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Ontologia dell'esistenza Riepilogo I/3

Ontologia dell'esistenza.
Riepilogo della terza lezione
[17 marzo 2010].
1.
Ci si soffermati sullontologia di Schopenhauer,
indispensaile per intendere in modo corretto !uella di "ietzsche#
Schopenhauer in$ita a ri$olgersi senza mediazioni alle
pagine dei filosofi% &chi si sente portato $erso la filosofia do$r'
andare a $isitare i maestri immortali nel tran!uillo santuario delle
loro stesse opere(, pena il $edere lespressione intensa e
profonda dei loro $olti tramutarsi in una &smorfia( deformante#
Schopenhauer a$e$a, in !uel contesto, un preciso oietti$o
polemico, costituito dalle esposizioni del criticismo )antiano
proposte dai seguaci di *egel i !uali, capaci solo delle
&chiacchiere pi+ $uote(, a$e$ano contraandato per pensieri
filosofici i loro &miseri sofismi(# , noto come Schopenhauer
considerasse lo *egel uno pseudo-filosofo, opporsi al !uale era,
pi+ che un diritto, un do$ere, essendo il suo insegnamento una
delle disgrazie insieme pi+ preoccupanti e grottesche dellintera
storia del pensiero# .in$ito di Schopenhauer a ri$olgersi senza
mediazioni alle pagine di /ant anzich0 alle caricature idealistiche
ha in ogni caso un $alore metodologico pi+ generale% i resoconti,
anche !uando sono uoni, sono pur sempre nientaltro che
semplificazioni che pri$ano il pensiero filosofico del suo specifico
spessore e finiscono per renderlo irriconosciile# , per !uesto che
chiun!ue a$$erta dentro di s0 !uella particolarissima 1$ocazione2
nei confronti del pensiero che sempre do$ree !ualificare la
pratica filosofica, far' ene a ricercare la filosofia nelle pagine che
i filosofi stessi ci hanno consegnato# O, prima ancora, dentro s0
stesso#
3er tentare di comprendere il senso dellontologia di
Schopenhauer opportuno anzitutto prendere le distante da essa,
nella consape$olezza che &nelle loro opere i $eri maestri
ingannano di proposito e che !ualche $olta la $erit' la
nascondono in una $irgola( 45# Sgalamro, Anatol, 5ilano,
6delphi, 7889, p# :;<, o che, in ogni caso, possono depistarci# =
non c duio che Schopenhauer un maestro autentico lo sia sul
serio, come "ietzsche a$$ert> con tutta la necessaria chiarezza,
$edendo in lui un $ero 1educatore2, ossia uno di !uei rari
pensatori che sono capaci di ri$elarti &il $ero senso originario e la
materia fondamentale del tuo essere(, contriuendo cos> alla
nostra lierazione anzitutto dalle catene della metafisica% perch0
&i tuoi educatori non possono essere niente altro che i tuoi
lieratori(, ?# "ietzsche, Schopenhauer come educatore<#
"oi, che aitiamo ormai irrimediailmente lepoca che
"ietzsche ha chiamato della morte di Dio, possiamo forse
intra$edere, mettendoci sulle tracce di Schopenhauer 4e,
soprattutto, della sua ontologia% una 1scoperta2 di carattere
ontologico !uella che consente a Schopenhauer di elaorare il
proprio pensiero e di dirci anche oggi !ualcosa di significati$o<,
!uale sia il nocciolo profondo e originario dellessere nostro e del
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Ontologia dell'esistenza Riepilogo I/3
nostro tempo, il nostro &$ero e proprio sostrato(, &la nostra
interiore essenza in s0(, pur nella consape$olezza di essere
destinati a rimanere &sconosciuti a noi stessi(, di essere &un
enigma( 46# Schopenhauer, Il fondamento della morale<#
=d anzitutto !uesto, mi pare, a fare dellontologia di
Schopenhauer uno snodo particolarmente emlematico e cruciale
nello s$iluppo complessi$o della storia del pensiero occidentale,
una sorta di $ero e proprio spartiac!ue a partire dal !uale si
inaugura la crisi della filosofia classica e prende a$$io la storia
della filosofia contemporanea come $icenda del tramonto
progressi$o dellepistme. 3erch0 l'ontologia di Schopenhauer
mette definiti$amente in crisi la sicurezza troppo spesso
arrogante ed escludente della ragione epistemica, scoprendo ci@
che agisce al di sotto di essa e che la produce, ossia che il mondo
sicuro che crediamo di aitare - e noi stessi in esso - aiamo
nella $olont' la nostra pi+ profonda radice irrazionale#
2.
Auello che Schopenhauer apprende da 3latone e da /ant e
che, a torto o a ragione, ritiene si possa ritro$are anche nella pi+
antica sapienza indiana, anzitutto il fatto che il mondo che ci si
manifesta attra$erso i sensi un fantasma pri$o, se non di
consistenza, di autonomia e $erit'% unillusione analoga a !uella
di cui restano $ittime gli uomini incatenati nel fondo della ca$erna
platonica# 6pprende che il mondo una 4mia< rappresentazione e
che, come insegna in particolare /ant, sono io stesso a produrne
!uella forma fenomenica che peraltro lunica di cui si possa
a$ere, in senso proprio, conoscenza# Il mondo come volont e
rappresentazione annuncia per@ sin dal titolo che la realt' non
solo o anzitutto !uesto, giacch0 il mondo non ha una sola
dimensione# Il fatto che il mondo che ci circonda non aia &un
$ero essere(, ma sia piuttosto &un incessante di$enire( 46#
Schopenhauer, Il mondo come volont e rappresentazione,
&Critica della filosofia )antiana(<, senza duio una $erit'
$alida &per !ualsiasi essere $i$ente e pensante( 4Mondo, B 7<#
= tutta$ia il lettore $iene suito a$$ertito del carattere
unilaterale di tale $erit', frutto com &di unastrazione aritraria(
4Mondo, B 7<, e della necessit' dintegrarla comprendendo che il
mondo ha almeno due $erit'% !uella che afferma che il mondo
una mia rappresentazione potr' anche risultare, delle due, la
$erit' pi+ immediatamente certa e autonoma e meno isognosa
di dimostrazioneC ma ce n0 una seconda che, pur non
possedendo !uesti caratteri e a$endo perci@ isogno, per essere
scoperta e compresa, di una ricerca pi+ approfondita e di un pi+
alto e complesso li$ello di astrazione, racchiude, nel ene e nel
male, il segreto profondo dellessere delluomo e del mondo%
uomo e mondo non sono affatto, nellintimo del loro essere,
rappresentazione, relazione tra un soggetto che conosce e un
oggetto che $iene conosciuto, di$enire regolato da leggi,
molteplicit', ens> un che di radicalmente di$erso che li unifica
nellessenza e per indicare il !uale col minimo possiile
dimprecisione Schopenhauer propone la parola volont#
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Ontologia dell'esistenza Riepilogo I/3
, un unico mondo, !uello di cui ci parla lunico pensiero di
Schopenhauer# Dn mondo che, se anche si presenta, sul piano
fenomenico, come costituito da indi$idui di$ersi che coesistono
luno accanto allaltro 4molteplicit'< e si manifestano luno dopo
laltro 4di$enire<, ha in effetti ununica essenza permanente, la
scoperta della !uale ri$ela come mera apparenza tanto !uella
molteplicit' !uanto !uel di$enire% !uel che si manifesta in tutti gli
indi$idui &un essere solo e il medesimo, presente e identico in
tutti e $eramente esistente( 4Il fondamento della morale<#
Immagino non sia difficile capire sin d'ora che !uesta
peculiare duplicazione di un mondo pensato ciononostante come
unitario destinato a suscitare non pochi prolemi a
Schopenhauer# 3rimo tra tutti il seguente% se $ero che &tutto
ci@ che esiste per la conoscenza, e cio il mondo intero, altro non
che EFG rappresentazione( 4Mondo, B 7, corsi$o mio<, com
possiile che noi si $enga a sapere !ualcosa del mondo come
$olont' senza con ci@ stesso snaturarlo, trasformandolo, esso che
sta costituti$amente al di l' della rappresentazione, in un
contenuto rappresentati$oH =, prima ancora% che cosa impedisce
al pensieroH
Schopenhauer afferma che presente in noi una sorta di
bisogno metafisico che cimpedisce di contentarci di sapere che
aiamo delle rappresentazioni fatte in !uesto o !uel modo e
regolate, nella loro connessione, da certe leggi 4prima tra tutte
!uella 1legge delle leggi2 che il principio di ragione sufficiente<#
Se cos> facessimo, rinunciando a comprendere il significato di
!uelle rappresentazioni, il mondo ci passeree da$anti &come un
sogno inconsistente, come un fantasma indegno della nostra
attenzione( 4Mondo, B 7;<, la cui comprensione non costituiree
una conoscenza in senso proprio, !uanto piuttosto &unillusione(
4Mondo, &Critica della filosofia )antiana(<# Auel 1isogno
metafisico2 che ci connaturato, induce in$ece a pensare che il
mondo sia e significhi !ualcosa di pi+ di !uel che di esso ci appare
e a chiederci che cosa sia propriamente !uesto !ualcosa &di
essenzialmente e completamente di$erso dalla rappresentazione(
che sfugge alle leggi del mondo fenomenico e per cogliere il !uale
non possiamo !uindi limitarci a seguire il &filo conduttore di !uelle
leggi( 4Mondo, B 7;<#
, il corpo ci@ che ci consente di accedere al 1nocciolo2
profondo del mondo, ossia alla $olont'% il mondo una mia
rappresentazione, ma non solo rappresentazioneC lo , in
!uanto costituito per intero, sul piano fenomenico, dalla relazione
originaria tra soggetto conoscente e oggetto conosciutoC non lo
in !uanto, nel corpo proprio, ciascuno di noi, 1sente2 di essere
anche !ualcosa daltro dalla rappresentazione% &il corpo 4luomo
corporeo< non altro che la volont divenuta visibile(, &la
$isiilit' della $olont'( 4Scritti postumi<# Il soggetto 1cittadino
dei due mondi2, tanto del mondo della rappresentazione
fenomenica !uanto di !uello sotterraneo della $olont'% non aita
solo la superficie $isiile del mondo, ma anche !uella dimensione
ctonia alla !uale Schopenhauer allude con la parola volont# S>
che, propriamente, ciascuno di noi &tro$a i due lati di !uesto
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Ontologia dell'esistenza Riepilogo I/3
mondo interamente e completamente in se stesso( 4La volont
nella natura, B 7I<#
In !uesto modo, tutta$ia, Schopenhauer fa una scoperta
allarmante, giacch0 non appena riusciamo a gettare uno sguardo
al di l' dellordine onirico ma rassicurante della ragione
sufficiente, ci rendiamo conto che alla radice della nostra
esistenza appartengono 4ontologicamente, e perci@ in modo a
prima $ista insuperaile< lindigenza, il dolore, il negati$o,
inseparaili come sono da !uel 1nocciolo2 profondo che costituisce
lin-s0 del nostro essere e che si rende $isiile nella nostra
esistenza fenomenica# "on solo, ma !uesta scoperta potree
ri$elarsi ancora pi+ in!uietante laddo$e fosse possiile estenderla
dal 1nocciolo2 del nostro corpo proprio a !uello di tutti i corpi,
ossia allessenza pi+ profonda del mondo come tale# Che
precisamente !uello che Schopenhauer intende affermare# 3er
una fortunata circostanza, infatti, esiste &una sorta di
camminamento sotterraneo, di passaggio segreto( 4Supplementi,
B 7J< che, in modo inatteso, in grado di condurci in $ista di
!uellin-s0 che saree del tutto impossiile cogliere a partire
dallesterno# Auesto pu@ accadere perch0 noi non siamo dei puri
soggetti conoscenti, &!uasi alata testa dangelo senza corpo( 4La
metafisica della natura<% se $ero infatti che aitiamo la
superficie fenomenica del mondo, aiamo per@ le nostre &radici(
precisamente in ci@ che sta al di l' della rappresentazione e la
produce# Se cos> non fosse, il passo che conduce dalla realt'
fenomenica allin s0 non potree essere compiuto e il mondo
rimarree definiti$amente dinanzi a noi &come una immagine
senza senso, un fantasma che non dice nulla( 4La metafisica della
natura<#
3.
.esistenza ogni esistenza, massimamente !uella degli
esseri umani, i pi+ perfetti e perci@ i pi+ sensiili e isognosi tra
tutti gli esseri $i$enti% luomo in tutto e per tutto &un
concretizzarsi di mille isogni(# - desinata ad oscillare come un
pendolo tra il dolore e la noia, le &due componenti fondamentali(
della $ita% !ualora infatti al $olere $enisse a mancare un oggetto
e il desiderio, sia pure solo momentaneamente, tacesse, $ero
che il dolore $erree a cessare, ma la $olont' cadree nel
&$uoto spa$entoso( della noia, la !uale non affatto un malanno
di secondordine, ens> una nemica ancor pi+ terriile della
sofferenza, che &finisce con il dipingere sul $olto la $era
disperazione( 4Mondo, B I;<#
Dn !uadro &sconfortante(, !uello che emerge dalle pagine
schopenhaueriane% la $erit' 1metafisica2 fondamentale la $erit'
della nostra essenziale destinazione al dolore e allannientamento#
Sin dallinizio, per@, Schopenhauer semra $olerci dire che
esiste un mondo ulteriore 4altro sia dalla rappresentazione che
dalla $olont'< al !uale possiamo a$ere accesso# Si de$e
riconoscere infatti che rappresentazione e $olont' si
coappartengono essenzialmente% la prima il rendersi $isiile
della seconda, la seconda la radice della prima# .a finitezza della
rappresentazione e linfinit' inesauriile della $olont' sono due
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Ontologia dell'esistenza Riepilogo I/3
facce della stessa medaglia, le !uali de$ono per ci@ essere negate
entrame#
.a 1redenzione2 del mondo dalla sofferenza pu@ realizzarsi,
se lo pu@, solo attra$erso una negazione della $olont' che porta
con s0 anche la negazione della rappresentazione% &con la liera
negazione, con la soppressione della $olont', $engono soppresse
anche tutte !uelle manifestazioni fenomeniche EFG# "essuna
$olont'% nessuna rappresentazione, nessun mondo( 4Mondo, B
;7<#
.e prime indicazioni in !uesto senso si ritro$ano gi' negli
scritti che precedono la pulicazione del Mondo, dai !uali
emerge la con$inzione che la filosofia dea mostrare anzitutto la
possiilit' dellesistenza di un mondo di$erso dal mondo
apparente, nel !uale sia custodita la possiilit' di una sal$ezza
affidata a una sorta di 1distacco2 dalle cose del mondo% &Kutta la
filosofia, e tutta la consolazione che assicura, si riduce a !uesto%
che esiste un mondo di spiriti e che !ui, separati da tutte le
apparenze del mondo esterno, possiamo guardare a esse da una
postazione ele$ata, con il massimo di !uiete e senza
partecipazione, per !uanto la parte di noi che appartiene al
mondo corporeo sia in esso sallottata( 4Scritti postumi<#
, $ero dun!ue che Schopenhauer intende rinunciare alla
$olont' di $i$ere e non affermarla# La !uesto punto di $ista
"ietzsche, interpretando Schopenhauer, coglie nel segno# =
tutta$ia possiile che tale rinuncia non si configuri come un
puro e semplice dire-di-no#
, $ero che Schopenhauer a $olte mette in relazione
lautonegazione della $olont' al nirvana, e tutta$ia le due
esperienze non si identificano% anche la parola nirvana come
tutte le parole, in effetti, inclusa la stessa parola volont non
adeguata ad esprimere la negazione della $olont' 4il Mrahman e il
"ir$ana degli Indiani sono, scri$e Schopenhauer, &miti e di parole
senza senso(, Mondo, B ;7<, ed anchessa una delle maschere
che il linguaggio indossa per non do$er guardare in faccia e dire
!uel "ulla che suscita in noi una cos> &tetra impressione(# 5a se
anche il 1nulla2 fosse, paradossalmente, una di !uelle maschereH
.esito del discorso schopenhaueriano potree non essere
il "ulla assoluto, ens> una geografia dell=ssere che distingue,
contrapponendole, la regione della Nolont' 4la !uale include tanto
il mondo come $olont' !uanto il mondo come rappresentazione, il
!uale altro non che il rendersi $isiile, loggetti$arsi di !uello<
dalla regione che stata 1redenta2 da !uel go$erno grazie &alla
soppressione completa della $olont' di $i$ere, ossia di ogni
$olere( 4Mondo, B OO<# .ascesi, da !uesto punto di $ista,
potree essere tuttaltro che un allontanamento dal mondo,
!uanto piuttosto lesperienza che consente di $i$erlo pienamente,
a partire dalla conoscenza filosofica della $olont' come 1nocciolo2
del mondo# Li !uesta condizione non affatto age$ole dare una
descrizione, giacch0 ogni conoscenza e ogni discorso dipendono
dalla $olont' e hanno perci@ isogno, per essere articolati, che
essa $enga affermata# Schopenhauer ne consape$ole, e
suggerisce che al proprio discorso filosofico possa accadere
!ualcosa di analogo a !uel che accade a tutte le grandi religioni,
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Ontologia dell'esistenza Riepilogo I/3
le !uali, &nel punto pi+ alto della loro maturazione(, non possono
che &a una macchia $uota per la conoscenza, ossia al punto nel
!uale ogni conoscenza necessariamente $iene meno(
4Supplementi, B PJ<# Dn esito misticoH Se cos> fosse, si
tratteree, in ogni caso, di una mistica senza LioC di una mistica
speculati$a che si declina ine$itailmente per $ia di negazione,
dato che lesperienza del mistico, essendo tutta interiore e meta-
rappresentati$a, incomunicaile# Il filosofo, dal canto suo, pu@
solo accettare il proprio limite, che il limite di ogni conoscenza
concettuale e di ogni discorso, con la consape$olezza che solo il
mistico aita la regione che consente di porsi nei confronti di se
stessi, dei propri simili e delle cose, lieri da ogni idea di
sopraffazione e da ogni tentazione di dominio% la critica della
relazione e della dipendenza consente uno sguardo 1sacrale2 sul
mondo, capace di 1di$inizzare2 4per dirla con "ietzsche ma contro
"ietzsche<, rispettandole per !uelle che sono una $olta che siano
state sottratte alla luce del isogno# .e $i$e, ma non le $uole, e
per !uesto Sapiente# 3erch0 lo sape$a ene Spinoza
lignorante, turato com sempre di nuo$o e $ariamente dagli
accadimenti, $i$e senza alcuna consape$olezza, &e appena cessa
di soffrire, cessa anche di essere(C il saggio, in$ece, &non cessa
mai di essere( ed & sempre in possesso della $era tran!uillit'
dellanimo( 4Spinoza, tica, N, prop# Q.II, Scolio<# Spinoza, come
Schopenhauer, consape$ole della difficolt' della $ia che conduce
a !uesto, ma anche della possiilit' di tro$arla# Laltra parte
&tutte le cose eccellenti sono tanto difficili !uanto rare( 4Spinoza,
tica, N, prop# Q.II, Scolio<#
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