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Gioved 6 marzo 2 01 4 Anno 6 n 64 1,30 Arretrati: 2,00

Redazione: via Valadier n 42 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
di Peter Gomez
A
dimostrazione di come il potere non sia solo il
pi grande afrodisiaco (parola di Henry Kis-
singer), ma di come dia pure alla testa, il ministro per
i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ci
mette meno di quattro minuti per de-
molire, agli occhi dellEuropa e dei cit-
tadini, un altro pezzo di credibilit del
governo Renzi. Quando il M5S le chie-
de come mai sia stata nominata sot-
tosegretario Maria Teresa Barracciu,
fatta ritirare proprio da Renzi dalla cor-
sa per la presidenza della Sardegna per-
ch sotto inchiesta per peculato, lei non
spiega. Ma dice che Barracciu unam -
ministratrice esperta, che stata pure
europarlamentare, e che in ogni caso lesecutivo non
chiede le dimissioni di ministri e parlamentari sulla
base di un avviso di garanzia. Per tutti loro vale il
principio di innocenza e le loro eventuali dimissioni
saranno valutate solo al termine dellinchiesta penale.
Diventa insomma chiaro che per lesecutivo promuo-
vere sottosegretari, ministri e viceministri degli inda-
gati o degli imputati ce ne sono altri 4 non stato
uno sbaglio, ma una scelta. Nonostante i tanto pub-
blicizzati buoni propositi di Renzi (dobbiamo ridare
credibilit alla politica, dobbiamo essere degni di
onore) non passa nemmenotra i sedicenti rottama-
tori lidea che chi ricopre cariche pubbliche abbia degli
oneri diversi rispetto a quelli dei normali cittadini. E
che il principio di non colpevolezza debba sempre
valere in tribunale, ma che nelle istituzioni del secon-
do paese pi corrotto dEuropa sia invece necessario
ricorrere a criteri di elementare buon senso. Cose del
tipo: non fa carriera chi non ha ancora chiarito la pro-
pria posizione. Intendiamoci, questo non grave tan-
to per gli elettori. Loro, intanto, ai gattopardi e ai bu-
giardi ci hanno fatto il callo. pericoloso invece per il
Paese. Renzi, nel giorno in cui la Ue retrocede lItalia
tra le nazioni il cui debito rischia di finire fuori con-
trollo, invia un segnale devastante: non siamo cam-
biati. Anzi siamo peggiorati. E questo per chi vive in
Capitali dove ci si dimette per aver pagato in nero la
colf, peggio di un d ow n g ra d e . Perch nessuno dar
mai credito e fiducia agli impegni di un governo che, a
torto o ragione, sospetta essere come sempre popolato
da ladri e da corrotti. Povera Italia. E poveri italiani.
Il metodo Esposito
di Marco Travaglio
U
n giorno o laltro qualcuno dovr vergo-
gnarsi e chiedere scusa al giudice Antonio
Esposito, presidente della II sezione della Cas-
sazione. Bisogna tornare indietro agli anni doro
di Mani Pulite per trovare una campagna di scre-
ditamento cos forsennata contro un magistrato
onesto. Una campagna talmente trasversale che,
a spiegarla, non basta neppure la sentenza di
condanna di B. nel processo Mediaset. Infatti c
dellaltro: Esposito, oltre ad aver seguito con ri-
gore e seriet una montagna di mafia e/o ma-
laffare politico e finanziario, l11 giugno 2013 ha
presieduto il collegio che ha respinto la ricusa-
zione presentata dallex capitano Giuseppe De
Donno contro il gup di Palermo Piergiorgio Mo-
rosini, un altro giudice onesto e coraggioso che
aveva rinviato a giudizio tutti gli imputati del
processo sulla trattativa Stato-mafia. Su quella
ricusazione i molti amici degli imputati politici,
dal Quirinale in gi, avevano puntato tutte le
speranze di far saltare il processo. Che invece,
grazie a Esposito, riprese subito spedito davanti
alla Corte dAssise di Palermo. Un mese dopo, il
9 luglio, Esposito divenne assegnatario come
presidente di turno della sezione feriale della
Cassazione del processo Mediaset. E il 1 ago-
sto lesse il dispositivo della condanna che ha ter-
remotato la politica italiana tutta, mettendo in
crisi le larghe intese che sorreggevano il governo
Letta-Berlusconi-Napolitano. Poteva Esposito
pensare di passarla liscia, dopo aver fatto il pro-
prio dovere non una, ma due volte nel giro di un
mese nei due processi pi temuti dal sistema di
potere che infesta lItalia? No che non poteva.
Aggredito per tutta lestate da una campagna po-
litico-giornalistica berlusconiana e mai difeso da
chi avrebbe dovuto, cio il centrosinistra e so-
prattutto il Quirinale e il Csm, Esposito fin ad-
dirittura alla sbarra a Palazzo dei Marescialli, con
proposta di trasferimento dufficio, per unin-
tervista (manipolata) a Il Mattino.
Era accusato di aver anticipato le motivazioni
della sentenza Mediaset prima che fossero de-
positate. Accusa che tutti sapevano fin da subito
essere falsa: nel testo concordato con il giorna-
lista, lintervista non conteneva alcun accenno
n nelle domande, n nelle risposte a B. o al
processo Mediaset. Il giudice, parlando in gene-
rale di questioni giuridiche, aveva soltanto spie-
gato che la formula non poteva non sapere non
esiste in diritto: per condannare un imputato bi-
sogna dimostrare che sapeva o che faceva. La do-
manda Non questo il motivo per cui si giunti
alla condanna? E qual allora?, fu aggiunta dal
giornalista sul testo gi concordato via fax e al-
linsaputa del giudice, cos da poter sparare un
bel titolo su B. condannato perch sapeva. A
novembre, dopo tre mesi di graticola, il Csm do-
vette arrendersi a unevidenza chiara fin da su-
bito e archiviare il trasferimento di Esposito. Ma
i consiglieri Pdl, per sfregiarlo ugualmente, pro-
posero di inserire una nota di demerito nel suo
fascicolo personale: proposta fatta propria a fine
febbraio dalla IV commissione del Csm. Cos lo
sputtanamento continua alla vigilia della deci-
sione del Consiglio giudiziario, che ogni quattro
anni deve confermare o revocare gli incarichi di-
rettivi ai giudici apicali. La speranza dei molti
nemici di Esposito che venga cacciato da pre-
sidente della II sezione. E non detto che restino
delusi: il Consiglio giudiziario doveva esprimersi
il 3 marzo, ma ha stranamente rinviato il ver-
detto senza fissare la nuova data. Cos lassedio a
Esposito prosegue, a tenaglia, da tre fronti: non
solo la IV commissione del Csm e il Consiglio
giudiziario, ma anche la Procura generale della
Cassazione. Ieri infatti fonti del Csm, violando il
segreto dufficio, hanno fatto trapelare ai gior-
nali che il Pg Gianfranco Ciani ha avviato la-
zione disciplinare contro Esposito, sempre per
lintervista al Mattino; e qualcun altro, in barba al
segreto investigativo, ha spifferato al Co r r i e re la
notizia di unindagine a Brescia sul figlio di
Esposito, Ferdinando, pm a Milano.
Segue a pagina 7
dc
GIOVANI GATTOPARDI
Renzi spiega Facebook
ai bambini. partito da come
si rimuovono gli amici
w w w. s p i n oza . i t
LA CATTIVERIA
Antonella Mansi, presidente
dellaFondazione Mps Dlm
180 milioni di multa alle due
multinazionali: nella cura
di patologie oculistiche
spinsero il Lucentis (900
euro a fiala) contro
lequivalente Avastin (81
euro). Danno alla Sanit
pubblica: 45 milioni nel 2012
Pacelli e Rodano pag. 8
SALUTE LAntitrust scopre un patto occulto fra Roche e Novartis
Quel farmaco costa
poco: screditiamolo
IL PM E LA TRATTATIVA
Di Matteo chiede
il trasferimento
alla Dna (Roma)
Lo Bianco e Rizza pag. 11
La ministra Boschi, molto vicina al premier, esordisce alla Camera rispondendo
ai 5Stelle sui cinque inquisiti al governo: Non chiederemo passi indietro
a chi ha avvisi di garanzia. Nemmeno ai tempi di Tangentopoli e del Caimano
RENZI CAMBIA VERSO
GLI INDAGATI NON SI TOCCANO
Liquidato Gentile, lNcd di Alfano nomina capogruppoalla Camera li n d a ga t a
Nunzia De Girolamo. Per fugare i sospetti di collusione con il giustizialismo
LA BANCA DI SIENA
Scalata in Borsa
a Mps, la Consob
indaga: acquirente
dallestero?
Vecchi pag. 7
GIOVENT RENZISTA
Facciam un salto
battiam le mani:
arrivano i Balilla
del Caro Leader
IL SINDACO DI BARI
Emiliano: Ogni
rottamazione
ha i suoi momenti
di restaurazione
AUSTERITY PER SEMPRE
LUe stanga lItalia: Debito
eccessivo, tagliate 5 miliardi
Caporale pag. 4
Ranieri pag. 5
Feltri pag. 4
dEsposito, Lillo, Marra, Palombi e Tecce pag. 2 - 3
Udi Davide Milosa
SEVE SO,
BENVENUTI
NELLASILO
DEI BOSS
L
istruzione, quella dei
pi piccoli, quella
degli asili nido. Un affare
pulito pulito, nel quale i
genitori che iscrivono i
bambini pagano tutto e
subito. Insomma c da
guadagnarci, ripulendo
anche un bel po di euro. E,
caso forse unico nel ro-
manzo criminale italiano,
la ndrangheta ci si infi-
lata di corsa. Non in Ca-
labria, ma in Lombardia.
Un vero inedito che va
in scena a Seveso, terra di
lidea di creare una banca
clandestina, suo il progetto
di infilarsi nel settore scola-
stico attraverso la srl Piane -
ta dei bambini che gestiva
lasilo di via Cardinale Fede-
rico Borromeo e le cui quote
sono state sequestrate assie-
me a quelle di altre 30 im-
prese della galassia econo-
mica delle ndrine. Tra i
soci compare Fausto
Giordano, manager sviz-
zero organico al clan, in-
dagato per associazione
mafiosa. Era stato lui a
chiedere i permessi allAsl
e a gestire alla luce del sole
lasilo. E a riciclare i soldi
di droga e appalti truccati
nel posto pi incredibile
per la filosofia criminale:
l dove crescono e giocano
i bambini.
Brianza, una volta solo ope-
rosa e oggi anche meta pre-
diletta dai boss. Tra questi,
Pino Pensabene detto il Pa-
pa arrestato due giorni fa
dallantimafia milanese e in-
terprete della nuova ndran -
gheta che si fa impresa. Sua
y(7HC0D7*KSTKKQ( +&!"!@!"!]
2 GIOVED 6 MARZO 2014 il Fatto Quotidiano FERMI TUTTI
Spese pazze
e abuso duf ficio
I 5 sotto inchiesta
INDAGATI A CASA? NON
INTENZIONE DEL GOVERNO
IL MINISTRO BOSCHI ALLA CAMERA: I SOTTOSEGRETARI NON SI TOCCANO
di Fabrizio dE s p o s i to
I
n unaula vuota e sorda
pure, la Boschi rosa e
renziana, dal colore della
camicia, completa la
mutazione genetica del Pd. Gli
indagati di governo non si toc-
cano. Punto. Barracciu, per
loccasione, ma anche De Filip-
po, Bubbico e Del Basso De Ca-
ro. Salvarne una per salvare gli
altri tre. La questione morale
morta e sepolta. Con tanto di
timbro parlamentare, nasce la
questione della doppia morale
della sinistra. Il Cinghiale cala-
bro e censore, alias Tonino
Gentile di Ncd, a casa ma gli al-
tri no. Nel caso della Barracciu
la doppia morale ha persino
una variante ad personam, come
spiega una deputata grillina,
Emanuela Corda: Noi vorrem-
mo capire secondo quali criteri
Matteo Renzi abbia considerato
lonorevole Barracciu non can-
didabile alla carica di governa-
trice ma notevolmente idonea
invece a ricoprire lincarico di
sottosegretario. Vogliamo ca-
pire perch lavete prima ac-
compagnata alla porta e poi la
fate rientrare dalla finestra.
MARTED 5 MARZO, alle 15 e
45. A Montecitorio, in aula, non
ci sono pi di trenta deputati. Si
contano facilmente, dalla tribu-
na stampa. Question time, si
chiama cos il tempo dedicato
alle interrogazioni. Una riguar-
da proprio la Barracciu, lha pre-
sentata il Movimento 5 Stelle. La
Corda esaurisce il minuto che
ha a disposizione e tocca a Maria
Elena Boschi, ministro per i
Rapporti con il Parlamento, al-
zarsi e rispondere. La ministra,
come la chiama il vicepresiden-
te Luigi Di Maio, altro grillino,
ripete il copione quasi a memo-
ria, senza tenere conto del cru-
ciale quesito sollevato dal M5S:
Perch in Sardegna no e al go-
verno s?. La giovane Boschi,
rosa e renziana, mette il suo viso
da Madonna su un Pd democri-
stiano, socialista e berlusconia-
no allo stesso tempo. Nemmeno
il partito dalemiano era mai ar-
rivato a tanto: Non intenzio-
ne di questo governo chiedere
dimissioni di ministri o sottose-
gretari sulla base di un avviso di
garanzia, ma eventualmente per
motivi di opportunit politica.
Noi tutti abbiamo giurato sulla
Costituzione e sappiamo che
uno dei principi fondamentali
la presunzione di innocenza.
Lavviso di garanzia un atto
dovuto, posto a tutela di ogni
cittadino e di ogni indagato per
poter esercitare pienamente il
diritto di difesa; non unanti -
cipazione di condanna. Quindi,
questo procedimento nei con-
fronti della Barracciu nella fase
preliminare, il sottosegretario
ha chiesto anche una accelera-
zione dei tempi; allesito il go-
verno valuter se suggerire le di-
missioni del sottosegretario.
La svolta del Pd si consuma in
meno di dieci minuti. Sempre in
aula vuota. Sorda e sarda. I gril-
lini non si ritengono soddisfatti
e vanno allattacco. A parlare
stavolta Nicola Bianchi: Ma la
Barracciu non si era fatta da par-
te perch non era eticamente
corretto candidarsi dopo essere
stata indagata per aver sperpe-
rato soldi pubblici? Ebbene s:
soldi pubblici. Si parla, nello
specifico, di 33 mila euro di rim-
borsi di benzina. Facendo un ra-
pido calcolo, si evince che cor-
rispondono a circa 19.400 litri,
lequivalente che serve a fare il
giro della terra per sette volte.
Ma non ci sar nulla da fare. Gli
indagati resteranno al loro po-
sto, con la complicit di Ncd che
non chieder la loro testa per bi-
lanciare il sacrificio di Gentile.
Schifani si premurato di pre-
cisarlo: Noi siamo e resteremo
garantisti. La costituzionalista
Lorenza Carlassare sul sito di Li-
bert e Giustizia ricorda che il
capo dello Stato avrebbe potuto
impedire la nomina di inquisiti.
Articolo 54 della nostra Carta: la
garanzia dellonore.
Non solo. Dalle 15 alle 16, il que -
stion time stato illuminante per
capire che cosa diventato que-
sto partito. Prima della Boschi,
un deputato democrat, Matteo
Mauro, vicinissimo al famigera-
to Penati, ha chiesto al ministro
Lupi di fare in fretta per il Terzo
Valico, quello da Rotterdam a
Genova. E Lupi lo ha rassicura-
to. Ci sono 1,9 miliardi di euro
in ballo. Quindi: Il governo de-
cide e gli enti attuano. Senza
fiatare. Indagati, affari, lItali -
cum pasticciato. una deriva
infinita.
fatto
a mano
LA MUTAZIONE
Con la risposta
alli n te r ro ga z i o n e
M5S (cui assistono
solo 30 deputati)
la questione morale
morta e sepolta
Barracciu barricata al Mibac
Avr il Turismo e (forse) Expo
IN PIENA ATTIVIT
di Carlo Tecce
D
rin, drin, drin. Un rumore sner-
vante, e un po dimesso, segnala
che una donna in apparente fuga ha for-
zato luscita demergenza. E il doppio
vetro, incastonato in questa orribile
porticina di metallo che deturpa lex
Colleggio Romano che immagin il
pontefice Gregorio XIII e disegn lar -
chitetto gesuita Valeriano, fa intravede-
re il sottosegretario Francesca Barracciu
che scappa dai cronisti e si trascina con
eleganza una borsetta Luis Vuitton. Ca-
gliari fu ostile, le primarie vinte, la ri-
tirata tattica. La sarda di Sorgono (Nuo-
ro), che voleva governare lisola, s rin-
tanata qui: a Roma, fra la chiesa di San-
tIgnazio e via del Corso, al ministero
per la Cultura dove il partito lha sca-
raventata per riconoscenza. Perch i
sondaggi, per le elezioni regionali e non
(ovvio) per una nomina precotta, face-
vano pesare (e valere) lavviso di garan-
zia per peculato, 33.000 euro di rimborsi
di troppo per il mandato da consigliere.
Ancora prima di ricevere limmunit
dal ministro Maria Elena Boschi, che
esclude nuovi commiati dal governo, il
sottosegretario Barracciu s consultata
con i renziani, soprattutto con il men-
tore Luca Lotti, che ha gestito il trasfe-
rimento romano e adesso lo deve tute-
lare. E allora per tre giorni interi senza
proferir verbo, nonostante le richieste
di Cinque Stelle e di colleghi (sparsi) de-
mocratici, Barracciu asserragliata al
Mibac. Ha strappato con disinvoltura la
stanza nel corrodio centrale, formida-
bile per osservare i passaggi di Dario
Franceschini, il ministro romanziere
ex plenipotenziario di Enrico Letta
che s premurato di far visitare il pa-
lazzo al sottosegretario e che, con gen-
tilezza estrema, ha ricevuto pi volte per
definire le deleghe operative. E cos la
Barracciu ha imparato che i compiti li
distribuisce il ministro e non sono un
allegato burocratico.
A PRECISAdomanda su Twitter - si oc-
cuper di Cultura, di Turismo o di en-
trambi? - il sottosegretario ha risposto:
Ciao, ieri sono arrivata di corsa e non
ho potuto verificare nel dettaglio. Sto
andando a verificare, poi ti dico. Il cin-
guettio lha rimosso con lingenuit di
chi sillude che la rete sia emendabile. E
poi davvero s recata al ministero, e non
s mossa pi con lordine di un rigoroso
silenzio, che palazzo Chigi ha consegna-
to per evitare che il carattere esuberante
creasse pasticci a ripetizione. France-
schini lha accolta con generosit fran-
ceschiniana: lhanno mandata l, non
poteva di certo fingere nulla. E ha con-
servato un paio di deleghe interessanti:
Turismo, nessun dubbio e forse Expo
2015. Ilaria Borletti Buitoni, la collega di
Scelta Civica confermata, viene descritta
un po indispettita: ci sono termini pi
appropriati, ma per il momento la
Borletti assiste. I dirigenti del Mibac non
sanno se aprire gli armadi e offrire le car-
te al sottosegretario Barracciu: la vedono
precaria, un po sospesa seppur protetta
da Matteo Renzi. Il sistema interno an-
cora non ha organizzato una struttura
con un capo di segretaria, un portavoce,
un paio di assistenti, ma la Barracciu non
s schiodata da una scrivania sgombra e
da un ufficio senza collaboratori. Non
lascer mai. Soltanto Renzi potrebbe an-
cora cambiare verso. Ma il verso di Renzi
unuscita demergenza come quella che
ha tentato di imboccare la Barracciu: per
il partito democratico vale il codice eti-
co, che poi letica sar opinabile, vuol di-
re che si innocenti fino a sentenza de-
finitiva. E la Barracciu ci crede perch il
governo fischietta e la carriera romana
ha aiutato il Pd a risolvere un problema
in Sardegna. Il governatore Pigliaru non
voleva indagati in Giunta, meglio al go-
verno s pensato. Quanto sar efficace
limmunit di Boschi, si vedr. Pur di
non incrociare i giornalisti, la Barracciu
ha perlustrato il ministero per scovare
un passaggio laterale, un pertugio riser-
vato: niente, e s beccata la seconda, la
terza e la quarta riunione fra s e s.
LIMITAZIONE A BALLAR
Virginia Raffaele ha inaugurato
marted sera a Ballar limita-
zione del neoministro Maria
Elena Boschi. Nello sketch ogni
volta che il giornalista pone
una domanda chiedendo di ri-
solvere una questione co n c re -
t a m e n te , la donna diventa
ammaliatrice, e alla fine non
risponde nulla. Ma va bene.
INTERNO
FILIPPO BUBBICO a processo
per abuso dufficio. I fatti risalgo-
no al 2005 e riguardano una con-
sulenza data da presidente del
consiglio regionale della Basilica-
ta. Il processo sarebbe gi pre-
s c r i t to.
Le sede Mibac al Collegio Romano La Pre ss e
I N F R A ST R U T T U R E
MAURIZIO LUPI Il riconfermato
ministro alle Infrastrutture in quota
Ncd indagato in Sardegna per
concorso in abuso di atti dufficio a
proposito della nomina del com-
missario dellAuthority di Olbia fat-
ta da ministro.
3 il Fatto Quotidiano GIOVED 6 MARZO 2 01 4
Corradino Mineo
Il giornalista-senatore
No a dimissioni
a u t o m at i c h e,
per B u bb i c o. . .
di Marco Palombi
I
ntanto premetto una cosa: non faccio la
campagna sugli indagati, non mi ci tro-
vo. Non penso che un semplice avviso
di garanzia basti. Per dire, la vicenda di
Gentile di una gravit inaudita anche se lui
non indagato. Chissenefrega se non in-
dagato, ha provato a bloccare un giornale....
Corradino Mineo, volto della Rai, oggi sena-
tore del Pd, siciliano, ci tiene alla sua premessa
e dunque sulla questione dei sottosegretari in-
dagati sembrerebbe in linea col suo governo.
Eppure, a entrare nel merito,
scarta di lato, non ce la fa a non
fare qualche distinzione: Ho
sentito quello che ha detto il
ministro Boschi e in linea di
principio sono anche daccor-
do, per....
Pe r ?
Per anche sulla vicenda Bar-
racciu c qualcosa che non mi
torna e sono daccordo con
Rosy Bindi: non capisco per-
ch si sia evitato di candidare
questa signora, sicuramente
innocente, a presidente della
Sardegna e ora la si nomina
sottosegretario alla Cultura.
Ma insomma, se non andava
bene per le elezioni sarde, per-
ch ora va bene per il governo?
Per non un discorso generale.
Per gli altri indagati non vale.
Non vale in automatico, perch quello che di-
cono le Procure non legge. Prendiamo la-
buso in atti dufficio.
Pre n d i a m o l o.
Quello un reato che pu essere contestato
anche al sindaco pi integerrimo, anche per
dire a quello di Messina, Renato Accorinti, che
ho conosciuto recentemente.
Se lei si riferisce al caso del viceministro del-
lInterno Filippo Bubbico, per, non si tratta
solo di un avviso di garanzia: in corso il pro-
ce ss o.
Dicevo in generale, per vero e infatti, anche
se non significa che sia colpevole, la sua no-
mina la trovo un fatto inopportuno. Io dicia-
mo che non lo avrei fatto: daltronde non pen-
so ci sia solo lui in grado di fare quel lavoro.
Quindi Barracciu e Bubbico meglio di no, gli al-
tri passi.
che non ci sto al discorso che tutti sono
impresentabili, lho gi detto.
Renzi, per, s presentato
come premier indicando tra
le priorit quella di agire sul-
le spese dei consigli regiona-
li e i sottosegretari Pd pro-
prio per quello sono inquisi-
ti.
Vero, ma io non sono mica
Renzi. Chi lo dice che basta
non essere inquisiti per an-
dare bene? Per me la que-
stione morale in primo
luogo politica.
Non si unisce alla campagna
per le dimissioni dei sotto-
s e g re t a r i .
No, non mi ci trovo in que-
ste cose che fanno i miei col-
leghi civatiani e anche il vo-
stro giornale. Ripeto una
questione politica.
Un po va go.
Ripeto: il criterio non pu essere quello del-
lavviso di garanzia. Faccio un esempio sici-
liano: com possibile che non si candidi Vla-
dimiro Crisafulli perch inopportuno e poi
quello diventi il principale azionista del nuovo
segretario regionale? C qualcosa che non
torna.
Ce lo dica.
O ancora inopportuno oppure bisogna chie-
dergli scusa.
S T RA N E Z Z E
DE M O C RAT
Co m possibile che
non si candidi Crisafulli
perch inopportuno
e poi lo stesso
diventa il principale
azionista del nuovo
segretario regionale?
V
ice ministro Morando? No, mi scu-
si, oggi non posso rilasciare intervi-
ste. Enrico Morando non solo il
vice dellEconomia, ma anche il pre-
sidente della Commissione di Garanzia del Pd.
Ma ha troppo da fare per parlare di qualsiasi ar-
gomento. E dunque anche dei sottosegretari in-
dagati. Se per Stefano Fassina, ex vice ministro,
dimissionario per unindimenticabile chi di
Renzi ha le idee molto chiare (Sono sulle po-
sizioni del governo: indagata, non condannata
neanche in primo grado), ma
preferisce non dilungarsi nel ra-
gionamento. Luigi Berlinguer,
ex presidente della medesima
Commissione di garanzia, ri-
chiama alla complessit delle si-
tuazioni, per cui non si pu fare
di tutta unerba un fascio. Ma
lascia intendere che del caso
Barracciu bisogner saperne di
pi. Alla fine Alessia Morani, la
responsabile Giustizia, sembra
lunica pronta a rivendicare la
scelta del governo.
Onorevole Morani, qual la sua
posizione sui sottosegretari in-
d a ga t i ?
Io sono una garantista, mi pare
si debba garantire alle persone
indagate il diritto di difendersi.
Dunque, Francesca Barracciu non si deve dimet-
te re?
No. Non indagata, ha ricevuto un avviso di ga-
ranzia. Se ci fosse un rinvio a giudizio uno po-
trebbe avere anche un dubbio.
Eppure accusata di aver sperperato 33mila eu-
ro di soldi pubblici in benzina.
Il processo deve ancora partire, non sappiamo se
il fatto di reato c o non c.
Per stiamo parlando di un sottosegretario, non
di un cittadino comune. Non le pare ci sia un caso
di opportunit politica?
Non si pu mettere in croce nessuno
Ma se cos perch allora avete ritirato la sua
candidatura in Sardegna?
Ha deciso il partito sardo, bisognerebbe chieder-
lo a loro.
Mi vuol dire che nel Pd non c a livello centrale
nessuna condivisione delle scelte locali?
Il Pd un partito che rispetta il principio ter-
ritoriale delle candidature. Posso fare una ri-
chiesta?
Pre go.
Chiedo al Movimento 5 stelle
che ha presentato la mozione
di sfiducia nei confronti dei
sottosegretari lo stesso rigore
nei confronti dei loro parla-
mentari che sono indagati,
Sorial per vilipendio e De Ro-
sa per ingiuria.
Non sarebbe dovuto rimanere
al suo posto anche Antonio
G e n t i l e?
La decisione di lasciare lha
presa Gentile insieme allNcd
per una questione di oppor-
tunit politica. L non c
neanche unindagine, un ca-
so diverso. Che per riguarda
la libert di stampa, una liber-
t fondamentale. Dunque,
utile anche per il governo.
Beh, Matteo Renzi non ha fatto mistero di essere
soddisfatto della decisione di Gentile.
Quel caso occupava tanta parte dei media pro-
prio perch toccava delle liberta fondamentali.
Ma un caso chiuso, no?
E gli altri invece sono aperti?
La Barracciu e gli altri tre sottosegretari indagati
sono soggetti a unindagine, come il ministro
Lupi. Il giudizio sospeso, finch non interviene
un provvedimento che chiuda la questione. Vor-
rei aggiungere solo che le norme sono state fatte
nel rispetto del Codice etico del Pd.
MISTERI
ISOLANI
Perch non labbiamo
pi candidata
in Sardegna?
Ha deciso
il partito sardo,
b i s o g n e re b b e
chiederlo a loro
FERMI TUTTI
Cosimo Ferri, la toga che non dispiace al Quirinale
NAPOLITANO AVEVA ESCLUSO GRATTERI ALLA GIUSTIZIA PERCH MAGISTRATO IN ATTIVIT. MA AL GOVERNO RESTA UN GIUDICE S I N DACA L I STA
di Marco Lillo
I
l presidente della Repubblica
ha stoppato Nicola Gratteri
per il posto di ministro della
Giustizia, ma non ha mai detto
una parola su Cosimo Ferri. Il
giudice di Massa Carrara in
aspettativa stato nominato
ben due volte sottosegretario al-
la Giustizia nonostante il suo
doppio conflitto di interessi.
Dovr occuparsi della regola-
mentazione dei diritti dei ma-
gistrati nonostante faccia anco-
ra parte - in aspettativa - della
categoria, anzi ne sia stato fino
allo scorso anno il pi votato
rappresentante sindacale.
Ferri inoltre si occupato della
riforma della legge sulla diffa-
mazione a mezzo stampa nono-
stante sia un magistrato che pi
volte ha trascinato in giudizio,
davanti ai suoi colleghi, magari
davanti ai suoi elettori, proprio i
giornalisti la cui libert dice di
voler tutelare. Eppure nessun
monito mai giunto dal Quiri-
nale. Figlio del ministro social-
democratico Enrico, famoso
per avere imposto il limite dei
110 allora, fratello dellex poli-
ziotto Filippo, condannato a 3
anni e 8 mesi per i fatti del G8 di
Genova e ora passato dalla Po-
lizia al Milan, Cosimo Ferri
uno dei magistrati pi potenti
dItalia. Nonostante la sua gio-
vane et, 42 anni, il leader in-
discusso della corrente di ma-
gistrati MI, Magistratura Indi-
pendente.
NEL GENNAIO 2011 Cosimo
Ferri stato eletto segretario
della corrente con il 72 per cento
dei voti. A marzo 2012 MI ha
sfiorato il tetto dei duemila e
1196 magistrati hanno scelto
personalmente Ferri come loro
sindacalista. Il suo nome
avrebbe dovuto imbarazzare
Napolitano molto pi di quello
di Gratteri quando ha firmato il
decreto di nomina. Non tanto
per le volte in cui il nome di Ferri
comparso nelle intercettazioni
telefoniche delle indagini Cal-
ciopoli, Agcom e P3 nelle quali
peraltro non mai stato indaga-
to. Ma proprio per il suo con-
flitto di interessi. Quando Ma-
gistratura Indipendente au-
ment i suoi consensi, Ferri si
vant della difesa dei diritti
economici dei magistrati oltre
che della loro dignit professio-
nale e della loro autonomia, in-
dipendenza e imparzialit (ri -
spetto a chi? Da chi? Dalla po-
litica? Verrebbe da chiedere al
sottosegretario) portata avanti
dal suo sindacato.
A differenza di ministri come
Mancuso o Nitto Palma, Ferri
non era n a un passo dalla pen-
sione n in aspettativa quando
fu nominato nel governo Letta
nel maggio scorso. Ferri doveva
sentenziare a Massa sul caso del-
le false cremazioni al cimitero di
Mirteto. Proprio per la sua no-
mina il processo ripartito da
zero con un altro collegio. Solo
grazie a una sfilata di testimoni
costretti a ribadire le loro di-
chiarazioni si arrivati a senten-
za a dicembre. I fatti del cimitero
sono del 2007, la prescrizione
incombe ma per quei testimoni
richiamati e per le famiglie co-
strette a un grottesco replay,
nessuno si indignato. Dal -
tronde non si poteva attendere.
Il magistrato pi votato dai ma-
gistrati per fare gli interessi eco-
nomici dei magistrati, senza es-
sere mai stato votato dai citta-
dini, doveva correre a fare gli in-
teressi di tutti. Nessuno gli ha
chiesto di lasciare la magistratu-
ra. Cos Ferri potr tornare a fa-
re il magistrato-sindacalista pi
forte di prima.
Il giudice Ferri non avverte nes-
sun conflitto di interesse nem-
meno per i tanti processi in piedi
contro i giornalisti, colpevoli di
ricordare le sue chiacchierate
con Claudio Lotito o Giancarlo
Innocenzi. Al Fa t to ha fatto cau-
sa per tre articoli e chiede (anche
a chi scrive) la modica cifra di un
milione di euro, senza riflettere
sul fatto che non elegante per
lui n rassicurante per il giorna-
lista sapere che un giudice su
quattro appartiene alla sua cor-
rente e uno su otto lo ha votato.
Per fortuna il governo Letta vo-
leva intervenire sulla diffama-
zione a mezzo stampa. Il 19 lu-
glio 2013 allaudizione dei diret-
tori delle maggiori testate italia-
ne alla Camera, in rappresen-
tanza del governo, cera proprio
lui, Cosimo Ferri.
A UN CERTO PUNTO il direttore
dellagenzia di stampa Asca
Gianfranco Astori, sbottato:
Mi sento poco rassicurato dalla
rappresentanza del governo
presente in questa sede trattan-
dosi di persona che ha pensato
di interporre causa civile contro
la testata che dirigo, ma non mi
lascer intimidire. A quel pun-
to anche altri giornalisti presen-
ti hanno cominciato a dire come
nel film: Anche io, sono stato
citato in giudizio da Ferri. Lui
imperterrito rimasto al suo po-
sto. Il presidente della Fnsi,
Franco Siddi lancia un appello:
Il sottosegretario Ferri dovreb-
be riflettere sul conflitto di in-
teressi. Chiss che non lo senta
qualcuno sul Colle pi alto.
IN CONFLITTO
N o n o s t a n te
i suoi 42 anni,
il leader
i n d i s c u ss o
di Magistratura
I n d i p e n d e n te
Il sottosegretario alla Giustizia,
CosimoFerri Ansa
I N F R A ST R U T T U R E
U. DEL BASSO DE CARO Lex
consigliere regionale Pd in
Campania accusato di pecu-
lato per una cifra di 11.300 eu-
ro (che lui traduce in 500 eu-
ro al mese) in merito alle
spese pazze in Regione.
BENI CULTURALI
FRANCESCA BARRACCIU
Lex consigliera regionale sarda
accusata di peculato aggra-
vato per 33 mila euro non ren-
dicontati in Regione tra il
2006 e il 2009. Lei si difende:
Spesi in benzina.
SA N I T
VITO DE FILIPPOLex presi-
dente della Basilicata accusato
di peculato nellinchiesta sulle
spese pazze in Regione. In due
anni (2010/2011) ha speso
3.840 euro non rendicontati. La
sua difesa: Erano francobolli.
La responsabile Giustizia
Non c sentenza
Non gettiamogli
la croce addosso
Alessia Morani
di Wanda Marra
4 GIOVED 6 MARZO 2014 il Fatto Quotidiano
SUPER
RENZIANO
Michele Emi-
liano, ex magi-
strato, sinda-
co di Bari
Ansa
di Stefano Feltri
E
adesso vediamo se
Matteo Renzi vuo-
le davvero andare
in Europa e battere
i pugni sul tavolo: I numeri
Ue sull'Italia sono molto duri.
Spero che sia chiaro perch
noi dobbiamo cambiare verso.
Ne parliamo il 12 marzo, ha
scritto ieri il premier su Twit-
ter evocando il prossimo Con-
siglio dei ministri. Ieri da Bru-
xelles arrivato uno dei mille
giudizi sullItalia previsti dalle
gabbie di regolamenti che si
sono stratificati negli anni del-
la crisi: si tratta dellesame su-
gli squilibri macro economi-
ci. Per anni lEuropa ha con-
siderato solo i saldi di bilancio,
ora guarda anche a come fun-
zionano le economie che li
producono. Responso: lItalia
ha squilibri macro economici
eccessivi che richiedono un
monitoraggio specifico e una
forte azione politica. Molti
Paesi vengono criticati, inclu-
sa la Germania che ha un ec-
cesso di surplus (esporta trop-
po e consuma troppo poco al-
linterno), dovrebbe rafforzare
la domanda interna, perch
oggi dipende troppo dalleste-
ro. Ma soltanto tre Paesi ven-
gono bocciati: lItalia, la Slo-
venia e la Croazia.
LE CRITICHE allItalia erano
prevedibili: gli squilibri deriva-
no dalla finanza pubblica, con
un debito troppo elevato che
espone il Paese alla volubilit
dei mercati, e la bassa produt-
tivit, colpa dei lavoratori ma
soprattutto del calo degli inve-
stimenti negli anni della crisi.
Invitiamo il nuovo governo
ad affrontare gli squilibri che
richiedono urgenti politiche e
a fare le riforme per rafforzare
crescita e occupazione, ha
detto un nervoso commissario
Olli Rehn. La richiesta pi
esplicita a Renzi quella sul de-
bito e si intreccia con gli altri
parametri che lItalia deve ri-
spettare (la cosiddetta regola
del debito che ci impone un
certo ritmo di riduzione del-
lindebitamento dal 2015). Gi
a novembre la Commissione
aveva chiesto allItalia una ri-
duzione strutturale di circa lo
0,5 per cento del Pil. Mezzo
punto di Pil vale 7,5 miliardi,
ma per la formula adottata
(che concede uno sconto per-
ch vengono considerate le
conseguenze della recessione)
dovrebbero bastare 4-5 miliar-
di. Per strutturali, non
S del Senato
alli st i t u z i o n e
del reato di tortura
CON 231 FAVOREVOLI e tre astenuti
il Senato ha approvato il ddl che isti-
tuisce il reato di tortura. Se il testo ver-
r approvato cos com anche dalla
Camera, il nuovo delitto sar punito
con la reclusione dai tre ai dieci anni,
che potr essere inasprita fino aller -
gastolo in caso di morte del torturato.
Nonostante la larga maggioranza, non
sono mancate le critiche. Il relatore Pd
Luigi Manconi ha definito il testo in -
s o d d i s fa ce n te perch non qualifica la
tortura come reato proprio, ma comu-
ne. In altre parole, qualunque cittadino
imputabile, mentre in molti Paesi eu-
ropei un reato riservato alle forze
dellordine. Dello stesso avviso anche
lUnione dei penalisti italiani che do -
po avere sottolineato come lItalia at-
tendesse questo reato da trentanni
ha definito la nuova norma debole e
co n t ra d d i t to r i a . Il problema lo stes-
so sollevato da Manconi: il fatto che a
commettere tortura sia un pubblico
ufficiale considerata solo unaggra -
vante. Per i penalisti una soluzione
pasticciata, perch il nuovo reato fini-
sce per sovrapporsi alle condotte pre-
viste da altri reati gi esistenti. Invece
quello che si sarebbe dovuto sanzio-
nare il fatto che la persona nelle mani
dello Stato sia sottoposta a violenze.
Il sindaco di Bari
Michele Emiliano
R o t t a m a z i o n e, con qualche pausa
DEBITO E CRESCITA, LUE BOCCIA
LITALIA: IL RIGORE CONTINUA
LA COMMISSIONE CHIEDE AL GOVERNO UN INTERVENTO IMMEDIATO SUI CONTI
PROMESSE E SOLDI
di Antonello Caporale
E
sistono anche i diversamente
renziani. Michele Emiliano il
leader di questa speciale famiglia di
parenti di secondo grado. Fino al-
lanno scorso sostenevo Bersani. Ma
davanti allo spettacolo dei 101 che
trafiggevano Prodi ho alzato le mani
e sono passato dallaltra parte.
Finalmente cascato bene. Ora ca-
polista alle Europee.
Aspettiamo prima di parlare. Ho
dalla mia la faccia, quel po di vi-
sibilit per le idee che
avanzo, ma non possiedo
una rete di rapporti, quel-
le cose che servono a stare
tranquilli in campagna
elettorale.
Renzi gratifica lu n i ve rs o.
Un rottamatore digitale
che nel tempo trasfigurato in gran-
de e tenace inclusore.
Ogni rivoluzione ha i suoi momenti
di fermo, e ogni rottamazione mo-
stra nel suo dispiegarsi segni di re-
staurazione. Anche Napoleone volle
a fianco a s il nemico Talleyrand.
Nel mio piccolo ho provato la dif-
ficolt qui a Bari quando sono stato
eletto sindaco di trovare tutte le
energie necessarie, persone nuove e
giuste a guardia dei mille snodi della
vita pubblica da presidiare. A volte
hai dei buchi, e raccatti quel che c.
Renzi non ha
buchi ma crateri
enormi sotto i
suoi piedi.
Possibile, ma
non aveva scel-
ta.
Se avesse ri-
nunciato ad ac-
coltellare Letta,
fo rs e . . .
Ma se c stata
una processio-
ne degli amici
di Letta, dalla
Confindustria
ai sindacati, che
chiedevano a
Matteo di fare
qualcosa, gli di-
cevano Enrico non regge pi.
Dagli amici mi guardi Iddio.
E la processione dei parlamentari, di
quelli che temevano andasse in fumo
sia Letta (loro amico) sia la propria
poltrona? Il deputato di ruolo trema
allidea del voto anticipato. E ansi-
mando, in tanti sono corsi dal se-
gretario.
Il quale ha accontentato tutti: amici,
nemici, e anche indagati.
Fosse stato per me, mai e poi mai. Era
unoperazione che si poteva evitare.
Cambia verso, ma un po n o.
Mica lunica cosa che non va? Il
fatto che di Mezzogiorno non si parli
neanche sotto tortura, che non c
personale politico, non c interesse,
non c dispiacere. Semplicemente il
Sud non esiste.
Poteva essere un buon ministro per
la Coesione territoriale. Ma il mini-
stero stato raso al suolo.
Cosa posso farci? Eppure tutto quel
che di vitale si muove in questo Pae-
se, per larga parte, proviene dalle
energie disordinate ma indispensa-
bili del Sud. E anche le sue contrad-
dizioni aiutano a illustrare il Paese
non tacendo verit dure ma neces-
sarie. Quel che mi fa star male che
del Sud se ne fottono.
Lo dica al suo amico Renzi.
Essere capolista alle Europee una
risposta o no?
Si vota con le preferenze, attento che
la friggono in padella.
Mica non so che rischio losso del
collo? Ma non c altro partito al-
linfuori del Pd sul quale contare ra-
gionevolmente per affermare alme-
no il concetto di cambiamento. Lei
vede altre sponde, altre liste?
Il Pd una grande confederazione di
correnti, etnie, inimicizie.
Perfetto. Ammesso che sia cos, ha
da indicarmi un altro approdo?
Viva Renzi, allora.
Sto con lui perch vuole distruggere
la burocrazia che ostruisce ogni cosa,
i boiardi che rallentano ogni deci-
sione, i potentati che connettono in-
teressi spuri.
Lei crede a quel che dice?
Sa che non sono ipocrita, dico sem-
pre quel che penso.
Renzi che rottama i potenti, svuota le
rendite, affama i burocrati, sembra
per adesso un film fantastico o un
grande effetto ottico.
Ha la forza e la capacit per fare quel
che dice.
Anche la furbizia per nascondere
quel che pensa.
Aspettiamolo al varco.
In fiduciosa attesa.
Ma la vede la realt? I cambiamenti
da realizzare sono ciclopici, e i riti
della vecchia classe dirigente mai di-
smessi. Tutti in corsa per un posto da
sottosegretario, invece che muovere
i piedi e iniziare a sobillare, trovare
lenergia dove essa nasce, dare linfa a
un progetto.
Ma sono proprio i suoi colleghi i
compagni della sua sventura.
Bisogna rischiare, e nessuna rivolu-
zione ha commessi in livrea che
aprono i portoni e consegnano le
chiavi del comando.
Intanto non si vota. La legge eletto-
rale stabilisce questa singolarit co-
st i t u z i o n a l e .
Se contro la Costituzione la Corte
la cassa. O magari il presidente della
Repubblica rifiuta perfino di pro-
mulgarla. Esistono i rimedi. Questa
una soluzione di compromesso, e ne
vedo anche i limiti. Ma si poteva fare
di pi e meglio?
Forse s.
Forse no.
TROPPI
COMPROMESSI
Ogni rivoluzione
ha i suoi momenti
di stop, ma il premier
ha la capacit
per fare ci che
promette. Del Sud
se ne fottono
con interventi una tantum. So-
no soldi che dovrebbe trovare
il commissario alla revisione
della spesa Carlo Cottarelli. Il
governo Letta ha ignorato la ri-
chiesta, che ieri stata ripetuta.
Ora tocca a Renzi: ha un paio
di mesi di tempo per mandare
a Bruxelles il Piano nazionale
di riforme, un altro dei mille
passaggi richiesti dalle nuove
regole. Entro aprile il governo
dovr spiegare se intende ri-
spettare lindicazione di Bru-
xelles o ignorarla a rischio di
essere sanzionato tra qualche
mese e forse tornare addirittu-
ra sotto procedura dinfrazio -
ne per deficit eccessivo. E il
surplus primario dovr salire
ancora, attorno al 5 per cento,
ancora pi del 4,5 previsto per
il 2013-2015. In sintesi: altro
che fine dellausterit, il rigore
impostato da Mario Monti e,
in misura minore, da Enrico
Letta la nuova normalit.
UN COMUNICATOspiega la li-
nea del ministero dellEcono -
mia di Pier Carlo Padoan: sia-
mo daccordo con lEuropa
sullalleggerire il carico fiscale
sul lavoro (il famoso cuneo fi-
scale), ma sul debito nessuna
promessa di azione immedia-
ta. Forse bisogna aspettare che
il commissario Cottarelli pre-
senti il piano. Nellintenzione
di Bruxelles, il rapporto di ieri
dovrebbe stimolare Renzi a fa-
re le riforme strutturali: ren-
dere i salari pi legati ai risul-
tati e anche alle condizioni del
mercato del lavoro locale (ti -
po stipendi diversi tra Nord e
Sud, una bestemmia per i sin-
dacati), lotta allevasione fisca-
le e la solita lista di desiderata.
Tutto per aumentare la pro-
duttivit (che per aumenta
anche se meno persone produ-
cono le stesse cose, cio licen-
ziando). Il Jobs Act in arrivo la
prossima settimana il conte-
sto in cui Renzi dovr chiarire
cosa c dietro gli slogan, ma a
Bruxelles aspettano atti forma-
li, leggi, non promesse.
L'impegno della presidenza
italiana nel semestre europeo
sar volto a individuare una ri-
sposta comune in termini di
crescita alla crisi che attanaglia
leconomia europea dal 2008,
ha detto ieri il capo dello Stato
Giorgio Napolitano. Nellim -
mediato, per, la ricetta che le
regole europee e italiane per-
mettono alla Commissione di
imporre allItalia resta quella
degli ultimi anni: austerit fi-
scale e riforme del mercato del
lavoro per renderlo pi dina-
mico.
Twitter @stefanofeltri
4-5
MILIARDI
M A N CA N T I
MISTER 3 PER CENTO Matteo Renzi La Pre ss e
5 il Fatto Quotidiano GIOVED 6 MARZO 2 01 4 CULTO PERSONALE
Tra Grillo e Matteo
scintille sul Duce
(e su Forza Nuova)
di Giuseppe Giustolisi
Siracusa
M
atteo Renzi pro-
mette tanto, ai
bambini come agli
adulti e tratta tutti
come un unico pubblico, forse
perch il vero pubblico lui.
Parla di investimenti agli alunni
della scuola elementare Salva-
tore Raiti (uno dei tre carabi-
nieri di scorta al boss Alfio Fer-
lito uccisi nella strage della cir-
convallazione a Palermo) del
quartiere Borgata di Siracusa e
anche ai sindaci della provincia
giunti in Municipio con il loro
carico di problemi e richieste.
Renzi arriva puntuale alle nove
del mattino nella scuola ele-
mentare nuova di zecca di un
quartiere storico della citt da
tempo abbandonato al degrado
e viene accolto da un gruppetto
di ragazzini che suonano pezzi
folk con la gaita. Sarebbe stato
meglio se avesse incontrato gli
studenti delle superiori com -
menta una di loro perch i pic-
coli sono imbeccati dalle mae-
stre. Renzi spiega ai bambini
della Raiti cos la bellezza e ri-
chiama il film di Sorrentino:
Bisogna fare delle scuole la
grande bellezza che dentro di
voi. Sapete cos un premio
Oscar?. Per la risposta c poco
tempo. Avremmo voluto fare
di pi dice Paolo Genovese ,
collaboratore del preside ma il
protocollo era rigidissimo. Al-
luscita da scuola i fischi di qual-
che centinaio di persone che gli
contestano di essere il terzo pre-
sidente del Consiglio che non
passato dal voto. Siamo innan-
zitutto cittadini incazzati, io ho
votato Grillo ma questo non
importante, dice un signore
che regge il cartello La tua de-
mocrazia non democrazia.
POI CORSA IN MUNICIPIO per
dialogare coi sindaci e incontra-
re a porte chiuse gli imprendi-
tori guidati da Ivan Lo Bello e
una delegazione dei forconi con
a capo un Mariano Ferro pi
conciliante del solito. Ci ha
promesso un incontro a Roma
dice Ferro io ho fiducia in
Renzi. Bisogna lasciarlo lavora-
re. Arringa i sindaci il premier
sullimportanza delle scuole:
Vogliamo partire dalla scuola
come intervento educativo e
culturale, ma non c stabilit
fia e corruzione elementi di-
stortivi del mercato. Lo giusti-
fica Crocetta: In un discorso
fatto a braccio c sempre qual-
cosa che salta, ma la mafia fa
parte del suo programma. E
anche lo stesso commissario Li-
brizzi indulgente: Non era ar-
gomento pertinente con lin -
contro di oggi. Sulledilizia sco-
lastica ha speso parole che fanno
sperare e poi lho trovato molto
preparato sulla problematica
degli sbarchi che riguarda anche
la citt di Augusta.
CHIAMA TUTTI per nome Ren-
zi, da Paolo Zappulla segretario
della Cgil di Siracusa che gli
snocciola le cifre delle imprese
che chiudono e gli parla delle
scuole fatiscenti di Siracusa
Non sono come la Raiti a Sil-
via Spadaro che parla della sua
cooperativa sociale. So bene
quali sono le vere condizioni
delle scuole. A me, quando ero
sindaco di Firenze, mandavano
sempre in quelle perfette , ri-
batte il premier a Zappulla.
Fuori dal Municipio, ad atten-
dere Renzi ci sono i cartelli dei
lavoratori della ex Pirelli, che
protestano per la mancata ero-
culturale se non c stabilit de-
gli edifici e io vi chiedo di segna-
larmi le situazioni a rischio. Io vi
ho mandato delle email ma ave-
te risposto solo in due. Replica
corale: Non ci arrivata nes-
suna email. Imbarazzo. Tra i
sindaci c anche il prefetto Ma-
ria Carmelo Librizzi, commis-
sario del comune di Augusta
sciolto per mafia dopo gli avvisi
di garanzia per mafia e voto di
scambio che hanno travolto la
giunta a guida Pd, ma in questa
sede Renzi sulla mafia non ha
granch da dire, neppure su in-
put di Ivan Lo Bello che gli chie-
de interventi decisi contro ma-
gazione della cassa integrazione
2013 ma lui li evita, come aveva
fatto a Treviso coi lavoratori
dellElectrolux. Non ci ha nem-
meno degnato, gridano a Cro-
cetta che si sofferma con loro:
Io ci sono. Tra noi siciliani ba-
sta uno sguardo per intendersi e
io da uno sguardo riconosco il
lavoratore che soffre.
NIENTE MAFIA
Ma Crocetta lo difende:
Nel programma c
la lotta al crimine
A Siracusa protesta
degli ex della Pirelli:
Non ci ha degnato
Sicilia, altro giro altra scuola
e Renzi evita ancora gli operai
QUALCHE CONTESTAZIONE AL PREMIER CHE INCONTRA IMPRENDITORI E FORCONI
Il testo della canzone
di Daniele Ranieri
M
a eccolo. Il presidente Renzi visita una
scuola di Siracusa. La giornata quasi di
primavera, si sente la brezza del mare che qui
non riposa mai. Eccolo: cammina, lancia una
battuta ai microfoni, un sor-
riso alle giovani maestre del-
la nostra bella Sicilia.
Facciamo un salto e battiam
le mani, cantano i bambini,
emozionati, in circolo. Le
maestre dettano il tempo.
Ma-tteo, Ma-tteo!, lo ac-
clamano i pargoli: eccolo,
luomo nuovo che trasforma
il Paese con unalchimia di
polso e franchezza.
In questa terra maltrattata,
uno spirto di entusiasmo
ravviva gli occhi degli abitan-
ti; i disoccupati si godono lo-
ra lieta, gonfia di una segreta
speranza.
Faremo della scuola la
Grande bellezza, proclama
il Presidente, e forse intende
un capolavoro da Oscar, ch di farne un va-
niloquente florilegio di fatuit, fiumi di co-
caina e remix della Carr sarebbe capace pure
un Governo Mora, nel senso di Lele.
Quello delluomo simpatico e brusco amato
da donne e bambini un paradigma sfrutta-
bilissimo. Renzi ci si pasce con narcisismo in-
fantile. Avrebbe potuto fermare lo spettacolo
patetico di un coretto che lo accoglieva come
un divo tra il Gabibbo e un supereroe dei car-
toni? Avrebbe potuto chiedere alle maestre di
evitare di trasformare la visita in un omaggio
alla sua persona da parte di piccoli balilla 2.0, e
rifiutare unaccoglienza cos imbarazzante e lit-
toria? Ma s. Ha buttato gi un governo senza un
motivo chiaro (parole sue: come sono andate
veramente le cose lo so io e altri protagonisti
della vicenda) e non poteva interrompere lin-
sopportabile dj vu?
Non bisogna ridurre tutto ad Mussolinum, cer-
to. Ogni epoca ha la sua grandezza anche nel-
lindegnit, e il paragone sminuisce e anestetiz-
za. Cos come ridicolo evocare il duce ogni
volta che Grillo si fa una nuo-
tata. Ma il tour delle scuole sa
molto di propaganda. Ristrut-
turarle, ci mancherebbe, cosa
urgente e nobile, che per si
pu fare da un tavolo dello
splendente ufficio romano
sempre illuminato, mostrato a
tarda sera alle telecamere di
Ballar. Renzi ha rifiutato di ce-
dere alla retorica deresponsa-
bilizzante del Mezzogiorno
nel suo discorso alle Camere,
dove disse di voler entrare in
punta di piedi (forse per far
fuori il Senato cogliendolo di
sorpresa), e poi inzuppa il suo viaggio a Siracusa
via Tunisi nella pi meticolosa retorica da ci-
negiornale, pompata dagli specchi riflessi di
Twitter.
risaputo che agli italiani piaccia essere infi-
nocchiati. una coazione irresistibile. Stanchi
di mezzo secolo di padri padroni e fedifraghi,
non vedevamo lora di farci riscattare da uno pi
giovane e pi furbo. Renzi intasca un assegno in
bianco (non) firmato da noi per esasperazione:
adesso lavora per conquistarsi il consenso. Forse
pi bravo di Berlusconi, mira al cuore delle
mamme; mette il suo nome
di battesimo sulle bocche dei
bambini; twitta alle 6 di mat-
tina, per dire sto scrivendo
una nuova Storia, in 140 ca-
ratteri.
La sua sicumera lascia inten-
dere che c una strategia, sotto le mosse opi-
nabili dellultimo mese: la destituzione di Let-
ta, la fumosit verbosa nella richiesta di fidu-
cia, la megalomania riformista, la nomina di
sottosegretari indagati, linciampo logico del-
la legge elettorale fatta con un fuorilegge. Sem-
bra saper trattare con chi sullo stomaco ha il
pelo di pi di un quarto di secolo di scorri-
bande politiche; sul suo volto telegenico si al-
ternano cinismo e candore, bont e furbizia.
Bergoglio laico, chiede ai bambini quanti di
loro usano Facebook, What-
sApp. Loro ridono, alzano le
mani. Li esorta a non dimen-
ticare che nulla vale la bellez-
za di un abbraccio fisico. Si
vanta di non essersi montato
la testa per avere quasi un mi-
lione di amici su Twitter. Il
coretto riprende: I ragazzi le
ragazze tutti insieme alle tue
idee e al tuo lavoro affidiamo
il nostro futuro, nientedi-
meno.
Un altro capitolo di una nar-
razione quotidiana mozza-
fiato, una rete di idolatria che
non risparmia neanche i bambini, trasformati
in sfondo per ottime copertine di Chi.
Forse siamo noi che non capiamo il sottile di-
segno, ma non ci piace questa roba, Presidente
Renzi, per niente.
Come costruire il consenso
tra gli applausi dei Balilla 2.0
GIOVANI ITALIANI Renzi
nellistituto Salvatore Raiti; sotto
Benito Mussolini Ansa /LaPresse
N A RC I S I S M I
Continua il tour
di propaganda: in assenza
di elezioni, i coretti
dei bambini dovrebbero
dimostrare la popolarit
del nuovo esecutivo
RICORDI MUSSOLINI, tu invece stai con quel-
li di Forza Nuova. La canzoncina Clap and jump
per Renzi, cantata dai bambini delle elementari di
Salvatore Raiti di Siracusa, scatena unaltra po-
lemica tra Beppe Grillo e Matteo Renzi. Il primo
ad attaccare lex comico che, dal blog, parla di
venditore di pentole che ricorda, in peggio e in
grottesco, gli incontri di Mussolini con i figli della
Lupa. Secondo Grillo, il neo premier rompe i
coglioni alle scolaresche in mondovisione. Laf-
fondo corredato dalle foto dei bambini e da
unimmagine del testo della canzone dedicata al
premier. La replica di Renzi affidata a Facebook:
nervoso. Non vuole che io vada nelle scuole, mi
vorrebbe rinchiuso nel palazzo, mentre i suoi
stanno fuori a urlare con Forza Nuova. In difesa
di Renzi sono intervenuti anche i deputati Pd, che
in una nota hanno parlato di disgustosi paragoni
fascisti scagliati da Grillo contro le maestre e gli
alunni. Secondo la preside della scuola, Angela
Cucinotta, Grillo pu pensare ci che vuole, ma
ha dimostrato di conoscere poco i bambini, i ra-
gazzi e la loro spontaneit, quella dei nostri alunni
in modo particolare.
FACC I A M O un salto, bat-
tiamo le mani, ti salutiam
tutti in coro Presidente
Renzi. Facciamo festa, a
braccia aperte ti diciamo:
Benvenuto al Raiti!. I
bambini, gli insegnanti, i
bidelli, e poi lo rc h e s t ra
lasceremo improvvisar
cos. Siam felici e ti gridia-
mo, da oggi in poi, dovun-
que vai, non ti scordar di
noi, dei nostri sogni, delle
nostre speranze che ti af-
fidiamo con fiducia, oggi a
ritmo di blues. Le ragazze,
i ragazzi, oggi tutti insie-
me, alle tue idee e al tuo
lavoro affidiamo il futuro.
Cantiamo
tutti
in coro
Alcuni dei contestatori a Siracusa erano del M5s Ansa
OLTRE LA REALT
6 GIOVED 6 MARZO 2014 il Fatto Quotidiano PARTITE E PARTITI
Verdini, il Senato
autorizza luso
delle intercettazioni
ALLA FINE ce lhanno fatta: la Giunta
per le Immunit del Senato riuscita a
votare sulle richieste di autorizzazione
alluso delle intercettazioni di Denis
Verdini, Marcello DellUtri e Nicola
Cosentino riguardanti il caso P3, una
presunta associazione segreta dedita
al pilotaggio degli appalti e delle no-
mine pubbliche, oltre che al dossierag-
gio e al tentativo di influenzare la ma-
gistratura. Era da un anno che il Gip di
Roma aveva chiesto il permesso di po-
ter usare quegli ascolti e ancora mar-
ted la Giunta aveva deciso di rinviare:
ieri finalmente il voto, favorevole, da
parte di Pd e M5S, mentre Ncd si
schierata con Forza Italia per dire no.
Stessi schieramenti anche su una se-
conda decisione: il Gip di Roma, infatti,
aveva anche chiesto luso di altre tren-
ta telefonate di Verdini con lex prov-
veditore Angelo Balducci e limpren -
ditore Riccardo Fusi nellambito del
processo sui cosiddetti Grandi Eventi.
Parit di genere o morte:
lItalicum parte male
ARRIVA IN AULA LA LEGGE ELETTORALE, MA I PROBLEMI NON FINISCONO. CON IL VOTO SEG R E TO
ALLA MAGGIORANZA MANCANO 37 VOTI. E LAPPROVAZIONE SLITTA ANCORA
PAROLA DI COSTITUZIONALISTI
MOVIMENTI A SINISTRA
GIANFRANCO PASQUINO

un Porcellinum: va
buttato. Le liste bloccate
non vanno bene, le candidature
multiple sono uno scandalo,
la presenza di pi di una soglia
di sbarramento inaccettabile
MICHELE AINIS

Non si pu decidere
per un maggiorzionale,
non si possono trattare
le due Camere
come se appartenessero
a due Stati
ROBERTO DALIMONTE

Votando con lItalicum ci


sarebbe un vincitore certo
alla Camera e certamente
nessun vincitore al Senato
Cio si riprodurrebbe la stessa
elezione del febbraio 2013
MASSIMO LUCIANI

Avremmo una
maggioranza alla
Camera, ma non al Senato
Con un problema di
incoerenza politica tra le due
maggioranze
GIANLUIGI PELLEGRINO

Decidono per legge


che vietato votare
La Consulta dice che ci
possono essere due sistemi
diversi per Camera e Senato,
ma non opposti
Uno scandalo
al sole
LItalicum ai costituzionalisti proprio non piace:
alle critiche che si sono accumulate al suo impianto
generale, ora si vanno ad aggiungere quelle riguardo
a un sistema valido solo in una Camera
di Wanda Marra
L
egge elettorale: mercole-
d 5 marzo alle 17 e 31 si
fa il primo voto. Rober-
to Giachetti su Twitter
fotografa la solennit del momen-
to. Non senza una certa evidente
ironia, se al twe e t di ieri si con-
fronta quello dellaltroieri: R i f o r-
ma solo per Camera non ha senso.
Spero Matteo Renzi non molli. I
frenatori sempre al lavoro temo
che oggi non faremo un solo vo-
to.
T EC N I C A M E N T E ,
dunque, Matteo
Renzi ha mollato.
E la legge sbarcata
ieri in Aula viene
accolta dai pi con
perplessit e so-
spetto, dai costitu-
zionalisti decisa-
mente con contra-
riet. Un porcelli -
num anti costitu-
zionale il giudizio
pi diffuso, visto
che prevede la possibilit di eleg-
gere con due sistemi non solo di-
versi, ma opposti, Camera e Senato.
Roberto DAlimonte, il professore
che sullItalicum ci ha messo la fac-
cia e che poi se l visto modificare
in Parlamento senza pi essere
consultato sono tre giorni che ri-
lascia interviste e scrive pezzi per
sconfessare la sua creatura. Leggere
le riflessioni che consegna al Sole 24
O re per credere: Fare una nuova
legge elettorale solo per la Camera
significa non fare la riforma elet-
torale. Nuove elezioni diventeran-
no possibili solo con la riforma del
Senato. Quando? Chi pu dirlo?.
In questo clima ieri inizia il voto.
Dopo lennesima blindatura del-
laccordo tra Renzi e Berlusconi do-
vevano esserci solo certezze. E in-
vece no. Diligentemente il comi-
tato dei Nove stralcia larticolo 2,
ovvero la parte riguardante Palazzo
Madama. Ma il primo ostacolo ar-
riva con gli emendamenti relativi
alla parit di genere. La tensione
sale dentro Forza Italia dove molte
deputate (tra le altre, Stefania Pre-
stigiacomo, Renata Polverini, Mara
Carfagna, Michaela Biancofiore e
Annagrazia Calabria) minacciano
di votare in dissenso dal partito. La
ritorsione che i deputati maschi
hanno a loro volta minacciato sta-
ta il loro appoggio
agli emendamenti
che introducono la
preferenza. Le
donne Pd sono
sulla stessa posi-
zione delle loro
colleghe. Governo
e relatore di mag-
gioranza danno
parere contrario.
Nessuna modifi-
ca tranne quelle
concordate, ha
spiegato Emanuele
Fiano. Ma in serata
Lorenzo Guerini, portavoce della
segreteria Pd, ha assicurato: Le li-
ste del Pd rispetteranno la parit di
genere. Come, per legge? Nel dub-
bio, ieri gli emendamenti in que-
stione sono stati tutti accantonati.
Come gli altri critici: quelli che de-
legano il governo a designare le
nuove circoscrizioni, il Salva Lega,
il voto agli studenti Erasmus. Nel
frattempo, i piccoli proposti e
Mauro preannuncia un richiamo
alla Corte Costituzionale. Sel, poi,
che molto critica con una legge
che cos com ne prefigura la spa-
rizione, ha chiesto per larticolo 1
(quello abrogativo della legge) il
voto segreto. E arrivano i franchi
tiratori: rispetto alla fiducia a Ren-
zi, la maggioranza perde 37 voti. E
poi, ecco arrivare lulteriore dila-
zione dei tempi: probabilmente
Montecitorio non riuscir ad ap-
provare la legge per venerd, perch
c il Congresso di Fratelli dItalia.
Tutto rimandato alla prossima set-
timana.
INTANTO Matteo Renzi rilancia:
Sullabolizione del Senato mi gio-
co tutto. Promessa consueta, pro-
blemi pure: la legge elettorale an-
cora non c, la riforma del Senato
ancora tutta da scrivere e da con-
cordare.
Fran c e s c o
S i s t o,
presidente della
Commissione
A f fa r i
costituzionali
Ansa
P RO M E SS E
Renzi rilancia:
Sullabolizione
del Senato mi gioco
la mia vittoria
Ma la riforma tutta
da scrivere
di Salvatore Cannav
L
a lista Tsipras una realt. Ieri il comitato
promotore ha presentato alla stampa i nomi
dei 73 candidati che concorreranno alle prossime
elezioni europee del 25 maggio per rappresentare
a Bruxelles le ragioni di unaltra Europa. Scor-
rendo la lista, che consultabile integralmente sul
sito l i s ta t s i p ra s .e u , non ci sono particolari novit
rispetto a quanto anticipato nei giorni scorsi dal
Fa t to . C Curzio Maltese di Re p u b b l i ca e il pro-
fessor Adriano Prosperi, anchegli collaboratore
del quotidiano di Ezio Mauro. C Loredana Lip-
perini, scrittrice, anchessa in forza a largo Focec-
chi (oltre che conduttrice dellunica vera trasmis-
sione dedicata ai libri in Italia, Fa h re n h e i t su Ra-
dio3). Poi loperaia Electrolux Paola Morandin e
lo scrittore Ermanno Rea. Si conferma lassenza di
Andrea Camilleri in seguito a divergenze matu-
rate nel comitato dei garanti attorno alla presenza
di Luca Casarini (confermato) e allassenza del-
leuroparlamentare Sonia Alfano (assente) men-
tre la lista costruita attorno al rilievo politico di
Barbara Spinelli, editorialista di Re p u b b l i ca , impe-
gnata con tutte le sue energie nella battaglia con-
tro i tartufi europei, cio coloro a cui la Ue va
bene cos com e i nostalgici delle sovranit na-
zionali. Spinelli lunica candidata del comitato
dei garanti formato, oltre che da lei, da Andrea
Camilleri, Paolo Flores dArcais (ormai per in
forte dissenso rispetto al gruppo), Marco Revelli,
Luciano Gallino, Guido Viale oltre ad Alexis Tsi-
pras, presidente di Syriza che sponsorizza il pro-
getto.
LA FIGLIA DI ALTIERO SPINELLI sar candidata
capolista in tre circoscrizioni, al Centro, al Sud e
nelle Isole. Ma ha gi annunciato che, in caso di
elezione, si dimetter per lasciare il posto a per-
sone pi competenti e con pi energia di me.
Una scelta rischiosa, che espone la lista allaccusa
di non rispettare gli elettori ma che Spinelli ha di-
feso con serenit: Ognuno fa quello che sa fare. Io
so scrivere ma posso dare visibilit a candidati
competenti che altrimenti non lavrebbero.
Tra questi candidati, suddivisi al 50% tra uomini e
donne, c, come visto, una discreta variet cul-
turale, una forte provenienza da associazionismo
e movimenti e una sobria pre-
senza partitica. Si va infatti da
Moni Ovadia, al Nordovest ma
anche alleconomista gi vicino
al M5S, Mauro Gallegati e alla
verde altoatesina Oktavia Brug-
ge r . Dalloperaia Electrolux al-
lattore Ivano Marescotti, dal
giurista Piergiorgio Alleva, vici-
no alla Fiom, a Isabella Cirelli
che ha promosso il referendum
sulla scuola pubblica a Bologna.
Al centro forte la presenza di associazioni e mo-
vimenti: Raffaella Bolini dirigente dellArci, Fran -
cuccio Gesualdi, del Nuovo Modello di Sviluppo,
Tommaso Fattori, del Comitato acqua mentre al
Nordest c anche il professor Riccardo Petrella
che si scontr con Nichi Vendola sulla gestione
dellAcquedotto pugliese. Al Sud, dietro Ermanno
Rea troviamo la scrittrice Valeria Parrellae lo scrit-
tore Franco Arminio, il legale della Fiom Raf faello
Fe r ra ra , loperaio di Pomigliano Antonio Di Luca
(al Nord c anche loperaio della Maserati, Giu -
seppe Viola), la magistrata Silvana Arbia e nelle
Isole limportante cantante sar-
da Maria Elena Ledda, lattivista
NoMuos Antonio Mazzeo o
limprenditrice antimafia Vale -
ria Grasso. Sel sostiene certa-
mente Lorella Zanardo, autrice
de Il corpo delle donne, il proprio
dirigente Marco Furfaro, lo stes-
so Casarini, la giornalista Giulia -
na Sgrena, leconomista Fe l i ce
Roberto Pizzuti. Rifondazione
sostiene la Notav Nicoletta Do-
sio (ma del Val di Susa c anche lex sindaco Pd di
Agliana, Carla Mattioli), i propri dirigenti Fa b i o
A m a to ed Eleonora Forenza oltre ad altri candi-
dati. Resta fuori il Pdci che non d per scontato
lappoggio alla lista. Nel complesso, la presenza dei
partiti discreta ma bisogner vedere la corsa delle
preferenze. In ogni caso la lista al momento solo
un progetto. Per essere davvero sulle schede elet-
torali serviranno 150 mila firme, unimpresa non
facile. Intanto arriva il primo e n d o rs m e n t impor -
tante, quello di Gino Strada, gi candidato del M5S
alla presidenza della Repubblica.
Lista Tsipras, Spinelli guida laltra Europa
Tsipras e Spinelli La Presse
7 il Fatto Quotidiano GIOVED 6 MARZO 2 01 4 M A NOV R E
B. tra ambasciata
Usa e rumors su
vendita del Milan
di Davide Vecchi
inviato a Siena
A
lmeno l8 per cento
del Monte dei Pa-
schi finito oltreo-
ceano. Ieri la Fonda-
zione azionista, secondo quan-
to riferito da fonti finanziarie,
ha ceduto tra l'8 e il 10 per cento
di Mps, iniziando cos a liberar-
si del 31,5 per cento che detiene.
Ad acquistare per circa 300 mi-
lioni di euro, a un prezzo tra
0,15 e 0,17 centesimi per azione,
sarebbe stato il fondo america-
no OchZiff. Il rally di Mps a
Piazza Affari cominciato at-
torno alle 13. Nel pomeriggio
sono state scambiate un miliar-
do e mezzo di azioni, pari al 12,5
per cento del capitale comples-
sivo della banca senese. Record
storico, il titolo chiude in rialzo
del 19,2 per cento.
LA CONSOBha avviato subito le
verifiche sull'andamento di Mps
in Borsa, definito anomalo.
Ma la normativa concede cin-
que giorni per uscire allo sco-
perto a chi acquista pi del 2 per
cento. Quindi, per ora, il com-
pratore misterioso che ha rile-
vato grandi quantit di azioni a
prezzi superiori a quelli di mer-
cato, pu restare anonimo.
Gli scambi sono avvenuti men-
tre a Rocca Sansedoni la depu-
tazione generale della Fonda-
zione (equivalente del cda) era
riunita a deliberare l'azione di
responsabilit per 750 milioni
contro gli ex vertici e le banche
che, tra il 2008 e il 2011, hanno
concesso prestiti per un miliar-
do alla Fondazione cos da poter
partecipare all'aumento di capi-
tale di Mps necessario per l'ac-
quisto di Antonveneta e conser-
vare una quota superiore al 51
per cento della banca. Alla riu-
nione non ha partecipato il pre-
sidente, Antonella Mansi.
Lazione di responsabilit per-
metter a Rocca Sansedoni di
sospendere temporaneamente
il pagamento dei restanti 380
milioni del prestito contratto
dai vecchi vertici, liberarsi di ul-
teriori quote della banca e pre-
sentarsi cos allaumento di ca-
pitale da 3 miliardi - indispen-
sabile per restituire i Monti
bond ricevuti dallo Stato - fissa-
to per il prossimo maggio, con
pendenti Mps e broker di Enig-
ma. Gli uomini della guardia di
finanza si sono presentati anche
nella sede milanese della societ
di intermediazione immobiliare
Centrosim. Sempre ieri il gip
Monica Gaggelli ha archiviato
linchiesta sullistigazione al sui-
cidio di David Rossi, il capo del-
la comunicazione di Rocca Sa-
limbeni che si tolto la vita esat-
tamente un anno fa, il sei marzo.
Gaggelli ha deciso di non pro-
cedere a ulteriori indagini no-
nostante lopposizione dei fami-
liari della vittima.
SUL FRONTE giudiziario, oggi
inizia ludienza preliminare del-
linchiesta sullacquisto di An-
tonveneta da parte di Mps per
9,3 miliardi di euro pi 8 di de-
biti ereditati dalla banca pado-
vana, avvenuta nel 2008. Opera-
zione che dren la liquidit della
banca, costrinse la fondazione
allindebitamento e fu realizzata
violando i parametri sul patri-
monio di vigilanza. Si tratta del
filone iniziale da cui sono poi
nate tutte le altre inchieste su
Mps.
d.vecchi@ilfattoquotidiano.it
una partecipazione minima di
Mps. Sempre ieri la Commissio-
ne europea ha dato il via libera
agli aiuti di Stato ma ammonito
Mps: le cedole annuali dei 4,07
miliardi concessi devono essere
pagate a ogni costo, anche ap-
portando ulteriori tagli ridi-
mensionamento dei dipenden-
ti. Con le vicende di Borsa, sono
passate in secondo piano le per-
quisizioni scattate ieri mattina a
Milano e Siena nellambito del-
linchiesta sulla cosiddetta ban-
da del 5 per cento che vede in-
dagate 11 persone, tra cui ex di-
di Pino Corrias
L
a passeggiata di Massimo DAlema tra le
terre emerse della sua propriet umbra fat-
ta in compagnia di Alain Friedman tra ulivi
secolari che valgono millecinquecento euro,
pensa, millecinquecento euro luno! e cani
che non mordono, ma direttamente uccido-
no un prezioso capitolo sui danni, anche
psichiatrici, a cui conduce la deriva del potere e
del potente quando corrosi dalle alte tempe-
rature della solitudine, del narcisismo ferito e
del rimpianto non pi ricon-
ciliato: Mi occupo dellItalia
solo nelle pause, tra un impe-
gno internazionale e laltro.
Ma per fortuna anche una ir-
resistibile gag comica (per
quanto involontaria) di eterna
commedia italiana. La quale
non conduce mai alla scespi-
riana tragedia. Ma finisce
sempre per riconciliarci con
questo amato Paese eterna-
mente fatto di macerie e mac-
cheroni. Perch tra le sue im-
mense risorse (specie emoti-
ve) sopravvive la capacit di
guardare con un certa tenerezza persino i ti-
tolari delle suddette macerie (e maccheroni). In
fondo anche loro vittime del crollo, e del trop-
po sugo, come il Berlusconi impietosamente
struccato nelle foto del Sunday Times. O in que-
sto commovente DAlema danzante, in bianco
padronale, che di vigna in vigna, si riempie gli
occhi contabilizzando le sue soleggiate pro-
priet: Quella collina fa parte dellazienda, di-
ciamo, e poi anche il versante che non si vede
E anche laggi, fino a quella altura.
E ST E N S I O N I che deglutisce goloso, preparan-
dosi a esibire le sue nuovissime competenze
enologiche: Facciamo due vini. Uno in purez-
za senza solfiti. Laltro pi strutturato. E pa-
zienza se purezza non vuol
dire senza solfiti, quello che
conta il braccio teso ad ac-
carezzare il vasto orizzonte
campestre che dovrebbe stu-
pirci: Mass, siamo una pic-
cola azienda agricola, diciamo,
che d lavoro a pi di qualcu-
no. Ed ecco, dal viottolo, sbu-
care un cane, che lo sollecita a
tranquillizzare lospite: un
cane buonissimo. Buonissi-
mo? Non del tutto: Be, se per-
cepisce il pericolo, uccide,
sogghigna. Gli piace la peren-
toriet del verbo. E quello che
gli ispira: Sempre obliasti, Aiace Telamo-
nio/ogni prudenza in guerra, ogni preghiera,
che poi sarebbe un Cardarelli novecentesco (e
ridondante) che recita per presentarci non s
medesimo, ma il cane: Ecco lui Aiace, lunico
maschio dellallevamento, a confermare un
sottinteso, oppure un riverbero, tra le qualit
del cane e del padrone, la capacit di uccidere
delluno e di andare in guerra dellaltro. Che
intrinseca biografia offerta allanglo giornalista.
E privato turbamento, per essersi intestato la
sola guerra italiana a non essere rinominata
missione di pace, quella contro la Serbia, an-
no 1999, 10mila obiettivi bombardati in due
mesi, con il plauso di Cossiga e della
Nato, pi gli sghignazzi della destra,
compiaciuta per come si mostrava
al mondo lex pioniere del Pci di
Togliatti arrivato finalmente a ma-
novrare non solo i bottoni,
ma anche gli otturatori
del potere.
E ora un potere al
tramonto lo asse-
dia, proprio l, tra
Narni e Otricoli.
Al punto che i 15
ettari di azienda
agricola, battezzata
proustianamente La
Madeleine, che come
dire Nostalgia, non fanno
che moltiplicare il rim-
pianto che emana. A dirne
la fissit rurale, il ripiega-
mento provinciale, dopo le
molte avventure di palazzi
romani finite in sconfitte. Do-
po i marosi cavalcati su Ikarus.
E le altrui scale della politica tra-
versate su scarpe cucite a mano.
Tutti i residui di quelle fascina-
zioni danarose DAlema piace
alla destra perch anche lui disprez-
za la sinistra sono in questa ri-
sacca di nobiluomo in ritiro volon-
tario e sdegnoso. Non rottamato da
altri, sia chiaro. Che lo fanno as-
somigliare allo straziante protago-
nista dellUltimo nastro di Krapp
di Beckett, assediato dagli anni
ormai trascorsi. Ma sempre rac-
contandosi come leterno viaggiatore del film
Tra le nuvole (lo nota Giuseppe Salvaggiulo nella
notevole biografia Il peggiore) quando incanta
gli anziani nelle feste di paese con le sue fan-
tasmagoriche avventure planetarie. Recen -
temente sono stato in Brasile. Vengo da New
York, tutti gli anni partecipo allassemblea del-
la Clinton Foundation, di cui sono socio. Io
sono stato al congresso dellSpd a Berlino.
Noi abbiamo fatto un convegno a Parigi. Ar -
rivo da Bruxelles, sto per partire per la Cina,
vuol vedere il visto?.
COS che riemerge ogni tanto, elegantissi-
mo, tiratissimo, ospite di Lilli Gruber -
Sono appena rientrato dalla Polonia,
successo qualcosa? - gonfio di stizza e
indispettito. Indispettito dalle doman-
de. Indispettito dallItalia, dalla bassa
politica, da Matteo Renzi, il ragazzi-
no. Ma specialmente dal vuoto.
DAlema non ha pi nulla di politico
dett il suo ex maestro di sartoria
Claudio Velardi - . Lo dico con affetto
antico che sconfina nella tenerezza e
nella pena. Ha imboccato una deriva
triste e biliosa. Ormai siamo nella psi-
cologia non in pace con se stesso.
Molti anni fa, quando ancora si immaginava
skipper dogni corrente, diceva: Andare a
vela un grande insegnamento per la politica
e la vita. In vela sai che non puoi andare con-
trovento, ma sai pure che piegandoti di 30 gra-
di, puoi risalirlo. Questo un insegnamento
per la vita: se non ti pieghi non vinci. Peccato
che a forza di piegarsi, senza mai andare con-
trovento, abbia perso (quasi) tutto. Perch
continua a guardare senza vedere. Neanche
con i suoi ulivi ci riesce, pensa che siano soldi
sonanti, invece che vita.
Massimo
DAlema Ansa
Cani e vino, il podere di DAlema
e la ritirata velenosa di un Lder
DERIVE A SINISTRA
LA MADELEINE
A passeggio
con Friedman sulle
colline esalta lu l i vo
da 1.500 euro
e il cane buono
che pu uccidere
SEGUE DALLA PRIMA
di Marco Travaglio
N
aturalmente il Co r r i e re ha fatto benissimo a pub-
blicare la notizia. Ma il fatto che quella su Espo-
sito figlio sia uscita in contemporanea a quella, pure
segreta, sullazione disciplinare contro il padre au-
torizza qualche sospetto. Linchiesta su Ferdinando,
comunque si concluder, non riguarda in alcun mo-
do Antonio (si ipotizzano incontri del giovane pm
con B. ad Arcore che, se anche fossero avvenuti,
risalgono a mesi prima del 1 luglio, quando il pro-
cesso Mediaset approd in Cassazione, e del 9 luglio,
quando fu assegnato al presidente Esposito). La-
zione disciplinare contro Antonio invece si fonda (si
fa per dire) su un capo dincolpazione a dir poco
lunare: Esposito accusato di avere danneggiato gli
altri quattro membri del collegio del caso Mediaset
con lintervista in cui non parla del processo Me-
diaset; di avere scavalcato un fantomatico ufficio
stampa della Cassazione, che notoriamente non esi-
ste; e di aver sollecitato lintervista al Mattino, mentre
lintervistatore ha pi volte dichiarato (al m a n i fe s to e
a Tempi) che fu lui a chiamare Esposito e non vi-
ceversa. Insomma, tre accuse palesemente e noto-
riamente farlocche. In attesa che lorsignori se ne
accorgano, Esposito rosoler sul girarrosto per qual-
che altro mese, cos intanto magari verr cacciato
dalla II sezione e i mandanti della vergognosa cam-
pagna saranno soddisfatti.
Naturalmente il metodo Esposito non si applica
solo a Esposito, ma a chiunque altro disturbi i ma-
novratori. Ne sa qualcosa il pm Nino Di Matteo, che
sostiene laccusa nel processo Trattativa e coordina le
nuove indagini collegate: dal giugno 2012, quando il
Quirinale lo segnal al Pg Ciani perch lo siste-
masse a dovere, nel mirino del Csm, anche lui per
unintervista: aveva osato spiegare a Re p u b b l i ca cosa
prevede la legge nel caso di intercettazioni indirette
penalmente irrilevanti. Siccome per si riferiva a
quelle di Napolitano con Mancino, apriti cielo. Pa-
zienza se la loro esistenza era gi stata rivelata da
Pa n o ra m a e poi da tutta la stampa: Di Matteo fin
ugualmente sotto procedimento disciplinare e ci ri-
mase per un anno e mezzo, finch nel dicembre 2013
Ciani scopr finalmente lacqua calda: Di Matteo non
poteva rivelare una notizia gi rivelata dai giornali.
Dunque chiese larchiviazione. Oggi la sezione di-
sciplinare del Csm decider se accoglierla o meno.
Ma state tranquilli che, se mai laccoglier, subito
dopo scoprir che Di Matteo ha sbagliato cravatta, o
mal pettinato, o ha la barba lunga. Come disse
Piercamillo Davigo quando tocc al pool Mani Pu-
lite, non ce lhanno con noi per quello che diciamo,
ma per quello che facciamo.
LA COMPLESSIT della politica italiana
incuriosisce da sempre gli americani. Per
questo motivo Silvio Berlusconi, ex sena-
tore e pregiudicato, ha varcato ieri i can-
celli di Villa Taverna per un appuntamento
a pranzo. E chiesto, a quanto raccontano,
proprio dallambasciatore americano John
Phillips per avere una idea pi completa
della situazione politica italiana e (forse)
di Putin. Bloomberg, intanto, sostiene che
B. starebbe per vendere il Milan. La banca
francese Lazard avrebbe inviato materiale
informativo a potenziali acquirenti sulla
base di una valutazione di milioni di dollari.
Fininvest, la holding che controlla la squa-
dra, smentisce.
MPS STA PER PASSARE DI MANO
BOOM DEL TITOLO IN BORSA
RIALZO DEL 19%, LA FONDAZIONE VENDE, VOCI DI UN FONDO USA: ALLARME CONSOB
Antonella Mansi Dlm
8 GIOVED 6 MARZO 2014 il Fatto Quotidiano
Wellbutrin (antidepressivi). Le accuse
varie: promozione illegale di prescri-
zioni di farmaci, corruzione di medici,
indicazione sbagliata dei dati di sicu-
rezza. Il caso Avandia (farmaco a ba-
se di Rosiglitazone) forse la pi gran-
de frode sanitaria della storia. In com-
mercio dal 1999, dopo anni di sommi-
nistrazioni (e oltre 3 miliardi di dollari
allanno di profitti), nel 2007 il New
England Jour-
nal of Medici-
ne pubblica
unanalisi in-
dipendente
che mostra al
mondo i pos-
sibili effetti
collaterali: il
rischio din -
farto nei pa-
zienti che as-
sumono
Avandia su-
Film in streaming,
la Finanza sequestra
46 siti p i ra t a
A ME GLI OCCHI
LINCIUCIO DELLE DITTE
FA R M AC E U T I C H E
LANTITRUST HA INFLITTO UNA MULTA DI 180 MILIONI DI EURO
ALLE AZIENDE NOVARTIS E ROCHE. AVREBBERO FATTO UN PATTO
PER FAVORIRE LA VENDITA DI UN FARMACO PI COSTOSO
di Valeria Pacelli
T
utto sarebbe iniziato
con un patto segreto
tra colossi farmaceu-
tici. Da una parte la
Novartis, dallaltra la Roche che
si accordavano per sponsorizza-
re un farmaco pi costoso al po-
sto di un altro, che avrebbe avuto
lo stesso effetto sui pazienti con
problemi alla vista, ma che sa-
rebbe stato sicuramente meno
lesivo per le tasche degli italiani e
del Servizio sanitario nazionale.
E tutto stava andando per il me-
glio, finch lAntitrust non ha
avviato unistruttoria dal risul-
tato imbarazzante per le case
farmaceutiche: I due gruppi
scrive lAutorit si sono accor-
dati illecitamente per ostacolare
la diffusione delluso di un far-
maco molto economico, Ava-
stin, nella cura della pi diffusa
patologia della vista tra gli an-
ziani e di altre gravi malattie
oculistiche, a vantaggio di un
prodotto molto pi costoso, Lu-
centis, differenziando artificio-
samente i due prodotti. Per
questo stata inflitta alle due ca-
se farmaceutiche una sanzione
di 180 milioni di euro in totale.
Oltre che per i pazienti, il pre-
sunto patto costato al Servizio
Sanitario Nazionale un esborso
aggiuntivo di 45 milioni di euro
solo nel 2012 e altri possibili
maggiori costi futuri fino a oltre
600 milioni di euro lanno.
LI ST R U T TO R I A
Nel mirino dellAntitrust ci so-
no finiti i gruppi svizzeri Novar-
tis e Roche. Questultimo pro-
duce l'Avastin (che ha un costo
massimo di 81 euro); il primo
produce invece il Lucentis (che
costa circa 900 euro, in passato
oltre 1700). Entrambi avrebbe-
ro lo stesso effetto sui pazienti,
ma le aziende avrebbero deciso
di sponsorizzare quello pi co-
stoso, tramite una strategia di
vendita accordata da entrambe.
Cos LAvastin stato presenta-
to come pi pericoloso, condi-
zionando sia le scelte dei medici
che quelle del servizio sanitario
nazionale che lo ha addirittura
escluso dalla lista dei farmaci
rimborsabili.
CHI CI GUADAGNA?
A questo punto si potrebbe pen-
sare che la Roche che produce
il farmaco definito pi perico-
loso non avrebbe guadagno
nulla. Ma non cos. Entrambi i
medicinali, Avartis e Lucentis,
infatti sono brevetti di Generte-
ch, societ californiana (estra-
nea allaccordo) controllata da
Roche. Questa quindi, con le
vendite di Lucentis, ottiene su di
esse rilevanti royalties da No-
vartis. La Novartis, oltre a gua-
dagnare dallincremento delle
vendite di Lucentis, detiene an-
che una quota del 33 per cento
della Roche.
MAIL E INCONTRI
Lalto guadagno ci sarebbe stato
per entrambe le case farmaceu-
tiche, tanto da far scomodare di-
rigenti e manager che, secondo
quanto riportato in unarticolo
pubblicato sullE s p re ss o , si sa-
rebbero incontrati anche in al-
cune filiari italiane. Oltre accor-
darsi sulla necessit di genera -
re e comunicarepreoccupazio -
ni sugli effetti collaterali dellA-
vastin, come ha rivelato lEspres -
so , avrebbero anche coinvolto
finti pazienti, pagandoli, per far
screditare il farmaco pi econo-
mico. questo il quadro analiz-
zato dallAntitrust che ha com-
minato al gruppo Novartis una
sanzione di 92 milioni di euro e
al gruppo Roche una sanzione
di 90,5 milioni di euro. Dure le
repliche delle aziende che re-
spingono ogni accusa. La No-
vartis ricorrer in appello di-
nanzi al Tribunale competente,
come il Tar - ha fatto sapere in
una nota I rischi derivanti dal-
luso non autorizzato di farmaci
sono un problema critico e que-
sta decisione da parte dellAu -
torit incoraggia apertamente il
diffuso utilizzo intravitreale
non autorizzato di Avastin: ci
fortemente in contrasto con il
contesto normativo di riferi-
mento europeo ed italiano.
LE PROCURE
Dopo numerosi articoli di un
blogger del Fa t to , Domenico De
Felice, e dopo linchiesta dellE-
s p re ss o , la procura di Roma ha
aperto un fascicolo per ora senza
indagati n reati. Anche se i pm
Nello Rossi e Stefano Pesci vo-
gliono capire se sia stato com-
messo il reato di turbativa di
mercato. gi stata richiesta la
documentazione allAntitrust,
oltre le consulenze tecniche che
parlano dellequivalenza dei far-
maci. La procura di Torino, in-
vece, ha iniziato ad indagare gi
dal 2012, dopo aver ricevuto un
esposto dalla Societ oftalmolo-
gica italiana, che aveva gi par-
lato dellaccordo tra le due socie-
t. Lipotesi di reato truffa a
danno del sistema sanitario na-
zionale.
UN GIORNO IN ITALIA
Lantidiabetico Avandia Ansa
LA CURA
Entrambi i medicinali
sono utilizzati in caso
di patologia della vista
tra gli anziani. Ma
lAvastin costa 81 euro,
il Lucentin circa 900
I
n cambio di soldi permetteva ad alcuni impren-
ditori di rateizzare limporto di cartelle esattoriali,
anche se non ne avevano il diritto. Per questo un ex
funzionario di Equitalia, Roberto Damasso, stato
arrestato dal nucleo tributario della Guardia di Fi-
nanza in unindagine della procura di Roma. Agli ar-
resti domiciliari finito anche un consulente, Alber-
to Marozzi. Entrambi sono accusati di truffa ai danni
dello Stato e corruzione. Quattordici le persone in-
dagate nellambito della stessa inchiesta. I due avreb-
bero fatto accogliere da Equitalia istanze irregolari di
rateizzazione di debiti fiscali, dietro pagamento. Le
indagini sono lo sviluppo di una precedente attivit
che aveva condotto allarresto di 8 persone per con-
cussione, truffa aggravata e traffico internazionale di
stupefacenti. Era stato individuato un sodalizio che
compiva false verifiche fiscali per poi indurre i con-
tribuenti a pagare tangenti. Tutto per ammorbidire il
presunto controllo, in realt solo simulato. Tra le vit-
time della truffa anche limprenditore Tommaso Di
Lernia, gi coinvolto in inchieste sugli appalti Enav.
E Q U I TA L I A Arrestato ex
dirigente, 14 gli indagati
di Tommaso Rodano
B
ig Pharma ha i suoi scheletri nel-
larmadio. Quando sono scoper-
ti, piovono salassi miliardari. Fuori
dallItalia i 180 milioni di euro di multa
inflitti a Roche e Novartis sembrano
quasi una mancetta irrisoria. La storia
dei grandi scandali sanitari racconta
cifre che fanno impallidire, da cui la
stabilit dei colossi farmaceutici stata
appena sfiorata.
GLI EPISODI si assomigliano: prodotti
potenzialmente dannosi o non ade-
guatamente testati, messi in commer-
cio nascondendone i possibili effetti.
Per le aziende sono profitti spaventosi.
Poi scoppia il bubbone, la medicina
scompare dagli scaffali e inizia il lavoro
degli avvocati. Alla fine magari arriva
una condanna, ma nel frattempo per
quanto enorme possa sembrare il risar-
cimento le compagnie si sono arric-
chite in misura esponenzialmente su-
periore. Il record appartiene alla Gla-
xoSmithKline, multinazionale britan-
nica. Dopo una contesa ultradecennale
contro il governo americano iniziata
nel 1999 e conclusa nel luglio del 2012
- GSK stata costretta a pagare un ri-
sarcimento da 3 miliardi di dollari. I
reati sono su diversi prodotti, tra cui
Avandia (un antidiabetico), Pa x i l e
periore del 43 per cento rispetto a chi
trattato con un altro antidiabetico.
Laumento della mortalit per patolo-
gie cardiovascolari del 64 per cento.
LAvandia sar ritirato dagli scaffali so-
lo nel 2010. Decine di migliaia di pa-
zienti chiedono ancora giustizia (con
class action in Gran Bretagna, Canada
e Israele).
A FRONTE della sanzione da 3 miliardi,
solo nellanno della condanna Glaxo-
SmithKline ha fatturato poco meno di
40 miliardi di dollari. GSK in ottima
compagnia. Johnson & Johnson lo
scorso novembre ha accettato di paga-
re un risarcimento di oltre 2,2 miliardi
di dollari per lantipsicotico R i s p e rd a l .
Anche in questo caso, il farmaco stato
somministrato a bambini, adulti e an-
ziani minimizzandone gli effetti secon-
dari. Gli Abbott Laboratories, nel 2012,
sono stati costretti a sganciare appe -
na 1,5 miliardi di dollari per la pro-
mozione truffaldina del loro antiepi-
lettico Depakote. Il farmaco era popo-
larissimo, nonostante studi medici, an-
no dopo anno, ne abbiano dimostrato i
rischi e messo in dubbio lefficacia. La
multa, per la Abbott, valsa non pi del
12 per cento del bilancio annuale. A se-
guire, nella classifica dei casi multimi-
lionari, c il Vi oxx della Merck, messo
in commercio nel 1999 e ritirato nel
2004 dopo essere stato assunto da oltre
80 milioni di pazienti e venduto per ol-
tre 2,5 miliardi di dollari allanno. I test
hanno scoperto uneccessiva incidenza
di infarti ed ictus. Multa da 950 milioni,
nel 2011, e passa la paura (non per i
malati). Sempre in America, la batta-
glia del Dipartimento di Giustizia con-
tro lantidepressivo Zyprexa costata
al colosso Ely Lilly poco meno di un
miliardo e mezzo di dollari. Questi i ca-
si pi clamorosi, ma la lista sarebbe an-
cora lunghissima (Amzen, Pfizer, No-
vartis, AstraZeneca): si curi chi pu.
Che ci importa delle sanzioni, siamo ricchi
PILLOLE E SCANDALI
ACCORDI TOP SECRET
I dirigenti si sarebbero
incontrati anche nelle
filiali italiane. Pagate
persone non malate
per far screditare
il prodotto economico
Ansa
QUARANTASEI siti internet che diffon-
devano film, anche in prima visione as-
soluta, in violazione del diritto da u to re ,
sono stati sequestrati dai finanzieri del
Nucleo speciale per la radiodiffusione e
lEditoria su iniziativa della magistratura
romana. Tra i film scaricabili ancora prima
delluscita nelle sale cinematografiche
La grande Bellezza eSole a catinelle. Il
provvedimento di sequestro stato
emesso nellambito di uninchiesta della
Procura di Roma. Tra i siti per i quali stata
disposta linterruzione dellattivit ci so-
no Fi l m x t u t t i .o rg , E u ro s t re a m i n g .o rg ,
Pi ra te s t re a m i n g .tv , Fi l m s t re a m i t a .tv
e Casacinemaz.net. Si tratta di siti, nella
stragrande maggioranza dei casi, che si
trovano allestero. Linchiesta, per il mo-
mento, contro ignoti essendo i respon-
sabili dei siti residenti allestero, ma gli ac-
certamenti sono destinati a ulteriori svi-
luppi alla luce del giro daffari legato alla
pubblicit che ha fatto da sfondo alla vi-
sione delle opere cinematografiche.
IL CASO AVANDIA
un antidiabetico
in commercio dal 1999
I profitti annui erano di 3
miliardi di dollari, finch
si scoperto che poteva
provocare linfar to
9 il Fatto Quotidiano GIOVED 6 MARZO 2 01 4
Roma, Caf de Paris
nelle mani del clan,
chieste 24 condanne
di Carlo Di Foggia
V
endereste tre gioielli
per una collanina
dargento? Per 116
docenti e gli studen-
ti dellUniversit di Venezia la
risposta scontata, ma non lo
per il rettore Carlo Carraro. La
storica Ca Foscari si articola in
diverse sedi. Troppe per Carra-
ro. I tempi son quelli che sono, i
fondi non aumentano e bisogna
comprimere i costi. Poco im-
porta che lateneo non versi af-
fatto in cattive acque, e che tra di
loro si contino gioielli architet-
tonici come Ca Cappello, affac-
ciata sul Canal grande, costruita
in epoca gotica e sede storica
degli studi di area orientalistica
a Venezia. Come riportato an-
che da lE s p re ss o , verr ceduta,
insieme a Ca Bembo, nel se-
striere di Dorsoduro e palazzo
Cosulich, affacciato sul Canale
della Giudecca alle Zattere, di
fronte al Mulino Stucky. La pa-
rola dordine razionalizzare, e
cos, in cambio di tre pezzi pre-
giati, lUniversit se ne prende
uno che dovrebbe avere la stessa
metratura: Ca Sagredo, co-
struito nel 1957, anonima ex se-
de Enel. Cos, ha spiegato il ret-
tore, si risolver il problema
della dislocazione costosa e
problematica in troppe sedi
dei due dipartimenti della fa-
colt di Lingue.
STUDENTI E DOCENTI accusa -
no di averlo appreso solo a no-
vembre. Il 15, dopo la notizia, la
riunione del Cda, a porte chiuse,
stata interrotta dagli studenti
che hanno occupato il rettorato.
Uno di loro sarebbe stato affer-
rato per il collo dal rettore, il
quale a sua volta denuncia di es-
sere stato aggredito. Dopo lepi -
sodio, 116 docenti, tra cui il De-
cano, Guglielmo Cinque, hanno
scritto una lettera per protestare
contro il comportamento di
Carraro, e quella che in citt vie-
ne chiamata la permuta del se-
colo.
La trattativa infatti una vendita
attraverso permuta ( questa
lultima definizione in ordine di
tempo): tre palazzi per uno
grande uguale. Senza pesare
sulla spesa pubblica ma anzi con
recupero di efficienza e di dena-
ro, si giustificato Carraro. Ma
c un per. Pochi giorni do-
po, la Soprintendenza fa sapere
che Ca Foscari ha chiesto
unautorizzazione per la vendi-
ta, ma non per la loro permuta.
Questa possibile solo se per il
venditore c un incremento
del patrimonio culturale nazio-
nale. Tradotto: tre edifici di
pregio possono essere scambiati
solo con uno di pregio maggio-
re. Altrimenti vanno venduti. La
valutazione, per, blindata, vi-
sto che lAgenzia delle entrate
ha certificato la sostanziale
equivalenza del valore: 33,6 mi-
lioni per Ca Sagredo e 35,2 per i
tre edifici dell'universit. Non
importa il valore storico, n che
Ca Sagredo non possa neanche
essere chiamata cos, visto che
del 1900: un metro quadro in
centro vale sempre lo stesso
(5000 euro). La differenza di 1,5
milioni di euro, Ca Foscari la
chieder alla controparte. Ma
dovra aggiungere circa 8 milioni
di euro per ristrutturare ledifi -
cio ex Enel e per traslocare parte
dei due dipartimenti che vanta-
no una biblioteca gigantesca.
Forte delle valutazioni dellA-
genzia, Carraro andato avanti
e ha secretato la trattativa per
motivi di privacy. Il verbale con
la delega non compare sul sito.
CON CHI STA TRATTANDO la
Ca Foscari? Non si sa bene. La
nuova sede di propriet del
Risparmio immobiliare uno
energia, un fondo immobiliare
chiuso e quotato in borsa. Poco
o nulla si sa dei sottoscrittori. La
gestione del fondo in mano al-
la PlensPlan Invest (che ha isti-
tuito il fondo ma vi partecipa so-
lo con l1,77 per cento), control-
lata a maggioranza dalla Regio-
ne Trentino Alto Adige, il resto
da banche locali. Il fondo gra-
vato da 101 milioni di debiti, so-
prattutto verso Unicredit e Cas-
sa di risparmio di Bolzano, cui
ha chiesto prestiti per comprare
la maggior parte dei 10 immo-
bili in gestione, quasi tutti ex
Enel. In passato il fondo stato
coinvolto come punto di arrivo
per una discussa vicenda di pas-
saggi di propriet finalizzati al-
laccrescimento artificioso del
valore degli immobili (tra cui il
palazzetto ex Enel). Non risul-
tata alcuna truffa, ma in sede
giudiziaria si accertarono gua -
dagni da capogiro. La societ
ha spiegato di aver eseguito una
politica di acquisti consona al
valore di mercato. Secondo
Marta Locatelli, consigliere co-
munale del Pdl, il valore di Ca
Sagredo si aggira intorno ai 15
milioni. Con una mozione ap-
provata allunanimit il consi-
glio ha chiesto al sindaco di vi-
gilare per evitare che i palazzi
venduti possano diventare al-
berghi, come accusano studenti
e professori contrari, che hanno
scritto preoccupati al ministro
Giannini. Sostegno arrivato
anche da docenti stranieri. Il ti-
more che per ripianare i debiti,
il fondo venda i tre edifici agli
albergatori. Prima che sparisse,
nel verbale del cda si sottolinea-
va come i tre palazzi avessero
unampia previsione di desti-
nazioni duso ammesse (dire-
zionale, residenziale e ricetti-
va). Anche i Comitati privati
per la salvaguardia dei beni ar-
tistici e architettonici sono sul
piede di guerra. La trattativa pe-
r va avanti e si concluder pre-
sumibilmente a fine aprile.
Venezia, Ca Fo s c a r i
e la svendita del secolo
TRE PALAZZI STORICI DELLUNIVERSIT IN CAMBIO DI UN EDIFICIO ANONIMO DEL 1957
IL DECANO, 116 DOCENTI E GLI STUDENTI FIRMANO UNA LETTERA DI PROTESTA
di Irene Buscemi

tutto regolare, un progetto voluto e auto-


rizzato dalla Sovrintendenza statale nel
1996, il cantiere partito poi negli anni 2000, ha
subito rallentamenti per il ritrovamento di reperti
archeologici. Cos ha esordito il segretario ge-
nerale del Consiglio di Stato Oberdan Forlenza,
che ieri aveva il compito di dare chiarimenti sui
lavori e spiegare le ruspe dentro Palazzo Spada
sotto il quale si sta realizzando un parcheggio per
i dipendenti amministrativi. Nell'edificio rinasci-
mentale il Consiglio ha la sua sede dal lontano
1889, prima che lo Stato ne diventasse proprie-
tario nel 1927. Parte del manto verde stato di-
velto in questi giorni per creare la rampa d'ingres-
so delle auto, ma il volume dei garage sotterranei
gi stato realizzato da tempo racconta ancora
Forlenza. Non ci pare che le dichiarazioni ab-
biano fugato tutti i dubbi sui lavori in corso a Pa-
lazzo Spada. Per questo aspettiamo una risposta
chiarificatrice sullintero intervento dal ministro
per i Beni e le Attivit culturali. Lo hanno di-
chiarato il presidente della commissione Am-
biente Ermete Realacci e la deputata Lorenza Bo-
naccorsi, promotori di una interrogazione sul ca-
so di Palazzo Spada a Roma. Come possibile che
un parcheggio sia stato autorizzato in un palazzo
cos prestigioso, oggi pi noto che mai grazie al-
lOscar vinto da La grande Bellezza? E perch non
cera fino a ieri un regolare cartello che segnalava
i lavori in corso? Gli addetti ci hanno riferito che
caduto in questi giorni, adesso lo riattaccano si
giustificano cos al Consiglio di Stato. Altra ri-
velazione: Le fontane non sono del seicento, le ho
fatte io. Lo ha detto larchitetto Mario Lolli Ghet-
ti durante la conferenza stampa.
LAMMONTARE della spesa equivale ad un milio-
ne di euro, per un box che ospiter una ventina di
macchine. La fine dei lavori prevista nellaprile
del 2015. Met del budget stato utilizzato per
esporre la pavimentazione romana del II a. c. ri-
trovata durante gli scavi, i cittadini ci hanno gua-
dagnato aggiunge il segretario Forlenza. Accanto
a lui Maria Lucrezia Vicini, direttrice della Gal-
leria Spada, e la dirigente della Soprintendenza ca-
pitolina Daniela Porro, in totale accordo sulla le-
gittimit del parcheggio interno. A mancare la
Sovrintendenza, quella con la V, che dovrebbe tu-
telare a livello nazionale il nostro patrimonio cul-
turale. Le domande pi spinose che i cronisti ri-
volgono al segretario rimangono inevase. Met
della conferenza profluvio di parole su quanto la
loro presenza stata preziosa per la bellezza del
palazzo che ospita la famosa prospettiva Borro-
mini. Restauri e manutenzione per un valore di
500 mila euro, soldi attinti dal budget dellorgano
amministrativo. Ai giornalisti viene fatto visitare il
suggestivo piano nobile, dove il Consiglio ha i suoi
uffici. Si cammina tra gallerie di stucchi e quadri
dellepoca del cardinale Bernardino Spada, da cui
il palazzo prende il nome. Non sar un giardino
seicentesco quello smantellato dalle ruspe, eppure
alla fine della conferenza c' qualcosa che non si
riesce a digerire. Ma tutta questa bellezza perch
deve essere a disposizione di pochi? Il piano no-
bile visitabile ogni domenica del mese e per pre-
notazione specifica il segretario. Di cambiare se-
de il Consiglio di Stato non ci pensa nemmeno,
come richiesto dallassociazione culturale Italia
nostra.
Palazzo Spada, la prima grana per Franceschini
IL CONSIGLIO DI STATO E LE RUSPE: LAVORI REGOLARI. REALACCI (COMMISSIONE AMBIENTE): RESTANO DUBBI, INTERVENGA IL MINISTERO
UN GIORNO IN ITALIA
VENTIQUATTRO condanne, per un totale di
sessanta anni di reclusione, sono state chieste
dalla Procura di Roma nel processo contro la
cosca Alvaro, gruppo criminale legato alla
ndrangheta, accusato di aver gestito nume-
rose attivit commerciali a Roma fra cui il Caf
de Paris, in via Veneto, fra i simboli della D o l ce
vita della Capitale. Gli imputati sono accusati
di trasferimento fraudolento di beni. Al centro
della vicenda, decine di locali (tra bar e ri-
storanti) che esponenti della cosca Alvaro de-
cisero di acquistare a Roma, affidandone poi la
gestione a propri familiari o a soggetti di fi-
ducia, anche se questi non avevano alcuna
competenza in campo commerciale. ll con-
testo in cui gli imputati hanno compiuto il reato
di trasferimento fraudolento di beni per elu-
dere la normativa in materia di misure di pre-
venzione - ha detto il pm Francesco Minisci -
di elevata mafiosit. Fra le richieste pi ele-
vate, quelle a 7 anni di reclusione per Vincenzo
Alvaro e a 5 anni per Damiano Villari, ritenuti
dallaccusa le figure di primo piano nelle at-
tivit illecite.
ACCO R PA M E N TO
Il rettore Carraro
si giustifica: cos
riduciamo i costi
Ma allo stesso tempo
secreta la trattativa
per motivi di p r i va c y
S V E N D I TA Ca C ap p e l l o,
una delle sedi cedute
dallAteneo. In alto, il rettore
Carlo Carraro Ansa
U
ccisa per aver rifiutato un rapporto sessuale.
stato Victor Hugo Menjivar, 36 anni, salvado-
regno, a uccidere la dominicana Libanny Meijia Lo-
pez, 29 anni, e suo figlio Leandro di 3 anni e mezzo in
un appartamento di Rozzano (Milano). Menjivar, in
Italia senza permesso di soggiorno, era un amico di
famiglia; lunedi scorso era stato invitato a cena con il
figlio di 5 anni. Secondo la ricostruzione della polizia,
dopo cena, mentre i due bambini si erano addormen-
tati, Menjivar avrebbe fatto alcune avances. La donna
ha resistito e il salvadoregno, forse spaventato dalla
possibilit che la vittima potesse raccontare tutto alla
moglie in attesa di un secondo figlio lha uccisa
con un coltello da cucina lungo 15 centimetri. Las -
sassino ha provocato una ferita mortale al collo della
donna e ha nascosto il corpo dietro al divano. Poi
Menjivar andato a prendere il figlio della vittima, lo
ha portato nel bagno dellappartamento e lo ha ucciso
con due coltellate al collo. Avevamo bevuto 25 birre,
ho perso la testa, ha detto lomicida alla polizia.
MILANO Uccisa col figlio
dallamico di famiglia
Le ruspe allinterno di Palazzo Spada, a Roma
10 GIOVED 6 MARZO 2014 il Fatto Quotidiano
di Vincenzo Iurillo
e Nello Trocchia
N
uovi pentiti, vec-
chi problemi. Lui-
gi Cesaro, deputa-
to di Forza Italia,
gi presidente della provincia
di Napoli, viene nuovamente
tirato in ballo, insieme al fra-
tello costruttore, Raffaele Ce-
saro, dalle dichiarazioni di due
collaboratori di giustizia per
presunti rapporti con soggetti
legati al crimine organizzato.
Per Cesaro, ai pi noto come
Giggino a Purpetta e famoso per
il suo italiano approssimativo,
non certo una novit. Gi un
anno fa il Fa t to rivel una ri-
chiesta di arresto della Procura
di Napoli, per reati di camorra,
a carico del deputato campa-
no, al vaglio dell'ufficio Gip del
Tribunale di Napoli.
Al momento, a quanto risulta,
la richiesta ancora in fase di
valutazione da parte del giudi-
ce per le indagini preliminari.
Ora spuntano le parole dei due
pentiti agli atti dell'inchiesta,
condotta dai carabinieri del
Noe che ieri ha portato al fer-
mo di 17 persone, otto in car-
cere, nove ai domiciliari.
SECONDO LA PROCURA di
Napoli pm Marco Del Gau-
dio e Antonello Ardituro,
coordinati dagli aggiunti Fran-
cesco Greco e Giovanni Melillo
la discarica di Chiaiano, for-
temente voluta dal governo
Berlusconi nel 2008, fu realiz-
zata e gestita da imprese legate
al crimine organizzato. Ai do-
miciliari anche la commissione
di collaudo, professionisti e
imprenditori. E pensare che
Guido Bertolaso, che aveva le
chiavi del commissariato, pro-
mise: Sar la discarica pi si-
cura del mondo. Cesaro nel-
linchiesta non indagato. I
collaboratori di giustizia rac-
contano come i clan di zona, i
Polverino, avessero dubbi sulla
realizzazione dell'invaso, no-
nostante le ditte appaltatrici
fossero longa manus, secondo la
Procura, del crimine organiz-
zato, in particolare del clan Za-
garia. In questo contesto spun-
tano le dichiarazioni sui Cesa-
ro. Roberto Perrone, detto Pa -
perone, in manette dal 3
maggio 2011. Era il capozona
del clan Polverino a Quarto
(Napoli). Sentito dagli inqui-
renti l8 settembre 2011, Per-
rone spiega che la camorra lo-
cale non era affatto contenta
dellapertura dellinvaso nella
periferia di Napoli. Fino a chie-
derne conto alla famiglia Ce-
saro. Indipendentemente dai
rapporti e dagli interessi di Pol-
verino con Carandente (tra gli
arrestati per la discarica di
Chiaiano, titolare della ditta di
subappalto, ndr), Peppe Polve-
rino non fu per niente contento
dellapertura di quella discarica
perch essa andava a deprez-
zare lintera zona da Marano
(Napoli) fino ai Camaldoli, in
cui Polverino stesso aveva
enormi interessi economici so-
prattutto nelledilizia....
Perrone circostanzia l'ostilit
dei Polverino verso la discari-
ca: Posso dire questo ricor-
dando un episodio: lincontro
avvenuto il Natale scorso tra
Peppe Polverino e il cugino To-
ratti, ossia Salvatore Polverino,
in cui si parlava del P.I.P. di
Marano e del fatto che Raffaele
Cesaro, fratello del Presidente
della Provincia Luigi Cesaro,
non aveva adempiuto puntual-
mente allimpegno, conse-
gnando al Polverino la somma
di un milione di euro. In quel-
loccasione Polverino apostro-
f malamente Raffaele Cesaro e
il fratello Luigi, proprio ricor-
dando il fatto che lapertura
della discarica aveva portato
danno al clan e che essi, evi-
dentemente, non lo avevano
impedito.
MOLTO PI RECENTE il verba-
le di Giuliano Pirozzi, un ex
imprenditore colletto bianco
del clan Mallardo, egemone a
Giugliano (Napoli) e in buoni
rapporti con i Casalesi. Il 17
gennaio 2013 Pirozzi rivela co-
sa sa sugli affari delle discariche
del napoletano. Quelle autoriz-
zate, come Chiaiano. E quelle
abusive, come un invaso a Giu-
gliano controllato da Caran-
dente. E parla di Cesaro. Col-
legandolo ad Antonio DellA-
quila, capogruppo Pdl nel con-
siglio comunale di Giugliano
poi sciolto per camorra, defi-
nito il naturale punto di rife-
rimento tra la camorra e la po-
litica nel territorio giugliane-
se. Dal punto di vista politico
(DellAquila) aveva un rappor-
to preferenziale con Luigi Ce-
saro e con i suoi rappresentanti
politici nellamministrazione
provinciale; inoltre, aveva rap-
porti imprenditoriali con i fra-
telli di Luigi Cesaro in quanto i
fratelli di Antonio DellAquila
sono costruttori che hanno
svolto affari con il gruppo Ce-
saro. Antonio Dell'Aquila, tra
l'altro, anche cugino del boss
Giuseppe Dell'Aquila, detto
Peppe o ciuccio.
Perrone e Pirozzi vanno ad ag-
giungersi al frastagliato arcipe-
lago dei collaboratori di giusti-
zia che hanno parlato di Gig -
gino a Purpetta, capeggiati da
Gaetano Vassallo, il ministro
dei rifiuti del clan dei Casalesi e
da Luigi Guida detto O Drink,
reggente del clan Bidognetti
prima del pentimento. Cesaro
si sempre difeso ribadendo la
sua estraneit alle contestazio-
ni smentendo ogni tipo di re-
lazioni e incontro. Rapporti
spericolati che, ogni volta, ria-
prono finestre sul passato di
Cesaro. Il deputato campano,
per connivenza con il clan del
boss Raffaele Cutolo, fu arre-
stato nel 1984, condannato in
primo grado e poi assolto, pri-
ma in appello e poi in Cassa-
zione, dove a firmare la senten-
za fu il giudice Corrado Car-
nevale. Il suo nome fin nel de-
creto di scioglimento per ca-
morra del suo comune di ori-
gine e in due informative dei
carabinieri dove si leggeva
solito associarsi a pregiudicati
di spicco. Anno 1991, roba
passata. Da allora Cesaro ha
conosciuto solo successi fino a
diventare il fedelissimo campa-
no di Silvio Berlusconi con un
posto al sole in Parlamento.
Chiaiano, i boss delusi
da Cesaro: Non
blocc la discarica
DUE PENTITI RACCONTANO IL RUOLO DEL DEPUTATO DI FORZA
ITALIA DURANTE LEMERGENZA RIFIUTI CON BERLUSCONI
Manifestazione contro
lapertura della
discarica di Chiaiano.
In basso, Luigi
Cesaro LaPresse / Ansa
A L LI TA L I A NA
MONNEZZA DO RO
Nei verbali si parla
dellirritazione del clan
Polverino e della
consegna di un
misterioso pagamento
da un milione di euro
M
ilitia: questo il nome del mo-
vimento di estrema destra, vio-
lento e razzista che attraverso un suo
adepto ieri ha minacciato il capo della
comunit ebraica romana, Riccardo
Pacifici. Con te ci vediamo presto,
ha detto in aula in Tribunale uno dei
leader del movimento, Stefano Schia-
vulli, processato per diffusione di
espressioni antisemite. Dalle minacce
verbali si poi rischiato di passare ai
fatti, quando Schiavulli si fisicamen-
te scagliato contro Pacifici con inten-
zioni bellicose. A evitare il peggio so-
no stati alcuni carabinieri e alcuni
presenti in aula, che si sono frapposti
tra i due. Schiavulli,
mosso dalle convinzio-
ni antisemite condivise
con gli altri esponenti
di Militia, sar ora
inserito dai carabinieri nel registro degli
indagati. Nei mesi scorsi, Militia ha fir-
mato alcune scritte di chiara impronta
antiebraica come: Lolocausto: la pi
grande menzogna della storia!. Pacifici
aveva gi ricevuto in passato un mes-
saggio intimidatorio: la testa mozzata di
un maiale, arrivata a casa sua. Il sindaco
di Roma Ignazio Marino ha detto: V o-
glio esprimere la vicinanza e la solida-
riet mia personale. Roma e la comunit
ebraica non meritano queste offese, che
respingiamo con tutta la forza che ab-
biamo.Per il Presidente del Lazio Nicola
Zingaretti un gesto vigliacco, stupido e
reiterato.
ROMA Minacciato capo
della comunit ebraica
Brevi
F I O R E L LO TELEFONATA DI SCUSE AL PEDONE INVESTITO
A due giorni dallincidente in scooter, Fiorello telefona al 73enne Ma-
rio Bartolozzi che ha travolto per sincerarsi delle sue condizioni e
scusarsi. Lanziano, che ha riportato diverse fratture, ha accettato
linvito a incontrare Fiorello in circostanze migliori. Ansa
LAQ U I L A ESPLODE ABITAZIONE, UN MORTO
Sarebbe stata una fuoriuscita di gas a provocare
lesplosione di unabitazione a Capistrello, vicino
LAquila. Nellincidente, che ha provocato il crollo
parziale della casa, ha perso la vita un uomo, pro-
babilmente il capofamiglia, e sono rimaste ferite
altre due persone. Ansa
NTV AMMORTIZZATORI SOCIALI A meno di
due anni dal debutto, la compagnia ferroviaria
fondata da Luca Cordero di Montezemolo e
Diego Della Valle deve fare ricorso a un migliaio
di contratti di solidariet per evitare 80 licen-
ziamenti. Cresce il fatturato, ma Ntv continua
infatti a operare in perdita.
11 il Fatto Quotidiano GIOVED 6 MARZO 2 01 4
di Gianni Barbacetto
Milano
T
rappolone o scivo-
lata in comporta-
menti illegali? Co-
munque la si guardi,
la vicenda che coinvolge Fer-
dinando Esposito intricata.
Esposito un giovane pm della
Procura di Milano che si oc-
cupa prevalentemente di colpe
mediche; ma anche figlio del
magistrato di Cassazione (An-
tonio) che insieme ad altri giu-
dici ha reso definitiva la con-
danna di Berlusconi per frode
fiscale; e nipote dellex procu-
ratore generale della Cassazio-
ne (Vitaliano). Di certo c che
Ferdinando (come anticipato
ieri dal Corriere della Sera) sta-
to iscritto nel registro degli in-
dagati dalla Procura della Re-
pubblica di Brescia. Ad accu-
sarlo un avvocato di Piacen-
za, Michele Morenghi, che so-
stiene di aver ricevuto pres-
santi richieste di denaro e di
averlo accompagnato ad Arco-
re. La vicenda si apre con un
paio di lettere anonime che ar-
rivano al procuratore aggiunto
di Milano Ilda Boccassini e che
raccontano pettegolezzi e pre-
sunti comportamenti illegitti-
mi del giovane pm. Finch le
accuse restano anonime, la
procura non si muove. Quan-
do per, il 10 febbraio, si ma-
terializza con una denuncia un
accusatore, lavvocato Moren-
ghi, i magistrati milanesi co-
minciano le prime verifiche.
Trattandosi di accuse a un ma-
gistrato di Milano, competen-
te a indagare la Procura di
Brescia. E proprio Brescia de-
UN GIORNO IN ITALIA
LA RICHIESTA DI DI MATTEO
Via da Palermo,
ma non lascio
il processo Trattativa
di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza
V
ia da Palermo il processo sulla trattativa Stato-mafia. Lo
chiedono gli ex ufficiali del Ros Antonio Subranni, Mario
Mori e Giuseppe De Donno, imputati per violenza o minaccia a
corpo politico dello Stato, che ieri mattina hanno depositato
presso la cancelleria della Corte dassise presieduta da Alfredo
Montalto unistanza di rimessione del dibattimento, chiedendo
il suo trasferimento in altra sede per motivi di sicurezza. E per
una coincidenza casuale chiedono di andare via da Palermo an-
che i pm del processo, Nino Di Matteo e Francesco Del Bene, il
primo con una richiesta di trasferimento alla Dna. Da parte mia
non c alcuna intenzione di lasciare il lavoro cominciato spie -
ga Di Matteo la mia solo una domanda come tante altre che
ho fatte nel corso della mia carriera dice Di Matteo se dovesse
essere accolta, non vuol dire che dovrei abbandonare la indagini
sulla Trattativa, dato che esiste la possibilit di applicare i ma-
gistrati in servizio alla Dna alle inchieste che conducevano in
precedenza. Dopo le critiche al processo di storici, docenti di
diritto penale, sociologi e perfino della Dna, che ne ha messo in
discussione il capo dimputazione, ad esprimere dubbi sullo
svolgimento del processo a Palermo sono ora gli stessi imputati
eccellenti, gli ex ufficiali del Ros che nelle 45 pagine depositate
dai loro legali, gli avvocati Giuseppe Saccone e Basilio Milio,
ricostruiscono una serie di circostanze che vanno dagli anonimi
giunti un anno fa alla procura di Palermo, alle minacce di Riina
nei confronti di Di Matteo, fino alla misteriosa incursione dello
scorso giugno nellabitazione del pmRoberto Tartaglia, per di-
mostrare che il dibattimento potrebbe costituire un pericolo per
lincolumit pubblica. Tra gli altri punti, gli imputati ricordano
anche i documenti consegnati dai procuratori di Palermo e Cal-
tanissetta al ministro dell'Inter-
no Angelino Alfano e la decisio-
ne di Di Matteo di non presen-
ziare alludienza di Milano nel
dicembre scorso, per l'audizio-
ne di Giovanni Brusca, proprio
per ragioni di sicurezza. Nessu-
na replica finora da parte della
procura di Palermo, che sembra
aver accolto la notizia con di-
stacco. Non c' alcun commen-
to da fare, si limitato a dire il
procuratore Francesco Messi-
neo, un'iniziativa di natura
processuale prevista dal codice
che sar discussa nella sede na-
turale. Anche 30 anni fa, in occasione del maxi-processo, non
mancarono i tentativi di imputati e difensori di allontanare il
dibattimento dallaula bunker: una richiesta di ricusazione, poi
respinta, venne presentata nei confronti del presidente Alfonso
Giordano. E unanaloga istanza di ricusazione stata presentata
nei mesi scorsi da De Donno nei confronti del gip Piergiorgio
Morosini, accusa to di aver anticipato, nel suo libro Attentato alla
giustizia, uscito nel 2011, il proprio giudizio sulla trattativa. La
Corte dAppello, per, rigett listanza
di Davide Milosa
R
imborsi pubblici incassati
per spese che nulla aveva-
no a che fare con lattivit po-
litica. Coinvolti maggioranza e
opposizione della Regione
Lombardia: 64 consiglieri in to-
tale che da ieri, dopo il deposito
dellavviso di chiusura indagi-
ne, corrono verso un processo
per peculato. Valore delle spese
illecite: tre milioni di euro. Una
contabilit che mette a verbale
nuove cene inedite anche del-
lex governatore Roberto For-
migoni (non indagato). Tra
queste 243 di euro di colazione
con lallora direttore del Giorna -
le Vittorio Feltri per pianificare
unintervista istituzionale. E
ancora: Un men degustazio-
ne e vini per 14 coperti. Valo-
re: 2.520. Commensali: oltre al
Celeste gli architetti del Bureau
International des Expositions.
NON FINITA, perch nello
stesso giorno al ristorante Ric-
cione vengono spesi 1.067 euro
per un incontro con 2 parla-
mentari, 1 capogruppo di Forza
Italia, un consigliere della IV
commissione e due esperti del
mondo accademico per discu-
tere il problema dellinquina -
mento atmosferico. Il tutto in
conto alle spese dellUfficio di
Presidenza della Regione Lom-
bardia effettuate tra il 2009 e il
2011. Le novit sono contenute
nel corposo documento depo-
sitato ieri dal procuratore ag-
giunto Alfredo Robledo. Una
DENARO PUBBLICO
Secondo i calcoli della
Guardia di finanza, in
due legislature (2005-
2010) sono stati usciti
illecitamente 3 milioni
e mezzo di euro
rimborsopoli bipartisan che,
stando ai calcoli fatti dalla
Guardia di finanza, vale ben tre
milioni e mezzo di euro. Lim -
pianto generale dellaccusa
che tutte queste spese private
siano state fatte passare come
attivit politica. Inoltre, se si
esclude un consulente regiona-
le, le altre persone risultano in-
dagate esclusivamente per il lo-
ro ruolo avuto in vesta di con-
siglieri nelle due legislature pre-
se in esame (2005 e 2010). Lac -
cusa, dunque, non vale per gli ex
assesori. Da qui le venti richie-
ste di archiviazione. Di questi
nove restano nellindagine per il
ruolo avuto come consiglieri.
Dentro ci sono spese di ogni ti-
po. Tra le varie ed eventuali: ba-
rattoli di nutella, biglietti del
tram, lattine di Red Bull, video-
giochi, cene a base di aragosta
come successo per un dirigente
del Partito dei Pensionati. E ad-
dirittura lo scontrino per qual-
che rotolo di carta igienica im-
putato a un consigliere dell'Udc
oppure gratta e vinci e cartuc-
ce da caccia infilate nelle spese
istituzionali da un rappresen-
tante della Lega nord. Queste
quelle gi conosciute alle quali
si aggiungo le nuove dellallora
ufficio di presidenza. Come
quella del 17 febbraio del 2010
quando viene presentata una ri-
chiesta di rimborso di 14,50
per lacquisto di olio, aceto e
stuzzicadenti per il bar di rap-
presentanza del Presidente. E
al di l dei 2.942,50 euro pagati
per il servizio aperitivo in oc-
casione del saluto del presi-
dente ai giornalisti, c' anche
un rimborso del 14 giugno 2011
di 1 euro e 59 centesimi sotto la
voce acquisti urgenti sempre
per lufficio del Presidente.
GLI ALTRI PROTAGONISTI dei
rimborsi lombardi, poi, sono
Renzo Bossi e ligienista dentale
Nicole Minetti condannata a
cinque anni di carcere nel pro-
cesso Ruby bis. Dallelenco de-
positato ieri sera fanno parte
anche Davide Boni, ex presi-
dente del Consiglio Regionale,
Massimo Ponzoni, Nicoli Cri-
stiani, Massimo Buscemi. Tutti
dellex maggioranza. Per lop -
posizione invece Chiara Cre-
monesi, Luca Gaffuri, Elisabet-
ta Fatuzzo.
Formigoni, colazione con Feltri: 243 euro
LA PROCURA DI MILANO CHIUDE LE INDAGINI SUI RIMBORSI DI 64 CONSIGLIERI REGIONALI. NUOVE SPESE DEL CELESTE
lega ai colleghi di Milano un
primo atto urgente dindagine:
sentire Morenghi, che il 12
febbraio mette a verbale le sue
accuse davanti a Ilda Boccas-
sini e al procuratore Edmondo
Bruti Liberati. Esposito avreb-
be esercitato pressioni sullav-
vocato per ricevere prestiti e
pagamenti di cene e affitti, per
alcune migliaia di euro (in
questo caso, il reato contestato
sarebbe concussione); e sareb-
be andato due volte ad Arcore
da Silvio Berlusconi, il 22 mag-
gio 2013 in sua compagnia e in
precedenza accompagnato da
una persona indagata a Mila-
no, a riferire notizie che in
realt non conosceva su in-
chieste in corso presso la pro-
cura (in questo caso, il reato
sarebbe millantato credito).
Il resto gossip: il rapporto del
giovane magistrato con una
modella, il suo incontro nel
gennaio 2013 con la montene-
grina Katarina Knezevic, fre-
quentatrice delle feste di Ber-
lusconi, di cui si definiva fi-
danzato.
Non sappiamo se le accuse
siano vere, spiega il procura-
tore Bruti Liberati, ma com-
petente a stabilirlo la Procura
di Brescia, a cui abbiamo su-
bito passato il fascicolo. Fer-
dinando Esposito ritiene inve-
ce di essere caduto in una trap-
pola: Credevo che Morenghi
fosse un amico, mi era stato
molto vicino nei mesi in cui
ero molto provato per le po-
lemiche su mio padre. Invece
inspiegabilmente mi ha de-
nunciato per fatti che o non so-
no veri o non sono reati. Sono
provato, ma sereno. Ho fiducia
nella giustizia e credo che sar
dimostrato che non ho certa-
mente compiuto alcun reato,
ma anche che i miei compor-
tamenti non configurano nep-
pure illeciti disciplinari.
Morenghi un legale con base
a Piacenza e studio professio-
nale a Budapest. stato pi
volte indagato dalla Procura di
Piacenza, ma le accuse contro
di me sono sempre state archi-
viate, dichiara al Fatto Quoti-
diano. stato denunciato per
vilipendio delle istituzioni dal-
la polizia stradale di Piacenza
perch in un ricorso alla pro-
cura locale aveva affermato di
essere vittima di ripetute per-
secuzioni da parte di Polizia e
Carabinieri, dopo che gli era-
no state contestate alcune vio-
lazioni del codice della strada.
Nellautunno scorso si era dato
molto da fare per sostenere il
padre di Ferdinando, Antonio
Esposito, dopo le dure polemi-
che per unintervista che gli era
stata carpita dal Mattino sulla
sentenza di condanna per Ber-
lusconi. A ottobre Morenghi
aveva organizzato a Piacenza
un incontro pubblico con
ospite il giudice di Cassazione,
che aveva definito dal palco
vittima del peggior attacco
mediatico mai subito. Mi
stato molto vicino, racconta
Ferdinando Esposito, e poi
dimprovviso, non so perch,
ha scatenato il suo attacco.
TALPA O VITTIMA?
Co n c u ss i o n e
e millantato credito:
queste le ipotesi
daccusa. Il pm: Sono
provato ma fiducioso,
non ho fatto reati
Il pm Ferdinando Esposito.
In alto, Antonio Esposito
Fotogramma / Ansa
Nino Di Matteo Ansa
Soldi e viaggi
ad Arcore,
la strana denuncia
contro Esposito jr
INDAGATO FIGLIO
DEL GIUDICE
CHE CONDANN B.
DOPO DUE LETTERE
ANONIME, ARRIVA
LACC U SA
DI UN AVVOCATO
CON AFFARI
A BUDAPEST
Mediaset,
il magistrato sar
giudicato dal Csm
IL PRESIDENTE del processo Mediaset
in Cassazione sar processato dalla se-
zione disciplinare del Csm. stato l'av-
vocato generale Carlo Destro, con il visto
del procuratore generale della Cassazio-
ne Gianfranco Ciani a chiedere il rinvio a
g i u d i z i oper Antonio Esposito, presiden-
te della fe r i a l e della Suprema Corte, che
ha condannato Berlusconi per frode fi-
scale. Esposito finito sotto accusa per
lintervista al Mattino del 6 agosto, dal ti-
tolo Berlusconi condannato perch sa-
peva non perch non poteva non sapere.
Un titolo a effetto, che non ricalca quanto
detto dal giudice che ha parlato di ma -
nipolazione. Nella memoria consegnata
alla Procura generale, Esposito rimarca
che nell'audio dellintervista non c' una
domanda sul processo Mediaset come,
invece, appare su quella pubblicata.
Esposito contesta poi di aver violato il do-
vere di riserbo e aver cercato il giornalista
del Mattino per farsi intervistare, in so-
stanza, a fini pubblicitari.
Roberto Formigoni Dlm
12 GIOVED 6 MARZO 2014 il Fatto Quotidiano
di Cecilia Attanasio Ghezzi
Pechino
S
i aperta in maniera inconsueta l'an-
nuale riunione dell'Assemblea nazio-
nale del popolo, ovvero l'istituzione della
Repubblica popolare che pi si avvicina al
nostro Parlamento. In rete sono circolate
le foto di almeno due persone che in piazza
Tien an men lanciavano volantini. Sono
state subito trascinate via dalla polizia, as-
sieme a tutti i loro foglietti. Ma stata so-
prattutto un'immagine a catturare l'atten-
zione. Proprio di fronte all'ingresso della
citt proibita, dietro a una folla di persone,
si alzata una spessa nuvola di fumo bian-
co. Erano quasi le 11 di mattina e la piazza
era gremita.
UNA TESTIMONIANZA raccolta dal quo-
tidiano di Hong Kong South China Morning
Po s t parla di una donna di 40 anni che ha
tentato di darsi fuoco. Sarebbe stata imme-
diatamente portata via, ancora viva. Ovvia-
mente non c' stata nessuna conferma o
smentita da parte degli organi di stampa
ufficiali. La Sala del popolo si affaccia sulla
stessa piazza. Negli stessi momenti al suo
interno i quasi 3 mila delegati provenienti
da tutta la Cina, ascoltavano il premier Li
Keqiang che ribadiva contenuti gi noti.
Le linee guida per quest'anno saranno
combattere l'inquinamento, mantenere
una crescita economica stabile (al 7,5%),
aumentare del 12% la spesa militare (ormai
seconda al mondo dopo quella Usa) e con-
tinuare la politica di urbanizzazione. Il tut-
to in un'atmosfera improntata alla fruga-
lit. Nessuna cerimonia di benvenuto, nes-
sun banchetto e bottiglie d'acqua persona-
lizzate con i nomi dei delegati. L'idea
quella del vuoto a rendere. Non si pu chie-
dere una nuova bottiglia fin tanto che non
si finita la prima. Tagli agli sprechi, hanno
titolato festanti tutti i media di Stato.
Nessuno ha sottolineato il fatto che molti di
coloro che siedono in quella sala possono
permettersi ben pi di una bottiglia da
mezzo litro di acqua minerale. 86 di loro,
per esempio, sono inserite nella lista Hu-
run delle 500 persone pi ricche del paese.
E governare fa bene agli affari. I 56 di loro
che hanno gi rinnovato il mandato quin-
quennale, dal 2006 alla fine dell'anno scor-
so hanno visto le loro fortune incrementate
del 316%. Solo la rete non perdona. La foto
di Li Xiaolin, figlia dell'ex premier Li Peng,
con una semplice shopper di stoffa di-
ventata immediatamente virale. Anche
l'anno scorso le sue foto erano state postate
da milioni di utenti. Ma perch indossava
un tailleur da 2 mila dollari.
GUERRA FREDDA
di Giampiero Gramaglia
L
e parole sono sempre
pietre, ma Usa e Rus-
sia siedono al tavolo
insieme e provano a
tratteggiare percorsi negoziali
per risolvere la crisi ucraina, o
almeno superare la fase pi cri-
tica. Dopo giorni descalation
verbale dintensit inaudita da
un quarto di secolo in qua, i ca-
pi delle diplomazie di Washin-
gton e Mosca cercano una via
duscita incontrandosi a Parigi.
Kerry e Lavrov partecipano al-
lEliseo a una colazione di lavo-
ro del gruppo di sostegno al Li-
bano. Poi, su una terrazza del
palazzo presidenziale inondata
dal sole prendono un caff
ucraino, con i colleghi france-
se e tedesco Fabius e Stein-
meier. E tornano a vedersi nel
pomeriggio: i due hanno gi di-
mostrato, su Siria e su Iran, di
sapersi districare da situazioni
intricate, mentre i loro boss
Obama e Putin fanno verbal-
mente a sportellate (e Hillary
Cliton dice che Putin ricorda
Hitler). Nessuno vuole il con-
flitto. Ma la Russia non per-
metter un bagno di sangue in
Ucraina. A fine serata gli Usa
fanno comunque sapere che
per ora un accordo non stato
trovato.
KIEV VUOL risolvere pacifica -
mente la crisi, dice il ministro
degli Esteri ucraino Deshchyt-
sia, anchegli a Parigi e pronto a
tutti i contatti possibili. Fonti
tedesche, citate dallAf p , dicono
che Kerry chiede a Lavrov che
Russia e Ucraina avviino nego-
ziati diretti. Francia e Germania
lavoravano a un piano duscita
dalla crisi, che riprende in parte
laccordo del 21 febbraio rag-
giunto allacme degli scontri:
Un governo dunit nazionale,
il ritiro dei russi, lo scioglimen-
to delle milizie estremiste, lap -
plicazione della Costituzione
del 2004 ed elezioni presiden-
ziali.
LUe pensa a creare un gruppo
di contatto. E il partito delle
sanzioni perde forza, nellim -
minenza del Vertice europeo
straordinario, oggi, a Bruxelles,
anche se lUe vara misure con-
tro 18 esponenti ucraini. In una
giornata in cui la diplomazia
italiana poco visibile la Mo-
gherini spinge sul gruppo di
contatto e frena sulle sanzioni -
Berlusconi prova a inserirsi nel
gioco incontrando lambascia -
tore Usa a Roma John Phillips.
Sul piano economico, LUe ha
pronti aiuti per lUcraina da 11
miliardi di euro in 2 anni. Con i
3 gi dati dalla Russia e quello
promesso marted dagli Usa, fa-
rebbero i 15 che Kiev chiede.
Ma lofferta condizionale.
SUL TERRENO, provocazioni e
disinformazione sono petardi
che scoppiano per impedire il
negoziato. Fonti ucraine dicono
che linviato speciale dellOnu
Robert Serry stato fermato da
uomini armati in Crimea lO-
nu ridimensiona: Serry stato
bloccato in auto e minacciato da
una dozzina di facinorosi, ma
tutto s risolto in fretta. Il mi-
nistro degli Esteri estone Paet
racconta a Lady Ashton che i
cecchini responsabili di molte
uccisioni a piazza Maidan era-
no stati assoldati proprio dai
leader dellopposizione, che vo-
levano esacerbare lostilit con-
tro Yanukovich. Ma ci sono pu-
re episodi reali, come le tensioni
alla base missilistica ucraina
dEvpatoria in Crimea. LOsce
invia nella penisola 35 uomini
non armati: il mandato capire
chi sia al potere l e che cosa
possa fare lOrganizzazione
che riunisce tutti i Paesi europei
e Usa e Canada. Il numero due
dellOnu Eliasson dice a Kiev:
Spero la Guerra fredda sia fi-
nita. Nessuno ha interesse a rie-
vocare i fantasmi del passato.
USA E RUSSIA SENZA PACE
MA LA UE C O M P R A KIEV
NESSUN ACCORDO TRA LE SUPERPOTENZE. LUNIONE EUROPEA PRONTA A VERSARE
11 MILIARDI PER RIPIANARE LE FINANZE UCRAINE. INVIATO ONU AGGREDITO IN CRIMEA
Rabbia contro la cricca cinese
PER LA PRIMA VOLTA PROTESTE A PECHINO DAVANTI ALLA RIUNIONE DEL PARLAMENTO
LA SORTITA DI B.
Alla vigilia del vertice
di Bruxelles, la Mogherini
stoppa le sanzioni
a Mosca. Il Cavaliere
vede la m b a s c i a to re
s t a t u n i te n s e
INTESA NEL MIRINO
John Kerry attorniato (da sinistra)
da Lavrov, Hollande e Fabius, ieri a
Parigi La Pre ss e Il fedelissimo
che registrava
tutto Sarkozy
di Luana De Micco
Parigi
F
ino a due giorni fa era il consigliere di fiducia di Nicolas
Sarkozy. Ora la maggior parte dei compagni della destra
neogollista lo considera un traditore. Al centro dellultimo
scandalo che fa tremare lex presidente, e che colpisce lUmp,
a poco pi di due settimane dalle elezioni municipali, c Pa-
trick Buisson, 64 anni, luomo che aveva aperto alle idee di
estrema destra del Fronte Nazionale lultima campagna elet-
torale per lEliseo di Sarkozy, quella perdente del 2012. La
stampa transalpina ha rivelato che lex braccio destro regi-
strava le riunioni di lavoro con il presidente e i suoi pi stretti
collaboratori, allinsaputa di tutti. Le trascrizioni delle con-
versazioni sono state pubblicate dal settimanale satirico Le
Canard Enchain e dal sito di informazione At l a n t i co , per poi
ritrovarsi spalmate ovunque. Con il dittafono acceso, discre-
tamente nascosto, tanto nelle sale di riunioni che negli spo-
stamenti in auto, Buisson ha registrato ore e ore di conver-
sazioni politiche, con commenti non sempre lusinghieri sugli
ex ministri. Lex premier Fillon, di cui non viene fatto un
nobile ritratto (Anche se non deludente, quel che , pa-
role di Sarkozy), ha trovato il gesto di Buisson ripugnante.
I NASTRI riportano discussioni semi private alle quali ha par-
tecipato anche Carla Bruni, che per esempio scherza sui con-
tratti persi da premire dame e di quanto le costa mantenere il
marito. La stessa Bruni, in uno scambio tra Buisson e il pub-
blicitario Jean-Michel Goudard, criticata per i suoi interventi
pietosi in favore del marito. Il legale di Buisson assicura che
quelle registrazioni servivano al suo cliente da appunti e che
i nastri venivano regolarmente cancellati. Alcuni per sareb-
bero stati rubati per farne un uso perverso. Il danno fatto.
Per lUmp, che continua a incassare uno scandalo dopo laltro
(lultimo, per sospetti di favoritismo sul segretario del partito
Jean- Franois Cop). E per Sarkozy, che si attiva per tornare
allEliseo nel 2017. Ma se le nuove rivelazioni si limitano per
ora a metterlo solo in imbarazzo, sono le informazioni ben pi
delicate che quei nastri potrebbero portare alla luce a farlo
tremare. La giustizia ha aperto uninchiesta sui sondaggi ri-
chiesti dallEliseo durante la presidenza Sarkozy e affidati, sen-
za gara dappalto, alla societ Pu b l i fa c t , di cui Buisson titolare.
In 5 anni, ricorda Le Monde, lEliseo avrebbe versato alle societ
di Buisson pi di 3,3 milioni di euro.
LEX PRESIDENTE NEI GUAI
Pianeta terra
SIRIA ONU: CRIMINI CONTRO LUMANIT DEI RIBELLI
Per la prima volta lOnu ha accusato i ribelli siriani di crimini con-
tro lumanit. Secondo un nuovo rapporto hanno torturato i civili
curdi nella provincia di al-Raqqa. In precedenza gli investigatori
avevano accusato solo il regime di Bashar al Assad. Ansa
EGITTO REPORTER AL JAZEERA A PROCESSO
Venti giornalisti di al Jazeera accusati di terrorismo
in Egitto hanno denunciato di avere subito torture
durante la detenzione. Solo 4 sono alla gi sbarra,
mentre 16 sono processati in contumacia. Nume-
rosi corrispondenti esteri si sono ritrovati di fronte
al tribunale in segno di solidariet. La Pre ss e
Delegati delle minoranze etniche in piazza Tien an men Ansa
13 il Fatto Quotidiano GIOVED 6 MARZO 2 01 4 GUERRA FREDDA
In Crimea la tensione non si
smorza e il confronto tra mili-
tari ucraini e russi prosegue
mentre gira voce dell'arrivo di
miliziani cetnici serbi per dare
manforte ai russi e ai parami-
litari filorussi, cittadini della
penisola autonoma.
Anche da Kharkiv e da Donet-
sk, le due citt pi importanti
del fronte orientale ucraino, al
confine con la Russia, arrivano
notizie di nuovi scontri tra
ucraini filorussi e filo Kiev. A
Donetsk, roccaforte dell'ex pre-
sidente Yanukovich, gli insorti
filorussi hanno nuovamente
occupato il palazzo dellammi -
nistrazione regionale, da dove
erano stati cacciati poche ore
prima dalle forze dellordine.
Circa 2mila manifestanti han-
no sfondato il cordone della po-
lizia e fatto irruzione nelledifi -
cio del governatore issando una
bandiera russa, urlando Rus -
sia, Russia.
Il premier Yatseniuk ha detto
che non ancora esclusa un'in-
vasione russa nell'est dell'U-
craina. All'orizzonte potreb-
bero profilarsi sia un conflitto
interno sia una guerra Ucrai-
na-Russia. E intanto la banca-
rotta incombe. Il ministro delle
Finanze Chlapak ha annuncia-
to che verranno vendute tutte le
auto blu, ma i 3 milioni di euro
che verranno ricavati sono una
goccia nell'oceano perch Kiev
ha bisogno di 10 miliardi di dol-
lari entro la fine dell'anno solo
per onorare i debiti.
anni a Reggio Emilia.
Per esser ammessi servono 3 re-
quisiti: essere in buona condi-
zione fisica, disciplinati e pa-
trioti: Ho la laurea di pubblico
ministero. Ma ora siamo in
guerra e dobbiamo prepararci a
combattere. Mi sento come un
partigiano italiano ai tempi di
Mussolini. Ho scelto di arruo-
larmi in Pravy Sektor perch
gente disposta a morire pur di
impedire il ritorno della ditta-
tura. Il nostro comandante ci ha
detto che per ora non andremo
in Crimea per evitare che ci ac-
cusino di essere dei provocato-
ri. Fa parte della propaganda di
Putin.
niano la sua origine ebraica. Si
dice che siamo antisemiti ma
non vero, anche se so che gli
italiani pensano cos. Me lo ha
detto mia madre che vive da 11
di Roberta Zunini
Kiev
I
cavalli bianchi della gio-
stra di Kreshchatik, il
vialone che parte da
Maidan, fissano immo-
bili i ragazzi che stazionano da-
vanti alla caserma di Pravy Se-
kto r . All'ingresso altri ragazzi, in
mimetica e ricetrasmittente, li
fanno avanzare lentamente.
Dopo aver ispezionato borse e
documenti, alzano la spessa
tenda di plastica semitraspa-
rente, permettendogli di entra-
re. Arsen, avvocato mingherli-
no di 28 anni, accompagnato
dalla moglie, l'ultimo della fi-
la. Mentre spiega perch vuole
entrare a far parte del movi-
mento, comandato da Dimitro
Yarosh - un insegnante 45enne
da ieri ufficialmente ricercato
dalla Russia - dal fatiscente pa-
lazzo esce una squadra a passo
di marcia. Tutti vestiti di nero,
alcuni armati di manganello.
Non sono n razzista n nazi-
sta come sostengono i russi per
metterci contro l'opinione pub-
blica internazionale, ma un pa-
triota e siccome Putin ci vuole
invadere, ho deciso di entrare in
questo movimento perch co-
stituito da gente coraggiosa che
non ha paura di combattere.
Arriva Aleksandr Polygorba-
tov, parla perfettamente inglese
e italiano e spiega come funzio-
na l'arruolamento. Anche lui ha
la mimetica. Ha 24 anni e mo-
stra i documenti che testimo-
ADDIO AUTOBLU
Per rimpinguare
le casse vuote
dello Stato e dare un
segnale di austerit,
saranno vendute tutte
le auto di servizio
Un reparto di miliziani canta linno ucraino a Maidan Ansa
I patrioti di Maidan
si preparano alla guerra
TANTI IN FILA PER ARRUOLARSI NELLE MILIZIE ULTRA-NAZIONALISTE DI P R AV Y
S E K TO R . PRONTI A MORIRE PUR DI IMPEDIRE IL RITORNO DELLA DITTATURA
Andremo in Crimea ad ammazzarli tutti
NEL QUARTIER GENERALE DELLE MILIZIE
Addestramento a Maidan La Pre ss e
ISRAELE STOP AD ARMI IRAN VERSO GAZA
La marina israeliana ha bloccato una nave ira-
niana carica di missili che avrebbe dovuto at-
traccare a Gaza. Secondo lesercito di Tel Aviv, i
missili avrebbero potuto colpire gran parte del
territorio di Israele. Teheran ha smentito che il
convoglio fosse partito dalle proprie coste. Ansa
INDIA FORSE ASSENTE DA EXPO A MILANO
Secondo lOrganizzazione per la promozione
commerciale dellIndia, il governo di Nuova De-
lhi non ha ancora adottato alcuna iniziativa per
partecipare a Expo 2015. Senza un intervento
del ministero del Commercio, il mega padiglio-
ne annunciato nel 2002 non si far. La Pre ss e
ASSEDIO La polizia respinge dimostranti
filo-russi dal governatorato di Donetsk. Un
marine russo di guardia a unit navali ucraine
Ansa / LaPresse
di Andreja Restek *
Kiev
E
t attorno ai 60 anni, mal
portati. Addosso un giac-
cone di pelle, legato stretto,
stretto in vita. Al polso, un vi-
stoso orologio doro. Che spic-
cava, anche a uno sguardo poco
attento, come le capsule di co-
pertura dei denti, scintillanti
ogni qual volta la bocca sincur -
vava in un severo sorriso. Per
due giorni ci siamo praticamen-
te ignorati: sguardi rari, di sfug-
gita, fra una boccata daria e una
sigaretta, fumata fra le dita in-
tirizzite dal freddo. In mezzo a
una strada, appena di fronte al-
lingresso secondario dellhotel.
Il terzo giorno, per, si rotto il
silenzio. Quando sono scesa per
lennesima sigaretta, lho salu-
tato. Lui mi ha risposto. Mi ha
offerto un sorso di t bollente.
Poi mi ha guardato e mi ha det-
to: Io e tesiamo fratelli!.
Lui si chiama Michael, nome di
battaglia, ed uno dei capi di
Pravy Sektor (Settore destro),
gruppo radicale nazionalista
paramilitare ucraino. Insieme
ai suoi uomini ha scelto proprio
lalbergo dove alloggiavo per in-
stallare il proprio quartiere ge-
nerale. Lhotel, 12 piani, sorge
in punto strategico per osserva-
re piazza Maidan, il cuore della
rivoluzione. L'entrata principa-
le stata chiusa e nelledificio si
entra, attraverso barricate, per
un piccolo ingresso seconda-
rio.
I COMBATTENTI, tutti giova-
nissimi, alcuni minorenni, di
notte girano indisturbati per
l'albergo, il volto nascosto dai
passamontagna, brandendo ba-
stoni e scudi. Ottenuto il saluto
del capo, tutto stato pi sem-
plice. Non ho scattato fotogra-
fie. Non ho fatto domande. Con
la riservatezza, sono riuscita a
stabilire un contatto.
Lorganizzazione di Pravy Sektor
funziona come una grande fa-
miglia. Ai ragazzi, alcuni in ar-
rivo anche da molto lontano, ga-
rantisce tutto: vitto, alloggio,
trasporti. Nella bellissima chiesa
di San Michele, dietro la piazza,
stato approntato un ospedale.
C anche un centro di recluta-
mento - uno dei tanti sparsi in
centro citt - un banchetto che
organizza i trasporti per chi vive
lontano, un press center e punto
di distribuzione di vestiti. al-
lestita, infine, una mensa, dove i
cittadini portano le materie pri-
me per cucinare e preparare i
pasti per le persone impegnate
nella battaglia. Un'organizza-
zione perfetta.
Per le strade, nel cuore di Kiev,
sincontrano moltissimi giovani
incappucciati, ma quelli di Prav y
S e kto r si sono autoproclamati
nuova polizia e difensori della
sicurezza. Il codice di abbiglia-
mento e comportamento rigi-
dissimo: agli uomini, non con-
sentito portare orecchini. Du-
rante una delle tante pause-siga-
retta, ho esclamato, per scherzo:
In Italia molti ragazzi portano
gli orecchini. Risposta: Ma in
Italia, sono tutti gay?.
UNA MATTINAA MAIDANos -
servavo una lunga fila di perso-
ne di diverse et per diventare
volontari di Pravy Sektor. Una ra-
gazza si avvicinata: Le donne
non sono ammesse. Il gruppo
vuole candidare alle presiden-
ziali il proprio leader, Dimitro
Yarosh: se cos non sar o di
fronte a una sconfitta dicono -
sono pronti a provocare disor-
dini e far scorrere altro sangue.
Quando incontravo i combat-
tenti nei corridoi o davanti al-
lascensore dellhotel, o fuori, in
strada, ci salutavamo e scambia-
vamo qualche parola. Alcuni di
loro, fumando davanti all'in-
gresso, a volte intonavano, con
orgoglio, canti fascisti.
Quando ho dichiarato che stavo
per partire per la Crimea, ho vi-
sto facce sconvolte. Erano
preoccupati, per la mia sicurez-
za. Il vecchio capo, con l'aspetto
da nazista, mi ha detto, a mo' di
battuta: Anche noi andremo in
Crimea. Per uccidere tutti.
Prima di partire per Sinferopoli,
mi hanno presa da parte. Mi
hanno spiegato come dovevo
comportarmi e chi potevo con-
tattare, in caso di bisogno. Mi
hanno fatto entrare, in via ecce-
zionale, nel quartiere generale, il
cui accesso solitamente proi-
bito. Davanti alla porta, due per-
sone armate: dentro era in corso
una riunione dei vertici, per de-
cidere come organizzare la dife-
sa di Kiev e rispondere a un
eventuale attacco dei russi. Una
giovane donna mi ha dato nu-
meri da contattare in caso di bi-
sogno, consigliandomi di na-
scondere la scritta p re ss , ben
visibile sulla mia giacca perch
in Crimea pieno di cecchini,
che come primo obiettivo han-
no quello di colpire la stampa e i
medici.
Quando sono tornata da Sinfe-
ropoli, sono passata dallalbergo
a recuperare le mie cose, prima
di tornare in Italia, e ho visto
molti visi sollevati. Prima di par-
tire per laeroporto, Michael mi
ha intimato: Non partire. Devi
rimanere a Kiev. Ora inizier la
vera battaglia. Ora accadranno
fatti interessanti.
* fotografa
14 GIOVED 6 MARZO 2014 il Fatto Quotidiano
SECONDO TEMPO
di Tomaso Montanari
S
iena in piena Sport Week: il Comune annuncia
una settimana di eventi per celebrare lo sport in
tutte le sue forme: mostre, convegni, gare e lezioni
dal vivo. Ora, secondo voi, quali di queste ini-
ziative sono ospitate nel grande ospedale medioe-
vale del Santa Maria della Scala, di fronte al Duo-
mo? Le mostre o i convegni? Manco per sogno,
sarebbe troppo sensato: e lo choc del Monte dei
Paschi di buon senso ne ha lasciato poco.
No, nelle sale e nelle corsie medioevali del Santa
Maria si balla la zumba. Avete capito bene: lezioni
di pilates, stretching, power stretching, ginnastica
posturale, yoga e anche power yoga. Nella sala vi-
cina alla Cappella del Manto, sotto gli sguardi del
San Vittore dello scultore Antonio Federighi e
dell'ascetico San Pietro del Vecchietta, ecco lo
step coreografico e la tonificazione, la zumba e il
to ta l b o d y . Mentre nella quadreria della Sala San
Pio contenente i dipinti pro-
venienti dai conventi e chiese
degli ordini religiosi soppressi
in epoca napoleonica e po-
st-unitaria si tengono lezioni
di fitness funzionale con cross
fit e difesa personale. Sembra
una scena de La Grande Bellezza,
ma la degenerazione intellettua-
le del Paese supera ogni carica-
tura. La delibera della giunta
(guidata dal sindaco renziano
Bruno Valentini) che ha dato il
via a questa meraviglia dice che
al fine di fronteggiare il consi-
stente calo turistico dei mesi in-
vernali, in parte fisiologico e in
parte derivante dalla contingente crisi economica
e il conseguente sottoutilizzo delle strutture ri-
cettive (...) lAmministrazione intende farsi pro-
motrice (...) delle pi ampie e variegate proposte
di eventi. E non c dubbio che la zumba in uno
dei massimi monumenti del medioevo italiano sia
unidea abbastanza variegata. Ma davvero una
citt che si candida a Capitale europea della Cul-
tura per il 2019 pu presentarsi al mondo in un
simile stato di prostrazione culturale?
E SE IL COMUNE piange, la Soprintendenza non
ride. Com possibile che lorgano pubblico di tu-
tela abbia consentito di sudare sotto gli affreschi,
appoggiare le felpe sui piedistalli delle statue (le
foto lo documentano), sdraiarsi sotto le pale dal -
tare? In un paese normale, il ministro dei Beni cul-
turali prenderebbe il soprintendente per un orec-
chio e lo accompagnerebbe alla porta. E ci si chiede
se si possa almeno confidare nella Procura della
Repubblica di Siena, visto che larticolo 170 del
Codice dei Beni culturali stabilisce che punito
con larresto da sei mesi a un anno e con lam -
menda da euro 775 a euro 38.734, 50 chiunque
destina i beni culturali a uso incompatibile con il
loro carattere storico o artistico, o pregiudizievole
per la loro conservazione o integrit. E se un luo-
go sacro per larte, per le chiese che contiene e per
la storia di dolore e di cultura che rappresenta
non incompatibile con la zumba e con la musica
latina a tutto volume, b, ci si chiede con cosa mai
possa non esserlo.
Le idee sul futuro del Santa Maria sono assai con-
fuse: una parte della maggioranza la vorrebbe tra-
sformare in una bella fondazione aperta ai privati
(e se il Comune ci mette il to ta l b o d y , non oso im-
maginare che farebbe una simile entit), unaltra la
vorrebbe dare direttamente a Civita (che gestisce
gi il Duomo e i Musei civici), unaltra ancora pen-
sa di offrire le chiavi a Oscar Farinetti, e trasfor-
mare il tutto in un grande Eataly.
Da decenni, invece, la parte migliore della citt
spera di trasformare la Scala nel Museo di Siena
per eccellenza, portandoci la Pinacoteca Naziona-
le (e il sindaco ha gi detto che su questo dac -
cordo) e altri musei, ma anche il dipartimento di
storia dellarte dellUniversit insieme a varie bi-
blioteche, da unire a quella di uno dei pi impor-
tanti storici dellarte italiani, Giuliano Briganti.
Un progetto che non esclude certo spazi espositivi,
una vera libreria, ristoranti. Vogliamo essere an-
cora pi coraggiosi? Nel quadro di una conven-
zione con luniversit (prevista dal Codice dei beni
culturali), si dovrebbe affidare la valorizzazione di
tutto il complesso ad una cooperativa di giovani
archeologi e storici dell'arte senesi, come avviene
con successo, per esempio, in Molise. Sarebbe un
modo per riavviare il circuito virtuoso tra ricerca,
educazione, lavoro e patrimonio culturale. E per
dimenticare Santa Maria della Zumba.
S P E T TAC O L I . S P ORT. I DE E
Santa Maria
della Zumba
SU FIORELLO Il romantico Facebook
e lilluminismo di Twitter
di Elisabetta Ambrosi
P
artito del cuore contro quello della ragio-
ne, illuministi contro romantici. Linci -
dente in motorino di Fiorello (trauma cranico
per lui e fratture multiple per il pedone inve-
stito) rivela la diversa anima filosofica e sen-
timentale di Facebook e Twitter. Sul social di
Mark Zuckenberg un profluvio di forza Fio-
re, dajee, te possino, non fare scherzi, e
poi cuoricini, smile, preghiere, punti esclama-
tivi e compassione verso lo showman, ma an-
che, ovvio, per il povero pedone investito. Per-
Facebook il social dei legami e dei mi piace.
Lancoraggio sia pur virtuale al suolo e alla
nazione dove si parla addirittura in dialetto,
Mi raccumandu arripighiati prestu.
Sullaltro fronte, invece, pronti a colpire con
puntuta retorica ma anche ironia, i twittomani
illuministi, che che si schierano ovviamente
dalla parte del pedone Mario Bertolozzi (Fio -
rello si schianta su un pedone e i giornalisti ci
informano sul
solo stato della
celebrit), sia
pure con liro -
nia che carat-
terizza i Voltaire del web. uno scandalo, ba-
sta coi pedoni prepotenti, Chiss quanto me-
si daranno al 73enne che, a piedi sulle strisce,
ha investito Fiorello sul motorino. Se da un
lato, su Facebook, c chi arriva a dire che pu
essere un onore essere investiti da Fiorello,
dallaltro, su Twitter, ci sono i forzati della bat-
tuta pronta a tutti i costi, anche un po logora
(la cosa che mi preoccupa che Vespa ci faccia
una puntata con il plastico della Vespa). Da
che parte schierarsi? Di sicuro, nel paese dei
particolarismi e dei pregiudizi, c bisogno di
illuministi. Per non si pu negare: tra larci -
gno twittatore sempre pronto a colpire e quel-
lAntonino Abbruscato che, su Facebook, scri-
ve Auguroni frat !!! non c partita. Al cuore
non si comanda, sia pure sul web.
SIENA IN STATO
CO N F U S I O N A L E
PER LA SPORT WEEK
IL COMUNE CONCEDE
LE SALE E LE CORSIE
DELLA MEDIEVALE
SANTA MARIA DELLA
SCALA PER LEZIONI
DI PILATES, STRETCHING,
GINNASTICA POSTURALE
UNDER 21, ITALIA VITTORIOSA
EUROPEI MENO LONTANI
Importante vittoria per lUnder 21, 2-0 con
lIrlanda del Nord. Lincontro, valido per le
qualificazioni agli Europei, riapre le speranze
di passaggio del turno dopo il ko con la Serbia
IL MIO PAPA, MONDADORI LANCIA
IL SETTIMANALE MONOGRAFICO
La casa editrice di Segrate celebra da par suo
il primo anniversario del pontificato
di Bergoglio. Un settimanale a 50 centesimi
dedicato esclusivamente al Santo Padre
DEL PIERO ATTORE PER UN GIORNO
IN UNA SERIE TV AUSTRALIANA
Un giorno da attore nel serial australiano
Bondi Rescue: ci vediamo nella prossima
puntata: Alex Del Piero ha postato sul suo
sito le foto della sua partecipazione alla serie tv
SUDATI TRA STATUE
E AFFRESCHI Alcune fo-
to che documentano le lezioni in
corso, con tanto di felpe e asciu-
gamani appoggiati ai piedistalli.
Oggi su ilfattoquotidiano.it tutte
le foto e un video esclusivo.
A fianco, la cappella del Manto
a Santa Maria della Scala Ansa
15 il Fatto Quotidiano GIOVED 6 MARZO 2 01 4
Il problema un calcio che
pretende di confondere nel
puzzo dincenso il suo declino
e la sua inettitudine, riportan-
do le sue viziatissime anime a
un gigantesco oratorio con
tanto sole tanti anni fa.
Facile buttare gi un codice
etico. Ovazione garantita. Pi
complicato applicarlo. Cesa-
rone gongolava quando ha
presentato il suo codice etico.
Era la sua medaglia al petto in
quanto anima, diventato il
suo trappolone. Gi allora con
le mediazioni democristiane e
gli aggiustamenti bizantini.
Lindagato dispensabile Cri-
scito a casa e lindagato indi-
spensabile Bonucci agli Euro-
pei. Un peso e due misure.
Una manata in faccia di De
Rossi vale pi di un tremendo
calcione di Chiellini? Non si
etici quando si usa le mani, lo
si quando si usano i piedi?
Solo perch i piedi sono gli
strumenti di lavoro? Fino a
che punto i piedi sono affran-
cati dalletica? Lo sono anche
se spezzano una caviglia con
un fallo gratuito da dietro?
Osvaldo che non ritira la me-
daglia della Coppa Italia non
degno della maglia azzurra,
quello che pesta il compagno
di squadra lo ? S, ma ac-
caduto pi di un mese fa. Co-
s, il peccato detica evapora?
Ha una data di scadenza? Buf-
fon che dice meglio due feriti
che un morto sta dentro le-
tica? E Cassano che a suo tem-
po insulta un giornalista o di-
leggia i gay? Lonore ferito dei
gay vale dunque meno della
mascella sfiorata di Icardi? Ba-
sta chiedere scusa? Le scuse
pubbliche sono lequivalente
di due Ave Maria e un Pater
Nostro? E se De Rossi chie-
desse scusa? Balotelli che in-
giuria a morte larbitro Banti e
ne fa ogni giorno di ogni co-
lore punibile alla vigilia di
unamichevole, ma non di una
partita decisiva?
Ancora. Se passo i novanta
minuti a insultare la moglie o
la sorella dellavversario prima
di Malcom Pagani
M
arco voleva an-
darsene lontano,
ma per educazio-
ne tornato sul
luogo del delitto. Piccolo in-
diano di un universo in de-
composizione, il saggio apa-
che Giampaolo Marco ha de-
ciso di non morire per una se-
conda volta. Sotto le volte bre-
sciane del suo ultimo indiriz-
zo, il padrone del vapore Gino
Corioni, presidente di una
truppa in rotta in grave crisi di
risultati e di identit, aveva de-
ciso di restituire quella profes-
sionale a Giampaolo e si era
dato da fare per riportarlo a
casa e consegnargli nuova-
mente copricapo, fischietto e
tuta da tecnico in carriera in
Serie B.
Si erano separati in malo mo-
do al tramonto del 2013,
Giampaolo e il Brescia, termi-
nata listruttoria di un grotte-
sco processo popolare legato
alle ascendenze, alle origini e
alla geografia sentimentale del
suo vice designato Fabio Gal-
lo. Aveva giocato a Bergamo,
nellAtalanta, Gallo. E tanto
basta, in luoghi in cui il cam-
panilismo batte rintocchi al di
fuori delle epoche, per meri-
tarsi la propria stella gialla.
Giampaolo aveva assistito al
suo tormento estivo. Osserva-
to la rinuncia allincarico, il
suo allontanamento a tavolino
per non creare problemi,
sopportato la giubilante danza
etnico-tribale degli ultras con
lo scalpo del nemico in bella
vista. Era rimasto al confine
della solitudine. Evitando di
guardare in faccia la realt.
Nascondendosi la verit.
Poi, vinto dal pentimento, dal
peso della mancata reazione
dorgoglio e dai dmoni, a
guerra finita aveva scelto lau-
toesilio. Laltroieri Corioni ha
provato a farlo terminare.
Blandizie, segnali di fumo e
minestre riscaldate di cui
Giampaolo, spento il fuoco
della tentazione, non ha vo-
luto neanche sentire lodore.
Cos a mezzanotte di luned,
mentre si immolava al dj vu
di una vita (contratti strappa-
ti, ritorni impossibili, rinunce
economiche, seconde occasio-
ni rifiutate per un anacroni-
smo chiamato dignit) uscen-
do dalla villa di Corioni,
Giampaolo sembrava un po il
Jep Gambardella di Sorrenti-
no.
UN UOMO LIBERO, non inno-
cente, consapevole del conte-
sto, fermamente intenzionato
a non tradirsi e non recedere
dai propositi di libert: La
scoperta pi sorprendente che
ho fatto dopo aver compiuto
65 anni che non posso pi
perdere tempo a fare cose che
non mi va di fare. Ad agosto
Giampaolo ne avr 47. Quasi 5
decenni di pallone trascorsi tra
imprese di retroguardia, pic-
coli altari da venerato maestro
di provincia, lezioni, esoneri e
spiccata propensione indivi-
duale a non finire nel limbo dei
soliti stronzi. Da molto tempo,
strappato il velo della rispet-
tabilit borghese (che nel pi
conservatore e reazionario dei
mondi, il calcio italiano, ha la
sua porca importanza) Giam-
paolo ha smesso di preoccu-
parsi di quel che dicono di lui
colleghi, amici e serpi in seno.
Un pazzo. Un disturbato. Un
eretico. Un diverso. Un idea-
lista. Uno che rinuncia ai soldi
e assalito dai parenti ingordi
torna sempre, da signor Hood
a disagio con i canestri di pa-
role, sulla strada di Pescara. A
Giulianova. Dove per tutti,
Marco Giampaolo fratello di
Federico, solo il figlio di un
muratore e di unoperaia, degli
emigranti svizzeri che un gior-
no collegarono Bellinzona al-
lAbruzzo per un viaggio di so-
la andata. I ritorni costano. So-
no improbabili. Cos senza
passato alle spalle e con il fu-
Marco Giampaolo,
il mister che sa dire no
VIA MESI FA DA BRESCIA TRA I VELENI, SPARITO E POI RICOMPARSO
POTEVA RIAVERE LA PANCHINA E LA RIVINCITA. NON LE HA VOLUTE
Marco Giampaolo
nato a Bellinzona il 2
agosto 1967. Nella sua
carriera ha allenato
anche Cagliari, Siena,
Catania e Cesena
La Pre ss e
di Matteo Dotto
D
aniele De Rossi ha
unoccasione unica per
scrivere il capitolo pi forte
della sua gi notevole biogra-
fia: dire un no assordante e
definitivo alla Nazionale dei
Torquemada in versione bar-
zellettistica, dei Prandelli, de-
gli Albertini, dei Sacchi e di
tutto il refettorio annesso di
anime belle. Sarebbe il modo
migliore, certo quello pi
scioccante, per denunciare il
problema di un potere fede-
rale che, tra codici etici e di-
scriminazioni territoriali, sta
trasformando una nazione
calcistica nella dependance di
una sacrestia (ricordate a pro-
posito lesilarante sanzione al
bestemmiatore. Sono spariti
di colpo i bestemmiatori o i
sanzionatori?).
Per la stessa ragione, la gente
dovrebbe disertare in massa
gli stadi fino a che resteranno
in azione i discriminatori che
discriminano, un insulto dal-
laltro, stabilendo tra laltro
che lodio folcloristico urlato
contro generici e astratti vi-
venti molto pi grave dello
sfregio pubblicamente espo-
sto contro i defunti, tanto di
nome, cognome e alone mi-
tico, la loro memoria e le loro
famiglie.
De Rossi ha tutte le ragioni
per ritenersi offeso e discrimi-
nato. Lo puniscono con la go-
gna pubblica, dietro la lava-
gna, come uno scolaretto qua-
lunque, non tenendo conto
della sua storia di professio-
nista e di uomo. A leggere il
libro nero del codice etico, De
Rossi risulterebbe una sorta di
delinquente. Tutti sanno che
lesatto contrario. Un ragazzo
generoso, dallemotivit in-
candescente, pescato dalle te-
lecamere in un gesto eccessi-
vo, in un contesto da Far West
come sono le mischie darea,
dove tutto eccessivo.
Per quanto orgoglioso e san-
guigno, il ragazzo non dir no
alla Nazionale. Scelta pi im-
possibile che coraggiosa, a tre
mesi dai Mondiali. Ma sareb-
be grandioso se lo facesse. Gli
basterebbe concentrarsi in-
tensamente su questo mani-
polo dinflessibili inquisitori,
immaginarli mentre si con-
sultano febbrilmente al tele-
fono per stabilire che la sua
manata, eh s, aveva violato
letica.
DECISIONE tanto pi odiosa
perch anticipa e orienta la
sentenza della giustizia spor-
tiva. Pensi, De Rossi, alla fac-
cia tutta compunta e trapunta
detica di Prandelli che palleg-
gia il suo codice tra le mani,
come faceva Amleto con il te-
schio di Yorick, vezzeggiando
il dilemma: punire o non pu-
nire?
No, non questo il problema.
Capitan Futuro contro la sacrestia
E SE DANIELE DE ROSSI, ESCLUSO DALLASSURDO CODICE ETICO DI PRANDELLI, NON ACCETTASSE PI LE CONVOCAZIONI IN AZZ U R RO?
REGOLE VARIABILI
Non accadr, ma
servirebbe a smascherare
un calcio che pretende
di coprire con lincenso
il suo declino
e la sua inettitudine
turo incerto, Giampaolo non
si domanda pi se il suo passo
abbia lasciato un segno. Se se-
gnalare lo strapotere dei tifosi
non abbia reso il branco ancor
pi forte, tronfio e impavido.
Avanza in solitudine ai confini
del proprio mestiere.
SENZA NEANCHE unisola da
promettere a un Sancho Panza
di risulta. Ormai troppo di-
stante dallalveo in cui gli al-
lenatori vengono licenziati e
poi, da separati in casa, i pa-
dri-padroni alla Zamparini,
alla Preziosi o alla Pulvirenti
ma qui la conta stolida per-
ch alla moda non estraneo
nessuno tengono a libro pa-
ga per il lusso di trattarli da
bagasce e richiamarli in servi-
zio a seconda del vento, del de-
siderio, dellinclinazione del
momento. A questo gioco
asfittico, Giampaolo ha prefe-
rito la libert di respirare.
Rompendo uneterna consue-
tudine di silenzi e reciproca
convenienza. Sottraendo la G
del suo cognome alle regole
non scritte della caserma e a un
affollato alfabeto di colleganza
recentemente declamato, solo
per restare al lampo ipercon-
temporaneo da Di Francesco e
Maran.
Giampaolo non abita pi qui.
Si spostato altrove. Nelle sto-
rie prevertiane del suo mn-
tore Giovanni Galeone. Quelle
in cui si sogna di attaccare, ma
ci si trova costretti a difendersi
fino a sparire. Quelle in cui i
saltimbanchi alla Sliskovic con
etichetta annessa: Il Marado-
na dei Balcani fumavano
Marlboro arando la spiaggia
fino allalba. Gente che avreb-
be potuto frusciare nel denaro,
ma non aveva il talento di chi-
nare il capo a comando.
Giampaolo sullo stesso lun-
gomare. Dove a salvarlo non
arriveranno i buoni perch
pur avendone la possibilit,
lalieno Giampaolo non si
stretto alla boa come pi di un
grillo parlante si era affrettato
a consigliare. Ora da marziano
alla deriva, da titolare unico
della propria coscienza senza
pi armadi da svuotare, Marco
gi dallaltra parte della luna.
Nel luogo in cui non ci sono
scrivanie e progetti. Nel labo-
ratorio insonorizzato in cui le
ironie dellambiente sono una
voce indistinta. Diranno che
ha esagerato. Distanzieranno
dal gregge la pecora nera, le-
lemento spurio, il rompico-
glioni. Ma t j ov a fa sa man.
Quando gli chiedono se gli
convenga, a Giulianova, Mar-
co Giampaolo tira gi il cap-
pello. Un lieve inchino. La
schiena dritta. Lorizzonte lar-
go. difficile capire cos, ma
devessere strada.
SECONDO TEMPO
CORSI E RICORSI
Il presidente Corioni,
come va di moda,
lo ha richiamato dopo
lesonero, incassando
il rifiuto: Ho capito
che tutto era come prima
IL PUGNO Daniele De Rossi
colpisce Mauro Icardi durante
una mischia, gesto che gli costato
la convocazione in Nazionale Ansa
di farmi dare una testata, senza
essere intercettato da micro-
foni o telecamere, sono degno
o no della maglia azzurra? Se
in campo sono un cherubino e
a casa picchio la moglie, sono
dentro o fuori il codice etico?
Linvisibilit del reato garan-
tisce limpunit? Dove sta il
confine tra la condotta violen-
ta e la trance agonistica? Non
se ne esce. Il codice etico pi
indecifrabile del Codice da
Vinci. E la frittata, comunque
la si rigiri, ridicola.
NEL FRATTEMPO, Prandelli
frigge nella sua stessa padella.
Non lo potr mai confessare
pubblicamente ma, fosse per
lui, lo butterebbe oggi nella
spazzatura questo suo codice
etico, ignorando persino lo
strazio di Demetrio Albertini.
Con un Mondiale alle porte c
da tremare. Se Balotelli mi
mette sotto una vecchietta sul-
le strisce con la sua Ferrari o
Buffon mi picchia la Seredova,
che faccio, come mi compor-
to? E se a me, Prandelli, capita
di bestemmiare alla vigilia dI-
talia-Inghilterra? Che faccio?
Mi autoescludo? Gi beccato a
suo tempo in flagranza di be-
stemmia, il pio Prandelli si era
difeso cos: Ho detto Zio e
non Dio, come se velare Dio
con Zio non fosse una bestem-
mia al quadrato. Materia sci-
volosa, letica, caro Prandelli.
Non se ne esce.
16 GIOVED 6 MARZO 2014 il Fatto Quotidiano
di Federico Pontiggia
C
i risiamo. 300 non
era finito e, ahinoi,
nemmeno stavolta la
fine vicina: 300: Lal-
ba di un impero figlier pure lui.
Lunica speranza, ormai, che
non scopiazzi la scansione del-
la saga di Richard Linklater
con Ethan Hawke e Julie Del-
py: alba, tramonto, mezzanot-
te, e che sonno Mente crea-
tiva ancora lui, Zack Snyder,
che scrive a partire dal fumet-
to Xe rxe s di Frank Miller e
produce, mentre la regia af-
fidata al sodale Noam Murro:
non un prequel n un sequel
di 300, cui viceversa si affianca
temporalmente. Mentre Leo-
nida e i 300 spartani si fanno
valorosamente massacrare dai
persiani alle Termopili, il buon
Miller non lascia, guarda al
portafogli e decide per il rad-
doppio: gi, perch non com-
pulsare il caro, vecchio Erodo-
to e resuscitare la battaglia di
Capo Artemisio? Detto, fatto,
con beneficio dinventario: la
flotta ateniese guidata da Te-
mistocle (Sullivan Stapleton,
manzo capo) contrapposta
alla preponderante marina
persiana, condotta dalla bella e
sanguinaria Artemisia (Eva
Green). Fu sera (il co-
mic-book) e fu mattina, anzi,
lalba, servita sul grande scher-
mo con profluvio di plasma
ma il sangue cos grumoso,
cos plastico? e 3D che pi
caciarone non si pu.
Vento in poppa e poppe al ven-
to (complimenti a Eva Green,
ancora in forma The Dreamers
10 anni dopo), teste mozzate e
maschia fratellanza, onore,
gloria e sacrificio supremo:
mancano solo i due mar, per il
resto chi pi ne ha pi ne trova.
cinema velatamente mitolo-
gico, effettistico per definizio-
ne, tonitruante per missione,
smargiasso per elezione: i mo-
stri marini fanno scempio dei
marinai, i corvi pasteggiano a
bulbi oculari, le teste prima si
mozzano e poi si baciano, dar-
di e frecce saettano come i pal-
loni di Mark Lenders in Holly e
Benji, la libert si sbandiera, la
morte una benedizione, cest
la vie. Ovvio, tra il gore mec-
canico e lo splatter di plastica,
spunta il trash involontario:
lazzuffatina amorosa di Temi-
stocle e Artemisia ha doppi
sensi che neanche il fu Pierino,
le posizioni si cambiano come
si sfogliasse il Kamasutra, ma
la loro guerra dei sessi trova
in platea la pace dei sensi.
L A SC I A N D O una sola doman-
da: Artemisia finir infilzata, s
o no? C di pi, ghiotto: lop -
posizione tra Greci, alias il
mondo libero, e Persiani, il re-
sto del mondo (definizione cal-
cistico-amichevole), arriva fi-
no ai giorni nostri, e viceversa.
Ovvero, Lalba delli m p e ro trova
spazio non solo per i martiri
greci, ma retrospettivamente
Riecco 300, cinema
ad anabolizzanti
ARRIVA IL SECONDO CAPITOLO DEL CAMPIONE
DINCASSI 2007: MOLTO SANGUE E TANTA CACIARA
KO LO SSA L
300 - LALBA DI UN IMPERO
Usa 2014
di Noam Murro, con Sullivan
Stapleton, Eva Green, Lena
Headey, Andrei Claude, Mark
Killeen, Rodrigo Santoro, Jack
O'Connell, Hans Matheson
RECENSIONI
CIAK SI GIRA
Il boss ha la faccia
di J o h n ny Depp
SECONDO TEMPO
Allacciate le cinture
regia: Ferzan Ozpetek;
con: Kasia Smutniak, Francesco Ar-
ca
LEI (Smutniak) una barista di
buona famiglia, ha un amico ba-
rista gay (Filippo Scicchitano) e
una migliore amica barista etero
(Carolina Crescentini). Lui (Arca)
un meccanico omofobo e sta
con la migliore amica. Ancora per
poco: va al bar di lei, beve una bir-
ra piccola tutta dun fiato e lei, av-
vinta da cotanta maschia arsura,
non pu che seguirlo. Cupido o il
luppolo, vai a sapere. 13 anni do-
po, lei sta con lui, hanno due figli, e
lei anche un cancro: come finir?
Allacciate le cinture e preparate i
fazzoletti, Ferzan Ozpetek fa Fer-
zan Ozpetek allennesima poten-
za: vita, tempo, amore e malattia
in centrifuga, il pathos in primo
piano, la realt trasfocata, il mlo
servito. Lex tronista Arca rozzo
e ferino, la Smutniak bella anche
post chemio: complice il salto
temporale, lui deve ingrassare, lei
dimagrire, ma il filmnon si mette
a dieta, ingurgita tutto, eros, tha-
natos e fantasmi compresi. Se
Ferzan vi piace, accomodatevi; se
non vi piace, meglio un Fernet.
Tutto dun fiato, si n te n d e .
Federico Pontiggia
Felice chi diverso
regia: Gianni Amelio
IL COMING-OUT che mancava.
Amelio lo documenta su e gi per
il Belpaese, passando per Berlino
dove ha presentato il documen-
tario in prima mondiale. Felici (si
fa per dire) sono gli omosessuali
maschi quasi rigorosamente over
60, rintracciati a testimoniare la
percezione della propria identit
nel corso della Storia dItalia. Se la
sostanza non cambia, gi epiteti s:
da invertiti (col peggiorativo di
pervertiti) a ricchioni, da finocchi
a froci fino al politicamente cor-
retto gay che per Amelio & co.
non gradiscono ci ha cementiz-
za to. . Dunque la storia del Paese
attraverso le parole di chi diver-
so, ma egualmente meritevole dei
diritti civili riservati agli etero: una
battaglia combattuta con corag-
gio ed alcune importanti vittorie
ma ancora non sufficienti. Pe rc h
spiega se sei un artista, essere
gay equivale a cool, ma se sei un
insegnante di provincia rischi di
esser scambiato per pedofilo: il la-
voro da fare ancora molto.
Anna Maria Pasetti
Il superstite
regia: Paul Wright;
con: George MacKay, Kate Dickie
ABERDEENSHIRE, Scozia pro-
fonda. Il giovane, problematico
Aaron (George MacKay, super)
lunico sopravvissuto di un inci-
dente di pesca: 5 amici morti, tra
cui il fratello maggiore. Superstite,
ma vittima della superstizione del
villaggio: lui il capro espiatorio, il
salvato che meglio fosse morto
pure lui. Ma non molla: riprende il
mare, alla ricerca del fratello che,
crede, non morto. Gi alla Se-
maine de la Critique di Cannes
2013, premiato ai Bafta scozzesi, Il
superstite (For Those in Peril)
lesordio in lungo del talentuoso
cortista Paul Wright: tra miti e
mostri marini, elaborazione del
lutto e favola dolente, fratellanza e
homo homini lupus, una leggenda
affascinante, che nellepos trova la
sempiterna Malavoglia e tra cieli
plumbei e moto ondoso (splendi-
da la fotografia di Benjamin Kra-
cun) la natura matrigna leopar-
diana. Insomma, anche il film un
superstite: dello m o l o ga z i o n e .
Fede. Pont.
Pulce non c
regia: Giuseppe Bonito;
con: Pippo Delbono, Marina Mas-
s i ro n i
P U LC E ha 9 anni e soffre di una
particolare forma di autismo: non
parla ma con mamma, pap e la
sorellina 13enne Giovanna ha svi-
luppato un s u o l i n g u a g g i o.
Ascolta il tango, beve tamarindo e
sorride spesso sotto i grandi occhi
blu. Un giorno la scuola dove
s o s te n u t a decide di sottrarla al-
la famiglia adducendo motivi di
estrema gravit, che naturalmen-
te sconvolgono i genitori. Esordio
di qualit per uno dei sceneggia-
tori della serie tv Boris, che con
sensibilit mantiene salde le redi-
ni di una storia assai rischiosa.
Ispirato allomonimo romanzo di
Gaia Rayneri, restituisce il conte-
nuto for te dentro a una forma
non scontata, seppur coi suoi di-
fetti. Ottimi Delbono e Massironi.
Successo a vari festival interna-
zionali, ha vinto il premio della
giuria ad Alice nella citt e come
miglior film ai Bimbi belli di Nanni
Moretti, il cui Nuovo Sacher lo di-
stribuisce da domani, mentre il re-
sto dItalia deve attendere il
2 0/ 3 .
AM Pas.
per dei kamikaze ante litteram:
schiavi persiani mandati in-
contro alla flottiglia ellenica
con zaini imbottiti di petro-
lioTu chiamalo se vuoi fan-
ta-mito, ma dal Golfo allIndo -
nesia scommettiamo che sfor-
biceranno? Non solo, la con-
trapposizione rievoca la lotta
dei sessi: da un lato, i greci sono
s t ra i g h t o, al massimo, m e t ro s e -
xu a l ; dallaltro, il mortale fatto
Dio Serse depilato, lustrato e
palestrato che pi che re una
regina, una drag queen. Gi,
non c pi il cripto fascismo di
300, eppure tra una triremata e
laltra rispunta lo spettro: il Be-
ne etero, il Male confuso,
condito di maschere fetish e
borchie sadomaso. Anche se la
Storia, questa sconosciuta,
propenderebbe per un pareg-
gio. Ma bisogna capirli, Zack, la
moglie Deborah Snyder e la
Warner Bros.: budget di 65 mi-
lioni di dollari, 300 ne incass
la bellezza di 456 nel 2007, co-
me non bissare? Dunque, ecco
la copia e le stesse categorie
duali: greci e persiani, pochi e
tanti, democratici e servi/pa-
droni, con lopzione larghe in-
tese almeno, a letto di Ar-
temisia che naufraga. Non re-
sta, dunque, che compiangere
lAtene in fiamme, piangere
lunico mare cinematografico a
gradoni e sorridere di queste
invasioni barbariche: no, non
quelle di Serse, ma quelle ana-
bolizzanti di Hollywood.
LALBA DI UN IMPERO
La Grecia antica una miniera doro. Perch
allora non compulsare il caro, vecchio Erodoto
e resuscitare la battaglia di Capo Artemisio? Detto, fatto
JAKE GYLLENHAAL, Mi -
chael Kelly, Josh Brolin e Jason
Clarke dopo gli esterni realiz-
zati in alto Adige tra i ghiacciai
della Val Senales sono impe-
gnati in questi giorni negli studi
di Cinecitt sul set di Eve re s t ,
una produzione anglo-ameri-
cana del regista islandese Bal-
tasar Kormkur. Nella piscina
esterna stata ricreato il cam-
po base della tragica spedizio-
ne sullEverest del 1996 che
caus la morte di esperti alpi-
nisti tra cui quella dellameri -
cano Scott Fisher (Gyllenhaal).
Il sopravvissuto Jon Krakauer,
autore del libro "Aria Sottile"
da cui il film tratto interpre-
tato da Michael Kelly.
JOHNNY DEPP in attesa del-
lambizioso progetto su Edgar
Allan Poe sceneggiato da Scott
Alexander che lo vedr tornare
a recitare con Tim Burton inter-
preter Black Mass, film
drammatico diretto da Scott
Cooper sul boss mafioso Whi-
tey Bulger che domin per anni
la malavita di Boston, sfruttan-
do il proprio status di informa-
tore dellFbi per eliminare la
concorrenza. Scritto da Mark
Mallouk, che ha adattato il be-
stseller Black Mass: The True
Story Of An Unholy Alliance
Between The Fbi And The Irish
M o b di Dick Lehr e Gerald
ONeill il film sar distribuito
ad ottobre del 2015.
BEPPE FIORELLO, reduce
dai successi delle fiction
Volare - La grande storia di
Domenico Modugno, e
Loro di Scampia, torner
a maggio sul set per inter-
pretare a Belgrado Non
chiedere perch, una nuo-
va miniserie diretta da Enzo
Monteleone e prodotta da
Roberto Sessa per Rai Fic-
tion. La vicenda, tratta dal
libro omonimo dellex invia-
to Rai Franco Di Mare, parte
da Sarajevo dove, durante la
guerra del 1992, il giorna-
lista Marco De Luca im-
pegnato come inviato del Tg
insieme al cameraman Ro-
mano Ferzetti.
J. Deep d fg s fg fg s fg s
F
esta della Donna, primavera in arrivo e cinema convo-
lano a nozze in libreria. Sugli scaffali gi un piccolo
cult il manuale Ciak, mi sposo! I film pi belli per prepararsi
alle nozze (ed GIV, pp 123, 12 ) di Ilaria Floreano, storica e
critica di cinema. Indispensabile per cinefili vicini ai confetti,
il volume vince in originalit progettuale, tematica e strut-
turale: 53 schede per altrettanti film matrimonialidivisi per
genere, tra italiani, commedie straniere, cult e mel. Ogni
scheda si correda di citazioni, elementi decorativi e dabbi -
gliamento da osservare, consigli pre e post evento da se-
guire. Un autentico Wedding Planner offerto dalla Settima Ar-
te che mancava. Da Viaggi di nozze a Se scappi ti sposo passando
per Sex and the City: un vero must have per coppie.
AM Pas.
GUIDE Wedding planner
per cinefili incalliti
Allacciate le cinture, il pathos di Ferzan servito
17 il Fatto Quotidiano GIOVED 6 MARZO 2 01 4 SECONDO TEMPO
IL MUSICHIONE
Elio alla p rova del quiz:
Vedrete che orrore
IL PEGGIO DELLA DIRETTA
Porta a Porta al ro s o l i o
per celebrare Mamma Rai
BRUNO VESPA durante la puntata di Por-
ta a Porta per celebrare i 60 anni della Rai Ansa
di Patrizia Simonetti
I
nsieme da pi di trentanni che in
fatto di longevit li fregano solo i
Pooh e i Nomadi, Elio e Le Storie Te-
se riassumono cos la loro missione:
impegnarsi al massimo per fare
delle cazzate e lhanno sempre por-
tata a termine con successo. Memori
delle esibizioni sanremesi di un an-
no fa di questi professionisti della
musica inclini alla follia, come quel-
la con le facce deformate che spera-
vano che a casa si pensasse a un gua-
sto del televisore, chiss cosa si in-
venteranno con pi tempo e spazio a
disposizione in un programma tutto
loro. Parte infatti stasera alle 23 Il
Musichione, atipico quiz in 6 puntate
prodotto da Rai2 con Hukapan (la
loro casa discografica) e 3ZERO2T,
diretto da Caterina Pollini e ideato e
condotto da Elio, Faso, Cesareo e
Rocco Tanica, ma ci sono anche Jan-
toman, Cosma, Christian Meyer e
Mangoni.
Titolo decisamente brutto scelto
con tutta lincoscienza dei nostri 50
anni ammettono, ma che fa pen-
dant col resto, perch va bene che
Sorrentino ci ha vinto lOscar, ma
puntare sulla bellezza non paga, ci
ha provato Fazio al Festival e sap -
piamo com andata ammicca Elio.
Ecco quindi una trasmissione brut-
ta e con poco pubblico perch la
bruttezza tira di pi, come dimo-
strano gli incidenti dauto, le risse e
Brunetta, che se alla fine andasse
bene sarebbe un errore. Ce la met-
teranno tutta gli Elii per dare il col-
po di grazia alla rete, anche con bie-
chi espedienti al limite del sabotag-
gio, ad esempio annunciando subito
il vincitore senza lunghe pause pre-
gne di suspense che da incoscienti
perch ammazza lAuditel, e poi
niente commenti su Facebook e
Twitter, al massimo un fax o un te-
lex, meglio ancora attendere davanti
alla Tv che siano loro a telefonare
per chiedere un parere.
ISPIRATO a Rischiatutto ma non
detto che ci venga, Il Musichione
pi che un format uno sformat
all'insegna del riciclaggio, in senso
buono: cos la cabina (o gabina?) di
Portobello, le tende arrivano da Det-
to Fatto e la ruota da qualche quiz di
cui non so dirvi il nome ridacchia
Elio (che sia proprio quella girata dal
giovane Renzi nel 94?). Anche per-
ch nulla scontato con questi po-
chi soldi che ci han dato cantano
nella sigla annunciando ospiti sim-
patici e canzoni, giochi appassio-
nanti e intelligenti e sfide mozzafiato
molto belle. Si comincia con Pippo
Baudo e Franco Cerri, mentre i primi
concorrenti sono Mietta e Nek. Ma
tutto ci non tragga in inganno: il
quiz non che una scusa per fare mu-
sica in tv, quella buona.
di Nanni Delbecchi
S
i volava alto, marted sera, nel salot-
to di Porta a Porta. Si celebravano ses-
santanni di fiction televisiva Rai dal Mu -
lino del PoaDon Matteo, circa un minuto e
mezzo a stagione, ma pi che sufficienti
per il collaudato metodo Vespa. Todos
ca b a l l e ro s , mezzo secolo di grandi suc-
cessi, grandi ascolti, grandi attori, gran-
de capacit di raccontare la storia e la
societ, la famiglia... Serata distensiva.
LEquivicino per eccellenza non poteva
certo avere problemi con un parterre
che andava da Paolo Ferrari a Michele
Placido, da Paola Pitagora a Veronica
Pivetti. Nessuno si interrompeva, nes-
suno si dava sulla voce, era anzi una gara
a scambiarsi complimenti, Placido, te-
merario come sempre, dichiarava che
gli attori italiani sono i migliori del mon-
do, al massimo se la battono con gli in-
glesi. Applausi.
Placido dimenticava per i politici ita-
liani, che fanno mangiare la polvere sia
ai nostri attori che agli inglesi. Infatti,
difficile immaginare una puntata pi
moscia di questa fiction a fiction; la
terza camera trasformata nel primo ca-
merino dello Stato. Contrariamente al
solito, in quelloceano di rosolio si sen-
tiva la mancanza di un po di pepe. E
capiamo che a un certo punto ci abbia
provato lunico ospite non attore: il cri-
tico, poeta e scrittore Arnaldo Colasanti,
che ogni tanto appare in video con la sua
aria pensosa da Sgarbi buono, di pro-
vincia. Colasanti uno che per la lette-
ratura si sacrifica, su questo non ci sono
dubbi: a Unomattinapresenta libri e i loro
autori gi alle prime luci dellalba; e sul
far dellaurora gi si produce in ammi-
revoli superlativi. In questo caso, per,
ha voluto gettare il sasso nello stagno; se
ci ha provato lex ministro Mario Mau-
ro, avr pensato, posso provarci an-
chio.
SI CELEBRAVANO gli anni doro della
Rai di Ettore Bernabei, quella dei roman-
zi sceneggiati di Sandro Bolchi e Anton
Giulio Majano: Bacchelli e Manzoni, ma
anche I miserabili, La freccia nera, I demo-
ni... Giusto rendere omaggio, chiosa Co-
lasanti, per bisogna dire chiaro e tondo
che con queste riduzioni la letteratura
non centra niente; Una cosa leggere
Stevenson, una cosa vedere la Fre cc i a
n e ra !. Fin qui, nulla di nuovo. Questo
muro di Berlino tra i quartieri altri della
Letteratura e i bassifondi della tv la tra-
dizionale posizione di tutti gli intellet-
tuali italiani da quando la tv esiste (con
leccezione di quando in tv ci vanno lo-
ro). Per, come Vespa, anche noi avan-
ziamo qualche dubbio. Per esempio, che
gli stessi romanzi dellOttocento, inclusi
i pi grandi, furono al loro apparire suc-
cessi popolari. E le cose cambiano solo in
parte nel Novecento; anche se non pot
avvalersi della presentazione di Colasan-
ti, Georges Simenon ebbe Gino Cervi per
il suo Maigret, che giudic superiore
perfino a quello di Jean Gabin.
Comunque il conflitto si conclude con
gli anni Ottanta, quando la fiction ab-
bandona quasi del tutto le matrici let-
terarie per votarsi a polpettoni storici,
agiografie di santi ed eroi, indagini di
commissari, padri, madri e nonni corag-
gio. Messo di fronte a questa verit, senza
pi tema di tradire la Letteratura, Co-
lasanti ci ripensa. Ripone lo spadone
sgarbiano e si dichiara fan di Don Matteo
(il cui produttore detto tra parentesi
altri non che Ettore Bernabei, sempre
lui). Applausi.
Gli ascolti
di marted
LA GRANDE BELLEZZA
S p e t t a to r i 8,86 mln Share 36,11%
BA L L A R
S p e t t a to r i 2,12 mln Share 7,74%
IL GIUDICE MESCHINO
Spettatori 5,58 mln Share 1 9, 8 %
I FANTASTICI 4
Spettatori 2,13 mln Share 7,4%
18.30 Transatlantico Attual.
19.00 NewsNotiziario
19.25 SeraSportNotiziario
sportivo
19.30 Il Caff: il punto
Attualit
20.00 Il Puntoalle20.00
Attualit
MeteoPrevisioni del
tempo(all interno)
20.58 MeteoPrevisioni del
tempo
21.00 Newslunghe
Notiziario
21.26 MeteoPrevisioni del
tempo
21.30 Visioni di futuro
Attualit
21.56 MeteoPrevisioni del
tempo
22.00 Visioni di futuro
Attualit
22.26 MeteoPrevisioni del
tempo
22.30 Newslunghe
Notiziario
22.56 MeteoPrevisioni del
tempo
23.00 Il Punto+Rassegna
Stampa Attualit
23.27 MeteoPrevisioni del
tempo
23.30 Il Punto+Rassegna
Stampa Attualit
23.57 MeteoPrevisioni
tempo
0.00 News+Rassegna
Stampa Attualit
0.27 MeteoPrevisioni del
tempo
6.00 PrimaPagina Infor.
7.55 Traffico- Borsae
Monete- Meteo.it
Informazione
8.00 TG5Mattina Infor.
8.45 Latelefonatadi
Belpietro Rubrica
8.50 MattinoCinque
Attualit
TG5- Ore10- Meteo.it
Informazione
(all interno)
11.00 ForumReal Tv
13.00 TG5- Meteo.it Infor.
13.40 Beautiful Soap
14.05 GrandeFratello Reality
14.10 CentoVetrine Soap
14.45 Uomini eDonne
Talkshow
16.05 GrandeFratello Reality
16.15 Il segreto Soap
17.10 PomeriggioCinque
Attualit
TG5Minuti Infor.
(all interno)
18.50 Avanti unaltro Gioco
20.00 TG5- Meteo.it Infor.
20.40 StriscialaNotizia
Attualit
21.10 PrimatvMediaset
E nataunastar?-
Commedia(Ita2012).
Di LucioPellegrini, con
LucianaLittizzetto
23.10 SuperCinema Rubrica
23.40 L'amicodi famiglia
Drammatico(Ita
2005). Di Paolo
Sorrentino, con
GiacomoRizzo
7.40 Unamammaper
amica Telefilm
9.30 Everwood Telefilm
11.25 Dr. House Telefilm
12.25 StudioAperto-
Meteo.it Informazione
13.00 SportMediaset
Notiziariosportivo
13.40 GrandeFratello
Reality
14.00 GrandeFratello- Live
Reality
14.10 I Simpson Cartoni
14.35 DragonBall GT
Cartoni animati
15.00 TheBigBangTheory
Telefilm
15.50 Dueuomini emezzo
Tortadi banane
Salsicciaaffumicata
Telefilm
16.35 HowI MetYour
Mother Il momento
dellatrilogia Telefilm
17.00 Nikita 343Walnut
Lane Telefilm
18.00 GrandeFratello
Reality
18.15 GrandeFratello- Live
Reality
18.30 StudioAperto-
Meteo.it Informazione
19.20 C.S.I.
Giocarecol fuoco
Larapina Telefilm
21.10 Mistero Attualit
0.35 LeIene Variet
CondottodaIlaryBlasi,
TeoMammucari ela
Gialappa s
7.20 Miami Vice Colpo
secco Telefilm
8.15 Hunter Delitto
passionale Telefilm
9.40 Carabinieri 7
Missionespeciale Tf
10.40 Sai cosamangi?
Rubrica
10.50 Ricetteall italiana
Rubrica
11.30 TG4- Meteo.it Infor.
12.00 Undetectiveincorsia
Setedi denaro Tf
12.55 Lasignoraingiallo
Ambasciatorenon
portapena Telefilm
14.00 ForumReal Tv
15.30 HamburgDistretto21
Morsodi serpente Tf
16.35 MyLife- Segreti e
passioni Soap
17.00 Segni particolari:
bellissimo- Commedia
(Ita1983). Di
CastellanoePipolo,
conAdrianoCelentano
18.55 TG4- Meteo.it
Informazione
19.35 Il segreto Soap
20.30 Tempestad amore
Soap
21.15 TheKeeper - Azione
(Usa2009). Di Keoni
Waxman, conSteven
Seagal, Liezl Carstens
23.15 Chase Il fintoagente
Telefilm
23.55 Dentrolanotizia
Attualit
1.25 MusicLineSpeciale
6.00 TGLa7- Meteo-
Oroscopo- Traffico-
Informazione
Informazione
7.00 Omnibus- Rassegna
Stampa Attualit
7.30 TGLa7 Informazione
7.50 Omnibusmeteo
Informazione
7.55 Omnibus Attualit
9.45 CoffeeBreak Attualit
11.00 L ariachetira
Attualit
13.30 TGLa7 Informazione
14.00 TGLa7Cronache
Attualit
14.40 Lestrade
di SanFrancisco
Chi troppovuole
I predoni dellastrada
Telefilm
16.40 TheDistrict
Perduti eritrovati
Affari esteri
Telefilm
18.10 Il Commissario
Cordier Legami di
famiglia Telefilm
20.00 TGLa7 Informazione
20.30 Ottoemezzo Attualit
21.10 ServizioPubblico
Attualit(Diretta)
0.00 TGLa7NightDesk
Attualit
1.10 Movieflash Rubrica
1.15 Solerossosul Bosforo
- Spionaggio(GB/Usa
1972). Di Peter
Collinson,
conDanaAndrews
6.30 TG1- Previsioni sulla
viabilitCCISS
Viaggiareinformati
Informazione
6.45 Unomattina Attualit
10.00 UnomattinaStorieVere
Rubrica
10.30 UnomattinaVerde
Rubrica
10.55 Chetempofa
Informazione
11.00 TG1 Informazione
11.25 UnomattinaMagazine
Rubrica
12.00 Laprovadel cuoco
VarietCondottoda
AntonellaClerici
13.30 TG1 Informazione
14.00 TG1Economia
Informazione
14.10 VerdettoFinale Una
retrocessionein
carriera Attualit
15.20 Lavitaindiretta
Attualit
Rai Parlamento
Telegiornale- TG1- Che
tempofa Informazione
(all interno)
18.50 L eredit Gioco
20.00 TG1 Informazione
20.30 Affari tuoi Gioco
21.10 Primatv DonMatteo9
Questionedi priorit
Lascelta Telefilm
TG160Secondi
Informazione
23.30 PortaaPorta Attualit
1.05 TG1Notte- Chetempo
fa Informazione
8.15 Dueuomini emezzo
Chi laduralavince Tf
8.35 Desperate
Housewives
Ricordare- seconda
parte Pioggia Tf
10.00 TG2Insieme Attualit
11.00 I Fatti Vostri Attualit
13.00 TG2Giorno
Informazione
13.30 TG2Costumee
Societ Rubrica
13.50 Medicina33 Rubrica
14.00 Dettofatto Attualit
16.15 ColdCase Il ballodelle
debuttanti Latalpa
Telefilm
17.45 TG2FlashL.I.S. -
Meteo2 Informazione
17.50 Rai TGSport Notiziario
sportivo
18.15 TG2 Informazione
18.45 SquadraSpeciale
Cobra11 Il
commissario
Sospesi nel vuoto
Telefilm
20.30 TG2- 20.30
Informazione
21.00 Lol:-) Sit com
21.10 Ultimi episodi quarta
stagione- Primatv
N.C.I.S.: LosAngeles
Latrattativa
Attaccoal cuore Tf
22.40 TG2 Informazione
22.55 Novit Il Musichione
Show
0.15 Law&Order
Inganni Telefilm
8.00 Agor Attualit
10.00 Mi mandaRaitre
Attualit
11.15 Elisir Allergie
Attualit
12.00 TG3- Meteo3 Infor.
12.25 TG3Fuori TG Attualit
12.45 Panequotidiano
Rubrica
13.10 Il tempoelastoria
Documentario
14.00 TGRegione- Meteo
Informazione
14.20 TG3- Meteo3 Infor.
14.50 TGRLeonardo Rubrica
15.05 TGRPiazzaAffari
Rubrica
15.10 Terranostra Soap
16.00 AspettandoGeo
Documentario
16.40 Geo Documentario
19.00 TG3 Informazione
19.30 TGRegione- Meteo
Informazione
20.00 Blob Variet
20.10 Sconosciuti - Lanostra
personalericercadella
felicit Rubrica
20.35 Unpostoal sole Soap
21.05 PrimatvRai
L altraverit-
Drammatico
(Fra/UK/Ita/Bel/Spa
2010). Di KenLoach,
conMarkWomack
23.00 Gazebo Rubrica
0.00 TG3Lineanotte
Attualit
TGRegione Infor.
(all interno)
LA TV DI OGGI
LA RADIO
SC1 Cinema 1
SCH Cinema Hits
SCP Cinema
Passion
SCF Cinema
Family
SCC Cinema
Comedy
SCM Cinema Max
SCU Cinema Cult
SC1 Sport 1
SC2 Sport 2
SC3 Sport 3
17.40 U.S.A. contro
John Lennon SCU
18.05 Space Chimps 2 SCH
18.55 Jakob il bugiardo SCP
19.10 Le paludi
della morte SCM
19.15 Svalvolati
on the road SCC
19.20 Orlando SCU
19.25 Il bambino con
il pigiama a righe SC1
19.25 Un giorno questo
dolore ti sar utile SCH
19.35 Momo alla conquista
del tempo SCF
21.00 Io speriamo
che me la cavo SCC
21.00 Il primo amore
di Anne SCF
21.00 Death Sentence SCM
21.00 Come non detto SCP
21.00 Il cammino
per Santiago SCU
21.10 After Earth SC1
21.10 The Double SCH
22.30 Il pibel gioco
della mia vita SCF
22.35 Il coraggio
di una figlia SCP
22.45 Senti chi parla SCC
22.50 Super - Attento
crimine!!! SCM
22.55 Due agenti molto
speciali SC1
22.55 Il padre
della sposa 2 SCH
23.15 Attrazione fatale SCU
0.10 Una hostess tra le
nuvole SCP
0.25 Vampiro a BrooklynSCC
16.30 Calcio, Serie A
2013/2014 Sassuolo -
Parma (Sintesi) SP1
16.45 Rugby, Top 14
2013/2014 Bayonne -
Tolone (Replica) SP2
16.45 Calcio, Serie B
2013/2014 Cesena -
Trapani (Replica) SP3
16.45 Calcio, Serie A
2013/2014
Atalanta - Chievo
(Sintesi) SP1
17.00 Calcio, Serie A
2013/2014
Roma - Inter
(Sintesi) SP1
17.30 Calcio, Serie A
2013/2014 Milan -
Juventus (Sintesi) SP1
18.00 Calcio, Serie A
2013/2014 Livorno -
Napoli (Sintesi) SP1
18.30 Calcio, Serie A
2013/2014 Fiorentina
- Lazio (Sintesi) SP1
19.00 WWE Experience SP2
20.00 Tennis, ATP World Tour
Masters 1000 2014
Indian Wells: primo
turno (Diretta) SP2
20.00 Golf, World Golf
Championships -
Cadillac Championship
1a giornata
(Diretta) SP3
0.00 Basket, NBA
2013/2014 Houston
Rockets - Miami Heat
(Replica) SP3
I film Lo sport
Il Kosovo gioca la sua prima partita
Ieri, nellostadiodi Mitrovica, anorddellacapitalePristina, il Kosovohagiocatolasuaprimapartita
di calcio, un amichevolecontrolanazionaledi Haiti. laprimapartitadellasuabrevestoriauffi-
cialmentericonosciutadallaFIFA. Il Kosovohadichiaratol indipendenzadallaSerbianel 2008ed
attualmentericonosciutocomeStatoda23dei 28paesi dell UnioneEuropeaeda108dei 193
Stati membri delleNazioni Unite. Il paesenonhaancoraunostatus giuridicoformalmenteeuni-
vocamentericonosciutoecigli impediscedi far partedell UEFA, il massimoorganismogoverna-
tivodel calcioeuropeo, edellaFIFA, il massimoorganismodi quellomondiale. Il bigliettodellapar-
tita statovendutoal prezzodi cinqueeuroesonostati richiesti 50milabiglietti mentrelostadio
di Mitrovicapucontenere18milaspettatori. Sui campi dacalcioinizianoleguerremaanchele
primepartiteamichevoli. Qual l importanzadellapartitadi Mitrovicaper unodei paesi pigio-
vani al mondo? RobertoZichittellaneparlaconAndreaLuchetta, giornalistafreelance.
RADIO311.00
18 GIOVED 6 MARZO 2014 il Fatto Quotidiano
di Elisabetta Ambrosi
C
he paese quello in cui
uno scrittore Aurelio
Picca, autore di Un giorno di
gioia, Bompiani prima an-
cora che esca il suo romanzo
decide di rinunciare a com-
petere per il principale pre-
mio letterario, lo Strega, de-
finendolo (come riportato
dal Corriere della Sera), una
competizione ossessionata
dal pettegolezzo, un gioco
della vittoria annunciata?
Che paese quello cui uno
scrittore sceglie, per proteg-
gere il suo libro, di non espor-
lo a qualcosa di naturale e ov-
vio, una competizione presti-
giosa, spiegando addirittura
che non vuole che il suo ro-
manzo finisca in un tritacar-
ne, strattonato, trattato
male da manovre e giochi
editoriali inevitabili?
C qualcosa di incomprensi-
bile, che evoca un mondo alla
rovescia. O forse, invece, ri-
corda che la cultura e un
premio emblematico resta
in Italia al tempo stesso un or-
ticello separato e un luogo se-
gnato dai vizi nazionali pi
diffusi: unalternanza tra i
due grandi gruppi editoriali
che segnala una logica spar-
titoria, per beneficiare a tur-
no dellaumento di vendite da
fascetta gialla. Un voto poco
trasparente, con pressioni,
giochi di potere, spostamenti
di interi pacchetti di voti. Una
serata che, unico evento cul-
turale trasmesso dal servizio
pubblico, viene mandata in
onda con una copertura spes-
so indegna, come accadde gi
lanno scorso.
Non sappiamo se quello di
Picca sia stato un abbandono
per vero disinteresse, con gi
in passato Arbasino o Camil-
leri, o per la concreta certez-
za, a cinque mesi dalla pre-
miazione, di non essere il vin-
citore, essendo questanno il
premio quasi certamente de-
stinato alla fazione opposta,
Mondadori-Einaudi, con Il
desiderio di essere come tutti, di
Francesco Piccolo, dopo la
vittoria di Walter Siti lo scor-
so anno (Rizzoli). Certo le
motivazioni sono abbastanza
eloquenti e parlando da sole
(ma allora forse sarebbe il ca-
so di non essere neanche un
Amico della Domenica).
PI INTERESSANTE, come
sempre, invece, guardare ai
romanzi che probabilmente si
contenderanno il primo pre-
mio, anche se le candidatura
ufficiali ci saranno solo in
aprile. Interessante perch,
dopo lannuncio della candi-
datura del libro di Antonio
Scurati, Il Padre infedele (sem -
pre Bompiani-Rcs) al posto di
Picca e con la probabile de-
cisione di Feltrinelli di candi-
dare il libro di Giuseppe Ca-
tozzella, Non dirmi che hai paura
al posto de Gli Sdraiati di Mi-
chele Serra, che gi di suo
stato un successo editoriale, si
creano due universi di valore
opposti e incrociati: da un lato
due romanzi, Piccolo e Scu-
rati, che si assomigliano non
solo nei protagonisti due
uomini mariti e padri in preda
a dubbi ma soprattutto nella
filosofia di fondo: la decisione
di limitarsi a fotografare le-
sistente, quandanche si tratti
di un fallimento personale; la
rinuncia a ogni forma di uto-
pia minima, e al tempo stesso
di sguardo oltre se stessi. Con
laggravante, nel caso di Pic-
colo, di una sorta di teodicea
politica, in realt apolitica,
per raccontarsi che tutto va
bene nellItalia di oggi. Dal-
laltro, nel caso di Catozzella e
Francesco Pecoraro, autore di
La Vita in tempo di pace per
Ponte alle Grazie-Gems (ri-
spettivamente la storia vera di
unatleta somala morta su un
barcone e di unItalia uscita
dalla guerra ma finita in una
pace piena di morte), due libri
che fanno esattamente lope -
razione opposta. Denunciare
ci che mai dovrebbe essere
accettato, nel caso di Pecoraro
con rabbia, furore e nostalgia.
Da un lato il conformismo,
dallaltro la lotta, psicologica e
concreta: ecco le due anime
del prossimo Strega e le due
anime dellItalia renziana.
Vedremo presto quale avr il
sopravvento.
di Marco Politi
F
orse bisogner trasferire
la scelta del Nobel da
Oslo alla redazione di X- Fa c -
to r , perch il terzetto France-
sco-Putin-Snowden come
candidati al premio per la
pace talmente bizzarro da
far pensare a una trovata pub-
blicitaria in vista di elimina-
zioni attraverso prove emo-
zionanti e spietate.
Invece la notizia vera. Il Pa-
pa, lo Zar e la Talpa si con-
tenderanno lambito ricono-
scimento e lannesso bel gruz-
zoletto di un milione abbon-
dante di dollari. Unica scu-
sante per lo straordinario tris
che in Norvegia sono nella
fase preliminare e gli aspiranti
candidati sono arrivati a quo-
ta 277. Da qui al prossimo ot-
tobre quando verr annun-
ciato the winner is..! si fa-
r una severa cernita. Ad apri-
le la rosa sar pi ristretta. Co-
s assicura il signor Geir Lun-
destad, direttore dellistituto
Nobel norvegese.
Certo che premiare Putin nel
bel mezzo della guerra per
lUcraina sarebbe una trovata
da libro Guinness e Snowden
non si sa bene come potrebbe
godersi la vincita, braccato
com dal governo di Wa-
shington.
La giuria del Nobel dovr pre-
sto cercare di individuare cri-
teri pi comprensibili per de-
finire il vincitore. Ci fosse un
premio per la personalit, la
riforma della Chiesa e lap-
proccio dialogante con il
mondo, il papa argentino lo
avrebbe gi in tasca. Ma il No-
bel per la Pace non questo.
Snowden, da parte sua, me-
riterebbe un premio come te-
stimone di libert e trasparen-
za: se ne sono resi conto anche
molti nella sua patria ameri-
cana. Quanto a Putin, sarebbe
comprensibile metterlo in
una hit parade di politici rea-
listi, che difendono gli inte-
ressi del proprio Paese e co-
me accaduto in Siria cer-
cano di contemperare i propri
interessi geopolitici con lau-
spicabile cancellazione di op-
zioni guerresche. Ma insom-
ma, trasformarlo in un cam-
pione senza macchia e senza
paura pare un po frettoloso.
In realt la giuria di Oslo sba-
gli gi qualche anno fa,
quando attribu un premio
per le buone intenzioni al
presidente Obama. Figura en-
tusiasmante per la svolta che
la sua elezione e la sua figura
rappresentano per la storia
politica degli Stati Uniti, ma
che poi sul piano operativo
non riuscito diventare un
creatore di pace effettivo.
Un candidato potenziale ci
sarebbe. Se il premier israe-
liano Benjamin Netanyahu la
smettesse di trovare sempre
nuovi pretesti e si decidesse a
cessare loccupazione di terre
non sue, trovando un accordo
con Abu Mazen per una Pa-
lestina libera e un Israele si-
curo nei legittimi confini del
1967, il Nobel per la Pace sa-
rebbe tutto suo.
MA FORSE dal cilindro dei
maghi di Oslo alla fine potreb-
be anche uscire una persona o
un gruppo meno conosciuti,
ma che rientrano nella cate-
goria dei silenziosi operatori
di pace che giorno dopo gior-
no nei punti caldi dei diversi
continenti lavorano per fare
spazio a un mondo meno bel-
ligerante, meno militarizzato,
meno violento, razzista e fa-
natico.
Papa Francesco sta indicando,
da quando stato eletto, an-
che un altro fronte di guerra
e di sopraffazione, di cui lo-
pinione pubblica tende quo-
tidianamente a dimenticarsi
tranne brevi sussulti mediati-
ci. il vasto campo dove ope-
rano i nuovi mercanti di
schiavi, che assoggettano mi-
lioni di uomini, donne e bam-
bini a condizioni indegne e ri-
voltanti. Bergoglio vorrebbe
che questo mercato venisse
dichiarato crimine contro
lumanit.
Ecco, portare allattenzione
del mondo e sostenere quanti
si portano soccorso alle vitti-
me e combattono i signori
di questa sporca guerra, sareb-
be davvero degno di una buo-
na giuria.
di Roberto Faenza
D
ellera Obama,
che secondo mol-
ti sta volgendo al
termine in fase
declinante, ricorderemo solo
la liberalizzazione della ma-
rijuana? In Colorado si ap-
presta a diventare pressoch
totale, in California viene
venduta dietro prescrizione
medica. Il boom tale che
molti Stati si apprestano a se-
guire lesempio. In Uruguay il
presidente Jos Mujica, che
stato il primo a renderla li-
bera, ormai visto come un
eroe dai pi giovani. In pochi
mesi in quel paese i valori im-
mobiliari sono saliti alle stelle,
grazie ai tanti stranieri che
hanno deciso di comprare ca-
sa l.
E si calcola che alla fine del-
lanno grazie alla vendita del-
lerba si sar sanato il deficit
dello Stato. In questi giorni
sulle spiagge della California
ho visto ragazzi-sandwich che
fanno pubblicit a numerosi
medici compiacenti, pronti a
rilasciare per pochi dollari
una facile prescrizione con
cui si ottiene un tesserino che
abilita lacquisto. Con il tes-
serino vai in farmacia e puoi
comprare quanti tubetti vuoi
con dentro le tue dosi. Ma
non di erba che vogliamo
parlare. Ha fatto scalpore in
America in questi giorni un
articolo del G u a rd i a n , scritto
peraltro da un editorialista di
colore, Gary Younge, forte-
mente critico del presidente.
Il titolo eloquente: A che
diavolo serve la presidenza di
Barack Obama?. Un amico
che lavora nello staff della Ca-
sa Bianca mi riferisce dellir-
ritazione del presidente per la
crescita di critiche al suo ope-
rato. Molte arrivano dal fron-
te dei liberal, che lo hanno vo-
tato in massa. Anche a Hol-
lywood, dove Obama ha sem-
pre avuto i suoi supporter pi
appassionati, sono in molti a
essersi ricreduti. Di cosa lo
accusano? Intanto di aver
commesso un primo errore,
appena eletto, per aver nomi-
nato ministro delleconomia
quel Timothy Geithner, pi
incline a difendere le banche
che i cittadini. Pensando al-
lItalia, possiamo dire che tut-
to il mondo paese.
vero che Obama stato il
primo presidente americano
a varare la riforma della sa-
nit, anche se da perfezionare
(ancora 31 milioni di ameri-
cani restano senza assicura-
zione), ma che dire degli sci-
voloni sui droni sparsi ovun-
que per spiare tutto e tutti?
Senza contare le vittime che
quegli aerei telecomandati
hanno seminato un po ovun-
que, sganciando bombe su ci-
vili inermi per colpire i ter-
roristi. Che dire delle rivela-
zioni choc del giovane Ed-
ward Snowden, della cui pra-
tica spionistica pi che decen-
nale da parte della Nsa e delle
altre agenzie Obama non po-
teva non sapere? E ancora: il
presidente ha tutelato pi
Wall Street o i suoi elettori?
C poi un aspetto che non fa
onore alla sua amministrazio-
ne. sul fronte dellimmigra-
zione che si concentrano le
critiche dei progressisti. ve-
ro infatti che in questi ultimi
cinque anni sono stati espulsi
dal paese pi poveracci in cer-
ca di lavoro che durante gli
otto anni della presidenza di
George W. Bush. Ho usato il
termine espulsi, ma non sono
pochi i giornali che hanno
scritto deportati. Altri gli
rimproverano di non aver ca-
pito nulla di politica estera.
Citano gli errori in Siria, ma
anche in Egitto, dove Muba-
rak prima della caduta era sta-
to definito da Obama (insie-
me a Hilary Clinton) un no-
stro caro amico. Leditoriale
del G u a rd i a n sembra scritto
dal nostro Nichi Vendola. In-
fatti incolpa il presidente di
essere incapace di costruire
una significativa narrazio-
ne.
EFFETTIVAMENTE dopo la
rielezione Obama sembra es-
sersi eclissato. I suoi interven-
ti sono sempre pi rari e i suoi
silenzi incomprensibili, salvo
fare la voce grossa come in
Ucraina in queste ore, ri-
schiando di essere ancora una
volta surclassato da Putin co-
me avvenuto in Siria. Per
non parlare di Guantanamo,
che dopo una serie di promes-
se di smantellamento resta
esattamente comera, un cam-
po di prigionia dove stata
praticata la tortura. I lettori
del Fa t to ricorderanno che
questo non il mio primo ar-
ticolo a proposito di Obama.
Nel mio piccolo sono sempre
stato un suo supporter e ho
convinto molti amici indecisi
a votarlo. Ecco perch mi di-
spiace sentire tanti che non lo
farebbero pi. Leditoriale del
G u a rd i a n ha stimolato molti
interrogativi e altrettante re-
pliche. Un lettore che si firma
Zsolt Hermann scrive che la
globalizzazione sta talmente
cambiando il mondo che nes-
sun parametro pi valido:
tutto quello in cui abbiamo
creduto svanito, ora come
se ci svegliassimo in un altro
pianeta. Se cos, non avreb-
be senso criticare Obama ri-
correndo ai giudizi di un tem-
po: non pu pi esistere un
super presidente, come hanno
da sempre cercato i cittadini
americani, ma solo un leader
simile a tanti altri, con le sue
fragilit e i suoi difetti.
EX SPERANZE
SECONDO TEMPO
QUALE PACE?
Al mio romanzo ci tengo
e lo tolgo dallo Strega
LETTERATURE
IL DECLINO
Cresce negli Usa
lirritazione liberal
verso Barack, che rischia
di passare alla storia
solo per la liberalizzazione
della marijuana
IL T R I TACA R N E
Ultimo capitolo
della saga del premio:
Un giorno di Gioia
di Aurelio Picca
deve ancora uscire,
ma lautore gi lo ritira
Barack Obama, presidente degli Stati Uniti dal gennaio 2009 Ansa
Aiuto, si spegne
la stella di Obama
SCRITERIATI
Bergoglio, lo Zar
e la Talpa fra i candidati
di Oslo, che gi qualche
anno fa assegn
il premio preventivo
al presidente statunitense
Cerano il Papa, Putin e Snowden:
il Nobel sembra una barzelletta
19 il Fatto Quotidiano GIOVED 6 MARZO 2 01 4
A DOMANDA RISPONDO
Furio Colombo
SECONDO TEMPO
Corruzione, la legge
che serve e non c
Renzi dovrebbe impe-
gnarsi per una nuova leg-
ge sulla corruzione che
migliori la Severino. Que-
sto quanto serve. Primo,
il ripristino della legge sul
falso in bilancio, cancella-
to dal Cavaliere. Secondo,
la creazione del delitto di
autoriciclaggio per puni-
re chi ha investito i pro-
venti delle mazzette rice-
vute. Terzo, correggere la
prescrizione breve e al-
lungarla come prima del
2003. Anzi, meglio, fare
come in Europa: bloccar-
la dopo il primo grado di
giudizio cos che i proces-
si possano continuare fi-
no alla punizione dei col-
pevoli e al recupero della
refurtiva. grazie a que-
ste norme che in Germa-
nia ci sono 8500 corrotti
in carcere, in Francia
6500, e in Italia, invece,
solo 14. Occorre poi no-
minare unAuthority
contro la corruzione, che
per ora esiste solo sulla
carta: mai nominata, e re-
sa effettiva.
Mara Muscetta
Gli occhi chiusi
sui capannoni cinesi
In un paese vicino a Bolo-
gna bruciato un centro
commerciale. Lincendio
partito da un negozio
magazzino gestito da ci-
nesi. Purtroppo sono tan-
ti i casi che portano a que-
sti disastri perch questi
posti sono quasi sempre
insicuri, spesso mancano
le uscite di sicurezza o so-
no ostruite dai banchi con
la merce. I capannoni non
sono quasi mai a norma
per non parlare dell'im-
pianto elettrico o dei
macchinari. Spesso chi
gestisce questi posti ci vi-
ve dentro con la famiglia,
bambini e anziani inclusi.
E naturalmente la casa
viene ricavata da semin-
terrati o stanze senza fine-
stre per rimanere il pi
possibile lontano da oc-
chi indiscreti. Se non vi
sono addirittura lavora-
tori in nero. Ormai que-
ste cose si sanno ma non si
capisce perch in questi
luoghi non vengono mai
fatti gli stessi controlli che
invece vengono fatti, e
con molta severit, nelle
aziende e nelle attivit
commerciali gestite da
italiani. per paura di im-
battersi in qualcosa che
meglio tenere ben nasco-
sto perch fa comodo a
qualcuno?
Monica Stanghellini
I segreti di una politica
da principi medievali
La parola segreto deve
essere cancellata del tutto
dal linguaggio politico.
un relitto di un passato ti-
rannico quando il Princi-
pe non doveva rendere
conto a nessuno di quello
che faceva. Ora non do-
vrebbe pi essere cos. I
politici sono solo i gestori,
gli amministratori dei no-
stri soldi, del nostro be-
nessere, della giustizia del-
la societ. Vi immaginate
un amministratore di
condominio che durante
lassemblea, richiesto del-
la destinazione di una
somma, rispondesse:
un segreto. Questo av-
venuto con le telefonate di
Napolitano con Mancino
e in mille altri casi. I citta-
dini debbono fare ancora
molta strada prima di
conquistare queste sem-
plici verit perch i nostri
amministratori trovano
molto utile nascondersi
dietro il paravento del se -
greto.
Giuseppe Al
Lombra dei burocrati
sullo sfacelo di Pompei
un dolore sapere dei
continui crolli a Pompei.
Ci sono stato quando
avevo 13 anni, ora ne ho
molti di pi, e quel ricor-
do mi ha accompagnato
tutta la vita. Un ricordo
di bellezza, di cultura. I
miei genitori, semplici
artigiani, mi avevano af-
fidato ad una conoscente
che sapeva bene il latino
perch mi portasse con
lei e mi facesse vedere
quella cultura che stava
sui libri. Per insegnarmi
ad amare la bellezza, la
storia, la cultura, non so-
lo il lavoro e lutilit. Co-
s mi sento pi avvilito
nel leggere le notizie del-
lo sfacelo. Mi domando
se quanto sta accadendo
non sia anche il frutto di
una sorta di ideologia,
comoda falsa coscienza,
che aleggia nel Mibac.
Certi funzionari mi ri-
sposero quando criticai
certe acquiescenze a
Bruxelles sui progetti
culturali perch esclude-
vano il volontariato cul-
turale, non ne ricono-
scevano lapporto lavo-
rativo perch dono e
dunque esente dallo
scambio di cassa. La cul-
tura non ha a che fare so-
lo con la bellezza, ma an-
che con la cooperazione
e con la creativit. Forse
una lettura critica dei
criteri di valutazione
non guasterebbe ai que-
stori di un ordine desti-
nato al fallimento.
Augusto Debernardi
Il nuovo tripartito
e i complici a insaputa
La pretesa di adattare le
leggi ai propri interessi
appare evidente nellulti-
mo parto Alfano-Berlu-
sconi-Renzi. Questulti-
mo sembra lanciato a pre-
cipizio nellapplicazione
del principio che il fine
giustifica i mezzi e si
muove con spregiudica-
CARO COLOMBO, domenica quando ho
visto la notizia che a causa della crisi
ucraina Renzi si stava precipitando da
Firenze a Roma per consultazioni urgenti
con il ministro degli Esteri Mogherini, mi
sono sentito un po spaesato. Che cosa
sapranno del mondo fuori provincia quei
due ragazzi?
A n to n i o
MI DOMANDO se il lettore avr visto, il
giorno stesso della data della sua lettera (4
marzo), la fotografia a pagina 5 del Cor -
riere della Sera. lincontro di Federica
Mogherini, ministro degli Esteri italiano,
con Sebastian Kurtz, il collega austriaco.
Il ministro Kurtz, dice la didascalia della
foto, ha 27 anni. Ora ammettiamo che il ca-
so strano (parlo di Kurtz). Tipicamente,
nel linguaggio politico americano, la po-
sizione di ministro degli Esteri, in ogni go-
verno definita senior cabinet position,
dove senior si riferisce allautorevolezza
del ruolo, non allet. Ma si pu avere au-
torevolezza (che non capacit di guida,
ma il peso percepito dagli altri delle deci-
sioni che prendi, dei giudizi che dai, delle
azioni che compi) a 27 anni? La risposta
dubbia e dipende, in parte da uno stato di
necessit. Esempio: le forze armate ameri-
cane hanno sempre avuto un automatismo
interno per cui, se il comandante cade sul
campo, il colonnello diventa automatica-
mente generale, o capitano, o tenente, fino
al caporale che arriva di colpo al comando,
se non ci sono altri ufficiali sul posto. Natu-
ralmente la nomina automatica provvi-
soria. Dura fino alla sostituzione regolare
(larrivo di un comandante "vero", cio con
lesperienza e con i gradi). Se per manca
uno stato di necessit e la funzione non le-
gata a una questione di rapidissimi riflessi
(come gli scacchi o i giochi elettronici) in
che senso un ministro degli Esteri di 27 anni
migliore di un ministro di 37 o di 47? Una
volta stabilito che buona cosa tenere le
strade aperte al valore delle persone giova-
ni, che senso c nel rovesciare la sequenza:
prima viene let e poi il curriculum? Sap-
piamo tutti che esistono solo due attivit
nella vita in cui lesperienza ha meno valo-
re del talento innato: sono la musica e la
matematica. Non esistono Shakespeare di
undici anni, perch a quellet non si pu
sapere che c' del marcio in Danimarca.
Ma il miracolo del genio musicale, o del
bambino prodigio agli scacchi, viene quan-
do viene, e si ripete sempre, e anche se i Mo-
zart, bambini regolari e compositori mira-
colosi, sono rari, tuttavia ci sono, e nessuna
burocrazia ha mai potuto fermarli. Il caso,
dunque non la Mogherini, che ha let
giusta (come a 50, come a 60) per fare bene
il suo lavoro, e di lei stiamo solo aspettando
di sapere se ha autorevolezza. Il caso il
giovane Kurtz. Perch il suo portafoglio mi-
nisteriale non come il canto, che si rivela
in un minuto. Qui bisogna allargare lin -
quadratura. Personalmente non so quasi
niente del governo austriaco. So un po di
pi di quello italiano. Abbastanza per sa-
pere che la corsa allet ha preso la mano
sulla ricerca della qualit. Interessante no-
tare che la valanga di sottosegretari che se-
gue non n giovane n bella, e non nep-
pure una falange di bravi. solo politica.
Allora, forse meglio la corsa allet. Alme-
no ci sono meno scheletri negli armadi.
Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano
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tezza preoccupante, forse
convinto di essere il vaso
di ferro tra due vasi di coc-
cio. La Costituzione sta-
ta il frutto efficace e nobile
della presa di coscienza
dei pi diversi valori na-
zionali, riuniti ed equili-
brati a difesa degli inte-
ressi di tutti i cittadini do-
po le esperienze tragiche
della guerra voluta dal fa-
scismo; non pu essere
cambiata con leggerezza
da chi dichiara lo Stato
sono io e per questo in-
tende usare proprio quel
Parlamento, gi nomina-
to con legge anti costitu-
zionale, che nella mag-
gior parte dei suoi com-
ponenti allorigine dei
mali che hanno trasfor-
mato lItalia in un Paese
povero e corrotto. Evi-
dente anche lintenzione
di portare a consunzione
il movimento che, pur
con tanti errori, ha rap-
presentato il grido di pro-
testa di milioni di elettori
ingannati e traditi dai
partiti al governo e sotto-
governo: se ci riusciranno
sar Grillo a doversi assu-
mere la responsabilit di
aver mirato soltanto alla
distruzione del sistema,
un tentativo altrettanto
pericoloso. Non appare
sensato neppure appel-
larsi al Capo dello Stato,
probabilmente il vero ar-
tefice di ci che sta acca-
dendo.
Giampiero Buccianti
DIRITTO DI REPLICA
In merito allarticolo a sua
firma dal titolo Moda
svenduta. Cera una volta
il made in Italy, pubbli-
cato mercoled 26 feb-
braio 2014, su il Fatto
Quotidiano, Ferretti
Group precisa di non aver
mai proceduto, n di voler
procedere alla chiusura di
due stabilimenti e al licen-
ziamento di 130 persone,
come invece erronea-
mente riportato nel pez-
zo. Al contrario, Ferretti
Group ha firmato lo scor-
so 19 febbraio 2014 un ac-
cordo con il Ministero
dello Sviluppo Economi-
co, la Regione Emilia Ro-
magna, il Comune di For-
l, le OO.SS. Fillea Cgil,
Filca Cisl, Feneal Uil e le
RSU aziendali che per-
mette proprio di mante-
nere lattuale assetto pro-
duttivo in Italia. Si segna-
la, inoltre, che Weichai
Group uno tra i gruppi
industriali pi importanti
a livello internazionale
nel settore dei veicoli
commerciali e dei mac-
chinari per le costruzioni
Ufficio Stampa Ferretti Group
In riferimento allarticolo
del 26 febbraio scorso, dal
titolo Scandalo del bio-
gas nelle Marche, deside-
ro informarvi che io e la
mia famiglia non abbia-
mo mai effettuato, n di-
rettamente n indiretta-
mente, investimenti nel
biogas nelle Marche n in
altre regioni italiane.
Francesco Merloni
Che i Merloni non abbia-
no investito nel biogas
scritto piuttosto chiara-
mente nellarticolo in que-
stione.
Lo.DI.Ce. M.Pa

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