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DOSSIER

C.S.D.L.E. MASSIMO D’ANTONA 14

Clemente Massimiani

L’approvazione del
Decreto legislativo Brunetta
di riforma della P.A.

2009
DOSSIER
C.S.D.L.E. MASSIMO D’ANTONA 14

Clemente Massimiani

L’approvazione del
Decreto legislativo Brunetta
di riforma della P.A.

2009
DOSSIER C.S.D.L.E. MASSIMO D’ANTONA

14/2009

L’APPROVAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO BRUNETTA DI RIFORMA DELLA P.A.

Contributo aggiornato al 10 novembre 2009

A cura di
CLEMENTE MASSIMIANI
Dottore di ricerca in Diritto del lavoro europeo
Università degli Studi di Catania
(cmassimiani@lex.unict.it)
INDICE

COPERTINA ....................................................................................................................................... 1
FRONTESPIZIO ................................................................................................................................... 3
RIFERIMENTI .................................................................................................................................... 4
ITER ....................................................................................................................................................... 7
La Legge delega 4 marzo 2009, n. 15 ................................................................................................. 8
La bozza ministeriale del Decreto legislativo ................................................................................... 21
L'intesa e il parere in sede di Conferenza Unificata ......................................................................... 70
Gli emendamenti dopo l'intesa e il parere in sede di Conferenza Unificata ................................103
Il parere della Commissione Affari costituzionali del Senato ........................................................164
Il parere della Commissione Bilancio del Senato .............................................................................179
Il parere della Commissione Bilancio della Camera ........................................................................180
Il parere delle Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera .......................184
Gli emendamenti dopo i pareri delle Commissioni parlamentari ..................................................195
Il testo vigente del Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 ....................................................259
Il Testo Unico sul Pubblico Impiego come modificato dal Decreto legislativo n. 150/2009 ..298
Iter di approvazione del
Decreto legislativo di attuazione della Legge 4 marzo 2009, n. 15,
in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico
e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni

5 marzo 2009
Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana della Legge 4 marzo 2009, n. 15
(“Delega al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla
efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle
funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro e alla Corte dei conti”).

8 maggio 2009
Approvazione in via preliminare dello schema di Decreto legislativo da parte del Consiglio dei
Ministri.

20 maggio 2009
Trasmissione alla Conferenza Unificata per l’acquisizione dell’intesa e del parere previsti dalla
Legge delega. Trasmissione alle competenti Commissioni parlamentari per l’acquisizione dei pareri
previsti dalla Legge delega.

29 luglio 2009
Intesa e parere in sede di Conferenza Unificata, in esito a numerose riunioni tecniche.

23 settembre 2009
Parere delle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato. Parere della Commissione
Bilancio della Camera.

2 ottobre 2009
Parere delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro della Camera.

9 ottobre 2009
Approvazione definitiva del Decreto legislativo da parte del Consiglio dei Ministri.

31 ottobre 2009
Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del Decreto legislativo 27 ottobre
2009, n. 150 (“Attuazione della Legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della
produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”).
LEGGE 4 marzo 2009, n. 15 (in Gazz. Uff., 5 marzo, n. 53) - Delega al Governo finalizzata
all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza
delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite
al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e alla Corte dei conti.

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga
la seguente legge:

Art. 1
Modifica all'articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di derogabilità
delle disposizioni applicabili solo ai dipendenti pubblici

1. Il secondo periodo del comma 2 dell'articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è
sostituito dal seguente: «Eventuali disposizioni di legge, regolamento o statuto, che introducano
discipline dei rapporti di lavoro la cui applicabilità sia limitata ai dipendenti delle amministrazioni
pubbliche, o a categorie di essi, possono essere derogate da successivi contratti o accordi collettivi
e, per la parte derogata, non sono ulteriormente applicabili, solo qualora ciò sia espressamente
previsto dalla legge».
2. L'articolo 2, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come
modificato dal comma 1 del presente articolo, si applica alle disposizioni emanate o adottate
successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge.

Art. 2
Delega al Governo in materia di riforma del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni

1. Il Governo è delegato ad adottare, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica,
entro il termine di nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti
legislativi volti a riformare, anche mediante modifiche al decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, la disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, di cui
all'articolo 2, comma 2, del medesimo decreto legislativo, come modificato dall'articolo 1 della
presente legge, e della relativa contrattazione collettiva per il raggiungimento dei seguenti
obiettivi:
a) convergenza degli assetti regolativi del lavoro pubblico con quelli del lavoro privato, con
particolare riferimento al sistema delle relazioni sindacali;
b) miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia delle procedure della contrattazione collettiva;
c) introduzione di sistemi interni ed esterni di valutazione del personale e delle strutture,
finalizzati ad assicurare l'offerta di servizi conformi agli standard internazionali di qualità e a
consentire agli organi di vertice politici delle pubbliche amministrazioni l'accesso diretto alle
informazioni relative alla valutazione del personale dipendente;
d) garanzia della trasparenza dell'organizzazione del lavoro nelle pubbliche amministrazioni e dei
relativi sistemi retributivi;
e) valorizzazione del merito e conseguente riconoscimento di meccanismi premiali per i singoli
dipendenti sulla base dei risultati conseguiti dalle relative strutture amministrative;
f) definizione di un sistema più rigoroso di responsabilità dei dipendenti pubblici;
g) affermazione del principio di concorsualità per l'accesso al lavoro pubblico e per le progressioni
di carriera;
h) introduzione di strumenti che assicurino una più efficace organizzazione delle procedure
concorsuali su base territoriale, conformemente al principio della parità di condizioni per l'accesso
ai pubblici uffici, da garantire, mediante specifiche disposizioni del bando, con riferimento al luogo
di residenza dei concorrenti, quando tale requisito sia strumentale all'assolvimento di servizi
altrimenti non attuabili o almeno non attuabili con identico risultato;
i) previsione dell'obbligo di permanenza per almeno un quinquennio nella sede della prima
destinazione anche per i vincitori delle procedure di progressione verticale, considerando titolo
preferenziale nelle medesime procedure di progressione verticale la permanenza nelle sedi carenti
di organico.
2. I decreti legislativi di cui al comma 1 sono adottati nell'osservanza dei principi e criteri direttivi
fissati dai seguenti articoli, nonché nel rispetto del principio di pari opportunità, su proposta del
Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia
e delle finanze, e, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, relativamente all'attuazione delle
disposizioni di cui agli articoli 3, comma 2, lettera a), 4, 5 e 6, nonché previo parere della
medesima Conferenza relativamente all'attuazione delle restanti disposizioni della presente legge,
sono trasmessi alle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, le
quali esprimono il proprio parere entro sessanta giorni dalla data della trasmissione; decorso tale
termine, i decreti sono adottati anche in mancanza del parere. Qualora il termine per l'espressione
del parere parlamentare scada nei trenta giorni che precedono la scadenza del termine previsto al
comma 1, o successivamente, quest'ultimo termine è prorogato di sessanta giorni.
3. Entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore dei decreti legislativi di cui al comma 1, il
Governo può adottare eventuali disposizioni integrative e correttive, con le medesime modalità e
nel rispetto dei medesimi principi e criteri.
4. I decreti legislativi di cui al comma 1 individuano le disposizioni rientranti nella competenza
legislativa esclusiva dello Stato, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, della Costituzione, e
quelle contenenti principi generali dell'ordinamento giuridico, ai quali si adeguano le regioni e gli
enti locali negli ambiti di rispettiva competenza.
5. Le disposizioni della presente legge si applicano alla Presidenza del Consiglio dei ministri, salvo
che risultino incompatibili con la specificità del relativo ordinamento.

Art. 3
Principi e criteri in materia di contrattazione collettiva e integrativa e funzionalità delle
amministrazioni pubbliche

1. L'esercizio della delega nella materia di cui al presente articolo è finalizzato a modificare la
disciplina della contrattazione collettiva nel settore pubblico al fine di conseguire una migliore
organizzazione del lavoro e ad assicurare il rispetto della ripartizione tra le materie sottoposte alla
legge, nonché, sulla base di questa, ad atti organizzativi e all'autonoma determinazione dei
dirigenti, e quelle sottoposte alla contrattazione collettiva.
2. Nell'esercizio della delega nella materia di cui al presente articolo il Governo si attiene ai
seguenti principi e criteri direttivi:
a) precisare, ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come
modificato, da ultimo, dall'articolo 1 della presente legge, gli ambiti della disciplina del rapporto di
lavoro pubblico riservati rispettivamente alla contrattazione collettiva e alla legge, fermo restando
che è riservata alla contrattazione collettiva la determinazione dei diritti e delle obbligazioni
direttamente pertinenti al rapporto di lavoro;
b) fare in ogni caso salvo quanto previsto dagli articoli 2, comma 2, secondo periodo, e 3 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni;
c) prevedere meccanismi di monitoraggio sull'effettività e congruenza della ripartizione delle
materie attribuite alla regolazione della legge o dei contratti collettivi;
d) prevedere l'applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del
codice civile, in caso di nullità delle clausole contrattuali per violazione di norme imperative e dei
limiti fissati alla contrattazione collettiva;
e) individuare criteri per la fissazione di vincoli alla contrattazione collettiva al fine di assicurare il
rispetto dei vincoli di bilancio, anche mediante limiti massimi di spesa ovvero limiti minimi e
massimi di spesa;
f) prevedere, ai fini dell'accertamento dei costi della contrattazione integrativa, uno schema
standardizzato di relazione tecnica recante i contenuti minimi necessari per la valutazione degli
organi di controllo sulla compatibilità economico-finanziaria, nonché adeguate forme di
pubblicizzazione ai fini della valutazione, da parte dell'utenza, dell'impatto della contrattazione
integrativa sul funzionamento evidenziando le richieste e le previsioni di interesse per la
collettività;
g) potenziare le amministrazioni interessate al controllo attraverso il trasferimento di personale in
mobilità ai sensi dell'articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127;
h) riordinare le procedure di contrattazione collettiva nazionale, in coerenza con il settore privato
e nella salvaguardia delle specificità sussistenti nel settore pubblico, nonché quelle della
contrattazione integrativa e riformare, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica,
l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN), con particolare
riguardo alle competenze, alla struttura ed agli organi della medesima Agenzia, secondo i seguenti
criteri:
1) rafforzamento dell'indipendenza dell'ARAN dalle organizzazioni sindacali anche attraverso la
revisione dei requisiti soggettivi e delle incompatibilità dei componenti dei relativi organi, con
particolare riferimento ai periodi antecedenti e successivi allo svolgimento dell'incarico, e del
personale dell'Agenzia;
2) potenziamento del potere di rappresentanza delle regioni e degli enti locali;
3) ridefinizione della struttura e delle competenze dei comitati di settore, rafforzandone il potere
direttivo nei confronti dell'ARAN;
4) riduzione del numero dei comparti e delle aree di contrattazione, ferma restando la competenza
della contrattazione collettiva per l'individuazione della relativa composizione, anche con
riferimento alle aziende ed enti di cui all'articolo 70, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del
2001, e successive modificazioni;
5) modificazione, in coerenza con il settore privato, della durata dei contratti al fine di ridurre i
tempi e i ritardi dei rinnovi e di far coincidere il periodo di regolamentazione giuridica con quello di
regolamentazione economica;
6) rafforzamento del regime dei vigenti controlli sui contratti collettivi integrativi, in particolare
prevedendo specifiche responsabilità della parte contraente pubblica e degli organismi deputati al
controllo sulla compatibilità dei costi;
7) semplificazione del procedimento di contrattazione anche attraverso l'eliminazione di quei
controlli che non sono strettamente funzionali a verificare la compatibilità dei costi degli accordi
collettivi;
i) introdurre norme di raccordo per armonizzare con gli interventi di cui alla lettera h) i
procedimenti negoziali, di contrattazione e di concertazione di cui all'articolo 112 del decreto del
Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, e ai decreti legislativi 12 maggio 1995, n. 195,
19 maggio 2000, n. 139, 13 ottobre 2005, n. 217, e 15 febbraio 2006, n. 63;
l) prevedere che le pubbliche amministrazioni attivino autonomi livelli di contrattazione collettiva
integrativa, nel rispetto dei vincoli di bilancio risultanti dagli strumenti di programmazione annuale
e pluriennale di ciascuna amministrazione, sulle materie e nei limiti stabiliti dai contratti collettivi
nazionali, tra i soggetti e con le procedure negoziali che questi ultimi prevedono, con possibilità di
ambito territoriale e di riferimento a più amministrazioni;
m) prevedere l'imputabilità della spesa per il personale rispetto ai servizi erogati e definire le
modalità di pubblicità degli atti riguardanti la spesa per il personale e dei contratti attraverso gli
istituti e gli strumenti previsti dal codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo
7 marzo 2005, n. 82;
n) prevedere, al fine di ridurre il ricorso a contratti di lavoro a termine, a consulenze e a
collaborazioni, disposizioni dirette ad agevolare i processi di mobilità, anche volontaria, finalizzati
a garantire lo svolgimento delle funzioni pubbliche di competenza da parte delle amministrazioni
che presentino carenza di organico;
o) prevedere, al fine di favorire i processi di mobilità intercompartimentale del personale delle
pubbliche amministrazioni, criteri per la definizione mediante regolamento di una tabella di
comparazione fra i livelli di inquadramento previsti dai contratti collettivi relativi ai diversi
comparti di contrattazione.
Art. 4
Principi e criteri in materia di valutazione delle strutture e del personale delle amministrazioni
pubbliche e di azione collettiva. Disposizioni sul principio di trasparenza nelle amministrazioni
pubbliche

1. L'esercizio della delega nella materia di cui al presente articolo è finalizzato a modificare ed
integrare la disciplina del sistema di valutazione delle strutture e dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche, al fine di assicurare elevati standard qualitativi ed economici dell'intero
procedimento di produzione del servizio reso all'utenza tramite la valorizzazione del risultato
ottenuto dalle singole strutture, a prevedere mezzi di tutela giurisdizionale degli interessati nei
confronti delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici che si discostano dagli
standard qualitativi ed economici fissati o che violano le norme preposte al loro operato, nonché a
prevedere l'obbligo per le amministrazioni, i cui indicatori di efficienza o produttività si discostino
in misura significativa, secondo parametri deliberati dall'organismo centrale di cui al comma 2,
lettera f), dai valori medi dei medesimi indicatori rilevati tra le amministrazioni omologhe
rientranti nel 25 per cento delle amministrazioni con i rendimenti più alti, di fissare ai propri
dirigenti, tra gli obiettivi di cui alla lettera b) del medesimo comma 2, l'obiettivo di allineamento
entro un termine ragionevole ai parametri deliberati dal citato organismo centrale e, infine, a
prevedere l'attivazione di canali di comunicazione diretta utilizzabili dai cittadini per la
segnalazione di disfunzioni di qualsiasi natura nelle amministrazioni pubbliche.
2. Nell'esercizio della delega nella materia di cui al presente articolo il Governo si attiene ai
seguenti principi e criteri direttivi:
a) individuare sistemi di valutazione delle amministrazioni pubbliche diretti a rilevare, anche
mediante ricognizione e utilizzo delle fonti informative anche interattive esistenti in materia,
nonché con il coinvolgimento degli utenti, la corrispondenza dei servizi e dei prodotti resi ad
oggettivi standard di qualità, rilevati anche a livello internazionale;
b) prevedere l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di predisporre, in via preventiva, gli
obiettivi che l'amministrazione si pone per ciascun anno e di rilevare, in via consuntiva, quanta
parte degli obiettivi dell'anno precedente è stata effettivamente conseguita, assicurandone la
pubblicità per i cittadini, anche al fine di realizzare un sistema di indicatori di produttività e di
misuratori della qualità del rendimento del personale, correlato al rendimento individuale ed al
risultato conseguito dalla struttura;
c) prevedere l'organizzazione di confronti pubblici annuali sul funzionamento e sugli obiettivi di
miglioramento di ciascuna amministrazione, con la partecipazione di associazioni di consumatori e
utenti, organizzazioni sindacali, studiosi e organi di informazione, e la diffusione dei relativi
contenuti mediante adeguate forme di pubblicità, anche in modalità telematica;
d) promuovere la confrontabilità tra le prestazioni omogenee delle pubbliche amministrazioni
anche al fine di consentire la comparazione delle attività e dell'andamento gestionale nelle diverse
sedi territoriali ove si esercita la pubblica funzione, stabilendo annualmente a tal fine indicatori di
andamento gestionale, comuni alle diverse amministrazioni pubbliche o stabiliti per gruppi
omogenei di esse, da adottare all'interno degli strumenti di programmazione, gestione e controllo
e negli strumenti di valutazione dei risultati;
e) riordinare gli organismi che svolgono funzioni di controllo e valutazione del personale delle
amministrazioni pubbliche secondo i seguenti criteri:
1) estensione della valutazione a tutto il personale dipendente;
2) estensione della valutazione anche ai comportamenti organizzativi dei dirigenti;
3) definizione di requisiti di elevata professionalità ed esperienza dei componenti degli organismi
di valutazione;
4) assicurazione della piena indipendenza e autonomia del processo di valutazione, nel rispetto
delle metodologie e degli standard definiti dall'organismo di cui alla lettera f);
5) assicurazione della piena autonomia della valutazione, svolta dal dirigente nell'esercizio delle
proprie funzioni e responsabilità;
f) prevedere, nell'ambito del riordino dell'ARAN di cui all'articolo 3, l'istituzione, in posizione
autonoma e indipendente, di un organismo centrale che opera in collaborazione con il Ministero
dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e con la
Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica ed eventualmente in
raccordo con altri enti o istituzioni pubbliche, con il compito di indirizzare, coordinare e
sovrintendere all'esercizio indipendente delle funzioni di valutazione, di garantire la trasparenza
dei sistemi di cui alle lettere a) e b), di assicurare la comparabilità e la visibilità degli indici di
andamento gestionale, informando annualmente il Ministro per l'attuazione del programma di
Governo sull'attività svolta. I componenti, in numero non superiore a cinque, sono scelti tra
persone di elevata professionalità, anche estranee all'amministrazione, che non abbiano interessi
di qualsiasi natura in conflitto con le funzioni dell'organismo, con comprovate competenze in Italia
o all'estero nelle materie attinenti la definizione dei sistemi di cui alle lettere a) e b), e sono
nominati, nel rispetto del principio della rappresentanza di genere, con decreto del Presidente
della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la
pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro per l'attuazione del
programma di Governo, per un periodo di sei anni e previo parere favorevole delle competenti
Commissioni parlamentari, espresso a maggioranza dei due terzi dei componenti;
g) prevedere che i sindaci e i presidenti delle province nominino i componenti dei nuclei di
valutazione cui è affidato il compito di effettuare la valutazione dei dirigenti, secondo i criteri e le
metodologie stabiliti dall'organismo di cui alla lettera f), e che provvedano a confermare o
revocare gli incarichi dirigenziali conformemente all'esito della valutazione;
h) assicurare la totale accessibilità dei dati relativi ai servizi resi dalla pubblica amministrazione
tramite la pubblicità e la trasparenza degli indicatori e delle valutazioni operate da ciascuna
pubblica amministrazione anche attraverso:
1) la disponibilità immediata mediante la rete internet di tutti i dati sui quali si basano le
valutazioni, affinché possano essere oggetto di autonoma analisi ed elaborazione;
2) il confronto periodico tra valutazioni operate dall'interno delle amministrazioni e valutazioni
operate dall'esterno, ad opera delle associazioni di consumatori o utenti, dei centri di ricerca e di
ogni altro osservatore qualificato;
3) l'adozione da parte delle pubbliche amministrazioni, sentite le associazioni di cittadini,
consumatori e utenti rappresentate nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, di un
programma per la trasparenza, di durata triennale, da rendere pubblico anche attraverso i siti web
delle pubbliche amministrazioni, definito in conformità agli obiettivi di cui al comma 1;
i) prevedere l'ampliamento dei poteri ispettivi con riferimento alle verifiche ispettive integrate di
cui all'articolo 60, commi 5 e 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive
modificazioni;
l) consentire a ogni interessato di agire in giudizio nei confronti delle amministrazioni, nonché dei
concessionari di servizi pubblici, fatte salve le competenze degli organismi con funzioni di
regolazione e controllo istituiti con legge dello Stato e preposti ai relativi settori, se dalla
violazione di standard qualitativi ed economici o degli obblighi contenuti nelle Carte dei servizi,
dall'omesso esercizio di poteri di vigilanza, di controllo o sanzionatori, dalla violazione dei termini
o dalla mancata emanazione di atti amministrativi generali derivi la lesione di interessi
giuridicamente rilevanti per una pluralità di utenti o consumatori, nel rispetto dei seguenti criteri:
1) consentire la proposizione dell'azione anche ad associazioni o comitati a tutela degli interessi
dei propri associati;
2) devolvere il giudizio alla giurisdizione esclusiva e di merito del giudice amministrativo;
3) prevedere come condizione di ammissibilità che il ricorso sia preceduto da una diffida
all'amministrazione o al concessionario ad assumere, entro un termine fissato dai decreti
legislativi, le iniziative utili alla soddisfazione degli interessati; in particolare, prevedere che, a
seguito della diffida, si instauri un procedimento volto a responsabilizzare progressivamente il
dirigente competente e, in relazione alla tipologia degli enti, l'organo di indirizzo, l'organo
esecutivo o l'organo di vertice, a che le misure idonee siano assunte nel termine predetto;
4) prevedere che, all'esito del giudizio, il giudice ordini all'amministrazione o al concessionario di
porre in essere le misure idonee a porre rimedio alle violazioni, alle omissioni o ai mancati
adempimenti di cui all'alinea della presente lettera e, nei casi di perdurante inadempimento,
disponga la nomina di un commissario, con esclusione del risarcimento del danno, per il quale
resta ferma la disciplina vigente;
5) prevedere che la sentenza definitiva comporti l'obbligo di attivare le procedure relative
all'accertamento di eventuali responsabilità disciplinari o dirigenziali;
6) prevedere forme di idonea pubblicità del procedimento giurisdizionale e della sua conclusione;
7) prevedere strumenti e procedure idonei ad evitare che l'azione di cui all'alinea della presente
lettera nei confronti dei concessionari di servizi pubblici possa essere proposta o proseguita, nel
caso in cui un'autorità indipendente o comunque un organismo con funzioni di vigilanza e controllo
nel relativo settore abbia avviato sul medesimo oggetto il procedimento di propria competenza.
3. Per il funzionamento dell'organismo di cui al comma 2, lettera f), è autorizzata la spesa
massima di 2 milioni di euro per l'anno 2009 e di 4 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010,
compresi i compensi ai componenti. E' altresì autorizzata la spesa massima di 4 milioni di euro a
decorrere dall'anno 2010 per finanziare, con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione
e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, progetti sperimentali e
innovativi volti a:
a) diffondere e uniformare le metodologie della valutazione tra le amministrazioni centrali e gli
enti territoriali, anche tramite la definizione di modelli da pubblicare sulla rete internet;
b) sviluppare i processi di formazione del personale preposto alle funzioni di controllo e
valutazione;
c) sviluppare metodologie di valutazione della funzione di controllo della soddisfazione dei
cittadini;
d) migliorare la trasparenza delle procedure di valutazione mediante la realizzazione e lo sviluppo
di un apposito sito internet..
4. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 3, pari a 2 milioni di euro per l'anno 2009 e a 8
milioni di euro a decorrere dall'anno 2010, si provvede mediante corrispondente riduzione
dell'autorizzazione di spesa recata dall'articolo 1, comma 227, della legge 23 dicembre 2005, n.
266. Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze, sono stabilite le modalità di organizzazione dell'organismo
di cui al comma 2, lettera f), e fissati i compensi per i componenti. Il Ministro dell'economia e delle
finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
5. Dall'attuazione delle disposizioni contenute nel presente articolo, ad eccezione del comma 2,
lettera f), e del comma 3, secondo periodo, non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la
finanza pubblica.
6. La trasparenza costituisce livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni
pubbliche a norma dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione.
7. Ai fini del comma 6 la trasparenza è intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo
strumento della pubblicazione sui siti internet delle pubbliche amministrazioni, delle informazioni
concernenti ogni aspetto dell'organizzazione delle pubbliche amministrazioni, degli indicatori
relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni
istituzionali, dei risultati dell'attività di misurazione e valutazione svolta in proposito dagli organi
competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon
andamento e imparzialità.
8. Le amministrazioni pubbliche adottano ogni iniziativa utile a promuovere la massima
trasparenza nella propria organizzazione e nella propria attività.
9. All'articolo 1, comma 1, del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto
legislativo 30 giugno 2003, n. 196, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Le notizie
concernenti lo svolgimento delle prestazioni di chiunque sia addetto ad una funzione pubblica e la
relativa valutazione non sono oggetto di protezione della riservatezza personale».

Art. 5
Principi e criteri finalizzati a favorire il merito e la premialità

1. L'esercizio della delega nella materia di cui al presente articolo è finalizzato ad introdurre
nell'organizzazione delle pubbliche amministrazioni strumenti di valorizzazione del merito e metodi
di incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa, secondo le modalità
attuative stabilite dalla contrattazione collettiva, anche mediante l'affermazione del principio di
selettività e di concorsualità nelle progressioni di carriera e nel riconoscimento degli incentivi.
2. Nell'esercizio della delega nella materia di cui al presente articolo il Governo si attiene ai
seguenti principi e criteri direttivi:
a) stabilire percentuali minime di risorse da destinare al merito e alla produttività, previa
valutazione del contributo e del rendimento del singolo dipendente formulati in relazione al
risultato, evitando la corresponsione generalizzata ed indifferenziata di indennità e premi
incentivanti a tutto il personale;
b) prevedere che la valutazione positiva conseguita dal dipendente in un congruo arco temporale
costituisca un titolo rilevante ai fini della progressione in carriera e dei concorsi riservati al
personale interno;
c) destinare al personale, direttamente e proficuamente coinvolto nei processi di ristrutturazione e
razionalizzazione, parte delle economie conseguite con risparmi sui costi di funzionamento in
proporzione ai risultati conseguiti dalle singole strutture amministrative;
d) stabilire che le progressioni meramente economiche avvengano secondo principi di selettività;
e) definire una riserva di accesso dall'esterno alle posizioni economiche apicali nell'ambito delle
rispettive aree funzionali, anche tramite un corso-concorso bandito dalla Scuola superiore della
pubblica amministrazione;
f) stabilire che le progressioni di carriera avvengano per concorso pubblico, limitando le aliquote
da destinare al personale interno ad una quota comunque non superiore al 50 per cento;
g) individuare specifici e ulteriori criteri premiali per il personale coinvolto in progetti innovativi
che ampliano i servizi al pubblico, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.

Art. 6
Principi e criteri in materia di dirigenza pubblica. Modifica all'articolo 72, comma 11, del
decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.
133

1. L'esercizio della delega nella materia di cui al presente articolo è finalizzato a modificare la
disciplina della dirigenza pubblica, al fine di conseguire la migliore organizzazione del lavoro e di
assicurare il progressivo miglioramento della qualità delle prestazioni erogate al pubblico,
utilizzando anche i criteri di gestione e di valutazione del settore privato, al fine di realizzare
adeguati livelli di produttività del lavoro pubblico e di favorire il riconoscimento di meriti e
demeriti, e al fine di rafforzare il principio di distinzione tra le funzioni di indirizzo e controllo
spettanti agli organi di governo e le funzioni di gestione amministrativa spettanti alla dirigenza,
nel rispetto della giurisprudenza costituzionale in materia, regolando il rapporto tra organi di
vertice e dirigenti titolari di incarichi apicali in modo da garantire la piena e coerente attuazione
dell'indirizzo politico degli organi di governo in ambito amministrativo.
2. Nell'esercizio della delega nella materia di cui al presente articolo il Governo si attiene ai
seguenti principi e criteri direttivi:
a) affermare la piena autonomia e responsabilità del dirigente, in qualità di soggetto che esercita i
poteri del datore di lavoro pubblico, nella gestione delle risorse umane, attraverso il
riconoscimento in capo allo stesso della competenza con particolare riferimento ai seguenti ambiti:
1) individuazione dei profili professionali necessari allo svolgimento dei compiti istituzionali
dell'ufficio al quale è preposto;
2) valutazione del personale e conseguente riconoscimento degli incentivi alla produttività;
3) utilizzo dell'istituto della mobilità individuale di cui all'articolo 30 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, secondo criteri oggettivi finalizzati ad assicurare
la trasparenza delle scelte operate;
b) prevedere una specifica ipotesi di responsabilità del dirigente, in relazione agli effettivi poteri
datoriali, nel caso di omessa vigilanza sulla effettiva produttività delle risorse umane assegnate e
sull'efficienza della relativa struttura nonché, all'esito dell'accertamento della predetta
responsabilità, il divieto di corrispondergli il trattamento economico accessorio;
c) prevedere la decadenza dal diritto al trattamento economico accessorio nei confronti del
dirigente il quale, senza giustificato motivo, non abbia avviato il procedimento disciplinare nei
confronti dei dipendenti, nei casi in cui sarebbe stato dovuto;
d) limitare la responsabilità civile dei dirigenti alle ipotesi di dolo e di colpa grave, in relazione alla
decisione di avviare il procedimento disciplinare nei confronti dei dipendenti della pubblica
amministrazione di appartenenza;
e) prevedere sanzioni adeguate per le condotte dei dirigenti i quali, pur consapevoli di atti posti in
essere dai dipendenti rilevanti ai fini della responsabilità disciplinare, omettano di avviare il
procedimento disciplinare entro i termini di decadenza previsti, ovvero in ordine a tali atti rendano
valutazioni irragionevoli o manifestamente infondate;
f) prevedere che l'accesso alla prima fascia dirigenziale avvenga mediante il ricorso a procedure
selettive pubbliche concorsuali per una percentuale dei posti, adottando le necessarie misure volte
a mettere a regime il nuovo sistema di accesso in raccordo con il regime vigente;
g) prevedere, inoltre, che il conferimento dell'incarico dirigenziale generale ai vincitori delle
procedure selettive di cui alla lettera f) sia subordinato al compimento di un periodo di
formazione, non inferiore a sei mesi, presso uffici amministrativi di uno Stato dell'Unione europea
o di un organismo comunitario o internazionale, secondo modalità determinate, nell'ambito degli
ordinari stanziamenti di bilancio, da ciascuna amministrazione d'intesa con la Presidenza del
Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica e con la Scuola superiore della
pubblica amministrazione, tenuto anche conto delle disposizioni previste nell'articolo 32 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, stabilendo che, mediante intesa fra gli stessi soggetti
istituzionali, sia concordato un apposito programma per assicurare un'adeguata offerta formativa
ai fini dell'immediata applicazione della disciplina nel primo biennio successivo alla sua entrata in
vigore;
h) ridefinire i criteri di conferimento, mutamento o revoca degli incarichi dirigenziali, adeguando la
relativa disciplina ai principi di trasparenza e pubblicità ed ai principi desumibili anche dalla
giurisprudenza costituzionale e delle giurisdizioni superiori, escludendo la conferma dell'incarico
dirigenziale ricoperto in caso di mancato raggiungimento dei risultati valutati sulla base dei criteri
e degli obiettivi indicati al momento del conferimento dell'incarico, secondo i sistemi di valutazione
adottati dall'amministrazione, e ridefinire, altresì, la disciplina relativa al conferimento degli
incarichi ai soggetti estranei alla pubblica amministrazione e ai dirigenti non appartenenti ai ruoli,
prevedendo comunque la riduzione, rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente, delle
quote percentuali di dotazione organica entro cui è possibile il conferimento degli incarichi
medesimi;
i) ridefinire e ampliare, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, le competenze e la
struttura del Comitato dei garanti di cui all'articolo 22 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, con particolare riferimento alla verifica sul rispetto dei criteri di conferimento o di mancata
conferma degli incarichi, nonché sull'effettiva adozione ed utilizzo dei sistemi di valutazione al fine
del conferimento o della mancata conferma degli incarichi;
l) valorizzare le eccellenze nel raggiungimento degli obiettivi fissati mediante erogazione mirata
del trattamento economico accessorio ad un numero limitato di dirigenti nell'ambito delle singole
strutture cui può essere attribuita la misura massima del trattamento medesimo in base ai risultati
ottenuti nel procedimento di valutazione di cui all'articolo 4;
m) rivedere la disciplina delle incompatibilità per i dirigenti pubblici e rafforzarne l'autonomia
rispetto alle organizzazioni rappresentative dei lavoratori e all'autorità politica;
n) semplificare la disciplina della mobilità nazionale e internazionale dei dirigenti delle pubbliche
amministrazioni, al fine di renderne più ampia l'applicazione e di valorizzare il relativo periodo
lavorativo ai fini del conferimento degli incarichi;
o) promuovere la mobilità professionale e intercompartimentale dei dirigenti, con particolare
riferimento al personale dirigenziale appartenente a ruoli che presentano situazioni di esubero;
p) prevedere che, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la componente della
retribuzione legata al risultato sia fissata, nel medio periodo, per i dirigenti in una misura non
inferiore al 30 per cento della retribuzione complessiva, fatta eccezione per la dirigenza del
Servizio sanitario nazionale;
q) stabilire il divieto di corrispondere l'indennità di risultato ai dirigenti qualora le amministrazioni
di appartenenza, decorso il periodo transitorio fissato dai decreti legislativi di cui al presente
articolo, non abbiano predisposto sistemi di valutazione dei risultati coerenti con i principi
contenuti nella presente legge.
3. Al comma 11 dell'articolo 72 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, le parole: «dell'anzianità massima contributiva di
40 anni» sono sostituite dalle seguenti: «dell'anzianità massima di servizio effettivo di 40 anni».

Art. 7
Principi e criteri in materia di sanzioni disciplinari e responsabilità dei dipendenti pubblici

1. L'esercizio della delega nella materia di cui al presente articolo è finalizzato a modificare la
disciplina delle sanzioni disciplinari e della responsabilità dei dipendenti delle amministrazioni
pubbliche ai sensi dell'articolo 55 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e delle norme
speciali vigenti in materia, al fine di potenziare il livello di efficienza degli uffici pubblici
contrastando i fenomeni di scarsa produttività ed assenteismo. Nell'ambito delle suddette norme
sono individuate le disposizioni inderogabili inserite di diritto nel contratto collettivo ai sensi e per
gli effetti degli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del codice civile.
2. Nell'esercizio della delega nella materia di cui al presente articolo il Governo si attiene ai
seguenti principi e criteri direttivi:
a) semplificare le fasi dei procedimenti disciplinari, con particolare riferimento a quelli per le
infrazioni di minore gravità, nonché razionalizzare i tempi del procedimento disciplinare, anche
ridefinendo la natura e l'entità dei relativi termini e prevedendo strumenti per una sollecita ed
efficace acquisizione delle prove, oltre all'obbligo della comunicazione immediata, per via
telematica, della sentenza penale alle amministrazioni interessate;
b) prevedere che il procedimento disciplinare possa proseguire e concludersi anche in pendenza
del procedimento penale, stabilendo eventuali meccanismi di raccordo all'esito di quest'ultimo;
c) definire la tipologia delle infrazioni che, per la loro gravità, comportano l'irrogazione della
sanzione disciplinare del licenziamento, ivi comprese quelle relative a casi di scarso rendimento, di
attestazioni non veritiere di presenze e di presentazione di certificati medici non veritieri da parte
di pubblici dipendenti, prevedendo altresì, in relazione a queste due ultime ipotesi di condotta, una
fattispecie autonoma di reato, con applicazione di una sanzione non inferiore a quella stabilita per
il delitto di cui all'articolo 640, secondo comma, del codice penale e la procedibilità d'ufficio;
d) prevedere meccanismi rigorosi per l'esercizio dei controlli medici durante il periodo di assenza
per malattia del dipendente, nonché la responsabilità disciplinare e, se pubblico dipendente, il
licenziamento per giusta causa del medico, nel caso in cui lo stesso concorra alla falsificazione di
documenti attestanti lo stato di malattia ovvero violi i canoni di diligenza professionale
nell'accertamento della patologia;
e) prevedere, a carico del dipendente responsabile, l'obbligo del risarcimento del danno
patrimoniale, pari al compenso corrisposto a titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia
accertata la mancata prestazione, nonché del danno all'immagine subito dall'amministrazione;
f) prevedere il divieto di attribuire aumenti retributivi di qualsiasi genere ai dipendenti di uffici o
strutture che siano stati individuati per grave inefficienza e improduttività;
g) prevedere ipotesi di illecito disciplinare in relazione alla condotta colposa del pubblico
dipendente che abbia determinato la condanna della pubblica amministrazione al risarcimento dei
danni;
h) prevedere procedure e modalità per il collocamento a disposizione ed il licenziamento, nel
rispetto del principio del contraddittorio, del personale che abbia arrecato grave danno al normale
funzionamento degli uffici di appartenenza per inefficienza o incompetenza professionale;
i) prevedere ipotesi di illecito disciplinare nei confronti dei soggetti responsabili, per negligenza,
del mancato esercizio o della decadenza dell'azione disciplinare;
l) prevedere la responsabilità erariale dei dirigenti degli uffici in caso di mancata individuazione
delle unità in esubero;
m) ampliare i poteri disciplinari assegnati al dirigente prevedendo, altresì, l'erogazione di sanzioni
conservative quali, tra le altre, la multa o la sospensione del rapporto di lavoro, nel rispetto del
principio del contraddittorio;
n) prevedere l'equipollenza tra la affissione del codice disciplinare all'ingresso della sede di lavoro
e la sua pubblicazione nel sito web dell'amministrazione;
o) abolire i collegi arbitrali di disciplina vietando espressamente di istituirli in sede di
contrattazione collettiva;
p) prevedere l'obbligo, per il personale a contatto con il pubblico, di indossare un cartellino
identificativo ovvero di esporre sulla scrivania una targa indicante nome e cognome, con la
possibilità di escludere da tale obbligo determinate categorie di personale, in relazione alla
specificità di compiti ad esse attribuiti.

Art. 8
Norma interpretativa in materia di vicedirigenza

1. L'articolo 17-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, si
interpreta nel senso che la vicedirigenza è disciplinata esclusivamente ad opera e nell'ambito della
contrattazione collettiva nazionale del comparto di riferimento, che ha facoltà di introdurre una
specifica previsione costitutiva al riguardo. Il personale in possesso dei requisiti previsti dal
predetto articolo può essere destinatario della disciplina della vicedirigenza soltanto a seguito
dell'avvenuta costituzione di quest'ultima da parte della contrattazione collettiva nazionale del
comparto di riferimento. Sono fatti salvi gli effetti dei giudicati formatisi alla data di entrata in
vigore della presente legge.

Art. 9
Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro - CNEL

1. Dopo l'articolo 10 della legge 30 dicembre 1986, n. 936, è inserito il seguente:


«Art. 10-bis. - (Ulteriori attribuzioni). - 1. In attuazione di quanto previsto dall'articolo 99 della
Costituzione il CNEL:
a) redige una relazione annuale al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi
erogati dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini;
b) raccoglie e aggiorna l'Archivio nazionale dei contratti e degli accordi collettivi di lavoro nel
settore pubblico, con particolare riferimento alla contrattazione decentrata e integrativa di
secondo livello, predisponendo una relazione annuale sullo stato della contrattazione collettiva
nelle pubbliche amministrazioni con riferimento alle esigenze della vita economica e sociale;
c) promuove e organizza lo svolgimento di una conferenza annuale sull'attività compiuta dalle
amministrazioni pubbliche, con la partecipazione di rappresentanti delle categorie economiche e
sociali, delle associazioni dei consumatori e degli utenti, di studiosi qualificati e di organi di
informazione, per la discussione e il confronto sull'andamento dei servizi delle pubbliche
amministrazioni e sui problemi emergenti».
2. Il CNEL provvede all'attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo nell'ambito delle
risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Art. 10
Efficienza dell'azione amministrativa

1. All'articolo 3, comma 68, alinea, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, le parole: «segnalano in
particolare, con riferimento all'anno precedente e al primo quadrimestre dell'anno in corso:» sono
sostituite dalle seguenti: «danno conto, con riferimento all'anno solare precedente, degli elementi
informativi e di valutazione individuati con apposita direttiva emanata dal Ministro per l'attuazione
del programma di Governo, su proposta del Comitato tecnico-scientifico per il controllo strategico
nelle amministrazioni dello Stato, di cui al regolamento di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 12 dicembre 2006, n. 315, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:».
2. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare, sentito il Ministro
dell'economia e delle finanze, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge,
sono individuate le misure idonee a rafforzare l'autonomia e ad accrescere le capacità di analisi
conoscitiva e valutativa dei servizi per il controllo interno, nell'ambito delle risorse umane,
finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Art. 11
Corte dei conti

1. Le disposizioni di delega della presente legge non si applicano alle funzioni della Corte dei conti
che restano disciplinate dalle norme vigenti in materia, come integrate dalle disposizioni del
presente articolo.
2. La Corte dei conti, anche a richiesta delle competenti Commissioni parlamentari, può effettuare
controlli su gestioni pubbliche statali in corso di svolgimento. Ove accerti gravi irregolarità
gestionali ovvero gravi deviazioni da obiettivi, procedure o tempi di attuazione stabiliti da norme,
nazionali o comunitarie, ovvero da direttive del Governo, la Corte ne individua, in contraddittorio
con l'amministrazione, le cause e provvede, con decreto motivato del Presidente, su proposta
della competente sezione, a darne comunicazione, anche con strumenti telematici idonei allo
scopo, al Ministro competente. Questi, con decreto da comunicare al Parlamento e alla presidenza
della Corte, sulla base delle proprie valutazioni, anche di ordine economico-finanziario, può
disporre la sospensione dell'impegno di somme stanziate sui pertinenti capitoli di spesa. Qualora
emergano rilevanti ritardi nella realizzazione di piani e programmi, nell'erogazione di contributi
ovvero nel trasferimento di fondi, la Corte ne individua, in contraddittorio con l'amministrazione,
le cause, e provvede, con decreto motivato del Presidente, su proposta della competente sezione,
a darne comunicazione al Ministro competente. Entro sessanta giorni l'amministrazione
competente adotta i provvedimenti idonei a rimuovere gli impedimenti, ferma restando la facoltà
del Ministro, con proprio decreto da comunicare alla presidenza della Corte, di sospendere il
termine stesso per il tempo ritenuto necessario ovvero di comunicare, al Parlamento ed alla
presidenza della Corte, le ragioni che impediscono di ottemperare ai rilievi formulati dalla Corte.
3. Le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, di cui all'articolo 7, comma 7, della legge 5
giugno 2003, n. 131, previo concerto con il Presidente della Corte, possono fare applicazione delle
disposizioni di cui al comma 2 del presente articolo nei confronti delle gestioni pubbliche regionali
o degli enti locali. In tal caso la facoltà attribuita al Ministro competente si intende attribuita ai
rispettivi organi di governo e l'obbligo di riferire al Parlamento è da adempiere nei confronti delle
rispettive Assemblee elettive.
4. All'articolo 7 della legge 5 giugno 2003, n. 131, e successive modificazioni, dopo il comma 8 è
aggiunto il seguente:
«8-bis. Le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti possono essere integrate, senza nuovi
o maggiori oneri per la finanza pubblica, da due componenti designati, salva diversa previsione
dello statuto della Regione, rispettivamente dal Consiglio regionale e dal Consiglio delle autonomie
locali oppure, ove tale organo non sia stato istituito, dal Presidente del Consiglio regionale su
indicazione delle associazioni rappresentative dei Comuni e delle Province a livello regionale. I
predetti componenti sono scelti tra persone che, per gli studi compiuti e le esperienze
professionali acquisite, sono particolarmente esperte nelle materie aziendalistiche, economiche,
finanziarie, giuridiche e contabili; i medesimi durano in carica cinque anni e non sono
riconfermabili. Lo status dei predetti componenti è equiparato a tutti gli effetti, per la durata
dell'incarico, a quello dei consiglieri della Corte dei conti, con oneri finanziari a carico della
Regione. La nomina è effettuata con decreto del Presidente della Repubblica, con le modalità
previste dal secondo comma dell'articolo unico del decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio
1977, n. 385».
5. Il comma 61 dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, è abrogato.
6. Gli atti, i documenti e le notizie che la Corte dei conti può acquisire ai sensi dell'articolo 3,
comma 8, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, e delle norme ivi richiamate, sono anche quelli
formati o conservati in formato elettronico.
7. Il Presidente della Corte dei conti, quale organo di governo dell'istituto, sentito il parere dei
presidenti di sezione della Corte medesima, presenta annualmente al Parlamento, e comunica al
Governo, la relazione di cui all'articolo 3, comma 63, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Ne
trasmette copia al Consiglio di presidenza della Corte dei conti. Esercita ogni altra funzione non
espressamente attribuita da norme di legge ad altri organi collegiali o monocratici della Corte.
Provvede, sentito il Consiglio di presidenza, ad autorizzare, nei casi consentiti dalle norme, gli
incarichi extra-istituzionali, con o senza collocamento in posizione di fuori ruolo o aspettativa.
Revoca, sentito il Consiglio di presidenza, gli incarichi extra-istituzionali in corso di svolgimento,
per sopravvenute esigenze di servizio della Corte. Può esercitare la facoltà di cui all'articolo 41,
ultimo capoverso, del testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, di cui al regio decreto 12 luglio
1934, n. 1214. Si applica al Presidente della Corte dei conti, per la composizione nominativa e per
la determinazione delle competenze delle sezioni riunite, in ogni funzione ad esse attribuita, ferme
restando le previsioni organiche vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge, la
disposizione di cui all'articolo 1, quinto comma, della legge 27 aprile 1982, n. 186, introdotto
dall'articolo 54 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla
legge 6 agosto 2008, n. 133.
8. Il Consiglio di presidenza della Corte dei conti, quale organo di amministrazione del personale
di magistratura, esercita le funzioni ad esso espressamente attribuite da norme di legge. E'
composto dal Presidente della Corte, che lo presiede, dal Presidente aggiunto, dal Procuratore
generale, da quattro rappresentanti del Parlamento eletti ai sensi dell'articolo 7, comma 1, lettera
d), della legge 27 aprile 1982, n. 186, e successive modificazioni, e dell'articolo 18, comma 3,
della legge 21 luglio 2000, n. 205, e da quattro magistrati eletti da tutti i magistrati della Corte.
Alle sedute del Consiglio, tranne quelle in sede disciplinare, possono partecipare il Segretario
generale della Corte ed il magistrato addetto alla presidenza con funzioni di capo di gabinetto.
Qualora, per specifiche questioni, uno dei due sia designato relatore, lo stesso ha diritto di voto
per espressa delega del Presidente della Corte. Ferme restando la promozione dell'azione
disciplinare da parte del Procuratore generale e la relativa procedura, il Presidente della Corte ha
le funzioni di iniziativa nel sottoporre al Consiglio di presidenza gli affari da trattare e può disporre
che le questioni siano previamente istruite dalle commissioni ovvero sottoposte direttamente al
plenum. Il Consiglio di presidenza, su proposta del Presidente della Corte, adotta idonei indicatori
e strumenti di monitoraggio per misurare i livelli delle prestazioni lavorative rese dai magistrati. Il
Presidente e i componenti del Consiglio di presidenza rispondono, per i danni causati nell'esercizio
delle proprie funzioni, soltanto nei casi di dolo o colpa grave.
9. Per lo svolgimento delle funzioni di controllo di cui ai commi 2 e 3 del presente articolo è
autorizzata la spesa di 5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009. All'onere conseguente si
provvede mediante riduzione lineare degli stanziamenti di parte corrente relativi alle autorizzazioni
di spesa come determinate dalla Tabella C allegata alla legge 22 dicembre 2008, n. 203.
10. Il presente articolo entra in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione della
presente legge nella Gazzetta Ufficiale. Il termine, decorrente dalla data di scadenza del Consiglio
di presidenza in carica, entro il quale il Presidente della Corte dei conti indice le elezioni per il
rinnovo della composizione del Consiglio medesimo, è prorogato al 7 maggio 2009.

Art. 12
Monitoraggio della spesa per le prerogative sindacali nel settore pubblico

1. Il Governo trasmette annualmente al Parlamento e alla Corte dei conti una relazione
sull'andamento della spesa relativa all'applicazione degli istituti connessi alle prerogative sindacali
in favore dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

Art. 13
Modifica all'articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246, in materia di semplificazione della
legislazione

1. All'articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246, il comma 18 è sostituito dal seguente:
«18. Entro due anni dalla data di entrata in vigore dei decreti legislativi di cui al comma 14,
possono essere emanate, con uno o più decreti legislativi, disposizioni integrative, di riassetto o
correttive, esclusivamente nel rispetto dei principi e criteri direttivi di cui al comma 15 e previo
parere della Commissione di cui al comma 19».
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti
normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge dello Stato.
Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione

Schema di decreto legislativo


di attuazione della legge 4 marzo 2009 n. 15
in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di
efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni

REV 25 1
TITOLO I
PRINCIPI GENERALI art. 1

TITOLO II
MISURAZIONE, VALUTAZIONE E
TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE artt. 2- 15

CAPO I
Disposizioni generali
CAPO II
Il ciclo di gestione della performance
CAPO III
Trasparenza e rendicontazione della performance
CAPO IV
Soggetti del processo di misurazione e valutazione della performance

TITOLO III
MERITO E PREMI artt. 16 - 30

CAPO I
Merito
CAPO II
Premi
CAPO III
Norme finali, transitorie e abrogazioni

TITOLO IV
NUOVE NORME GENERALI SULL’ORDINAMENTO DEL LAVORO ALLE DIPENDENZE
DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
artt. 31 - 71
CAPO I
Principi generali
CAPO II
Dirigenza Pubblica
CAPO III
Uffici, piante organiche, mobilità, accessi
CAPO IV
Contrattazione collettiva nazionale e integrativa
CAPO V
Sanzioni disciplinari
e responsabilità dei dipendenti pubblici

TITOLO V
NORME FINALI E TRANSITORIE art. 72

REV 25 2
Il Presidente della Repubblica

Visti gli articoli 76, 87, 92, 95 e 117 della Costituzione;

Vista la legge 4 marzo 2009, n. 15 recante “Delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della
produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni
nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell'economia e del
lavoro e alla Corte dei conti.”;

Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, recante “Riordino e potenziamento dei
meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati
dell'attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo
1997, n. 59” e successive modificazioni;

Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante “Riforma dell'organizzazione del
Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59” e successive modificazioni;

Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, recante “Ordinamento della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59”, e successive
modificazioni;

Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante: “Norme generali sull'ordinamento del
lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, e successive modificazioni;

Visto il decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196, recante “Codice in materia di protezione dei
dati personali” e successive modificazioni;

Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante “Codice dell’amministrazione digitale”, e
successive modificazioni;

Visto il decreto legislativo 11 aprile 2006 n. 198 recante “Codice delle pari opportunità tra uomo e
donna, a norma dell'articolo 6 della L. 28 novembre 2005, n. 246”;.

Vista la direttiva dei Ministri per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione e per
le pari opportunità del 23 maggio 2007, pubblicata nella G.U. 27 luglio 2007, n.173, recante
“Misure per attuare la parità e le pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni
pubbliche”;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13 giugno 2008, recante “Delega di
funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia pubblica amministrazione e
innovazione al Ministro senza portafoglio, on. prof. Renato Brunetta”;

Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto
2008, n.133;

Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei ministri in data ………

Acquisita l’intesa della Conferenza Unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281 relativamente all'attuazione delle disposizioni di cui agli articoli 3, comma 2, lettera

REV 25 3
a), 4, 5 e 6 della legge n. 15 del 2009, nonché il parere della medesima Conferenza relativamente
all’attuazione delle restanti disposizioni della citata legge nella seduta del…..;

Acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari;

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri in data ………

Sulla proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con il
Ministro dell’economia e delle finanze;

EMANA
il seguente decreto legislativo:

TITOLO I
PRINCIPI GENERALI

Art. 1
(Oggetto e finalità)

1. In attuazione degli articoli da 2 a 7 della legge 4 marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente
decreto recano una riforma organica della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, intervenendo in particolare in materia di contrattazione collettiva, di valutazione delle strutture
e del personale delle amministrazioni pubbliche, di valorizzazione del merito, di promozione delle
pari opportunità, di azione collettiva a tutela di interessi giuridicamente rilevanti, di dirigenza
pubblica e di responsabilità disciplinare. Fermo quanto previsto dall’articolo 3 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recano altresì norme di raccordo per armonizzare con la nuova
disciplina i procedimenti negoziali, di contrattazione e di concertazione di cui all’articolo 112 del
decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n.18, e ai decreti legislativi 12 maggio
1995, n.195, 19 maggio 2000, n.139, 13 ottobre 2005, n.217, e 15 febbraio 2006, n.63.

2. Le disposizioni del presente decreto assicurano una migliore organizzazione del lavoro, il rispetto
degli ambiti riservati rispettivamente alla legge e alla contrattazione collettiva, elevati standard
qualitativi ed economici delle funzioni e dei servizi, l’incentivazione della qualità della prestazione
lavorativa, la selettività e la concorsualità nelle progressioni di carriera, il riconoscimento di meriti e
demeriti, la tutela giurisdizionale degli interessati nei confronti delle amministrazioni e dei
concessionari di servizi pubblici che si discostano dagli standard di riferimento, la selettività e la
valorizzazione delle capacità e dei risultati ai fini degli incarichi dirigenziali, il rafforzamento
dell’autonomia, dei poteri e della responsabilità della dirigenza, l’incremento dell’efficienza del
lavoro pubblico ed il contrasto alla scarsa produttività e all’assenteismo nonché la trasparenza
dell’operato delle amministrazioni pubbliche anche a garanzia della legalità.

REV 25 4
TITOLO II
MISURAZIONE, VALUTAZIONE E
TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

CAPO I
Disposizioni generali

Art. 2
(Oggetto e finalità)

1. Le disposizioni contenute nel presente Titolo disciplinano il sistema di valutazione delle strutture
e dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche il cui rapporto di lavoro è disciplinato dall’articolo
2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, al fine di assicurare elevati standard
qualitativi ed economici del servizio tramite la valorizzazione dei risultati e della performance
organizzativa e individuale.

Art. 3
(Principi generali)

1. La misurazione e la valutazione della performance sono volte al miglioramento della qualità dei
servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche, nonché alla crescita delle competenze professionali,
attraverso la valorizzazione del merito e l’erogazione dei premi per i risultati perseguiti dai singoli e
dalle unità organizzative in un quadro di pari opportunità di diritti e doveri, trasparenza dei risultati
delle amministrazioni pubbliche e delle risorse impiegate per il loro perseguimento.

2. Ogni amministrazione pubblica è tenuta a misurare e valutare la performance con riferimento


all’amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si
articola e ai singoli dipendenti, secondo modalità conformi alle direttive impartite dalla
Commissione di cui all’articolo 13.

3. Le amministrazioni pubbliche adottano modalità e strumenti di comunicazione che garantiscono


la massima trasparenza delle informazioni concernenti le misurazioni e le valutazioni della
performance.

4. Le amministrazioni pubbliche adottano metodi e strumenti idonei a misurare, valutare e premiare


la performance individuale e quella organizzativa, secondo criteri strettamente connessi al
soddisfacimento dell’interesse del destinatario dei servizi e degli interventi.

5. Il rispetto delle disposizioni del presente Titolo è condizione necessaria per l’erogazione di premi
legati al merito ed alla performance.

6. Fermo quanto previsto dall’articolo 13, dall’applicazione delle disposizioni del presente Titolo
non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni interessate
utilizzano a tal fine le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

CAPO II
Il ciclo di gestione della performance

REV 25 5
Art. 4
(Ciclo di gestione della performance)

1. Ai fini dell’attuazione dei principi generali di cui all’articolo 3, le amministrazioni pubbliche


sviluppano, in maniera coerente con i contenuti e con il ciclo della programmazione finanziaria e
del bilancio, il ciclo di gestione della performance.

2. Il ciclo di gestione della performance si articola nelle seguenti fasi:

a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi
di risultato e dei rispettivi indicatori;
b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione delle risorse;
c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi;
d) misurazione e valutazione della performance, organizzativa e individuale;
e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito;
f) rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai vertici
delle amministrazioni nonché ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti
interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi.

Art. 5
(Obiettivi e indicatori )

1. Gli obiettivi sono programmati su base triennale e definiti, prima dell’inizio del rispettivo
esercizio, dagli organi di indirizzo politico-amministrativo, sentiti i vertici dell'amministrazione e
tra questi ultimi ed i dirigenti o i responsabili delle unità organizzative. Gli obiettivi sono definiti in
coerenza con quelli di bilancio indicati nei documenti programmatici di cui alla legge 5 agosto
1978, n. 468 e successive modificazioni.

2. Gli obiettivi sono:


a) rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della collettività, alla missione istituzionale, alle
priorità politiche ed alle strategie dell’amministrazione;
b) specifici e misurabili in termini concreti e chiari;
c) tali da determinare un significativo miglioramento della qualità dei servizi erogati e degli
interventi;
d) riferibili ad un arco temporale determinato;
e) commisurati ai valori di riferimento derivanti da standard definiti a livello nazionale e
internazionale, nonché da comparazioni con amministrazioni omologhe;
f) confrontabili con le tendenze della produttività dell’amministrazione con riferimento,
ove possibile, almeno al triennio precedente;
g) correlati alla quantità e alla qualità delle risorse disponibili.

Art. 6
(Monitoraggio della performance)

1. Gli organi di indirizzo politico amministrativo, con il supporto dei dirigenti, verificano
l’andamento della performance rispetto agli obiettivi di cui all’articolo 5 durante il periodo di
riferimento e propongono, ove necessario, interventi correttivi in corso di esercizio.

REV 25 6
2. Ai fini di cui al comma 1, gli organi di indirizzo politico amministrativo si avvalgono delle
risultanze dei sistemi di controllo di gestione presenti nell’amministrazione.

Art. 7
(Sistema di misurazione e valutazione della performance)

1. Le amministrazioni pubbliche valutano annualmente la performance organizzativa e individuale.


A tal fine adottano con apposito provvedimento il Sistema di misurazione e valutazione della
performance.

2. Il Sistema di misurazione e valutazione della performance, di cui al comma 1, individua, secondo


gli indirizzi adottati dalla Commissione di cui all’articolo 13:

a) le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le responsabilità del processo di misurazione


e valutazione della performance, in conformità alle disposizioni del presente decreto;
b) le procedure di conciliazione relative all’applicazione del sistema di misurazione e
valutazione della performance;
c) le modalità di raccordo e di integrazione con i sistemi di controllo esistenti;
d) le modalità di raccordo e integrazione con i documenti di programmazione
finanziaria e di bilancio.

Art. 8
(Ambiti di misurazione e valutazione della performance organizzativa)

1. Il Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa concerne:

a) l’impatto delle politiche attivate sulla soddisfazione finale dei bisogni della
collettività;
b) l’attuazione di piani e programmi, ovvero la misurazione dell’effettivo grado di
attuazione dei medesimi, nel rispetto delle fasi e dei tempi previsti, degli standard
qualitativi e quantitativi definiti, del livello previsto di assorbimento delle risorse;
c) la rilevazione del grado di soddisfazione dei destinatari delle attività e dei servizi
anche attraverso modalità interattive;
d) la modernizzazione e il miglioramento qualitativo dell’organizzazione e delle
competenze professionali e la capacità di attuazione di piani e programmi;
e) lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle relazioni con i cittadini, i soggetti
interessati, gli utenti e i destinatari dei servizi, anche attraverso lo sviluppo di forme
di partecipazione e collaborazione;
f) l’efficienza nell’impiego delle risorse, con particolare riferimento al contenimento ed
alla riduzione dei costi, nonché all’ottimizzazione dei tempi dei procedimenti
amministrativi;
g) la qualità e la quantità delle prestazioni e dei servizi erogati;
h) il raggiungimento degli obiettivi di promozione delle pari opportunità.

Art. 9
(Ambiti di misurazione e valutazione della performance individuale)

REV 25 7
1. La misurazione e la valutazione della performance individuale dei dirigenti e del personale
responsabile di una unità organizzativa in posizione di autonomia e responsabilità è collegata:

a) agli indicatori di performance relativi all’ambito organizzativo di diretta


responsabilità;
b) al raggiungimento di specifici obiettivi individuali;
c) alla qualità del contributo assicurato alla performance generale della struttura, alle
competenze professionali e manageriali dimostrate.

2. La misurazione e la valutazione svolte dai dirigenti sulla performance individuale del personale
sono effettuate sulla base del sistema di cui all’articolo 7 e collegate:

a) al raggiungimento di specifici obiettivi di gruppo o individuali;


b) alla qualità del contributo assicurato alla performance dell’unità organizzativa di
appartenenza, alle competenze dimostrate ed ai comportamenti professionali e
organizzativi.

3. Nella valutazione di performance individuale non sono considerati i periodi di astensione


obbligatoria per maternità o per congedo parentale.

Art. 10
(Piano della performance e Relazione sulla performance)

1. Al fine di assicurare la qualità, comprensibilità ed attendibilità dei documenti di rappresentazione


della performance, le amministrazioni pubbliche redigono annualmente:

a) entro il 31 gennaio, un documento programmatico triennale, denominato Piano della


performance da adottare in coerenza con i contenuti e il ciclo della programmazione
finanziaria e di bilancio, che individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed
operativi e definisce, con riferimento agli obiettivi finali ed intermedi ed alle risorse,
gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance
dell’amministrazione nonché gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i
relativi indicatori;

b) un documento, da adottare entro il 30 giugno, denominato Relazione sulla


performance che evidenzia, a consuntivo, con riferimento all’anno precedente, i
risultati organizzativi e individuali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati
ed alle risorse, con rilevazione degli eventuali scostamenti, e il bilancio di genere
realizzato.

2. I documenti di cui alle lettere a) e b) sono immediatamente trasmessi alla Commissione di cui
all’articolo 13 e al Ministero dell’economia e delle finanze.

3. Eventuali variazioni durante l’esercizio degli obiettivi e degli indicatori della performance
organizzativa e individuale sono tempestivamente inserite all’interno nel Piano della performance.

4. Per le amministrazioni dello Stato il Piano della performance contiene la direttiva annuale del
Ministro di cui all’articolo 14 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

REV 25 8
5. In caso di mancata adozione del Piano della performance è fatto divieto di erogazione della
retribuzione di risultato ai dirigenti responsabili e l’amministrazione non può procedere ad
assunzioni di personale o al conferimento di incarichi di consulenza o di collaborazione comunque
denominati.

CAPO III
Trasparenza e rendicontazione della performance

Art. 11
(Trasparenza della performance)

1. Le amministrazioni pubbliche garantiscono la massima trasparenza in ogni fase del ciclo di


gestione della performance.

2. Ogni amministrazione, sentite le associazioni rappresentate nel Consiglio nazionale dei


consumatori e degli utenti, adotta un Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, da
aggiornare annualmente, che indica le iniziative previste per garantire:
a) un adeguato livello di trasparenza della performance, anche sulla base delle linee guida
elaborate dalla Commissione di cui all’articolo 13;
b) la legalità e lo sviluppo della cultura dell’integrità.

3. La trasparenza è intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della


pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti
ogni aspetto dell’organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all’utilizzo
delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell’attività di misurazione
e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del
rispetto dei princìpi di buon andamento e imparzialità. Essa costituisce livello essenziale delle
prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai sensi dell’articolo 117, secondo comma,
lettera m) della Costituzione.

4. Ai fini della riduzione del costo dei servizi, dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione, nonché del conseguente risparmio sul costo del lavoro, le pubbliche
amministrazioni provvedono annualmente ad individuare i servizi erogati, agli utenti sia finali che
intermedi, ai sensi del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, articolo 10, comma 5. Le
amministrazioni provvedono altresì alla contabilizzazione dei costi e all’evidenziazione dei costi
effettivi e di quelli imputati al personale per ogni servizio erogato, nonché al monitoraggio del loro
andamento nel tempo, pubblicando i relativi dati sui propri siti istituzionali.

5. Ogni amministrazione presenta il Piano e la Relazione sulla performance di cui all’articolo 10


comma 1, lettere a) e b) alle associazioni di consumatori o utenti, ai centri di ricerca e a ogni altro
osservatore qualificato, nell’ambito di apposite giornate della trasparenza senza nuovi o maggiori
oneri per la finanza pubblica.

6. Nell’ambito del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità sono specificate le modalità,
i tempi di attuazione, le risorse dedicate e gli strumenti di verifica dell’efficacia delle iniziative di
cui al comma 2.

REV 25 9
7. Ogni amministrazione ha l’obbligo di pubblicare sul proprio sito istituzionale in apposita sezione
di facile accesso e consultazione e denominata “Trasparenza, valutazione e merito”:

a) il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità ed il relativo stato di


attuazione;
b) il Piano e la Relazione di cui all’articolo 10;
c) l’ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e
l’ammontare dei premi effettivamente distribuiti;
d) l’analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell’utilizzo della premialità sia
per i dirigenti sia per i dipendenti;
e) i nominativi ed i curricula dei componenti degli Organismi indipendenti di
valutazione e del Responsabile delle funzioni di misurazione della performance di
cui all’articolo 14;
f) i curricula dei dirigenti e dei titolari di posizioni organizzative, redatti in conformità
al vigente modello europeo;
g) le retribuzioni dei dirigenti, con specifica evidenza sulle componenti variabili della
retribuzione e delle componenti legate alla valutazione di risultato;
h) i curricula e le retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico
amministrativo;
i) gli incarichi, retribuiti e non retribuiti, conferiti ai dipendenti pubblici e a soggetti
privati.

8. In caso di mancata adozione e realizzazione del Programma triennale per la trasparenza e


l’integrità o di mancato assolvimento degli obblighi di pubblicazione di cui al comma 7 è fatto
divieto di erogazione della retribuzione di risultato ai dirigenti preposti agli uffici coinvolti.

CAPO IV
Soggetti del processo di misurazione e valutazione della performance

Art. 12
(Soggetti)

1. Nel processo di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale delle


amministrazioni pubbliche intervengono:

a) un organismo centrale denominato Commissione per la valutazione, la trasparenza e


l’integrità delle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 13;
b) gli Organismi indipendenti di valutazione della performance di cui all’articolo 14;
c) l’organo di indirizzo politico di ciascuna amministrazione;
d) i dirigenti di ciascuna amministrazione.

Art. 13
(Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche)

1. In attuazione dell’articolo 4, comma 2, lettera f) della legge 4 marzo 2009, n. 15, è istituita la
Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche, di
seguito denominata “Commissione”, che opera in posizione di indipendenza di giudizio e di

REV 25 10
valutazione e in piena autonomia, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica e con il Ministero dell'economia e delle finanze -
Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato ed eventualmente in raccordo con altri enti o
istituzioni pubbliche, con il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere all'esercizio
indipendente delle funzioni di valutazione, di garantire la trasparenza dei sistemi di valutazione, di
assicurare la comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale, informando
annualmente il Ministro per l'attuazione del programma di Governo sull'attività svolta.

2. La Commissione è organo collegiale composto da cinque componenti scelti tra esperti di elevata
professionalità, anche estranei all’amministrazione con comprovate competenze in Italia e
all’Estero, sia nel settore pubblico che in quello privato in tema di servizi pubblici, management,
misurazione della performance, nonché di gestione e valutazione del personale. I componenti sono
nominati, nel rispetto del principio delle pari opportunità di genere, con decreto del Presidente della
Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la
pubblica amministrazione e l’innovazione di concerto con il Ministro per l’attuazione del
programma di Governo, previo parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti
espresso a maggioranza dei due terzi dei componenti. I componenti della Commissione non possono
essere scelti tra persone che rivestono incarichi pubblici elettivi o cariche in partiti politici o in
organizzazioni sindacali o che abbiano rivestito tali incarichi e cariche nei tre anni precedenti la
nomina e, in ogni caso, non devono avere interessi di qualsiasi natura in conflitto con le funzioni
della Commissione. I componenti sono nominati per un periodo di sei anni e possono essere
confermati una sola volta. In occasione della prima seduta, convocata dal componente più anziano
di età, i componenti eleggono nel loro ambito il Presidente della Commissione. All’atto
dell’accettazione della nomina, se dipendenti da pubblica amministrazione o magistrati in attività di
servizio sono collocati fuori ruolo e il posto corrispondente nella dotazione organica
dell’amministrazione di appartenenza è reso indisponibile per tutta la durata del mandato; se
professori universitari, sono collocati in aspettativa senza assegni.

3. La struttura operativa della Commissione è diretta da un direttore generale nominato con


deliberazione della Commissione medesima. La Commissione definisce con propri regolamenti che
vanno sottoposti all’approvazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze per i connessi
profili finanziari, le norme concernenti il funzionamento e l’autonoma gestione finanziaria, , e
determina, altresì, i contingenti di personale di cui avvalersi entro il limite massimo di 30 unità.
Alla copertura dei posti si provvede esclusivamente mediante personale di altre amministrazioni in
posizione di comando o fuori ruolo, cui si applica l’articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio
1997, n. 127, o mediante personale con contratto a tempo determinato. Nei limiti delle disponibilità
di bilancio la Commissione può avvalersi di non più di 10 esperti di elevata professionalità ed
esperienza sui temi della misurazione e della valutazione della performance e della prevenzione e
della lotta alla corruzione, con contratti di diritto privato di collaborazione autonoma. La
Commissione, previo accordo con il Presidente dell’ARAN, può altresì avvalersi del personale e
delle strutture dell’ARAN. Può inoltre richiedere indagini, accertamenti e relazioni all’Ispettorato
per la funzione pubblica.

4. La Commissione indirizza, coordina e sovrintende all’esercizio delle funzioni di valutazione da


parte degli Organismi indipendenti di cui all’articolo 14 e delle altre Agenzie di valutazione; a tal
fine:

a) promuove sistemi e metodologie finalizzati al miglioramento della performance delle


amministrazioni pubbliche;
b) assicura la trasparenza dei risultati conseguiti,
c) confronta le performance rispetto a standard ed esperienze, nazionali e internazionali;

REV 25 11
d) favorisce, nella pubblica amministrazione, la cultura della trasparenza anche attraverso
strumenti di prevenzione e di lotta alla corruzione;
e) favorisce la cultura delle pari opportunità con relativi criteri e prassi applicative.

5. La Commissione nel rispetto dell’esercizio e delle responsabilità autonome di valutazione proprie


di ogni amministrazione:

a) fornisce supporto tecnico e metodologico all’attuazione delle varie fasi del ciclo di
gestione della performance;
b) definisce la struttura e le modalità di redazione del Piano e della Relazione di cui
all’articolo 10;
c) verifica la corretta predisposizione del Piano e della Relazione sulla Performance
delle amministrazioni centrali e, a campione, analizza quelli degli Enti territoriali,
formulando osservazioni e specifici rilievi;
d) definisce i parametri e i modelli di riferimento del Sistema di misurazione e
valutazione della performance di cui all’articolo 7;
e) adotta le linee guida per la predisposizione dei Programma triennale per la
trasparenza e l’integrità di cui all’articolo 11, comma 8, lettera a);
f) adotta le linee guida per la definizione degli Strumenti per la qualità dei servizi
pubblici;
g) definisce i requisiti per la nomina dei componenti dell’Organismo indipendente di
valutazione di cui all’articolo 14;
h) promuove analisi comparate della performance delle amministrazioni pubbliche sulla
base di indicatori di andamento gestionale e la loro diffusione attraverso la
pubblicazione nei siti istituzionali ed altre modalità ed iniziative ritenute utili;
i) redige la graduatoria di performance delle amministrazioni statali e degli enti
pubblici nazionali di cui all’articolo 40, comma 3-quater, del decreto legislativo
n.165 del 2001; a tal fine svolge adeguata attività istruttoria e può richiedere alle
amministrazioni dati, informazioni e chiarimenti;
j) promuove iniziative di confronto con i cittadini, le imprese e le relative associazioni
rappresentative; le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali; le
associazioni rappresentative delle amministrazioni pubbliche; gli organismi di
valutazione di cui all’articolo 14 e quelli di controllo interni ed esterni alle
amministrazioni pubbliche;
k) definisce un programma di sostegno a progetti innovativi e sperimentali, concernenti
il miglioramento della performance attraverso le funzioni di misurazione, valutazione
e controllo;
l) predispone una relazione annuale sulla performance delle amministrazioni centrali e
ne garantisce la diffusione attraverso la pubblicazione sul proprio sito istituzionale ed
altre modalità ed iniziative ritenute utili;
m) sviluppa ed intrattiene rapporti di collaborazione con analoghe strutture a livello
europeo ed internazionale;
n) realizza e gestisce, in collaborazione con il CNIPA il portale della trasparenza che
contiene i piani e le relazioni di performance delle amministrazioni pubbliche.

6. La Commissione provvede al coordinamento, al supporto operativo e al monitoraggio delle


attività di cui all’articolo 11, comma 2, del decreto legislativo n. 286 del 1999, come modificato
dall’articolo 28 del presente decreto.

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7. Presso la Commissione è istituita la Sezione per l’integrità nelle amministrazioni pubbliche con
la funzione di favorire, all’interno della amministrazioni pubbliche, la diffusione della legalità e
della trasparenza e sviluppare interventi a favore della cultura dell’integrità. La Sezione promuove
la trasparenza e l’integrità nelle amministrazioni pubbliche; a tal fine predispone le linee guida del
Programma triennale per l’integrità e la trasparenza di cui articolo 11, ne verifica l’effettiva
adozione e vigila sul rispetto degli obblighi in materia di trasparenza da parte di ciascuna
amministrazione.

8. I risultati dell’attività della Commissione sono pubblici. La Commissione assicura la


disponibilità, per le associazioni di consumatori o utenti, i centri di ricerca e ogni altro osservatore
qualificato, di tutti i dati sui quali la valutazione si basa e trasmette una relazione annuale sulle
proprie attività al Ministro per l’attuazione del programma di Governo.

9. Dopo cinque anni, dalla data di costituzione, la Commissione affida ad un valutatore


indipendente un’analisi dei propri risultati ed un giudizio sull’efficacia della sua attività e
sull'adeguatezza della struttura di gestione, anche al fine di formulare eventuali proposte di
integrazioni o modificazioni dei propri compiti. L’esito della valutazione e le eventuali
raccomandazioni sono trasmesse al Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e
pubblicate sul sito istituzionale della Commissione.

10. Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con il
Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabilite le modalità di organizzazione della
Commissione e fissati i compensi per i componenti.

11. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la
pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con i Ministri competenti, sono dettate
disposizioni per il raccordo tra le attività della Commissione e quelle delle esistenti Agenzie di
valutazione.

12. Agli oneri derivanti dal presente articolo si provvede nei limiti dell’autorizzazione di spesa di
cui all’articolo 4, comma 3, primo periodo, della legge 4 marzo 2009, n. 15. All’attuazione della
lettera n) del comma 5 si provvede nei limiti dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 4,
comma 3, secondo periodo, della legge 4 marzo 2009, n. 15.

Art. 14
(Organismo indipendente di valutazione della performance)

1. Ogni amministrazione, singolarmente o in forma associata, senza nuovi o maggiori oneri per al
finanza pubblica, si dota di un Organismo indipendente di valutazione della performance.

2. L’Organismo di cui al comma 1 sostituisce i servizi di controllo interno, comunque denominati,


di cui al decreto legislativo n. 286 del 1999, ed esercita, in piena autonomia, le attività di cui al
comma 4. Esercita, altresì, le attività di controllo strategico di cui all’articolo 6, comma 1, del
decreto legislativo n. 286 del 1999, come modificato dall’articolo 30 del presente decreto e
riferisce, in proposito, direttamente all’organo di indirizzo politico - amministrativo.

3. L’Organismo indipendente di valutazione è nominato, sentita la Commissione di cui all’articolo


13, dall’organo di indirizzo politico-amministrativo per un periodo di tre anni L’incarico dei
componenti può essere rinnovato una sola volta.

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4. L’Organismo indipendente di valutazione della performance del decreto legislativo n. 286 del
1999:

a) monitora il funzionamento complessivo del sistema della valutazione, della trasparenza e


integrità dei controlli interni ed elabora una relazione annuale sullo stato dello stesso;
b) comunica tempestivamente le criticità riscontrate ai competenti organi interni di governo ed
amministrazione nonché alla Corte dei Conti, all’Ispettorato per la funzione pubblica e alla
Commissione di cui all’articolo 13;
c) valida la Relazione sulla performance di cui all’articolo 10 e ne assicura la visibilità
attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale dell’amministrazione;
d) garantisce la correttezza dei processi di misurazione e valutazione, nonché dell’utilizzo dei
premi di cui al Titolo III, secondo quanto previsto dal presente decreto, dai contratti
collettivi nazionali, dai contratti integrativi, dai regolamenti interni all’amministrazione, nel
rispetto del principio di valorizzazione del merito e della professionalità;
e) propone, sulla base del sistema di cui all’articolo 7, all’organo di indirizzo politico-
amministrativo, la valutazione annuale dei dirigenti di vertice e l’attribuzione ad essi dei
premi di cui al Titolo III;
f) è responsabile della corretta applicazione delle linee guida, delle metodologie e degli
strumenti predisposti dalla Commissione di cui all’articolo 13;
g) promuove e attesta l’assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all’integrità di
cui al presente Titolo.

5. L’Organismo indipendente di valutazione della performance, sulla base di appositi modelli forniti
dalla Commissione di cui all’articolo 13, cura annualmente la realizzazione di indagini sul
personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione
del sistema di valutazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico
da parte del personale, e ne riferisce alla predetta Commissione.

6 La validazione della Relazione sulla performance di cui al comma 4, lettera c) è condizione


inderogabile per l’accesso agli strumenti per premiare il merito di cui al Titolo III.

7. L’Organismo indipendente di valutazione è costituito da 3 componenti dotati di requisiti di


elevata professionalità ed esperienza, maturata nel campo del management, della valutazione della
performance e della valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche.

8 I componenti dell’Organismo indipendente di valutazione non possono essere nominati tra


soggetti che rivestano incarichi pubblici elettivi o cariche in partiti politici o in organizzazioni
sindacali ovvero che abbiano rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette
organizzazioni, ovvero che abbiano rivestito simili incarichi o cariche o che abbiano avuto simili
rapporti nei tre anni precedenti la designazione.

9. I componenti dell’organismo indipendente devono possedere una specifica professionalità ed


esperienza ed i loro curricula sono comunicati alla Commissione di cui all’articolo 13.

10. Presso l’Organismo indipendente di valutazione è costituita, senza nuovi o maggiori oneri per la
finanza pubblica, una struttura tecnica permanente per la misurazione della performance, dotata
delle risorse necessarie all’esercizio delle relative funzioni.

11. Il responsabile della struttura tecnica permanente deve possedere una specifica professionalità
ed esperienza nel campo della misurazione della performance nelle amministrazioni pubbliche.

REV 25 14
Art. 15
(Responsabilità dell’organo di indirizzo politico amministrativo)

1. L’organo di indirizzo politico-amministrativo promuove la cultura della responsabilità per il


miglioramento della performance, del merito, della trasparenza e dell’integrità.

2. L’organo di indirizzo politico amministrativo di ciascuna amministrazione:

a) emana le direttive generali contenenti gli indirizzi strategici;


b) definisce in collaborazione con i vertici dell’amministrazione il Piano e la Relazione di
cui all’articolo 10, comma 1, lettere a) e b);
c) verifica il conseguimento effettivo degli obiettivi strategici;
d) definisce il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità di cui all’articolo 11
nonché gli eventuali aggiornamenti annuali.

TITOLO III
MERITO E PREMI

CAPO I
Disposizioni generali

Art. 16
(Oggetto e finalità)

1. Le disposizioni del presente titolo recano strumenti di valorizzazione del merito e metodi di
incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa informati a principi di
selettività e concorsualità nelle progressioni di carriera e nel riconoscimento degli incentivi.

2. Dall’applicazione delle disposizioni del presente Titolo non devono derivare nuovi o maggiori
oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni interessate utilizzano a tal fine le risorse umane,
finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Art. 17
(Valorizzazione del merito ed incentivazione della performance)

1. Le amministrazioni pubbliche promuovono il miglioramento della performance organizzativa e


individuale, anche attraverso l’utilizzo di sistemi premianti selettivi, secondo logiche
meritocratiche.

2. È vietata la distribuzione di premi collegati alla performance in assenza delle verifiche e


attestazioni sui sistemi di misurazione e valutazione adottati ai sensi del presente decreto.

Art. 18

REV 25 15
(Criteri e modalità per il riconoscimento del merito)

1. Le amministrazioni pubbliche promuovono il merito e valorizzano i dipendenti che conseguono


le migliori performance attraverso l’attribuzione selettiva di incentivi sia economici sia di carriera.

2. È fatto divieto di distribuire gli incentivi in maniera indifferenziata o sulla base di automatismi
estranei al processo di valutazione della performance.

Art. 19
(Criteri per la differenziazione delle valutazioni)

1. In ogni amministrazione, l’Organismo indipendente, sulla base delle risultanze del sistema di
valutazione di cui al Titolo II del presente decreto, compila una graduatoria delle valutazioni
individuali del personale dirigenziale, distinto per livello generale e non, e del personale non
dirigenziale.

2. In ogni graduatoria di cui al comma 1 il personale è distribuito in differenti livelli di performance


in modo che:

a) il 25 per cento è collocato nella fascia di merito alta, alla quale corrisponde l’attribuzione
del 50 per cento delle risorse destinate al trattamento accessorio collegato alla
performance individuale;
b) il 50 per cento è collocato nella fascia di merito intermedia, alla quale corrisponde
l’attribuzione del 50 per cento delle risorse destinate al trattamento accessorio collegato
alla performance individuale;
c) il restante 25 per cento è collocato nella fascia di merito bassa, alla quale non
corrisponde l’attribuzione di alcun trattamento accessorio collegato alla performance
individuale.

3. Per i dirigenti si applicano i criteri di compilazione della graduatoria e di attribuzione del


trattamento accessorio di cui al comma 2, con riferimento alla retribuzione di risultato, ma la
valutazione ha effetto sulla retribuzione di risultato, ferma restando, l’onnicomprensività del
trattamento economico.
4. La contrattazione collettiva integrativa può prevedere deroghe alla percentuale del 25 per cento di
cui alla lettera a) del comma 2 in misura non superiore a 5 punti percentuali in aumento o in
diminuzione, con corrispondente variazione compensativa delle percentuali di cui alle lettere b) o
c). La contrattazione può altresì prevedere deroghe alla composizione percentuale delle fasce di cui
alle lettere b) e c) e alla distribuzione tra le medesime fasce delle risorse destinate ai trattamenti
accessori collegati alla performance individuale.

5. Il Dipartimento della funzione pubblica provvede al monitoraggio delle deroghe di cui al comma
4 al fine di verificare il rispetto dei principi di selettività e di meritocrazia e riferisce in proposito al
Ministro per la pubblica amministrazione e l’ innovazione.

REV 25 16
CAPO II
Premi

Art. 20
(Strumenti)

1. Gli strumenti per premiare il merito e le professionalità sono:

a) il bonus annuale delle eccellenze, di cui all’articolo 21 ;


b) il premio annuale per l’innovazione, di cui all’articolo 22;
c) le progressioni economiche, di cui all’articolo 23;
d) le progressioni di carriera, di cui all’articolo 24;
e) l’attribuzione di incarichi e responsabilità, di cui all’articolo 25;
f) l’accesso a percorsi di alta formazione e di crescita professionale, in ambito nazionale e
internazionale, di cui all’articolo 26.

2. Gli incentivi di cui alle lettere a), b), c), ed e) del comma 1 sono riconosciuti a valere sulle risorse
disponibili per la contrattazione collettiva integrativa.

Art. 21
(Bonus annuale delle eccellenze)

1. È istituito, nell’ambito delle risorse di cui al comma 3 bis dell’articolo 45 del decreto legislativo
30 marzo 2001 n. 165 come modificato dall’articolo 65, comma 1, lettera c) del presente decreto, il
bonus annuale delle eccellenze al quale concorre il personale, dirigenziale e non, che si è collocato
nella fascia di merito alta nelle rispettive graduatorie di cui all’articolo 19, comma 2, lettera a). Il
bonus è assegnato alle performance eccellenti individuate in non più del 5 per cento del personale,
dirigenziale e non, che si è collocato nella predetta fascia di merito alta.

2. Nei limiti delle risorse delle risorse disponibili, la contrattazione collettiva nazionale determina
l’ammontare del bonus annuale delle eccellenze.

3. Il personale premiato con il bonus annuale di cui al comma 1 può accedere agli strumenti
premianti di cui agli articoli 22 e 26 a condizione che rinunci al bonus stesso.
4. Entro il mese di aprile di ogni anno, le amministrazioni pubbliche, a conclusione del processo di
valutazione della performance, assegnano al personale il bonus annuale relativo all’esercizio
precedente.

Art. 22
(Premio annuale per l’innovazione)

1. Ogni amministrazione pubblica istituisce un premio annuale per l’innovazione, di valore pari
all’ammontare del bonus annuale di eccellenza, di cui all’articolo 21, per ciascun dipendente
premiato.

2. Il premio viene assegnato al miglior progetto realizzato nell’anno, in grado di produrre un


significativo cambiamento dei servizi offerti o dei processi interni di lavoro, con un elevato impatto
sulla performance dell’organizzazione.
REV 25 17
3. L’assegnazione del premio per l’innovazione compete all’Organismo indipendente di valutazione
della performance di cui all’articolo 14, sulla base di una valutazione comparativa delle candidature
presentate da singoli dirigenti e dipendenti o da gruppi di lavoro.

4. Il progetto premiato è l’unico candidabile al Premio nazionale per l’innovazione nelle


amministrazioni pubbliche, promosso dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione.

Art. 23
(Progressioni economiche)

1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono selettivamente le progressioni economiche di cui


all’articolo 52, comma 1-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, come introdotto
dall’articolo 60 del presente decreto, sulla base di quanto previsto dai contratti collettivi nazionali e
integrativi di lavoro e nei limiti delle risorse disponibili.

2. Le progressioni economiche sono attribuite in modo selettivo, ad una quota limitata di


dipendenti, in relazione allo sviluppo delle competenze professionali ed ai risultati individuali e
collettivi rilevati dal sistema di valutazione.

3. La collocazione nella fascia di merito alta ai sensi dell’articolo 19, comma 2, lettera a), per tre
anni consecutivi, ovvero per cinque annualità anche non consecutive, costituisce titolo prioritario ai
fini dell’attribuzione delle progressioni economiche.

Art. 24
(Progressioni di carriera)

1. Ai sensi dell’articolo 52, comma 1-bis, del decreto legislativo n. 165 del 2001, come introdotto
dall’articolo 60 del presente decreto, le amministrazioni pubbliche coprono i posti disponibili nella
dotazione organica attraverso concorsi pubblici, con riserva non superiore al 50 per cento a favore
del personale interno, nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di assunzioni.

2. L’ attribuzione dei posti riservati al personale interno è finalizzata a riconoscere e valorizzare le


competenze professionali sviluppate dai dipendenti, in relazione alle specifiche esigenze delle
amministrazioni.

3. La collocazione nella fascia di merito alta, di cui all’articolo 19, comma 2, lettera a), per tre anni
consecutivi, ovvero per cinque annualità anche non consecutive, costituisce titolo prioritario ai fini
della progressione di carriera.

Art. 25
(Attribuzione di incarichi e responsabilità)

REV 25 18
1. Le amministrazioni pubbliche favoriscono la crescita professionale e la responsabilizzazione dei
dipendenti pubblici ai fini del continuo miglioramento dei processi e dei servizi prodotti.

2. La professionalità sviluppata e attestata dal sistema di misurazione e valutazione costituisce


criterio per l’assegnazione di incarichi e responsabilità.

Art. 26
(Accesso a percorsi di alta formazione e di crescita professionale)

1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono e valorizzano i contributi individuali e le


professionalità sviluppate dai dipendenti e a tali fini:

a) promuovono l’accesso privilegiato dei dipendenti a percorsi di alta formazione in


primarie istituzioni educative nazionali e internazionali;
b) favoriscono la crescita professionale e l’ulteriore sviluppo di competenze dei
dipendenti, anche attraverso periodi di lavoro presso primarie istituzioni pubbliche e
private, nazionali e internazionali.

2. Gli incentivi di cui al comma 1 sono riconosciuti nei limiti delle risorse disponibili di ciascuna
amministrazione.

Art. 27
( Premio di efficienza)

1. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 61 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e dall’articolo 2, commi 33 e 34
della legge 22 dicembre 2008, n. 203, una quota fino al 30 per cento dei risparmi sui costi di
funzionamento derivanti da processi di ristrutturazione, riorganizzazione e innovazione all’interno
delle pubbliche amministrazioni è destinata, in misura fino a due terzi, a premiare, secondo criteri
generali definiti dalla contrattazione collettiva integrativa, il personale direttamente e proficuamente
coinvolto e per la parte residua ad incrementare le somme disponibili per la contrattazione stessa.

2. Le risorse di cui al comma 1 possono essere utilizzate solo se i risparmi sono stati documentati
nel Rapporto di Performance, validati dall’Organismo di valutazione di cui all’articolo 14 e
verificati dal Ministero dell’economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato.

Art. 28
(Qualità dei servizi pubblici)

1. All’articolo 11 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286 del 1999, il comma 2 è sostituito dal
seguente: “2. Le modalità di definizione, adozione e pubblicizzazione degli standard di qualità, i
casi e le modalità di adozione delle carte dei servizi, i criteri di misurazione della qualità dei servizi,
le condizioni di tutela degli utenti, nonché i casi e le modalità di indennizzo automatico e forfettario

REV 25 19
all'utenza per mancato rispetto degli standard di qualità sono stabilite con direttive, aggiornabili
annualmente, del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta della Commissione per la
valutazione, la trasparenza e l’integrità nelle amministrazioni pubbliche. Per quanto riguarda i
servizi erogati direttamente o indirettamente dalle Regioni e dagli Enti locali, si provvede con atti di
indirizzo e coordinamento adottati d'intesa con la Conferenza unificata di cui al decreto legislativo
28 agosto 1997, n. 281, su proposta della Commissione per la valutazione, la trasparenza e
l’integrità nelle amministrazioni pubbliche.”.

CAPO III
Norme finali, transitorie e abrogazioni

Art. 29
(Inderogabilità)

1. Le disposizioni del presente Titolo hanno carattere imperativo, non possono essere derogate dalla
contrattazione collettiva e sono inserite di diritto nei contratti collettivi ai sensi e per gli effetti degli
articoli 1339 e 1419, comma 2, del codice civile, a decorrere dal periodo contrattuale successivo a
quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto.

Art. 30
(Norme transitorie e abrogazioni)

1. La Commissione di cui all’articolo 13 è costituita entro il 30 settembre 2009.

2. Gli Organismi indipendenti di cui all’articolo 14 sono costituiti entro il 30 aprile 2010. Fino alla
loro costituzione continuano ad operare gli uffici e i soggetti preposti all’attività di valutazione e
controllo strategico di cui all’articolo 6 del decreto legislativo n. 286 del 1999.

3. In sede di prima attuazione del presente decreto, gli Organismi indipendenti di cui all’articolo 14
provvedono, entro il 30 settembre 2010, sulla base degli indirizzi della Commissione di cui
all’articolo 13 a definire i sistemi di valutazione della performance di cui all’articolo 7 in modo da
assicurarne la piena operatività a decorrere dal 1° gennaio 2011. La Commissione effettua il
monitoraggio sui parametri e i modelli di riferimento dei predetti sistemi ai sensi dell’articolo 13,
comma 5, lettera d).

4.A far data dal 30 aprile 2010 sono abrogate le seguenti disposizioni del decreto legislativo 30
luglio 1999, n. 286:
a) il terzo periodo dell’articolo 1, comma 2, lettera a);
b) l’articolo 1, comma 6;
c) l’articolo 5;
d) l’articolo 6, commi 2 e 3;
e) l’articolo 11, comma 3.

5. Sono abrogati i commi 68 e 69 dell’articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

REV 25 20
TITOLO IV

NUOVE NORME GENERALI SULL’ORDINAMENTO DEL LAVORO ALLE


DIPENDENZE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

CAPO I
Principi generali

Art. 31
(Oggetto, ambito e finalità)

1. Le disposizioni del presente Capo definiscono la ripartizione tra le materie sottoposte alla legge,
nonché sulla base di questa, ad atti organizzativi e all’autonoma responsabilità del dirigente nella
gestione delle risorse umane e quelle oggetto della contrattazione collettiva.

Art. 32
(Modifiche all’articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche:
a) al comma 2, alla fine del primo periodo, sono aggiunte le seguenti parole: “che
costituiscono disposizioni a carattere imperativo.”;
b) al comma 3, dopo le parole: “mediante contratti collettivi”sono aggiunte le seguenti: “e
salvo i casi previsti dal comma 3-ter dell’articolo 40 e le ipotesi di tutela delle
retribuzioni di cui all’articolo 47-bis,”;
c) dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti:
“3-bis. Nel caso di nullità delle disposizioni contrattuali per violazione di norme
imperative o dei limiti fissati alla contrattazione collettiva, si applicano gli articoli
1339 e 1419, secondo comma, del codice civile.

Art. 33
(Modifica all’articolo 5 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)

1. All’articolo 5, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, al comma 2 sono apportate le
seguenti modifiche:

a) “2. Nell’ambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui all’articolo 2, comma 1, le
determinazioni per l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei
rapporti di lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con la
capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatta salva la sola informazione ai
sindacati, ove prevista nei contratti di cui all’articolo 9. Rientrano, in particolare,
nell’esercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la gestione delle risorse umane nel
rispetto del principio di pari opportunità nonché la direzione, l’organizzazione del lavoro
nell’ambito degli uffici.

b) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:

REV 25 21
“3-bis. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alle Autorità
amministrative indipendenti.”

Art. 34
(Modifica all’articolo 6 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1. All’articolo 6 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, dopo il comma 4, è inserito il
seguente: “4-bis. Il documento di programmazione triennale del fabbisogno di personale ed i suoi
aggiornamenti di cui al comma 4 sono elaborati su proposta dei competenti dirigenti che
individuano i profili professionali necessari allo svolgimento dei compiti istituzionali delle strutture
cui sono preposti.”

Art. 35
(Modifica all’articolo 9 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)
1. L’articolo 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è il sostituito dal seguente:
“1. I contratti collettivi nazionali disciplinano i rapporti sindacali e gli istituti della partecipazione.”

CAPO II
Dirigenza pubblica

Art. 36

(Oggetto, ambito di applicazione e finalità)

1. Le disposizioni del presente capo modificano la disciplina della dirigenza pubblica per
conseguire la migliore organizzazione del lavoro e assicurare il progressivo miglioramento della
qualità delle prestazioni erogate al pubblico, utilizzando anche i criteri di gestione e di valutazione
del settore privato, al fine di realizzare adeguati livelli di produttività del lavoro pubblico, di
favorire il riconoscimento di meriti e demeriti, e di rafforzare il principio di distinzione tra le
funzioni di indirizzo e controllo spettanti agli organi di governo e le funzioni di gestione
amministrativa spettanti alla dirigenza, nel rispetto della giurisprudenza costituzionale in materia,
regolando il rapporto tra organi di vertice e dirigenti titolari di incarichi apicali in modo da garantire
la piena e coerente attuazione dell'indirizzo politico degli organi di governo in ambito
amministrativo.

Art. 37
(Modifica all’articolo 16 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

REV 25 22
1. All’articolo 16, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le
seguenti modifiche:
a) dopo la lettera a) è inserita la seguente: “a-bis) propongono i profili professionali
necessari allo svolgimento dei compiti dell’ufficio cui sono preposti anche al fine
dell’elaborazione del documento di programmazione triennale del fabbisogno di
personale di cui all’articolo 6, comma 4;”;
b) dopo la lettera l) è inserita la seguente: “l-bis) concorrono alla definizione di misure
idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da
parte dei dipendenti dell’ufficio cui sono preposti;”.

Art. 38
(Modifica all’articolo 17 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1. All’articolo 17, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, sono apportate le
seguenti modifiche:
a) dopo la lettera d) è inserita la seguente: “d-bis) concorrono all’individuazione delle
risorse e dei profili professionali necessari allo svolgimento dei compiti dell’ufficio cui
sono preposti anche al fine dell’elaborazione del documento di programmazione
triennale del fabbisogno di personale di cui all’articolo 6, comma 4;”
b) alla lettera e), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: “anche ai sensi di quanto
previsto all’articolo 16, comma 1, lettera l-bis.”;
c) dopo la lettera e) è inserita la seguente: “e-bis) effettuano la valutazione del personale
assegnato ai propri uffici, nel rispetto del principio del merito, ai fini della progressione
economica e tra le aree, nonché della corresponsione di indennità e premi incentivanti.”.

Art. 39
(Modifica all’articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1. All’articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, sono apportate le seguenti
modifiche:
a) il comma 1 è sostituito dal seguente: “1. Ai fini del conferimento di ciascun incarico di
funzione dirigenziale si tiene conto, in relazione alla natura e alle caratteristiche degli
obiettivi prefissati ed alla complessità della struttura interessata, delle attitudini e delle
capacità professionali del singolo dirigente, dei risultati conseguiti in precedenza
nell’amministrazione di appartenenza e della relativa valutazione, delle specifiche
competenze organizzative possedute nonché delle esperienze di direzione eventualmente
maturate all’estero, presso il settore privato o presso altre amministrazioni pubbliche, purchè
attinenti al conferimento dell’incarico. Al conferimento degli incarichi e al passaggio ad
incarichi diversi non si applica l’articolo 2103 del codice civile.”;
b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
“1-bis. L’amministrazione rende conoscibili, anche mediante pubblicazione di
apposito avviso sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei posti di funzione
che si rendono disponibili nella dotazione organica ed i criteri di scelta; acquisisce le
disponibilità dei dirigenti interessati e le valuta.
1-ter. Gli incarichi dirigenziali possono essere revocati esclusivamente nei casi e con
le modalità di cui all’articolo 21, comma 1, secondo periodo. L’amministrazione che,
in dipendenza dei processi di riorganizzazione ovvero alla scadenza, in assenza di
una valutazione negativa, non intende confermare l’incarico conferito al dirigente, è

REV 25 23
tenuta a darne idonea e motivata comunicazione al dirigente stesso con un preavviso
congruo, prospettando i posti disponibili per un nuovo incarico.”;
c) al comma 2,
1) dopo il secondo periodo è inserito il seguente:” La durata dell’incarico può essere
inferiore a tre anni se coincide con il conseguimento del limite di età per il
collocamento a riposo dell’interessato.”;
2) in fine, è aggiunto il seguente: “In caso di primo conferimento ad un dirigente
della seconda fascia di incarichi di uffici dirigenziali generali o di funzioni
equiparate, la durata dell’incarico è pari a tre anni.”
d) al comma 3, le parole “richieste dal comma 6.” sono sostituite dalle seguenti: “e nelle
percentuali previste dal comma 6.”;
e) al comma 6:
1) dopo il secondo periodo è inserito il seguente: “Gli incarichi sono
rinnovabili per una sola volta nell’ambito della stessa amministrazione.”;
2) al terzo periodo, le parole: “o da concrete esperienze di lavoro maturate”
sono sostituite dalle seguenti: “e da concrete esperienze di lavoro maturate
per almeno un quinquennio,”.
f) dopo il comma 6 è inserito il seguente: “6-bis. Fermo restando il contingente complessivo
dei dirigenti di prima o seconda fascia il quoziente derivante dall'applicazione delle
percentuali previste dai commi 4, 5-bis e 6 , è arrotondato all'unità inferiore, se il primo
decimale è inferiore a cinque, o all'unità superiore, se esso è uguale o superiore a cinque.”
g) al comma 8, le parole: “, al comma 5-bis, limitatamente al personale non appartenente ai
ruoli di cui all'articolo 23, e al comma 6,” sono soppresse.

2. Ai soggetti che alla data di entrata in vigore del presente decreto sono già titolari di un incarico
dirigenziale ai sensi dell’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001, come
modificato dal comma 1, lettera e) del presente articolo, può essere conferito un nuovo incarico
rinnovabile per una sola volta.

Art. 40
(Modifica all’articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1. All’articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, sono apportate le seguenti
modifiche:
a) il comma 1 è sostituito dal seguente:“1. Il mancato raggiungimento degli obiettivi
accertato attraverso le risultanze del sistema di valutazione ovvero l’inosservanza delle
direttive imputabili al dirigente comportano, previa contestazione e ferma restando
l’eventuale responsabilità disciplinare secondo la disciplina contenuta nel contratto
collettivo, l’impossibilità di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. In relazione alla
gravità dei casi, l’amministrazione può inoltre, previa contestazione e nel rispetto del
principio del contraddittorio, revocare l’incarico collocando il dirigente a disposizione dei
ruoli di cui all’articolo 23 ovvero recedere dal rapporto di lavoro secondo le disposizioni del
contratto collettivo.”.

b) dopo il comma 1, è inserito il seguente: “ 1-bis. Al di fuori dei casi di cui al comma 1, al
dirigente nei confronti del quale sia stata accertata, previa contestazione e nel rispetto del
principio del contraddittorio secondo le procedure previste dalla legge e dai contratti
collettivi nazionali, la colpevole violazione del dovere di vigilanza sul rispetto, da parte del
personale assegnato ai propri uffici, degli standard quantitativi e qualitativi fissati
dall’amministrazione, conformemente agli indirizzi deliberati dalla Commissione di cui

REV 25 24
all’articolo 13 del decreto legislativo…., la retribuzione di risultato è decurtata, sentito il
Comitato dei Garanti, in relazione alla gravità della violazione di una quota fino all’ottanta
per cento.”.

Art. 41
(Modifica all’articolo 22 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1. L’articolo 22 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, è sostituito dal seguente:
“Art. 22 - (Comitato dei garanti) - 1. I provvedimenti di cui all'articolo 21, commi 1 e 1-bis, sono
adottati sentito il Comitato dei garanti, i cui componenti, nel rispetto del principio di genere, sono
nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Il Comitato dura in carica tre anni e
l'incarico non è rinnovabile.

2. Il Comitato dei garanti è composto da un consigliere della Corte dei conti, designato dal suo
Presidente, e da quattro componenti designati rispettivamente, uno dal Presidente della
Commissione di cui all’articolo 13, uno dal Ministro per la pubblica amministrazione e
l’innovazione scelto tra un esperto scelto tra soggetti con specifica qualificazione ed esperienza nei
settori dell’organizzazione amministrativa e del lavoro pubblico e due scelti tra dirigenti di uffici
dirigenziali generali di cui almeno uno appartenente agli Organismi indipendenti di valutazione,
estratti a sorte fra coloro che hanno presentato la propria candidatura. I componenti sono collocati
fuori ruolo e il posto corrispondente nella dotazione organica dell’amministrazione di appartenenza
è reso indisponibile per tutta la durata del mandato.

3. Il parere del Comitato dei garanti viene reso entro il termine di quarantacinque giorni dalla
richiesta; decorso inutilmente tale termine si prescinde dal parere.”.

Art. 42
(Modifiche all’articolo 23 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1. All’articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è apportata la seguente
modifica:
a) al terzo periodo le parole “tre anni” sono sostituite dalle seguenti ”cinque anni”.

2. Per i dirigenti ai quali sia stato conferito l’incarico di direzione di uffici dirigenziali generali o
equivalenti prima dell’entrata in vigore del presente decreto, il termine di cui all’articolo 23, comma
1, terzo periodo, del decreto legislativo n.165 del 2001, rimane fissato in tre anni.

3. Il transito nella prima fascia dei ruoli dirigenziali è comunque escluso per coloro che abbiano
espressamente rinunciato prima dell’entrata in vigore del presente decreto all’applicazione della
disposizione di cui all’articolo 23 del decreto legislativo n.165 del 2001.

Art. 43
(Modifica all’articolo 23-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1. All’articolo 23-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, sono apportate le seguenti
modifiche:

REV 25 25
a) al comma 1, le parole da: “possono” fino a “ aspettativa” sono sostituite dalle seguenti:
“sono collocati, salvo motivato diniego dell’amministrazione di appartenenza in ordine
alle proprie preminenti esigenze organizzative, in aspettativa”;
b) al comma 2, in fine, sono aggiunte le seguenti parole: “in ordine alle proprie preminenti
esigenze organizzative”.

Art. 44
(Modifica all’articolo 24 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1. All’articolo 24 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche:

a) al comma 1, le parole “ e alle connesse responsabilità” sono sostituite dalle seguenti: “,


alle connesse responsabilità e ai risultati conseguiti.”;
b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
“1-bis. Il trattamento accessorio collegato ai risultati deve costituire almeno il 30 per
cento della retribuzione complessiva del dirigente considerata al netto della
retribuzione individuale di anzianità e degli incarichi aggiuntivi soggetti al regime
dell’onnicomprensività.
1-ter. I contratti collettivi nazionali incrementano progressivamente la componente
legata al risultato, in modo da adeguarsi a quanto disposto dal comma 1-bis, entro la
tornata contrattuale successiva a quella decorrente dal 1° gennaio 2010, destinando
comunque a tale componente tutti gli incrementi previsti per la parte accessoria della
retribuzione. La disposizione di cui al comma 1-bis non si applica alla dirigenza del
Servizio Sanitario Nazionale e non può, in ogni caso, comportare nuovi o maggiori
oneri per la finanza pubblica.
1-quater. La parte della retribuzione collegata al raggiungimento dei risultati della
prestazione non può essere corrisposta al dirigente responsabile qualora
l’amministrazione di appartenenza, decorso il periodo transitorio di sei mesi
dall’entrata in vigore del decreto legislativo di attuazione della delega di cui alla
legge 4 marzo 2009, n.15, non abbia predisposto il sistema di valutazione di cui al
Titolo II del citato decreto legislativo.”.

Art. 45
(Modifiche all’articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1.All’articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 sono apportate le seguenti
modifiche:
a) la rubrica è sostituita dalla seguente “Accesso alla qualifica di dirigente della seconda
fascia”;
b) al comma 2 dopo le parole “o se in possesso del” sono inserite le seguenti:“del dottorato
di ricerca o”.

Art. 46
(Modifica all’articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1. Dopo l’articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 è inserito il seguente:“Art. 28-
bis - (Accesso alla qualifica di dirigente della prima fascia). 1.Fermo restando quanto previsto

REV 25 26
dall’articolo 19, comma 4, l’accesso alla qualifica di dirigente di prima fascia nelle amministrazioni
statali, anche ad ordinamento autonomo, e negli enti pubblici non economici avviene, per il 50 per
cento dei posti, calcolati con riferimento a quelli che si rendono disponibili ogni anno per la
cessazione dal servizio dei soggetti incaricati, tramite concorso pubblico per titoli ed esami indetto
dalle singole amministrazioni, sulla base di criteri generali stabiliti con decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri, previo parere della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione.

2. Nei casi in cui lo svolgimento dei relativi incarichi richieda specifica esperienza e peculiare
professionalità, alla copertura di singoli posti e comunque di una quota non superiore alla metà di
quelli da mettere a concorso ai sensi del comma 1 si può provvedere, con contratti di diritto privato
a tempo determinato, attraverso concorso pubblico aperto ai soggetti in possesso dei requisiti
professionali e delle attitudini manageriali corrispondenti al posto di funzione da coprire. I contratti
sono stipulati per un periodo non superiore a tre anni.

3. Al concorso per titoli ed esami di cui al comma 1 possono essere ammessi i dirigenti di ruolo
delle pubbliche amministrazioni, che abbiano maturato almeno cinque anni di servizio nei ruoli
dirigenziali e gli altri soggetti in possesso di titoli di studio e professionali individuati nei bandi di
concorso, con riferimento alle specifiche esigenze dell’Amministrazione e sulla base di criteri
generali di equivalenza stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, previo parere
della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, sentito il Ministro dell’istruzione,
dell’università e della ricerca. A tal fine le amministrazioni che bandiscono il concorso tengono in
particolare conto del personale di ruolo che ha esercitato per almeno cinque anni funzioni di livello
dirigenziale generale all’interno delle stesse.

4. I vincitori del concorso di cui al comma 1 sono assunti dall’amministrazione e, anteriormente al


conferimento dell’incarico, sono tenuti all’espletamento di un periodo di formazione presso uffici
amministrativi di uno Stato dell’Unione europea o di un organismo comunitario o internazionale. In
ogni caso il periodo di formazione è completato entro tre anni dalla conclusione del concorso.

5. La frequenza del periodo di formazione è obbligatoria ed è a tempo pieno, per una durata pari a
sei mesi, anche non continuativi, e si svolge presso gli uffici di cui al comma 4, scelti dal vincitore
tra quelli indicati dall’amministrazione.

6. Con regolamento emanato ai sensi dell’articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400,
su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con il
Ministro dell’economia e delle finanze, e sentita la Scuola Superiore della Pubblica
Amministrazione, sono disciplinate le modalità di compimento del periodo di formazione, tenuto
anche conto di quanto previsto nell’articolo 32.

7. Al termine del periodo di formazione è prevista, da parte degli uffici di cui al comma 4, una
valutazione del livello di professionalità acquisito che equivale al superamento del periodo di prova
necessario per l’immissione in ruolo di cui all’articolo 70, comma 13.

8. Le spese sostenute per l’espletamento del periodo di formazione svolto presso le sedi estere di cui
al comma 4 sono a carico delle singole amministrazioni nell’ambito delle risorse finanziarie
disponibili a legislazione vigente.”.

CAPO III
Uffici, piante organiche, mobilità e accessi

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Art. 47
(Mobilità intercompartimentale)

1. Dopo l’articolo 29 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, è inserito il seguente:
“Art. 29-bis (Mobilità intercompartimentale) - 1. Al fine di favorire i processi di mobilità fra i
comparti di contrattazione del personale delle pubbliche amministrazioni, con contratto quadro è
definita, senza maggiori oneri per la finanza pubblica, una tabella di equiparazione fra i livelli di
inquadramento previsti dai contratti collettivi relativi ai diversi comparti di contrattazione.”.

Art. 48
(Modifiche all’articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1. All’articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 2001, il comma 1 è sostituito dal seguente: “ 1.
Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante cessione del contratto di
lavoro di dipendenti appartenenti alla stessa qualifica in servizio presso altre amministrazioni, che
facciano domanda di trasferimento. Le amministrazioni devono in ogni caso rendere pubbliche le
disponibilità dei posti in organico da ricoprire attraverso passaggio diretto di personale da altre
amministrazioni fissando preventivamente i criteri di scelta. Il trasferimento è disposto previo
parere favorevole dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici cui il personale è o sarà
assegnato sulla base della professionalità in possesso del dipendente in relazione al posto ricoperto
o da ricoprire.”
2. Dopo il comma 2 dell’articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 2001, è inserito il seguente:
“2-bis. Fermo restando quanto previsto al comma 2, con decreto del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e previa
intesa con la conferenza unificata, sentite le confederazioni sindacali rappresentative, sono disposte
le misure per agevolare i processi di mobilità, anche volontaria, per garantire l’esercizio delle
funzioni istituzionali da parte delle amministrazioni che presentano carenze di organico”.

Art. 49
(Modifica all’articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1. All’articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, dopo il comma 1 è inserito il
seguente:“1-bis. La mancata individuazione da parte del dirigente responsabile delle eccedenze
delle unità di personale, ai sensi del comma 1, è valutabile ai fini della responsabilità per danno
erariale.”.

Art. 50
(Modifiche all’articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165)

1.All’articolo 53 del decreto legislativo n. 165 del 2001, sono apportate le seguenti modifiche:

a) dopo il comma 1, è inserito il seguente:

REV 25 28
“1-bis. Non possono essere conferiti incarichi di direzione di strutture deputate alla
gestione del personale a soggetti che rivestano o abbiano rivestito negli ultimi due
anni cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali o che abbiano avuto negli
ultimi due anni rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le
predette organizzazioni.”.
b) il comma 16- bis è sostituto dal seguente:” 16-bis. La Presidenza del Consiglio dei
Ministri - Dipartimento della funzione pubblica può disporre verifiche del rispetto
delle disposizioni del presente articolo e articolo 1, commi 56 e seguenti, della legge
23 dicembre 1996, n. 662, per il tramite dell'Ispettorato per la funzione pubblica. A
tale fine quest'ultimo opera d’intesa con i Servizi ispettivi di finanza pubblica del
Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.”.

CAPO IV
Contrattazione collettiva nazionale e integrativa

Art. 51
(Oggetto, ambito di applicazione e finalità)
1. Il presente capo reca disposizioni in materia di contrattazione collettiva e integrativa e di
funzionalità delle amministrazioni pubbliche, al fine di conseguire, in coerenza con il modello
contrattuale sottoscritto dalle parti sociali, una migliore organizzazione del lavoro e di assicurare il
rispetto della ripartizione tra le materie sottoposte alla legge, nonché, sulla base di questa, ad atti
organizzativi e all'autonoma determinazione dei dirigenti, e quelle sottoposte alla contrattazione
collettiva.

Art. 52
(Modifiche all’articolo 40 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 40 del decreto legislativo n. 165 del 2001, i commi da 1 a 3 sono sostituiti dai
seguenti:
“Art. 40 - (Contratti collettivi nazionali ed integrativi) - 1. La contrattazione collettiva
determina i diritti e gli obblighi direttamente pertinenti al rapporto di lavoro nonché le
materie relative alle relazioni sindacali. Sono, in particolare, escluse dalla contrattazione
collettiva le materie attinenti all’organizzazione degli uffici, quelle oggetto di partecipazione
sindacale ai sensi dell’articolo 9, quelle afferenti alle prerogative dirigenziali ai sensi degli
articoli 5, comma 2, 16 e 17, la materia del conferimento e della revoca degli incarichi
dirigenziali, nonché quelle di cui all’articolo 1, comma 2, lettera c) della legge 23 ottobre
1992, n. 421. Nelle materie relative alle sanzioni disciplinari, alla valutazione delle
prestazioni ai fini della corresponsione del trattamento accessorio, della mobilità e delle
progressioni economiche, la contrattazione collettiva è consentita negli esclusivi limiti
previsti dalle norme di legge.

2. Sono costituiti, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, due comparti di
contrattazione collettiva nazionale, cui corrispondono due separate aree per la dirigenza,
definiti tramite appositi accordi tra l'ARAN e le confederazioni rappresentative, con le

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procedure di cui agli articoli 41, comma 5, e 47. I professionisti degli enti pubblici già
appartenenti alla X qualifica funzionale rientrano, nel rispetto della distinzione di ruolo e
funzioni e senza alcun onere aggiuntivo di spesa a carico delle amministrazioni interessate,
nell’area contrattuale della dirigenza, di cui costituiscono una separata sezione. Una apposita
sezione contrattuale di un’area dirigenziale riguarda la dirigenza del ruolo sanitario, per gli
effetti dell'articolo 15 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive
modificazioni ed integrazioni.

3. La contrattazione collettiva disciplina, in coerenza con il settore privato, la struttura


contrattuale, i rapporti tra i diversi livelli e la durata dei contratti collettivi nazionali e
integrativi. La durata viene stabilita in modo che vi sia coincidenza fra la vigenza della
disciplina giuridica e di quella economica.

3-bis. Le pubbliche amministrazioni attivano autonomi livelli di contrattazione collettiva


integrativa, nel rispetto dell’articolo 7, comma 5, e dei vincoli di bilancio risultanti dagli
strumenti di programmazione annuale e pluriennale di ciascuna amministrazione. La
contrattazione collettiva integrativa assicura adeguati livelli di efficienza e produttività dei
servizi pubblici, incentivando l'impegno e la qualità della performance ai sensi dell’articolo
45, comma 3, attraverso l’attribuzione di trattamenti economici accessori, anche temporanei,
legati al raggiungimento di risultati programmati ovvero allo svolgimento di attività che
richiedono particolare impegno e responsabilità. Essa si svolge sulle materie, con i vincoli e
nei limiti stabiliti dai contratti collettivi nazionali, tra i soggetti e con le procedure negoziali
che questi ultimi prevedono; essa può avere àmbito territoriale e riguardare più
amministrazioni. I contratti collettivi nazionali definiscono il termine delle sessioni negoziali
in sede decentrata. Alla scadenza del termine le parti riassumono le rispettive prerogative e
libertà di iniziativa e decisione.

3-ter. Al fine di assicurare la continuità e il migliore svolgimento della funzione pubblica,


qualora non si raggiunga l’accordo per la stipulazione di un contratto collettivo integrativo,
l’amministrazione interessata può provvedere, in via provvisoria, sulle materie oggetto del
mancato accordo, fino alla successiva sottoscrizione. Agli atti adottati unilateralmente si
applicano le procedure di controllo di compatibilità economico-finanziaria previste
dall’articolo 40-bis.

3-quater. La Commissione di cui all’articolo 13 fornisce, entro il 31 maggio di ogni anno,


all’ARAN una graduatoria di performance delle amministrazioni statali e degli enti pubblici
nazionali. Tale graduatoria raggruppa le singole amministrazioni, per settori, su almeno tre
livelli di merito, in funzione dei risultati di performance ottenuti. La contrattazione
nazionale definisce le modalità di ripartizione delle risorse per la contrattazione decentrata
tra i diversi livelli di merito assicurando l’invarianza complessiva dei relativi oneri nel
comparto o nell’area di contrattazione.

3-quinquies. La contrattazione collettiva nazionale dispone, per le amministrazioni di cui al


comma 3 dell’articolo 41, le modalità di utilizzo delle risorse indicate all’articolo 45, comma
3-bis, individuando i criteri e i limiti finanziari entro i quali si deve svolgere la
contrattazione integrativa. Le amministrazioni regionali e gli enti locali possono destinare
risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa nei limiti di quanto stabilito dalla
contrattazione nazionale e comunque nel rispetto dei patti di stabilità o analoghi strumenti di
definizione delle compatibilità finanziarie nazionali. Le pubbliche amministrazioni non
possono in ogni caso sottoscrivere in sede decentrata contratti collettivi integrativi in
contrasto con i vincoli e con i limiti risultanti dai contratti collettivi nazionali o che

REV 25 30
disciplinano materie non espressamente delegate a tale livello negoziale ovvero che
comportano oneri non previsti negli strumenti di programmazione annuale e pluriennale di
ciascuna amministrazione. Nei casi di violazione dei vincoli e dei limiti di competenza
imposti dalla contrattazione nazionale o dalle norme di legge, ferme restando le ipotesi di
responsabilità delle parti contraenti e dei competenti organi di controllo
dell’amministrazione, le clausole sono nulle, non possono essere applicate e sono sostituite
ai sensi degli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del codice civile. In caso di accertato
superamento di vincoli finanziari è fatto altresì obbligo di recupero nell'ambito della
sessione negoziale successiva.

3-sexies. A corredo di ogni contratto integrativo le pubbliche amministrazioni, redigono una


relazione tecnico-finanziaria ed una relazione illustrativa, utilizzando gli schemi
appositamente predisposti e resi disponibili tramite i rispettivi siti istituzionali dal Ministero
dell’economia e delle finanze di intesa con il Dipartimento della funzione pubblica. Tali
relazioni vengono certificate dagli organi di controllo di cui all’articolo 40-bis, comma 1.”.

Art. 53
(Modifica all’articolo 40-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)

1. L’articolo 40-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 40-bis – (Controlli in materia di contrattazione integrativa)- 1. Il controllo sulla compatibilità
dei costi della contrattazione collettiva integrativa con i vincoli di bilancio e quelli derivanti
dall’applicazione delle norme di legge, con particolare riferimento alle disposizioni inderogabili che
incidono sulla misura e sulla corresponsione dei trattamenti accessori è effettuato dal collegio dei
revisori dei conti, dal collegio sindacale, dagli uffici centrali di bilancio o dagli analoghi organi
previsti dai rispettivi ordinamenti. Qualora dai contratti integrativi derivino costi non compatibili
con i rispettivi vincoli di bilancio delle amministrazioni, si applicano le disposizioni di cui
all'articolo 40, comma 3-quinquies, ultimo periodo.

2. Per le amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, nonché per gli enti pubblici non
economici e per gli enti e le istituzioni di ricerca con organico superiore a duecento unità, i contratti
integrativi sottoscritti, corredati da una apposita relazione tecnico-finanziaria ed una relazione
illustrativa certificate dai competenti organi di controllo previsti dal comma 1, sono trasmessi alla
Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica e al Ministero
dell’economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, che, entro trenta
giorni dalla data di ricevimento, ne accertano, congiuntamente, la compatibilità economico-
finanziaria, ai sensi del presente articolo e dell’articolo 40, comma 3-quinquies. Decorso tale
termine, che può essere sospeso in caso di richiesta di elementi istruttori, la delegazione di parte
pubblica può procedere alla stipula del contratto integrativo. Nel caso in cui il riscontro abbia esito
negativo, le parti riprendono le trattative.

3. Le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, inviano entro il 31 maggio di ogni


anno, specifiche informazioni sui costi della contrattazione integrativa, certificate dagli organi di
controllo interno, al Ministero dell'economia e delle finanze, che predispone, allo scopo, uno
specifico modello di rilevazione, d'intesa con la Corte dei conti e con la Presidenza del Consiglio
dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica . Tali informazioni sono volte ad accertare, oltre
il rispetto dei vincoli finanziari in ordine sia alla consistenza delle risorse assegnate ai fondi per la
contrattazione integrativa sia all'evoluzione della consistenza dei fondi e della spesa derivante dai
contratti integrativi applicati, anche la concreta definizione ed applicazione di criteri improntati alla
REV 25 31
premialità, al riconoscimento del merito ed alla valorizzazione dell'impegno e della qualità della
performance individuale, con riguardo ai diversi istituti finanziati dalla contrattazione integrativa,
nonché a parametri di selettività, con particolare riferimento alle progressioni economiche. Le
informazioni sono trasmesse alla Corte dei Conti che, ferme restando le ipotesi di responsabilità
eventualmente ravvisabili le utilizza, unitamente a quelle trasmesse ai sensi del Titolo V, anche ai
fini del referto sul costo del lavoro.

4. Le amministrazioni pubbliche hanno l'obbligo di pubblicare in modo permanente sul proprio sito
istituzionale, con modalità che garantiscano la piena visibilità e accessibilità delle informazioni ai
cittadini, i contratti integrativi stipulati con la relazione tecnico-finanziaria e quella illustrativa
certificate dagli organi di controllo di cui al comma 1, nonché le informazioni trasmesse
annualmente ai sensi del comma 3. La relazione illustrativa, fra l’altro, evidenzia gli effetti attesi in
esito alla sottoscrizione del contratto integrativo in materia di produttività ed efficienza dei servizi
erogati, anche in relazione alle richieste dei cittadini. Il Dipartimento per la funzione pubblica di
intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze predispone un modello per la valutazione, da
parte dell’utenza, dell’impatto della contrattazione integrativa sul funzionamento dei servizi
pubblici, evidenziando le richieste e le previsioni di interesse per la collettività. Tale modello e gli
esiti della valutazione vengono pubblicati sul sito istituzionale delle amministrazioni pubbliche
interessate dalla contrattazione integrativa.

5. Ai fini dell’articolo 46, comma 4, le pubbliche amministrazioni sono tenute a trasmettere


all'ARAN, per via telematica, entro cinque giorni dalla sottoscrizione, il testo contrattuale con
l’allegata relazione tecnico-finanziaria ed illustrativa e con l’indicazione delle modalità di copertura
dei relativi oneri con riferimento agli strumenti annuali e pluriennali di bilancio. I predetti testi
contrattuale sono altresì trasmessi al CNEL.

6. Il Dipartimento della funzione pubblica, il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato
presso il Ministero dell’economia e delle finanze e la Corte dei conti possono avvalersi ai sensi
dell’articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127, di personale in posizione di fuori
ruolo o di comando per l’esercizio delle funzioni di controllo sulla contrattazione integrativa.

7. In caso di mancato adempimento delle prescrizioni del presente articolo, oltre alle sanzioni
previste dall'articolo 60, comma 2, è fatto divieto alle amministrazioni di procedere a qualsiasi
adeguamento delle risorse destinate alla contrattazione integrativa. Gli organi di controllo previsti
dal comma 1 vigilano sulla corretta applicazione delle disposizioni del presente articolo.”.

Art. 54
(Modifica all’articolo 41 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)
1. L’articolo 41 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 41 - (Poteri di indirizzo nei confronti dell'ARAN) - 1. Il potere di indirizzo nei confronti
dell'ARAN e le altre competenze relative alle procedure di contrattazione collettiva nazionale sono
esercitati dalle pubbliche amministrazioni attraverso le proprie istanze associative o rappresentative,
le quali costituiscono comitati di settore che regolano autonomamente le proprie modalità di
funzionamento e di deliberazione. In ogni caso, le deliberazioni assunte in materia di indirizzo
all'ARAN o di parere sull'ipotesi di accordo nell'àmbito della procedura di contrattazione collettiva
di cui all'articolo 47, si considerano definitive e non richiedono ratifica da parte delle istanze
associative o rappresentative delle pubbliche amministrazioni del comparto.

2. E’ costituito un comitato di settore nell’ambito dalla Conferenza dei presidenti delle regioni,
dell’Associazione nazionale dei comuni d’Italia – ANCI, dell’Unione delle province d’Italia – UPI
REV 25 32
e dell’Unioncamere, che esercita le competenze di cui al comma 1 per gli enti rispettivamente
rappresentati ivi comprese le amministrazioni del Servizio sanitario nazionale nonché per i segretari
comunali e provinciali. Un rappresentante del Governo, designato dal Ministro del lavoro, della
salute e della previdenza sociale, partecipa al Comitato di settore per le competenze delle
amministrazioni del Servizio sanitario nazionale.

3. Per tutte le altre amministrazioni opera come comitato di settore il Presidente del Consiglio dei
ministri tramite il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, di concerto con il
Ministro dell’economia e finanze. Al fine di assicurare la salvaguardia delle specificità delle diverse
amministrazioni e delle categorie di personale ivi comprese, gli indirizzi sono emanati per il sistema
scolastico sentito il Ministro della pubblica istruzione; nonché, per i rispettivi ambiti di competenza,
sentiti i direttori delle Agenzie fiscali, la Conferenza dei Rettori delle università italiane; le istanze
rappresentative promosse dai presidenti degli enti di ricerca e degli enti pubblici non economici ed
il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.

4. Rappresentati designati dai Comitati di settore possono assistere l’ARAN nello svolgimento delle
trattative.

5. Per la stipulazione degli accordi che definiscono o modificano i comparti o le aree di


contrattazione collettiva di cui all'articolo 40, comma 2, o che regolano istituti comuni a più
comparti le funzioni di indirizzo e le altre competenze inerenti alla contrattazione collettiva sono
esercitate collegialmente dai comitati di settore.”.

Art. 55
(Modifica all’articolo 45 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)

1. All’articolo 45, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo le parole “fondamentale ed accessorio” sono inserite le seguenti:“fatto
salvo quanto previsto all’articolo 47-bis, comma 1,”.
b) il comma 3 è sostituito dal seguente:
“I contratti collettivi definiscono, in coerenza con le disposizioni legislative vigenti,
trattamenti economici accessori collegati:
a) alla performance individuale;
b) alla performance organizzativa con riferimento all’amministrazione nel suo
complesso e alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola
l’amministrazione;
c) all’effettivo svolgimento di attività particolarmente disagiate obiettivamente
ovvero pericolose o dannose per la salute.”;
c) dopo il comma 3 è inserito il seguente:
“3-bis. Per premiare il merito e il miglioramento della performance dei dipendenti, ai
sensi delle vigenti disposizioni di legge, sono destinate, compatibilmente con i
vincoli di finanza pubblica, apposite risorse nell’ambito di quelle previste per il
rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.”.

Art. 56
(Modifiche all’articolo 46 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)

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1. All’articolo 46 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche:
a) i commi da 3 a 7 sono sostituiti dai seguenti:
“3. L'ARAN cura le attività di studio, monitoraggio e documentazione necessarie
all'esercizio della contrattazione collettiva. Predispone a cadenza semestrale, ed invia
al Governo, ai comitati di settore dei comparti regioni e autonomie locali e sanità e
alle commissioni parlamentari competenti, un rapporto sull'evoluzione delle
retribuzioni di fatto dei pubblici dipendenti. A tal fine l'ARAN si avvale della
collaborazione dell'ISTAT per l'acquisizione di informazioni statistiche e per la
formulazione di modelli statistici di rilevazione. L’ARAN si avvale, altresì, della
collaborazione del Ministero dell’economia e delle finanze che garantisce l’accesso
ai dati raccolti in sede di predisposizione del bilancio dello Stato, del conto annuale
del personale e del monitoraggio dei flussi di cassa e relativi agli aspetti riguardanti il
costo del lavoro pubblico.
4. L’ARAN effettua il monitoraggio sull'applicazione dei contratti collettivi nazionali
e sulla contrattazione collettiva integrativa e presenta annualmente al Dipartimento
della funzione pubblica, al Ministero dell’economia e delle finanze nonché ai
comitati di settore, un rapporto in cui verifica l’effettività e la congruenza della
ripartizione fra le materie regolate dalla legge, quelle di competenza della
contrattazione nazionale e quelle di competenza dei contratti integrativi nonché le
principali criticità emerse in sede di contrattazione collettiva nazionale ed integrativa.
5. Sono organi dell’ARAN:
a) il Presidente;
b) il Collegio di indirizzo e controllo.
6. Il Presidente dell’ARAN è nominato con decreto del Presidente della Repubblica,
su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione. Il
Presidente rappresenta l’agenzia ed è scelto fra esperti in materia di economia del
lavoro, diritto del lavoro, politiche del personale e strategia aziendale, anche estranei
alla pubblica amministrazione, nel rispetto delle disposizioni riguardanti le
incompatibilità di cui al successivo comma 7-bis. Il Presidente dura in carica quattro
anni e può essere riconfermato per una sola volta. La carica di Presidente è
incompatibile con qualsiasi altra attività professionale a carattere continuativo, se
dipendente pubblico, è collocato in aspettativa o in posizione di fuori ruolo secondo
l’ordinamento dell’amministrazione di appartenenza.
7. Il collegio di indirizzo e controllo è costituito da quattro componenti scelti tra
esperti di riconosciuta competenza in materia di relazioni sindacali e di gestione del
personale, anche estranei alla pubblica amministrazione ed è coordinato dal
presidente dell’Agenzia; due di essi sono designati con decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri, su proposta, rispettivamente, del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione e del Ministro dell’economia e delle finanze e gli
altri due, rispettivamente, dall’ANCI e dall’UPI e dalla Conferenza dei Presidenti
delle Regioni. Il collegio coordina la strategia negoziale e ne assicura l’omogeneità,
assumendo la responsabilità per la contrattazione collettiva e verificando che le
trattative si svolgano in coerenza con le direttive contenute negli atti di indirizzo.
Nell’esercizio delle sue funzioni il collegio delibera a maggioranza, su proposta del
presidente. Il collegio dura in carica quattro anni e i suoi componenti possono essere
riconfermati per una sola volta.”.
b) dopo l’articolo 7 è inserito il seguente:
“7-bis. Non possono far parte del collegio di indirizzo e controllo né ricoprire
funzioni di presidente, persone che rivestano incarichi pubblici elettivi o cariche in
partiti politici ovvero che ricoprano o abbiano ricoperto nei cinque anni precedenti

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alla nomina cariche in organizzazioni sindacali. L’incompatibilità si intende estesa a
qualsiasi rapporto di carattere professionale o di consulenza con le predette
organizzazioni sindacali o politiche. L’assenza delle predette cause di
incompatibilità costituisce presupposto necessario per l’affidamento degli incarichi
dirigenziali nell’agenzia.”.
c) al comma 8, lettera a), il secondo periodo è sostituito dal seguente:
“La misura annua del contributo individuale è definita, sentita l’ARAN, con decreto
del Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro della pubblica
amministrazione e l’innovazione, d’intesa con la Conferenza unificata ed è riferita a
ciascun triennio contrattuale;”;
d) al comma 9, la lettera a) è sostituita dalla seguente:
“a) per le amministrazioni dello Stato mediante l’assegnazione di risorse pari
all’ammontare dei contributi che si prevedono dovuti nell’esercizio di riferimento.
L’assegnazione è effettuata annualmente sulla base della quota definita al comma 8,
lettera a), con la legge di approvazione del bilancio preventivo, con imputazione alla
pertinente unità previsionale di base dello stato di previsione del ministero
dell’economia e finanze;”;
e) al comma 10, nel quinto periodo, le parole: “quindici giorni” sono sostituite dalle
seguenti: “quarantacinque giorni” e dopo le parole Dipartimento della funzione
pubblica” sono inserite le seguenti” e del “Ministero dell’Economia e delle finanze”;
f) al comma 11, il primo periodo è sostituito dal seguente: “Il ruolo del personale
dipendente dell'ARAN è definito in base ai regolamenti di cui al comma 10”.
g) al comma 12:
1) il primo periodo è sostituito dal seguente: “L'ARAN può altresì avvalersi di un
contingente di personale, anche di qualifica dirigenziale, proveniente dalle pubbliche
amministrazioni rappresentate, in posizione di comando o fuori ruolo in base ai
regolamenti di cui al comma 10”;
2) l’ultimo periodo è sostituito dal seguente: “L'ARAN può avvalersi di esperti e
collaboratori esterni con modalità di rapporto stabilite con i regolamenti adottati ai
sensi del comma 10, nel rispetto dell’articolo 7, commi 6 e seguenti.”.

Art. 57 
(Modifiche all’articolo 47 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)

1. L’articolo 47 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 47 – (Procedimento di contrattazione collettiva) - 1. Gli indirizzi per la contrattazione
collettiva nazionale sono emanati dai Comitati di settore prima di ogni rinnovo contrattuale.

2. Gli atti di indirizzo delle amministrazioni di cui all’articolo 41, comma 2, emanati dai
rispettivi comitati di settore, sono sottoposti al Governo che, nei successivi venti giorni, può
esprimere le sue valutazioni per quanto attiene agli aspetti riguardanti la compatibilità con le
linee di politica economica e finanziaria nazionale. Trascorso inutilmente tale termine l’atto
di indirizzo può essere inviato all’ARAN.

3. Sono altresì inviati appositi atti di indirizzo all'ARAN in tutti gli altri casi in cui è
richiesta una attività negoziale. L'ARAN informa costantemente i comitati di settore e il
Governo sullo svolgimento delle trattative.

4. L'ipotesi di accordo è trasmessa dall'ARAN, corredata dalla prescritta relazione tecnica, ai


comitati di settore ed al Governo entro 10 giorni dalla data di sottoscrizione. Per le
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amministrazioni di cui all’articolo 41, comma 2, il comitato di settore esprime il parere sul
testo contrattuale e sugli oneri finanziari diretti e indiretti a carico dei bilanci delle
amministrazioni interessate. Il Consiglio dei Ministri può esprimere osservazioni entro 20
giorni dall’invio del contratto da parte dell’ARAN. Per le amministrazioni di cui al comma 3
del medesimo articolo 41, il parere è espresso dal Presidente del Consiglio dei ministri,
tramite il Ministro della pubblica amministrazione e innovazione, previa deliberazione del
Consiglio dei ministri.

5. Acquisito il parere favorevole sull'ipotesi di accordo, nonché la verifica da parte delle


amministrazioni interessate sulla copertura degli oneri contrattuali, il giorno successivo
l'ARAN trasmette la quantificazione dei costi contrattuali alla Corte dei conti ai fini della
certificazione di compatibilità con gli strumenti di programmazione e di bilancio di cui
all'articolo 1-bis della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni . La Corte dei
conti certifica l'attendibilità dei costi quantificati e la loro compatibilità con gli strumenti di
programmazione e di bilancio. La Corte dei conti delibera entro quindici giorni dalla
trasmissione della quantificazione dei costi contrattuali, decorsi i quali la certificazione si
intende effettuata positivamente. L'esito della certificazione viene comunicato dalla Corte
all'ARAN, al comitato di settore e al Governo. Se la certificazione è positiva, il presidente
dell'ARAN sottoscrive definitivamente il contratto collettivo.

6. La Corte dei conti può acquisire elementi istruttori e valutazioni sul contratto collettivo da
parte di tre esperti in materia di relazioni sindacali e costo del lavoro individuati dal Ministro
per la pubblica amministrazione e l’innovazione, tramite il Capo del Dipartimento della
funzione pubblica di intesa con il Capo del Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato, nell’ambito di un elenco definito di concerto con il Ministro dell’economia e delle
finanze. Nel caso delle amministrazioni di cui all’articolo 41, comma 2, la designazione
degli esperti viene effettuata dall’ANCI, dall’ UPI e dalla Conferenza dei presidenti delle
Regioni.

7. In caso di certificazione non positiva della Corte dei Conti le parti contraenti non possono
procedere alla sottoscrizione definitiva dell'ipotesi di accordo. Nella predetta ipotesi, il
Presidente dell'ARAN, d’intesa con il competente comitato di settore, che può dettare
indirizzi aggiuntivi, provvede alla riapertura delle trattative ed alla sottoscrizione di una
nuova ipotesi di accordo adeguando i costi contrattuali ai fini delle certificazioni. In seguito
alla sottoscrizione della nuova ipotesi di accordo si riapre la procedura di certificazione
prevista dai commi precedenti. Nel caso in cui la certificazione non positiva sia limitata a
singole clausole contrattuali l'ipotesi può essere sottoscritta definitivamente ferma restando
l'inefficacia delle clausole contrattuali non positivamente certificate.

8. I contratti e accordi collettivi nazionali nonché le eventuali interpretazioni autentiche sono


pubblicati nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana oltre che sul sito dell’ARAN e
delle amministrazioni interessate..

9. Dal computo dei termini previsti dal presente articolo sono esclusi i giorni considerati
festivi per legge nonché il sabato.”.

2. Dopo l’articolo 47 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è inserito il seguente:
“Art. 47-bis – (Tutela retributiva per i dipendenti pubblici.) -1. Decorsi sessanta giorni dalla
data di entrata in vigore della legge finanziaria che dispone in materia di rinnovi dei contratti
collettivi per il periodo di riferimento, gli incrementi previsti per il trattamento stipendiale

REV 25 36
possono essere erogati in via provvisoria previa deliberazione dei rispettivi comitati di
settore, sentite le organizzazioni sindacali rappresentative. salvo conguaglio all'atto della
stipulazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro.

2. In ogni caso a decorrere dal mese di aprile dell’anno successivo alla scadenza del
contratto collettivo nazionale di lavoro, qualora lo stesso non sia ancora stato rinnovato e
non sia stata disposta l’erogazione di cui al comma 1, è riconosciuta ai dipendenti dei
rispettivi comparti di contrattazione, nella misura e con le modalità stabilite dai contratti
nazionali, e comunque entro i limiti previsti dalla legge finanziaria in sede di definizione
delle risorse contrattuali, una copertura economica che costituisce un’anticipazione dei
benefici complessivi che saranno attribuiti all’atto del rinnovo contrattuale”.

Art. 58
(Modifiche all’articolo 48 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 48 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche:
a) al comma 1, ultimo periodo, le parole: “40, comma 3.”, sono sostituite dalle seguenti:
“40, comma 3 -bis.”;
b) il comma 2 è sostituito dal seguente: “2. Per le amministrazioni di cui all’articolo 41,
comma 2 nonché per le università italiane, gli enti pubblici non economici e gli enti e le
istituzioni di ricerca, ivi compresi gli enti e le amministrazioni di cui all’articolo
70,comma 4, gli oneri derivanti dalla contrattazione collettiva nazionale sono
determinati a carico dei rispettivi bilanci nel rispetto dell’articolo 40, comma 3-
quinquies.”.
c) il comma 6 è soppresso.

Art. 59
(Modifica all’articolo 49 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)

1. L’articolo 49 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 49 – (Interpretazione autentica dei contratti collettivi) - 1. Quando insorgano controversie
sull’interpretazione dei contratti collettivi, le parti che li hanno sottoscritti si incontrano per definire
consensualmente il significato della clausola controversa.

2. L’eventuale accordo di interpretazione autentica, stipulato con le procedure di cui all’articolo 47,
sostituisce la clausola in questione sin dall’inizio della vigenza del contratto. Qualora tale accordo
non comporti oneri aggiuntivi e non vi sia divergenza sulla valutazione degli stessi, il parere del
Presidente del Consiglio dei ministri è espresso tramite il Ministro per la pubblica amministrazione
e l’innovazione di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze”.

Art. 60
(Modifiche all’articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il comma 1 è sostituito dai
seguenti: “1. Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o

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alle mansioni equivalenti nell’ambito dell’area di inquadramento ovvero a quelle corrispondenti alla
qualifica superiore che abbia successivamente acquisito per effetto delle procedure selettive di cui
all’articolo 35, comma 1, lettera a). L’esercizio di fatto di mansioni non corrispondenti alla qualifica
di appartenenza non ha effetto ai fini dell’inquadramento del lavoratore o dell’assegnazione di
incarichi di direzione.

1-bis. I dipendenti pubblici, con esclusione dei dirigenti e del personale docente della scuola, delle
accademie, conservatori e istituti assimilati, sono inquadrati in almeno tre distinte aree funzionali.
Le progressioni all’interno della stessa area avvengono secondo princìpi di selettività, in funzione
delle qualità culturali e professionali, dell’attività svolta e dei risultati conseguiti, attraverso
l’attribuzione di fasce di merito. Le progressioni fra le aree avvengono tramite concorso pubblico,
ferma restando la possibilità per l’amministrazione di destinare al personale interno, in possesso dei
titoli di studio richiesti per l’accesso dall’esterno, una riserva di posti comunque non superiore al 50
per cento di quelli messi a concorso. La valutazione positiva conseguita dal dipendente per almeno
tre anni costituisce titolo rilevante ai fini della progressione economica e dell’attribuzione dei posti
riservati nei concorsi per l’accesso all’area superiore.

1-ter. Per l’accesso alle posizioni economiche apicali nell’ambito delle aree funzionali è definita
una quota di accesso nel limite complessivo del 50 per cento da riservare a concorso pubblico sulla
base di un corso concorso bandito dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione.”.

Art. 61 
(Procedimenti negoziali per il personale ad ordinamento pubblicistico)
1.All’articolo 112 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, al comma 1, le
parole “con cadenza quadriennale per gli aspetti giuridici e biennale per quelli economici” sono
sostituite dalle seguenti:“con cadenza triennale tanto per la parte economica che normativa”. Fermo
quanto disposto dal primo periodo, al fine di garantire il parallelismo temporale della disciplina
della carriera diplomatica rispetto a quella degli altri comparti del settore pubblico, il decreto del
Presidente della Repubblica emanato in riferimento al quadriennio 2008 – 2011 ha durata limitata al
biennio 2008 - 2009 anche per gli aspetti giuridici.

2. All’articolo 7 del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195, il comma 12 è sostituito dal
seguente: “12. La disciplina emanata con i decreti del Presidente della Repubblica di cui al comma
11 ha durata triennale tanto per la parte economica che normativa, a decorrere dai termini di
scadenza previsti dai precedenti decreti, e conserva efficacia fino all’entrata in vigore dei decreti
successivi.”.

3. All’articolo 26 del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139, il comma 3 è sostituito dal
seguente: “3. La disciplina emanata con il decreto di cui al comma 2 ha durata triennale tanto per la
parte economica che normativa a decorrere dal termine di scadenza previsto dal precedente decreto
e conserva efficacia fino alla data di entrata in vigore del decreto successivo.”.

4. All’articolo 34 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, il comma 2 è sostituito dal
seguente: “2. Il procedimento negoziale di cui al comma 1 si conclude con l’emanazione di un
decreto del Presidente della Repubblica, la cui disciplina ha durata triennale tanto per la parte
economica che normativa.”.

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5. All’articolo 80 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, il comma 2 è sostituito dal
seguente: “2. Il procedimento negoziale di cui al comma 1 si conclude con l’emanazione di un
decreto del Presidente della Repubblica, la cui disciplina ha durata triennale tanto per la parte
economica che normativa.”.

6. Il comma 6 degli articoli 37 e 83 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, è sostituito dal
seguente:“6. Nel caso in cui la Corte dei Conti, in sede di esercizio del controllo preventivo di
legittimità sul decreto di cui al comma 5, richieda chiarimenti o elementi integrativi, ai sensi
dell’articolo 3, comma 2, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, le controdeduzioni devono essere
trasmesse entro quindici giorni.”.

7. All’articolo 20 del decreto legislativo 15 febbraio 2006, n. 63, il comma 3 è sostituito dal
seguente: “3. La disciplina emanata con il decreto di cui al comma 2 ha durata triennale tanto per la
parte economica che normativa, a decorrere dal termine di scadenza previsto dal precedente decreto
e conserva efficacia fino alla data di entrata in vigore del decreto successivo.”.

Art. 62
(Modifiche all’articolo 43 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)

1. All’articolo 43, comma 5, le parole: “40, comma 3” sono sostituite dalle seguenti “40, commi 3
bis e seguenti”.

Art. 63
(Adeguamento ed efficacia dei contratti collettivi vigenti)

1. Entro il 31 dicembre 2010, le parti adeguano i contratti collettivi integrativi vigenti alla data di
entrata in vigore del presente decreto alle disposizioni riguardanti la definizione degli ambiti
riservati, rispettivamente, alla contrattazione collettiva e alla legge nonché a quanto previsto dalle
disposizioni del Titolo III del presente decreto.

2. In caso di mancato adeguamento ai sensi del comma 1, i contratti collettivi integrativi vigenti alla
data di entrata in vigore del presente decreto cessano la loro efficacia dal 1° gennaio 2011 e non
sono ulteriormente applicabili.

3. Per consentire l’adeguamento dei meccanismi di rilevazione della rappresentatività sindacale a


seguito dell’entrata in vigore del presente decreto secondo quanto previsto dagli articoli 42 e 43 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per i rinnovi contrattuali relativi al primo periodo
successivo a quello in corso la medesima rappresentatività rimane determinata con riferimento alla
media fra dato associativo e dato elettorale rilevati per il biennio contrattuale 2008-2009.
Conseguentemente, in deroga all’articolo 42, comma 4, del decreto n. 165 del 2001, sono prorogati
per il successivo triennio gli organismi di Rappresentanza unitaria del personale.

4. Per le finalità di cui al comma 3, in sede di prima applicazione dell’articolo 40, comma 2, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dall’articolo 58 del presente decreto,
alla contrattazione collettiva relativa al periodo successivo a quello in corso sono ammesse le
confederazioni rappresentative ai sensi dell’articolo 43, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, sulla base dei dati di cui al comma 3.

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Art. 64
(Abrogazioni)
1. Sono abrogati :

a) l’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e successive
modificazioni;
b) l’articolo 28, comma 2, del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139;
c) gli articoli 36, comma 2, e 82, comma 2, del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217;
d) l’articolo 22, comma 2, del decreto legislativo 15 febbraio 2006, n. 63;
e) l’articolo 67, commi da 7 a 12, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

2. All’articolo 11, comma 8, del decreto del Presidente della Repubblica n. 465 del 1997, e
successive modificazioni ed integrazioni, sono soppresse le parole: “, sulla base delle direttive
impartite dal Governo all'ARAN, sentite l'ANCI e l'UPI”. E’ conseguentemente abrogato l’articolo
23 del decreto legislativo 29 ottobre 1998, n. 387.

3. All’articolo 70, comma 4, del decreto legislativo n.165 del 2001, il terzo, il quarto ed il quinto
periodo sono soppressi. L’Ente Nazionale Aviazione Civile - ENAC, l’Agenzia Spaziale Italiana -
ASI, il Centro Nazionale per l’Informatica per la Pubblica Amministrazione - CNIPA,
l’UNIONCAMERE ed il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro - CNEL sono ricollocati
nell’ambito dei comparti e aree di contrattazione collettiva ai sensi dell’articolo 40, comma 2 del
decreto legislativo n. 165 del 2001 ed ad essi si applica interamente il Titolo III del medesimo
decreto legislativo.

CAPO IV
Sanzioni disciplinari
e responsabilità dei dipendenti pubblici

Art. 65
(Oggetto e finalità)

1. In attuazione dell’articolo 7 della legge 4 marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente Capo
recano modifiche in materia di sanzioni disciplinari e responsabilità dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche in relazione ai rapporti di lavoro di cui all’articolo 2, comma 2, del
decreto legislativo n. 165 del 2001, al fine di potenziare il livello di efficienza degli uffici pubblici
e di contrastare i fenomeni di scarsa produttività ed assenteismo.

2. Resta ferma la devoluzione al giudice ordinario delle controversie relative al procedimento e alle
sanzioni disciplinari, ai sensi dell’articolo 63 del decreto legislativo n. 165 del 2001.

Art. 66

REV 25 40
(Ambito di applicazione, codice disciplinare, procedure di conciliazione)
1. L’articolo 55 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 55-(Responsabilità, infrazioni e sanzioni, procedure conciliative) - 1. Le disposizioni
del presente articolo e di quelli seguenti, sino all’articolo 55-octies, costituiscono norme
imperative, ai sensi e per gli effetti degli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del codice
civile, e si applicano ai rapporti di lavoro di cui all'articolo 2, comma 2, alle dipendenze delle
amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2.

2. Ferma la disciplina in materia di responsabilità civile, amministrativa, penale e contabile,


ai rapporti di lavoro di cui al comma 1 si applica l'articolo 2106 del codice civile. Salvo
quanto previsto dalle disposizioni del presente Capo, la tipologia delle infrazioni e delle
relative sanzioni è definita dai contratti collettivi. La pubblicazione sul sito istituzionale
dell’amministrazione del codice disciplinare, recante l’indicazione delle predette infrazioni e
relative sanzioni, equivale a tutti gli effetti alla sua affissione all’ingresso della sede di
lavoro.

3. La contrattazione collettiva non può istituire procedure di impugnazione dei provvedimenti


disciplinari. Resta salva la facoltà di disciplinare mediante i contratti collettivi procedure di
conciliazione non obbligatoria, fuori dei casi per i quali è prevista la sanzione disciplinare del
licenziamento, da instaurarsi e concludersi entro un termine non superiore a trenta giorni
dalla contestazione dell’addebito e comunque prima dell’irrogazione della sanzione. La
sanzione concordemente determinata all’esito di tali procedure non può essere di specie
diversa da quella prevista, dalla legge o dal contratto collettivo, per l’infrazione per la quale
si procede e non è soggetta ad impugnazione. I termini del procedimento disciplinare restano
sospesi dalla data di apertura della procedura conciliativa e riprendono a decorrere nel caso di
conclusione con esito negativo. Il contratto collettivo definisce gli atti della procedura
conciliativa che ne determinano l’inizio e la conclusione.

4. Fermo quanto previsto nell’articolo 21, per le infrazioni disciplinari ascrivibili al dirigente
ai sensi degli articoli 55-bis, comma 7, e 55-sexies, comma 3, si applicano, ove non
diversamente stabilito dal contratto collettivo, le disposizioni di cui al comma 4 del predetto
articolo 55-bis, ma le determinazioni conclusive del procedimento sono adottate dal dirigente
generale o titolare di incarico conferito ai sensi dell’articolo 19, comma 3.”.

Art. 67
(Disposizioni relative al procedimento disciplinare)

1. Dopo l’articolo 55 del decreto legislativo n. 165 del 2001 sono inseriti i seguenti:
“Art. 55 - bis (Forme e termini del procedimento disciplinare) - 1. Per le infrazioni di minore
gravità, per le quali è prevista l’irrogazione di sanzioni superiori al rimprovero verbale ed
inferiori alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione per più di dieci
giorni, il procedimento disciplinare, se il responsabile della struttura ha qualifica dirigenziale,
si svolge secondo le disposizioni del comma 2. Quando il responsabile della struttura non ha
qualifica dirigenziale e comunque per le infrazioni punibili con sanzioni più gravi di quelle
indicate nel primo periodo, il procedimento disciplinare si svolge secondo le disposizioni del
comma 4. Alle infrazioni per le quali è previsto il rimprovero verbale si applica la disciplina
stabilita dal contratto collettivo.

REV 25 41
2. Il responsabile, con qualifica dirigenziale, della struttura in cui il dipendente lavora, anche
in posizione di comando o di fuori ruolo, quando ha notizia di comportamenti punibili con
taluna delle sanzioni disciplinari di cui al comma 1, primo periodo, entro dieci giorni contesta
per iscritto l’addebito al dipendente medesimo e lo convoca per il contraddittorio a sua
difesa, con l’eventuale assistenza di un procuratore ovvero di un rappresentante
dell’associazione sindacale cui il lavoratore aderisce o conferisce mandato, con un preavviso
di almeno dieci giorni. Entro il termine fissato, il dipendente convocato, se non intende
presentarsi, può inviare una memoria scritta o, in caso di grave ed oggettivo impedimento,
formulare motivata istanza di rinvio del termine per l’esercizio della sua difesa. Dopo
l’espletamento dell’eventuale ulteriore attività istruttoria, il responsabile della struttura
conclude il procedimento, con l’atto di archiviazione o di irrogazione della sanzione, entro
sessanta giorni dalla contestazione dell’addebito. In caso di differimento superiore a dieci
giorni del termine a difesa, per impedimento del dipendente, il termine per la conclusione del
procedimento è prorogato in misura corrispondente. Il differimento può essere disposto per
una sola volta nel corso del procedimento. La violazione dei termini stabiliti nel presente
comma comporta, per l’amministrazione, la decadenza dall’azione disciplinare ovvero, per il
dipendente, dall’esercizio del diritto di difesa.

3. Il responsabile della struttura, se non ha qualifica dirigenziale ovvero se la sanzione da


applicare è più grave di quelle di cui al comma 1, primo periodo, trasmette gli atti, entro
cinque giorni dalla notizia del fatto, all’ufficio individuato ai sensi del comma 4, dandone
contestuale comunicazione all’interessato.

4. Ciascuna amministrazione, secondo il proprio ordinamento, individua l’ufficio competente


per i procedimenti disciplinari ai sensi del comma 1, secondo periodo. Il predetto ufficio
contesta l’addebito al dipendente, lo convoca per il contraddittorio a sua difesa, istruisce e
conclude il procedimento secondo quanto previsto nel comma 2, ma, se la sanzione da
applicare è più grave di quelle di cui al comma 1, primo periodo, con applicazione di termini
pari al doppio di quelli ivi stabiliti e salva l’eventuale sospensione ai sensi dell’articolo 55-
ter. Il termine per la contestazione dell’addebito decorre dalla data di ricezione degli atti
trasmessi ai sensi del comma 3 ovvero dalla data nella quale l’ufficio ha altrimenti acquisito
notizia dell’infrazione, mentre la decorrenza del termine per la conclusione del procedimento
resta comunque fissata alla data di prima acquisizione della notizia dell’infrazione, anche se
avvenuta da parte del responsabile della struttura in cui il dipendente lavora. La violazione
dei termini di cui al presente comma comporta, per l’amministrazione, la decadenza
dall’azione disciplinare ovvero, per il dipendente, dall’esercizio del diritto di difesa.

5. Ogni comunicazione al dipendente, nell’ambito del procedimento disciplinare, è effettuata


tramite posta elettronica certificata, nel caso in cui il dipendente dispone di idonea casella di
posta, ovvero tramite consegna a mani. Per le comunicazioni successive alla contestazione
dell’addebito, il dipendente può indicare, altresì, un numero di fax, di cui egli o il suo
procuratore abbia la disponibilità. In alternativa all’uso della posta elettronica certificata o
del fax ed altresì della consegna a mani, le comunicazioni sono effettuate tramite
raccomandata postale con ricevuta di ritorno. Il dipendente ha diritto di accesso agli atti
istruttori del procedimento. È esclusa l’applicazione di termini diversi o ulteriori rispetto a
quelli stabiliti nel presente articolo.

6. Nel corso dell’istruttoria, il capo della struttura o l’ufficio per i procedimenti disciplinari
possono acquisire da altre amministrazioni pubbliche informazioni o documenti rilevanti per
la definizione del procedimento. La predetta attività istruttoria non determina la sospensione
del procedimento né il differimento dei relativi termini.

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7. Il lavoratore dipendente o il dirigente, appartenente alla stessa amministrazione pubblica
dell’incolpato o ad una diversa, che, essendo a conoscenza per ragioni di ufficio o di servizio
di informazioni rilevanti per un procedimento disciplinare in corso, rifiuta, senza giustificato
motivo, la collaborazione richiesta dall’autorità disciplinare procedente ovvero rende
dichiarazioni false o reticenti, è soggetto all’applicazione, da parte dell’amministrazione di
appartenenza, della sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con privazione della
retribuzione, commisurata alla gravità dell’illecito contestato al dipendente, fino ad un
massimo di quindici giorni.

8. In caso di trasferimento del dipendente, a qualunque titolo, in un’altra amministrazione


pubblica, il procedimento disciplinare è avviato o concluso o la sanzione è applicata presso
quest’ultima. In tali casi i termini per la contestazione dell’addebito o per la conclusione del
procedimento, se ancora pendenti, sono interrotti e riprendono a decorrere alla data del
trasferimento.

9. In caso di dimissioni del dipendente, se per l’infrazione commessa è prevista la sanzione


del licenziamento o se comunque è stata disposta la sospensione cautelare dal servizio, il
procedimento disciplinare ha egualmente corso secondo le disposizioni del presente articolo
e le determinazioni conclusive sono assunte ai fini degli effetti giuridici non preclusi dalla
cessazione del rapporto di lavoro.

Art. 55-ter-(Rapporti fra procedimento disciplinare e procedimento penale)-1. Il


procedimento disciplinare, che abbia ad oggetto, in tutto o in parte, fatti in relazione ai quali
procede l’autorità giudiziaria, è proseguito e concluso anche in pendenza del procedimento
penale. Per le infrazioni di minore gravità, di cui all’articolo 55-bis, comma 1, primo periodo,
non è ammessa la sospensione del procedimento. Per le infrazioni di maggiore gravità, di cui
all’articolo 55-bis, comma 1, secondo periodo, l’ufficio competente, nei casi di particolare
complessità dell’accertamento del fatto addebitato al dipendente e quando all’esito
dell’istruttoria non dispone di elementi sufficienti a motivare l’irrogazione della sanzione,
può sospendere il procedimento disciplinare fino al termine di quello penale, salva la
possibilità di adottare la sospensione o altri strumenti cautelari nei confronti del dipendente.

2. Se il procedimento disciplinare, non sospeso, si conclude con l’irrogazione di una sanzione


e, successivamente, il procedimento penale viene definito con una sentenza irrevocabile di
assoluzione che riconosce che il fatto addebitato al dipendente non sussiste o non costituisce
illecito penale o che il dipendente medesimo non lo ha commesso, l’autorità competente, ad
istanza di parte da proporsi entro il termine di decadenza di sei mesi dall’irrevocabilità della
pronuncia penale, riapre il procedimento disciplinare per modificarne o confermarne l’atto
conclusivo in relazione all’esito del giudizio penale.

3. Se il procedimento disciplinare si conclude con l’archiviazione ed il processo penale con


una sentenza irrevocabile di condanna, l’autorità competente riapre il procedimento
disciplinare per adeguare le determinazioni conclusive all’esito del giudizio penale. Il
procedimento disciplinare è riaperto, altresì, se dalla sentenza irrevocabile di condanna
risulta che il fatto addebitabile al dipendente in sede disciplinare comporta la sanzione del
licenziamento, mentre ne è stata applicata una diversa.

4. Nei casi di cui ai commi 1, 2 e 3 il procedimento disciplinare è, rispettivamente, ripreso o


riaperto entro sessanta giorni dalla comunicazione della sentenza all'amministrazione di
appartenenza del lavoratore ovvero dalla presentazione dell’istanza di riapertura ed è

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concluso entro centottanta giorni dalla ripresa o dalla riapertura. La ripresa o la riapertura
avvengono mediante il rinnovo della contestazione dell’addebito da parte dell’autorità
disciplinare competente ed il procedimento prosegue secondo quanto previsto nell’articolo
55-bis. Ai fini delle determinazioni conclusive, l’autorità procedente, nel procedimento
disciplinare ripreso o riaperto, applica le disposizioni dell’articolo 653, commi 1 ed 1-bis, del
codice di procedura penale.

Art. 55-quater- (Licenziamento disciplinare) - 1. Ferma la disciplina in tema di licenziamento


per giusta causa o per giustificato motivo e salve ulteriori ipotesi previste dal contratto
collettivo, si applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento nei seguenti casi:

a) falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di


rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente, ovvero giustificazione
dell’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o che attesta
falsamente uno stato di malattia;
b) assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi,
superiore a tre nell’arco di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli
ultimi dieci anni ovvero mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata,
entro il termine fissato dall’amministrazione;
c) ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall’amministrazione per motivate
esigenze di servizio;
d) falsità documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione dell’instaurazione
del rapporto di lavoro ovvero di progressioni di carriera;
e) reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o moleste o
minacciose o ingiuriose o comunque lesive dell’onore e della dignità personale altrui;
f) condanna penale definitiva in relazione alla quale è prevista l’interdizione perpetua,
dai pubblici uffici, ovvero l’estinzione, comunque denominata del rapporto di lavoro.

2. Il licenziamento in sede disciplinare è disposto, altresì, nel caso di prestazione lavorativa,


riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio, per la quale l’amministrazione di
appartenenza formula, ai sensi delle disposizioni legislative e contrattuali concernenti la
valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche, una valutazione di insufficiente
rendimento e questo è dovuto alla reiterata violazione degli obblighi concernenti la
prestazione stessa, stabiliti da norme legislative o regolamentari, dal contratto collettivo o
individuale, da atti e provvedimenti dell’amministrazione di appartenenza o dai codici di
comportamento di cui all’articolo 54.

3. Nei casi di cui al comma 1, lettere a), d), e) ed f) del il licenziamento è senza preavviso.

Art. 55-quinquies - (False attestazioni o certificazioni)- 1. Fermo quanto previsto dal codice
penale, il lavoratore dipendente di una pubblica amministrazione che attesta falsamente la
propria presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza
o con altre modalità fraudolente, ovvero giustifica l’assenza dal servizio mediante una
certificazione medica falsa o falsamente attestante uno stato di malattia è punito con la
reclusione da uno a cinque anni e con la multa da euro 400 ad euro 1.600. La medesima pena
si applica al medico e a chiunque altro concorre nella commissione del delitto.

2. Nei casi di cui al comma 1, il lavoratore, ferme la responsabilità penale e disciplinare e le


relative sanzioni, è obbligato a risarcire il danno patrimoniale, pari al compenso corrisposto a
titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia accertata la mancata prestazione, nonché il
danno all’immagine subiti dall’amministrazione.

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3. La sentenza definitiva di condanna o di applicazione della pena per il delitto di cui al
comma 1 comporta, per il medico, la sanzione disciplinare della radiazione dall’albo ed
altresì, se dipendente di una struttura sanitaria pubblica o se convenzionato con il servizio
sanitario nazionale, il licenziamento per giusta causa o la decadenza dalla convenzione. Le
medesime sanzioni disciplinari si applicano se il medico, in relazione all’assenza dal servizio,
rilascia certificazioni che attestano dati clinici non direttamente constatati né oggettivamente
documentati.

Art.55-sexies-(Responsabilità disciplinare per condotte pregiudizievoli per


l’amministrazione e limitazione della responsabilità per l’esercizio dell’azione disciplinare)-
1. La condanna della pubblica amministrazione al risarcimento del danno derivante dalla
violazione, da parte del lavoratore dipendente, degli obblighi concernenti la prestazione
lavorativa, stabiliti da norme legislative o regolamentari, dal contratto collettivo o
individuale, da atti e provvedimenti dell’amministrazione di appartenenza o dai codici di
comportamento di cui all’articolo 54, comporta l’applicazione nei suoi confronti, ove già non
ricorrano i presupposti per l’applicazione di un’altra sanzione disciplinare, della sospensione
dal servizio con privazione della retribuzione da un minimo di tre giorni fino ad un massimo
di tre mesi, in proporzione all’entità del risarcimento.

2. Fuori dei casi previsti nel comma 1, il lavoratore, quando cagiona grave danno al normale
funzionamento dell’ufficio di appartenenza, per inefficienza o incompetenza professionale
accertate dall’amministrazione ai sensi delle disposizioni legislative e contrattuali
concernenti la valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche, è collocato in
disponibilità, all’esito del procedimento disciplinare che accerta tale responsabilità, e si
applicano nei suoi confronti le disposizioni di cui all’articolo 33, comma 8, e all’articolo 34,
commi 1, 2, 3 e 4. Il provvedimento che definisce il giudizio disciplinare stabilisce le
mansioni e la qualifica per le quali può avvenire l’eventuale ricollocamento. Durante il
periodo nel quale è collocato in disponibilità, il lavoratore non ha diritto di percepire aumenti
retributivi sopravvenuti.

3. Il mancato esercizio o la decadenza dell’azione disciplinare, dovuti all’omissione o al


ritardo, senza giustificato motivo, degli atti del procedimento disciplinare o a valutazioni
sull’insussistenza dell’illecito disciplinare irragionevoli o manifestamente infondate, in
relazione a condotte aventi oggettiva e palese rilevanza disciplinare, comporta, per i soggetti
responsabili aventi qualifica dirigenziale, l’applicazione della sanzione disciplinare della
sospensione dal servizio con privazione della retribuzione in proporzione alla gravità
dell’infrazione non perseguita, fino ad un massimo di tre mesi in relazione alle infrazioni
sanzionabili con il licenziamento, ed altresì la mancata attribuzione della retribuzione di
risultato per un importo pari a quello spettante per il doppio del periodo della durata della
sospensione. Ai soggetti non aventi qualifica dirigenziale si applica la predetta sanzione della
sospensione dal servizio con privazione della retribuzione, ove non diversamente stabilito dal
contratto collettivo.

4. La responsabilità civile eventualmente configurabile a carico del dirigente in relazione a


profili di illiceità nelle determinazioni concernenti lo svolgimento del procedimento
disciplinare è limitata, in conformità ai principi generali, ai casi di dolo o colpa grave.

Art. 55- septies - (Controlli sulle assenze) - Nell'ipotesi di assenza per malattia protratta per
un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni caso, dopo il secondo evento di malattia
nell'anno solare l'assenza viene giustificata esclusivamente mediante certificazione medica

REV 25 45
rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da un medico convenzionato con il servizio
sanitario nazionale.

2. In tutti i casi di assenza per malattia la certificazione medica è inviata per via telematica,
direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria che la rilascia, all’Istituto nazionale della
previdenza sociale, secondo le modalità stabilite per la trasmissione telematica dei certificati
medici nel settore privato dalla normativa vigente, e in particolare dal decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri previsto dall’articolo 50, comma 5-bis, del decreto-legge 30
settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326,
introdotto dall’articolo 1, comma 810, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dal predetto
Istituto è immediatamente inoltrata, con le medesime modalità, all’amministrazione o al
datore di lavoro privato interessati.

3. L’Istituto nazionale della previdenza sociale, gli enti del servizio sanitario nazionale e le
altre amministrazioni interessate svolgono le attività di cui al comma 2 con le risorse
finanziarie, strumentali e umane disponibili a legislazione vigente, senza maggiori oneri a
carico della finanza pubblica.

4. L’inosservanza degli obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione


medica concernente assenze di lavoratori per malattia di cui al comma 2 costituisce illecito
disciplinare e, in caso di reiterazione, comporta l’applicazione della sanzione del
licenziamento ovvero, per i medici in rapporto convenzionale con le aziende sanitarie locali,
della decadenza dalla convenzione, in modo inderogabile dai contratti o accordi collettivi.

5. L'Amministrazione dispone il controllo in ordine alla sussistenza della malattia del


dipendente anche nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze
funzionali e organizzative. Le fasce orarie di reperibilità del lavoratore, entro le quali devono
essere effettuate le visite mediche di controllo, sono dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore
14.00 alle ore 20.00 di tutti i giorni, compresi i non lavorativi e i festivi.

Art. 55-octies (Permanente inidoneità psicofisica )- 1. Nel caso di accertata permanente


inidoneità psicofisica al servizio dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, di cui
all’articolo 2. comma 2, l’amministrazione può risolvere il rapporto di lavoro. Con
regolamento da emanarsi, ai sensi dell’articolo 17, comma 1, lettera b) della legge 23 agosto
1988, n. 400 sono disciplinati, per il personale delle amministrazioni statali, anche ad
ordinamento autonomo, nonché degli enti pubblici non economici:

a) la procedura da adottare per la verifica dell’idoneità al servizio, anche ad iniziativa


dell’Amministrazione;
b) la possibilità per l’amministrazione, nei casi di pericolo per l’incolumità del dipendente
interessato nonché per la sicurezza degli altri dipendenti e degli utenti, di adottare
provvedimenti di sospensione cautelare dal servizio, in attesa dell’effettuazione della visita di
idoneità, nonché nel caso di mancata presentazione del dipendente alla visita di idoneità. in
assenza di giustificato motivo;
c) gli effetti sul trattamento giuridico ed economico della sospensione di cui alla lettera b),
nonché il contenuto e gli effetti dei provvedimenti definitivi adottati dall’amministrazione. in
seguito all’effettuazione della visita di idoneità;
d) la possibilità, per l’amministrazione, di risolvere il rapporto di lavoro nel caso di reiterato
rifiuto, da parte del dipendente, di sottoporsi alla visita di idoneità.

REV 25 46
Art. 55-novies (Identificazione del personale a contatto con il pubblico)- 1. I dipendenti delle
amministrazioni pubbliche che svolgono attività a contatto con il pubblico sono tenuti a
rendere conoscibile il proprio nominativo mediante l’uso di cartellini identificativi o di targhe
da apporre presso la postazione di lavoro.

2. Dall’obbligo di cui al comma 1 è escluso il personale individuato da ciascuna


amministrazione sulla base di categorie determinate, in relazione ai compiti ad esse attribuiti,
mediante uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro per la
pubblica amministrazione e l'innovazione, su proposta del Ministro competente ovvero, in
relazione al personale delle amministrazioni pubbliche non statali, previa intesa in sede di
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento
e Bolzano o di Conferenza Stato-città ed autonomie locali.”.

Art. 68
(Comunicazione della sentenza)
1. Dopo l’articolo 154-bis del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, è inserito il seguente:
“Art. 154- ter (Comunicazione della sentenza) – 1. La cancelleria del giudice che ha pronunciato
sentenza penale nei confronti di un lavoratore dipendente di un’amministrazione pubblica ne
comunica il dispositivo all’amministrazione di appartenenza e, su richiesta di questa, trasmette
copia integrale del provvedimento. La comunicazione e la trasmissione sono effettuate con
modalità telematiche, ai sensi del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, entro trenta giorni dalla
data del deposito.”.

Art. 69
(Ampliamento dei poteri ispettivi)

1. All’articolo 60 del decreto legislativo n. 165 del 2001, il comma 6 è sostituito dal seguente:
“6. Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica è
istituito l’Ispettorato per la funzione pubblica, che opera alle dirette dipendenze del Ministro
delegato. L’Ispettorato vigila e svolge verifiche sulla conformità dell’azione amministrativa
ai principi di imparzialità e buon andamento, sull’efficacia della sua attività con particolare
riferimento alle riforme volte alla semplificazione delle procedure, sul corretto conferimento
degli incarichi, sull’esercizio dei poteri disciplinari, sull’osservanza delle disposizioni
vigenti in materia di controllo dei costi, dei rendimenti, dei risultati, di verifica dei carichi di
lavoro. Collabora alle verifiche ispettive di cui al comma 5. Per le predette finalità
l’Ispettorato si avvale di un numero complessivo di dieci funzionari scelti tra esperti del
Ministero dell’economia e delle finanze, del Ministero dell’interno, o comunque tra il
personale di altre amministrazioni pubbliche, in posizione di comando o fuori ruolo, per il
quale si applicano l’articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127, e l’articolo
56, comma 7, del Testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio
1957, n. 3, e successive modificazioni. Per l'esercizio delle funzioni ispettive connesse, in
particolare, al corretto conferimento degli incarichi e ai rapporti di collaborazione, svolte
anche d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, l'Ispettorato si avvale dei dati
comunicati dalle amministrazioni al Dipartimento della funzione pubblica ai sensi
dell'articolo 53. L'Ispettorato, inoltre, al fine di corrispondere a segnalazioni da parte di

REV 25 47
cittadini o pubblici dipendenti circa presunte irregolarità, ritardi o inadempienze delle
amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, può richiedere chiarimenti e riscontri in
relazione ai quali l'amministrazione interessata ha l'obbligo di rispondere, anche per via
telematica, entro quindici giorni. A conclusione degli accertamenti, gli esiti delle verifiche
svolte dall'ispettorato costituiscono obbligo di valutazione, ai fini dell'individuazione delle
responsabilità e delle eventuali sanzioni disciplinari di cui all'articolo 55, per
l'amministrazione medesima. Gli ispettori, nell'esercizio delle loro funzioni, hanno piena
autonomia funzionale ed hanno l'obbligo, ove ne ricorrano le condizioni, di denunciare alla
Procura Generale della Corte dei conti le irregolarità riscontrate.”

Art. 70
(Abrogazioni)

1. Sono abrogate le seguenti disposizioni:

a) articolo 71, commi 2 e 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito,


con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;
b) articoli da 502 a 507 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297;
c) l’articolo 56 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

2. All’articolo 5, comma 4, della legge 27 marzo 2001, n. 97, le parole “, salvi termini diversi
previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro,” sono soppresse.

Art. 71
(Norme transitorie)

1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto non è ammessa, a pena di nullità,
l’impugnazione di sanzioni disciplinari dinanzi ai collegi arbitrali di disciplina. I procedimenti di
impugnazione di sanzioni disciplinari pendenti dinanzi ai predetti collegi alla data di entrata in
vigore del presente decreto sono definiti, a pena di nullità degli atti, entro il termine di trenta
giorni decorrente dalla predetta data.

2. L’obbligo di esposizione di cartellini o targhe identificativi, previsto dall’articolo 55-novies


del decreto legislativo n. 165 del 2001, introdotto dall’articolo 67 del presente decreto, decorre
dal novantesimo giorno successivo all’entrata in vigore del presente decreto.

3. Le disposizioni di legge, non incompatibili con quelle del presente decreto, concernenti
singole amministrazioni e recanti fattispecie sanzionatorie specificamente concernenti i rapporti
di lavoro del personale di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001
continuano ad essere applicabili sino al primo rinnovo del contratto collettivo di settore
successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto.

TITOLO V
NORME FINALI E TRANSITORIE

REV 25 48
Art. 72
(Ambito di applicazione)
1. Gli articoli da 17 a 23, da 25 a 30, da 32 a 35, 52, 55,59, 60, comma 1, 62, 63, 64, 66, 67 e 71,
commi 1 e 3, rientrano nella potestà legislativa esclusiva esercitata dallo Stato, ai sensi dell’articolo
117, comma secondo, lett. l) ed m) della Costituzione.

2. Gli articoli da 3 a 15, l’articolo 24 e l’articolo 60, commi 1-bis e 1-ter recano norme di diretta
attuazione dell’articolo 97 della Costituzione e costituiscono principi generali dell’ordinamento ai
quali si adeguano le Regioni e gli Enti locali, anche con riferimento agli Enti del Servizio Sanitario
Nazionale, negli ambiti di rispettiva competenza.

3. Gli articoli 53, 54, 56, 57 e 58 recano principi fondamentali di coordinamento della finanza
pubblica, ai sensi dell’articolo 117, comma 3, della Costituzione.

4. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri sono determinati, in attuazione
dell’articolo 2, comma 5, della legge 4 marzo 2009, n.15, limiti e modalità di applicazione delle
disposizioni, anche inderogabili, del presente decreto alla Presidenza del Consiglio dei ministri,
anche con riferimento alla definizione del comparto autonomo di contrattazione collettiva, in
considerazione della peculiarità del relativo ordinamento, che discende dagli articoli 92 e 95 della
Costituzione. Fino alla entrata in vigore di ciascuno di tali decreti, alla Presidenza del Consiglio
dei ministri continua ad applicarsi la normativa previgente.

5. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’istruzione
dell’università e della ricerca e con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono determinati i
limiti e modalità di applicazione delle disposizioni dei Titoli II e III del presente decreto al
personale docente della scuola e delle accademie, conservatori e istituti assimilati e ai ricercatori
negli Enti di ricerca. Resta comunque esclusa la costituzione degli organismi di cui all’articolo
14 nell’ambito del sistema scolastico, delle accademie e conservatori, e degli istituti
assimilabili.

REV 25 49
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CONFERENZA UNIFICATA

Schema di decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n . 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni .
Intesa ai sensi della legge delega 4 marzo 2009, n . 15, relativamente all'attuazione delle
disposizioni di cui agli articoli 3, comma 2, lettera a), 4, 5 e 6 della medesima, nonché parere
relativamente all'attuazione delle restanti disposizioni .

Repertorio atti n . el 29 luglio 2009


3S/
LA CONFERENZA UNIFICATA

nella odierna seduta del 29 luglio 2009

VISTI gli articoli 2 e 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n . 281 ;

VISTO lo schema di decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n . 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni, approvato, in via preliminare, nella seduta del Consiglio dei Ministri dell'8 maggio
2009, nel testo pervenuto dal Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del
Consiglio dei Ministri il 20 maggio 2009 e diramato, in pari data, alle Regioni ed alle Autonomie
locali ;

CONSIDERATO che nelle riunioni tecniche del 27 maggio, del 4 e del 9 giugno 2009, sono state
esaminate le osservazioni e le proposte emendative predisposte dalle Regioni, dall'ANCI e dall'UPI
(All .ti 1 e 2), sulle quali l'Ufficio di Gabinetto del Ministro della Pubblica Amministrazione e
l'Innovazione, si è riservato una verifica anche con il Ministero dell'economia e delle finanze ;

VISTA la nota della Segreteria della Conferenza Stato-Regioni, prot . n . CSR 0002999 P-2 .17.4 .1
del 26 giugno 2009, con la quale sono state diramate le riformulazioni delle proposte emendative
al testo del provvedimento, in accoglimento delle richieste delle Regioni e delle Autonomie locali
nelle suddette riunioni tecniche, pervenute dal Gabinetto del Ministro della Pubblica
Amministrazione e l'Innovazione (Ali . 3) ;

CONSIDERATO che, nel successivo incontro tecnico del 1 ° luglio 2009, sono state, in via
preliminare, concordemente individuate le disposizioni del decreto legislativo soggette ad intese, ai
sensi dell'articolo 2 della legge delega n . 15 del 2009, concernenti gli articoli da 3 a 29 ; 15 bis; 30
bis; da 32 a 50 ; 40, commi 1 e 3 ; 52, alinea ; 67 ; ferma restando l'acquisizione del prescritto parere
per le restanti disposizioni ;

CONSIDERATI gli esiti della riunione, nel corso della quale si è convenuto sulla opportunità di una
riformulazione delle suddette proposte emendative così come concordate, lasciando ad un
ulteriore approfondimento da parte del Ministero competente le criticità evidenziate dalle Regioni e
dalle Autonomie locali in riferimento all'art . 52, in materia di contrattazione nazionale e integrativa ;
all'articolo 56, sul quale viene confermata la richiesta di una intesa in sede di Conferenza Unificata
CONFERENZA UNIFICATA

sulla nomina del Presidente dell'ARAN ; nonché all'art . 72 , concernente la norma di salvaguardia
delle Regioni a statuto speciale ;

CONSIDERATO che, con note diramate dalla Segreteria della Conferenza Stato-Regioni in data 7
luglio, prot. n. CSR 0003183 P-2.17 .4 .1 e in data 14 luglio 2009, prot . n. 0003253, è stata
trasmessa una nuova stesura delle proposte emendative concordate nella citata riunione tecnica
del 1 ' luglio 2009, pervenuta dall'Ufficio di Gabinetto del Ministro della Pubblica Amministrazione e
l'innovazione (All .ti . 4 e 5) ;

VISTA la nota di osservazioni del Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza
del Consiglio dei Ministri, diramata con la citata nota della Segreteria della Conferenza Stato-
Regioni del 14 luglio 2009, in merito alla proposta emendativa relativa all'articolo 9, comma 1 del
provvedimento ;

RILEVATO che, nell'odierna seduta di questa Conferenza, il Presidente della Conferenza delle
Regioni, nell'esprimere un giudizio complessivamente positivo sul lavoro svolto, anche in relazione
alle proposte emendative accolte nelle citate riunioni tecniche, ha espresso parere positivo, in
relazione all'esercizio della delega in materia di lavoro pubblico per la parte relativa alle
competenze delle Regioni, mentre ha dichiarato di ritenere condizionanti, ai fini di un parere
positivo su tutto il provvedimento, le questioni concernenti :
1 . l'articolo 52, comma 1, su cui non si esprime intesa, in quanto non accolta dal Governo la
richiesta di prevedere la concertazione, anziché la consultazione con le Regioni per i parametri
contrattuali ; il comma 3, quinquies, del medesimo articolo su cui è stato chiesto il reinserimento
degli enti del Servizio sanitario nazionale tra quelli che possono incrementare le risorse per la
contrattazione integrativa;
2. l'articolo 56, sul quale, in considerazione del ruolo attribuito all'ARAN sulle questioni contrattuali
che attengono alle Regioni, esprimono avviso contrario sulla previsione di un parere della
Conferenza Unificata, anziché una intesa, sulla nomina del Presidente dell'ARAN ;

RILEVATO che, I'ANCI e I'UPI hanno dichiarato di condividere quanto già rappresentato dalle
Regioni e formalizzato in un documento congiunto consegnato in seduta (Ali . 6) ;

RILEVATO che, il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, preso atto di quanto
rappresentato dalle Regioni e dalle Autonomie locali, nel non ritenere accoglibile la richiesta di una
intesa in Conferenza Unificata sulla nomina del Presidente dell'ARAN, ha manifestato la propria
disponibilità a considerare il parere come vincolante ; ha altresì assunto il proprio impegno ad una
più stringente consultazione con le Regioni e le Autonomie locali per quanto concerne la
contrattazione di cui all'articolo 52, comma 1 ; ha altresì, in relazione alla disposizione concernente
le Regioni a statuto speciale, ritenuto di tornare alla dizione precedente, che fa salve le loro
prerogative, risolvendosi il tutto sulla base della normativa esistente ;

VISTO che, nell'odierna seduta di questa Conferenza, le Regioni e le autonomie locali hanno
espresso, nei termini di cui sopra, il loro avviso favorevole al conseguimento dell'intesa con

141 .0 /

CONFERENZA UNIFICATA

riferimento alle disposizioni di cui agli articoli da 3 a 29 ; all'art . 15 bis; all'art .30 bis; agli articoli da
32 a 50 ; all'art. 40, commi 1 e 3, e all'art . 67 ;

VISTI gli esiti dell'odierna seduta, nel corso della quale non è stata conseguita intesa in ordine
all'articolo 52, comma 1, dello schema di provvedimento in oggetto ;

SI ESPRIME

nei termini di cui in premessa, sullo "schema di decreto legislativo di attuazione della legge 4
marzo 2009, n . 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza
e trasparenza delle pubbliche amministrazioni" .

II Segretario Il Pres
Cons . Ermenegilda Siniscalchi On . Dott . R Fitto

PRIME PROPOSTE EMENDATIVE TECNICHE DELLE REGIONI, DELLE PROVINCE E DEI


COMu r ALLO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE
15/2009

4 giugno 2009

1 . EMENDAMENTIALLE PROPOSTE FORMULATE DAL MINISTERO PER LA PUBBLICA


AMMINISTRAZIONE SULLA BOZZA DI D .LGS ATTUATIVO DELLA LEGGE 15/2009 CON NOTA
DEL 2919AGGIO 2009

ARTICOLO15BIS:

Proposta di riformulazione

1 . Negli ordinamenti delle Regioni e degli enti locali trovano diretta applicazione le disposizioni
dell'articolo 11, commi I e 3.
2_ Le Regioni e gli Enti locali adeguano i propri ordine menti ai pn dei PMW~ ~le
contenuti negli articoli 3, 4, 5, comma 2, 7, comma 1, 9 e 15 comma 1 del
presente titolo .
3. Nelle more deu'adeguamento di cui al comma 2, da attuarsi entro il 31/12/2010, negli
ordinamenti delle regioni e degli enti Locali si applicano le disposizioni vigenti; decorso il termine
fissato per l'adeguamento si applicano le disposizioni previste nel presente titolo sino
all'emanazione della disciplina regionale e locale.

~colo 30sis:

Proposta di riformi i1 ione

1 . Le Regioni gli enti locati adeguano i propri ordinamenti ai principi


ritenuti negli articoli 16, camma 2, 17, 23, comma 1 e 2, 24, comma 1 e 2, 25,
26 e 27 comma 1 del presente titolo.
2. z ' .z

2-Le Regioni e gli Enti locali nell'esercizio delle rispettive potestà normative prevedono
che una quota prevalente delle risorse destinate al trattamento economico accessorio


collegato alla performance individuale venga distribuita al personale dipendente e


dirigente che si colloca nella fascia alta di merito .
3 . Per premiare il merito e la professionalitd le amministrazioni regionali e degli enti locali, oltre a
quanto autonomamente stabilito, utilizzano gli strumenti di cui all'articolo 20, comma 1, lettere c), d)
ed f), -= : . . . : . -Z'>. . _ -- - Gli
incentivi di cui alle predette lettere a) 14 e) ed e) sono riconosciuti a valere sulle risorse disponibili
per la contrattazione collettiva integrativa.
4 . Nelle more dell'adeguamento di cui al comma 2, da attuarsi entro il 31/1010, negli
ordinamenti delle regioni e degli enti locali si applicano le disposizioni vigenti; decorso il termine
fissato per l'adeguamento si applicano le disposizioni previste nel presente titolo sino
all'emanazione della disciplina regionale e locale.

MoDhPIcRE APPORTATE ALL'ART .72 :

PROPOSTA DI RIFORMULAZIONE .

∎ Il comma 2 andrebbe riformulato nel seguente modo :

"Gli articoli da 3 a15,da 17 a 27, 3. 4. 5. comma 2, 7.comma 1,9 e 15 comma 1 . 16. comma 2.17.
23. commi 1e 2, 24,commi 1 e2,25, 26, 27 comma 1 e l'articolo 60, commi Ibis e Iter, recano
norme di diretta attuazione dell'art. 97 della Costituzione e costituiscono principi generali
dell'ordinamento ai quali si adeguano le regioni e gli enti locali, anche con riferimento agli enti dei
servizio sanitario nazionale, negli ambiti di rispettiva competenza'.

* Abrogare il comma 3 dell'articolo 72 .

OSSERVAZIONI SULLA TABLLA PER L! VERIFICA DEGLI ARTICOLI SOTTOPOSTI AD nITESA ^LA
CONFEREIIZA UNIFICATA

• Occorrerà prevedere, considerato quanto previsto dalla Legge 15 del 2009, anche lintesa
della. Conferenza Unificata per gli articoli 28 e 67 per la parte relativa, in particolare, alla
modifica all'articolo 55 sexies del D .Igs 165.

• Da correggere, anche se parrebbe un mero errore materiale, anche la tabella per la parte
relativa all'articolo 32, dove non si riposta l'Intesa nella colonna apposita .

ULTERIORI OSSERVAZIONI

• Rimane infine senza risposta il ruolo assegnato alle Regioni ad autonomia speciale, alle
quali, in tutto il decreto non si fa menzione . Al riguardo andrebbe, invece, inserita una
necessaria clausola di salvaguardia

• Da correggere le disposizioni che citano la Conferenza dei Presidenti delle Regioni anziché
la Conferenza delle Regioni arti . 54, comma 2 ; 56 comma 7; 57, comma 6).

2.ULTERIORI PROPOSTE EMENDATIVE

∎ Si propone di inserirei'Art. 27bis dopol'Art. 27 .


Art. 27 bis

(Piani di ristrutturazione per gli Enti locali)

i . A supporto e completamento del processo di riorganizzazione degli Enti Locali per il


triennio 2009/2011, su richiesta non revocabile del dipendente, il personale in
servizio a tempo indeterminato può essere esentato dal servizio nel corso del
quinquennio antecedente la data di collocamento a riposo per raggiungimento
dell'anzianità massima contributiva . L' ne può accoglierla in base sue
proprie esigenze funzionali e organizzative conseguenti alla valutazione e
programmazione complessiva dei fabbisogni di personale .

2. Durante il periodo di esenzione dal servizio al dipendente viene attribuito un


trattamento economico pari al 50 per cento di quello complessivamente goduto
all'atto dell'esenzione, comprensivo degli emolumenti fissi ed accessori, salvo quelli
direttamente collegati alla presenza in servizio . All'atto del collocamento a riposo il
dipendente ha diritto al trattamento di quiescenza e previdenza che sarebbe spettato
se fosse rimasto in servizio .

3 . I dipendenti esentati dal servizio possono svolgere lavoro autonomo o attività di


collaborazione occasionale o di consulenza per soggetti diversi dalle amministrazioni
pubbliche, da enti o società partecipato dalle pubbliche amministrazioni stesse o da
società o associazioni che svolgano attività per i soggetti pubblici sopra indicati . In
ogni caso non è consentito l'esercizio di prestazioni lavorative da cui possa derivare
un pregiudizio all'Ente .

4. Le disposizioni dei precedenti commi si applicano secondo le modalità previste


dall'articolo 27, comma 1 .

S . L'applicazione delle presenti disposizioni non può comportare incremento di spesa


per il personale .

∎ Articolo 29 .
Proposta di riformulazione

(Inderogabilità)

"Fermo restando quanto previsto dall'articolo 30 bis per le Regioni e gli Enti locali, i
principi di cui al presente titolo non possono essere derogati dalla contrattazione collettiva
e sono inseriti nei contratti collettivi ai sensi e per gli effetti degli articoli 1339 e 1419,
comma 2, del codice civile, a decorrere dal periodo contrattuale successivo a quello in
corso alla data di entrata in vigore del presente decreto» .

∎ Articolo 52

Proposta di riformulazione del comma 2 dell'articolo 40

"Tramite appositi accordi tra l'ARAN e le Confederazioni rappresentative, secondo le


procedure di cui agli articoli 41, comma 5, e 47, senza nuovi o maggiori oneri per la
finanza pubblica, sono definiti sino a un massimo di quattro comparti di contrattazione
collettiva nazionale, cui corrispondono non più di quattro separate aree per la dirigenza» .

Proposta di emendamento al comma 3 dell'articolo 40

Alla fine del comma aggiungere il seguente periodo : 'Nel rispetto dei vincoli di bilancio e
del patto di stabilità, sono definite con accordo in sede di Conferenza unificata le risorse
per gli incrementi salariali per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali per le
amministrazioni regionali, logli e gli enti del SSN " .

Proposta di emendamento al 3 quinquies

Al secondo periodo dei comma sostituire le parole» le amministrazioni regionali» con le


parole "Le Regioni, per quanto concerne le proprie amministrazioni e gli enti del 8811, . ."

Alla fine del comma aggiungere il seguente periodo : "Le disposizioni di cui al presente
camma trovano applicazione a decorrere dai contratti sottoscritti successivamente
all'entrata In vigore del presente decreto .

• Articolo 53

Proposta di emendamento al co=ma 4 dell'articolo 40 bis

Dopo le parole "Ministero dell'economia e delle finanze» inserire le seguenti "e con la
Conferenza Unificata" .

• Articolo 54

Proposta di riformulazione del comma 2 dell'articolo 41

"E' costituito un comitato di settore nell'ambito della Conferenza delle Regioni, che
esercita le competenze di cui al comma 1, per le Regioni, i relativi enti dipendenti, e le
ai del Servizio sanitario nazionale ; a tale comitato partecipa un
rappresentante del Governo, designato dal Ministro del Lavoro , della salute e della
previdenza sociale per le competenze delle amministrazioni del SSN .

E' costituito un comitato di settore nell'ambito dell'Associazione nazionale dei Comuni


italiani ALACI, dell'Unione delle Province d'Italia -- UPI- e dell'Unioncamere che esercita le
competenze di cui al comma 1, per i dipendenti degli Enti locali, delle Camere di
Commercio e dei segretari comunali e provinciali" .

Proposta di emendamento al comma 4 dell'articolo 41

Dopo la fine del comma aggiungere la seguente frase " 1 comitati di settore possono
stipulare con l'Aran specifici accordi per i reciproci rapporti in materia dì contrattazione e
per eventuali attività in comune. Nell'ambito del regolamento di organizzazione dell'Aran,
per assicurare il miglior raccordo tra i comitati di settore delle Regioni e degli Enti locali e
I' Araa, a ciascun comitato corrisponde una struttura di direzione generale .'

• Articolo 56

Proposte di emendamenti all'articolo 46 :

Al comma 6 dell'articolo 46 dopo le parole "Ministro per la pubblica amministrazione e


rinnovazione" inserire le seguenti: " d'intesa con la Conferenza Unificata» .
Al comma 7 bis dell'articolo 46 alla lettera e) alla fine della lettera dopo le parole
"Ministero dell'economia e delle finanze" sono aggiunte le segmenti : "adottati d'intesa con
la Conferenza Unificata"

Articolo 57

Proposta di emendamento all'articolo 47:

Al comma 4 abrogare le parole " II Consiglio dei Ministri può esprimere osservazioni entro
20 giorni dall'invio del contratto da parte dell'Aran„ .

iw,X)
ULTERIORI PROPOSTE EMENDATIVE TECNICHE DELLE REGIONI, DELLE
PROVINCE E DEI COMUNI ALLO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DI
ATTUAZIONE DELLA LEGGE 1512009

9 giugno 2009

∎ Articolo 52

Proposta di emendamento al comma 3 quinquies dell'articolo 40 :

Il secondo periodo del comma è così sostituito : "Le Regioni, per quanto concerne le proprie
amministrazioni e gli enti del SSN, e gli enti locali possono destinare risorse aggiuntive alla
contrattazione integrativa secondo le finalità stabilite dalla contrattazione nazionale e nei
limiti dei parametri di virtuosità fissati per la spesai personale dalle vigenti disposizioni, in
ogni caso nel rispetto dei patti di stabilità o analoghi strumenti di definizione delle
compatibilità finanziarie nazionali . Lo stanziamento delle risorse aggiuntive per la
contrattazione integrativa è correlato all'effettivo rispetto dei principi in materia di
misurazione, valutazione e trasparenza della performance ed in materia di merito e premi,
applicabili alle Regioni ed agli Enti Locali secondo quanto previsto dagli articoli 15 bis e 30
bis del presente decreto . "

∎ Articolo 63

I commi 1 e 2 dell'articolo 63 sono sostituiti dal seguente :

"I contratti decentrati integrativi vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto
conservano la loro efficacia sino alla sottoscrizione dei successivi contratti decentrati. la sede
di rinnovo le parti adeguano i contratti decentrati alle disposizioni del presente decreto
riguardanti la definizione degli ambiti riservati rispettivamente alla contrattazione collettiva e
alle legge" .

• Articolo 72

Dopo il comma 3 è inserito il seguente comma 3 bis :

"3 bis . Le Regioni a statuto speciale e le Province autonome adeguano i propri ordinamenti ai
principi desumibili dall'articolo 2 comma 1 della legge 4 marzo 2009, n . 15, in conformità ai
rispettivi statuti speciali ed alle relative norme di attuazione ."

A2C . 3)

r
CONFERENZA UNIFICATA

Servizio I

Codice sito : 4 .1 ./2009/21

Presidenza del Consiglio dei Ministri


CSR 0002999 P-2 .17 .4 .1 Presidenza del Consiglio dei Ministri
del 26/06/2009
Al Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi
fl~~~IINRIUI~AIIIflRUII~VI~I Al Ministero dell'economia e delle finanze
4042693
-Gabinetto
-Dipartimento R .G .S .

Al Dipartimento affari regionali


-Gabinetto
-ufficio legislativo

Al Presidente della Conferenza delle Regioni e


delle Province autonome
c/o CINSEDO

All'Assessore della Regione Siciliana


Coordinatore Commissione affari istituzionali

All'Assessore della Regione Emilia Romagna,


Coordinatore Vicario Commissione
affari istituzionali

Ai Presidenti delle Regioni e delle


Province autonome

Al Presidente dell'ANCI

Al Presidente dell'UPI

Al Presidente dell'UNCEM

Alla Segreteria della Conferenza stato-città ed


autonomie locali

e, p.c All'Ufficio di Gabinetto del Ministro per la


pubblica amministrazione e l'innovazione

All'Ufficio legislativo del Ministro per la pubblica


amministrazione e l'innovazione
LORO SEDI
1001

CONFERENZA UNIFICATA

Oggetto : schema dì decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n . 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni .

In vista della riunione tecnica del 1 ° luglio p .v., si trasmettono le proposte emendative allo
schema di decreto legislativo in oggetto, pervenute, in data odierna, dall'Ufficio di Gabinetto del
Ministro per la Pubblica amministrazione e l' Innovazione .

Il Segretario
Cons. Ermenegilda Siniscalchi
PROPOSTE EMENDATI VE ALLO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO Di
ATTUAZIONE DELLA LEGGE 4 MARZO 2009, N .1.5, RECANTE "DELEGA AL
GOVERNO FINALIZZATA ALL'OTTIMIZZAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ DEL
LAVORO PUBBLICO"

Allo schema di decreto legislativo, di attuazione della legge n . 15 del 2009 recante "delega al
governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico", approvato dal
Consiglio dei Ministri nella riunione dell'S maggio 2009, sono apportate le seguenti modificazioni :
a) all'articolo 13, dopo il comma 1, è inserito il seguente :
"1-bis. Mediante intesa tra la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l'Anci, l'Upì
e la Commissione sono definiti i protocolli di collaborazione per la realizzazione delle attività di
cui, ai commi 4,5,7 ."
b) dopo l'articolo 15 è inserito il seguente :
"Art. 15-bis
1. . Negli ordinamenti delle regioni e degli enti locali trovano diretta applicazione le
disposizioni dell'articolo 11, commi 1 e 3 .
2. Le regioni e gli enti locali adeguano i propri ordinamenti ai principi contenuti negli articoli
3, 4, 5, comma 2, 7, 9 e 15, comma 1 .
3. Nelle more dell'adeguamento di cui al comma 2, da attuarsi entro il 31 dicembre 2010, negli
ordinamenti delle regioni e degli enti locali si . applicano le disposizioni vigenti ; decorso il
termine fissato per l'adeguamento si applicano le disposizioni previste nel presente titolo sino
all'emanazione della disciplina regionale e locale.";

c) all'articolo 27, dopo il camma 2, è inserito il seguente :


"2-bis. Le risorse di cui. al comma l . per le Regioni e i relativi enti dipendenti nonchè per gli enti
locali possono essere utilizzate solo se i risparmi sono stati documentati nel rapporto di
performance e valicati dal proprio organismo di valutazione" .

d) all'articolo 29, sono premesse le parole : "Fermo restando quanto previsto dall'articolo 30 bis,
per le Regioni, per quanto concerne le proprie amministrazioni e gli enti del SSN, e per gli enti
locali" ;

e) dopo l'articolo 30 è inserito il seguente :


"Art. 30-bis
I . Le Regioni, per quanto concerne le proprie amministrazioni e gli enti del SSN, e gli enti
locali adeguano i propri ordinamenti ai principi contenuti neglii articoli . 16, comma 2, 17, 23,
commi 1 e 2, 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27, commal .
2. Le regioni e gli enti locali, nell'esercizio delle rispettive potestà normative, prevedono che
una quota non inferiore al cinquanta per cento delle risorse destinate al trattamento economico
accessorio collegato alla performance individuale viene attribuita a non più del trenta per cento
dei personale dipendente e dei dirigenti, e dispongono in ordine alla attribuzione delle restanti
risorse . La contrattazione collettiva integrativa può prevedere deroghe ai predetti limiti in
misura non superiore a cinque punti percentuali in aumento o in diminuzione .

3 . Per premiare il merito e la professionalità, le amministrazioni regionali e degli enti locali,


oltre a quanto autonomamente stabilito, nei limiti delle risorse disponibili per la contrattazione
integrativa, utilizzano gli . strumenti di cui all'art . 20, comma 1, lettere c), d), e) C .1), nonché,
adattandolì alla specificità dei propri ordinamenti ., quelli di cui alle lettere a) e b) . Gli incentivi
di cui alle predette lettere a), b), c) ed e) sono riconosciuti a valere sulle risorse disponibili per
la contrattazione collettiva integrativa .

4. Nelle more dell'adeguamento di cui al comma 2, da attuarsi entro il .31/12/2010, negli


ordinamenti delle regioni e degli enti locali si applicano le disposizioni vigenti ; decorso il
termine fissato per l'adeguamento si applicano le disposizioni previste nel presente titolo sino
all'emanazione della disciplina regionale e locale .";

f) all'articolo 52 il capoverso 2 è sostituito dal seguente :


"2. Tramite appositi accordi tra 1' ARAN e le Confederazioni, rappresentative, secondo le
procedure di cui agli articoli 41, comma 5, e 47, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica, sono definiti sino a un massimo di quattro comparti di contrattazione collettiva
nazionale, cui corrispondono non più di quattro separate aree per la dirigenza . Una apposita
sezione contrattuale di un'area dirigenziale riguarda la dirigenza del ruolo sanitario del SSN, per
gli effetti di cui all'art . 15 del d .lgs. 30 dicembre 1992, n . 502 e successive modificazioni .";

g) all'articolo 52, capoverso 3, è aggiunto in fine il seguente periodo :

"Le risorse per gli incrementi retributivi per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali delle
amministrazioni regionali, locali e degli enti del SSN sono definite, nel rispetto dei vincoli di
bilancio e del patto di stabilità, previa consultazione dei Ministeri competenti con le rispettive
;
."
rappresentanze
g) all'articolo 52, capoverso 3-quinquies, al secondo periodo le parole "Le amministrazioni
regionali" sono sostituite dalle seguenti : "Le Regioni, per quanto concerne le proprie
amministrazioni e gli enti del SSN,";

h) all'articolo 52, capoverso 3-quinquies, è aggiunto in fine il seguente periodo : "Le disposizioni
del presente comma trovano applicazione a decorrere dai contratti . sottoscritti successivamente
all'entrata in vigore del presente decreto .";

ì) all'articolo 53, al capoverso 4, dopo le parole "Min .i.stero dell'economia e delle finanze" sono
aggiunte le seguenti : "e con la Conferenza unificata" ;

1) all'articolo 54 il capoverso 2 è sostituito dal seguente :


"2. E' costituito un comitato di settore nell'ambito della Conferenzea delle Regioni, che esercita
le competenze di cui al comma 1, per le Regioni, i relativi enti dipendenti, e le amm .inistrazioni
del Servizio sanitario nazionale ; a tale comitato partecipa un rappresentante del Governo,
designato dal Ministro del Lavoro, della salute e della previdenza sociale per le competenze
delle amministrazioni del SSN. E' costituito un comitato di settore nell'ambìto
dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani -ANCI, dell'Unione delle Province d'Italia -
UP1- e dell'Unioncamere che esercita le competenze di cui al comma 1, per i dipendenti degli
Enti locali, delle Camere di Commercio e dei segretari comunali e provinciali .";

m) all'articolo 54, al capoverso 4, sono aggiunti in fine i seguenti periodi :


"I comitati di settore possono stipulare con l'Aran . specifici accordi per i reciproci rapporti in
materia di contrattazione e per eventuali attività in comune . Nell'am.bito del regolamento di
organizzazione dell'Aran per assicurare il miglior raccordo tra i Comitati di settore delle
Regioni e degli enti locali, e l'Aran, a ciascun comitato corrisponde una specifica struttura, senza
nuovi o maggiori oneri per la finanzia pubblica .";

n) all'articolo 56, comma 1, lettera a), capoverso 6, dopo le parole "Ministro per la pubblica
amministra7,ione e l'inn .ovazione" sono aggiunte le seguenti : "previo parere della Conferenza
unificata" ;
o) all'articolo 56, comma 1, la lettera e) è sostituita dalla seguente :
A

"e) al comma 10, nel quinto periodo, le parole : "quindici giorni" sono sostituite dalle seguenti :
"quarantacinque giorni" e dopo le parole "Dipartimento della funzione pubblica" sono inserite
le seguenti "e del Ministero dell'Economia e delle finanze, adottati d'intesa con la Conferenza
unificata';

p) all'articolo 57, capoverso 4, terzo periodo, sono premesse le parole : "Fino all'entrata in vigore
dei decreti di attuazione della legge 5 maggio 2009, n . 42," ;

q) all'articolo 63, dopo il comma 4 aggiungere il seguente :


"4-bis . Relativamente al comparto regioni e autonomie locali, i termini di cui ai commi 1 e 2
sono fissati rispettivamente al 31 dicembre 2011 e al 31 dicembre 2012 .";

r) all'articolo 72, comma l, le parole "da 17 a 23, da 25 a 30," sono sostituite dalle seguenti : "da
28 a 30" ;

s) all'articolo 72, comma 2, le parole "da 3 a 15, l'articolo 24" sono sostituite dalle seguenti : "3, 4,
5, comma 2, 7, 9, 11, commi 1 e 3, 15, comma 1, 16, comma 2, 17, 20, 23, commi 1 e 2, 24,
commi 1 e 2, 25, 26, 27, comma 1," ;

t) all'articolo 72 il comma 3 è abrogato ;

u) all'articolo 72, dopo il comma 5, aggiungere il seguente : "5-bis, Le Regioni a statuto speciale e le
Province autonome adeguano i propri ordinamenti ai principi desunnibili dall'articolo 2, comma
1, della legge 4 marzo 2009, n . 15, in conformità ai rispettivi statuti speciali ed alle relative
norme di attuazione .


c rr c~. G~~7 t~
CONFERENZA UNIFICATA

Servizio I
Codice sito: 4.1./2009/21

Presidenza del Consiglio dei Ministri


CSR 0003183 P-2 .17 .4 .1
Presidenza del Consiglio dei Ministri
del 07/07/2009
Al Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi
Al Ministero dell'economia e delle finanze
4061667
-Gabinetto
-Dipartimento R.G .S.
Al Dipartimento affari regionali
-Gabinetto
-ufficio legislativo
Al Presidente della Conferenza delle Regioni e
delle Province autonome
c/o CINSEDO
All'Assessore della Regione Siciliana
Coordinatore Commissione affari istituzionali
A(l'Assessore della Regione Emilia Romagna,
Coordinatore Vicario Commissione
affari istituzionali
Ai Presidenti delle Regioni e delle
Province autonome
AI Presidente dell'ANCI
Al Presidente dell'UPI
Al Presidente dell'UNCEM
Alla Segreteria della Conferenza stato-città ed
autonomie locali
e, p.c All'Ufficio di Gabinetto del Ministro per la
pubblica amministrazione e l'innovazione
All'Ufficio legislativo del Ministro per la pubblica
amministrazione e l'innovazione
LORO SEDI
CONFERENZA UNIFICATA

Oggetto: schema di decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n . 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni .

In esito alla riunione tecnica del 1° luglio u .s., si trasmettono le proposte emendative allo
schema di decreto legislativo in oggetto, pervenute, con nota del 6 luglio u .s., dall'Ufficio di
Gabinetto del Ministro per la Pubblica amministrazione e I' Innovazione .
Al riguardo, si precisa che, nella medesima nota, è stato specificato che, pur non avendo,
nella sostanza, nulla in contrario alla proposta emendativa dell'ANCI di inserimento dell'art . 27 bis
rubricato "Piani di ristrutturazione per gli Enti locali", essa risulta fuori delega .

Il Segretario
Cons . Ermenegilda Siniscalchi
t
f
PROPOSTE EMENDATIVE ALLO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DI
ATTUAZIONE DELLA LEGGE 4 MARZO 2009, N. 15, RECANTE `DELEGA AL
GOVERNO FINALIZZATA ALL'OTTIMIZZAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ DEL
LAVORO PUBBLICO"

Allo schema di decreto legislativo, di attuazione della legge n . 15 del 2009 recante "delega al
governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico", approvato dal
Consiglio dei Ministri nella riunione dell'8 maggio 2009, sono apportate le seguenti modificazioni :

a) all'articolo 7, comma 2, dopo le parole "Commissione di cui all'art . 13" aggiungere le


seguenti: "secondo quanto stabilito dal comma 1-bis del medesimo articolo" ;

b) all'art. 9, comma 1, dopo la lettera c), inserire la seguente : "c-bis alla capacità di
valutazione dei propri collaboratori, dimostrata tramite una distribuzione
significativamente differenziata dei punteggi finali .";

e) all'articolo 13, dopo il comma 1, è inserito il seguente :


"1-bis . Mediante intesa tra la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l'Anci, l'Upi
e la Commissione sono definiti i protocolli di collaborazione per la realizzat one delle attività di
cui ai commi 4,5,7 ."

d) dopo l'articolo 15 è inserito il seguente :


"Art. 15-bis
1 . Negli ordinamenti delle regioni, per quanto concerne i propri enti e le amministrazioni
del SSN, e degli enti locali trovano diretta applicazione le disposizioni dell'articolo 11, commi 1
e3 .
2 . Le regioni e gli enti locali adeguano i propri ordinamenti ai principi contenuti negli articoli
3, 4, 5, comma 2, 7, 9 e 15, comma 1 .
3. Nelle more dell'adeguamento di cui al comma 2, da attuarsi entro il 31 dicembre 2010, negli
ordinamenti delle regioni e degli enti locali si applicano le disposizioni vigenti ; decorso il
termine fissato per l'adeguamento si applicano le disposizioni previste nel presente titolo sino
all'emanazione della disciplina regionale e locale .";

e) all'articolo 27, dopo il comma 2, è inserito il seguente :


"2-bis. Le risorse di cui al comma 1 per le Regioni, per quanto concerne i propri enti e le
amministrazioni del SSN, e i relativi enti dipendenti nonché per gli enti locali possono essere
utilizzate solo se i risparmi sono stati documentati nel rapporto di performance e valicati dal
proprio organismo di valutazione".

f) all'articolo 29, sono premesse le parole : "Fermo restando quanto previsto dall'articolo 30 bis,
per le Regioni, per quanto concerne le proprie amministrazioni e gli enti del SSN, e per gli enti
locali"-

g) dopo l'articolo 30 è inserito il seguente :


"Art. 30-bis
1 . Le Regioni, per quanto concerne le proprie amministrazioni e gli enti del SSN, e gli enti
locali adeguano i propri ordinamenti ai principi contenuti negli articoli 16, comma 2, 17, 23,
commi 1 e 2, 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27, commal .
2. Le regioni, per quanto concerne i propri enti e le amministrazioni del SSN, e gli enti
locali, nell'esercizio delle rispettive potestà normative, prevedono che una quota prevalente
delle risorse destinate al trattamento economico accessorio collegato alla performance
individuale venga attribuita al personale dipendente e dirigente che si colloca nella fascia di
merito alta e che le fasce di merito siano comunque non inferiori a tre .

3. Le disposizioni di cui al comma 2 non si applicano agli enti locali aventi un numero di
dipendenti in servizio inferiore o pari alle 8 unità ovvero un numero di dirigenti in
servizio inferiore o pari a 5 unità . 1 predetti enti comunque devono garantire
l'attribuzione selettiva della quota prevalente delle risorse a una percentuale limitata del
personale dipendente e dirigente .

4. Per premiare il merito e la professionalità, le regioni, per quanto concerne le proprie


amministrazioni e gli enti del SSN, e gli enti locali, oltre a quanto autonomamente stabilito,
nei limiti delle risorse disponibili per la contrattazione integrativa, utilizzano gli strumenti di
cui all'art . 20, comma 1, lettere c), d), e) e f), nonché, adattandoli alla specificità dei propri
ordinamenti, quelli di cui alle lettere a) e b) . Gli incentivi di cui alle predette lettere a), b), c) ed
e) sono riconosciuti a valere sulle risorse disponibili per la contrattazione collettiva integrativa .

5. Nelle more dell'adeguamento di cui al comma 2, da attuarsi entro il 31/12/2010, negli


ordinamenti delle regioni e degli enti locali si applicano le disposizioni vigenti ; decorso il
termine fissato per l'adeguamento si applicano le disposizioni previste nel presente titolo sino
all'emanazione della disciplina regionale e locale .
6. Entro il 31 dicembre 2011, le regioni e gli enti locali trasmettono, anche attraverso i loro
rappresentanti istituzionali, i dati relativi alla attribuzione al personale dipendente e
dirigente delle risorse destinate al trattamento economico accessorio collegato alla
performance individuale alla Conferenza unificata che verifica l'efficacia delle norme
adottate in attuazione dei principi di cui agli articoli 16, comma 2, 17, 23, commi i e 2, 24,
commi 1 e 2, 25, 26 e 27, comma 1, anche al fine di introdurre eventuali misure di
correzione e migliore adeguamento.";

h) all'articolo 52 il capoverso 2 è sostituito dal seguente :


"2. Tramite appositi accordi tra I'ARAN e le Confederazioni rappresentative, secondo le
procedure di cui agli articoli 41, comma 5, e 47, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica, sono definiti sino a un massimo di quattro comparti di contrattazione collettiva
nazionale, cui corrispondono non più di quattro separate aree per la dirigenza . Una apposita
sezione contrattuale di un'area dirigenziale riguarda la dirigenza del ruolo sanitario del SSN, per
gli effetti di cui all'art . 15 del d .lgs. 30 dicembre 1992, n 502 e successive modificazioni ." ;

i) all'articolo 52, capoverso 3, è aggiunto in fine il seguente periodo :

"Le risorse per gli incrementi retributivi per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali delle
amministrazioni regionali, locali e degli enti del SSN sono definite dal Governo, nel rispetto
dei vincoli di bilancio, del patto di stabilità e di analoghi strumenti di contenimento della
spesa, previa consultazione con le rispettive rappresentanze istituzionali del sistema delle
autonomie.";

j) all'articolo 52, capoverso 3-quinquies, il secondo periodo è sostituito dal seguente : "Le
regioni, per quanto concerne le proprie amministrazioni, e gli enti locali possono destinare
risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa nei limiti stabiliti dalla contrattazione
nazionale e nei limiti dei parametri di virtuosità fissati per la spesa di personale dalle
vigenti disposizioni, in ogni caso nel rispetto dei vincoli di bilancio e del patto di stabilità e
di analoghi strumenti del contenimento della spesa . Lo stanziamento delle risorse
aggiuntive per la contrattazione integrativa è correlato all'affettivo rispetto dei principi in
materia di misurazione, valutazione e trasparenza della performance e in materia di

o
merito e premi applicabili alle regioni e agli enti locali secondo quanto previsto dagli
articoli 15-bis e 30-bis." ;

k) all'articolo 52, capoverso 3-quinquies, è aggiunto in fine il seguente periodo : "Le disposizioni
del presente comma trovano applicazione a decorrere dai contratti sottoscritti successivamente
all'entrata in vigore del presente decreto .";

1) all'articolo 53, al capoverso 4, dopo le parole "Ministero dell'economia e delle finanze" sono
aggiunte le seguenti : "e con la Conferenza unificata" ;

m) all'articolo 54 il capoverso 2 è sostituito dal seguente :


"2 . E' costituito un comitato di settore nell'ambito della Conferenza delle Regioni, che esercita,
per uno dei comparti di cui all'ari . 40, comma2, le competenze di cui al comma 1, per le
Regioni, i relativi enti dipendenti, e le amministrazioni del Servizio sanitario nazionale ; a tale
comitato partecipa un rappresentante del Governo, designato dal Ministro del Lavoro, della
salute e della previdenza sociale per le competenze delle amministrazioni del SSN. E' costituito
un comitato di settore nell'ambito dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani -ANCI,
dell'Unione delle Province d'Italia - UPI- e dell'Unioncamere che esercita, per uno dei
comparti di cui all'art . 40, comma2, le competenze di cui al comma 1, per i dipendenti degli
Enti locali, delle Camere di Commercio e dei segretari comunali e provinciali .";

n) all'articolo 54, al capoverso 4, sono aggiunti in fine i seguenti periodi :


"I comitati di settore possono stipulare con l'Aran specifici accordi per i reciproci rapporti in
materia di contrattazione e per eventuali attività in comune . Nell'ambito del regolamento di
organi zzazione dell'Aran per assicurare il miglior raccordo tra i Comitati di settore delle
Regioni e degli enti locali e l'Aran, a ciascun comitato corrisponde una specifica struttura, senza
nuovi o maggiori oneri per la finanzia pubblica .";

o) all'articolo 56, comma 1, lettera a), capoverso 6, dopo le parole "Ministro per la pubblica
amministrazione e l'innovazione" sono aggiunte le seguenti : "previo parere della Conferenza
unificata;

p) all'articolo 56, comma 1, la lettera e) è sostituita dalla seguente :


"e) al comma 10, nel quinto periodo, le parole : "quindici giorni" sono sostituite dalle seguenti :
"quarantacinque giorni" e dopo le parole "Dipartimento della funzione pubblica" sono inserite
le seguenti "e del Ministero dell'Economia e delle finanze, adottati d'intesa con la Conferenza
unificata";

q) all'articolo 57, capoverso 4, terzo periodo, sono premesse le parole : "Fino all'entrata in vigore
dei decreti di attuazione della legge 5 maggio 2009, n . 42,";

r) all'articolo 63, dopo il comma 4 aggiungere il seguente :


"4-bis . Relativamente al comparto regioni e autonomie locali, i termini di cui ai commi I e 2
sono fissati rispettivamente al 31 dicembre 2011 e al 31 dicembre 2012 .";

s) all'articolo 72, comma 1, le parole "da 17 a 23, da 25 a 30," sono sostituite dalle seguenti : "11,
commi 1 e 3, da 28 a 30" ;

t) all'articolo 72, comma 2, le parole "da 3 a 15, l'articolo 24" sono sostituite dalle seguenti : '9,4,
5, comma 2, 7, 9, 15, comma 1, 16, comma 2, 17, 23, commi 1 e 2, 24, commi 1 e 2, 25, 26, 27,
comma 1," ;

u) all'articolo 72 il comma 3 è abrogato ;

v) all'articolo 72, dopo il comma 5, aggiungere il seguente : "5-bis. Le Regioni a statuto speciale e
le Province autonome adeguano i propri ordinamenti ai principi desumibili dall'articolo 2,
comma 1, della legge 4 marzo 2009, n . 15, in conformità ai rispettivi statuti speciali ed alle
relative norme di attuazione."

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CONFERENZA UNIFCAI A

Servizio I
Codice sito: 4.1 ./2009/21

Al Ministero dell'economia e delle finanze


-Gabinetto
Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento R .G.S. r
CSR 0003253 P-2 .17 .4 .1
da 1 14/07/2009 Al Dipartimento affari regionali
-Gabinetto
-ufficio legislativo
4975989
Al Presidente della Conferenza delle Regioni e
delle Province autonome
c/o CINSEDO
All'Assessore della Regione Siciliana
Coordinatore Commissione affari istituzionali
All'Assessore della Regione Emilia Romagna,
Coordinatore Vicario Commissione
affari istituzionali
Ai Presidenti delle Regioni e delle
Province autonome
Al Presidente dell'ANCI
Al Presidente dell'UPT
Al Presidente dell'UNCEM
Alla Segreteria della Conferenza stato-città ed
autonomie locali
e, p.c Al Dipartimento per gli affari giuridici e
legislativi
All'Ufficio di Gabinetto dei Ministro per la
pubblica amministrazione e l'innovazione
All'Ufficio legislativo del Ministro per la pubblica
amministrazione e l'innovazione
LORO SEDI
CONFERENZA UNIFICATA

Oggetto : schema di decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n . 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni .

Si fa riferimento alle proposte emendative allo schema di decreto legislativo in oggetto,


pervenute dall'Ufficio di Gabinetto del Ministro per la Pubblica amministrazione e I' Innovazione,
diramate con nota prot . 003183P-2 .17 .4 .1 del 7 luglio u . .s.
AI riguardo, il Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio
dei Ministri ha trasmesso la nota di osservazioni, che si allega, in merito alla proposta emendativa
formulata all'articolo 9, comma 1, del provvedimento in argomento .
Si rende noto altresì che l'Ufficio di Gabinetto del Ministro per la Pubblica amministrazione
e I' Innovazione, ha trasmesso, con nota del 14 luglio u .s ., che si allega, ulteriori proposte di
modifica evidenziate in grassetto .
Al riguardo, in vista della prossima seduta della Conferenza Unificata, si resta in attesa di
conoscere, con cortese urgenza, il parere delle Regioni e degli Enti locali, in ordine alle proposte
emendative pervenute dall'Ufficio di Gabinetto della Pubblica Amministrazione e l'innovazione e
dal Dipartimento degli affari giuridici e legislativi .
La citata documentazione sarà disponibile sul sito www. unificata . i t

Il Segretario
Cons. Ermenegilda Siniscalchi

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P . L M. 951 .249
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002766 . 13A209
PARTENZA
,,0~ 'am12 Mla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ufficio di Gabinetto del Ministro pe* la
pubblica amrninistraziQne e l'innovazione

Ufficio legislativo del Ministro per la


pubblica amministrazione e l'innovazione

Segreteria della Conferenza Unificata

E, p.c: Dipartimento affari regionali


OGGETTO
Gabinetto
Ufficio legislativo
Al Ministero dell'economia e delle finanze
- Gabinetto
Presidenza del Consiglio dei Ministri Ufficio l gislativo
CSR 0003220 p-2 .17 .4 .1
del 13/07/2009

111 1111 I19II1fl~


Oggetto: Schema di decreto legislativo dì attuazione della legge 4 marzo 2009, n . 15, in materia di
ottimizzazione - della produttività del lavoro *pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche
ammímstraaìoni .

Si fa riferimento alla nota n . 003183P-2 .17 .4 .1L del 2-luglio u .s, con la quale, la Segreteria
della Conferenza Unificata ha trasmesso, in esito alla riunione tecnica de! 1 ° luglio, le proposte
emendative allo schema di decreto indicato in oggetto, pervenute dall'Ufficio - di Gabinetto del .
Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione.
A tale riguardo, si esprime parere contrario in merito alla proposta emendativa formulata
all'articolo 9, comma . 1, volta ad introdurre un ulteriore criterio per la misurazione e valutazione
• -della performance individuale dei dirigenti e del personale responsabile dì - una unità organizzativa
in posizione di' autonomia e responsabilità In particolare, con tale proposta si prevede che il
• dirigente dimostri la propria capacità di valutazione dei collaboratori, effettuando una `distribuzione
significativamente differenziata dei punteggi finali"
. Si ritiene che tale previsione- possa _
condizionare l'indipendenza di giudizio del dirigente, che si troverebbe a dover valutare i propri
collaboratori prescindendo, almeno in parte, dalla considerazione delle loro effettive capacità 'e del
comprovato rendimento .
e
1

PROPOSTE EMENDATIVE ALLO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DI


ATTUAZIONE DELLA LEGGE 4 MARZO 2009, N .1.5, RECANTE "DELEGA AL
GOVERNO FINALIZZATA ALL'OTTIMIZZAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ . DEL
LAVORO PUBBLICO"

Allo schema di decreto legislativo, di attuazione della legge n . 15 del 2009 recante "delega al
governo finalizzata all'ottimizzazio ne della produttività del lavoro pubblico", approvato dal
Consiglio dei Ministri nella riunione dell'8 maggio 2009, sono apportate le seguenti modificazioni :

a) all'articolo 7 . comma 2, dopo le parole "Commissione di cui all'ars . 13" aggiungere le seguenti :
"secondo quanto stabilito dal comma 1-bis del .medesimo articolo" ;

b) all'art . 9, camma 1, dopo la lettera c), inserire la seguente : "c-bis alla capacità di valutazione dei
propri collaboratori, dimostrata tramite una distribuzione significativamente differenziata dei
punteggi. finali .";

c) all'articolo 1.3, dopo il comma 1, è inserito il seguente :


"1-bis . Mediante intesa tra la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l',Ancí, l'Upi
e la Commissione sono definiti i protocolli di collaborazione per la realizzazione delle attività dì
cui ai commi 4,5,7 ."

x
d) dopo t'articolo 15 è inserito il seguente :
"Art. 15-bis
1 . Negli ordinamenti delle regioni, anche per quanto concerne i propri enti e te
amministrazioni del SSN, e degli enti locali trovano diretta applicazione le disposizioni
dell'articolo 11, commi 1 e 3 .
2 . Le regioni e gli enti locali adeguano i propri ordinamenti ai principi contenuti negli articoli
3, 4, 5, comma. 2, 7, 9 e 15, comma 1 .
3 . Nelle more dell'adeguamento di cui al comma 2, da attuarsi entro il 31 dicembre 2010, negli
ordinamenti delle regioni e degli enti locali sì applicano le disposizioni vigenti ; decorso il
termine fissato per l'adeguamento si applicano le disposizioni previste nel presente titolo sino
all.'emanazione della disciplina regionale e locale .";

e) all'articolo 19, dopo il comma 5, é inserito il seguente:


A

"5-bis Le disposizioni di cui ai commi 2 e 3 non si applicano al personale dipendente se il


numero dei dipendenti in servizio nell'amministrazione non è superiore a 8 e ai dirigenti
se il numero dei dirigenti in servizio nell'amministrazione non è superiore a 5. In ogni caso
deve essere garantita l'attribuzione selettiva della quota prevalente delle risorse destinate
al trattamento economico accessorio collegato alla performance a un percentuale limitata
del personale dipendente e dirigente ."

all'articolo 27, dopo il comma 2, è inserito il seguente :


"2-bis. Le risorse dì cui al comma i per le regioni, anche per quanto concerne i propri enti e le
amministrazioni del SSN, e i relativi enti dipendenti nonché per gli enti. locali possono essere
utilizzate solo se i risparmi sono stati documentati nel rapporto di performance e valicati dal
proprio organismo di valutazione",

g) all'articolo 29, sono premesse le parole : "Fermo restando quanto previsto dall'articolo 30 bis.
per le regioni, anche per quanto concerne i propri enti e le amministrazioni del SSN, e per gli
enti locali" ;

h.) dopo l'articolo 30 è inserito il seguente :


"Art. 30-bis
I . Le Regioni, anche per quanto concerne ì propri enti e le amministrazioni del SSN, e gli enti
locali adeguano i propri ordinamenti ai principi contenuti negli articoli 16, comma 2, 17, 23,
r

commi. 1 e 2, 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27, commal .


2. Le regioni, anche per quanto concerne i propri enti e le amministrazioni del . SSN, e gli enti
locali, nell'esercizio delle rispettive potestà normative, prevedono che una quota prevalente
delle risorse destinate al trattamento economico accessorio collegato alla performance
individuale venga attribuita al personale dipendente e dirigente che si colloca nella fascia di
merito alta e che le fasce di merito siano comunque non inferiori a tre .

3. Per premiare il merito e la professionalità, le regioni, anche per quanto concerne i propri enti
e le amministrazioni del SSN, e gli enti locali, oltre a quanto autonomamente stabilito, nei
limiti delle risorse disponibili per la contrattazione integrativa, utilizzano gli strumenti di cui
all'art . 20, comma 1, lettere c), d), e) e ,f), nonché, adattandoli alla specificità dei propri
ordinamenti, quelli di cui alle lettere a) e b) . Gli incentivi di cui alle predette lettere a), b), c) ed
e) sono riconosciuti a valere sulle risorse disponibili per la contrattazione collettiva integrativa .
1

4 . Nelle more dell'adeguamento di cui al comma 2, da attuarsi entro il 3111212010, negli


ordinamenti delle regioni e degli enti locali si applicano le disposizioni vigenti; decorso il
termine fissato per l'adeguamento si applicano le disposizioni previste nel presente titolo sino
all'emanazione della disciplina regionale e locale .
5 . Entro il 31 dicembre 2011, le regioni e gli enti locali trasmettono, anche attraverso i loro
rappresentanti istituzionali, i dati relativi alla attribuzione al personale dipendente e dirigente
delle risorse destinate al trattamento economico accessorio collegato alla performance
individuale alla Conferenza unificata che verifica l'efficacia delle norme adottate in attuazione
dei principi di cui agli articoli 16, camma 2, 17, 23, commi 1 e 2, 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27,
comma 1, anche al fine di introdurre eventuali misure di correzione e migliore adeguamento .";

i) all'articolo 52 il capoverso 2 è sostituito dal seguente :


"2. Tramite appositi accordi tra 1'ARAN e le Confederazioni rappresentative, secondo le
procedure di cui agli articoli 41, comma 5, e 47, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica, sono definiti sino a un massimo di quattro comparti di contrattazione collettiva
nazionale, cui corrispondono non più di quattro separate aree per la dirigenza . Una apposita
sezione contrattuale di un'area dirigenziale riguarda la dirigenza del ruolo sanitario dei SSN, per
gli effetti di cui all'att
. 15 del d..lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e successivo modificazioni :';

j) all'articolo 52, capoverso 3, è aggiunto in fine il seguente periodo :

r
"Le risorse per gli incrementi retributivi per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali delle
amministrazioni regionali, locali e degli enti del SSN sono definite dal Governo, nel rispetto dei
vincoli di bilancio, dei patto di stabilità e di analoghi strumenti di contenimento della spesa,
previa consultazione con le rispettive rappresentanze istituzionali del sistema delle autonomie .';

k) all'articolo 52, capoverso 3-quinquicr, il secondo periodo è sostituito dal seguente : "Le regioni,

per quanto concerne le proprie amministrazioni, e gli enti locali possono destinare risorse
aggiuntive alla contrattazione integrativa nei limiti stabiliti dalla contrattazione nazionale e noi
limiti dei parametri di virtuosità fissati per la sposa di personale daJJe vigenti disposizioni, in
ogni caso nel rispetto dei vincoli di bilancio e dei patto di stabilità e dì analoghi strumenti del
contenimento della spesa. Lo stanziamento delle risorse aggiuntive per la contrattazione
integrativa è correlato all'affettivo rispetto dei principi .in materia dì misurazione, valutazione e
1

trasparenza della performance e in materia di merito e premi applicabili alle regioni e agli enti
localii secondo quanto previsto dagli articoli 15-bis e 30-bis .";

1) all'articolo 52, capoverso 3-quinquies, è aggiunto in fine il seguente periodo : "Le disposizioni
del presente comma trovano applicazione a decorrere dai contratti sottoscritti successivamente
all'entrata in vigore del presente decreto .'

m) all'articolo 53, al capoverso 4, dopo le parole "Ministero dell'economia e delle finanze" sono
aggiunte le seguenti : "e con la Conferenza unificata" ;

n) all'articolo 54 il capoverso 2 è sostituito dal seguente :


"2. E' costituito un comitato di settore nell'ambito della Conferenza delle Regioni, che esercita,
per uno dei comparti di cui all'ari . 40, comma2, le competenze di cui al comma 1, per le
Regioni, i relativi enti dipendenti, e le amministrazioni del Servizio sanitario nazionale ; a tale
comitato partecipa un rappresentante del Governo, designato dal Ministro del Lavoro, della
salute e della previdenza sociale per le competenze delle amministrazioni del UN, E' costituito
un comitato di settore nell'ambito dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani -ANCI,
dell'Unione delle Province d'Italia - Uhl- e dell'Unìoneamere che esercita, per uno dei
comparti di cui all'art . 40, comma2, le competenze di cui al comma 1, per i dipendenti degli
Enti locali, delle Camere di Commercio e dei segretari comunali e provinciali .";

r
o) all'articolo 54, al capoverso 4, sono aggiunti in fine ì seguenti periodi :
"T comitati dì settore possono stipulare con l'Aran specifici accordi per i reciproci rapporti in
materia di contrattazione e per eventuali attività izi comune . Nell'ambito del regolamento di
organizzazione dell'Aran per assicurare il miglior raccordo tra i Comitati di settore delle
Regior ì e degli enti locali e l'Aran, a ciascun comitato corrisponde una specifica struttura, senza
nuovi o maggiori oneri per la finanzia pubblica .";

p) all'articolo 56, comma l, lettera a), capoverso 6, dopo le parole "Ministro per la pubblica
amministrazione e l'innovazione" sono aggiunte le seguenti : "previo parere della Conferenza
unifficata" ;

q) all'articolo 56, comma l, la lettera e) è sostituita dalla seguente :


A

"e) al connrma 10, nel quinto periodo, le parole : "quindici giorni" sono sostituite dalle seguenti :
"quarantacinque giorni" e dopo le parole "Dipartimento della fwizioue pubblica" sono inserite
le seguenti "e del Ministero dell'Economia e delle finanze, adottati d'intesa con la Conferenza
unificata";

r) all'articolo 57, capoverso 4, terzo periodo, sono premesse le parole : "pino all'entrata in vigore dei
decreti di attuazione della legge 5 maggio 2009, n . 42," ;

s) all'articolo 63, dopo il comma 4 aggiungere il seguente :


"4-bis . Relativamente al comparto regioni e autonomie locali, i termini di cui ai commi 1 e 2
sono fissati rispettivamente al 31 dicembre 2011 e al 31 dicembre 2012 .";

t) all'articolo 72, comma 1, le parole "da 17 a 23, da 25 a 30," sono sostituite dalle seguenti : "il,
commi 1 e 3, da 28 a 30" ;

u) all'articolo 72, comma 2, le parole "da 3 a 15, l'articolo 24" sono sostituite dalle seguenti : "3, 4,
5, comma 2, 7, 9, 15, comma 1, 16, comma 2, 17, 23, commi 1 e 2, 24, commi 1 e 2, 25, 26, 27,
comrna

v) all'articolo 72 il conntna 3 è abrogato ;


r

z) all'articolo 72, dopo il comma 5, aggiungere il seguente : "5-bis . Fermo quanto previsto al
comma 1, le Regioni a statuto speciale e le Province autonome adeguano i propri ordinamenti ai
principi desumibili dall'articolo 2, comma 1, della legge 4 marzo 2009, n . 15, in conformità ai
-rispettivi statuti speciali ed alle relative norme di attuazione . "
G-
59
5Lxh `y CC
,)

ASSOCIAZIONE
NAZIONALE
CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE UNIONE DELLE PROVINCE D'ITALIA
COMUNI
PROVINCE AUTONOME ITALIANI

091058/CU/C1

SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO ATTUATIVO DELLA


LEGGE 15/2009 IN MATERIA DI RIORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
PUBBLICO

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l'Anci e l'Upi

valutati gli esiti delle riunioni tecniche presso la Conferenza Unificata, e alla luce delle note del 29
maggio, del 10 e del 26 giugno, del 6 e del 14 luglio del Ministero della Pubblica amministrazione che
formulano ulteriori emendamenti allo schema di decreto legislativo attuativo della Legge 15 del 2009
che accolgono proposte emendative presentate congiuntamente,

evidenziano che permangono, allo stato attuale, le seguenti criticità che sono condizionanti ai
fini delle intese e dei pareri che le Regioni, Comuni e le Province sono chiamate a rendere sul
provvedimento in sede di Conferenza Unificata .

> Art. 27 bis Si propone l'inserimento si un articolo aggiunto all'articolo 27 finalizzato a fornire agli
enti locali alcuni strumenti e regole per realizzare politiche di ristrutturazione finalizzate a
premiare la produttività
Si ripresenta la proposta emendativi avanzata in sede tecnica .

(Piani di ristrutturazione per gli Enti locali)


1. A supporto e completamento del processo di riorganizj adone degli Enti Locali per il triennio 2009/2011, su
richiesta non revocabile del dipendente, il personale in servizio a tempo indeterminato può essere esentato dal
servizio nel corso del quinquennio antecedente la data di collocamento a riposo per raggiungimento dell'anzianità
massima contributiva . L'Amministrazione può accoglierla in base alle proprie esigenze funzionali e
organizzative conseguenti alla valutazione e programmazione complessiva dei fabbisogni di personale .

2. Durante il periodo di esenzione dal servizio al dipendente viene attribuito un trattamento economico pari al 50
per cento di quello complessivamente goduto all'atto dell'esenzione, comprensivo degli emolumenti fissi ed accessori,
salvo quelli direttamente collegati alla presenza in servizio. All'atto del collocamento a riposo il dipendente ha
diritto al trattamento di quiescenza e previdenza che sarebbe spettato se fosse rimasto in servizio .

3. I dipendenti esentati dal servizio possono svolgere lavoro autonomo o attività di collaborazione occasionale o di
consulenza per soggetti diversi dalle amministrazioni pubbliche, da enti o società partecipate dalle pubbliche
amministrazioni stesse o da società o associazioni che svolgano attività per i soggetti pubblici sopra indicati . In
ogni caso non è consentito l'esercizio di prestazioni lavorative da cui possa derivare un pregiudizio all'Ente .

4. Le disposijioni dei precedenti commisi applicano secondo le modalità previste dall'articolo 27, comma 1 .

5. L'applicazione delpresente articolo deve avvenire nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di contenimento
delle spese di personale e non può in ogni caso comportare incremento di spesa per il personale .

• Articolo 52, comma 1 (articolo sottoposto ad intesa)

La previsione inserita nella nota del 6 luglio relativamente alle modalità di definizione degli
incrementi contrattuali non soddisfa pienamente le Regioni, l'Anci e l'Upi che avevano richiesto un
coinvolgimento più adeguato nella fase di definizione degli accordi per gli incrementi contrattuali,
trattandosi di decisioni riguardanti l'uso di proprie risorse finanziarie e incidenti sulla stessa
possibilità di realizzare politiche autonome ed efficaci di gestione del personale fina lizzate a
realizzare gli stessi principi della produttività e della, valorizzazione del merito, oggetto del
provvedimento in questione .

Si ripropone l'emendamento già presentato in sede tecnica : "nel rispetto dei vincoli di bilancio e
del patto di stabilità, sono definite con accordo in sede di Conferenza unificata le risorse
per gli incrementi salariali per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali per le
amministrazioni regionali, locali e degli enti del SSN" .

• Articolo 52, comma 3 quinquies (articolo sottoposto a parere)

La modifica introdotta nella nota del 6 luglio prevede l'esclusione per gli enti del servizio sanitario
nazionale dalla possibilità di incrementare le risorse per la contrattazione integrativa. La previsione
introdotta non può essere in alcun modo accettata dalle Regioni, considerato anche la stessa norma
ammette tale possibilità solo per le pubbliche amministrazioni che siano in regola con i parametri di
virtuosità finanziaria previsti dalle norme statali .

Si propone pertanto di reinserire la previsione degli enti del SSN, come peraltro già accolta
nella nota del Ministero della Pubblica amministrazione dello scorso 10 giugno .

• Articolo 56 (articolo sottoposto a parere)

La modifica proposta nella nota del 10 giugno rispetto al testo esitato dal Consiglio dei Ministri
prevede il parere della Conferenza Unificata sulla nomina del Presidente dell'Aran, che è
esattamente la fotografia della situazione attuale .
Si ribadisce, anche in considerazione del principio di delega che prevedeva il rafforzamento del
ruolo delle Regioni e dell'autonomie locali nell'ARAN (art . 3 comma 2 lettera h, n .2 della Legge 15
del 2009 ), che sulla nomina del Presidente dell'Aran sia acquisita l'intesa della Conferenza
Unificata .

• Articolo 57 (articolo sottoposto a parere)

La norma prevede, al quatto capoverso, un controllo successivo del Governo sul contratto già
sottoscritto dall'Aran, e la modifica introdotta con la nota del 6 luglio ne mantiene la vigenza sino
all'entrata in vigore dei decreti di attuazione della Legge 42/2009 .
Si ribadisce la contrarietà delle Regioni, dei Comuni e delle Province a tale previsione, anche in
ragione del principio di delega che stabiliva la semplificazione delle procedure di contrattazione
(articolo 3, comma 2, lettera h n .7 della Legge 15 del 2009 che prevedeva "semplificazione del
procedimento di contrattazione anche attraverso l'eliminazione di quei controlli che non sono strettamente funzionali a
verificare la compatibilità dei costi degli accordi collettivi') .

Si propone di sopprimere l'inciso "Fino al 'entrata in vigore dei decreti di attuazione della
Legge 42/2009, il Consiglio dei Ministri può esprimere osservazioni entro 20 giorni
dall'invio del contratto da parte dell'Aran ."

> Articolo 72, comma 5 bis (articolo sottoposto a parere)

In relazione all'ulteriore proposta emenda mentiva contenuta nella nota del Ministero della Pubblica
amministrazione del 14 luglio, si segnala la contraddittorietà della previsione introdotta con
riferimento al richiamo alle previsione del comma 1 del medesimo articolo .
In particolare, la norma non definisce con chiarezza il rapporto tra ordinamento statale ed
ordinamenti delle Regioni a statuto speciale e Province autonome, ponendosi nel contempo in
contrasto con l'attuale quadro normativo .
Si chiede, pertanto, di eliminare l'inciso introdotto, e di tornare alla formulazione concordata di cui
alla nota del Ministero della Pubblica amministrazione del 6 luglio del seguente tenore :

`Le Regioni a statuto speciale e le Province autonome adeguano i propri ordinamenti ai


principi desumibili dall'articolo 2, commal, della Legge 4 marzo 2009, n . 15, in conformità ai
rispettivi statuti speciali ed alle relative norme di attuazione `.

Si evidenzia, inoltre, l'opportunità dello stralcio dell'articolo 69 dello schema di provvedimento


nella parte in cui modifica il comma 6 dell'articolo 60 del Decreto Legislativo 165 del 2003, in
ragione della necessità di meglio verificare con il Governo tutte le problematiche legate ai controlli e
all'esercizio dei poteri ispettivi, anche quelli di cui al decreto legislativo 165 del 2003 .

Roma, 29 luglio 2009


GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

Bozza ministeriale Bozza successiva alla Conferenza Unificata


Ministro per la pubblica amministrazione e Ministro per la pubblica amministrazione e
l'innovazione l'innovazione

Schema di decreto legislativo Schema di decreto legislativo


di attuazione della legge 4 marzo 2009 n. 15 di attuazione della legge 4 marzo 2009 n. 15
in materia di ottimizzazione della produttività del in materia di ottimizzazione della produttività del
lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni pubbliche amministrazioni

TITOLO I TITOLO I
PRINCIPI GENERALI art. 1 PRINCIPI GENERALI art. 1
TITOLO II TITOLO II
MISURAZIONE, VALUTAZIONE E MISURAZIONE, VALUTAZIONE E
TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE artt. 2- 15 TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE artt. 2- 15
CAPO I CAPO I
Disposizioni generali Disposizioni generali
CAPO II CAPO II
Il ciclo di gestione della performance Il ciclo di gestione della performance
CAPO III CAPO III
Trasparenza e rendicontazione della performance Trasparenza e rendicontazione della performance
CAPO IV CAPO IV
Soggetti del processo di misurazione e Soggetti del processo di misurazione e
valutazione della performance valutazione della performance
TITOLO III TITOLO III
MERITO E PREMI artt. 16 - 30 MERITO E PREMI artt. 16 - 30
CAPO I CAPO I
Merito Merito
CAPO II CAPO II
Premi Premi
CAPO III CAPO III
Norme finali, transitorie e abrogazioni Norme finali, transitorie e abrogazioni
TITOLO IV TITOLO IV
NUOVE NORME GENERALI SULL’ORDINAMENTO NUOVE NORME GENERALI SULL’ORDINAMENTO
DEL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE DEL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE artt. 31 - 71 AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE artt. 31 - 71
CAPO I CAPO I
Principi generali Principi generali
CAPO II CAPO II
Dirigenza Pubblica Dirigenza Pubblica
CAPO III CAPO III
Uffici, piante organiche, mobilità, accessi Uffici, piante organiche, mobilità, accessi
CAPO IV CAPO IV
Contrattazione collettiva nazionale e integrativa Contrattazione collettiva nazionale e integrativa
CAPO V CAPO V
Sanzioni disciplinari Sanzioni disciplinari
e responsabilità dei dipendenti pubblici e responsabilità dei dipendenti pubblici
TITOLO V TITOLO V
NORME FINALI E TRANSITORIE art. 72 NORME FINALI E TRANSITORIE art. 72

Il Presidente della Repubblica Il Presidente della Repubblica


Visti gli articoli 76, 87, 92, 95 e 117 della Visti gli articoli 76, 87, 92, 95 e 117 della
Costituzione; Costituzione;
Vista la legge 4 marzo 2009, n. 15 recante Vista la legge 4 marzo 2009, n. 15 recante
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

“Delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione “Delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione


della produttività del lavoro pubblico e alla della produttività del lavoro pubblico e alla
efficienza e trasparenza delle pubbliche efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni nonché disposizioni integrative amministrazioni nonché disposizioni integrative
delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale
dell'economia e del lavoro e alla Corte dei dell'economia e del lavoro e alla Corte dei
conti.”; conti.”;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286,
recante “Riordino e potenziamento dei recante “Riordino e potenziamento dei
meccanismi e strumenti di monitoraggio e meccanismi e strumenti di monitoraggio e
valutazione dei costi, dei rendimenti e dei valutazione dei costi, dei rendimenti e dei
risultati dell'attività svolta dalle amministrazioni risultati dell'attività svolta dalle amministrazioni
pubbliche, a norma dell'articolo 11 della legge 15 pubbliche, a norma dell'articolo 11 della legge 15
marzo 1997, n. 59” e successive modificazioni; marzo 1997, n. 59” e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300,
recante “Riforma dell'organizzazione del recante “Riforma dell'organizzazione del
Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15
marzo 1997, n. 59” e successive modificazioni; marzo 1997, n. 59” e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303,
recante “Ordinamento della Presidenza del recante “Ordinamento della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, a norma dell'articolo 11 Consiglio dei Ministri, a norma dell'articolo 11
della legge 15 marzo 1997, n. 59”, e successive della legge 15 marzo 1997, n. 59”, e successive
modificazioni; modificazioni;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, recante: “Norme generali sull'ordinamento 165, recante: “Norme generali sull'ordinamento
del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni
pubbliche”, e successive modificazioni; pubbliche”, e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 30 giugno 2003, Visto il decreto legislativo 30 giugno 2003,
n.196, recante “Codice in materia di protezione n.196, recante “Codice in materia di protezione
dei dati personali” e successive modificazioni; dei dati personali” e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82,
recante “Codice dell’amministrazione digitale”, e recante “Codice dell’amministrazione digitale”, e
successive modificazioni; successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 11 aprile 2006 n. 198 Visto il decreto legislativo 11 aprile 2006 n. 198
recante “Codice delle pari opportunità tra uomo e recante “Codice delle pari opportunità tra uomo e
donna, a norma dell'articolo 6 della L. 28 donna, a norma dell'articolo 6 della L. 28
novembre 2005, n. 246”;. novembre 2005, n. 246”;.
Vista la direttiva dei Ministri per le riforme e le Vista la direttiva dei Ministri per le riforme e le
innovazioni nella pubblica amministrazione e per innovazioni nella pubblica amministrazione e per
le pari opportunità del 23 maggio 2007, le pari opportunità del 23 maggio 2007,
pubblicata nella G.U. 27 luglio 2007, n.173, pubblicata nella G.U. 27 luglio 2007, n.173,
recante “Misure per attuare la parità e le pari recante “Misure per attuare la parità e le pari
opportunità tra uomini e donne nelle opportunità tra uomini e donne nelle
amministrazioni pubbliche”; amministrazioni pubbliche”;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri 13 giugno 2008, recante “Delega di Ministri 13 giugno 2008, recante “Delega di
funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri
in materia pubblica amministrazione e in materia pubblica amministrazione e
innovazione al Ministro senza portafoglio, on. innovazione al Ministro senza portafoglio, on.
prof. Renato Brunetta”; prof. Renato Brunetta”;
Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto
2008, n.133; 2008, n.133;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio Vista la preliminare deliberazione del Consiglio
dei ministri in data ……… dei ministri in data ………
Acquisita l’intesa della Conferenza Unificata di cui Acquisita l’intesa della Conferenza Unificata di cui
all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281 relativamente all'attuazione delle 1997, n. 281 relativamente all'attuazione delle
disposizioni di cui agli articoli 3, comma 2, disposizioni di cui agli articoli 3, comma 2,
lettera a), 4, 5 e 6 della legge n. 15 del 2009, lettera a), 4, 5 e 6 della legge n. 15 del 2009,
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

nonché il parere della medesima Conferenza nonché il parere della medesima Conferenza
relativamente all’attuazione delle restanti relativamente all’attuazione delle restanti
disposizioni della citata legge nella seduta del…..; disposizioni della citata legge nella seduta del…..;
Acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari Acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari
competenti per materia e per i profili finanziari; competenti per materia e per i profili finanziari;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri in Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri in
data ……… data ………
Sulla proposta del Ministro per la pubblica Sulla proposta del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione, di concerto con amministrazione e l’innovazione, di concerto con
il Ministro dell’economia e delle finanze; il Ministro dell’economia e delle finanze;
EMANA EMANA
il seguente decreto legislativo: il seguente decreto legislativo:

TITOLO I TITOLO I
PRINCIPI GENERALI PRINCIPI GENERALI

Art. 1 Art. 1
(Oggetto e finalità) (Oggetto e finalità)
1. In attuazione degli articoli da 2 a 7 della legge 1. In attuazione degli articoli da 2 a 7 della legge
4 marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente 4 marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente
decreto recano una riforma organica della decreto recano una riforma organica della
disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti
delle amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo delle amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo
2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, intervenendo in particolare in 2001, n. 165, intervenendo in particolare in
materia di contrattazione collettiva, di materia di contrattazione collettiva, di
valutazione delle strutture e del personale delle valutazione delle strutture e del personale delle
amministrazioni pubbliche, di valorizzazione del amministrazioni pubbliche, di valorizzazione del
merito, di promozione delle pari opportunità, di merito, di promozione delle pari opportunità, di
azione collettiva a tutela di interessi dirigenza pubblica e di responsabilità disciplinare.
giuridicamente rilevanti, di dirigenza pubblica e Fermo quanto previsto dall’articolo 3 del decreto
di responsabilità disciplinare. Fermo quanto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recano altresì
previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo 30 norme di raccordo per armonizzare con la nuova
marzo 2001, n. 165, recano altresì norme di disciplina i procedimenti negoziali, di
raccordo per armonizzare con la nuova disciplina contrattazione e di concertazione di cui
i procedimenti negoziali, di contrattazione e di all’articolo 112 del decreto del Presidente della
concertazione di cui all’articolo 112 del decreto Repubblica 5 gennaio 1967, n.18, e ai decreti
del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, legislativi 12 maggio 1995, n.195, 19 maggio
n.18, e ai decreti legislativi 12 maggio 1995, 2000, n.139, 13 ottobre 2005, n.217, e 15
n.195, 19 maggio 2000, n.139, 13 ottobre 2005, febbraio 2006, n.63.
n.217, e 15 febbraio 2006, n.63.
2. Le disposizioni del presente decreto 2. Le disposizioni del presente decreto
assicurano una migliore organizzazione del assicurano una migliore organizzazione del
lavoro, il rispetto degli ambiti riservati lavoro, il rispetto degli ambiti riservati
rispettivamente alla legge e alla contrattazione rispettivamente alla legge e alla contrattazione
collettiva, elevati standard qualitativi ed collettiva, elevati standard qualitativi ed
economici delle funzioni e dei servizi, economici delle funzioni e dei servizi,
l’incentivazione della qualità della prestazione l’incentivazione della qualità della prestazione
lavorativa, la selettività e la concorsualità nelle lavorativa, la selettività e la concorsualità nelle
progressioni di carriera, il riconoscimento di progressioni di carriera, il riconoscimento di
meriti e demeriti, la tutela giurisdizionale degli meriti e demeriti, la selettività e la valorizzazione
interessati nei confronti delle amministrazioni e delle capacità e dei risultati ai fini degli incarichi
dei concessionari di servizi pubblici che si dirigenziali, il rafforzamento dell’autonomia, dei
discostano dagli standard di riferimento, la poteri e della responsabilità della dirigenza,
selettività e la valorizzazione delle capacità e dei l’incremento dell’efficienza del lavoro pubblico ed
risultati ai fini degli incarichi dirigenziali, il il contrasto alla scarsa produttività e
rafforzamento dell’autonomia, dei poteri e della all’assenteismo nonché la trasparenza
responsabilità della dirigenza, l’incremento dell’operato delle amministrazioni pubbliche
dell’efficienza del lavoro pubblico ed il contrasto anche a garanzia della legalità.
alla scarsa produttività e all’assenteismo nonché
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

la trasparenza dell’operato delle amministrazioni


pubbliche anche a garanzia della legalità.

TITOLO II TITOLO II
MISURAZIONE, VALUTAZIONE E MISURAZIONE, VALUTAZIONE E
TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE
CAPO I CAPO I
Disposizioni generali Disposizioni generali

Art. 2 Art. 2
(Oggetto e finalità) (Oggetto e finalità)
1. Le disposizioni contenute nel presente Titolo 1. Le disposizioni contenute nel presente Titolo
disciplinano il sistema di valutazione delle disciplinano il sistema di valutazione delle
strutture e dei dipendenti delle amministrazioni strutture e dei dipendenti delle amministrazioni
pubbliche il cui rapporto di lavoro è disciplinato pubbliche il cui rapporto di lavoro è disciplinato
dall’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo dall’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165, al fine di assicurare 30 marzo 2001, n. 165, al fine di assicurare
elevati standard qualitativi ed economici del elevati standard qualitativi ed economici del
servizio tramite la valorizzazione dei risultati e servizio tramite la valorizzazione dei risultati e
della performance organizzativa e individuale. della performance organizzativa e individuale.

Art. 3 Art. 3
(Principi generali) (Principi generali)
1. La misurazione e la valutazione della 1. La misurazione e la valutazione della
performance sono volte al miglioramento della performance sono volte al miglioramento della
qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni
pubbliche, nonché alla crescita delle competenze pubbliche, nonché alla crescita delle competenze
professionali, attraverso la valorizzazione del professionali, attraverso la valorizzazione del
merito e l’erogazione dei premi per i risultati merito e l’erogazione dei premi per i risultati
perseguiti dai singoli e dalle unità organizzative perseguiti dai singoli e dalle unità organizzative
in un quadro di pari opportunità di diritti e in un quadro di pari opportunità di diritti e
doveri, trasparenza dei risultati delle doveri, trasparenza dei risultati delle
amministrazioni pubbliche e delle risorse amministrazioni pubbliche e delle risorse
impiegate per il loro perseguimento. impiegate per il loro perseguimento.
2. Ogni amministrazione pubblica è tenuta a 2. Ogni amministrazione pubblica è tenuta a
misurare e valutare la performance con misurare e valutare la performance con
riferimento all’amministrazione nel suo riferimento all’amministrazione nel suo
complesso, alle unità organizzative o aree di complesso, alle unità organizzative o aree di
responsabilità in cui si articola e ai singoli responsabilità in cui si articola e ai singoli
dipendenti, secondo modalità conformi alle dipendenti, secondo modalità conformi alle
direttive impartite dalla Commissione di cui direttive impartite dalla Commissione di cui
all’articolo 13. all’articolo 13.
3. Le amministrazioni pubbliche adottano 3. Le amministrazioni pubbliche adottano
modalità e strumenti di comunicazione che modalità e strumenti di comunicazione che
garantiscono la massima trasparenza delle garantiscono la massima trasparenza delle
informazioni concernenti le misurazioni e le informazioni concernenti le misurazioni e le
valutazioni della performance. valutazioni della performance.
4. Le amministrazioni pubbliche adottano metodi 4. Le amministrazioni pubbliche adottano metodi
e strumenti idonei a misurare, valutare e e strumenti idonei a misurare, valutare e
premiare la performance individuale e quella premiare la performance individuale e quella
organizzativa, secondo criteri strettamente organizzativa, secondo criteri strettamente
connessi al soddisfacimento dell’interesse del connessi al soddisfacimento dell’interesse del
destinatario dei servizi e degli interventi. destinatario dei servizi e degli interventi.
5. Il rispetto delle disposizioni del presente Titolo 5. Il rispetto delle disposizioni del presente Titolo
è condizione necessaria per l’erogazione di premi è condizione necessaria per l’erogazione di premi
legati al merito ed alla performance. legati al merito ed alla performance.
6. Fermo quanto previsto dall’articolo 13, 6. Fermo quanto previsto dall’articolo 13,
dall’applicazione delle disposizioni del presente dall’applicazione delle disposizioni del presente
Titolo non devono derivare nuovi o maggiori Titolo non devono derivare nuovi o maggiori
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni
interessate utilizzano a tal fine le risorse umane, interessate utilizzano a tal fine le risorse umane,
finanziarie e strumentali disponibili a legislazione finanziarie e strumentali disponibili a legislazione
vigente. vigente.

CAPO II CAPO II
Il ciclo di gestione della performance Il ciclo di gestione della performance

Art. 4 Art. 4
(Ciclo di gestione della performance) (Ciclo di gestione della performance)
1. Ai fini dell’attuazione dei principi generali di 1. Ai fini dell’attuazione dei principi generali di
cui all’articolo 3, le amministrazioni pubbliche cui all’articolo 3, le amministrazioni pubbliche
sviluppano, in maniera coerente con i contenuti e sviluppano, in maniera coerente con i contenuti e
con il ciclo della programmazione finanziaria e con il ciclo della programmazione finanziaria e
del bilancio, il ciclo di gestione della del bilancio, il ciclo di gestione della
performance. performance.
2. Il ciclo di gestione della performance si 2. Il ciclo di gestione della performance si
articola nelle seguenti fasi: articola nelle seguenti fasi:
a) definizione e assegnazione degli obiettivi che a) definizione e assegnazione degli obiettivi che
si intendono raggiungere, dei valori attesi di si intendono raggiungere, dei valori attesi di
risultato e dei rispettivi indicatori; risultato e dei rispettivi indicatori;
b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione
delle risorse; delle risorse;
c) monitoraggio in corso di esercizio e c) monitoraggio in corso di esercizio e
attivazione di eventuali interventi correttivi; attivazione di eventuali interventi correttivi;
d) misurazione e valutazione della performance, d) misurazione e valutazione della performance,
organizzativa e individuale; organizzativa e individuale;
e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri
di valorizzazione del merito; di valorizzazione del merito;
f) rendicontazione dei risultati agli organi di f) rendicontazione dei risultati agli organi di
indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle
amministrazioni nonché ai competenti organi amministrazioni nonché ai competenti organi
esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli
utenti e ai destinatari dei servizi. utenti e ai destinatari dei servizi.

Art. 5 Art. 5
(Obiettivi e indicatori ) (Obiettivi e indicatori )
1. Gli obiettivi sono programmati su base 1. Gli obiettivi sono programmati su base
triennale e definiti, prima dell’inizio del rispettivo triennale e definiti, prima dell’inizio del rispettivo
esercizio, dagli organi di indirizzo politico- esercizio, dagli organi di indirizzo politico-
amministrativo, sentiti i vertici amministrativo, sentiti i vertici
dell'amministrazione e tra questi ultimi ed i dell'amministrazione e tra questi ultimi ed i
dirigenti o i responsabili delle unità dirigenti o i responsabili delle unità
organizzative. Gli obiettivi sono definiti in organizzative. Gli obiettivi sono definiti in
coerenza con quelli di bilancio indicati nei coerenza con quelli di bilancio indicati nei
documenti programmatici di cui alla legge 5 documenti programmatici di cui alla legge 5
agosto 1978, n. 468 e successive modificazioni. agosto 1978, n. 468 e successive modificazioni.
2. Gli obiettivi sono: 2. Gli obiettivi sono:
a) rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della a) rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della
collettività, alla missione istituzionale, alle collettività, alla missione istituzionale, alle
priorità politiche ed alle strategie priorità politiche ed alle strategie
dell’amministrazione; dell’amministrazione;
b) specifici e misurabili in termini concreti e b) specifici e misurabili in termini concreti e
chiari; chiari;
c) tali da determinare un significativo c) tali da determinare un significativo
miglioramento della qualità dei servizi erogati e miglioramento della qualità dei servizi erogati e
degli interventi; degli interventi;
d) riferibili ad un arco temporale determinato; d) riferibili ad un arco temporale determinato;
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

e) commisurati ai valori di riferimento derivanti e) commisurati ai valori di riferimento derivanti


da standard definiti a livello nazionale e da standard definiti a livello nazionale e
internazionale, nonché da comparazioni con internazionale, nonché da comparazioni con
amministrazioni omologhe; amministrazioni omologhe;
f) confrontabili con le tendenze della produttività f) confrontabili con le tendenze della produttività
dell’amministrazione con riferimento, ove dell’amministrazione con riferimento, ove
possibile, almeno al triennio precedente; possibile, almeno al triennio precedente;
g) correlati alla quantità e alla qualità delle g) correlati alla quantità e alla qualità delle
risorse disponibili. risorse disponibili.

Art. 6 Art. 6
(Monitoraggio della performance) (Monitoraggio della performance)
1. Gli organi di indirizzo politico amministrativo, 1. Gli organi di indirizzo politico amministrativo,
con il supporto dei dirigenti, verificano con il supporto dei dirigenti, verificano
l’andamento della performance rispetto agli l’andamento della performance rispetto agli
obiettivi di cui all’articolo 5 durante il periodo di obiettivi di cui all’articolo 5 durante il periodo di
riferimento e propongono, ove necessario, riferimento e propongono, ove necessario,
interventi correttivi in corso di esercizio. interventi correttivi in corso di esercizio.
2. Ai fini di cui al comma 1, gli organi di indirizzo 2. Ai fini di cui al comma 1, gli organi di indirizzo
politico amministrativo si avvalgono delle politico amministrativo si avvalgono delle
risultanze dei sistemi di controllo di gestione risultanze dei sistemi di controllo di gestione
presenti nell’amministrazione. presenti nell’amministrazione.

Art. 7 Art. 7
(Sistema di misurazione e valutazione della (Sistema di misurazione e valutazione della
performance) performance)
1. Le amministrazioni pubbliche valutano 1. Le amministrazioni pubbliche valutano
annualmente la performance organizzativa e annualmente la performance organizzativa e
individuale. A tal fine adottano con apposito individuale. A tal fine adottano con apposito
provvedimento il Sistema di misurazione e provvedimento il Sistema di misurazione e
valutazione della performance. valutazione della performance.
2. Il Sistema di misurazione e valutazione della 2. Il Sistema di misurazione e valutazione della
performance, di cui al comma 1, individua, performance, di cui al comma 1, individua,
secondo gli indirizzi adottati dalla Commissione secondo gli indirizzi adottati dalla Commissione
di cui all’articolo 13: di cui all’articolo 13 secondo quanto stabilito dal
comma 1-bis del medesimo articolo:
a) le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le a) le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le
responsabilità del processo di misurazione e responsabilità del processo di misurazione e
valutazione della performance, in conformità alle valutazione della performance, in conformità alle
disposizioni del presente decreto; disposizioni del presente decreto;
b) le procedure di conciliazione relative b) le procedure di conciliazione relative
all’applicazione del sistema di misurazione e all’applicazione del sistema di misurazione e
valutazione della performance; valutazione della performance;
c) le modalità di raccordo e di integrazione con i c) le modalità di raccordo e di integrazione con i
sistemi di controllo esistenti; sistemi di controllo esistenti;
d) le modalità di raccordo e integrazione con i d) le modalità di raccordo e integrazione con i
documenti di programmazione finanziaria e di documenti di programmazione finanziaria e di
bilancio. bilancio.

Art. 8 Art. 8
(Ambiti di misurazione e valutazione della (Ambiti di misurazione e valutazione della
performance organizzativa) performance organizzativa)
1. Il Sistema di misurazione e valutazione della 1. Il Sistema di misurazione e valutazione della
performance organizzativa concerne: performance organizzativa concerne:
a) l’impatto delle politiche attivate sulla a) l’impatto delle politiche attivate sulla
soddisfazione finale dei bisogni della collettività; soddisfazione finale dei bisogni della collettività;
b) l’attuazione di piani e programmi, ovvero la b) l’attuazione di piani e programmi, ovvero la
misurazione dell’effettivo grado di attuazione dei misurazione dell’effettivo grado di attuazione dei
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

medesimi, nel rispetto delle fasi e dei tempi medesimi, nel rispetto delle fasi e dei tempi
previsti, degli standard qualitativi e quantitativi previsti, degli standard qualitativi e quantitativi
definiti, del livello previsto di assorbimento delle definiti, del livello previsto di assorbimento delle
risorse; risorse;
c) la rilevazione del grado di soddisfazione dei c) la rilevazione del grado di soddisfazione dei
destinatari delle attività e dei servizi anche destinatari delle attività e dei servizi anche
attraverso modalità interattive; attraverso modalità interattive;
d) la modernizzazione e il miglioramento d) la modernizzazione e il miglioramento
qualitativo dell’organizzazione e delle qualitativo dell’organizzazione e delle
competenze professionali e la capacità di competenze professionali e la capacità di
attuazione di piani e programmi; attuazione di piani e programmi;
e) lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle e) lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle
relazioni con i cittadini, i soggetti interessati, gli relazioni con i cittadini, i soggetti interessati, gli
utenti e i destinatari dei servizi, anche attraverso utenti e i destinatari dei servizi, anche attraverso
lo sviluppo di forme di partecipazione e lo sviluppo di forme di partecipazione e
collaborazione; collaborazione;
f) l’efficienza nell’impiego delle risorse, con f) l’efficienza nell’impiego delle risorse, con
particolare riferimento al contenimento ed alla particolare riferimento al contenimento ed alla
riduzione dei costi, nonché all’ottimizzazione dei riduzione dei costi, nonché all’ottimizzazione dei
tempi dei procedimenti amministrativi; tempi dei procedimenti amministrativi;
g) la qualità e la quantità delle prestazioni e dei g) la qualità e la quantità delle prestazioni e dei
servizi erogati; servizi erogati;
h) il raggiungimento degli obiettivi di promozione h) il raggiungimento degli obiettivi di promozione
delle pari opportunità. delle pari opportunità.

Art. 9 Art. 9
(Ambiti di misurazione e valutazione della (Ambiti di misurazione e valutazione della
performance individuale) performance individuale)
1. La misurazione e la valutazione della 1. La misurazione e la valutazione della
performance individuale dei dirigenti e del performance individuale dei dirigenti e del
personale responsabile di una unità organizzativa personale responsabile di una unità organizzativa
in posizione di autonomia e responsabilità è in posizione di autonomia e responsabilità è
collegata: collegata:
a) agli indicatori di performance relativi a) agli indicatori di performance relativi
all’ambito organizzativo di diretta responsabilità; all’ambito organizzativo di diretta responsabilità;
b) al raggiungimento di specifici obiettivi b) al raggiungimento di specifici obiettivi
individuali; individuali;
c) alla qualità del contributo assicurato alla c) alla qualità del contributo assicurato alla
performance generale della struttura, alle performance generale della struttura, alle
competenze professionali e manageriali competenze professionali e manageriali
dimostrate. dimostrate;
c-bis alla capacità di valutazione dei propri
collaboratori, dimostrata tramite una significativa
differenziazione dei giudizi.
2. La misurazione e la valutazione svolte dai 2. La misurazione e la valutazione svolte dai
dirigenti sulla performance individuale del dirigenti sulla performance individuale del
personale sono effettuate sulla base del sistema personale sono effettuate sulla base del sistema
di cui all’articolo 7 e collegate: di cui all’articolo 7 e collegate:
a) al raggiungimento di specifici obiettivi di a) al raggiungimento di specifici obiettivi di
gruppo o individuali; gruppo o individuali;
b) alla qualità del contributo assicurato alla b) alla qualità del contributo assicurato alla
performance dell’unità organizzativa di performance dell’unità organizzativa di
appartenenza, alle competenze dimostrate ed ai appartenenza, alle competenze dimostrate ed ai
comportamenti professionali e organizzativi. comportamenti professionali e organizzativi.
3. Nella valutazione di performance individuale 3. Nella valutazione di performance individuale
non sono considerati i periodi di astensione non sono considerati i periodi di astensione
obbligatoria per maternità o per congedo obbligatoria per maternità o per congedo
parentale. parentale.
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

Art. 10 Art. 10
(Piano della performance e Relazione sulla (Piano della performance e Relazione sulla
performance) performance)
1. Al fine di assicurare la qualità, comprensibilità 1. Al fine di assicurare la qualità, comprensibilità
ed attendibilità dei documenti di ed attendibilità dei documenti di
rappresentazione della performance, le rappresentazione della performance, le
amministrazioni pubbliche redigono amministrazioni pubbliche redigono
annualmente: annualmente:
a) entro il 31 gennaio, un documento a) entro il 31 gennaio, un documento
programmatico triennale, denominato Piano della programmatico triennale, denominato Piano della
performance da adottare in coerenza con i performance da adottare in coerenza con i
contenuti e il ciclo della programmazione contenuti e il ciclo della programmazione
finanziaria e di bilancio, che individua gli indirizzi finanziaria e di bilancio, che individua gli indirizzi
e gli obiettivi strategici ed operativi e definisce, e gli obiettivi strategici ed operativi e definisce,
con riferimento agli obiettivi finali ed intermedi con riferimento agli obiettivi finali ed intermedi
ed alle risorse, gli indicatori per la misurazione e ed alle risorse, gli indicatori per la misurazione e
la valutazione della performance la valutazione della performance
dell’amministrazione nonché gli obiettivi dell’amministrazione nonché gli obiettivi
assegnati al personale dirigenziale ed i relativi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi
indicatori; indicatori;
b) un documento, da adottare entro il 30 giugno, b) un documento, da adottare entro il 30 giugno,
denominato Relazione sulla performance che denominato Relazione sulla performance che
evidenzia, a consuntivo, con riferimento all’anno evidenzia, a consuntivo, con riferimento all’anno
precedente, i risultati organizzativi e individuali precedente, i risultati organizzativi e individuali
raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati
ed alle risorse, con rilevazione degli eventuali ed alle risorse, con rilevazione degli eventuali
scostamenti, e il bilancio di genere realizzato. scostamenti, e il bilancio di genere realizzato.
2. I documenti di cui alle lettere a) e b) sono 2. I documenti di cui alle lettere a) e b) sono
immediatamente trasmessi alla Commissione di immediatamente trasmessi alla Commissione di
cui all’articolo 13 e al Ministero dell’economia e cui all’articolo 13 e al Ministero dell’economia e
delle finanze. delle finanze.
3. Eventuali variazioni durante l’esercizio degli 3. Eventuali variazioni durante l’esercizio degli
obiettivi e degli indicatori della performance obiettivi e degli indicatori della performance
organizzativa e individuale sono organizzativa e individuale sono
tempestivamente inserite all’interno nel Piano tempestivamente inserite all’interno nel Piano
della performance. della performance.
4. Per le amministrazioni dello Stato il Piano della 4. Per le amministrazioni dello Stato il Piano della
performance contiene la direttiva annuale del performance contiene la direttiva annuale del
Ministro di cui all’articolo 14 del decreto Ministro di cui all’articolo 14 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165. legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
5. In caso di mancata adozione del Piano della 5. In caso di mancata adozione del Piano della
performance è fatto divieto di erogazione della performance è fatto divieto di erogazione della
retribuzione di risultato ai dirigenti responsabili e retribuzione di risultato ai dirigenti responsabili e
l’amministrazione non può procedere ad l’amministrazione non può procedere ad
assunzioni di personale o al conferimento di assunzioni di personale o al conferimento di
incarichi di consulenza o di collaborazione incarichi di consulenza o di collaborazione
comunque denominati. comunque denominati.

CAPO III CAPO III


Trasparenza e rendicontazione della performance Trasparenza e rendicontazione della performance

Art. 11 Art. 11
(Trasparenza della performance) (Trasparenza della performance)
1. Le amministrazioni pubbliche garantiscono la 1. Le amministrazioni pubbliche garantiscono la
massima trasparenza in ogni fase del ciclo di massima trasparenza in ogni fase del ciclo di
gestione della performance. gestione della performance.
2. Ogni amministrazione, sentite le associazioni 2. Ogni amministrazione, sentite le associazioni
rappresentate nel Consiglio nazionale dei rappresentate nel Consiglio nazionale dei
consumatori e degli utenti, adotta un Programma consumatori e degli utenti, adotta un Programma
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

triennale per la trasparenza e l’integrità, da triennale per la trasparenza e l’integrità, da


aggiornare annualmente, che indica le iniziative aggiornare annualmente, che indica le iniziative
previste per garantire: previste per garantire:
a) un adeguato livello di trasparenza della a) un adeguato livello di trasparenza della
performance, anche sulla base delle linee guida performance, anche sulla base delle linee guida
elaborate dalla Commissione di cui all’articolo elaborate dalla Commissione di cui all’articolo
13; 13;
b) la legalità e lo sviluppo della cultura b) la legalità e lo sviluppo della cultura
dell’integrità. dell’integrità.
3. La trasparenza è intesa come accessibilità 3. La trasparenza è intesa come accessibilità
totale, anche attraverso lo strumento della totale, anche attraverso lo strumento della
pubblicazione sui siti istituzionali delle pubblicazione sui siti istituzionali delle
amministrazioni pubbliche, delle informazioni amministrazioni pubbliche, delle informazioni
concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, concernenti ogni aspetto dell’organizzazione,
degli indicatori relativi agli andamenti gestionali degli indicatori relativi agli andamenti gestionali
e all’utilizzo delle risorse per il perseguimento e all’utilizzo delle risorse per il perseguimento
delle funzioni istituzionali, dei risultati dell’attività delle funzioni istituzionali, dei risultati dell’attività
di misurazione e valutazione svolta dagli organi di misurazione e valutazione svolta dagli organi
competenti, allo scopo di favorire forme diffuse competenti, allo scopo di favorire forme diffuse
di controllo del rispetto dei princìpi di buon di controllo del rispetto dei princìpi di buon
andamento e imparzialità. Essa costituisce livello andamento e imparzialità. Essa costituisce livello
essenziale delle prestazioni erogate dalle essenziale delle prestazioni erogate dalle
amministrazioni pubbliche ai sensi dell’articolo amministrazioni pubbliche ai sensi dell’articolo
117, secondo comma, lettera m) della 117, secondo comma, lettera m) della
Costituzione. Costituzione.
4. Ai fini della riduzione del costo dei servizi, 4. Ai fini della riduzione del costo dei servizi,
dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e
della comunicazione, nonché del conseguente della comunicazione, nonché del conseguente
risparmio sul costo del lavoro, le pubbliche risparmio sul costo del lavoro, le pubbliche
amministrazioni provvedono annualmente ad amministrazioni provvedono annualmente ad
individuare i servizi erogati, agli utenti sia finali individuare i servizi erogati, agli utenti sia finali
che intermedi, ai sensi del decreto legislativo 7 che intermedi, ai sensi del decreto legislativo 7
agosto 1997, n. 279, articolo 10, comma 5. Le agosto 1997, n. 279, articolo 10, comma 5. Le
amministrazioni provvedono altresì alla amministrazioni provvedono altresì alla
contabilizzazione dei costi e all’evidenziazione dei contabilizzazione dei costi e all’evidenziazione dei
costi effettivi e di quelli imputati al personale per costi effettivi e di quelli imputati al personale per
ogni servizio erogato, nonché al monitoraggio del ogni servizio erogato, nonché al monitoraggio del
loro andamento nel tempo, pubblicando i relativi loro andamento nel tempo, pubblicando i relativi
dati sui propri siti istituzionali. dati sui propri siti istituzionali.
5. Ogni amministrazione presenta il Piano e la 5. Ogni amministrazione presenta il Piano e la
Relazione sulla performance di cui all’articolo 10 Relazione sulla performance di cui all’articolo 10
comma 1, lettere a) e b) alle associazioni di comma 1, lettere a) e b) alle associazioni di
consumatori o utenti, ai centri di ricerca e a ogni consumatori o utenti, ai centri di ricerca e a ogni
altro osservatore qualificato, nell’ambito di altro osservatore qualificato, nell’ambito di
apposite giornate della trasparenza senza nuovi apposite giornate della trasparenza senza nuovi
o maggiori oneri per la finanza pubblica. o maggiori oneri per la finanza pubblica.
6. Nell’ambito del Programma triennale per la 6. Nell’ambito del Programma triennale per la
trasparenza e l’integrità sono specificate le trasparenza e l’integrità sono specificate le
modalità, i tempi di attuazione, le risorse modalità, i tempi di attuazione, le risorse
dedicate e gli strumenti di verifica dell’efficacia dedicate e gli strumenti di verifica dell’efficacia
delle iniziative di cui al comma 2. delle iniziative di cui al comma 2.
7. Ogni amministrazione ha l’obbligo di 7. Ogni amministrazione ha l’obbligo di
pubblicare sul proprio sito istituzionale in pubblicare sul proprio sito istituzionale in
apposita sezione di facile accesso e consultazione apposita sezione di facile accesso e consultazione
e denominata “Trasparenza, valutazione e e denominata “Trasparenza, valutazione e
merito”: merito”:
a) il Programma triennale per la trasparenza e a) il Programma triennale per la trasparenza e
l’integrità ed il relativo stato di attuazione; l’integrità ed il relativo stato di attuazione;
b) il Piano e la Relazione di cui all’articolo 10; b) il Piano e la Relazione di cui all’articolo 10;
c) l’ammontare complessivo dei premi collegati c) l’ammontare complessivo dei premi collegati
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

alla performance stanziati e l’ammontare dei alla performance stanziati e l’ammontare dei
premi effettivamente distribuiti; premi effettivamente distribuiti;
d) l’analisi dei dati relativi al grado di d) l’analisi dei dati relativi al grado di
differenziazione nell’utilizzo della premialità sia differenziazione nell’utilizzo della premialità sia
per i dirigenti sia per i dipendenti; per i dirigenti sia per i dipendenti;
e) i nominativi ed i curricula dei componenti degli e) i nominativi ed i curricula dei componenti degli
Organismi indipendenti di valutazione e del Organismi indipendenti di valutazione e del
Responsabile delle funzioni di misurazione della Responsabile delle funzioni di misurazione della
performance di cui all’articolo 14; performance di cui all’articolo 14;
f) i curricula dei dirigenti e dei titolari di posizioni f) i curricula dei dirigenti e dei titolari di
organizzative, redatti in conformità al vigente posizioni organizzative, redatti in conformità al
modello europeo; vigente modello europeo;
g) le retribuzioni dei dirigenti, con specifica g) le retribuzioni dei dirigenti, con specifica
evidenza sulle componenti variabili della evidenza sulle componenti variabili della
retribuzione e delle componenti legate alla retribuzione e delle componenti legate alla
valutazione di risultato; valutazione di risultato;
h) i curricula e le retribuzioni di coloro che h) i curricula e le retribuzioni di coloro che
rivestono incarichi di indirizzo politico rivestono incarichi di indirizzo politico
amministrativo; amministrativo;
i) gli incarichi, retribuiti e non retribuiti, conferiti i) gli incarichi, retribuiti e non retribuiti, conferiti
ai dipendenti pubblici e a soggetti privati. ai dipendenti pubblici e a soggetti privati.
8. In caso di mancata adozione e realizzazione 8. In caso di mancata adozione e realizzazione
del Programma triennale per la trasparenza e del Programma triennale per la trasparenza e
l’integrità o di mancato assolvimento degli l’integrità o di mancato assolvimento degli
obblighi di pubblicazione di cui al comma 7 è obblighi di pubblicazione di cui al comma 7 è
fatto divieto di erogazione della retribuzione di fatto divieto di erogazione della retribuzione di
risultato ai dirigenti preposti agli uffici coinvolti. risultato ai dirigenti preposti agli uffici coinvolti.

CAPO IV CAPO IV
Soggetti del processo di misurazione e Soggetti del processo di misurazione e
valutazione della performance valutazione della performance

Art. 12 Art. 12
(Soggetti) (Soggetti)
1. Nel processo di misurazione e valutazione 1. Nel processo di misurazione e valutazione
della performance organizzativa e individuale della performance organizzativa e individuale
delle amministrazioni pubbliche intervengono: delle amministrazioni pubbliche intervengono:
a) un organismo centrale denominato a) un organismo centrale denominato
Commissione per la valutazione, la trasparenza e Commissione per la valutazione, la trasparenza e
l’integrità delle amministrazioni pubbliche di cui l’integrità delle amministrazioni pubbliche di cui
all’articolo 13; all’articolo 13;
b) gli Organismi indipendenti di valutazione della b) gli Organismi indipendenti di valutazione della
performance di cui all’articolo 14; performance di cui all’articolo 14;
c) l’organo di indirizzo politico di ciascuna c) l’organo di indirizzo politico di ciascuna
amministrazione; amministrazione;
d) i dirigenti di ciascuna amministrazione. d) i dirigenti di ciascuna amministrazione.

Art. 13 Art. 13
(Commissione per la valutazione, la trasparenza (Commissione per la valutazione, la trasparenza
e l’integrità delle amministrazioni pubbliche) e l’integrità delle amministrazioni pubbliche)
1. In attuazione dell’articolo 4, comma 2, lettera 1. In attuazione dell’articolo 4, comma 2, lettera
f) della legge 4 marzo 2009, n. 15, è istituita la f) della legge 4 marzo 2009, n. 15, è istituita la
Commissione per la valutazione, la trasparenza e Commissione per la valutazione, la trasparenza e
l’integrità delle amministrazioni pubbliche, di l’integrità delle amministrazioni pubbliche, di
seguito denominata “Commissione”, che opera in seguito denominata “Commissione”, che opera in
posizione di indipendenza di giudizio e di posizione di indipendenza di giudizio e di
valutazione e in piena autonomia, in valutazione e in piena autonomia, in
collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

ministri - Dipartimento della funzione pubblica e ministri - Dipartimento della funzione pubblica e
con il Ministero dell'economia e delle finanze - con il Ministero dell'economia e delle finanze -
Dipartimento della Ragioneria generale dello Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato ed eventualmente in raccordo con altri enti Stato ed eventualmente in raccordo con altri enti
o istituzioni pubbliche, con il compito di o istituzioni pubbliche, con il compito di
indirizzare, coordinare e sovrintendere indirizzare, coordinare e sovrintendere
all'esercizio indipendente delle funzioni di all'esercizio indipendente delle funzioni di
valutazione, di garantire la trasparenza dei valutazione, di garantire la trasparenza dei
sistemi di valutazione, di assicurare la sistemi di valutazione, di assicurare la
comparabilità e la visibilità degli indici di comparabilità e la visibilità degli indici di
andamento gestionale, informando annualmente andamento gestionale, informando annualmente
il Ministro per l'attuazione del programma di il Ministro per l'attuazione del programma di
Governo sull'attività svolta. Governo sull'attività svolta.
1-bis. Mediante intesa tra la Conferenza delle
Regioni e delle Province autonome, l’Anci, l’Upi e
la Commissione sono definiti i protocolli di
collaborazione per la realizzazione delle attività
di cui ai commi 4,5,7.
2. La Commissione è organo collegiale composto 2. La Commissione è organo collegiale composto
da cinque componenti scelti tra esperti di elevata da cinque componenti scelti tra esperti di elevata
professionalità, anche estranei professionalità, anche estranei
all’amministrazione con comprovate competenze all’amministrazione con comprovate competenze
in Italia e all’Estero, sia nel settore pubblico che in Italia e all’Estero, sia nel settore pubblico che
in quello privato in tema di servizi pubblici, in quello privato in tema di servizi pubblici,
management, misurazione della performance, management, misurazione della performance,
nonché di gestione e valutazione del personale. I nonché di gestione e valutazione del personale. I
componenti sono nominati, nel rispetto del componenti sono nominati, nel rispetto del
principio delle pari opportunità di genere, con principio delle pari opportunità di genere, con
decreto del Presidente della Repubblica, previa decreto del Presidente della Repubblica, previa
deliberazione del Consiglio dei Ministri, su deliberazione del Consiglio dei Ministri, su
proposta del Ministro per la pubblica proposta del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione di concerto con amministrazione e l’innovazione di concerto con
il Ministro per l’attuazione del programma di il Ministro per l’attuazione del programma di
Governo, previo parere favorevole delle Governo, previo parere favorevole delle
Commissioni parlamentari competenti espresso a Commissioni parlamentari competenti espresso a
maggioranza dei due terzi dei componenti. I maggioranza dei due terzi dei componenti. I
componenti della Commissione non possono componenti della Commissione non possono
essere scelti tra persone che rivestono incarichi essere scelti tra persone che rivestono incarichi
pubblici elettivi o cariche in partiti politici o in pubblici elettivi o cariche in partiti politici o in
organizzazioni sindacali o che abbiano rivestito organizzazioni sindacali o che abbiano rivestito
tali incarichi e cariche nei tre anni precedenti la tali incarichi e cariche nei tre anni precedenti la
nomina e, in ogni caso, non devono avere nomina e, in ogni caso, non devono avere
interessi di qualsiasi natura in conflitto con le interessi di qualsiasi natura in conflitto con le
funzioni della Commissione. I componenti sono funzioni della Commissione. I componenti sono
nominati per un periodo di sei anni e possono nominati per un periodo di sei anni e possono
essere confermati una sola volta. In occasione essere confermati una sola volta. In occasione
della prima seduta, convocata dal componente della prima seduta, convocata dal componente
più anziano di età, i componenti eleggono nel più anziano di età, i componenti eleggono nel
loro ambito il Presidente della Commissione. loro ambito il Presidente della Commissione.
All’atto dell’accettazione della nomina, se All’atto dell’accettazione della nomina, se
dipendenti da pubblica amministrazione o dipendenti da pubblica amministrazione o
magistrati in attività di servizio sono collocati magistrati in attività di servizio sono collocati
fuori ruolo e il posto corrispondente nella fuori ruolo e il posto corrispondente nella
dotazione organica dell’amministrazione di dotazione organica dell’amministrazione di
appartenenza è reso indisponibile per tutta la appartenenza è reso indisponibile per tutta la
durata del mandato; se professori universitari, durata del mandato; se professori universitari,
sono collocati in aspettativa senza assegni. sono collocati in aspettativa senza assegni.
3. La struttura operativa della Commissione è 3. La struttura operativa della Commissione è
diretta da un direttore generale nominato con diretta da un direttore generale nominato con
deliberazione della Commissione medesima. La deliberazione della Commissione medesima. La
Commissione definisce con propri regolamenti Commissione definisce con propri regolamenti,
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

che vanno sottoposti all’approvazione del che vanno sottoposti all’approvazione del
Ministero dell’Economia e delle Finanze per i Ministero dell’economia e delle finanze per i
connessi profili finanziari, le norme concernenti il connessi profili finanziari, le norme concernenti il
funzionamento e l’autonoma gestione finanziaria, funzionamento e l’autonoma gestione finanziaria
, e determina, altresì, i contingenti di personale e determina, altresì, i contingenti di personale di
di cui avvalersi entro il limite massimo di 30 cui avvalersi entro il limite massimo di 30 unità.
unità. Alla copertura dei posti si provvede Alla copertura dei posti si provvede
esclusivamente mediante personale di altre esclusivamente mediante personale di altre
amministrazioni in posizione di comando o fuori amministrazioni in posizione di comando o fuori
ruolo, cui si applica l’articolo 17, comma 14, ruolo, cui si applica l’articolo 17, comma 14,
della legge 15 maggio 1997, n. 127, o mediante della legge 15 maggio 1997, n. 127, o mediante
personale con contratto a tempo determinato. personale con contratto a tempo determinato.
Nei limiti delle disponibilità di bilancio la Nei limiti delle disponibilità di bilancio la
Commissione può avvalersi di non più di 10 Commissione può avvalersi di non più di 10
esperti di elevata professionalità ed esperienza esperti di elevata professionalità ed esperienza
sui temi della misurazione e della valutazione sui temi della misurazione e della valutazione
della performance e della prevenzione e della della performance e della prevenzione e della
lotta alla corruzione, con contratti di diritto lotta alla corruzione, con contratti di diritto
privato di collaborazione autonoma. La privato di collaborazione autonoma. La
Commissione, previo accordo con il Presidente Commissione, previo accordo con il Presidente
dell’ARAN, può altresì avvalersi del personale e dell’ARAN, può altresì avvalersi del personale e
delle strutture dell’ARAN. Può inoltre richiedere delle strutture dell’ARAN. Può inoltre richiedere
indagini, accertamenti e relazioni all’Ispettorato indagini, accertamenti e relazioni all’Ispettorato
per la funzione pubblica. per la funzione pubblica.
4. La Commissione indirizza, coordina e 4. La Commissione indirizza, coordina e
sovrintende all’esercizio delle funzioni di sovrintende all’esercizio delle funzioni di
valutazione da parte degli Organismi valutazione da parte degli Organismi
indipendenti di cui all’articolo 14 e delle altre indipendenti di cui all’articolo 14 e delle altre
Agenzie di valutazione; a tal fine: Agenzie di valutazione; a tal fine:
a) promuove sistemi e metodologie finalizzati al a) promuove sistemi e metodologie finalizzati al
miglioramento della performance delle miglioramento della performance delle
amministrazioni pubbliche; amministrazioni pubbliche;
b) assicura la trasparenza dei risultati conseguiti, b) assicura la trasparenza dei risultati conseguiti,
c) confronta le performance rispetto a standard c) confronta le performance rispetto a standard
ed esperienze, nazionali e internazionali; ed esperienze, nazionali e internazionali;
d) favorisce, nella pubblica amministrazione, la d) favorisce, nella pubblica amministrazione, la
cultura della trasparenza anche attraverso cultura della trasparenza anche attraverso
strumenti di prevenzione e di lotta alla strumenti di prevenzione e di lotta alla
corruzione; corruzione;
e) favorisce la cultura delle pari opportunità con e) favorisce la cultura delle pari opportunità con
relativi criteri e prassi applicative. relativi criteri e prassi applicative.
5. La Commissione nel rispetto dell’esercizio e 5. La Commissione nel rispetto dell’esercizio e
delle responsabilità autonome di valutazione delle responsabilità autonome di valutazione
proprie di ogni amministrazione: proprie di ogni amministrazione:
a) fornisce supporto tecnico e metodologico a) fornisce supporto tecnico e metodologico
all’attuazione delle varie fasi del ciclo di gestione all’attuazione delle varie fasi del ciclo di gestione
della performance; della performance;
b) definisce la struttura e le modalità di b) definisce la struttura e le modalità di
redazione del Piano e della Relazione di cui redazione del Piano e della Relazione di cui
all’articolo 10; all’articolo 10;
c) verifica la corretta predisposizione del Piano e c) verifica la corretta predisposizione del Piano e
della Relazione sulla Performance delle della Relazione sulla Performance delle
amministrazioni centrali e, a campione, analizza amministrazioni centrali e, a campione, analizza
quelli degli Enti territoriali, formulando quelli degli Enti territoriali, formulando
osservazioni e specifici rilievi; osservazioni e specifici rilievi;
d) definisce i parametri e i modelli di riferimento d) definisce i parametri e i modelli di riferimento
del Sistema di misurazione e valutazione della del Sistema di misurazione e valutazione della
performance di cui all’articolo 7; performance di cui all’articolo 7;
e) adotta le linee guida per la predisposizione dei e) adotta le linee guida per la predisposizione dei
Programma triennale per la trasparenza e Programma triennale per la trasparenza e
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

l’integrità di cui all’articolo 11, comma 8, lettera l’integrità di cui all’articolo 11, comma 8, lettera
a); a);
f) adotta le linee guida per la definizione degli f) adotta le linee guida per la definizione degli
Strumenti per la qualità dei servizi pubblici; Strumenti per la qualità dei servizi pubblici;
g) definisce i requisiti per la nomina dei g) definisce i requisiti per la nomina dei
componenti dell’Organismo indipendente di componenti dell’Organismo indipendente di
valutazione di cui all’articolo 14; valutazione di cui all’articolo 14;
h) promuove analisi comparate della h) promuove analisi comparate della
performance delle amministrazioni pubbliche performance delle amministrazioni pubbliche
sulla base di indicatori di andamento gestionale e sulla base di indicatori di andamento gestionale e
la loro diffusione attraverso la pubblicazione nei la loro diffusione attraverso la pubblicazione nei
siti istituzionali ed altre modalità ed iniziative siti istituzionali ed altre modalità ed iniziative
ritenute utili; ritenute utili;
i) redige la graduatoria di performance delle i) redige la graduatoria di performance delle
amministrazioni statali e degli enti pubblici amministrazioni statali e degli enti pubblici
nazionali di cui all’articolo 40, comma 3-quater, nazionali di cui all’articolo 40, comma 3-quater,
del decreto legislativo n.165 del 2001; a tal fine del decreto legislativo n.165 del 2001; a tal fine
svolge adeguata attività istruttoria e può svolge adeguata attività istruttoria e può
richiedere alle amministrazioni dati, informazioni richiedere alle amministrazioni dati, informazioni
e chiarimenti; e chiarimenti;
j) promuove iniziative di confronto con i cittadini, j) promuove iniziative di confronto con i
le imprese e le relative associazioni cittadini, le imprese e le relative associazioni
rappresentative; le organizzazioni sindacali e le rappresentative; le organizzazioni sindacali e le
associazioni professionali; le associazioni associazioni professionali; le associazioni
rappresentative delle amministrazioni pubbliche; rappresentative delle amministrazioni pubbliche;
gli organismi di valutazione di cui all’articolo 14 e gli organismi di valutazione di cui all’articolo 14 e
quelli di controllo interni ed esterni alle quelli di controllo interni ed esterni alle
amministrazioni pubbliche; amministrazioni pubbliche;
k) definisce un programma di sostegno a progetti k) definisce un programma di sostegno a progetti
innovativi e sperimentali, concernenti il innovativi e sperimentali, concernenti il
miglioramento della performance attraverso le miglioramento della performance attraverso le
funzioni di misurazione, valutazione e controllo; funzioni di misurazione, valutazione e controllo;
l) predispone una relazione annuale sulla l) predispone una relazione annuale sulla
performance delle amministrazioni centrali e ne performance delle amministrazioni centrali e ne
garantisce la diffusione attraverso la garantisce la diffusione attraverso la
pubblicazione sul proprio sito istituzionale ed pubblicazione sul proprio sito istituzionale ed
altre modalità ed iniziative ritenute utili; altre modalità ed iniziative ritenute utili;
m) sviluppa ed intrattiene rapporti di m) sviluppa ed intrattiene rapporti di
collaborazione con analoghe strutture a livello collaborazione con analoghe strutture a livello
europeo ed internazionale; europeo ed internazionale;
n) realizza e gestisce, in collaborazione con il n) realizza e gestisce, in collaborazione con il
CNIPA il portale della trasparenza che contiene i CNIPA il portale della trasparenza che contiene i
piani e le relazioni di performance delle piani e le relazioni di performance delle
amministrazioni pubbliche. amministrazioni pubbliche.
6. La Commissione provvede al coordinamento, 6. La Commissione provvede al coordinamento,
al supporto operativo e al monitoraggio delle al supporto operativo e al monitoraggio delle
attività di cui all’articolo 11, comma 2, del attività di cui all’articolo 11, comma 2, del
decreto legislativo n. 286 del 1999, come decreto legislativo n. 286 del 1999, come
modificato dall’articolo 28 del presente decreto. modificato dall’articolo 28 del presente decreto.
7. Presso la Commissione è istituita la Sezione 7. Presso la Commissione è istituita la Sezione
per l’integrità nelle amministrazioni pubbliche per l’integrità nelle amministrazioni pubbliche
con la funzione di favorire, all’interno della con la funzione di favorire, all’interno della
amministrazioni pubbliche, la diffusione della amministrazioni pubbliche, la diffusione della
legalità e della trasparenza e sviluppare legalità e della trasparenza e sviluppare
interventi a favore della cultura dell’integrità. La interventi a favore della cultura dell’integrità. La
Sezione promuove la trasparenza e l’integrità Sezione promuove la trasparenza e l’integrità
nelle amministrazioni pubbliche; a tal fine nelle amministrazioni pubbliche; a tal fine
predispone le linee guida del Programma predispone le linee guida del Programma
triennale per l’integrità e la trasparenza di cui triennale per l’integrità e la trasparenza di cui
articolo 11, ne verifica l’effettiva adozione e articolo 11, ne verifica l’effettiva adozione e
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

vigila sul rispetto degli obblighi in materia di vigila sul rispetto degli obblighi in materia di
trasparenza da parte di ciascuna trasparenza da parte di ciascuna
amministrazione. amministrazione.
8. I risultati dell’attività della Commissione sono 8. I risultati dell’attività della Commissione sono
pubblici. La Commissione assicura la pubblici. La Commissione assicura la
disponibilità, per le associazioni di consumatori o disponibilità, per le associazioni di consumatori o
utenti, i centri di ricerca e ogni altro osservatore utenti, i centri di ricerca e ogni altro osservatore
qualificato, di tutti i dati sui quali la valutazione qualificato, di tutti i dati sui quali la valutazione
si basa e trasmette una relazione annuale sulle si basa e trasmette una relazione annuale sulle
proprie attività al Ministro per l’attuazione del proprie attività al Ministro per l’attuazione del
programma di Governo. programma di Governo.
9. Dopo cinque anni, dalla data di costituzione, la 9. Dopo cinque anni, dalla data di costituzione, la
Commissione affida ad un valutatore Commissione affida ad un valutatore
indipendente un’analisi dei propri risultati ed un indipendente un’analisi dei propri risultati ed un
giudizio sull’efficacia della sua attività e giudizio sull’efficacia della sua attività e
sull'adeguatezza della struttura di gestione, sull'adeguatezza della struttura di gestione,
anche al fine di formulare eventuali proposte di anche al fine di formulare eventuali proposte di
integrazioni o modificazioni dei propri compiti. integrazioni o modificazioni dei propri compiti.
L’esito della valutazione e le eventuali L’esito della valutazione e le eventuali
raccomandazioni sono trasmesse al Ministro per raccomandazioni sono trasmesse al Ministro per
la pubblica amministrazione e l’innovazione e la pubblica amministrazione e l’innovazione e
pubblicate sul sito istituzionale della pubblicate sul sito istituzionale della
Commissione. Commissione.
10. Con decreto del Ministro per la pubblica 10. Con decreto del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione, di concerto con amministrazione e l’innovazione, di concerto con
il Ministro dell’economia e delle finanze, sono il Ministro dell’economia e delle finanze, sono
stabilite le modalità di organizzazione della stabilite le modalità di organizzazione della
Commissione e fissati i compensi per i Commissione e fissati i compensi per i
componenti. componenti.
11. Con uno o più decreti del Presidente del 11. Con uno o più decreti del Presidente del
Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per
la pubblica amministrazione e l’innovazione, di la pubblica amministrazione e l’innovazione, di
concerto con i Ministri competenti, sono dettate concerto con i Ministri competenti, sono dettate
disposizioni per il raccordo tra le attività della disposizioni per il raccordo tra le attività della
Commissione e quelle delle esistenti Agenzie di Commissione e quelle delle esistenti Agenzie di
valutazione. valutazione.
12. Agli oneri derivanti dal presente articolo si 12. Agli oneri derivanti dal presente articolo si
provvede nei limiti dell’autorizzazione di spesa di provvede nei limiti dell’autorizzazione di spesa di
cui all’articolo 4, comma 3, primo periodo, della cui all’articolo 4, comma 3, primo periodo, della
legge 4 marzo 2009, n. 15. All’attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15. All’attuazione della
lettera n) del comma 5 si provvede nei limiti lettera n) del comma 5 si provvede nei limiti
dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 4, dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 4,
comma 3, secondo periodo, della legge 4 marzo comma 3, secondo periodo, della legge 4 marzo
2009, n. 15. 2009, n. 15.

Art. 14 Art. 14
(Organismo indipendente di valutazione della (Organismo indipendente di valutazione della
performance) performance)
1. Ogni amministrazione, singolarmente o in 1. Ogni amministrazione, singolarmente o in
forma associata, senza nuovi o maggiori oneri forma associata, senza nuovi o maggiori oneri
per al finanza pubblica, si dota di un Organismo per la finanza pubblica, si dota di un Organismo
indipendente di valutazione della performance. indipendente di valutazione della performance.
2. L’Organismo di cui al comma 1 sostituisce i 2. L’Organismo di cui al comma 1 sostituisce i
servizi di controllo interno, comunque servizi di controllo interno, comunque
denominati, di cui al decreto legislativo n. 286 denominati, di cui al decreto legislativo n. 286
del 1999, ed esercita, in piena autonomia, le del 1999, ed esercita, in piena autonomia, le
attività di cui al comma 4. Esercita, altresì, le attività di cui al comma 4. Esercita, altresì, le
attività di controllo strategico di cui all’articolo 6, attività di controllo strategico di cui all’articolo 6,
comma 1, del decreto legislativo n. 286 del comma 1, del decreto legislativo n. 286 del
1999, come modificato dall’articolo 30 del 1999, come modificato dall’articolo 30 del
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

presente decreto e riferisce, in proposito, presente decreto e riferisce, in proposito,


direttamente all’organo di indirizzo politico - direttamente all’organo di indirizzo politico -
amministrativo. amministrativo.
3. L’Organismo indipendente di valutazione è 3. L’Organismo indipendente di valutazione è
nominato, sentita la Commissione di cui nominato, sentita la Commissione di cui
all’articolo 13, dall’organo di indirizzo politico- all’articolo 13, dall’organo di indirizzo politico-
amministrativo per un periodo di tre anni amministrativo per un periodo di tre anni
L’incarico dei componenti può essere rinnovato L’incarico dei componenti può essere rinnovato
una sola volta. una sola volta.
4. L’Organismo indipendente di valutazione della 4. L’Organismo indipendente di valutazione della
performance del decreto legislativo n. 286 del performance del decreto legislativo n. 286 del
1999: 1999:
a) monitora il funzionamento complessivo del a) monitora il funzionamento complessivo del
sistema della valutazione, della trasparenza e sistema della valutazione, della trasparenza e
integrità dei controlli interni ed elabora una integrità dei controlli interni ed elabora una
relazione annuale sullo stato dello stesso; relazione annuale sullo stato dello stesso;
b) comunica tempestivamente le criticità b) comunica tempestivamente le criticità
riscontrate ai competenti organi interni di riscontrate ai competenti organi interni di
governo ed amministrazione nonché alla Corte governo ed amministrazione nonché alla Corte
dei Conti, all’Ispettorato per la funzione pubblica dei Conti, all’Ispettorato per la funzione pubblica
e alla Commissione di cui all’articolo 13; e alla Commissione di cui all’articolo 13;
c) valida la Relazione sulla performance di cui c) valida la Relazione sulla performance di cui
all’articolo 10 e ne assicura la visibilità attraverso all’articolo 10 e ne assicura la visibilità attraverso
la pubblicazione sul sito istituzionale la pubblicazione sul sito istituzionale
dell’amministrazione; dell’amministrazione;
d) garantisce la correttezza dei processi di d) garantisce la correttezza dei processi di
misurazione e valutazione, nonché dell’utilizzo misurazione e valutazione, nonché dell’utilizzo
dei premi di cui al Titolo III, secondo quanto dei premi di cui al Titolo III, secondo quanto
previsto dal presente decreto, dai contratti previsto dal presente decreto, dai contratti
collettivi nazionali, dai contratti integrativi, dai collettivi nazionali, dai contratti integrativi, dai
regolamenti interni all’amministrazione, nel regolamenti interni all’amministrazione, nel
rispetto del principio di valorizzazione del merito rispetto del principio di valorizzazione del merito
e della professionalità; e della professionalità;
e) propone, sulla base del sistema di cui e) propone, sulla base del sistema di cui
all’articolo 7, all’organo di indirizzo politico- all’articolo 7, all’organo di indirizzo politico-
amministrativo, la valutazione annuale dei amministrativo, la valutazione annuale dei
dirigenti di vertice e l’attribuzione ad essi dei dirigenti di vertice e l’attribuzione ad essi dei
premi di cui al Titolo III; premi di cui al Titolo III;
f) è responsabile della corretta applicazione delle f) è responsabile della corretta applicazione delle
linee guida, delle metodologie e degli strumenti linee guida, delle metodologie e degli strumenti
predisposti dalla Commissione di cui all’articolo predisposti dalla Commissione di cui all’articolo
13; 13;
g) promuove e attesta l’assolvimento degli g) promuove e attesta l’assolvimento degli
obblighi relativi alla trasparenza e all’integrità di obblighi relativi alla trasparenza e all’integrità di
cui al presente Titolo. cui al presente Titolo.

5. L’Organismo indipendente di valutazione della 5. L’Organismo indipendente di valutazione della


performance, sulla base di appositi modelli forniti performance, sulla base di appositi modelli forniti
dalla Commissione di cui all’articolo 13, cura dalla Commissione di cui all’articolo 13, cura
annualmente la realizzazione di indagini sul annualmente la realizzazione di indagini sul
personale dipendente volte a rilevare il livello di personale dipendente volte a rilevare il livello di
benessere organizzativo e il grado di condivisione benessere organizzativo e il grado di condivisione
del sistema di valutazione nonché la rilevazione del sistema di valutazione nonché la rilevazione
della valutazione del proprio superiore gerarchico della valutazione del proprio superiore
da parte del personale, e ne riferisce alla gerarchico da parte del personale, e ne riferisce
predetta Commissione. alla predetta Commissione.
6 La validazione della Relazione sulla 6 La validazione della Relazione sulla
performance di cui al comma 4, lettera c) è performance di cui al comma 4, lettera c) è
condizione inderogabile per l’accesso agli condizione inderogabile per l’accesso agli
strumenti per premiare il merito di cui al Titolo strumenti per premiare il merito di cui al Titolo
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

III. III.
7. L’Organismo indipendente di valutazione è 7. L’Organismo indipendente di valutazione è
costituito da 3 componenti dotati di requisiti di costituito da 3 componenti dotati di requisiti di
elevata professionalità ed esperienza, maturata elevata professionalità ed esperienza, maturata
nel campo del management, della valutazione nel campo del management, della valutazione
della performance e della valutazione del della performance e della valutazione del
personale delle amministrazioni pubbliche. personale delle amministrazioni pubbliche.
8 I componenti dell’Organismo indipendente di 8 I componenti dell’Organismo indipendente di
valutazione non possono essere nominati tra valutazione non possono essere nominati tra
soggetti che rivestano incarichi pubblici elettivi o soggetti che rivestano incarichi pubblici elettivi o
cariche in partiti politici o in organizzazioni cariche in partiti politici o in organizzazioni
sindacali ovvero che abbiano rapporti sindacali ovvero che abbiano rapporti
continuativi di collaborazione o di consulenza con continuativi di collaborazione o di consulenza con
le predette organizzazioni, ovvero che abbiano le predette organizzazioni, ovvero che abbiano
rivestito simili incarichi o cariche o che abbiano rivestito simili incarichi o cariche o che abbiano
avuto simili rapporti nei tre anni precedenti la avuto simili rapporti nei tre anni precedenti la
designazione. designazione.
9. I componenti dell’organismo indipendente 9. I componenti dell’organismo indipendente
devono possedere una specifica professionalità devono possedere una specifica professionalità
ed esperienza ed i loro curricula sono comunicati ed esperienza ed i loro curricula sono comunicati
alla Commissione di cui all’articolo 13. alla Commissione di cui all’articolo 13.
10. Presso l’Organismo indipendente di 10. Presso l’Organismo indipendente di
valutazione è costituita, senza nuovi o maggiori valutazione è costituita, senza nuovi o maggiori
oneri per la finanza pubblica, una struttura oneri per la finanza pubblica, una struttura
tecnica permanente per la misurazione della tecnica permanente per la misurazione della
performance, dotata delle risorse necessarie performance, dotata delle risorse necessarie
all’esercizio delle relative funzioni. all’esercizio delle relative funzioni.
11. Il responsabile della struttura tecnica 11. Il responsabile della struttura tecnica
permanente deve possedere una specifica permanente deve possedere una specifica
professionalità ed esperienza nel campo della professionalità ed esperienza nel campo della
misurazione della performance nelle misurazione della performance nelle
amministrazioni pubbliche. amministrazioni pubbliche.

Art. 15 Art. 15
(Responsabilità dell’organo di indirizzo politico (Responsabilità dell’organo di indirizzo politico
amministrativo) amministrativo)
1. L’organo di indirizzo politico-amministrativo 1. L’organo di indirizzo politico-amministrativo
promuove la cultura della responsabilità per il promuove la cultura della responsabilità per il
miglioramento della performance, del merito, miglioramento della performance, del merito,
della trasparenza e dell’integrità. della trasparenza e dell’integrità.
2. L’organo di indirizzo politico amministrativo di 2. L’organo di indirizzo politico amministrativo di
ciascuna amministrazione: ciascuna amministrazione:
a) emana le direttive generali contenenti gli a) emana le direttive generali contenenti gli
indirizzi strategici; indirizzi strategici;
b) definisce in collaborazione con i vertici b) definisce in collaborazione con i vertici
dell’amministrazione il Piano e la Relazione di cui dell’amministrazione il Piano e la Relazione di cui
all’articolo 10, comma 1, lettere a) e b); all’articolo 10, comma 1, lettere a) e b);
c) verifica il conseguimento effettivo degli c) verifica il conseguimento effettivo degli
obiettivi strategici; obiettivi strategici;
d) definisce il Programma triennale per la d) definisce il Programma triennale per la
trasparenza e l’integrità di cui all’articolo 11 trasparenza e l’integrità di cui all’articolo 11
nonché gli eventuali aggiornamenti annuali. nonché gli eventuali aggiornamenti annuali.

Art. 15-bis
1. Negli ordinamenti delle regioni, anche per
quanto concerne i propri enti e le
amministrazioni del SSN, e degli enti locali
trovano diretta applicazione le disposizioni
dell’articolo 11, commi 1 e 3.
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

2. Le regioni e gli enti locali adeguano i propri


ordinamenti ai principi contenuti negli articoli 3,
4, 5, comma 2, 7, 9 e 15, comma 1.
3. Nelle more dell’adeguamento di cui al comma
2, da attuarsi entro il 31 dicembre 2010, negli
ordinamenti delle regioni e degli enti locali si
applicano le disposizioni vigenti; decorso il
termine fissato per l’adeguamento si applicano le
disposizioni previste nel presente titolo sino
all’emanazione della disciplina regionale e locale.

TITOLO III TITOLO III


MERITO E PREMI MERITO E PREMI
CAPO I CAPO I
Disposizioni generali Disposizioni generali

Art. 16 Art. 16
(Oggetto e finalità) (Oggetto e finalità)
1. Le disposizioni del presente titolo recano 1. Le disposizioni del presente titolo recano
strumenti di valorizzazione del merito e metodi di strumenti di valorizzazione del merito e metodi di
incentivazione della produttività e della qualità incentivazione della produttività e della qualità
della prestazione lavorativa informati a principi di della prestazione lavorativa informati a principi di
selettività e concorsualità nelle progressioni di selettività e concorsualità nelle progressioni di
carriera e nel riconoscimento degli incentivi. carriera e nel riconoscimento degli incentivi.
2. Dall’applicazione delle disposizioni del 2. Dall’applicazione delle disposizioni del
presente Titolo non devono derivare nuovi o presente Titolo non devono derivare nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica. Le maggiori oneri per la finanza pubblica. Le
amministrazioni interessate utilizzano a tal fine le amministrazioni interessate utilizzano a tal fine le
risorse umane, finanziarie e strumentali risorse umane, finanziarie e strumentali
disponibili a legislazione vigente. disponibili a legislazione vigente.

Art. 17 Art. 17
(Valorizzazione del merito ed incentivazione della (Valorizzazione del merito ed incentivazione della
performance) performance)
1. Le amministrazioni pubbliche promuovono il 1. Le amministrazioni pubbliche promuovono il
miglioramento della performance organizzativa e miglioramento della performance organizzativa e
individuale, anche attraverso l’utilizzo di sistemi individuale, anche attraverso l’utilizzo di sistemi
premianti selettivi, secondo logiche premianti selettivi, secondo logiche
meritocratiche. meritocratiche.
2. È vietata la distribuzione di premi collegati alla 2. È vietata la distribuzione di premi collegati alla
performance in assenza delle verifiche e performance in assenza delle verifiche e
attestazioni sui sistemi di misurazione e attestazioni sui sistemi di misurazione e
valutazione adottati ai sensi del presente valutazione adottati ai sensi del presente
decreto. decreto.

Art. 18 Art. 18
(Criteri e modalità per il riconoscimento del (Criteri e modalità per il riconoscimento del
merito) merito)
1. Le amministrazioni pubbliche promuovono il 1. Le amministrazioni pubbliche promuovono il
merito e valorizzano i dipendenti che conseguono merito e valorizzano i dipendenti che conseguono
le migliori performance attraverso l’attribuzione le migliori performance attraverso l’attribuzione
selettiva di incentivi sia economici sia di carriera. selettiva di incentivi sia economici sia di carriera.
2. È fatto divieto di distribuire gli incentivi in 2. È fatto divieto di distribuire gli incentivi in
maniera indifferenziata o sulla base di maniera indifferenziata o sulla base di
automatismi estranei al processo di valutazione automatismi estranei al processo di valutazione
della performance. della performance.
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

Art. 19 Art. 19
(Criteri per la differenziazione delle valutazioni) (Criteri per la differenziazione delle valutazioni)
1. In ogni amministrazione, l’Organismo 1. In ogni amministrazione, l’Organismo
indipendente, sulla base delle risultanze del indipendente, sulla base delle risultanze del
sistema di valutazione di cui al Titolo II del sistema di valutazione di cui al Titolo II del
presente decreto, compila una graduatoria delle presente decreto, compila una graduatoria delle
valutazioni individuali del personale dirigenziale, valutazioni individuali del personale dirigenziale,
distinto per livello generale e non, e del distinto per livello generale e non, e del
personale non dirigenziale. personale non dirigenziale.
2. In ogni graduatoria di cui al comma 1 il 2. In ogni graduatoria di cui al comma 1 il
personale è distribuito in differenti livelli di personale è distribuito in differenti livelli di
performance in modo che: performance in modo che:
a) il 25 per cento è collocato nella fascia di a) il 25 per cento è collocato nella fascia di
merito alta, alla quale corrisponde l’attribuzione merito alta, alla quale corrisponde l’attribuzione
del 50 per cento delle risorse destinate al del 50 per cento delle risorse destinate al
trattamento accessorio collegato alla trattamento accessorio collegato alla
performance individuale; performance individuale;
b) il 50 per cento è collocato nella fascia di b) il 50 per cento è collocato nella fascia di
merito intermedia, alla quale corrisponde merito intermedia, alla quale corrisponde
l’attribuzione del 50 per cento delle risorse l’attribuzione del 50 per cento delle risorse
destinate al trattamento accessorio collegato alla destinate al trattamento accessorio collegato alla
performance individuale; performance individuale;
c) il restante 25 per cento è collocato nella fascia c) il restante 25 per cento è collocato nella fascia
di merito bassa, alla quale non corrisponde di merito bassa, alla quale non corrisponde
l’attribuzione di alcun trattamento accessorio l’attribuzione di alcun trattamento accessorio
collegato alla performance individuale. collegato alla performance individuale.
3. Per i dirigenti si applicano i criteri di 3. Per i dirigenti si applicano i criteri di
compilazione della graduatoria e di attribuzione compilazione della graduatoria e di attribuzione
del trattamento accessorio di cui al comma 2, del trattamento accessorio di cui al comma 2,
con riferimento alla retribuzione di risultato, ma con riferimento alla retribuzione di risultato, ma
la valutazione ha effetto sulla retribuzione di la valutazione ha effetto sulla retribuzione di
risultato, ferma restando, l’onnicomprensività del risultato, ferma restando, l’onnicomprensività del
trattamento economico. trattamento economico.
4. La contrattazione collettiva integrativa può 4. La contrattazione collettiva integrativa può
prevedere deroghe alla percentuale del 25 per prevedere deroghe alla percentuale del 25 per
cento di cui alla lettera a) del comma 2 in misura cento di cui alla lettera a) del comma 2 in misura
non superiore a 5 punti percentuali in aumento o non superiore a 5 punti percentuali in aumento o
in diminuzione, con corrispondente variazione in diminuzione, con corrispondente variazione
compensativa delle percentuali di cui alle lettere compensativa delle percentuali di cui alle lettere
b) o c). La contrattazione può altresì prevedere b) o c). La contrattazione può altresì prevedere
deroghe alla composizione percentuale delle deroghe alla composizione percentuale delle
fasce di cui alle lettere b) e c) e alla distribuzione fasce di cui alle lettere b) e c) e alla distribuzione
tra le medesime fasce delle risorse destinate ai tra le medesime fasce delle risorse destinate ai
trattamenti accessori collegati alla performance trattamenti accessori collegati alla performance
individuale. individuale.
5. Il Dipartimento della funzione pubblica 5. Il Dipartimento della funzione pubblica
provvede al monitoraggio delle deroghe di cui al provvede al monitoraggio delle deroghe di cui al
comma 4 al fine di verificare il rispetto dei comma 4 al fine di verificare il rispetto dei
principi di selettività e di meritocrazia e riferisce principi di selettività e di meritocrazia e riferisce
in proposito al Ministro per la pubblica in proposito al Ministro per la pubblica
amministrazione e l’ innovazione. amministrazione e l’ innovazione.
5-bis. Le disposizioni di cui ai commi 2 e 3 non si
applicano al personale dipendente se il numero
dei dipendenti in servizio nell’amministrazione
non è superiore a 8 e ai dirigenti se il numero dei
dirigenti in servizio nell’amministrazione non è
superiore a 5. In ogni caso deve essere garantita
l’attribuzione selettiva della quota prevalente
delle risorse destinate al trattamento economico
accessorio collegato alla performance a un
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

percentuale limitata del personale dipendente e


dirigente.

CAPO II CAPO II
Premi Premi

Art. 20 Art. 20
(Strumenti) (Strumenti)
1. Gli strumenti per premiare il merito e le 1. Gli strumenti per premiare il merito e le
professionalità sono: professionalità sono:
a) il bonus annuale delle eccellenze, di cui a) il bonus annuale delle eccellenze, di cui
all’articolo 21 ; all’articolo 21 ;
b) il premio annuale per l’innovazione, di cui b) il premio annuale per l’innovazione, di cui
all’articolo 22; all’articolo 22;
c) le progressioni economiche, di cui all’articolo c) le progressioni economiche, di cui all’articolo
23; 23;
d) le progressioni di carriera, di cui all’articolo d) le progressioni di carriera, di cui all’articolo
24; 24;
e) l’attribuzione di incarichi e responsabilità, di e) l’attribuzione di incarichi e responsabilità, di
cui all’articolo 25; cui all’articolo 25;
f) l’accesso a percorsi di alta formazione e di f) l’accesso a percorsi di alta formazione e di
crescita professionale, in ambito nazionale e crescita professionale, in ambito nazionale e
internazionale, di cui all’articolo 26. internazionale, di cui all’articolo 26.
2. Gli incentivi di cui alle lettere a), b), c), ed e) 2. Gli incentivi di cui alle lettere a), b), c), ed e)
del comma 1 sono riconosciuti a valere sulle del comma 1 sono riconosciuti a valere sulle
risorse disponibili per la contrattazione collettiva risorse disponibili per la contrattazione collettiva
integrativa. integrativa.

Art. 21 Art. 21
(Bonus annuale delle eccellenze) (Bonus annuale delle eccellenze)
1. È istituito, nell’ambito delle risorse di cui al 1. È istituito, nell’ambito delle risorse di cui al
comma 3 bis dell’articolo 45 del decreto comma 3 bis dell’articolo 45 del decreto
legislativo 30 marzo 2001 n. 165 come legislativo 30 marzo 2001 n. 165 come
modificato dall’articolo 65, comma 1, lettera c) modificato dall’articolo 65, comma 1, lettera c)
del presente decreto, il bonus annuale delle del presente decreto, il bonus annuale delle
eccellenze al quale concorre il personale, eccellenze al quale concorre il personale,
dirigenziale e non, che si è collocato nella fascia dirigenziale e non, che si è collocato nella fascia
di merito alta nelle rispettive graduatorie di cui di merito alta nelle rispettive graduatorie di cui
all’articolo 19, comma 2, lettera a). Il bonus è all’articolo 19, comma 2, lettera a). Il bonus è
assegnato alle performance eccellenti individuate assegnato alle performance eccellenti individuate
in non più del 5 per cento del personale, in non più del 5 per cento del personale,
dirigenziale e non, che si è collocato nella dirigenziale e non, che si è collocato nella
predetta fascia di merito alta. predetta fascia di merito alta.
2. Nei limiti delle risorse delle risorse disponibili, 2. Nei limiti delle risorse delle risorse disponibili,
la contrattazione collettiva nazionale determina la contrattazione collettiva nazionale determina
l’ammontare del bonus annuale delle eccellenze. l’ammontare del bonus annuale delle eccellenze.
3. Il personale premiato con il bonus annuale di 3. Il personale premiato con il bonus annuale di
cui al comma 1 può accedere agli strumenti cui al comma 1 può accedere agli strumenti
premianti di cui agli articoli 22 e 26 a condizione premianti di cui agli articoli 22 e 26 a condizione
che rinunci al bonus stesso. che rinunci al bonus stesso.
4. Entro il mese di aprile di ogni anno, le 4. Entro il mese di aprile di ogni anno, le
amministrazioni pubbliche, a conclusione del amministrazioni pubbliche, a conclusione del
processo di valutazione della performance, processo di valutazione della performance,
assegnano al personale il bonus annuale relativo assegnano al personale il bonus annuale relativo
all’esercizio precedente. all’esercizio precedente.
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

Art. 22 Art. 22
(Premio annuale per l’innovazione) (Premio annuale per l’innovazione)
1. Ogni amministrazione pubblica istituisce un 1. Ogni amministrazione pubblica istituisce un
premio annuale per l’innovazione, di valore pari premio annuale per l’innovazione, di valore pari
all’ammontare del bonus annuale di eccellenza, all’ammontare del bonus annuale di eccellenza,
di cui all’articolo 21, per ciascun dipendente di cui all’articolo 21, per ciascun dipendente
premiato. premiato.
2. Il premio viene assegnato al miglior progetto 2. Il premio viene assegnato al miglior progetto
realizzato nell’anno, in grado di produrre un realizzato nell’anno, in grado di produrre un
significativo cambiamento dei servizi offerti o dei significativo cambiamento dei servizi offerti o dei
processi interni di lavoro, con un elevato impatto processi interni di lavoro, con un elevato impatto
sulla performance dell’organizzazione. sulla performance dell’organizzazione.
3. L’assegnazione del premio per l’innovazione 3. L’assegnazione del premio per l’innovazione
compete all’Organismo indipendente di compete all’Organismo indipendente di
valutazione della performance di cui all’articolo valutazione della performance di cui all’articolo
14, sulla base di una valutazione comparativa 14, sulla base di una valutazione comparativa
delle candidature presentate da singoli dirigenti e delle candidature presentate da singoli dirigenti e
dipendenti o da gruppi di lavoro. dipendenti o da gruppi di lavoro.
4. Il progetto premiato è l’unico candidabile al 4. Il progetto premiato è l’unico candidabile al
Premio nazionale per l’innovazione nelle Premio nazionale per l’innovazione nelle
amministrazioni pubbliche, promosso dal Ministro amministrazioni pubbliche, promosso dal Ministro
per la pubblica amministrazione e l’innovazione. per la pubblica amministrazione e l’innovazione.

Art. 23 Art. 23
(Progressioni economiche) (Progressioni economiche)
1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono 1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono
selettivamente le progressioni economiche di cui selettivamente le progressioni economiche di cui
all’articolo 52, comma 1-bis, del decreto all’articolo 52, comma 1-bis, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n.165, come legislativo 30 marzo 2001, n.165, come
introdotto dall’articolo 60 del presente decreto, introdotto dall’articolo 60 del presente decreto,
sulla base di quanto previsto dai contratti sulla base di quanto previsto dai contratti
collettivi nazionali e integrativi di lavoro e nei collettivi nazionali e integrativi di lavoro e nei
limiti delle risorse disponibili. limiti delle risorse disponibili.
2. Le progressioni economiche sono attribuite in 2. Le progressioni economiche sono attribuite in
modo selettivo, ad una quota limitata di modo selettivo, ad una quota limitata di
dipendenti, in relazione allo sviluppo delle dipendenti, in relazione allo sviluppo delle
competenze professionali ed ai risultati competenze professionali ed ai risultati
individuali e collettivi rilevati dal sistema di individuali e collettivi rilevati dal sistema di
valutazione. valutazione.
3. La collocazione nella fascia di merito alta ai 3. La collocazione nella fascia di merito alta ai
sensi dell’articolo 19, comma 2, lettera a), per sensi dell’articolo 19, comma 2, lettera a), per
tre anni consecutivi, ovvero per cinque annualità tre anni consecutivi, ovvero per cinque annualità
anche non consecutive, costituisce titolo anche non consecutive, costituisce titolo
prioritario ai fini dell’attribuzione delle prioritario ai fini dell’attribuzione delle
progressioni economiche. progressioni economiche.

Art. 24 Art. 24
(Progressioni di carriera) (Progressioni di carriera)
1. Ai sensi dell’articolo 52, comma 1-bis, del 1. Ai sensi dell’articolo 52, comma 1-bis, del
decreto legislativo n. 165 del 2001, come decreto legislativo n. 165 del 2001, come
introdotto dall’articolo 60 del presente decreto, le introdotto dall’articolo 60 del presente decreto, le
amministrazioni pubbliche coprono i posti amministrazioni pubbliche coprono i posti
disponibili nella dotazione organica attraverso disponibili nella dotazione organica attraverso
concorsi pubblici, con riserva non superiore al 50 concorsi pubblici, con riserva non superiore al
per cento a favore del personale interno, nel 50 per cento a favore del personale interno, nel
rispetto delle disposizioni vigenti in materia di rispetto delle disposizioni vigenti in materia di
assunzioni. assunzioni.
2. L’ attribuzione dei posti riservati al personale 2. L’ attribuzione dei posti riservati al personale
interno è finalizzata a riconoscere e valorizzare le interno è finalizzata a riconoscere e valorizzare le
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

competenze professionali sviluppate dai competenze professionali sviluppate dai


dipendenti, in relazione alle specifiche esigenze dipendenti, in relazione alle specifiche esigenze
delle amministrazioni. delle amministrazioni.
3. La collocazione nella fascia di merito alta, di 3. La collocazione nella fascia di merito alta, di
cui all’articolo 19, comma 2, lettera a), per tre cui all’articolo 19, comma 2, lettera a), per tre
anni consecutivi, ovvero per cinque annualità anni consecutivi, ovvero per cinque annualità
anche non consecutive, costituisce titolo anche non consecutive, costituisce titolo
prioritario ai fini della progressione di carriera. prioritario ai fini della progressione di carriera.

Art. 25 Art. 25
(Attribuzione di incarichi e responsabilità) (Attribuzione di incarichi e responsabilità)
1. Le amministrazioni pubbliche favoriscono la 1. Le amministrazioni pubbliche favoriscono la
crescita professionale e la responsabilizzazione crescita professionale e la responsabilizzazione
dei dipendenti pubblici ai fini del continuo dei dipendenti pubblici ai fini del continuo
miglioramento dei processi e dei servizi prodotti. miglioramento dei processi e dei servizi prodotti.
2. La professionalità sviluppata e attestata dal 2. La professionalità sviluppata e attestata dal
sistema di misurazione e valutazione costituisce sistema di misurazione e valutazione costituisce
criterio per l’assegnazione di incarichi e criterio per l’assegnazione di incarichi e
responsabilità. responsabilità.

Art. 26 Art. 26
(Accesso a percorsi di alta formazione e di (Accesso a percorsi di alta formazione e di
crescita professionale) crescita professionale)
1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono e 1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono e
valorizzano i contributi individuali e le valorizzano i contributi individuali e le
professionalità sviluppate dai dipendenti e a tali professionalità sviluppate dai dipendenti e a tali
fini: fini:
a) promuovono l’accesso privilegiato dei a) promuovono l’accesso privilegiato dei
dipendenti a percorsi di alta formazione in dipendenti a percorsi di alta formazione in
primarie istituzioni educative nazionali e primarie istituzioni educative nazionali e
internazionali; internazionali;
b) favoriscono la crescita professionale e b) favoriscono la crescita professionale e
l’ulteriore sviluppo di competenze dei dipendenti, l’ulteriore sviluppo di competenze dei dipendenti,
anche attraverso periodi di lavoro presso anche attraverso periodi di lavoro presso
primarie istituzioni pubbliche e private, nazionali primarie istituzioni pubbliche e private, nazionali
e internazionali. e internazionali.
2. Gli incentivi di cui al comma 1 sono 2. Gli incentivi di cui al comma 1 sono
riconosciuti nei limiti delle risorse disponibili di riconosciuti nei limiti delle risorse disponibili di
ciascuna amministrazione. ciascuna amministrazione.

Art. 27 Art. 27
( Premio di efficienza) ( Premio di efficienza)
1. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 1. Fermo restando quanto disposto dall’articolo
61 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, 61 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 convertito, con modificazioni, dalla legge 6
agosto 2008, n. 133, e dall’articolo 2, commi 33 agosto 2008, n. 133, e dall’articolo 2, commi 33
e 34 della legge 22 dicembre 2008, n. 203, una e 34 della legge 22 dicembre 2008, n. 203, una
quota fino al 30 per cento dei risparmi sui costi quota fino al 30 per cento dei risparmi sui costi
di funzionamento derivanti da processi di di funzionamento derivanti da processi di
ristrutturazione, riorganizzazione e innovazione ristrutturazione, riorganizzazione e innovazione
all’interno delle pubbliche amministrazioni è all’interno delle pubbliche amministrazioni è
destinata, in misura fino a due terzi, a premiare, destinata, in misura fino a due terzi, a premiare,
secondo criteri generali definiti dalla secondo criteri generali definiti dalla
contrattazione collettiva integrativa, il personale contrattazione collettiva integrativa, il personale
direttamente e proficuamente coinvolto e per la direttamente e proficuamente coinvolto e per la
parte residua ad incrementare le somme parte residua ad incrementare le somme
disponibili per la contrattazione stessa. disponibili per la contrattazione stessa.
2. Le risorse di cui al comma 1 possono essere 2. Le risorse di cui al comma 1 possono essere
utilizzate solo se i risparmi sono stati utilizzate solo se i risparmi sono stati
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

documentati nel Rapporto di Performance, documentati nel Rapporto di Performance,


validati dall’Organismo di valutazione di cui validati dall’Organismo di valutazione di cui
all’articolo 14 e verificati dal Ministero all’articolo 14 e verificati dal Ministero
dell’economia e delle finanze - Dipartimento della dell’economia e delle finanze - Dipartimento della
Ragioneria generale dello Stato. Ragioneria generale dello Stato.
2-bis. Le risorse di cui al comma 1 per le regioni,
anche per quanto concerne i propri enti e le
amministrazioni del SSN, e i relativi enti
dipendenti nonché per gli enti locali possono
essere utilizzate solo se i risparmi sono stati
documentati nel rapporto di performance e
valicati dal proprio organismo di valutazione.

Art. 28 Art. 28
(Qualità dei servizi pubblici) (Qualità dei servizi pubblici)
1. All’articolo 11 del decreto legislativo 30 luglio 1. All’articolo 11 del decreto legislativo 30 luglio
1999, n. 286 del 1999, il comma 2 è sostituito 1999, n. 286 del 1999, il comma 2 è sostituito
dal seguente: “2. Le modalità di definizione, dal seguente: “2. Le modalità di definizione,
adozione e pubblicizzazione degli standard di adozione e pubblicizzazione degli standard di
qualità, i casi e le modalità di adozione delle qualità, i casi e le modalità di adozione delle
carte dei servizi, i criteri di misurazione della carte dei servizi, i criteri di misurazione della
qualità dei servizi, le condizioni di tutela degli qualità dei servizi, le condizioni di tutela degli
utenti, nonché i casi e le modalità di indennizzo utenti, nonché i casi e le modalità di indennizzo
automatico e forfettario all'utenza per mancato automatico e forfettario all'utenza per mancato
rispetto degli standard di qualità sono stabilite rispetto degli standard di qualità sono stabilite
con direttive, aggiornabili annualmente, del con direttive, aggiornabili annualmente, del
Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta
della Commissione per la valutazione, la della Commissione per la valutazione, la
trasparenza e l’integrità nelle amministrazioni trasparenza e l’integrità nelle amministrazioni
pubbliche. Per quanto riguarda i servizi erogati pubbliche. Per quanto riguarda i servizi erogati
direttamente o indirettamente dalle Regioni e direttamente o indirettamente dalle Regioni e
dagli Enti locali, si provvede con atti di indirizzo e dagli Enti locali, si provvede con atti di indirizzo e
coordinamento adottati d'intesa con la coordinamento adottati d'intesa con la
Conferenza unificata di cui al decreto legislativo Conferenza unificata di cui al decreto legislativo
28 agosto 1997, n. 281, su proposta della 28 agosto 1997, n. 281, su proposta della
Commissione per la valutazione, la trasparenza e Commissione per la valutazione, la trasparenza e
l’integrità nelle amministrazioni pubbliche.”. l’integrità nelle amministrazioni pubbliche.”.

CAPO III CAPO III


Norme finali, transitorie e abrogazioni Norme finali, transitorie e abrogazioni

Art. 29 Art. 29
(Inderogabilità) (Inderogabilità)
1. Le disposizioni del presente Titolo hanno 1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo
carattere imperativo, non possono essere 30 bis, per le regioni, anche per quanto concerne
derogate dalla contrattazione collettiva e sono i propri enti e le amministrazioni del SSN, e per
inserite di diritto nei contratti collettivi ai sensi e gli enti locali, le disposizioni del presente Titolo
per gli effetti degli articoli 1339 e 1419, comma hanno carattere imperativo, non possono essere
2, del codice civile, a decorrere dal periodo derogate dalla contrattazione collettiva e sono
contrattuale successivo a quello in corso alla inserite di diritto nei contratti collettivi ai sensi e
data di entrata in vigore del presente decreto. per gli effetti degli articoli 1339 e 1419, comma
2, del codice civile, a decorrere dal periodo
contrattuale successivo a quello in corso alla
data di entrata in vigore del presente decreto.

Art. 30 Art. 30
(Norme transitorie e abrogazioni) (Norme transitorie e abrogazioni)
1. La Commissione di cui all’articolo 13 è 1. La Commissione di cui all’articolo 13 è
costituita entro il 30 settembre 2009. costituita entro il 30 settembre 2009.
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

2. Gli Organismi indipendenti di cui all’articolo 14 2. Gli Organismi indipendenti di cui all’articolo 14
sono costituiti entro il 30 aprile 2010. Fino alla sono costituiti entro il 30 aprile 2010. Fino alla
loro costituzione continuano ad operare gli uffici loro costituzione continuano ad operare gli uffici
e i soggetti preposti all’attività di valutazione e e i soggetti preposti all’attività di valutazione e
controllo strategico di cui all’articolo 6 del controllo strategico di cui all’articolo 6 del
decreto legislativo n. 286 del 1999. decreto legislativo n. 286 del 1999.
3. In sede di prima attuazione del presente 3. In sede di prima attuazione del presente
decreto, gli Organismi indipendenti di cui decreto, gli Organismi indipendenti di cui
all’articolo 14 provvedono, entro il 30 settembre all’articolo 14 provvedono, entro il 30 settembre
2010, sulla base degli indirizzi della Commissione 2010, sulla base degli indirizzi della Commissione
di cui all’articolo 13 a definire i sistemi di di cui all’articolo 13 a definire i sistemi di
valutazione della performance di cui all’articolo 7 valutazione della performance di cui all’articolo 7
in modo da assicurarne la piena operatività a in modo da assicurarne la piena operatività a
decorrere dal 1° gennaio 2011. La Commissione decorrere dal 1° gennaio 2011. La Commissione
effettua il monitoraggio sui parametri e i modelli effettua il monitoraggio sui parametri e i modelli
di riferimento dei predetti sistemi ai sensi di riferimento dei predetti sistemi ai sensi
dell’articolo 13, comma 5, lettera d). dell’articolo 13, comma 5, lettera d).
4.A far data dal 30 aprile 2010 sono abrogate le 4.A far data dal 30 aprile 2010 sono abrogate le
seguenti disposizioni del decreto legislativo 30 seguenti disposizioni del decreto legislativo 30
luglio 1999, n. 286: luglio 1999, n. 286:
a) il terzo periodo dell’articolo 1, comma 2, a) il terzo periodo dell’articolo 1, comma 2,
lettera a); lettera a);
b) l’articolo 1, comma 6; b) l’articolo 1, comma 6;
c) l’articolo 5; c) l’articolo 5;
d) l’articolo 6, commi 2 e 3; d) l’articolo 6, commi 2 e 3;
e) l’articolo 11, comma 3. e) l’articolo 11, comma 3.
5. Sono abrogati i commi 68 e 69 dell’articolo 3 5. Sono abrogati i commi 68 e 69 dell’articolo 3
della legge 24 dicembre 2007, n. 244. della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

Art. 30-bis
1. Le Regioni, anche per quanto concerne i propri
enti e le amministrazioni del SSN, e gli enti locali
adeguano i propri ordinamenti ai principi
contenuti negli articoli 16, comma 2, 17, 23,
commi 1 e 2, 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27,
comma1.
2. Le regioni, anche per quanto concerne i propri
enti e le amministrazioni del SSN, e gli enti
locali, nell’esercizio delle rispettive potestà
normative, prevedono che una quota prevalente
delle risorse destinate al trattamento economico
accessorio collegato alla performance individuale
venga attribuita al personale dipendente e
dirigente che si colloca nella fascia di merito alta
e che le fasce di merito siano comunque non
inferiori a tre.
3. Per premiare il merito e la professionalità, le
regioni, anche per quanto concerne i propri enti
e le amministrazioni del SSN, e gli enti locali,
oltre a quanto autonomamente stabilito, nei
limiti delle risorse disponibili per la
contrattazione integrativa, utilizzano gli
strumenti di cui all’art. 20, comma 1, lettere c),
d), e) e f), nonché, adattandoli alla specificità dei
propri ordinamenti, quelli di cui alle lettere a) e
b). Gli incentivi di cui alle predette lettere a), b),
c) ed e) sono riconosciuti a valere sulle risorse
disponibili per la contrattazione collettiva
integrativa.
4. Nelle more dell'adeguamento di cui al comma
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

2, da attuarsi entro il 31/12/2010, negli


ordinamenti delle regioni e degli enti locali si
applicano le disposizioni vigenti; decorso il
termine fissato per l'adeguamento si applicano le
disposizioni previste nel presente titolo sino
all’emanazione della disciplina regionale e locale.
5. Entro il 31 dicembre 2011, le regioni e gli enti
locali trasmettono, anche attraverso i loro
rappresentanti istituzionali, i dati relativi alla
attribuzione al personale dipendente e dirigente
delle risorse destinate al trattamento economico
accessorio collegato alla performance individuale
alla Conferenza unificata che verifica l’efficacia
delle norme adottate in attuazione dei principi di
cui agli articoli 16, comma 2, 17, 23, commi 1 e
2, 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27, comma 1,
anche al fine di introdurre eventuali misure di
correzione e migliore adeguamento.

TITOLO IV TITOLO IV
NUOVE NORME GENERALI SULL’ORDINAMENTO NUOVE NORME GENERALI SULL’ORDINAMENTO
DEL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE DEL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE
CAPO I CAPO I
Principi generali Principi generali

Art. 31 Art. 31
(Oggetto, ambito e finalità) (Oggetto, ambito e finalità)
1. Le disposizioni del presente Capo definiscono 1. Le disposizioni del presente Capo definiscono
la ripartizione tra le materie sottoposte alla la ripartizione tra le materie sottoposte alla
legge, nonché sulla base di questa, ad atti legge, nonché sulla base di questa, ad atti
organizzativi e all’autonoma responsabilità del organizzativi e all’autonoma responsabilità del
dirigente nella gestione delle risorse umane e dirigente nella gestione delle risorse umane e
quelle oggetto della contrattazione collettiva. quelle oggetto della contrattazione collettiva.

Art. 32 Art. 32
(Modifiche all’articolo 2 del decreto legislativo 30 (Modifiche all’articolo 2 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165) marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, sono apportate le seguenti 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche: modifiche:
a) al comma 2, alla fine del primo periodo, sono a) al comma 2, alla fine del primo periodo, sono
aggiunte le seguenti parole: “che costituiscono aggiunte le seguenti parole: “che costituiscono
disposizioni a carattere imperativo.”; disposizioni a carattere imperativo.”;
b) al comma 3, dopo le parole: “mediante b) al comma 3, dopo le parole: “mediante
contratti collettivi”sono aggiunte le seguenti: “e contratti collettivi”sono aggiunte le seguenti: “e
salvo i casi previsti dal comma 3-ter dell’articolo salvo i casi previsti dal comma 3-ter dell’articolo
40 e le ipotesi di tutela delle retribuzioni di cui 40 e le ipotesi di tutela delle retribuzioni di cui
all’articolo 47-bis,”; all’articolo 47-bis,”;
c) dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti: c) dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti:
“3-bis. Nel caso di nullità delle disposizioni “3-bis. Nel caso di nullità delle disposizioni
contrattuali per violazione di norme imperative o contrattuali per violazione di norme imperative o
dei limiti fissati alla contrattazione collettiva, si dei limiti fissati alla contrattazione collettiva, si
applicano gli articoli 1339 e 1419, secondo applicano gli articoli 1339 e 1419, secondo
comma, del codice civile. comma, del codice civile.
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

Art. 33 Art. 33
(Modifica all’articolo 5 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 5 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165) marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 5, del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 5, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, al comma 2 sono apportate le 2001, n. 165, al comma 2 sono apportate le
seguenti modifiche: seguenti modifiche:
a) “2. Nell’ambito delle leggi e degli atti a) “2. Nell’ambito delle leggi e degli atti
organizzativi di cui all’articolo 2, comma 1, le organizzativi di cui all’articolo 2, comma 1, le
determinazioni per l’organizzazione degli uffici e determinazioni per l’organizzazione degli uffici e
le misure inerenti alla gestione dei rapporti di le misure inerenti alla gestione dei rapporti di
lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi
preposti alla gestione con la capacità e i poteri preposti alla gestione con la capacità e i poteri
del privato datore di lavoro, fatta salva la sola del privato datore di lavoro, fatta salva la sola
informazione ai sindacati, ove prevista nei informazione ai sindacati, ove prevista nei
contratti di cui all’articolo 9. Rientrano, in contratti di cui all’articolo 9. Rientrano, in
particolare, nell’esercizio dei poteri dirigenziali le particolare, nell’esercizio dei poteri dirigenziali le
misure inerenti la gestione delle risorse umane misure inerenti la gestione delle risorse umane
nel rispetto del principio di pari opportunità nel rispetto del principio di pari opportunità
nonché la direzione, l’organizzazione del lavoro nonché la direzione, l’organizzazione del lavoro
nell’ambito degli uffici. nell’ambito degli uffici.
b) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente: b) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
“3-bis. Le disposizioni del presente articolo si “3-bis. Le disposizioni del presente articolo si
applicano anche alle Autorità amministrative applicano anche alle Autorità amministrative
indipendenti.” indipendenti.”

Art. 34 Art. 34
(Modifica all’articolo 6 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 6 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 6 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 6 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n.165, dopo il comma 4, è inserito il 2001, n.165, dopo il comma 4, è inserito il
seguente: “4-bis. Il documento di seguente: “4-bis. Il documento di
programmazione triennale del fabbisogno di programmazione triennale del fabbisogno di
personale ed i suoi aggiornamenti di cui al personale ed i suoi aggiornamenti di cui al
comma 4 sono elaborati su proposta dei comma 4 sono elaborati su proposta dei
competenti dirigenti che individuano i profili competenti dirigenti che individuano i profili
professionali necessari allo svolgimento dei professionali necessari allo svolgimento dei
compiti istituzionali delle strutture cui sono compiti istituzionali delle strutture cui sono
preposti.” preposti.”

Art. 35 Art. 35
(Modifica all’articolo 9 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 9 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165) marzo 2001, n. 165)
1. L’articolo 9, del decreto legislativo 30 marzo 1. L’articolo 9, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, è il sostituito dal seguente: 2001, n. 165, è il sostituito dal seguente:
“1. I contratti collettivi nazionali disciplinano i “1. I contratti collettivi nazionali disciplinano i
rapporti sindacali e gli istituti della rapporti sindacali e gli istituti della
partecipazione.” partecipazione.”

CAPO II CAPO II
Dirigenza pubblica Dirigenza pubblica

Art. 36 Art. 36
(Oggetto, ambito di applicazione e finalità) (Oggetto, ambito di applicazione e finalità)
1. Le disposizioni del presente capo modificano la 1. Le disposizioni del presente capo modificano la
disciplina della dirigenza pubblica per conseguire disciplina della dirigenza pubblica per conseguire
la migliore organizzazione del lavoro e assicurare la migliore organizzazione del lavoro e assicurare
il progressivo miglioramento della qualità delle il progressivo miglioramento della qualità delle
prestazioni erogate al pubblico, utilizzando anche prestazioni erogate al pubblico, utilizzando anche
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

i criteri di gestione e di valutazione del settore i criteri di gestione e di valutazione del settore
privato, al fine di realizzare adeguati livelli di privato, al fine di realizzare adeguati livelli di
produttività del lavoro pubblico, di favorire il produttività del lavoro pubblico, di favorire il
riconoscimento di meriti e demeriti, e di riconoscimento di meriti e demeriti, e di
rafforzare il principio di distinzione tra le funzioni rafforzare il principio di distinzione tra le funzioni
di indirizzo e controllo spettanti agli organi di di indirizzo e controllo spettanti agli organi di
governo e le funzioni di gestione amministrativa governo e le funzioni di gestione amministrativa
spettanti alla dirigenza, nel rispetto della spettanti alla dirigenza, nel rispetto della
giurisprudenza costituzionale in materia, giurisprudenza costituzionale in materia,
regolando il rapporto tra organi di vertice e regolando il rapporto tra organi di vertice e
dirigenti titolari di incarichi apicali in modo da dirigenti titolari di incarichi apicali in modo da
garantire la piena e coerente attuazione garantire la piena e coerente attuazione
dell'indirizzo politico degli organi di governo in dell'indirizzo politico degli organi di governo in
ambito amministrativo. ambito amministrativo.

Art. 37 Art. 37
(Modifica all’articolo 16 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 16 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 16, comma 1, del decreto 1. All’articolo 16, comma 1, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono
apportate le seguenti modifiche: apportate le seguenti modifiche:
a) dopo la lettera a) è inserita la seguente: “a- a) dopo la lettera a) è inserita la seguente: “a-
bis) propongono i profili professionali necessari bis) propongono i profili professionali necessari
allo svolgimento dei compiti dell’ufficio cui sono allo svolgimento dei compiti dell’ufficio cui sono
preposti anche al fine dell’elaborazione del preposti anche al fine dell’elaborazione del
documento di programmazione triennale del documento di programmazione triennale del
fabbisogno di personale di cui all’articolo 6, fabbisogno di personale di cui all’articolo 6,
comma 4;”; comma 4;”;
b) dopo la lettera l) è inserita la seguente: “l-bis) b) dopo la lettera l) è inserita la seguente: “l-bis)
concorrono alla definizione di misure idonee a concorrono alla definizione di misure idonee a
prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione
e a controllarne il rispetto da parte dei e a controllarne il rispetto da parte dei
dipendenti dell’ufficio cui sono preposti;”. dipendenti dell’ufficio cui sono preposti;”.

Art. 38 Art. 38
(Modifica all’articolo 17 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 17 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 17, comma 1, del decreto 1. All’articolo 17, comma 1, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n.165, sono apportate legislativo 30 marzo 2001, n.165, sono apportate
le seguenti modifiche: le seguenti modifiche:
a) dopo la lettera d) è inserita la seguente: “d- a) dopo la lettera d) è inserita la seguente: “d-
bis) concorrono all’individuazione delle risorse e bis) concorrono all’individuazione delle risorse e
dei profili professionali necessari allo svolgimento dei profili professionali necessari allo svolgimento
dei compiti dell’ufficio cui sono preposti anche al dei compiti dell’ufficio cui sono preposti anche al
fine dell’elaborazione del documento di fine dell’elaborazione del documento di
programmazione triennale del fabbisogno di programmazione triennale del fabbisogno di
personale di cui all’articolo 6, comma 4;” personale di cui all’articolo 6, comma 4;”
b) alla lettera e), sono aggiunte, in fine, le b) alla lettera e), sono aggiunte, in fine, le
seguenti parole: “anche ai sensi di quanto seguenti parole: “anche ai sensi di quanto
previsto all’articolo 16, comma 1, lettera l-bis.”; previsto all’articolo 16, comma 1, lettera l-bis.”;
c) dopo la lettera e) è inserita la seguente: “e- c) dopo la lettera e) è inserita la seguente: “e-
bis) effettuano la valutazione del personale bis) effettuano la valutazione del personale
assegnato ai propri uffici, nel rispetto del assegnato ai propri uffici, nel rispetto del
principio del merito, ai fini della progressione principio del merito, ai fini della progressione
economica e tra le aree, nonché della economica e tra le aree, nonché della
corresponsione di indennità e premi corresponsione di indennità e premi
incentivanti.”. incentivanti.”.
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

Art. 39 Art. 39
(Modifica all’articolo 19 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 19 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n.165, sono apportate le seguenti 2001, n.165, sono apportate le seguenti
modifiche: modifiche:
a) il comma 1 è sostituito dal seguente: “1. Ai a) il comma 1 è sostituito dal seguente: “1. Ai
fini del conferimento di ciascun incarico di fini del conferimento di ciascun incarico di
funzione dirigenziale si tiene conto, in relazione funzione dirigenziale si tiene conto, in relazione
alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi
prefissati ed alla complessità della struttura prefissati ed alla complessità della struttura
interessata, delle attitudini e delle capacità interessata, delle attitudini e delle capacità
professionali del singolo dirigente, dei risultati professionali del singolo dirigente, dei risultati
conseguiti in precedenza nell’amministrazione di conseguiti in precedenza nell’amministrazione di
appartenenza e della relativa valutazione, delle appartenenza e della relativa valutazione, delle
specifiche competenze organizzative possedute specifiche competenze organizzative possedute
nonché delle esperienze di direzione nonché delle esperienze di direzione
eventualmente maturate all’estero, presso il eventualmente maturate all’estero, presso il
settore privato o presso altre amministrazioni settore privato o presso altre amministrazioni
pubbliche, purchè attinenti al conferimento pubbliche, purchè attinenti al conferimento
dell’incarico. Al conferimento degli incarichi e al dell’incarico. Al conferimento degli incarichi e al
passaggio ad incarichi diversi non si applica passaggio ad incarichi diversi non si applica
l’articolo 2103 del codice civile.”; l’articolo 2103 del codice civile.”;
b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti: b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
“1-bis. L’amministrazione rende conoscibili, “1-bis. L’amministrazione rende conoscibili,
anche mediante pubblicazione di apposito avviso anche mediante pubblicazione di apposito avviso
sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei
posti di funzione che si rendono disponibili nella posti di funzione che si rendono disponibili nella
dotazione organica ed i criteri di scelta; dotazione organica ed i criteri di scelta;
acquisisce le disponibilità dei dirigenti interessati acquisisce le disponibilità dei dirigenti interessati
e le valuta. e le valuta.
1-ter. Gli incarichi dirigenziali possono essere 1-ter. Gli incarichi dirigenziali possono essere
revocati esclusivamente nei casi e con le revocati esclusivamente nei casi e con le
modalità di cui all’articolo 21, comma 1, secondo modalità di cui all’articolo 21, comma 1, secondo
periodo. L’amministrazione che, in dipendenza periodo. L’amministrazione che, in dipendenza
dei processi di riorganizzazione ovvero alla dei processi di riorganizzazione ovvero alla
scadenza, in assenza di una valutazione scadenza, in assenza di una valutazione
negativa, non intende confermare l’incarico negativa, non intende confermare l’incarico
conferito al dirigente, è tenuta a darne idonea e conferito al dirigente, è tenuta a darne idonea e
motivata comunicazione al dirigente stesso con motivata comunicazione al dirigente stesso con
un preavviso congruo, prospettando i posti un preavviso congruo, prospettando i posti
disponibili per un nuovo incarico.”; disponibili per un nuovo incarico.”;
c) al comma 2, c) al comma 2,
1) dopo il secondo periodo è inserito il 1) dopo il secondo periodo è inserito il
seguente:” La durata dell’incarico può essere seguente:” La durata dell’incarico può essere
inferiore a tre anni se coincide con il inferiore a tre anni se coincide con il
conseguimento del limite di età per il conseguimento del limite di età per il
collocamento a riposo dell’interessato.”; collocamento a riposo dell’interessato.”;
2) in fine, è aggiunto il seguente: “In caso di 2) in fine, è aggiunto il seguente: “In caso di
primo conferimento ad un dirigente della primo conferimento ad un dirigente della
seconda fascia di incarichi di uffici dirigenziali seconda fascia di incarichi di uffici dirigenziali
generali o di funzioni equiparate, la durata generali o di funzioni equiparate, la durata
dell’incarico è pari a tre anni.” dell’incarico è pari a tre anni.”
d) al comma 3, le parole “richieste dal comma d) al comma 3, le parole “richieste dal comma
6.” sono sostituite dalle seguenti: “e nelle 6.” sono sostituite dalle seguenti: “e nelle
percentuali previste dal comma 6.”; percentuali previste dal comma 6.”;
e) al comma 6: e) al comma 6:
1) dopo il secondo periodo è inserito il seguente: 1) dopo il secondo periodo è inserito il seguente:
“Gli incarichi sono rinnovabili per una sola volta “Gli incarichi sono rinnovabili per una sola volta
nell’ambito della stessa amministrazione.”; nell’ambito della stessa amministrazione.”;
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

2) al terzo periodo, le parole: “o da concrete 2) al terzo periodo, le parole: “o da concrete


esperienze di lavoro maturate” sono sostituite esperienze di lavoro maturate” sono sostituite
dalle seguenti: “e da concrete esperienze di dalle seguenti: “e da concrete esperienze di
lavoro maturate per almeno un quinquennio,”. lavoro maturate per almeno un quinquennio,”.
f) dopo il comma 6 è inserito il seguente: “6-bis. f) dopo il comma 6 è inserito il seguente: “6-bis.
Fermo restando il contingente complessivo dei Fermo restando il contingente complessivo dei
dirigenti di prima o seconda fascia il quoziente dirigenti di prima o seconda fascia il quoziente
derivante dall'applicazione delle percentuali derivante dall'applicazione delle percentuali
previste dai commi 4, 5-bis e 6 , è arrotondato previste dai commi 4, 5-bis e 6 , è arrotondato
all'unità inferiore, se il primo decimale è inferiore all'unità inferiore, se il primo decimale è inferiore
a cinque, o all'unità superiore, se esso è uguale o a cinque, o all'unità superiore, se esso è uguale o
superiore a cinque.” superiore a cinque.”
g) al comma 8, le parole: “, al comma 5-bis, g) al comma 8, le parole: “, al comma 5-bis,
limitatamente al personale non appartenente ai limitatamente al personale non appartenente ai
ruoli di cui all'articolo 23, e al comma 6,” sono ruoli di cui all'articolo 23, e al comma 6,” sono
soppresse. soppresse.
2. Ai soggetti che alla data di entrata in vigore 2. Ai soggetti che alla data di entrata in vigore
del presente decreto sono già titolari di un del presente decreto sono già titolari di un
incarico dirigenziale ai sensi dell’articolo 19, incarico dirigenziale ai sensi dell’articolo 19,
comma 6, del decreto legislativo n. 165 del comma 6, del decreto legislativo n. 165 del
2001, come modificato dal comma 1, lettera e) 2001, come modificato dal comma 1, lettera e)
del presente articolo, può essere conferito un del presente articolo, può essere conferito un
nuovo incarico rinnovabile per una sola volta. nuovo incarico rinnovabile per una sola volta.

Art. 40 Art. 40
(Modifica all’articolo 21 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 21 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n.165, sono apportate le seguenti 2001, n.165, sono apportate le seguenti
modifiche: modifiche:
a) il comma 1 è sostituito dal seguente:“1. Il a) il comma 1 è sostituito dal seguente:“1. Il
mancato raggiungimento degli obiettivi accertato mancato raggiungimento degli obiettivi accertato
attraverso le risultanze del sistema di attraverso le risultanze del sistema di
valutazione ovvero l’inosservanza delle direttive valutazione ovvero l’inosservanza delle direttive
imputabili al dirigente comportano, previa imputabili al dirigente comportano, previa
contestazione e ferma restando l’eventuale contestazione e ferma restando l’eventuale
responsabilità disciplinare secondo la disciplina responsabilità disciplinare secondo la disciplina
contenuta nel contratto collettivo, l’impossibilità contenuta nel contratto collettivo, l’impossibilità
di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. In di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. In
relazione alla gravità dei casi, l’amministrazione relazione alla gravità dei casi, l’amministrazione
può inoltre, previa contestazione e nel rispetto può inoltre, previa contestazione e nel rispetto
del principio del contraddittorio, revocare del principio del contraddittorio, revocare
l’incarico collocando il dirigente a disposizione dei l’incarico collocando il dirigente a disposizione dei
ruoli di cui all’articolo 23 ovvero recedere dal ruoli di cui all’articolo 23 ovvero recedere dal
rapporto di lavoro secondo le disposizioni del rapporto di lavoro secondo le disposizioni del
contratto collettivo.”. contratto collettivo.”.
b) dopo il comma 1, è inserito il seguente: “ 1- b) dopo il comma 1, è inserito il seguente: “ 1-
bis. Al di fuori dei casi di cui al comma 1, al bis. Al di fuori dei casi di cui al comma 1, al
dirigente nei confronti del quale sia stata dirigente nei confronti del quale sia stata
accertata, previa contestazione e nel rispetto del accertata, previa contestazione e nel rispetto del
principio del contraddittorio secondo le procedure principio del contraddittorio secondo le procedure
previste dalla legge e dai contratti collettivi previste dalla legge e dai contratti collettivi
nazionali, la colpevole violazione del dovere di nazionali, la colpevole violazione del dovere di
vigilanza sul rispetto, da parte del personale vigilanza sul rispetto, da parte del personale
assegnato ai propri uffici, degli standard assegnato ai propri uffici, degli standard
quantitativi e qualitativi fissati quantitativi e qualitativi fissati
dall’amministrazione, conformemente agli dall’amministrazione, conformemente agli
indirizzi deliberati dalla Commissione di cui indirizzi deliberati dalla Commissione di cui
all’articolo 13 del decreto legislativo…., la all’articolo 13 del decreto legislativo…., la
retribuzione di risultato è decurtata, sentito il retribuzione di risultato è decurtata, sentito il
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

Comitato dei Garanti, in relazione alla gravità Comitato dei Garanti, in relazione alla gravità
della violazione di una quota fino all’ottanta per della violazione di una quota fino all’ottanta per
cento.”. cento.”.

Art. 41 Art. 41
(Modifica all’articolo 22 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 22 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. L’articolo 22 del decreto legislativo 30 marzo 1. L’articolo 22 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n.165, è sostituito dal seguente: 2001, n.165, è sostituito dal seguente:
“Art. 22 - (Comitato dei garanti) - 1. I “Art. 22 - (Comitato dei garanti) - 1. I
provvedimenti di cui all'articolo 21, commi 1 e 1- provvedimenti di cui all'articolo 21, commi 1 e 1-
bis, sono adottati sentito il Comitato dei garanti, bis, sono adottati sentito il Comitato dei
i cui componenti, nel rispetto del principio di garanti, i cui componenti, nel rispetto del
genere, sono nominati con decreto del Presidente principio di genere, sono nominati con decreto
del Consiglio dei ministri. Il Comitato dura in del Presidente del Consiglio dei ministri. Il
carica tre anni e l'incarico non è rinnovabile. Comitato dura in carica tre anni e l'incarico non è
rinnovabile.
2. Il Comitato dei garanti è composto da un 2. Il Comitato dei garanti è composto da un
consigliere della Corte dei conti, designato dal consigliere della Corte dei conti, designato dal
suo Presidente, e da quattro componenti suo Presidente, e da quattro componenti
designati rispettivamente, uno dal Presidente designati rispettivamente, uno dal Presidente
della Commissione di cui all’articolo 13, uno dal della Commissione di cui all’articolo 13, uno dal
Ministro per la pubblica amministrazione e Ministro per la pubblica amministrazione e
l’innovazione scelto tra un esperto scelto tra l’innovazione scelto tra un esperto scelto tra
soggetti con specifica qualificazione ed soggetti con specifica qualificazione ed
esperienza nei settori dell’organizzazione esperienza nei settori dell’organizzazione
amministrativa e del lavoro pubblico e due scelti amministrativa e del lavoro pubblico e due scelti
tra dirigenti di uffici dirigenziali generali di cui tra dirigenti di uffici dirigenziali generali di cui
almeno uno appartenente agli Organismi almeno uno appartenente agli Organismi
indipendenti di valutazione, estratti a sorte fra indipendenti di valutazione, estratti a sorte fra
coloro che hanno presentato la propria coloro che hanno presentato la propria
candidatura. I componenti sono collocati fuori candidatura. I componenti sono collocati fuori
ruolo e il posto corrispondente nella dotazione ruolo e il posto corrispondente nella dotazione
organica dell’amministrazione di appartenenza è organica dell’amministrazione di appartenenza è
reso indisponibile per tutta la durata del reso indisponibile per tutta la durata del
mandato. mandato.
3. Il parere del Comitato dei garanti viene reso 3. Il parere del Comitato dei garanti viene reso
entro il termine di quarantacinque giorni dalla entro il termine di quarantacinque giorni dalla
richiesta; decorso inutilmente tale termine si richiesta; decorso inutilmente tale termine si
prescinde dal parere.”. prescinde dal parere.”.

Art. 42 Art. 42
(Modifiche all’articolo 23 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 23 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n.165) 30 marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 23, comma 1, del decreto 1. All’articolo 23, comma 1, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è apportata la legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è apportata la
seguente modifica: seguente modifica:
a) al terzo periodo le parole “tre anni” sono a) al terzo periodo le parole “tre anni” sono
sostituite dalle seguenti ”cinque anni”. sostituite dalle seguenti ”cinque anni”.

2. Per i dirigenti ai quali sia stato conferito 2. Per i dirigenti ai quali sia stato conferito
l’incarico di direzione di uffici dirigenziali generali l’incarico di direzione di uffici dirigenziali generali
o equivalenti prima dell’entrata in vigore del o equivalenti prima dell’entrata in vigore del
presente decreto, il termine di cui all’articolo 23, presente decreto, il termine di cui all’articolo 23,
comma 1, terzo periodo, del decreto legislativo comma 1, terzo periodo, del decreto legislativo
n.165 del 2001, rimane fissato in tre anni. n.165 del 2001, rimane fissato in tre anni.
3. Il transito nella prima fascia dei ruoli 3. Il transito nella prima fascia dei ruoli
dirigenziali è comunque escluso per coloro che dirigenziali è comunque escluso per coloro che
abbiano espressamente rinunciato prima abbiano espressamente rinunciato prima
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

dell’entrata in vigore del presente decreto dell’entrata in vigore del presente decreto
all’applicazione della disposizione di cui all’applicazione della disposizione di cui
all’articolo 23 del decreto legislativo n.165 del all’articolo 23 del decreto legislativo n.165 del
2001. 2001.

Art. 43 Art. 43
(Modifica all’articolo 23-bis del decreto legislativo (Modifica all’articolo 23-bis del decreto
30 marzo 2001, n.165) legislativo 30 marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 23-bis del decreto legislativo 30 1. All’articolo 23-bis del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165, sono apportate le seguenti marzo 2001, n.165, sono apportate le seguenti
modifiche: modifiche:
a) al comma 1, le parole da: “possono” fino a “ a) al comma 1, le parole da: “possono” fino a “
aspettativa” sono sostituite dalle seguenti: “sono aspettativa” sono sostituite dalle seguenti: “sono
collocati, salvo motivato diniego collocati, salvo motivato diniego
dell’amministrazione di appartenenza in ordine dell’amministrazione di appartenenza in ordine
alle proprie preminenti esigenze organizzative, in alle proprie preminenti esigenze organizzative, in
aspettativa”; aspettativa”;
b) al comma 2, in fine, sono aggiunte le seguenti b) al comma 2, in fine, sono aggiunte le seguenti
parole: “in ordine alle proprie preminenti parole: “in ordine alle proprie preminenti
esigenze organizzative”. esigenze organizzative”.

Art. 44 Art. 44
(Modifica all’articolo 24 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 24 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 24 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 24 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, sono apportate le seguenti 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche: modifiche:
a) al comma 1, le parole “ e alle connesse a) al comma 1, le parole “ e alle connesse
responsabilità” sono sostituite dalle seguenti: “, responsabilità” sono sostituite dalle seguenti: “,
alle connesse responsabilità e ai risultati alle connesse responsabilità e ai risultati
conseguiti.”; conseguiti.”;
b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti: b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
“1-bis. Il trattamento accessorio collegato ai “1-bis. Il trattamento accessorio collegato ai
risultati deve costituire almeno il 30 per cento risultati deve costituire almeno il 30 per cento
della retribuzione complessiva del dirigente della retribuzione complessiva del dirigente
considerata al netto della retribuzione individuale considerata al netto della retribuzione individuale
di anzianità e degli incarichi aggiuntivi soggetti al di anzianità e degli incarichi aggiuntivi soggetti al
regime dell’onnicomprensività. regime dell’onnicomprensività.
1-ter. I contratti collettivi nazionali incrementano 1-ter. I contratti collettivi nazionali incrementano
progressivamente la componente legata al progressivamente la componente legata al
risultato, in modo da adeguarsi a quanto risultato, in modo da adeguarsi a quanto
disposto dal comma 1-bis, entro la tornata disposto dal comma 1-bis, entro la tornata
contrattuale successiva a quella decorrente dal contrattuale successiva a quella decorrente dal
1° gennaio 2010, destinando comunque a tale 1° gennaio 2010, destinando comunque a tale
componente tutti gli incrementi previsti per la componente tutti gli incrementi previsti per la
parte accessoria della retribuzione. La parte accessoria della retribuzione. La
disposizione di cui al comma 1-bis non si applica disposizione di cui al comma 1-bis non si applica
alla dirigenza del Servizio Sanitario Nazionale e alla dirigenza del Servizio Sanitario Nazionale e
non può, in ogni caso, comportare nuovi o non può, in ogni caso, comportare nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica. maggiori oneri per la finanza pubblica.
1-quater. La parte della retribuzione collegata al 1-quater. La parte della retribuzione collegata al
raggiungimento dei risultati della prestazione raggiungimento dei risultati della prestazione
non può essere corrisposta al dirigente non può essere corrisposta al dirigente
responsabile qualora l’amministrazione di responsabile qualora l’amministrazione di
appartenenza, decorso il periodo transitorio di sei appartenenza, decorso il periodo transitorio di sei
mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo
di attuazione della delega di cui alla legge 4 di attuazione della delega di cui alla legge 4
marzo 2009, n.15, non abbia predisposto il marzo 2009, n.15, non abbia predisposto il
sistema di valutazione di cui al Titolo II del citato sistema di valutazione di cui al Titolo II del citato
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

decreto legislativo.”. decreto legislativo.”.

Art. 45 Art. 45
(Modifiche all’articolo 28 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 28 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n.165) 30 marzo 2001, n.165)
1.All’articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo 1.All’articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165 sono apportate le seguenti 2001, n. 165 sono apportate le seguenti
modifiche: modifiche:
a) la rubrica è sostituita dalla seguente “Accesso a) la rubrica è sostituita dalla seguente “Accesso
alla qualifica di dirigente della seconda fascia”; alla qualifica di dirigente della seconda fascia”;
b) al comma 2 dopo le parole “o se in possesso b) al comma 2 dopo le parole “o se in possesso
del” sono inserite le seguenti:“del dottorato di del” sono inserite le seguenti:“del dottorato di
ricerca o”. ricerca o”.

Art. 46 Art. 46
(Modifica all’articolo 28 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 28 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. Dopo l’articolo 28 del decreto legislativo 30 1. Dopo l’articolo 28 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165 è inserito il seguente:“Art. marzo 2001, n. 165 è inserito il seguente:“Art.
28- bis - (Accesso alla qualifica di dirigente della 28- bis - (Accesso alla qualifica di dirigente della
prima fascia). 1.Fermo restando quanto previsto prima fascia). 1.Fermo restando quanto previsto
dall’articolo 19, comma 4, l’accesso alla qualifica dall’articolo 19, comma 4, l’accesso alla qualifica
di dirigente di prima fascia nelle amministrazioni di dirigente di prima fascia nelle amministrazioni
statali, anche ad ordinamento autonomo, e negli statali, anche ad ordinamento autonomo, e negli
enti pubblici non economici avviene, per il 50 per enti pubblici non economici avviene, per il 50 per
cento dei posti, calcolati con riferimento a quelli cento dei posti, calcolati con riferimento a quelli
che si rendono disponibili ogni anno per la che si rendono disponibili ogni anno per la
cessazione dal servizio dei soggetti incaricati, cessazione dal servizio dei soggetti incaricati,
tramite concorso pubblico per titoli ed esami tramite concorso pubblico per titoli ed esami
indetto dalle singole amministrazioni, sulla base indetto dalle singole amministrazioni, sulla base
di criteri generali stabiliti con decreto del di criteri generali stabiliti con decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri, previo Presidente del Consiglio dei ministri, previo
parere della Scuola Superiore della Pubblica parere della Scuola Superiore della Pubblica
Amministrazione. Amministrazione.
2. Nei casi in cui lo svolgimento dei relativi 2. Nei casi in cui lo svolgimento dei relativi
incarichi richieda specifica esperienza e peculiare incarichi richieda specifica esperienza e peculiare
professionalità, alla copertura di singoli posti e professionalità, alla copertura di singoli posti e
comunque di una quota non superiore alla metà comunque di una quota non superiore alla metà
di quelli da mettere a concorso ai sensi del di quelli da mettere a concorso ai sensi del
comma 1 si può provvedere, con contratti di comma 1 si può provvedere, con contratti di
diritto privato a tempo determinato, attraverso diritto privato a tempo determinato, attraverso
concorso pubblico aperto ai soggetti in possesso concorso pubblico aperto ai soggetti in possesso
dei requisiti professionali e delle attitudini dei requisiti professionali e delle attitudini
manageriali corrispondenti al posto di funzione manageriali corrispondenti al posto di funzione
da coprire. I contratti sono stipulati per un da coprire. I contratti sono stipulati per un
periodo non superiore a tre anni. periodo non superiore a tre anni.
3. Al concorso per titoli ed esami di cui al comma 3. Al concorso per titoli ed esami di cui al comma
1 possono essere ammessi i dirigenti di ruolo 1 possono essere ammessi i dirigenti di ruolo
delle pubbliche amministrazioni, che abbiano delle pubbliche amministrazioni, che abbiano
maturato almeno cinque anni di servizio nei ruoli maturato almeno cinque anni di servizio nei ruoli
dirigenziali e gli altri soggetti in possesso di titoli dirigenziali e gli altri soggetti in possesso di titoli
di studio e professionali individuati nei bandi di di studio e professionali individuati nei bandi di
concorso, con riferimento alle specifiche esigenze concorso, con riferimento alle specifiche esigenze
dell’Amministrazione e sulla base di criteri dell’Amministrazione e sulla base di criteri
generali di equivalenza stabiliti con decreto del generali di equivalenza stabiliti con decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri, previo Presidente del Consiglio dei ministri, previo
parere della Scuola Superiore della Pubblica parere della Scuola Superiore della Pubblica
Amministrazione, sentito il Ministro Amministrazione, sentito il Ministro
dell’istruzione, dell’università e della ricerca. A dell’istruzione, dell’università e della ricerca. A
tal fine le amministrazioni che bandiscono il tal fine le amministrazioni che bandiscono il
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

concorso tengono in particolare conto del concorso tengono in particolare conto del
personale di ruolo che ha esercitato per almeno personale di ruolo che ha esercitato per almeno
cinque anni funzioni di livello dirigenziale cinque anni funzioni di livello dirigenziale
generale all’interno delle stesse. generale all’interno delle stesse.
4. I vincitori del concorso di cui al comma 1 sono 4. I vincitori del concorso di cui al comma 1 sono
assunti dall’amministrazione e, anteriormente al assunti dall’amministrazione e, anteriormente al
conferimento dell’incarico, sono tenuti conferimento dell’incarico, sono tenuti
all’espletamento di un periodo di formazione all’espletamento di un periodo di formazione
presso uffici amministrativi di uno Stato presso uffici amministrativi di uno Stato
dell’Unione europea o di un organismo dell’Unione europea o di un organismo
comunitario o internazionale. In ogni caso il comunitario o internazionale. In ogni caso il
periodo di formazione è completato entro tre periodo di formazione è completato entro tre
anni dalla conclusione del concorso. anni dalla conclusione del concorso.
5. La frequenza del periodo di formazione è 5. La frequenza del periodo di formazione è
obbligatoria ed è a tempo pieno, per una durata obbligatoria ed è a tempo pieno, per una durata
pari a sei mesi, anche non continuativi, e si pari a sei mesi, anche non continuativi, e si
svolge presso gli uffici di cui al comma 4, scelti svolge presso gli uffici di cui al comma 4, scelti
dal vincitore tra quelli indicati dal vincitore tra quelli indicati
dall’amministrazione. dall’amministrazione.
6. Con regolamento emanato ai sensi dell’articolo 6. Con regolamento emanato ai sensi dell’articolo
17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n.
400, su proposta del Ministro per la pubblica 400, su proposta del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione, di concerto con amministrazione e l’innovazione, di concerto con
il Ministro dell’economia e delle finanze, e sentita il Ministro dell’economia e delle finanze, e sentita
la Scuola Superiore della Pubblica la Scuola Superiore della Pubblica
Amministrazione, sono disciplinate le modalità di Amministrazione, sono disciplinate le modalità di
compimento del periodo di formazione, tenuto compimento del periodo di formazione, tenuto
anche conto di quanto previsto nell’articolo 32. anche conto di quanto previsto nell’articolo 32.
7. Al termine del periodo di formazione è 7. Al termine del periodo di formazione è
prevista, da parte degli uffici di cui al comma 4, prevista, da parte degli uffici di cui al comma 4,
una valutazione del livello di professionalità una valutazione del livello di professionalità
acquisito che equivale al superamento del acquisito che equivale al superamento del
periodo di prova necessario per l’immissione in periodo di prova necessario per l’immissione in
ruolo di cui all’articolo 70, comma 13. ruolo di cui all’articolo 70, comma 13.
8. Le spese sostenute per l’espletamento del 8. Le spese sostenute per l’espletamento del
periodo di formazione svolto presso le sedi periodo di formazione svolto presso le sedi
estere di cui al comma 4 sono a carico delle estere di cui al comma 4 sono a carico delle
singole amministrazioni nell’ambito delle risorse singole amministrazioni nell’ambito delle risorse
finanziarie disponibili a legislazione vigente.”. finanziarie disponibili a legislazione vigente.”.

CAPO III CAPO III


Uffici, piante organiche, mobilità e accessi Uffici, piante organiche, mobilità e accessi

Art. 47 Art. 47
(Mobilità intercompartimentale) (Mobilità intercompartimentale)
1. Dopo l’articolo 29 del decreto legislativo 30 1. Dopo l’articolo 29 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165, è inserito il seguente: marzo 2001, n.165, è inserito il seguente:
“Art. 29-bis (Mobilità intercompartimentale) - 1. “Art. 29-bis (Mobilità intercompartimentale) - 1.
Al fine di favorire i processi di mobilità fra i Al fine di favorire i processi di mobilità fra i
comparti di contrattazione del personale delle comparti di contrattazione del personale delle
pubbliche amministrazioni, con contratto quadro pubbliche amministrazioni, con contratto quadro
è definita, senza maggiori oneri per la finanza è definita, senza maggiori oneri per la finanza
pubblica, una tabella di equiparazione fra i livelli pubblica, una tabella di equiparazione fra i livelli
di inquadramento previsti dai contratti collettivi di inquadramento previsti dai contratti collettivi
relativi ai diversi comparti di contrattazione.”. relativi ai diversi comparti di contrattazione.”.
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

Art. 48 Art. 48
(Modifiche all’articolo 30 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 30 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n.165) 30 marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 1. All’articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del
2001, il comma 1 è sostituito dal seguente: “ 1. 2001, il comma 1 è sostituito dal seguente: “ 1.
Le amministrazioni possono ricoprire posti Le amministrazioni possono ricoprire posti
vacanti in organico mediante cessione del vacanti in organico mediante cessione del
contratto di lavoro di dipendenti appartenenti contratto di lavoro di dipendenti appartenenti
alla stessa qualifica in servizio presso altre alla stessa qualifica in servizio presso altre
amministrazioni, che facciano domanda di amministrazioni, che facciano domanda di
trasferimento. Le amministrazioni devono in ogni trasferimento. Le amministrazioni devono in ogni
caso rendere pubbliche le disponibilità dei posti caso rendere pubbliche le disponibilità dei posti
in organico da ricoprire attraverso passaggio in organico da ricoprire attraverso passaggio
diretto di personale da altre amministrazioni diretto di personale da altre amministrazioni
fissando preventivamente i criteri di scelta. Il fissando preventivamente i criteri di scelta. Il
trasferimento è disposto previo parere favorevole trasferimento è disposto previo parere favorevole
dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici
cui il personale è o sarà assegnato sulla base cui il personale è o sarà assegnato sulla base
della professionalità in possesso del dipendente della professionalità in possesso del dipendente
in relazione al posto ricoperto o da ricoprire.” in relazione al posto ricoperto o da ricoprire.”
2. Dopo il comma 2 dell’articolo 30 del decreto 2. Dopo il comma 2 dell’articolo 30 del decreto
legislativo n. 165 del 2001, è inserito il legislativo n. 165 del 2001, è inserito il
seguente: “2-bis. Fermo restando quanto seguente: “2-bis. Fermo restando quanto
previsto al comma 2, con decreto del Ministro previsto al comma 2, con decreto del Ministro
per la pubblica amministrazione e l’innovazione, per la pubblica amministrazione e l’innovazione,
di concerto con il Ministro dell’economia e delle di concerto con il Ministro dell’economia e delle
finanze e previa intesa con la conferenza finanze e previa intesa con la conferenza
unificata, sentite le confederazioni sindacali unificata, sentite le confederazioni sindacali
rappresentative, sono disposte le misure per rappresentative, sono disposte le misure per
agevolare i processi di mobilità, anche agevolare i processi di mobilità, anche
volontaria, per garantire l’esercizio delle funzioni volontaria, per garantire l’esercizio delle funzioni
istituzionali da parte delle amministrazioni che istituzionali da parte delle amministrazioni che
presentano carenze di organico”. presentano carenze di organico”.

Art. 49 Art. 49
(Modifica all’articolo 33 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 33 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n.165, dopo il comma 1 è inserito il 2001, n.165, dopo il comma 1 è inserito il
seguente:“1-bis. La mancata individuazione da seguente:“1-bis. La mancata individuazione da
parte del dirigente responsabile delle eccedenze parte del dirigente responsabile delle eccedenze
delle unità di personale, ai sensi del comma 1, è delle unità di personale, ai sensi del comma 1, è
valutabile ai fini della responsabilità per danno valutabile ai fini della responsabilità per danno
erariale.”. erariale.”.

Art. 50 Art. 50
(Modifiche all’articolo 53 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 53 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n.165) 30 marzo 2001, n.165)
1.All’articolo 53 del decreto legislativo n. 165 del 1.All’articolo 53 del decreto legislativo n. 165 del
2001, sono apportate le seguenti modifiche: 2001, sono apportate le seguenti modifiche:
a) dopo il comma 1, è inserito il seguente: a) dopo il comma 1, è inserito il seguente:
“1-bis. Non possono essere conferiti incarichi di “1-bis. Non possono essere conferiti incarichi di
direzione di strutture deputate alla gestione del direzione di strutture deputate alla gestione del
personale a soggetti che rivestano o abbiano personale a soggetti che rivestano o abbiano
rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti
politici o in organizzazioni sindacali o che abbiano politici o in organizzazioni sindacali o che abbiano
avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi
di collaborazione o di consulenza con le predette di collaborazione o di consulenza con le predette
organizzazioni.”. organizzazioni.”.
b) il comma 16- bis è sostituto dal seguente:” b) il comma 16- bis è sostituto dal seguente:”
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

16-bis. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - 16-bis. La Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento della funzione pubblica può Dipartimento della funzione pubblica può
disporre verifiche del rispetto delle disposizioni disporre verifiche del rispetto delle disposizioni
del presente articolo e articolo 1, commi 56 e del presente articolo e articolo 1, commi 56 e
seguenti, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, seguenti, della legge 23 dicembre 1996, n. 662,
per il tramite dell'Ispettorato per la funzione per il tramite dell'Ispettorato per la funzione
pubblica. A tale fine quest'ultimo opera d’intesa pubblica. A tale fine quest'ultimo opera d’intesa
con i Servizi ispettivi di finanza pubblica del con i Servizi ispettivi di finanza pubblica del
Dipartimento della Ragioneria generale dello Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato.”. Stato.”.

CAPO IV CAPO IV
Contrattazione collettiva nazionale e integrativa Contrattazione collettiva nazionale e integrativa

Art. 51 Art. 51
(Oggetto, ambito di applicazione e finalità) (Oggetto, ambito di applicazione e finalità)
1. Il presente capo reca disposizioni in materia di 1. Il presente capo reca disposizioni in materia di
contrattazione collettiva e integrativa e di contrattazione collettiva e integrativa e di
funzionalità delle amministrazioni pubbliche, al funzionalità delle amministrazioni pubbliche, al
fine di conseguire, in coerenza con il modello fine di conseguire, in coerenza con il modello
contrattuale sottoscritto dalle parti sociali, una contrattuale sottoscritto dalle parti sociali, una
migliore organizzazione del lavoro e di assicurare migliore organizzazione del lavoro e di assicurare
il rispetto della ripartizione tra le materie il rispetto della ripartizione tra le materie
sottoposte alla legge, nonché, sulla base di sottoposte alla legge, nonché, sulla base di
questa, ad atti organizzativi e all'autonoma questa, ad atti organizzativi e all'autonoma
determinazione dei dirigenti, e quelle sottoposte determinazione dei dirigenti, e quelle sottoposte
alla contrattazione collettiva. alla contrattazione collettiva.

Art. 52 Art. 52
(Modifiche all’articolo 40 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 40 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 40 del decreto legislativo n. 165 del 1. All’articolo 40 del decreto legislativo n. 165 del
2001, i commi da 1 a 3 sono sostituiti dai 2001, i commi da 1 a 3 sono sostituiti dai
seguenti: seguenti:
“Art. 40 - (Contratti collettivi nazionali ed “Art. 40 - (Contratti collettivi nazionali ed
integrativi) - 1. La contrattazione collettiva integrativi) - 1. La contrattazione collettiva
determina i diritti e gli obblighi direttamente determina i diritti e gli obblighi direttamente
pertinenti al rapporto di lavoro nonché le materie pertinenti al rapporto di lavoro nonché le materie
relative alle relazioni sindacali. Sono, in relative alle relazioni sindacali. Sono, in
particolare, escluse dalla contrattazione collettiva particolare, escluse dalla contrattazione collettiva
le materie attinenti all’organizzazione degli uffici, le materie attinenti all’organizzazione degli uffici,
quelle oggetto di partecipazione sindacale ai quelle oggetto di partecipazione sindacale ai
sensi dell’articolo 9, quelle afferenti alle sensi dell’articolo 9, quelle afferenti alle
prerogative dirigenziali ai sensi degli articoli 5, prerogative dirigenziali ai sensi degli articoli 5,
comma 2, 16 e 17, la materia del conferimento e comma 2, 16 e 17, la materia del conferimento e
della revoca degli incarichi dirigenziali, nonché della revoca degli incarichi dirigenziali, nonché
quelle di cui all’articolo 1, comma 2, lettera c) quelle di cui all’articolo 1, comma 2, lettera c)
della legge 23 ottobre 1992, n. 421. Nelle della legge 23 ottobre 1992, n. 421. Nelle
materie relative alle sanzioni disciplinari, alla materie relative alle sanzioni disciplinari, alla
valutazione delle prestazioni ai fini della valutazione delle prestazioni ai fini della
corresponsione del trattamento accessorio, della corresponsione del trattamento accessorio, della
mobilità e delle progressioni economiche, la mobilità e delle progressioni economiche, la
contrattazione collettiva è consentita negli contrattazione collettiva è consentita negli
esclusivi limiti previsti dalle norme di legge. esclusivi limiti previsti dalle norme di legge.
2. Sono costituiti, senza nuovi o maggiori oneri 2. Tramite appositi accordi tra l’ARAN e le
per la finanza pubblica, due comparti di Confederazioni rappresentative, secondo le
contrattazione collettiva nazionale, cui procedure di cui agli articoli 41, comma 5, e 47,
corrispondono due separate aree per la senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
dirigenza, definiti tramite appositi accordi tra pubblica, sono definiti sino a un massimo di
l'ARAN e le confederazioni rappresentative, con quattro comparti di contrattazione collettiva
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

le procedure di cui agli articoli 41, comma 5, e nazionale, cui corrispondono non più di quattro
47. I professionisti degli enti pubblici già separate aree per la dirigenza. Una apposita
appartenenti alla X qualifica funzionale rientrano, sezione contrattuale di un’area dirigenziale
nel rispetto della distinzione di ruolo e funzioni e riguarda la dirigenza del ruolo sanitario del SSN,
senza alcun onere aggiuntivo di spesa a carico per gli effetti di cui all’art. 15 del d.lgs. 30
delle amministrazioni interessate, nell’area dicembre 1992, n. 502 e successive
contrattuale della dirigenza, di cui costituiscono modificazioni.
una separata sezione. Una apposita sezione
contrattuale di un’area dirigenziale riguarda la
dirigenza del ruolo sanitario, per gli effetti
dell'articolo 15 del decreto legislativo 30
dicembre 1992, n. 502, e successive
modificazioni ed integrazioni.
3. La contrattazione collettiva disciplina, in 3. La contrattazione collettiva disciplina, in
coerenza con il settore privato, la struttura coerenza con il settore privato, la struttura
contrattuale, i rapporti tra i diversi livelli e la contrattuale, i rapporti tra i diversi livelli e la
durata dei contratti collettivi nazionali e durata dei contratti collettivi nazionali e
integrativi. La durata viene stabilita in modo che integrativi. La durata viene stabilita in modo che
vi sia coincidenza fra la vigenza della disciplina vi sia coincidenza fra la vigenza della disciplina
giuridica e di quella economica. giuridica e di quella economica. Le risorse per gli
incrementi retributivi per il rinnovo dei contratti
collettivi nazionali delle amministrazioni
regionali, locali e degli enti del SSN sono definite
dal Governo, nel rispetto dei vincoli di bilancio,
del patto di stabilità e di analoghi strumenti di
contenimento della spesa, previa consultazione
con le rispettive rappresentanze istituzionali del
sistema delle autonomie.
3-bis. Le pubbliche amministrazioni attivano 3-bis. Le pubbliche amministrazioni attivano
autonomi livelli di contrattazione collettiva autonomi livelli di contrattazione collettiva
integrativa, nel rispetto dell’articolo 7, comma 5, integrativa, nel rispetto dell’articolo 7, comma 5,
e dei vincoli di bilancio risultanti dagli strumenti e dei vincoli di bilancio risultanti dagli strumenti
di programmazione annuale e pluriennale di di programmazione annuale e pluriennale di
ciascuna amministrazione. La contrattazione ciascuna amministrazione. La contrattazione
collettiva integrativa assicura adeguati livelli di collettiva integrativa assicura adeguati livelli di
efficienza e produttività dei servizi pubblici, efficienza e produttività dei servizi pubblici,
incentivando l'impegno e la qualità della incentivando l'impegno e la qualità della
performance ai sensi dell’articolo 45, comma 3, performance ai sensi dell’articolo 45, comma 3,
attraverso l’attribuzione di trattamenti economici attraverso l’attribuzione di trattamenti economici
accessori, anche temporanei, legati al accessori, anche temporanei, legati al
raggiungimento di risultati programmati ovvero raggiungimento di risultati programmati ovvero
allo svolgimento di attività che richiedono allo svolgimento di attività che richiedono
particolare impegno e responsabilità. Essa si particolare impegno e responsabilità. Essa si
svolge sulle materie, con i vincoli e nei limiti svolge sulle materie, con i vincoli e nei limiti
stabiliti dai contratti collettivi nazionali, tra i stabiliti dai contratti collettivi nazionali, tra i
soggetti e con le procedure negoziali che questi soggetti e con le procedure negoziali che questi
ultimi prevedono; essa può avere àmbito ultimi prevedono; essa può avere àmbito
territoriale e riguardare più amministrazioni. I territoriale e riguardare più amministrazioni. I
contratti collettivi nazionali definiscono il termine contratti collettivi nazionali definiscono il termine
delle sessioni negoziali in sede decentrata. Alla delle sessioni negoziali in sede decentrata. Alla
scadenza del termine le parti riassumono le scadenza del termine le parti riassumono le
rispettive prerogative e libertà di iniziativa e rispettive prerogative e libertà di iniziativa e
decisione. decisione.
3-ter. Al fine di assicurare la continuità e il 3-ter. Al fine di assicurare la continuità e il
migliore svolgimento della funzione pubblica, migliore svolgimento della funzione pubblica,
qualora non si raggiunga l’accordo per la qualora non si raggiunga l’accordo per la
stipulazione di un contratto collettivo integrativo, stipulazione di un contratto collettivo integrativo,
l’amministrazione interessata può provvedere, in l’amministrazione interessata può provvedere, in
via provvisoria, sulle materie oggetto del via provvisoria, sulle materie oggetto del
mancato accordo, fino alla successiva mancato accordo, fino alla successiva
sottoscrizione. Agli atti adottati unilateralmente sottoscrizione. Agli atti adottati unilateralmente
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

si applicano le procedure di controllo di si applicano le procedure di controllo di


compatibilità economico-finanziaria previste compatibilità economico-finanziaria previste
dall’articolo 40-bis. dall’articolo 40-bis.
3-quater. La Commissione di cui all’articolo 13 3-quater. La Commissione di cui all’articolo 13
fornisce, entro il 31 maggio di ogni anno, fornisce, entro il 31 maggio di ogni anno,
all’ARAN una graduatoria di performance delle all’ARAN una graduatoria di performance delle
amministrazioni statali e degli enti pubblici amministrazioni statali e degli enti pubblici
nazionali. Tale graduatoria raggruppa le singole nazionali. Tale graduatoria raggruppa le singole
amministrazioni, per settori, su almeno tre livelli amministrazioni, per settori, su almeno tre livelli
di merito, in funzione dei risultati di performance di merito, in funzione dei risultati di performance
ottenuti. La contrattazione nazionale definisce le ottenuti. La contrattazione nazionale definisce le
modalità di ripartizione delle risorse per la modalità di ripartizione delle risorse per la
contrattazione decentrata tra i diversi livelli di contrattazione decentrata tra i diversi livelli di
merito assicurando l’invarianza complessiva dei merito assicurando l’invarianza complessiva dei
relativi oneri nel comparto o nell’area di relativi oneri nel comparto o nell’area di
contrattazione. contrattazione.
3-quinquies. La contrattazione collettiva 3-quinquies. La contrattazione collettiva
nazionale dispone, per le amministrazioni di cui nazionale dispone, per le amministrazioni di cui
al comma 3 dell’articolo 41, le modalità di al comma 3 dell’articolo 41, le modalità di
utilizzo delle risorse indicate all’articolo 45, utilizzo delle risorse indicate all’articolo 45,
comma 3-bis, individuando i criteri e i limiti comma 3-bis, individuando i criteri e i limiti
finanziari entro i quali si deve svolgere la finanziari entro i quali si deve svolgere la
contrattazione integrativa. Le amministrazioni contrattazione integrativa. Le regioni, per quanto
regionali e gli enti locali possono destinare concerne le proprie amministrazioni, e gli enti
risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa locali possono destinare risorse aggiuntive alla
nei limiti di quanto stabilito dalla contrattazione contrattazione integrativa nei limiti stabiliti dalla
nazionale e comunque nel rispetto dei patti di contrattazione nazionale e nei limiti dei
stabilità o analoghi strumenti di definizione delle parametri di virtuosità fissati per la spesa di
compatibilità finanziarie nazionali. Le pubbliche personale dalle vigenti disposizioni, in ogni caso
amministrazioni non possono in ogni caso nel rispetto dei vincoli di bilancio e del patto di
sottoscrivere in sede decentrata contratti stabilità e di analoghi strumenti del
collettivi integrativi in contrasto con i vincoli e contenimento della spesa. Lo stanziamento delle
con i limiti risultanti dai contratti collettivi risorse aggiuntive per la contrattazione
nazionali o che disciplinano materie non integrativa è correlato all’affettivo rispetto dei
espressamente delegate a tale livello negoziale principi in materia di misurazione, valutazione e
ovvero che comportano oneri non previsti negli trasparenza della performance e in materia di
strumenti di programmazione annuale e merito e premi applicabili alle regioni e agli enti
pluriennale di ciascuna amministrazione. Nei casi locali secondo quanto previsto dagli articoli 15-
di violazione dei vincoli e dei limiti di competenza bis e 30-bis. Le pubbliche amministrazioni non
imposti dalla contrattazione nazionale o dalle possono in ogni caso sottoscrivere in sede
norme di legge, ferme restando le ipotesi di decentrata contratti collettivi integrativi in
responsabilità delle parti contraenti e dei contrasto con i vincoli e con i limiti risultanti dai
competenti organi di controllo contratti collettivi nazionali o che disciplinano
dell’amministrazione, le clausole sono nulle, non materie non espressamente delegate a tale
possono essere applicate e sono sostituite ai livello negoziale ovvero che comportano oneri
sensi degli articoli 1339 e 1419, secondo comma, non previsti negli strumenti di programmazione
del codice civile. In caso di accertato annuale e pluriennale di ciascuna
superamento di vincoli finanziari è fatto altresì amministrazione. Nei casi di violazione dei vincoli
obbligo di recupero nell'ambito della sessione e dei limiti di competenza imposti dalla
negoziale successiva. contrattazione nazionale o dalle norme di legge,
ferme restando le ipotesi di responsabilità delle
parti contraenti e dei competenti organi di
controllo dell’amministrazione, le clausole sono
nulle, non possono essere applicate e sono
sostituite ai sensi degli articoli 1339 e 1419,
secondo comma, del codice civile. In caso di
accertato superamento di vincoli finanziari è fatto
altresì obbligo di recupero nell'ambito della
sessione negoziale successiva. Le disposizioni del
presente comma trovano applicazione a
decorrere dai contratti sottoscritti
successivamente all’entrata in vigore del
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

presente decreto.
3-sexies. A corredo di ogni contratto integrativo 3-sexies. A corredo di ogni contratto integrativo
le pubbliche amministrazioni, redigono una le pubbliche amministrazioni, redigono una
relazione tecnico-finanziaria ed una relazione relazione tecnico-finanziaria ed una relazione
illustrativa, utilizzando gli schemi appositamente illustrativa, utilizzando gli schemi appositamente
predisposti e resi disponibili tramite i rispettivi predisposti e resi disponibili tramite i rispettivi
siti istituzionali dal Ministero dell’economia e siti istituzionali dal Ministero dell’economia e
delle finanze di intesa con il Dipartimento della delle finanze di intesa con il Dipartimento della
funzione pubblica. Tali relazioni vengono funzione pubblica. Tali relazioni vengono
certificate dagli organi di controllo di cui certificate dagli organi di controllo di cui
all’articolo 40-bis, comma 1.”. all’articolo 40-bis, comma 1.”.

Art. 53 Art. 53
(Modifica all’articolo 40-bis del decreto legislativo (Modifica all’articolo 40-bis del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. L’articolo 40-bis del decreto legislativo 30 1. L’articolo 40-bis del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente: marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 40-bis – (Controlli in materia di “Art. 40-bis – (Controlli in materia di
contrattazione integrativa)- 1. Il controllo sulla contrattazione integrativa)- 1. Il controllo sulla
compatibilità dei costi della contrattazione compatibilità dei costi della contrattazione
collettiva integrativa con i vincoli di bilancio e collettiva integrativa con i vincoli di bilancio e
quelli derivanti dall’applicazione delle norme di quelli derivanti dall’applicazione delle norme di
legge, con particolare riferimento alle legge, con particolare riferimento alle
disposizioni inderogabili che incidono sulla disposizioni inderogabili che incidono sulla
misura e sulla corresponsione dei trattamenti misura e sulla corresponsione dei trattamenti
accessori è effettuato dal collegio dei revisori dei accessori è effettuato dal collegio dei revisori dei
conti, dal collegio sindacale, dagli uffici centrali di conti, dal collegio sindacale, dagli uffici centrali di
bilancio o dagli analoghi organi previsti dai bilancio o dagli analoghi organi previsti dai
rispettivi ordinamenti. Qualora dai contratti rispettivi ordinamenti. Qualora dai contratti
integrativi derivino costi non compatibili con i integrativi derivino costi non compatibili con i
rispettivi vincoli di bilancio delle amministrazioni, rispettivi vincoli di bilancio delle amministrazioni,
si applicano le disposizioni di cui all'articolo 40, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 40,
comma 3-quinquies, ultimo periodo. comma 3-quinquies, ultimo periodo.
2. Per le amministrazioni statali, anche ad 2. Per le amministrazioni statali, anche ad
ordinamento autonomo, nonché per gli enti ordinamento autonomo, nonché per gli enti
pubblici non economici e per gli enti e le pubblici non economici e per gli enti e le
istituzioni di ricerca con organico superiore a istituzioni di ricerca con organico superiore a
duecento unità, i contratti integrativi sottoscritti, duecento unità, i contratti integrativi sottoscritti,
corredati da una apposita relazione tecnico- corredati da una apposita relazione tecnico-
finanziaria ed una relazione illustrativa certificate finanziaria ed una relazione illustrativa certificate
dai competenti organi di controllo previsti dal dai competenti organi di controllo previsti dal
comma 1, sono trasmessi alla Presidenza del comma 1, sono trasmessi alla Presidenza del
Consiglio dei ministri - Dipartimento della Consiglio dei ministri - Dipartimento della
funzione pubblica e al Ministero dell’economia e funzione pubblica e al Ministero dell’economia e
delle finanze - Dipartimento della Ragioneria delle finanze - Dipartimento della Ragioneria
generale dello Stato, che, entro trenta giorni generale dello Stato, che, entro trenta giorni
dalla data di ricevimento, ne accertano, dalla data di ricevimento, ne accertano,
congiuntamente, la compatibilità economico- congiuntamente, la compatibilità economico-
finanziaria, ai sensi del presente articolo e finanziaria, ai sensi del presente articolo e
dell’articolo 40, comma 3-quinquies. Decorso tale dell’articolo 40, comma 3-quinquies. Decorso
termine, che può essere sospeso in caso di tale termine, che può essere sospeso in caso di
richiesta di elementi istruttori, la delegazione di richiesta di elementi istruttori, la delegazione di
parte pubblica può procedere alla stipula del parte pubblica può procedere alla stipula del
contratto integrativo. Nel caso in cui il riscontro contratto integrativo. Nel caso in cui il riscontro
abbia esito negativo, le parti riprendono le abbia esito negativo, le parti riprendono le
trattative. trattative.
3. Le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 3. Le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo
1, comma 2, inviano entro il 31 maggio di ogni 1, comma 2, inviano entro il 31 maggio di ogni
anno, specifiche informazioni sui costi della anno, specifiche informazioni sui costi della
contrattazione integrativa, certificate dagli organi contrattazione integrativa, certificate dagli organi
di controllo interno, al Ministero dell'economia e di controllo interno, al Ministero dell'economia e
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

delle finanze, che predispone, allo scopo, uno delle finanze, che predispone, allo scopo, uno
specifico modello di rilevazione, d'intesa con la specifico modello di rilevazione, d'intesa con la
Corte dei conti e con la Presidenza del Consiglio Corte dei conti e con la Presidenza del Consiglio
dei ministri - Dipartimento della funzione dei ministri - Dipartimento della funzione
pubblica . Tali informazioni sono volte ad pubblica . Tali informazioni sono volte ad
accertare, oltre il rispetto dei vincoli finanziari in accertare, oltre il rispetto dei vincoli finanziari in
ordine sia alla consistenza delle risorse ordine sia alla consistenza delle risorse
assegnate ai fondi per la contrattazione assegnate ai fondi per la contrattazione
integrativa sia all'evoluzione della consistenza integrativa sia all'evoluzione della consistenza
dei fondi e della spesa derivante dai contratti dei fondi e della spesa derivante dai contratti
integrativi applicati, anche la concreta definizione integrativi applicati, anche la concreta definizione
ed applicazione di criteri improntati alla ed applicazione di criteri improntati alla
premialità, al riconoscimento del merito ed alla premialità, al riconoscimento del merito ed alla
valorizzazione dell'impegno e della qualità della valorizzazione dell'impegno e della qualità della
performance individuale, con riguardo ai diversi performance individuale, con riguardo ai diversi
istituti finanziati dalla contrattazione integrativa, istituti finanziati dalla contrattazione integrativa,
nonché a parametri di selettività, con particolare nonché a parametri di selettività, con particolare
riferimento alle progressioni economiche. Le riferimento alle progressioni economiche. Le
informazioni sono trasmesse alla Corte dei Conti informazioni sono trasmesse alla Corte dei Conti
che, ferme restando le ipotesi di responsabilità che, ferme restando le ipotesi di responsabilità
eventualmente ravvisabili le utilizza, unitamente eventualmente ravvisabili le utilizza, unitamente
a quelle trasmesse ai sensi del Titolo V, anche ai a quelle trasmesse ai sensi del Titolo V, anche ai
fini del referto sul costo del lavoro. fini del referto sul costo del lavoro.
4. Le amministrazioni pubbliche hanno l'obbligo 4. Le amministrazioni pubbliche hanno l'obbligo
di pubblicare in modo permanente sul proprio di pubblicare in modo permanente sul proprio
sito istituzionale, con modalità che garantiscano sito istituzionale, con modalità che garantiscano
la piena visibilità e accessibilità delle informazioni la piena visibilità e accessibilità delle informazioni
ai cittadini, i contratti integrativi stipulati con la ai cittadini, i contratti integrativi stipulati con la
relazione tecnico-finanziaria e quella illustrativa relazione tecnico-finanziaria e quella illustrativa
certificate dagli organi di controllo di cui al certificate dagli organi di controllo di cui al
comma 1, nonché le informazioni trasmesse comma 1, nonché le informazioni trasmesse
annualmente ai sensi del comma 3. La relazione annualmente ai sensi del comma 3. La relazione
illustrativa, fra l’altro, evidenzia gli effetti attesi illustrativa, fra l’altro, evidenzia gli effetti attesi
in esito alla sottoscrizione del contratto in esito alla sottoscrizione del contratto
integrativo in materia di produttività ed efficienza integrativo in materia di produttività ed efficienza
dei servizi erogati, anche in relazione alle dei servizi erogati, anche in relazione alle
richieste dei cittadini. Il Dipartimento per la richieste dei cittadini. Il Dipartimento per la
funzione pubblica di intesa con il Ministero funzione pubblica di intesa con il Ministero
dell’economia e delle finanze predispone un dell’economia e delle finanze e con la Conferenza
modello per la valutazione, da parte dell’utenza, unificata predispone un modello per la
dell’impatto della contrattazione integrativa sul valutazione, da parte dell’utenza, dell’impatto
funzionamento dei servizi pubblici, evidenziando della contrattazione integrativa sul
le richieste e le previsioni di interesse per la funzionamento dei servizi pubblici, evidenziando
collettività. Tale modello e gli esiti della le richieste e le previsioni di interesse per la
valutazione vengono pubblicati sul sito collettività. Tale modello e gli esiti della
istituzionale delle amministrazioni pubbliche valutazione vengono pubblicati sul sito
interessate dalla contrattazione integrativa. istituzionale delle amministrazioni pubbliche
interessate dalla contrattazione integrativa.
5. Ai fini dell’articolo 46, comma 4, le pubbliche 5. Ai fini dell’articolo 46, comma 4, le pubbliche
amministrazioni sono tenute a trasmettere amministrazioni sono tenute a trasmettere
all'ARAN, per via telematica, entro cinque giorni all'ARAN, per via telematica, entro cinque giorni
dalla sottoscrizione, il testo contrattuale con dalla sottoscrizione, il testo contrattuale con
l’allegata relazione tecnico-finanziaria ed l’allegata relazione tecnico-finanziaria ed
illustrativa e con l’indicazione delle modalità di illustrativa e con l’indicazione delle modalità di
copertura dei relativi oneri con riferimento agli copertura dei relativi oneri con riferimento agli
strumenti annuali e pluriennali di bilancio. I strumenti annuali e pluriennali di bilancio. I
predetti testi contrattuale sono altresì trasmessi predetti testi contrattuale sono altresì trasmessi
al CNEL. al CNEL.
6. Il Dipartimento della funzione pubblica, il 6. Il Dipartimento della funzione pubblica, il
Dipartimento della Ragioneria generale dello Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato presso il Ministero dell’economia e delle Stato presso il Ministero dell’economia e delle
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

finanze e la Corte dei conti possono avvalersi ai finanze e la Corte dei conti possono avvalersi ai
sensi dell’articolo 17, comma 14, della legge 15 sensi dell’articolo 17, comma 14, della legge 15
maggio 1997, n. 127, di personale in posizione di maggio 1997, n. 127, di personale in posizione di
fuori ruolo o di comando per l’esercizio delle fuori ruolo o di comando per l’esercizio delle
funzioni di controllo sulla contrattazione funzioni di controllo sulla contrattazione
integrativa. integrativa.
7. In caso di mancato adempimento delle 7. In caso di mancato adempimento delle
prescrizioni del presente articolo, oltre alle prescrizioni del presente articolo, oltre alle
sanzioni previste dall'articolo 60, comma 2, è sanzioni previste dall'articolo 60, comma 2, è
fatto divieto alle amministrazioni di procedere a fatto divieto alle amministrazioni di procedere a
qualsiasi adeguamento delle risorse destinate qualsiasi adeguamento delle risorse destinate
alla contrattazione integrativa. Gli organi di alla contrattazione integrativa. Gli organi di
controllo previsti dal comma 1 vigilano sulla controllo previsti dal comma 1 vigilano sulla
corretta applicazione delle disposizioni del corretta applicazione delle disposizioni del
presente articolo.”. presente articolo.”.

Art. 54 Art. 54
(Modifica all’articolo 41 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 41 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165) marzo 2001, n. 165)
1. L’articolo 41 del decreto legislativo 30 marzo 1. L’articolo 41 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, è sostituito dal seguente: 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 41 - (Poteri di indirizzo nei confronti “Art. 41 - (Poteri di indirizzo nei confronti
dell'ARAN) - 1. Il potere di indirizzo nei confronti dell'ARAN) - 1. Il potere di indirizzo nei
dell'ARAN e le altre competenze relative alle confronti dell'ARAN e le altre competenze relative
procedure di contrattazione collettiva nazionale alle procedure di contrattazione collettiva
sono esercitati dalle pubbliche amministrazioni nazionale sono esercitati dalle pubbliche
attraverso le proprie istanze associative o amministrazioni attraverso le proprie istanze
rappresentative, le quali costituiscono comitati di associative o rappresentative, le quali
settore che regolano autonomamente le proprie costituiscono comitati di settore che regolano
modalità di funzionamento e di deliberazione. In autonomamente le proprie modalità di
ogni caso, le deliberazioni assunte in materia di funzionamento e di deliberazione. In ogni caso,
indirizzo all'ARAN o di parere sull'ipotesi di le deliberazioni assunte in materia di indirizzo
accordo nell'àmbito della procedura di all'ARAN o di parere sull'ipotesi di accordo
contrattazione collettiva di cui all'articolo 47, si nell'àmbito della procedura di contrattazione
considerano definitive e non richiedono ratifica collettiva di cui all'articolo 47, si considerano
da parte delle istanze associative o definitive e non richiedono ratifica da parte delle
rappresentative delle pubbliche amministrazioni istanze associative o rappresentative delle
del comparto. pubbliche amministrazioni del comparto.
2. E’ costituito un comitato di settore nell’ambito 2. E’ costituito un comitato di settore nell’ambito
dalla Conferenza dei presidenti delle regioni, della Conferenza delle Regioni, che esercita, per
dell’Associazione nazionale dei comuni d’Italia – uno dei comparti di cui all’art. 40, comma2, le
ANCI, dell’Unione delle province d’Italia – UPI e competenze di cui al comma 1, per le Regioni, i
dell’Unioncamere, che esercita le competenze di relativi enti dipendenti, e le amministrazioni del
cui al comma 1 per gli enti rispettivamente Servizio sanitario nazionale; a tale comitato
rappresentati ivi comprese le amministrazioni del partecipa un rappresentante del Governo,
Servizio sanitario nazionale nonché per i designato dal Ministro del Lavoro, della salute e
segretari comunali e provinciali. Un della previdenza sociale per le competenze delle
rappresentante del Governo, designato dal amministrazioni del SSN. E’ costituito un
Ministro del lavoro, della salute e della comitato di settore nell’ambito dell’Associazione
previdenza sociale, partecipa al Comitato di nazionale dei Comuni italiani –ANCI, dell’Unione
settore per le competenze delle amministrazioni delle Province d’Italia – UPI- e dell’Unioncamere
del Servizio sanitario nazionale. che esercita, per uno dei comparti di cui all’art.
40, comma2, le competenze di cui al comma 1,
per i dipendenti degli Enti locali, delle Camere di
Commercio e dei segretari comunali e provinciali.
3. Per tutte le altre amministrazioni opera come 3. Per tutte le altre amministrazioni opera come
comitato di settore il Presidente del Consiglio dei comitato di settore il Presidente del Consiglio dei
ministri tramite il Ministro per la pubblica ministri tramite il Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione, di concerto con amministrazione e l’innovazione, di concerto con
il Ministro dell’economia e finanze. Al fine di il Ministro dell’economia e finanze. Al fine di
assicurare la salvaguardia delle specificità delle assicurare la salvaguardia delle specificità delle
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

diverse amministrazioni e delle categorie di diverse amministrazioni e delle categorie di


personale ivi comprese, gli indirizzi sono emanati personale ivi comprese, gli indirizzi sono emanati
per il sistema scolastico sentito il Ministro della per il sistema scolastico sentito il Ministro della
pubblica istruzione; nonché, per i rispettivi pubblica istruzione; nonché, per i rispettivi
ambiti di competenza, sentiti i direttori delle ambiti di competenza, sentiti i direttori delle
Agenzie fiscali, la Conferenza dei Rettori delle Agenzie fiscali, la Conferenza dei Rettori delle
università italiane; le istanze rappresentative università italiane; le istanze rappresentative
promosse dai presidenti degli enti di ricerca e promosse dai presidenti degli enti di ricerca e
degli enti pubblici non economici ed il presidente degli enti pubblici non economici ed il presidente
del Consiglio nazionale dell’economia e del del Consiglio nazionale dell’economia e del
lavoro. lavoro.
4. Rappresentati designati dai Comitati di settore 4. Rappresentati designati dai Comitati di settore
possono assistere l’ARAN nello svolgimento delle possono assistere l’ARAN nello svolgimento delle
trattative. trattative. I comitati di settore possono stipulare
con l’Aran specifici accordi per i reciproci rapporti
in materia di contrattazione e per eventuali
attività in comune. Nell’ambito del regolamento
di organizzazione dell’Aran per assicurare il
miglior raccordo tra i Comitati di settore delle
Regioni e degli enti locali e l’Aran, a ciascun
comitato corrisponde una specifica struttura,
senza nuovi o maggiori oneri per la finanzia
pubblica.
5. Per la stipulazione degli accordi che 5. Per la stipulazione degli accordi che
definiscono o modificano i comparti o le aree di definiscono o modificano i comparti o le aree di
contrattazione collettiva di cui all'articolo 40, contrattazione collettiva di cui all'articolo 40,
comma 2, o che regolano istituti comuni a più comma 2, o che regolano istituti comuni a più
comparti le funzioni di indirizzo e le altre comparti le funzioni di indirizzo e le altre
competenze inerenti alla contrattazione collettiva competenze inerenti alla contrattazione collettiva
sono esercitate collegialmente dai comitati di sono esercitate collegialmente dai comitati di
settore.”. settore.”.

Art. 55 Art. 55
(Modifica all’articolo 45 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 45 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165) marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 45, comma 1, del decreto 1. All’articolo 45, comma 1, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono
apportate le seguenti modificazioni: apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo le parole “fondamentale ed a) al comma 1, dopo le parole “fondamentale ed
accessorio” sono inserite le seguenti:“fatto salvo accessorio” sono inserite le seguenti:“fatto salvo
quanto previsto all’articolo 47-bis, comma 1,”. quanto previsto all’articolo 47-bis, comma 1,”.
b) il comma 3 è sostituito dal seguente: b) il comma 3 è sostituito dal seguente:
“I contratti collettivi definiscono, in coerenza con “I contratti collettivi definiscono, in coerenza con
le disposizioni legislative vigenti, trattamenti le disposizioni legislative vigenti, trattamenti
economici accessori collegati: economici accessori collegati:
a) alla performance individuale; a) alla performance individuale;
b) alla performance organizzativa con riferimento b) alla performance organizzativa con riferimento
all’amministrazione nel suo complesso e alle all’amministrazione nel suo complesso e alle
unità organizzative o aree di responsabilità in cui unità organizzative o aree di responsabilità in cui
si articola l’amministrazione; si articola l’amministrazione;
c) all’effettivo svolgimento di attività c) all’effettivo svolgimento di attività
particolarmente disagiate obiettivamente ovvero particolarmente disagiate obiettivamente ovvero
pericolose o dannose per la salute.”; pericolose o dannose per la salute.”;
c) dopo il comma 3 è inserito il seguente: c) dopo il comma 3 è inserito il seguente:
“3-bis. Per premiare il merito e il miglioramento “3-bis. Per premiare il merito e il miglioramento
della performance dei dipendenti, ai sensi delle della performance dei dipendenti, ai sensi delle
vigenti disposizioni di legge, sono destinate, vigenti disposizioni di legge, sono destinate,
compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica,
apposite risorse nell’ambito di quelle previste per apposite risorse nell’ambito di quelle previste per
il rinnovo del contratto collettivo nazionale di il rinnovo del contratto collettivo nazionale di
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

lavoro.”. lavoro.”.

Art. 56 Art. 56
(Modifiche all’articolo 46 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 46 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 46 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 46 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, sono apportate le seguenti 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche: modifiche:
a) i commi da 3 a 7 sono sostituiti dai seguenti: a) i commi da 3 a 7 sono sostituiti dai seguenti:
“3. L'ARAN cura le attività di studio, “3. L'ARAN cura le attività di studio,
monitoraggio e documentazione necessarie monitoraggio e documentazione necessarie
all'esercizio della contrattazione collettiva. all'esercizio della contrattazione collettiva.
Predispone a cadenza semestrale, ed invia al Predispone a cadenza semestrale, ed invia al
Governo, ai comitati di settore dei comparti Governo, ai comitati di settore dei comparti
regioni e autonomie locali e sanità e alle regioni e autonomie locali e sanità e alle
commissioni parlamentari competenti, un commissioni parlamentari competenti, un
rapporto sull'evoluzione delle retribuzioni di fatto rapporto sull'evoluzione delle retribuzioni di fatto
dei pubblici dipendenti. A tal fine l'ARAN si dei pubblici dipendenti. A tal fine l'ARAN si
avvale della collaborazione dell'ISTAT per avvale della collaborazione dell'ISTAT per
l'acquisizione di informazioni statistiche e per la l'acquisizione di informazioni statistiche e per la
formulazione di modelli statistici di rilevazione. formulazione di modelli statistici di rilevazione.
L’ARAN si avvale, altresì, della collaborazione del L’ARAN si avvale, altresì, della collaborazione del
Ministero dell’economia e delle finanze che Ministero dell’economia e delle finanze che
garantisce l’accesso ai dati raccolti in sede di garantisce l’accesso ai dati raccolti in sede di
predisposizione del bilancio dello Stato, del conto predisposizione del bilancio dello Stato, del conto
annuale del personale e del monitoraggio dei annuale del personale e del monitoraggio dei
flussi di cassa e relativi agli aspetti riguardanti il flussi di cassa e relativi agli aspetti riguardanti il
costo del lavoro pubblico. costo del lavoro pubblico.
4. L’ARAN effettua il monitoraggio 4. L’ARAN effettua il monitoraggio
sull'applicazione dei contratti collettivi nazionali e sull'applicazione dei contratti collettivi nazionali e
sulla contrattazione collettiva integrativa e sulla contrattazione collettiva integrativa e
presenta annualmente al Dipartimento della presenta annualmente al Dipartimento della
funzione pubblica, al Ministero dell’economia e funzione pubblica, al Ministero dell’economia e
delle finanze nonché ai comitati di settore, un delle finanze nonché ai comitati di settore, un
rapporto in cui verifica l’effettività e la rapporto in cui verifica l’effettività e la
congruenza della ripartizione fra le materie congruenza della ripartizione fra le materie
regolate dalla legge, quelle di competenza della regolate dalla legge, quelle di competenza della
contrattazione nazionale e quelle di competenza contrattazione nazionale e quelle di competenza
dei contratti integrativi nonché le principali dei contratti integrativi nonché le principali
criticità emerse in sede di contrattazione criticità emerse in sede di contrattazione
collettiva nazionale ed integrativa. collettiva nazionale ed integrativa.
5. Sono organi dell’ARAN: 5. Sono organi dell’ARAN:
a) il Presidente; a) il Presidente;
b) il Collegio di indirizzo e controllo. b) il Collegio di indirizzo e controllo.
6. Il Presidente dell’ARAN è nominato con 6. Il Presidente dell’ARAN è nominato con
decreto del Presidente della Repubblica, su decreto del Presidente della Repubblica, su
proposta del Ministro per la pubblica proposta del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione. Il Presidente amministrazione e l’innovazione previo parere
rappresenta l’agenzia ed è scelto fra esperti in della Conferenza unificata. Il Presidente
materia di economia del lavoro, diritto del lavoro, rappresenta l’agenzia ed è scelto fra esperti in
politiche del personale e strategia aziendale, materia di economia del lavoro, diritto del lavoro,
anche estranei alla pubblica amministrazione, nel politiche del personale e strategia aziendale,
rispetto delle disposizioni riguardanti le anche estranei alla pubblica amministrazione, nel
incompatibilità di cui al successivo comma 7-bis. rispetto delle disposizioni riguardanti le
Il Presidente dura in carica quattro anni e può incompatibilità di cui al successivo comma 7-bis.
essere riconfermato per una sola volta. La carica Il Presidente dura in carica quattro anni e può
di Presidente è incompatibile con qualsiasi altra essere riconfermato per una sola volta. La carica
attività professionale a carattere continuativo, se di Presidente è incompatibile con qualsiasi altra
dipendente pubblico, è collocato in aspettativa o attività professionale a carattere continuativo, se
in posizione di fuori ruolo secondo l’ordinamento dipendente pubblico, è collocato in aspettativa o
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dell’amministrazione di appartenenza. in posizione di fuori ruolo secondo l’ordinamento


dell’amministrazione di appartenenza.
7. Il collegio di indirizzo e controllo è costituito 7. Il collegio di indirizzo e controllo è costituito
da quattro componenti scelti tra esperti di da quattro componenti scelti tra esperti di
riconosciuta competenza in materia di relazioni riconosciuta competenza in materia di relazioni
sindacali e di gestione del personale, anche sindacali e di gestione del personale, anche
estranei alla pubblica amministrazione ed è estranei alla pubblica amministrazione ed è
coordinato dal presidente dell’Agenzia; due di coordinato dal presidente dell’Agenzia; due di
essi sono designati con decreto del Presidente essi sono designati con decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri, su proposta, del Consiglio dei Ministri, su proposta,
rispettivamente, del Ministro per la pubblica rispettivamente, del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione e del Ministro amministrazione e l’innovazione e del Ministro
dell’economia e delle finanze e gli altri due, dell’economia e delle finanze e gli altri due,
rispettivamente, dall’ANCI e dall’UPI e dalla rispettivamente, dall’ANCI e dall’UPI e dalla
Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Il Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Il
collegio coordina la strategia negoziale e ne collegio coordina la strategia negoziale e ne
assicura l’omogeneità, assumendo la assicura l’omogeneità, assumendo la
responsabilità per la contrattazione collettiva e responsabilità per la contrattazione collettiva e
verificando che le trattative si svolgano in verificando che le trattative si svolgano in
coerenza con le direttive contenute negli atti di coerenza con le direttive contenute negli atti di
indirizzo. Nell’esercizio delle sue funzioni il indirizzo. Nell’esercizio delle sue funzioni il
collegio delibera a maggioranza, su proposta del collegio delibera a maggioranza, su proposta del
presidente. Il collegio dura in carica quattro anni presidente. Il collegio dura in carica quattro anni
e i suoi componenti possono essere riconfermati e i suoi componenti possono essere riconfermati
per una sola volta.”. per una sola volta.”.
b) dopo l’articolo 7 è inserito il seguente: b) dopo l’articolo 7 è inserito il seguente:
“7-bis. Non possono far parte del collegio di “7-bis. Non possono far parte del collegio di
indirizzo e controllo né ricoprire funzioni di indirizzo e controllo né ricoprire funzioni di
presidente, persone che rivestano incarichi presidente, persone che rivestano incarichi
pubblici elettivi o cariche in partiti politici ovvero pubblici elettivi o cariche in partiti politici ovvero
che ricoprano o abbiano ricoperto nei cinque anni che ricoprano o abbiano ricoperto nei cinque anni
precedenti alla nomina cariche in organizzazioni precedenti alla nomina cariche in organizzazioni
sindacali. L’incompatibilità si intende estesa a sindacali. L’incompatibilità si intende estesa a
qualsiasi rapporto di carattere professionale o di qualsiasi rapporto di carattere professionale o di
consulenza con le predette organizzazioni consulenza con le predette organizzazioni
sindacali o politiche. L’assenza delle predette sindacali o politiche. L’assenza delle predette
cause di incompatibilità costituisce presupposto cause di incompatibilità costituisce presupposto
necessario per l’affidamento degli incarichi necessario per l’affidamento degli incarichi
dirigenziali nell’agenzia.”. dirigenziali nell’agenzia.”.
c) al comma 8, lettera a), il secondo periodo è c) al comma 8, lettera a), il secondo periodo è
sostituito dal seguente: sostituito dal seguente:
“La misura annua del contributo individuale è “La misura annua del contributo individuale è
definita, sentita l’ARAN, con decreto del Ministro definita, sentita l’ARAN, con decreto del Ministro
dell’economia e delle finanze di concerto con il dell’economia e delle finanze di concerto con il
Ministro della pubblica amministrazione e Ministro della pubblica amministrazione e
l’innovazione, d’intesa con la Conferenza l’innovazione, d’intesa con la Conferenza
unificata ed è riferita a ciascun triennio unificata ed è riferita a ciascun triennio
contrattuale;”; contrattuale;”;
d) al comma 9, la lettera a) è sostituita dalla d) al comma 9, la lettera a) è sostituita dalla
seguente: seguente:
“a) per le amministrazioni dello Stato mediante “a) per le amministrazioni dello Stato mediante
l’assegnazione di risorse pari all’ammontare dei l’assegnazione di risorse pari all’ammontare dei
contributi che si prevedono dovuti nell’esercizio contributi che si prevedono dovuti nell’esercizio
di riferimento. L’assegnazione è effettuata di riferimento. L’assegnazione è effettuata
annualmente sulla base della quota definita al annualmente sulla base della quota definita al
comma 8, lettera a), con la legge di comma 8, lettera a), con la legge di
approvazione del bilancio preventivo, con approvazione del bilancio preventivo, con
imputazione alla pertinente unità previsionale di imputazione alla pertinente unità previsionale di
base dello stato di previsione del ministero base dello stato di previsione del ministero
dell’economia e finanze;”; dell’economia e finanze;”;
e) al comma 10, nel quinto periodo, le parole: e) al comma 10, nel quinto periodo, le parole:
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

“quindici giorni” sono sostituite dalle seguenti: “quindici giorni” sono sostituite dalle seguenti:
“quarantacinque giorni” e dopo le parole “quarantacinque giorni” e dopo le parole
Dipartimento della funzione pubblica” sono “Dipartimento della funzione pubblica” sono
inserite le seguenti” e del “Ministero inserite le seguenti “e del Ministero dell’Economia
dell’Economia e delle finanze”; e delle finanze, adottati d’intesa con la
Conferenza unificata”;
f) al comma 11, il primo periodo è sostituito dal f) al comma 11, il primo periodo è sostituito dal
seguente: “Il ruolo del personale dipendente seguente: “Il ruolo del personale dipendente
dell'ARAN è definito in base ai regolamenti di cui dell'ARAN è definito in base ai regolamenti di cui
al comma 10”. al comma 10”.
g) al comma 12: g) al comma 12:
1) il primo periodo è sostituito dal seguente: 1) il primo periodo è sostituito dal seguente:
“L'ARAN può altresì avvalersi di un contingente di “L'ARAN può altresì avvalersi di un contingente di
personale, anche di qualifica dirigenziale, personale, anche di qualifica dirigenziale,
proveniente dalle pubbliche amministrazioni proveniente dalle pubbliche amministrazioni
rappresentate, in posizione di comando o fuori rappresentate, in posizione di comando o fuori
ruolo in base ai regolamenti di cui al comma 10”; ruolo in base ai regolamenti di cui al comma 10”;
2) l’ultimo periodo è sostituito dal seguente: 2) l’ultimo periodo è sostituito dal seguente:
“L'ARAN può avvalersi di esperti e collaboratori “L'ARAN può avvalersi di esperti e collaboratori
esterni con modalità di rapporto stabilite con i esterni con modalità di rapporto stabilite con i
regolamenti adottati ai sensi del comma 10, nel regolamenti adottati ai sensi del comma 10, nel
rispetto dell’articolo 7, commi 6 e seguenti.”. rispetto dell’articolo 7, commi 6 e seguenti.”.

Art. 57 Art. 57
(Modifiche all’articolo 47 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 47 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. L’articolo 47 del decreto legislativo 30 marzo 1. L’articolo 47 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, è sostituito dal seguente: 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 47 – (Procedimento di contrattazione “Art. 47 – (Procedimento di contrattazione
collettiva) - 1. Gli indirizzi per la contrattazione collettiva) - 1. Gli indirizzi per la contrattazione
collettiva nazionale sono emanati dai Comitati di collettiva nazionale sono emanati dai Comitati di
settore prima di ogni rinnovo contrattuale. settore prima di ogni rinnovo contrattuale.
2. Gli atti di indirizzo delle amministrazioni di cui 2. Gli atti di indirizzo delle amministrazioni di cui
all’articolo 41, comma 2, emanati dai rispettivi all’articolo 41, comma 2, emanati dai rispettivi
comitati di settore, sono sottoposti al Governo comitati di settore, sono sottoposti al Governo
che, nei successivi venti giorni, può esprimere le che, nei successivi venti giorni, può esprimere le
sue valutazioni per quanto attiene agli aspetti sue valutazioni per quanto attiene agli aspetti
riguardanti la compatibilità con le linee di politica riguardanti la compatibilità con le linee di politica
economica e finanziaria nazionale. Trascorso economica e finanziaria nazionale. Trascorso
inutilmente tale termine l’atto di indirizzo può inutilmente tale termine l’atto di indirizzo può
essere inviato all’ARAN. essere inviato all’ARAN.
3. Sono altresì inviati appositi atti di indirizzo 3. Sono altresì inviati appositi atti di indirizzo
all'ARAN in tutti gli altri casi in cui è richiesta una all'ARAN in tutti gli altri casi in cui è richiesta una
attività negoziale. L'ARAN informa costantemente attività negoziale. L'ARAN informa costantemente
i comitati di settore e il Governo sullo i comitati di settore e il Governo sullo
svolgimento delle trattative. svolgimento delle trattative.
4. L'ipotesi di accordo è trasmessa dall'ARAN, 4. L'ipotesi di accordo è trasmessa dall'ARAN,
corredata dalla prescritta relazione tecnica, ai corredata dalla prescritta relazione tecnica, ai
comitati di settore ed al Governo entro 10 giorni comitati di settore ed al Governo entro 10 giorni
dalla data di sottoscrizione. Per le dalla data di sottoscrizione. Per le
amministrazioni di cui all’articolo 41, comma 2, il amministrazioni di cui all’articolo 41, comma 2, il
comitato di settore esprime il parere sul testo comitato di settore esprime il parere sul testo
contrattuale e sugli oneri finanziari diretti e contrattuale e sugli oneri finanziari diretti e
indiretti a carico dei bilanci delle amministrazioni indiretti a carico dei bilanci delle amministrazioni
interessate. Il Consiglio dei Ministri può interessate. Fino all’entrata in vigore dei decreti
esprimere osservazioni entro 20 giorni dall’invio di attuazione della legge 5 maggio 2009, n. 42, il
del contratto da parte dell’ARAN. Per le Consiglio dei Ministri può esprimere osservazioni
amministrazioni di cui al comma 3 del medesimo entro 20 giorni dall’invio del contratto da parte
articolo 41, il parere è espresso dal Presidente dell’ARAN. Per le amministrazioni di cui al
del Consiglio dei ministri, tramite il Ministro della comma 3 del medesimo articolo 41, il parere è
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pubblica amministrazione e innovazione, previa espresso dal Presidente del Consiglio dei ministri,
deliberazione del Consiglio dei ministri. tramite il Ministro della pubblica amministrazione
e innovazione, previa deliberazione del Consiglio
dei ministri.
5. Acquisito il parere favorevole sull'ipotesi di 5. Acquisito il parere favorevole sull'ipotesi di
accordo, nonché la verifica da parte delle accordo, nonché la verifica da parte delle
amministrazioni interessate sulla copertura degli amministrazioni interessate sulla copertura degli
oneri contrattuali, il giorno successivo l'ARAN oneri contrattuali, il giorno successivo l'ARAN
trasmette la quantificazione dei costi contrattuali trasmette la quantificazione dei costi contrattuali
alla Corte dei conti ai fini della certificazione di alla Corte dei conti ai fini della certificazione di
compatibilità con gli strumenti di compatibilità con gli strumenti di
programmazione e di bilancio di cui all'articolo 1- programmazione e di bilancio di cui all'articolo 1-
bis della legge 5 agosto 1978, n. 468, e bis della legge 5 agosto 1978, n. 468, e
successive modificazioni . La Corte dei conti successive modificazioni . La Corte dei conti
certifica l'attendibilità dei costi quantificati e la certifica l'attendibilità dei costi quantificati e la
loro compatibilità con gli strumenti di loro compatibilità con gli strumenti di
programmazione e di bilancio. La Corte dei conti programmazione e di bilancio. La Corte dei conti
delibera entro quindici giorni dalla trasmissione delibera entro quindici giorni dalla trasmissione
della quantificazione dei costi contrattuali, della quantificazione dei costi contrattuali,
decorsi i quali la certificazione si intende decorsi i quali la certificazione si intende
effettuata positivamente. L'esito della effettuata positivamente. L'esito della
certificazione viene comunicato dalla Corte certificazione viene comunicato dalla Corte
all'ARAN, al comitato di settore e al Governo. Se all'ARAN, al comitato di settore e al Governo. Se
la certificazione è positiva, il presidente la certificazione è positiva, il presidente
dell'ARAN sottoscrive definitivamente il contratto dell'ARAN sottoscrive definitivamente il contratto
collettivo. collettivo.
6. La Corte dei conti può acquisire elementi 6. La Corte dei conti può acquisire elementi
istruttori e valutazioni sul contratto collettivo da istruttori e valutazioni sul contratto collettivo da
parte di tre esperti in materia di relazioni parte di tre esperti in materia di relazioni
sindacali e costo del lavoro individuati dal sindacali e costo del lavoro individuati dal
Ministro per la pubblica amministrazione e Ministro per la pubblica amministrazione e
l’innovazione, tramite il Capo del Dipartimento l’innovazione, tramite il Capo del Dipartimento
della funzione pubblica di intesa con il Capo del della funzione pubblica di intesa con il Capo del
Dipartimento della Ragioneria generale dello Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato, nell’ambito di un elenco definito di Stato, nell’ambito di un elenco definito di
concerto con il Ministro dell’economia e delle concerto con il Ministro dell’economia e delle
finanze. Nel caso delle amministrazioni di cui finanze. Nel caso delle amministrazioni di cui
all’articolo 41, comma 2, la designazione degli all’articolo 41, comma 2, la designazione degli
esperti viene effettuata dall’ANCI, dall’ UPI e esperti viene effettuata dall’ANCI, dall’ UPI e
dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni. dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni.
7. In caso di certificazione non positiva della 7. In caso di certificazione non positiva della
Corte dei Conti le parti contraenti non possono Corte dei Conti le parti contraenti non possono
procedere alla sottoscrizione definitiva procedere alla sottoscrizione definitiva
dell'ipotesi di accordo. Nella predetta ipotesi, il dell'ipotesi di accordo. Nella predetta ipotesi, il
Presidente dell'ARAN, d’intesa con il competente Presidente dell'ARAN, d’intesa con il competente
comitato di settore, che può dettare indirizzi comitato di settore, che può dettare indirizzi
aggiuntivi, provvede alla riapertura delle aggiuntivi, provvede alla riapertura delle
trattative ed alla sottoscrizione di una nuova trattative ed alla sottoscrizione di una nuova
ipotesi di accordo adeguando i costi contrattuali ipotesi di accordo adeguando i costi contrattuali
ai fini delle certificazioni. In seguito alla ai fini delle certificazioni. In seguito alla
sottoscrizione della nuova ipotesi di accordo si sottoscrizione della nuova ipotesi di accordo si
riapre la procedura di certificazione prevista dai riapre la procedura di certificazione prevista dai
commi precedenti. Nel caso in cui la commi precedenti. Nel caso in cui la
certificazione non positiva sia limitata a singole certificazione non positiva sia limitata a singole
clausole contrattuali l'ipotesi può essere clausole contrattuali l'ipotesi può essere
sottoscritta definitivamente ferma restando sottoscritta definitivamente ferma restando
l'inefficacia delle clausole contrattuali non l'inefficacia delle clausole contrattuali non
positivamente certificate. positivamente certificate.
8. I contratti e accordi collettivi nazionali nonché 8. I contratti e accordi collettivi nazionali nonché
le eventuali interpretazioni autentiche sono le eventuali interpretazioni autentiche sono
pubblicati nella Gazzetta ufficiale della pubblicati nella Gazzetta ufficiale della
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

Repubblica italiana oltre che sul sito dell’ARAN e Repubblica italiana oltre che sul sito dell’ARAN e
delle amministrazioni interessate.. delle amministrazioni interessate..
9. Dal computo dei termini previsti dal presente 9. Dal computo dei termini previsti dal presente
articolo sono esclusi i giorni considerati festivi articolo sono esclusi i giorni considerati festivi
per legge nonché il sabato.”. per legge nonché il sabato.”.
2. Dopo l’articolo 47 del decreto legislativo 30 2. Dopo l’articolo 47 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, è inserito il seguente: marzo 2001, n. 165, è inserito il seguente:
“Art. 47-bis – (Tutela retributiva per i dipendenti “Art. 47-bis – (Tutela retributiva per i dipendenti
pubblici.) -1. Decorsi sessanta giorni dalla data pubblici.) -1. Decorsi sessanta giorni dalla data
di entrata in vigore della legge finanziaria che di entrata in vigore della legge finanziaria che
dispone in materia di rinnovi dei contratti dispone in materia di rinnovi dei contratti
collettivi per il periodo di riferimento, gli collettivi per il periodo di riferimento, gli
incrementi previsti per il trattamento stipendiale incrementi previsti per il trattamento stipendiale
possono essere erogati in via provvisoria previa possono essere erogati in via provvisoria previa
deliberazione dei rispettivi comitati di settore, deliberazione dei rispettivi comitati di settore,
sentite le organizzazioni sindacali sentite le organizzazioni sindacali
rappresentative. salvo conguaglio all'atto della rappresentative. salvo conguaglio all'atto della
stipulazione dei contratti collettivi nazionali di stipulazione dei contratti collettivi nazionali di
lavoro. lavoro.
2. In ogni caso a decorrere dal mese di aprile 2. In ogni caso a decorrere dal mese di aprile
dell’anno successivo alla scadenza del contratto dell’anno successivo alla scadenza del contratto
collettivo nazionale di lavoro, qualora lo stesso collettivo nazionale di lavoro, qualora lo stesso
non sia ancora stato rinnovato e non sia stata non sia ancora stato rinnovato e non sia stata
disposta l’erogazione di cui al comma 1, è disposta l’erogazione di cui al comma 1, è
riconosciuta ai dipendenti dei rispettivi comparti riconosciuta ai dipendenti dei rispettivi comparti
di contrattazione, nella misura e con le modalità di contrattazione, nella misura e con le modalità
stabilite dai contratti nazionali, e comunque stabilite dai contratti nazionali, e comunque
entro i limiti previsti dalla legge finanziaria in entro i limiti previsti dalla legge finanziaria in
sede di definizione delle risorse contrattuali, una sede di definizione delle risorse contrattuali, una
copertura economica che costituisce copertura economica che costituisce
un’anticipazione dei benefici complessivi che un’anticipazione dei benefici complessivi che
saranno attribuiti all’atto del rinnovo saranno attribuiti all’atto del rinnovo
contrattuale”. contrattuale”.

Art. 58 Art. 58
(Modifiche all’articolo 48 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 48 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 48 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 48 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, sono apportate le seguenti 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche: modifiche:
a) al comma 1, ultimo periodo, le parole: “40, a) al comma 1, ultimo periodo, le parole: “40,
comma 3.”, sono sostituite dalle seguenti: “40, comma 3.”, sono sostituite dalle seguenti: “40,
comma 3 -bis.”; comma 3 -bis.”;
b) il comma 2 è sostituito dal seguente: “2. Per b) il comma 2 è sostituito dal seguente: “2. Per
le amministrazioni di cui all’articolo 41, comma 2 le amministrazioni di cui all’articolo 41, comma 2
nonché per le università italiane, gli enti pubblici nonché per le università italiane, gli enti pubblici
non economici e gli enti e le istituzioni di ricerca, non economici e gli enti e le istituzioni di ricerca,
ivi compresi gli enti e le amministrazioni di cui ivi compresi gli enti e le amministrazioni di cui
all’articolo 70,comma 4, gli oneri derivanti dalla all’articolo 70,comma 4, gli oneri derivanti dalla
contrattazione collettiva nazionale sono contrattazione collettiva nazionale sono
determinati a carico dei rispettivi bilanci nel determinati a carico dei rispettivi bilanci nel
rispetto dell’articolo 40, comma 3-quinquies.”. rispetto dell’articolo 40, comma 3-quinquies.”.
c) il comma 6 è soppresso. c) il comma 6 è soppresso.

Art. 59 Art. 59
(Modifica all’articolo 49 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 49 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165) marzo 2001, n. 165)
1. L’articolo 49 del decreto legislativo 30 marzo 1. L’articolo 49 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, è sostituito dal seguente: 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

“Art. 49 – (Interpretazione autentica dei contratti “Art. 49 – (Interpretazione autentica dei contratti
collettivi) - 1. Quando insorgano controversie collettivi) - 1. Quando insorgano controversie
sull’interpretazione dei contratti collettivi, le parti sull’interpretazione dei contratti collettivi, le parti
che li hanno sottoscritti si incontrano per definire che li hanno sottoscritti si incontrano per definire
consensualmente il significato della clausola consensualmente il significato della clausola
controversa. controversa.
2. L’eventuale accordo di interpretazione 2. L’eventuale accordo di interpretazione
autentica, stipulato con le procedure di cui autentica, stipulato con le procedure di cui
all’articolo 47, sostituisce la clausola in questione all’articolo 47, sostituisce la clausola in questione
sin dall’inizio della vigenza del contratto. Qualora sin dall’inizio della vigenza del contratto. Qualora
tale accordo non comporti oneri aggiuntivi e non tale accordo non comporti oneri aggiuntivi e non
vi sia divergenza sulla valutazione degli stessi, il vi sia divergenza sulla valutazione degli stessi, il
parere del Presidente del Consiglio dei ministri è parere del Presidente del Consiglio dei ministri è
espresso tramite il Ministro per la pubblica espresso tramite il Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione di concerto con amministrazione e l’innovazione di concerto con
il Ministro dell’economia e delle finanze”. il Ministro dell’economia e delle finanze”.

Art. 60 Art. 60
(Modifiche all’articolo 52 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 52 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, il comma 1 è sostituito dai 2001, n. 165, il comma 1 è sostituito dai
seguenti: “1. Il prestatore di lavoro deve essere seguenti: “1. Il prestatore di lavoro deve essere
adibito alle mansioni per le quali è stato assunto adibito alle mansioni per le quali è stato assunto
o alle mansioni equivalenti nell’ambito dell’area o alle mansioni equivalenti nell’ambito dell’area
di inquadramento ovvero a quelle corrispondenti di inquadramento ovvero a quelle corrispondenti
alla qualifica superiore che abbia alla qualifica superiore che abbia
successivamente acquisito per effetto delle successivamente acquisito per effetto delle
procedure selettive di cui all’articolo 35, comma procedure selettive di cui all’articolo 35, comma
1, lettera a). L’esercizio di fatto di mansioni non 1, lettera a). L’esercizio di fatto di mansioni non
corrispondenti alla qualifica di appartenenza non corrispondenti alla qualifica di appartenenza non
ha effetto ai fini dell’inquadramento del ha effetto ai fini dell’inquadramento del
lavoratore o dell’assegnazione di incarichi di lavoratore o dell’assegnazione di incarichi di
direzione. direzione.
1-bis. I dipendenti pubblici, con esclusione dei 1-bis. I dipendenti pubblici, con esclusione dei
dirigenti e del personale docente della scuola, dirigenti e del personale docente della scuola,
delle accademie, conservatori e istituti assimilati, delle accademie, conservatori e istituti assimilati,
sono inquadrati in almeno tre distinte aree sono inquadrati in almeno tre distinte aree
funzionali. Le progressioni all’interno della stessa funzionali. Le progressioni all’interno della stessa
area avvengono secondo princìpi di selettività, in area avvengono secondo princìpi di selettività, in
funzione delle qualità culturali e professionali, funzione delle qualità culturali e professionali,
dell’attività svolta e dei risultati conseguiti, dell’attività svolta e dei risultati conseguiti,
attraverso l’attribuzione di fasce di merito. Le attraverso l’attribuzione di fasce di merito. Le
progressioni fra le aree avvengono tramite progressioni fra le aree avvengono tramite
concorso pubblico, ferma restando la possibilità concorso pubblico, ferma restando la possibilità
per l’amministrazione di destinare al personale per l’amministrazione di destinare al personale
interno, in possesso dei titoli di studio richiesti interno, in possesso dei titoli di studio richiesti
per l’accesso dall’esterno, una riserva di posti per l’accesso dall’esterno, una riserva di posti
comunque non superiore al 50 per cento di quelli comunque non superiore al 50 per cento di quelli
messi a concorso. La valutazione positiva messi a concorso. La valutazione positiva
conseguita dal dipendente per almeno tre anni conseguita dal dipendente per almeno tre anni
costituisce titolo rilevante ai fini della costituisce titolo rilevante ai fini della
progressione economica e dell’attribuzione dei progressione economica e dell’attribuzione dei
posti riservati nei concorsi per l’accesso all’area posti riservati nei concorsi per l’accesso all’area
superiore. superiore.
1-ter. Per l’accesso alle posizioni economiche 1-ter. Per l’accesso alle posizioni economiche
apicali nell’ambito delle aree funzionali è definita apicali nell’ambito delle aree funzionali è definita
una quota di accesso nel limite complessivo del una quota di accesso nel limite complessivo del
50 per cento da riservare a concorso pubblico 50 per cento da riservare a concorso pubblico
sulla base di un corso concorso bandito dalla sulla base di un corso concorso bandito dalla
Scuola superiore della pubblica Scuola superiore della pubblica
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

amministrazione.”. amministrazione.”.

Art. 61 Art. 61
(Procedimenti negoziali per il personale ad (Procedimenti negoziali per il personale ad
ordinamento pubblicistico) ordinamento pubblicistico)
1.All’articolo 112 del decreto del Presidente della 1.All’articolo 112 del decreto del Presidente della
Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, al comma 1, Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, al comma 1,
le parole “con cadenza quadriennale per gli le parole “con cadenza quadriennale per gli
aspetti giuridici e biennale per quelli economici” aspetti giuridici e biennale per quelli economici”
sono sostituite dalle seguenti:“con cadenza sono sostituite dalle seguenti:“con cadenza
triennale tanto per la parte economica che triennale tanto per la parte economica che
normativa”. Fermo quanto disposto dal primo normativa”. Fermo quanto disposto dal primo
periodo, al fine di garantire il parallelismo periodo, al fine di garantire il parallelismo
temporale della disciplina della carriera temporale della disciplina della carriera
diplomatica rispetto a quella degli altri comparti diplomatica rispetto a quella degli altri comparti
del settore pubblico, il decreto del Presidente del settore pubblico, il decreto del Presidente
della Repubblica emanato in riferimento al della Repubblica emanato in riferimento al
quadriennio 2008 – 2011 ha durata limitata al quadriennio 2008 – 2011 ha durata limitata al
biennio 2008 - 2009 anche per gli aspetti biennio 2008 - 2009 anche per gli aspetti
giuridici. giuridici.
2. All’articolo 7 del decreto legislativo 12 maggio 2. All’articolo 7 del decreto legislativo 12 maggio
1995, n. 195, il comma 12 è sostituito dal 1995, n. 195, il comma 12 è sostituito dal
seguente: “12. La disciplina emanata con i seguente: “12. La disciplina emanata con i
decreti del Presidente della Repubblica di cui al decreti del Presidente della Repubblica di cui al
comma 11 ha durata triennale tanto per la parte comma 11 ha durata triennale tanto per la parte
economica che normativa, a decorrere dai economica che normativa, a decorrere dai
termini di scadenza previsti dai precedenti termini di scadenza previsti dai precedenti
decreti, e conserva efficacia fino all’entrata in decreti, e conserva efficacia fino all’entrata in
vigore dei decreti successivi.”. vigore dei decreti successivi.”.
3. All’articolo 26 del decreto legislativo 19 3. All’articolo 26 del decreto legislativo 19
maggio 2000, n. 139, il comma 3 è sostituito dal maggio 2000, n. 139, il comma 3 è sostituito dal
seguente: “3. La disciplina emanata con il seguente: “3. La disciplina emanata con il
decreto di cui al comma 2 ha durata triennale decreto di cui al comma 2 ha durata triennale
tanto per la parte economica che normativa a tanto per la parte economica che normativa a
decorrere dal termine di scadenza previsto dal decorrere dal termine di scadenza previsto dal
precedente decreto e conserva efficacia fino alla precedente decreto e conserva efficacia fino alla
data di entrata in vigore del decreto data di entrata in vigore del decreto
successivo.”. successivo.”.
4. All’articolo 34 del decreto legislativo 13 4. All’articolo 34 del decreto legislativo 13
ottobre 2005, n. 217, il comma 2 è sostituito dal ottobre 2005, n. 217, il comma 2 è sostituito dal
seguente: “2. Il procedimento negoziale di cui al seguente: “2. Il procedimento negoziale di cui al
comma 1 si conclude con l’emanazione di un comma 1 si conclude con l’emanazione di un
decreto del Presidente della Repubblica, la cui decreto del Presidente della Repubblica, la cui
disciplina ha durata triennale tanto per la parte disciplina ha durata triennale tanto per la parte
economica che normativa.”. economica che normativa.”.
5. All’articolo 80 del decreto legislativo 13 5. All’articolo 80 del decreto legislativo 13
ottobre 2005, n. 217, il comma 2 è sostituito dal ottobre 2005, n. 217, il comma 2 è sostituito dal
seguente: “2. Il procedimento negoziale di cui al seguente: “2. Il procedimento negoziale di cui al
comma 1 si conclude con l’emanazione di un comma 1 si conclude con l’emanazione di un
decreto del Presidente della Repubblica, la cui decreto del Presidente della Repubblica, la cui
disciplina ha durata triennale tanto per la parte disciplina ha durata triennale tanto per la parte
economica che normativa.”. economica che normativa.”.
6. Il comma 6 degli articoli 37 e 83 del decreto 6. Il comma 6 degli articoli 37 e 83 del decreto
legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, è sostituito legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, è sostituito
dal seguente:“6. Nel caso in cui la Corte dei dal seguente:“6. Nel caso in cui la Corte dei
Conti, in sede di esercizio del controllo Conti, in sede di esercizio del controllo
preventivo di legittimità sul decreto di cui al preventivo di legittimità sul decreto di cui al
comma 5, richieda chiarimenti o elementi comma 5, richieda chiarimenti o elementi
integrativi, ai sensi dell’articolo 3, comma 2, integrativi, ai sensi dell’articolo 3, comma 2,
della legge 14 gennaio 1994, n. 20, le della legge 14 gennaio 1994, n. 20, le
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

controdeduzioni devono essere trasmesse entro controdeduzioni devono essere trasmesse entro
quindici giorni.”. quindici giorni.”.
7. All’articolo 20 del decreto legislativo 15 7. All’articolo 20 del decreto legislativo 15
febbraio 2006, n. 63, il comma 3 è sostituito dal febbraio 2006, n. 63, il comma 3 è sostituito dal
seguente: “3. La disciplina emanata con il seguente: “3. La disciplina emanata con il
decreto di cui al comma 2 ha durata triennale decreto di cui al comma 2 ha durata triennale
tanto per la parte economica che normativa, a tanto per la parte economica che normativa, a
decorrere dal termine di scadenza previsto dal decorrere dal termine di scadenza previsto dal
precedente decreto e conserva efficacia fino alla precedente decreto e conserva efficacia fino alla
data di entrata in vigore del decreto data di entrata in vigore del decreto
successivo.”. successivo.”.

Art. 62 Art. 62
(Modifiche all’articolo 43 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 43 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 43, comma 5, le parole: “40, 1. All’articolo 43, comma 5, le parole: “40,
comma 3” sono sostituite dalle seguenti “40, comma 3” sono sostituite dalle seguenti “40,
commi 3 bis e seguenti”. commi 3 bis e seguenti”.

Art. 63 Art. 63
(Adeguamento ed efficacia dei contratti collettivi (Adeguamento ed efficacia dei contratti collettivi
vigenti) vigenti)
1. Entro il 31 dicembre 2010, le parti adeguano i 1. Entro il 31 dicembre 2010, le parti adeguano i
contratti collettivi integrativi vigenti alla data di contratti collettivi integrativi vigenti alla data di
entrata in vigore del presente decreto alle entrata in vigore del presente decreto alle
disposizioni riguardanti la definizione degli ambiti disposizioni riguardanti la definizione degli ambiti
riservati, rispettivamente, alla contrattazione riservati, rispettivamente, alla contrattazione
collettiva e alla legge nonché a quanto previsto collettiva e alla legge nonché a quanto previsto
dalle disposizioni del Titolo III del presente dalle disposizioni del Titolo III del presente
decreto. decreto.
2. In caso di mancato adeguamento ai sensi del 2. In caso di mancato adeguamento ai sensi del
comma 1, i contratti collettivi integrativi vigenti comma 1, i contratti collettivi integrativi vigenti
alla data di entrata in vigore del presente decreto alla data di entrata in vigore del presente decreto
cessano la loro efficacia dal 1° gennaio 2011 e cessano la loro efficacia dal 1° gennaio 2011 e
non sono ulteriormente applicabili. non sono ulteriormente applicabili.
3. Per consentire l’adeguamento dei meccanismi 3. Per consentire l’adeguamento dei meccanismi
di rilevazione della rappresentatività sindacale a di rilevazione della rappresentatività sindacale a
seguito dell’entrata in vigore del presente seguito dell’entrata in vigore del presente
decreto secondo quanto previsto dagli articoli 42 decreto secondo quanto previsto dagli articoli 42
e 43 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. e 43 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, per i rinnovi contrattuali relativi al primo 165, per i rinnovi contrattuali relativi al primo
periodo successivo a quello in corso la medesima periodo successivo a quello in corso la medesima
rappresentatività rimane determinata con rappresentatività rimane determinata con
riferimento alla media fra dato associativo e dato riferimento alla media fra dato associativo e dato
elettorale rilevati per il biennio contrattuale elettorale rilevati per il biennio contrattuale
2008-2009. Conseguentemente, in deroga 2008-2009. Conseguentemente, in deroga
all’articolo 42, comma 4, del decreto n. 165 del all’articolo 42, comma 4, del decreto n. 165 del
2001, sono prorogati per il successivo triennio gli 2001, sono prorogati per il successivo triennio gli
organismi di Rappresentanza unitaria del organismi di Rappresentanza unitaria del
personale. personale.
4. Per le finalità di cui al comma 3, in sede di 4. Per le finalità di cui al comma 3, in sede di
prima applicazione dell’articolo 40, comma 2, del prima applicazione dell’articolo 40, comma 2, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come
modificato dall’articolo 58 del presente decreto, modificato dall’articolo 58 del presente decreto,
alla contrattazione collettiva relativa al periodo alla contrattazione collettiva relativa al periodo
successivo a quello in corso sono ammesse le successivo a quello in corso sono ammesse le
confederazioni rappresentative ai sensi confederazioni rappresentative ai sensi
dell’articolo 43, comma 2, del decreto legislativo dell’articolo 43, comma 2, del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165, sulla base dei dati di cui 30 marzo 2001, n. 165, sulla base dei dati di cui
al comma 3. al comma 3.
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

4-bis. Relativamente al comparto regioni e


autonomie locali, i termini di cui ai commi 1 e 2
sono fissati rispettivamente al 31 dicembre 2011
e al 31 dicembre 2012.

Art. 64 Art. 64
(Abrogazioni) (Abrogazioni)
1. Sono abrogati : 1. Sono abrogati :
a) l’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 a) l’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27
dicembre 1997, n. 449 e successive dicembre 1997, n. 449 e successive
modificazioni; modificazioni;
b) l’articolo 28, comma 2, del decreto legislativo b) l’articolo 28, comma 2, del decreto legislativo
19 maggio 2000, n. 139; 19 maggio 2000, n. 139;
c) gli articoli 36, comma 2, e 82, comma 2, del c) gli articoli 36, comma 2, e 82, comma 2, del
decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217; decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217;
d) l’articolo 22, comma 2, del decreto legislativo d) l’articolo 22, comma 2, del decreto legislativo
15 febbraio 2006, n. 63; 15 febbraio 2006, n. 63;
e) l’articolo 67, commi da 7 a 12, del decreto- e) l’articolo 67, commi da 7 a 12, del decreto-
legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

2. All’articolo 11, comma 8, del decreto del 2. All’articolo 11, comma 8, del decreto del
Presidente della Repubblica n. 465 del 1997, e Presidente della Repubblica n. 465 del 1997, e
successive modificazioni ed integrazioni, sono successive modificazioni ed integrazioni, sono
soppresse le parole: “, sulla base delle direttive soppresse le parole: “, sulla base delle direttive
impartite dal Governo all'ARAN, sentite l'ANCI e impartite dal Governo all'ARAN, sentite l'ANCI e
l'UPI”. E’ conseguentemente abrogato l’articolo l'UPI”. E’ conseguentemente abrogato l’articolo
23 del decreto legislativo 29 ottobre 1998, n. 23 del decreto legislativo 29 ottobre 1998, n.
387. 387.
3. All’articolo 70, comma 4, del decreto 3. All’articolo 70, comma 4, del decreto
legislativo n.165 del 2001, il terzo, il quarto ed il legislativo n.165 del 2001, il terzo, il quarto ed il
quinto periodo sono soppressi. L’Ente Nazionale quinto periodo sono soppressi. L’Ente Nazionale
Aviazione Civile - ENAC, l’Agenzia Spaziale Aviazione Civile - ENAC, l’Agenzia Spaziale
Italiana - ASI, il Centro Nazionale per Italiana - ASI, il Centro Nazionale per
l’Informatica per la Pubblica Amministrazione - l’Informatica per la Pubblica Amministrazione -
CNIPA, l’UNIONCAMERE ed il Consiglio Nazionale CNIPA, l’UNIONCAMERE ed il Consiglio Nazionale
dell’Economia e del Lavoro - CNEL sono dell’Economia e del Lavoro - CNEL sono
ricollocati nell’ambito dei comparti e aree di ricollocati nell’ambito dei comparti e aree di
contrattazione collettiva ai sensi dell’articolo 40, contrattazione collettiva ai sensi dell’articolo 40,
comma 2 del decreto legislativo n. 165 del 2001 comma 2 del decreto legislativo n. 165 del 2001
ed ad essi si applica interamente il Titolo III del ed ad essi si applica interamente il Titolo III del
medesimo decreto legislativo. medesimo decreto legislativo.

CAPO IV CAPO IV
Sanzioni disciplinari Sanzioni disciplinari
e responsabilità dei dipendenti pubblici e responsabilità dei dipendenti pubblici

Art. 65 Art. 65
(Oggetto e finalità) (Oggetto e finalità)
1. In attuazione dell’articolo 7 della legge 4 1. In attuazione dell’articolo 7 della legge 4
marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente
Capo recano modifiche in materia di sanzioni Capo recano modifiche in materia di sanzioni
disciplinari e responsabilità dei dipendenti delle disciplinari e responsabilità dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche in relazione ai rapporti amministrazioni pubbliche in relazione ai rapporti
di lavoro di cui all’articolo 2, comma 2, del di lavoro di cui all’articolo 2, comma 2, del
decreto legislativo n. 165 del 2001, al fine di decreto legislativo n. 165 del 2001, al fine di
potenziare il livello di efficienza degli uffici potenziare il livello di efficienza degli uffici
pubblici e di contrastare i fenomeni di scarsa pubblici e di contrastare i fenomeni di scarsa
produttività ed assenteismo. produttività ed assenteismo.
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

2. Resta ferma la devoluzione al giudice ordinario 2. Resta ferma la devoluzione al giudice ordinario
delle controversie relative al procedimento e alle delle controversie relative al procedimento e alle
sanzioni disciplinari, ai sensi dell’articolo 63 del sanzioni disciplinari, ai sensi dell’articolo 63 del
decreto legislativo n. 165 del 2001. decreto legislativo n. 165 del 2001.

Art. 66 Art. 66
(Ambito di applicazione, codice disciplinare, (Ambito di applicazione, codice disciplinare,
procedure di conciliazione) procedure di conciliazione)
1. L’articolo 55 del decreto legislativo 30 marzo 1. L’articolo 55 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, è sostituito dal seguente: 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 55-(Responsabilità, infrazioni e sanzioni, “Art. 55-(Responsabilità, infrazioni e sanzioni,
procedure conciliative) - 1. Le disposizioni del procedure conciliative) - 1. Le disposizioni del
presente articolo e di quelli seguenti, sino presente articolo e di quelli seguenti, sino
all’articolo 55-octies, costituiscono norme all’articolo 55-octies, costituiscono norme
imperative, ai sensi e per gli effetti degli articoli imperative, ai sensi e per gli effetti degli articoli
1339 e 1419, secondo comma, del codice civile, 1339 e 1419, secondo comma, del codice civile,
e si applicano ai rapporti di lavoro di cui e si applicano ai rapporti di lavoro di cui
all'articolo 2, comma 2, alle dipendenze delle all'articolo 2, comma 2, alle dipendenze delle
amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1,
comma 2. comma 2.
2. Ferma la disciplina in materia di responsabilità 2. Ferma la disciplina in materia di responsabilità
civile, amministrativa, penale e contabile, ai civile, amministrativa, penale e contabile, ai
rapporti di lavoro di cui al comma 1 si applica rapporti di lavoro di cui al comma 1 si applica
l'articolo 2106 del codice civile. Salvo quanto l'articolo 2106 del codice civile. Salvo quanto
previsto dalle disposizioni del presente Capo, la previsto dalle disposizioni del presente Capo, la
tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni
è definita dai contratti collettivi. La pubblicazione è definita dai contratti collettivi. La pubblicazione
sul sito istituzionale dell’amministrazione del sul sito istituzionale dell’amministrazione del
codice disciplinare, recante l’indicazione delle codice disciplinare, recante l’indicazione delle
predette infrazioni e relative sanzioni, equivale a predette infrazioni e relative sanzioni, equivale a
tutti gli effetti alla sua affissione all’ingresso della tutti gli effetti alla sua affissione all’ingresso della
sede di lavoro. sede di lavoro.
3. La contrattazione collettiva non può istituire 3. La contrattazione collettiva non può istituire
procedure di impugnazione dei provvedimenti procedure di impugnazione dei provvedimenti
disciplinari. Resta salva la facoltà di disciplinare disciplinari. Resta salva la facoltà di disciplinare
mediante i contratti collettivi procedure di mediante i contratti collettivi procedure di
conciliazione non obbligatoria, fuori dei casi per i conciliazione non obbligatoria, fuori dei casi per i
quali è prevista la sanzione disciplinare del quali è prevista la sanzione disciplinare del
licenziamento, da instaurarsi e concludersi entro licenziamento, da instaurarsi e concludersi entro
un termine non superiore a trenta giorni dalla un termine non superiore a trenta giorni dalla
contestazione dell’addebito e comunque prima contestazione dell’addebito e comunque prima
dell’irrogazione della sanzione. La sanzione dell’irrogazione della sanzione. La sanzione
concordemente determinata all’esito di tali concordemente determinata all’esito di tali
procedure non può essere di specie diversa da procedure non può essere di specie diversa da
quella prevista, dalla legge o dal contratto quella prevista, dalla legge o dal contratto
collettivo, per l’infrazione per la quale si procede collettivo, per l’infrazione per la quale si procede
e non è soggetta ad impugnazione. I termini del e non è soggetta ad impugnazione. I termini del
procedimento disciplinare restano sospesi dalla procedimento disciplinare restano sospesi dalla
data di apertura della procedura conciliativa e data di apertura della procedura conciliativa e
riprendono a decorrere nel caso di conclusione riprendono a decorrere nel caso di conclusione
con esito negativo. Il contratto collettivo con esito negativo. Il contratto collettivo
definisce gli atti della procedura conciliativa che definisce gli atti della procedura conciliativa che
ne determinano l’inizio e la conclusione. ne determinano l’inizio e la conclusione.
4. Fermo quanto previsto nell’articolo 21, per le 4. Fermo quanto previsto nell’articolo 21, per le
infrazioni disciplinari ascrivibili al dirigente ai infrazioni disciplinari ascrivibili al dirigente ai
sensi degli articoli 55-bis, comma 7, e 55-sexies, sensi degli articoli 55-bis, comma 7, e 55-
comma 3, si applicano, ove non diversamente sexies, comma 3, si applicano, ove non
stabilito dal contratto collettivo, le disposizioni di diversamente stabilito dal contratto collettivo, le
cui al comma 4 del predetto articolo 55-bis, ma disposizioni di cui al comma 4 del predetto
le determinazioni conclusive del procedimento articolo 55-bis, ma le determinazioni conclusive
sono adottate dal dirigente generale o titolare di del procedimento sono adottate dal dirigente
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

incarico conferito ai sensi dell’articolo 19, comma generale o titolare di incarico conferito ai sensi
3.”. dell’articolo 19, comma 3.”.

Art. 67 Art. 67
(Disposizioni relative al procedimento (Disposizioni relative al procedimento
disciplinare) disciplinare)
1. Dopo l’articolo 55 del decreto legislativo n. 1. Dopo l’articolo 55 del decreto legislativo n.
165 del 2001 sono inseriti i seguenti: 165 del 2001 sono inseriti i seguenti:
“Art. 55 - bis (Forme e termini del procedimento “Art. 55 - bis (Forme e termini del procedimento
disciplinare) - 1. Per le infrazioni di minore disciplinare) - 1. Per le infrazioni di minore
gravità, per le quali è prevista l’irrogazione di gravità, per le quali è prevista l’irrogazione di
sanzioni superiori al rimprovero verbale ed sanzioni superiori al rimprovero verbale ed
inferiori alla sospensione dal servizio con inferiori alla sospensione dal servizio con
privazione della retribuzione per più di dieci privazione della retribuzione per più di dieci
giorni, il procedimento disciplinare, se il giorni, il procedimento disciplinare, se il
responsabile della struttura ha qualifica responsabile della struttura ha qualifica
dirigenziale, si svolge secondo le disposizioni del dirigenziale, si svolge secondo le disposizioni del
comma 2. Quando il responsabile della struttura comma 2. Quando il responsabile della struttura
non ha qualifica dirigenziale e comunque per le non ha qualifica dirigenziale e comunque per le
infrazioni punibili con sanzioni più gravi di quelle infrazioni punibili con sanzioni più gravi di quelle
indicate nel primo periodo, il procedimento indicate nel primo periodo, il procedimento
disciplinare si svolge secondo le disposizioni del disciplinare si svolge secondo le disposizioni del
comma 4. Alle infrazioni per le quali è previsto il comma 4. Alle infrazioni per le quali è previsto il
rimprovero verbale si applica la disciplina rimprovero verbale si applica la disciplina
stabilita dal contratto collettivo. stabilita dal contratto collettivo.
2. Il responsabile, con qualifica dirigenziale, della 2. Il responsabile, con qualifica dirigenziale, della
struttura in cui il dipendente lavora, anche in struttura in cui il dipendente lavora, anche in
posizione di comando o di fuori ruolo, quando ha posizione di comando o di fuori ruolo, quando ha
notizia di comportamenti punibili con taluna delle notizia di comportamenti punibili con taluna delle
sanzioni disciplinari di cui al comma 1, primo sanzioni disciplinari di cui al comma 1, primo
periodo, entro dieci giorni contesta per iscritto periodo, entro dieci giorni contesta per iscritto
l’addebito al dipendente medesimo e lo convoca l’addebito al dipendente medesimo e lo convoca
per il contraddittorio a sua difesa, con l’eventuale per il contraddittorio a sua difesa, con l’eventuale
assistenza di un procuratore ovvero di un assistenza di un procuratore ovvero di un
rappresentante dell’associazione sindacale cui il rappresentante dell’associazione sindacale cui il
lavoratore aderisce o conferisce mandato, con un lavoratore aderisce o conferisce mandato, con un
preavviso di almeno dieci giorni. Entro il termine preavviso di almeno dieci giorni. Entro il termine
fissato, il dipendente convocato, se non intende fissato, il dipendente convocato, se non intende
presentarsi, può inviare una memoria scritta o, presentarsi, può inviare una memoria scritta o,
in caso di grave ed oggettivo impedimento, in caso di grave ed oggettivo impedimento,
formulare motivata istanza di rinvio del termine formulare motivata istanza di rinvio del termine
per l’esercizio della sua difesa. Dopo per l’esercizio della sua difesa. Dopo
l’espletamento dell’eventuale ulteriore attività l’espletamento dell’eventuale ulteriore attività
istruttoria, il responsabile della struttura istruttoria, il responsabile della struttura
conclude il procedimento, con l’atto di conclude il procedimento, con l’atto di
archiviazione o di irrogazione della sanzione, archiviazione o di irrogazione della sanzione,
entro sessanta giorni dalla contestazione entro sessanta giorni dalla contestazione
dell’addebito. In caso di differimento superiore a dell’addebito. In caso di differimento superiore a
dieci giorni del termine a difesa, per dieci giorni del termine a difesa, per
impedimento del dipendente, il termine per la impedimento del dipendente, il termine per la
conclusione del procedimento è prorogato in conclusione del procedimento è prorogato in
misura corrispondente. Il differimento può essere misura corrispondente. Il differimento può essere
disposto per una sola volta nel corso del disposto per una sola volta nel corso del
procedimento. La violazione dei termini stabiliti procedimento. La violazione dei termini stabiliti
nel presente comma comporta, per nel presente comma comporta, per
l’amministrazione, la decadenza dall’azione l’amministrazione, la decadenza dall’azione
disciplinare ovvero, per il dipendente, disciplinare ovvero, per il dipendente,
dall’esercizio del diritto di difesa. dall’esercizio del diritto di difesa.
3. Il responsabile della struttura, se non ha 3. Il responsabile della struttura, se non ha
qualifica dirigenziale ovvero se la sanzione da qualifica dirigenziale ovvero se la sanzione da
applicare è più grave di quelle di cui al comma 1, applicare è più grave di quelle di cui al comma 1,
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

primo periodo, trasmette gli atti, entro cinque primo periodo, trasmette gli atti, entro cinque
giorni dalla notizia del fatto, all’ufficio individuato giorni dalla notizia del fatto, all’ufficio individuato
ai sensi del comma 4, dandone contestuale ai sensi del comma 4, dandone contestuale
comunicazione all’interessato. comunicazione all’interessato.
4. Ciascuna amministrazione, secondo il proprio 4. Ciascuna amministrazione, secondo il proprio
ordinamento, individua l’ufficio competente per i ordinamento, individua l’ufficio competente per i
procedimenti disciplinari ai sensi del comma 1, procedimenti disciplinari ai sensi del comma 1,
secondo periodo. Il predetto ufficio contesta secondo periodo. Il predetto ufficio contesta
l’addebito al dipendente, lo convoca per il l’addebito al dipendente, lo convoca per il
contraddittorio a sua difesa, istruisce e conclude contraddittorio a sua difesa, istruisce e conclude
il procedimento secondo quanto previsto nel il procedimento secondo quanto previsto nel
comma 2, ma, se la sanzione da applicare è più comma 2, ma, se la sanzione da applicare è più
grave di quelle di cui al comma 1, primo periodo, grave di quelle di cui al comma 1, primo periodo,
con applicazione di termini pari al doppio di quelli con applicazione di termini pari al doppio di quelli
ivi stabiliti e salva l’eventuale sospensione ai ivi stabiliti e salva l’eventuale sospensione ai
sensi dell’articolo 55- ter. Il termine per la sensi dell’articolo 55- ter. Il termine per la
contestazione dell’addebito decorre dalla data di contestazione dell’addebito decorre dalla data di
ricezione degli atti trasmessi ai sensi del comma ricezione degli atti trasmessi ai sensi del comma
3 ovvero dalla data nella quale l’ufficio ha 3 ovvero dalla data nella quale l’ufficio ha
altrimenti acquisito notizia dell’infrazione, mentre altrimenti acquisito notizia dell’infrazione, mentre
la decorrenza del termine per la conclusione del la decorrenza del termine per la conclusione del
procedimento resta comunque fissata alla data di procedimento resta comunque fissata alla data di
prima acquisizione della notizia dell’infrazione, prima acquisizione della notizia dell’infrazione,
anche se avvenuta da parte del responsabile anche se avvenuta da parte del responsabile
della struttura in cui il dipendente lavora. La della struttura in cui il dipendente lavora. La
violazione dei termini di cui al presente comma violazione dei termini di cui al presente comma
comporta, per l’amministrazione, la decadenza comporta, per l’amministrazione, la decadenza
dall’azione disciplinare ovvero, per il dipendente, dall’azione disciplinare ovvero, per il dipendente,
dall’esercizio del diritto di difesa. dall’esercizio del diritto di difesa.
5. Ogni comunicazione al dipendente, nell’ambito 5. Ogni comunicazione al dipendente, nell’ambito
del procedimento disciplinare, è effettuata del procedimento disciplinare, è effettuata
tramite posta elettronica certificata, nel caso in tramite posta elettronica certificata, nel caso in
cui il dipendente dispone di idonea casella di cui il dipendente dispone di idonea casella di
posta, ovvero tramite consegna a mani. Per le posta, ovvero tramite consegna a mani. Per le
comunicazioni successive alla contestazione comunicazioni successive alla contestazione
dell’addebito, il dipendente può indicare, altresì, dell’addebito, il dipendente può indicare, altresì,
un numero di fax, di cui egli o il suo procuratore un numero di fax, di cui egli o il suo procuratore
abbia la disponibilità. In alternativa all’uso della abbia la disponibilità. In alternativa all’uso della
posta elettronica certificata o del fax ed altresì posta elettronica certificata o del fax ed altresì
della consegna a mani, le comunicazioni sono della consegna a mani, le comunicazioni sono
effettuate tramite raccomandata postale con effettuate tramite raccomandata postale con
ricevuta di ritorno. Il dipendente ha diritto di ricevuta di ritorno. Il dipendente ha diritto di
accesso agli atti istruttori del procedimento. È accesso agli atti istruttori del procedimento. È
esclusa l’applicazione di termini diversi o ulteriori esclusa l’applicazione di termini diversi o ulteriori
rispetto a quelli stabiliti nel presente articolo. rispetto a quelli stabiliti nel presente articolo.
6. Nel corso dell’istruttoria, il capo della struttura 6. Nel corso dell’istruttoria, il capo della struttura
o l’ufficio per i procedimenti disciplinari possono o l’ufficio per i procedimenti disciplinari possono
acquisire da altre amministrazioni pubbliche acquisire da altre amministrazioni pubbliche
informazioni o documenti rilevanti per la informazioni o documenti rilevanti per la
definizione del procedimento. La predetta attività definizione del procedimento. La predetta attività
istruttoria non determina la sospensione del istruttoria non determina la sospensione del
procedimento né il differimento dei relativi procedimento né il differimento dei relativi
termini. termini.
7. Il lavoratore dipendente o il dirigente, 7. Il lavoratore dipendente o il dirigente,
appartenente alla stessa amministrazione appartenente alla stessa amministrazione
pubblica dell’incolpato o ad una diversa, che, pubblica dell’incolpato o ad una diversa, che,
essendo a conoscenza per ragioni di ufficio o di essendo a conoscenza per ragioni di ufficio o di
servizio di informazioni rilevanti per un servizio di informazioni rilevanti per un
procedimento disciplinare in corso, rifiuta, senza procedimento disciplinare in corso, rifiuta, senza
giustificato motivo, la collaborazione richiesta giustificato motivo, la collaborazione richiesta
dall’autorità disciplinare procedente ovvero rende dall’autorità disciplinare procedente ovvero rende
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

dichiarazioni false o reticenti, è soggetto dichiarazioni false o reticenti, è soggetto


all’applicazione, da parte dell’amministrazione di all’applicazione, da parte dell’amministrazione di
appartenenza, della sanzione disciplinare della appartenenza, della sanzione disciplinare della
sospensione dal servizio con privazione della sospensione dal servizio con privazione della
retribuzione, commisurata alla gravità dell’illecito retribuzione, commisurata alla gravità dell’illecito
contestato al dipendente, fino ad un massimo di contestato al dipendente, fino ad un massimo di
quindici giorni. quindici giorni.
8. In caso di trasferimento del dipendente, a 8. In caso di trasferimento del dipendente, a
qualunque titolo, in un’altra amministrazione qualunque titolo, in un’altra amministrazione
pubblica, il procedimento disciplinare è avviato o pubblica, il procedimento disciplinare è avviato o
concluso o la sanzione è applicata presso concluso o la sanzione è applicata presso
quest’ultima. In tali casi i termini per la quest’ultima. In tali casi i termini per la
contestazione dell’addebito o per la conclusione contestazione dell’addebito o per la conclusione
del procedimento, se ancora pendenti, sono del procedimento, se ancora pendenti, sono
interrotti e riprendono a decorrere alla data del interrotti e riprendono a decorrere alla data del
trasferimento. trasferimento.
9. In caso di dimissioni del dipendente, se per 9. In caso di dimissioni del dipendente, se per
l’infrazione commessa è prevista la sanzione del l’infrazione commessa è prevista la sanzione del
licenziamento o se comunque è stata disposta la licenziamento o se comunque è stata disposta la
sospensione cautelare dal servizio, il sospensione cautelare dal servizio, il
procedimento disciplinare ha egualmente corso procedimento disciplinare ha egualmente corso
secondo le disposizioni del presente articolo e le secondo le disposizioni del presente articolo e le
determinazioni conclusive sono assunte ai fini determinazioni conclusive sono assunte ai fini
degli effetti giuridici non preclusi dalla cessazione degli effetti giuridici non preclusi dalla cessazione
del rapporto di lavoro. del rapporto di lavoro.
Art. 55-ter-(Rapporti fra procedimento Art. 55-ter-(Rapporti fra procedimento
disciplinare e procedimento penale)-1. Il disciplinare e procedimento penale)-1. Il
procedimento disciplinare, che abbia ad oggetto, procedimento disciplinare, che abbia ad oggetto,
in tutto o in parte, fatti in relazione ai quali in tutto o in parte, fatti in relazione ai quali
procede l’autorità giudiziaria, è proseguito e procede l’autorità giudiziaria, è proseguito e
concluso anche in pendenza del procedimento concluso anche in pendenza del procedimento
penale. Per le infrazioni di minore gravità, di cui penale. Per le infrazioni di minore gravità, di cui
all’articolo 55-bis, comma 1, primo periodo, non all’articolo 55-bis, comma 1, primo periodo, non
è ammessa la sospensione del procedimento. Per è ammessa la sospensione del procedimento. Per
le infrazioni di maggiore gravità, di cui all’articolo le infrazioni di maggiore gravità, di cui all’articolo
55-bis, comma 1, secondo periodo, l’ufficio 55-bis, comma 1, secondo periodo, l’ufficio
competente, nei casi di particolare complessità competente, nei casi di particolare complessità
dell’accertamento del fatto addebitato al dell’accertamento del fatto addebitato al
dipendente e quando all’esito dell’istruttoria non dipendente e quando all’esito dell’istruttoria non
dispone di elementi sufficienti a motivare dispone di elementi sufficienti a motivare
l’irrogazione della sanzione, può sospendere il l’irrogazione della sanzione, può sospendere il
procedimento disciplinare fino al termine di procedimento disciplinare fino al termine di
quello penale, salva la possibilità di adottare la quello penale, salva la possibilità di adottare la
sospensione o altri strumenti cautelari nei sospensione o altri strumenti cautelari nei
confronti del dipendente. confronti del dipendente.
2. Se il procedimento disciplinare, non sospeso, 2. Se il procedimento disciplinare, non sospeso,
si conclude con l’irrogazione di una sanzione e, si conclude con l’irrogazione di una sanzione e,
successivamente, il procedimento penale viene successivamente, il procedimento penale viene
definito con una sentenza irrevocabile di definito con una sentenza irrevocabile di
assoluzione che riconosce che il fatto addebitato assoluzione che riconosce che il fatto addebitato
al dipendente non sussiste o non costituisce al dipendente non sussiste o non costituisce
illecito penale o che il dipendente medesimo non illecito penale o che il dipendente medesimo non
lo ha commesso, l’autorità competente, ad lo ha commesso, l’autorità competente, ad
istanza di parte da proporsi entro il termine di istanza di parte da proporsi entro il termine di
decadenza di sei mesi dall’irrevocabilità della decadenza di sei mesi dall’irrevocabilità della
pronuncia penale, riapre il procedimento pronuncia penale, riapre il procedimento
disciplinare per modificarne o confermarne l’atto disciplinare per modificarne o confermarne l’atto
conclusivo in relazione all’esito del giudizio conclusivo in relazione all’esito del giudizio
penale. penale.
3. Se il procedimento disciplinare si conclude con 3. Se il procedimento disciplinare si conclude con
l’archiviazione ed il processo penale con una l’archiviazione ed il processo penale con una
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sentenza irrevocabile di condanna, l’autorità sentenza irrevocabile di condanna, l’autorità


competente riapre il procedimento disciplinare competente riapre il procedimento disciplinare
per adeguare le determinazioni conclusive per adeguare le determinazioni conclusive
all’esito del giudizio penale. Il procedimento all’esito del giudizio penale. Il procedimento
disciplinare è riaperto, altresì, se dalla sentenza disciplinare è riaperto, altresì, se dalla sentenza
irrevocabile di condanna risulta che il fatto irrevocabile di condanna risulta che il fatto
addebitabile al dipendente in sede disciplinare addebitabile al dipendente in sede disciplinare
comporta la sanzione del licenziamento, mentre comporta la sanzione del licenziamento, mentre
ne è stata applicata una diversa. ne è stata applicata una diversa.
4. Nei casi di cui ai commi 1, 2 e 3 il 4. Nei casi di cui ai commi 1, 2 e 3 il
procedimento disciplinare è, rispettivamente, procedimento disciplinare è, rispettivamente,
ripreso o riaperto entro sessanta giorni dalla ripreso o riaperto entro sessanta giorni dalla
comunicazione della sentenza comunicazione della sentenza
all'amministrazione di appartenenza del all'amministrazione di appartenenza del
lavoratore ovvero dalla presentazione dell’istanza lavoratore ovvero dalla presentazione dell’istanza
di riapertura ed è concluso entro centottanta di riapertura ed è concluso entro centottanta
giorni dalla ripresa o dalla riapertura. La ripresa giorni dalla ripresa o dalla riapertura. La ripresa
o la riapertura avvengono mediante il rinnovo o la riapertura avvengono mediante il rinnovo
della contestazione dell’addebito da parte della contestazione dell’addebito da parte
dell’autorità disciplinare competente ed il dell’autorità disciplinare competente ed il
procedimento prosegue secondo quanto previsto procedimento prosegue secondo quanto previsto
nell’articolo 55-bis. Ai fini delle determinazioni nell’articolo 55-bis. Ai fini delle determinazioni
conclusive, l’autorità procedente, nel conclusive, l’autorità procedente, nel
procedimento disciplinare ripreso o riaperto, procedimento disciplinare ripreso o riaperto,
applica le disposizioni dell’articolo 653, commi 1 applica le disposizioni dell’articolo 653, commi 1
ed 1-bis, del codice di procedura penale. ed 1-bis, del codice di procedura penale.
Art. 55-quater- (Licenziamento disciplinare) - 1. Art. 55-quater- (Licenziamento disciplinare) - 1.
Ferma la disciplina in tema di licenziamento per Ferma la disciplina in tema di licenziamento per
giusta causa o per giustificato motivo e salve giusta causa o per giustificato motivo e salve
ulteriori ipotesi previste dal contratto collettivo, ulteriori ipotesi previste dal contratto collettivo,
si applica comunque la sanzione disciplinare del si applica comunque la sanzione disciplinare del
licenziamento nei seguenti casi: licenziamento nei seguenti casi:
a) falsa attestazione della presenza in servizio, a) falsa attestazione della presenza in servizio,
mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento
della presenza o con altre modalità fraudolente, della presenza o con altre modalità fraudolente,
ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio
mediante una certificazione medica falsa o che mediante una certificazione medica falsa o che
attesta falsamente uno stato di malattia; attesta falsamente uno stato di malattia;
b) assenza priva di valida giustificazione per un b) assenza priva di valida giustificazione per un
numero di giorni, anche non continuativi, numero di giorni, anche non continuativi,
superiore a tre nell’arco di un biennio o superiore a tre nell’arco di un biennio o
comunque per più di sette giorni nel corso degli comunque per più di sette giorni nel corso degli
ultimi dieci anni ovvero mancata ripresa del ultimi dieci anni ovvero mancata ripresa del
servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il
termine fissato dall’amministrazione; termine fissato dall’amministrazione;
c) ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto c) ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto
dall’amministrazione per motivate esigenze di dall’amministrazione per motivate esigenze di
servizio; servizio;
d) falsità documentali o dichiarative commesse ai d) falsità documentali o dichiarative commesse ai
fini o in occasione dell’instaurazione del rapporto fini o in occasione dell’instaurazione del rapporto
di lavoro ovvero di progressioni di carriera; di lavoro ovvero di progressioni di carriera;
e) reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi e) reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi
condotte aggressive o moleste o minacciose o condotte aggressive o moleste o minacciose o
ingiuriose o comunque lesive dell’onore e della ingiuriose o comunque lesive dell’onore e della
dignità personale altrui; dignità personale altrui;
f) condanna penale definitiva in relazione alla f) condanna penale definitiva in relazione alla
quale è prevista l’interdizione perpetua, dai quale è prevista l’interdizione perpetua, dai
pubblici uffici, ovvero l’estinzione, comunque pubblici uffici, ovvero l’estinzione, comunque
denominata del rapporto di lavoro. denominata del rapporto di lavoro.
2. Il licenziamento in sede disciplinare è 2. Il licenziamento in sede disciplinare è
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disposto, altresì, nel caso di prestazione disposto, altresì, nel caso di prestazione
lavorativa, riferibile ad un arco temporale non lavorativa, riferibile ad un arco temporale non
inferiore al biennio, per la quale inferiore al biennio, per la quale
l’amministrazione di appartenenza formula, ai l’amministrazione di appartenenza formula, ai
sensi delle disposizioni legislative e contrattuali sensi delle disposizioni legislative e contrattuali
concernenti la valutazione del personale delle concernenti la valutazione del personale delle
amministrazioni pubbliche, una valutazione di amministrazioni pubbliche, una valutazione di
insufficiente rendimento e questo è dovuto alla insufficiente rendimento e questo è dovuto alla
reiterata violazione degli obblighi concernenti la reiterata violazione degli obblighi concernenti la
prestazione stessa, stabiliti da norme legislative prestazione stessa, stabiliti da norme legislative
o regolamentari, dal contratto collettivo o o regolamentari, dal contratto collettivo o
individuale, da atti e provvedimenti individuale, da atti e provvedimenti
dell’amministrazione di appartenenza o dai codici dell’amministrazione di appartenenza o dai codici
di comportamento di cui all’articolo 54. di comportamento di cui all’articolo 54.
3. Nei casi di cui al comma 1, lettere a), d), e) 3. Nei casi di cui al comma 1, lettere a), d), e)
ed f) del il licenziamento è senza preavviso. ed f) del il licenziamento è senza preavviso.
Art. 55-quinquies - (False attestazioni o Art. 55-quinquies - (False attestazioni o
certificazioni)- 1. Fermo quanto previsto dal certificazioni)- 1. Fermo quanto previsto dal
codice penale, il lavoratore dipendente di una codice penale, il lavoratore dipendente di una
pubblica amministrazione che attesta falsamente pubblica amministrazione che attesta falsamente
la propria presenza in servizio, mediante la propria presenza in servizio, mediante
l’alterazione dei sistemi di rilevamento della l’alterazione dei sistemi di rilevamento della
presenza o con altre modalità fraudolente, presenza o con altre modalità fraudolente,
ovvero giustifica l’assenza dal servizio mediante ovvero giustifica l’assenza dal servizio mediante
una certificazione medica falsa o falsamente una certificazione medica falsa o falsamente
attestante uno stato di malattia è punito con la attestante uno stato di malattia è punito con la
reclusione da uno a cinque anni e con la multa reclusione da uno a cinque anni e con la multa
da euro 400 ad euro 1.600. La medesima pena si da euro 400 ad euro 1.600. La medesima pena si
applica al medico e a chiunque altro concorre applica al medico e a chiunque altro concorre
nella commissione del delitto. nella commissione del delitto.
2. Nei casi di cui al comma 1, il lavoratore, ferme 2. Nei casi di cui al comma 1, il lavoratore, ferme
la responsabilità penale e disciplinare e le la responsabilità penale e disciplinare e le
relative sanzioni, è obbligato a risarcire il danno relative sanzioni, è obbligato a risarcire il danno
patrimoniale, pari al compenso corrisposto a patrimoniale, pari al compenso corrisposto a
titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia
accertata la mancata prestazione, nonché il accertata la mancata prestazione, nonché il
danno all’immagine subiti dall’amministrazione. danno all’immagine subiti dall’amministrazione.
3. La sentenza definitiva di condanna o di 3. La sentenza definitiva di condanna o di
applicazione della pena per il delitto di cui al applicazione della pena per il delitto di cui al
comma 1 comporta, per il medico, la sanzione comma 1 comporta, per il medico, la sanzione
disciplinare della radiazione dall’albo ed altresì, disciplinare della radiazione dall’albo ed altresì,
se dipendente di una struttura sanitaria pubblica se dipendente di una struttura sanitaria pubblica
o se convenzionato con il servizio sanitario o se convenzionato con il servizio sanitario
nazionale, il licenziamento per giusta causa o la nazionale, il licenziamento per giusta causa o la
decadenza dalla convenzione. Le medesime decadenza dalla convenzione. Le medesime
sanzioni disciplinari si applicano se il medico, in sanzioni disciplinari si applicano se il medico, in
relazione all’assenza dal servizio, rilascia relazione all’assenza dal servizio, rilascia
certificazioni che attestano dati clinici non certificazioni che attestano dati clinici non
direttamente constatati né oggettivamente direttamente constatati né oggettivamente
documentati. documentati.
Art.55-sexies-(Responsabilità disciplinare per Art.55-sexies-(Responsabilità disciplinare per
condotte pregiudizievoli per l’amministrazione e condotte pregiudizievoli per l’amministrazione e
limitazione della responsabilità per l’esercizio limitazione della responsabilità per l’esercizio
dell’azione disciplinare)- 1. La condanna della dell’azione disciplinare)- 1. La condanna della
pubblica amministrazione al risarcimento del pubblica amministrazione al risarcimento del
danno derivante dalla violazione, da parte del danno derivante dalla violazione, da parte del
lavoratore dipendente, degli obblighi concernenti lavoratore dipendente, degli obblighi concernenti
la prestazione lavorativa, stabiliti da norme la prestazione lavorativa, stabiliti da norme
legislative o regolamentari, dal contratto legislative o regolamentari, dal contratto
collettivo o individuale, da atti e provvedimenti collettivo o individuale, da atti e provvedimenti
dell’amministrazione di appartenenza o dai codici dell’amministrazione di appartenenza o dai codici
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di comportamento di cui all’articolo 54, comporta di comportamento di cui all’articolo 54, comporta
l’applicazione nei suoi confronti, ove già non l’applicazione nei suoi confronti, ove già non
ricorrano i presupposti per l’applicazione di ricorrano i presupposti per l’applicazione di
un’altra sanzione disciplinare, della sospensione un’altra sanzione disciplinare, della sospensione
dal servizio con privazione della retribuzione da dal servizio con privazione della retribuzione da
un minimo di tre giorni fino ad un massimo di tre un minimo di tre giorni fino ad un massimo di tre
mesi, in proporzione all’entità del risarcimento. mesi, in proporzione all’entità del risarcimento.
2. Fuori dei casi previsti nel comma 1, il 2. Fuori dei casi previsti nel comma 1, il
lavoratore, quando cagiona grave danno al lavoratore, quando cagiona grave danno al
normale funzionamento dell’ufficio di normale funzionamento dell’ufficio di
appartenenza, per inefficienza o incompetenza appartenenza, per inefficienza o incompetenza
professionale accertate dall’amministrazione ai professionale accertate dall’amministrazione ai
sensi delle disposizioni legislative e contrattuali sensi delle disposizioni legislative e contrattuali
concernenti la valutazione del personale delle concernenti la valutazione del personale delle
amministrazioni pubbliche, è collocato in amministrazioni pubbliche, è collocato in
disponibilità, all’esito del procedimento disponibilità, all’esito del procedimento
disciplinare che accerta tale responsabilità, e si disciplinare che accerta tale responsabilità, e si
applicano nei suoi confronti le disposizioni di cui applicano nei suoi confronti le disposizioni di cui
all’articolo 33, comma 8, e all’articolo 34, commi all’articolo 33, comma 8, e all’articolo 34, commi
1, 2, 3 e 4. Il provvedimento che definisce il 1, 2, 3 e 4. Il provvedimento che definisce il
giudizio disciplinare stabilisce le mansioni e la giudizio disciplinare stabilisce le mansioni e la
qualifica per le quali può avvenire l’eventuale qualifica per le quali può avvenire l’eventuale
ricollocamento. Durante il periodo nel quale è ricollocamento. Durante il periodo nel quale è
collocato in disponibilità, il lavoratore non ha collocato in disponibilità, il lavoratore non ha
diritto di percepire aumenti retributivi diritto di percepire aumenti retributivi
sopravvenuti. sopravvenuti.
3. Il mancato esercizio o la decadenza dell’azione 3. Il mancato esercizio o la decadenza dell’azione
disciplinare, dovuti all’omissione o al ritardo, disciplinare, dovuti all’omissione o al ritardo,
senza giustificato motivo, degli atti del senza giustificato motivo, degli atti del
procedimento disciplinare o a valutazioni procedimento disciplinare o a valutazioni
sull’insussistenza dell’illecito disciplinare sull’insussistenza dell’illecito disciplinare
irragionevoli o manifestamente infondate, in irragionevoli o manifestamente infondate, in
relazione a condotte aventi oggettiva e palese relazione a condotte aventi oggettiva e palese
rilevanza disciplinare, comporta, per i soggetti rilevanza disciplinare, comporta, per i soggetti
responsabili aventi qualifica dirigenziale, responsabili aventi qualifica dirigenziale,
l’applicazione della sanzione disciplinare della l’applicazione della sanzione disciplinare della
sospensione dal servizio con privazione della sospensione dal servizio con privazione della
retribuzione in proporzione alla gravità retribuzione in proporzione alla gravità
dell’infrazione non perseguita, fino ad un dell’infrazione non perseguita, fino ad un
massimo di tre mesi in relazione alle infrazioni massimo di tre mesi in relazione alle infrazioni
sanzionabili con il licenziamento, ed altresì la sanzionabili con il licenziamento, ed altresì la
mancata attribuzione della retribuzione di mancata attribuzione della retribuzione di
risultato per un importo pari a quello spettante risultato per un importo pari a quello spettante
per il doppio del periodo della durata della per il doppio del periodo della durata della
sospensione. Ai soggetti non aventi qualifica sospensione. Ai soggetti non aventi qualifica
dirigenziale si applica la predetta sanzione della dirigenziale si applica la predetta sanzione della
sospensione dal servizio con privazione della sospensione dal servizio con privazione della
retribuzione, ove non diversamente stabilito dal retribuzione, ove non diversamente stabilito dal
contratto collettivo. contratto collettivo.
4. La responsabilità civile eventualmente 4. La responsabilità civile eventualmente
configurabile a carico del dirigente in relazione a configurabile a carico del dirigente in relazione a
profili di illiceità nelle determinazioni concernenti profili di illiceità nelle determinazioni concernenti
lo svolgimento del procedimento disciplinare è lo svolgimento del procedimento disciplinare è
limitata, in conformità ai principi generali, ai casi limitata, in conformità ai principi generali, ai casi
di dolo o colpa grave. di dolo o colpa grave.
Art. 55- septies - (Controlli sulle assenze) - Art. 55- septies - (Controlli sulle assenze) -
Nell'ipotesi di assenza per malattia protratta per Nell'ipotesi di assenza per malattia protratta per
un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni
caso, dopo il secondo evento di malattia caso, dopo il secondo evento di malattia
nell'anno solare l'assenza viene giustificata nell'anno solare l'assenza viene giustificata
esclusivamente mediante certificazione medica esclusivamente mediante certificazione medica
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da
un medico convenzionato con il servizio sanitario un medico convenzionato con il servizio sanitario
nazionale. nazionale.
2. In tutti i casi di assenza per malattia la 2. In tutti i casi di assenza per malattia la
certificazione medica è inviata per via telematica, certificazione medica è inviata per via telematica,
direttamente dal medico o dalla struttura direttamente dal medico o dalla struttura
sanitaria che la rilascia, all’Istituto nazionale sanitaria che la rilascia, all’Istituto nazionale
della previdenza sociale, secondo le modalità della previdenza sociale, secondo le modalità
stabilite per la trasmissione telematica dei stabilite per la trasmissione telematica dei
certificati medici nel settore privato dalla certificati medici nel settore privato dalla
normativa vigente, e in particolare dal decreto normativa vigente, e in particolare dal decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri previsto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto
dall’articolo 50, comma 5-bis, del decreto-legge dall’articolo 50, comma 5-bis, del decreto-legge
30 settembre 2003, n. 269, convertito, con 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n.
326, introdotto dall’articolo 1, comma 810, della 326, introdotto dall’articolo 1, comma 810, della
legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dal predetto legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dal predetto
Istituto è immediatamente inoltrata, con le Istituto è immediatamente inoltrata, con le
medesime modalità, all’amministrazione o al medesime modalità, all’amministrazione o al
datore di lavoro privato interessati. datore di lavoro privato interessati.
3. L’Istituto nazionale della previdenza sociale, 3. L’Istituto nazionale della previdenza sociale,
gli enti del servizio sanitario nazionale e le altre gli enti del servizio sanitario nazionale e le altre
amministrazioni interessate svolgono le attività amministrazioni interessate svolgono le attività
di cui al comma 2 con le risorse finanziarie, di cui al comma 2 con le risorse finanziarie,
strumentali e umane disponibili a legislazione strumentali e umane disponibili a legislazione
vigente, senza maggiori oneri a carico della vigente, senza maggiori oneri a carico della
finanza pubblica. finanza pubblica.
4. L’inosservanza degli obblighi di trasmissione 4. L’inosservanza degli obblighi di trasmissione
per via telematica della certificazione medica per via telematica della certificazione medica
concernente assenze di lavoratori per malattia di concernente assenze di lavoratori per malattia di
cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare e, cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare e,
in caso di reiterazione, comporta l’applicazione in caso di reiterazione, comporta l’applicazione
della sanzione del licenziamento ovvero, per i della sanzione del licenziamento ovvero, per i
medici in rapporto convenzionale con le aziende medici in rapporto convenzionale con le aziende
sanitarie locali, della decadenza dalla sanitarie locali, della decadenza dalla
convenzione, in modo inderogabile dai contratti o convenzione, in modo inderogabile dai contratti o
accordi collettivi. accordi collettivi.
5. L'Amministrazione dispone il controllo in 5. L'Amministrazione dispone il controllo in
ordine alla sussistenza della malattia del ordine alla sussistenza della malattia del
dipendente anche nel caso di assenza di un solo dipendente anche nel caso di assenza di un solo
giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e
organizzative. Le fasce orarie di reperibilità del organizzative. Le fasce orarie di reperibilità del
lavoratore, entro le quali devono essere lavoratore, entro le quali devono essere
effettuate le visite mediche di controllo, sono effettuate le visite mediche di controllo, sono
dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00
alle ore 20.00 di tutti i giorni, compresi i non alle ore 20.00 di tutti i giorni, compresi i non
lavorativi e i festivi. lavorativi e i festivi.
Art. 55-octies (Permanente inidoneità psicofisica Art. 55-octies (Permanente inidoneità psicofisica
)- 1. Nel caso di accertata permanente inidoneità )- 1. Nel caso di accertata permanente
psicofisica al servizio dei dipendenti delle inidoneità psicofisica al servizio dei dipendenti
amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo 2. delle amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo
comma 2, l’amministrazione può risolvere il 2. comma 2, l’amministrazione può risolvere il
rapporto di lavoro. Con regolamento da rapporto di lavoro. Con regolamento da
emanarsi, ai sensi dell’articolo 17, comma 1, emanarsi, ai sensi dell’articolo 17, comma 1,
lettera b) della legge 23 agosto 1988, n. 400 lettera b) della legge 23 agosto 1988, n. 400
sono disciplinati, per il personale delle sono disciplinati, per il personale delle
amministrazioni statali, anche ad ordinamento amministrazioni statali, anche ad ordinamento
autonomo, nonché degli enti pubblici non autonomo, nonché degli enti pubblici non
economici: economici:
a) la procedura da adottare per la verifica a) la procedura da adottare per la verifica
dell’idoneità al servizio, anche ad iniziativa dell’idoneità al servizio, anche ad iniziativa
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dell’Amministrazione; dell’Amministrazione;
b) la possibilità per l’amministrazione, nei casi di b) la possibilità per l’amministrazione, nei casi di
pericolo per l’incolumità del dipendente pericolo per l’incolumità del dipendente
interessato nonché per la sicurezza degli altri interessato nonché per la sicurezza degli altri
dipendenti e degli utenti, di adottare dipendenti e degli utenti, di adottare
provvedimenti di sospensione cautelare dal provvedimenti di sospensione cautelare dal
servizio, in attesa dell’effettuazione della visita di servizio, in attesa dell’effettuazione della visita di
idoneità, nonché nel caso di mancata idoneità, nonché nel caso di mancata
presentazione del dipendente alla visita di presentazione del dipendente alla visita di
idoneità. in assenza di giustificato motivo; idoneità, in assenza di giustificato motivo;
c) gli effetti sul trattamento giuridico ed c) gli effetti sul trattamento giuridico ed
economico della sospensione di cui alla lettera economico della sospensione di cui alla lettera
b), nonché il contenuto e gli effetti dei b), nonché il contenuto e gli effetti dei
provvedimenti definitivi adottati provvedimenti definitivi adottati
dall’amministrazione. in seguito all’effettuazione dall’amministrazione in seguito all’effettuazione
della visita di idoneità; della visita di idoneità;
d) la possibilità, per l’amministrazione, di d) la possibilità, per l’amministrazione, di
risolvere il rapporto di lavoro nel caso di reiterato risolvere il rapporto di lavoro nel caso di reiterato
rifiuto, da parte del dipendente, di sottoporsi alla rifiuto, da parte del dipendente, di sottoporsi alla
visita di idoneità. visita di idoneità.
Art. 55-novies (Identificazione del personale a Art. 55-novies (Identificazione del personale a
contatto con il pubblico)- 1. I dipendenti delle contatto con il pubblico)- 1. I dipendenti delle
amministrazioni pubbliche che svolgono attività a amministrazioni pubbliche che svolgono attività a
contatto con il pubblico sono tenuti a rendere contatto con il pubblico sono tenuti a rendere
conoscibile il proprio nominativo mediante l’uso conoscibile il proprio nominativo mediante l’uso
di cartellini identificativi o di targhe da apporre di cartellini identificativi o di targhe da apporre
presso la postazione di lavoro. presso la postazione di lavoro.
2. Dall’obbligo di cui al comma 1 è escluso il 2. Dall’obbligo di cui al comma 1 è escluso il
personale individuato da ciascuna personale individuato da ciascuna
amministrazione sulla base di categorie amministrazione sulla base di categorie
determinate, in relazione ai compiti ad esse determinate, in relazione ai compiti ad esse
attribuiti, mediante uno o più decreti del attribuiti, mediante uno o più decreti del
Presidente del Consiglio dei ministri o del Presidente del Consiglio dei ministri o del
Ministro per la pubblica amministrazione e Ministro per la pubblica amministrazione e
l'innovazione, su proposta del Ministro l'innovazione, su proposta del Ministro
competente ovvero, in relazione al personale competente ovvero, in relazione al personale
delle amministrazioni pubbliche non statali, delle amministrazioni pubbliche non statali,
previa intesa in sede di Conferenza permanente previa intesa in sede di Conferenza permanente
per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano o di Conferenza autonome di Trento e Bolzano o di Conferenza
Stato-città ed autonomie locali.”. Stato-città ed autonomie locali.”.

Art. 68 Art. 68
(Comunicazione della sentenza) (Comunicazione della sentenza)
1. Dopo l’articolo 154-bis del decreto legislativo 1. Dopo l’articolo 154-bis del decreto legislativo
28 luglio 1989, n. 271, è inserito il seguente: 28 luglio 1989, n. 271, è inserito il seguente:
“Art. 154- ter (Comunicazione della sentenza) – “Art. 154- ter (Comunicazione della sentenza) –
1. La cancelleria del giudice che ha pronunciato 1. La cancelleria del giudice che ha pronunciato
sentenza penale nei confronti di un lavoratore sentenza penale nei confronti di un lavoratore
dipendente di un’amministrazione pubblica ne dipendente di un’amministrazione pubblica ne
comunica il dispositivo all’amministrazione di comunica il dispositivo all’amministrazione di
appartenenza e, su richiesta di questa, trasmette appartenenza e, su richiesta di questa, trasmette
copia integrale del provvedimento. La copia integrale del provvedimento. La
comunicazione e la trasmissione sono effettuate comunicazione e la trasmissione sono effettuate
con modalità telematiche, ai sensi del decreto con modalità telematiche, ai sensi del decreto
legislativo 7 marzo 2005, n. 82, entro trenta legislativo 7 marzo 2005, n. 82, entro trenta
giorni dalla data del deposito.”. giorni dalla data del deposito.”.
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

Art. 69 Art. 69
(Ampliamento dei poteri ispettivi) (Ampliamento dei poteri ispettivi)
1. All’articolo 60 del decreto legislativo n. 165 del 1. All’articolo 60 del decreto legislativo n. 165 del
2001, il comma 6 è sostituito dal seguente: 2001, il comma 6 è sostituito dal seguente:
“6. Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri “6. Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
- Dipartimento della funzione pubblica è istituito - Dipartimento della funzione pubblica è istituito
l’Ispettorato per la funzione pubblica, che opera l’Ispettorato per la funzione pubblica, che opera
alle dirette dipendenze del Ministro delegato. alle dirette dipendenze del Ministro delegato.
L’Ispettorato vigila e svolge verifiche sulla L’Ispettorato vigila e svolge verifiche sulla
conformità dell’azione amministrativa ai principi conformità dell’azione amministrativa ai principi
di imparzialità e buon andamento, sull’efficacia di imparzialità e buon andamento, sull’efficacia
della sua attività con particolare riferimento alle della sua attività con particolare riferimento alle
riforme volte alla semplificazione delle riforme volte alla semplificazione delle
procedure, sul corretto conferimento degli procedure, sul corretto conferimento degli
incarichi, sull’esercizio dei poteri disciplinari, incarichi, sull’esercizio dei poteri disciplinari,
sull’osservanza delle disposizioni vigenti in sull’osservanza delle disposizioni vigenti in
materia di controllo dei costi, dei rendimenti, dei materia di controllo dei costi, dei rendimenti, dei
risultati, di verifica dei carichi di lavoro. Collabora risultati, di verifica dei carichi di lavoro. Collabora
alle verifiche ispettive di cui al comma 5. Per le alle verifiche ispettive di cui al comma 5. Per le
predette finalità l’Ispettorato si avvale di un predette finalità l’Ispettorato si avvale di un
numero complessivo di dieci funzionari scelti tra numero complessivo di dieci funzionari scelti tra
esperti del Ministero dell’economia e delle esperti del Ministero dell’economia e delle
finanze, del Ministero dell’interno, o comunque finanze, del Ministero dell’interno, o comunque
tra il personale di altre amministrazioni tra il personale di altre amministrazioni
pubbliche, in posizione di comando o fuori ruolo, pubbliche, in posizione di comando o fuori ruolo,
per il quale si applicano l’articolo 17, comma 14, per il quale si applicano l’articolo 17, comma 14,
della legge 15 maggio 1997, n. 127, e l’articolo della legge 15 maggio 1997, n. 127, e l’articolo
56, comma 7, del Testo unico di cui al decreto 56, comma 7, del Testo unico di cui al decreto
del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957,
n. 3, e successive modificazioni. Per l'esercizio n. 3, e successive modificazioni. Per l'esercizio
delle funzioni ispettive connesse, in particolare, delle funzioni ispettive connesse, in particolare,
al corretto conferimento degli incarichi e ai al corretto conferimento degli incarichi e ai
rapporti di collaborazione, svolte anche d'intesa rapporti di collaborazione, svolte anche d'intesa
con il Ministero dell'economia e delle finanze, con il Ministero dell'economia e delle finanze,
l'Ispettorato si avvale dei dati comunicati dalle l'Ispettorato si avvale dei dati comunicati dalle
amministrazioni al Dipartimento della funzione amministrazioni al Dipartimento della funzione
pubblica ai sensi dell'articolo 53. L'Ispettorato, pubblica ai sensi dell'articolo 53. L'Ispettorato,
inoltre, al fine di corrispondere a segnalazioni da inoltre, al fine di corrispondere a segnalazioni da
parte di cittadini o pubblici dipendenti circa parte di cittadini o pubblici dipendenti circa
presunte irregolarità, ritardi o inadempienze presunte irregolarità, ritardi o inadempienze
delle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma delle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma
2, può richiedere chiarimenti e riscontri in 2, può richiedere chiarimenti e riscontri in
relazione ai quali l'amministrazione interessata relazione ai quali l'amministrazione interessata
ha l'obbligo di rispondere, anche per via ha l'obbligo di rispondere, anche per via
telematica, entro quindici giorni. A conclusione telematica, entro quindici giorni. A conclusione
degli accertamenti, gli esiti delle verifiche svolte degli accertamenti, gli esiti delle verifiche svolte
dall'ispettorato costituiscono obbligo di dall'ispettorato costituiscono obbligo di
valutazione, ai fini dell'individuazione delle valutazione, ai fini dell'individuazione delle
responsabilità e delle eventuali sanzioni responsabilità e delle eventuali sanzioni
disciplinari di cui all'articolo 55, per disciplinari di cui all'articolo 55, per
l'amministrazione medesima. Gli ispettori, l'amministrazione medesima. Gli ispettori,
nell'esercizio delle loro funzioni, hanno piena nell'esercizio delle loro funzioni, hanno piena
autonomia funzionale ed hanno l'obbligo, ove ne autonomia funzionale ed hanno l'obbligo, ove ne
ricorrano le condizioni, di denunciare alla Procura ricorrano le condizioni, di denunciare alla Procura
Generale della Corte dei conti le irregolarità Generale della Corte dei conti le irregolarità
riscontrate.” riscontrate.”
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

Art. 70 Art. 70
(Abrogazioni) (Abrogazioni)
1. Sono abrogate le seguenti disposizioni: 1. Sono abrogate le seguenti disposizioni:
a) articolo 71, commi 2 e 3, del decreto-legge 25 a) articolo 71, commi 2 e 3, del decreto-legge 25
giugno 2008, n. 112, convertito, con giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;
b) articoli da 502 a 507 del decreto legislativo 16 b) articoli da 502 a 507 del decreto legislativo 16
aprile 1994, n. 297; aprile 1994, n. 297;
c) l’articolo 56 del decreto legislativo 30 marzo c) l’articolo 56 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165. 2001, n. 165.
2. All’articolo 5, comma 4, della legge 27 marzo 2. All’articolo 5, comma 4, della legge 27 marzo
2001, n. 97, le parole “, salvi termini diversi 2001, n. 97, le parole “, salvi termini diversi
previsti dai contratti collettivi nazionali di previsti dai contratti collettivi nazionali di
lavoro,” sono soppresse. lavoro,” sono soppresse.

Art. 71 Art. 71
(Norme transitorie) (Norme transitorie)
1. Dalla data di entrata in vigore del presente 1. Dalla data di entrata in vigore del presente
decreto non è ammessa, a pena di nullità, decreto non è ammessa, a pena di nullità,
l’impugnazione di sanzioni disciplinari dinanzi ai l’impugnazione di sanzioni disciplinari dinanzi ai
collegi arbitrali di disciplina. I procedimenti di collegi arbitrali di disciplina. I procedimenti di
impugnazione di sanzioni disciplinari pendenti impugnazione di sanzioni disciplinari pendenti
dinanzi ai predetti collegi alla data di entrata in dinanzi ai predetti collegi alla data di entrata in
vigore del presente decreto sono definiti, a pena vigore del presente decreto sono definiti, a pena
di nullità degli atti, entro il termine di trenta di nullità degli atti, entro il termine di trenta
giorni decorrente dalla predetta data. giorni decorrente dalla predetta data.
2. L’obbligo di esposizione di cartellini o targhe 2. L’obbligo di esposizione di cartellini o targhe
identificativi, previsto dall’articolo 55-novies del identificativi, previsto dall’articolo 55-novies del
decreto legislativo n. 165 del 2001, introdotto decreto legislativo n. 165 del 2001, introdotto
dall’articolo 67 del presente decreto, decorre dal dall’articolo 67 del presente decreto, decorre dal
novantesimo giorno successivo all’entrata in novantesimo giorno successivo all’entrata in
vigore del presente decreto. vigore del presente decreto.
3. Le disposizioni di legge, non incompatibili con 3. Le disposizioni di legge, non incompatibili con
quelle del presente decreto, concernenti singole quelle del presente decreto, concernenti singole
amministrazioni e recanti fattispecie amministrazioni e recanti fattispecie
sanzionatorie specificamente concernenti i sanzionatorie specificamente concernenti i
rapporti di lavoro del personale di cui all’articolo rapporti di lavoro del personale di cui all’articolo
2, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del
2001 continuano ad essere applicabili sino al 2001 continuano ad essere applicabili sino al
primo rinnovo del contratto collettivo di settore primo rinnovo del contratto collettivo di settore
successivo alla data di entrata in vigore del successivo alla data di entrata in vigore del
presente decreto. presente decreto.

TITOLO V TITOLO V
NORME FINALI E TRANSITORIE NORME FINALI E TRANSITORIE

Art. 72 Art. 72
(Ambito di applicazione) (Ambito di applicazione)
1. Gli articoli da 17 a 23, da 25 a 30, da 32 a 35, 1. Gli articoli 11, commi 1 e 3, da 28 a 30, da 32
52, 55,59, 60, comma 1, 62, 63, 64, 66, 67 e a 35, 52, 55,59, 60, comma 1, 62, 63, 64, 66,
71, commi 1 e 3, rientrano nella potestà 67 e 71, commi 1 e 3, rientrano nella potestà
legislativa esclusiva esercitata dallo Stato, ai legislativa esclusiva esercitata dallo Stato, ai
sensi dell’articolo 117, comma secondo, lett. l) sensi dell’articolo 117, comma secondo, lett. l)
ed m) della Costituzione. ed m) della Costituzione.
2. Gli articoli da 3 a 15, l’articolo 24 e l’articolo 2. Gli articoli 3, 4, 5, comma 2, 7, 9, 15, comma
60, commi 1-bis e 1-ter recano norme di diretta 1, 16, comma 2, 17, 23, commi 1 e 2, 24,
attuazione dell’articolo 97 della Costituzione e commi 1 e 2, 25, 26, 27, comma 1, e l’articolo
costituiscono principi generali dell’ordinamento ai 60, commi 1-bis e 1-ter recano norme di diretta
quali si adeguano le Regioni e gli Enti locali, attuazione dell’articolo 97 della Costituzione e
GLI EMENDAMENTI DOPO L’INTESA E IL PARERE IN SEDE DI CONFERENZA UNIFICATA

anche con riferimento agli Enti del Servizio costituiscono principi generali dell’ordinamento ai
Sanitario Nazionale, negli ambiti di rispettiva quali si adeguano le Regioni e gli Enti locali,
competenza. anche con riferimento agli Enti del Servizio
Sanitario Nazionale, negli ambiti di rispettiva
competenza.
3. Gli articoli 53, 54, 56, 57 e 58 recano principi
fondamentali di coordinamento della finanza
pubblica, ai sensi dell’articolo 117, comma 3,
della Costituzione.
4. Con uno o più decreti del Presidente del 4. Con uno o più decreti del Presidente del
Consiglio dei ministri sono determinati, in Consiglio dei ministri sono determinati, in
attuazione dell’articolo 2, comma 5, della legge 4 attuazione dell’articolo 2, comma 5, della legge 4
marzo 2009, n.15, limiti e modalità di marzo 2009, n.15, limiti e modalità di
applicazione delle disposizioni, anche applicazione delle disposizioni del presente
inderogabili, del presente decreto alla Presidenza decreto alla Presidenza del Consiglio dei ministri,
del Consiglio dei ministri, anche con riferimento anche con riferimento alla definizione del
alla definizione del comparto autonomo di comparto di contrattazione collettiva, in
contrattazione collettiva, in considerazione della considerazione della peculiarità del relativo
peculiarità del relativo ordinamento, che ordinamento, che discende dagli articoli 92 e 95
discende dagli articoli 92 e 95 della Costituzione. della Costituzione. Fino alla entrata in vigore di
Fino alla entrata in vigore di ciascuno di tali ciascuno di tali decreti, alla Presidenza del
decreti, alla Presidenza del Consiglio dei ministri Consiglio dei ministri continua ad applicarsi la
continua ad applicarsi la normativa previgente. normativa previgente.
5. Con decreto del Presidente del Consiglio dei 5. Con decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri, di concerto con il Ministro dell’istruzione ministri, di concerto con il Ministro dell’istruzione
dell’università e della ricerca e con il Ministro dell’università e della ricerca e con il Ministro
dell’economia e delle finanze, sono determinati i dell’economia e delle finanze, sono determinati i
limiti e modalità di applicazione delle disposizioni limiti e modalità di applicazione delle disposizioni
dei Titoli II e III del presente decreto al dei Titoli II e III del presente decreto al
personale docente della scuola e delle personale docente della scuola e delle
accademie, conservatori e istituti assimilati e ai accademie, conservatori e istituti assimilati e ai
ricercatori negli Enti di ricerca. Resta comunque ricercatori negli Enti di ricerca. Resta comunque
esclusa la costituzione degli organismi di cui esclusa la costituzione degli organismi di cui
all’articolo 14 nell’ambito del sistema scolastico, all’articolo 14 nell’ambito del sistema scolastico,
delle accademie e conservatori, e degli istituti delle accademie e conservatori, e degli istituti
assimilabili. assimilabili.
5 bis Le disposizioni del presente decreto
legislativo si applicano nei confronti delle regioni
a statuto speciale e delle province autonome di
Trento e Bolzano compatibilmente con le
attribuzioni previste dagli statuti e dalle relative
norme di attuazione.
SENATO DELLA REPUBBLICA

Legislatura 16º - 1ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 126 del 23/09/2009

AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

MERCOLEDÌ 23 SETTEMBRE 2009


126ª Seduta

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante: "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in
materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e
trasparenza nelle pubbliche amministrazioni" (n. 82)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge 4
marzo 2009, n. 15. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole con osservazioni)

SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DAL RELATORE


SULL'ATTO DEL GOVERNO N. 82

La Commissione, esaminato lo schema di decreto legislativo in titolo,

premesso che:
l'approvazione della legge di delega al Governo per l'introduzione di misure che favoriscano una
maggiore produttività del lavoro pubblico e l'efficienza e la trasparenza delle pubbliche
amministrazioni è stato frutto di una ampia convergenza tra maggioranza e opposizione;
sul testo del decreto delegato si è acquisito il parere favorevole e raggiunta l’intesa nella
Conferenza unificata salvo per quanto concerne l’articolo 52, comma 1;
a seguito dell’esame nella Conferenza unificata sono state concordate rispetto al testo approvato in
via preliminare dal Governo una serie di modifiche complessivamente condivisibili;

ritenuto che:
si tratta di un impegno riformatore particolarmente rilevante, in considerazione degli effetti che una
maggiore efficacia del lavoro è in grado di determinare in termini di aumento del PIL, soprattutto in
una fase recessiva come quella in corso;
le misure introdotte appaiono urgenti per evitare una più profonda frattura tra il lavoro
pubblico, caratterizzato da retribuzioni mediamente più alte a parità di posizioni organizzative, e il
lavoro privato;
le principali direttrici della riforma sono: una nuova disciplina in materia di misurazione, valutazione
e trasparenza della performance delle strutture e dei dipendenti; una revisione della disciplina degli
incentivi, con l'introduzione di un sistema premiale strettamente connesso ai meriti effettivamente
valutati; la riaffermazione del principio di responsabilità, sia in termini di contrasto alla scarsa
produttività e all'assenteismo e di revisione dei procedimenti disciplinari, sia in termini di
ridefinizione del ruolo e delle funzioni della dirigenza; la modifica delle norme che regolano la
contrattazione collettiva, anche per favorire un allineamento dei sistemi di relazioni industriali nei
settori pubblico e privato;
il ciclo di gestione della performance offre alle amministrazioni un quadro di azione che realizza il
passaggio dalla cultura di mezzi (input) a quella di risultati (output ed outcome) già auspicato dalle
riforme precedenti e la sua implementazione potrà produrre effetti positivi sia sul rapporto con il
personale, attraverso il sistema premiante, sia sul rapporto con il pubblico attraverso la customer
satisfaction e la trasparenza;
considerato che:
l’Organismo indipendente di valutazione, di cui all’articolo 14, previsto all’interno di ciascuna
amministrazione, è nominato dall’organo di indirizzo politico-amministrativo, ma per le strutture
diverse dai Ministeri potrebbe esservi la necessità di tenere conto della specificità dei rispettivi
ordinamenti e di integrare le nuove funzioni anche in caso di organi monocratici (ciò avviene, ad
esempio, nel caso degli enti pubblici di previdenza e assistenza obbligatoria in cui vige il cosiddetto
"sistema duale" di governance per cui la nomina dei componenti dell’Organismo potrebbe essere
effettuata dal Presidente o dal Consiglio di amministrazione, previa intesa con il Consiglio di
indirizzo e vigilanza);
la "progressione di carriera", in quanto preposta al "passaggio" del dipendente all’area
superiore prevista dai sistemi di progressione professionale, deve obbedire - in aderenza alla
cospicua giurisprudenza anche costituzionale in materia - a regole concorsuali (per tale motivo lo
stesso comma 1 dell’articolo 24, nonché l’articolo 52, comma 1-bis, del decreto legislativo n. 165
del 2001 - come introdotto dall’articolo 60 del decreto legislativo -, configura, nell’ambito dell’unico
concorso pubblico la mera possibilità di una quota di accesso riservata agli interni, nel limite
massimo del 50 per cento, in cui si sostanzia la predetta progressione di carriera); sarebbe
pertanto necessario precisare che la collocazione nella "fascia di merito" più elevata per un certo
numero di anni può costituire titolo di merito valutabile ma non anche un titolo prioritario, come se
si trattasse di un concorso per soli titoli. Sulla stessa linea, l’articolo 52, comma 1-bis del decreto
legislativo n. 165 del 2001 fa correttamente riferimento al "titolo rilevante";

rilevato altresì che:


è opportuno che, all’articolo 55, vengano richiamate entrambe le ipotesi di tutela retributiva dei
dipendenti pubblici e salvaguardia delle prerogative unilaterali del datore di lavoro pubblico previste
nel testo in deroga alla contrattazione obbligatoria dei trattamenti retributivi;
sarebbe opportuno distinguere con maggiore chiarezza i soggetti del processo di misurazione e
valutazione della performance organizzativa e di quella individuale, nonché le relative attribuzioni;
è necessario valorizzare il concetto di trasparenza come accessibilità totale delle informazioni
concernenti ogni aspetto dell’organizzazione e della vita delle amministrazioni pubbliche e rafforzare
l’autonomia della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni
pubbliche, di cui all’articolo 13 dello schema di decreto legislativo, soprattutto con riferimento
all’autonomia organizzativa in modo da consolidarne il ruolo essenziale di autorità preposta a
garantire l’attuazione del sistema;
in coerenza con i principi della delega (vedi articolo 6, comma 1 e comma 2, lett. h) della legge n.
15 del 2009), si dovrebbe specificare che le percentuali di incarichi dirigenziali conferibili agli
esterni, secondo i precetti costituzionali, sono da considerare applicabili (in quanto deroga speciale
all'accesso per concorso pubblico) a tutte le amministrazioni pubbliche. In tal modo si eviterebbe la
possibilità che le amministrazioni, con proprio regolamento, prevedano percentuali fino al 100 per
cento dei posti da destinare all'esterno, "precarizzando" la dirigenza e legandola allo scadere del
vertice politico;
la previsione di affidare incarichi per i quali è richiesta specifica esperienza e peculiare
professionalità, con contratti di diritto privato a tempo determinato, attraverso concorso pubblico
aperto ai soggetti in possesso dei requisiti professionali e delle attitudini manageriali corrispondenti
al posto di funzione da coprire, non consente - per il carattere temporaneo - l’accesso nei ruoli
corrispondenti alla qualifica di dirigente di prima fascia e altera il sistema di conferimento agli
esterni degli incarichi di cui all’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001,
ampliando le quote percentuali ivi previste;
nel testo all’esame non si rinviene alcuna disposizione che attui il criterio di delegazione contenuto
all’articolo 1, comma 2, lettera h) della legge delega n. 15 del 2009 sull’introduzione di strumenti
che assicurino una più efficace organizzazione delle procedure concorsuali su base territoriale,
conformemente al principio della parità di condizioni per l'accesso ai pubblici uffici, da garantire,
mediante specifiche disposizioni del bando, con riferimento al luogo di residenza dei concorrenti,
quando tale requisito sia strumentale all'assolvimento di servizi altrimenti non attuabili o almeno
non attuabili con identico risultato;
al fine di poter realizzare lo spirito della riforma basata sul principio meritocratico, è opportuno
stabilire che una quota prevalente del trattamento accessorio complessivo sia destinata alla
remunerazione della performance individuale del personale; parimenti, per i dirigenti è necessario
prevedere che i contratti collettivi individuino, nell’ambito delle risorse da destinare alla
retribuzione di risultato, una quota rilevante da destinare alla remunerazione della performance
individuale, al di là del conseguimento degli obiettivi minimi fissati contrattualmente;
è necessario individuare i soggetti cui spetta rilevare il superamento dei vincoli finanziari in
sede di contrattazione collettiva, ai fini dell’obbligo di recupero, e consentire così l’applicabilità delle
"disposizioni di cui all'articolo 40, comma 3-quinquies, ultimo periodo";
sarebbe opportuno che anche per il comparto delle Regioni e per il Servizio sanitario nazionale uno
dei tre esperti, dai quali la Corte dei conti può acquisire elementi istruttori e valutazioni sul
contratto collettivo, sia designato dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione,
tramite il Capo del Dipartimento della funzione pubblica di intesa con il Capo del Dipartimento della
Ragioneria generale dello Stato, secondo le regole definite per la generalità dei contratti collettivi
diversi da quelli concernenti il sistema delle autonomie;
la profonda riorganizzazione dell’ARAN implica la cessazione degli organi già in carica, ma al fine di
evitare soluzioni di continuità è opportuno chiarire che gli organi attualmente in carica continuano
ad operare fino alla nomina dei nuovi che deve avvenire nei trenta giorni successivi all’entrata in
vigore del decreto legislativo;
è opportuno indicare la decorrenza dell’applicazione delle disposizioni relative alla contrattazione
collettiva nazionale, nonché affinare la disciplina transitoria introdotta all’articolo 63 per consentire
il migliore adeguamento dei meccanismi di rilevazione della rappresentatività sindacale nell’ambito
dell’articolazione dei nuovi comparti;
nel nuovo articolo 55-bis inserito nel decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di
procedimento disciplinare, non appare chiaro se l'"ufficio competente per i procedimenti disciplinari"
deve essere investito del procedimento disciplinare in ogni caso, o soltanto nel caso in cui il
responsabile della struttura non abbia qualifica dirigenziale;
per realizzare il potenziamento dei poteri ispettivi è necessario consentire all’ispettorato della
Funzione Pubblica, la cui struttura operativa è palesemente sottodimensionata, di avvalersi della
Guardia di finanza nell’espletamento delle verifiche e delle indagini di sua competenza;
la legge delega contiene alcune disposizioni finalizzate a consentire ad ogni interessato di agire in
giudizio nei confronti delle amministrazioni, nonché dei concessionari di servizi pubblici, qualora
dalla violazione di standard qualitativi ed economici o degli obblighi contenuti nelle Carte dei servizi,
dall'omesso esercizio di poteri di vigilanza, di controllo o sanzionatori, dalla violazione dei termini o
dalla mancata emanazione di atti amministrativi generali derivi la lesione di interessi rilevanti; tali
principi e criteri non trovano alcuna attuazione nel provvedimento ed è dunque auspicabile che la
normativa in questione venga sollecitamente emanata con un apposito decreto legislativo da
adottare comunque prima della scadenza della delega;
sarebbe opportuno che i limiti e le modalità di applicazione dei Titoli II e III siano definiti con il
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto dall'articolo 72, comma 5, oltre che
rispetto al personale docente della scuola e delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale,
anche nei riguardi dei tecnologi degli enti di ricerca in considerazione della specificità del settore;
il contenuto di alcune disposizioni non risulta chiaro nella sua portata, ed è quindi suscettibile di
creare problemi interpretativi e applicativi;

esprime parere favorevole con le osservazioni di cui in premessa raccomandando al Governo di


apportare al testo le conseguenti modifiche e, in particolare:

1. all’articolo 5, comma 1, aggiungere, in fine, le parole: ", e il loro conseguimento costituisce


condizione per l’erogazione degli incentivi previsti dalla contrattazione integrativa.";
2. all’articolo 7, dopo il comma 1 inserire il seguente: "1-bis. La funzione di misurazione e
valutazione delle performance è svolta:
a) dagli Organismi indipendenti di valutazione della performance di cui all'articolo 14, cui
compete la misurazione e valutazione della performance di ciascuna struttura amministrativa nel
suo complesso, nonché la proposta di valutazione annuale dei dirigenti di vertice ai sensi del
comma 4, lettera e), del medesimo articolo;
b) dalla Commissione di cui all’articolo 13 ai sensi delcomma 5 del medesimo articolo;
c) dai dirigenti di ciascuna amministrazione, secondo quanto previsto agli articoli 16 e 17,
comma 1, lettera e-bis) del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 ."
3. all’articolo 11, apportare le seguenti modifiche:
a) sopprimere, nella rubrica e nel comma 2, le seguenti parole: "della performance";
b) collocare l’attuale comma 3 al comma 1 e l’attuale comma 1 al comma 3;
c)dopo il comma 4, inserire il seguente: "4-bis. Al fine di rendere effettivi i principi di trasparenza,
le pubbliche amministrazioni provvedono a dare attuazione agli adempimenti relativi alla posta
elettronica certificata di cui all’articolo 6, comma 1, del decreto legislativo del 7 marzo 2005, n. 82,
agli articoli 16, comma 8, e 16-bis, comma 6, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,
convertito dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e di cui all’articolo 34, comma 1, della legge 18
giugno 2009, n. 69.".
d) al comma 8, sostituire le parole: "di cui al comma 7" con le seguenti: "di cui ai commi 4-bis e
7";
4. all’articolo 13, comma 3, secondo periodo, sopprimere le seguenti parole: ", che vanno
sottoposti all’approvazione del Ministero dell’economia e delle finanze per i connessi profili
finanziari";
5. all’articolo 14, comma 7, dopo le parole "è costituito da" inserire le seguenti " non più di";
6. all’articolo 19:
a) al comma 1, sostituire le parole " delle risultanze del" con le seguenti: "dei livelli di performance
attribuiti ai valutati secondo il";
b) sostituire il comma 3 con il seguente: "3. Per i dirigenti i contratti collettivi determinano le
risorse da destinare alla retribuzione di risultato e la quota di esse, comunque non inferiore ad un
terzo, da destinare alla remunerazione della performance individuale secondo i criteri di cui al
presente articolo.";
7. all’articolo 24, comma 3, sostituire le parole: "titolo prioritario" con le seguenti: "titolo
rilevante";
8. all’articolo 32, comma 1, lett. b), dopo le parole "e fatto salvo i casi previsti dal comma 3-ter"
aggiungere le seguenti: "e 3-quater";
9. all'articolo 39, comma 1, apportare le seguenti modifiche:
a) alla lettera e) sostituire il numero 1) con il seguente: 1) al terzo periodo, dopo le parole:
"qualificazione professionale" sono inserite le seguenti: "non rinvenibile nei ruoli
dell’Amministrazione"
b) alla lettera f), inserire il seguente capoverso:
"6-ter. Il comma 6 ed il comma 6-bis si applicano alle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma
2.";
10. all’articolo 42, sopprimere il comma 3;
11. all’articolo 47, comma 1, capoverso "Art. 29-bis", sostituire le parole "contratto quadro" con le
seguenti: "decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica
amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previo
parere della Conferenza Unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo n. 281/1997";
12. all’articolo 48, comma 2, alinea, sostituire le parole "comma 2" con le seguenti "comma 1"e al
capoverso "2-bis", sostituire le parole: "2-bis" con le seguenti "1-bis.";
13. dopo l’articolo 49, inserire il seguente: "Art. (Territorializzazione delle procedure concorsuali).
1. All’articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, al comma 5-ter è aggiunto, in fine,
il seguente periodo: "Il principio della parità di condizioni per l’accesso ai pubblici uffici è garantito,
mediante specifiche disposizioni del bando, con riferimento al luogo di residenza dei concorrenti,
quando tale requisito sia strumentale all’assolvimento di servizi altrimenti non attuabili o almeno
non attuabili con identico risultato».
14. all’articolo 52, comma 1, capoverso "art. 40", apportare le seguenti modifiche:
a) al comma 3-bis, secondo periodo, sostituire le parole da "attraverso" fino alla fine del periodo
con le seguenti: "A tal fine destina al trattamento economico accessorio collegato alla performance
individuale una quota prevalente del trattamento accessorio complessivo comunque denominato.";
b) alcomma 3-quinquies, ultimo periodo, dopo le parole: "vincoli finanziari", inserire le seguenti:
"da parte delle sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, del Dipartimento della funzione
pubblica o del Ministero dell’economia e delle finanze";
15. all’articolo 55, comma 1, lett. a), dopo le parole "fatto salvo quanto previsto," inserire le
seguenti: "all’articolo 40, commi 3-ter e 3-quater, e";
16. all’articolo 56, apportare le seguenti modifiche:
a) al comma 1, lettera a), capoverso "7", primo periodo, sostituire le parole: "ed è coordinato dal
presidente dell’Agenzia" con le seguenti: " e dal presidente dell’Agenzia che lo presiede";
b) dopo il comma 1 inserire il seguente: "1-bis. Entro trenta giorni dall’entrata in vigore del
presente decreto si provvede alla nomina dei nuovi organi dell’ARAN di cui all’articolo 46, comma 5,
del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 come modificato dal comma 1. Fino a tale data
continuano ad operare gli organi in carica all’entrata in vigore del presente decreto".
17. all’articolo 57, comma 1, capoverso "art. 47", comma 6, secondo periodo, sostituire la parola
"degli" con le seguenti: "di due";
18. all’articolo 63, apportare le seguenti modifiche:
a) al comma 3, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "anche se alla data di entrata in vigore del
presente decreto sono state indette le relative elezioni.";
b) dopo il comma 4-bis, aggiungere il seguente: "4-ter. Le disposizioni relative alla contrattazione
collettiva nazionale di cui al presente decreto legislativo si applicano dalla tornata successiva a
quella in corso".
19. all’articolo 67, nel comma 1 del nuovo articolo 55-bis inserito nel decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, al secondo periodo le parole: "e comunque per le infrazioni punibili" sono sostituite
dalle seguenti: "o comunque per le infrazioni punibili";
20. all’articolo 69, comma 1, capoverso "6", dopo il terzo periodo inserire il seguente: "Nell’ambito
dei controlli sulla regolarità amministrativa e contabile l’Ispettorato può avvalersi della Guardia di
Finanza che opera nell’esercizio dei poteri a essa attribuiti";
21. all’articolo 72, sostituire il comma 5 con il seguente: "5. Con decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’istruzione, della ricerca e dell’università e con il
Ministro dell’economia e delle finanze, sono determinati i limiti e le modalità di applicazione delle
disposizioni dei Titoli II e III del presente decreto al personale docente della scuola e delle
istituzioni di alta formazione artistica e musicale, nonché ai tecnologi degli enti di ricerca. Resta
comunque esclusa la costituzione degli Organismi di cui all’articolo 14 nell’ambito del sistema
scolastico e delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale".

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE


SULL'ATTO DEL GOVERNO N. 82

La Commissione, esaminato lo schema di decreto legislativo in titolo,

premesso che:
l'approvazione della legge di delega al Governo per l'introduzione di misure che favoriscano una
maggiore produttività del lavoro pubblico e l'efficienza e la trasparenza delle pubbliche
amministrazioni è stato frutto di una ampia convergenza tra maggioranza e opposizione;
sul testo del decreto delegato si è acquisito il parere favorevole e raggiunta l’intesa nella
Conferenza unificata salvo per quanto concerne l’articolo 52, comma 1;
a seguito dell’esame nella Conferenza Unificata sono state concordate rispetto al testo approvato in
via preliminare dal Governo una serie di modifiche complessivamente condivisibili;

ritenuto che:
si tratta di un impegno riformatore particolarmente rilevante, in considerazione degli effetti che una
maggiore efficacia del lavoro è in grado di determinare in termini di aumento del PIL, soprattutto in
una fase recessiva come quella in corso;
le misure introdotte appaiono urgenti per evitare una più profonda frattura tra il lavoro pubblico,
caratterizzato da retribuzioni mediamente più alte a parità di posizioni organizzative, e il lavoro
privato;
le principali direttrici della riforma sono: una nuova disciplina in materia di misurazione, valutazione
e trasparenza della performance delle strutture e dei dipendenti; una revisione della disciplina degli
incentivi, con l'introduzione di un sistema premiale strettamente connesso ai meriti effettivamente
valutati; la riaffermazione del principio di responsabilità, sia in termini di contrasto alla scarsa
produttività e all'assenteismo e di revisione dei procedimenti disciplinari, sia in termini di
ridefinizione del ruolo e delle funzioni della dirigenza; la modifica delle norme che regolano la
contrattazione collettiva, anche per favorire un allineamento dei sistemi di relazioni industriali nei
settori pubblico e privato;
il ciclo di gestione della performance offre alle amministrazioni un quadro di azione che realizza il
passaggio dalla cultura di mezzi (input) a quella di risultati (output ed outcome) già auspicato dalle
riforme precedenti e la sua implementazione potrà produrre effetti positivi sia sul rapporto con il
personale, attraverso il sistema premiante, sia sul rapporto con il pubblico attraverso la customer
satisfaction e la trasparenza;

considerato che:
l’Organismo indipendente di valutazione, di cui all’articolo 14, previsto all’interno di ciascuna
amministrazione, è nominato dall’organo di indirizzo politico-amministrativo, ma per le strutture
diverse dai Ministeri potrebbe esservi la necessità di tenere conto della specificità dei rispettivi
ordinamenti e di integrare le nuove funzioni anche in caso di organi monocratici (ciò avviene, ad
esempio, nel caso degli enti pubblici di previdenza e assistenza obbligatoria in cui vige il cosiddetto
"sistema duale" di governance per cui la nomina dei componenti dell’Organismo potrebbe essere
effettuata dal Presidente o dal Consiglio di amministrazione, previa intesa con il Consiglio di
indirizzo e vigilanza);
la "progressione di carriera", in quanto preposta al "passaggio" del dipendente all’area
superiore prevista dai sistemi di progressione professionale, deve obbedire - in aderenza alla
cospicua giurisprudenza anche costituzionale in materia - a regole concorsuali (per tale motivo lo
stesso comma 1 dell’articolo 24, nonché l’articolo 52, comma 1-bis, del decreto legislativo n. 165
del 2001 - come introdotto dall’articolo 60 del decreto legislativo -, configura, nell’ambito dell’unico
concorso pubblico la mera possibilità di una quota di accesso riservata agli interni, nel limite
massimo del 50 per cento, in cui si sostanzia la predetta progressione di carriera); sarebbe
pertanto necessario precisare che la collocazione nella "fascia di merito" più elevata per un certo
numero di anni può costituire titolo di merito valutabile ma non anche un titolo prioritario, come se
si trattasse di un concorso per soli titoli. Sulla stessa linea, l’articolo 52, comma 1-bis del decreto
legislativo n. 165 del 2001 fa correttamente riferimento al "titolo rilevante";

rilevato altresì che:


è opportuno che, all’articolo 55, vengano richiamate entrambe le ipotesi di tutela retributiva dei
dipendenti pubblici e salvaguardia delle prerogative unilaterali del datore di lavoro pubblico previste
nel testo in deroga alla contrattazione obbligatoria dei trattamenti retributivi;
sarebbe opportuno distinguere con maggiore chiarezza i soggetti del processo di misurazione e
valutazione della performance organizzativa e di quella individuale, nonché le relative attribuzioni;
è necessario valorizzare il concetto di trasparenza come accessibilità totale delle informazioni
concernenti ogni aspetto dell’organizzazione e della vita delle amministrazioni pubbliche e rafforzare
l’autonomia della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni
pubbliche, di cui all’articolo 13 dello schema di decreto legislativo, soprattutto con riferimento
all’autonomia organizzativa in modo da consolidarne il ruolo essenziale di autorità preposta a
garantire l’attuazione del sistema;
in coerenza con i principi della delega (vedi articolo 6, comma 1 e comma 2, lett. h) della legge n.
15 del 2009), si dovrebbe specificare che le percentuali di incarichi dirigenziali conferibili agli
esterni, secondo i precetti costituzionali, sono da considerare applicabili (in quanto deroga speciale
all'accesso per concorso pubblico) a tutte le amministrazioni pubbliche. In tal modo si eviterebbe la
possibilità che le amministrazioni, con proprio regolamento, prevedano percentuali fino al 100 per
cento dei posti da destinare all'esterno, "precarizzando" la dirigenza e legandola allo scadere del
vertice politico;
la previsione di affidare incarichi per i quali è richiesta specifica esperienza e peculiare
professionalità, con contratti di diritto privato a tempo determinato, attraverso concorso pubblico
aperto ai soggetti in possesso dei requisiti professionali e delle attitudini manageriali corrispondenti
al posto di funzione da coprire, non consente - per il carattere temporaneo - l’accesso nei ruoli
corrispondenti alla qualifica di dirigente di prima fascia e altera il sistema di conferimento agli
esterni degli incarichi di cui all’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001,
ampliando le quote percentuali ivi previste;
nel testo all’esame non si rinviene alcuna disposizione che attui il criterio di delegazione contenuto
all’articolo 1, comma 2, lettera h) della legge delega n. 15 del 2009 sull’introduzione di strumenti
che assicurino una più efficace organizzazione delle procedure concorsuali su base territoriale,
conformemente al principio della parità di condizioni per l'accesso ai pubblici uffici, da garantire,
mediante specifiche disposizioni del bando, con riferimento al luogo di residenza dei concorrenti,
quando tale requisito sia strumentale all'assolvimento di servizi altrimenti non attuabili o almeno
non attuabili con identico risultato;
appare opportuna un'indicazione in ordine alla contrattazione integrativa territoriale, così come
delineata nell'articolo 52, del Capo IV, affinché le politiche retributive che ne discendano, siano
modulate in relazione agli specifici contesti competitivi locali in termini sia di sistemi integrati di
efficienza sia di recepimento selettivo dei differenziali di costo;
al fine di poter realizzare lo spirito della riforma basata sul principio meritocratico, è opportuno
stabilire che una quota prevalente del trattamento accessorio complessivo sia destinata alla
remunerazione della performance individuale del personale; parimenti, per i dirigenti è necessario
prevedere che i contratti collettivi individuino, nell’ambito delle risorse da destinare alla
retribuzione di risultato, una quota rilevante da destinare alla remunerazione della performance
individuale, al di là del conseguimento degli obiettivi minimi fissati contrattualmente;
è necessario individuare i soggetti cui spetta rilevare il superamento dei vincoli finanziari in
sede di contrattazione collettiva, ai fini dell’obbligo di recupero, e consentire così l’applicabilità delle
"disposizioni di cui all'articolo 40, comma 3-quinquies, ultimo periodo";
sarebbe opportuno che anche per il comparto delle Regioni e per il Servizio sanitario nazionale uno
dei tre esperti, dai quali la Corte dei conti può acquisire elementi istruttori e valutazioni sul
contratto collettivo, sia designato dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione,
tramite il Capo del Dipartimento della funzione pubblica di intesa con il Capo del Dipartimento della
Ragioneria generale dello Stato, secondo le regole definite per la generalità dei contratti collettivi
diversi da quelli concernenti il sistema delle autonomie;
la profonda riorganizzazione dell’ARAN implica la cessazione degli organi già in carica, ma al fine di
evitare soluzioni di continuità è opportuno chiarire che gli organi attualmente in carica continuano
ad operare fino alla nomina dei nuovi che deve avvenire nei trenta giorni successivi all’entrata in
vigore del decreto legislativo;
è opportuno indicare la decorrenza dell’applicazione delle disposizioni relative alla contrattazione
collettiva nazionale, nonché affinare la disciplina transitoria introdotta all’articolo 63 per consentire
il migliore adeguamento dei meccanismi di rilevazione della rappresentatività sindacale nell’ambito
dell’articolazione dei nuovi comparti;
nel nuovo articolo 55-bis inserito nel decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di
procedimento disciplinare, non appare chiaro se l'"ufficio competente per i procedimenti disciplinari"
deve essere investito del procedimento disciplinare in ogni caso, o soltanto nel caso in cui il
responsabile della struttura non abbia qualifica dirigenziale;
per realizzare il potenziamento dei poteri ispettivi è necessario consentire all’ispettorato della
Funzione Pubblica, la cui struttura operativa è palesemente sottodimensionata, di avvalersi della
Guardia di finanza nell’espletamento delle verifiche e delle indagini di sua competenza;
la legge delega contiene alcune disposizioni finalizzate a consentire ad ogni interessato di agire in
giudizio nei confronti delle amministrazioni, nonché dei concessionari di servizi pubblici, qualora
dalla violazione di standard qualitativi ed economici o degli obblighi contenuti nelle Carte dei servizi,
dall'omesso esercizio di poteri di vigilanza, di controllo o sanzionatori, dalla violazione dei termini o
dalla mancata emanazione di atti amministrativi generali derivi la lesione di interessi rilevanti; tali
principi e criteri non trovano alcuna attuazione nel provvedimento ed è dunque auspicabile che la
normativa in questione venga sollecitamente emanata con un apposito decreto legislativo da
adottare comunque prima della scadenza della delega;
sarebbe opportuno che i limiti e le modalità di applicazione dei Titoli II e III siano definiti con il
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto dall'articolo 72, comma 5, oltre che
rispetto al personale docente della scuola e delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale,
anche nei riguardi dei tecnologi degli enti di ricerca in considerazione della specificità del settore;
il contenuto di alcune disposizioni non risulta chiaro nella sua portata, ed è quindi suscettibile di
creare problemi interpretativi e applicativi;

esprime parere favorevole con le osservazioni di cui in premessa raccomandando al Governo di


apportare al testo le conseguenti modifiche e, in particolare:

1. all’articolo 5, comma 1, aggiungere, in fine, le parole: ", e il loro conseguimento costituisce


condizione per l’erogazione degli incentivi previsti dalla contrattazione integrativa.";
2. all’articolo 7, dopo il comma 1 inserire il seguente: "1-bis. La funzione di misurazione e
valutazione delle performance è svolta:
a) dagli Organismi indipendenti di valutazione della performance di cui all'articolo 14, cui
compete la misurazione e valutazione della performance di ciascuna struttura amministrativa nel
suo complesso, nonché la proposta di valutazione annuale dei dirigenti di vertice ai sensi del
comma 4, lettera e), del medesimo articolo;
b) dalla Commissione di cui all’articolo 13 ai sensi delcomma 5 del medesimo articolo;
c) dai dirigenti di ciascuna amministrazione, secondo quanto previsto agli articoli 16 e 17,
comma 1, lettera e-bis) del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 ."
3. all’articolo 11, apportare le seguenti modifiche:
a) sopprimere, nella rubrica e nel comma 2, le seguenti parole: "della performance";
b) collocare l’attuale comma 3 al comma 1 e l’attuale comma 1 al comma 3;
c)dopo il comma 4, inserire il seguente: "4-bis. Al fine di rendere effettivi i principi di trasparenza,
le pubbliche amministrazioni provvedono a dare attuazione agli adempimenti relativi alla posta
elettronica certificata di cui all’articolo 6, comma 1, del decreto legislativo del 7 marzo 2005, n. 82,
agli articoli 16, comma 8, e 16-bis, comma 6, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,
convertito dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e di cui all’articolo 34, comma 1, della legge 18
giugno 2009, n. 69.".
d) al comma 8, sostituire le parole: "di cui al comma 7" con le seguenti: "di cui ai commi 4-bis e
7";
4. all’articolo 13, comma 3, secondo periodo, sopprimere le seguenti parole: ", che vanno
sottoposti all’approvazione del Ministero dell’economia e delle finanze per i connessi profili
finanziari";
5. all’articolo 14, comma 7, dopo le parole "è costituito da" inserire le seguenti " non più di";
6. all’articolo 19:
a) al comma 1, sostituire le parole "delle risultanze del" con le seguenti: "dei livelli di performance
attribuiti ai valutati secondo il";
b) sostituire il comma 3 con il seguente: "3. Per i dirigenti i contratti collettivi determinano le
risorse da destinare alla retribuzione di risultato e la quota di esse, comunque non inferiore ad un
terzo, da destinare alla remunerazione della performance individuale secondo i criteri di cui al
presente articolo.";
7. all’articolo 24, comma 3, sostituire le parole: "titolo prioritario" con le seguenti: "titolo
rilevante";
8. all’articolo 32, comma 1, lett. b), dopo le parole "e fatto salvo i casi previsti dal comma 3-ter"
aggiungere le seguenti: "e 3-quater";
9. all'articolo 39, comma 1, apportare le seguenti modifiche:
a) alla lettera e) sostituire il numero 1) con il seguente: 1) al terzo periodo, dopo le parole:
"qualificazione professionale" sono inserite le seguenti: "non rinvenibile nei ruoli
dell’Amministrazione"
b) alla lettera f), inserire il seguente capoverso:
"6-ter. Il comma 6 ed il comma 6-bis si applicano alle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma
2.";
10. all’articolo 42, sopprimere il comma 3;
11. all’articolo 47, comma 1, capoverso "Art. 29-bis", sostituire le parole "contratto quadro" con le
seguenti: "decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica
amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previo
parere della Conferenza Unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo n. 281/1997";
12. all’articolo 48, comma 2, alinea, sostituire le parole "comma 2" con le seguenti "comma 1" e al
capoverso "2-bis", sostituire le parole: "2-bis" con le seguenti "1-bis.";
13. dopo l’articolo 49, inserire il seguente: "Art. (Territorializzazione delle procedure concorsuali).
1. All’articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, al comma 5-ter è aggiunto, in fine,
il seguente periodo: "Il principio della parità di condizioni per l’accesso ai pubblici uffici è garantito,
mediante specifiche disposizioni del bando, con riferimento al luogo di residenza dei concorrenti,
quando tale requisito sia strumentale all’assolvimento di servizi altrimenti non attuabili o almeno
non attuabili con identico risultato».
14. all’articolo 52, comma 1, capoverso "art. 40", apportare le seguenti modifiche:
a) al comma 3-bis, secondo periodo, sostituire le parole da "attraverso" fino alla fine del periodo
con le seguenti: "A tal fine destina al trattamento economico accessorio collegato alla performance
individuale una quota prevalente del trattamento accessorio complessivo comunque denominato.";
b) al comma 3-quinquies, ultimo periodo, dopo le parole: "vincoli finanziari", inserire le seguenti:
"da parte delle sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, del Dipartimento della funzione
pubblica o del Ministero dell’economia e delle finanze";
15. all’articolo 55, comma 1, lett. a), dopo le parole "fatto salvo quanto previsto," inserire le
seguenti: "all’articolo 40, commi 3-ter e 3-quater, e";
16. all’articolo 56, apportare le seguenti modifiche:
a) al comma 1, lettera a), capoverso "7", primo periodo, sostituire le parole: "ed è coordinato dal
presidente dell’Agenzia" con le seguenti: "e dal presidente dell’Agenzia che lo presiede";
b) dopo il comma 1 inserire il seguente: "1-bis. Entro trenta giorni dall’entrata in vigore del
presente decreto si provvede alla nomina dei nuovi organi dell’ARAN di cui all’articolo 46, comma 5,
del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 come modificato dal comma 1. Fino a tale data
continuano ad operare gli organi in carica all’entrata in vigore del presente decreto".
17. all’articolo 57, comma 1, capoverso "art. 47", comma 6, secondo periodo, sostituire la parola
"degli" con le seguenti: "di due";
18. all’articolo 63, apportare le seguenti modifiche:
a) al comma 3, aggiungere, in fine, le seguenti parole: "anche se alla data di entrata in vigore del
presente decreto sono state indette le relative elezioni.";
b) dopo il comma 4-bis, aggiungere il seguente: "4-ter. Le disposizioni relative alla contrattazione
collettiva nazionale di cui al presente decreto legislativo si applicano dalla tornata successiva a
quella in corso".
19. all’articolo 67, nel comma 1 del nuovo articolo 55-bis inserito nel decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, al secondo periodo le parole: "e comunque per le infrazioni punibili" sono sostituite
dalle seguenti: "o comunque per le infrazioni punibili";
20. all'articolo 67, comma 2, sostituire le parole "entro dieci giorni" con le altre "senza indugio e in
ogni caso entro dieci giorni dall'acquisizione di tutte le informazioni necessarie";
21. all'articolo 67, comma 4, sostituire le parole "il termine per la contestazione dell'addebito
decorre dalla data di ricezione degli atti trasmessi" con le altre "l'ufficio competente deve
provvedere alla contestazione disciplinare senza indugio e, in ogni caso, entro dieci giorni
dall'acquisizione di tutte le informazioni necessarie;
22. all’articolo 69, comma 1, capoverso "6", dopo il terzo periodo inserire il seguente: "Nell’ambito
dei controlli sulla regolarità amministrativa e contabile l’Ispettorato può avvalersi della Guardia di
Finanza che opera nell’esercizio dei poteri a essa attribuiti";
23. all’articolo 72, sostituire il comma 5 con il seguente: "5. Con decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’istruzione, della ricerca e dell’università e con il
Ministro dell’economia e delle finanze, sono determinati i limiti e le modalità di applicazione delle
disposizioni dei Titoli II e III del presente decreto al personale docente della scuola e delle
istituzioni di alta formazione artistica e musicale, nonché ai tecnologi degli enti di ricerca. Resta
comunque esclusa la costituzione degli Organismi di cui all’articolo 14 nell’ambito del sistema
scolastico e delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale".

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEI SENATORI BIANCO, ADAMO, BASTICO,


CECCANTI, DE SENA, DONAGGIO, ICHINO, INCOSTANTE, MARINO MAURO, SANNA E
VITALI
SULL'ATTO DEL GOVERNO N. 82

La Commissione, esaminato lo schema di decreto legislativo recante: "Attuazione della legge 4


marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza
e trasparenza delle amministrazioni pubbliche",

premesso che:

si rileva in primo luogo la non sufficiente chiarezza della distinzione dei ruoli, nell'ambito della
funzione generale di misurazione e valutazione da parte delle Amministrazioni, tra:
- gli Organi indipendenti di valutazione, cui compete la misurazione e valutazione della performance
delle strutture amministrative nel loro complesso, e
- la dirigenza delle Amministrazioni stesse, cui compete, oltre all'autovalutazione personale e di
struttura, anche la valutazione delle prestazioni dei singoli dipendenti;

per la necessaria chiarezza del decreto su questo punto si ritiene necessaria la sostituzione del
primo comma dell'articolo 7 con il seguente:
"La funzione di misurazione e valutazione delle performance è svolta:
a) dagli Organismi indipendenti di valutazione della performance di cui all'articolo 14, coordinati
dalla Commissione di cui all'articolo 13, cui compete la misurazione e valutazione della performance
di ciascuna struttura amministrativa nel suo complesso;
b) dai dirigenti di ciascuna amministrazione, cui compete, oltre all'autovalutazione personale e di
struttura, la valutazione delle prestazioni dei singoli dipendenti.";

si rileva, in secondo luogo, una inadeguata definizione dell'autonomia dell'Organo centrale di


coordinamento della rete degli Organismi indipendenti di valutazione, di cui all'articolo 13;

per la garanzia dell'autonomia effettiva di tale Organo si ritiene necessario sopprimere, nel comma
3 dello stesso articolo, dopo le parole: "La Commissione definisce con propri regolamenti...", le
parole: "che vanno sottoposti all'approvazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze per i
connessi profili finanziari";

si rileva, in terzo luogo, una indebita limitazione dell'ambito di operatività del principio di
trasparenza totale, che la legge-delega detta in riferimento al funzionamento dell'intero sistema
delle amministrazioni pubbliche, in ogni suo comparto e funzione, e che invece nell'articolo 11
appare limitato dal primo comma alla sola "fase del ciclo di gestione della performance.";

per ripristinare la corrispondenza del contenuto del decreto delegato rispetto alla legge-delega, si
ritiene necessario:
- sopprimere il primo comma dell'articolo 11;
- inserire dopo l'attuale terzo comma (comma 2 nella versione definitiva) il comma
seguente:
"Le amministrazioni pubbliche garantiscono, in particolare, la massima trasparenza del ciclo di
gestione e valutazione della performance in ogni sua fase.";

premesso inoltre che:

sono forti le perplessità anche sul sistema di valutazione introdotto con lo schema di decreto
legislativo in discussione, che appare fondato su organismi privi di autonomia e soggetti
all'influenza del potere politico, nonché su procedure di programmazione triennale poco flessibili, da
attuare attraverso criteri di riconoscimento del merito eccessivamente rigidi, che non garantiranno
una realistica gradualità nell'attribuzione dei premi e degli incentivi;

a questo proposito si rinviene inoltre una sorta di meccanismo in cui alla politica spettano tutte le
scelte, con piena discrezionalità, e la definizione delle risorse, senza il rispetto di regole precise:
riguardo all'agenzia di valutazione centrale, si auspica che il Ministro tenga conto di quanto
evidenziato nel corso delle audizioni, in cui l'agenzia è stata definita "un organismo privo di
professionalità, autonomia e trasparenza". A riguardo, è stata ipotizzata la promozione di un bando
internazionale per la costituzione della predetta agenzia affinché sia possibile uscire da questa
situazione in maniera degna di un Paese europeo avanzato;

la riforma del ministro Brunetta compie un passo indietro, restituendo alla legge e alla politica la
decisione su aspetti del rapporto di lavoro che sono ormai demandati alla contrattazione e questo
nell'illusione che il legislatore possa far meglio delle parti. Il risultato non sarà una migliore
amministrazione pubblica, ma una più penetrante ingerenza della politica nell'amministrazione e
quindi una minore efficienza e produttività in termini di servizi ai cittadini;

considerato che:

si ritiene assolutamente negativa la scelta di ridurre a due soli i comparti del pubblico impiego,
ritenendo che si tratti di un'ennesima manifestazione dell'impianto centralista della riforma in
esame, che non potrà che produrre risultati scadenti. Si tratta di una scelta tanto più sbagliata in
quanto uno dei comparti afferisce ad un settore, quello della sanità, che investe in modo
significativo le competenze delle regioni, con la conseguenza che, inevitabilmente, si instaureranno
nuovi contenziosi tra lo Stato e le regioni i quali non potranno far bene alla pubblica
amministrazione;
inoltre non c'è alcun incentivo della produttività quando si affida ai dirigenti il compito di gestire le
risorse umane occorrenti, atteso che i dirigenti di solito si disinteressano della formazione continua,
rendendo poi necessario ricorrere a soggetti esterni all'amministrazione per il disbrigo di servizi o
funzioni che potrebbero essere svolti dall'interno;

considerato inoltre che:

si esprime forte preoccupazione sulla formulazione dell'articolo 63, in materia di adeguamento ed


efficacia dei contratti collettivi vigenti, ricordando le preoccupazioni espresse dalle organizzazioni
sindacali a proposito della revisione della composizione delle delegazioni che partecipano alle
trattative e dell'elenco dei comparti;

si ritiene inverosimile quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 63 a proposito della cessazione
dell'efficacia, a partire dal 1° gennaio 2011, dei contratti collettivi integrativi vigenti alla data di
entrata in vigore del presente decreto legislativo in caso di mancato adeguamento alla
contrattazione collettiva e soprattutto quanto previsto circa la loro impossibilità di futura
applicazione;

di fatto si cancella per legge l'efficacia dei contratti collettivi vigenti;

quanto al comma 3 dell'articolo 63 siamo in presenza di un chiaro eccesso di delega. Il Governo


senza alcuna esigenza dovuta alla rimodulazione dei contratti o delega esplicita prevista dalla legge
n. 15 del 2009, si appresta con un decreto a stabilire quale organizzazione sia rappresentativa dei
lavoratori per il prossimo triennio, ovvero intende congelare per il prossimo triennio le RSU
precedentemente elette e ora in scadenza di mandato e bloccare l’indizione delle nuove elezioni che
si sarebbero dovute tenere nel dicembre 2009 per il Comparto Scuola, nonché nel dicembre 2010
per gli altri Comparti pubblici;

rilevato che:

i principali rilievi critici sottolineati dalle Regioni fin dal giugno scorso sono i seguenti:
a) sull'articolo 52 dello schema di decreto legislativo in materia di contrattazione nazionale e
integrativa. Al comma 1 di questo articolo la Conferenza chiede venga prevista la concertazione
anziché la consultazione con le regioni per la fissazione dei parametri contrattuali, condizione non
soddisfatta mentre al comma 3-quinquies è stato chiesto il reinserimento degli enti del Servizio
sanitario nazionale tra quelli che possono incrementare le risorse per la contrattazione integrativa;
b) all'articolo 56 le Regioni richiedono una modifica che preveda che l’elezione del
Presidente dell’ARAN avvenga d’intesa con la Conferenza Unificata e non solo dopo aver espresso
un parere;

considerato infine che:

occorre sottolineare che alcuni aspetti incidendo sulla ripartizione delle competenza tra Stato e
Regioni, potrebbero dar luogo a futuri contenziosi dinanzi alla Corte costituzionale. In particolare, il
comma 1 dell'articolo 72 dello schema di decreto fa rientrare nella competenza legislativa esclusiva
dello Stato determinate materie del pubblico impiego, nel presupposto che queste possano essere
univocamente ricondotte nell'ambito dell'ordinamento civile, alla luce della sostanziale
privatizzazione del rapporto di pubblico impiego sancita dal decreto legislativo n. 29 del 1993: si
ignora, in tal modo, la circostanza che i rapporti di lavoro nel settore pubblico sono in realtà ancora
sottoposti ad un regime prevalentemente misto, in ordine al quale non appare scontata la
competenza statale;

dal momento, pertanto, che su talune materie la competenza dello Stato potrebbe concorrere con
quella delle regioni, sarebbe fondamentale introdurre nel provvedimento procedure di concertazione
tra i vari livelli di Governo più efficaci di quelli previsti attualmente nel testo, per esempio,
all'articolo 52 (sul quale, peraltro, è mancata l'intesa in sede di Conferenza unificata), in materia di
definizione delle risorse per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali.
in generale, si rileva una contraddizione tra l'obiettivo generale dichiarato della riforma, consistente
nella responsabilizzazione piena della dirigenza delle amministrazioni pubbliche in relazione a
obiettivi di performance precisi, misurabili e verificabili, e la rilegificazione molto dettagliata e
pervasiva delle funzioni dirigenziali; ciò, in particolare, per quel che riguarda due prerogative
essenziali del management: quella inerente alla negoziazione collettiva e quella inerente alla
gestione degli incentivi rivolti al personale dipendente. Quanto più l'azione del dirigente è vincolata
e proceduralizzata, tanto meno il dirigente stesso può essere efficacemente responsabilizzato circa
il raggiungimento degli obiettivi che gli si prefiggono.

si rileva, inoltre, un eccesso di rigidità nella nuova disciplina del procedimento disciplinare,
contenuta nell'articolo 67:
- appare eccessivamente restrittivo, nel comma 2, il termine di dieci giorni "dalla notizia di
comportamenti punibili", per la contestazione scritta della mancanza; si ritiene necessario sostituire
nel suddetto comma le parole "entro dieci giorni" con: "senza indugio e comunque entro dieci giorni
dall'acquisizione di tutte le informazioni necessarie";
- nei commi 3 e 4 non appare chiaro se l'"ufficio competente per i procedimenti disciplinari"
deve essere investito del procedimento disciplinare in ogni caso, o soltanto nel caso in cui il
responsabile della struttura non abbia qualifica dirigenziale; in ogni caso si ritiene necessario che
nel comma 4 le parole "Il termine per la contestazione dell'addebito decorre dalla data di ricezione
degli atti trasmessi" siano sostituite con: "L'ufficio competente deve provvedere alla contestazione
disciplinare senza indugio e comunque entro dieci giorni dall'acquisizione di tutte le informazioni
necessarie";
- nel comma 8 appare inopportuno che la competenza per il procedimento e provvedimento
disciplinare venga attribuita, in caso di trasferimento del dipendente, all'amministrazione di
destinazione, la quale è solitamente meno motivata a provvedere e ha comunque notizia meno
diretta della mancanza commessa e delle relative circostanze;

in generale, in riferimento all'ambito soggettivo di applicazione della riforma, si rileva che essa
trova applicazione solo nelle amministrazioni centrali dello Stato, ovvero i Ministeri. Al fine di
estendere l'applicazione alle altre amministrazioni - impregiudicata la questione dell'estensione agli
enti territoriali regionali e locali - occorre fare riferimento, nell'articolo 13, comma 5, del decreto
anche agli enti pubblici non economici, agli enti di ricerca, alle Università, alle Camere di
commercio, alle agenzie fiscali;

inoltre, per ampliare al contempo l'ambito soggettivo e oggettivo della riforma, è necessario fare
riferimento esplicito, tra i compiti della Commissione centrale di cui all'articolo 13 e degli Organi
indipendenti di valutazione di cui all'articolo 14, a quello del monitoraggio sui livelli essenziali delle
prestazioni e di tutti i servizi erogati da amministrazioni pubbliche o da appaltatori di
amministrazioni pubbliche;

esprime parere contrario.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE


DEI SENATORI PARDI E CARLINO SULL'ATTO DEL GOVERNO N. 82

La Commissione 1a (Affari Costituzionali), esaminato lo schema di decreto legislativo recante:


"Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del
lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza nelle pubbliche amministrazioni", premesso che:

lo schema di decreto in oggetto, recando disposizioni attuative delle deleghe contenute negli articoli
da 3 a 7 della legge delega 5 marzo 2009, n. 15, interviene in modo improprio in numerose materie
concernenti la contrattazione collettiva, la valutazione delle strutture e del personale delle
amministrazioni pubbliche, la valorizzazione del merito, la promozione delle pari opportunità, la
dirigenza pubblica, la responsabilità disciplinare;
lo schema di decreto, in alcune parti del testo, peggiora i contenuti della legge delega, violandone
gli stessi principi e realizzando, in buona sostanza, l'affossamento della contrattazione nei settori
della pubblica amministrazione, nonostante l'articolo 3 della citata legge delega 4 marzo 2009, n.
15 prescriva espressamente che sia riservata alla contrattazione collettiva la determinazione dei
diritti e delle obbligazioni direttamente pertinenti il rapporto di lavoro;

in particolare, lo schema di decreto attribuisce alla legge un potere particolarmente invasivo nei
confronti della contrattazione, per cui la legge diventa l'unico strumento idoneo a sostituire il
normale e fisiologico confronto fra le parti sociali, nonché l’unico strumento capace di definire: le
voci, le quantità e i destinatari della retribuzione accessoria per produttività, eccellenza,
innovazione; l’unico strumento in grado di determinare le modalità della "carriera" e della
progressione verticale dei dipendenti pubblici; e infine l’unico strumento che arriva a stabilire gli
effetti delle procedure di valutazione e quindi le modalità della valutazione stessa;

l'intera impostazione dello schema di decreto contrasta profondamente con il processo di


privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego iniziato nel 1993, in quanto sottrae alla
fonte normativa contrattuale gran parte delle competenze a disciplinare il rapporto di lavoro
attribuendo alla fonte pubblicistica del ruolo principale, rilegificando una parte consistente della
disciplina dei rapporti di lavoro nelle pubbliche amministrazioni in modo tale da negare o,
quantomeno, rendere assai meno limpido il criterio distintivo generale, posto dal già citato decreto
legislativo n. 29/1993 e confermato dal decreto legislativo n.165/2001, all’articolo 2, comma 2,
secondo cui in linea di principio ciò che attiene ai rapporti di lavoro dei dipendenti pubblici è
disciplinato dalle norme del codice civile e dalle leggi sul rapporto di lavoro subordinato
nell’impresa. Non a caso la più recente giurisprudenza della Corte costituzionale riconduce alla
materia dell’ordinamento civilediversi profili inerenti alla disciplina del pubblico impiego. Secondo la
Corte, infatti, la materia dell’ordinamento civile«comprende gli aspetti che ineriscono a rapporti di
natura privatistica, per i quali sussista un'esigenza di uniformità a livello nazionale; … essa non è
esclusa dalla presenza di aspetti di specialità rispetto alle previsioni codicistiche; …in essa sono
inclusi istituti caratterizzati da elementi di matrice pubblicistica, ma che conservano natura
privatistica (sentenza n. 326/2008 che richiama le sentenze nn. 159/2008, 51/2008, 438/2007,
401/2007 e 29/2006).» La sentenza n. 95 del 2007 ha ritenuto che «il rapporto di impiego alle
dipendenze di Regioni ed enti locali, essendo stato "privatizzato" ai sensi dell'articolo 2 del decreto
legislativo n. 165 del 2001, è retto dalla disciplina generale dei rapporti di lavoro tra privati ed è,
perciò, soggetto alle regole che garantiscono l'uniformità di tale tipo di rapporti». Ne consegue che
«la legge statale, in tutti i casi in cui interviene a conformare gli istituti del rapporto di impiego
attraverso norme che si impongono all'autonomia privata con il carattere dell'inderogabilità,
costituisce un limite alla menzionata competenza residuale regionale e va, quindi, applicata anche
ai rapporti di impiego dei dipendenti delle Regioni e degli enti locali»;

il principio sancito dall'articolo 2 della legge delega (legge 4 marzo 2009, n. 15) con il quale si
prevede espressamente la necessaria "convergenza degli assetti regolativi del lavoro pubblico, con
quelli del lavoro privato, con particolare riferimento al sistema delle relazioni sindacali", viene
declinato nel decreto in modo assolutamente antitetico. Infatti se da un lato l'articolo 35 dello
schema di decreto prevede che "i contratti collettivi nazionali disciplinano i rapporti sindacali e gli
istituti della partecipazione", dall'altro l'articolo 52, modificando l’articolo 40 del decreto legislativo
165/2001, oltre a ridurre l’ambito di applicazione della contrattazione collettiva, esclude dalla
contrattazione collettiva le materie oggetto di partecipazione sindacale ai sensi dell’articolo 9 del
decreto legislativo 165/2001, ovvero la norma con la quale si dispone che i contratti collettivi
nazionali disciplinano i rapporti sindacali e gli istituti della partecipazione, anche con riferimento agli
atti interni di organizzazione aventi riflessi sul rapporto di lavoro.

inoltre, non si ritiene condivisibile l'articolo 52 dello schema di decreto poiché, sostituendo, tra gli
altri, il comma 2 dell’articolo 52 del decreto legislativo 165, prevede la riduzione dei comparti e la
contestuale costituzione, in ottemperanza alla disposizione di delega di cui all’articolo 3, comma 2,
lettera h), n. 4), della legge 15/2009, di due comparti di contrattazione collettiva nazionale, cui
corrispondono due aree separate per la dirigenza, secondo specifiche procedure. Al riguardo si
rileva che la predefinizione normativa di due soli comparti di contrattazione oltre che negare il
riconoscimento delle singole specificità di ogni singola amministrazione, potrebbe portare
all'estrema conseguenza di penalizzare molte categorie di lavoratori che risulterebbero tra loro
omologati pur in presenza di forti diversità;
non si ritiene condivisibile l'intera impostazione dell'articolo 66 dello schema di decreto che,
modificando l'articolo 55 del decreto legislativo 165/2001 in materia di "Sanzioni disciplinari e
responsabilità", prevede che la contrattazione collettiva non possa istituire procedure di
impugnazione dei provvedimenti disciplinari, potendo prevedere (salvi i casi in cui sia previsto il
licenziamento) procedure di conciliazione non obbligatorie, da aprirsi entro un termine massimo di
30 giorni dalla contestazione dell’addebito e con sanzioni non diverse da quella previste dalla legge
o dal contratto per la infrazione per cui si procede. In buona sostanza la norma in commento non fa
altro che disporre una forte riduzione delle procedure stragiudiziali azionabili dal lavoratore colpito
da una sanzione disciplinare;

non si ritiene altresì condivisibile l'articolo 70 dello schema di decreto che prevede
l'abrogazione gli articoli da 502 a 507 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, recante
"Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative
alle scuole di ogni ordine e grado": le norme abrogate, ricomprese in gran parte nella sezione II
riguardante le competenze, i provvedimenti cautelari e le procedure, disciplinano in tema di censura
e avvertimento (articolo 502), di sospensione dall'insegnamento o dall'ufficio e destituzione
(articolo 503), dei provvedimenti di riabilitazione (articolo 505), della sospensione cautelare e della
sospensione per effetto di condanna penale (articolo 506), dei ricorsi (articolo 504) e del rinvio
(articolo 507). Si rileva al riguardo che la prevista abrogazione dell'articolo 504 del decreto
legislativo n. 297/1994 esclude per il lavoratore la possibilità di impugnare le sanzioni con ricorso al
Ministro dell'istruzione, che decide su parere conforme del competente consiglio per il contenzioso
in seno al Consiglio Nazionale della pubblica istruzione;

non si ritiene altresì condivisibile la previsione contenuta nel comma 3 dell’articolo 63 dello schema
di decreto secondo cui "per consentire l’adeguamento dei meccanismi di rilevazione della
rappresentatività sindacale a seguito dell’entrata in vigore del presente decreto secondo quanto
previsto dagli articoli 42 e 43 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per i rinnovi
contrattuali relativi al primo periodo successivo a quello in corso la medesima rappresentatività
rimane determinata con riferimento alla media fra dato associativo e dato elettorale rilevati per il
biennio contrattuale 2008-2009. Conseguentemente, in deroga all’articolo 42, comma 4, del
decreto n. 165 del 2001, sono prorogati per il successivo triennio gli organismi di Rappresentanza
unitaria del personale". Tale norma, infatti, producendo l'effetto di congelare per almeno tre anni le
elezioni delle rappresentanze unitarie del personale, costituisce un grave affronto nei confronti
dell'autonomia della rappresentanza sindacale, nonché una palese violazione della legge delega che
nulla prevede al riguardo;

un altro aspetto particolarmente criticabile dello schema di decreto riguarda il


procedimento di centralizzazione ivi delineato, perché basato sul ridimensionamento del ruolo
delle Regioni e delle Autonomie Locali nel processo di definizione della strumentazione
contrattuale, in violazione di quanto previsto dall'articolo 3 della legge 4 marzo 2009, n. 15, ovvero
la legge delega, con la quale si prevede il potenziamento del potere di rappresentanza delle regioni
e degli enti locali, e della legge 5 maggio 2009, n. 42, recante delega al Governo in materia di
federalismo fiscale, con la quale si prevede una rafforzata autonomia delle istituzioni regionali e
locali e dei servizi direttamente collegati. Si rileva, infatti, che l'articolo 72 dello schema di decreto
delegato prescrive l'applicazione delle norme limitative del principio della contrattazione anche al
sistema delle Regioni e delle Autonomie Locali, introducendo un meccanismo di interpretazione
delle norme in ordine alle competenze esclusive dello Stato che non può che considerarsi
incostituzionale sia per l'utilizzo a tal fine dell'improprio strumento del decreto delegato, sia per la
assoluta incapacità di individuazione del fondamento costituzionale della competenza legislativa con
riferimento alle disposizioni riguardanti la dirigenza (artt. 37-46), la mobilità (artt. 47-49) e le
incompatibilità (art. 50). Allo stesso modo, non appaiono in alcun modo condivisibili le previsioni
contenute nei commi 4 e 5 dell'articolo 72 dello schema di decreto che:

a) da un lato (comma 4), prevedendo la possibilità che con uno o più decreti del
Presidente del Consiglio dei Ministri siano determinati limiti e modalità di applicazione delle
disposizioni, anche inderogabili, dello stesso schema di decreto, autorizza di fatto il mantenimento
di una autonomia di contrattazione che viene negata ad altri settori della pubblica amministrazione;
b) dall'altro (comma 5), prevede il rinvio ad un Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri per attuare le norme dello schema di decreto al sistema dell'istruzione, per quanto
riguarda il personale docente della scuola e delle accademie, conservatori e istituti assimilati e ai
ricercatori negli Enti di ricerca, sottraendo questa materia al confronto parlamentare;

il complesso sistema di valutazione delineato dallo schema di decreto dimostra evidenti criticità.
L'organismo centrale previsto dalla legge delega (legge 4 marzo 2009, n. 15) all'articolo 4, comma
2, lettera f), denominato dallo schema di decreto all'articolo 13 "Commissione per la valutazione, la
trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche" appare assolutamente improprio, sia
perché opera in collaborazione con la Ragioneria Centrale dello Stato e con la Presidenza del
Consiglio dei Ministri, e quindi dipende dalla Presidenza del Consiglio, sia perché il rapporto di
lavoro dei Commissari non ha carattere di esclusività con l'amministrazione pubblica. Peraltro, i
compiti della Commissione si confondono e si sovrappongono sia a quelli dell'"Organismo
indipendente di valutazione della performance" di cui all'articolo 14 dello schema di decreto, che
dovrebbe sostituire i servizi di controllo interno, sia alla stessa dirigenza, con il rischio evidente di
peggiorare l'efficienza della pubblica amministrazione;

non persuadono i punti dello schema di decreto che delineano un sistema di controlli talmente
stringenti da rendere impossibile qualsiasi spazio di autonomia gestionale da parte dei dirigenti
della pubblica amministrazione;

non convince l’idea che lo schema di decreto in esame non ponga al centro del progetto di rilancio
della pubblica amministrazione la figura del dirigente;

pur condividendosi che il sistema di premialità introdotto dallo schema di decreto sia legato al
merito di tutti i soggetti che operano nell’ambito della pubblica amministrazione, non convince la
circostanza che lo schema di decreto in oggetto non precisi che la valutazione del personale che
opera in una amministrazione pubblica debba essere ancorata, per quanto possibile, a parametri
oggettivi e predeterminati con i quali svolgere la valutazione stessa;

non si ritiene altresì condivisibile la previsione contenuta nell'articolo 30 dello schema di decreto
che dispone l’abrogazione dei commi 68 e 69 dell’articolo 3 della legge finanziaria 2008 (L.
244/2007), nei quali si prevede, con cadenza annuale, una specifica procedura parlamentare di
esame dello stato della spesa pubblica, dell'efficacia nell'allocazione delle risorse e dell’efficienza
dell'azione amministrativa;

non è condivisibile che si introducano nell'ambito del decreto legislativo 165/2001 (Testo Unico
Pubblico Impiego) delle norme recanti forme speciali di reato per i medici che falsificano i certificati
dei pubblici dipendenti, perché capaci di creare solo inutili sovrapposizioni alle norme del codice
penale che disciplinano la falsità in atti (art. 476-493 c.p.);

esprime parere negativo sullo schema di decreto legislativo recante: "Attuazione della legge 4
marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza
e trasparenza nelle pubbliche amministrazioni", di seguito denominato "schema di decreto
legislativo" ed invita il governo a ritirare la proposta.
SENATO DELLA REPUBBLICA

Legislatura 16º - 5ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 219 del 23/09/2009

BILANCIO (5ª)

MERCOLEDÌ 23 SETTEMBRE 2009


219ª Seduta (pomeridiana)

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante: "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in
materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e
trasparenza nelle pubbliche amministrazioni" (n. 82)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge 4
marzo 2009, n. 15. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole con condizioni)

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE


SULL'ATTO DEL GOVERNO N. 82

La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato lo schema di decreto in titolo,


esprime, per quanto di propria competenza, parere favorevole alle seguenti condizioni:
- che al comma 12 dell’articolo 13, dopo le parole: "Agli oneri derivanti dal presente articolo"
vengano aggiunte le altre: "pari a 2 milioni di euro per l'anno 2009 e a 8 milioni di euro a decorrere
dall'anno 2010,";
- che dopo il comma 11 dell’articolo 14 sia aggiunto il seguente: "11-bis. I nuovi oneri connessi alla
costituzione degli Organismi di cui al presente articolo devono essere compresi entro i limiti di
stanziamento di bilancio degli organismi soppressi.";
- che al comma 1, capoverso 2, dell’articolo 41 sia in fine aggiunto il seguente periodo: "Per la
partecipazione al Comitato non è prevista la corresponsione di emolumenti o rimborsi spese";
- che alla lettera b), capoverso 1-ter, del comma 1 dell’articolo 44 le parole: "non può, in ogni caso,
comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica" siano sostituite dalle altre: "non deve, in
ogni caso, comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica";
- che all’articolo 47 le parole: "senza maggiori oneri" siano sostituite dalle altre: "senza nuovi o
maggiori oneri";
- che all’articolo 56, comma 7, lettera d), le parole: "legge di approvazione del bilancio preventivo"
siano sostituite dalle altre: "legge annuale di bilancio";
- che all’articolo 67, comma 1, capoverso "art. 55-septies" numero 3, le parole: "senza maggiori
oneri a carico della finanza pubblica" siano sostituite dalle altre: "senza nuovi o maggiori oneri a
carico della finanza pubblica"
CAMERA DEI DEPUTATI ‐ XVI LEGISLATURA 
Resoconto della V Commissione permanente 
(Bilancio, tesoro e programmazione) 

V Commissione - Mercoledì 23 settembre 2009

ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto legislativo recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni.
Atto n. 82.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione - Parere
favorevole con condizioni).

La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella
seduta del 16 settembre 2009.

Roberto Mario Sergio COMMERCIO (Misto-MpA-Sud), relatore, al fine di superare i profili


problematici di carattere finanziario emersi nel corso dell'esame del provvedimento, formula la
seguente proposta di parere:
«La V Commissione bilancio, tesoro e programmazione,
esaminato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in
materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni (atto n. 82),
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:


all'articolo 13, comma 12, secondo periodo, apportare le seguenti modificazioni:
a) sostituire le parole: «nei limiti» con le seguenti: «nell'ambito»;
b) aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, ferme restando le risorse da destinare alle altre finalità
di cui al medesimo comma 3 dell'articolo 4»;
all'articolo 14, apportare le seguenti modificazioni:
a) al comma 7, sostituire le parole: «costituito da 3 componenti» con le seguenti: «un organo
monocratico o composto da tre componenti»;
b) dopo il comma 11 aggiungere il seguente: «11-bis. Agli oneri derivanti dalla costituzione e dal
funzionamento degli organismi di cui al presente articolo si provvede nei limiti delle risorse
attualmente destinate ai servizi di controllo interno»;
all'articolo 41, capoverso Art. 22, comma 2, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Per la
partecipazione al Comitato non è prevista la corresponsione di emolumenti o rimborsi spese»;
all'articolo 44, comma 1, lettera b), capoverso 1-ter sostituire le parole da: «e non può in ogni caso»
fino alla fine, con le seguenti: «. Dall'attuazione del comma 1-bis non devono derivare nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica.»;
all'articolo 47, comma 1, sostituire le parole: «senza maggiori oneri», con le seguenti: «senza nuovi
o maggiori oneri»;
all'articolo 67, comma 1, capoverso Art. 55-septies, comma 3, sostituire le parole: «senza maggiori
oneri», con le seguenti: »senza nuovi o maggiori oneri».

Il sottosegretario Luigi CASERO concorda con la proposta di parere.


Massimo VANNUCCI (PD) chiede se siano stati forniti dal Governo tutti i chiarimenti sollecitati
nelle precedenti sedute.

Il sottosegretario Luigi CASERO deposita la documentazione predisposta dal Dipartimento della


funzione pubblica al fine di fornire chiarimenti che risultano coerenti con la proposta di parere (vedi
allegato).

Massimo VANNUCCI (PD), nel prendere atto della documentazione depositata, rileva che sarebbe
risultato opportuno prevedere una riunione congiunta della Commissione V con le Commissioni I e
XI che già stanno esaminando congiuntamente il provvedimento.

Giancarlo GIORGETTI, presidente, rileva che l'assegnazione è stata stabilita del Presidente della
Camera, che ha disposto l'esame del provvedimento da parte delle Commissioni riunite I e XI e da
parte della Commissione V. Pone quindi in votazione la proposta di parere formulata dal relatore.

La Commissione, con l'astensione dei gruppi del Partito Democratico e dell'Italia dei Valori,
approva la proposta di parere.

   
ALLEGATO

Schema di decreto legislativo recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni (Atto n. 82).

DOCUMENTAZIONE DEL GOVERNO

Si conferma che l'attuazione delle disposizioni introdotte a seguito dell'intesa sancita in sede di
Conferenza Unificata non determina conseguenze di carattere finanziario.
Per quanto concerne le osservazioni relative alle disposizioni sulla misurazione e valutazione delle
performance (Articoli da 2 a 11) si ribadisce la neutralità finanziaria delle stesse atteso che le
amministrazioni pubbliche daranno attuazione a tutte le relative norme utilizzando le risorse già
disponibili. Al riguardo, si può sicuramente affermare che l'attivazione di un ciclo generale di
gestione della performance, lungi dal rappresentare un aggravio di costi, condurrà ad una
razionalizzazione delle risorse umane, finanziarie e strumentali con benefici, sia sul piano della
qualità delle prestazioni e dei servizi resi, sia sul piano del loro costo unitario grazie all'attento
monitoraggio e alla conseguente adozione di adeguati provvedimenti di carattere organizzativo.
Completa il quadro l'introduzione di un sistema premiale che remunera sia la performance
amministrativa che quella individuale e che favorirà la competizione tra le Amministrazioni e i
dipendenti all'interno di esse con conseguente ulteriore accrescimento della produttività del lavoro.
Anche relativamente alle osservazioni sui soggetti del processo di misurazione e di valutazione
della performance, si ribadisce che dall'istituzione degli organismi di valutazione non deriveranno
nuovi oneri per la finanza pubblica in quanto essi sono destinati a sostituire i Servizi di controllo
interno. Ciò è esplicitamente precisato nell'articolo 14, comma 1, che si è comunque disposti a
modificare qualora la dizione utilizzata non risulti sufficiente chiara, anche mantenendo, ove ciò
risulti necessario, il carattere monocratico degli stessi organismi di valutazione.
Circa le perplessità sull'utilizzo della somma di 4 milioni di euro per la realizzazione del Portale
della trasparenza di cui all'articolo 13, comma 5, lett. n) dello schema di decreto legislativo in
oggetto, si precisa che la destinazione delle risorse alla realizzazione del citato Portale costituisce
soltanto una ulteriore finalizzazione delle predette risorse, che si aggiunge a quelle già indicate
nell'articolo 4, comma 3, della legge 4 marzo 2009 n. 15, e che non preclude l'effettiva
concretizzazione delle altre. Sarà la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità
delle amministrazioni pubbliche, in quanto organismo che - ai sensi dell'articolo 13, comma 1, dello
schema di decreto legislativo, opera in posizione di indipendenza di giudizio e di valutazione e in
piena autonomia -, a stabilire le risorse da impegnare sugli altri progetti sperimentali e innovativi
previsti dal citato articolo 4. Si è disponibili comunque a qualsiasi modifica per rispettare lo spirito
della norma.
In riferimento alla nuova disciplina applicabile alla dirigenza, si ribadisce che comunque gli
incarichi dirigenziali saranno conferiti nel limiti dei posti disponibili nella dotazione organica e che,
l'espletamento del periodo di sei mesi di formazione, da svolgere presso uffici amministrativi di uno
Stato dell'Unione europea o di un organismo comunitario, si potrà effettuare in periodi anche con
continuativi e completare nell'arco di tre anni. Ciò permette alle amministrazioni di programmare i
vari percorsi formativi, da attuarsi anche tramite la stipula di Protocolli d'intesa con Enti di
formazione, in relazione e compatibilmente alle risorse di cui dispongono in quel periodo per la
formazione, senza ulteriori aggravi per la finanza pubblica.
Quanto alle considerazioni relative alle certificazioni che attestano «dati clinici non direttamente
constatati né oggettivamente documentati», si rileva che, per definizione, il dato clinico si distingue
da quello strumentale in quanto non è riferibile allo svolgimento di attività diagnostica strumentale,
ma semplicemente alla diretta constatazione del medico delle condizioni fisico-patologiche del
paziente. Le «prestazioni a carico del Servizio sanitario Nazionale», menzionate nella scheda di
verifica del Servizio bilancio, costituendo un approfondimento dell'attività diagnostica
presuppongono, anzi, la già avvenuta effettuazione dell'esame clinico del paziente da parte del
medico, fase alla quale la norma di riferisce.
Si manifesta, infine, la disponibilità di questa Amministrazione a riformulare, laddove segnalato
dalla Commissione, le clausole di invarianza finanziaria con le modalità che saranno indicate.

 
CAMERA DEI DEPUTATI ‐ XVI LEGISLATURA 
Resoconto delle Commissioni riunite 
I (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni) e XI (Lavoro) 

Commissioni Riunite I e XI - Resoconto di venerdì 2 ottobre 2009

ATTI DEL GOVERNO

ALLEGATO 1

Schema di decreto legislativo recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni (Atto n. 82).

PARERE APPROVATO DALLE COMMISSIONI RIUNITE

Le Commissioni riunite I e XI,


esaminato lo schema di decreto legislativo recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in
materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni (atto n. 82);
premesso che:
l'approvazione della legge di delega al Governo per l'introduzione di misure che favoriscano una
maggiore produttività del lavoro pubblico e l'efficienza e la trasparenza delle pubbliche
amministrazioni è stato frutto di un ampio confronto tra maggioranza e opposizione;
in sede di Conferenza unificata, il 29 luglio 2009, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge
delega, è stato espresso il parere su tutte le parti dello schema del decreto delegato sulle quali questo
era previsto e si è raggiunta l'intesa sulle disposizioni sulle quali essa era prescritta, salvo che
sull'articolo 52, comma 1;
in tale sede sono state quindi concordate alcune modifiche al testo approvato in via preliminare dal
Governo, le quali appaiono complessivamente condivisibili;
all'articolo 1, comma 1, nel definire l'oggetto del provvedimento, si fa riferimento, tra l'altro,
«all'azione collettiva a tutela di interessi giuridicamente rilevanti», ma tale materia non viene poi
disciplinata in alcuna parte dello schema di decreto legislativo, nonostante ciò sia espressamente
previsto dalla legge di delega all'articolo 4, comma 2, lettera l);
si raccomanda, in ogni caso, al Governo di provvedere quanto prima all'esercizio della delega anche
per quanto attiene a tale materia;
in ordine alla questione del diverso «peso» costituzionale previsto dall'articolo 2 della legge delega
n. 15 del 2009 per i dipendenti pubblici operanti a livello centrale rispetto a quelli operanti in
ambito territoriale appare condivisibile il contenuto dell'articolo 13, comma 1-bis, definito a seguito
di intesa in sede di Conferenza unificata;
appare opportuno verificare se il principio di trasparenza, contenuto nella legge delega, appare
idoneo a ricomprendere le disposizioni di cui all'articolo 11, comma 2, all'articolo 13, comma 4,
lettera d), all'articolo 37, comma 1, lettera b) ed all'articolo 38, comma 1, lettera b), tenuto conto del
fatto che i valori della legalità e della lotta alla corruzione sono pienamente condivisibili e
meritevoli di essere riconosciuti come obiettivi di una riforma della pubblica amministrazione;
appare altresì opportuno prevedere, all'articolo 14, tra le competenze dell'Organismo indipendente
di valutazione della performance, anche quella di verificare il rispetto del principio delle pari
opportunità di trattamento nel pubblico impiego, anche con riferimento ai compiti della
Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche;
pur sollevando l'articolo 19, comma 2, perplessità, in quanto non tiene conto delle peculiarità delle
amministrazioni di piccole dimensioni, nelle quali le dinamiche tra i lavoratori sono profondamente
diverse rispetto alle amministrazioni ordinarie, si ritiene che tali perplessità possano considerarsi
superate alla luce dell'articolo 19, comma 5-bis, definito a seguito di intesa in sede di Conferenza
unificata;
si valuta favorevolmente la disposizione di cui all'articolo 19, comma 4, che assicura una certa
flessibilità nella determinazione dei livelli di performance ai fini della corresponsione del
trattamento accessorio attraverso il potere derogatorio dei contratti collettivi integrativi rispetto alla
legge;
con riferimento agli interventi recati dall'articolo 39, considerato che il meccanismo dello spoil
system presenta delle specifiche caratteristiche disciplinate dall'ordinamento, si ritiene necessario
dare a tale istituto la più puntuale e ampia applicazione, soprattutto nell'ambito della disciplina degli
enti locali, anche al fine di una stretta aderenza con le finalità di cui all'articolo 6 della legge delega;
non risulta completamente attuato il criterio direttivo di cui all'articolo 2, comma 1, lettera h), della
legge di delega, che prevedeva «l'introduzione di strumenti che assicurino una più efficace
organizzazione delle procedure concorsuali su base territoriale, conformemente al principio della
parità di condizioni per l'accesso ai pubblici uffici, da garantire, mediante specifiche disposizioni
del bando, con riferimento al luogo di residenza dei concorrenti, quando tale requisito sia
strumentale all'assolvimento di servizi altrimenti non attuabili o almeno non attuabili con identico
risultato»;
si segnala la necessità di rafforzare i compiti e le responsabilità dei dirigenti sul controllo delle
assenze per malattia dei dipendenti e dare rigore e certezza alle relative procedure, anche
razionalizzando la normativa vigente;
esprimono

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:


1) appare opportuno uniformare la terminologia usata nel titolo II (Misurazione, valutazione e
trasparenza della performance) e nel titolo III (Merito e premi) ed eventualmente introdurre
all'inizio dei citati titoli II e III due articoli recanti le definizioni dei principali termini ivi impiegati,
atteso che questi, in taluni casi, a causa della mancanza di una consolidata accezione giuridica,
potrebbero dar luogo ad interpretazioni difformi e contrastanti;
2) all'articolo 1, comma 1, si sopprima il riferimento alla «azione collettiva a tutela di interessi
giuridicamente rilevanti», tenuto conto che tale materia non è stata disciplinata con lo schema di
decreto legislativo in esame, fermo restando che, come evidenziato nelle premesse, si raccomanda
al Governo l'esercizio della delega anche su questo punto;
3) a fini di coerenza interna del testo, si armonizzi la disposizione di cui all'articolo 3, comma 2
(che prevede che la misurazione e la valutazione della performance da parte di ciascuna
amministrazione pubblica avvenga secondo modalità conformi alle «direttive» impartite dalla
Commissione) con la disposizione di cui all'articolo 7, comma 2 (che prevede che il Sistema di
misurazione e valutazione della performance segua gli «indirizzi» adottati dalla Commissione per la
valutazione);
4) all'articolo 5, comma 1, con riferimento al processo di definizione degli obiettivi, si chiarisca il
rapporto tra organi di indirizzo politico-amministrativo, vertici dell'amministrazione e dirigenti o
responsabili dell'unità organizzativa;
5) all'articolo 5, comma 1, si aggiungano, in fine, le parole: «, e il loro conseguimento costituisce
condizione per l'erogazione degli incentivi previsti dalla contrattazione integrativa»;
6) all'articolo 5, comma 2, lettera d), occorre specificare che gli obiettivi devono essere riferiti ad un
anno (e non «a un arco temporale determinato»), conformemente all'articolo 4, comma 2, lettera b),
della legge di delega, che prevede l'obbligo, per le pubbliche amministrazioni, di predisporre gli
obiettivi che l'amministrazione si pone «per ciascun anno»;
7) all'articolo 7, dopo il comma 1 sia inserito il seguente:
«1-bis. La funzione di misurazione e valutazione delle performance è svolta:
a) dagli Organismi indipendenti di valutazione della performance di cui all'articolo 14, cui compete
la misurazione e valutazione della performance di ciascuna struttura amministrativa nel suo
complesso, nonché la proposta di valutazione annuale dei dirigenti di vertice ai sensi del comma 4,
lettera e), del medesimo articolo;
b) dalla Commissione di cui all'articolo 13 ai sensi del comma 5 del medesimo articolo;
c) dai dirigenti di ciascuna amministrazione, secondo quanto previsto agli articoli 16 e 17, comma
1, lettera e-bis), del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificati dagli articoli 37 e 38
del presente decreto.»;
8) all'articolo 9, comma 3, si faccia riferimento al congedo di maternità, al congedo di paternità e al
congedo parentale, come disciplinati dai capi III, IV e V del decreto legislativo 26 marzo 2001, n.
151;
9) all'articolo 10, comma 1, si precisi che le amministrazioni pubbliche redigono il piano e la
relazione relativi alla performance «secondo quanto stabilito dall'articolo 15, comma 2, lettera d)»,
in modo che non risultino indeterminati i soggetti incaricati e responsabili della redazione dei
suddetti atti;
10) all'articolo 10, comma 5, premesso che non è chiaro quali siano i «dirigenti responsabili»,
occorre comunque sostituire le parole «dirigenti responsabili» con le seguenti: «dirigenti che
risultano aver concorso alla mancata adozione del piano, per omissione o inerzia nell'adempimento
dei propri compiti»;
11) all'articolo 11, si suggerisce di apportare le seguenti modifiche:
a) sopprimere, al comma 2, lettera a), e alla rubrica le seguenti parole: «della performance»;
b) collocare l'attuale comma 3 al comma 1 e l'attuale comma 1 al comma 3;
c) dopo il comma 4, inserire il seguente: «4-bis. Al fine di rendere effettivi i principi di trasparenza,
le pubbliche amministrazioni provvedono a dare attuazione agli adempimenti relativi alla posta
elettronica certificata di cui all'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo del 7 marzo 2005, n. 82,
agli articoli 16, comma 8, e 16-bis, comma 6, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,
convertito dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e di cui all'articolo 34, comma 1, della legge 18 giugno
2009, n. 69.»;
d) al comma 8, sostituire le parole: «di cui al comma 7» con le seguenti: «di cui ai commi 4-bis e
7»;
12) all'articolo 12, comma 1, lettera c), dopo le parole «l'organo di indirizzo politico», si aggiunga
la seguente: «amministrativo»;
13) all'articolo 13, comma 3, primo periodo, appare opportuno, per uniformità a quanto stabilito per
altri organismi analoghi, che le parole: «direttore generale» siano sostituite dalle seguenti:
«segretario generale» e appare altresì opportuno che siano indicati anche i requisiti per accedere a
tale carica, in analogia con quanto previsto all'articolo 13, comma 5, lettera g), dove per la nomina
dei componenti degli organismi indipendenti delle singole amministrazioni sono individuati
specifici requisiti;
14) all'articolo 13, comma 3, secondo periodo, si sopprimano le parole «, che vanno sottoposti
all'approvazione del Ministero dell'economia e delle finanze per i connessi profili finanziari» e,
dopo il secondo periodo, si inserisca il seguente: «Le delibere di adozione dei regolamenti sono
comunicate al Dipartimento della funzione pubblica e, per i connessi profili finanziari, al Ministero
dell'economia e delle finanze,»;
15) all'articolo 13, comma 5, si modifichi la lettera d), per renderla conforme al criterio dell'articolo
4, comma 1, della legge delega, che prevede la deliberazione da parte della Commissione per la
valutazione di parametri per la rilevazione degli indicatori di efficienza e produttività;
16) si armonizzino tra loro le disposizioni in materia di requisiti per la nomina a componente
dell'Organismo indipendente di valutazione della performance, atteso che all'articolo 13, comma 5,
lettera g), si prevede che tali requisiti siano definiti dalla Commissione, all'articolo 14, comma 7, si
fissa direttamente il requisito della «elevata professionalità ed esperienza nel campo del
management e della valutazione della performance» e all'articolo 14, comma 9, si stabilisce che i
componenti dell'Organismo devono possedere una specifica professionalità e i loro curricula sono
inviati alla Commissione;
17) all'articolo 14, comma 2, si sopprimano le parole «come modificato dall'articolo 30 del presente
decreto», atteso che il comma 1 dell'articolo 6 del decreto legislativo n. 286 del 1999, ivi
richiamato, non è stato modificato dall'articolo 30;
18) all'articolo 14, comma 4, si sopprimano le parole: «del decreto legislativo n. 286 del 1999», in
quanto il riferimento appare ultroneo;
19) all'articolo 14, comma 4, dopo la lettera g), si aggiunga la seguente: «h) verifica i risultati e le
buone pratiche di promozione delle pari opportunità»;
20) si coordinino tra loro, accorpandole in un unico articolo, le disposizioni di cui agli articoli 17 e
18, e si richiami tale articolo tra quelli recanti principi cui le regioni e gli enti locali devono
adeguare i propri ordinamenti ai sensi dell'articolo 30-bis, commi 1 e 5, definito a seguito di intesa
in sede di Conferenza unificata;
21) all'articolo 19:
a) al comma 1, si sostituiscano le parole: «delle risultanze del» con le seguenti: «dei livelli di
performance attribuiti ai valutati secondo il»;
b) al comma 3 siano soppresse le parole: «, ma la valutazione ha effetto sulla retribuzione di
risultato, ferma restando l'onnicomprensività del trattamento economico»;
22) all'articolo 21, comma 1, si faccia riferimento al comma 3-bis dell'articolo 45 del decreto
legislativo n. 165 del 2001, «come modificato dall'articolo 55» del provvedimento in esame (e non
dall'articolo 65, come, per errore materiale, indicato nel testo);
23) all'articolo 24, al comma 1, che introduce modifiche in materia di progressioni di carriera, si
precisi che il nuovo meccanismo si applica dalla data di entrata in vigore del provvedimento e non
con i contratti collettivi successivi e, al comma 3, si sostituiscano le parole: «titolo prioritario» con
le seguenti: «titolo rilevante»;
24) all'articolo 25, comma 1, per una migliore formulazione del testo, considerato che il riferimento
è al lavoro delle pubbliche amministrazioni, appare opportuno sostituire le parole «servizi prodotti»
con le seguenti: «servizi offerti»;
25) all'articolo 27, comma 1, sembra opportuno chiarire maggiormente come si coordina la
disposizione in questione con le previsioni dell'articolo 2, commi 33 e 34, della legge 22 dicembre
2008, n. 203, ivi richiamate;
26) all'articolo 27, comma 2 e comma 2-bis, la cui introduzione è proposta in seguito all'intesa
raggiunta in sede di Conferenza unificata, relativi al «premio di efficienza», è opportuno sostituire il
riferimento al «Rapporto di performance» con quello di «Piano di performance» ovvero di
«Relazione di performance», in armonia con quanto previsto all'articolo 10 dello schema di decreto;
27) all'articolo 30, si aggiornino i termini ivi previsti, in modo da tenere conto dei tempi di
emanazione del decreto legislativo in esame, e li si colleghi alla data di entrata in vigore del
provvedimento;
28) all'articolo 30, non appare evidente a quali criteri di delega si richiami la disposizione del
comma 5, che stabilisce la soppressione dei commi 68 e 69 dell'articolo 3 della legge 24 dicembre
2007, n. 244, che prevedono, con cadenza annuale, una specifica procedura parlamentare di esame
dello stato della spesa pubblica, dell'efficacia nell'allocazione delle risorse e dell'efficienza
dell'azione amministrativa;
29) con riferimento all'articolo 30-bis, comma 4, la cui introduzione è proposta sulla base dell'intesa
raggiunta in sede di Conferenza unificata, si specifichi, per chiarezza normativa, che le
«disposizioni vigenti» da applicarsi nelle more dell'adeguamento di cui al comma 2 sono quelle
«vigenti alla data dell'entrata in vigore del presente decreto legislativo»;
30) con riferimento al citato articolo 30-bis, comma 5, si sostituisca la parola «introdurre» con le
seguenti: «promuovere l'adozione di»;
31) all'articolo 34, comma 1, capoverso 4-bis, all'articolo 37, comma 1, lettera a), e all'articolo 38,
comma 1, lettera a) sarebbe opportuno chiarire a quale «documento di programmazione triennale
del fabbisogno di personale» si faccia riferimento, atteso che nel comma 4 dell'articolo 6 del decreto
legislativo n. 165 del 2001, ivi richiamato, si parla sia della programmazione triennale del
fabbisogno di personale di cui all'articolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, sia della
programmazione triennale del fabbisogno di personale deliberata dal Consiglio dei ministri per le
amministrazioni dello Stato e sarebbe altresì opportuno chiarire in che modo si attui concretamente
la partecipazione dei dirigenti alla definizione della programmazione triennale del fabbisogno di
personale;
32) si coordinino tra loro le disposizioni di cui all'articolo 37, comma 1, lettera a), e all'articolo 38,
comma 1, lettera a), atteso che nella prima si fa riferimento solo ai «profili professionali necessari
allo svolgimento dei compiti dell'ufficio», mentre nella seconda si fa riferimento anche alle
«risorse»;
33) all'articolo 39, comma 1, occorre apportare le seguenti modifiche:
a) alla lettera e), sostituire il numero 1) con il seguente: 1) al terzo periodo, sostituire le parole:
«sono conferiti a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale,» con le seguenti:
«sono conferiti, fornendo esplicita motivazione, a persone di particolare e comprovata
qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell'Amministrazione,»;
b) alla lettera f), inserire il seguente capoverso:
«6-ter. Il comma 6 ed il comma 6-bis si applicano alle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma
2.»;
34) all'articolo 40, comma 1, lettera a), si chiarisca in che modo viene accertata l'inosservanza delle
direttive da parte del dirigente; inoltre, dopo le parole «risultanze del sistema di valutazione» si
aggiungano, per fini di chiarezza, le seguenti: «di cui al titolo II» del provvedimento in esame;
35) all'articolo 40, comma 1, lettera b), occorre valutare se la previsione ivi contenuta possa
considerarsi conforme al criterio direttivo della legge delega, che all'articolo 6, comma 2, lettera b),
prevedeva, nei confronti del dirigente che ometta la vigilanza sulla effettiva produttività delle
risorse umane a lui assegnate, il divieto di corrispondergli il trattamento economico accessorio,
mentre la disposizione in esame prevede la decurtazione dalla retribuzione di risultato di una quota
fino all'ottanta per cento;
36) all'articolo 41 occorre valutare se l'intervento ivi previsto possa considerarsi interamente
conforme ai principi e criteri direttivi della legge delega, che all'articolo 6, comma 2, lett. i),
prevede che il Governo ridefinisca e ampli, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, le
competenze e la struttura del Comitato dei garanti di cui all'articolo 22 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, con particolare riferimento alla verifica sul rispetto dei criteri di conferimento o
di mancata conferma degli incarichi, nonché sull'effettiva adozione ed utilizzo dei sistemi di
valutazione al fine del conferimento o della mancata conferma degli incarichi;
37) all'articolo 42, si suggerisce di sopprimere il comma 3;
38) all'articolo 47, comma 1, capoverso «Art. 29-bis», occorre sostituire le parole «contratto
quadro» con le seguenti: «decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro
per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle
finanze, previo parere della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n. 281
del 1997, sentite le Organizzazioni sindacali»;
39) all'articolo 48, comma 2, alinea, occorre sostituire le parole «comma 2» con le seguenti:
«comma 1» e al capoverso «2-bis», sostituire le parole: «2-bis» con le seguenti «1-bis.»;
40) dopo l'articolo 49, si raccomanda di inserire il seguente: «Art. 49-bis (Territorializzazione delle
procedure concorsuali). 1. All'articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, al comma
5-ter è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Il principio della parità di condizioni per l'accesso ai
pubblici uffici è garantito, mediante specifiche disposizioni del bando, con riferimento al luogo di
residenza dei concorrenti, quando tale requisito sia strumentale all'assolvimento di servizi altrimenti
non attuabili o almeno non attuabili con identico risultato»;
41) con riferimento ai comparti di contrattazione, si raccomanda di seguire l'impostazione emersa in
sede di Conferenza unificata nel senso di ampliare sino a quattro il numero dei comparti stessi,
verificando la possibilità di costituire eventualmente anche apposite sezioni contrattuali per
specifiche professionalità;
42) all'articolo 55, comma 1, lettera b), capoverso c), si chiarisca il significato del termine
«obiettivamente»;
43) all'articolo 56, occorre apportare le seguenti modifiche:
a) al comma 1, lettera a), capoverso «7», primo periodo, sostituire le parole: «ed è coordinato dal
presidente dell'Agenzia» con le seguenti: «e dal presidente dell'Agenzia che lo presiede»;
b) dopo il comma 1 inserire il seguente: «1-bis. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del
presente decreto si provvede alla nomina dei nuovi organi dell'ARAN di cui all'articolo 46, comma
5, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dal comma 1. Fino alla nomina
dei nuovi organi, e comunque non oltre il termine di cui al precedente periodo, continuano ad
operare gli organi in carica all'entrata in vigore del presente decreto»;
44) all'articolo 57, comma 1, capoverso «articolo 47», comma 6, secondo periodo, si chiede di
sostituire la parola «degli» con le seguenti: «di due»;
45) all'articolo 57, comma 2, che introduce un articolo 47-bis nel decreto legislativo n. 165 del
2001, appare opportuno chiarire maggiormente la formulazione della norma, dalla quale
sembrerebbe discendere che ai comitati di settore sia rimessa la decisione in ordine sia alla
fattibilità dell'erogazione provvisoria degli incrementi stipendiali, sia alla quantificazione degli
stessi incrementi. In questo caso, i richiamati comitati sarebbero titolari di funzioni, per quanto
concerne il loro rapporto con l'ARAN, che non consisterebbero più nei soli poteri di indirizzo nei
confronti della medesima Agenzia;
46) all'articolo 59, capoverso articolo 49, comma 1, per ragioni di forma, si sostituiscano le parole
«della clausola controversa» con le seguenti: «delle clausole controverse», atteso che nel medesimo
comma si fa riferimento a «controversie»;
47) all'articolo 63, occorre apportare le seguenti modifiche:
a) al comma 3, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «anche se alla data di entrata in vigore del
presente decreto sono state indette le relative elezioni.»;
b) dopo il comma 4-bis, aggiungere il seguente: «4-ter. Le disposizioni relative alla contrattazione
collettiva nazionale di cui al presente decreto si applicano dalla tornata successiva a quella in
corso»;
48) all'articolo 67, capoverso articolo 55-bis, comma 1, secondo periodo, le parole: «e comunque
per le infrazioni punibili» siano sostituite dalle seguenti: «o comunque per le infrazioni punibili»;
49) all'articolo 67, capoverso 55-bis, commi 2 e 4, in relazione alla questione della procedura
sanzionatoria e - in particolare - di quella attinente la contestazione dell'addebito al dipendente,
posto che l'evento stabilito per determinarne la decorrenza (notizia di comportamenti sanzionabili
disciplinarmente) non appare configurarsi in termini certi ed inequivoci, occorre fissare un più
puntuale termine a quo (non risultando adeguata la mera «notizia») e prevedere - se necessario a
fini istruttori - una eventuale proroga del termine medesimo, su base motivata;
50) all'articolo 69, comma 1, capoverso comma 6, dopo il terzo periodo si inserisca il seguente:
«Nell'ambito dei controlli sulla regolarità amministrativa e contabile l'Ispettorato può avvalersi della
Guardia di Finanza che opera nell'esercizio dei poteri a essa attribuiti»;
51) si valuti la congruità della formulazione dell'articolo 71, comma 1, atteso che, alla luce
dell'attuale testo, sembrerebbe che, a differenza degli atti dell'eventuale ricorso, che diventerebbero
nulli, il provvedimento sanzionatorio mantenga la propria efficacia anche dopo il termine ivi
previsto, con la conseguenza che, ove scaduti i termini per l'impugnativa in altre sedi, il dipendente
destinatario del provvedimento sanzionatorio si troverebbe privo di mezzi di difesa; a tal fine,
potrebbe valutarsi l'opportunità di un prolungamento del termine di 30 giorni ivi previsto;
52) all'articolo 72, si suggerisce di sostituire il comma 5 con il seguente: «5. Con decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell'istruzione, della ricerca e
dell'università e con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono determinati i limiti e le modalità
di applicazione delle disposizioni dei Titoli II e III del presente decreto al personale docente della
scuola e delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale, nonché ai tecnologi degli enti di
ricerca. Resta comunque esclusa la costituzione degli Organismi di cui all'articolo 14 nell'ambito
del sistema scolastico e delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale».

ALLEGATO 2

Schema di decreto legislativo recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni (Atto n. 82).

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEL GRUPPO DEL PARTITO


DEMOCRATICO

Le Commissioni Riunite I e XI,


esaminato lo schema di decreto legislativo recante di attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15 in
materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni
premesso che:
i dipendenti della pubblica amministrazione sono oltre tre milioni e mezzo e costituiscono
un'importante forza produttiva del Paese. Da decenni si discute su come valorizzare appieno questa
potenzialità produttiva e farne un pilastro dell'economia nazionale, tuttavia, a fronte di tale
riconoscimento formale, la politica spesso non ha saputo rivolgere parole chiare ai dipendenti
pubblici;
le riforme avviate all'inizio degli anni '90, hanno positivamente avviato una graduale, importante
trasformazione della pubblica amministrazione basata sulla contrattazione, sul modello del lavoro
privato e sulla separazione tra politica e amministrazione. In questo senso lo schema di decreto
legislativo in discussione costituisce, al contrario, un passo indietro, restituendo alla legge e alla
politica la decisione su aspetti del rapporto di lavoro che sono ormai demandati alla contrattazione e
questo nell'illusione che il legislatore possa far meglio delle parti. Il risultato, invece, non sarà una
migliore amministrazione pubblica, ma una più penetrante ingerenza della politica
nell'amministrazione e quindi una minore efficienza e produttività in termini di servizi ai cittadini;
i servizi Pubblici di qualità e una Pubblica Amministrazione efficiente sono la condizione per
accrescere la competitività del paese, ma anche - come sottolineato di recente dal premio Nobel
Stiglitz e da altri autorevoli economisti - per accrescere il benessere di un paese e, considerato che
tale obiettivo dipende in primo luogo dalla valorizzazione delle risorse umane che operano nelle
pubbliche amministrazioni, che ciò è incompatibile con la demagogica e indiscriminata campagna
denigratoria messa in atto nell'ultimo anno nei confronti del personale della Pubblica
Amministrazione e di tutti i dipendenti pubblici;
la Pubblica Amministrazione deve continuare il processo di modernizzazione intrapreso nell'ultimo
quindicennio e che, affinché tale processo si realizzi compiutamente, è necessario il coinvolgimento
di tutte le amministrazioni pubbliche partecipi di una cultura condivisa capace di avvicinare e
rispondere alle effettive esigenze dei cittadini;
il processo richiamato deve, inoltre, vedere la partecipazione e l'effettivo coinvolgimento dei
dirigenti di cui è necessario prevedere il pieno appoggio affinché venga effettivamente aumentata la
produttività, l'efficienza e la trasparenza dell'amministrazione medesima in un percorso che veda i
dirigenti animati non da spirito di competizione ma di cooperazione e condivisione di obiettivi
comuni;
fortemente limitato appare il ruolo e la partecipazione delle regioni ed enti locali prevista dal
decreto legislativo: un modello che contrasta con il processo volto alla decentralizzazione avviato
negli ultimi anni e formalmente sostenuto anche dall'attuale Governo. In realtà il sistema di
valutazione proposto, così come l'impianto stesso dello schema all'esame, appare fortemente
accentrato da lasciare scarsa autonomia all'iniziativa di regioni ed enti locali, come anche la
Conferenza Unificata ha viepiù evidenziato, avanzando numerose proposte emendative correttive in
tal senso; lo schema proposto si presenta, dunque, come il tentativo di applicare una sostanziale
uniformità di trattamento per amministrazioni che, in realtà, sono estremamente differenziate, per
missione, cultura, organizzazione, obiettivi;
considerato, inoltre, che:
la legge 4 marzo 2009, n. 15 contiene precise indicazioni circa i principi e criteri direttivi cui deve
attenersi il decreto legislativo in oggetto tra i quali:
l'obiettivo ambiziosamente (ed enfaticamente) annunciato dal Ministro era quello di instaurare in
tutte le amministrazioni pubbliche, in tutto il paese e a qualsiasi livello di governo, la più assoluta
trasparenza tale da consentire il pieno coinvolgimento degli utenti nella valutazione di qualità dei
servizi e, conseguentemente delle performances delle strutture e, considerato che, a tal fine la legge
ha previsto, all'articolo 4, l'istituzione di un organismo centrale «in posizione autonoma ed
indipendente», con il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere alla'esercizio indipendente
delle funzioni di valutazione;
l'articolo 2 della legge delega al comma 1, lettera a) prevede che il decreto legislativo deve
contenere «convergenza degli assetti regolativi del lavoro pubblico con quelli del lavoro privato,
con particolare riferimento al sistema delle relazioni sindacali», mentre la lettera b) recita:
miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia della procedure della contrattazione collettiva;
l'articolo 3 della legge delega al comma 2, lettera a), nell'elencare i principi e criteri direttivi cui
deve attenersi la delega precisa che «è riservata alla contrattazione collettiva la determinazione dei
diritti e delle obbligazioni»;
il rafforzamento dell'indipendenza dell'Aran è oggetto dell'articolo 3 comma 2, lettera h), con
particolare riguardo al potenziamento del potere di rappresentanza delle regioni e degli enti locali,
mentre la riduzione del numero dei comparti e delle aree di contrattazione è prevista dal numero 4)
della medesima lettera; l'impressione è che si voglia applicare uno schema generalizzato;
l'articolo 4 prevede la costituzione di un organismo centrale «in posizione autonoma e
indipendente», con il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere all'esercizio indipendente
delle funzioni di valutazione;
la legge delega, inoltre, ha richiamato la necessità, espressa all'articolo 6, comma 2, lettera h), di
prevedere la riduzione, rispetto alla normativa vigente, delle quote percentuali di dotazione organica
relativa al conferimento di incarichi di soggetti estranei alla pubblica amministrazione e ai dirigenti
non appartenenti ai ruoli;
la lettera i) del medesimo articolo prevede la ridefinirne nonché l'ampliamento delle struttura e delle
competenze del Comitato dei garanti di cui all'articolo 22 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165,
osservato, altresì, che:
la convergenza degli assetti del lavoro regolativi del lavoro pubblico con quelli del lavoro privato,
non sembrano trovare piena applicazione nello schema di decreto in esame. Pur affermando
l'articolo 35 al comma 2, che «i contratti collettivi nazionali disciplinano i rapporti sindacali e gli
istituti della partecipazione» dall'elenco desunto dall'articolo 52, nel quale si disciplinano le materie
sottratte alla contrattazione, l'esclusione delle materie dell'organizzazione degli uffici, nonché delle
materie retributiva e disciplinare dalla contrattazione, tendono invero ad allontanare la disciplina del
lavoro nelle pubbliche amministrazioni da quella del lavoro nel settore privato;
in nessun modo è prevista la partecipazione delle associazione dei consumatori in relazione alla
misurazione e valutazione delle performance organizzativa; al riguardo si ritiene necessario il
coinvolgimento delle medesime associazioni, con particolare riferimento all'articolo 8 lettere e) - g),
affinché il sistema di valutazione ivi previsto tenga conto delle indicazioni dei consumatori;
all'articolo 9, comma 3, è necessario che, oltre ai congedi di maternità, al congedo di paternità e al
congedo parentale, si faccia riferimento anche alle assenze dovute per malattia grave, o previste
dalla legge 104/1992;
anche il tema della partecipazione sindacale all'elaborazione delle decisioni risulta fortemente
limitata e riduttiva nel testo all'esame delle Commissioni laddove all'articolo 33, che incide
sull'articolo 5 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sindacati è riservata «la sola
informazione» in ordine alle determinazioni degli atti di spettanza dirigenziale, compresi quelli
riguardanti la gestione dei rapporti di lavoro e l'organizzazione del lavoro, tanto da rendere
assolutamente formale, il richiamo alla partecipazione previsto dalla riformulazione dell'articolo 9
del decreto legislativo 165 contenuta all'articolo 34;
in tema di partecipazione sindacale non appare inserita nei principi e criteri direttivi contenuti nella
legge la previsione di cui all'articolo 63, commi 1 e 2 in base alla quale entro il 31 dicembre 2010,
le parti adeguano i contratti collettivi integrativi in vigore alle disposizioni riguardanti la definizione
degli ambiti riservati rispettivamente alla legge alla contrattazione collettiva e alla legge, pena la
mancanza di efficacia a partire dal 1 gennaio 2011; ciò implicherebbe la retroattività delle norme
del presente schema all'esame delle Commissione in alcun modo prevista dalla legge 15/2009, cosa
peraltro non prevista dalla legge delega;
fortemente riduttiva del ruolo e della funzione della contrattazione appare anche il contenuto
dell'articolo 63, comma 3 laddove risultano prorogati per i successivo triennio gli organismi di
rappresentanza unitaria del personale: siamo in presenza di un chiaro eccesso di delega e di cui si
propone pertanto la soppressione;
in ultimo, la riduzione del ruolo della contrattazione è ulteriore limitato dalla previsione contenuta
all'articolo 52, comma 3-ter, in base alla quale, qualora non si raggiunga l'accordo per la
stipulazione di un contratto collettivo integrativo, l'amministrazione interessata può provvedere, in
via provvisoria sulle materie oggetto del mancato accordo;
per quanto riguarda l'Aran risulta fortemente limitato il ruolo e la presenza delle regioni; il parere
espresso dalla Conferenza Unificata, non a caso, è risultato negativo in ordine alla previsione di un
parere della Conferenza medesima in luogo di un'intesa sulla nomina del Presidente dell'Aran. La
disponibilità del Ministro ad un parere vincolante non ha sanato i rilievi espressi dalle Regioni;
a tale riguardo occorre sottolineare che alcuni aspetti incidendo sulla ripartizione delle competenza
tra Stato e Regioni, potrebbero dar luogo a futuri contenziosi dinanzi alla Corte costituzionale. In
particolare, il comma 1 dell'articolo 72 dello schema di decreto fa rientrare nella competenza
legislativa esclusiva dello Stato determinate materie del pubblico impiego, nel presupposto che
queste possano essere univocamente ricondotte nell'ambito dell'ordinamento civile, alla luce della
sostanziale privatizzazione del rapporto di pubblico impiego sancita dal decreto legislativo n. 29 del
1993: si ignora, in tal modo, la circostanza che i rapporti di lavoro nel settore pubblico sono in
realtà ancora sottoposti ad un regime prevalentemente misto, in ordine al quale non appare scontata
la competenza statale;
su talune materie, infatti, la competenza dello Stato potrebbe concorrere con quella delle regioni,
sarebbe fondamentale introdurre nel provvedimento procedure di concertazione tra i vari livelli di
Governo più efficaci di quelli previsti attualmente nel testo, per esempio, all'articolo 52 (sul quale,
peraltro, è mancata l'intesa in sede di Conferenza unificata), in materia di definizione delle risorse
per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali.
la Conferenza unificata, non a caso, nel corso dell'esame ha evidenziato la marginalità attribuita a
regioni ed enti locali dal presente schema di decreto legislativo, presentando numerosi emendamenti
correttivi in tal senso ritenendo, comunque condizionanti, infine oltre all'elemento evidenziato,
anche le previsioni contenute all'articolo 52, commi 3-ter e 3 quinquies in ordine alla richiesta di
prevedere la concertazione, anziché la consultazione con le Regioni per i parametri contrattuali ed il
reinserimento degli enti del Servizio Sanitario Nazionale tra coloro che possono incrementare le
risorse per la contrattazione integrativa;
la necessità di prevedere un maggiore coinvolgimento delle regioni a scapito di una pronunciata
centralizzazione dell'intero impianto del decreto legislativo in discussione, appare, infine necessaria
al fine di scongiurare, come già evidenziato, il ricorso alla Corte Costituzionale, nonché con la
necessità di armonizzare le disposizioni ivi previste con quelle, ancora del tutto informali, contenute
nella bozza di disegno di legge presentata il 15 maggio scorso dal Ministro Calderoli, che invero ha
prospettato regole del tutto diverse in ordine ai controlli interni delle amministrazioni regionali e il
sistema di valutazione dei dirigenti degli enti locali;
permane negativo il giudizio già espresso in sede di esame della legge delega sull'organismo
indipendente previsto all'articolo 13 dello schema di decreto. La traduzione di «piena indipendenza
ed autonomia», infatti, risulta estremamente compromessa laddove i componenti sono scelti dal
Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'innovazione di concerto con il Ministro
dell'Economia, al contrario, determinando un diretta subordinazione al sistema politico, di cui è
diretta espressione. Dipendenza, altresì confermata, laddove si prevede che essa debba sottoporre i
propri regolamenti, «concernenti il funzionamento e l'autonoma gestione finanziaria»,
all'approvazione del Ministro della Pubblica amministrazione di concerto con il Ministro
dell'Economia» mentre le vengono dettate, in forma del comma 11, le disposizioni per il raccordo
tra le sue attività e quelle delle esistente agenzie di valutazione;
da più parti, anche nel corso delle audizioni è stata, inoltre, avanzata la posposta di un meccanismo
più trasparente in ordine al processo di nomina dei componenti della Commissione di cui all'articolo
13 anche mediante il ricorso da avviso pubblico, da diffondere anche a livello internazionale,
avvalendosi di una commissione di esperti per la selezione delle candidature;
anche per l'organismo di valutazione di cui all'articolo 14 al comma 3, appare necessario che la sua
riconferma sia collegata alla previa valutazione positiva della Commissione di valutazione;
ribadendo il giudizio critico espresso in occasione dell'esame della legge delega sul meccanismo di
valutazione dei dirigenti, si esprime un giudizio negativo sulla previsione contenuta all'articolo 19
in ordine ai criteri per la differenziazione delle valutazioni. Si tratta, infatti, di una disposizione
estremamente pericolosa che può avere effetti fortemente negativi sulle performance
dell'amministrazione laddove si stabilisce che, comunque, un quarto del personale non riceverà
alcun trattamento accessorio legato alle perfomance individuali; anche perché come evidenziato nel
corso delle audizioni, i migliori risultati nelle performance di un'organizzazione dipendono dalla
cooperazione tra i dirigenti e non già dalla diretta competizione tra loro tesa a rientrare in una
determinata quota prestabilita;
in generale, si rileva una contraddizione tra l'obiettivo generale dichiarato della riforma, consistente
nella responsabilizzazione piena della dirigenza delle amministrazioni pubbliche in relazione a
obiettivi di performance precisi, misurabili e verificabili, e la rilegificazione molto dettagliata e
pervasiva delle funzioni dirigenziali; ciò, in particolare, per quel che riguarda due prerogative
essenziali del management: quella inerente alla negoziazione collettiva e quella inerente alla
gestione degli incentivi rivolti al personale dipendente. Quanto più l'azione del dirigente è vincolata
e proceduralizzata, tanto meno il dirigente stesso può essere efficacemente responsabilizzato circa il
raggiungimento degli obiettivi che gli si prefiggono;
poco chiari risultano i compiti degli organismi di valutazione previsti dall'articolo 14 laddove
nell'articolo 19, comma 1, si assegna al'organismo indipendente di valutazione il compito di
compilare una graduatoria delle valutazioni individuali del personale dirigenziale, «distinto per
livello generale e non». Al riguarda risulta irrisolta la determinazione di chi e in che modo debba
valutare i dirigenti fatta eccezione per quelli di vertice. Infatti, eliminando l'attuale sistema di
valutazione, previsto dall' articolo 5 del decreto legislativo 286/1999, di cui l'articolo 30 dello
schema in esame ne prevede l'abrogazione, non si introduce un meccanismo valutativo sostituivo e
non si definisce in maniera chiara a chi spetti il compito di valutare, poiché l'organismo previsto
all'articolo 14, al comma 4, fa riferimento solo ai dirigenti preposti ad uffici di vertice e non a tutti i
dirigenti;
l'articolo 41 del presente schema si configura come un palese inadempimento rispetto alla legge
delega laddove questa prevedeva di accrescere le competenze e la struttura del Comitato dei garanti
sui processi decisionali concernenti la dirigenza pubblica, articolo 6, comma 2, lettera i) della legge
delega. Tutto ciò viene ignorato: per quanto riguarda le competenze non vi è alcuna previsione di
ampliamento nel nuovo testo previsto dall'articolo 41, che insiste sull'articolo 22 del decreto
legislativo 165/2001, dove nei fatti si indebolisce il ruolo di tale Comitato disponendo che il suo
parere non sia più vincolante e possa essere disatteso dal decisore;
in materia di sanzioni disciplinari, il testo all'esame prevede un sistema sanzionatorio estremamente
severo, dal quale, peraltro, è assolutamente esclusa la presenza del sindacato. Senza voler entrare
nel merito di tale sistema si rileva come tale previsione enfatizzi in modo eccessivo la figura del
dirigente quel soggetto incaricato di sorvegliare e o punire, marginalizzandone competenze
manageriali che dovrebbero, al contrario, caratterizzarne il profilo, al fine di esplicare in modo
compiuto e responsabile la funzione gestionali;
in particolare, a tale riguardo, si rileva, inoltre, un eccesso di rigidità nella nuova disciplina del
procedimento disciplinare, contenuta nell'articolo 67:
appare eccessivamente restrittivo, nel comma 2, il termine di dieci giorni «dalla notizia di
comportamenti punibili», per la contestazione scritta della mancanza; si ritiene necessario sostituire
nel suddetto comma le parole «entro dieci giorni» con: «senza indugio e comunque entro dieci
giorni dall'acquisizione di tutte le informazioni necessarie»;
nei commi 3 e 4 non appare chiaro se l'«ufficio competente per i procedimenti disciplinari» deve
essere investito del procedimento disciplinare in ogni caso, o soltanto nel caso in cui il responsabile
della struttura non abbia qualifica dirigenziale; in ogni caso si ritiene necessario che nel comma 4 le
parole «Il termine per la contestazione dell'addebito decorre dalla data di ricezione degli atti
trasmessi» siano sostituite con: «L'ufficio competente deve provvedere alla contestazione
disciplinare senza indugio e comunque entro dieci giorni dall'acquisizione di tutte le informazioni
necessarie»;
nel comma 8 appare inopportuno che la competenza per il procedimento e provvedimento
disciplinare venga attribuita, in caso di trasferimento del dipendente, all'amministrazione di
destinazione, la quale è solitamente meno motivata a provvedere e ha comunque notizia meno
diretta della mancanza commessa e delle relative circostanze;
esprimono

PARERE CONTRARIO

«Amici, Damiano, Bordo, Bressa D'antona, Ferrari, Fontanelli, Giovanelli, Lanzillotta, Lo Moro,
Minniti, Naccarato, Piccolo, Pollastrini, Maurizio Turco, Vassallo, Zaccaria, Bellanova, Berretta,
Bobba, Boccuzzi, Codurelli, Gatti, Gnecchi, Letta, Madia, Mattesini, Miglioli, Mosca, Rampi,
Santagata e Schirru».

 
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

Bozza successiva alla Conferenza Unificata Schema approvato


Ministro per la pubblica amministrazione e Ministro per la pubblica amministrazione e
l'innovazione l'innovazione

Schema di decreto legislativo Schema di decreto legislativo


di attuazione della legge 4 marzo 2009 n. 15 di attuazione della legge 4 marzo 2009 n. 15
in materia di ottimizzazione della produttività del in materia di ottimizzazione della produttività del
lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni pubbliche amministrazioni

TITOLO I TITOLO I
PRINCIPI GENERALI art. 1 PRINCIPI GENERALI art. 1
TITOLO II TITOLO II
MISURAZIONE, VALUTAZIONE E MISURAZIONE, VALUTAZIONE E
TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE artt. 2- 15 TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE artt. 2- 16
CAPO I CAPO I
Disposizioni generali Disposizioni generali
CAPO II CAPO II
Il ciclo di gestione della performance Il ciclo di gestione della performance
CAPO III CAPO III
Trasparenza e rendicontazione della performance Trasparenza e rendicontazione della performance
CAPO IV CAPO IV
Soggetti del processo di misurazione e Soggetti del processo di misurazione e
valutazione della performance valutazione della performance
TITOLO III TITOLO III
MERITO E PREMI artt. 16 - 30 MERITO E PREMI artt. 17 - 31
CAPO I CAPO I
Merito Merito
CAPO II CAPO II
Premi Premi
CAPO III CAPO III
Norme finali, transitorie e abrogazioni Norme finali, transitorie e abrogazioni
TITOLO IV TITOLO IV
NUOVE NORME GENERALI SULL’ORDINAMENTO NUOVE NORME GENERALI SULL’ORDINAMENTO
DEL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE DEL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE artt. 31 - 71 AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE artt. 32 - 73
CAPO I CAPO I
Principi generali Principi generali
CAPO II CAPO II
Dirigenza Pubblica Dirigenza Pubblica
CAPO III CAPO III
Uffici, piante organiche, mobilità, accessi Uffici, piante organiche, mobilità, accessi
CAPO IV CAPO IV
Contrattazione collettiva nazionale e integrativa Contrattazione collettiva nazionale e integrativa
CAPO V CAPO V
Sanzioni disciplinari Sanzioni disciplinari
e responsabilità dei dipendenti pubblici e responsabilità dei dipendenti pubblici
TITOLO V TITOLO V
NORME FINALI E TRANSITORIE art. 72 NORME FINALI E TRANSITORIE art. 74

Il Presidente della Repubblica Il Presidente della Repubblica


Visti gli articoli 76, 87, 92, 95 e 117 della VISTI gli articoli 76, 87, 92, 95 e 117 della
Costituzione; Costituzione;
Vista la legge 4 marzo 2009, n. 15 recante VISTA la legge 4 marzo 2009, n. 15, recante
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

“Delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione


della produttività del lavoro pubblico e alla della produttività del lavoro pubblico e alla
efficienza e trasparenza delle pubbliche efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni nonché disposizioni integrative amministrazioni, nonché disposizioni integrative
delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale
dell'economia e del lavoro e alla Corte dei dell'economia e del lavoro e alla Corte dei conti;
conti.”; VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n.
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, recante riordino e potenziamento dei
286, recante “Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e
meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei
valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta dalle amministrazioni
risultati dell'attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma dell'articolo 11 della legge 15
pubbliche, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni;
marzo 1997, n. 59” e successive modificazioni; VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n.
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, 300, recante riforma dell'organizzazione del
recante “Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15
Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni;
marzo 1997, n. 59” e successive modificazioni; VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n.
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, 303, recante ordinamento della Presidenza del
recante “Ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a norma dell'articolo 11
Consiglio dei Ministri, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive
della legge 15 marzo 1997, n. 59”, e successive modificazioni;
modificazioni; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante: norme generali sull'ordinamento
165, recante: “Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni
del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, e successive modificazioni;
pubbliche”, e successive modificazioni; VISTO il decreto legislativo 30 giugno 2003,
Visto il decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196, recante codice in materia di protezione
n.196, recante “Codice in materia di protezione dei dati personali, e successive modificazioni;
dei dati personali” e successive modificazioni; VISTO il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82,
Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante codice dell’amministrazione digitale, e
recante “Codice dell’amministrazione digitale”, e successive modificazioni;
successive modificazioni; VISTO il decreto legislativo 11 aprile 2006, n.
Visto il decreto legislativo 11 aprile 2006 n. 198 198, recante codice delle pari opportunità tra
recante “Codice delle pari opportunità tra uomo e uomo e donna, a norma dell'articolo 6 della legge
donna, a norma dell'articolo 6 della L. 28 28 novembre 2005, n. 246;
novembre 2005, n. 246”;. VISTA la direttiva dei Ministri per le riforme e le
Vista la direttiva dei Ministri per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione e per
innovazioni nella pubblica amministrazione e per le pari opportunità del 23 maggio 2007,
le pari opportunità del 23 maggio 2007, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, n.173, del 27
pubblicata nella G.U. 27 luglio 2007, n.173, luglio 2007, recante misure per attuare la parità
recante “Misure per attuare la parità e le pari e le pari opportunità tra uomini e donne nelle
opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche;
amministrazioni pubbliche”; VISTA la preliminare deliberazione del Consiglio
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei dei Ministri, adottata nella riunione dell’ 8
Ministri 13 giugno 2008, recante “Delega di maggio 2009;
funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri ACQUISITA l’intesa della Conferenza unificata di
in materia pubblica amministrazione e cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto
innovazione al Ministro senza portafoglio, on. 1997, n. 281, relativamente all'attuazione delle
prof. Renato Brunetta”; disposizioni di cui agli articoli 3, comma 2,
Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, lettera a), 4, 5 e 6, della citata legge n. 15 del
convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2009, salvo che sull’articolo 60, comma 1, lettera
2008, n.133; b), nonché il parere della medesima Conferenza
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio relativamente all’attuazione delle restanti
dei ministri in data ……… disposizioni della medesima legge n. 15 del 2009
Acquisita l’intesa della Conferenza Unificata di cui nella seduta del 29 luglio 2009;
all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto RILEVATO, in ordine al predetto articolo 60,
1997, n. 281 relativamente all'attuazione delle comma 1, lettera b), del decreto, che gli enti
disposizioni di cui agli articoli 3, comma 2, territoriali chiedevano di prevedere che la
lettera a), 4, 5 e 6 della legge n. 15 del 2009, determinazione delle risorse per gli incrementi
nonché il parere della medesima Conferenza retributivi destinati al rinnovo dei contratti
relativamente all’attuazione delle restanti collettivi nazionali delle amministrazioni
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

disposizioni della citata legge nella seduta del…..; regionali, locali e degli enti del Servizio sanitario
Acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari nazionale avvenga previa concertazione con le
competenti per materia e per i profili finanziari; proprie rappresentanze;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri in CONSIDERATO che il Governo ritiene di non
data ……… poter accogliere tale richiesta, vertendosi in
Sulla proposta del Ministro per la pubblica tema di misure di coordinamento della finanza
amministrazione e l’innovazione, di concerto con pubblica tipicamente riconducibili alle
il Ministro dell’economia e delle finanze; competenze dello Stato, e che la previsione della
previa consultazione con le rappresentanze
istituzionali del sistema delle autonomie
garantisce, comunque, il rispetto del principio
della leale collaborazione ed il coinvolgimento
degli enti territoriali nella concreta
determinazione delle risorse da impegnare per il
rinnovo dei contratti;
ACQUISITI i pareri delle competenti Commissioni
parlamentari della Camera dei deputati e del
Senato della Repubblica;
VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri,
adottata nella riunione del 9 ottobre 2009;
SULLA PROPOSTA del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione, di concerto con
il Ministro dell’economia e delle finanze;
EMANA EMANA
il seguente decreto legislativo: il seguente decreto legislativo:

TITOLO I TITOLO I
PRINCIPI GENERALI PRINCIPI GENERALI

Art. 1 Art. 1
(Oggetto e finalità) (Oggetto e finalità)
1. In attuazione degli articoli da 2 a 7 della legge 1. In attuazione degli articoli da 2 a 7 della legge
4 marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente 4 marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente
decreto recano una riforma organica della decreto recano una riforma organica della
disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti
delle amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo delle amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo
2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, intervenendo in particolare in 2001, n. 165, intervenendo in particolare in
materia di contrattazione collettiva, di materia di contrattazione collettiva, di
valutazione delle strutture e del personale delle valutazione delle strutture e del personale delle
amministrazioni pubbliche, di valorizzazione del amministrazioni pubbliche, di valorizzazione del
merito, di promozione delle pari opportunità, di merito, di promozione delle pari opportunità, di
dirigenza pubblica e di responsabilità disciplinare. dirigenza pubblica e di responsabilità disciplinare.
Fermo quanto previsto dall’articolo 3 del decreto Fermo quanto previsto dall’articolo 3 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recano altresì legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recano altresì
norme di raccordo per armonizzare con la nuova norme di raccordo per armonizzare con la nuova
disciplina i procedimenti negoziali, di disciplina i procedimenti negoziali, di
contrattazione e di concertazione di cui contrattazione e di concertazione di cui
all’articolo 112 del decreto del Presidente della all’articolo 112 del decreto del Presidente della
Repubblica 5 gennaio 1967, n.18, e ai decreti Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, e ai decreti
legislativi 12 maggio 1995, n.195, 19 maggio legislativi 12 maggio 1995, n.195, 19 maggio
2000, n.139, 13 ottobre 2005, n.217, e 15 2000, n.139, 13 ottobre 2005, n.217, e 15
febbraio 2006, n.63. febbraio 2006, n.63.
2. Le disposizioni del presente decreto 2. Le disposizioni del presente decreto
assicurano una migliore organizzazione del assicurano una migliore organizzazione del
lavoro, il rispetto degli ambiti riservati lavoro, il rispetto degli ambiti riservati
rispettivamente alla legge e alla contrattazione rispettivamente alla legge e alla contrattazione
collettiva, elevati standard qualitativi ed collettiva, elevati standard qualitativi ed
economici delle funzioni e dei servizi, economici delle funzioni e dei servizi,
l’incentivazione della qualità della prestazione l’incentivazione della qualità della prestazione
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

lavorativa, la selettività e la concorsualità nelle lavorativa, la selettività e la concorsualità nelle


progressioni di carriera, il riconoscimento di progressioni di carriera, il riconoscimento di
meriti e demeriti, la selettività e la valorizzazione meriti e demeriti, la selettività e la valorizzazione
delle capacità e dei risultati ai fini degli incarichi delle capacità e dei risultati ai fini degli incarichi
dirigenziali, il rafforzamento dell’autonomia, dei dirigenziali, il rafforzamento dell’autonomia, dei
poteri e della responsabilità della dirigenza, poteri e della responsabilità della dirigenza,
l’incremento dell’efficienza del lavoro pubblico ed l’incremento dell’efficienza del lavoro pubblico ed
il contrasto alla scarsa produttività e il contrasto alla scarsa produttività e
all’assenteismo nonché la trasparenza all’assenteismo, nonché la trasparenza
dell’operato delle amministrazioni pubbliche dell’operato delle amministrazioni pubbliche
anche a garanzia della legalità. anche a garanzia della legalità.

TITOLO II TITOLO II
MISURAZIONE, VALUTAZIONE E MISURAZIONE, VALUTAZIONE E
TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE
CAPO I CAPO I
Disposizioni generali Disposizioni generali

Art. 2 Art. 2
(Oggetto e finalità) (Oggetto e finalità)
1. Le disposizioni contenute nel presente Titolo 1. Le disposizioni contenute nel presente Titolo
disciplinano il sistema di valutazione delle disciplinano il sistema di valutazione delle
strutture e dei dipendenti delle amministrazioni strutture e dei dipendenti delle amministrazioni
pubbliche il cui rapporto di lavoro è disciplinato pubbliche il cui rapporto di lavoro è disciplinato
dall’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo dall’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165, al fine di assicurare 30 marzo 2001, n. 165, al fine di assicurare
elevati standard qualitativi ed economici del elevati standard qualitativi ed economici del
servizio tramite la valorizzazione dei risultati e servizio tramite la valorizzazione dei risultati e
della performance organizzativa e individuale. della performance organizzativa e individuale.

Art. 3 Art. 3
(Principi generali) (Principi generali)
1. La misurazione e la valutazione della 1. La misurazione e la valutazione della
performance sono volte al miglioramento della performance sono volte al miglioramento della
qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni
pubbliche, nonché alla crescita delle competenze pubbliche, nonché alla crescita delle competenze
professionali, attraverso la valorizzazione del professionali, attraverso la valorizzazione del
merito e l’erogazione dei premi per i risultati merito e l’erogazione dei premi per i risultati
perseguiti dai singoli e dalle unità organizzative perseguiti dai singoli e dalle unità organizzative
in un quadro di pari opportunità di diritti e in un quadro di pari opportunità di diritti e
doveri, trasparenza dei risultati delle doveri, trasparenza dei risultati delle
amministrazioni pubbliche e delle risorse amministrazioni pubbliche e delle risorse
impiegate per il loro perseguimento. impiegate per il loro perseguimento.
2. Ogni amministrazione pubblica è tenuta a 2. Ogni amministrazione pubblica è tenuta a
misurare e valutare la performance con misurare ed a valutare la performance con
riferimento all’amministrazione nel suo riferimento all’amministrazione nel suo
complesso, alle unità organizzative o aree di complesso, alle unità organizzative o aree di
responsabilità in cui si articola e ai singoli responsabilità in cui si articola e ai singoli
dipendenti, secondo modalità conformi alle dipendenti, secondo modalità conformi alle
direttive impartite dalla Commissione di cui direttive impartite dalla Commissione di cui
all’articolo 13. all’articolo 13.
3. Le amministrazioni pubbliche adottano 3. Le amministrazioni pubbliche adottano
modalità e strumenti di comunicazione che modalità e strumenti di comunicazione che
garantiscono la massima trasparenza delle garantiscono la massima trasparenza delle
informazioni concernenti le misurazioni e le informazioni concernenti le misurazioni e le
valutazioni della performance. valutazioni della performance.
4. Le amministrazioni pubbliche adottano metodi 4. Le amministrazioni pubbliche adottano metodi
e strumenti idonei a misurare, valutare e e strumenti idonei a misurare, valutare e
premiare la performance individuale e quella premiare la performance individuale e quella
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

organizzativa, secondo criteri strettamente organizzativa, secondo criteri strettamente


connessi al soddisfacimento dell’interesse del connessi al soddisfacimento dell’interesse del
destinatario dei servizi e degli interventi. destinatario dei servizi e degli interventi.
5. Il rispetto delle disposizioni del presente Titolo 5. Il rispetto delle disposizioni del presente Titolo
è condizione necessaria per l’erogazione di premi è condizione necessaria per l’erogazione di premi
legati al merito ed alla performance. legati al merito ed alla performance.
6. Fermo quanto previsto dall’articolo 13, 6. Fermo quanto previsto dall’articolo 13,
dall’applicazione delle disposizioni del presente dall’applicazione delle disposizioni del presente
Titolo non devono derivare nuovi o maggiori Titolo non devono derivare nuovi o maggiori
oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni
interessate utilizzano a tal fine le risorse umane, interessate utilizzano a tale fine le risorse
finanziarie e strumentali disponibili a legislazione umane, finanziarie e strumentali disponibili a
vigente. legislazione vigente.

CAPO II CAPO II
Il ciclo di gestione della performance Il ciclo di gestione della performance

Art. 4 Art. 4
(Ciclo di gestione della performance) (Ciclo di gestione della performance)
1. Ai fini dell’attuazione dei principi generali di 1. Ai fini dell’attuazione dei principi generali di
cui all’articolo 3, le amministrazioni pubbliche cui all’articolo 3, le amministrazioni pubbliche
sviluppano, in maniera coerente con i contenuti e sviluppano, in maniera coerente con i contenuti e
con il ciclo della programmazione finanziaria e con il ciclo della programmazione finanziaria e
del bilancio, il ciclo di gestione della del bilancio, il ciclo di gestione della
performance. performance.
2. Il ciclo di gestione della performance si 2. Il ciclo di gestione della performance si
articola nelle seguenti fasi: articola nelle seguenti fasi:
a) definizione e assegnazione degli obiettivi che a) definizione e assegnazione degli obiettivi che
si intendono raggiungere, dei valori attesi di si intendono raggiungere, dei valori attesi di
risultato e dei rispettivi indicatori; risultato e dei rispettivi indicatori;
b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione
delle risorse; delle risorse;
c) monitoraggio in corso di esercizio e c) monitoraggio in corso di esercizio e
attivazione di eventuali interventi correttivi; attivazione di eventuali interventi correttivi;
d) misurazione e valutazione della performance, d) misurazione e valutazione della performance,
organizzativa e individuale; organizzativa e individuale;
e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri
di valorizzazione del merito; di valorizzazione del merito;
f) rendicontazione dei risultati agli organi di f) rendicontazione dei risultati agli organi di
indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle
amministrazioni nonché ai competenti organi amministrazioni, nonché ai competenti organi
esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli
utenti e ai destinatari dei servizi. utenti e ai destinatari dei servizi.

Art. 5 Art. 5
(Obiettivi e indicatori ) (Obiettivi e indicatori )
1. Gli obiettivi sono programmati su base 1. Gli obiettivi sono programmati su base
triennale e definiti, prima dell’inizio del rispettivo triennale e definiti, prima dell’inizio del rispettivo
esercizio, dagli organi di indirizzo politico- esercizio, dagli organi di indirizzo politico-
amministrativo, sentiti i vertici amministrativo, sentiti i vertici
dell'amministrazione e tra questi ultimi ed i dell'amministrazione che a loro volta consultano i
dirigenti o i responsabili delle unità dirigenti o i responsabili delle unità
organizzative. Gli obiettivi sono definiti in organizzative. Gli obiettivi sono definiti in
coerenza con quelli di bilancio indicati nei coerenza con quelli di bilancio indicati nei
documenti programmatici di cui alla legge 5 documenti programmatici di cui alla legge 5
agosto 1978, n. 468 e successive modificazioni. agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni,
e il loro conseguimento costituisce condizione per
l’erogazione degli incentivi previsti dalla
contrattazione integrativa.
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2. Gli obiettivi sono: 2. Gli obiettivi sono:


a) rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della a) rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della
collettività, alla missione istituzionale, alle collettività, alla missione istituzionale, alle
priorità politiche ed alle strategie priorità politiche ed alle strategie
dell’amministrazione; dell’amministrazione;
b) specifici e misurabili in termini concreti e b) specifici e misurabili in termini concreti e
chiari; chiari;
c) tali da determinare un significativo c) tali da determinare un significativo
miglioramento della qualità dei servizi erogati e miglioramento della qualità dei servizi erogati e
degli interventi; degli interventi;
d) riferibili ad un arco temporale determinato; d) riferibili ad un arco temporale determinato, di
norma corrispondente ad un anno;
e) commisurati ai valori di riferimento derivanti e) commisurati ai valori di riferimento derivanti
da standard definiti a livello nazionale e da standard definiti a livello nazionale e
internazionale, nonché da comparazioni con internazionale, nonché da comparazioni con
amministrazioni omologhe; amministrazioni omologhe;
f) confrontabili con le tendenze della produttività f) confrontabili con le tendenze della produttività
dell’amministrazione con riferimento, ove dell’amministrazione con riferimento, ove
possibile, almeno al triennio precedente; possibile, almeno al triennio precedente;
g) correlati alla quantità e alla qualità delle g) correlati alla quantità e alla qualità delle
risorse disponibili. risorse disponibili.

Art. 6 Art. 6
(Monitoraggio della performance) (Monitoraggio della performance)
1. Gli organi di indirizzo politico amministrativo, 1. Gli organi di indirizzo politico amministrativo,
con il supporto dei dirigenti, verificano con il supporto dei dirigenti, verificano
l’andamento della performance rispetto agli l’andamento delle performance rispetto agli
obiettivi di cui all’articolo 5 durante il periodo di obiettivi di cui all’articolo 5 durante il periodo di
riferimento e propongono, ove necessario, riferimento e propongono, ove necessario,
interventi correttivi in corso di esercizio. interventi correttivi in corso di esercizio.
2. Ai fini di cui al comma 1, gli organi di indirizzo 2. Ai fini di cui al comma 1, gli organi di indirizzo
politico amministrativo si avvalgono delle politico amministrativo si avvalgono delle
risultanze dei sistemi di controllo di gestione risultanze dei sistemi di controllo di gestione
presenti nell’amministrazione. presenti nell’amministrazione.

Art. 7 Art. 7
(Sistema di misurazione e valutazione della (Sistema di misurazione e valutazione della
performance) performance)
1. Le amministrazioni pubbliche valutano 1. Le amministrazioni pubbliche valutano
annualmente la performance organizzativa e annualmente la performance organizzativa e
individuale. A tal fine adottano con apposito individuale. A tale fine adottano con apposito
provvedimento il Sistema di misurazione e provvedimento il Sistema di misurazione e
valutazione della performance. valutazione della performance.
2. Il Sistema di misurazione e valutazione della 2. La funzione di misurazione e valutazione delle
performance, di cui al comma 1, individua, performance è svolta:
secondo gli indirizzi adottati dalla Commissione a) dagli Organismi indipendenti di valutazione
di cui all’articolo 13 secondo quanto stabilito dal della performance di cui all'articolo 14, cui
comma 1-bis del medesimo articolo: compete la misurazione e valutazione della
a) le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le performance di ciascuna struttura amministrativa
responsabilità del processo di misurazione e nel suo complesso, nonché la proposta di
valutazione della performance, in conformità alle valutazione annuale dei dirigenti di vertice ai
disposizioni del presente decreto; sensi del comma 4, lettera e), del medesimo
b) le procedure di conciliazione relative articolo;
all’applicazione del sistema di misurazione e b) dalla Commissione di cui all’articolo 13 ai
valutazione della performance; sensi del comma 6 del medesimo articolo;
c) le modalità di raccordo e di integrazione con i c) dai dirigenti di ciascuna amministrazione,
sistemi di controllo esistenti; secondo quanto previsto agli articoli 16 e 17,
d) le modalità di raccordo e integrazione con i comma 1, lettera e-bis), del decreto legislativo
documenti di programmazione finanziaria e di 30 marzo 2001, n. 165, come modificati dagli
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bilancio. articoli 38 e 39 del presente decreto.


3. Il Sistema di misurazione e valutazione della
performance, di cui al comma 1, individua,
secondo le direttive adottate dalla Commissione
di cui all’articolo 13, secondo quanto stabilito dal
comma 2 del medesimo articolo:
a) le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le
responsabilità del processo di misurazione e
valutazione della performance, in conformità alle
disposizioni del presente decreto;
b) le procedure di conciliazione relative
all’applicazione del sistema di misurazione e
valutazione della performance;
c) le modalità di raccordo e di integrazione con i
sistemi di controllo esistenti;
d) le modalità di raccordo e integrazione con i
documenti di programmazione finanziaria e di
bilancio.

Art. 8 Art. 8
(Ambiti di misurazione e valutazione della (Ambiti di misurazione e valutazione della
performance organizzativa) performance organizzativa)
1. Il Sistema di misurazione e valutazione della 1. Il Sistema di misurazione e valutazione della
performance organizzativa concerne: performance organizzativa concerne:
a) l’impatto delle politiche attivate sulla a) l’attuazione delle politiche attivate sulla
soddisfazione finale dei bisogni della collettività; soddisfazione finale dei bisogni della collettività;
b) l’attuazione di piani e programmi, ovvero la b) l’attuazione di piani e programmi, ovvero la
misurazione dell’effettivo grado di attuazione dei misurazione dell’effettivo grado di attuazione dei
medesimi, nel rispetto delle fasi e dei tempi medesimi, nel rispetto delle fasi e dei tempi
previsti, degli standard qualitativi e quantitativi previsti, degli standard qualitativi e quantitativi
definiti, del livello previsto di assorbimento delle definiti, del livello previsto di assorbimento delle
risorse; risorse;
c) la rilevazione del grado di soddisfazione dei c) la rilevazione del grado di soddisfazione dei
destinatari delle attività e dei servizi anche destinatari delle attività e dei servizi anche
attraverso modalità interattive; attraverso modalità interattive;
d) la modernizzazione e il miglioramento d) la modernizzazione e il miglioramento
qualitativo dell’organizzazione e delle qualitativo dell’organizzazione e delle
competenze professionali e la capacità di competenze professionali e la capacità di
attuazione di piani e programmi; attuazione di piani e programmi;
e) lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle e) lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle
relazioni con i cittadini, i soggetti interessati, gli relazioni con i cittadini, i soggetti interessati, gli
utenti e i destinatari dei servizi, anche attraverso utenti e i destinatari dei servizi, anche attraverso
lo sviluppo di forme di partecipazione e lo sviluppo di forme di partecipazione e
collaborazione; collaborazione;
f) l’efficienza nell’impiego delle risorse, con f) l’efficienza nell’impiego delle risorse, con
particolare riferimento al contenimento ed alla particolare riferimento al contenimento ed alla
riduzione dei costi, nonché all’ottimizzazione dei riduzione dei costi, nonché all’ottimizzazione dei
tempi dei procedimenti amministrativi; tempi dei procedimenti amministrativi;
g) la qualità e la quantità delle prestazioni e dei g) la qualità e la quantità delle prestazioni e dei
servizi erogati; servizi erogati;
h) il raggiungimento degli obiettivi di promozione h) il raggiungimento degli obiettivi di promozione
delle pari opportunità. delle pari opportunità.

Art. 9 Art. 9
(Ambiti di misurazione e valutazione della (Ambiti di misurazione e valutazione della
performance individuale) performance individuale)
1. La misurazione e la valutazione della 1. La misurazione e la valutazione della
performance individuale dei dirigenti e del performance individuale dei dirigenti e del
personale responsabile di una unità organizzativa personale responsabile di una unità organizzativa
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in posizione di autonomia e responsabilità è in posizione di autonomia e responsabilità è


collegata: collegata:
a) agli indicatori di performance relativi a) agli indicatori di performance relativi
all’ambito organizzativo di diretta responsabilità; all’ambito organizzativo di diretta responsabilità;
b) al raggiungimento di specifici obiettivi b) al raggiungimento di specifici obiettivi
individuali; individuali;
c) alla qualità del contributo assicurato alla c) alla qualità del contributo assicurato alla
performance generale della struttura, alle performance generale della struttura, alle
competenze professionali e manageriali competenze professionali e manageriali
dimostrate; dimostrate;
c-bis alla capacità di valutazione dei propri d) alla capacità di valutazione dei propri
collaboratori, dimostrata tramite una significativa collaboratori, dimostrata tramite una significativa
differenziazione dei giudizi. differenziazione dei giudizi.
2. La misurazione e la valutazione svolte dai 2. La misurazione e la valutazione svolte dai
dirigenti sulla performance individuale del dirigenti sulla performance individuale del
personale sono effettuate sulla base del sistema personale sono effettuate sulla base del sistema
di cui all’articolo 7 e collegate: di cui all’articolo 7 e collegate:
a) al raggiungimento di specifici obiettivi di a) al raggiungimento di specifici obiettivi di
gruppo o individuali; gruppo o individuali;
b) alla qualità del contributo assicurato alla b) alla qualità del contributo assicurato alla
performance dell’unità organizzativa di performance dell’unità organizzativa di
appartenenza, alle competenze dimostrate ed ai appartenenza, alle competenze dimostrate ed ai
comportamenti professionali e organizzativi. comportamenti professionali e organizzativi.
3. Nella valutazione di performance individuale 3. Nella valutazione di performance individuale
non sono considerati i periodi di astensione non sono considerati i periodi di congedo di
obbligatoria per maternità o per congedo maternità, di paternità e parentale.
parentale.

Art. 10 Art. 10
(Piano della performance e Relazione sulla (Piano della performance e Relazione sulla
performance) performance)
1. Al fine di assicurare la qualità, comprensibilità 1. Al fine di assicurare la qualità, comprensibilità
ed attendibilità dei documenti di ed attendibilità dei documenti di
rappresentazione della performance, le rappresentazione della performance, le
amministrazioni pubbliche redigono amministrazioni pubbliche, secondo quanto
annualmente: stabilito dall’articolo 15, comma 2, lettera d),
redigono annualmente:
a) entro il 31 gennaio, un documento a) entro il 31 gennaio, un documento
programmatico triennale, denominato Piano della programmatico triennale, denominato Piano della
performance da adottare in coerenza con i performance da adottare in coerenza con i
contenuti e il ciclo della programmazione contenuti e il ciclo della programmazione
finanziaria e di bilancio, che individua gli indirizzi finanziaria e di bilancio, che individua gli indirizzi
e gli obiettivi strategici ed operativi e definisce, e gli obiettivi strategici ed operativi e definisce,
con riferimento agli obiettivi finali ed intermedi con riferimento agli obiettivi finali ed intermedi
ed alle risorse, gli indicatori per la misurazione e ed alle risorse, gli indicatori per la misurazione e
la valutazione della performance la valutazione della performance
dell’amministrazione nonché gli obiettivi dell’amministrazione, nonché gli obiettivi
assegnati al personale dirigenziale ed i relativi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi
indicatori; indicatori;
b) un documento, da adottare entro il 30 giugno, b) un documento, da adottare entro il 30 giugno,
denominato Relazione sulla performance che denominato: “Relazione sulla performance” che
evidenzia, a consuntivo, con riferimento all’anno evidenzia, a consuntivo, con riferimento all’anno
precedente, i risultati organizzativi e individuali precedente, i risultati organizzativi e individuali
raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati
ed alle risorse, con rilevazione degli eventuali ed alle risorse, con rilevazione degli eventuali
scostamenti, e il bilancio di genere realizzato. scostamenti, e il bilancio di genere realizzato.
2. I documenti di cui alle lettere a) e b) sono 2. I documenti di cui alle lettere a) e b) del
immediatamente trasmessi alla Commissione di comma 1 sono immediatamente trasmessi alla
cui all’articolo 13 e al Ministero dell’economia e Commissione di cui all’articolo 13 e al Ministero
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delle finanze. dell’economia e delle finanze.


3. Eventuali variazioni durante l’esercizio degli 3. Eventuali variazioni durante l’esercizio degli
obiettivi e degli indicatori della performance obiettivi e degli indicatori della performance
organizzativa e individuale sono organizzativa e individuale sono
tempestivamente inserite all’interno nel Piano tempestivamente inserite all’interno nel Piano
della performance. della performance.
4. Per le amministrazioni dello Stato il Piano della 4. Per le amministrazioni dello Stato il Piano della
performance contiene la direttiva annuale del performance contiene la direttiva annuale del
Ministro di cui all’articolo 14 del decreto Ministro di cui all’articolo 14 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165. legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
5. In caso di mancata adozione del Piano della 5. In caso di mancata adozione del Piano della
performance è fatto divieto di erogazione della performance è fatto divieto di erogazione della
retribuzione di risultato ai dirigenti responsabili e retribuzione di risultato ai dirigenti che risultano
l’amministrazione non può procedere ad avere concorso alla mancata adozione del Piano,
assunzioni di personale o al conferimento di per omissione o inerzia nell’adempimento dei
incarichi di consulenza o di collaborazione propri compiti, e l’amministrazione non può
comunque denominati. procedere ad assunzioni di personale o al
conferimento di incarichi di consulenza o di
collaborazione comunque denominati.

CAPO III CAPO III


Trasparenza e rendicontazione della performance Trasparenza e rendicontazione della performance

Art. 11 Art. 11
(Trasparenza della performance) (Trasparenza)
1. Le amministrazioni pubbliche garantiscono la 1. La trasparenza è intesa come accessibilità
massima trasparenza in ogni fase del ciclo di totale, anche attraverso lo strumento della
gestione della performance. pubblicazione sui siti istituzionali delle
2. Ogni amministrazione, sentite le associazioni amministrazioni pubbliche, delle informazioni
rappresentate nel Consiglio nazionale dei concernenti ogni aspetto dell’organizzazione,
consumatori e degli utenti, adotta un Programma degli indicatori relativi agli andamenti gestionali
triennale per la trasparenza e l’integrità, da e all’utilizzo delle risorse per il perseguimento
aggiornare annualmente, che indica le iniziative delle funzioni istituzionali, dei risultati dell’attività
previste per garantire: di misurazione e valutazione svolta dagli organi
a) un adeguato livello di trasparenza della competenti, allo scopo di favorire forme diffuse
performance, anche sulla base delle linee guida di controllo del rispetto dei princìpi di buon
elaborate dalla Commissione di cui all’articolo andamento e imparzialità. Essa costituisce livello
13; essenziale delle prestazioni erogate dalle
b) la legalità e lo sviluppo della cultura amministrazioni pubbliche ai sensi dell’articolo
dell’integrità. 117, secondo comma, lettera m), della
3. La trasparenza è intesa come accessibilità Costituzione..
totale, anche attraverso lo strumento della 2. Ogni amministrazione, sentite le associazioni
pubblicazione sui siti istituzionali delle rappresentate nel Consiglio nazionale dei
amministrazioni pubbliche, delle informazioni consumatori e degli utenti, adotta un Programma
concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, triennale per la trasparenza e l’integrità, da
degli indicatori relativi agli andamenti gestionali aggiornare annualmente, che indica le iniziative
e all’utilizzo delle risorse per il perseguimento previste per garantire:
delle funzioni istituzionali, dei risultati dell’attività a) un adeguato livello di trasparenza, anche sulla
di misurazione e valutazione svolta dagli organi base delle linee guida elaborate dalla
competenti, allo scopo di favorire forme diffuse Commissione di cui all’articolo 13;
di controllo del rispetto dei princìpi di buon b) la legalità e lo sviluppo della cultura
andamento e imparzialità. Essa costituisce livello dell’integrità.
essenziale delle prestazioni erogate dalle 3. Le amministrazioni pubbliche garantiscono la
amministrazioni pubbliche ai sensi dell’articolo massima trasparenza in ogni fase del ciclo di
117, secondo comma, lettera m) della gestione della performance.
Costituzione. 4. Ai fini della riduzione del costo dei servizi,
4. Ai fini della riduzione del costo dei servizi, dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e
dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché del conseguente
della comunicazione, nonché del conseguente risparmio sul costo del lavoro, le pubbliche
risparmio sul costo del lavoro, le pubbliche amministrazioni provvedono annualmente ad
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amministrazioni provvedono annualmente ad individuare i servizi erogati, agli utenti sia finali
individuare i servizi erogati, agli utenti sia finali che intermedi, ai sensi dell’articolo 10, comma 5,
che intermedi, ai sensi del decreto legislativo 7 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279. Le
agosto 1997, n. 279, articolo 10, comma 5. Le amministrazioni provvedono altresì alla
amministrazioni provvedono altresì alla contabilizzazione dei costi e all’evidenziazione dei
contabilizzazione dei costi e all’evidenziazione dei costi effettivi e di quelli imputati al personale per
costi effettivi e di quelli imputati al personale per ogni servizio erogato, nonché al monitoraggio del
ogni servizio erogato, nonché al monitoraggio del loro andamento nel tempo, pubblicando i relativi
loro andamento nel tempo, pubblicando i relativi dati sui propri siti istituzionali.
dati sui propri siti istituzionali. 5. Al fine di rendere effettivi i principi di
5. Ogni amministrazione presenta il Piano e la trasparenza, le pubbliche amministrazioni
Relazione sulla performance di cui all’articolo 10 provvedono a dare attuazione agli adempimenti
comma 1, lettere a) e b) alle associazioni di relativi alla posta elettronica certificata di cui
consumatori o utenti, ai centri di ricerca e a ogni all’articolo 6, comma 1, del decreto legislativo
altro osservatore qualificato, nell’ambito di del 7 marzo 2005, n. 82, agli articoli 16, comma
apposite giornate della trasparenza senza nuovi 8, e 16-bis, comma 6, del decreto-legge 29
o maggiori oneri per la finanza pubblica. novembre 2008, n. 185, convertito, con
6. Nell’ambito del Programma triennale per la modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2,
trasparenza e l’integrità sono specificate le e di cui all’articolo 34, comma 1, della legge 18
modalità, i tempi di attuazione, le risorse giugno 2009, n. 69.
dedicate e gli strumenti di verifica dell’efficacia 6. Ogni amministrazione presenta il Piano e la
delle iniziative di cui al comma 2. Relazione sulla performance di cui all’articolo 10
7. Ogni amministrazione ha l’obbligo di comma 1, lettere a) e b), alle associazioni di
pubblicare sul proprio sito istituzionale in consumatori o utenti, ai centri di ricerca e a ogni
apposita sezione di facile accesso e consultazione altro osservatore qualificato, nell’ambito di
e denominata “Trasparenza, valutazione e apposite giornate della trasparenza senza nuovi
merito”: o maggiori oneri per la finanza pubblica.
a) il Programma triennale per la trasparenza e 7. Nell’ambito del Programma triennale per la
l’integrità ed il relativo stato di attuazione; trasparenza e l’integrità sono specificate le
b) il Piano e la Relazione di cui all’articolo 10; modalità, i tempi di attuazione, le risorse
c) l’ammontare complessivo dei premi collegati dedicate e gli strumenti di verifica dell’efficacia
alla performance stanziati e l’ammontare dei delle iniziative di cui al comma 2.
premi effettivamente distribuiti; 8. Ogni amministrazione ha l’obbligo di
d) l’analisi dei dati relativi al grado di pubblicare sul proprio sito istituzionale in
differenziazione nell’utilizzo della premialità sia apposita sezione di facile accesso e
per i dirigenti sia per i dipendenti; consultazione, e denominata: “Trasparenza,
e) i nominativi ed i curricula dei componenti degli valutazione e merito”:
Organismi indipendenti di valutazione e del a) il Programma triennale per la trasparenza e
Responsabile delle funzioni di misurazione della l’integrità ed il relativo stato di attuazione;
performance di cui all’articolo 14; b) il Piano e la Relazione di cui all’articolo 10;
f) i curricula dei dirigenti e dei titolari di c) l’ammontare complessivo dei premi collegati
posizioni organizzative, redatti in conformità al alla performance stanziati e l’ammontare dei
vigente modello europeo; premi effettivamente distribuiti;
g) le retribuzioni dei dirigenti, con specifica d) l’analisi dei dati relativi al grado di
evidenza sulle componenti variabili della differenziazione nell’utilizzo della premialità sia
retribuzione e delle componenti legate alla per i dirigenti sia per i dipendenti;
valutazione di risultato; e) i nominativi ed i curricula dei componenti degli
h) i curricula e le retribuzioni di coloro che Organismi indipendenti di valutazione e del
rivestono incarichi di indirizzo politico Responsabile delle funzioni di misurazione della
amministrativo; performance di cui all’articolo 14;
i) gli incarichi, retribuiti e non retribuiti, conferiti f) i curricula dei dirigenti e dei titolari di posizioni
ai dipendenti pubblici e a soggetti privati. organizzative, redatti in conformità al vigente
8. In caso di mancata adozione e realizzazione modello europeo;
del Programma triennale per la trasparenza e g) le retribuzioni dei dirigenti, con specifica
l’integrità o di mancato assolvimento degli evidenza sulle componenti variabili della
obblighi di pubblicazione di cui al comma 7 è retribuzione e delle componenti legate alla
fatto divieto di erogazione della retribuzione di valutazione di risultato;
risultato ai dirigenti preposti agli uffici coinvolti. h) i curricula e le retribuzioni di coloro che
rivestono incarichi di indirizzo politico
amministrativo;
i) gli incarichi, retribuiti e non retribuiti, conferiti
ai dipendenti pubblici e a soggetti privati.
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

9. In caso di mancata adozione e realizzazione


del Programma triennale per la trasparenza e
l’integrità o di mancato assolvimento degli
obblighi di pubblicazione di cui ai commi 5 e 8 è
fatto divieto di erogazione della retribuzione di
risultato ai dirigenti preposti agli uffici coinvolti.

CAPO IV CAPO IV
Soggetti del processo di misurazione e Soggetti del processo di misurazione e
valutazione della performance valutazione della performance

Art. 12 Art. 12
(Soggetti) (Soggetti)
1. Nel processo di misurazione e valutazione 1. Nel processo di misurazione e valutazione
della performance organizzativa e individuale della performance organizzativa e individuale
delle amministrazioni pubbliche intervengono: delle amministrazioni pubbliche intervengono:
a) un organismo centrale denominato a) un organismo centrale, denominato:
Commissione per la valutazione, la trasparenza e “Commissione per la valutazione, la trasparenza
l’integrità delle amministrazioni pubbliche di cui e l’integrità delle amministrazioni pubbliche”, di
all’articolo 13; cui all’articolo 13;
b) gli Organismi indipendenti di valutazione della b) gli Organismi indipendenti di valutazione della
performance di cui all’articolo 14; performance di cui all’articolo 14;
c) l’organo di indirizzo politico di ciascuna c) l’organo di indirizzo politico amministrativo di
amministrazione; ciascuna amministrazione;
d) i dirigenti di ciascuna amministrazione. d) i dirigenti di ciascuna amministrazione.

Art. 13 Art. 13
(Commissione per la valutazione, la trasparenza (Commissione per la valutazione, la trasparenza
e l’integrità delle amministrazioni pubbliche) e l’integrità delle amministrazioni pubbliche)
1. In attuazione dell’articolo 4, comma 2, lettera 1. In attuazione dell’articolo 4, comma 2, lettera
f) della legge 4 marzo 2009, n. 15, è istituita la f), della legge 4 marzo 2009, n. 15, è istituita la
Commissione per la valutazione, la trasparenza e Commissione per la valutazione, la trasparenza e
l’integrità delle amministrazioni pubbliche, di l’integrità delle amministrazioni pubbliche, di
seguito denominata “Commissione”, che opera in seguito denominata “Commissione”, che opera in
posizione di indipendenza di giudizio e di posizione di indipendenza di giudizio e di
valutazione e in piena autonomia, in valutazione e in piena autonomia, in
collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei
ministri - Dipartimento della funzione pubblica e Ministri - Dipartimento della funzione pubblica e
con il Ministero dell'economia e delle finanze - con il Ministero dell'economia e delle finanze -
Dipartimento della Ragioneria generale dello Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato ed eventualmente in raccordo con altri enti Stato ed eventualmente in raccordo con altri enti
o istituzioni pubbliche, con il compito di o istituzioni pubbliche, con il compito di
indirizzare, coordinare e sovrintendere indirizzare, coordinare e sovrintendere
all'esercizio indipendente delle funzioni di all'esercizio indipendente delle funzioni di
valutazione, di garantire la trasparenza dei valutazione, di garantire la trasparenza dei
sistemi di valutazione, di assicurare la sistemi di valutazione, di assicurare la
comparabilità e la visibilità degli indici di comparabilità e la visibilità degli indici di
andamento gestionale, informando annualmente andamento gestionale, informando annualmente
il Ministro per l'attuazione del programma di il Ministro per l'attuazione del programma di
Governo sull'attività svolta. Governo sull'attività svolta.
1-bis. Mediante intesa tra la Conferenza delle 2. Mediante intesa tra la Conferenza delle
Regioni e delle Province autonome, l’Anci, l’Upi e Regioni e delle Province autonome, l’Anci, l’Upi e
la Commissione sono definiti i protocolli di la Commissione sono definiti i protocolli di
collaborazione per la realizzazione delle attività collaborazione per la realizzazione delle attività
di cui ai commi 4,5,7. di cui ai commi 5, 6 e 8.
2. La Commissione è organo collegiale composto 3. La Commissione è organo collegiale composto
da cinque componenti scelti tra esperti di elevata da cinque componenti scelti tra esperti di elevata
professionalità, anche estranei professionalità, anche estranei
all’amministrazione con comprovate competenze all’amministrazione con comprovate competenze
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

in Italia e all’Estero, sia nel settore pubblico che in Italia e all’Estero, sia nel settore pubblico che
in quello privato in tema di servizi pubblici, in quello privato in tema di servizi pubblici,
management, misurazione della performance, management, misurazione della performance,
nonché di gestione e valutazione del personale. I nonché di gestione e valutazione del personale. I
componenti sono nominati, nel rispetto del componenti sono nominati, tenuto conto del
principio delle pari opportunità di genere, con principio delle pari opportunità di genere, con
decreto del Presidente della Repubblica, previa decreto del Presidente della Repubblica, previa
deliberazione del Consiglio dei Ministri, su deliberazione del Consiglio dei Ministri, su
proposta del Ministro per la pubblica proposta del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione di concerto con amministrazione e l’innovazione, di concerto con
il Ministro per l’attuazione del programma di il Ministro per l’attuazione del programma di
Governo, previo parere favorevole delle Governo, previo parere favorevole delle
Commissioni parlamentari competenti espresso a Commissioni parlamentari competenti espresso a
maggioranza dei due terzi dei componenti. I maggioranza dei due terzi dei componenti. I
componenti della Commissione non possono componenti della Commissione non possono
essere scelti tra persone che rivestono incarichi essere scelti tra persone che rivestono incarichi
pubblici elettivi o cariche in partiti politici o in pubblici elettivi o cariche in partiti politici o in
organizzazioni sindacali o che abbiano rivestito organizzazioni sindacali o che abbiano rivestito
tali incarichi e cariche nei tre anni precedenti la tali incarichi e cariche nei tre anni precedenti la
nomina e, in ogni caso, non devono avere nomina e, in ogni caso, non devono avere
interessi di qualsiasi natura in conflitto con le interessi di qualsiasi natura in conflitto con le
funzioni della Commissione. I componenti sono funzioni della Commissione. I componenti sono
nominati per un periodo di sei anni e possono nominati per un periodo di sei anni e possono
essere confermati una sola volta. In occasione essere confermati una sola volta. In occasione
della prima seduta, convocata dal componente della prima seduta, convocata dal componente
più anziano di età, i componenti eleggono nel più anziano di età, i componenti eleggono nel
loro ambito il Presidente della Commissione. loro ambito il Presidente della Commissione.
All’atto dell’accettazione della nomina, se All’atto dell’accettazione della nomina, se
dipendenti da pubblica amministrazione o dipendenti da pubblica amministrazione o
magistrati in attività di servizio sono collocati magistrati in attività di servizio sono collocati
fuori ruolo e il posto corrispondente nella fuori ruolo e il posto corrispondente nella
dotazione organica dell’amministrazione di dotazione organica dell’amministrazione di
appartenenza è reso indisponibile per tutta la appartenenza è reso indisponibile per tutta la
durata del mandato; se professori universitari, durata del mandato; se professori universitari,
sono collocati in aspettativa senza assegni. sono collocati in aspettativa senza assegni.
3. La struttura operativa della Commissione è 4. La struttura operativa della Commissione è
diretta da un direttore generale nominato con diretta da un Segretario generale nominato con
deliberazione della Commissione medesima. La deliberazione della Commissione medesima tra
Commissione definisce con propri regolamenti, soggetti aventi specifica professionalità ed
che vanno sottoposti all’approvazione del esperienza gestionale-organizzativa nel campo
Ministero dell’economia e delle finanze per i del lavoro pubblico. La Commissione definisce
connessi profili finanziari, le norme concernenti il con propri regolamenti le norme concernenti il
funzionamento e l’autonoma gestione finanziaria proprio funzionamento e determina, altresì, i
e determina, altresì, i contingenti di personale di contingenti di personale di cui avvalersi entro il
cui avvalersi entro il limite massimo di 30 unità. limite massimo di 30 unità. Alla copertura dei
Alla copertura dei posti si provvede posti si provvede esclusivamente mediante
esclusivamente mediante personale di altre personale di altre amministrazioni in posizione di
amministrazioni in posizione di comando o fuori comando o fuori ruolo, cui si applica l’articolo 17,
ruolo, cui si applica l’articolo 17, comma 14, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127,
della legge 15 maggio 1997, n. 127, o mediante o mediante personale con contratto a tempo
personale con contratto a tempo determinato. determinato. Nei limiti delle disponibilità di
Nei limiti delle disponibilità di bilancio la bilancio la Commissione può avvalersi di non più
Commissione può avvalersi di non più di 10 di 10 esperti di elevata professionalità ed
esperti di elevata professionalità ed esperienza esperienza sui temi della misurazione e della
sui temi della misurazione e della valutazione valutazione della performance e della
della performance e della prevenzione e della prevenzione e della lotta alla corruzione, con
lotta alla corruzione, con contratti di diritto contratti di diritto privato di collaborazione
privato di collaborazione autonoma. La autonoma. La Commissione, previo accordo con
Commissione, previo accordo con il Presidente il Presidente dell’ARAN, può altresì avvalersi del
dell’ARAN, può altresì avvalersi del personale e personale e delle strutture dell’ARAN. Può inoltre
delle strutture dell’ARAN. Può inoltre richiedere richiedere indagini, accertamenti e relazioni
indagini, accertamenti e relazioni all’Ispettorato all’Ispettorato per la funzione pubblica.
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

per la funzione pubblica.


4. La Commissione indirizza, coordina e 5. La Commissione indirizza, coordina e
sovrintende all’esercizio delle funzioni di sovrintende all’esercizio delle funzioni di
valutazione da parte degli Organismi valutazione da parte degli Organismi
indipendenti di cui all’articolo 14 e delle altre indipendenti di cui all’articolo 14 e delle altre
Agenzie di valutazione; a tal fine: Agenzie di valutazione; a tale fine:
a) promuove sistemi e metodologie finalizzati al a) promuove sistemi e metodologie finalizzati al
miglioramento della performance delle miglioramento della performance delle
amministrazioni pubbliche; amministrazioni pubbliche;
b) assicura la trasparenza dei risultati conseguiti, b) assicura la trasparenza dei risultati conseguiti;
c) confronta le performance rispetto a standard c) confronta le performance rispetto a standard
ed esperienze, nazionali e internazionali; ed esperienze, nazionali e internazionali;
d) favorisce, nella pubblica amministrazione, la d) favorisce, nella pubblica amministrazione, la
cultura della trasparenza anche attraverso cultura della trasparenza anche attraverso
strumenti di prevenzione e di lotta alla strumenti di prevenzione e di lott a alla
corruzione; corruzione;
e) favorisce la cultura delle pari opportunità con e) favorisce la cultura delle pari opportunità con
relativi criteri e prassi applicative. relativi criteri e prassi applicative.
5. La Commissione nel rispetto dell’esercizio e 6. La Commissione nel rispetto dell’esercizio e
delle responsabilità autonome di valutazione delle responsabilità autonome di valutazione
proprie di ogni amministrazione: proprie di ogni amministrazione:
a) fornisce supporto tecnico e metodologico a) fornisce supporto tecnico e metodologico
all’attuazione delle varie fasi del ciclo di gestione all’attuazione delle varie fasi del ciclo di gestione
della performance; della performance;
b) definisce la struttura e le modalità di b) definisce la struttura e le modalità di
redazione del Piano e della Relazione di cui redazione del Piano e della Relazione di cui
all’articolo 10; all’articolo 10;
c) verifica la corretta predisposizione del Piano e c) verifica la corretta predisposizione del Piano e
della Relazione sulla Performance delle della Relazione sulla Performance delle
amministrazioni centrali e, a campione, analizza amministrazioni centrali e, a campione, analizza
quelli degli Enti territoriali, formulando quelli degli Enti territoriali, formulando
osservazioni e specifici rilievi; osservazioni e specifici rilievi;
d) definisce i parametri e i modelli di riferimento d) definisce i parametri e i modelli di riferimento
del Sistema di misurazione e valutazione della del Sistema di misurazione e valutazione della
performance di cui all’articolo 7; performance di cui all’articolo 7 in termini di
efficienza e produttività;
e) adotta le linee guida per la predisposizione dei e) adotta le linee guida per la predisposizione dei
Programma triennale per la trasparenza e Programma triennale per la trasparenza e
l’integrità di cui all’articolo 11, comma 8, lettera l’integrità di cui all’articolo 11, comma 8, lettera
a); a);
f) adotta le linee guida per la definizione degli f) adotta le linee guida per la definizione degli
Strumenti per la qualità dei servizi pubblici; Strumenti per la qualità dei servizi pubblici;
g) definisce i requisiti per la nomina dei g) definisce i requisiti per la nomina dei
componenti dell’Organismo indipendente di componenti dell’Organismo indipendente di
valutazione di cui all’articolo 14; valutazione di cui all’articolo 14;
h) promuove analisi comparate della h) promuove analisi comparate della
performance delle amministrazioni pubbliche performance delle amministrazioni pubbliche
sulla base di indicatori di andamento gestionale e sulla base di indicatori di andamento gestionale e
la loro diffusione attraverso la pubblicazione nei la loro diffusione attraverso la pubblicazione nei
siti istituzionali ed altre modalità ed iniziative siti istituzionali ed altre modalità ed iniziative
ritenute utili; ritenute utili;
i) redige la graduatoria di performance delle i) redige la graduatoria di performance delle
amministrazioni statali e degli enti pubblici amministrazioni statali e degli enti pubblici
nazionali di cui all’articolo 40, comma 3-quater, nazionali di cui all’articolo 40, comma 3-quater,
del decreto legislativo n.165 del 2001; a tal fine del decreto legislativo n. 165 del 2001; a tale
svolge adeguata attività istruttoria e può fine svolge adeguata attività istruttoria e può
richiedere alle amministrazioni dati, informazioni richiedere alle amministrazioni dati, informazioni
e chiarimenti; e chiarimenti;
j) promuove iniziative di confronto con i l) promuove iniziative di confronto con i cittadini,
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

cittadini, le imprese e le relative associazioni le imprese e le relative associazioni


rappresentative; le organizzazioni sindacali e le rappresentative; le organizzazioni sindacali e le
associazioni professionali; le associazioni associazioni professionali; le associazioni
rappresentative delle amministrazioni pubbliche; rappresentative delle amministrazioni pubbliche;
gli organismi di valutazione di cui all’articolo 14 e gli organismi di valutazione di cui all’articolo 14 e
quelli di controllo interni ed esterni alle quelli di controllo interni ed esterni alle
amministrazioni pubbliche; amministrazioni pubbliche;
k) definisce un programma di sostegno a progetti m) definisce un programma di sostegno a
innovativi e sperimentali, concernenti il progetti innovativi e sperimentali, concernenti il
miglioramento della performance attraverso le miglioramento della performance attraverso le
funzioni di misurazione, valutazione e controllo; funzioni di misurazione, valutazione e controllo;
l) predispone una relazione annuale sulla n) predispone una relazione annuale sulla
performance delle amministrazioni centrali e ne performance delle amministrazioni centrali e ne
garantisce la diffusione attraverso la garantisce la diffusione attraverso la
pubblicazione sul proprio sito istituzionale ed pubblicazione sul proprio sito istituzionale ed
altre modalità ed iniziative ritenute utili; altre modalità ed iniziative ritenute utili;
m) sviluppa ed intrattiene rapporti di o) sviluppa ed intrattiene rapporti di
collaborazione con analoghe strutture a livello collaborazione con analoghe strutture a livello
europeo ed internazionale; europeo ed internazionale;
n) realizza e gestisce, in collaborazione con il p) realizza e gestisce, in collaborazione con il
CNIPA il portale della trasparenza che contiene i CNIPA il portale della trasparenza che contiene i
piani e le relazioni di performance delle piani e le relazioni di performance delle
amministrazioni pubbliche. amministrazioni pubbliche.
6. La Commissione provvede al coordinamento, 7. La Commissione provvede al coordinamento,
al supporto operativo e al monitoraggio delle al supporto operativo e al monitoraggio delle
attività di cui all’articolo 11, comma 2, del attività di cui all’articolo 11, comma 2, del
decreto legislativo n. 286 del 1999, come decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, come
modificato dall’articolo 28 del presente decreto. modificato dall’articolo 28 del presente decreto.
7. Presso la Commissione è istituita la Sezione 8. Presso la Commissione è istituita la Sezione
per l’integrità nelle amministrazioni pubbliche per l’integrità nelle amministrazioni pubbliche
con la funzione di favorire, all’interno della con la funzione di favorire, all’interno della
amministrazioni pubbliche, la diffusione della amministrazioni pubbliche, la diffusione della
legalità e della trasparenza e sviluppare legalità e della trasparenza e sviluppare
interventi a favore della cultura dell’integrità. La interventi a favore della cultura dell’integrità. La
Sezione promuove la trasparenza e l’integrità Sezione promuove la trasparenza e l’integrità
nelle amministrazioni pubbliche; a tal fine nelle amministrazioni pubbliche; a tale fine
predispone le linee guida del Programma predispone le linee guida del Programma
triennale per l’integrità e la trasparenza di cui triennale per l’integrità e la trasparenza di cui
articolo 11, ne verifica l’effettiva adozione e articolo 11, ne verifica l’effettiva adozione e
vigila sul rispetto degli obblighi in materia di vigila sul rispetto degli obblighi in materia di
trasparenza da parte di ciascuna trasparenza da parte di ciascuna
amministrazione. amministrazione.
8. I risultati dell’attività della Commissione sono 9. I risultati dell’attività della Commissione sono
pubblici. La Commissione assicura la pubblici. La Commissione assicura la
disponibilità, per le associazioni di consumatori o disponibilità, per le associazioni di consumatori o
utenti, i centri di ricerca e ogni altro osservatore utenti, i centri di ricerca e ogni altro osservatore
qualificato, di tutti i dati sui quali la valutazione qualificato, di tutti i dati sui quali la valutazione
si basa e trasmette una relazione annuale sulle si basa e trasmette una relazione annuale sulle
proprie attività al Ministro per l’attuazione del proprie attività al Ministro per l’attuazione del
programma di Governo. programma di Governo.
9. Dopo cinque anni, dalla data di costituzione, la 10. Dopo cinque anni, dalla data di costituzione,
Commissione affida ad un valutatore la Commissione affida ad un valutatore
indipendente un’analisi dei propri risultati ed un indipendente un’analisi dei propri risultati ed un
giudizio sull’efficacia della sua attività e giudizio sull’efficacia della sua attività e
sull'adeguatezza della struttura di gestione, sull'adeguatezza della struttura di gestione,
anche al fine di formulare eventuali proposte di anche al fine di formulare eventuali proposte di
integrazioni o modificazioni dei propri compiti. integrazioni o modificazioni dei propri compiti.
L’esito della valutazione e le eventuali L’esito della valutazione e le eventuali
raccomandazioni sono trasmesse al Ministro per raccomandazioni sono trasmesse al Ministro per
la pubblica amministrazione e l’innovazione e la pubblica amministrazione e l’innovazione e
pubblicate sul sito istituzionale della pubblicate sul sito istituzionale della
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

Commissione. Commissione.
10. Con decreto del Ministro per la pubblica 11. Con decreto del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione, di concerto con amministrazione e l’innovazione, di concerto con
il Ministro dell’economia e delle finanze, sono il Ministro dell’economia e delle finanze, sono
stabilite le modalità di organizzazione della stabilite le modalità di organizzazione, le norme
Commissione e fissati i compensi per i regolatrici dell’autonoma gestione finanziaria
componenti. della Commissione e fissati i compensi per i
componenti.
11. Con uno o più decreti del Presidente del 12. Con uno o più decreti del Presidente del
Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro
la pubblica amministrazione e l’innovazione, di per la pubblica amministrazione e l’innovazione,
concerto con i Ministri competenti, sono dettate di concerto con i Ministri competenti, sono
disposizioni per il raccordo tra le attività della dettate disposizioni per il raccordo tra le attività
Commissione e quelle delle esistenti Agenzie di della Commissione e quelle delle esistenti
valutazione. Agenzie di valutazione.
12. Agli oneri derivanti dal presente articolo si 13. Agli oneri derivanti dal presente articolo pari
provvede nei limiti dell’autorizzazione di spesa di a due milioni di euro per l’anno 2009 e a 8
cui all’articolo 4, comma 3, primo periodo, della milioni di euro a decorrere dall’anno 2010 si
legge 4 marzo 2009, n. 15. All’attuazione della provvede nei limiti dell’autorizzazione di spesa di
lettera n) del comma 5 si provvede nei limiti cui all’articolo 4, comma 3, primo periodo, della
dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 4, legge 4 marzo 2009, n. 15. All’attuazione della
comma 3, secondo periodo, della legge 4 marzo lettera p) del comma 6 si provvede nell’ambito
2009, n. 15. dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 4,
comma 3, secondo periodo, della legge 4 marzo
2009, n. 15, ferme restando le risorse da
destinare alle altre finalità di cui al medesimo
comma 3 dell’articolo 4.

Art. 14 Art. 14
(Organismo indipendente di valutazione della (Organismo indipendente di valutazione della
performance) performance)
1. Ogni amministrazione, singolarmente o in 1. Ogni amministrazione, singolarmente o in
forma associata, senza nuovi o maggiori oneri forma associata, senza nuovi o maggiori oneri
per la finanza pubblica, si dota di un Organismo per la finanza pubblica, si dota di un Organismo
indipendente di valutazione della performance. indipendente di valutazione della performance.
2. L’Organismo di cui al comma 1 sostituisce i 2. L’Organismo di cui al comma 1 sostituisce i
servizi di controllo interno, comunque servizi di controllo interno, comunque
denominati, di cui al decreto legislativo n. 286 denominati, di cui al decreto legislativo 30 luglio
del 1999, ed esercita, in piena autonomia, le 1999, n. 286, ed esercita, in piena autonomia, le
attività di cui al comma 4. Esercita, altresì, le attività di cui al comma 4. Esercita, altresì, le
attività di controllo strategico di cui all’articolo 6, attività di controllo strategico di cui all’articolo 6,
comma 1, del decreto legislativo n. 286 del comma 1, del citato decreto legislativo n. 286 del
1999, come modificato dall’articolo 30 del 1999, e riferisce, in proposito, direttamente
presente decreto e riferisce, in proposito, all’organo di indirizzo politico - amministrativo.
direttamente all’organo di indirizzo politico -
amministrativo.
3. L’Organismo indipendente di valutazione è 3. L’Organismo indipendente di valutazione è
nominato, sentita la Commissione di cui nominato, sentita la Commissione di cui
all’articolo 13, dall’organo di indirizzo politico- all’articolo 13, dall’organo di indirizzo politico-
amministrativo per un periodo di tre anni amministrativo per un periodo di tre anni
L’incarico dei componenti può essere rinnovato L’incarico dei componenti può essere rinnovato
una sola volta. una sola volta.
4. L’Organismo indipendente di valutazione della 4. L’Organismo indipendente di valutazione della
performance del decreto legislativo n. 286 del performance:
1999:
a) monitora il funzionamento complessivo del a) monitora il funzionamento complessivo del
sistema della valutazione, della trasparenza e sistema della valutazione, della trasparenza e
integrità dei controlli interni ed elabora una integrità dei controlli interni ed elabora una
relazione annuale sullo stato dello stesso; relazione annuale sullo stato dello stesso;
b) comunica tempestivamente le criticità b) comunica tempestivamente le criticità
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

riscontrate ai competenti organi interni di riscontrate ai competenti organi interni di


governo ed amministrazione nonché alla Corte governo ed amministrazione, nonché alla Corte
dei Conti, all’Ispettorato per la funzione pubblica dei conti, all’Ispettorato per la funzione pubblica
e alla Commissione di cui all’articolo 13; e alla Commissione di cui all’articolo 13;
c) valida la Relazione sulla performance di cui c) valida la Relazione sulla performance di cui
all’articolo 10 e ne assicura la visibilità attraverso all’articolo 10 e ne assicura la visibilità attraverso
la pubblicazione sul sito istituzionale la pubblicazione sul sito istituzionale
dell’amministrazione; dell’amministrazione;
d) garantisce la correttezza dei processi di d) garantisce la correttezza dei processi di
misurazione e valutazione, nonché dell’utilizzo misurazione e valutazione, nonché dell’utilizzo
dei premi di cui al Titolo III, secondo quanto dei premi di cui al Titolo III, secondo quanto
previsto dal presente decreto, dai contratti previsto dal presente decreto, dai contratti
collettivi nazionali, dai contratti integrativi, dai collettivi nazionali, dai contratti integrativi, dai
regolamenti interni all’amministrazione, nel regolamenti interni all’amministrazione, nel
rispetto del principio di valorizzazione del merito rispetto del principio di valorizzazione del merito
e della professionalità; e della professionalità;
e) propone, sulla base del sistema di cui e) propone, sulla base del sistema di cui
all’articolo 7, all’organo di indirizzo politico- all’articolo 7, all’organo di indirizzo politico-
amministrativo, la valutazione annuale dei amministrativo, la valutazione annuale dei
dirigenti di vertice e l’attribuzione ad essi dei dirigenti di vertice e l’attribuzione ad essi dei
premi di cui al Titolo III; premi di cui al Titolo III;
f) è responsabile della corretta applicazione delle f) è responsabile della corretta applicazione delle
linee guida, delle metodologie e degli strumenti linee guida, delle metodologie e degli strumenti
predisposti dalla Commissione di cui all’articolo predisposti dalla Commissione di cui all’articolo
13; 13;
g) promuove e attesta l’assolvimento degli g) promuove e attesta l’assolvimento degli
obblighi relativi alla trasparenza e all’integrità di obblighi relativi alla trasparenza e all’integrità di
cui al presente Titolo. cui al presente Titolo;
h) verifica i risultati e le buone pratiche di
promozione delle pari opportunità.
5. L’Organismo indipendente di valutazione della 5. L’Organismo indipendente di valutazione della
performance, sulla base di appositi modelli forniti performance, sulla base di appositi modelli forniti
dalla Commissione di cui all’articolo 13, cura dalla Commissione di cui all’articolo 13, cura
annualmente la realizzazione di indagini sul annualmente la realizzazione di indagini sul
personale dipendente volte a rilevare il livello di personale dipendente volte a rilevare il livello di
benessere organizzativo e il grado di condivisione benessere organizzativo e il grado di condivisione
del sistema di valutazione nonché la rilevazione del sistema di valutazione nonché la rilevazione
della valutazione del proprio superiore della valutazione del proprio superiore gerarchico
gerarchico da parte del personale, e ne riferisce da parte del personale, e ne riferisce alla
alla predetta Commissione. predetta Commissione.
6 La validazione della Relazione sulla 6. La validazione della Relazione sulla
performance di cui al comma 4, lettera c) è performance di cui al comma 4, lettera c), è
condizione inderogabile per l’accesso agli condizione inderogabile per l’accesso agli
strumenti per premiare il merito di cui al Titolo strumenti per premiare il merito di cui al Titolo
III. III.
7. L’Organismo indipendente di valutazione è 7. L’Organismo indipendente di valutazione è
costituito da 3 componenti dotati di requisiti di costituito da un organo monocratico ovvero
elevata professionalità ed esperienza, maturata collegiale composto da 3 componenti dotati dei
nel campo del management, della valutazione requisiti stabiliti dalla Commissione ai sensi
della performance e della valutazione del dell’articolo 13, comma 6, lettera g), e di elevata
personale delle amministrazioni pubbliche. professionalità ed esperienza, maturata nel
campo del management, della valutazione della
performance e della valutazione del personale
delle amministrazioni pubbliche. I loro curricula
sono comunicati alla Commissione di cui
all’articolo 13.
8 I componenti dell’Organismo indipendente di 8. I componenti dell’Organismo indipendente di
valutazione non possono essere nominati tra valutazione non possono essere nominati tra
soggetti che rivestano incarichi pubblici elettivi o soggetti che rivestano incarichi pubblici elettivi o
cariche in partiti politici o in organizzazioni cariche in partiti politici o in organizzazioni
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

sindacali ovvero che abbiano rapporti sindacali ovvero che abbiano rapporti
continuativi di collaborazione o di consulenza con continuativi di collaborazione o di consulenza con
le predette organizzazioni, ovvero che abbiano le predette organizzazioni, ovvero che abbiano
rivestito simili incarichi o cariche o che abbiano rivestito simili incarichi o cariche o che abbiano
avuto simili rapporti nei tre anni precedenti la avuto simili rapporti nei tre anni precedenti la
designazione. designazione.
9. I componenti dell’organismo indipendente 9. Presso l’Organismo indipendente di
devono possedere una specifica professionalità valutazione è costituita, senza nuovi o maggiori
ed esperienza ed i loro curricula sono comunicati oneri per la finanza pubblica, una struttura
alla Commissione di cui all’articolo 13. tecnica permanente per la misurazione della
performance, dotata delle risorse necessarie
all’esercizio delle relative funzioni.
10. Presso l’Organismo indipendente di 10. Il responsabile della struttura tecnica
valutazione è costituita, senza nuovi o maggiori permanente deve possedere una specifica
oneri per la finanza pubblica, una struttura professionalità ed esperienza nel campo della
tecnica permanente per la misurazione della misurazione della performance nelle
performance, dotata delle risorse necessarie amministrazioni pubbliche.
all’esercizio delle relative funzioni.
11. Il responsabile della struttura tecnica 11. Agli oneri derivanti dalla costituzione e dal
permanente deve possedere una specifica funzionamento degli organismi di cui al presente
professionalità ed esperienza nel campo della articolo si provvede nei limiti delle risorse
misurazione della performance nelle attualmente destinate ai servizi di controllo
amministrazioni pubbliche. interno.

Art. 15 Art. 15
(Responsabilità dell’organo di indirizzo politico (Responsabilità dell’organo di indirizzo politico
amministrativo) amministrativo)
1. L’organo di indirizzo politico-amministrativo 1. L’organo di indirizzo politico-amministrativo
promuove la cultura della responsabilità per il promuove la cultura della responsabilità per il
miglioramento della performance, del merito, miglioramento della performance, del merito,
della trasparenza e dell’integrità. della trasparenza e dell’integrità.
2. L’organo di indirizzo politico amministrativo di 2. L’organo di indirizzo politico amministrativo di
ciascuna amministrazione: ciascuna amministrazione:
a) emana le direttive generali contenenti gli a) emana le direttive generali contenenti gli
indirizzi strategici; indirizzi strategici;
b) definisce in collaborazione con i vertici b) definisce in collaborazione con i vertici
dell’amministrazione il Piano e la Relazione di cui dell’amministrazione il Piano e la Relazione di cui
all’articolo 10, comma 1, lettere a) e b); all’articolo 10, comma 1, lettere a) e b);
c) verifica il conseguimento effettivo degli c) verifica il conseguimento effettivo degli
obiettivi strategici; obiettivi strategici;
d) definisce il Programma triennale per la d) definisce il Programma triennale per la
trasparenza e l’integrità di cui all’articolo 11 trasparenza e l’integrità di cui all’articolo 11,
nonché gli eventuali aggiornamenti annuali. nonché gli eventuali aggiornamenti annuali.

Art. 15-bis Art. 16


(Norme per gli Enti territoriali e il Servizio
Sanitario Nazionale)
1. Negli ordinamenti delle regioni, anche per 1. Negli ordinamenti delle regioni, anche per
quanto concerne i propri enti e le quanto concerne i propri enti e le
amministrazioni del SSN, e degli enti locali amministrazioni del Servizio sanitario nazionale,
trovano diretta applicazione le disposizioni e degli enti locali trovano diretta applicazione le
dell’articolo 11, commi 1 e 3. disposizioni dell’articolo 11, commi 1 e 3.
2. Le regioni e gli enti locali adeguano i propri 2. Le regioni e gli enti locali adeguano i propri
ordinamenti ai principi contenuti negli articoli 3, ordinamenti ai principi contenuti negli articoli 3,
4, 5, comma 2, 7, 9 e 15, comma 1. 4, 5, comma 2, 7, 9 e 15, comma 1.
3. Nelle more dell’adeguamento di cui al comma 3. Nelle more dell’adeguamento di cui al comma
2, da attuarsi entro il 31 dicembre 2010, negli 2, da attuarsi entro il 31 dicembre 2010, negli
ordinamenti delle regioni e degli enti locali si ordinamenti delle regioni e degli enti locali si
applicano le disposizioni vigenti; decorso il applicano le disposizioni vigenti; decorso il
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

termine fissato per l’adeguamento si applicano le termine fissato per l’adeguamento si applicano le
disposizioni previste nel presente titolo sino disposizioni previste nel presente Titolo fino
all’emanazione della disciplina regionale e locale. all’emanazione della disciplina regionale e locale.

TITOLO III TITOLO III


MERITO E PREMI MERITO E PREMI
CAPO I CAPO I
Disposizioni generali Disposizioni generali

Art. 16 Art. 17
(Oggetto e finalità) (Oggetto e finalità)
1. Le disposizioni del presente titolo recano 1. Le disposizioni del presente titolo recano
strumenti di valorizzazione del merito e metodi di strumenti di valorizzazione del merito e metodi di
incentivazione della produttività e della qualità incentivazione della produttività e della qualità
della prestazione lavorativa informati a principi di della prestazione lavorativa informati a principi di
selettività e concorsualità nelle progressioni di selettività e concorsualità nelle progressioni di
carriera e nel riconoscimento degli incentivi. carriera e nel riconoscimento degli incentivi.
2. Dall’applicazione delle disposizioni del 2. Dall’applicazione delle disposizioni del
presente Titolo non devono derivare nuovi o presente Titolo non devono derivare nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica. Le maggiori oneri per la finanza pubblica. Le
amministrazioni interessate utilizzano a tal fine le amministrazioni interessate utilizzano a tale fine
risorse umane, finanziarie e strumentali le risorse umane, finanziarie e strumentali
disponibili a legislazione vigente. disponibili a legislazione vigente.

Art. 17 Art. 18
(Valorizzazione del merito ed incentivazione della (Criteri e modalità per la valorizzazione del
performance) merito ed incentivazione della performance)
1. Le amministrazioni pubbliche promuovono il 1. Le amministrazioni pubbliche promuovono il
miglioramento della performance organizzativa e merito e il miglioramento della performance
individuale, anche attraverso l’utilizzo di sistemi organizzativa e individuale, anche attraverso
premianti selettivi, secondo logiche l’utilizzo di sistemi premianti selettivi, secondo
meritocratiche. logiche meritocratiche, nonché valorizzano i
dipendenti che conseguono le migliori
performance attraverso l’attribuzione selettiva di
incentivi sia economici sia di carriera.
2. È vietata la distribuzione di premi collegati alla 2. È vietata la distribuzione in maniera
performance in assenza delle verifiche e indifferenziata o sulla base di automatismi di
attestazioni sui sistemi di misurazione e incentivi e premi collegati alla performance in
valutazione adottati ai sensi del presente assenza delle verifiche e attestazioni sui sistemi
decreto. di misurazione e valutazione adottati ai sensi del
presente decreto.

Art. 18
(Criteri e modalità per il riconoscimento del
merito)
1. Le amministrazioni pubbliche promuovono il
merito e valorizzano i dipendenti che conseguono
le migliori performance attraverso l’attribuzione
selettiva di incentivi sia economici sia di carriera.
2. È fatto divieto di distribuire gli incentivi in
maniera indifferenziata o sulla base di
automatismi estranei al processo di valutazione
della performance.

Art. 19 Art. 19
(Criteri per la differenziazione delle valutazioni) (Criteri per la differenziazione delle valutazioni)
1. In ogni amministrazione, l’Organismo 1. In ogni amministrazione, l’Organismo
indipendente, sulla base delle risultanze del indipendente, sulla base dei livelli di performance
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

sistema di valutazione di cui al Titolo II del attribuiti ai valutati secondo il sistema di


presente decreto, compila una graduatoria delle valutazione di cui al Titolo II del presente
valutazioni individuali del personale dirigenziale, decreto, compila una graduatoria delle
distinto per livello generale e non, e del valutazioni individuali del personale dirigenziale,
personale non dirigenziale. distinto per livello generale e non, e del
personale non dirigenziale.
2. In ogni graduatoria di cui al comma 1 il 2. In ogni graduatoria di cui al comma 1 il
personale è distribuito in differenti livelli di personale è distribuito in differenti livelli di
performance in modo che: performance in modo che:
a) il 25 per cento è collocato nella fascia di a) il venticinque per cento è collocato nella fascia
merito alta, alla quale corrisponde l’attribuzione di merito alta, alla quale corrisponde
del 50 per cento delle risorse destinate al l’attribuzione del cinquanta per cento delle
trattamento accessorio collegato alla risorse destinate al trattamento accessorio
performance individuale; collegato alla performance individuale;
b) il 50 per cento è collocato nella fascia di b) il cinquanta per cento è collocato nella fascia
merito intermedia, alla quale corrisponde di merito intermedia, alla quale corrisponde
l’attribuzione del 50 per cento delle risorse l’attribuzione del cinquanta per cento delle
destinate al trattamento accessorio collegato alla risorse destinate al trattamento accessorio
performance individuale; collegato alla performance individuale;
c) il restante 25 per cento è collocato nella fascia c) il restante venticinque per cento è collocato
di merito bassa, alla quale non corrisponde nella fascia di merito bassa, alla quale non
l’attribuzione di alcun trattamento accessorio corrisponde l’attribuzione di alcun trattamento
collegato alla performance individuale. accessorio collegato alla performance individuale.
3. Per i dirigenti si applicano i criteri di 3. Per i dirigenti si applicano i criteri di
compilazione della graduatoria e di attribuzione compilazione della graduatoria e di attribuzione
del trattamento accessorio di cui al comma 2, del trattamento accessorio di cui al comma 2,
con riferimento alla retribuzione di risultato, ma con riferimento alla retribuzione di risultato.
la valutazione ha effetto sulla retribuzione di
risultato, ferma restando, l’onnicomprensività del
trattamento economico.
4. La contrattazione collettiva integrativa può 4. La contrattazione collettiva integrativa può
prevedere deroghe alla percentuale del 25 per prevedere deroghe alla percentuale del
cento di cui alla lettera a) del comma 2 in misura venticinque per cento di cui alla lettera a) del
non superiore a 5 punti percentuali in aumento o comma 2 in misura non superiore a cinque punti
in diminuzione, con corrispondente variazione percentuali in aumento o in diminuzione, con
compensativa delle percentuali di cui alle lettere corrispondente variazione compensativa delle
b) o c). La contrattazione può altresì prevedere percentuali di cui alle lettere b) o c). La
deroghe alla composizione percentuale delle contrattazione può altresì prevedere deroghe alla
fasce di cui alle lettere b) e c) e alla distribuzione composizione percentuale delle fasce di cui alle
tra le medesime fasce delle risorse destinate ai lettere b) e c) e alla distribuzione tra le
trattamenti accessori collegati alla performance medesime fasce delle risorse destinate ai
individuale. trattamenti accessori collegati alla performance
individuale.
5. Il Dipartimento della funzione pubblica 5. Il Dipartimento della funzione pubblica
provvede al monitoraggio delle deroghe di cui al provvede al monitoraggio delle deroghe di cui al
comma 4 al fine di verificare il rispetto dei comma 4, al fine di verificare il rispetto dei
principi di selettività e di meritocrazia e riferisce principi di selettività e di meritocrazia e riferisce
in proposito al Ministro per la pubblica in proposito al Ministro per la pubblica
amministrazione e l’ innovazione. amministrazione e l’ innovazione.
5-bis. Le disposizioni di cui ai commi 2 e 3 non si 6. Le disposizioni di cui ai commi 2 e 3 non si
applicano al personale dipendente se il numero applicano al personale dipendente se il numero
dei dipendenti in servizio nell’amministrazione dei dipendenti in servizio nell’amministrazione
non è superiore a 8 e ai dirigenti se il numero dei non è superiore a 8 e ai dirigenti se il numero dei
dirigenti in servizio nell’amministrazione non è dirigenti in servizio nell’amministrazione non è
superiore a 5. In ogni caso deve essere garantita superiore a 5. In ogni caso deve essere garantita
l’attribuzione selettiva della quota prevalente l’attribuzione selettiva della quota prevalente
delle risorse destinate al trattamento economico delle risorse destinate al trattamento economico
accessorio collegato alla performance a un accessorio collegato alla performance a un
percentuale limitata del personale dipendente e percentuale limitata del personale dipendente e
dirigente. dirigente.
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

CAPO II CAPO II
Premi Premi

Art. 20 Art. 20
(Strumenti) (Strumenti)
1. Gli strumenti per premiare il merito e le 1. Gli strumenti per premiare il merito e le
professionalità sono: professionalità sono:
a) il bonus annuale delle eccellenze, di cui a) il bonus annuale delle eccellenze, di cui
all’articolo 21 ; all’articolo 21 ;
b) il premio annuale per l’innovazione, di cui b) il premio annuale per l’innovazione, di cui
all’articolo 22; all’articolo 22;
c) le progressioni economiche, di cui all’articolo c) le progressioni economiche, di cui all’articolo
23; 23;
d) le progressioni di carriera, di cui all’articolo d) le progressioni di carriera, di cui all’articolo
24; 24;
e) l’attribuzione di incarichi e responsabilità, di e) l’attribuzione di incarichi e responsabilità, di
cui all’articolo 25; cui all’articolo 25;
f) l’accesso a percorsi di alta formazione e di f) l’accesso a percorsi di alta formazione e di
crescita professionale, in ambito nazionale e crescita professionale, in ambito nazionale e
internazionale, di cui all’articolo 26. internazionale, di cui all’articolo 26.
2. Gli incentivi di cui alle lettere a), b), c), ed e) 2. Gli incentivi di cui alle lettere a), b), c), ed e)
del comma 1 sono riconosciuti a valere sulle del comma 1 sono riconosciuti a valere sulle
risorse disponibili per la contrattazione collettiva risorse disponibili per la contrattazione collettiva
integrativa. integrativa.

Art. 21 Art. 21
(Bonus annuale delle eccellenze) (Bonus annuale delle eccellenze)
1. È istituito, nell’ambito delle risorse di cui al 1. È istituito, nell’ambito delle risorse di cui al
comma 3 bis dell’articolo 45 del decreto comma 3-bis dell’articolo 45 del decreto
legislativo 30 marzo 2001 n. 165 come legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come
modificato dall’articolo 65, comma 1, lettera c) modificato dall'articolo 57, comma 1, lettera c),
del presente decreto, il bonus annuale delle del presente decreto, il bonus annuale delle
eccellenze al quale concorre il personale, eccellenze al quale concorre il personale,
dirigenziale e non, che si è collocato nella fascia dirigenziale e non, che si è collocato nella fascia
di merito alta nelle rispettive graduatorie di cui di merito alta nelle rispettive graduatorie di cui
all’articolo 19, comma 2, lettera a). Il bonus è all’articolo 19, comma 2, lettera a). Il bonus è
assegnato alle performance eccellenti individuate assegnato alle performance eccellenti individuate
in non più del 5 per cento del personale, in non più del cinque per cento del personale,
dirigenziale e non, che si è collocato nella dirigenziale e non, che si è collocato nella
predetta fascia di merito alta. predetta fascia di merito alta.
2. Nei limiti delle risorse delle risorse disponibili, 2. Nei limiti delle risorse delle risorse disponibili,
la contrattazione collettiva nazionale determina la contrattazione collettiva nazionale determina
l’ammontare del bonus annuale delle eccellenze. l’ammontare del bonus annuale delle eccellenze.
3. Il personale premiato con il bonus annuale di 3. Il personale premiato con il bonus annuale di
cui al comma 1 può accedere agli strumenti cui al comma 1 può accedere agli strumenti
premianti di cui agli articoli 22 e 26 a condizione premianti di cui agli articoli 22 e 26 a condizione
che rinunci al bonus stesso. che rinunci al bonus stesso.
4. Entro il mese di aprile di ogni anno, le 4. Entro il mese di aprile di ogni anno, le
amministrazioni pubbliche, a conclusione del amministrazioni pubbliche, a conclusione del
processo di valutazione della performance, processo di valutazione della performance,
assegnano al personale il bonus annuale relativo assegnano al personale il bonus annuale relativo
all’esercizio precedente. all’esercizio precedente.

Art. 22 Art. 22
(Premio annuale per l’innovazione) (Premio annuale per l’innovazione)
1. Ogni amministrazione pubblica istituisce un 1. Ogni amministrazione pubblica istituisce un
premio annuale per l’innovazione, di valore pari premio annuale per l’innovazione, di valore pari
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all’ammontare del bonus annuale di eccellenza, all’ammontare del bonus annuale di eccellenza,
di cui all’articolo 21, per ciascun dipendente di cui all’articolo 21, per ciascun dipendente
premiato. premiato.
2. Il premio viene assegnato al miglior progetto 2. Il premio viene assegnato al miglior progetto
realizzato nell’anno, in grado di produrre un realizzato nell’anno, in grado di produrre un
significativo cambiamento dei servizi offerti o dei significativo cambiamento dei servizi offerti o dei
processi interni di lavoro, con un elevato impatto processi interni di lavoro, con un elevato impatto
sulla performance dell’organizzazione. sulla performance dell’organizzazione.
3. L’assegnazione del premio per l’innovazione 3. L’assegnazione del premio per l’innovazione
compete all’Organismo indipendente di compete all’Organismo indipendente di
valutazione della performance di cui all’articolo valutazione della performance di cui all’articolo
14, sulla base di una valutazione comparativa 14, sulla base di una valutazione comparativa
delle candidature presentate da singoli dirigenti e delle candidature presentate da singoli dirigenti e
dipendenti o da gruppi di lavoro. dipendenti o da gruppi di lavoro.
4. Il progetto premiato è l’unico candidabile al 4. Il progetto premiato è l’unico candidabile al
Premio nazionale per l’innovazione nelle Premio nazionale per l’innovazione nelle
amministrazioni pubbliche, promosso dal Ministro amministrazioni pubbliche, promosso dal Ministro
per la pubblica amministrazione e l’innovazione. per la pubblica amministrazione e l’innovazione.

Art. 23 Art. 23
(Progressioni economiche) (Progressioni economiche)
1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono 1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono
selettivamente le progressioni economiche di cui selettivamente le progressioni economiche di cui
all’articolo 52, comma 1-bis, del decreto all’articolo 52, comma 1-bis, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n.165, come legislativo 30 marzo 2001, n.165, come
introdotto dall’articolo 60 del presente decreto, introdotto dall’articolo 62 del presente decreto,
sulla base di quanto previsto dai contratti sulla base di quanto previsto dai contratti
collettivi nazionali e integrativi di lavoro e nei collettivi nazionali e integrativi di lavoro e nei
limiti delle risorse disponibili. limiti delle risorse disponibili.
2. Le progressioni economiche sono attribuite in 2. Le progressioni economiche sono attribuite in
modo selettivo, ad una quota limitata di modo selettivo, ad una quota limitata di
dipendenti, in relazione allo sviluppo delle dipendenti, in relazione allo sviluppo delle
competenze professionali ed ai risultati competenze professionali ed ai risultati
individuali e collettivi rilevati dal sistema di individuali e collettivi rilevati dal sistema di
valutazione. valutazione.
3. La collocazione nella fascia di merito alta ai 3. La collocazione nella fascia di merito alta ai
sensi dell’articolo 19, comma 2, lettera a), per sensi dell’articolo 19, comma 2, lettera a), per
tre anni consecutivi, ovvero per cinque annualità tre anni consecutivi, ovvero per cinque annualità
anche non consecutive, costituisce titolo anche non consecutive, costituisce titolo
prioritario ai fini dell’attribuzione delle prioritario ai fini dell’attribuzione delle
progressioni economiche. progressioni economiche.

Art. 24 Art. 24
(Progressioni di carriera) (Progressioni di carriera)
1. Ai sensi dell’articolo 52, comma 1-bis, del 1. Ai sensi dell’articolo 52, comma 1-bis, del
decreto legislativo n. 165 del 2001, come decreto legislativo n. 165 del 2001, come
introdotto dall’articolo 60 del presente decreto, le introdotto dall’articolo 62 del presente decreto, le
amministrazioni pubbliche coprono i posti amministrazioni pubbliche, a decorrere dal 1°
disponibili nella dotazione organica attraverso gennaio 2010, coprono i posti disponibili nella
concorsi pubblici, con riserva non superiore al dotazione organica attraverso concorsi pubblici,
50 per cento a favore del personale interno, nel con riserva non superiore al cinquanta per cento
rispetto delle disposizioni vigenti in materia di a favore del personale interno, nel rispetto delle
assunzioni. disposizioni vigenti in materia di assunzioni.
2. L’ attribuzione dei posti riservati al personale 2. L’ attribuzione dei posti riservati al personale
interno è finalizzata a riconoscere e valorizzare le interno è finalizzata a riconoscere e valorizzare le
competenze professionali sviluppate dai competenze professionali sviluppate dai
dipendenti, in relazione alle specifiche esigenze dipendenti, in relazione alle specifiche esigenze
delle amministrazioni. delle amministrazioni.
3. La collocazione nella fascia di merito alta, di 3. La collocazione nella fascia di merito alta, di
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cui all’articolo 19, comma 2, lettera a), per tre cui all’articolo 19, comma 2, lettera a), per tre
anni consecutivi, ovvero per cinque annualità anni consecutivi, ovvero per cinque annualità
anche non consecutive, costituisce titolo anche non consecutive, costituisce titolo
prioritario ai fini della progressione di carriera. rilevante ai fini della progressione di carriera.

Art. 25 Art. 25
(Attribuzione di incarichi e responsabilità) (Attribuzione di incarichi e responsabilità)
1. Le amministrazioni pubbliche favoriscono la 1. Le amministrazioni pubbliche favoriscono la
crescita professionale e la responsabilizzazione crescita professionale e la responsabilizzazione
dei dipendenti pubblici ai fini del continuo dei dipendenti pubblici ai fini del continuo
miglioramento dei processi e dei servizi prodotti. miglioramento dei processi e dei servizi offerti.
2. La professionalità sviluppata e attestata dal 2. La professionalità sviluppata e attestata dal
sistema di misurazione e valutazione costituisce sistema di misurazione e valutazione costituisce
criterio per l’assegnazione di incarichi e criterio per l’assegnazione di incarichi e
responsabilità. responsabilità secondo criteri oggettivi e pubblici.

Art. 26 Art. 26
(Accesso a percorsi di alta formazione e di (Accesso a percorsi di alta formazione e di
crescita professionale) crescita professionale)
1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono e 1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono e
valorizzano i contributi individuali e le valorizzano i contributi individuali e le
professionalità sviluppate dai dipendenti e a tali professionalità sviluppate dai dipendenti e a tali
fini: fini:
a) promuovono l’accesso privilegiato dei a) promuovono l’accesso privilegiato dei
dipendenti a percorsi di alta formazione in dipendenti a percorsi di alta formazione in
primarie istituzioni educative nazionali e primarie istituzioni educative nazionali e
internazionali; internazionali;
b) favoriscono la crescita professionale e b) favoriscono la crescita professionale e
l’ulteriore sviluppo di competenze dei dipendenti, l’ulteriore sviluppo di competenze dei dipendenti,
anche attraverso periodi di lavoro presso anche attraverso periodi di lavoro presso
primarie istituzioni pubbliche e private, nazionali primarie istituzioni pubbliche e private, nazionali
e internazionali. e internazionali.
2. Gli incentivi di cui al comma 1 sono 2. Gli incentivi di cui al comma 1 sono
riconosciuti nei limiti delle risorse disponibili di riconosciuti nei limiti delle risorse disponibili di
ciascuna amministrazione. ciascuna amministrazione.

Art. 27 Art. 27
( Premio di efficienza) ( Premio di efficienza)
1. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 1. Fermo restando quanto disposto dall’articolo
61 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, 61 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 convertito, con modificazioni, dalla legge 6
agosto 2008, n. 133, e dall’articolo 2, commi 33 agosto 2008, n. 133, e dall’articolo 2, commi 33
e 34 della legge 22 dicembre 2008, n. 203, una e 34, della legge 22 dicembre 2008, n. 203, una
quota fino al 30 per cento dei risparmi sui costi quota fino al 30 per cento dei risparmi sui costi
di funzionamento derivanti da processi di di funzionamento derivanti da processi di
ristrutturazione, riorganizzazione e innovazione ristrutturazione, riorganizzazione e innovazione
all’interno delle pubbliche amministrazioni è all’interno delle pubbliche amministrazioni è
destinata, in misura fino a due terzi, a premiare, destinata, in misura fino a due terzi, a premiare,
secondo criteri generali definiti dalla secondo criteri generali definiti dalla
contrattazione collettiva integrativa, il personale contrattazione collettiva integrativa, il personale
direttamente e proficuamente coinvolto e per la direttamente e proficuamente coinvolto e per la
parte residua ad incrementare le somme parte residua ad incrementare le somme
disponibili per la contrattazione stessa. disponibili per la contrattazione stessa.
2. Le risorse di cui al comma 1 possono essere 2. Le risorse di cui al comma 1 possono essere
utilizzate solo se i risparmi sono stati utilizzate solo se i risparmi sono stati
documentati nel Rapporto di Performance, documentati nella Relazione di performance,
validati dall’Organismo di valutazione di cui validati dall’Organismo di valutazione di cui
all’articolo 14 e verificati dal Ministero all’articolo 14 e verificati dal Ministero
dell’economia e delle finanze - Dipartimento della dell’economia e delle finanze - Dipartimento della
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Ragioneria generale dello Stato. Ragioneria generale dello Stato.


2-bis. Le risorse di cui al comma 1 per le regioni, 3. Le risorse di cui al comma 1 per le regioni,
anche per quanto concerne i propri enti e le anche per quanto concerne i propri enti e le
amministrazioni del SSN, e i relativi enti amministrazioni del Servizio sanitario nazionale,
dipendenti nonché per gli enti locali possono e i relativi enti dipendenti, nonché per gli enti
essere utilizzate solo se i risparmi sono stati locali possono essere utilizzate solo se i risparmi
documentati nel rapporto di performance e sono stati documentati nella Relazione di
valicati dal proprio organismo di valutazione. performance e validati dal proprio organismo di
valutazione.

Art. 28 Art. 28
(Qualità dei servizi pubblici) (Qualità dei servizi pubblici)
1. All’articolo 11 del decreto legislativo 30 luglio 1. Il comma 2 dell’articolo 11 del decreto
1999, n. 286 del 1999, il comma 2 è sostituito legislativo 30 luglio 1999, n. 286, è sostituito dal
dal seguente: “2. Le modalità di definizione, seguente: “2. Le modalità di definizione,
adozione e pubblicizzazione degli standard di adozione e pubblicizzazione degli standard di
qualità, i casi e le modalità di adozione delle qualità, i casi e le modalità di adozione delle
carte dei servizi, i criteri di misurazione della carte dei servizi, i criteri di misurazione della
qualità dei servizi, le condizioni di tutela degli qualità dei servizi, le condizioni di tutela degli
utenti, nonché i casi e le modalità di indennizzo utenti, nonché i casi e le modalità di indennizzo
automatico e forfettario all'utenza per mancato automatico e forfettario all'utenza per mancato
rispetto degli standard di qualità sono stabilite rispetto degli standard di qualità sono stabilite
con direttive, aggiornabili annualmente, del con direttive, aggiornabili annualmente, del
Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta
della Commissione per la valutazione, la della Commissione per la valutazione, la
trasparenza e l’integrità nelle amministrazioni trasparenza e l’integrità nelle amministrazioni
pubbliche. Per quanto riguarda i servizi erogati pubbliche. Per quanto riguarda i servizi erogati
direttamente o indirettamente dalle Regioni e direttamente o indirettamente dalle regioni e
dagli Enti locali, si provvede con atti di indirizzo e dagli enti locali, si provvede con atti di indirizzo e
coordinamento adottati d'intesa con la coordinamento adottati d'intesa con la
Conferenza unificata di cui al decreto legislativo Conferenza unificata di cui al decreto legislativo
28 agosto 1997, n. 281, su proposta della 28 agosto 1997, n. 281, su proposta della
Commissione per la valutazione, la trasparenza e Commissione per la valutazione, la trasparenza e
l’integrità nelle amministrazioni pubbliche.”. l’integrità nelle amministrazioni pubbliche.”.

CAPO III CAPO III


Norme finali, transitorie e abrogazioni Norme finali, transitorie e abrogazioni

Art. 29 Art. 29
(Inderogabilità) (Inderogabilità)
1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo
30 bis, per le regioni, anche per quanto concerne 31, per le regioni, anche per quanto concerne i
i propri enti e le amministrazioni del SSN, e per propri enti e le amministrazioni del Servizio
gli enti locali, le disposizioni del presente Titolo sanitario nazionale, e per gli enti locali, le
hanno carattere imperativo, non possono essere disposizioni del presente Titolo hanno carattere
derogate dalla contrattazione collettiva e sono imperativo, non possono essere derogate dalla
inserite di diritto nei contratti collettivi ai sensi e contrattazione collettiva e sono inserite di diritto
per gli effetti degli articoli 1339 e 1419, comma nei contratti collettivi ai sensi e per gli effetti
2, del codice civile, a decorrere dal periodo degli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del
contrattuale successivo a quello in corso alla codice civile, a decorrere dal periodo contrattuale
data di entrata in vigore del presente decreto. successivo a quello in corso alla data di entrata
in vigore del presente decreto.

Art. 30 Art. 30
(Norme transitorie e abrogazioni) (Norme transitorie e abrogazioni)
1. La Commissione di cui all’articolo 13 è 1. La Commissione di cui all’articolo 13 è
costituita entro il 30 settembre 2009. costituita entro 30 giorni dalla data di entrata in
vigore del presente decreto.
2. Gli Organismi indipendenti di cui all’articolo 14 2. Gli Organismi indipendenti di cui all’articolo 14
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

sono costituiti entro il 30 aprile 2010. Fino alla sono costituiti entro il 30 aprile 2010. Fino alla
loro costituzione continuano ad operare gli uffici loro costituzione continuano ad operare gli uffici
e i soggetti preposti all’attività di valutazione e e i soggetti preposti all’attività di valutazione e
controllo strategico di cui all’articolo 6 del controllo strategico di cui all’articolo 6 del
decreto legislativo n. 286 del 1999. decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286.
3. In sede di prima attuazione del presente 3. In sede di prima attuazione del presente
decreto, gli Organismi indipendenti di cui decreto, gli Organismi indipendenti di cui
all’articolo 14 provvedono, entro il 30 settembre all’articolo 14 provvedono, entro il 30 settembre
2010, sulla base degli indirizzi della Commissione 2010, sulla base degli indirizzi della Commissione
di cui all’articolo 13 a definire i sistemi di di cui all’articolo 13 a definire i sistemi di
valutazione della performance di cui all’articolo 7 valutazione della performance di cui all’articolo 7
in modo da assicurarne la piena operatività a in modo da assicurarne la piena operatività a
decorrere dal 1° gennaio 2011. La Commissione decorrere dal 1° gennaio 2011. La Commissione
effettua il monitoraggio sui parametri e i modelli effettua il monitoraggio sui parametri e i modelli
di riferimento dei predetti sistemi ai sensi di riferimento dei predetti sistemi ai sensi
dell’articolo 13, comma 5, lettera d). dell’articolo 13, comma 6, lettera d).
4.A far data dal 30 aprile 2010 sono abrogate le 4.A decorrere dal 30 aprile 2010 sono abrogate
seguenti disposizioni del decreto legislativo 30 le seguenti disposizioni del decreto legislativo 30
luglio 1999, n. 286: luglio 1999, n. 286:
a) il terzo periodo dell’articolo 1, comma 2, a) il terzo periodo dell’articolo 1, comma 2,
lettera a); lettera a);
b) l’articolo 1, comma 6; b) l’articolo 1, comma 6;
c) l’articolo 5; c) l’articolo 5;
d) l’articolo 6, commi 2 e 3; d) l’articolo 6, commi 2 e 3;
e) l’articolo 11, comma 3. e) l’articolo 11, comma 3.
5. Sono abrogati i commi 68 e 69 dell’articolo 3
della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

Art. 30-bis Art. 31


(Norme per gli Enti territoriali e il Servizio
Sanitario Nazionale)
1. Le Regioni, anche per quanto concerne i propri 1. Le regioni, anche per quanto concerne i propri
enti e le amministrazioni del SSN, e gli enti locali enti e le amministrazioni del Servizio sanitario
adeguano i propri ordinamenti ai principi nazionale, e gli enti locali adeguano i propri
contenuti negli articoli 16, comma 2, 17, 23, ordinamenti ai principi contenuti negli articoli 17,
commi 1 e 2, 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27, comma 2, 18, 23, commi 1 e 2, 24, commi 1 e 2,
comma1. 25, 26 e 27, comma 1.
2. Le regioni, anche per quanto concerne i propri 2. Le regioni, anche per quanto concerne i propri
enti e le amministrazioni del SSN, e gli enti enti e le amministrazioni del Servizio sanitario
locali, nell’esercizio delle rispettive potestà nazionale, e gli enti locali, nell’esercizio delle
normative, prevedono che una quota prevalente rispettive potestà normative, prevedono che una
delle risorse destinate al trattamento economico quota prevalente delle risorse destinate al
accessorio collegato alla performance individuale trattamento economico accessorio collegato alla
venga attribuita al personale dipendente e performance individuale venga attribuita al
dirigente che si colloca nella fascia di merito alta personale dipendente e dirigente che si colloca
e che le fasce di merito siano comunque non nella fascia di merito alta e che le fasce di merito
inferiori a tre. siano comunque non inferiori a tre.
3. Per premiare il merito e la professionalità, le 3. Per premiare il merito e la professionalità, le
regioni, anche per quanto concerne i propri enti regioni, anche per quanto concerne i propri enti
e le amministrazioni del SSN, e gli enti locali, e le amministrazioni del Servizio sanitario
oltre a quanto autonomamente stabilito, nei nazionale, e gli enti locali, oltre a quanto
limiti delle risorse disponibili per la autonomamente stabilito, nei limiti delle risorse
contrattazione integrativa, utilizzano gli disponibili per la contrattazione integrativa,
strumenti di cui all’art. 20, comma 1, lettere c), utilizzano gli strumenti di cui all’articolo 20,
d), e) e f), nonché, adattandoli alla specificità dei comma 1, lettere c), d), e) ed f), nonché,
propri ordinamenti, quelli di cui alle lettere a) e adattandoli alla specificità dei propri ordinamenti,
b). Gli incentivi di cui alle predette lettere a), b), quelli di cui alle lettere a) e b). Gli incentivi di cui
c) ed e) sono riconosciuti a valere sulle risorse alle predette lettere a), b), c) ed e) sono
disponibili per la contrattazione collettiva riconosciuti a valere sulle risorse disponibili per
integrativa. la contrattazione collettiva integrativa.
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

4. Nelle more dell'adeguamento di cui al comma 4. Nelle more dell'adeguamento di cui al comma
2, da attuarsi entro il 31/12/2010, negli 1, da attuarsi entro il 31 dicembre 2010, negli
ordinamenti delle regioni e degli enti locali si ordinamenti delle regioni e degli enti locali si
applicano le disposizioni vigenti; decorso il applicano le disposizioni vigenti alla data di
termine fissato per l'adeguamento si applicano le entrata in vigore del presente decreto; decorso il
disposizioni previste nel presente titolo sino termine fissato per l'adeguamento si applicano le
all’emanazione della disciplina regionale e locale. disposizioni previste nel presente titolo fino alla
data di emanazione della disciplina regionale e
locale.
5. Entro il 31 dicembre 2011, le regioni e gli enti 5. Entro il 31 dicembre 2011, le regioni e gli enti
locali trasmettono, anche attraverso i loro locali trasmettono, anche attraverso i loro
rappresentanti istituzionali, i dati relativi alla rappresentanti istituzionali, i dati relativi alla
attribuzione al personale dipendente e dirigente attribuzione al personale dipendente e dirigente
delle risorse destinate al trattamento economico delle risorse destinate al trattamento economico
accessorio collegato alla performance individuale accessorio collegato alla performance individuale
alla Conferenza unificata che verifica l’efficacia alla Conferenza unificata che verifica l’efficacia
delle norme adottate in attuazione dei principi di delle norme adottate in attuazione dei principi di
cui agli articoli 16, comma 2, 17, 23, commi 1 e cui agli articoli 17, comma 2, 18, 23, commi 1 e
2, 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27, comma 1, 2, 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27, comma 1,
anche al fine di introdurre eventuali misure di anche al fine di promuovere l’adozione di
correzione e migliore adeguamento. eventuali misure di correzione e migliore
adeguamento.

TITOLO IV TITOLO IV
NUOVE NORME GENERALI SULL’ORDINAMENTO NUOVE NORME GENERALI SULL’ORDINAMENTO
DEL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE DEL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

CAPO I CAPO I
Principi generali Principi generali

Art. 31 Art. 32
(Oggetto, ambito e finalità) (Oggetto, ambito e finalità)
1. Le disposizioni del presente Capo definiscono 1. Le disposizioni del presente Capo definiscono
la ripartizione tra le materie sottoposte alla la ripartizione tra le materie sottoposte alla
legge, nonché sulla base di questa, ad atti legge, nonché sulla base di questa, ad atti
organizzativi e all’autonoma responsabilità del organizzativi e all’autonoma responsabilità del
dirigente nella gestione delle risorse umane e dirigente nella gestione delle risorse umane e
quelle oggetto della contrattazione collettiva. quelle oggetto della contrattazione collettiva.

Art. 32 Art. 33
(Modifiche all’articolo 2 del decreto legislativo 30 (Modifiche all’articolo 2 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165) marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, sono apportate le seguenti 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche: modificazioni:
a) al comma 2, alla fine del primo periodo, sono a) al comma 2, alla fine del primo periodo, sono
aggiunte le seguenti parole: “che costituiscono inserite le seguenti parole: “, che costituiscono
disposizioni a carattere imperativo.”; disposizioni a carattere imperativo”;
b) al comma 3, dopo le parole: “mediante b) al comma 3, dopo le parole: “mediante
contratti collettivi”sono aggiunte le seguenti: “e contratti collettivi”sono inserite le seguenti: “e
salvo i casi previsti dal comma 3-ter dell’articolo salvo i casi previsti dal comma 3-ter e 3-quater
40 e le ipotesi di tutela delle retribuzioni di cui dell’articolo 40 e le ipotesi di tutela delle
all’articolo 47-bis,”; retribuzioni di cui all’articolo 47-bis,”;
c) dopo il comma 3 sono aggiunti i seguenti: c) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
“3-bis. Nel caso di nullità delle disposizioni “3-bis. Nel caso di nullità delle disposizioni
contrattuali per violazione di norme imperative o contrattuali per violazione di norme imperative o
dei limiti fissati alla contrattazione collettiva, si dei limiti fissati alla contrattazione collettiva, si
applicano gli articoli 1339 e 1419, secondo applicano gli articoli 1339 e 1419, secondo
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

comma, del codice civile. comma, del codice civile.”.

Art. 33 Art. 34
(Modifica all’articolo 5 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 5 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165) marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 5, del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 5 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, al comma 2 sono apportate le 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
seguenti modifiche: modificazioni:
a) “2. Nell’ambito delle leggi e degli atti a) il comma 2 è sostituito dal seguente:
organizzativi di cui all’articolo 2, comma 1, le “2. Nell’ambito delle leggi e degli atti
determinazioni per l’organizzazione degli uffici e organizzativi di cui all’articolo 2, comma 1, le
le misure inerenti alla gestione dei rapporti di determinazioni per l’organizzazione degli uffici e
lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi le misure inerenti alla gestione dei rapporti di
preposti alla gestione con la capacità e i poteri lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi
del privato datore di lavoro, fatta salva la sola preposti alla gestione con la capacità e i poteri
informazione ai sindacati, ove prevista nei del privato datore di lavoro, fatta salva la sola
contratti di cui all’articolo 9. Rientrano, in informazione ai sindacati, ove prevista nei
particolare, nell’esercizio dei poteri dirigenziali le contratti di cui all’articolo 9. Rientrano, in
misure inerenti la gestione delle risorse umane particolare, nell’esercizio dei poteri dirigenziali le
nel rispetto del principio di pari opportunità misure inerenti la gestione delle risorse umane
nonché la direzione, l’organizzazione del lavoro nel rispetto del principio di pari opportunità,
nell’ambito degli uffici. nonché la direzione, l’organizzazione del lavoro
nell’ambito degli uffici.”;
b) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente: b) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
“3-bis. Le disposizioni del presente articolo si “3-bis. Le disposizioni del presente articolo si
applicano anche alle Autorità amministrative applicano anche alle Autorità amministrative
indipendenti.” indipendenti.”.

Art. 34 Art. 35
(Modifica all’articolo 6 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 6 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 6 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 6 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n.165, dopo il comma 4, è inserito il 2001, n. 165, dopo il comma 4, è inserito il
seguente: “4-bis. Il documento di seguente: “4-bis. Il documento di
programmazione triennale del fabbisogno di programmazione triennale del fabbisogno di
personale ed i suoi aggiornamenti di cui al personale ed i suoi aggiornamenti di cui al
comma 4 sono elaborati su proposta dei comma 4 sono elaborati su proposta dei
competenti dirigenti che individuano i profili competenti dirigenti che individuano i profili
professionali necessari allo svolgimento dei professionali necessari allo svolgimento dei
compiti istituzionali delle strutture cui sono compiti istituzionali delle strutture cui sono
preposti.” preposti.”.

Art. 35 Art. 36
(Modifica all’articolo 9 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 9 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165) marzo 2001, n. 165)
1. L’articolo 9, del decreto legislativo 30 marzo 1. L’articolo 9, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, è il sostituito dal seguente: 2001, n. 165, è il sostituito dal seguente:
“1. I contratti collettivi nazionali disciplinano i “Art. 9 (Partecipazione sindacale) - 1. Fermo
rapporti sindacali e gli istituti della restando quanto previsto dall’articolo 5, comma
partecipazione.” 2, i contratti collettivi nazionali disciplinano le
modalità e gli istituti della partecipazione.”.

CAPO II CAPO II
Dirigenza pubblica Dirigenza pubblica

Art. 36 Art. 37
(Oggetto, ambito di applicazione e finalità) (Oggetto, ambito di applicazione e finalità)
1. Le disposizioni del presente capo modificano la 1. Le disposizioni del presente capo modificano la
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

disciplina della dirigenza pubblica per conseguire disciplina della dirigenza pubblica per conseguire
la migliore organizzazione del lavoro e assicurare la migliore organizzazione del lavoro e assicurare
il progressivo miglioramento della qualità delle il progressivo miglioramento della qualità delle
prestazioni erogate al pubblico, utilizzando anche prestazioni erogate al pubblico, utilizzando anche
i criteri di gestione e di valutazione del settore i criteri di gestione e di valutazione del settore
privato, al fine di realizzare adeguati livelli di privato, al fine di realizzare adeguati livelli di
produttività del lavoro pubblico, di favorire il produttività del lavoro pubblico, di favorire il
riconoscimento di meriti e demeriti, e di riconoscimento di meriti e demeriti, e di
rafforzare il principio di distinzione tra le funzioni rafforzare il principio di distinzione tra le funzioni
di indirizzo e controllo spettanti agli organi di di indirizzo e controllo spettanti agli organi di
governo e le funzioni di gestione amministrativa governo e le funzioni di gestione amministrativa
spettanti alla dirigenza, nel rispetto della spettanti alla dirigenza, nel rispetto della
giurisprudenza costituzionale in materia, giurisprudenza costituzionale in materia,
regolando il rapporto tra organi di vertice e regolando il rapporto tra organi di vertice e
dirigenti titolari di incarichi apicali in modo da dirigenti titolari di incarichi apicali in modo da
garantire la piena e coerente attuazione garantire la piena e coerente attuazione
dell'indirizzo politico degli organi di governo in dell'indirizzo politico in ambito amministrativo.
ambito amministrativo.

Art. 37 Art. 38
(Modifica all’articolo 16 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 16 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 16, comma 1, del decreto 1. All’articolo 16, comma 1, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono
apportate le seguenti modifiche: apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo la lettera a) è inserita la seguente: “a- a) dopo la lettera a) è inserita la seguente: “a-
bis) propongono i profili professionali necessari bis) propongono le risorse e i profili professionali
allo svolgimento dei compiti dell’ufficio cui sono necessari allo svolgimento dei compiti dell’ufficio
preposti anche al fine dell’elaborazione del cui sono preposti anche al fine dell’elaborazione
documento di programmazione triennale del del documento di programmazione triennale del
fabbisogno di personale di cui all’articolo 6, fabbisogno di personale di cui all’articolo 6,
comma 4;”; comma 4;”;
b) dopo la lettera l) è inserita la seguente: “l-bis) b) dopo la lettera l) è aggiunta la seguente: “l-
concorrono alla definizione di misure idonee a bis) concorrono alla definizione di misure idonee
prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione a prevenire e contrastare i fenomeni di
e a controllarne il rispetto da parte dei corruzione e a controllarne il rispetto da parte
dipendenti dell’ufficio cui sono preposti;”. dei dipendenti dell’ufficio cui sono preposti.”.

Art. 38 Art. 39
(Modifica all’articolo 17 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 17 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 17, comma 1, del decreto 1. All’articolo 17, comma 1, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n.165, sono apportate legislativo 30 marzo 2001, n.165, sono apportate
le seguenti modifiche: le seguenti modificazioni:
a) dopo la lettera d) è inserita la seguente: “d- a) dopo la lettera d) è inserita la seguente: “d-
bis) concorrono all’individuazione delle risorse e bis) concorrono all’individuazione delle risorse e
dei profili professionali necessari allo svolgimento dei profili professionali necessari allo svolgimento
dei compiti dell’ufficio cui sono preposti anche al dei compiti dell’ufficio cui sono preposti anche al
fine dell’elaborazione del documento di fine dell’elaborazione del documento di
programmazione triennale del fabbisogno di programmazione triennale del fabbisogno di
personale di cui all’articolo 6, comma 4;” personale di cui all’articolo 6, comma 4;”;
b) alla lettera e), sono aggiunte, in fine, le b) alla lettera e), sono aggiunte, in fine, le
seguenti parole: “anche ai sensi di quanto seguenti parole: “, anche ai sensi di quanto
previsto all’articolo 16, comma 1, lettera l-bis.”; previsto all’articolo 16, comma 1, lettera l-bis”;
c) dopo la lettera e) è inserita la seguente: “e- c) dopo la lettera e) è aggiunta seguente: “e-bis)
bis) effettuano la valutazione del personale effettuano la valutazione del personale assegnato
assegnato ai propri uffici, nel rispetto del ai propri uffici, nel rispetto del principio del
principio del merito, ai fini della progressione merito, ai fini della progressione economica e tra
economica e tra le aree, nonché della le aree, nonché della corresponsione di indennità
corresponsione di indennità e premi e premi incentivanti.”.
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

incentivanti.”.

Art. 39 Art. 40
(Modifica all’articolo 19 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 19 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n.165, sono apportate le seguenti 2001, n.165, sono apportate le seguenti
modifiche: modificazioni:
a) il comma 1 è sostituito dal seguente: “1. Ai a) il comma 1 è sostituito dal seguente: “1. Ai
fini del conferimento di ciascun incarico di fini del conferimento di ciascun incarico di
funzione dirigenziale si tiene conto, in relazione funzione dirigenziale si tiene conto, in relazione
alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi
prefissati ed alla complessità della struttura prefissati ed alla complessità della struttura
interessata, delle attitudini e delle capacità interessata, delle attitudini e delle capacità
professionali del singolo dirigente, dei risultati professionali del singolo dirigente, dei risultati
conseguiti in precedenza nell’amministrazione di conseguiti in precedenza nell’amministrazione di
appartenenza e della relativa valutazione, delle appartenenza e della relativa valutazione, delle
specifiche competenze organizzative possedute specifiche competenze organizzative possedute,
nonché delle esperienze di direzione nonché delle esperienze di direzione
eventualmente maturate all’estero, presso il eventualmente maturate all’estero, presso il
settore privato o presso altre amministrazioni settore privato o presso altre amministrazioni
pubbliche, purchè attinenti al conferimento pubbliche, purchè attinenti al conferimento
dell’incarico. Al conferimento degli incarichi e al dell’incarico. Al conferimento degli incarichi e al
passaggio ad incarichi diversi non si applica passaggio ad incarichi diversi non si applica
l’articolo 2103 del codice civile.”; l’articolo 2103 del codice civile.”;
b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti: b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
“1-bis. L’amministrazione rende conoscibili, “1-bis. L’amministrazione rende conoscibili,
anche mediante pubblicazione di apposito avviso anche mediante pubblicazione di apposito avviso
sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei sul sito istituzionale, il numero e la tipologia dei
posti di funzione che si rendono disponibili nella posti di funzione che si rendono disponibili nella
dotazione organica ed i criteri di scelta; dotazione organica ed i criteri di scelta;
acquisisce le disponibilità dei dirigenti interessati acquisisce le disponibilità dei dirigenti interessati
e le valuta. e le valuta.
1-ter. Gli incarichi dirigenziali possono essere 1 -ter. Gli incarichi dirigenziali possono essere
revocati esclusivamente nei casi e con le revocati esclusivamente nei casi e con le
modalità di cui all’articolo 21, comma 1, secondo modalità di cui all’articolo 21, comma 1, secondo
periodo. L’amministrazione che, in dipendenza periodo. L’amministrazione che, in dipendenza
dei processi di riorganizzazione ovvero alla dei processi di riorganizzazione ovvero alla
scadenza, in assenza di una valutazione scadenza, in assenza di una valutazione
negativa, non intende confermare l’incarico negativa, non intende confermare l’incarico
conferito al dirigente, è tenuta a darne idonea e conferito al dirigente, è tenuta a darne idonea e
motivata comunicazione al dirigente stesso con motivata comunicazione al dirigente stesso con
un preavviso congruo, prospettando i posti un preavviso congruo, prospettando i posti
disponibili per un nuovo incarico.”; disponibili per un nuovo incarico.”;
c) al comma 2, c) al comma 2:
1) dopo il secondo periodo è inserito il 1) dopo il secondo periodo è inserito il
seguente:” La durata dell’incarico può essere seguente:” La durata dell’incarico può essere
inferiore a tre anni se coincide con il inferiore a tre anni se coincide con il
conseguimento del limite di età per il conseguimento del limite di età per il
collocamento a riposo dell’interessato.”; collocamento a riposo dell’interessato.”;
2) in fine, è aggiunto il seguente: “In caso di 2) in fine, è aggiunto il seguente periodo: “In
primo conferimento ad un dirigente della caso di primo conferimento ad un dirigente della
seconda fascia di incarichi di uffici dirigenziali seconda fascia di incarichi di uffici dirigenziali
generali o di funzioni equiparate, la durata generali o di funzioni equiparate, la durata
dell’incarico è pari a tre anni.” dell’incarico è pari a tre anni. Resta fermo che
per i dipendenti statali titolari di incarichi di
funzioni dirigenziali ai sensi del presente articolo,
ai fini dell’applicazione dell’articolo 43, comma 1,
del decreto del Presidente della Repubblica 29
dicembre 1973, n. 1092, e successive
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

modificazioni, l’ultimo stipendio va individuato


nell’ultima retribuzione percepita in relazione
all’incarico svolto.”;
d) al comma 3, le parole “richieste dal comma d) al comma 3, le parole: “richieste dal comma
6.” sono sostituite dalle seguenti: “e nelle 6.” sono sostituite dalle seguenti: “e nelle
percentuali previste dal comma 6.”; percentuali previste dal comma 6.”;
e) al comma 6: e) al comma 6:
1) dopo il secondo periodo è inserito il seguente: 1) al terzo periodo, le parole: "sono conferiti a
“Gli incarichi sono rinnovabili per una sola volta persone di particolare e comprovata
nell’ambito della stessa amministrazione.”; qualificazione professionale" sono sostituite dalle
seguenti: "sono conferiti, fornendone esplicita
motivazione, a persone di particolare e
comprovata qualificazione professionale, non
rinvenibile nei ruoli dell’Amministrazione";
2) al terzo periodo, le parole: “o da concrete 2) al terzo periodo, le parole: “o da concrete
esperienze di lavoro maturate” sono sostituite esperienze di lavoro maturate” sono sostituite
dalle seguenti: “e da concrete esperienze di dalle seguenti: “e da concrete esperienze di
lavoro maturate per almeno un quinquennio,”. lavoro maturate per almeno un quinquennio”.
f) dopo il comma 6 è inserito il seguente: “6-bis. f) dopo il comma 6 sono inseriti i seguenti:
Fermo restando il contingente complessivo dei “6-bis. Fermo restando il contingente
dirigenti di prima o seconda fascia il quoziente complessivo dei dirigenti di prima o seconda
derivante dall'applicazione delle percentuali fascia il quoziente derivante dall'applicazione
previste dai commi 4, 5-bis e 6 , è arrotondato delle percentuali previste dai commi 4, 5-bis e 6
all'unità inferiore, se il primo decimale è inferiore , è arrotondato all'unità inferiore, se il primo
a cinque, o all'unità superiore, se esso è uguale o decimale è inferiore a cinque, o all'unità
superiore a cinque.” superiore, se esso è uguale o superiore a cinque.
6-ter. Il comma 6 ed il comma 6-bis si applicano
alle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma
2.”;
g) al comma 8, le parole: “, al comma 5-bis, g) al comma 8, le parole: “, al comma 5-bis,
limitatamente al personale non appartenente ai limitatamente al personale non appartenente ai
ruoli di cui all'articolo 23, e al comma 6,” sono ruoli di cui all'articolo 23, e al comma 6,” sono
soppresse. soppresse.
2. Ai soggetti che alla data di entrata in vigore
del presente decreto sono già titolari di un
incarico dirigenziale ai sensi dell’articolo 19,
comma 6, del decreto legislativo n. 165 del
2001, come modificato dal comma 1, lettera e)
del presente articolo, può essere conferito un
nuovo incarico rinnovabile per una sola volta.

Art. 40 Art. 41
(Modifica all’articolo 21 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 21 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n.165, sono apportate le seguenti 2001, n.165, sono apportate le seguenti
modifiche: modifiche:
a) il comma 1 è sostituito dal seguente:“1. Il a) il comma 1 è sostituito dal seguente:“1. Il
mancato raggiungimento degli obiettivi accertato mancato raggiungimento degli obiettivi accertato
attraverso le risultanze del sistema di attraverso le risultanze del sistema di
valutazione ovvero l’inosservanza delle direttive valutazione di cui al Titolo II del decreto
imputabili al dirigente comportano, previa legislativo di attuazione della legge 4 marzo
contestazione e ferma restando l’eventuale 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della
responsabilità disciplinare secondo la disciplina produttività del lavoro pubblico e di efficienza e
contenuta nel contratto collettivo, l’impossibilità trasparenza delle pubbliche amministrazioni
di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. In ovvero l’inosservanza delle direttive imputabili al
relazione alla gravità dei casi, l’amministrazione dirigente comportano, previa contestazione e
può inoltre, previa contestazione e nel rispetto ferma restando l’eventuale responsabilità
del principio del contraddittorio, revocare disciplinare secondo la disciplina contenuta nel
l’incarico collocando il dirigente a disposizione dei contratto collettivo, l’impossibilità di rinnovo
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

ruoli di cui all’articolo 23 ovvero recedere dal dello stesso incarico dirigenziale. In relazione alla
rapporto di lavoro secondo le disposizioni del gravità dei casi, l’amministrazione può inoltre,
contratto collettivo.”. previa contestazione e nel rispetto del principio
del contraddittorio, revocare l’incarico collocando
il dirigente a disposizione dei ruoli di cui
all’articolo 23 ovvero recedere dal rapporto di
lavoro secondo le disposizioni del contratto
collettivo.”;
b) dopo il comma 1, è inserito il seguente: “ 1- b) dopo il comma 1, è inserito il seguente: “ 1-
bis. Al di fuori dei casi di cui al comma 1, al bis. Al di fuori dei casi di cui al comma 1, al
dirigente nei confronti del quale sia stata dirigente nei confronti del quale sia stata
accertata, previa contestazione e nel rispetto del accertata, previa contestazione e nel rispetto del
principio del contraddittorio secondo le procedure principio del contraddittorio secondo le procedure
previste dalla legge e dai contratti collettivi previste dalla legge e dai contratti collettivi
nazionali, la colpevole violazione del dovere di nazionali, la colpevole violazione del dovere di
vigilanza sul rispetto, da parte del personale vigilanza sul rispetto, da parte del personale
assegnato ai propri uffici, degli standard assegnato ai propri uffici, degli standard
quantitativi e qualitativi fissati quantitativi e qualitativi fissati
dall’amministrazione, conformemente agli dall’amministrazione, conformemente agli
indirizzi deliberati dalla Commissione di cui indirizzi deliberati dalla Commissione di cui
all’articolo 13 del decreto legislativo…., la all’articolo 13 del decreto legislativo di attuazione
retribuzione di risultato è decurtata, sentito il della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
Comitato dei Garanti, in relazione alla gravità ottimizzazione della produttività del lavoro
della violazione di una quota fino all’ottanta per pubblico e di efficienza e trasparenza delle
cento.”. pubbliche amministrazioni, la retribuzione di
risultato è decurtata, sentito il Comitato dei
garanti, in relazione alla gravità della violazione
di una quota fino all’ottanta per cento.”.

Art. 41 Art. 42
(Modifica all’articolo 22 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 22 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. L’articolo 22 del decreto legislativo 30 marzo 1. L’articolo 22 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n.165, è sostituito dal seguente: 2001, n.165, è sostituito dal seguente:
“Art. 22 - (Comitato dei garanti) - 1. I “Art. 22 - (Comitato dei garanti) - 1. I
provvedimenti di cui all'articolo 21, commi 1 e 1- provvedimenti di cui all'articolo 21, commi 1 e 1
bis, sono adottati sentito il Comitato dei -bis, sono adottati sentito il Comitato dei garanti,
garanti, i cui componenti, nel rispetto del i cui componenti, nel rispetto del principio di
principio di genere, sono nominati con decreto genere, sono nominati con decreto del Presidente
del Presidente del Consiglio dei ministri. Il del Consiglio dei Ministri. Il Comitato dura in
Comitato dura in carica tre anni e l'incarico non è carica tre anni e l'incarico non è rinnovabile.
rinnovabile.
2. Il Comitato dei garanti è composto da un 2. Il Comitato dei garanti è composto da un
consigliere della Corte dei conti, designato dal consigliere della Corte dei conti, designato dal
suo Presidente, e da quattro componenti suo Presidente, e da quattro componenti
designati rispettivamente, uno dal Presidente designati rispettivamente, uno dal Presidente
della Commissione di cui all’articolo 13, uno dal della Commissione di cui all’articolo 13 del
Ministro per la pubblica amministrazione e decreto legislativo di attuazione della legge 4
l’innovazione scelto tra un esperto scelto tra marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione
soggetti con specifica qualificazione ed della produttività del lavoro pubblico, e di
esperienza nei settori dell’organizzazione efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrativa e del lavoro pubblico e due scelti amministrazioni, uno dal Ministro per la pubblica
tra dirigenti di uffici dirigenziali generali di cui amministrazione e l’innovazione, scelto tra un
almeno uno appartenente agli Organismi esperto scelto tra soggetti con specifica
indipendenti di valutazione, estratti a sorte fra qualificazione ed esperienza nei settori
coloro che hanno presentato la propria dell’organizzazione amministrativa e del lavoro
candidatura. I componenti sono collocati fuori pubblico, e due scelti tra dirigenti di uffici
ruolo e il posto corrispondente nella dotazione dirigenziali generali di cui almeno uno
organica dell’amministrazione di appartenenza è appartenente agli Organismi indipendenti di
reso indisponibile per tutta la durata del valutazione, estratti a sorte fra coloro che hanno
mandato. presentato la propria candidatura. I componenti
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

sono collocati fuori ruolo e il posto


corrispondente nella dotazione organica
dell’amministrazione di appartenenza è reso
indisponibile per tutta la durata del mandato. Per
la partecipazione al Comitato non è prevista la
corresponsione di emolumenti o rimborsi spese.
3. Il parere del Comitato dei garanti viene reso 3. Il parere del Comitato dei garanti viene reso
entro il termine di quarantacinque giorni dalla entro il termine di quarantacinque giorni dalla
richiesta; decorso inutilmente tale termine si richiesta; decorso inutilmente tale termine si
prescinde dal parere.”. prescinde dal parere.”.

Art. 42 Art. 43
(Modifiche all’articolo 23 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 23 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n.165) 30 marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 23, comma 1, del decreto 1. Al terzo periodo del comma 1 dell’articolo 23
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è apportata la del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le
seguente modifica: parole: “tre anni” sono sostituite dalle seguenti:
a) al terzo periodo le parole “tre anni” sono ”cinque anni”.
sostituite dalle seguenti ”cinque anni”.
2. Per i dirigenti ai quali sia stato conferito 2. Per i dirigenti ai quali sia stato conferito
l’incarico di direzione di uffici dirigenziali generali l’incarico di direzione di uffici dirigenziali generali
o equivalenti prima dell’entrata in vigore del o equivalenti prima della data di entrata in vigore
presente decreto, il termine di cui all’articolo 23, del presente decreto, il termine di cui all’articolo
comma 1, terzo periodo, del decreto legislativo 23, comma 1, terzo periodo, del decreto
n.165 del 2001, rimane fissato in tre anni. legislativo n.165 del 2001, rimane fissato in tre
anni.
3. Il transito nella prima fascia dei ruoli
dirigenziali è comunque escluso per coloro che
abbiano espressamente rinunciato prima
dell’entrata in vigore del presente decreto
all’applicazione della disposizione di cui
all’articolo 23 del decreto legislativo n.165 del
2001.

Art. 43 Art. 44
(Modifica all’articolo 23-bis del decreto (Modifica all’articolo 23-bis del decreto legislativo
legislativo 30 marzo 2001, n.165) 30 marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 23-bis del decreto legislativo 30 1. All’articolo 23-bis del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165, sono apportate le seguenti marzo 2001, n.165, sono apportate le seguenti
modifiche: modificazioni:
a) al comma 1, le parole da: “possono” fino a “ a) al comma 1, le parole da: “possono” fino a “
aspettativa” sono sostituite dalle seguenti: “sono aspettativa” sono sostituite dalle seguenti: “sono
collocati, salvo motivato diniego collocati, salvo motivato diniego
dell’amministrazione di appartenenza in ordine dell’amministrazione di appartenenza in ordine
alle proprie preminenti esigenze organizzative, in alle proprie preminenti esigenze organizzative, in
aspettativa”; aspettativa”;
b) al comma 2, in fine, sono aggiunte le seguenti b) al comma 2, in fine, sono aggiunte le seguenti
parole: “in ordine alle proprie preminenti parole: “in ordine alle proprie preminenti
esigenze organizzative”. esigenze organizzative”.

Art. 44 Art. 45
(Modifica all’articolo 24 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 24 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 24 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 24 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, sono apportate le seguenti 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche: modifiche:
a) al comma 1, le parole “ e alle connesse a) al comma 1, le parole: “e alle connesse
responsabilità” sono sostituite dalle seguenti: “, responsabilità” sono sostituite dalle seguenti: “,
alle connesse responsabilità e ai risultati alle connesse responsabilità e ai risultati
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conseguiti.”; conseguiti”;
b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti: b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
“1-bis. Il trattamento accessorio collegato ai “1 -bis. Il trattamento accessorio collegato ai
risultati deve costituire almeno il 30 per cento risultati deve costituire almeno il 30 per cento
della retribuzione complessiva del dirigente della retribuzione complessiva del dirigente
considerata al netto della retribuzione individuale considerata al netto della retribuzione individuale
di anzianità e degli incarichi aggiuntivi soggetti al di anzianità e degli incarichi aggiuntivi soggetti al
regime dell’onnicomprensività. regime dell’onnicomprensività.
1-ter. I contratti collettivi nazionali incrementano 1-ter. I contratti collettivi nazionali incrementano
progressivamente la componente legata al progressivamente la componente legata al
risultato, in modo da adeguarsi a quanto risultato, in modo da adeguarsi a quanto
disposto dal comma 1-bis, entro la tornata disposto dal comma 1-bis, entro la tornata
contrattuale successiva a quella decorrente dal contrattuale successiva a quella decorrente dal
1° gennaio 2010, destinando comunque a tale 1° gennaio 2010, destinando comunque a tale
componente tutti gli incrementi previsti per la componente tutti gli incrementi previsti per la
parte accessoria della retribuzione. La parte accessoria della retribuzione. La
disposizione di cui al comma 1-bis non si applica disposizione di cui al comma 1-bis non si applica
alla dirigenza del Servizio Sanitario Nazionale e alla dirigenza del Servizio sanitario nazionale e
non può, in ogni caso, comportare nuovi o dall’attuazione del medesimo comma non devono
maggiori oneri per la finanza pubblica. derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica.
1-quater. La parte della retribuzione collegata al 1-quater. La parte della retribuzione collegata al
raggiungimento dei risultati della prestazione raggiungimento dei risultati della prestazione
non può essere corrisposta al dirigente non può essere corrisposta al dirigente
responsabile qualora l’amministrazione di responsabile qualora l’amministrazione di
appartenenza, decorso il periodo transitorio di sei appartenenza, decorso il periodo transitorio di sei
mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo mesi dalla data di entrata in vigore del decreto
di attuazione della delega di cui alla legge 4 legislativo di attuazione della legge 4 marzo
marzo 2009, n.15, non abbia predisposto il 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della
sistema di valutazione di cui al Titolo II del citato produttività del lavoro pubblico e di efficienza e
decreto legislativo.”. trasparenza delle pubbliche amministrazioni, non
abbia predisposto il sistema di valutazione di cui
al Titolo II del citato decreto legislativo.”.

Art. 45 Art. 46
(Modifiche all’articolo 28 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 28 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n.165) 30 marzo 2001, n.165)
1.All’articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo 1.All’articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165 sono apportate le seguenti 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche: modificazioni:
a) la rubrica è sostituita dalla seguente “Accesso a) la rubrica è sostituita dalla seguente: “Accesso
alla qualifica di dirigente della seconda fascia”; alla qualifica di dirigente della seconda fascia”;
b) al comma 2 dopo le parole “o se in possesso b) al comma 2 dopo le parole: “o se in possesso
del” sono inserite le seguenti:“del dottorato di del” sono inserite le seguenti: “dottorato di
ricerca o”. ricerca o del”.

Art. 46 Art. 47
(Modifica all’articolo 28 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 28 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. Dopo l’articolo 28 del decreto legislativo 30 1. Dopo l’articolo 28 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165 è inserito il seguente:“Art. marzo 2001, n. 165 è inserito il seguente:“Art.
28- bis - (Accesso alla qualifica di dirigente della 28- bis - (Accesso alla qualifica di dirigente della
prima fascia). 1.Fermo restando quanto previsto prima fascia). 1 .Fermo restando quanto previsto
dall’articolo 19, comma 4, l’accesso alla qualifica dall’articolo 19, comma 4, l’accesso alla qualifica
di dirigente di prima fascia nelle amministrazioni di dirigente di prima fascia nelle amministrazioni
statali, anche ad ordinamento autonomo, e negli statali, anche ad ordinamento autonomo, e negli
enti pubblici non economici avviene, per il 50 per enti pubblici non economici avviene, per il
cento dei posti, calcolati con riferimento a quelli cinquanta per cento dei posti, calcolati con
che si rendono disponibili ogni anno per la riferimento a quelli che si rendono disponibili
cessazione dal servizio dei soggetti incaricati, ogni anno per la cessazione dal servizio dei
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tramite concorso pubblico per titoli ed esami soggetti incaricati, tramite concorso pubblico per
indetto dalle singole amministrazioni, sulla base titoli ed esami indetto dalle singole
di criteri generali stabiliti con decreto del amministrazioni, sulla base di criteri generali
Presidente del Consiglio dei ministri, previo stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio
parere della Scuola Superiore della Pubblica dei Ministri, previo parere della Scuola superiore
Amministrazione. della pubblica amministrazione.
2. Nei casi in cui lo svolgimento dei relativi 2. Nei casi in cui lo svolgimento dei relativi
incarichi richieda specifica esperienza e peculiare incarichi richieda specifica esperienza e peculiare
professionalità, alla copertura di singoli posti e professionalità, alla copertura di singoli posti e
comunque di una quota non superiore alla metà comunque di una quota non superiore alla metà
di quelli da mettere a concorso ai sensi del di quelli da mettere a concorso ai sensi del
comma 1 si può provvedere, con contratti di comma 1 si può provvedere, con contratti di
diritto privato a tempo determinato, attraverso diritto privato a tempo determinato, attraverso
concorso pubblico aperto ai soggetti in possesso concorso pubblico aperto ai soggetti in possesso
dei requisiti professionali e delle attitudini dei requisiti professionali e delle attitudini
manageriali corrispondenti al posto di funzione manageriali corrispondenti al posto di funzione
da coprire. I contratti sono stipulati per un da coprire. I contratti sono stipulati per un
periodo non superiore a tre anni. periodo non superiore a tre anni.
3. Al concorso per titoli ed esami di cui al comma 3. Al concorso per titoli ed esami di cui al comma
1 possono essere ammessi i dirigenti di ruolo 1 possono essere ammessi i dirigenti di ruolo
delle pubbliche amministrazioni, che abbiano delle pubbliche amministrazioni, che abbiano
maturato almeno cinque anni di servizio nei ruoli maturato almeno cinque anni di servizio nei ruoli
dirigenziali e gli altri soggetti in possesso di titoli dirigenziali e gli altri soggetti in possesso di titoli
di studio e professionali individuati nei bandi di di studio e professionali individuati nei bandi di
concorso, con riferimento alle specifiche esigenze concorso, con riferimento alle specifiche esigenze
dell’Amministrazione e sulla base di criteri dell’Amministrazione e sulla base di criteri
generali di equivalenza stabiliti con decreto del generali di equivalenza stabiliti con decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri, previo Presidente del Consiglio dei Ministri, previo
parere della Scuola Superiore della Pubblica parere della Scuola superiore della pubblica
Amministrazione, sentito il Ministro amministrazione, sentito il Ministro
dell’istruzione, dell’università e della ricerca. A dell’istruzione, dell’università e della ricerca. A
tal fine le amministrazioni che bandiscono il tale fine le amministrazioni che bandiscono il
concorso tengono in particolare conto del concorso tengono in particolare conto del
personale di ruolo che ha esercitato per almeno personale di ruolo che ha esercitato per almeno
cinque anni funzioni di livello dirigenziale cinque anni funzioni di livello dirigenziale
generale all’interno delle stesse. generale all’interno delle stesse ovvero del
personale appartenente all’organico dell’Unione
europea in virtù di un pubblico concorso
organizzato da dette istituzioni.
4. I vincitori del concorso di cui al comma 1 sono 4. I vincitori del concorso di cui al comma 1 sono
assunti dall’amministrazione e, anteriormente al assunti dall’amministrazione e, anteriormente al
conferimento dell’incarico, sono tenuti conferimento dell’incarico, sono tenuti
all’espletamento di un periodo di formazione all’espletamento di un periodo di formazione
presso uffici amministrativi di uno Stato presso uffici amministrativi di uno Stato
dell’Unione europea o di un organismo dell’Unione europea o di un organismo
comunitario o internazionale. In ogni caso il comunitario o internazionale. In ogni caso il
periodo di formazione è completato entro tre periodo di formazione è completato entro tre
anni dalla conclusione del concorso. anni dalla conclusione del concorso.
5. La frequenza del periodo di formazione è 5. La frequenza del periodo di formazione è
obbligatoria ed è a tempo pieno, per una durata obbligatoria ed è a tempo pieno, per una durata
pari a sei mesi, anche non continuativi, e si pari a sei mesi, anche non continuativi, e si
svolge presso gli uffici di cui al comma 4, scelti svolge presso gli uffici di cui al comma 4, scelti
dal vincitore tra quelli indicati dal vincitore tra quelli indicati
dall’amministrazione. dall’amministrazione.
6. Con regolamento emanato ai sensi dell’articolo 6. Con regolamento emanato ai sensi dell’articolo
17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n.
400, su proposta del Ministro per la pubblica 400, su proposta del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione, di concerto con amministrazione e l’innovazione, di concerto con
il Ministro dell’economia e delle finanze, e sentita il Ministro dell’economia e delle finanze, e sentita
la Scuola Superiore della Pubblica la Scuola superiore della pubblica
Amministrazione, sono disciplinate le modalità di amministrazione, sono disciplinate le modalità di
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compimento del periodo di formazione, tenuto compimento del periodo di formazione, tenuto
anche conto di quanto previsto nell’articolo 32. anche conto di quanto previsto nell’articolo 32.
7. Al termine del periodo di formazione è 7. Al termine del periodo di formazione è
prevista, da parte degli uffici di cui al comma 4, prevista, da parte degli uffici di cui al comma 4,
una valutazione del livello di professionalità una valutazione del livello di professionalità
acquisito che equivale al superamento del acquisito che equivale al superamento del
periodo di prova necessario per l’immissione in periodo di prova necessario per l’immissione in
ruolo di cui all’articolo 70, comma 13. ruolo di cui all’articolo 70, comma 13.
8. Le spese sostenute per l’espletamento del 8. Le spese sostenute per l’espletamento del
periodo di formazione svolto presso le sedi periodo di formazione svolto presso le sedi
estere di cui al comma 4 sono a carico delle estere di cui al comma 4 sono a carico delle
singole amministrazioni nell’ambito delle risorse singole amministrazioni nell’ambito delle risorse
finanziarie disponibili a legislazione vigente.”. finanziarie disponibili a legislazione vigente.”.

CAPO III CAPO III


Uffici, piante organiche, mobilità e accessi Uffici, piante organiche, mobilità e accessi

Art. 47 Art. 48
(Mobilità intercompartimentale) (Mobilità intercompartimentale)
1. Dopo l’articolo 29 del decreto legislativo 30 1. Dopo l’articolo 29 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165, è inserito il seguente: marzo 2001, n.165, nel Capo III, è inserito il
“Art. 29-bis (Mobilità intercompartimentale) - 1. seguente: “Art. 29-bis (Mobilità
Al fine di favorire i processi di mobilità fra i intercompartimentale) - 1. Al fine di favorire i
comparti di contrattazione del personale delle processi di mobilità fra i comparti di
pubbliche amministrazioni, con contratto quadro contrattazione del personale delle pubbliche
è definita, senza maggiori oneri per la finanza amministrazioni, con decreto del Presidente del
pubblica, una tabella di equiparazione fra i livelli Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro
di inquadramento previsti dai contratti collettivi per la pubblica amministrazione e l'innovazione,
relativi ai diversi comparti di contrattazione.”. di concerto con il Ministro dell’economia e delle
finanze, previo parere della Conferenza unificata
di cui all’articolo 8 del decreto legislativo n. 281
del 1997, sentite le Organizzazioni sindacali è
definita, senza nuovi o maggiori oneri per la
finanza pubblica, una tabella di equiparazione fra
i livelli di inquadramento previsti dai contratti
collettivi relativi ai diversi comparti di
contrattazione.”.

Art. 48 Art. 49
(Modifiche all’articolo 30 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 30 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n.165) 30 marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 1. Il comma 1 dell’articolo 30 del decreto
2001, il comma 1 è sostituito dal seguente: “ 1. legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito
Le amministrazioni possono ricoprire posti dal seguente: “ 1. Le amministrazioni possono
vacanti in organico mediante cessione del ricoprire posti vacanti in organico mediante
contratto di lavoro di dipendenti appartenenti cessione del contratto di lavoro di dipendenti
alla stessa qualifica in servizio presso altre appartenenti alla stessa qualifica in servizio
amministrazioni, che facciano domanda di presso altre amministrazioni, che facciano
trasferimento. Le amministrazioni devono in ogni domanda di trasferimento. Le amministrazioni
caso rendere pubbliche le disponibilità dei posti devono in ogni caso rendere pubbliche le
in organico da ricoprire attraverso passaggio disponibilità dei posti in organico da ricoprire
diretto di personale da altre amministrazioni attraverso passaggio diretto di personale da altre
fissando preventivamente i criteri di scelta. Il amministrazioni, fissando preventivamente i
trasferimento è disposto previo parere favorevole criteri di scelta. Il trasferimento è disposto previo
dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici parere favorevole dei dirigenti responsabili dei
cui il personale è o sarà assegnato sulla base servizi e degli uffici cui il personale è o sarà
della professionalità in possesso del dipendente assegnato sulla base della professionalità in
in relazione al posto ricoperto o da ricoprire.” possesso del dipendente in relazione al posto
ricoperto o da ricoprire.”.
2. Dopo il comma 2 dell’articolo 30 del decreto 2. Dopo il comma 1 dell’articolo 30 del citato
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legislativo n. 165 del 2001, è inserito il decreto legislativo n. 165 del 2001, è inserito il
seguente: “2-bis. Fermo restando quanto seguente: “1-bis. Fermo restando quanto
previsto al comma 2, con decreto del Ministro previsto al comma 2, con decreto del Ministro
per la pubblica amministrazione e l’innovazione, per la pubblica amministrazione e l’innovazione,
di concerto con il Ministro dell’economia e delle di concerto con il Ministro dell’economia e delle
finanze e previa intesa con la conferenza finanze e previa intesa con la conferenza
unificata, sentite le confederazioni sindacali unificata, sentite le confederazioni sindacali
rappresentative, sono disposte le misure per rappresentative, sono disposte le misure per
agevolare i processi di mobilità, anche agevolare i processi di mobilità, anche
volontaria, per garantire l’esercizio delle funzioni volontaria, per garantire l’esercizio delle funzioni
istituzionali da parte delle amministrazioni che istituzionali da parte delle amministrazioni che
presentano carenze di organico”. presentano carenze di organico.”.

Art. 49 Art. 50
(Modifica all’articolo 33 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 33 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n.165) marzo 2001, n.165)
1. All’articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n.165, dopo il comma 1 è inserito il 2001, n.165, dopo il comma 1 è inserito il
seguente:“1-bis. La mancata individuazione da seguente:“1-bis. La mancata individuazione da
parte del dirigente responsabile delle eccedenze parte del dirigente responsabile delle eccedenze
delle unità di personale, ai sensi del comma 1, è delle unità di personale, ai sensi del comma 1, è
valutabile ai fini della responsabilità per danno valutabile ai fini della responsabilità per danno
erariale.”. erariale.”.

Art. 51
(Territorializzazione delle procedure concorsuali).
1.All’articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, al comma 5-ter è aggiunto, in fine,
il seguente periodo: "Il principio della parità di
condizioni per l’accesso ai pubblici uffici è
garantito, mediante specifiche disposizioni del
bando, con riferimento al luogo di residenza dei
concorrenti, quando tale requisito sia
strumentale all’assolvimento di servizi altrimenti
non attuabili o almeno non attuabili con identico
risultato.”.

Art. 50 Art. 52
(Modifiche all’articolo 53 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 53 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n.165) 30 marzo 2001, n.165)
1.All’articolo 53 del decreto legislativo n. 165 del 1.All’articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo
2001, sono apportate le seguenti modifiche: 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) dopo il comma 1, è inserito il seguente: a) dopo il comma 1, è inserito il seguente:
“1-bis. Non possono essere conferiti incarichi di “1 -bis. Non possono essere conferiti incarichi di
direzione di strutture deputate alla gestione del direzione di strutture deputate alla gestione del
personale a soggetti che rivestano o abbiano personale a soggetti che rivestano o abbiano
rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti
politici o in organizzazioni sindacali o che abbiano politici o in organizzazioni sindacali o che abbiano
avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi
di collaborazione o di consulenza con le predette di collaborazione o di consulenza con le predette
organizzazioni.”. organizzazioni.”;
b) il comma 16- bis è sostituto dal seguente:” b) il comma 16-bis è sostituto dal seguente:” 16-
16-bis. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - bis. La Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento della funzione pubblica può Dipartimento della funzione pubblica può
disporre verifiche del rispetto delle disposizioni disporre verifiche del rispetto delle disposizioni
del presente articolo e articolo 1, commi 56 e del presente articolo e dell’ articolo 1, commi 56
seguenti, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e seguenti, della legge 23 dicembre 1996, n.
per il tramite dell'Ispettorato per la funzione 662, per il tramite dell'Ispettorato per la funzione
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pubblica. A tale fine quest'ultimo opera d’intesa pubblica. A tale fine quest'ultimo opera d’intesa
con i Servizi ispettivi di finanza pubblica del con i Servizi ispettivi di finanza pubblica del
Dipartimento della Ragioneria generale dello Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato.”. Stato.”.

CAPO IV CAPO IV
Contrattazione collettiva nazionale e integrativa Contrattazione collettiva nazionale e integrativa

Art. 51 Art. 53
(Oggetto, ambito di applicazione e finalità) (Oggetto, ambito di applicazione e finalità)
1. Il presente capo reca disposizioni in materia di 1. Il presente capo reca disposizioni in materia di
contrattazione collettiva e integrativa e di contrattazione collettiva e integrativa e di
funzionalità delle amministrazioni pubbliche, al funzionalità delle amministrazioni pubbliche, al
fine di conseguire, in coerenza con il modello fine di conseguire, in coerenza con il modello
contrattuale sottoscritto dalle parti sociali, una contrattuale sottoscritto dalle parti sociali, una
migliore organizzazione del lavoro e di assicurare migliore organizzazione del lavoro e di assicurare
il rispetto della ripartizione tra le materie il rispetto della ripartizione tra le materie
sottoposte alla legge, nonché, sulla base di sottoposte alla legge, nonché, sulla base di
questa, ad atti organizzativi e all'autonoma questa, ad atti organizzativi e all'autonoma
determinazione dei dirigenti, e quelle sottoposte determinazione dei dirigenti, e quelle sottoposte
alla contrattazione collettiva. alla contrattazione collettiva.

Art. 52 Art. 54
(Modifiche all’articolo 40 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 40 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 40 del decreto legislativo n. 165 del 1. All’articolo 40 del decreto legislativo n. 165 del
2001, i commi da 1 a 3 sono sostituiti dai 2001, i commi da 1 a 3 sono sostituiti dai
seguenti: seguenti:
“Art. 40 - (Contratti collettivi nazionali ed “1. La contrattazione collettiva determina i diritti
integrativi) - 1. La contrattazione collettiva e gli obblighi direttamente pertinenti al rapporto
determina i diritti e gli obblighi direttamente di lavoro, nonché le materie relative alle relazioni
pertinenti al rapporto di lavoro nonché le materie sindacali. Sono, in particolare, escluse dalla
relative alle relazioni sindacali. Sono, in contrattazione collettiva le materie attinenti
particolare, escluse dalla contrattazione collettiva all’organizzazione degli uffici, quelle oggetto di
le materie attinenti all’organizzazione degli uffici, partecipazione sindacale ai sensi dell’articolo 9,
quelle oggetto di partecipazione sindacale ai quelle afferenti alle prerogative dirigenziali ai
sensi dell’articolo 9, quelle afferenti alle sensi degli articoli 5, comma 2, 16 e 17, la
prerogative dirigenziali ai sensi degli articoli 5, materia del conferimento e della revoca degli
comma 2, 16 e 17, la materia del conferimento e incarichi dirigenziali, nonché quelle di cui
della revoca degli incarichi dirigenziali, nonché all’articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 23
quelle di cui all’articolo 1, comma 2, lettera c) ottobre 1992, n. 421. Nelle materie relative alle
della legge 23 ottobre 1992, n. 421. Nelle sanzioni disciplinari, alla valutazione delle
materie relative alle sanzioni disciplinari, alla prestazioni ai fini della corresponsione del
valutazione delle prestazioni ai fini della trattamento accessorio, della mobilità e delle
corresponsione del trattamento accessorio, della progressioni economiche, la contrattazione
mobilità e delle progressioni economiche, la collettiva è consentita negli esclusivi limiti
contrattazione collettiva è consentita negli previsti dalle norme di legge.
esclusivi limiti previsti dalle norme di legge.
2. Tramite appositi accordi tra l’ARAN e le 2. Tramite appositi accordi tra l’ARAN e le
Confederazioni rappresentative, secondo le Confederazioni rappresentative, secondo le
procedure di cui agli articoli 41, comma 5, e 47, procedure di cui agli articoli 41, comma 5, e 47,
senza nuovi o maggiori oneri per la finanza senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica, sono definiti sino a un massimo di pubblica, sono definiti fino a un massimo di
quattro comparti di contrattazione collettiva quattro comparti di contrattazione collettiva
nazionale, cui corrispondono non più di quattro nazionale, cui corrispondono non più di quattro
separate aree per la dirigenza. Una apposita separate aree per la dirigenza. Una apposita
sezione contrattuale di un’area dirigenziale sezione contrattuale di un’area dirigenziale
riguarda la dirigenza del ruolo sanitario del SSN, riguarda la dirigenza del ruolo sanitario del
per gli effetti di cui all’art. 15 del d.lgs. 30 Servizio sanitario nazionale, per gli effetti di cui
dicembre 1992, n. 502 e successive all’articolo 15 del decreto legislativo 30 dicembre
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modificazioni. 1992, n. 502, e successive modificazioni.


Nell’ambito dei comparti di contrattazione
possono essere costituite apposite sezioni
contrattuali per specifiche professionalità.
3. La contrattazione collettiva disciplina, in 3. La contrattazione collettiva disciplina, in
coerenza con il settore privato, la struttura coerenza con il settore privato, la struttura
contrattuale, i rapporti tra i diversi livelli e la contrattuale, i rapporti tra i diversi livelli e la
durata dei contratti collettivi nazionali e durata dei contratti collettivi nazionali e
integrativi. La durata viene stabilita in modo che integrativi. La durata viene stabilita in modo che
vi sia coincidenza fra la vigenza della disciplina vi sia coincidenza fra la vigenza della disciplina
giuridica e di quella economica. Le risorse per gli giuridica e di quella economica.
incrementi retributivi per il rinnovo dei contratti
collettivi nazionali delle amministrazioni
regionali, locali e degli enti del SSN sono definite
dal Governo, nel rispetto dei vincoli di bilancio,
del patto di stabilità e di analoghi strumenti di
contenimento della spesa, previa consultazione
con le rispettive rappresentanze istituzionali del
sistema delle autonomie.
3-bis. Le pubbliche amministrazioni attivano 3-bis. Le pubbliche amministrazioni attivano
autonomi livelli di contrattazione collettiva autonomi livelli di contrattazione collettiva
integrativa, nel rispetto dell’articolo 7, comma 5, integrativa, nel rispetto dell’articolo 7, comma 5,
e dei vincoli di bilancio risultanti dagli strumenti e dei vincoli di bilancio risultanti dagli strumenti
di programmazione annuale e pluriennale di di programmazione annuale e pluriennale di
ciascuna amministrazione. La contrattazione ciascuna amministrazione. La contrattazione
collettiva integrativa assicura adeguati livelli di collettiva integrativa assicura adeguati livelli di
efficienza e produttività dei servizi pubblici, efficienza e produttività dei servizi pubblici,
incentivando l'impegno e la qualità della incentivando l'impegno e la qualità della
performance ai sensi dell’articolo 45, comma 3, performance ai sensi dell’articolo 45, comma 3. A
attraverso l’attribuzione di trattamenti economici tale fine destina al trattamento economico
accessori, anche temporanei, legati al accessorio collegato alla performance individuale
raggiungimento di risultati programmati ovvero una quota prevalente del trattamento accessorio
allo svolgimento di attività che richiedono complessivo comunque denominato Essa si
particolare impegno e responsabilità. Essa si svolge sulle materie, con i vincoli e nei limiti
svolge sulle materie, con i vincoli e nei limiti stabiliti dai contratti collettivi nazionali, tra i
stabiliti dai contratti collettivi nazionali, tra i soggetti e con le procedure negoziali che questi
soggetti e con le procedure negoziali che questi ultimi prevedono; essa può avere àmbito
ultimi prevedono; essa può avere àmbito territoriale e riguardare più amministrazioni. I
territoriale e riguardare più amministrazioni. I contratti collettivi nazionali definiscono il termine
contratti collettivi nazionali definiscono il termine delle sessioni negoziali in sede decentrata. Alla
delle sessioni negoziali in sede decentrata. Alla scadenza del termine le parti riassumono le
scadenza del termine le parti riassumono le rispettive prerogative e libertà di iniziativa e
rispettive prerogative e libertà di iniziativa e decisione.
decisione.
3-ter. Al fine di assicurare la continuità e il 3-ter. Al fine di assicurare la continuità e il
migliore svolgimento della funzione pubblica, migliore svolgimento della funzione pubblica,
qualora non si raggiunga l’accordo per la qualora non si raggiunga l’accordo per la
stipulazione di un contratto collettivo integrativo, stipulazione di un contratto collettivo integrativo,
l’amministrazione interessata può provvedere, in l’amministrazione interessata può provvedere, in
via provvisoria, sulle materie oggetto del via provvisoria, sulle materie oggetto del
mancato accordo, fino alla successiva mancato accordo, fino alla successiva
sottoscrizione. Agli atti adottati unilateralmente sottoscrizione. Agli atti adottati unilateralmente
si applicano le procedure di controllo di si applicano le procedure di controllo di
compatibilità economico-finanziaria previste compatibilità economico-finanziaria previste
dall’articolo 40-bis. dall’articolo 40-bis.
3-quater. La Commissione di cui all’articolo 13 3-quater. La Commissione di cui all’articolo 13
fornisce, entro il 31 maggio di ogni anno, del decreto legislativo di attuazione della legge 4
all’ARAN una graduatoria di performance delle marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione
amministrazioni statali e degli enti pubblici della produttività del lavoro pubblico e di
nazionali. Tale graduatoria raggruppa le singole efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni, per settori, su almeno tre livelli amministrazioni, fornisce, entro il 31 maggio di
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di merito, in funzione dei risultati di performance ogni anno, all’ARAN una graduatoria di
ottenuti. La contrattazione nazionale definisce le performance delle amministrazioni statali e degli
modalità di ripartizione delle risorse per la enti pubblici nazionali. Tale graduatoria
contrattazione decentrata tra i diversi livelli di raggruppa le singole amministrazioni, per settori,
merito assicurando l’invarianza complessiva dei su almeno tre livelli di merito, in funzione dei
relativi oneri nel comparto o nell’area di risultati di performance ottenuti. La
contrattazione. contrattazione nazionale definisce le modalità di
ripartizione delle risorse per la contrattazione
decentrata tra i diversi livelli di merito
assicurando l’invarianza complessiva dei relativi
oneri nel comparto o nell’area di contrattazione.
3-quinquies. La contrattazione collettiva 3-quinquies. La contrattazione collettiva
nazionale dispone, per le amministrazioni di cui nazionale dispone, per le amministrazioni di cui
al comma 3 dell’articolo 41, le modalità di al comma 3 dell’articolo 41, le modalità di
utilizzo delle risorse indicate all’articolo 45, utilizzo delle risorse indicate all’articolo 45,
comma 3-bis, individuando i criteri e i limiti comma 3-bis, individuando i criteri e i limiti
finanziari entro i quali si deve svolgere la finanziari entro i quali si deve svolgere la
contrattazione integrativa. Le regioni, per quanto contrattazione integrativa. Le regioni, per quanto
concerne le proprie amministrazioni, e gli enti concerne le proprie amministrazioni, e gli enti
locali possono destinare risorse aggiuntive alla locali possono destinare risorse aggiuntive alla
contrattazione integrativa nei limiti stabiliti dalla contrattazione integrativa nei limiti stabiliti dalla
contrattazione nazionale e nei limiti dei contrattazione nazionale e nei limiti dei
parametri di virtuosità fissati per la spesa di parametri di virtuosità fissati per la spesa di
personale dalle vigenti disposizioni, in ogni caso personale dalle vigenti disposizioni, in ogni caso
nel rispetto dei vincoli di bilancio e del patto di nel rispetto dei vincoli di bilancio e del patto di
stabilità e di analoghi strumenti del stabilità e di analoghi strumenti del
contenimento della spesa. Lo stanziamento delle contenimento della spesa. Lo stanziamento delle
risorse aggiuntive per la contrattazione risorse aggiuntive per la contrattazione
integrativa è correlato all’affettivo rispetto dei integrativa è correlato all’affettivo rispetto dei
principi in materia di misurazione, valutazione e principi in materia di misurazione, valutazione e
trasparenza della performance e in materia di trasparenza della performance e in materia di
merito e premi applicabili alle regioni e agli enti merito e premi applicabili alle regioni e agli enti
locali secondo quanto previsto dagli articoli 15- locali secondo quanto previsto dagli articoli 16 e
bis e 30-bis. Le pubbliche amministrazioni non 31 del decreto legislativo di attuazione della
possono in ogni caso sottoscrivere in sede legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
decentrata contratti collettivi integrativi in ottimizzazione della produttività del lavoro
contrasto con i vincoli e con i limiti risultanti dai pubblico e di efficienza e trasparenza delle
contratti collettivi nazionali o che disciplinano pubbliche amministrazioni .Le pubbliche
materie non espressamente delegate a tale amministrazioni non possono in ogni caso
livello negoziale ovvero che comportano oneri sottoscrivere in sede decentrata contratti
non previsti negli strumenti di programmazione collettivi integrativi in contrasto con i vincoli e
annuale e pluriennale di ciascuna con i limiti risultanti dai contratti collettivi
amministrazione. Nei casi di violazione dei vincoli nazionali o che disciplinano materie non
e dei limiti di competenza imposti dalla espressamente delegate a tale livello negoziale
contrattazione nazionale o dalle norme di legge, ovvero che comportano oneri non previsti negli
ferme restando le ipotesi di responsabilità delle strumenti di programmazione annuale e
parti contraenti e dei competenti organi di pluriennale di ciascuna amministrazione. Nei casi
controllo dell’amministrazione, le clausole sono di violazione dei vincoli e dei limiti di competenza
nulle, non possono essere applicate e sono imposti dalla contrattazione nazionale o dalle
sostituite ai sensi degli articoli 1339 e 1419, norme di legge, le clausole sono nulle, non
secondo comma, del codice civile. In caso di possono essere applicate e sono sostituite ai
accertato superamento di vincoli finanziari è fatto sensi degli articoli 1339 e 1419, secondo comma,
altresì obbligo di recupero nell'ambito della del codice civile. In caso di accertato
sessione negoziale successiva. Le disposizioni del superamento di vincoli finanziari da parte delle
presente comma trovano applicazione a sezioni regionali di controllo della Corte dei conti,
decorrere dai contratti sottoscritti del Dipartimento della funzione pubblica o del
successivamente all’entrata in vigore del Ministero dell’economia e delle finanze è fatto
presente decreto. altresì obbligo di recupero nell'ambito della
sessione negoziale successiva. Le disposizioni del
presente comma trovano applicazione a
decorrere dai contratti sottoscritti
successivamente alla data di entrata in vigore del
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decreto legislativo di attuazione della legge 4


marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione
della produttività del lavoro pubblico e di
efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni.
3-sexies. A corredo di ogni contratto integrativo 3-sexies. A corredo di ogni contratto integrativo
le pubbliche amministrazioni, redigono una le pubbliche amministrazioni, redigono una
relazione tecnico-finanziaria ed una relazione relazione tecnico-finanziaria ed una relazione
illustrativa, utilizzando gli schemi appositamente illustrativa, utilizzando gli schemi appositamente
predisposti e resi disponibili tramite i rispettivi predisposti e resi disponibili tramite i rispettivi
siti istituzionali dal Ministero dell’economia e siti istituzionali dal Ministero dell’economia e
delle finanze di intesa con il Dipartimento della delle finanze di intesa con il Dipartimento della
funzione pubblica. Tali relazioni vengono funzione pubblica. Tali relazioni vengono
certificate dagli organi di controllo di cui certificate dagli organi di controllo di cui
all’articolo 40-bis, comma 1.”. all’articolo 40-bis, comma 1.”.

Art. 53 Art. 55
(Modifica all’articolo 40-bis del decreto legislativo (Modifica all’articolo 40-bis del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. L’articolo 40-bis del decreto legislativo 30 1. L’articolo 40-bis del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente: marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 40-bis – (Controlli in materia di “Art. 40-bis – (Controlli in materia di
contrattazione integrativa)- 1. Il controllo sulla contrattazione integrativa)- 1. Il controllo sulla
compatibilità dei costi della contrattazione compatibilità dei costi della contrattazione
collettiva integrativa con i vincoli di bilancio e collettiva integrativa con i vincoli di bilancio e
quelli derivanti dall’applicazione delle norme di quelli derivanti dall’applicazione delle norme di
legge, con particolare riferimento alle legge, con particolare riferimento alle
disposizioni inderogabili che incidono sulla disposizioni inderogabili che incidono sulla
misura e sulla corresponsione dei trattamenti misura e sulla corresponsione dei trattamenti
accessori è effettuato dal collegio dei revisori dei accessori è effettuato dal collegio dei revisori dei
conti, dal collegio sindacale, dagli uffici centrali di conti, dal collegio sindacale, dagli uffici centrali di
bilancio o dagli analoghi organi previsti dai bilancio o dagli analoghi organi previsti dai
rispettivi ordinamenti. Qualora dai contratti rispettivi ordinamenti. Qualora dai contratti
integrativi derivino costi non compatibili con i integrativi derivino costi non compatibili con i
rispettivi vincoli di bilancio delle amministrazioni, rispettivi vincoli di bilancio delle amministrazioni,
si applicano le disposizioni di cui all'articolo 40, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 40,
comma 3-quinquies, ultimo periodo. comma 3-quinquies, sesto periodo.
2. Per le amministrazioni statali, anche ad 2. Per le amministrazioni statali, anche ad
ordinamento autonomo, nonché per gli enti ordinamento autonomo, nonché per gli enti
pubblici non economici e per gli enti e le pubblici non economici e per gli enti e le
istituzioni di ricerca con organico superiore a istituzioni di ricerca con organico superiore a
duecento unità, i contratti integrativi sottoscritti, duecento unità, i contratti integrativi sottoscritti,
corredati da una apposita relazione tecnico- corredati da una apposita relazione tecnico-
finanziaria ed una relazione illustrativa certificate finanziaria ed una relazione illustrativa certificate
dai competenti organi di controllo previsti dal dai competenti organi di controllo previsti dal
comma 1, sono trasmessi alla Presidenza del comma 1, sono trasmessi alla Presidenza del
Consiglio dei ministri - Dipartimento della Consiglio dei Ministri - Dipartimento della
funzione pubblica e al Ministero dell’economia e funzione pubblica e al Ministero dell’economia e
delle finanze - Dipartimento della Ragioneria delle finanze - Dipartimento della Ragioneria
generale dello Stato, che, entro trenta giorni generale dello Stato, che, entro trenta giorni
dalla data di ricevimento, ne accertano, dalla data di ricevimento, ne accertano,
congiuntamente, la compatibilità economico- congiuntamente, la compatibilità economico-
finanziaria, ai sensi del presente articolo e finanziaria, ai sensi del presente articolo e
dell’articolo 40, comma 3-quinquies. Decorso dell’articolo 40, comma 3-quinquies. Decorso tale
tale termine, che può essere sospeso in caso di termine, che può essere sospeso in caso di
richiesta di elementi istruttori, la delegazione di richiesta di elementi istruttori, la delegazione di
parte pubblica può procedere alla stipula del parte pubblica può procedere alla stipula del
contratto integrativo. Nel caso in cui il riscontro contratto integrativo. Nel caso in cui il riscontro
abbia esito negativo, le parti riprendono le abbia esito negativo, le parti riprendono le
trattative. trattative.
3. Le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 3. Le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo
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1, comma 2, inviano entro il 31 maggio di ogni 1, comma 2, inviano entro il 31 maggio di ogni
anno, specifiche informazioni sui costi della anno, specifiche informazioni sui costi della
contrattazione integrativa, certificate dagli organi contrattazione integrativa, certificate dagli organi
di controllo interno, al Ministero dell'economia e di controllo interno, al Ministero dell'economia e
delle finanze, che predispone, allo scopo, uno delle finanze, che predispone, allo scopo, uno
specifico modello di rilevazione, d'intesa con la specifico modello di rilevazione, d'intesa con la
Corte dei conti e con la Presidenza del Consiglio Corte dei conti e con la Presidenza del Consiglio
dei ministri - Dipartimento della funzione dei Ministri - Dipartimento della funzione
pubblica . Tali informazioni sono volte ad pubblica . Tali informazioni sono volte ad
accertare, oltre il rispetto dei vincoli finanziari in accertare, oltre il rispetto dei vincoli finanziari in
ordine sia alla consistenza delle risorse ordine sia alla consistenza delle risorse
assegnate ai fondi per la contrattazione assegnate ai fondi per la contrattazione
integrativa sia all'evoluzione della consistenza integrativa sia all'evoluzione della consistenza
dei fondi e della spesa derivante dai contratti dei fondi e della spesa derivante dai contratti
integrativi applicati, anche la concreta definizione integrativi applicati, anche la concreta definizione
ed applicazione di criteri improntati alla ed applicazione di criteri improntati alla
premialità, al riconoscimento del merito ed alla premialità, al riconoscimento del merito ed alla
valorizzazione dell'impegno e della qualità della valorizzazione dell'impegno e della qualità della
performance individuale, con riguardo ai diversi performance individuale, con riguardo ai diversi
istituti finanziati dalla contrattazione integrativa, istituti finanziati dalla contrattazione integrativa,
nonché a parametri di selettività, con particolare nonché a parametri di selettività, con particolare
riferimento alle progressioni economiche. Le riferimento alle progressioni economiche. Le
informazioni sono trasmesse alla Corte dei Conti informazioni sono trasmesse alla Corte dei conti
che, ferme restando le ipotesi di responsabilità che, ferme restando le ipotesi di responsabilità
eventualmente ravvisabili le utilizza, unitamente eventualmente ravvisabili le utilizza, unitamente
a quelle trasmesse ai sensi del Titolo V, anche ai a quelle trasmesse ai sensi del Titolo V, anche ai
fini del referto sul costo del lavoro. fini del referto sul costo del lavoro.
4. Le amministrazioni pubbliche hanno l'obbligo 4. Le amministrazioni pubbliche hanno l'obbligo
di pubblicare in modo permanente sul proprio di pubblicare in modo permanente sul proprio
sito istituzionale, con modalità che garantiscano sito istituzionale, con modalità che garantiscano
la piena visibilità e accessibilità delle informazioni la piena visibilità e accessibilità delle informazioni
ai cittadini, i contratti integrativi stipulati con la ai cittadini, i contratti integrativi stipulati con la
relazione tecnico-finanziaria e quella illustrativa relazione tecnico-finanziaria e quella illustrativa
certificate dagli organi di controllo di cui al certificate dagli organi di controllo di cui al
comma 1, nonché le informazioni trasmesse comma 1, nonché le informazioni trasmesse
annualmente ai sensi del comma 3. La relazione annualmente ai sensi del comma 3. La relazione
illustrativa, fra l’altro, evidenzia gli effetti attesi illustrativa, fra l’altro, evidenzia gli effetti attesi
in esito alla sottoscrizione del contratto in esito alla sottoscrizione del contratto
integrativo in materia di produttività ed efficienza integrativo in materia di produttività ed efficienza
dei servizi erogati, anche in relazione alle dei servizi erogati, anche in relazione alle
richieste dei cittadini. Il Dipartimento per la richieste dei cittadini. Il Dipartimento per la
funzione pubblica di intesa con il Ministero funzione pubblica di intesa con il Ministero
dell’economia e delle finanze e con la Conferenza dell’economia e delle finanze e in sede di
unificata predispone un modello per la Conferenza unificata predispone un modello per
valutazione, da parte dell’utenza, dell’impatto la valutazione, da parte dell’utenza, dell’impatto
della contrattazione integrativa sul della contrattazione integrativa sul
funzionamento dei servizi pubblici, evidenziando funzionamento dei servizi pubblici, evidenziando
le richieste e le previsioni di interesse per la le richieste e le previsioni di interesse per la
collettività. Tale modello e gli esiti della collettività. Tale modello e gli esiti della
valutazione vengono pubblicati sul sito valutazione vengono pubblicati sul sito
istituzionale delle amministrazioni pubbliche istituzionale delle amministrazioni pubbliche
interessate dalla contrattazione integrativa. interessate dalla contrattazione integrativa.
5. Ai fini dell’articolo 46, comma 4, le pubbliche 5. Ai fini dell’articolo 46, comma 4, le pubbliche
amministrazioni sono tenute a trasmettere amministrazioni sono tenute a trasmettere
all'ARAN, per via telematica, entro cinque giorni all'ARAN, per via telematica, entro cinque giorni
dalla sottoscrizione, il testo contrattuale con dalla sottoscrizione, il testo contrattuale con
l’allegata relazione tecnico-finanziaria ed l’allegata relazione tecnico-finanziaria ed
illustrativa e con l’indicazione delle modalità di illustrativa e con l’indicazione delle modalità di
copertura dei relativi oneri con riferimento agli copertura dei relativi oneri con riferimento agli
strumenti annuali e pluriennali di bilancio. I strumenti annuali e pluriennali di bilancio. I
predetti testi contrattuale sono altresì trasmessi predetti testi contrattuali sono altresì trasmessi
al CNEL. al CNEL.
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6. Il Dipartimento della funzione pubblica, il 6. Il Dipartimento della funzione pubblica, il


Dipartimento della Ragioneria generale dello Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato presso il Ministero dell’economia e delle Stato presso il Ministero dell’economia e delle
finanze e la Corte dei conti possono avvalersi ai finanze e la Corte dei conti possono avvalersi ai
sensi dell’articolo 17, comma 14, della legge 15 sensi dell’articolo 17, comma 14, della legge 15
maggio 1997, n. 127, di personale in posizione di maggio 1997, n. 127, di personale in posizione di
fuori ruolo o di comando per l’esercizio delle fuori ruolo o di comando per l’esercizio delle
funzioni di controllo sulla contrattazione funzioni di controllo sulla contrattazione
integrativa. integrativa.
7. In caso di mancato adempimento delle 7. In caso di mancato adempimento delle
prescrizioni del presente articolo, oltre alle prescrizioni del presente articolo, oltre alle
sanzioni previste dall'articolo 60, comma 2, è sanzioni previste dall'articolo 60, comma 2, è
fatto divieto alle amministrazioni di procedere a fatto divieto alle amministrazioni di procedere a
qualsiasi adeguamento delle risorse destinate qualsiasi adeguamento delle risorse destinate
alla contrattazione integrativa. Gli organi di alla contrattazione integrativa. Gli organi di
controllo previsti dal comma 1 vigilano sulla controllo previsti dal comma 1 vigilano sulla
corretta applicazione delle disposizioni del corretta applicazione delle disposizioni del
presente articolo.”. presente articolo.”.

Art. 54 Art. 56
(Modifica all’articolo 41 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 41 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165) marzo 2001, n. 165)
1. L’articolo 41 del decreto legislativo 30 marzo 1. L’articolo 41 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, è sostituito dal seguente: 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 41 - (Poteri di indirizzo nei confronti “Art. 41 - (Poteri di indirizzo nei confronti
dell'ARAN) - 1. Il potere di indirizzo nei dell'ARAN) - 1. Il potere di indirizzo nei confronti
confronti dell'ARAN e le altre competenze relative dell'ARAN e le altre competenze relative alle
alle procedure di contrattazione collettiva procedure di contrattazione collettiva nazionale
nazionale sono esercitati dalle pubbliche sono esercitati dalle pubbliche amministrazioni
amministrazioni attraverso le proprie istanze attraverso le proprie istanze associative o
associative o rappresentative, le quali rappresentative, le quali costituiscono comitati di
costituiscono comitati di settore che regolano settore che regolano autonomamente le proprie
autonomamente le proprie modalità di modalità di funzionamento e di deliberazione. In
funzionamento e di deliberazione. In ogni caso, ogni caso, le deliberazioni assunte in materia di
le deliberazioni assunte in materia di indirizzo indirizzo all'ARAN o di parere sull'ipotesi di
all'ARAN o di parere sull'ipotesi di accordo accordo nell'àmbito della procedura di
nell'àmbito della procedura di contrattazione contrattazione collettiva di cui all'articolo 47, si
collettiva di cui all'articolo 47, si considerano considerano definitive e non richiedono ratifica
definitive e non richiedono ratifica da parte delle da parte delle istanze associative o
istanze associative o rappresentative delle rappresentative delle pubbliche amministrazioni
pubbliche amministrazioni del comparto. del comparto.
2. E’ costituito un comitato di settore nell’ambito 2. E’ costituito un comitato di settore nell’ambito
della Conferenza delle Regioni, che esercita, per della Conferenza delle Regioni, che esercita, per
uno dei comparti di cui all’art. 40, comma2, le uno dei comparti di cui all’articolo 40, comma 2,
competenze di cui al comma 1, per le Regioni, i le competenze di cui al comma 1, per le regioni, i
relativi enti dipendenti, e le amministrazioni del relativi enti dipendenti, e le amministrazioni del
Servizio sanitario nazionale; a tale comitato Servizio sanitario nazionale; a tale comitato
partecipa un rappresentante del Governo, partecipa un rappresentante del Governo,
designato dal Ministro del Lavoro, della salute e designato dal Ministro del lavoro, della salute e
della previdenza sociale per le competenze delle delle politiche sociali per le competenze delle
amministrazioni del SSN. E’ costituito un amministrazioni del Servizio sanitario nazionale.
comitato di settore nell’ambito dell’Associazione E’ costituito un comitato di settore nell’ambito
nazionale dei Comuni italiani –ANCI, dell’Unione dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani
delle Province d’Italia – UPI- e dell’Unioncamere (ANCI), dell’Unione delle province d’Italia (UPI) e
che esercita, per uno dei comparti di cui all’art. dell’Unioncamere che esercita, per uno dei
40, comma2, le competenze di cui al comma 1, comparti di cui all’articolo 40, comma 2, le
per i dipendenti degli Enti locali, delle Camere di competenze di cui al comma 1, per i dipendenti
Commercio e dei segretari comunali e provinciali. degli enti locali, delle Camere di commercio e dei
segretari comunali e provinciali.
3. Per tutte le altre amministrazioni opera come 3. Per tutte le altre amministrazioni opera come
comitato di settore il Presidente del Consiglio dei comitato di settore il Presidente del Consiglio dei
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ministri tramite il Ministro per la pubblica Ministri tramite il Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione, di concerto con amministrazione e l’innovazione, di concerto con
il Ministro dell’economia e finanze. Al fine di il Ministro dell’economia e finanze. Al fine di
assicurare la salvaguardia delle specificità delle assicurare la salvaguardia delle specificità delle
diverse amministrazioni e delle categorie di diverse amministrazioni e delle categorie di
personale ivi comprese, gli indirizzi sono emanati personale ivi comprese, gli indirizzi sono emanati
per il sistema scolastico sentito il Ministro della per il sistema scolastico, sentito il Ministro
pubblica istruzione; nonché, per i rispettivi dell’istruzione, dell’università e della ricerca,
ambiti di competenza, sentiti i direttori delle nonché, per i rispettivi ambiti di competenza,
Agenzie fiscali, la Conferenza dei Rettori delle sentiti i direttori delle Agenzie fiscali, la
università italiane; le istanze rappresentative Conferenza dei rettori delle università italiane; le
promosse dai presidenti degli enti di ricerca e istanze rappresentative promosse dai presidenti
degli enti pubblici non economici ed il presidente degli enti di ricerca e degli enti pubblici non
del Consiglio nazionale dell’economia e del economici ed il presidente del Consiglio nazionale
lavoro. dell’economia e del lavoro.
4. Rappresentati designati dai Comitati di settore 4. Rappresentati designati dai Comitati di settore
possono assistere l’ARAN nello svolgimento delle possono assistere l’ARAN nello svolgimento delle
trattative. I comitati di settore possono stipulare trattative. I comitati di settore possono stipulare
con l’Aran specifici accordi per i reciproci rapporti con l’ARAN specifici accordi per i reciproci
in materia di contrattazione e per eventuali rapporti in materia di contrattazione e per
attività in comune. Nell’ambito del regolamento eventuali attività in comune. Nell’ambito del
di organizzazione dell’Aran per assicurare il regolamento di organizzazione dell’ARAN per
miglior raccordo tra i Comitati di settore delle assicurare il miglior raccordo tra i Comitati di
Regioni e degli enti locali e l’Aran, a ciascun settore delle Regioni e degli enti locali e l’ARAN,
comitato corrisponde una specifica struttura, a ciascun comitato corrisponde una specifica
senza nuovi o maggiori oneri per la finanzia struttura, senza nuovi o maggiori oneri per la
pubblica. finanza pubblica.
5. Per la stipulazione degli accordi che 5. Per la stipulazione degli accordi che
definiscono o modificano i comparti o le aree di definiscono o modificano i comparti o le aree di
contrattazione collettiva di cui all'articolo 40, contrattazione collettiva di cui all'articolo 40,
comma 2, o che regolano istituti comuni a più comma 2, o che regolano istituti comuni a più
comparti le funzioni di indirizzo e le altre comparti le funzioni di indirizzo e le altre
competenze inerenti alla contrattazione collettiva competenze inerenti alla contrattazione collettiva
sono esercitate collegialmente dai comitati di sono esercitate collegialmente dai comitati di
settore.”. settore.”.

Art. 55 Art. 57
(Modifica all’articolo 45 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 45 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165) marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 45, comma 1, del decreto 1. All’articolo 45, comma 1, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono
apportate le seguenti modificazioni: apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo le parole “fondamentale ed a) al comma 1, dopo le parole: “fondamentale ed
accessorio” sono inserite le seguenti:“fatto salvo accessorio” sono inserite le seguenti: “fatto salvo
quanto previsto all’articolo 47-bis, comma 1,”. quanto previsto all’articolo 40, commi 3-ter e 3-
quater, e all’articolo 47-bis, comma 1,”;
b) il comma 3 è sostituito dal seguente: b) il comma 3 è sostituito dal seguente:
“I contratti collettivi definiscono, in coerenza con “3. I contratti collettivi definiscono, in coerenza
le disposizioni legislative vigenti, trattamenti con le disposizioni legislative vigenti, trattamenti
economici accessori collegati: economici accessori collegati:
a) alla performance individuale; a) alla performance individuale;
b) alla performance organizzativa con riferimento b) alla performance organizzativa con riferimento
all’amministrazione nel suo complesso e alle all’amministrazione nel suo complesso e alle
unità organizzative o aree di responsabilità in cui unità organizzative o aree di responsabilità in cui
si articola l’amministrazione; si articola l’amministrazione;
c) all’effettivo svolgimento di attività c) all’effettivo svolgimento di attività
particolarmente disagiate obiettivamente ovvero particolarmente disagiate ovvero pericolose o
pericolose o dannose per la salute.”; dannose per la salute.”;
c) dopo il comma 3 è inserito il seguente: c) dopo il comma 3 è inserito il seguente:
“3-bis. Per premiare il merito e il miglioramento “3 -bis. Per premiare il merito e il miglioramento
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della performance dei dipendenti, ai sensi delle della performance dei dipendenti, ai sensi delle
vigenti disposizioni di legge, sono destinate, vigenti disposizioni di legge, sono destinate,
compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica,
apposite risorse nell’ambito di quelle previste per apposite risorse nell’ambito di quelle previste per
il rinnovo del contratto collettivo nazionale di il rinnovo del contratto collettivo nazionale di
lavoro.”. lavoro.”.

Art. 56 Art. 58
(Modifiche all’articolo 46 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 46 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 46 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 46 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, sono apportate le seguenti 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche: modificazioni:
a) i commi da 3 a 7 sono sostituiti dai seguenti: a) i commi da 3 a 7 sono sostituiti dai seguenti:
“3. L'ARAN cura le attività di studio, “3. L'ARAN cura le attività di studio,
monitoraggio e documentazione necessarie monitoraggio e documentazione necessarie
all'esercizio della contrattazione collettiva. all'esercizio della contrattazione collettiva.
Predispone a cadenza semestrale, ed invia al Predispone a cadenza semestrale, ed invia al
Governo, ai comitati di settore dei comparti Governo, ai comitati di settore dei comparti
regioni e autonomie locali e sanità e alle regioni e autonomie locali e sanità e alle
commissioni parlamentari competenti, un commissioni parlamentari competenti, un
rapporto sull'evoluzione delle retribuzioni di fatto rapporto sull'evoluzione delle retribuzioni di fatto
dei pubblici dipendenti. A tal fine l'ARAN si dei pubblici dipendenti. A tale fine l'ARAN si
avvale della collaborazione dell'ISTAT per avvale della collaborazione dell'ISTAT per
l'acquisizione di informazioni statistiche e per la l'acquisizione di informazioni statistiche e per la
formulazione di modelli statistici di rilevazione. formulazione di modelli statistici di rilevazione.
L’ARAN si avvale, altresì, della collaborazione del L’ARAN si avvale, altresì, della collaborazione del
Ministero dell’economia e delle finanze che Ministero dell’economia e delle finanze che
garantisce l’accesso ai dati raccolti in sede di garantisce l’accesso ai dati raccolti in sede di
predisposizione del bilancio dello Stato, del conto predisposizione del bilancio dello Stato, del conto
annuale del personale e del monitoraggio dei annuale del personale e del monitoraggio dei
flussi di cassa e relativi agli aspetti riguardanti il flussi di cassa e relativi agli aspetti riguardanti il
costo del lavoro pubblico. costo del lavoro pubblico.
4. L’ARAN effettua il monitoraggio 4. L’ARAN effettua il monitoraggio
sull'applicazione dei contratti collettivi nazionali e sull'applicazione dei contratti collettivi nazionali e
sulla contrattazione collettiva integrativa e sulla contrattazione collettiva integrativa e
presenta annualmente al Dipartimento della presenta annualmente al Dipartimento della
funzione pubblica, al Ministero dell’economia e funzione pubblica, al Ministero dell’economia e
delle finanze nonché ai comitati di settore, un delle finanze nonché ai comitati di settore, un
rapporto in cui verifica l’effettività e la rapporto in cui verifica l’effettività e la
congruenza della ripartizione fra le materie congruenza della ripartizione fra le materie
regolate dalla legge, quelle di competenza della regolate dalla legge, quelle di competenza della
contrattazione nazionale e quelle di competenza contrattazione nazionale e quelle di competenza
dei contratti integrativi nonché le principali dei contratti integrativi nonché le principali
criticità emerse in sede di contrattazione criticità emerse in sede di contrattazione
collettiva nazionale ed integrativa. collettiva nazionale ed integrativa.
5. Sono organi dell’ARAN: 5. Sono organi dell’ARAN:
a) il Presidente; a) il Presidente;
b) il Collegio di indirizzo e controllo. b) il Collegio di indirizzo e controllo.
6. Il Presidente dell’ARAN è nominato con 6. Il Presidente dell’ARAN è nominato con
decreto del Presidente della Repubblica, su decreto del Presidente della Repubblica, su
proposta del Ministro per la pubblica proposta del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione previo parere amministrazione e l’innovazione previo parere
della Conferenza unificata. Il Presidente della Conferenza unificata. Il Presidente
rappresenta l’agenzia ed è scelto fra esperti in rappresenta l’agenzia ed è scelto fra esperti in
materia di economia del lavoro, diritto del lavoro, materia di economia del lavoro, diritto del lavoro,
politiche del personale e strategia aziendale, politiche del personale e strategia aziendale,
anche estranei alla pubblica amministrazione, nel anche estranei alla pubblica amministrazione, nel
rispetto delle disposizioni riguardanti le rispetto delle disposizioni riguardanti le
incompatibilità di cui al successivo comma 7-bis. incompatibilità di cui al comma 7-bis. Il
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

Il Presidente dura in carica quattro anni e può Presidente dura in carica quattro anni e può
essere riconfermato per una sola volta. La carica essere riconfermato per una sola volta. La carica
di Presidente è incompatibile con qualsiasi altra di Presidente è incompatibile con qualsiasi altra
attività professionale a carattere continuativo, se attività professionale a carattere continuativo, se
dipendente pubblico, è collocato in aspettativa o dipendente pubblico, è collocato in aspettativa o
in posizione di fuori ruolo secondo l’ordinamento in posizione di fuori ruolo secondo l’ordinamento
dell’amministrazione di appartenenza. dell’amministrazione di appartenenza.
7. Il collegio di indirizzo e controllo è costituito 7. Il collegio di indirizzo e controllo è costituito
da quattro componenti scelti tra esperti di da quattro componenti scelti tra esperti di
riconosciuta competenza in materia di relazioni riconosciuta competenza in materia di relazioni
sindacali e di gestione del personale, anche sindacali e di gestione del personale, anche
estranei alla pubblica amministrazione ed è estranei alla pubblica amministrazione e dal
coordinato dal presidente dell’Agenzia; due di presidente dell’Agenzia che lo presiede; due di
essi sono designati con decreto del Presidente essi sono designati con decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri, su proposta, del Consiglio dei Ministri, su proposta,
rispettivamente, del Ministro per la pubblica rispettivamente, del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione e del Ministro amministrazione e l’innovazione e del Ministro
dell’economia e delle finanze e gli altri due, dell’economia e delle finanze e gli altri due,
rispettivamente, dall’ANCI e dall’UPI e dalla rispettivamente, dall’ANCI e dall’UPI e dalla
Conferenza dei Presidenti delle Regioni. Il Conferenza delle Regioni e delle province
collegio coordina la strategia negoziale e ne autonome . Il collegio coordina la strategia
assicura l’omogeneità, assumendo la negoziale e ne assicura l’omogeneità, assumendo
responsabilità per la contrattazione collettiva e la responsabilità per la contrattazione collettiva e
verificando che le trattative si svolgano in verificando che le trattative si svolgano in
coerenza con le direttive contenute negli atti di coerenza con le direttive contenute negli atti di
indirizzo. Nell’esercizio delle sue funzioni il indirizzo. Nell’esercizio delle sue funzioni il
collegio delibera a maggioranza, su proposta del collegio delibera a maggioranza, su proposta del
presidente. Il collegio dura in carica quattro anni presidente. Il collegio dura in carica quattro anni
e i suoi componenti possono essere riconfermati e i suoi componenti possono essere riconfermati
per una sola volta.”. per una sola volta.”;
b) dopo l’articolo 7 è inserito il seguente: b) dopo il comma 7 è inserito il seguente:
“7-bis. Non possono far parte del collegio di “7-bis. Non possono far parte del collegio di
indirizzo e controllo né ricoprire funzioni di indirizzo e controllo né ricoprire funzioni di
presidente, persone che rivestano incarichi presidente, persone che rivestano incarichi
pubblici elettivi o cariche in partiti politici ovvero pubblici elettivi o cariche in partiti politici ovvero
che ricoprano o abbiano ricoperto nei cinque anni che ricoprano o abbiano ricoperto nei cinque anni
precedenti alla nomina cariche in organizzazioni precedenti alla nomina cariche in organizzazioni
sindacali. L’incompatibilità si intende estesa a sindacali. L’incompatibilità si intende estesa a
qualsiasi rapporto di carattere professionale o di qualsiasi rapporto di carattere professionale o di
consulenza con le predette organizzazioni consulenza con le predette organizzazioni
sindacali o politiche. L’assenza delle predette sindacali o politiche. L’assenza delle predette
cause di incompatibilità costituisce presupposto cause di incompatibilità costituisce presupposto
necessario per l’affidamento degli incarichi necessario per l’affidamento degli incarichi
dirigenziali nell’agenzia.”. dirigenziali nell’agenzia.”;
c) al comma 8, lettera a), il secondo periodo è c) al comma 8, lettera a), il secondo periodo è
sostituito dal seguente: sostituito dal seguente:
“La misura annua del contributo individuale è “La misura annua del contributo individuale è
definita, sentita l’ARAN, con decreto del Ministro definita, sentita l’ARAN, con decreto del Ministro
dell’economia e delle finanze di concerto con il dell’economia e delle finanze, di concerto con il
Ministro della pubblica amministrazione e Ministro della pubblica amministrazione e
l’innovazione, d’intesa con la Conferenza l’innovazione, d’intesa con la Conferenza
unificata ed è riferita a ciascun triennio unificata ed è riferita a ciascun triennio
contrattuale;”; contrattuale;”;
d) al comma 9, la lettera a) è sostituita dalla d) al comma 9, la lettera a) è sostituita dalla
seguente: seguente:
“a) per le amministrazioni dello Stato mediante “a) per le amministrazioni dello Stato mediante
l’assegnazione di risorse pari all’ammontare dei l’assegnazione di risorse pari all’ammontare dei
contributi che si prevedono dovuti nell’esercizio contributi che si prevedono dovuti nell’esercizio
di riferimento. L’assegnazione è effettuata di riferimento. L’assegnazione è effettuata
annualmente sulla base della quota definita al annualmente sulla base della quota definita al
comma 8, lettera a), con la legge di comma 8, lettera a), con la legge annuale di
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approvazione del bilancio preventivo, con bilancio, con imputazione alla pertinente unità
imputazione alla pertinente unità previsionale di previsionale di base dello stato di previsione del
base dello stato di previsione del ministero ministero dell’economia e finanze;”;
dell’economia e finanze;”;
e) al comma 10, nel quinto periodo, le parole: e) al comma 10, nel quinto periodo, le parole:
“quindici giorni” sono sostituite dalle seguenti: “quindici giorni” sono sostituite dalle seguenti:
“quarantacinque giorni” e dopo le parole “quarantacinque giorni” e dopo le parole:
“Dipartimento della funzione pubblica” sono “Dipartimento della funzione pubblica” sono
inserite le seguenti “e del Ministero dell’Economia inserite le seguenti: “e del Ministero
e delle finanze, adottati d’intesa con la dell’economia e delle finanze, adottati d’intesa
Conferenza unificata”; con la Conferenza unificata,”;
f) al comma 11, il primo periodo è sostituito dal f) al comma 11, il primo periodo è sostituito dal
seguente: “Il ruolo del personale dipendente seguente: “Il ruolo del personale dipendente
dell'ARAN è definito in base ai regolamenti di cui dell'ARAN è definito in base ai regolamenti di cui
al comma 10”. al comma 10”.
g) al comma 12: g) al comma 12:
1) il primo periodo è sostituito dal seguente: 1) il primo periodo è sostituito dal seguente:
“L'ARAN può altresì avvalersi di un contingente di “L'ARAN può altresì avvalersi di un contingente di
personale, anche di qualifica dirigenziale, personale, anche di qualifica dirigenziale,
proveniente dalle pubbliche amministrazioni proveniente dalle pubbliche amministrazioni
rappresentate, in posizione di comando o fuori rappresentate, in posizione di comando o fuori
ruolo in base ai regolamenti di cui al comma 10”; ruolo in base ai regolamenti di cui al comma 10”;
2) l’ultimo periodo è sostituito dal seguente: 2) l’ultimo periodo è sostituito dal seguente:
“L'ARAN può avvalersi di esperti e collaboratori “L'ARAN può avvalersi di esperti e collaboratori
esterni con modalità di rapporto stabilite con i esterni con modalità di rapporto stabilite con i
regolamenti adottati ai sensi del comma 10, nel regolamenti adottati ai sensi del comma 10, nel
rispetto dell’articolo 7, commi 6 e seguenti.”. rispetto dell’articolo 7, commi 6 e seguenti.”.
2. Entro trenta giorni dalla data di entrata in
vigore del presente decreto si provvede alla
nomina dei nuovi organi dell’ARAN di cui
all’articolo 46, comma 5, del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165, come modificato dal
comma 1. Fino alla nomina dei nuovi organi, e
comunque non oltre il termine di cui al
precedente periodo, continuano ad operare gli
organi in carica alla data di entrata in vigore del
presente decreto.

Art. 57 Art. 59
(Modifiche all’articolo 47 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 47 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. L’articolo 47 del decreto legislativo 30 marzo 1. L’articolo 47 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, è sostituito dal seguente: 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 47 – (Procedimento di contrattazione “Art. 47 – (Procedimento di contrattazione
collettiva) - 1. Gli indirizzi per la contrattazione collettiva) - 1. Gli indirizzi per la contrattazione
collettiva nazionale sono emanati dai Comitati di collettiva nazionale sono emanati dai Comitati di
settore prima di ogni rinnovo contrattuale. settore prima di ogni rinnovo contrattuale.
2. Gli atti di indirizzo delle amministrazioni di cui 2. Gli atti di indirizzo delle amministrazioni di cui
all’articolo 41, comma 2, emanati dai rispettivi all’articolo 41, comma 2, emanati dai rispettivi
comitati di settore, sono sottoposti al Governo comitati di settore, sono sottoposti al Governo
che, nei successivi venti giorni, può esprimere le che, nei successivi venti giorni, può esprimere le
sue valutazioni per quanto attiene agli aspetti sue valutazioni per quanto attiene agli aspetti
riguardanti la compatibilità con le linee di politica riguardanti la compatibilità con le linee di politica
economica e finanziaria nazionale. Trascorso economica e finanziaria nazionale. Trascorso
inutilmente tale termine l’atto di indirizzo può inutilmente tale termine l’atto di indirizzo può
essere inviato all’ARAN. essere inviato all’ARAN.
3. Sono altresì inviati appositi atti di indirizzo 3. Sono altresì inviati appositi atti di indirizzo
all'ARAN in tutti gli altri casi in cui è richiesta una all'ARAN in tutti gli altri casi in cui è richiesta una
attività negoziale. L'ARAN informa costantemente attività negoziale. L'ARAN informa costantemente
i comitati di settore e il Governo sullo i comitati di settore e il Governo sullo
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svolgimento delle trattative. svolgimento delle trattative.


4. L'ipotesi di accordo è trasmessa dall'ARAN, 4. L'ipotesi di accordo è trasmessa dall'ARAN,
corredata dalla prescritta relazione tecnica, ai corredata dalla prescritta relazione tecnica, ai
comitati di settore ed al Governo entro 10 giorni comitati di settore ed al Governo entro 10 giorni
dalla data di sottoscrizione. Per le dalla data di sottoscrizione. Per le
amministrazioni di cui all’articolo 41, comma 2, il amministrazioni di cui all’articolo 41, comma 2, il
comitato di settore esprime il parere sul testo comitato di settore esprime il parere sul testo
contrattuale e sugli oneri finanziari diretti e contrattuale e sugli oneri finanziari diretti e
indiretti a carico dei bilanci delle amministrazioni indiretti a carico dei bilanci delle amministrazioni
interessate. Fino all’entrata in vigore dei decreti interessate. Fino alla data di entrata in vigore dei
di attuazione della legge 5 maggio 2009, n. 42, il decreti di attuazione della legge 5 maggio 2009,
Consiglio dei Ministri può esprimere osservazioni n. 42, il Consiglio dei Ministri può esprimere
entro 20 giorni dall’invio del contratto da parte osservazioni entro 20 giorni dall’invio del
dell’ARAN. Per le amministrazioni di cui al contratto da parte dell’ARAN. Per le
comma 3 del medesimo articolo 41, il parere è amministrazioni di cui al comma 3 del medesimo
espresso dal Presidente del Consiglio dei ministri, articolo 41, il parere è espresso dal Presidente
tramite il Ministro della pubblica amministrazione del Consiglio dei Ministri, tramite il Ministro per
e innovazione, previa deliberazione del Consiglio la pubblica amministrazione e l’innovazione,
dei ministri. previa deliberazione del Consiglio dei Ministri.
5. Acquisito il parere favorevole sull'ipotesi di 5. Acquisito il parere favorevole sull'ipotesi di
accordo, nonché la verifica da parte delle accordo, nonché la verifica da parte delle
amministrazioni interessate sulla copertura degli amministrazioni interessate sulla copertura degli
oneri contrattuali, il giorno successivo l'ARAN oneri contrattuali, il giorno successivo l'ARAN
trasmette la quantificazione dei costi contrattuali trasmette la quantificazione dei costi contrattuali
alla Corte dei conti ai fini della certificazione di alla Corte dei conti ai fini della certificazione di
compatibilità con gli strumenti di compatibilità con gli strumenti di
programmazione e di bilancio di cui all'articolo 1- programmazione e di bilancio di cui all'articolo 1-
bis della legge 5 agosto 1978, n. 468, e bis della legge 5 agosto 1978, n. 468, e
successive modificazioni . La Corte dei conti successive modificazioni . La Corte dei conti
certifica l'attendibilità dei costi quantificati e la certifica l'attendibilità dei costi quantificati e la
loro compatibilità con gli strumenti di loro compatibilità con gli strumenti di
programmazione e di bilancio. La Corte dei conti programmazione e di bilancio. La Corte dei conti
delibera entro quindici giorni dalla trasmissione delibera entro quindici giorni dalla trasmissione
della quantificazione dei costi contrattuali, della quantificazione dei costi contrattuali,
decorsi i quali la certificazione si intende decorsi i quali la certificazione si intende
effettuata positivamente. L'esito della effettuata positivamente. L'esito della
certificazione viene comunicato dalla Corte certificazione viene comunicato dalla Corte
all'ARAN, al comitato di settore e al Governo. Se all'ARAN, al comitato di settore e al Governo. Se
la certificazione è positiva, il presidente la certificazione è positiva, il presidente
dell'ARAN sottoscrive definitivamente il contratto dell'ARAN sottoscrive definitivamente il contratto
collettivo. collettivo.
6. La Corte dei conti può acquisire elementi 6. La Corte dei conti può acquisire elementi
istruttori e valutazioni sul contratto collettivo da istruttori e valutazioni sul contratto collettivo da
parte di tre esperti in materia di relazioni parte di tre esperti in materia di relazioni
sindacali e costo del lavoro individuati dal sindacali e costo del lavoro individuati dal
Ministro per la pubblica amministrazione e Ministro per la pubblica amministrazione e
l’innovazione, tramite il Capo del Dipartimento l’innovazione, tramite il Capo del Dipartimento
della funzione pubblica di intesa con il Capo del della funzione pubblica di intesa con il Capo del
Dipartimento della Ragioneria generale dello Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato, nell’ambito di un elenco definito di Stato, nell’ambito di un elenco definito di
concerto con il Ministro dell’economia e delle concerto con il Ministro dell’economia e delle
finanze. Nel caso delle amministrazioni di cui finanze. Nel caso delle amministrazioni di cui
all’articolo 41, comma 2, la designazione degli all’articolo 41, comma 2, la designazione di due
esperti viene effettuata dall’ANCI, dall’ UPI e esperti viene effettuata dall’ANCI, dall’ UPI e
dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni. dalla Conferenza delle Regioni e delle province
autonome..
7. In caso di certificazione non positiva della 7. In caso di certificazione non positiva della
Corte dei Conti le parti contraenti non possono Corte dei conti le parti contraenti non possono
procedere alla sottoscrizione definitiva procedere alla sottoscrizione definitiva
dell'ipotesi di accordo. Nella predetta ipotesi, il dell'ipotesi di accordo. Nella predetta ipotesi, il
Presidente dell'ARAN, d’intesa con il competente Presidente dell'ARAN, d’intesa con il competente
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comitato di settore, che può dettare indirizzi comitato di settore, che può dettare indirizzi
aggiuntivi, provvede alla riapertura delle aggiuntivi, provvede alla riapertura delle
trattative ed alla sottoscrizione di una nuova trattative ed alla sottoscrizione di una nuova
ipotesi di accordo adeguando i costi contrattuali ipotesi di accordo adeguando i costi contrattuali
ai fini delle certificazioni. In seguito alla ai fini delle certificazioni. In seguito alla
sottoscrizione della nuova ipotesi di accordo si sottoscrizione della nuova ipotesi di accordo si
riapre la procedura di certificazione prevista dai riapre la procedura di certificazione prevista dai
commi precedenti. Nel caso in cui la commi precedenti. Nel caso in cui la
certificazione non positiva sia limitata a singole certificazione non positiva sia limitata a singole
clausole contrattuali l'ipotesi può essere clausole contrattuali l'ipotesi può essere
sottoscritta definitivamente ferma restando sottoscritta definitivamente ferma restando
l'inefficacia delle clausole contrattuali non l'inefficacia delle clausole contrattuali non
positivamente certificate. positivamente certificate.
8. I contratti e accordi collettivi nazionali nonché 8. I contratti e accordi collettivi nazionali, nonché
le eventuali interpretazioni autentiche sono le eventuali interpretazioni autentiche sono
pubblicati nella Gazzetta ufficiale della pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana oltre che sul sito dell’ARAN e Repubblica italiana oltre che sul sito dell’ARAN e
delle amministrazioni interessate.. delle amministrazioni interessate.
9. Dal computo dei termini previsti dal presente 9. Dal computo dei termini previsti dal presente
articolo sono esclusi i giorni considerati festivi articolo sono esclusi i giorni considerati festivi
per legge nonché il sabato.”. per legge, nonché il sabato.”.
2. Dopo l’articolo 47 del decreto legislativo 30 2. Dopo l’articolo 47 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, è inserito il seguente: marzo 2001, n. 165, è inserito il seguente:
“Art. 47-bis – (Tutela retributiva per i dipendenti “Art. 47-bis – (Tutela retributiva per i dipendenti
pubblici.) -1. Decorsi sessanta giorni dalla data pubblici.) -1. Decorsi sessanta giorni dalla data
di entrata in vigore della legge finanziaria che di entrata in vigore della legge finanziaria che
dispone in materia di rinnovi dei contratti dispone in materia di rinnovi dei contratti
collettivi per il periodo di riferimento, gli collettivi per il periodo di riferimento, gli
incrementi previsti per il trattamento stipendiale incrementi previsti per il trattamento stipendiale
possono essere erogati in via provvisoria previa possono essere erogati in via provvisoria previa
deliberazione dei rispettivi comitati di settore, deliberazione dei rispettivi comitati di sett ore,
sentite le organizzazioni sindacali sentite le organizzazioni sindacali
rappresentative. salvo conguaglio all'atto della rappresentative. salvo conguaglio all'atto della
stipulazione dei contratti collettivi nazionali di stipulazione dei contratti collettivi nazionali di
lavoro. lavoro.
2. In ogni caso a decorrere dal mese di aprile 2. In ogni caso a decorrere dal mese di aprile
dell’anno successivo alla scadenza del contratto dell’anno successivo alla scadenza del contratto
collettivo nazionale di lavoro, qualora lo stesso collettivo nazionale di lavoro, qualora lo stesso
non sia ancora stato rinnovato e non sia stata non sia ancora stato rinnovato e non sia stata
disposta l’erogazione di cui al comma 1, è disposta l’erogazione di cui al comma 1, è
riconosciuta ai dipendenti dei rispettivi comparti riconosciuta ai dipendenti dei rispettivi comparti
di contrattazione, nella misura e con le modalità di contrattazione, nella misura e con le modalità
stabilite dai contratti nazionali, e comunque stabilite dai contratti nazionali, e comunque
entro i limiti previsti dalla legge finanziaria in entro i limiti previsti dalla legge finanziaria in
sede di definizione delle risorse contrattuali, una sede di definizione delle risorse contrattuali, una
copertura economica che costituisce copertura economica che costituisce
un’anticipazione dei benefici complessivi che un’anticipazione dei benefici complessivi che
saranno attribuiti all’atto del rinnovo saranno attribuiti all’atto del rinnovo
contrattuale”. contrattuale.”.

Art. 58 Art. 60
(Modifiche all’articolo 48 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 48 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 48 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 48 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, sono apportate le seguenti 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche: modificazioni:
a) al comma 1, ultimo periodo, le parole: “40, a) al comma 1, ultimo periodo, le parole: “40,
comma 3.”, sono sostituite dalle seguenti: “40, comma 3.” sono sostituite dalle seguenti: “40,
comma 3 -bis.”; comma 3 -bis.”;
b) il comma 2 è sostituito dal seguente: “2. Per b) il comma 2 è sostituito dal seguente: “2. Per
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

le amministrazioni di cui all’articolo 41, comma 2 le amministrazioni di cui all’articolo 41, comma
nonché per le università italiane, gli enti pubblici 2, nonché per le università italiane, gli enti
non economici e gli enti e le istituzioni di ricerca, pubblici non economici e gli enti e le istituzioni di
ivi compresi gli enti e le amministrazioni di cui ricerca, ivi compresi gli enti e le amministrazioni
all’articolo 70,comma 4, gli oneri derivanti dalla di cui all’articolo 70, comma 4, gli oneri derivanti
contrattazione collettiva nazionale sono dalla contrattazione collettiva nazionale sono
determinati a carico dei rispettivi bilanci nel determinati a carico dei rispettivi bilanci nel
rispetto dell’articolo 40, comma 3-quinquies.”. rispetto dell’articolo 40, comma 3-quinquies. Le
risorse per gli incrementi retributivi per il rinnovo
dei contratti collettivi nazionali delle
amministrazioni regionali, locali e degli enti del
Servizio sanitario nazionale sono definite dal
Governo, nel rispetto dei vincoli di bilancio, del
patto di stabilità e di analoghi strumenti di
contenimento della spesa, previa consultazione
con le rispettive rappresentanze istituzionali del
sistema delle autonomie.”;
c) il comma 6 è soppresso. c) il comma 6 è abrogato.

Art. 59 Art. 61
(Modifica all’articolo 49 del decreto legislativo 30 (Modifica all’articolo 49 del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165) marzo 2001, n. 165)
1. L’articolo 49 del decreto legislativo 30 marzo 1. L’articolo 49 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, è sostituito dal seguente: 2001, n. 165, è sostituito dal seguente: “Art. 49
“Art. 49 – (Interpretazione autentica dei contratti – (Interpretazione autentica dei contratti
collettivi) - 1. Quando insorgano controversie collettivi) - 1. Quando insorgano controversie
sull’interpretazione dei contratti collettivi, le parti sull’interpretazione dei contratti collettivi, le parti
che li hanno sottoscritti si incontrano per definire che li hanno sottoscritti si incontrano per definire
consensualmente il significato della clausola consensualmente il significato delle clausole
controversa. controverse.
2. L’eventuale accordo di interpretazione 2. L’eventuale accordo di interpretazione
autentica, stipulato con le procedure di cui autentica, stipulato con le procedure di cui
all’articolo 47, sostituisce la clausola in questione all’articolo 47, sostituisce la clausola in questione
sin dall’inizio della vigenza del contratto. Qualora sin dall’inizio della vigenza del contratto. Qualora
tale accordo non comporti oneri aggiuntivi e non tale accordo non comporti oneri aggiuntivi e non
vi sia divergenza sulla valutazione degli stessi, il vi sia divergenza sulla valutazione degli stessi, il
parere del Presidente del Consiglio dei ministri è parere del Presidente del Consiglio dei Ministri è
espresso tramite il Ministro per la pubblica espresso tramite il Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione di concerto con amministrazione e l’innovazione, di concerto con
il Ministro dell’economia e delle finanze”. il Ministro dell’economia e delle finanze.”.

Art. 60 Art. 62
(Modifiche all’articolo 52 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 52 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo 1. All’articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, il comma 1 è sostituito dai 2001, n. 165, il comma 1 è sostituito dai
seguenti: “1. Il prestatore di lavoro deve essere seguenti: “1. Il prestatore di lavoro deve essere
adibito alle mansioni per le quali è stato assunto adibito alle mansioni per le quali è stato assunto
o alle mansioni equivalenti nell’ambito dell’area o alle mansioni equivalenti nell’ambito dell’area
di inquadramento ovvero a quelle corrispondenti di inquadramento ovvero a quelle corrispondenti
alla qualifica superiore che abbia alla qualifica superiore che abbia
successivamente acquisito per effetto delle successivamente acquisito per effetto delle
procedure selettive di cui all’articolo 35, comma procedure selettive di cui all’articolo 35, comma
1, lettera a). L’esercizio di fatto di mansioni non 1, lettera a). L’esercizio di fatto di mansioni non
corrispondenti alla qualifica di appartenenza non corrispondenti alla qualifica di appartenenza non
ha effetto ai fini dell’inquadramento del ha effetto ai fini dell’inquadramento del
lavoratore o dell’assegnazione di incarichi di lavoratore o dell’assegnazione di incarichi di
direzione. direzione.
1-bis. I dipendenti pubblici, con esclusione dei 1 -bis. I dipendenti pubblici, con esclusione dei
dirigenti e del personale docente della scuola, dirigenti e del personale docente della scuola,
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

delle accademie, conservatori e istituti assimilati, delle accademie, conservatori e istituti assimilati,
sono inquadrati in almeno tre distinte aree sono inquadrati in almeno tre distinte aree
funzionali. Le progressioni all’interno della stessa funzionali. Le progressioni all’interno della stessa
area avvengono secondo princìpi di selettività, in area avvengono secondo princìpi di selettività, in
funzione delle qualità culturali e professionali, funzione delle qualità culturali e professionali,
dell’attività svolta e dei risultati conseguiti, dell’attività svolta e dei risultati conseguiti,
attraverso l’attribuzione di fasce di merito. Le attraverso l’attribuzione di fasce di merito. Le
progressioni fra le aree avvengono tramite progressioni fra le aree avvengono tramite
concorso pubblico, ferma restando la possibilità concorso pubblico, ferma restando la possibilità
per l’amministrazione di destinare al personale per l’amministrazione di destinare al personale
interno, in possesso dei titoli di studio richiesti interno, in possesso dei titoli di studio richiesti
per l’accesso dall’esterno, una riserva di posti per l’accesso dall’esterno, una riserva di posti
comunque non superiore al 50 per cento di quelli comunque non superiore al 50 per cento di quelli
messi a concorso. La valutazione positiva messi a concorso. La valutazione positiva
conseguita dal dipendente per almeno tre anni conseguita dal dipendente per almeno tre anni
costituisce titolo rilevante ai fini della costituisce titolo rilevante ai fini della
progressione economica e dell’attribuzione dei progressione economica e dell’attribuzione dei
posti riservati nei concorsi per l’accesso all’area posti riservati nei concorsi per l’accesso all’area
superiore. superiore.
1-ter. Per l’accesso alle posizioni economiche 1-ter. Per l’accesso alle posizioni economiche
apicali nell’ambito delle aree funzionali è definita apicali nell’ambito delle aree funzionali è definita
una quota di accesso nel limite complessivo del una quota di accesso nel limite complessivo del
50 per cento da riservare a concorso pubblico 50 per cento da riservare a concorso pubblico
sulla base di un corso concorso bandito dalla sulla base di un corso concorso bandito dalla
Scuola superiore della pubblica Scuola superiore della pubblica
amministrazione.”. amministrazione.”.

Art. 61 Art. 63
(Procedimenti negoziali per il personale ad (Procedimenti negoziali per il personale ad
ordinamento pubblicistico) ordinamento pubblicistico)
1.All’articolo 112 del decreto del Presidente della 1.All’articolo 112 del decreto del Presidente della
Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, al comma 1, Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, al primo
le parole “con cadenza quadriennale per gli comma, le parole: “con cadenza quadriennale
aspetti giuridici e biennale per quelli economici” per gli aspetti giuridici e biennale per quelli
sono sostituite dalle seguenti:“con cadenza economici” sono sostituite dalle seguenti:“con
triennale tanto per la parte economica che cadenza triennale tanto per la parte economica
normativa”. Fermo quanto disposto dal primo che normativa”. Fermo quanto disposto dal
periodo, al fine di garantire il parallelismo primo periodo, al fine di garantire il parallelismo
temporale della disciplina della carriera temporale della disciplina della carriera
diplomatica rispetto a quella degli altri comparti diplomatica rispetto a quella degli altri comparti
del settore pubblico, il decreto del Presidente del settore pubblico, il decreto del Presidente
della Repubblica emanato in riferimento al della Repubblica emanato in riferimento al
quadriennio 2008 – 2011 ha durata limitata al quadriennio 2008 – 2011 ha durata limitata al
biennio 2008 - 2009 anche per gli aspetti biennio 2008 - 2009 anche per gli aspetti
giuridici. giuridici.
2. All’articolo 7 del decreto legislativo 12 maggio 2. All’articolo 7 del decreto legislativo 12 maggio
1995, n. 195, il comma 12 è sostituito dal 1995, n. 195, il comma 12 è sostituito dal
seguente: “12. La disciplina emanata con i seguente: “12. La disciplina emanata con i
decreti del Presidente della Repubblica di cui al decreti del Presidente della Repubblica di cui al
comma 11 ha durata triennale tanto per la parte comma 11 ha durata triennale tanto per la parte
economica che normativa, a decorrere dai economica che normativa, a decorrere dai
termini di scadenza previsti dai precedenti termini di scadenza previsti dai precedenti
decreti, e conserva efficacia fino all’entrata in decreti, e conserva efficacia fino alla data di
vigore dei decreti successivi.”. entrata in vigore dei decreti successivi.”.
3. All’articolo 26 del decreto legislativo 19 3. All’articolo 26 del decreto legislativo 19
maggio 2000, n. 139, il comma 3 è sostituito dal maggio 2000, n. 139, il comma 3 è sostituito dal
seguente: “3. La disciplina emanata con il seguente: “3. La disciplina emanata con il
decreto di cui al comma 2 ha durata triennale decreto di cui al comma 2 ha durata triennale
tanto per la parte economica che normativa a tanto per la parte economica che normativa a
decorrere dal termine di scadenza previsto dal decorrere dal termine di scadenza previsto dal
precedente decreto e conserva efficacia fino alla precedente decreto e conserva efficacia fino alla
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

data di entrata in vigore del decreto data di entrata in vigore del decreto
successivo.”. successivo.”.
4. All’articolo 34 del decreto legislativo 13 4. All’articolo 34 del decreto legislativo 13
ottobre 2005, n. 217, il comma 2 è sostituito dal ottobre 2005, n. 217, il comma 2 è sostituito dal
seguente: “2. Il procedimento negoziale di cui al seguente: “2. Il procedimento negoziale di cui al
comma 1 si conclude con l’emanazione di un comma 1 si conclude con l’emanazione di un
decreto del Presidente della Repubblica, la cui decreto del Presidente della Repubblica, la cui
disciplina ha durata triennale tanto per la parte disciplina ha durata triennale tanto per la parte
economica che normativa.”. economica che normativa.”.
5. All’articolo 80 del decreto legislativo 13 5. All’articolo 80 del decreto legislativo 13
ottobre 2005, n. 217, il comma 2 è sostituito dal ottobre 2005, n. 217, il comma 2 è sostituito dal
seguente: “2. Il procedimento negoziale di cui al seguente: “2. Il procedimento negoziale di cui al
comma 1 si conclude con l’emanazione di un comma 1 si conclude con l’emanazione di un
decreto del Presidente della Repubblica, la cui decreto del Presidente della Repubblica, la cui
disciplina ha durata triennale tanto per la parte disciplina ha durata triennale tanto per la parte
economica che normativa.”. economica che normativa.”.
6. Il comma 6 degli articoli 37 e 83 del decreto 6. Il comma 6 degli articoli 37 e 83 del decreto
legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, è sostituito legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, è sostituito
dal seguente:“6. Nel caso in cui la Corte dei dal seguente:“6. Nel caso in cui la Corte dei
Conti, in sede di esercizio del controllo conti, in sede di esercizio del controllo preventivo
preventivo di legittimità sul decreto di cui al di legittimità sul decreto di cui al comma 5,
comma 5, richieda chiarimenti o elementi richieda chiarimenti o elementi integrativi, ai
integrativi, ai sensi dell’articolo 3, comma 2, sensi dell’articolo 3, comma 2, della legge 14
della legge 14 gennaio 1994, n. 20, le gennaio 1994, n. 20, le controdeduzioni devono
controdeduzioni devono essere trasmesse entro essere trasmesse entro quindici giorni.”.
quindici giorni.”.
7. All’articolo 20 del decreto legislativo 15 7. All’articolo 20 del decreto legislativo 15
febbraio 2006, n. 63, il comma 3 è sostituito dal febbraio 2006, n. 63, il comma 3 è sostituito dal
seguente: “3. La disciplina emanata con il seguente: “3. La disciplina emanata con il
decreto di cui al comma 2 ha durata triennale decreto di cui al comma 2 ha durata triennale
tanto per la parte economica che normativa, a tanto per la parte economica che normativa, a
decorrere dal termine di scadenza previsto dal decorrere dal termine di scadenza previsto dal
precedente decreto e conserva efficacia fino alla precedente decreto e conserva efficacia fino alla
data di entrata in vigore del decreto data di entrata in vigore del decreto
successivo.”. successivo.”.

Art. 62 Art. 64
(Modifiche all’articolo 43 del decreto legislativo (Modifiche all’articolo 43 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165) 30 marzo 2001, n. 165)
1. All’articolo 43, comma 5, le parole: “40, 1. All’articolo 43, comma 5, le parole: “40,
comma 3” sono sostituite dalle seguenti “40, comma 3” sono sostituite dalle seguenti: “40,
commi 3 bis e seguenti”. commi 3- bis e seguenti”.

Art. 63 Art. 65
(Adeguamento ed efficacia dei contratti collettivi (Adeguamento ed efficacia dei contratti collettivi
vigenti) vigenti)
1. Entro il 31 dicembre 2010, le parti adeguano i 1. Entro il 31 dicembre 2010, le parti adeguano i
contratti collettivi integrativi vigenti alla data di contratti collettivi integrativi vigenti alla data di
entrata in vigore del presente decreto alle entrata in vigore del presente decreto alle
disposizioni riguardanti la definizione degli ambiti disposizioni riguardanti la definizione degli ambiti
riservati, rispettivamente, alla contrattazione riservati, rispettivamente, alla contrattazione
collettiva e alla legge nonché a quanto previsto collettiva e alla legge, nonché a quanto previsto
dalle disposizioni del Titolo III del presente dalle disposizioni del Titolo III del presente
decreto. decreto.
2. In caso di mancato adeguamento ai sensi del 2. In caso di mancato adeguamento ai sensi del
comma 1, i contratti collettivi integrativi vigenti comma 1, i contratti collettivi integrativi vigenti
alla data di entrata in vigore del presente decreto alla data di entrata in vigore del presente decreto
cessano la loro efficacia dal 1° gennaio 2011 e cessano la loro efficacia dal 1° gennaio 2011 e
non sono ulteriormente applicabili. non sono ulteriormente applicabili.
3. Per consentire l’adeguamento dei meccanismi 3. In via transitoria, con riferimento al periodo
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di rilevazione della rappresentatività sindacale a contrattuale immediatamente successivo a quello


seguito dell’entrata in vigore del presente in corso, definiti i comparti e le aree di
decreto secondo quanto previsto dagli articoli 42 contrattazione ai sensi degli articoli 40, comma
e 43 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 2, e 41, comma 4, del decreto legislativo 30
165, per i rinnovi contrattuali relativi al primo marzo 2001, n. 165, come sostituiti,
periodo successivo a quello in corso la medesima rispettivamente, dagli articoli 54 e 56 del
rappresentatività rimane determinata con presente decreto legislativo, l’ARAN avvia le
riferimento alla media fra dato associativo e dato trattative contrattuali con le organizzazioni
elettorale rilevati per il biennio contrattuale sindacali e le confederazioni rappresentative, ai
2008-2009. Conseguentemente, in deroga sensi dell’articolo 43, commi 1 e 2, del decreto
all’articolo 42, comma 4, del decreto n. 165 del legislativo n. 165 del 2001, nei nuovi comparti
2001, sono prorogati per il successivo triennio gli ed aree di contrattazione collettiva, sulla base
organismi di Rappresentanza unitaria del dei dati associativi ed elettorali rilevati per il
personale. biennio contrattuale 2008-2009.
Conseguentemente, in deroga all’articolo 42,
comma 4, del predetto decreto legislativo n. 165
del 2001, sono prorogati gli organismi di
rappresentanza del personale anche se le
relative elezioni siano state già indette. Le
elezioni relative al rinnovo dei predetti organismi
di rappresentanza si svolgeranno, con
riferimento ai nuovi comparti di contrattazione,
entro il 30 novembre 2010.
4. Per le finalità di cui al comma 3, in sede di 4. Relativamente al comparto regioni e
prima applicazione dell’articolo 40, comma 2, del autonomie locali, i termini di cui ai commi 1 e 2
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come sono fissati rispettivamente al 31 dicembre 2011
modificato dall’articolo 58 del presente decreto, e al 31 dicembre 2012, fermo restando quanto
alla contrattazione collettiva relativa al periodo previsto dall’articolo 30, comma 4.
successivo a quello in corso sono ammesse le
confederazioni rappresentative ai sensi
dell’articolo 43, comma 2, del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165, sulla base dei dati di cui
al comma 3.
4-bis. Relativamente al comparto regioni e 5. Le disposizioni relative alla contrattazione
autonomie locali, i termini di cui ai commi 1 e 2 collettiva nazionale di cui al presente decreto
sono fissati rispettivamente al 31 dicembre 2011 legislativo si applicano dalla tornata successiva a
e al 31 dicembre 2012. quella in corso.

Art. 64 Art. 66
(Abrogazioni) (Abrogazioni)
1. Sono abrogati : 1. Sono abrogati :
a) l’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 a) l’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27
dicembre 1997, n. 449 e successive dicembre 1997, n. 449, e successive
modificazioni; modificazioni;
b) l’articolo 28, comma 2, del decreto legislativo b) l’articolo 28, comma 2, del decreto legislativo
19 maggio 2000, n. 139; 19 maggio 2000, n. 139;
c) gli articoli 36, comma 2, e 82, comma 2, del c) gli articoli 36, comma 2, e 82, comma 2, del
decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217; decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217;
d) l’articolo 22, comma 2, del decreto legislativo d) l’articolo 22, comma 2, del decreto legislativo
15 febbraio 2006, n. 63; 15 febbraio 2006, n. 63;
e) l’articolo 67, commi da 7 a 12, del decreto- e) l’articolo 67, commi da 7 a 12, del decreto-
legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
2. All’articolo 11, comma 8, del decreto del 2. All’articolo 11, comma 8, del decreto del
Presidente della Repubblica n. 465 del 1997, e Presidente della Repubblica 4 dicembre 1997, n.
successive modificazioni ed integrazioni, sono 465, e successive modificazioni, le parole: “,
soppresse le parole: “, sulla base delle direttive sulla base delle direttive impartite dal Governo
impartite dal Governo all'ARAN, sentite l'ANCI e all'ARAN, sentite l'ANCI e l'UPI” sono soppresse.
l'UPI”. E’ conseguentemente abrogato l’articolo E’ conseguentemente abrogato l’articolo 23 del
23 del decreto legislativo 29 ottobre 1998, n. decreto legislativo 29 ottobre 1998, n. 387.
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387.
3. All’articolo 70, comma 4, del decreto 3. All’articolo 70, comma 4, del decreto
legislativo n.165 del 2001, il terzo, il quarto ed il legislativo 30 marzo 2001, n.165, il terzo, il
quinto periodo sono soppressi. L’Ente Nazionale quarto ed il quinto periodo sono soppressi. L’Ente
Aviazione Civile - ENAC, l’Agenzia Spaziale nazionale aviazione civile (ENAC), l’Agenzia
Italiana - ASI, il Centro Nazionale per spaziale italiana – (ASI), il Centro nazionale per
l’Informatica per la Pubblica Amministrazione - l’informatica per la pubblica amministrazione
CNIPA, l’UNIONCAMERE ed il Consiglio Nazionale (CNIPA), l’UNIONCAMERE ed il Consiglio
dell’Economia e del Lavoro - CNEL sono nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL) sono
ricollocati nell’ambito dei comparti e aree di ricollocati nell’ambito dei comparti e aree di
contrattazione collettiva ai sensi dell’articolo 40, contrattazione collettiva ai sensi dell’articolo 40,
comma 2 del decreto legislativo n. 165 del 2001 comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001
ed ad essi si applica interamente il Titolo III del e ad essi si applica interamente il Titolo III del
medesimo decreto legislativo. medesimo decreto legislativo.

CAPO IV CAPO V
Sanzioni disciplinari Sanzioni disciplinari
e responsabilità dei dipendenti pubblici e responsabilità dei dipendenti pubblici

Art. 65 Art. 67
(Oggetto e finalità) (Oggetto e finalità)
1. In attuazione dell’articolo 7 della legge 4 1. In attuazione dell’articolo 7 della legge 4
marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente
Capo recano modifiche in materia di sanzioni Capo recano modifiche in materia di sanzioni
disciplinari e responsabilità dei dipendenti delle disciplinari e responsabilità dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche in relazione ai rapporti amministrazioni pubbliche in relazione ai rapporti
di lavoro di cui all’articolo 2, comma 2, del di lavoro di cui all’articolo 2, comma 2, del
decreto legislativo n. 165 del 2001, al fine di decreto legislativo n. 165 del 2001, al fine di
potenziare il livello di efficienza degli uffici potenziare il livello di efficienza degli uffici
pubblici e di contrastare i fenomeni di scarsa pubblici e di contrastare i fenomeni di scarsa
produttività ed assenteismo. produttività ed assenteismo.
2. Resta ferma la devoluzione al giudice ordinario 2. Resta ferma la devoluzione al giudice ordinario
delle controversie relative al procedimento e alle delle controversie relative al procedimento e alle
sanzioni disciplinari, ai sensi dell’articolo 63 del sanzioni disciplinari, ai sensi dell’articolo 63 del
decreto legislativo n. 165 del 2001. decreto legislativo n. 165 del 2001.

Art. 66 Art. 68
(Ambito di applicazione, codice disciplinare, (Ambito di applicazione, codice disciplinare,
procedure di conciliazione) procedure di conciliazione)
1. L’articolo 55 del decreto legislativo 30 marzo 1. L’articolo 55 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165, è sostituito dal seguente: 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
“Art. 55-(Responsabilità, infrazioni e sanzioni, “Art. 55-(Responsabilità, infrazioni e sanzioni,
procedure conciliative) - 1. Le disposizioni del procedure conciliative) - 1. Le disposizioni del
presente articolo e di quelli seguenti, sino presente articolo e di quelli seguenti, fino
all’articolo 55-octies, costituiscono norme all’articolo 55-octies, costituiscono norme
imperative, ai sensi e per gli effetti degli articoli imperative, ai sensi e per gli effetti degli articoli
1339 e 1419, secondo comma, del codice civile, 1339 e 1419, secondo comma, del codice civile,
e si applicano ai rapporti di lavoro di cui e si applicano ai rapporti di lavoro di cui
all'articolo 2, comma 2, alle dipendenze delle all'articolo 2, comma 2, alle dipendenze delle
amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1,
comma 2. comma 2.
2. Ferma la disciplina in materia di responsabilità 2. Ferma la disciplina in materia di responsabilità
civile, amministrativa, penale e contabile, ai civile, amministrativa, penale e contabile, ai
rapporti di lavoro di cui al comma 1 si applica rapporti di lavoro di cui al comma 1 si applica
l'articolo 2106 del codice civile. Salvo quanto l'articolo 2106 del codice civile. Salvo quanto
previsto dalle disposizioni del presente Capo, la previsto dalle disposizioni del presente Capo, la
tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni
è definita dai contratti collettivi. La pubblicazione è definita dai contratti collettivi. La pubblicazione
sul sito istituzionale dell’amministrazione del sul sito istituzionale dell’amministrazione del
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codice disciplinare, recante l’indicazione delle codice disciplinare, recante l’indicazione delle
predette infrazioni e relative sanzioni, equivale a predette infrazioni e relative sanzioni, equivale a
tutti gli effetti alla sua affissione all’ingresso della tutti gli effetti alla sua affissione all’ingresso della
sede di lavoro. sede di lavoro.
3. La contrattazione collettiva non può istituire 3. La contrattazione collettiva non può istituire
procedure di impugnazione dei provvedimenti procedure di impugnazione dei provvedimenti
disciplinari. Resta salva la facoltà di disciplinare disciplinari. Resta salva la facoltà di disciplinare
mediante i contratti collettivi procedure di mediante i contratti collettivi procedure di
conciliazione non obbligatoria, fuori dei casi per i conciliazione non obbligatoria, fuori dei casi per i
quali è prevista la sanzione disciplinare del quali è prevista la sanzione disciplinare del
licenziamento, da instaurarsi e concludersi entro licenziamento, da instaurarsi e concludersi entro
un termine non superiore a trenta giorni dalla un termine non superiore a trenta giorni dalla
contestazione dell’addebito e comunque prima contestazione dell’addebito e comunque prima
dell’irrogazione della sanzione. La sanzione dell’irrogazione della sanzione. La sanzione
concordemente determinata all’esito di tali concordemente determinata all’esito di tali
procedure non può essere di specie diversa da procedure non può essere di specie diversa da
quella prevista, dalla legge o dal contratto quella prevista, dalla legge o dal contratto
collettivo, per l’infrazione per la quale si procede collettivo, per l’infrazione per la quale si procede
e non è soggetta ad impugnazione. I termini del e non è soggetta ad impugnazione. I termini del
procedimento disciplinare restano sospesi dalla procedimento disciplinare restano sospesi dalla
data di apertura della procedura conciliativa e data di apertura della procedura conciliativa e
riprendono a decorrere nel caso di conclusione riprendono a decorrere nel caso di conclusione
con esito negativo. Il contratto collettivo con esito negativo. Il contratto collettivo
definisce gli atti della procedura conciliativa che definisce gli atti della procedura conciliativa che
ne determinano l’inizio e la conclusione. ne determinano l’inizio e la conclusione.
4. Fermo quanto previsto nell’articolo 21, per le 4. Fermo quanto previsto nell’articolo 21, per le
infrazioni disciplinari ascrivibili al dirigente ai infrazioni disciplinari ascrivibili al dirigente ai
sensi degli articoli 55-bis, comma 7, e 55- sensi degli articoli 55-bis, comma 7, e 55-sexies,
sexies, comma 3, si applicano, ove non comma 3, si applicano, ove non diversamente
diversamente stabilito dal contratto collettivo, le stabilito dal contratto collettivo, le disposizioni di
disposizioni di cui al comma 4 del predetto cui al comma 4 del predetto articolo 55-bis, ma
articolo 55-bis, ma le determinazioni conclusive le determinazioni conclusive del procedimento
del procedimento sono adottate dal dirigente sono adottate dal dirigente generale o titolare di
generale o titolare di incarico conferito ai sensi incarico conferito ai sensi dell’articolo 19, comma
dell’articolo 19, comma 3.”. 3.”.

Art. 67 Art. 69
(Disposizioni relative al procedimento (Disposizioni relative al procedimento
disciplinare) disciplinare)
1. Dopo l’articolo 55 del decreto legislativo n. 1. Dopo l’articolo 55 del decreto legislativo n.
165 del 2001 sono inseriti i seguenti: 165 del 2001 sono inseriti i seguenti:
“Art. 55 - bis (Forme e termini del procedimento “Art. 55 - bis (Forme e termini del procedimento
disciplinare) - 1. Per le infrazioni di minore disciplinare) - 1. Per le infrazioni di minore
gravità, per le quali è prevista l’irrogazione di gravità, per le quali è prevista l’irrogazione di
sanzioni superiori al rimprovero verbale ed sanzioni superiori al rimprovero verbale ed
inferiori alla sospensione dal servizio con inferiori alla sospensione dal servizio con
privazione della retribuzione per più di dieci privazione della retribuzione per più di dieci
giorni, il procedimento disciplinare, se il giorni, il procedimento disciplinare, se il
responsabile della struttura ha qualifica responsabile della struttura ha qualifica
dirigenziale, si svolge secondo le disposizioni del dirigenziale, si svolge secondo le disposizioni del
comma 2. Quando il responsabile della struttura comma 2. Quando il responsabile della struttura
non ha qualifica dirigenziale e comunque per le non ha qualifica dirigenziale o comunque per le
infrazioni punibili con sanzioni più gravi di quelle infrazioni punibili con sanzioni più gravi di quelle
indicate nel primo periodo, il procedimento indicate nel primo periodo, il procedimento
disciplinare si svolge secondo le disposizioni del disciplinare si svolge secondo le disposizioni del
comma 4. Alle infrazioni per le quali è previsto il comma 4. Alle infrazioni per le quali è previsto il
rimprovero verbale si applica la disciplina rimprovero verbale si applica la disciplina
stabilita dal contratto collettivo. stabilita dal contratto collettivo.
2. Il responsabile, con qualifica dirigenziale, della 2. Il responsabile, con qualifica dirigenziale, della
struttura in cui il dipendente lavora, anche in struttura in cui il dipendente lavora, anche in
posizione di comando o di fuori ruolo, quando ha posizione di comando o di fuori ruolo, quando ha
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notizia di comportamenti punibili con taluna delle notizia di comportamenti punibili con taluna delle
sanzioni disciplinari di cui al comma 1, primo sanzioni disciplinari di cui al comma 1, primo
periodo, entro dieci giorni contesta per iscritto periodo, senza indugio e comunque non oltre
l’addebito al dipendente medesimo e lo convoca venti giorni contesta per iscritto l’addebito al
per il contraddittorio a sua difesa, con l’eventuale dipendente medesimo e lo convoca per il
assistenza di un procuratore ovvero di un contraddittorio a sua difesa, con l’eventuale
rappresentante dell’associazione sindacale cui il assistenza di un procuratore ovvero di un
lavoratore aderisce o conferisce mandato, con un rappresentante dell’associazione sindacale cui il
preavviso di almeno dieci giorni. Entro il termine lavoratore aderisce o conferisce mandato, con un
fissato, il dipendente convocato, se non intende preavviso di almeno dieci giorni. Entro il termine
presentarsi, può inviare una memoria scritta o, fissato, il dipendente convocato, se non intende
in caso di grave ed oggettivo impedimento, presentarsi, può inviare una memoria scritta o,
formulare motivata istanza di rinvio del termine in caso di grave ed oggettivo impedimento,
per l’esercizio della sua difesa. Dopo formulare motivata istanza di rinvio del termine
l’espletamento dell’eventuale ulteriore attività per l’esercizio della sua difesa. Dopo
istruttoria, il responsabile della struttura l’espletamento dell’eventuale ulteriore attività
conclude il procedimento, con l’atto di istruttoria, il responsabile della struttura
archiviazione o di irrogazione della sanzione, conclude il procedimento, con l’atto di
entro sessanta giorni dalla contestazione archiviazione o di irrogazione della sanzione,
dell’addebito. In caso di differimento superiore a entro sessanta giorni dalla contestazione
dieci giorni del termine a difesa, per dell’addebito. In caso di differimento superiore a
impedimento del dipendente, il termine per la dieci giorni del termine a difesa, per
conclusione del procedimento è prorogato in impedimento del dipendente, il termine per la
misura corrispondente. Il differimento può essere conclusione del procedimento è prorogato in
disposto per una sola volta nel corso del misura corrispondente. Il differimento può essere
procedimento. La violazione dei termini stabiliti disposto per una sola volta nel corso del
nel presente comma comporta, per procedimento. La violazione dei termini stabiliti
l’amministrazione, la decadenza dall’azione nel presente comma comporta, per
disciplinare ovvero, per il dipendente, l’amministrazione, la decadenza dall’azione
dall’esercizio del diritto di difesa. disciplinare ovvero, per il dipendente,
dall’esercizio del diritto di difesa.
3. Il responsabile della struttura, se non ha 3. Il responsabile della struttura, se non ha
qualifica dirigenziale ovvero se la sanzione da qualifica dirigenziale ovvero se la sanzione da
applicare è più grave di quelle di cui al comma 1, applicare è più grave di quelle di cui al comma 1,
primo periodo, trasmette gli atti, entro cinque primo periodo, trasmette gli atti, entro cinque
giorni dalla notizia del fatto, all’ufficio individuato giorni dalla notizia del fatto, all’ufficio individuato
ai sensi del comma 4, dandone contestuale ai sensi del comma 4, dandone contestuale
comunicazione all’interessato. comunicazione all’interessato.
4. Ciascuna amministrazione, secondo il proprio 4. Ciascuna amministrazione, secondo il proprio
ordinamento, individua l’ufficio competente per i ordinamento, individua l’ufficio competente per i
procedimenti disciplinari ai sensi del comma 1, procedimenti disciplinari ai sensi del comma 1,
secondo periodo. Il predetto ufficio contesta secondo periodo. Il predetto ufficio contesta
l’addebito al dipendente, lo convoca per il l’addebito al dipendente, lo convoca per il
contraddittorio a sua difesa, istruisce e conclude contraddittorio a sua difesa, istruisce e conclude
il procedimento secondo quanto previsto nel il procedimento secondo quanto previsto nel
comma 2, ma, se la sanzione da applicare è più comma 2, ma, se la sanzione da applicare è più
grave di quelle di cui al comma 1, primo periodo, grave di quelle di cui al comma 1, primo periodo,
con applicazione di termini pari al doppio di quelli con applicazione di termini pari al doppio di quelli
ivi stabiliti e salva l’eventuale sospensione ai ivi stabiliti e salva l’eventuale sospensione ai
sensi dell’articolo 55- ter. Il termine per la sensi dell’articolo 55- ter. Il termine per la
contestazione dell’addebito decorre dalla data di contestazione dell’addebito decorre dalla data di
ricezione degli atti trasmessi ai sensi del comma ricezione degli atti trasmessi ai sensi del comma
3 ovvero dalla data nella quale l’ufficio ha 3 ovvero dalla data nella quale l’ufficio ha
altrimenti acquisito notizia dell’infrazione, mentre altrimenti acquisito notizia dell’infrazione, mentre
la decorrenza del termine per la conclusione del la decorrenza del termine per la conclusione del
procedimento resta comunque fissata alla data di procedimento resta comunque fissata alla data di
prima acquisizione della notizia dell’infrazione, prima acquisizione della notizia dell’infrazione,
anche se avvenuta da parte del responsabile anche se avvenuta da parte del responsabile
della struttura in cui il dipendente lavora. La della struttura in cui il dipendente lavora. La
violazione dei termini di cui al presente comma violazione dei termini di cui al presente comma
comporta, per l’amministrazione, la decadenza comporta, per l’amministrazione, la decadenza
dall’azione disciplinare ovvero, per il dipendente, dall’azione disciplinare ovvero, per il dipendente,
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dall’esercizio del diritto di difesa. dall’esercizio del diritto di difesa.


5. Ogni comunicazione al dipendente, nell’ambito 5. Ogni comunicazione al dipendente, nell’ambito
del procedimento disciplinare, è effettuata del procedimento disciplinare, è effettuata
tramite posta elettronica certificata, nel caso in tramite posta elettronica certificata, nel caso in
cui il dipendente dispone di idonea casella di cui il dipendente dispone di idonea casella di
posta, ovvero tramite consegna a mani. Per le posta, ovvero tramite consegna a mano. Per le
comunicazioni successive alla contestazione comunicazioni successive alla contestazione
dell’addebito, il dipendente può indicare, altresì, dell’addebito, il dipendente può indicare, altresì,
un numero di fax, di cui egli o il suo procuratore un numero di fax, di cui egli o il suo procuratore
abbia la disponibilità. In alternativa all’uso della abbia la disponibilità. In alternativa all’uso della
posta elettronica certificata o del fax ed altresì posta elettronica certificata o del fax ed altresì
della consegna a mani, le comunicazioni sono della consegna a mano, le comunicazioni sono
effettuate tramite raccomandata postale con effettuate tramite raccomandata postale con
ricevuta di ritorno. Il dipendente ha diritto di ricevuta di ritorno. Il dipendente ha diritto di
accesso agli atti istruttori del procedimento. È accesso agli atti istruttori del procedimento. È
esclusa l’applicazione di termini diversi o ulteriori esclusa l’applicazione di termini diversi o ulteriori
rispetto a quelli stabiliti nel presente articolo. rispetto a quelli stabiliti nel presente articolo.
6. Nel corso dell’istruttoria, il capo della struttura 6. Nel corso dell’istruttoria, il capo della struttura
o l’ufficio per i procedimenti disciplinari possono o l’ufficio per i procedimenti disciplinari possono
acquisire da altre amministrazioni pubbliche acquisire da altre amministrazioni pubbliche
informazioni o documenti rilevanti per la informazioni o documenti rilevanti per la
definizione del procedimento. La predetta attività definizione del procedimento. La predetta attività
istruttoria non determina la sospensione del istruttoria non determina la sospensione del
procedimento né il differimento dei relativi procedimento, né il differimento dei relativi
termini. termini.
7. Il lavoratore dipendente o il dirigente, 7. Il lavoratore dipendente o il dirigente,
appartenente alla stessa amministrazione appartenente alla stessa amministrazione
pubblica dell’incolpato o ad una diversa, che, pubblica dell’incolpato o ad una diversa, che,
essendo a conoscenza per ragioni di ufficio o di essendo a conoscenza per ragioni di ufficio o di
servizio di informazioni rilevanti per un servizio di informazioni rilevanti per un
procedimento disciplinare in corso, rifiuta, senza procedimento disciplinare in corso, rifiuta, senza
giustificato motivo, la collaborazione richiesta giustificato motivo, la collaborazione richiesta
dall’autorità disciplinare procedente ovvero rende dall’autorità disciplinare procedente ovvero rende
dichiarazioni false o reticenti, è soggetto dichiarazioni false o reticenti, è soggetto
all’applicazione, da parte dell’amministrazione di all’applicazione, da parte dell’amministrazione di
appartenenza, della sanzione disciplinare della appartenenza, della sanzione disciplinare della
sospensione dal servizio con privazione della sospensione dal servizio con privazione della
retribuzione, commisurata alla gravità dell’illecito retribuzione, commisurata alla gravità dell’illecito
contestato al dipendente, fino ad un massimo di contestato al dipendente, fino ad un massimo di
quindici giorni. quindici giorni.
8. In caso di trasferimento del dipendente, a 8. In caso di trasferimento del dipendente, a
qualunque titolo, in un’altra amministrazione qualunque titolo, in un’altra amministrazione
pubblica, il procedimento disciplinare è avviato o pubblica, il procedimento disciplinare è avviato o
concluso o la sanzione è applicata presso concluso o la sanzione è applicata presso
quest’ultima. In tali casi i termini per la quest’ultima. In tali casi i termini per la
contestazione dell’addebito o per la conclusione contestazione dell’addebito o per la conclusione
del procedimento, se ancora pendenti, sono del procedimento, se ancora pendenti, sono
interrotti e riprendono a decorrere alla data del interrotti e riprendono a decorrere alla data del
trasferimento. trasferimento.
9. In caso di dimissioni del dipendente, se per 9. In caso di dimissioni del dipendente, se per
l’infrazione commessa è prevista la sanzione del l’infrazione commessa è prevista la sanzione del
licenziamento o se comunque è stata disposta la licenziamento o se comunque è stata disposta la
sospensione cautelare dal servizio, il sospensione cautelare dal servizio, il
procedimento disciplinare ha egualmente corso procedimento disciplinare ha egualmente corso
secondo le disposizioni del presente articolo e le secondo le disposizioni del presente articolo e le
determinazioni conclusive sono assunte ai fini determinazioni conclusive sono assunte ai fini
degli effetti giuridici non preclusi dalla cessazione degli effetti giuridici non preclusi dalla cessazione
del rapporto di lavoro. del rapporto di lavoro.
Art. 55-ter-(Rapporti fra procedimento Art. 55-ter-(Rapporti fra procedimento
disciplinare e procedimento penale)-1. Il disciplinare e procedimento penale)-1. Il
procedimento disciplinare, che abbia ad oggetto, procedimento disciplinare, che abbia ad oggetto,
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in tutto o in parte, fatti in relazione ai quali in tutto o in parte, fatti in relazione ai quali
procede l’autorità giudiziaria, è proseguito e procede l’autorità giudiziaria, è proseguito e
concluso anche in pendenza del procedimento concluso anche in pendenza del procedimento
penale. Per le infrazioni di minore gravità, di cui penale. Per le infrazioni di minore gravità, di cui
all’articolo 55-bis, comma 1, primo periodo, non all’articolo 55-bis, comma 1, primo periodo, non
è ammessa la sospensione del procedimento. Per è ammessa la sospensione del procedimento. Per
le infrazioni di maggiore gravità, di cui all’articolo le infrazioni di maggiore gravità, di cui all’articolo
55-bis, comma 1, secondo periodo, l’ufficio 55-bis, comma 1, secondo periodo, l’ufficio
competente, nei casi di particolare complessità competente, nei casi di particolare complessità
dell’accertamento del fatto addebitato al dell’accertamento del fatto addebitato al
dipendente e quando all’esito dell’istruttoria non dipendente e quando all’esito dell’istruttoria non
dispone di elementi sufficienti a motivare dispone di elementi sufficienti a motivare
l’irrogazione della sanzione, può sospendere il l’irrogazione della sanzione, può sospendere il
procedimento disciplinare fino al termine di procedimento disciplinare fino al termine di
quello penale, salva la possibilità di adottare la quello penale, salva la possibilità di adottare la
sospensione o altri strumenti cautelari nei sospensione o altri strumenti cautelari nei
confronti del dipendente. confronti del dipendente.
2. Se il procedimento disciplinare, non sospeso, 2. Se il procedimento disciplinare, non sospeso,
si conclude con l’irrogazione di una sanzione e, si conclude con l’irrogazione di una sanzione e,
successivamente, il procedimento penale viene successivamente, il procedimento penale viene
definito con una sentenza irrevocabile di definito con una sentenza irrevocabile di
assoluzione che riconosce che il fatto addebitato assoluzione che riconosce che il fatto addebitato
al dipendente non sussiste o non costituisce al dipendente non sussiste o non costituisce
illecito penale o che il dipendente medesimo non illecito penale o che il dipendente medesimo non
lo ha commesso, l’autorità competente, ad lo ha commesso, l’autorità competente, ad
istanza di parte da proporsi entro il termine di istanza di parte da proporsi entro il termine di
decadenza di sei mesi dall’irrevocabilità della decadenza di sei mesi dall’irrevocabilità della
pronuncia penale, riapre il procedimento pronuncia penale, riapre il procedimento
disciplinare per modificarne o confermarne l’atto disciplinare per modificarne o confermarne l’atto
conclusivo in relazione all’esito del giudizio conclusivo in relazione all’esito del giudizio
penale. penale.
3. Se il procedimento disciplinare si conclude con 3. Se il procedimento disciplinare si conclude con
l’archiviazione ed il processo penale con una l’archiviazione ed il processo penale con una
sentenza irrevocabile di condanna, l’autorità sentenza irrevocabile di condanna, l’autorità
competente riapre il procedimento disciplinare competente riapre il procedimento disciplinare
per adeguare le determinazioni conclusive per adeguare le determinazioni conclusive
all’esito del giudizio penale. Il procedimento all’esito del giudizio penale. Il procedimento
disciplinare è riaperto, altresì, se dalla sentenza disciplinare è riaperto, altresì, se dalla sentenza
irrevocabile di condanna risulta che il fatto irrevocabile di condanna risulta che il fatto
addebitabile al dipendente in sede disciplinare addebitabile al dipendente in sede disciplinare
comporta la sanzione del licenziamento, mentre comporta la sanzione del licenziamento, mentre
ne è stata applicata una diversa. ne è stata applicata una diversa.
4. Nei casi di cui ai commi 1, 2 e 3 il 4. Nei casi di cui ai commi 1, 2 e 3 il
procedimento disciplinare è, rispettivamente, procedimento disciplinare è, rispettivamente,
ripreso o riaperto entro sessanta giorni dalla ripreso o riaperto entro sessanta giorni dalla
comunicazione della sentenza comunicazione della sentenza
all'amministrazione di appartenenza del all'amministrazione di appartenenza del
lavoratore ovvero dalla presentazione dell’istanza lavoratore ovvero dalla presentazione dell’istanza
di riapertura ed è concluso entro centottanta di riapertura ed è concluso entro centottanta
giorni dalla ripresa o dalla riapertura. La ripresa giorni dalla ripresa o dalla riapertura. La ripresa
o la riapertura avvengono mediante il rinnovo o la riapertura avvengono mediante il rinnovo
della contestazione dell’addebito da parte della contestazione dell’addebito da parte
dell’autorità disciplinare competente ed il dell’autorità disciplinare competente ed il
procedimento prosegue secondo quanto previsto procedimento prosegue secondo quanto previsto
nell’articolo 55-bis. Ai fini delle determinazioni nell’articolo 55-bis. Ai fini delle determinazioni
conclusive, l’autorità procedente, nel conclusive, l’autorità procedente, nel
procedimento disciplinare ripreso o riaperto, procedimento disciplinare ripreso o riaperto,
applica le disposizioni dell’articolo 653, commi 1 applica le disposizioni dell’articolo 653, commi 1
ed 1-bis, del codice di procedura penale. ed 1 -bis, del codice di procedura penale.
Art. 55-quater- (Licenziamento disciplinare) - 1. Art. 55-quater- (Licenziamento disciplinare) - 1.
Ferma la disciplina in tema di licenziamento per Ferma la disciplina in tema di licenziamento per
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giusta causa o per giustificato motivo e salve giusta causa o per giustificato motivo e salve
ulteriori ipotesi previste dal contratto collettivo, ulteriori ipotesi previste dal contratto collettivo,
si applica comunque la sanzione disciplinare del si applica comunque la sanzione disciplinare del
licenziamento nei seguenti casi: licenziamento nei seguenti casi:
a) falsa attestazione della presenza in servizio, a) falsa attestazione della presenza in servizio,
mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento
della presenza o con altre modalità fraudolente, della presenza o con altre modalità fraudolente,
ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio
mediante una certificazione medica falsa o che mediante una certificazione medica falsa o che
attesta falsamente uno stato di malattia; attesta falsamente uno stato di malattia;
b) assenza priva di valida giustificazione per un b) assenza priva di valida giustificazione per un
numero di giorni, anche non continuativi, numero di giorni, anche non continuativi,
superiore a tre nell’arco di un biennio o superiore a tre nell’arco di un biennio o
comunque per più di sette giorni nel corso degli comunque per più di sette giorni nel corso degli
ultimi dieci anni ovvero mancata ripresa del ultimi dieci anni ovvero mancata ripresa del
servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il
termine fissato dall’amministrazione; termine fissato dall’amministrazione;
c) ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto c) ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto
dall’amministrazione per motivate esigenze di dall’amministrazione per motivate esigenze di
servizio; servizio;
d) falsità documentali o dichiarative commesse ai d) falsità documentali o dichiarative commesse ai
fini o in occasione dell’instaurazione del rapporto fini o in occasione dell’instaurazione del rapporto
di lavoro ovvero di progressioni di carriera; di lavoro ovvero di progressioni di carriera;
e) reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi e) reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi
condotte aggressive o moleste o minacciose o condotte aggressive o moleste o minacciose o
ingiuriose o comunque lesive dell’onore e della ingiuriose o comunque lesive dell’onore e della
dignità personale altrui; dignità personale altrui;
f) condanna penale definitiva in relazione alla f) condanna penale definitiva, in relazione alla
quale è prevista l’interdizione perpetua, dai quale è prevista l’interdizione perpetua dai
pubblici uffici, ovvero l’estinzione, comunque pubblici uffici ovvero l’estinzione, comunque
denominata del rapporto di lavoro. denominata, del rapporto di lavoro.
2. Il licenziamento in sede disciplinare è 2. Il licenziamento in sede disciplinare è
disposto, altresì, nel caso di prestazione disposto, altresì, nel caso di prestazione
lavorativa, riferibile ad un arco temporale non lavorativa, riferibile ad un arco temporale non
inferiore al biennio, per la quale inferiore al biennio, per la quale
l’amministrazione di appartenenza formula, ai l’amministrazione di appartenenza formula, ai
sensi delle disposizioni legislative e contrattuali sensi delle disposizioni legislative e contrattuali
concernenti la valutazione del personale delle concernenti la valutazione del personale delle
amministrazioni pubbliche, una valutazione di amministrazioni pubbliche, una valutazione di
insufficiente rendimento e questo è dovuto alla insufficiente rendimento e questo è dovuto alla
reiterata violazione degli obblighi concernenti la reiterata violazione degli obblighi concernenti la
prestazione stessa, stabiliti da norme legislative prestazione stessa, stabiliti da norme legislative
o regolamentari, dal contratto collettivo o o regolamentari, dal contratto collettivo o
individuale, da atti e provvedimenti individuale, da atti e provvedimenti
dell’amministrazione di appartenenza o dai codici dell’amministrazione di appartenenza o dai codici
di comportamento di cui all’articolo 54. di comportamento di cui all’articolo 54.
3. Nei casi di cui al comma 1, lettere a), d), e) 3. Nei casi di cui al comma 1, lettere a), d), e)
ed f) del il licenziamento è senza preavviso. ed f), il licenziamento è senza preavviso.
Art. 55-quinquies - (False attestazioni o Art. 55-quinquies - (False attestazioni o
certificazioni)- 1. Fermo quanto previsto dal certificazioni)- 1. Fermo quanto previsto dal
codice penale, il lavoratore dipendente di una codice penale, il lavoratore dipendente di una
pubblica amministrazione che attesta falsamente pubblica amministrazione che attesta falsamente
la propria presenza in servizio, mediante la propria presenza in servizio, mediante
l’alterazione dei sistemi di rilevamento della l’alterazione dei sistemi di rilevamento della
presenza o con altre modalità fraudolente, presenza o con altre modalità fraudolente,
ovvero giustifica l’assenza dal servizio mediante ovvero giustifica l’assenza dal servizio mediante
una certificazione medica falsa o falsamente una certificazione medica falsa o falsamente
attestante uno stato di malattia è punito con la attestante uno stato di malattia è punito con la
reclusione da uno a cinque anni e con la multa reclusione da uno a cinque anni e con la multa
da euro 400 ad euro 1.600. La medesima pena si da euro 400 ad euro 1.600. La medesima pena si
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applica al medico e a chiunque altro concorre applica al medico e a chiunque altro concorre
nella commissione del delitto. nella commissione del delitto.
2. Nei casi di cui al comma 1, il lavoratore, ferme 2. Nei casi di cui al comma 1, il lavoratore, ferme
la responsabilità penale e disciplinare e le la responsabilità penale e disciplinare e le
relative sanzioni, è obbligato a risarcire il danno relative sanzioni, è obbligato a risarcire il danno
patrimoniale, pari al compenso corrisposto a patrimoniale, pari al compenso corrisposto a
titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia
accertata la mancata prestazione, nonché il accertata la mancata prestazione, nonché il
danno all’immagine subiti dall’amministrazione. danno all’immagine subiti dall’amministrazione.
3. La sentenza definitiva di condanna o di 3. La sentenza definitiva di condanna o di
applicazione della pena per il delitto di cui al applicazione della pena per il delitto di cui al
comma 1 comporta, per il medico, la sanzione comma 1 comporta, per il medico, la sanzione
disciplinare della radiazione dall’albo ed altresì, disciplinare della radiazione dall’albo ed altresì,
se dipendente di una struttura sanitaria pubblica se dipendente di una struttura sanitaria pubblica
o se convenzionato con il servizio sanitario o se convenzionato con il servizio sanitario
nazionale, il licenziamento per giusta causa o la nazionale, il licenziamento per giusta causa o la
decadenza dalla convenzione. Le medesime decadenza dalla convenzione. Le medesime
sanzioni disciplinari si applicano se il medico, in sanzioni disciplinari si applicano se il medico, in
relazione all’assenza dal servizio, rilascia relazione all’assenza dal servizio, rilascia
certificazioni che attestano dati clinici non certificazioni che attestano dati clinici non
direttamente constatati né oggettivamente direttamente constatati né oggettivamente
documentati. documentati.
Art.55-sexies-(Responsabilità disciplinare per Art.55-sexies-(Responsabilità disciplinare per
condotte pregiudizievoli per l’amministrazione e condotte pregiudizievoli per l’amministrazione e
limitazione della responsabilità per l’esercizio limitazione della responsabilità per l’esercizio
dell’azione disciplinare)- 1. La condanna della dell’azione disciplinare)- 1. La condanna della
pubblica amministrazione al risarcimento del pubblica amministrazione al risarcimento del
danno derivante dalla violazione, da parte del danno derivante dalla violazione, da parte del
lavoratore dipendente, degli obblighi concernenti lavoratore dipendente, degli obblighi concernenti
la prestazione lavorativa, stabiliti da norme la prestazione lavorativa, stabiliti da norme
legislative o regolamentari, dal contratto legislative o regolamentari, dal contratto
collettivo o individuale, da atti e provvedimenti collettivo o individuale, da atti e provvedimenti
dell’amministrazione di appartenenza o dai codici dell’amministrazione di appartenenza o dai codici
di comportamento di cui all’articolo 54, comporta di comportamento di cui all’articolo 54, comporta
l’applicazione nei suoi confronti, ove già non l’applicazione nei suoi confronti, ove già non
ricorrano i presupposti per l’applicazione di ricorrano i presupposti per l’applicazione di
un’altra sanzione disciplinare, della sospensione un’altra sanzione disciplinare, della sospensione
dal servizio con privazione della retribuzione da dal servizio con privazione della retribuzione da
un minimo di tre giorni fino ad un massimo di tre un minimo di tre giorni fino ad un massimo di tre
mesi, in proporzione all’entità del risarcimento. mesi, in proporzione all’entità del risarcimento.
2. Fuori dei casi previsti nel comma 1, il 2. Fuori dei casi previsti nel comma 1, il
lavoratore, quando cagiona grave danno al lavoratore, quando cagiona grave danno al
normale funzionamento dell’ufficio di normale funzionamento dell’ufficio di
appartenenza, per inefficienza o incompetenza appartenenza, per inefficienza o incompetenza
professionale accertate dall’amministrazione ai professionale accertate dall’amministrazione ai
sensi delle disposizioni legislative e contrattuali sensi delle disposizioni legislative e contrattuali
concernenti la valutazione del personale delle concernenti la valutazione del personale delle
amministrazioni pubbliche, è collocato in amministrazioni pubbliche, è collocato in
disponibilità, all’esito del procedimento disponibilità, all’esito del procedimento
disciplinare che accerta tale responsabilità, e si disciplinare che accerta tale responsabilità, e si
applicano nei suoi confronti le disposizioni di cui applicano nei suoi confronti le disposizioni di cui
all’articolo 33, comma 8, e all’articolo 34, commi all’articolo 33, comma 8, e all’articolo 34, commi
1, 2, 3 e 4. Il provvedimento che definisce il 1, 2, 3 e 4. Il provvedimento che definisce il
giudizio disciplinare stabilisce le mansioni e la giudizio disciplinare stabilisce le mansioni e la
qualifica per le quali può avvenire l’eventuale qualifica per le quali può avvenire l’eventuale
ricollocamento. Durante il periodo nel quale è ricollocamento. Durante il periodo nel quale è
collocato in disponibilità, il lavoratore non ha collocato in disponibilità, il lavoratore non ha
diritto di percepire aumenti retributivi diritto di percepire aumenti retributivi
sopravvenuti. sopravvenuti.
3. Il mancato esercizio o la decadenza dell’azione 3. Il mancato esercizio o la decadenza dell’azione
disciplinare, dovuti all’omissione o al ritardo, disciplinare, dovuti all’omissione o al ritardo,
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senza giustificato motivo, degli atti del senza giustificato motivo, degli atti del
procedimento disciplinare o a valutazioni procedimento disciplinare o a valutazioni
sull’insussistenza dell’illecito disciplinare sull’insussistenza dell’illecito disciplinare
irragionevoli o manifestamente infondate, in irragionevoli o manifestamente infondate, in
relazione a condotte aventi oggettiva e palese relazione a condotte aventi oggettiva e palese
rilevanza disciplinare, comporta, per i soggetti rilevanza disciplinare, comporta, per i soggetti
responsabili aventi qualifica dirigenziale, responsabili aventi qualifica dirigenziale,
l’applicazione della sanzione disciplinare della l’applicazione della sanzione disciplinare della
sospensione dal servizio con privazione della sospensione dal servizio con privazione della
retribuzione in proporzione alla gravità retribuzione in proporzione alla gravità
dell’infrazione non perseguita, fino ad un dell’infrazione non perseguita, fino ad un
massimo di tre mesi in relazione alle infrazioni massimo di tre mesi in relazione alle infrazioni
sanzionabili con il licenziamento, ed altresì la sanzionabili con il licenziamento, ed altresì la
mancata attribuzione della retribuzione di mancata attribuzione della retribuzione di
risultato per un importo pari a quello spettante risultato per un importo pari a quello spettante
per il doppio del periodo della durata della per il doppio del periodo della durata della
sospensione. Ai soggetti non aventi qualifica sospensione. Ai soggetti non aventi qualifica
dirigenziale si applica la predetta sanzione della dirigenziale si applica la predetta sanzione della
sospensione dal servizio con privazione della sospensione dal servizio con privazione della
retribuzione, ove non diversamente stabilito dal retribuzione, ove non diversamente stabilito dal
contratto collettivo. contratto collettivo.
4. La responsabilità civile eventualmente 4. La responsabilità civile eventualmente
configurabile a carico del dirigente in relazione a configurabile a carico del dirigente in relazione a
profili di illiceità nelle determinazioni concernenti profili di illiceità nelle determinazioni concernenti
lo svolgimento del procedimento disciplinare è lo svolgimento del procedimento disciplinare è
limitata, in conformità ai principi generali, ai casi limitata, in conformità ai principi generali, ai casi
di dolo o colpa grave. di dolo o colpa grave.
Art. 55- septies - (Controlli sulle assenze) - Art. 55- septies - (Controlli sulle assenze) -
Nell'ipotesi di assenza per malattia protratta per Nell'ipotesi di assenza per malattia protratta per
un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni
caso, dopo il secondo evento di malattia caso, dopo il secondo evento di malattia
nell'anno solare l'assenza viene giustificata nell'anno solare l'assenza viene giustificata
esclusivamente mediante certificazione medica esclusivamente mediante certificazione medica
rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da
un medico convenzionato con il servizio sanitario un medico convenzionato con il servizio sanitario
nazionale. nazionale.
2. In tutti i casi di assenza per malattia la 2. In tutti i casi di assenza per malattia la
certificazione medica è inviata per via telematica, certificazione medica è inviata per via telematica,
direttamente dal medico o dalla struttura direttamente dal medico o dalla struttura
sanitaria che la rilascia, all’Istituto nazionale sanitaria che la rilascia, all’Istituto nazionale
della previdenza sociale, secondo le modalità della previdenza sociale, secondo le modalità
stabilite per la trasmissione telematica dei stabilite per la trasmissione telematica dei
certificati medici nel settore privato dalla certificati medici nel settore privato dalla
normativa vigente, e in particolare dal decreto normativa vigente, e in particolare dal decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri previsto del Presidente del Consiglio dei Ministri previsto
dall’articolo 50, comma 5-bis, del decreto-legge dall’articolo 50, comma 5-bis, del decreto-legge
30 settembre 2003, n. 269, convertito, con 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n.
326, introdotto dall’articolo 1, comma 810, della 326, introdotto dall’articolo 1, comma 810, della
legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dal predetto legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dal predetto
Istituto è immediatamente inoltrata, con le Istituto è immediatamente inoltrata, con le
medesime modalità, all’amministrazione o al medesime modalità, all’amministrazione
datore di lavoro privato interessati. interessata.
3. L’Istituto nazionale della previdenza sociale, 3. L’Istituto nazionale della previdenza sociale,
gli enti del servizio sanitario nazionale e le altre gli enti del servizio sanitario nazionale e le altre
amministrazioni interessate svolgono le attività amministrazioni interessate svolgono le attività
di cui al comma 2 con le risorse finanziarie, di cui al comma 2 con le risorse finanziarie,
strumentali e umane disponibili a legislazione strumentali e umane disponibili a legislazione
vigente, senza maggiori oneri a carico della vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico
finanza pubblica. della finanza pubblica.
4. L’inosservanza degli obblighi di trasmissione 4. L’inosservanza degli obblighi di trasmissione
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per via telematica della certificazione medica per via telematica della certificazione medica
concernente assenze di lavoratori per malattia di concernente assenze di lavoratori per malattia di
cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare e, cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare e,
in caso di reiterazione, comporta l’applicazione in caso di reiterazione, comporta l’applicazione
della sanzione del licenziamento ovvero, per i della sanzione del licenziamento ovvero, per i
medici in rapporto convenzionale con le aziende medici in rapporto convenzionale con le aziende
sanitarie locali, della decadenza dalla sanitarie locali, della decadenza dalla
convenzione, in modo inderogabile dai contratti o convenzione, in modo inderogabile dai contratti o
accordi collettivi. accordi collettivi.
5. L'Amministrazione dispone il controllo in 5. L'Amministrazione dispone il controllo in
ordine alla sussistenza della malattia del ordine alla sussistenza della malattia del
dipendente anche nel caso di assenza di un solo dipendente anche nel caso di assenza di un solo
giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e
organizzative. Le fasce orarie di reperibilità del organizzative. Le fasce orarie di reperibilità del
lavoratore, entro le quali devono essere lavoratore, entro le quali devono essere
effettuate le visite mediche di controllo, sono effettuate le visite mediche di controllo, sono
dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 stabilite con decreto del Ministro per la pubblica
alle ore 20.00 di tutti i giorni, compresi i non amministrazione e l’innovazione.
lavorativi e i festivi.
6. Il responsabile della struttura in cui il
dipendente lavora nonché il dirigente
eventualmente preposto all’amministrazione
generale del personale, secondo le rispettive
competenze, curano l’osservanza delle
disposizioni del presente articolo, in particolare al
fine di prevenire o contrastare, nell’interesse
della funzionalità dell’ufficio, le condotte
assenteistiche. Si applicano, al riguardo, le
disposizioni degli articoli 21 e 55-sexies, comma
3.
Art. 55-octies (Permanente inidoneità psicofisica Art. 55-octies (Permanente inidoneità psicofisica
)- 1. Nel caso di accertata permanente )- 1. Nel caso di accertata permanente inidoneità
inidoneità psicofisica al servizio dei dipendenti psicofisica al servizio dei dipendenti delle
delle amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo 2,
2. comma 2, l’amministrazione può risolvere il comma 2, l’amministrazione può risolvere il
rapporto di lavoro. Con regolamento da rapporto di lavoro. Con regolamento da
emanarsi, ai sensi dell’articolo 17, comma 1, emanarsi, ai sensi dell’articolo 17, comma 1,
lettera b) della legge 23 agosto 1988, n. 400 lettera b), della legge 23 agosto 1988, n. 400,
sono disciplinati, per il personale delle sono disciplinati, per il personale delle
amministrazioni statali, anche ad ordinamento amministrazioni statali, anche ad ordinamento
autonomo, nonché degli enti pubblici non autonomo, nonché degli enti pubblici non
economici: economici:
a) la procedura da adottare per la verifica a) la procedura da adottare per la verifica
dell’idoneità al servizio, anche ad iniziativa dell’idoneità al servizio, anche ad iniziativa
dell’Amministrazione; dell’Amministrazione;
b) la possibilità per l’amministrazione, nei casi di b) la possibilità per l’amministrazione, nei casi di
pericolo per l’incolumità del dipendente pericolo per l’incolumità del dipendente
interessato nonché per la sicurezza degli altri interessato nonché per la sicurezza degli altri
dipendenti e degli utenti, di adottare dipendenti e degli utenti, di adottare
provvedimenti di sospensione cautelare dal provvedimenti di sospensione cautelare dal
servizio, in attesa dell’effettuazione della visita di servizio, in attesa dell’effettuazione della visita di
idoneità, nonché nel caso di mancata idoneità, nonché nel caso di mancata
presentazione del dipendente alla visita di presentazione del dipendente alla visita di
idoneità, in assenza di giustificato motivo; idoneità, in assenza di giustificato motivo;
c) gli effetti sul trattamento giuridico ed c) gli effetti sul trattamento giuridico ed
economico della sospensione di cui alla lettera economico della sospensione di cui alla lettera
b), nonché il contenuto e gli effetti dei b), nonché il contenuto e gli effetti dei
provvedimenti definitivi adottati provvedimenti definitivi adottati
dall’amministrazione in seguito all’effettuazione dall’amministrazione in seguito all’effettuazione
della visita di idoneità; della visita di idoneità;
d) la possibilità, per l’amministrazione, di d) la possibilità, per l’amministrazione, di
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risolvere il rapporto di lavoro nel caso di reiterato risolvere il rapporto di lavoro nel caso di reiterato
rifiuto, da parte del dipendente, di sottoporsi alla rifiuto, da parte del dipendente, di sottoporsi alla
visita di idoneità. visita di idoneità.
Art. 55-novies (Identificazione del personale a Art. 55-novies (Identificazione del personale a
contatto con il pubblico)- 1. I dipendenti delle contatto con il pubblico)- 1. I dipendenti delle
amministrazioni pubbliche che svolgono attività a amministrazioni pubbliche che svolgono attività a
contatto con il pubblico sono tenuti a rendere contatto con il pubblico sono tenuti a rendere
conoscibile il proprio nominativo mediante l’uso conoscibile il proprio nominativo mediante l’uso
di cartellini identificativi o di targhe da apporre di cartellini identificativi o di targhe da apporre
presso la postazione di lavoro. presso la postazione di lavoro.
2. Dall’obbligo di cui al comma 1 è escluso il 2. Dall’obbligo di cui al comma 1 è escluso il
personale individuato da ciascuna personale individuato da ciascuna
amministrazione sulla base di categorie amministrazione sulla base di categorie
determinate, in relazione ai compiti ad esse determinate, in relazione ai compiti ad esse
attribuiti, mediante uno o più decreti del attribuiti, mediante uno o più decreti del
Presidente del Consiglio dei ministri o del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro
Ministro per la pubblica amministrazione e per la pubblica amministrazione e l'innovazione,
l'innovazione, su proposta del Ministro su proposta del Ministro competente ovvero, in
competente ovvero, in relazione al personale relazione al personale delle amministrazioni
delle amministrazioni pubbliche non statali, pubbliche non statali, previa intesa in sede di
previa intesa in sede di Conferenza permanente Conferenza permanente per i rapporti tra lo
per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province Stato, le regioni e le province autonome di
autonome di Trento e Bolzano o di Conferenza Trento e di Bolzano o di Conferenza Stato-città
Stato-città ed autonomie locali.”. ed autonomie locali.”.

Art. 68 Art. 70
(Comunicazione della sentenza) (Comunicazione della sentenza)
1. Dopo l’articolo 154-bis del decreto legislativo 1. Dopo l’articolo 154-bis del decreto legislativo
28 luglio 1989, n. 271, è inserito il seguente: 28 luglio 1989, n. 271, è inserito il seguente:
“Art. 154- ter (Comunicazione della sentenza) – “Art. 154- ter (Comunicazione della sentenza) –
1. La cancelleria del giudice che ha pronunciato 1. La cancelleria del giudice che ha pronunciato
sentenza penale nei confronti di un lavoratore sentenza penale nei confronti di un lavoratore
dipendente di un’amministrazione pubblica ne dipendente di un’amministrazione pubblica ne
comunica il dispositivo all’amministrazione di comunica il dispositivo all’amministrazione di
appartenenza e, su richiesta di questa, trasmette appartenenza e, su richiesta di questa, trasmette
copia integrale del provvedimento. La copia integrale del provvedimento. La
comunicazione e la trasmissione sono effettuate comunicazione e la trasmissione sono effettuate
con modalità telematiche, ai sensi del decreto con modalità telematiche, ai sensi del decreto
legislativo 7 marzo 2005, n. 82, entro trenta legislativo 7 marzo 2005, n. 82, entro trenta
giorni dalla data del deposito.”. giorni dalla data del deposito.”.

Art. 69 Art. 71
(Ampliamento dei poteri ispettivi) (Ampliamento dei poteri ispettivi)
1. All’articolo 60 del decreto legislativo n. 165 del 1. All’articolo 60 del decreto legislativo n. 165 del
2001, il comma 6 è sostituito dal seguente: 2001, il comma 6 è sostituito dal seguente:
“6. Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri “6. Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri
- Dipartimento della funzione pubblica è istituito - Dipartimento della funzione pubblica è istituito
l’Ispettorato per la funzione pubblica, che opera l’Ispettorato per la funzione pubblica, che opera
alle dirette dipendenze del Ministro delegato. alle dirette dipendenze del Ministro delegato.
L’Ispettorato vigila e svolge verifiche sulla L’Ispettorato vigila e svolge verifiche sulla
conformità dell’azione amministrativa ai principi conformità dell’azione amministrativa ai principi
di imparzialità e buon andamento, sull’efficacia di imparzialità e buon andamento, sull’efficacia
della sua attività con particolare riferimento alle della sua attività con particolare riferimento alle
riforme volte alla semplificazione delle riforme volte alla semplificazione delle
procedure, sul corretto conferimento degli procedure, sul corretto conferimento degli
incarichi, sull’esercizio dei poteri disciplinari, incarichi, sull’esercizio dei poteri disciplinari,
sull’osservanza delle disposizioni vigenti in sull’osservanza delle disposizioni vigenti in
materia di controllo dei costi, dei rendimenti, dei materia di controllo dei costi, dei rendimenti, dei
risultati, di verifica dei carichi di lavoro. Collabora risultati, di verifica dei carichi di lavoro. Collabora
alle verifiche ispettive di cui al comma 5. Per le alle verifiche ispettive di cui al comma 5.
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

predette finalità l’Ispettorato si avvale di un Nell’ambito delle proprie verifiche, l’Ispettorato


numero complessivo di dieci funzionari scelti tra può avvalersi della Guardia di Finanza che opera
esperti del Ministero dell’economia e delle nell’esercizio dei poteri ad essa attribuiti dalle
finanze, del Ministero dell’interno, o comunque leggi vigenti. Per le predette finalità l’Ispettorato
tra il personale di altre amministrazioni si avvale altresì di un numero complessivo di
pubbliche, in posizione di comando o fuori ruolo, dieci funzionari scelti tra esperti del Ministero
per il quale si applicano l’articolo 17, comma 14, dell’economia e delle finanze, del Ministero
della legge 15 maggio 1997, n. 127, e l’articolo dell’interno, o comunque tra il personale di altre
56, comma 7, del Testo unico di cui al decreto amministrazioni pubbliche, in posizione di
del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, comando o fuori ruolo, per il quale si applicano
n. 3, e successive modificazioni. Per l'esercizio l’articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio
delle funzioni ispettive connesse, in particolare, 1997, n. 127, e l’articolo 56, comma 7, del Testo
al corretto conferimento degli incarichi e ai unico delle disposizioni concernenti lo statuto
rapporti di collaborazione, svolte anche d'intesa degli impiegati civili dello Stato di cui al decreto
con il Ministero dell'economia e delle finanze, del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957,
l'Ispettorato si avvale dei dati comunicati dalle n. 3, e successive modificazioni. Per l'esercizio
amministrazioni al Dipartimento della funzione delle funzioni ispettive connesse, in particolare,
pubblica ai sensi dell'articolo 53. L'Ispettorato, al corretto conferimento degli incarichi e ai
inoltre, al fine di corrispondere a segnalazioni da rapporti di collaborazione, svolte anche d'intesa
parte di cittadini o pubblici dipendenti circa con il Ministero dell'economia e delle finanze,
presunte irregolarità, ritardi o inadempienze l'Ispettorato si avvale dei dati comunicati dalle
delle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma amministrazioni al Dipartimento della funzione
2, può richiedere chiarimenti e riscontri in pubblica ai sensi dell'articolo 53. L'Ispettorato,
relazione ai quali l'amministrazione interessata inoltre, al fine di corrispondere a segnalazioni da
ha l'obbligo di rispondere, anche per via parte di cittadini o pubblici dipendenti circa
telematica, entro quindici giorni. A conclusione presunte irregolarità, ritardi o inadempienze
degli accertamenti, gli esiti delle verifiche svolte delle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma
dall'ispettorato costituiscono obbligo di 2, può richiedere chiarimenti e riscontri in
valutazione, ai fini dell'individuazione delle relazione ai quali l'amministrazione interessata
responsabilità e delle eventuali sanzioni ha l'obbligo di rispondere, anche per via
disciplinari di cui all'articolo 55, per telematica, entro quindici giorni. A conclusione
l'amministrazione medesima. Gli ispettori, degli accertamenti, gli esiti delle verifiche svolte
nell'esercizio delle loro funzioni, hanno piena dall'ispettorato costituiscono obbligo di
autonomia funzionale ed hanno l'obbligo, ove ne valutazione, ai fini dell'individuazione delle
ricorrano le condizioni, di denunciare alla Procura responsabilità e delle eventuali sanzioni
Generale della Corte dei conti le irregolarità disciplinari di cui all'articolo 55, per
riscontrate.” l'amministrazione medesima. Gli ispettori,
nell'esercizio delle loro funzioni, hanno piena
autonomia funzionale ed hanno l'obbligo, ove ne
ricorrano le condizioni, di denunciare alla Procura
generale della Corte dei conti le irregolarità
riscontrate.”.

Art. 70 Art. 72
(Abrogazioni) (Abrogazioni)
1. Sono abrogate le seguenti disposizioni: 1. Sono abrogate le seguenti disposizioni:
a) articolo 71, commi 2 e 3, del decreto-legge 25 a) articolo 71, commi 2 e 3, del decreto-legge 25
giugno 2008, n. 112, convertito, con giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;
b) articoli da 502 a 507 del decreto legislativo 16 b) articoli da 502 a 507 del decreto legislativo 16
aprile 1994, n. 297; aprile 1994, n. 297;
c) l’articolo 56 del decreto legislativo 30 marzo c) l’articolo 56 del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165. 2001, n. 165.
2. All’articolo 5, comma 4, della legge 27 marzo 2. All’articolo 5, comma 4, della legge 27 marzo
2001, n. 97, le parole “, salvi termini diversi 2001, n. 97, le parole: “, salvi termini diversi
previsti dai contratti collettivi nazionali di previsti dai contratti collettivi nazionali di
lavoro,” sono soppresse. lavoro,” sono soppresse.
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

Art. 71 Art. 73
(Norme transitorie) (Norme transitorie)
1. Dalla data di entrata in vigore del presente 1. Dalla data di entrata in vigore del presente
decreto non è ammessa, a pena di nullità, decreto non è ammessa, a pena di nullità,
l’impugnazione di sanzioni disciplinari dinanzi ai l’impugnazione di sanzioni disciplinari dinanzi ai
collegi arbitrali di disciplina. I procedimenti di collegi arbitrali di disciplina. I procedimenti di
impugnazione di sanzioni disciplinari pendenti impugnazione di sanzioni disciplinari pendenti
dinanzi ai predetti collegi alla data di entrata in dinanzi ai predetti collegi alla data di entrata in
vigore del presente decreto sono definiti, a pena vigore del presente decreto sono definiti, a pena
di nullità degli atti, entro il termine di trenta di nullità degli atti, entro il termine di sessanta
giorni decorrente dalla predetta data. giorni decorrente dalla predetta data.
2. L’obbligo di esposizione di cartellini o targhe 2. L’obbligo di esposizione di cartellini o targhe
identificativi, previsto dall’articolo 55-novies del identificativi, previsto dall’articolo 55-novies del
decreto legislativo n. 165 del 2001, introdotto decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,
dall’articolo 67 del presente decreto, decorre dal introdotto dall’articolo 69 del presente decreto,
novantesimo giorno successivo all’entrata in decorre dal novantesimo giorno successivo
vigore del presente decreto. all’entrata in vigore del presente decreto.
3. Le disposizioni di legge, non incompatibili con 3. Le disposizioni di legge, non incompatibili con
quelle del presente decreto, concernenti singole quelle del presente decreto, concernenti singole
amministrazioni e recanti fattispecie amministrazioni e recanti fattispecie
sanzionatorie specificamente concernenti i sanzionatorie specificamente concernenti i
rapporti di lavoro del personale di cui all’articolo rapporti di lavoro del personale di cui all’articolo
2, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo
2001 continuano ad essere applicabili sino al 2001, n. 165, continuano ad essere applicabili
primo rinnovo del contratto collettivo di settore fino al primo rinnovo del contratto collettivo di
successivo alla data di entrata in vigore del settore successivo alla data di entrata in vigore
presente decreto. del presente decreto.

TITOLO V TITOLO V
NORME FINALI E TRANSITORIE NORME FINALI E TRANSITORIE

Art. 72 Art. 74
(Ambito di applicazione) (Ambito di applicazione)
1. Gli articoli 11, commi 1 e 3, da 28 a 30, da 32 1. Gli articoli 11, commi 1 e 3, da 28 a 30, da 33
a 35, 52, 55,59, 60, comma 1, 62, 63, 64, 66, a 36, 54, 57, 61, 62, comma 1, 64, 65, 66, 68,
67 e 71, commi 1 e 3, rientrano nella potestà 69 e 73, commi 1 e 3, rientrano nella potestà
legislativa esclusiva esercitata dallo Stato, ai legislativa esclusiva esercitata dallo Stato, ai
sensi dell’articolo 117, comma secondo, lett. l) sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettere l)
ed m) della Costituzione. ed m), della Costituzione.
2. Gli articoli 3, 4, 5, comma 2, 7, 9, 15, comma 2. Gli articoli 3, 4, 5, comma 2, 7, 9, 15, comma
1, 16, comma 2, 17, 23, commi 1 e 2, 24, 1, 17, comma 2, 18, 23, commi 1 e 2, 24,
commi 1 e 2, 25, 26, 27, comma 1, e l’articolo commi 1 e 2, 25, 26, 27, comma 1, e l’articolo
60, commi 1-bis e 1-ter recano norme di diretta 62, commi 1-bis e 1-ter recano norme di diretta
attuazione dell’articolo 97 della Costituzione e attuazione dell’articolo 97 della Costituzione e
costituiscono principi generali dell’ordinamento ai costituiscono principi generali dell’ordinamento ai
quali si adeguano le Regioni e gli Enti locali, quali si adeguano le regioni e gli enti locali,
anche con riferimento agli Enti del Servizio anche con riferimento agli enti del Servizio
Sanitario Nazionale, negli ambiti di rispettiva sanitario nazionale, negli ambiti di rispettiva
competenza. competenza.
4. Con uno o più decreti del Presidente del 3. Con uno o più decreti del Presidente del
Consiglio dei ministri sono determinati, in Consiglio dei Ministri sono determinati, in
attuazione dell’articolo 2, comma 5, della legge 4 attuazione dell’articolo 2, comma 5, della legge 4
marzo 2009, n.15, limiti e modalità di marzo 2009, n. 15, limiti e modalità di
applicazione delle disposizioni del presente applicazione delle disposizioni, anche
decreto alla Presidenza del Consiglio dei ministri, inderogabili, del presente decreto alla Presidenza
anche con riferimento alla definizione del del Consiglio dei Ministri, anche con riferimento
comparto di contrattazione collettiva, in alla definizione del comparto autonomo di
considerazione della peculiarità del relativo contrattazione collettiva, in considerazione della
ordinamento, che discende dagli articoli 92 e 95 peculiarità del relativo ordinamento, che
della Costituzione. Fino alla entrata in vigore di discende dagli articoli 92 e 95 della Costituzione.
GLI EMENDAMENTI DOPO I PARERI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

ciascuno di tali decreti, alla Presidenza del Fino alla data di entrata in vigore di ciascuno di
Consiglio dei ministri continua ad applicarsi la tali decreti, alla Presidenza del Consiglio dei
normativa previgente. Ministri continua ad applicarsi la normativa
previgente.
5. Con decreto del Presidente del Consiglio dei 4. Con decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri, di concerto con il Ministro dell’istruzione Ministri, di concerto con il Ministro dell’istruzione,
dell’università e della ricerca e con il Ministro dell’università e della ricerca e con il Ministro
dell’economia e delle finanze, sono determinati i dell’economia e delle finanze, sono determinati i
limiti e modalità di applicazione delle disposizioni limiti e le modalità di applicazione delle
dei Titoli II e III del presente decreto al diposizioni dei Titoli II e III del presente decreto
personale docente della scuola e delle al personale docente della scuola e delle
accademie, conservatori e istituti assimilati e ai istituzioni di alta formazione artistica e musicale,
ricercatori negli Enti di ricerca. Resta comunque nonché ai tecnologi e ai ricercatori degli enti di
esclusa la costituzione degli organismi di cui ricerca. Resta comunque esclusa la costituzione
all’articolo 14 nell’ambito del sistema scolastico, degli Organismi di cui all’articolo 14 nell’ambito
delle accademie e conservatori, e degli istituti del sistema scolastico e delle istituzioni di alta
assimilabili. formazione artistica e musicale.
5 bis Le disposizioni del presente decreto 5. Le disposizioni del presente decreto legislativo
legislativo si applicano nei confronti delle regioni si applicano nei confronti delle regioni a statuto
a statuto speciale e delle province autonome di speciale e delle province autonome di Trento e di
Trento e Bolzano compatibilmente con le Bolzano compatibilmente con le attribuzioni
attribuzioni previste dagli statuti e dalle relative previste dagli statuti e dalle relative norme di
norme di attuazione. attuazione.
DECRETO LEGISLATIVO 27 ottobre 2009 n. 150 (in Suppl. ordinario n. 197 alla Gazz.
Uff., 31 ottobre, n. 254). - Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


Visti gli articoli 76, 87, 92, 95 e 117 della Costituzione;
Vista la legge 4 marzo 2009, n. 15, recante delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della
produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni,
nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell'economia e del
lavoro e alla Corte dei conti;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, recante riordino e potenziamento dei
meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati
dell'attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo
1997, n. 59, e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante riforma dell'organizzazione del Governo,
a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, recante ordinamento della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive
modificazioni;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante: norme generali sull'ordinamento del
lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196, recante codice in materia di protezione dei dati
personali, e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante codice dell'amministrazione digitale, e
successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, recante codice delle pari opportunità tra uomo e
donna, a norma dell'articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246;
Vista la direttiva dei Ministri per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione e per le
pari opportunità del 23 maggio 2007, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.173 del 27 luglio 2007,
recante misure per attuare la parità e le pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni
pubbliche;
Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto
2008, n.133;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell'8 maggio
2009;
Acquisita l'intesa della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281, relativamente all'attuazione delle disposizioni di cui agli articoli 3, comma 2, lettera
a), 4, 5 e 6, della citata legge n. 15 del 2009, salvo che sull'articolo 60, comma 1, lettera b),
nonché il parere della medesima Conferenza relativamente all'attuazione delle restanti disposizioni
della medesima legge n. 15 del 2009 nella seduta del 29 luglio 2009;
Rilevato, in ordine al predetto articolo 60, comma 1, lettera b), del decreto, che gli enti territoriali
chiedevano di prevedere che la determinazione delle risorse per gli incrementi retributivi destinati
al rinnovo dei contratti collettivi nazionali delle amministrazioni regionali, locali e degli enti del
Servizio sanitario nazionale avvenga previa concertazione con le proprie rappresentanze;
Considerato che il Governo ritiene di non poter accogliere tale richiesta, vertendosi in tema di
misure di coordinamento della finanza pubblica tipicamente riconducibili alle competenze dello
Stato, e che la previsione della previa consultazione con le rappresentanze istituzionali del sistema
delle autonomie garantisce, comunque, il rispetto del principio della leale collaborazione ed il
coinvolgimento degli enti territoriali nella concreta determinazione delle risorse da impegnare per
il rinnovo dei contratti;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni parlamentari della Camera dei deputati e del
Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 9 ottobre 2009;
Sulla proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze;
E m a n a il seguente decreto legislativo:

TITOLO I
PRINCIPI GENERALI

Art. 1
Oggetto e finalità
1. In attuazione degli articoli da 2 a 7 della legge 4 marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente
decreto recano una riforma organica della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche, di cui all'articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, intervenendo in particolare in materia di contrattazione collettiva, di valutazione delle
strutture e del personale delle amministrazioni pubbliche, di valorizzazione del merito, di
promozione delle pari opportunità, di dirigenza pubblica e di responsabilità disciplinare. Fermo
quanto previsto dall'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recano altresì norme
di raccordo per armonizzare con la nuova disciplina i procedimenti negoziali, di contrattazione e di
concertazione di cui all'articolo 112 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n.
18, e ai decreti legislativi 12 maggio 1995, n. 195, 19 maggio 2000, n. 139, 13 ottobre 2005, n.
217, e 15 febbraio 2006, n. 63.
2. Le disposizioni del presente decreto assicurano una migliore organizzazione del lavoro, il
rispetto degli ambiti riservati rispettivamente alla legge e alla contrattazione collettiva, elevati
standard qualitativi ed economici delle funzioni e dei servizi, l'incentivazione della qualità della
prestazione lavorativa, la selettività e la concorsualità nelle progressioni di carriera, il
riconoscimento di meriti e demeriti, la selettività e la valorizzazione delle capacità e dei risultati ai
fini degli incarichi dirigenziali, il rafforzamento dell'autonomia, dei poteri e della responsabilità
della dirigenza, l'incremento dell'efficienza del lavoro pubblico ed il contrasto alla scarsa
produttività e all'assenteismo, nonché la trasparenza dell'operato delle amministrazioni pubbliche
anche a garanzia della legalità.

TITOLO II
MISURAZIONE, VALUTAZIONE E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE
CAPO I
Disposizioni generali

Art. 2
Oggetto e finalità
1. Le disposizioni contenute nel presente Titolo disciplinano il sistema di valutazione delle strutture
e dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche il cui rapporto di lavoro è disciplinato dall'articolo
2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, al fine di assicurare elevati standard
qualitativi ed economici del servizio tramite la valorizzazione dei risultati e della performance
organizzativa e individuale.

Art. 3
Principi generali
1. La misurazione e la valutazione della performance sono volte al miglioramento della qualità dei
servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche, nonché alla crescita delle competenze professionali,
attraverso la valorizzazione del merito e l'erogazione dei premi per i risultati perseguiti dai singoli
e dalle unità organizzative in un quadro di pari opportunità di diritti e doveri, trasparenza dei
risultati delle amministrazioni pubbliche e delle risorse impiegate per il loro perseguimento.
2. Ogni amministrazione pubblica è tenuta a misurare ed a valutare la performance con
riferimento all'amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità
in cui si articola e ai singoli dipendenti, secondo modalità conformi alle direttive impartite dalla
Commissione di cui all'articolo 13.
3. Le amministrazioni pubbliche adottano modalità e strumenti di comunicazione che garantiscono
la massima trasparenza delle informazioni concernenti le misurazioni e le valutazioni della
performance.
4. Le amministrazioni pubbliche adottano metodi e strumenti idonei a misurare, valutare e
premiare la performance individuale e quella organizzativa, secondo criteri strettamente connessi
al soddisfacimento dell'interesse del destinatario dei servizi e degli interventi.
5. Il rispetto delle disposizioni del presente Titolo è condizione necessaria per l'erogazione di
premi legati al merito ed alla performance.
6. Fermo quanto previsto dall'articolo 13, dall'applicazione delle disposizioni del presente Titolo
non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni
interessate utilizzano a tale fine le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a
legislazione vigente.

CAPO II
Il ciclo di gestione della performance

Art. 4
Ciclo di gestione della performance
1. Ai fini dell'attuazione dei principi generali di cui all'articolo 3, le amministrazioni pubbliche
sviluppano, in maniera coerente con i contenuti e con il ciclo della programmazione finanziaria e
del bilancio, il ciclo di gestione della performance.
2. Il ciclo di gestione della performance si articola nelle seguenti fasi:
a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di
risultato e dei rispettivi indicatori;
b) collegamento tra gli obiettivi e l'allocazione delle risorse;
c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi;
d) misurazione e valutazione della performance, organizzativa e individuale;
e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito;
f) rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai vertici delle
amministrazioni, nonché ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli
utenti e ai destinatari dei servizi.

Art. 5
Obiettivi e indicatori
1. Gli obiettivi sono programmati su base triennale e definiti, prima dell'inizio del rispettivo
esercizio, dagli organi di indirizzo politico-amministrativo, sentiti i vertici dell'amministrazione che
a loro volta consultano i dirigenti o i responsabili delle unità organizzative. Gli obiettivi sono
definiti in coerenza con quelli di bilancio indicati nei documenti programmatici di cui alla legge 5
agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni, e il loro conseguimento costituisce condizione per
l'erogazione degli incentivi previsti dalla contrattazione integrativa.
2. Gli obiettivi sono:
a) rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della collettività, alla missione istituzionale, alle priorità
politiche ed alle strategie dell'amministrazione;
b) specifici e misurabili in termini concreti e chiari;
c) tali da determinare un significativo miglioramento della qualità dei servizi erogati e degli
interventi;
d) riferibili ad un arco temporale determinato, di norma corrispondente ad un anno;
e) commisurati ai valori di riferimento derivanti da standard definiti a livello nazionale e
internazionale, nonché da comparazioni con amministrazioni omologhe;
f) confrontabili con le tendenze della produttività dell'amministrazione con riferimento, ove
possibile, almeno al triennio precedente;
g) correlati alla quantità e alla qualità delle risorse disponibili.
Art. 6
Monitoraggio della performance
1. Gli organi di indirizzo politico amministrativo, con il supporto dei dirigenti, verificano
l'andamento delle performance rispetto agli obiettivi di cui all'articolo 5 durante il periodo di
riferimento e propongono, ove necessario, interventi correttivi in corso di esercizio.
2. Ai fini di cui al comma 1, gli organi di indirizzo politico amministrativo si avvalgono delle
risultanze dei sistemi di controllo di gestione presenti nell'amministrazione.

Art. 7
Sistema di misurazione e valutazione della performance
1. Le amministrazioni pubbliche valutano annualmente la performance organizzativa e individuale.
A tale fine adottano con apposito provvedimento il Sistema di misurazione e valutazione della
performance.
2. La funzione di misurazione e valutazione delle performance è svolta:
a) dagli Organismi indipendenti di valutazione della performance di cui all'articolo 14, cui compete
la misurazione e valutazione della performance di ciascuna struttura amministrativa nel suo
complesso, nonché la proposta di valutazione annuale dei dirigenti di vertice ai sensi del comma
4, lettera e), del medesimo articolo;
b) dalla Commissione di cui all'articolo 13 ai sensi del comma 6 del medesimo articolo;
c) dai dirigenti di ciascuna amministrazione, secondo quanto previsto agli articoli 16 e 17, comma
1, lettera e-bis), del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificati dagli articoli 38 e
39 del presente decreto.
3. Il Sistema di misurazione e valutazione della performance, di cui al comma 1, individua,
secondo le direttive adottate dalla Commissione di cui all'articolo 13, secondo quanto stabilito dal
comma 2 del medesimo articolo:
a) le fasi, i tempi, le modalità, i soggetti e le responsabilità del processo di misurazione e
valutazione della performance, in conformità alle disposizioni del presente decreto;
b) le procedure di conciliazione relative all'applicazione del sistema di misurazione e valutazione
della performance;
c) le modalità di raccordo e di integrazione con i sistemi di controllo esistenti;
d) le modalità di raccordo e integrazione con i documenti di programmazione finanziaria e di
bilancio.

Art. 8
Ambiti di misurazione e valutazione della performance organizzativa
1. Il Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa concerne:
a) l'attuazione delle politiche attivate sulla soddisfazione finale dei bisogni della collettività;
b) l'attuazione di piani e programmi, ovvero la misurazione dell'effettivo grado di attuazione dei
medesimi, nel rispetto delle fasi e dei tempi previsti, degli standard qualitativi e quantitativi
definiti, del livello previsto di assorbimento delle risorse;
c) la rilevazione del grado di soddisfazione dei destinatari delle attività e dei servizi anche
attraverso modalità interattive;
d) la modernizzazione e il miglioramento qualitativo dell'organizzazione e delle competenze
professionali e la capacità di attuazione di piani e programmi;
e) lo sviluppo qualitativo e quantitativo delle relazioni con i cittadini, i soggetti interessati, gli
utenti e i destinatari dei servizi, anche attraverso lo sviluppo di forme di partecipazione e
collaborazione;
f) l'efficienza nell'impiego delle risorse, con particolare riferimento al contenimento ed alla
riduzione dei costi, nonché all'ottimizzazione dei tempi dei procedimenti amministrativi;
g) la qualità e la quantità delle prestazioni e dei servizi erogati;
h) il raggiungimento degli obiettivi di promozione delle pari opportunità.
Art. 9
Ambiti di misurazione e valutazione della performance individuale
1. La misurazione e la valutazione della performance individuale dei dirigenti e del personale
responsabile di una unità organizzativa in posizione di autonomia e responsabilità è collegata:
a) agli indicatori di performance relativi all'ambito organizzativo di diretta responsabilità;
b) al raggiungimento di specifici obiettivi individuali;
c) alla qualità del contributo assicurato alla performance generale della struttura, alle competenze
professionali e manageriali dimostrate;
d) alla capacità di valutazione dei propri collaboratori, dimostrata tramite una significativa
differenziazione dei giudizi.
2. La misurazione e la valutazione svolte dai dirigenti sulla performance individuale del personale
sono effettuate sulla base del sistema di cui all'articolo 7 e collegate:
a) al raggiungimento di specifici obiettivi di gruppo o individuali;
b) alla qualità del contributo assicurato alla performance dell'unità organizzativa di appartenenza,
alle competenze dimostrate ed ai comportamenti professionali e organizzativi.
3. Nella valutazione di performance individuale non sono considerati i periodi di congedo di
maternità, di paternità e parentale.

Art. 10
Piano della performance e Relazione sulla performance
1. Al fine di assicurare la qualità, comprensibilità ed attendibilità dei documenti di
rappresentazione della performance, le amministrazioni pubbliche, secondo quanto stabilito
dall'articolo 15, comma 2, lettera d), redigono annualmente:
a) entro il 31 gennaio, un documento programmatico triennale, denominato Piano della
performance da adottare in coerenza con i contenuti e il ciclo della programmazione finanziaria e
di bilancio, che individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi e definisce, con
riferimento agli obiettivi finali ed intermedi ed alle risorse, gli indicatori per la misurazione e la
valutazione della performance dell'amministrazione, nonché gli obiettivi assegnati al personale
dirigenziale ed i relativi indicatori;
b) un documento, da adottare entro il 30 giugno, denominato: «Relazione sulla performance» che
evidenzia, a consuntivo, con riferimento all'anno precedente, i risultati organizzativi e individuali
raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati ed alle risorse, con rilevazione degli eventuali
scostamenti, e il bilancio di genere realizzato.
2. I documenti di cui alle lettere a) e b) del comma 1 sono immediatamente trasmessi alla
Commissione di cui all'articolo 13 e al Ministero dell'economia e delle finanze.
3. Eventuali variazioni durante l'esercizio degli obiettivi e degli indicatori della performance
organizzativa e individuale sono tempestivamente inserite all'interno nel Piano della performance.
4. Per le amministrazioni dello Stato il Piano della performance contiene la direttiva annuale del
Ministro di cui all'articolo 14 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
5. In caso di mancata adozione del Piano della performance è fatto divieto di erogazione della
retribuzione di risultato ai dirigenti che risultano avere concorso alla mancata adozione del Piano,
per omissione o inerzia nell'adempimento dei propri compiti, e l'amministrazione non può
procedere ad assunzioni di personale o al conferimento di incarichi di consulenza o di
collaborazione comunque denominati.

CAPO III
Trasparenza e rendicontazione della performance

Art. 11
Trasparenza
1. La trasparenza è intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della
pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti
ogni aspetto dell'organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle
risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell'attività di misurazione e
valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del
rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità. Essa costituisce livello essenziale delle
prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai sensi dell'articolo 117, secondo comma,
lettera m), della Costituzione.
2. Ogni amministrazione, sentite le associazioni rappresentate nel Consiglio nazionale dei
consumatori e degli utenti, adotta un Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, da
aggiornare annualmente, che indica le iniziative previste per garantire:
a) un adeguato livello di trasparenza, anche sulla base delle linee guida elaborate dalla
Commissione di cui all'articolo 13;
b) la legalità e lo sviluppo della cultura dell'integrità.
3. Le amministrazioni pubbliche garantiscono la massima trasparenza in ogni fase del ciclo di
gestione della performance.
4. Ai fini della riduzione del costo dei servizi, dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione, nonché del conseguente risparmio sul costo del lavoro, le pubbliche
amministrazioni provvedono annualmente ad individuare i servizi erogati, agli utenti sia finali che
intermedi, ai sensi dell'articolo 10, comma 5, del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279. Le
amministrazioni provvedono altresì alla contabilizzazione dei costi e all'evidenziazione dei costi
effettivi e di quelli imputati al personale per ogni servizio erogato, nonché al monitoraggio del loro
andamento nel tempo, pubblicando i relativi dati sui propri siti istituzionali.
5. Al fine di rendere effettivi i principi di trasparenza, le pubbliche amministrazioni provvedono a
dare attuazione agli adempimenti relativi alla posta elettronica certificata di cui all'articolo 6,
comma 1, del decreto legislativo del 7 marzo 2005, n. 82, agli articoli 16, comma 8, e 16-bis,
comma 6, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge
28 gennaio 2009, n. 2, e di cui all'articolo 34, comma 1, della legge 18 giugno 2009, n. 69.
6. Ogni amministrazione presenta il Piano e la Relazione sulla performance di cui all'articolo 10
comma 1, lettere a) e b), alle associazioni di consumatori o utenti, ai centri di ricerca e a ogni
altro osservatore qualificato, nell'ambito di apposite giornate della trasparenza senza nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica.
7. Nell'ambito del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità sono specificate le
modalità, i tempi di attuazione, le risorse dedicate e gli strumenti di verifica dell'efficacia delle
iniziative di cui al comma 2.
8. Ogni amministrazione ha l'obbligo di pubblicare sul proprio sito istituzionale in apposita sezione
di facile accesso e consultazione, e denominata: «Trasparenza, valutazione e merito»:
a) il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità ed il relativo stato di attuazione;
b) il Piano e la Relazione di cui all'articolo 10;
c) l'ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e l'ammontare dei premi
effettivamente distribuiti;
d) l'analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell'utilizzo della premialità sia per i dirigenti
sia per i dipendenti;
e) i nominativi ed i curricula dei componenti degli Organismi indipendenti di valutazione e del
Responsabile delle funzioni di misurazione della performance di cui all'articolo 14;
f) i curricula dei dirigenti e dei titolari di posizioni organizzative, redatti in conformità al vigente
modello europeo;
g) le retribuzioni dei dirigenti, con specifica evidenza sulle componenti variabili della retribuzione e
delle componenti legate alla valutazione di risultato;
h) i curricula e le retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico amministrativo;
i) gli incarichi, retribuiti e non retribuiti, conferiti ai dipendenti pubblici e a soggetti privati.
9. In caso di mancata adozione e realizzazione del Programma triennale per la trasparenza e
l'integrità o di mancato assolvimento degli obblighi di pubblicazione di cui ai commi 5 e 8 è fatto
divieto di erogazione della retribuzione di risultato ai dirigenti preposti agli uffici coinvolti.
CAPO IV
Soggetti del processo di misurazione e valutazione della performance

Art. 12
Soggetti
1. Nel processo di misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale delle
amministrazioni pubbliche intervengono:
a) un organismo centrale, denominato: «Commissione per la valutazione, la trasparenza e
l'integrità delle amministrazioni pubbliche», di cui all'articolo 13;
b) gli Organismi indipendenti di valutazione della performance di cui all'articolo 14;
c) l'organo di indirizzo politico amministrativo di ciascuna amministrazione;
d) i dirigenti di ciascuna amministrazione.

Art. 13
Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche
1. In attuazione dell'articolo 4, comma 2, lettera f), della legge 4 marzo 2009, n. 15, è istituita la
Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche, di
seguito denominata «Commissione», che opera in posizione di indipendenza di giudizio e di
valutazione e in piena autonomia, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento della funzione pubblica e con il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento
della Ragioneria generale dello Stato ed eventualmente in raccordo con altri enti o istituzioni
pubbliche, con il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere all'esercizio indipendente delle
funzioni di valutazione, di garantire la trasparenza dei sistemi di valutazione, di assicurare la
comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale, informando annualmente il
Ministro per l'attuazione del programma di Governo sull'attività svolta.
2. Mediante intesa tra la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l'Anci, l'Upi e la
Commissione sono definiti i protocolli di collaborazione per la realizzazione delle attività di cui ai
commi 5, 6 e 8.
3. La Commissione è organo collegiale composto da cinque componenti scelti tra esperti di elevata
professionalità, anche estranei all'amministrazione con comprovate competenze in Italia e
all'estero, sia nel settore pubblico che in quello privato in tema di servizi pubblici, management,
misurazione della performance, nonché di gestione e valutazione del personale. I componenti sono
nominati, tenuto conto del principio delle pari opportunità di genere, con decreto del Presidente
della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la
pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro per l'attuazione del
programma di Governo, previo parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti
espresso a maggioranza dei due terzi dei componenti. I componenti della Commissione non
possono essere scelti tra persone che rivestono incarichi pubblici elettivi o cariche in partiti politici
o in organizzazioni sindacali o che abbiano rivestito tali incarichi e cariche nei tre anni precedenti
la nomina e, in ogni caso, non devono avere interessi di qualsiasi natura in conflitto con le funzioni
della Commissione. I componenti sono nominati per un periodo di sei anni e possono essere
confermati una sola volta. In occasione della prima seduta, convocata dal componente più anziano
di età, i componenti eleggono nel loro ambito il Presidente della Commissione. All'atto
dell'accettazione della nomina, se dipendenti da pubblica amministrazione o magistrati in attività
di servizio sono collocati fuori ruolo e il posto corrispondente nella dotazione organica
dell'amministrazione di appartenenza è reso indisponibile per tutta la durata del mandato; se
professori universitari, sono collocati in aspettativa senza assegni.
4. La struttura operativa della Commissione è diretta da un Segretario generale nominato con
deliberazione della Commissione medesima tra soggetti aventi specifica professionalità ed
esperienza gestionale-organizzativa nel campo del lavoro pubblico. La Commissione definisce con
propri regolamenti le norme concernenti il proprio funzionamento e determina, altresì, i
contingenti di personale di cui avvalersi entro il limite massimo di 30 unità. Alla copertura dei
posti si provvede esclusivamente mediante personale di altre amministrazioni in posizione di
comando o fuori ruolo, cui si applica l'articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127,
o mediante personale con contratto a tempo determinato. Nei limiti delle disponibilità di bilancio la
Commissione può avvalersi di non più di 10 esperti di elevata professionalità ed esperienza sui
temi della misurazione e della valutazione della performance e della prevenzione e della lotta alla
corruzione, con contratti di diritto privato di collaborazione autonoma. La Commissione, previo
accordo con il Presidente dell'ARAN, può altresì avvalersi del personale e delle strutture dell'ARAN.
Può inoltre richiedere indagini, accertamenti e relazioni all'Ispettorato per la funzione pubblica.
5. La Commissione indirizza, coordina e sovrintende all'esercizio delle funzioni di valutazione da
parte degli Organismi indipendenti di cui all'articolo 14 e delle altre Agenzie di valutazione; a tale
fine:
a) promuove sistemi e metodologie finalizzati al miglioramento della performance delle
amministrazioni pubbliche;
b) assicura la trasparenza dei risultati conseguiti;
c) confronta le performance rispetto a standard ed esperienze, nazionali e internazionali;
d) favorisce, nella pubblica amministrazione, la cultura della trasparenza anche attraverso
strumenti di prevenzione e di lotta alla corruzione;
e) favorisce la cultura delle pari opportunità con relativi criteri e prassi applicative.
6. La Commissione nel rispetto dell'esercizio e delle responsabilità autonome di valutazione
proprie di ogni amministrazione:
a) fornisce supporto tecnico e metodologico all'attuazione delle varie fasi del ciclo di gestione della
performance;
b) definisce la struttura e le modalità di redazione del Piano e della Relazione di cui all'articolo 10;
c) verifica la corretta predisposizione del Piano e della Relazione sulla Performance delle
amministrazioni centrali e, a campione, analizza quelli degli Enti territoriali, formulando
osservazioni e specifici rilievi;
d) definisce i parametri e i modelli di riferimento del Sistema di misurazione e valutazione della
performance di cui all'articolo 7 in termini di efficienza e produttività;
e) adotta le linee guida per la predisposizione dei Programma triennale per la trasparenza e
l'integrità di cui all'articolo 11, comma 8, lettera a);
f) adotta le linee guida per la definizione degli Strumenti per la qualità dei servizi pubblici;
g) definisce i requisiti per la nomina dei componenti dell'Organismo indipendente di valutazione di
cui all'articolo 14;
h) promuove analisi comparate della performance delle amministrazioni pubbliche sulla base di
indicatori di andamento gestionale e la loro diffusione attraverso la pubblicazione nei siti
istituzionali ed altre modalità ed iniziative ritenute utili;
i) redige la graduatoria di performance delle amministrazioni statali e degli enti pubblici nazionali
di cui all'articolo 40, comma 3-quater, del decreto legislativo n. 165 del 2001; a tale fine svolge
adeguata attività istruttoria e può richiedere alle amministrazioni dati, informazioni e chiarimenti;
l) promuove iniziative di confronto con i cittadini, le imprese e le relative associazioni
rappresentative; le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali; le associazioni
rappresentative delle amministrazioni pubbliche; gli organismi di valutazione di cui all'articolo 14 e
quelli di controllo interni ed esterni alle amministrazioni pubbliche;
m) definisce un programma di sostegno a progetti innovativi e sperimentali, concernenti il
miglioramento della performance attraverso le funzioni di misurazione, valutazione e controllo;
n) predispone una relazione annuale sulla performance delle amministrazioni centrali e ne
garantisce la diffusione attraverso la pubblicazione sul proprio sito istituzionale ed altre modalità
ed iniziative ritenute utili;
o) sviluppa ed intrattiene rapporti di collaborazione con analoghe strutture a livello europeo ed
internazionale;
p) realizza e gestisce, in collaborazione con il CNIPA il portale della trasparenza che contiene i
piani e le relazioni di performance delle amministrazioni pubbliche.
7. La Commissione provvede al coordinamento, al supporto operativo e al monitoraggio delle
attività di cui all'articolo 11, comma 2, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, come
modificato dall'articolo 28 del presente decreto.
8. Presso la Commissione è istituita la Sezione per l'integrità nelle amministrazioni pubbliche con
la funzione di favorire, all'interno della amministrazioni pubbliche, la diffusione della legalità e
della trasparenza e sviluppare interventi a favore della cultura dell'integrità. La Sezione promuove
la trasparenza e l'integrità nelle amministrazioni pubbliche; a tale fine predispone le linee guida
del Programma triennale per l'integrità e la trasparenza di cui articolo 11, ne verifica l'effettiva
adozione e vigila sul rispetto degli obblighi in materia di trasparenza da parte di ciascuna
amministrazione.
9. I risultati dell'attività della Commissione sono pubblici. La Commissione assicura la disponibilità,
per le associazioni di consumatori o utenti, i centri di ricerca e ogni altro osservatore qualificato, di
tutti i dati sui quali la valutazione si basa e trasmette una relazione annuale sulle proprie attività
al Ministro per l'attuazione del programma di Governo.
10. Dopo cinque anni, dalla data di costituzione, la Commissione affida ad un valutatore
indipendente un'analisi dei propri risultati ed un giudizio sull'efficacia della sua attività e
sull'adeguatezza della struttura di gestione, anche al fine di formulare eventuali proposte di
integrazioni o modificazioni dei propri compiti. L'esito della valutazione e le eventuali
raccomandazioni sono trasmesse al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione e
pubblicate sul sito istituzionale della Commissione.
11. Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze, sono stabilite le modalità di organizzazione, le norme
regolatrici dell'autonoma gestione finanziaria della Commissione e fissati i compensi per i
componenti.
12. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la
pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con i Ministri competenti, sono dettate
disposizioni per il raccordo tra le attività della Commissione e quelle delle esistenti Agenzie di
valutazione.
13. Agli oneri derivanti dal presente articolo pari a due milioni di euro per l'anno 2009 e a 8
milioni di euro a decorrere dall'anno 2010 si provvede nei limiti dell'autorizzazione di spesa di cui
all'articolo 4, comma 3, primo periodo, della legge 4 marzo 2009, n. 15. All'attuazione della
lettera p) del comma 6 si provvede nell'ambito dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4,
comma 3, secondo periodo, della legge 4 marzo 2009, n. 15, ferme restando le risorse da
destinare alle altre finalità di cui al medesimo comma 3 dell'articolo 4.

Art. 14
Organismo indipendente di valutazione della performance
1. Ogni amministrazione, singolarmente o in forma associata, senza nuovi o maggiori oneri per la
finanza pubblica, si dota di un Organismo indipendente di valutazione della performance.
2. L'Organismo di cui al comma 1 sostituisce i servizi di controllo interno, comunque denominati,
di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, ed esercita, in piena autonomia, le attività di
cui al comma 4. Esercita, altresì, le attività di controllo strategico di cui all'articolo 6, comma 1,
del citato decreto legislativo n. 286 del 1999, e riferisce, in proposito, direttamente all'organo di
indirizzo politico-amministrativo.
3. L'Organismo indipendente di valutazione è nominato, sentita la Commissione di cui all'articolo
13, dall'organo di indirizzo politico-amministrativo per un periodo di tre anni. L'incarico dei
componenti può essere rinnovato una sola volta.
4. L'Organismo indipendente di valutazione della performance:
a) monitora il funzionamento complessivo del sistema della valutazione, della trasparenza e
integrità dei controlli interni ed elabora una relazione annuale sullo stato dello stesso;
b) comunica tempestivamente le criticità riscontrate ai competenti organi interni di governo ed
amministrazione, nonché alla Corte dei conti, all'Ispettorato per la funzione pubblica e alla
Commissione di cui all'articolo 13;
c) valida la Relazione sulla performance di cui all'articolo 10 e ne assicura la visibilità attraverso la
pubblicazione sul sito istituzionale dell'amministrazione;
d) garantisce la correttezza dei processi di misurazione e valutazione, nonché dell'utilizzo dei
premi di cui al Titolo III, secondo quanto previsto dal presente decreto, dai contratti collettivi
nazionali, dai contratti integrativi, dai regolamenti interni all'amministrazione, nel rispetto del
principio di valorizzazione del merito e della professionalità;
e) propone, sulla base del sistema di cui all'articolo 7, all'organo di indirizzo
politico-amministrativo, la valutazione annuale dei dirigenti di vertice e l'attribuzione ad essi dei
premi di cui al Titolo III;
f) è responsabile della corretta applicazione delle linee guida, delle metodologie e degli strumenti
predisposti dalla Commissione di cui all'articolo 13;
g) promuove e attesta l'assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all'integrità di cui al
presente Titolo;
h) verifica i risultati e le buone pratiche di promozione delle pari opportunità.
5. L'Organismo indipendente di valutazione della performance, sulla base di appositi modelli forniti
dalla Commissione di cui all'articolo 13, cura annualmente la realizzazione di indagini sul
personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione
del sistema di valutazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico
da parte del personale, e ne riferisce alla predetta Commissione.
6. La validazione della Relazione sulla performance di cui al comma 4, lettera c), è condizione
inderogabile per l'accesso agli strumenti per premiare il merito di cui al Titolo III.
7. L'Organismo indipendente di valutazione è costituito da un organo monocratico ovvero
collegiale composto da 3 componenti dotati dei requisiti stabiliti dalla Commissione ai sensi
dell'articolo 13, comma 6, lettera g), e di elevata professionalità ed esperienza, maturata nel
campo del management, della valutazione della performance e della valutazione del personale
delle amministrazioni pubbliche. I loro curricula sono comunicati alla Commissione di cui
all'articolo 13.
8. I componenti dell'Organismo indipendente di valutazione non possono essere nominati tra
soggetti che rivestano incarichi pubblici elettivi o cariche in partiti politici o in organizzazioni
sindacali ovvero che abbiano rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette
organizzazioni, ovvero che abbiano rivestito simili incarichi o cariche o che abbiano avuto simili
rapporti nei tre anni precedenti la designazione.
9. Presso l'Organismo indipendente di valutazione è costituita, senza nuovi o maggiori oneri per la
finanza pubblica, una struttura tecnica permanente per la misurazione della performance, dotata
delle risorse necessarie all'esercizio delle relative funzioni.
10. Il responsabile della struttura tecnica permanente deve possedere una specifica
professionalità ed esperienza nel campo della misurazione della performance nelle amministrazioni
pubbliche.
11. Agli oneri derivanti dalla costituzione e dal funzionamento degli organismi di cui al presente
articolo si provvede nei limiti delle risorse attualmente destinate ai servizi di controllo interno.

Art. 15
Responsabilità dell'organo di indirizzo politico-amministrativo
1. L'organo di indirizzo politico-amministrativo promuove la cultura della responsabilità per il
miglioramento della performance, del merito, della trasparenza e dell'integrità.
2. L'organo di indirizzo politico-amministrativo di ciascuna amministrazione:
a) emana le direttive generali contenenti gli indirizzi strategici;
b) definisce in collaborazione con i vertici dell'amministrazione il Piano e la Relazione di cui
all'articolo 10, comma 1, lettere a) e b);
c) verifica il conseguimento effettivo degli obiettivi strategici;
d) definisce il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità di cui all'articolo 11, nonché gli
eventuali aggiornamenti annuali.

Art. 16
Norme per gli Enti territoriali e il Servizio sanitario nazionale
1. Negli ordinamenti delle regioni, anche per quanto concerne i propri enti e le amministrazioni del
Servizio sanitario nazionale, e degli enti locali trovano diretta applicazione le disposizioni
dell'articolo 11, commi 1 e 3.
2. Le regioni e gli enti locali adeguano i propri ordinamenti ai principi contenuti negli articoli 3, 4,
5, comma 2, 7, 9 e 15, comma 1.
3. Nelle more dell'adeguamento di cui al comma 2, da attuarsi entro il 31 dicembre 2010, negli
ordinamenti delle regioni e degli enti locali si applicano le disposizioni vigenti; decorso il termine
fissato per l'adeguamento si applicano le disposizioni previste nel presente Titolo fino
all'emanazione della disciplina regionale e locale.

TITOLO III
MERITO E PREMI

CAPO I
Disposizioni generali

Art. 17
Oggetto e finalità
1. Le disposizioni del presente titolo recano strumenti di valorizzazione del merito e metodi di
incentivazione della produttività e della qualità della prestazione lavorativa informati a principi di
selettività e concorsualità nelle progressioni di carriera e nel riconoscimento degli incentivi.
2. Dall'applicazione delle disposizioni del presente Titolo non devono derivare nuovi o maggiori
oneri per la finanza pubblica. Le amministrazioni interessate utilizzano a tale fine le risorse
umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Art. 18
Criteri e modalità per la valorizzazione del merito ed incentivazione della performance
1. Le amministrazioni pubbliche promuovono il merito e il miglioramento della performance
organizzativa e individuale, anche attraverso l'utilizzo di sistemi premianti selettivi, secondo
logiche meritocratiche, nonché valorizzano i dipendenti che conseguono le migliori performance
attraverso l'attribuzione selettiva di incentivi sia economici sia di carriera.
2. È vietata la distribuzione in maniera indifferenziata o sulla base di automatismi di incentivi e
premi collegati alla performance in assenza delle verifiche e attestazioni sui sistemi di misurazione
e valutazione adottati ai sensi del presente decreto.

Art. 19
Criteri per la differenziazione delle valutazioni
1. In ogni amministrazione, l'Organismo indipendente, sulla base dei livelli di performance
attribuiti ai valutati secondo il sistema di valutazione di cui al Titolo II del presente decreto,
compila una graduatoria delle valutazioni individuali del personale dirigenziale, distinto per livello
generale e non, e del personale non dirigenziale.
2. In ogni graduatoria di cui al comma 1 il personale è distribuito in differenti livelli di performance
in modo che:
a) il venticinque per cento è collocato nella fascia di merito alta, alla quale corrisponde
l'attribuzione del cinquanta per cento delle risorse destinate al trattamento accessorio collegato
alla performance individuale;
b) il cinquanta per cento è collocato nella fascia di merito intermedia, alla quale corrisponde
l'attribuzione del cinquanta per cento delle risorse destinate al trattamento accessorio collegato
alla performance individuale;
c) il restante venticinque per cento è collocato nella fascia di merito bassa, alla quale non
corrisponde l'attribuzione di alcun trattamento accessorio collegato alla performance individuale.
3. Per i dirigenti si applicano i criteri di compilazione della graduatoria e di attribuzione del
trattamento accessorio di cui al comma 2, con riferimento alla retribuzione di risultato.
4. La contrattazione collettiva integrativa può prevedere deroghe alla percentuale del venticinque
per cento di cui alla lettera a) del comma 2 in misura non superiore a cinque punti percentuali in
aumento o in diminuzione, con corrispondente variazione compensativa delle percentuali di cui
alle lettere b) o c). La contrattazione può altresì prevedere deroghe alla composizione percentuale
delle fasce di cui alle lettere b) e c) e alla distribuzione tra le medesime fasce delle risorse
destinate ai trattamenti accessori collegati alla performance individuale.
5. Il Dipartimento della funzione pubblica provvede al monitoraggio delle deroghe di cui al comma
4, al fine di verificare il rispetto dei principi di selettività e di meritocrazia e riferisce in proposito al
Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione.
6. Le disposizioni di cui ai commi 2 e 3 non si applicano al personale dipendente se il numero dei
dipendenti in servizio nell'amministrazione non è superiore a 8 e ai dirigenti se il numero dei
dirigenti in servizio nell'amministrazione non è superiore a 5.
In ogni caso deve essere garantita l'attribuzione selettiva della quota prevalente delle risorse
destinate al trattamento economico accessorio collegato alla performance a un percentuale
limitata del personale dipendente e dirigente.

CAPO II
Premi

Art. 20
Strumenti
1. Gli strumenti per premiare il merito e le professionalità sono:
a) il bonus annuale delle eccellenze, di cui all'articolo 21;
b) il premio annuale per l'innovazione, di cui all'articolo 22;
c) le progressioni economiche, di cui all'articolo 23;
d) le progressioni di carriera, di cui all'articolo 24;
e) l'attribuzione di incarichi e responsabilità, di cui all'articolo 25;
f) l'accesso a percorsi di alta formazione e di crescita professionale, in ambito nazionale e
internazionale, di cui all'articolo 26.
2. Gli incentivi di cui alle lettere a), b), c), ed e) del comma 1 sono riconosciuti a valere sulle
risorse disponibili per la contrattazione collettiva integrativa.

Art. 21
Bonus annuale delle eccellenze
1. È istituito, nell'ambito delle risorse di cui al comma 3-bis dell'articolo 45 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165, come modificato dall'articolo 57, comma 1, lettera c), del presente
decreto, il bonus annuale delle eccellenze al quale concorre il personale, dirigenziale e non, che si
è collocato nella fascia di merito alta nelle rispettive graduatorie di cui all'articolo 19, comma 2,
lettera a). Il bonus è assegnato alle performance eccellenti individuate in non più del cinque per
cento del personale, dirigenziale e non, che si è collocato nella predetta fascia di merito alta.
2. Nei limiti delle risorse disponibili, la contrattazione collettiva nazionale determina l'ammontare
del bonus annuale delle eccellenze.
3. Il personale premiato con il bonus annuale di cui al comma 1 può accedere agli strumenti
premianti di cui agli articoli 22 e 26 a condizione che rinunci al bonus stesso.
4. Entro il mese di aprile di ogni anno, le amministrazioni pubbliche, a conclusione del processo di
valutazione della performance, assegnano al personale il bonus annuale relativo all'esercizio
precedente.

Art. 22
Premio annuale per l'innovazione
1. Ogni amministrazione pubblica istituisce un premio annuale per l'innovazione, di valore pari
all'ammontare del bonus annuale di eccellenza, di cui all'articolo 21, per ciascun dipendente
premiato.
2. Il premio viene assegnato al miglior progetto realizzato nell'anno, in grado di produrre un
significativo cambiamento dei servizi offerti o dei processi interni di lavoro, con un elevato impatto
sulla performance dell'organizzazione.
3. L'assegnazione del premio per l'innovazione compete all'Organismo indipendente di valutazione
della performance di cui all'articolo 14, sulla base di una valutazione comparativa delle
candidature presentate da singoli dirigenti e dipendenti o da gruppi di lavoro.
4. Il progetto premiato è l'unico candidabile al Premio nazionale per l'innovazione nelle
amministrazioni pubbliche, promosso dal Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione.

Art. 23
Progressioni economiche
1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono selettivamente le progressioni economiche di cui
all'articolo 52, comma 1-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, come introdotto
dall'articolo 62 del presente decreto, sulla base di quanto previsto dai contratti collettivi nazionali
e integrativi di lavoro e nei limiti delle risorse disponibili.
2. Le progressioni economiche sono attribuite in modo selettivo, ad una quota limitata di
dipendenti, in relazione allo sviluppo delle competenze professionali ed ai risultati individuali e
collettivi rilevati dal sistema di valutazione.
3. La collocazione nella fascia di merito alta ai sensi dell'articolo 19, comma 2, lettera a), per tre
anni consecutivi, ovvero per cinque annualità anche non consecutive, costituisce titolo prioritario
ai fini dell'attribuzione delle progressioni economiche.

Art. 24
Progressioni di carriera
1. Ai sensi dell'articolo 52, comma 1-bis, del decreto legislativo n. 165 del 2001, come introdotto
dall'articolo 62 del presente decreto, le amministrazioni pubbliche, a decorrere dal 1° gennaio
2010, coprono i posti disponibili nella dotazione organica attraverso concorsi pubblici, con riserva
non superiore al cinquanta per cento a favore del personale interno, nel rispetto delle disposizioni
vigenti in materia di assunzioni.
2. L'attribuzione dei posti riservati al personale interno è finalizzata a riconoscere e valorizzare le
competenze professionali sviluppate dai dipendenti, in relazione alle specifiche esigenze delle
amministrazioni.
3. La collocazione nella fascia di merito alta, di cui all'articolo 19, comma 2, lettera a), per tre anni
consecutivi, ovvero per cinque annualità anche non consecutive, costituisce titolo rilevante ai fini
della progressione di carriera.

Art. 25
Attribuzione di incarichi e responsabilità
1. Le amministrazioni pubbliche favoriscono la crescita professionale e la responsabilizzazione dei
dipendenti pubblici ai fini del continuo miglioramento dei processi e dei servizi offerti.
2. La professionalità sviluppata e attestata dal sistema di misurazione e valutazione costituisce
criterio per l'assegnazione di incarichi e responsabilità secondo criteri oggettivi e pubblici.

Art. 26
Accesso a percorsi di alta formazione e di crescita professionale
1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono e valorizzano i contributi individuali e le
professionalità sviluppate dai dipendenti e a tali fini:
a) promuovono l'accesso privilegiato dei dipendenti a percorsi di alta formazione in primarie
istituzioni educative nazionali e internazionali;
b) favoriscono la crescita professionale e l'ulteriore sviluppo di competenze dei dipendenti, anche
attraverso periodi di lavoro presso primarie istituzioni pubbliche e private, nazionali e
internazionali.
2. Gli incentivi di cui al comma 1 sono riconosciuti nei limiti delle risorse disponibili di ciascuna
amministrazione.
Art. 27
Premio di efficienza
1. Fermo restando quanto disposto dall'articolo 61 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e dall'articolo 2, commi 33 e 34,
della legge 22 dicembre 2008, n. 203, una quota fino al 30 per cento dei risparmi sui costi di
funzionamento derivanti da processi di ristrutturazione, riorganizzazione e innovazione all'interno
delle pubbliche amministrazioni è destinata, in misura fino a due terzi, a premiare, secondo criteri
generali definiti dalla contrattazione collettiva integrativa, il personale direttamente e
proficuamente coinvolto e per la parte residua ad incrementare le somme disponibili per la
contrattazione stessa.
2. Le risorse di cui al comma 1 possono essere utilizzate solo se i risparmi sono stati documentati
nella Relazione di performance, validati dall'Organismo di valutazione di cui all'articolo 14 e
verificati dal Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato.
3. Le risorse di cui al comma 1 per le regioni, anche per quanto concerne i propri enti e le
amministrazioni del Servizio sanitario nazionale, e i relativi enti dipendenti, nonché per gli enti
locali possono essere utilizzate solo se i risparmi sono stati documentati nella Relazione di
performance e validati dal proprio organismo di valutazione.

Art. 28
Qualità dei servizi pubblici
1. Il comma 2 dell'articolo 11 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, è sostituito dal
seguente: «2. Le modalità di definizione, adozione e pubblicizzazione degli standard di qualità, i
casi e le modalità di adozione delle carte dei servizi, i criteri di misurazione della qualità dei
servizi, le condizioni di tutela degli utenti, nonché i casi e le modalità di indennizzo automatico e
forfettario all'utenza per mancato rispetto degli standard di qualità sono stabilite con direttive,
aggiornabili annualmente, del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta della Commissione
per la valutazione, la trasparenza e l'integrità nelle amministrazioni pubbliche. Per quanto riguarda
i servizi erogati direttamente o indirettamente dalle regioni e dagli enti locali, si provvede con atti
di indirizzo e coordinamento adottati d'intesa con la Conferenza unificata di cui al decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281, su proposta della Commissione per la valutazione, la
trasparenza e l'integrità nelle amministrazioni pubbliche.».

CAPO III
Norme finali, transitorie e abrogazioni

Art. 29
Inderogabilità
1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 31, per le regioni, anche per quanto concerne i
propri enti e le amministrazioni del Servizio sanitario nazionale, e per gli enti locali, le disposizioni
del presente Titolo hanno carattere imperativo, non possono essere derogate dalla contrattazione
collettiva e sono inserite di diritto nei contratti collettivi ai sensi e per gli effetti degli articoli 1339
e 1419, secondo comma, del codice civile, a decorrere dal periodo contrattuale successivo a quello
in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto.

Art. 30
Norme transitorie e abrogazioni
1. La Commissione di cui all'articolo 13 è costituita entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore
del presente decreto.
2. Gli Organismi indipendenti di cui all'articolo 14 sono costituiti entro il 30 aprile 2010. Fino alla
loro costituzione continuano ad operare gli uffici e i soggetti preposti all'attività di valutazione e
controllo strategico di cui all'articolo 6 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286.
3. In sede di prima attuazione del presente decreto, gli Organismi indipendenti di cui all'articolo
14 provvedono, entro il 30 settembre 2010, sulla base degli indirizzi della Commissione di cui
all'articolo 13 a definire i sistemi di valutazione della performance di cui all'articolo 7 in modo da
assicurarne la piena operatività a decorrere dal 1° gennaio 2011. La Commissione effettua il
monitoraggio sui parametri e i modelli di riferimento dei predetti sistemi ai sensi dell'articolo 13,
comma 6, lettera d).
4. A decorrere dal 30 aprile 2010 sono abrogate le seguenti disposizioni del decreto legislativo 30
luglio 1999, n. 286:
a) il terzo periodo dell'articolo 1, comma 2, lettera a);
b) l'articolo 1, comma 6;
c) l'articolo 5;
d) l'articolo 6, commi 2 e 3;
e) l'articolo 11, comma 3 (1).

(1) Così corretto con Comunicato 10 novembre 2009 (in Gazz. Uff., 10 novembre, n. 262).

Art. 31
Norme per gli Enti territoriali e il Servizio sanitario nazionale
1. Le regioni, anche per quanto concerne i propri enti e le amministrazioni del Servizio sanitario
nazionale, e gli enti locali adeguano i propri ordinamenti ai principi contenuti negli articoli 17,
comma 2, 18, 23, commi 1 e 2, 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27, comma 1.
2. Le regioni, anche per quanto concerne i propri enti e le amministrazioni del Servizio sanitario
nazionale, e gli enti locali, nell'esercizio delle rispettive potestà normative, prevedono che una
quota prevalente delle risorse destinate al trattamento economico accessorio collegato alla
performance individuale venga attribuita al personale dipendente e dirigente che si colloca nella
fascia di merito alta e che le fasce di merito siano comunque non inferiori a tre.
3. Per premiare il merito e la professionalità, le regioni, anche per quanto concerne i propri enti e
le amministrazioni del Servizio sanitario nazionale, e gli enti locali, oltre a quanto autonomamente
stabilito, nei limiti delle risorse disponibili per la contrattazione integrativa, utilizzano gli strumenti
di cui all'articolo 20, comma 1, lettere c), d), e) ed f), nonché, adattandoli alla specificità dei
propri ordinamenti, quelli di cui alle lettere a) e b). Gli incentivi di cui alle predette lettere a), b),
c) ed e) sono riconosciuti a valere sulle risorse disponibili per la contrattazione collettiva
integrativa.
4. Nelle more dell'adeguamento di cui al comma 1, da attuarsi entro il 31 dicembre 2010, negli
ordinamenti delle regioni e degli enti locali si applicano le disposizioni vigenti alla data di entrata
in vigore del presente decreto; decorso il termine fissato per l'adeguamento si applicano le
disposizioni previste nel presente titolo fino alla data di emanazione della disciplina regionale e
locale.
5. Entro il 31 dicembre 2011, le regioni e gli enti locali trasmettono, anche attraverso i loro
rappresentanti istituzionali, i dati relativi alla attribuzione al personale dipendente e dirigente delle
risorse destinate al trattamento economico accessorio collegato alla performance individuale alla
Conferenza unificata che verifica l'efficacia delle norme adottate in attuazione dei principi di cui
agli articoli 17, comma 2, 18, 23, commi 1 e 2, 24, commi 1 e 2, 25, 26 e 27, comma 1, anche al
fine di promuovere l'adozione di eventuali misure di correzione e migliore adeguamento.

TITOLO IV
NUOVE NORME GENERALI SULL'ORDINAMENTO DEL LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLE
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

CAPO I
Principi generali

Art. 32
Oggetto, ambito e finalità
1. Le disposizioni del presente Capo definiscono la ripartizione tra le materie sottoposte alla legge,
nonché sulla base di questa, ad atti organizzativi e all'autonoma responsabilità del dirigente nella
gestione delle risorse umane e quelle oggetto della contrattazione collettiva.

Art. 33
Modifiche all'articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) al comma 2, alla fine del primo periodo, sono inserite le seguenti parole: «, che costituiscono
disposizioni a carattere imperativo»;
b) al comma 3, dopo le parole: «mediante contratti collettivi» sono inserite le seguenti: «e salvo i
casi previsti dal comma 3-ter e 3-quater dell'articolo 40 e le ipotesi di tutela delle retribuzioni di
cui all'articolo 47-bis,»;
c) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
«3-bis. Nel caso di nullità delle disposizioni contrattuali per violazione di norme imperative o dei
limiti fissati alla contrattazione collettiva, si applicano gli articoli 1339 e 1419, secondo comma,
del codice civile.».

Art. 34
Modifica all'articolo 5 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 5 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) il comma 2 è sostituito dal seguente:
«2. Nell'ambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui all'articolo 2, comma 1, le determinazioni
per l'organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono
assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato
datore di lavoro, fatta salva la sola informazione ai sindacati, ove prevista nei contratti di cui
all'articolo 9. Rientrano, in particolare, nell'esercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la
gestione delle risorse umane nel rispetto del principio di pari opportunità, nonché la direzione,
l'organizzazione del lavoro nell'ambito degli uffici.»;
b) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
«3-bis. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alle Autorità amministrative
indipendenti.».

Art. 35
Modifica all'articolo 6 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 6 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dopo il comma 4, è inserito il
seguente: «4-bis. Il documento di programmazione triennale del fabbisogno di personale ed i suoi
aggiornamenti di cui al comma 4 sono elaborati su proposta dei competenti dirigenti che
individuano i profili professionali necessari allo svolgimento dei compiti istituzionali delle strutture
cui sono preposti.».

Art. 36
Modifica all'articolo 9 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. L'articolo 9, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è il sostituito dal seguente:
«Art. 9 (Partecipazione sindacale). - 1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 5, comma 2, i
contratti collettivi nazionali disciplinano le modalità e gli istituti della partecipazione.».

CAPO II
Dirigenza pubblica

Art. 37
Oggetto, ambito di applicazione e finalità
1. Le disposizioni del presente capo modificano la disciplina della dirigenza pubblica per
conseguire la migliore organizzazione del lavoro e assicurare il progressivo miglioramento della
qualità delle prestazioni erogate al pubblico, utilizzando anche i criteri di gestione e di valutazione
del settore privato, al fine di realizzare adeguati livelli di produttività del lavoro pubblico, di
favorire il riconoscimento di meriti e demeriti, e di rafforzare il principio di distinzione tra le
funzioni di indirizzo e controllo spettanti agli organi di governo e le funzioni di gestione
amministrativa spettanti alla dirigenza, nel rispetto della giurisprudenza costituzionale in materia,
regolando il rapporto tra organi di vertice e dirigenti titolari di incarichi apicali in modo da
garantire la piena e coerente attuazione dell'indirizzo politico in ambito amministrativo.

Art. 38
Modifica all'articolo 16 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 16, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) dopo la lettera a) è inserita la seguente: «a-bis) propongono le risorse e i profili professionali
necessari allo svolgimento dei compiti dell'ufficio cui sono preposti anche al fine dell'elaborazione
del documento di programmazione triennale del fabbisogno di personale di cui all'articolo 6,
comma 4; »;
b) dopo la lettera l) è aggiunta la seguente: «l-bis) concorrono alla definizione di misure idonee a
prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da parte dei dipendenti
dell'ufficio cui sono preposti.».

Art. 39
Modifica all'articolo 17 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 17, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) dopo la lettera d) è inserita la seguente: «d-bis) concorrono all'individuazione delle risorse e dei
profili professionali necessari allo svolgimento dei compiti dell'ufficio cui sono preposti anche al
fine dell'elaborazione del documento di programmazione triennale del fabbisogno di personale di
cui all'articolo 6, comma 4; »;
b) alla lettera e), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, anche ai sensi di quanto previsto
all'articolo 16, comma 1, lettera l-bis»;
c) dopo la lettera e) è aggiunta seguente: «e-bis) effettuano la valutazione del personale
assegnato ai propri uffici, nel rispetto del principio del merito, ai fini della progressione economica
e tra le aree, nonché della corresponsione di indennità e premi incentivanti.».

Art. 40
Modifica all'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) il comma 1 è sostituito dal seguente: «1. Ai fini del conferimento di ciascun incarico di funzione
dirigenziale si tiene conto, in relazione alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi prefissati ed
alla complessità della struttura interessata, delle attitudini e delle capacità professionali del
singolo dirigente, dei risultati conseguiti in precedenza nell'amministrazione di appartenenza e
della relativa valutazione, delle specifiche competenze organizzative possedute, nonché delle
esperienze di direzione eventualmente maturate all'estero, presso il settore privato o presso altre
amministrazioni pubbliche, purché attinenti al conferimento dell'incarico. Al conferimento degli
incarichi e al passaggio ad incarichi diversi non si applica l'articolo 2103 del codice civile.»;
b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
«1-bis. L'amministrazione rende conoscibili, anche mediante pubblicazione di apposito avviso sul
sito istituzionale, il numero e la tipologia dei posti di funzione che si rendono disponibili nella
dotazione organica ed i criteri di scelta; acquisisce le disponibilità dei dirigenti interessati e le
valuta.
1-ter. Gli incarichi dirigenziali possono essere revocati esclusivamente nei casi e con le modalità di
cui all'articolo 21, comma 1, secondo periodo. L'amministrazione che, in dipendenza dei processi
di riorganizzazione ovvero alla scadenza, in assenza di una valutazione negativa, non intende
confermare l'incarico conferito al dirigente, è tenuta a darne idonea e motivata comunicazione al
dirigente stesso con un preavviso congruo, prospettando i posti disponibili per un nuovo
incarico.»;
c) al comma 2:
1) dopo il secondo periodo è inserito il seguente: «La durata dell'incarico può essere inferiore a tre
anni se coincide con il conseguimento del limite di età per il collocamento a riposo
dell'interessato.»;
2) in fine, è aggiunto il seguente periodo: «In caso di primo conferimento ad un dirigente della
seconda fascia di incarichi di uffici dirigenziali generali o di funzioni equiparate, la durata
dell'incarico è pari a tre anni. Resta fermo che per i dipendenti statali titolari di incarichi di funzioni
dirigenziali ai sensi del presente articolo, ai fini dell'applicazione dell'articolo 43, comma 1, del
decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092, e successive modificazioni,
l'ultimo stipendio va individuato nell'ultima retribuzione percepita in relazione all'incarico svolto.»;
d) al comma 3, le parole: «richieste dal comma 6.» sono sostituite dalle seguenti: «e nelle
percentuali previste dal comma 6.»;
e) al comma 6:
1) al terzo periodo, le parole: «sono conferiti a persone di particolare e comprovata qualificazione
professionale» sono sostituite dalle seguenti: «sono conferiti, fornendone esplicita motivazione, a
persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli
dell'Amministrazione»;
2) al terzo periodo, le parole: «o da concrete esperienze di lavoro maturate» sono sostituite dalle
seguenti: «e da concrete esperienze di lavoro maturate per almeno un quinquennio»;
f) dopo il comma 6 sono inseriti i seguenti:
«6-bis. Fermo restando il contingente complessivo dei dirigenti di prima o seconda fascia il
quoziente derivante dall'applicazione delle percentuali previste dai commi 4, 5-bis e 6, è
arrotondato all'unità inferiore, se il primo decimale è inferiore a cinque, o all'unità superiore, se
esso è uguale o superiore a cinque.
6-ter. Il comma 6 ed il comma 6-bis si applicano alle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma
2.»;
g) al comma 8, le parole: «, al comma 5-bis, limitatamente al personale non appartenente ai ruoli
di cui all'articolo 23, e al comma 6,» sono soppresse.

Art. 41
Modifica all'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche:
a) il comma 1 è sostituito dal seguente: «1. Il mancato raggiungimento degli obiettivi accertato
attraverso le risultanze del sistema di valutazione di cui al Titolo II del decreto legislativo di
attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del
lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni ovvero l'inosservanza
delle direttive imputabili al dirigente comportano, previa contestazione e ferma restando
l'eventuale responsabilità disciplinare secondo la disciplina contenuta nel contratto collettivo,
l'impossibilità di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. In relazione alla gravità dei casi,
l'amministrazione può inoltre, previa contestazione e nel rispetto del principio del contraddittorio,
revocare l'incarico collocando il dirigente a disposizione dei ruoli di cui all'articolo 23 ovvero
recedere dal rapporto di lavoro secondo le disposizioni del contratto collettivo.»;
b) dopo il comma 1, è inserito il seguente: «1-bis. Al di fuori dei casi di cui al comma 1, al
dirigente nei confronti del quale sia stata accertata, previa contestazione e nel rispetto del
principio del contraddittorio secondo le procedure previste dalla legge e dai contratti collettivi
nazionali, la colpevole violazione del dovere di vigilanza sul rispetto, da parte del personale
assegnato ai propri uffici, degli standard quantitativi e qualitativi fissati dall'amministrazione,
conformemente agli indirizzi deliberati dalla Commissione di cui all'articolo 13 del decreto
legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della
produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, la
retribuzione di risultato è decurtata, sentito il Comitato dei garanti, in relazione alla gravità della
violazione di una quota fino all'ottanta per cento.».

Art. 42
Modifica all'articolo 22 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. L'articolo 22 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, è sostituito dal seguente:
«Art. 22 (Comitato dei garanti). - 1. I provvedimenti di cui all'articolo 21, commi 1 e 1-bis, sono
adottati sentito il Comitato dei garanti, i cui componenti, nel rispetto del principio di genere, sono
nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Comitato dura in carica tre anni e
l'incarico non è rinnovabile.
2. Il Comitato dei garanti è composto da un consigliere della Corte dei conti, designato dal suo
Presidente, e da quattro componenti designati rispettivamente, uno dal Presidente della
Commissione di cui all'articolo 13 del decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009,
n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, e di efficienza e
trasparenza delle pubbliche amministrazioni, uno dal Ministro per la pubblica amministrazione e
l'innovazione, scelto tra un esperto scelto tra soggetti con specifica qualificazione ed esperienza
nei settori dell'organizzazione amministrativa e del lavoro pubblico, e due scelti tra dirigenti di
uffici dirigenziali generali di cui almeno uno appartenente agli Organismi indipendenti di
valutazione, estratti a sorte fra coloro che hanno presentato la propria candidatura. I componenti
sono collocati fuori ruolo e il posto corrispondente nella dotazione organica dell'amministrazione di
appartenenza è reso indisponibile per tutta la durata del mandato. Per la partecipazione al
Comitato non è prevista la corresponsione di emolumenti o rimborsi spese.
3. Il parere del Comitato dei garanti viene reso entro il termine di quarantacinque giorni dalla
richiesta; decorso inutilmente tale termine si prescinde dal parere.».

Art. 43
Modifiche all'articolo 23 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165(1)
1. Al terzo periodo del comma 1 dell'articolo 23 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le
parole: «tre anni» sono sostituite dalle seguenti: «cinque anni».
2. Per i dirigenti ai quali sia stato conferito l'incarico di direzione di uffici dirigenziali generali o
equivalenti prima della data di entrata in vigore del presente decreto, il termine di cui all'articolo
23, comma 1, terzo periodo, del decreto legislativo n. 165 del 2001, rimane fissato in tre anni.

(1) Così corretto con Comunicato 10 novembre 2009 (in Gazz. Uff., 10 novembre, n. 262).

Art. 44
Modifica all'articolo 23-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 23-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) al comma 1, le parole da: «possono» fino a «aspettativa» sono sostituite dalle seguenti: «sono
collocati, salvo motivato diniego dell'amministrazione di appartenenza in ordine alle proprie
preminenti esigenze organizzative, in aspettativa»;
b) al comma 2, in fine, sono aggiunte le seguenti parole: «in ordine alle proprie preminenti
esigenze organizzative».

Art. 45
Modifica all'articolo 24 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 24 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modifiche:
a) al comma 1, le parole: «e alle connesse responsabilità» sono sostituite dalle seguenti: «, alle
connesse responsabilità e ai risultati conseguiti»;
b) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
«1-bis. Il trattamento accessorio collegato ai risultati deve costituire almeno il 30 per cento della
retribuzione complessiva del dirigente considerata al netto della retribuzione individuale di
anzianità e degli incarichi aggiuntivi soggetti al regime dell'onnicomprensività.
1-ter. I contratti collettivi nazionali incrementano progressivamente la componente legata al
risultato, in modo da adeguarsi a quanto disposto dal comma 1-bis, entro la tornata contrattuale
successiva a quella decorrente dal 1° gennaio 2010, destinando comunque a tale componente
tutti gli incrementi previsti per la parte accessoria della retribuzione. La disposizione di cui al
comma 1-bis non si applica alla dirigenza del Servizio sanitario nazionale e dall'attuazione del
medesimo comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
1-quater. La parte della retribuzione collegata al raggiungimento dei risultati della prestazione non
può essere corrisposta al dirigente responsabile qualora l'amministrazione di appartenenza,
decorso il periodo transitorio di sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo di
attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del
lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, non abbia
predisposto il sistema di valutazione di cui al Titolo II del citato decreto legislativo.».

Art. 46
Modifiche all'articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (1)
1. All'articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) la rubrica è sostituita dalla seguente: «Accesso alla qualifica di dirigente della seconda fascia»;
b) al comma 2 dopo le parole: «o se in possesso del» sono inserite le seguenti: «dottorato di
ricerca o del».

(1) Così corretto con Comunicato 10 novembre 2009 (in Gazz. Uff., 10 novembre, n. 262).

Art. 47
Modifica all'articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. Dopo l'articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è inserito il seguente: «Art.
28-bis (Accesso alla qualifica di dirigente della prima fascia). - 1. Fermo restando quanto previsto
dall'articolo 19, comma 4, l'accesso alla qualifica di dirigente di prima fascia nelle amministrazioni
statali, anche ad ordinamento autonomo, e negli enti pubblici non economici avviene, per il
cinquanta per cento dei posti, calcolati con riferimento a quelli che si rendono disponibili ogni anno
per la cessazione dal servizio dei soggetti incaricati, tramite concorso pubblico per titoli ed esami
indetto dalle singole amministrazioni, sulla base di criteri generali stabiliti con decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri, previo parere della Scuola superiore della pubblica
amministrazione.
2. Nei casi in cui lo svolgimento dei relativi incarichi richieda specifica esperienza e peculiare
professionalità, alla copertura di singoli posti e comunque di una quota non superiore alla metà di
quelli da mettere a concorso ai sensi del comma 1 si può provvedere, con contratti di diritto
privato a tempo determinato, attraverso concorso pubblico aperto ai soggetti in possesso dei
requisiti professionali e delle attitudini manageriali corrispondenti al posto di funzione da coprire. I
contratti sono stipulati per un periodo non superiore a tre anni.
3. Al concorso per titoli ed esami di cui al comma 1 possono essere ammessi i dirigenti di ruolo
delle pubbliche amministrazioni, che abbiano maturato almeno cinque anni di servizio nei ruoli
dirigenziali e gli altri soggetti in possesso di titoli di studio e professionali individuati nei bandi di
concorso, con riferimento alle specifiche esigenze dell'Amministrazione e sulla base di criteri
generali di equivalenza stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previo parere
della Scuola superiore della pubblica amministrazione, sentito il Ministro dell'istruzione,
dell'università e della ricerca. A tale fine le amministrazioni che bandiscono il concorso tengono in
particolare conto del personale di ruolo che ha esercitato per almeno cinque anni funzioni di livello
dirigenziale generale all'interno delle stesse ovvero del personale appartenente all'organico
dell'Unione europea in virtù di un pubblico concorso organizzato da dette istituzioni.
4. I vincitori del concorso di cui al comma 1 sono assunti dall'amministrazione e, anteriormente al
conferimento dell'incarico, sono tenuti all'espletamento di un periodo di formazione presso uffici
amministrativi di uno Stato dell'Unione europea o di un organismo comunitario o internazionale.
In ogni caso il periodo di formazione è completato entro tre anni dalla conclusione del concorso.
5. La frequenza del periodo di formazione è obbligatoria ed è a tempo pieno, per una durata pari a
sei mesi, anche non continuativi, e si svolge presso gli uffici di cui al comma 4, scelti dal vincitore
tra quelli indicati dall'amministrazione.
6. Con regolamento emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n.
400, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze, e sentita la Scuola superiore della pubblica
amministrazione, sono disciplinate le modalità di compimento del periodo di formazione, tenuto
anche conto di quanto previsto nell'articolo 32.
7. Al termine del periodo di formazione è prevista, da parte degli uffici di cui al comma 4, una
valutazione del livello di professionalità acquisito che equivale al superamento del periodo di prova
necessario per l'immissione in ruolo di cui all'articolo 70, comma 13.
8. Le spese sostenute per l'espletamento del periodo di formazione svolto presso le sedi estere di
cui al comma 4 sono a carico delle singole amministrazioni nell'ambito delle risorse finanziarie
disponibili a legislazione vigente.».

CAPO III
Uffici, piante organiche, mobilità e accessi

Art. 48
Mobilità intercompartimentale
1. Dopo l'articolo 29 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nel Capo III, è inserito il
seguente:
«Art. 29-bis (Mobilità intercompartimentale). - 1. Al fine di favorire i processi di mobilità fra i
comparti di contrattazione del personale delle pubbliche amministrazioni, con decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e
l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere della
Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n. 281 del 1997, sentite le
Organizzazioni sindacali è definita, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, una
tabella di equiparazione fra i livelli di inquadramento previsti dai contratti collettivi relativi ai
diversi comparti di contrattazione.».

Art. 49
Modifiche all'articolo 31 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (1)
1. Il comma 1 dell'articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal
seguente: «1. Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante cessione
del contratto di lavoro di dipendenti appartenenti alla stessa qualifica in servizio presso altre
amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento. Le amministrazioni devono in ogni caso
rendere pubbliche le disponibilità dei posti in organico da ricoprire attraverso passaggio diretto di
personale da altre amministrazioni, fissando preventivamente i criteri di scelta. Il trasferimento è
disposto previo parere favorevole dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici cui il personale
è o sarà assegnato sulla base della professionalità in possesso del dipendente in relazione al posto
ricoperto o da ricoprire.».
2. Dopo il comma 1 dell'articolo 30 del citato decreto legislativo n. 165 del 2001, è inserito il
seguente: «1-bis. Fermo restando quanto previsto al comma 2, con decreto del Ministro per la
pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze
e previa intesa con la conferenza unificata, sentite le confederazioni sindacali rappresentative,
sono disposte le misure per agevolare i processi di mobilità, anche volontaria, per garantire
l'esercizio delle funzioni istituzionali da parte delle amministrazioni che presentano carenze di
organico.».

(1) Così corretto con Comunicato 10 novembre 2009 (in Gazz. Uff., 10 novembre, n. 262).
Art. 50
Modifica all'articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dopo il comma 1 è inserito il
seguente: «1-bis. La mancata individuazione da parte del dirigente responsabile delle eccedenze
delle unità di personale, ai sensi del comma 1, è valutabile ai fini della responsabilità per danno
erariale.».

Art. 51
Territorializzazione delle procedure concorsuali
1. All'articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, al comma 5-ter è aggiunto, in fine,
il seguente periodo: «Il principio della parità di condizioni per l'accesso ai pubblici uffici è
garantito, mediante specifiche disposizioni del bando, con riferimento al luogo di residenza dei
concorrenti, quando tale requisito sia strumentale all'assolvimento di servizi altrimenti non
attuabili o almeno non attuabili con identico risultato.».

Art. 52
Modifiche all'articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (1)
1. All'articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) dopo il comma 1, è inserito il seguente:
«1-bis. Non possono essere conferiti incarichi di direzione di strutture deputate alla gestione del
personale a soggetti che rivestano o abbiano rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti politici
o in organizzazioni sindacali o che abbiano avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi di
collaborazione o di consulenza con le predette organizzazioni.»;
b) il comma 16-bis è sostituto dal seguente: «16-bis. La Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento della funzione pubblica può disporre verifiche del rispetto delle disposizioni del
presente articolo e dell' articolo 1, commi 56 e seguenti, della legge 23 dicembre 1996, n. 662,
per il tramite dell'Ispettorato per la funzione pubblica. A tale fine quest'ultimo opera d'intesa con i
Servizi ispettivi di finanza pubblica del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.».

(1) Così corretto con Comunicato 10 novembre 2009 (in Gazz. Uff., 10 novembre, n. 262).

CAPO IV
Contrattazione collettiva nazionale e integrativa

Art. 53
Oggetto, ambito di applicazione e finalità
1. Il presente capo reca disposizioni in materia di contrattazione collettiva e integrativa e di
funzionalità delle amministrazioni pubbliche, al fine di conseguire, in coerenza con il modello
contrattuale sottoscritto dalle parti sociali, una migliore organizzazione del lavoro e di assicurare il
rispetto della ripartizione tra le materie sottoposte alla legge, nonché, sulla base di questa, ad atti
organizzativi e all'autonoma determinazione dei dirigenti, e quelle sottoposte alla contrattazione
collettiva.

Art. 54
Modifiche all'articolo 40 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 40 del decreto legislativo n. 165 del 2001, i commi da 1 a 3 sono sostituiti dai
seguenti:
«1. La contrattazione collettiva determina i diritti e gli obblighi direttamente pertinenti al rapporto
di lavoro, nonché le materie relative alle relazioni sindacali. Sono, in particolare, escluse dalla
contrattazione collettiva le materie attinenti all'organizzazione degli uffici, quelle oggetto di
partecipazione sindacale ai sensi dell'articolo 9, quelle afferenti alle prerogative dirigenziali ai sensi
degli articoli 5, comma 2, 16 e 17, la materia del conferimento e della revoca degli incarichi
dirigenziali, nonché quelle di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 23 ottobre 1992, n.
421. Nelle materie relative alle sanzioni disciplinari, alla valutazione delle prestazioni ai fini della
corresponsione del trattamento accessorio, della mobilità e delle progressioni economiche, la
contrattazione collettiva è consentita negli esclusivi limiti previsti dalle norme di legge.
2. Tramite appositi accordi tra l'ARAN e le Confederazioni rappresentative, secondo le procedure di
cui agli articoli 41, comma 5, e 47, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, sono
definiti fino a un massimo di quattro comparti di contrattazione collettiva nazionale, cui
corrispondono non più di quattro separate aree per la dirigenza. Una apposita sezione contrattuale
di un'area dirigenziale riguarda la dirigenza del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale, per
gli effetti di cui all'articolo 15 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive
modificazioni. Nell'ambito dei comparti di contrattazione possono essere costituite apposite sezioni
contrattuali per specifiche professionalità.
3. La contrattazione collettiva disciplina, in coerenza con il settore privato, la struttura
contrattuale, i rapporti tra i diversi livelli e la durata dei contratti collettivi nazionali e integrativi.
La durata viene stabilita in modo che vi sia coincidenza fra la vigenza della disciplina giuridica e di
quella economica.
3-bis. Le pubbliche amministrazioni attivano autonomi livelli di contrattazione collettiva
integrativa, nel rispetto dell'articolo 7, comma 5, e dei vincoli di bilancio risultanti dagli strumenti
di programmazione annuale e pluriennale di ciascuna amministrazione. La contrattazione collettiva
integrativa assicura adeguati livelli di efficienza e produttività dei servizi pubblici, incentivando
l'impegno e la qualità della performance ai sensi dell'articolo 45, comma 3. A tale fine destina al
trattamento economico accessorio collegato alla performance individuale una quota prevalente del
trattamento accessorio complessivo comunque denominato Essa si svolge sulle materie, con i
vincoli e nei limiti stabiliti dai contratti collettivi nazionali, tra i soggetti e con le procedure
negoziali che questi ultimi prevedono; essa può avere ambito territoriale e riguardare più
amministrazioni. I contratti collettivi nazionali definiscono il termine delle sessioni negoziali in
sede decentrata. Alla scadenza del termine le parti riassumono le rispettive prerogative e libertà di
iniziativa e decisione.
3-ter. Al fine di assicurare la continuità e il migliore svolgimento della funzione pubblica, qualora
non si raggiunga l'accordo per la stipulazione di un contratto collettivo integrativo,
l'amministrazione interessata può provvedere, in via provvisoria, sulle materie oggetto del
mancato accordo, fino alla successiva sottoscrizione. Agli atti adottati unilateralmente si applicano
le procedure di controllo di compatibilità economico-finanziaria previste dall'articolo 40-bis.
3-quater. La Commissione di cui all'articolo 13 del decreto legislativo di attuazione della legge 4
marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di
efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, fornisce, entro il 31 maggio di ogni anno,
all'ARAN una graduatoria di performance delle amministrazioni statali e degli enti pubblici
nazionali. Tale graduatoria raggruppa le singole amministrazioni, per settori, su almeno tre livelli
di merito, in funzione dei risultati di performance ottenuti. La contrattazione nazionale definisce le
modalità di ripartizione delle risorse per la contrattazione decentrata tra i diversi livelli di merito
assicurando l'invarianza complessiva dei relativi oneri nel comparto o nell'area di contrattazione.
3-quinquies. La contrattazione collettiva nazionale dispone, per le amministrazioni di cui al comma
3 dell'articolo 41, le modalità di utilizzo delle risorse indicate all'articolo 45, comma 3-bis,
individuando i criteri e i limiti finanziari entro i quali si deve svolgere la contrattazione integrativa.
Le regioni, per quanto concerne le proprie amministrazioni, e gli enti locali possono destinare
risorse aggiuntive alla contrattazione integrativa nei limiti stabiliti dalla contrattazione nazionale e
nei limiti dei parametri di virtuosità fissati per la spesa di personale dalle vigenti disposizioni, in
ogni caso nel rispetto dei vincoli di bilancio e del patto di stabilità e di analoghi strumenti del
contenimento della spesa. Lo stanziamento delle risorse aggiuntive per la contrattazione
integrativa è correlato all'affettivo rispetto dei principi in materia di misurazione, valutazione e
trasparenza della performance e in materia di merito e premi applicabili alle regioni e agli enti
locali secondo quanto previsto dagli articoli 16 e 31 del decreto legislativo di attuazione della
legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di
efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Le pubbliche amministrazioni non
possono in ogni caso sottoscrivere in sede decentrata contratti collettivi integrativi in contrasto
con i vincoli e con i limiti risultanti dai contratti collettivi nazionali o che disciplinano materie non
espressamente delegate a tale livello negoziale ovvero che comportano oneri non previsti negli
strumenti di programmazione annuale e pluriennale di ciascuna amministrazione. Nei casi di
violazione dei vincoli e dei limiti di competenza imposti dalla contrattazione nazionale o dalle
norme di legge, le clausole sono nulle, non possono essere applicate e sono sostituite ai sensi
degli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del codice civile. In caso di accertato superamento di
vincoli finanziari da parte delle sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, del Dipartimento
della funzione pubblica o del Ministero dell'economia e delle finanze è fatto altresì obbligo di
recupero nell'ambito della sessione negoziale successiva. Le disposizioni del presente comma
trovano applicazione a decorrere dai contratti sottoscritti successivamente alla data di entrata in
vigore del decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni.
3-sexies. A corredo di ogni contratto integrativo le pubbliche amministrazioni, redigono una
relazione tecnico-finanziaria ed una relazione illustrativa, utilizzando gli schemi appositamente
predisposti e resi disponibili tramite i rispettivi siti istituzionali dal Ministero dell'economia e delle
finanze di intesa con il Dipartimento della funzione pubblica. Tali relazioni vengono certificate dagli
organi di controllo di cui all'articolo 40-bis, comma 1.».

Art. 55
Modifica all'articolo 40-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. L'articolo 40-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
«Art. 40-bis (Controlli in materia di contrattazione integrativa). - 1. Il controllo sulla compatibilità
dei costi della contrattazione collettiva integrativa con i vincoli di bilancio e quelli derivanti
dall'applicazione delle norme di legge, con particolare riferimento alle disposizioni inderogabili che
incidono sulla misura e sulla corresponsione dei trattamenti accessori è effettuato dal collegio dei
revisori dei conti, dal collegio sindacale, dagli uffici centrali di bilancio o dagli analoghi organi
previsti dai rispettivi ordinamenti. Qualora dai contratti integrativi derivino costi non compatibili
con i rispettivi vincoli di bilancio delle amministrazioni, si applicano le disposizioni di cui all'articolo
40, comma 3-quinquies, sesto periodo.
2. Per le amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, nonché per gli enti pubblici
non economici e per gli enti e le istituzioni di ricerca con organico superiore a duecento unità, i
contratti integrativi sottoscritti, corredati da una apposita relazione tecnico-finanziaria ed una
relazione illustrativa certificate dai competenti organi di controllo previsti dal comma 1, sono
trasmessi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica e al
Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, che,
entro trenta giorni dalla data di ricevimento, ne accertano, congiuntamente, la compatibilità
economico-finanziaria, ai sensi del presente articolo e dell'articolo 40, comma 3-quinquies.
Decorso tale termine, che può essere sospeso in caso di richiesta di elementi istruttori, la
delegazione di parte pubblica può procedere alla stipula del contratto integrativo. Nel caso in cui il
riscontro abbia esito negativo, le parti riprendono le trattative.
3. Le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, inviano entro il 31 maggio di ogni
anno, specifiche informazioni sui costi della contrattazione integrativa, certificate dagli organi di
controllo interno, al Ministero dell'economia e delle finanze, che predispone, allo scopo, uno
specifico modello di rilevazione, d'intesa con la Corte dei conti e con la Presidenza del Consiglio dei
Ministri - Dipartimento della funzione pubblica. Tali informazioni sono volte ad accertare, oltre il
rispetto dei vincoli finanziari in ordine sia alla consistenza delle risorse assegnate ai fondi per la
contrattazione integrativa sia all'evoluzione della consistenza dei fondi e della spesa derivante dai
contratti integrativi applicati, anche la concreta definizione ed applicazione di criteri improntati alla
premialità, al riconoscimento del merito ed alla valorizzazione dell'impegno e della qualità della
performance individuale, con riguardo ai diversi istituti finanziati dalla contrattazione integrativa,
nonché a parametri di selettività, con particolare riferimento alle progressioni economiche. Le
informazioni sono trasmesse alla Corte dei conti che, ferme restando le ipotesi di responsabilità
eventualmente ravvisabili le utilizza, unitamente a quelle trasmesse ai sensi del Titolo V, anche ai
fini del referto sul costo del lavoro.
4. Le amministrazioni pubbliche hanno l'obbligo di pubblicare in modo permanente sul proprio sito
istituzionale, con modalità che garantiscano la piena visibilità e accessibilità delle informazioni ai
cittadini, i contratti integrativi stipulati con la relazione tecnico-finanziaria e quella illustrativa
certificate dagli organi di controllo di cui al comma 1, nonché le informazioni trasmesse
annualmente ai sensi del comma 3. La relazione illustrativa, fra l'altro, evidenzia gli effetti attesi in
esito alla sottoscrizione del contratto integrativo in materia di produttività ed efficienza dei servizi
erogati, anche in relazione alle richieste dei cittadini. Il Dipartimento per la funzione pubblica di
intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze e in sede di Conferenza unificata predispone
un modello per la valutazione, da parte dell'utenza, dell'impatto della contrattazione integrativa
sul funzionamento dei servizi pubblici, evidenziando le richieste e le previsioni di interesse per la
collettività. Tale modello e gli esiti della valutazione vengono pubblicati sul sito istituzionale delle
amministrazioni pubbliche interessate dalla contrattazione integrativa.
5. Ai fini dell'articolo 46, comma 4, le pubbliche amministrazioni sono tenute a trasmettere
all'ARAN, per via telematica, entro cinque giorni dalla sottoscrizione, il testo contrattuale con
l'allegata relazione tecnico-finanziaria ed illustrativa e con l'indicazione delle modalità di copertura
dei relativi oneri con riferimento agli strumenti annuali e pluriennali di bilancio. I predetti testi
contrattuali sono altresì trasmessi al CNEL.
6. Il Dipartimento della funzione pubblica, il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato
presso il Ministero dell'economia e delle finanze e la Corte dei conti possono avvalersi ai sensi
dell'articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127, di personale in posizione di fuori
ruolo o di comando per l'esercizio delle funzioni di controllo sulla contrattazione integrativa.
7. In caso di mancato adempimento delle prescrizioni del presente articolo, oltre alle sanzioni
previste dall'articolo 60, comma 2, è fatto divieto alle amministrazioni di procedere a qualsiasi
adeguamento delle risorse destinate alla contrattazione integrativa. Gli organi di controllo previsti
dal comma 1 vigilano sulla corretta applicazione delle disposizioni del presente articolo.».

Art. 56
Modifica all'articolo 41 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. L'articolo 41 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
«Art. 41 (Poteri di indirizzo nei confronti dell'ARAN). - 1. Il potere di indirizzo nei confronti
dell'ARAN e le altre competenze relative alle procedure di contrattazione collettiva nazionale sono
esercitati dalle pubbliche amministrazioni attraverso le proprie istanze associative o
rappresentative, le quali costituiscono comitati di settore che regolano autonomamente le proprie
modalità di funzionamento e di deliberazione. In ogni caso, le deliberazioni assunte in materia di
indirizzo all'ARAN o di parere sull'ipotesi di accordo nell'ambito della procedura di contrattazione
collettiva di cui all'articolo 47, si considerano definitive e non richiedono ratifica da parte delle
istanze associative o rappresentative delle pubbliche amministrazioni del comparto.
2. È costituito un comitato di settore nell'ambito della Conferenza delle Regioni, che esercita, per
uno dei comparti di cui all'articolo 40, comma 2, le competenze di cui al comma 1, per le regioni, i
relativi enti dipendenti, e le amministrazioni del Servizio sanitario nazionale; a tale comitato
partecipa un rappresentante del Governo, designato dal Ministro del lavoro, della salute e delle
politiche sociali per le competenze delle amministrazioni del Servizio sanitario nazionale. È
costituito un comitato di settore nell'ambito dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI),
dell'Unione delle province d'Italia (UPI) e dell'Unioncamere che esercita, per uno dei comparti di
cui all'articolo 40, comma 2, le competenze di cui al comma 1, per i dipendenti degli enti locali,
delle Camere di commercio e dei segretari comunali e provinciali.
3. Per tutte le altre amministrazioni opera come comitato di settore il Presidente del Consiglio dei
Ministri tramite il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il
Ministro dell'economia e finanze. Al fine di assicurare la salvaguardia delle specificità delle diverse
amministrazioni e delle categorie di personale ivi comprese, gli indirizzi sono emanati per il
sistema scolastico, sentito il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nonché, per i
rispettivi ambiti di competenza, sentiti i direttori delle Agenzie fiscali, la Conferenza dei rettori
delle università italiane; le istanze rappresentative promosse dai presidenti degli enti di ricerca e
degli enti pubblici non economici ed il presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del
lavoro.
4. Rappresentati designati dai Comitati di settore possono assistere l'ARAN nello svolgimento delle
trattative. I comitati di settore possono stipulare con l'ARAN specifici accordi per i reciproci
rapporti in materia di contrattazione e per eventuali attività in comune. Nell'ambito del
regolamento di organizzazione dell'ARAN per assicurare il miglior raccordo tra i Comitati di settore
delle Regioni e degli enti locali e l'ARAN, a ciascun comitato corrisponde una specifica struttura,
senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
5. Per la stipulazione degli accordi che definiscono o modificano i comparti o le aree di
contrattazione collettiva di cui all'articolo 40, comma 2, o che regolano istituti comuni a più
comparti le funzioni di indirizzo e le altre competenze inerenti alla contrattazione collettiva sono
esercitate collegialmente dai comitati di settore.».

Art. 57
Modifica all'articolo 45 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 45, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo le parole: «fondamentale ed accessorio» sono inserite le seguenti: «fatto
salvo quanto previsto all'articolo 40, commi 3-ter e 3-quater, e all'articolo 47-bis, comma 1,»;
b) il comma 3 è sostituito dal seguente:
«3. I contratti collettivi definiscono, in coerenza con le disposizioni legislative vigenti, trattamenti
economici accessori collegati:
a) alla performance individuale;
b) alla performance organizzativa con riferimento all'amministrazione nel suo complesso e alle
unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola l'amministrazione;
c) all'effettivo svolgimento di attività particolarmente disagiate ovvero pericolose o dannose per la
salute.»;
c) dopo il comma 3 è inserito il seguente:
«3-bis. Per premiare il merito e il miglioramento della performance dei dipendenti, ai sensi delle
vigenti disposizioni di legge, sono destinate, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica,
apposite risorse nell'ambito di quelle previste per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di
lavoro.».

Art. 58
Modifiche all'articolo 46 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 46 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) i commi da 3 a 7 sono sostituiti dai seguenti:
«3. L'ARAN cura le attività di studio, monitoraggio e documentazione necessarie all'esercizio della
contrattazione collettiva. Predispone a cadenza semestrale, ed invia al Governo, ai comitati di
settore dei comparti regioni e autonomie locali e sanità e alle commissioni parlamentari
competenti, un rapporto sull'evoluzione delle retribuzioni di fatto dei pubblici dipendenti. A tale
fine l'ARAN si avvale della collaborazione dell'ISTAT per l'acquisizione di informazioni statistiche e
per la formulazione di modelli statistici di rilevazione. L'ARAN si avvale, altresì, della
collaborazione del Ministero dell'economia e delle finanze che garantisce l'accesso ai dati raccolti
in sede di predisposizione del bilancio dello Stato, del conto annuale del personale e del
monitoraggio dei flussi di cassa e relativi agli aspetti riguardanti il costo del lavoro pubblico.
4. L'ARAN effettua il monitoraggio sull'applicazione dei contratti collettivi nazionali e sulla
contrattazione collettiva integrativa e presenta annualmente al Dipartimento della funzione
pubblica, al Ministero dell'economia e delle finanze nonché ai comitati di settore, un rapporto in
cui verifica l'effettività e la congruenza della ripartizione fra le materie regolate dalla legge, quelle
di competenza della contrattazione nazionale e quelle di competenza dei contratti integrativi
nonché le principali criticità emerse in sede di contrattazione collettiva nazionale ed integrativa.
5. Sono organi dell'ARAN:
a) il Presidente;
b) il Collegio di indirizzo e controllo.
6. Il Presidente dell'ARAN è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del
Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione previo parere della Conferenza unificata.
Il Presidente rappresenta l'agenzia ed è scelto fra esperti in materia di economia del lavoro, diritto
del lavoro, politiche del personale e strategia aziendale, anche estranei alla pubblica
amministrazione, nel rispetto delle disposizioni riguardanti le incompatibilità di cui al comma 7-bis.
Il Presidente dura in carica quattro anni e può essere riconfermato per una sola volta. La carica di
Presidente è incompatibile con qualsiasi altra attività professionale a carattere continuativo, se
dipendente pubblico, è collocato in aspettativa o in posizione di fuori ruolo secondo l'ordinamento
dell'amministrazione di appartenenza.
7. Il collegio di indirizzo e controllo è costituito da quattro componenti scelti tra esperti di
riconosciuta competenza in materia di relazioni sindacali e di gestione del personale, anche
estranei alla pubblica amministrazione e dal presidente dell'Agenzia che lo presiede; due di essi
sono designati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta, rispettivamente,
del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione e del Ministro dell'economia e delle
finanze e gli altri due, rispettivamente, dall'ANCI e dall'UPI e dalla Conferenza delle Regioni e delle
province autonome. Il collegio coordina la strategia negoziale e ne assicura l'omogeneità,
assumendo la responsabilità per la contrattazione collettiva e verificando che le trattative si
svolgano in coerenza con le direttive contenute negli atti di indirizzo. Nell'esercizio delle sue
funzioni il collegio delibera a maggioranza, su proposta del presidente. Il collegio dura in carica
quattro anni e i suoi componenti possono essere riconfermati per una sola volta.»;
b) dopo il comma 7 è inserito il seguente:
«7-bis. Non possono far parte del collegio di indirizzo e controllo né ricoprire funzioni di
presidente, persone che rivestano incarichi pubblici elettivi o cariche in partiti politici ovvero che
ricoprano o abbiano ricoperto nei cinque anni precedenti alla nomina cariche in organizzazioni
sindacali. L'incompatibilità si intende estesa a qualsiasi rapporto di carattere professionale o di
consulenza con le predette organizzazioni sindacali o politiche. L'assenza delle predette cause di
incompatibilità costituisce presupposto necessario per l'affidamento degli incarichi dirigenziali
nell'agenzia.»;
c) al comma 8, lettera a), il secondo periodo è sostituito dal seguente:
«La misura annua del contributo individuale è definita, sentita l'ARAN, con decreto del Ministro
dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della pubblica amministrazione e
l'innovazione, d'intesa con la Conferenza unificata ed è riferita a ciascun triennio contrattuale; »;
d) al comma 9, la lettera a) è sostituita dalla seguente:
«a) per le amministrazioni dello Stato mediante l'assegnazione di risorse pari all'ammontare dei
contributi che si prevedono dovuti nell'esercizio di riferimento. L'assegnazione è effettuata
annualmente sulla base della quota definita al comma 8, lettera a), con la legge annuale di
bilancio, con imputazione alla pertinente unità previsionale di base dello stato di previsione del
ministero dell'economia e finanze; »;
e) al comma 10, nel quinto periodo, le parole: «quindici giorni» sono sostituite dalle seguenti:
«quarantacinque giorni» e dopo le parole: «Dipartimento della funzione pubblica» sono inserite le
seguenti: «e del Ministero dell'economia e delle finanze, adottati d'intesa con la Conferenza
unificata,»;
f) al comma 11, il primo periodo è sostituito dal seguente: «Il ruolo del personale dipendente
dell'ARAN è definito in base ai regolamenti di cui al comma 10»;
g) al comma 12:
1) il primo periodo è sostituito dal seguente: «L'ARAN può altresì avvalersi di un contingente di
personale, anche di qualifica dirigenziale, proveniente dalle pubbliche amministrazioni
rappresentate, in posizione di comando o fuori ruolo in base ai regolamenti di cui al comma 10»;
2) l'ultimo periodo è sostituito dal seguente: «L'ARAN può avvalersi di esperti e collaboratori
esterni con modalità di rapporto stabilite con i regolamenti adottati ai sensi del comma 10, nel
rispetto dell'articolo 7, commi 6 e seguenti.».
2. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto si provvede alla nomina
dei nuovi organi dell'ARAN di cui all'articolo 46, comma 5, del decreto legislativo 30 marzo 2001,
n. 165, come modificato dal comma 1. Fino alla nomina dei nuovi organi, e comunque non oltre il
termine di cui al precedente periodo, continuano ad operare gli organi in carica alla data di entrata
in vigore del presente decreto.

Art. 59
Modifiche all'articolo 47 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. L'articolo 47 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
«Art. 47 (Procedimento di contrattazione collettiva). - 1. Gli indirizzi per la contrattazione
collettiva nazionale sono emanati dai Comitati di settore prima di ogni rinnovo contrattuale.
2. Gli atti di indirizzo delle amministrazioni di cui all'articolo 41, comma 2, emanati dai rispettivi
comitati di settore, sono sottoposti al Governo che, nei successivi venti giorni, può esprimere le
sue valutazioni per quanto attiene agli aspetti riguardanti la compatibilità con le linee di politica
economica e finanziaria nazionale. Trascorso inutilmente tale termine l'atto di indirizzo può essere
inviato all'ARAN.
3. Sono altresì inviati appositi atti di indirizzo all'ARAN in tutti gli altri casi in cui è richiesta una
attività negoziale. L'ARAN informa costantemente i comitati di settore e il Governo sullo
svolgimento delle trattative.
4. L'ipotesi di accordo è trasmessa dall'ARAN, corredata dalla prescritta relazione tecnica, ai
comitati di settore ed al Governo entro 10 giorni dalla data di sottoscrizione. Per le
amministrazioni di cui all'articolo 41, comma 2, il comitato di settore esprime il parere sul testo
contrattuale e sugli oneri finanziari diretti e indiretti a carico dei bilanci delle amministrazioni
interessate. Fino alla data di entrata in vigore dei decreti di attuazione della legge 5 maggio 2009,
n. 42, il Consiglio dei Ministri può esprimere osservazioni entro 20 giorni dall'invio del contratto da
parte dell'ARAN. Per le amministrazioni di cui al comma 3 del medesimo articolo 41, il parere è
espresso dal Presidente del Consiglio dei Ministri, tramite il Ministro per la pubblica
amministrazione e l'innovazione, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri.
5. Acquisito il parere favorevole sull'ipotesi di accordo, nonché la verifica da parte delle
amministrazioni interessate sulla copertura degli oneri contrattuali, il giorno successivo l'ARAN
trasmette la quantificazione dei costi contrattuali alla Corte dei conti ai fini della certificazione di
compatibilità con gli strumenti di programmazione e di bilancio di cui all'articolo 1-bis della legge 5
agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni. La Corte dei conti certifica l'attendibilità dei costi
quantificati e la loro compatibilità con gli strumenti di programmazione e di bilancio. La Corte dei
conti delibera entro quindici giorni dalla trasmissione della quantificazione dei costi contrattuali,
decorsi i quali la certificazione si intende effettuata positivamente. L'esito della certificazione viene
comunicato dalla Corte all'ARAN, al comitato di settore e al Governo. Se la certificazione è
positiva, il presidente dell'ARAN sottoscrive definitivamente il contratto collettivo.
6. La Corte dei conti può acquisire elementi istruttori e valutazioni sul contratto collettivo da parte
di tre esperti in materia di relazioni sindacali e costo del lavoro individuati dal Ministro per la
pubblica amministrazione e l'innovazione, tramite il Capo del Dipartimento della funzione pubblica
di intesa con il Capo del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, nell'ambito di un
elenco definito di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Nel caso delle
amministrazioni di cui all'articolo 41, comma 2, la designazione di due esperti viene effettuata
dall'ANCI, dall' UPI e dalla Conferenza delle Regioni e delle province autonome.
7. In caso di certificazione non positiva della Corte dei conti le parti contraenti non possono
procedere alla sottoscrizione definitiva dell'ipotesi di accordo. Nella predetta ipotesi, il Presidente
dell'ARAN, d'intesa con il competente comitato di settore, che può dettare indirizzi aggiuntivi,
provvede alla riapertura delle trattative ed alla sottoscrizione di una nuova ipotesi di accordo
adeguando i costi contrattuali ai fini delle certificazioni. In seguito alla sottoscrizione della nuova
ipotesi di accordo si riapre la procedura di certificazione prevista dai commi precedenti. Nel caso in
cui la certificazione non positiva sia limitata a singole clausole contrattuali l'ipotesi può essere
sottoscritta definitivamente ferma restando l'inefficacia delle clausole contrattuali non
positivamente certificate.
8. I contratti e accordi collettivi nazionali, nonché le eventuali interpretazioni autentiche sono
pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana oltre che sul sito dell'ARAN e delle
amministrazioni interessate.
9. Dal computo dei termini previsti dal presente articolo sono esclusi i giorni considerati festivi per
legge, nonché il sabato.».
2. Dopo l'articolo 47 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è inserito il seguente:
«Art. 47-bis (Tutela retributiva per i dipendenti pubblici.). - 1. Decorsi sessanta giorni dalla data di
entrata in vigore della legge finanziaria che dispone in materia di rinnovi dei contratti collettivi per
il periodo di riferimento, gli incrementi previsti per il trattamento stipendiale possono essere
erogati in via provvisoria previa deliberazione dei rispettivi comitati di settore, sentite le
organizzazioni sindacali rappresentative. salvo conguaglio all'atto della stipulazione dei contratti
collettivi nazionali di lavoro.
2. In ogni caso a decorrere dal mese di aprile dell'anno successivo alla scadenza del contratto
collettivo nazionale di lavoro, qualora lo stesso non sia ancora stato rinnovato e non sia stata
disposta l'erogazione di cui al comma 1, è riconosciuta ai dipendenti dei rispettivi comparti di
contrattazione, nella misura e con le modalità stabilite dai contratti nazionali, e comunque entro i
limiti previsti dalla legge finanziaria in sede di definizione delle risorse contrattuali,una copertura
economica che costituisce un'anticipazione dei benefici complessivi che saranno attribuiti all'atto
del rinnovo contrattuale.».

Art. 60
Modifiche all'articolo 48 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 48 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti
modificazioni:
a) al comma 1, ultimo periodo, le parole: «40, comma 3.» sono sostituite dalle seguenti: «40,
comma 3 -bis.»;
b) il comma 2 è sostituito dal seguente: «2. Per le amministrazioni di cui all'articolo 41, comma 2,
nonché per le università italiane, gli enti pubblici non economici e gli enti e le istituzioni di ricerca,
ivi compresi gli enti e le amministrazioni di cui all'articolo 70, comma 4, gli oneri derivanti dalla
contrattazione collettiva nazionale sono determinati a carico dei rispettivi bilanci nel rispetto
dell'articolo 40, comma 3-quinquies. Le risorse per gli incrementi retributivi per il rinnovo dei
contratti collettivi nazionali delle amministrazioni regionali, locali e degli enti del Servizio sanitario
nazionale sono definite dal Governo, nel rispetto dei vincoli di bilancio, del patto di stabilità e di
analoghi strumenti di contenimento della spesa, previa consultazione con le rispettive
rappresentanze istituzionali del sistema delle autonomie.»;
c) il comma 6 è abrogato.

Art. 61
Modifica all'articolo 49 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. L'articolo 49 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
«Art. 49 (Interpretazione autentica dei contratti collettivi). - 1. Quando insorgano controversie
sull'interpretazione dei contratti collettivi, le parti che li hanno sottoscritti si incontrano per
definire consensualmente il significato delle clausole controverse.
2. L'eventuale accordo di interpretazione autentica, stipulato con le procedure di cui all'articolo 47,
sostituisce la clausola in questione sin dall'inizio della vigenza del contratto. Qualora tale accordo
non comporti oneri aggiuntivi e non vi sia divergenza sulla valutazione degli stessi, il parere del
Presidente del Consiglio dei Ministri è espresso tramite il Ministro per la pubblica amministrazione
e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.».

Art. 62
Modifiche all'articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il comma 1 è sostituito dai
seguenti: «1. Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto
o alle mansioni equivalenti nell'ambito dell'area di inquadramento ovvero a quelle corrispondenti
alla qualifica superiore che abbia successivamente acquisito per effetto delle procedure selettive di
cui all'articolo 35, comma 1, lettera a). L'esercizio di fatto di mansioni non corrispondenti alla
qualifica di appartenenza non ha effetto ai fini dell'inquadramento del lavoratore o
dell'assegnazione di incarichi di direzione.
1-bis. I dipendenti pubblici, con esclusione dei dirigenti e del personale docente della scuola, delle
accademie, conservatori e istituti assimilati, sono inquadrati in almeno tre distinte aree funzionali.
Le progressioni all'interno della stessa area avvengono secondo principi di selettività, in funzione
delle qualità culturali e professionali, dell'attività svolta e dei risultati conseguiti, attraverso
l'attribuzione di fasce di merito. Le progressioni fra le aree avvengono tramite concorso pubblico,
ferma restando la possibilità per l'amministrazione di destinare al personale interno, in possesso
dei titoli di studio richiesti per l'accesso dall'esterno, una riserva di posti comunque non superiore
al 50 per cento di quelli messi a concorso. La valutazione positiva conseguita dal dipendente per
almeno tre anni costituisce titolo rilevante ai fini della progressione economica e dell'attribuzione
dei posti riservati nei concorsi per l'accesso all'area superiore.
1-ter. Per l'accesso alle posizioni economiche apicali nell'ambito delle aree funzionali è definita una
quota di accesso nel limite complessivo del 50 per cento da riservare a concorso pubblico sulla
base di un corso concorso bandito dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione.».

Art. 63
Procedimenti negoziali per il personale ad ordinamento pubblicistico
1. All'articolo 112 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, al primo
comma, le parole: «con cadenza quadriennale per gli aspetti giuridici e biennale per quelli
economici» sono sostituite dalle seguenti: «con cadenza triennale tanto per la parte economica
che normativa». Fermo quanto disposto dal primo periodo, al fine di garantire il parallelismo
temporale della disciplina della carriera diplomatica rispetto a quella degli altri comparti del
settore pubblico, il decreto del Presidente della Repubblica emanato in riferimento al quadriennio
2008-2011 ha durata limitata al biennio 2008-2009 anche per gli aspetti giuridici.
2. All'articolo 7 del decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195, il comma 12 è sostituito dal
seguente: «12. La disciplina emanata con i decreti del Presidente della Repubblica di cui al comma
11 ha durata triennale tanto per la parte economica che normativa, a decorrere dai termini di
scadenza previsti dai precedenti decreti, e conserva efficacia fino alla data di entrata in vigore dei
decreti successivi.».
3. All'articolo 26 del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139, il comma 3 è sostituito dal
seguente: «3. La disciplina emanata con il decreto di cui al comma 2 ha durata triennale tanto per
la parte economica che normativa a decorrere dal termine di scadenza previsto dal precedente
decreto e conserva efficacia fino alla data di entrata in vigore del decreto successivo.».
4. All'articolo 34 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, il comma 2 è sostituito dal
seguente: «2. Il procedimento negoziale di cui al comma 1 si conclude con l'emanazione di un
decreto del Presidente della Repubblica, la cui disciplina ha durata triennale tanto per la parte
economica che normativa.».
5. All'articolo 80 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, il comma 2 è sostituito dal
seguente: «2. Il procedimento negoziale di cui al comma 1 si conclude con l'emanazione di un
decreto del Presidente della Repubblica, la cui disciplina ha durata triennale tanto per la parte
economica che normativa.».
6. Il comma 6 degli articoli 37 e 83 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, è sostituito dal
seguente: «6. Nel caso in cui la Corte dei conti, in sede di esercizio del controllo preventivo di
legittimità sul decreto di cui al comma 5, richieda chiarimenti o elementi integrativi, ai sensi
dell'articolo 3, comma 2, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, le controdeduzioni devono essere
trasmesse entro quindici giorni.».
7. All'articolo 20 del decreto legislativo 15 febbraio 2006, n. 63, il comma 3 è sostituito dal
seguente: «3. La disciplina emanata con il decreto di cui al comma 2 ha durata triennale tanto per
la parte economica che normativa, a decorrere dal termine di scadenza previsto dal precedente
decreto e conserva efficacia fino alla data di entrata in vigore del decreto successivo.».
Art. 64
Modifiche all'articolo 43 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
1. All'articolo 43, comma 5, le parole: «40, comma 3» sono sostituite dalle seguenti: «40, commi
3-bis e seguenti».

Art. 65
Adeguamento ed efficacia dei contratti collettivi vigenti
1. Entro il 31 dicembre 2010, le parti adeguano i contratti collettivi integrativi vigenti alla data di
entrata in vigore del presente decreto alle disposizioni riguardanti la definizione degli ambiti
riservati, rispettivamente, alla contrattazione collettiva e alla legge, nonché a quanto previsto
dalle disposizioni del Titolo III del presente decreto.
2. In caso di mancato adeguamento ai sensi del comma 1, i contratti collettivi integrativi vigenti
alla data di entrata in vigore del presente decreto cessano la loro efficacia dal 1° gennaio 2011 e
non sono ulteriormente applicabili.
3. In via transitoria, con riferimento al periodo contrattuale immediatamente successivo a quello
in corso, definiti i comparti e le aree di contrattazione ai sensi degli articoli 40, comma 2, e 41,
comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come sostituiti, rispettivamente, dagli
articoli 54 e 56 del presente decreto legislativo, l'ARAN avvia le trattative contrattuali con le
organizzazioni sindacali e le confederazioni rappresentative, ai sensi dell'articolo 43, commi 1 e 2,
del decreto legislativo n. 165 del 2001, nei nuovi comparti ed aree di contrattazione collettiva,
sulla base dei dati associativi ed elettorali rilevati per il biennio contrattuale 2008-2009.
Conseguentemente, in deroga all'articolo 42, comma 4, del predetto decreto legislativo n. 165 del
2001, sono prorogati gli organismi di rappresentanza del personale anche se le relative elezioni
siano state già indette. Le elezioni relative al rinnovo dei predetti organismi di rappresentanza si
svolgeranno, con riferimento ai nuovi comparti di contrattazione, entro il 30 novembre 2010.
4. Relativamente al comparto regioni e autonomie locali, i termini di cui ai commi 1 e 2 sono
fissati rispettivamente al 31 dicembre 2011 e al 31 dicembre 2012, fermo restando quanto
previsto dall'articolo 30, comma 4.
5. Le disposizioni relative alla contrattazione collettiva nazionale di cui al presente decreto
legislativo si applicano dalla tornata successiva a quella in corso.

Art. 66
Abrogazioni
1. Sono abrogati:
a) l'articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni;
b) l'articolo 28, comma 2, del decreto legislativo 19 maggio 2000, n. 139;
c) gli articoli 36, comma 2, e 82, comma 2, del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217;
d) l'articolo 22, comma 2, del decreto legislativo 15 febbraio 2006, n. 63;
e) l'articolo 67, commi da 7 a 12, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
2. All'articolo 11, comma 8, del decreto del Presidente della Repubblica 4 dicembre 1997, n. 465,
e successive modificazioni, le parole: «, sulla base delle direttive impartite dal Governo all'ARAN,
sentite l'ANCI e l'UPI» sono soppresse. È conseguentemente abrogato l'articolo 23 del decreto
legislativo 29 ottobre 1998, n. 387.
3. All'articolo 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il terzo, il quarto ed il
quinto periodo sono soppressi. L'Ente nazionale aviazione civile (ENAC), l'Agenzia spaziale italiana
- (ASI), il Centro nazionale per l'informatica per la pubblica amministrazione (CNIPA),
l'UNIONCAMERE ed il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL) sono ricollocati
nell'ambito dei comparti e aree di contrattazione collettiva ai sensi dell'articolo 40, comma 2, del
decreto legislativo n. 165 del 2001 e ad essi si applica interamente il Titolo III del medesimo
decreto legislativo.
CAPO V
Sanzioni disciplinari e responsabilità dei dipendenti pubblici

Art. 67
Oggetto e finalità
1. In attuazione dell'articolo 7 della legge 4 marzo 2009, n. 15, le disposizioni del presente Capo
recano modifiche in materia di sanzioni disciplinari e responsabilità dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche in relazione ai rapporti di lavoro di cui all'articolo 2, comma 2, del
decreto legislativo n. 165 del 2001, al fine di potenziare il livello di efficienza degli uffici pubblici e
di contrastare i fenomeni di scarsa produttività ed assenteismo.
2. Resta ferma la devoluzione al giudice ordinario delle controversie relative al procedimento e alle
sanzioni disciplinari, ai sensi dell'articolo 63 del decreto legislativo n. 165 del 2001.

Art. 68
Ambito di applicazione, codice disciplinare, procedure di conciliazione
1. L'articolo 55 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è sostituito dal seguente:
«Art. 55 (Responsabilità, infrazioni e sanzioni, procedure conciliative). - 1. Le disposizioni del
presente articolo e di quelli seguenti, fino all'articolo 55-octies, costituiscono norme imperative, ai
sensi e per gli effetti degli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del codice civile, e si applicano ai
rapporti di lavoro di cui all'articolo 2, comma 2, alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche di
cui all'articolo 1, comma 2.
2. Ferma la disciplina in materia di responsabilità civile, amministrativa, penale e contabile, ai
rapporti di lavoro di cui al comma 1 si applica l'articolo 2106 del codice civile. Salvo quanto
previsto dalle disposizioni del presente Capo, la tipologia delle infrazioni e delle relative sanzioni è
definita dai contratti collettivi. La pubblicazione sul sito istituzionale dell'amministrazione del
codice disciplinare, recante l'indicazione delle predette infrazioni e relative sanzioni, equivale a
tutti gli effetti alla sua affissione all'ingresso della sede di lavoro.
3. La contrattazione collettiva non può istituire procedure di impugnazione dei provvedimenti
disciplinari. Resta salva la facoltà di disciplinare mediante i contratti collettivi procedure di
conciliazione non obbligatoria, fuori dei casi per i quali è prevista la sanzione disciplinare del
licenziamento, da instaurarsi e concludersi entro un termine non superiore a trenta giorni dalla
contestazione dell'addebito e comunque prima dell'irrogazione della sanzione. La sanzione
concordemente determinata all'esito di tali procedure non può essere di specie diversa da quella
prevista, dalla legge o dal contratto collettivo, per l'infrazione per la quale si procede e non è
soggetta ad impugnazione. I termini del procedimento disciplinare restano sospesi dalla data di
apertura della procedura conciliativa e riprendono a decorrere nel caso di conclusione con esito
negativo. Il contratto collettivo definisce gli atti della procedura conciliativa che ne determinano
l'inizio e la conclusione.
4. Fermo quanto previsto nell'articolo 21, per le infrazioni disciplinari ascrivibili al dirigente ai sensi
degli articoli 55-bis, comma 7, e 55-sexies, comma 3, si applicano, ove non diversamente stabilito
dal contratto collettivo, le disposizioni di cui al comma 4 del predetto articolo 55-bis, ma le
determinazioni conclusive del procedimento sono adottate dal dirigente generale o titolare di
incarico conferito ai sensi dell'articolo 19, comma 3.».

Art. 69
Disposizioni relative al procedimento disciplinare
1. Dopo l'articolo 55 del decreto legislativo n. 165 del 2001 sono inseriti i seguenti:
«Art. 55-bis (Forme e termini del procedimento disciplinare). - 1. Per le infrazioni di minore
gravità, per le quali è prevista l'irrogazione di sanzioni superiori al rimprovero verbale ed inferiori
alla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione per più di dieci giorni, il
procedimento disciplinare, se il responsabile della struttura ha qualifica dirigenziale, si svolge
secondo le disposizioni del comma 2. Quando il responsabile della struttura non ha qualifica
dirigenziale o comunque per le infrazioni punibili con sanzioni più gravi di quelle indicate nel primo
periodo, il procedimento disciplinare si svolge secondo le disposizioni del comma 4. Alle infrazioni
per le quali è previsto il rimprovero verbale si applica la disciplina stabilita dal contratto collettivo.
2. Il responsabile, con qualifica dirigenziale, della struttura in cui il dipendente lavora, anche in
posizione di comando o di fuori ruolo, quando ha notizia di comportamenti punibili con taluna delle
sanzioni disciplinari di cui al comma 1, primo periodo, senza indugio e comunque non oltre venti
giorni contesta per iscritto l'addebito al dipendente medesimo e lo convoca per il contraddittorio a
sua difesa, con l'eventuale assistenza di un procuratore ovvero di un rappresentante
dell'associazione sindacale cui il lavoratore aderisce o conferisce mandato, con un preavviso di
almeno dieci giorni. Entro il termine fissato, il dipendente convocato, se non intende presentarsi,
può inviare una memoria scritta o, in caso di grave ed oggettivo impedimento, formulare motivata
istanza di rinvio del termine per l'esercizio della sua difesa. Dopo l'espletamento dell'eventuale
ulteriore attività istruttoria, il responsabile della struttura conclude il procedimento, con l'atto di
archiviazione o di irrogazione della sanzione, entro sessanta giorni dalla contestazione
dell'addebito. In caso di differimento superiore a dieci giorni del termine a difesa, per
impedimento del dipendente, il termine per la conclusione del procedimento è prorogato in misura
corrispondente. Il differimento può essere disposto per una sola volta nel corso del procedimento.
La violazione dei termini stabiliti nel presente comma comporta, per l'amministrazione, la
decadenza dall'azione disciplinare ovvero, per il dipendente, dall'esercizio del diritto di difesa.
3. Il responsabile della struttura, se non ha qualifica dirigenziale ovvero se la sanzione da
applicare è più grave di quelle di cui al comma 1, primo periodo, trasmette gli atti, entro cinque
giorni dalla notizia del fatto, all'ufficio individuato ai sensi del comma 4, dandone contestuale
comunicazione all'interessato.
4. Ciascuna amministrazione, secondo il proprio ordinamento, individua l'ufficio competente per i
procedimenti disciplinari ai sensi del comma 1, secondo periodo. Il predetto ufficio contesta
l'addebito al dipendente, lo convoca per il contraddittorio a sua difesa, istruisce e conclude il
procedimento secondo quanto previsto nel comma 2, ma, se la sanzione da applicare è più grave
di quelle di cui al comma 1, primo periodo, con applicazione di termini pari al doppio di quelli ivi
stabiliti e salva l'eventuale sospensione ai sensi dell'articolo 55-ter. Il termine per la contestazione
dell'addebito decorre dalla data di ricezione degli atti trasmessi ai sensi del comma 3 ovvero dalla
data nella quale l'ufficio ha altrimenti acquisito notizia dell'infrazione, mentre la decorrenza del
termine per la conclusione del procedimento resta comunque fissata alla data di prima
acquisizione della notizia dell'infrazione, anche se avvenuta da parte del responsabile della
struttura in cui il dipendente lavora. La violazione dei termini di cui al presente comma comporta,
per l'amministrazione, la decadenza dall'azione disciplinare ovvero, per il dipendente, dall'esercizio
del diritto di difesa.
5. Ogni comunicazione al dipendente, nell'ambito del procedimento disciplinare, è effettuata
tramite posta elettronica certificata, nel caso in cui il dipendente dispone di idonea casella di
posta, ovvero tramite consegna a mano. Per le comunicazioni successive alla contestazione
dell'addebito, il dipendente può indicare, altresì, un numero di fax, di cui egli o il suo procuratore
abbia la disponibilità. In alternativa all'uso della posta elettronica certificata o del fax ed altresì
della consegna a mano, le comunicazioni sono effettuate tramite raccomandata postale con
ricevuta di ritorno. Il dipendente ha diritto di accesso agli atti istruttori del procedimento. È
esclusa l'applicazione di termini diversi o ulteriori rispetto a quelli stabiliti nel presente articolo.
6. Nel corso dell'istruttoria, il capo della struttura o l'ufficio per i procedimenti disciplinari possono
acquisire da altre amministrazioni pubbliche informazioni o documenti rilevanti per la definizione
del procedimento. La predetta attività istruttoria non determina la sospensione del procedimento,
né il differimento dei relativi termini.
7. Il lavoratore dipendente o il dirigente, appartenente alla stessa amministrazione pubblica
dell'incolpato o ad una diversa, che, essendo a conoscenza per ragioni di ufficio o di servizio di
informazioni rilevanti per un procedimento disciplinare in corso, rifiuta, senza giustificato motivo,
la collaborazione richiesta dall'autorità disciplinare procedente ovvero rende dichiarazioni false o
reticenti, è soggetto all'applicazione, da parte dell'amministrazione di appartenenza, della
sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione, commisurata
alla gravità dell'illecito contestato al dipendente, fino ad un massimo di quindici giorni.
8. In caso di trasferimento del dipendente, a qualunque titolo, in un'altra amministrazione
pubblica, il procedimento disciplinare è avviato o concluso o la sanzione è applicata presso
quest'ultima. In tali casi i termini per la contestazione dell'addebito o per la conclusione del
procedimento, se ancora pendenti, sono interrotti e riprendono a decorrere alla data del
trasferimento.
9. In caso di dimissioni del dipendente, se per l'infrazione commessa è prevista la sanzione del
licenziamento o se comunque è stata disposta la sospensione cautelare dal servizio, il
procedimento disciplinare ha egualmente corso secondo le disposizioni del presente articolo e le
determinazioni conclusive sono assunte ai fini degli effetti giuridici non preclusi dalla cessazione
del rapporto di lavoro.
Art. 55-ter (Rapporti fra procedimento disciplinare e procedimento penale). - 1. Il procedimento
disciplinare, che abbia ad oggetto, in tutto o in parte, fatti in relazione ai quali procede l'autorità
giudiziaria, è proseguito e concluso anche in pendenza del procedimento penale. Per le infrazioni
di minore gravità, di cui all'articolo 55-bis, comma 1, primo periodo, non è ammessa la
sospensione del procedimento. Per le infrazioni di maggiore gravità, di cui all'articolo 55-bis,
comma 1, secondo periodo, l'ufficio competente, nei casi di particolare complessità
dell'accertamento del fatto addebitato al dipendente e quando all'esito dell'istruttoria non dispone
di elementi sufficienti a motivare l'irrogazione della sanzione, può sospendere il procedimento
disciplinare fino al termine di quello penale, salva la possibilità di adottare la sospensione o altri
strumenti cautelari nei confronti del dipendente.
2. Se il procedimento disciplinare, non sospeso, si conclude con l'irrogazione di una sanzione e,
successivamente, il procedimento penale viene definito con una sentenza irrevocabile di
assoluzione che riconosce che il fatto addebitato al dipendente non sussiste o non costituisce
illecito penale o che il dipendente medesimo non lo ha commesso, l'autorità competente, ad
istanza di parte da proporsi entro il termine di decadenza di sei mesi dall'irrevocabilità della
pronuncia penale, riapre il procedimento disciplinare per modificarne o confermarne l'atto
conclusivo in relazione all'esito del giudizio penale.
3. Se il procedimento disciplinare si conclude con l'archiviazione ed il processo penale con una
sentenza irrevocabile di condanna, l'autorità competente riapre il procedimento disciplinare per
adeguare le determinazioni conclusive all'esito del giudizio penale. Il procedimento disciplinare è
riaperto, altresì, se dalla sentenza irrevocabile di condanna risulta che il fatto addebitabile al
dipendente in sede disciplinare comporta la sanzione del licenziamento, mentre ne è stata
applicata una diversa.
4. Nei casi di cui ai commi 1, 2 e 3 il procedimento disciplinare è, rispettivamente, ripreso o
riaperto entro sessanta giorni dalla comunicazione della sentenza all'amministrazione di
appartenenza del lavoratore ovvero dalla presentazione dell'istanza di riapertura ed è concluso
entro centottanta giorni dalla ripresa o dalla riapertura. La ripresa o la riapertura avvengono
mediante il rinnovo della contestazione dell'addebito da parte dell'autorità disciplinare competente
ed il procedimento prosegue secondo quanto previsto nell'articolo 55-bis. Ai fini delle
determinazioni conclusive, l'autorità procedente, nel procedimento disciplinare ripreso o riaperto,
applica le disposizioni dell'articolo 653, commi 1 ed 1-bis, del codice di procedura penale.
Art. 55-quater (Licenziamento disciplinare). - 1. Ferma la disciplina in tema di licenziamento per
giusta causa o per giustificato motivo e salve ulteriori ipotesi previste dal contratto collettivo, si
applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento nei seguenti casi:
a) falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento
della presenza o con altre modalità fraudolente, ovvero giustificazione dell'assenza dal servizio
mediante una certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia;
b) assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi,
superiore a tre nell'arco di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli ultimi
dieci anni ovvero mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine
fissato dall'amministrazione;
c) ingiustificato rifiuto del trasferimento disposto dall'amministrazione per motivate esigenze di
servizio;
d) falsità documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione dell'instaurazione del
rapporto di lavoro ovvero di progressioni di carriera;
e) reiterazione nell'ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o moleste o minacciose o
ingiuriose o comunque lesive dell'onore e della dignità personale altrui;
f) condanna penale definitiva, in relazione alla quale è prevista l'interdizione perpetua dai pubblici
uffici ovvero l'estinzione, comunque denominata, del rapporto di lavoro.
2. Il licenziamento in sede disciplinare è disposto, altresì, nel caso di prestazione lavorativa,
riferibile ad un arco temporale non inferiore al biennio, per la quale l'amministrazione di
appartenenza formula, ai sensi delle disposizioni legislative e contrattuali concernenti la
valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche, una valutazione di insufficiente
rendimento e questo è dovuto alla reiterata violazione degli obblighi concernenti la prestazione
stessa, stabiliti da norme legislative o regolamentari, dal contratto collettivo o individuale, da atti
e provvedimenti dell'amministrazione di appartenenza o dai codici di comportamento di cui
all'articolo 54.
3. Nei casi di cui al comma 1, lettere a), d), e) ed f), il licenziamento è senza preavviso.
Art. 55-quinquies (False attestazioni o certificazioni). - 1. Fermo quanto previsto dal codice
penale, il lavoratore dipendente di una pubblica amministrazione che attesta falsamente la propria
presenza in servizio, mediante l'alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre
modalità fraudolente, ovvero giustifica l'assenza dal servizio mediante una certificazione medica
falsa o falsamente attestante uno stato di malattia è punito con la reclusione da uno a cinque anni
e con la multa da euro 400 ad euro 1.600. La medesima pena si applica al medico e a chiunque
altro concorre nella commissione del delitto.
2. Nei casi di cui al comma 1, il lavoratore, ferme la responsabilità penale e disciplinare e le
relative sanzioni, è obbligato a risarcire il danno patrimoniale, pari al compenso corrisposto a titolo
di retribuzione nei periodi per i quali sia accertata la mancata prestazione, nonché il danno
all'immagine subiti dall'amministrazione.
3. La sentenza definitiva di condanna o di applicazione della pena per il delitto di cui al comma 1
comporta, per il medico, la sanzione disciplinare della radiazione dall'albo ed altresì, se dipendente
di una struttura sanitaria pubblica o se convenzionato con il servizio sanitario nazionale, il
licenziamento per giusta causa o la decadenza dalla convenzione. Le medesime sanzioni
disciplinari si applicano se il medico, in relazione all'assenza dal servizio, rilascia certificazioni che
attestano dati clinici non direttamente constatati né oggettivamente documentati.
Art. 55-sexies (Responsabilità disciplinare per condotte pregiudizievoli per l'amministrazione e
limitazione della responsabilità per l'esercizio dell'azione disciplinare). - 1. La condanna della
pubblica amministrazione al risarcimento del danno derivante dalla violazione, da parte del
lavoratore dipendente, degli obblighi concernenti la prestazione lavorativa, stabiliti da norme
legislative o regolamentari, dal contratto collettivo o individuale, da atti e provvedimenti
dell'amministrazione di appartenenza o dai codici di comportamento di cui all'articolo 54,
comporta l'applicazione nei suoi confronti, ove già non ricorrano i presupposti per l'applicazione di
un'altra sanzione disciplinare, della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione da
un minimo di tre giorni fino ad un massimo di tre mesi, in proporzione all'entità del risarcimento.
2. Fuori dei casi previsti nel comma 1, il lavoratore, quando cagiona grave danno al normale
funzionamento dell'ufficio di appartenenza, per inefficienza o incompetenza professionale
accertate dall'amministrazione ai sensi delle disposizioni legislative e contrattuali concernenti la
valutazione del personale delle amministrazioni pubbliche, è collocato in disponibilità, all'esito del
procedimento disciplinare che accerta tale responsabilità, e si applicano nei suoi confronti le
disposizioni di cui all'articolo 33, comma 8, e all'articolo 34, commi 1, 2, 3 e 4. Il provvedimento
che definisce il giudizio disciplinare stabilisce le mansioni e la qualifica per le quali può avvenire
l'eventuale ricollocamento. Durante il periodo nel quale è collocato in disponibilità, il lavoratore
non ha diritto di percepire aumenti retributivi sopravvenuti.
3. Il mancato esercizio o la decadenza dell'azione disciplinare, dovuti all'omissione o al ritardo,
senza giustificato motivo, degli atti del procedimento disciplinare o a valutazioni sull'insussistenza
dell'illecito disciplinare irragionevoli o manifestamente infondate, in relazione a condotte aventi
oggettiva e palese rilevanza disciplinare, comporta, per i soggetti responsabili aventi qualifica
dirigenziale, l'applicazione della sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con privazione
della retribuzione in proporzione alla gravità dell'infrazione non perseguita, fino ad un massimo di
tre mesi in relazione alle infrazioni sanzionabili con il licenziamento, ed altresì la mancata
attribuzione della retribuzione di risultato per un importo pari a quello spettante per il doppio del
periodo della durata della sospensione. Ai soggetti non aventi qualifica dirigenziale si applica la
predetta sanzione della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione, ove non
diversamente stabilito dal contratto collettivo.
4. La responsabilità civile eventualmente configurabile a carico del dirigente in relazione a profili di
illiceità nelle determinazioni concernenti lo svolgimento del procedimento disciplinare è limitata, in
conformità ai principi generali, ai casi di dolo o colpa grave.
Art. 55-septies (Controlli sulle assenze). - 1. Nell'ipotesi di assenza per malattia protratta per un
periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni caso, dopo il secondo evento di malattia nell'anno
solare l'assenza viene giustificata esclusivamente mediante certificazione medica rilasciata da una
struttura sanitaria pubblica o da un medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale.
2. In tutti i casi di assenza per malattia la certificazione medica è inviata per via telematica,
direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria che la rilascia, all'Istituto nazionale della
previdenza sociale, secondo le modalità stabilite per la trasmissione telematica dei certificati
medici nel settore privato dalla normativa vigente, e in particolare dal decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri previsto dall'articolo 50, comma 5-bis, del decreto-legge 30 settembre 2003,
n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, introdotto
dall'articolo 1, comma 810, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e dal predetto Istituto è
immediatamente inoltrata, con le medesime modalità, all'amministrazione interessata.
3. L'Istituto nazionale della previdenza sociale, gli enti del servizio sanitario nazionale e le altre
amministrazioni interessate svolgono le attività di cui al comma 2 con le risorse finanziarie,
strumentali e umane disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della
finanza pubblica.
4. L'inosservanza degli obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione medica
concernente assenze di lavoratori per malattia di cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare e,
in caso di reiterazione, comporta l'applicazione della sanzione del licenziamento ovvero, per i
medici in rapporto convenzionale con le aziende sanitarie locali, della decadenza dalla
convenzione, in modo inderogabile dai contratti o accordi collettivi.
5. L'Amministrazione dispone il controllo in ordine alla sussistenza della malattia del dipendente
anche nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative.
Le fasce orarie di reperibilità del lavoratore, entro le quali devono essere effettuate le visite
mediche di controllo, sono stabilite con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e
l'innovazione.
6. Il responsabile della struttura in cui il dipendente lavora nonché il dirigente eventualmente
preposto all'amministrazione generale del personale, secondo le rispettive competenze, curano
l'osservanza delle disposizioni del presente articolo, in particolare al fine di prevenire o
contrastare, nell'interesse della funzionalità dell'ufficio, le condotte assenteistiche. Si applicano, al
riguardo, le disposizioni degli articoli 21 e 55-sexies, comma 3.
Art. 55-octies (Permanente inidoneità psicofisica). - 1. Nel caso di accertata permanente
inidoneità psicofisica al servizio dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche, di cui all'articolo 2,
comma 2, l'amministrazione può risolvere il rapporto di lavoro. Con regolamento da emanarsi, ai
sensi dell'articolo 17, comma 1, lettera b), della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono disciplinati,
per il personale delle amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, nonché degli enti
pubblici non economici:
a) la procedura da adottare per la verifica dell'idoneità al servizio, anche ad iniziativa
dell'Amministrazione;
b) la possibilità per l'amministrazione, nei casi di pericolo per l'incolumità del dipendente
interessato nonché per la sicurezza degli altri dipendenti e degli utenti, di adottare provvedimenti
di sospensione cautelare dal servizio, in attesa dell'effettuazione della visita di idoneità, nonché
nel caso di mancata presentazione del dipendente alla visita di idoneità, in assenza di giustificato
motivo;
c) gli effetti sul trattamento giuridico ed economico della sospensione di cui alla lettera b), nonché
il contenuto e gli effetti dei provvedimenti definitivi adottati dall'amministrazione in seguito
all'effettuazione della visita di idoneità;
d) la possibilità, per l'amministrazione, di risolvere il rapporto di lavoro nel caso di reiterato rifiuto,
da parte del dipendente, di sottoporsi alla visita di idoneità.
Art. 55-novies (Identificazione del personale a contatto con il pubblico). - 1. I dipendenti delle
amministrazioni pubbliche che svolgono attività a contatto con il pubblico sono tenuti a rendere
conoscibile il proprio nominativo mediante l'uso di cartellini identificativi o di targhe da apporre
presso la postazione di lavoro.
2. Dall'obbligo di cui al comma 1 è escluso il personale individuato da ciascuna amministrazione
sulla base di categorie determinate, in relazione ai compiti ad esse attribuiti, mediante uno o più
decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per la pubblica amministrazione e
l'innovazione, su proposta del Ministro competente ovvero, in relazione al personale delle
amministrazioni pubbliche non statali, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i
rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano o di Conferenza
Stato-città ed autonomie locali.».

Art. 70
Comunicazione della sentenza
1. Dopo l'articolo 154-bis del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, è inserito il seguente:
«Art. 154-ter (Comunicazione della sentenza). - 1. La cancelleria del giudice che ha pronunciato
sentenza penale nei confronti di un lavoratore dipendente di un'amministrazione pubblica ne
comunica il dispositivo all'amministrazione di appartenenza e, su richiesta di questa, trasmette
copia integrale del provvedimento. La comunicazione e la trasmissione sono effettuate con
modalità telematiche, ai sensi del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, entro trenta giorni dalla
data del deposito.».

Art. 71
Ampliamento dei poteri ispettivi
1. All'articolo 60 del decreto legislativo n. 165 del 2001, il comma 6 è sostituito dal seguente:
«6. Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica è istituito
l'Ispettorato per la funzione pubblica, che opera alle dirette dipendenze del Ministro delegato.
L'Ispettorato vigila e svolge verifiche sulla conformità dell'azione amministrativa ai principi di
imparzialità e buon andamento, sull'efficacia della sua attività con particolare riferimento alle
riforme volte alla semplificazione delle procedure, sul corretto conferimento degli incarichi,
sull'esercizio dei poteri disciplinari, sull'osservanza delle disposizioni vigenti in materia di controllo
dei costi, dei rendimenti, dei risultati, di verifica dei carichi di lavoro. Collabora alle verifiche
ispettive di cui al comma 5. Nell'ambito delle proprie verifiche, l'Ispettorato può avvalersi della
Guardia di Finanza che opera nell'esercizio dei poteri ad essa attribuiti dalle leggi vigenti. Per le
predette finalità l'Ispettorato si avvale altresì di un numero complessivo di dieci funzionari scelti
tra esperti del Ministero dell'economia e delle finanze, del Ministero dell'interno, o comunque tra il
personale di altre amministrazioni pubbliche, in posizione di comando o fuori ruolo, per il quale si
applicano l'articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127, e l'articolo 56, comma 7,
del Testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, e successive modificazioni. Per
l'esercizio delle funzioni ispettive connesse, in particolare, al corretto conferimento degli incarichi
e ai rapporti di collaborazione, svolte anche d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze,
l'Ispettorato si avvale dei dati comunicati dalle amministrazioni al Dipartimento della funzione
pubblica ai sensi dell'articolo 53. L'Ispettorato, inoltre, al fine di corrispondere a segnalazioni da
parte di cittadini o pubblici dipendenti circa presunte irregolarità, ritardi o inadempienze delle
amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, può richiedere chiarimenti e riscontri in relazione ai
quali l'amministrazione interessata ha l'obbligo di rispondere, anche per via telematica, entro
quindici giorni. A conclusione degli accertamenti, gli esiti delle verifiche svolte dall'ispettorato
costituiscono obbligo di valutazione, ai fini dell'individuazione delle responsabilità e delle eventuali
sanzioni disciplinari di cui all'articolo 55, per l'amministrazione medesima. Gli ispettori,
nell'esercizio delle loro funzioni, hanno piena autonomia funzionale ed hanno l'obbligo, ove ne
ricorrano le condizioni, di denunciare alla Procura generale della Corte dei conti le irregolarità
riscontrate.».

Art. 72
Abrogazioni
1. Sono abrogate le seguenti disposizioni:
a) articolo 71, commi 2 e 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;
b) articoli da 502 a 507 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297;
c) l'articolo 56 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
2. All'articolo 5, comma 4, della legge 27 marzo 2001, n. 97, le parole: «, salvi termini diversi
previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro,» sono soppresse.

Art. 73
Norme transitorie
1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto non è ammessa, a pena di nullità,
l'impugnazione di sanzioni disciplinari dinanzi ai collegi arbitrali di disciplina. I procedimenti di
impugnazione di sanzioni disciplinari pendenti dinanzi ai predetti collegi alla data di entrata in
vigore del presente decreto sono definiti, a pena di nullità degli atti, entro il termine di sessanta
giorni decorrente dalla predetta data.
2. L'obbligo di esposizione di cartellini o targhe identificativi, previsto dall'articolo 55-novies del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, introdotto dall'articolo 69 del presente decreto, decorre
dal novantesimo giorno successivo all'entrata in vigore del presente decreto.
3. Le disposizioni di legge, non incompatibili con quelle del presente decreto, concernenti singole
amministrazioni e recanti fattispecie sanzionatorie specificamente concernenti i rapporti di lavoro
del personale di cui all'articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,
continuano ad essere applicabili fino al primo rinnovo del contratto collettivo di settore successivo
alla data di entrata in vigore del presente decreto.

TITOLO V
NORME FINALI E TRANSITORIE

Art. 74
Ambito di applicazione
1. Gli articoli 11, commi 1 e 3, da 28 a 30, da 33 a 36, 54, 57, 61, 62, comma 1, 64, 65, 66, 68,
69 e 73, commi 1 e 3, rientrano nella potestà legislativa esclusiva esercitata dallo Stato, ai sensi
dell'articolo 117, secondo comma, lettere l) ed m), della Costituzione.
2. Gli articoli 3, 4, 5, comma 2, 7, 9, 15, comma 1, 17, comma 2, 18, 23, commi 1 e 2, 24,
commi 1 e 2, 25, 26, 27, comma 1, e l'articolo 62, commi 1-bis e 1-ter recano norme di diretta
attuazione dell'articolo 97 della Costituzione e costituiscono principi generali dell'ordinamento ai
quali si adeguano le regioni e gli enti locali, anche con riferimento agli enti del Servizio sanitario
nazionale, negli ambiti di rispettiva competenza.
3. Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri sono determinati, in attuazione
dell'articolo 2, comma 5, della legge 4 marzo 2009, n.15, limiti e modalità di applicazione delle
disposizioni, anche inderogabili, del presente decreto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri,
anche con riferimento alla definizione del comparto autonomo di contrattazione collettiva, in
considerazione della peculiarità del relativo ordinamento, che discende dagli articoli 92 e 95 della
Costituzione. Fino alla data di entrata in vigore di ciascuno di tali decreti, alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri continua ad applicarsi la normativa previgente.
4. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell'istruzione,
dell'università e della ricerca e con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono determinati i
limiti e le modalità di applicazione delle diposizioni dei Titoli II e III del presente decreto al
personale docente della scuola e delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale, nonché ai
tecnologi e ai ricercatori degli enti di ricerca. Resta comunque esclusa la costituzione degli
Organismi di cui all'articolo 14 nell'ambito del sistema scolastico e delle istituzioni di alta
formazione artistica e musicale.
5. Le disposizioni del presente decreto legislativo si applicano nei confronti delle regioni a statuto
speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con le attribuzioni
previste dagli statuti e dalle relative norme di attuazione.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti
normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

Testo previgente Testo vigente


DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n.
165 (in Suppl. ordinario n. 112 alla Gazz. 165 (in Suppl. ordinario n. 112 alla Gazz.
Uff., 9 maggio, n. 106). - Norme generali Uff., 9 maggio, n. 106). - Norme generali
sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze
delle amministrazioni pubbliche. delle amministrazioni pubbliche.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


Visti gli articoli 76 ed 87 della Costituzione. Visti gli articoli 76 ed 87 della Costituzione.
Vista la legge 23 ottobre 1992, n. 421, ed in Vista la legge 23 ottobre 1992, n. 421, ed in
particolare l'articolo 2; particolare l'articolo 2;
Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59; Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59;
Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29,
e successive modificazioni ed integrazioni; e successive modificazioni ed integrazioni;
Visto l'articolo 1, comma 8, della legge 24 Visto l'articolo 1, comma 8, della legge 24
novembre 2000, n. 340; novembre 2000, n. 340;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio Vista la preliminare deliberazione del Consiglio
dei Ministri, adottata nella seduta del 7 febbraio dei Ministri, adottata nella seduta del 7 febbraio
2001; 2001;
Acquisito il parere dalla Conferenza unificata di Acquisito il parere dalla Conferenza unificata di
cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281, espresso in data 8 febbraio 2001; 1997, n. 281, espresso in data 8 febbraio 2001;
Acquisito il parere delle competenti Commissioni Acquisito il parere delle competenti Commissioni
del Senato della Repubblica e della Camera dei del Senato della Repubblica e della Camera dei
Deputati, rispettivamente in data 27 e 28 Deputati, rispettivamente in data 27 e 28
febbraio 2001; febbraio 2001;
Viste le deliberazioni del Consiglio dei Ministri, Viste le deliberazioni del Consiglio dei Ministri,
adottate nelle sedute del 21 e 30 marzo 2001; adottate nelle sedute del 21 e 30 marzo 2001;
Su proposta del Presidente del Consiglio dei Su proposta del Presidente del Consiglio dei
Ministri e del Ministro per la funzione pubblica; Ministri e del Ministro per la funzione pubblica;
Emana il seguente decreto legislativo Emana il seguente decreto legislativo
TITOLO I TITOLO I
PRINCIPI GENERALI PRINCIPI GENERALI
Art. 1 Art. 1
Finalità ed ambito di applicazione Finalità ed ambito di applicazione
(Art. 1 del d.lgs n. 29 del 1993, come modificato (Art. 1 del d.lgs n. 29 del 1993, come modificato
dall'art. 1 del d.lgs n. 80 del 1998) dall'art. 1 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. Le disposizioni del presente decreto 1. Le disposizioni del presente decreto
disciplinano l'organizzazione degli uffici e i disciplinano l'organizzazione degli uffici e i
rapporti di lavoro e di impiego alle dipendenze rapporti di lavoro e di impiego alle dipendenze
delle amministrazioni pubbliche, tenuto conto delle amministrazioni pubbliche, tenuto conto
delle autonomie locali e di quelle delle regioni e delle autonomie locali e di quelle delle regioni e
delle province autonome, nel rispetto dell'articolo delle province autonome, nel rispetto dell'articolo
97, comma primo, della Costituzione, al fine di: 97, comma primo, della Costituzione, al fine di:
a) accrescere l'efficienza delle amministrazioni in a) accrescere l'efficienza delle amministrazioni in
relazione a quella dei corrispondenti uffici e relazione a quella dei corrispondenti uffici e
servizi dei Paesi dell'Unione europea, anche servizi dei Paesi dell'Unione europea, anche
mediante il coordinato sviluppo di sistemi mediante il coordinato sviluppo di sistemi
informativi pubblici; informativi pubblici;
b) razionalizzare il costo del lavoro pubblico, b) razionalizzare il costo del lavoro pubblico,
contenendo la spesa complessiva per il contenendo la spesa complessiva per il
personale, diretta e indiretta, entro i vincoli di personale, diretta e indiretta, entro i vincoli di
finanza pubblica; finanza pubblica;
c) realizzare la migliore utilizzazione delle risorse c) realizzare la migliore utilizzazione delle risorse
umane nelle pubbliche amministrazioni, curando umane nelle pubbliche amministrazioni, curando
la formazione e lo sviluppo professionale dei la formazione e lo sviluppo professionale dei
dipendenti, garantendo pari opportunità alle dipendenti, garantendo pari opportunità alle
lavoratrici ed ai lavoratori e applicando condizioni lavoratrici ed ai lavoratori e applicando condizioni
uniformi rispetto a quelle del lavoro privato. uniformi rispetto a quelle del lavoro privato.
2. Per amministrazioni pubbliche si intendono 2. Per amministrazioni pubbliche si intendono
tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le
istituzioni educative, le aziende ed istituzioni educative, le aziende ed
amministrazioni dello Stato ad ordinamento amministrazioni dello Stato ad ordinamento
autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le
Comunità montane, e loro consorzi e Comunità montane, e loro consorzi e
associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti
autonomi case popolari, le Camere di commercio, autonomi case popolari, le Camere di commercio,
industria, artigianato e agricoltura e loro industria, artigianato e agricoltura e loro
associazioni, tutti gli enti pubblici non economici associazioni, tutti gli enti pubblici non economici
nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le
aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale,
l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle
pubbliche amministrazioni (ARAN) e le Agenzie di pubbliche amministrazioni (ARAN) e le Agenzie di
cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300
(1) (2). (1) (2).
3. Le disposizioni del presente decreto 3. Le disposizioni del presente decreto
costituiscono principi fondamentali ai sensi costituiscono principi fondamentali ai sensi
dell'articolo 117 della Costituzione. Le Regioni a dell'articolo 117 della Costituzione. Le Regioni a
statuto ordinario si attengono ad esse tenendo statuto ordinario si attengono ad esse tenendo
conto delle peculiarità dei rispettivi ordinamenti. conto delle peculiarità dei rispettivi ordinamenti.
I principi desumibili dall'articolo 2 della legge 23 I principi desumibili dall'articolo 2 della legge 23
ottobre 1992, n. 421, e successive modificazioni, ottobre 1992, n. 421, e successive modificazioni,
e dall'articolo 11, comma 4, della legge 15 marzo e dall'articolo 11, comma 4, della legge 15 marzo
1997, n. 59, e successive modificazioni ed 1997, n. 59, e successive modificazioni ed
integrazioni, costituiscono altresì, per le Regioni integrazioni, costituiscono altresì, per le Regioni
a statuto speciale e per le province autonome di a statuto speciale e per le province autonome di
Trento e di Bolzano, norme fondamentali di Trento e di Bolzano, norme fondamentali di
riforma economico-sociale della Repubblica (3). riforma economico-sociale della Repubblica (3).

(1) Comma modificato dall'articolo 1 della legge 15 luglio (1) Comma modificato dall'articolo 1 della legge 15 luglio
2002, n. 145. 2002, n. 145.
(2) A norma dell'articolo 2, comma 35, della legge 22 (2) A norma dell'articolo 2, comma 35, della legge 22
dicembre 2008, n. 203, dalla data di presentazione del dicembre 2008, n. 203, dalla data di presentazione del
disegno di legge finanziaria decorrono le trattative per il disegno di legge finanziaria decorrono le trattative per il
rinnovo dei contratti del personale di cui al presente comma. rinnovo dei contratti del personale di cui al presente comma.
(3) Vedi l'articolo 23, comma 6, del D.Lgs. 5 dicembre 2005, (3) Vedi l'articolo 23, comma 6, del D.Lgs. 5 dicembre 2005,
n. 252, l' articolo 3, commi 18 , 19, 27, 29 , 44 e 94 della n. 252, l' articolo 3, commi 18 , 19, 27, 29 , 44 e 94 della
legge 24 dicembre 2007, n. 244 e l'articolo 67, comma 8, del legge 24 dicembre 2007, n. 244 e l'articolo 67, comma 8, del
D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, in D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, in
legge 6 agosto 2008, n. 133. legge 6 agosto 2008, n. 133.
Art. 2 Art. 2
Fonti (1) Fonti (1)
(Art. 2, commi da 1 a 3 del d.lgs n. 29 del 1993, (Art. 2, commi da 1 a 3 del d.lgs n. 29 del 1993,
come sostituiti prima dall'art. 2 del d.lgs n. 546 come sostituiti prima dall'art. 2 del d.lgs n. 546
del 1993 e poi dall'art. 2 del d.lgs n. 80 del del 1993 e poi dall'art. 2 del d.lgs n. 80 del
1998) 1998)
1. Le amministrazioni pubbliche definiscono, 1. Le amministrazioni pubbliche definiscono,
secondo principi generali fissati da disposizioni di secondo principi generali fissati da disposizioni di
legge e, sulla base dei medesimi, mediante atti legge e, sulla base dei medesimi, mediante atti
organizzativi secondo i rispettivi ordinamenti, le organizzativi secondo i rispettivi ordinamenti, le
linee fondamentali di organizzazione degli uffici; linee fondamentali di organizzazione degli uffici;
individuano gli uffici di maggiore rilevanza e i individuano gli uffici di maggiore rilevanza e i
modi di conferimento della titolarità dei modi di conferimento della titolarità dei
medesimi; determinano le dotazioni organiche medesimi; determinano le dotazioni organiche
complessive. Esse ispirano la loro organizzazione complessive. Esse ispirano la loro organizzazione
ai seguenti criteri: ai seguenti criteri:
a) funzionalità rispetto ai compiti e ai programmi a) funzionalità rispetto ai compiti e ai programmi
di attività, nel perseguimento degli obiettivi di di attività, nel perseguimento degli obiettivi di
efficienza, efficacia ed economicità. A tal fine, efficienza, efficacia ed economicità. A tal fine,
periodicamente e comunque all'atto della periodicamente e comunque all'atto della
definizione dei programmi operativi e definizione dei programmi operativi e
dell'assegnazione delle risorse, si procede a dell'assegnazione delle risorse, si procede a
specifica verifica e ad eventuale revisione; specifica verifica e ad eventuale revisione;
b) ampia flessibilità, garantendo adeguati b) ampia flessibilità, garantendo adeguati
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margini alle determinazioni operative e gestionali margini alle determinazioni operative e gestionali
da assumersi ai sensi dell'articolo 5, comma 2; da assumersi ai sensi dell'articolo 5, comma 2;
c) collegamento delle attività degli uffici, c) collegamento delle attività degli uffici,
adeguandosi al dovere di comunicazione interna adeguandosi al dovere di comunicazione interna
ed esterna, ed interconnessione mediante ed esterna, ed interconnessione mediante
sistemi informatici e statistici pubblici; sistemi informatici e statistici pubblici;
d) garanzia dell'imparzialità e della trasparenza d) garanzia dell'imparzialità e della trasparenza
dell'azione amministrativa, anche attraverso dell'azione amministrativa, anche attraverso
l'istituzione di apposite strutture per l'istituzione di apposite strutture per
l'informazione ai cittadini e attribuzione ad un l'informazione ai cittadini e attribuzione ad un
unico ufficio, per ciascun procedimento, della unico ufficio, per ciascun procedimento, della
responsabilità complessiva dello stesso; responsabilità complessiva dello stesso;
e) armonizzazione degli orari di servizio e di e) armonizzazione degli orari di servizio e di
apertura degli uffici con le esigenze dell'utenza e apertura degli uffici con le esigenze dell'utenza e
con gli orari delle amministrazioni pubbliche dei con gli orari delle amministrazioni pubbliche dei
Paesi dell'Unione europea. Paesi dell'Unione europea.
1-bis. I criteri di organizzazione di cui al presente 1-bis. I criteri di organizzazione di cui al presente
articolo sono attuati nel rispetto della disciplina articolo sono attuati nel rispetto della disciplina
in materia di trattamento dei dati personali (2). in materia di trattamento dei dati personali (2).
2. I rapporti di lavoro dei dipendenti delle 2. I rapporti di lavoro dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche sono disciplinati dalle amministrazioni pubbliche sono disciplinati dalle
disposizioni del capo I, titolo II, del libro V del disposizioni del capo I, titolo II, del libro V del
codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro
subordinato nell'impresa, fatte salve le diverse subordinato nell'impresa, fatte salve le diverse
disposizioni contenute nel presente decreto. disposizioni contenute nel presente decreto, che
Eventuali disposizioni di legge, regolamento o costituiscono disposizioni a carattere
statuto, che introducano discipline dei rapporti di imperativo. Eventuali disposizioni di legge,
lavoro la cui applicabilità sia limitata ai regolamento o statuto, che introducano discipline
dipendenti delle amministrazioni pubbliche, o a dei rapporti di lavoro la cui applicabilità sia
categorie di essi, possono essere derogate da limitata ai dipendenti delle amministrazioni
successivi contratti o accordi collettivi e, per la pubbliche, o a categorie di essi, possono essere
parte derogata, non sono ulteriormente derogate da successivi contratti o accordi
applicabili, solo qualora ciò sia espressamente collettivi e, per la parte derogata, non sono
previsto dalla legge (3). ulteriormente applicabili, solo qualora ciò sia
3. I rapporti individuali di lavoro di cui al comma espressamente previsto dalla legge (3).
2 sono regolati contrattualmente. I contratti 3. I rapporti individuali di lavoro di cui al comma
collettivi sono stipulati secondo i criteri e le 2 sono regolati contrattualmente. I contratti
modalità previste nel titolo III del presente collettivi sono stipulati secondo i criteri e le
decreto; i contratti individuali devono modalità previste nel titolo III del presente
conformarsi ai principi di cui all'articolo 45, decreto; i contratti individuali devono
comma 2. L'attribuzione di trattamenti economici conformarsi ai principi di cui all'articolo 45,
può avvenire esclusivamente mediante contratti comma 2. L'attribuzione di trattamenti economici
collettivi o, alle condizioni previste, mediante può avvenire esclusivamente mediante contratti
contratti individuali. Le disposizioni di legge, collettivi e salvo i casi previsti dal comma 3-
regolamenti o atti amministrativi che ter e 3-quater dell'articolo 40 e le ipotesi di
attribuiscono incrementi retributivi non previsti tutela delle retribuzioni di cui all'articolo
da contratti cessano di avere efficacia a far data 47-bis, o, alle condizioni previste, mediante
dall'entrata in vigore dal relativo rinnovo contratti individuali. Le disposizioni di legge,
contrattuale. I trattamenti economici più regolamenti o atti amministrativi che
favorevoli in godimento sono riassorbiti con le attribuiscono incrementi retributivi non previsti
modalità e nelle misure previste dai contratti da contratti cessano di avere efficacia a far data
collettivi e i risparmi di spesa che ne conseguono dall'entrata in vigore dal relativo rinnovo
incrementano le risorse disponibili per la contrattuale. I trattamenti economici più
contrattazione collettiva. favorevoli in godimento sono riassorbiti con le
modalità e nelle misure previste dai contratti
(1) Per gli indirizzi relativi all'applicazione del presente collettivi e i risparmi di spesa che ne conseguono
articolo vedi Dir.P.C.M. 1 marzo 2002.
incrementano le risorse disponibili per la
(2) Comma inserito dall'articolo 176, comma 2, del D.Lgs. 30
giugno 2003, n. 196, con effetto a decorrere dal 1° gennaio contrattazione collettiva (4).
2004, come disposto dall'articolo 186, comma 1, del 3-bis. Nel caso di nullità delle disposizioni
medesimo D.Lgs. 196/2003. contrattuali per violazione di norme
(3) Comma modificato dall'articolo 1, comma 1, della Legge 4
imperative o dei limiti fissati alla
marzo 2009, n. 15. Ai sensi di quanto disposto dal comma 2
del medesimo articolo 1, il secondo periodo del presente contrattazione collettiva, si applicano gli
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comma si applica alle disposizioni emanate o adottate articoli 1339 e 1419, secondo comma, del
successivamente alla data di entrata in vigore della Legge 4
codice civile (5).
marzo 2009, n. 15.

(1) Per gli indirizzi relativi all'applicazione del presente


articolo vedi Dir.P.C.M. 1 marzo 2002.
(2) Comma inserito dall'articolo 176, comma 2, del D.Lgs. 30
giugno 2003, n. 196, con effetto a decorrere dal 1° gennaio
2004, come disposto dall'articolo 186, comma 1, del
medesimo D.Lgs. 196/2003.
(3) Comma modificato dall'articolo 1, comma 1, della Legge 4
marzo 2009, n. 15 e dall'articolo 33, comma 1, lettera a), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150. Ai sensi di quanto disposto
dal comma 2 del medesimo articolo 1, il secondo periodo del
presente comma si applica alle disposizioni emanate o
adottate successivamente alla data di entrata in vigore della
Legge 4 marzo 2009, n. 15.
(4) Comma modificato dall'articolo 33, comma 1, lettera b),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(5) Comma inserito dall'articolo 33, comma 1, lettera c), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
Art. 3 Art. 3
Personale in regime di diritto pubblico Personale in regime di diritto pubblico
(Art. 2, commi 4 e 5 del d.lgs n. 29 del 1993, (Art. 2, commi 4 e 5 del d.lgs n. 29 del 1993,
come sostituiti dall'art. 2 del d.lgs n. 546 del come sostituiti dall'art. 2 del d.lgs n. 546 del
1993 e successivamente modificati dall'art. 2, 1993 e successivamente modificati dall'art. 2,
comma 2 del d.lgs n. 80 del 1998) comma 2 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. In deroga all'art. 2, commi 2 e 3, rimangono 1. In deroga all'art. 2, commi 2 e 3, rimangono
disciplinati dai rispettivi ordinamenti: i magistrati disciplinati dai rispettivi ordinamenti: i magistrati
ordinari, amministrativi e contabili, gli avvocati e ordinari, amministrativi e contabili, gli avvocati e
procuratori dello Stato, il personale militare e procuratori dello Stato, il personale militare e
delle Forze di polizia di Stato, il personale della delle Forze di polizia di Stato, il personale della
carriera diplomatica e della carriera prefettizia, carriera diplomatica e della carriera prefettizia,
nonché i dipendenti degli enti che svolgono la nonché i dipendenti degli enti che svolgono la
loro attività nelle materie contemplate loro attività nelle materie contemplate
dall'articolo 1 del decreto legislativo del Capo dall'articolo 1 del decreto legislativo del Capo
provvisorio dello Stato 17 luglio 1947, n. 691, e provvisorio dello Stato 17 luglio 1947, n. 691, e
dalle leggi 4 giugno 1985, n. 281, e successive dalle leggi 4 giugno 1985, n. 281, e successive
modificazioni ed integrazioni, e 10 ottobre 1990, modificazioni ed integrazioni, e 10 ottobre 1990,
n. 287 (1). n. 287 (1).
1-bis. In deroga all'articolo 2, commi 2 e 3, il 1-bis. In deroga all'articolo 2, commi 2 e 3, il
rapporto di impiego del personale, anche di rapporto di impiego del personale, anche di
livello dirigenziale, del Corpo nazionale dei vigili livello dirigenziale, del Corpo nazionale dei vigili
del fuoco, esclusi il personale volontario previsto del fuoco, esclusi il personale volontario previsto
dal regolamento di cui al decreto del Presidente dal regolamento di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 2 novembre 2000, n. 362, e il della Repubblica 2 novembre 2000, n. 362, e il
personale volontario di leva, è disciplinato in personale volontario di leva, è disciplinato in
regime di diritto pubblico secondo autonome regime di diritto pubblico secondo autonome
disposizioni ordinamentali (2) (3). disposizioni ordinamentali (2) (3).
1-ter. In deroga all'articolo 2, commi 2 e 3, il 1-ter. In deroga all'articolo 2, commi 2 e 3, il
personale della carriera dirigenziale penitenziaria personale della carriera dirigenziale penitenziaria
è disciplinato dal rispettivo ordinamento (4) (5). è disciplinato dal rispettivo ordinamento (4) (5).
2. Il rapporto di impiego dei professori e dei 2. Il rapporto di impiego dei professori e dei
ricercatori universitari resta disciplinato dalle ricercatori universitari resta disciplinato dalle
disposizioni rispettivamente vigenti, in attesa disposizioni rispettivamente vigenti, in attesa
della specifica disciplina che la regoli in modo della specifica disciplina che la regoli in modo
organico ed in conformità ai principi della organico ed in conformità ai principi della
autonomia universitaria di cui all'articolo 33 della autonomia universitaria di cui all'articolo 33 della
Costituzione ed agli articoli 6 e seguenti della Costituzione ed agli articoli 6 e seguenti della
legge 9 maggio 1989, n. 168, e successive legge 9 maggio 1989, n. 168, e successive
modificazioni ed integrazioni, tenuto conto dei modificazioni ed integrazioni, tenuto conto dei
principi di cui all'articolo 2, comma 1, della legge principi di cui all'articolo 2, comma 1, della legge
23 ottobre 1992, n. 421 (6). 23 ottobre 1992, n. 421 (6).

(1) A norma dell'articolo 2, comma 35, della legge 22 (1) A norma dell'articolo 2, comma 35, della legge 22
dicembre 2008, n. 203, dalla data di presentazione del dicembre 2008, n. 203, dalla data di presentazione del
disegno di legge finanziaria decorrono le trattative per il disegno di legge finanziaria decorrono le trattative per il
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rinnovo dei contratti del personale di cui al presente comma. rinnovo dei contratti del personale di cui al presente comma.
(2) Comma inserito dall'articolo 1 della legge 30 settembre (2) Comma inserito dall'articolo 1 della legge 30 settembre
2004, n. 252. 2004, n. 252.
(3) A norma dell'articolo 2, comma 35, della legge 22 (3) A norma dell'articolo 2, comma 35, della legge 22
dicembre 2008, n. 203, dalla data di presentazione del dicembre 2008, n. 203, dalla data di presentazione del
disegno di legge finanziaria decorrono le trattative per il disegno di legge finanziaria decorrono le trattative per il
rinnovo dei contratti del personale di cui al presente comma. rinnovo dei contratti del personale di cui al presente comma.
(4) Comma inserito dall'articolo 2 della legge 27 luglio 2005, (4) Comma inserito dall'articolo 2 della legge 27 luglio 2005,
n. 154. n. 154.
(5) A norma dell'articolo 2, comma 35, della legge 22 (5) A norma dell'articolo 2, comma 35, della legge 22
dicembre 2008, n. 203, dalla data di presentazione del dicembre 2008, n. 203, dalla data di presentazione del
disegno di legge finanziaria decorrono le trattative per il disegno di legge finanziaria decorrono le trattative per il
rinnovo dei contratti del personale di cui al presente comma. rinnovo dei contratti del personale di cui al presente comma.
(6) Vedi l'articolo 2-septies del D.L. 26 aprile 2005, n. 63, (6) Vedi l'articolo 2-septies del D.L. 26 aprile 2005, n. 63,
l'articolo 1, comma 186, della legge 23 dicembre 2005, n. l'articolo 1, comma 186, della legge 23 dicembre 2005, n.
266 , l' articolo 1, comma 576, della legge 27 dicembre 2006, 266 , l' articolo 1, comma 576, della legge 27 dicembre 2006,
n. 296, l' articolo 3, comma 146, della legge 24 dicembre n. 296, l' articolo 3, comma 146, della legge 24 dicembre
2007, n. 244 e l'articolo 69, comma 1, del D.L. 25 giugno 2007, n. 244 e l'articolo 69, comma 1, del D.L. 25 giugno
2008, n. 112, come modificato dalla legge 6 agosto 2008, n. 2008, n. 112, come modificato dalla legge 6 agosto 2008, n.
133, in sede di conversione. 133, in sede di conversione.
Art. 4 Art. 4
Indirizzo politico-amministrativo. Funzioni e Indirizzo politico-amministrativo. Funzioni e
responsabilità responsabilità
(Art. 3 del d.lgs. n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 3 del d.lgs. n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 2 del d.lgs. n. 470 del 1993, poi prima dall'art. 2 del d.lgs. n. 470 del 1993, poi
dall'art. 3 del d.lgs. n. 80 del 1998 e dall'art. 3 del d.lgs. n. 80 del 1998 e
successivamente modificato dall'art. 1 del d.lgs. successivamente modificato dall'art. 1 del d.lgs.
n. 387 del 1998) n. 387 del 1998)
1. Gli organi di governo esercitano le funzioni di 1. Gli organi di governo esercitano le funzioni di
indirizzo politico-amministrativo, definendo gli indirizzo politico-amministrativo, definendo gli
obiettivi ed i programmi da attuare ed adottando obiettivi ed i programmi da attuare ed adottando
gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali
funzioni, e verificano la rispondenza dei risultati funzioni, e verificano la rispondenza dei risultati
dell'attività amministrativa e della gestione agli dell'attività amministrativa e della gestione agli
indirizzi impartiti. Ad essi spettano, in indirizzi impartiti. Ad essi spettano, in
particolare: particolare:
a) le decisioni in materia di atti normativi e a) le decisioni in materia di atti normativi e
l'adozione dei relativi atti di indirizzo l'adozione dei relativi atti di indirizzo
interpretativo ed applicativo; interpretativo ed applicativo;
b) la definizione di obiettivi, priorità, piani, b) la definizione di obiettivi, priorità, piani,
programmi e direttive generali per l'azione programmi e direttive generali per l'azione
amministrativa e per la gestione; amministrativa e per la gestione;
c) la individuazione delle risorse umane, c) la individuazione delle risorse umane,
materiali ed economico-finanziarie da destinare materiali ed economico-finanziarie da destinare
alle diverse finalità e la loro ripartizione tra gli alle diverse finalità e la loro ripartizione tra gli
uffici di livello dirigenziale generale; uffici di livello dirigenziale generale;
d) la definizione dei criteri generali in materia di d) la definizione dei criteri generali in materia di
ausili finanziari a terzi e di determinazione di ausili finanziari a terzi e di determinazione di
tariffe, canoni e analoghi oneri a carico di terzi; tariffe, canoni e analoghi oneri a carico di terzi;
e) le nomine, designazioni ed atti analoghi ad e) le nomine, designazioni ed atti analoghi ad
essi attribuiti da specifiche disposizioni; essi attribuiti da specifiche disposizioni;
f) le richieste di pareri alle autorità f) le richieste di pareri alle autorità
amministrative indipendenti ed al Consiglio di amministrative indipendenti ed al Consiglio di
Stato; Stato;
g) gli altri atti indicati dal presente decreto. g) gli altri atti indicati dal presente decreto.
2. Ai dirigenti spetta l'adozione degli atti e 2. Ai dirigenti spetta l'adozione degli atti e
provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli
atti che impegnano l'amministrazione verso atti che impegnano l'amministrazione verso
l'esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica l'esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica
e amministrativa mediante autonomi poteri di e amministrativa mediante autonomi poteri di
spesa, di organizzazione delle risorse umane, spesa, di organizzazione delle risorse umane,
strumentali e di controllo. Essi sono responsabili strumentali e di controllo. Essi sono responsabili
in via esclusiva dell'attività amministrativa, della in via esclusiva dell'attività amministrativa, della
gestione e dei relativi risultati. gestione e dei relativi risultati.
3. Le attribuzioni dei dirigenti indicate dal comma 3. Le attribuzioni dei dirigenti indicate dal comma
2 possono essere derogate soltanto 2 possono essere derogate soltanto
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espressamente e ad opera di specifiche espressamente e ad opera di specifiche


disposizioni legislative. disposizioni legislative.
4. Le amministrazioni pubbliche i cui organi di 4. Le amministrazioni pubbliche i cui organi di
vertice non siano direttamente o indirettamente vertice non siano direttamente o indirettamente
espressione di rappresentanza politica, adeguano espressione di rappresentanza politica, adeguano
i propri ordinamenti al principio della distinzione i propri ordinamenti al principio della distinzione
tra indirizzo e controllo, da un lato, e attuazione tra indirizzo e controllo, da un lato, e attuazione
e gestione dall'altro. A tali amministrazioni è e gestione dall'altro. A tali amministrazioni è
fatto divieto di istituire uffici di diretta fatto divieto di istituire uffici di diretta
collaborazione, posti alle di rette dipendenze collaborazione, posti alle di rette dipendenze
dell’organo di vertice dell’ente (1). dell’organo di vertice dell’ente (1).

(1) Comma modificato dall'articolo 2, comma 632, della legge (1) Comma modificato dall'articolo 2, comma 632, della legge
24 dicembre 2007, n. 244. Vedi, anche, il comma 633 dello 24 dicembre 2007, n. 244. Vedi, anche, il comma 633 dello
stesso articolo. stesso articolo.
Art. 5 Art. 5
Potere di organizzazione Potere di organizzazione
(Art. 4 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 4 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 3 del d.lgs n. 546 del 1993, prima dall'art. 3 del d.lgs n. 546 del 1993,
successivamente modificato dall'art. 9 del d.lgs successivamente modificato dall'art. 9 del d.lgs
n. 396 del 1997, e nuovamente sostituito n. 396 del 1997, e nuovamente sostituito
dall'art. 4 del d.lgs n. 80 del 1998) dall'art. 4 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. Le amministrazioni pubbliche assumono ogni 1. Le amministrazioni pubbliche assumono ogni
determinazione organizzativa al fine di assicurare determinazione organizzativa al fine di assicurare
l'attuazione dei principi di cui all'articolo 2, l'attuazione dei principi di cui all'articolo 2,
comma 1, e la rispondenza al pubblico interesse comma 1, e la rispondenza al pubblico interesse
dell'azione amministrativa. dell'azione amministrativa.
2. Nell'ambito delle leggi e degli atti organizzativi 2. Nell'ambito delle leggi e degli atti
di cui all'articolo 2, comma 1, le determinazioni organizzativi di cui all'articolo 2, comma 1,
per l'organizzazione degli uffici e le misure le determinazioni per l'organizzazione degli
inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono uffici e le misure inerenti alla gestione dei
assunte dagli organi preposti alla gestione con la rapporti di lavoro sono assunte in via
capacità e i poteri del privato datore di lavoro. esclusiva dagli organi preposti alla gestione
3. Gli organismi di controllo interno verificano con la capacità e i poteri del privato datore
periodicamente la rispondenza delle di lavoro, fatta salva la sola informazione ai
determinazioni organizzative ai principi indicati sindacati, ove prevista nei contratti di cui
all'articolo 2, comma 1, anche al fine di proporre all'articolo 9. Rientrano, in particolare,
l'adozione di eventuali interventi correttivi e di nell'esercizio dei poteri dirigenziali le
fornire elementi per l'adozione delle misure misure inerenti la gestione delle risorse
previste nei confronti dei responsabili della umane nel rispetto del principio di pari
gestione. opportunità, nonché la direzione,
l'organizzazione del lavoro nell'ambito degli
uffici (1).
3. Gli organismi di controllo interno verificano
periodicamente la rispondenza delle
determinazioni organizzative ai principi indicati
all'articolo 2, comma 1, anche al fine di proporre
l'adozione di eventuali interventi correttivi e di
fornire elementi per l'adozione delle misure
previste nei confronti dei responsabili della
gestione.
3-bis. Le disposizioni del presente articolo
si applicano anche alle Autorità
amministrative indipendenti (2).

(1) Comma sostituito dall'articolo 34, comma 1, lettera a),


del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(2) Comma inserito dall'articolo 34, comma 1, lettera b), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
Art. 6 Art. 6
Organizzazione e disciplina degli uffici e dotazioni Organizzazione e disciplina degli uffici e dotazioni
organiche organiche
(Art. 6 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 6 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
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prima dall'art. 4 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi prima dall'art. 4 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi
dall'art. 5 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 5 del d.lgs n. 80 del 1998 e
successivamente modificato dall'art. 2 del d.lgs successivamente modificato dall'art. 2 del d.lgs
n. 387 del 1998) n. 387 del 1998)
1. Nelle amministrazioni pubbliche 1. Nelle amministrazioni pubbliche
l'organizzazione e la disciplina degli uffici, nonché l'organizzazione e la disciplina degli uffici, nonché
la consistenza e la variazione delle dotazioni la consistenza e la variazione delle dotazioni
organiche sono determinate in funzione delle organiche sono determinate in funzione delle
finalità indicate all'articolo 1, comma 1, previa finalità indicate all'articolo 1, comma 1, previa
verifica degli effettivi fabbisogni e previa verifica degli effettivi fabbisogni e previa
consultazione delle organizzazioni sindacali consultazione delle organizzazioni sindacali
rappresentative ai sensi dell'articolo 9. rappresentative ai sensi dell'articolo 9.
Nell'individuazione delle dotazioni organiche, le Nell'individuazione delle dotazioni organiche, le
amministrazioni non possono determinare, in amministrazioni non possono determinare, in
presenza di vacanze di organico, situazioni di presenza di vacanze di organico, situazioni di
soprannumerarietà di personale, anche soprannumerarietà di personale, anche
temporanea, nell'ambito dei contingenti relativi temporanea, nell'ambito dei contingenti relativi
alle singole posizioni economiche delle aree alle singole posizioni economiche delle aree
funzionali e di livello dirigenziale. Ai fini della funzionali e di livello dirigenziale. Ai fini della
mobilità collettiva le amministrazioni effettuano mobilità collettiva le amministrazioni effettuano
annualmente rilevazioni delle eccedenze di annualmente rilevazioni delle eccedenze di
personale su base territoriale per categoria o personale su base territoriale per categoria o
area, qualifica e profilo professionale. Le area, qualifica e profilo professionale. Le
amministrazioni pubbliche curano l'ottimale amministrazioni pubbliche curano l'ottimale
distribuzione delle risorse umane attraverso la distribuzione delle risorse umane attraverso la
coordinata attuazione dei processi di mobilità e coordinata attuazione dei processi di mobilità e
di reclutamento del personale (1). di reclutamento del personale (1).
2. Per le amministrazioni dello Stato, anche ad 2. Per le amministrazioni dello Stato, anche ad
ordinamento autonomo, si applica l'articolo 17, ordinamento autonomo, si applica l'articolo 17,
comma 4-bis, della legge 23 agosto 1988, n. comma 4-bis, della legge 23 agosto 1988, n.
400. La distribuzione del personale dei diversi 400. La distribuzione del personale dei diversi
livelli o qualifiche previsti dalla dotazione livelli o qualifiche previsti dalla dotazione
organica può essere modificata con decreto del organica può essere modificata con decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta
del ministro competente di concerto con il del ministro competente di concerto con il
Ministro del tesoro, del bilancio e della Ministro del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica, ove comporti programmazione economica, ove comporti
riduzioni di spesa o comunque non incrementi la riduzioni di spesa o comunque non incrementi la
spesa complessiva riferita al personale spesa complessiva riferita al personale
effettivamente in servizio al 31 dicembre effettivamente in servizio al 31 dicembre
dell'anno precedente. dell'anno precedente.
3. Per la ridefinizione degli uffici e delle dotazioni 3. Per la ridefinizione degli uffici e delle dotazioni
organiche si procede periodicamente e organiche si procede periodicamente e
comunque a scadenza triennale, nonché ove comunque a scadenza triennale, nonché ove
risulti necessario a seguito di riordino, fusione, risulti necessario a seguito di riordino, fusione,
trasformazione o trasferimento di funzioni. Ogni trasformazione o trasferimento di funzioni. Ogni
amministrazione procede adottando gli atti amministrazione procede adottando gli atti
previsti dal proprio ordinamento. previsti dal proprio ordinamento.
4. Le variazioni delle dotazioni organiche già 4. Le variazioni delle dotazioni organiche già
determinate sono approvate dall'organo di determinate sono approvate dall'organo di
vertice delle amministrazioni in coerenza con la vertice delle amministrazioni in coerenza con la
programmazione triennale del fabbisogno di programmazione triennale del fabbisogno di
personale di cui all'articolo 39 della legge 27 personale di cui all'articolo 39 della legge 27
dicembre 1997, n. 449, e successive dicembre 1997, n. 449, e successive
modificazioni ed integrazioni, e con gli strumenti modificazioni ed integrazioni, e con gli strumenti
di programmazione economico-finanziaria di programmazione economico-finanziaria
pluriennale. Per le amministrazioni dello Stato, la pluriennale. Per le amministrazioni dello Stato, la
programmazione triennale del fabbisogno di programmazione triennale del fabbisogno di
personale è deliberata dal Consiglio dei ministri e personale è deliberata dal Consiglio dei ministri e
le variazioni delle dotazioni organiche sono le variazioni delle dotazioni organiche sono
determinate ai sensi dell'articolo 17, comma 4- determinate ai sensi dell'articolo 17, comma 4-
bis, della legge 23 agosto 1988, n. 400. bis, della legge 23 agosto 1988, n. 400.
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

5. Per la Presidenza del Consiglio dei ministri, per 4-bis. Il documento di programmazione
il Ministero degli affari esteri, nonché per le triennale del fabbisogno di personale ed i
amministrazioni che esercitano competenze suoi aggiornamenti di cui al comma 4 sono
istituzionali in materia di difesa e sicurezza dello elaborati su proposta dei competenti
Stato, di polizia e di giustizia, sono fatte salve le dirigenti che individuano i profili
particolari disposizioni dettate dalle normative di professionali necessari allo svolgimento dei
settore. L'articolo 5, comma 3, del decreto compiti istituzionali delle strutture cui sono
legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, preposti (2).
relativamente al personale appartenente alle 5. Per la Presidenza del Consiglio dei ministri, per
Forze di polizia ad ordinamento civile, si il Ministero degli affari esteri, nonché per le
interpreta nel senso che al predetto personale amministrazioni che esercitano competenze
non si applica l'articolo 16 dello stesso decreto. istituzionali in materia di difesa e sicurezza dello
Restano salve le disposizioni vigenti per la Stato, di polizia e di giustizia, sono fatte salve le
determinazione delle dotazioni organiche del particolari disposizioni dettate dalle normative di
personale degli istituti e scuole di ogni ordine e settore. L'articolo 5, comma 3, del decreto
grado e delle istituzioni educative. Le attribuzioni legislativo 30 dicembre 1992, n. 503,
del Ministero dell'università e della ricerca relativamente al personale appartenente alle
scientifica e tecnologica, relative a tutto il Forze di polizia ad ordinamento civile, si
personale tecnico e amministrativo universitario, interpreta nel senso che al predetto personale
ivi compresi i dirigenti, sono devolute non si applica l'articolo 16 dello stesso decreto.
all'università di appartenenza. Parimenti sono Restano salve le disposizioni vigenti per la
attribuite agli osservatori astronomici, astrofisici determinazione delle dotazioni organiche del
e vesuviano tutte le attribuzioni del Ministero personale degli istituti e scuole di ogni ordine e
dell'università e della ricerca scientifica e grado e delle istituzioni educative. Le attribuzioni
tecnologica in materia di personale, ad eccezione del Ministero dell'università e della ricerca
di quelle relative al reclutamento del personale di scientifica e tecnologica, relative a tutto il
ricerca. personale tecnico e amministrativo universitario,
6. Le amministrazioni pubbliche che non ivi compresi i dirigenti, sono devolute
provvedono agli adempimenti di cui al presente all'università di appartenenza. Parimenti sono
articolo non possono assumere nuovo personale, attribuite agli osservatori astronomici, astrofisici
compreso quello appartenente alle categorie e vesuviano tutte le attribuzioni del Ministero
protette. dell'università e della ricerca scientifica e
tecnologica in materia di personale, ad eccezione
(1) Comma modificato dall'articolo 11 del D.L. 10 gennaio di quelle relative al reclutamento del personale di
2006, n. 4.
ricerca.
6. Le amministrazioni pubbliche che non
provvedono agli adempimenti di cui al presente
articolo non possono assumere nuovo personale,
compreso quello appartenente alle categorie
protette.

(1) Comma modificato dall'articolo 11 del D.L. 10 gennaio


2006, n. 4.
(2) Comma inserito dall'articolo 35, comma 1, del D.Lgs. 27
ottobre 2009, n. 150.
Art. 6 bis Art. 6 bis
(Misure in materia di organizzazione e (Misure in materia di organizzazione e
razionalizzazione della spesa per il razionalizzazione della spesa per il
funzionamento delle pubbliche amministrazioni) funzionamento delle pubbliche amministrazioni)
(1) (1)
1. Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1. Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo
1, comma 2, nonché gli enti finanziati 1, comma 2, nonché gli enti finanziati
direttamente o indirettamente a carico del direttamente o indirettamente a carico del
bilancio dello Stato sono autorizzati, nel rispetto bilancio dello Stato sono autorizzati, nel rispetto
dei princìpi di concorrenza e di trasparenza, ad dei princìpi di concorrenza e di trasparenza, ad
acquistare sul mercato i servizi, originariamente acquistare sul mercato i servizi, originariamente
prodotti al proprio interno, a condizione di prodotti al proprio interno, a condizione di
ottenere conseguenti economie di gestione e di ottenere conseguenti economie di gestione e di
adottare le necessarie misure in materia di adottare le necessarie misure in materia di
personale e di dotazione organica. personale e di dotazione organica.
2. Relativamente alla spesa per il personale e 2. Relativamente alla spesa per il personale e
alle dotazioni organiche, le amministrazioni alle dotazioni organiche, le amministrazioni
interessate dai processi di cui al presente articolo interessate dai processi di cui al presente articolo
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provvedono al congelamento dei posti e alla provvedono al congelamento dei posti e alla
temporanea riduzione dei fondi della temporanea riduzione dei fondi della
contrattazione, fermi restando i conseguenti contrattazione, fermi restando i conseguenti
processi di riduzione e di rideterminazione delle processi di riduzione e di rideterminazione delle
dotazioni organiche nel rispetto dell’articolo 6 dotazioni organiche nel rispetto dell’articolo 6
nonché i conseguenti processi di riallocazione e nonché i conseguenti processi di riallocazione e
di mobilità del personale. di mobilità del personale.
3. I collegi dei revisori dei conti e gli organi di 3. I collegi dei revisori dei conti e gli organi di
controllo interno delle amministrazioni che controllo interno delle amministrazioni che
attivano i processi di cui al comma 1 vigilano attivano i processi di cui al comma 1 vigilano
sull’applicazione del presente articolo, dando sull’applicazione del presente articolo, dando
evidenza, nei propri verbali, dei risparmi evidenza, nei propri verbali, dei risparmi
derivanti dall’adozione dei provvedimenti in derivanti dall’adozione dei provvedimenti in
materia di organizzazione e di personale, anche materia di organizzazione e di personale, anche
ai fini della valutazione del personale con incarico ai fini della valutazione del personale con incarico
dirigenziale di cui all’articolo 5 del decreto dirigenziale di cui all’articolo 5 del decreto
legislativo 30 luglio 1999, n. 286. legislativo 30 luglio 1999, n. 286.

(1) Articolo inserito dall'articolo 22, comma 1, della legge 18 (1) Articolo inserito dall'articolo 22, comma 1, della legge 18
giugno 2009, n. 69 giugno 2009, n. 69
Art. 7 Art. 7
Gestione delle risorse umane Gestione delle risorse umane
(Art. 7 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 7 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 5 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi prima dall'art. 5 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi
modificato dall'art. 3 del d.lgs n. 387 del 1998) modificato dall'art. 3 del d.lgs n. 387 del 1998)
1. Le amministrazioni pubbliche garantiscono 1. Le amministrazioni pubbliche garantiscono
parità e pari opportunità tra uomini e donne per parità e pari opportunità tra uomini e donne per
l'accesso al lavoro ed il trattamento sul lavoro. l'accesso al lavoro ed il trattamento sul lavoro.
2. Le amministrazioni pubbliche garantiscono la 2. Le amministrazioni pubbliche garantiscono la
libertà di insegnamento e l'autonomia libertà di insegnamento e l'autonomia
professionale nello svolgimento dell'attività professionale nello svolgimento dell'attività
didattica, scientifica e di ricerca. didattica, scientifica e di ricerca.
3. Le amministrazioni pubbliche individuano 3. Le amministrazioni pubbliche individuano
criteri certi di priorità nell'impiego flessibile del criteri certi di priorità nell'impiego flessibile del
personale, purché compatibile con personale, purché compatibile con
l'organizzazione degli uffici e del lavoro, a favore l'organizzazione degli uffici e del lavoro, a favore
dei dipendenti in situazioni di svantaggio dei dipendenti in situazioni di svantaggio
personale, sociale e familiare e dei dipendenti personale, sociale e familiare e dei dipendenti
impegnati in attività di volontariato ai sensi della impegnati in attività di volontariato ai sensi della
legge 11 agosto 1991, n. 266. legge 11 agosto 1991, n. 266.
4. Le amministrazioni pubbliche curano la 4. Le amministrazioni pubbliche curano la
formazione e l'aggiornamento del personale, ivi formazione e l'aggiornamento del personale, ivi
compreso quello con qualifiche dirigenziali, compreso quello con qualifiche dirigenziali,
garantendo altresì l'adeguamento dei programmi garantendo altresì l'adeguamento dei programmi
formativi, al fine di contribuire allo sviluppo della formativi, al fine di contribuire allo sviluppo della
cultura di genere della pubblica amministrazione. cultura di genere della pubblica amministrazione.
5. Le amministrazioni pubbliche non possono 5. Le amministrazioni pubbliche non possono
erogare trattamenti economici accessori che non erogare trattamenti economici accessori che non
corrispondano alle prestazioni effettivamente corrispondano alle prestazioni effettivamente
rese. rese.
6. Per esigenze cui non possono far fronte con 6. Per esigenze cui non possono far fronte con
personale in servizio, le amministrazioni personale in servizio, le amministrazioni
pubbliche possono conferire incarichi individuali, pubbliche possono conferire incarichi individuali,
con contratti di lavoro autonomo, di natura con contratti di lavoro autonomo, di natura
occasionale o coordinata e continuativa, ad occasionale o coordinata e continuativa, ad
esperti di particolare e comprovata esperti di particolare e comprovata
specializzazione anche universitaria, in presenza specializzazione anche universitaria, in presenza
dei seguenti presupposti di legittimità : dei seguenti presupposti di legittimità :
a) l'oggetto della prestazione deve corrispondere a) l'oggetto della prestazione deve corrispondere
alle competenze attribuite dall'ordinamento alle competenze attribuite dall'ordinamento
all'amministrazione conferente, ad obiettivi e all'amministrazione conferente, ad obiettivi e
progetti specifici e determinati e deve risultare progetti specifici e determinati e deve risultare
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coerente con le esigenze di funzionalità coerente con le esigenze di funzionalità


dell'amministrazione conferente; dell'amministrazione conferente;
b) l'amministrazione deve avere preliminarmente b) l'amministrazione deve avere preliminarmente
accertato l'impossibilità oggettiva di utilizzare le accertato l'impossibilità oggettiva di utilizzare le
risorse umane disponibili al suo interno; risorse umane disponibili al suo interno;
c) la prestazione deve essere di natura c) la prestazione deve essere di natura
temporanea e altamente qualificata; temporanea e altamente qualificata;
d) devono essere preventivamente determinati d) devono essere preventivamente determinati
durata, luogo, oggetto e compenso della durata, luogo, oggetto e compenso della
collaborazione. collaborazione.
Si prescinde dal requisito della comprovata Si prescinde dal requisito della comprovata
specializzazione universitaria in caso di specializzazione universitaria in caso di
stipulazione di contratti di collaborazione di stipulazione di contratti di collaborazione di
natura occasionale o coordinata e continuativa natura occasionale o coordinata e continuativa
per attività che debbano essere svolte da per attività che debbano essere svolte da
professionisti iscritti in ordini o albi o con professionisti iscritti in ordini o albi o con
soggetti che operino nel campo dell'arte, dello soggetti che operino nel campo dell'arte, dello
spettacolo , dei mestieri artigianali o dell’attività spettacolo , dei mestieri artigianali o dell’attività
informatica nonché a supporto dell’attività informatica nonché a supporto dell’attività
didattica e di ricerca, per i servizi di didattica e di ricerca, per i servizi di
orientamento, compreso il collocamento, e di orientamento, compreso il collocamento, e di
certificazione dei contratti di lavoro di cui al certificazione dei contratti di lavoro di cui al
decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276,
purché senza nuovi o maggiori oneri a carico purché senza nuovi o maggiori oneri a carico
della finanza pubblica , ferma restando la della finanza pubblica , ferma restando la
necessità di accertare la maturata esperienza nel necessità di accertare la maturata esperienza nel
settore. settore.
Il ricorso a contratti di collaborazione coordinata Il ricorso a contratti di collaborazione coordinata
e continuativa per lo svolgimento di funzioni e continuativa per lo svolgimento di funzioni
ordinarie o l'utilizzo dei collaboratori come ordinarie o l'utilizzo dei collaboratori come
lavoratori subordinati è causa di responsabilità lavoratori subordinati è causa di responsabilità
amministrativa per il dirigente che ha stipulato i amministrativa per il dirigente che ha stipulato i
contratti. Il secondo periodo dell'articolo 1, contratti. Il secondo periodo dell'articolo 1,
comma 9, del decreto-legge 12 luglio 2004, n. comma 9, del decreto-legge 12 luglio 2004, n.
168 convertito, con modificazioni, dalla legge 30 168 convertito, con modificazioni, dalla legge 30
luglio 2004, n. 191, è soppresso. Si applicano le luglio 2004, n. 191, è soppresso. Si applicano le
disposizioni previste dall'articolo 36, comma 3, disposizioni previste dall'articolo 36, comma 3,
del presente decreto (1) (2). del presente decreto (1) (2).
6-bis. Le amministrazioni pubbliche disciplinano 6-bis. Le amministrazioni pubbliche disciplinano
e rendono pubbliche, secondo i propri e rendono pubbliche, secondo i propri
ordinamenti, procedure comparative per il ordinamenti, procedure comparative per il
conferimento degli incarichi di collaborazione (3). conferimento degli incarichi di collaborazione (3).
6-ter. I regolamenti di cui all'articolo 110, 6-ter. I regolamenti di cui all'articolo 110,
comma 6, del testo unico di cui al decreto comma 6, del testo unico di cui al decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267 , si adeguano legislativo 18 agosto 2000, n. 267 , si adeguano
ai principi di cui al comma 6 (3). ai principi di cui al comma 6 (3).
6-quater. Le disposizioni di cui ai commi 6, 6-bis 6-quater. Le disposizioni di cui ai commi 6, 6-bis
e 6-ter non si applicano ai componenti degli e 6-ter non si applicano ai componenti degli
organismi di controllo interno e dei nuclei di organismi di controllo interno e dei nuclei di
valutazione, nonché degli organismi operanti per valutazione, nonché degli organismi operanti per
le finalità di cui all’articolo 1, comma 5, della le finalità di cui all’articolo 1, comma 5, della
legge 17 maggio 1999, n. 144 (4). legge 17 maggio 1999, n. 144 (4).

(1) Comma sostituito dall'articolo 32 del D.L. 4 luglio 2006, (1) Comma sostituito dall'articolo 32 del D.L. 4 luglio 2006,
n. 223, e successivamente modificato dall' articolo 3, comma n. 223, e successivamente modificato dall' articolo 3, comma
76, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dall'articolo 46, 76, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dall'articolo 46,
comma 1, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, dall'articolo 22, comma 1, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, dall'articolo 22,
comma 2, lettera a), della legge 18 giugno 2009, n. 69 e comma 2, lettera a), della legge 18 giugno 2009, n. 69 e
dall'articolo 17, comma 27, del D.L. 1° luglio 2009, n. 78. dall'articolo 17, comma 27, del D.L. 1° luglio 2009, n. 78.
(2) A norma dell'articolo 35, comma 1, del D.L. 30 dicembre (2) A norma dell'articolo 35, comma 1, del D.L. 30 dicembre
2008, n. 207, limitatamente agli enti di ricerca, le 2008, n. 207, limitatamente agli enti di ricerca, le
disposizioni di cui al presente comma, non si applicano fino al disposizioni di cui al presente comma, non si applicano fino al
30 giugno 2009. 30 giugno 2009.
(3) Comma inserito dall'articolo 32 del D.L. 4 luglio 2006, n. (3) Comma inserito dall'articolo 32 del D.L. 4 luglio 2006, n.
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

223 223
(4) Comma aggiunto dall'articolo 3, comma 77, della legge (4) Comma aggiunto dall'articolo 3, comma 77, della legge
24 dicembre 2007, n. 244. 24 dicembre 2007, n. 244.

Art. 7 bis Art. 7 bis


Formazione del personale (1) Formazione del personale (1)
1. Le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 1. Le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma
2, con esclusione delle università e degli enti di 2, con esclusione delle università e degli enti di
ricerca, nell'ambito delle attività di gestione delle ricerca, nell'ambito delle attività di gestione delle
risorse umane e finanziarie, predispongono risorse umane e finanziarie, predispongono
annualmente un piano di formazione del annualmente un piano di formazione del
personale, compreso quello in posizione di personale, compreso quello in posizione di
comando o fuori ruolo, tenendo conto dei comando o fuori ruolo, tenendo conto dei
fabbisogni rilevati, delle competenze necessarie fabbisogni rilevati, delle competenze necessarie
in relazione agli obiettivi, nonché della in relazione agli obiettivi, nonché della
programmazione delle assunzioni e delle programmazione delle assunzioni e delle
innovazioni normative e tecnologiche. Il piano di innovazioni normative e tecnologiche. Il piano di
formazione indica gli obiettivi e le risorse formazione indica gli obiettivi e le risorse
finanziarie necessarie, nei limiti di quelle, a tale finanziarie necessarie, nei limiti di quelle, a tale
scopo, disponibili, prevedendo l'impiego delle scopo, disponibili, prevedendo l'impiego delle
risorse interne, di quelle statali e comunitarie, risorse interne, di quelle statali e comunitarie,
nonché le metodologie formative da adottare in nonché le metodologie formative da adottare in
riferimento ai diversi destinatari. riferimento ai diversi destinatari.
2. Le amministrazioni dello Stato, anche ad 2. Le amministrazioni dello Stato, anche ad
ordinamento autonomo, nonché gli enti pubblici ordinamento autonomo, nonché gli enti pubblici
non economici, predispongono entro il 30 non economici, predispongono entro il 30
gennaio di ogni anno il piano di formazione del gennaio di ogni anno il piano di formazione del
personale e lo trasmettono, a fini informativi, alla personale e lo trasmettono, a fini informativi, alla
Presidenza del Consiglio dei ministri - Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica e al Dipartimento della funzione pubblica e al
Ministero dell'economia e delle finanze. Decorso Ministero dell'economia e delle finanze. Decorso
tale termine e, comunque, non oltre il 30 tale termine e, comunque, non oltre il 30
settembre, ulteriori interventi in materia di settembre, ulteriori interventi in materia di
formazione del personale, dettati da esigenze formazione del personale, dettati da esigenze
sopravvenute o straordinarie, devono essere sopravvenute o straordinarie, devono essere
specificamente comunicati alla Presidenza del specificamente comunicati alla Presidenza del
Consiglio dei ministri - Dipartimento della Consiglio dei ministri - Dipartimento della
funzione pubblica e al Ministero dell'economia e funzione pubblica e al Ministero dell'economia e
delle finanze indicando gli obiettivi e le risorse delle finanze indicando gli obiettivi e le risorse
utilizzabili, interne, statali o comunitarie. Ai utilizzabili, interne, statali o comunitarie. Ai
predetti interventi formativi si dà corso qualora, predetti interventi formativi si dà corso qualora,
entro un mese dalla comunicazione, non entro un mese dalla comunicazione, non
intervenga il diniego della Presidenza del intervenga il diniego della Presidenza del
Consiglio dei ministri - Dipartimento della Consiglio dei ministri - Dipartimento della
funzione pubblica, di concerto con il Ministero funzione pubblica, di concerto con il Ministero
dell'economia e delle finanze. Il Dipartimento dell'economia e delle finanze. Il Dipartimento
della funzione pubblica assicura il raccordo con il della funzione pubblica assicura il raccordo con il
Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie
relativamente agli interventi di formazione relativamente agli interventi di formazione
connessi all'uso delle tecnologie dell'informazione connessi all'uso delle tecnologie dell'informazione
e della comunicazione. e della comunicazione.

(1) Articolo inserito dall'articolo 4 della legge 16 gennaio (1) Articolo inserito dall'articolo 4 della legge 16 gennaio
2003, n. 3. Per la formazione informatica del personale vedi 2003, n. 3. Per la formazione informatica del personale vedi
Dir.P.C.M. 6 agosto 2004 e l'articolo 13 del D.Lgs. 7 marzo Dir.P.C.M. 6 agosto 2004 e l'articolo 13 del D.Lgs. 7 marzo
2005, n. 82. 2005, n. 82.
Art. 8 Art. 8
Costo del lavoro, risorse finanziarie e controlli Costo del lavoro, risorse finanziarie e controlli
(Art. 9 del d.lgs n. 29 del 1993) (Art. 9 del d.lgs n. 29 del 1993)
1. Le amministrazioni pubbliche adottano tutte le 1. Le amministrazioni pubbliche adottano tutte le
misure affinché la spesa per il proprio personale misure affinché la spesa per il proprio personale
sia evidente, certa e prevedibile nella evoluzione. sia evidente, certa e prevedibile nella evoluzione.
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

Le risorse finanziarie destinate a tale spesa sono Le risorse finanziarie destinate a tale spesa sono
determinate in base alle compatibilità determinate in base alle compatibilità
economico-finanziarie definite nei documenti di economico-finanziarie definite nei documenti di
programmazione e di bilancio. programmazione e di bilancio.
2. L'incremento del costo del lavoro negli enti 2. L'incremento del costo del lavoro negli enti
pubblici economici e nelle aziende pubbliche che pubblici economici e nelle aziende pubbliche che
producono servizi di pubblica utilità, nonché negli producono servizi di pubblica utilità, nonché negli
enti di cui all'articolo 70, comma 4, è soggetto a enti di cui all'articolo 70, comma 4, è soggetto a
limiti compatibili con gli obiettivi e i vincoli di limiti compatibili con gli obiettivi e i vincoli di
finanza pubblica. finanza pubblica.
Art. 9 Art. 9
Partecipazione sindacale Partecipazione sindacale (1)
(Art. 10 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito 1. Fermo restando quanto previsto
dall'art. 6 del d.lgs n. 80 del 1998) dall'articolo 5, comma 2, i contratti collettivi
1. I contratti collettivi nazionali disciplinano i nazionali disciplinano le modalità e gli
rapporti sindacali e gli istituti della istituti della partecipazione.
partecipazione anche con riferimento agli atti
interni di organizzazione aventi riflessi sul (1) Articolo sostituito dall'articolo 36, comma 1, del D.Lgs. 27
ottobre 2009, n. 150.
rapporto di lavoro.
TITOLO II TITOLO II
ORGANIZZAZIONE ORGANIZZAZIONE
CAPO I CAPO I
Relazioni con il pubblico Relazioni con il pubblico
Art. 10 Art. 10
Trasparenza delle amministrazioni pubbliche Trasparenza delle amministrazioni pubbliche
(Art. 11 del d.lgs n. 29 del 1993, come (Art. 11 del d.lgs n. 29 del 1993, come
modificato dall'art. 43, comma 9 del d.lgs n. 80 modificato dall'art. 43, comma 9 del d.lgs n. 80
del 1998) del 1998)
1. L'organismo di cui all'articolo 2, comma 1, 1. L'organismo di cui all'articolo 2, comma 1,
lettera mm), della legge 23 ottobre 1992, n. lettera mm), della legge 23 ottobre 1992, n.
421, ai fini della trasparenza e rapidità del 421, ai fini della trasparenza e rapidità del
procedimento, definisce, ai sensi dell'articolo 2, procedimento, definisce, ai sensi dell'articolo 2,
comma 1, lettera c), i modelli e sistemi comma 1, lettera c), i modelli e sistemi
informativi utili alla interconnessione tra le informativi utili alla interconnessione tra le
amministrazioni pubbliche. amministrazioni pubbliche.
2. La Presidenza del Consiglio dei ministri - 2. La Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica ed i Dipartimento della funzione pubblica ed i
comitati metropolitani di cui all'articolo 18 del comitati metropolitani di cui all'articolo 18 del
decreto-legge 24 novembre 1990, n. 344, decreto-legge 24 novembre 1990, n. 344,
convertito, con modificazioni, dalla legge 23 convertito, con modificazioni, dalla legge 23
gennaio 1991, n. 21, promuovono, utilizzando il gennaio 1991, n. 21, promuovono, utilizzando il
personale degli uffici di cui all'articolo 11, la personale degli uffici di cui all'articolo 11, la
costituzione di servizi di accesso polifunzionale costituzione di servizi di accesso polifunzionale
alle amministrazioni pubbliche nell'ambito dei alle amministrazioni pubbliche nell'ambito dei
progetti finalizzati di cui all'articolo 26 della legge progetti finalizzati di cui all'articolo 26 della legge
11 marzo 1988, n. 67, e successive modificazioni 11 marzo 1988, n. 67, e successive modificazioni
ed integrazioni. ed integrazioni.
Art. 11 Art. 11
Ufficio relazioni con il pubblico Ufficio relazioni con il pubblico
(Art. 12, commi da 1 a 5-ter del d.lgs n. 29 del (Art. 12, commi da 1 a 5-ter del d.lgs n. 29 del
1993, come sostituiti dall'art. 7 del d.lgs n. 546 1993, come sostituiti dall'art. 7 del d.lgs n. 546
del 1993 e successivamente modificati dall'art. 3 del 1993 e successivamente modificati dall'art. 3
del decreto legge n. 163 del 1995, convertito con del decreto legge n. 163 del 1995, convertito con
modificazioni dalla legge n. 273 del 1995) modificazioni dalla legge n. 273 del 1995)
1. Le amministrazioni pubbliche, al fine di 1. Le amministrazioni pubbliche, al fine di
garantire la piena attuazione della legge 7 agosto garantire la piena attuazione della legge 7 agosto
1990, n. 241, e successive modificazioni ed 1990, n. 241, e successive modificazioni ed
integrazioni, individuano, nell'ambito della integrazioni, individuano, nell'ambito della
propria struttura uffici per le relazioni con il propria struttura uffici per le relazioni con il
pubblico. pubblico.
2. Gli uffici per le relazioni con il pubblico 2. Gli uffici per le relazioni con il pubblico
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provvedono, anche mediante l'utilizzo di provvedono, anche mediante l'utilizzo di


tecnologie informatiche: tecnologie informatiche:
a) al servizio all'utenza per i diritti di a) al servizio all'utenza per i diritti di
partecipazione di cui al capo III della legge 7 partecipazione di cui al capo III della legge 7
agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni
ed integrazioni; ed integrazioni;
b) all'informazione all'utenza relativa agli atti e b) all'informazione all'utenza relativa agli atti e
allo stato dei procedimenti; allo stato dei procedimenti;
c) alla ricerca ed analisi finalizzate alla c) alla ricerca ed analisi finalizzate alla
formulazione di proposte alla propria formulazione di proposte alla propria
amministrazione sugli aspetti organizzativi e amministrazione sugli aspetti organizzativi e
logistici del rapporto con l'utenza. logistici del rapporto con l'utenza.
3. Agli uffici per le relazioni con il pubblico viene 3. Agli uffici per le relazioni con il pubblico viene
assegnato, nell'ambito delle attuali dotazioni assegnato, nell'ambito delle attuali dotazioni
organiche delle singole amministrazioni, organiche delle singole amministrazioni,
personale con idonea qualificazione e con elevata personale con idonea qualificazione e con elevata
capacità di avere contatti con il pubblico, capacità di avere contatti con il pubblico,
eventualmente assicurato da apposita eventualmente assicurato da apposita
formazione. formazione.
4. Al fine di assicurare la conoscenza di 4. Al fine di assicurare la conoscenza di
normative, servizi e strutture, le amministrazioni normative, servizi e strutture, le amministrazioni
pubbliche programmano ed attuano iniziative di pubbliche programmano ed attuano iniziative di
comunicazione di pubblica utilità; in particolare, comunicazione di pubblica utilità; in particolare,
le amministrazioni dello Stato, per l'attuazione le amministrazioni dello Stato, per l'attuazione
delle iniziative individuate nell'ambito delle delle iniziative individuate nell'ambito delle
proprie competenze, si avvalgono del proprie competenze, si avvalgono del
Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Dipartimento per l'informazione e l'editoria della
Presidenza del Consiglio dei ministri quale Presidenza del Consiglio dei ministri quale
struttura centrale di servizio, secondo un piano struttura centrale di servizio, secondo un piano
annuale di coordinamento del fabbisogno di annuale di coordinamento del fabbisogno di
prodotti e servizi, da sottoporre all'approvazione prodotti e servizi, da sottoporre all'approvazione
del Presidente del Consiglio dei ministri. del Presidente del Consiglio dei ministri.
5. Per le comunicazioni previste dalla legge 7 5. Per le comunicazioni previste dalla legge 7
agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni
ed integrazioni non si applicano le norme vigenti ed integrazioni non si applicano le norme vigenti
che dispongono la tassa a carico del destinatario. che dispongono la tassa a carico del destinatario.
6. Il responsabile dell'ufficio per le relazioni con il 6. Il responsabile dell'ufficio per le relazioni con il
pubblico e il personale da lui indicato possono pubblico e il personale da lui indicato possono
promuovere iniziative volte, anche con il promuovere iniziative volte, anche con il
supporto delle procedure informatiche, al supporto delle procedure informatiche, al
miglioramento dei servizi per il pubblico, alla miglioramento dei servizi per il pubblico, alla
semplificazione e all'accelerazione delle semplificazione e all'accelerazione delle
procedure e all'incremento delle modalità di procedure e all'incremento delle modalità di
accesso informale alle informazioni in possesso accesso informale alle informazioni in possesso
dell'amministrazione e ai documenti dell'amministrazione e ai documenti
amministrativi. amministrativi.
7. L'organo di vertice della gestione 7. L'organo di vertice della gestione
dell'amministrazione o dell'ente verifica l'efficacia dell'amministrazione o dell'ente verifica l'efficacia
dell'applicazione delle iniziative di cui al comma dell'applicazione delle iniziative di cui al comma
6, ai fini dell'inserimento della verifica positiva 6, ai fini dell'inserimento della verifica positiva
nel fascicolo personale del dipendente. Tale nel fascicolo personale del dipendente. Tale
riconoscimento costituisce titolo autonomamente riconoscimento costituisce titolo autonomamente
valutabile in concorsi pubblici e nella valutabile in concorsi pubblici e nella
progressione di carriera del dipendente. Gli progressione di carriera del dipendente. Gli
organi di vertice trasmettono le iniziative organi di vertice trasmettono le iniziative
riconosciute ai sensi del presente comma al riconosciute ai sensi del presente comma al
Dipartimento della funzione pubblica, ai fini di Dipartimento della funzione pubblica, ai fini di
un'adeguata pubblicizzazione delle stesse. Il un'adeguata pubblicizzazione delle stesse. Il
Dipartimento annualmente individua le forme di Dipartimento annualmente individua le forme di
pubblicazione. pubblicazione.
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Art. 12 Art. 12
Uffici per la gestione del contenzioso del lavoro Uffici per la gestione del contenzioso del lavoro
(Art. 12-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto (Art. 12-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto
dall'art. 7 del d.lgs n. 80 del 1998) dall'art. 7 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. Le amministrazioni pubbliche provvedono, 1. Le amministrazioni pubbliche provvedono,
nell'ambito dei rispettivi ordinamenti, ad nell'ambito dei rispettivi ordinamenti, ad
organizzare la gestione del contenzioso del organizzare la gestione del contenzioso del
lavoro, anche creando appositi uffici, in modo da lavoro, anche creando appositi uffici, in modo da
assicurare l'efficace svolgimento di tutte le assicurare l'efficace svolgimento di tutte le
attività stragiudiziali e giudiziali inerenti alle attività stragiudiziali e giudiziali inerenti alle
controversie. Più amministrazioni omogenee o controversie. Più amministrazioni omogenee o
affini possono istituire, mediante convenzione affini possono istituire, mediante convenzione
che ne regoli le modalità di costituzione e di che ne regoli le modalità di costituzione e di
funzionamento, un unico ufficio per la gestione di funzionamento, un unico ufficio per la gestione di
tutto o parte del contenzioso comune. tutto o parte del contenzioso comune.
CAPO II CAPO II
Dirigenza Dirigenza
SEZIONE I SEZIONE I
Qualifiche, uffici dirigenziali ed attribuzioni Qualifiche, uffici dirigenziali ed attribuzioni
Art. 13 Art. 13
Amministrazioni destinatarie Amministrazioni destinatarie
(Art. 13 del d.lgs n. 29 del 1993, come (Art. 13 del d.lgs n. 29 del 1993, come
sostituito prima dall'art. 3 del d.lgs n. 470 del sostituito prima dall'art. 3 del d.lgs n. 470 del
1993 e poi dall'art. 8 del d.lgs n. 80 del 1998) 1993 e poi dall'art. 8 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. Le disposizioni del presente capo si applicano 1. Le disposizioni del presente capo si applicano
alle amministrazioni dello Stato, anche ad alle amministrazioni dello Stato, anche ad
ordinamento autonomo. ordinamento autonomo.
Art. 14 Art. 14
Indirizzo politico-amministrativo Indirizzo politico-amministrativo
(Art. 14 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 14 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 8 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi prima dall'art. 8 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi
dall'art. 9 del d.lgs n. 80 del 1998) dall'art. 9 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. Il Ministro esercita le funzioni di cui all'articolo 1. Il Ministro esercita le funzioni di cui all'articolo
4, comma 1. A tal fine periodicamente, e 4, comma 1. A tal fine periodicamente, e
comunque ogni anno entro dieci giorni dalla comunque ogni anno entro dieci giorni dalla
pubblicazione della legge di bilancio, anche sulla pubblicazione della legge di bilancio, anche sulla
base delle proposte dei dirigenti di cui all'articolo base delle proposte dei dirigenti di cui all'articolo
16: 16:
a) definisce obiettivi, priorità, piani e programmi a) definisce obiettivi, priorità, piani e programmi
da attuare ed emana le conseguenti direttive da attuare ed emana le conseguenti direttive
generali per l'attività amministrativa e per la generali per l'attività amministrativa e per la
gestione; gestione;
b) effettua, ai fini dell'adempimento dei compiti b) effettua, ai fini dell'adempimento dei compiti
definiti ai sensi della lettera a), l'assegnazione ai definiti ai sensi della lettera a), l'assegnazione ai
dirigenti preposti ai centri di responsabilità delle dirigenti preposti ai centri di responsabilità delle
rispettive amministrazioni delle risorse di cui rispettive amministrazioni delle risorse di cui
all'articolo 4, comma 1, lettera c), del presente all'articolo 4, comma 1, lettera c), del presente
decreto, ivi comprese quelle di cui all'articolo 3 decreto, ivi comprese quelle di cui all'articolo 3
del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279, e
successive modificazioni ed integrazioni, ad successive modificazioni ed integrazioni, ad
esclusione delle risorse necessarie per il esclusione delle risorse necessarie per il
funzionamento degli uffici di cui al comma 2; funzionamento degli uffici di cui al comma 2;
provvede alle variazioni delle assegnazioni con le provvede alle variazioni delle assegnazioni con le
modalità previste dal medesimo decreto modalità previste dal medesimo decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 279, tenendo altresì legislativo 7 agosto 1997, n. 279, tenendo altresì
conto dei procedimenti e subprocedimenti conto dei procedimenti e subprocedimenti
attribuiti ed adotta gli altri provvedimenti ivi attribuiti ed adotta gli altri provvedimenti ivi
previsti. previsti.
2. Per l'esercizio delle funzioni di cui al comma 1 2. Per l'esercizio delle funzioni di cui al comma 1
il Ministro si avvale di uffici di diretta il Ministro si avvale di uffici di diretta
collaborazione, aventi esclusive competenze di collaborazione, aventi esclusive competenze di
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supporto e di raccordo con l'amministrazione, supporto e di raccordo con l'amministrazione,


istituiti e disciplinati con regolamento adottato ai istituiti e disciplinati con regolamento adottato ai
sensi dell'articolo 17, comma 4-bis, della legge sensi dell'articolo 17, comma 4-bis, della legge
23 agosto 1988, n. 400. A tali uffici sono 23 agosto 1988, n. 400. A tali uffici sono
assegnati, nei limiti stabiliti dallo stesso assegnati, nei limiti stabiliti dallo stesso
regolamento: dipendenti pubblici anche in regolamento: dipendenti pubblici anche in
posizione di aspettativa, fuori ruolo o comando; posizione di aspettativa, fuori ruolo o comando;
collaboratori assunti con contratti a tempo collaboratori assunti con contratti a tempo
determinato disciplinati dalle norme di diritto determinato disciplinati dalle norme di diritto
privato; esperti e consulenti per particolari privato; esperti e consulenti per particolari
professionalità e specializzazioni con incarichi di professionalità e specializzazioni con incarichi di
collaborazione coordinata e continuativa. All'atto collaborazione coordinata e continuativa. All'atto
del giuramento del Ministro, tutte le assegnazioni del giuramento del Ministro, tutte le assegnazioni
di personale, ivi compresi gli incarichi anche di di personale, ivi compresi gli incarichi anche di
livello dirigenziale e le consulenze e i contratti, livello dirigenziale e le consulenze e i contratti,
anche a termine, conferiti nell'ambito degli uffici anche a termine, conferiti nell'ambito degli uffici
di cui al presente comma, decadono di cui al presente comma, decadono
automaticamente ove non confermati entro automaticamente ove non confermati entro
trenta giorni dal giuramento del nuovo Ministro. trenta giorni dal giuramento del nuovo Ministro.
Per i dipendenti pubblici si applica la disposizione Per i dipendenti pubblici si applica la disposizione
di cui all'articolo 17, comma 14, della legge 15 di cui all'articolo 17, comma 14, della legge 15
maggio 1997, n. 127. Con lo stesso regolamento maggio 1997, n. 127. Con lo stesso regolamento
si provvede al riordino delle segreterie particolari si provvede al riordino delle segreterie particolari
dei Sottosegretari di Stato. Con decreto adottato dei Sottosegretari di Stato. Con decreto adottato
dall'autorità di governo competente, di concerto dall'autorità di governo competente, di concerto
con il Ministro del tesoro, del bilancio e della con il Ministro del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica, è determinato, in programmazione economica, è determinato, in
attuazione dell'articolo 12, comma 1, lettera n) attuazione dell'articolo 12, comma 1, lettera n)
della legge 15 marzo 1997, n. 59, senza aggravi della legge 15 marzo 1997, n. 59, senza aggravi
di spesa e, per il personale disciplinato dai di spesa e, per il personale disciplinato dai
contratti collettivi nazionali di lavoro, fino ad una contratti collettivi nazionali di lavoro, fino ad una
specifica disciplina contrattuale, il trattamento specifica disciplina contrattuale, il trattamento
economico accessorio, da corrispondere economico accessorio, da corrispondere
mensilmente, a fronte delle responsabilità, degli mensilmente, a fronte delle responsabilità, degli
obblighi di reperibilità e di disponibilità ad orari obblighi di reperibilità e di disponibilità ad orari
disagevoli, ai dipendenti assegnati agli uffici dei disagevoli, ai dipendenti assegnati agli uffici dei
Ministri e dei Sottosegretari di Stato. Tale Ministri e dei Sottosegretari di Stato. Tale
trattamento, consistente in un unico trattamento, consistente in un unico
emolumento, è sostitutivo dei compensi per il emolumento, è sostitutivo dei compensi per il
lavoro straordinario, per la produttività collettiva lavoro straordinario, per la produttività collettiva
e per la qualità della prestazione individuale. Con e per la qualità della prestazione individuale. Con
effetto dall'entrata in vigore del regolamento di effetto dall'entrata in vigore del regolamento di
cui al presente comma sono abrogate le norme cui al presente comma sono abrogate le norme
del regio decreto legge 10 luglio 1924, n. 1100, del regio decreto legge 10 luglio 1924, n. 1100,
e successive modificazioni ed integrazioni, ed e successive modificazioni ed integrazioni, ed
ogni altra norma riguardante la costituzione e la ogni altra norma riguardante la costituzione e la
disciplina dei gabinetti dei Ministri e delle disciplina dei gabinetti dei Ministri e delle
segreterie particolari dei Ministri e dei segreterie particolari dei Ministri e dei
Sottosegretari di Stato (1) (2) (3). Sottosegretari di Stato (1) (2) (3).
3. Il Ministro non può revocare, riformare, 3. Il Ministro non può revocare, riformare,
riservare o avocare a sé o altrimenti adottare riservare o avocare a sé o altrimenti adottare
provvedimenti o atti di competenza dei dirigenti. provvedimenti o atti di competenza dei dirigenti.
In caso di inerzia o ritardo il Ministro può fissare In caso di inerzia o ritardo il Ministro può fissare
un termine perentorio entro il quale il dirigente un termine perentorio entro il quale il dirigente
deve adottare gli atti o i provvedimenti. Qualora deve adottare gli atti o i provvedimenti. Qualora
l'inerzia permanga, o in caso di grave l'inerzia permanga, o in caso di grave
inosservanza delle direttive generali da parte del inosservanza delle direttive generali da parte del
dirigente competente, che determinino dirigente competente, che determinino
pregiudizio per l'interesse pubblico, il Ministro pregiudizio per l'interesse pubblico, il Ministro
può nominare, salvi i casi di urgenza previa può nominare, salvi i casi di urgenza previa
contestazione, un commissario ad acta, dando contestazione, un commissario ad acta, dando
comunicazione al Presidente del Consiglio dei comunicazione al Presidente del Consiglio dei
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ministri del relativo provvedimento. Resta salvo ministri del relativo provvedimento. Resta salvo
quanto previsto dall'articolo 2, comma 3, lett. p) quanto previsto dall'articolo 2, comma 3, lett. p)
della legge 23 agosto 1988, n. 400. Resta altresì della legge 23 agosto 1988, n. 400. Resta altresì
salvo quanto previsto dall'articolo 6 del testo salvo quanto previsto dall'articolo 6 del testo
unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato
con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e con regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e
successive modificazioni ed integrazioni, e successive modificazioni ed integrazioni, e
dall'articolo 10 del relativo regolamento emanato dall'articolo 10 del relativo regolamento emanato
con regio decreto 6 maggio 1940, n. 635. Resta con regio decreto 6 maggio 1940, n. 635. Resta
salvo il potere di annullamento ministeriale per salvo il potere di annullamento ministeriale per
motivi di legittimità. motivi di legittimità.

(1) Comma modificato dall'articolo 1, comma 24-bis, del D.L. (1) Comma modificato dall'articolo 1, comma 24-bis, del D.L.
18 maggio 2006, n. 181, con la decorrenza indicata dal 18 maggio 2006, n. 181, con la decorrenza indicata dal
comma 24-ter del medesimo articolo 1. comma 24-ter del medesimo articolo 1.
(2) L'articolo 31, comma 2, del D.L. 4 luglio 2006, n. 223 ha (2) L'articolo 31, comma 2, del D.L. 4 luglio 2006, n. 223 ha
disposto che il personale addetto agli uffici preposti all'attività disposto che il personale addetto agli uffici preposti all'attività
di valutazione e controllo strategico non può superare il di valutazione e controllo strategico non può superare il
numero massimo di unità pari al 10 per cento di quello numero massimo di unità pari al 10 per cento di quello
complessivamente assegnato agli uffici di diretta complessivamente assegnato agli uffici di diretta
collaborazione degli organi di indirizzo politico. collaborazione degli organi di indirizzo politico.
(3) Per il regolamento di organizzazione degli uffici di cui al (3) Per il regolamento di organizzazione degli uffici di cui al
presente comma vedi: presente comma vedi:
D.P.R. 22 settembre 2000, n. 451, relativo agli uffici di D.P.R. 22 settembre 2000, n. 451, relativo agli uffici di
diretta collaborazione del Ministro del tesoro, del bilancio e diretta collaborazione del Ministro del tesoro, del bilancio e
della programmazione economica, successivamente abrogato della programmazione economica, successivamente abrogato
e sostituito dal D.P.R. 3 luglio 2003, n. 227, relativo agli uffici e sostituito dal D.P.R. 3 luglio 2003, n. 227, relativo agli uffici
di diretta collaborazione del Ministro dell'economia e delle di diretta collaborazione del Ministro dell'economia e delle
finanze. finanze.
D.P.R. 6 marzo 2001, n. 216, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 6 marzo 2001, n. 216, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro della sanità successivamente collaborazione del Ministro della sanità successivamente
abrogato e sostituito dal D.P.R. 12 giugno 2003, n. 208, abrogato e sostituito dal D.P.R. 12 giugno 2003, n. 208,
relativo agli uffici di diretta collaborazione del Ministro della relativo agli uffici di diretta collaborazione del Ministro della
salute. salute.
D.P.R. 6 marzo 2001, n. 230, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 6 marzo 2001, n. 230, relativo agli uffici di diretta
collaborazione dei Ministri. collaborazione dei Ministri.
D.P.R. 6 marzo 2001, n. 243, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 6 marzo 2001, n. 243, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro dei lavori pubblici. collaborazione del Ministro dei lavori pubblici.
D.P.R. 6 marzo 2001, n. 245, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 6 marzo 2001, n. 245, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro dell'ambiente, successivamente collaborazione del Ministro dell'ambiente, successivamente
ridefinito Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, ridefinito Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio,
come modificato dal D.P.R. 15 febbraio 2006, n. 183. come modificato dal D.P.R. 15 febbraio 2006, n. 183.
D.P.R. 24 aprile 2001, n. 225, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 24 aprile 2001, n. 225, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro dei trasporti e della navigazione. collaborazione del Ministro dei trasporti e della navigazione.
D.P.R. 24 aprile 2001, n. 320, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 24 aprile 2001, n. 320, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. collaborazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
D.P.R. 3 maggio 2001, n. 291, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 3 maggio 2001, n. 291, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro del commercio con l'estero. collaborazione del Ministro del commercio con l'estero.
D.P.R. 14 maggio 2001, n. 258, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 14 maggio 2001, n. 258, relativo agli uffici di diretta
collaborazione all'opera del Ministro delle comunicazioni. collaborazione all'opera del Ministro delle comunicazioni.
D.P.R. 14 maggio 2001, n. 303, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 14 maggio 2001, n. 303, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro delle politiche agricole e forestali. collaborazione del Ministro delle politiche agricole e forestali.
D.P.R. 17 maggio 2001, n. 297, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 17 maggio 2001, n. 297, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro del lavoro. collaborazione del Ministro del lavoro.
D.P.R. 24 maggio 2001, n. 233, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 24 maggio 2001, n. 233, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro degli affari esteri. collaborazione del Ministro degli affari esteri.
D.P.R. 6 luglio 2001, n. 307, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 6 luglio 2001, n. 307, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro per i beni e le attività culturali. collaborazione del Ministro per i beni e le attività culturali.
D.P.R. 25 luglio 2001, n. 315, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 25 luglio 2001, n. 315, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro della giustizia. collaborazione del Ministro della giustizia.
D.P.R. 7 settembre 2001, n. 398, relativo agli uffici centrali di D.P.R. 7 settembre 2001, n. 398, relativo agli uffici centrali di
livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno. livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno.
D.P.R. 21 marzo 2002, n. 98, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 21 marzo 2002, n. 98, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro dell'interno. collaborazione del Ministro dell'interno.
D.P.R. 26 marzo 2002, n. 128, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 26 marzo 2002, n. 128, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro dell'istruzione, dell'università e collaborazione del Ministro dell'istruzione, dell'università e
della ricerca. della ricerca.
D.P.R. 14 ottobre 2003 n. 316, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 14 ottobre 2003 n. 316, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del vice Ministro delle attività produttive. collaborazione del vice Ministro delle attività produttive.
D.P.R. 24 febbraio 2006, n.162, relativo agli uffici di diretta D.P.R. 24 febbraio 2006, n.162, relativo agli uffici di diretta
collaborazione del Ministro della difesa. collaborazione del Ministro della difesa.
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Art. 15 Art. 15
Dirigenti Dirigenti
(Art. 15 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 15 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 4 del d.lgs n. 470 del 1993 e dall'art. 4 del d.lgs n. 470 del 1993 e
successivamente modificato dall'art. 10 del d.lgs successivamente modificato dall'art. 10 del d.lgs
n. 80 del 1998; Art. 27 del d.lgs n. 29 del 1993, n. 80 del 1998; Art. 27 del d.lgs n. 29 del 1993,
commi 1 e 3, come sostituiti dall'art. 7 del d.lgs commi 1 e 3, come sostituiti dall'art. 7 del d.lgs
n. 470 del 1993) n. 470 del 1993)
1. Nelle amministrazioni pubbliche di cui al 1. Nelle amministrazioni pubbliche di cui al
presente capo, la dirigenza è articolata nelle due presente capo, la dirigenza è articolata nelle due
fasce dei ruoli di cui all'articolo 23. Restano salve fasce dei ruoli di cui all'articolo 23. Restano salve
le particolari disposizioni concernenti le carriere le particolari disposizioni concernenti le carriere
diplomatica e prefettizia e le carriere delle Forze diplomatica e prefettizia e le carriere delle Forze
di polizia e delle Forze armate. Per le di polizia e delle Forze armate. Per le
amministrazioni dello Stato, anche ad amministrazioni dello Stato, anche ad
ordinamento autonomo, è fatto salvo quanto ordinamento autonomo, è fatto salvo quanto
previsto dall'articolo 6 (1). previsto dall'articolo 6 (1).
2. Nelle istituzioni e negli enti di ricerca e 2. Nelle istituzioni e negli enti di ricerca e
sperimentazione nonché negli altri istituti sperimentazione nonché negli altri istituti
pubblici di cui al sesto comma dell'articolo 33 pubblici di cui al sesto comma dell'articolo 33
della Costituzione, le attribuzioni della dirigenza della Costituzione, le attribuzioni della dirigenza
amministrativa non si estendono alla gestione amministrativa non si estendono alla gestione
della ricerca e dell'insegnamento. della ricerca e dell'insegnamento.
3. In ciascuna struttura organizzativa non 3. In ciascuna struttura organizzativa non
affidata alla direzione del dirigente generale, il affidata alla direzione del dirigente generale, il
dirigente preposto all'ufficio di più elevato livello dirigente preposto all'ufficio di più elevato livello
è sovraordinato al dirigente preposto ad ufficio di è sovraordinato al dirigente preposto ad ufficio di
livello inferiore. livello inferiore.
4. Per le regioni, il dirigente cui sono conferite 4. Per le regioni, il dirigente cui sono conferite
funzioni di coordinamento è sovraordinato, funzioni di coordinamento è sovraordinato,
limitatamente alla durata dell'incarico, al limitatamente alla durata dell'incarico, al
restante personale dirigenziale. restante personale dirigenziale.
5. Per il Consiglio di Stato e per i tribunali 5. Per il Consiglio di Stato e per i tribunali
amministrativi regionali, per la Corte dei conti e amministrativi regionali, per la Corte dei conti e
per l'Avvocatura generale dello Stato, le per l'Avvocatura generale dello Stato, le
attribuzioni che il presente decreto demanda agli attribuzioni che il presente decreto demanda agli
organi di Governo sono di competenza organi di Governo sono di competenza
rispettivamente, del Presidente del Consiglio di rispettivamente, del Presidente del Consiglio di
Stato, del Presidente della Corte dei conti e Stato, del Presidente della Corte dei conti e
dell'Avvocato generale dello Stato; le attribuzioni dell'Avvocato generale dello Stato; le attribuzioni
che il presente decreto demanda ai dirigenti che il presente decreto demanda ai dirigenti
preposti ad uffici dirigenziali di livello generale preposti ad uffici dirigenziali di livello generale
sono di competenza dei segretari generali dei sono di competenza dei segretari generali dei
predetti istituti. predetti istituti.

(1) Comma modificato dall'articolo 3, comma 8, lettera a), (1) Comma modificato dall'articolo 3, comma 8, lettera a),
della legge 15 luglio 2002, n. 145. della legge 15 luglio 2002, n. 145.
Art. 16 Art. 16
Funzioni dei dirigenti di uffici dirigenziali generali Funzioni dei dirigenti di uffici dirigenziali generali
(Art. 16 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 16 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 9 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi prima dall'art. 9 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi
dall'art. 11 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 11 del d.lgs n. 80 del 1998 e
successivamente modificato dall'art. 4 del d.lgs successivamente modificato dall'art. 4 del d.lgs
n. 387 del 1998) n. 387 del 1998)
1. I dirigenti di uffici dirigenziali generali, 1. I dirigenti di uffici dirigenziali generali,
comunque denominati, nell'ambito di quanto comunque denominati, nell'ambito di quanto
stabilito dall'articolo 4 esercitano, fra gli altri, i stabilito dall'articolo 4 esercitano, fra gli altri, i
seguenti compiti e poteri: seguenti compiti e poteri:
a) formulano proposte ed esprimono pareri al a) formulano proposte ed esprimono pareri al
Ministro, nelle materie di sua competenza; Ministro, nelle materie di sua competenza;
b) curano l'attuazione dei piani, programmi e a-bis) propongono le risorse e i profili
direttive generali definite dal Ministro e professionali necessari allo svolgimento dei
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attribuiscono ai dirigenti gli incarichi e la compiti dell'ufficio cui sono preposti anche
responsabilità di specifici progetti e gestioni; al fine dell'elaborazione del documento di
definiscono gli obiettivi che i dirigenti devono programmazione triennale del fabbisogno di
perseguire e attribuiscono le conseguenti risorse personale di cui all'articolo 6, comma 4 (1);
umane, finanziarie e materiali; b) curano l'attuazione dei piani, programmi e
c) adottano gli atti relativi all'organizzazione direttive generali definite dal Ministro e
degli uffici di livello dirigenziale non generale; attribuiscono ai dirigenti gli incarichi e la
d) adottano gli atti e i provvedimenti responsabilità di specifici progetti e gestioni;
amministrativi ed esercitano i poteri di spesa e definiscono gli obiettivi che i dirigenti devono
quelli di acquisizione delle entrate rientranti nella perseguire e attribuiscono le conseguenti risorse
competenza dei propri uffici, salvo quelli delegati umane, finanziarie e materiali;
ai dirigenti; c) adottano gli atti relativi all'organizzazione
e) dirigono, coordinano e controllano l'attività dei degli uffici di livello dirigenziale non generale;
dirigenti e dei responsabili dei procedimenti d) adottano gli atti e i provvedimenti
amministrativi, anche con potere sostitutivo in amministrativi ed esercitano i poteri di spesa e
caso di inerzia, e propongono l'adozione, nei quelli di acquisizione delle entrate rientranti nella
confronti dei dirigenti, delle misure previste competenza dei propri uffici, salvo quelli delegati
dall'articolo 21; ai dirigenti;
f) promuovono e resistono alle liti ed hanno il e) dirigono, coordinano e controllano l'attività dei
potere di conciliare e di transigere, fermo dirigenti e dei responsabili dei procedimenti
restando quanto disposto dall'articolo 12, comma amministrativi, anche con potere sostitutivo in
1, della legge 3 aprile 1979, n. 103; caso di inerzia, e propongono l'adozione, nei
g) richiedono direttamente pareri agli organi confronti dei dirigenti, delle misure previste
consultivi dell'amministrazione e rispondono ai dall'articolo 21;
rilievi degli organi di controllo sugli atti di f) promuovono e resistono alle liti ed hanno il
competenza; potere di conciliare e di transigere, fermo
h) svolgono le attività di organizzazione e restando quanto disposto dall'articolo 12, comma
gestione del personale e di gestione dei rapporti 1, della legge 3 aprile 1979, n. 103;
sindacali e di lavoro; g) richiedono direttamente pareri agli organi
i) decidono sui ricorsi gerarchici contro gli atti e i consultivi dell'amministrazione e rispondono ai
provvedimenti amministrativi non definitivi dei rilievi degli organi di controllo sugli atti di
dirigenti; competenza;
l) curano i rapporti con gli uffici dell'Unione h) svolgono le attività di organizzazione e
europea e degli organismi internazionali nelle gestione del personale e di gestione dei rapporti
materie di competenza secondo le specifiche sindacali e di lavoro;
direttive dell'organo di direzione politica, i) decidono sui ricorsi gerarchici contro gli atti e i
sempreché tali rapporti non siano espressamente provvedimenti amministrativi non definitivi dei
affidati ad apposito ufficio o organo. dirigenti;
2. I dirigenti di uffici dirigenziali generali l) curano i rapporti con gli uffici dell'Unione
riferiscono al Ministro sull'attività da essi svolta europea e degli organismi internazionali nelle
correntemente e in tutti i casi in cui il Ministro lo materie di competenza secondo le specifiche
richieda o lo ritenga opportuno. direttive dell'organo di direzione politica,
3. L'esercizio dei compiti e dei poteri di cui al sempreché tali rapporti non siano espressamente
comma 1 può essere conferito anche a dirigenti affidati ad apposito ufficio o organo.
preposti a strutture organizzative comuni a più l-bis) concorrono alla definizione di misure
amministrazioni pubbliche, ovvero alla attuazione idonee a prevenire e contrastare i fenomeni
di particolari programmi, progetti e gestioni. di corruzione e a controllarne il rispetto da
4. Gli atti e i provvedimenti adottati dai dirigenti parte dei dipendenti dell'ufficio cui sono
preposti al vertice dell'amministrazione e dai preposti (2).
dirigenti di uffici dirigenziali generali di cui al 2. I dirigenti di uffici dirigenziali generali
presente articolo non sono suscettibili di ricorso riferiscono al Ministro sull'attività da essi svolta
gerarchico. correntemente e in tutti i casi in cui il Ministro lo
5. Gli ordinamenti delle amministrazioni richieda o lo ritenga opportuno.
pubbliche al cui vertice è preposto un segretario 3. L'esercizio dei compiti e dei poteri di cui al
generale, capo dipartimento o altro dirigente comma 1 può essere conferito anche a dirigenti
comunque denominato, con funzione di preposti a strutture organizzative comuni a più
coordinamento di uffici dirigenziali di livello amministrazioni pubbliche, ovvero alla attuazione
generale, ne definiscono i compiti ed i poteri. di particolari programmi, progetti e gestioni.
4. Gli atti e i provvedimenti adottati dai dirigenti
preposti al vertice dell'amministrazione e dai
dirigenti di uffici dirigenziali generali di cui al
presente articolo non sono suscettibili di ricorso
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gerarchico.
5. Gli ordinamenti delle amministrazioni
pubbliche al cui vertice è preposto un segretario
generale, capo dipartimento o altro dirigente
comunque denominato, con funzione di
coordinamento di uffici dirigenziali di livello
generale, ne definiscono i compiti ed i poteri.

(1) Lettera inserita dall'articolo 38, comma 1, lettera a), del


D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(2) Lettera inserita dall'articolo 38, comma 1, lettera b), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
Art. 17 Art. 17
Funzioni dei dirigenti Funzioni dei dirigenti
(Art. 17 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 17 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 10 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi prima dall'art. 10 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi
dall'art. 12 del d.lgs n. 80 del 1998) dall'art. 12 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. I dirigenti, nell'ambito di quanto stabilito 1. I dirigenti, nell'ambito di quanto stabilito
dall'articolo 4 esercitano, fra gli altri, i seguenti dall'articolo 4 esercitano, fra gli altri, i seguenti
compiti e poteri: compiti e poteri:
a) formulano proposte ed esprimono pareri ai a) formulano proposte ed esprimono pareri ai
dirigenti degli uffici dirigenziali generali; dirigenti degli uffici dirigenziali generali;
b) curano l'attuazione dei progetti e delle b) curano l'attuazione dei progetti e delle
gestioni ad essi assegnati dai dirigenti degli uffici gestioni ad essi assegnati dai dirigenti degli uffici
dirigenziali generali, adottando i relativi atti e dirigenziali generali, adottando i relativi atti e
provvedimenti amministrativi ed esercitando i provvedimenti amministrativi ed esercitando i
poteri di spesa e di acquisizione delle entrate; poteri di spesa e di acquisizione delle entrate;
c) svolgono tutti gli altri compiti ad essi delegati c) svolgono tutti gli altri compiti ad essi delegati
dai dirigenti degli uffici dirigenziali generali; dai dirigenti degli uffici dirigenziali generali;
d) dirigono, coordinano e controllano l'attività d) dirigono, coordinano e controllano l'attività
degli uffici che da essi dipendono e dei degli uffici che da essi dipendono e dei
responsabili dei procedimenti amministrativi, responsabili dei procedimenti amministrativi,
anche con poteri sostitutivi in caso di inerzia; anche con poteri sostitutivi in caso di inerzia;
e) provvedono alla gestione del personale e delle d-bis) concorrono all'individuazione delle
risorse finanziarie e strumentali assegnate ai risorse e dei profili professionali necessari
propri uffici. allo svolgimento dei compiti dell'ufficio cui
1-bis. I dirigenti, per specifiche e comprovate sono preposti anche al fine
ragioni di servizio, possono delegare per un dell'elaborazione del documento di
periodo di tempo determinato, con atto scritto e programmazione triennale del fabbisogno di
motivato, alcune delle competenze comprese personale di cui all'articolo 6, comma 4 (1);
nelle funzioni di cui alle lettere b), d) ed e) del e) provvedono alla gestione del personale e delle
comma 1 a dipendenti che ricoprano le posizioni risorse finanziarie e strumentali assegnate ai
funzionali più elevate nell'ambito degli uffici ad propri uffici, anche ai sensi di quanto previsto
essi affidati. Non si applica in ogni caso l'articolo all'articolo 16, comma 1, lettera l-bis (2).
2103 del codice civile (1). e-bis) effettuano la valutazione del
personale assegnato ai propri uffici, nel
(1) Comma aggiunto dall'articolo 2 della legge 15 luglio rispetto del principio del merito, ai fini della
2002, n. 145.
progressione economica e tra le aree,
nonché della corresponsione di indennità e
premi incentivanti (3).
1-bis. I dirigenti, per specifiche e comprovate
ragioni di servizio, possono delegare per un
periodo di tempo determinato, con atto scritto e
motivato, alcune delle competenze comprese
nelle funzioni di cui alle lettere b), d) ed e) del
comma 1 a dipendenti che ricoprano le posizioni
funzionali più elevate nell'ambito degli uffici ad
essi affidati. Non si applica in ogni caso l'articolo
2103 del codice civile (4).

(1) Lettera inserita dall'articolo 39, comma 1, lettera a), del


D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(2) Lettera modificata dall'articolo 39, comma 1, lettera b),
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del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.


(3) Lettera inserita dall'articolo 39, comma 1, lettera c), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(4) Comma aggiunto dall'articolo 2 della legge 15 luglio
2002, n. 145.
Art. 17 bis Art. 17 bis
Vicedirigenza (1) Vicedirigenza (1)
1. La contrattazione collettiva del comparto 1. La contrattazione collettiva del comparto
Ministeri disciplina l'istituzione di un'apposita Ministeri disciplina l'istituzione di un'apposita
separata area della vicedirigenza nella quale è separata area della vicedirigenza nella quale è
ricompreso il personale laureato appartenente ricompreso il personale laureato appartenente
alle posizioni C2 e C3, che abbia maturato alle posizioni C2 e C3, che abbia maturato
complessivamente cinque anni di anzianità in complessivamente cinque anni di anzianità in
dette posizioni o nelle corrispondenti qualifiche dette posizioni o nelle corrispondenti qualifiche
VIII e IX del precedente ordinamento. In sede di VIII e IX del precedente ordinamento. In sede di
prima applicazione la disposizione di cui al prima applicazione la disposizione di cui al
presente comma si estende al personale non presente comma si estende al personale non
laureato che, in possesso degli altri requisiti laureato che, in possesso degli altri requisiti
richiesti, sia risultato vincitore di procedure richiesti, sia risultato vincitore di procedure
concorsuali per l'accesso alla ex carriera direttiva concorsuali per l'accesso alla ex carriera direttiva
anche speciale. I dirigenti possono delegare ai anche speciale. I dirigenti possono delegare ai
vice dirigenti parte delle competenze di cui vice dirigenti parte delle competenze di cui
all'articolo 17 (2) (3). all'articolo 17 (2) (3).
2. La disposizione di cui al comma 1 si applica, 2. La disposizione di cui al comma 1 si applica,
ove compatibile, al personale dipendente dalle ove compatibile, al personale dipendente dalle
altre amministrazioni di cui all'articolo 1, comma altre amministrazioni di cui all'articolo 1, comma
2, appartenente a posizioni equivalenti alle 2, appartenente a posizioni equivalenti alle
posizioni C2 e C3 del comparto Ministeri; posizioni C2 e C3 del comparto Ministeri;
l'equivalenza delle posizioni è definita con l'equivalenza delle posizioni è definita con
decreto del Ministro per la funzione pubblica, di decreto del Ministro per la funzione pubblica, di
concerto con il Ministro dell'economia e delle concerto con il Ministro dell'economia e delle
finanze. Restano salve le competenze delle finanze. Restano salve le competenze delle
regioni e degli enti locali secondo quanto stabilito regioni e degli enti locali secondo quanto stabilito
dall'articolo 27. dall'articolo 27.

(1) Articolo inserito dall'articolo 7, comma 3, della legge 15 (1) Articolo inserito dall'articolo 7, comma 3, della legge 15
luglio 2002, n. 145. Per l'interpretazione del presente luglio 2002, n. 145. Per l'interpretazione del presente
articolo, vedi l'articolo 8 della Legge 4 marzo 2009, n. 15. articolo, vedi l'articolo 8 della Legge 4 marzo 2009, n. 15.
(2) Comma modificato dall'articolo 14-octies del D.L. 30 (2) Comma modificato dall'articolo 14-octies del D.L. 30
giugno 2005, n. 115. giugno 2005, n. 115.
(3) A norma dell'articolo 1, comma 227, della legge 23 (3) A norma dell'articolo 1, comma 227, della legge 23
dicembre 2005, n. 266, per il personale del comparto dicembre 2005, n. 266, per il personale del comparto
Ministeri è stanziata la somma di 15 milioni di euro per l'anno Ministeri è stanziata la somma di 15 milioni di euro per l'anno
2006 e di 20 milioni di euro a decorrere dall'anno 2007. 2006 e di 20 milioni di euro a decorrere dall'anno 2007.
Art. 18 Art. 18
Criteri di rilevazione e analisi dei costi e dei Criteri di rilevazione e analisi dei costi e dei
rendimenti rendimenti
(Art. 18 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 18 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 5 del d.lgs n. 470 del 1993) dall'art. 5 del d.lgs n. 470 del 1993)
1. Sulla base delle indicazioni di cui all'articolo 59 1. Sulla base delle indicazioni di cui all'articolo 59
del presente decreto, i dirigenti preposti ad uffici del presente decreto, i dirigenti preposti ad uffici
dirigenziali di livello generale adottano misure dirigenziali di livello generale adottano misure
organizzative idonee a consentire la rilevazione e organizzative idonee a consentire la rilevazione e
l'analisi dei costi e dei rendimenti dell'attività l'analisi dei costi e dei rendimenti dell'attività
amministrativa, della gestione e delle decisioni amministrativa, della gestione e delle decisioni
organizzative. organizzative.
2. II Dipartimento della funzione pubblica può 2. II Dipartimento della funzione pubblica può
chiedere all'Istituto nazionale di statistica - chiedere all'Istituto nazionale di statistica -
ISTAT l'elaborazione di norme tecniche e criteri ISTAT l'elaborazione di norme tecniche e criteri
per le rilevazioni ed analisi di cui al comma 1 e, per le rilevazioni ed analisi di cui al comma 1 e,
al Centro nazionale per l'informatica nella al Centro nazionale per l'informatica nella
pubblica amministrazione, l'elaborazione di pubblica amministrazione, l'elaborazione di
procedure informatiche standardizzate allo scopo procedure informatiche standardizzate allo scopo
di evidenziare gli scostamenti dei costi e dei di evidenziare gli scostamenti dei costi e dei
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rendimenti rispetto a valori medi e "standards" rendimenti rispetto a valori medi e "standards"
(1). (1).

(1) A norma dell'articolo 176, comma 6 del D.Lgs. 30 giugno (1) A norma dell'articolo 176, comma 6 del D.Lgs. 30 giugno
2003, n. 196 la precedente denominazione dell'Autorità per 2003, n. 196 la precedente denominazione dell'Autorità per
l'informatica nella pubblica amministrazione è così sostituita. l'informatica nella pubblica amministrazione è così sostituita.
Art. 19 Art. 19
Incarichi di funzioni dirigenziali Incarichi di funzioni dirigenziali
(Art. 19 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 19 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 11 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi prima dall'art. 11 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi
dall'art. 13 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 13 del d.lgs n. 80 del 1998 e
successivamente modificato dall'art. 5 del d.lgs successivamente modificato dall'art. 5 del d.lgs
n. 387 del 1998) n. 387 del 1998)
1. Per il conferimento di ciascun incarico di 1. Ai fini del conferimento di ciascun
funzione dirigenziale si tiene conto, in relazione incarico di funzione dirigenziale si tiene
alla natura e alle caratteristiche degli obiettivi conto, in relazione alla natura e alle
prefissati, delle attitudini e delle capacità caratteristiche degli obiettivi prefissati ed
professionali del singolo dirigente, valutate anche alla complessità della struttura interessata,
in considerazione dei risultati conseguiti con delle attitudini e delle capacità professionali
riferimento agli obiettivi fissati nella direttiva del singolo dirigente, dei risultati conseguiti
annuale e negli altri atti di indirizzo del Ministro. in precedenza nell'amministrazione di
Al conferimento degli incarichi e al passaggio ad appartenenza e della relativa valutazione,
incarichi diversi non si applica l'articolo 2103 del delle specifiche competenze organizzative
codice civile (1). possedute, nonché delle esperienze di
2. Tutti gli incarichi di funzione dirigenziale nelle direzione eventualmente maturate
amministrazioni dello Stato, anche ad all'estero, presso il settore privato o presso
ordinamento autonomo, sono conferiti secondo le altre amministrazioni pubbliche, purché
disposizioni del presente articolo. Con il attinenti al conferimento dell'incarico. Al
provvedimento di conferimento dell'incarico, conferimento degli incarichi e al passaggio
ovvero con separato provvedimento del ad incarichi diversi non si applica l'articolo
Presidente del Consiglio dei ministri o del 2103 del codice civile (1).
Ministro competente per gli incarichi di cui al 1-bis. L'amministrazione rende conoscibili,
comma 3, sono individuati l'oggetto dell'incarico anche mediante pubblicazione di apposito
e gli obiettivi da conseguire, con riferimento alle avviso sul sito istituzionale, il numero e la
priorità, ai piani e ai programmi definiti tipologia dei posti di funzione che si
dall'organo di vertice nei propri atti di indirizzo e rendono disponibili nella dotazione organica
alle eventuali modifiche degli stessi che ed i criteri di scelta; acquisisce le
intervengano nel corso del rapporto, nonché la disponibilità dei dirigenti interessati e le
durata dell'incarico, che deve essere correlata valuta (2).
agli obiettivi prefissati e che, comunque, non può 1-ter. Gli incarichi dirigenziali possono
essere inferiore a tre anni né eccedere il termine essere revocati esclusivamente nei casi e
di cinque anni. Gli incarichi sono rinnovabili. Al con le modalità di cui all'articolo 21, comma
provvedimento di conferimento dell'incarico 1, secondo periodo. L'amministrazione che,
accede un contratto individuale con cui è definito in dipendenza dei processi di
il corrispondente trattamento economico, nel riorganizzazione ovvero alla scadenza, in
rispetto dei principi definiti dall'articolo 24. È assenza di una valutazione negativa, non
sempre ammessa la risoluzione consensuale del intende confermare l'incarico conferito al
rapporto (2). dirigente, è tenuta a darne idonea e
3. Gli incarichi di Segretario generale di motivata comunicazione al dirigente stesso
ministeri, gli incarichi di direzione di strutture con un preavviso congruo, prospettando i
articolate al loro interno in uffici dirigenziali posti disponibili per un nuovo incarico (3).
generali e quelli di livello equivalente sono 2. Tutti gli incarichi di funzione dirigenziale nelle
conferiti con decreto del Presidente della amministrazioni dello Stato, anche ad
Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ordinamento autonomo, sono conferiti secondo le
ministri, su proposta del Ministro competente, a disposizioni del presente articolo. Con il
dirigenti della prima fascia dei ruoli di cui provvedimento di conferimento dell'incarico,
all'articolo 23 o, con contratto a tempo ovvero con separato provvedimento del
determinato, a persone in possesso delle Presidente del Consiglio dei ministri o del
specifiche qualità professionali richieste dal Ministro competente per gli incarichi di cui al
comma 6 (3). comma 3, sono individuati l'oggetto dell'incarico
4. Gli incarichi di funzione dirigenziale di livello e gli obiettivi da conseguire, con riferimento alle
generale sono conferiti con decreto del priorità, ai piani e ai programmi definiti
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dall'organo di vertice nei propri atti di indirizzo e
del Ministro competente, a dirigenti della prima alle eventuali modifiche degli stessi che
fascia dei ruoli di cui all'articolo 23 o, in misura intervengano nel corso del rapporto, nonché la
non superiore al 70 per cento della relativa durata dell'incarico, che deve essere correlata
dotazione, agli altri dirigenti appartenenti ai agli obiettivi prefissati e che, comunque, non può
medesimi ruoli ovvero, con contratto a tempo essere inferiore a tre anni né eccedere il termine
determinato, a persone in possesso delle di cinque anni. La durata dell'incarico può
specifiche qualità professionali richieste dal essere inferiore a tre anni se coincide con il
comma 6 (4). conseguimento del limite di età per il
4-bis. I criteri di conferimento degli incarichi di collocamento a riposo dell'interessato. Gli
funzione dirigenziale di livello generale, conferiti incarichi sono rinnovabili. Al provvedimento di
ai sensi del comma 4 del presente articolo, conferimento dell'incarico accede un contratto
tengono conto delle condizioni di pari opportunità individuale con cui è definito il corrispondente
di cui all'articolo 7 (5). trattamento economico, nel rispetto dei principi
5. Gli incarichi di direzione degli uffici di livello definiti dall'articolo 24. È sempre ammessa la
dirigenziale sono conferiti, dal dirigente risoluzione consensuale del rapporto. In caso di
dell'ufficio di livello dirigenziale generale, ai primo conferimento ad un dirigente della
dirigenti assegnati al suo ufficio ai sensi seconda fascia di incarichi di uffici
dell'articolo 4, comma 1, lettera c). dirigenziali generali o di funzioni
5-bis. Gli incarichi di cui ai commi da 1 a 5 equiparate, la durata dell'incarico è pari a
possono essere conferiti, da ciascuna tre anni. Resta fermo che per i dipendenti
amministrazione, entro il limite del 10 per cento statali titolari di incarichi di funzioni
della dotazione organica dei dirigenti dirigenziali ai sensi del presente articolo, ai
appartenenti alla prima fascia dei ruoli di cui fini dell'applicazione dell'articolo 43,
all'articolo 23 e del 5 per cento della dotazione comma 1, del decreto del Presidente della
organica di quelli appartenenti alla seconda Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092, e
fascia, anche a dirigenti non appartenenti ai ruoli successive modificazioni, l'ultimo stipendio
di cui al medesimo articolo 23, purché dipendenti va individuato nell'ultima retribuzione
delle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma percepita in relazione all'incarico svolto (4).
2, ovvero di organi costituzionali, previo 3. Gli incarichi di Segretario generale di
collocamento fuori ruolo, comando o analogo ministeri, gli incarichi di direzione di strutture
provvedimento secondo i rispettivi ordinamenti articolate al loro interno in uffici dirigenziali
(6). generali e quelli di livello equivalente sono
5-ter. I criteri di conferimento degli incarichi di conferiti con decreto del Presidente della
direzione degli uffici di livello dirigenziale, Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei
conferiti ai sensi del comma 5 del presente ministri, su proposta del Ministro competente, a
articolo, tengono conto delle condizioni di pari dirigenti della prima fascia dei ruoli di cui
opportunità di cui all'articolo 7 (7). all'articolo 23 o, con contratto a tempo
6. Gli incarichi di cui ai commi da 1 a 5 possono determinato, a persone in possesso delle
essere conferiti, da ciascuna amministrazione, specifiche qualità professionali e nelle
entro il limite del 10 per cento della dotazione percentuali previste dal comma 6 (5).
organica dei dirigenti appartenenti alla prima 4. Gli incarichi di funzione dirigenziale di livello
fascia dei ruoli di cui all'articolo 23 e dell'8 per generale sono conferiti con decreto del
cento della dotazione organica di quelli Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta
appartenenti alla seconda fascia, a tempo del Ministro competente, a dirigenti della prima
determinato ai soggetti indicati dal presente fascia dei ruoli di cui all'articolo 23 o, in misura
comma. La durata di tali incarichi, comunque, non superiore al 70 per cento della relativa
non può eccedere, per gli incarichi di funzione dotazione, agli altri dirigenti appartenenti ai
dirigenziale di cui ai commi 3 e 4, il termine di medesimi ruoli ovvero, con contratto a tempo
tre anni, e, per gli altri incarichi di funzione determinato, a persone in possesso delle
dirigenziale, il termine di cinque anni. Tali specifiche qualità professionali richieste dal
incarichi sono conferiti a persone di particolare e comma 6 (6).
comprovata qualificazione professionale, che 4-bis. I criteri di conferimento degli incarichi di
abbiano svolto attività in organismi ed enti funzione dirigenziale di livello generale, conferiti
pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o ai sensi del comma 4 del presente articolo,
private con esperienza acquisita per almeno un tengono conto delle condizioni di pari opportunità
quinquennio in funzioni dirigenziali, o che di cui all'articolo 7 (7).
abbiano conseguito una particolare 5. Gli incarichi di direzione degli uffici di livello
specializzazione professionale, culturale e dirigenziale sono conferiti, dal dirigente
scientifica desumibile dalla formazione dell'ufficio di livello dirigenziale generale, ai
universitaria e postuniversitaria, da pubblicazioni dirigenti assegnati al suo ufficio ai sensi
scientifiche o da concrete esperienze di lavoro dell'articolo 4, comma 1, lettera c).
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

maturate, anche presso amministrazioni statali, 5-bis. Gli incarichi di cui ai commi da 1 a 5
ivi comprese quelle che conferiscono gli incarichi, possono essere conferiti, da ciascuna
in posizioni funzionali previste per l'accesso alla amministrazione, entro il limite del 10 per cento
dirigenza, o che provengano dai settori della della dotazione organica dei dirigenti
ricerca, della docenza universitaria, delle appartenenti alla prima fascia dei ruoli di cui
magistrature e dei ruoli degli avvocati e all'articolo 23 e del 5 per cento della dotazione
procuratori dello Stato. Il trattamento economico organica di quelli appartenenti alla seconda
può essere integrato da una indennità fascia, anche a dirigenti non appartenenti ai ruoli
commisurata alla specifica qualificazione di cui al medesimo articolo 23, purché dipendenti
professionale, tenendo conto della temporaneità delle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma
del rapporto e delle condizioni di mercato relative 2, ovvero di organi costituzionali, previo
alle specifiche competenze professionali. Per il collocamento fuori ruolo, comando o analogo
periodo di durata dell'incarico, i dipendenti delle provvedimento secondo i rispettivi ordinamenti
pubbliche amministrazioni sono collocati in (8).
aspettativa senza assegni, con riconoscimento 5-ter. I criteri di conferimento degli incarichi di
dell'anzianità di servizio (8). direzione degli uffici di livello dirigenziale,
[ 7. Gli incarichi di direzione degli uffici conferiti ai sensi del comma 5 del presente
dirigenziali di cui ai commi precedenti sono articolo, tengono conto delle condizioni di pari
revocati nelle ipotesi di responsabilità opportunità di cui all'articolo 7 (9).
dirigenziale per inosservanza delle direttive 6. Gli incarichi di cui ai commi da 1 a 5 possono
generali e per i risultati negativi dell'attività essere conferiti, da ciascuna amministrazione,
amministrativa e della gestione, disciplinate entro il limite del 10 per cento della dotazione
dall'articolo 21, ovvero nel caso di risoluzione organica dei dirigenti appartenenti alla prima
consensuale del contratto individuale di cui fascia dei ruoli di cui all'articolo 23 e dell'8 per
all'articolo 24, comma 2.] (9) cento della dotazione organica di quelli
8. Gli incarichi di funzione dirigenziale di cui al appartenenti alla seconda fascia, a tempo
comma 3 , al comma 5-bis, limitatamente al determinato ai soggetti indicati dal presente
personale non appartenente ai ruoli di cui comma. La durata di tali incarichi, comunque,
all’articolo 23, e al comma 6, cessano decorsi non può eccedere, per gli incarichi di funzione
novanta giorni dal voto sulla fiducia al Governo dirigenziale di cui ai commi 3 e 4, il termine di
(10). tre anni, e, per gli altri incarichi di funzione
9. Degli incarichi di cui ai commi 3 e 4 è data dirigenziale, il termine di cinque anni. Tali
comunicazione al Senato della Repubblica ed alla incarichi sono conferiti, fornendone esplicita
Camera dei deputati, allegando una scheda motivazione, a persone di particolare e
relativa ai titoli ed alle esperienze professionali comprovata qualificazione professionale,
dei soggetti prescelti. non rinvenibile nei ruoli
10. I dirigenti ai quali non sia affidata la titolarità dell'Amministrazione, che abbiano svolto
di uffici dirigenziali svolgono, su richiesta degli attività in organismi ed enti pubblici o privati
organi di vertice delle amministrazioni che ne ovvero aziende pubbliche o private con
abbiano interesse, funzioni ispettive, di esperienza acquisita per almeno un quinquennio
consulenza, studio e ricerca o altri incarichi in funzioni dirigenziali, o che abbiano conseguito
specifici previsti dall'ordinamento, ivi compresi una particolare specializzazione professionale,
quelli presso i collegi di revisione degli enti culturale e scientifica desumibile dalla
pubblici in rappresentanza di amministrazioni formazione universitaria e postuniversitaria, da
ministeriali (11). pubblicazioni scientifiche e da concrete
11. Per la Presidenza del Consiglio dei ministri, esperienze di lavoro maturate per almeno
per il Ministero degli affari esteri nonché per le un quinquennio, anche presso amministrazioni
amministrazioni che esercitano competenze in statali, ivi comprese quelle che conferiscono gli
materia di difesa e sicurezza dello Stato, di incarichi, in posizioni funzionali previste per
polizia e di giustizia, la ripartizione delle l'accesso alla dirigenza, o che provengano dai
attribuzioni tra livelli dirigenziali differenti è settori della ricerca, della docenza universitaria,
demandata ai rispettivi ordinamenti. delle magistrature e dei ruoli degli avvocati e
12. Per il personale di cui all'articolo 3, comma 1, procuratori dello Stato. Il trattamento economico
il conferimento degli incarichi di funzioni può essere integrato da una indennità
dirigenziali continuerà ad essere regolato commisurata alla specifica qualificazione
secondo i rispettivi ordinamenti di settore. professionale, tenendo conto della temporaneità
Restano ferme le disposizioni di cui all'articolo 2 del rapporto e delle condizioni di mercato relative
della legge 10 agosto 2000, n. 246 (12). alle specifiche competenze professionali. Per il
12-bis. Le disposizioni del presente articolo periodo di durata dell'incarico, i dipendenti delle
costituiscono norme non derogabili dai contratti pubbliche amministrazioni sono collocati in
o accordi collettivi (13). aspettativa senza assegni, con riconoscimento
dell'anzianità di servizio (10).
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

(1) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera a), 6-bis. Fermo restando il contingente
della legge 15 luglio 2002, n. 145.
complessivo dei dirigenti di prima o
(2) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera b),
della legge 15 luglio 2002, n. 145, e successivamente seconda fascia il quoziente derivante
modificato dall'articolo 14-sexies, comma 1, del D.L. 30 dall'applicazione delle percentuali previste
giugno 2005, n. 115. Vedi le ulteriori disposizioni del comma dai commi 4, 5-bis e 6, è arrotondato
2 del medesimo articolo 14-sexies.
all'unità inferiore, se il primo decimale è
(3) Comma modificato dall'articolo 3, comma 1, lettera c),
della legge 15 luglio 2002, n. 145. inferiore a cinque, o all'unità superiore, se
(4) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera d), esso è uguale o superiore a cinque (11).
della legge 15 luglio 2002, n. 145, e successivamente 6-ter. Il comma 6 ed il comma 6-bis si
modificato dall'articolo 3, comma 147, della legge 24
applicano alle amministrazioni di cui
dicembre 2003, n. 350.
(5) Comma inserito dall'articolo 3, comma 1, lettera e), della all'articolo 1, comma 2 (12).
legge 15 luglio 2002, n. 145. [ 7. Gli incarichi di direzione degli uffici
(6) Comma inserito dall'articolo 3, comma 1, lettera f), della dirigenziali di cui ai commi precedenti sono
legge 15 luglio 2002, n. 145. Vedi le disposizioni di cui
revocati nelle ipotesi di responsabilità
all'articolo 1, comma 10-bis, del D.L. 18 maggio 2006, n.
181. dirigenziale per inosservanza delle direttive
(7) Comma inserito dall'articolo 3, comma 1, lettera f), della generali e per i risultati negativi dell'attività
legge 15 luglio 2002, n. 145. amministrativa e della gestione, disciplinate
(8) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera g),
dall'articolo 21, ovvero nel caso di risoluzione
della legge 15 luglio 2002, n. 145, e successivamente
modificato dall'articolo 14-sexies del D.L. 30 giugno 2005, n. consensuale del contratto individuale di cui
115. L'articolo 33, comma 3, del D.L. 4 luglio 2006, n. 223, all'articolo 24, comma 2.] (13)
dispone che i limiti di età per il collocamento a riposo dei 8. Gli incarichi di funzione dirigenziale di cui al
dipendenti pubblici risultanti anche dall'applicazione
comma 3 [, al comma 5-bis, limitatamente al
dell'articolo 16, comma 1, del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n.
503, si applicano anche ai fini dell'attribuzione degli incarichi personale non appartenente ai ruoli di cui
dirigenziali di cui al presente comma. Vedi le disposizioni di all’articolo 23, e al comma 6,] cessano
cui all'articolo 1, comma 10-bis, del D.L. 18 maggio 2006, n. decorsi novanta giorni dal voto sulla fiducia al
181, all'articolo 1, comma 593, della legge 27 dicembre
Governo (14).
2006, n. 296 e all'articolo 1, comma 359, della legge 24
dicembre 2007, n. 244. 9. Degli incarichi di cui ai commi 3 e 4 è data
Il presente comma era stato ulteriormente modificato comunicazione al Senato della Repubblica ed alla
dall'articolo 15 del D.L. 10 gennaio 2006, n. 4, soppresso Camera dei deputati, allegando una scheda
successivamente dalla legge 9 marzo 2006 n. 80, in sede di
relativa ai titoli ed alle esperienze professionali
conversione. L'articolo 4 del D.L. 29 novembre 2004 n. 280,
non convertito in legge, aveva disposto l'interpretazione dei soggetti prescelti.
autentica delle norme contenute nel presente comma. 10. I dirigenti ai quali non sia affidata la titolarità
(9) Comma abrogato dall'articolo 3, comma 1, lettera h), di uffici dirigenziali svolgono, su richiesta degli
della legge 15 luglio 2002, n. 145.
organi di vertice delle amministrazioni che ne
(10) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera i),
della legge 15 luglio 2002, n. 145, e successivamente abbiano interesse, funzioni ispettive, di
modificato dall'articolo 2, comma 159, del D.L. 3 ottobre consulenza, studio e ricerca o altri incarichi
2006, n. 262. Vedi, anche, i commi 160 e 161 del medesimo specifici previsti dall'ordinamento, ivi compresi
articolo 2.
quelli presso i collegi di revisione degli enti
(11) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera l),
della legge 15 luglio 2002, n. 145. pubblici in rappresentanza di amministrazioni
(12) Comma modificato dall'articolo 3, comma 1, lettera m), ministeriali (15).
della legge 15 luglio 2002, n. 145. 11. Per la Presidenza del Consiglio dei ministri,
(13) Comma inserito dall'articolo 3, comma 1, lettera n),
per il Ministero degli affari esteri nonché per le
della legge 15 luglio 2002, n. 145.
amministrazioni che esercitano competenze in
materia di difesa e sicurezza dello Stato, di
polizia e di giustizia, la ripartizione delle
attribuzioni tra livelli dirigenziali differenti è
demandata ai rispettivi ordinamenti.
12. Per il personale di cui all'articolo 3, comma 1,
il conferimento degli incarichi di funzioni
dirigenziali continuerà ad essere regolato
secondo i rispettivi ordinamenti di settore.
Restano ferme le disposizioni di cui all'articolo 2
della legge 10 agosto 2000, n. 246 (16).
12-bis. Le disposizioni del presente articolo
costituiscono norme non derogabili dai contratti
o accordi collettivi (17).

(1) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera a),


della legge 15 luglio 2002, n. 145 e successivamente
dall'articolo 40, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 27 ottobre
2009, n. 150.
(2) Comma inserito dall'articolo 40, comma 1, lettera b), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

(3) Comma inserito dall'articolo 40, comma 1, lettera b), del


D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(4) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera b),
della legge 15 luglio 2002, n. 145, e successivamente
modificato dall'articolo 14-sexies, comma 1, del D.L. 30
giugno 2005, n. 115 e dall'articolo 40, comma 1, lettera c),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(5) Comma modificato dall'articolo 3, comma 1, lettera c),
della legge 15 luglio 2002, n. 145 e successivamente
dall'articolo 40, comma 1, lettera d), del D.Lgs. 27 ottobre
2009, n. 150.
(6) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera d),
della legge 15 luglio 2002, n. 145, e successivamente
modificato dall'articolo 3, comma 147, della legge 24
dicembre 2003, n. 350.
(7) Comma inserito dall'articolo 3, comma 1, lettera e), della
legge 15 luglio 2002, n. 145.
(8) Comma inserito dall'articolo 3, comma 1, lettera f), della
legge 15 luglio 2002, n. 145. Vedi le disposizioni di cui
all'articolo 1, comma 10-bis, del D.L. 18 maggio 2006, n.
181.
(9) Comma inserito dall'articolo 3, comma 1, lettera f), della
legge 15 luglio 2002, n. 145.
(10) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera g),
della legge 15 luglio 2002, n. 145, e successivamente
modificato dall'articolo 14-sexies del D.L. 30 giugno 2005, n.
115 e dall'articolo 40, comma 1, lettera e), del D.Lgs. 27
ottobre 2009, n. 150.. L'articolo 33, comma 3, del D.L. 4
luglio 2006, n. 223, dispone che i limiti di età per il
collocamento a riposo dei dipendenti pubblici risultanti anche
dall'applicazione dell'articolo 16, comma 1, del D.Lgs. 30
dicembre 1992, n. 503, si applicano anche ai fini
dell'attribuzione degli incarichi dirigenziali di cui al presente
comma. Vedi le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 10-
bis, del D.L. 18 maggio 2006, n. 181, all'articolo 1, comma
593, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e all'articolo 1,
comma 359, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
Il presente comma era stato ulteriormente modificato
dall'articolo 15 del D.L. 10 gennaio 2006, n. 4, soppresso
successivamente dalla legge 9 marzo 2006 n. 80, in sede di
conversione. L'articolo 4 del D.L. 29 novembre 2004 n. 280,
non convertito in legge, aveva disposto l'interpretazione
autentica delle norme contenute nel presente comma.
(11) Comma inserito dall'articolo 40, comma 1, lettera f), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(12) Comma inserito dall'articolo 40, comma 1, lettera f), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(13) Comma abrogato dall'articolo 3, comma 1, lettera h),
della legge 15 luglio 2002, n. 145.
(14) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera i),
della legge 15 luglio 2002, n. 145, e successivamente
modificato dall'articolo 2, comma 159, del D.L. 3 ottobre
2006, n. 262 e dall'articolo 40, comma 1, lettera g), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150. Vedi, anche, i commi 160 e
161 del medesimo articolo 2.
(15) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 1, lettera l),
della legge 15 luglio 2002, n. 145.
(16) Comma modificato dall'articolo 3, comma 1, lettera m),
della legge 15 luglio 2002, n. 145.
(17) Comma inserito dall'articolo 3, comma 1, lettera n),
della legge 15 luglio 2002, n. 145.
Art. 20 Art. 20
Verifica dei risultati Verifica dei risultati
(Art. 20 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 20 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 6 del d.lgs n. 470 del 1993 e dall'art. 6 del d.lgs n. 470 del 1993 e
successivamente modificato prima dall'art. 43, successivamente modificato prima dall'art. 43,
comma 1 del d.lgs n. 80 del 1998, poi dall'art. 6 comma 1 del d.lgs n. 80 del 1998, poi dall'art. 6
del d.lgs n. 387 del 1998 e, infine, dagli artt. 5, del d.lgs n. 387 del 1998 e, infine, dagli artt. 5,
comma 5 e 10, comma 2 del d.lgs n. 286 del comma 5 e 10, comma 2 del d.lgs n. 286 del
1999) 1999)
1. Per la Presidenza del Consiglio dei ministri e 1. Per la Presidenza del Consiglio dei ministri e
per le amministrazioni che esercitano per le amministrazioni che esercitano
competenze in materia di difesa e sicurezza dello competenze in materia di difesa e sicurezza dello
Stato, di polizia e di giustizia, le operazioni di cui Stato, di polizia e di giustizia, le operazioni di cui
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verifica sono effettuate dal Ministro per i dirigenti verifica sono effettuate dal Ministro per i dirigenti
e dal Consiglio dei ministri per i dirigenti preposti e dal Consiglio dei ministri per i dirigenti preposti
ad ufficio di livello dirigenziale generale. I termini ad ufficio di livello dirigenziale generale. I termini
e le modalità di attuazione del procedimento di e le modalità di attuazione del procedimento di
verifica dei risultati da parte del Ministro verifica dei risultati da parte del Ministro
competente e del Consiglio dei ministri sono competente e del Consiglio dei ministri sono
stabiliti rispettivamente con regolamento stabiliti rispettivamente con regolamento
ministeriale e con decreto del Presidente della ministeriale e con decreto del Presidente della
Repubblica adottato ai sensi dell'articolo 17 della Repubblica adottato ai sensi dell'articolo 17 della
legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive
modificazioni ed integrazioni, ovvero, fino alla modificazioni ed integrazioni, ovvero, fino alla
data di entrata in vigore di tale decreto, con data di entrata in vigore di tale decreto, con
provvedimenti dei singoli ministeri interessati. provvedimenti dei singoli ministeri interessati.

Art. 21 Art. 21
Responsabilità dirigenziale Responsabilità dirigenziale
(Art. 21, commi 1, 2 e 5 del d.lgs n. 29 del 1993, (Art. 21, commi 1, 2 e 5 del d.lgs n. 29 del 1993,
come sostituiti prima dall'art. 12 del d.lgs n. 546 come sostituiti prima dall'art. 12 del d.lgs n. 546
del 1993 e poi dall'art. 14 del d.lgs n. 80 del del 1993 e poi dall'art. 14 del d.lgs n. 80 del
1998 e successivamente modificati dall'art. 7 del 1998 e successivamente modificati dall'art. 7 del
d.lgs n. 387 del 1998) d.lgs n. 387 del 1998)
1. Il mancato raggiungimento degli obiettivi, 1. Il mancato raggiungimento degli obiettivi
ovvero l'inosservanza delle direttive imputabili al accertato attraverso le risultanze del
dirigente, valutati con i sistemi e le garanzie di sistema di valutazione di cui al Titolo II del
cui all'articolo 5 del decreto legislativo 30 luglio decreto legislativo di attuazione della legge
1999, n. 286, comportano, ferma restando 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
l'eventuale responsabilità disciplinare secondo la ottimizzazione della produttività del lavoro
disciplina contenuta nel contratto collettivo, pubblico e di efficienza e trasparenza delle
l'impossibilità di rinnovo dello stesso incarico pubbliche amministrazioni ovvero
dirigenziale. In relazione alla gravità dei casi, l'inosservanza delle direttive imputabili al
l'amministrazione può, inoltre, revocare l'incarico dirigente comportano, previa contestazione
collocando il dirigente a disposizione dei ruoli di e ferma restando l'eventuale responsabilità
cui all'articolo 23, ovvero recedere dal rapporto disciplinare secondo la disciplina contenuta
di lavoro secondo le disposizioni del contratto nel contratto collettivo, l'impossibilità di
collettivo (1). rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. In
[ 2. Nel caso di grave inosservanza delle direttive relazione alla gravità dei casi,
impartite dall'organo competente o di ripetuta l'amministrazione può inoltre, previa
valutazione negativa, ai sensi del comma 1, il contestazione e nel rispetto del principio del
dirigente, previa contestazione e contraddittorio, contraddittorio, revocare l'incarico
può essere escluso dal conferimento di ulteriori collocando il dirigente a disposizione dei
incarichi di livello dirigenziale corrispondente a ruoli di cui all'articolo 23 ovvero recedere
quello revocato, per un periodo non inferiore a dal rapporto di lavoro secondo le
due anni. Nei casi di maggiore gravità, disposizioni del contratto collettivo (1).
l'amministrazione può recedere dal rapporto di 1-bis. Al di fuori dei casi di cui al comma 1,
lavoro, secondo le disposizioni del codice civile e al dirigente nei confronti del quale sia stata
dei contratti collettivi.] (2) accertata, previa contestazione e nel
3. Restano ferme le disposizioni vigenti per il rispetto del principio del contraddittorio
personale delle qualifiche dirigenziali delle Forze secondo le procedure previste dalla legge e
di polizia, delle carriere diplomatica e prefettizia dai contratti collettivi nazionali, la colpevole
e delle Forze armate nonché del Corpo nazionale violazione del dovere di vigilanza sul
dei vigili del fuoco (3). rispetto, da parte del personale assegnato
ai propri uffici, degli standard quantitativi e
(1) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 2, lettera a), qualitativi fissati dall'amministrazione,
della legge 15 luglio 2002, n. 145.
conformemente agli indirizzi deliberati dalla
(2) Comma abrogato dall'articolo 3, comma 2, lettera b),
della legge 15 luglio 2002, n. 145. Commissione di cui all'articolo 13 del
(3) Comma modificato dall'articolo 73 del D.Lgs. 13 ottobre decreto legislativo di attuazione della legge
2005, n. 217, con la decorrenza indicata dall'articolo 175 del 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
medesimo D.Lgs. 217/2005.
ottimizzazione della produttività del lavoro
pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni, la retribuzione
di risultato è decurtata, sentito il Comitato
dei garanti, in relazione alla gravità della
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

violazione di una quota fino all'ottanta per


cento (2).
[ 2. Nel caso di grave inosservanza delle direttive
impartite dall'organo competente o di ripetuta
valutazione negativa, ai sensi del comma 1, il
dirigente, previa contestazione e contraddittorio,
può essere escluso dal conferimento di ulteriori
incarichi di livello dirigenziale corrispondente a
quello revocato, per un periodo non inferiore a
due anni. Nei casi di maggiore gravità,
l'amministrazione può recedere dal rapporto di
lavoro, secondo le disposizioni del codice civile e
dei contratti collettivi.] (3)
3. Restano ferme le disposizioni vigenti per il
personale delle qualifiche dirigenziali delle Forze
di polizia, delle carriere diplomatica e prefettizia
e delle Forze armate nonché del Corpo nazionale
dei vigili del fuoco (4).

(1) Comma sostituito dall'articolo 3, comma 2, lettera a),


della legge 15 luglio 2002, n. 145 e successivamente
dall'articolo 41, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 27 ottobre
2009, n. 150.
(2) Comma inserito dall'articolo 41, comma 1, lettera b), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(3) Comma abrogato dall'articolo 3, comma 2, lettera b),
della legge 15 luglio 2002, n. 145.
(4) Comma modificato dall'articolo 73 del D.Lgs. 13 ottobre
2005, n. 217, con la decorrenza indicata dall'articolo 175 del
medesimo D.Lgs. 217/2005.
Art. 22 Art. 22
Comitato dei garanti (1) Comitato dei garanti (1)
(Art. 21, comma 3 del d.lgs n. 29 del 1993, 1. I provvedimenti di cui all'articolo 21,
come sostituito dall'art. 14 del d.lgs n. 80 del commi 1 e 1-bis, sono adottati sentito il
1998) Comitato dei garanti, i cui componenti, nel
1. I provvedimenti di cui all'articolo 21, comma rispetto del principio di genere, sono
1, sono adottati previo conforme parere di un nominati con decreto del Presidente del
comitato di garanti, i cui componenti sono Consiglio dei Ministri. Il Comitato dura in
nominati con decreto del Presidente del Consiglio carica tre anni e l'incarico non è
dei ministri. Il comitato è presieduto da un rinnovabile.
magistrato della Corte dei conti, con esperienza 2. Il Comitato dei garanti è composto da un
nel controllo di gestione, designato dal consigliere della Corte dei conti, designato
Presidente della Corte dei conti; di esso fanno dal suo Presidente, e da quattro componenti
parte un dirigente della prima fascia dei ruoli di designati rispettivamente, uno dal
cui all'articolo 23, eletto dai dirigenti dei Presidente della Commissione di cui
medesimi ruoli con le modalità stabilite da all'articolo 13 del decreto legislativo di
apposito regolamento emanato ai sensi attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15,
dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto in materia di ottimizzazione della
1988, n. 400, su proposta del Ministro per la produttività del lavoro pubblico, e di
funzione pubblica, di concerto con il Ministro efficienza e trasparenza delle pubbliche
dell'economia e delle finanze, e collocato fuori amministrazioni, uno dal Ministro per la
ruolo per la durata del mandato, e un esperto pubblica amministrazione e l'innovazione,
scelto dal Presidente del Consiglio dei ministri, scelto tra un esperto scelto tra soggetti con
tra soggetti con specifica qualificazione ed specifica qualificazione ed esperienza nei
esperienza nei settori dell'organizzazione settori dell'organizzazione amministrativa e
amministrativa e del lavoro pubblico. Il parere del lavoro pubblico, e due scelti tra dirigenti
viene reso entro trenta giorni dalla richiesta; di uffici dirigenziali generali di cui almeno
decorso inutilmente tale termine si prescinde dal uno appartenente agli Organismi
parere. Il comitato dura in carica tre anni. indipendenti di valutazione, estratti a sorte
L'incarico non è rinnovabile (2). fra coloro che hanno presentato la propria
candidatura. I componenti sono collocati
(1) Per l'attuazione del presente articolo vedi D.P.R. 2 marzo fuori ruolo e il posto corrispondente nella
2004, n. 114 e D.P.C.M. 10 giugno 2005.
dotazione organica dell'amministrazione di
(2) Comma modificato dall'articolo 3, comma 3, della legge
15 luglio 2002, n. 145. Vedi l'articolo 5 bis del D.L. 31 appartenenza è reso indisponibile per tutta
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gennaio 2005, n. 7. la durata del mandato. Per la partecipazione


al Comitato non è prevista la
corresponsione di emolumenti o rimborsi
spese.
3. Il parere del Comitato dei garanti viene
reso entro il termine di quarantacinque
giorni dalla richiesta; decorso inutilmente
tale termine si prescinde dal parere.

(1) Articolo modificato dall'articolo 3, comma 3, della legge


15 luglio 2002, n. 145 e successivamente sostituito
dall'articolo 42, comma 1, del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150
Art. 23 Art. 23
Ruolo dei dirigenti (1) Ruolo dei dirigenti (1)
(Art. 23 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 23 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 15 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 15 del d.lgs n. 80 del 1998 e
successivamente modificato dall'art. 8 del d.lgs successivamente modificato dall'art. 8 del d.lgs
n. 387 del 1998) n. 387 del 1998)
1. In ogni amministrazione dello Stato, anche ad 1. In ogni amministrazione dello Stato, anche ad
ordinamento autonomo, è istituito il ruolo dei ordinamento autonomo, è istituito il ruolo dei
dirigenti, che si articola nella prima e nella dirigenti, che si articola nella prima e nella
seconda fascia, nel cui ambito sono definite seconda fascia, nel cui ambito sono definite
apposite sezioni in modo da garantire la apposite sezioni in modo da garantire la
eventuale specificità tecnica. I dirigenti della eventuale specificità tecnica. I dirigenti della
seconda fascia sono reclutati attraverso i seconda fascia sono reclutati attraverso i
meccanismi di accesso di cui all'articolo 28. I meccanismi di accesso di cui all'articolo 28. I
dirigenti della seconda fascia transitano nella dirigenti della seconda fascia transitano nella
prima qualora abbiano ricoperto incarichi di prima qualora abbiano ricoperto incarichi di
direzione di uffici dirigenziali generali o direzione di uffici dirigenziali generali o
equivalenti, in base ai particolari ordinamenti di equivalenti, in base ai particolari ordinamenti di
cui all'articolo 19, comma 11, per un periodo pari cui all'articolo 19, comma 11, per un periodo pari
almeno a tre anni senza essere incorsi nelle almeno a cinque anni senza essere incorsi nelle
misure previste dall'articolo 21 per le ipotesi di misure previste dall'articolo 21 per le ipotesi di
responsabilità dirigenziale (2). responsabilità dirigenziale (2) (3).
2. È assicurata la mobilità dei dirigenti, nei limiti 2. È assicurata la mobilità dei dirigenti, nei limiti
dei posti disponibili, in base all' articolo 30 del dei posti disponibili, in base all' articolo 30 del
presente decreto. I contratti o accordi collettivi presente decreto. I contratti o accordi collettivi
nazionali disciplinano, secondo il criterio della nazionali disciplinano, secondo il criterio della
continuità dei rapporti e privilegiando la libera continuità dei rapporti e privilegiando la libera
scelta del dirigente, gli effetti connessi ai scelta del dirigente, gli effetti connessi ai
trasferimenti e alla mobilità in generale in ordine trasferimenti e alla mobilità in generale in ordine
al mantenimento del rapporto assicurativo con al mantenimento del rapporto assicurativo con
l'ente di previdenza, al trattamento di fine l'ente di previdenza, al trattamento di fine
rapporto e allo stato giuridico legato all'anzianità rapporto e allo stato giuridico legato all'anzianità
di servizio e al fondo di previdenza di servizio e al fondo di previdenza
complementare. La Presidenza del Consiglio dei complementare. La Presidenza del Consiglio dei
ministri - Dipartimento della funzione pubblica ministri - Dipartimento della funzione pubblica
cura una banca dati informatica contenente i dati cura una banca dati informatica contenente i dati
relativi ai ruoli delle amministrazioni dello Stato relativi ai ruoli delle amministrazioni dello Stato
(3). (4).

(1) Articolo sostituito dall'articolo 3, comma 4, della legge 15 (1) Articolo sostituito dall'articolo 3, comma 4, della legge 15
luglio 2002, n. 145. Per il Regolamento relativo all'istituzione, luglio 2002, n. 145. Per il Regolamento relativo all'istituzione,
l'organizzazione ed il funzionamento del ruolo dei dirigenti l'organizzazione ed il funzionamento del ruolo dei dirigenti
presso le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento presso le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento
autonomo, vedi D.P.R. 23 aprile 2004 n. 108. autonomo, vedi D.P.R. 23 aprile 2004 n. 108.
(2) Comma modificato dall'articolo 14-sexies del D.L. 30 (2) Comma modificato dall'articolo 14-sexies del D.L. 30
giugno 2005, n. 115. giugno 2005, n. 115 e successivamente dall'articolo 43,
(3) Comma modificato dall'articolo 3-bis del D.L. 28 maggio comma 1, del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
2004, n. 136. (3) A norma dell'articolo 43, comma 2, del D.Lgs. 27 ottobre
2009, n. 150, per i dirigenti ai quali sia stato conferito
l'incarico di direzione di uffici dirigenziali generali o
equivalenti prima della data di entrata in vigore del presente
decreto, il termine di cui al terzo periodo del presente
comma, rimane fissato in tre anni.
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(4) Comma modificato dall'articolo 3-bis del D.L. 28 maggio


2004, n. 136.
Art. 23 bis Art. 23 bis
Disposizioni in materia di mobilità tra pubblico e Disposizioni in materia di mobilità tra pubblico e
privato (1). privato (1).
1. In deroga all'articolo 60 del testo unico delle 1. In deroga all'articolo 60 del testo unico delle
disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati
civili dello Stato, di cui al decreto del Presidente civili dello Stato, di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, i della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, i
dirigenti delle pubbliche amministrazioni, nonché dirigenti delle pubbliche amministrazioni, nonché
gli appartenenti alla carriera diplomatica e gli appartenenti alla carriera diplomatica e
prefettizia e, limitatamente agli incarichi pubblici, prefettizia e, limitatamente agli incarichi pubblici,
i magistrati ordinari, amministrativi e contabili e i magistrati ordinari, amministrativi e contabili e
gli avvocati e procuratori dello Stato possono, a gli avvocati e procuratori dello Stato sono
domanda, essere collocati in aspettativa senza collocati, salvo motivato diniego
assegni per lo svolgimento di attività presso dell'amministrazione di appartenenza in
soggetti e organismi, pubblici o privati, anche ordine alle proprie preminenti esigenze
operanti in sede internazionale, i quali organizzative, in aspettativa senza assegni
provvedono al relativo trattamento previdenziale. per lo svolgimento di attività presso soggetti e
Resta ferma la disciplina vigente in materia di organismi, pubblici o privati, anche operanti in
collocamento fuori ruolo nei casi consentiti. Il sede internazionale, i quali provvedono al
periodo di aspettativa comporta il mantenimento relativo trattamento previdenziale. Resta ferma
della qualifica posseduta. È sempre ammessa la la disciplina vigente in materia di collocamento
ricongiunzione dei periodi contributivi a domanda fuori ruolo nei casi consentiti. Il periodo di
dell'interessato, ai sensi della legge 7 febbraio aspettativa comporta il mantenimento della
1979, n. 29, presso una qualsiasi delle forme qualifica posseduta. È sempre ammessa la
assicurative nelle quali abbia maturato gli anni di ricongiunzione dei periodi contributivi a domanda
contribuzione. Quando l'incarico è espletato dell'interessato, ai sensi della legge 7 febbraio
presso organismi operanti in sede internazionale, 1979, n. 29, presso una qualsiasi delle forme
la ricongiunzione dei periodi contributivi è a assicurative nelle quali abbia maturato gli anni di
carico dell'interessato, salvo che l'ordinamento contribuzione. Quando l'incarico è espletato
dell'amministrazione di destinazione non presso organismi operanti in sede internazionale,
disponga altrimenti (2). la ricongiunzione dei periodi contributivi è a
2. I dirigenti di cui all'articolo 19, comma 10, carico dell'interessato, salvo che l'ordinamento
sono collocati a domanda in aspettativa senza dell'amministrazione di destinazione non
assegni per lo svolgimento dei medesimi incarichi disponga altrimenti (2) (3).
di cui al comma 1 del presente articolo, salvo 2. I dirigenti di cui all'articolo 19, comma 10,
motivato diniego dell'amministrazione di sono collocati a domanda in aspettativa senza
appartenenza. assegni per lo svolgimento dei medesimi incarichi
3. Per i magistrati ordinari, amministrativi e di cui al comma 1 del presente articolo, salvo
contabili, e per gli avvocati e procuratori dello motivato diniego dell'amministrazione di
Stato, gli organi competenti deliberano il appartenenza in ordine alle proprie
collocamento in aspettativa, fatta salva per i preminenti esigenze organizzative (4).
medesimi la facoltà di valutare ragioni ostative 3. Per i magistrati ordinari, amministrativi e
all'accoglimento della domanda. contabili, e per gli avvocati e procuratori dello
4. Nel caso di svolgimento di attività presso Stato, gli organi competenti deliberano il
soggetti diversi dalle amministrazioni pubbliche, collocamento in aspettativa, fatta salva per i
il periodo di collocamento in aspettativa di cui al medesimi la facoltà di valutare ragioni ostative
comma 1 non può superare i cinque anni e non è all'accoglimento della domanda.
computabile ai fini del trattamento di quiescenza 4. Nel caso di svolgimento di attività presso
e previdenza. soggetti diversi dalle amministrazioni pubbliche,
5. L'aspettativa per lo svolgimento di attività o il periodo di collocamento in aspettativa di cui al
incarichi presso soggetti privati o pubblici da comma 1 non può superare i cinque anni e non è
parte del personale di cui al comma 1 non può computabile ai fini del trattamento di quiescenza
comunque essere disposta se: e previdenza.
a) il personale, nei due anni precedenti, è stato 5. L'aspettativa per lo svolgimento di attività o
addetto a funzioni di vigilanza, di controllo incarichi presso soggetti privati o pubblici da
ovvero, nel medesimo periodo di tempo, ha parte del personale di cui al comma 1 non può
stipulato contratti o formulato pareri o avvisi su comunque essere disposta se:
contratti o concesso autorizzazioni a favore di a) il personale, nei due anni precedenti, è stato
soggetti presso i quali intende svolgere l'attività. addetto a funzioni di vigilanza, di controllo
Ove l'attività che si intende svolgere sia presso ovvero, nel medesimo periodo di tempo, ha
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una impresa, il divieto si estende anche al caso stipulato contratti o formulato pareri o avvisi su
in cui le predette attività istituzionali abbiano contratti o concesso autorizzazioni a favore di
interessato imprese che, anche indirettamente, soggetti presso i quali intende svolgere l'attività.
la controllano o ne sono controllate, ai sensi Ove l'attività che si intende svolgere sia presso
dell'articolo 2359 del codice civile; una impresa, il divieto si estende anche al caso
b) il personale intende svolgere attività in in cui le predette attività istituzionali abbiano
organismi e imprese private che, per la loro interessato imprese che, anche indirettamente,
natura o la loro attività, in relazione alle funzioni la controllano o ne sono controllate, ai sensi
precedentemente esercitate, possa cagionare dell'articolo 2359 del codice civile;
nocumento all'immagine dell'amministrazione o b) il personale intende svolgere attività in
comprometterne il normale funzionamento o organismi e imprese private che, per la loro
l'imparzialità. natura o la loro attività, in relazione alle funzioni
6. Il dirigente non può, nei successivi due anni, precedentemente esercitate, possa cagionare
ricoprire incarichi che comportino l'esercizio delle nocumento all'immagine dell'amministrazione o
funzioni individuate alla lettera a) del comma 5. comprometterne il normale funzionamento o
7. Sulla base di appositi protocolli di intesa tra le l'imparzialità.
parti, le amministrazioni di cui all'articolo 1, 6. Il dirigente non può, nei successivi due anni,
comma 2, possono disporre, per singoli progetti ricoprire incarichi che comportino l'esercizio delle
di interesse specifico dell'amministrazione e con funzioni individuate alla lettera a) del comma 5.
il consenso dell'interessato, l'assegnazione 7. Sulla base di appositi protocolli di intesa tra le
temporanea di personale presso altre pubbliche parti, le amministrazioni di cui all'articolo 1,
amministrazioni o imprese private. I protocolli comma 2, possono disporre, per singoli progetti
disciplinano le funzioni, le modalità di di interesse specifico dell'amministrazione e con
inserimento, l'onere per la corresponsione del il consenso dell'interessato, l'assegnazione
trattamento economico da porre a carico delle temporanea di personale presso altre pubbliche
imprese destinatarie. Nel caso di assegnazione amministrazioni o imprese private. I protocolli
temporanea presso imprese private i predetti disciplinano le funzioni, le modalità di
protocolli possono prevedere l'eventuale inserimento, l'onere per la corresponsione del
attribuzione di un compenso aggiuntivo, con trattamento economico da porre a carico delle
oneri a carico delle imprese medesime (3). imprese destinatarie. Nel caso di assegnazione
8. Il servizio prestato dai dipendenti durante il temporanea presso imprese private i predetti
periodo di assegnazione temporanea di cui al protocolli possono prevedere l'eventuale
comma 7 costituisce titolo valutabile ai fini della attribuzione di un compenso aggiuntivo, con
progressione di carriera. oneri a carico delle imprese medesime (5).
9. Le disposizioni del presente articolo non 8. Il servizio prestato dai dipendenti durante il
trovano comunque applicazione nei confronti del periodo di assegnazione temporanea di cui al
personale militare e delle Forze di polizia, nonché comma 7 costituisce titolo valutabile ai fini della
del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. progressione di carriera.
10. Con regolamento da emanare ai sensi 9. Le disposizioni del presente articolo non
dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto trovano comunque applicazione nei confronti del
1988, n. 400, sono individuati i soggetti privati e personale militare e delle Forze di polizia, nonché
gli organismi internazionali di cui al comma 1 e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
sono definite le modalità e le procedure attuative 10. Con regolamento da emanare ai sensi
del presente articolo. dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto
1988, n. 400, sono individuati i soggetti privati e
(1) Articolo inserito dall'articolo 7, comma 1, della legge 15 gli organismi internazionali di cui al comma 1 e
luglio 2002, n. 145. Vedi le disposizioni di cui all'articolo 101,
sono definite le modalità e le procedure attuative
comma 4-bis, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, nel testo
inserito dall'articolo 7, comma 2, della legge 15 luglio 2002, del presente articolo.
n. 145.
(2) Per l'interpretazione autentica del presente comma vedi l' (1) Articolo inserito dall'articolo 7, comma 1, della legge 15
articolo 1, comma 578, della legge 27 dicembre 2006, n. luglio 2002, n. 145. Vedi le disposizioni di cui all'articolo 101,
296. comma 4-bis, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, nel testo
(3) Comma sostituito dall'articolo 5, comma 1, del D.L. 31 inserito dall'articolo 7, comma 2, della legge 15 luglio 2002,
gennaio 2005, n. 7. n. 145.
(2) Per l'interpretazione autentica del presente comma vedi l'
articolo 1, comma 578, della legge 27 dicembre 2006, n.
296.
(3) Comma modificato dall'articolo 44, comma 1, lettera a),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(4) Comma modificato dall'articolo 44, comma 1, lettera b),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(5) Comma sostituito dall'articolo 5, comma 1, del D.L. 31
gennaio 2005, n. 7.
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Art. 24 Art. 24
Trattamento economico Trattamento economico
(Art. 24 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 24 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 13 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi prima dall'art. 13 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi
dall'art. 16 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 16 del d.lgs n. 80 del 1998 e
successivamente modificato prima dall'art. 9 del successivamente modificato prima dall'art. 9 del
d.lgs n. 387 del 1998 e poi dall'art. 26, comma 6 d.lgs n. 387 del 1998 e poi dall'art. 26, comma 6
della legge n. 448 del 1998) della legge n. 448 del 1998)
1. La retribuzione del personale con qualifica di 1. La retribuzione del personale con qualifica di
dirigente è determinata dai contratti collettivi per dirigente è determinata dai contratti collettivi per
le aree dirigenziali, prevedendo che il le aree dirigenziali, prevedendo che il
trattamento economico accessorio sia correlato trattamento economico accessorio sia correlato
alle funzioni attribuite e alle connesse alle funzioni attribuite, alle connesse
responsabilità. La graduazione delle funzioni e responsabilità e ai risultati conseguiti. La
responsabilità ai fini del trattamento accessorio è graduazione delle funzioni e responsabilità ai fini
definita, ai sensi dell'articolo 4, con decreto del trattamento accessorio è definita, ai sensi
ministeriale per le amministrazioni dello Stato e dell'articolo 4, con decreto ministeriale per le
con provvedimenti dei rispettivi organi di amministrazioni dello Stato e con provvedimenti
governo per le altre amministrazioni o enti, dei rispettivi organi di governo per le altre
ferma restando comunque l'osservanza dei criteri amministrazioni o enti, ferma restando
e dei limiti delle compatibilità finanziarie fissate comunque l'osservanza dei criteri e dei limiti
dal Presidente del Consiglio dei ministri, di delle compatibilità finanziarie fissate dal
concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto
della programmazione economica. con il Ministro del tesoro, del bilancio e della
2. Per gli incarichi di uffici dirigenziali di livello programmazione economica (1).
generale ai sensi dell'articolo 19, commi 3 e 4, 1-bis. Il trattamento accessorio collegato ai
con contratto individuale è stabilito il trattamento risultati deve costituire almeno il 30 per
economico fondamentale, assumendo come cento della retribuzione complessiva del
parametri di base i valori economici massimi dirigente considerata al netto della
contemplati dai contratti collettivi per le aree retribuzione individuale di anzianità e degli
dirigenziali, e sono determinati gli istituti del incarichi aggiuntivi soggetti al regime
trattamento economico accessorio, collegato al dell'onnicomprensività (2).
livello di responsabilità attribuito con l'incarico di 1-ter. I contratti collettivi nazionali
funzione ed ai risultati conseguiti nell'attività incrementano progressivamente la
amministrativa e di gestione, ed i relativi importi. componente legata al risultato, in modo da
Con decreto del Presidente del Consiglio dei adeguarsi a quanto disposto dal comma 1-
Ministri, di concerto con il Ministro dell'economia bis, entro la tornata contrattuale successiva
e delle finanze sono stabiliti i criteri per a quella decorrente dal 1° gennaio 2010,
l'individuazione dei trattamenti accessori destinando comunque a tale componente
massimi, secondo principi di contenimento della tutti gli incrementi previsti per la parte
spesa e di uniformità e perequazione (1). accessoria della retribuzione. La
3. Il trattamento economico determinato ai sensi disposizione di cui al comma 1-bis non si
dei commi 1 e 2 remunera tutte le funzioni ed i applica alla dirigenza del Servizio sanitario
compiti attribuiti ai dirigenti in base a quanto nazionale e dall'attuazione del medesimo
previsto dal presente decreto, nonché qualsiasi comma non devono derivare nuovi o
incarico ad essi conferito in ragione del loro maggiori oneri per la finanza pubblica (3).
ufficio o comunque conferito 1-quater. La parte della retribuzione
dall'amministrazione presso cui prestano servizio collegata al raggiungimento dei risultati
o su designazione della stessa; i compensi dovuti della prestazione non può essere
dai terzi sono corrisposti direttamente alla corrisposta al dirigente responsabile
medesima amministrazione e confluiscono nelle qualora l'amministrazione di appartenenza,
risorse destinate al trattamento economico decorso il periodo transitorio di sei mesi
accessorio della dirigenza (2). dalla data di entrata in vigore del decreto
4. Per il restante personale con qualifica legislativo di attuazione della legge 4 marzo
dirigenziale indicato dall'articolo 3, comma 1, la 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione
retribuzione è determinata ai sensi dell'articolo 2, della produttività del lavoro pubblico e di
commi 5 e 7, della legge 6 marzo 1992, n. 216 efficienza e trasparenza delle pubbliche
nonché dalle successive modifiche ed integrazioni amministrazioni, non abbia predisposto il
della relativa disciplina. sistema di valutazione di cui al Titolo II del
5. Il bilancio triennale e le relative leggi citato decreto legislativo (4).
finanziarie, nell'ambito delle risorse da destinare 2. Per gli incarichi di uffici dirigenziali di livello
ai miglioramenti economici delle categorie di generale ai sensi dell'articolo 19, commi 3 e 4,
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

personale di cui all'articolo 3, indicano le somme con contratto individuale è stabilito il trattamento
da destinare, in caso di perequazione, al economico fondamentale, assumendo come
riequilibrio del trattamento economico del parametri di base i valori economici massimi
restante personale dirigente civile e militare non contemplati dai contratti collettivi per le aree
contrattualizzato con il trattamento previsto dai dirigenziali, e sono determinati gli istituti del
contratti collettivi nazionali per i dirigenti del trattamento economico accessorio, collegato al
comparto ministeri, tenendo conto dei rispettivi livello di responsabilità attribuito con l'incarico di
trattamenti economici complessivi e degli funzione ed ai risultati conseguiti nell'attività
incrementi comunque determinatisi a partire dal amministrativa e di gestione, ed i relativi importi.
febbraio 1993 e secondo i criteri indicati Con decreto del Presidente del Consiglio dei
nell'articolo 1, comma 2, della legge 2 ottobre Ministri, di concerto con il Ministro dell'economia
1997, n. 334. e delle finanze sono stabiliti i criteri per
6. I fondi per la perequazione di cui all'articolo 2 l'individuazione dei trattamenti accessori
della legge 2 ottobre 1997, n. 334, destinati al massimi, secondo principi di contenimento della
personale di cui all'articolo 3, comma 2, sono spesa e di uniformità e perequazione (5).
assegnati alle università e da queste utilizzati per 3. Il trattamento economico determinato ai sensi
l'incentivazione dell'impegno didattico dei dei commi 1 e 2 remunera tutte le funzioni ed i
professori e ricercatori universitari, con compiti attribuiti ai dirigenti in base a quanto
particolare riferimento al sostegno previsto dal presente decreto, nonché qualsiasi
dell'innovazione didattica, delle attività di incarico ad essi conferito in ragione del loro
orientamento e tutorato, della diversificazione ufficio o comunque conferito
dell'offerta formativa. Le università possono dall'amministrazione presso cui prestano servizio
destinare allo stesso scopo propri fondi, o su designazione della stessa; i compensi dovuti
utilizzando anche le somme attualmente dai terzi sono corrisposti direttamente alla
stanziate per il pagamento delle supplenze e medesima amministrazione e confluiscono nelle
degli affidamenti. Le università possono erogare, risorse destinate al trattamento economico
a valere sul proprio bilancio, appositi compensi accessorio della dirigenza (6).
incentivanti ai professori e ricercatori universitari 4. Per il restante personale con qualifica
che svolgono attività di ricerca nell'ambito dei dirigenziale indicato dall'articolo 3, comma 1, la
progetti e dei programmi dell'Unione europea e retribuzione è determinata ai sensi dell'articolo 2,
internazionali. L'incentivazione, a valere sui fondi commi 5 e 7, della legge 6 marzo 1992, n. 216
di cui all'articolo 2 della predetta legge n. 334 del nonché dalle successive modifiche ed integrazioni
1997, è erogata come assegno aggiuntivo della relativa disciplina.
pensionabile. 5. Il bilancio triennale e le relative leggi
7. I compensi spettanti in base a norme speciali finanziarie, nell'ambito delle risorse da destinare
ai dirigenti dei ruoli di cui all'articolo 23 o ai miglioramenti economici delle categorie di
equiparati sono assorbiti nel trattamento personale di cui all'articolo 3, indicano le somme
economico attribuito ai sensi dei commi da destinare, in caso di perequazione, al
precedenti (3). riequilibrio del trattamento economico del
8. Ai fini della determinazione del trattamento restante personale dirigente civile e militare non
economico accessorio le risorse che si rendono contrattualizzato con il trattamento previsto dai
disponibili ai sensi del comma 7 confluiscono in contratti collettivi nazionali per i dirigenti del
appositi fondi istituiti presso ciascuna comparto ministeri, tenendo conto dei rispettivi
amministrazione, unitamente agli altri compensi trattamenti economici complessivi e degli
previsti dal presente articolo (4). incrementi comunque determinatisi a partire dal
[9. Una quota pari al 10 per cento delle risorse di febbraio 1993 e secondo i criteri indicati
ciascun fondo confluisce in un apposito fondo nell'articolo 1, comma 2, della legge 2 ottobre
costituito presso la Presidenza del Consiglio dei 1997, n. 334.
ministri. Le predette quote sono ridistribuite tra i 6. I fondi per la perequazione di cui all'articolo 2
fondi di cui al comma 8, secondo criteri diretti ad della legge 2 ottobre 1997, n. 334, destinati al
armonizzare la quantità di risorse disponibili.] (5) personale di cui all'articolo 3, comma 2, sono
assegnati alle università e da queste utilizzati per
(1) Comma modificato dall'articolo 34 del D.L. 4 luglio 2006, l'incentivazione dell'impegno didattico dei
n. 223.
professori e ricercatori universitari, con
(2) Vedi l'articolo 16, comma 1, della legge 28 dicembre
2001, n. 448 e l'articolo 1, comma 22-bis, del D.L. 18 maggio particolare riferimento al sostegno
2006, n. 181. dell'innovazione didattica, delle attività di
(3) Comma modificato dall'articolo 1-ter del D.L. 28 maggio orientamento e tutorato, della diversificazione
2004, n. 136.
dell'offerta formativa. Le università possono
(4) Vedi l'articolo 2, comma 161, del D.L. 3 ottobre 2006, n.
262. destinare allo stesso scopo propri fondi,
(5) Comma abrogato dall'articolo 1-ter del D.L. 28 maggio utilizzando anche le somme attualmente
2004, n. 136. stanziate per il pagamento delle supplenze e
degli affidamenti. Le università possono erogare,
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a valere sul proprio bilancio, appositi compensi


incentivanti ai professori e ricercatori universitari
che svolgono attività di ricerca nell'ambito dei
progetti e dei programmi dell'Unione europea e
internazionali. L'incentivazione, a valere sui fondi
di cui all'articolo 2 della predetta legge n. 334 del
1997, è erogata come assegno aggiuntivo
pensionabile.
7. I compensi spettanti in base a norme speciali
ai dirigenti dei ruoli di cui all'articolo 23 o
equiparati sono assorbiti nel trattamento
economico attribuito ai sensi dei commi
precedenti (7).
8. Ai fini della determinazione del trattamento
economico accessorio le risorse che si rendono
disponibili ai sensi del comma 7 confluiscono in
appositi fondi istituiti presso ciascuna
amministrazione, unitamente agli altri compensi
previsti dal presente articolo (8).
[9. Una quota pari al 10 per cento delle risorse di
ciascun fondo confluisce in un apposito fondo
costituito presso la Presidenza del Consiglio dei
ministri. Le predette quote sono ridistribuite tra i
fondi di cui al comma 8, secondo criteri diretti ad
armonizzare la quantità di risorse disponibili.] (9)

(1) Comma modificato dall'articolo 45, comma 1, lettera a),


del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(2) Comma inserito dall'articolo 45, comma 1, lettera b), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(3) Comma inserito dall'articolo 45, comma 1, lettera b), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(4) Comma inserito dall'articolo 45, comma 1, lettera b), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(5) Comma modificato dall'articolo 34 del D.L. 4 luglio 2006,
n. 223.
(6) Vedi l'articolo 16, comma 1, della legge 28 dicembre
2001, n. 448 e l'articolo 1, comma 22-bis, del D.L. 18 maggio
2006, n. 181.
(7) Comma modificato dall'articolo 1-ter del D.L. 28 maggio
2004, n. 136.
(8) Vedi l'articolo 2, comma 161, del D.L. 3 ottobre 2006, n.
262.
(9) Comma abrogato dall'articolo 1-ter del D.L. 28 maggio
2004, n. 136.
Art. 25 Art. 25
Dirigenti delle istituzioni scolastiche Dirigenti delle istituzioni scolastiche
(Art. 25-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto (Art. 25-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto
dall'art. 1 del d.lgs n. 59 del 1998; Art. 25-ter dall'art. 1 del d.lgs n. 59 del 1998; Art. 25-ter
del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto dall'art. 1 del del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto dall'art. 1 del
d.lgs n. 59 del 1998) d.lgs n. 59 del 1998)
1. Nell'ambito dell'amministrazione scolastica 1. Nell'ambito dell'amministrazione scolastica
periferica è istituita la qualifica dirigenziale per i periferica è istituita la qualifica dirigenziale per i
capi di istituto preposti alle istituzioni scolastiche capi di istituto preposti alle istituzioni scolastiche
ed educative alle quali è stata attribuita ed educative alle quali è stata attribuita
personalità giuridica ed autonomia a norma personalità giuridica ed autonomia a norma
dell'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 dell'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59
e successive modificazioni ed integrazioni. I e successive modificazioni ed integrazioni. I
dirigenti scolastici sono inquadrati in ruoli di dirigenti scolastici sono inquadrati in ruoli di
dimensione regionale e rispondono, agli effetti dimensione regionale e rispondono, agli effetti
dell'articolo 21, in ordine ai risultati, che sono dell'articolo 21, in ordine ai risultati, che sono
valutati tenuto conto della specificità delle valutati tenuto conto della specificità delle
funzioni e sulla base delle verifiche effettuate da funzioni e sulla base delle verifiche effettuate da
un nucleo di valutazione istituito presso un nucleo di valutazione istituito presso
l'amministrazione scolastica regionale, l'amministrazione scolastica regionale,
presieduto da un dirigente e composto da esperti presieduto da un dirigente e composto da esperti
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anche non appartenenti all'amministrazione anche non appartenenti all'amministrazione


stessa. stessa.
2. II dirigente scolastico assicura la gestione 2. II dirigente scolastico assicura la gestione
unitaria dell'istituzione, ne ha la legale unitaria dell'istituzione, ne ha la legale
rappresentanza, é responsabile della gestione rappresentanza, é responsabile della gestione
delle risorse finanziarie e strumentali e dei delle risorse finanziarie e strumentali e dei
risultati del servizio. Nel rispetto delle risultati del servizio. Nel rispetto delle
competenze degli organi collegiali scolastici, competenze degli organi collegiali scolastici,
spettano al dirigente scolastico autonomi poteri spettano al dirigente scolastico autonomi poteri
di direzione, di coordinamento e di valorizzazione di direzione, di coordinamento e di valorizzazione
delle risorse umane. In particolare, il dirigente delle risorse umane. In particolare, il dirigente
scolastico organizza l'attività scolastica secondo scolastico organizza l'attività scolastica secondo
criteri di efficienza e di efficacia formative ed è criteri di efficienza e di efficacia formative ed è
titolare delle relazioni sindacali. titolare delle relazioni sindacali.
3. Nell'esercizio delle competenze di cui al 3. Nell'esercizio delle competenze di cui al
comma 2, il dirigente scolastico promuove gli comma 2, il dirigente scolastico promuove gli
interventi per assicurare la qualità dei processi interventi per assicurare la qualità dei processi
formativi e la collaborazione delle risorse formativi e la collaborazione delle risorse
culturali, professionali, sociali ed economiche del culturali, professionali, sociali ed economiche del
territorio, per l'esercizio della libertà di territorio, per l'esercizio della libertà di
insegnamento, intesa anche come libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di
ricerca e innovazione metodologica e didattica, ricerca e innovazione metodologica e didattica,
per l'esercizio della libertà di scelta educativa per l'esercizio della libertà di scelta educativa
delle famiglie e per l'attuazione del diritto delle famiglie e per l'attuazione del diritto
all'apprendimento da parte degli alunni. all'apprendimento da parte degli alunni.
4. Nell'ambito delle funzioni attribuite alle 4. Nell'ambito delle funzioni attribuite alle
istituzioni scolastiche, spetta al dirigente istituzioni scolastiche, spetta al dirigente
l'adozione dei provvedimenti di gestione delle l'adozione dei provvedimenti di gestione delle
risorse e del personale. risorse e del personale.
5. Nello svolgimento delle proprie funzioni 5. Nello svolgimento delle proprie funzioni
organizzative e amministrative il dirigente può organizzative e amministrative il dirigente può
avvalersi di docenti da lui individuati, ai quali avvalersi di docenti da lui individuati, ai quali
possono essere delegati specifici compiti, ed è possono essere delegati specifici compiti, ed è
coadiuvato dal responsabile amministrativo, che coadiuvato dal responsabile amministrativo, che
sovrintende, con autonomia operativa, sovrintende, con autonomia operativa,
nell'ambito delle direttive di massima impartite e nell'ambito delle direttive di massima impartite e
degli obiettivi assegnati, ai servizi amministrativi degli obiettivi assegnati, ai servizi amministrativi
ed ai servizi generali dell'istituzione scolastica, ed ai servizi generali dell'istituzione scolastica,
coordinando il relativo personale. coordinando il relativo personale.
6. II dirigente presenta periodicamente al 6. II dirigente presenta periodicamente al
consiglio di circolo o al consiglio di istituto consiglio di circolo o al consiglio di istituto
motivata relazione sulla direzione e il motivata relazione sulla direzione e il
coordinamento dell'attività formativa, coordinamento dell'attività formativa,
organizzativa e amministrativa al fine di organizzativa e amministrativa al fine di
garantire la più ampia informazione e un efficace garantire la più ampia informazione e un efficace
raccordo per l'esercizio delle competenze degli raccordo per l'esercizio delle competenze degli
organi della istituzione scolastica. organi della istituzione scolastica.
7. I capi di istituto con rapporto di lavoro a 7. I capi di istituto con rapporto di lavoro a
tempo indeterminato, ivi compresi i rettori e i tempo indeterminato, ivi compresi i rettori e i
vicerettori dei convitti nazionali, le direttrici e vicerettori dei convitti nazionali, le direttrici e
vice direttrici degli educandati, assumono la vice direttrici degli educandati, assumono la
qualifica di dirigente, previa frequenza di appositi qualifica di dirigente, previa frequenza di appositi
corsi di formazione, all'atto della preposizione corsi di formazione, all'atto della preposizione
alle istituzioni scolastiche dotate di autonomia e alle istituzioni scolastiche dotate di autonomia e
della personalità giuridica a norma dell'articolo della personalità giuridica a norma dell'articolo
21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive
modificazioni ed integrazioni, salvaguardando, modificazioni ed integrazioni, salvaguardando,
per quanto possibile, la titolarità della sede di per quanto possibile, la titolarità della sede di
servizio. servizio.
8. Il Ministro della pubblica istruzione, con 8. Il Ministro della pubblica istruzione, con
proprio decreto, definisce gli obiettivi, i contenuti proprio decreto, definisce gli obiettivi, i contenuti
e la durata della formazione; determina le e la durata della formazione; determina le
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modalità di partecipazione ai diversi moduli modalità di partecipazione ai diversi moduli


formativi e delle connesse verifiche; definisce i formativi e delle connesse verifiche; definisce i
criteri di valutazione e di certificazione della criteri di valutazione e di certificazione della
qualità di ciascun corso; individua gli organi qualità di ciascun corso; individua gli organi
dell'amministrazione scolastica responsabili dell'amministrazione scolastica responsabili
dell'articolazione e del coordinamento dei corsi dell'articolazione e del coordinamento dei corsi
sul territorio, definendone i criteri; stabilisce le sul territorio, definendone i criteri; stabilisce le
modalità di svolgimento dei corsi con il loro modalità di svolgimento dei corsi con il loro
affidamento ad università, agenzie specializzate affidamento ad università, agenzie specializzate
ed enti pubblici e privati anche tra loro associati ed enti pubblici e privati anche tra loro associati
o consorziati. o consorziati.
9. La direzione dei conservatori di musica, delle 9. La direzione dei conservatori di musica, delle
accademie di belle arti, degli istituti superiori per accademie di belle arti, degli istituti superiori per
le industrie artistiche e delle accademie nazionali le industrie artistiche e delle accademie nazionali
di arte drammatica e di danza, è equiparata alla di arte drammatica e di danza, è equiparata alla
dirigenza dei capi d'istituto. Con decreto del dirigenza dei capi d'istituto. Con decreto del
Ministro della pubblica istruzione sono Ministro della pubblica istruzione sono
disciplinate le modalità di designazione e di disciplinate le modalità di designazione e di
conferimento e la durata dell'incarico, facendo conferimento e la durata dell'incarico, facendo
salve le posizioni degli attuali direttori di ruolo. salve le posizioni degli attuali direttori di ruolo.
10. Contestualmente all'attribuzione della 10. Contestualmente all'attribuzione della
qualifica dirigenziale, ai vicerettori dei convitti qualifica dirigenziale, ai vicerettori dei convitti
nazionali e alle vicedirettrici degli educandati nazionali e alle vicedirettrici degli educandati
sono soppressi i corrispondenti posti. Alla sono soppressi i corrispondenti posti. Alla
conclusione delle operazioni sono soppressi i conclusione delle operazioni sono soppressi i
relativi ruoli. relativi ruoli.
11. I capi d'istituto che rivestano l'incarico di 11. I capi d'istituto che rivestano l'incarico di
Ministro o Sottosegretario di Stato, ovvero siano Ministro o Sottosegretario di Stato, ovvero siano
in aspettativa per mandato parlamentare o in aspettativa per mandato parlamentare o
amministrativo o siano in esonero sindacale, amministrativo o siano in esonero sindacale,
distaccati, comandati, utilizzati o collocati fuori distaccati, comandati, utilizzati o collocati fuori
ruolo possono assolvere all'obbligo di formazione ruolo possono assolvere all'obbligo di formazione
mediante la frequenza di appositi moduli mediante la frequenza di appositi moduli
nell'ambito della formazione prevista dal nell'ambito della formazione prevista dal
presente articolo, ovvero della formazione di cui presente articolo, ovvero della formazione di cui
all'articolo 29. In tale ultimo caso all'articolo 29. In tale ultimo caso
l'inquadramento decorre ai fini giuridici dalla l'inquadramento decorre ai fini giuridici dalla
prima applicazione degli inquadramenti di cui al prima applicazione degli inquadramenti di cui al
comma 7 ed ai fini economici dalla data di comma 7 ed ai fini economici dalla data di
assegnazione ad una istituzione scolastica assegnazione ad una istituzione scolastica
autonoma. autonoma.
Art. 26 Art. 26
Norme per la dirigenza del Servizio sanitario Norme per la dirigenza del Servizio sanitario
nazionale nazionale
(Art. 26, commi 1, 2-quinquies e 3 del d.lgs n. (Art. 26, commi 1, 2-quinquies e 3 del d.lgs n.
29 del 1993, modificati prima dall'art. 14 del 29 del 1993, modificati prima dall'art. 14 del
d.lgs n. 546 del 1993 e poi dall'art. 45, comma d.lgs n. 546 del 1993 e poi dall'art. 45, comma
15 del d.lgs n. 80 del 1998) 15 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. Alla qualifica di dirigente dei ruoli 1. Alla qualifica di dirigente dei ruoli
professionale, tecnico ed amministrativo del professionale, tecnico ed amministrativo del
Servizio sanitario nazionale si accede mediante Servizio sanitario nazionale si accede mediante
concorso pubblico per titoli ed esami, al quale concorso pubblico per titoli ed esami, al quale
sono ammessi candidati in possesso del relativo sono ammessi candidati in possesso del relativo
diploma di laurea, con cinque anni di servizio diploma di laurea, con cinque anni di servizio
effettivo corrispondente alla medesima effettivo corrispondente alla medesima
professionalità prestato in enti del Servizio professionalità prestato in enti del Servizio
sanitario nazionale nella posizione funzionale di sanitario nazionale nella posizione funzionale di
settimo e ottavo livello, ovvero in qualifiche settimo e ottavo livello, ovvero in qualifiche
funzionali di settimo, ottavo e nono livello di altre funzionali di settimo, ottavo e nono livello di altre
pubbliche amministrazioni. Relativamente al pubbliche amministrazioni. Relativamente al
personale del ruolo tecnico e professionale, personale del ruolo tecnico e professionale,
l'ammissione è altresì consentita ai candidati in l'ammissione è altresì consentita ai candidati in
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possesso di esperienze lavorative con rapporto di possesso di esperienze lavorative con rapporto di
lavoro libero-professionale o di attività lavoro libero-professionale o di attività
coordinata e continuata presso enti o pubbliche coordinata e continuata presso enti o pubbliche
amministrazioni, ovvero di attività documentate amministrazioni, ovvero di attività documentate
presso studi professionali privati, società o istituti presso studi professionali privati, società o istituti
di ricerca, aventi contenuto analogo a quello di ricerca, aventi contenuto analogo a quello
previsto per corrispondenti profili del ruolo previsto per corrispondenti profili del ruolo
medesimo. medesimo.
2. Nell'attribuzione degli incarichi dirigenziali, 2. Nell'attribuzione degli incarichi dirigenziali,
determinati in relazione alla struttura determinati in relazione alla struttura
organizzativa derivante dalle leggi regionali di cui organizzativa derivante dalle leggi regionali di cui
all'articolo 3 del decreto legislativo 30 dicembre all'articolo 3 del decreto legislativo 30 dicembre
1992, n. 502, si deve tenere conto della 1992, n. 502, si deve tenere conto della
posizione funzionale posseduta dal relativo posizione funzionale posseduta dal relativo
personale all'atto dell'inquadramento nella personale all'atto dell'inquadramento nella
qualifica di dirigente. È assicurata la qualifica di dirigente. È assicurata la
corrispondenza di funzioni, a parità di struttura corrispondenza di funzioni, a parità di struttura
organizzativa, dei dirigenti di più elevato livello organizzativa, dei dirigenti di più elevato livello
dei ruoli di cui al comma 1 con i dirigenti di dei ruoli di cui al comma 1 con i dirigenti di
secondo livello del ruolo sanitario. secondo livello del ruolo sanitario.
3. Fino alla ridefinizione delle piante organiche 3. Fino alla ridefinizione delle piante organiche
non può essere disposto alcun incremento delle non può essere disposto alcun incremento delle
dotazioni organiche per ciascuna delle attuali dotazioni organiche per ciascuna delle attuali
posizioni funzionali dirigenziali del ruolo posizioni funzionali dirigenziali del ruolo
sanitario, professionale, tecnico ed sanitario, professionale, tecnico ed
amministrativo. amministrativo.
Art. 27 Art. 27
Criteri di adeguamento per le pubbliche Criteri di adeguamento per le pubbliche
amministrazioni non statali amministrazioni non statali
(Art. 27-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto (Art. 27-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto
dall'art. 17 del d.lgs n. 80 del 1998) dall'art. 17 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. Le regioni a statuto ordinario, nell'esercizio 1. Le regioni a statuto ordinario, nell'esercizio
della propria potestà statutaria, legislativa e della propria potestà statutaria, legislativa e
regolamentare, e le altre pubbliche regolamentare, e le altre pubbliche
amministrazioni, nell'esercizio della propria amministrazioni, nell'esercizio della propria
potestà statutaria e regolamentare, adeguano ai potestà statutaria e regolamentare, adeguano ai
principi dell'articolo 4 e del presente capo i propri principi dell'articolo 4 e del presente capo i propri
ordinamenti, tenendo conto delle relative ordinamenti, tenendo conto delle relative
peculiarità. Gli enti pubblici non economici peculiarità. Gli enti pubblici non economici
nazionali si adeguano, anche in deroga alle nazionali si adeguano, anche in deroga alle
speciali disposizioni di legge che li disciplinano, speciali disposizioni di legge che li disciplinano,
adottando appositi regolamenti di adottando appositi regolamenti di
organizzazione. organizzazione.
2. Le pubbliche amministrazioni di cui al comma 2. Le pubbliche amministrazioni di cui al comma
1 trasmettono, entro due mesi dalla adozione, le 1 trasmettono, entro due mesi dalla adozione, le
deliberazioni, le disposizioni ed i provvedimenti deliberazioni, le disposizioni ed i provvedimenti
adottati in attuazione del medesimo comma alla adottati in attuazione del medesimo comma alla
Presidenza del Consiglio dei ministri, che ne cura Presidenza del Consiglio dei ministri, che ne cura
la raccolta e la pubblicazione. la raccolta e la pubblicazione.
SEZIONE II SEZIONE II
Accesso alla dirigenza e riordino della Scuola Accesso alla dirigenza e riordino della Scuola
superiore della pubblica amministrazione superiore della pubblica amministrazione
Art. 28 Art. 28
Accesso alla qualifica di dirigente. (1) Accesso alla qualifica di dirigente della
(Art. 28 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito seconda fascia (1) (2)
prima dall'art. 8 del d.lgs n. 470 del 1993, poi (Art. 28 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 15 del d.lgs n. 546 del 1993, prima dall'art. 8 del d.lgs n. 470 del 1993, poi
successivamente modificato dall'art. 5-bis del dall'art. 15 del d.lgs n. 546 del 1993,
decreto legge n. 163 del 1995, convertito con successivamente modificato dall'art. 5-bis del
modificazioni dalla legge n. 273 del 1995, e poi decreto legge n. 163 del 1995, convertito con
nuovamente sostituito dall'art. 10 del d.lgs n. modificazioni dalla legge n. 273 del 1995, e poi
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387 del 1998) nuovamente sostituito dall'art. 10 del d.lgs n.


1. L'accesso alla qualifica di dirigente nelle 387 del 1998)
amministrazioni statali, anche ad ordinamento 1. L'accesso alla qualifica di dirigente nelle
autonomo, e negli enti pubblici non economici amministrazioni statali, anche ad ordinamento
avviene per concorso per esami indetto dalle autonomo, e negli enti pubblici non economici
singole amministrazioni ovvero per corso- avviene per concorso per esami indetto dalle
concorso selettivo di formazione bandito dalla singole amministrazioni ovvero per corso-
Scuola superiore della pubblica amministrazione. concorso selettivo di formazione bandito dalla
2. Al concorso per esami possono essere Scuola superiore della pubblica amministrazione.
ammessi i dipendenti di ruolo delle pubbliche 2. Al concorso per esami possono essere
amministrazioni, muniti di laurea, che abbiano ammessi i dipendenti di ruolo delle pubbliche
compiuto almeno cinque anni di servizio o, se in amministrazioni, muniti di laurea, che abbiano
possesso del diploma di specializzazione compiuto almeno cinque anni di servizio o, se in
conseguito presso le scuole di specializzazione possesso del dottorato di ricerca o del diploma
individuate con decreto del Presidente del di specializzazione conseguito presso le scuole di
Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro specializzazione individuate con decreto del
dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto
almeno tre anni di servizio, svolti in posizioni con il Ministro dell'istruzione, dell'università e
funzionali per l'accesso alle quali è richiesto il della ricerca, almeno tre anni di servizio, svolti in
possesso del diploma di laurea. Per i dipendenti posizioni funzionali per l'accesso alle quali è
delle amministrazioni statali reclutati a seguito di richiesto il possesso del diploma di laurea. Per i
corso-concorso, il periodo di servizio è ridotto a dipendenti delle amministrazioni statali reclutati
quattro anni. Sono, altresì, ammessi soggetti in a seguito di corso-concorso, il periodo di servizio
possesso della qualifica di dirigente in enti e è ridotto a quattro anni. Sono, altresì, ammessi
strutture pubbliche non ricomprese nel campo di soggetti in possesso della qualifica di dirigente in
applicazione dell'articolo 1, comma 2, muniti del enti e strutture pubbliche non ricomprese nel
diploma di laurea, che hanno svolto per almeno campo di applicazione dell'articolo 1, comma 2,
due anni le funzioni dirigenziali. Sono, inoltre, muniti del diploma di laurea, che hanno svolto
ammessi coloro che hanno ricoperto incarichi per almeno due anni le funzioni dirigenziali.
dirigenziali o equiparati in amministrazioni Sono, inoltre, ammessi coloro che hanno
pubbliche per un periodo non inferiore a cinque ricoperto incarichi dirigenziali o equiparati in
anni, purché muniti di diploma di laurea. Sono amministrazioni pubbliche per un periodo non
altresì ammessi i cittadini italiani, forniti di inferiore a cinque anni, purché muniti di diploma
idoneo titolo di studio universitario, che hanno di laurea. Sono altresì ammessi i cittadini italiani,
maturato, con servizio continuativo per almeno forniti di idoneo titolo di studio universitario, che
quattro anni presso enti od organismi hanno maturato, con servizio continuativo per
internazionali, esperienze lavorative in posizioni almeno quattro anni presso enti od organismi
funzionali apicali per l'accesso alle quali è internazionali, esperienze lavorative in posizioni
richiesto il possesso del diploma di laurea (2). funzionali apicali per l'accesso alle quali è
3. Al corso-concorso selettivo di formazione richiesto il possesso del diploma di laurea (3).
possono essere ammessi, con le modalità 3. Al corso-concorso selettivo di formazione
stabilite nel regolamento di cui al comma 5, possono essere ammessi, con le modalità
soggetti muniti di laurea nonché di uno dei stabilite nel regolamento di cui al comma 5,
seguenti titoli: laurea specialistica, diploma di soggetti muniti di laurea nonché di uno dei
specializzazione, dottorato di ricerca, o altro seguenti titoli: laurea specialistica, diploma di
titolo post-universitario rilasciato da istituti specializzazione, dottorato di ricerca, o altro
universitari italiani o stranieri, ovvero da titolo post-universitario rilasciato da istituti
primarie istituzioni formative pubbliche o private, universitari italiani o stranieri, ovvero da
secondo modalità di riconoscimento disciplinate primarie istituzioni formative pubbliche o private,
con decreto del Presidente del Consiglio dei secondo modalità di riconoscimento disciplinate
ministri, sentiti il Ministero dell'istruzione, con decreto del Presidente del Consiglio dei
dell'università e della ricerca e la Scuola ministri, sentiti il Ministero dell'istruzione,
superiore della pubblica amministrazione. Al dell'università e della ricerca e la Scuola
corso-concorso possono essere ammessi superiore della pubblica amministrazione. Al
dipendenti di ruolo delle pubbliche corso-concorso possono essere ammessi
amministrazioni, muniti di laurea, che abbiano dipendenti di ruolo delle pubbliche
compiuto almeno cinque anni di servizio, svolti in amministrazioni, muniti di laurea, che abbiano
posizioni funzionali per l'accesso alle quali è compiuto almeno cinque anni di servizio, svolti in
richiesto il possesso del diploma di laurea. posizioni funzionali per l'accesso alle quali è
Possono essere ammessi, altresì, dipendenti di richiesto il possesso del diploma di laurea.
strutture private, collocati in posizioni Possono essere ammessi, altresì, dipendenti di
professionali equivalenti a quelle indicate nel strutture private, collocati in posizioni
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comma 2 per i dipendenti pubblici, secondo professionali equivalenti a quelle indicate nel
modalità individuate con decreto del Presidente comma 2 per i dipendenti pubblici, secondo
del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 17, modalità individuate con decreto del Presidente
comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 17,
Tali dipendenti devono essere muniti del diploma comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400.
di laurea e avere maturato almeno cinque anni di Tali dipendenti devono essere muniti del diploma
esperienza lavorativa in tali posizioni di laurea e avere maturato almeno cinque anni di
professionali all'interno delle strutture stesse (3). esperienza lavorativa in tali posizioni
4. Il corso di cui al comma 3 ha la durata di professionali all'interno delle strutture stesse (4).
dodici mesi ed è seguito, previo superamento di 4. Il corso di cui al comma 3 ha la durata di
esame, da un semestre di applicazione presso dodici mesi ed è seguito, previo superamento di
amministrazioni pubbliche o private . Al termine, esame, da un semestre di applicazione presso
i candidati sono sottoposti ad un esame-concorso amministrazioni pubbliche o private . Al termine,
finale. Ai partecipanti al corso e al periodo di i candidati sono sottoposti ad un esame-concorso
applicazione è corrisposta una borsa di studio a finale. Ai partecipanti al corso e al periodo di
carico della Scuola superiore della pubblica applicazione è corrisposta una borsa di studio a
amministrazione (4). carico della Scuola superiore della pubblica
5. Con regolamento emanato ai sensi dell'articolo amministrazione (5).
17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 5. Con regolamento emanato ai sensi dell'articolo
400, su proposta del Ministro per la funzione 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n.
pubblica sentita, per la parte relativa al corso- 400, su proposta del Ministro per la funzione
concorso, la Scuola superiore della pubblica pubblica sentita, per la parte relativa al corso-
amministrazione, sono definiti: concorso, la Scuola superiore della pubblica
a) le percentuali, sul complesso dei posti di amministrazione, sono definiti:
dirigente disponibili, riservate al concorso per a) le percentuali, sul complesso dei posti di
esami e, in misura non inferiore al 30 per cento, dirigente disponibili, riservate al concorso per
al corso-concorso; esami e, in misura non inferiore al 30 per cento,
b) la percentuale di posti che possono essere al corso-concorso;
riservati al personale di ciascuna b) la percentuale di posti che possono essere
amministrazione che indice i concorsi pubblici per riservati al personale di ciascuna
esami; amministrazione che indice i concorsi pubblici per
c) i criteri per la composizione e la nomina delle esami;
commissioni esaminatrici; c) i criteri per la composizione e la nomina delle
d) le modalità di svolgimento delle selezioni, commissioni esaminatrici;
prevedendo anche la valutazione delle d) le modalità di svolgimento delle selezioni,
esperienze di servizio professionali maturate prevedendo anche la valutazione delle
nonché, nella fase di prima applicazione del esperienze di servizio professionali maturate
concorso di cui al comma 2, una riserva di posti nonché, nella fase di prima applicazione del
non superiore al 30 per cento per il personale concorso di cui al comma 2, una riserva di posti
appartenente da almeno quindici anni alla non superiore al 30 per cento per il personale
qualifica apicale, comunque denominata, della appartenente da almeno quindici anni alla
carriera direttiva; qualifica apicale, comunque denominata, della
e) l'ammontare delle borse di studio per i carriera direttiva;
partecipanti al corso-concorso (5). e) l'ammontare delle borse di studio per i
6. I vincitori dei concorsi di cui al comma 2, partecipanti al corso-concorso (6).
anteriormente al conferimento del primo incarico 6. I vincitori dei concorsi di cui al comma 2,
dirigenziale, frequentano un ciclo di attività anteriormente al conferimento del primo incarico
formative organizzato dalla Scuola superiore dirigenziale, frequentano un ciclo di attività
della pubblica amministrazione e disciplinato ai formative organizzato dalla Scuola superiore
sensi del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. della pubblica amministrazione e disciplinato ai
287. Tale ciclo può comprendere anche sensi del decreto legislativo 30 luglio 1999, n.
l'applicazione presso amministrazioni italiane e 287. Tale ciclo può comprendere anche
straniere, enti o organismi internazionali, istituti l'applicazione presso amministrazioni italiane e
o aziende pubbliche o private. Il medesimo ciclo straniere, enti o organismi internazionali, istituti
formativo, di durata non superiore a dodici mesi, o aziende pubbliche o private. Il medesimo ciclo
può svolgersi anche in collaborazione con istituti formativo, di durata non superiore a dodici mesi,
universitari italiani o stranieri, ovvero primarie può svolgersi anche in collaborazione con istituti
istituzioni formative pubbliche o private. universitari italiani o stranieri, ovvero primarie
7. In coerenza con la programmazione del istituzioni formative pubbliche o private.
fabbisogno di personale delle amministrazioni 7. In coerenza con la programmazione del
pubbliche ai sensi dell'articolo 39 della legge 27 fabbisogno di personale delle amministrazioni
dicembre 1997, n. 449, le amministrazioni di cui pubbliche ai sensi dell'articolo 39 della legge 27
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al comma 1 comunicano, entro il 30 giugno di dicembre 1997, n. 449, le amministrazioni di cui


ciascun anno, alla Presidenza del Consiglio dei al comma 1 comunicano, entro il 30 giugno di
ministri - Dipartimento della funzione pubblica, il ciascun anno, alla Presidenza del Consiglio dei
numero dei posti che si renderanno vacanti nei ministri - Dipartimento della funzione pubblica, il
propri ruoli dei dirigenti. Il Dipartimento della numero dei posti che si renderanno vacanti nei
funzione pubblica, entro il 31 luglio di ciascun propri ruoli dei dirigenti. Il Dipartimento della
anno, comunica alla Scuola superiore della funzione pubblica, entro il 31 luglio di ciascun
pubblica amministrazione i posti da coprire anno, comunica alla Scuola superiore della
mediante corso-concorso di cui al comma 3. Il pubblica amministrazione i posti da coprire
corso-concorso è bandito dalla Scuola superiore mediante corso-concorso di cui al comma 3. Il
della pubblica amministrazione entro il 31 corso-concorso è bandito dalla Scuola superiore
dicembre di ciascun anno (6). della pubblica amministrazione entro il 31
7-bis. Le amministrazioni statali, anche ad dicembre di ciascun anno (7).
ordinamento autonomo, e gli enti pubblici non 7-bis. Le amministrazioni statali, anche ad
economici comunicano, altresì, entro il 30 giugno ordinamento autonomo, e gli enti pubblici non
di ciascun anno alla Presidenza del Consiglio dei economici comunicano, altresì, entro il 30 giugno
ministri - Dipartimento della funzione pubblica i di ciascun anno alla Presidenza del Consiglio dei
dati complessivi e riepilogativi relativi ai ruoli, ministri - Dipartimento della funzione pubblica i
alla dotazione organica, agli incarichi dirigenziali dati complessivi e riepilogativi relativi ai ruoli,
conferiti, anche ai sensi dell'articolo 19, commi alla dotazione organica, agli incarichi dirigenziali
5-bis e 6, nonché alle posizioni di comando, fuori conferiti, anche ai sensi dell'articolo 19, commi
ruolo, aspettativa e mobilità, con indicazione 5-bis e 6, nonché alle posizioni di comando, fuori
della decorrenza e del termine di scadenza. Le ruolo, aspettativa e mobilità, con indicazione
informazioni sono comunicate e della decorrenza e del termine di scadenza. Le
tempestivamente aggiornate per via telematica a informazioni sono comunicate e
cura delle amministrazioni interessate, con tempestivamente aggiornate per via telematica a
inserimento nella banca dati prevista dall'articolo cura delle amministrazioni interessate, con
23, comma 2, secondo le modalità individuate inserimento nella banca dati prevista dall'articolo
con circolare della Presidenza del Consiglio dei 23, comma 2, secondo le modalità individuate
ministri - Dipartimento della funzione pubblica con circolare della Presidenza del Consiglio dei
(7). ministri - Dipartimento della funzione pubblica
8. Restano ferme le vigenti disposizioni in (8).
materia di accesso alle qualifiche dirigenziali 8. Restano ferme le vigenti disposizioni in
delle carriere diplomatica e prefettizia, delle materia di accesso alle qualifiche dirigenziali
Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo delle carriere diplomatica e prefettizia, delle
nazionale dei vigili del fuoco. Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo
9. Per le finalità di cui al presente articolo, è nazionale dei vigili del fuoco.
attribuito alla Scuola superiore della pubblica 9. Per le finalità di cui al presente articolo, è
amministrazione un ulteriore contributo di 1.500 attribuito alla Scuola superiore della pubblica
migliaia di euro a decorrere dall'anno 2002. amministrazione un ulteriore contributo di 1.500
10. All'onere derivante dall'attuazione del comma migliaia di euro a decorrere dall'anno 2002.
9, pari a 1.500 migliaia di euro a decorrere 10. All'onere derivante dall'attuazione del comma
dall'anno 2002, si provvede mediante 9, pari a 1.500 migliaia di euro a decorrere
corrispondente riduzione dello stanziamento dall'anno 2002, si provvede mediante
iscritto, ai fini del bilancio triennale 2002-2004, corrispondente riduzione dello stanziamento
nell'ambito dell'unità previsionale di base di iscritto, ai fini del bilancio triennale 2002-2004,
parte corrente "Fondo speciale" dello stato di nell'ambito dell'unità previsionale di base di
previsione del Ministero dell'economia e delle parte corrente "Fondo speciale" dello stato di
finanze per l'anno 2002, allo scopo parzialmente previsione del Ministero dell'economia e delle
utilizzando l'accantonamento relativo al finanze per l'anno 2002, allo scopo parzialmente
medesimo Ministero. utilizzando l'accantonamento relativo al
medesimo Ministero.
(1) Articolo sostituito dall'articolo 3, comma 5, della legge 15
luglio 2002, n. 145. Per il regolamento relativo (1) Articolo sostituito dall'articolo 3, comma 5, della legge 15
all'ammissione al corso-concorso selettivo di formazione luglio 2002, n. 145. Per il regolamento relativo
dirigenziale di cui al presente articolo vedi D.P.C.M. 11 all'ammissione al corso-concorso selettivo di formazione
febbraio 2004 n. 118. dirigenziale di cui al presente articolo vedi D.P.C.M. 11
(2) Comma modificato dall'articolo 14 della legge 29 luglio febbraio 2004 n. 118.
2003, n. 228. (2) Rubrica sostituita dall'articolo 46, comma 1, lettera a),
(3) Per il Regolamento relativo alle modalità di del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150
riconoscimento dei titoli post-universitari vedi D.P.C.M. 29 (3) Comma modificato dall'articolo 14 della legge 29 luglio
settembre 2004, n. 295. 2003, n. 228 e successivamente dall'articolo 46, comma 1,
(4) Comma modificato dall'articolo 34, comma 25, della legge lettera b), del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
27 dicembre 2002, n. 289. (4) Per il Regolamento relativo alle modalità di
(5) Per il Regolamento relativo all'accesso alla qualifica di
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dirigente vedi D.P.R. 24 settembre 2004, n. 272. riconoscimento dei titoli post-universitari vedi D.P.C.M. 29
(6) Comma sostituito dall'articolo 34, comma 25, della legge settembre 2004, n. 295.
27 dicembre 2002, n. 289. (5) Comma modificato dall'articolo 34, comma 25, della legge
(7) Comma inserito dall'articolo 3-bis del D.L. 28 maggio 27 dicembre 2002, n. 289.
2004, n. 136. (6) Per il Regolamento relativo all'accesso alla qualifica di
dirigente vedi D.P.R. 24 settembre 2004, n. 272.
(7) Comma sostituito dall'articolo 34, comma 25, della legge
27 dicembre 2002, n. 289.
(8) Comma inserito dall'articolo 3-bis del D.L. 28 maggio
2004, n. 136.
Art. 28 bis
Accesso alla qualifica di dirigente della
prima fascia (1).
1. Fermo restando quanto previsto
dall'articolo 19, comma 4, l'accesso alla
qualifica di dirigente di prima fascia nelle
amministrazioni statali, anche ad
ordinamento autonomo, e negli enti pubblici
non economici avviene, per il cinquanta per
cento dei posti, calcolati con riferimento a
quelli che si rendono disponibili ogni anno
per la cessazione dal servizio dei soggetti
incaricati, tramite concorso pubblico per
titoli ed esami indetto dalle singole
amministrazioni, sulla base di criteri
generali stabiliti con decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri, previo parere
della Scuola superiore della pubblica
amministrazione.
2. Nei casi in cui lo svolgimento dei relativi
incarichi richieda specifica esperienza e
peculiare professionalità, alla copertura di
singoli posti e comunque di una quota non
superiore alla metà di quelli da mettere a
concorso ai sensi del comma 1 si può
provvedere, con contratti di diritto privato a
tempo determinato, attraverso concorso
pubblico aperto ai soggetti in possesso dei
requisiti professionali e delle attitudini
manageriali corrispondenti al posto di
funzione da coprire. I contratti sono
stipulati per un periodo non superiore a tre
anni.
3. Al concorso per titoli ed esami di cui al
comma 1 possono essere ammessi i
dirigenti di ruolo delle pubbliche
amministrazioni, che abbiano maturato
almeno cinque anni di servizio nei ruoli
dirigenziali e gli altri soggetti in possesso di
titoli di studio e professionali individuati nei
bandi di concorso, con riferimento alle
specifiche esigenze dell'Amministrazione e
sulla base di criteri generali di equivalenza
stabiliti con decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri, previo parere della
Scuola superiore della pubblica
amministrazione, sentito il Ministro
dell'istruzione, dell'università e della
ricerca. A tale fine le amministrazioni che
bandiscono il concorso tengono in
particolare conto del personale di ruolo che
ha esercitato per almeno cinque anni
funzioni di livello dirigenziale generale
all'interno delle stesse ovvero del personale
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appartenente all'organico dell'Unione


europea in virtù di un pubblico concorso
organizzato da dette istituzioni.
4. I vincitori del concorso di cui al comma 1
sono assunti dall'amministrazione e,
anteriormente al conferimento dell'incarico,
sono tenuti all'espletamento di un periodo
di formazione presso uffici amministrativi di
uno Stato dell'Unione europea o di un
organismo comunitario o internazionale. In
ogni caso il periodo di formazione è
completato entro tre anni dalla conclusione
del concorso.
5. La frequenza del periodo di formazione è
obbligatoria ed è a tempo pieno, per una
durata pari a sei mesi, anche non
continuativi, e si svolge presso gli uffici di
cui al comma 4, scelti dal vincitore tra quelli
indicati dall'amministrazione.
6. Con regolamento emanato ai sensi
dell'articolo 17, comma 1, della legge 23
agosto 1988, n. 400, su proposta del
Ministro per la pubblica amministrazione e
l'innovazione, di concerto con il Ministro
dell'economia e delle finanze, e sentita la
Scuola superiore della pubblica
amministrazione, sono disciplinate le
modalità di compimento del periodo di
formazione, tenuto anche conto di quanto
previsto nell'articolo 32.
7. Al termine del periodo di formazione è
prevista, da parte degli uffici di cui al
comma 4, una valutazione del livello di
professionalità acquisito che equivale al
superamento del periodo di prova
necessario per l'immissione in ruolo di cui
all'articolo 70, comma 13.
8. Le spese sostenute per l'espletamento
del periodo di formazione svolto presso le
sedi estere di cui al comma 4 sono a carico
delle singole amministrazioni nell'ambito
delle risorse finanziarie disponibili a
legislazione vigente.

(1) Articolo inserito dall'articolo 47, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
Art. 29 Art. 29
Reclutamento dei dirigenti scolastici Reclutamento dei dirigenti scolastici
(Art. 28-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto (Art. 28-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto
dall'art. 1 del d.lgs n. 59 del 1998 e dall'art. 1 del d.lgs n. 59 del 1998 e
successivamente modificato dall'art. 11, comma successivamente modificato dall'art. 11, comma
15 della legge n. 124 del 1999) 15 della legge n. 124 del 1999)
1. Il reclutamento dei dirigenti scolastici si 1. Il reclutamento dei dirigenti scolastici si
realizza mediante un corso concorso selettivo di realizza mediante un corso concorso selettivo di
formazione, indetto con decreto del Ministro della formazione, indetto con decreto del Ministro della
pubblica istruzione, svolto in sede regionale con pubblica istruzione, svolto in sede regionale con
cadenza periodica, comprensivo di moduli di cadenza periodica, comprensivo di moduli di
formazione comune e di moduli di formazione formazione comune e di moduli di formazione
specifica per la scuola elementare e media, per specifica per la scuola elementare e media, per
la scuola secondaria superiore e per gli istituti la scuola secondaria superiore e per gli istituti
educativi. Al corso concorso è ammesso il educativi. Al corso concorso è ammesso il
personale docente ed educativo delle istituzioni personale docente ed educativo delle istituzioni
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statali che abbia maturato, dopo la nomina in statali che abbia maturato, dopo la nomina in
ruolo, un servizio effettivamente prestato di ruolo, un servizio effettivamente prestato di
almeno sette anni con possesso di laurea, nei almeno sette anni con possesso di laurea, nei
rispettivi settori formativi, fatto salvo quanto rispettivi settori formativi, fatto salvo quanto
previsto al comma 4. previsto al comma 4.
2. Il numero di posti messi a concorso in sede 2. Il numero di posti messi a concorso in sede
regionale rispettivamente per la scuola regionale rispettivamente per la scuola
elementare e media, per la scuola secondaria elementare e media, per la scuola secondaria
superiore e per le istituzioni educative è calcolato superiore e per le istituzioni educative è calcolato
sommando i posti già vacanti e disponibili per la sommando i posti già vacanti e disponibili per la
nomina in ruolo alla data della sua indizione, nomina in ruolo alla data della sua indizione,
residuati dopo gli inquadramenti di cui all'articolo residuati dopo gli inquadramenti di cui all'articolo
25, ovvero dopo la nomina di tutti i vincitori del 25, ovvero dopo la nomina di tutti i vincitori del
precedente concorso, e i posti che si libereranno precedente concorso, e i posti che si libereranno
nel corso del triennio successivo per nel corso del triennio successivo per
collocamento a riposo per limiti di età, collocamento a riposo per limiti di età,
maggiorati della percentuale media triennale di maggiorati della percentuale media triennale di
cessazioni dal servizio per altri motivi e di cessazioni dal servizio per altri motivi e di
un'ulteriore percentuale del 25 per cento, un'ulteriore percentuale del 25 per cento,
tenendo conto dei posti da riservare alla tenendo conto dei posti da riservare alla
mobilità. mobilità.
3. Il corso concorso, si articola in una selezione 3. Il corso concorso, si articola in una selezione
per titoli, in un concorso di ammissione, in un per titoli, in un concorso di ammissione, in un
periodo di formazione e in un esame finale. Al periodo di formazione e in un esame finale. Al
concorso di ammissione accedono coloro che concorso di ammissione accedono coloro che
superano la selezione per titoli disciplinata dal superano la selezione per titoli disciplinata dal
bando di concorso. Sono ammessi al periodo di bando di concorso. Sono ammessi al periodo di
formazione i candidati utilmente inseriti nella formazione i candidati utilmente inseriti nella
graduatoria del concorso di ammissione entro il graduatoria del concorso di ammissione entro il
limite del numero dei posti messi a concorso a limite del numero dei posti messi a concorso a
norma del comma 2 rispettivamente per la norma del comma 2 rispettivamente per la
scuola elementare e media, per la scuola scuola elementare e media, per la scuola
secondaria superiore e per le istituzioni secondaria superiore e per le istituzioni
educative, maggiorati del dieci per cento. Nel educative, maggiorati del dieci per cento. Nel
primo corso concorso, bandito per il numero di primo corso concorso, bandito per il numero di
posti determinato ai sensi del comma 2 dopo posti determinato ai sensi del comma 2 dopo
l'avvio delle procedure di inquadramento di cui l'avvio delle procedure di inquadramento di cui
all'articolo 25, il 50 per cento dei posti così all'articolo 25, il 50 per cento dei posti così
determinati è riservato a coloro che abbiano determinati è riservato a coloro che abbiano
effettivamente ricoperto per almeno un triennio effettivamente ricoperto per almeno un triennio
le funzioni di preside incaricato previo le funzioni di preside incaricato previo
superamento di un esame di ammissione a loro superamento di un esame di ammissione a loro
riservato. Ai fini dell'accesso al corso di riservato. Ai fini dell'accesso al corso di
formazione il predetto personale viene graduato formazione il predetto personale viene graduato
tenendo conto dell'esito del predetto esame di tenendo conto dell'esito del predetto esame di
ammissione, dei titoli culturali e professionali ammissione, dei titoli culturali e professionali
posseduti e dell'anzianità di servizio maturata posseduti e dell'anzianità di servizio maturata
quale preside incaricato (1). quale preside incaricato (1).
4. Il periodo di formazione, di durata non 4. Il periodo di formazione, di durata non
inferiore a quello previsto dal decreto di cui inferiore a quello previsto dal decreto di cui
all'articolo 25, comma 2, comprende periodi di all'articolo 25, comma 2, comprende periodi di
tirocinio ed esperienze presso enti e istituzioni; il tirocinio ed esperienze presso enti e istituzioni; il
numero dei moduli di formazione comune e numero dei moduli di formazione comune e
specifica, i contenuti, la durata e le modalità di specifica, i contenuti, la durata e le modalità di
svolgimento sono disciplinati con decreto del svolgimento sono disciplinati con decreto del
Ministro della pubblica istruzione, d'intesa con il Ministro della pubblica istruzione, d'intesa con il
Ministro per la funzione pubblica, che individua Ministro per la funzione pubblica, che individua
anche i soggetti abilitati a realizzare la anche i soggetti abilitati a realizzare la
formazione. Con lo stesso decreto sono formazione. Con lo stesso decreto sono
disciplinati i requisiti e i limiti di partecipazione al disciplinati i requisiti e i limiti di partecipazione al
corso concorso per posti non coerenti con la corso concorso per posti non coerenti con la
tipologia del servizio prestato. tipologia del servizio prestato.
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5. In esito all'esame finale sono dichiarati 5. In esito all'esame finale sono dichiarati
vincitori coloro che l'hanno superato, in numero vincitori coloro che l'hanno superato, in numero
non superiore ai posti messi a concorso, non superiore ai posti messi a concorso,
rispettivamente per la scuola elementare e rispettivamente per la scuola elementare e
media, per la scuola secondaria superiore e per media, per la scuola secondaria superiore e per
le istituzioni educative. Nel primo corso concorso le istituzioni educative. Nel primo corso concorso
bandito dopo l'avvio delle procedure bandito dopo l'avvio delle procedure
d'inquadramento di cui all'articolo 25, il 50 per d'inquadramento di cui all'articolo 25, il 50 per
cento dei posti messi a concorso è riservato al cento dei posti messi a concorso è riservato al
personale in possesso dei requisiti di servizio personale in possesso dei requisiti di servizio
come preside incaricato indicati al comma 3. I come preside incaricato indicati al comma 3. I
vincitori sono assunti in ruolo nel limite dei posti vincitori sono assunti in ruolo nel limite dei posti
annualmente vacanti e disponibili, nell'ordine annualmente vacanti e disponibili, nell'ordine
delle graduatorie definitive. In caso di rifiuto delle graduatorie definitive. In caso di rifiuto
della nomina sono depennati dalla graduatoria. della nomina sono depennati dalla graduatoria.
L'assegnazione della sede è disposta sulla base L'assegnazione della sede è disposta sulla base
dei principi del presente decreto, tenuto conto dei principi del presente decreto, tenuto conto
delle specifiche esperienze professionali. I delle specifiche esperienze professionali. I
vincitori in attesa di nomina continuano a vincitori in attesa di nomina continuano a
svolgere l'attività docente. Essi possono essere svolgere l'attività docente. Essi possono essere
temporaneamente utilizzati, per la sostituzione temporaneamente utilizzati, per la sostituzione
dei dirigenti assenti per almeno tre mesi. dei dirigenti assenti per almeno tre mesi.
Dall'anno scolastico successivo alla data di Dall'anno scolastico successivo alla data di
approvazione della prima graduatoria non sono approvazione della prima graduatoria non sono
più conferiti incarichi di presidenza. più conferiti incarichi di presidenza.
6. Alla frequenza dei moduli di formazione 6. Alla frequenza dei moduli di formazione
specifica sono ammessi, nel limite del specifica sono ammessi, nel limite del
contingente stabilito in sede di contrattazione contingente stabilito in sede di contrattazione
collettiva, anche i dirigenti che facciano domanda collettiva, anche i dirigenti che facciano domanda
di mobilità professionale tra i diversi settori. di mobilità professionale tra i diversi settori.
L'accoglimento della domanda è subordinato L'accoglimento della domanda è subordinato
all'esito positivo dell'esame finale relativo ai all'esito positivo dell'esame finale relativo ai
moduli frequentati. moduli frequentati.
7. Con decreto del Presidente del Consiglio dei 7. Con decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri, su proposta del Ministro della pubblica ministri, su proposta del Ministro della pubblica
istruzione, di concerto col Ministro per la istruzione, di concerto col Ministro per la
funzione pubblica sono definiti i criteri per la funzione pubblica sono definiti i criteri per la
composizione delle commissioni esaminatrici (2) composizione delle commissioni esaminatrici (2)
(3) . (3) .

(1) Vedi l'articolo 22, comma 8, 9, 10 e 11 della legge 28 (1) Vedi l'articolo 22, comma 8, 9, 10 e 11 della legge 28
dicembre 2001, n. 448. Vedi anche l'articolo 8-bis del D.L. 28 dicembre 2001, n. 448. Vedi anche l'articolo 8-bis del D.L. 28
maggio 2004, n. 136. Successivamente la Corte maggio 2004, n. 136. Successivamente la Corte
costituzionale, con sentenza 11 maggio 2006, n. 190, ha costituzionale, con sentenza 11 maggio 2006, n. 190, ha
dichiarato illegittimo il medesimo articolo 8-bis. dichiarato illegittimo il medesimo articolo 8-bis.
(2) Per il Regolamento relativo ai criteri per la composizione (2) Per il Regolamento relativo ai criteri per la composizione
delle commissioni esaminatrici del corso concorso selettivo di delle commissioni esaminatrici del corso concorso selettivo di
formazione dei dirigenti scolastici vedi D.P.C.M. 30 maggio formazione dei dirigenti scolastici vedi D.P.C.M. 30 maggio
2001, n. 341. 2001, n. 341.
(3) A norma dell'articolo 12 del D.P.R. 10 luglio 2008, n. 140 (3) A norma dell'articolo 12 del D.P.R. 10 luglio 2008, n. 140
sono abrogate le disposizioni contenute nel presente articolo sono abrogate le disposizioni contenute nel presente articolo
che prevedono, ai fini del reclutamento e della mobilità che prevedono, ai fini del reclutamento e della mobilità
professionale, la distinzione in settori formativi dei dirigenti professionale, la distinzione in settori formativi dei dirigenti
scolastici, nonché ogni altra disposizione incompatibile con il scolastici, nonché ogni altra disposizione incompatibile con il
regolamento approvato con il D.P.R. 140/2008. regolamento approvato con il D.P.R. 140/2008.
CAPO III CAPO III
Uffici, piante organiche, mobilità e accessi Uffici, piante organiche, mobilità e accessi
Art. 29 bis
Mobilità intercompartimentale (1)
1. Al fine di favorire i processi di mobilità
fra i comparti di contrattazione del
personale delle pubbliche amministrazioni,
con decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri, su proposta del Ministro per la
pubblica amministrazione e l'innovazione,
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di concerto con il Ministro dell'economia e


delle finanze, previo parere della
Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del
decreto legislativo n. 281 del 1997, sentite
le Organizzazioni sindacali è definita, senza
nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica, una tabella di equiparazione fra i
livelli di inquadramento previsti dai
contratti collettivi relativi ai diversi
comparti di contrattazione.

(1) Articolo inserito dall'articolo 48, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
Art. 30 Art. 30
Passaggio diretto di personale tra Passaggio diretto di personale tra
amministrazioni diverse amministrazioni diverse
(Art. 33 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 33 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 13 del d.lgs n. 470 del 1993 e poi prima dall'art. 13 del d.lgs n. 470 del 1993 e poi
dall'art. 18 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 18 del d.lgs n. 80 del 1998 e
successivamente modificato dall'art. 20, comma successivamente modificato dall'art. 20, comma
2 della legge n. 488 del 1999) 2 della legge n. 488 del 1999)
1. Le amministrazioni possono ricoprire posti 1. Le amministrazioni possono ricoprire
vacanti in organico mediante cessione del posti vacanti in organico mediante cessione
contratto di lavoro di dipendenti appartenenti del contratto di lavoro di dipendenti
alla stessa qualifica in servizio presso altre appartenenti alla stessa qualifica in servizio
amministrazioni, che facciano domanda di presso altre amministrazioni, che facciano
trasferimento. Il trasferimento è disposto previo domanda di trasferimento. Le
consenso dell'amministrazione di appartenenza amministrazioni devono in ogni caso
(1). rendere pubbliche le disponibilità dei posti
2. I contratti collettivi nazionali possono definire in organico da ricoprire attraverso
le procedure e i criteri generali per l'attuazione di passaggio diretto di personale da altre
quanto previsto dal comma 1. In ogni caso sono amministrazioni, fissando preventivamente
nulli gli accordi, gli atti o le clausole dei contratti i criteri di scelta. Il trasferimento è disposto
collettivi volti ad eludere l'applicazione del previo parere favorevole dei dirigenti
principio del previo esperimento di mobilità responsabili dei servizi e degli uffici cui il
rispetto al reclutamento di nuovo personale (1). personale è o sarà assegnato sulla base
2-bis. Le amministrazioni, prima di procedere della professionalità in possesso del
all'espletamento di procedure concorsuali, dipendente in relazione al posto ricoperto o
finalizzate alla copertura di posti vacanti in da ricoprire (1).
organico, devono attivare le procedure di 1-bis. Fermo restando quanto previsto al
mobilità di cui al comma 1, provvedendo, in via comma 2, con decreto del Ministro per la
prioritaria, all'immissione in ruolo dei dipendenti, pubblica amministrazione e l'innovazione,
provenienti da altre amministrazioni, in posizione di concerto con il Ministro dell'economia e
di comando o di fuori ruolo, appartenenti alla delle finanze e previa intesa con la
stessa area funzionale, che facciano domanda di conferenza unificata, sentite le
trasferimento nei ruoli delle amministrazioni in confederazioni sindacali rappresentative,
cui prestano servizio. Il trasferimento è disposto, sono disposte le misure per agevolare i
nei limiti dei posti vacanti, con inquadramento processi di mobilità, anche volontaria, per
nell'area funzionale e posizione economica garantire l'esercizio delle funzioni
corrispondente a quella posseduta presso le istituzionali da parte delle amministrazioni
amministrazioni di provenienza (2). che presentano carenze di organico (2).
2-ter. L'immissione in ruolo di cui al comma 2- 2. I contratti collettivi nazionali possono definire
bis, limitatamente alla Presidenza del Consiglio le procedure e i criteri generali per l'attuazione di
dei Ministri e al Ministero degli affari esteri, in quanto previsto dal comma 1. In ogni caso sono
ragione della specifica professionalità richiesta ai nulli gli accordi, gli atti o le clausole dei contratti
propri dipendenti, avviene previa valutazione collettivi volti ad eludere l'applicazione del
comparativa dei titoli di servizio e di studio, principio del previo esperimento di mobilità
posseduti dai dipendenti comandati o fuori ruolo rispetto al reclutamento di nuovo personale (3).
al momento della presentazione della domanda 2-bis. Le amministrazioni, prima di procedere
di trasferimento, nei limiti dei posti all'espletamento di procedure concorsuali,
effettivamente disponibili (2). finalizzate alla copertura di posti vacanti in
2-quater. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, organico, devono attivare le procedure di
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per fronteggiare le situazioni di emergenza in mobilità di cui al comma 1, provvedendo, in via


atto, in ragione della specifica professionalità prioritaria, all'immissione in ruolo dei dipendenti,
richiesta ai propri dipendenti può procedere alla provenienti da altre amministrazioni, in posizione
riserva di posti da destinare al personale assunto di comando o di fuori ruolo, appartenenti alla
con ordinanza per le esigenze della Protezione stessa area funzionale, che facciano domanda di
civile e del servizio civile, nell'ambito delle trasferimento nei ruoli delle amministrazioni in
procedure concorsuali di cui all' articolo 3, cui prestano servizio. Il trasferimento è disposto,
comma 59, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 nei limiti dei posti vacanti, con inquadramento
, e all' articolo 1, comma 95, della legge 30 nell'area funzionale e posizione economica
dicembre 2004, n. 311 (2) . corrispondente a quella posseduta presso le
2-quinquies. Salvo diversa previsione, a seguito amministrazioni di provenienza (4).
dell'iscrizione nel ruolo dell'amministrazione di 2-ter. L'immissione in ruolo di cui al comma 2-
destinazione, al dipendente trasferito per bis, limitatamente alla Presidenza del Consiglio
mobilità si applica esclusivamente il trattamento dei Ministri e al Ministero degli affari esteri, in
giuridico ed economico, compreso quello ragione della specifica professionalità richiesta ai
accessorio, previsto nei contratti collettivi vigenti propri dipendenti, avviene previa valutazione
nel comparto della stessa amministrazione (3). comparativa dei titoli di servizio e di studio,
posseduti dai dipendenti comandati o fuori ruolo
(1) Comma modificato dall'articolo 16 della legge 28 al momento della presentazione della domanda
novembre 2005, n. 246.
di trasferimento, nei limiti dei posti
(2) Comma inserito dall'articolo 5, comma 1-quater del D.L.
31 gennaio 2005, n. 7. effettivamente disponibili (5).
(3) Comma aggiunto dall'articolo 16 della legge 28 novembre 2-quater. La Presidenza del Consiglio dei Ministri,
2005, n. 246. per fronteggiare le situazioni di emergenza in
atto, in ragione della specifica professionalità
richiesta ai propri dipendenti può procedere alla
riserva di posti da destinare al personale assunto
con ordinanza per le esigenze della Protezione
civile e del servizio civile, nell'ambito delle
procedure concorsuali di cui all' articolo 3,
comma 59, della legge 24 dicembre 2003, n. 350
, e all' articolo 1, comma 95, della legge 30
dicembre 2004, n. 311 (6) .
2-quinquies. Salvo diversa previsione, a seguito
dell'iscrizione nel ruolo dell'amministrazione di
destinazione, al dipendente trasferito per
mobilità si applica esclusivamente il trattamento
giuridico ed economico, compreso quello
accessorio, previsto nei contratti collettivi vigenti
nel comparto della stessa amministrazione (7).

(1) Comma modificato dall'articolo 16 della legge 28


novembre 2005, n. 246 e successivamente sostituito
dall'articolo 49, comma 1, del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n.
150.
(2) Comma inserito dall'articolo 49, comma 2, del D.Lgs. 27
ottobre 2009, n. 150.
(3) Comma modificato dall'articolo 16 della legge 28
novembre 2005, n. 246.
(4) Comma inserito dall'articolo 5, comma 1-quater del D.L.
31 gennaio 2005, n. 7.
(5) Comma inserito dall'articolo 5, comma 1-quater del D.L.
31 gennaio 2005, n. 7.
(6) Comma inserito dall'articolo 5, comma 1-quater del D.L.
31 gennaio 2005, n. 7.
(7) Comma aggiunto dall'articolo 16 della legge 28 novembre
2005, n. 246.
Art. 31 Art. 31
Passaggio di dipendenti per effetto di Passaggio di dipendenti per effetto di
trasferimento di attività trasferimento di attività
(Art. 34 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 34 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 19 del d.lgs n. 80 del 1998) dall'art. 19 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. Fatte salve le disposizioni speciali, nel caso di 1. Fatte salve le disposizioni speciali, nel caso di
trasferimento o conferimento di attività, svolte trasferimento o conferimento di attività, svolte
da pubbliche amministrazioni, enti pubblici o loro da pubbliche amministrazioni, enti pubblici o loro
aziende o strutture, ad altri soggetti, pubblici o aziende o strutture, ad altri soggetti, pubblici o
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privati, al personale che passa alle dipendenze di privati, al personale che passa alle dipendenze di
tali soggetti si applicano l'articolo 2112 del tali soggetti si applicano l'articolo 2112 del
codice civile e si osservano le procedure di codice civile e si osservano le procedure di
informazione e di consultazione di cui all'articolo informazione e di consultazione di cui all'articolo
47, commi da 1 a 4, della legge 29 dicembre 47, commi da 1 a 4, della legge 29 dicembre
1990, n. 428. 1990, n. 428.
Art. 32 Art. 32
Scambio di funzionari appartenenti a Paesi Scambio di funzionari appartenenti a Paesi
diversi e temporaneo servizio all'estero diversi e temporaneo servizio all'estero
(Art. 33-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto (Art. 33-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto
dall'art. 11 del d.lgs n. 387 del 1998) dall'art. 11 del d.lgs n. 387 del 1998)
1. Anche al fine di favorire lo scambio 1. Anche al fine di favorire lo scambio
internazionale di esperienze amministrative, i internazionale di esperienze amministrative, i
dipendenti delle amministrazioni pubbliche, a dipendenti delle amministrazioni pubbliche, a
seguito di appositi accordi di reciprocità stipulati seguito di appositi accordi di reciprocità stipulati
tra le amministrazioni interessate, d'intesa con il tra le amministrazioni interessate, d'intesa con il
Ministero degli affari esteri ed il Dipartimento Ministero degli affari esteri ed il Dipartimento
della funzione pubblica, possono essere destinati della funzione pubblica, possono essere destinati
a prestare temporaneamente servizio presso a prestare temporaneamente servizio presso
amministrazioni pubbliche degli Stati membri amministrazioni pubbliche degli Stati membri
dell'Unione europea, degli Stati candidati dell'Unione europea, degli Stati candidati
all'adesione e di altri Stati con cui l'Italia all'adesione e di altri Stati con cui l'Italia
intrattiene rapporti di collaborazione, nonché intrattiene rapporti di collaborazione, nonché
presso gli organismi dell'Unione europea e le presso gli organismi dell'Unione europea e le
organizzazioni ed enti internazionali cui l'Italia organizzazioni ed enti internazionali cui l'Italia
aderisce. aderisce.
2. Il trattamento economico potrà essere a carico 2. Il trattamento economico potrà essere a carico
delle amministrazioni di provenienza, di quelle di delle amministrazioni di provenienza, di quelle di
destinazione o essere suddiviso tra esse, ovvero destinazione o essere suddiviso tra esse, ovvero
essere rimborsato in tutto o in parte allo Stato essere rimborsato in tutto o in parte allo Stato
italiano dall'Unione europea o da una italiano dall'Unione europea o da una
organizzazione o ente internazionale. organizzazione o ente internazionale.
3. II personale che presta temporaneo servizio 3. II personale che presta temporaneo servizio
all'estero resta a tutti gli effetti dipendente all'estero resta a tutti gli effetti dipendente
dell'amministrazione di appartenenza. dell'amministrazione di appartenenza.
L'esperienza maturata all'estero è valutata ai fini L'esperienza maturata all'estero è valutata ai fini
dello sviluppo professionale degli interessati. dello sviluppo professionale degli interessati.

Art. 33 Art. 33
Eccedenze di personale e mobilità collettiva Eccedenze di personale e mobilità collettiva
(Art. 35 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 35 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 14 del d.lgs n. 470 del 1993 e prima dall'art. 14 del d.lgs n. 470 del 1993 e
dall'art. 16 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi dall'art. 16 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi
dall'art. 20 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 20 del d.lgs n. 80 del 1998 e
successivamente modificato dall'art. 12 del d.lgs successivamente modificato dall'art. 12 del d.lgs
n. 387 del 1998) n. 387 del 1998)
1. Le pubbliche amministrazioni che rilevino 1. Le pubbliche amministrazioni che rilevino
eccedenze di personale sono tenute ad informare eccedenze di personale sono tenute ad informare
preventivamente le organizzazioni sindacali di cui preventivamente le organizzazioni sindacali di cui
al comma 3 e ad osservare le procedure previste al comma 3 e ad osservare le procedure previste
dal presente articolo. Si applicano, salvo quanto dal presente articolo. Si applicano, salvo quanto
previsto dal presente articolo, le disposizioni di previsto dal presente articolo, le disposizioni di
cui alla legge 23 luglio 1991, n. 223, ed in cui alla legge 23 luglio 1991, n. 223, ed in
particolare l'articolo 4, comma 11, e l'articolo 5, particolare l'articolo 4, comma 11, e l'articolo 5,
commi 1 e 2, e successive modificazioni ed commi 1 e 2, e successive modificazioni ed
integrazioni. integrazioni.
2. Il presente articolo trova applicazione quando 1-bis. La mancata individuazione da parte
l'eccedenza rilevata riguardi almeno dieci del dirigente responsabile delle eccedenze
dipendenti. Il numero di dieci unità si intende delle unità di personale, ai sensi del comma
raggiunto anche in caso di dichiarazioni di 1, è valutabile ai fini della responsabilità
eccedenza distinte nell'arco di un anno. In caso per danno erariale (1).
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

di eccedenze per un numero inferiore a 10 unità 2. Il presente articolo trova applicazione quando
agli interessati si applicano le disposizioni l'eccedenza rilevata riguardi almeno dieci
previste dai commi 7 e 8. dipendenti. Il numero di dieci unità si intende
3. La comunicazione preventiva di cui all'articolo raggiunto anche in caso di dichiarazioni di
4, comma 2, della legge 23 luglio 1991, n. 223, eccedenza distinte nell'arco di un anno. In caso
viene fatta alle rappresentanze unitarie del di eccedenze per un numero inferiore a 10 unità
personale e alle organizzazioni sindacali agli interessati si applicano le disposizioni
firmatarie del contratto collettivo nazionale del previste dai commi 7 e 8.
comparto o area. La comunicazione deve 3. La comunicazione preventiva di cui all'articolo
contenere l'indicazione dei motivi che 4, comma 2, della legge 23 luglio 1991, n. 223,
determinano la situazione di eccedenza; dei viene fatta alle rappresentanze unitarie del
motivi tecnici e organizzativi per i quali si ritiene personale e alle organizzazioni sindacali
di non poter adottare misure idonee a riassorbire firmatarie del contratto collettivo nazionale del
le eccedenze all'interno della medesima comparto o area. La comunicazione deve
amministrazione; del numero, della collocazione, contenere l'indicazione dei motivi che
delle qualifiche del personale eccedente, nonché determinano la situazione di eccedenza; dei
del personale abitualmente impiegato, delle motivi tecnici e organizzativi per i quali si ritiene
eventuali proposte per risolvere la situazione di di non poter adottare misure idonee a riassorbire
eccedenza e dei relativi tempi di attuazione, delle le eccedenze all'interno della medesima
eventuali misure programmate per fronteggiare amministrazione; del numero, della collocazione,
le conseguenze sul piano sociale dell'attuazione delle qualifiche del personale eccedente, nonché
delle proposte medesime. del personale abitualmente impiegato, delle
4. Entro dieci giorni dal ricevimento della eventuali proposte per risolvere la situazione di
comunicazione di cui al comma 1, a richiesta eccedenza e dei relativi tempi di attuazione, delle
delle organizzazioni sindacali di cui al comma 3, eventuali misure programmate per fronteggiare
si procede all'esame delle cause che hanno le conseguenze sul piano sociale dell'attuazione
contribuito a determinare l'eccedenza del delle proposte medesime.
personale e delle possibilità di diversa 4. Entro dieci giorni dal ricevimento della
utilizzazione del personale eccedente, o di una comunicazione di cui al comma 1, a richiesta
sua parte. L'esame è diretto a verificare le delle organizzazioni sindacali di cui al comma 3,
possibilità di pervenire ad un accordo sulla si procede all'esame delle cause che hanno
ricollocazione totale o parziale del personale contribuito a determinare l'eccedenza del
eccedente, o nell'ambito della stessa personale e delle possibilità di diversa
amministrazione, anche mediante il ricorso a utilizzazione del personale eccedente, o di una
forme flessibili di gestione del tempo di lavoro o sua parte. L'esame è diretto a verificare le
a contratti di solidarietà, ovvero presso altre possibilità di pervenire ad un accordo sulla
amministrazioni comprese nell'ambito della ricollocazione totale o parziale del personale
Provincia o in quello diverso determinato ai sensi eccedente, o nell'ambito della stessa
del comma 6. Le organizzazioni sindacali che amministrazione, anche mediante il ricorso a
partecipano all'esame hanno diritto di ricevere, forme flessibili di gestione del tempo di lavoro o
in relazione a quanto comunicato a contratti di solidarietà, ovvero presso altre
dall'amministrazione, le informazioni necessarie amministrazioni comprese nell'ambito della
ad un utile confronto. Provincia o in quello diverso determinato ai sensi
5. La procedura si conclude decorsi del comma 6. Le organizzazioni sindacali che
quarantacinque giorni dalla data del ricevimento partecipano all'esame hanno diritto di ricevere,
della comunicazione di cui al comma 3, o con in relazione a quanto comunicato
l'accordo o con apposito verbale nel quale sono dall'amministrazione, le informazioni necessarie
riportate le diverse posizioni delle parti. In caso ad un utile confronto.
di disaccordo, le organizzazioni sindacali possono 5. La procedura si conclude decorsi
richiedere che il confronto prosegua, per le quarantacinque giorni dalla data del ricevimento
amministrazioni dello Stato, anche ad della comunicazione di cui al comma 3, o con
ordinamento autonomo, e gli enti pubblici l'accordo o con apposito verbale nel quale sono
nazionali, presso il Dipartimento della funzione riportate le diverse posizioni delle parti. In caso
pubblica della Presidenza del Consiglio dei di disaccordo, le organizzazioni sindacali possono
ministri, con l'assistenza dell'Agenzia per la richiedere che il confronto prosegua, per le
rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni dello Stato, anche ad
amministrazioni - ARAN, e per le altre ordinamento autonomo, e gli enti pubblici
amministrazioni, ai sensi degli articoli 3 e 4 del nazionali, presso il Dipartimento della funzione
decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469 e pubblica della Presidenza del Consiglio dei
successive modificazioni ed integrazioni. La ministri, con l'assistenza dell'Agenzia per la
procedura si conclude in ogni caso entro rappresentanza negoziale delle pubbliche
sessanta giorni dalla comunicazione di cui al amministrazioni - ARAN, e per le altre
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

comma 1. amministrazioni, ai sensi degli articoli 3 e 4 del


6. I contratti collettivi nazionali possono stabilire decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469 e
criteri generali e procedure per consentire, successive modificazioni ed integrazioni. La
tenuto conto delle caratteristiche del comparto, procedura si conclude in ogni caso entro
la gestione delle eccedenze di personale sessanta giorni dalla comunicazione di cui al
attraverso il passaggio diretto ad altre comma 1.
amministrazioni nell'ambito della provincia o in 6. I contratti collettivi nazionali possono stabilire
quello diverso che, in relazione alla distribuzione criteri generali e procedure per consentire,
territoriale delle amministrazioni o alla situazione tenuto conto delle caratteristiche del comparto,
del mercato del lavoro, sia stabilito dai contratti la gestione delle eccedenze di personale
collettivi nazionali. Si applicano le disposizioni attraverso il passaggio diretto ad altre
dell'articolo 30. amministrazioni nell'ambito della provincia o in
7. Conclusa la procedura di cui ai commi 3, 4 e quello diverso che, in relazione alla distribuzione
5, l'amministrazione colloca in disponibilità il territoriale delle amministrazioni o alla situazione
personale che non sia possibile impiegare del mercato del lavoro, sia stabilito dai contratti
diversamente nell'ambito della medesima collettivi nazionali. Si applicano le disposizioni
amministrazione e che non possa essere dell'articolo 30.
ricollocato presso altre amministrazioni, ovvero 7. Conclusa la procedura di cui ai commi 3, 4 e
che non abbia preso servizio presso la diversa 5, l'amministrazione colloca in disponibilità il
amministrazione che, secondo gli accordi personale che non sia possibile impiegare
intervenuti ai sensi dei commi precedenti, ne diversamente nell'ambito della medesima
avrebbe consentito la ricollocazione. amministrazione e che non possa essere
8. Dalla data di collocamento in disponibilità ricollocato presso altre amministrazioni, ovvero
restano sospese tutte le obbligazioni inerenti al che non abbia preso servizio presso la diversa
rapporto di lavoro e il lavoratore ha diritto ad amministrazione che, secondo gli accordi
un'indennità pari all'80 per cento dello stipendio intervenuti ai sensi dei commi precedenti, ne
e dell'indennità integrativa speciale, con avrebbe consentito la ricollocazione.
esclusione di qualsiasi altro emolumento 8. Dalla data di collocamento in disponibilità
retributivo comunque denominato, per la durata restano sospese tutte le obbligazioni inerenti al
massima di ventiquattro mesi. I periodi di rapporto di lavoro e il lavoratore ha diritto ad
godimento dell'indennità sono riconosciuti ai fini un'indennità pari all'80 per cento dello stipendio
della determinazione dei requisiti di accesso alla e dell'indennità integrativa speciale, con
pensione e della misura della stessa. È esclusione di qualsiasi altro emolumento
riconosciuto altresì il diritto all'assegno per il retributivo comunque denominato, per la durata
nucleo familiare di cui all'articolo 2 del decreto- massima di ventiquattro mesi. I periodi di
legge 13 marzo 1988, n. 69, convertito, con godimento dell'indennità sono riconosciuti ai fini
modificazioni, dalla legge 13 maggio 1988, n. della determinazione dei requisiti di accesso alla
153, e successive modificazioni ed integrazioni. pensione e della misura della stessa. È
riconosciuto altresì il diritto all'assegno per il
nucleo familiare di cui all'articolo 2 del decreto-
legge 13 marzo 1988, n. 69, convertito, con
modificazioni, dalla legge 13 maggio 1988, n.
153, e successive modificazioni ed integrazioni.

(1) Comma inserito dall'articolo 50, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
Art. 34 Art. 34
Gestione del personale in disponibilità Gestione del personale in disponibilità
(Art. 35-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto (Art. 35-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto
dall'art. 21 del d.lgs n. 80 del 1998) dall'art. 21 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. Il personale in disponibilità è iscritto in 1. Il personale in disponibilità è iscritto in
appositi elenchi secondo l'ordine cronologico di appositi elenchi secondo l'ordine cronologico di
sospensione del relativo rapporto di lavoro (1). sospensione del relativo rapporto di lavoro (1).
2. Per le amministrazioni dello Stato, anche ad 2. Per le amministrazioni dello Stato, anche ad
ordinamento autonomo e per gli enti pubblici non ordinamento autonomo e per gli enti pubblici non
economici nazionali, il Dipartimento della economici nazionali, il Dipartimento della
funzione pubblica della Presidenza del Consiglio funzione pubblica della Presidenza del Consiglio
dei ministri forma e gestisce l'elenco, dei ministri forma e gestisce l'elenco,
avvalendosi anche, ai fini della riqualificazione avvalendosi anche, ai fini della riqualificazione
professionale del personale e della sua professionale del personale e della sua
ricollocazione in altre amministrazioni, della ricollocazione in altre amministrazioni, della
collaborazione delle strutture regionali e collaborazione delle strutture regionali e
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

provinciali di cui al decreto legislativo 23 provinciali di cui al decreto legislativo 23


dicembre 1997, n. 469, e realizzando opportune dicembre 1997, n. 469, e realizzando opportune
forme di coordinamento con l'elenco di cui al forme di coordinamento con l'elenco di cui al
comma 3. comma 3.
3. Per le altre amministrazioni, l'elenco è tenuto 3. Per le altre amministrazioni, l'elenco è tenuto
dalle strutture regionali e provinciali di cui al dalle strutture regionali e provinciali di cui al
decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469 e decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469 e
successive modificazioni ed integrazioni, alle successive modificazioni ed integrazioni, alle
quali sono affidati i compiti di riqualificazione quali sono affidati i compiti di riqualificazione
professionale e ricollocazione presso altre professionale e ricollocazione presso altre
amministrazioni del personale. Le leggi regionali amministrazioni del personale. Le leggi regionali
previste dal decreto legislativo 23 dicembre previste dal decreto legislativo 23 dicembre
1997, n. 469, nel provvedere all'organizzazione 1997, n. 469, nel provvedere all'organizzazione
del sistema regionale per l'impiego, si adeguano del sistema regionale per l'impiego, si adeguano
ai principi di cui al comma 2. ai principi di cui al comma 2.
4. Il personale in disponibilità iscritto negli 4. Il personale in disponibilità iscritto negli
appositi elenchi ha diritto all'indennità di cui appositi elenchi ha diritto all'indennità di cui
all'articolo 33, comma 8, per la durata massima all'articolo 33, comma 8, per la durata massima
ivi prevista. La spesa relativa grava sul bilancio ivi prevista. La spesa relativa grava sul bilancio
dell'amministrazione di appartenenza sino al dell'amministrazione di appartenenza sino al
trasferimento ad altra amministrazione, ovvero trasferimento ad altra amministrazione, ovvero
al raggiungimento del periodo massimo di al raggiungimento del periodo massimo di
fruizione dell'indennità di cui al medesimo fruizione dell'indennità di cui al medesimo
comma 8. Il rapporto di lavoro si intende comma 8. Il rapporto di lavoro si intende
definitivamente risolto a tale data, fermo definitivamente risolto a tale data, fermo
restando quanto previsto nell'articolo 33. Gli restando quanto previsto nell'articolo 33. Gli
oneri sociali relativi alla retribuzione goduta al oneri sociali relativi alla retribuzione goduta al
momento del collocamento in disponibilità sono momento del collocamento in disponibilità sono
corrisposti dall'amministrazione di appartenenza corrisposti dall'amministrazione di appartenenza
all'ente previdenziale di riferimento per tutto il all'ente previdenziale di riferimento per tutto il
periodo della disponibilità. periodo della disponibilità.
5. I contratti collettivi nazionali possono riservare 5. I contratti collettivi nazionali possono riservare
appositi fondi per la riqualificazione professionale appositi fondi per la riqualificazione professionale
del personale trasferito ai sensi dell'articolo 33 o del personale trasferito ai sensi dell'articolo 33 o
collocato in disponibilità e per favorire forme di collocato in disponibilità e per favorire forme di
incentivazione alla ricollocazione del personale, incentivazione alla ricollocazione del personale,
in particolare mediante mobilità volontaria. in particolare mediante mobilità volontaria.
6. Nell'ambito della programmazione triennale 6. Nell'ambito della programmazione triennale
del personale di cui all'articolo 39 della legge 27 del personale di cui all'articolo 39 della legge 27
dicembre 1997, n. 449 e successive modificazioni dicembre 1997, n. 449 e successive modificazioni
ed integrazioni, le nuove assunzioni sono ed integrazioni, le nuove assunzioni sono
subordinate alla verificata impossibilità di subordinate alla verificata impossibilità di
ricollocare il personale in disponibilità iscritto ricollocare il personale in disponibilità iscritto
nell'apposito elenco. nell'apposito elenco.
7. Per gli enti pubblici territoriali le economie 7. Per gli enti pubblici territoriali le economie
derivanti dalla minore spesa per effetto del derivanti dalla minore spesa per effetto del
collocamento in disponibilità restano a collocamento in disponibilità restano a
disposizione del loro bilancio e possono essere disposizione del loro bilancio e possono essere
utilizzate per la formazione e la riqualificazione utilizzate per la formazione e la riqualificazione
del personale nell'esercizio successivo. del personale nell'esercizio successivo.
8. Sono fatte salve le procedure di cui al decreto 8. Sono fatte salve le procedure di cui al decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267, relative al legislativo 18 agosto 2000, n. 267, relative al
collocamento in disponibilità presso gli enti locali collocamento in disponibilità presso gli enti locali
che hanno dichiarato il dissesto. che hanno dichiarato il dissesto.

(1) Comma sostituito dall'articolo 5, comma 1-quinquies, del (1) Comma sostituito dall'articolo 5, comma 1-quinquies, del
D.L. 31 gennaio 2005, n. 7. D.L. 31 gennaio 2005, n. 7.
Art. 34 bis Art. 34 bis
Disposizioni in materia di mobilità del personale Disposizioni in materia di mobilità del personale
(1) (1)
1. Le amministrazioni pubbliche di cui all' articolo 1. Le amministrazioni pubbliche di cui all' articolo
1 , comma 2, con esclusione delle 1 , comma 2, con esclusione delle
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

amministrazioni previste dall' articolo 3 , comma amministrazioni previste dall' articolo 3 , comma
1, ivi compreso il Corpo nazionale dei vigili del 1, ivi compreso il Corpo nazionale dei vigili del
fuoco, prima di avviare le procedure di fuoco, prima di avviare le procedure di
assunzione di personale, sono tenute a assunzione di personale, sono tenute a
comunicare ai soggetti di cui all' articolo 34 , comunicare ai soggetti di cui all' articolo 34 ,
commi 2 e 3, l'area, il livello e la sede di commi 2 e 3, l'area, il livello e la sede di
destinazione per i quali si intende bandire il destinazione per i quali si intende bandire il
concorso nonché, se necessario, le funzioni e le concorso nonché, se necessario, le funzioni e le
eventuali specifiche idoneità richieste. eventuali specifiche idoneità richieste.
2. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - 2. La Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento della funzione pubblica, di concerto Dipartimento della funzione pubblica, di concerto
con il Ministero dell'economia e delle finanze e le con il Ministero dell'economia e delle finanze e le
strutture regionali e provinciali di cui all' articolo strutture regionali e provinciali di cui all' articolo
34 , comma 3, provvedono, entro quindici giorni 34 , comma 3, provvedono, entro quindici giorni
dalla comunicazione, ad assegnare secondo dalla comunicazione, ad assegnare secondo
l'anzianità di iscrizione nel relativo elenco il l'anzianità di iscrizione nel relativo elenco il
personale collocato in disponibilità ai sensi degli personale collocato in disponibilità ai sensi degli
articoli 33 e 34. Le predette strutture regionali e articoli 33 e 34. Le predette strutture regionali e
provinciali, accertata l'assenza negli appositi provinciali, accertata l'assenza negli appositi
elenchi di personale da assegnare alle elenchi di personale da assegnare alle
amministrazioni che intendono bandire il amministrazioni che intendono bandire il
concorso, comunicano tempestivamente alla concorso, comunicano tempestivamente alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento della funzione pubblica le Dipartimento della funzione pubblica le
informazioni inviate dalle stesse amministrazioni. informazioni inviate dalle stesse amministrazioni.
Entro quindici giorni dal ricevimento della Entro quindici giorni dal ricevimento della
predetta comunicazione, la Presidenza del predetta comunicazione, la Presidenza del
Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Consiglio dei Ministri - Dipartimento della
funzione pubblica, di concerto con il Ministero funzione pubblica, di concerto con il Ministero
dell'economia e delle finanze, provvede ad dell'economia e delle finanze, provvede ad
assegnare alle amministrazioni che intendono assegnare alle amministrazioni che intendono
bandire il concorso il personale inserito bandire il concorso il personale inserito
nell'elenco previsto dall' articolo 34 , comma 2. A nell'elenco previsto dall' articolo 34 , comma 2. A
seguito dell'assegnazione, l'amministrazione seguito dell'assegnazione, l'amministrazione
destinataria iscrive il dipendente in disponibilità destinataria iscrive il dipendente in disponibilità
nel proprio ruolo e il rapporto di lavoro prosegue nel proprio ruolo e il rapporto di lavoro prosegue
con l'amministrazione che ha comunicato con l'amministrazione che ha comunicato
l'intenzione di bandire il concorso (2). l'intenzione di bandire il concorso (2).
3. Le amministrazioni possono provvedere a 3. Le amministrazioni possono provvedere a
organizzare percorsi di qualificazione del organizzare percorsi di qualificazione del
personale assegnato ai sensi del comma 2. personale assegnato ai sensi del comma 2.
4. Le amministrazioni, decorsi due mesi dalla 4. Le amministrazioni, decorsi due mesi dalla
ricezione della comunicazione di cui al comma 1 ricezione della comunicazione di cui al comma 1
da parte del Dipartimento della funzione pubblica da parte del Dipartimento della funzione pubblica
direttamente per le amministrazioni dello Stato e direttamente per le amministrazioni dello Stato e
per gli enti pubblici non economici nazionali, per gli enti pubblici non economici nazionali,
comprese le università, e per conoscenza per le comprese le università, e per conoscenza per le
altre amministrazioni, possono procedere altre amministrazioni, possono procedere
all'avvio della procedura concorsuale per le all'avvio della procedura concorsuale per le
posizioni per le quali non sia intervenuta posizioni per le quali non sia intervenuta
l'assegnazione di personale ai sensi del comma 2 l'assegnazione di personale ai sensi del comma 2
(3). (3).
5. Le assunzioni effettuate in violazione del 5. Le assunzioni effettuate in violazione del
presente articolo sono nulle di diritto. Restano presente articolo sono nulle di diritto. Restano
ferme le disposizioni previste dall' articolo 39 ferme le disposizioni previste dall' articolo 39
della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e
successive modificazioni. successive modificazioni.
5-bis. Ove se ne ravvisi l'esigenza per una più 5-bis. Ove se ne ravvisi l'esigenza per una più
tempestiva ricollocazione del personale in tempestiva ricollocazione del personale in
disponibilità iscritto nell'elenco di cui all' articolo disponibilità iscritto nell'elenco di cui all' articolo
34 , comma 2, il Dipartimento della funzione 34 , comma 2, il Dipartimento della funzione
pubblica effettua ricognizioni presso le pubblica effettua ricognizioni presso le
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amministrazioni pubbliche per verificare amministrazioni pubbliche per verificare


l'interesse all'acquisizione in mobilità dei l'interesse all'acquisizione in mobilità dei
medesimi dipendenti. Si applica l' articolo 4, medesimi dipendenti. Si applica l' articolo 4,
comma 2, del decreto-legge 12 maggio 1995, n. comma 2, del decreto-legge 12 maggio 1995, n.
163 , convertito, con modificazioni, dalla legge 163 , convertito, con modificazioni, dalla legge
11 luglio 1995, n. 273 (4) (5). 11 luglio 1995, n. 273 (4) (5).

(1) Articolo inserito dall'articolo 7 della legge 16 gennaio (1) Articolo inserito dall'articolo 7 della legge 16 gennaio
2003, n. 3. 2003, n. 3.
(2) Comma sostituito dall'articolo 5, comma 1-sexies, del (2) Comma sostituito dall'articolo 5, comma 1-sexies, del
D.L. 31 gennaio 2005, n. 7. D.L. 31 gennaio 2005, n. 7.
(3) Comma modificato dall'articolo 5, comma 1-septies, del (3) Comma modificato dall'articolo 5, comma 1-septies, del
D.L. 31 gennaio 2005, n. 7. D.L. 31 gennaio 2005, n. 7.
(4) Comma aggiunto dall'articolo 5, comma 1-octies, del D.L. (4) Comma aggiunto dall'articolo 5, comma 1-octies, del D.L.
31 gennaio 2005, n. 7. 31 gennaio 2005, n. 7.
(5) Per la deroga alle presenti disposizioni vedi articolo 1, (5) Per la deroga alle presenti disposizioni vedi articolo 1,
comma 247, della legge 23 dicembre 2005, n. 266. comma 247, della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
Art. 35 Art. 35
Reclutamento del personale Reclutamento del personale
(Art. 36, commi da 1 a 6 del d.lgs n. 29 del (Art. 36, commi da 1 a 6 del d.lgs n. 29 del
1993, come sostituiti prima dall'art. 17 del d.lgs 1993, come sostituiti prima dall'art. 17 del d.lgs
n. 546 del 1993 e poi dall'art. 22 del d.lgs n. 80 n. 546 del 1993 e poi dall'art. 22 del d.lgs n. 80
del 1998, successivamente modificati dall'art. 2, del 1998, successivamente modificati dall'art. 2,
comma 2 ter del decreto legge 17 giugno 1999, comma 2 ter del decreto legge 17 giugno 1999,
n. 180 convertito con modificazioni dalla legge n. n. 180 convertito con modificazioni dalla legge n.
269 del 1999; Art. 36-bis del d.lgs n. 29 del 269 del 1999; Art. 36-bis del d.lgs n. 29 del
1993, aggiunto dall'art. 23 del d.lgs n. 80 del 1993, aggiunto dall'art. 23 del d.lgs n. 80 del
1998 e successivamente modificato dall' art. 1998 e successivamente modificato dall' art.
274, comma 1, lett. aa) del d.lgs n. 267 del 274, comma 1, lett. aa) del d.lgs n. 267 del
2000) 2000)
1. L'assunzione nelle amministrazioni pubbliche 1. L'assunzione nelle amministrazioni pubbliche
avviene con contratto individuale di lavoro: avviene con contratto individuale di lavoro:
a) tramite procedure selettive, conformi ai a) tramite procedure selettive, conformi ai
principi del comma 3, volte all'accertamento principi del comma 3, volte all'accertamento
della professionalità richiesta, che garantiscano della professionalità richiesta, che garantiscano
in misura adeguata l'accesso dall'esterno; in misura adeguata l'accesso dall'esterno;
b) mediante avviamento degli iscritti nelle liste di b) mediante avviamento degli iscritti nelle liste di
collocamento ai sensi della legislazione vigente collocamento ai sensi della legislazione vigente
per le qualifiche e profili per i quali è richiesto il per le qualifiche e profili per i quali è richiesto il
solo requisito della scuola dell'obbligo, facendo solo requisito della scuola dell'obbligo, facendo
salvi gli eventuali ulteriori requisiti per specifiche salvi gli eventuali ulteriori requisiti per specifiche
professionalità. professionalità.
2. Le assunzioni obbligatorie da parte delle 2. Le assunzioni obbligatorie da parte delle
amministrazioni pubbliche, aziende ed enti amministrazioni pubbliche, aziende ed enti
pubblici dei soggetti di cui alla legge 12 marzo pubblici dei soggetti di cui alla legge 12 marzo
1999, n. 68, avvengono per chiamata numerica 1999, n. 68, avvengono per chiamata numerica
degli iscritti nelle liste di collocamento ai sensi degli iscritti nelle liste di collocamento ai sensi
della vigente normativa, previa verifica della della vigente normativa, previa verifica della
compatibilità della invalidità con le mansioni da compatibilità della invalidità con le mansioni da
svolgere. Per il coniuge superstite e per i figli del svolgere. Per il coniuge superstite e per i figli del
personale delle Forze armate, delle Forze personale delle Forze armate, delle Forze
dell'ordine, del Corpo nazionale dei vigili del dell'ordine, del Corpo nazionale dei vigili del
fuoco e del personale della Polizia municipale fuoco e del personale della Polizia municipale
deceduto nell'espletamento del servizio, nonché deceduto nell'espletamento del servizio, nonché
delle vittime del terrorismo e della criminalità delle vittime del terrorismo e della criminalità
organizzata di cui alla legge 13 agosto 1980, n. organizzata di cui alla legge 13 agosto 1980, n.
466, e successive modificazioni ed integrazioni, 466, e successive modificazioni ed integrazioni,
tali assunzioni avvengono per chiamata diretta tali assunzioni avvengono per chiamata diretta
nominativa. nominativa.
3. Le procedure di reclutamento nelle pubbliche 3. Le procedure di reclutamento nelle pubbliche
amministrazioni si conformano ai seguenti amministrazioni si conformano ai seguenti
principi: principi:
a) adeguata pubblicità della selezione e modalità a) adeguata pubblicità della selezione e modalità
di svolgimento che garantiscano l'imparzialità e di svolgimento che garantiscano l'imparzialità e
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assicurino economicità e celerità di assicurino economicità e celerità di


espletamento, ricorrendo, ove è opportuno, espletamento, ricorrendo, ove è opportuno,
all'ausilio di sistemi automatizzati, diretti anche a all'ausilio di sistemi automatizzati, diretti anche a
realizzare forme di preselezione; realizzare forme di preselezione;
b) adozione di meccanismi oggettivi e b) adozione di meccanismi oggettivi e
trasparenti, idonei a verificare il possesso dei trasparenti, idonei a verificare il possesso dei
requisiti attitudinali e professionali richiesti in requisiti attitudinali e professionali richiesti in
relazione alla posizione da ricoprire; relazione alla posizione da ricoprire;
c) rispetto delle pari opportunità tra lavoratrici e c) rispetto delle pari opportunità tra lavoratrici e
lavoratori; lavoratori;
d) decentramento delle procedure di d) decentramento delle procedure di
reclutamento; reclutamento;
e) composizione delle commissioni e) composizione delle commissioni
esclusivamente con esperti di provata esclusivamente con esperti di provata
competenza nelle materie di concorso, scelti tra competenza nelle materie di concorso, scelti tra
funzionari delle amministrazioni, docenti ed funzionari delle amministrazioni, docenti ed
estranei alle medesime, che non siano estranei alle medesime, che non siano
componenti dell'organo di direzione politica componenti dell'organo di direzione politica
dell'amministrazione, che non ricoprano cariche dell'amministrazione, che non ricoprano cariche
politiche e che non siano rappresentanti sindacali politiche e che non siano rappresentanti sindacali
o designati dalle confederazioni ed organizzazioni o designati dalle confederazioni ed organizzazioni
sindacali o dalle associazioni professionali. sindacali o dalle associazioni professionali.
4. Le determinazioni relative all'avvio di 4. Le determinazioni relative all'avvio di
procedure di reclutamento sono adottate da procedure di reclutamento sono adottate da
ciascuna amministrazione o ente sulla base della ciascuna amministrazione o ente sulla base della
programmazione triennale del fabbisogno di programmazione triennale del fabbisogno di
personale deliberata ai sensi dell'articolo 39 della personale deliberata ai sensi dell'articolo 39 della
legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive
modificazioni ed integrazioni. Per le modificazioni ed integrazioni. Per le
amministrazioni dello Stato, anche ad amministrazioni dello Stato, anche ad
ordinamento autonomo, le agenzie, ivi compresa ordinamento autonomo, le agenzie, ivi compresa
l’Agenzia autonoma per la gestione dell’albo dei l’Agenzia autonoma per la gestione dell’albo dei
segretari comunali e provinciali, gli enti pubblici segretari comunali e provinciali, gli enti pubblici
non economici e gli enti di ricerca, con organico non economici e gli enti di ricerca, con organico
superiore alle 200 unità, l’avvio delle procedure superiore alle 200 unità, l’avvio delle procedure
concorsuali è subordinato all’emanazione di concorsuali è subordinato all’emanazione di
apposito decreto del Presidente del Consiglio dei apposito decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri, da adottare su proposta del Ministro per ministri, da adottare su proposta del Ministro per
la funzione pubblica di concerto con il Ministro la funzione pubblica di concerto con il Ministro
dell’economia e delle finanze (1). dell’economia e delle finanze (1).
4-bis. L'avvio delle procedure concorsuali 4-bis. L'avvio delle procedure concorsuali
mediante l'emanazione di apposito decreto del mediante l'emanazione di apposito decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto
con il Ministro dell'economia e delle finanze, di con il Ministro dell'economia e delle finanze, di
cui al comma 4 si applica anche alle procedure di cui al comma 4 si applica anche alle procedure di
reclutamento a tempo determinato per reclutamento a tempo determinato per
contingenti superiori alle cinque unità, inclusi i contingenti superiori alle cinque unità, inclusi i
contratti di formazione e lavoro, e tiene conto contratti di formazione e lavoro, e tiene conto
degli aspetti finanziari, nonché dei criteri previsti degli aspetti finanziari, nonché dei criteri previsti
dall'articolo 36 (2). dall'articolo 36 (2).
5. I concorsi pubblici per le assunzioni nelle 5. I concorsi pubblici per le assunzioni nelle
amministrazioni dello Stato e nelle aziende amministrazioni dello Stato e nelle aziende
autonome si espletano di norma a livello autonome si espletano di norma a livello
regionale. Eventuali deroghe, per ragioni tecnico- regionale. Eventuali deroghe, per ragioni tecnico-
amministrative o di economicità, sono amministrative o di economicità, sono
autorizzate dal Presidente del Consiglio dei autorizzate dal Presidente del Consiglio dei
ministri. Per gli uffici aventi sede regionale, ministri. Per gli uffici aventi sede regionale,
compartimentale o provinciale possono essere compartimentale o provinciale possono essere
banditi concorsi unici circoscrizionali per l'accesso banditi concorsi unici circoscrizionali per l'accesso
alle varie professionalità (3). alle varie professionalità (3).
5-bis. I vincitori dei concorsi devono permanere 5-bis. I vincitori dei concorsi devono permanere
nella sede di prima destinazione per un periodo nella sede di prima destinazione per un periodo
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non inferiore a cinque anni. La presente non inferiore a cinque anni. La presente
disposizione costituisce norma non derogabile dai disposizione costituisce norma non derogabile dai
contratti collettivi (4). contratti collettivi (4).
5-ter. Le graduatorie dei concorsi per il 5-ter. Le graduatorie dei concorsi per il
reclutamento del personale presso le reclutamento del personale presso le
amministrazioni pubbliche rimangono vigenti per amministrazioni pubbliche rimangono vigenti per
un termine di tre anni dalla data di un termine di tre anni dalla data di
pubblicazione. Sono fatti salvi i periodi di vigenza pubblicazione. Sono fatti salvi i periodi di vigenza
inferiori previsti da leggi regionali (5). inferiori previsti da leggi regionali. Il principio
6. Ai fini delle assunzioni di personale presso la della parità di condizioni per l'accesso ai
Presidenza del Consiglio dei ministri e le pubblici uffici è garantito, mediante
amministrazioni che esercitano competenze specifiche disposizioni del bando, con
istituzionali in materia di difesa e sicurezza dello riferimento al luogo di residenza dei
Stato, di polizia, di giustizia ordinaria, concorrenti, quando tale requisito sia
amministrativa, contabile e di difesa in giudizio strumentale all'assolvimento di servizi
dello Stato, si applica il disposto di cui all'articolo altrimenti non attuabili o almeno non
26 della legge 1 febbraio 1989, n. 53, e attuabili con identico risultato (5).
successive modificazioni ed integrazioni. 6. Ai fini delle assunzioni di personale presso la
7. Il regolamento sull'ordinamento degli uffici e Presidenza del Consiglio dei ministri e le
dei servizi degli enti locali disciplina le dotazioni amministrazioni che esercitano competenze
organiche, le modalità di assunzione agli istituzionali in materia di difesa e sicurezza dello
impieghi, i requisiti di accesso e le procedure Stato, di polizia, di giustizia ordinaria,
concorsuali, nel rispetto dei principi fissati dai amministrativa, contabile e di difesa in giudizio
commi precedenti. dello Stato, si applica il disposto di cui all'articolo
26 della legge 1 febbraio 1989, n. 53, e
(1) Comma modificato dall'articolo 1, comma 104, della legge successive modificazioni ed integrazioni.
30 dicembre 2004, n. 311. Per l'avviamento delle procedure
7. Il regolamento sull'ordinamento degli uffici e
di reclutamento vedi l'articolo 1 del D.P.R. 30 gennaio 2003 .
(2) Comma inserito dall'articolo 4 del D.L. 10 gennaio 2006, dei servizi degli enti locali disciplina le dotazioni
n. 4. organiche, le modalità di assunzione agli
(3) Vedi Dir. Min. 26 febbraio 2002. impieghi, i requisiti di accesso e le procedure
(4) Comma inserito dall'articolo 1, comma 230 della legge 23
concorsuali, nel rispetto dei principi fissati dai
dicembre 2005, n. 266.
(5) Comma inserito dall'articolo 3, comma 87, della legge 24 commi precedenti.
dicembre 2007, n. 244. Per la deroga alle disposizioni del
presente comma vedi l'articolo 24-quater del D.L. 31 (1) Comma modificato dall'articolo 1, comma 104, della legge
dicembre 2007, n. 248. 30 dicembre 2004, n. 311. Per l'avviamento delle procedure
di reclutamento vedi l'articolo 1 del D.P.R. 30 gennaio 2003 .
(2) Comma inserito dall'articolo 4 del D.L. 10 gennaio 2006,
n. 4.
(3) Vedi Dir. Min. 26 febbraio 2002.
(4) Comma inserito dall'articolo 1, comma 230 della legge 23
dicembre 2005, n. 266.
(5) Comma inserito dall'articolo 3, comma 87, della legge 24
dicembre 2007, n. 244 e successivamente modificato
dall'articolo 51, comma 1, del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n.
150. Per la deroga alle disposizioni del presente comma vedi
l'articolo 24-quater del D.L. 31 dicembre 2007, n. 248.
Art. 36 Art. 36
(Utilizzo di contratti di lavoro flessibile) (1) (2). (Utilizzo di contratti di lavoro flessibile) (1) (2).
1. Per le esigenze connesse con il proprio 1. Per le esigenze connesse con il proprio
fabbisogno ordinario le pubbliche fabbisogno ordinario le pubbliche
amministrazioni assumono esclusivamente con amministrazioni assumono esclusivamente con
contratti di lavoro subordinato a tempo contratti di lavoro subordinato a tempo
indeterminato seguendo le procedure di indeterminato seguendo le procedure di
reclutamento previste dall'articolo 35. reclutamento previste dall'articolo 35.
2. Per rispondere ad esigenze temporanee ed 2. Per rispondere ad esigenze temporanee ed
eccezionali le amministrazioni pubbliche possono eccezionali le amministrazioni pubbliche possono
avvalersi delle forme contrattuali flessibili di avvalersi delle forme contrattuali flessibili di
assunzione e di impiego del personale previste assunzione e di impiego del personale previste
dal codice civile e dalle leggi sui rapporti di dal codice civile e dalle leggi sui rapporti di
lavoro subordinato nell'impresa, nel rispetto delle lavoro subordinato nell'impresa, nel rispetto delle
procedure di reclutamento vigenti. Ferma procedure di reclutamento vigenti. Ferma
restando la competenza delle amministrazioni in restando la competenza delle amministrazioni in
ordine alla individuazione delle necessità ordine alla individuazione delle necessità
organizzative in coerenza con quanto stabilito organizzative in coerenza con quanto stabilito
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dalle vigenti disposizioni di legge, i contratti dalle vigenti disposizioni di legge, i contratti
collettivi nazionali provvedono a disciplinare la collettivi nazionali provvedono a disciplinare la
materia dei contratti di lavoro a tempo materia dei contratti di lavoro a tempo
determinato, dei contratti di formazione e lavoro, determinato, dei contratti di formazione e lavoro,
degli altri rapporti formativi e della degli altri rapporti formativi e della
somministrazione di lavoro, in applicazione di somministrazione di lavoro, in applicazione di
quanto previsto dal decreto legislativo 6 quanto previsto dal decreto legislativo 6
settembre 2001, n. 368, dall'articolo 3 del settembre 2001, n. 368, dall'articolo 3 del
decreto-legge 30 ottobre 1984, n. 726, decreto-legge 30 ottobre 1984, n. 726,
convertito, con modificazioni, dalla legge 19 convertito, con modificazioni, dalla legge 19
dicembre 1984, n. 863, dall'articolo 16 del dicembre 1984, n. 863, dall'articolo 16 del
decreto-legge 16 maggio 1994, n. 299, decreto-legge 16 maggio 1994, n. 299,
convertito con modificazioni, dalla legge 19 luglio convertito con modificazioni, dalla legge 19 luglio
1994, n. 451, dal decreto legislativo 10 1994, n. 451, dal decreto legislativo 10
settembre 2003, n. 276 per quanto riguarda la settembre 2003, n. 276 per quanto riguarda la
somministrazione di lavoro, nonché da ogni somministrazione di lavoro, nonché da ogni
successiva modificazione o integrazione della successiva modificazione o integrazione della
relativa disciplina con riferimento alla relativa disciplina con riferimento alla
individuazione dei contingenti di personale individuazione dei contingenti di personale
utilizzabile ed il lavoro accessorio di cui alla utilizzabile ed il lavoro accessorio di cui alla
lettera d), del comma 1, dell'articolo 70 del lettera d), del comma 1, dell'articolo 70 del
medesimo decreto legislativo n. 276 del 2003, e medesimo decreto legislativo n. 276 del 2003, e
successive modificazioni ed integrazioni. Non è successive modificazioni ed integrazioni. Non è
possibile ricorrere alla somministrazione di lavoro possibile ricorrere alla somministrazione di lavoro
per l'esercizio di funzioni direttive e dirigenziali per l'esercizio di funzioni direttive e dirigenziali
(3). (3).
3. Al fine di combattere gli abusi nell'utilizzo del 3. Al fine di combattere gli abusi nell'utilizzo del
lavoro flessibile, entro il 31 dicembre di ogni lavoro flessibile, entro il 31 dicembre di ogni
anno, sulla base di apposite istruzioni fornite con anno, sulla base di apposite istruzioni fornite con
Direttiva del Ministro per la pubblica Direttiva del Ministro per la pubblica
amministrazione e l'innovazione, le amministrazione e l'innovazione, le
amministrazioni redigono, senza nuovi o amministrazioni redigono, senza nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica, un maggiori oneri per la finanza pubblica, un
analitico rapporto informativo sulle tipologie di analitico rapporto informativo sulle tipologie di
lavoro flessibile utilizzate da trasmettere, entro il lavoro flessibile utilizzate da trasmettere, entro il
31 gennaio di ciascun anno, ai nuclei di 31 gennaio di ciascun anno, ai nuclei di
valutazione o ai servizi di controllo interno di cui valutazione o ai servizi di controllo interno di cui
al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286,
nonché alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - nonché alla Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento della funzione pubblica che redige Dipartimento della funzione pubblica che redige
una relazione annuale al Parlamento. Al dirigente una relazione annuale al Parlamento. Al dirigente
responsabile di irregolarità nell'utilizzo del lavoro responsabile di irregolarità nell'utilizzo del lavoro
flessibile non può essere erogata la retribuzione flessibile non può essere erogata la retribuzione
di risultato (4). di risultato (4).
4. Le amministrazioni pubbliche comunicano, 4. Le amministrazioni pubbliche comunicano,
nell'ambito del rapporto di cui al precedente nell'ambito del rapporto di cui al precedente
comma 3, anche le informazioni concernenti comma 3, anche le informazioni concernenti
l'utilizzo dei lavoratori socialmente utili (5). l'utilizzo dei lavoratori socialmente utili (5).
5. In ogni caso, la violazione di disposizioni 5. In ogni caso, la violazione di disposizioni
imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di
lavoratori, da parte delle pubbliche lavoratori, da parte delle pubbliche
amministrazioni, non può comportare la amministrazioni, non può comportare la
costituzione di rapporti di lavoro a tempo costituzione di rapporti di lavoro a tempo
indeterminato con le medesime pubbliche indeterminato con le medesime pubbliche
amministrazioni, ferma restando ogni amministrazioni, ferma restando ogni
responsabilità e sanzione. Il lavoratore responsabilità e sanzione. Il lavoratore
interessato ha diritto al risarcimento del danno interessato ha diritto al risarcimento del danno
derivante dalla prestazione di lavoro in violazione derivante dalla prestazione di lavoro in violazione
di disposizioni imperative. Le amministrazioni di disposizioni imperative. Le amministrazioni
hanno l'obbligo di recuperare le somme pagate a hanno l'obbligo di recuperare le somme pagate a
tale titolo nei confronti dei dirigenti responsabili, tale titolo nei confronti dei dirigenti responsabili,
qualora la violazione sia dovuta a dolo o colpa qualora la violazione sia dovuta a dolo o colpa
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grave. I dirigenti che operano in violazione delle grave. I dirigenti che operano in violazione delle
disposizioni del presente articolo sono disposizioni del presente articolo sono
responsabili anche ai sensi dell'articolo 21 del responsabili anche ai sensi dell'articolo 21 del
presente decreto. Di tali violazioni si terrà conto presente decreto. Di tali violazioni si terrà conto
in sede di valutazione dell'operato del dirigente in sede di valutazione dell'operato del dirigente
ai sensi dell'articolo 5 del decreto legislativo 30 ai sensi dell'articolo 5 del decreto legislativo 30
luglio 1999, n. 286 (6). luglio 1999, n. 286 (6).
5-bis. Le disposizioni previste dall'articolo 5, 5-bis. Le disposizioni previste dall'articolo 5,
commi 4-quater, 4-quinquies e 4-sexies del commi 4-quater, 4-quinquies e 4-sexies del
decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368 si decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368 si
applicano esclusivamente al personale reclutato applicano esclusivamente al personale reclutato
secondo le procedure di cui all'articolo 35, secondo le procedure di cui all'articolo 35,
comma 1, lettera b), del presente decreto (7). comma 1, lettera b), del presente decreto (7).

(1) Articolo modificato dall'articolo 4 del D.L. 10 gennaio (1) Articolo modificato dall'articolo 4 del D.L. 10 gennaio
2006, n. 4, e successivamente sostituito dall' articolo 3, 2006, n. 4, e successivamente sostituito dall' articolo 3,
comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Vedi le comma 79, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Vedi le
disposizioni di cui all'articolo 1, comma 345 e 346, della disposizioni di cui all'articolo 1, comma 345 e 346, della
legge 24 dicembre 2007, n. 244. legge 24 dicembre 2007, n. 244.
(2) Articolo sostituito dall'articolo 49 del D.L. 25 giugno (2) Articolo sostituito dall'articolo 49 del D.L. 25 giugno
2008, n. 112. 2008, n. 112.
(3) Comma modificato dall'articolo 17, comma 26, lettera a), (3) Comma modificato dall'articolo 17, comma 26, lettera a),
del D.L. 1° luglio 2009, n. 78. del D.L. 1° luglio 2009, n. 78.
(4) Comma sostituito dall'articolo 17, comma 26, lettera b), (4) Comma sostituito dall'articolo 17, comma 26, lettera b),
del D.L. 1° luglio 2009, n. 78 del D.L. 1° luglio 2009, n. 78
(5) Comma sostituito dall'articolo 17, comma 26, lettera c), (5) Comma sostituito dall'articolo 17, comma 26, lettera c),
del D.L. 1° luglio 2009, n. 78 del D.L. 1° luglio 2009, n. 78
(6) Per le ulteriori modifiche al presente comma, vedi (6) Per le ulteriori modifiche al presente comma, vedi
l'articolo 17, comma 26, del D.L. 1° luglio 2009, n. 78. l'articolo 17, comma 26, del D.L. 1° luglio 2009, n. 78.
(7) Comma aggiunto dall'articolo 17, comma 26, lettera d), (7) Comma aggiunto dall'articolo 17, comma 26, lettera d),
del D.L. 1° luglio 2009, n. 78 del D.L. 1° luglio 2009, n. 78
Art. 37 Art. 37
Accertamento delle conoscenze informatiche e di Accertamento delle conoscenze informatiche e di
lingue straniere nei concorsi pubblici lingue straniere nei concorsi pubblici
(Art. 36-ter del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto (Art. 36-ter del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto
dall'art. 13 del d.lgs n. 387 del 1998) dall'art. 13 del d.lgs n. 387 del 1998)
1. A decorrere dal 1 gennaio 2000 i bandi di 1. A decorrere dal 1 gennaio 2000 i bandi di
concorso per l'accesso alle pubbliche concorso per l'accesso alle pubbliche
amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2,
prevedono l'accertamento della conoscenza prevedono l'accertamento della conoscenza
dell'uso delle apparecchiature e delle applicazioni dell'uso delle apparecchiature e delle applicazioni
informatiche più diffuse e di almeno una lingua informatiche più diffuse e di almeno una lingua
straniera. straniera.
2. Per i dirigenti il regolamento di cui all'articolo 2. Per i dirigenti il regolamento di cui all'articolo
28 definisce il livello di conoscenza richiesto e le 28 definisce il livello di conoscenza richiesto e le
modalità per il relativo accertamento. modalità per il relativo accertamento.
3. Per gli altri dipendenti delle amministrazioni 3. Per gli altri dipendenti delle amministrazioni
dello Stato, con regolamento emanato ai sensi dello Stato, con regolamento emanato ai sensi
dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto
1988, n. 400, e successive modificazioni ed 1988, n. 400, e successive modificazioni ed
integrazioni, su proposta del Presidente del integrazioni, su proposta del Presidente del
Consiglio dei ministri, sono stabiliti i livelli di Consiglio dei ministri, sono stabiliti i livelli di
conoscenza, anche in relazione alla conoscenza, anche in relazione alla
professionalità cui si riferisce il bando, e le professionalità cui si riferisce il bando, e le
modalità per l'accertamento della conoscenza modalità per l'accertamento della conoscenza
medesima. Il regolamento stabilisce altresì i casi medesima. Il regolamento stabilisce altresì i casi
nei quali il comma 1 non si applica. nei quali il comma 1 non si applica.
Art. 38 Art. 38
Accesso dei cittadini degli Stati membri della Accesso dei cittadini degli Stati membri della
Unione europea Unione europea
(Art. 37 d.lgs n. 29 del 1993, come modificato (Art. 37 d.lgs n. 29 del 1993, come modificato
dall'art. 24 del d.lgs n. 80 del 1998) dall'art. 24 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. I cittadini degli Stati membri dell'Unione 1. I cittadini degli Stati membri dell'Unione
europea possono accedere ai posti di lavoro europea possono accedere ai posti di lavoro
presso le amministrazioni pubbliche che non presso le amministrazioni pubbliche che non
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implicano esercizio diretto o indiretto di pubblici implicano esercizio diretto o indiretto di pubblici
poteri, ovvero non attengono alla tutela poteri, ovvero non attengono alla tutela
dell'interesse nazionale. dell'interesse nazionale.
2. Con decreto del Presidente del Consiglio dei 2. Con decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri, ai sensi dell'articolo 17 della legge 23 ministri, ai sensi dell'articolo 17 della legge 23
agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni
ed integrazioni, sono individuati i posti e le ed integrazioni, sono individuati i posti e le
funzioni per i quali non può prescindersi dal funzioni per i quali non può prescindersi dal
possesso della cittadinanza italiana, nonché i possesso della cittadinanza italiana, nonché i
requisiti indispensabili all'accesso dei cittadini di requisiti indispensabili all'accesso dei cittadini di
cui al comma 1. cui al comma 1.
3. Nei casi in cui non sia intervenuta una 3. Nei casi in cui non sia intervenuta una
disciplina di livello comunitario, all'equiparazione disciplina di livello comunitario, all'equiparazione
dei titoli di studio e professionali si provvede con dei titoli di studio e professionali si provvede con
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, decreto del Presidente del Consiglio dei ministri,
adottato su proposta dei Ministri competenti. Con adottato su proposta dei Ministri competenti. Con
eguale procedura si stabilisce l'equivalenza tra i eguale procedura si stabilisce l'equivalenza tra i
titoli accademici e di servizio rilevanti ai fini titoli accademici e di servizio rilevanti ai fini
dell'ammissione al concorso e della nomina. dell'ammissione al concorso e della nomina.
Art. 39 Art. 39
Assunzioni obbligatorie delle categorie protette e Assunzioni obbligatorie delle categorie protette e
tirocinio per portatori di handicap tirocinio per portatori di handicap
(Art. 42 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 42 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 19 del d.lgs n. 546 del 1993 e modificato dall'art. 19 del d.lgs n. 546 del 1993 e modificato
prima dall'art. 43, comma 1 del d.lgs n. 80 del prima dall'art. 43, comma 1 del d.lgs n. 80 del
1998 e poi dall'art. 22, comma 1 del d.lgs n. 387 1998 e poi dall'art. 22, comma 1 del d.lgs n. 387
del 1998) (1) del 1998) (1)
1. Le amministrazioni pubbliche promuovono o 1. Le amministrazioni pubbliche promuovono o
propongono programmi di assunzioni per propongono programmi di assunzioni per
portatori di handicap ai sensi dell'articolo 11 portatori di handicap ai sensi dell'articolo 11
della legge 12 marzo 1999, n. 68, sulla base della legge 12 marzo 1999, n. 68, sulla base
delle direttive impartite dalla Presidenza del delle direttive impartite dalla Presidenza del
Consiglio dei ministri - Dipartimento della Consiglio dei ministri - Dipartimento della
funzione pubblica e dal Ministero del lavoro, della funzione pubblica e dal Ministero del lavoro, della
salute e delle politiche sociali, cui confluisce il salute e delle politiche sociali, cui confluisce il
Dipartimento degli affari sociali della Presidenza Dipartimento degli affari sociali della Presidenza
del Consiglio dei ministri ai sensi dell'articolo 45, del Consiglio dei ministri ai sensi dell'articolo 45,
comma 3 del decreto legislativo 30 luglio 1999, comma 3 del decreto legislativo 30 luglio 1999,
n. 300 con le decorrenze previste dall'articolo 10, n. 300 con le decorrenze previste dall'articolo 10,
commi 3 e 4, del decreto legislativo 30 luglio commi 3 e 4, del decreto legislativo 30 luglio
1999, n. 303. 1999, n. 303.

(1) In attuazione di quanto disposto dal presente articolo, (1) In attuazione di quanto disposto dal presente articolo,
vedi il Provvedimento della conferenza unificata 16 novembre vedi il Provvedimento della conferenza unificata 16 novembre
2006, n. 992. 2006, n. 992.
TITOLO III TITOLO III
CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E
RAPPRESENTATIVITÀ SINDACALE RAPPRESENTATIVITÀ SINDACALE
Art. 40 Art. 40
Contratti collettivi nazionali e integrativi Contratti collettivi nazionali e integrativi
(Art. 45 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 45 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 15 del d.lgs. n. 470 del 1993 e poi prima dall'art. 15 del d.lgs. n. 470 del 1993 e poi
dall'art. 1 del d.lgs. n. 396 del 1997 e dall'art. 1 del d.lgs. n. 396 del 1997 e
successivamente modificato dall'art. 43, comma successivamente modificato dall'art. 43, comma
1 del d.lgs n. 80 del 1998) 1 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. La contrattazione collettiva si svolge su tutte 1. La contrattazione collettiva determina i
le materie relative al rapporto di lavoro ed alle diritti e gli obblighi direttamente pertinenti
relazioni sindacali. al rapporto di lavoro, nonché le materie
2. Mediante appositi accordi tra l'ARAN e le relative alle relazioni sindacali. Sono, in
confederazioni rappresentative ai sensi particolare, escluse dalla contrattazione
dell'articolo 43, comma 4, sono stabiliti i collettiva le materie attinenti
comparti della contrattazione collettiva nazionale all'organizzazione degli uffici, quelle
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riguardanti settori omogenei o affini. I dirigenti oggetto di partecipazione sindacale ai sensi


costituiscono un'area contrattuale autonoma dell'articolo 9, quelle afferenti alle
relativamente a uno o più comparti. I prerogative dirigenziali ai sensi degli
professionisti degli enti pubblici, già appartenenti articoli 5, comma 2, 16 e 17, la materia del
alla X qualifica funzionale, costituiscono, senza conferimento e della revoca degli incarichi
alcun onere aggiuntivo di spesa a carico delle dirigenziali, nonché quelle di cui all'articolo
amministrazioni interessate, unitamente alla 2, comma 1, lettera c), della legge 23
dirigenza, in separata sezione, un'area ottobre 1992, n. 421. Nelle materie relative
contrattuale autonoma, nel rispetto della alle sanzioni disciplinari, alla valutazione
distinzione di ruolo e funzioni. Resta fermo per delle prestazioni ai fini della corresponsione
l'area contrattuale della dirigenza del ruolo del trattamento accessorio, della mobilità e
sanitario quanto previsto dall'articolo 15 del delle progressioni economiche, la
decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e contrattazione collettiva è consentita negli
successive modifiche ed integrazioni. Agli accordi esclusivi limiti previsti dalle norme di legge
che definiscono i comparti o le aree contrattuali (1).
si applicano le procedure di cui all'articolo 41, 2. Tramite appositi accordi tra l'ARAN e le
comma 6. Per le figure professionali che, in Confederazioni rappresentative, secondo le
posizione di elevata responsabilità, svolgono procedure di cui agli articoli 41, comma 5, e
compiti di direzione o che comportano iscrizione 47, senza nuovi o maggiori oneri per la
ad albi e per gli archeologi e gli storici dell'arte finanza pubblica, sono definiti fino a un
aventi il requisito di cui all' articolo 1, comma 3, massimo di quattro comparti di
della legge 7 luglio 1988, n. 254 , nonché per gli contrattazione collettiva nazionale, cui
archivisti di Stato, i bibliotecari e gli esperti di cui corrispondono non più di quattro separate
all' articolo 2, comma 1 , della medesima legge, aree per la dirigenza. Una apposita sezione
che, in posizione di elevata responsabilità, contrattuale di un'area dirigenziale riguarda
svolgono compiti tecnico scientifici e di ricerca, la dirigenza del ruolo sanitario del Servizio
sono stabilite discipline distinte nell'ambito dei sanitario nazionale, per gli effetti di cui
contratti collettivi di comparto (1). all'articolo 15 del decreto legislativo 30
3. La contrattazione collettiva disciplina, in dicembre 1992, n. 502, e successive
coerenza con il settore privato, la durata dei modificazioni. Nell'ambito dei comparti di
contratti collettivi nazionali e integrativi, la contrattazione possono essere costituite
struttura contrattuale e i rapporti tra i diversi apposite sezioni contrattuali per specifiche
livelli. Le pubbliche amministrazioni attivano professionalità (2).
autonomi livelli di contrattazione collettiva 3. La contrattazione collettiva disciplina, in
integrativa, nel rispetto dei vincoli di bilancio coerenza con il settore privato, la struttura
risultanti dagli strumenti di programmazione contrattuale, i rapporti tra i diversi livelli e
annuale e pluriennale di ciascuna la durata dei contratti collettivi nazionali e
amministrazione. La contrattazione collettiva integrativi. La durata viene stabilita in
integrativa si svolge sulle materie e nei limiti modo che vi sia coincidenza fra la vigenza
stabiliti dai contratti collettivi nazionali, tra i della disciplina giuridica e di quella
soggetti e con le procedure negoziali che questi economica (3).
ultimi prevedono; essa può avere ambito 3-bis. Le pubbliche amministrazioni
territoriale e riguardare più amministrazioni. Le attivano autonomi livelli di contrattazione
pubbliche amministrazioni non possono collettiva integrativa, nel rispetto
sottoscrivere in sede decentrata contratti dell'articolo 7, comma 5, e dei vincoli di
collettivi integrativi in contrasto con vincoli bilancio risultanti dagli strumenti di
risultanti dai contratti collettivi nazionali o che programmazione annuale e pluriennale di
comportino oneri non previsti negli strumenti di ciascuna amministrazione. La
programmazione annuale e pluriennale di contrattazione collettiva integrativa
ciascuna amministrazione. Le clausole difformi assicura adeguati livelli di efficienza e
sono nulle e non possono essere applicate. produttività dei servizi pubblici,
4. Le pubbliche amministrazioni adempiono agli incentivando l'impegno e la qualità della
obblighi assunti con i contratti collettivi nazionali performance ai sensi dell'articolo 45,
o integrativi dalla data della sottoscrizione comma 3. A tale fine destina al trattamento
definitiva e ne assicurano l'osservanza nelle economico accessorio collegato alla
forme previste dai rispettivi ordinamenti. performance individuale una quota
prevalente del trattamento accessorio
(1) Comma modificato dall'articolo 7, comma 4, della legge complessivo comunque denominato Essa si
15 luglio 2002, n. 145, dall'articolo 14 della legge 29 luglio
svolge sulle materie, con i vincoli e nei limiti
2003, n. 229 e successivamente dall'articolo 1, comma 125,
della legge 30 dicembre 2004, n. 311. stabiliti dai contratti collettivi nazionali, tra
i soggetti e con le procedure negoziali che
questi ultimi prevedono; essa può avere
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ambito territoriale e riguardare più


amministrazioni. I contratti collettivi
nazionali definiscono il termine delle
sessioni negoziali in sede decentrata. Alla
scadenza del termine le parti riassumono le
rispettive prerogative e libertà di iniziativa
e decisione (4).
3-ter. Al fine di assicurare la continuità e il
migliore svolgimento della funzione
pubblica, qualora non si raggiunga l'accordo
per la stipulazione di un contratto collettivo
integrativo, l'amministrazione interessata
può provvedere, in via provvisoria, sulle
materie oggetto del mancato accordo, fino
alla successiva sottoscrizione. Agli atti
adottati unilateralmente si applicano le
procedure di controllo di compatibilità
economico-finanziaria previste dall'articolo
40-bis (5).
3-quater. La Commissione di cui all'articolo
13 del decreto legislativo di attuazione della
legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro
pubblico e di efficienza e trasparenza delle
pubbliche amministrazioni, fornisce, entro il
31 maggio di ogni anno, all'ARAN una
graduatoria di performance delle
amministrazioni statali e degli enti pubblici
nazionali. Tale graduatoria raggruppa le
singole amministrazioni, per settori, su
almeno tre livelli di merito, in funzione dei
risultati di performance ottenuti. La
contrattazione nazionale definisce le
modalità di ripartizione delle risorse per la
contrattazione decentrata tra i diversi livelli
di merito assicurando l'invarianza
complessiva dei relativi oneri nel comparto
o nell'area di contrattazione (6).
3-quinquies. La contrattazione collettiva
nazionale dispone, per le amministrazioni di
cui al comma 3 dell'articolo 41, le modalità
di utilizzo delle risorse indicate all'articolo
45, comma 3-bis, individuando i criteri e i
limiti finanziari entro i quali si deve
svolgere la contrattazione integrativa. Le
regioni, per quanto concerne le proprie
amministrazioni, e gli enti locali possono
destinare risorse aggiuntive alla
contrattazione integrativa nei limiti stabiliti
dalla contrattazione nazionale e nei limiti
dei parametri di virtuosità fissati per la
spesa di personale dalle vigenti
disposizioni, in ogni caso nel rispetto dei
vincoli di bilancio e del patto di stabilità e di
analoghi strumenti del contenimento della
spesa. Lo stanziamento delle risorse
aggiuntive per la contrattazione integrativa
è correlato all'affettivo rispetto dei principi
in materia di misurazione, valutazione e
trasparenza della performance e in materia
di merito e premi applicabili alle regioni e
agli enti locali secondo quanto previsto
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dagli articoli 16 e 31 del decreto legislativo


di attuazione della legge 4 marzo 2009, n.
15, in materia di ottimizzazione della
produttività del lavoro pubblico e di
efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni. Le pubbliche
amministrazioni non possono in ogni caso
sottoscrivere in sede decentrata contratti
collettivi integrativi in contrasto con i
vincoli e con i limiti risultanti dai contratti
collettivi nazionali o che disciplinano
materie non espressamente delegate a tale
livello negoziale ovvero che comportano
oneri non previsti negli strumenti di
programmazione annuale e pluriennale di
ciascuna amministrazione. Nei casi di
violazione dei vincoli e dei limiti di
competenza imposti dalla contrattazione
nazionale o dalle norme di legge, le clausole
sono nulle, non possono essere applicate e
sono sostituite ai sensi degli articoli 1339 e
1419, secondo comma, del codice civile. In
caso di accertato superamento di vincoli
finanziari da parte delle sezioni regionali di
controllo della Corte dei conti, del
Dipartimento della funzione pubblica o del
Ministero dell'economia e delle finanze è
fatto altresì obbligo di recupero nell'ambito
della sessione negoziale successiva. Le
disposizioni del presente comma trovano
applicazione a decorrere dai contratti
sottoscritti successivamente alla data di
entrata in vigore del decreto legislativo di
attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15,
in materia di ottimizzazione della
produttività del lavoro pubblico e di
efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni (7).
3-sexies. A corredo di ogni contratto
integrativo le pubbliche amministrazioni,
redigono una relazione tecnico-finanziaria
ed una relazione illustrativa, utilizzando gli
schemi appositamente predisposti e resi
disponibili tramite i rispettivi siti
istituzionali dal Ministero dell'economia e
delle finanze di intesa con il Dipartimento
della funzione pubblica. Tali relazioni
vengono certificate dagli organi di controllo
di cui all'articolo 40-bis, comma 1 (8).
4. Le pubbliche amministrazioni adempiono agli
obblighi assunti con i contratti collettivi nazionali
o integrativi dalla data della sottoscrizione
definitiva e ne assicurano l'osservanza nelle
forme previste dai rispettivi ordinamenti.

(1) Comma sostituito dall'articolo 54, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
(2) Comma modificato dall'articolo 7, comma 4, della legge
15 luglio 2002, n. 145, dall'articolo 14 della legge 29 luglio
2003, n. 229, dall'articolo 1, comma 125, della legge 30
dicembre 2004, n. 311 e successivamente sostituito
dall'articolo 54, comma 1, del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n.
150.
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(3) Comma sostituito dall'articolo 54, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
(4) Comma inserito dall'articolo 54, comma 1, del D.Lgs. 27
ottobre 2009, n. 150.
(5) Comma inserito dall'articolo 54, comma 1, del D.Lgs. 27
ottobre 2009, n. 150.
(6) Comma inserito dall'articolo 54, comma 1, del D.Lgs. 27
ottobre 2009, n. 150.
(7) Comma inserito dall'articolo 54, comma 1, del D.Lgs. 27
ottobre 2009, n. 150.

Art. 40 bis Art. 40 bis


Compatibilità della spesa in materia di Controlli in materia di contrattazione
contrattazione integrativa (1) integrativa (1)
1. Per le amministrazioni pubbliche indicate 1. Il controllo sulla compatibilità dei costi
all'articolo 1, comma 2, i comitati di settore ed il della contrattazione collettiva integrativa
Governo procedono a verifiche congiunte in con i vincoli di bilancio e quelli derivanti
merito alle implicazioni finanziarie complessive dall'applicazione delle norme di legge, con
della contrattazione integrativa di comparto particolare riferimento alle disposizioni
definendo metodologie e criteri di riscontro inderogabili che incidono sulla misura e
anche a campione sui contratti integrativi delle sulla corresponsione dei trattamenti
singole amministrazioni. Resta fermo quanto accessori è effettuato dal collegio dei
previsto dall'articolo 39, comma 3-ter, della revisori dei conti, dal collegio sindacale,
legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive dagli uffici centrali di bilancio o dagli
modificazioni. analoghi organi previsti dai rispettivi
2. Gli organi di controllo interno indicati ordinamenti. Qualora dai contratti
all'articolo 48, comma 6, inviano annualmente integrativi derivino costi non compatibili
specifiche informazioni sui costi della con i rispettivi vincoli di bilancio delle
contrattazione integrativa al Ministero amministrazioni, si applicano le disposizioni
dell'economia e delle finanze, che predispone, di cui all'articolo 40, comma 3-quinquies,
allo scopo, uno specifico modello di rilevazione, sesto periodo.
d'intesa con la Presidenza del Consiglio dei 2. Per le amministrazioni statali, anche ad
ministri - Dipartimento della funzione pubblica. ordinamento autonomo, nonché per gli enti
3. In relazione a quanto previsto dai commi 1 e pubblici non economici e per gli enti e le
2, qualora dai contratti integrativi derivino costi istituzioni di ricerca con organico superiore
non compatibili con i rispettivi vincoli di bilancio a duecento unità, i contratti integrativi
delle amministrazioni, si applicano le disposizioni sottoscritti, corredati da una apposita
di cui all' articolo 40 , comma 3 (2). relazione tecnico-finanziaria ed una
4. Tra gli enti pubblici non economici di cui relazione illustrativa certificate dai
all'articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 competenti organi di controllo previsti dal
dicembre 1997, n. 449, e successive comma 1, sono trasmessi alla Presidenza
modificazioni, si intendono ricompresi anche del Consiglio dei Ministri - Dipartimento
quelli di cui all'articolo 70, comma 4, del della funzione pubblica e al Ministero
presente decreto legislativo. dell'economia e delle finanze - Dipartimento
della Ragioneria generale dello Stato, che,
(1) Articolo inserito dall'articolo 17, comma 2, della legge 28 entro trenta giorni dalla data di
dicembre 2001, n. 448.
ricevimento, ne accertano, congiuntamente,
(2) Comma sostituito dall'articolo 14 della legge 16 gennaio
2003, n. 3. la compatibilità economico-finanziaria, ai
sensi del presente articolo e dell'articolo 40,
comma 3-quinquies. Decorso tale termine,
che può essere sospeso in caso di richiesta
di elementi istruttori, la delegazione di
parte pubblica può procedere alla stipula
del contratto integrativo. Nel caso in cui il
riscontro abbia esito negativo, le parti
riprendono le trattative.
3. Le amministrazioni pubbliche di cui
all'articolo 1, comma 2, inviano entro il 31
maggio di ogni anno, specifiche
informazioni sui costi della contrattazione
integrativa, certificate dagli organi di
controllo interno, al Ministero dell'economia
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e delle finanze, che predispone, allo scopo,


uno specifico modello di rilevazione,
d'intesa con la Corte dei conti e con la
Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento della funzione pubblica. Tali
informazioni sono volte ad accertare, oltre il
rispetto dei vincoli finanziari in ordine sia
alla consistenza delle risorse assegnate ai
fondi per la contrattazione integrativa sia
all'evoluzione della consistenza dei fondi e
della spesa derivante dai contratti
integrativi applicati, anche la concreta
definizione ed applicazione di criteri
improntati alla premialità, al
riconoscimento del merito ed alla
valorizzazione dell'impegno e della qualità
della performance individuale, con riguardo
ai diversi istituti finanziati dalla
contrattazione integrativa, nonché a
parametri di selettività, con particolare
riferimento alle progressioni economiche.
Le informazioni sono trasmesse alla Corte
dei conti che, ferme restando le ipotesi di
responsabilità eventualmente ravvisabili le
utilizza, unitamente a quelle trasmesse ai
sensi del Titolo V, anche ai fini del referto
sul costo del lavoro.
4. Le amministrazioni pubbliche hanno
l'obbligo di pubblicare in modo permanente
sul proprio sito istituzionale, con modalità
che garantiscano la piena visibilità e
accessibilità delle informazioni ai cittadini, i
contratti integrativi stipulati con la
relazione tecnico-finanziaria e quella
illustrativa certificate dagli organi di
controllo di cui al comma 1, nonché le
informazioni trasmesse annualmente ai
sensi del comma 3. La relazione illustrativa,
fra l'altro, evidenzia gli effetti attesi in esito
alla sottoscrizione del contratto integrativo
in materia di produttività ed efficienza dei
servizi erogati, anche in relazione alle
richieste dei cittadini. Il Dipartimento per la
funzione pubblica di intesa con il Ministero
dell'economia e delle finanze e in sede di
Conferenza unificata predispone un modello
per la valutazione, da parte dell'utenza,
dell'impatto della contrattazione integrativa
sul funzionamento dei servizi pubblici,
evidenziando le richieste e le previsioni di
interesse per la collettività. Tale modello e
gli esiti della valutazione vengono
pubblicati sul sito istituzionale delle
amministrazioni pubbliche interessate dalla
contrattazione integrativa.
5. Ai fini dell'articolo 46, comma 4, le
pubbliche amministrazioni sono tenute a
trasmettere all'ARAN, per via telematica,
entro cinque giorni dalla sottoscrizione, il
testo contrattuale con l'allegata relazione
tecnico-finanziaria ed illustrativa e con
l'indicazione delle modalità di copertura dei
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relativi oneri con riferimento agli strumenti


annuali e pluriennali di bilancio. I predetti
testi contrattuali sono altresì trasmessi al
CNEL.
6. Il Dipartimento della funzione pubblica, il
Dipartimento della Ragioneria generale
dello Stato presso il Ministero dell'economia
e delle finanze e la Corte dei conti possono
avvalersi ai sensi dell'articolo 17, comma
14, della legge 15 maggio 1997, n. 127, di
personale in posizione di fuori ruolo o di
comando per l'esercizio delle funzioni di
controllo sulla contrattazione integrativa.
7. In caso di mancato adempimento delle
prescrizioni del presente articolo, oltre alle
sanzioni previste dall'articolo 60, comma 2,
è fatto divieto alle amministrazioni di
procedere a qualsiasi adeguamento delle
risorse destinate alla contrattazione
integrativa. Gli organi di controllo previsti
dal comma 1 vigilano sulla corretta
applicazione delle disposizioni del presente
articolo.

(1) Articolo inserito dall'articolo 17, comma 2, della legge 28


dicembre 2001, n. 448, modificato dall'articolo 14 della legge
16 gennaio 2003, n. 3 e successivamente sostituito
dall'articolo 55, comma 1, del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n.
150.
Art. 41 Art. 41
Poteri di indirizzo nei confronti dell'ARAN Poteri di indirizzo nei confronti dell'ARAN
(Art. 46 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (1)
dall'art. 3 del d.lgs n. 396 del 1997 e 1. Il potere di indirizzo nei confronti
successivamente modificato prima dall'art. 44, dell'ARAN e le altre competenze relative
comma 3 del d.lgs n. 80 del 1998 e poi dall'art. alle procedure di contrattazione collettiva
55 del d.lgs n. 300 del 1999 ; Art. 44, comma 8 nazionale sono esercitati dalle pubbliche
del d.lgs n. 80 del 1998) amministrazioni attraverso le proprie
1. Le pubbliche amministrazioni esercitano il istanze associative o rappresentative, le
potere di indirizzo nei confronti dell'ARAN e le quali costituiscono comitati di settore che
altre competenze relative alle procedure di regolano autonomamente le proprie
contrattazione collettiva nazionale attraverso le modalità di funzionamento e di
loro istanze associative o rappresentative, le deliberazione. In ogni caso, le deliberazioni
quali danno vita a tal fine a comitati di settore. assunte in materia di indirizzo all'ARAN o di
Ciascun comitato di settore regola parere sull'ipotesi di accordo nell'ambito
autonomamente le proprie modalità di della procedura di contrattazione collettiva
funzionamento e di deliberazione. In ogni caso, di cui all'articolo 47, si considerano
le deliberazioni assunte in materia di indirizzo definitive e non richiedono ratifica da parte
all'ARAN o di parere sull'ipotesi di accordo delle istanze associative o rappresentative
nell'ambito della procedura di contrattazione delle pubbliche amministrazioni del
collettiva di cui all'articolo 47, si considerano comparto.
definitive e non richiedono ratifica da parte delle 2. È costituito un comitato di settore
istanze associative o rappresentative delle nell'ambito della Conferenza delle Regioni,
pubbliche amministrazioni del comparto. che esercita, per uno dei comparti di cui
2. Per le amministrazioni, le agenzie e le aziende all'articolo 40, comma 2, le competenze di
autonome dello Stato, opera come comitato di cui al comma 1, per le regioni, i relativi enti
settore il Presidente del Consiglio dei ministri dipendenti, e le amministrazioni del
tramite il Ministro per la funzione pubblica, di Servizio sanitario nazionale; a tale comitato
concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e partecipa un rappresentante del Governo,
della programmazione economica nonché, per il designato dal Ministro del lavoro, della
sistema scolastico, di concerto con il Ministro salute e delle politiche sociali per le
della pubblica istruzione e, per il comparto delle competenze delle amministrazioni del
Agenzie fiscali, sentiti i direttori delle medesime Servizio sanitario nazionale. È costituito un
(1) . comitato di settore nell'ambito
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3. Per le altre pubbliche amministrazioni, un dell'Associazione nazionale dei Comuni


comitato di settore per ciascun comparto di italiani (ANCI), dell'Unione delle province
contrattazione collettiva viene costituito: d'Italia (UPI) e dell'Unioncamere che
a) nell'ambito della Conferenza dei Presidenti esercita, per uno dei comparti di cui
delle regioni, per le amministrazioni regionali e all'articolo 40, comma 2, le competenze di
per le amministrazioni del Servizio sanitario cui al comma 1, per i dipendenti degli enti
nazionale, e dell'Associazione nazionale dei locali, delle Camere di commercio e dei
comuni d'Italia - ANCI e dell'Unione delle segretari comunali e provinciali.
province d'Italia - UPI e dell'Unioncamere, per gli 3. Per tutte le altre amministrazioni opera
enti locali rispettivamente rappresentati; come comitato di settore il Presidente del
b) nell'ambito della Conferenza dei rettori, per le Consiglio dei Ministri tramite il Ministro per
università; la pubblica amministrazione e
c) nell'ambito delle istanze rappresentative l'innovazione, di concerto con il Ministro
promosse, ai fini del presente articolo, dai dell'economia e finanze. Al fine di
presidenti degli enti, d'intesa con il Presidente assicurare la salvaguardia delle specificità
del Consiglio dei ministri tramite il Ministro per la delle diverse amministrazioni e delle
funzione pubblica, rispettivamente per gli enti categorie di personale ivi comprese, gli
pubblici non economici e per gli enti di ricerca. indirizzi sono emanati per il sistema
4. Un rappresentante del Governo, designato dal scolastico, sentito il Ministro dell'istruzione,
Ministro della sanità, partecipa al comitato di dell'università e della ricerca, nonché, per i
settore per il comparto di contrattazione rispettivi ambiti di competenza, sentiti i
collettiva delle amministrazioni del Servizio direttori delle Agenzie fiscali, la Conferenza
sanitario nazionale. dei rettori delle università italiane; le
5. L'ARAN regola i rapporti con i comitati di istanze rappresentative promosse dai
settore sulla base di appositi protocolli. presidenti degli enti di ricerca e degli enti
6. Per la stipulazione degli accordi che pubblici non economici ed il presidente del
definiscono o modificano i comparti o le aree di Consiglio nazionale dell'economia e del
cui all'articolo 40, comma 2, o che regolano lavoro.
istituti comuni a più comparti o a tutte le 4. Rappresentati designati dai Comitati di
pubbliche amministrazioni, le funzioni di indirizzo settore possono assistere l'ARAN nello
e le altre competenze inerenti alla contrattazione svolgimento delle trattative. I comitati di
collettiva sono esercitate in forma collegiale, settore possono stipulare con l'ARAN
tramite un apposito organismo di coordinamento specifici accordi per i reciproci rapporti in
dei comitati di settore costituito presso l'ARAN, al materia di contrattazione e per eventuali
quale partecipa il Governo, tramite il Ministro per attività in comune. Nell'ambito del
la funzione pubblica, che lo presiede. regolamento di organizzazione dell'ARAN
7. L'ARAN assume, nell'ambito degli indirizzi per assicurare il miglior raccordo tra i
deliberati dai comitati di settore, iniziative per il Comitati di settore delle Regioni e degli enti
coordinamento delle parti datoriali, anche da locali e l'ARAN, a ciascun comitato
essa non rappresentate, al fine di favorire, ove corrisponde una specifica struttura, senza
possibile, anche con la contestualità delle nuovi o maggiori oneri per la finanza
procedure del rinnovo dei contratti, soluzioni pubblica.
omogenee in settori operativi simili o contigui nel 5. Per la stipulazione degli accordi che
campo dell'erogazione dei servizi. definiscono o modificano i comparti o le
aree di contrattazione collettiva di cui
(1) Comma modificato dall'articolo 3 del D.Lgs. 2 luglio 2003, all'articolo 40, comma 2, o che regolano
n. 173.
istituti comuni a più comparti le funzioni di
indirizzo e le altre competenze inerenti alla
contrattazione collettiva sono esercitate
collegialmente dai comitati di settore.

(1) Articolo modificato dall'articolo 3 del D.Lgs. 2 luglio 2003,


n. 173 e successivamente sostituito dall'articolo 56, comma
1, del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
Art. 42 Art. 42
Diritti e prerogative sindacali nei luoghi di lavoro Diritti e prerogative sindacali nei luoghi di lavoro
(Art. 47 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 47 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 6 del d.lgs n. 396 del 1997) dall'art. 6 del d.lgs n. 396 del 1997)
1. Nelle pubbliche amministrazioni la libertà e 1. Nelle pubbliche amministrazioni la libertà e
l'attività sindacale sono tutelate nelle forme l'attività sindacale sono tutelate nelle forme
previste dalle disposizioni della legge 20 maggio previste dalle disposizioni della legge 20 maggio
1970, n. 300, e successive modificazioni ed 1970, n. 300, e successive modificazioni ed
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integrazioni. Fino a quando non vengano integrazioni. Fino a quando non vengano
emanate norme di carattere generale sulla emanate norme di carattere generale sulla
rappresentatività sindacale che sostituiscano o rappresentatività sindacale che sostituiscano o
modifichino tali disposizioni, le pubbliche modifichino tali disposizioni, le pubbliche
amministrazioni, in attuazione dei criteri di cui amministrazioni, in attuazione dei criteri di cui
all'articolo 2, comma 1, lettera b) della legge 23 all'articolo 2, comma 1, lettera b) della legge 23
ottobre 1992, n. 421, osservano le disposizioni ottobre 1992, n. 421, osservano le disposizioni
seguenti in materia di rappresentatività delle seguenti in materia di rappresentatività delle
organizzazioni sindacali ai fini dell'attribuzione organizzazioni sindacali ai fini dell'attribuzione
dei diritti e delle prerogative sindacali nei luoghi dei diritti e delle prerogative sindacali nei luoghi
di lavoro e dell'esercizio della contrattazione di lavoro e dell'esercizio della contrattazione
collettiva. collettiva.
2. In ciascuna amministrazione, ente o struttura 2. In ciascuna amministrazione, ente o struttura
amministrativa di cui al comma 8, le amministrativa di cui al comma 8, le
organizzazioni sindacali che, in base ai criteri organizzazioni sindacali che, in base ai criteri
dell'articolo 43, siano ammesse alle trattative per dell'articolo 43, siano ammesse alle trattative per
la sottoscrizione dei contratti collettivi, possono la sottoscrizione dei contratti collettivi, possono
costituire rappresentanze sindacali aziendali ai costituire rappresentanze sindacali aziendali ai
sensi dell'articolo 19 e seguenti della legge 20 sensi dell'articolo 19 e seguenti della legge 20
maggio 1970, n. 300, e successive modificazioni maggio 1970, n. 300, e successive modificazioni
ed integrazioni. Ad esse spettano, in proporzione ed integrazioni. Ad esse spettano, in proporzione
alla rappresentatività, le garanzie previste dagli alla rappresentatività, le garanzie previste dagli
articoli 23, 24 e 30 della medesima legge n. 300 articoli 23, 24 e 30 della medesima legge n. 300
del 1970, e le migliori condizioni derivanti dai del 1970, e le migliori condizioni derivanti dai
contratti collettivi. contratti collettivi.
3. In ciascuna amministrazione, ente o struttura 3. In ciascuna amministrazione, ente o struttura
amministrativa di cui al comma 8, ad iniziativa amministrativa di cui al comma 8, ad iniziativa
anche disgiunta delle organizzazioni sindacali di anche disgiunta delle organizzazioni sindacali di
cui al comma 2, viene altresì costituito, con le cui al comma 2, viene altresì costituito, con le
modalità di cui ai commi seguenti, un organismo modalità di cui ai commi seguenti, un organismo
di rappresentanza unitaria del personale di rappresentanza unitaria del personale
mediante elezioni alle quali è garantita la mediante elezioni alle quali è garantita la
partecipazione di tutti i lavoratori. partecipazione di tutti i lavoratori.
4. Con appositi accordi o contratti collettivi 4. Con appositi accordi o contratti collettivi
nazionali, tra l'ARAN e le confederazioni o nazionali, tra l'ARAN e le confederazioni o
organizzazioni sindacali rappresentative ai sensi organizzazioni sindacali rappresentative ai sensi
dell'articolo 43, sono definite la composizione dell'articolo 43, sono definite la composizione
dell'organismo di rappresentanza unitaria del dell'organismo di rappresentanza unitaria del
personale e le specifiche modalità delle elezioni, personale e le specifiche modalità delle elezioni,
prevedendo in ogni caso il voto segreto, il prevedendo in ogni caso il voto segreto, il
metodo proporzionale e il periodico rinnovo, con metodo proporzionale e il periodico rinnovo, con
esclusione della prorogabilità. Deve essere esclusione della prorogabilità. Deve essere
garantita la facoltà di presentare liste, oltre alle garantita la facoltà di presentare liste, oltre alle
organizzazioni che, in base ai criteri dell'articolo organizzazioni che, in base ai criteri dell'articolo
43, siano ammesse alle trattative per la 43, siano ammesse alle trattative per la
sottoscrizione dei contratti collettivi, anche ad sottoscrizione dei contratti collettivi, anche ad
altre organizzazioni sindacali, purché siano altre organizzazioni sindacali, purché siano
costituite in associazione con un proprio statuto costituite in associazione con un proprio statuto
e purché abbiano aderito agli accordi o contratti e purché abbiano aderito agli accordi o contratti
collettivi che disciplinano l'elezione e il collettivi che disciplinano l'elezione e il
funzionamento dell'organismo. Per la funzionamento dell'organismo. Per la
presentazione delle liste, può essere richiesto a presentazione delle liste, può essere richiesto a
tutte le organizzazioni sindacali promotrici un tutte le organizzazioni sindacali promotrici un
numero di firme di dipendenti con diritto al voto numero di firme di dipendenti con diritto al voto
non superiore al 3 per cento del totale dei non superiore al 3 per cento del totale dei
dipendenti nelle amministrazioni, enti o strutture dipendenti nelle amministrazioni, enti o strutture
amministrative fino a duemila dipendenti, e del 2 amministrative fino a duemila dipendenti, e del 2
per cento in quelle di dimensioni superiori. per cento in quelle di dimensioni superiori.
5. I medesimi accordi o contratti collettivi 5. I medesimi accordi o contratti collettivi
possono prevedere che, alle condizioni di cui al possono prevedere che, alle condizioni di cui al
comma 8, siano costituite rappresentanze comma 8, siano costituite rappresentanze
unitarie del personale comuni a più unitarie del personale comuni a più
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amministrazioni o enti di modeste dimensioni amministrazioni o enti di modeste dimensioni


ubicati nel medesimo territorio. Essi possono ubicati nel medesimo territorio. Essi possono
altresì prevedere che siano costituiti organismi di altresì prevedere che siano costituiti organismi di
coordinamento tra le rappresentanze unitarie del coordinamento tra le rappresentanze unitarie del
personale nelle amministrazioni e enti con personale nelle amministrazioni e enti con
pluralità di sedi o strutture di cui al comma 8. pluralità di sedi o strutture di cui al comma 8.
6. I componenti della rappresentanza unitaria del 6. I componenti della rappresentanza unitaria del
personale sono equiparati ai dirigenti delle personale sono equiparati ai dirigenti delle
rappresentanze sindacali aziendali ai fini della rappresentanze sindacali aziendali ai fini della
legge 20 maggio 1970, n. 300, e successive legge 20 maggio 1970, n. 300, e successive
modificazioni ed integrazioni, e del presente modificazioni ed integrazioni, e del presente
decreto. Gli accordi o contratti collettivi che decreto. Gli accordi o contratti collettivi che
regolano l'elezione e il funzionamento regolano l'elezione e il funzionamento
dell'organismo, stabiliscono i criteri e le modalità dell'organismo, stabiliscono i criteri e le modalità
con cui sono trasferite ai componenti eletti della con cui sono trasferite ai componenti eletti della
rappresentanza unitaria del personale le garanzie rappresentanza unitaria del personale le garanzie
spettanti alle rappresentanze sindacali aziendali spettanti alle rappresentanze sindacali aziendali
delle organizzazioni sindacali di cui al comma 2 delle organizzazioni sindacali di cui al comma 2
che li abbiano sottoscritti o vi aderiscano. che li abbiano sottoscritti o vi aderiscano.
7. I medesimi accordi possono disciplinare le 7. I medesimi accordi possono disciplinare le
modalità con le quali la rappresentanza unitaria modalità con le quali la rappresentanza unitaria
del personale esercita in via esclusiva i diritti di del personale esercita in via esclusiva i diritti di
informazione e di partecipazione riconosciuti alle informazione e di partecipazione riconosciuti alle
rappresentanze sindacali aziendali dall'articolo 9 rappresentanze sindacali aziendali dall'articolo 9
o da altre disposizioni della legge e della o da altre disposizioni della legge e della
contrattazione collettiva. Essi possono altresì contrattazione collettiva. Essi possono altresì
prevedere che, ai fini dell'esercizio della prevedere che, ai fini dell'esercizio della
contrattazione collettiva integrativa, la contrattazione collettiva integrativa, la
rappresentanza unitaria del personale sia rappresentanza unitaria del personale sia
integrata da rappresentanti delle organizzazioni integrata da rappresentanti delle organizzazioni
sindacali firmatarie del contratto collettivo sindacali firmatarie del contratto collettivo
nazionale del comparto. nazionale del comparto.
8. Salvo che i contratti collettivi non prevedano, 8. Salvo che i contratti collettivi non prevedano,
in relazione alle caratteristiche del comparto, in relazione alle caratteristiche del comparto,
diversi criteri dimensionali, gli organismi di cui ai diversi criteri dimensionali, gli organismi di cui ai
commi 2 e 3 del presente articolo possono essere commi 2 e 3 del presente articolo possono essere
costituiti, alle condizioni previste dai commi costituiti, alle condizioni previste dai commi
precedenti, in ciascuna amministrazione o ente precedenti, in ciascuna amministrazione o ente
che occupi oltre quindici dipendenti. Nel caso di che occupi oltre quindici dipendenti. Nel caso di
amministrazioni o enti con pluralità di sedi o amministrazioni o enti con pluralità di sedi o
strutture periferiche, possono essere costituiti strutture periferiche, possono essere costituiti
anche presso le sedi o strutture periferiche che anche presso le sedi o strutture periferiche che
siano considerate livelli decentrati di siano considerate livelli decentrati di
contrattazione collettiva dai contratti collettivi contrattazione collettiva dai contratti collettivi
nazionali. nazionali.
9. Fermo restando quanto previsto dal comma 2, 9. Fermo restando quanto previsto dal comma 2,
per la costituzione di rappresentanze sindacali per la costituzione di rappresentanze sindacali
aziendali ai sensi dell'articolo 19 della legge 20 aziendali ai sensi dell'articolo 19 della legge 20
maggio 1970, n. 300, e successive modificazioni maggio 1970, n. 300, e successive modificazioni
ed integrazioni, la rappresentanza dei dirigenti ed integrazioni, la rappresentanza dei dirigenti
nelle amministrazioni, enti o strutture nelle amministrazioni, enti o strutture
amministrative è disciplinata, in coerenza con la amministrative è disciplinata, in coerenza con la
natura delle loro funzioni, dagli accordi o natura delle loro funzioni, dagli accordi o
contratti collettivi riguardanti la relativa area contratti collettivi riguardanti la relativa area
contrattuale. contrattuale.
10. Alle figure professionali per le quali nel 10. Alle figure professionali per le quali nel
contratto collettivo del comparto sia prevista una contratto collettivo del comparto sia prevista una
disciplina distinta ai sensi dell'articolo 40, comma disciplina distinta ai sensi dell'articolo 40, comma
2, deve essere garantita una adeguata presenza 2, deve essere garantita una adeguata presenza
negli organismi di rappresentanza unitaria del negli organismi di rappresentanza unitaria del
personale, anche mediante l'istituzione, tenuto personale, anche mediante l'istituzione, tenuto
conto della loro incidenza quantitativa e del conto della loro incidenza quantitativa e del
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numero dei componenti dell'organismo, di numero dei componenti dell'organismo, di


specifici collegi elettorali. specifici collegi elettorali.
11. Per quanto riguarda i diritti e le prerogative 11. Per quanto riguarda i diritti e le prerogative
sindacali delle organizzazioni sindacali delle sindacali delle organizzazioni sindacali delle
minoranze linguistiche, nell'ambito della minoranze linguistiche, nell'ambito della
provincia di Bolzano e della regione Valle provincia di Bolzano e della regione Valle
d'Aosta, si applica quanto previsto dall'articolo 9 d'Aosta, si applica quanto previsto dall'articolo 9
del decreto del Presidente della Repubblica 6 del decreto del Presidente della Repubblica 6
gennaio 1978, n. 58, e dal decreto legislativo 28 gennaio 1978, n. 58, e dal decreto legislativo 28
dicembre 1989, n. 430. dicembre 1989, n. 430.
Art. 43 Art. 43
Rappresentatività sindacale ai fini della Rappresentatività sindacale ai fini della
contrattazione collettiva contrattazione collettiva
(Art. 47-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto (Art. 47-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto
dall'art. 7 del d.lgs n. 396 del 1997, modificato dall'art. 7 del d.lgs n. 396 del 1997, modificato
dall'art. 44, comma 4 del d.lgs n. 80 del 1998; dall'art. 44, comma 4 del d.lgs n. 80 del 1998;
Art. 44 comma 7 del d.lgs n. 80 del 1998, come Art. 44 comma 7 del d.lgs n. 80 del 1998, come
modificato dall'art. 22, comma 4 del d.lgs n. 387 modificato dall'art. 22, comma 4 del d.lgs n. 387
del 1998) del 1998)
1. L'ARAN ammette alla contrattazione collettiva 1. L'ARAN ammette alla contrattazione collettiva
nazionale le organizzazioni sindacali che abbiano nazionale le organizzazioni sindacali che abbiano
nel comparto o nell'area una rappresentatività nel comparto o nell'area una rappresentatività
non inferiore al 5 per cento, considerando a tal non inferiore al 5 per cento, considerando a tal
fine la media tra il dato associativo e il dato fine la media tra il dato associativo e il dato
elettorale. Il dato associativo è espresso dalla elettorale. Il dato associativo è espresso dalla
percentuale delle deleghe per il versamento dei percentuale delle deleghe per il versamento dei
contributi sindacali rispetto al totale delle contributi sindacali rispetto al totale delle
deleghe rilasciate nell'ambito considerato. Il dato deleghe rilasciate nell'ambito considerato. Il dato
elettorale è espresso dalla percentuale dei voti elettorale è espresso dalla percentuale dei voti
ottenuti nelle elezioni delle rappresentanze ottenuti nelle elezioni delle rappresentanze
unitarie del personale, rispetto al totale dei voti unitarie del personale, rispetto al totale dei voti
espressi nell'ambito considerato. espressi nell'ambito considerato.
2. Alla contrattazione collettiva nazionale per il 2. Alla contrattazione collettiva nazionale per il
relativo comparto o area partecipano altresì le relativo comparto o area partecipano altresì le
confederazioni alle quali le organizzazioni confederazioni alle quali le organizzazioni
sindacali ammesse alla contrattazione collettiva sindacali ammesse alla contrattazione collettiva
ai sensi del comma 1 siano affiliate. ai sensi del comma 1 siano affiliate.
3. L'ARAN sottoscrive i contratti collettivi 3. L'ARAN sottoscrive i contratti collettivi
verificando previamente, sulla base della verificando previamente, sulla base della
rappresentatività accertata per l'ammissione alle rappresentatività accertata per l'ammissione alle
trattative ai sensi del comma 1, che le trattative ai sensi del comma 1, che le
organizzazioni sindacali che aderiscono all'ipotesi organizzazioni sindacali che aderiscono all'ipotesi
di accordo rappresentino nel loro complesso di accordo rappresentino nel loro complesso
almeno il 51 per cento come media tra dato almeno il 51 per cento come media tra dato
associativo e dato elettorale nel comparto o associativo e dato elettorale nel comparto o
nell'area contrattuale, o almeno il 60 per cento nell'area contrattuale, o almeno il 60 per cento
del dato elettorale nel medesimo ambito. del dato elettorale nel medesimo ambito.
4. L'ARAN ammette alla contrattazione collettiva 4. L'ARAN ammette alla contrattazione collettiva
per la stipulazione degli accordi o contratti per la stipulazione degli accordi o contratti
collettivi che definiscono o modificano i comparti collettivi che definiscono o modificano i comparti
o le aree o che regolano istituti comuni a tutte le o le aree o che regolano istituti comuni a tutte le
pubbliche amministrazioni o riguardanti più pubbliche amministrazioni o riguardanti più
comparti, le confederazioni sindacali alle quali, in comparti, le confederazioni sindacali alle quali, in
almeno due comparti o due aree contrattuali, almeno due comparti o due aree contrattuali,
siano affiliate organizzazioni sindacali siano affiliate organizzazioni sindacali
rappresentative ai sensi del comma 1. rappresentative ai sensi del comma 1.
5. I soggetti e le procedure della contrattazione 5. I soggetti e le procedure della contrattazione
collettiva integrativa sono disciplinati, in collettiva integrativa sono disciplinati, in
conformità all'articolo 40, comma 3, dai contratti conformità all'articolo 40, commi 3-bis e
collettivi nazionali, fermo restando quanto seguenti, dai contratti collettivi nazionali, fermo
previsto dall'articolo 42, comma 7, per gli restando quanto previsto dall'articolo 42, comma
organismi di rappresentanza unitaria del 7, per gli organismi di rappresentanza unitaria
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personale. del personale (1).


6. Agli effetti dell'accordo tra l'ARAN e le 6. Agli effetti dell'accordo tra l'ARAN e le
confederazioni sindacali rappresentative, previsto confederazioni sindacali rappresentative, previsto
dall'articolo 50, comma 1, e dei contratti dall'articolo 50, comma 1, e dei contratti
collettivi che regolano la materia, le collettivi che regolano la materia, le
confederazioni e le organizzazioni sindacali confederazioni e le organizzazioni sindacali
ammesse alla contrattazione collettiva nazionale ammesse alla contrattazione collettiva nazionale
ai sensi dei commi precedenti, hanno titolo ai ai sensi dei commi precedenti, hanno titolo ai
permessi, aspettative e distacchi sindacali, in permessi, aspettative e distacchi sindacali, in
quota proporzionale alla loro rappresentatività ai quota proporzionale alla loro rappresentatività ai
sensi del comma 1, tenendo conto anche della sensi del comma 1, tenendo conto anche della
diffusione territoriale e della consistenza delle diffusione territoriale e della consistenza delle
strutture organizzative nel comparto o nell'area. strutture organizzative nel comparto o nell'area.
7. La raccolta dei dati sui voti e sulle deleghe è 7. La raccolta dei dati sui voti e sulle deleghe è
assicurata dall'ARAN. I dati relativi alle deleghe assicurata dall'ARAN. I dati relativi alle deleghe
rilasciate a ciascuna amministrazione nell'anno rilasciate a ciascuna amministrazione nell'anno
considerato sono rilevati e trasmessi all'ARAN considerato sono rilevati e trasmessi all'ARAN
non oltre il 31 marzo dell'anno successivo dalle non oltre il 31 marzo dell'anno successivo dalle
pubbliche amministrazioni, controfirmati da un pubbliche amministrazioni, controfirmati da un
rappresentante dell'organizzazione sindacale rappresentante dell'organizzazione sindacale
interessata, con modalità che garantiscano la interessata, con modalità che garantiscano la
riservatezza delle informazioni. Le pubbliche riservatezza delle informazioni. Le pubbliche
amministrazioni hanno l'obbligo di indicare il amministrazioni hanno l'obbligo di indicare il
funzionario responsabile della rilevazione e della funzionario responsabile della rilevazione e della
trasmissione dei dati. Per il controllo sulle trasmissione dei dati. Per il controllo sulle
procedure elettorali e per la raccolta dei dati procedure elettorali e per la raccolta dei dati
relativi alle deleghe l'ARAN si avvale, sulla base relativi alle deleghe l'ARAN si avvale, sulla base
di apposite convenzioni, della collaborazione del di apposite convenzioni, della collaborazione del
Dipartimento della funzione pubblica, del Dipartimento della funzione pubblica, del
Ministero del lavoro, delle istanze Ministero del lavoro, delle istanze
rappresentative o associative delle pubbliche rappresentative o associative delle pubbliche
amministrazioni. amministrazioni.
8. Per garantire modalità di rilevazione certe ed 8. Per garantire modalità di rilevazione certe ed
obiettive, per la certificazione dei dati e per la obiettive, per la certificazione dei dati e per la
risoluzione delle eventuali controversie è istituito risoluzione delle eventuali controversie è istituito
presso l'ARAN un comitato paritetico, che può presso l'ARAN un comitato paritetico, che può
essere articolato per comparti, al quale essere articolato per comparti, al quale
partecipano le organizzazioni sindacali ammesse partecipano le organizzazioni sindacali ammesse
alla contrattazione collettiva nazionale. alla contrattazione collettiva nazionale.
9. Il comitato procede alla verifica dei dati 9. Il comitato procede alla verifica dei dati
relativi ai voti ed alle deleghe. Può deliberare che relativi ai voti ed alle deleghe. Può deliberare che
non siano prese in considerazione, ai fini della non siano prese in considerazione, ai fini della
misurazione del dato associativo, le deleghe a misurazione del dato associativo, le deleghe a
favore di organizzazioni sindacali che richiedano favore di organizzazioni sindacali che richiedano
ai lavoratori un contributo economico inferiore di ai lavoratori un contributo economico inferiore di
più della metà rispetto a quello mediamente più della metà rispetto a quello mediamente
richiesto dalle organizzazioni sindacali del richiesto dalle organizzazioni sindacali del
comparto o dell'area. comparto o dell'area.
10. Il comitato delibera sulle contestazioni 10. Il comitato delibera sulle contestazioni
relative alla rilevazione dei voti e delle deleghe. relative alla rilevazione dei voti e delle deleghe.
Qualora vi sia dissenso, e in ogni caso quando la Qualora vi sia dissenso, e in ogni caso quando la
contestazione sia avanzata da un soggetto contestazione sia avanzata da un soggetto
sindacale non rappresentato nel comitato, la sindacale non rappresentato nel comitato, la
deliberazione è adottata su conforme parere del deliberazione è adottata su conforme parere del
Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro - Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro -
CNEL, che lo emana entro quindici giorni dalla CNEL, che lo emana entro quindici giorni dalla
richiesta. La richiesta di parere è trasmessa dal richiesta. La richiesta di parere è trasmessa dal
comitato al Ministro per la funzione pubblica, che comitato al Ministro per la funzione pubblica, che
provvede a presentarla al CNEL entro cinque provvede a presentarla al CNEL entro cinque
giorni dalla ricezione. giorni dalla ricezione.
11. Ai fini delle deliberazioni, l'ARAN e le 11. Ai fini delle deliberazioni, l'ARAN e le
organizzazioni sindacali rappresentate nel organizzazioni sindacali rappresentate nel
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comitato votano separatamente e il voto delle comitato votano separatamente e il voto delle
seconde è espresso dalla maggioranza dei seconde è espresso dalla maggioranza dei
rappresentanti presenti. rappresentanti presenti.
12. A tutte le organizzazioni sindacali vengono 12. A tutte le organizzazioni sindacali vengono
garantite adeguate forme di informazione e di garantite adeguate forme di informazione e di
accesso ai dati, nel rispetto della legislazione accesso ai dati, nel rispetto della legislazione
sulla riservatezza delle informazioni di cui alla sulla riservatezza delle informazioni di cui alla
legge 31 dicembre 1996, n. 675, e successive legge 31 dicembre 1996, n. 675, e successive
disposizioni correttive ed integrative. disposizioni correttive ed integrative.
13. Ai sindacati delle minoranze linguistiche della 13. Ai sindacati delle minoranze linguistiche della
Provincia di Bolzano e delle regioni Valle d'Aosta Provincia di Bolzano e delle regioni Valle d'Aosta
e Friuli-Venezia Giulia, riconosciuti e Friuli-Venezia Giulia, riconosciuti
rappresentativi agli effetti di speciali disposizioni rappresentativi agli effetti di speciali disposizioni
di legge regionale e provinciale o di attuazione di legge regionale e provinciale o di attuazione
degli Statuti, spettano, eventualmente anche con degli Statuti, spettano, eventualmente anche con
forme di rappresentanza in comune, i medesimi forme di rappresentanza in comune, i medesimi
diritti, poteri e prerogative, previsti per le diritti, poteri e prerogative, previsti per le
organizzazioni sindacali considerate organizzazioni sindacali considerate
rappresentative in base al presente decreto. Per rappresentative in base al presente decreto. Per
le organizzazioni sindacali che organizzano anche le organizzazioni sindacali che organizzano anche
lavoratori delle minoranze linguistiche della lavoratori delle minoranze linguistiche della
provincia di Bolzano e della regione della Val provincia di Bolzano e della regione della Val
d'Aosta, i criteri per la determinazione della d'Aosta, i criteri per la determinazione della
rappresentatività si riferiscono esclusivamente ai rappresentatività si riferiscono esclusivamente ai
rispettivi ambiti territoriali e ai dipendenti ivi rispettivi ambiti territoriali e ai dipendenti ivi
impiegati. impiegati.

(1) Comma modificato dall'articolo 64, comma 1, del D.Lgs.


27 ottobre 2009, n. 150.
Art. 44 Art. 44
Nuove forme di partecipazione alla Nuove forme di partecipazione alla
organizzazione del lavoro organizzazione del lavoro
(Art. 48 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 48 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 16 del d.lgs n. 470 del 1993) dall'art. 16 del d.lgs n. 470 del 1993)
1. In attuazione dell'articolo 2, comma 1, lettera 1. In attuazione dell'articolo 2, comma 1, lettera
a), della legge 23 ottobre 1992, n. 421, la a), della legge 23 ottobre 1992, n. 421, la
contrattazione collettiva nazionale definisce contrattazione collettiva nazionale definisce
nuove forme di partecipazione delle nuove forme di partecipazione delle
rappresentanze del personale ai fini rappresentanze del personale ai fini
dell'organizzazione del lavoro nelle dell'organizzazione del lavoro nelle
amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1,
comma 2. Sono abrogate le norme che comma 2. Sono abrogate le norme che
prevedono ogni forma di rappresentanza, anche prevedono ogni forma di rappresentanza, anche
elettiva, del personale nei consigli di elettiva, del personale nei consigli di
amministrazione delle predette amministrazioni amministrazione delle predette amministrazioni
pubbliche, nonché nelle commissioni di concorso. pubbliche, nonché nelle commissioni di concorso.
La contrattazione collettiva nazionale indicherà La contrattazione collettiva nazionale indicherà
forme e procedure di partecipazione che forme e procedure di partecipazione che
sostituiranno commissioni del personale e sostituiranno commissioni del personale e
organismi di gestione, comunque denominati. organismi di gestione, comunque denominati.
Art. 45 Art. 45
Trattamento economico Trattamento economico
(Art. 49 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 49 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 23 del d.lgs. n. 546 del 1993) dall'art. 23 del d.lgs. n. 546 del 1993)
1. Il trattamento economico fondamentale ed 1. Il trattamento economico fondamentale ed
accessorio è definito dai contratti collettivi. accessorio fatto salvo quanto previsto
2. Le amministrazioni pubbliche garantiscono ai all'articolo 40, commi 3-ter e 3-quater, e
propri dipendenti di cui all'articolo 2, comma 2, all'articolo 47-bis, comma 1, è definito dai
parità di trattamento contrattuale e comunque contratti collettivi (1).
trattamenti non inferiori a quelli previsti dai 2. Le amministrazioni pubbliche garantiscono ai
rispettivi contratti collettivi. propri dipendenti di cui all'articolo 2, comma 2,
3. I contratti collettivi definiscono, secondo parità di trattamento contrattuale e comunque
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criteri obiettivi di misurazione, trattamenti trattamenti non inferiori a quelli previsti dai
economici accessori collegati: rispettivi contratti collettivi.
a) alla produttività individuale; 3. I contratti collettivi definiscono, in
b) alla produttività collettiva tenendo conto coerenza con le disposizioni legislative
dell'apporto di ciascun dipendente; vigenti, trattamenti economici accessori
c) all'effettivo svolgimento di attività collegati:
particolarmente disagiate obiettivamente ovvero a) alla performance individuale;
pericolose o dannose per la salute. Compete ai b) alla performance organizzativa con
dirigenti la valutazione dell'apporto partecipativo riferimento all'amministrazione nel suo
di ciascun dipendente, nell'ambito di criteri complesso e alle unità organizzative o aree
obiettivi definiti dalla contrattazione collettiva. di responsabilità in cui si articola
4. I dirigenti sono responsabili dell'attribuzione l'amministrazione;
dei trattamenti economici accessori. c) all'effettivo svolgimento di attività
5. Le funzioni ed i relativi trattamenti economici particolarmente disagiate ovvero pericolose
accessori del personale non diplomatico del o dannose per la salute (2).
Ministero degli affari esteri, per i servizi che si 3-bis. Per premiare il merito e il
prestano all'estero presso le rappresentanze miglioramento della performance dei
diplomatiche, gli uffici consolari e le istituzioni dipendenti, ai sensi delle vigenti
culturali e scolastiche, sono disciplinati, disposizioni di legge, sono destinate,
limitatamente al periodo di servizio ivi prestato, compatibilmente con i vincoli di finanza
dalle disposizioni del decreto del Presidente della pubblica, apposite risorse nell'ambito di
Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, e successive quelle previste per il rinnovo del contratto
modificazioni ed integrazioni, nonché dalle altre collettivo nazionale di lavoro (3).
pertinenti normative di settore del Ministero degli 4. I dirigenti sono responsabili dell'attribuzione
affari esteri. dei trattamenti economici accessori.
5. Le funzioni ed i relativi trattamenti economici
accessori del personale non diplomatico del
Ministero degli affari esteri, per i servizi che si
prestano all'estero presso le rappresentanze
diplomatiche, gli uffici consolari e le istituzioni
culturali e scolastiche, sono disciplinati,
limitatamente al periodo di servizio ivi prestato,
dalle disposizioni del decreto del Presidente della
Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, e successive
modificazioni ed integrazioni, nonché dalle altre
pertinenti normative di settore del Ministero degli
affari esteri.

(1) Comma sostituito dall'articolo 57, comma 1, lettera a),


del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(2) Comma sostituito dall'articolo 57, comma 1, lettera b),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(3) Comma inserito dall'articolo 57, comma 1, lettera c), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
Art. 46 Art. 46
Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Agenzia per la rappresentanza negoziale delle
pubbliche amministrazioni pubbliche amministrazioni
(Art. 50, commi da 1 a 12 e 16 del d.lgs n. 29 (Art. 50, commi da 1 a 12 e 16 del d.lgs n. 29
del 1993, come sostituiti prima dall'art. 17 del del 1993, come sostituiti prima dall'art. 17 del
d.lgs n. 470 del 1993 e poi dall'art. 2 del d.lgs n. d.lgs n. 470 del 1993 e poi dall'art. 2 del d.lgs n.
396 del 1997) 396 del 1997)
1. Le pubbliche amministrazioni sono legalmente 1. Le pubbliche amministrazioni sono legalmente
rappresentate dall'Agenzia per la rappresentanza rappresentate dall'Agenzia per la rappresentanza
negoziale delle pubbliche amministrazioni - negoziale delle pubbliche amministrazioni -
ARAN, agli effetti della contrattazione collettiva ARAN, agli effetti della contrattazione collettiva
nazionale. L'ARAN esercita a livello nazionale, in nazionale. L'ARAN esercita a livello nazionale, in
base agli indirizzi ricevuti ai sensi degli articoli 41 base agli indirizzi ricevuti ai sensi degli articoli 41
e 47, ogni attività relativa alle relazioni sindacali, e 47, ogni attività relativa alle relazioni sindacali,
alla negoziazione dei contratti collettivi e alla alla negoziazione dei contratti collettivi e alla
assistenza delle pubbliche amministrazioni ai fini assistenza delle pubbliche amministrazioni ai fini
dell'uniforme applicazione dei contratti collettivi. dell'uniforme applicazione dei contratti collettivi.
Sottopone alla valutazione della commissione di Sottopone alla valutazione della commissione di
garanzia dell'attuazione della legge 12 giugno garanzia dell'attuazione della legge 12 giugno
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1990, n. 146, e successive modificazioni e 1990, n. 146, e successive modificazioni e


integrazioni, gli accordi nazionali sulle prestazioni integrazioni, gli accordi nazionali sulle prestazioni
indispensabili ai sensi dell'articolo 2 della legge indispensabili ai sensi dell'articolo 2 della legge
citata. citata.
2. Le pubbliche amministrazioni possono 2. Le pubbliche amministrazioni possono
avvalersi dell'assistenza dell'ARAN ai fini della avvalersi dell'assistenza dell'ARAN ai fini della
contrattazione integrativa. Sulla base di apposite contrattazione integrativa. Sulla base di apposite
intese, l'assistenza può essere assicurata anche intese, l'assistenza può essere assicurata anche
collettivamente ad amministrazioni dello stesso collettivamente ad amministrazioni dello stesso
tipo o ubicate nello stesso ambito territoriale. Su tipo o ubicate nello stesso ambito territoriale. Su
richiesta dei comitati di settore, in relazione richiesta dei comitati di settore, in relazione
all'articolazione della contrattazione collettiva all'articolazione della contrattazione collettiva
integrativa nel comparto ed alle specifiche integrativa nel comparto ed alle specifiche
esigenze delle pubbliche amministrazioni esigenze delle pubbliche amministrazioni
interessate, possono essere costituite, anche per interessate, possono essere costituite, anche per
periodi determinati, delegazioni dell'ARAN su periodi determinati, delegazioni dell'ARAN su
base regionale o pluriregionale. base regionale o pluriregionale.
3. L'ARAN cura le attività di studio, monitoraggio 3. L'ARAN cura le attività di studio,
e documentazione necessarie all'esercizio della monitoraggio e documentazione necessarie
contrattazione collettiva. Predispone a cadenza all'esercizio della contrattazione collettiva.
trimestrale, ed invia al Governo, ai comitati di Predispone a cadenza semestrale, ed invia
settore e alle commissioni parlamentari al Governo, ai comitati di settore dei
competenti, un rapporto sull'evoluzione delle comparti regioni e autonomie locali e sanità
retribuzioni di fatto dei pubblici dipendenti. A tal e alle commissioni parlamentari
fine l'ARAN si avvale della collaborazione competenti, un rapporto sull'evoluzione
dell'ISTAT per l'acquisizione di informazioni delle retribuzioni di fatto dei pubblici
statistiche e per la formulazione di modelli dipendenti. A tale fine l'ARAN si avvale della
statistici di rilevazione, ed ha accesso ai dati collaborazione dell'ISTAT per l'acquisizione
raccolti dal Ministero del tesoro, del bilancio e di informazioni statistiche e per la
della programmazione economica in sede di formulazione di modelli statistici di
predisposizione del bilancio dello Stato, del conto rilevazione. L'ARAN si avvale, altresì, della
annuale del personale e del monitoraggio dei collaborazione del Ministero dell'economia e
flussi di cassa e relativi agli aspetti riguardanti il delle finanze che garantisce l'accesso ai dati
costo del lavoro pubblico. raccolti in sede di predisposizione del
4. Per il monitoraggio sull'applicazione dei bilancio dello Stato, del conto annuale del
contratti collettivi nazionali e sulla contrattazione personale e del monitoraggio dei flussi di
collettiva integrativa, viene istituito presso cassa e relativi agli aspetti riguardanti il
l'ARAN un apposito osservatorio a composizione costo del lavoro pubblico (1).
paritetica. I suoi componenti sono designati 4. L'ARAN effettua il monitoraggio
dall'ARAN, dai comitati di settore e dalle sull'applicazione dei contratti collettivi
organizzazioni sindacali firmatarie dei contratti nazionali e sulla contrattazione collettiva
collettivi nazionali. integrativa e presenta annualmente al
5. Le pubbliche amministrazioni sono tenute a Dipartimento della funzione pubblica, al
trasmettere all'ARAN, entro cinque giorni dalla Ministero dell'economia e delle finanze
sottoscrizione, il testo contrattuale e la nonché ai comitati di settore, un rapporto in
indicazione delle modalità di copertura dei cui verifica l'effettività e la congruenza
relativi oneri con riferimento agli strumenti della ripartizione fra le materie regolate
annuali e pluriennali di bilancio. dalla legge, quelle di competenza della
6. Il comitato direttivo dell'ARAN è costituito da contrattazione nazionale e quelle di
cinque componenti ed è nominato con decreto competenza dei contratti integrativi nonché
del Presidente del Consiglio dei ministri. Il le principali criticità emerse in sede di
Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta contrattazione collettiva nazionale ed
del Ministro per la funzione pubblica di concerto integrativa (2).
con il Ministro del tesoro, del bilancio e della 5. Sono organi dell'ARAN:
programmazione economica, designa tre dei a) il Presidente;
componenti, tra i quali, sentita la Conferenza b) il Collegio di indirizzo e controllo (3).
unificata Stato-regioni e Stato-città, il 6. Il Presidente dell'ARAN è nominato con
presidente. Degli altri componenti, uno è decreto del Presidente della Repubblica, su
designato dalla Conferenza dei Presidenti delle proposta del Ministro per la pubblica
regioni e l'altro dall'ANCI e dall'UPI. amministrazione e l'innovazione previo
7. I componenti sono scelti tra esperti di parere della Conferenza unificata. Il
riconosciuta competenza in materia di relazioni Presidente rappresenta l'agenzia ed è scelto
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sindacali e di gestione del personale, anche fra esperti in materia di economia del
estranei alla pubblica amministrazione, ai sensi lavoro, diritto del lavoro, politiche del
dell'articolo 31 della legge 23 agosto 1988, n. personale e strategia aziendale, anche
400, e successive modificazioni ed integrazioni, e estranei alla pubblica amministrazione, nel
del decreto legislativo 29 luglio 1999, n. 303. Il rispetto delle disposizioni riguardanti le
comitato dura in carica quattro anni e i suoi incompatibilità di cui al comma 7-bis. Il
componenti possono essere riconfermati. Il Presidente dura in carica quattro anni e può
comitato delibera a maggioranza dei componenti. essere riconfermato per una sola volta. La
Non possono far parte del comitato persone che carica di Presidente è incompatibile con
rivestano incarichi pubblici elettivi o cariche in qualsiasi altra attività professionale a
partiti politici o in organizzazioni sindacali ovvero carattere continuativo, se dipendente
che ricoprano rapporti continuativi di pubblico, è collocato in aspettativa o in
collaborazione o di consulenza con le predette posizione di fuori ruolo secondo
organizzazioni. l'ordinamento dell'amministrazione di
8. Per la sua attività, l'ARAN si avvale: appartenenza (4).
a) delle risorse derivanti da contributi posti a 7. Il collegio di indirizzo e controllo è
carico delle singole amministrazioni dei vari costituito da quattro componenti scelti tra
comparti, corrisposti in misura fissa per esperti di riconosciuta competenza in
dipendente in servizio. La misura annua del materia di relazioni sindacali e di gestione
contributo individuale è concordata tra l'ARAN e del personale, anche estranei alla pubblica
l'organismo di coordinamento di cui all'articolo amministrazione e dal presidente
41, comma 6, ed è riferita a ciascun biennio dell'Agenzia che lo presiede; due di essi
contrattuale (1); sono designati con decreto del Presidente
b) di quote per l'assistenza alla contrattazione del Consiglio dei Ministri, su proposta,
integrativa e per le altre prestazioni rispettivamente, del Ministro per la pubblica
eventualmente richieste, poste a carico dei amministrazione e l'innovazione e del
soggetti che se ne avvalgano. Ministro dell'economia e delle finanze e gli
9. La riscossione dei contributi di cui al comma 8 altri due, rispettivamente, dall'ANCI e
è effettuata: dall'UPI e dalla Conferenza delle Regioni e
a) per le amministrazioni dello Stato delle province autonome. Il collegio
direttamente attraverso la previsione di spesa coordina la strategia negoziale e ne
complessiva da iscrivere nell'apposito capitolo assicura l'omogeneità, assumendo la
dello stato di previsione di spesa della Presidenza responsabilità per la contrattazione
del Consiglio dei ministri; collettiva e verificando che le trattative si
b) per le amministrazioni diverse dallo Stato, svolgano in coerenza con le direttive
mediante un sistema di trasferimenti da definirsi contenute negli atti di indirizzo.
tramite decreti del Ministro per la funzione Nell'esercizio delle sue funzioni il collegio
pubblica di concerto con il Ministro del tesoro, del delibera a maggioranza, su proposta del
bilancio e della programmazione economica e, a presidente. Il collegio dura in carica quattro
seconda del comparto, dei Ministri competenti, anni e i suoi componenti possono essere
nonché, per gli aspetti di interesse regionale e riconfermati per una sola volta (5).
locale, previa intesa espressa dalla Conferenza 7-bis. Non possono far parte del collegio di
unificata Stato-regioni e Stato-città. indirizzo e controllo né ricoprire funzioni di
10. L'ARAN ha personalità giuridica di diritto presidente, persone che rivestano incarichi
pubblico. Ha autonomia organizzativa e contabile pubblici elettivi o cariche in partiti politici
nei limiti del proprio bilancio. Affluiscono ovvero che ricoprano o abbiano ricoperto
direttamente al bilancio dell'ARAN i contributi di nei cinque anni precedenti alla nomina
cui al comma 8. L'ARAN definisce con propri cariche in organizzazioni sindacali.
regolamenti le norme concernenti L'incompatibilità si intende estesa a
l'organizzazione interna, il funzionamento e la qualsiasi rapporto di carattere professionale
gestione finanziaria. I regolamenti sono soggetti o di consulenza con le predette
al controllo del Dipartimento della funzione organizzazioni sindacali o politiche.
pubblica da esercitarsi entro quindici giorni dal L'assenza delle predette cause di
ricevimento degli stessi. La gestione finanziaria è incompatibilità costituisce presupposto
soggetta al controllo consuntivo della Corte dei necessario per l'affidamento degli incarichi
conti. dirigenziali nell'agenzia (6).
11. Il ruolo del personale dipendente dell'ARAN è 8. Per la sua attività, l'ARAN si avvale:
costituito da cinquanta unità, ripartite tra il a) delle risorse derivanti da contributi posti a
personale dei livelli e delle qualifiche dirigenziali carico delle singole amministrazioni dei vari
in base ai regolamenti di cui al comma 10. Alla comparti, corrisposti in misura fissa per
copertura dei relativi posti si provvede dipendente in servizio. La misura annua del
nell'ambito delle disponibilità di bilancio tramite contributo individuale è definita, sentita
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concorsi pubblici, ovvero mediante assunzioni l'ARAN, con decreto del Ministro
con contratto di lavoro a tempo determinato, dell'economia e delle finanze, di concerto
regolati dalle norme di diritto privato. con il Ministro della pubblica
12. L'ARAN può altresì avvalersi di un amministrazione e l'innovazione, d'intesa
contingente di venticinque unità di personale con la Conferenza unificata ed è riferita a
anche di qualifica dirigenziale proveniente dalle ciascun triennio contrattuale (7) (8);
pubbliche amministrazioni rappresentate, in b) di quote per l'assistenza alla contrattazione
posizione di comando o collocati fuori ruolo. I integrativa e per le altre prestazioni
dipendenti comandati o collocati fuori ruolo eventualmente richieste, poste a carico dei
conservano lo stato giuridico ed il trattamento soggetti che se ne avvalgano.
economico delle amministrazioni di provenienza. 9. La riscossione dei contributi di cui al comma 8
Ad essi sono attribuite dall'ARAN, secondo le è effettuata:
disposizioni contrattuali vigenti, le voci a) per le amministrazioni dello Stato
retributive accessorie, ivi compresa la mediante l'assegnazione di risorse pari
produttività per il personale non dirigente e per i all'ammontare dei contributi che si
dirigenti la retribuzione di posizione e di prevedono dovuti nell'esercizio di
risultato. Il collocamento in posizione di comando riferimento. L'assegnazione è effettuata
o di fuori ruolo è disposto secondo le disposizioni annualmente sulla base della quota definita
vigenti nonché ai sensi dell'articolo 17, comma al comma 8, lettera a), con la legge annuale
14, della legge 15 maggio 1997, n. 127. L'ARAN di bilancio, con imputazione alla pertinente
può utilizzare, sulla base di apposite intese, unità previsionale di base dello stato di
anche personale direttamente messo a previsione del ministero dell'economia e
disposizione dalle amministrazioni e dagli enti finanze (9);
rappresentati, con oneri a carico di questi. Nei b) per le amministrazioni diverse dallo Stato,
limiti di bilancio, l'ARAN può avvalersi di esperti e mediante un sistema di trasferimenti da definirsi
collaboratori esterni con modalità di rapporto tramite decreti del Ministro per la funzione
stabilite con i regolamenti adottati ai sensi del pubblica di concerto con il Ministro del tesoro, del
comma 10. bilancio e della programmazione economica e, a
13. Le regioni a statuto speciale e le province seconda del comparto, dei Ministri competenti,
autonome possono avvalersi, per la nonché, per gli aspetti di interesse regionale e
contrattazione collettiva di loro competenza, di locale, previa intesa espressa dalla Conferenza
agenzie tecniche istituite con legge regionale o unificata Stato-regioni e Stato-città.
provinciale ovvero dell'assistenza dell'ARAN ai 10. L'ARAN ha personalità giuridica di diritto
sensi del comma 2. pubblico. Ha autonomia organizzativa e contabile
nei limiti del proprio bilancio. Affluiscono
(1) Per l'individuazione dei contributi annuali che le regioni direttamente al bilancio dell'ARAN i contributi di
sono tenute a versare all'ARAN vedi per l'anno 2002, il D.M.
cui al comma 8. L'ARAN definisce con propri
13 dicembre 2001, per l'anno 2003, il D.M. 12 novembre
2002, per l'anno 2004, il D.M. 21 novembre 2003, per l'anno regolamenti le norme concernenti
2005, il D.M. 6 dicembre 2004, per l'anno 2006, il D.M. 3 l'organizzazione interna, il funzionamento e la
febbraio 2006, per l'anno 2007, il D.M. 11 ottobre 2006. gestione finanziaria. I regolamenti sono soggetti
al controllo del Dipartimento della funzione
pubblica e del Ministero dell'economia e
delle finanze, adottati d'intesa con la
Conferenza unificata, da esercitarsi entro
quarantacinque giorni dal ricevimento degli
stessi. La gestione finanziaria è soggetta al
controllo consuntivo della Corte dei conti (10).
11. Il ruolo del personale dipendente
dell'ARAN è definito in base ai regolamenti
di cui al comma 10. Alla copertura dei relativi
posti si provvede nell'ambito delle disponibilità di
bilancio tramite concorsi pubblici, ovvero
mediante assunzioni con contratto di lavoro a
tempo determinato, regolati dalle norme di
diritto privato (11).
12. L'ARAN può altresì avvalersi di un
contingente di personale, anche di qualifica
dirigenziale, proveniente dalle pubbliche
amministrazioni rappresentate, in posizione
di comando o fuori ruolo in base ai
regolamenti di cui al comma 10. I dipendenti
comandati o collocati fuori ruolo conservano lo
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stato giuridico ed il trattamento economico delle


amministrazioni di provenienza. Ad essi sono
attribuite dall'ARAN, secondo le disposizioni
contrattuali vigenti, le voci retributive accessorie,
ivi compresa la produttività per il personale non
dirigente e per i dirigenti la retribuzione di
posizione e di risultato. Il collocamento in
posizione di comando o di fuori ruolo è disposto
secondo le disposizioni vigenti nonché ai sensi
dell'articolo 17, comma 14, della legge 15
maggio 1997, n. 127. L'ARAN può utilizzare,
sulla base di apposite intese, anche personale
direttamente messo a disposizione dalle
amministrazioni e dagli enti rappresentati, con
oneri a carico di questi. L'ARAN può avvalersi
di esperti e collaboratori esterni con
modalità di rapporto stabilite con i
regolamenti adottati ai sensi del comma 10,
nel rispetto dell'articolo 7, commi 6 e
seguenti (12).
13. Le regioni a statuto speciale e le province
autonome possono avvalersi, per la
contrattazione collettiva di loro competenza, di
agenzie tecniche istituite con legge regionale o
provinciale ovvero dell'assistenza dell'ARAN ai
sensi del comma 2.

(1) Comma sostituito dall'articolo 58, comma 1, lettera a),


del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(2) Comma sostituito dall'articolo 58, comma 1, lettera a),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(3) Comma sostituito dall'articolo 58, comma 1, lettera a),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(4) Comma sostituito dall'articolo 58, comma 1, lettera a),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(5) Comma sostituito dall'articolo 58, comma 1, lettera a),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(6) Comma inserito dall'articolo 58, comma 1, lettera b), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(7) Per l'individuazione dei contributi annuali che le regioni
sono tenute a versare all'ARAN vedi per l'anno 2002, il D.M.
13 dicembre 2001, per l'anno 2003, il D.M. 12 novembre
2002, per l'anno 2004, il D.M. 21 novembre 2003, per l'anno
2005, il D.M. 6 dicembre 2004, per l'anno 2006, il D.M. 3
febbraio 2006, per l'anno 2007, il D.M. 11 ottobre 2006.
(8) Lettera modificata dall'articolo 58, comma 1, lettera c),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(9) Lettera sostituita dall'articolo 58, comma 1, lettera d), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(10) Comma modificato dall'articolo 58, comma 1, lettera e),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(11) Comma modificato dall'articolo 58, comma 1, lettera f),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(12) Comma modificato dall'articolo 58, comma 1, lettera g),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
Art. 47 Art. 47
Procedimento di contrattazione collettiva Procedimento di contrattazione collettiva
(Art. 51 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (1)
prima dall'art. 18 del d.lgs n. 470 del 1993 e poi 1. Gli indirizzi per la contrattazione
dall'art. 4 del d.lgs n. 396 del 1997 e collettiva nazionale sono emanati dai
successivamente modificato dall'art. 14, comma Comitati di settore prima di ogni rinnovo
1 del d.lgs n. 387 del 1998; Art. 44, comma 6 contrattuale.
del d.lgs n. 80 del 1998) 2. Gli atti di indirizzo delle amministrazioni
1. Gli indirizzi per la contrattazione collettiva di cui all'articolo 41, comma 2, emanati dai
nazionale sono deliberati dai comitati di settore rispettivi comitati di settore, sono
prima di ogni rinnovo contrattuale e negli altri sottoposti al Governo che, nei successivi
casi in cui è richiesta una attività negoziale venti giorni, può esprimere le sue
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dell'ARAN. Gli atti di indirizzo delle valutazioni per quanto attiene agli aspetti
amministrazioni diverse dallo Stato sono riguardanti la compatibilità con le linee di
sottoposti al Governo che, non oltre dieci giorni, politica economica e finanziaria nazionale.
può esprimere le sue valutazioni per quanto Trascorso inutilmente tale termine l'atto di
attiene agli aspetti riguardanti la compatibilità indirizzo può essere inviato all'ARAN.
con le linee di politica economica e finanziaria 3. Sono altresì inviati appositi atti di
nazionale (1). indirizzo all'ARAN in tutti gli altri casi in cui
2. L'ARAN informa costantemente i comitati di è richiesta una attività negoziale. L'ARAN
settore e il Governo sullo svolgimento delle informa costantemente i comitati di settore
trattative. e il Governo sullo svolgimento delle
3. Raggiunta l'ipotesi di accordo, l'ARAN trattative.
acquisisce il parere favorevole del comitato di 4. L'ipotesi di accordo è trasmessa
settore sul testo contrattuale e sugli oneri dall'ARAN, corredata dalla prescritta
finanziari diretti e indiretti che ne conseguono a relazione tecnica, ai comitati di settore ed al
carico dei bilanci delle amministrazioni Governo entro 10 giorni dalla data di
interessate. Il comitato di settore esprime, con sottoscrizione. Per le amministrazioni di cui
gli effetti di cui all'articolo 41, comma 1, il all'articolo 41, comma 2, il comitato di
proprio parere entro cinque giorni dalla settore esprime il parere sul testo
comunicazione dell'ARAN. Per le amministrazioni contrattuale e sugli oneri finanziari diretti e
di cui all'articolo 41, comma 2, il parere è indiretti a carico dei bilanci delle
espresso dal Presidente del Consiglio dei ministri, amministrazioni interessate. Fino alla data
tramite il Ministro per la funzione pubblica, di entrata in vigore dei decreti di attuazione
previa deliberazione del Consiglio dei ministri. della legge 5 maggio 2009, n. 42, il
Per le amministrazioni di cui all'articolo 41, Consiglio dei Ministri può esprimere
comma 3, l'esame delle ipotesi di accordo è osservazioni entro 20 giorni dall'invio del
effettuato dal competente comitato di settore e contratto da parte dell'ARAN. Per le
dal Presidente del Consiglio dei ministri, che si amministrazioni di cui al comma 3 del
esprime attraverso il Ministro per la funzione medesimo articolo 41, il parere è espresso
pubblica, previa deliberazione del Consiglio dei dal Presidente del Consiglio dei Ministri,
ministri. In caso di divergenza nella valutazione tramite il Ministro per la pubblica
degli oneri e ove il comitato di settore disponga amministrazione e l'innovazione, previa
comunque per l'ulteriore corso dell'accordo, resta deliberazione del Consiglio dei Ministri.
in ogni caso escluso qualsiasi concorso dello 5. Acquisito il parere favorevole sull'ipotesi
Stato alla copertura delle spese derivanti dalle di accordo, nonché la verifica da parte delle
disposizioni sulle quali il Governo ha formulato amministrazioni interessate sulla copertura
osservazioni (2). degli oneri contrattuali, il giorno successivo
4. Acquisito il parere favorevole sull'ipotesi di l'ARAN trasmette la quantificazione dei
accordo, il giorno successivo l'ARAN trasmette la costi contrattuali alla Corte dei conti ai fini
quantificazione dei costi contrattuali alla Corte della certificazione di compatibilità con gli
dei conti ai fini della certificazione di strumenti di programmazione e di bilancio
compatibilità con gli strumenti di di cui all'articolo 1-bis della legge 5 agosto
programmazione e di bilancio di cui all'articolo 1- 1978, n. 468, e successive modificazioni. La
bis della legge 5 agosto 1978, n. 468, e Corte dei conti certifica l'attendibilità dei
successive modificazioni ed integrazioni. La Corte costi quantificati e la loro compatibilità con
dei conti certifica l'attendibilità dei costi gli strumenti di programmazione e di
quantificati e la loro compatibilità con gli bilancio. La Corte dei conti delibera entro
strumenti di programmazione e di bilancio, e può quindici giorni dalla trasmissione della
acquisire a tal fine elementi istruttori e quantificazione dei costi contrattuali,
valutazioni da tre esperti designati dal Presidente decorsi i quali la certificazione si intende
del Consiglio dei ministri, di concerto con il effettuata positivamente. L'esito della
Ministro del tesoro, del bilancio e della certificazione viene comunicato dalla Corte
programmazione economica. La designazione all'ARAN, al comitato di settore e al
degli esperti, per la certificazione dei contratti Governo. Se la certificazione è positiva, il
collettivi delle amministrazioni delle regioni e presidente dell'ARAN sottoscrive
degli enti locali, avviene previa intesa con la definitivamente il contratto collettivo.
Conferenza Stato-regioni e con la Conferenza 6. La Corte dei conti può acquisire elementi
Stato-città. Gli esperti sono nominati prima che istruttori e valutazioni sul contratto
l'ipotesi di accordo sia trasmessa alla Corte dei collettivo da parte di tre esperti in materia
conti. di relazioni sindacali e costo del lavoro
5. La Corte dei conti delibera entro quindici giorni individuati dal Ministro per la pubblica
dalla trasmissione della quantificazione dei costi amministrazione e l'innovazione, tramite il
contrattuali, decorsi i quali la certificazione si Capo del Dipartimento della funzione
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intende effettuata positivamente. L'esito della pubblica di intesa con il Capo del
certificazione viene comunicato dalla Corte Dipartimento della Ragioneria generale
all'ARAN, al comitato di settore e al Governo. Se dello Stato, nell'ambito di un elenco definito
la certificazione è positiva, il Presidente di concerto con il Ministro dell'economia e
dell'ARAN sottoscrive definitivamente il contratto delle finanze. Nel caso delle
collettivo. amministrazioni di cui all'articolo 41,
6. In caso di certificazione non positiva della comma 2, la designazione di due esperti
Corte dei Conti le parti contraenti non possono viene effettuata dall'ANCI, dall' UPI e dalla
procedere alla sottoscrizione definitiva Conferenza delle Regioni e delle province
dell'ipotesi di accordo. Il Presidente dell'Aran, autonome.
sentito il Comitato di settore ed il Presidente del 7. In caso di certificazione non positiva
Consiglio dei Ministri, provvede alla riapertura della Corte dei conti le parti contraenti non
delle trattative ed alla sottoscrizione di una possono procedere alla sottoscrizione
nuova ipotesi di accordo adeguando i costi definitiva dell'ipotesi di accordo. Nella
contrattuali ai fini della certificazione. In seguito predetta ipotesi, il Presidente dell'ARAN,
alla sottoscrizione della nuova ipotesi si riapre la d'intesa con il competente comitato di
procedura di certificazione prevista dai commi settore, che può dettare indirizzi aggiuntivi,
precedenti. Nel caso in cui la certificazione non provvede alla riapertura delle trattative ed
positiva sia limitata a singole clausole alla sottoscrizione di una nuova ipotesi di
contrattuali l'ipotesi può essere sottoscritta accordo adeguando i costi contrattuali ai
definitivamente ferma restando l'inefficacia delle fini delle certificazioni. In seguito alla
clausole contrattuali non positivamente sottoscrizione della nuova ipotesi di accordo
certificate (3). si riapre la procedura di certificazione
7. L'ipotesi di accordo è trasmessa dall'Aran, prevista dai commi precedenti. Nel caso in
corredata dalla prescritta relazione tecnica, al cui la certificazione non positiva sia limitata
comitato di settore ed al Presidente del Consiglio a singole clausole contrattuali l'ipotesi può
dei Ministri entro 7 giorni dalla data di essere sottoscritta definitivamente ferma
sottoscrizione. Il parere del Comitato di settore e restando l'inefficacia delle clausole
del Consiglio dei Ministri si intende reso contrattuali non positivamente certificate.
favorevolmente trascorsi quindici giorni dalla 8. I contratti e accordi collettivi nazionali,
data di trasmissione della relazione tecnica da nonché le eventuali interpretazioni
parte dell'Aran. La procedura di certificazione dei autentiche sono pubblicati nella Gazzetta
contratti collettivi deve concludersi entro Ufficiale della Repubblica italiana oltre che
quaranta giorni dalla sottoscrizione dell'ipotesi di sul sito dell'ARAN e delle amministrazioni
accordo decorsi i quali i contratti sono efficaci, interessate.
fermo restando che, ai fini dell'esame dell'ipotesi 9. Dal computo dei termini previsti dal
di accordo da parte del Consiglio dei Ministri, il presente articolo sono esclusi i giorni
predetto termine può essere sospeso una sola considerati festivi per legge, nonché il
volta e per non più di quindici giorni, per sabato.
motivate esigenze istruttorie dei comitati di
settore o del Presidente del Consiglio dei Ministri. (1) Articolo modificato dall'articolo 17, comma 1, della legge
28 dicembre 2001, n. 448, dall'articolo 1, comma 548, della
L'ARAN provvede a fornire i chiarimenti richiesti
legge 27 dicembre 2006, n. 296, dall'articolo 67, comma 7,
entro i successivi sette giorni. La deliberazione lettera a), del D.L. 25 giugno 2008, n.112, e
del Consiglio dei Ministri deve essere comunque successivamente sostituito dall'articolo 59, comma 1, del
essere adottata entro otto giorni dalla ricezione D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
dei chiarimenti richiesti, o dalla scadenza del
termine assegnato all'Aran, fatta salva
l'autonomia negoziale delle parti in ordine ad
un'eventuale modifica delle clausole contrattuali.
In ogni caso i contratti per i quali non si sia
conclusa la procedura di certificazione divengono
efficaci trascorso il cinquantacinquesimo giorno
dalla sottoscrizione dell'ipotesi di accordo. Resta
escluso comunque dall'applicazione del presente
articolo ogni onere aggiuntivo a carico del
bilancio dello Stato anche nell'ipotesi in cui i
comitati di settore delle amministrazioni di cui
all'articolo 41, comma 3, non si esprimano entro
il termine di cui al comma 3 del presente articolo
(4).
7-bis. Tutti i termini indicati dal presente articolo
si intendono riferiti a giornate lavorative (5).
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

8. I contratti e accordi collettivi nazionali di cui


all'articolo 40, commi 2 e 3, sono pubblicati nella
Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana.

(1) Vedi l'articolo 3, comma 49, della legge 24 dicembre


2003, n. 350 e l' articolo 3, commi 142 e 146, della legge 24
dicembre 2007, n. 244.
(2) Comma modificato dall'articolo 17, comma 1, della legge
28 dicembre 2001, n. 448.
(3) Comma sostituito dall'articolo 67, comma 7, lettera a),
del D.L. 25 giugno 2008, n.112, come modificato dalla legge
6 agosto 2008, n. 133, in sede di conversione.
(4) Comma sostituito dall'articolo 1, comma 548, della legge
27 dicembre 2006, n. 296 e successivamente dall'articolo 67,
comma 7, lettera b), del D.L. 25 giugno 2008, n.112, come
modificato dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, in sede di
conversione.
(5) Comma aggiunto dall'articolo 67, comma 7, lettera c), del
D.L. 25 giugno 2008, n.112, come modificato dalla legge 6
agosto 2008, n. 133, in sede di conversione.
Art. 47 bis
Tutela retributiva per i dipendenti pubblici
(1).
1. Decorsi sessanta giorni dalla data di
entrata in vigore della legge finanziaria che
dispone in materia di rinnovi dei contratti
collettivi per il periodo di riferimento, gli
incrementi previsti per il trattamento
stipendiale possono essere erogati in via
provvisoria previa deliberazione dei
rispettivi comitati di settore, sentite le
organizzazioni sindacali rappresentative.
salvo conguaglio all'atto della stipulazione
dei contratti collettivi nazionali di lavoro.
2. In ogni caso a decorrere dal mese di
aprile dell'anno successivo alla scadenza
del contratto collettivo nazionale di lavoro,
qualora lo stesso non sia ancora stato
rinnovato e non sia stata disposta
l'erogazione di cui al comma 1, è
riconosciuta ai dipendenti dei rispettivi
comparti di contrattazione, nella misura e
con le modalità stabilite dai contratti
nazionali, e comunque entro i limiti previsti
dalla legge finanziaria in sede di definizione
delle risorse contrattuali,una copertura
economica che costituisce un'anticipazione
dei benefici complessivi che saranno
attribuiti all'atto del rinnovo contrattuale.

(1) Articolo inserito dall'articolo 59, comma 2, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
Art. 48 Art. 48
Disponibilità destinate alla contrattazione Disponibilità destinate alla contrattazione
collettiva nelle amministrazioni pubbliche e collettiva nelle amministrazioni pubbliche e
verifica verifica
(Art. 52 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 52 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 19 del d.lgs n. 470 del 1993 e poi prima dall'art. 19 del d.lgs n. 470 del 1993 e poi
dall'art. 5 del d.lgs n. 396 del 1997 e dall'art. 5 del d.lgs n. 396 del 1997 e
successivamente modificato dall'art. 14, commi successivamente modificato dall'art. 14, commi
da 2 a 4 del d.lgs n. 387 del 1998) da 2 a 4 del d.lgs n. 387 del 1998)
1. Il Ministero del tesoro, del bilancio e della 1. Il Ministero del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica, quantifica, in programmazione economica, quantifica, in
coerenza con i parametri previsti dagli strumenti coerenza con i parametri previsti dagli strumenti
di programmazione e di bilancio di cui all'articolo di programmazione e di bilancio di cui all'articolo
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

1-bis della legge 5 agosto 1978, n. 468 e 1-bis della legge 5 agosto 1978, n. 468 e
successive modificazioni e integrazioni, l'onere successive modificazioni e integrazioni, l'onere
derivante dalla contrattazione collettiva derivante dalla contrattazione collettiva
nazionale a carico del bilancio dello Stato con nazionale a carico del bilancio dello Stato con
apposita norma da inserire nella legge finanziaria apposita norma da inserire nella legge finanziaria
ai sensi dell'articolo 11 della legge 5 agosto ai sensi dell'articolo 11 della legge 5 agosto
1978, n. 468, e successive modificazioni ed 1978, n. 468, e successive modificazioni ed
integrazioni. Allo stesso modo sono determinati integrazioni. Allo stesso modo sono determinati
gli eventuali oneri aggiuntivi a carico del bilancio gli eventuali oneri aggiuntivi a carico del bilancio
dello Stato per la contrattazione integrativa delle dello Stato per la contrattazione integrativa delle
amministrazioni dello Stato di cui all'articolo 40, amministrazioni dello Stato di cui all'articolo 40,
comma 3 (1) . comma 3-bis (1) (2).
2. Per le altre pubbliche amministrazioni gli oneri 2. Per le amministrazioni di cui all'articolo
derivanti dalla contrattazione collettiva nazionale 41, comma 2, nonché per le università
sono determinati a carico dei rispettivi bilanci in italiane, gli enti pubblici non economici e gli
coerenza con i medesimi parametri di cui al enti e le istituzioni di ricerca, ivi compresi
comma 1 (2). gli enti e le amministrazioni di cui
3. I contratti collettivi sono corredati da prospetti all'articolo 70, comma 4, gli oneri derivanti
contenenti la quantificazione degli oneri nonché dalla contrattazione collettiva nazionale
l'indicazione della copertura complessiva per sono determinati a carico dei rispettivi
l'intero periodo di validità contrattuale, bilanci nel rispetto dell'articolo 40, comma
prevedendo con apposite clausole la possibilità di 3-quinquies. Le risorse per gli incrementi
prorogare l'efficacia temporale del contratto retributivi per il rinnovo dei contratti
ovvero di sospenderne l'esecuzione parziale o collettivi nazionali delle amministrazioni
totale in caso di accertata esorbitanza dai limiti regionali, locali e degli enti del Servizio
di spesa. sanitario nazionale sono definite dal
4. La spesa posta a carico del bilancio dello Stato Governo, nel rispetto dei vincoli di bilancio,
è iscritta in apposito fondo dello stato di del patto di stabilità e di analoghi strumenti
previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e di contenimento della spesa, previa
della programmazione economica in ragione consultazione con le rispettive
dell'ammontare complessivo. In esito alla rappresentanze istituzionali del sistema
sottoscrizione dei singoli contratti di comparto, il delle autonomie (3) (4).
Ministero del tesoro, del bilancio e della 3. I contratti collettivi sono corredati da prospetti
programmazione economica è autorizzato a contenenti la quantificazione degli oneri nonché
ripartire, con propri decreti, le somme destinate l'indicazione della copertura complessiva per
a ciascun comparto mediante assegnazione l'intero periodo di validità contrattuale,
diretta a favore dei competenti capitoli di prevedendo con apposite clausole la possibilità di
bilancio, anche di nuova istituzione, per il prorogare l'efficacia temporale del contratto
personale dell'amministrazione statale, ovvero ovvero di sospenderne l'esecuzione parziale o
mediante trasferimento ai bilanci delle totale in caso di accertata esorbitanza dai limiti
amministrazioni autonome e degli enti in favore di spesa.
dei quali sia previsto l'apporto finanziario dello 4. La spesa posta a carico del bilancio dello Stato
Stato a copertura dei relativi oneri. Per le è iscritta in apposito fondo dello stato di
amministrazioni diverse dalle amministrazioni previsione del Ministero del tesoro, del bilancio e
dello Stato e per gli altri enti cui si applica il della programmazione economica in ragione
presente decreto, l'autorizzazione di spesa dell'ammontare complessivo. In esito alla
relativa al rinnovo dei contratti collettivi è sottoscrizione dei singoli contratti di comparto, il
disposta nelle stesse forme con cui vengono Ministero del tesoro, del bilancio e della
approvati i bilanci, con distinta indicazione dei programmazione economica è autorizzato a
mezzi di copertura. ripartire, con propri decreti, le somme destinate
5. Le somme provenienti dai trasferimenti di cui a ciascun comparto mediante assegnazione
al comma 4 devono trovare specifica allocazione diretta a favore dei competenti capitoli di
nelle entrate dei bilanci delle amministrazioni ed bilancio, anche di nuova istituzione, per il
enti beneficiari, per essere assegnate ai personale dell'amministrazione statale, ovvero
pertinenti capitoli di spesa dei medesimi bilanci. I mediante trasferimento ai bilanci delle
relativi stanziamenti sia in entrata che in uscita amministrazioni autonome e degli enti in favore
non possono essere incrementati se non con dei quali sia previsto l'apporto finanziario dello
apposita autorizzazione legislativa. Stato a copertura dei relativi oneri. Per le
6. Il controllo sulla compatibilità dei costi della amministrazioni diverse dalle amministrazioni
contrattazione collettiva integrativa con i vincoli dello Stato e per gli altri enti cui si applica il
di bilancio ai sensi dell'articolo 40, comma 3, è presente decreto, l'autorizzazione di spesa
effettuato dal collegio dei revisori dei conti relativa al rinnovo dei contratti collettivi è
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ovvero, laddove tale organo non sia previsto, dai disposta nelle stesse forme con cui vengono
nuclei di valutazione o dai servizi di controllo approvati i bilanci, con distinta indicazione dei
interno, ai sensi del d.lgs 30 luglio 1999, n. 286. mezzi di copertura.
7. Ferme restando le disposizioni di cui al titolo V 5. Le somme provenienti dai trasferimenti di cui
del presente decreto, la Corte dei conti, anche al comma 4 devono trovare specifica allocazione
nelle sue articolazioni regionali di controllo, nelle entrate dei bilanci delle amministrazioni ed
verifica periodicamente gli andamenti della spesa enti beneficiari, per essere assegnate ai
per il personale delle pubbliche amministrazioni, pertinenti capitoli di spesa dei medesimi bilanci. I
utilizzando, per ciascun comparto, insiemi relativi stanziamenti sia in entrata che in uscita
significativi di amministrazioni. A tal fine, la non possono essere incrementati se non con
Corte dei conti può avvalersi, oltre che dei servizi apposita autorizzazione legislativa.
di controllo interno o nuclei di valutazione, di [6. Il controllo sulla compatibilità dei costi
esperti designati a sua richiesta da della contrattazione collettiva integrativa
amministrazioni ed enti pubblici. con i vincoli di bilancio ai sensi dell'articolo
40, comma 3, è effettuato dal collegio dei
(1) Vedi l'articolo 3, comma 46, della legge 24 dicembre revisori dei conti ovvero, laddove tale
2003, n. 350, l'articolo 1, comma 88, della legge 30 dicembre
organo non sia previsto, dai nuclei di
2004, n. 311 , l' articolo 1 commi 176 e 183 della legge 23
dicembre 2005, n. 266 e l' articolo 3, comma 143, della legge valutazione o dai servizi di controllo
24 dicembre 2007, n. 244. interno, ai sensi del d.lgs 30 luglio 1999, n.
(2) Vedi l'articolo 3, comma 49, della legge 24 dicembre 286.] (5)
2003, n. 350. Per la deroga alle disposizioni di cui al presente
7. Ferme restando le disposizioni di cui al titolo V
comma vedi l'articolo 1, commi 178 e 186, della legge 23
dicembre 2005, n. 266 e l' articolo 3, commi 140 e 146, della del presente decreto, la Corte dei conti, anche
legge 24 dicembre 2007, n. 244. nelle sue articolazioni regionali di controllo,
verifica periodicamente gli andamenti della spesa
per il personale delle pubbliche amministrazioni,
utilizzando, per ciascun comparto, insiemi
significativi di amministrazioni. A tal fine, la
Corte dei conti può avvalersi, oltre che dei servizi
di controllo interno o nuclei di valutazione, di
esperti designati a sua richiesta da
amministrazioni ed enti pubblici.

(1) Comma modificato dall'articolo 60, comma 1, lettera a),


del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(1) Vedi l'articolo 3, comma 46, della legge 24 dicembre
2003, n. 350, l'articolo 1, comma 88, della legge 30 dicembre
2004, n. 311 , l' articolo 1 commi 176 e 183 della legge 23
dicembre 2005, n. 266 e l' articolo 3, comma 143, della legge
24 dicembre 2007, n. 244.
(3) Comma sostituito dall'articolo 60, comma 1, lettera b),
del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(4) Vedi l'articolo 3, comma 49, della legge 24 dicembre
2003, n. 350. Per la deroga alle disposizioni di cui al presente
comma vedi l'articolo 1, commi 178 e 186, della legge 23
dicembre 2005, n. 266 e l' articolo 3, commi 140 e 146, della
legge 24 dicembre 2007, n. 244.
(5) Comma abrogato dall'articolo 60, comma 1, lettera c), del
D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
Art. 49 Art. 49
Interpretazione autentica dei contratti collettivi Interpretazione autentica dei contratti
(Art. 53 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito collettivi (1)
dall'art. 24 del d.lgs n. 546 del 1993 e 1. Quando insorgano controversie
successivamente modificato dall'art. 43, comma sull'interpretazione dei contratti collettivi,
1 del d.lgs n. 80 del 1998) le parti che li hanno sottoscritti si
1. Quando insorgano controversie incontrano per definire consensualmente il
sull'interpretazione dei contratti collettivi, le parti significato delle clausole controverse.
che li hanno sottoscritti si incontrano per definire 2. L'eventuale accordo di interpretazione
consensualmente il significato della clausola autentica, stipulato con le procedure di cui
controversa. L'eventuale accordo, stipulato con all'articolo 47, sostituisce la clausola in
le procedure di cui all'articolo 47, sostituisce la questione sin dall'inizio della vigenza del
clausola in questione sin dall'inizio della vigenza contratto. Qualora tale accordo non
del contratto. comporti oneri aggiuntivi e non vi sia
divergenza sulla valutazione degli stessi, il
parere del Presidente del Consiglio dei
Ministri è espresso tramite il Ministro per la
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pubblica amministrazione e l'innovazione,


di concerto con il Ministro dell'economia e
delle finanze.

(1) Articolo sostituito dall'articolo 61, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
Art. 50 Art. 50
Aspettative e permessi sindacali Aspettative e permessi sindacali
(Art. 54, commi da 1 a 3 e 5 del d.lgs n. 29 del (Art. 54, commi da 1 a 3 e 5 del d.lgs n. 29 del
1993, come modificati prima dall'art. 20 del 1993, come modificati prima dall'art. 20 del
d.lgs. n. 470 del 1993 poi dall'art. 2 del decreto d.lgs. n. 470 del 1993 poi dall'art. 2 del decreto
legge n. 254 del 1996, convertito con legge n. 254 del 1996, convertito con
modificazioni dalla legge n. 365 del 1996, e, modificazioni dalla legge n. 365 del 1996, e,
infine, dall'art. 44, comma 5, del d.lgs n. 80 del infine, dall'art. 44, comma 5, del d.lgs n. 80 del
1998) 1998)
1. Al fine del contenimento, della trasparenza e 1. Al fine del contenimento, della trasparenza e
della razionalizzazione delle aspettative e dei della razionalizzazione delle aspettative e dei
permessi sindacali nel settore pubblico, la permessi sindacali nel settore pubblico, la
contrattazione collettiva ne determina i limiti contrattazione collettiva ne determina i limiti
massimi in un apposito accordo, tra l'ARAN e le massimi in un apposito accordo, tra l'ARAN e le
confederazioni sindacali rappresentative ai sensi confederazioni sindacali rappresentative ai sensi
dell'articolo 43. dell'articolo 43.
2. La gestione dell'accordo di cui al comma 1, ivi 2. La gestione dell'accordo di cui al comma 1, ivi
comprese le modalità di utilizzo e distribuzione comprese le modalità di utilizzo e distribuzione
delle aspettative e dei permessi sindacali tra le delle aspettative e dei permessi sindacali tra le
confederazioni e le organizzazioni sindacali confederazioni e le organizzazioni sindacali
aventi titolo sulla base della loro aventi titolo sulla base della loro
rappresentatività e con riferimento a ciascun rappresentatività e con riferimento a ciascun
comparto e area separata di contrattazione, è comparto e area separata di contrattazione, è
demandata alla contrattazione collettiva, demandata alla contrattazione collettiva,
garantendo a decorrere dal 1 agosto 1996 in garantendo a decorrere dal 1 agosto 1996 in
ogni caso l'applicazione della legge 20 maggio ogni caso l'applicazione della legge 20 maggio
1970, n. 300, e successive modificazioni ed 1970, n. 300, e successive modificazioni ed
integrazioni. Per la provincia autonoma di integrazioni. Per la provincia autonoma di
Bolzano si terrà conto di quanto previsto Bolzano si terrà conto di quanto previsto
dall'articolo 9 del decreto del Presidente della dall'articolo 9 del decreto del Presidente della
Repubblica 6 gennaio 1978, n. 58. Repubblica 6 gennaio 1978, n. 58.
3. Le amministrazioni pubbliche sono tenute a 3. Le amministrazioni pubbliche sono tenute a
fornire alla Presidenza del Consiglio dei ministri - fornire alla Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica il numero Dipartimento della funzione pubblica il numero
complessivo ed i nominativi dei beneficiari dei complessivo ed i nominativi dei beneficiari dei
permessi sindacali. permessi sindacali.
4. Oltre ai dati relativi ai permessi sindacali, le 4. Oltre ai dati relativi ai permessi sindacali, le
pubbliche amministrazioni sono tenute a fornire pubbliche amministrazioni sono tenute a fornire
alla Presidenza del Consiglio dei ministri - alla Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica gli elenchi Dipartimento della funzione pubblica gli elenchi
nominativi, suddivisi per qualifica, del personale nominativi, suddivisi per qualifica, del personale
dipendente collocato in aspettativa, in quanto dipendente collocato in aspettativa, in quanto
chiamato a ricoprire una funzione pubblica chiamato a ricoprire una funzione pubblica
elettiva, ovvero per motivi sindacali. I dati elettiva, ovvero per motivi sindacali. I dati
riepilogativi dei predetti elenchi sono pubblicati riepilogativi dei predetti elenchi sono pubblicati
in allegato alla relazione annuale da presentare in allegato alla relazione annuale da presentare
al Parlamento ai sensi dell'articolo 16 della legge al Parlamento ai sensi dell'articolo 16 della legge
29 marzo 1983, n. 93. 29 marzo 1983, n. 93.
TITOLO IV TITOLO IV
RAPPORTO DI LAVORO RAPPORTO DI LAVORO
Art. 51 Art. 51
Disciplina del rapporto di lavoro Disciplina del rapporto di lavoro
(Art. 55 del d.lgs n. 29 del 1993) (Art. 55 del d.lgs n. 29 del 1993)
1. Il rapporto di lavoro dei dipendenti delle 1. Il rapporto di lavoro dei dipendenti delle
amministrazioni pubbliche è disciplinato secondo amministrazioni pubbliche è disciplinato secondo
le disposizioni degli articoli 2, commi 2 e 3, e 3, le disposizioni degli articoli 2, commi 2 e 3, e 3,
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comma 1. comma 1.
2. La legge 20 maggio 1970, n. 300, e 2. La legge 20 maggio 1970, n. 300, e
successive modificazioni ed integrazioni, si successive modificazioni ed integrazioni, si
applica alle pubbliche amministrazioni a applica alle pubbliche amministrazioni a
prescindere dal numero dei dipendenti. prescindere dal numero dei dipendenti.
Art. 52 Art. 52
Disciplina delle mansioni Disciplina delle mansioni
(Art. 56 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 56 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 25 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 25 del d.lgs n. 80 del 1998 e
successivamente modificato dall'art. 15 del d.lgs successivamente modificato dall'art. 15 del d.lgs
n. 387 del 1998) n. 387 del 1998)
1. Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle 1. Il prestatore di lavoro deve essere
mansioni per le quali è stato assunto o alle adibito alle mansioni per le quali è stato
mansioni considerate equivalenti nell'ambito assunto o alle mansioni equivalenti
della classificazione professionale prevista dai nell'ambito dell'area di inquadramento
contratti collettivi, ovvero a quelle corrispondenti ovvero a quelle corrispondenti alla qualifica
alla qualifica superiore che abbia superiore che abbia successivamente
successivamente acquisito per effetto dello acquisito per effetto delle procedure
sviluppo professionale o di procedure concorsuali selettive di cui all'articolo 35, comma 1,
o selettive. lettera a). L'esercizio di fatto di mansioni
L'esercizio di fatto di mansioni non corrispondenti non corrispondenti alla qualifica di
alla qualifica di appartenenza non ha effetto ai appartenenza non ha effetto ai fini
fini dell'inquadramento del lavoratore o dell'inquadramento del lavoratore o
dell'assegnazione di incarichi di direzione. dell'assegnazione di incarichi di direzione
2. Per obiettive esigenze di servizio il prestatore (1).
di lavoro può essere adibito a mansioni proprie 1-bis. I dipendenti pubblici, con esclusione
della qualifica immediatamente superiore: dei dirigenti e del personale docente della
a) nel caso di vacanza di posto in organico, per scuola, delle accademie, conservatori e
non più di sei mesi, prorogabili fino a dodici istituti assimilati, sono inquadrati in almeno
qualora siano state avviate le procedure per la tre distinte aree funzionali. Le progressioni
copertura dei posti vacanti come previsto al all'interno della stessa area avvengono
comma 4; secondo principi di selettività, in funzione
b) nel caso di sostituzione di altro dipendente delle qualità culturali e professionali,
assente con diritto alla conservazione del posto, dell'attività svolta e dei risultati conseguiti,
con esclusione dell'assenza per ferie, per la attraverso l'attribuzione di fasce di merito.
durata dell'assenza. Le progressioni fra le aree avvengono
3. Si considera svolgimento di mansioni tramite concorso pubblico, ferma restando
superiori, ai fini del presente articolo, soltanto la possibilità per l'amministrazione di
l'attribuzione in modo prevalente, sotto il profilo destinare al personale interno, in possesso
qualitativo, quantitativo e temporale, dei compiti dei titoli di studio richiesti per l'accesso
propri di dette mansioni. dall'esterno, una riserva di posti comunque
4. Nei casi di cui al comma 2, per il periodo di non superiore al 50 per cento di quelli
effettiva prestazione, il lavoratore ha diritto al messi a concorso. La valutazione positiva
trattamento previsto per la qualifica superiore. conseguita dal dipendente per almeno tre
Qualora l'utilizzazione del dipendente sia anni costituisce titolo rilevante ai fini della
disposta per sopperire a vacanze dei posti in progressione economica e dell'attribuzione
organico, immediatamente, e comunque nel dei posti riservati nei concorsi per l'accesso
termine massimo di novanta giorni dalla data in all'area superiore (2).
cui il dipendente è assegnato alle predette 1-ter. Per l'accesso alle posizioni
mansioni, devono essere avviate le procedure economiche apicali nell'ambito delle aree
per la copertura dei posti vacanti. funzionali è definita una quota di accesso
5. Al di fuori delle ipotesi di cui al comma 2, è nel limite complessivo del 50 per cento da
nulla l'assegnazione del lavoratore a mansioni riservare a concorso pubblico sulla base di
proprie di una qualifica superiore, ma al un corso concorso bandito dalla Scuola
lavoratore è corrisposta la differenza di superiore della pubblica amministrazione
trattamento economico con la qualifica superiore. (3).
Il dirigente che ha disposto l'assegnazione 2. Per obiettive esigenze di servizio il prestatore
risponde personalmente del maggior onere di lavoro può essere adibito a mansioni proprie
conseguente, se ha agito con dolo o colpa grave. della qualifica immediatamente superiore:
6. Le disposizioni del presente articolo si a) nel caso di vacanza di posto in organico, per
applicano in sede di attuazione della nuova non più di sei mesi, prorogabili fino a dodici
disciplina degli ordinamenti professionali prevista qualora siano state avviate le procedure per la
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dai contratti collettivi e con la decorrenza da copertura dei posti vacanti come previsto al
questi stabilita. I medesimi contratti collettivi comma 4;
possono regolare diversamente gli effetti di cui ai b) nel caso di sostituzione di altro dipendente
commi 2, 3 e 4. Fino a tale data, in nessun caso assente con diritto alla conservazione del posto,
lo svolgimento di mansioni superiori rispetto alla con esclusione dell'assenza per ferie, per la
qualifica di appartenenza, può comportare il durata dell'assenza.
diritto ad avanzamenti automatici 3. Si considera svolgimento di mansioni
nell'inquadramento professionale del lavoratore. superiori, ai fini del presente articolo, soltanto
l'attribuzione in modo prevalente, sotto il profilo
qualitativo, quantitativo e temporale, dei compiti
propri di dette mansioni.
4. Nei casi di cui al comma 2, per il periodo di
effettiva prestazione, il lavoratore ha diritto al
trattamento previsto per la qualifica superiore.
Qualora l'utilizzazione del dipendente sia
disposta per sopperire a vacanze dei posti in
organico, immediatamente, e comunque nel
termine massimo di novanta giorni dalla data in
cui il dipendente è assegnato alle predette
mansioni, devono essere avviate le procedure
per la copertura dei posti vacanti.
5. Al di fuori delle ipotesi di cui al comma 2, è
nulla l'assegnazione del lavoratore a mansioni
proprie di una qualifica superiore, ma al
lavoratore è corrisposta la differenza di
trattamento economico con la qualifica superiore.
Il dirigente che ha disposto l'assegnazione
risponde personalmente del maggior onere
conseguente, se ha agito con dolo o colpa grave.
6. Le disposizioni del presente articolo si
applicano in sede di attuazione della nuova
disciplina degli ordinamenti professionali prevista
dai contratti collettivi e con la decorrenza da
questi stabilita. I medesimi contratti collettivi
possono regolare diversamente gli effetti di cui ai
commi 2, 3 e 4. Fino a tale data, in nessun caso
lo svolgimento di mansioni superiori rispetto alla
qualifica di appartenenza, può comportare il
diritto ad avanzamenti automatici
nell'inquadramento professionale del lavoratore.

(1) Comma sostituito dall'articolo 62, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
(2) Comma inserito dall'articolo 62, comma 1, del D.Lgs. 27
ottobre 2009, n. 150.
(3) Comma inserito dall'articolo 62, comma 1, del D.Lgs. 27
ottobre 2009, n. 150.
Art. 53 Art. 53
Incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi Incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi
(Art. 58 del d.lgs n. 29 del 1993, come (Art. 58 del d.lgs n. 29 del 1993, come
modificato prima dall'art. 2 del decreto legge n. modificato prima dall'art. 2 del decreto legge n.
358 del 1993, convertito dalla legge n. 448 del 358 del 1993, convertito dalla legge n. 448 del
1993, poi dall'art. 1 del decreto legge n. 361 del 1993, poi dall'art. 1 del decreto legge n. 361 del
1995, convertito con modificazioni dalla legge n. 1995, convertito con modificazioni dalla legge n.
437 del 1995, e, infine, dall'art. 26 del d.lgs n. 437 del 1995, e, infine, dall'art. 26 del d.lgs n.
80 del 1998, nonché dall'art. 16 del d.lgs n. 387 80 del 1998, nonché dall'art. 16 del d.lgs n. 387
del 1998) del 1998)
1. Resta ferma per tutti i dipendenti pubblici la 1. Resta ferma per tutti i dipendenti pubblici la
disciplina delle incompatibilità dettata dagli disciplina delle incompatibilità dettata dagli
articoli 60 e seguenti del testo unico approvato articoli 60 e seguenti del testo unico approvato
con decreto del Presidente della Repubblica 10 con decreto del Presidente della Repubblica 10
gennaio 1957, n. 3, salva la deroga prevista gennaio 1957, n. 3, salva la deroga prevista
dall'articolo 23-bis del presente decreto, nonché, dall'articolo 23-bis del presente decreto, nonché,
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per i rapporti di lavoro a tempo parziale, dall' per i rapporti di lavoro a tempo parziale, dall'
articolo 6, comma 2, del decreto del Presidente articolo 6, comma 2, del decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri 17 marzo 1989, n. 117 del Consiglio dei ministri 17 marzo 1989, n. 117
e dall' articolo 1, commi 57 e seguenti della e dall' articolo 1, commi 57 e seguenti della
legge 23 dicembre 1996, n. 662. Restano ferme legge 23 dicembre 1996, n. 662. Restano ferme
altresì le disposizioni di cui agli articoli 267, altresì le disposizioni di cui agli articoli 267,
comma 1, 273, 274, 508 nonché 676 del decreto comma 1, 273, 274, 508 nonché 676 del decreto
legislativo 16 aprile 1994, n. 297, all'articolo 9, legislativo 16 aprile 1994, n. 297, all'articolo 9,
commi 1 e 2, della legge 23 dicembre 1992, n. commi 1 e 2, della legge 23 dicembre 1992, n.
498, all'articolo 4, comma 7, della legge 30 498, all'articolo 4, comma 7, della legge 30
dicembre 1991, n. 412, ed ogni altra successiva dicembre 1991, n. 412, ed ogni altra successiva
modificazione ed integrazione della relativa modificazione ed integrazione della relativa
disciplina (1). disciplina (1).
2. Le pubbliche amministrazioni non possono 1-bis. Non possono essere conferiti incarichi
conferire ai dipendenti incarichi, non compresi di direzione di strutture deputate alla
nei compiti e doveri di ufficio, che non siano gestione del personale a soggetti che
espressamente previsti o disciplinati da legge o rivestano o abbiano rivestito negli ultimi
altre fonti normative, o che non siano due anni cariche in partiti politici o in
espressamente autorizzati (2). organizzazioni sindacali o che abbiano
3. Ai fini previsti dal comma 2, con appositi avuto negli ultimi due anni rapporti
regolamenti, da emanarsi ai sensi dell'articolo continuativi di collaborazione o di
17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. consulenza con le predette organizzazioni
400, sono individuati gli incarichi consentiti e (2).
quelli vietati ai magistrati ordinari, 2. Le pubbliche amministrazioni non possono
amministrativi, contabili e militari, nonché agli conferire ai dipendenti incarichi, non compresi
avvocati e procuratori dello Stato, sentiti, per le nei compiti e doveri di ufficio, che non siano
diverse magistrature, i rispettivi istituti. espressamente previsti o disciplinati da legge o
4. Nel caso in cui i regolamenti di cui al comma 3 altre fonti normative, o che non siano
non siano emanati, l'attribuzione degli incarichi è espressamente autorizzati (3).
consentita nei soli casi espressamente previsti 3. Ai fini previsti dal comma 2, con appositi
dalla legge o da altre fonti normative. regolamenti, da emanarsi ai sensi dell'articolo
5. In ogni caso, il conferimento operato 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n.
direttamente dall'amministrazione, nonché 400, sono individuati gli incarichi consentiti e
l'autorizzazione all'esercizio di incarichi che quelli vietati ai magistrati ordinari,
provengano da amministrazione pubblica diversa amministrativi, contabili e militari, nonché agli
da quella di appartenenza, ovvero da società o avvocati e procuratori dello Stato, sentiti, per le
persone fisiche, che svolgano attività d'impresa o diverse magistrature, i rispettivi istituti.
commerciale, sono disposti dai rispettivi organi 4. Nel caso in cui i regolamenti di cui al comma 3
competenti secondo criteri oggettivi e non siano emanati, l'attribuzione degli incarichi è
predeterminati, che tengano conto della specifica consentita nei soli casi espressamente previsti
professionalità, tali da escludere casi di dalla legge o da altre fonti normative.
incompatibilità, sia di diritto che di fatto, 5. In ogni caso, il conferimento operato
nell'interesse del buon andamento della pubblica direttamente dall'amministrazione, nonché
amministrazione. l'autorizzazione all'esercizio di incarichi che
6. I commi da 7 a 13 del presente articolo si provengano da amministrazione pubblica diversa
applicano ai dipendenti delle amministrazioni da quella di appartenenza, ovvero da società o
pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, compresi persone fisiche, che svolgano attività d'impresa o
quelli di cui all'articolo 3, con esclusione dei commerciale, sono disposti dai rispettivi organi
dipendenti con rapporto di lavoro a tempo competenti secondo criteri oggettivi e
parziale con prestazione lavorativa non superiore predeterminati, che tengano conto della specifica
al cinquanta per cento di quella a tempo pieno, professionalità, tali da escludere casi di
dei docenti universitari a tempo definito e delle incompatibilità, sia di diritto che di fatto,
altre categorie di dipendenti pubblici ai quali è nell'interesse del buon andamento della pubblica
consentito da disposizioni speciali lo svolgimento amministrazione.
di attività libero-professionali. Gli incarichi 6. I commi da 7 a 13 del presente articolo si
retribuiti, di cui ai commi seguenti, sono tutti gli applicano ai dipendenti delle amministrazioni
incarichi, anche occasionali, non compresi nei pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, compresi
compiti e doveri di ufficio, per i quali è previsto, quelli di cui all'articolo 3, con esclusione dei
sotto qualsiasi forma, un compenso. Sono esclusi dipendenti con rapporto di lavoro a tempo
i compensi derivanti: parziale con prestazione lavorativa non superiore
a) dalla collaborazione a giornali, riviste, al cinquanta per cento di quella a tempo pieno,
enciclopedie e simili; dei docenti universitari a tempo definito e delle
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b) dalla utilizzazione economica da parte altre categorie di dipendenti pubblici ai quali è


dell'autore o inventore di opere dell'ingegno e di consentito da disposizioni speciali lo svolgimento
invenzioni industriali; di attività libero-professionali. Gli incarichi
c) dalla partecipazione a convegni e seminari; retribuiti, di cui ai commi seguenti, sono tutti gli
d) da incarichi per i quali è corrisposto solo il incarichi, anche occasionali, non compresi nei
rimborso delle spese documentate; compiti e doveri di ufficio, per i quali è previsto,
e) da incarichi per lo svolgimento dei quali il sotto qualsiasi forma, un compenso. Sono esclusi
dipendente è posto in posizione di aspettativa, di i compensi derivanti:
comando o di fuori ruolo; a) dalla collaborazione a giornali, riviste,
f) da incarichi conferiti dalle organizzazioni enciclopedie e simili;
sindacali a dipendenti presso le stesse distaccati b) dalla utilizzazione economica da parte
o in aspettativa non retribuita. dell'autore o inventore di opere dell'ingegno e di
f-bis) da attività di formazione diretta ai invenzioni industriali;
dipendenti della pubblica amministrazione (3). c) dalla partecipazione a convegni e seminari;
7. I dipendenti pubblici non possono svolgere d) da incarichi per i quali è corrisposto solo il
incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o rimborso delle spese documentate;
previamente autorizzati dall'amministrazione di e) da incarichi per lo svolgimento dei quali il
appartenenza. Con riferimento ai professori dipendente è posto in posizione di aspettativa, di
universitari a tempo pieno, gli statuti o i comando o di fuori ruolo;
regolamenti degli atenei disciplinano i criteri e le f) da incarichi conferiti dalle organizzazioni
procedure per il rilascio dell'autorizzazione nei sindacali a dipendenti presso le stesse distaccati
casi previsti dal presente decreto. In caso di o in aspettativa non retribuita.
inosservanza del divieto, salve le più gravi f-bis) da attività di formazione diretta ai
sanzioni e ferma restando la responsabilità dipendenti della pubblica amministrazione (4).
disciplinare, il compenso dovuto per le 7. I dipendenti pubblici non possono svolgere
prestazioni eventualmente svolte deve essere incarichi retribuiti che non siano stati conferiti o
versato, a cura dell'erogante o, in difetto, del previamente autorizzati dall'amministrazione di
percettore, nel conto dell'entrata del bilancio appartenenza. Con riferimento ai professori
dell'amministrazione di appartenenza del universitari a tempo pieno, gli statuti o i
dipendente per essere destinato ad incremento regolamenti degli atenei disciplinano i criteri e le
del fondo di produttività o di fondi equivalenti. procedure per il rilascio dell'autorizzazione nei
8. Le pubbliche amministrazioni non possono casi previsti dal presente decreto. In caso di
conferire incarichi retribuiti a dipendenti di altre inosservanza del divieto, salve le più gravi
amministrazioni pubbliche senza la previa sanzioni e ferma restando la responsabilità
autorizzazione dell'amministrazione di disciplinare, il compenso dovuto per le
appartenenza dei dipendenti stessi. Salve le più prestazioni eventualmente svolte deve essere
gravi sanzioni, il conferimento dei predetti versato, a cura dell'erogante o, in difetto, del
incarichi, senza la previa autorizzazione, percettore, nel conto dell'entrata del bilancio
costituisce in ogni caso infrazione disciplinare per dell'amministrazione di appartenenza del
il funzionario responsabile del procedimento; il dipendente per essere destinato ad incremento
relativo provvedimento è nullo di diritto. In tal del fondo di produttività o di fondi equivalenti.
caso l'importo previsto come corrispettivo 8. Le pubbliche amministrazioni non possono
dell'incarico, ove gravi su fondi in disponibilità conferire incarichi retribuiti a dipendenti di altre
dell'amministrazione conferente, è trasferito amministrazioni pubbliche senza la previa
all'amministrazione di appartenenza del autorizzazione dell'amministrazione di
dipendente ad incremento del fondo di appartenenza dei dipendenti stessi. Salve le più
produttività o di fondi equivalenti. gravi sanzioni, il conferimento dei predetti
9. Gli enti pubblici economici e i soggetti privati incarichi, senza la previa autorizzazione,
non possono conferire incarichi retribuiti a costituisce in ogni caso infrazione disciplinare per
dipendenti pubblici senza la previa autorizzazione il funzionario responsabile del procedimento; il
dell'amministrazione di appartenenza dei relativo provvedimento è nullo di diritto. In tal
dipendenti stessi. In caso di inosservanza si caso l'importo previsto come corrispettivo
applica la disposizione dell'articolo 6, comma 1, dell'incarico, ove gravi su fondi in disponibilità
del decreto legge 28 marzo 1997, n. 79, dell'amministrazione conferente, è trasferito
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 all'amministrazione di appartenenza del
maggio 1997, n. 140, e successive modificazioni dipendente ad incremento del fondo di
ed integrazioni. All'accertamento delle violazioni produttività o di fondi equivalenti.
e all'irrogazione delle sanzioni provvede il 9. Gli enti pubblici economici e i soggetti privati
Ministero delle finanze, avvalendosi della Guardia non possono conferire incarichi retribuiti a
di finanza, secondo le disposizioni della legge 24 dipendenti pubblici senza la previa autorizzazione
novembre 1981, n. 689, e successive dell'amministrazione di appartenenza dei
modificazioni ed integrazioni. Le somme riscosse dipendenti stessi. In caso di inosservanza si
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sono acquisite alle entrate del Ministero delle applica la disposizione dell'articolo 6, comma 1,
finanze. del decreto legge 28 marzo 1997, n. 79,
10. L'autorizzazione, di cui ai commi precedenti, convertito, con modificazioni, dalla legge 28
deve essere richiesta all'amministrazione di maggio 1997, n. 140, e successive modificazioni
appartenenza del dipendente dai soggetti ed integrazioni. All'accertamento delle violazioni
pubblici o privati, che intendono conferire e all'irrogazione delle sanzioni provvede il
l'incarico; può, altresì, essere richiesta dal Ministero delle finanze, avvalendosi della Guardia
dipendente interessato. L'amministrazione di di finanza, secondo le disposizioni della legge 24
appartenenza deve pronunciarsi sulla richiesta di novembre 1981, n. 689, e successive
autorizzazione entro trenta giorni dalla ricezione modificazioni ed integrazioni. Le somme riscosse
della richiesta stessa. Per il personale che presta sono acquisite alle entrate del Ministero delle
comunque servizio presso amministrazioni finanze.
pubbliche diverse da quelle di appartenenza, 10. L'autorizzazione, di cui ai commi precedenti,
l'autorizzazione è subordinata all'intesa tra le due deve essere richiesta all'amministrazione di
amministrazioni. In tal caso il termine per appartenenza del dipendente dai soggetti
provvedere è per l'amministrazione di pubblici o privati, che intendono conferire
appartenenza di 45 giorni e si prescinde l'incarico; può, altresì, essere richiesta dal
dall'intesa se l'amministrazione presso la quale il dipendente interessato. L'amministrazione di
dipendente presta servizio non si pronunzia entro appartenenza deve pronunciarsi sulla richiesta di
10 giorni dalla ricezione della richiesta di intesa autorizzazione entro trenta giorni dalla ricezione
da parte dell'amministrazione di appartenenza. della richiesta stessa. Per il personale che presta
Decorso il termine per provvedere, comunque servizio presso amministrazioni
l'autorizzazione, se richiesta per incarichi da pubbliche diverse da quelle di appartenenza,
conferirsi da amministrazioni pubbliche, si l'autorizzazione è subordinata all'intesa tra le due
intende accordata; in ogni altro caso, si intende amministrazioni. In tal caso il termine per
definitivamente negata. provvedere è per l'amministrazione di
11. Entro il 30 aprile di ciascun anno, i soggetti appartenenza di 45 giorni e si prescinde
pubblici o privati che erogano compensi a dall'intesa se l'amministrazione presso la quale il
dipendenti pubblici per gli incarichi di cui al dipendente presta servizio non si pronunzia entro
comma 6 sono tenuti a dare comunicazione 10 giorni dalla ricezione della richiesta di intesa
all'amministrazione di appartenenza dei da parte dell'amministrazione di appartenenza.
dipendenti stessi dei compensi erogati nell'anno Decorso il termine per provvedere,
precedente. l'autorizzazione, se richiesta per incarichi da
12. Entro il 30 giugno di ciascun anno, le conferirsi da amministrazioni pubbliche, si
amministrazioni pubbliche che conferiscono o intende accordata; in ogni altro caso, si intende
autorizzano incarichi retribuiti ai propri definitivamente negata.
dipendenti sono tenute a comunicare, in via 11. Entro il 30 aprile di ciascun anno, i soggetti
telematica o su apposito supporto magnetico, al pubblici o privati che erogano compensi a
Dipartimento della funzione pubblica l'elenco dipendenti pubblici per gli incarichi di cui al
degli incarichi conferiti o autorizzati ai dipendenti comma 6 sono tenuti a dare comunicazione
stessi nell'anno precedente, con l'indicazione all'amministrazione di appartenenza dei
dell'oggetto dell'incarico e del compenso lordo dipendenti stessi dei compensi erogati nell'anno
previsto o presunto. L'elenco è accompagnato da precedente.
una relazione nella quale sono indicate le norme 12. Entro il 30 giugno di ciascun anno, le
in applicazione delle quali gli incarichi sono stati amministrazioni pubbliche che conferiscono o
conferiti o autorizzati, le ragioni del conferimento autorizzano incarichi retribuiti ai propri
o dell'autorizzazione, i criteri di scelta dei dipendenti sono tenute a comunicare, in via
dipendenti cui gli incarichi sono stati conferiti o telematica o su apposito supporto magnetico, al
autorizzati e la rispondenza dei medesimi ai Dipartimento della funzione pubblica l'elenco
principi di buon andamento dell'amministrazione, degli incarichi conferiti o autorizzati ai dipendenti
nonché le misure che si intendono adottare per il stessi nell'anno precedente, con l'indicazione
contenimento della spesa. Nello stesso termine e dell'oggetto dell'incarico e del compenso lordo
con le stesse modalità le amministrazioni che, previsto o presunto. L'elenco è accompagnato da
nell'anno precedente, non hanno conferito o una relazione nella quale sono indicate le norme
autorizzato incarichi ai propri dipendenti, anche in applicazione delle quali gli incarichi sono stati
se comandati o fuori ruolo, dichiarano di non conferiti o autorizzati, le ragioni del conferimento
aver conferito o autorizzato incarichi. o dell'autorizzazione, i criteri di scelta dei
13. Entro lo stesso termine di cui al comma 12 le dipendenti cui gli incarichi sono stati conferiti o
amministrazioni di appartenenza sono tenute a autorizzati e la rispondenza dei medesimi ai
comunicare al Dipartimento della funzione principi di buon andamento dell'amministrazione,
pubblica, in via telematica o su apposito nonché le misure che si intendono adottare per il
supporto magnetico, per ciascuno dei propri contenimento della spesa. Nello stesso termine e
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dipendenti e distintamente per ogni incarico con le stesse modalità le amministrazioni che,
conferito o autorizzato, i compensi, relativi nell'anno precedente, non hanno conferito o
all'anno precedente, da esse erogati o della cui autorizzato incarichi ai propri dipendenti, anche
erogazione abbiano avuto comunicazione dai se comandati o fuori ruolo, dichiarano di non
soggetti di cui al comma 11. aver conferito o autorizzato incarichi.
14. Al fine della verifica dell'applicazione delle 13. Entro lo stesso termine di cui al comma 12 le
norme di cui all'articolo 1, commi 123 e 127, amministrazioni di appartenenza sono tenute a
della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e comunicare al Dipartimento della funzione
successive modificazioni e integrazioni, le pubblica, in via telematica o su apposito
amministrazioni pubbliche sono tenute a supporto magnetico, per ciascuno dei propri
comunicare al Dipartimento della funzione dipendenti e distintamente per ogni incarico
pubblica, in via telematica o su supporto conferito o autorizzato, i compensi, relativi
magnetico, entro il 30 giugno di ciascun anno, i all'anno precedente, da esse erogati o della cui
compensi percepiti dai propri dipendenti anche erogazione abbiano avuto comunicazione dai
per incarichi relativi a compiti e doveri d'ufficio; soggetti di cui al comma 11.
sono altresì tenute a comunicare semestralmente 14. Al fine della verifica dell'applicazione delle
l'elenco dei collaboratori esterni e dei soggetti cui norme di cui all'articolo 1, commi 123 e 127,
sono stati affidati incarichi di consulenza, con della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e
l'indicazione della ragione dell'incarico e successive modificazioni e integrazioni, le
dell'ammontare dei compensi corrisposti. Le amministrazioni pubbliche sono tenute a
amministrazioni rendono noti, mediante comunicare al Dipartimento della funzione
inserimento nelle proprie banche dati accessibili pubblica, in via telematica o su supporto
al pubblico per via telematica, gli elenchi dei magnetico, entro il 30 giugno di ciascun anno, i
propri consulenti indicando l'oggetto, la durata e compensi percepiti dai propri dipendenti anche
il compenso dell'incarico. Entro il 31 dicembre di per incarichi relativi a compiti e doveri d'ufficio;
ciascun anno il Dipartimento della funzione sono altresì tenute a comunicare semestralmente
pubblica trasmette alla Corte dei conti l'elenco l'elenco dei collaboratori esterni e dei soggetti cui
delle amministrazioni che hanno omesso di sono stati affidati incarichi di consulenza, con
effettuare la comunicazione, avente ad oggetto l'indicazione della ragione dell'incarico e
l'elenco dei collaboratori esterni e dei soggetti cui dell'ammontare dei compensi corrisposti. Le
sono stati affidati incarichi di consulenza (4). amministrazioni rendono noti, mediante
15. Le amministrazioni che omettono gli inserimento nelle proprie banche dati accessibili
adempimenti di cui ai commi da 11 a 14 non al pubblico per via telematica, gli elenchi dei
possono conferire nuovi incarichi fino a quando propri consulenti indicando l'oggetto, la durata e
non adempiono. I soggetti di cui al comma 9 che il compenso dell'incarico. Entro il 31 dicembre di
omettono le comunicazioni di cui al comma 11 ciascun anno il Dipartimento della funzione
incorrono nella sanzione di cui allo stesso comma pubblica trasmette alla Corte dei conti l'elenco
9. delle amministrazioni che hanno omesso di
16. Il Dipartimento della funzione pubblica, entro effettuare la comunicazione, avente ad oggetto
il 31 dicembre di ciascun anno, riferisce al l'elenco dei collaboratori esterni e dei soggetti cui
Parlamento sui dati raccolti, adotta le relative sono stati affidati incarichi di consulenza (5).
misure di pubblicità e trasparenza e formula 15. Le amministrazioni che omettono gli
proposte per il contenimento della spesa per gli adempimenti di cui ai commi da 11 a 14 non
incarichi e per la razionalizzazione dei criteri di possono conferire nuovi incarichi fino a quando
attribuzione degli incarichi stessi (5). non adempiono. I soggetti di cui al comma 9 che
16-bis. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - omettono le comunicazioni di cui al comma 11
Dipartimento della funzione pubblica, può incorrono nella sanzione di cui allo stesso comma
disporre verifiche del rispetto della disciplina 9.
delle incompatibilità di cui al presente articolo e 16. Il Dipartimento della funzione pubblica, entro
di cui all'articolo 1, comma 56 e seguenti, della il 31 dicembre di ciascun anno, riferisce al
legge 23 dicembre 1996, n. 662, per il tramite Parlamento sui dati raccolti, adotta le relative
dell'Ispettorato per la funzione pubblica. A tale misure di pubblicità e trasparenza e formula
scopo quest'ultimo stipula apposite convenzioni proposte per il contenimento della spesa per gli
coi servizi ispettivi delle diverse amministrazioni, incarichi e per la razionalizzazione dei criteri di
avvalendosi, altresì, della Guardia di Finanza e attribuzione degli incarichi stessi (6).
collabora con il Ministero dell'economia e delle 16-bis. La Presidenza del Consiglio dei
finanze al fine dell'accertamento della violazione Ministri - Dipartimento della funzione
di cui al comma 9 (6). pubblica può disporre verifiche del rispetto
delle disposizioni del presente articolo e
(1) Comma rettificato con comunicato 16 ottobre 2001(in dell' articolo 1, commi 56 e seguenti, della
Gazz. Uff., 16 ottobre 2001, n. 241), e successivamente
legge 23 dicembre 1996, n. 662, per il
modificato dall'articolo 3 della legge 15 luglio 2002, n. 145.
(2) Vedi l'articolo 52, comma 67, della legge 28 dicembre tramite dell'Ispettorato per la funzione
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2001, n. 448. pubblica. A tale fine quest'ultimo opera


(3) Lettera aggiunta dall'articolo 7-novies del D.L. 31 gennaio
d'intesa con i Servizi ispettivi di finanza
2005, n. 7.
(4) Comma modificato dall'articolo 34 del D.L. 4 luglio 2006, pubblica del Dipartimento della Ragioneria
n. 223 e successivamente dall'articolo 61, comma 4, del D.L. generale dello Stato (7).
25 giugno 2008, n. 112, come modificato dalla legge 6
agosto 2008, n. 133, in sede di conversione. (1) Comma rettificato con comunicato 16 ottobre 2001(in
(5) Comma modificato dall'articolo 34 del D.L. 4 luglio 2006, Gazz. Uff., 16 ottobre 2001, n. 241), e successivamente
n. 223. modificato dall'articolo 3 della legge 15 luglio 2002, n. 145.
(6) Comma aggiunto dall'articolo 47 del D.L. 25 giugno 2008, (2) Comma inserito dall'articolo 52, comma 1, lettera a), del
n. 112. D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
(3) Vedi l'articolo 52, comma 67, della legge 28 dicembre
2001, n. 448.
(4) Lettera aggiunta dall'articolo 7-novies del D.L. 31 gennaio
2005, n. 7.
(5) Comma modificato dall'articolo 34 del D.L. 4 luglio 2006,
n. 223 e successivamente dall'articolo 61, comma 4, del D.L.
25 giugno 2008, n. 112, come modificato dalla legge 6
agosto 2008, n. 133, in sede di conversione.
(6) Comma modificato dall'articolo 34 del D.L. 4 luglio 2006,
n. 223.
(7) Comma aggiunto dall'articolo 47 del D.L. 25 giugno 2008,
n. 112 e successivamente sostituito dall'articolo 52, comma
1, lettera b), del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
Art. 54 Art. 54
Codice di comportamento Codice di comportamento
(Art. 58-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto (Art. 58-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto
dall'art. 26 del d.lgs n. 546 del 1993 e dall'art. 26 del d.lgs n. 546 del 1993 e
successivamente sostituito dall'art. 27 del d.lgs successivamente sostituito dall'art. 27 del d.lgs
n. 80 del 1998) n. 80 del 1998)
1. Il Dipartimento della funzione pubblica, sentite 1. Il Dipartimento della funzione pubblica, sentite
le confederazioni sindacali rappresentative ai le confederazioni sindacali rappresentative ai
sensi dell'articolo 43, definisce un codice di sensi dell'articolo 43, definisce un codice di
comportamento dei dipendenti delle pubbliche comportamento dei dipendenti delle pubbliche
amministrazioni, anche in relazione alle amministrazioni, anche in relazione alle
necessarie misure organizzative da adottare al necessarie misure organizzative da adottare al
fine di assicurare la qualità dei servizi che le fine di assicurare la qualità dei servizi che le
stesse amministrazioni rendono ai cittadini. stesse amministrazioni rendono ai cittadini.
2. Il codice è pubblicato nella Gazzetta ufficiale e 2. Il codice è pubblicato nella Gazzetta ufficiale e
consegnato al dipendente all'atto dell'assunzione. consegnato al dipendente all'atto dell'assunzione.
3. Le pubbliche amministrazioni formulano 3. Le pubbliche amministrazioni formulano
all'ARAN indirizzi, ai sensi dell'articolo 41, all'ARAN indirizzi, ai sensi dell'articolo 41,
comma 1 e dell'articolo 70, comma 4, affinché il comma 1 e dell'articolo 70, comma 4, affinché il
codice venga recepito nei contratti, in allegato, e codice venga recepito nei contratti, in allegato, e
perché i suoi principi vengano coordinati con le perché i suoi principi vengano coordinati con le
previsioni contrattuali in materia di responsabilità previsioni contrattuali in materia di responsabilità
disciplinare. disciplinare.
4. Per ciascuna magistratura e per l'Avvocatura 4. Per ciascuna magistratura e per l'Avvocatura
dello Stato, gli organi delle associazioni di dello Stato, gli organi delle associazioni di
categoria adottano un codice etico che viene categoria adottano un codice etico che viene
sottoposto all'adesione degli appartenenti alla sottoposto all'adesione degli appartenenti alla
magistratura interessata. In caso di inerzia il magistratura interessata. In caso di inerzia il
codice è adottato dall'organo di autogoverno. codice è adottato dall'organo di autogoverno.
5. L'organo di vertice di ciascuna pubblica 5. L'organo di vertice di ciascuna pubblica
amministrazione verifica, sentite le amministrazione verifica, sentite le
organizzazioni sindacali rappresentative ai sensi organizzazioni sindacali rappresentative ai sensi
dell'articolo 43 e le associazioni di utenti e dell'articolo 43 e le associazioni di utenti e
consumatori, l'applicabilità del codice di cui al consumatori, l'applicabilità del codice di cui al
comma 1, anche per apportare eventuali comma 1, anche per apportare eventuali
integrazioni e specificazioni al fine della integrazioni e specificazioni al fine della
pubblicazione e dell'adozione di uno specifico pubblicazione e dell'adozione di uno specifico
codice di comportamento per ogni singola codice di comportamento per ogni singola
amministrazione. amministrazione.
6. Sull'applicazione dei codici di cui al presente 6. Sull'applicazione dei codici di cui al presente
articolo vigilano i dirigenti responsabili di articolo vigilano i dirigenti responsabili di
ciascuna struttura. ciascuna struttura.
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

7. Le pubbliche amministrazioni organizzano 7. Le pubbliche amministrazioni organizzano


attività di formazione del personale per la attività di formazione del personale per la
conoscenza e la corretta applicazione dei codici conoscenza e la corretta applicazione dei codici
di cui al presente articolo. di cui al presente articolo.
Art. 55 Art. 55
Sanzioni disciplinari e responsabilità Responsabilità, infrazioni e sanzioni,
(Art. 59 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito procedure conciliative (1)
dall'art. 27 del d.lgs n. 546 del 1993 e 1. Le disposizioni del presente articolo e di
successivamente modificato dall'art. 2 del quelli seguenti, fino all'articolo 55-octies,
decreto legge n. 361 del 1995, convertito con costituiscono norme imperative, ai sensi e
modificazioni dalla legge n. 437 del 1995, per gli effetti degli articoli 1339 e 1419,
nonché dall'art. 27, comma 2 e dall'art. 45, secondo comma, del codice civile, e si
comma 16 del d.lgs n. 80 del 1998) applicano ai rapporti di lavoro di cui
1. Per i dipendenti di cui all'articolo 2, comma 2, all'articolo 2, comma 2, alle dipendenze
resta ferma la disciplina attualmente vigente in delle amministrazioni pubbliche di cui
materia di responsabilità civile, amministrativa, all'articolo 1, comma 2.
penale e contabile per i dipendenti delle 2. Ferma la disciplina in materia di
amministrazioni pubbliche. responsabilità civile, amministrativa, penale
2. Ai dipendenti di cui all'articolo 2, comma 2, si e contabile, ai rapporti di lavoro di cui al
applicano l'articolo 2106 del codice civile e comma 1 si applica l'articolo 2106 del
l'articolo 7, commi primo, quinto e ottavo, della codice civile. Salvo quanto previsto dalle
legge 20 maggio 1970, n. 300. disposizioni del presente Capo, la tipologia
3. Salvo quanto previsto dagli articoli 21 e 53, delle infrazioni e delle relative sanzioni è
comma 1, e ferma restando la definizione dei definita dai contratti collettivi. La
doveri del dipendente ad opera dei codici di pubblicazione sul sito istituzionale
comportamento di cui all'articolo 54, la tipologia dell'amministrazione del codice disciplinare,
delle infrazioni e delle relative sanzioni è definita recante l'indicazione delle predette
dai contratti collettivi. infrazioni e relative sanzioni, equivale a
4. Ciascuna amministrazione, secondo il proprio tutti gli effetti alla sua affissione
ordinamento, individua l'ufficio competente per i all'ingresso della sede di lavoro.
procedimenti disciplinari. Tale ufficio, su 3. La contrattazione collettiva non può
segnalazione del capo della struttura in cui il istituire procedure di impugnazione dei
dipendente lavora, contesta l'addebito al provvedimenti disciplinari. Resta salva la
dipendente medesimo, istruisce il procedimento facoltà di disciplinare mediante i contratti
disciplinare e applica la sanzione. Quando le collettivi procedure di conciliazione non
sanzioni da applicare siano rimprovero verbale e obbligatoria, fuori dei casi per i quali è
censura, il capo della struttura in cui il prevista la sanzione disciplinare del
dipendente lavora provvede direttamente. licenziamento, da instaurarsi e concludersi
5. Ogni provvedimento disciplinare, ad eccezione entro un termine non superiore a trenta
del rimprovero verbale, deve essere adottato giorni dalla contestazione dell'addebito e
previa tempestiva contestazione scritta comunque prima dell'irrogazione della
dell'addebito al dipendente, che viene sentito a sanzione. La sanzione concordemente
sua difesa con l'eventuale assistenza di un determinata all'esito di tali procedure non
procuratore ovvero di un rappresentante può essere di specie diversa da quella
dell'associazione sindacale cui aderisce o prevista, dalla legge o dal contratto
conferisce mandato. Trascorsi inutilmente collettivo, per l'infrazione per la quale si
quindici giorni dalla convocazione per la difesa procede e non è soggetta ad impugnazione.
del dipendente, la sanzione viene applicata nei I termini del procedimento disciplinare
successivi quindici giorni. restano sospesi dalla data di apertura della
6. Con il consenso del dipendente la sanzione procedura conciliativa e riprendono a
applicabile può essere ridotta, ma in tal caso non decorrere nel caso di conclusione con esito
è più suscettibile di impugnazione. negativo. Il contratto collettivo definisce gli
7. Ove i contratti collettivi non prevedano atti della procedura conciliativa che ne
procedure di conciliazione, entro venti giorni determinano l'inizio e la conclusione.
dall'applicazione della sanzione, il dipendente, 4. Fermo quanto previsto nell'articolo 21,
anche per mezzo di un procuratore o per le infrazioni disciplinari ascrivibili al
dell'associazione sindacale cui aderisce o dirigente ai sensi degli articoli 55-bis,
conferisce mandato, può impugnarla dinanzi al comma 7, e 55-sexies, comma 3, si
collegio arbitrale di disciplina applicano, ove non diversamente stabilito
dell'amministrazione in cui lavora. Il collegio dal contratto collettivo, le disposizioni di cui
emette la sua decisione entro novanta giorni al comma 4 del predetto articolo 55-bis, ma
dall'impugnazione e l'amministrazione vi si le determinazioni conclusive del
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

conforma. Durante tale periodo la sanzione resta procedimento sono adottate dal dirigente
sospesa. generale o titolare di incarico conferito ai
8. Il collegio arbitrale si compone di due sensi dell'articolo 19, comma 3.
rappresentanti dell'amministrazione e di due
rappresentanti dei dipendenti ed è presieduto da (1) Articolo sostituito dall'articolo 68, comma 1, del D.Lgs. 27
ottobre 2009, n. 150.
un esterno all'amministrazione, di provata
esperienza e indipendenza. Ciascuna
amministrazione, secondo il proprio
ordinamento, stabilisce, sentite le organizzazioni
sindacali, le modalità per la periodica
designazione di dieci rappresentanti
dell'amministrazione e dieci rappresentanti dei
dipendenti, che, di comune accordo, indicano
cinque presidenti. In mancanza di accordo,
l'amministrazione richiede la nomina dei
presidenti al presidente del tribunale del luogo in
cui siede il collegio. Il collegio opera con criteri
oggettivi di rotazione dei membri e di
assegnazione dei procedimenti disciplinari che ne
garantiscono l'imparzialità.
9. Più amministrazioni omogenee o affini
possono istituire un unico collegio arbitrale
mediante convenzione che ne regoli le modalità
di costituzione e di funzionamento nel rispetto
dei principi di cui ai precedenti commi.
10. Fino al riordinamento degli organi collegiali
della scuola nei confronti del personale ispettivo
tecnico, direttivo, docente ed educativo delle
scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni
educative statali si applicano le norme di cui agli
articoli da 502 a 507 del decreto legislativo 16
aprile 1994, n. 297.
Art. 55 bis
Forme e termini del procedimento
disciplinare (1)
1. Per le infrazioni di minore gravità, per le
quali è prevista l'irrogazione di sanzioni
superiori al rimprovero verbale ed inferiori
alla sospensione dal servizio con privazione
della retribuzione per più di dieci giorni, il
procedimento disciplinare, se il
responsabile della struttura ha qualifica
dirigenziale, si svolge secondo le
disposizioni del comma 2. Quando il
responsabile della struttura non ha qualifica
dirigenziale o comunque per le infrazioni
punibili con sanzioni più gravi di quelle
indicate nel primo periodo, il procedimento
disciplinare si svolge secondo le
disposizioni del comma 4. Alle infrazioni per
le quali è previsto il rimprovero verbale si
applica la disciplina stabilita dal contratto
collettivo.
2. Il responsabile, con qualifica dirigenziale,
della struttura in cui il dipendente lavora,
anche in posizione di comando o di fuori
ruolo, quando ha notizia di comportamenti
punibili con taluna delle sanzioni disciplinari
di cui al comma 1, primo periodo, senza
indugio e comunque non oltre venti giorni
contesta per iscritto l'addebito al
dipendente medesimo e lo convoca per il
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

contraddittorio a sua difesa, con l'eventuale


assistenza di un procuratore ovvero di un
rappresentante dell'associazione sindacale
cui il lavoratore aderisce o conferisce
mandato, con un preavviso di almeno dieci
giorni. Entro il termine fissato, il dipendente
convocato, se non intende presentarsi, può
inviare una memoria scritta o, in caso di
grave ed oggettivo impedimento, formulare
motivata istanza di rinvio del termine per
l'esercizio della sua difesa. Dopo
l'espletamento dell'eventuale ulteriore
attività istruttoria, il responsabile della
struttura conclude il procedimento, con
l'atto di archiviazione o di irrogazione della
sanzione, entro sessanta giorni dalla
contestazione dell'addebito. In caso di
differimento superiore a dieci giorni del
termine a difesa, per impedimento del
dipendente, il termine per la conclusione
del procedimento è prorogato in misura
corrispondente. Il differimento può essere
disposto per una sola volta nel corso del
procedimento. La violazione dei termini
stabiliti nel presente comma comporta, per
l'amministrazione, la decadenza dall'azione
disciplinare ovvero, per il dipendente,
dall'esercizio del diritto di difesa.
3. Il responsabile della struttura, se non ha
qualifica dirigenziale ovvero se la sanzione
da applicare è più grave di quelle di cui al
comma 1, primo periodo, trasmette gli atti,
entro cinque giorni dalla notizia del fatto,
all'ufficio individuato ai sensi del comma 4,
dandone contestuale comunicazione
all'interessato.
4. Ciascuna amministrazione, secondo il
proprio ordinamento, individua l'ufficio
competente per i procedimenti disciplinari
ai sensi del comma 1, secondo periodo. Il
predetto ufficio contesta l'addebito al
dipendente, lo convoca per il
contraddittorio a sua difesa, istruisce e
conclude il procedimento secondo quanto
previsto nel comma 2, ma, se la sanzione da
applicare è più grave di quelle di cui al
comma 1, primo periodo, con applicazione
di termini pari al doppio di quelli ivi stabiliti
e salva l'eventuale sospensione ai sensi
dell'articolo 55-ter. Il termine per la
contestazione dell'addebito decorre dalla
data di ricezione degli atti trasmessi ai
sensi del comma 3 ovvero dalla data nella
quale l'ufficio ha altrimenti acquisito notizia
dell'infrazione, mentre la decorrenza del
termine per la conclusione del
procedimento resta comunque fissata alla
data di prima acquisizione della notizia
dell'infrazione, anche se avvenuta da parte
del responsabile della struttura in cui il
dipendente lavora. La violazione dei termini
di cui al presente comma comporta, per
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

l'amministrazione, la decadenza dall'azione


disciplinare ovvero, per il dipendente,
dall'esercizio del diritto di difesa.
5. Ogni comunicazione al dipendente,
nell'ambito del procedimento disciplinare, è
effettuata tramite posta elettronica
certificata, nel caso in cui il dipendente
dispone di idonea casella di posta, ovvero
tramite consegna a mano. Per le
comunicazioni successive alla contestazione
dell'addebito, il dipendente può indicare,
altresì, un numero di fax, di cui egli o il suo
procuratore abbia la disponibilità. In
alternativa all'uso della posta elettronica
certificata o del fax ed altresì della
consegna a mano, le comunicazioni sono
effettuate tramite raccomandata postale
con ricevuta di ritorno. Il dipendente ha
diritto di accesso agli atti istruttori del
procedimento. È esclusa l'applicazione di
termini diversi o ulteriori rispetto a quelli
stabiliti nel presente articolo.
6. Nel corso dell'istruttoria, il capo della
struttura o l'ufficio per i procedimenti
disciplinari possono acquisire da altre
amministrazioni pubbliche informazioni o
documenti rilevanti per la definizione del
procedimento. La predetta attività
istruttoria non determina la sospensione del
procedimento, né il differimento dei relativi
termini.
7. Il lavoratore dipendente o il dirigente,
appartenente alla stessa amministrazione
pubblica dell'incolpato o ad una diversa,
che, essendo a conoscenza per ragioni di
ufficio o di servizio di informazioni rilevanti
per un procedimento disciplinare in corso,
rifiuta, senza giustificato motivo, la
collaborazione richiesta dall'autorità
disciplinare procedente ovvero rende
dichiarazioni false o reticenti, è soggetto
all'applicazione, da parte
dell'amministrazione di appartenenza, della
sanzione disciplinare della sospensione dal
servizio con privazione della retribuzione,
commisurata alla gravità dell'illecito
contestato al dipendente, fino ad un
massimo di quindici giorni.
8. In caso di trasferimento del dipendente,
a qualunque titolo, in un'altra
amministrazione pubblica, il procedimento
disciplinare è avviato o concluso o la
sanzione è applicata presso quest'ultima. In
tali casi i termini per la contestazione
dell'addebito o per la conclusione del
procedimento, se ancora pendenti, sono
interrotti e riprendono a decorrere alla data
del trasferimento.
9. In caso di dimissioni del dipendente, se
per l'infrazione commessa è prevista la
sanzione del licenziamento o se comunque
è stata disposta la sospensione cautelare
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

dal servizio, il procedimento disciplinare ha


egualmente corso secondo le disposizioni
del presente articolo e le determinazioni
conclusive sono assunte ai fini degli effetti
giuridici non preclusi dalla cessazione del
rapporto di lavoro.

(1) Articolo inserito dall'articolo 69, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
Art. 55 ter
Rapporti fra procedimento disciplinare e
procedimento penale (1)
1. Il procedimento disciplinare, che abbia
ad oggetto, in tutto o in parte, fatti in
relazione ai quali procede l'autorità
giudiziaria, è proseguito e concluso anche
in pendenza del procedimento penale. Per le
infrazioni di minore gravità, di cui
all'articolo 55-bis, comma 1, primo periodo,
non è ammessa la sospensione del
procedimento. Per le infrazioni di maggiore
gravità, di cui all'articolo 55-bis, comma 1,
secondo periodo, l'ufficio competente, nei
casi di particolare complessità
dell'accertamento del fatto addebitato al
dipendente e quando all'esito
dell'istruttoria non dispone di elementi
sufficienti a motivare l'irrogazione della
sanzione, può sospendere il procedimento
disciplinare fino al termine di quello penale,
salva la possibilità di adottare la
sospensione o altri strumenti cautelari nei
confronti del dipendente.
2. Se il procedimento disciplinare, non
sospeso, si conclude con l'irrogazione di
una sanzione e, successivamente, il
procedimento penale viene definito con una
sentenza irrevocabile di assoluzione che
riconosce che il fatto addebitato al
dipendente non sussiste o non costituisce
illecito penale o che il dipendente medesimo
non lo ha commesso, l'autorità competente,
ad istanza di parte da proporsi entro il
termine di decadenza di sei mesi
dall'irrevocabilità della pronuncia penale,
riapre il procedimento disciplinare per
modificarne o confermarne l'atto conclusivo
in relazione all'esito del giudizio penale.
3. Se il procedimento disciplinare si
conclude con l'archiviazione ed il processo
penale con una sentenza irrevocabile di
condanna, l'autorità competente riapre il
procedimento disciplinare per adeguare le
determinazioni conclusive all'esito del
giudizio penale. Il procedimento
disciplinare è riaperto, altresì, se dalla
sentenza irrevocabile di condanna risulta
che il fatto addebitabile al dipendente in
sede disciplinare comporta la sanzione del
licenziamento, mentre ne è stata applicata
una diversa.
4. Nei casi di cui ai commi 1, 2 e 3 il
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

procedimento disciplinare è,
rispettivamente, ripreso o riaperto entro
sessanta giorni dalla comunicazione della
sentenza all'amministrazione di
appartenenza del lavoratore ovvero dalla
presentazione dell'istanza di riapertura ed è
concluso entro centottanta giorni dalla
ripresa o dalla riapertura. La ripresa o la
riapertura avvengono mediante il rinnovo
della contestazione dell'addebito da parte
dell'autorità disciplinare competente ed il
procedimento prosegue secondo quanto
previsto nell'articolo 55-bis. Ai fini delle
determinazioni conclusive, l'autorità
procedente, nel procedimento disciplinare
ripreso o riaperto, applica le disposizioni
dell'articolo 653, commi 1 ed 1-bis, del
codice di procedura penale.

(1) Articolo inserito dall'articolo 69, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
Art. 55 quater
Licenziamento disciplinare (1)
1. Ferma la disciplina in tema di
licenziamento per giusta causa o per
giustificato motivo e salve ulteriori ipotesi
previste dal contratto collettivo, si applica
comunque la sanzione disciplinare del
licenziamento nei seguenti casi:
a) falsa attestazione della presenza in
servizio, mediante l'alterazione dei sistemi
di rilevamento della presenza o con altre
modalità fraudolente, ovvero giustificazione
dell'assenza dal servizio mediante una
certificazione medica falsa o che attesta
falsamente uno stato di malattia;
b) assenza priva di valida giustificazione
per un numero di giorni, anche non
continuativi, superiore a tre nell'arco di un
biennio o comunque per più di sette giorni
nel corso degli ultimi dieci anni ovvero
mancata ripresa del servizio, in caso di
assenza ingiustificata, entro il termine
fissato dall'amministrazione;
c) ingiustificato rifiuto del trasferimento
disposto dall'amministrazione per motivate
esigenze di servizio;
d) falsità documentali o dichiarative
commesse ai fini o in occasione
dell'instaurazione del rapporto di lavoro
ovvero di progressioni di carriera;
e) reiterazione nell'ambiente di lavoro di
gravi condotte aggressive o moleste o
minacciose o ingiuriose o comunque lesive
dell'onore e della dignità personale altrui;
f) condanna penale definitiva, in relazione
alla quale è prevista l'interdizione perpetua
dai pubblici uffici ovvero l'estinzione,
comunque denominata, del rapporto di
lavoro.
2. Il licenziamento in sede disciplinare è
disposto, altresì, nel caso di prestazione
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

lavorativa, riferibile ad un arco temporale


non inferiore al biennio, per la quale
l'amministrazione di appartenenza formula,
ai sensi delle disposizioni legislative e
contrattuali concernenti la valutazione del
personale delle amministrazioni pubbliche,
una valutazione di insufficiente rendimento
e questo è dovuto alla reiterata violazione
degli obblighi concernenti la prestazione
stessa, stabiliti da norme legislative o
regolamentari, dal contratto collettivo o
individuale, da atti e provvedimenti
dell'amministrazione di appartenenza o dai
codici di comportamento di cui all'articolo
54.
3. Nei casi di cui al comma 1, lettere a), d),
e) ed f), il licenziamento è senza preavviso.

(1) Articolo inserito dall'articolo 69, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
Art. 55 quinquies
False attestazioni o certificazioni (1)
1. Fermo quanto previsto dal codice penale,
il lavoratore dipendente di una pubblica
amministrazione che attesta falsamente la
propria presenza in servizio, mediante
l'alterazione dei sistemi di rilevamento della
presenza o con altre modalità fraudolente,
ovvero giustifica l'assenza dal servizio
mediante una certificazione medica falsa o
falsamente attestante uno stato di malattia
è punito con la reclusione da uno a cinque
anni e con la multa da euro 400 ad euro
1.600. La medesima pena si applica al
medico e a chiunque altro concorre nella
commissione del delitto.
2. Nei casi di cui al comma 1, il lavoratore,
ferme la responsabilità penale e disciplinare
e le relative sanzioni, è obbligato a risarcire
il danno patrimoniale, pari al compenso
corrisposto a titolo di retribuzione nei
periodi per i quali sia accertata la mancata
prestazione, nonché il danno all'immagine
subiti dall'amministrazione.
3. La sentenza definitiva di condanna o di
applicazione della pena per il delitto di cui
al comma 1 comporta, per il medico, la
sanzione disciplinare della radiazione
dall'albo ed altresì, se dipendente di una
struttura sanitaria pubblica o se
convenzionato con il servizio sanitario
nazionale, il licenziamento per giusta causa
o la decadenza dalla convenzione. Le
medesime sanzioni disciplinari si applicano
se il medico, in relazione all'assenza dal
servizio, rilascia certificazioni che attestano
dati clinici non direttamente constatati né
oggettivamente documentati.

(1) Articolo inserito dall'articolo 69, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

Art. 55 sexies
Responsabilità disciplinare per condotte
pregiudizievoli per l'amministrazione e
limitazione della responsabilità per
l'esercizio dell'azione disciplinare (1)
1. La condanna della pubblica
amministrazione al risarcimento del danno
derivante dalla violazione, da parte del
lavoratore dipendente, degli obblighi
concernenti la prestazione lavorativa,
stabiliti da norme legislative o
regolamentari, dal contratto collettivo o
individuale, da atti e provvedimenti
dell'amministrazione di appartenenza o dai
codici di comportamento di cui all'articolo
54, comporta l'applicazione nei suoi
confronti, ove già non ricorrano i
presupposti per l'applicazione di un'altra
sanzione disciplinare, della sospensione dal
servizio con privazione della retribuzione da
un minimo di tre giorni fino ad un massimo
di tre mesi, in proporzione all'entità del
risarcimento.
2. Fuori dei casi previsti nel comma 1, il
lavoratore, quando cagiona grave danno al
normale funzionamento dell'ufficio di
appartenenza, per inefficienza o
incompetenza professionale accertate
dall'amministrazione ai sensi delle
disposizioni legislative e contrattuali
concernenti la valutazione del personale
delle amministrazioni pubbliche, è collocato
in disponibilità, all'esito del procedimento
disciplinare che accerta tale responsabilità,
e si applicano nei suoi confronti le
disposizioni di cui all'articolo 33, comma 8,
e all'articolo 34, commi 1, 2, 3 e 4. Il
provvedimento che definisce il giudizio
disciplinare stabilisce le mansioni e la
qualifica per le quali può avvenire
l'eventuale ricollocamento. Durante il
periodo nel quale è collocato in
disponibilità, il lavoratore non ha diritto di
percepire aumenti retributivi sopravvenuti.
3. Il mancato esercizio o la decadenza
dell'azione disciplinare, dovuti all'omissione
o al ritardo, senza giustificato motivo, degli
atti del procedimento disciplinare o a
valutazioni sull'insussistenza dell'illecito
disciplinare irragionevoli o manifestamente
infondate, in relazione a condotte aventi
oggettiva e palese rilevanza disciplinare,
comporta, per i soggetti responsabili aventi
qualifica dirigenziale, l'applicazione della
sanzione disciplinare della sospensione dal
servizio con privazione della retribuzione in
proporzione alla gravità dell'infrazione non
perseguita, fino ad un massimo di tre mesi
in relazione alle infrazioni sanzionabili con il
licenziamento, ed altresì la mancata
attribuzione della retribuzione di risultato
per un importo pari a quello spettante per il
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

doppio del periodo della durata della


sospensione. Ai soggetti non aventi
qualifica dirigenziale si applica la predetta
sanzione della sospensione dal servizio con
privazione della retribuzione, ove non
diversamente stabilito dal contratto
collettivo.
4. La responsabilità civile eventualmente
configurabile a carico del dirigente in
relazione a profili di illiceità nelle
determinazioni concernenti lo svolgimento
del procedimento disciplinare è limitata, in
conformità ai principi generali, ai casi di
dolo o colpa grave.

(1) Articolo inserito dall'articolo 69, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
Art. 55 septies
Controlli sulle assenze (1)
1. Nell'ipotesi di assenza per malattia
protratta per un periodo superiore a dieci
giorni, e, in ogni caso, dopo il secondo
evento di malattia nell'anno solare
l'assenza viene giustificata esclusivamente
mediante certificazione medica rilasciata da
una struttura sanitaria pubblica o da un
medico convenzionato con il Servizio
sanitario nazionale.
2. In tutti i casi di assenza per malattia la
certificazione medica è inviata per via
telematica, direttamente dal medico o dalla
struttura sanitaria che la rilascia,
all'Istituto nazionale della previdenza
sociale, secondo le modalità stabilite per la
trasmissione telematica dei certificati
medici nel settore privato dalla normativa
vigente, e in particolare dal decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri
previsto dall'articolo 50, comma 5-bis, del
decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24
novembre 2003, n. 326, introdotto
dall'articolo 1, comma 810, della legge 27
dicembre 2006, n. 296, e dal predetto
Istituto è immediatamente inoltrata, con le
medesime modalità, all'amministrazione
interessata.
3. L'Istituto nazionale della previdenza
sociale, gli enti del servizio sanitario
nazionale e le altre amministrazioni
interessate svolgono le attività di cui al
comma 2 con le risorse finanziarie,
strumentali e umane disponibili a
legislazione vigente, senza nuovi o maggiori
oneri a carico della finanza pubblica.
4. L'inosservanza degli obblighi di
trasmissione per via telematica della
certificazione medica concernente assenze
di lavoratori per malattia di cui al comma 2
costituisce illecito disciplinare e, in caso di
reiterazione, comporta l'applicazione della
sanzione del licenziamento ovvero, per i
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

medici in rapporto convenzionale con le


aziende sanitarie locali, della decadenza
dalla convenzione, in modo inderogabile dai
contratti o accordi collettivi.
5. L'Amministrazione dispone il controllo in
ordine alla sussistenza della malattia del
dipendente anche nel caso di assenza di un
solo giorno, tenuto conto delle esigenze
funzionali e organizzative. Le fasce orarie di
reperibilità del lavoratore, entro le quali
devono essere effettuate le visite mediche
di controllo, sono stabilite con decreto del
Ministro per la pubblica amministrazione e
l'innovazione.
6. Il responsabile della struttura in cui il
dipendente lavora nonché il dirigente
eventualmente preposto
all'amministrazione generale del personale,
secondo le rispettive competenze, curano
l'osservanza delle disposizioni del presente
articolo, in particolare al fine di prevenire o
contrastare, nell'interesse della funzionalità
dell'ufficio, le condotte assenteistiche. Si
applicano, al riguardo, le disposizioni degli
articoli 21 e 55-sexies, comma 3.

(1) Articolo inserito dall'articolo 69, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
Art. 55 octies
Permanente inidoneità psicofisica (1)
1. Nel caso di accertata permanente
inidoneità psicofisica al servizio dei
dipendenti delle amministrazioni pubbliche,
di cui all'articolo 2, comma 2,
l'amministrazione può risolvere il rapporto
di lavoro. Con regolamento da emanarsi, ai
sensi dell'articolo 17, comma 1, lettera b),
della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono
disciplinati, per il personale delle
amministrazioni statali, anche ad
ordinamento autonomo, nonché degli enti
pubblici non economici:
a) la procedura da adottare per la verifica
dell'idoneità al servizio, anche ad iniziativa
dell'Amministrazione;
b) la possibilità per l'amministrazione, nei
casi di pericolo per l'incolumità del
dipendente interessato nonché per la
sicurezza degli altri dipendenti e degli
utenti, di adottare provvedimenti di
sospensione cautelare dal servizio, in attesa
dell'effettuazione della visita di idoneità,
nonché nel caso di mancata presentazione
del dipendente alla visita di idoneità, in
assenza di giustificato motivo;
c) gli effetti sul trattamento giuridico ed
economico della sospensione di cui alla
lettera b), nonché il contenuto e gli effetti
dei provvedimenti definitivi adottati
dall'amministrazione in seguito
all'effettuazione della visita di idoneità;
d) la possibilità, per l'amministrazione, di
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risolvere il rapporto di lavoro nel caso di


reiterato rifiuto, da parte del dipendente, di
sottoporsi alla visita di idoneità.

(1) Articolo inserito dall'articolo 69, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
Art. 55 nonies
Identificazione del personale a contatto con
il pubblico (1)
1. I dipendenti delle amministrazioni
pubbliche che svolgono attività a contatto
con il pubblico sono tenuti a rendere
conoscibile il proprio nominativo mediante
l'uso di cartellini identificativi o di targhe da
apporre presso la postazione di lavoro.
2. Dall'obbligo di cui al comma 1 è escluso il
personale individuato da ciascuna
amministrazione sulla base di categorie
determinate, in relazione ai compiti ad esse
attribuiti, mediante uno o più decreti del
Presidente del Consiglio dei Ministri o del
Ministro per la pubblica amministrazione e
l'innovazione, su proposta del Ministro
competente ovvero, in relazione al
personale delle amministrazioni pubbliche
non statali, previa intesa in sede di
Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le regioni e le province autonome di
Trento e di Bolzano o di Conferenza Stato-
città ed autonomie locali.

(1) Articolo inserito dall'articolo 69, comma 1, del D.Lgs. 27


ottobre 2009, n. 150.
Art. 56 [Art. 56
Impugnazione delle sanzioni disciplinari Impugnazione delle sanzioni disciplinari
(Art. 59-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto (Art. 59-bis del d.lgs n. 29 del 1993,
dall'art. 28 del d.lgs n. 80 del 1998) aggiunto dall'art. 28 del d.lgs n. 80 del
1. Se i contratti collettivi nazionali non hanno 1998)
istituito apposite procedure di conciliazione e 1. Se i contratti collettivi nazionali non
arbitrato, le sanzioni disciplinari possono essere hanno istituito apposite procedure di
impugnate dal lavoratore davanti al collegio di conciliazione e arbitrato, le sanzioni
conciliazione di cui all'articolo 66, con le modalità disciplinari possono essere impugnate dal
e con gli effetti di cui all'articolo 7, commi sesto lavoratore davanti al collegio di
e settimo, della legge 20 maggio 1970, n. 300. conciliazione di cui all'articolo 66, con le
modalità e con gli effetti di cui all'articolo 7,
commi sesto e settimo, della legge 20
maggio 1970, n. 300.] (1)

(1) Articolo abrogato dall'articolo 72, comma 1, lettera c), del


D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
Art. 57 Art. 57
Pari opportunità Pari opportunità
(Art. 61 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 61 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 29 del d.lgs n. 546 del 1993, dall'art. 29 del d.lgs n. 546 del 1993,
successivamente modificato prima dall'art. 43, successivamente modificato prima dall'art. 43,
comma 8 del d.lgs n. 80 del 1998 e poi dall'art. comma 8 del d.lgs n. 80 del 1998 e poi dall'art.
17 del d.lgs n. 387 del 1998) 17 del d.lgs n. 387 del 1998)
1. Le pubbliche amministrazioni, al fine di 1. Le pubbliche amministrazioni, al fine di
garantire pari opportunità tra uomini e donne per garantire pari opportunità tra uomini e donne per
l'accesso al lavoro ed il trattamento sul lavoro: l'accesso al lavoro ed il trattamento sul lavoro:
a) riservano alle donne, salva motivata a) riservano alle donne, salva motivata
impossibilità, almeno un terzo dei posti di impossibilità, almeno un terzo dei posti di
componente delle commissioni di concorso, componente delle commissioni di concorso,
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fermo restando il principio di cui all' articolo 35, fermo restando il principio di cui all' articolo 35,
comma 3, lettera e); comma 3, lettera e);
b) adottano propri atti regolamentari per b) adottano propri atti regolamentari per
assicurare pari opportunità fra uomini e donne assicurare pari opportunità fra uomini e donne
sul lavoro, conformemente alle direttive sul lavoro, conformemente alle direttive
impartite dalla Presidenza del Consiglio dei impartite dalla Presidenza del Consiglio dei
ministri - Dipartimento della funzione pubblica; ministri - Dipartimento della funzione pubblica;
c) garantiscono la partecipazione delle proprie c) garantiscono la partecipazione delle proprie
dipendenti ai corsi di formazione e di dipendenti ai corsi di formazione e di
aggiornamento professionale in rapporto aggiornamento professionale in rapporto
proporzionale alla loro presenza nelle proporzionale alla loro presenza nelle
amministrazioni interessate ai corsi medesimi, amministrazioni interessate ai corsi medesimi,
adottando modalità organizzative atte a favorirne adottando modalità organizzative atte a favorirne
la partecipazione, consentendo la conciliazione la partecipazione, consentendo la conciliazione
fra vita professionale e vita familiare; fra vita professionale e vita familiare;
d) possono finanziare programmi di azioni d) possono finanziare programmi di azioni
positive e l'attività dei Comitati pari opportunità positive e l'attività dei Comitati pari opportunità
nell'ambito delle proprie disponibilità di bilancio. nell'ambito delle proprie disponibilità di bilancio.
2. Le pubbliche amministrazioni, secondo le 2. Le pubbliche amministrazioni, secondo le
modalità di cui all'articolo 9, adottano tutte le modalità di cui all'articolo 9, adottano tutte le
misure per attuare le direttive della Unione misure per attuare le direttive della Unione
europea in materia di pari opportunità, sulla base europea in materia di pari opportunità, sulla base
di quanto disposto dalla Presidenza del Consiglio di quanto disposto dalla Presidenza del Consiglio
dei ministri - Dipartimento della funzione dei ministri - Dipartimento della funzione
pubblica. pubblica.
TITOLO V TITOLO V
CONTROLLO DELLA SPESA CONTROLLO DELLA SPESA
Art. 58 Art. 58
Finalità Finalità
(Art. 63 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 63 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 30 del d.lgs n. 546 del 1993) dall'art. 30 del d.lgs n. 546 del 1993)
1. Al fine di realizzare il più efficace controllo dei 1. Al fine di realizzare il più efficace controllo dei
bilanci, anche articolati per funzioni e per bilanci, anche articolati per funzioni e per
programmi, e la rilevazione dei costi, con programmi, e la rilevazione dei costi, con
particolare riferimento al costo del lavoro, il particolare riferimento al costo del lavoro, il
Ministero del tesoro, del bilancio e della Ministero del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica, d'intesa con la programmazione economica, d'intesa con la
Presidenza del Consiglio dei ministri - Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica, provvede Dipartimento della funzione pubblica, provvede
alla acquisizione delle informazioni sui flussi alla acquisizione delle informazioni sui flussi
finanziari relativi a tutte le amministrazioni finanziari relativi a tutte le amministrazioni
pubbliche. pubbliche.
2. Per le finalità di cui al comma 1, tutte le 2. Per le finalità di cui al comma 1, tutte le
amministrazioni pubbliche impiegano strumenti amministrazioni pubbliche impiegano strumenti
di rilevazione e sistemi informatici e statistici di rilevazione e sistemi informatici e statistici
definiti o valutati dal Centro nazionale per definiti o valutati dal Centro nazionale per
l'informatica nella pubblica amministrazione di l'informatica nella pubblica amministrazione di
cui al decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, cui al decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39,
e successive modificazioni ed integrazioni, sulla e successive modificazioni ed integrazioni, sulla
base delle indicazioni definite dal Ministero del base delle indicazioni definite dal Ministero del
tesoro, d'intesa con la Presidenza del Consiglio tesoro, d'intesa con la Presidenza del Consiglio
dei ministri - Dipartimento della funzione dei ministri - Dipartimento della funzione
pubblica (1). pubblica (1).
3. Per l'immediata attivazione del sistema di 3. Per l'immediata attivazione del sistema di
controllo della spesa del personale di cui al controllo della spesa del personale di cui al
comma 1, il Ministero del tesoro, del bilancio e comma 1, il Ministero del tesoro, del bilancio e
della programmazione economica, d'intesa con la della programmazione economica, d'intesa con la
Presidenza del Consiglio dei ministri - Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica, avvia un Dipartimento della funzione pubblica, avvia un
processo di integrazione dei sistemi informativi processo di integrazione dei sistemi informativi
delle amministrazioni pubbliche che rilevano i delle amministrazioni pubbliche che rilevano i
trattamenti economici e le spese del personale, trattamenti economici e le spese del personale,
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facilitando la razionalizzazione delle modalità di facilitando la razionalizzazione delle modalità di


pagamento delle retribuzioni. Le informazioni pagamento delle retribuzioni. Le informazioni
acquisite dal sistema informativo del acquisite dal sistema informativo del
Dipartimento della ragioneria generale dello Dipartimento della ragioneria generale dello
Stato sono disponibili per tutte le Stato sono disponibili per tutte le
amministrazioni e gli enti interessati. amministrazioni e gli enti interessati.

(1) A norma dell'articolo 176, comma 6, del D.Lgs. 30 giugno (1) A norma dell'articolo 176, comma 6, del D.Lgs. 30 giugno
2003, n. 196 la precedente denominazione dell'Autorità per 2003, n. 196 la precedente denominazione dell'Autorità per
l'informatica nella pubblica amministrazione è così sostituita. l'informatica nella pubblica amministrazione è così sostituita.
Art. 59 Art. 59
Rilevazione dei costi Rilevazione dei costi
(Art. 64 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 64 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 31 del d.lgs n. 546 del 1993) dall'art. 31 del d.lgs n. 546 del 1993)
1. Le amministrazioni pubbliche individuano i 1. Le amministrazioni pubbliche individuano i
singoli programmi di attività e trasmettono alla singoli programmi di attività e trasmettono alla
Presidenza del Consiglio dei ministri - Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica, al Ministero Dipartimento della funzione pubblica, al Ministero
del tesoro, del bilancio e della programmazione del tesoro, del bilancio e della programmazione
economica tutti gli elementi necessari alla economica tutti gli elementi necessari alla
rilevazione ed al controllo dei costi. rilevazione ed al controllo dei costi.
2. Ferme restando le attuali procedure di 2. Ferme restando le attuali procedure di
evidenziazione della spesa ed i relativi sistemi di evidenziazione della spesa ed i relativi sistemi di
controllo, il Ministero del tesoro, del bilancio e controllo, il Ministero del tesoro, del bilancio e
della programmazione economica al fine di della programmazione economica al fine di
rappresentare i profili economici della spesa, rappresentare i profili economici della spesa,
previe intese con la Presidenza del Consiglio dei previe intese con la Presidenza del Consiglio dei
ministri - Dipartimento della funzione pubblica, ministri - Dipartimento della funzione pubblica,
definisce procedure interne e tecniche di definisce procedure interne e tecniche di
rilevazione e provvede, in coerenza con le rilevazione e provvede, in coerenza con le
funzioni di spesa riconducibili alle unità funzioni di spesa riconducibili alle unità
amministrative cui compete la gestione dei amministrative cui compete la gestione dei
programmi, ad un'articolazione dei bilanci programmi, ad un'articolazione dei bilanci
pubblici a carattere sperimentale. pubblici a carattere sperimentale.
3. Per la omogeneizzazione delle procedure 3. Per la omogeneizzazione delle procedure
presso i soggetti pubblici diversi dalle presso i soggetti pubblici diversi dalle
amministrazioni sottoposte alla vigilanza amministrazioni sottoposte alla vigilanza
ministeriale, la Presidenza del Consiglio dei ministeriale, la Presidenza del Consiglio dei
ministri adotta apposito atto di indirizzo e ministri adotta apposito atto di indirizzo e
coordinamento. coordinamento.

Art. 60 Art. 60
Controllo del costo del lavoro (1) Controllo del costo del lavoro (1)
(Art. 65 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 65 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 32 del d.lgs. n. 546 del 1993) dall'art. 32 del d.lgs. n. 546 del 1993)
1. Il Ministero del tesoro, del bilancio e della 1. Il Ministero del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica, d'intesa con la programmazione economica, d'intesa con la
Presidenza del Consiglio dei ministri - Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica, definisce Dipartimento della funzione pubblica, definisce
un modello di rilevazione della consistenza del un modello di rilevazione della consistenza del
personale, in servizio e in quiescenza, e delle personale, in servizio e in quiescenza, e delle
relative spese, ivi compresi gli oneri previdenziali relative spese, ivi compresi gli oneri previdenziali
e le entrate derivanti dalle contribuzioni, anche e le entrate derivanti dalle contribuzioni, anche
per la loro evidenziazione a preventivo e a per la loro evidenziazione a preventivo e a
consuntivo, mediante allegati ai bilanci. Il consuntivo, mediante allegati ai bilanci. Il
Ministero del tesoro, del bilancio e della Ministero del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica elabora, altresì, un programmazione economica elabora, altresì, un
conto annuale che evidenzi anche il rapporto tra conto annuale che evidenzi anche il rapporto tra
contribuzioni e prestazioni previdenziali relative contribuzioni e prestazioni previdenziali relative
al personale delle amministrazioni statali. al personale delle amministrazioni statali.
2. Le amministrazioni pubbliche presentano, 2. Le amministrazioni pubbliche presentano,
entro il mese di maggio di ogni anno, alla Corte entro il mese di maggio di ogni anno, alla Corte
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dei conti, per il tramite del Dipartimento della dei conti, per il tramite del Dipartimento della
Ragioneria generale dello Stato ed inviandone Ragioneria generale dello Stato ed inviandone
copia alla Presidenza del Consiglio dei ministri - copia alla Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica, il conto Dipartimento della funzione pubblica, il conto
annuale delle spese sostenute per il personale, annuale delle spese sostenute per il personale,
rilevate secondo il modello di cui al comma 1. Il rilevate secondo il modello di cui al comma 1. Il
conto è accompagnato da una relazione, con cui conto è accompagnato da una relazione, con cui
le amministrazioni pubbliche espongono i risultati le amministrazioni pubbliche espongono i risultati
della gestione del personale, con riferimento agli della gestione del personale, con riferimento agli
obiettivi che, per ciascuna amministrazione, sono obiettivi che, per ciascuna amministrazione, sono
stabiliti dalle leggi, dai regolamenti e dagli atti di stabiliti dalle leggi, dai regolamenti e dagli atti di
programmazione. La mancata presentazione del programmazione. La mancata presentazione del
conto e della relativa relazione determina, per conto e della relativa relazione determina, per
l'anno successivo a quello cui il conto si riferisce, l'anno successivo a quello cui il conto si riferisce,
l'applicazione delle misure di cui all'articolo 30, l'applicazione delle misure di cui all'articolo 30,
comma 11, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e comma 11, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e
successive modificazioni ed integrazioni. Le successive modificazioni ed integrazioni. Le
comunicazioni previste dal presente comma sono comunicazioni previste dal presente comma sono
trasmesse, a cura del Ministero dell'economia e trasmesse, a cura del Ministero dell'economia e
delle finanze, anche all'Unione delle province delle finanze, anche all'Unione delle province
d'Italia (UPI), all'Associazione nazionale dei d'Italia (UPI), all'Associazione nazionale dei
comuni italiani (ANCI) e all'Unione nazionale comuni italiani (ANCI) e all'Unione nazionale
comuni, comunità, enti montani (UNCEM), per comuni, comunità, enti montani (UNCEM), per
via telematica (2). via telematica (2).
3. Gli enti pubblici economici e le aziende che 3. Gli enti pubblici economici e le aziende che
producono servizi di pubblica utilità nonché gli producono servizi di pubblica utilità nonché gli
enti e le aziende di cui all'articolo 70, comma 4, enti e le aziende di cui all'articolo 70, comma 4,
sono tenuti a comunicare alla Presidenza del sono tenuti a comunicare alla Presidenza del
Consiglio dei ministri - Dipartimento della Consiglio dei ministri - Dipartimento della
funzione pubblica e al Ministero del tesoro, del funzione pubblica e al Ministero del tesoro, del
bilancio e della programmazione economica, il bilancio e della programmazione economica, il
costo annuo del personale comunque utilizzato, costo annuo del personale comunque utilizzato,
in conformità alle procedure definite dal in conformità alle procedure definite dal
Ministero del tesoro, d'intesa con il predetto Ministero del tesoro, d'intesa con il predetto
Dipartimento della funzione pubblica. Dipartimento della funzione pubblica.
4. La Corte dei conti riferisce annualmente al 4. La Corte dei conti riferisce annualmente al
Parlamento sulla gestione delle risorse finanziarie Parlamento sulla gestione delle risorse finanziarie
destinate al personale del settore pubblico, destinate al personale del settore pubblico,
avvalendosi di tutti i dati e delle informazioni avvalendosi di tutti i dati e delle informazioni
disponibili presso le amministrazioni pubbliche. disponibili presso le amministrazioni pubbliche.
Con apposite relazioni in corso d'anno, anche a Con apposite relazioni in corso d'anno, anche a
richiesta del Parlamento, la Corte riferisce altresì richiesta del Parlamento, la Corte riferisce altresì
in ordine a specifiche materie, settori ed in ordine a specifiche materie, settori ed
interventi. interventi.
5. Il Ministero del tesoro, del bilancio e della 5. Il Ministero del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica, anche su espressa programmazione economica, anche su espressa
richiesta del Ministro per la funzione pubblica, richiesta del Ministro per la funzione pubblica,
dispone visite ispettive, a cura dei servizi dispone visite ispettive, a cura dei servizi
ispettivi di finanza del Dipartimento della ispettivi di finanza del Dipartimento della
ragioneria generale dello Stato, coordinate anche ragioneria generale dello Stato, coordinate anche
con altri analoghi servizi, per la valutazione e la con altri analoghi servizi, per la valutazione e la
verifica delle spese, con particolare riferimento verifica delle spese, con particolare riferimento
agli oneri dei contratti collettivi nazionali e agli oneri dei contratti collettivi nazionali e
decentrati, denunciando alla Corte dei conti le decentrati, denunciando alla Corte dei conti le
irregolarità riscontrate. Tali verifiche vengono irregolarità riscontrate. Tali verifiche vengono
eseguite presso le amministrazioni pubbliche, eseguite presso le amministrazioni pubbliche,
nonché presso gli enti e le aziende di cui al nonché presso gli enti e le aziende di cui al
comma 3. Ai fini dello svolgimento integrato comma 3. Ai fini dello svolgimento integrato
delle verifiche ispettive, i servizi ispettivi di delle verifiche ispettive, i servizi ispettivi di
finanza del Dipartimento della ragioneria finanza del Dipartimento della ragioneria
generale dello Stato esercitano presso le generale dello Stato esercitano presso le
predette amministrazioni, enti e aziende sia le predette amministrazioni, enti e aziende sia le
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funzioni di cui all'articolo 3, comma 1, del funzioni di cui all'articolo 3, comma 1, del
decreto del Presidente della Repubblica 20 decreto del Presidente della Repubblica 20
febbraio 1998, n. 38 e all'articolo 2, comma 1, febbraio 1998, n. 38 e all'articolo 2, comma 1,
lettera b), del decreto del Presidente della lettera b), del decreto del Presidente della
Repubblica 28 aprile 1998, n. 154, sia i compiti Repubblica 28 aprile 1998, n. 154, sia i compiti
di cui all'articolo 27, comma quarto, della legge di cui all'articolo 27, comma quarto, della legge
29 marzo 1983, n. 93. 29 marzo 1983, n. 93.
6. Allo svolgimento delle verifiche ispettive 6. Presso la Presidenza del Consiglio dei
integrate di cui al comma 5 può partecipare Ministri - Dipartimento della funzione
l'ispettorato per la funzione pubblica, che opera pubblica è istituito l'Ispettorato per la
alle dirette dipendenze del Ministro per la funzione pubblica, che opera alle dirette
funzione pubblica. L'ispettorato stesso si avvale dipendenze del Ministro delegato.
di un numero complessivo di dieci funzionari L'Ispettorato vigila e svolge verifiche sulla
scelti tra ispettori di finanza, in posizione di conformità dell'azione amministrativa ai
comando o fuori ruolo, del Ministero principi di imparzialità e buon andamento,
dell'economia e delle finanze, funzionari sull'efficacia della sua attività con
particolarmente esperti in materia, in posizione particolare riferimento alle riforme volte
di comando o fuori ruolo, del Ministero alla semplificazione delle procedure, sul
dell'interno, e nell'ambito di personale di altre corretto conferimento degli incarichi,
amministrazioni pubbliche, in posizione di sull'esercizio dei poteri disciplinari,
comando o fuori ruolo, per il quale si applicano l' sull'osservanza delle disposizioni vigenti in
articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio materia di controllo dei costi, dei
1997, n. 127 , e l' articolo 56, settimo comma, rendimenti, dei risultati, di verifica dei
del testo unico di cui al decreto del Presidente carichi di lavoro. Collabora alle verifiche
della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, e ispettive di cui al comma 5. Nell'ambito
successive modificazioni. L'ispettorato svolge delle proprie verifiche, l'Ispettorato può
compiti ispettivi vigilando sulla razionale avvalersi della Guardia di Finanza che opera
organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nell'esercizio dei poteri ad essa attribuiti
l'ottimale utilizzazione delle risorse umane, la dalle leggi vigenti. Per le predette finalità
conformità dell'azione amministrativa ai principi l'Ispettorato si avvale altresì di un numero
di imparzialità e buon andamento, l'efficacia complessivo di dieci funzionari scelti tra
dell'attività amministrativa, con particolare esperti del Ministero dell'economia e delle
riferimento alle riforme volte alla semplificazione finanze, del Ministero dell'interno, o
delle procedure, e l'osservanza delle disposizioni comunque tra il personale di altre
vigenti sul controllo dei costi, dei rendimenti e amministrazioni pubbliche, in posizione di
dei risultati e sulla verifica dei carichi di lavoro. comando o fuori ruolo, per il quale si
Per l'esercizio delle funzioni ispettive connesse, applicano l'articolo 17, comma 14, della
in particolare, al corretto conferimento degli legge 15 maggio 1997, n. 127, e l'articolo
incarichi e ai rapporti di collaborazione, svolte 56, comma 7, del Testo unico delle
anche d'intesa con il Ministero dell'economia e disposizioni concernenti lo statuto degli
delle finanze, l'ispettorato si avvale dei dati impiegati civili dello Stato di cui al decreto
comunicati dalle amministrazioni al Dipartimento del Presidente della Repubblica 10 gennaio
della funzione pubblica ai sensi dell' articolo 53. 1957, n. 3, e successive modificazioni. Per
L'ispettorato, inoltre, al fine di corrispondere a l'esercizio delle funzioni ispettive connesse,
segnalazioni da parte di cittadini o pubblici in particolare, al corretto conferimento
dipendenti circa presunte irregolarità, ritardi o degli incarichi e ai rapporti di
inadempienze delle amministrazioni, di cui collaborazione, svolte anche d'intesa con il
all'articolo 1, comma 2, può richiedere Ministero dell'economia e delle finanze,
chiarimenti e riscontri in relazione ai quali l'Ispettorato si avvale dei dati comunicati
l'amministrazione interessata ha l'obbligo di dalle amministrazioni al Dipartimento della
rispondere, anche per via telematica, entro funzione pubblica ai sensi dell'articolo 53.
quindici giorni. A conclusione degli accertamenti, L'Ispettorato, inoltre, al fine di
gli esiti delle verifiche svolte dall'ispettorato corrispondere a segnalazioni da parte di
costituiscono obbligo di valutazione, ai fini cittadini o pubblici dipendenti circa
dell'individuazione delle responsabilità e delle presunte irregolarità, ritardi o
eventuali sanzioni disciplinari di cui all'articolo inadempienze delle amministrazioni di cui
55, per l'amministrazione medesima. Gli all'articolo 1, comma 2, può richiedere
ispettori, nell'esercizio delle loro funzioni, hanno chiarimenti e riscontri in relazione ai quali
piena autonomia funzionale ed hanno l'obbligo, l'amministrazione interessata ha l'obbligo
ove ne ricorrano le condizioni, di denunciare alla di rispondere, anche per via telematica,
procura generale della Corte dei conti le entro quindici giorni. A conclusione degli
irregolarità riscontrate (3). accertamenti, gli esiti delle verifiche svolte
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dall'ispettorato costituiscono obbligo di


(1) In riferimento al presente articolo vedi: Circolare del valutazione, ai fini dell'individuazione delle
Ministero dell’Economia e delle Finanze 16 gennaio 2007, n.
responsabilità e delle eventuali sanzioni
2.
(2) Comma modificato dall'articolo 34-quater del D.L. 4 luglio disciplinari di cui all'articolo 55, per
2006, n. 223. l'amministrazione medesima. Gli ispettori,
(3) Comma modificato dall'articolo 14-septies del D.L. 30 nell'esercizio delle loro funzioni, hanno
giugno 2005, n. 115 e successivamente integrato dall'articolo
piena autonomia funzionale ed hanno
10-bis, comma 1, del D.L. 30 settembre 2005, n. 203.
l'obbligo, ove ne ricorrano le condizioni, di
denunciare alla Procura generale della
Corte dei conti le irregolarità riscontrate
(3).

(1) In riferimento al presente articolo vedi: Circolare del


Ministero dell’Economia e delle Finanze 16 gennaio 2007, n.
2.
(2) Comma modificato dall'articolo 34-quater del D.L. 4 luglio
2006, n. 223.
(3) Comma modificato dall'articolo 14-septies del D.L. 30
giugno 2005, n. 115, integrato dall'articolo 10-bis, comma 1,
del D.L. 30 settembre 2005, n. 203 e successivamente
sostituito dall'articolo 71, comma 1, del D.Lgs. 27 ottobre
2009, n. 150.
Art. 61 Art. 61
Interventi correttivi del costo del personale Interventi correttivi del costo del personale
(Art. 66 del d.lgs. n. 29 del 1993) (Art. 66 del d.lgs. n. 29 del 1993)
1. Fermo restando il disposto dell'articolo 11-ter, 1. Fermo restando il disposto dell'articolo 11-ter,
comma 7, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e comma 7, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e
successive modificazioni ed integrazioni, e salvi i successive modificazioni ed integrazioni, e salvi i
casi di cui ai commi successivi, qualora si casi di cui ai commi successivi, qualora si
verifichino o siano prevedibili, per qualunque verifichino o siano prevedibili, per qualunque
causa, scostamenti rispetto agli stanziamenti causa, scostamenti rispetto agli stanziamenti
previsti per le spese destinate al personale, il previsti per le spese destinate al personale, il
Ministro del tesoro, del bilancio e della Ministro del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica, informato programmazione economica, informato
dall'amministrazione competente, ne riferisce al dall'amministrazione competente, ne riferisce al
Parlamento, proponendo l'adozione di misure Parlamento, proponendo l'adozione di misure
correttive idonee a ripristinare l'equilibrio del correttive idonee a ripristinare l'equilibrio del
bilancio. La relazione è trasmessa altresì al bilancio. La relazione è trasmessa altresì al
nucleo di valutazione della spesa relativa al nucleo di valutazione della spesa relativa al
pubblico impiego istituito presso il CNEL. pubblico impiego istituito presso il CNEL.
1-bis. Le pubbliche amministrazioni comunicano 1-bis. Le pubbliche amministrazioni comunicano
alla Presidenza del Consiglio dei ministri - alla Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica e al Dipartimento della funzione pubblica e al
Ministero dell’economia e delle finanze l’esistenza Ministero dell’economia e delle finanze l’esistenza
di controversie relative ai rapporti di lavoro dalla di controversie relative ai rapporti di lavoro dalla
cui soccombenza potrebbero derivare oneri cui soccombenza potrebbero derivare oneri
aggiuntivi significativamente rilevanti per il aggiuntivi significativamente rilevanti per il
numero dei soggetti direttamente o numero dei soggetti direttamente o
indirettamente interessati o comunque per gli indirettamente interessati o comunque per gli
effetti sulla finanza pubblica. La Presidenza del effetti sulla finanza pubblica. La Presidenza del
Consiglio dei ministri - Dipartimento della Consiglio dei ministri - Dipartimento della
funzione pubblica, d'intesa con il Ministero funzione pubblica, d'intesa con il Ministero
dell'economia e delle finanze, può intervenire nel dell'economia e delle finanze, può intervenire nel
processo ai sensi dell'articolo 105 del codice di processo ai sensi dell'articolo 105 del codice di
procedura civile (1). procedura civile (1).
2. Le pubbliche amministrazioni che vengono, in 2. Le pubbliche amministrazioni che vengono, in
qualunque modo, a conoscenza di decisioni qualunque modo, a conoscenza di decisioni
giurisdizionali che comportino oneri a carico del giurisdizionali che comportino oneri a carico del
bilancio, ne danno immediata comunicazione alla bilancio, ne danno immediata comunicazione alla
Presidenza del Consiglio dei ministri - Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica, al Ministero Dipartimento della funzione pubblica, al Ministero
del tesoro, del bilancio e della programmazione del tesoro, del bilancio e della programmazione
economica. Ove tali decisioni producano nuovi o economica. Ove tali decisioni producano nuovi o
maggiori oneri rispetto alle spese autorizzate, il maggiori oneri rispetto alle spese autorizzate, il
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Ministro del tesoro, del bilancio e della Ministro del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica presenta, entro programmazione economica presenta, entro
trenta giorni dalla data di pubblicazione delle trenta giorni dalla data di pubblicazione delle
sentenze della Corte costituzionale o dalla sentenze della Corte costituzionale o dalla
conoscenza delle decisioni esecutive di altre conoscenza delle decisioni esecutive di altre
autorità giurisdizionali, una relazione al autorità giurisdizionali, una relazione al
Parlamento, impegnando Governo e Parlamento Parlamento, impegnando Governo e Parlamento
a definire con procedura d'urgenza una nuova a definire con procedura d'urgenza una nuova
disciplina legislativa idonea a ripristinare i limiti disciplina legislativa idonea a ripristinare i limiti
della spesa globale. della spesa globale.
3. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della 3. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica provvede, con la programmazione economica provvede, con la
stessa procedura di cui al comma 2, a seguito di stessa procedura di cui al comma 2, a seguito di
richieste pervenute alla Presidenza del Consiglio richieste pervenute alla Presidenza del Consiglio
dei ministri - Dipartimento della funzione dei ministri - Dipartimento della funzione
pubblica per la estensione generalizzata di pubblica per la estensione generalizzata di
decisioni giurisdizionali divenute esecutive, atte a decisioni giurisdizionali divenute esecutive, atte a
produrre gli effetti indicati nel medesimo comma produrre gli effetti indicati nel medesimo comma
2 sulla entità della spesa autorizzata. 2 sulla entità della spesa autorizzata.

(1) Comma inserito dall'articolo 1, comma 133, della legge (1) Comma inserito dall'articolo 1, comma 133, della legge
30 dicembre 2004, n. 311. 30 dicembre 2004, n. 311.
Art. 62 Art. 62
Commissario del Governo Commissario del Governo
(Art. 67 del d.lgs n. 29 del 1993) (Art. 67 del d.lgs n. 29 del 1993)
1. Il Commissario del Governo, fino all'entrata in 1. Il Commissario del Governo, fino all'entrata in
vigore del regolamento di cui all'articolo 11, vigore del regolamento di cui all'articolo 11,
comma 4, del decreto legislativo 30 luglio 1999, comma 4, del decreto legislativo 30 luglio 1999,
n. 300, rappresenta lo Stato nel territorio n. 300, rappresenta lo Stato nel territorio
regionale. Egli è responsabile, nei confronti del regionale. Egli è responsabile, nei confronti del
Governo, del flusso di informazioni degli enti Governo, del flusso di informazioni degli enti
pubblici operanti nel territorio, in particolare di pubblici operanti nel territorio, in particolare di
quelli attivati attraverso gli allegati ai bilanci e il quelli attivati attraverso gli allegati ai bilanci e il
conto annuale di cui all'articolo 60, comma 1. conto annuale di cui all'articolo 60, comma 1.
Ogni comunicazione del Governo alla regione Ogni comunicazione del Governo alla regione
avviene tramite il Commissario del Governo. avviene tramite il Commissario del Governo.
TITOLO VI TITOLO VI
GIURISDIZIONE GIURISDIZIONE
Art. 63 Art. 63
Controversie relative ai rapporti di lavoro Controversie relative ai rapporti di lavoro
(Art. 68 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 68 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 33 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi prima dall'art. 33 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi
dall'art. 29 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 29 del d.lgs n. 80 del 1998 e
successivamente modificato dall'art. 18 del d.lgs successivamente modificato dall'art. 18 del d.lgs
n. 387 del 1998). n. 387 del 1998).
1. Sono devolute al giudice ordinario, in funzione 1. Sono devolute al giudice ordinario, in funzione
di giudice del lavoro, tutte le controversie di giudice del lavoro, tutte le controversie
relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle
pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1,
comma 2, ad eccezione di quelle relative ai comma 2, ad eccezione di quelle relative ai
rapporti di lavoro di cui al comma 4, incluse le rapporti di lavoro di cui al comma 4, incluse le
controversie concernenti l'assunzione al lavoro, il controversie concernenti l'assunzione al lavoro, il
conferimento e la revoca degli incarichi conferimento e la revoca degli incarichi
dirigenziali e la responsabilità dirigenziale, dirigenziali e la responsabilità dirigenziale,
nonché quelle concernenti le indennità di fine nonché quelle concernenti le indennità di fine
rapporto, comunque denominate e corrisposte, rapporto, comunque denominate e corrisposte,
ancorché vengano in questione atti ancorché vengano in questione atti
amministrativi presupposti. Quando questi ultimi amministrativi presupposti. Quando questi ultimi
siano rilevanti ai fini della decisione, il giudice li siano rilevanti ai fini della decisione, il giudice li
disapplica, se illegittimi. L'impugnazione davanti disapplica, se illegittimi. L'impugnazione davanti
al giudice amministrativo dell'atto amministrativo al giudice amministrativo dell'atto amministrativo
rilevante nella controversia non è causa di rilevante nella controversia non è causa di
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sospensione del processo. sospensione del processo.


2. Il giudice adotta, nei confronti delle pubbliche 2. Il giudice adotta, nei confronti delle pubbliche
amministrazioni, tutti i provvedimenti, di amministrazioni, tutti i provvedimenti, di
accertamento, costitutivi o di condanna, richiesti accertamento, costitutivi o di condanna, richiesti
dalla natura dei diritti tutelati. Le sentenze con le dalla natura dei diritti tutelati. Le sentenze con le
quali riconosce il diritto all'assunzione, ovvero quali riconosce il diritto all'assunzione, ovvero
accerta che l'assunzione è avvenuta in violazione accerta che l'assunzione è avvenuta in violazione
di norme sostanziali o procedurali, hanno anche di norme sostanziali o procedurali, hanno anche
effetto rispettivamente costitutivo o estintivo del effetto rispettivamente costitutivo o estintivo del
rapporto di lavoro. rapporto di lavoro.
3. Sono devolute al giudice ordinario, in funzione 3. Sono devolute al giudice ordinario, in funzione
di giudice del lavoro, le controversie relative a di giudice del lavoro, le controversie relative a
comportamenti antisindacali delle pubbliche comportamenti antisindacali delle pubbliche
amministrazioni ai sensi dell'articolo 28 della amministrazioni ai sensi dell'articolo 28 della
legge 20 maggio 1970, n. 300, e successive legge 20 maggio 1970, n. 300, e successive
modificazioni ed integrazioni, e le controversie, modificazioni ed integrazioni, e le controversie,
promosse da organizzazioni sindacali, dall'ARAN promosse da organizzazioni sindacali, dall'ARAN
o dalle pubbliche amministrazioni, relative alle o dalle pubbliche amministrazioni, relative alle
procedure di contrattazione collettiva di cui procedure di contrattazione collettiva di cui
all'articolo 40 e seguenti del presente decreto. all'articolo 40 e seguenti del presente decreto.
4. Restano devolute alla giurisdizione del giudice 4. Restano devolute alla giurisdizione del giudice
amministrativo le controversie in materia di amministrativo le controversie in materia di
procedure concorsuali per l'assunzione dei procedure concorsuali per l'assunzione dei
dipendenti delle pubbliche amministrazioni, dipendenti delle pubbliche amministrazioni,
nonché, in sede di giurisdizione esclusiva, le nonché, in sede di giurisdizione esclusiva, le
controversie relative ai rapporti di lavoro di cui controversie relative ai rapporti di lavoro di cui
all'articolo 3, ivi comprese quelle attinenti ai all'articolo 3, ivi comprese quelle attinenti ai
diritti patrimoniali connessi. diritti patrimoniali connessi.
5. Nelle controversie di cui ai commi 1 e 3 e nel 5. Nelle controversie di cui ai commi 1 e 3 e nel
caso di cui all'articolo 64, comma 3, il ricorso per caso di cui all'articolo 64, comma 3, il ricorso per
cassazione può essere proposto anche per cassazione può essere proposto anche per
violazione o falsa applicazione dei contratti e violazione o falsa applicazione dei contratti e
accordi collettivi nazionali di cui all'articolo 40. accordi collettivi nazionali di cui all'articolo 40.
Art. 63 bis Art. 63 bis
Intervento dell’ARAN nelle controversie relative Intervento dell’ARAN nelle controversie relative
ai rapporti di lavoro ai rapporti di lavoro
1. L’ARAN può intervenire nei giudizi innanzi al 1. L’ARAN può intervenire nei giudizi innanzi al
giudice ordinario, in funzione di giudice del giudice ordinario, in funzione di giudice del
lavoro, aventi ad oggetto le controversie relative lavoro, aventi ad oggetto le controversie relative
ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle
pubbliche amministrazioni di cui agli articoli 1, pubbliche amministrazioni di cui agli articoli 1,
comma 2, e 70, comma 4, al fine di garantire la comma 2, e 70, comma 4, al fine di garantire la
corretta interpretazione e l’uniforme applicazione corretta interpretazione e l’uniforme applicazione
dei contratti collettivi. Per le controversie relative dei contratti collettivi. Per le controversie relative
al personale di cui all’articolo 3, derivanti dalle al personale di cui all’articolo 3, derivanti dalle
specifiche discipline ordinamentali e retributive, specifiche discipline ordinamentali e retributive,
l’intervento in giudizio può essere assicurato l’intervento in giudizio può essere assicurato
attraverso la Presidenza del Consiglio dei ministri attraverso la Presidenza del Consiglio dei ministri
- Dipartimento della funzione pubblica, d’intesa - Dipartimento della funzione pubblica, d’intesa
con il Ministero dell’economia e delle finanze (1). con il Ministero dell’economia e delle finanze (1).

(1) Articolo aggiunto dall'articolo 1, comma 134, della legge (1) Articolo aggiunto dall'articolo 1, comma 134, della legge
30 dicembre 2004, n. 311. 30 dicembre 2004, n. 311.
Art. 64 Art. 64
Accertamento pregiudiziale sull'efficacia, validità Accertamento pregiudiziale sull'efficacia, validità
ed interpretazione dei contratti collettivi ed interpretazione dei contratti collettivi
(Art. 68-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto (Art. 68-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto
dall'art. 30 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 30 del d.lgs n. 80 del 1998 e
successivamente modificato dall'art. 19, commi 1 successivamente modificato dall'art. 19, commi 1
e 2 del d.lgs n. 387 del 1998) e 2 del d.lgs n. 387 del 1998)
1. Quando per la definizione di una controversia 1. Quando per la definizione di una controversia
individuale di cui all'articolo 63, è necessario individuale di cui all'articolo 63, è necessario
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risolvere in via pregiudiziale una questione risolvere in via pregiudiziale una questione
concernente l'efficacia, la validità o concernente l'efficacia, la validità o
l'interpretazione delle clausole di un contratto o l'interpretazione delle clausole di un contratto o
accordo collettivo nazionale, sottoscritto accordo collettivo nazionale, sottoscritto
dall'ARAN ai sensi dell'articolo 40 e seguenti, il dall'ARAN ai sensi dell'articolo 40 e seguenti, il
giudice, con ordinanza non impugnabile, nella giudice, con ordinanza non impugnabile, nella
quale indica la questione da risolvere, fissa una quale indica la questione da risolvere, fissa una
nuova udienza di discussione non prima di nuova udienza di discussione non prima di
centoventi giorni e dispone la comunicazione, a centoventi giorni e dispone la comunicazione, a
cura della cancelleria, dell'ordinanza, del ricorso cura della cancelleria, dell'ordinanza, del ricorso
introduttivo e della memoria difensiva all'ARAN. introduttivo e della memoria difensiva all'ARAN.
2. Entro trenta giorni dalla comunicazione di cui 2. Entro trenta giorni dalla comunicazione di cui
al comma 1, l'ARAN convoca le organizzazioni al comma 1, l'ARAN convoca le organizzazioni
sindacali firmatarie per verificare la possibilità di sindacali firmatarie per verificare la possibilità di
un accordo sull'interpretazione autentica del un accordo sull'interpretazione autentica del
contratto o accordo collettivo, ovvero sulla contratto o accordo collettivo, ovvero sulla
modifica della clausola controversa. All'accordo modifica della clausola controversa. All'accordo
sull'interpretazione autentica o sulla modifica sull'interpretazione autentica o sulla modifica
della clausola si applicano le disposizioni della clausola si applicano le disposizioni
dell'articolo 49. Il testo dell'accordo è trasmesso, dell'articolo 49. Il testo dell'accordo è trasmesso,
a cura dell'ARAN, alla cancelleria del giudice a cura dell'ARAN, alla cancelleria del giudice
procedente, la quale provvede a darne avviso procedente, la quale provvede a darne avviso
alle parti almeno dieci giorni prima dell'udienza. alle parti almeno dieci giorni prima dell'udienza.
Decorsi novanta giorni dalla comunicazione di cui Decorsi novanta giorni dalla comunicazione di cui
al comma 1, in mancanza di accordo, la al comma 1, in mancanza di accordo, la
procedura si intende conclusa. procedura si intende conclusa.
3. Se non interviene l'accordo sull'interpretazione 3. Se non interviene l'accordo sull'interpretazione
autentica o sulla modifica della clausola autentica o sulla modifica della clausola
controversa, il giudice decide con sentenza sulla controversa, il giudice decide con sentenza sulla
sola questione di cui al comma 1, impartendo sola questione di cui al comma 1, impartendo
distinti provvedimenti per l'ulteriore istruzione o, distinti provvedimenti per l'ulteriore istruzione o,
comunque, per la prosecuzione della causa. La comunque, per la prosecuzione della causa. La
sentenza è impugnabile soltanto con ricorso sentenza è impugnabile soltanto con ricorso
immediato per Cassazione, proposto nel termine immediato per Cassazione, proposto nel termine
di sessanta giorni dalla comunicazione dell'avviso di sessanta giorni dalla comunicazione dell'avviso
di deposito della sentenza. Il deposito nella di deposito della sentenza. Il deposito nella
cancelleria del giudice davanti a cui pende la cancelleria del giudice davanti a cui pende la
causa di una copia del ricorso per cassazione, causa di una copia del ricorso per cassazione,
dopo la notificazione alle altre parti, determina la dopo la notificazione alle altre parti, determina la
sospensione del processo. sospensione del processo.
4. La Corte di cassazione, quando accoglie il 4. La Corte di cassazione, quando accoglie il
ricorso a norma dell'articolo 383 del codice di ricorso a norma dell'articolo 383 del codice di
procedura civile, rinvia la causa allo stesso procedura civile, rinvia la causa allo stesso
giudice che ha pronunciato la sentenza cassata. giudice che ha pronunciato la sentenza cassata.
La riassunzione della causa può essere fatta da La riassunzione della causa può essere fatta da
ciascuna delle parti entro il termine perentorio di ciascuna delle parti entro il termine perentorio di
sessanta giorni dalla comunicazione della sessanta giorni dalla comunicazione della
sentenza di cassazione. In caso di estinzione del sentenza di cassazione. In caso di estinzione del
processo, per qualsiasi causa, la sentenza della processo, per qualsiasi causa, la sentenza della
Corte di cassazione conserva i suoi effetti. Corte di cassazione conserva i suoi effetti.
5. L'ARAN e le organizzazioni sindacali firmatarie 5. L'ARAN e le organizzazioni sindacali firmatarie
possono intervenire nel processo anche oltre il possono intervenire nel processo anche oltre il
termine previsto dall'articolo 419 del codice di termine previsto dall'articolo 419 del codice di
procedura civile e sono legittimate, a seguito procedura civile e sono legittimate, a seguito
dell'intervento alla proposizione dei mezzi di dell'intervento alla proposizione dei mezzi di
impugnazione delle sentenze che decidono una impugnazione delle sentenze che decidono una
questione di cui al comma 1. Possono, anche se questione di cui al comma 1. Possono, anche se
non intervenute, presentare memorie nel giudizio non intervenute, presentare memorie nel giudizio
di merito ed in quello per cassazione. Della di merito ed in quello per cassazione. Della
presentazione di memorie è dato avviso alle presentazione di memorie è dato avviso alle
parti, a cura della cancelleria. parti, a cura della cancelleria.
6. In pendenza del giudizio davanti alla Corte di 6. In pendenza del giudizio davanti alla Corte di
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cassazione, possono essere sospesi i processi la cassazione, possono essere sospesi i processi la
cui definizione dipende dalla risoluzione della cui definizione dipende dalla risoluzione della
medesima questione sulla quale la Corte è medesima questione sulla quale la Corte è
chiamata a pronunciarsi. Intervenuta la decisione chiamata a pronunciarsi. Intervenuta la decisione
della Corte di cassazione, il giudice fissa, anche della Corte di cassazione, il giudice fissa, anche
d'ufficio, l'udienza per la prosecuzione del d'ufficio, l'udienza per la prosecuzione del
processo. processo.
7. Quando per la definizione di altri processi è 7. Quando per la definizione di altri processi è
necessario risolvere una questione di cui al necessario risolvere una questione di cui al
comma 1 sulla quale e già intervenuta una comma 1 sulla quale e già intervenuta una
pronuncia della Corte di cassazione e il giudice pronuncia della Corte di cassazione e il giudice
non ritiene di uniformarsi alla pronuncia della non ritiene di uniformarsi alla pronuncia della
Corte, si applica il disposto del comma 3. Corte, si applica il disposto del comma 3.
8. La Corte di cassazione, nelle controversie di 8. La Corte di cassazione, nelle controversie di
cui è investita ai sensi del comma 3, può cui è investita ai sensi del comma 3, può
condannare la parte soccombente, a norma condannare la parte soccombente, a norma
dell'articolo 96 del codice di procedura civile, dell'articolo 96 del codice di procedura civile,
anche in assenza di istanza di parte. anche in assenza di istanza di parte.
Art. 65 Art. 65
Tentativo obbligatorio di conciliazione nelle Tentativo obbligatorio di conciliazione nelle
controversie individuali controversie individuali
(Art. 69 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 69 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
prima dall'art. 34 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi prima dall'art. 34 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi
dall'art. 31 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 31 del d.lgs n. 80 del 1998 e
successivamente modificato prima dall'art. 19, successivamente modificato prima dall'art. 19,
commi da 3 a 6 del d.lgs n. 387 del 1998 e poi commi da 3 a 6 del d.lgs n. 387 del 1998 e poi
dall'art. 45, comma 22 della legge n. 448 del dall'art. 45, comma 22 della legge n. 448 del
1998) 1998)
1. Per le controversie individuali di cui all'articolo 1. Per le controversie individuali di cui all'articolo
63, il tentativo obbligatorio di conciliazione di cui 63, il tentativo obbligatorio di conciliazione di cui
all'articolo 410 del codice di procedura civile si all'articolo 410 del codice di procedura civile si
svolge con le procedure previste dai contratti svolge con le procedure previste dai contratti
collettivi, ovvero davanti al collegio di collettivi, ovvero davanti al collegio di
conciliazione di cui all'articolo 66, secondo le conciliazione di cui all'articolo 66, secondo le
disposizioni dettate dal presente decreto. disposizioni dettate dal presente decreto.
2. La domanda giudiziale diventa procedibile 2. La domanda giudiziale diventa procedibile
trascorsi novanta giorni dalla promozione del trascorsi novanta giorni dalla promozione del
tentativo di conciliazione. tentativo di conciliazione.
3. Il giudice che rileva che non è stato promosso 3. Il giudice che rileva che non è stato promosso
il tentativo di conciliazione secondo le il tentativo di conciliazione secondo le
disposizioni di cui all'articolo 66, commi 2 e 3, o disposizioni di cui all'articolo 66, commi 2 e 3, o
che la domanda giudiziale è stata proposta prima che la domanda giudiziale è stata proposta prima
della scadenza del termine di novanta giorni della scadenza del termine di novanta giorni
dalla promozione del tentativo, sospende il dalla promozione del tentativo, sospende il
giudizio e fissa alle parti il termine perentorio di giudizio e fissa alle parti il termine perentorio di
sessanta giorni per promuovere il tentativo di sessanta giorni per promuovere il tentativo di
conciliazione. Si applica l'articolo 412-bis, commi conciliazione. Si applica l'articolo 412-bis, commi
secondo e quinto, del codice di procedura civile. secondo e quinto, del codice di procedura civile.
Espletato il tentativo di conciliazione o decorso il Espletato il tentativo di conciliazione o decorso il
termine di novanta giorni, il processo può essere termine di novanta giorni, il processo può essere
riassunto entro il termine perentorio di riassunto entro il termine perentorio di
centottanta giorni. La parte contro la quale è centottanta giorni. La parte contro la quale è
stata proposta la domanda in violazione stata proposta la domanda in violazione
dell'articolo 410 del codice di procedura civile, dell'articolo 410 del codice di procedura civile,
con l'atto di riassunzione o con memoria con l'atto di riassunzione o con memoria
depositata in cancelleria almeno dieci giorni depositata in cancelleria almeno dieci giorni
prima dell'udienza fissata, può modificare o prima dell'udienza fissata, può modificare o
integrare le proprie difese e proporre nuove integrare le proprie difese e proporre nuove
eccezioni processuali e di merito, che non siano eccezioni processuali e di merito, che non siano
rilevabili d'ufficio. Ove il processo non sia stato rilevabili d'ufficio. Ove il processo non sia stato
tempestivamente riassunto, il giudice dichiara tempestivamente riassunto, il giudice dichiara
d'ufficio l'estinzione del processo con decreto cui d'ufficio l'estinzione del processo con decreto cui
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si applica la disposizione di cui all'articolo 308 del si applica la disposizione di cui all'articolo 308 del
codice di procedura civile. codice di procedura civile.
4. Il Ministero del lavoro e della previdenza 4. Il Ministero del lavoro e della previdenza
sociale, di intesa con la Presidenza del Consiglio sociale, di intesa con la Presidenza del Consiglio
dei ministri - Dipartimento della funzione dei ministri - Dipartimento della funzione
pubblica ed il Ministro del tesoro, del bilancio e pubblica ed il Ministro del tesoro, del bilancio e
della programmazione economica, provvede, della programmazione economica, provvede,
mediante mobilità volontaria interministeriale, a mediante mobilità volontaria interministeriale, a
dotare le Commissioni di conciliazione territoriali dotare le Commissioni di conciliazione territoriali
degli organici indispensabili per la tempestiva degli organici indispensabili per la tempestiva
realizzazione del tentativo obbligatorio di realizzazione del tentativo obbligatorio di
conciliazione delle controversie individuali di conciliazione delle controversie individuali di
lavoro nel settore pubblico e privato. lavoro nel settore pubblico e privato.
Art. 66 Art. 66
Collegio di conciliazione Collegio di conciliazione
(Art. 69-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto (Art. 69-bis del d.lgs n. 29 del 1993, aggiunto
dall'art. 32 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 32 del d.lgs n. 80 del 1998 e
successivamente modificato dall'art. 19, comma successivamente modificato dall'art. 19, comma
7 del d.lgs n. 387 del 1998) 7 del d.lgs n. 387 del 1998)
1. Ferma restando la facoltà del lavoratore di 1. Ferma restando la facoltà del lavoratore di
avvalersi delle procedure di conciliazione previste avvalersi delle procedure di conciliazione previste
dai contratti collettivi, il tentativo obbligatorio di dai contratti collettivi, il tentativo obbligatorio di
conciliazione di cui all'articolo 65 si svolge, con le conciliazione di cui all'articolo 65 si svolge, con le
procedure di cui ai commi seguenti, dinanzi ad procedure di cui ai commi seguenti, dinanzi ad
un collegio di conciliazione istituito presso la un collegio di conciliazione istituito presso la
Direzione provinciale del lavoro nella cui Direzione provinciale del lavoro nella cui
circoscrizione si trova l'ufficio cui il lavoratore è circoscrizione si trova l'ufficio cui il lavoratore è
addetto, ovvero era addetto al momento della addetto, ovvero era addetto al momento della
cessazione del rapporto. Le medesime procedure cessazione del rapporto. Le medesime procedure
si applicano, in quanto compatibili, se il tentativo si applicano, in quanto compatibili, se il tentativo
di conciliazione è promosso dalla pubblica di conciliazione è promosso dalla pubblica
amministrazione. Il collegio di conciliazione è amministrazione. Il collegio di conciliazione è
composto dal direttore della Direzione o da un composto dal direttore della Direzione o da un
suo delegato, che lo presiede, da un suo delegato, che lo presiede, da un
rappresentante del lavoratore e da un rappresentante del lavoratore e da un
rappresentante dell'amministrazione. rappresentante dell'amministrazione.
2. La richiesta del tentativo di conciliazione, 2. La richiesta del tentativo di conciliazione,
sottoscritta dal lavoratore, è consegnata alla sottoscritta dal lavoratore, è consegnata alla
Direzione presso la quale è istituito il collegio di Direzione presso la quale è istituito il collegio di
conciliazione competente o spedita mediante conciliazione competente o spedita mediante
raccomandata con avviso di ricevimento. Copia raccomandata con avviso di ricevimento. Copia
della richiesta deve essere consegnata o spedita della richiesta deve essere consegnata o spedita
a cura dello stesso lavoratore all'amministrazione a cura dello stesso lavoratore all'amministrazione
di appartenenza. di appartenenza.
3. La richiesta deve precisare: 3. La richiesta deve precisare:
a) l'amministrazione di appartenenza e la sede a) l'amministrazione di appartenenza e la sede
alla quale il lavoratore è addetto; alla quale il lavoratore è addetto;
b) il luogo dove gli devono essere fatte le b) il luogo dove gli devono essere fatte le
comunicazioni inerenti alla procedura; comunicazioni inerenti alla procedura;
c) l'esposizione sommaria dei fatti e delle ragioni c) l'esposizione sommaria dei fatti e delle ragioni
poste a fondamento della pretesa; poste a fondamento della pretesa;
d) la nomina del proprio rappresentante nel d) la nomina del proprio rappresentante nel
collegio di conciliazione o la delega per la nomina collegio di conciliazione o la delega per la nomina
medesima ad un'organizzazione sindacale. medesima ad un'organizzazione sindacale.
4. Entro trenta giorni dal ricevimento della copia 4. Entro trenta giorni dal ricevimento della copia
della richiesta, l'amministrazione, qualora non della richiesta, l'amministrazione, qualora non
accolga la pretesa del lavoratore, deposita accolga la pretesa del lavoratore, deposita
presso la Direzione osservazioni scritte. Nello presso la Direzione osservazioni scritte. Nello
stesso atto nomina il proprio rappresentante in stesso atto nomina il proprio rappresentante in
seno al collegio di conciliazione. Entro i dieci seno al collegio di conciliazione. Entro i dieci
giorni successivi al deposito, il Presidente fissa la giorni successivi al deposito, il Presidente fissa la
comparizione delle parti per il tentativo di comparizione delle parti per il tentativo di
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conciliazione. Dinanzi al collegio di conciliazione, conciliazione. Dinanzi al collegio di conciliazione,


il lavoratore può farsi rappresentare o assistere il lavoratore può farsi rappresentare o assistere
anche da un'organizzazione cui aderisce o anche da un'organizzazione cui aderisce o
conferisce mandato. Per l'amministrazione deve conferisce mandato. Per l'amministrazione deve
comparire un soggetto munito del potere di comparire un soggetto munito del potere di
conciliare. conciliare.
5. Se la conciliazione riesce, anche limitatamente 5. Se la conciliazione riesce, anche limitatamente
ad una parte della pretesa avanzata dal ad una parte della pretesa avanzata dal
lavoratore, viene redatto separato processo lavoratore, viene redatto separato processo
verbale sottoscritto dalle parti e dai componenti verbale sottoscritto dalle parti e dai componenti
del collegio di conciliazione. Il verbale costituisce del collegio di conciliazione. Il verbale costituisce
titolo esecutivo. Alla conciliazione non si titolo esecutivo. Alla conciliazione non si
applicano le disposizioni dell'articolo 2113, applicano le disposizioni dell'articolo 2113,
commi primo, secondo e terzo del codice civile. commi primo, secondo e terzo del codice civile.
6. Se non si raggiunge l'accordo tra le parti, il 6. Se non si raggiunge l'accordo tra le parti, il
collegio di conciliazione deve formulare una collegio di conciliazione deve formulare una
proposta per la bonaria definizione della proposta per la bonaria definizione della
controversia. Se la proposta non è accettata, i controversia. Se la proposta non è accettata, i
termini di essa sono riassunti nel verbale con termini di essa sono riassunti nel verbale con
indicazione delle valutazioni espresse dalle parti. indicazione delle valutazioni espresse dalle parti.
7. Nel successivo giudizio sono acquisiti, anche di 7. Nel successivo giudizio sono acquisiti, anche di
ufficio, i verbali concernenti il tentativo di ufficio, i verbali concernenti il tentativo di
conciliazione non riuscito. Il giudice valuta il conciliazione non riuscito. Il giudice valuta il
comportamento tenuto dalle parti nella fase comportamento tenuto dalle parti nella fase
conciliativa ai fini del regolamento delle spese. conciliativa ai fini del regolamento delle spese.
8. La conciliazione della lite da parte di chi 8. La conciliazione della lite da parte di chi
rappresenta la pubblica amministrazione, in rappresenta la pubblica amministrazione, in
adesione alla proposta formulata dal collegio di adesione alla proposta formulata dal collegio di
cui al comma 1, ovvero in sede giudiziale ai sensi cui al comma 1, ovvero in sede giudiziale ai sensi
dell'articolo 420, commi primo, secondo e terzo, dell'articolo 420, commi primo, secondo e terzo,
del codice di procedura civile, non può dar luogo del codice di procedura civile, non può dar luogo
a responsabilità amministrativa. a responsabilità amministrativa.
TITOLO VII TITOLO VII
DISPOSIZIONI DIVERSE E NORME TRANSITORIE DISPOSIZIONI DIVERSE E NORME TRANSITORIE
FINALI FINALI
CAPO I CAPO I
Disposizioni diverse Disposizioni diverse
Art. 67 Art. 67
Integrazione funzionale del Dipartimento della Integrazione funzionale del Dipartimento della
funzione pubblica con la Ragioneria generale funzione pubblica con la Ragioneria generale
dello Stato dello Stato
(Art. 70 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 70 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 35 del d.lgs n. 546 del 1993) dall'art. 35 del d.lgs n. 546 del 1993)
1. Il più efficace perseguimento degli obiettivi di 1. Il più efficace perseguimento degli obiettivi di
cui all'articolo 48, commi da 1 a 3, ed agli articoli cui all'articolo 48, commi da 1 a 3, ed agli articoli
da 58 a 60 è realizzato attraverso l'integrazione da 58 a 60 è realizzato attraverso l'integrazione
funzionale della Presidenza del Consiglio dei funzionale della Presidenza del Consiglio dei
ministri - Dipartimento della funzione pubblica ministri - Dipartimento della funzione pubblica
con il Ministero del tesoro, del bilancio e della con il Ministero del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica - Dipartimento della programmazione economica - Dipartimento della
Ragioneria generale dello Stato, da conseguirsi Ragioneria generale dello Stato, da conseguirsi
mediante apposite conferenze di servizi mediante apposite conferenze di servizi
presiedute dal Ministro per la funzione pubblica o presiedute dal Ministro per la funzione pubblica o
da un suo delegato. da un suo delegato.
2. L'applicazione dei contratti collettivi di lavoro, 2. L'applicazione dei contratti collettivi di lavoro,
nazionali e decentrati, per i dipendenti delle nazionali e decentrati, per i dipendenti delle
amministrazioni pubbliche, è oggetto di verifica amministrazioni pubbliche, è oggetto di verifica
del Ministero del tesoro, del bilancio e della del Ministero del tesoro, del bilancio e della
programmazione economica e della Presidenza programmazione economica e della Presidenza
del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della
funzione pubblica, con riguardo, rispettivamente, funzione pubblica, con riguardo, rispettivamente,
al rispetto dei costi prestabiliti ed agli effetti degli al rispetto dei costi prestabiliti ed agli effetti degli
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istituti contrattuali sull'efficiente organizzazione istituti contrattuali sull'efficiente organizzazione


delle amministrazioni pubbliche e sulla efficacia delle amministrazioni pubbliche e sulla efficacia
della loro azione. della loro azione.
3. Gli schemi di provvedimenti legislativi e i 3. Gli schemi di provvedimenti legislativi e i
progetti di legge, comunque sottoposti alla progetti di legge, comunque sottoposti alla
valutazione del Governo, contenenti disposizioni valutazione del Governo, contenenti disposizioni
relative alle amministrazioni pubbliche richiedono relative alle amministrazioni pubbliche richiedono
il necessario concerto del Ministero del tesoro, il necessario concerto del Ministero del tesoro,
del bilancio e della programmazione economica e del bilancio e della programmazione economica e
del Dipartimento della funzione pubblica. I del Dipartimento della funzione pubblica. I
provvedimenti delle singole amministrazioni dello provvedimenti delle singole amministrazioni dello
Stato incidenti nella medesima materia sono Stato incidenti nella medesima materia sono
adottati d'intesa con il Ministero del tesoro, del adottati d'intesa con il Ministero del tesoro, del
bilancio e della programmazione economica e bilancio e della programmazione economica e
con la Presidenza del Consiglio dei ministri - con la Presidenza del Consiglio dei ministri -
Dipartimento della funzione pubblica in apposite Dipartimento della funzione pubblica in apposite
conferenze di servizi da indire ai sensi e con le conferenze di servizi da indire ai sensi e con le
modalità di cui all'articolo 14 della legge 7 agosto modalità di cui all'articolo 14 della legge 7 agosto
1990, n. 241, e successive modificazioni ed 1990, n. 241, e successive modificazioni ed
integrazioni. integrazioni.
Art. 68 Art. 68
Aspettativa per mandato parlamentare Aspettativa per mandato parlamentare
(Art. 71, commi da 1 a 3 e 5 del d.lgs n. 29 del (Art. 71, commi da 1 a 3 e 5 del d.lgs n. 29 del
1993) 1993)
1. I dipendenti delle pubbliche amministrazioni 1. I dipendenti delle pubbliche amministrazioni
eletti al Parlamento nazionale, al Parlamento eletti al Parlamento nazionale, al Parlamento
europeo e nei Consigli regionali sono collocati in europeo e nei Consigli regionali sono collocati in
aspettativa senza assegni per la durata del aspettativa senza assegni per la durata del
mandato. Essi possono optare per la mandato. Essi possono optare per la
conservazione, in luogo dell'indennità conservazione, in luogo dell'indennità
parlamentare e dell'analoga indennità corrisposta parlamentare e dell'analoga indennità corrisposta
ai consiglieri regionali, del trattamento ai consiglieri regionali, del trattamento
economico in godimento presso economico in godimento presso
l'amministrazione di appartenenza, che resta a l'amministrazione di appartenenza, che resta a
carico della medesima. carico della medesima.
2. Il periodo di aspettativa è utile ai fini 2. Il periodo di aspettativa è utile ai fini
dell'anzianità di servizio e del trattamento di dell'anzianità di servizio e del trattamento di
quiescenza e di previdenza. quiescenza e di previdenza.
3. Il collocamento in aspettativa ha luogo all'atto 3. Il collocamento in aspettativa ha luogo all'atto
della proclamazione degli eletti; di questa le della proclamazione degli eletti; di questa le
Camere ed i Consigli regionali danno Camere ed i Consigli regionali danno
comunicazione alle amministrazioni di comunicazione alle amministrazioni di
appartenenza degli eletti per i conseguenti appartenenza degli eletti per i conseguenti
provvedimenti. provvedimenti.
4. Le regioni adeguano i propri ordinamenti ai 4. Le regioni adeguano i propri ordinamenti ai
principi di cui ai commi 1, 2 e 3. principi di cui ai commi 1, 2 e 3.

CAPO II CAPO II
Norme transitorie e finali Norme transitorie e finali
Art. 69 Art. 69
Norme transitorie Norme transitorie
(Art. 25, comma 4 del d.lgs n. 29 del 1993; art. (Art. 25, comma 4 del d.lgs n. 29 del 1993; art.
50, comma 14 del d.lgs n. 29 del 1993, come 50, comma 14 del d.lgs n. 29 del 1993, come
sostituito prima dall'art. 17 del d.lgs n. 470 del sostituito prima dall'art. 17 del d.lgs n. 470 del
1993 e poi dall'art. 2 del d.lgs n. 396 del 1997; 1993 e poi dall'art. 2 del d.lgs n. 396 del 1997;
art. 72, commi 1 e 4 del d.lgs n. 29 del 1993, art. 72, commi 1 e 4 del d.lgs n. 29 del 1993,
come sostituiti dall'art. 36 del d.lgs n. 546 del come sostituiti dall'art. 36 del d.lgs n. 546 del
1993; art. 73, comma 2 del d.lgs n. 29 del 1993, 1993; art. 73, comma 2 del d.lgs n. 29 del 1993,
come sostituito dall'art. 37 del d.lgs n. 546 del come sostituito dall'art. 37 del d.lgs n. 546 del
1993; art. 28, comma 2 del d.lgs n. 80 del 1998; 1993; art. 28, comma 2 del d.lgs n. 80 del 1998;
art. 45, commi 5, 9, 17 e 25 del d.lgs n. 80 del art. 45, commi 5, 9, 17 e 25 del d.lgs n. 80 del
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1998, come modificati dall'art. 22, comma 6 del 1998, come modificati dall'art. 22, comma 6 del
d.lgs n. 387 del 1998; art. 24, comma 3 del d.lgs d.lgs n. 387 del 1998; art. 24, comma 3 del d.lgs
n.387 del 1998) n.387 del 1998)
1. Salvo che per le materie di cui all'articolo 2, 1. Salvo che per le materie di cui all'articolo 2,
comma 1, lettera c), della legge 23 ottobre comma 1, lettera c), della legge 23 ottobre
1992, n. 421, gli accordi sindacali recepiti in 1992, n. 421, gli accordi sindacali recepiti in
decreti del Presidente della Repubblica in base decreti del Presidente della Repubblica in base
alla legge 29 marzo 1983, n. 93, e le norme alla legge 29 marzo 1983, n. 93, e le norme
generali e speciali del pubblico impiego, vigenti generali e speciali del pubblico impiego, vigenti
alla data del 13 gennaio 1994 e non abrogate, alla data del 13 gennaio 1994 e non abrogate,
costituiscono, limitatamente agli istituti del costituiscono, limitatamente agli istituti del
rapporto di lavoro, la disciplina di cui all'articolo rapporto di lavoro, la disciplina di cui all'articolo
2, comma 2. Tali disposizioni sono inapplicabili a 2, comma 2. Tali disposizioni sono inapplicabili a
seguito della stipulazione dei contratti collettivi seguito della stipulazione dei contratti collettivi
del quadriennio 1994-1997, in relazione ai del quadriennio 1994-1997, in relazione ai
soggetti e alle materie dagli stessi contemplati. soggetti e alle materie dagli stessi contemplati.
Tali disposizioni cessano in ogni caso di produrre Tali disposizioni cessano in ogni caso di produrre
effetti dal momento della sottoscrizione, per effetti dal momento della sottoscrizione, per
ciascun ambito di riferimento, dei contratti ciascun ambito di riferimento, dei contratti
collettivi del quadriennio 1998-2001 (1). collettivi del quadriennio 1998-2001 (1).
2. In attesa di una nuova regolamentazione 2. In attesa di una nuova regolamentazione
contrattuale della materia, resta ferma per i contrattuale della materia, resta ferma per i
dipendenti di cui all'articolo 2, comma 2, la dipendenti di cui all'articolo 2, comma 2, la
disciplina vigente in materia di trattamento di disciplina vigente in materia di trattamento di
fine rapporto. fine rapporto.
3. Il personale delle qualifiche ad esaurimento di 3. Il personale delle qualifiche ad esaurimento di
cui agli art. 60 e 61 del decreto del Presidente cui agli art. 60 e 61 del decreto del Presidente
della Repubblica 30 giugno 1972, n. 748, e della Repubblica 30 giugno 1972, n. 748, e
successive modificazioni ed integrazioni, e quello successive modificazioni ed integrazioni, e quello
di cui all'articolo 15 della legge 9 marzo 1989, n. di cui all'articolo 15 della legge 9 marzo 1989, n.
88, i cui ruoli sono contestualmente soppressi 88, i cui ruoli sono contestualmente soppressi
dalla data del 21 febbraio 1993, conserva le dalla data del 21 febbraio 1993, conserva le
qualifiche ad personam. A tale personale sono qualifiche ad personam. A tale personale sono
attribuite funzioni vicarie del dirigente e funzioni attribuite funzioni vicarie del dirigente e funzioni
di direzione di uffici di particolare rilevanza non di direzione di uffici di particolare rilevanza non
riservati al dirigente, nonché compiti di studio, riservati al dirigente, nonché compiti di studio,
ricerca, ispezione e vigilanza ad esse delegati dal ricerca, ispezione e vigilanza ad esse delegati dal
dirigente. Il trattamento economico è definito dirigente. Il trattamento economico è definito
tramite il relativo contratto collettivo (2). tramite il relativo contratto collettivo (2).
4. La disposizione di cui all'art. 56, comma 1, si 4. La disposizione di cui all'art. 56, comma 1, si
applica, per ciascun ambito di riferimento a far applica, per ciascun ambito di riferimento a far
data dalla entrata in vigore dei contratti collettivi data dalla entrata in vigore dei contratti collettivi
del quadriennio contrattuale 1998-2001. del quadriennio contrattuale 1998-2001.
5. Le disposizioni di cui all'art. 22, commi 17 e 5. Le disposizioni di cui all'art. 22, commi 17 e
18, della legge 29 dicembre 1994, n. 724, 18, della legge 29 dicembre 1994, n. 724,
continuano ad applicarsi alle amministrazioni che continuano ad applicarsi alle amministrazioni che
non hanno ancora provveduto alla non hanno ancora provveduto alla
determinazione delle dotazioni organiche previa determinazione delle dotazioni organiche previa
rilevazione dei carichi di lavoro. rilevazione dei carichi di lavoro.
6. Con riferimento ai rapporti di lavoro di cui 6. Con riferimento ai rapporti di lavoro di cui
all'art. 2, comma 3, del presente decreto, non si all'art. 2, comma 3, del presente decreto, non si
applica l'art. 199 del decreto del Presidente della applica l'art. 199 del decreto del Presidente della
Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3. Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3.
7. Sono attribuite al giudice ordinario, in 7. Sono attribuite al giudice ordinario, in
funzione di giudice del lavoro, le controversie di funzione di giudice del lavoro, le controversie di
cui all'art. 63 del presente decreto, relative a cui all'art. 63 del presente decreto, relative a
questioni attinenti al periodo del rapporto di questioni attinenti al periodo del rapporto di
lavoro successivo al 30 giugno 1998. Le lavoro successivo al 30 giugno 1998. Le
controversie relative a questioni attinenti al controversie relative a questioni attinenti al
periodo del rapporto di lavoro anteriore a tale periodo del rapporto di lavoro anteriore a tale
data restano attribuite alla giurisdizione esclusiva data restano attribuite alla giurisdizione esclusiva
del giudice amministrativo solo qualora siano del giudice amministrativo solo qualora siano
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state proposte, a pena di decadenza, entro il 15 state proposte, a pena di decadenza, entro il 15
settembre 2000. settembre 2000.
8. Fino all'entrata in vigore della nuova disciplina 8. Fino all'entrata in vigore della nuova disciplina
derivante dal contratto collettivo per il comparto derivante dal contratto collettivo per il comparto
scuola, relativo al quadriennio 1998-2001, scuola, relativo al quadriennio 1998-2001,
continuano ad applicarsi al personale della scuola continuano ad applicarsi al personale della scuola
le procedure di cui all'art. 484 del decreto le procedure di cui all'art. 484 del decreto
legislativo 16 aprile 1994, n. 297. legislativo 16 aprile 1994, n. 297.
9. Per i primi due bandi successivi alla data del 9. Per i primi due bandi successivi alla data del
22 novembre 1998, relativi alla copertura di 22 novembre 1998, relativi alla copertura di
posti riservati ai concorsi di cui all'art. 28, posti riservati ai concorsi di cui all'art. 28,
comma 2, lettera b, del presente decreto, con il comma 2, lettera b, del presente decreto, con il
regolamento governativo di cui al comma 3, del regolamento governativo di cui al comma 3, del
medesimo articolo è determinata la quota di medesimo articolo è determinata la quota di
posti per i quali sono ammessi soggetti anche se posti per i quali sono ammessi soggetti anche se
non in possesso del previsto titolo di non in possesso del previsto titolo di
specializzazione. specializzazione.
10. Sino all'applicazione dell'art. 46, comma 12, 10. Sino all'applicazione dell'art. 46, comma 12,
l'ARAN utilizza personale in posizione di comando l'ARAN utilizza personale in posizione di comando
e fuori ruolo nei limiti massimi delle tabelle e fuori ruolo nei limiti massimi delle tabelle
previste dal decreto del Presidente della previste dal decreto del Presidente della
Repubblica 25 gennaio 1994, n. 144, come Repubblica 25 gennaio 1994, n. 144, come
modificato dall'articolo 8, comma 4, della legge modificato dall'articolo 8, comma 4, della legge
15 maggio 1997, n. 127. 15 maggio 1997, n. 127.
11. In attesa di una organica normativa nella 11. In attesa di una organica normativa nella
materia, restano ferme le norme che materia, restano ferme le norme che
disciplinano, per i dipendenti delle disciplinano, per i dipendenti delle
amministrazioni pubbliche l'esercizio delle amministrazioni pubbliche l'esercizio delle
professioni per le quali sono richieste professioni per le quali sono richieste
l'abilitazione o l'iscrizione ad ordini od albi l'abilitazione o l'iscrizione ad ordini od albi
professionali. Il personale di cui all'art. 6 comma professionali. Il personale di cui all'art. 6 comma
5, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 5, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.
502, e successive modificazioni ed integrazioni, 502, e successive modificazioni ed integrazioni,
può iscriversi, se in possesso dei prescritti può iscriversi, se in possesso dei prescritti
requisiti, al relativo ordine professionale. requisiti, al relativo ordine professionale.

(1) Vedi l'articolo 1, comma 222, della legge 23 dicembre (1) Vedi l'articolo 1, comma 222, della legge 23 dicembre
2005, n. 266. 2005, n. 266.
(2) Vedi articolo 5 del D.L. 15 luglio 2002, n. 145. (2) Vedi articolo 5 del D.L. 15 luglio 2002, n. 145.
Art. 70 Art. 70
Norme finali Norme finali
(Art. 73, commi 1, 3, 4, 5 e 6-bis del d.lgs n. 29 (Art. 73, commi 1, 3, 4, 5 e 6-bis del d.lgs n. 29
del 1993, come modificati dall'art. 21 del d.lgs n. del 1993, come modificati dall'art. 21 del d.lgs n.
470 del 1993, successivamente sostituiti dall'art. 470 del 1993, successivamente sostituiti dall'art.
37 del d.lgs n. 546 del 1993 e modificati dall'art. 37 del d.lgs n. 546 del 1993 e modificati dall'art.
9, comma 2 del d.lgs n. 396 del 1997, dall'art. 9, comma 2 del d.lgs n. 396 del 1997, dall'art.
45, comma 4 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art. 45, comma 4 del d.lgs n. 80 del 1998 e dall'art.
20 del d.lgs n. 387 del 1998; art. 45, commi 1, 20 del d.lgs n. 387 del 1998; art. 45, commi 1,
2, 7, 10, 11, 21, 22 e 23 del d.lgs n. 80 del 2, 7, 10, 11, 21, 22 e 23 del d.lgs n. 80 del
1998, come modificati dall'art. 22, comma 6 del 1998, come modificati dall'art. 22, comma 6 del
d.lgs n. 387 del 1998, dall'art. 89 della legge n. d.lgs n. 387 del 1998, dall'art. 89 della legge n.
342 del 2000 e dall'art. 51, comma 13, della 342 del 2000 e dall'art. 51, comma 13, della
legge n. 388 del 2000) legge n. 388 del 2000)
1. Restano salve per la regione Valle d'Aosta le 1. Restano salve per la regione Valle d'Aosta le
competenze in materia, le norme di attuazione e competenze in materia, le norme di attuazione e
la disciplina sul bilinguismo. Restano comunque la disciplina sul bilinguismo. Restano comunque
salve, per la provincia autonoma di Bolzano, le salve, per la provincia autonoma di Bolzano, le
competenze in materia, le norme di attuazione, competenze in materia, le norme di attuazione,
la disciplina vigente sul bilinguismo e la riserva la disciplina vigente sul bilinguismo e la riserva
proporzionale di posti nel pubblico impiego. proporzionale di posti nel pubblico impiego.
2. Restano ferme le disposizioni di cui al titolo 2. Restano ferme le disposizioni di cui al titolo
IV, capo II del decreto legislativo 18 agosto IV, capo II del decreto legislativo 18 agosto
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2000, n. 267, riguardanti i segretari comunali e 2000, n. 267, riguardanti i segretari comunali e
provinciali, e alla legge 7 marzo 1986, n. 65 - provinciali, e alla legge 7 marzo 1986, n. 65 -
esclusi gli articoli 10 e 13 - sull'ordinamento esclusi gli articoli 10 e 13 - sull'ordinamento
della Polizia municipale. Per il personale della Polizia municipale. Per il personale
disciplinato dalla stessa legge 7 marzo 1986, n. disciplinato dalla stessa legge 7 marzo 1986, n.
65 il trattamento economico e normativo è 65 il trattamento economico e normativo è
definito nei contratti collettivi previsti dal definito nei contratti collettivi previsti dal
presente decreto, nonché, per i segretari presente decreto, nonché, per i segretari
comunali e provinciali, dall'art. 11, comma 8 del comunali e provinciali, dall'art. 11, comma 8 del
Decreto del Presidente della Repubblica 4 Decreto del Presidente della Repubblica 4
dicembre 1997, n. 465. dicembre 1997, n. 465.
3. Il rapporto di lavoro dei dipendenti degli enti 3. Il rapporto di lavoro dei dipendenti degli enti
locali è disciplinato dai contratti collettivi previsti locali è disciplinato dai contratti collettivi previsti
dal presente decreto nonché dal decreto dal presente decreto nonché dal decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267. legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
4. Le aziende e gli enti di cui alle leggi 26 4. Le aziende e gli enti di cui alle leggi 26
dicembre 1936, n. 2174, e successive dicembre 1936, n. 2174, e successive
modificazioni ed integrazioni,13 luglio 1984, n. modificazioni ed integrazioni,13 luglio 1984, n.
312, 30 maggio 1988, n.186, 11 luglio 1988, n. 312, 30 maggio 1988, n.186, 11 luglio 1988, n.
266, 31 gennaio 1992, n. 138, legge 30 266, 31 gennaio 1992, n. 138, legge 30
dicembre 1986, n. 936, decreto legislativo 25 dicembre 1986, n. 936, decreto legislativo 25
luglio 1997, n. 250, decreto legislativo 12 luglio 1997, n. 250, decreto legislativo 12
febbraio 1993, n. 39, adeguano i propri febbraio 1993, n. 39, adeguano i propri
ordinamenti ai principi di cui al titolo I. I rapporti ordinamenti ai principi di cui al titolo I. I rapporti
di lavoro dei dipendenti dei predetti enti ed di lavoro dei dipendenti dei predetti enti ed
aziende nonché della Cassa depositi e prestiti aziende nonché della Cassa depositi e prestiti
articoli 2, comma 2, all'articolo 8, comma 2 ed articoli 2, comma 2, all'articolo 8, comma 2 ed
all'articolo 60, comma 3. Le predette aziende o all'articolo 60, comma 3. [Le predette aziende
enti sono rappresentati dall'ARAN ai fini della o enti sono rappresentati dall'ARAN ai fini
stipulazione dei contratti collettivi che li della stipulazione dei contratti collettivi che
riguardano. Il potere di indirizzo e le altre li riguardano. Il potere di indirizzo e le altre
competenze inerenti alla contrattazione collettiva competenze inerenti alla contrattazione
sono esercitati dalle aziende ed enti predetti e collettiva sono esercitati dalle aziende ed
della Cassa depositi e prestiti di intesa con il enti predetti e della Cassa depositi e prestiti
Presidente del Consiglio dei ministri, che la di intesa con il Presidente del Consiglio dei
esprime tramite il Ministro per la funzione ministri, che la esprime tramite il Ministro
pubblica, ai sensi dell' articolo 41, comma 2. La per la funzione pubblica, ai sensi dell'
certificazione dei costi contrattuali al fine della articolo 41, comma 2. La certificazione dei
verifica della compatibilità con gli strumenti di costi contrattuali al fine della verifica della
programmazione e bilancio avviene con le compatibilità con gli strumenti di
procedure dell'articolo 47 (1). programmazione e bilancio avviene con le
5. Le disposizioni di cui all'articolo 7 del decreto- procedure dell'articolo 47] (1).
legge 19 settembre 1992, n. 384, convertito, con 5. Le disposizioni di cui all'articolo 7 del decreto-
modificazioni, dalla legge 14 novembre 1992, n. legge 19 settembre 1992, n. 384, convertito, con
438, vanno interpretate nel senso che le modificazioni, dalla legge 14 novembre 1992, n.
medesime, salvo quelle di cui al comma 7, non si 438, vanno interpretate nel senso che le
riferiscono al personale di cui al decreto medesime, salvo quelle di cui al comma 7, non si
legislativo 26 agosto 1998, n. 319. riferiscono al personale di cui al decreto
6. A decorrere dal 23 aprile 1998, le disposizioni legislativo 26 agosto 1998, n. 319.
che conferiscono agli organi di governo 6. A decorrere dal 23 aprile 1998, le disposizioni
l'adozione di atti di gestione e di atti o che conferiscono agli organi di governo
provvedimenti amministrativi di cui all'articolo 4, l'adozione di atti di gestione e di atti o
comma 2, del presente decreto, si intendono nel provvedimenti amministrativi di cui all'articolo 4,
senso che la relativa competenza spetta ai comma 2, del presente decreto, si intendono nel
dirigenti. senso che la relativa competenza spetta ai
7. A decorrere dal 23 aprile 1998, le disposizioni dirigenti.
vigenti a tale data, contenute in leggi, 7. A decorrere dal 23 aprile 1998, le disposizioni
regolamenti, contratti collettivi o provvedimenti vigenti a tale data, contenute in leggi,
amministrativi riferite ai dirigenti generali si regolamenti, contratti collettivi o provvedimenti
intendono riferite ai dirigenti di uffici dirigenziali amministrativi riferite ai dirigenti generali si
generali. intendono riferite ai dirigenti di uffici dirigenziali
8. Le disposizioni del presente decreto si generali.
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applicano al personale della scuola. Restano 8. Le disposizioni del presente decreto si


ferme le disposizioni di cui all'articolo 21 della applicano al personale della scuola. Restano
legge 15 marzo 1997, n. 59 e del decreto ferme le disposizioni di cui all'articolo 21 della
legislativo 12 febbraio 1993, n. 35. Sono fatte legge 15 marzo 1997, n. 59 e del decreto
salve le procedure di reclutamento del personale legislativo 12 febbraio 1993, n. 35. Sono fatte
della scuola di cui al decreto legislativo 16 aprile salve le procedure di reclutamento del personale
1994, n. 297 e successive modificazioni ed della scuola di cui al decreto legislativo 16 aprile
integrazioni. 1994, n. 297 e successive modificazioni ed
9. Per il personale della carriera prefettizia di cui integrazioni.
all'art. 3, comma 1, del presente decreto, gli 9. Per il personale della carriera prefettizia di cui
istituti della partecipazione sindacale di cui all'art. 3, comma 1, del presente decreto, gli
all'articolo 9 del medesimo decreto sono istituti della partecipazione sindacale di cui
disciplinati attraverso apposito regolamento all'articolo 9 del medesimo decreto sono
emanato ai sensi dell'art. 17 della legge 23 disciplinati attraverso apposito regolamento
agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni emanato ai sensi dell'art. 17 della legge 23
ed integrazioni (2). agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni
10. I limiti di cui all'articolo 19, comma 6, del ed integrazioni (2).
presente decreto non si applicano per la nomina 10. I limiti di cui all'articolo 19, comma 6, del
dei direttori degli Enti parco nazionale. presente decreto non si applicano per la nomina
11. Le disposizioni in materia di mobilità di cui dei direttori degli Enti parco nazionale.
agli articoli 30 e seguenti del presente decreto 11. Le disposizioni in materia di mobilità di cui
non si applicano al personale del Corpo nazionale agli articoli 30 e seguenti del presente decreto
dei vigili del fuoco. non si applicano al personale del Corpo nazionale
12. In tutti i casi, anche se previsti da normative dei vigili del fuoco.
speciali, nei quali enti pubblici territoriali, enti 12. In tutti i casi, anche se previsti da normative
pubblici non economici o altre amministrazioni speciali, nei quali enti pubblici territoriali, enti
pubbliche, dotate di autonomia finanziaria sono pubblici non economici o altre amministrazioni
tenute ad autorizzare la utilizzazione da parte di pubbliche, dotate di autonomia finanziaria sono
altre pubbliche amministrazioni di proprio tenute ad autorizzare la utilizzazione da parte di
personale, in posizione di comando, di fuori altre pubbliche amministrazioni di proprio
ruolo, o in altra analoga posizione, personale, in posizione di comando, di fuori
l'amministrazione che utilizza il personale ruolo, o in altra analoga posizione,
rimborsa all'amministrazione di appartenenza l'amministrazione che utilizza il personale
l'onere relativo al trattamento fondamentale. La rimborsa all'amministrazione di appartenenza
disposizione di cui al presente comma si applica l'onere relativo al trattamento fondamentale. La
al personale comandato, fuori ruolo o in analoga disposizione di cui al presente comma si applica
posizione presso l'ARAN a decorrere dalla al personale comandato, fuori ruolo o in analoga
completa attuazione del sistema di finanziamento posizione presso l'ARAN a decorrere dalla
previsto dall'art. 46, commi 8 e 9, del presente completa attuazione del sistema di finanziamento
decreto, accertata dall'organismo di previsto dall'art. 46, commi 8 e 9, del presente
coordinamento di cui all'art. 41, comma 6 del decreto, accertata dall'organismo di
medesimo decreto. Il trattamento economico coordinamento di cui all'art. 41, comma 6 del
complessivo del personale inserito nel ruolo medesimo decreto. Il trattamento economico
provvisorio ad esaurimento del Ministero delle complessivo del personale inserito nel ruolo
finanze istituito dall'articolo 4, comma 1, del provvisorio ad esaurimento del Ministero delle
decreto legislativo 9 luglio 1998, n. 283, in finanze istituito dall'articolo 4, comma 1, del
posizione di comando, di fuori ruolo o in altra decreto legislativo 9 luglio 1998, n. 283, in
analoga posizione, presso enti pubblici posizione di comando, di fuori ruolo o in altra
territoriali, enti pubblici non economici o altre analoga posizione, presso enti pubblici
amministrazioni pubbliche dotate di autonomia territoriali, enti pubblici non economici o altre
finanziaria, rimane a carico dell'amministrazione amministrazioni pubbliche dotate di autonomia
di appartenenza. finanziaria, rimane a carico dell'amministrazione
13. In materia di reclutamento, le pubbliche di appartenenza.
amministrazioni applicano la disciplina prevista 13. In materia di reclutamento, le pubbliche
dal decreto del Presidente della Repubblica 9 amministrazioni applicano la disciplina prevista
maggio 1994, n. 487, e successive modificazioni dal decreto del Presidente della Repubblica 9
ed integrazioni, per le parti non incompatibili con maggio 1994, n. 487, e successive modificazioni
quanto previsto dagli articoli 35 e 36, salvo che ed integrazioni, per le parti non incompatibili con
la materia venga regolata, in coerenza con i quanto previsto dagli articoli 35 e 36, salvo che
principi ivi previsti, nell'ambito dei rispettivi la materia venga regolata, in coerenza con i
ordinamenti. principi ivi previsti, nell'ambito dei rispettivi
ordinamenti.
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(1) Comma prima modificato dall'articolo 47, comma 5, della


legge 28 dicembre 2001, n. 448 e, successivamente, (1) Comma modificato dall'articolo 47, comma 5, della legge
dall'articolo 5, comma 1-bis, del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7. 28 dicembre 2001, n. 448, dall'articolo 5, comma 1-bis, del
(2) Per il regolamento relativo agli istituti di partecipazione D.L. 31 gennaio 2005, n. 7 e, successivamente dall'articolo
sindacale per il personale della carriera prefettizia vedi D.P.R. 66, comma 3, del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
20 settembre 2002, n. 247. (2) Per il regolamento relativo agli istituti di partecipazione
sindacale per il personale della carriera prefettizia vedi D.P.R.
20 settembre 2002, n. 247.
Art. 71 Art. 71
Disposizioni inapplicabili a seguito della Disposizioni inapplicabili a seguito della
sottoscrizione di contratti collettivi sottoscrizione di contratti collettivi
1. Ai sensi dell'art. 69, comma 1, secondo 1. Ai sensi dell'art. 69, comma 1, secondo
periodo, a seguito della stipulazione dei contratti periodo, a seguito della stipulazione dei contratti
collettivi per il quadriennio 1994-1997, cessano collettivi per il quadriennio 1994-1997, cessano
di produrre effetti per ciascun ambito di di produrre effetti per ciascun ambito di
riferimento le norme di cui agli allegati A) e B) al riferimento le norme di cui agli allegati A) e B) al
presente decreto, con le decorrenze ivi previste, presente decreto, con le decorrenze ivi previste,
in quanto contenenti le disposizioni in quanto contenenti le disposizioni
espressamente disapplicate dagli stessi contratti espressamente disapplicate dagli stessi contratti
collettivi. Rimangono salvi gli effetti di quanto collettivi. Rimangono salvi gli effetti di quanto
previsto dallo stesso comma 1 dell'articolo 69, previsto dallo stesso comma 1 dell'articolo 69,
con riferimento all'inapplicabilità delle norme con riferimento all'inapplicabilità delle norme
incompatibili con quanto disposto dalla incompatibili con quanto disposto dalla
contrattazione collettiva nazionale. contrattazione collettiva nazionale.
2. Per il personale delle Regioni ed autonomie 2. Per il personale delle Regioni ed autonomie
locali, cessano di produrre effetti, a seguito della locali, cessano di produrre effetti, a seguito della
stipulazione dei contratti collettivi della tornata stipulazione dei contratti collettivi della tornata
1998-2001, le norme contenute nell'allegato C), 1998-2001, le norme contenute nell'allegato C),
con le decorrenze ivi previste. con le decorrenze ivi previste.
3. Alla fine della tornata contrattuale 1998-2001 3. Alla fine della tornata contrattuale 1998-2001
per tutti i comparti ed aree di contrattazione per tutti i comparti ed aree di contrattazione
verranno aggiornati gli allegati del presente verranno aggiornati gli allegati del presente
decreto, ai sensi dell'articolo 69, comma 1, decreto, ai sensi dell'articolo 69, comma 1,
ultimo periodo. La contrattazione relativa alla ultimo periodo. La contrattazione relativa alla
tornata contrattuale 1998-2001, ai sensi tornata contrattuale 1998-2001, ai sensi
dell'articolo 2, comma 2, provvederà alla dell'articolo 2, comma 2, provvederà alla
disapplicazione espressa delle disposizioni disapplicazione espressa delle disposizioni
generali o speciali del pubblico impiego, generali o speciali del pubblico impiego,
legislative o recepite in decreto del Presidente legislative o recepite in decreto del Presidente
della Repubblica, che risulteranno incompatibili della Repubblica, che risulteranno incompatibili
con la stipula dei contratti collettivi nazionali o con la stipula dei contratti collettivi nazionali o
dei contratti quadro. dei contratti quadro.
Art. 72 Art. 72
Abrogazioni di norme Abrogazioni di norme
(Art. 74 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito (Art. 74 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito
dall'art. 38 del d.lgs n. 546 del 1993 e modificato dall'art. 38 del d.lgs n. 546 del 1993 e modificato
prima dall'art. 43, comma 2 del d.lgs n. 80 del prima dall'art. 43, comma 2 del d.lgs n. 80 del
1998 e poi dall'art. 21 del d.lgs n. 387 del 1998; 1998 e poi dall'art. 21 del d.lgs n. 387 del 1998;
art. 43, commi 1, 3, 4, 5, 6 e 7 del d.lgs n. 80 art. 43, commi 1, 3, 4, 5, 6 e 7 del d.lgs n. 80
del 1998, come modificati dall'art. 22, commi da del 1998, come modificati dall'art. 22, commi da
1 a 3 del d.lgs n. 387 del 1998; art. 28, comma 1 a 3 del d.lgs n. 387 del 1998; art. 28, comma
2 del d.lgs n. 80 del 1998) 2 del d.lgs n. 80 del 1998)
1. Sono abrogate o rimangono abrogate le 1. Sono abrogate o rimangono abrogate le
seguenti norme: seguenti norme:
a) articolo 32 del decreto del Presidente della a) articolo 32 del decreto del Presidente della
Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3; Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3;
b) capo I, titolo I, del decreto del Presidente b) capo I, titolo I, del decreto del Presidente
della Repubblica 30 giugno 1972, n. 748, e della Repubblica 30 giugno 1972, n. 748, e
successive modificazioni ed integrazioni, ad successive modificazioni ed integrazioni, ad
eccezione delle disposizioni di cui agli articoli da eccezione delle disposizioni di cui agli articoli da
4 a 12, nonché 15, 19, 21, 24 e 25, che, nei 4 a 12, nonché 15, 19, 21, 24 e 25, che, nei
limiti di rispettiva applicazione, continuano ad limiti di rispettiva applicazione, continuano ad
applicarsi al personale dirigenziale delle carriere applicarsi al personale dirigenziale delle carriere
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previste dall'art. 15, comma 1, secondo periodo previste dall'art. 15, comma 1, secondo periodo
del presente decreto, nonché le altre disposizioni del presente decreto, nonché le altre disposizioni
del medesimo decreto n. 748 del 1972 del medesimo decreto n. 748 del 1972
incompatibili con quelle del presente decreto; incompatibili con quelle del presente decreto;
c) articolo 5, commi secondo e terzo della legge c) articolo 5, commi secondo e terzo della legge
11 agosto 1973, n. 533; 11 agosto 1973, n. 533;
d) articoli 4, commi decimo, undicesimo, d) articoli 4, commi decimo, undicesimo,
dodicesimo e tredicesimo e 6 della legge 11 dodicesimo e tredicesimo e 6 della legge 11
luglio 1980, n. 312; luglio 1980, n. 312;
e) articolo 2 del decreto-legge 6 giugno 1981, n. e) articolo 2 del decreto-legge 6 giugno 1981, n.
283, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 283, convertito, con modificazioni, dalla legge 6
agosto 1981, n. 432; agosto 1981, n. 432;
f) articoli da 2 a 15, da 17 a 21, 22 a far data f) articoli da 2 a 15, da 17 a 21, 22 a far data
dalla stipulazione dei contratti collettivi per il dalla stipulazione dei contratti collettivi per il
quadriennio 1994-1997; 23, 26, comma quarto, quadriennio 1994-1997; 23, 26, comma quarto,
27, comma primo, n. 5, 28 e 30, comma terzo 27, comma primo, n. 5, 28 e 30, comma terzo
della legge 29 marzo 1983, n. 93; della legge 29 marzo 1983, n. 93;
g) legge 10 luglio 1984, n. 301, ad esclusione g) legge 10 luglio 1984, n. 301, ad esclusione
delle disposizioni che riguardano l'accesso alla delle disposizioni che riguardano l'accesso alla
qualifica di primo dirigente del Corpo forestale qualifica di primo dirigente del Corpo forestale
dello Stato; dello Stato;
h) articolo 2 della legge 8 marzo 1985, n. 72; h) articolo 2 della legge 8 marzo 1985, n. 72;
i) articoli 27 e 28 del decreto del Presidente della i) articoli 27 e 28 del decreto del Presidente della
Repubblica 8 maggio 1987, n. 266, come Repubblica 8 maggio 1987, n. 266, come
integrato dall'articolo 10 del decreto del integrato dall'articolo 10 del decreto del
Presidente della Repubblica 17 settembre 1987, Presidente della Repubblica 17 settembre 1987,
n. 494; n. 494;
j) decreto del Presidente della Repubblica 5 j) decreto del Presidente della Repubblica 5
dicembre 1987, n. 551; dicembre 1987, n. 551;
k) articolo 4, commi 3 e 4, e articolo 5 della k) articolo 4, commi 3 e 4, e articolo 5 della
legge 8 luglio 1988, n. 254: legge 8 luglio 1988, n. 254:
l) articolo 17, comma 1, lettera e), della legge 23 l) articolo 17, comma 1, lettera e), della legge 23
agosto 1988, n. 400; agosto 1988, n. 400;
m) articolo 9 della legge 9 maggio 1989, n. 168; m) articolo 9 della legge 9 maggio 1989, n. 168;
n) articoli 4, comma 9, limitatamente alla n) articoli 4, comma 9, limitatamente alla
disciplina sui contratti di lavoro riguardanti i disciplina sui contratti di lavoro riguardanti i
dipendenti delle amministrazioni, aziende ed enti dipendenti delle amministrazioni, aziende ed enti
del Servizio sanitario nazionale; e 10, comma 2 del Servizio sanitario nazionale; e 10, comma 2
della legge 30 dicembre 1991, n. della legge 30 dicembre 1991, n.
412; 412;
o) articolo 2, comma 8, del decreto-legge 11 o) articolo 2, comma 8, del decreto-legge 11
luglio 1992, n. 333, convertito, con luglio 1992, n. 333, convertito, con
modificazioni, dalla legge 8 agosto 1992, n. 359, modificazioni, dalla legge 8 agosto 1992, n. 359,
limitatamente al personale disciplinato dalla limitatamente al personale disciplinato dalla
legge 4 giugno 1985, n. 281; legge 4 giugno 1985, n. 281;
p) articolo 7, comma 1, del decreto-legge 19 p) articolo 7, comma 1, del decreto-legge 19
settembre 1992, n. 384, convertito, con settembre 1992, n. 384, convertito, con
modificazioni, dalla legge 14 novembre 1992, n. modificazioni, dalla legge 14 novembre 1992, n.
438, limitatamente al personale disciplinato dalle 438, limitatamente al personale disciplinato dalle
leggi 4 giugno 1985, n. 281 e 10 ottobre 1990, leggi 4 giugno 1985, n. 281 e 10 ottobre 1990,
n. 287; n. 287;
q) articolo 10, comma 3, del decreto legislativo q) articolo 10, comma 3, del decreto legislativo
30 dicembre 1992, n. 533; 30 dicembre 1992, n. 533;
r) articolo 10, del decreto legislativo 30 dicembre r) articolo 10, del decreto legislativo 30 dicembre
1992, n. 534; 1992, n. 534;
s) articolo 6-bis del decreto legge 18 gennaio s) articolo 6-bis del decreto legge 18 gennaio
1993, n. 9, convertito, con modificazioni, dalla 1993, n. 9, convertito, con modificazioni, dalla
legge 18 marzo 1993, n. 67; legge 18 marzo 1993, n. 67;
t) decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29; t) decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29;
u) articolo 3, commi 5, 6, 23, 27, 31 ultimo u) articolo 3, commi 5, 6, 23, 27, 31 ultimo
periodo e da 47 a 52 della legge 24 dicembre periodo e da 47 a 52 della legge 24 dicembre
1993, n. 537; 1993, n. 537;
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v) articolo 3, comma 1, lettera e), della legge 14 v) articolo 3, comma 1, lettera e), della legge 14
gennaio 1994, n. 20; gennaio 1994, n. 20;
w) decreto del Presidente del Consiglio dei w) decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 16 settembre 1994, n. 716; ministri 16 settembre 1994, n. 716;
x) articolo 2, lettere b), d) ed e) del decreto del x) articolo 2, lettere b), d) ed e) del decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 18 ottobre Presidente del Consiglio dei ministri 18 ottobre
1994, n. 692, a decorrere dalla data di 1994, n. 692, a decorrere dalla data di
attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 19 attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 19
del presente decreto; del presente decreto;
y) articolo 22, comma 15, della legge 23 y) articolo 22, comma 15, della legge 23
dicembre 1994, n. 724; dicembre 1994, n. 724;
z) decreto del Ministro per la funzione pubblica z) decreto del Ministro per la funzione pubblica
27 febbraio 1995, n. 112; 27 febbraio 1995, n. 112;
aa) decreto legislativo 4 novembre 1997, n. 396; aa) decreto legislativo 4 novembre 1997, n. 396;
bb) decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 80 ad bb) decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 80 ad
eccezione degli articoli da 33 a 42 e 45, comma eccezione degli articoli da 33 a 42 e 45, comma
18; 18;
cc) decreto legislativo 29 ottobre 1998, n. 387 cc) decreto legislativo 29 ottobre 1998, n. 387
ad eccezione degli articoli 19, commi da 8 a 18 e ad eccezione degli articoli 19, commi da 8 a 18 e
23. 23.
2. Agli adempimenti e alle procedure già previsti 2. Agli adempimenti e alle procedure già previsti
dall'art. 31 del decreto legislativo 3 febbraio dall'art. 31 del decreto legislativo 3 febbraio
1993, n. 29, e successive modificazioni e 1993, n. 29, e successive modificazioni e
integrazioni, continuano ad essere tenute le integrazioni, continuano ad essere tenute le
amministrazioni che non vi hanno ancora amministrazioni che non vi hanno ancora
provveduto alla data di entrata in vigore del provveduto alla data di entrata in vigore del
presente decreto. presente decreto.
3. A far data dalla stipulazione dei contratti 3. A far data dalla stipulazione dei contratti
collettivi per il quadriennio 1994-1997, per collettivi per il quadriennio 1994-1997, per
ciascun ambito di riferimento, sono abrogate ciascun ambito di riferimento, sono abrogate
tutte le disposizioni in materia di sanzioni tutte le disposizioni in materia di sanzioni
disciplinari per i pubblici impiegati incompatibili disciplinari per i pubblici impiegati incompatibili
con le disposizioni del presente decreto. con le disposizioni del presente decreto.
4. A far data dalla stipulazione dei contratti 4. A far data dalla stipulazione dei contratti
collettivi per il quadriennio 1994-1997, per collettivi per il quadriennio 1994-1997, per
ciascun ambito di riferimento, ai dipendenti di cui ciascun ambito di riferimento, ai dipendenti di cui
all'art. 2, comma 2, non si applicano gli articoli all'art. 2, comma 2, non si applicano gli articoli
da 100a 123 del decreto del Presidente della da 100a 123 del decreto del Presidente della
Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, e le Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, e le
disposizioni ad essi collegate. disposizioni ad essi collegate.
5. A far data dalla entrata in vigore dei contratti 5. A far data dalla entrata in vigore dei contratti
collettivi del quadriennio 1998-2001, per ciascun collettivi del quadriennio 1998-2001, per ciascun
ambito di riferimento, cessano di produrre effetti ambito di riferimento, cessano di produrre effetti
i commi 7, 8 e 9 dell'art. 55 del presente i commi 7, 8 e 9 dell'art. 55 del presente
decreto. decreto.
6. Contestualmente alla definizione della 6. Contestualmente alla definizione della
normativa contenente la disciplina di cui all'art. normativa contenente la disciplina di cui all'art.
50, sono abrogate le disposizioni che regolano la 50, sono abrogate le disposizioni che regolano la
gestione e la fruizione delle aspettative e dei gestione e la fruizione delle aspettative e dei
permessi sindacali nelle amministrazioni permessi sindacali nelle amministrazioni
pubbliche. pubbliche.
Art. 73 Art. 73
Norma di rinvio Norma di rinvio
1. Quando leggi, regolamenti, decreti, contratti 1. Quando leggi, regolamenti, decreti, contratti
collettivi od altre norme o provvedimenti, fanno collettivi od altre norme o provvedimenti, fanno
riferimento a norme del d.lgs n. 29 del 1993 riferimento a norme del d.lgs n. 29 del 1993
ovvero del d.lgs n. 396 del 1997, del d.lgs n. 80 ovvero del d.lgs n. 396 del 1997, del d.lgs n. 80
del 1998 e d.lgs n. 387 del 1998, e fuori dai casi del 1998 e d.lgs n. 387 del 1998, e fuori dai casi
di abrogazione per incompatibilità, il riferimento di abrogazione per incompatibilità, il riferimento
si intende effettuato alle corrispondenti si intende effettuato alle corrispondenti
disposizioni del presente decreto, come riportate disposizioni del presente decreto, come riportate
da ciascun articolo. Il presente decreto, munito da ciascun articolo. Il presente decreto, munito
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del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta
ufficiale degli atti normativi della Repubblica ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di
osservarlo e di farlo osservare. osservarlo e di farlo osservare.

ALLEGATO A ALLEGATO A
(Articolo 71, comma 1) (Articolo 71, comma 1)
NORME GENERALI E SPECIALI DEL PUBBLICO NORME GENERALI E SPECIALI DEL PUBBLICO
IMPIEGO, IMPIEGO,
VIGENTI ALLA DATA DI ENTRATA IN VIGORE DEL VIGENTI ALLA DATA DI ENTRATA IN VIGORE DEL
DECRETO LEGISLATIVO N. 29 DEL 1993 DECRETO LEGISLATIVO N. 29 DEL 1993
E DEI RELATIVI DECRETI CORRETTIVI EMANATI E DEI RELATIVI DECRETI CORRETTIVI EMANATI
AI SENSI DELL'ART. 2, COMMA 5 DELLA LEGGE AI SENSI DELL'ART. 2, COMMA 5 DELLA LEGGE
23 OTTOBRE 1992, N. 421, 23 OTTOBRE 1992, N. 421,
CHE CESSANO DI PRODURRE EFFETTI A CHE CESSANO DI PRODURRE EFFETTI A
SEGUITO DELLA SOTTOSCRIZIONE DEI SEGUITO DELLA SOTTOSCRIZIONE DEI
CONTRATTI COLLETTIVI PER IL QUADRIENNIO CONTRATTI COLLETTIVI PER IL QUADRIENNIO
1994-1997 1994-1997
PER IL PERSONALE NON DIRIGENZIALE AI PER IL PERSONALE NON DIRIGENZIALE AI
SENSI DELL'ART. 69, COMMA 1, SECONDO SENSI DELL'ART. 69, COMMA 1, SECONDO
PERIODO DEL PRESENTE DECRETO. PERIODO DEL PRESENTE DECRETO.
I. Ministeri I. Ministeri
1. Dal 17 maggio 1995 (art. 43 CCNL 1994- 1. Dal 17 maggio 1995 (art. 43 CCNL 1994-
1997): 1997):
a) articoli da 12 a 17, 36, 37, da 39 a 41, 68, a) articoli da 12 a 17, 36, 37, da 39 a 41, 68,
commi da 1 a 8, 70, 71, da 78 a 87, da 91 a 99, commi da 1 a 8, 70, 71, da 78 a 87, da 91 a 99,
134, 146, commi 1, lettera d) e parte successiva, 134, 146, commi 1, lettera d) e parte successiva,
e 2, decreto del Presidente della Repubblica 10 e 2, decreto del Presidente della Repubblica 10
gennaio 1957, n. 3; gennaio 1957, n. 3;
b) articoli 18, da 30 a 34 e 61, decreto del b) articoli 18, da 30 a 34 e 61, decreto del
Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n. Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n.
686; 686;
c) art. 15, legge 11 luglio 1980, n. 312; c) art. 15, legge 11 luglio 1980, n. 312;
d) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; d) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
e) art. 8, legge 8 agosto 1985, n. 455; e) art. 8, legge 8 agosto 1985, n. 455;
f) art. 4, comma 4, decreto-legge 19 dicembre f) art. 4, comma 4, decreto-legge 19 dicembre
1984, n. 853, convertito con legge 17 dicembre 1984, n. 853, convertito con legge 17 dicembre
1985, n. 17; 1985, n. 17;
g) articolo 4, da 11 a 14, 18, 20 e 21, comma 1, g) articolo 4, da 11 a 14, 18, 20 e 21, comma 1,
lett. b), decreto Presidente della Repubblica 1° lett. b), decreto Presidente della Repubblica 1°
febbraio 1986, n. 13; febbraio 1986, n. 13;
h) art. 10, decreto del Presidente del Consiglio h) art. 10, decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri 10 giugno 1986; dei Ministri 10 giugno 1986;
i) art. 19, comma 8, legge 1° dicembre 1986, n. i) art. 19, comma 8, legge 1° dicembre 1986, n.
870; 870;
j) art. 23, comma 8, legge 30 dicembre 1986, n. j) art. 23, comma 8, legge 30 dicembre 1986, n.
936; 936;
k) articoli 13, 15, 16, 18, 19, 32 e 50, decreto k) articoli 13, 15, 16, 18, 19, 32 e 50, decreto
Presidente della Repubblica 8 maggio 1987, n. Presidente della Repubblica 8 maggio 1987, n.
266; 266;
l) art. 4, decreto-legge 28 agosto 1987, n. 356, l) art. 4, decreto-legge 28 agosto 1987, n. 356,
convertito con legge 27 ottobre 1987, n. 436; convertito con legge 27 ottobre 1987, n. 436;
m) articoli da 5 a 7, decreto Presidente della m) articoli da 5 a 7, decreto Presidente della
Repubblica 17 settembre 1987, n. 494; Repubblica 17 settembre 1987, n. 494;
n) art. 9, comma 4, decreto-legge 21 marzo n) art. 9, comma 4, decreto-legge 21 marzo
1988, n. 86, convertito con legge 20 maggio 1988, n. 86, convertito con legge 20 maggio
1988, n. 160; 1988, n. 160;
o) articoli 4, 15 e 16, decreto del Presidente della o) articoli 4, 15 e 16, decreto del Presidente della
Repubblica 23 agosto 1988, n. 395; Repubblica 23 agosto 1988, n. 395;
p) legge 22 giugno 1988, n. 221; p) legge 22 giugno 1988, n. 221;
q) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6, q) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6,
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
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17 marzo 1989, n. 117; 17 marzo 1989, n. 117;


r) art. 3, comma 1, lett. i), punto 2, legge 10 r) art. 3, comma 1, lett. i), punto 2, legge 10
ottobre 1989, n. 349; ottobre 1989, n. 349;
s) articoli 2 e 3, legge 29 dicembre 1989, n. 412; s) articoli 2 e 3, legge 29 dicembre 1989, n. 412;
t) articoli 7, 8, commi da 12 a 14; 10, 14, t) articoli 7, 8, commi da 12 a 14; 10, 14,
decreto del Presidente della Repubblica 17 decreto del Presidente della Repubblica 17
gennaio 1990, n. 44; gennaio 1990, n. 44;
u) art. 14, legge 7 agosto 1990, n. 245; u) art. 14, legge 7 agosto 1990, n. 245;
v) art. 10, commi 1 e 2, decreto-legge 29 marzo v) art. 10, commi 1 e 2, decreto-legge 29 marzo
1991, n. 108, convertito con legge 1° giugno 1991, n. 108, convertito con legge 1° giugno
1991, n. 169; 1991, n. 169;
w) art. 1, legge 25 febbraio 1992, n. 209; w) art. 1, legge 25 febbraio 1992, n. 209;
x) art. 3, comma 3, decreto-legge 4 dicembre x) art. 3, comma 3, decreto-legge 4 dicembre
1992, n. 469, convertito con legge 1° febbraio 1992, n. 469, convertito con legge 1° febbraio
1993, n. 23; 1993, n. 23;
y) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre y) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre
1993, n. 537. 1993, n. 537.
2. Dal 13 gennaio 1996 (art. 10, CCNL 2. Dal 13 gennaio 1996 (art. 10, CCNL
integrativo del 12 gennaio 1996): integrativo del 12 gennaio 1996):
a) articoli 9, commi 7 e 8; da 10 a 12, decreto a) articoli 9, commi 7 e 8; da 10 a 12, decreto
del Presidente della Repubblica 8 maggio 1987, del Presidente della Repubblica 8 maggio 1987,
n. 266. n. 266.
3. Dal 23 ottobre 1997 (art. 8, CCNL integrativo 3. Dal 23 ottobre 1997 (art. 8, CCNL integrativo
del 22 ottobre 1997): del 22 ottobre 1997):
a) articoli 10, 67, 69, 70 e 124, decreto del a) articoli 10, 67, 69, 70 e 124, decreto del
Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n.
3; 3;
b) art. 50, legge 18 marzo 1968, n. 249; b) art. 50, legge 18 marzo 1968, n. 249;
c) articoli 29 e 31, decreto del Presidente della c) articoli 29 e 31, decreto del Presidente della
Repubblica 8 maggio 1987, n. 266; Repubblica 8 maggio 1987, n. 266;
d) articolo da 14 a 16, decreto del Presidente d) articolo da 14 a 16, decreto del Presidente
della Repubblica 18 maggio 1987, n. 269; della Repubblica 18 maggio 1987, n. 269;
e) articoli 15 e 21, decreto del Presidente della e) articoli 15 e 21, decreto del Presidente della
Repubblica 4 agosto 1990, n. 335; Repubblica 4 agosto 1990, n. 335;
f) art. 1, legge 15 gennaio 1991, n. 14. f) art. 1, legge 15 gennaio 1991, n. 14.
4. Dal 27 febbraio 1998 (art. 7 CCNL integrativo 4. Dal 27 febbraio 1998 (art. 7 CCNL integrativo
del 26 febbraio 1998, relativo al personale del 26 febbraio 1998, relativo al personale
dell'amministrazione civile dell'interno): dell'amministrazione civile dell'interno):
a) articoli 9, 10 e 11, fatto salvo il disposto della a) articoli 9, 10 e 11, fatto salvo il disposto della
legge del 27 ottobre 1987, n. 801; 13, 17, 18, legge del 27 ottobre 1987, n. 801; 13, 17, 18,
limitatamente al personale della carriera di limitatamente al personale della carriera di
ragioneria; da 20 a 27 e 43, decreto del ragioneria; da 20 a 27 e 43, decreto del
Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n.
340. 340.
II. Enti pubblici non economici II. Enti pubblici non economici
1. Dal 7 luglio 1995 (art. 50 CCNL 1994-1997): 1. Dal 7 luglio 1995 (art. 50 CCNL 1994-1997):
a) articoli 8, comma 1; 9, commi 1 e 2 salvo a) articoli 8, comma 1; 9, commi 1 e 2 salvo
quanto previsto dall'art. 3, decreto del Presidente quanto previsto dall'art. 3, decreto del Presidente
della Repubblica 26 maggio 1976, n. 411, e della Repubblica 26 maggio 1976, n. 411, e
comma 3, per la parte relativa alle assenze per comma 3, per la parte relativa alle assenze per
gravidanza e puerperio e per infermità; 11, 12, gravidanza e puerperio e per infermità; 11, 12,
23, 27 e 28, legge 20 marzo 1975, n. 70; 23, 27 e 28, legge 20 marzo 1975, n. 70;
b) articoli 7 e 18, decreto del Presidente della b) articoli 7 e 18, decreto del Presidente della
Repubblica 26 maggio 1976, n. 411; Repubblica 26 maggio 1976, n. 411;
c) articoli 6, 17 e 21, decreto del Presidente della c) articoli 6, 17 e 21, decreto del Presidente della
Repubblica 16 ottobre 1979, n. 509; Repubblica 16 ottobre 1979, n. 509;
d) articoli 2 e 5, decreto del Presidente della d) articoli 2 e 5, decreto del Presidente della
Repubblica 25 giugno 1983, n. 346; Repubblica 25 giugno 1983, n. 346;
e) articoli 22 e 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; e) articoli 22 e 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
f) articoli 4, 7, 8, da 11 a 14, 18, 20 e 21, lett. f) articoli 4, 7, 8, da 11 a 14, 18, 20 e 21, lett.
b), decreto del Presidente della Repubblica 1° b), decreto del Presidente della Repubblica 1°
febbraio 1986, n. 13; febbraio 1986, n. 13;
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

g) articoli 5, commi da 1 a 7; 7, da 10 a 16 e 24, g) articoli 5, commi da 1 a 7; 7, da 10 a 16 e 24,


decreto del Presidente della Repubblica 8 maggio decreto del Presidente della Repubblica 8 maggio
1987, n. 267; 1987, n. 267;
h) art. 7, decreto del Presidente della Repubblica h) art. 7, decreto del Presidente della Repubblica
17 settembre 1987, n. 494; 17 settembre 1987, n. 494;
i) articoli 2, 4, 15 e 16, decreto del Presidente i) articoli 2, 4, 15 e 16, decreto del Presidente
della Repubblica 23 agosto 1988, n. 395; della Repubblica 23 agosto 1988, n. 395;
j) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6, j) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6,
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
17 marzo 1989, n. 117; 17 marzo 1989, n. 117;
k) articoli 5 e 13, decreto del Presidente della k) articoli 5 e 13, decreto del Presidente della
Repubblica 13 gennaio 1990, n. 43; Repubblica 13 gennaio 1990, n. 43;
l) art. 3, commi da 37 a 42, legge 24 dicembre l) art. 3, commi da 37 a 42, legge 24 dicembre
1993, n. 537. 1993, n. 537.
2. Dal 12 ottobre 1996 (art. 96 CCNL 1994-97 2. Dal 12 ottobre 1996 (art. 96 CCNL 1994-97
per il personale con qualifica dirigenziale - per il personale con qualifica dirigenziale -
sezione II): sezione II):
a) articoli 9 e 10, decreto del Presidente della a) articoli 9 e 10, decreto del Presidente della
Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3; Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3;
b) articoli 8, comma 1; 9, comma 1; commi 1, 2 b) articoli 8, comma 1; 9, comma 1; commi 1, 2
e 3, per la parte relativa alle assenze per e 3, per la parte relativa alle assenze per
gravidanza e puerperio e per infermità; 11, 12, gravidanza e puerperio e per infermità; 11, 12,
23, 27 e 28, legge 20 marzo 1975, n. 70; 23, 27 e 28, legge 20 marzo 1975, n. 70;
c) articoli 17 e 18, decreto del Presidente della c) articoli 17 e 18, decreto del Presidente della
Repubblica 26 maggio 1976, n. 411; Repubblica 26 maggio 1976, n. 411;
d) articoli 6, 17, 21, decreto del Presidente della d) articoli 6, 17, 21, decreto del Presidente della
Repubblica 16 ottobre 1979, n. 509; Repubblica 16 ottobre 1979, n. 509;
e) articoli 2 e 7, con le decorrenze di cui all'art. e) articoli 2 e 7, con le decorrenze di cui all'art.
66 ultimo periodo del contratto collettivo 66 ultimo periodo del contratto collettivo
nazionale del lavoro per il personale con qualifica nazionale del lavoro per il personale con qualifica
dirigenziale, decreto del Presidente della dirigenziale, decreto del Presidente della
Repubblica 25 giugno 1983, n. 346; Repubblica 25 giugno 1983, n. 346;
f) articoli 22 e 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; f) articoli 22 e 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
g) articoli da 11 a 14 e da 18 a 21, decreto del g) articoli da 11 a 14 e da 18 a 21, decreto del
Presidente della Repubblica 1° febbraio 1986, n. Presidente della Repubblica 1° febbraio 1986, n.
13; 13;
h) articoli 4, 5, commi da 1 a 7; 7, 9, con le h) articoli 4, 5, commi da 1 a 7; 7, 9, con le
decorrenze di cui all'art. 66, ultimo periodo del decorrenze di cui all'art. 66, ultimo periodo del
contratto collettivo nazionale del lavoro, per il contratto collettivo nazionale del lavoro, per il
personale con qualifica dirigenziale; da 10 a 16 e personale con qualifica dirigenziale; da 10 a 16 e
24 decreto del Presidente della Repubblica 8 24 decreto del Presidente della Repubblica 8
maggio 1987, n. 267; maggio 1987, n. 267;
i) articoli 7 e 10, decreto del Presidente della i) articoli 7 e 10, decreto del Presidente della
Repubblica 17 settembre 1987, n. 494; Repubblica 17 settembre 1987, n. 494;
j) articoli 2, 4 e 15, decreto del Presidente della j) articoli 2, 4 e 15, decreto del Presidente della
Repubblica 23 agosto 1988, n. 395; Repubblica 23 agosto 1988, n. 395;
k) articoli 1, da 3 a 5, 12 e 13, decreto del k) articoli 1, da 3 a 5, 12 e 13, decreto del
Presidente della Repubblica 13 gennaio 1990, n. Presidente della Repubblica 13 gennaio 1990, n.
43; 43;
l) art. 17, decreto del Presidente della Repubblica l) art. 17, decreto del Presidente della Repubblica
9 maggio 1994, n. 487; 9 maggio 1994, n. 487;
m) art. 3, commi da 37 a 42, legge 24 dicembre m) art. 3, commi da 37 a 42, legge 24 dicembre
1993, n. 537. 1993, n. 537.
III. Regioni ed autonomie locali III. Regioni ed autonomie locali
1. Dal 7 luglio 1995 (art. 47 CCNL 1994-1997): 1. Dal 7 luglio 1995 (art. 47 CCNL 1994-1997):
a) articoli da 12 a 17, 37, 68, commi da 1 a 7; a) articoli da 12 a 17, 37, 68, commi da 1 a 7;
70 e 71, decreto del Presidente della Repubblica 70 e 71, decreto del Presidente della Repubblica
10 gennaio 1957, n. 3; 10 gennaio 1957, n. 3;
b) articoli da 30 a 34, decreto del Presidente b) articoli da 30 a 34, decreto del Presidente
della Repubblica 3 maggio 1957, n. 686; della Repubblica 3 maggio 1957, n. 686;
c) art. 9, decreto del Presidente della Repubblica c) art. 9, decreto del Presidente della Repubblica
11 novembre 1980, n. 810; 11 novembre 1980, n. 810;
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

d) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; d) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
e) articoli 7, 8, da 17 a 19, decreto del e) articoli 7, 8, da 17 a 19, decreto del
Presidente della Repubblica 25 giugno 1983, n. Presidente della Repubblica 25 giugno 1983, n.
347 ; 347 ;
f) articoli 4, 11, da 18 a 21, decreto del f) articoli 4, 11, da 18 a 21, decreto del
Presidente della Repubblica 1° febbraio 1986, n. Presidente della Repubblica 1° febbraio 1986, n.
13; 13;
g) articoli 2, 4, lett. a), comma 1 e lett. b), g) articoli 2, 4, lett. a), comma 1 e lett. b),
commi 6 e 7; 11, commi da 1 a 11; 14, 15, da commi 6 e 7; 11, commi da 1 a 11; 14, 15, da
25 a 29, 34, comma 1, lett. a) e b); 56 e 61, 25 a 29, 34, comma 1, lett. a) e b); 56 e 61,
decreto del Presidente della Repubblica 13 decreto del Presidente della Repubblica 13
maggio 1987, n. 268; maggio 1987, n. 268;
h) articoli 4 e 16, decreto del Presidente della h) articoli 4 e 16, decreto del Presidente della
Repubblica 23 agosto 1988, n. 395; Repubblica 23 agosto 1988, n. 395;
i) art. 7, comma 6, legge 29 dicembre 1988, n. i) art. 7, comma 6, legge 29 dicembre 1988, n.
554, disapplicato fino al 13 maggio 1996; 554, disapplicato fino al 13 maggio 1996;
j) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6, j) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6,
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
17 marzo 1989, n. 117; 17 marzo 1989, n. 117;
k) articoli 1 e 5, decreto del Presidente del k) articoli 1 e 5, decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri 30 marzo 1988, n. 127; Consiglio dei Ministri 30 marzo 1988, n. 127;
l) articoli 3 e 4, 5, con effetto dal 1° gennaio l) articoli 3 e 4, 5, con effetto dal 1° gennaio
1996; 6, con effetto dal 1° gennaio 1996; 16, da 1996; 6, con effetto dal 1° gennaio 1996; 16, da
30 a 32, da 43 a 47, decreto del Presidente della 30 a 32, da 43 a 47, decreto del Presidente della
Repubblica 3 agosto 1990, n. 333; Repubblica 3 agosto 1990, n. 333;
m) art. 51, commi 9 e 10, legge 8 giugno 1990, m) art. 51, commi 9 e 10, legge 8 giugno 1990,
n. 142; n. 142;
n) articolo 3, commi 23 e da 37 a 41, legge 24 n) articolo 3, commi 23 e da 37 a 41, legge 24
dicembre 1993, n. 537. dicembre 1993, n. 537.
2. Dal 14 maggio 1996 (art. 10 del CCNL 2. Dal 14 maggio 1996 (art. 10 del CCNL
integrativo del 13 maggio 1996): integrativo del 13 maggio 1996):
a) art. 124, decreto del Presidente della a) art. 124, decreto del Presidente della
Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3; Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3;
b) art. 25, decreto del Presidente della b) art. 25, decreto del Presidente della
Repubblica 25 giugno 1983 , n. 347; Repubblica 25 giugno 1983 , n. 347;
c) art. 18, decreto del Presidente della c) art. 18, decreto del Presidente della
Repubblica 3 agosto 1990 , n. 333. Repubblica 3 agosto 1990 , n. 333.
IV. Sanità IV. Sanità
1. Dal 2 settembre 1995 (art. 56 CCNL 1994- 1. Dal 2 settembre 1995 (art. 56 CCNL 1994-
1997): 1997):
a) articoli da 12 a 17; da 37 a 41, 67, 68, commi a) articoli da 12 a 17; da 37 a 41, 67, 68, commi
da 1 a 7; da 69 a 71, da 78 a 123, 129 e 130, da 1 a 7; da 69 a 71, da 78 a 123, 129 e 130,
decreto del Presidente della Repubblica 10 decreto del Presidente della Repubblica 10
gennaio 1957, n. 3; gennaio 1957, n. 3;
b) articoli da 30 a 34 e 61, decreto del b) articoli da 30 a 34 e 61, decreto del
Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n. Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n.
686; 686;
c) art. 7, comma 3, legge 30 dicembre 1971, n. c) art. 7, comma 3, legge 30 dicembre 1971, n.
1204, limitatamente ai primi 30 giorni di 1204, limitatamente ai primi 30 giorni di
permessi retribuiti fruibili nel primo triennio di permessi retribuiti fruibili nel primo triennio di
vita del bambino; vita del bambino;
d) articoli 9, comma 4; 14, 27, comma 1, d) articoli 9, comma 4; 14, 27, comma 1,
limitatamente alla parola "doveri"; 27, comma 4; limitatamente alla parola "doveri"; 27, comma 4;
32, 33, 37, 38, da 39 a 42, 47, 51, 52, da 54 32, 33, 37, 38, da 39 a 42, 47, 51, 52, da 54
a 58, 60, 61 e 63, ultimo comma, decreto del a 58, 60, 61 e 63, ultimo comma, decreto del
Presidente della Repubblica 20 dicembre 1979, Presidente della Repubblica 20 dicembre 1979,
n. 761; n. 761;
e) articoli 18, commi 3 e 4, 19 e 20, decreto del e) articoli 18, commi 3 e 4, 19 e 20, decreto del
Ministro della Sanità 30 gennaio 1982; Ministro della Sanità 30 gennaio 1982;
f) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; f) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
g) decreto del Presidente della Repubblica 25 g) decreto del Presidente della Repubblica 25
giugno 1983, n. 348; giugno 1983, n. 348;
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

h) articoli 4, 11, da 18 a 21, decreto del h) articoli 4, 11, da 18 a 21, decreto del
Presidente della Repubblica 1° febbraio 1986, n. Presidente della Repubblica 1° febbraio 1986, n.
13; 13;
i) articoli da 2 a 4, 11, 16, 26, 28, 29, 31, 38, i) articoli da 2 a 4, 11, 16, 26, 28, 29, 31, 38,
40, 55, 57 e 112, decreto del Presidente della 40, 55, 57 e 112, decreto del Presidente della
Repubblica 20 maggio 1987, n. 270; Repubblica 20 maggio 1987, n. 270;
j) art. 46, decreto del Presidente della j) art. 46, decreto del Presidente della
Repubblica 17 settembre 1987, n. 494; Repubblica 17 settembre 1987, n. 494;
k) decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 30 k) decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 30
marzo 1989, n. 127; marzo 1989, n. 127;
l) articolo 7, comma 6, ultimi due periodi, legge l) articolo 7, comma 6, ultimi due periodi, legge
29 dicembre 1988, n. 554; 29 dicembre 1988, n. 554;
m) art. 4, decreto del Presidente della m) art. 4, decreto del Presidente della
Repubblica 23 agosto 1988, n. 395; Repubblica 23 agosto 1988, n. 395;
n) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6, n) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6,
decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 17 decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 17
marzo 1989, n. 117; marzo 1989, n. 117;
o) articoli 1, da 3 a 7; 23, commi 1, 4 e 5; 34, o) articoli 1, da 3 a 7; 23, commi 1, 4 e 5; 34,
da 41 a 43, 46, comma 1, relativamente da 41 a 43, 46, comma 1, relativamente
all'indennità di bilinguismo e comma 2, ultimo all'indennità di bilinguismo e comma 2, ultimo
periodo; 49, comma 1, primo periodo e comma periodo; 49, comma 1, primo periodo e comma
2, per la parte riferita al medesimo periodo del 2, per la parte riferita al medesimo periodo del
comma 1 nonché commi da 3 a 7; da 50 a 52 e comma 1 nonché commi da 3 a 7; da 50 a 52 e
da 57 a 67, con effetto dal 1° gennaio 1996, da 57 a 67, con effetto dal 1° gennaio 1996,
fatto salvo quanto disposto dall'art. 47, comma 8 fatto salvo quanto disposto dall'art. 47, comma 8
del contratto collettivo nazionale del lavoro per il del contratto collettivo nazionale del lavoro per il
quale la disapplicazione dell'art. 57, lett. b) dello quale la disapplicazione dell'art. 57, lett. b) dello
stesso decreto del Presidente della Repubblica stesso decreto del Presidente della Repubblica
decorre dal 1° gennaio 1997; 68, commi da 4 a decorre dal 1° gennaio 1997; 68, commi da 4 a
7, decreto del Presidente della Repubblica 28 7, decreto del Presidente della Repubblica 28
novembre 1990, n. 384; novembre 1990, n. 384;
p) art. 3, commi 23 e da 37 a 41, legge 24 p) art. 3, commi 23 e da 37 a 41, legge 24
dicembre 1993, n. 537. dicembre 1993, n. 537.
2. Dal 2 settembre 1995 (art. 14, comma 2, e 2. Dal 2 settembre 1995 (art. 14, comma 2, e
art. 18, comma 1 CCNL del 22 maggio 1997): art. 18, comma 1 CCNL del 22 maggio 1997):
a) art. 87, del decreto del Presidente della a) art. 87, del decreto del Presidente della
Repubblica 20 maggio 1987, n. 270. Repubblica 20 maggio 1987, n. 270.
V. Istituzioni ed enti di ricerca V. Istituzioni ed enti di ricerca
1. Dall'8 ottobre 1996 (art. 55 CCNL 1994- 1. Dall'8 ottobre 1996 (art. 55 CCNL 1994-
1997): 1997):
a) articoli 9, 10, da 12 a 17, 36, 37, 39, 40, 41, a) articoli 9, 10, da 12 a 17, 36, 37, 39, 40, 41,
68, commi da 1 a 7, e 8 ad esclusione della parte 68, commi da 1 a 7, e 8 ad esclusione della parte
relativa all'equo indennizzo; 70, 71, da 78 a 87, relativa all'equo indennizzo; 70, 71, da 78 a 87,
da 91 a 99, 124, 126, 127, 129, 130, 131, 134, da 91 a 99, 124, 126, 127, 129, 130, 131, 134,
decreto del Presidente della Repubblica 10 decreto del Presidente della Repubblica 10
gennaio 1957, n. 3; gennaio 1957, n. 3;
b) articoli 14, 18, da 30 a 34 e 61, decreto del b) articoli 14, 18, da 30 a 34 e 61, decreto del
Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n. Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n.
686; 686;
c) articoli 8, comma 1, 9, commi 1 e 3, per la c) articoli 8, comma 1, 9, commi 1 e 3, per la
parte relativa alle assenze per gravidanza, parte relativa alle assenze per gravidanza,
puerperio e infermità; 11, 12, 23, 36, 39, legge puerperio e infermità; 11, 12, 23, 36, 39, legge
20 marzo 1975, n. 70; 20 marzo 1975, n. 70;
d) articoli 7, 18, 52, 53 e 65, decreto del d) articoli 7, 18, 52, 53 e 65, decreto del
Presidente della Repubblica 26 maggio 1976, n. Presidente della Repubblica 26 maggio 1976, n.
411; 411;
e) articoli 11, commi 3 e 4; 21, decreto del e) articoli 11, commi 3 e 4; 21, decreto del
Presidente della Repubblica 16 ottobre 1979, n. Presidente della Repubblica 16 ottobre 1979, n.
509; 509;
f) articoli 22 e 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; f) articoli 22 e 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
g) articoli 4, 7, 8, 11, 18, 20, commi 1, 2, 4; 21, g) articoli 4, 7, 8, 11, 18, 20, commi 1, 2, 4; 21,
lett. b), decreto del Presidente della Repubblica lett. b), decreto del Presidente della Repubblica
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

1° febbraio 1986, n. 13; 1° febbraio 1986, n. 13;


h) articoli da 3 a 6, da 9 a 11, 29 e 36, decreto h) articoli da 3 a 6, da 9 a 11, 29 e 36, decreto
del Presidente della Repubblica 28 settembre del Presidente della Repubblica 28 settembre
1987, n. 568; 1987, n. 568;
i) articoli 2 e 4, decreto del Presidente della i) articoli 2 e 4, decreto del Presidente della
Repubblica 23 agosto 1988, n. 395; Repubblica 23 agosto 1988, n. 395;
j) art. 7, commi da 2 a 6, legge 29 dicembre j) art. 7, commi da 2 a 6, legge 29 dicembre
1988, n. 554; 1988, n. 554;
k) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6, k) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6,
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
17 marzo 1989, n. 117; 17 marzo 1989, n. 117;
l) art. 1, decreto del Presidente del Consiglio dei l) art. 1, decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri, 30 marzo 1989, n. 127; Ministri, 30 marzo 1989, n. 127;
m) articoli 11, 15, 16, 17, comma 15; 21, con m) articoli 11, 15, 16, 17, comma 15; 21, con
esclusione del comma 5; 23, fatti salvi gli effetti esclusione del comma 5; 23, fatti salvi gli effetti
delle assunzioni già avvenute alla data di delle assunzioni già avvenute alla data di
stipulazione del contratto collettivo nazionale del stipulazione del contratto collettivo nazionale del
lavoro; 34, 37, 38, comma 3, 39, decreto del lavoro; 34, 37, 38, comma 3, 39, decreto del
Presidente della Repubblica 12 febbraio 1991, n. Presidente della Repubblica 12 febbraio 1991, n.
171; 171;
n) articolo 3, commi da 37 a 41, legge 24 n) articolo 3, commi da 37 a 41, legge 24
dicembre 1993, n. 537. dicembre 1993, n. 537.
VI. Scuola VI. Scuola
1. Dal 5 agosto 1995 (art. 82 CCNL 1994-97): 1. Dal 5 agosto 1995 (art. 82 CCNL 1994-97):
a) art. 39, regio decreto 30 aprile 1924, n. 965; a) art. 39, regio decreto 30 aprile 1924, n. 965;
b) articolo 350, regio decreto 26 aprile 1928, n. b) articolo 350, regio decreto 26 aprile 1928, n.
1297; 1297;
c) art. 2, comma 1, decreto legislativo n. 576 del c) art. 2, comma 1, decreto legislativo n. 576 del
1948; 1948;
d) articoli 12, da 13 a 17, solo con riferimento al d) articoli 12, da 13 a 17, solo con riferimento al
personale ATA, da 14 a 17, 37, 39, 40, comma personale ATA, da 14 a 17, 37, 39, 40, comma
1; 68, comma 7; 70, 71, solo con riferimento al 1; 68, comma 7; 70, 71, solo con riferimento al
personale ATA; da 78 a 87, da 91 a 99, da 100 a personale ATA; da 78 a 87, da 91 a 99, da 100 a
123 e 134, decreto del Presidente della 123 e 134, decreto del Presidente della
Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3; Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3;
e) articoli da 30 a 34 e 61, decreto del e) articoli da 30 a 34 e 61, decreto del
Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n. Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n.
686; 686;
f) art. 28, legge 15 novembre 1973, n. 734; f) art. 28, legge 15 novembre 1973, n. 734;
g) articoli 60, commi da 1 a 10; 88, commi 1 e g) articoli 60, commi da 1 a 10; 88, commi 1 e
3, decreto del Presidente della Repubblica 31 3, decreto del Presidente della Repubblica 31
maggio 1974. n. 417; maggio 1974. n. 417;
h) art. 50, legge 11 luglio 1980, n. 312; h) art. 50, legge 11 luglio 1980, n. 312;
i) art. 19, legge 20 maggio 1982, n. 270; i) art. 19, legge 20 maggio 1982, n. 270;
j) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; j) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
k) art. 7, comma 15, legge 22 dicembre 1984, n. k) art. 7, comma 15, legge 22 dicembre 1984, n.
887; 887;
l) decreto del Presidente della Repubblica 7 l) decreto del Presidente della Repubblica 7
marzo 1985, n. 588; marzo 1985, n. 588;
m) articoli 4, da 18 a 20, 21, lett. b), decreto del m) articoli 4, da 18 a 20, 21, lett. b), decreto del
Presidente della Repubblica 1° febbraio 1986, n. Presidente della Repubblica 1° febbraio 1986, n.
13; 13;
n) articoli 2, comma 7; 5, con esclusione del n) articoli 2, comma 7; 5, con esclusione del
comma 2; 7, 9, 11, 12, commi 1, 5, 6 e 8; da 13 comma 2; 7, 9, 11, 12, commi 1, 5, 6 e 8; da 13
a 21, 23 e 30 decreto del Presidente della a 21, 23 e 30 decreto del Presidente della
Repubblica 10 aprile 1987, n. 209; Repubblica 10 aprile 1987, n. 209;
o) art. 67, decreto del Presidente della o) art. 67, decreto del Presidente della
Repubblica n. 494 del 1987; Repubblica n. 494 del 1987;
p) articoli 4, 11 e 16, decreto del Presidente p) articoli 4, 11 e 16, decreto del Presidente
della Repubblica 23 agosto 1988, n. 395; della Repubblica 23 agosto 1988, n. 395;
q) articoli 2, 3, commi da 1 a 5, 8 e 9; 4, commi q) articoli 2, 3, commi da 1 a 5, 8 e 9; 4, commi
1, 2 e 12; da 6 a 13, 14, commi da 1 a 6, 7, 1, 2 e 12; da 6 a 13, 14, commi da 1 a 6, 7,
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

primo periodo, da 8 a 11, 14, 18, 19 e 21; 15, primo periodo, da 8 a 11, 14, 18, 19 e 21; 15,
16, 18, 20, da 23 a 26, 28 e 29 decreto del 16, 18, 20, da 23 a 26, 28 e 29 decreto del
Presidente della Repubblica 23 agosto 1988, n. Presidente della Repubblica 23 agosto 1988, n.
399; 399;
r) articoli 1, commi 1 e 3; da 2 a6, decreto del r) articoli 1, commi 1 e 3; da 2 a6, decreto del
Presidente del Consiglio 17 marzo 1989, n. 117; Presidente del Consiglio 17 marzo 1989, n. 117;
s) articoli 3, commi 37, 38, 39, 40, 41; 4, s) articoli 3, commi 37, 38, 39, 40, 41; 4,
comma 20, legge 24 dicembre 1993, n. 537. comma 20, legge 24 dicembre 1993, n. 537.
2. Dal 2 maggio 1996 (art. 9 dell'accordo 2. Dal 2 maggio 1996 (art. 9 dell'accordo
successivo, con riguardo al personale in servizio successivo, con riguardo al personale in servizio
presso le istituzioni educative): presso le istituzioni educative):
a) articoli da 92 a 102, regio decreto 1° a) articoli da 92 a 102, regio decreto 1°
settembre 1925, n. 2009; settembre 1925, n. 2009;
b) art. 14, comma 16, decreto del Presidente b) art. 14, comma 16, decreto del Presidente
della Repubblica 23 agosto 1988, n. 399. della Repubblica 23 agosto 1988, n. 399.
VII. Università VII. Università
1. Dal 22 maggio 1996 (art. 56 del CCNL 1994- 1. Dal 22 maggio 1996 (art. 56 del CCNL 1994-
1997): 1997):
a) articoli 9, 10, da 12 a 17, 36, 37, da 39 a 41, a) articoli 9, 10, da 12 a 17, 36, 37, da 39 a 41,
68, commi da 1 a 8; 70, 71, da 78 a 87, da 91 a 68, commi da 1 a 8; 70, 71, da 78 a 87, da 91 a
99, 124, 126, 127, da 129 a 131 e 134, decreto 99, 124, 126, 127, da 129 a 131 e 134, decreto
del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957,
n. 3; n. 3;
b) articoli 14, 18, da 30 a 34 e 61, decreto del b) articoli 14, 18, da 30 a 34 e 61, decreto del
Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n. Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n.
686; 686;
c) articolo 50, legge 18 marzo 1968, n. 249; c) articolo 50, legge 18 marzo 1968, n. 249;
d) art. 5, legge 25 ottobre 1977, n. 808; d) art. 5, legge 25 ottobre 1977, n. 808;
e) articoli 15 e 170, legge 11 luglio 1980, n. e) articoli 15 e 170, legge 11 luglio 1980, n.
312; 312;
f) art. 26, decreto del Presidente della f) art. 26, decreto del Presidente della
Repubblica 11 luglio 1980, n. 382; Repubblica 11 luglio 1980, n. 382;
g) articoli 22 e 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; g) articoli 22 e 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
h) articoli 4, 7, 8, da 11 a 14, da 18 a 20 e 21, h) articoli 4, 7, 8, da 11 a 14, da 18 a 20 e 21,
lett. b), decreto del Presidente della Repubblica lett. b), decreto del Presidente della Repubblica
1° febbraio 1986, n. 13; 1° febbraio 1986, n. 13;
i) articoli 2, 23, commi da 1 a 3; 24, comma 3, i) articoli 2, 23, commi da 1 a 3; 24, comma 3,
legge 29 gennaio 1986, n. 23; legge 29 gennaio 1986, n. 23;
j) articoli da 2 a 7; 8, con la decorrenza prevista j) articoli da 2 a 7; 8, con la decorrenza prevista
nello stesso art. 56 del contratto collettivo nello stesso art. 56 del contratto collettivo
nazionale di lavoro, 9, 12, 13, 20, comma 5; 23, nazionale di lavoro, 9, 12, 13, 20, comma 5; 23,
comma 2; da 24 a 28, decreto del Presidente comma 2; da 24 a 28, decreto del Presidente
della Repubblica 28 settembre 1987, n. 567; della Repubblica 28 settembre 1987, n. 567;
k) articoli 2, 4, 15 e 16, decreto del Presidente k) articoli 2, 4, 15 e 16, decreto del Presidente
della Repubblica 23 agosto 1988, n. 395; della Repubblica 23 agosto 1988, n. 395;
l) art. 7, commi da 2 a 6, legge 29 dicembre l) art. 7, commi da 2 a 6, legge 29 dicembre
1988, n. 554; 1988, n. 554;
m) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6, m) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6,
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
del 17 marzo 1989, n. 117; del 17 marzo 1989, n. 117;
n) articolo 1, decreto del Presidente del Consiglio n) articolo 1, decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri 30 marzo 1989, n. 127; dei Ministri 30 marzo 1989, n. 127;
o) articoli 5, 7, 10, 13, commi 1 e 2; 14, 16, 18, o) articoli 5, 7, 10, 13, commi 1 e 2; 14, 16, 18,
commi 2 e 3; e 27, commi 3 4, decreto del commi 2 e 3; e 27, commi 3 4, decreto del
Presidente della Repubblica 3 agosto 1990, n. Presidente della Repubblica 3 agosto 1990, n.
319; 319;
p) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre p) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre
1993, n. 537. 1993, n. 537.
VIII. Aziende autonome VIII. Aziende autonome
1. Dal 6 aprile 1996 (art. 73 CCNL 1994-1997): 1. Dal 6 aprile 1996 (art. 73 CCNL 1994-1997):
a) articoli 10, da 12 a 17, 36, 37, 39, 40, 41, a) articoli 10, da 12 a 17, 36, 37, 39, 40, 41,
comma 1, 68, commi da 1 a 8; 70, 71, da 78 a comma 1, 68, commi da 1 a 8; 70, 71, da 78 a
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

87, da 91 a 99 e 134, decreto del Presidente 87, da 91 a 99 e 134, decreto del Presidente
della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3; della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3;
b) articoli 18, da 30 a 34 e 61, decreto del b) articoli 18, da 30 a 34 e 61, decreto del
Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n. Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n.
686; 686;
c) art. 50, legge 18 marzo 1968, n. 249; c) art. 50, legge 18 marzo 1968, n. 249;
d) art. 15, legge 11 luglio 1980, n. 312; d) art. 15, legge 11 luglio 1980, n. 312;
e) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; e) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
f) articoli 4, 11, 18, 20 e 21, decreto del f) articoli 4, 11, 18, 20 e 21, decreto del
Presidente della Repubblica 1° febbraio 1986, n. Presidente della Repubblica 1° febbraio 1986, n.
13; 13;
g) art. 10, decreto del Presidente del Consiglio g) art. 10, decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri del 10 giugno 1986; dei Ministri del 10 giugno 1986;
h) articolo 53, decreto del Presidente della h) articolo 53, decreto del Presidente della
Repubblica 17 settembre 1987, n. 494; Repubblica 17 settembre 1987, n. 494;
i) articoli da 2 a 5, 11, da 14 a 16, 27, 37 e 105, i) articoli da 2 a 5, 11, da 14 a 16, 27, 37 e 105,
lett. d), decreto del Presidente della Repubblica lett. d), decreto del Presidente della Repubblica
18 maggio 1987, n. 269; 18 maggio 1987, n. 269;
j) art. 6, legge 10 agosto 1988, n. 357; j) art. 6, legge 10 agosto 1988, n. 357;
k) articoli 4 e 16, decreto del Presidente della k) articoli 4 e 16, decreto del Presidente della
Repubblica 23 agosto 1988, n. 395; Repubblica 23 agosto 1988, n. 395;
l) art. 32, commi da 1 a 5, legge 5 dicembre l) art. 32, commi da 1 a 5, legge 5 dicembre
1988, n. 521; 1988, n. 521;
m) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6, m) articoli 1, comma 1; 2, comma 1; da 3 a 6,
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
17 marzo 1989, n. 117; 17 marzo 1989, n. 117;
n) articoli 5, 15 e 21, decreto del Presidente n) articoli 5, 15 e 21, decreto del Presidente
della Repubblica 4 agosto 1990, n. 335; della Repubblica 4 agosto 1990, n. 335;
o) articoli 3, commi 23, 37, 38, 39, 40, 4, o) articoli 3, commi 23, 37, 38, 39, 40, 4,
comma 20, legge del 24 dicembre 1993, n. 537. comma 20, legge del 24 dicembre 1993, n. 537.
IX. Enea IX. Enea
1. Dal 4 agosto 1997 (art. 79 CCNL 1994-1997): 1. Dal 4 agosto 1997 (art. 79 CCNL 1994-1997):
a) art. 3, commi da 39 a 41, legge 24 dicembre a) art. 3, commi da 39 a 41, legge 24 dicembre
1993, n. 537; 1993, n. 537;
b) articoli 1, 1-bis, 1-ter, da 2 a 19, 19-bis, 19- b) articoli 1, 1-bis, 1-ter, da 2 a 19, 19-bis, 19-
ter, 20, 20-bis, 22, da 24 a 27, da 29 a 33, da ter, 20, 20-bis, 22, da 24 a 27, da 29 a 33, da
35 a 39, 41, 42, comma 1, da 44 a 55, 57, 59, 35 a 39, 41, 42, comma 1, da 44 a 55, 57, 59,
60, da 63 a 79 del C.C.L. ENEA 31 dicembre 60, da 63 a 79 del C.C.L. ENEA 31 dicembre
1988-30 dicembre 1991; 1988-30 dicembre 1991;
c) Parte generale, allegati, appendici e codici di c) Parte generale, allegati, appendici e codici di
autoregolamentazione del diritto di sciopero autoregolamentazione del diritto di sciopero
afferenti al previgente C.C.L. ENEA 31 dicembre afferenti al previgente C.C.L. ENEA 31 dicembre
1988-30 dicembre 1991. 1988-30 dicembre 1991.

ALLEGATO B ALLEGATO B
(Articolo 71, comma 1) (Articolo 71, comma 1)
NORME GENERALI E SPECIALI DEL PUBBLICO NORME GENERALI E SPECIALI DEL PUBBLICO
IMPIEGO, VIGENTI ALLA DATA DI ENTRATA IN IMPIEGO, VIGENTI ALLA DATA DI ENTRATA IN
VIGORE DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 29 DEL VIGORE DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 29 DEL
1993 E DEI RELATIVI DECRETI CORRETTIVI 1993 E DEI RELATIVI DECRETI CORRETTIVI
EMANATI AI SENSI DELL'ART. 2, COMMA 5, EMANATI AI SENSI DELL'ART. 2, COMMA 5,
DELLA LEGGE 23 OTTOBRE 1982, N. 421, CHE DELLA LEGGE 23 OTTOBRE 1982, N. 421, CHE
CESSANO DI PRODURRE EFFETTI A SEGUITO CESSANO DI PRODURRE EFFETTI A SEGUITO
DELLA SOTTOSCRIZIONE DEI CONTRATTI DELLA SOTTOSCRIZIONE DEI CONTRATTI
COLLETTIVI PER IL QUADRIENNIO 1994-1997 COLLETTIVI PER IL QUADRIENNIO 1994-1997
PER IL PERSONALE DIRIGENZIALE AI SENSI PER IL PERSONALE DIRIGENZIALE AI SENSI
DELL'ART. 69, COMMA 1, SECONDO PERIODO DELL'ART. 69, COMMA 1, SECONDO PERIODO
DEL PRESENTE DECRETO. DEL PRESENTE DECRETO.
I. Ministeri I. Ministeri
1. Dal 10 gennaio 1997 (art. 45 CCNL 1994- 1. Dal 10 gennaio 1997 (art. 45 CCNL 1994-
1997): 1997):
a) articoli 10, 12, 36, 37, da 39 a 41, 68, commi a) articoli 10, 12, 36, 37, da 39 a 41, 68, commi
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

da 1 a 8; 70, 71, da 78 a 87, da 91 a 99 e 200, da 1 a 8; 70, 71, da 78 a 87, da 91 a 99 e 200,


decreto del Presidente della Repubblica 10 decreto del Presidente della Repubblica 10
gennaio 1957, n. 3; gennaio 1957, n. 3;
b) articoli 18, da 30 a 34, decreto del Presidente b) articoli 18, da 30 a 34, decreto del Presidente
della Repubblica 3 maggio 1957, n. 686; della Repubblica 3 maggio 1957, n. 686;
c) art. 20, da 47 a 50, decreto del Presidente c) art. 20, da 47 a 50, decreto del Presidente
della Repubblica 30 giugno 1972, n. 748; della Repubblica 30 giugno 1972, n. 748;
d) decreto del Presidente della Repubblica 22 d) decreto del Presidente della Repubblica 22
luglio 1977, n. 422; luglio 1977, n. 422;
e) articoli da 133 a 135, legge 11 luglio 1980, n. e) articoli da 133 a 135, legge 11 luglio 1980, n.
312; 312;
f) decreto-legge 27 settembre 1982, n. 681, f) decreto-legge 27 settembre 1982, n. 681,
convertito con legge 20 novembre 1982, n. 869; convertito con legge 20 novembre 1982, n. 869;
g) legge 17 aprile 1984, n. 79; g) legge 17 aprile 1984, n. 79;
h) art. 8, legge 8 agosto 1985, n. 455; h) art. 8, legge 8 agosto 1985, n. 455;
i) art. 4, comma 4, decreto-legge 19 dicembre i) art. 4, comma 4, decreto-legge 19 dicembre
1984, n. 853, convertito con legge 17 dicembre 1984, n. 853, convertito con legge 17 dicembre
1985, n. 17; 1985, n. 17;
j) articoli da 12a 14, decreto del Presidente della j) articoli da 12a 14, decreto del Presidente della
Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13; Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13;
k) art. 19, comma 8, legge 1° dicembre 1986, n. k) art. 19, comma 8, legge 1° dicembre 1986, n.
870; 870;
l) art. 23, comma 8, legge 30 dicembre 1986, n. l) art. 23, comma 8, legge 30 dicembre 1986, n.
936; 936;
m) art. 4, decreto-legge 28 agosto 1987, n. 356, m) art. 4, decreto-legge 28 agosto 1987, n. 356,
convertito con legge 27 ottobre 1987, n. 436; convertito con legge 27 ottobre 1987, n. 436;
n) art. 9, comma 4, decreto-legge 21 maggio n) art. 9, comma 4, decreto-legge 21 maggio
1988, n. 86, convertito con legge 20 maggio 1988, n. 86, convertito con legge 20 maggio
1988, n. 160; 1988, n. 160;
o) legge 22 giugno 1988, n. 221; o) legge 22 giugno 1988, n. 221;
p) art. 3, comma 1, lett. i), parte 2, legge 10 p) art. 3, comma 1, lett. i), parte 2, legge 10
ottobre 1989, n. 349; ottobre 1989, n. 349;
q) articoli 2 e 3, legge 29 dicembre 1989, n. q) articoli 2 e 3, legge 29 dicembre 1989, n.
412; 412;
r) art. 14, legge 7 agosto 1990, n. 245; r) art. 14, legge 7 agosto 1990, n. 245;
s) art. 10, commi 1 e 2, decreto-legge 29 marzo s) art. 10, commi 1 e 2, decreto-legge 29 marzo
1991, n. 108, convertito con legge 1° giugno 1991, n. 108, convertito con legge 1° giugno
1991, n. 169; 1991, n. 169;
t) art. 1, legge 25 febbraio 1992, n. 209; t) art. 1, legge 25 febbraio 1992, n. 209;
u) art. 3, comma 3, decreto-legge 4 dicembre u) art. 3, comma 3, decreto-legge 4 dicembre
1992, n. 469, convertito con legge 1° febbraio 1992, n. 469, convertito con legge 1° febbraio
1993, n. 23; 1993, n. 23;
v) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre v) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre
1993, n. 537. 1993, n. 537.
2. Dal 30 settembre 1997 (art. 15 CCNL 2. Dal 30 settembre 1997 (art. 15 CCNL
integrativo 30 settembre 1997): integrativo 30 settembre 1997):
a) art. 18, comma 2-bis, decreto legislativo 30 a) art. 18, comma 2-bis, decreto legislativo 30
dicembre 1992, n. 502. dicembre 1992, n. 502.
II. Enti pubblici non economici II. Enti pubblici non economici
1. Dal 12 ottobre 1996 (art. 50 CCNL 1994- 1. Dal 12 ottobre 1996 (art. 50 CCNL 1994-
1997): 1997):
a) articoli 9, 10, 37, 66, 68, commi da 1 a 7; 70 a) articoli 9, 10, 37, 66, 68, commi da 1 a 7; 70
e 71, decreto del Presidente della Repubblica 10 e 71, decreto del Presidente della Repubblica 10
gennaio 1957, n. 3; gennaio 1957, n. 3;
b) art. 20, decreto del Presidente della b) art. 20, decreto del Presidente della
Repubblica 30 giugno 1972, n. 748; Repubblica 30 giugno 1972, n. 748;
c) articoli 9, comma 2; 23, legge 20 marzo 1975, c) articoli 9, comma 2; 23, legge 20 marzo 1975,
n. 70; n. 70;
d) art. 4, legge 17 aprile 1984, n. 79; d) art. 4, legge 17 aprile 1984, n. 79;
e) articoli 2, 3, commi 1 e 2, decreto-legge 11 e) articoli 2, 3, commi 1 e 2, decreto-legge 11
gennaio 1985, n. 2, convertito, con gennaio 1985, n. 2, convertito, con
modificazioni, con legge 8 marzo 1985, n. 72; modificazioni, con legge 8 marzo 1985, n. 72;
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

f) articoli 5, 6, 12, commi 1 e 2; 14, 15 e 16, f) articoli 5, 6, 12, commi 1 e 2; 14, 15 e 16,
comma 1, decreto del Presidente della comma 1, decreto del Presidente della
Repubblica 5 dicembre 1987, n. 551; Repubblica 5 dicembre 1987, n. 551;
g) art. 13, comma 4, legge 9 marzo 1989, n. 88; g) art. 13, comma 4, legge 9 marzo 1989, n. 88;
h) art. 5, comma 3, decreto-legge 24 novembre h) art. 5, comma 3, decreto-legge 24 novembre
1990, n. 344, convertito con legge 23 gennaio 1990, n. 344, convertito con legge 23 gennaio
1991, n. 21; 1991, n. 21;
i) art. 3, commi da 37 a 42, legge 24 dicembre i) art. 3, commi da 37 a 42, legge 24 dicembre
1993, n. 537. 1993, n. 537.
III. Regioni ed autonomie locali III. Regioni ed autonomie locali
1. Dall'11 aprile 1996 (art. 48 CCNL 1994-1997): 1. Dall'11 aprile 1996 (art. 48 CCNL 1994-1997):
a) articoli 12, 37, 68, commi da 1 a 7; 70 e 71, a) articoli 12, 37, 68, commi da 1 a 7; 70 e 71,
decreto del Presidente della Repubblica 10 decreto del Presidente della Repubblica 10
gennaio 1957, n. 3; gennaio 1957, n. 3;
b) articoli da 30 a 34, decreto del Presidente b) articoli da 30 a 34, decreto del Presidente
della repubblica del 3 maggio 1957, n. 686; della repubblica del 3 maggio 1957, n. 686;
c) art. 9, decreto del Presidente della Repubblica c) art. 9, decreto del Presidente della Repubblica
11 novembre 1980, n. 810; 11 novembre 1980, n. 810;
d) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; d) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
e) art. 7, da 17 a 19, 25, decreto del Presidente e) art. 7, da 17 a 19, 25, decreto del Presidente
della Repubblica 25 giugno 1983, n. 347; della Repubblica 25 giugno 1983, n. 347;
f) articoli 11, da 18 a 21, decreto del Presidente f) articoli 11, da 18 a 21, decreto del Presidente
della Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13; della Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13;
g) articoli 2, 15, da 25 a 29, 34, comma 1, lett. g) articoli 2, 15, da 25 a 29, 34, comma 1, lett.
d); da 40 a 42, 56, 61 e 69, comma 1, decreto d); da 40 a 42, 56, 61 e 69, comma 1, decreto
del Presidente della Repubblica 13 maggio 1987, del Presidente della Repubblica 13 maggio 1987,
n. 268; n. 268;
h) articoli 4, 16, decreto del Presidente della h) articoli 4, 16, decreto del Presidente della
Repubblica 23 agosto 1988, n. 395; Repubblica 23 agosto 1988, n. 395;
i) art. 51, commi 9 e 10, legge 8 giugno 1990, n. i) art. 51, commi 9 e 10, legge 8 giugno 1990, n.
142, salvo che per i limitati casi di cui all'art. 46; 142, salvo che per i limitati casi di cui all'art. 46;
j) articoli 3, 4, 16, da 30 a 32, da 37 a 40, 43, j) articoli 3, 4, 16, da 30 a 32, da 37 a 40, 43,
44, 46, decreto del Presidente della Repubblica 3 44, 46, decreto del Presidente della Repubblica 3
agosto 1990, n. 333; agosto 1990, n. 333;
k) articoli 3, commi da 37 a 41, legge 24 k) articoli 3, commi da 37 a 41, legge 24
dicembre 1993, n. 537. dicembre 1993, n. 537.
IV. Sanità IV. Sanità
1. Per il personale con qualifica dirigenziale 1. Per il personale con qualifica dirigenziale
medica e veterinaria, dal 6 dicembre 1996 medica e veterinaria, dal 6 dicembre 1996
(articoli 14, comma 6, 72, comma 7, 75 CCNL (articoli 14, comma 6, 72, comma 7, 75 CCNL
1994-1997): 1994-1997):
a) articoli 12, da 37 a 41, 67, 68, commi da 1 a a) articoli 12, da 37 a 41, 67, 68, commi da 1 a
7; da 69 a 71, da 78 a 123, con l'avvertenza che 7; da 69 a 71, da 78 a 123, con l'avvertenza che
i procedimenti disciplinari in corso alla data di i procedimenti disciplinari in corso alla data di
stipulazione del contratto collettivo nazionale del stipulazione del contratto collettivo nazionale del
lavoro vengono portati a termine secondo le lavoro vengono portati a termine secondo le
norme e le procedure vigenti alla data del loro norme e le procedure vigenti alla data del loro
inizio, decreto del Presidente della Repubblica 10 inizio, decreto del Presidente della Repubblica 10
gennaio 1957, n. 3; gennaio 1957, n. 3;
b) articoli da 30 a 34, decreto del Presidente b) articoli da 30 a 34, decreto del Presidente
della Repubblica 3 maggio 1957, n. 686; della Repubblica 3 maggio 1957, n. 686;
c) art. 7, comma 3, legge 30 dicembre 1971, n. c) art. 7, comma 3, legge 30 dicembre 1971, n.
1204, limitatamente ai primi 30 giorni di assenza 1204, limitatamente ai primi 30 giorni di assenza
retribuita in ciascun anno di vita del bambino fino retribuita in ciascun anno di vita del bambino fino
al compimento del terzo anno; al compimento del terzo anno;
d) articoli 14, 16, 27, comma 4; 32, 33, 35, 37, d) articoli 14, 16, 27, comma 4; 32, 33, 35, 37,
38, 47, 51, 52, 54, 55, 56, comma a, punti 1) e 38, 47, 51, 52, 54, 55, 56, comma a, punti 1) e
2); 57, 60, 61, decreto del Presidente della 2); 57, 60, 61, decreto del Presidente della
Repubblica 20 dicembre 1979, n. 761; Repubblica 20 dicembre 1979, n. 761;
e) articoli 18 e 20, decreto del Ministro della e) articoli 18 e 20, decreto del Ministro della
sanità 30 gennaio 1982 ; sanità 30 gennaio 1982 ;
f) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; f) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
IL TESTO UNICO SUL PUBBLICO IMPIEGO COME MODIFICATO DAL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2009

g) decreto del Presidente della Repubblica 25 g) decreto del Presidente della Repubblica 25
giugno del 1983, n. 348; giugno del 1983, n. 348;
h) articoli da 18 a 21, decreto del Presidente h) articoli da 18 a 21, decreto del Presidente
della Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13; della Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13;
i) art. 69, comma 1, decreto del Presidente della i) art. 69, comma 1, decreto del Presidente della
Repubblica 13 maggio 1987, n. 268; Repubblica 13 maggio 1987, n. 268;
j) articoli 28, 29, 38, 53, 54, da 73 a 78, 80, da j) articoli 28, 29, 38, 53, 54, da 73 a 78, 80, da
82 a 90, 92, comma 8; 112, decreto del 82 a 90, 92, comma 8; 112, decreto del
Presidente della Repubblica 20 maggio 1987, n. Presidente della Repubblica 20 maggio 1987, n.
270; 270;
k) art. 4, decreto del presidente della Repubblica k) art. 4, decreto del presidente della Repubblica
23 agosto 1988, n. 395; 23 agosto 1988, n. 395;
l) articoli 38 e 43, decreto del Presidente della l) articoli 38 e 43, decreto del Presidente della
Repubblica del 3 agosto 1990, n. 333; Repubblica del 3 agosto 1990, n. 333;
m) articoli 7; da 73 a 76; 79; 86; 102; 104; m) articoli 7; da 73 a 76; 79; 86; 102; 104;
108; 109, 110, commi 1, 5 e 6; da 111 a 114, 108; 109, 110, commi 1, 5 e 6; da 111 a 114,
116, 118, 119, 123, fatto salvo quanto previsto 116, 118, 119, 123, fatto salvo quanto previsto
dall'art. 65, comma 9, del contratto collettivo dall'art. 65, comma 9, del contratto collettivo
nazionale del lavoro 1994-1997 per il quale la nazionale del lavoro 1994-1997 per il quale la
disapplicazione della leggera b) del sesto comma disapplicazione della leggera b) del sesto comma
decorre dal 1° gennaio 1997; da 124 a 132; decorre dal 1° gennaio 1997; da 124 a 132;
134,commi da 4 a 6, decreto del Presidente della 134,commi da 4 a 6, decreto del Presidente della
Repubblica 28 novembre 1990, n. 384; Repubblica 28 novembre 1990, n. 384;
n) art. 18, commi 1, lettera f) e 2-bis, eccetto n) art. 18, commi 1, lettera f) e 2-bis, eccetto
l'ultimo periodo del secondo capoverso, decreto l'ultimo periodo del secondo capoverso, decreto
legislativo 30 dicembre 1992, n. 502; legislativo 30 dicembre 1992, n. 502;
o) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre o) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre
1993, n. 537. 1993, n. 537.
2. Dal 6 agosto 1997 (art. 1, comma 14 del 2. Dal 6 agosto 1997 (art. 1, comma 14 del
CCNL del 5 agosto 1997): CCNL del 5 agosto 1997):
a) art. 9, comma 4, decreto del Presidente della a) art. 9, comma 4, decreto del Presidente della
Repubblica 20 dicembre 1979, n. 761; Repubblica 20 dicembre 1979, n. 761;
b) art. 9, comma 17, legge 20 maggio 1985, n. b) art. 9, comma 17, legge 20 maggio 1985, n.
207, limitatamente alla durata dell'incarico; 207, limitatamente alla durata dell'incarico;
c) art. 3, comma 23, legge 24 dicembre 1993, n. c) art. 3, comma 23, legge 24 dicembre 1993, n.
537. 537.
3. Per il personale con qualifica dirigenziale 3. Per il personale con qualifica dirigenziale
sanitaria professionale, tecnica, amministrativa, sanitaria professionale, tecnica, amministrativa,
dal 6 dicembre 1996 (articoli 14, comma 6, e 72 dal 6 dicembre 1996 (articoli 14, comma 6, e 72
CCNL 1994-1997): CCNL 1994-1997):
a) articoli 12, da 37 a 41, 67, 68, commi da 1 a a) articoli 12, da 37 a 41, 67, 68, commi da 1 a
7; da 69 a 71, da 78 a 123, con l'avvertenza che 7; da 69 a 71, da 78 a 123, con l'avvertenza che
i provvedimenti disciplinari in corso alla data di i provvedimenti disciplinari in corso alla data di
stipulazione del contratto collettivo nazionale del stipulazione del contratto collettivo nazionale del
lavoro vengono portati a termine secondo le lavoro vengono portati a termine secondo le
norme e le procedure vigenti alla data del loro norme e le procedure vigenti alla data del loro
inizio, decreto del Presidente della Repubblica 10 inizio, decreto del Presidente della Repubblica 10
gennaio 1957, n. 3; gennaio 1957, n. 3;
b) articoli da 30 a 34, decreto del Presidente b) articoli da 30 a 34, decreto del Presidente
della Repubblica 3 maggio 1957, n. 686; della Repubblica 3 maggio 1957, n. 686;
c) art. 7, comma 3, legge 30 dicembre 1971, n. c) art. 7, comma 3, legge 30 dicembre 1971, n.
1204, limitatamente ai primi 30 giorni di assenza 1204, limitatamente ai primi 30 giorni di assenza
retribuita in ciascun anno di vita del bambino fino retribuita in ciascun anno di vita del bambino fino
al compimento del terzo anno; al compimento del terzo anno;
d) articoli 14, 16, 27, comma 4; 32, 33, 37, 38, d) articoli 14, 16, 27, comma 4; 32, 33, 37, 38,
47, 51, 52, 54, 55, 56, comma 1, punto 1) e 2); 47, 51, 52, 54, 55, 56, comma 1, punto 1) e 2);
57, 60 e 61, decreto del Presidente della 57, 60 e 61, decreto del Presidente della
Repubblica 20 dicembre 1979, n. 761; Repubblica 20 dicembre 1979, n. 761;
e) articoli 18 e 20, decreto del Ministro della e) articoli 18 e 20, decreto del Ministro della
sanità 30 gennaio 1982; sanità 30 gennaio 1982;
f) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; f) art. 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
g) decreto del Presidente della Repubblica 25 g) decreto del Presidente della Repubblica 25
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giugno 1983, n. 348; giugno 1983, n. 348;


h) articoli da 18 a 21, decreto del Presidente h) articoli da 18 a 21, decreto del Presidente
della Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13; della Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13;
i) art. 69, comma 1, decreto del Presidente della i) art. 69, comma 1, decreto del Presidente della
Repubblica 13 maggio 1987, n. 268; Repubblica 13 maggio 1987, n. 268;
j) articoli da 2 a 4, 16, 18, 26, 28, 29, 38 e 112, j) articoli da 2 a 4, 16, 18, 26, 28, 29, 38 e 112,
decreto del Presidente della Repubblica 20 decreto del Presidente della Repubblica 20
maggio 1987, n. 270; maggio 1987, n. 270;
k) art. 4, decreto del Presidente della Repubblica k) art. 4, decreto del Presidente della Repubblica
23 agosto 1988, n. 395; 23 agosto 1988, n. 395;
l) articoli 38 e 43,decreto del Presidente della l) articoli 38 e 43,decreto del Presidente della
Repubblica 3 agosto 1990, n. 333; Repubblica 3 agosto 1990, n. 333;
m) articoli da 3 a 7,9,10 nei limiti definiti dall'art. m) articoli da 3 a 7,9,10 nei limiti definiti dall'art.
72 del contratto collettivo nazionale del lavoro; 72 del contratto collettivo nazionale del lavoro;
16, 34, 41, da 44 a 47, 53, da 57 a 67 nei limiti 16, 34, 41, da 44 a 47, 53, da 57 a 67 nei limiti
definiti dall'art. 72 del contratto collettivo definiti dall'art. 72 del contratto collettivo
nazionale del lavoro; 68, commi 4, 5 e 9; 76, nazionale del lavoro; 68, commi 4, 5 e 9; 76,
decreto del Presidente della Repubblica 28 decreto del Presidente della Repubblica 28
novembre 1990, n. 384; novembre 1990, n. 384;
n) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre n) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre
1993, n. 537; 1993, n. 537;
o) art. 18, commi 1, punto f), e 2-bis, eccetto o) art. 18, commi 1, punto f), e 2-bis, eccetto
l'ultimo periodo del secondo capoverso, decreto l'ultimo periodo del secondo capoverso, decreto
legislativo 30 dicembre 1992, n. 502. legislativo 30 dicembre 1992, n. 502.
4. Dal 6 agosto 1997 (art. 1, comma 14 del 4. Dal 6 agosto 1997 (art. 1, comma 14 del
CCNL del 5 agosto 1997): CCNL del 5 agosto 1997):
a) art. 9, comma 4, decreto del Presidente della a) art. 9, comma 4, decreto del Presidente della
Repubblica 20 dicembre 1979, n. 761; Repubblica 20 dicembre 1979, n. 761;
b) art. 7, comma 6, legge 29 dicembre 1988, n. b) art. 7, comma 6, legge 29 dicembre 1988, n.
554; 554;
c) art. 9, comma 17, legge 20 maggio 1985, n. c) art. 9, comma 17, legge 20 maggio 1985, n.
207, limitatamente alla durata dell'incarico; 207, limitatamente alla durata dell'incarico;
d) articoli 1 e 5, decreto del Presidente del d) articoli 1 e 5, decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri 30 marzo 1989, n. 127; Consiglio dei Ministri 30 marzo 1989, n. 127;
e) art. 3, comma 23, legge 24 dicembre 1983, n. e) art. 3, comma 23, legge 24 dicembre 1983, n.
537. 537.
V. Istituzioni ed enti di ricerca V. Istituzioni ed enti di ricerca
1. Dal 6 marzo 1998 (art. 80 CCNL 1994-1997): 1. Dal 6 marzo 1998 (art. 80 CCNL 1994-1997):
a) articoli 9, 10, 12, 36, 37, da 39 a 41, 68, a) articoli 9, 10, 12, 36, 37, da 39 a 41, 68,
commi da 1 a 7 e comma 8, con esclusione del commi da 1 a 7 e comma 8, con esclusione del
riferimento all'equo indennizzo; 70, 71, da 78 a riferimento all'equo indennizzo; 70, 71, da 78 a
122, 124, 126, 127, da 129 a 131, decreto del 122, 124, 126, 127, da 129 a 131, decreto del
Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n.
3; 3;
b) articoli 14 e 18, decreto del Presidente della b) articoli 14 e 18, decreto del Presidente della
Repubblica 3 maggio 1957, n. 686; Repubblica 3 maggio 1957, n. 686;
c) articoli 8, comma 1, relativamente all'obbligo c) articoli 8, comma 1, relativamente all'obbligo
di residenza; 9, commi 1 e 3; 11, 12, 23 e di residenza; 9, commi 1 e 3; 11, 12, 23 e
39,legge 20 marzo 1975, n. 70; 39,legge 20 marzo 1975, n. 70;
d) articoli 52, 53 e 65, decreto del Presidente d) articoli 52, 53 e 65, decreto del Presidente
della Repubblica 26 maggio 1976, n. 411; della Repubblica 26 maggio 1976, n. 411;
e) articoli, 11, commi 3 e 4; 17, decreto del e) articoli, 11, commi 3 e 4; 17, decreto del
Presidente della Repubblica 16 ottobre 1979, n. Presidente della Repubblica 16 ottobre 1979, n.
509; 509;
f) articoli 22 e 25, legge 29 marzo 1983, n. 93; f) articoli 22 e 25, legge 29 marzo 1983, n. 93;
g) articoli 7, 8, 18, 20, commi 1, 2 e 4; 21, g) articoli 7, 8, 18, 20, commi 1, 2 e 4; 21,
lettera b), decreto del Presidente della lettera b), decreto del Presidente della
Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13; Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13;
h) articoli 1, da 3 a 6, 9, 10, 36, decreto del h) articoli 1, da 3 a 6, 9, 10, 36, decreto del
Presidente della Repubblica 28 settembre 1987, Presidente della Repubblica 28 settembre 1987,
n. 568; n. 568;
i) articoli 2 e 4, decreto del Presidente della i) articoli 2 e 4, decreto del Presidente della
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Repubblica 23 agosto 1988, n. 395; Repubblica 23 agosto 1988, n. 395;


l) articoli 1, 11, 17, commi1 e da 5 a 13, con la l) articoli 1, 11, 17, commi1 e da 5 a 13, con la
decorrenza prevista dall'art. 80 del contratto decorrenza prevista dall'art. 80 del contratto
collettivo nazionale del lavoro; 18, commi 1, 2 e collettivo nazionale del lavoro; 18, commi 1, 2 e
5, con la decorrenza prevista dall'art. 80 del 5, con la decorrenza prevista dall'art. 80 del
contratto collettivo nazionale del lavoro e 6; 19, contratto collettivo nazionale del lavoro e 6; 19,
commi 1 e 2; 34, 38, comma 3; 39, decreto del commi 1 e 2; 34, 38, comma 3; 39, decreto del
Presidente della Repubblica del 12 febbraio 1991, Presidente della Repubblica del 12 febbraio 1991,
n. 171; n. 171;
m) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre m) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre
1993, n. 537. 1993, n. 537.
VI. Università VI. Università
1. Dal 6 febbraio 1997 (art. 50 CCNL 1994- 1. Dal 6 febbraio 1997 (art. 50 CCNL 1994-
1997): 1997):
a) articoli 9, 10, 12, 36, 37, da 39 a 41, 66, 68, a) articoli 9, 10, 12, 36, 37, da 39 a 41, 66, 68,
commi da 1 a 7; 70, 71, da 78 a 87, da 91 a commi da 1 a 7; 70, 71, da 78 a 87, da 91 a
122, 124, 126, 127, 129 e 131, decreto del 122, 124, 126, 127, 129 e 131, decreto del
Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n.
3; 3;
b) articoli 18, 30, da 31 a 34, decreto del b) articoli 18, 30, da 31 a 34, decreto del
Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n. Presidente della Repubblica 3 maggio 1957, n.
686; 686;
c) art. 20, decreto del Presidente della c) art. 20, decreto del Presidente della
Repubblica 30 giugno 1972, n. 748; Repubblica 30 giugno 1972, n. 748;
d) articoli 15, da 133 a 135, legge 11 luglio d) articoli 15, da 133 a 135, legge 11 luglio
1980, n. 312; 1980, n. 312;
e) art. 4, legge 17 aprile 1984, n. 79; e) art. 4, legge 17 aprile 1984, n. 79;
f) art. 4, legge 10 luglio 1984, n. 301; f) art. 4, legge 10 luglio 1984, n. 301;
g) articoli 2, 3, comma 2, decreto-legge 11 g) articoli 2, 3, comma 2, decreto-legge 11
gennaio 1985, n. 2, convertito con legge 8 marzo gennaio 1985, n. 2, convertito con legge 8 marzo
1985, n. 72; 1985, n. 72;
h) art. 21, decreto del Presidente della h) art. 21, decreto del Presidente della
Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13; Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13;
i) art. 1, decreto-legge 27 dicembre 1989, n. i) art. 1, decreto-legge 27 dicembre 1989, n.
413, convertito con legge 28 febbraio 1990, n. 413, convertito con legge 28 febbraio 1990, n.
37; 37;
j) art. 3, commi da 37 a 42, legge 24 dicembre j) art. 3, commi da 37 a 42, legge 24 dicembre
1993, n. 537; 1993, n. 537;
k) art. 13, decreto del Presidente del Consiglio k) art. 13, decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri 21 aprile 1994, n. 439. dei Ministri 21 aprile 1994, n. 439.
VII. Aziende autonome VII. Aziende autonome
1. Dall'11 novembre 1997 (art. 53 CCNL 1994- 1. Dall'11 novembre 1997 (art. 53 CCNL 1994-
1997): 1997):
a) articoli 10, 12, 36, 37, da 39 a 41, 68, commi a) articoli 10, 12, 36, 37, da 39 a 41, 68, commi
da 1 a 8; da 69 a 71, da 78 a 87, da 91 a 99 e da 1 a 8; da 69 a 71, da 78 a 87, da 91 a 99 e
200, con le decorrenze previste dall'art. 53, lett. 200, con le decorrenze previste dall'art. 53, lett.
h), del contratto collettivo nazionale del lavoro, h), del contratto collettivo nazionale del lavoro,
decreto del Presidente della Repubblica del 10 decreto del Presidente della Repubblica del 10
gennaio 1957, n. 3; gennaio 1957, n. 3;
b) articoli 18, da 30 a 34, decreto del Presidente b) articoli 18, da 30 a 34, decreto del Presidente
della Repubblica 3 maggio 1957, n. 686; della Repubblica 3 maggio 1957, n. 686;
c) legge 3 luglio 1970, n. 483, per la parte c) legge 3 luglio 1970, n. 483, per la parte
relativa al personale con qualifica dirigenziale; relativa al personale con qualifica dirigenziale;
d) articoli 20, da 47 a 50, decreto del Presidente d) articoli 20, da 47 a 50, decreto del Presidente
della Repubblica del 30 giugno 1972, n. 748; della Repubblica del 30 giugno 1972, n. 748;
e) decreto del Presidente della Repubblica del 22 e) decreto del Presidente della Repubblica del 22
luglio 1977, n. 422; luglio 1977, n. 422;
f) articoli da 133 a 135, legge 11 luglio 1980, n. f) articoli da 133 a 135, legge 11 luglio 1980, n.
312; 312;
g) decreto-legge 27 settembre 1982, n. 681, g) decreto-legge 27 settembre 1982, n. 681,
convertito con legge 20 novembre 1982, n. 869; convertito con legge 20 novembre 1982, n. 869;
h) art. 11, comma 3, legge 13 maggio 1983, n. h) art. 11, comma 3, legge 13 maggio 1983, n.
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197; 197;
i) legge 17 aprile 1984, n. 79; i) legge 17 aprile 1984, n. 79;
j) articoli da 12 a 14, decreto del Presidente della j) articoli da 12 a 14, decreto del Presidente della
Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13; Repubblica 1° febbraio 1986, n. 13;
k) decreto-legge 10 maggio 1986, n. 154, k) decreto-legge 10 maggio 1986, n. 154,
convertito con legge 11 luglio 1986, n. 341; convertito con legge 11 luglio 1986, n. 341;
l) art. 13, decreto-legge 4 agosto 1987, n. 325, l) art. 13, decreto-legge 4 agosto 1987, n. 325,
convertito con legge 3 ottobre 1987, n. 402; convertito con legge 3 ottobre 1987, n. 402;
m) art. 6, decreto-legge 7 settembre 1987, n. m) art. 6, decreto-legge 7 settembre 1987, n.
370, convertito con legge 4 novembre 1987, n. 370, convertito con legge 4 novembre 1987, n.
460; 460;
n) art. 9, comma 4, decreto-legge 21 marzo n) art. 9, comma 4, decreto-legge 21 marzo
1988, n. 86, convertito con legge 20 maggio 1988, n. 86, convertito con legge 20 maggio
1988, n. 160; 1988, n. 160;
o) art. 6, legge 10 agosto 1988, n. 357; o) art. 6, legge 10 agosto 1988, n. 357;
p) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre p) art. 3, commi da 37 a 41, legge 24 dicembre
1993, n. 537. 1993, n. 537.
VIII. Enea VIII. Enea
1. Dal 4 agosto 1997 (art. 90 CCNL 4 agosto 1. Dal 4 agosto 1997 (art. 90 CCNL 4 agosto
1997): 1997):
a) art. 3, commi da 39 a 41, legge 24 dicembre a) art. 3, commi da 39 a 41, legge 24 dicembre
1993, n. 537; 1993, n. 537;
b) articoli 1, 1-bis, 1-ter, da 2 a 16, 16-bis, 17, b) articoli 1, 1-bis, 1-ter, da 2 a 16, 16-bis, 17,
18, 19, 19-bis, 19-ter, 20, 20-bis, 22, da 24 a 18, 19, 19-bis, 19-ter, 20, 20-bis, 22, da 24 a
27, da 29 a 39, 41, 42, da 44 a 55, 57, 59, 60, 27, da 29 a 39, 41, 42, da 44 a 55, 57, 59, 60,
63, 64, 67, 69, 70, 75, da 77 a 79 del previgente 63, 64, 67, 69, 70, 75, da 77 a 79 del previgente
CCL ENEA 31 dicembre 1988-30 dicembre 1991; CCL ENEA 31 dicembre 1988-30 dicembre 1991;
c) Parte generale, gli allegati, e le appendici ed i c) Parte generale, gli allegati, e le appendici ed i
Codici di autoregolamentazione del diritto di Codici di autoregolamentazione del diritto di
sciopero afferenti al previgente CCL ENEA 31 sciopero afferenti al previgente CCL ENEA 31
dicembre 1988-30 dicembre 1991. dicembre 1988-30 dicembre 1991.

ALLEGATO C ALLEGATO C
(Articolo 71, comma 2) (Articolo 71, comma 2)
NORME GENERALI E SPECIALI DEL PUBBLICO NORME GENERALI E SPECIALI DEL PUBBLICO
IMPIEGO, VIGENTI ALLA DATA DI ENTRATA IN IMPIEGO, VIGENTI ALLA DATA DI ENTRATA IN
VIGORE DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 29 DEL VIGORE DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 29 DEL
1993 E DEI RELATIVI DECRETI CORRETTIVI 1993 E DEI RELATIVI DECRETI CORRETTIVI
EMANATI AI SENSI DELL'ART. 2, COMMA 5 EMANATI AI SENSI DELL'ART. 2, COMMA 5
DELLA LEGGE 23 OTTOBRE 1982, N. 421, CHE DELLA LEGGE 23 OTTOBRE 1982, N. 421, CHE
CESSANO DI PRODURRE EFFETTI A SEGUITO CESSANO DI PRODURRE EFFETTI A SEGUITO
DELLA SOTTOSCRIZIONE DEI CONTRATTI DELLA SOTTOSCRIZIONE DEI CONTRATTI
COLLETTIVI NAZIONALI PER IL QUADRIENNIO COLLETTIVI NAZIONALI PER IL QUADRIENNIO
1998-2001 PER IL PERSONALE DELLE REGIONI 1998-2001 PER IL PERSONALE DELLE REGIONI
ED AUTONOMIE LOCALI (AI SENSI DELL'ART. 69, ED AUTONOMIE LOCALI (AI SENSI DELL'ART. 69,
COMMA 1, TERZO PERIODO DEL PRESENTE COMMA 1, TERZO PERIODO DEL PRESENTE
DECRETO). DECRETO).
I. Personale non dirigenziale I. Personale non dirigenziale
1. Dal 1° aprile 1999 (art. 28 CCNL 1998-2001): 1. Dal 1° aprile 1999 (art. 28 CCNL 1998-2001):
a) articoli 10, 27, e allegato A, decreto del a) articoli 10, 27, e allegato A, decreto del
Presidente della Repubblica 25 giugno 1983, n. Presidente della Repubblica 25 giugno 1983, n.
347; 347;
b) allegato A, decreto del Presidente della b) allegato A, decreto del Presidente della
Repubblica 21 maggio 1984, n. 665; Repubblica 21 maggio 1984, n. 665;
c) articoli 10, 21, escluso comma 4, da 57 a 59, c) articoli 10, 21, escluso comma 4, da 57 a 59,
62, comma 1; 69, comma 1; 71 e 73, decreto 62, comma 1; 69, comma 1; 71 e 73, decreto
del Presidente della Repubblica 13 maggio 1987 del Presidente della Repubblica 13 maggio 1987
n. 268; n. 268;
d) articoli 22, comma 1, 33, escluso comma 5; d) articoli 22, comma 1, 33, escluso comma 5;
da 34 a 36, decreto del Presidente della da 34 a 36, decreto del Presidente della
Repubblica 3 agosto 1990, n. 333 e tabelle 1, 2 e Repubblica 3 agosto 1990, n. 333 e tabelle 1, 2 e
3 allegate; 3 allegate;
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e) articoli 16, comma 3, legge 7 agosto 1990, n. e) articoli 16, comma 3, legge 7 agosto 1990, n.
253, dalla data di effettiva attuazione del comma 253, dalla data di effettiva attuazione del comma
3, art. 21 del contratto collettivo nazionale del 3, art. 21 del contratto collettivo nazionale del
lavoro. lavoro.

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