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LUNED 17 MARZO 2014

LA SICILIA

la POLITICA

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IL NUOVO CORSO. Contrattacco sul decreto per il lavoro: Mi interessano i giovani, non i sindacati

Renzi da Merkel LItalia non sta dietro la lavagna


Il premier punta a 2-6 mld di margine sul deficit Vogliamo guidare lEuropa, non essere gli ultimi
BERLINO. Un confronto a testa alta, tra pari. Tra due Paesi chiave per lEuropa, che hanno bisogno luno dellaltro. Mettendo definitivamente in soffitta il complesso di chi deve fare i compiti a casa, perch lItalia non un alunno somaro da mettere dietro la lavagna. Dopo aver rottamato buona parte dei politici italiani, ora per il premier Matteo Renzi arrivato il banco di prova pi difficile. Ribaltare tutti i luoghi comuni sui rapporti tra Italia e Germania e presentarsi davanti alla cancelliera tedesca, custode dellortodossia del rigore, senza complessi di inferiorit. Ma al contrario con in mano un percorso di riforme che non ha fatto nessuno prima in Europa, scandisce il premier alla vigilia dellincontro a Berlino. Una differenza notevole rispetto al 2012, quando lallora premier Mario Monti dovette impegnarsi con Frau Angela promettendo il massimo rigore per evitare di finire sotto la scure della Troika. Ora, si sottolinea in ambienti di governo, la situazione cambiata e lItalia non intende andare a dimostrare come pensa di tenere i conti in ordine. Lo far e basta. Perch lItalia sa che se fa bene il suo dovere pu essere alla guida dellEuropa e non lultimo vagone tra i ritardatari. Lobiettivo del vertice di oggi a Berlino, al quale Renzi andr con 6 ministri del suo governo e una delegazione di imprenditori, conoscersi, prendere le misure, dopo quellincontro privato e informale voluto nel luglio scorso dalla Merkel quando Renzi era ancora sindaco di Firenze. Ma gi parlava di Europa in modo nuovo, tanto da colpire la cancelliera che decise di invitarlo dopo aver letto una sua intervista. Insomma il premier oggi si presenter con la maglietta di Mario Gomez per la cancelliera ma non con il cappello in mano. Questa volta non ha nulla da chiedere. Semmai pu confrontarsi su quelle che la Merkel ha gi definito riforme ambiziose. Anche se la sensazione che il confronto pi tecnico sulle cifre e sulle differenti situazioni economiche sar lasciato a due pezzi da novanta come Pier Carlo Padoan e Wolfang Schaeuble. Lincontro tra Renzi e la Merkel sar squisitamente politico. chiaro che per quanto Frau Angela possa apprezzare lenfant prodige della politica italiana, alla donna alla guiMATTEO RENZI CON LA MAGLIA DI GOMEZ, CHE REGALER AD ANGELA MERKEL

GRILLO

Vittoria del M5S alle Europee e Napolitano dovr sciogliere le Camere


ROMA. Eleggere venti o trenta eurodeputati 5Stelle. Affermarsi come primo gruppo italiano al Parlamento europeo. Avere abbastanza forza da travolgere la politica di Bruxelles e, a valanga, quella di Roma (Napolitano dovrebbe sciogliere le Camere). Beppe Grillo parte allassalto dellUe. Il voto europeo anche un voto nazionale, spiega ai lettori del suo blog il leader dei 5 Stelle. Tre governi italiani sono stati decisi dalla Ue con il beneplacito di Napolitano, sostiene: Il Parlamento italiano serve ormai solo come facciata democratica. Dunque, se il Movimento riuscisse, come si propone, a prendere pi voti degli altri partiti, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non potrebbe pi tirare a campare con giochi di palazzo, dovrebbe sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. Per far saltare gli attuali equilibri, il M5S, il calcolo, deve eleggere tra 20 e 30 eurodeputati, ossia occupare quasi la met dei 73 seggi dellItalia. A chi prova a schiacciare i grillini su posizioni anti-euro, Grillo replica che la visione pi articolata: Il M5S non Euro-s o Euro-no, ma vuole tornare a principi di solidariet e comunit: Europa solidale o nessuna Europa. Dopo lingresso nel Parlamento europeo, il M5S porr delle condizioni allUe: leliminazione immediata del Fiscal Compact, per non essere consegnati alla Troika, e lemissione di eurobond garantiti a livello centrale, per non finire come la Grecia.
SERENELLA MATTERA

da della locomotiva dEuropa che proprio ieri ha annunciato la possibilit di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2015 lipotesi di utilizzare come copertura i 2-6 miliardi ricavati dallaumento del deficit, pur restando sotto la soglia del 3%, non pu piacere fino in fondo. Ma chi vicino al premier assicura che Renzi non intende andare a Berlino per chiedere il via libera alle sue prossime mosse.

Il premier intanto interviene nella polemica sul decreto Lavoro, contestato dalla Cgil. Il problema - dice in unintervista al Tg5 - non discutere di norme, ma garantire la possibilit di assumere. Semplificare le norme sul lavoro non significa dare pi precariet ma consentire ai ragazzi di lavorare. A me interessano loro non gli addetti ai lavori, che siano sindacalisti o le associazioni dei categoria degli imprenditori. La

polemica sul posto fisso, che il decreto renderebbe ancora pi un miraggio, non lo spaventa: Il posto fisso per i giovani - ha osservato - non c pi da anni, la disoccupazione giovanile, mentre a Roma discutevano, passata al 42%, pi che raddoppiata. E allora il problema non stare a discutere delle norme, ma garantire la possibilit di assumere per chi vuole assumere.
PAOLA TAMBORLINI

IN TV

SI POTREBBE PREVEDERE UN PICCOLO CONTRIBUTO NEL 2015 O 2016

Bersani, s a Matteo no alla legge elettorale


ROMA. Accolto da una standing ovation del pubblico di Che tempo che fa per il suo ritorno in Tv dopo lemorragia cerebrale, Pier Luigi Bersani ringrazia per la solidariet ma non dimentica il motivo per cui l: fare il controcanto a Matteo Renzi. Compito che esegue con cura: senza tirare troppo la corda, ma puntualizzando tutte le cose che non gli piacciono del nuovo corso e dando voce alle perplessit della minoranza di sinistra del Pd. Lex segretario riparte dalla battuta sul cervello gi pronunciata qualche giorno fa (lho salvato per un pelo non posso riconsegnarlo adesso) per chiarire che non ha intenzione di passarle tutte lisce a Matteo. A Renzi promette di dare una mano, ma lo far con le mie idee: il che vuol dire assoluta lealt e fedelt alla ditta, ma anche qualche opinione. E si comincia subito con lelenco: Vedo una fragilit, un rischio nel Pd, dice Bersani. Per essere utili - sostiene - al Paese il partito deve essere un soggetto politico, non uno spazio politico dove corrono tutti gli individualismi e anche i cinismi. Lo stile combattivo di Renzi non dispiace a Bersani: la movida del premier pu servire a risvegliare la fiducia. Quello che non va che il premier-segretario non vuole coinvolgere tutte le anime del Pd. Ma non solo lindividualismo e il decisionismo di Renzi che non piacciono a Bersani. Ci sono anche le scelte compiute sulla legge elettorale. Bersani rilancia tutte le critiche della minoranza Pd: Non sono convinto di operazioni come quella della legge elettorale: deve essere migliorata. Lex segretario cita la questione delle quote rosa: Sulla parit di genere qualcosa si deve fare: quando sento alcune donne che dicono che sono contrarie mi viene la pressione alta. Se io non avessi messo la regola della parit nelle primarie non ci sarebbe il 40 per cento di donne nel Pd in Parlamento. Bersani dice no anche ai nominati e alle soglie di sbarramento troppo alte. Sulle misure anti-crisi annunciate da Renzi il giudizio invece positivo. Sono tutte cose che vanno molto bene, del resto erano tra le priorit che avevamo dichiarato in campagna elettorale. Alle spalle di questa politica - osserva ci sono alcune risorse che ha lasciato Letta ed giusto dirlo. Poi ce ne sono alcune che mancano e la missione che Renzi sta facendo in Europa per convincere a darci pi margini sacrosanta e va sostenuta. Infine una precisazione: alle prossime elezioni europee non si candider.
MARCO DELLOMO

Delrio prospetta una stretta per le pensioni sopra 5.000 euro


ROMA. Dopo il taglio a favore dei dipendenti e la richiesta dei sindacati di estenderlo a pensionati e precari ora la volta di Ncd e dei Popolari per lItalia di avanzare proposte a sostegno della famiglia e degli autonomi, temi cari ai rispettivi bacini elettorali. Mentre il sottosegretario Graziano Delrio sottolinea che quella appena varata dal Governo una manovra keynesiana e se nel 2015 o 2016 dovessimo prevedere un piccolo contributo dalle pensioni superiori ai 5.000 euro lordi mensili, non credo cascherebbe il mondo. Una situazione di emergenza simile, avverte il braccio destro di Renzi nel governo in unintervista, con una disoccupazione a livello record e i consumi al livello pi basso, se si affronta con prudenza diventa una malattia incurabile, per questo la direzione del governo una manovra keynesiana, d importanza alla crescita e alluguaglianza. A giudizio del ministro dellInterno e leader del Ncd, Angelino Alfano, il prossimo obiettivo del governo sar il lavoro che faremo per dare un aiuto fiscale al popolo delle partite Iva, degli autonomi e dei liberi professionisti. Gli fa eco il vice ministro allEconomia, Luigi Casero: un alleggerimento sia in termini di maggiore semplificazione degli adempimenti sia in termini di forfettizzazione di quanto dovrebbero versare gli autonomi nelle intenzioni dellesecutivo attraverso la delega fiscale. Il tentativo di Renzi di sostenere i redditi pi bassi - affermano i deputati dei Popolari Per lItalia Gian Luigi Gigli e Mario Sberna - attraverso gli sgravi Irpef va nella direzione giusta, sempre che il presidente del Consiglio riesca a trovare le coperture. Occorre tuttavia modulare lintervento affinch tenga conto del fattore famiglia. Non sarebbe accettabile infatti che le coppie di fatto arrivassero a godere due volte dei benefici, se nessuno dei due partner supera i 1.500 euro di stipendio, mentre una famiglia regolare potrebbe non goderne a causa del cumulo dei redditi dei due coniugi. Alfano per altri versi assicura che le forze dellordine non si toccano. Non molleremo mai il nostro sostegno dice il ministro dellInterno, ricordando come nellultima legge di Stabilit siano state piuttosto inserite risorse aggiuntive per il comparto, in particolare per gli agenti. Per il settore invece si prospetterebbe un piano di tagli per 700 milioni di euro, nellambito della spending review che interesser nei prossimi mesi tutta la pubblica amministrazione. Lo ha scritto il Corriere della Sera parlando della chiusura di circa trecento uffici e del trasferimento del personale che in sedi in affitto in caserme dismesse o in immobili del Demanio. Lallarme sullipotesi di taglio di 600 milioni per le forze dellordine (ai quali si aggiungerebbe una riduzione di 100 mln per il solo comparto dei vigili del fuoco) e della chiusura di circa trecento presidi era stato lanciato nei giorni scorsi anche dai sindacati di polizia. Alfano torna invece a lanciare messaggi di rassicurazione. Se nei giorni scorsi aveva commentato lipotesi di chiusura di 300 uffici come di un allarme ingiustificato oggi ha sottolineato: Faremo di tutto per assicurare ai cittadini la massima sicurezza e non molleremo mai il nostro sostegno alle forze dellordine, alle donne e agli uomini in divisa che sono la forza di un grande Paese democratico.

GRAZIANO DELRIO

Ncd e Popolari per lItalia chiedono sostegno per gli autonomi e le famiglie

IL PRESIDENTE DELLA CDP BASSANINI CONFERMA LA FATTIBILIT DEL PIANO DELLESECUTIVO

Possibile il saldo dei debiti Pa, Letta fu bloccato


Gran parte della cifra non dar deficit, per il resto ci sono spiragli Ue Lex premier era favorevole, ma ci furono obiezioni del Tesoro
ROMA. La scadenza del 21 settembre, in cui non per coincidenza cade San Matteo, indicata dal presidente del Consiglio Renzi come ultima data per il pagamento della montagna di debiti della pubblica amministrazione credibile. Il presidente della Cassa depositi e prestiti, istituzione che avr un ruolo importante in tutta loperazione, Franco Bassanini, conferma la tempistica indicata da Palazzo Chigi, assicurando che al Tesoro non storcono pi il naso e non verranno quindi riproposti quegli ostacoli che in passato avrebbero impedito questa soluzione. Intervenendo a In mezzora su Rai3, Bassanini ha ricordato innanzi tutto che i debiti non sono tutti uguali, ma si distinguono tra quelli di parte corrente e quelli in conto capitale. Per il pagamento dei primi, che rappresentano il grosso e che riguardano per esempio i crediti vantati nei confronti dei comuni dalle ditte che forniscono i pasti nelle scuole, possibile concludere anche molto prima della fine di luglio, bastano due, al massimo tre mesi: anche se non noto, ha riconosciuto Bassanini, lammontare complessivo, va infatti ricordato che questa partita gi stata contabilizzata nel deficit e quindi nella soglia del 3%, nellanno in cui i debiti sono maturati. Quindi lunico problema trovare il modo di pagarli ed qui che interviene tutto il meccanismo messo a punto con il ruolo di ultima istanza della Cdp, che potr eventualmente acquisire dalle banche i crediti ceduti dalle aziende: ogni anno Cdp dovr stabilire un plafond a questo scopo e Bassanini immagina che non dovrebbe superare i 2 o 3 miliardi lanno. Discorso diverso quello che riguarda invece i debiti in conto capitale, in cui rientrano per esempio quelli che i comuni hanno accumulato con le aziende per interventi strutturali, come per esempio la costruzione di una scuola. Anche in questo caso, ha riconosciuto il presidente della Cdp, non si sa esattamente quale sia lammontare, che tuttavia dovrebbe aggirarsi tra i 5 e i 10 miliardi. Questi - ha detto sono il vero problema, perch nel momento in cui vengono pagati vengono conteggiati nel nostro deficit, nel 3%, per intendersi e pertanto rientrano nel problema delle coperture. Un soluzione, come noto, potrebbe essere quella di approfittare di quel margine dello 0,3-0,4% che ci separa dal raggiungimento dal tetto del 3% e che, secondo Bassanini, sarebbe la soluzione preferita anche da parte della cancelliera tedesca Angela Merkel e della Commissione Ue. Tutto ci porta inevitabilmente a tempi un pochino pi lunghi per i debiti del secondo tipo, ma la scadenza di San Matteo per una soluzione complessiva cre-

FRANCO BASSANINI

dibile. A giocare a favore, ha spiegato Bassanini, c anche il nuovo atteggiamento assunto dalle strutture del ministero dellEconomia, che al tempo del governo Letta avevano diverse remore: adesso, invece, il ministro Pier Carlo Padoan pienamente impegnato a sostenere questa

soluzione. Per quanto ne so io - ha detto Bassanini - Enrico Letta era favorevole, ma ci furono obiezioni da parte delamministrazione del ministero dellEconomia, timorose che potesse emergere debito, cosa che lEuropa non vorrebbe.

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