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La Memoria Pubblica Parte I. Trauma culturale e identit nazionali Capitolo 1. Geopolitiche del passato.

Memoria pubblica, trauma culturale e riconciliazione


A. L. Tota Questo saggio, partendo dalle teorie del cultural trauma, affronta le questioni della politica del we regret (rammaricarsi) il cui fine la riconciliazione sul piano istituzionale, attraverso il perdono. Laddove gli individui sanno perdonare senza dimenticare, le societ civili e gli stati si riconciliano. Il we regret quella formula magica che riappacifica e tacita le vittime che, vedendo riconosciuto il danno su ito, non possono pi! avanzare pretese. La memoria pu lica coincide con quel passato che ci interessa. " il discorso pu lico sul passato che piega il passato alle ragioni del presente. #iconciliarsi con il passato significa poterlo addomesticare e archiviare senza che le vittime si sentano tradite e umiliate una seconda volta. La riconciliazione non implica la negazione ma pieno riconoscimento dell$evento. %er i superstiti e i familiari delle vittime la riconciliazione ha grandissima rilevanza perch& avvia una discussione pu lica su quel passato. Stra e !olo na " a osto 1#$%. L$importanza e il valore di piazza 'edaglie d$(ro sono costruite sulla morte di quei )* martiri che lo +tato non ha saputo tutelare. ,ome spesso accade, se i luoghi della memoria pu lica sono politicamente rilevanti, quelli dell$o lio ancor di pi!. +i tratta di luoghi mai messi in scena sul territorio, quali le homeless memories, memorie dislocate. -n caso em lematico nel contesto italiano rappresentato dal treno ./0 al quale viene negata la memoria pu lica dal 1//2, quando la targa commemorativa in onore delle vittime venne rimossa nella stazione centrale di 3apoli, ad opera dell$influenza della camorra, la quale ha imposto il silenzio sulla vicenda. %artendo dalle riflessioni di 4edlo5s6i, 7ota chiarisce il concetto di memoria pubblica. +i tratta non solo di una chiave di lettura privilegiata del passato, intesa a comprendere le relazioni di potere nazionale, ma anche di una memory work, capace di incidere e influire profondamente sul discorso pu lico di una nazione. La memoria pu lica guarda, quindi, al passato da cui il presente non pu8 prescindere. Cultural trauma9 si occupa di come un passato traumatico acquisisca significato nel discorso pu lico e possa divenire una risorsa semantica per la definizione delle identit collettive. %er :le;ander il trauma non qualcosa che esiste naturalmente ma costruito dalla societ. Il trauma culturale quando c$ uno scarto tra l$evento e la sua rappresentazione. %er :le;ander affinch& un trauma possa emergere a livello culturale un nuovo master narrative deve essere imposto con successo da un gruppo sociale che si fa carico e produce la carriera e la traiettoria sociale di questo trauma. <siste una connessione nell$am ito del concetto di riconciliazione, tra il modo di concettualizzare il trauma e la funzione del we regret9 ammettendo le proprie colpe, il passato viene addomesticato e archiviato, ma non dimenticato.
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3egli ultimi anni la memoria pu lica si avvale di codici artistico = estetici per dare forma ai propri contenuti. " il caso del concetto di arte pubblica, lo strumento pi! efficace con cui il passato si iscrive nella sfera pu lica. >asti pensare all$am ito cinematografico in cui molti film hanno costruito per noi la memoria pu lica di certi passati. ?edesi La vita bella di >enigni@ Schindlers list, Nel nome del padre, etc. ,odici artistico = estetici possono molto, ma non potranno mai produrre una conoscenza del passato che a ia quello statuto di oggettivit che solo le sentenze dei tri unali possono legittimamente dare.

Capitolo ". La di&esa della nazione' il (apporto della Commissione sull)11 settembre
(. *a ner + Paci&ici L$iscrizione di un evento nella storia un atto di delimitazione e cautela9 l$evento ora Aal sicuroB nel passato ed atto di enfatizzazione e inclusione, divenendo parte del nostro passato documentato. 'olti americani hanno sentito il isogno di un$inchiesta ufficiale dopo le stragi dell$CC settem re. Il (apporto della Commissione sull)11 settembre , stato deliberatamente strutturato come un documento storico, sotto forma di narrazione storica. DaEden Fhite osserva che il linguaggio figurativo della scrittura della storia prepara il lettore a recepire sia la descrizione dei fatti che la loro spiegazione come plausi ili da un lato e reciprocamente adeguate dall$altro. Il Rapporto contiene un$enorme quantit di info ma mai una foto di funzionari americani9 unici individui ritratti sono quelli identificati come il nemico. +olo nemico agente visi ile. 3on vi nessuna definizione di terrorismo, ma solo un accenno alla Nascita del Nuovo Terrorismo, nel II capitolo. ,osa sia quello ?ecchio rimane indefinito. " assente ogni riferimento alla politica estera -sa, eccetto nelle raccomandazioni finali scritte con i ver i al futuro@ la divisione sintattica separa un passato, in cui la politica estera sem ra non esistere, da un futuro, nel quale le si chiede di (ri) apparire in modo attivo. :nalizzando il Rapporto si nota l$espediente letterario Anel frattempoB che permette di unire le quattro narrazioni in maniera sequenziale, poich& parte di un$unica storia. Quattro narrazioni perch& 0 sono i dirottamenti9 C. dirottamento American 11 1. dirottamento United 1 ! G. dirottamento American 0. +olo ultimo attacco sottotitolato come ALa attaglia per lo United "#B, poich& questo aereo fu quello in cui i passeggeri fecero irruzione in ca ina nel tentativo di riconquistarlo. L$enfasi di questa azione dona loro una sorta di redenzione. La narrazione del Rapporto sviluppa una sorta di politica della rappresentazione attraverso la quale la strana sensazione di sollievo, percepita dalla visione del diagramma, viene interrotta dal A tutta un trattoB che sopprime una volta per tutte la speranza. Il Rapporto in grado, inoltre, di reprimere il disagio causato dalla sua stessa struttura narrativa e chiarisce che le autorit non erano in condizione prevenire il complotto. La narrazione evita di identificare i nessi di causalit e la responsa ilit. L$incapacit degli -sa di riconoscere le minacce violente genera degli interrogativi sulle zone di guerra e zone di pace. -no degli assunti presi in esame, ruotava attorno alla contrapposizione inaria tra pericoli esteri e domestici. 3essuno infatti, si sare e aspettato un attacco estero in territorio domestico. Hautori di questo pericolo estero non furono le cellule addormentate, ma gli stranieri in&iltrati in -sa. 3elle conclusioni il Rapporto tende a ri altare la situazione narrata9 se in un primo momento viene fatto credere che l$:merica non fosse preparata agli attacchi, in seguito viene sottolineata la sua
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onnipresenza9 la patria dell$:merica il pianeta, e di conseguenza, il confine dell$:merica dappertutto.

Capitolo -. Commemorazione e politiche di riconoscimento. Il Memoriale dei .eterani della uerra di Corea
!. Sch/artz, T. !a0ma Il 'emoriale della guerra di ,orea, situato di fronte al Lincoln 'emorial, il monumento pi! ela orato tra quelli del secondo dopoguerra. ,omprende C. statue raffiguranti truppe la cui espressione sim oleggia incertezza, e un monumento alla memoria. L$obietti.o degli autori del saggio svelare in che modo il 'emoriale a ia assunto la sua forma attuale, riconoscendo l$unit politica e il pluralismo culturale. La relazione tra riconoscimento e democrazia la costante del pensiero occidentale. Degel riteneva infatti che il desiderio di riconoscimento fosse punto focale delle relazioni di potere istituzionalizzate. Il 'emoriale della guerra di ,orea risol.e nella pietra le contraddizioni e le confusioni della nazione che lo ha eretto9 la guerra per molti incomprensi ile. ?iene concepito negli anni $2/, ossia in un periodo in cui i principali valori sui quali si asava l$:merica cominciano a venir meno. I cambiamenti culturali de li anni )1% e )2% hanno ridefinito il significato della commemorazione della guerra, poich& se un tempo questi assumevano valore sim olico, ora sono completamenti AmutiB, non dicono nulla sulle vittime morte per difendere il proprio paese, o per la propria li ert, o per la democrazia. :llo stesso modo il 'emoriale9 non dice nulla, tranne che sono morti. La Guerra di Corea9 G) mesi (C.*/=*G), 1 milioni di morti. 01 anni dopo l$armistizio i veterani si riunirono a Fashington per commemorare la loro lotta. Il discorso fu tenuto da Clinton, dal quale emersero9 sia una nuova concezione della guerra (si passa dalla concezione di conflitto durato G anni, che sem rava essere sfociato in un punto morto, a vittoria storica), sia lo spirito americano dedito alla commemorazione. La creazione del memoriale dei veterani della guerra di ,orea accompagna la trasformazione dell$:merica da societ industriale a societ post=industriale. 'aggiore inclusione ed uguaglianza producono una maggiore critica verso il passato dell$:merica. Pro etto del Memoriale9 muro di granito alto da 0 a CC piedi, contenente 10// foto di ianchi, neri uomini, donne, ecc. ,on il suo riflesso il muro raddoppia anche le C. statue (sem rano G) come da progetto originale)@ il visitatore vede la propria om ra tra le C. statue e si unisce sim olicamente ad esse. I visi sul murale, ench& anonimi, sono visi di persone reali che rappresentano tutti gli americani che hanno prestato servizio in ,orea. Inoltre le molte immagini sfocate offrono la possi ilit di riscontrare delle somiglianze. Il muralista Louis 3elson, riferendosi al fatto di trarre ispirazione dall$a itudine di esporre foto dei propri cari sulla mensola del caminetto, ha definito il 'emoriale come una A Mensola sul caminetto della nazioneB. Il ricordo della sofferenza comune il materiale di cui fatta l$unit nazionale@ e l$uguaglianza nel riconoscimento del sacrificio essenziale per le culture democratiche della commemorazione.

Il 'emoriale di ,orea riconosce enfaticamente ogni categoria di partecipanti. +egna una fonte di solidariet asata, non sul mutuo riconoscimento tra gli individui, ma sul riconoscimento degli individui da parte dello +tato egualitario. Il 'emoriale diviene un veicolo di concezioni in quanto i suoi elementi esprimono dei giudizi sul carattere e il significato della attaglia che li commemora. In questo contesto si inserisce il di attito dei due tipi di cultura della guerra9 quella progressista e quella tradizionale. La cultura pro ressista, che vede il nazionalismo come una costruzione egemonica, definisce i morti in uerra come .ittime e come i sim oli di sofferenza, piuttosto che come protettori dello +tato. La cultura ortodossa o tradizionale definisce i caduti in funzione del contributo che hanno dato come cittadini, 3(3 delle perdite che hanno su ito come individui. 'orire per qualcosa di pi! grande di se stessi un$idea tradizionale che il memoriale di ,orea afferma, mentre il 'emoriale del ?ietnam nega. Memoriale del 4ietnam diviene il simbolo dell)enorme perdita umana della uerra. Memoriale di Corea diviene il simbolo del Patriottismo e del 5o.ere a di&esa della libert.

Capitolo 6 Il passato nel presente' cultura e trasmissione della memoria (. 70erman


Questo saggio offre una dettagliata analisi storica del ruolo assunto dalla schiavit! nella formazione dell$identit a&ro+americana in relazione alla teoria del trauma culturale, strettamente connesso alla centralit del passato e alla memoria collettiva. %er trauma culturale si intende la perdita drammatica di identit e di significato che colpisce un gruppo di persone. Il suo significato deve essere precisato e accettato@ e tale processo richiede tempo, un certo grado di mediazione e delle modalit di rappresentazione. Ieve essere capito, spiegato e reso coerente attraverso la riflessione e il discorso pu lico. " l$espressione di discontinuit e di una crisi sociale che diventa una crisi di significato e di identit grazie alla mediazione del mass media. Ii rilevante importanza comprendere quanto la formazione dell$identit sia legata a concetto di memoria colletti.a, definita come l$insieme dei ricordi di un passato condiviso che unifica il gruppo attraverso il tempo e lo spazio, costituendo un 8uadro narrati.o, una storia collettiva. In questa prospettiva, il passato diviene presente grazie alle interazioni sim oliche, alla narrazione e al discorso, e viene ri=raccontato attraverso il dialogo, attraverso storie che ci dicono che siamo e raccontano da dove veniamo. La schia.it9 , un marchio culturale e il luo o della memoria nella &ormazione dell)identit a&ro+americana. La guerra civile americana termin8 nel C)J* con la vittoria dell$esercito dell$-nione e la promessa di emancipazione proclamata da Lincoln nel famoso discorso del C)JG, dal quale deriv8 la li erazione formale di tutti gli schiavi, l$occupazione del sud sconfitto e l$istituzionalizzazione della sua ricostruzione. :ll$indomani della guerra civile per8 la riconciliazione tra 3ord e +ud genera una nuo.a idea di :bianco;. ,hi pensava di essere americano a pieno titolo dovette ripensare a se stesso come appartenente ad un gruppo marginalizzato. 3el corso di questo processo emerse la nozione di a&ro+americano. I principali attori del processo furono l$e; schiavo !oo<er T. *ashin ton e il suo antagonista *.7.!. 5u !ois, secondo il quali la schia.it9 rappresenta.a un)opportunit unica per i neri d)America' &orni.a loro cultura, personalit e una speci&ica missione razziale. %er loro la schiavit! rappresentava un gradino per il progresso della razza. 3el corso degli anni $1/ si consolidarono due modelli narrativi nel discorso sull$esperienza era a partire dalla schiavit!9 il modello progressista e quello della redenzione Il modello pro ressista, promotore del mo.imento :New NegroB, ritiene che la schiavit! sia punto di partenza per il progresso, mentre quello della redenzione, promotore del mo.imento :Back to Africa, cerc8 di restituire ai neri l$orgoglio e la gloria attraverso la redenzione nel paese d$origine. In definitiva, ci8 che viene analizzato in questo saggio come la memoria colletti.a e il trauma culturale siano le pietre miliari dell)identit di un ruppo.

La nozione di afro+americano emersa dal tentativo di una generazione di intellettuali di colore di fare i conti col fatto di essere respinti dalla societ americana, dopo che era stata loro promessa piena integrazione a fine guerra civile. La schia.it9 come &orma di memoria , stata il punto di ri&erimento cruciale in 8uesto processo in un)epoca, 8uella del dopo uerra, in cui costoro che non erano n= bianchi n= americani .i.ono non solo una crisi di identit ma anche di identi&icazione. > in 8uesto contesto che emer e il concetto di afro+americano.

Capitolo ? Memorie e luo hi di 7retz Israel e di @ilast00na


A. 7su Il saggio qui presentato offre una profonda riflessione sul legame indissolu ile che esiste tra spazio e tempo nella questione politica d$IsraeleK e %alestina. TerraAspazio, memoria e identit , la triade che tesse le narrazioni di israeliani e palestinesi. %er entram i lo spazio identificato con la terra immaginaria e sognata. %er gli e rei della diaspora, il popolo senza terra, lo spazio rappresenta la creazione dello +tato d$Israele@ uno +tato che nega eLo rimuove la presenza di un altro popolo9 quello dei palestinesi. %er l$identit palestinese lo sradicamento territoriale il nodo attorno cui si ela ora il concetto d$identit nazionale. La costruzione della memoria collettiva non pu8 essere disgiunta da quella culturale poich& i concetti di nazione, identit e religione sono i rafforzativi della memoria culturale. 3ella memoria collettiva israeliana B&ar 7tzior (citt a met strada tra Merusalemme e De ron) rappresenta la voce narrante del mito nazionalista. La batta lia di B&ar 7tzion del 1#6$ rappresent8 per il nascente stato e le generazioni future un evento fondante di eroismo e martirio. Il riconoscimento pu lico di questa attaglia fu immediato. La coincidenza temporale tra la attaglia di Nfar <tzion e la proclamazione dello stato di Israele lo rendono un perfetto mito originario sul quale identificare l$idea di 3azione. La narrazione dei &atti di B&ar 7tzion viene suddivisa in due fasi9 la prima si configura per i tratti cele rativi della memoria dei caduti. Mli orfani di Nfar <tzion divengono i medium politica della memoria attraverso l$istituzione della Miornata della #imem ranza. La attaglia diviene cosO l$icona della relazione Israele terra. La seconda fase invece si configura con l$emergere del postsionismo.K Le cele razioni rimasero immutate fino al 1#12, quando, in seguito alla uerra dei 1 iorni, la riconquista dei luoghi chiude l$epopea del mito del ritorno. La riacquisizione del territorio riunifica la dimensione spazioLtemporale della narrazione sionista e i figli di Nfar <tzion si reinsediano nella terra dei padri. %er la Palestina la guerra del C.0) segna la :l=3a6 a, ossia la catastrofe, identificata con l$esilio e la perdita della terra. %erdita terra significa perdita della patria, la disintegrazione della societ, la scomparsa della vita ur ana. Lo sradicamento territoriale vede affiorare nuove stratificazioni sociali quali9 C. le minoranze arabo+israeliani rimaste in Israele 1. i ri&u iati politici G. la popolazione rimasta in Cis iordania sottoposta alla Alegge giordanaB (i giordani) 0. la popolazione della striscia di Gaza sotto l$amministrazione egiziana. -na galassia di nuove identit in cui la terra assume una &unzione retorica uni&icante. 3ei campi profughi in Miordania e Li ano sono le associazioni culturali a ricoprire il ruolo di medium della memoria. :i am ini viene insegnata la danza contadina e si organizzano spettacoli
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popolari. %er le generazioni nate nei campi profughi la Palestina , la terra so nata, il paradiso terrestre per cui .ale la pena di immolarsi. 3ella memoria collettiva dei %alestinesi la perdita e l)esilio sono la trama che tesse la narrazione dell$identit9 ci8 che conta la descrizione della %alestina prima della :l=3a6 a. La fotografia ha un ruolo rilevante perch& la prova tangi ile di un passato che testimonia una vita sociale distrutta. In seguito alla creazione dello +tato d$Israele nel C.02, la politica di ebraicizzazione dello spazio eseguO modifiche toponomastiche non solo per sancire l$acquisizione dei luoghi, ma anche, e soprattutto, per cancellarne la memoria e ogni possi ile fonte di legittimit. La cancellazione dei nomi ara i e, quindi, l$attri uzione di nomi di origine i lica assumono una valenza semantica in termini teologici9 un continua identificazione con l$:ntichit. Il caso palestinese, in seguito alla cancellazione della memoria, si distingue per la reazione delle donne nel recupero e nella sal.a uardia dei toponimi dei .illa i, le cui depositarie divengono le loro &i lie, portandone il nome. La questione di conflitto tra Israele e %alestina diviene una sorta di A white patchB che accompagna ogni storia.

K 3ascita stato d$Israele9 C.02 KK 6i utz9 forma associativa volontaria di lavoratori israeliani. KKK +ionismo9 movimento dell$)// che proclama il ritorno degli e rei nella terra promessa

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Parte II + Con&ini e memorie in 8uestione' il caso dellC7uropa Capitolo 1 La memoria ne ata all)7uropa
M. (ampazi Il saggio in questione si interroga sul modo in cui si stanno modificando i rapporti tra memoria, confini e cittadinanza in <uropa. La pi! importante AinvenzioneB politico = istituzionale dell$et moderna la convergenza tra stato, nazione e societ. :l suo interno l$individuo, definito prima suddito, poi cittadino, dopo la fine della seconda guerra mondiale, assume una cittadinanza sopranazionale, che ha posto il pro lema delle Aradici; dell)7uropa. Il rapporto tra storia e memoria molto stretto e am ivalente nonostante la prima sia da considerare pi! staccata dal vissuto di un gruppo rispetto alla memoria. Quest$ultima infatti in grado di coinvolgere, attraverso i fatti narrati, gli ascoltatori che, in qualche maniera, assimilano il vissuto altrui. In questo modo la narrazione diviene il collante del gruppo e il ricordo diviene patrimonio collettivo. La riflessione sulle &orme di cittadinanza richiamano - problemi evidenti9 C. la 8uestione della ri&orma istituzionale nell)D7 in seguito al processo all$inclusione di stati dell$e; locco sovietico e della 7urchia@ 1. la 8uestione dei mo.imento mi ratori che stravolgono la fisionomia di interi quartieri, citt e regioni. G. La 8uestione dei crescenti problemi di sicurezza in una realt segnata dal terrorismo internazionale e dalla criminalit organizzata. Queste questioni non si risolvono con qualche aggiustamento giuridico o funzionale. +econdo il filosofo tedesco Eabermas, necessaria la disgiunzione politica da quella culturale in una contemporaneit nella quale la concezione dello +tato=3azione non si ancora estinta del tutto. " stato il concetto di A3azioneB P2//=)//esca a contri uire alla rottura con la tradizione premoderna, la quale in (ccidente ha significato la dura lotta per separare lo stato dalla ,hiesa. L$idea di nazione come comunit di destino totalizzante ormai superata nell$epoca contemporanea per via delle continue trasformazioni sociali. ?iene cosO a generarsi una nuova tensione nell$equili rio tra la dimensione indi.iduale e 8uella colletti.a dell$esperienza. Dn)identit ha sempre biso no di un con&ine , e se non ce n$ uno fisico, ricorre ai confini sim olici. Lo testimonia, ad esempio, il ritorno al velo vissuto come scelta identitaria delle giovani donne islamiche. L$idea che il confine culturale non mai coinciso AnaturalmenteB con quello statuale viene documentato nell$ampia documentazione storiografica. " il caso dell$:lsazia, in cui cultura e tradizioni francesi e tedesche si intrecciano@ o della ?alle d$:osta e dell$:lto :dige, in cui la lingua e cultura non coincidono con quelle di appartenenza politica. Il concetto di cittadinanza europea, nato formalmente nel C..C con il 7rattato di 'aastricht, ha intensificato la riflessione sulle radici d) 7uropa. 3ei di attiti i punti di maggiore controversia ha riguardato il demos europeo9 pu8 esistere uno stato senza un popoloQ +e sO, quali sono le radici di questo popolo o di questo insieme di popoliQ
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La questione viene attenuata dall$idea che non sem ra importante sta ilire se la matrice originaria dell$appartenenza europea sia quella cristiana, ellenistica o rinascimentale. " sulla consapevolezza della storia del variegato continente europeo che va costruita la nuova idea di cittadinanza, fondata sui diritti delle persone e su una forma inedita di Asolidariet per differenzaB.

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Capitolo 2 Memoria colletti.a a inse namento della storia


A. Ca.alli +e oggi si insegna storia nelle scuole primarie e secondarie perch& le classi dirigenti e politiche hanno visto nell$insegnamento della storia uno strumento utile per formare o rafforzare la coscienza collettiva e l$identit nazionale. 3ell$ancient regime il pro lema non si poneva perch& i sudditi non avevano isogno di coscienza collettiva e la legittimit del potere politico non richiede il consenso. Quando si fa strada la democrazia, i sudditi diventano cittadini e le masse entrano nella storia. In Italia, fino agli anni )1%, l)inse namento ruotava ancora attorno al concetto di ApatriaB. I programmi si fermavano sempre alla prima guerra mondiale e non affrontavano pro lematiche AscomodeB quali il fascismo, la resistenza, la nascita della #epu lica. L$insegnamento della storia, quindi, tende a selezionare ed escludere tutto ciF che risulta :scomodo; per la coscienza e l)or o lio nazionale. Ialla &ine de li anni )1% si assistito al declino del paradigma nazionale nell$insegnamento della storia. Il paradigma nazionale, soprattutto per gli stati sconfitti nel conflitto mondiale, perch& hanno dovuto fare i conti con le colpe dei crimini di guerra, stato seriamente compromesso. 3el contesto inglese e francese, invece, ,hurchill e Ie Maulle hanno potuto presentarsi come Asalvatori della patriaB. L$eclissi del paradigma nazionale ha lasciato una specie di vuoto ed stata uno dei fattori che hanno messo in crisi l$insegnamento della storia. Questa crisi leggi ile in una serie di fenomeni tra loro connessi9 C. La ridotta importanza di una reli ione ci.ile imperniata su sacralit patria e suoi confini@ 1. La necessit di allar are l)inse namento ad altri saperi con la riduzione dello studio della storia antica, medievale e moderna, su quella contemporanea@ G. Il compito di orientare alla comprensione del mondo contemporaneo a&&idata anche a li :studi socialiB ha contri uito alla competizione tra storia e studi sociali@ 0. Lo scarso interesse de li studenti per la storia9 reticenza insegnanti a trattare temi controversi, convinzione che storia non sia utile. (isposta alla crisi9 ampliare gli orizzonti storici sia nella dimensione locale che in quella mondiale. La storia da insegnare nelle scuole non pu8 essere solo quella nazionale evitando la visone euro= centrica. :ssenza di veri e propri confini geopolitici fa dell$<uropa un$entit aperta all$adesione di nuovi popoli e paesi9 un$identit imprecisa che pu8 rappresentare un limite, ma anche un$opportunit. Il di attito sulle radici dell$<uropa risultato mal posto9 l)identit europea non si &onda sull)identi&icazione di un passato comune, ma sul superamento delle di.isioni che hanno caratterizzato la sua storia &ino alle due uerre del GG secolo. In questo superamento delle divisioni, la storia puF s.ol ere un ruolo importante, non rimuovendo le controversie ma affrontandole esplicitamente. Le divisioni non si cancellano nascondendole o negandole, ma creando il contesto in cui diventino delle diversit che possono dialogare tra loro.
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Capitolo $ Il saluto romano allo stadio' l)Heterno presenteI del GGI secoloJ
4. Matera Il saggio in questione articola una riflessione sulla memoria pu lica partendo dall$analisi del Asaluto &ascistaB o Asaluto romanoB con cui il giocatore della Lazio, Paolo 5i Canio, pi! volta ha acceso gli animi della tifoseria. In particolar modo l$autore fa riferimento ad un episodio preciso9 la partita Li.orno + Lazio del "%%?. %oich& quest$ultima era gi stata ritenuta a rischio a causa delle opposte posizioni politiche delle tifoserie delle due squadre, prima dell$incontro pare che l$ar itro 7om olino, avesse esplicitamente richiesto di evitare gesti che aizzassero le curve. Ii ,anio non rispetta i patti, e ritiene opportuno rivolgere alla tifoseria laziale il saluto romano. Il caso, sottoposto all$opinione pubblica, ha diviso tra consensi e condanne politiche. Il fatto viene analizzato in una prospetti.a antropolo ica della memoria, cui vengono esaminate le forme culturali del ricordo e degli usi delle rappresentazioni del passato. Memoria e cultura sono strettamente le ate tra loro poich&, secondo la tesi di Ealb/achs, a causa del carattere socialmente condizionato della memoria. L$uomo in solitudine non potre e avere memoria. La memoria cresce e si installa nell$uomo solo grazie alla sua appartenenza ad una collettivit, nell$am ito del processo di socializzazione. I ricordi nascono solo mediante la comunicazione e l$interazione entro il gruppo sociale. Dal 5achs ha una concezione socio costruttivista del passato, il quale , una creazione culturale. Il punto su cui necessario interrogarsi 9 come si costruisce una memoria soddisfacente, conforme, e riconosciuta come la pi! adatta a essere raccontata alle generazioni successive e ripetutaQ Costruire una memoria pubblica uni&icata , impossibile e questo provoca una frammentazione delle memorie. %roliferano le Amemorie particolariB, quelle delle minoranze, ma anche quelle A indi.idualiB, quelle che ciascuno ritiene di costruirsi per s&, attingendo qua e l da diverse fonti. In definitiva ci8 che Dal s5achs intende con l$affermazione9 RLa maggior parte dei raga$$i oggi cresce in una sorta di presente permanente nella perdita di %ualsiasi rela$ioni organica con il passato pubblico dellepoca in cui viveS. Kuello di 5i Canio non , un : esto della memoria; e l)idea che sia tale, , l)illusione di tutti coloro che ancora credono che esistano le ami con un passato da riprodurre attra.ersola memoria.

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Capitolo # Paradossi e dilemmi dell)identit nazionale turca


@. Salomoni 3ata dalle ceneri dell$Impero (ttomano, la 7urchia affronta il trauma del crollo cercando di ricostruire la sua identit nazionale, asata sul concetto di turchit, facendo i conti con i paradossi che ne seguono. ,on l$emergere di fenomeni come la questione curda, le relazioni tormentate con l$-< e il revival islamico, la storia nazionale e la memoria collettiva del popolo turco vengono messe in discussione e ci si trova a fare i conti con una societ caratterizzata dalle differenze etniche e religiose che ne intaccano l$identit. I profondi mutamenti intervenuti nel contesto mondiale hanno avute profonde ripercussioni anche in 7urchia. Infatti, poich& la fine dell$Impero (ttomano port8 conseguenze traumatiche, quali le perdite territoriali, l$afflusso di milioni di profughi, l$amnesia e rottura con questo passato sem rarono l$unico modo per garantire la legittimit del nuovo +tato. Sono due traumi mai elaborati, 8uindi, a &ondare l)identit nazionale turca. +i tratta di due traumi che l$ideologia turca e la memoria collettiva non hanno mai ela orato, ma che anzi hanno represso e cancellato e che solo successivamente vennero riattivati in quanto ritenuti un$importante risorsa politica per quei gruppi sociali che volevano mantenere il potere nelle proprie mani. %er salvaguardare l$identit locale di fronte all$avanzare della cultura occidentale e, di conseguenza, per trovare una risposta al dilemma dell$equili ro cultura occidentale=cultura locale, due sono stati i tentativi9 l)ottomanismo e il panislamismo. La repu lica 6emalista rinuncia per8 alle due teorie9 l$ obietti.o , 8uello di re+in.entare la storia nazionale attra.erso' C. sia il ri&iuto della cultura locale, attraverso una serie di drastiche misure che portano ad eliminare i segni di una cultura considerata inferiore (ad es. imposizione della lin ua turca) 1. sia il ri&iuto del passato ottomano, considerato la causa dell$arretratezza del paese (marginalizzazione ad opera della storiografia ufficiale e ricerca delle proprie radici nell$:sia centrale), G. neutralizzando la dimensione reli iosa , ed instaurando un modello di laicit che tende ad integrare la religione nell$apparato statale piuttosto che a dividere le due sfere. ,on il colpo di stato del 1#$% la 7urchia si avvia ad una riorganizzazione dell$ideologia ufficiale con l$o iettivo di creare una societ or anica &ondata sulla razza e sulla reli ione 9 con l)inte razione dell)Islam nell)identit u&&iciale, si fornisce compattezza alla societ e si evita il diffondersi di ideologie pericolose di sovvertirne l$assetto. 7uttavia, mentre da una parte la 7urchia si muove verso l$apertura al mondo esterno, sul piano culturale ed ideologico rimane isolata ed proprio questa contraddizione che alla ase dell$attuale crisi.

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7ale contraddizione evidente nell$approccio della 7urchia alla questione dell$adesione all$-<, dove il progetto europeo impone allo stato turco di rimettere in discussione il suo modello fortemente stato=centrico e di dare spazio alla democrazia e ai diritti. La domanda di riconoscimento della realt curda mette in discussione l$immagine di una societ omogenea generata dall$identit nazionale, svelando la dimensione discriminatoria contenuta nel concetto di turchit. : svelare la dimensione discriminatoria fu il Rapporto sulle minoranze in Turchia, nel quale si proponeva di sostituire il termine AturcoB con Adella TurchiaB@ le violente reazioni in seguito alla sua pu licazione nel 1//0, portarono alla paradossale sconfessione del Rapporto dal parte del governo stesso che lo aveva commissionato. La rinascita islamica un fenomeno che stato favorito con il recupero della dimensione manifesta con il rinnovo dell$a igliamento@ su quello politico con la nascita dei partiti di ispirazione islamica e sul piano sociale con comparsa di associazioni, sindacati, etc. La rinascita islamica contiene una serie di provocazioni per l$identit nazionale ufficiale, quali la rivendicazione di una societ che non deve essere necessariamente occidentale. Il revival islamico in 7urchia, si identifica con la scelta personale delle studentesse di indossare il velo differenziarsi dall$(ccidente. La vulnera ilit e la precariet determinano i caratteri dell$ideologia nazionalista repu licana, enfatizzando l$omogeneit della societ, il paternalismo autoritario e la su ordinazione della societ allo stato.

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Capitolo 1% Islam e democrazie. La posta in ioco delle donne


(. Siebert (ggigiorno siamo sempre pi! a ituati a dover convivere e a mescolarci con individui o gruppi di individui linguisticamente e culturalmente diversi da noi. Indu iamente il vantaggio che ne deriva quello di conoscere usi, costumi e religioni diverse da quelle alle quali siamo a ituati, ma in tal modo tralasciamo tutte quelle questioni legate ai rapporti asimmetrici di potere che caratterizzano la modernit occidentale e le diverse culture, come l$esclusione sociale, le forme di razzismo, la subordinazione della donna all)uomo. %roprio in merito al ruolo della donna, nella societ della glo alizzazione sem ra che, da un lato essa tenda ed essere considerata una risorsa fondamentale nel mercato del lavoro, ma dall$altro, in molti contesti, fatica ancora ad essere riconosciuta come un individuo che gode di diritti e doveri. In particolar modo nei paesi a tradizione musulmana. 3umerosissime sono le donne provenienti da paesi musulmani che sono immigrate in <uropa, ma il rapporto tra Islam ed istituzioni europee ancora carico di tensioni che derivano da una reticenza dei musulmani nel riconoscere l$autorit dello +tato laico. %er quanto riguarda la &i ura della donna nell)Islam, risulta ancora difficile capire quali aspetti della sua su ordinazione siano da attri uirsi alla %arola di Iio e quali invece alle pratiche sociali ormai consolidate@ evidente quindi la forte tensione che si genera tra i paesi europei, che sono da sempre a ituati alla colla orazione tra i cittadini, considerati ciascuno come individuo ed in cui generazioni di donne hanno lottato per essere riconosciute come tali, e le comunit di immigrati musulmani, nei confronti delle quali spesso le politiche dell$umiliazione prevalgono su quelle del riconoscimento. #ecenti ricerche sull$Islam in <uropa evidenziano, da un lato la complessit del fenomeno e dall$altro la scarsa disponi ilit nell$accettare questa nuova componente, anzi spesso prevale una situazione di contrapposizione pi! che di mescolanza. La tendenza generale quella di classificare questi individui come delle minoranze anche quando sono nate nel nostro paese9 tali malintesi sono particolarmente evidenti intorno alla questione del velo. Il concetto del .elo, cosO come emerge dal ,orano, una 8uestione centrale della ci.ilizzazione musulmana, ma in realt non ser.i.a per di.idere li uomini dalle donne, nell)accezione che ha assunto o i, bensL li uomini da li uomini. Alla &ine de li anni M2% tutta.ia, il .elo , di.entato un potente strumento di controllo sociale' le donne erano costrette ad indossarlo pena licenziamento, impri ionamento e pubblica prostrazione. ,on il tempo stato possi ile notare un atteggiamento diverso a seconda delle generazioni nei confronti di una ri+elaborazione dell)Islam in chia.e moderna, in cui il rapporto con la reli ione non , pi9 un)imposizione, ma una scelta indi.iduale. Questa situazione caratterizza non solo i gruppi di immigrati in terra straniera, ma anche i paesi musulmani in cui molte giovani donne sono sempre pi! desiderose di partecipare alla vita pu lica ed cosO che ApieganoB il velo alle loro esigenze. -n Anuovo veloB diviene cosO il sim olo di una lotta al tradizionalismo.
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Questa tendenza al cam iamento ha a che fare soprattutto con il processo di scolarizzazione9 a scuola inizia la rottura con la tradizione ed il luogo in cui si confronta l$individualit del soggetto con le aspettative del sistema familiare. La 8uestione del .elo costituisce 8uindi un buon banco di pro.a per .eri&icare la democraticit della nostra nazione .

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