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L'anima e l'intelligenza

Leon Moksha - Nicola Capuzzolo

"... Sull'anima i pi grandi filosofi e saggi di tutti i tempi hanno scritto libri, formulato teorie ed esposto la propria dottrina. Anch'io ora cerco di analizzare tale mistero e non lo faccio per emulare i grandi del passato, lo faccio per me e per contribuire al mio percorso di risveglio interiore. Cercare di analizzare le dinamiche sull'anima, ammettendo anche la possibilit di poter sbagliare, mi consentir la possibilit di crescere e comprendere. Pitagora, Eraclito, Platone e Aristotele hanno colto solo particolari aspetti del fenomeno "anima" e ognuno di loro ha cercato poi di seguire una propria strada personale. Il mio compito invece stato quello di unire la visione di tali filosofi e quindi individuare un punto di equilibrio. Con l'aiuto del De rerum natura di Lucrezio e del Corpus Hermeticum ripercorro ed espongo la mia teoria sull'anima attraverso la fusione della dottrina occidentale con quella orientale. Nessuno dei grandi del passato hai mai sbagliato circa l'anima eppure nessuno ha mai detto il giusto; io ora, sicuramente non dir come stanno realmente le cose, ma cercher di avvicinarmi il pi vicino alla realt dei fatti ...2 Dalla prima parte: "L'anima e la legge del Logos" QUI Seconda parte - L'anima e l'intelligenza L'anima non pu essere controllata direttamente, ma pu esserlo indirettamente. La particella di etere freddo, pur essendo divina e incorporea,nel momento in cui discende nel corpo fisico diviene oggetto di leggi inferiori. Abbiamo detto che l'anima e l'animo, che si trovano nei polmoni, danno vita allo spirito situato nella mente. Chi controlla la mente controlla lo spirito, quindi controlla l'anima. L'anima-atma un frammento del paramatma e partecipa delle dimensioni superiori. L'anima-atma di origine divina. Ci che divino si contrappone a ci che non lo , la materia. ogni corpo esistente pieno di materia, ma ci che distingue un corpo animato da uno inanimato l'anima. Abbiamo detto che anche i sassi hanno un animo, ma solo piante,animali e uomini possiedono un'anima, cio partecipano delle dimensioni superiori. Il fatto che i sassi non abbiano un'anima non implica che non siano comunque divini, ma ritorneremo pi avanti su questo punto. In quanto prodotto della creazione da parte di uno stesso paramatma, anche i sassi sono divini. Tuttavia i sassi non possiedono un'anima e quindi non possono partecipare delle dimensioni superiori. Anche le piante e gli animali partecipano delle dimensioni superiori, ma solo

l'uomo pu fare esperienza di dio divenendo egli stesso un dio. L'anima umana, di triplice costituzione, non manca di nulla. Tra atma e paramatma non c' alcuna sostanziale differenza. Il jivatma o bhikshu, colui che cerca, ha bisogno solo di svegliarsi e riconoscere la propria immortalit. Ma perch i sassi o gli oggetti inanimati non sono in grado di muoversi? ...

Nel trattato B del Corpus Hermeticum scritto: "tutto ci che si muove, o Asclepio, non si muove in qualcosa e per opera di qualcosa?" "certamente" "e non frutto di necessit che ci in cui l'essere in movimento si muove sia pi grande di questo?" "si necessariamente cos" "di conseguenza non forse pi potente ci che muove di ci che mosso?" "infatti, pi potente" "ed necessario che ci in cui l'essere in movimento si muove abbia una natura opposta a quello?" "si, assolutamente" Ci che mosso non pu che essere contingente, poich non ha in s la causa del movimento. L'atma non ha natura semplicemente pi forte rispetto alla materia, ma opposta, cio divina nella sua origine per avere la capacit che il corpo mosso non ha, quella di imprimere il movimento. In cosa si manifesta il movimento impresso dall'anima al corpo? L'oggetto inanimato possiede solo l'animo, mentre gli esseri viventi usufruiscono anche dell'anima. Ci che distingue l'oggetto inanimato da quello animato la capacit di procreare o creare qualcosa o qualcuno a s simile, e come potrebbe avvenire tale creazione senza movimento? Due corpi umani inanimati non potrebbero generare nulla, sarebbero come due sassi. L'anima imprime nel corpo un'energia vitale che da compimento al movimento. Per quanto l'anima vegetativa sia debole

rispetto a quella sensitiva e intellettiva, intendendo per debole non un'intensit di forza ma l'incapacit di partecipare delle dimensioni superiori, conserva al suo interno le funzioni fisiche fisiologiche tra le quali nutrizione, crescita e riproduzione. Tutti gli esseri viventi possiedono un'anima vegetativa che consente loro di riprodursi. l'anima produce movimento inteso non solo nel senso dell'attivit fisica di un corpo ma quale principio fecondatore. Pimandro 18 : "crescete aumentando e moltiplicatevi in moltitudine, voi tutti che siete stati creati e forgiati;e colui che dotato di intelletto si riconosca come immortale, sappia che la causa della morte l'amore e conosca tutti gli esseri" L'anima principio fecondatore e l'amore non causa di morte. Ci che causa di morte la dimenticanza dell'anima, ossia il non essere coscienti della sua presenza. Ci che causa di morte l'ignoranza dell'anima e una vita vissuta solo attraverso l'attaccamento alla materia. L'anima di origine divina e i suoi attributi sono anch'essi divini. La volont di generare non causa di morte poich figli di uno stesso dio che ha generato tutto ci che esiste. Non esiste l'eros ma solo l'agape che per sua natura esclude l'idea di desiderio e indica l'amore divino. Ci che viene chiamato eros un irrefrenabile desiderio fisico e chi lo prova non fa esperienza delle dimensioni superiori ma solo della dimensione inferiore. Nell'eros l'atma, pur essendo presente nel corpo, non svolge alcuna funzione attiva oscurata dalla mente colma di desideri e dal corpo ricco di appetiti. Quindi diremo che l'eros causa di morte, poich nell'atto sessuale non c' alcuna consapevolezza di s e di Dio, c' solo il corpo, mentre l'agape l'origine della conoscenza di dio e di s stessi. Non si pu usare il termine amore pur sapendo che questi pu contenere due attribuzioni di significato. Abbiamo detto che l'anima entra nel corpo dell'uomo con il suo primo atto di respirazione e non pu essere n acquisita per meriti n strappata per "cattiva condotta", se cos fosse oggi giorno nessuno avrebbe un'anima e come abbiamo dimostrato, senz'anima i corpi sarebbero simili pi a sassi che ad esseri viventi. L'anima ha in s il principio del movimento e un corpo animato, cio vivente, non pu darsi senz'anima. L'anima quindi sempre presente nel corpo umano e lo abbandona solo con la morte, infatti quel corpo senz'anima resta privo di movimento. Il movimento quindi non viene da qualcosa di esterno all'essere vivente, ma interno, appunto dall'atma. Questo movimento cos perfetto da essere generato da un'entit incorporea, l'atma, non pu essere originato che da un ente spirituale e divino. Nel trattato B del Corpus Hermeticum scritto: "Il movimento del mondo e di ogni essere vivente corporeo non generato da qualcosa di esterno rispetto al corpo, ma da qualcosa che agisce dall'interno verso l'esterno, cio dagli intellegibili come l'anima e lo spirito o da qualcos'altro di incorporeo. Infatti il corpo non muove un corpo animato e, in generale ,nessun corpo, neanche inanimato" "Come puoi dire questo, o Trismegisto? Non sono forse i corpi a muovere il legno, le pietre e tutti gli esseri inanimati?" "Per niente, Asclepio; poich ci che dentro il corpo, e non il corpo stesso, che muove l'essere inanimato e che muove entrambi: il corpo di quello che porta e il corpo di quello che portato. Perci un essere inanimato non pu muovere un altro essere inanimato"

Qual lo scopo dell'atma? Non pu esserci un uomo senza un'anima intellettiva, n qualsiasi tipologia di anima (vegetativa, sensitiva, intellettiva) pu fare esperienza del mondo senza un corpo. Il corpo pur facendo esperienza del mondo e di se stesso non pu comprendere la natura e la ragione di tutto ci che esiste senza un'anima. Abbiamo definito l'atma una tabula rasa che registra ogni esperienza del corpo, della mente e delle sensazioni o emozioni. Il senso proprio dell'atma tuttavia pu essere compreso solo attraverso la comprensione dell'anima intellettiva. L'anima intellettiva la fonte del pensiero razionale e dell'attivit della conoscenza e per questo motivo l'unica a poter comprendere la natura di Dio e le leggi dell'universo. Nel "discorso sacro di Ermete" scritto: "e dal moto degli dei che ruotano nei cieli nacque ogni anima nella carne [...],per la contemplazione del cielo, del moto degli dei celesti, delle opere divine e dell'attivit della natura [...], per la conoscenza del potere divino; per conoscere in ogni aspetto [...] le cose buone e le cattive e scoprire le arti di produrre il bene" Il paramatma non potrebbe darsi conoscenza senza un essere razionale, cio l'uomo. L'anima intellettiva l'anello di congiunzione tra il paramatma e il jivatma. Il paramatma (a) necessario per il jivatma (b) e questi necessario all'altro. Non potrebbe darsi uno senza l'esistenza o presenza dell'altro. Finch ci sar l'uomo ci sar Dio e finch ci sar Dio l'uomo esister. Ora se ammettiamo che a partire dal XX sec. l'uomo ha ottenuto la capacit di auto-distruggersi e che Dio eterno dobbiamo concludere che l'esistenza di Dio determinata da altri esseri razionali dotati di un'atma o anima intellettiva e poich l'uomo non eterno, ma ha iniziato ad esistere, cio ha avuto un inizio, possiamo anche dedurre che ci sia stato un essere vivente razionale prima della comparsa dell'uomo sulla terra che abbia potuto conoscere il mistero di Dio. Tuttavia Dio eterno e il mondo immortale, ma comunque ha avuto un inizio pur non potendo avere una fine poich eterno. Se ammettiamo che al momento della creazione del mondo ci fosse stato un essere razionale in grado di conoscere il paramatma allora tutto quello fin qui scritto sarebbe giusto, ma Dio eterno e non pu darsi senza conoscere s stesso per cui dobbiamo concludere che o il paramatma pu darsi conoscenza di s senza altri da s o che il mondo sia anch'esso eterno poich il mondo Dio stesso che si auto-conosce. Ora, poich l'anima intellettiva dell'uomo ha impiegato millenni per giungere a piena conoscenza di s e del paramatma, cosa possiamo concludere? Nonostante l'anima intellettiva abbia impiegato millenni per tale processo di consapevolezza e comprensione, nell'istante stesso in cui l'atma si dato, Dio ha potuto avere conoscenza di s e poich Dio eterno e non pu darsi senza conoscere, dobbiamo concludere che il mondo e l'atma siano eterni. Non poteva esserci un paramatma senza un'atma e non poteva darsi un'atma senza un bhikshu che la ricevesse e il jivatma non poteva darsi senza uno spazio o un mondo in cui poter conoscere il paramatma. Paramatma, atma, jivatma e visva (mondo) sono della stessa sostanza o essenza, quindi

eterni. Con mondo intendo uno spazio X e non necessariamente un corpo fisico. Nel discorso di Ermes a Tat scritto: "Dio dunque distribu la ragione, o Tat, a tutti gli uomini, ma non l'intelletto. E non perch fosse invidioso di qualcuno: l'invidia infatti non viene dall'alto, ma si forma quaggi, nelle anime che non possiedono l'intelletto" "Perch duque, o padre, Dio non distribu a tutti l'intelletto?" "Poich egli volle, o figlio, che questo prendesse dimora nelle anime come premio da conquistare" Non c' nessun premio da conquistare. L'intelletto non un premio da conquistare. Nello stato di dimenticanza confondo l'intelletto, ossia il pensiero che funziona indipendentemente dal sentimento, con l'intelligenza che comprende la capacit di sentire ci che si sta pensando. La ragione di cui parla Ermes l'intelletto. L'intelletto proprio di tutti gli uomini, l'intelligenza anch'essa propria di tutti gli uomini, solo si manifesta in proporzioni e dosi differenti. L'intelligenza non ha nulla a che vedere con le funzioni logiche-analitiche, che costituiscono appunto la ragione, ma consiste nel riuscire a sentire ci che si sta pensando liberi da ogni condizionamento esterno, come diceva Krishnamurti. L'intelligenza anche il bagaglio d'esperienza dell'atma acquisito nel suo processo di trasmigrazione da un corpo all'altro. Per questo motivo tutto perfettamente cos come deve essere, ogni jivatma esattamente dove dovrebbe essere, poich l'atma cos in quel momento e non pu essere cambiata. Non si pu forzare in modo negativo o positivo il processo di evoluzione dell'atma poich l'atma assorbe tutto quello che deve assorbire e ignora tutto quello che deve ignorare. Tuttavia una scala si sale un gradino alla volta e cercare di salirne due o tre alla volta pu creare qualche piccolo problema infatti, potremmo cadere. Per questo motivo ogni jivatma possiede un'intelligenza sua propria particolare che non ha nulla a che fare con la ragione. L'anima intellettiva la fonte del pensiero razionale e governa la ragione ma non equivale a dire che l'anima intellettiva sia il pensiero razionale o la ragione. Nel trattato IX del Corpus Hermeticum si pu individuare la natura dell'intelligenza: "quando entrambe queste parti della percezione (sensazione e conoscenza intellettiva) si accordano l'una all'altra,allora il pensiero espresso dalla parola,dopo essere stato generato dall'intelletto" La parola intelligenza e ha un valore sacro, ma noi ogni giorno la rendiamo vana e la consideriamo una facolt innata, come se ci fosse sempre stata. La parola dell'uomo ordinario solo un insieme di suoni o lettere mentre la parola dell'uomo aperto all'intelligenza non mai banale, il verbo di cui parlava Ges, emanazione del paramatma. Dal trattato IX del Corpus Hermeticum: "...ma vi sono due tipi di uomo, quello materiale e quello essenziale. Come ho gi detto, l'uno, quello materiale, con il male e ha ricevuto i semi del pensiero dai demoni; mentre gli altri,che sono secondo l'essenza con il bene, sono salvati da dio. Dio infatti, creatore di tutte le cose, quando crea il tutto, lo fa simile a se stesso, ma le cose create buone si trasformano in base all'uso della loro energia."

L'uomo materiale l'uomo non cosciente della propria anima intellettiva che resta oscurata come abbiamo detto prima dal corpo e dalla mente. L'uomo materiale legato principalmente all'emozione e al movimento meccanico del proprio corpo. Questo tipo di uomo pi simile ad un animale, con proprie abitudini, che non agisce ma reagisce a stimoli interni ed esterni. L'atma pur essendo presente non esercita alcuna spinta poich l'anima non invadente, li fissa ed immobile. Questo tipo di uomo ha ricevuto i semi del pensiero dai demoni. L'uomo non cosciente della propria anima intellettiva un uomo addormentato ed controllato da una particolare entit, l'ego. L'ego opera in modo meccanico e abbiamo discusso gi in passato la sua natura, ma cosa significa "pensieri ricevuti dai demoni?" Tale affermazione ci che possiamo ricondurre all'"oligarchia egoica", infatti in Marco 5,8-10 scritto: "Gli diceva infatti: esci, spirito immondo, da quest'uomo! E gli domand: come ti chiami? L'altro: mi chiamo legione, perch siamo in molti. e prese a scongiurarlo con insistenza perch non lo cacciasse fuori da quella ragione" Prima di poter indagare la natura del paramatma e quindi comprendere il mistero dell'atma necessario prima realizzare la natura della mente umana in cui risiede lo spirito. Lo spirito dato dall'unione di animo e anima e non si pu prendere consapevolezza dell'anima se prima non si preso coscienza dello spirito. Tuttavia, lo spirito risulta imbottigliato da quelli che in passato ho definito aggregati psichici quindi dall'ego, e l'ego ha il suo centro operativo nella mente. La conoscenza dell'atma passa dalla comprensione della mente umana. Per questo motivo scritto : "le cose buone si trasformano in base all'uso della loro energia" La mente lo strumento pi potente di tutti e pu essere messo a servizio dell'atma-anima o del corpo e delle dimensioni inferiori. Ma l'uomo vive in uno stato di sonno e non cosciente della propria anima intellettiva. Per questo motivo non sa quello che fa, o che dice, non sa quello che poich non conosce la sua natura. "Padre, perdonali perch non sanno quello che fanno!" La comprensione della propria mente e della natura dell'atma conducono l'uomo al risveglio, all'illuminazione e il jivatma diventa egli stesso paramatma. Quella che abbiamo definito physis o tao la chiave per unire il jivatma al paramatma, ma il jivatma ha necessit di conoscere la natura del tao. Ogni essere vivente legato al paramatma poich il paramatma proprio in quegli esseri viventi. Tuttavia Dio immanente e si trova in tutto ci che esiste ed per questo motivo che l'animo presente in tutte le cose che sono. Nel discorso di Ermete Trismegisto scritto: "il termine natura, infatti, si dice di ci che cresce e si trova nelle cose che mutano e si muovono mentre il termine energia riguarda anche le cose immobili, quelle divine come quelle umane"

L'animo energia.

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