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ISBN 978-88-458-1784-7 2014 Istituto nazionale di statistica Via Cesare Balbo, 16 - Roma Salvo diversa indicazione la riproduzione libera, a condizione che venga citata la fonte. Immagini, loghi (compreso il logo dellIstat), marchi registrati e altri contenuti di propriet di terzi appartengono ai rispettivi proprietari e non possono essere riprodotti senza il loro consenso. Approfondimenti e contenuti aggiuntivi sono pubblicati alla pagina web http://www.istat.it/it/archivio/113149
Indice
INDICE
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Introduzione e sintesi
LINDUSTRIA MANIFATTURIERA DURANTE LA CRISI 2011-2013: SETTORI E IMPRESE VINCENTI E PERDENTI
1.1 - Un confronto tra cicli produttivi nei principali paesi europei 1.2 - Il ciclo industriale dei settori in Europa 1.3 - La dinamica del fatturato industriale in Italia 1.4 - Landamento del fatturato industriale nei principali paesi europei 1.5 - Il fatturato in Italia e in Europa: una visione settoriale
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2.1 - Un triennio difficile per la manifattura italiana 2.2 - Propensione allexport, performance e strategie Box: Lindicatore sintetico di competitivit dei settori manifatturieri 2.3 - La performance interna ed estera delle imprese manifatturiere nel triennio 2011-2013: una lettura strategica 3.1 - Un esame degli effetti della crisi: la valutazione delle imprese 3.2 - Le strategie adottate dalle imprese Indici sintetici per confronti temporali: un indice statico e uno dinamico Performance e strategie: un modello logit multinomiale Lindicatore sintetico di connettivit
Note metodologiche
Riferimenti bibliografici
SCHEDE SETTORIALI
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Attivit manifatturiere
10 Industrie alimentari 11 Industria delle bevande 13 Industrie tessili 14 Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia 15 Fabbricazione di articoli in pelle e simili 16 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio 17 Fabbricazione di carta e di prodotti di carta 18 Stampa e riproduzione di supporti registrati 19 Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 20 Fabbricazione di prodotti chimici 21 Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici 22 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 23 Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 24 Metallurgia 25 Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) 26 Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi 27 Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche 28 Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature n.c.a. 29 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 30 Fabbricazione di altri mezzi di trasporto 31 Fabbricazione di mobili 32 Altre industrie manifatturiere 33 Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature 62 64 66 68 70 72 74 76 78 80 82 84 86 88 90 92 94 96 98 100 102 104 106
Indice
M Attivit professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese P Istruzione Q Sanit e assistenza sociale R Attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento S Altre attivit di servizi
Introduzione e sintesi
INTRODUZIONE E SINTESI
Ledizione 2014 del Rapporto sulla competitivit dei settori produttivi analizza la recente performance delle imprese e dei comparti manifatturieri italiani, in un periodo recessivo (tra il 2011 e il 2013) caratterizzato da una forte e persistente caduta della domanda interna e da un rallentamento, nel 2013, di quella estera. Le imprese maggiormente orientate allexport hanno potuto sfruttare la pi vivace domanda internazionale, in un contesto ciclico comunque caratterizzato da notevoli difficolt nei paesi europei, i principali mercati di destinazione delle merci italiane. Le dinamiche competitive e le strategie adottate per affrontare la crisi rappresentano quindi elementi cruciali per spiegare le dinamiche congiunturali recenti e, in ultima analisi la sopravvivenza stessa delle imprese durante questa fase economica avversa; per questo motivo nel Rapporto si pone particolare attenzione a tali aspetti e alla loro interazione. Nelle pagine che seguono si presenta dapprima un confronto a livello europeo che permette di inquadrare la performance complessiva dei settori produttivi, in termini di produzione industriale e fatturato, nel corso del biennio 2011-2013 (capitolo 1). Successivamente, si mette in relazione la performance della manifatturiera italiana sui mercati nazionale e estero, espressa in termini di variazione di fatturato, con le caratteristiche strutturali e le strategie adottate dalle imprese (capitolo 2). Infine (capitolo 3), una indagine ad hoc condotta a dicembre 2013 presso un campione rappresentativo di imprese manifatturiere permette di esaminare in maggior dettaglio gli effetti della crisi sui diversi aspetti dellattivit produttiva, le strategie di risposta adottate dalle imprese e il loro giudizio sul potenziale produttivo e la capacit di intercettare un eventuale scenario di ripresa.
Anche a livello maggiormente disaggregato (gruppi di attivit economica), emerge una forte eterogeneit tra paesi; gli effetti della recessione sono risultati particolarmente pervasivi sul tessuto produttivo di Italia e Spagna, dove si osservano cali produttivi di oltre il 20 per cento in ben due terzi dei settori negli anni tra il 2007 e il 2013. Per quanto riguarda le dinamiche pi recenti, tra gennaio e novembre 2013 la maggior parte dei gruppi di attivit economica ha registrato livelli produttivi largamente inferiori a quelli del corrispondente periodo del 2007. In Italia landamento delle vendite dei prodotti della manifattura industriale, desumibile dagli indici mensili del fatturato, mostra unevoluzione molto differenziata tra mercato nazionale e estero. La caduta ciclica del 2011-2013 stata contrassegnata dalleccezionale divaricazione tra le due componenti del fatturato industriale: quello nazionale diminuito di circa il 17 per cento, posizionandosi a un livello inferiore rispetto al punto di minimo della prima recessione; quello estero ha registrato un rallentamento, facendo segnare comunque una lieve crescita (pari a circa il 3 per cento). La Spagna lunica grande economia dellarea euro ad aver mostrato una divaricazione tra componente estera e interna del fatturato industriale di entit comparabile con quella italiana; per entrambi i paesi tale divergenza imputabile alla debolezza delle componenti interne di domanda, mentre pi positiva risultata levoluzione delle vendite allestero. Nel confronto con gli altri principali partner europei, la peggiore performance del fatturato complessivo italiano e spagnolo ha riguardato in particolare i beni intermedi e di consumo, mentre le vendite dei beni dinvestimento hanno mostrato una maggiore uniformit.
Introduzione e sintesi
e la fabbricazione di macchinari e attrezzature. Tra i comparti che evidenziano le pi forti contrazioni di fatturato, si segnalano la fabbricazione di mobili, la confezione di articoli di abbigliamento e le industrie del legno. A conferma della netta divaricazione tra un mercato domestico depresso e mercati esteri tendenzialmente in crescita, si osserva come tra il 2010 e il 2013 solo in quattro comparti si sia verificata una variazione negativa di fatturato estero (produzione di mobili, legno, stampa e abbigliamento), e solo in uno (alimentari) un incremento di fatturato sul mercato interno. Ne conseguito un generalizzato incremento della propensione allexport, misurata come la percentuale di fatturato esportato su quello totale. Ripartendo le imprese sulla base della propria quota di fatturato estero in quattro classi di uguale ampiezza, tra il 2010 e il 2013 si sono delineati spostamenti netti di imprese verso classi pi elevate; a questi passaggi si associano generalmente variazioni di fatturato totale positive e strategie prevalentemente aggressive, orientate allespansione allestero attraverso lampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti. Al contrario, a passaggi verso classi meno elevate di propensione allexport si accompagnano aumenti di fatturato nazionale e riduzioni del fatturato totale, guidate dunque da forti cadute dei ricavi sui mercati esteri. Questo risultato pu essere frutto di precise strategie difensive di ripiegamento su nicchie di domanda interna a seguito di una perdita di competitivit sui mercati esteri. La relazione tra profili strategici dimpresa e andamenti di fatturato approfondita attraverso i risultati di unanalisi empirica. Suddividendo linsieme delle imprese del campione rispetto alla propria performance del fatturato sui mercati interni e internazionali (vincenti, crescenti allestero, crescenti in Italia, in ripiegamento) si stimato il contributo fornito da una serie caratteristiche strutturali, strategiche e di bilancio alla probabilit di trovarsi in ciascuno dei quattro gruppi. La difesa della quota di mercato da parte delle imprese che hanno subito una riduzione di fatturato sul mercato interno (crescenti allestero, in ripiegamento) incrementa di circa 3 punti percentuali la probabilit di appartenere a tale insieme. Il ridimensionamento dellattivit ha invece caratterizzato le imprese in ripiegamento: da un lato tale scelta aumenta di circa 20 punti percentuali la probabilit di appartenere a questo gruppo, dallaltro risulta quella che pi allontana unimpresa dallappartenere a gruppi che presentano una buona performance di fatturato estero (diminuirebbe di 13 punti la probabilit di collocarsi nel gruppo delle vincenti). Tra le leve competitive, si segnala limportanza assunta da: a) lintensit delle relazioni con altre imprese o istituzioni, un vantaggio rilevante soprattutto per quelle che hanno evidenziato incrementi di fatturato sul mercato interno; b) lattivit innovativa, associata a una variazione positiva della probabilit di appartenere al gruppo delle crescenti in Italia; c) linvestimento nella formazione del personale (tramite corsi o training on the job) svolta nel corso del 2011, che ha contribuito in misura significativa alla performance delle imprese attive sul mercato interno nel biennio successivo. In ottica settoriale, le strategie trainanti del sistema, che tendono cio a spostare le imprese manifatturiere verso gruppi a performance pi elevata, risultano essere principalmente linvestimento in capitale umano (attivazione di programmi di formazione), il raggiungimento di un elevato grado di connettivit produttiva e linnovazione (di prodotto e di processo). In particolare, linvestimento in capitale umano accomuna settori molto eterogenei per tecnologia e prodotti: dai comparti del polo chimico (chi-
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mica, gomma e plastica) ad alcuni settori del modello di specializzazione italiano quali pelli, macchinari, altri mezzi di trasporto. Un elevato grado di connettivit rappresenta invece la leva competitiva pi vantaggiosa in particolare per i comparti della filiera del metallo (metallurgia, prodotti in metallo, macchinari). Lattivit innovativa (soprattutto di prodotto) ha rappresentato un rilevante fattore di espansione del fatturato estero per le imprese dei macchinari e dei comparti del Made in Italy, in particolare quelle dellabbigliamento, delle pelli e dei prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi.
Introduzione e sintesi
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Allattivazione di nuove relazioni produttive (joint ventures, consorzi, reti eccetera) hanno invece fatto ricorso in prevalenza imprese appartenenti a settori a elevata intensit di capitale o caratterizzati da gradi molto diversi di integrazione verticale, quali lelettronica-elettromedicale, le imprese del comparto della raffinazione e gli autoveicoli. La resilienza agli effetti della crisi per le imprese che sono sopravvissute alla selezione causata dagli effetti della recessione sembra infine emergere dai giudizi forniti dagli imprenditori circa la possibilit di rispondere in modo repentino ed adeguato a un significativo aumento della domanda, interna o estera: l86,6 per cento del campione, infatti, ha dichiarato di poter far fronte a un aumento di domanda nazionale attraverso un utilizzo della capacit esistente, con valori settoriali che variano dal 71 per cento del coke al 92,6 per cento delle bevande.
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Lindice della produzione industriale italiana ha perso complessivamente, tra aprile 2011 e novembre 2013, il 10,9 per cento. Tale caduta risulta assai pi lunga (31 mesi) che in passato e pi ampia rispetto a quella osservata in molti tra i partner dellUem. In Italia, secondo gli indici di fatturato, la caduta ciclica del 2011-2013 si contrassegnata per leccezionale divaricazione tra il livello della componente nazionale (diminuito di circa il 17 per cento) e quello estero, che ha segnato una lieve crescita (pari a circa il 3 per cento). La Spagna lunica grande economia dellarea euro ad aver mostrato una divaricazione tra componente estera e interna del fatturato confrontabile con quella italiana. Limpatto della crisi stato particolarmente marcato per il settore dei beni di consumo durevoli in Italia e in Spagna. In flessione anche le vendite di beni di investimento, ma in misura meno accentuata e pi uniforme tra i principali paesi europei. In questa prima parte del Rapporto si analizza landamento del ciclo produttivo e del fatturato italiano in un contesto europeo, nel periodo che abbraccia lintera fase della crisi globale, dal 2008 fino ai dati pi recenti disponibili. La dinamica ciclica della produzione industriale italiana negli ultimi sei anni stata caratterizzata dalla presenza di due forti recessioni che hanno determinato, nel periodo compreso tra aprile 2008 e novembre 2013, una perdita produttiva di circa il 24 per cento portando il livello dellindice su valori inferiori a quelli dellinizio degli anni 90 (Figura 1.1). La prima fase di contrazione ha avuto luogo tra maggio 2008 e marzo 2009, in conseguenza allesplosione della crisi finanziaria internazionale e le sue ripercussioni sulleconomia reale. In quel caso il crollo della domanda estera, associato alla forte e repentina caduta degli scambi commerciali (che sono passati dal +7,9 per cento in volume del 2007 al -10,6 per cento del 2009, secondo i dati del Fondo monetario internazionale del 2013), ha rappresentato lelemento caratterizzante dellintensa flessione produttiva. La recessione, inoltre, seppure di durata (10 mesi), non diversa da altri episodi di contrazione del settore industriale, ha avuto unampiezza molto maggiore rispetto al passato, portando a una caduta complessiva del prodotto del 25,9 per cento. Come termine di confronto, le flessioni produttive determinate dalle recessioni degli anni novanta furono comprese tra il 4,1 per cento della crisi asiatica del 1998 e il 5,8 per cento registrato dopo la fine degli accordi europei di cambio, nel 1992-1993.
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Figura 1.1 - Indice della produzione industriale dellItalia (dati mensili destagionalizzati, base 2010=100) (a)
123 118 113 108 103 98 93 88 gen-90 gen-94 gen-98 gen-02 gen-06 gen-10
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
La moderata ripresa del 2009-2010 ha consentito un parziale recupero della produzione, rispetto al minimo di marzo 2009, pari al 15,1 per cento; questo dato in linea con quello osservato in molti paesi europei (con la rilevante eccezione della Germania), ma assai inferiore a quanto necessario per tornare ai livelli produttivi precedenti. A questa ripresa ha fatto seguito, a partire da maggio 2011, un nuovo pi lungo episodio recessivo del quale, nonostante la progressiva attenuazione osservata negli ultimi mesi del 2013, non ancora possibile stabilire il termine. Questultima recessione, associata al forte calo della domanda interna, stata particolarmente lunga (31 mesi) e intensa (-10,9 per cento la variazione tra aprile 2011 e novembre 2013). A differenza degli episodi precedenti, nel nostro Paese la caduta delloutput si manifestata con unampiezza maggiore rispetto a quella osservata in molti tra i partner dellUnione economica e monetaria (Uem); per questi ultimi la riduzione della produzione si concentrata nel 2012, mentre nellultimo anno si osservata una relativa stabilizzazione e, in alcuni casi, una modesta ripresa. In questo periodo, infatti, nellUem lattivit industriale ha registrato un lieve incremento (+2,8 per cento tra novembre 2012 e lo stesso mese del 2013); nello stesso arco di tempo aumentata dell1,6 per cento in Francia, mentre in Germania il periodo di recupero manifestatosi nellarco temporale tra febbraio e novembre 2013 ha determinato un incremento produttivo del 4,1 per cento. Anche nel Regno Unito, nel corso dellultimo anno, la produzione industriale risultata in crescita (+3,1 per cento tra ottobre 2012 e novembre 2013). Nel nostro Paese, contrariamente a molti altri partner dellUe, non ancora possibile individuare un termine della fase recessiva del 2013; tuttavia, i mesi finali dello scorso anno hanno visto un moderato miglioramento, con modesti incrementi produttivi a partire dal mese di settembre.
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Figura 1.2 - Indice della produzione industriale in alcuni paesi europei (dati mensili destagionalizzati, base 2010=100) (a)
128 123 118 113 108 103 98 93 88 83 apr-07 apr-08 apr-09 apr-10 apr-11 apr-12 mar-01 mar-02 mar-03 mar-04 mar-05 mar-06 apr-13 apr-13 apr-13 apr-13
Germania
Regno Unito
127 122 117 112 107 102 97 92 mar-01 mar-02 mar-03 mar-04 mar-05 mar-06 apr-07 apr-08 apr-09 apr-10 apr-11 apr-12 apr-12 apr-12
Francia
127 122 117 112 107 102 97 92 apr-07 apr-08 apr-09 apr-10 mar-01 mar-02 mar-03 mar-04 mar-05 mar-06 apr-11 apr-11
Spagna
131 126 121 116 111 106 101 96 91 86 apr-07 apr-08 apr-09 mar-01 mar-02 mar-03 mar-04 mar-05 mar-06 apr-10
Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
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Nella prolungata fase di stagnazione degli anni 2001-2005, infatti, anche i paesi che non hanno sperimentato una recessione industriale hanno comunque registrato tassi di crescita relativamente contenuti (Figura 1.2). In seguito, la sincronia si manifestata attraverso la generalizzata caduta di output industriale del 2008-2009, con perdite produttive comprese tra il 20 e il 25 per cento per i principali paesi dellUem e di quasi il 14 per cento per il Regno Unito. Successivamente, tutte le economie europee hanno sperimentato una ripresa, seppure di intensit non uniforme, nel 2010. Nel corso del 2011, infine, la nuova recessione risultata pi intensa per i paesi maggiormente investiti dalla crisi legata allaumento del costo di finanziamento del debito sovrano e al riequilibrio dei conti pubblici: Italia e Spagna hanno perso, rispettivamente, il 10,9 e il 13,5 per cento del loro prodotto industriale, mentre Germania e Francia hanno sperimentato un calo, rispettivamente, del 4,9 e del 5,9 per cento.
Tavola 1.1 - Variazione complessiva della produzione industriale dal massimo ciclico del 2007-2008 allultimo dato disponibile (valori percentuali)
PAESE Italia Germania Regno Unito Francia Spagna Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat Punto iniziale Apr-08 Apr-08 Oct-07 Oct-07 Jun-07 Punto finale Nov-13 Nov-13 Nov-13 Nov-13 Nov-13 Variazione percentuale -24,0 -2,3 -12,8 -14,9 -30,0
Gli effetti complessivi dei due episodi recessivi del 2008-2009 e del 2011-2013 sono riassunti nella tavola 1.1. Si evidenzia chiaramente come, nonostante la sincronia ciclica, leffetto sulle economie europee sia stato notevolmente differenziato. La Germania, pur ancora al di sotto dei massimi toccati quasi sei anni fa, lunico paese ad avere recuperato quasi pienamente i livelli produttivi precedenti la crisi. Sul versante opposto, spiccano le flessioni dei paesi mediterranei: Italia e Spagna hanno perso, rispettivamente, quasi un quarto e un terzo del prodotto industriale rispetto ai livelli pre-crisi. In un ambito intermedio tra questi due poli si situano la Francia e il Regno Unito.
Figura 1.3 - Rapporto tra gli indici della produzione industriale italiana e tedesca Anni 1991-2013 (dati mensili destagionalizzati, base 1991=100)
120 110 100 90 80 70 60 gen-91 gen-94 gen-97 gen-00 gen-03 gen-06 gen-09 gen-12
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Il confronto tra la Germania e Italia evidenzia un progressivo e continuo ampliamento del differenziale nella produzione industriale in senso sfavorevole al nostro Paese (Figura 1.3). Tale tendenza si manifestata a partire dal 1997-1998 senza apparentemente risentire delle diverse fasi cicliche susseguitesi in tale arco temporale. Un simile andamento rispetto alla Germania si osservato anche per gli altri grandi paesi qui considerati: Regno Unito, Francia e Spagna.
Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat (a) Le variazioni sono calcolate sulla base dei dati corretti per i giorni lavorativi e riguardano il periodo gennaio-novembre 2013 rispetto a gennaionovembre 2007.
Ci si riferisce ai gruppi di attivit economica della classificazione ATECO 2007, pari a circa 80/90 nei diversi paesi.
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In Francia landamento risulta solo marginalmente attenuato rispetto a questa dinamica: la percentuale di settori che perdono oltre venti punti di produzione rappresenta poco pi della met del totale. Ancora una volta, la Germania si segnala per un andamento pi positivo: le perdite superiori al 20 per cento sono confinate ad un sesto dei settori, peraltro in parte compensate da una quota analoga di comparti produttivi che registra incrementi superiori al 10 per cento nellarco temporale considerato. Per quanto riguarda lItalia, dalla seconda met del 2011 la frazione dei settori in espansione stata molto bassa fino ai primi mesi del 2013 (Figura 1.4); da maggio essa si portata lievemente al di sopra del 50 per cento, accompagnando la fase di stabilizzazione della produzione. I valori pi recenti di questo indicatore mostrano un leggero decremento, che suggerisce molta cautela in merito alla pervasivit dei segnali di ripresa.
Figura 1.4 - Quota percentuale dei settori industriali italiani in espansione Anni 2006-2010 (a)
100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 gen-06 gen-07 gen-08 gen-09 gen-10 gen-11 gen-12 gen-13 0
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Sono classificati in espansione i settori per i quali un indicatore di trend segnala una variazione congiunturale positiva.
La maggior parte dei gruppi di attivit economica nel corso del periodo gennaio-novembre 2013 ha registrato livelli produttivi largamente inferiori a quelli del corrispondente periodo del 2007, anno precedente linizio della cosiddetta grande recessione (Figura 1.5).
Figura 1.5 - Indici della produzione industriale in Italia per gruppo di attivit economica: distribuzione delle variazioni percentuali Anni 2007-2013 (gennaio-novembre; dati corretti per il diverso numero di giorni lavorativi)
35 30 25 20 15 10 5 0 -100
-90
-80
-70
-60
-50
-40
-30
-20
-10
10
20
30
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In tale arco temporale risulta drasticamente ridotta la produzione delle industrie del tabacco e dei computer, mentre si sono fortemente ridimensionate (con una perdita complessiva superiore al 50 per cento) anche la fabbricazione di prodotti in legno (esclusi mobili), i prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso, la fabbricazione di elettrodomestici, di autoveicoli e motocicli (Figura 1.6). Tra i pochi settori in crescita tra il 2007 e il 2013 sono da citare le armi e munizioni, la fabbricazione di prodotti di elettronica di consumo audio-video, i medicinali, gli accumulatori elettrici, la fabbricazione di prodotti e strumenti di misurazione (Figura 1.7).
Figura 1.6 - Settori che presentano la massima riduzione della produzione industriale nel periodo 20072013 (gennaio-novembre; serie corrette per gli effetti di calendario, variazioni percentuali)
Prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso Mezzi di trasporto nca Carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi Computer e unit periferiche
Figura 1.7 - Settori che presentano il massimo incremento della produzione industriale nel periodo 20072013 (gennaio-novembre; serie corrette per gli effetti di calendario, variazioni percentuali)
Armi e munizioni
Batterie di pile ed accumulatori elettrici Strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione; orologi 0 5 10 15 20 25
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industriali per tipologia di mercato di destinazione, dal momento che viene rilevato nelle due componenti relative al mercato interno e a quello estero.2 A partire dalla seconda met dello scorso decennio, landamento dellindicatore del fatturato industriale, analogamente a quello della produzione, stato contrassegnato da due intense contrazioni. La prima fase (compresa tra luglio 2008 e giugno 2009) risultata particolarmente marcata a causa della contemporanea perdita di livello di entrambe le componenti, interna ed estera, del fatturato (Figura 1.8). La riduzione dellindice generale risultata pari al 24 per cento (simile allentit del calo della produzione industriale): questo dato la sintesi di una riduzione del fatturato estero (-31,8 per cento) pi accentuata di quella del fatturato interno (-24,9 per cento). La componente estera del fatturato stata maggiormente colpita dagli effetti negativi della crisi finanziaria internazionale e dalle sue ripercussioni sulle economie reali. Essa ha mostrato una perdita di livello con un anticipo di circa un trimestre rispetto al fatturato domestico; tenendo conto anche della durata della fase recessiva, lintensit della caduta ciclica risultata nettamente pi accentuata rispetto a quella osservata per la componente domestica. Lo shock esogeno attivato dalla crisi finanziaria internazionale si successivamente diffuso ai settori industriali maggiormente orientati al mercato interno: tale fase recessiva si chiusa in maniera sincrona per le due componenti del fatturato (entrambe hanno presentato un minimo ciclico nel terzo trimestre del 2009).
Figura 1.8 - Indici del fatturato italiano per mercato di destinazione (numeri indice destagionalizzati, base 2010=100)
120 110 100 90 80 70 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
interno
estero
La fase espansiva che seguita ha visto un sensibile recupero dei livelli di attivit: lindice del fatturato industriale ha beneficiato di andamenti favorevoli in entrambe le componenti delle vendite. Essa proseguita fino ad aprile 2011, mese in cui possibile segnare un massimo ciclico nella datazione dellindicatore: rispetto al livello minimo osservato nella precedente recessione (giugno 2009), lincremento delle ven2
Lindice del fatturato misura landamento nel tempo dellammontare in valore delle vendite delle imprese industriali (comprensive delle attivit economiche estrattive e manifatturiere, ad eccezione delle industrie dellenergia elettrica e del gas). Rispetto a quello della produzione, lindice del fatturato presenta alcune differenze. Tra queste, in particolare: a) rileva la parte di produzione effettivamente venduta dallimpresa (dunque non include, a differenza dellindice di produzione, le giacenze di magazzino); b) pu derivare da lavorazione in conto terzi con materie prime fornite da imprese estere e quindi rappresentare solo il valore del servizio incorporato nella lavorazione (mentre il corrispondente indice di produzione misura la quantit effettivamente prodotta); c) il fatturato di prodotti a lungo ciclo di lavorazione dato dalle fatture emesse per avanzamento lavori o anche per acconti (mentre il corrispondente indice di produzione misura la quantit effettivamente prodotta in un mese).
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dite totali risultato significativo (+21,5 per cento), ma non sufficiente a recuperare interamente le perdite subite nel corso della prima recessione. Lindice generale si infatti attestato a un livello inferiore di circa 3,5 punti percentuali rispetto a quello di met 2008, essenzialmente a causa del parziale recupero delle vendite sul mercato interno rispetto ai livelli pre-crisi (+21 per cento laumento, circa 5 punti percentuali in meno rispetto a luglio 2008). Nello stesso periodo, quelle effettuate sui mercati esteri hanno recuperato pressoch interamente le perdite della prima recessione, mettendo in luce una maggiore ampiezza ciclica. Il peggioramento delle condizioni di vendita sul mercato interno ha condizionato levoluzione dellindice aggregato, che ha mostrato una nuova inversione ciclica. Diversamente dalla contrazione del 2008-2009, segnata dagli effetti di shock esogeni di natura internazionale, la caduta ciclica avviatasi nellaprile del 2011 trova origine nella debolezza della domanda interna, accentuata dalladozione delle politiche di consolidamento fiscale (peraltro dettate dalle condizioni sui mercati internazionali) e dallinasprimento delle condizioni di accesso al credito. Sulla base della datazione effettuata sui livelli dellindice complessivo destagionalizzato, la seconda fase recessiva si chiusa a distanza di due anni (con un minimo ciclico ad aprile 2013). Essa rifletterebbe il deterioramento della componente interna, in presenza di una moderata espansione di quella estera. Questultima componente ha infatti continuato a evolversi favorevolmente, pur con intensit pi contenute nellultimo biennio, delineando una prolungata fase espansiva tuttora in atto. Rispetto al minimo ciclico di giugno 2009, i livelli del fatturato estero in valore si sono incrementati del 38,1 per cento. La caduta ciclica del 2011-2013 si quindi contrassegnata per leccezionale divaricazione tra le due componenti del fatturato industriale: quello nazionale diminuito di circa il 17 per cento, posizionandosi a un livello inferiore rispetto al punto di minimo della prima recessione;3 quello estero ha registrato un rallentamento, facendo segnare comunque una lieve crescita (pari a circa il 3 per cento). Il divario tra i livelli delle due componenti (+5 per cento a favore del fatturato estero ad aprile 2011) si incrementato di circa 1 punto percentuale per ogni mese della fase recessiva, cos da risultare pari al 28,5 per cento nel minimo ciclico di aprile 2013: ci ha inoltre segnato una discontinuit nella sincronia ciclica che storicamente ha caratterizzato le due componenti del fatturato industriale.4 Le indicazioni pi recenti indicherebbero un modesto recupero delle vendite industriali sul mercato interno, che si accompagnerebbe a una lieve riduzione del divario accumulato rispetto al fatturato estero.
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fatturato totale di intensit analoga a quella sperimentata in Italia; una flessione pi contenuta si osservata soltanto in Francia (-15,4 per cento), come risultato di diminuzioni meno marcate delle due componenti dellindicatore. La seconda recessione ha mostrato eterogeneit tra le economie europee, riflettendo le diverse specificit nazionali. In primo luogo, essa risultata asincrona tra i principali paesi: ha avuto inizio tra il primo e il secondo trimestre 2011 in Italia, Spagna e Regno Unito, mentre si avviata in ritardo in Francia (quarto trimestre 2011) e soprattutto in Germania (terzo trimestre 2012). In secondo luogo, la recessione ha avuto durata diversa nelle diverse economie europee: stata particolarmente estesa in Italia (24 mesi), nel Regno Unito (18 mesi) e in Spagna (dove la fase recessiva non si ancora conclusa), pi breve in Francia (12 mesi) e in Germania (5 mesi). Infine, nellultima fase recessiva si osservata una divaricazione anche nellentit della caduta ciclica: -11,8 per cento in Italia e nel Regno Unito, -8 per cento in Spagna, -1,4 per cento in Francia e -0,4 per cento in Germania.
Figura 1.9 - Indice del fatturato complessivo per le principali economie europee (numeri indice destagionalizzati, base 2010 =100) (a)
130 120 110 100 90 80 70 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Germania 130 120 110 100 90 80 70 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2011 2012 2012 2013 2013 Francia
Spagna
Regno Unito
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
70 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat. (a) Larea ombreggiata rappresenta i periodi di recessione.
A questa flessione del ciclo poi seguita una fase di recupero, tuttora in atto, che ha favorito il ritorno dei livelli delle vendite sui valori di met 2008. Ci non si verificato in Italia e Spagna dove la perdita di livello del fatturato industriale ha contrassegnato buona parte della recente fase ciclica, con il risultato che i livelli attuali, secondo i dati pi recenti, sono ancora inferiori a quelli pre-crisi. Tali diversit possono essere analizzate alla luce dellandamento delle componenti nazionale ed estera del fatturato industriale (Figura 1.10). La Spagna lunica grande economia dellarea euro ad aver mostrato una divaricazione tra componente estera e interna confrontabile con quella italiana (oltre il 39 per cento a ottobre 2013). Negli altri paesi, a partire dal minimo ciclico del 2009, le due componenti mostrano
25
un andamento congiunto; in particolare, in Germania e nel Regno Unito scomparso il divario osservato nel decennio precedente linizio della fase recessiva del 2008.
Figura 1.10 - Indici del fatturato per mercato di destinazione delle principali economie europee (numeri indice destagionalizzati, base 2010 =100)
150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2013 Francia
Germania
150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 2000 2001 2002 2003 2004 2005
Spagna
150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 2000 2001 2002 2003
Regno Unito
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Interno
Estero
2012
26
trambe le economie) e tuttora in atto. Allincremento complessivo, pari nei due paesi a circa il 14 per cento tra il minimo ciclico del 2009 e ottobre 2013, hanno contribuito sia le vendite destinate al mercato interno (+7 per cento in Germania, oltre il 12 per cento in Francia), sia quelle orientate al mercato estero (+30 per cento in Germania, circa il 20 per cento in Francia).
Figura 1.11 - Fatturato dei principali paesi europei per raggruppamenti principali di industrie (numeri indice destagionalizzati, base 2010 =100)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2013 2013
Beni di consumo
140 130 120 110 100 90 80 70 60 2000 2001 2002 2003 2004 2005
Beni intermedi
2006
2007
2008
2009
2010
2011 2011
Beni di investimento
140 130 120 110 100 90 80 70 60 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2012
Italia
Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat
Germania
Francia
Spagna
Regno Unito
2012
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In Italia, gli effetti della positiva evoluzione delle vendite estere di beni di consumo (+33 per cento nello stesso periodo) sono stati frenati dalla debolezza della componente interna, diminuita nel periodo 2011-2013 di circa il 9 per cento. Lindice complessivo cos risultato in deterioramento fino ad aprile 2013 (-5,1 per cento), per poi stabilizzarsi nei mesi successivi. Anche in Spagna la negativa performance dellindicatore soprattutto attribuibile al peggioramento della componente interna del fatturato, che ha vissuto una prolungata fase di contrazione (marzo 2010-maggio 2013). Quella estera, risultata particolarmente debole, ha comunque registrato una crescita nei confronti del minimo della prima fase recessiva (+6,5 per cento a ottobre 2013). Al contrario, nel Regno Unito, il fatturato industriale dei beni di consumo stato soprattutto supportato dalle vendite sul mercato domestico: queste si sono caratterizzate per una flessione contenuta nel periodo 2008-2009 (-5,5 per cento, la pi bassa tra le economie considerate), cui seguito un rilevante incremento tra il 2009 e il 2011 (circa il 21 per cento). Nello stesso periodo, le vendite estere si sono incrementate soltanto lievemente e hanno successivamente accusato un significativo ridimensionamento (-15,5 per cento la flessione tra agosto 2011 e marzo 2013). Tuttavia, le vendite totali del comparto hanno mostrato un incremento: a ottobre 2013, laumento del fatturato risultato pari a circa l11 per cento rispetto al minimo di agosto 2009 (grazie allincremento di quello interno, in presenza di una contrazione di quello estero). Durante la seconda recessione, le vendite di beni di investimento (che rappresentano circa il 27 per cento del fatturato complessivo di prodotti industriali dellItalia) hanno mostrato una maggiore uniformit tra i paesi europei. In Italia e Spagna, la diminuzione dellindice settoriale interamente attribuibile allandamento sul mercato interno (-21 per cento in Italia tra il 2010 e il 2013, -40 per cento in Spagna). Lindice complessivo risultato soltanto in leggera flessione in Germania e Francia. Le vendite allestero di beni capitali non sarebbero state significativamente frenate dalla seconda recessione. Tale componente infatti risultata in forte crescita dallinizio del 2009 nelle principali economie dellUem (oltre il 40 per cento la crescita cumulata in Italia, Germania e Spagna) con la sola eccezione della Francia, dove lindice del fatturato estero risultato in lieve flessione (-3,6 per cento nel periodo maggio 2011-marzo 2012). Anche nel Regno Unito si registrata una diminuzione (-4,4 per cento nel periodo settembre 2011-aprile 2012). In sintesi, la seconda recessione ha mostrato forti eterogeneit tra le economie europee risultata pi intensa per Italia e Spagna, determinando una divaricazione del ciclo industriale rispetto ai principali partner. Limpatto della crisi stato assai marcato per i beni di consumo durevoli e, a livello settoriale, particolarmente pervasivo sul tessuto produttivo di questi due paesi. Allo stesso modo, Italia e Spagna appaiono accomunate dalleccezionale divaricazione tra i livelli delle due componenti del fatturato industriale, a causa del forte deterioramento della componente interna, in presenza di una moderata espansione di quella estera. Per quanto riguarda lItalia, il crollo della domanda interna dovrebbe aver determinato, alla luce della forte eterogeneit nel grado di apertura tra imprese, impatti differenziati sul tessuto produttivo del nostro Paese; allapprofondimento di tali dinamiche dedicata la prossima sezione del Rapporto.
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Tra il 2010 e il 2013, il 51 per cento delle imprese industriali ha aumentato il fatturato totale. Landamento sul mercato interno ed estero stato divergente: il 39 per cento del totale delle unit manifatturiere ha incrementato le vendite sul mercato interno, il 61 per cento su quello estero. La caduta della domanda interna ha riguardato tutti i settori, in particolare i beni di consumo durevoli e quelli strumentali; per i beni intermedi e per i non durevoli la diminuzione di fatturato interno stata pi che compensata da incrementi realizzati sui mercati esteri. Performance positive sui mercati esteri hanno riguardato tutti i settori tranne mobili, legno, stampa e abbigliamento. Allo stesso tempo solo negli alimentari si registrato un incremento di fatturato sul mercato nazionale. Al generalizzato aumento della propensione allexport, misurata come la percentuale di fatturato esportato su quello totale, si sono associate variazioni di fatturato totale positive e strategie prevalentemente aggressive, orientate allampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti. A diminuzioni di propensione allexport si sono accompagnate aumenti di fatturato nazionale e riduzioni del fatturato totale, guidate dunque da forti cadute dei ricavi sui mercati esteri. Secondo unanalisi empirica della relazione tra strategie e performance, le imprese perdenti tendono a ridimensionare la propria attivit e a difendere la quota di mercato; le vincenti sono accomunate da investimenti in capitale umano, attivit innovativa e intense relazioni produttive con altri soggetti. Sul piano settoriale, in un contesto di elevata eterogeneit delle strategie adottate, emerge limportanza dellattivit innovativa per molti settori tradizionali della manifattura italiana e delle relazioni tra imprese per i comparti del metallo e dei macchinari. Dopo aver analizzato landamento del ciclo produttivo in Europa e in Italia, in questa sezione del rapporto si valuta in dettaglio la performance dei settori industriali nel periodo 2010-2013. A questo scopo vengono utilizzate le informazioni di una base dati integrata rappresentativa delle oltre 30.700 imprese della manifattura italiana con almeno 20 addetti, composta da: a) lindagine Istat sul fatturato delle imprese manifatturiere, che riporta i ricavi realizzati dalle imprese sul mercato italiano e su quelli esteri; b) i risultati di conto economico relativi al 2011; c) informazioni qualitative sulle strategie aziendali desunte dal 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi del 2011.
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Il primo obiettivo dellanalisi valutare i percorsi delle imprese negli ultimi tre anni, caratterizzati in una prima fase da una sostanziale stagnazione produttiva (2011), cui ha fatto seguito una prolungata contrazione (2012 e 2013) come evidenziato nella prima parte del Rapporto. La base di dati permette di indagare sulle recenti dinamiche di divaricazione del fatturato interno e estero, un aspetto che ha caratterizzato lItalia in misura assai maggiore rispetto ai principali partner europei. Si intende inoltre valutare in che misura la crisi del periodo 2011-2013 abbia inciso sulla riallocazione delle vendite tra mercato interno ed estero e sulla performance delle imprese allinterno dei diversi settori. Luso delle informazioni statistiche tratte dal Censimento consente di qualificare, attraverso evidenze descrittive e analisi empiriche, le relazioni tra performance recenti e caratteristiche strutturali e strategiche delle imprese.
21,8
7,6 1,9 0,6 0,9 1,4 -0,7 -0,7 -0,2 -2,1 -1,3 3,8 4,6
9,4
11
33
30
26
22
29
20
21
19
25
13
24
17
28
10
11
15
10 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 -
Alimentari Bevande Tessile Abbigliamento Pelle Legno Carta Stampa Coke Chimica Farmaceutica Gomma e plastica
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Metallurgia Prodotti in metallo Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione Apparecchiature elettriche Macchinari e apparecchiature nca Autoveicoli Altri mezzi di trasporto Mobili Altre industrie manifatturiere Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi
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Questi andamenti sono caratterizzati da marcate eterogeneit settoriali: per il fatturato totale, la quota di imprese in crescita nel periodo considerato varia tra un massimo del 71 per cento per il settore alimentare ad un minimo del 24 per cento per quello dei mobili; nel caso del fatturato interno, la quota passa dal 62 per cento nel settore alimentare al 19 per cento in quello dei mobili; sui mercati esteri, invece, lincremento del fatturato riguarda una quota di imprese compresa tra il 43 (abbigliamento) e il 73 per cento (farmaceutica). Differenze di performance tra i settori manifatturieri sono rilevabili anche dallanalisi della variazione mediana del loro fatturato totale (Figura 2.1). Questultima risultata positiva, e superiore alla dinamica della manifattura nel suo complesso, in 10 comparti produttivi, mentre in 13 ha registrato un calo. Tra i top performer emergono alcuni dei settori che caratterizzano il modello di specializzazione italiano: gli articoli in pelle, il cui incremento di fatturato nel periodo risultato di gran lunga il pi elevato (21,8 per cento); lindustria delle bevande (11 per cento), lindustria alimentare (9,4 per cento) i macchinari e le attrezzature (7,6 per cento). Al contrario, tra i comparti che hanno registrato le contrazioni pi vistose (bottom performer) si segnalano il settore dei mobili (-14,6 per cento), gli articoli di abbigliamento (-13,5 per cento) e le industrie del legno (-12,5 per cento). In ciascun anno del periodo 2010-2013, landamento del fatturato totale ha sostanzialmente ricalcato levoluzione del ciclo produttivo aggregato, con una diffusa espansione tra il 2010 e il 2011, seguita da una nuova caduta ciclica tra il 2011 e il 2012. Questultima ha accomunato tutti comparti con leccezione dellindustria alimentare e delle bevande. Nel corso del 2013, invece, i settori hanno evidenziato un andamento differenziato: alcuni hanno registrato aumenti del fatturato (alimentari e macchinari), altri una sostanziale stabilit (bevande, carta e tessili, ma tra questi si trovano anche gli articoli in gomma e gli autoveicoli, che figurano tra i bottom performer nel triennio). Altri comparti, infine, hanno sperimentato consistenti decrementi (coke e raffinazione, prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi). La produzione di mobili lunico settore ad aver mostrato diminuzioni di fatturato in ciascuno dei tre anni considerati.
Figura 2.2 - Variazione percentuale mediana del fatturato totale, interno ed estero, per raggruppamenti principali di industrie delle imprese manifatturiere tra il 2010 e il 2013 (gennaio-ottobre)
30 20 10,6 10 0 -10 -20 -30 Energia Prodotti intermedi fatturato totale Beni strumentali fatturato estero -2,6 -6,4 -15,0 -23,9 Beni di consumo durevoli fatturato interno Beni di consumo non durevoli -2,4 -9,5 0,9 0,5 3,8 23,9 18,1 7,5 4,7 15,7
Fonte: E laborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi
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Lanalisi della dinamica del fatturato nei mercati interno ed estero consente di qualificare con maggior dettaglio sia le differenze di performance osservate per lintero periodo, sia le eterogeneit tra settori. In termini dei raggruppamenti principali di industria (Figura 2.2), la caduta della domanda interna si riflessa soprattutto nel risultato negativo dei beni di consumo durevoli (a sua volta alla base della riduzione peggioramento del fatturato totale) e di quelli strumentali; per i prodotti intermedi e i beni di consumo non durevoli, il fatturato totale stato invece sostenuto dagli incrementi realizzati sui mercati esteri. Il dettaglio settoriale (secondo la disaggregazione per divisione di attivit economica) conferma come landamento della domanda internazionale abbia rappresentato un elemento decisivo nel sostenere lattivit produttiva nel triennio 2010-2013 (Figura 2.3): in soli quattro casi si verificata una variazione negativa di fatturato estero (produzione di mobili, legno, stampa e abbigliamento).
Figura 2.3 - Variazione percentuale mediana del fatturato interno ed estero delle imprese manifatturiere tra il 2010 e il 2013 per settore di attivit economica (a)
10 10 5 0
13 17
11 19 24 25 21
15
33 20
26
22
29 32
16
23
27
28
30
31
10
15
20
25
30
Fonte: E laborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi (a) In verde: fatturato totale in aumento; in rosso: fatturato totale in diminuzione; in grigio: fatturato totale invariato (variazione in valore assoluto <1%.
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Allo stesso tempo, solo in un comparto (alimentari) si registrato un incremento di fatturato sul mercato interno, mentre in due casi (bevande e pelli) si verificata una sostanziale invarianza dei livelli iniziali. Variazioni positive o negative del fatturato totale hanno sotteso dinamiche divergenti sui mercati di destinazione. In alcuni settori, infatti, la performance sui mercati esteri risultata particolarmente brillante, in misura tale da pi che compensare il calo sul mercato interno e determinare una variazione positiva del fatturato totale. il caso dei macchinari (che hanno registrato un incremento del 21,8 per cento allestero a fronte di un decremento del 15,5 per cento del fatturato sul mercato nazionale), della farmaceutica (con variazioni rispettivamente +22,9 per cento e -5,6 per cento) e della metallurgia (+14,2 e -4,7 per cento). In altri settori, il marcato crollo della domanda interna non stato compensato dallincremento (in qualche caso percentualmente elevato) del fatturato allestero: tra questi si segnalano, in particolare, le apparecchiature elettriche (+5,1 per cento di fatturato estero contro il -16,3 per cento di quello interno), gli altri mezzi di trasporto (rispettivamente, +12,8 e -23,2 per cento), gli altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+2 e - 16,9 per cento). In sintesi, tutti i settori manifatturieri sembrano aver beneficiato, pur in misura fortemente differenziata, dellandamento pi dinamico della domanda estera rispetto a quella nazionale. Tale evidenza confermata da un incremento, tra il 2010 e il 2013, delle quote di fatturato esportato (Figura 2.4): alla fine dello scorso anno, met delle imprese manifatturiere doveva alle vendite sui mercati esteri oltre il 28 per cento dei propri ricavi complessivi (questa incidenza era pari al 22,7% nel 2010). La tendenza comune alla gran parte dei settori, in particolare farmaceutica, macchinari e pelli.
34
circa la met delle imprese del comparto abbia presentato nel 2013 una quota di fatturato estero superiore al 50 per cento. A sua volta, il settore dellabbigliamento, pur presentando un grado di apertura pari a quello medio manifatturiero, connotato da una distribuzione delle unit produttive tuttaltro che simmetrica, ma fortemente polarizzata tra i valori minimo e massimo della quota di fatturato esportato.
Figura 2.4 - Propensione allexport per divisioni del comparto manifatturiero Anni 2010 e 2013 (fatturato esportato in percentuale del fatturato totale; valori mediani) (a)
70 60 50 40 30 20 10 0 28
10 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 -
30
32
15
31
27
21
22
26
29
24
20
13
25
14
11
19
17
23
10
16
18
33
Alimentari Bevande Tessile Abbigliamento Pelle Legno Carta Stampa Coke Chimica Farmaceutica Gomma e plastica
23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 -
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Metallurgia Prodotti in metallo Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione Apparecchiature elettriche Macchinari e apparecchiature nca Autoveicoli Altri mezzi di trasporto Mobili Altre industrie manifatturiere Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
(a) In rosso i settori con variazione negativa del fatturato totale tra il 2011 e il 2013; in verde i settori con variazione positiva del fatturato totale tra il 2011 e il 2013.
La tavola 2.1 permette di analizzare pi in dettaglio la variazione delle quote di fatturato estero tra il 2010 e il 2013. Queste ultime sono ripartite in quattro classi di uguale ampiezza (25 punti percentuali). La diagonale principale della tavola evidenzia il numero di unit produttive che tra nel periodo considerato hanno mantenuto inalterata la classe di propensione allexport. Valori al di sotto (al di sopra) della diagonale indicano il numero di imprese che hanno registrato un incremento (decremento) della quota di fatturato estero di ampiezza sufficiente a determinare la transizione da una soglia inferiore a una superiore (e viceversa). Tra il 2010 e il 2013, circa il 65 per cento delle imprese della manifattura industriale con 20 e pi addetti, ha mantenuto invariata la classe di fatturato. La percentuale di imprese persistenti pi elevata nel caso delle due classi estreme, quella compresa entro la soglia del 25 per cento (79,8 per cento del totale della classe), e quella oltre il 75 per cento del totale (90,7 per cento), dove si collocano, rispettivamente, oltre 7.800 e oltre 3.000 unit. Nello stesso periodo, tuttavia, si registra anche un considerevole numero di imprese che hanno incrementato il proprio grado di apertura allestero, in misura tale da determinare il passaggio da una soglia allaltra: si tratta di 4.932 casi di movimenti verso le classi pi elevate, contro 1.105 unit produttive che hanno registrato un
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movimento opposto. Nel complesso, quindi, si sono delineati spostamenti netti di imprese verso classi pi elevate di propensione allexport.
Tavola 2.1 - Matrice di transizione della propensione allexport delle imprese manifatturiere Anni 20102013 (numero di imprese)
PROPENSIONE ALLEXPORT 2010 Propensione allexport 2013 Totale <25% 7.870 632 137 0 8.639 25-49% 1.683 2.892 504 36 5.114 50-74% 200 1.369 3.342 264 5.175 >=75% 66 171 1.310 3.095 4.642 9.819 5.064 5.294 3.395 23.571
Fonte: E laborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi
Tali dinamiche possono essere qualificate attraverso luso congiunto delle informazioni sulla performance e sulle strategie aziendali presenti nella base dati utilizzata. In primo luogo, gli spostamenti verso classi di propensione allexport pi elevate si accompagnano a una variazione di fatturato totale positiva e a un forte aumento della componente estera (Figura 2.5); ad esse sono associate strategie prevalentemente aggressive, orientate allespansione allestero attraverso lampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti. Inoltre, lo stesso andamento del fatturato (sebbene in misura molto pi contenuta) e le stesse strategie aggressive appaiono prevalenti tra le imprese collocate nelle classi di persistenza. Anche allinterno di queste ultime, infatti, si osserva un aumento di propensione allexport, di entit tuttavia non sufficiente a determinare un cambio di classe, che si riflette pertanto in una ricomposizione tra quote di fatturato interno ed estero a favore delle seconde.
Figura 2.5 - Andamento del fatturato totale, interno ed estero, per cambiamenti e persistenze delle classi di propensione allexport Anni 2010-2013 (variazioni mediane)
60 40 20 0 -20 -40 -40,6 -60 Passaggi a classi meno elevate Variazione fatturato totale Persistenza nella stessa classe Variazione fatturato estero Passaggi a classi pi elevate Variazione fatturato nazionale -9,5 -4,2 -25,7 28,2 2,0 10,4 4,4 50,9
Fonte: E laborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi
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Figura 1 - Indicatore sintetico di competitivit strutturale per i settori della manifattura Anno 2011 (numeri indice)
160 140 120 100 80 60 40 20 0 21 10 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 20 27 24 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 32 22 Media 13 14 10 31 16 Alimentari Bevande Tessile Abbigliamento Pelle Legno Carta Stampa Coke Chimica Farmaceutica Gomma e plastica Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Metallurgia Prodotti in metallo Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione Apparecchiature elettriche Macchinari e apparecchiature nca Autoveicoli Altri mezzi di trasporto Mobili Altre industrie manifatturiere Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
Figura 2 - Indicatore sintetico di competitivit congiunturale per i settori della manifattura I trim. 2013III trim. 2013 (numeri indice)
125 Indicatore sintetico di competitivit - vasriazione I trim. 2013-III trim. 2013 29 120
115 30 110 24 105 23 31 22 14 28 Media 25 13 16 18 95 90 92 94 96 98 100 102 104 106 108 110 Indicatore sintetico di competitivit I trim 2013
32 15 27 10 26 17 21
100
33
20 11
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Al contrario, passaggi verso classi meno elevate di propensione allexport si accompagnano ad aumenti di fatturato nazionale e una riduzione di quello totale, causata da una forte caduta dei ricavi sui mercati esteri. Questo risultato, sarebbe attribuibile al prolungato deterioramento delle condizioni di domanda nel mercato domestico. Per alcune unit produttive, tuttavia, il rientro in Italia potrebbe configurarsi come il risultato di precise strategie difensive, di ripiegamento su nicchie di domanda interna a seguito di una perdita di competitivit sui mercati esteri. il caso, ad esempio, delle imprese che sono passate dalla seconda alla prima classe di esposizione allestero della Tavola 2.1, per le quali le strategie prevalenti sono rappresentate dalla difesa delle quote di mercato, insieme a un ridimensionamento dellattivit. In sintesi, il fenomeno della ricomposizione delle quote di fatturato interno ed estero ha riguardato tutti i settori manifatturieri. Non sempre migliori risultati ottenuti oltre confine sono stati in grado di compensare le forti contrazioni sul mercato nazionale; le performance sono risultate eterogenee sia tra comparti, sia tra le imprese allinterno degli stessi. In generale, tuttavia, le imprese caratterizzate al 2010 da una presenza sui mercati esteri gi significativa in termini di quota sul fatturato totale hanno maggiormente beneficiato di questo effetto di ricomposizione, guidato dalla pi vivace dinamica della domanda internazionale.
2.3 La performance interna ed estera delle imprese manifatturiere nel triennio 20112013: una lettura strategica
Le numerose informazioni contenute nella base dati consentono di approfondire quali profili strategici di impresa siano sottesi ai diversi andamenti di fatturato sui mercati interni e internazionali. In particolare, possibile individuare quattro classi di performance (cfr. Tavola 2.3): a) la classe delle imprese vincenti che, anche negli anni di crisi 2011-2013, hanno visto aumentare il proprio fatturato sia in Italia sia allestero. Si tratta di oltre 4.600 unit (pari al 18,1 per cento del totale), che spiegano il 20 per cento del valore aggiunto complessivo; b) la classe delle imprese crescenti allestero, che nello stesso periodo hanno aumentato il fatturato estero ma ridotto quello interno. Linsieme comprende circa 8.500 imprese (il 33 per cento del totale), che spiegano circa il 38 per cento del valore aggiunto complessivo; c) la classe delle imprese crescenti in Italia, che hanno realizzato una buona performance allinterno, ma hanno registrato un fatturato estero in diminuzione. Si tratta di poco pi di 3.400 unit (il 13,3 per cento del totale), che spiegano l11 per cento del valore aggiunto complessivo; d) la classe delle imprese in ripiegamento, il cui fatturato diminuito sia in ambito nazionale sia sui mercati internazionali. A questa classe appartengono oltre 9.100 unit produttive (il 35,6 per cento del totale), che spiegano il 30,6 per cento del valore aggiunto complessivo. La tavola 2.2 riporta le principali caratteristiche strutturali delle classi appena descritte. Il gruppo pi numeroso rappresentato dalle imprese in ripiegamento, a conferma delle difficolt che hanno caratterizzato il periodo sotto osservazione: si tratta di unit produttive con i valori pi bassi di produttivit e profittabilit, che nel
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2010 esportavano prodotti per poco pi del 30 per cento del loro fatturato complessivo. Allopposto, le imprese vincenti (pari a circa la met di quelle in ripiegamento), sono caratterizzate da una produttivit mediana pi elevata. I gruppi crescenti in Italia e crescenti allestero hanno registrato risultati divergenti in termini di performance sui mercati esteri: mostravano al 2010 lo stesso grado di apertura mediana allestero, ma una dimensione media molto diversa: la pi bassa per la prima classe, la pi elevata per la seconda.
Tavola 2.2 - Caratteristiche delle imprese per classi di performance interna ed estera (anno 2011, dove non specificato altrimenti)
Numero di imprese GRUPPI DI IMPRESE Numero di addetti Dimensione media (addetti) Produttivit media (valore aggiunto per addetto, migliaia di euro) 66,4 64,9 65,7 58,1 63,3 Profittabilit Propensione media allexport (MOL/valore nel 2010 aggiunto) (fatturato estero/ fatturato totale, valori mediani)
Fonte: E laborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi)
Per ciascuno dei gruppi cos definiti, si quindi stimato1 il contributo fornito da una serie di caratteristiche strutturali, strategiche e di bilancio al diverso andamento sui mercati interni ed esteri. In particolare si valutata lincidenza della struttura dimpresa (in termini dimensionali, settoriali e territoriali), leventuale premio assicurato da una maggiore efficienza in termini di produttivit del lavoro, il ruolo dei livelli di profittabilit relativi al 2011. Inoltre, sono state considerate una serie di specifiche leve competitive, relative allinnovazione (di prodotto o processo), allinvestimento in capitale umano (attivit di formazione svolta attraverso corsi o training on the job), alla presenza di unelevata intensit di relazioni con altre imprese o istituzioni, misurata attraverso un Indicatore sintetico di connettivit.2 A tutti questi aspetti si aggiungono ulteriori informazioni relative agli orientamenti strategici adottati delle singole imprese nel periodo osservato: lampliamento della gamma di prodotti e servizi, lespansione su nuovi mercati, la tutela delle quote di mercato, un ridimensionamento dellattivit produttiva, la scelta di delocalizzare. Per quanto riguarda il contributo fornito dagli elementi relativi alla struttura, alla produttivit e alla profittabilit delle imprese, le stime ne confermano il ruolo positivo sulla crescita del fatturato, in linea con i risultati consolidati nella letteratura.3
Lanalisi viene effettuata attraverso la stima di un modello logit multinomiale. Per i dettagli sul questa tipologia di modelli e sulla stima qui effettuata si veda la Nota metodologica Performance e strategie: un modello logit multinomiale. 2 Per i dettagli sulla costruzione di questo indicatore si rimanda alla Nota metodologica LIndicatore sintetico di connettivit. Una elevata connettivit qui individuata da valori dellindicatore corrispondenti allultimo decile della distribuzione. 3 Si vedano, tra gli altri, Rondi e Sembenelli (2001), Hollenstein (2005), Melitz e Ottaviano (2008), Benfratello e Razzolini (2008), Wagner (2011).
1
40
La figura 2.6 riporta, per ciascuna delle leve competitive e orientamenti strategici considerati, il contributo fornito alla probabilit di trovarsi in ciascuno dei quattro gruppi di performance.4
Figura 2.6 - Strategie e performance sui mercati nazionali e internazionali Anni 2011-2013 (aumento/ diminuzione della probabilit di appartenere a una classe di performance; punti percentuali)
Vincenti
10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 -10 -12 -14 -16 10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 -10 -12 -14 -16 20 10 8 6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 -10 -12 -14 -16 6,5 2,7 1,8
Crescenti all'esterno
4,7
4,6
3,3
-2,2 -4,5 Delocalizzazione Alta connettivit Ampliamento gamma prodotti Difesa quota di mercato Innovazione di processo Innovazione di prodotto Formazione
-1,6 -6,6 Innovazione di processo -3,5 Innovazione di processo Ridim. attivit -6,0 Alta connettivit
Delocalizzazione
19,7
Crescenti all'interno
4,9 1,6 0,6 0,1 -0,1 -1,2 -4,0 Alta connettivit Ampliamento gamma prodotti Innovazione di processo Difesa quota di mercato Innovazione di prodotto Ridim. attivit
In ripiegamento
1,4
Innovazione di prodotto
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi; Risultati economici delle imprese) e dati amministrativi
Considerando gli orientamenti strategici, come rilevato dallIstat in altre occasioni,5 la preoccupazione per la tutela della quota di mercato si connota come una strategia di tipo difensivo. Secondo levidenza empirica, tale strategia aumenta di circa tre punti percentuali la probabilit di appartenere ai gruppi che hanno subito una riduzione di fatturato sul mercato interno (crescenti allestero e in ripiegamento). Sempre in una prospettiva di strategie difensive, il ridimensionamento dellattivit che rappresenta, tra tutti gli orientamenti considerati, quello a cui le imprese ricorrono quando le altre strategie non sono percorribili, caratterizza in larga misura le imprese in ripiegamento (aumenta di circa 20 punti percentuali la probabilit di appartenere a questo gruppo). Allo stesso tempo, tale tendenza quella che pi allontana unimpresa dallappartenere a gruppi che presentano una buona performance di fatturato estero (diminuisce di 13 punti percentuali la probabilit di collocarsi nel gruppo delle vincenti). Al contrario, la delocalizzazione si delinea come una strategia premiante nel caso delle imprese del gruppo crescenti allestero (aumenta di 6,5 punti percentuali la probabilit di appartenenza al gruppo) e limita la probabilit di risultare tra le imprese vincenti.
Le tavole riportano i contributi degli orientamenti strategici e delle leve competitive risultati statisticamente significativi al 10, 5 o 1 per cento. 5 Si vedano ad esempio Istat (2013b, 2013c, 2013d).
4
Formazione
Innovazione di prodotto
Formazione
Ridim. attivit
41
Tra le leve competitive, assume particolare rilevanza la possibilit di fruire di una estesa rete di relazioni produttive con altre imprese o istituzioni. Il vantaggio connesso a questa specifica strategia rilevante soprattutto per le imprese che hanno evidenziato incrementi di fatturato sul mercato interno: tale caratteristica associata, da un lato, al pi elevato contributo alla probabilit di appartenere al gruppo delle vincenti (+4,7 punti percentuali); dallaltro, alla significativa riduzione della probabilit di appartenere al gruppo delle imprese in ripiegamento (-6 punti percentuali). Infine, unelevata connettivit associata a una variazione positiva della probabilit di appartenere al gruppo delle crescenti in Italia, negativa (ma di scarsa entit) nel caso delle crescenti allestero. Allo stesso modo, lavere investito nelle competenze del personale attraverso attivit di formazione nel corso del 2011 risultata una leva competitiva che ha contribuito in misura significativa alla performance delle imprese sul mercato interno nel biennio successivo. Le imprese che hanno dichiarato di aver effettuato attivit formative hanno incrementato la probabilit di permanenza nellinsieme delle crescenti in Italia (+4,9 punti percentuali) e delle vincenti (+3 punti percentuali); al contrario, questo tipo di investimento in capitale umano riduce in misura significativa (-8,6 punti percentuali) il rischio di trovarsi tra le imprese in ripiegamento. Anche per linnovazione di processo sono stati stimati effetti positivi e significativa, sebbene di entit pi contenuta rispetto alle altre tipologie descritte. Essi sono risultati rilevanti in particolare per le imprese che hanno registrato una performance positive su entrambi i mercati di destinazione. Introdurre innovazioni di prodotto si accompagna a risultati positivi sui mercati esteri; allo stesso tempo, ci favorisce luscita dalla classe delle imprese crescenti in Italia (-4 punti percentuali la riduzione della probabilit di persistenza). Questi risultati sono stati ulteriormente qualificati in unottica settoriale, replicando lesercizio di stima per ciascun comparto. In questo modo stato possibile individuare quali strategie abbiano contribuito in misura pi significativa allaumento o alla diminuzione della probabilit, per le imprese di ciascun settore, di appartenere a uno dei gruppi di performance considerati. I risultati sono riportati nelle tavole 2.3 A e 2.3 B. In generale, le strategie trainanti del sistema, che tendono cio a spostare le imprese manifatturiere verso gruppi a performance pi elevata, risultano essere principalmente la formazione del personale, il raggiungimento di un elevato grado di connettivit e linnovazione (di prodotto e di processo). In particolare, linvestimento in formazione sembra rappresentativo, per oltre un terzo dei settori, di un profilo dimpresa che favorisce luscita dal gruppo di quelle in ripiegamento. Si tratta di un risultato che accomuna settori molto eterogenei per tecnologia e prodotti: dai comparti del polo chimico (chimica, gomma e plastica) ad alcuni settori del modello di specializzazione italiano quali pelli, macchinari, altri mezzi di trasporto. Anche avere delocalizzato prima del 2011 ha contribuito in diversi settori a limitare la probabilit di registrare una performance negativa sui mercati interni ed esteri: il caso dei comparti della farmaceutica, dei prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, della stampa e delle altre industrie manifatturiere. Altrettanto trasversali tra i settori sono le principali strategie trainanti per la classe dei vincenti, ovvero lattivazione di una rete di relazioni intensa ed estesa (anche allestero) e lampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti. Pi in dettaglio, avere raggiunto un elevato grado di connettivit rappresenta infatti la leva competiti-
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va pi vantaggiosa per un nutrito insieme di comparti, in particolare quelli della filiera del metallo (metallurgia, prodotti in metallo, macchinari). significativo lesempio delle imprese del settore dei mobili tra quelli maggiormente in sofferenza nel periodo 2011-2013 , per le quali operare in stretta connessione con altri soggetti costituisce allo stesso tempo la scelta che pi ha limitato la probabilit di registrare una performance negativa su entrambi i mercati e la strategia pi efficace nel trainarle verso il gruppo a performance pi elevata. Anche la strategia di ampliamento della gamma dei prodotti accomuna, nel gruppo delle vincenti, imprese di settori molto distanti dal punto di vista tecnologico e merceologico, quali gli autoveicoli, gomma e plastica, altre industrie manifatturiere, abbigliamento. Nel caso del settore delle pelli, che nel periodo considerato si segnala come uno dei pi performanti in assoluto nellambito delle manifattura italiana, le stime non hanno individuato una singola strategia cui ricondurre i buoni risultati conseguiti durante lultima crisi; questi sembrano piuttosto dovuti a significativi e generalizzati aumenti della produttivit.
Tavola 2.3 A - Strategie delle imprese per classi di performance interna ed estera - Anni 2001-2013 (stime) (a)
SETTORI Strategie trainanti Alimentari Bevande Tessile Abbigliamento Pelle Legno Carta Stampa Chimica Farmaceutica Gomma e plastica Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Metallurgia Prodotti in metallo Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione Apparecchiature elettriche Macchinari e apparecchiature n.c.a Autoveicoli Altri mezzi di trasporto Mobili Altre industrie manifatturiere Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature Innovazione processo Delocalizzazione Ridimensionamento attivit Ampliamento gamma prodotti Difesa quota mercato Alta connettivit Innovazione prodotto Formazione Delocalizzazione Ampliamento gamma prodotti Innovazione processo Alta connettivit Alta connettivit Vincenti Strategie frenanti Strategie trainanti Crescenti allestero Strategie frenanti Ridimensionamento attivit Delocalizzazione Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Ampliare prodotti/servizi Ridimensionamento attivit Difesa quota mercato Ampliare prodotti/servizi Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Alta connettivit
Ampliamento gamma prodotti Delocalizzazione Innovazione prodotto Difesa quota mercato Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Delocalizzazione Formazione Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Difesa quota mercato Ridimensionamento attivit Delocalizzazione Innovazione prodotto Innovazione prodotto Formazione Delocalizzazione Formazione Formazione Formazione Innovazione prodotto Difesa quota mercato
Delocalizzazione Innovazione processo Alta connettivit Ampliamento gamma prodotti Formazione Alta connettivit Ampliamento gamma prodotti
Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Innovazione processo Difesa quota mercato Ridimensionamento attivit Alta connettivit
Innovazione prodotto
Ridimensionamento attivit
Ampliamento gamma prodotti Difesa quota mercato Ampliamento gamma prodotti Ridimensionamento attivit Delocalizzazione Difesa quota mercato Delocalizzazione Difesa quota mercato Innovazione prodotto Ridimensionamento attivit Ampliare prodotti/servizi
Alta connettivit
Ridimensionamento attivit
Ridimensionamento attivit
Alta connettivit
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi, risultati economici delle imprese) e dati amministrativi (a) Il trattino - indica i casi in cui non vi sono strategie statisticamente significative.
Le imprese dei macchinari e dei comparti del Made in Italy crescenti allestero (ma in perdita sul mercato domestico), in particolare quelle dellabbigliamento, delle pelli e dei prodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi, hanno nellattivit
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innovativa (soprattutto di prodotto) un rilevante fattore di espansione del fatturato estero. Questo risultato assume maggiore forza alla luce del fatto che lattivit innovativa e la differenziazione di prodotto hanno rappresentato i principali fattori trainanti per le analoghe imprese del gruppo delle vincenti. Infine, alcune strategie hanno consentito alle imprese di limitare le perdite sul mercato estero e crescere sul mercato interno, come nel caso dellattivit innovativa di processo e di prodotto per alcuni settori tradizionali della manifattura italiana (mobili, tessile, autoveicoli, altre industrie manifatturiere). In sintesi, linvestimento nelle competenze del personale la scelta di operare in stretta connessione con altre imprese o istituzioni e linnovazione (principalmente di processo) rappresentano le strategie che pi di altre hanno contribuito a dare forma agli esempi di migliore performance delle imprese manifatturiere sui mercati interno ed estero nel difficile biennio 2011-2013. Questo risulta meno evidente a una lettura settoriale; tuttavia, anche in un contesto di elevata eterogeneit delle strategie adottate, emerge limportanza dellattivit innovativa per molti settori tradizionali della manifattura italiana e delle relazioni tra imprese per i comparti del metallo e dei macchinari.
Tavola 2.3 B - Strategie delle imprese per classi di performance interna ed estera - Anni 2001-2013 (stime) (a)
SETTORI Strategie trainanti Alimentari Bevande Tessile Abbigliamento Pelle Legno Carta Stampa Chimica Farmaceutica Gomma e plastica Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Metallurgia Prodotti in metallo Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione Apparecchiature elettriche Macchinari e apparecchiature nca Autoveicoli Altri mezzi di trasporto Mobili Altre industrie manifatturiere Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature Alta connettivit Ampliamento gamma prodotti Innovazione processo Alta connettivit Difesa quota mercato Delocalizzazione Ridimensionamento attivit Ampliamento gamma prodotti Formazione Innovazione prodotto Ridimensionamento attivit Formazione Innovazione processo Crescenti in Italia Strategie frenanti Delocalizzazione Delocalizzazione Ridimensionamento attivit Innovazione prodotto Ridimensionamento attivit Innovazione prodotto Innovazione prodotto Innovazione prodotto Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Strategie trainanti Ridimensionamento attivit Delocalizzazione Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Difesa quota mercato Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Alta connettivit Ampliamento gamma prodotti Ridimensionamento attivit Formazione Formazione Formazione Delocalizzazione Formazione Delocalizzazione Formazione Delocalizzazione Alta connettivit Innovazione processo In ripiegamento Strategie frenanti Innovazione processo
Ampliamento gamma prodotti Difesa quota mercato Innovazione prodotto Innovazione prodotto Formazione Formazione
Alta connettivit Ridimensionamento attivit Formazione Innovazione prodotto Difesa quota mercato Innovazione processo Innovazione prodotto
Ampliamento gamma prodotti Difesa quota mercato Innovazione processo Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Innovazione processo Difesa quota mercato Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Difesa quota mercato Ridimensionamento attivit Ridimensionamento attivit Formazione
Innovazione prodotto Ampliamento gamma prodotti Formazione Ridimensionamento attivit Formazione Alta connettivit Delocalizzazione
Innovazione prodotto
Ampliare prodotti/servizi
Formazione
Fonte: Elaborazioni su dati Istat (Indagine mensile sul fatturato; 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi, risultati economici delle imprese) e dati amministrativi (a) Il trattino - indica i casi in cui non vi sono strategie statisticamente significative
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I risultati di unindagine su un campione rappresentativo di imprese manifatturiere evidenziano elementi di resilienza agli effetti della crisi del biennio 2011-2013. Nel complesso le imprese dichiarano di avere mantenuto sostanzialmente invariati i livelli occupazionali, i prezzi di vendita e lo stock di capitale fisico e umano. Tra le imprese sopravvissute alla fase recessiva, la difesa del potenziale produttivo non si limitata alle sole risorse fisiche ma ha interessato anche il capitale umano, definito come dotazione di risorse umane qualificate. La riduzione di occupazione dovrebbe aver riguardato soprattutto la forza lavoro meno qualificata. Per contrastare la recessione, le aziende manifatturiere hanno fatto ricorso soprattutto a strategie interne, legate allaumento di qualit e gamma dei prodotti e al contenimento dei costi. Tra le strategie esterne, meno utilizzate delle interne, prevale il rafforzamento delle politiche di commercializzazione (in Italia e allestero). Assai meno frequenti sono il ricorso a strategie di insourcing, la partecipazione alle catene globali del valore e lattivazione di nuove relazioni produttive con altre imprese. La ricerca di una produzione a costi pi contenuti ha accomunato soprattutto le imprese dei settori autoveicoli, coke e raffinazione, e altri mezzi di trasporto; alla duplice strategia di differenziazione verticale e orizzontale dei prodotti hanno fatto ricorso in prevalenza le imprese dei comparti dellelettronica. Il rafforzamento delle pratiche di commercializzazione in Italia e allestero ha riguardato circa i due terzi delle imprese delle bevande e dellelettronica-elettromedicale, le aziende della metallurgia e dei macchinari hanno rivolto questo tipo di strategia principalmente allestero. Allattivazione di nuove relazioni produttive (Joint ventures, consorzi, reti eccetera) hanno invece fatto ricorso in prevalenza imprese appartenenti a settori a elevata intensit di capitale o caratterizzati da gradi molto diversi di integrazione verticale. L86,6 per cento del campione, infine, ha dichiarato di poter far fronte rapidamente e in misura adeguata a un significativo aumento di domanda nazionale attraverso lutilizzo della capacit esistente, con valori settoriali che variano dal 71 per cento del coke al 92,6 per cento delle bevande.
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Come si visto nella prima parte del Rapporto, dopo il parziale recupero che ha fatto seguito alla profonda recessione determinata dalla crisi finanziaria mondiale, il ciclo manifatturiero ha sperimentato due anni difficili, caratterizzati da una forte e persistente caduta della domanda interna, a fronte di una pi vivace dinamica della domanda estera. In questo contesto, le imprese maggiormente orientate al mercato interno hanno sofferto pi di altre gli effetti della crisi; pur attuando strategie difensive, quelle che sono sopravvissute hanno comunque ridotto loccupazione, il fatturato e, si teme, anche il proprio potenziale produttivo. Una indagine su un campione rappresentativo di imprese manifatturiere1 permette di esaminare in maggior dettaglio su quali aspetti dellattivit produttiva la crisi abbia impattato nel corso del 2012 e del 2013, quali strategie le imprese abbiano adottato per contrastare la crisi e, in ultima analisi, quale sia il giudizio delle imprese stesse rispetto allattuale potenziale produttivo e alla capacit di intercettare un eventuale scenario di ripresa. Un importante caveat da tenere presente in questo esercizio che lanalisi non considera le imprese uscite ed entrate nel mercato nel periodo osservato, e quindi non in grado di valutare la variazione di potenziale del sistema produttivo italiano che ne consegue.
1,3
0,2
Fonte: Indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dicembre 2013)
1
n proposito vengono utilizzati, in analogia con ledizione 2013 del Rapporto, i risultati di una sezione ad hoc I inserita, nel mese di dicembre 2013, allinterno della rilevazione mensile sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere. Tale percentuale in linea con levidenza descritta nella seconda parte del Rapporto, sulla base dei dati di impresa relativi al campione delle indagini sul fatturato, considerando che il periodo qui preso in esame si limita al biennio 2011-2013.
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Le difficolt della fase congiunturale si riflettono in una diminuzione netta delloccupazione complessiva: circa il 30 per cento delle imprese segnala una riduzione, a fronte di un incremento per poco pi del 15 per cento di unit. Questultima dovrebbe aver riguardato soprattutto la forza lavoro meno qualificata, dal momento che alla contrazione occupazionale si accompagnano dichiarazioni di generalizzata tenuta della qualit del personale (lo stock di occupazione qualificata aumenta in oltre l11 per cento e diminuisce nel 9 per cento delle imprese). Sotto il profilo settoriale, oltre una impresa su due in tutti i comparti ha conservato invariata la propria dotazione di capitale fisico (Figura 3.2). Il settore delle bevande quello nel quale pi elevata la percentuale di imprese che hanno aumentato la dotazione di impianti, macchinari e attrezzature (52,1 per cento), seguito (47,6 per cento) dalle imprese della farmaceutica. In generale, non vi alcun comparto manifatturiero nel quale, tra il 2011 e il 2013, si sia rilevata una contrazione netta di capitale fisico presso le imprese intervistate.
Figura 3.2 - Variazione dello stock di capitale fisico delle imprese manifatturiere Anni 2012-2013 (nessuna variazione: percentuali di imprese; percentuale netta: punti percentuali) (a)
100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 11 21 22 30 26 17 18 15 10 28 27 25 32 29 24 31 13 19 23 20 33 14 16 Nessuna variazione
10 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Alimentari Bevande Tessile Abbigliamento Pelle Legno Carta Stampa Coke Chimica Farmaceutica Gomma e plastica 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 -
Percentuale netta
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Metallurgia Prodotti in metallo Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione Apparecchiature elettriche Macchinari e apparecchiature nca Autoveicoli Altri mezzi di trasporto Mobili Altre industrie manifatturiere Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
Fonte: Indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dicembre 2013) (a) Percentuali di imprese che dichiarano di non aver variato la propria dotazione di capitale fisico. La percentuale netta pari alla differenza tra la quota di imprese che dichiarano di avere aumentato la dotazione di capitale fisico e la quota di imprese che dichiarano di averla diminuita.
Un aspetto di particolare rilievo rappresentato dal fatto che, tra le aziende sopravvissute alla crisi, la stabilit del potenziale produttivo non si limitata alle sole risorse fisiche ma ha interessato anche il capitale umano, qui definito come dotazione di risorse umane qualificate (Figura 3.3). Nei diversi comparti, la percentuale di imprese che dichiarano di avere mantenuto inalterata tale forma di capitale quasi ovunque compresa tra il 70 per cento (nel settore dellelettronica ed elettromedicale) e il 90 per cento (nel caso del Coke e raffinazione), ad eccezione dei settori relativi
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alle altre imprese manifatturiere e alle bevande, dove comunque non scende al di sotto del 67 per cento. Come per il capitale fisico, peraltro, questi ultimi due esempi si accompagnano a percentuali significative di imprese che segnalano un aumento della qualit delle risorse umane (oltre una impresa su quattro nel caso delle imprese delle bevande, quasi il 22 per cento per le altre industrie manifatturiere). Sotto questo profilo, percentuali significativamente positive di imprese che aumentano la propria dotazione di capitale umano si registrano anche nei settori dellelettronicaelettromedicale (circa 25 per cento), della gomma e plastica (23,8 per cento), degli altri mezzi di trasporto (22,2 per cento). In altri comparti, tuttavia, la generale tenuta delloccupazione altamente qualificata si accompagnata a saldi negativi tra le imprese nelle quali si sono registrati aumenti e quelle che hanno vissuto diminuzioni. il caso dei settori del legno (dove il capitale umano si ridotto in oltre il 12 per cento delle aziende) e dei prodotti derivanti da minerali non metalliferi (ceramiche, cemento, vetro, con il 17,2 per cento di imprese che hanno visto ridursi la dotazione di occupazione qualificata).
Figura 3.3 - Variazione dello stock di capitale umano delle imprese manifatturiere Anni 2012-2013 (nessuna variazione: percentuali di imprese; percentuale netta: punti percentuali) (a)
100 80 60 40 20 0 -20 -40 21 25 31 20 27 14 19 26 13 18 28 30 11 24 23 29 33 15 22 16 10 32 17
Nessuna variazione
10 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 Alimentari Bevande Tessile Abbigliamento Pelle Legno Carta Stampa Coke Chimica Farmaceutica Gomma e plastica 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 -
Percentuale netta
Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Metallurgia Prodotti in metallo Computer, elettronica, ottica, elettromedicale, apparecchi di misurazione Apparecchiature elettriche Macchinari e apparecchiature nca Autoveicoli Altri mezzi di trasporto Mobili Altre industrie manifatturiere Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature
Fonte: Indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dicembre 2013) (a) Percentuali di imprese che dichiarano di non aver variato la propria dotazione di capitale umano. La percentuale netta pari alla differenza tra la quota di imprese che dichiarano di avere aumentato la dotazione di capitale umano e la quota di imprese che dichiarano di averla diminuita.
Anche in considerazione della difficile congiuntura economica attraversata dalle imprese manifatturiere nel periodo qui considerato, la generalizzata difesa della capacit produttiva da parte delle imprese sopravvissute alla crisi avvenuta a fronte di un quadro molto variegato in termini di andamento del fatturato. Le risposte delle imprese appaiono in linea con gli andamenti descritti nelle parti precedenti del Rapporto: nellambito del 45 per cento delle imprese che ha visto diminuire i propri ricavi,
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le percentuali pi elevate si sono osservate nei comparti dei mobili (circa 57,4 per cento), legno (56,8 per cento), metallurgia (55,2 per cento) e nella lavorazione di minerali non metalliferi (56,7 per cento). Le percentuali pi elevate di imprese con fatturato in aumento si rintracciano nel comparto degli alimentari (63 per cento), della farmaceutica (72,8 per cento), degli autoveicoli (71,8 per cento), di pelli e altre industrie manifatturiere (poco pi del 60 per cento in entrambi). Tra questi, la farmaceutica risulta essere il comparto nel quale la maggior percentuale di imprese ha investito in capitale fisico e umano durante la crisi.
Strategie interne
49,5 40,9 27,8 20,2
80 70 60 50 40 30 20 10 0 Pi commercializzazione estero Pi commercializzazione Italia Concentrazione in nicchie Pi relazioni Insourcing Outsourcing 20,8 20,4 20,0 16,4 46,9 46,2
Strategie esterne
Fonte: Indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dicembre 2013)
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Le strategie esterne allimpresa riguardano invece la commercializzazione (in Italia e allestero), la rilocalizzazione di fasi o di interi processi produttivi (outsourcing, insourcing, offshoring, inshoring) e lattivazione di relazioni produttive stabili con altre aziende, ad esempio attraverso listituzione consorzi, reti o joint ventures. In generale, su quindici modalit proposte, solo quattro sono state adottate con percentuali non inferiori al 50 per cento, e si tratta sempre di orientamenti strategici di tipo interno; le aziende manifatturiere italiane dichiarano di essere sopravvissute alla crisi dellultimo biennio difendendo la propria competitivit attraverso la riduzione dei costi di produzione, il miglioramento qualitativo dei prodotti, lampliamento della gamma di prodotti offerti e il contenimento dei prezzi e dei margini di profitto. Confrontando la frequenza di risposte relative al ricorso a strategie interne ed esterne, sembra delinearsi come, negli ultimi anni, la difesa della competitivit delle imprese nazionali abbia raramente varcato i confini della singola azienda. Sebbene altri lavori dellIstat evidenzino come il sistema produttivo nazionale sia composto da imprese spesso legate tra loro da articolate relazioni di filiera e da varie forme di accordi (si vedano Istat 2013b; Istat 2013c; Istat 2013d),3 la ricerca del recupero di competitivit successivamente al 2011 non sembra avere stimolato una significativa intensificazione di tali legami, almeno di tipo produttivo. Le imprese manifatturiere che hanno attraversato lultima fase della crisi dichiarano infatti di avere fatto ricorso prevalentemente a un rafforzamento delle politiche di commercializzazione, in misura pressoch identica in Italia e allestero (rispettivamente nel 46,9 e 46,2 per cento dei casi). Le altre strategie di tipo esterno risultano adottate con frequenza molto inferiore, con ogni probabilit anche a causa dei maggiori costi economici e gestionali richiesti: circa un quinto delle imprese ha segnalato di avere riportato allinterno dei confini aziendali attivit precedentemente esternalizzate (insourcing), di avere provTavola 3.1 - Principali strategie interne adottate dalle imprese in risposta alla crisi nel periodo 2012-2013 (primi 10 settori per percentuale di imprese)
Riduzione costi Principali settori Autoveicoli Coke e raffinazione Altri mezzi di trasporto Metallurgia Stampa Appar. elettriche Altri prod. lavorazione Metalli non metalliferi. Bevande Gomma e Plastica Carta % 87,3 81,8 81,2 74,0 73,0 70,5 70,3 69,1 68,1 66,7 Riduzione Prezzi/margini profitto Principali settori Stampa Autoveicoli Metallurgia Carta Rip., man., inst. Macchine/appar. Prod. In metallo Alimentari Appar. elettriche Mobili Tessile % 72,6 69,3 65,7 64,4 55,9 55,7 54,6 52,7 49,4 48,2 Miglioramento Qualit Principali settori Elettronica, ottica, elettromedicale Altri mezzi di trasporto Autoveicoli Appar. elettriche Bevande Pelle Abbigliamento Macchinari Metallurgia Tessile % 90,4 84,7 82,7 79,9 78,4 78,3 77,8 77,8 75,4 75,2 Ampliamento Gamma Principali settori Elettronica, ottica, elettromedicale Stampa Macchinari Bevande Altre manifatturiere Mobili Chimica Farmaceutica Tessile Appar. elettriche % 74,7 69,6 66,0 64,2 64,0 63,6 62,3 62,0 61,0 57,4
Fonte: Indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dicembre 2013)
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i tratta in particolare delle note su Mercati, strategie e ostacoli alla competitivit, Le microimprese S italiane e Le relazioni delle imprese italiane, disponibili sul sito Istat dedicato allargomento: http://censimentoindustriaeservizi.istat.it/istatcens.
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veduto a concentrare lattivit in segmenti di mercato pi redditizi o dinamici, e di avere attivato nuove relazioni produttive con altre imprese. Infine, ancora limitato, nella difesa della competitivit del sistema manifatturiero italiano, il ruolo ricoperto dalle catene globali del valore: meno del 9 per cento delle imprese ha spostato allestero parte dellattivit produttiva precedentemente svolta in Italia, mentre il 7,6 per cento ha seguito la strategia inversa. Queste strategie non sembrano peraltro essere quelle maggiormente praticate dai settori con le migliori performance. Da un punto di vista settoriale, se si considerano le strategie interne, la ricerca di una produzione a costi pi contenuti ha accomunato soprattutto le imprese dei settori autoveicoli, coke e raffinazione, e altri mezzi di trasporto, in misura sempre compresa tra l81 e l87 per cento delle aziende (Tavola 3.1).
Tavola 3.2 Principali strategie esterne adottate dalle imprese in risposta alla crisi nel periodo 2012-2013 (primi 10 settori per percentuale di imprese)
Rafforzamento strategie commerciali in Italia Principali settori Elettronica, ottica, elettromedicale Bevande Carta Chimica Farmaceutica Stampa Metallurgia Altri prod. lavorazione Metalli non metalliferi. Mobili % 67,6 66,3 66,3 59,3 58,1 54,9 54,2 52,8 50,9 Rafforzamento strategie commerciali allestero Principali settori Bevande Macchinari Metallurgia % 69,4 69,1 67,4 Intensificazione relazioni Principali settori Autoveicoli Rip., man., inst. macchine/appar. Elettronica, ottica, elettromedicale % 43,4 37,4 36,0 Insourcing Principali settori Autoveicoli Appar. elettriche Altre manifatturiere Elettronica, ottica, elettromedicale Macchinari Stampa Gomma e plastica % 50,3 40,9 35,5 30,0 29,8 26,1 24,6 Segmenti/mercati pi redditizi/dinamici Principali settori Altri mezzi di trasporto Autoveicoli Metallurgia Farmaceutica Chimica Altre manifatturiere Appar. elettriche Gomma e plastica Elettronica, ottica, elettromedicale Tessile % 44,8 36,6 34,2 31,9 30,3 25,5 24,6 24,6 23,8 22,9
Elettronica, ottica, elettromedicale 63,1 Altri mezzi di trasporto Appar. elettriche Mobili Pelle 56,4 55,3 53,7 51,1
Coke e raffinazione 35,2 Stampa Altri mezzi di trasporto Appar. elettriche Macchinari Farmaceutica 26,7 25,6 25,1 23,4 22,1 21,8
Altre manifatturiere 50,5 Chimica 49,7 2013) Mobili Fonte: Indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dicembre
Alla duplice strategia di differenziazione verticale e orizzontale dei prodotti hanno fatto ricorso in prevalenza le imprese dei comparti dellelettronica. Le aziende attive nei settori della stampa e macchinari si sono concentrate soprattutto sullampliamento della gamma offerta, mentre i settori degli autoveicoli e altri mezzi di trasporto hanno principalmente puntato sullaumento del contenuto qualitativo. In un numero non infrequente di casi, poi, il recupero della competitivit ha richiesto una diminuzione dei prezzi o dei margini di profitto. Ci accaduto per lo pi in attivit relativamente pi esposte sul mercato interno, quali la stampa e la metallurgia, interessando mediamente oltre i due terzi delle imprese dei comparti. Infine, il costo maggiore in termini di frequenza di fenomeni di downsizing stato pagato dalle imprese dei settori coke e raffinazione (oltre il 63 per cento di esse ha ridotto stabilmente loccupazione) e dei prodotti derivanti dalla lavorazione di minerali non metalliferi (ne ha sofferto oltre una impresa su due). I casi pi rari di ridimensionamento si sono osservati invece presso le imprese delle bevande e della farmaceutica (rispettivamente 10,4 e 6,1 per cento).
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Se si considerano le strategie esterne, il rafforzamento delle pratiche di commercializzazione in Italia e allestero ha riguardato circa i due terzi delle imprese dei comparti delle bevande e dellelettronica-elettromedicale, mentre analoghe percentuali (67 per cento) di aziende della metallurgia e dei macchinari hanno rivolto questo tipo di strategia principalmente allestero (Tavola 3.2). Allattivazione di nuove relazioni produttive (Joint ventures, consorzi, reti eccetera) hanno invece fatto ricorso in prevalenza imprese appartenenti a settori a elevata intensit di capitale o caratterizzati da gradi molto diversi di integrazione verticale: il 37 per cento delle aziende dellelettronica-elettromedicale, il 35 per cento circa delle imprese del comparto della raffinazione e circa il 43 per cento delle imprese degli autoveicoli. Tra le imprese che hanno dichiarato di avere riorganizzato la filiera produttiva in direzione di una maggiore frammentazione attraverso lesternalizzazione di fasi o attivit gi svolte allinterno vi sono principalmente gli altri mezzi di trasporto (pi del 50 per cento) seguiti dalla farmaceutica (32,7 per cento). Infine, il quadro dinsieme fin qui delineato, caratterizzato da una situazione di difficolt ma di sostanziale resilienza agli effetti della crisi per le imprese che sono sopravvissute alla selezione causata dagli effetti della recessione, appare rafforzato dai giudizi forniti dagli imprenditori circa la possibilit di rispondere in modo repentino ed adeguato a un significativo aumento della domanda, interna o estera. L86,6 per cento del campione, infatti, ha dichiarato di poter far fronte a un aumento di domanda nazionale attraverso un utilizzo della capacit esistente, con valori settoriali che variano dal 71 per cento del coke al 92,6 per cento delle bevande. In sintesi, si pu concludere che la recessione degli ultimi due anni, nonostante le visibili difficolt sul piano produttivo e dei risultati economici delle imprese, non sembra aver intaccato in modo permanente e in misura sostanziale il potenziale produttivo delle imprese manifatturiere sopravvissute alla crisi.
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NOTA METODOLOGICA INDICI SINTETICI PER CONFRONTI TEMPORALI: UN INDICE STATICO E UNO DINAMICO
NotaNota metodologica metodologica Nota metodologica Nota metodologica Uno dei principali problemi nella costruzione indici sintetici riguarda la scelta di Indici sintetici per confronti temporali: un indice statico e uno Indici sintetici per confronti temporali: un di indice statico e dinamico uno dinamico Indici sintetici per confronti temporali: un indice statico e confronti uno dinamico metodi che consentano di realizzare, agevolmente, temporali. Si propone, Indici sintetici per confronti temporali: un di indice statico uno dinamico pertanto, unapplicazione dellindice Jevons a uneinsieme di indicatori di competiUno Uno dei principali problemi nellanella costruzione di indici sintetici riguarda la scelta di metodi che che dei principali problemi costruzione di indici sintetici riguarda la scelta di metodi tivit, rilevati a livello Italia, per settori economici. La metodologia adottata consente Uno dei principali problemi nella costruzione di indici sintetici riguarda la scelta di metodi che consentano di realizzare, agevolmente, confronti temporali. Si propone, pertanto, unapplicazione consentano di realizzare, agevolmente, confronti temporali. Si propone, pertanto, unapplicazione consentano di realizzare, agevolmente, confronti Si propone, pertanto, unapplicazione di principali costruire, per ciascun economico, siadiun indice statico per ia confronti Uno dei problemi costruzione di temporali. indici sintetici riguarda la scelta di metodi che dellindice di Jevons anella unsettore di indicatori competitivit, rilevati livello Italia, per settori dellindice di Jevons ainsieme un insieme di indicatori di competitivit, rilevati a livello Italia, per settori dellindice di Jevons a un insieme di indicatori di competitivit, rilevati a livello Italia, per settori consentano di realizzare, agevolmente, confronti temporali. Si propone, pertanto, unapplicazione settoriali, sia un indice dinamico per i confronti temporali, in unottica non compeneconomici. La metodologia adottata consente di costruire, per ciascun settore economico, sia un indice economici. La metodologia adottata consente di costruire, per ciascun settore economico, sia un indice economici. La metodologia adottata consente di costruire, per ciascun settore siaper dellindice di Jevons a un insieme di indicatori di competitivit, rilevati ai economico, livello Italia, settori sativa. I due sono coerenti tra e, alle propriet dei numeri indici, un statico per iindici confronti settoriali, sia loro un indice dinamico per i per confronti temporali, in indice unottica non non statico per i confronti settoriali, sia ungrazie indice dinamico confronti temporali, in unottica statico per i confronti settoriali, sia uncoerenti indice dinamico per i formula confronti temporali, in unottica non economici. La metodologia adottata consente di costruire, per ciascun settore economico, sia un indice possibile passare da uno allaltro mediante una semplice (Mazziotta e Pareto compensativa. I due indici sono tra loro e, grazie alle propriet dei numeri indici, possibile compensativa. I due indici sono coerenti tra loro e, grazie alle propriet dei numeri indici, possibile compensativa. Ida due indici sono mediante coerenti tra loro e, grazie alle propriet deitemporali, numeri indici, possibile statico perpassare i confronti settoriali, siamediante un indice dinamico i(Mazziotta confronti in non passare uno una formula e Pareto 2012a). I valori ottenuti 2012a). I valori ottenuti consentono disemplice classificare i per settori economici in e base al unottica loro da allaltro uno allaltro una semplice formula (Mazziotta Pareto 2012a). I valori ottenuti passare da uno allaltro mediante una semplice formula (Mazziotta e Pareto 2012a). I valori ottenuti compensativa. I due indici sono coerenti tra loro e, grazie alle propriet dei numeri indici, possibile consentono di classificare i settori economici in base al inferiore loro livello di competitivit nellanno di di consentono di classificare idisettori economici in base al loro livello di e competitivit nellanno livello di competitivit nellanno interesse (superiore o alla media) alla consentono di classificare io settori economici in base al loro livello di competitivit nellanno di passare interesse da uno allaltro mediante una semplice formula (Mazziotta e Pareto 2012a). Iallanno valori ottenuti (superiore inferiore alla media) e alla variazione rispetto allanno base (crescente o o interesse (superiore o inferiore alla media) e alla variazione rispetto base (crescente variazione rispetto allanno base (crescente o decrescente). Lodi strumento proposto interesse (superiore o inferiore alla media) e in alla variazione rispetto allanno base (crescente o consentono di classificare i strumento settori economici base al un loro livello competitivit nellanno di decrescente). Lo strumento proposto pu costituire valido ausilio per la misura della competitivit decrescente). Lo proposto pu costituire un valido ausilio per la misura della competitivit pu costituire un valido ausilio per la misura della competitivit settoriale e del competitivit suo decrescente). Lo strumento proposto pu costituire unvariazione valido ausilio per la misura della interesse (superiore o inferiore alla media) e alla rispetto allanno base (crescente o settoriale e del suo sviluppo nel tempo. settoriale e del suo sviluppo nel tempo. sviluppo nel tempo. proposto settoriale e del suo sviluppo nel tempo. decrescente). Lo strumento pu costituire un valido ausilio per la misura della competitivit Com noto, la nel media geometrica una delle tecniche pi usate nella sintesi settoriale e del suo sviluppo tempo. Com noto, la media geometrica una tecniche pi usate nella sintesi degli indicatori in quanto Com noto, la media geometrica delle una delle tecniche pi usate nella sintesi degli indicatori in quanto Com noto, la media geometrica una delle tecniche pi usate nella sintesi degli indicatori in quanto degli indicatori in quanto rappresenta una soluzione intermedia tra metodi compensarappresenta una soluzione intermedia tra metodi compensativi, come la media aritmetica, e metodi rappresenta una soluzione intermedia tra metodi compensativi, come la media aritmetica, e metodi rappresenta una soluzione intermedia tra metodi compensativi, come la media aritmetica, e metodi Com noto, la media geometrica una delle tecniche pi usate nella sintesi degli indicatori in quanto tivi, come la media aritmetica, e metodi non-compensativi, come multicriteria non-compensativi, come lanalisi multicriteria (OECD 2008). Inlanalisi particolare, quando si calcola una una non-compensativi, come lanalisi multicriteria (OECD 2008). In particolare, quando si calcola non-compensativi, come multicriteria (OECD 2008). particolare, quando si calcola una rappresenta una soluzione intermedia tra compensativi, come lai media aritmetica, metodi (OECD 2008). In lanalisi particolare, si calcola una media semplice media geometrica semplice di quando rapporti, come lindice diIn Jevons, risultati godono diemolte propriet media geometrica semplice di metodi rapporti, come lindice di geometrica Jevons, i risultati godono di molte propriet media geometrica semplice di rapporti, come lindice di 2008). Jevons, i risultati godono di molte propriet non-compensativi, come lanalisi multicriteria (OECD In particolare, quando si dal calcola una desiderabili dal lindice punto di assiomatico (Diewert 1995). rapporti, come divista Jevons, iassiomatico risultati godono di molte propriet desiderabili desiderabili dal punto di vista (Diewert 1995). desiderabili dal punto di vista assiomatico (Diewert 1995). media geometrica semplice di rapporti, come lindice di Jevons, i risultati godono di molte propriet punto di vista assiomatico (Diewert 1995). desiderabili dal punto di vista assiomatico (Diewert 1995). t t Per illustrare il calcolo degli indici proposti, indichiamo xij ilx valore del jdel -mo j-mo indicatore di di Per illustrare ililcalcolo degli indici proposti, indichiamo con con il valore del j-mo illustrare calcolo degli indici proposti, indichiamo il valore indicatore t con ij Per illustrare il calcolo degli indici proposti, indichiamo con xij il valore del j-mo indicatore di indicatore di competitivit per ileconomico settore economico i al t (m j= , ;n i= , ; t , competitivit per il settore economico i al tempo t (j= 1, , m ;il i= 1, , ;m t=t t1). competitivit per il indici settore i al tempo t (tempo j= 1, ;1, i= 1,n , ;,1, t=t , tn 0 0 1). Per illustrare il calcolo degli proposti, indichiamo con xij del j-mo indicatore di competitivit il settore economico i al tempo t (j= 1, , m ; i= 1, , nvalore ; t=t 0, t1). t=t0, Lindice t1per ). statico Lindice di competitivit ( Static Composite Index ) pu essere definito nel modo statico di competitivit (Static Composite Index) pu essere definito seguente nel seguente modo Lindice statico di competitivit ( Static Composite Index ) pu essere definito nel seguente modo competitivit per il settore economico i al tempo t ( j= 1, , m ; i= 1, , n ; t=t , t ). 0 1 (Mazziotta e statico Pareto 2012b): Lindice di competitivit (Static Composite Index) pu essere definito nel (Mazziotta e Pareto 2012b): (Mazziotta e Paretodi 2012b): Lindice statico competitivit (Static Composite definito nel seguente modo seguente modo (Mazziotta e Pareto 2012b): Index) pu essere 1 1 (Mazziotta e Pareto 2012b): 1t t m m m m
t i t i
xm ij xij t t t m x 1 100 SCI SCI ij i t i xm x t 100 SCI m xtt 100 1 j rj x ij j 1 rj j 1 rj SCI 100 t t x t j 1 rj xrj il valore basebase o di riferimento, per nazionale. In tal modo, gli indicatori la media esempio, x il valore base riferimento, peresempio, esempio, la media media nazionale. In tal modo, gli indicatori il valore o di riferimento, per la nazionale. In tal tdovedove rj dove xrj il valore base o di riferimento, per esempio, la media nazionale. In tal modo, gli indicatori modo, gli indicatori elementari sono trasformati in numeri indici (standardizzazione), t elementari sono trasformati in numeri indici (standardizzazione), e valori di SCI superiori a 100 elementari trasformati in numeri indici (standardizzazione), emodo, valori di indicatori SCI superiori a 100 dove xrj il valore basesono o di in riferimento, per esempio, la media nazionale. In tal gli elementari sono trasformati numeri indici (standardizzazione), e valori di SCI superiori a 100 minori e valori di SCI superiori a 100 indicano settori con un livello complessivo di competiindicano settori con un livello complessivo di competitivit superiore alla media, mentre valori indicano settori con un livello complessivo di competitivit superiore alla media, mentre valori minori indicano settori con un livello complessivo di superiore media, mentre valori minori elementari sono trasformati in numeri indici (standardizzazione), ealla valori dicon SCI superiori di 100 indicano settori con un livello dicompetitivit competitivit inferiore. tivit superiore alla media, mentre valori minori di 100 indicano settori un livello a 100 di 100 indicano settori con un livello di competitivit inferiore. di 100 indicano settori con un livello di competitivit inferiore. indicano settori con un livello complessivo di competitivit superiore alla media, mentre minori Per confrontare sinteticamente landamento deglidegli indicatori di ciascun settore dal valori tempo t0 al tempo t1 , t1 , Per confrontare sinteticamente landamento indicatori di ciascun settore dal tempo t0 al tempo di competitivit inferiore. Per confrontare sinteticamente landamento degli indicatori di ciascun settore dal tempo t 0 al tempo t1, di 100 indicano settori con un livello di competitivit inferiore. possibile costruire un indice dinamico di competitivit ( Dynamic Composite Index ) mediante la la possibile costruire un indice dinamico di degli competitivit (Dynamic Composite Index) mediante Per confrontare sinteticamente landamento indicatori di ciascun settore possibile costruire un indice dinamico di competitivit (Dynamic Composite Index ) mediante la Per confrontare sinteticamente landamento degli indicatori di ciascun settore dal tempo t al tempo t , 0 1 seguente formula: seguente formula: t , possibile costruire un indice dinamico di competitivit dal tempo t0 al seguente formula: 1 possibile costruire un tempo indice dinamico di competitivit (Dynamic Composite Index) mediante la 1 1 (Dynamic formula: seguente formula: Composite Index) mediante la seguente 1 t1 t1 m m x m m x t ij t1 / t t11/ t0 m 0 x 100 ij 1 100 DCIm . . DCI i t0 iij DCI ti1 / t0 100 . t0 t x 1 m m t0 j 1 ij j 1 xij x ij j 1 xij . DCI ti1 / t0 100 t0 Per la propriet di circolarit o transitivit della teoria dei numeri indici, SCI and sono sono legati j 1 x Per la propriet di circolarit o transitivit della dei numeri indici, SCI DCI and DCI legati ij teoria
Per la propriet di circolarit o transitivit della 2012b): teoria dei numeri indici, SCI and DCI sono legati dalladalla seguente relazione (Mazziotta e Pareto seguente relazione (Mazziotta e Pareto 2012b): dalla seguente relazione (Mazziotta e Pareto 2012b): Per la propriet di circolarit o transitivit della teoria dei numeri indici, SCI and DCI sono legati t0SCI ti1 t1 / t0 t1 / t0 dalla seguente relazione (Mazziotta e Pareto 2012b): ti1SCI t1 / 1 / t0 t1 tiDCI t0DCI SCI .r . DCI t1 / t0DCI t / ii 1 t0SCI DCI i DCI . t0 r SCI t0 r t 1 i i SCI ii t1 / t0 DCI r . DCI ti1 / t0 t0
SCI
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indicano settori con un livello complessivo di competitivit superiore alla media, mentre valori minori di 100 indicano settori con un livello di competitivit inferiore. Per confrontare sinteticamente landamento degli indicatori di ciascun settore dal tempo t0 al tempo t1, possibile costruire un indice dinamico di competitivit (Dynamic Composite Index) mediante la seguente formula:
Rapporto sulla competitivit dei settori produttivi - Edizione 2014 1 m x t1 m DCI ti1 / t0 ij 100 . t0 x j 1 ij
Per la propriet o transitivit della teoriadella dei numeri indici, SCI indici, and DCI Perdi la circolarit propriet di circolarit o transitivit teoria dei numeri SCIsono e legati dalla seguente relazione (Mazziotta e Pareto 2012b): DCI sono legati dalla seguente relazione (Mazziotta e Pareto 2012b):
Si noti che luso della media geometrica consente di penalizzare implicitamente le distribuzioni con valori sbilanciati dei termini.1 Tale approccio, pertanto, non ammette compensazione tra i diversi valori, in quanto assume che ciascuna componente della competitivit non sia sostituibile, o lo sia solo in parte, con le altre componenti.
1
n generale, la media geometrica minore o uguale alla media aritmetica. La media geometrica e la media I aritmetica coincidono se tutti i valori sono uguali, mentre assumono valori diversi tanto pi i valori differiscono tra di loro.
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NOTA OTAMETODOLOGICA METODOLOGICA NOTA METODOLOGICA N NOTAMETODOLOGICA PERFORMANCE E STRATEGIE: UN MODELLO LOGIT MULTINOMIALE
Performance e strategie: strategie: un un modello modello logit logit multinomiale multinomiale erformance e Performance e strategie: un modello logit multinomiale estime stimepresentate presentate nelpresentate Capitolo Capitolo2 2 sono effettuate raggruppando leimprese impresele del campione inquattro quattro e nel sono effettuate raggruppando le del campione in Le stime nel capitolo 2 sono effettuate raggruppando imprese del Le stime presentate nel Capitolo 2 sono effettuate raggruppando le imprese del campione in quattro differenti insiemi (Vincenti ,,Crescenti Crescenti allestero, Crescenti inItalia, Italia, Inripiegamento). ripiegamento). Questiultimi ultimi ifferentiinsiemi (Vincenti allestero, Crescenti in In in Questi campione in quattro differenti insiemi (Vincenti, Crescenti allestero, Crescenti differenti insiemi (Vincenti , Crescenti allestero, Crescenti in Italia, In ripiegamento). Questi ultimi ono ottenuti a partire dalle performance delle unit produttive osservate sui due principali mercati di Italia, In ripiegamento). Questi ultimi a partire dalle performance delle mercatidi ono ottenuti a partire dalle performance delle sono unitottenuti produttive osservate sui due principali sono ottenuti a partire dalle performance delle unit produttive osservate sui due principali mercati di estinazione (estero e domestico) persui il periodo 20112013. 2013. unit produttive osservate due principali mercati estinazione (estero e domestico) per il periodo 2011 di destinazione (estero e domedestinazione(esteroedomestico)perilperiodo20112013.
Il modello consente di stimare leffetto delle variabili esplicative diinteresse x) modello modello consente consente di stimare stimare leffetto delle variabili esplicative di di interesse interesse x)) sulla( probabilit di di leffetto delle variabili esplicative (( x sulla probabilit di Ilsulla modello consente di stimare leffetto delle P( variabili ),esplicative . di interesse (x) sulla probabilit di probabilit di osservare ciascun outcome , y = j | x j =1,2,, J Poich la somsservare ciascunoutcome outcome P( y= =jj| |x x), ),jj=1,2,, =1,2,,JJ..Poich Poichla lasomma sommadelle delleprobabilit probabilit unitaria, unitaria,ne nesegue segueche che sservare ciascun ,,P( y osservare probabilit ciascunoutcome ,P(y= j | x),j=1,2,, J.y Poich lanota, somma delle probabilit unitaria,nesegueche ma delle unitaria, ne segue che P( = 1| x ) date le probabilit per y= =1 1| |x x)) nota, nota,date datele leprobabilit probabilitper perle lerestanti restantimodalit modalit(( =2,,JJ1). 1).La Laprobabilit probabilitdi diosservare osservare la (( y jj=2,, la P( yrestanti = 1 | xmodalit ) nota,(date le J probabilit per le restanti modalit (j=2,,jJ= 1). La probabilit di osservare la le j = 2,, -1). La probabilit di osservare la modalit i data da modalitjj= = datada da(ponendo (ponendo =1 comecategoria categoriadi diriferimento): riferimento): modalit ii data jj=1 come (ponendo j =1 come categoria dij=1 riferimento): modalit j = idata da (ponendo comecategoriadiriferimento): exp exp exp Pr Pr Pr exp exp exp
appartenenza di di ciascuna ciascuna unit unit statistica alle singole tipologie tipologie espressa attraverso una variabile variabile appartenenzaLappartenenza statistica alle singole espressa attraverso una di ciascuna unit statistica alle singole tipologie attraLappartenenza di ciascuna unit statistica alle singole tipologie espressa espressa attraverso una variabile ualitativaverso che presenta presenta un numero numero finito di modalit modalit tra cui cui finito non esiste esiste un ordinamento ordinamento (variabile una variabile qualitativa che presenta unnumero di modalit tra cui non (variabile ualitativa che un finito di tra non un qualitativa che presenta un numero finito di modalit tra cui non esiste un ordinamento (variabile olitomica nominale). I modelli per variabili nominali possono essere interpretati come una diretta esiste un ordinamento (variabile politomica nominale). I modelli per variabili nominaolitomica nominale). I modelli per variabili nominali possono essere interpretati come una diretta politomica nominale). I modelli per variabili nominali possono essere interpretati come una diretta possono essere interpretati come una diretta estensione dei modelli addi outcome stensioneli dei dei modelli adoutcome outcome binario incui cui lavariabile variabile dipendente presenta pi di duecategorie categorie non stensione modelli ad binario in la dipendente presenta pi due non estensione dei modelli ad outcome binario in cui la variabile dipendente presenta pi di due categorie non binario in cui la variabile dipendente presenta pi di due categorie non ordinabili ordinabili =1,2,, ).Tali Talicasi casisono sonoanalizzati analizzatiempiricamente empiricamente attraversouna unaestensione estensionedella dellametodologia metodologia rdinabili(( jj=1,2,, JJ ). attraverso ordinabili (J j=1,2,, J). Tali casi sono analizzati empiricamente attraverso una estensione della metodologia ( j =1,2,, ). Tali casi sono analizzati empiricamente attraverso una estensione della ogite e prendono il nomedi di modelli logitmultinomiali multinomiali (MNL). ogit prendono il nome modelli logit (MNL). logit eprendono ile nome dimodelli logit multinomiali metodologia logit prendono il nome di modelli logit(MNL). multinomiali (MNL).
il ilvettore vettore diparametri parametriper perla latipologia tipologiam m(( m=2,,J). =2,,J).Per Per dove x un unvettore vettore divariabili variabiliesplicative esplicativee e m m di m ovex di il vettore di parametri parametri per la tipologia m (m=2,,J). Per dove xx un vettore di variabili esplicative e m dove un vettore di variabili esplicative e vettore tiposullaprobabilit probabilitcondizionata condizionatadella della uninterpretazione piintuitiva intuitivadelleffetto delleffettomarginale marginaledi diuna unavariabile variabilex xkksulla ninterpretazione logia m(pi m = 2,,Jpi ). Per uninterpretazione pi intuitiva delleffetto marginale di una condizionata della uninterpretazione intuitiva delleffetto marginale di una variabile xk sulla probabilit celtajjma, ma,conviene convieneconsiderare considerarelespressione lespressione dellaprobabilit probabilitrelativa relativa pery y= =jjrispetto rispettoalla allamodalit modalitdi di celta della per variabile x sulla probabilit condizionata della scelta j -ma, conviene considerare lescelta jma,k conviene considerare lespressione della probabilit relativa per y = j rispetto alla modalit di iferimento: ferimento: spressione riferimento: della probabilit relativa per y = j rispetto alla modalit di riferimento: Pr Pr Pr exp exp exp Pr Pr Pr
continua) approssimativamente approssimativamente paria a exp(x x x xkk..La La Una variazione diquesto questorapporto rapporto(nel (nelcaso casodi dix xkkcontinua) jk j) pari exp( navariazione di jk j) Una variazione di questo rapporto (nel di xk continua) approssimativa approssimativamente pari a Una variazione di questo rapporto (nel caso dicaso xk continua) jk exp(xj)xk. La rasformazione ailogaritmi logaritmi fornisce il ilrisultato risultato intermini terminilineari lineari nellax x(( x j; logodds odds ratio)) Analogamente, j; asformazione ai fornisce in nella x log ratio Analogamente, mente pari a exp( x j) . La trasformazione ai logaritmi ilrisultato in jk logaritmi xk trasformazione ai fornisce il risultato in termini linearifornisce nella x (x j; log oddsratio) Analogamente, avariazione variazione della probabilit relativa della realizzazione rispettoalla alla realizzazione h h,,exp( exp( x j)/exp( x h), ), j)/exp( della probabilit relativa realizzazione jjrispetto realizzazione x x termini lineari nella x (xj ;della log odds-ratio ). realizzazione Analogamente, la variazione della prola variazione della probabilit relativa della j rispetto alla realizzazione h, exp(xh j)/exp(xh), ).Ne Ne segueche cheper per una unavariazione variazione unitariadi di x x ,il illog log oddsratio ratio variadi diun un pu scriversi comerelativa x x(( j babilit della realizzazione j rispetto alla realizzazione h ,kk,exp( x )/exp( x h),varia h ). segue unitaria uscriversi come h jodds di xk, il log odds ratio varia di un pu scriversij come x(j h). Ne segue che per una variazione unitaria pu scriversi come x ( ). Ne segue che per una variazione unitaria di x , il attore pari a log( / ). jh attoreparialog(j/ ). h k fattoreparihalog(j/h). j
Nellesercizio empirico, linsieme divariabili variabili esplicative rappresentato rappresentato da informazioni individuali (rilevate Nellesercizio empirico, linsieme di variabili esplicative rappresentato da infor- (rilevate ellesercizioempirico, linsieme di esplicative da informazioni individuali Nellesercizioempirico,linsiemedivariabiliesplicativerappresentatodainformazioniindividuali(rilevate nel 2011) relativeindividuali a scelte scelte strategiche strategiche dellimpresa che si presume presume influenzino significativamente la (rilevate nel 2011) relative a scelte strategiche dellimpresa che si el 2011) mazioni relative a dellimpresa che si influenzino significativamente la nel 2011) relative a scelte strategiche dellimpresa che si presume influenzino significativamente la presume influenzino significativamente la performance aziendale nel periodo 2011performance aziendale nel nel periodo periodo 2011 20112013. 2013. La scelta scelta del del modello modello multinomiale multinomiale supportata supportata da da erformance aziendale La performance aziendale nel periodo 20112013. La scelta evidenze del modello multinomiale supportata da 2013. La scelta del modello multinomiale supportata da empiriche per videnze empiriche per lipotesi di regressioni parallele ( Indipendenza dalle Alternative Irrilevanti , IIA). La videnze empiriche per lipotesi di regressioni parallele (Indipendenza dalle Alternative Irrilevanti, IIA). La evidenze di empiriche perparallele lipotesi di regressioni parallele (Indipendenza dalle Alternative Irrilevanti, IIA). La lipotesi regressioni (Indipendenza dalle alternative irrilevanti IIA). La roprietIIA IIA verificata verificatadai daidati. dati.Il Iltest test effettuato effettuatonella nellaforma formadi diun untest testdi dispecificazione specificazionedi diHausman Hausmantra tra ropriet propriet IIA verificata dai dati. Il test effettuato effettuatonella nellaforma formadi di un test di specificazione di Hausman tra propriet IIA verificata dai dati. un test di specificanmodello modellonon nonristretto ristretto(che (cheinclude includele lealternative alternativeirrilevanti) irrilevanti)e eun unmodello modelloristretto ristrettoche chele leesclude. esclude.Ne Ne n un modello non ristretto (che include le alternative irrilevanti) e un modello ristretto che le esclude. Ne egue che che le le stime stime del del modello, modello, ottenute ottenute includendo includendo o o escludendo escludendo le le alternative alternative irrilevanti, irrilevanti, non non egue segue che le stime del modello, ottenute includendo o escludendo le alternative irrilevanti, non ornisconorisultati risultatisignificativamente significativamentediversi diversiriguardo riguardoii parametridelle delle alternativerimanenti. rimanenti. Inoltre,il il test orniscono parametri alternative Inoltre, test fornisconorisultatisignificativamentediversiriguardoiparametridellealternativerimanenti.Inoltre,iltest di Wald consentedi di rifiutare lipotesinulla nulladi di non significativitcongiunta congiuntadei dei parametri associati aciascuna ciascuna iWald consente rifiutare lipotesi non significativit parametri associati a diWaldconsentedirifiutarelipotesinulladinonsignificativitcongiuntadeiparametriassociatiaciascuna
56
zione di Hausman tra un modello non ristretto (che include le alternative irrilevanti) e un modello ristretto che le esclude. Ne segue che le stime del modello, ottenute includendo o escludendo le alternative irrilevanti, non forniscono risultati significativamente diversi riguardo i parametri delle alternative rimanenti. Inoltre, il test di Wald consente di rifiutare lipotesi nulla di non significativit congiunta dei parametri associati a ciascuna variabile esplicativa. Infine, il test su combinazioni di modalit della variabile dipendente rifiuta lipotesi nulla circa lesistenza di coppie di categorie non significativamente diverse rispetto alle covariate del modello.
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Le informazioni ricavate dal 9 Censimento dellindustria e dei servizi, in particolare quelle relative alla capacit delle imprese di attivare relazioni con altre aziende o istituzioni, consentono di calcolare per ogni impresa una misura dellintensit dei rapporti di cooperazione produttiva intrattenuti con altri soggetti. Occorre in primo luogo considerare la natura multidimensionale del fenomeno: sulla base delle informazioni raccolte, infatti, possibile ricondurre la connettivit di ununit produttiva ad almeno tre dimensioni: a) la variet dellinsieme di strumenti utilizzati nellattivazione delle relazioni; b) lampiezza della rete di soggetti coinvolti; c) lestensione geografica coperta dalle relazioni. Per tali dimensioni si sono pertanto ricavati tre indici elementari. Il primo, relativo alla variet degli strumenti, dato dal numero di diverse tipologie di relazioni che limpresa ha dichiarato di intrattenere nel 2011. Si tratta di otto tipologie, che comprendono rapporti di filiera (Commessa e subfornitura), accordi formali (quali consorzio, rete, franchising, joint ventures eccetera) e accordi informali. Lindicatore, pertanto, varia tra 0 e 8. Il secondo indicatore elementare, riguarda lampiezza della rete di connessioni. Alle imprese stato chiesto, per ciascuna delle otto tipologie di relazione, con quante controparti intrattenessero relazioni. Lindice elementare somma i soggetti indicati per tutte le tipologie di accordo (1 soggetto, 2-4, 5-9, 10 soggetti e oltre), attribuendo alla classe il suo valore mediano e un valore pari a 12 allultima classe. Di conseguenza, lindicatore pu variare tra 0 e 96. Lultimo indicatore riguarda lestensione geografica delle relazioni, con specifico riferimento alleventuale presenza di controparti estere. Alle imprese stato infatti chiesto di indicare larea di localizzazione dei propri interlocutori per le relazioni di commessa, di subfornitura e per linsieme delle altre tipologie di accordo intrattenute. In ciascuno dei tre casi stato attribuito un valore pari a 1 se limpresa ha dichiarato di avere interlocutori allestero, e 0 altrimenti. Pertanto il valore dellindicatore assume valori tra 0 e 3. Gli indicatori elementari sono stati, successivamente standardizzati attraverso la metodologia [(xi - min) / (Max - min)]*100, dove xi il valore dellindicatore elementare relativo allimpresa i-esima, mentre min e Max rappresentano il minimo e il massimo teorici assunti dallindicatore. Ogni indicatore elementare standardizzato pu assumere valori compresi tra 1 (assenza di relazioni e dunque di controparti) e 100 (massima numero di relazioni e di controparti). La media geometrica dei tre indicatori elementari standardizzati precedentemente descritti fornisce un indicatore sintetico di connettivit (ICO) che misura lintensit delle relazioni intrattenute da ciascuna impresa. Anche questo indicatore assume valori compresi tra 1 e 100 a seconda, rispettivamente, che limpresa presenti una connettivit nulla o massima connettivit.
Riferimenti bibliografici
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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SCHEDE SETTORIALI
Scheda settore 10
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (e) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) (c) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (c) Indice sintetico di competitivit (a) 11,4 13,0 22,1 -4,6 40,3 101,7 . 13,8 91,1 11,9 13,5 24,2 7,2 39,4 100,0 8,2 14,5 84,0 11,7 14,1 26,3 10,2 39,0 103,6 6,9 17,0 82,9 . . . . . 106,6 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 11,1 40,5 21,4 6,1 99,1 0,7 10,0 40,5 30,2 3,6 100,0 0,8 8,2 . 18,6 7,8 105,4 1,1 . . 31,7 7,8 109,1 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 45,3 33,3 136,0 30,3 48,4 34,4 140,7 34,1 47,2 34,7 136,1 32,9 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 55.002 391.869 9,9 31,0 2.682 3.213 9,5 18,2 1,21 54.353 396.213 9,3 31,6 2.703 3.194 9,5 19,0 1,25 55.216 396.047 9,0 33,4 2.686 3.015 9,4 17,6 1,2 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (d) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) I dati si riferiscono allinsieme dei settori alimentari, bevande e tabacco. (d) Il valore al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
106 104 102 100 98 96 94 92 90
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
62
2013
Industrie alimentari
Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dellanno precedente)
40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40
C: attivit manifatturiere 10: industrie alimentari
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
160 150 140 130 120 110 100 90 80 70
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012 T1-2013
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
50 40
C: attivit manifatturiere 10: industrie alimentari
80
75
30 20 10
70
65
0
M G SN D GFA M AS O ND GF M A M GLAS O N D GF M A M GLAS O N D GF M A M GLAS O N D GF M A M GLAS O ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
60
T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del set- Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti tore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a) alle unit locali su quota nazionale)
45 40 35 30 25 20 15 10
2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 10: industrie alimentari
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
2013
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Scheda settore 11
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (e) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Quota di lavoratori ad alta qualifica (imprese con almeno 10 dipendenti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) (c) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (c) Indice sintetico di competitivit (a) 50,5 22,5 15,3 -3,1 28,6 98,8 . 13,8 132,2 50,9 22,9 15,3 9,8 28,7 100,0 8,2 14,5 130,9 49,5 21,0 16,2 8,3 28,1 99,9 6,9 17,0 132,2 . . . . . 101,5 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 18,8 59,4 21,4 6,1 99,0 0,9 19,2 59,4 30,2 3,6 100,0 3,7 17,6 . 18,6 7,8 101,5 6,5 . . 31,7 7,8 107,6 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 75,1 44,4 169,1 42,6 100,7 47,8 210,6 54,0 111,7 49,0 228,1 57,7 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (d)
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) I dati si riferiscono allinsieme dei settori alimentari, bevande e tabacco. (d) Il valore al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
115 110 105 100 95 90 85 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
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Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
160 150 140 130 120 110 100 90 80 70 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
50 40 30 20 10 0
65 70
C: attivit manifatturiere 11: industria delle bevande
80
75
-10
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
60 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T1-2013 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
50 45 40 35 30 25 20 15 10 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 11: industria delle bevande
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
65
Scheda settore 13
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (e) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) (f) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 32,9 30,8 106,7 8,6 4,9 38,9 23,3 5,0 98,9 3,0 23,1 31,0 27,0 -20,9 32,7 99,2 . 4,2 76,9 39,4 32,5 121,3 20,0 5,0 38,9 19,0 2,2 100,0 3,6 24,1 33,9 31,4 14,2 31,3 100,0 10,0 4,0 88,2 43,5 34,2 127,2 24,3 4,2 . 16,4 3,1 106,4 1,0 24,3 33,8 33,2 7,4 30,8 106,2 8,9 4,5 93,1 . . . . . . 26,6 4,6 108,4 . . . . . . 107,8 . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 17.243 162.527 3,0 18,5 583 1.311 4,6 24,7 0,90 16.492 150.392 2,9 20,8 667 1.273 5,1 26,1 0,83 15.831 144.892 3,0 20,3 621 1.223 5,3 25,8 0,7 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (d) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) I dati si riferiscono allinsieme dei settori tessile, abbigliamento e pelli. (d) Il valore al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (f) I dati si riferiscono allinsieme dei settori tessile e abbigliamento.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
165 155 145 135 125 115 105 95 85 75 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
66
Industrie tessili
Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dellanno precedente)
40 30 20 10 0 -10
80
C: attivit manifatturiere 13: industrie tessili
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90
-20 -30 -40 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
70 60 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifattura - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
60 50 40 30 20 10 0
M GSND GFA M ASO ND GFMA M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 13: industrie tessili
80
C: attivit manifatturiere 13: industrie tessili
75
70
65
60 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T1-2013 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
60 55 50 45 40 35 30 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 13: industrie tessili
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
67
Scheda settore 14
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (e) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) (f) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (g) Indice sintetico di competitivit (a) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
34.695 244.354 3,7 29,3 2.454 4.281 11,3 21,7 0,90 27,1 25,4 107,0 9,7 2,4 32,4 23,3 5,0 100,5 .. 17,5 32,3 19,9 -21,3 45,9 100,6 . 3,5 76,6
32.312 226.508 3,3 26,0 2.850 3.617 11,6 21,9 0,83 30,4 25,4 119,6 20,9 2,1 32,4 19,0 2,2 100,0 1,0 19,1 32,7 20,0 2,4 43,3 100,0 10,0 4,0 84,2
32.920 223.142 3,7 30,1 2.984 3.711 12,0 22,7 0,7 34,5 27,1 127,2 25,2 2,1 . 16,4 3,1 102,6 0,2 18,6 32,6 21,3 9,7 43,7 101,9 8,9 4,6 89,0
425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (d) 52,9 39,6 133,6 28,6 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) I dati si riferiscono allinsieme dei settori tessile, abbigliamento e pelli. (d) Il valore al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (f) I dati si riferiscono allinsieme dei settori tessile e abbigliamento. (g) I dati si riferiscono allinsieme dei settori abbigliamento e pelli.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
115 110 105 100 95 90 85 80 75 70 65 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
68
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 T1-2013 2013 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
C: attivit manifatturiere
50 40 30 20 10 0
85 80 75 70 65
M GSNDGFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFMA M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
60 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
60 55 50 45 40 35 30 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 14: confezione di articoli di abbigliamento; articoli in pelle e pelliccia
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
69
Scheda settore 15
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (e) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (c) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (f) Indice sintetico di competitivit (a) 2009 2010 2011 manifattura 2012 Totale ultimo anno
16.091 140.736 2,4 24,3 819 1.510 14,4 20,8 0,90 31,0 27,5 112,7 14,6 4,3 28,8 23,3 5,0 98,4 0,3 28,0 44,1 23,5 -19,9 31,4 97,8 . 3,5 90,1
15.312 135.236 2,8 23,6 993 1.295 14,8 24,7 0,83 43,2 29,8 144,7 33,8 3,3 28,8 19,0 2,2 100,0 1,3 30,1 46,6 27,1 19,2 31,2 100,0 5,4 4,0 105,6
15.671 137.871 2,8 26,6 1.092 1.289 16,7 23,4 0,7 43,0 30,7 139,8 31,6 3,9 . 16,4 3,1 103,5 0,3 29,1 51,3 27,4 17,6 34,4 101,8 4,7 4,6 104,9
425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (d) 52,9 39,6 133,6 28,6 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) I dati si riferiscono allinsieme dei settori tessile, abbigliamento e pelli. (d) Il valore al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (f) I dati si riferiscono allinsieme dei settori abbigliamento e pelli.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
190 170 150 130 110 90 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
70
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 T1-2013 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
50 40 30 20 10 0
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 15: fabbricazione di articoli in pelle e simili
85 80 75 70 65 60 T1-2008 T3-2008
T1-2009
T3-2009
T1-2010
T3-2010
T1-2011
T3-2011
T1-2012
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
80 75 70 65 60 55 50 45 40 35 30 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 15: fabbricazione di articoli in pelle e simili
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
T3-2012
71
Scheda settore 16
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) (e) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 8,3 8,3 25,7 -26,2 15,3 100,4 . 0,7 51,2 8,8 9,0 28,9 12,0 15,0 100,0 8,2 0,7 51,1 9,9 9,8 29,0 18,3 13,9 102,9 8,4 0,7 53,8 . . . . . 104,7 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 5,2 40,8 34,8 3,0 98,9 1,4 6,3 40,8 38,7 3,4 100,0 2,4 4,0 . 22,1 3,0 101,2 0,6 . . 34,1 3,8 102,2 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 28,5 28,1 101,5 6,3 29,9 28,8 104,0 * 31,0 29,6 104,7 10,8 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 34.264 144.711 2,3 6,9 964 2.299 4,0 27,0 1,12 33.547 138.456 2,0 * 939 2.336 4,3 26,2 1,12 33.769 140.417 2,1 7,4 1.018 2.313 5,1 25,5 1,0 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori legno, carta e stampa.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
165 155 145 135 125 115 105 95 85 75
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
72
2013
Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dellanno precedente)
40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40
C: attivit manifatturiere
16: industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi mobili); fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
60 50 40 30 20 10 0
M G SN D GFA M AS O ND GF M A M GLASO N D GF M A M GLASO N D GFM A M GLAS O ND GF M A M GLASO N D 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 16: industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi mobili);fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio
80
C: attivit manifatturiere 16: industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi mobili);fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio
75
70
65
60 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T1-2013 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del set- Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti tore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a) alle unit locali su quota nazionale)
60 55 50 45 40 35 30 25 20 15 10 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 16: industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi mobili);fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
73
Scheda settore 17
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) (e) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 38,2 23,3 27,0 -8,7 52,1 98,3 . 11,2 91,5 39,5 24,7 29,7 16,0 51,2 100,0 8,2 17,8 98,2 39,3 24,6 29,1 8,2 53,2 103,8 8,4 18,8 97,7 . . . . . 104,2 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 10,3 37,5 34,8 3,0 94,8 1,7 8,6 37,5 38,7 3,4 100,0 4,1 9,2 . 22,1 3,0 104,5 1,8 . . 34,1 3,8 104,9 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 47,5 38,6 123,0 20,5 61,1 40,5 150,9 35,1 63,3 41,8 151,3 35,1 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 4.169 75.887 2,0 48,3 133 232 19,5 19,2 4,65 4.126 74.837 2,2 36,7 149 230 19,7 22,3 4,93 4.140 74.425 2,3 37,9 127 221 19,5 21,2 4,9 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori legno, carta e stampa.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
120 115 110 105 100 95 90 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
74
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
60 50 40 30 20 10 0 -10
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 17: fabbricazione di carta e prodotti di carta
85 80 75 70 65 60 T1-2008 T3-2008
T1-2009
T3-2009
T1-2010
T3-2010
T1-2011
T3-2011
T1-2012
T3-2012
T1-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
45
C: attivit manifatturiere 17: fabbricazione di carta e prodotti di carta
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
40
35
30
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
T3-2013
75
Scheda settore 18
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) (e) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 37,2 35,0 106,3 10,4 5,2 42,6 34,8 3,0 101,5 0,6 15,4 11,4 11,0 -16,2 36,5 . 3,5 64,1 38,9 35,1 110,8 14,5 6,7 42,6 38,7 3,4 100,0 0,1 16,1 11,3 11,6 2,1 32,9 8,2 5,4 61,8 41,5 35,8 116,0 18,8 4,9 . 22,1 3,0 97,8 0,2 16,0 12,0 12,5 4,2 36,6 8,4 5,0 67,4 . . . . . . 34,1 3,8 98,0 . . . . . . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 17.292 105.965 2,2 14,9 589 1.012 9,3 33,2 0,73 16.908 99.614 1,9 14,5 667 1.057 8,9 31,7 0,76 16.595 94.592 1,9 16,1 592 1.015 9,2 32,7 0,7 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori legno, carta e stampa.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
130 120 110 100 90 80 70 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
1,5 1,5
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
76
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
60 50 40 30 20 10 0
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 18: stampa e riproduzione di supporti registrati
80
75
70
65
60 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T1-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
50 45 40 35 30 25 20 15 10 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 18: stampa e riproduzione di supporti registrati
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
T3-2013
77
Scheda settore 19
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (c) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (d) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (d) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 22,4 19,8 87,1 -48,4 75,0 75,5 . 33,2 86,2 24,2 17,6 86,8 30,5 96,3 100,0 0,3 35,5 99,6 22,2 19,2 86,1 23,7 96,9 128,2 0,3 43,6 90,7 . . . . . 146,5 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 62,4 39,3 34,9 4,7 83,9 11,6 44,9 39,3 35,1 3,2 100,0 17,0 49,3 . 27,3 5,0 118,9 19,9 . . 31,8 3,5 130,4 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 73,5 60,7 121,2 * 111,4 64,1 173,8 * 97,1 65,7 147,8 * . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 321 15.992 0,7 * * 12 79,2 3,8 100,89 326 16.342 0,9 69,5 12 15 78,6 4,0 103,45 334 15.601 0,7 . 10 14 82,3 2,9 105,3 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (d) I dati si riferiscono allinsieme dei settori petrolifero, chimico, farmaceutico, gomma e plastica e altri minerali non metalliferi.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
125 120 115 110 105 100 95 90 85 80 75 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
78
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
T1-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
60 50 40 30 20 10 0 -10 -20 -30
2008
C: attivit manifatturiere 19: fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
90 85 80 75 70
C: attivit manifatturiere 19: fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
M GSN D GFAM ASO ND GF M AM GLASO N D GFM A M GLAS O ND GF M A M GLASO N D GFM A M GLAS ON D 2009 2010 2011 2012 2013
65 60
T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 19: fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
2013
79
Scheda settore 20
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 53,0 30,3 45,8 -22,6 43,0 96,3 . 44,8 129,6 54,3 33,3 46,2 30,4 44,7 100,0 16,0 44,5 129,4 54,4 34,5 48,3 9,7 43,7 108,3 17,3 42,0 130,9 . . . . . 113,5 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 13,8 72,3 34,9 4,7 95,4 5,3 15,4 72,3 35,1 3,2 100,0 4,6 13,9 . 27,3 5,0 107,2 3,8 . . 31,8 3,5 108,8 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 66,9 48,1 139,1 29,2 81,0 50,6 159,9 38,4 84,6 52,2 162,1 39,2 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 4.571 115.333 4,3 31,5 180 206 16,5 18,9 1,85 4.565 113.812 4,5 37,9 165 237 19,2 19,0 1,80 4.535 111.551 4,5 37,2 172 208 18,6 18,4 2,1 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori petrolifero, chimico, farmaceutico, gomma e plastica e altri minerali non metalliferi.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
120 115 110 105 100 95 90 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 85
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
80
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
160 150 140 130 120 110 100 90 80 70 60 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
T1-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati) Anni 2008-2013 (a) (b)
60 50 40 30 20 10 0 -10 -20 -30
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 20: fabbricazione di prodotti chimici
85 80 75 70 65 60 T1-2008 T3-2008
T1-2009
T3-2009
T1-2010
T3-2010
T1-2011
T3-2011
T1-2012
T3-2012
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
50
C: attivit manifatturiere 20: fabbricazione di prodotti chimici
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
45
40
35
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
T3-2013
2013
81
Scheda settore 21
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
490 65.895 4,0 73,3 28 24 23,3 28,3 1,21 110,1 64,3 171,3 41,7 13,3 70,9 34,9 4,7 100,3 3,0 62,4 43,9 55,0 0,9 86,8 99,3 . 62,6 163,0
506 63.693 4,2 77,1 26 30 24,8 32,7 1,18 135,3 65,6 206,4 51,7 12,3 70,9 35,1 3,2 100,0 2,5 61,5 49,1 54,4 20,7 86,9 100,0 19,5 62,2 162,8
483 62.863 4,0 71,7 27 21 24,9 30,1 1,1 131,2 68,5 191,5 47,9 13,7 . 27,3 5,0 99,8 2,5 63,6 49,2 57,2 -0,2 79,7 100,7 19,9 61,3 156,0
425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,8 (c) 52,9 39,6 133,6 28,6 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori petrolifero, chimico, farmaceutico, gomma e plastica e altri minerali non metalliferi.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
125 120 115 110 105 100 95 90 85 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
82
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 T1-2013 2013 T3-2013
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
C: attivit manifatturiere
C: attivit manifatturiere
90 85 80 75 70 65
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2010 2011 2012 2013
60 55 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del set- Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti tore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a) alle unit locali su quota nazionale)
50 45 40 35 30 25 20 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 21: fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
83
Scheda settore 22
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 44,9 30,1 28,3 -19,6 36,4 98,5 . 16,9 108,5 46,5 29,3 29,6 18,6 35,1 100,0 22,1 18,1 102,1 46,0 31,1 30,9 10,9 37,3 103,1 24,8 17,2 103,5 . . . . . 107,5 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 7,1 45,6 34,9 4,7 98,0 1,2 10,4 45,6 35,1 3,2 100,0 2,2 7,5 . 27,3 5,0 105,5 1,2 . . 31,8 3,5 106,8 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 46,8 36,0 129,9 24,5 54,1 38,4 141,0 30,5 56,6 40,1 141,2 31,0 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 11.123 189.932 4,9 24,2 360 657 11,0 25,5 1,60 10.906 184.156 4,9 25,4 431 613 12,8 23,5 1,43 10.865 181.352 4,9 27,0 389 591 15,4 23,2 1,3 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori petrolifero, chimico, farmaceutico, gomma e plastica e altri minerali non metalliferi.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
135 125 115 105 95 85 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
84
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120
10 0 -10 -20 -30 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
100 90 80 70 60 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 T1-2013 2013 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
60 50 40 30 20 10 0 -10
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 22: fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche
80
75
70
65
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
60 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
60 55 50 45 40 35 30 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 22: fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
85
Scheda settore 23
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
24.089 232.130 5,6 28,8 725 1.408 6,6 26,8 7,21 43,2 37,1 116,7 16,7 7,8 33,5 34,9 4,7 101,4 3,5 20,1 17,4 13,6 -20,5 46,7 100,3 . 9,2 77,5
22.609 216.001 5,0 32,4 746 1.409 6,5 28,7 6,81 47,8 37,8 126,3 24,1 11,2 33,5 35,1 3,2 100,0 2,2 20,6 19,8 15,9 8,8 47,4 100,0 30,4 11,5 78,6
22.211 204.383 4,8 33,3 653 1.347 6,6 27,4 6,9 49,2 38,7 127,1 24,5 9,1 . 27,3 5,0 101,3 2,8 20,2 20,2 17,0 4,3 32,9 100,7 19,1 13,1 79,0
425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 52,9 39,6 133,6 28,6 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori petrolifero, chimico, farmaceutico, gomma e plastica e altri minerali non metalliferi.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
170 150 130 110 90 70 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
86
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
T1-2013
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
C: attivit manifatturiere
80
C: attivit manifatturiere 23: fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
60 50 40 30 20 10 0
75
70
65
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
60 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
C: attivit manifatturiere
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
45 40 35 30 25 20 2008
2009
2010
2011
2012
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
2013
2013
87
Scheda settore 24
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 39,9 33,7 50,3 -39,4 58,4 93,0 . 11,0 76,8 40,4 34,0 57,2 37,2 58,0 100,0 9,9 14,8 109,6 39,6 36,9 57,1 26,2 58,0 107,1 11,4 13,5 114,4 . . . . . 102,3 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 19,3 45,8 27,5 2,0 86,6 3,3 15,7 45,8 27,1 1,8 100,0 3,4 14,3 . 20,0 2,7 107,1 5,1 . . 32,5 3,2 103,2 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 41,0 38,6 106,3 6,7 63,5 42,9 148,0 33,1 69,5 45,2 153,7 35,6 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 3.947 134.726 3,1 42,5 235 221 22,0 13,5 6,15 3.881 129.728 4,0 47,6 222 240 23,2 14,8 6,24 3.913 127.364 4,3 48,9 189 241 23,8 13,7 6,2 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori metallurgia e prodotti in metallo.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
135 125 115 105 95 85 75 65 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
88
Metallurgia
Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dellanno precedente)
70 60 50 40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 -50 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 24: metallurgia
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 T1-2013 2013 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
60 50 40 30 20 10 0
M GSN D GFA M ASO ND GF M A M GLAS ON D GF M A M GLASO ND GFM AM GLASO N D GF M A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 24: metallurgia
85 80 75 70 65 60 55 50
T1-2008 T3-2008 T1-2009
T3-2009
T1-2010
T3-2010
T1-2011
T3-2011
T1-2012
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del set- Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti tore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a) alle unit locali su quota nazionale)
45
C: attivit manifatturiere 24: metallurgia
40
35
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
T3-2012
89
Scheda settore 25
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 15,5 21,1 14,9 -23,5 25,0 99,5 . 5,3 89,2 16,4 21,6 15,8 9,6 23,8 100,0 9,9 6,4 84,5 16,7 24,2 17,2 12,2 23,9 102,6 11,4 6,8 83,8 . . . . . 103,0 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 6,1 41,5 27,5 2,0 99,4 0,6 7,9 41,5 27,1 1,8 100,0 0,5 5,4 . 20,0 2,7 103,0 1,3 . . 32,5 3,2 102,9 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 39,0 32,4 120,5 18,9 44,4 35,0 126,8 23,7 45,2 36,6 123,3 21,5 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 77.474 599.422 13,0 10,5 3.253 5.252 2,1 31,3 0,89 72.589 559.346 12,1 9,6 3.424 4.318 2,3 31,0 0,84 71.927 548.834 11,9 11,2 3.353 4.258 2,2 30,9 0,8 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori metallurgia e prodotti in metallo.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
145 135 125 115 105 95 85 75 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
90
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 T1-2013 2013 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
50 40 30 20 10 0
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 25: fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature)
80
75
70
65
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
60 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
55 50 45 40 35 30 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 25: fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature)
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
91
Scheda settore 26
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 37,0 35,1 39,1 -20,0 55,1 101,2 . 24,4 104,7 38,3 38,0 45,3 20,8 58,0 100,0 10,1 25,3 107,4 40,9 37,9 41,5 -0,5 54,7 102,1 12,5 25,3 102,4 . . . . . 102,9 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 4,1 48,4 75,5 8,5 100,0 0,4 4,3 48,4 67,3 6,1 100,0 0,8 5,5 . 46,9 8,9 102,0 1,7 . . 69,0 9,3 101,8 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 51,4 42,8 120,1 18,6 63,0 46,3 136,1 28,1 63,0 48,3 130,5 24,7 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 6.378 118.195 3,4 47,8 252 388 19,0 30,2 0,51 6.190 113.127 3,5 48,1 282 430 19,5 31,5 0,50 5.724 112.699 3,4 47,9 272 370 20,5 31,6 0,5 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
150 140 130 120 110 100 90 80 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
92
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 T1-2013 2013 T3-2013
26: fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
60 50 40 30 20 10 0 -10
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 26: fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi
C: attivit manifatturiere
85 80 75 70 65 60 T1-2008
26: fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi
T3-2008
T1-2009
T3-2009
T1-2010
T3-2010
T1-2011
T3-2011
T1-2012
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
C: attivit manifatturiere
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
65 60 55 50 45 40 35 30 2008
26: fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi
2009
2010
2011
2012
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
2013
T3-2012
93
Scheda settore 27
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 37,4 42,1 29,6 -19,4 54,2 98,5 . 33,8 124,8 38,8 41,6 31,9 14,9 53,2 100,0 26,0 30,0 119,9 38,7 41,0 33,0 5,2 50,8 102,6 36,0 28,9 118,8 . . . . . 103,3 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 5,5 53,2 41,7 2,1 97,3 2,0 6,7 53,2 42,7 2,8 100,0 1,3 5,6 . 32,8 3,7 103,2 0,6 . . 47,7 3,3 104,2 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 49,9 37,7 132,1 25,8 59,6 40,4 147,4 33,4 61,2 41,5 147,5 33,5 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 9.191 173.068 4,8 46,7 305 527 18,7 26,2 0,53 9.049 170.479 4,9 47,0 377 561 16,6 26,5 0,50 9.154 168.059 4,9 45,5 378 533 15,5 25,2 0,5 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori apparecchiature elettriche e fabbricazione di macchinari.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
160 150 140 130 120 110 100 90 80 70 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
94
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 T1-2013 2013 T3-2013 40
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
50 40 30 20 10 0 -10
M GSND GFA M ASO N D GFM AM GLASO ND GF M A M GLASO N D GF M A M GLASO ND GFM A M GLASO N D 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 27: fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche
80
C: attivit manifatturiere 27: fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche
75
70
65
60
T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
65 60 55 50 45 40 35 30
C: attivit manifatturiere 27: fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
2008
2009
2010
2011
2012
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
2013
95
Scheda settore 28
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 49,4 49,5 20,3 -23,0 44,3 100,1 . 21,8 126,9 50,4 48,8 21,3 8,8 43,0 100,0 24,8 22,3 122,9 50,6 51,4 21,3 14,1 41,9 101,5 29,6 22,7 125,7 . . . . . 102,5 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 5,2 62,2 41,7 2,1 100,4 0,8 6,3 62,2 42,7 2,8 100,0 0,6 5,1 . 32,8 3,7 101,6 0,8 . . 47,7 3,3 102,5 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 50,5 40,3 125,2 21,2 61,3 44,4 138,1 28,7 65,1 46,3 140,6 30,0 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 24.056 473.718 13,3 31,2 759 1.144 8,0 26,6 0,63 24.607 462.001 13,8 32,6 772 1.143 8,0 28,4 0,62 24.607 457.600 14,3 32,3 711 1.129 7,9 27,7 0,6 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori apparecchiature elettriche e fabbricazione di macchinari.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
96
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 T1-2013 2013 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
50 40 30
C: attivit manifatturiere 28: fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca
80 75 70
20 10 0
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
65 60 55 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
80 75 70 65 60 55 50 45 40 35 30 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 28: fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
97
Scheda settore 29
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 49,8 34,8 24,4 -31,8 86,0 99,6 . 20,2 101,1 50,0 39,0 26,2 21,9 86,0 100,0 55,7 21,7 119,0 47,5 40,8 28,0 13,3 85,6 100,4 128,2 23,8 111,6 . . . . . 100,9 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 9,5 50,8 29,8 8,5 100,5 2,7 8,3 50,8 45,7 4,1 100,0 1,2 6,1 . 30,0 5,5 101,5 1,6 . . 27,2 8,1 103,2 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 43,3 36,5 118,4 15,8 61,2 40,0 153,2 35,0 58,6 41,8 140,1 28,9 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 2.251 175.743 4,2 74,7 110 123 56,3 15,5 0,59 2.348 172.258 5,1 77,1 102 149 54,9 19,6 0,56 2.397 168.916 4,8 75,0 90 151 51,6 17,1 0,5 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori degli autoveicoli e degli altri mezzi di trasporto.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
170 160 150 140 130 120 110 100 90 80 70 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
98
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 T1-2013
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) L area colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
70 60 50 40 30 20 10 0
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 29: fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
T3-2009
T1-2010
T3-2010
T1-2011
T3-2011
T1-2012
T3-2012
2013 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
65 60 55 50 45 40 35 30 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 29: fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
99
Scheda settore 30
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 29,5 49,5 22,6 -3,2 83,2 99,1 . 25,2 129,7 32,8 49,1 25,2 5,5 81,5 100,0 22,0 28,5 127,3 32,4 51,6 27,3 -3,6 84,8 100,9 25,7 29,3 115,7 . . . . . 101,6 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 7,4 80,4 29,8 8,5 99,4 1,0 5,7 80,4 45,7 4,1 100,0 2,4 5,6 . 30,0 5,5 100,1 2,4 . . 27,2 8,1 99,6 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 52,7 43,6 120,9 18,6 61,5 46,1 133,6 26,3 59,6 48,8 122,0 19,1 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 3.047 97.397 2,9 75,7 230 318 40,7 24,6 0,38 2.773 92.162 2,7 78,7 247 269 46,9 25,6 0,43 2.762 87.461 2,5 77,1 211 265 43,5 25,4 0,4 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori degli autoveicoli e degli altri mezzi di trasporto.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
100
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
T3-2012
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
60 50 40 30 20 10 0 -10 -20
M GSN D GFA M ASO ND GF M A M GLASO N D GFM A M GLAS O ND GF M A M GLASO N D GFM A M GLASO N D 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 30: fabbricazione di altri mezzi di trasporto
80
75
70
65
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
60
T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T1-2013 T3-2013
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
85 80 75 70 65 60 55 50 45 40 35 30
2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 30: fabbricazione di altri mezzi di trasporto
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
2013
101
Scheda settore 31
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (e) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (f) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (f) Quota di lavoratori ad alta qualifica (imprese con almeno 10 dipendenti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) (c) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 22,3 29,1 9,3 -23,9 27,6 100,1 . 2,0 81,1 23,5 30,9 10,2 5,7 27,1 100,0 7,8 2,7 54,3 23,0 33,1 10,8 1,6 30,7 101,4 6,5 1,9 75,3 . . . . . 103,3 . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 4,6 38,7 32,6 2,4 99,6 3,6 4,7 38,7 36,6 4,0 100,0 0,7 6,0 . 28,0 2,4 101,7 0,5 . . 33,6 2,4 103,3 . 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 32,8 30,1 108,9 11,2 30,7 30,4 100,9 3,8 35,5 32,4 109,6 12,4 . . . . 52,9 39,6 133,6 28,6 21.811 174.948 3,2 13,8 727 1.430 5,4 26,8 0,54 20.558 163.630 2,4 18,4 714 1.232 6,4 23,3 0,55 18.879 149.832 2,6 16,4 653 1.198 7,6 26,3 0,6 . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (d) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) I dati si riferiscono allinsieme dei settori dei mobili e delle altre industrie manifatturiere. (d) Il valore al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (f) I dati si riferiscono allinsieme dei settori dei mobili, delle altre industrie manifatturiere e delle riparazioni e manutenzioni.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
135 125 115 105 95 85 75 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
102
Fabbricazione di mobili
Esportazioni del settore e media manifatturiera - Anni 2001-2013 (variazioni rispetto allo stesso mese dellanno precedente)
40 30 20 10 0 -10 -20 -30 -40 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 31: fabbricazione di mobili
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 T1-2013 2013 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
60 50 40 30 20 10 0
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 31: fabbricazione di mobili
T3-2010
T1-2011
T3-2011
T1-2012
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del set- Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti tore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a) alle unit locali su quota nazionale)
80 75 70 65 60 55 50 45 40 35 30 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 31: fabbricazione di mobili
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
T3-2012
103
Scheda settore 32
INDICATORI (a) 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) (c) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (e) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (f) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (f) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) (c) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a)
31.528 131.206 2,5 20,8 1.976 1.546 13,7 28,7 0,54 33,7 30,4 110,8 13,7 3,9 51,3 32,6 2,4 98,1 0,2 14,1 40,2 39,7 -27,1 34,3 96,2 . 8,1 99,8
31.349 127.682 2,4 26,4 1.306 1.789 15,0 30,4 0,55 39,3 31,4 125,3 27,0 4,3 51,3 36,6 4,0 100,0 0,2 14,1 45,2 44,7 20,1 34,7 100,0 7,8 8,1 110,3
31.297 125.259 2,4 29,7 1.172 1.731 17,1 31,4 0,6 40,6 33,0 122,9 25,9 3,2 . 28,0 2,4 102,9 1,5 13,9 50,6 44,5 9,5 36,2 102,4 6,5 12,5 111,2
425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (d) 52,9 39,6 133,6 28,6 6,5 43,9 34,7 4,1 106,9 2,5 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) I dati si riferiscono allinsieme dei settori dei mobili e delle altre industrie manifatturiere. (d) Il valore al netto del settore petrolifero. (e) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (f) I dati si riferiscono allinsieme dei settori dei mobili, delle altre industrie manifatturiere e delle riparazioni e manutenzioni.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
145 135 125 115 105 95 85 75 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
104
Clima di fiducia del settore e ciclo economico - Anni 2001-2013 (indici destagionalizzati) (a)
140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera - Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b) Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
50 40 30 20 10 0
M GSND GFA M ASO ND GFM A M GLASO ND GFM A M GLASO ND GFM AM GLASO ND GFM A M GLASO ND 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 32: altre industrie manifatturiere
80
75
70
65
60 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T1-2013 T3-2013
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali) (a)
75 70 65 60 55 50 45 40 35 30 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 32: altre industrie manifatturiere
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
105
Scheda settore 33
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale manifattura) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) Indice sintetico di competitivit (a) 8,1 8,4 10,7 -1,3 17,3 . 6,9 48,8 8,7 7,0 12,4 5,2 15,8 1,6 6,2 48,5 8,8 7,7 11,5 2,1 16,9 3,3 6,3 48,1 . . . . . . . . 20,9 32,2 34,3 10,8 50,1 105,4 21,7 18,3 100,0 8,4 25,4 32,6 2,4 . 0,5 3,3 25,4 36,6 4,0 . 0,3 3,8 . 28,0 2,4 . 4,2 . . 33,6 2,4 . . 34,7 4,1 106,9 2,5 6,5 37.227 162.649 3,2 13,5 2.301 2.960 10,6 38,4 1,11 35,7 35,0 102,1 8,2 38.636 165.693 3,2 13,2 2.396 2.878 6,5 35,0 1,19 40,3 36,3 111,1 14,8 39.042 161.826 3,1 11,5 2.226 2.956 5,3 37,0 1,1 40,3 36,9 109,2 13,4 . . . . . . . . . . . . . 425.155 3.931.389 100,0 34,6 19.756 27.944 . 22,6 5,89 (c) 52,9 39,6 133,6 28,6 2009 2010 2011 2012 Totale manifattura ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori dei mobili, delle altre industrie manifatturiere e delle riparazioni e manutenzioni.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
120 110 100 90 80 70 60 50 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
106
Indicatore di tensione creditizia del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (a) (b)
60 50 40 30 20 10 0 -10
M GSND GFA M ASO N D GF M A M GLASO N D GF M A M GLASO N D GF M A M GLASO N D GF M A M GLASO N D 2008 2009 2010 2011 2012 2013
C: attivit manifatturiere 33: riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere. (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese manifatturiere (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli. (b) La rilevazione sul credito viene effettuata regolarmente con cadenza mensile a partire da settembre 2009.
Grado di utilizzo degli impianti del settore e media manifatturiera Anni 2008-2013 (in percentuale, dati destagionalizzati)
80
C: attivit manifatturiere 33: riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature
Incidenza dellexport sul fatturato per le imprese esportatrici del settore e media manifatturiera - Anni 2008-2013 (valori percentuali (a)
50 45 40 35
C: attivit manifatturiere 33: riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature
75
70
30 25 20
65
60 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T1-2013 T3-2013
Fonte: Fonte: Indagine mensile sul fatturato e ordinativi (a) I dati sono destagionalizzati.
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
107
Scheda settore B
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale industria) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
2.576 35.936 1,9 * 95 139 89,7 14,1 1,01 144,8 59,0 245,3 * 42,6 17,9 . . 98,3 46,3 . . 13,6 . . 100,8 . 2,6
2.527 34.798 1,8 73,2 91 170 92,4 11,4 1,02 165,7 64,7 256,0 62,8 40,7 17,9 . . 100,0 43,8 . . 15,1 . . 100,0 78,7 3,6
2.496 33.879 1,6 43,1 91 145 91,8 7,9 0,9 150,1 60,6 247,5 60,6 56,8 . . . 104,0 16,6 . . 14,9 . . 96,6 42,7 2,6
. . . . . . . . . . . . . . . . . 110,7 . . . . . . 100,7 . .
1.033.563 5.888.161 100,0 32,5 64.580 87.117 . 23,3 6,10 (c) 52,3 38,8 134,6 30,4 7,6 35,7 . . 109,5 . . . 30,2 . . 105,3 19,7 13,5
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
145 135 125 115 105 95 85 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
109
Scheda settore D
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale industria) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
aria condizionata
2.920 85.077 7,5 74,0 513 190 32,6 13,7 26,80 242,9 60,6 400,9 75,3 81,2 25,8 37,6 4,1 101,5 7,8 . . 38,9 . . . . 8,8
3.994 86.396 7,9 70,8 981 337 30,7 15,1 25,84 280,5 60,2 466,1 78,8 92,9 25,8 41,9 2,2 100,0 6,2 . . 38,7 . . . 20,2 8,7
6.518 85.243 8,0 66,5 1.722 499 33,5 14,1 26,0 288,5 60,5 476,9 79,3 100,9 . 32,0 2,1 105,5 4,8 . . 39,8 . . . 21,3 8,0
1.033.563 5.888.161 100,0 32,5 64.580 87.117 . 23,3 6,10 (c) 52,3 38,8 134,6 30,4 7,6 35,7 33,5 (f) 3,2 (f) 109,5 . . . 30,2 . . 105,3 19,7 13,5
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori energia, gas, vapore e aria condizionata e acqua, reti fognarie, attivit di gestione dei rifiuti e risanamento. (f) Il valore al netto del settore estrattivo.
Indice della produzione industriale del settore e ciclo economico - Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale) Anni 2001-2013 (dati mensili destagionalizzati) (a)
115 110 105 100 95 90 85 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
dati destagionalizzati
trend
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine mensile sulla produzione industriale (a) Larea colorata rappresenta i periodi di recessione del settore manifatturiero.
110
Scheda settore E
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale industria) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) (e) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore)
8.463 178.075 3,6 * 423 417 8,5 36,7 4,14 55,2 40,7 135,6 * 15,4 29,3 37,6 4,1 96,9 . . . 3,3 . . . 2,0
8.709 180.370 3,7 43,8 513 528 8,4 36,4 4,29 62,9 41,6 151,2 34,7 15,3 29,3 41,9 2,2 100,0 . . . 4,1 . . 0,4 2,2
8.903 179.194 3,8 43,0 472 446 8,8 38,2 4,3 64,6 41,7 155,0 36,1 13,4 . 32,0 2,1 109,9 . . . 4,5 . . 0,6 2,4
1.033.563 5.888.161 100,0 32,5 64.580 87.117 . 23,3 6,10 (c) 52,3 38,8 134,6 30,4 7,6 35,7 33,5 (f) 3,2 (f) 109,5 . . . 30,2 . . 19,7 13,5
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori energia, gas, vapore e aria condizionata e acqua, reti fognarie, attivit di gestione dei rifiuti e risanamento. (f) Il valore al netto del settore estrattivo.
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
111
Scheda settore F
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale industria) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) . . 2,4 . . . . 1,7 . . 5,8 . . . 3,8 1,4 . . 5,0 . . . 4,4 1,6 . . . . . . . . . . 30,2 . . . 19,7 13,5 3,5 15,9 26,5 1,5 . . 5,2 15,9 29,2 0,8 . . 3,7 . 22,6 1,0 . . . . 29,7 0,9 . . 7,6 35,7 33,5 (e) 3,2 (e) . . 31,0 33,0 94,0 -1,9 33,2 31,9 104,0 11,3 35,2 33,2 106,2 12,1 . . . . 52,3 38,8 134,6 30,4 623.382 1.903.007 21,5 7,6 63.475 70.224 3,8 32,7 0,30 607.758 1.816.824 19,7 8,7 50.255 59.916 3,8 29,1 0,30 590.491 1.658.457 19,0 7,6 42.539 58.083 4,4 29,0 0,3 . . . . . . . . . 1.033.563 5.888.161 100 32,5 64.580 87.117 . 23,3 6,10 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale industria ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto del settore petrolifero. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore al netto del settore estrattivo.
Indice della produzione nelle costruzioni - Anni 2000-2013 (dati mensili destagionalizzati; base 2010)
125 120 115 110 105 100 95 90 85 80 75 70 65 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
112
Costruzioni
Clima di fiducia delle imprese di costruzione - Anni 2000-2013 (indici destagionalizzati)
125 115 105 95 85 75 65 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Indicatore di tensione creditizia del settore delle costruzioni - Anni 2009-2013 (a)
60 50 40 30 20 10 0 -10 Mag-2009 Mag-2010 Mag-2011 Mag-2012 Mag-2013 Feb-2010 Feb-2011 Feb-2012 Ago-2009 Ago-2010 Ago-2011 Ago-2012 Feb-2013 Ago-2013 T1-2013 Nov-2009 Nov-2010 Nov-2011 Nov-2012 Nov-2013
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese di costruzione (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli.
Durata di attivit assicurata dai lavori in corso o da eseguire - Anni Superficie utile abitabile delle abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali 2008-2013 (in mesi) per cui stato richiesto permesso di costruire - Anni 2008-2013 (a)
11,0 10,5 10,0 9,5 9,0 8,5 8,0 7,5 7,0 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T1-2013 T3-2013 1,5 1,0 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 3,0 2,5 2,0 4,0 3,5
Fonte: Rilevazione rapida sui permessi di costruire (a) Il valore espresso in milioni di mq.
Superficie dei nuovi fabbricati non residenziali per cui stato richiesto permesso di costruire - Anni 2008-2013 (a)
6,5 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 T1-2008 T3-2008 T1-2009 T3-2009 T1-2010 T3-2010 T1-2011 T3-2011 T1-2012 T3-2012 T1-2013
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Rilevazione rapida sui permessi di costruire (a) Il valore espresso in milioni di mq.
113
Scheda settore G
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) . . 6,7 . . . . 16,6 . . 6,9 . . . 8,9 16,9 . . 7,0 . . . 10,4 16,6 . . . . . . . . . . 7,9 . . . . 13,3 4,4 21,2 37,8 7,3 . . 9,1 21,2 43,6 6,3 . . 4,1 . 31,4 6,9 . . . . 40,1 8,7 . . 5,5 (c) 23,6 (e) 36,8 (f) 9,6 (f) . . 29,8 31,9 93,3 1,3 34,6 32,1 107,8 15,0 36,9 32,5 113,7 19,8 . . . . 39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c) 1.183.953 3.511.747 29,4 19,4 68.982 93.084 6,3 11,9 1,57 1.173.866 3.497.728 29,9 21,0 74.542 93.854 6,9 12,7 1,47 1.171.312 3.445.907 30,8 20,6 75.211 93.082 7,8 13,2 1,4 . . . . . . . . . 3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) . 25,6 (c) 1,10 2009 2010 2011 2012 Totale servizi ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore al netto dei settori alloggio e ristorazione, immobiliari, noleggio e agenzie di viaggio, istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi. (f) Il valore al netto dei settori istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi.
Indice del fatturato del commercio allingrosso e delle vendite al dettaglio - Anni 2000-2013 (dati trimestrali destagionalizzati)
115 110 105 100 95 90 85 T1-2000 T1-2001 T1-2002 T1-2003 T1-2004 T1-2005 T1-2006 T1-2007 T1-2008 T1-2009 T1-2010 T1-2011 T1-2012 T1-2013
commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) vendite del commercio fisso al dettaglio (a)
Fonte: 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi (a) Escluse le societ cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
Fonti: Elaborazioni su dati della Rilevazione mensile delle vendite al dettaglio e dellIndagine trimestrale sul fatturato dei servizi (a) Media aritmetica dei dati mensili destagionalizzati.
114
Fonte: Indagine sulla fiducia delle imprese del commercio al dettaglio (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli.
Indice delle vendite del commercio al dettaglio alimentari e non alimentari - Anni 2008-2013 (dati mensili destagionalizzati)
108 106 104 102 100 98 96 94 92 Mag-2008 Set-2008 Mag-2009 Gen-2008 Set-2009 Mag-2010 Gen-2009 Set-2010 Mag-2011 Gen-2010 Set-2011 Mag-2012 Gen-2011 Set-2012 Mag-2013 Gen-2012 Gen-2013 Set-2013
alimentare non alimentare
Indice delle vendite del commercio al dettaglio nella grande e nella piccola distribuzione - Anni 2008-2013 (variazioni tendenziali)
8 6 4 2 0 -2 -4 -6 -8 -10 Gen-2008 Apr-2008 Lug-2008 Ott-2008 Gen-2009 Apr-2009 Lug-2009 Ott-2009 Gen-2010 Apr-2010 Lug-2010 Ott-2010 Gen-2011 Apr-2011 Lug-2011 Ott-2011 Gen-2012 Apr-2012 Lug-2012 Ott-2012 Gen-2013 Apr-2013 Lug-2013 Ott-2013
grande distribuzione imprese operanti su piccole superfici
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
115
Scheda settore H
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) 2009 2010 2011 2012 Totale servizi ultimo anno
137.394 1.121.203 13,6 56,0 7.487 11.021 18,1 38,6 3,41 43,2 37,9 114,0 14,8 14,0 17,5 23,3 2,5 . . . . 7,5 . . . . 8,3
135.183 1.113.528 13,9 57,4 7.316 10.932 16,3 39,0 3,32 50,8 38,8 130,8 25,9 13,2 17,5 32,0 5,9 . . . . 7,7 . . . 4,9 7,0
134.105 1.091.145 13,5 57,2 6.855 10.616 17,0 38,8 3,4 51,2 39,0 131,5 25,7 11,4 . 22,7 2,0 . . . . 7,5 . . . 4,6 7,1
. . . . . . . . . . . . . . . 26,6 4,4 . . . . . . . . . .
3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) . 25,6 (c) 1,10 39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c) 5,5 (c) 23,6 (e) 36,8 (f) 9,6 (f) . . . . 7,9 . . . . 13,3
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore al netto dei settori alloggio e ristorazione, immobiliari, noleggio e agenzie di viaggio, istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi. (f) Il valore al netto dei settori istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi.
Indice del fatturato del trasporto marittimo, del trasporto aereo e dei servizi postali e attivit di corriere - Anni 2000-2013 (a)
50: trasporto marittimo e per vie d'acqua 51: trasporto aereo 53: servizi postali e attivit di corriere
T1-2002
T1-2003
T1-2004
T1-2005
T1-2006
T1-2007
T1-2008
T1-2009
T1-2010
T1-2011
T1-2012
Fonte: 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi (a) Escluse le societ cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
Fonte: Indagine trimestrale sul fatturato dei servizi (a) Indici trimestrali destagionalizzati.
116
T1-2013
Trasporto e magazzinaggio
Clima di fiducia delle imprese dei servizi - Anni 2003-2013 (indici destagionalizzati)
155 145 135 125 115 105 95 85 75 65 55
totale servizi (h-n exc k) trasporto e magazzinaggio
Indicatore di tensione creditizia nel totale servizi (settori h-n exc. k) - Anni 2008-2013 (a)
40 30 20 10 0 -10 Mag-2010 Mag-2011 Mag-2012 Mag-2013 Feb-2009 Feb-2010 Feb-2011 Feb-2012 Nov-2008 Nov-2009 Nov-2010 Nov-2011 Nov-2012 Feb-2013 Mar-2008 Ago-2009 Ago-2010 Ago-2011 Ago-2012
Gen-2003 Lug-2003 Gen-2004 Lug-2004 Gen-2005 Lug-2005 Gen-2006 Lug-2006 Gen-2007 Lug-2007 Gen-2008 Lug-2008 Gen-2009 Lug-2009 Gen-2010 Lug-2010 Gen-2011 Lug-2011 Gen-2012 Lug-2012 Gen-2013 Lug-2013
Fonte: Elaborazione su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese dei servizi (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli.
Grado di utilizzo degli impianti del settore - Anni 2009-2013 (in per- Merci trasportate in migliaia di tonnellate - Anni 2005-2012 (variazioni centuale) annuali)
90 85 80 75 70 65 60 55 50 T4-2009 T1-2010 T2-2010 T3-2010 T4-2010 T1-2011 T2-2011 T3-2011 T4-2011 T1-2012 T2-2012 T3-2012 T4-2012 T1-2013 T2-2013 T3-2013 T4-2013
totale servizi (h-n exc k) trasporto e magazzinaggio
2007
2008
2009
2010
2011
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Fonte: Rilevazione del trasporto ferroviario; Trasporto aereo; Trasporto marittimo; Trasporto merci su strada
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Rilevazione del trasporto ferroviario; Trasporto aereo; Trasporto marittimo; Trasporto merci su strada (a) Esclusi i transiti.
2012
Ago-2013
Nov-2013
117
Scheda settore I
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) . . 3,7 . . . . 6,3 . . 3,8 . . . 5,4 5,8 . . 4,0 . . . 5,0 6,0 . . . . . . . . . . 7,9 . . . . 13,3 3,4 . 25,7 19,5 . . 3,1 . 25,7 19,3 . . 5,5 . 18,8 20,0 . . . . 25,1 19,9 . . 5,5 (c) . 36,8 (e) 9,6 (e) . . 18,2 20,2 89,7 -7,6 21,0 20,8 101,3 6,4 21,1 20,6 102,5 7,9 . . . . 39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c) 291.003 1.253.843 6,4 15,2 21.184 21.670 4,9 37,3 0,97 294.087 1.267.390 6,6 14,9 22.984 20.454 4,5 39,5 0,98 303.921 1.281.027 6,5 14,9 23.348 20.985 4,4 38,4 0,9 . . . . . . . . . 3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) . 25,6 (c) 1,10 2009 2010 2011 2012 Totale servizi ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore al netto dei settori istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi.
Indice del fatturato del settore, base 2010=100 - Anni 2011-2013 (variazioni tendenziali trimestrali)
7 6 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 T1-2011 T2-2011 T3-2011 T4-2011 T1-2012 T2-2012 T3-2012 T4-2012 T1-2013 T2-2013 T3-2013
55: Alloggio 56: Attivit dei servizi di ristorazione I: Attivit dei servizi di alloggio e di ristorazione
Fonte: 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi (a) Escluse le societ cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
118
Indicatore di tensione creditizia nel totale servizi (settori h-n exc. k) - Anni 2008-2013 (a)
40 30
Fonte: Elaborazione su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese dei servizi (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli.
Presenze negli esercizi ricettivi per cittadinanza dei clienti - Anni 2008-2013 (dati mensili destagionalizzati in milioni di presenze)
19,5 18,5 17,5 16,5 15,5 14,5 13,5 12,5 Set-2008 Set-2009 Set-2010 Mag-2008 Set-2011 Mag-2009 Set-2012 Mag-2010 Mag-2011 Mag-2012 Mag-2013 Gen-2008 Gen-2009 Gen-2010 Gen-2011 Gen-2012 Gen-2013 Set-2013
residenti non residenti
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
119
Scheda settore J
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) . . 10,5 . . . . 26,8 . . 11,9 . . . 10,3 28,0 . . 11,1 . . . 14,1 27,4 . . . . . . . . . . 7,9 . . . . 13,3 11,1 48,7 60,7 12,4 . . 10,2 48,7 68,5 9,5 . . 10,2 . 53,7 9,8 . . . . 66,8 9,6 . . 5,5 (c) 23,6 (e) 36,8 (f) 9,6 (f) . . 83,7 49,3 169,8 45,4 90,8 51,1 177,7 47,3 93,1 50,4 184,8 49,7 . . . . 39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c) 100.656 582.142 13,7 67,5 8.534 8.309 35,9 43,9 0,31 99.177 570.161 12,8 68,4 8.436 9.350 33,8 45,5 0,30 97.456 546.539 12,3 69,8 8.539 8.458 32,9 45,2 0,3 . . . . . . . . . 25,6 (c) 1,10 3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) 2009 2010 2011 2012 Totale servizi ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore al netto dei settori alloggio e ristorazione, immobiliari, noleggio e agenzie di viaggio, istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi. (f) Il valore al netto dei settori istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi.
Indice del fatturato dei servizi di informazione e comunicazione - Anni 2000-2013 (dati trimestrali destagionalizzati)
110 105 100 95 90 85 80 T1-2000 T1-2001 T1-2002 T1-2003 T1-2004 T1-2005 T1-2006 T1-2007 T1-2008 T1-2009 T1-2010 T1-2011 T1-2012 T1-2013
Fonte: 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi (a) Escluse le societ cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
120
Indicatore di tensione creditizia nel totale servizi (settori h-n exc. k) Anni 2008-2013 (a)
40 30 20 10 0
55 Gen-2003 Lug-2003 Gen-2004 Lug-2004 Gen-2005 Lug-2005 Gen-2006 Lug-2006 Gen-2007 Lug-2007 Gen-2008 Lug-2008 Gen-2009 Lug-2009 Gen-2010 Lug-2010 Gen-2011 Lug-2011 Gen-2012 Lug-2012 Gen-2013 Lug-2013
Fonte: Elaborazione su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese dei servizi (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli.
Grado di utilizzo degli impianti del settore - Anni 2009-2013 (in percentuale)
90 85 80 75 70 65 60 T4-2009 T1-2010 T2-2010 T3-2010 T4-2010 T1-2011 T2-2011 T3-2011 T4-2011 T1-2012 T2-2012 T3-2012 T4-2012 T1-2013 T2-2013 T3-2013 T4-2013
totale servizi (h-n exc k) servizi di informazione e comunicazione
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: Elaborazione su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Ago-2013 Nov-2013
65
Mar-2008 Nov-2008
121
Scheda settore L
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) . . 3,6 . . . . 4,7 . . 3,8 . . . 15,3 4,0 . . 3,8 . . . 15,0 3,8 . . . . . . . . . . 7,9 . . . . 13,3 28,2 . 42,8 2,0 . . 40,0 . 39,4 9,8 . . 18,7 . 35,5 6,2 . . . . 39,1 7,2 . . 5,5 (c) . 36,8 (e) 9,6 (e) . . 51,4 30,1 170,6 * 53,4 35,7 149,6 42,7 66,2 36,6 180,9 52,9 . . . . 39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c) 214.328 338.172 4,9 * 12.606 13.180 4,8 46,6 0,11 222.056 346.214 4,6 2,2 11.092 14.685 2,4 50,8 0,12 229.539 282.005 4,5 1,5 10.814 14.982 2,2 48,9 0,1 . . . . . . . . . 3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) . 25,6 (c) 1,10 2009 2010 2011 2012 Totale servizi ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore al netto dei settori istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi.
Clima di fiducia delle imprese dei servizi - Anni 2003-2013 (indici destagionalizzati)
125 115 105 95 85 75 65 55 Gen-2003 Lug-2003 Gen-2004 Lug-2004 Gen-2005 Lug-2005 Gen-2006 Lug-2006 Gen-2007 Lug-2007 Gen-2008 Lug-2008 Gen-2009 Lug-2009 Gen-2010 Lug-2010 Gen-2011 Lug-2011 Gen-2012 Lug-2012 Gen-2013 Lug-2013
totale servizi (h-n exc k) servizi alle imprese (l-n)
Fonte: 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi (a) Escluse le societ cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
122
Attivit immobiliari
Indicatore di tensione creditizia nel totale servizi (settori h-n exc. k) - Anni 2008-2013 (a)
40 30 20 10 0 -10
Mar-2008 Nov-2008 Feb-2009 Ago-2009 Nov-2009 Feb-2010 Mag-2010 Ago-2010 Nov-2010 Feb-2011 Mag-2011 Ago-2011 Nov-2011 Feb-2012 Mag-2012 Ago-2012 Nov-2012 Feb-2013 Mag-2013 Ago-2013 Nov-2013
Grado di utilizzo degli impianti del settore dei servizi - Anni 2009-2013 (in percentuale)
85
80
75
totale servizi (h-n exc k) servizi alle imprese (l-n)
70
T4-2009 T1-2010 T2-2010 T3-2010 T4-2010 T1-2011 T2-2011 T3-2011 T4-2011 T1-2012 T2-2012 T3-2012 T4-2012 T1-2013 T2-2013 T3-2013 T4-2013
Fonte: Elaborazione su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese dei servizi (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli.
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
123
Scheda settore M
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) 2009 2010 2011 2012 Totale servizi ultimo anno
706.991 1.219.426 12,8 12,5 53.790 44.263 5,3 45,4 0,52 37,4 40,7 91,9 12,7 3,0 46,3 44,7 1,8 . . . . 8,0 . . . . 7,1
716.473 1.233.532 14,0 11,5 46.406 46.563 8,1 48,9 0,53 45,7 41,7 109,8 24,4 2,4 46,3 58,9 2,6 . . . . 10,4 . . . 6,6 7,8
698.877 1.183.874 12,9 10,3 55.421 47.625 10,3 48,7 0,5 45,1 41,8 107,9 26,3 2,3 . 38,5 0,7 . . . . 10,3 . . . 6,9 9,6
. . . . . . . . . . . . . . . 50,0 4,2 . . . . . . . . . .
3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) . 25,6 (c) 1,10 39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c) 5,5 (c) 23,6 (e) 36,8 (f) 9,6 (f) . . . . 7,9 . . . . 13,3
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore al netto dei settori alloggio e ristorazione, immobiliari, noleggio e agenzie di viaggio, istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi. (f) Il valore al netto dei settori istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi.
Clima di fiducia delle imprese dei servizi - Anni 2003-2013 (indici destagionalizzati)
125 115 105 95 85 75 65 55 Gen-2003 Gen-2004 Gen-2005 Gen-2006 Gen-2007 Gen-2008 Gen-2009 Gen-2010 Gen-2011 Gen-2012 Gen-2013
totale servizi (h-n exc k) servizi alle imprese (l-n)
Fonte: 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi (a) Escluse le societ cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
124
Grado di utilizzo degli impianti del settore dei servizi - Anni 2009-2013 (in percentuale)
85
totale servizi (h-n exc k) servizi alle imprese (l-n)
80
10 0 -10 Mag-2010 Mag-2011 Mag-2012 Mag-2013 Feb-2009 Feb-2010 Feb-2011 Feb-2012 Ago-2009 Ago-2010 Ago-2011 Ago-2012 Feb-2013 Mar-2008 Ago-2013 Nov-2008 Nov-2009 Nov-2010 Nov-2011 Nov-2012 Nov-2013
75
70 T4-2009 T1-2010 T2-2010 T3-2010 T4-2010 T1-2011 T2-2011 T3-2011 T4-2011 T1-2012 T2-2012 T3-2012 T4-2012 T1-2013 T2-2013 T3-2013 T4-2013
Fonte: Elaborazione su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese dei servizi (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli.
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
125
Scheda settore N
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto all'estero (in % del fatturato interno) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) . . 7,4 . . . . 19,2 . . 7,4 . . . 5,1 19,4 . . 7,1 . . . 5,4 20,5 . . . . . . . . . . 7,9 . . . . 13,3 4,9 . 31,6 8,1 . . 6,2 . 33,3 3,9 . . 4,4 . 30,2 5,0 . . . . 28,6 5,6 . . 5,5 (c) . 36,8 (e) 9,6 (e) . . 24,8 21,6 114,4 10,0 28,1 23,2 121,1 16,6 30,5 24,2 126,1 20,3 . . . . 39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c) 149.549 1.113.785 7,8 41,1 18.895 15.468 5,3 36,9 0,70 148.826 1.117.856 7,8 43,0 15.532 15.749 6,0 39,4 0,69 146.411 1.125.369 8,3 43,8 13.553 13.910 5,7 40,8 0,7 . . . . . . . . . 3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) . 25,6 (c) 1,10 2009 2010 2011 2012 Totale servizi ultimo anno
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) Il valore al netto dei settori istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi.
Clima di fiducia delle imprese dei servizi - Anni 2003-2013 (indici destagionalizzati)
125 115 105 95 85 75 65 55 Gen-2003 Gen-2004 Gen-2005 Gen-2006 Gen-2007 Gen-2008 Gen-2009 Gen-2010 Gen-2011 Gen-2012 Gen-2013
totale servizi (h-n exc k) servizi alle imprese (l-n)
Fonte: 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi (a) Escluse le societ cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
126
Grado di utilizzo degli impianti del settore dei servizi - Anni 2009-2013 (in percentuale)
85
totale servizi (h-n exc k) servizi alle imprese (l-n)
Fonte: Elaborazione su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese dei servizi (a) Lindicatore calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte che indicano condizioni di accesso al credito meno favorevoli e la percentuale di quelle che indicano condizioni di accesso al credito pi favorevoli.
Fonte: Elaborazioni su dati dellIndagine sulla fiducia delle imprese dei servizi
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
127
Scheda settore P
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) (e) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (e) . . 3,0 . . . . 2,2 . . 3,1 . . . 2,3 3,2 . . 3,2 . . . 2,7 3,5 . . . . . . . . 2,1 . . . . . 2,3 . . . . . 2,2 . . . . . . . . . . . 21,3 21,9 97,0 * 27,5 23,5 117,2 17,0 25,3 25,2 100,5 2,1 . . . . 24.298 86.853 0,5 * 2.414 1.919 5,5 47,5 0,57 24.901 88.810 0,6 1,9 2.260 2.354 4,2 47,0 0,59 26.088 87.527 0,5 2,5 2.878 2.367 5,3 46,3 0,5 . . . . . . . . . 2009 2010 2011 2012
Istruzione
Totale servizi ultimo anno
3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) . 25,6 (c) 1,10 39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c) 5,5 (c) . . . . . . . 7,9 . . . . 13,3
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi.
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi (a) Escluse le societ cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
128
Scheda settore Q
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) (e) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (e) . . 12,5 . . . . 2,2 4,0 . . . . . 35,9 23,9 150,2 38,4 238.283 709.220 7,2 14,8 18.966 11.842 2,0 58,6 0,82 2009
245.662 732.931 6,2 16,9 15.281 19.380 2,1 56,9 0,89 34,1 24,3 140,5 35,6 3,5 . . . . . . . 13,1 . . . 2,3 3,2
253.958 748.252 6,8 17,4 18.954 18.239 2,1 60,8 0,8 37,3 24,2 154,1 41,0 3,8 . . . . . . . 14,0 . . . 2,7 3,5
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) . 25,6 (c) 1,10 39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c) 5,5 (c) . . . . . . . 7,9 . . . . 13,3
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi.
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi (a) Escluse le societ cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
129
Scheda settore R
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) (e) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (e) . . 5,8 . . . . 2,2 8,9 . . . . . 34,7 36,6 95,0 * 60.879 168.099 1,6 12,2 6.024 6.127 10,7 38,8 0,70 2009
di intrattenimento e divertimento
2010 2011 2012 Totale servizi ultimo anno
62.513 174.095 1,8 16,2 6.059 6.360 15,1 37,1 0,70 41,9 35,2 119,1 24,2 8,5 . . . . . . . 5,7 . . . 2,3 3,2
62.510 165.707 1,9 13,9 7.138 6.523 18,0 39,0 0,6 47,7 41,4 115,2 28,6 7,8 . . . . . . . 5,6 . . . 2,7 3,5
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) . 25,6 (c) 1,10 39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c) 5,5 (c) . . . . . . . 7,9 . . . . 13,3
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi.
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi (a) Escluse le societ cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
130
Scheda settore S
INDICATORI (a) CARATTERISTICHE STRUTTURALI Numero di imprese (b) Numero di addetti (b) Valore aggiunto (in % del totale servizi di mercato) Valore aggiunto delle grandi imprese (in % del totale del settore) Numero di imprese nate Numero di imprese cessate Rapporto di concentrazione (CR5) (%) Integrazione verticale (valore aggiunto/fatturato) (%) Intensit energetica (Tj/valore della produzione in milioni) RISULTATI ECONOMICI Valore aggiunto per addetto (mgl euro) (A) Costo del lavoro per dipendente (mgl euro) (B) Competitivit di costo (A/B) (%) Redditivit lorda (%) (d) STRATEGIE Investimenti per addetto (mgl di euro) Imprese innovatrici (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano acquisti on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Imprese che effettuano vendite on line (imprese con almeno 10 addetti) (%) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato interno (2010=100) Investimenti per la tutela ambientale (in % degli investimenti fissi lordi) INTERNAZIONALIZZAZIONE Imprese esportatrici (in % delle imprese del settore) Esportazioni su fatturato (%) Intensit delle importazioni (importazioni di beni e servizi/consumi intermedi) (%) Esportazioni delle imprese del settore (variazioni annue) (%) Esportazioni delle grandi imprese (in % del totale del settore) Indice dei prezzi alla produzione sul mercato estero (2010=100) Fatturato prodotto allestero (in % del fatturato interno) (e) Valore aggiunto delle imprese a controllo estero (in % del totale del settore) (e) . . 6,0 . . . . 2,2 . . 6,5 . . . 2,3 3,2 2,6 . . . . . 3,2 . . . . . 16,2 18,8 86,4 -2,5 17,6 19,6 89,6 -2,0 199.673 440.281 2,0 5,0 8.901 10.235 3,1 48,9 2,18 199.402 439.243 1,9 5,2 10.280 12.214 3,0 47,3 2,29 2009 2010
201.204 432.074 1,9 5,9 10.958 11.529 3,5 47,0 2,2 18,0 20,2 89,0 -1,2 2,6 . . . . . . . 6,0 . . . 2,7 3,5
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.325.381 (c) 10.389.424 (c) 100,0 30,3 (c) 233.669 (c) 248.316 (c) . 25,6 (c) 1,10 39,8 (c) 31,7 (c) 125,6 (c) 27,7 (c) 5,5 (c) . . . . . . . 7,9 . . . . 13,3
(a) Per maggiori dettagli su fonti, definizioni e metodologie si rinvia al database completo scaricabile da questa pagina e alle note presenti nel volume. (b) A partire dallanno 2011 sono state introdotte importanti innovazioni dal punto di vista definitorio e metodologico. I dati fanno riferimento alla media danno. (c) Il valore al netto dei servizi finanziari e assicurativi. (d) Rapporto tra margine operativo lordo (depurato della componente di remunerazione dei lavoratori indipendenti) e valore aggiunto. (e) I dati si riferiscono allinsieme dei settori istruzione, sanit e assistenza sociale, attivit artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e altre attivit di servizi.
Concentrazione settoriale - Anno 2011 (quota provinciale degli addetti alle unit locali su quota nazionale)
Fonte: 9 Censimento generale dellindustria e dei servizi (a) Escluse le societ cooperative sociali e le imprese dei servizi finanziari e assicurativi. (b) Percentuali calcolate sul totale degli addetti.
131