa si frapil
ma
canone
lisippeo.
La
di
aperta,
fa
supporre
ma
hanno esempi cospicui, bens orizquesto tipo, evitato anche per ragioni statiche,
SICILIA.
297
es.
SIRACUSA
mancano assolutamente
siamo suffragati
da
riscontri.
475, 1
IV,
Fig. 7.
affermare un Eracle resterebbe il lembo di panneggio aderente al pie e circa questo che sinistro, per la sua trattazione pu anche spiegarsi per una pelle la clava ad che riveste della spoglia leonina, particolare ci soccorrono copiosi esemp
128, 2.
Ad
un
pilastro, a cui si
appoggia
il
corpo dal
lato sinistro.
Ma
comunque,
io
vedo in
38
Voi. IX.
SIRACUSA
io
298
SICILIA
derivazione
piuttosto
ellenistica
di
scorgo
nel volto
asciutto,
dall' espressione
quasi triste (come nelle buone copie dell'Eracle in riposo: bronzo del Louvre, busto
del Mus. Britannico); nel naso lievemente aquilino (come nelle monete di Alessandro
Eracle in bronzo di Palermo, inspirato a Lisippo); nelle cavit orbitali profonde cogli archi accentuati (residuo di arte scopadea); ma infine, e sopra tutto,
Magno,
nel
nell'
corpo florido
svelto,
vigoroso e pure
slanciato, corrispondente,
nell'altezza, a
mi
evidenti a chi
l'originale,
ma
che
in
parte sfuggono
Fig. 8.
Titoli Siracusani.
Grotticelli,
si
il
ma
che
ha ragione
484
e segg.,
492;
erano
rag-
guaglio (Notizie, 1897, pag. 489). Ora questa regione ci ha fornito due nuove limette plumbee scritte, delle quali il Museo possedeva gi molti campioni anepigrafi, pure
di l provenienti.
La prima
di esse
il
misura cm. 50
X
F
32
:
nome
del defunto
MCOELIVS-M
Non
delineato
dissimile
un
altro
esemplare un
il
poco
minore,
pure
a lettere
sottilissime,
Salve
(fig. 8).
La
tombe del
sec.
SICILIA
299
SIRACUAS
y&
estremit orientale presso la stazione; invece alla opposta occidentale vi hanno tombe dell' ultima decadenza greca, le quali gi in passato hanno fornito qualche magro
titoletto.
detto Merica, alla biforcazione Belvedere-Floridia, pervenuto in Museo un cippo funebre in forma di colonnina calcare (alt. cm. 69; diam. cm. 33), sul cui capo a rozze
lettere scolpito ed
acclamato
il
nome
del defunto:
<pl
AoieN E XPHTEXAIPE
(sic)
E, poich parlo di
raccolse, impiegato
come materiale da fabbrica in murature seicentesche un cippo funebre quadrato in calcare (cm. 73 X 50 X 35), scorniciato superiormente, il quale nella fronte profondamente alterata
e
Ne
potei ri-
apprende: che era di et imperiale, e funebre. Da rilevare altres che accanto al primo titolo ne venne successivamente (?) aggiunto un secondo, non di sotto, ma in una riquadratura di fianco. Le erosioni profonde della
levare ben poco; e questo solo
superficie
caratteri,
dai quali
nondimeno pervenni a
BeCCWN
tiICTOCKAI a/i e n io e]
li
ArAeonoc
YC XPH CTOC KAI [aiisli] fi
GTH
ezHceN
MI
[ing
v^Jgpac
Castello Eurialo e
mura
urbane.
Il
Holm
e
stato
quale
occorrono
tempo
denaro.
in
particolare
il
castello
Eurialo che attrae l'attenzione- dei dotti, storici, archeologi e militari. Or sono due
il prof. Eni. Pabritius. dell' Universit di Freiburg voleva farne argomento di una grande monografia. Ed i generali E. Rocchi, italiano, e B. Rathgen, germanico, due illustrazioni dell'architettura militare, mi hanno fatto vive e ripetute raccoman-
anni,
mi occupassi cos del castello come delle mura dionigiane. Gli per che nel decorso biennio la Soprintendenza degli scavi e dei monumenti di questo Siracusa ha creduto doveroso di destinare somme non indifferenti a proseguire le costose
dazioni, perch
e,
in
tamento
di
mura. In attesa
di
SIRACUSA
tutti
i
300
SICILIA
riassuma
lavori
fatti
metta
in evidenza
i
di quell'opera insigne,
riassumo brevemente
giugno 1911.
Si
sgomberato
il
quadrante sud-est
del
fittili
della decadenza greca (per lo pi rottami di anfore), di nessuna importanza per l'arte
vascolare,
ma
e
utili
a definire
il
carattere del
monumento
Il
un
cultro,
un ronchetto
suolo
mastio apparve
Continu la remozione dell'ingente cumulo di massi caduti davanti le torri, e che, alti fino a m. 2,50, ne mascheravano il paramento alla radice. Ai primi del feb-
piano
roccioso,
venne
9 (prominenza m. 0,50, compreso il dado di innesto m. 1,35; alt. m. 0,63; largh. m. 0,75). in candido calcare; ha forma di testa leonina a tutto tondo; era innestata nell'alto della murata mediante
fig.
esecuzione, ed ottima conservazione, supera di gran lunga gli esemplari che gi si possedevano. Non vi pertanto dubbio di sorta che ogni torre portava al sommo
della fronte
una
di codeste
Da
torri
enormi grondaie, di mero carattere ornamentale. un altro dato sul quale prima dominava molta
posteriore alle
di addentellato fra torri e cortine scende tino al piede
di fare.
incertezza; che cio le cortine fra torre e torre sono di epoca molto
stesse. Infatti, la
mancanza
Ne
cinque
torri vi
Tetrapylon;
SICILIA
sbarramento avvenne
in
301
a
quello
del
SIRACUSA
che
lo
modo analogo
il
Tripylon sottostante al
sorvolo,
castello.
momento
le
quando
fase in
tale
sbarramento
emerse che
torri, nella
cui erano libere, furono protette da un corpo avanzato, a prua di nave angolare, di
cui vennero in luce le assise inferiori
alto,
e
;
da sopra
di
esso giocavano le
Quanto
si
esse torri,
appare
evidente, ove
Fio.
10.
ponga a raffronto
qui esibisco (fig.
la
veduta pubblicata
in
quella
che
10).
Si poi lavorato
torri,
cio
dal
lato
orientale
di
esse,
dove emerse, appoggiato ad ognuna, uno sperone o contrafforte di rincalzo, Di altri particolari raccolti in struttura, certo non greca, e probabilmente bizantina. nella loro forma primitiva, non delle torri, questo scavo, ed utili alla ricostruzione
qui
il
ma
di cattiva
momento
di
Dal marzo al luglio 1910 si diede un forte impulso ai lavori, provvedendo, fra borbonica dei custodi, che venne spostata l'altro, alla demolizione della vecchia casa dall'area dove turbava il panorama In quella occasione venne abbattuta
archeologica,
SIRACUSA
302
SICILIA
nord ovest.
rimossa la montagli uola di massi e di sterro che mascherava la prima torre di I lavori ci diedero un altro e notevole risultato. Il muro trasversale con
il
struttura
mai
io
opera bizantina. Esso constava di due paramenti di massi non addentati, e quello orientale cadde di un tratto per violento sussulto sismico, in modo che i suoi otto filari giacciono oggi allineati al suolo ed ordinati
come
Un muro
greco col
resi-
punta
a
nel
di
ben altra
opera anche
rinettare
sgombrare
il
torrione
bastione
mastio;
vivo
di
esso apparve
un
quale, secondo ogni probabilit, era innestata una scala per salire sulla piattaforma
merlata.
Ed un
l'
altro dato di
fatto,
alla
topografia del-
Eurialo.
A me
come
fino al
constatato
detto
chiodo, ossia
esplor
cisterna
antica
del
di
onde
la
cisterna
alimentava.
Infine fu avviato a
buona soluzione CD
problemi che
si
affacciauo
Ripetuti esami
del
la
ac-
di detto fosso,
si
derno, formato dalle terre di risulta dei vecchi scavi borbonici, e sotto la
detriti di
mina,
vi era
trapezia, che
precludeva la
Agati, che diresse questa parte dei lavori, fosse effettivamente un muro, che sarebbe poi stato spostato in et pensa appoggiato
prof.
bizantina. Condotto a traverso questo terrapieno un grande taglio nord-sud, per scru-
tarne la formazione,
si trov adagiato sul fondo roccioso un ripostiglietto di 10 grandi bronzi dei Mamertini, la cui presenza indicherebbe che questo argine venne costrutto
sotto
fine
del
sec.
Ili,
quando, davanti
a
alla
minaccia dell'inassetto
vasione romana,
il
provvide
frettolosamente
porre
in
migliore
difensivo
forte.
Da
nei .lavori
del
chiaro risulta che molte parti dell' Eurialo vennero rimaneggiate dai Bizantini (e forse
anche dagli Arabi !) che dalle mine del castello ricavarono un posto munito, prattutto un posto di osservazione sul mare (').
ma
so-
(')
Tale risultato delle osservazioni archeologiche trova conferma in qualche vago accenno e i Bizantini in Sicilia, pag. 108, nota 3.
SICILIA
303
il
SICILIA
Un
lo
viene tagliato dalla trincea ferroviaria e procede dritto a mare, dove, a circa
600 metri
da
S.
(Cavallari, Atlante,
cipita in
V, 49).
Il
muro qui
finisce sull'orlo
pre-
mare; esso risult avere uno spessore di m. 3,35: aveva come opera terminale una torretta quadrata di costruzione leggera, forse con alzata in legno, non essendovi possibilit di accostare in quel punto macchine da guerra. Siffatta torretta
aveva
muro, sul quale sporgeva di m. 5,60, e di speculare, dal punto elevato ove sorgeva, cos la terra come il mare. Tale il risultato di uno scavo eseguito nel luglio del 1909.
il
duplice
officio
di
battere
di
lianco
il
lungo
P. Orsi.
NOTI
E.
GHISLANZONI.
ti
fflT^-
oo o o n
o o o o
'"3
O O O o p-,
Nj
ROMA
305
ROMA
Anno
1D112
Fascicolo 9.
ROMA.
Nuove scoperte
nella citt e nel suburbio.
Kegionk XII.
Scavi nelle
Terme Antoniniane.
-
si
fatto
un grande
Terme Antoni-
con grandi mezzi, diretto da un apposito personale tecnico, seguito in tutte le sue fasi dalla Direzione degli Scavi di Roma e del Lazio, ha dato notevoli che qui esporremo brevemente, come comporta
il carattere di queste Notizie. due delle relazione breve piante (' ) parti finora sterrate: Accompagnano questa la prima degli ambienti superiori (fig. 1), eseguita, con la nota perizia, dal topografo
risultati,
della Direzione degli Scavi, sig. Edoardo Gatti; l'altra dei sotterranei (fig. 9) deli-
neata dal
riferentisi
sig.
si
Terme
un xistus, nel quale per certo mancon le radici danneggiato i muri e le che avrebbero
si
rinvenuto,
si
all' infuori di
rocchi di colonne,
il
quale
(')
Le
lettere e
si
rifeiiscono ai corrispondenti
numeri
e lettere delle
e 8.
Voi. IX.
34
ROMA
marmo,
le
306
di
ROMA
due centimetri,
e le aiuole.
giaceva, e di lastrine di
dello spessore
i
bistondate lungo
un margine,
viali
Nella nostra esposizione cominceremo dalla met circa del lato nord-ovest della
costruzione perimetrale, cio dal punto in cui incomincia un notevole complesso di sale
B.
comunicazione con una sala quasi quadrata che ha un vano nella parete nord-est, i soliti poligoni conduce una ampia e comoda 3cala ('),
conservata.
parte
La sala a
il
un'ampia
nella
finestra
nella
parete
sud-est,
verso
xistus, e
parete nord-ovest
33
Fio. 2.
Il
sale
grande peristilio semicircolare B non era in comunicazione con nessuna delle da esso abbracciate C, D e E; quindi, chi, salita la scala A, voleva entrare nel
il
peristilio semicircolare
B, uscendo dal
il
Blouet
e
(
su
questi
archi e sul
muro
esterno
posava
forse
una terrazza.
tratto,
verso la sala
era a musaico
(in
bianchi e neri che formavano parte conservato presso l'estremit nord-est) di tasselli cui elementi i nuovo un disegno che parmi principali sono la met e la (fig. 2),
il
diam. di m. 0,38.
(cfr.
Il resto
Iwanoff-Hulsen, Architektoniscke
Studien,
(')
Blouet,
La
ROMA
di
307
muro
della sala
si
ROMA
marmo
il
verso l'epistilio
alte
sono undici
nicchie
absidate che
alternano,
m. 2,60 dal
(marmo
ROMA
Il
308
Galleria delle
ROMA
forse identica,
gnata col numero 251 ('). Il grande ambiente a pianta ottagonale C ha quattro nicchie agli angoli e vlta a cupola, della quale rimane l' imposta. Del piantito non resta che parte del cocciotorso ora scoperto per lavoro pi forte.
pisto, su cui
l'altro verso
posava
la
il
il
xistus,
grande sala
due
finestre,
l'altra nel-
Ce
L'ambiente triangolare, ora ricordato, non aveva il piantito se non all'angolo ovest, dove saliva una scala a pi rampe, appunto com' disegnata nella tavola I dell'opera citata di Iwanoff-Hlsen, scala che, a mio credere, conduceva alla lunga
loggia che era sopra l'epistilio
B. La
mancava
del suolo per dar luce al passaggio sotterraneo segnato con la lettera
fig.
nella nostra
9.
La
(che nella nostra pianta non indicato con nessuna lettera) compreso tra la sala a
cui conduce la scala
e la sala
a cupola
C;
esso pure
ha una larga
finestra aperta
sull'ambiente triangolare.
La
sala
il
dieci n dodici,
i
(*), e tra i dati su cui poggiavano un gradino, giacch il piano della sala era pi alto (circa m. 0,35) di quello da cui si accedeva ad essa. Nel mezzo della parete opposta una grande abside, nella quale e an basamento cubico (conservato fino all'altezza di
come vedesi
m. 1,30) per statua colossale o gruppo. Due nicchie rettangolari larghe m. 2,10 e m. 2,60 sono a destra e a sinistra della grande absido ora
Presso
menzionata.
i
nord sono
nel
piccoli
dai sotterranei; svolgono ad un'altezza formata dalla copercondurre alla terrazza considerevole, per giungono tura di questa sala, copertura sostenuta da travi che con una estremit poggiavano sull'architrave disteso sulle otto colonne della fronte verso
conficcate nella parete nordovest, dove
si
il
notano ancora
loro
buchi e
le
tracce di questa
terrazza
).
Il
pavimento
di questa sala
Una
fascia bianca,
il
larga m. 2, corre lungo le tre pareti (nel lato in cui sono le corettangolare limitato da quella fascia bianca diviso in grandi
si
lonne manca);
campo
tagliano ad angolo
Le
file
una
spirale, nero, rosso (porfido), giallo, bianco, e nero; nella spirale successiva nero,
rombo
un disco che
alternano. Risultano cos fasce di quadrati parallele alle pareti corte della sala, e
A.mcluug,
(')
II n.
I3
Ofr. Blouet, op. cit. tav. Ili A; Iwanoff-Hiilsen, op. cit. tav. I f.
()
La copertura
3 e
4.
di
questa sala
era
tav.
XXIV
ROMA
queste fasce
si
309
ROMA
alternano pur esse; nella prima, a cominciare dalle pareti corte sud-
ovest e nord-est,
rombi sono
di tasselli di serpentino e
i
rombi
per
la
grande effetto ('); si nota per qualche trascuratezza, perch, ad esempio, anche dove si dovrebbero vedore solo tasselli di giallo, ve n' qualcuno di rosso o di serpentino. Questa sala comunica con quella attigna a sud-ovest E
per
mezzo
di
invece
segnata
una
finestra.
Questo grande ambiente E ha la forma che vedesi esattamente segnata nella pianta dell' Iwanoff rettangolare, con una grande abside nel lato sud-ovest. Il piano di questa bella sala, la quale conserva ancora parte della vlta a crociera con rive:
stimento interno
di
piccoli
mattoni quadrati,
e dell'altro
una
risega, larga in
vano nella parete sud est, verso il xistus, e inoltre da media m. 0,15, che corre lungo tutte le pareti: esso era cio al
livello di
si
Ma
il
fu trovato
risega,
perch
il
il
quale passa un cunicolo che discende sotto gli ambienti B' ancora
che sono dietro l'abside e in fondo al peristilio B, dove probabilmente doveva trovarsi l'apparecchio per riscaldamento (*): inoltre in ciascuno degli angoli segnati in questo ambiente nella pianta col n. 1 trovasi sotto la risega lo
sbocco di un condotto di terracotta, del diametro di m. 0,27,
ticale e finisce all'altezza di
il
m. 2,50 dalla
Questa chiusura
sotto
il
in
chiuso
pavimento,
l'aria
ma
a riscaldare leggermente
pareti,
angoli, dove
rimaneva morta.
notare
Debbo
poi
qui
una
particolarit.
di
Alla
risega termina
il
muro
di
fon-
impasto di
stimento di mattoni a cortina: questo rivestimento non continuo, ma interrotto da solchi verticali, i quali ci danno indicazioni sulla maniera con cui furono costruiti
questi muri
:
fatto
il
cavo largo poco pi dello spessore del muro, lo si rivestiva di tavole a ridosso della terra erano tenute ferme
alla distanza di
da pali posti
si
verticalmente
il
circa
faceva prima
(')
di
corrispondente sala del lato sud-est della costruzione perimetrale. Cfr. Iwanoff-Hiilsen, op.
pag. 44.
(*)
Nell'abside
della
lato
opposto (sud-est)
della
costruzione perimetrale,
abside che corrisponde a quello di cui parliamo, da tempo completamente sterrata, evvi un cunicolo identico, e l'ambiente successivo (verso sud) corrispondente a B' ha il piano assai basso ed ha forma
trapezoidale cos irregolare, che non pu essere stato che un ambiente destinato ai servizi delle terme.
ROMA
tavole lungo le due pareti del cavo;
necessit,
ma
veniva
interrotto dai pali
si
310
il
ROMA
Nel vuoto
tra
e,
gettava
solito
i
calce e pietrame,
pali,
com'
naturale,
sono rimasti
spazi da essi
prima occupati.
guisa
muri erano
fatti in
nella
l'in-
d'ora che
9 r
fig.
8 r
r',
la parete sud1)
divisione
dell'ambiente
i
da quello
verticali.
di
solchi
medio evo,
rotto
il
pavimento
e le sospensure, si
scav
una fornace
frammenti
calce
la
dove incomincia
curva dell'abside
si
rinvennero parecchi
parete
e nello
informi di
marmo
e pezzi
schiuma
di
fornace.
Parallelo alla
spazio compreso
si
vano nella parete sud-est stato chiuso da un muraccio ancor in. 1,10. Nel mezzo dell'abside in alto evvi una
la
oltre l'ambiente
il
E,
verso l'angolo
di cui
vano B',
m. 1,30,
abbiamo
gi parlato pi sopra,
retti
e presso
mu-
paralleli,
conservati oggi
all'altezza
massima
al
di
quali vanno in
interno
direzione
delle terme.
muro
si
bolli
L.
Terme,
primi per
restauri fatti
secolo,
secondo per
Prima qui
certo eravi
pilastri e
rimane
Lungo
muro
il
questa scaletta sbocca un condotto di piombo 4: e il pilastro che qui, conserva ancora la base marmorea, alta m. 0,45, larga m. 1,17, formata
Ai piedi
due
tori
separati
larga
(')
si
le
(')
(fig.
1)
non
sono
indicate
le
quelle, a
ROMA
311
ROMA
due pareti, per formare una incassatura, in cui appoggiare la grande vlta di sostegno. Ed io mi auguro che nel proseguimento dei lavori si faranno ampi tasti per penetrare sotto questa
la
prima che
porche giustificata la speranza, s'io non non avendo subito la che devastazione nel medio Evo e nel Rinaesso, m'inganno, scimento, conservi chiari indizi che ne dicano l'uso.
si
che
una delle
Ha
vano sul quale sono allineate sei colonne e tra i plinti di queste, come nella sala D uno scalino marmoreo: per lo spazio tra colonna e colonna, ad eccezione di quello
pi a sud-est, stato chiuso in epoca assai tarda da un muretto che serviva
laustra, forse per limitare lo spazio
l'
di
ba-
d'
ingresso.
Nel mezzo
della parete di
fronte al-
una grande abside con basamento in muratura, come nella sala D, ingresso una statua colossale o un gruppo. Presso ciascuno degli spigoli che quest'abside per
vi
forma con
le
pareti,
vi
Nelle
tre
pareti
(nord-ovest,
sud-ovest,
sud-est) sono incavate undici nicchie rettangolari, cinque in ciascuna delle due pareti
lunga di fronte all' ingresso, tre a destra e tre a sinistra della grande nicchia con basamento pi sopra ricordata. Queste undici nicchie rettangolari, alte dal piano della sala due metri, misurano m. 1,80 di larghezza, m. 0,75
corte,
di profondit e
m. 4,10
di altezza.
Due
rimpicciolite, alzando
il piano inferiore. Lungo le tre pareti della sala, nelle quali sono le nicchie, si trova una scala di tre soli gradini, che hanno m. 0,27 di alzata e m. 0,40 di pedata: la
scala interrotta da muricciuoli normali ad essa, sulla estremit anteriore dei quali
sorgeva una colonna, che, vedremo appresso, sosteneva un ballatoio. Sotto la nicchia che presso l'angolo nord si apre un vano alto solo m. 1,30, il quale immette nella
lunga scala che ascende diritta seguendo la parete nord-ovest. Un altro vano, alto m. 1,50, sotto la nicchia situata nella parete sud- ovest presso l'angolo sud, e questo vano conduce ad una scala i cui gradini misurano
m. 0,90
di lunghezza,
0,21
di
pedata
0,295
dal
di
alzata.
circa
undici metri di
in
G,
separata
muro sud-ovest
della gabbia
cui
una stanza di m. 4,90 2,55. Un'altra piccolissima stanza di essa. Cos nord-ovest questa come quella per non comuni(m. 1,80X4,90) cano con la scala, ma con un passaggio che a questa altezza, dietro la parete sud-ovest della sala G, corre sopra altro eguale che al piano della stessa sala G con
pavimento a musaico in cui sono disegnati dischi ed elissi a in un campo bianco limitato da una larga fascia nera.
Ritorniamo ora alla sala
tasselli
di porfido rosso
per riconoscere a quale uso fosse destinata: e diciamo e certo questa identificazione si mostra soddisfa-
ha
l'
norme che
leg-
giamo
in Vitruvio (6, 7, 1.
rettangolari potevano contenere scaffali per libri, tanto pi che due di queste nicchie, e precisamente quelle che stanno sopra i vani aperti nelle pareti nord-ovest e sud ovest,
ROMA
312
ROMA
presso gli angoli sud e nord, mancano di parte del piano inferiore, e cos certo non sarebbe se in quelle nicchie avessero trovato posto statue o gruppi. Di pi vi una particolarit degna di nota, ed che due delle nicchie rettangolari, e precisamente
a partire
sud-est,
come ho gi
armarla per
cit., tav.
libri
Lo
una biblioteca
2 (
),
nella
XXV,
ordini sovrapposti di nicchie. Certo egli, che tutto ha notato con scrupolosa esattezza,
ha veduto
e riconosciuti
delle
pareti le tracce di
eh'
questo secondo
ai
folta
edera,
abbarbicata
di
muri. Noi
:i
riscontri con le
biblioteche
Pergamo
)i
di
Timgad
sala.
(*)
e di Efeso ( ), possiamo immaginare l'aspetto generale di questa bella ciascuna nicchia dell'ordine pi basso conduceva la scala di tre gradini, che
:
r>
nicchie.
Niemann, tra il primo e il secondo ordine ballatoio conducevano le due scale che cominciano presso gli questo
la ricostruzione del
angoli sud e nord, oppure solo quella che principia presso l'angolo nord, se l'altra,
come
sospetto,
conduceva
ci
al
il
secondo e
il
fosse,
come nella
saranno state
le
medaglioni dei
presso la chiesa
Esquilino
(),
Martino:
e sul
in
mezzo
senza dubbio sorgeva la statua di Minerva, che pare non mancasse mai nelle ricche biblioteche antiche ( 7 ). Gli scavi recenti ci hanno dunque fatto conoscere la forma e la
posizione della biblioteca che in queste
la
di Dopo grande sala G, proseguendo verso sud-est, si trova un ambiente forma irregolare, ancora non sterrato fino alla parete sud-ovest; esso appare chiuso
(')
li 1,
Lo
trat-
(')
n.
1.
Boeswillwald, Cagnat et Ballu, Timgad (1905) pag. 277 segg., tav. XXXVIII, pag. 353, Bullelin Archol. du cornile des travau.v hisloriqu.es et scienti fiques, 1905, pag. 95 seg. Il
Cagnat (Comptes renducs Acadtm. inscript, et belles lettres, 1906 pag. 50) ha riconosciuto per una Pompei; e questa congettura, accolta da A. Scintiteli (Arch. Anzeiger XX pp. 88 e seg.), non stata accettata dal Mau (Pompeji im Leben und Kunst 1908, pp. 98 seg.).
biblioteca un noto edificio di
(")
e ( )
cit.,
hic libros
dabit et forulos
il
mediamque
Jl/inet
non ha
il
ma
il
Fricdlander (vedi la sua nota a questo verso nella suo significato comune, cio che sta nel mezzo. Cfr. Altertumer
von Pergamon
II,
pag. 67 e seg.
ROMA
313
ROMA.
perch nella parete nord-est il muro non presenta alcuna discontinuit che accenni ad un vano. Di pi, quasi nel mezzo deH*ambiento trovasi un muro di forma elittica, che comincia da m. 0,90 sopra il piano degli ambienti adiacenti, poggiando sopra l'argilla che conservata
fino all'altezza ora
sud esce dalla parete sud-ovest, con direzione da sud-ovest a nord-est, una fogna coperta a cappuccina, che pi alta del piano degli ambienti. Pare quindi che questo
ambiente non
golare, e che
sia
il
mai
muro
che nel
mezzo
sia
appartenuto a
non
preesistente alla costruzione perimetrale delle Terme, e che sia stato conservato, perch si ebbe, la necessit di demolirlo ('): l'atto, questo, che vedremo ripetersi anche
altrove.
2.
In
perino,
questo ambiente, fra la terra di riempimento si rinvenuto un cippo di pesagomato in basso e in alto, misurante in altezza m. 0,74 0,50 X 0,42,
ACR VM AN A E
I
SILVANO
BONADIAE
Tutte le divinit alle quali dedicato
(sic)
il
cippo,
Diana, Silvanus
il
Bona Dia,
alla
prima
era
dedicato
3 perch ricostruito sotto Augusto da L. Comificius ( ); quanto al secondo, da un'iscrizione dedicatoria del 115 d. Cr. (C. I.L. VI, 543) rin-
sappiamo che ad esso era consacrato un tempio denominato (emplum sancii Silvani salutaris {*); alla Bona Dia pure era dedicato un tempio, che dal luogo dove sorgeva, cio sotto il saxum, la vetta dell'Aven
venuta
in vinea ad
thermes antoninianas
tino,
veniva chiamato
Bona Dia
e poscia
7
(
ri-
()
da Adriano
IV
secolo
).
La
l'Hlsen ritiene errata e solo fondata sopra una inesatta punteggiatura del passo della Vita Hadriani (cap. 9) la congettura del Becker e di altri, che cio il tempio venisse da Adriano ricostruito in altro luogo. degno di uota per che a tutte e tre le divinit, ciascuna delle quali aveva il suo tempio, sia stata fatta una dedicazione in comune.
(')
Forma
22.
urbis
Romae
e nelle lapidi
C.
I.
L. VI,
4305; Jordan-
Hiilsen,
3 ( )
Topograpkie,
Cfr.
I 3 , pag.
159,
n.
4
(
) 8 )
65'J;
JorJan-Hulsen, op.
cit.,
pag. 189.
p.
217 seg.
(") (')
Vita Hadriani,
e.
19.
Bona Dea,
in
Voi. IX.
40
ROMA Fu
314
(tgg.
ROMA
4 e
3.
5),
la quale
una copia bella dell'erma con 1' Hermes Propylaios di Alcamene, di cui una replica intera con l'iscrizione, che ne dice la precisa attribuzione, fu rinvenuto a Pergamo
1902-1903
(')
le repliche,
prima
pur
della scoperta di
Pergamo
ritenute
Dioniso
('):
ma
la nostra,
troppo frammentata, per finezza di lavoro, una delle migliori. Qui cade in acconcio di notare che gli ambienti ora descritti, come pure quelli
della parte opposta
(sud-est)
della
costruzione
perimetrale,
non
erano in contatto
diretto con lo sterrato del xistus, ma fra essi e questo vi era una larga e comoda passeggiata all'asciutto, pi alta del piano del xistus di circa m. 0,40, la quale
Fio.
4.
Fio. 5.
e D.
Dove
da vlte degli ambienti sotterranei, come ad esempio dinanzi finisce la zona asciutta verso il xislus, corre tutto intorno
le
perimetrale.
di pilastrini
passeggiata, verso
e distanti
il
xistus,
ha una
fila
in
Di questi pilastri il topografo E. Gatti, ed io, con un esame molto accurato, ne abbiamo contati ancora in parte conservati nove nel lato nord ovest e altrettanti nel lato sud-ovest a partire dall'angolo ovest e ventuno
l'uno dall'altro
m. 2,85.
nel lato sud-est e sei nel lato sud-ovest a partire dell'angolo sud. Negli angoli sud
altri
essi per
mancavano
nel
mezzo del
lato
sud ovest,
cui
parleremo presto.
Questi pilastri, che aggettano solo m. 0,30 dal margine della passeggiata asciutta, avevano un rivestimento di lastra marmorea, con una cornice dove, rimpicciolendo,
formavano una risega, e cio a livello della passeggiata asciutta. Non sono contemporanei al muro che forma il margine di questa, giacch sono soltanto addossati al
(')
Athen.
Mlttheil. 1903
Beschreibung
d.
pp. 208-211 (Wintcr) e tav. Ili e seg.; 98; Klein, Geschichte der gr. Kunst II pag. 210. Kgl. Museums zu Berlin n. 78 e segg.
fig.
ROMA
muro per
che aggettano da
la parte
315
ROMA
esso.
li
guardava dal xistus, abbiamo pure riconosciuto che sorgevano colonne il cui diametro massimo era di m. 0,80 e il plinto m. 1,02 di lato. Tra pilastro e pilastro si conservano ancora qua e l due gradiui,
i
ma
per semplice
pi
una altezza
di
pochi
centimetri:
ci spiega
perch
ai
parallelepipedi
quelle
protuberanze in
forma
bottoni
che
presentano
massi
prima che abbiano avuto l'ultima levigatura. All'ambiente segue la gradinata I in forma di
olissi
Essa era sostenuta da una mezza vlta la cui parte era V la bassa verso interno, pi pi alta poggiava sul gran muro che chiudeva le conserve di acqua verso nord-est, e sui muri che diramandosi da quello formano la
a nord-est,
il
un muro formato
pu essere che
precedente
e
di
continua,
ma
interrotta nel
mezzo da
quale non
l'avanzo
ma
inclinate,
fatto
mente su
di
questo muro
si
veduto nell'am-
loro distruzione
muro mas-
possono riconoscere
le divisioni
i
mezzo
si
di
piccole scale
vani
nel
muro pi
mezzo
interno)
saliva
di altre pic-
gradinata. Esatto quindi, cos nella forma della curva alle due estremit della gradinata, ben diversa dalla forma che vedesi nelle piante finora pubblicate,
particolarit dei piccoli vomitorii,
si
come nella
ri-
mostra
lo
schizzo
dell'anonimo
Destailleur
prodotto dallo
Hulsen (Iwanoff-Hlsen, op. cit., testo tav. 0). Nessun dubbio che questa gradinata servisse per contenere coloro
gli spettacoli
quali vole-
vano godere
gi nello
stadio, e
atletici
che
si
xistus).
Molti
rocchi di colonne
davano nell'arena da essa abbracciata (non di granito rosso si vedono avanti allo
fra
i
qualcuno anche
in
mezzo
fa
due muri
probabilmente sorgevano sul parapetto (praecintio) non sul muro (punteggiato nella nostra tavola), che divide il xistus dall'arena (muro che la prosecuzione di quello che, come abbiamo gi veduto, segna il limite della passeggiata
all'asciutto
verso
i
il
potremmo vedere
di tali rocchi
anche tra
ROMA
Nell'ala destra del
316
un
foro inclinato,
ROMA
di
il
principio di
spessa incrostazione,
il
acqua dai serbatoi. Pi verso il centro (7) vedesi lo sbocco di un condotto a cappuccina che forma un salto, ai piedi dello stesso muro della conserva d'acqua, in un punto dove convergono due altre fogne o condotti simili, uno con direzione verso sud-est, l'altro con direzione verso nord-est, cio verso il corpo centrale delle terme. All'estremit dell'ala sinistra conservato tra i due muri che sostengono la gradinata un bel tratto
di
e
musaico a squame
Blouet (op.
cit. tav.
XIV H)
Fig.
6.
Fig.
7.
4.
(figg.
Davanti a questo stadio, nel xistus, stata rinvenuta la testa giovanile 6 e 7) che certamente faceva parte di un erma, come quella (figg. 4 e 5) di
cui gi
abbiamo
con l'acconciatura dei capelli simile a quella dell'Ermes di Alcamenes, con la differenza che, invece della lunga ciocca di capelli scendenti sul petto, vi sono quattro lunghi
boccoli.
Ha un
veramente arcaico.
nel
come quello dell' Hermes. Un'altra replica, dello stesso tipo, per meno espressiva, anzi molle, conservata Museo Nazionale di Napoli (num. d'inventario 109621) e proviene da Pompei ('). Dalla gradinata I procedendo verso l'angolo sud-ovest, la distruzione del monulavoro non cos fine
cos
mento
di
farsi
completa che allo stato attuale dello scavo non riesce forma degli ambienti e della loro destinazione.
si
facile
rinvenuto un
il
).
Proprio presso
il
muro
che con direzione da nord-est a sud-ovest segna la linea della fronte interna degli
(')
a (
n.
102.
(text),
Jordan-Hulsen,
op.
cit.,
P,
ROMA
all'
317
muro normale a
viticci
ROMA
quello conservasi
sopra un
ingiro da
che sono
caratteristici nelle
lo
all'angolo
pavimento formato con grossi lastroni quadrati di granito e pepe); quello attiguo, corrispondente alla sala G, aveva invece un pavimento (sale in cui c'erano grossi lastroni circolari del diametro di m. 1,85. Dei pilastri, delle
colonne e delle balaustre in
della passeggiata all'asciutto,
ROMA
rate dalle terre quelle che
318
ROMA
lato nord-
si
trovano tra
il
essi
cominciammo
ampia
bella scala
A,
TERME
DI
SCAV/
CARACALLA
1912
Fig. 9.
la quale,
come abbiamo
9, C).
di selce (fig.
Nel muro che fiancheggia a sinistra la scala, prima di giungere ad essa vi sono due vani: quello a, che immette in un ambiente con vlta ora rovinata, non ancora completamente liberato dalle tene quello b che va in due ambienti fra loro interco;
in
11
muro fiancheggiante a
destra la
ROMA
scala forma con un altro
muro ad
319
il
ROMA
pi esterno da questa parte,
un lungo passaggio (1, sul quale torneremo fra poco. Nel primo di questi due muri (dopo ima rottura del muro fatta posteriormente) praticata un'apertura e che immette in un complesso di ambienti che costituisce la scoperta pi interessante e inattesa
di
immette
cordata
i
maggiore nella fig. 11. Il vano e un ambiente rettaugolare con vlta a crociera, che trovasi sotto la scala ri1 A; fig. 9, e); esso ha due vani: uno f, quasi di fronte a quello, e l'altro
perci
presento
in
scala
di
il
cui fondo
m. 0,30 pi basso
m. 1,41 ed ha
la volta in
forma di
mezza cupola; in basso nel mezzo del lato diritto vi un tubo Aitile per lo scolo dell'acqua: un muretto alto m. 0,37 chiude questa vaschetta verso la sala. Il vano f mette in comunicazione questo ambiente con un altro quasi quadrato, la
cui vlta caduta:
in
esso,
presso l'angolo
a sinistra di
scala
chi entra,
scende
di
soli
fino
m. 1,30
tubo
sotto
il
breve
larga m. 0,94
quattro
il
parete destra,
nell'angolo
di fronte
muro un
piccolo vano a
circa
quale non so a quale altro scopo potesse servire se non a ci piccoli oggetti per coloro che fossero chiusi dentro all'ambiente li che doveva accadere, giacch questo ambiente li un Mitreo. Si entra in questo, dalterra,
il
m. 0,30 da
far passare
battente; ha,
come
piano di
(fig.
una navata centrale, e due podi laterali quella ed hanno una risega che forma un
podii sono sensibilmente inclinati
10):
versole
da
sei
pilastri (tre
da quattro volte a crocer, sostenute dal che per parte) margine interno dei due podi. sorgono
i
Questi,
biente,
si
come pure
pilastri,
ma
nord-ovest e sud-ovest
in
soli gradini.
buono stato
musaico
campo bianco (circoscritto da tre fasce, due strette, una nera e l'altra bianca, e la terza nera, alquanto larga, tracciate nella nostra pianta,
il
fig.
di
tasselli
file
pa-
Quattro piccolissime nicchie, forma pi basso del pavimento, sono incavate nei podii, due in ciascuno, IO; sono di
rallele alle pareti lunghe.
semicircolare
ed hanno
tre lati
nel
mezzo
di
marmo messe
che
formano
la parete
l'iugresso,
vlta,
(')
l'altra a
met
il
misurano
in altezza
S.
m. 0,40
Clemente (Cnmont, Te.vUs et monumenti figure* relative* au.r mysteres de MUhra, voi. II pag. 204 monum. 19. fi>s. 30 e 31) vi sono cinque incavi di forma simile alle nostre nicchie nello spigolo superiore dei podi ; in quello di Carnuntum (Cumont, op. cit., mon. 227
Nel Mitreo di
ROMA
320
fittile
ROMA
Nel pavimento, presso l' ingresso, si trova una grande olla che la bocca di essa m. 0,11 pi bassa del pavimento, e
trovasi
costituito
interrata
1,
cos
l'orlo della
buca dove
da un anello
di
marmo:
ancora conservato,
ma
rotto
in
10).
questo
avanti
il
battisterio in
pi
si
l'
trova
un'altra
col
lato verso
ingresso un poco
cavato nel musaico fino alla profondit di 6 centimetri, nel quale, lungo
Fig. 10.
ovest, trovasi
un parallelepipedo
e
di
marmo. Pi
oltre,
il
4, una
delle quali pi
0,(30)
poco
lungi dalla parete di fondo, di forma quadrata nella quale entrava e dalla quale usciva
un piccolo tubo
di
piombo,
il
la
dalla
condotto.
met
di questa parete di
fondo
a questa
m. 0,80, che sostiene una scaletta un basamento 5 alto in. 0,22, che termina
un triangolo con
il
vertice
verso l'ingresso.
ma
La parete di fondo, oggi aperta all'altezza di m. 1,30, era chiusa, con una nicchia, nella quale doveva essere la grande lastra con Mitra tauroctono
fig.
sinistra, a
430; Daremberg et Saglio, Dictionnaire des ant. gr. et rom., pag. 1950, fig. 5089) nel podio di met della sua altezza, vi una nicehietta rettangolare. Monumenti in cui come in questo
non ne conosco
all'
ROMA
321
ROMA
.'
12
i
3
i
4
i
5
1-
|-j-i
ROMA
322
si
ROMA
circondato dai
della
quale
sono
rinvenuti
piccolissimi
fram-
menti
( ).
Sempre
rettangolare 7 recinto
ciottoli di varia
si
vi
(alt.
m. 1,80, larg. m. 1,10) il cui piano inferiore circa all'altezza del podio: in cui dipinta una figura pur troppo malissimo conservata: nella quale per si pu facilmete riconoscere una rappresentanza di Mitra; vedesi in fatti la punta del berretto frigio.
di
il
braccio
destro
di colore
cui diam.
25 centimetri.
Da
si
golo sud-est, in
ambienti
la parete
nord-ovest di questa piccola sagrestia ora conservata solo fino all'altezza di m. 0,20. Ritornando ora verso l'ingresso e, troviamo a destra di chi entra un altro vano i
il
quale immette
in
ha un lucernaio,
due ambienti successivi, il primo dei quali nella parete nord-est in quella opposta due pilastri i quali fiancheggiano una scala di
fino alla
cinque gradini che hanno la pedata e l'alzata di m. 0,29 che scende in un cunicolo
largo
m. 0,88,
e
il
il
quale scende
il
muro
due
podio nord-ovest del Mitreo e facendo una piccola curva, finisce nella buca
formati da quei stesso. Gli altri due piccoli spazi 1 ed ni sono due a sinistra 1 ha la e latrine; quello pilastri, quello a destra, m, fogna, scaricava le immondizie in una botola, che nell'attiguo ambiente; a questo si accedeva
centrale
del Mitreo
,
per mezzo dell'ingresso o; lungo la parete di fronte esso ha una banchina in muratura alta m. 0,90 sostenuta da quattro piccole volte e un lucernaio nella parete
nord-ovest.
Mi sembra
come
si
vestivano e
si
spogliavano e dove
Prima
di uscire
da questo complesso di
quivi scoperti.
1.
colo cippo
Nel pronao, dove nella pianta vedesi la lettera y stato rinvenuto un picmarmoreo alto m. 0,83 X 0,18 X 0,21, il quale nel piano superiore ha un
solco parallelo alle fronti iscritte, in cui certamente doveva essere innestata
una
lastra
rappresentante
il
il
prefericolo che
(')
(*J
Cfr.
Cumont, Texte
i
et
il
monumenti,
ecc., voi.
II,
mon.
6,
ginocchio anteriore destro piegato di un toro, il ginocchio piegato di Mitra, frammenti del serpente e del cane, una mano con braccialetto che mostra la palma aperta;
principali
:
Ricordo
inoltre
frammenti
di
essi trovano
mi pare ragionevole il supporre. Forse un riscontro nelle dodici palle di calcare (differenti per grandezza) rinvenute nel Mitreo scoperto nel 1821 presso Dormagen (cfr. Cumont, op. cit., II, pag. 388, figg. 301 e 303;.
(')
Che
questi ciottoli
si
ROMA
per non ha
il
323
La
ROMA
manico.
opistografo,
ma
pi
breve,
faccia
Da una
parte:
Dall'altra:
Ali HAIuj
MI~AAUJ
GIC-
ZYC
CAPAniI
COOTHPI nOTTOOTI
MITPAC
HA IOc KOCMOKPATWP
ANIKHTOC
enHKOU)
Y P TH ANI J,f KHTOJ
,
M I9PA
XAPICTHPION
a)
:
Eig Zebe,
Mit(&)Qag "HXiog
xoct-
b)
HXi<$
\
fieyl'o
lagmi
rcexm
\
HoxqtuiQ rsixrjtog.
(Le lettere
aooTtjQi
nXovtoSxrj
\
ITPA
il
svBQfSTrj
QKfTTjQlov
vHxrjirp
M!)q$ %a-
in rasura:
aveva
scritto
MPAC).
le
Ambedue
Zebe MUJqccc
iscrizioni
hanno una notevole importanza: la prima porche in essa io non trovo in altra iscrizione che nomini questa
nella cristiana; la seconda perch alla divinit
divinit questo appellativo assai significativo che per non stupisce, perch frequente
nelle religioni orientali,
come pure
di
dato
il
maggior numero
mai
raccolto
in
epigrafi
del
genere,
appellativi che per sono i soliti che leggiamo ora in una, ora in altra iscrizione ('). 2. Nel mitreo propriamente detto li, per terra, si rinvennero tre pezzi di tufa
cima
di
conica, a superficie con bugne irregolari e monte roccioso; misurano in altezza, in media, diametro. Nella punta un po' smussata un incavo
di
a guisa di solco a sezione rettangolare, e ci perch vi andava innestata una lastra con la rappresentanza di Mitra bambino nato da una roccia (&sg ex ntqag). Questi
coni rappresentano quindi la petra genitrix
altri
2 (
).
stati scoperti in
mitrei
3.
).
minore m. 0,40:
si
dei
in
tufi
Intorno ad esso
un incavo perch su
,
(*).
in-
Cfr.
Cumont,
op. cit
532
e segg.
O
3 (
)
(*)
Cnmont, op. cit., voi. I, pag. 159 segg Arch. epigr. Mittheil. aut Oesterreich, II, pag. 131 seg. Cfr. Cumont, op. cit., voi. II, pag. 242, flg. 76 in cui per manca il solco per la lastra. Questo oggetto fu messo dagli operai che scavavano nella parete aperta di fondo del mitreo,
fig.
9.
ROMA
324
ROMA
fatti per analogie con altre pietre simili trovate in altri Mitrei (') possiamo ritenere che su questa base sorgesse, probabilmente dai lombi in su, Mitra fanciullo stringente
nella sinistra
4.
5.
una
un
coltello.
una basetta triangolare con incavo, pure triangolare. femminile completamente nuda. Rappresenta la dea figura
Fio. 12.
capelli
(fig.
che
si
ritiene fosse di
le
bronzo
2 (
),
sono rare
nel
repliche in
marmo:
Berlino
la
4 (
numerose repliche in piccoli bronzi ( 3 ) pi nota, oltre un frammento di cui esiste il calco
esistono
);
Museo
(')
dei gessi di
quella
del
Museo
Torlonia,
la
quale per,
Cfr.
e
Cumont,
u.
op. cit
voi. II,
pag. 302 e
fig.
figg.
figg.
182
(') ()
(*)
fig.
187 ecc.
n.
Arndt
Amelung, Einzelnaufnahmen,
n.
1144
(testo).
II,
pag. 341.
1474.
ROMA
come
stato
325
ROMA
dure per potersi
giustamente notato
('),
ri-
tenere una copia fedele di una statua di bronzo che deriva da una figura ideata da
Apelle
(').
scoperta,
che gran
giustificata la supposizione che questa statua si trovi qui non gi perch tra-
ma
Mitra
ricordata
Venere ge-
un frammento di bassorilievo mitriaco vedesi appunto una Afrodite ( ) nuda che torce con la mano la chioma, mentre si guarda allo specchio interamente che tiene con la sinistra all'altezza del viso (*), rappresentanza che riproduce un
nitrice
e in
motivo prassitelico ed nelle linee generali affine alla nostra figura. Ritornando al passaggio d, avanzandoci verso l'interno, dopo oltrepassati due vani, il primo dei quali immette, per una scaletta di cinque gradini, ad un ambiente
il
cui piano
m. 1,50 pi
m. 4,78,
il
quarta parte
di
un
cerchio,
il
raggio di m. 2,90,
si
giunge
e
alla
ambiente pure ottagonale, pi piccolo, al quale si accede per tre vani. Questa sala ottagonale, per un passaggio q comunica con la grande cripta illuminata da sei lucernai nella parete nord-ovest gi conosciuta e disegnata nelle
piante precedenti, la quale
periore
si
comprende un
D,
con
essa
gi ricordate.
Dal lato sud-est della grande sala ottagonale incomincia la grande galleria s, pur essa conosciuta, selciata in et tarda con poligoni di selce tolti per da altre vie (come dimostran certe logorature dei margini dei poligoni, impossibili in questa galleria).
La
Essa ha a sinistra un ambiente t che diviso dal mitreo dalla parete posteriore di esso, ed a destra un mulino u a due macine, 2 e 3; le ruote erano messe in mo-
di
di
fronte
ingresso e cadeva
sulle
al
perno al qualo
macina, frammentate.
La
sommo
della volta,
esse
parallele
pur
il
gi
colidano,
Tagliano in
E. Ghislanzoni.
(')
(*)
3
( )
n.
765.
Cumont,
502
e 304.
4
( )
Cumoii, op.
voi. II, n.
246
e; cfr. nn.
251 e 245/;
voi.
I,
OSTIA
Regione
326
RBGIONE
1.
(LATIUM ET CAMPANIA).
LAT1UM.
Ricerche nella necropoli e nella palestra delle Terme. Sterri a nord della Caserma dei Vigili e presso il Piccolo Mercato.
II.
OSTIA
Isiaci
si
strato di scarico
e
al
di
Due urne
ambedue contenevano
il
mate.
Il
pelo dell'acqua.
Nella fondazione del muro a nord di quest'area furono adoperati selci poligonali di una via distrutta. Quasi sotto la fondazione di esso, a m. 2,75 sotto il piano
stradale,
si
scopr un tratto di
muro
una
traccia di volticella.
si
raccolse
in
uomo nudo
moto verso
sin.
un'asta,
marche
a)
b)
e)
C. I. L.
XV, 5407
I
b e
C. I. L.
CN EE
XV, 5007)
MI
CD CD
S
in
pianta
piede
e lettere
punteggiate;
LBZI
in pianta di piede;
d)
e)
VAN
in
CVIBv|
(cfr.
f)
OVA-I
pianta di piede;
primo segno pu
far parte
delle dita.
Si
delle
Terme.
Circa nel centro, alla profondit di m. 1,30 dal piano del portico furono scoperte
due rampe, larghe in media m. 1,30, scendenti con la pendenza circa del 35 l' una verso l'altra, una da est ad ovest, l'altra da ovest ad est. Al principio della
i
muro in direzione da nord a sud, tagliato dalle La fondazione del colonnato sovrapposta alle due rampe.
una fogna (m. 1,60X0,67) che
costru-
Sotto
il
portico corre
va sotto la latrina:
la
ma
collocati
in
modo che
tagliato le due
rampe lungo
Lungo
(')
il
ma
si
a piano pi elevato,
scoperta
Per l'uso
collocare
Mlanges
d'arch., 1912,
pag. 84.
REGIONE
I.
fosse fatto
il
327
messo
in luce
OSTIA
una strada
un tratto
via,
il
di
cinque metri.
una
piano di
posa
della
soglia
della
porta
meridionale della
Caserma.
Forse in
il
terra
qui
di
quell'edificio, si raccolse:
Marmo. Quattro grandi lastre, che appartengono a casse bilmente coprirono delle forme o chiusero loculi sepolcrali:
a) Lastra scorniciata superiormente, ornata di
strie,
funebri o pi proba-
(m.
2,20 X
0,80 X 0,025).
legge
M PVBLICIOD
VArISTOCON
IVGI
(tic)
FECIT
<*
Tra
le lettere
ed
della
di
uomo
barbato, entro
2,05X0,45):
(ne)
SIBI
c) Lastra
D
L
GRATTIO
FELICI
L
GRATTIVS VERECVNDVS
PATRI
INCOMPARABILI
FECIT-
0,42
0,025), rotta a
sin.,
muratura
agli
orli:
CJ>
KPHCKHC KAl C6MNWN OIA J>IAWN BA#APON ElCOPOnON riAPXtUN ANAPI *IAO*POCYNHN YKAAAON KI0APHC THPYN AMI#AMNHN H MG 4>:AHTews N0P^ATO MOYCOnOAON
OSTIA
il
328
REGIONE
I.
GMATRI
NTIANOPR
GHISQV1 H SVB CVRA X 1DVS APR
NATVSMAvRM
Frammento di sarcofago (m. 0,31 X 0,18) con Nereide Frammento di statua panneggiata accanto a tronco
marino.
0,25).
Gamba
sdraiata
su
animale
Vetro.
Fondo
monogramma
bolli
C. I. L.
/vf/
XV,
659
d, e
e,
es.),
1436
CD
TI
A TE C
a lettere incavate
Piombo. Circolo traversato da una lamina ingrossata nel centro (cornice specchio di vetro; diam. m. 0,041).
di
tempio di Vulcano, a circa m. 0,60 di profondit, si scoperto un tratto di pavimento ad opera spicata ed un tratto di un muro a cortina di mattoni, ambedue tagliati dalla fogna che passa
si
il
Questo pavimento, di cui altri tratti sono venuti in luce precedentemente, corrisponde ad un piano posteriore a quello dell'et repubblicana. Alla line di questa via, verso est, si rinvenne una linea di tufi parallelepipedi,
sotto la via.
che formavano la crepidine della via, come sul decumano e sulla via dei sepolcri. Sulla via stessa, dove si notato un piano battuto poco pi alto del selciato, si raccolto: Marmo. Frammento di sarcofago striato (m. 0,205 X 0,10) con le poche
lettere
:
CAE
e-
vixiT
Terracotta.
Frammento
di
C. I. L.
due palme.
XV,
24.
Frammenti
d.
di
Un
signum
Chrisli
e,
Due
lucerne
nel disco
REGIONE
I.
incavate
a
sotto
il
329
OSTIA
sotto
il
mo' di
sul disco
radiata.
e,
Un
Un frammento di lucerna con testa fondo, una palrnetta. di frammento di sostegno lucerna a vernice bruno-chiara con parte
di festone,
Fig.
1.
si
raccolse
una scaglia
di
marmo
(m. 0,07
0,095
0.026) con
l'
iscrizione
XI T
CVRANTI
tivi.
frammenti di tegoloni decoraDagli operai delle polizie furono consegnati due muliebre di alata, con riproduce quello edito in RohdenUno, figura parte
voi.
1,
Winnefeld,
pag. 204;
voi.
II,
tav.
CXLII.
Nell'altro
(fig.
1),
si
vede una
un
trofeo,
d.
Voi. IX.
42
POMPEI
330
REGIONE
I.
CAMPANIA.
III.
POMPEI.
il
Continuazione
di settembre
di
durante
mese
1912.
Le due squadre
lo sterro della via
dell'Abbondanza, proseguendo la prima squadra sempre verso oriente, isole XII della reg. IX e Vili della reg. I (cfr. pianta
num.
7,
reg.
I,
ins. VI,
medesima comu-
In dipendenza di questa duplice topografa, sono da notare distintamente i monumenti e le porzioni di edifcii che nell'una e nell'altra zona di scavo si sono
nicano.
A) Prima sona.
Reg.
Essendosi
si
i
I,
Ins.
Vili.
negli strati
superiori,
altro
lavori contenuti in
massima parte
il
non
vano
n.
7 fino alla
altezza;
dopo
di
esso,
rustico
iutonaco sovrapposto ad un vano n. 8 non ancora toccato, ma intravvisto per il cedimento della muratura sovrastante al relativo architrave. Questo tratto di parete, lungo in. 9, reca all'interno una lunga serie di fori corrispondenti ad altrettante travi
che sostenevano
il
piano superiore,
e,
ad apertura
rettangolare di m. 0,12
m. 0,58
di
altezza al disopra di dette aperture, corre una tettoia, che ora ha sole
due tegole di sporgenza, armata sovra appositi travicelli a corpo tondo, dei quali restano gli alveoli. Segue, ancora al disopra, un altra porzione delle parete, ma uniforme
e
sembra terminare
l'isola
Vili
(cfr.
Scopertesi difatti dopo di esso due pareti opposte nelle quali fino a ragionevole altezza
v' indizio di architravi,
il
vicolo che
il
s'
indirizza
verso sud, e nel quale vedesi abbattuto per 3 m. della sua altezza della stessa isola Vili,
muro occidentale
muro
fatto
In quanto all'isola opposta, XII della reg. IX, devo soltanto ricordare che, in
seguito all'assicurazione gi compiuta dell'estremit occidentale del balcone posto al
n. 7,
si
si
sono tro-
murarli
come
al di
al
tavole
legno
nella
REGIONE
I.
331
POMPEI
Dopo
il
vano
n. 7,
il
sig. direttore
di
riprendere lo scavo a tergo dei due cenacoli nn. 1-2 e 3-5 dell'isola stessa, questo si ripreso, con lo accordi tra scopo preciso, da parte della Direzione, di cercare
gli
l'
interno
l'
esterno
delle
case
coi
cenacoli
sul
fronte.
Per ora
si
nelle
parti
pi alte.
B) Seconda zona.
Keg.
I,
liis.
VI,
FlG. 1.
rapporto precedente a pag. ^82), lo scavo della bottega n. 7 e dei suoi ambienti annessi
stato
il
tig.
1.
Il
caratte-
si fece
zioni
grande ambiente
vasca centrale, consistente di un bacino quadrato rivestito d'intonaco levigato di coccio pesto, dal fondo leggermente iuclinato verso nord e dalle pareti verticali, alte m. 0,31.
All'altezza di m. 0,31
le
e dopo del quale la muratura si eleva ancora, formando m. 0,30. L'acqua arrivava nella vasca, condottavi da un apposita fistula spigolo, per di piombo attraversante un pilastrino imposto alla parete sud, pilastrino che ha le
marmi
di
Una
volta avviata l' acqua nel bacino, essa un primo foro posto a livello del fondo
POMPEI
332
REGIONE
I.
e quasi al
all'altezza
scarico del
ricanti in
mezzo della parete nord, laddove per mantenere l'acqua stessa sempre di m. 0,31 provvedeva un secondo foro sovrapposto al primo (foro di troppo pieno), aperto alla medesima altezza di m. 0,31. I due fori, scaun unico tubo sottostante, avviavano finalmente l'acqua sulla
via,
convo-
gliandola
fra
in
un canale coperto
/',
bottega e riuscente
ancora pi interessante questa vasca. All'esterno della parete nord apresi la muratura per dar luogo ad un piccolo lacus inbutiforme, misurante m. 0,30 di diametro all'orlo, il cui fondo, da occludere evidentemente con un tappo di legno o d'altra materia, largo
particolare
Un
ultimo
rende
m. 0,08, comunica anch'esso con l'unico canale di scarico gi descritto. Dentro l' imbuto si trovato un disco mobile di marmo di m. 0,23 di diametro, il quale, adagiandosi nella parete a due terzi di profondit, permetteva di
poggiarvi
su
solida-
di
riempirlo d' acqua volta per volta dopo averne otturato il fondo. Continuano intanto a venir fuori dalle terre, anche a tergo della parete meridionale
dell'ambiente d, altri rocchi delle colonnine di tufo, simili a quelli gi raccolti nella
parte anteriore ed evidentemente appartenenti a un cenacolo.
L'ambiente
g,
probabilmente un oecus, apresi per quasi tutta la sua ampiezza esso riceve lume da sud merc una spaziosa finestra, ed
;
sulle pareti
una interessante
stile.
Al
di-
verticali,
Manca
il
parete per l'ampio vano di accesso: in conseguenza le stagioni, che sogliono apparire
sempre nel
loro
completo numero
sulla
di quattro,
parete nord;
amorini volanti,
e distinti
da varii
disopra un fregio
a fondo bianco abbellito da festoni verdi e rami tesi fra prospettive architettoniche animati da due quadretti per ogni parete, l' uno esibente gruppi di maschere
teatrali,
l'altro
l
un paesaggio: ad
volanti,
utensili ^sospesi.
Al
margine
superiore
del
fregio,
conservata in quasi
tutta la sua ampiezza, una bella cornicetta a rilievo in stucco, consistente in una
serie longitudinale di larghe palmette,
immediatamente
la soffitta,
sgombrato.
L'ambiente
mentre
le
non ancora interamente scoperto nel suo lato sud, ha le pareti, stile, verticalmente scompartite merc svelte colonnine, antae verso sud sono veri pilastri in stucco a rilievo, scannellati, bianchi.
h,
,
Un
faceva qui
1'
ufficio
che sugli
atrii regolari
fanno le fauces.
il cavalcavia di cui cenno nel rapporto di giugno ultimo diventata possibile la rimozione delle macerie e delle terre che ancora
Essendosi completato
(pag. 215)
ins.
VII, e
VI.
REGIONE
I.
si
333
si
POMPEI
Tolto via V indicato materiale o regolate a scarpa le terre sugli ingressi delle dette
troveranno descritti.
i
Ecco
ora,
cronologicamente esposti,
trovamenti
fatti
durante
il
mese, e
le
iscrizioni scoperte.
il
n. 7, reg.
IX,
ins.
XII,
si
raccolta
di
bronzo, rappresentante
ni.
0,04,
n. 7, reg. I, ins. VI, angolo nordUn' oenochoe a corpo sferoidale e labbro trilobato, alta m. 0,14, la cui ansa, mentre si eleva sull'orlo per m. 0,055, termina in gi in foglia di vite stilizzata; un suppedaneo circolare, i cui tre piedi, foggiati a
poggiato sopra apposita basetta, larga m. 0,03. (4 id.). Nell'ambiente g annesso alla bottega
all'altezza dello zoccolo.
est,
Bronzo
zampe
feline,
si
dei piedi, aventi striature circolari nel piano superiore e nella superficie esterna;
una
patera circolare larga m. 0,197, di quelle che banno ordinariamente l'ansa, che qui
manca, desinente
in
I,
testa di ariete.
ins. VI, n. 7. Neil' angolo nord-est della vasca, un' oenochoe (5 id.). Reg. molto corrosa, alta m. 0,12, con l'ansa terminante in gi iu semplice motivo floreale.
(6
col
id.).
di
Augusto
nome
(10
dei
id.).
Ibidem. Sotto
lo stipite
sinistro
del vano
d'ingresso
all'ambiente
g,
resti
un
m. 0,05 e uno scudetto rettangolare di m. 0,035) un ago saccaie lungo m. 0,09, rotto, e uno specillo esilissimo, lungo m. 0,07 di ferro, una chiave lunga ni. 0,06, una roncola lunga m. 0,27 e frammenti di un'altra roncola larga m. 0,09; uua larga pignatta di terracotta in frammenti e
;
;
un astragalo
(12
id.).
di
osso lungo
m. 0,03.
fortuiti
Trovamenti
ins.
I:
sei
monete, e
met
di
di
si
Vespasiano (cos.vii) e uno di Augusto; e delle altre quattro piccole rimanenti, una sola se ne distingue ed dell' Egitto, un piccolo bronzo di Tolomeo V Epiphanes (193-181 av. Cr.): testa del Tolomeo, testa di Libia (cfr. British Mus. Gat.: Kings
sgg.).
Reg.
I,
ins.
VI,
n. 7.
Tra
la
si
mento
sta
senz'anse,
il
secondo
scudetto su cui
terzo a
virili, il
quarto a sferetta
(18
soglia
e e
i
id.).
Reg. IX, ins. VII, n. 11. Nel lato sinistro del vano d'ingresso, fra la m. 1,70 di altezza si sono raccolti i molti oggetti che qui ora descrivonsi
Bronzo che pare accennino ad un negozio di generi diversi. lancia a due coppe, lungo m. 0,35, con ansa ad uncino al centro,
in
POMPEI
334
REGIONE
I.
graduato in 12 parti ugnali da percorrersi Asill'acqu/pondium (che qui per manca) destinato a funzionare da peso differenziale; un peso di forma ellittica, di piombo, munito di ansa di bronzo, lungo m. 0,065; un campanello cilindrico, alto m. 0,10;
di
m. 0,13
di diametro,
due
le
0,10 (una delle facce coperta di argentatura; tutte facce son coperte degli avanzi della theca di legno che custodiva l'utensile);
spire,
alto
fatto con
;
una lami-
tre statuette
La prima,
alta
(fig.
2) accosciato sulle
Fio.
2.
zampe
posteriori,
eretto sulle
anteriori e volgente
la
in atto di
una gibbosit
fissavano
di un
letto.
s'incurva
recando
di un
alle
quattro estremit
di
chiodetti che
la testata
la statuetta sulla
sommit
mobile
legno: ad esempio,
La
seconda, alta m. 0,13, rappresenta un Eros nudo con gli attributi di Ercole
stringendo con
lato.
sopra una basetta rettangolare, mentre poggia la destra sulla clava e, la sinistra lo skyphos, si cinge della pelle leonina la spalla dello stesso
La
statuetta piatta a tergo (mezzo rilievo) e forma un tutto unico tanto con
la basetta
della statuetta
lati
verticale
sorgente dalla
stessa,
e connessa al tergo
ferro
infilati
assicella orizzontale.
Due
chiodi di
ai
della
basetta assicurano
che
il
anche esso ad un
La
pianetto rettangolare
questo piauo
vasi
di
posa,
in
una verga
senso verticale.
La
REGIONE
I.
giovanile in
335
POMPEI
svelta figura
posa molle,
gravante
in
mentre
la
gamba
il
prima toccando
muliebre,
si-
mano sopra
la
testina di
un'erma satiresca
senile,
barbata e drappeggiata
(fig.
4).
Fig.
3.
Fio.
4.
descritta,
la
cui
movenza
quella classica
in riposo.
bronzi
fin
qui descritti,
si
Osso. Tre
fusi completi,
sommo
fissazione
del
diciassette
utensili
analoghi, nei
quali
per
la
fuseruola, ora
pi
ora
meno
larga
(m. 0,035-0,015),
non
infilata,
ma
riuniti in
un
rinvenuti nel
m. 0,054 di diametro, tutto forellato; una lama di coltello di forma rettangolare, lunga m. 0,10, larga m. 0,037, custodita, a quel che sembra, in fodero di ferro, e con un pezzo della codetta sporgente; una
alta
filtro
punto pi alto rispetto agli altri travamenti. alta m. 0,17, e una boccettiua della stessa forma,
di
forcina a
la coda,
POMPEI
J
, ;
336
,
RECIONE
I.
di legno,
lunghezza m. 0,21 i due bracci, relativamente corti e molto robusti, offrono una forcinella. Terracotta: una lucerna bilycbne con co-
rona di ovoletti impressi intorno al disco ed ansa a mezzaluna (la lucerna lunga
_. 0,085
e,
di
il
fondo, era
una
cir-
volta collegata con un'altra, perfettamente simile, sul disco di una grossa lucerna
colare); un pignattino sferico alto m. 0,10; un salvadanaio rotto, alto m. 0,14, dentro il quale un medio bronzo di Vespasiano (Cohen, 411); una tazzina ad orlo slargato,
piede piano.
Sull'intonaco
fecero per
1.
i
dell'alto
zoccolo,
nel
ovest dove
si
due piccole
iscrizioni graffite:
IvCvnJv;
:
immediatamente a destra
2.
Xin
si
K
si
Che
indichi con
la seconda la data di
in
orgasmo
n.
il
di
ferro stretti
22 luglio
ad
di bronzo lungo m. 0,13, ed un anellino d'argento, con incisione poco visibile nello scudetto, largo m. 0,02.
sono stati
tratti,
id.). Quanto si era verificato il giorno 18 per il vano n. 2, Reg. IX, ins. VII movimento di terre e molti trovamenti), si ripetuto oggi per la bottega opposta (poco
(25
VI, nel cui vano d'ingresso si dovuto regolare la scarpata delle terre in seguito all'abbattimento della macerie che qui chiudeva la via. Gli oggetti
n.
12, Reg.
I, ins.
raccolti,
in
sembra accennino ad un vero negozio cavallo, dei quali uno solo intero: due
rata
di ferramenta.
natura dispa-
Bromo
Quattro freni da
ripetuta
la
marca
fabbrica
in
piccole
lettere
rilevate
(lungh. m. 0,03):
3.
PILONIVSF
m. 0,036),
PPILONIVSFELIXF
X, 8071,
51
(cfr.
C. I. L.,
a e
b,
vati,
la
M. Della Corte.
ROMA
337
ROMA
Anno
19112
Fascicolo IO.
ROMA.
Nuove scoperte
nella citt e nel suburbio.
Regione
VII.
Nell'area
racchiusa
tra
le
vie
dell'Umilt e
della
di
S.
Marcello,
di propriet
Banca Immobiliare,
per
praticare
m. 4,50 sotto
il
data nella
fig.
n.
(lett.
A). Consistono
i
detti
cui
m. 0,60. Appartennero probabilmente in antico alla Statio eohorlis I vigilum ('). muri di epoca pi tarda, distinti nella pianta con la lettera B e tratteggiati,
le
e).
indicano un posteriore riadattamento dell'edificio, di cui fanno parte praticate fra vano e vano (lett. a, b) e le chiusure fra i pilastri (lett.
aperture
sud di questi
in
resti,
chiuso fra due dei detti muri di tarda epoca, gli sterri
hanno messo
smussati,
strava
il
luce un piccolo edificio esagonale (ved. pianta lett. C) con gli angoli
riconoscibile
facilmente
per
un battisterio o piscina
rito
in cui si
ammini-
dell'immersione.
i
cristiani, si
cominciarono a costruire
battisteri
all'aperto cielo (sub dio), collocandoli fuori delle chiese ed a piccola distanza dalle
(')
Cfr. G.
B.
id.,
de
Rossi,
Annali
d.
Istit
Lanciani,
Ititi.
Einsiedl.,
pagg. 38 segg.;
Forma
Voi. IX.
43
ROMA
il
338
ROMA
del
Catabulum
('),
che era
grande rimessa
e stallaggio della
posta pubblica.
Vr ,.,.,.,.*,:.4.
r*
^^s
s
, _^ mpfrt
so
Fio. 1.
Le sue dimensioni
dell'esagono, in
sono,
come
e le
si
media, m. 1,60,
smussature m. 0,60
tnre di
ricoprire
marmo
le
bianco,
come anche
il
pavimento.
e l e
Il
pareti,
stato raccolto
qua opera come capitava; il che che anche due lastre marmoree con i resti di due iscrizioni
messo
(*)
Cfr.
I,
ROMA
fa parte del
339
ROMA
iscrizioni che qui si ri-
la
producono
pavimento,
la
1.
HVNC LOCV m
SVISQ_VIVI
...
2.
RICIA
...VIDIVS
FILII-ADEODa*MS ETBONlFATVws. ..
DEDXIIIKcolomba
Discendevasi nella vasca a mezzo di gradini, di cui rimangono gli ultimi tre:
pedata del penultimo di m. 0,30; quella dell'ultimo di m. 0,41 l'alzata rispettivamente di m. 0,18 e 0,20; del terzultimo rimane appena la traccia. Dinnanzi all'ultimo gradino, alla distanza da questo di m. 0,31, rimangono le traccie di un
la
;
X
di
0,30).
Le
una corda
m. 0,82; la saetta
di
m. 0,40.
La
Non
risulta
il
modo che
si
la
vimento un piccolo foro di scarico. La forma esagona ricorda gli antichi bagni privati dei romani. Il battistero di s. Marcello molto antico e risale al V od al VI secolo ('); noto che nell' Vili secolo comincia a
mutare
la
il
forma dei
rito
battisteri,
perch
si
fa fin
da allora sempre pi
comune per
il
battesimo
dell'infusione.
Ad
muro
laterale (ved.
di
tg.
si
X 0,60)
pavimento
irregolari
marmi
palombino
pavimento un disco di marmo ritagliato da una lastra marmorea sulla quale leggevasi un'iscrizione funebre pagana; di essa resta soltanto:
'
NI
vix.
AE
fnens. ...
NN-LIII
MPARESV //VN
Durante
i
lavori di scavo
in
si
di avanzi
architettonici e decorativi
e diversi diametri,
di
colonnine intere di
marmo; marmo bianco, di cipollino e di granito grigio e rosso; due marmo bianco (m. 1,20, diam. m. 0,22); un capitello corinzio
rocchi di
dimensioni
S.
(') La forma di questo battistero ricorda singolarmente quello esistente presso la basilica di Stefano sulla via Latina (v. Fortunati, La basilica di S. Stefano, ecc.), come anche si accosta
alla
di
Albenga
e di
Timgad,
ecc.
ROMA
due
(in.
340
a
foglie
ROMA
danneggiato
0,67X0,53);
capitelli
d'acqua
con
volute
piane
di base di colonna di
marmo
bianco, deco-
rata di ovoli e di foglie di aeanto di squisita fattura: sull'angolo sinistro del plinto
sono graffite le lettere due basette di colonne in marmo (in. 0,29X0,81); bianco (m. 0,53X0,18); un grande frammento, in tredici pezzi, di fregio marmoreo con caulicoli intrecciati e girali di foglie di acanto, che ha evidenti le tracce del
fuoco: l'esecuzione ottima (m. 1,39
NVM
(m. 0,57
0,30)
moltissimi
X 0,84 X 0,09); un frammento di fregio a girali frammenti di transenne traforate e chiuse, di varie
resti
scultura in
marmo,
cio:
una fronte di
con rappre-
sarcofago
marmoreo
(m.
1,15X0,68X0,07),
sentanze di soggetti desiniti dall'antico e dal nuovo testamento, cos disposte nei due
ripiani
:
Emorroissa
Adamo
ed Isacco.
marmo
rotta:
capelli disciolti e sparsi sul collo e sulle spalle; dall'altra, in bassissimo rilievo, scolpito
un satiro che reca un cesto pieno di frutta dinanzi ad un'ara (m. 0,31 X 0,05); un plinto marmoreo eon sopra due piedi divaricati, il resto di un appoggio e le zampe di un animale fessipede (m. 0,71X0,38X0,10); un frammento di altorilievo in
;
marmo, con una gamba ripiegata (m. 0,30 X 0,25) un fiammento di altorilievo, con la lesta ed un braccio alzato di una danzatrice (m. 0,15X0,06): un'aquila acefala, sempre in marmo, priva anche delle zampe (m. 0,18 X 0,10); una testina muliebre
di altorilievo
0,12); la
marmoreo, con capigliatura liscia, trattenuta da una tenia (m. 0,14 X parte inferiore di una testa ritratto virile in marmo (m. 0,20X0,12);
di
un
frammento
statua
con
regge
un rotolo
(m. 0,25
0,21).
in
Vennero anche
lastre
luce
epigrafici
pagani
cristiani
inscritti su
:
in
tempi tardi
1.
Lastra
marmorea
scorniciata
(m. 0,27
0,31
X 0,06)
con l'iscrizione:
vix. an.
M M
1 1
D XX
FVLV1AEAVFTATADI
SORORI VIX ANN
D M S TROMANIO HERMEROTI
XI
DXXVI
PATER FECIT
MFVLVIVSSPHAEDER
ET FVLVIA
PRIMA
PARENTES
ROMA
341
4.
ROMA
con
tracce di
3.
Id. id.
dietro
le
0,045); sul
ON VG
I
S A nctissimae
. .
NIS.
XVI
al
VMNO
5.
una scorniciasul
6.
Frammento
di piccolo architrave
tura
(m.
0,22X0,15X0,02);
da-
X 0,25)
scritto
..A QJ/
..
E F E
.
T-SEI
B-PLE
7.
Frammento
di
lastra
marmorea
8.
Id.
id.
in
0,13
0,025),
0,31 X0,04),
con
resto d'iscrizione:
THAVM
. . .
asio
flliO
{sic)
DVLCISSimo
es
1
DVLCISS1 mo
XXI T ANN.. DEP- VII ..
. .
es
... vi
..E S
9.
Id. id. in
0,16
X 0,14 X
0,04)
X 0,33 X 0,05)
.. et
a.
NTIA
..
VENS
437
Infine
in
si
rinvennero
cui sono rimasti due piedi pi grandi e due pi piccoli: questi tengono in
mezzo
0,09); un rettangolo marmoreo con tre incavi (in. di varia grandezza, di forma circolare, ricavati nel lato superiore: ogni incavo era una
0,47
0,15
ROMA
misura per acidi
(in.
342
fu
ROMA
anche trovata una lastra
0,73x0,02X0,30);
di
marmo
dello stesse dimensioni del rettangolo che forse gli serviva di coperchio;
di
una basetta
marmo
0,38); un'anfora
di
fittile, rotta,
rame laminato; un vasetto liscio di terracotta (m. 0,11 X 0,09); cinque lucernette fittili mouolicni, di cui una liscia: le altre hanno sul disco rispettivamente una pecora, un gallo, il monogramma cristiano
(m. 0,51 X0,33); alcuni frammenti
vasi di
ed un ornato; un gruppo di 47 piccoli bronzi molto danneggiati dal fuoco: alcuni, pi riconoscibili sono di Costantino il grande (Cohen, Monnaies de l'empire, Vili,
pag. 242, n. 123).
si
eseguivano
sig. De Cousandier, tra il 4 ed il 5 km. della via Appia antica, a poca distanza dalla medesima sulla sua sinistra, a m. 1 circa di profondit dal piano di campagna si
fittili
contenenti
di
rogo,
iscrizioni funebri
Cippo
di travertino
(m.
1,10X0,40X0,21):
X '.Li VI Vi AALSALV1VS
LIVIA A- L5.
ITALIA
INFRPXIII
A
2.
Frammento
di lastra
marmorea
0,33X0,12):
5.
Via Salaria.
le
propriet
ROMA
Fra la terra di scarico
si
343
X
0,10
ROMA
Due frammenti
di lastre
marmoree
0,025; m. 0,21
X 0,15X0,03)
a)
con
le iscrizioni
mutile:
b)
CC1VS
SVS
.
W.ANN-L
IBVS
I-MENSE ,.iENEMEREN/i..
Una
marmo, grande
al
liscia,
I secolo dell' impero (m. 0,77 0,19); una testina terminante in un groppo dietro la nuca, leggermente
inclinata a destra, lavorata a parte per essere insitata nel tronco (m.
di
0,18X0,14);
in
una statuetta
di
Silvano,
con
di
folta
mano
sinistra
un ramo
pino senza
foglie:
seno
reggere
la falce potatoria
X
di
0,13
roccia
gamba
0,11); un plinto di
sinistra ed
il
statuetta
marmorea con
di
tronco di appoggio, un
resto
della
gamba
dietro,
X0,12); una piccola erma bacchica, con espressione sorridente, con un pernetto sopra ed uno sotto (m. 0,18X0,11); un fram-
mento
mento
di
di
altorilievo con
panneggiamento di statua ad alto-rilievo (m. 0,42 X 0,31); un altro framun resto di personaggio togato che con il braccio sinistro
il
0,21
sarcofago:
appresso, un
l'attacco di
mento
di
0,24X0,22); un angolo
sul davanti, verso l'angolo, sta un genietto alato con la face rovesciata, ed
uomo
una testa
vede
in
X
e
0,56
de-
resti di
due pilastrini
(m. 0,24
due
fori
per
0,54X0,27); un frammento
0,12X0,16); uu rosone marmoreo con timpano semicircolare {va. 0,55 X 0,31 X 0,23); un frammento
semplice con bollo di fabbrica illeg-
lastrone di traverino scorniciato, con una protome leonina e rosette lungo la cornice
(m.
0,49X0,25X0,17); una
lucernetta
fittile,
fittile
G. Mancini.
OSTIA
344
REfilONE
I.
Regione
(LATIUM ET CAMPANIA).
LATIUM.
II.
OSTIA
il
il
Teatro e
presso
piccolo Mercato.
Ricerche varie.
dagli ambienti
sottosuolo.
sul
lato
meridionale
della
via
dei
Nel secondo
nel terzo
si
notarono
Le fondazioni
si
muro sud
rinvenne uno
della
entro la sabbia
piuttosto antichi.
piano
fondazione.
Negli scarichi
si
il
decumano
si
ragione
economia.
A
letri,
m. 1,20 entro
m.
era
coperto
di
pezzi
di
anfore.
In
mezzo ad
essi
stavano tre
iP.
affresco.
Su un
Caserma
le
Terme,
fu
fatto
un altro saggio a
met
circa di
essa.
di travertino e
Furono scoperti dei muri a cortina con una porta e relativa soglia un pavimento ad opera spicata a m. 2,30 sotto il piano stradale:
piano presente, fu scoperta una fogna direzione da sud a nord, che sembra corrispondere,
il
Sotto
il
ad un'altra che
fu
scoperta
sotto l'ambiente ad
ovest
della
Al
un altro
di
si
XV, 1049;
iittile
ANNI
Sotto
il
si
incomincia-
rono
a scoprire
muri a cortina
opera reticolata,
tombino.
OSTIA
345
REGIONE
I.
Qui si raccolse una palmetta di antetissa con resti di color bianco, ed un frammento di tegolone fittile decorativo con tracce di color rosso ed avanzo della rappresentanza di una biga (m. 0,11X0.18): visi vede parte dei corpi dei due cavalli e
la
le
redini.
si scoperto anzitutto un muro, a cortina ha la fondazione a sacco alla profondit di sud; m. 2,55 dal piano della Palestra. A m. 1,75 dalla fondazione questo muro forma una risega, sulla quale se ne stacca un altro, egualmente a cortina, largo m. 0,60. Poich
laterizia,
da nord a
muro
di
epoca antica.
Un
la
altro muro,
parallelo al precedente,
in
opera reticolata,
largo m. 0.45, ha
Ad
(m.
C. I. L.
ovest di
questi
muri,
parallela
ad
essi,
venne
in
0,00 X
tegoloui
bipedali,
in
legge
il
bollo
XV, 968
alla profondit di
Proseguendo verso ovest, fu scoperto un piano battuto m. 3,15 sotto il piano attuale.
Notevole
cio in luce
una scoperta
sempre sotto
lo stesso
portico.
Venne
m. 1,15
di
ni.
di profondit;
2,50.
Questa calcara
e di cui
fii
fogna che passa sotto questo lato del portico, fu data notizia nella Relazione precedente. evidente dunque che la calcara
stata tagliata dalla
Se noi ricordiamo
I.
di
Lucilio
Gamala iunior
(G.
L. XJV,
376)
si
dice: thermos,
f\i\caverat, vi ignis consumplas refecit, porticum reparavit, sar facile l' immaginare che la calcara sia stata fatta per ridurre a calce i materiali bruciati e servirsene nella nuova costruzione: questo potrebbe essere indizio anche per riconoscere
in
XIV, 14)
rifatte
da Gamala.
che
Negli scarichi
riempivano
la
fornace
si
raccolse un
frammento
di
marmo
con poche lettere (m. 0,126X0,115X0,02), un pezzo d'intonaco dipinto appartenente ad una nicchia, e mattoni con i bolli C.I.L. XV, 377c, 383, 754 b, 847,
e,
1220
a,
1298.
si
raccolsero:
un frammento
e,
di
embrice
vede parte
di
figura alata, in
moto a
sin.,
0,115X0,07); un frammento
altro ridotto a
i
di
tegolone
mezzo tondo; un
sin.;
mensola
mattoni con
;
bolli
C. I. L.
1435; TI
CLA PODISCI
("circolare)
VSI
Pi
Voi. EX.
44
OSTIA
fa,
346
REGIONE
I.
eseguendo indagini nel piazzale dietro il teatro (cos detto di fogne, mi avvidi che non incontravo alcun pa) per ricerca Post scaenam vimento. Ricordando Vitruvio (5. 9) porlicus sunt constiluendae
Qualche anno
di
Poro
Cerere
Media vero spatia quae erunt sub dio inter porticus adornando,
triridibus videntur,
quod hypaetrae ambulationes habent magnani salubritalem , pensai che qui fosse stato un giardino, che si sarebbe potuto ricostituire. Rimisi per allora la ricerca ad
epoca pi opportuna.
sterro,
Ma
esso
REGIONE
I.
347
A
circa
OSTIA
e altri
simili
30 cm.
sotto
Immediatamente
raccolse
:
sotto
il
piano, in cui
si
sono
fermati
si
Marmo. Un
esso un cippo (m.
braccio (m.
1,30)
di
statua grandissima.
Quasi a contatto di
1,63X0,55):
PFLAVIOPFILepAL
Q_V
RELIGIOSA
5.
DISCIPLINA
AD CENTENAPROVECTO
PONTIFICI ET DICTATORI
VIGINTIOCTO AGENTI
Q_Q_- C
1<*.
PATR
COLON OST
CORPMESORVM
FRVM OST- PATRON
cio:
fil(io) Pal(atiua) Prisco, e(gregio) v(iro), equestris ordinis, religiosa disciplina ad centena provecto, pontifici et dictatori Albano primo
annos viginti odo agenti, q(uin)q(uennali) c{ollegi) p(islorum?), patr(ono) colonnine) Ost(ie/isiu,m), sacerdoti) Geni colon(iae), patr{ono) corp(oris) pislorum, corp(us)
uffici
curatoria, per cui questo cavaliere divenne centenurius, non sono indicati. Sul collegio
Ludov. Paschetto, Ostia, pag. 224 (cfr. Notizie, 1911, pag. 260); su quello dei mensores frumentarii ibid., pag. 217; sul sacerdos Geni coloniae ibid., pag. 160. Se i pontefici Albani, continuatori a Roma
(?)
dell'antico sacerdozio di
(Wissowa, Religioni
2
,
pag. 520), una sola iscrizione {C.I.L. VI, 2161) ricordava sinora il dictator, continuatore sacro dell'antichissimo dittatore albauo (Bruno in De Ruggiero, Disionario,
s. v.
Nel
a.
249
RVM-ETAQVILIN
O- COS
OSTIA
348
1,05X0,70X0,67):
R88I0NB
1.
aed ILI
CTO DESIGNATO
Q^ALIMENTORVM
FLAMINI DIVI VESP
TRVBRIVSEVPATOR FILIOPlISSIMO
L
D-DDP
X
0,19):
TORI
Altro frammento, che
si
unisce con
C. I. L.
XIV, 303:
aw/miO-P-F-QVIRINA FORTI
de CU
RIONI
ri
ADLECTO
II
VIRO
quaesto
aerari
ostiensivw
fili
corporum
etc.
mensorum
etc.
io avevo giustamente supposto che questo cippo non dovesse, creduto ad Aufidio Faustiano appartenere {Notizie 1910, pag. 103, nota 1), come si era in Aufidio Forte epoca posteriore, quando (C. I. L., loc. cit.). Un altro cippo dedicato ad
in
Notizie,
Frammenti
1.
di lastre iscritte:
2.
(m.
0,135X0,11):
(m.
0,17X0,125X0,028):
RI
OA
OSO
3.
FR
(m.
0,71X0,138X0,025):
4.
(m.
0,07X0,11 X 0,032):
RIANVS NATVS
5. (m.
GA>
F
0,06X0,06X0,031):
i-SIBI
TIS-
altri
minori.
REGIONE
1.
X
C.
i
349
OSTIA
0,55).
I.
bolli
L.
XV,
427
a,
531, 618, 693, 738, 915, 1047, 1066, 1071, 1253, 1278, 1334,1395, 1435,
a,
1436, 1591
a)
2172, 2204 (2
es.),
O
e
a lettere incavate:
ro n e t
ii
svcce/
di pelvis
nwAe^no
Un frammento
C. I. L.
con la marca:
XV,
Un'ansa
di
disco e altre.
la testa di
di
Medusa
nel
Un frammento
di
tegolone
due gambe
Fio. 2.
FlG.
j.
nude a
d.,
le
lettere iVrrnxe
si
una coda
di
animale
(?).
scialbatura bianca; vi
sopra un
di cippo:
listello,
palmette o festoni
2).
e in alto,
Frammento
di antelssa con
parte
maschera comica fiancheggiata da foglie (tg. 3). Entro un cumulo di macerie, provenienti da scavi precedenti, frammento di lastra iscritta (m. 0,12X0,205X0,033):
si
riconobbe un
VSLEONAS
VST1ANVS
ELIODORVS ATER1ANVS
/////////
Si
di
al
Mitreo,
coli'
intendiedifici
mento
avanzi
che possano
riferirsi
all'edificio
repubblicano (o
il
Si
cominciato con
OSTIA
350
REGIONE
I.
viene in luce
di
di
a circa ni. 0,80 sotto il piano presente, uno scarico con pendenza da sud a nord, composto di moltissimi pezzi
(cornici,
stucco
bianco levigato
rivestiture
di
di
colonne
ecc.).
fittile.
di
intonaco dipinto,
frammenti
decorazione
caso di
parlarne pi particolarmente.
del
graffiti
data
23
av. Cr.
si
incontra anzitutto,
di intonaco
si
muro
di
parete a
alto
d.
di chi
entra
vede una
intonaco
un pezzo
di vlta
con
taberna un
GO.
pareti ad intonaco bianco con piante
La seconda
dipinte.
vede la testa
dopo l'entrata, parte di due grandi figure nude divise da una fascia rossa. Pi dentro non si scavato ancora, n sar scavato per ora.
La
terza taberna, cou pochi resti d' intonaci con segni e lettere graffite, ha pure
:
due porte, oltre a quella d'ingresso quella a d. d Dopo questo passaggio incontriamo una scala,
in
in
la cui
quando
ne
fu
branca della scala finiva sopra questo dal quale poi partiva la seconda branca sopra l' inferiore. Di questa seconda branca si conservano cinque gradini. L'altezza della branca inferiore di m.3,30. Per l'altezza,
poi, della casa,
aperta una dal passaggio indicato. Questa passaggio, su cui si form un pianerottolo,
notevole
il
fatto
che
al
primo piano
la
Sul lato opposto, entro la terza taberna, la quale d accesso al Piccolo Mercato,
presso la porta, a circa
in.
0.20
e
di profondit,
si
scopr un pozzo
(diam. m. 0,76)
Non
m.
chiaro a
ma
un piano superiore. L'altezza del pozzo dal piano della sabbia Nelle taberne a sin. della via si raccolse:
Marmo. Frammenti
1.
di
lastre inscritte:
(m. 0,1 15
X 0,15 X
0,021)
2.
(m. 0,23
0,065
X 0,044):
CCASSIVS
CCASSIVSP
AM
STAI
TI-CL RISLC-
CVRATORI
0-L-M
GLCV
VINS
REGIONE
I.
0,102X0,10X0,02):
351
POMPEI
3.
(ni.
ITL
M-V1II
D
e parecchi altri di
minor conto.
i
bolli
C.I.L. XV, 19 a, 24 (3
es.),
25
41, 78
;
e,
169, 225, 313, 589, 622, 746, 888, 1120, 1434, 1596,
2200
(2 es.),
2531
Notizie,
(cfr.
LVELICI-SOLLER
la
(ite)
C. I. L.
h.
(forma circa 5) C. I. L. XV, 6221 g. con ippocampo nel disco e S C graffito sotto il fondo. Otto frittili. di Parte di che da rocca. un lato finisce a punta Cristallo oggetto esagonale esagonale: su un lato ha un rialzo (ni. 0,11 X 0,05; larghezza di ogni lato m. 0,029).
1094
I.
L.
XV,
Fra
con
i
la
Vulcano
si
raccolsero mattoni
bolli
CI.
L.
Vagueri.
CAMPANIA.
III.
POMPEI
il
mese
in
Continuazione
di ottobre
dello
scavo
nella
Via
dell'Abbon-
danza durante
Sempre
delle isole
1912.
gli
distinti
due gruppi
operai
addetti
allo
scavo,
da una parte,
procedendo verso oriente, proseguono nello scoprimento della via tra le fronti opposte
XII
I.
della reg.
IX
Vili della
reg. I;
dall'altra,
permanendo
nell'isola
n.
VI
della reg
spingono avanti
lo
7 (rilievo
A)
Prima
1,
zona.
Reg.
ins.
lo
Vili.
scavo
strato
si
compimento
il
totale
del Termopolio al
di
n.
1.
solo
ultimo
le
alto non pi
m. 0,60.
Dal
terre
son
trovate
tutte
rimescolate in
POMPEI
352
REGIONE
I.
un pezzo architettonico che basta colmamente da solo a compensare dello stato di spoliazione completa del Termopolio, ed un fusto di colonna connessa a pilastro, in tufo di Nocera, alto m. 1,08 (rocchio medio),
appartenuto certamente alla facciata del piano superiore dell'isola opposta (nn. 3-5,
reg. IX,
ins.
XII).
Reg. IX,
ins.
XII.
Felicissima poi riuscita l'esplorazione intrapresa per disposizione precisa della Direzione degli scavi a tergo dei due cenacoli nello intento di poter riconoscere senza
Un
stessi
per
la
lunghezza
di
tutta
e dell'ampiezza di
m.
8.
del
piano inferiore,
ha portato
allo
scoprimento ed
all'
a pilastro.
serviti di
Ha
parimenti
fatto
riconoscere tre
e
vimento
di cocciopesto.
da parte per la ricomposizione del pavimento dei due cenacoli; mentre i membri architettonici indicati, con gli altri che sicuramente si troveranno approfondendo lo scavo, son venuti a confermare le speranze della Direzione degli Scavi, attestando l'esistenza di cenacoli, interni questa volta, aperti, cio, sull'atrio. Allo stato attuale per
delle scoperte, e tenuto conto del
possibile per ora precisare meglio l'importantissimo ad ogni modo gi da ora apparisce chiaro, ed emotivo di somma soddisfazione per gli scopi che la Direzione si prefigge, che fra poco un insieme architettonico assolutamente nuovo si ammirer in queste rovine, cos al-
da antichi
esploratori,
non
rinvenimento; quello
clic
l'interno
come
all'esterno.
al
Passando
ora
balcone che
si
d'
ingresso n. 7, se ne
in
scoperta
l'estremit
orientale,
muratura
il
(parapetto) di m. 0,55
minimo
spostamento. Degli
parapetto gi
tutti
pezzi, si
m. 1,35.
parapetto
orientale,
si
Lavorando
gli
operai all'assicurazione
del
avuta la
ma
la parte spor-
gente della
parte
rientrante
totalmente scomparsa,
dell'edificio, nel
quale fu murata in
modo per
REGIONE
I.
353
La
in sezione della
POMPEI
da
affiorare all'esterno.
misura
di
m. 0,13
0,20.
via, le testate di
questa
che
reggevano tutto
della grossezza di
m. 0,03
e dell'altezza di
tutta la lunghezza del balcone. Di una di tali tavole si rinvenuto l'avanzo carbonizzato, visibile per ora per suo, a
Il
m. 2,50
di ampiezza.
e
rinvenuto al posto
dello stesso.
al disotto
immediatamente
ha dato immediata-
possibile nel proprio sito questi con in vetri preziosi avanzi, custodendoli leggere armature ed assicurandoli alle guide di ferro moderne destinate a sostenere tutto il balcone.
Mentre
menti,
si
provvede con ogni maggior cura al restauro di s interessanti monuspinge alacremente lo sgombero delle terre alte nel tratto immediatamente
si
mostrano chiaramente
e
visibili
via,
con
essi
appariscono anche
spigoli delle
due
B) Seconda sona.
Reg.
Con
I,
ins.
VI.
ri-
(cfr.
mese pag. 331) si condotto a termine lo scavo dell'ambiente g dove si e potuto raccogliere una considerevole quantit di stucchi che basteranno per un sicuro restauro di una parte del soffitto a piattabanda.
lievo topografico nel rapporto dello scorso
sgombrati due nuovi ambienti rustici, dalle pareti in gran parte mancanti, nei quali si sono raccolti altri tre membri architettonici (colonne connesse a pilastri) di tufo nucerino, che vanno
poi
sud
del
grande compreso d,
si
sono completamente
ad integrare
il
La mancanza
rimescolate incontratevi,
muri
fino
due nuovi compresi rustici, le terre a considerevole profondit troncati, tanto da non
neppure un pezzo di basamento del cenacolo, tutto induce a credere che anche sul lato sud di questo edificio si imbatt la zappa di
esservi rimasto al proprio posto
antichi esploratori.
Ad
oriente dell'ambiente h (cfr. pianta pag. 331) si per ora solo annunziato
un
una zona
cospicuo trovarnento: una nicchia semicircolare dipinta. Esibisce al posto del fregio di piccole figurine bianche in stucco a rilievo su fondo azzurro. Ma per
procedere
lo
si
potuto approfondirne
questo
monumento
potr
darsi
appena ne sar
compiuta la scoperta.
Notizib Scavi 1912
Voi. IX.
45
POMPEI
354
REGIONE
I.
Trovamenti.
(1 ottobre). Reg.
di
I,
ins.
VI, n.
4.
(7 id.). Reg. I, ins. VI, n. 12 (cfr. trovamenti del 25 settembre pag. 336). Dovendosi costruire una scala per ascendere dalla strada al cavalcavia, si dovuto fare
taglio di terre;
e si sono
rinvenuti
seguenti
oggetti:
Bronzo. Un simpulum in frammenti, dalla coppa di m. 0,10 di diametro; i piccoli avanzi ornamentali di un cassettino di legno; altre dieci borchiette una volta applicate sul cuoio di
una bardatura.
Ferro. Due
strigili in
m. 0,12-0,08
di uso indeterminato.
Ardesia. Arenaria.
frammenti
tre chiavi
meno
corroso,
Iritonium nodiferum.
(12
m. 2
in
Reg. IX, ins. XII, n. 3. All'altezza dello stilobate del cenacolo, ma a dentro: due piccoli bronzi, l'uno di Augusto (Babelon, Iulia, 283) e l'altro
id.).
di Vespasiano (Cohen,
Vesp., 344).
ins.
(15
id.).
Reg.
I,
Vili,
n. 1.
un gubernaculum
di
bronzo
alto
Sulla parete orientale, a m. 1,50 dal pavimento m. 0,145, avanzo probabilmente di una statuetta
rappresentante la Fortuna.
(17 id.). Reg. IX, ins. XII, n. 3. Fra le terre alte un denario di Q. Caecilius Metellus Pius Scipio (Babelon, Caecilia, 47). (21 id.). Reg. I, ins. VI. Sul riquadro centrale rosso dello zoccolo esterno, tra
i
m. 1,07
dal
piano
del
marciapiede,
si
letto
un
ABCD1IFGHIKLMNOPQ
Sul riquadro seguente, a m. 1,10 di
completo,
e
altezza,
un
in-
sempre
ABCDIIIGHIKL
I
freni di bronzo,
si
descritti
25 settembre scorso
(cfr.
Notizie,
trovavano insieme ad una grande quantit di avanzi decorativi di finimenti da cavallo, che dalle tracce visibili appariscono chiaramente essere stati una completi
pag. 336) volta applicati sul cuoio: vi un campanello cilindrico alto m. 0,10;
un pendaglio di
REGIONE
I.
355
borchiette da cui
essi
POMPEI
m. 0,12
zaluna;
di
pendevano,
fatti
finalmente un pene
il
profilattico
risultante
delle
pudende
virili
fra
la
mano impudica
fallo
Si
ebbero ancora
altri
un
urceo e l'altra per un'anforetta; un giogo di piccola bilancia a due coppe (stater), lungo
solo,
met
di
guide
un calamaio
m. 0,045
di diametro,
anello di ferro,
di
un gruppo di oggetti da palestrita, infilati ad un cio unguentario-anforetta di bronzo alto m. 0,12 e due ferro; una stater campana (stadera) con giogo di ferro molto robusto,
romano
fondo
di bronzo a
ghianda lungo m. 0,08 e piatto di bronzo largo m. 0,22, nel cui un disco sbalzato esibente il rilievo di Arione (?) sul delfino. saldato
forati
Terracotta:
Un
:
atramento, come vedesi dal foro polvere Piombo Un peso a forma superficie superiore.
di
aperto al centro
ferro,
alto
mancante dell'ansa
di
ogni forma
un freno da cavallo; dimensione, parte sciolte, parte raggruppate due paia di forbici; tre roncole grandi, con impugnatura a cono vuoto, e quindi da inserire in cima ad apposite aste; almeno venticinque roncoline di altezza varia, a
due mazzi;
lunga coda; due falcetti semilunati; due strigili infilate in apposito anello di bronzo; una martellina piccola, dalle punte acuminate; una cuspide di lancia, lunga m. 0,26;
una zappetta ad
largo m. 0,05;
chiavi di ferro
orlo tondo
una sica
(?)
la cui
due
due
bottega
n.
(cfr.
rapporto del
mese
ognuno
due verghe
le
si
mentre
le
altre
due estremit
dell'altra,
ragevansi le caviglie di m. 0,09-0,011 di larghezza); un mazzo di cinque raffii diati, da servire forse per le faci ardenti, muniti di lunghe impugnature; un mazzo
di
cerchietti rigidi,
l'uno dei quali libero, l'altro contenente avanzi sicuri di legno; pi di trenta grandi
stramentarie, dall'arco lungo da m. 0,50 a m. 0,80; parecchi frammenti di larghe il n. 8; diverse seghe; parecchi segmenti di catene dalle maglie conformate come
falci
infine
di
STENT1NELL0
di
356
mezzo
svanite,
si
SICILIA
Sopra
colo,
il
fra avanzi
apposita
5.
mano
di calce:
[Z. Popi]
DIVM SECV[rf]VM
D-R-P......VS-INFELIX
Sopra
il
programma gi
registrato in C.
I.
L.,
[C]
CVSPIVM
a
e
?{a.nsam~\
vn
ia
vfjs.
rog~]
M. Della Corte.
SICILIA
Nuove scoperte
IV.
nello e
nel territorio
Siracusano
(cfr.
pag.
303).
STENTINELLO
(comune
di Siracusa)
Matrensa sono due stazioni presso Siracusa, che hanno dato in gran copia una ceramica di marca tutta speciale, decorata pointill , e nettamente distinta da
quella colorata a decorazione lineare ed empestica del primo periodo siculo.
sin
qui mai accaduto di trovare mescolate in uno stesso strato archeologico le due cera-
di
in primis,
rappresentino le stazioni di un popolo sicano o protcsiculo. Certo che M.-S. valgono oggi a segnare una ceramica, e forse, anche, una civilt tipica. Matrensa non ancora illustrata; di Sten tinello invece si ha gi una mia
prima monografia
nella quale per
di circa
mi
limitai a studiare
Llal., 1892, pagg. 177 e segg.), copioso materiale, in prevalenza fittile, deri-
due grandi fosse scavate nella roccia, che io definii siccome scarichi del villaggio. Ed in condizioni non dissimili fu raccolto anche l' ingente materiale di Matrensa. Ma l' indole vera di codeste grandi fosse mi aveva lasciato nell'animo dei
dubbi
e
vante da
delle incertezze. Gli per questo che nel 1910, anche per incitamento del
volli riprendere gli scavi di Stentinello, per
vedere
mi
di
al di l delle
previ-
villaggio in
campo aperto
elittica,
X 225,
quindi un po'
ove
SICILIA
357
PRIOLO
si
tenga conto di un segmento del suolo inghiottito dal mare; esso era cinto da un fosso, aperto di viva forza nella roccia e con ogni probabilit munito, dal lato interno,
di
faticosamente
ma
cogli stessi
le loro
ma
cave [Bull. Pai. Hai. 1898, pag. 165), largii, e prof, oscillanti (largh. da m. 2,50o
(tiparoso)
e
di sotto.
meno fondo
pi stretto, come ad
agevolare un passaggio. Questo fosso fu constatato merc una serie di tasti saltuarii, estesi anche nell' area interna del perimetro, dove non si pervenne a riconoscere
il
banco
di
addietro doveva essere alquanto alto, soprattutto dopo l'epoca greca scomparve quasi
per intero.
La
fatta nella
fossa,
fu ingente,
ma
in
complesso
ros.-o
sem-
di
comune con
detriti
di
la
sen.
la Tessaglia,
ma
il
giudizio
La
grande significato
con
analisi microscopiche, se
provengano da Lipari
V.
PRIOLO
(comune
da
di
Siracusa)
di
Titolo
funerario greco.
si
setten-
moderno villaggio
diffusamente
Priolo
cemeteriali cristiani,
me
illustrati
nell'articolo
1906, pp. 185 e segg., pp. 218 e seguenti. Il primo mette capo alle due catacombe di Riuzzo, il secondo a quelle di Manomozza ed alla contigua chiesa, forse prebizantina, di S. Foca. In occasione di certe riparazioni che neledito in queste Notte,
1'
la nostra
edificio,
venne
fuori,
in quel vetusto di
un cippo fu-
nebre rettangolare in calcare, decorato in alto di cornice e dentelli (dimens. cm. 40 39 X 22) e con la seguente iscrizione nella fronte
:
C U) Z
OMN OCX
CTOCKAIAMGNTOC eZHCGN TH H
Esso pagano di et imperiale, ed il primo documento epigrafico di quel vicus, un 22 anni addietro in vicinanza della catacomba di
e
le
Manomozza,
lavori agricoli
FLORIDIA
358
SICILIA
Esso trasse origine da qualche fattoria dei tempi repubblicani od imperiali, crebbe poscia a vero villaggio, ebbe la sua bella catacomba e fu abbandonato o
terate.
distrutto, probabilmente, ai
"'Ma
i3
Fig. 11.
VI.
circa
FLORIDIA
una breve campagna e precisamente nelle chiuse Asinelli e della Paglia, dove esisteva una abbastanza vasta necropoli cristiana a fosse campanate, aperte nella roccia tenera, munite di capezzale
dal 1 al 16 ottobre
fu eseguita
e
3 km. da Floridia,
1909
monoliti;
simili
Siracusa {Notizie, 1896, pag. 335) ed a tanti altri gruppi inediti. S'intende chela maggior parte era stata violata in passato, dopo aver rimosso i gravi massi di chiusa
;
ma
tuttavia in
una ventina
di
avanzi del modesto corredo. Presento qui anzitutto alcuni tipi di codesti sepolcri ; e su quello a finestrina con chiusino mobile richiamo l'attenzione per la somiglianza
assai prossima con alcuni di
S.
Mauro Basso
(fig.
presso Caltagirone
11).
vasellame
era,
in
creta
rossa corallina
che
vorrebbe
rappresentare un succedaneo ed una degenerazione dell' industria aretina (per lo pi piattelli a fondo abbassato, uno dei quali con quattro palmette rilevate sul labbro);
ma
frammenti irreparabili
vi
erano
taschetti
ansati
dei Grotticelli e di
grossolana fibbia in ferro ed in bronzo. In talune fosse v'erano anche delle piccole
monete erose;
dei
il
sep.
n.
6 aveva presso
encolpium, era della stessa et, ma figli evidentemente deposta nel sep. 17 molto tempo dopo la sua emissione; un altra postcostantiniana del sep. 12 aderiva al fondo di una coppa al pie del morto; nel
di Costantino:
una forata
e portata corno
SICILIA
359
FLORIDIA
n.
dentro un
piatto
si
raccolse un
medio bronzo
di
Fig. 12.
Fig. 13.
Gal. Val. Massimiano, e fuori di questo stavano altri tre bronzetti logori, di cui uno
solo venne riconosciuto siccome spettante a Costantino
Magno.
SPACCAFORNO
La necropoli dunque cade
nel sec.
360
e se
di
SICILIA
IV
met
vogliamo tener conto della lunga esso, e forse anche nei primi del V;
coincide per conseguenza esattamente con quella di Michelica presso Modica (Notisie,
1907, pag. 48.6) e con porzione di quella dei Grotticelli. Ma l'abitato rusticano corrispondente si deve estendere anche ai secoli successivi, perch in lavori agricoli successivi alla nostra breve
riferibili
di
VI
circa
esso
13, ed ha le dimensioni di m.
1,06X0,66.
dell'evo
La campagna
anche da ruderi
di
medio
dalle attuali quanto a distribuzione della popolazione rurale. 11 rilievo che pubblico
indubbiamente
di carattere religioso,
il
e forse
di
Mo-
nasteri,
alludente, come
bizantina,
cio basiliana.
VII.
SPACCAFORNO
una vasta
ma
una povera
donna, lavorando la terra, scopr nell'autunno del 1909 un ripostiglio di parecchie e parecchie centinaia di tari arabo-normanni, i quali andarono ovunque dispersi, non
io
ne assicurassi
al
Museo
di Siracusa
bassa lega, a leggende arabe od arabo-greche, i quali secondo i recenti di Giulio Smbon, dovrebbero appartenere alle zecche dei Fatemidi e dei Norstudi
pezzi di
manni
di
copiosi tesoretti
se ne trov
si
Palermo, Castrogiovanni e Messina ('). Sarebbe per desiderabile che questi di monete arabe e normanne (anche, meno di un decennio addietro,
uno ricchissimo
fatti
di cui
nessun numismatico
occupa, venissero
argomento
accurati
Necropoli greca pertinente forse all'antica Casmenae. Il dott. Innoc. Leonsua villetta all'ingresso occidentale tini, costruendo nell'inverno del 1910-11 una del paese, nella localit denominata albero dei sospiri , scopr sopra una spianata
rocciosa
fosse,
che egli
esplor in
parte, previ
me
si prolungava anche nelle terre limitrofe. Il rinvenimento di una necroveramente poli greca, e per di pi arcaica, di qualche estensione, fuori dell'area di citt notoriamente greche, avvenimento che interessa, oltre che l'archeologo, anche
riconobbi che
il
pu guidarci a
fissare la ubicazione
storia,
piccola citt,
posizione topografica.
tale
ma
un
il
caso di Casmenae.
Le
ognuna
fosse
esplorate
redigere
per
singola
pochi
povero: quindi hanno importanza, pi che altro, topografica. Quelle di adulti consistono
(')
sec.
al
XX
(Parigi
1912),
SICILIA
361
SPACCAFORNO
una vasta fossa superiore, nel cui fondo si apre una angusta ed irregolare controfossa; questo sistema fu imposto anche dalla diversit dello strato roccioso,
tutte di
perocch, mentre
e quasi argilloso.
il
Le coperture
da lastroni
di taglio accuratissimo.
Notevole un gruppetto, tutto appartato, di fossette sono una ventina di tombe di neonati, forse di
;
n ricordo di aver mai riscontrato alcun che di simile nelle molte necropoli da
studiate, nelle quali per
me
bimbi
e teneri fanciulli
predomina
l'uso il\'iyxvTQieiv.
Di coperture con tegole si ebbero appena due casi. La orientazione quasi normale da levante a ponente, colla solita lieve declinazione. Le sottofosse erano sempre piene
di
terra,
che
io
supposi di
filtrazione;
ma
testimoni
allo scavo
le ossa,
e gli operai
mi
messa
di proposito,
perch
25-30 cm.
giacevano sopra un banco Forse tale misura venne adottata, a prele coperte, e
I
servare in qualche
da parse
a levante
il
che
si
modo il cadavere dalle corrosioni della creta. desume anche quando le ossa, come nei pi
scom-
fossa.
La
suppellettile,
scarsa e poverissima, era sempre deposta sopra le coperte, evidentemente per salva-
guardarla dall'azione erosiva del cretaceo sottostante. Nel vasellame, tutto in pessimo stato, non ho notato un solo esemplare, od un solo coccio che non sia pretta-
mente greco; erano degli skyphoi fasciati, delle kylikes n. una pyxis a scatola, una holpe a cocomero cordonata,
sicula.
r. il
di tipo ionio,
un aryballos,
irrestaurabili,
e molti altri
rottami
non posteriori
VI; una
(').
Che
ed
il
la necropoli sia
sicule, lo dice la
forma
tombe non
esplorate,
pi che ad un villaggio fa pensare ad una piccola citt, ed il pensiero corre tosto alla controversa Casmenae, la cui sede da un secolo contesa fra varie piccole citt
della contea di
Modica, da Comiso
a Rosolini.
Troppo poco
,
ci
stato
tramandato
Tucidide era gi ridotto alla condizione di luogo senza importanza veruna. tempi troppo poco altres quello che i recenti scavi ci hanno dato, per accogliere defini! tivamente l'opinione professata da molti eruditi locali, e dallo stesso Freeman ( ), che
Casmenae
fosse a
mi
mai accaduto
Tutto ci
di trovare una necropoli prettamente greca del sec. VII-V nel Camarina, nel quale deve appunto ricercarsi la nostra Casmenae. potr costituire un argomento non spregevole per rendere sempre pi pro-
Voi. IX.
46
AVOLA
AVOLA
362
il
SICILIA
Vili.
questo ed
romana, e ricordavo altres di averne trovato cenno in qualche vecchio scrittore siracusano di cose antiquarie. La contrada si chiama Stratic, nome di origine bizantina,
che potrebbe anche richiamarsi ad una forma toponomastica pi antica, a ricordare
il
A N T A
^JuiJkJxJA^JkJH-
Pio.
H.
si
Ora
fare le fondazioni
per un
fienile
nella
propriet del cav. Giov. Pulejo di Messina, a breve distanza dal fiume, vennero in
e, per quanto era possibile, disegnare. Per due ambienti una piccoli coperti di vlte a botte, a sesto scemo nel fronte del secondo, in fondo alla scala, vi una nicchia absidata, e la bocca di
alla scala.
che impedisce
e di
altri pic-
monumento
messa a vista
(fg.
14).
SICILIA
RAGVSA
Magazzinazzi
363
RAGVSA
IX.
trada
Avanzi greci, romani, bizantini, sull' altipiano in conLa contrada di questo uoine si trova un 7-8 km. dalla citt,
e
il
cui
gruppo
1007,
principale propriet dei fratelli signori Salv. e C. Boscariuo. Nel luglio del
facendosi in questo sito certi piccoli lavori, vennero in luce alcuni avanzi archeologici,
tosto
sul
luogo
il
disegnatore
si;
gnor Ros. Carta, ed alcuni mesi dopo visitai personalmente sul sito le case rinvenute ed ecco come riassumo le impressioui riportate. Il materiale esaminato rappresenta in serie non interrotta varie fasi storiche,
dalla greca arcaica alla bizantina. I) Alla prima e pi antica appartengono le tracce
un fabbricato a massi grandi e bene squadrati, ad una sola filata, sulla quale ne cade, in planimetria, una seconda; dalle dimensioni dei pezzi (m. 1,25-1,30X0,60di
0,08
di
me
pare
si tratti
di
un
edificio greco
buona epoca, la cui indole non sono per in grado di precisare. Escluso in modo assoluto un santuario, riterrei pi probabile una casa; ma senza ulteriori scavi, ogni giudizio prematuro. I signori Boscarino mi hanno parlato di poche tombe di grossi
pezzi con grandi copertoni, la quale indicazione
sembra portarci
al
sec.
VI-V;
io
traccia.
Al periodo greco arcaico vanno riferite tre mascheretto di Megara Hybl., Gela (Bitalemi) etc, che, se non ven:
pi
re-
IV)
un fondo
di
skyphos nero;
in
quanto penso, bizantina; infatti, taluno di essi venne stroncato e ritagliato per adattarlo. Cos uno di essi, con avanzo di nicchia quadra nel prospetto, piuttosto che di
carattere funebre di
significato ieratico e votivo.
Decisamente funerario
invece
un cippo
in calcare (cm.
61
36
iscrizione incisa in
ePMHCXPHC
TOCKAI A-
juewnTOc
ezHceieTH
orAi tempi tardissimi o bizantini riporto due singolari capitelli o coronamenti di a piramide tronca capovolta. Uno cippi in calcare bianco, di una sagoma peculiare
III)
19) offre nel prospetto alcune strane sigle monogrammacon quello tiche, alla cui interpretazione rinunzio, dandone invece il facsimile assieme
di essi (dimens.
cm. 35
28
dell'altro anepigrafo (tg. 15). Allo stesso ciclo storico e religioso spetta
un dado
cui
in
50
alt.
25
largh.
28
prof.), nella
fronte
una croce latina a braccia leggermente patenti (fig. 16); anche una lastra calcare reca scolpita, ma alquanto pi rozzamente, una croce analoga. Va infine
RAGUSA
notato che nella
364
SICILIA
campagna attigua
tempi
terreno
denominato
chiusa delle
Fig. 15.
mi
In due articoli di queste Notizie (1892, pp. 321 e segg. ; 1899, p. 402 e segg.) sono adoperato a dimostrare che l'antica Hybla Heraea, dal cui secondo nome si
formato quello attuale, era nel sito dell'odierna stanti alture erano tenute da
Ragusa Inf. per anche le una popolazione mista, sicula e greca: prova ne
;
circo-
sia
il
tipo ed
contenuto prevalentemente greco dei bei sepolcri della contrada Petrulli L'abitato ad essi corrispondente doveva formare un piccolo sobborgo o di Hybla Heraea. Ma il territorio comunale delle due Raguse moderne nqoatsiov
il
o Pendente.
le
vallate dell'
Erminio
altipiani, che
una estensione
di forse
100 km.
SICILIA
365
ma
il
RAGVSA
casolari e piccole fattorie con poposi
si
ma
lo
stesso
fenomeno
nota
anche sull'altipiano
Ragusa, dai
riusciti
costituire
villaggio.
soli centri
Modica
campagna
e viceversa.
Ma
nell'antichit la
dell' elee
ionico ed africano,
dapprima timida
lenta,
Camarina
primi del
due centri
Fig. 16.
Motyka ed Hybla H., venne definitivamente occupata. Ma il nerbo della popolazione rimase siculo, come siculo ancora oggi un forte substrato di quelle genti tarchiate e vigorose. Ed in senso inverso di oggi, mentre Motyka ed Hybla erano mosiculi
di
destissime cittadine, la popolazione dipendente era in gran numero sparsa sugli altipiani,
in
vici, pagi,
due altipiani,
appena superficialmente
bizantini.
mi hanno
della vita antica, spettanti per lo pi alla tarda romanit, ai tempi cristiani ed ai
Mi
un
lato
ha valore per
la
Nel caso speciale dei Magazzinazzi noi vi ravvisiamo reliquie comprendenti oltre ad un millennio; un minuscolo abitato greco, forse con tracce di culto, che risale
fino al
VI
romana;
il
cristianesimo
di
strani capitelli.
MODICA
366
SICILIA
X.
tesi
MODICA
Antichit romane
sull'altipiano.
Ad
comm.
Corr. Tedeschi di
si
svelare
Ispica
il
sito,
ma
che ho ragione
di
credere
si
Cava
(')
Devo
mio agio
gli
oggetti, di cui
un campione
fu
anche lasciato
Museo
(fig.
17).
Flfi.
17.
oscillante fra
pezzi che destano la maggiore attenzione sono quattro ossa tubulari dell'altezza mm. 98 e 101, segati alle due estremit e lavorati in una delle facce
rilievo,
ad alto
colla figura di
una Vittoria,
si-
nistra una lunga palma, e raccogliendo nell'altra i lembi del lungo chitone, sorretto da un cingolo sotto i seni prominenti e formante rimbocco attorno a la vita. Scoperta
la
met
gamba
spinta in avanti,
destra, in
due la
sinistra.
La
bozze, apprendo da sicura fonte che il luogo della scoperta la con(') Mentre correggo le trada Barevitalla, al principio della Cava d' Ispica. Le ossa lavorate provengono da una tomba a fossa nella roccia, contenente un solo scheletro; altre poche circostanti diedero fttili di et molto
tarda
SICIMA
36?
MODICA
di
mosse
codeste figurine, pur essendo alquanto impacciata nei nudi, nei panneggi e nelle le difficolt della (sia per materia, come, e pi, per quelle derivanti dalla
forme
ci
meno un intagliatore abile e perito per lungo esercizio; portano all'et imperiale progredita, ed involontariamente richiamano le
Tripoli)
etc. (');
e,
cane (ad
es.
Roma,
di
Se poi
lo
schema
delle
quattro
figure
salvo
la
massa
delle
gambe,
identico,
il
modulo
"-.'
cm
Pia. 18.
si
il
policleteo
rigida,
ed
lisippeo.
La
della scultura,
tagliente, angolosa
e solo
da
lui,
le
durezze dei
tratti.
Con
di sapore pretta-
mente
degli
avorii
es.
postcostantiniani ed
alle
figure di
osservano (ad
(alt.
Venturi, S. A.
1. 1,
mm.
modi-
mm.
ossa analoghe
ma
mm.
il lungo (lungh. mm. 108-160) col mana tortiglione. Tutto questo materiale non chiaro se appartenesse ad un mobi-
luccio o ad
(') (')
es.,
quella del
Museo
di
Napoli
(*);
ed
difficile
Strong, Roman sculpture, pagg. 106, 223, 330. H. Graeven, Frhchrittl- uni mittelalt. Elfenbeinwerke,
I,
22-24.
COSIMO
368
SICILIA
il
del
quale
rimase sot-
terra
and altrove disperso. Di vetro un piccolo orcioletto a fuso acuminato (lungh. mm. 85) in vetro bleu chiaro monocromo, privo del beccuccio, ed i frammenti di un fiaschetto a pera in vetro marrone opaco con venature bianche. Di
e nello scudetto
il
fittili:
illegibile
di
frammento
una
Fig. 19.
ciotola o
tegamino con figura di Erote a rilievo; ed altri pezzi insignificanti. Di bronzo: una armilletta desinente a teste di serpente. Di ferro una dozzina di chiodi ad estre:
mit piegate.
Non
senti
fu
parrai
ma
diversi
sepolcri donde
famiglie
quei
villici,
anzi
quelli
territorio
motucano.
XI.
cole note
COMISO
(')
i
Necropoli greco-romana. B. Pace ha raccolto in alcune picdocumenti archeologici riferibili alla vita antica della sua Comiso. Ma
Diana (Padova 1906). Antichit dei dintorni di Comiso (Catania 1908). Iscri(') zione cristiana di Comiso (Palermo 1907.1. Di un antico timbro cristiano (Palermo 1909).
// fonte
SICILIA
369
COSIMO
Lasciando al valoroso giovane il compito di raccoelementi per una monografa archeologica su Comiso, trovo utile un breve cenno su scoperte da me controllate ed in del 1911. parte provocate, nel
maggio
si
Fio. 20.
le
una figura di Demeter, a doppia valva, con tracce di colori freschi nel panneggio (alta cm. 24 e riprodotta alla fig. 19). Queste tombe, a fossa nella roccia, coperte di rozze scaglie, sono indizio di un sepolcreto abbastanza vasto, che si stensoltanto
deva lungo
e sotto
le
vie Meli,
feci
isti-
sepolcri,
ma
modo questa
Comiso.
47
Voi. IX.
CAMARINA
370
SICILIA
XII.
CAMARINA
sec).
le
Salme
si
VI
Dopo
Esplorazioni nelle necropoli Piombo ( V-IV sec.) e Dieci lunghe campagne nella necropoli di Passo Marinaio, mi
primi ten-
prta occasione
opposti, cio nelle terre della famiglia Pace, dove si erano gi eseguiti
tativi nel
le
campagne
Fig. 21 a.
1910.
Mi
grato
il
grande solerzia
della contrada
il
Piombo, intorno
alla
quello
complessivamente 94
IV,
si
1 '/< - 2),
ha
citt,
a gente dei
Le tombe
a fossa, o di tegole a cappuccina, od a cellette con due assise di massi, furono complessivamente povere, come la maggioranza delle camarinesi, fatta eccezione per una
sola di grandi pezzi, la quale racchiudeva
alto cen-
SICILIA
44
'/*
371
CAMARINA
timetri
ara,
e
f.
r.
di arte sciolta,
di donzella e
tig.
ri-
prodotto a
20,
collezioni del
la libe-
rinunzi alla
quota
hydrie gemelle
(alt.
cm. 19
di
Due piccole di ma in modo assai Meidias, gusto ovvie scene di toletta mupresentano
sua
spettanza.
Fig. 21
b.
La campagna del 1910 fu invece portata in un terreno completamente diverso. noto, mancavano sin qui sepolcri arcaici di Camarina; e nelle molteplici escursioni da me fatte in quel vasto territorio, mai mi era venuto fatto di scoprire
Come
Cozzo
gruppo isolato in contrada 1903, pagg. 137 e segg.). Ora il giovane mettere il piccone sopra una piccola necropoli
e
VI sec, che probabilmente tocca anche il VII, situata nel fondo detto Dieci Salme, discosto dalla linea delle mura un 250-300 metri. Le 28 tombe esaminate erano cinte
da un muro in secco (oqoc), di cui si ebbero chiari indizi; esse erano a piccole fosse, a cappuccina, ad ustrino ed a cella ipogeica. In complesso, estremamente povere: solo il n. 20, con tre coperte racchiudenti uno scheletro di bambino, diede 64 vasi che
CARLENTINI
il
372
SICILIA
uno
di
a gambo cortissimo, t> grandi skyphoi a fasce creta chiara a fasce, 13 kylikes brune, 3 scodelle con anse a nastro, 4 pissidi grezze, 23 kothones cor. svariati, di
fattura indigena od importati, e qualche altro piccolo vaso. Alcuni di codesti esemplari presentavano delle peculiarit sfuggite ai recentissimi studiosi di questa strana
forma di vaso,
In questa
sigg.
Burrows ed Ure
del
(').
campagna
1910
si
assaggi intorno ad un
vil-
1 periodo, di cui si avvertirono debolissime tracce sulla testa spiadell' Ippari, nella localit
XIII.
CARLENTINI
monete
Tesoro
d'oro, che abili truffatori seppero loro carpire per poco denaro,
si
dando ad intendere
denunzia,
i
trattasso di bottoni
dorati
Museo
di Siracusa.
Erano, in
Carthago: 17 esemplari di elettro (testa di Demeterda 5 50 litre di Ierone II fior di conio, meno uno, cos cavallo). Syracusae: pezzi frusto sconservato, da sembrare falso. Un piccolo Pirro colla Vittoria. certo che la
pezzi, cos classificati:
me
ci
circolare
Comunque,
la composizione del
gruppo
assicura
finire del regno di Ierone II, e forse nei rivolgimenti che precedettero la espugnazione di .Siracusa. Questa data conviene benissimo anche alla cronologia delle dramme d'oro e di elettro cartaginesi, emesse in grande abbon-
fra
Timoleonte
l
e la fine della
fra
340
242
pag.
739).
P. Orsi.
(')
Journal of
72
e segg.
REGIONE
VII.
373
SDTR1
Anno 1912
Fascicolo
14.
SUTRI
contadino Giacomo lingotti, dissodando un terreno di propriet di suo cognato in contrada Crognano nel comune di Sntri, rinvenne a non molta profondit dal piano di
campagna
Il
la statuetta in
si
pubblica (tav.
fu la
I, li).
prima ad apparire
gamba
di
non aver trovato null'altro, se non qualche pezzo ma che data la digradazione subita non mi
che
fu possibile
ciglio,
si
il
sommo
alcuna
di
antico abitato.
Non
racotta. Solo a
una necropoli a
fosse e a
camere della prima et del ferro; ma di resti romani nessun indizio appare dall'esame del soprassuolo per un esteso raggio. Sembrerebbe perci, che la statuetta fosse stata
col trasportata e forse nascosta o abbandonata.
intrattenerci,
Ma
quando
si
tore quanto
il
dar loro
tal
modo
i contadini ebbero il dovuto compenso e non le poche centinaia di lire con le quali un qualche avido speculatore avrebbe portato via loro l'oggetto. La statuetta, ora entrata a far parte della collezione del Museo Nazionale Romano,
alta
78 centimetri,
effeminate, ritto in piedi col braccio destro sul capo e col sinistro ripiegato in
modo
Voi. IX.
48
SOTHI
374
REGIONE
VII.
da portare verso il viso un oggetto ora mancante. Il giovane ha capelli lunghetti che davanti sono raccolti in un nodo sopra la fronte, e dietro non scendono sotto il
collo.
Un
cercine
li
le
intorno ad esso.
La
collo lungo
si
viso magrolino,
Il
come
conviene
Ha
come
in altre figure
ma
portato in avanti
il
si
riceve,
Il
guardando
infatti
la statuetta, che
e
gli
capelli,
specchi.
viso
occhi,
mancando
Doveva
le pupille,
verso di loro.
sono rivolti all'oggetto mancante che il braccio sinistro solleva notevole che il braccio destro porta evidenti tracce di antico restauro.
essersi staccato
poco
sotto
la
spalla,
si
vedono
mano
destra
mancano
medio.
ripiegato al gomito e con la mano volta verso il viso, teneva, un oggetto ora perduto. Le tracce che ne rimangono sono due appendici appiattite, quasi corregge o anse nastriformi di metallo che escono da sopra e da sotto il pugno. La parte per del-
braccio sinistro,
si
come
detto,
nascosta
entro
il
pugno, sembra
e
da esso;
infatti
l'indice
il
pi
ancora
medio
si
sollevano
si convenga; grasse le cosce, un corte alle po' rispetto proporzioni del torso. Di esse gambe la destra piantata sostiene il peso del corpo, mentre la sinistra flessa e arretrata.
mammillare, ampio
ben formate le
forse
Anche questa
di
si
come
di
infatti tracce
restauro.
La modellatura
in tutto
fine e
nel dorso; elegante l'atteggiamento e la linea generale della figura; eccellente la con-
il
forma adorna
la nostra statuetta.
come
meno
piedi.
simpatici e scusabili
come ad esempio
la spalla destra, per quanto il difetto appaia attenuato per l'atteggiaalquanto scarsa e mancante. L'efebo di Sutri si aggiunge alla serie numerosa di figure di giovani con la sinistra appoggiata sul capo, che abbiamo nei nostri musei. Per lo pi essi rappresentano Apollo ('), talora Dioniso (*). Il merito della creazione del tipo general-
Anche
mento,
(')
Reinach,
Repertoire de
la
statmire,
I.
pp. 241, 242, 243, 248, 249, 251, 253, 254; II,
pp. 94, 95, 96; III, pp. 27, 234; IV, pp. 50, 53, 56.
(') Ibid.,
I,
II,
123, 130;
III,
du cervice des
REGIONE
VII.
375
SDTRI
attribuito a Prassitele. Un esemplare illustre, forse l'originale stesso del maestro, doveva essere quello che Luciano descrive come esistente nel Lykeion di Atene (') e che ha fatto dare a questo tipo di statua il nome di Apollo Licio. Tra le deriva-
mente
zioni
(*)
e l'Apollo del
Louvre
e di
del Lykeion di Atene riprodotto in alcune monete d'argento ( ). L'Apollo bronzo sia dell'ultimo periodo d'indipendenza che del periodo di soggezione a
gamba
destra, la
mano
sul
Poteva la nostra statuina riprodurre fedelcapo mente questo tipo? I resti dell'oggetto tenuto nella destra non lo escluderebbero del tutto: il legno di un arco pu essere a sezione ellittica o rettangolare invece che
nella sinistra protesa tiene l'arco.
conico o cilindrico
La parte centrale che stretta nel pugno (nrixvs), essendo ). suole essere come spesso nell'arco, giustificherebbe la posizione sollevata del rigonfia dito medio. Anche la curvatura dei due frammenti che escono dal pugno potrebbe
(
essere quella di
un arco con doppia curvatura, s da avere una prominenza centrale Ma non mancano ragioni che rendono sommamente improgi detto,
il
della
e presenta agli figura sono intenti e fissi all'oggetto che la mano sinistra solleva non sarebbe osservazione del arco e tale intenta occhi, spiegabile. Inoltre proprio
essendo la
il
mano
ma
gli si
milmente
Non possiamo
nella
nostra
figura
una
riproduzione dell'Apollo del Lykeion di Atene. Tolto l'arco, non facile dall'esame
dei resti dell'arnese tenuti con la sinistra, dire a quale oggetto essi meglio potrebbero
altro
oggetto che non sia uno specchio. Non certo uno specchio della forma pi nota e comune: discoidale col manico pieno a forma cilindrica o conica. Si deve trattare di
quale fissata una correggia, che della statuetta. La suppellettile dei nostri antiquari non
al
ci offre, per quanto io so, uno specchio cos completo; e certo sarebbe rarissimo caso, che si fosse conservata anche la materia peribile quale il cuoio o la pelle. Ma che specchi a teca con
corregge in pelle abbiano esistito nell'antichit mostrano alcuni monumenti. Assai nettamente tale forma di specchio si vede in un dipinto pompeiano
6
(
(')
()
(*)
Anackarsis, 7; cfr. Pausania, 1-19-3. Araelung, Fhrer durch die Antiken in Fioretti, n. 69; Klein, Praxiteles, pag. 158.
Collignon,
la sculpture grecque, II, pag. 303. Goins of the Brit. Museum. Attica, pag. 53, n. 402; pag. 103, n. 749; (*) Catalogne of Head, [Ustoria Numorum, pp. 324, 327; vedi una riproduzione in Klein, Praxiteles, pag. 158.
Hht. de
()
dipinti
in
antichi
delle popolazioni selvagge viventi, specialmente Indiani d'America, sono per lo pi a sezione ellittica, semiellittica, fusti naturalmente di quella forma, sia che ad essa li riducono.
6
( )
Asia, in
Malesia, nella
e
Trendelenburg,
in
IMI.
n.
593.
SUTRI
376
in
RBQ10NE
VII.
forse
cos
pure
da interpretare
e
l'oggetto
mano
una donna
in
un sarcodi
Chiara
(').
Lo specchio tenderebbe a
non conosce
si
un Apollo.
L'arte figurata
specchia.
I
tra
gli
si
specchia anche
pensare. Apollo
non
indotto
al
invece
spesso
in
atto
di
specchiarsi
Erma-
).
Pu
la
Ma
si
osservi quel
ha
come
nel seno
femminile.
Non
mammelle
dell'
Erma-
frodito di tipo pi
di
recente
( (
), 5
ma
di giovinetta dell'Ermafrodito
lo
6
).
).
Non
quel
petto pi
sia
ad esempio
petto di
Napoli
il
Ora
dello
come
in
distinto
fatto
ormafroditismo dall'altro dell'infantilismo o del femminilismo che fisiologicamente ne appaiono quasi una preparazione. Ermafrodito chiamerei in arte solo quella figura che
anche fisiologicamente sia tale. Al nostro quel nome non conviene. E allora non resta a credere se non che la statuetta rappresenti un soggettino di genere, un molle efebo
che
si
specchia.
di
adornamento
mano uno
rari,
almeno
in
ceramica apula
).
Riassumendo, la nostra statuetta ci offre un bello e raro esempio di arte decorativa greco-romana, derivante da un tipo del IV secolo, e degno d'esser posto a confronto coi buoni esemplari pompeiani, coi quali
caratteristico difetto,
Ap-
prendiamo per
permettevano i fabbricanti di bronzi artistici del I secolo dell'impero, che in questo caso ad esempio da un tipo di Apollo e di Ermafrodito hanno tratto un efebo. Ma sopra tutto acquila Mon.
(*)
si
Aristoph.,
tato con lo
(*)
tav. 40; Welcker in Ann. Istit., 1842, pag, 32. Thesm. 140. Anche in un vaso apulo del Museo di Napoli Dioniso specchio: Patroni, Ceramica antica nell'Italia meridionale, pag. 174.
Istit. Ili,
rappresen-
Arch. Zeitung,
Cfr.
1843,
tav.
V;
Helbig,
Wandyemalde,
1369;
Museo
delle
del
LonvK,
(*)
ecc.
Myth. Lexikon,
s. v.
Reimich, Repcrtoire cles vases,l, pag. 262; II, pp. 239, 364; Waltcrs, Catalogue ofvates of the British Muscum, IV, pag, 180. F. n. 373, etc.
(')
ROMA
377
ROMA
stiamo con essa un nuovo pregevolissimo cimelio di quella antica arte minore uscente da botteghe tecnicamente esperte ed esteticamente squisite di gusto, arte minore che,
pi della grande, vive o pu rivivere nel nostro tempo. Nel quale nessun artista scolpisce l'Afrodite di Milo,
o l'Apollo
di
Belvedere, e
nessun acquirente
il
li
desidera;
ma
mensa
calici
di
Boscoreale,
o le coppe di Hildesheim.
R.
Paribeni.
IL ROMA.
Nuove
scoperte nella citt e nel suburbio.
Regione V. Proseguendosi gli sterri per la costruzione di case popolari della Associazione Cooperativa Luigi Luzzatti, nell'area compresa tra le vie di Porta Maggiore e Pietro Micca,
il
viale
Principessa Margherita e
il
piazzale di Porta
nelle
Mag-
393
e segg.),
precisamente
si
fondazioni
Cippo
di
travertino
(alt.
m. 0,90X0,30):
OSSA ANDRONICI
2.
Frammento
3.
Id.
id.,
largo m. 0,33:
vertino,
largo m. 0,40
SERVE ili
ISAVRICIL
OSSA
SERVI
LI//
ET
CLEOPATRA
4.
PSERVILI//CINVS
TELEMACIF
:
Id. (m.
0,78
X 0,30)
5.
0,54)
PSERVILIVS P L- C L L O
ATHENAI
(sic)
E S O S V HICSITA
(sic)
Inoltre due
frammenti
di
bolli
laterizi conosciuti
(C.I.L.
ROMA
tra
la via
378
il
ROMA
fosso Fiorano,
in voca-
Via Appi a.
bolo Fioranello,
padre Lais,
si
sterrata
Appia Antica e la via Ardeatina, nella propriet del una camera sepolcrale di forma rettangolare (m. 3.38 X 3,12) Vi si scende per una scaletta di otto gradini, la cui alzata misura
Di
fronte all' ingresso
m. 0,28 e
un arco
la
pedata m. 0,30.
corda lunga quanto la parete (m. 3,12) e la saetta di m. 1,48. Al di sopra di questa banchina, nel mezzo, evvi una nicchia in forma di edicola con timpano, sostenuta da colonnine che misurano m. 0,95 in altezza e m. 0,30 di
la cui
alta 0,90, con pilastrini e mensole in laterizio, nella parete a destra; pi in basso
altre tre nicchie a volta, larghe
nistra,
la
m. 0,40, contenenti
olle cinerarie.
Nella parete
si-
in alto,
lati,
quale misura m. 0,65 in larghezza, m. 0,80 in altezza e m. 0,30 in profondit; e pi in basso cinque nicchie per olle cinerarie. 11 pavimento della camera stato
distrutto; nel
mezzo
del piano
si
m. 4,40; nella
1.
sono rinvenuti
seguenti oggetti:
un sarcofago in marmo lunense con encarpi legati da nastri sostenuti da puttini alati nudi e da due maschere, una di satiro barbato incoronato rivolto a sinistra, l'altra di satiressa pure incoronata, con grosso neo sotto la
Met
sinistra di
mascella sinistra. Vi
si
di
punto
Quattro lucerne
fittili
semplici.
Frammento
dell'orlo di
un dolio con
il
LfABIVS-LAPOL
SEXTOSS1VS- LF
?*ella ni un circuii)
inscritta
Le
Altri piccoli frammenti di altro sarcofago senza figure. Parte di torso di statua rappresentante una figura femminile (Diana?) vestita di tunica fermata sulla spalla sinistra.
5.
il
dodicesimo
il
tredicesimo
a pochi
chilometro della
via
chi
si
allontana da Roma,
l'antica strada,
terreno denominato
stato
(alt.
Case Nove
, di
cui proprietario
il
casualmente
frammentato
destra
m. 1,39
0,89
0,57), stondato
ROMA
379
ROMA
cola corona vittata nel fastigio. Nella faccia anteriore, entro un riquadro scorniciato,
leggesi la seguente iscrizione, incisa a bellissimi caratteri
NYMPHODOTOAVGLIB
TABVLARIO
STATORIA NEPHELE CON1VGI OPTIM o
ET-IIIITMVLIIVLIANVSPRAEF
IN
DALMATIA-IVSTVSPROBVS
El
VS
PAT RI
OPTIMO ET INDVLGENTZ
La
al
figli
da un nipote
a
e,
La moglie chiamatasi Statoria Nephele, era quindi una liberta della gens Staloria; tgli erano il cui nome secondo la formato, regola, nella cinque: una donna, Julia Statorina, prima parte dal gentilizio del padre e nella seconda da un cognome derivato dal
liberto
del principe,
che fu Tiberio.
scritto
una
il
numero quatluor
gnomi
Ti.
di ciascuno:
essi
prenomo e il gentilizio comune a tutti e poscia i coquindi si chiamano Ti. hdius lulianus, Ti. Iulius Iustus,
il
Iulius Probus,
lo stesso
Ti.
Julius
Pius.
La ragione
tgli
portano
prenome,
panni
;
Augusto era un Claudius Nero Lucius, ma in un dato momento essa Ludi proenomen eonsensu repudiava, postquam e duobus gentilibus praeditis eo aller latrocinii, caedis alter convictus est (Suet.,
Tib.
1,
prima di essere adottato da questa famiglia usava due soli prenomi, Tiberius e
sia
questa. Tiberio
cfr.
Geli.
di
un attestato
servato
il
11): probabile che per questa ragione e anche per dare e attaccamento al principe (il quale aveva condevozione maggior
IX,
2.
intero era
tgli.
suo originario prenome anche dopo l'adozione) Nymphodotus (il cui Ti. Iulius Nymphodotus) abbia dato quello stesso prenome a tutti
officio
2 (
),
nome
i
suoi
di
si
aggiunto Iulius
Tiberius.
anche pag. 325,
cui
nome deve
Hirschfeld,
Verwaltungsbeamten
1
,
460
e seg.;
cfr.
Dictionnaire des ant. gr. et rom., V, 2, pag. 19. Darembcrg eius (id est Iuliani) patri optimo ecc., (*) Questa lettura: Iulius Primianus, Iuliani nepos, mi sembra pi accettabile di quest'altra: lul'us Primianus, Iuliani (filius) eius (id est Nymphon. 3.
et Saglio,
optimo
ecc.,
elissi di filius
dopo Iuliani,
ROMA
uffici,
380
solo
ROMA
lulianus ha oc-
cupato
che
sono
quelli
di
praef(eclus)
fabrum
di
trib{unus) coh{orlis)
(oclavae) voluntariorum quae est in Dalmatici, gradi che aprono la via alle procuratele, cio alle cariche dell'ordine equestre.
fu
ammesso
all'ordine degli equites, e questo non senza esempi (') anche nei primi
(
)
figli
ma
questo esperimento
libertini
3 (
).
La permanenza
nella Dalmazia,
durante
dell'
impero, della
Vili voluntariorum)
attestata da
nume4
(
XXIII)
);
ma
Ti.
Iulius lulianus
il
per la lapide
ora scoperta.
si
camera lunga ni. 4,70 e larga m. 3,35, rotondo (diam. 0,75) nel mezzo della volta, la quale a crociera divisa in scomparti di stucco scorniciati, entro ciascuno dei quali evvi in rilievo una rosetta: in quattro
di
le
due cornucopie
incrociate.
Dove
la volta
si
unisce
alle pareti,
pareti vi
formando un angolo, si trovano mensoline alternate con rosette. Nelle sono arcosoli, due per parete, assai profondi (da ni. 1,20 a m. 1,56), chiusi
e
divisi
nel senso
in
L'altezza
massima
degli arcosoli di
1,70
la
lunghezza
di
di
che
sale
lungo
occupato da un arcosolio alto m. 1,80, largo m. 1,75. L'ipogeo era pieno di terra fino all'imposta della volta; e fra la terra fu rinvenuta (ma ad una certa altezza dal suolo, quindi gettatevi dopo) la base e parte
del fastigio del cippo iscritto di cui ho parlato pi sopra. Questi frammeuti,
certo
elissi
che
credo
non
si
Roma
e di
certo un fanciullo,
invece di ricordare
il
nome
nominato nella lapide come nipote di lulianus. Forse perch questi era della famiglia e aveva particolarmente caro il suo nipote?
(')
8 ( )
pi autorevole
membro
Mommsen, Shaaisrecht,
Plin.,
III, 519.
Nat.
hist., 33,
32:
patre,
1,
Annali
dell' Institulo,
35 (1865),
pag. 11;
{*)
Daremberg
et
Saglio, op.
cit,,
III, 2, pag.
1202.
:
Corp. Inscrip. Lai. Ili, pag. 282 e pag. 2499 (indices) Pauly-Wissowa, Real-Encyclopdie,
s.
v.
ROMA
affitto
381
Genova
ROMA
e tela
il
ferrovia Roma-Civitavecchia e
terreno,
di
si
denominata Acquatacelo, tra fiume Aimone, facendosi uno sterro per spianare
localit
scoperta
una
serio di grandi
nicchie, congiunte
tra loro
disposte su
Di queste nicchie sono ora visibili cinque intere e si scorgono due. Ciascuna nicchia misura m. 4,10 di diametro esternamente, e
lastro che le congiunge larga
di conservazione,
resti di
altre
m. 0,25.
in
cattivo stato
possi-
bile conoscere lo
di
mancando qualunque traccia del paramento, cos che non spessore del muro che lo forma. Esternamente il muro
di dieci filari di mattoni.
rivestito
L'ultima nicchia
delle nicchie,
il
a nord-est
un muro
rettilineo,
tagliato
a scarpata,
ghezza
11
di
m. 2,50.
e
Il
di
mattoni
tegole
ammassati a
strati
disposti
a piano inclinato,
la cui
parte
in
lastra
0,28)
D
FE
5.
I
DAMAS
C T CO
AB V IT AD NYMFAS POSITA
DAPH NIDIQVAE
IVGI
(sic)
CVM.FILISSVIS
Il
prof.
Museo
delle Terme,
il
ad
La
ad Nymphas
L. VI,
9526)
che la pone in
Sebura malore.
vicolo
degli
Inglesi,
il
presso la Magliana,
nella vigna
da un
tal
Giuseppe detto
Tedesco,
acquistate in
1.
da parecchi anni e quindi sarebbero Cippo marmoreo alto m. 0,90, largo m. 0,37:
Roma
di
provenienza ignota.
CAVI
I I
G A V AEL L P R M A E N F- P- VI N A- P- VI
I I
I
PH
LL LARGYR
Voi. IX.
49
Monte cavo
2.
di lastra
382
3.
regione
i.
Frammento
X0,19):
marmorea
Id. (m.
0,48X0,17):
(m. 0,31
DIs.
man
bene
WLlae
I
MERENTI a OSIDONIVS
VIXU
Due
piccoli frammenti,
SINIA
e l'altro
(m. 0,16X0,09):
...NES...
CI.
E.
/,.,
XV,
178, 413,
414, 1348
a,
1669.
Ghislanzoni.
Regione
(LATIUM ET CAMPANIA)
LATIUM.
J
III.
MONTE CAVO
Esplorazioni
di Giove
Laziale.
I
il
sito
in cui sorse
il
famoso santuario
l'odierno
Monte Cavo
pei
quali
diede cortese permesso la nobile signora Duchessa Vittoria Sforza-Cesarini naia Colonna,
proprietaria del luogo, ebbero inizio ai primi del settembre decorso. Punto di partenza
('),
di tutta
una
16 grossi tamburi
di
colonna (costituiti di pietra tufacea ed aventi diametri tram. 1,35 e m. 1,16) che qua e l
versante meridionale del monte Cavo, e che
o sul
rotolarono al basso;
debbano provenire dalla sommit, da cui, in tempo pi i quali avanzi danno prova sicura dell'esistenza
Giove Laziale
semitico
meno
antico,
di
monte
un
il
vero grandioso tempio coperto, preceduto da pronao, che non pu essere altro che
tempio ad un
di
bastano a distruggere
l'
da una piattaforma a cielo aperto sulla cima del monte, secondo quanto finora era stato autorevolmente sostenuto (').
rito
La prima
trovasse,
piuttosto
se,
che
sulla
in
sommit, su
di
un contrafforte
come sembrava
la
terrazze
L'una e
l'altra ricerca
ebbero esito
cultori d'Archi-
tettura in
1910-1911, pag. G9). Ricerche archeologiche e topografiche nel monte Albano ecc., in (') Cfr. G. B. De Rossi, Annali delVlst. di corr. arch., 1873, pag. 162 e seg.
il
Roma,
30 dicembre 1911
(Cfr.
Annuario dell'Associazione
ecc.
REGIONE
I.
383
alla
MONTE CAVO
determinazione del tracciato della
negativo.
Ed
via
Triumphalis nell'ultimo tratto, ora sepolto, del suo percorso, ed all'escavazione nel breve spazio racchiuso dell'orto dell'antico convento, entro il muro di recinto
costituito dai grandiosi
blocchi
parallelepipedi,
che
certo
nienza un
monumento
campo
S.
con diversi
criteri,
escavazioni
direzione
del
importanti
prof.
sotto
auspici dell'Istituto
(').
Archeologico Germanico e
la
M.
De
Bossi
Ma
puro
ivi
poterono ottenersi risultati nuovi, notevoli per loro stessi, e pi ancora come inizio di future determinazioni.
in
Riapparve nell'ultimo tratto la via antica, evidentemente rialzata e rinnovata tempo tardo, racchiusa tra due muri di ala fatti di grossi blocchi frammentari,
il
De
Rossi.
me-
diante parziali trincee, regolarmento escavate, resti notevolissimi di grandi fabbricati, che certo dovettero essere di abitazione o di altra destinazione civile gli uni, che
;
tempo
i
di Tiberio,
come
ma
specialmente
bolli
merosissime che
si
ritrovano per tutto lo spazio circostante; gli altri nella zona est,
modo con
cui alcuni
frammenti
di
muri son
cima, ovvero utilizzati nella costruzione di questa piattaforma, fa pensare che tra
di edificazione,
resti delle
Furono
immediatamente sottostante
alla
sommit
nel
versante meridionale, molte tombe, scavate nel terreno, chiuse, nella forma a cappuccina
od a cassettone, dai
tegoloni del
una moneta
di
Faustina juniore
in
tempo di Tiberio, cui s' poc'anzi accennato. Ed una di esse rinvenuta, permette quindi di assed. G.
poich
fabbriche successive, e forse anche una sistemazione del monte che ne avr reso pia-
neggiante la zona superiore, hanno in molti punti determinato zone di riempimento di m. 5 e 0, e creano quindi difficolt per le quali occorrono mezzi tecnici e finanziali
diversi da quelli
fin
coscritta
oramai per luogo e per dati, stata rinviata alla prossima ripresa dei lavori. Gli scavi hanno messo in luce una quantit di resti frammentari non privi di
di iscrizioni, tratti
importanza: pezzi
nica
di
antepagmenta
di
vario
tempo
di vario
Ma
trovamento
di
ma
La
Annali
M.
S.
De
monte Albano.
MONTE CAVO
una testa
di
elefante;
384
REGIONE
I.
rappresentante
Contemporaneamente con
lapis albanus), che per
il
gli scavi
si
ad una piccola edicola in pietra sperono (sorta di rovesciamento di un blocco esisteute sul piazzale del monte.
REGIONE
I.
385
OSTIA
IV.
OSTIA
la
presso
nel
Porta
Studi nella necropoli. Scavi nell'edifcio repubblicano nel prossimo portico, nella Palestra, nella via a
in via della Fontana, nel giardino dietro
i il
Teatro,
quattro tempietti.
Uno
con
si
i
studio
nel
muri
Anche qui
alla
notato lo strato
battuto
della
fine del
tombe
esso
formato
coccio pesto,
di calcinacci.
frammenti
raccolse un
frammento
di
MPSj(?)
Inoltre un fondo
di
vaso
aretino
con la marca
CRISP
entro
lucerna (circa forma 3) a vernice rosso scura, con sporgenze laterali, rostro simile a
Dressel
Ile
un
verticillo di osso.
Poco innanzi
alle
mura
della citt
si
raccolse soltanto un
frammento
di capitello
di tufo,
(m. 0,15
0,20
X 0,10).
mura
Nel primo vano, a m. 1,45 sotto il piano stradale, si notato un piano battuto, lungo le mura. Sotto questo piano battuto si trov la sabbia,
di
a m. 0,60 sotto di questa, presso la parete nord, vennero in luce le ossa disordinato
di
vano coperto
lo .strato
cadavere.
Va
tomba mancava
battuto.
ri
Presso le ossa
barca, con faccia virile al posto del disco, con ansa a fascia innestata dietro la testa
e sul naso.
Nel terzo
vano
OSTIA
386
(ni.
REGIONE
I.
di vernice rossa
ma
con ventre pi bombato, orlo ingrossato e ansa a rostro inginocchiata, e tracce di vernice data a stecca sopra al collo (m. 0,18). Qui si rinvenne pure una fibula di
bronzo ad arco ingrossato, ardiglione a spirale, a lunga staffa accartocciata (m. 0,087), ed un anello di bronzo da finimento di cavallo (diam. m. 0,032).
Romana, dopo
il
la fontana, fu esplorata la
grande
era gi rinvenuta sotto la porta stessa, e che poscia gira sotto la via
di
della
tomba
marciapiedi dell'Ostiense.
Fig.
1.
si
raccolsero
e,
alcuni fondi di
h,
bolli
C.I.L.XV, 5106
5297
5560
a,
5669
Quest'ultimo
presenta
(fig.
1).
In altro fondo di tazza aretina fu letto uno dei bolli della fabbrica di Rasinio
Pisone, ed in un altro in triplice targa ansata
il
nomi
I.
L.
XV,
5096, 5196.
in luce
un altro
Sotto
si
di
fondazione
che sotto
pilastri
verso
il
decumano, onde
sotto l'ambiente
mosaici policromi correva una strada, come sul lato orientale. Si sono pure riconosciuti ad oriente due ambienti con muri in opera reticolata,
dei
posti
citato.
sopra
fondazioni
eguali,
fatte
sulla
sabbia e parallele
In questo sterro
si
m. 0,018), due
brattee d'oro (gr. 0,20), alcune monete, tra cui un denaro d'argento, ed un astuccio
cilindrico di
REGIONE
I.
387
OSTIA
metallo
Nello strato superiore della sabbia nel prossimo portico si raccolse un blocco di (gr. 3510), che ho pregato l'ing. Novarese di esaminare. Egli cos mi scrive:
Il
in grossi e larghi
l'
Elba
il
e,
dato
il
luogo di ritrovamento,
dalla
che
pezzo
proviene
insula inexhaustis
di
Virgilio.
Difatti dal
tempo degli Etruschi fino al secolo scorso, il minerale di ferro elbano commercio marittimo; perch, non consentendo la piccolezza
di combustibile proporzionata a quella della
dell'isola
una produzione
miniera,
si
fn
chit le coste selvose del Tirreno. In Liguria, in Toscana, in Corsica l'industria siderurgica, alimentata dal ferro
antichit classica, durata quasi fino ai nostri giorni, e se ne trovano ancora lo tracce,
Non
variet pi pregiata
del
minerale
commerciali importanti, dove affluiva pure il carbone di legna, portata agli come materia prima ad uso dei fabbri locali, che coi metodi rudimentali della siderurgica antica potevano anche fonderlo nelle proprie fucine.
fosse
Infine,
siccome
l'
sangue, che va tra le terre coloranti, poteva essere articolo di commercio anche sotto questo punto di vista.
Il
minerale elbano; sia esso un semplice campione di merce conservato in un fondaco, oppure il residuo di un carico. Il suo aspetto elegante e singolare potrebbe infine dar
argomento ad un' ultima ipotesi che a scopo di curiosit o conservato da qualche collezionista di quei tempi .
:
di
ornamento
sia stato
in
inclinato, addossati
il
alla
certamente a sostenere
muro
interno contro
rettangolari,
Sono
in
opera reticolata
tufi
con parte superiore a cortina laterizia. Qui presso si raccolsero, oltre a frammenti di vetro e smalto, dei frammenti di
lucerne simili a quelli che
si
vernice marrone scura, coniforme, ansa piuttosto grande e disco molto incavato.
il
muro
raccol-
C. I. L.,
XV, 105
C.
I.
d,
la
marca
uno con una palma nel bollo rettanL., XV, 2816 d, ed un frammento di
OSTIA
di
fistole
388
PROC
REGIONE
I.
Su pezzi
si
legge:
a)
11VF
PAM
(cfr.
CI.
L.
XIV, 1977);
b)
\m T AEL
Aris'
su
altri
numeri:
III,
UH,
III1V,
Sono
due ambienti
(tg.
via della Fontana. Nessuno dei due aveva l'accesso da questa via.
Il
riori,
penultimo ('), nel qualo si raccolsero pezzi di mosaico cadati dai piani supecomunicava col precedente in origine merc una porta nel centro della parete
est.
meridionale; chiusa poi questa, ne fu aperta un'altra nell' istessa parete pi verso
Comunicava pure cogli ambienti ad occidente; ma da questa parte lo sterro non finito. A nord una porta verso la parete orientale conduceva nel prossimo ambiente:
pi tardi fu fatta un'altra apertura verso la parete
occidentale.
in.
Due
forni (in.
3,25
m. 3,80; 3,25X3,50)
pavimento
in
con
blocchi
parallelepipedi di
tufo e
mattoni
sesquipedali
),
addossandoli alla
a queste. Alla
distanza
di
m. 0,31 dai
forni
avesse nello
La porta
bocche dei
denza con
le
I.
L.
XV,
1057
(5 framm.),
692
ex pr.
(?)
domitiae p.
f.
LVC APR1LIS
e
pontiano ET ALITIANO
OS
altri
a.
135
di
due frammenti
di
C. /. L.
G. I. L.
due frammenti
te-
Sotto
altre
il
il
teatro,
si
inesso
in
luce
il
pavimento
di
due scholae.
La prima, secondo
NAV1CVLARI
(')
///
DIARRY
(')
Questo deve essere ancora studiato, presentando delle particolarit nelle pareti. Uno di questi ha il bollo C. I. L. XV, 847.
REGIONE
I.
ai
389
forse
OSTIA
apparteneva
navicellarii di
il
nome
>
i
Q
I
< E
ti
u
in
<
saga
METRO
Fio. 2.
//.
Sotto
l'
iscrizione
il
sinistra,
il
misero avanzo
Voi. IX.
50
ostia
il
390
di
regione
1.
Tutto
mosaico, che
in
ha subito grandi
il
re-
stauri in antico.
Egualmente
in
conservazione
mosaico
della
prossima schola: esso presenta soltanto delle tracce di figure di pesci. Per raccogliere le acque delle fogne di questa parte della citt antica
ciata a nord del
si
comin-
tempio
di
Cerere
la
cavo
nici,
si
di osso con
amo da
i
pesca.
Marmo. Tronco
di statua virile
(m. 0,225).
Frammento
virile
seguenti oggetti:
di sarcofago
il
(m. 0,1!)
0,133), in cui
il
si
seminuda:
ventre sco-
manto, disceso gi, gli copre le gambe. Sembra rivolgersi, come per ape sembra muliebre (Mariani: Eros e poggiarsi, ad una figura vestita che a destra
perto ed
Psyche?).
0,12
"VP,
Frammento
supplisce secondo
di lastra di
C. I. L.
marmo
(m. 0,65
0,36
0,03), con
l'
iscrizione che si
VI, 1625, a b:
e.
petronio
quir.
m.
f.
honorato
PRAef.
a r at et
5
i
ANNONa
on
i
avgmtribm?'/.
praef
leg. i
i
minerviae
coh.
raetorum
C GR
io
q^vii
Risulta da questa lapide che Petronio Onorato ha comandato due ale e non una
soltanto.
(m. 0,09
0,09
0,024)
2.
(m. 0,53
0,40
0,03
/ECITET POSTEC
L
MATVR
FILI
LEPI
VLCIS
REGIONE
I.
891
si
OSTIA
vede solo
il
del manto. Nella fronte della base si vedono tre rosoni, e sotto a questi
iscrizione
ELER/S.
Questa e quelle sono fiancheggiate da una colonna a spirale (m. 0,04 X 0,057 m. 0,06). Frammento di statuetta virile, di profilo da sinistra, vestita di chitone
manicato
e di
citaredo?) (m.
maschera (m. 0,05 X m. 0,08), di cui si vede con Al di dell'occhio sopra di questo una tartaruga (Mariani: maparte sopracciglio. di divinit scherone fluviale?). Pendaglio a forma di testa gorgonica con anello
0,075).
una specie
in atto di suonare
la
lira
(Apollo
Frammento
di
superiore
una
foglia
e,
bolli
G.
I.
L.
XV, 68 d
525
1569, 2172.
aretino marca
1.
1210, 1299, 1312, 1368, 1395, 1407 (8 framUn'ansa di anfora con la marca VERN.
in
Un
la
fondo
5196).
di
vaso
EVHODI
(ni.
pianta
di
piede
(cfr.
C.
I.
L.
XV,
con
Lucerne:
piccolissima
lettere
0,041; forma
2.
5),
marca
ATIM
(?)
rilevate;
(forma
la
6,
ma
con
ansa
anulata),
disco,
3.
e,
sotto
il
fondo,
marca
CASTOR
a lettere rilevate
(forma 17 con leggera sporgenza ai lati); 4. (forma 17) appartenente ad un gruppo; 5. (forma 20) con quattro zone di punti sugli omeri e la marca C. I. L. XV, 6350 e; 6. 7. (forma 22); 8. 9. 10. (forma 22) con la marca
C. /. L.
XV, 6360);
C. I.
L.
XV, 6283;
circoli
una
di
semi-
cerchi nel margine; 12. (rd.) con quattro zone di punti sul margine; 18. (id.) con due
linee di
tralcio
a. d.
sul
margine;
e la
14.
(torma 28)
C. I. L.
con foglie
marca
L.
XV, 6560
afferra
nel disco e la
marca
C. I.
XV, 6445
si
bacche sul
margine,
un amorino che
(id.)
marca
bacche d'edera sul margine; ansa anulata) con pegaso a destra nel disco e marca illeggibile nel fondo 20. (id.) con rosone a quattro foglie nel disco; 21 e 22 (forma 31) con leone corrente a destra; 23 (id.) con volatile a
illeggibile nel fondo;
17.
18. (id.)
C. I. L.
XV, 6550, 4
b;
28.
mammellata
nel disco e
corona di foglie e bacche sul margine; 29. col busto di Diana nel disco e la marca C. I. L. XV, 5296 a; 30. parte anteriore di lucerna a tre rostri con quattro semicircoli,
colle estremit
una
Bronzo.
rottangolare
Anello a
verga
piatta
con
da
un
e S dall'altro
Anello di lamina ingrossata con pietra nel caNove Altri anelli da dito. incisa una figura poco chiara.
lato.
lato,
IIII
(Tifi?)
nel
castone
Pendaglio
di
finimento di cavallo.
glione
Altri oggetti.
Argento.
Un
anello.
OSTIA
verticillo di
392
REGIONE
1.
Un
una lamina con parte di un'ala, di un ramo con foglie e grappoli. Verso l'angolo sud-ovest del piazzale si scoprirono parecchi pezzi di tubi di piombo (m. 6,30 X 0,08) in direzione da sud-ovest a nord-ovest con la marca ripetuta in
ambo
le
parti:
VALERIA SYNHORIUn
altro tubo (m.
foglia.
1,70
0,045) ha la marca
(cfr.
Un
ambo
i
altro (m.
lati
:
0,282X0,10),
in
tre pezzi:
in
quello
sinistra
si
legge su
TAELIAVG
in
L!B
PROCVLIAR55
DN
e
SEVERI ALEXANDRI
palma
dall'altro
EX OF NASENNI FORTVNATI
in
(?)
VAL|
rado
Questo tubo dimostra chiaramente, quanto si notato anche altrove, che non di si sono me6si in opera insieme tubi di varia epoca e provenienza.
Uno scavo
il
primo teatro, fatta con tufi informi e pozzolana nera, alta m. 3,20. Posa sulla sabbia ed anche ai fianchi ha sabbia mista, del mare e del Tevere, con prevalenza di questa
ultima; in essa
vasi,
si
di
tegoloni, di
di
si
raccolsero
tre oggetti di
ferro:
sellaio a taglio
coltello.
una lancia frammentata nel cartoccio (m. 0,18); un coltello da seinilunato ed ansa verticale (m. 0,19 X 0,045); una lama comune di
la quarta taberna e
il
pettinatura a tutulus, ad
fiori
fig.
frutta,
;
ali aperte, la quale regge con la sinistra un festone di che le passa sulle spalle e con la destra una vitta (m. 0,135 0,165;
3)
due frammenti
di
ricci,
tegolone
con palmette
REGIONE
I.
393
OSTIA
listelli,
0,175X0,09).
si
raccolse:
Marmo. Torso
zato
del
di
virile,
di
Venere
pudica
(in.
forme giovanili, eleganti (m. 0,09). Torso abbozBustino di virile con lembo robusta, 0,12). figura
vita, sorge
alla
Scaglia di
marmo
(m. 0,11X0,137).
con piede,
Parte
di
tiapezoforo
(m.
0,15X0,09).
e
Scaglia
di
marmo
graffite.
con
(m.
foglie rozzamente
(m.
M ORDIE
WS
Piombo. Getto
di
tessere,
le
undici
tessere,
unite
dall'altro
una N.
Tre manici.
Nel quinto retrobottega, a destra di chi guarda il teatro, si raccolse una lucerna (forma 28) con corona di foglie e bacche di edera sul margine e con la marca nel
fondo graffila a crudo:
PVLLAE
NORV
comune
in
Africa,
un ago saccaie
di
fori circolari.
OSTIA
394
REGIONE
I.
si
Le fondazioni posano
sulla sabbia.
le pareti,
L'inferiore, che
La fondazione
di intonaco
bianco rozzo.
opera reticolata senza fondazione, con uno strato tufi informi, anch'esso
Fio. 4.
si
scoprirono tracce
sulle
pareti
est
ed ovest.
pavimento presente si incontr uno scarico di pezzi informi di tufo e di calce con pozzolana nera. Sotto questo strato se ne scopr un altro di vario spessore, con inclinazione da sud a nord, che scendendo la fonsotto
il
Immediatamente
raggiungeva
si
bianco levigato, rivestimento di colonne liscie o scanalate, di cornici (ved. tg. 5) e di pareti e frammenti d'intonaco dipinto tra cui molti a colore celeste chiaro e
celeste carico.
navi,
offro
Molti di
disegni
graniti (persone,
anelli,
vasi,
un phallus, ecc.);
qui le seguenti:
1.
a.
28
a.
C.
Regione
i.
TANA
VS
ES
HII IC
395
OSTIA
3.
Se, va l e r
C A/T V S
I
R
INIBVS
SVRV
BASVS
vela?
MA
wcenie
Bl
ATR-
Fig. 5.
4.
icvSani
6.
9.
11.
13.
REGIONE
I.
897
OSTIA
Vennero in luce pochi frammenti di tufo, ricoperto di stucco con qualche lettera moltissimi frammenti di vasi campani; una lucerna a vernice nera (forma 2 con ansa anulata a faccia cordonata e senza sporgenze al fianco), con disco a semicircoli con;
Fig.
6.
Fio.
centrici, con
un tralcio
di
di vite sul
guenti
(II
monete
bronzo:
due
uno di
gr.
31
(III secolo),
gr.
ed
uno
di
21
semis anonimo di
di
22 (III sec);
un quadrante
2,50
e forse
una monetina
Paestum.
51
OSTIA
era
ecc.
398
REGIONE
I.
frammenti
Fio. 8.
Fio.
9.
Si
sterrato
anche
il
fig.
10
rappresenta probabil-
mente l'avanzo
dei
REGIONE
I.
399
muri
OSTIA
ad essi
si
in reticolato sulla
grande base;
Fio. 10.
si
rinvenne un pezzo
di
0,13
vivi,
mar-
OSTIA
400
REGIONK
1.
di
Nello strato di sabbia, sotto quello dei calcinacci, si raccolse la parte inferiore un'antetssa, che presenta tracce di colore bianco e rosso: si conserva la parte infe-
1,75;
fig.
11).
Fio. 11.
Sono
terra
si
stati
completamente
vuotati
Vulcano. Tra la
di lastra di
marmo
iscritta;
un frammento
(m. 0,40
pag. 167.
di
e parte dell'ala
Notizie,
1909,
D. Vagmeri.
REGIONE
I.
401
POMPEI
CAMPANIA.
V.
POMPEI
il
Continuazione
dello
scavo
di
via
dell'Abbondanza
durante
nei
Nel primo
mese
sono
ivi
rimesse in luce
Recj.
In.
I
Ir.s.VlII
IX
Fig.
1.
oltre le facciate
l'
is.
Vili, reg.
I,
imboccatura del vicolo che, volgendo a sud, separa l' isola VIII dalla contermine IX, e di quest'ultima l'entrata al vano u. 1. Non si potuto finora approfondire egualmente la ricerca sul lato opposto settentrionale della via, essendosi dovuto ivi procedere
n. al 7,
al
delicato
lavoro
di
assicurazione
vano
XII
l'
rilievo topografico
l'
di quel
nota chiaramente
imboccatura
del vicolo che volge a nord e lo spigolo della nuova isola XIII.
Col secondo rilievo topografico (rg. 2) vien mostrata della casa n. 4, reg. I, is. VI quella piccola parte che se ne potuta esplorare durante il mese (fauces a, ambienti
b e
La
e, scala d'accesso al piano superiore d, ambiente e, muro occidentale dell'atrio). casa in paiola succede immediatamente ad est dell'altra gi in gran parte scavata
I,
ins.
VI,
n.
7).
Ed
esposti
trovamenti
tatti
durante
il
mese
le
iscrizioni scoperte:
POMPEI
402
REGIONE
I.
(4 novembre). Reg. I, ina. VI, n. 12. Sullo stipite sin. del vano d' ingresso, a m. 1,60 dalla soglia, al sommo dello zoccolo rosso, si scoperta granita, la seguente
iscrizione
1.
:
FORTVNAT A
AXXP'
cio:
gi,
m. 0,70
di altezza
Rcn.
In*.
VI
CJa
//
Fig
2.
di
un'altra
iscrizione
tracciata
col
carbone:
2.
ACV
stessa isola,
Sempre nella
golo nord
est,
si
ma
raccolta
una lucerna
bronzo
E
si
4,
nel vano di
comunicazione
l'ambiente
e,
cerniere di
bronzo ad
due ad alette rettangolari. ins. VI, n. 7. A sud dell'ambiente d, fra le terre sconvolte si I, (7 id.). Reg. sono trovate due lucerne di terracotta monolychni circolari, lunghe m. 0,10 e munite di ansa ad anello, nel disco dell'una il bustino di Diana di prospetto con la luna
alette rastremate e
REGIONE
I.
403
stesso
POMPEI
due
mani della
dea.
Nell'altra zona dello scavo, in seguito alla rimozione delle terre alte, cominciato a venir fuori lo spigolo sud-ovest dell'isola
parete rusticamente intonacata, rivolta alla via, all'altezza quasi degli architravi, sono
apparsi
i
TREBIVM
ETGAVIVM AED
D-RPO"
VICINI
4.
CNHELVIVM SABIN
AED
VIGINI
ROG
Una
sin.
del
Rerj
in/vnr ->
/
lui
3.
primo rigo di questo programma. Nel secondo rigo raccomandazione v. p. per v(iram) p(robum). Sotto
traspariscono gli
di
i
esso
ricorre
la
formola
di
righi 2 e 3 del
programma 3
:
ID1VM
Fra
lo spazio
il
vano d'ingresso
n. 1,
leggesi sul
a VETTlWVfJ IRMVM
1111111111111
(')
Quando
il
colore del
programma non
indicato,
POMPEI
404
REGIONE
I.
I,
ins.
Vili,
n.
1.
mese
di
giugno scorso, giorno 9, per la descrizione del fronte affrescato del banco
di vendita; e
Rapporto del mese di ottobre: A) prima sona, e giorno 15, per alcuni trovamenti). Possiamo perci darne ora la pianta completa nella fig. 3. Il pavimento ne di coccio pesto, e le pareti rusticamente imbiancate al disopra dello zoccolo d' intonaco laterizio,
quale ultimo raggiunge l'altezza di m. 1,00. Nel terzo d. della parete occia volta, alta m. 0,77, larga m. 0,48, proda un bordo di stucco giallo che forma di e circondata tinta fonda m. 0,19, giallo
il
rettangolo all'esterno: una mezza tegola, murata nel lato inferiore, faceva da mensola alla nicchia descritta. Altri particolari notevoli sono: in a, un blocchetto di pietra
l'
lato di destinazione
sposta a rinforzare la chiusura della porta; in bua foro rettangolare di m. 0,32 di incerta; su di esso, una grande situla di bronzo. Questa, trovata
in posizione verticale,
di
In e un piccolo dolio adagiato sul pavimento insieme con un'anfora sul cui collo un' iscrizione greca di colore nero
:
1-o^c
Fio.
4.
Nell'angolo opposto, in d, una pelvi di terracotta senza marca di fabbrica. Del podio ben conservato il solo braccio rivolto alla via, con la superficie superiore tutta
incrostata di
nell'angolo,
marmi
che volgeva all'interno. Quest'ultimo col consueto fornello per riscaldare le vivande, demolito da antichi esploratori (vedi Rapporto del mese scorso, loc. cit.). Vi si trovarono
donati
in.
:
0,125,
le tavole
menti
di quattro bottiglie;
pana
alto
m. 0,23
sotto la nicchia,
di
vetro;
un grande bronzo di Augusto (Cohen, n. 407), tre bottoni di pastavitrea a sezione di sfera e due correnti sferici forati e baccellati da collana, un dado di osso di m. 0,017 di lato senza notazione di punti, e una fuseruola larga m. 0,030 presso il dolio e una scure di ferro lunga m. 0,10 e infine dietro il banco,
incastrato nel bancone,
; ;
un medio bronzo
irriconoscibile.
Completo
un' iscrizione
le
notizie
e di
riguardanti
questo
termopolio,
dando
la riproduzione
al
di
monca
un bustino muliebre
graffito
(fig.
accanto ad essa,
:
sommo
dello
5)
REGIONE
I.
I,
405
e.
POMPEI
ins.
VI,
n. 4,
salone
m. 0,17.
-^ul)
Fio.
1
5.
rigo
Mu
fella al
rig 2
Fortunata assibus IL
un'anfora vinaria alta
ni.
(15
id.).
Fio.
6.
cio
(anpkora) in usus Caspi piena: cfr. C. I. L., IV. Addilamenla, pag. 724 nota dello Schoene al n. 2583; ibid., nn. 2583, 5569, 5597, 5732, 6201 e 6218.
Reg.
I,
ins.
IX,
n.
1.
Nel rimuovere
le
questo
compreso,
sulla via,
si
di stucco bianco,
scoperto
il
sulla facciata
dell'edificio
alcun attacco.
reg.
vano
dell'isola
XIII della
IX:
qui per
frammenti raccolti
andando a completare la magnifica decorazione architettonica che si stende intorno al detto vano d' ingresso (di una casa), decorazione che consiste di una larga zona
(epistilio liscio e
cornicione
modinato sovrapposto)
ai
lati
sorretta
da
due
svelti
pilastri
dell' ingresso.
7.
Reg.
I,
ins.
XII,
n.
resti
frammento
i
Eumachi
(C. I. L.
si
X, 8042,
47
p.).
Come
si
fatto per
resti
curata
oggi anche l'assicurazione degli avanzi dell'antico architrave sottostante essi vedonsi nella sinistra del vano, rappresentati da considerevoli resti di legno carbonizzato.
Notizie Scavi 1912
Voi. IX.
52
POMPEI
400
e.
REGIONE
I.
I,
ins.
VI,
n. 4,
ambiente
si
sono trovate pietre in gran quantit, provenienti dal crollo della parete orientale, per
quadretti posti nel centro delle decorazioni murali (vasellame da tavola, cacciagione, commestibili) sembra essere stato un triclinio. Notevole il fatto che la parte delle pareti riservata allo zoccolo non fu mai ricoperta di stucco, n decorata, mentre
i
finiti.
Parecchi trovamenti
si
Lungo
la parete
Kiq. 7.
Fio.
8.
alti
da m. 0,08 a
m. 0,045
e
all'angolo
nord-ovest,
posati
in
terra,
alti
una pallina di pietra gialla di m. 0,019 di diam., di uso incerto; ivi presso, in e finalmente nell'angolo terra, due massi di gesso di presa e un cofano di calce viva
;
si
raccolta
tagli normali,
lunga m. 0,52,
di
bronzo in cui infilata la cuspide come nell'altro cilindro di bronzo lungo m. 0,31 raccolto poco appresso e che completa lo strano trovamento (figg. 7 e 8).
REGIONE
1.
I,
407
d. del
POMPEI
ins.
vano
n. 1 si
sono scoperti
VM
Il
programma
il
il
nuovo. In esso
si
sollecita
in
pr'
candidato
ium
in
contracambio
ben noto
cos al
duumvirato come
:
pi gi (colore nero)
11.
HELVIVMSABIN
AEDO- V- 1
pi gi ancora:
12.
V,R
Dall'estremit destra
di
questo
nascosta
la
gramma
13.
... FVM
fi
D CF
(Rufum
?)
Finalmente, alla estremit destra della parete, sopra la consueta mano di calce,
leggesi in grosse lettere nere:
14.
(24
sin. dello
il
programma:
15.
POP1VM L-FAEDCf
per
Come Postium
ibid.
Fostumium
in C. 1. L.
(25
483, cos qui ora Popium per Popidium. n. 7, reg. id.). Sulla parete a d. del vano
:
I, ins.
Vili,
altri
otto
programmi
alto:
C 1VLIVM POLYBIVM
Segue pi gi
17.
VETT1VM
F1R (mum)
lettere di questo
trasparisce l'altro
programma:
(cfr.
SE
V E R V M^V,R
n.
28)
Succede pi gi:
19.
SECVNDVMLFA)
POMPEI
408
REGIONE
I.
il
V E [_soni~] V M
inferiore
qvincl
al
Al margine
quasi come
in
della
parete,
immediatamente
lo
disopia dello
zoccolo,
risposta a quanto
domandava
scriptor del
programma
17, leggesi:
21.
Il
BETVT1VS
ROG
BET1TJ
FIL1VM
Tab. Cer.
legge:
nomen Betutius
= Betilius
XCV,
3: L. Betutius Iuslus. Al
sommo
si
22.
LOLLIVM AEDILEM O/
d.
Al disopra, a
23.
di
questo
programma
l'avanzo:
COSM
ultimo programma che costituisce strato intermedio
fra
i
Un
il
programmi 19
20
seguente:
24
H A V V M PT tdcp.iv M cc
I
Reg.
di
I,
ins. VI, n. 4.
Nell'ambiente
listelli
si
trovata oggi
di
osso.
alla conservazione in situ del letto, del quale si dar, quindi, a suo
notizia.
tempo pi larga
bronzo
di
Su
f.
di .esso si
raccolta
Diuso
di
ins.
grammi
25.
da sopra
in sotto nell'ordine in
cui
trascrivo:
(colore nero)
VEIENTONM
AF.D ASC-
ROG
2(5.
27.
L
V
POPIDIVM AMPLIAI VM
li
VTILEM
PLACIDVS ROG
mentre
28.
il
VIBIVM SEVERVM
Il
VIR
D O* ^SCLA ROG
Il
nome
programmi 24
(cfr.
C. 1. L.
X,
d. della parete,
insignificanti
di
antichi
programmi:
in
alto
AED;
A-D
M. Della Corte.
REGIONE
III.
409
REGGIO DI CALABRIA
Regione
VI.
III
(LUCANIA ET BRUTTI1).
REGGIO DI CALABRIA
aprile,
Titolo
valentiniano
scoperto
nel
Corso Garibaldi.
Nel passato
titolo
procedendosi
ai
lavori
di
seguente
marmoreo, scorniciato e diviso in quattro pezzi (m. 0,85 sieme con alcuni frammenti architettonici anche marmorei:
X 0,59 X
0,045), in-
Essendo questo
titolo di
e la topografia di
Jihegium,
Roma
terremoti
d'Italia,
mi
riservo ripubblicarlo
VALANIDI
410
REGIONE
111.
monete bizantine
di
di
tratto
Erano a m. 2
come
profondit e formavano insieme uno strato lungo oltre un metro, mi fu assicurato da assistenti ed operai addetti al lavoro.
Le monete, corrose in parte dalle fiamme e dall'ossido e passato oggi al Civico Wroth. L, 16; otto a Leone VI: nn. 1-2 Museo, si riferiscono: una a Basilio 1 nn. id. 3-8 id. ventisei a Leone VI ed Alessandro: nn. 1-2 LI, 12; 13; Wroth,
id. id. 15. Wroth, LI, 14; nn. Evidentemente trattavasi di avanzi d'incendio
= 3-26 =
= =
verificatosi
in
N. Putort.
VII.
VALANIDI
(')
(I
leggio-Calabria)
su
le
Scoperta
territorio
di,
tombe
di et bizantina. nella
sinistra del
Valanidi
torrente
s.
un villaggio
alture, a sud di
Reggio,
fa
Agata
(*).
La
vastit
del
suo
lo
appartenere
quattro
(')
e per
si
veda Riv.
e
cai.,
un saggio di topografia e toponomastica della regione 1. Per la parola conservata nel dialetto greco
per il suo accento nella declinazione si veda Perides, Ai. 'EXXtjyo'iTitktxy, I, s. v. i miei Epigrammi pop. neoellenici, in Riv. >t. cai., 1906, pag. 240, nota 1. Infine, si ritenga inesatta la grafia BeXavt't data dallo Zampelios, 'iraXoe XXqvix ecc., pag. 54, e accettata dal Pellegrini, Il dial. greco-cai. di Bovo. pag. 253, nota; giacch Valanidi e anche Balanidi il
moderno
Cfr. anclie
vero nome.
farebbero
che, probabilmente,
il
credere due
Apollo,
conservati
i Musijeti, Movo rjy tris; Peraguddi, IIsq 'Ayvir\xr\<; oggetti col rinvenuti, specialmente monete, serve a provare che
ancora da contrade del medesimo villaggio: (entrambi nomi ionici). Il che, insieme con altri
i
le colline
It.
Landesk.,
II,
pag. 964, ed
Jahresb. tu
addirittura negata dall'Alt, Ztir topogr. v. Rhegion u. JUessana, 7 dell'estratto. Apsia, secondo il Carbonc-Grio, sarebbe lo stesso
Su
di essa
fiume e rispondente all'Asia, ed Axia degli scrittori e all'Isia sarebbe srta, nell'evo medio, la prima s. Agata, distrutta dal
terremoto del 1783, e ad essa apparterrebbero i tre controversi stateri incusi col toro rctrospiciente 'Aai per alcuni, 'Afii p<r altri. Rimando su tale argomento e cavalletta, e con la leggenda AMI
st.
cai.,
sgg., nap., IV, pag. 179 sgg., favorevole a un'Asia nel Bruzzio, e del Pais, Rend. R. Accad. Lincei, XVI, 1, 1907, pag. 8 sgg. Ricerche st. e geogr. su Vlt.ant.,
868
e-
De
Petra, Arch.
st.
riferente
tre
stateri
Rimando anche
alla
ad una' popolazione degli Aminei, presso Sibari. all'Head, Hist. num., 1911, pag. 70, che, contrariamente
regione dell'antica
il bisogno di scavi sistematici nella tra cui le meglio conservate monete dove antichi, Agata, parecchi oggetti arcaiche reggine, in passato, per caso, furono ritrovati (De Lorenzo, op. cit., pag. 47).
REGIONE
III.
Pellaio
('),
411
8
(
VALANIDI
Comuni
diversi:
Motta
S.
Giovanni
Gallina e Montebello;
ma
l'abitato
gruppi di case, nei due lati di un torrente, detto anche Valanidi, che per una lunga e malinconica vallata attraversa il villaggio.
ristretto a pochi
compresa nel Comune di Pellaro e denominata Cozzetta, un'estesa tenuta del nob. cav. Francesco Filocamo ( 3 ), nella
la
Su
in
localit
quale, durante
di
il
il
trombe
Si presentarono
pochi
centimetri
di
profondit,
forma cos detta alla cappuccina, con tegoloni e tegolini alle giunture, sul nudo
terreno o su letto di altri tegoloni. Sassi di sostegno erano alle testate, grezzi, tranne
uno lavorato da una parte, con croce obliqua incisa ed appartenente alla tomba prima. Croci oblique portavano anche i tegoloni.
Nella prima tomba, orientata come tutte
tre scheletri di adulti.
Fra
un orciuolo grezzo, con ventre espanso, ansa piatta, breve, e con croce obliqua incisa alla base (alt. m. 0,185). Nella seconda tomba erano deposti due scheletri di adolescente e fanciullo: questo giaceva lungo
il
Pi
di
un ca-
davere dovette
quantit di ossa
essere
sepolto
vi
nell'ultima
tomba,
gi devastata,
giudicare dalla
che
un frammento
vitreo e due
mo-
mediocremente conservate e regalate dal proprietario al Museo Civico. Esse appartengono a Leone VI (886-912) ed a Romano I (919-921)
nete di bronzo bizantine,
= Wroth,
LI, 13 e LII,
alle povere
tombe
di
10. Tenendo conto di queste monete, si potrebbe assegnare Valanidi un'et che va dalla fine del X al principio del secolo
seguente.
N. Potort.
Per
la topografa
e
(*)
toponomastica di Pellaro
e
era
compreso
st. cai.,
222 sgg.
Cfr.
392
sg.
Da quanto
,
cit.,
Leucopetra fosse una regione non limitata soltanto all'attuale Capo d'Armi (Axt, op. cit p. 0; Nissen, op. cit., pag. 967, ecc.), o al Capo della Saetta (Romanelli, Ant. top. del regno di Napoli,
ma molto pi estesa, sia a nord che a sud, nella quale era compreso anche Pellaro, fiorente stazione navale e cantiere di dendrophori, cui riferiscesi l'iscrizione del C. I. L,X,7, ivi rinvenuta (e per errore assegnata a Rhegium da De Ruggiero, Diz. epigr.. II, pag. 1686). E Pellaro non era
pag. 97),
]'tlx(iMTt;ou>v d'Italia,
il
Nissen, loc.
cit.;
ma
una lunga punta di terra, che, in Reggio stessa, a Iato sud, estendevasi in mare, fino al 1502, anno in cui scomparve per un forte terremoto. Per la distanza Reggio-Leucopetra, indicata nei testi e nella Tav. Peuting., cfr. Riv. st. cai, 1904, pag. 222, e Romanell.', op. cit.. pag. 97. Per essere
esatti,
a ( )
aggiungo che l'opera sopra citata dal Nissen rimane ignota al Carbone-Grio. Cfr. De Lorenzo, Le quattro Motte estinte presso Reggio-Calabria, pag. 1 sgg. 3 Rendo vivi ringraziamenti a questo gentiluomo, per la liberalit, tradizionale, del ( )
resto,
le
tombe.
CATANIA, PATERNO
412
SICILIA
SICILIA
Nuove scoperte nella provincia di Catania
Vili.
1910-11,
(cfr.
p.
359).
CATANIA
della
Avanzi
rifacendosi ai Quattro
princ.
Canti un
Concettina
m. 2,20 dal piano del cortile attuale si trov un musaico, che viene a cadere a m. 4,50 dal suolo primitivo, ove si tenga conto delGisira, a
Asmundo
l'abbassamento eseguito per ricavare il cortile. Il musaico, a tesselli bianchi e neri, presenta il disegno che vedesi nello schizzo annesso (fig. 22), e decorava un ambiente
di
di
cui non
si
muri perimetrali.
m. 1,20 sopra
al
esso
si
stende un
coccio
si
Da
che
momenti
in questo punto dell'antica Catania doveva esistere una terma, la cui estensione, forma e particolari decorativi sfuggono, sia per il suo stato estremamente ruinoso, sia per la impossibilit di estendere le esplorazioni sotto altissimi fabbricati moderni.
Del musaico vennero staccati due buoni saggi per il Museo Civico di Catania e per quello Nazionale di Siracusa. Metto poi in guardia gli studiosi contro le fantastiche
notizie propalate
quali,
dai giornali
seri periodici
catanesi
a proposito di queste
anche da
del continente,
ecc.
mitologiche,
di statue in
marmo,
IX.
fertilit
PATERNO
archeologica di
Paterno,
Ma
una scoperta
eccezionale
il
1909,
fu
prezioso
prodotto di essa venisse rapidamente trafugato dai soliti incettatori, e con altrettanta
rapidit fatto emigrare all'estero.
agricole, attorno al torrione
il
mezzo a ruderi
cola fabbrica,
truffatori
le
li
s'
mani
(').
passarono,
Monaco
Inchieste, processi
tardi,
(') La porzione minore fu venduta dall'antiquario Silvio Sboto; il lotto di gran lunga maggiore di Antonio Capitano, antiquario analfabeta ma di una abilit e fortuna straordinarie, la cui recente morte stata nna vera liberazione per l'archeologia del Mezzogiorno. Un processo, istruito colle
SICILIA
413
PATERNO
Via. 22.
Voi. IX.
53
ADERN
Da
il
414
informazioni
in
SICILIA
irremissibilmente perduta.
ripetute indagini e da
confidenziali,
as-
sunte da pi parti
via approssimativa
centro; ad
ai
essi si
forma
manichi delle
coppe
e
di
Hildesheim
('),
IV
III secolo; b) una coppa pi fonda, a calotta quasi emisferica; e) altra consimile
gine di dodici cavit ovolari alternate con dodici testoline a rilievo, analogo agli esemplari di Hildesheim (op. cit., n. 12) e di Ancona (Notizie 1910, pag. 353); e) una scatola; f) un boccaletto ad un manico.
quanto io potei apprendere e ricostruire attraverso molte difficolt; di altri pezzi non arrivai a comprendere u la forma, n il tipo decorativo. Sembrer che notizie cos vaghe e frammentarie non meritino l'onore della pubblicazione; ma
Questo
io
tenere un
ricordo
ufficiale,
perch se un giorno
il
il
pi agevole
controllo, e sia
documentato
il
X.
ADERN
forma
Ghianda
fittile
scritta.
La
fig.
23
ci
esibisce
un singolare
proiettile in
di piccolo
da Adern. Esso presenta due particolarit, di portare da un lato l' impressione di una grande gemma ad incisione anulare: un guerriero nudo, chinato in avanti, si infila un
calzare o pi probabilmente una cnemide; di dietro a terra un elmo (pileato?), davanti
scudo ed asta. Questo motivo stato sovente trattato gi nella pittura rossa severa,
e
pi tardi nelle gemme. Dall'altro lato invece, cosa eccezionalissima, graffila una
Su codesti
proiettili in
ex argilla, glandes
pag.
d.
1609
(Pougres),
ed in particolare sugli
esemplari siciliani,
e segg.,
e
Mommsen,
C.
I.
Zft. f.
Alterthumswissenschaft
1846,
pp.
782
Franz ad
Gr. n. 5468.
La
di
nostra
ma
Jtv
(rqa) <fvX(a)
IlXt
vel
(pa(rgiu)
<I>tvTvXog
<P(e)tioi>
<PiXiov
il
La
come mi osserva
Bergk, che
il
eh. prof.
D. Comparetti,
al
la propose in
una nota
citato
Mommsen.
IlXe,
egli
soggiunse,
nome
sap-
(')
SICILIA
415
ADERN
Aaxvv.; AXtqi., diesi leggono dopo <P ghiande consimili. La ghianda di Assoro era nel 1781 a Palermo nel Museo di Astuto, poscia in quello della 11. Universit; ora dovrebbe trovarsi in quello Nazionale.
;
altre
dotti
La scoperta che qui annunzio assurge ad altissima mio desiderio che essa sia fatta argomento di
esame
vexata quaestio
La contrada Mendolito,
sottostante ad Aderu
presso
il
fiume Simeto, racchiude gli straui avanzi, ancora inesplorati, di una citt o
La
ho parecchio volte visitata, e vi osservai e notai molle strane cose, come a dire rozze
sfoltine in pietra lava, faticosamente
corrotti;
vi
fu
raccolto
intagliate ed arieggiane motivi greco-arcaici anche qualche frammento di terracotte e di vasellami, pure
'
A"
'
S\
Sk
'k;
23.
greco-arcaici.
Di l viene
il
siculi,
oggi al
pp.
Museo
di e
queste Notisie
1909,
387-388
Bull.
induce a credere
grosso centro
quale si presenta in condizioni speciali, come speciale la la formazione geologica di esso, perch risultante dalle estreme
di
sciarre. Di qui
anche
la
difficolt
di eseguire scavi
e
in
un terreno
Museo adranitano
vosto S. Petronio-Busso, sono venuto nella convinzione che la popolosa borgata sicula,
sorta in epoca imprecisata, e durata lungo molti secoli, fiorisse ancora nel VI, toc-
casse forse
il
V,
e,
decaduta sempre pi, fosse per intero scomparsa dopo che Dionigi,
a presidio del prestigio greco sulle falde meridionali dell' Etna, piant la robusta for-
Adranum (verso il 400) nel sito dell'attuale Adorn. Naturalmente tale non pot sottrarsi alla superiore civilt greca, di cui accolse gradualmente i borgata portati, finch and distrutta od assorbita. Intanto che io vengo ammanendo studi e
tezza di
materiali
suoi
per una speciale monografia, richiesta dalla singolarit dell'abitato e dei monumenti, non frappongo indugio a recare ai dotti la buona novella della scole
io
mi
sia
un quarto
di secolo di
pazienti ricerche.
ADERN
Le
24-25
danno
416
diversi
SICILIA
lgg.
ci
la
frammenti di tegole
bordate (cm. 44
fresca,
fine,
35; 30
ed a tratto profondo, due lunghe iscrizioni, complete sul principio, mutile nella ma sufficientemente nitide e sviluppate, perch se ne possa ricostituire l'alfabeto
la lezione, se
e tentare
non anche la interpretazione. Compito questo, che, esorbitando un noto linguista, ben sapendo quali
Fio. 21.
quante difficolt paleografiche ^(e, pi, glottologiche) insorgano in questa ricerca. Ho esaminato per quanto era da me gli originali, e li ho sottoposti all'esame di ellenisti
di
valore
quali in mas-
me
gran parte greci, ma in una lingua non greca. Tale lingua, dato l'ambiente d'origine, non pu essere che la sicula. Di essa noi non conoscevamo che le poche
voci tramandateci da Varrone (L. L., v. 101, 120, 179) e da altri
all'
(').
Di
titoli
nulla,
di
Centuripe
(*),
ma
sulla cui
provenienza
n
(
ho sempre avuto
dallo
Zwetaieff (Inscr.
Hai.
dialeclicae,
The
italic dialecls,
chi
(')
(")
De Ku
pag. 99 nota 4.
f.
Thnrneysen
nella Zft.
SICILIA
titoli,
417
marche certo
tali
ADERNO
periodo,
litterali, e
che costi-
tuiscono
il
di quel
popolo. Con
osservazioni preliminari io
il
cedo la
parola al
quale
Ho
letto le iscrizioni
di
Adern,
ma
parti
non
di
ci
ho trovato calocali,
Ci potranno essere
nomi
di
Fio. 25.
il
lavoro
del
il
giudizio
di
un
di 0.
me
basta
rilevare
che
le
due
iscrizioni
massima, non sfuggir ad alcuno, di grande peso nella controversia sulle origini sicule, ed un argomento di pi contro la italicit dei Siculi, gi contraddetta da tutte le prove archeologiche.
dialettali italici. Tale giudizio di
Quanto
alle
forme
epigrafiche
si
vede che
di
per la
prima volta
fenomeno
di
un popolo superiore
retti, difficilmente
due iscrizioni, per la forma dell' sono anteriori alla met circa del scc. V. D'altra parte
M
il
sigma a
le vestigia di
bustrofedismo, che appaiono nella collocazione anomala di alcune lettere (b, mostrano che difficilmente sono posteriori agli ultimi decenni di quel secolo .
ecc.),
BIANCA VILLA
418
SICILIA
che insegna la scrittura ad uno inferiore con cui a contatto. Cos i piceni ci lain una lingua non per anco compresa, adottando l'alfabeto Etruschi loro finitimi cos i Sannisti trassero la scrittura dagli Etruschi camdagli
sciarono numerose iscrizioni
;
numero
la
dei
titoli
siculi
messapiche abbondano di elementi greci. Auguriamo che il si accresca tra non guari di altri, per renderne pi agevole
lettura e l'interpretazione.
XI.
BIANCAVILLA
a Biancavilla,
il
in
Necropoli
siculo,
Nel
maggio 1911
elettrica, si
sprofond
eia in comunicazione
con allre
meno
0**k
SII. A
Fio. 2C.
dentro
ogni
prof.
cosa.
quando vide che ovunque erano sparsi numerosi fittili, frug e manomise Ci richiam, un po' in ritardo, l'attenzione del sindaco del luogo e del
i
quali
mi avvertirono
il
del
fatto.
Prov-
quale procedette
subulli-
come immani
suolo di esse,
humus
o terriccio antichis-
simo, contenente avanzi industriali siculi, al quale sottostavano lave geologiche, molto
venne a cadere
funestarono
le
distendersi
di
lava, che
La gente
prima
in
lave le consuete grotticelle funebri a forno, dovette escogitare un nuovo tipo di sepolcro
forma
di pozzetti circolari
od
elittici,
humus
si
di poca profondit, Se non che su questo campo fuprimitivo. rivers la colata di lava, che forma il bancone
attuale; parte dei sepolcri rimase per sempre suggellata sotto la materia ignivoma
SICILIA
419
le
CENTURIPK
solidificata,
parte invece
fu
11
vi riconobbe
una dozzina
si
di
pozzetti sepolcrali, nessuno dei quali per integro; petrovarono tracce della vita greca e di quella a noi pros-
ma
da m. 1,00 a 1,25, e prof, da m. 1,55 ad 1,80; sono muratura, ed appena in due si trovarono esigne tracce di ossa umane e di ceramiche. Invece rottami ceramici erano dispersi ovunque nel suolo dei cameI
pozzetti
hanno diam.
rivestiti
di rozza
roni,
si
e di pi
un paio di punteruoli ricavati da ossa tubulari. Come ben si vode, la scoperta di singolare interesse, per
ci
il
tipo nuovissimo
che essa
porge dei
sepolcri e per
le
una
catastrofe
fig.
vulcanica, piombato grave cappa che forma il suolo attuale. La 26 offre la sezione della grotta principale, ed al fianco ho fatto disegnare uno di
sotto
XII.
turipe
CENTURIPE
dedicato
in
Nuove indagini
si
ho
anche
questo biennio due buone campagne. La prima (nosvolse nella ben nota contrada Casino, ed il ninner
164
al
me
completa assenza
e
le
di
abbondano invece
ceramiche indigene
terre-
Tanagra
dustria locale. Attesa la profondit dei sepolcri e la loro debole costruzione (mancano
celle ipogeiche),
il materiale si raccolse tutto in pezzi e talora irreparabilmente frantumato, per modo che esso abbisogna di lunghe e delicate cure di restauro. Le monete ci portano dal III sec. av. Cr. ai primissimi dell'Impero, ma il grosso della
necropoli
sepolcri siculi
e costituiti
da
mancando
la
possibilit
troppo friabile.
La seconda campagna
diversi. In contrada
dal novembre
1910
al febbraio
i
1911,
sep.
si
svolse in
;
punti
Casino
si
220-267
ma, poich,
si
procedeva sotto
si
molti saccheggi,
ma
si
pervenne
a studiare n. 44 sep. della stessa et e carattere del predio Catania; ma di peculiare non si ebbe da notare che una bella oenochoe configurata a testa di moro. Contiguo
al
predio Stancanelli
ai
si
si
esaminarono 18
vasto
sep.,
analoghi per
in
tipo ed epoca
sepolcreto
contrada
CENTURIPE
420
SICILIA
Casino. In contrada S. Giovanni al Gelso alcuni scavi abusivi provocarono l'intervento della nostra Amministrazione, la quale constat la presenza di una fossa grandiosa a cremazione, circondata da un ricco corredo fittile di figurine e di vasi, ridotti
industria centuripina (bacini con coperchi, crateri) a rilievi con dorature e tgu-
Notizie
dejjli
Scavi,
1912 - Fase. XI
Tav.
EFEBO
DI
SUTRI
DANESI
RUMA
Tav.
EFEBO
DI
SUTRI
DANKSI
RUMA
REGIONB
XI.
421
BOGUQGIATE
Anno 1912
Regione XI
Fascicolo 12.
(TRANSPADANA).
iscrizione
I.
BUGUGGIATE
il
Cippo con
dedicata a
Giove, rinve-
nuto in mezzo a materiali di fabbrica nella chiesa parrocchiale. Su la scoperta epigrafica, avvenuta nel villaggio di Buguggiate (circondario
Varese, provincia di Como),
di
mand pure
Cronaca Prealpina
dell'
la
prova
fotografica,
e rifer
nel
chiesa parrocchiale di Buguggiate venne in luce un cippo romano che era stato messo
in opera
come base
scisto
La
in
uno
compatto,
proveniente
da
masso
erratico;
le
dimensioni
sono
di
m. 0,65
X 0,35 X 0,25.
Su
scolpita,
lettere piuttosto
IO-M*
BEARGA
suis ex auc(toritate). Il
nome Bear-
gatus
Voi. IX.
54
422
REGIONE
XI.
IL ORIANO TICINO
Costruzioni
un avanzo
il
C. de Pornera Piantanida,
di
il quale mi rifer di avere osservato nel fondo di propriet forma rettangolare, che era stata incontrata a circa cm. 50
m. 0,51.
Le
tre lati e
cm. 60 verso
il
declivio, su
un lato minore;
e su
strato di mattoni
Il
verticali ed un rivestimento di marmo bianco, il tutto assai guasto. fondo in mattoni era pure rivestito di marmo, del quale restavano scarse tracce.
La vasca
circa
toni.
era coperta da una piccola volta quasi interamente distrutta, dello spessore di
di calce speciale durissima, di
tubo
in
avanzi
lato
della
trovarono parecchi
frammenti
di
cotto che
fanno
cilindriche (suspensurae).
Ed
infine
frammenti
di tavelloni,
sembra
trattarsi per lo
meno
un bagno annesso ad
una
villa
edificio termale.
III.
Il
ZERBO
21 febbraio 1912
del materiale occorrente a rialzare l'argine del Po, presso Zerbo in prov. di Pavia,
si
Mi
il
28
l'
Genio
lavori;
e potei verificare
che
si
trattava di un gruppo di
situate
tombe
incinerazione,
alla profondit
il
di
si
campagna,
era
quale
si
disgraziatamente non
tenuto
scavarono altre tre tombe consistenti in anfore, entro cui erano stati collocati
dotti della
pro-
combustione ed oggetti di corredo; una, orizzontale, era crepata per il peso delle terre e conteneva alcuni balsamar, una ciotola, un ossuario con coperchio. La seconda era in piedi su la bocca, ed era stata segata e poi ricongiunta con mastice; conteneva
l'ossuario
con
coperchio, frammenti
di
un pilum
di
cesoie
in
ferro, ed un avanzo di fibula a doppio vermiglione, pure in ferro. La terza, in piedi sul fondo, conteneva un piccolo balsamario vitreo, quattro monetine di bronzo ossidate,
fini.
REGIONE
XI.
423
MOLTENO
Gli oggetti trovati prima consistevano in ciotole e fiasche ad un'ansa di argilla, frammentate; in una tazzina con smalto verde a fiorami, munita di due anse delle
quali una manca, in lucerne coi bolli ATIME(/z),
STROBILI, L1TOGENES;
'/
in
una
un
VECON
JRVMELI PS: SC
manico sagomato; quattro anellini digitali in bronzo da bambina; e in ferro due spade, due coltellacci, due cesoie, un pilum, una lancia a cannone, una strigile. Si aggiungano alcune monete Augusto medesimo.
della Soprintendenza.
di
mi furono
consegnati, e
si
IV.
Il
MOLTENO
Tombe romane.
provincia di
Angelo Riva, che esercita l'industria della seta, possiede a Molteno, nella Como, una villa nel cui giardino, alla fine dello scorso febbraio, si cominciarono a scoprire tombe romane con suppellettile. Pregai il sig. ispettore locale
sig.
cav. dott.
Magni,
di
il
5 marzo
mi
rifer
che
le
tombe
pietra;
mentate
e coperte
il
a sistemare
olle,
da grandi embrici. La suppellettile raccolta dagli sterratori, intenti giardino, consisteva in due brocche di terra rossa a collo stretto, due
due
ollette,
un
piatto,
due vasi
in
e
terra
pure un martello
uno
scalpello,
una
e
vi
fibula
romana
in bronzo.
Magni
tombe,
setti
una lama
di ferro a foglia d lauro, un'armilla di bronzo aperta a teste di fiera. Si erano pure
trovati, e furono identificati dal cav.
di Crispina (177-1
83
d. Cr.),
un antoniano
di
i
Proseguendo
granitone o
s'incontrarono altre
cav.
Magni
assistere di persona.
Secondo mi riferiva
tre e
23 aprile
u. s.,
sette
scheletri
nerastra; brocche a collo stretto della solita argilla rossastra piatti e scodelle; una fialetta di vetro infranta; due pinze e due martelli in ferro come quelli dei fabbri
attuali; una piccola cuspide di lancia, qualche chiodo e un anello pure in ferro. In
corrose,
ma
con
grande
Le ultime
tornata.
una indicazione
di peso,
ma
la loro
spiegazione esatta
non mi
La tazza^pesa
gr.
210
scarsi.
ONNO, MILANO
424
Magni
il
REGIONE
XI.
3 maggio scorso.
Una
letri
sarizzo, e
conteneva 10 sche;
umani
due vasi
con ossa
frammentati. L'altra tomba, violata, restitu vasi deposti contro una lastra alla rinfusa umane inoltre cinque olle nerastre, due scodelle, una terza con piede, due
;
due
delle
solite
fiasche,
un
coltello
di
ferro,
una
fibbia di
di
bronzo con avanzi di cinturone, un'armilla aperta e tre anelli da catenella pure
bronzo; in fine un tubetto di piombo in lamina (o forse argento), racchiudente altro tubetto simile ravvolto in un cencio di tela; il tutto ridotto in cattivo stato ed
estremamente
friabile.
Y.
ONNO
R. Ispettore cav.
Magni
stato informato e
me
ne ha
ri-
ferito, che in territorio di Onno, costruendosi la strada per Valbrona, nel giugno 1910, in localit Mulino, si trovarono, a circa un metro di profondit, fra carboni di legna, una brocca di argilla rossastra a collo stretto, quattro fibule a cerniera in bronzo e
un unguentario
in
pietra
lumachella,
che
dal
costruttore
di
della
strada
sono
stati
Museo
Lecco.
VI.
MILANO
Sulla fine di
inscrizioni, costituenti
si
una specie
di
ebbe nei primi giorni dell'aprile 1912 in terreno di via s. Vincenzo n. 26. Qui le anfore erano una sessantina,
come mi riferisce il R. Ispettore prof. Castelfranco, per lo pi capovolte, colla bocca appoggiata su uno strato di sabbia vergine. Oltre alle anfore si trov un embrice e un mattone, e poi un' interessante conca di terracotta col beccuccio laterale,
del diametro di m. 0,57 (al beccuccio
m. 0,61)
dell'altezza di
m. 0,15,
la quale,
prof. Castelfranco,
Museo
fine
n. 7,
del Castello.
Verso
di via
la
scavandosi
per
lavori di
Fontana,
Re
Mercalli,
in
si
rinvennero alquante
REGIONE
X.
tre
425
bollo
linee,
MARCARIA, PIADENA
ovoidale
entro
cui si
veggono impresse
M,
La seconda
e quindi
cotta,
segata al disotto
delle anse
ricoperta con un
frammento
di embrice.
una
una
vivo, con
e
cui centro
di
cerchio le lettere
a pareti
colla strozzatura
mediana
di tipo gallico,
sempre
in terracotta; altro
balsamario
di
vetro rosso.
cortile,
proseguendolo
fino al
terreno vergine;
ma
esso
si
G. Patroni.
Regione
VII.
X (VENETIA).
nell'agro del Comune.
frazione di detto
MARCARIA
territorio
Dogana, in
comunale
Comune, su
la fine di
marzo 1911
rinvennero due
tombe romane,
delle quali si
fece gran parlare, essendosi sparsa la voce che gli oggetti di bronzo, in esse contenuti,
di tavelloni, muriccili
di laterizio e copertura
d'embrici
l'altro, di
ed una
stessi
al
essi
in
parte
rotti,
e,
nel
vi
Palazzo
attendono
Ducale di Mantova,
la
con
altra suppellettile di
di
propriet
erariale,
progettata
sistemazione
tutte
re
antichit
mantovane.
Vili.
PIADENA
di
Tomba romana.
cascina
fittile,
In territorio
Piadena,
lucernetta
Ca' dell'Ora,
liscia,
fu
scoperto
monolicne,
recante
fondo
Orefici,
la
marca: VIBIANI
fu
426
REGIONE X.
IX.
VHO' DI PIADENA
di
si
propriet
trov
una lancia
X.
CALVATONE
Tombe romane.
in altri
tempi
aDche
1912 sono
Cremona, dal
cassetta
e
fttabile sig.
tombe
di tegoloni, a
cappuccina,
rispettivamente
ossa
di
Museo
bronzo
Civico,
due lucerne
fittili,
monete
di
molto consunte ed un
sequestro
presso
il
piccolo pezzo
furono dichiarati in
di
sig.
terracotta,
un vasetto
ampolline di vetro,
pi una tegola che formava cassetta. Tanto desumo da comunicazioni della R. Prefettura di Cremona e del R. Ispettore cav. F. Orefici.
XI.
CREMONA
Pavimento romano.
piazza
propriamente nell'antica casa dei Liatari, nell'approfondire una cantina fu rinvenuto un pavimento romano a mosaico semplice (tessellalum). Il R. Ispettore cav. dott. G. Locatelli, ricordando che ivi
In Cremona, su l'angolo di
Roma,
presso
si
erano trovati
oggetti
di
bronzo,
avrebbe
del
ma
rapidi progressi
delle
costruzioni lo impedirono.
Il
pavimento
ma
G. Patroni.
REGIONE
VII.
427
FUCECCHIO
FUCECCHIO
signatum.
Ai primi del decorso febbraio, in contrada Tricolle del dott. Lensi, nel comune di Fucecchio, nella frazione di Ponte a Cappiano, nel corso di certi lavori agricoli
fatti
Fio.
1.
lati
lunghi
e
scabri e
brevi spezzati.
e
misurano
rispettiva-
mente mm.
Per
il
120X115
mm. 170X70,
pesano
gr.
3040
e 2682.
tipo si accostano molto ai vari pezzi venuti fuori dal suolo dell'Umbria,
e costituiscono
una importantissima rarit per la regione toscana (fig. 1, a,b). Disgraziatamente, la loro conservazione ha molto sofferto perch gli operai che
della
loro
li
1 b).
rintracciare
il
focolare
di
provenienza,
luogo della scoperta e nelle vicinanze, vari saggi a cura della nostra Soprintendenza;
ma
essi
ORBETELLO
rilevati,
428
trovata
tali
REGIONE
VII.
Tuttavia
rame a mar-
gini leggermente
circa 1
lunga
mm.
125,
(fg. 2).
Per
Castelfranco, della
riferisce
alla
Fio. 2.
500
padule di Fucecchio, detto la che la fonte di tutte queste scoperte deve ricercarsi in quella zona ben determinata
di
si
XIII.
ORBETELLO
Punta degli
Nei lavori
in localit
Stretti presso
monte Argentario.
nuova linea ferroviaria Orbetello-Porto
Stretti
di costruzione della
S. Stefano,
denominata
Punta degli
alle
pendici
del
Monte Argentario,
trincea, a circa
m. 12 dal piano di campagna, si scoprirono, numerose ossa umane in gran parte calcinate;
litici
quando queste suppelerano state gi levate dal luogo del ritrovamento e trasportate ad Orbetello, e cos pure gli avanzi degli scheletri raccolti e fra loro confusi. Nulla quindi si
lettili
La
potuto stabilire sulla disposizione dei cadaveri e del rispettivo corredo funebre. Tuttavia la suppellettile presenta il massimo interesse, soprattutto per ci che risguarda
la ceramica,
dell'epoca eneolitica.
Ecco l'elenco
e la descrizione
sommaria
A)
a)
Armi
litiche.
1
Punta
a),
si
che
si
leggermente appuntiti, e dal mezzo si stacca un restringe all'estremit. Fu abbozzata mediante un lavoro
REGIONE
VII.
429
ORBBTKLLO
di scheggiatura, regolare e
simi ai
simmetrico sulle due facce, e poi rifinita a ritocchi margini, condotti con perfetta regolarit sull'una e sull'altra faccia.
finis-
b)
Cuspide
margini quasi
diritti alla
base e
la
punta,
disgraziatamente mancante
omogenea
ed
sembra
antica).
Dalla
oblique
Il
incavate, e
nel
sottile.
margini
resi
sottili
e taglienti.
B)
C e r[a m
e.
un impasto abbastanza omogeneo e depurato, dalle a superficie brunastra, ben lisciate, con qualche chiazza
di
si
dovuta alla cottura compiuta a fuoco libero. Fra i numerosi frammenti poterono salvare i seguenti esemplari, abbastanza conservati:
1)
Vaso dal
nel fondo, e superiormente fornito di uu alto collo foggiato a tronco di cono, col dia-
l'orificio,
in
prossimit
dell'ansa,
al
quale le
pareti si assottigliano;
si
dell'attaccatura
e
che
mente a met
del collo
sul
dorso
sporgente
diam. dell'orificio
m. 0,07).
(fig. 1, 2)
che
si
rovesciato.
Le
ed
omogeneo ed
un'appendice in forma
1, 3 a, ?>b)
m. 0,07).
55
Voi. IX.
ROMA
430
ROMA
Per la punta di freccia e per la cuspide di lancia si nota una perfetta identit nella forma triangolare allungata, a margiui diritti, nel lavoro regolare di scheggiatura su
ambo
le
facce, nella
delicatezza
dei
ritocchi
stazioni della fine del neolitico e dell'et eneolitica anche della Toscana (Cfr. Colini,
in
Bull, di Paletti.,
XXV,
vaso, dallo
plare uscito
il primo un esem-
Benevento
cfr.
Bull,
di Paletti.,
XXXI,
tav.
I,
n. 2). in
La
forma d'ascia, costituisce invece una delle forme pi delle ed eneolitiche italiche (fondi di Capanna di Arcevia stazioni neolitiche tipiche e della Valle della Vibrata, scarichi del villaggio di Castelluccio in Sicilia, stazione
nante con
un appendice
ma
com-
parisce accanto agli esemplari con l'ansa lunata anche nelle stazioni lacustri e palustri
subalpine (Lago di Varese, bacini palustri del lago di Pimon e di Arqu Petrarca) e nelle terremare dell'Emilia (cfr. Colini, in Bull, di Paletti., XXXIII, pag. 202).
I
strati
(cfr.
neolitici ed eneolitici,
servono a caratterizzare
ceramiche di
voi.
tali
periodi
Societ
romana
di Antropologia,
X, pag. 14
e segg.).
A. Minto.
XIV. ROMA.
Nuove scoperte
Regione
un nuovo gruppo
VI. Nel viale Principessa Margherita, facendosi gli sterri per costruire di case popolari, di propriet della Cooperativa Luzzatti, nell'area
compresa fra la via Pietro Micca ed il viale stesso, e precisamente all'angolo formato dal loro incontro, stato rimesso alla luce un grosso muro costituito da parallelepipedi di tufo, disposti in un solo filare nel senso longitudinale.
La larghezza
del
muro misura m.
0,85,
m. 0,70 per
una lunghezza variabile da m. 0,80 a m. 1,70. Il muro corre da sud-est a nord-ovest, ed stato veduto per una lunghezza di m. 30,00; inoltre si riconosciuto che sotto il
primo filare, quello Tra detto muro
test descritto, esiste
e
il
un
altro
filare
della
medesima
struttura.
di
viale Principessa
antiche
di
mattoni
rettangoli di tufo. Tali costruzioni dovevano avere camere ipogee giacch cominciarono ad apparire dei vani sotterranei con le pareti intonacate, coperte a vlta.
Regione
IX.
Il
fu
e
scoperto
marmo
lunense
un frammento
luogo
il
del fabbricato.
Sebbene
ROMA
il
431
frammento
ROMA
non ne fu data prima d'ora la
di cornice trovavansi internati
capitello
e il
nella cantina a
e
m. 4,50
rompere volte
Il
aprire un passaggio nei muri per restituire quegli avanzi alla luce.
capitello
corinzio, a doppio ordine di foglie d'acanto con sviluppo di steli scanalati di groppi
di fogliami, di caulicoli e
di
volute.
molto danneggiato
tg.).
nella
i
parte superiore,
quali dimostrano
uno
stile
Il
frammento
di cornice
appartiene a
sopra
frammento
misura m. 0,65
larghezza
altezza.
Questa scoperta ha una notevole importanza, perch i due marmi appartengono Pantheon e precisamente all'ornamentazione interna della sala absidata che corrispondeva dietro il Pantheon stesso nel punto mediano. Gli avanzi
ad un edificio annesso al
di questa sala,
riconosciuta da tutti
vastit da occupare
una parte del terreno su cui oggi fabbricato l'Hotel Minerva. Nella parte appoggiata al Pantheon restano della medesima sala la grande nicchia,
il
a laterizi,
il
frammenti raccolti in situ per ricomporre il fregio e il capitello. Quei frammenti trovano perfetto riscontro coi marmi recentemente scoperti. La Societ dell'Hotel Minerva ader al desiderio del Ministero della Pubblica
quale
si
serv dei
il
grande monumento
*
le
decorazioni architettoniche,
Regione XIV.
frammento
di
VOCOtf AESCINI
ROMA
432
ROMA
usata
fosse
stata
come tante
altre in
uno dei
pag. 408
sg.).
Via Flaminia.
sotto
il
Facendosi
lo sterro
conte Vannutelli all'angolo delle vie Fausta e Flaminia, alla profondit di m. 3,00
piano stradale odierno, stato scoperto un largo tratto di pavimentazione a poligoni silicei, che si estende sulla sinistra della via Flaminia verso il Tevere. Ne stato veduto per m. 10,00 di larghezza e m. 20,00 di lunghezza, normalmente alla
via Flaminia; la strada a poligoni limitata
spessore di m. 0,45.
interno di m. 2,45
Sopra questa strada era costruita una fontana a pianta circolare del diametro la parete era nella parte inferiore costruita in mattoni, ed aveva
;
superiormente la copertina fatta di piccoli blocchi di peperino sagomati. L'altezza interna della fontana era di m. 0,85, e nel fondo era un vano circolare
del diametro di
m. 0,55
Via Nomentana.
messo a luce un
alta,
cir-
costanti al nuovo edificio delle Ferrovie dello Stato nell'ex villa Patrizi stato ritratto di cloaca in muratura, coperta
compresa
la
copertura,
m.
1,55,
i
dinanzi alla porta ora chiusa {Notizie, 1911, pag. 340). Infatti ne seguiva
Via Ostiense.
dei
Costruendosi
il
di propriet
Magazzini generali degli specchi, vetri e cristalli, iu un pozzo distante dalla via
ben connessi,
in
in occasione della
medesima
nel
piano di campagna.
REGIONE
I.
433
OSTIA
Regione
(LATIUM ET CAMPANIA).
LATIUM.
XV. OSTIA
Ricerche
con dipinti in via della Fontana. Scoperta di nuove scholae di naviTeatro. Ricerche nel sottosuolo cellarii. Sterro del piazzale dietro il
dei Quattro
Tempietti.
Pianta dello
scavo presso
il
Piccolo
Mercato.
Scoperte varie.
Si cominciato a studiare
reticolata a tasselli
in di lava, sul
il
in
opera
lato
i
sud
dell'Ostiense,
sepolcri.
Lungo manomesse.
margine
sin.
di questa si scoprirono
Una
pezzo di anfora. Intorno erano altri frammenti di anfore e chiodi. L'altra pi verso sud era pi recente della strada suddetta, il cui battuto era stato tagliato per il seppellimento: in essa si trovarono anche frammenti di calcinacci.
Era
costituita con embrici collocati nel fondo e di fianco. 11 cadavere stava da nord
a sud,
ma
si
trov un unguentario
di vetro.
tetto
spiovente
si
1.
(m.
0,095X0,115X0,02):
2.
(m. 0,14
0,24
0,032):
RIMII SPORVSBOv
PITOAMON
d
OSTIA
434
si
RKOIONE
I.
raccolse: un
frammento
di collo
dolio con
nell'inferiore:
RVFENVSts
PHOEBVS FEC
un
altro
la
marca a
lettere iucavate:
C-^PA
NERE
un collo una
di
un
frammento
di
da due alberi.
stata sterrata
completamente
affreschi
la
di
gli
pianta in
quella di
come
nella stanza
prossima a sud e nelle due prossime a nord non vi una vera parete: vi si nota soltanto un piccolo muricciolo largo circa m. 0,15, nel cui centro sono due pezzi di travertino; esso sembra una specie di tramezzo fatto pi tardi per dividere la stanza
del corridoio che le sta innanzi
! ( ),
che
ha
le finestre
potr
tende o
le
pareti coperte
di
rami
Nel centro
di ciascuna
un piccolo quadro dipinto in modo da dare solo da lontano l'impressione di un paesaggio con edifici: da vicino non si notano che delle pennellate date a
capriccio.
Il
pavimento
a mosaico bianco.
Tra
riempivano la stanza, si raccolse: Oro. Anello di lamina con un rubino (diam. m. 0,016; peso Argento. Tre denari, di cui uno di Adriano.
Bronzo.
gr.
35).
Un
Una
finissimo maschio
di
madrevite
fibule,
delle
Ferro.
chiave.
lato
Piombo. Tre tessere: a) Rostowzew, n. 3349 (diam. e una corona sull'altro; e) irriconoscibile.
(')
mm.
18); b) con
su un
soffitto di
al loro posto.
a
( )
della stanza
REGIONE
I.
Un manico
435
OSTIA
Osso.
in bronzo;
di coltello pieghevole con parte della lama in ferro e ghiera un dado; aghi e stili. Terracotta. Mattoni con i bolli C. I L. XV, 103, 1066, 1435. Colli di
anfore con le
marche
C. I. L.
XV, 3414
b)
a)
e)
I-LFT
FOR
di anfore con
le
LEP
graffito
a enido
d)
TOP
C.
I.
XV, 3538).
2775
a,
Anse
marche
L.
XV, 2586
e,
2612
(?).
2967
6,
3041 k
a)
IC
inciso a crudo
b)
CAS
e)
CMA
ACT
margine ed una figura
nel disco
e foglie sul
L.
XV, 6492
foglie sul
di
marca
margine, un busto
(?)
Un frammento
di
ovoli,
una colonna.
egualmente
il
teatro
si
nome.
(?)
iscrizione
STAT -SABRATENS1VM
stat{io)
di
dei cittadini di
Oea
Leptis
Magna formava
l'
da Tacapa
testi-
ad Oea, che
il
Afrique romaine,
ir Zuaghaesc-Scartiya o II.
Sabrata
Tripoli vecchia.
La forma Sabrata
moniata dalla maggior parte degli autori. non Sotto la targa un elefante a sin.
;
si
riconosce quanto
era rappresentato
innanzi all'animale.
Le seguenti recano:
a)
b)
e)
OSTIA
436
REGIONE
I.
mente
s.
Maxula
Carpis
(cfr.
Dessau, in Pauly-Wissowa
v.),
che dal Ganckler {Bull. archoL, 1893, pag. 184) supposta a Borgi-Sedria,
il
laddove
cio:
NAVIC-TVRRITANI
sopra una barca a vele spiegate in moto verso sud. Questi Turritani con una certa
probabilit possono essere
i
cittadini
di
Sardegna, come
vasca (m.
tuli
3,10X2,90):
ra.
Non
tenuta d'acqua.
Fu
poi notata a
17,30
dal
X 3,35)
X
gradini in
sin. di
muratura addossati alla parete sud. chi lo guarda, venne in luce una scaletta
0,88) con volta a botte e con muri senza fon(m. 0,2ti dazione. Quasi nel centro del lato est furono scoperti due gradini in travertino (m. 0,32
gradini
0,30 X
X 0,44),
ci
e innanzi
ad
essi
un
anche
di travertino (m.
0,53
3,60).
presso
l'angolo
si
Che
fatti,
due
o tre
non
si
Tra
il
si
scopr:
Marmo. Frammenti
a) (m.
0,115X0,16X0,135):
...
...BASIMQV
REGIONE
1.
437
2.
OSTIA
Frammenti
1
.
di lastre
marmoree
0,032)
:
iscritte:
(m. 0,25
0,25
(m. 0,24
0,26
?
0,065)
IANO COS
3.
(in.
/brrv'NE
a^VSTI
0,03)
:
0,09
0,06
R.
I
Altri
lettere.
X
il
0.105) su cui
graffito:
SATVR.
Un frammento
di
Frammenti
di statue. coi
Palombino. Matrice per nove tesserine di piombo (mm. 5) foro per il perno; nessun segno era nelle tessere.
relativi canali e
Fio.
1.
Figura (fig. 1). ignuda di fronte, con ricci che scendono sulle spalle (Dion}'sos ?), inginocchiata sul nascimento della palmetta. quasi un omphalos, con le braccia distese all' ingi
virile
con
e le
ricci
che
la
fiancheggiano
nella
parte
inferiore.
esemplari manca la testa. La mossa simmetrica e latura come particolari del pube hanno dell'arcaico
i
model-
del
sec.
(Mariani).
di scialbatura
bianca
(fig. 2).
Vittoria
in ai
in atto di volare,
atto di
lati
sopra una sfera, reggendo con la sin. un trofeo: la d. alzata toccare uno scudo di questo. Ai piedi due capricorni correnti all' infuori
del globo.
su questo.
Testa gorgonica con serpi come capelli, fiancheggiata delle due ali che formano la base della antefissa, mentre sulla testa si innalzava la palmetta.
Notizie Scavi 1912
Parte superiore di antefissa con la consueta rappresentanza di Antefissa con tracce di colore bruno scuro e di colore bianco
Voi. IX.
56
OSTIA
di
438
REGIONE
I.
Frammento
altra antefissa
con
fiore,
riccio
di
s'
parte
chiaro
sopra
questo.
di
Maschera
di
Frammento
antefissa
con
palmetta.
di
color bianco.
il
formato
un leone, che
regge con
le
zampe
la
tubo.
Frammento
decorativo.
Mattoni
zampa
sin.
con
Fio. 2.
bolli C.
L.
XV, 105*
(2
fr.),
a,
o
Lucerne, con vernice rossa
C.
I.
clod
ascleI*
L.
6361
con
una linea
di
con p irte di Vittoria; senza vernici: (forma 25) con losone formato di bastoncelli nel disco e semicircoli nel margine; a forma di barca, con la
parte superiore bombata, ansa annodata, ornata sopra e sotto di piccole gonfiature.
G. I. L.
XV, 2419.
e)
Anse
di anfore
con
le
marche:
ROMNI
b)
DDV9A
d)
M a AE O
I
ME
(cfr.
C.
I.
L.
XV, 2691
g)
VVE
REGIONE
I.
439
OSTIA
le
marche
C.
I.
L.
a)
b)
(cfr.
C. I.
L.
XV, 5486)
(forma 37)
SEA
RVS
vaso aretino ornato,
con
la
Frammento
di
di
marca:
CNR
SCATI
(?).
Collo
ri-
tratto
m. 0,062.
con barba
altre
Scena di
supposte forme per dolci (Notizie, anfiteatro, combattimento di fiere: un leone sembra in
fronte.
Fio.
3.
Bromo:
una mezzaluna, dalla quale pende una foglia (m. 0,075) linea diagonale e due parallele nel castone; una pinza; Piombo. Tessera (Rostowzew, n. 1993).
Oggetti varii di osso, di vetro, di smalto. Presso l'angolo nord-est del tempio di Cerere
cornici
di
anelli,
di
cui
di
stucco,
con
mensoloni,
altri
rosoni,
con
simili, eguali
ad
altri
del
Teatro,
si
raccolse un
frammento
di
bassorilievo
marmoreo
0,16X0,24X0,075;
fig.
3).
Scena
di
caccia: un uomo ignudo (mancante dalla vita in su) con manto svolazzante, su cavallo bardato in corsa a d., muove contro un cinghiale volto a sin., di cui si vede la parte
OSTIA
In
440
il
(sc).
REGIONE
I.
basso
l'
iscrizione:
AYPHAIC AI1PWNIANOC
Probabilmente
la
(Mariani).
il
portico
un pozzo in opera
laterizia con
pedarole, profondo m. 4,75, largo m. 0,75. La vera in travertino, rozza all'esterno, forse scalpellata, conserva le tracce di due imperniature per le aste in ferro, che
reggevano la carrucola,
due
ha pure
le tracce
corde.
Lo scavo ha
da un lato
lastra di
:
frammenti
uno reca
;
graffito
BO
un collo su cui
/X\
frammenti
di
marmo
sotto
il
provengono ancora
a) a vernice nera:
un frammento
di
nel disco e tre zone di punti sul margine; un vaso cilindrico a fondo un po' emisferico
(m. 0,043
0,04).
b) senza
vernice: frammenti di vasi cosidetti megaresi, simili a quelli rinvegrossi blocchi di tufo
nuti sotto la
tomba a
di
Ermogene
frammento
di vaso
;
0,044)
due pezzi
di
forma quasi
elittica (m.
si
0,052X0,115X0,07).
notarono gli stessi strati, cominciando
da sopra, a) di scarico di materiali edilizi, b) di sabbia, e) di argilla e oggetti e frammenti tttili (specialmente vasi a vernice nera), d) ed e) di argilla diversa, quasi
senza frammenti di vasi. Tra gli oggetti tttili a vernice nera cito lucerne di forma in parte simile a Dressel 2, ma due con ventre sferico, e senz'ansa, con foro nel
:
centro
spio-
bastoncelli.
Si rinvennero inoltre
una
lucerna a vernice rossa della forma 27 e un frammento di altra simile della forma 3.
Va
il
si
presenta sporadico.
architettonici in
marmo:
un grande capitello di pilastro (m. 0,52 X 0,93 X 0,74; tre frammenti di cornici, di cui il maggiore misura m. 0,90X0,48X0,43; una mensoletta ornata come le
cornici.
Il
am-
destinati appunto a sorreggere la scala, uno nel centro e due agli angoli.
REGIONE
I.
441
OSTIA
intonaco.
il
Presso
tempio
si
bolli
C.I.L.XV, 11546
2197.
Via. 4.
cui
si
dietro
il
Piccolo Mercato
(fig.
4),
di
Per
suoi
meri-
dionale vedi:
per quello indicato col
un
numero
344;
Ib.,
Ib.,
pag. 324;
pag. 285.
IV:
POMPEI
442
REGIONI
I.
n.
1:
Notizie,
Ib.,
Ib.,
2:
pag.
279;
il
3:
pag. 279.
Per
gli
il
ambienti dietro
n.
per
Per
Per
la via,
gli
vedi:
Nel sistemare la terra nel cortile del Piccolo Mercato venne in luce una piccola
statuotta in bronzo rappresentante
Vagueri.
CAMPANIA
XVI. POMPEI
Secondo
il
Continuazione
programma
gi in attuazione da tempo,
mese a spingere le esplorazioni nei due punti consueti, con gli scopi gi noti. Per ci che riguarda la prosecuzione dello scavo della via nella zona orientale da notare che, essendosi rimessi in opera tutti i blocchi di muratura del
balcone posto al disopra del vano
in luce
n. 7,
reg.
IX,
ins.
XII,
imIX,
boccatura del vicolo che volge a nord e l'inizio della facciata della casa
ins.
n. 1, reg.
XIII. Tali nuovi monumenti vedonsi nella unita pianta (fig. 1), la quale, collegata cen la fig. 1 della relazione del mese scorso, completa il novello tratto di via nei suoi due lati, meridionale e settentrionale, mettendoci in presenza di un
altro cospicuo
compitum.
a,
Sulla parete
sacro
(tg. 2),
tra
il
vano
n.
si
distende
il
dipinto
quattro quadri. Di questi l'uno in alto, a destra (largo m. 1,4C, alto m. 0.75) offre la seguente rappresentanza al disotto di un festoncino disteso in alto fra due chiodi
in
in
capo, lunga
cho arde
Con
la
i
transizione di
una patera che stringe con la mano due verdi pianticelle che sorgono da terra, vedonsi agli
i
opposti lati
due Lari
quali, mostransi
REGIONE
I.
443
POMPEI
la
mano
levata
il
vino
il
dai
rhyta nelle
il
poggiano
entrambi
fianco e
gomito
lunga Questo dipinto fu eseguito sop a una semplice e debole mano di calce, la quale lascia ora vedere nettamente il preesistente dipinto sacro in tutto identico al sopraggiunto,
sopra~de pilastri;
salvo che nei toni pi chiaro e
nelle figure pi proporzionato ed armonico.
hanno entrambi
la
Immediatamente
(b
al disotto od
nel rilievo
fig.
1)
il
m. 0,53, largo
ra.
0,75: al disotto
secondo dipinto, ripetuto torso anche pi di due volte, alto di un festone di fiori affidato in alto a tre chiodi.
^
FlG.
1.
vedesi in mezzo la figura del vicomagister, assistito dai quattro ministri del compilimi, nell'atto forse che
mal
il
ridotto, e
compie il sacrificio: e dico forse, perch l'affresco molto non lascia ben distinguere altro che le sole teste dei sacerdoti celebranti
fra le
rito.
Il
campo rimanente
in
i
muratura
occupato
1,18, largh.
le teste
m. 1,47, raffigurante
tutto in
uno stato
di
ad un'ara cilindrica su cui son deposte due curve: il fatto che la rappresentanza fu
distesa
sulla
in.
mano
di
di
calce
X
si
0,47, per-
mangono
sin.,
tracce
soltanto
dipinti
monoeromi,
rossi:
discerne a
stento uno spiedo a cui infilata una salsiccia; nel lato sud una testa di maiale a
vi
era dipinta,
ma
in
salsiccie sospese
d.
merc cordicelle
ad un chiodo, mentre pi gi a
un braciere metallico, ed a
un grosso spiedo
POMPEI
444
REGIONE
I.
che
una lunga
salsiccia.
Fig.
2.
pilastrino, che
fu
il
aggiunto
allo
spigolo
dell' isola
appositamente
si
maggiore per
dipinto
sacro,
conformemente a quanto
riscontr nel
compitum
REGIONE
I.
(cfr.
445
POMPEI
dei
XII Dei
Notizie,
dipinta
di
la
clava
di
Ercole,
alta
m. 1,60, l'impugnatura
Il
fogliame. quarto dipinto, posto accanto al primo, cio a quello del Genio sacrificante,
in gi, coronata al
sommo
rappresenta l'esito della lotta fra due gladiatori (alt m. 0,75, largh. m. 0,54). Dei due gladiatori, ugualmente armati di elmi con celata e di scudi rettangolari curvi,
e
di
d.
maniche
lombi e
alti
schinieri
rimasto
soccombente
nella
lotta (misxus).
Dalle forme
giovanili molto ben disegnate egli ha perduto anche lo scudo che giace abbandonato per terra; e, mentre versando sangue dal ginocchio d. per cadere spossato, vibra senza forza un ultimo colpo. L'altro a sin. (il Victor) dalle forme erculee, un Samnis a giudicare delle due alette laterali dell'elmo, ormai sicuro della vittoria ritrae la
destra armata
Il
e,
lo
scudo
il
Come
l'
nell'altro
(cfr.
Notizie, loc.
di
cit.)
anche qui
insieme
completato
fontana pubblica d,
fatta
al lato est, la
del vicolo
come quello a
e,
i
nord, si sono messi allo scoperto due grossi blocchi di pietra vesuviana,
quali permettevano
il passaggio a piedi asciutti. Detto della zona orientale dello scavo, passo a descrivere
le
novit relative
I, ins.
in
evitare possibili danni alle pareti dipinte col rimetterle allo scoperto in questa stagione
fredda, lo scavo
l
si
limitato
approfondisce solamente
dove
le pareti
ad oriente della fauco stessa) ; in secondo luogo avvertir che, protetto con copertura di lamiere di zinco il cubicolo b, mentre se ne va attuando il restauro e lo sterro,
si
impronta del
e,
rapporto del
mese
scorso,
giorno
24;
che,
nel triclinio
alzata la
muratura
della parete est per collocarvi tutti g' intonachi dipinti ivi raccolti, e che ora rico-
struiscono per la
met
circa la parete
medesima;
finalmente
che
si
continua a
lavorare per la ricomposizione dei delicati stucchi a rilievo e dipinti della volticina
(cfr.
di ottobre
B)
Nel
in
rilievo topografico,
fig.
mese.
Ad
ulteriore
complemento
l
dei
membri
ora
ed
un
altro
nel
altri
rocchi di
in tufo,
frammenti
di
un padi
vimento di cocciopesto
e,
materiali
insignificanti,
in periferia,
come
Voi. IX.
57
POMPEI
446
REGIONE
I.
Non meno importanti sono state qui le opere di restauro: nell'ambiente a parete nera li, rialzato il muro ovest, vi si sono ricollocati gli stucchi raccolti durante lo
scavo, ricomponendo un buon terzo della totale decorazione; altrettanto dicasi perla
frammenti d'into-
<
Fio. 3.
il
Seguono, in cronologico ordine, gli oggetti rinvenuti e le iscrizioni scoperte durante mese.
(4 decembre). Reg.
I,
ins.
VI,
n.
4.
e,
a m. 0,30
dal suolo: frammenti che ricompongono una lucerna a cinque lumi, risultante di una
grande lucerna circolare sul cui bordo se ne saldano altre due a due lumi ciascuna; una lucerna egualmente di terracotta, semplice, lunga m. 0,105; una statuina di bronzo
rappresentante Ercole nudo, barbato, ritto in piedi, con la
gere lo
d.
sin.
La basetta quadrila-
orli.
REGIONE
I.
circolare,
447
n.
POMPEI
7,
si
raccolta
una
lucerna
monolychue, lunga m. 0,105, nel cui disco il rilievo di un Erote che trasporta sulle spalle una pertica ai cui capi sono assicurate due secchie.
fittile,
si
sono
Al disopra
1.
P-PAQVIVM-n
allineati,
i
v.ro,
Seguono pi gi,
2.
programmi
e
CEIVMAED
3.
CN-H-S
mano
di calce
:
CASELLINE
Questo programma
5.
(11
sin.
dell'ultimo
programma
(cfr.
trascritto,
in parte
gramma
6.
Rapporto
di agosto, n.
leggesi:
POLYBIVMAE
VICINI C1VEM
BONVM
FAfciunt]
A SVETTIVM VERVM
AEO-CA.
Sotto
il
programmi
distinti con
il
sono riuscito a leggere interamente un lungo programma (m. 3,26) nel quale vedesi raccomandato Cuspio Pansa all'edilit, con l'avvertenza che per la prima volta il suo
gentilizio
Cispius e non
Cuspius:
8.
CISPIVM [/V]NSAM
v{iis)
Tv.rvaspovfdrp
(77 vir(um)
r{e) p{ublica))
(')
si
il
colore
il
rosso.
POMPEI
lo 'zoccolo,
448
di Ti.
REGIONE
I.
Sopra
al
disotto del
programma
agosto, n. 3) trasparisce:
9.
CNH-S-/0
(Cn. H(elvium) S(abinum) Aed(ilem)
programma:
I 1 1
10.
WO S \m V M
I,
(Poslumium?)
ins.
VI,
n. 4.
si
m.
trovata
una boccettina
m. 0,09.
il
(15
in terra,
id.).
cubicolo
b,
una serratura
id.).
ferro
quadrata,
(a sin. del
con
la
(18
Reg. IX,
XIII
vano
n. 1).
Immediatamente
al
disotto
di
novembre, giorno 7
(pag. 402),
l'altro
11.
POPIDIVM'RVFVM
D- VI
D -SEXTILIVS
FACIT
segue pi gi:
12.
LOLLIVM-y
cf
e poi
(colore nero):
13.
SITT1VM
fi
MAGNVM
VIRO- V'F
programma un
altro se
u legge pi
14.
MHOLCONIVM-PRISCW\
AED VA- S-P-P
LIVS
ADSTITIT
Duole che
in parte
il
si
sia in
tutto perduto
il
nome
dello
L.
nome
CI.
15.
LICIN1VM
ROMANVM
R
[///>]
V-A-S-P-P-D-
PO- VF
SICILIA
n.
449
AIDONE
8).
Segue appresso,
in colore nero:
L CAECIL1VM
CAPELLAM
II
VIR I D O V F
il
programma:
SIRICVM ovino.
Reg.
I,
(22 novembre).
ins.
VI,
n.
(terre
alte).
due cerniere
di bronzo,
delle quali
una ad
alette
di
poco rastremate ed una ad alette triangolari. (30 id.). Reg. I, ins. VI, n. 4. Nella fauce ad est del tablino, un piccolissimo
corrente di collana in pasta vitrea di color celeste, conformato a testuggine.
ins.
Reg.
I,
VI,
n.
3 come avanti,
nelle
terre
alte,
un
corrente
di
serratura,
di
bronzo,
e desi-
lungo m. 0,10 e una bandella da cassa lunga m. 0,13, articolata a cerniera nente in asola da inserire nella serratura.
Al.
Della Corte.
SICILIA.
Nuove scoperte
XVII.
nelle provinole di Caltanissetta e di Messina.
Scoperte diverse a Serra Orlando. La vasta contrada denominata Serra Orlando presso Aidone, ricchissima di avanzi archeologici d'ogni maniera, dalle ascie preistoriche
AIDONE
cui
nome
mai
vi si fecero esplorazioni
metodiche
(*),
(')
uomo benemerito
ma
aveva fatto circa 40 anni addietro un grande rilievo della citt con tutti i suoi ruderi, che sarebbe stato prezioso mettere a disposizione degli studiosi in vista delle alterazioni subite poi dal suolo,
causa
le
crescenti colture;
ma
in
lt.
schizzi.
Cenno su mosaici
(Pappalardo); su ascie
del Tropea,
cfr.
amica
1900,
pagg. 52 e segg., io ho pubblicato alcune laminette scritte. Per notizie generali La contrada di Serra Orlando presso Aidone (Caltanisetta, 1884).
3
( )
L. Pappalardo,
Il
Iliin l'aldi,
in
un voluminoso
scritto
di
una
diruta citt sicula (Piazza Ann. 1884), tende, attraverso una pesante erudizione, a dimostrare che qui era Herbita ma senza buon fondamento. Altri vecchi storici e topografi vi collocano Trinacia, ri:
cordata da Diodoro (XII, 29j come citt ragguardevole ai tempi di Ducezio. Faccio le mie riserve anche su questa identificazione, ma in ogni caso non regge l'opinione del Pais (Ricerche storiche
geografiche sull'Italia antica, pag. 164, n. 2), che Trinacia s'abbia a cercare nello stagno di Vindicari, dove i miei scavi hanno provata l'esistenza di un grosso borgo bizantino con varie chiese, ma senza la pi piccola reliquia di et greca. Per Herbita poi il Beloch (Miscellanea Salina,
pag. 224) di avviso
si
AIPONE
la quantit di
si
450
SICILIA
mentre incredibile
che da essa
tificato
monete,
di bronzetti
in
e soprattutto
di terrecotte
di
origine.
Anche
la produzione letteraria su
io
minima
ed in-
Fig. 28.
pagna di orientamento, che, per ragioni indipendenti e superiori alla mia volont, venne rimandata di anno in anno, ed iniziata soltanto nei mesi di aprile e maggio di questo anno 1912.
Non ho
il
per
mancato
di
tener
d'occhio
quella
contrada,
assai
sfruttata dai
Molto materiale
ora
Museo ha
cos
mi limito a
Museo nell'ultimo
biennio.
SICILIA
451
A1D0NK
Il primo un gruppo di oreficerie (fig. 28), le quali costituivano un piccolo corredo di ornato personale, rinvenuto in un sepolcro a cremazione in contrada Cit-
tadella, e che daterei intorno al sec. Ili av. Cr. e di perle vitree alternate, ed chiusa con
La collana
un medaglioncino a testa di putto sbalzata. I due orecchini con putti che suonano la siringa sono di un tipo ovvio. L'anello porta una granata orientale con rozza incisione di un uccello.
Fig. 29.
Una
curiosit epigrafica ci
fornisce
fig.
il
misura cm. 27 V* X 27 1 / i X 7 nella nella creta ancor fresca, mediante uno stecco a larga
29, e
che
punta, e con
mano
franca
facile,
una
iscrizione
capricciosa, che a
me
parve uu
D.
Su
il
Com-
si
compiacque esprimere
lettere
seguente giudizio:
dieci,
;
prima un ghiribizzo di cui non cercherei spiegazione le due prime della voce tfxw.u/ta e che in fatto
,
Le due
ripetute la
la
si
le tre iscrizioni,
come dicono
il
xat
yqafi(ia. Burlesco
nome
AIDONE
dal patronimico
452
l'idea di
SICILIA
XsXwva, seguito
una tartaruga,
Un
nome
quel
che segue
&vS[f>e)i
cio
a nave nuova nuovi navali e nuovi, soltanto nuovi (cio giovani) nomini
Lo scomma qui
consiste nel continuo succedersi degli stessi suoni na, ne, ecc., che
confondono, specie se si pronunzi la frase speditamente. Cos nel francese: Didon dina dit-on ecc., e nel nostro In un piatto poco cupo, poco pepe pesto cape ecc. Per ultimo la ridicola esclamazione:
'S
leti 8?
aangag
iv tal niXtti
Il ridicolo sta in
cpuell'o?,
quel
nella porta!
Deve
essere
forse
e popolarmente ripetuta
caricatura.
Otto frammentini di sottile lamella di argento, in origine arrotondata o ripiegata, e contenenti nove righe, di minuta ma nitida scrittura capillare; codesti fram-
menti attaccano come appare dal facsimile qui aggiunto (fg. 30), per manca la intestazione; sviluppati, essi misurano rum. 60X45. Anche su codesto testo il senatore
D. Comparetti, che lo volle esaminare in originale,
si
compiaciuto di favorirmi
il
seguente interessantissimo
commento
rnP tfevog
Tifi
ifeog v
^Uafirfvaii
Aliavog e^jnev
ttici
Huno^oi. AlaxQiiov
'Hq
...
arni
vog-Aaj[Qiovo(-<PiX>v 'AQiaiQ%{ov)
e
PthaTtoriif
fi[ino)(oi.
5.
.tia/iiliuv
'Piatimvof
1. 4. Incerta la lezione
HP; non
pare
si
le tre verticali;
ma
pi
HP;
forse
'H^uiyrTrog ?
si
Ma
a,
avrebbe:
HP..ZT YA[A
NOI
non
ardisco supplire le due lettere mancanti dopo
HP-
SICILIA.
7.
453
AIDONE
1.
Fu
La
di
letto gi
il
ZTATIOY
l'
ma
che un p fra
1.
fu reso
meno
9.
sigla
il
nome
e del
patronimico
credo
si
debba
intendere AlaxQcov "OXtov (Alaxgimvog), che cio questo Aa%Qwv nepote dell'antecedente,
cui
figlio
1.
\'
Aa%Qiwvot; fra
due
lineette
Her
stinos (?)
era
figlio
dell' Aeschrion
prima
nominato.
miei supplementi credo sieno tutti sicuri, solo rimanendo dubbio nella 1 lin. quel xtjfia che potrebbe essere anche oixog, olxia o altro di simile. La laminetta
I
Fig.
30.
certamente mutila nella parte inferiore; quanto estesa fosse la parte mancante, non
saprei dire.
segnato per avanti alla lezione della parte superstite quanto parmi che indubbiamente dovesse trovarvisi a complemento della frase e secondo il contenuto delle linee che rimangono. Si pu pensare che vi fosse pure segnata la data e non il forse anche il prezzo per cui si vendeva. Ma in questo, che certamente da quel rileva si come molto era dicitura sommaria, pur .contratto di vendita, la
i
Ho
che vale per tutti gli annessi e connessi, senza alcuna 'generico r nfisva narra,
un regolare contratto. o vendita a riscatto, nella quale la cosa che era Trattasi di una nqaig Xiaei, come .dicesi venduta non in realt che impegnata o ipotecata, e colui che figura
essere in 'Specificazione, quale dovrebbe
Voi. IX.
58
MAZZARINO
454
SICILIA
compratore non di fatto che un prestatore di denaro contro pegno od ipoteca il venditore conserva l'uso ed il dominio utile della cosa venduta, pagando gli interessi
;
della
somma
il
rente
riscatto per
vediamo appunto che qui lo . Il riscatto o svincolo deve essere effettuato nel terdi un anno, altrimenti, dopo un semestre di mora, il teuimento impegnato passera in assoluta propriet di Dione, che l'apparente compratore o di fatto creditore.
mine
ci
scelti fra
pa-
venditore. Tali sono quelli che, con vocabolo nuovo per noi,
si
vediamo deno-
anche vdoxoi, o coloro che assumono e s' intende che stanno a garantire o si fanno "garanti. Sono due terne di nomi, presentati per i due atti distinti; nel testo la prima
terna sta per la vendita (ngaig) fino al termine di un anno; dopo il quale subentra la seconda, che sta pel riscatto {Ivan;). Nelle due terne figurano in primo luogo quattro nomi degli Aeschrioni, due (padre e figlio) nella prima, due altri (avo e
il
terzo
nome comune
alle
il
di
un colla-
probabilmente
nome
nome
dell'avo Filistion, oltre a quello del padre Aristas, forse perch all'avo appar-
teneva od era appartenuto il tenimento cos venduto o impegnato. Ma su di ci, e su pi altro, mi riservo di ritornare in uno speciale studio che intendo dedicare a
questa laminetta notevolissima ed, a mia notizia, unica nel suo genere. Essa ci offre segnato su lamina argentea un atto di notifica di una ngaig sn Masi deliberata,
autorizzata dagli afinofoi sottosegnati.
fin
garantita,
Come
tale,
essa va distinta da
quanto l'epigrafia
qui
ci
offriva
per
questa
maniera
di
vendite, dai
ben noti
Spot, dalle registrazioni delle iscrizioni di Tenos, ed anche dal contratto o avyyqatprj
della importante iscrizione di Sardas, test venuta a luce e pubblicata in Journal of Archaeology, XVI (1912), pp. 11 e seguenti.
American
av. Cr.
Per la paleografia non crederei che l'epigrafe possa essere posteriore al 1 sec. Il linguaggio dorico, come quello di alcuni frammenti epigrafici pure di
prof.
(1900).
pp. 52
e seguenti.
XVIII.
MAZZARINO
La
scoperta di tesoretti
ma
monetali greci, talora di ragguardevole valore, cosa abbastanza frequente in Sicilia ; sono casi eccezionalissimi quelli in cui un direttore di Museo possa mettere le mani su codesti gruppi monetali, che studiati, nella loro esatta composizione, avrebbero
valore storico, oltre che numismatico.
La
Merc
Museo
di Siracusa
la parte principale di
uno
di codesti ripostigli,
degli Herei, in contrada Raffo Rosso, territorio di Mazzarino. I pezzi pervenuti nella
seguenti
SICILIA
455
MAZZARINO
Num.
Syracusae. Tetradrammi del periodo dei Dinomenidi (500-478), quasi ottima conservazione e svariatissimi
tutti
in
61 3 6
Diadrammi
Dramme
il
30
21
Agrigenlum. Didrammi
arcaici
500-472
Idem
57
7
61
Didrammi
ant.
482
6 2
493
6 2
3
1
500-466
Athenae. Tetradrammi
frusti del
periodo 500-450
6
Totale
...
273
273 pezzi salvati conviene aggiungerne circa 65 altri, trafugati da un tutte repliche dei pezzi suddescritti, e di raro v'era un altro esemerano campiere; della Camarina colla palma nana. plare
questi
Il
ma
la
cronologia che
quali
io lo
io
ne ho data riposa
esclusivamente su criteri
teriore che
non posteriore
al
pezzi,
fra
atteso lo stato
il
eccellente di conservazione
peculio,
il
470-460
av. Cr.
La
una volta
di
pi la floridezza delle finanze nel periodo dei Dinomenidi, floridezza attestata dalla straordinaria abbondanza e variet dei pezzi da 4 dramme, da loro emessi.
Il
tesoretto di
Mazzarino
affine per
composizione
disperso;
2000
pezzi resta
il
maggiore
di secolo.
MESSINA
456
Non
SICILIA
XIX. MESSINA
come Zancle-Messana
monu-
mentali e di opera d'arte antica. L'Axt, che alla topografia di Rhegium e di Messana dedic una pregevole monografia ('), pi che della citt propria si occupa del suo
territorio,
desumendo
dati
notizie dalle
sottosuolo.
le stesse
38 anni, registrano circa Messana scoperte minime, e riferibili per lo pi a necropoli suburbane, come quella di Camro (1886; pagg. 173, 337, 460). Il compianto Tropea illustr nel 1894 una necropoli che, equivocando di grosso, chiam
sicula mentre era in prevalenza ellenistica
(*).
io
sappia, tutto
;
quello che negli ultimi lustri si pubblicato sull'antica Messana, ed ben poca cosa non conosco la vecchia letteratura locale, per poter dire se da essa sia possibile
di trarre utili indizi.
La mancanza
zionegi infelicissima, dovuta alle radicali trasformazioni del suolo, per secolari convulsi e ruine sismiche che tutto hanno travolto ed obliterato. In condizioni geologiche e
sismiche identiche Reggio,
archeologica recente.
il-
una rispettabile
che
nulla
letteratura
Da
sappiamo della
clismi
si
nell'osservare
avendo parvenze modeste, sarebbe stato di grande giovamento. S' impone quindi, e sollecita, ora che il suolo urbano posto tutto a soqquadro per la rinascita della citt, una inchiesta sulle reliquie monumentali ed archeologiche, comunque esse sieno,
della gloriosa e sventurata citt
versitario, se sottoposti a
si
i materiali adunati nei due Musei, civico ed uninuova revisione, recheranno non poco lume. Augurando che trovi l'uomo adatto, reputo mio dovere non privare i dotti della conoscenza di un
;
ragguardevole monumento
tra
i
di
l'
unico, certo
il
migliore
il
pochissimi che
ci
abbia restituito
suolo dell'antica
Messana.
sia
di
Duplice
valore del
grafico.
monumento,
Camro, villaggio del suburbio noto per le precedenti scoperte di sepolcri, attendendo a certi suoi lavori
agricoli s'imbatt in
come
indice topo-
uno
fittili,
rilievo,
riprodotto alla
fig.
31
Lastra rettangolare in calcare bianco a grana finissima, probabilmente di cave siracusane, e delle dimensioni di cm.52 in alt. X cm. 42 in largh. X mm. 37 di spessore.
Inferiormente essa forma un listello aggettante per 37 mm., sul quale insistono tre figure muliebri di altissimo rilievo (mm. 80), pressoch identiche, meno particolari
(')
a (
)
Zur Topographie
voti
1887).
Studii siculi e la necropoli zanclea (Messina, 1894). La ubicazione di questa necropoli disgraziatamente male esplorata, e che abbraccia epoche diverse, pure a Camro sotto il forte
Gonzaga.
SICILIA
nello
457
MESSINA
insignificanti,
schema
e nel
molto alto
scendono lungo
il
collo ed
in treccia
bi-
Fig. 31.
un ampio chitone
l'
himation
al
ad abbondanti pieghe, un partito delle quali viene sorretto dalla destra elevata
delle figure sono molto danneggiati, e distrutti
e
centro del petto, ed un altro raccolto dalla sinistra avanzata orizzontalmente lungo
il
fianco.
volti
particolari anato-
mici dell'occhio
della bocca;
nella
prima
da colpi
di
MESSINA
458
manca
altres l'angolo
listello.
SICILIA
superiore destro
ostante questi
Non
danni subiti,
pi facile stabilire
il
non spiegarne
contenuto.
Che
vagamente parlato
difficile
di santuari di
Eracle e di Ar-
emblemi o simboli
discussioni,
ci
si
troviamo
ebbero
pel-
e perplessit e
Gruppi
di rilievi del
Charites
(')
arte coroplastica occorrono delle placchette con gruppi analoghi di varia provenienza
),
n vanno dimenticati
rilievi
il
di Locri con
pompai
di
ma
di profilo.
Definire
parmi compito
via di
difficile,
che
ci
mere
ipotesi
e per
in
e
mera
ipotesi
io
propongo di vedere
del culto di
Demeter
e Cora.
ri-
stile
ma-
da
stelai
diamo
ma
essa
ci
vien
meno
pel-
lesioni
La quale sente
l'alito della
il
conservi ancora qualche traccia di rigidit. Gli perci che io assegno la scoltura
ancora al
e
sec.
religiosa.
P. Orsi.
(')
3
( )
Roscher, Lexikon,
Winter, Typen,
I,
I,
pag. 8S1
Pottier,
Avvertenza.
Nel fascicolo 9 di quest'anno 1912 fu pubblicato (pag. 327) un frammento di notevole iscrizione greca, trovata in Ostia, intorno al quale il socio senatore prof. Comparetti
ha
L'epigrafe metrica, e si compone di quattro distici segnati in due colonne, di cui la prima contiene gli esametri, la seconda i corrispondenti pentametri. Questi sono intieri degli esametri non rimangono che i due o tre ultimi piedi.
;
Il
si
rileva dal
v.
6,
commemora una
mancante
citharistria o piuttosto
una
un
cithareda,
cui
nome doveva
degli esametri.
Ne
fu autore
suo
figlio, che nell'ultimo verso (correttamente restituito alla forma richiesta per la regolarit del pentametro) dice di essere stato dalla cara defunta allevato al culto delle Muse.
La
come appresso:
Tbv
oo oo
u
i.
uo
]f
fy
rffltf'
$(>tt$vb<av
(sic)
5.
uu uu
"<>
ou
r\
npf fiaxdg]iov
(tfos
J)
nobs" OXvpnov
fie (fiXtj
v.
v.
il il
nome
il
2 4 6
romano Grescens,
nome
del marito di
lei.
v.
v.
Ter procurarsi un dattilo l'Autore ha scritto elagonov invece del regolare laQQonor. Nell'ultima parola, per errore del lapicida, fu incisa la lettera * per V.
461
INDICI
INDICE DEGLI AUTORI.
Aurigemma
S. 53, 61.
Orsi
P. 290,
356,
412,
449.
Supplemento
al
volume.
Della Corte M. 27, 62, 135, 174, 215, 246. 281,
330, 351, 401, 442.
Paribeni R. 373.
Patroni G.
3,
9,
421.
Ghislanzoni E. 16. 38, 84, 85, 86, 121, 214, 225, 305, 377.
Giovannoni G. 382.
Spano G. 102.
Mancini G. 14, 33, 43, 85, 86, 92, 153, 265, 337. Milani L. A. 193.
Vaglieri D. 22,47, 95, 127, 161, 202, 235, 273,
326, 344, 385, 433.
Minto A. 428.
INDICE TOPOGRAFICO.
Adkrn
Ghianda
fttile
scritta
laterizie sicule
in
contrada
"
Calvatone
Tombe romane
Esplorazioni
sec.)
426.
nelle
Camarina
u
necropoli
Saline
Aidone
Piombo i (V-IV
sec.) 370.
Dieci
Serra
(VI
Orlando
Avola
449.
Caporciano
trada
in con-
Casale 262.
Carlentini
e punici
B
Bianca villa
372.
Iscrizione
Catanzaro marina
di
Bovezzo
Brescia
Tomba
Squillace.
Epigrafe
edificio
Suppl. 60.
citt e nel
Catania
Avanci di
termale
ai
Bugugoiate
421.
Quattro
Cauti 412.
Centlripe
Nuove indagini
419.
nella
necropoli
in contrada Casino
V.,1.
IX.
59
S.
462
di
Colombano al Lambro
Suppellettile
Me88ina Milano
Rilievo ieratico di
Camaro
456.
Modica
Corchi ano
Cosenza
Costa Mas.naoa
del tem-
Tombe romane
8.
Cotronb
Mortara
Tombe
moneta romana
7.
Suppl. 60.
Cremona Cuma
Epigrafe
Origlia 61.
Onno
Oggetti
antichi
rinvenuti
in
lavori
stradali 424.
D
Dovera
Orbetello
Suppellettili di tombe
eneolitiche
il
scoperte a
Punta degli
Stretti presso
Drizzona
Fondi
di
capanne riconosciute
9.
nel-
partico-
l'agro del
comune
lari
Ostia
che accennano all'esistenza di bagni 422. Scavi e scoperte nell'area delle tombe
95,
22, 47,
127,
162,
Faleria
73.
Saggio di scavo a
Monte Cerreto
Floridia
358.
medesimo 442;
il
Fondi
Piccolo
Mercato 26, 173, 210, 243, 278.392; scavi e scoperte in via della Fontana 100, 131,
388, 434;
in
Frascati
427.
via
della
villa
romana 214.
Fucecchio
tempio
Cerere 346
Terme
400, 441
medesimo 400,
;
G
Gerace marina
441
in via di
Porta
Romana 386
nei quattro
tempietti avanti al
ved. Locri epizephyrii.
presso il Teatro 435, 439; sotto il decumano 204, 241; in Ostia moderna 134.
Langosco Lomei.lina
Locri
epizephyrii
1
;
Paterno
Pavia
Suppl.
Necro;
Normanno
412.
Grandiosa costruzione
Marafioti. Suppl. 18
;
di
Casa
Scavi al vicolo S. Gregorio 3; tomba cristiana con epigrafe ed altre antichit scoperte in piazza Castello 5. Tomba romana 425.
al san-
tuario di Persefone.
Suppl. 21
Necropoli
Policoro
Piadena
Pompei
Piramidetta
fttile
con
Lucca
Grotta preistorica di
epigrafe
Maggiano
193.
M
Marcaria Tombe romane rinvenute nell'agro del comune 425. Mazzarino Tesoretto monetale greco 454.
denomiami-
nel territorio
463
14, 34;. in via
del
vie
delle
Monte 226;
R
Ragusa
Raiolo
sotto l'hdtel
Minerva 430.
Roma
e bizantini sul-
(Regione XI) Scavi e scoperte in via di Santa Sabina 15, 85; in piazza dei Cerchi
85.
l'altipiano in contrada
Magazzinazzi 368.
tenenti ad un sarcofago di et
Reggio Calabria
valentiniano
romana 262.
151
nelle
Terme AntoniAven-
in contrada Piani di
titolo
scoperto
Corso Garibaldi
409
vanni Branca e
(Regione XIV) Scavi e scoperte in via della Renella 15; al viale del Re 86; in via della
Rignano Flaminio
Casale
Saggi di scavo a
Monte
Paglia 86,
S. Spirito
154,
265; presso
al
l'ospedale di
75.
in via di I) Scavi e scoperte Sebastiano, all'ingresso delle Terme
Roma
di
153;
viale
(Regione
S.
Porta
scoperte
Caracalla 84.
in vocabolo Fiora-
nello 378.
vie Celimontana e
Id.
Via Aurelia
Id.
id.
in localit
Prima Valle
(Regione
III)
Ruggero Bonghi
Via Cassia
Pancrazio 154.
a 600 m. dal piazzale di
Id. id.
Mecenate 84.
Id. (Regione IV) Scavi e scoperte all'angolo delle vie
Id.
id.
Bacchia e
l'or de'
Conti 195;
al
viale
con
vicolo
Sacchetti 15;
Principessa Margherita 195. Id. (Regione V) Scavi e scoperte presso l'angolo del viale Principessa Margherita con il piazzale di Porta
Mura
di
Porta
S.
Ema-
Via Latina
85;
al
viale
calit
Gregna
34.
id.
in via
di
Merulana 225
nell'area
il
tra la via
Via Laurentina
Id.
Porta Maggiore ed
viale Principessa
Fontane 38.
Via Nomentana
in
44] 43;
del-
viale Principessa
Margherita
via
nell'area
al viale del
Po229;
liclinico
197;
Toscana
14,
in localit
Case Nove
378.
Scavi e scoperte
Via Ostiense
21;
il
Id.
id. in localit
Dragoncello
Vincenzo ed Ana-
in localit
Acquatacelo
381; sotto
in
Teatro Drammatico 85
432.
Via Portuense
verde
la
Id.
id.
in
localit
Montepresso
(Regione VIII) Scavi e scoperte all'angolo Croce Bianca delle vie Alessandrina e
226.
126;
Magliana 381.
Id. id. al 1
il
Id. (Regione IX) Scavi e scoperte all'angolo della via del Parlamento e del Corso Umberto I
scavi presso
Ponte
di
22
;
464
Porta
Sulmona
Sutri
in via di
Porta Pin-
Via Tiburtina
Id.
id.
Etruschi e
Tiburtina 47;
nel
vicolo
dei
Timomne
Canneti 47; in via del Verano 160; in localit Aguzzano 230 ; presso la stazione
di
Ponte
Mammolo
[Vulcanotto] 233; in
lo-
calit Sette
Scoperta di tombe
tombe romane
sco-
Varese
Siracusa
in
Suppellettile di
Scoperte di
mura antiche
ed
in
Or-
tygia 290,
di iscrizioni
urne cinerarie
Vh
di
Piadena
Tomba
;
gallica rinvenuta
ferro
Acradina bassa 292, di una statuina di efebo o Eracle a S. Lucia 296; scavi nella
necropoli del Fusco 298; studi sul castello Eurialo e sulle mura urbane 299.
S.
lancia in
gallica
Vittorino
Lapide con epigrafe latina rinvenuta nella piazza della chiesa di S. Michele 148.
Spaccaforno
Rinvenimento
di
un tesoro mo-
una
Z
Zerbo
nae 360.
Stentinello (comune
di
di Siracusa)
Scoperta
Tombe
del
comune 422.
ATTI
DELLA
E.
SERIE
Q/UTILSrT.A.
SUPPLEMENTO.
ROMA
TIPOGRAFIA DELLA
R.
SALTIUCCI
1913
V 4
Supplemento.
(LUCANIA ET BRUTT11).
BRUT TU.
I.
LOCRI EPIZEPHYRII.
a tutto rigore non fosse compito
Protezione monumenti.
Sebbene
in
mio
e della
quest'anno devolvere
si
somma
zioni
al
trova dentro
profondo vallone
sbarramento
Ad
vallone
urgenti
Abbadessa
Bollettino
quali, senza
questi
Titoli inediti.
Un
M.
un
autichit,
inediti
:
al
quale
gi affluito
parecchio materiale
locrese,
seguenti
titoli
Paralellepipedo marmoreo di
m. 0,88
0,24
0,13, adibito
lettere
nei
bassi
tempi
circa,
come
di
<stoi%r]dv a nitide
del secolo
IV
una lunga
sinistra
iscrizione in otto righe, della quale per non rimasta che l'intera testata
('/ 3
di
LOCRI EPIZEPHYRII
REGIONE
III.
picciamento dei piedi, che dovette essere di lunghissima durata; la lacuna a sinistra risponde ad un foro per incardinarvi la porta. Proveniente della contrada Maraz.
Fio.
1.
Il
mi ha
ed
IToXXo %5>v
Aoxqwv J^avqov
n\oX]X[t\^^ij.ivtv o
Ott
T^g v
5.
\no~\Xrjog Sticcq [t
UaxqiSa Jt^av [p
Tooi y(>
Aoxqw
\_v
no~\XTtai
fosse incerto queir H, sarebbe da notare qui l' uso della forma Quel che segue pu dividersi in pi modi; ho segnato: de 2nQ[r... ed in fine di linea ho proposto il supplemento tiqXyisv. Si pu pensare che Dexandro, recatosi a Sparta, anche da lungi si rendesse utile alla patria. Ma tutto ci qui
l.
6.
Se non
epica nX
t og.
incerto.
I.
8.
Notevole
rotoi, di
Ma
se pur non
metrica,
certamente di alto
stile
questa
da
4.
...ou
;
...oov,
come
evff^oa,
v7trjx]oa etc.
aspettarsi.
ma
impossibile
indovinare
qual
voce
di
tal
REGIONE
III.
LOCHI EPIZEPHYRII
si
ridusse
la
piccola
D
LESB
M
'
CORNE
D-
Q_PPVIX
ANNXXXIIDXVII PA R E rT F L O P ENT SS MO
I
I
Le stesse dignit del qualtuoroir aedilicia potestale e del IV vir iure dicundo quiaquennatis perpetuini occorrono anche nel titolo locreso C. I. L. X, n. 20.
Tavoletta marmorea (cm. 29
dalle terre del cav.
'/,
e precisaineuto
Enrico Scaglione.
D
(sic)
ILVAGELLIO
BARONIVIXAN-III-M-IIIPA
5.
RENTESFILIO DVLCISSIMO
La
titoli
i famiglia Vagellia brettia, anzi, pi particolarmente, locrese, perch pochi Locri a e da tutti che la ricordano spettano quasi Locri, del C. I. L. vengono
anche
due che pubblicai in Notizie, 1890, pag. 263, gli da Maraz, dove essa aveva il suo sepolcreto gentilizio.
altri
tutti
Il
1910
(cfr.
segg.)
mi
confort a
Fio.
2.
proseguirle
ne
dobbiamo gratitudine
compianto
campagna
il
numero
LOCRI EPIZEPHYRII
(i
REGIONE
III.
in
o,
il coperchio di una a cassetta, sabbia era munita, alle teste, di pezzi di tegole, in uno dei fianchi, di una sfaldatura di pietra. Lo scheletro infantile di 6-7 anni
Sep. 275.
una tombicina
direzione
NO-SE;
la fossetta nella
il cranio due tegamini grezzi con coperchio ed un alabastron a vernice nera; presso la bocca una specie di cuc-
Due minuscole
arulette
fittili
(mm.
124
64)
2); la
mi accade
fittili,
di
d'
che
Una
di
mezzo a nu-
merosi astragali l'altra al ginocchio sinistro, pure circondata da astragali, due dei quali montati in
piombo.
pattole
E
.
presso
l'ultima
arti
si
fittili
ad
cm. 9'/ 2
Alla
mano
uno
specchio
di
namente
la
al sepolcro,
raccolse
met superiore
di
di
con tracce
colori.
Sep. 281. Fossa nella sabbia, colla bocca protetta da tegole e tegolini, in direzione
SSO-NNE,
SSO
nello
schizzo unito.
Dietro
il
bianca con
fascia di
di
ellera.
Alla guancia
destra
un alabastron
Fig. 3.
zolina nera.
Al gomito
;
al destro
una lekythos a
f.
r.
pezzi (figura petasata clamidata incedente a gran passi, con bastone ; stile ancora severo), ed un po' pi sotto, verso l'anca un magnifico specchio a piede, alto com-
11
manico
di peplos,
modellato squisito, e
con un cos minuzioso trattamento della chioma elegantissima, che si direbbe ottenuto a bulino piuttosto che a cera perduta (fig. 4). La statuina, mancante del piedistallo,
opera del pi puro Quattrocento, nel periodo che precede Accanto allo specchio giaceva un boccaletto aryballico. Tra di
le
poco
il
ciclo fidiaco.
pomate
REGIONE
III.
LOCRI EPIZEPHYR1I
due bronzetti decorativi per cassetta od altro mobiluccio in legno, aventi forma di protome equina e di serpentello barbuto (yco'Joaituov), muniti ognuno di lungo
chiodo per
infisso.
Dall'
esame
il
di
450.
Fio. 4.
Sep. 289.
chiusa da un
circondato di
assito;
NNE,
una quantit di oggettini lungo fittili: quattro basette strombate a cattiva vernice nera; una figura fittile muliebre alta cm. 30, nuda, seduta, colle braccia tronche; altra dritta avvolta in un sommario
molti astragali,
lato sinistro, di
panneggio, simile ad una mummia; una specie di agoraio in avorio, tornito nel centro a fusaiole; un bottoncino di bronzo ed alcuni piccoli vasetti non dipinti (gruppo a
figura 5).
LOCRI EPIZEPHYRII
REGIONE
III.
Sep. 308. Fossetta nella sabbia, la cui copertura era data da tre paia di tegoloni a piovente, al di sotto dei quali un unico tegolone copriva la piccola cavit,
SSO
lungo
suoi
6; notevole fra ossi l'anforetta ad impressioni, alta cm. 13. Alla spalla destra una lucerna bilichne. Spettano ad un cofanetto ligneo tra manigliette in bronzo. Alla
Pio.
6.
spalla v'erano pure gli avanzi di una fibula in ferro con l'arco rivestito di osso: di
pi una perla di ambra sul petto, e tre lunghi chiodi in ferro, messi come zeppi fra la 1 e la 2* copertura; data la loro ubicazione, devono avere carattere profilattico.
Sep. 315. Fossa nella sabbia vergine, direz.
coi relativi tegolini;
NNE-SSO,
alla profondit di
SSO.
Ai
lati
delle
gambe
Ho
riconosciuto 5 skyphoi di
holpai,
REGIONE
III.
LOCRI EPIZEPHYRIl
un boccaletto a beccuccio e qualche vasetto grezzo; v'erano altres i frammenti di una strigile in bronzo e 3 lunghi chiodi in ferro. Siamo verso la fine del secolo V.
Sep. 320. Grande pithos ad ampia bocca e bottone terminale, alto cm. 58, adagiato colla bocca a SSO, chiusa da un pezzo di tegolone,
letro infantile.
e racchiudente
uno sche-
raccolsero 3 vasi, un poculo sferoide, una lekane greca con coperchietto ed una pisside, il pomello del cui coperchio ha forma della corona di melograno, frutto prediletto ai Locresi. Il tipo del pithos ci portesi
ma
vasi ci abbassano
al
secolo.
Ai?<
Fio.
7.
con
grossi
(sic)
carbonizzate; l'area
stendeva m. 2,50
gli
X
di
m. 2,30,
seguenti
:
tra la
delle ossa
;
cremate
si
raccolsero
oggetti
frammenti
ed arti snodati
mancano
le
gambe,
la testa,
(fig. 7). Due basette strombate, analoghe a quelle del sepolcro 289. Frammenti di una tazza attica, di un piccolo cratere, di un vasetto globare baccellato e di altri. Alcune gambette in ferro, di mobile (?).
Sep. 330. Fossa nella sabbia, direzione NNE-SSO, chiusa da 4 paia di tegoloni, con giovane scheletro dal cranio a SSO a m. 1,75 di profondit; ai lati di esso due alabastra di alabastro, ed alla gola una specie di agoraio di osso col corpo centrale
a fusaiole. Presso
di leone; di
i
il
fittile
(mm.
99X61)
Ai piedi
con figura
gli
frammenti
alla
gamba
sinistra.
avanzi
un piccolo n(va o quadretto fittile (cm. 16 X 16,5) colla rara rappresentanza di Atteone a testa di cervo, abbattuto e dilaniato dai cani di Artemide, che assiste,
Notizie Scavi 1912
LOCRI RP1ZBPHYRII
10
il
REGIONE
III.
nuda
il
torace colla clamide sui fianchi, e sorreggendo un cerbiatto nella destra; colla
caduto.
fra
Da
il
notare
nostro
sensibile differenza
di
composizione
atteggiare
le
due
figure
rilievo e la nota
cani,
temente
Si
le
fonti artistiche
due
artisti,
sono differenti.
badi ancora alla singolarit del cerbiatto portato sull'avambraccio destro, analo-
Fig. 8.
gamente
che come finezza d'arte sta molto al di sotto di quelle del santuario di Persefone, denota che la speciale industria locrese dei mvaxsg era apIn fine questa tavoletta,
plicata anche alla illustrazione e divulgazione dei miti d
varie altre divinit.
di
Sep. 334.
spessore
di
Ustrino
di
m. 1,60
1,50,
alla
profondit
Alla estremit
di
mandorle
NNE
si
rin-
astragali. V'erano altres cocci di skyphoi e kylikes arcaiche, una basetta cilindrica fittile, due pallottole di creta, una piccola lekythos tutta nera,
di
ma
acefala, ed in fine
il
trso di
una
pupe snodate.
REGIONE
III.
Piccola
lo
11
LOCRI EP1ZEPHYRII
Sep.
342.
cassetta
di
tre
filari
di
mattonacci
intonacati,
direzione
NNE-SSO,
di
contenente
il
SSO
su letto
ciottoli; dietro
forse di
sinistro
Nemesis, ove non piaccia vedervi un giocattolo. Al pie destro ed al gomito due figure muliebri nude sedute, a braccia tronche, piatte nel rovescio, alte
cm. 15 e 20, certamente giocattoli; ed ancora al pie destro un anello in bronzo ed un astragalo. Al braccio sinistro un alabastron vitreo rotto e bruciato; alla mano corrispondente due astragali, una tazzina nera svasata ed una situlina a beccuccio.
FlG.
9.
Sep.
al
di
8 tegoloni, con tegolini sulle giunture, sottostante orientazione NNE-SSO. Sul fondo di sabbia fig. 9
;
adulti
col
cranio a
SSO
il
alla
numero straordinario
che racchiudeva (in tutto circa 1409), e per il modo con cui essi erano distribuiti, formando essi come una catena che avvvolgeva e collegava i due morti (fig. IO).
Il
cranio di destra
era
circondato
il
da
essi,
quali poi
scendevano, coprendo
sinistra,
tutto
il
ordine lungo la
gamba
passando sotto
livano lungo la
gamba ed
in
doppio ordine.
poich
l'astragalo
fato
comune che
in vita ed in
morte
leg
sepolti.
erano montati ed incorniciati in piombo, altri quasi incarcerati in una gabbietta dello
stesso metallo, ed altri collegati a coppie,
di destra
(').
Lo
scheletro
il
(')
Per
il
Talus.
LOCRI EPIZEPHYRI1
12
REGIONE
IH.
(alt.
cm. 19
/t)i
un trapanino
di ferro,
di
bronzo.
mano
ancora
gamba
sinistra,
due altre
in
bronzo
giacevano
di
sotto la
Quello
sinistra por-
tava al pie sinistro una lekythos ed una tazza nera, ed alla spalla sinistra tre lekythoi
una
striscia di
l'
piombo.
e
l'
Comune,
collocate fra
uno
altro
ferro.
raccolsero
lungo
di
le
pareti
della
circa
un
metro quadrato,
cm. 20
di
carat-
circa
90
piombo, come si desume dai tipi a fig. 11. Di uno specchio di bronzo, che era stato bruciato, si ebbero solo frammenti ed il manico desinente a calice di loto. Si ebbero
REGIONE
III.
13
LOCRI EPIZEPHYRII
in ferro (circa cm. 30) con capocchia (uso incerto), ed una bronzo pertinente o allo specchio per sospenderlo, o ad una cassetta. Sep. 355. Piccola fossa nella sabbia, colle guancia rivestite di creta, direzione NNE-SSO, chiusa da tre tegole. Di ossa nessuna traccia appariscente, forse perch
altres
raaniglietta in
l'individuo,
giovanissimo, and
consunto;
al
supposto luogo
del petto
superiore
i
si
raccolse
un minuscolo
sospeso al collo,
come
molteplici
esemp deU'Etruria, Magna Grecia e Sicilia. Lungo le pareti 10 chiodi di ferro, riferibili forse ad una cassetta mortuaria, interamente distrutta. Nel punto della mano
destra due anelli di argento e di bronzo, infilati l'uno dentro l'altro.
<w^$aa
FlG. 11.
Fio. 12.
di
tegole,
ma
in
parte distrutta
collo di
NNE. Al
uuo
raccolse
il
12, il quale nell'elemento centrale ripete le tg. forme di oro ed argento del secolo VI, che noi gi conosciamo da questa e da altre necropoli vicino ad
;
esso
letro
una
uno specchio
vasellame fu di-
delle tegole e
panciute, una lekane, una kylix, una lucerna con manico, uno scodellino, tutti neri; una paleretta di bronzo, G astragali ed un chiodo di ferro.
piccole
holpai
Sep.
e
chiusa con
380. Fossa nella sabbia, rivestita di argilla tre tegole, direzione NE-SO. Sul fondo
giaceva uno scheletro giovanile, col cranio a SO, alla profondit di m. 2,15 dal piano. Alla mano destra un
alabastron di vetro variegato, di fabbrica fenicia; alla sinistra uno specchio di bronzo, diam. cm. 14, con
piedi, iu
proposito,
ma
dipinti.
polcro la figura grottesca alta cm. 15, che riproduco nella fototipia annessa (caricatura di
LOCRI EPIZEPHYR11
14
al piede
REGIONE
III.
tomba a mezza
botte,
fittili
interno da un
doppio
filare di
vi
era un rafforzamento di pietre mezzane, ed alle testate servivano di chiusa due paia
tg.
NNE,
a meglio
di
mattoni a seg-
mento. Lo scheletro giovanile, col cranio a SSO, non era accompagnato da verun oggetto. Sep. 400. A cappuccina di due paia di tegole, direzione NE-SO, con uno sche-
Fig. 15.
ragazzo dal cranio a SO. Alla guancia sinistra di esso si trovarono: uno specchio di bronzo con manico dentellato; una tbuletta in bronzo ad arco scemo;
letro di
un
ed
in
una piccola
Camarilla 1899-1903,
a
tg.
8)
fine
la graziosa piccola
15
(alt.
mm.
98). Erano
timone, raccolto
REGIONE
III.
ma
di
15
LOCRI EPIZEPHYRII
in pezzi,
scavi di
di
un quarto
gli avanzi
un carro-giocattolo
scavi,
gamba
nere,
1 et notevolmente 1893, pag. 435) (') Qui P^ pi bassa, perch alla destra ed alla sinistra del morto si notarono tre piccole lokythoi aryballiche
1
una
(fig.
Fig. 16.
Fig. 17.
avanzi di Sep. 401. Scheletro in nuda terra, col cranio a SO, presso del quale gli due patere in lamina di bronzo ombelicate e baccellate; diametro cm. 12. Alla testa ed
ai
piedi
di astragali, ed
una piccola lekane nera col suo coperchio. quattro paia di tegole, con morto dal cranio
in corrispondenza alla
mano
sinistra,
poggiava
la bella holpe di
fig.
15.
Fig. 18.
Fig. 19.
un segmento
di
ad un doppio
letto
mattonacci
sezione a
fig.
18).
Non
in
consunti, del
bambino che
ivi
di
adulto
nuda
terra
19).
col
raccolsero 4 fibulette
ad arco di violino
(fig.
(')
Per
le
I,
LOCRI EPIZEPHYRII
1G
una prova
sicura
REGIONE
III.
nubilmente,
al
secolo V,
abbiamo
in
essa
che
questo
tipo
di
fibula, nato iu sullo spegnersi della civilt micenea, durato inlatto, con lievi mo-
Sep. 440. A cappuccina di due paia di tegoloni, con scheletro giovanile dal cranio a Sud, disteso sulla sabbia a m. 1,50 dal piano; sulle costole, 25 astragali. Sep. 448. Ustrino a m. 1,80 dal piano di campagna, della superficie di metri
3,00
2,40,
contenente
fra
le
ceneri
ed
carboni
gli avanzi di un iudividuo cremato. Di vasellame vi erano i rottami di una lekythos nera, un vasetto a beccuccio, ed il magnifico balsamario con-
anche
fig.
20, ed alto
tutto
dipinto
e
i
a vernice nera,
si
senza
altri
colori
l'artista
adoperato a
dare una
aveva rosse
lucida
la
le grosse labbra,
pelle,
nero-matta
chioma a
riccioli.
moro
500
(')
Riassumendo ora
in
un quadro sinottico
scavate nel 1910
caratteri delle
esporre
intorno a quelle
abbiamo poco da aggiungere a quanto ebbi gi ad 2 Quanto ai tipi sepolcrali, essi sono ( ).
n.
47 83 20
18
1
"
4
15
senza ossa
Totale 192
Non mi dilungher
(')
2
{
Pottier, Epiiykos.
V campagna
di scavi in
REGIONE
III.
17
LOCRI EPIZEPHYRII
Circa
il
rito
abbiamo
19 incinerazioni sopra un totale di 192 sepolcri, il che ci d una media del 10%, con un lievissimo aumento sugli scavi del 1910. Anche per i corredi sar brevissimo ed insister soltanto su quei punti nei quali le nuove scoperte modificano od integrano
le
;
il
necropoli
talvolta a
due piani ma il contenuto era sobrio e piuttosto modesto. Di metallo prezioso vi ha molta parsimonia; un solo xuqSiov d'oro, un solo anello di argento; il bronzo invece vi usato con una certa larghezza. Come in precedenza, sono molto numerosi gli specchi, dei quali n. 13 a manico semplice, e n. 4
a manico riccamente
a
motivo a
lira
ionica:
i
si
aggiunga quello
manico configurato del sepolcro 281, ed avremo n. 18 specchi, 26 esemplari della campagna precedente, danno un totale di
quali, aggiunti ai
453
sepolcri
ci
a questo cimitero.
presso le
ed anche a Hipponium (collezione Capialbi di Monteleone), probabilmente Corinto per quelli pi artistici; ma nulla toglie che i pi semplici sieno usciti da officine della Magna Grecia. Numerose sono altres le ma anche in ferro; il sepolcro 290 ne racchiudeva strigili, per lo pi in bronzo,
famiglie locresi del secolo V,
4 esemplari, ed il sepolcro 337 uno marcato con una rosetta nel manico. Di bronzo laminato la singolare brocca del sepolcro 405, e qualche patera ombelicata, di cui
molti esempi
ci
diede
il
Una simpatica
novit
ci
fornita
come anche a
bambini
siceliote,
il
citt
che la vollero
consecrata
nelle
loro
monete.
Le
rarissime, come
ovunque, nelle necropoli del secolo V, indicano tutte sopravvivenze di forme molto antiche: 4 esemplari ad arco di violino (sep. 437), 2 ad arco semplice filiforme (sepolcri
359
e 400),
una con
Siracusa, Megara),
occorsi
in
di Gela, in
ferro
per
il
numero
per
le piegature,
accennano
numero
mensioni, e perch non ribattuti, dovettero avere carattere filatterico nel sepolcro. Astragali, collocati quasi sempre attorno il cranio od alle mani, si ebbero in 24 sepolcri; ed
il
i
loro
fino a
golare che
locresi ebbero per questo oggetto simbolico; la loro estrema rarit nei
si
Da
mai riconosciute nelle (325, 331, 334, 336) la presenza di mandorle, non di sepolcri sicelioti che ho esplorato.
Per ci che
riflette
i
migliaia
vasi, ci
che stata gi
da ine prospettata dopo la campagna del 1910 (Relazione prelim., pp. 25-26). Le tombe sono assolutamente povere di buoni vasi, forse anche perch, attesa la loro
Notizie Scavi 1912
LOCRI EPIZBPHYRII
si
18
REGIONE
HI.
debole
costruzione,
ben presto spezzati e guastati. era l'uso delle tombe a buca, per cremazioni signorili racchiuse
si
sarebbero
Del corinzio assenza completa. Dell'attico a f. n. frantumi nel sepolcro 412. Vi sono alcune poche lekythoi nere del principio della pittura rossa, ma senza figurazioni. Del rosso severo, unico camentro anfore o crateri pregevoli.
abbiamo un'anfora
in
pione la lekythos del sepolcro 281, con guerriero nello schema dei Tirannicidi
vi
qualche
f.
r.
Invece
vasi, cos a
il
f.
come
ed anche decadente; per nessun frammento insigne. A suo tempo pubblicher il meglio auche di questi rottami, che riflettono esattamente lo sviluppo cronologico
della necropoli.
La
pure
si
spiega coi
posti
riti
funebri
(onorarti),
se
integri
non
vennero
anche
decorare
mezzo ad aiuole
o su piccoli tumuli.
Comunque,
la necropoli
certo
che
anche
campagna
se
del 11)11
confermano che
dur dalla
o
fine del
secolo
VI
agli
inizii,
altri
segni mrvix^ioi in
marmo od
secolo IV.
in
Di scolture,
si
di
quest'anno non
ebbe la
pi piccola traccia.
Grandiosa soslrusione al Tempio di Casa Marafioli. Nella mia precedente relazione (pp. 27 e segg.) ho diffusamente illustrato i miseri avanzi di questo tempio
sontuoso, eretto sopra la piccola terrazza, che formava l'estremo sprone delle prime colline locresi di levante. In quest'anno ho cercato risolvere
il
ma
non
vi
si
trov
alle
marmoreo, anche perch, contrariamente previsioni, la roccia quivi emerge a piccola profondit. Invece, estendendo un po'
il
menomo frammento
plastico, fittile o
come
mole
le
io
che la terrazza templare era qui sorretta, aveva supposto, da un enorme muraglione, che doveva essere imponente per per tecnica. Naturalmente, anche di quest'opera grandiosa non rimasero che
formate di massi in
del
colle,
infime assise,
p.
mollis , adagiati a
filari
di
punta sulla
e gradinate.
roccia arenaria-cretacea
convenientemente
preparata
letti
L'andamento del muro dovette avere sviluppo poligonale, per seguire l'andamento della falda del colle; ed a chi bne esamini il disegno della parte messa allo scoperto
non sfuggir
lone Saitta,
zioni
il
Nord
hanno una larghezza media di m. 2,50: ma subito dopo si sviluppano in una X 5, la quale doveva sorreggere, se non una torre o baluardo, per lo meuo un poderoso barbacane rettangolare. Procedendo pi a mezzogiorno, ho dovuto
platea di m. 6
limitarmi a saggi saltuarii, condotti normalmente alla supposta linea muro; la roccia appare anche qui tutta spianata a lunghe gradinate,
di
sviluppo del
ed in qualche
22).
(cfr. fig.
REGIONE
III.
19
LOCRI EPIZEPHYR1I
la
arx Athenaruin
doppio
modo analogo
Nord
e
si
fosse
i
anche
il
Sud per
due pro-
Fio. 21.
La
sempre punto debole di Locri, non ostante che in essa le mura avessero assunto uno spessore eccezionale. La storia delle vicende della citt ci ammaestra che pi
di
citt
era
all'avversario
Alcune parti
interne della
Maraz
LOCRI EPIZEPHYRU
20
REGIONE
IH.
Fio. 22.
REGIONE
III.
21
LOCRI EPIZEPHYR1I
Nuovi scavi
al santuario di Persefone.
una porzione non tocca dell'amplisdue muri. La superficie in questo anno esplorata
fino
a m. 4,50 dove
si
Fio. 23.
muraglioni.
fittili
Il
risultato
si
arcaiche di
di
noto e pochi
riprodotto
rottami di vasi
essere
ricordato e
un
frammento
lettere
]PAA+S KAL[s
che racchiudono
il
nome
di
un xalg inedito
sconosciuto,
mancante
al
Klein, al
di
degni
di ricordo
soltanto un
frammento
di
LOCRI EPIZEPHYR1I
del
22
Abbadessa
REGIONE
IH.
(fig.
torrente
erode
deposito.
siculo, di
Necropoli
Volli
in
quest'anno
dare
un colpo decisivo alla necropoli prcellenica, che io chiamo sulle estreme colline locresi a NO della
esse formano
un
alto
Gerace
di Portigliola e
domina
antichissimo sprofondamento
il
corrispondente
gruppi di capanne e di sepolcri. io aveva avuto sentore di fittili e bronzi preellenici provenienti
ma
allora, tutto
impegnato
coi
lavori di
sione tedesca che ad essi assisteva, non ebbi agio di mettermi sulle tracce dei mistesepolcri. Riprese dopo quasi un ventennio le ricerche locresi, io avevo notato molto materiale fttile nella raccolta Candida, passata al Museo di Taranto, dove trov
riosi
un illustratore
nel
Quagliati
{Bull.
il
38
segg.).
Ma
era
genere di sepolcri
bilmente
anni
i
procedere
alla
s'
loro
sistematica
villici
del luogo
Era
altres di
supremo interesse
dei
conoscere quale fosse questa popolazione che precedette la xri'oig della greca Locri,
al
fine
la
Siculi locresi.
Infine
volta che in
tutta
una grande curiosit mi eccitava, perch era questa la prima la Calabria si esplorava scientificamente una grande necropoli
preceduto, come
era naturale, da lunghe,
minuziose ricognizioni mie e dei miei dipendenti, per studiare il suolo e ripetute l'estensione della necropoli, particolari topografici che oggi possediamo al completo. Le campagne sin qui eseguite, cos si riassumono:
Esplorati
a Canale
sepp. n.
27
9
Canale-Ianchina
31
21
Patariti
Totale sepp.
n.
88
Se
il
numero
300
sepolcri.
Una
parte
di
erano
stati
od interamente o
parzialmente frugati dai villani, in tempi recenti e lontani. Per trovare sepolcri vergini mascherati da frane, si dovette fare lavoro lento e sovente pericoloso ; e raggiunto
REGIONE
IH.
avveniva che
23
LOCRI EPIZEPHYRII
uno
di
essi,
Il
la esplorazione radicale
del
giorni.
da una ventina
fin
Come ultima
line sulle quali si
sviluppa la necropoli dato da una arenaria tenera che in pochi punti assume vera consistenza lapidea, in altri si sfarina e pone, ed in alcuni anche infiltrata od alternata con filoni cretacei.
friabile,
decom-
di
illustrazione, quale
loro corredi,
dando
3.
in
Canale, sep.
frana l'ingresso, questo sepolcro pervenne a noi intatto col suo chiusino a posto, salvo
il
sospetto che
un ragazzo
vi
sia penetrato, in
tana, per un angusto passaggio aperto a viva forza nella tenera roccia della guancia destra della porta.
Il le
forma ovvia e
tipica, salvo
consta di
un ampio
profondo
padiglione
del
1,90),
nello sfondo
1
quale
apre la porta,
rustica
profonda m.
lastra
,40, e sbarrata a
met da una
di
forma trapezia sottile, schistosa, (cm. 72 X 65 X 3), in origine tenuta a posto da un grosso paletto verticale, fissato in due fori del molto
soffitto
della
soglia.
La camera,
alt.),
rettangolare
(m. 2,22
2,28
1,78
lungo le pareti. Neil' atrio nulla venne sedue gnalato. Nella camera giacevano 4 individui
rente
:
Fio. 25.
fanciulli
distesi
nella
platea o cavit
di
centro,
altri
di
corredo di
questo
sepolcro, contrariamente
Morto adulto
i
di sfondo;
di
un peso
fittile
lati decorato piramide tronca, in tutti di Una grande lancia in ferro lunga cm. 46, a foglia di Adulto destra. capocchia, b) Villanova lauro, era deposta alla gamba sinistra; alla mano destra un'anfora tipo
cm. 27, ed una olla minore in frantumi. Dietro il chiusino, sulla banchina, una o capeduncola ad alto manico, n) Fanciullo di grande scodella con entro una ciotola
alta
destra. Alla
mano
sinistra
duo
scodelli
sul
petto
una colossale fibula in bronzo, serpeggiante ad occhio, lunga cm. 20, e due fibule a piccola navicella massiccia; un anello di filo eneo, e frammento di catenina, d) Fanciullo di sinistra. Alla
mano
biconico;
LOCRI EPIZEPHYRII
24
giri,
REGIONE
III.
sul petto
una spirale
ciotola,
di
filo
eneo a parecchi
piede una
della
madre, industre
25.
di
due
fig.
in
)
Fio. 26.
Perfettamente quadrato (m. 2,37 X 2,37 X 1,75 alt.) con larga banchina (cm. 46) che gira in tutti e quattro i lati, preceduta da spazioso padiglione profondo m. 1,55, al cui centro la porta, sbarrata da una grande lastra (era. 95 X 80 X 15) di pietra calcare dolomitoide durissima, esotica, forse proveniente
Canale, sep. 4.
dall'Appennino centrale, rinforzata a destra e sinistra con muratura. Dalla sezione che presento insieme con la pianta a fig. 26 si vede che in origine anche questo chiusino era tenuto a posto da un paletto, che and consunto.
filtrata
per m.
era.no
9,
il
ricco contenuto.
scheletri
banchina
di
vasellame,
piccolo
meno qualche
recipiente globare rotolato nel quadrato centrale, che serviva di spurgatolo ajla lue
cadaverica. Trattandosi di una vera massa di vasi per lo pi grandi, la cui distribuzione sulle banchine non stata regolata da norme rituali, mi limito ad una sommaria enumerazione dei tipi rappreseniati. N. 6 aufore di tipo Villanova con varianti
nel labbro, nella rigonfiatura delle spalle, nella impostatura delle anse e nelle dimeu-
REGIONE
III.
25
LOCRI EP1ZEPHYRI1
sioni (tipo
locale
(tipo
27 a sinistra). N. 2 anfore del tipo greco geometrico ma di impasto 27 (fig. centro). N. 8 boccali di sagoma villanoviana ma ad un solo manico a destra). N. 2 boccali od oinochoai a bocca trilobata. Numerosissimi fig. 27
fig.
scodelloni di
ognuuo
di essi vi
sagome lievemente varie con 2-4 anse. Quasi costantemente dentro ad una ciotola-capeduncola ad alto manico (e perci le ciotole sono pure
un boccaletto. N. 4
fusaiole.
Fio. 27.
Due
piccole armille a
grossa
verga
cilindrica,
diametro cm.
10,
colle estremit
arricciate ed aperte,
simili al torques
gallico. N.
giri ancora
4 esemplari a
infilati in
fettuccia
avvolta a pi
cappelletti
ossa lunghe.
Una
Una
Nell'angolo
NE
Canale
con
sep. 9.
cm. 28).
incorniciature
il
accentuate
mancava
quando venne
28.
fig.
La camera,
ampie
rettangolare
(fig.
28
m. 2,15
e
X
mi
corti
banchine
mancanza
della
da una
v'erano
Fig. 28.
massa
di terra.
due scheletri
coi
a Sud;
sui
piedi di co-
verso la bocca.
Presso
le
teste
dei due
primi scheletri stavano due scodelle, una delle quali conteneva una pignatta in forma di situla o di anfora biansata, alta cm. 16,50 (fig. 29). Alla mano destra di quello
Notizib Scavi 1912
LOCRI EPIZEPHYRII
26
REGIONE
III.
appoggiato alla parete un'anforetta villanovoide, una scodella con entro la consueta ciotola; all'altezza media del braccio una armilla filiforme a pi giri; sul petto due
fusajole; al polso destro un'armilla a fettuccia con pezzetto di catenella.
Lungo
di
la parete di
una massa
ciotola,
un
a
boccaletto,
bicchiere
una scodeletta conica; un'olla biansata ad ampia bocca (alt. min. 45; tg. 29); due oenoclioai a collo sottile e
rozza
scodella
e per simile
bocu-a trilobata;
sagoma
Fin. 20.
ma
di
fanciullo o la fanciulla distesa nella cavit centrale era stata circondata, con
ma
in
parte
al
commercio
estero.
Alla mano destra l'anforetta geometrica (fig. 30), alt. cm. 14, in creta figulina ed a decorazione bruna sopra un fondo gialletto da un lato, rossigno dall'altro per eccesso
di cottnra.
vedesi
ripetuta
un'oca
:
schematica,
n
con ala a
a forma di vessillo.
vaso
presumibile sia
stato confezionato dai Locresi nella primissima fase della loro citt, perch le necropoli
ed
depositi di Locri,
almeno
sin qui,
coll'altra
da
me
Locri,
coste brezzie
locresi.
prima della
loro definitiva
importazione transmarina anche due coppette a calotta in rame mm. (diam. 145), quasi saldate 1' una dentro l'altra (fig. 30), e che furono deposte sul costato insieme con una grande fibula ad arco rigonfio, in ferro. Era in bronzo
Ritengo di
REGIONE
111.
27
LOCRI EPIZEPHYR1I
un'altra fibula ad arco semplice con grande disco per appendice ed una perla infilata nell'arco stesso. Vedesi ricomposta dai frammenti a tg. 29; un tipo dell'Italia centrale, che arriva sino a Suessola, ma fino ad oggi era ignoto al Mezzogiorno. In
una spiraletta in bronzo a due giri ed una eguale in ferro per dita. Neil' angolo SO una grande pignatta di forma peculiare. Canale sep. 11. Padiglione poco profondo, e, avanti la porta abbattuta, la chiusa, formata da un lastrone in pietra selvaggia. Cella rettangolare di m. 2,30
fine
2,15
Due
soli
morti, coi
Fio. 30.
di
Est,
sabbia espressamente
mezzo
ai crani,
:
distanti
uno dall'altro un
50 cm. Esso era rappresentato dai seguenti pezzi 6 scodelloni contenenti, i 4 primi altrettanti boccaletti, il 5 una oenochoe ed un boccaletto, l'ultimo una olletta biansata ed un boccaletto; un'anfora
mezzana
di
tipo villanovoide;
scodella.
una
seconda
alta
in
quello
NO
una
Al centro
ornati geometrici
ma
Di bronzo
tre perle
un pezzo amorfo
Canale, sep. 15. Singolare cellula funebre simile ad un loculo cemeteriale; nella
parete rocciosa verticale
altrettanto di altezza.
si
apriva
un
incasso
1,
per
esso fosse
iniziati,
LOCRI EPIZEPHY1UI
che
occorrono
osservai
il
28
REGIONE
111.
poi
abbandonati,
raro
si
nelle
in
necropoli
e di cui
qualche
invece
anche
questa
locrese.
Ma
col
mezzano
Sulla pozza del petto un grande disco o rotella di osso forata (diam. cm. 10), e pi in basso due fibule in bronzo a piccola navicella, un anello e alcuni frammenti
di ferro spettanti
forse
ad una
fibula.
sunto scarabeo in pastiglia, con tracce di pseudogeroglifici ai piedi una fusaiola ed uno di quei piccoli birilli fittili (fig. 31), apparsi gi
in parecchi altri sepolcri di questa necropoli, nei quali il Quagliati 1910. pag. 49) inclina a vedere amuleti o talismani, come
(B. P.
/.,
simbolo dei baityloi dattilici, mentre io pi semplicemente li spiego per rocchetti, anche per il fatto del foro che ne attraversa sempre la
testa.
Lo scarabeo
un novello
sicuro indizio di
si
commerci transma-
Fig. 31.
dell' VI1I-VI secolo, ma in Sicilia ne abbiamo qualche raro esemplare anche in quelle sicule del 3 periodo, ed in Etruria nelle pi antiche
a fossa. Canale,
sep.
19.
La forma
alquanto
diversa
dalle
precedenti,
essendo
la
la parete a destra
affatto,
la
perfettamente a posto. La distribuzione poi dei morti era stata regolata sulla forma peculiare della cella. In fatto e3sa conteneva 3 scheletri adulti, col cranio adagiato
sul gradinetto inferiore ed
il
corpo
disteso
nel
restante
spazio
libero;
per
da
perch
pi
spaziosa,
Un
ed aveva sul petto una fibuletta ad arco semplice depresso, filiforme, con lunga staffa ed un grosso anello; nella mano destra era una coppetta di broazo, come quella del sepolcro 9, e sul polso una armilla spirale. Era poi accompagnato dai seguenti fittili; al cranio un barattolo cilindrico con coperchio
NNE,
(fig.
33), alle
mani due
scodelle, ai piedi
fusaiola.
REGIONE
III.
29
LOCRI EPIZEPHYRII
Degli adulti, il pi-imo scheletro interno teneva nella mano destra una cappelletti di bronzo conica diametro, mm. 15; tra la spalla ed il cranio una lancia di bronzo,
lunga cm.
scodellone.
di
3'4,
ai piedi un grosso askos sferico ed uno (fig. 33); L'adulto di centro, forse una donna, recava attorno al collo (sic) un lorques
a forte carenatura
di
soli
cm. 10
(fig.
di cui
33). Il 3 sche-
Fia. 33.
letro,
mano
destra
anelli ed
frammenti
di
al
sferica, alta
cm. 19,
in
creta figulina
col corpo gialletto dipinto a fascie brune, simile perci agli esemplari siciliani di M. Finocchito; di pi altra piccola oenochoe indigena avente sulle spalle una fascia
(fig.
arieggia la
sagoma villanoviana,
due
fusaiole.
cedenza
di
Canale, sep. 24. Di forma normale, con due banchine laterali; violato in pree colle ossa in disordine, vi si raccolsero non pertanto alcuni oggetti degni
nota.
Una
anforetta grezza, alta cm. 10, con doppia fascia granita a sega; pi di
di
mezza dozzina
di tazza
scodelle;
e
una piccola anfora villanovoide; una minuscola oenochoe; due birilli con foro di trapasso; tre fusaiole; frammenti una
fibuletta a navicella,
di bronzo,
fram-
LOCRI EP1ZEPHYRII
di di
ferro
30
e robusto
REGIONE
III.
menti
di
una seconda;
frammenti
un lanciotto tozzo
fittile.
ma
con-
sunto. Molti
vasellame
Canale, sep. 25. Di forma leggermente elittica con stretta banchina, che gira
di adulto, adagiato ed il sulla cranio gambe alquanto ripiegate panchina di sinistra; presso il collo una fibuletta in bronzo a 4 dischi, di cui 3 spiraliformi; sul petto un frammento di catenella in bronzo, una fusajola ed un cilindro a capocchie,
lungo
le pareti
(pianta a
tg.
34).
fittili;
nelle
mani un anellino
di bronzo
'3f
REGIONE
III.
27
di
31
LOCRI EP1ZEPHYRII
di
esse
cilindri a capocchia)
in
una
creta
bruna
(tg.
una
'.'"">.
'".
Fio. 36
piramide fittile con meandri; sull'alto petto due fibule serpeggianti ad occhio, di cui una grandissima (lunga cm. 18 '/) Dal collo al bacino dei 5 scheletri si raccolsero
Fio. 37.
lunga
3 fibule a 4 dischi spiraliformi una grande a navicella, una in bronzo coll'arco rivestito di
;
dischi di osso ed
ambra
36);
infilata
in
un
uno spillo a
capocchia
Canale, sep. 34. Cella a vlta crollata, racchiudente 4 scheletri coi cranii sulla banchina di levante. Presso il braccio di uno di essi si raccolsero i bronzi seguenti
:
una armilla a
fettuccia,
digitale
fettuccia
con teste aperte ed arricciate. Sopra un 2 scheletro una grande fibula serpeggiante ad occhi (lungo mm. 13) ed una a navicella. La ceramica era, come di consueto,
LOCRI EPIZEPHYRU
32
REGIONE
III.
abbondantissima; cinque anfore villanovoidi ed una di sagoma greco geometrica con bucca tonda (lg. 38); 10 scodelloni di tipi e dimensioni varianti, 9 boccaletti
o trilobata, uno dei quali in creta gialla figulina con ornati geometrici spalle; 12 fra ciotole e capeduncole ad alto manico, una delle quali a
scodelle biansate colla stessa
(fig.
bruni
fig.
sulle
38; due
sagoma
bicchiere
ma
di
impasto locale
delle quali
38)
un
askos
ed
un
ovolare.
Due piramidi
fittili,
una
Fig. 38.
fig.
38
nuovo
e strano
il
fittile
pare un sostegno
piuttosto un tricorno di significato simbolico (profilattico!), oppure, capovolgendolo, un deschetto a tre piedi. Canale, sep. 36. Di forma e grandezza normali, col soffitto crollato, la bocca ad
di
vaso, se
non
Ovest; conteneva 2
fittite
e metallico
soli scheletri coi cranii sulla panchina di mezzogiorno. 11 corredo non era molto copioso. Due anfore, una media ed una piccola ma
non
di
Due
scodelle,
alto
cilindrico ed
uno
sferoide,
un vasetto
qui apparso, cio configurato a forma di omicciattolo ventricoso, del qnale per sono
soltanto espressi
gambe
si
:
piedi
simile esemplare
chia.
raccolse
altro
Di metallo
a graffito, e di un con(fig. 39); esso decorato un piedino anche nel sepolcro 33. Tre cilindri a capocsingolare e nuovo oggetto formato da una doppia verga di
ferro, in
(fig.
avvolto
un
filo
di
bronzo
39).
Una lunga
catena ad anellini
tre
bronzo;
saltaleoni
ad
olivella, cio
39).
Un
REGIONE
HI.
33
LOCRI EP1ZEPHYRII
/anchina, sep. 37. Cella rettangolare senza padiglione, con bocca ad Ovest, e due distesi 19 scheletri, di cui 16 col cranio a Nord
i
tre
la
met
inte-
con una
certa
abbondanza
Attorno al 1 scheletro, rasente la parete di sfondo, erano distribuiti i seguenti oggetti: ai piedi 2 scodelloni, un'anfora ed un boccale; una fibuletta, un anello ed
Fu.
3r.
una spiralina
di
in bronzo.
capeduncole, 2 fibule
Al petto 2 grandi anfore villanoviane ed unajpiccola, 4 ciotole(una a navicella, l'altra serpeggiante ad occhio) e gli avanzi
aggrovigliata ad una delle precedenti. Al cranio altre 2 anfore, il 2" scheletro: al cranio 2 anfore, una scodella ed
circa, identica all'esemplare del
una terza
in e
ferro,
un rocchetto
2 scodelle. Presso
una tazza geometrica greca del sec. Vili una (lig. 59); una ciotola deposta entro
in bronzo ed
retta,
sepolcro 22
una perla
e
vitrea.
Dietro
delle anfore.
il
uno scodellino
due brocchetti.
Attorno al gruppo degli 11 scheletri, uno dei quali era infantile, si raccolse un grande materiale la cni distribuzione quasi imprecisabile, atteso l'accatastamento
dei cadaveri. Presso quelli dello strato superiore: 2 anforoni villanoviani ed
uno piccolo,
4 scodelle, 1 ciotola, 1 peso piramidale con greca, una spirale in bronzo per polso ed uno di quei curiosi strani oggetti in forma di calamita, che ho descritto al sepolcro 36, tg. 39. Aggiungi una grande armilla a due giri, nella quale era infilzato un anello; molti frammenti di catenina e di spirale; un esemplare sano di codesta spirale ornamentale con perle d'ambra infilatevi (cfr. pi oltre, a fig. 41, la riproduNotizib Scavi 1912
LOCRI EPIZEPHYRII
34
giri.
REGIONE
III.
quale vasellame era tutto presso i cranii di Nord; presso quelli di Sud, altre 2 anfore villanoviane, 2 grandi spirali a 2 giri ed una lancia in bronzo lunga cm. 26. Distribuiti lungo i cadaveri: 6 scodelloni, 3 ciotole,
villanoviane, 3 scodelloni, 7 ciotole,
bronzo
ad 8-10
giri
l'ima,
10
di
anelli,
frammenti
e dischetto
di
catenina,
osso
frammenti
ambra
di
per
rivestimento di fibule.
Fio. 40.
8 anforoni villanoviani,
il
8 scodelloni, 6
alto
ciotole,
G piramidi
fittili,
20
rocchetti,
ed
bacino quadriansato ad
40, insieme con
altri
gambo
tipici
16, disegnato a
fig.
fittili
qui
raccolti.
fittili,
che
in
tutto
ammontano a 114
Il
che
io
aggiungeva, perturbava la distribuzione primitiva dei pezzi, ho cercato di indicare quale risult dal lungo e laborioso scavo. Janchina sep. 42. Cimer rettangolare di m. 2,30 X 2,00 con due banchine ai
si
metallico
lati,
bocca a
NO,
in
La met
275,
este-
riore,
ancora intatta, conservava 5 scheletri a posto, coi crani a SE. In mezzo a due
si
dei teschi
raccolse
mm.
fig.
41,
ciotola,
nonch una
oli-
testa
un saltaleone ad
REGIONE
III.
35
LOCRI EPIZEPHYR1I
torques
a pi
(tg.
margine inferiore
circolare
attaccata
ordini
magliette;
nella fettuccia
era
stranamente
armilla, pure a fettuccia. Vicino ad un altro cranio, altra armilla a due giri, 32 perle di bronzo, 5 anelli diversi ed un torques a doppia verga (tg. 41); di pi, 2 anforoni
v Ulano v.,
di saltaleoni conici,
Fw
41.
entro
una
il
ciotola; ad
giri,
il
e presso
rivestite di dischi
d'osso.
Presso
cranio pi a
vestita di
filo
Nord una
56.
Janchina
uno
i
dei
quale vale
veramente grandioso
alle
davano qualche volta uno sviluppo loro installazioni sepolcrali Qui a Janchina la roccia estreSiculi della Brettia
mamente
dolce
si
da una anticella coperta e di un profondo padiglione a cielo scoperto, digradante dalla altezza di un uomo a quasi zero per un lungo declive di scolo preparato ad aite. La camera era ermeticamente chiusa da un lastrone di pietra selvaggia durissima
(m. 1,27
0,80
erratica
naturale,
appena digrossata a
LOCRI EP1ZEPHYR1I
36
REGIONE
HI.
colpi di mazza.
Lungo
cm. 42
la
Di questa vasta opera di escavazione esibisco la imagine a fig. 42. parete di destra del padiglione aperto si segnalarono 3 dolii ovoidi, alti
ognuno dei quali racchiudeva lo scheletro di un tenero aveva la bocca chiusa da una scaglia: ma non invero-
La
Fig. 42.
ammette
di necessit
chiuso,
sia per
ovviare al lezzo
forse schiavi,
ma
torna nuovo
La
13 coi
NE,
due
banchina di
scheletrini
NO
coi crani a
NE. Frammisti
ai
suddetti
La continuata deposizione
di nuovi morti,
REGIONE
III.
37
LOCRI KPIZEPHYRil
durata per un paio di generazioni, col conseguente spostamento dei depositi pi antichi, ed il crollo del soffitto colla terra soprastante cagionarono notevoli alterazioni
ai corredi
ai
singoli cadaveri.
La msse
bronzi,
dei vasi fu
variet,
ma
che denota
grado distinto della famiglia, cui spettava questo sepolcro gentilizio. 3 Complessivamente i vasi, distribuiti un po' ovunque, ma per /< attorno ai crani sulla
di
banchina
SE,
'/
pezzi nella
erano rappresentati dai tipi seguenti: 17 anfore villanovoidi (2 molto grandi, 8 medie,
28 scodelle, tra grandi piccole e medie; 19 boccaletti ed orcili; 1 askos; un grande skyphos, greco di forma, ma di impasto locale; 4 contrappesi piramidali (2 lisci, 2 colla croce gammata); 12 fusaiuole e 6 rocchetti o cilindri fittili; in totale n. 90 pezzi di creta.
IO ciotole;
l'io.
43.
maggiore delle quali raggiungeva i cm. 60, disposte quasi in un fascio alle spalle di un morto; altre 4 in punti diversi. Sulle costole di un cadavere una fibula in bronzo ad arco depresso, rivestito di dischi
ferro,
Di metallo:
4 grandi
lance di
la
assai probabilmente di
ambra
lunghe cm. 24, ed una terza minore, lunga cm. 18, nel cui arco un anellino con grani d'ambra infine una fibula a bastoncelli. Un largo anello di ferro stava infilato in una falange. Un torquci di bronzo avvolgeva il collo di un bambino presso l'ingresso.
;
io
ritengo,
al rivestimento in
di
fibule in
ferro
decomposte. dentro la quale erano infilzate diverse catenine desinenti in doppie spiralette ad occhiali,
bronzo a nastro,
ed una seconda
armilla
formata di minutissime
filo
perle in
pastiglia,
fenicie
infilate
(fig. 4 4).
spirale
di
erano
una cinquanHna
perle di ambra,
altri
in
nota-
LOCRI EPIZEPHYR1I
38
REGIONE
III.
rono perle di
ambra
ma
assai pi scarse,
dado era
largo o stretto, furono almeno una quindicina; parecchie di esse avvolgevano ancora
torques in bronzo, uno dei quali, come ho detto, pertinente a scheletro infantile. Sul petto di un altro morto copiosi frammenti di una piccola
le
ossa
brachiali.
Tre
e sottile cotta di maglia, che parve fosse in origine un pettorale ornamentale di forma rettangolare (circa era. 45 X 18), ai cui frammenti erano mescolati dei saltaleoni ad olivella e delle perlette vitree ad occhi.
Fio. 44.
Tale
poli,
il
industriali
fenici e protogreci.
era rimasta,
si
pu
dire,
in-
che la parete di
sfondo e la platea;
il
mate-
le
mi parve non
tocco,
per quauto
frantumato
compresso.
Espongo
risultati
come
scavo,
successivamente
condotto
venne
Quarto di SE.
distrutto,
tenui,
completamente
2 fu-
REGIONE
III.
39
LOCRI EPIZEPHYRII
saiuole,
3 rocchetti. Anche
arco di
violino;
una fibula ad arco oblongo depresso, simile a quelle ad 4 a navicella; avanzi di una in ferro coll'arco rivestito di dischi
filo
quadrato a pi giri e desinente in dischetto spirale; altra a fettuccia senza appendice. Altra di forma nuova, formata da tre fili
a capi aperti collegati da tre tubetti spirali
nella cui
(lg.
d'ambra.
Una
armilla brachiale a
anima
si
notarono avanzi di
filo
di
lino;
questi piccoli
cos
saltaleoni dovet-
uua elegante
col-
come
tg.
si
I
vede dal
esibisco
indi-
45.
frammenti
Fig. 45.
probabilmente muliebre. Un pendaglietto rettangolare forato al vertice, in schisto micaceo, era un talismano, pure da appendere al petto, avanzo di costumanza
viduo,
neolitica. b)
Alcune perline
Quarto
di
di bronzo e di
le
ambra
due anelli
di bronzo.
NE. Esigue
tracce di ossa.
Duo anfore
grandi, 2 medie ed
una piccola, un boccaletto o bicchiere ed uno scodellone; un grosso askos (alto cm. 30) una olla sferica biansata con entro una fibula a
navicella; di queste, una seconda a navicella ed una serpeggiante ad occhio; un bot-
tone o cappelletta
frammenti
di
un grosso
un grosso anello a doppio giro ed i che ritengo un lorques per essere stato
di
Un pedone
ambra ed un
piccolo
scarabeo in pa-
ad incamiciatura bleu, con pseudogeroglifici. e) Quarto di NO. Qui le ossa erano piuttosto
abbondanti e
vi
si
riconobbe
anche un cranio giovanile. Di fittili uno scodellone ed un'anfora tipo Villauova; una olletta sferica. Di fero: gli avanzi di due lanciotti, due anelli ed una ghiera spettante forse all'asta delle cuspidi.
di
cm. 30
frammenti
di
una
d) Quarto di SO.
Due
Di bronzo: frammento
di
filo
cilindrico,
un grosso
LOCRI EPIZEPHYRII
si
40
REGIONE
III.
A
ed una
lavoro ultimato
SE
banchina
di
sfondo,
la
scheletri
fortezza naturale di Janchina, chiusa a mezzogiorno dal vallone Canale, a da terrazze a gradoni che offrono buone linee di difese successive, invece ponente
La
quasi inaccessibile dalla parte di settentrione, per l'alta balza soprastante alla con-
Gerace.
Fig. 46.
Nel ciglione superiore di questo grande sbalzo furono aperte alcune camere di
comune, quasi tutte vuotate dai villici in tempi pi o meno lontani, e qualcuna esplorata anche da me. Ma io avevo notizie che anche nella sottostante terrazza si
tipo
fossero scoperte per lo passato
tombe
di
un tipo speciale
loro
la
forma ed
delle
esse?
Ed
il
medesimo
in fatto
1911.
Ma
mentre
facile
compito metter
mani
sulle
camere
rupestri, ancorch mascherate dalle frane, s'incontrano difficolt non lievi a scoprire le fosse terragne, non indicate da alcun segno esteriore. Pur tuttavia riuscii nel mio
intento: e se
il
numero
di
Putariti sep.
nuda
terra,
col cranio a
in
SSO,
a ni. 2
Dietro il cranio un piccolo askos frammenti ed un piccolo bicchiere o capeduncola. Sull'alto petto i bronzetti seguenti: fibula ad arco semplice con fasci di incisioni, altra serpeggiante ad occhi, 9 anelli diversi per diametro, una
dal piano di campagna.
catenella a magliette, un disco ornamentale a tre disci concentrici
(fig.
a spira
fitta,
diametro
coi. 7
(fig.
46).
REGIONE
III.
sep.
41
prossimo,
LOCRI EPIZEPHYRH
Palanti
72.
Come
il
precedente e ad esso
col
cranio a
SSO:
una piccola lancia in bronzo lunga cm. 195, due anelletti in bronzo, ed un pugnaletto lanceolato in ferro con codolo
lungo circa 20 cm. (tg. 47). Patariti sep. 73. Prossimo
e simile ai precedenti, con-
SSO
ai piedi,
due boccali
48). Alla
(fig.
braccio,
un lanciotto
in
bronzo freschissimo,
fibula serpeggiante
mm. 105
una
a ponte
(fig. 48) ed uno scodellone comprendente un boccale sferico simile a quelli raccolti ai piedi.
otto
le
prime messe
di
coltello,
lunga un
90 cm., larga cm. 40, profonda cm. 40 (fig. 49) Non vi si trov scheletrino, ma una piccola quantit di ossicini cremati, di cui ho raccolto un campione da sottoporre all'esame
un tecnico, per decidere se sieno umani od animali ('). Ma la prima ipotesi appare a priori inverosimile, perch, trattandosi di un sepolcro infantile, dovremmo ammetter
di
che
agli
codesta gente
infanti
avesse
applicato
la
cremazione prima
mille
ragioni
che
agli
adulti;
teoria per
improbabile,
anche per
ci,
Fig. 48.
Fig. 49.
che
Greci,
da cui
gli
indigeni
avrebbero
tolto
il
mai,
si
Il dott.
il
cremazione ed
di ossa
Frane. Mauceri, medico provinciale a Siracusa, mi ha detto che, causa la intensa non possibile di stabilire, se trattisi grande sminuzzamento di ossa gi piccole,
animali, pur propendendo per la seconda versione.
umane od
LOCRI EP1ZEPHYRU
42
REGIONE
III.
ebbero due fibule serpeggianti ad occhi e due anellini in bronzo. Di fittili, due friun bicchiere semiovolare con ansa adunca (tg. 49), una
un piede
di vaso
a trafori,
il
tutto
in
frantumi. Codesti
fittili
sembrano presentare qualche anomalia in confronto delle ceramiche dominauti a Canale ed a Janchina. Questo sepolcro mi ha lasciato alquanto perplesso, per quanto l'assenza,
o,
meglio, la mancata
constatazione di uno
scheletro infantile,
si
spieghi
normal-
ossa,
come
Scheletro di fanciullo
disteso
in
nuda
terra
col
cranio
quale era protetto soltanto da due sfaldature di pietra; dietro di esso una
piccola scodella ed un vasetto semiovolare con
coperchio, scorrevole merc
fili
attraverso le anse
dei duo pezzi corrispondenti e combacianti. Sul petto una fibula in bronzo ad arco assai depresso, quasi arco di violino
letto
(fig.
nell'ardiglione, pi una spirale filiforme ad uso di monile brachiale; in fine una spiraI-'ig.
50.
leita
in
bronzo a tre
giri
era infilata
in
una
falange della
mano
destra.
Ai piedi un askos,
una sco Iella media ed un vasetto tronco-conico, di forma nuova nella necropoli. Scheletro in nuda terra col cranio a levante preciso. Al Palarili sep. 81.
pie destro:
una scodella,
una ciotola
di
cui non
fu
possibile ricuperare
il
manico,
una pignatta globulare con ausa a risalti. Alla spalla sinistra una cuspide di lancia in bronzo, lunga cm. 17, la quale veniva a cadere proprio sotto l'ascella del morto.
Alla spalla opposta
denti, era fra
i
40
una fibula serpeggiante ad occhi. L'individuo, a giudicare dai i 50 anni, e fu esattamente misurato in m. 1.57 di lunghezza;
quella contrada.
questa particolarit della piccola statura degli individui di Patariti venne constatata
in
tutte le
tombe
di
Lo schizzo a
fig.
51
ci
formato da una piccola fossa terragna cinta e coperta di scaglie, e racchiudente uno scheletro col cranio a NO. Ai piedi una scodella a 4 anse ad
archetto appena accennate, ed un boccaletto con 4 bitorzoli sulle
spalle;
sul petto
di
ferro,
ed
il
rivestimento dell'arco a
51).
SO;
al
lato
una
libuletta
ai
Quasi
identico al
precedente;
bambino
di
un 7-8 anni
petto una
SO, avente
e sul
A
tariti
il
era prossimo, ma completamente appartato da quelle degli adulti. Da quanto ho sin qui esposto risulta che questa sezione sepolcrale di Patariti (la cui estensione alquanto maggiore di quella risultante dai nostri brevi scavi, che ebbero carattere
REGIONE
III.
43
LOCRI EPIZEPHYRII
di
necropoli,
saggio) non diversifica, o solo di poco, cronologicamente, dalla soprastante grande mentre lascia dito al dubbio quanto alla unit etnografica. Vero infatti
che apparve qualche forma ceramica nuova (ciotole con alto manico a ponte), o per
lo
meno
manca
villanoviana, costante e
greca,
gioni
;
mancano
anfore di
sagoma
n oso dire se ci sia avvenuto per la piccolezza delle fosse o per altre ra-
mancano
Ma
nell' infinito
cos
delle
forine tipiche e
tener conto, e non delle infinite sfumature, per giudicare dei caratteri dell'industria locale. Al paragone delle tombe rupestri di Canale-Ianchina, le fosse terragne di Pata-
Km.
51.
riti
sono
estremamente povere
di
fittili,
anche per
la
ragione
Ma
che visse di rude agricoltura e di pastodi Gerace e l'erto saliente roccioso fiumara l'ampia che chiude Janchina, prefer seppellire i suoi morti a breve distanza dalle capanne
essenzialmente diversa;
ma
la piccola trib
rizia sulla
falda. di terreno
tra
in umili
roccie propizie all'apertura delle camere. Nella stessa Sicilia orientale, dove
Siculi
tradizionale,
noi
vediamo
delle
eccezioni
norma
geologica
di esso, lo
Molino
di
imponevano; mi basti citare il solo esempio della necropoli del Badia presso Grammichele (Bull. Paletti. Hai., 1905, pp. 90 e segg.) a
ma
ricchissime di bronzi.
Nel caso nostro, per, l'assenza assoluta dell'anfora villanoviana, la piccolezza degli individui e delle armi loro (sic), la posizione appartata del villaggio, che, pur
avendo a brevissima distanza delle balze rocciose per i sepolcri, sembra proposito evitate, potrebbero essere anche indizio di una gente sincrona,
le
abbia di
etnica-
ma
mente alquanto diversa dai Siculi di Canale-Janchina. Una gente scarsa di numero, piccola di statura, economicamente vivente in condizione inferiore. Avrei cos pen-
I.OURI
EPIZKPHYRII
44
REGIONE
III.
sato ai discendenti di quei neolitici, del cui villaggio ho trovato assai esigue tracce
resti di
codesta
sopraggiunto nuovo elemento dominatore, che, per renderla inoffensiva, la avrebbe relegata nei bassi declivi, sottostanti all'amba di Canale-Janchina, da cui con minima
fatica sarebbe stata tenuta a freno. questa ora una semplice mia congettura, la quale abbisogna di ulteriori prove. L* una e l'altra saranno necessariamente compendiose e Analisi e Sintesi.
si
tratta di un cenno
scavi del
e
1912;
il
il
parativo
fittile.
il
comincio
tipo della
ampio padiglione,
ci
forme sepolcrali sicule del 3 e 4 periodo della Sicilia; in Calabria per esse non hanno riscontro. In cinque anni dacch io ho il governo archeologico di quella regione, e la percorro, attingendo sempre notizie, non mi ancora accaduto di scoprire n
una necropoli, n un sepolcro del tipo Canale-Janchina. Ma la regione vastissima ed impervia, ed io ho ferma convinzione che, persistendo nelle indagini, si arriver
alla desiderata scoperta, tanto pi che le formazioni geologiche della regione si prestano e quasi invitano ad adottare questo tipo sepolcrale. Limitrofa alla Calabria
la Basilicata, e qui si conoscono grotte consimili artificiali, preellenicho,
e,
in parte
almeno, di data assai antica; la loro esplorazione razionale non stata per ancora iniziata, il che lascia molte incertezze ('). E dalle montagne della Lucania questo tipo si esteso anche in Puglia, dove le recenti scoperte del Maggiulli ne hanno
segnalato parecchie,
11
ma
2 ( ).
rito
funebre
ci d,
come
in Sicilia,
il
fatto
non per
ma
per collettivit
parentali;
e 21,
il
numero
cranio e spalle sulla banchina, attraversando col resto del corpo la cavit o depressione centrale,
quale
si
osservato
un
letto
di
sabbia
gambe
lievemente piegate, come reminiscenza del pi antico rito di accoccolamento (vedi a fig. 34 la planimetria del sep. 25). Caso unico di seppellimento di un solo individuo,
il
quale uso venne riconosciuto (anche nei recentissimi scavi del giugno 1912), iu qualche caso eccezionale. In altre tombe, poche di numero, le ossa di alcuni individui erano distese, quelle di altri ammucchiate, rimanendo
il
Le meglio note sono quelle della Murgia Timone presso Matera. Per il resto della Basipossediamo molteplici segnalazioni del De Cicco, ma non i resoconti di una sola esplorazione metodica; luoghi principali: S. Mauro Forte, con oggetti litici (Notizie, 1893, pag. 53); Pietra(')
licata
paola
e
(')
Campana (ibidem, 1900, pagg. 605 e De Cicco, Notizie, 1901. pagg. 201
in
in
Apuha
(a.
REGIONE
III.
45
LOCRI EPIZEPHYRII
di
ossilegium derivasse da un accoccolamento del cadavere, o non piuttosto da un rimaneggiamento di esso per dai luogo a nuovi venuti. lutine va rilevato il caso nuovo del-
YyxvrgiOftg di bambini dentro giarre ovolari (sep. 60), la cui rassomiglianza vivissima con forme analoghe adibite allo stesso uso nel sepolcreto antichissimo del Foro Romano,
non
di
certo dovuta a mero caso (Boni, Notizie, 1903, pagg. 167-1 08). Anche nei lavori restauro ai materiali di Torre Mordillo, restauri che ora dirigo, mi venuto fatto di
ricomporre una quindicina di codesti pithoi semiovolari, alti da era. due dei quali, fortunatamente, si conservano ancora le ossa infantili.
plari di Torre Mordillo
30
."0,
in
Codesti esem
essi
non
vi
traccia nella
Notine.
Fio. 12.
Fio. 53.
del 3 e 4 pe-
riodo.
di
dei pezzi frantumati, da una trentina tino ad tra centinaio di capi di vasellame,
ceramica
locale,
ben cotte
trattate con
ira
marrone o bigio scuro; e d'ordinario, nella precisione delle sagome, denotano vasai ben pratici ed addestrati. Il tipo che prevale quello dei grandi recilustra color pienti da acqua, sotto
cos detta di
forma
di
le
Primeggia l'anfora
Villanova, per
necropoli bolognese.
La presenza
diecine e diecine
il
di esemplari
medi
campo
qui toccher appena, di proposito evitando pericolose discussioni. Tutti gli archeologi sanno come l'ossuario di Villanova costituisca una forma di vaso, adibita a cinerario,
LOCRI EPIZEPHYRII
46
le
REGIONE
HI.
specifica per
una
civilt e per
Emilia alla destra del basso Tevere. Sul versante adriatico V ultima di
necropoli
di
Da
in gi,
le
paiono, ove
e di
si
me sembrano
buone,
di
misteriosamente spintisi
verso l'estremo
Mezzogiorno. Ma tutte le altie necropoli preelleniche del versante adriatico e ionico, da Novilara a Locri, sono ad umazione, per lo pi con cadaveri ripiegati Questo popolo essenzialmente diverso, per mille ragioni, dall'italico, ha pure accolto il vaso
Fio. 54.
alquanto la forma
in
trasformandolo in anfora da
acqua od
nelle
in blocchetto.
Lo rinveniamo
211-212
tesori
quantit
maggiore
necropoli
picene
cui
archeologici,
quasi
tutti
inediti,
sono raccolti
nel magnifico
ostante la
Museo di Ancona; eccoli quindi a Belmonte Piceno, necropoli che, non enorme distanza, ha tanti punti di contatto con quella di Locri, a Ninnami,
La
regione sannitica e
ci
ma
ecco
riapparire questa
sagoma
a Taranto,
in
un deposito
di
modo
il
Quagliati ha giusta-
mente segnate come anteriori alla prima colonizzazione dorica. Sono piccole ceramiche di l'anfora villanovoide impasto, commiste ad altre a fondo chiaro e fregi lineari, dipinti
;
appare
nell'
una
Ora codesti
vasi,
/.,
Patroni,
REGIONE
III.
-47
LOCRI EPIZEPHYRII
Mordillo, del
paro inadeguatamente illustrata, tanto vero che, non certo per colpa del benemerito Pasqni, si tralasciata una quantit di materiale ceramico che non era stato n restaurato, n lavato. Gi il Pasqui (Notizie, 1888, tav. XV, 1G) aveva segnalato qualche vaso villanovoide: mai recenti lavori di restauro al materiale del Museo di
colia stessa
Fin. 55.
inediti
tanto che
si
sente la necessit
il
La
si
necropoli a
crema-
zione di
offre
ossuarii che
forma tipica;
concave
correnti
(Monum.
al
ani. Lincei,
XVI),
a spalle
il tipo pieno e sviluppato di Villanova. Sicch concludo che da Novilara a Locri l'anfora di Villanova ha perduto il suo carattere di cinerario, diventando patrimonio di una civilt e di un popolo diverso dall' italico.
poi incontestato che questa foggia di vaso, con molti suoi derivati, ebbe una certa
diffusione pure
dima
nella
Di tale fenomeno
si
ma
vedono soltanto la emigrazione di una determinata forma industriale, indipendente per da quella di un determinato popolo: in altri termini, il prodotto di una corrente di civilt, non l'indice specifico di una stirpe. Su questo caposaldo, che deve regolare il metodo delle nostre indagini,
penso sieno pi prossimi al vero coloro, che
LOCRI EP1ZEPHYRII
48
REGIONE
III.
imponendoci di cautamente distinguere tra forme di civilt industriale e sostanza etnica di un determinato gruppo, avr ad insistere anche in seguito. Accanto alle anfore villanoviane ve ne hanno alcune poche di sagoma grecoarcaica; e poich, di queste, alcune sono in creta figulina ed altre di impasto locale,
commerci protogreci l'introduzione di tale forma, imitata poi dai figlili paesani. Altre forme di vasi da acqua sono 1" hydria a tre manichi, rara, ed olle globari svariate e di mole piuttosto grande. In vere masse,
non v'ha dubbio che
si
debba assegnare
ai
a centinaia,
si
;
M. Timmari
tutte
presentano gli scodelloni, analoghi ai siculi della Sicilia ed quelli di numerosissime le ciotole e le capeduncole, quelle basse, queste alte, e
munite
di
in
ogni sepolcro
askoi, ed
boccali
i
fiaschi
ad
orificio
circolare,
in
diffusi
Sicilia; eccezionali
barattoli cilindrici,
il
ed
il
forse riferibile
ad un vaso similare
precedente. In una
bizzarie del
i
completare
il
quadro
dell'
campioni
piccoli
e
(figg.
52-55). Aggiungansi
in
quantit
cilindri a
capocchia o rocchetti,
birilli (')
oggetti tutti io
vedo
dell'
Per ci che risguarda la decorazione delle ceramiche paesane poco avrei da dire, perch grande maggioranza di esse liscia; gli ornati a rilievo o plastici mancano del
Invece
di
tutto.
denti
adopera talvolta la stecca acuminata per tracciare cordoni, fascie, lupo, meandri od impressioni cnpelliformi disposte in linee od in quadri;
si
ma
Ma
accanto ai prodotti,
necropoli ci ha restituito in
lunga prevalenti, della ceramica indigena, la limitato numero anche quelli di una industria geometrica
di
gran
si
impiego
dei
colori, gialletto
vasi
ammonta ad una
;
choai, n. 3
coppe,
n.
dozzina precisa, ripartita nei tipi seguenti: n. 6 anfore; oeno3. Le anfore, ai consueti elementi lineari puri (fascie, linee
soli esemplari aggiungono elementi zoomorfi; quella 9 cio del sep. coll'oca, ed una del sep. 21 con un cervide accosciato, in un campo
2 metopiforme ( ). Attesa la rarit del soggetto, che potr forse in seguito guidarci alla determinazione della fabbrica, ne d qui il disegno a fig. 56. Dei boccali, d'ordinario a sole fasciature, riproduco a fig. 57 un grande esemplare alto cm. 28,
han dato
in
abbondanza Novilara
(Brizio, Novilara,
tavv. IX, 4 e XI, 1; pagg. 174-175, 180; ritentili anche da lui per rocchetti) e
3
( )
Belmonte Piceno.
ma come
pa-
scenti o camminanti.
La
un
le vases,
pag. 17,
4).
REGIONE
III.
49
LOCRI KPIZEPHYRII
del sep. 27, plasmato in creta bianca; la singolarit dei motivi che
si
svolgono sulle
comparativo, che
(fig.
non
qui
il
mo-
mento
di fare.
La
grandi, della Sicilia. Essa proviene dal sepolcro 26. Infine le tre tazze, e per forma
e per decorazione,
stile
rappresentano un tipo che fu comune a provincie disparate dello di esse, proveniente dal geometrico. sepolcro 22, qui riprodotta alla tg. 59. Codesti vasi, assieme ad altri rinvenuti negli scavi del giugno 1912, richiedono una
Una
Fig. 56.
analisi comparativa, che destino ad altra sede, per ora limitandomi ad alcune consi-
manca
il
vero protocorinzio ed
il
abbiamo il geometrico, ed in quelle del 4" persino l'attico nero. Nelle necropoli sicule dell' isola (Scifazzo, Leontini, Ossini, Finocchito ecc.) il geometrico appare in grandi quantit, laddove qui scarso, ma con maggiori caratteri di originalit; in Sicilia, molto del
corinzio; invece in Sicilia nelle necropoli sicule del 3 periodo
il
corinzio,
vasellame geometrico era confezionato dai Sicelioti per uso dei barbari dell'interno: qui sembra tutto di importazione esotica. Direi quindi che il geometrico di CanaleJanchina pi antico della media del corrispondente siciliano tale tesi ha la con;
di
corollario,
pur di poco, alla fondazione della colonia, e coincidono colla fase dei commerci transmarini, che la precorrono e la preparono. Noto per ultimo che vasi geometrici greci si hanno anche nelle necropoli adriatiche del Piceno, le quali hanno dato anche
vasi geometrici apuli.
Sono per
lo
ci
ha fornito
Locri epizkphyrii
50
il
REGIONE
IH.
Da
bilire;
momento agevole
un complesso
sul
di stadi cera-
recenti
il
studi
di
geometrico
i
greco
momento
uua sintesi;
tentativi
Perrot costituiscono una eccellente base, ma, per quanto recenti, sono ormai inadeguati, atteso il vertiginoso succedersi delle scoperte. Nello stato
(')
Wide
e del
Fio. 57.
ognuna delle grandi regioni sua industria geometrica. Sembra quindi logico l'ammettere che, se i coloni di Locri vennero dalla Locride, di l o da importanti centri vicini attingessero
greche ebbe
la le
merci vasarie che scaricavano sulle coste d'Italia. Assai prossima alla Locride
Calcide, che nella diffusione del geometrico verso l' Italia ebbe una parte di primo ordine ( ! ) In parte calcidese potrebbe quindi ritenersi il vasellame geometrico di
dato
il
carattere misto
(')
in
Jahrbuch,
1899-1900. Anche
lo
il
Perrot (Uistoire de
a tutte
le
l'art,
voi. VII,
stesso
difetto, inevitabile
grandi sintesi.
(')
Cuma
e sulla
propagazione sua in
RBQ10NE
III.
51
LOCRI EPIZEPHYRir
Di Bronzo la necropoli ha dato lancie in buon numero, di dimensioni medie, e talune piccole (giavellotti), le quali ultime sono limitate al gruppetto di Patariti. Che le lancie fossero deposte in quantit nei sepolcri lo desumo anche dalla presenza di molte di esse notate presso autiquarii e collezionisti di Geraco ancor prima di
e pugnali,
iniziare le nostre ricerche. Se molte sono le lancie, mancano al tutto spade, cio quell'apparato militare che caratterizza in Sicilia la 2" fase
daghe
della
civilt protllenica; ed
anche nell'isola
la lancia,
e
Fio. 58.
oQvqQoi
quali
male
si
sarebbero battuti
armamento
come
la
spada
in
bronzo fu intro-
dotta in Sicilia dai commercianti egei, anche la lancia sia stata diffusa dai Greci e
fondatori
della citt
che comunicarono
ai
pericolosi vicini
nuovo armamento
essi lo
Accanto
ai
guerrieri
deposti
colle
loro
armi
(e tutti
gli
vediamo giacere donne e fanciulli della stessa famiglia, coperti dei loro ricchi e fastosi ornamenti. Tra questi prendono il primo posto le fibule, il cui uso non voglio limitare alle sole donne, sebbene sia difficile dare la prova maall'occorrenza, soldati)
in Sicilia quanto in Calabria, la prima introduzione di umile elemento ornamentale, che nella storia delle prime civilt rappresenta questo una parte capitale, dovuta ad Egei, Protogreci e Greci. A Can.-Janchina assente
il
fibula
ad arco
di
violino, che,
del sec.
(')
24.
LOCRI EPiZEPHYRII
52
REGIONE
III.
polcro 59 pi una anomalia che non una forma tipica. Pressoch assente anche l'altro
tipo vetustissimo della fibula
criterio
cronologico
di
della
necropoli.
e
La massa
dalle
grandi
piccoli,
dimensioni colossali (sep. 60), e in minore da a dischi eccezionale una con disco poi, quantit, quello quattro spirali
;
di
centrale,
le
manca
affatto in
Sicilia;
dove appo
entro
comparse sporadiche
invece
in
esemplari piccoli
necropoli sicule
(Fusco);
talune
Fig. 59.
abbiamo, come
poich sono a parlare di fibule, ricorder anche gli esemplari in ferro coll'arco
e
di
in Sicilia
contemporanoamente
usata dai Greci arcaici e dai Siculi, e nel Lazio dai prischi Latini {Notisie, 1905, pag. 164, fig. 32) e nel Piceno dai Piceni (necropoli di Belmonte Piceno, ecc ) Sincroni
a questi sono gli esemplari di ferro ad arco rigonfio, da considerare come una navicella, che in Sicilia sono abbastanza frequenti nel 3 periodo siculo (Grammichele-
Pavara; Licodia-Scifazzo
eneo
ma,
Canale-Janchina
si
hanno tanto
quanto a Torre Mordillo, come in Campania (Cuma, Suessola), e nel Piceno, compresa quella a 4 spirali (rara a Pantalica, meno rara in Grecia, ad esempio a Thera; Dragendorff, Theraeische Graeber, pag. 300), e sono documenti di una moda
Sicilia,
comune, introdotta da una corrente che nel IX e Vili secolo proveniva dalla Grecia.
Una
peculiarit della
nostra
necropoli
invero
il
torques
in
bronzo, di
cui
abbiamo ricuperato
zionale e sporadico,
ciulli. Siffatto
tanti esemplari
ma
da doverlo considerare non come oggetto eccecome ornamento frequente, quasi normale, di donne e fanin Sicilia, figura
ornamento manca
tempo adottato da
REGIONE
III.
53
si
LOCRI EPIZEPHYR11
Galli, di cui
un tempo
Ed
in
avQsnig o
perch in Grecia, gi conosciuto assai prima, non era se non una forma peculiare di di oq(ioc a corpo rigido ed a capi aperti, quali erano molti dei monili
di
in oro ed argento
si
sono rin-
venute anche in strati norditalici assai pi antichi dei gallici, in strati greco-arcaici (Vili secolo), mentre sepolcri del Bosforo Cimmerio, cos ricchi di prodotti indui
buona epoca (V e IV secolo), ci hanno fornito copiosi esemplari in greci oro; in fine sono da tener davanti le rappresentanze del torqucs tramandateci dai
striali
di
monumenti etruschi
dagli e
e
mi dilungo a descrivere le appendici di catenelle, pen). Non connesse ad alcuni dei torques, che risultano chiare dalle descrizioni frangette
(
grande numero si ricuperarono le armille in bronzo di filo, di vtrga, a fettuccia, semplici od a pi giri, talvolta desinenti in spiralette. Tali forme in Sicilia ricorrono nel 3 e 4 periodo siculo, ed evidentemente sono, sovente se non tempre,
In od almeno in parte, repliche
argento (Leontini,
di
digitali,
muniti anch'essi talvolta di appendicette spiraliformi. cilindrici o biconici formavano elementi di collane e monili, dall'anima
ad uno o pi
giri,
saltaleoni
filo,
di
od
Le quali
il
tamenti,
e,
oltre che
collo,
ornavano
in
bronzo,
come
le
grandi spirali a
avvenuto
di trovarle ai lati
lasche,
ambra
perline
(sepolcro 5G);
doppie spiralette ad
;
occhiali, capi
pendenti;
perle
Di bronzo la necropoli ha dato anche alcuni capi di vasellame laminato: una specie di bacino lebetiforme dal sepolcro 42, e da diversi altri alcune coppette a
calotta.
pi che probabile che anche codesto vasellame sia prodotto della calcheutica
(')
Torqu.es o goliere anche doppie e multiple nella Lomellina ed in altre parti della Lombardia,
A Bismantova
pagg. 121-124). In grande quantit nelle necropoli picene, ed in esemplari enormi a Belmonte 1 iceno. Ad Aufidena si hanno in bronzo ed in ferro, a cordone ed a fettuccia, ed il Mariani (A /indetta, colonne 91-96),
li
pag. 271, nota 1\ Soltanto si aggiungano gli (") Vedi, per tutto, Helbig, llomcr. Epos 2. ed di Thaera, del periodo geometrico (Athen. nella arcaica come trovati in Grecia, necropoli esemplari Mittheil, 1903, pag. 233), ed altrove. Una terracotta siciliana, e precisamente di Serra Orlando,
collo un torques presso Aidone, rappresentante uno dei noti busti di Demeter e Cora, porta al ti. E. Iiizzo, Busti aperto ai capi. Si sa daltronde che molti di questi (cfr. il magistrale articolo di di Vienna, 1910) hanno il collo cinto da un collier rigido, che potrebbe essere
cervicali, e pero
non
visibili.
LOCRI EPIZEPHYR1I
si
54
REGIONE
III.
Ferro.
della storia,
s'
il
Malgrado
ferro
sia in
in
sempre
mia et abbastanza progredita, e certo agli albori grande minoranza al paragone del bronzo. Ma gi
incomincia a comprendere che esso colla sua duttilit si adattava meglio alle lame militari, e per s'incominciano a forgiare in tale metallo lancie, medie grandi e
(fino
grandissime
a 60 cm.), nonch qualche lama di coltelluccio. Vi hanno poi anelli svariati, taluni tipi di fibule di cui mi sono gi occupato, e qualche altra cosetta.
Vetri, paste, osso,
ambra.
Il
per
;
ornamenti
isolati
di
una estrema
le
rarit,
non arrivano ad
una diecina
perle
diafane, di rado ad occhi. I due scarabei dei sepolcri 15 e 59, in pastiglia con inca-
fenici,
M. Finocchito,
e,
Barbari
oggetti
di
lusso
per le
loro vanit
personali.
L'ambra
necropoli della Sicilia, sotto forma di perle globali, discoidali, oblonghe o di pendagli
cuoriformi.
di
chimiche
o microscopiche,
avr,
ognuno
non sono in grado di dire se sia ambra baltica o simetite, il che comprende, il suo peso per la storia delle relazioni commerciali di
la lavorazione dell'osso era
codesta gente.
Anche
all' infuori
in
particolare
ci
ha dato
la necropoli.
Dalla
chiarezza
il
densa
rapida
dei
riti
esposizione
quadro
panni emerga con sufficiente funebri, delle costumanze sociali, delle mode, in altri
fatta,
che ho
termini la facies della civilt di questa bellicosa ed industre trib, che sull'altipiano
di
Janchina
contro le
storico si
un campo trincerato naturale, pronta alle offese trib limitrofe, ed alla difesa contro nuovi invasori del patrio suolo. Lo
si
era chiusa
come
in
domanda,
se
e quali
di
Locri;
l'archeologo
gli elementi
donde attingeva
per la sua evoluzione. Invano ho cercato nel contado locrese qualche gruppo archeologico, anche qualche oggetto sporadico, che fosse indizio di una civilt antiquiore,
coeva e rispondente alla 2 a et sicula della Sicilia; fin qui nulla venuto a chiarire, anche debolmente, il buio pesto di questo momento della preistoria calabra. stato asserito, da autorevoli studiosi (Pigorini, Quagliati), che le necropoli di Torre Mordillo
e
di
Janchina rappresentino
dalle terremare e
e
usciti
estreme punte meridionali di una migrazione di Italici venuti dal Nord. Questa audace teoria, che lascia scettici
le
gli storici,
che non credo suffragata da veruna fonte antica, soprattutto basata nome che ebbe in antico l'attuale Calabria
Italia antiquissima.
Se questa fosse dizione meramente geografica od anche etnografica nel confusissimo quadro che le fonti antiche ci pre-
REGIONE
IH.
55
LOCRI EPIZEPHYRII
il luogo ed il tempo per discutere. invece cho nella valutazione di uno strato archeologico, per trarne illazioni etnografiche, altro la facies della civilt, che varia e muta, anche radicalmente,
di
contatti, altro
la
forma
dei
il
riti
funebri, che
presso
Cos che
non valga a modificarla od a cambiarla di sana pianta. Siculi di Sicilia forse appena nel V secolo abbandonarono il costume
di
lotte,
ci
di
scambi,
Fonti
storiche
di
indiscusso
valore
dicono che
nella regione brezzia abitavano dei Siculi, con che non esclusa la presenza di altre
genti.
Per Locri poi abbiamo particolari cos dettagliati, tramandati da Polibio, che
ma
ai
il
perch rispondono precisamente a quanto avviene in ogni impresa coloniale ed primi contatti fra invasori civili ed indigeni barbari ('). Siculo adunque io ritengo
popolo adagiato sull'amba di Janchina, affine e contemporaneo ai Siculi della Sicilia nella 3 a fase della loro civilt. La forma sepolcrale, il rito ed una buona parte dei
corredi
rispondono
abbiamo due
nuclei,
esattamente di qua e di l dello stretto; solo nelle ceramiche che diremo estranei; l'anfora villanoviana coi suoi derivati
e,
di qui nell'Oenotria;
Ma, tengo a
di
ripe-
Janchina, pur popolo accogliendo elementi culturali da fonti opposte e disparate, nella sua intima psiche religiosa od animistica rimane quale era da secoli e nell' isola donde trasse od a cui
il
un popolo. Ed
impose
tinente
il
nome.
italico;
vaghi accenni
antichi
(Odissea),
corroborati
per
ora
da
vaghi indizi monumentali, ce li additano nebulosamente diffusi nell'Apulia. E fonti antiche non disprezzabili ce li segnalano nello stesso Lazio. forse nella bassa valle
del Tevere che avviene l'incontro ed
degli Italici ariani migrati a lente
il
cozzo di due
razze
profondamente
diverse,
dal
Sud
tappe dal Nord, e dei Siculi mediterranei irradiati terra e le coste; dalla fusione di queste razze e dell'elemento per lungo
Roma.
finito.
Il
cronologia, ed ho
quando spuntarono
coloni greci.
navigli
Ma
lungo tutto
essi
mercanti che
erano stati percorsi da sciami di navigatoridipinte, bronzi, contere, forse oro ed argento.
La mancanza,
Lo,
di vasi geometrici, ed a
Janchina
di quelli protocorinzii,
un
indice cronologico della nostra necropoli, che, iniziata nel sec. IX, fu nella maggiore 1' Vili, e cess all'inizio del VII secolo, dopo aver visto i primi albori attivit
lungo
dunque una
cor-
(*)
storia
loerese,
'.n
Sagyi di
(Ruma
1910).
LOCRI EPIZEPHYRII
si
56
REGIONE
III.
questa
corrente
devono
vasi
cor-
non
Si
ancora agevole
per
i
il
dire.
Il
suo
centro di origine
pensato,
vasi,
Cuma
e Calcide, ed io penso
ampli
e sicuri porti,
(').
il
dovette sorgere e funzionare parecchio tempo prima della data tradizionale del 701
Se per la regione brezzia fosse gi allora in attivit anche quell'altro, che fu poi
colossale emporio di Sibari, non
sappiamo.
poich parlo di
oso dire, perch, archeologicamente, nulla di esso questa corrente paleo-greca, in parte precoloniale, che
adriatiche,
mi
stringenti analogie che corrono fra la nostra necropoli e quelle contemporanee del
Piceno.
Anche su
i
il
IX
il
arcaica, che
barbare letteralmente
ma
che, secondando
il
gusto
ma
in
usum barbarorum
e
il
cui
punto o punti di
origine non sono ancora bene precisati, continua, modificandosi, nel Piceno, anche nei
secoli
ficerie
VI
e
V, portandovi vasi
in
ionica,
vasi
dipinti, ore-
persino
marmi
Fermo
(inedito) costi-
tuisce
fonti
il punto culminante di questa misteriosa corrente, che, traendo da una o pi comuni, irradiava i suoi sbocchi da Ancona alle coste brezzie. Studiata nel Piceno,
campo
di
reciproca luce le due estreme regioni costiere (Marche-Calabria), sulle quali essa
venne a pronunziarsi.
De M. Graeciae
(')
Byv.inck,
hist.
REGIONE
III.
57
REGGIO CALABRIA
II.
REGGIO CALABRIA.
Rliegium
Messana, attese
le
condizioni sismico-
monumentali
vastatrice
Mezzogiorno. Mancanza di buona pietra, convulsioni sismiche, azione defiumare sono le cause precipue, ma non uniche, di questa condizione in fatto di monumenti. Era da sperare che nei colossali lavori di sgombero negativa
delle
F[
60.
di
qualche avanzo greco o romano dei ragguardevoli edifici che non potevano mancare. Ma nulla di simile ha fin qui dato Messina; e nulla negli ultimi tempi Reggio, all'
infuori
di
la
cui importanza
minima
fu
gonfiata
nelle
gazzette
e segg).
locali, e di
34
ai
Una
tempi
classici.
Demolendosi, nell'autunno del 1910, un gruppo di mine all'angolo fra il Corso Garibaldi e via Giulia, si venne a riconoscere che le costruzioni moderne ne avvolrisult essere un robusto torrione gevano una pi antica, che, a demolizione ultimata, della cinta murale reggina. Tentai ogni mezzo per salvarlo: ma, di fronte alla necessit di spendere come indennizzo alcune diecine di migliaia di lire, ho dovuto
REGGIO CALABRIA
58
al proprietario dott.
REGIONE
III.
rassegnarmi a dare
previa la
il
Giosu D'Ascola,
esecuzione di tutte
fotografe
ed
La
torre
misurava all'esterno m. 8,40X8,27 con mura spesse m. 1,85 e 2,00; era aperta ma pu anche darsi che tale apertura vada
attribuita ad adattamenti seriori,
rattere militari.
quando
la
ed
il
ca-
La
struttura muraria,
come
desume
Fio.
fii.
con paramento
Gallina, tolti
legamenti disposti per letti di grossi conci del durissimo calcare di indubbiamente da edifici classici pi antichi. L'altezza della torre dal
e
suolo attuale era di circa m. 7,50; e nell'estremo coronamento in opera laterizia pre-
sentava una cornice lapidea di breve aggetto, come per sorreggere qualche cosa. Oltre
dei grossi massi in calcare duro, alcuni dei
(il
maggiore
diede m. 2,22
laterizi
1,15
0,30
alt.),
erano impiegati come materiale da fabbrica copiosi 30 X 10), in taluno dei quali si trovarono, impressi,
1)
'Pijyirwv (Idem,
2400,
15).
Il
bassa, racchiudeva un
pozzo che parventi antico, e che, attesi i molti pericoli, dit, ricavandone insignificanti rottami fittili antichi,
ed
un pezzo
di
mattone col
primo
La
un
ricordo, perch
demo-
1911; ho fatto vigilare tali lavori di demolizione, confidando di ricuperare qualche pietra scritta o modinata ; ma la mia vigilanza non ebbe compenso da veruna scoperta.
REGIONE
III.
f>9
REGGIO CALABRIA
e fu
si
asser
facesse parte della cinta urbana medioevale, che, ancora intatta nel 1(382,
noi
non conosciamo
tipi
della
Rhegium
tipi che
dove-
vano essere alquanto diversi da quelli delle altre citt, sopra tutto per di buoni materiali costruttivi. Ma il sistema a sacco legato da cemento, e l'impiego irregolare
edifici classici
la penuria
romana.
strutture
In
questa
torre
io
riconosco
di
tutti
caratteri delle
bizantine,
infarcite
per
dell'Africa settentrionale,
alla
cos
tg.
(').
62
tolto
II regno di Napoli in prospetFatto un ragguaglio colla planimetria della citt attuale, la nostra torre viene a cadere dentro o dietro la porta della
Mesa,
di
significa
una quarantina di passi pi a mezzogiorno, il che come la torre D'Ascola, chiamiamola cos, apparte-
neva ad una cinta pi antica di quella spagnuola, vista e disegnata dal Pacichelli. In tale convinzione mi induce anche
la
mesi lungo la marina, e nel fronte mePer tutte queste ragioni sono di avviso
Fio. 62.
che la torre D'Ascola facesse parte del sistema difensivo bizantino della citt. Per la sua posizione dominante lo stretto, Reggio fu sempre, nei una importante piazza mitempi greci, romani e bizantini, come lo oggi ancora, da ricordata viene delle litare. Ai tempi Procopio {B. G., I, 8; III, guerre gotiche
18,37)
tutto
ccome
fortezza di molto
valore;
ed
naturale
che
anche dopo
il
sacco
subito nel
549 per opera di Totila, i Bizantini la rafforzassero pi che mai, sopra la Sicilia araba. quando nel secolo IX divent testa di ponte verso
dans VAfrique du Nord, Rapporl sur deux missioni archologiques
1894;
idtm,
(')
[Paris,
COTRONE
60
REGIONE
III.
III.
COTRONE.
Lacinia hanno sollevato anche in Cotrone un entusiasmo archeologico, che ha voluto Museo civico, iniziatosi con modesti doni ed acquisti, e
col deposito di alcune raccolte private, delle quali la pi ragguardevole quella del
marchese Armando Lucifero. Tra questo materiale ho notato i seguenti pezzi inediti: Da C. Colonna proviene un frammento di scodellino nero a calotta, colle lettere
graffite nel
cavo:
XOhP
Dal predio Carrara un oscillum
fittile,
MAPi
morea sagomata,
Dal predio Farina un titoletto romano di cm. 19 '/z X 14:
inscritto,
mar-
A M
T H V
T--
CAESNSER
5.
CON1VGI
/
/
B
S
M
F
1 1
Il
titolo rivela
che nell'agro
da altre
Aggiungo
due
titoli di
quindi da riportare ai
rispettivi luoghi:
vescovo di Squillace,
'/*
presso Catanzaro
Marina, una
marmorea
di
cm. 36
27
'/s*
col titolo:
ATTI A
Servanda
vix-an-xxv
F
REGIONE
III.
61
COTRONE
il
Mazza
mare
tato parecchi
marmi
tombe
della
decadenza romana. Per scoperte avvenute durante la costruzione della ferrovia, veggansi Notizie 1879,
pag.
230;
in quel sito
l'
Evans afferma
che
i
di
avere
riconosciuto persino
gli
avanzi di
un grandioso antiteatro
si
('),
io,
ancora a rintracciare. L
il
collocano generalmente
Castra Hannibalis,
(cfr.
porto,
II,
meglio
la
Nissen, Italische
Landeskunde,
pag.
946; Mommsen,
X, pag. 12).
Fig. 68.
proviene
Dai poderi della famiglia Berlingeri a Policoro, dove esisteva l'antica Heraclaea la piramidetta fittile, fig. 63, alta cm. 6, la quale non desterebbe speciale
in rosso che gira alla base di essa attenzione, ove non fosse per la iscrizione dipinta
il punto predi un una traccia avrebbe preziosa luogo di culto, ciso di provenienza del pezzo, ed il significato di codeste che tale e non altro il carattere del titoletto. Per l'uso cfr. la mia Gela, col. 679, dove alla fig. 510 ne pubblico un esemplare
e che porta
il
nome
piramidette
in bronzo,
Il
quarto
dale.
fondo Prebenda del cav. Fil. Eug. Albani dista da Cotrone un due ore e un di cammino, e trovasi a NO della citt, lungo la rotabile che mena a Scan collinosa, e
La regione
veva essere
abitata, apparendovi
punti detriti
ceramici
ed in qualche
sito
anche conci lapidei; essendo per il suolo quasi incolto, converrebbe eseguirvi degli scavi per meglio vedere che cosa esso racchiuda. Ed in vero, durante i lavori agricoli
IV, pag. 203, nota.
(')
voi.
COTRONE
62
REGIONE
III.
eseguiti in
racotte,
un punto speciale della vasta tenuta, venne in luce un deposito di terora al Museo di Cotrone, che alludono ad un santuario con officina coroplastica.
Iufatti, in
mezzo
ai
frammenti
e tipi
svariati
si
raccolse anche
una matrice
di
figura. Notevole soprattutto la met inferiore di una statuetta virile, grande a un mezzo circa del vero colle gambe coperte di cnemidi ed il torace di un corto chi-
tone
(tg.
tipi
di
Mirina,
Tanagra
Fio. 64.
Centuripe; parecchie piccole Nikai; una bella testa di Demeter; uno scudo
goneion (saggi a
tgg.
con Gor-
65-68).
Insomma un gruppo
di
degne
di
come,
pi ancora, della
topografia archeologica
ed indi-
Dal vasto fondo denominato Ges, del march. Francesco Berlingeri, proviene un gruppo di piramidette fttili e di minuscolo vasellame votivo, che sembrami dover
riferire
lungo
1'
ad un luogo di culto dei secoli V-1V. Questa contrada del Ges si stende Esaro, intorno al ponte che mette alla stazione ferroviaria e pi a Sud di esso.
Che qui sorgesse una parte della citt, o per lo meno uno dei suoi pi popolosi ngodareia, lo desumo dalla presenza, in quel sottosuolo, di ruderi di fabbricati di ogni
maniera,
le
cui creste
vengono toccate nei lavori agricoli e che spuntano nelle fianMi raccontava il predetto sig. marchese Fran-
1870 ed
il
1880
il
suo palazzo di
citt
venne
in
parte
pietre tratte
da grandiose
REGIONE
III.
30 anni
una cinquantina
63
COTRONE
addietro,
di
si
trovi
un ripostiglio
cui ho visto
pezzi
nelle
colla spiga
incusa, di
Fic.
6".
l'io. OC.
Fio. 68.
rive dell'Inaio
(cfr.
aurei greci di Alessandro e di Filippo di Macedonia, Notizie 1879, pag. 228, dove si parla di altre sco-
COSENZA
al
64
REGIONE
III.
Contiguo
in
dei Monaci quivi i recenti lavori per evidenza la testata di un antico ponte, di cui
Vigna
mi occuper in altra occasione, non essendo stato fin qui possibile, per ragioni agricole, farne un denudamento ed un rilievo completo. Anche in quelle adiacenze il
suolo cosperso di tegolami e di pezzi di grossi
fittili.
In conclusione,
il
triangolo
oggi racchiuso
tra
il
fiume, lo
stradale di
Cutro, e lo
occupato da uno dei quartieri della citt, dove scavi sistematici porterebbero a risultati sicuri, se non fosse la rilevante spesa, dovendosi lavorare in terreni coltivati.
IV.
COSENZA.
Rilievo sepolcrale.
Della
greca
si
romana,
vecchi
eruditi locali
dedicarono
mai
di
mira l'esame
si
monumentali e del
il
sottosuolo.
cos
il
qualunque archeologo
immani
sappia, seriamente affrontato con uno studio preliminare severissimo dei testi da una parte, del suolo e delle sue trasformazioni dall'altra, prima di esperire un qualsiasi
Notine 1877,
guardanti sepolcri di tegole, forse romani, rinvenuti sul piazzale della stazione. Ed appunto in quella zona fra il Crati ed il Basento che l'egregio ispettore locale,
avv. Carlo Caruso,
et.
di
monete
fittili di
tarda
si
Ma
la vera Consentia,
quella greca
i
e la
romana,
all'alto colle,
grandiosi
avanzi del
graudiosa chiesa
di
san
romani, a grandi
peribolo
Lacinium
di
Croton
altri,
(cfr.
Kaibel, n
Mommsen, n
che
io sappia,
romano
di
lazione di un bassorilievo,
citt.
dopo di loro, furono in grado di produrre un Viene adunque molto opportuna la segnache
io
devo alla
REGIONE
III.
Ora
circa
65
lavori nel
COSENZA
ispettore
vescovile,
predetto.
seminario
fu rinvenuta
una
lastra
marmorea
rola
XA1PE
nel listello.
Del prezioso monumento fu appena presa una piccola fotografa da un dilettante, da essa tolgo l'unita riproduzione, tanto pi importante, in quanto il marmo, poco dopo la scoperta, venne trafugato dagli operai, n valsero ricerche della questura e
e
Fig. 69.
di cittadini
per
ricuperarlo.
Mancandoci
cos -l'originale
come un'ottima
fotografia,
rilievo diventa
assai problematica;
dei rilievi
ma
la
prima impressione
1V-II1 secolo.
generale che
il
attici del
Non ho
editi
affinit
dal Conze e
Comp.
nostro monumento,
con una stele funebre greco-romana di Delos di P. Licinius Anius, che volle redatto
in
greco
il
306
e sgg.).
Anche
in quello
due figurine di fanciulli accanto a quelle maggiori ed in egual modo ubicate. Per quel poco che ho potuto intravvedeie dalla piccola e scadente fotografia, l'arte del rilievo cosentino sembrerebbe migliore di quella del deliaco, e per sarei proclive ad elevarne l'et sino alla
la
vediamo
defunta seduta,
il
marito togato
in piedi, e
fine
Ma
pregiudiziale.
Venne
il
nostro
9
mo-
COSENZA
(36
REGIONE
111.
uumentino
artisti greci, oppure un pezzo importato dalnon imprecisabile, sappiamo se antica o moderna? Solo la determinazione precisa del marmo ed una sottile analisi stilistica dell'originale risolverebbero il singolare problema. Ma il mio sospetto che possa essere attica la scoluira,
scolpito in Cosentia
da
l'Attica in epoca
emana da precedenti
funebre,
pp.
di
di
attico
il
me
citt
edito e dichiarato
Notizie, 1909,
327
e segg.
attico d'importazione
il
titolo
che
cumento della
n.
greca
origine della
loro
titolo
287
lace,
dava per certissimo, a SquilCorpus Inscript. Graec, rinvenuto, ma cosi sicuramente attico che il Boechk lo assegn proprio ad Atene. Siamo davanti ad uno strano fenomeno di migrazione di titoli e di scolture
del vecchio
ma
ancora inesplicabile.
Ho
in
di
pensato ad una migrazione avvenuta nel secolo XV, dopo l'invasione dei Turchi Europa; od a materiali marmorei portati come zavorra, ricordando che anche il Museo Siracusa acquist, un trentennio addietro, una serie di teste africane che zavorra-
la scoltura di
vano una nave. Lasciando impregiudicata la soluzione dell'enigma, certo che anche Consentia solleva fondati sospetti di provenienza esotica, forse attica.
P. Orsi.