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IL PONTE mensile della Parrocchia di S.

Antonio Abate in San Domenico Siena


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GIORNALE PARROCCHIALE
Sempre aggiornato e ricco di notizie
consultabile anche online al sito
www.basilicacateriniana.com
il Ponte
































Musica Lei soprattutto, lAmata,
due volte vagheggiata, nellattesa e nel frutto,
la carne trasparente velo al fuoco
dellanima che nel fulgore del Figlio saccende
Margherita Guidacci

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il Ponte
Leditoriale del Parroco


GAUDET MATER ECCLESIA

Gaudet Mater Ecclesia! Cari Parrocchiani ho voluto incominciare questo editoriale di
maggio, con le stesse parole con cui Papa Giovanni XXIII, indisse il Concilio e lho
fatto a distanza di pochi giorni dalla canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e di Papa
Giovanni Paolo II e in questo mese dedicato a Maria S.S. la pi bella tra tutte le
donne. Se il mese scorso abbiamo visto come tutto di Cristo bello e come il bello
tutto Cristo, in questo mese mariano, con un poeta siriaco, Giacomo di Sarug (+521 )
dico: Amor mi muove che mi fa parlar di Lei che bella , Mentre con San Bruno ci
chiediamo: Ora, con meraviglia ti chiedi forse quale madre fu Maria? Chiedi prima
quale Figlio fu Ges. Il figlio non ha pari tra gli uomini e la Madre non ha simili fra le
donne. Bello il Figlio nei confronti di tutti i figli degli uomini. Bella la Madre a guisa
daurora che sorge dallalto. I due Papi, canonizzati, erano entrambi mariani.
Giovanni XXIII, amava intensamente la Madre di Dio e le manifestava il suo amore
fin da piccolo con questa preghiera: Quanto soave al cuore il nome tuo, Maria,
ogni dolcezza mia da quel tuo nome vien. Che bella idea di amore da quel tuo nome
appresi, che bei desiri accesi mi vien destando in sen. Il Papa buono, si rec a Loreto
per mettere sotto la protezione di Maria S.S. il Concilio. Giovanni Paolo II, amava
teneramente la Madonna da sempre, e col motto Totus Tuus, mise sotto il celeste
manto la sua persona e il suo pontificato. Cari Parrocchiani , impariamo dagli esempi
che ci vengono dai Santi, recitiamo con fedelt il Santo Rosario come hanno fatto
loro, chiediamo anche noi attraverso questa mirabile preghiera lintercessione della
Madre Santa che non ci far mancare prontamente il suo materno aiuto. Santa
Caterina amava ripetere a tutti: Maria S:S. non ingrata a chi la serve; anco, grata
e cognoscente . Adunque servitela con tutto il cuore e con tutto laffetto, perch ella
madre dolcissima vostra. ( L.184 ).
Tutti benedico di cuore con affetto

P. Alfredo Parroco




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I DIECI COMANDAMENTI
IL QUINTO: NON UCCIDERE

Quasi nessuno metterebbe in discussione il
senso di questo comandamento, salvo poi
violarlo continuamente. Indubbiamente
nell'uomo presente un'evidenza innata
dell'obbligo di non uccidere. Pur dimenticando
che solo Dio pu disporre della vita dell'uomo,
sappiamo almeno che l'uomo ha diritto alla vita
proprio in quanto uomo, e che uccidendolo si attenta all'essenza dell'uomo in quanto tale.
Nei casi limite per questa consapevolezza, come vediamo, si appanna sempre pi. Questo
vale in particolare per l'inizio dell'esistenza, quando la vita ancora indifesa, manipolabile.
Qui si affaccia la tentazione di procedere secondo parametri utilitaristici. Si pretende di
scegliere chi potr sopravvivere e chi no perch ostacola la nostra libert e
autorealizzazione. Laddove l'essenza dell'uomo non si manifesta ancora nella sua forma
esteriore e con la facolt di parlare e interloquire, l si spegne facilmente anche la
consapevolezza di questo comandamento. Lo stesso vale per la fase terminale della vita. Si
concepisce il malato, colui che soffre, come un fastidio e ci si convince che la morte
sarebbe un bene anche per lui. Questo costituisce un pretesto per spedirlo nell'al di l
prima che, per cos dire, diventi troppo difficile. E da questo punto in avanti la coscienza
del quinto comandamento si erode progressivamente. Oggi vengono rilanciati pensieri che
abbiamo gi conosciuto in tempi tristi e che, massificando l'uomo, non riconoscono la
specificit della dignit umana. Ci si interroga se si possa ancora considerare uomini
persone non pi coscienti e non pi in grado di adempiere ad una funzione sociale. Ma la
legittimazione dell'eutanasia innesca un processo inarrestabile. Subito si impone
l'interrogativo quando una vita possa dirsi cos segnata dal dolore, cos penosa da
autorizzare la sua soppressione. Ai confini della vita, quindi, questa coscienza morale
innata dell'indisponibilit della vita umana si spegne fin troppo facilmente. A maggior
ragione dobbiamo lottare oggi per l'osservanza del quinto comandamento per il diritto alla
vita, dal concepimento fino alla morte, che ha il suo fondamento in Dio.
LESAME DI COSCIENZA
Sono un buon amministratore della vita che mi stata donata? La rispetto con la
moderazione nel cibo, nelle bevande, nel fumo? Mi concedo il giusto riposo? Curo
opportunamente la salute mia e dei miei cari? Fuggo lalcolismo, la droga? Ho ceduto
allanoressia o alla bulimia? Sono prudente nel guidare o nel camminare? Ho rispettato il
codice della strada? Ho messo in pericolo la mia vita e quella degli altri? Ho attentato
allintegrit fisica e spirituale del prossimo? Ho consigliato, provocato, favorito laborto o
leutanasia? Ho nutrito sentimenti di odio, rancore, vendetta? Ho litigato, insultato, fatto
dispetti? Quando sbaglio, chiedo scusa o perdono? Sono capace di perdonare? Sono
razzista? Ho imprecato contro gli altri? Ho procurato percosse, ferite? Rispetto chi pi
debole nella societ: malati, portatori di handicap, anziani, poveri? Posseggo o uso armi
pericolose? Ho augurato del male agli altri? Sono stato crudele con gli animali? Ho
rispettato la natura e la societ con una sana e seria ecologia?
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INCONTRO DELLE CATECHISTE


Il giorno 11 Aprile 2014, c' stato l' incontro delle catechiste con il parroco P. Alfredo.
Prima di darci la parola, P. Alfredo ci ha ricordato i vari appuntamenti della settimana
Santa e l' importanza della nostra partecipazione insieme ai nostri ragazzi del
catechismo.
Altro appuntamento importante quello del 26 Aprile: dopo la celebrazione della S.
Messa delle 20.15, seguir la Processione verso la Cattedrale con l' immagine della
Madonna della tegola della Contrada del Drago, in quanto nell' ambito parrocchiale
la prima volta che accade fin dal 1500.
Dopo gli appuntamenti, il parroco, ci ha ricordato che il 4 Maggio, in onore dei
festeggiamenti di S. Caterina, sar celebrata la Messa alle ore 11.00 in Basilica.
Concludendo ci ha annunciato il suo nuovo libro dedicato a Papa Francesco che sar
presentato Venerd 9 Maggio nella sala del Capitolo.
Successivamente noi catechiste ci siamo accordate sullo svolgimento della festa di
fine anno catechistico che sar Mercoled 14 Maggio ore 17 e avr per tema : << I
Misteri della Madonna >>.
Seguir nei giorni successivi, Sabato 17, il ritiro dei ragazzi che riceveranno Domenica
18 Maggio il Sacramento della 1 Comunione.
Si concluso l' incontro con la preghiera del ( Salmo 111 ).


Le catechiste


I Misteri della Gioia- della Luce e della Gloria

GRUPPI MISTERI

3 Elementare Annunciazione
2 Media Nascita
1- 2 Elementare Ritrovamento di Ges
5 Elem.-1 Media Nozze di Cana
4 Elementare Istituzione dell' Eucarestia
3 Media Assunzione e Incoronazione
di Maria




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PER UNA CHIESA DEI POVERI
BILANCIO E RIFLESSIONI A UN ANNO DALLA NOMINA DI PAPA FRANCESCO.
LUIGI BETTAZZI (GI VESCOVO DI IVREA E PRESIDENTE INTERNAZIONALE DI PAX CHRISTI)

Il 13 marzo 2013 il card. Protodiacono annunci dalla loggia della Basilica di S. Pietro
che avevamo per nuovo Papa il card. Jorge Maria Bergoglio, che aveva assunto il
nome di Francesco. La nomina sorprese tutti, dagli alti vertici ecclesiastici (la stessa
Cei, di fronte a una fumata bianca cos tempestiva, prima di ascoltare lannuncio
invi i rallegramenti e gli auguri al card. Scola, che ovviamente non poteva essere
che lui il Papa nominato con tanta rapidit!), alla gente della Piazza e a tutti quelli
collegati per televisione. Si trattava, per la prima volta nella storia, di un Papa
americano, e per la prima volta di un Papa gesuita, che, per la prima volta nelle
storia dei Papi, aveva assunto il nome di Francesco, e non del gesuita Francesco
Saverio, come qualcuno aveva subito interpretato, ma proprio di Francesco dAssisi,
il Santo della povert e della fraternit.
La sorpresa crebbe, e positivamente, quando papa Francesco comparve al balcone e
salut la gente con un familiare Buona sera!, presentandosi come vescovo di
Roma e non come Sommo Pontefice di tutta la Chiesa, e quando, prima di benedire,
chiese un minuto di silenzio perch la gente invocasse la benedizione di Dio su di lui!
Le sorprese poi sono continuate di fronte alle sue decisioni di mantenere un vestito
sobrio (bianco ma senza mantellette rosse, con le sue scarpe ortopediche e la sua
croce e la sua mitria di sempre), e di restare ad abitare al Pensionato di S. Marta,
andando nel Palazzo solo per i momenti di lavoro o di udienze (pare che una volta
abbia ammesso che alla sua et non si cambia stile di vita, quello del contatto con la
gente, e che se andava stabilmente nel Palazzo, poi ci voleva lo psichiatra!). Le
sorprese positive sono continuate nella sua vicinanza ai piccoli e agli ammalati, cosa
ad esempio che allunga lattesa delle udienze pubbliche, quando gira tutta la Piazza
per accarezzare i bambini che gli vengono offerti o per dire una parola di conforto
agli ammalati. Lelenco delle sorprese potrebbero continuare, ad esempio con le
telefonate personali che fa a persone che gli hanno scritto o che hanno avuto nella
loro vita momenti particolari, drammatici o comunque significativi. A cominciare dal
nome che ha assunto, che dichiara di essergli venuto in mente quando un cardinale
amico, in conclave, nel momento in cui il nome di Bergoglio andava accumulando
voti, gli ha raccomandato: Non dimenticarti dei poveri!. Vorrei per puntualizzare
due centralit che emergono sul suo programma pontificale. Uno appunto quello
della Chiesa dei poveri. Se nera parlato in Concilio, sollecitati dai vescovi del
cosiddetto terzo mondo (a quei tempi era la parte dellumanit che non faceva parte
dei due mondi allora contrapposti, il mondo capitalista occidentale e quello
orientale comunista), che era poi la maggioranza dellumanit, la pi povera,
sfruttata dai Paesi dominanti, e di cui si chiedeva che la Chiesa si facesse portavoce e
protettrice.
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In Concilio lidea era stata smorzata, anche da Paolo VI, che temeva liniziativa
assumesse una colorazione politica nello scontro tra le due ideologie e gi pensava a
una sua Enciclica, che fu poi la Populorum progressio del 1967.Papa Francesco ha
subito dichiarato che la Chiesa, per essere dei poveri, devessere povera essa
stessa. Lui ne parla spesso, ne d lesempio con lo stile della sua vita, e gi fa vedere
quanto vuole che le strutture della Chiesa, proprio a cominciare da quelle del
Vaticano, facciano capire come la semplicit e la trasparenza delle operazioni
debbano manifestare che la finanza non dominante, ma solo uno strumento per
i rapporti di carit e di fraternit. E questo risulta cos evidente che dallAmerica del
Nord gi si comincia a metterlo in guardia dallaccusare il capitalismo, che con le sue
sovvenzioni permette alla struttura vaticana di sopravvivere. Ma papa Francesco
sente che solo uno stile di povert e di solidariet consente alla Chiesa di essere la
Chiesa di Cristo e del Vangelo. Laltra finalit che emerge dalle parole e dallo stile di
papa Francesco quello di una Chiesa di comunione. Oggi si contesta alla Chiesa
cattolica di essere clericale.
Ovviamente non si pu volere lannullamento della gerarchia, come in alcune Chiese
cristiane avvenuto (e sono quelle che ufficialmente venivano declassate proprio
per questo da Chiese a Comunit cristiane), ma si vorrebbe che la gerarchia, a
tutti i livelli, si riconoscesse al sevizio (in latino proprio ministerium, che
include il meno-minus di fronte al pi il magis che linsegnamento, il
magistero), con la priorit quindi dellintero popolo di Dio, costituito da quanti,
per il battesimo, sono inseriti in Cristo, divenendo cos per Lui, con Lui e in Lui
sacerdoti, profeti e pastori.Papa Francesco fa spesso allusioni a questimpostazione
della Chiesa, biasimando quanti nella gerarchia mirano pi al loro prestigio o alla
loro carriera mentre dovrebbero privilegiare lamore per i propri fratelli (lodore
delle pecore) e la loro santit personale. Dal Concilio si auspicava una maggiore
attenzione e un incoraggiamento alla corresponsabilit dei laici con il clero e dei
presbiteri con i loro vescovi. Ma ci da cui cominciava il Concilio era la collegialit
dei vescovi con il Papa, e non gi per attenuare il primato e la sua infallibilit, quanto
per alimentarne la sicurezza e lefficacia. Ho gi notato altrove (nellultimo mio
scritto: Viva il Papa, viva il popolo di Dio!) che lo stesso Vaticano I aveva definito
che il Papa infallibile quando parla ex cathedra perch gode di quellinfallibilit
di cui il Divino Redentore volle che la sua Chiesa fosse dotata nel definire dottrine
sulla fede e sui costumi; e se poi conclude che le definizioni del romano pontefice
sono immutabili per loro natura e non per il consenso della Chiesa perch il Papa
deve essersi accertato di questo consenso di fede in antecedenza, come fece Pio XII
per poter definire il 1 novembre 1950 lassunzione al cielo della Madonna,
senza poter definire perch non cera il consenso della Chiesa se la Madonna era
stata assunta prima o dopo la sua morte (si limit a dire giunta al termine della sua
vita).

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In Concilio si cominciava a ventilare lidea di unassemblea di vescovi che in qualche
modo continuasse lesperienza del Concilio, cio di una collegialit che portasse i
vescovi a collaborare col Papa, ovviamente sempre sotto il suo controllo e con la sua
autorevolezza. Paolo VI ci anticip istituendo il Sinodo dei Vescovi, che ha per
sempre un carattere consultivo, preparato e gestito com dal Vaticano, e di cui il
Papa si serve per preparare, dopo mesi, unesortazione conclusiva.Papa Bergoglio,
forse anche impersonando la mentalit dei vescovi dei continenti pi lontani,
sempre guardinghi di fronte al centralismo romano, ha istituito la prima vera
esperienza di collegialit, nominando otto cardinali, responsabili di sette grandi
Chiese dei cinque continenti (tre per le Americhe), pi il Governatore del Vaticano;
essi, al di sopra della Curia, portano il pensiero molteplice della Chiesa al Papa,
perch possa poi esercitare il suo Primato nel modo pi efficace. E di qui potr
venire lo snellimento e il decentramento della Curia vaticana, con una valorizzazione
delle Chiese locali, gi annunciata dal sentirsi lui in primo luogo il vescovo di
Roma.Unaltra significativa manifestazione di questo suo legame col popolo di
Dio stata la decisione di chiedere il contributo di tutta la Chiesa in vista del Sinodo
episcopale sulla famiglia, presentando una serie di domande a cui le comunit o i
singoli cristiani possono rispondere esprimendo cos la variet delle opinioni. Alcuni
episcopati (ad esempio in America) hanno offerto questa opportunit alle loro
Chiese. Ma anche dove come in Italia non si creduto di aprire questa iniziativa,
si son potute trovare queste domande su carta stampata o sui mezzi di
comunicazione, arricchendo cos la Segreteria del Sinodo di un fastello abbondante
di opinioni ecclesiali. Poi diranno loro e dir Lui lultima parola, ma potr essere
lultima perch prima ce ne sono state tante altre.
Ogni Papa ha un suo compito specifico. Papa Giovanni, un Papa votato perch fosse
di transizione in attesa di Montini, fece la transizione del Concilio e della Pacem
in terris, Paolo VI riusc a completare e chiudere il Concilio e a portare la Chiesa nel
mondo, Giovanni Paolo I in un mese semplific il papato e gli diede il sorriso,
Giovanni Paolo II apr la Chiesa ai problemi del mondo e fece cadere la dittatura
comunista senza una guerra, Benedetto XVI rinsald la fede in Ges Cristo e inizi la
purificazione della Chiesa. Ora dobbiamo pregare perch papa Francesco riesca nel
compito che ha assunto, ma dobbiamo aiutarlo impegnandoci, come comunit o
come singoli, ad accoglierne il messaggio e ad attuarlo in noi e intorno a noi.








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IL TRIDUO PASQUALE - (13 APRILE DOMENICA DELLE PALME)







































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IL TRIDUO PASQUALE - (7 APRILE GIOVEDI SANTO )















































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Il nuovo libro di
P. Alfredo Scarciglia



































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IL NUOVO QUADERNO CATERINIANO
IN OCCASIONE DELLA CANONIZZAZIONE DI 2 PAPI













































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FESTE CATERINIANE 2014
ALLINSEGNA DEI 75 ANNI DEL PATRONATO SULLITALIA
DI SANTA CATERINA DA SIENA

Sabato 3 e domenica 4 maggio si terranno le Feste nazionali in onore di Santa Caterina da Siena
Patrona dItalia e dEuropa.
Come consuetudine, le Feste si apriranno sabato 3 maggio alle ore 12 con lomaggio floreale al
monumento alla Santa posto in viale XXV Aprile. Qui, il Comune e le Associazioni di volontariato
offriranno un omaggio floreale, da ricordare che tra le associazioni che offrono i fiori, c il Centro
italiano femminile che questanno compie settantanni dalla fondazione.
Sabato sera alle ore 21,15 in cattedrale si terr il tradizionale concerto a cura dellIstituto
superiore di Studi musicali Rinaldo Franci.
Domenica 4 maggio alle ore 9,30, da Palazzo Pubblico muove il corteo con le Contrade e alle ore
10 nel Portico Votivo dei Comuni dItalia al Santuario di Santa Caterina, ci saranno le allocuzioni
dellarcivescovo monsignor Antonio Buoncristiani, del Sindaco di Siena Bruno Valentini e del
Sindaco di Civitella-Paganico, comune in provincia di Grosseto che questanno offre lolio per la
lampada votiva. Sempre al Santuario ci saranno le offerte dei ceri da parte delle Associazioni di
volontariato.
Alle ore 11, nella basilica cateriniana di San Domenico si terr la solenne concelebrazione
eucaristica, presieduta da Sua Eminenza il cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione
per le Chiese Orientali.
Il cardinale Sandri nato a Buenos Aires il 18 novembre 1943 da una famiglia di emigrati italiani in
Argentina originaria della provincia di Trento. Fu ordinato sacerdote il 2 dicembre 1967, ha
ottenuto la licenza in teologia allUniversit cattolica dellArgentina. Laureato in Diritto canonico
alla Pontificia universit Gregoriana, nel 1971 inizi i corsi alla Pontificia Accademia Ecclesiastica
per la formazione dei diplomatici della Santa Sede e allinterno della diplomazia vaticana ha
ricoperto importanti incarichi. Creato cardinale da Benedetto XVI il 24 novembre 2007, nel marzo
scorso stato insignito del Premio Ducci per la pace 2014.
Le Feste proseguiranno alle ore 18 in piazza del Campo, con la benedizione allItalia e allEuropa,
impartita dal cardinale, con la reliquia del dito di Santa Caterina; il Sindaco di Siena, far un breve
saluto, poi ci sar il discorso del rappresentante del Governo, la sbandierata delle Contrade e la
sfilata dei reparti militari.
Le Feste cateriniane 2014 saranno improntate sulla ricorrenza del settantacinquesimo anniversario
della proclamazione di Santa Caterina a Patrona dItalia e questo anniversario offre uno spunto di
riflessione importante per il momento particolare che lItalia attraversa; un momento in cui
sembra di intravedere la fine della grave crisi economica che attanaglia lItalia e lEuropa da pi di
sette anni. Lesempio di Caterina, da quindici anni anche Patrona dEuropa, rappresenta la donna
nuova, impegnata nel sociale, nella politica, attiva nel mondo dove vive, sempre a servizio
dellumanit e del bene comune.

Franca Piccini







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FORZE ARMATE 2014
Mercoled 9 aprile 2014 nella basilica cateriniana di San Domenico si tenuto il precetto pasquale
delle Forze Armate. La messa, presieduta da Padre Alfredo Scarciglia priore di San Domenico,
stata concelebrata da don Giovanni Roseo Vittori, cappellano militare, che ha portato i saluti
dellarcivescovo monsignor Antonio Buoncristiani e da don Aldo Nigro cappellano della Guardia di
Finanza.
Padre Alfredo nellomelia, ha sottolineato che questanno sono settantacinque anni che Santa
Caterina da Siena Patrona dItalia, ma soprattutto ha sottolineato il fatto, come gi nel XIV
secolo Caterina parlasse nelle sue lettere di Italia quando ancora mancavano cinque secoli al
compimento dellUnit nazionale. Ci d testimonianza di questo in sei lettere delle 381 pervenute
sino a noi, ma soprattutto nella lettera 310, scritta a tre cardinali italiani, dove si evidenzia il
pensare italiano di Caterina; ella ai cardinali italiani rimprovera di non essere stati capaci di
onorare il sentimento di Patria come invece avevano dimostrato di fare i cardinali francesi.
Infine Padre Alfredo ha ricordato il breve pontificio con il quale Pio XII proclam Santa Caterina da
Siena e San Francesco dAssisi, patroni primari dItalia, nel 1939, nella difficolt dei tempi, cio
alla vigilia del secondo conflitto mondiale.
Al precetto pasquale erano presenti, insieme ai reparti militari presenti a Siena, anche le autorit
civili e le rappresentanze della Croce Rossa, del Pasfa ed altre associazioni combattentistiche e
darma.
Franca Piccini





























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NOAH
GENERE: Biblico, Drammatico
ANNO: 2014
REGIA: Darren Aronofsky
No, ultimo discendente della stirpe di Set, vede morire suo padre per
mano dei discendenti di Caino. Diventato adulto una notte il Creatore gli
parla in sogno annunciandogli la fine dell'umanit con un grande diluvio e
instillando in lui lo stimolo a costruire un'arca in cui stipare tutti gli animali
assieme alla moglie, i figli e le mogli dei figli. Aiutato dai giganti (antica
stirpe che popola la Terra, originariamente scesa dal cielo per piet verso gli
uomini) costruisce l'arca e la difende dagli attacchi portati dal resto degli uomini quando ormai
chiaro che la fine vicina. Tentato a sua volta da un eccesso di religiosit e adesione alla furia
divina rischia di uccidere la propria discendenza e sconfigge la propria nemesi infiltratasi nell'arca
fino a sopravvivere e ritrovare la Terra. La storia di No e del diluvio si sviluppa nei capitoli dal 5 al
9 della Genesi, all'interno della Bibbia. Si tratta di poche pagine, descrizioni stringate e accenni
(come uso nel libro sacro) a tratti molto ermetici. Da questa esigua fonte d'ispirazione Darren
Aronofsky assieme allo sceneggiatore Ari Handel (entrambi provenienti da un'educazione ebraica)
ha tratto un film di pi di 2 ore, aggiungendo molto e interpretando la componente visiva con
libert ma sempre a partire da una decisa fedelt al testo. Non sono quindi sostanziali i tradimenti
di Noah, quanto visivi. Le parole della Bibbia sono trasposte con cura e dovizia, semmai
l'immaginazione che le porta in vita a cercare iperboli e un titanismo narrativo, che in questi anni
al cinema parente del fantasy, molto distante dalle usuali rappresentazioni. A tutto ci poi vanno
aggiunte sparute invenzioni come quella dell'infiltrato nell'arca, delle scene di combattimento di
No, il ruolo delle donne (mai nominate nel testo d'origine) o ancora della rappresentazione dei
poteri di suo nonno Matusalemme. Simili trovate fanno subito suonare straniante e fastidiosa la
rappresentazione biblica, specie ad un occhio europeo. Da un punto di vista cinematografico per
la visione di Aronofsky non manca un colpo, fonde come di consueto nel suo cinema una passione
per il montaggio serrato usato per raccontare i processi mentali ad un uso espressivo dei volti (che
da The Wrestler in poi una costante), trovando in Russell Crowe rasato e con la barba la
personificazione di un patriarca, in un corpo filmico tra i pi pesanti e vivi. Se il mondo di Noah
dipinto come una fusione di reale e magico, gli uomini sono invece quanto di pi materiale e
carnale ci sia. Umanit concreta in un universo mitologico. Dunque, al netto delle molte trovate
che iniettano la storia tradizionale con lo spettacolo hollywoodiano, quel che interessa ad
Aronofsky non diverso da quel che interessa a Scorsese quando si occupa dei miti cristiani: come
possa accadere che un uomo di carne ad un certo punto dialoghi con l'assoluto e si faccia
interprete della sua volont. Questo No molto lontano dalle rappresentazioni bibliche
classiche e molto vicino al cinema di grande incasso contemporaneo, agisce spesso come un
invasato, interpreta male il volere divino e sembra preso in un delirio che gli viene dall'aver
ricevuto pi di quel che possa tollerare. Punti di vista dai quali Noah molto riuscito, interessante
e animato da un vivo interesse per lo sforzo emotivo (The Wrestler), la difficolt di avere nella
propria testa qualcosa di superiore (Pi greco), un frustrato desiderio di relazione con l'assoluto
(The Fountain) e la dissociazione mentale (Il cigno nero). Melodrammatico, a tratti dozzinale
nell'esporre sentimenti basilari e dinamiche elementari ma anche energico nella sua
rappresentazione di un mondo antidiluviano e della maniera in cui la volont di un Dio possa
piegare gli elementi, Noah duro da ricevere se non si considera la cultura in cui prodotto ma
anche portatore di una fusione tra tradizionale e contemporaneo (mantenere in vita le storie che
fondano la societ occidentale) che non banale.
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La Rubrica
dei bambini
dallisola che non c al Chiostro di San Domenico

LA VITA DI SANTA CATERINA




































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AVVISI
Sabato 3 ore 12
Omaggio floreale alla statua della Santa.

Domenica 4 ore 11
Pontificale in onore di S. Caterina presieduto da S.E. Mons.
Leonardo Sandri. Partecipate numerosi.

Gioved 8 alle ore 12
Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei
Segue S. Messa celebrata da P. Alfredo.

Venerd 9 alle ore 17:30
Nella sala del Capitolo del Chiostro di S. Domenico presentazione
delle poesie Le api dei miei giorni . Partecipate numerosi.

Mercoled 14 alle ore 17
Festa dei bambini del catechismo .
Tutti nel Chiostro con dolci e salati. Partecipate numerosi.

Sabato 17 alle ore 9:30
Ritiro dei bambini della prima comunione nel chiostro di San
Domenico.

Domenica 18 alle ore 10:30
S. Messa delle prime comunioni.

Mercoled 28 alle ore 17:30
Nella sala del Capitolo del Chiostro di S. Domenico presentazione
del volume VIRGO DIGNA COELO. Partecipate numerosi.

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