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Dal Sinassario ufficiale della Chiesa Ortodossa Il 5 del mese di Maggio, celebriamo la memoria della santa e grande martire

IRENE

Al tempo di san Costantino il Grande, il re Licinio della provincia di Magedone (Persia) aveva una bellissima figlia chiamata Penelope. Per proteggerla da tutte le corruzioni del mondo esterno, all'et di sei anni la rinchiuse in una torre alta e inaccessibile nella quale aveva ogni genere di comodit. Era servita a tavola da tredici inservienti ed era istruita da un saggio anziano di nome Apelliano. Un giorno, la bambina vide entrare nella torre una colomba che portava nel suo becco un ramoscello d'ulivo che pos su un tavolo d'oro. Poi venne un'aquila che aveva nei suoi artigli una corona di fiori che pos nello stesso posto. Infine, arriv un corvo che portava un serpente e lo pose sempre l. Quando Penelope chiese al suo maestro il significato di queste cose, egli spieg che essa doveva ricevere il Battesimo, simboleggiato dal ramoscello d'ulivo, e che, dopo aver affrontato prove e tribolazioni, avrebbe indossato la corona regale del martirio. Subito dopo questa visione, un angelo venne a educarla nella Fede Cristiana e le diede il nome di Irene (Pace). Dopo essere stata battezzata, Irene butt gli idoli del padre e affront le sue minacce con risolutezza virile. Licinio la gett furiosamente in mezzo ai cani selvatici, ma uno di loro si rivolt contro il re e lo schiacci. Riportato in vita grazie alle preghiere della figlia, Licinio si

convert insieme a un gran numero di suoi sudditi; e dopo aver abdicato si ritir nella torre, dove trascorse il resto dei suoi giorni in lacrime di pentimento. Sedecia, il suo successore al trono, cerc di riportare la principessa all'idolatria e, di fronte al suo rifiuto ostinato, la gett in una fossa piena di serpenti velenosi. Con la potenza di Dio, Irene si salv da questa prova cos come dalle altre che le furono inflitte, e convert molti pagani alla vera Fede. Quando Sedecia fu detronizzato dai suoi nemici, suo figlio Savoro and in guerra per vendicarlo. Irene and nella citt natale di Magedone per incontrare Savoro e il suo esercito, e chiedergli di mettere fine alle persecuzioni. Il re si rifiut, cos, insieme al suo esercito fu colpito dalla cecit, ma per le preghiere della santa riottennero tutti la vista. Ci nonostante, Savoro si rifiut di riconoscere il potere di Dio ed espose la santa ad altre torture; per questa sua insolenza fu colpito e ucciso da un fulmine. Liberata, cos, dal re, Irene attravers tutta la citt proclamando la Buona Novella, e conducendo a Cristo la maggioranza degli abitanti. Si rec, poi, nella citt di Calliniko, dove, avendo trionfato sulle torture che le furono inflitte, condusse alla Fede tutti gli abitanti incluso il prefetto incaricato dal re di torturarla. La fama della santa raggiunse il re Sapore II di Persia che la convoc e la decapit. Un angelo, per, la riport in vita cosicch potesse continuare la sua missione. And quindi nella citt di Mesembria, recando in mano un ramoscello d'ulivo come simbolo di vittoria della Fede sopra tutti i poteri della morte. Dopo aver battezzato il re della regione e i suoi sudditi, ritorn nella sua madrepatria e poi and a Efeso, dove, per confermare la sua predicazione oper molti miracoli, simili a quelli degli Apostoli. Avendo completato la sua opera missionaria, sant'Irene prese con s il suo maestro Apelliano e sei discepoli; e andando in una tomba appena costruita, ordin loro di chiuderla dentro e di ritornare dopo quattro giorni. Due giorni pi tardi, Apelliano ritorn alla tomba, tolse via la pietra e trov la tomba vuota. Dio aveva glorificato la sua serva che lo aveva amato e aveva dedicato tutta la sua vita nel servirlo. Sebbene molti di questi miracoli possano sembrare irreali, nulla impossibile a Dio. Sant'Irene, attraverso la sua predicazione e il suo esempio, condusse migliaia di persone a Cristo. La Chiesa continua a onorare la sua memoria e a invocare la sua celeste intercessione. Inoltre, sant'Irene fu una delle dodici sante vergini che apparvero a san Serafino Sarov nel 1831 nel giorno della festa dell'Annunciazione. Per le sue preghiere, Signore Ges Cristo Dio nostro, abbi misericordia di noi e salvaci. Amin

LECCE E SANT'IRENE

Sant'Irene fu protettrice della citt fino al 1656, anno in cui fu proclamato patrono della citt: sant'Oronzo vescovo. Tuttavia, rimangono in citt numerose testimonianze, piccole e grandi, di questa antichissima devozione, oggi, purtroppo, quasi del tutto dimenticata. Una di esse la chiesa a Lei intitolata, nel cuore della citt di Lecce, risalente ai secoli XVI-XVII. Come visibile dalla fotografia (in fondo alla pagina) sulla trabeazione scolpita la dedica in latino: IRENE VIRGINI ET MARTIRI (Alla vergine e martire Irene) e pi sotto LVPIENSIVM PATRONAE (Alla patrona dei Leccesi). La nostra comunit Ortodossa di Lecce del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, (in via Ascanio Grandi 3 nei pressi di piazzetta santa Chiara) continua a venerare la Santa come protettrice di Lecce.

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