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il Ducato

P e r i o d i c o d e l l I s t i t u t o p e r l a f o r m a z i o n e a l g i o r n a l i s m o d i U r b i n o
Quindicinale - 3 marzo 2007 - Anno 17 - Numero 2
Internet: Ducato on line - www.uniurb.it/giornalismo
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Tornano altri due appuntamenti
con il trekking urbano. Il 9 aprile,
luned di Pasquetta, si svolger la
prima delle due giornate dedica-
te alle escursioni cittadine. Il 22
aprile si replica, questa volta con
un percorso facilitato e rivolto ai
bambini, che conosceranno la
citt percorrendone le vie e le
piole
a pagina 9
Camminando
lentamente
tra le piole
Trekking urbano
Due sale in pi rispetto al 2004,
con la stessa filosofia: non rac-
chiudere la citt in una sala, ma
dare spunti a chi voglia conosce-
re i vari aspetti di Urbino. E' un
museo di idee, non di oggetti,
pensato per invitare i visitatori a
scoprire l'identit cittadina e
non fermarsi ai soliti itinerari.
Rester aperto 12 mesi all'anno
a pagina 8
Entro Pasqua
la riapertura
Museo della Citt
Piccoli gruppi crescono. Tra
concerti live nei locali, autopro-
duzione e il passaggio in sala
prove, sono sempre di pi i mu-
sicisti che si arrangiano al me-
glio per seguire la propria pas-
sione. Cos Urbino conferma il
suo amore per la musica pi va-
ria: dal rock allo ska passando
per il pop, allappello non man-
ca nessun genere
a pagina 10
E successo
per la musica
di nicchia
Band emergenti
Molti sequestri di cocaina, has-
hish ed ecstasy da parte delle
forze dell'ordine a Urbino nel-
l'ultimo periodo. Al centro di as-
sistenza per i tossicodipendenti
(SerT) per i consumatori di
eroina rappresentano sempre la
fetta pi larga dell'utenza. "Non
siamo ancora attrezzati per com-
battere la cocaina", questo il com-
mento del direttore del SerT
a pagina 5
La droga
sommersa
Inchiesta
Affitti in nero, non rende pi
Ma resistono sempre i trucchi e molte forme di comodato gratuito
Il Comune taglia lIci. Il sindaco: I vantaggi saranno per tutti
LEDITORIALE
L
Universit perde iscritti;
non da oggi, la tenden-
za costante. Erano
quasi 23 mila nellanno acca-
demico 1999-2000, saranno
meno di 17 mila questanno (i
dati non sono ancora definitivi,
ma cambieranno di poco). Ci
sono alti e bassi, non in tutte le
Facolt va allo stesso modo. Ci
sono cause oggettive, di cui
parliamo ampiamente altrove.
C persino, questanno, una
ripresa delle immatricolazioni,
che lascia bene sperare per il
futuro. C da considerare la
fase di incertezza che
lUniversit ha vissuto in questi
ultimi tre o quattro anni, e che
potrebbe avere scoraggiato
qualcuno dal venire a Urbino.
Tutto questo non deve per
illudere. La tendenza va presa
sul serio. Molto si pu fare,
avendo un po di mezzi in pi,
per la promozione e limmagi-
ne. Moltissimo per la qualit;
non perch sia bassa, anzi. Ma
perch il mondo di oggi va
veloce e ormai qualit significa
non solo stare al passo con i
tempi, ma precederli. In queste
pagine abbiamo
pi volte insistito
nel suggerire una
scelta di eccellen-
ze formative,
capace di com-
pensare lisola-
mento (non
baster la Bretella
a correggerlo)
della nostra citt.
LItalia ha poche istituzioni di alto
livello formativo; ce lo ha confer-
mato anche il recente Rapporto
Luiss, che parla di invecchiamen-
to della classe dirigente, con cui fa
il paio linvecchiamento della
classe docente universitaria.
Urbino ha tutte le
caratteristiche per
poter attrarre
ricercatori giovani
e per potersi
proiettare verso il
modello proposto
dai maggiori cen-
tri mondiali di
ricerca; parlare di
wireless campus
gi una sintesi efficace che con-
tiamo di veder esplicitata in scel-
te conseguenti. Se lUniversit si
riduce e alza il livello della sua
offerta, la citt potrebbe in teoria
soffrirne. Ma solo se si resta fermi
alla vecchia consuetudine; unof-
ferta solo stagionale di ospitalit
non sempre eccellente.
Invece anche per la citt locca-
sione di un rilancio. Pensiamo ai
dati che documentano il boom di
un turismo diverso, fatto di gente
che apprezza sempre di pi gli
antichi borghi, le ricchezze artisti-
che nascoste, la gastronomia di
tradizione e di qualit, prodotti di
nicchia spesso inimitabili.
Correre dietro agli studenti trans-
fughi da Roma o Bologna in cerca
di qualche esame facile, o ai turi-
sti di spiaggia in fuga dalla piog-
gia, non solo non pi conve-
niente ma soprattutto rischia di
diventare un suicidio.
Ogni crisi unoccasione per cre-
scere. C un solo problema:
bisogna crederci. E darsi da
fare.
LUniversit
perde iscritti:
unoccasione
per puntare
pi in alto
Dimagrire serve
per crescere
Fuori per una passeggiata, occhio alla testa
L
e proteste arrivano gi da tempo. In via Gramsci, lungo il marciapiede, un tronco dal-
bero troppo sporgente (nella foto) rappresenta un pericolo per i passanti pi distratti.
Sono gi tre volte che la proprietaria del bar vicino soccorre i malcapitati. I commercianti
si lamentano anche per la scarsa illuminazione e i marciapiedi abbandonati.
Scende l'Ici per chi affitta con
contratto a canone agevolato.
La nuova aliquota, che passa
dal 5 al 4 per mille, contenu-
ta nel bilancio comunale del
2007. Il sindaco Corbucci: "Gli
obiettivi di questa misura
sono: diminuire gli affitti in
nero e calmierare i prezzi.
Incentivando il canone con-
cordato incontro a cittadinan-
za e studenti".
I sindacati degli inquilini:
"Scelta positiva. Speriamo che
le aliquote scendano ancora
nei prossimi anni, come
successo a Pesaro e Fano.
Bene incentivare i contratti a
canone concordato ma non
abbassiamo la guardia sugli
affitti in nero. Dietro il como-
dato gratuito spesso si
nasconde una locazione
mascherata".
Soddisfazione per liniziativa
del Comune stata espressa
dagli agenti immobiliari. A
loro parere i contratti concor-
dati convengono ai proprieta-
ri, alle famiglie e agli studenti.
Il problema si pone per le case
situate dentro le mura. Molte
non soddisfano i criteri richie-
sti ed pi conveniente affit-
tare con i vecchi contratti o in
nero.
a pagina 6
il Ducato
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MASS MEDIA
ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: GIOVANNI BOGLIOLO, Rettore dell'Universit di Urbino "Carlo Bo".
Vice: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche. Consiglieri: per l'Universit: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIU-
SEPPE PAIONI; per l'Ordine: STEFANO FABRIZI, DARIO GATTAFONI, CLAUDIO SARGENTI; per la Regione Marche: PAOLA DE CRESCENTINI, SAURO BRANDONI; per
la Fnsi: GIOVANNI GIACOMINI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO
MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore: GIOVANNI MANTOVANI Coordinatori: VITTORIO ROIDI, GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI
IL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 www.uniurb.it/giornalismo; e-mail: reda-
zione.ilducato@uniurb.it Direttore responsabile: GIOVANNI MANTOVANI Stampa: Ar ti Grafiche STIBU - Urbania (PU) - 0722319431 Registrazione
Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991
E su internet infuri la crisi
La battuta darresto del governo scatena il popolo delle chat e dei newsgroup
I senatori della sinistra radicale Turigliatto e Rossi sommersi da centinaia di messaggi di protesta in rete
I forum attivati dai siti di partiti
e giornali hanno registrato
un record di partecipazione
I
ndignazione, rabbia e
delusione viaggiano nel-
la rete. Dopo la crisi di
governo gli elettori di
centro sinistra hanno
trovato in internet un
mezzo d'espressione diretto e
immediato, la possibilit di far-
si sentire.
il 21 febbraio. Il governo vie-
ne battuto al Senato, per due
voti, sulla politica estera. Al-
l'appello mancano i voti di tre
senatori a vita e di due senatori
della sinistra radicale, Franco
Turigliatto, eletto nelle liste di
Rifondazione Comunista, e
Fernando Rossi, dei Comunisti
Italiani, poi passato alla Lista
Consumatori. La Cdl chiede le
dimissioni del Presidente del
Consiglio, ricordando le parole
pronunciate dal ministro degli
Esteri D'Alema la sera prima:
"Se non c' la maggioranza si va
tutti a casa".
Sono le 14.57. Pochi minuti do-
po su Internet esplode la prote-
sta. Si discute nei forum dei siti
dei partiti politici e dei princi-
pali quotidiani nazionali, ma
anche nei diversi newsgroup
che si occupano di politica. Le
segreterie dei partiti ricevono
numerose telefonate di prote-
sta, ma soprattutto una valan-
ga di mail. Sulle pagine web del
Senato possibile procurarsi
con facilit l'indirizzo di posta
elettronica dei due senatori
dissidenti, a cui inviare i propri
messaggi. Il sito di Officina Co-
munista, l'associazione fonda-
ta da Fernando Rossi, viene
sommerso di e-mail, tanto da
dover chiudere per alcuni gior-
ni.
su internet che la rabbia e la
delusione dei cittadini trova
spazio. "Non ho veramente pa-
role vergognatevi", cos
esordisce il primo visitatore del
forum aperto da Repubblica.
Sul forum di Rifondazione Co-
munista i "compagni" si divi-
dono tra chi condanna il com-
portamento dei due senatori
dissidenti e chi lo difende.
"Perch dobbiamo essere cos
autolesionisti?" si domanda
Mattia. Ma c' chi, al contrario,
ritiene sia giusto "rispettare la
scelta coerente di Turigliatto e
difenderla dagli attacchi di chi,
strumentalmente, sta cercan-
do un capro espiatorio". Sul si-
to intervengono e rispondono
anche i dirigenti di Rifondazio-
ne.
I sostenitori del centro destra
esultano. Il sito di Forza Italia
raccoglie i messaggi dei suoi
sostenitori: "E'un momento di
gioia incontenibile", "Silvio ri-
torna, ora tocca a te".
Il forum di Repubblica "Politi-
ca estera, governo battuto" in
due giorni ha raccolto 348 pagi-
ne di messaggi, mentre quelli
su altri temi, attivi anche da pi
tempo, non vanno oltre le 43
pagine. Lo stesso vale per il fo-
rum di Rifondazione: in pochi
giorni ha registrato 494 mes-
saggi, contro le poche decine
degli altri attivati in passato.
Il dibattito sul comportamen-
to dei due dissidenti della sini-
stra radicale si estende anche
ad altri mezzi del pianeta Inter-
net, come Wikipedia e You Tu-
be. A poche ore dalle dimissio-
ni di Prodi, su Wikipedia, l'en-
ciclopedia libera, possibile
trovare le voci "Fernando Ros-
si" e "Franco Turigliatto", con
una breve biografia dei due se-
natori e il loro ruolo nei recenti
avvenimenti. Su You Tube,
possibile vedere due recenti in-
terviste a Turigliatto e uno
spezzone di Ballar, in cui vie-
ne intervistato Rossi.
Sul web non viaggiano solo le
critiche ai due senatori dissi-
denti, ma anche gli apprezza-
menti e le difese della loro azio-
ne. Lanciato da Sinistra Critica,
il movimento a cui ha aderito
Turigliatto dopo l'espulsione
dal Prc, e ripreso da siti come
Peacelink e Carta, si diffuso
sul web un appello di solidarie-
t per Turigliatto. In pochi gior-
ni sono state raggiunte oltre
2000 adesioni, rigorosamente
tramite posta elettronica, tra
cui anche quelle di personaggi
importanti come Gino Strada,
Gi anni Vat t i mo, Noam
Chomsky e Ken Loach.
Gli stessi senatori oggetto della
protesta hanno usato il web per
rispondere ai loro critici e rin-
graziare i sostenitori. La home-
page di Officina Comunista
apre con una lettera del sena-
tore Rossi che commenta le ac-
cuse che gli sono piovute ad-
dosso da blog, forum e mail. E
giustifica la sua scelta.
I nuovi strumenti del Web -
blog, forum, newsletter, chat -
sono diventati il filo che unisce
cittadini e istituzioni. O alme-
no danno, a chi li usa, l'impres-
sione di esserlo.
Se la protesta sbaglia bersaglio
"Arriva una e-mail di protesta al secondo". Rossi si lamenta con i cronisti per la
valanga di lettere ricevute. Ma chi parla non il senatore, ex Pdci, Fernando. il
deputato Nicola Rossi che, a causa dell'omonimia, stato bersagliato dalle critiche
degli elettori di centro sinistra.
Stessa sorte toccata a Mariano Turigliatto, membro del Consiglio regionale del
Piemonte, anche lui dell'Unione. Il suo sito stato sommerso da decine di e-mail di
protesta, tanto da costringerlo a pubblicare on-line un comunicato che chiarisse l'e-
quivoco.
BANALI OMONIMIE
Le pagine web di alcuni gruppi politici: Rifondazione, Sinistra Critica, Forza Italia, Pdci.
ELISA ANZOLIN
Sul forum di Rifondazione
Comunista i compagni si dividono
tra chi condanna il comportamento
dei due senatori dissidenti e chi li
difende


il Ducato
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Band emergenti, successo
A Urbino sono sempre di pi i gruppi musicali che sognano di sfondare
Tra concerti nei locali e rassegne la citt ducale manifesta il proprio amore per la musica di nicchia
Dal rocknroll
al metal,
dallo ska-punk
al pop-core:
tutti i generi
hanno spazio
A sinistra,
la band
urbinate
dei BDPC
in concerto
alla
Stazione
C
oncertini nei loca-
li, album registrati
in casa e band che
si arrangiano co-
me possono per
seguire la propria
passione. il mondo della mu-
sica emergente, un circuito
parallelo al mercato discogra-
fico ufficiale che a Urbino ha un
gran successo. Da sempre citt
amante della musica, di recen-
te il cosiddetto underground
si sta ritagliando angoli di visi-
bilit. Da quando poi a gennaio
unordinanza comunale ha
abolito il divieto in vigore dal
2003 di fare concerti dentro le
mura, le esibizioni live stanno
avendo un nuovo slancio.
Diversi sono i locali che orga-
nizzano rassegne, ma da anni
promotori della musica di nic-
chia sono La Stazione e il Caff
del Sole.
Consuetudine del Caff del So-
le laperitivo musicale il mer-
coled sera: si beve accompa-
gnati da sonorit jazz o blues.
Qui si esibiscono grandi arti-
sti ma anche gruppi di zona e
chiunque sappia suonare be-
ne, dice il gestore Saverio. A
Urbino c sempre stato un
grande amore per la musica ma
non cerano i posti per suona-
re racconta Paola, 33 anni, ap-
passionata di musica che lavo-
ra alla Stazione. Poi dal 98 La
Stazione diventata un riferi-
mento per i concerti. Dopo
CRISTIANA SALVAGNI
qualche anno di pausa abbia-
mo ripreso a febbraio 2005: fac-
ciamo tre serate a settimana, il
gioved, il venerd e il sabato, e
per ora siamo pieni fino a mag-
gio. Ci suonano band del luo-
go e di fuori, che chiamano so-
prattutto per presentare i loro
album.
Ma quanti sono i musicisti a
Urbino? A Sonora25, la sala
prove comunale gestita dal-
lassociazione Notturnomusi-
cale, ogni anno si iscrivono tra
i 25 e i 30 gruppi, circa 130 per-
sone, che la frequentano tutte
le settimane. Poi ci sono altre
formazioni che ci vanno in mo-
do saltuario e altre che se la ca-
vano tra casa e garage.
Conosciamone alcune.
Gli Odessa (www.odessazo-
ne.com) arrivano da Fossom-
brone e dal 1998 si dedicano al
rock progressive. Stazione
Getsemani il loro primo cd,
pubblicato nel 1999 con la Mel-
low Records, che ha riscosso
elogi in Italia e allestero. Di
Gallo sono i Canebianco
(www.canebianco.it), gruppo
di quarantenni che ha appena
presentato lalbum Compa-
gni di viaggio. Uscito con leti-
chetta Blond Records di Enrico
Capuano e registrato in presa
diretta un classico metodo
anni 70 il cd cerca la purezza
del Rock and Roll.
Ancora rock ma la met degli
anni per gli W.A.I.T. (www.w-a-
i-t.net), classica band di quat-
tro componenti - chitarra, bas-
so, batteria e voce - tutti nati a
Urbino, che a novembre ha
suonato al Meeting delle eti-
chette indipendenti di Faenza
e a dicembre ha vinto il Sette-
note Festival con la canzone
Nessuno sapr mai. Di Pesa-
ro sono i pi noti Damien
(www.damienlive.com), trio
pop-core che dal 2001 porta in
giro per il centro Italia sonorit
punk e testi in inglese. Pubbli-
cato da pochi mesi lep Flame
thrower, April shower, ora la-
vorano al nuovo album. Un
suono che oscilla tra metal e
hard rock distingue la musica
degli Echotime (www.echoti-
me.org), gruppo di cinque ele-
menti che da quasi quattro an-
ni suona nelle marche. Urbina-
ti sono anche i membri dei
BDPC(www. bdpc4ska. net):
studenti o neo dottori che de-
dicano il tempo libero alla me-
lodia spensierata e alle ritmi-
che in levare dello ska-pop
punk. Formati nel 2003, da al-
lora hanno girato tutti i locali
della zona e hanno imparato a
fare tutto da soli: il cd Per un
istante non vedo pi niente
autoprodotto, provano nella
casa di campagna del batteri-
sta Francesco, il chitarrista Mi-
chele cura il sito web, mentre i
video, le copertine e le foto so-
no opera del sassofonista Fa-
bio. Da band non si pu vivere
di musica dicono poi noi sia-
mo pure sei e il cachet dei con-
certi si divide. Per sognare
non ce lo vieta nessuno. Cos,
sognando, lanciano un appel-
lo: Fateci suonare in piazza!.
car
te
llo
ne
Teatro
TEATROLTRE -
RASSEGNA DI TEATRO
CONTEMPORANEO
Urbino, Museo della Citt
18 - 19 aprile
TeatrOltre
ospita
Tommaso
Ragno, attore
di teatro e
cinema, che
legger un capitolo de I
fratelli Karamazov di
Dostoevskij. Ne Il Grande
Inquisitore, Ivan parla al
fratello credente dei propri
dubbi sulla fede, narrando
cosa accadrebbe secondo
lui se Dio tornasse sulla
terra.
LUOMO, LA BESTIA E LA
VIRT
DI LUIGI PIRANDELLO
Pesaro, teatro Rossini
9 marzo - 11 marzo
Una tragedia annegata
nella farsa, cos si esprime
Pirandello a proposito di
questo lavoro, scritto nel
1919 per Antonio Gandusio.
Uno spettacolo tutto conte-
nuto in un armadio colloca-
to sul fondo del teatro, da
cui escono personaggi-ani-
mali descritti come
maschere bizzarre e grotte-
sche. La regia di Enzo
Vetrano e Stefano Randisi.
IL BAR SOTTO IL MARE
DI STEFANO BENNI
Fano, teatro della Fortuna
4 marzo
Elaborazione teatrale dei
racconti e delle poesie di
Stefano Benni, giornalista,
scrittore, umorista e poeta
di eccezionale talento comi-
co che, in questa occasio-
ne, ha prestato i suoi mate-
riali alle geniali contamina-
zioni dellattore Fabio De
Luigi (conosciuto in Tv per
Love Bugs e i personaggi
comici della Gialappas
Band) e del regista Giorgio
Gallione.
CENERENTOLA
Fano, teatro della Fortuna
14 marzo
Il balletto di Roma propone
una versione tutta coreo-
grafica della favola di
Cenerentola, tratta dal
testo originale dei fratelli
Grimm. Fabrizio Monteverde
ha scelto per questa sua
interpretazione alcune delle
pagine pi belle della pro-
duzione musicale di Handel
e affidato il ruolo principale
allattrice Monica Perego.
11
SPETTACOLI
Fondale
di una
scena
dello
Stabat
Sotto
i ragazzi
della
scuola
A destra
la Parsons
Dance
Company
Una scena liquida per lo Stabat
I
l dolore di una madre che
perde il figlio. Una sofferen-
za cos grande da essere
senza forma, fluida, come
lacqua di una grande vasca.
Una piscina che attraversa
tutto il palcoscenico, anzi diventa
il palcoscenico. E questa lidea da
cui partono i ragazzi della scuola di
Sceneggiatura dellAccademia del-
le Belle Arti di Urbino che, per la ras-
segna teatrale TeatrOltre, stanno
lavorando per rappresentare lope-
ra Stabat Mater di Giovanni Battista
Pergolesi, che andr in scena al tea-
tro della Fortuna di Fano il prossi-
mo 16 maggio.
Michele Taurozzi, Cecilia Marino,
entrambi di 22 anni, Stefano
Miotto, 24 anni, sono gli studenti
della scuola di Scenografia che in-
sieme con il professore Francesco
Calcagnini e ad altri professionisti,
stanno progettando la scenografia,
i costumi, le luci dellopera di Per-
golesi. Una scenografia geometri-
ca, un tulle nero che divide la scena
e il pubblico. Il dolore prende cos
forme diverse a seconda della si-
tuazione e dello sfondo spiega Ce-
cilia Marino, di Pesaro Lo spetta-
colo si svolge in dodici quadri di-
stinti, che si evolvono e prendono
forma a seconda dello stato dani-
mo della protagonista.
La tradizione si mescola con la ri-
cerca: Lo Stabat di Pergolesi
unopera religiosa racconta en-
tusiasta Michele Taurozzi, di Pe-
scara il nostro invece uno spet-
tacolo laico che racconta il dolore
di una madre per un figlio che
muore e il travaglio di una donna
che cerca di metabolizzare la sua
sofferenza per tornare alla quoti-
dianit del vivere. Uninterpreta-
zione attuale: una radiografia sul
pi umano dei sentimenti, sullo
sgomento e sul silenzio che si pro-
va di fronte al dolore.
Questa rappresentazione si in-
scrive allinterno della rassegna
teatrale TeatrOltre, arrivata alla
terza edizione e promossa dagli
Assessorati alla Cultura dei Co-
muni di Urbino, Fano e Pesaro, la
provincia di Pesaro Urbino e lA-
mat, associazione marchigiana
attivit teatrali. Una maratona
teatrale, partita il 23 febbraio, che
comprende il teatro Sanzio in tan-
dem con i teatri di Pesaro e Fano.
In scena le pi importanti espe-
rienze della scena contempora-
nea nel segno della multidiscipli-
narit. Spiega Lella Mazzoli, as-
sessore della Cultura di Urbino:
E il teatro di ricerca. Questanno
abbiamo deciso di raccontare la
tradizione attraverso linnovazio-
ne. Il teatro si mescola ad altri lin-
guaggi, ma in continuit con i
classici e la tradizione. I ragazzi
dellAccademia sono una forza
sconvolgente. La loro forza nel-
lentusiasmo e nellamore per la
ricerca. Il lavoro che fanno di
grande qualit.
La scuola di sceneggiatura lavora per TeatrOltre
Coreografie, vitalit
tripudio di colori e luci:
la Parsons Dance
debutta al teatro Sanzio
Danza contemporanea
THALASSA VONA
Cinema
HANNIBAL LECTER-LE
ORIGINI DEL MALE
Cinema Ducale
Orari: feriali 20.00/22.00
festivi
16.00/18.00/20.00/22.00
Le origini di Hannibal the
Cannibal. Dalla Lituania
nazista alla
Parigi borghe-
se e oscura.
Un peregrina-
re sofferto
quello del gio-
vane Lecter che, a soli otto
anni, durante la seconda
Guerra Mondiale, dovette
assistere dellomicidio della
sua sorellina, uccisa e man-
giata da alcuni soldati.Studi
di medicina e la nobile arte
della spada lo aiuteranno a
compiere il suo destino.
NOTTE PRIMA DEGLI
ESAMI OGGI
Cinema Ducale
Orari: festivi
16.00/18.00
Come eravamo, come
siamo. Il "newquel" di
Fausto Brizzi ha sbancato i
botteghini italiani come da
previsione. Merito delle dis-
avventure sentimentali e
liceali del suo protagonista,
Nicolas Vaporidis, che ha
confessato: "Quando ho
fatto l'esame di maturit
ricordo che dicevano che
avremmo saputo i titoli dei
temi grazie alle scuole italia-
ne in Australia dove, visto il
fuso orario, avrebbero fatto
lo scritto prima. Ovviamente
era una bufala".
BLOOD DIAMOND
Cinema Ducale
Orari: feriali/festivi
20.00/22.30
Nella Sierra Leone di fine
anni Novanta dilaniata dalla
guerra civile, la ricerca di
un "diamante rosa" dal
valore inestimabile incrocia
i percorsi di un
contrabbandie-
re e mercena-
rio di pietre
preziose
(Leonardo
DiCaprio), di un pescatore
indigeno e di una giornali-
sta americana.
Mostre
QUADRERIA DI QUADRI
E OROLOGI INEDITI
Pesaro
Fino al 30 aprile
Selezione di trenta incisioni
di traduzione per un arco
cronologico che va dal XVII
al XX secolo.
Gli orologi provengono dalla
collezione della marchesa
Vittoria Toschi Mosca, e
sono stati studiati e recu-
perati per l'occasione.
Feste
FESTA DELLA DONNA
Urbino
8 marzo
Mostra mercato di artigiana-
to artistico in Piazza delle
Erbe e corso Garibaldi.
Serata della Taranta in piaz-
za della Repubblica a parti-
re dalle 21,30.
L
a danza come espressione di gioia. E
questa la sintesi degli spettacoli della
Parsons Dance Company, la compa-
gnia di danza contemporanea che si
esibir il 9 marzo al teatro Sanzio di Ur-
bino, allinterno di una turne italiana
organizzata da AGR Associati.
Dopo una tourne in America ed Europa e dopo
avere presentato il nuovo spettacolo al Joyce Thea-
tre Manhattan, la compagnia arriva ad Urbino con
uno spettacolo che unisce nuove creazioni con al-
cune fra le pi famose coreografie di David Par-
sons. Da Nascimento, (dove i corpi dei dodici bal-
lerini che compongono la compagnia si uniscono
in una vera esplosione di gioia), a Caught, un asso-
lo dove il danzatore- atleta, sospeso in aria come
una statua di ghiaccio, si colora con un tripudio di
luci; da The Envelope, un classico entrato a far par-
te del repertorio di alcune delle pi celebri com-
pagnie di danza del mondo, fino alle nuove coreo-
grafie, come Kind of Blue, commissionata a David
Parsons dal Festival Jazz 2001 in memoria del gran-
de Miles Davis, piena di verve e ironia in un gioco
di coppie vivace e raffinato.
Tute coreografie originali, intense, sorprendenti
ed di forte impatto emozionale. Tutte portano il se-
gno di una straordinaria teatralit che sanno di-
vertire il pubblico.
David Parsons, direttore artistico della compa-
gnia, essere considerato uno dei massimi espo-
nenti della post-modern dance americana. Il suo
lavoro stato accolto entusiasticamente da pub-
blico e critica di tutto il mondo. (t.v.)
D
opo lapprovazione del ministro dellUni-
versit e Ricerca, Mussi, tutti in citt e in
ateneo aspettano luscita del decreto di
statalizzazione. Il decreto, attualmente al vaglio
del Consiglio di Stato, dovrebbe aiutare a risa-
nare il deficit accumulato negli anni dalluni-
versit di Urbino e allo stesso tempo avviare un
programma di sviluppo per il futuro. Lateneo
urbinate si appresta, quindi, a vivere un nuovo
corso, ma nonostante ci, non mancano malu-
mori, emersi nel corso dellassemblea confede-
rale di mercoled.
Il sindacato a suo tempo dichiara Tiziano
Mancini, segretario provinciale della Cisl-Uni-
versit - non si espresse in modo favorevole o
contrario alla statalizzazione, ma chiese risorse
serie e durature. Il decreto ci sottoporr a due
anni di piano di rientro durante i quali luniver-
sit sar monitorata. La statalizzazione dipen-
der dalle nostre qualit e dalle nostre capacit
di essere virtuosi e stare sul mercato. Tutti, quin-
di, siamo chiamati ad un atto di responsabilit.
Il segretario provinciale della Uil, Riccardo Mor-
bidelli, chiede, invece, che a gestire il risana-
mento delluniversit non siano le stesse perso-
ne che hanno amministrato negli anni scorsi.
Enrico Panini, segretario nazionale Flc-Cgil sot-
tolinea, invece, che ci sono tre urgenze: lalto
tasso di precarizzazione, il problema di risorse e
degli investimenti per lo sviluppo. Gli atenei in
questi anni aggiunge Mancini sono stati vit-
time di una gestione autoreferenziale. Luniver-
sit venendo gestita esclusivamente dalla cate-
goria dei docenti ha subito una visione strabica
delle sue strategie. Non ci deve essere una com-
ponente che prevale sulle altre ma tutti devono
agire in modo collegiale, condiviso e responsa-
bile.
Bisogna conclude il segretario provinciale
della Cisl-Universit - che ci sia un costante e
profondo rapporto tra studente e docente. Bi-
sogna creare il senso di appartenenza, e questo
non si attua con il pendolarismo. Se perdiamo
un quarto degli iscritti dal primo al secondo an-
no, il problema potrebbe essere non solo la
mancanza di parcheggi, il calo delle nascite o il
problema della raggiungibilit di Urbino. Dob-
biamo, quindi, fare unanalisi interna e capire
senza trovare alibi quali sono le nostre proble-
maticit e se ci sono curarle.
il Ducato
12
La citt perde i suoi studenti
Tornano per a crescere le matricole limitando la flessione degli ultimi anni
La nuova facolt di Scienze e Tecnologie tra le pi in salute delluniversit con un grande numero di iscritti
NICOL CERBONCINI
La moltiplicazione degli atenei
e il nuovo ordinamento sono
tra le maggiori cause del calo
A
Urbino ci so-
no sempre
meno stu-
denti. un
r i t o r ne l l o
che in citt si
sente in continuazione.
I dati diffusi dalluniversit sul-
landamento delle iscrizioni
per lanno accademico in corso
confermano, almeno in parte,
questa impressione generale.
Ad oggi - per i dati definitivi bi-
sogner aspettare luglio - gli
studenti iscritti alla Carlo Bo
sono 16.438, il 4% in meno del-
lo scorso anno, oltre 6000 in
meno rispetto al 1999, quando
la popolazione studentesca
raggiungeva le 22.759 unit.
Il pro-rettore Mauro Magnani
avverte per che bisogna fare
attenzione: Intanto i dati rela-
tivi a questanno non sono de-
finitivi e poi nel tempo sono
cambiati i criteri di rilevamen-
to. Dallo scorso anno accade-
mico consideriamo iscritti solo
quegli studenti che hanno pa-
gato entrambe le rate, in questo
modo il numero totale scende
sensibilmente. comunque
innegabile che da tempo assi-
stiamo a un progressivo calo di
presenze. Anche questanno,
che sono tornati ad aumentare
i nuovi iscritti, diminuito il
numero totale degli studenti.
In effetti questanno il numero
di matricole tornato a cresce-
re per la prima volta dal 2003 (+
0,9%), ma questo non basta a
fermare il calo generale: Le
cause - prosegue Magnani - so-
no tante. Per citarne una, negli
ultimi due anni abbiamo perso
2000 fuori corso. Prima della ri-
forma del 3+2 gli studenti resta-
vano pi tempo in universit, il
calo quindi fisiologico.
daccordo con queste consi-
derazioni Bernardo Valli, presi-
de di Sociologia: Il 3+2 sicu-
ramente uno dei fattori deter-
minanti rispetto al calo degli
iscritti, ci si laurea molto pi ra-
pidamente rispetto al passato.
Ma ci sono anche altre questio-
ni da considerare. Negli ultimi
anni cresciuto in maniera
esponenziale il numero di sedi
e di corsi universitari. Ma se in
molti casi si pu parlare di con-
correnza leale esistono anche
episodi di scorrettezza. Attra-
verso il riconoscimento esage-
rato di crediti relativi a espe-
rienze lavorative pregresse, al-
cune universit - anche mar-
chigiane - hanno avuto negli
ultimi anni un boom di iscri-
zioni e noi ne abbiamo pagato
le conseguenze. Per fortuna il
ministro Mussi ha messo un
freno a questa situazione. La
proliferazione di sedi universi-
tarie su tutto il territorio nazio-
nale ha colpito sicuramente
lateneo urbinate, nel quale
storicamente pi del 50% degli
studenti proviene da fuori re-
gione. Gi nel 2005 il rettore
Giovanni Bogliolo aveva evi-
denziato questa situazione:
Continuano a crescere sedi
universitarie dovunque, chi
glielo fa fare ai giovani di attra-
versare mezza Italia per venire
a Urbino quando hanno luni-
versit sotto casa?.
Pi positivo Stefano Papa, pre-
side di Scienze e Tecnologie, fa-
colt nata questanno dalla fu-
sione di Scienze Ambientali e
Scienze Matematiche, Fisiche
e Naturali, tra le pi in salute
dellintero ateneo: Qui le cose
vanno bene perch le lauree
specialistiche tirano. Bisogna
saper leggere quelli che sono i
cambiamenti legati allintro-
duzione del 3+2. Noi abbiamo
puntato molto sulle specialisti-
che, offrendo agli studenti un
servizio di orientamento e fa-
cendogli capire che nel loro
interesse proseguire gli studi
dopo la laurea breve. Per fare
un esempio a Geologia abbia-
mo pi iscritti alla specialistica
che alla triennale. E i numeri
gli danno ragione: Scienze e
Tecnologie l'unica facolt in-
sieme a Scienze Motorie ad
aver aumentato rispetto allan-
no scorso sia il numero degli
iscritti al primo anno, sia il nu-
mero totale di studenti. Con la
fusione delle due vecchie facol-
t - prosegue Papa - abbiamo
razionalizzato la didattica. Si
deciso di puntare sulla qualit
pi che sulla quantit. Altre fa-
colt hanno invece aumentato
il numero dei corsi di laurea
senza tenere conto della reale
richiesta degli studenti. E in
effetti se si va a vedere per
esempio a Lettere e Filosofia si
nota che, a fronte di una dimi-
nuzione degli iscritti, il numero
dei corsi di laurea dal 2002 a og-
gi addirittura triplicato.
Per spiegare lo spopolamento
della citt si deve per andare
oltre le cifre. Con i nuovi calen-
dari accademici gli universitari
restano meno tempo in citt e
sono aumentati i pendolari. Ci
sono poi da considerare i corsi
che luniversit ha spostato nei
poli distaccati di Pesaro e Fano.
Gli studenti che frequentano
questi corsi risultano iscritti a
Urbino, ma fisicamente in citt
non ci sono. Lo stesso discorso
vale per gli iscritti ai corsi di
laurea on line.
Considerando la situazione
universitaria nazionale - nella
quale per esempio le immatri-
colazioni sono scese in media
dello 0,8% - le condizioni del-
lateneo urbinate non appaio-
no comunque gravissime. Per il
futuro molto dipender da
quelle che saranno le conse-
guenze della statalizzazione.
Sindacati: bisogna cambiare
In alto: studenti
in una sala
di lettura a Urbino
In basso: il grafico
mostra landamento
di iscrizioni
e immatricolazioni
nel corso
degli ultimi sei anni
PASQUALE FILIPPONE
Cos calano gli iscritti alluniversit di Urbino
Cgil, Cisl e Uil discutono sul futuro dellateneo
13
UNIVERSIT
FILIPPO BRUNAMONTI
Il direttore:
Un master
che mancava
Post-laurea
I testi che non sono reperibili
in rete rimangono sugli scaffali,
ma per il web serve tempo
I
libri ci sono ma difficile
trovarli perch solo il 20%
dei titoli inserito nellar-
chivio on line. Questa la situa-
zione attuale della biblioteca
dellarea umanistica, la pi an-
tica dellateneo urbinate, dove
catalogo informatico e carta-
ceo coesistono ancora.
Il ritardo nellinformatizzazio-
ne del sistema di ricerca dei te-
sti, gi attivo al 100% nelle altre
biblioteche universitarie, do-
vuto principalmente al nume-
ro elevato di volumi del fondo
umanistico: 500.000 testi con-
tro i 100.000 della biblioteca di
giurisprudenza, i 30.000 di
quella di economia, i 19.000 di
quella scientifica e i circa 4000
di quella di Scienze motorie.
Un patrimonio consistente, di
cui fanno parte anche 30.000 li-
bri del fondo antico, partico-
larmente difficili da cataloga-
re. Molti dei volumi, infatti, so-
no in latino e per redarre la
scheda informativa, che ripor-
ta titolo, autore, collocazione e
una precisa descrizione del
contenuto, necessario perso-
nale qualificato. In considera-
zione di queste difficolt e del
valore storico dei libri, il mini-
stero per i Beni e le Attivit cul-
turali ha stanziato 28.000 euro
per la catalogazione del Fon-
do, 18.000 in pi degli anni
passati, a cui vanno aggiunti i
finanziamenti per larchivia-
zione dei testi acquisiti tra
1987 e il 1996, quando i nuovi
titoli sono stati registrati diret-
tamente nel sistema informa-
tico. Per velocizzare ulterior-
mente il processo la biblioteca
centrale umanistica poi en-
trata a far parte dal 2000 del-
lSbn, il servizio bibliotecario
nazionale, una rete informati-
ca che collega molte bibliote-
che italiane e che permette ai
vari poli locali di collaborare
nella catalogazione e la sog-
gettazione dei testi.
Grazie a queste iniziative una
parte consistente del lavoro
stato portato a termine - solo
nel 2005 sono stati inseriti on
line 120.000 titoli - anche se ca-
talogo cartaceo e telematico
ancora convivono.
Il grosso problema per gli stu-
denti sono proprio i sistemi
uniti, spiega la coordinatrice
generale delle biblioteche Ma-
ria Moranti. Molti controllano
l Opac (il sistema di ricerca on
line) e se non trovano i libri che
cercano, pensano che non sia-
no disponibili. Una situazio-
ne che si era gi verificata nel-
la biblioteca della facolt di
Giurisprudenza prima che lar-
chivio informatico fosse com-
pletato, nel 2005: i testi che non
erano reperibili on line rima-
nevano negli scaffali, perch
gli utenti non consultavano il
catalogo cartaceo.Sarei con-
tentissima se lateneo attivasse
corsi informativi rivolti agli
studenti, perch attualmente
si sfruttano solo il 50% delle ri-
sorse messe a disposizione,
dice la coordinatrice generale
della biblioteche.
Un esperimento stato gi fat-
to: la facolt di Giurisprudenza
aveva organizzato una serie di
lezioni, del valore di 3 crediti
formativi, per insegnare ai lau-
reandi come consultare lar-
chivio e reperire i testi adatti
per le tesi. Iniziativa che ha
avuto molto successo: Tanti
studenti - spiega la Moranti -
hanno affermato che il corso
stato molto utile. Gli utenti, in-
fatti, cercano al massimo testi
per gli esami e quando arrivano
alla tesi non sono in grado di fa-
re una ricerca bibliografica.
Resta il fatto che un processo
di informatizzazione pi velo-
ce aiuterebbe a eliminare la
confusione, ma i tempi previsti
sono ancora lunghi. Basti pen-
sare che per inserire on line i
100.000 titoli della biblioteca
di Giurisprudenza ci sono vo-
luti 5 anni.
ROBERTA CIFRA
Lavori in corso per il catalogo on line del fondo umanistico
Particolare del catalogo
cartaceo della biblioteca
dellarea umanistica
C
osa significa scrive-
re per una redazio-
ne culturale? L'oc-
casione per scoprir-
lo il nuovo master
in Redattori per
linformazione culturale nei me-
dia organizzato dalla facolt di
Lettere e Filosofia di Urbino. Un
corso di alta specializzazione ad
accesso limitato (solo 20 i posti
disponibili) istituito dal Centro
Europeo per lEditoria. Le lezioni
si terranno a Palazzo Veterani,
dal 19 aprile al 17 ottobre, dal gio-
ved al sabato.Questo il primo
master italiano per esperti di in-
formazione culturale - spiega il
professor Roberto Danese, diret-
tore del master - e il numero di
preiscrizioni conferma lesigen-
za di un giornalismo culturale
che manca soprattutto a Urbi-
no. Gli studenti potranno lavo-
rare nellambito di diversi media:
quotidiani su carta e on line, rivi-
ste, radio, televisione. Quanto ai
docenti, saranno a Urbino tra gli
altri, Guido Barbieri e Marino Si-
nibaldi di Radiotre (suo Fah-
renheit, programma deputato
all'informazione sui libri), Ric-
cardo Barenghi de La Stampa e
Vanity Fair, Enzo Golino di Re-
pubblica e Gianluca Testani de Il
Mucchio Selvaggio. Non basta
dunque il titolo di dottore per es-
sere professionisti. Che siano
triennali o specialistiche, le lau-
ree non sono titoli professionali
come lo un master, precisa il
professor Danese. Non a caso la
facolt di Sociologia promuove
da tempo il master in Narratolo-
gia e Media, mentre il master in
Redattori Editoriali, inserito
nel Centro Europeo per l'Edito-
ria, gi al suo quinto anno di vi-
ta. Molti ex studenti hanno un
contratto a tempo indetermina-
to o a progetto, alcuni hanno per-
sino fondato una propria casa
editrice. Speriamo che la nostra
iniziativa abbia la stessa fortuna
dato che si tratta di un master
professionalizzante. Gli stage di
fine anno, della durata di tre me-
si, sono garantiti a tutti i corsisti
che, superata la prova finale, sa-
ranno chiamati a svolgere un ela-
borato scritto sullesperienza da
tirocinanti.
0722 4062 (per appuntamento)
Tra carta e pc: un archivio difficile
il Ducato
14
Non chiamateci solo speleo
Le attivit del Gruppo speleologico, un mix di passione sportiva e scienza
La proposta: costruire a proprie spese la nuova sede con palestra darrampicata. E regalarla al Comune
Uno
speleologo
del Gsu
esplora
la condotta
di Santa
Lucia
(Foto
di Manlio
Magnoni)
KATIA ANCONA
Il desiderio?
Una mostra
permanente
che recuperi
lantico ventre
cittadino
mountain bike e canyoning.
La passione per uno sport che
ha anche una solida base
scientifica. Esiste una legge re-
gi onal e sul l a
speleologia, la
12/2000, che d
l a f acol t ai
gruppi iscritti
allalbo di fare
progetti. Il Gsu
ne ha fatti parec-
chi, lultimo il
moni t or aggi o
delle sorgenti
del monte Nero-
ne per produrre
la carta di vul-
nerabilit degli
acquiferi. Spie-
ga Magnoni: Individuiamo i
punti che possono inquinare
le sorgenti. Quando ci hanno
tagliato il progetto, ci siamo ri-
volti alla Megas che ci sostiene
facendo le analisi mentre la
Regione ci ha dato i soldi per la
strumentazione.
stato il Gsu, su incarico del
Comune, ad addentrarsi nelle
profondit del paese per recu-
perare e mappare le antiche
condotte. La citt, fin dalla sua
edificazione in epoca romani-
ca, ha sempre dovuto far fron-
te allapprovvigionamento di
acqua perch le falde acquife-
re racchiuse tra le mura non
erano sufficienti a soddisfare il
suo fabbisogno idrico. Da qui
la costruzione di cisterne e
condotte. Fino ad ora nel cen-
tro storico sono stati visionati
pi di 250 pozzi, 39 cisterne e
12 sorgenti. Lopera idraulica
pi imponente la condotta di
Santa Lucia utilizzata dal 1516
al 1902.
Il Gsu, che ha proposto al Co-
mune la costruzione a proprie
spese di una nuova sede dota-
ta di palestra darrampicata vi-
cino al tiro al bersaglio, intan-
to svolge anche unattivit di-
dattica. A tal
proposito stan-
no per aprirsi le
iscrizioni per il
quarto corso di
primo livello di
introduzione al-
la speleologia in
programma per
aprile. Il ciclo di
incontri aperto
a t ut t i dura
quattro settima-
ne e prevede una
parte teorica e
una pratica con
tanto di progressione su corda
e immersione in grotte limi-
trofe di media profondit. Gli
altri anni spiega Magnoni a
partecipare erano ragazzi e ra-
gazze sia di Urbino che univer-
sitari. Ma cosa spinge a colti-
vare questa passione? Andare
alla ricerca del drago, ripren-
dendo una cita-
zione di Rein-
hold Mesner
spiega Lorenzo
Zanarelli, geolo-
go unattivit
che r i chi ede
sangue freddo e
concentrazi o-
ne. Oltre alla-
spetto atletico,
per me il fine ul-
timo la ricerca
di si t uazi oni
ps i c ol og i c he
nuove e profon-
de. E Filippo Felici, speleolo-
go afferma: Mi appassiona li-
dea di esplorare posti nuovi,
un po quello che facevano i
vecchi navigatori.
L
e viscere del ducato
non hanno segreti
per loro, frequenta-
tori di un mondo
sommerso un tempo
indispensabile e di
cui oggi si ha labile memoria:
lUrbino sotterranea. Sono gli
speleologi urbinati, connubio
sportivo di passione e scienza.
Il gruppo speleologico urbina-
te (Gsu), nato nel 1999 iscrit-
to allAlbo regionale dei gruppi
speleologici e affiliato sia alla
Societ speleologica italiana
che alla Federazione speleolo-
gica marchigiana.
unattivit sportiva a tutti gli
effetti dice il presidente Man-
lio Magnoni presuppone alle-
namento e acquisizione di una
tecnica. Ma la
passione ad ac-
comunare pro-
fessionalit di-
verse. Una pas-
sione che crea
un legame soli-
do, e richiede
una fiducia in-
c ondi z i ona t a
n e l l a l t r o :
Quando sei ap-
peso alla corda
conti nua Ma-
gnoni devi fi-
darti dellaltro,
se cos non fosse il gruppo sa-
rebbe finito da un pezzo. Ma la
nostra forza non solo la spe-
leologia, facciamo anche sci al-
pi ni smo, escur si oni smo,
Un progetto
del Gsu
prevede
il controllo
delle sorgenti
del monte
Nerone
Ad aprile
il corso
per le nuove
leve:
teoria
e discese
in grotta
Ducato 14-15.qxp:ducatoultra def.qxd 7-05-2007 9:36 Pagina 14
15
SPORT
Trenta biciclette
per una corsa
tra le montagne
L11 marzo via alla MarcheMarathon
I corridori della Ciclo Ducale preparano
lappuntamento di Falconara Marittima
e attendono la tappa casalinga
Una pedalata tra le vie dei minatori
Non solo sport. A Urbino anche ciclismo fa rima con cultura e una gara come la Straducale
del 29 luglio si trasforma in un'occasione per rivalutare un antico tesoro: la miniera di
zolfo di Corte della Miniera. Con l'associazione Ciclo Ducale - spiega Michele Piersantini,
proprietario dell'agriturismo della zona - abbiamo deciso di ristrutturare e rendere agibili le
Vecchie vie dei minatori, le strade che percorrevano ogni giorno per tornare a casa.
I lavori di ristrutturazione cominceranno tra pochi giorni e si concluderanno proprio in occa-
sione della gara ciclistica. Il 28 luglio - prosegue Piersantini - infatti in programma una
escursione ecologica in mountain bike aperta a chiunque voglia conoscere questi luoghi.
Partiamo da Corte della Miniera per poi raggiungere i paesi dove i minatori vivevano, come
Cavagnino e Pieve di Cagna, fino ad Urbino. Il nostro obiettivo creare percorsi permanen-
ti per tutti i biker interessati. Per questo stiamo contattando i tour operator. (e.as.)
STRADUCALE
350 il Marche Marathon. In
pratica sar necessario parte-
cipare a tutte le prove e fare al-
meno quattro percorsi lunghi
e uno corto. La differenza tra
circuito lungo e corto - spiega
Gianfranco Gualazzi - nel
chilometraggio e nella diffi-
colt della scalata. Per la Stra-
ducale, ad esempio, previsto
un percorso complessivo di 43
km, con libero accesso per tut-
ti e senza classifica, e due pi
corti, che valgono, invece per
l'assegnazione del punteggio
finale. Sar il corridore, in ba-
se alle sue potenzialit, a sce-
gliere a quale partecipare.
La corsa non aperta ai pro-
fessionisti, solo agli amatori,
ma comunque necessario es-
sere iscritti a qualche associa-
zione sportiva o ente, come
l'Udace (Unione Amatori Ci-
clismo europeo), di cui la Ciclo
Ducale fa parte. Il messaggio
che cerchiamo di lanciare - di-
ce Gualazzi - quello del cicli-
smo come uno sport pulito,
che permette di stare in mezzo
alla natura e aiuta a scoprire le
bellezze del territorio. per
questo che stiamo collaboran-
do anche con Scienze Moto-
rie. Sar proprio la Facolt ur-
binate a patrocinare la Gran
Fondo Straducale del 29 luglio.
Una scelta che si affianca a
quella fatta nel maggio del
2006 con la creazione di labo-
ratori per la valutazione fun-
zionale sportiva, in cui il cicli-
smo ha un ruolo centrale.
Presso i nostri centri - spiega
il dottor Ditroilo, uno dei ricer-
catori - si studiano tutti gli
sport. Il ciclismo quello di
punta, ma poi ci sono nuoto,
corsa e sport di squadra.
Il metodo di lavoro quello
della valutazione funzionale
specifica.
In pratica si considerano gli
scopi per cui l'attivit fisica
effettuata e si misurano le ca-
ratteristiche del singolo indi-
viduo.
A tutti gli appassionasti non
resta che iscriversi alla gara e
speriamo che sia un corridore
della Ciclo Ducale a vestire la
maglia di "Campione Marche
Marathon 2007" (azzurra per
gli uomini e rosa per le donne),
riconoscimento che spetta ai
capoclassifica maschile e fem-
minile.

Q
u a n t a
s t r a d a
nei miei
sandal i ,
q u a n t a
ne avr
fatta Bartali. Non sono profes-
sionisti e non potranno mai
eguagliare le vittorie del cam-
pione italiano, vincitore per tre
volte del Giro d'Italia, ma di
strada, dall'11 marzo, come ri-
cordano i versi della canzone di
Paolo Conte, dovranno farne
tanta anche i corridori dell'as-
sociazione Ciclo Ducale di Ur-
bino. Tra salite e discese si sfi-
deranno a colpi di pedali e su-
dore nella seconda edizione
della MarcheMarathon, il cir-
cuito che riunisce le pi belle
prove di fondo e gran fondo
della Regione.
Il primo appuntamento per
sabato prossimo a Falconara
Marittima. Si parte dal mare,
con molta pianura e una pun-
tatina sulle colline dell'entro-
terra; poi i ciclisti si sposteran-
no nei luoghi dell'Infinito leo-
pardiano ( Recanati, 17 luglio),
sui Colli Piceni (Servigliano, 1
luglio) e Sibillini (Caldarola, 8
luglio). "La tappa pi impor-
tante per noi - racconta Ales-
sandro Gualazzi, presidente
dell'associazione - per l'ulti-
ma, la Straducale, che si corre a
Urbino il 29 luglio e che proprio
noi organizziamo. Con questo
progetto vogliamo valorizzare
il territorio attraverso il cicli-
smo e cercare di avvicinare a
questo sport quanti pi appas-
sionati possibile".
Per ora, la Ciclo Ducale conta
trenta iscritti, tra cui Gian
Franco Fedrigucci, ciclista pro-
fessionista negli anni '80: Sia-
mo un gruppo molto affiatato.
Ogni domenica ci incontriamo
per allenarci. Pedaliamo per un
centinaio di chilometri e poi,
tutti al bar per prendere un
aperitivo o per pranzare. un
modo per stare insieme, solo 6
o 7 di noi si ritrovano anche du-
rante la settimana. Per riusci-
re ad aggiudicarsi un premio
alla MarcheMarathon, per, i
ciclisti urbinati dovranno cor-
rere molto di pi. Sono previsti
infatti riconoscimenti per tutti
i partecipanti, ma con differen-
ziazioni di merito in base ai
chilometri complessivamente
percorsi: con oltre 650 km si
conquister il riconoscimento
Marche Gran Marathon, con
ELISA ASSINI
Finch c entusiasmo, c speranza
Pallavolo: il nuovo allenatore Napolitano prepara la svolta
S
ulla panchina della Sea Urbino sie-
de da quindici giorni il nuovo alle-
natore, Bruno Napolitano. Con lui,
le ducali sembrano aver ritrovato la
grinta. A partire da una classifica che
non sorride - due punti in sedici gare -
gli abbiamo chiesto quali prospettive
attendono sottorete la compagine urbi-
nate.
Qual stato l'impatto con la societ?
Conoscevo gi la squadra: ho avuto
conferma che si tratta di un buon am-
biente. Anzi, c' ancora entusiasmo,
nonostante le difficolt. Questo aiuta,
visto che dobbiamo affrontare un'im-
presa titanica.
Com' adesso l'atmosfera nel gruppo,
dopo le tensioni registrate sotto la ge-
stione Capriotti?
Non voglio entrare nel merito di quan-
to avvenuto, comunque la scelta sta-
ta quella di azzerare tutti i dissidi. La vit-
toria sarebbe la panacea di tutti i mali:
ancora ci manca, ma ci siamo andati vi-
cini e questo ha alzato il morale, cos co-
me le buone prestazioni tecniche regi-
strate. D'altra parte, parliamo di gioca-
trici professioniste e come tali sono te-
nute a reagire.
Ora ci si aspetta che il miglioramento
in campo si traduca in un movimento
verso l'alto in classifica.
Al mio arrivo ho cercato di capire, pri-
ma di tutto, se c'era ancora la voglia di
vincere e la risposta stata positiva. Il
passo successivo avere la disponibili-
t e la capacit di applicarsi. Abbiamo
puntato a migliorare alcune situazioni
tecniche e tattiche che non funzionava-
no e a Sassuolo abbiamo giocato alla pa-
ri. Siamo ancora lontani da un rendi-
mento medio buono, ma spero di con-
cretizzare al massimo in queste due set-
timane di stop. Poi, le successive quat-
tro partite in calendario ci diranno di
che morte dobbiamo morire.
Il presidente Sacchi ha dichiarato che
la societ vorrebbe fare qualche acqui-
sto: avete individuato delle giocatrici
interessanti?
Abbiamo solo due centrali e un rinfor-
zo potrebbe far bene. Ma, viste le diffi-
colt di reclutamento, sono convinto
che possiamo migliorare anche se non
fosse possibile ampliare la rosa nell'im-
mediato.
CLARA ATTENE
Lallenatore Bruno Napolitano
Cicloamatori urbinati in allenamento sulle strade
Ducato 14-15.qxp:ducatoultra def.qxd 7-05-2007 9:36 Pagina 15
il Ducato
2
L
a Bretella non smette
di cambiare faccia.
Che siano macrosco-
piche varianti o la
modifica di piccoli
dettagli, liter pro-
gettuale pi lungo che Urbino
ricordi sterza nuovamente,
questa volta in localit le Con-
ce. Lo svincolo di ricongiungi-
mento fra la 73bis di Bocca Tra-
baria e la vecchia statale deve
essere spostato pi a monte, al-
meno per quanto riguarda il
tratto che circonda lantico
edificio per la concia delle pel-
li. Queste le direttive che lAnas
ha impartito alla ditta Ati-Se-
col, allo scopo di garantire lin-
columit dellimmobile sette-
centesco, sottoposto a tutela
da parte del ministero dei Beni
Culturali. Con un pensiero an-
che a chi protesta per salvare la
vasca esterna e la fonte.
Abbiamo gi una bozza di pro-
getto, che lAnas ci ha chiesto di
realizzare proprio per evitare
di danneggiare le Conce spie-
ga lingegner Ernesto Tedeschi,
che dirige il cantiere della ditta
appaltatrice ma il progetto di
attuazione deve tenere conto
anche dello spazio di manovra
dei mezzi per realizzare la stra-
da. Non si tratta solo di un dise-
gno sulla carta, per cui le cose
sono piuttosto complicate.
Proprio qui si innesta il proble-
ma della vasca a nord della
Concia, al centro delle ultime
contestazioni sul tracciato del-
la bretella. Il comitato per la di-
fesa de le Conce, sorto per di-
fendere lintegrit dellim-
pianto, si era mosso nelle scor-
se settimane chiedendo una
variante che salvaguardasse
anche il bacino esterno, che al-
trimenti sarebbe stato sepolto.
Con il Comitato si era schierata
anche lassociazione culturale
Italia Nostra, che aveva redatto
un documento informativo da
sottoporre agli enti competen-
ti.
Prese di posizione che erano
state definite tardive e fuori
luogo dallarchitetto della So-
printendenza di Urbino, Biagio
De Martinis. Ma a qualcosa for-
se sono servite: Le direttive
che abbiamo ricevuto dallA-
nas riguardano la salvaguardia
della Concia, che lunico og-
getto sottoposto a vincolo da
parte dei Beni Culturali ag-
giunge lingegner Tedeschi
ma ancora lAnas ha chiesto, in
via non ufficiale, di cercare una
soluzione per salvare anche la
vasca, passandole il pi rasen-
te possibile senza compromet-
terne lintegrit .
Continua Tedeschi: Restano
ancora da verificare gli ultimi
dettagli. Nella bozza del nuovo
progetto la vasca si vede, do-
vremmo riuscire a salvarla, ma
non ancora detto. Se nel cor-
so della verifica o in fase di can-
tiere, questo dovesse far emer-
gere difficolt tali da compro-
mettere il lavoro di costruzione
della strada, andrebbe distrut-
ta senza pensarci due volte. Le
varianti da tenere in considera-
zione sono parecchie: tra que-
ste c il raggio di curvatura del
tracciato, che deve essere com-
patibile con tutti i veicoli. Sa-
rebbe assurdo stravolgere il
progetto per una vecchia va-
sca, che nemmeno sottopo-
sta a tutela, facendo una strada
che va a zig-zag. La Soprinten-
denza di Urbino stessa non ha
fatto richieste in questo senso.
Tra circa 10 giorni il progetto
dovrebbe essere pronto, poi la
parola finale spetta allAnas.
Mentre da una parte della bar-
ricata ci si impegna a rispetta-
re gli obblighi, dallaltra si cer-
ca di spostarne il confine di
qualche metro. Solo la tutela
integrale dellimpianto garan-
tirebbe la salvezza di tutto il si-
stema idrico della Concia. Pro-
prio in questa direzione si
muove Italia Nostra: Inviere-
mo uninformativa al ministe-
ro dei Beni Culturali - spiega
Federica Tesini Badioli, presi-
dente della sezione di Pesaro -
con la richiesta di integrazione
del vincolo di pertinenza. In
caso di risposta affermativa, la
vasca godrebbe della stessa tu-
tela dellimmobile, trasfor-
mandosi in una montagna in-
valicabile. A quel punto la stra-
da dovrebbe passare molto pi
in l.
MATTEO MARINI
La pianta
dello
svincolo in
zona le
Conce,
dove la
bretella si
ricongiun-
ge con la
vecchia
Statale
73bis
Conce: svincolo pi a monte
Presto la modifica al progetto che allontaner il raccordo per tutelare ledificio
Verr salvata anche la vasca esterna per la concia delle pelli, ma gli spazi per il cantiere sono minimi
Italia Nostra:
Vincolo
per la fonte
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3
PRIMO PIANO
Porta Santa Lucia,
un altro passo
verso il cantiere
Una ditta marchigiana in pole per lappalto
Anziani: piccoli e grandi problemi
M
anca giusto la
firma sul do-
cumento di
assegnazione
del bando. La
ditta che ese-
guir i lavori, di fatto, gi sta-
ta scelta. Forse ci siamo: lotti-
mismo dellassessore ai Lavori
pubblici Lino Mechelli lascia
sperare che, presto, il comples-
so di Santa Lucia comincer a
muovere i primi passi. Dalla
carta al cantiere.
Sei piani a ridosso della collina
di accesso alla citt, cinque de-
stinati a parcheggio, uno a cen-
tro commerciale. Per dare uni-
dea dellentit dellintervento
bastano poche cifre: 506 posti
auto, 3mila 400 metri quadri da
destinare ad attivit commer-
ciali varie, 21 milioni 700 mila
euro il costo dellopera. Di que-
sti, 8 circa graveranno sul bi-
lancio comunale (che per que-
sto accender un mutuo),
mentre gli altri saranno finan-
ziamenti regionali, statali e in-
troiti previsti dalla vendita de-
gli spazi commerciali e dallaf-
fitto dei posti auto.
La fase operativa scatter
quando lamministrazione co-
munale avr definito con la dit-
ta, prima in graduatoria per
lassegnazione del bando, al-
cuni aspetti economici.
Lofferta la migliore di quelle
che abbiamo valutato spiega
Mechelli che per, in mancan-
za di un atto ufficiale, non se la
sente di azzardare una data di
inizio lavori. A fronte di qual-
che incertezza per, l'assesso-
re, resta ottimista su tempi e
modi di realizzazione dell'ope-
ra. Anzi, rilancia: Il complesso
di Santa Lucia solo uno degli
elementi di una vera rivoluzio-
ne urbanistica centrata sul ri-
assetto globale della mobilit,
soprattutto dei parcheggi, e sul
rilancio economico della cit-
t.
Cominciamo dunque dai par-
cheggi, problema ben noto agli
urbinati, autoctoni e non.
Nelle mire dellamministrazio-
ne ci sono almeno 800 nuovi
posti auto a pagamento: 300 a
borgo Mercatale dove i lavori,
attualmente in corso, dovreb-
bero essere ultimati a primave-
ra inoltrata; 506 a Santa Lucia.
Distribuire posti auto e punti
commerciali in corrisponden-
za dei due accessi opposti alla
citt, servir a dare pi equili-
brio allassetto urbano, come
tiene a precisare lassessore:
Sia a Mercatale che a Porta
Santa Lucia, avremo parcheggi
e zone commerciali. Adesso in-
vece tutto il grosso del traffico
grava su Borgo Mercatale. Con
il complesso di Santa Lucia, la
citt avr un nuovo equilibrio.
Parcheggi a pagamento, certo,
le cui entrate, anche vista la ca-
renza di posteggi free, servir a
coprire buona parte delle spe-
se di costruzione.
La rivoluzione-mobilit, per,
non finisce qui.
L aut os t azi one
degli autobus ur-
bani ed extraurba-
ni, oggi a Mercata-
le, sar trasferita a
Santa Lucia, dove
sar predisposto
un piazzale con 12
posteggi. I bus tu-
ristici, che oggi so-
no costretti a so-
stare per cos dire
dove capita, sa-
ranno invece di-
rottati nel nuovo
piazzale realizza-
to davanti al Bocciodromo.
Lassessore non fa mistero che,
ora come ora, la situazione par-
cheggi sia poco meno che cao-
tica. Con questa sistemazione
spiega infatti eichelli voglia-
mo mettere ordine alla logica
del posteggio selvaggio. Per i
pulman di linea si aspetta il
compl etamento
del parcheggio di
Santa Lucia, men-
tre per quelli turi-
stici, abbiamo gi
preso contatti con
le agenzie di viag-
gi perch dirotti-
no tutti i mezzi in
arrivo da fuori sul
nuovo piazzale.
Anche qui si parla
ovviamente di po-
steggi a pagamen-
to e con tariffe
piuttosto salate,
dai 50 ai 300 euro
al giorno.
Secondo aspetto della rivolu-
zione: il commercio. E un pun-
to sul quale Mechelli torna vo-
lentieri. Il complesso di Santa
Lucia non solo un parcheggio,
ma un luogo di aggregazione e
rilancio globale della citt. Per
quel che riguarda lattivit
commerciale,
segnalo altri
due progetti. Il
primo in previ-
sione alla ex
fornace, di pro-
priet privata,
il secondo in
zona ex con-
sorzio agrario,
che il Comune
ha appena ven-
duto. Si tratta
di due com-
plessi che con-
terranno uffici
e spazi desti-
nati al commercio.
Tre opere destinate allattivit
commerciale allesterno della
citt, una nuova mappa dei tra-
sporti, pi parcheggi. Un vero
business per lamministrazio-
ne, che punta a dare alla citt
un aspetto pi vivace e dinami-
co. Sono cos tanti i progetti in
cantiere, che lam-
mi ni st razi one
cauta sulle priorit.
E ancora aperto in-
fatti il discorso sul
cosiddetto Nuovo
Padi gl i one, due
complessi sanitari
destinati agli anzia-
ni che dovrebbero
sorgere vicino del-
lospedale. Lammi-
nistrazione strizza
locchio a Santa Lu-
cia, ma Mechelli
pref er i sce non
esprimersi su quale
dei due avr lonore di essere
cantierato per primo. Comun-
que sia, la rivoluzione comin-
ciata.
SILVIA PATERLINI
G
li anziani di Urbino sono
in attesa di una nuova ca-
sa di riposo. Il progetto
del Nuovo Padiglione, previsto
vicino allospedale, stato pre-
sentato nel luglio del 2005, ed
ancora allesame del comune.
E mentre aspettano, gli anziani
restano nella residenza di via
De Gasperi, un edificio che, na-
to cinquanta anni fa come al-
bergo, da tempo si cerca di ren-
dere funzionale. Un palazzone
alto, su cinque piani, poco ver-
de e qualche panchina per ri-
posarsi.
Le camere, 25 doppie e 4 singo-
le, sono agli ultimi piani. Lungo
i corridoi due ascensori, uno
piccolo e uno pi grande per
spostarsi con le carrozzine. Il
pulsante di chiamata sempre
rosso. Occupato. Ma gli anziani
hanno pazienza. Il personale
non aspetta e va via per le sca-
le. Infermiere, volontari, suore,
una trentina in tutto, che si
muovono in fretta su e gi per il
palazzo. Per ogni piano c
sempre un referente e gli an-
ziani sanno chi chiamare, sen-
za dover scendere le otto ram-
pe di scalini alti, che mettono
alla prova il fiato di chiunque, o
aspettare larrivo dellascenso-
re. Certo non facile, ci siamo
dovuti organizzare, dice Lo-
rella Crinelli, lassistente so-
ciale responsabile del centro.
Dalle camere, la mattina i 54
ospiti si spostano ai piani infe-
riori. Per il tempo libero, al se-
condo piano c la sala ricreati-
va dove si disegna e si ascolta
musica di altri tempi. Per il
pranzo due sale al primo piano,
grandi stanze con finestre che
corrono lungo la parete.
Le giornate sono scandite da
semplici abitudini. La mattina
la messa nella cappella al piano
terra, frequentatissima anche
dagli abitanti del quartiere che
poi accompagnano in camera
gli anziani. E il rosario recitato
dalla suora al microfono. E ogni
mese un giorno dedicato ai
compleanni e per ogni stagio-
ne una festa.
Quella di via De Gasperi non
solo una casa di riposo per an-
ziani autosufficienti o parzial-
mente autonomi. anche resi-
denza sanitaria assistita per
non autosufficienti o per chi ha
particolari patologie e centro
diurno per un massimo di cin-
que ospiti. Destate sono accol-
ti anziani anche per soggiorni
temporanei. C la lavanderia,
linfermeria, il parrucchiere e il
barbiere tre volte alla settima-
na. Non manca nulla. Ma i pro-
blemi restano. Pochi posti,
niente verde e tante scale. E poi
la distanza dallospedale. Sono
i volontari a portare le provette
per le analisi e ad assicurare
larrivo dei medicinali dalla
farmacia.
Ma alla casa di riposo non si
danno per vinti. Manca lo spa-
zio allaria aperta? Lo si crea fra
il cemento. Lo chiamano il ga-
zebo sul retro: una struttura
sotto uninsenatura delledifi-
cio, un palchetto rialzato con
tavoli e sedie, chiuso da separ
in legno, utilizzato in estate per
le attivit ricreative. In questo
periodo ancora tutto serrato.
E loro, gli anziani, sono dentro.
Chi esce fa il giro del palazzo
lungo la gettata di cemento che
circonda ledificio. Le alterna-
tive? Prendere la mattina il pul-
mino per il centro, dove ritro-
vare gli amici di sempre. O con
i volontari tornare a casa, quel-
la vera.
Se la struttura fosse pronta ci
andremmo immediatamente,
dice la dottoressa Crinelli. An-
che se nella casa di via De Ga-
speri tutto funziona con effi-
cienza, si aspetta il Nuovo Pa-
diglione, un disegno ancora
sulla carta. Un iter lungo che
preoccupa le famiglie degli an-
ziani impegnate, prima dello
scorso Natale, nella raccolta di
oltre mille firme per sollecitare
i lavori alla nuova casa di ripo-
so. Unesigenza naturale per
una citt con oltre tremila per-
sone con pi di 65 anni su un
totale di 15.400 abitanti.
La nuova residenza attesa an-
che dai comuni vicini come
Fermignano, che non ha una
casa per anziani e non pu usu-
fruire della struttura urbinate,
solo per i residenti.
LAURA PONZIANI
Un centro
commerciale
e 506 nuovi
posti auto
su sei piani
a ridosso
della collina
Lassessore
Mechelli:
Mancano
solo i dettagli
A breve
partiranno
i lavori
Auto in sosta nellattuale parcheggio di Santa Lucia
Presentato un nuovo
progetto alla scadenza
del bando pubblico
Lidea ancora in fase embrionale, ma anche il nuovo
padiglione sta muovendo i suoi primi passi. Una ditta di
Firenze ha presentato un progetto per la struttura, che
dovrebbe sorgere nellarea sottostante lospedale
Santa Maria della Misericordia. il costo dei lavori di
circa 14 milioni di euro. Ledificio andrebbe a ospitare
un reparto RSA (residenza sanitaria assistita), un repar-
to RP (residenza protetta), un centro diurno ricreativo e
lattuale casa di riposo, di cui si parla qui a fianco. (v.m.)
NUOVO PADIGLIONE
La casa di via De Gasperi, ripensata per superare le difficolt
il Ducato
4
Il pronto soccorso
sempre in crisi
Allospedale difficile far passare le barelle e ci sono reparti vuoti inutilizzati
Cascioli: Costruiremo una nuova pensilina per le ambulanze
U
n corridoio e po-
che stanze per
assistere gli abi-
tanti di ventino-
ve comuni con
un bacino di
utenza di oltre ottantamila
persone. Di fianco, un reparto
vuoto in attesa di allestimento,
da anni inutilizzato, che po-
trebbe garantire uno spazio
pi adeguato per il lavoro svol-
to da medici e infermieri e per
lattesa dei pazienti. quanto
spiegano gli operatori del
pronto soccorso dellospedale
Santa Maria della Misericor-
dia. Una struttura troppo pic-
cola per coprire tutti i comuni
tra il Montefeltro e lAlta Val
Metauro che costituiscono la
zona territoriale numero 2,
istituita nel 2003 con la nascita
dellazienda sanitaria unica re-
gionale.
Da Macerata Feltria ad Apec-
chio, da Petriano a SantAngelo
in Vado, lunico pronto soccorso
della zona quello di Urbino.
Due i punti di primo intervento,
uno a Cagli e laltro a Sassocor-
varo, che non hanno un organi-
co autonomo e fanno riferimen-
to alla struttura del Santa Maria
della Misericordia.
stato restaurato a met degli
anni Novanta spiega Filippo
Mezzolani, viceprimario del-
lunit operativa di pronto soc-
corso dellospedale cittadino
e pensavamo che i nostri spazi
di lavoro sarebbero stati allar-
gati, ma non stato cos. Il nu-
mero di utenti e di richieste, in-
vece, da allora si quadruplica-
to. Dopo lunico ingresso nella
camera calda, utilizzato sia
dalle ambulanze sia dai pa-
zienti, si passa direttamente al-
la sala dattesa, con solo una
decina di posti a sedere. Da un
lato si apre la stanzetta del tria-
ge, dove si assegna il codice di
urgenza che determina lordi-
ne di accesso; dallaltro invece
si entra in reparto. Lungo il cor-
ridoio, una sala di emergenza e
una sala per i pazienti barellati;
pi avanti due ambulatori che,
dice ancora Mezzolani, sono
cos piccoli che, quando devo-
no entrare le barelle, siamo co-
stretti a spingere di lato i letti-
ni.
Infine, le stanze per i medici e
gli infermieri di turno, quella
della caposala e quella del pri-
mario, una minicucina e un de-
posito per materiali e medici-
nali. Lo spazio in cui lavoria-
mo prosegue Mezzolani -
troppo stretto, con le barelle si
fatica a passare. Non si tratta
solo di soldi ma c un proble-
ma di volont. Lospedale ha
molti spazi vuoti, dal sotterra-
neo ai piani alti. Lala qui a fian-
co deserta ma inutilizzabile:
chiunque pu entrare a veder-
la. La soluzione che abbiamo
proposto utilizzava proprio
questa area, garantiva uno spa-
zio pi adeguato alla sosta delle
ambulanze e un po di posto in
pi per i letti. Eppure non ha
avuto alcun seguito.
Lamministrazione ospedalie-
ra, invece, ha deciso di migliora-
re la funzionalit del pronto
soccorso ristrutturando lester-
no della struttura. In particola-
re, abbiamo progettato una
nuova pensilina spiega linge-
gnere Rodolfo Cascioli, dirigen-
te dellunit operativa gestione
tecnica dellAsur Zona territo-
riale numero 2 di Urbino che
andr ad ampliare la camera
calda, dove i malati vengono
trasferiti dalle vetture per poi
passare nei reparti di emergen-
za. Questa struttura necessa-
ria perch le nuove autovetture
sono pi alte e non entrano nei
vani posti sotto la strada. La
pensilina sar di forma circola-
re e regolamenter anche la cir-
colazione delle ambulanze at-
torno ad essa per evitare gli in-
tralci con i pedoni.
I lavori partiranno quando sa-
ranno a disposizione i finanzia-
menti, anche perch lintero
ospedale sta cambiando lorga-
nizzazione interna degli spazi
secondo i criteri stabiliti in uno
studio di fattibilit approvato
nel 2002. Abbiamo presentato
cinque anni fa spiega linge-
gnere Cascioli - un progetto pre-
liminare per la riorganizzazione
funzionale e per ladeguamento
alle normative antisismiche e di
sicurezza del nostro ospedale.
Prevediamo lo spostamento nel
primo piano dei reparti di chi-
rurgia, nel secondo piano del di-
partimento medico, mentre gi-
necologia e ostetricia passano al
terzo. Al piano terra al posto del
bar andr la sala prelievi, mentre
in un reparto vuoto andr linte-
ro reparto di fisiatria dal secon-
do piano. Bar ed edicola, servi-
zio accoglienza e accettazione si
sposteranno nel reparto a fianco
del pronto soccorso".
Stanziati i fondi
per rifare i balconi
Pronti 600 mila euro per lavori di ristrutturazione
dei balconi e delle parti sporgenti dellospedale.
Bisogner aspettare larrivo di fondi necessari,
invece, per ladeguamento antisismico dellintera
struttura con listallazione di pareti ventilate. I
lavori di restauro dellospedale, iniziati nel 2002,
costeranno circa 25 milioni euro. Il termine
stato fissato nel 2011. I singoli reparti spiega
lingegner Cascioli - verranno rinnovati per miglio-
rare il comfort delle stanze. Per ora abbiamo spo-
stato i reparti e fatto i primi lavori di manutenzio-
ne e tinteggiatura.
CANTIERE APERTO
MASSIMO MORICI
ROBERTA DI MATTEO
Lentrata del pronto soccorso dellospedale Santa Maria
I
n Italia c' un consumo gigantesco
di cocaina". Lallarme lanciato un
mese fa dal ministro dellInterno
Giuliano Amato riflette il cambiamento
in atto nel consumo di stupefacenti. A
questo cambiamento si devono adegua-
re le forze dellordine: compito
non facile, perch necessario
un impiego di risorse molto
maggiore rispetto a quelle uti-
lizzate per combattere finora lo
spaccio. Se, infatti, fino a qual-
che anno fa lidentikit del tossi-
codipendente corrispondeva a
quello dei consumatori abituali
di eroina, oggi la situazione
molto diversa: la cocaina de-
stinata a diventare, in breve
tempo, il nemico principale
nella lotta alle tossicodipen-
denze. Un nemico subdolo: l'a-
spetto pi preoccupante in-
fatti che la dipendenza da co-
caina tuttora sottovalutata,
continua a passare il messaggio
sociale per cui considerata
una droga di minore pericolo-
sit, e spesso chi sviluppa una
dipendenza se ne accorge solo dopo molti anni.
A Urbino il consumo di droga riflette il cambiamento in atto
a livello nazionale, come spiegano anche i componenti del
nucleo di polizia giudiziaria: In effetti negli ultimi anni sta-
to riscontrato un deciso incremento nel consumo di cocaina
e droghe sintetiche. Oltre a un cambiamento nel tipo di so-
stanze consumate, va per considerata la
difficolt nel contrastare la diffusione di
questo tipo di droghe, legata alla diversa for-
ma di dipendenza che sviluppano nei con-
sumatori. Questo spiega in parte perch,
nonostante il maggior consumo, negli ultimi
due anni la polizia di Urbino ha sequestrato
dosi modeste di cocaina: in tutto meno di
300 grammi. Da questo punto di vi-
sta la parte del leone spetta ancora
alle droghe leggere, in particolare
allhashish: negli ultimi due anni
ne sono stati sequestrati quasi tre
chili. Se i consumatori di eroina
sono facilmente individuabili per-
ch patiscono forti dolori fisici a
causa dellastinenza, lo stesso non
si pu dire dei consumatori di co-
caina o, per esempio, di ecstasy: in
questi casi, oltre alla dipendenza
fisica, si crea soprattutto una di-
pendenza psicologica, di cui non
sempre ci si rende conto nellim-
mediato.
A partire dal gennaio 2005 ad Urbi-
no la polizia ha arrestato per spac-
cio 28 persone, di cui tre nei primi
due mesi del 2007: Se si considera
che fino a qualche anno fa si parla-
va di due, tre arresti allanno, la dif-
ferenza con i numeri degli ultimi anni palese. Le difficolt
maggiori nella lotta allo spaccio di stupefacenti, comunque,
restano legate alla particolare composizione della popolazio-
ne di Urbino: si tratta soprattutto di universitari, per cui ogni
anno arrivano in citt molte persone mai viste. difficile, di
conseguenza, delineare un quadro preciso della situazione.
5
INCHIESTA
Eroina ancora
al primo posto
La coca dov?
Il problema sono le nuove droghe
L
a cocaina? C, ma
non si vede. Un solo
caso di ecstasy regi-
strato da quando il
centro di assistenza
per tossicodipen-
denti attivo (1980) ed eroina
al primo posto
nella tabella che
riassume il con-
sumo di sostan-
ze da parte degli
utenti in cura
presso il centro.
Dallanalisi nu-
da e cruda dei
dati sulle tossi-
codipendenze,
forniti dal SerT
(Servizio Tossi-
codipendenze),
sembra che il
tempo si sia fer-
mato. I pazienti
in cura per consumo di cocaina
sono pochi (1/3 rispetto agli
eroinomani) a dispetto di
quanto il fenomeno sia ormai
diffuso, mentre la cannabis al
secondo posto. Preoccupante
la totale assenza di consuma-
tori di droghe sintetiche, sinto-
mo di quanto le sostanze di
nuova generazione passino in
maniera quasi invisibile.
La cocaina oramai si trova
ovunque commenta il re-
sponsabile della polizia giudi-
ziaria di Urbino ogni volta che
facciamo qualche sequestro ci
sono ingenti quantit di coca.
E sufficiente leggere la crona-
ca cittadina dei quotidiani lo-
cali, o consultare gli atti pub-
blici del tribunale della citt
per rendersi conto che a Urbi-
no la droga c. Nei primi due
mesi del 2007 gli arresti per
spaccio si sono susseguiti con
continuit. 122 grammi di co-
caina sequestrati a un cittadi-
no a Colbordolo; 16 grammi di
polvere bianca trovati negli slip
di un 38enne di Saltara colto in
flagrante nel centro di Urbino;
23 grammi di coca requisiti nel-
la stazione di Pesaro a uno stu-
dente iscritto allUniversit di
Urbino; 11 piantine di marijua-
na pronte allessiccazione, 8
dosi di anfetamina e frammen-
ti di LSD trovati nella residenza
in localit Mazzaferro di otto
studenti universitari; 7 piante
di marijuana, 60 grammi di
hashish e una bustina di ec-
stasy scoperti nellabitazione
urbinate di altri due studenti
dellUniversit. Senza bisogno
di scomodare la sessantenne
(poi assolta) proprietaria di un
agriturismo che coltivava ca-
napa indiana alla luce del sole,
chiaro che a Urbino di droga
ce n, eccome.
Quel che a occhio si percepisce
confrontando i dati delle uten-
ze del SerT e facendo il riscon-
tro di quel che accade nella
realt cittadina una discre-
EMILIANO POZZONI
panza tra leffettivo consumo
di sostanze e il tipo di assisten-
za che viene fornito (e richie-
sto). I dati non sono una foto-
grafia della realt. La tossico-
dipendenza spiega Roberto
Reale, direttore del SerT si sta
spostando sempre pi verso la
cocaina. Il problema che noi
non siamo organizzati allo
stesso modo in cui lo siamo
contro leroina. I
tempi stanno
cambiando, ma
evidente che se
un ente non
adeguat o, l a
gente non vi si ri-
volge per richie-
dere servizi. E
anche per que-
sto che il nume-
ro di tossicodi-
pendenti in cura
al SerT in dimi-
nuzi one ( dal
2005 al 2006 il
calo stato del
7%).
Ma la questione legata alla
natura stessa della sostanza,
come spiega lo stesso dott.
Reale: E pi facile che un eroi-
nomane si rivolga al servizio di
assistenza, in quanto leroina
genera una dipendenza fisica
immediata e pi difficile da ge-
stire. Il cocainomane, come il
consumatore di cannabis,
spesso non si percepisce nep-
pure come dipendente. Chi
consuma eroina pi facile che
richieda spontaneamente as-
sistenza, mentre i pazienti in
cura per consumo di coca o
cannabis vengono prevalente-
mente segnalati dalla prefettu-
ra.
Ma per quale
motivo quasi
completamente
assente unu-
tenza e non ci
sono segnala-
zioni di persone
che fanno uso di
droghe sinteti-
che? La rispo-
sta afferma
Reale non
sempl i ce. Lo
spaccio di pa-
sticche avviene
soprattutto nel-
le discoteche e
forse pi difficile che venga-
no scoperte. Allo stesso tempo
la dipendenza diversa da
quella generata dalleroina,
meno immediata. Il nostro
centro ha ricevuto una sola se-
gnalazione per uso di ecstasy.
Il sommerso che esiste nel
mondo della droga si presenta
dunque come uno dei proble-
mi pi difficili da affrontare. La
conferma arriva in un certo
senso anche dal pronto soccor-
so, dove sono sempre meno
frequenti le emergenze dovute
a casi di overdose e aumentano
quelle correlate ad assunzione
di sostanze minori. Nei din-
torni di Urbino non si registra
un decesso per overdose da al-
meno cinque an-
ni.
Le nuove dro-
ghe spiega Gi-
gliola Angelozzi,
responsabile del
pronto soccorso
generano sinto-
mi diversi e spes-
so difficili da af-
frontare. E da
tempo che non si
registrano qua-
dri clinici gravi
direttamente le-
gati ad assunzio-
ne di oppiacei,
mentre pi frequenti sono i ca-
si di tachicardia o rischi di in-
farto dovuti alla cocaina.
Ma in realt la vera piaga am-
monisce la dottoressa Ange-
lozzi lalcool. I casi di etili-
smo acuto non sono mai dimi-
nuiti, anzi. E se ne parla sempre
troppo poco.
Il vero nemico: la polvere bianca
In aumento il consumo di cocaina e droghe sintetiche
Sempre pi
frequenti i
casi di
tachicardia
ma la piaga
pi grave
lalcool
Tradizione
e creativit
al femminile
Festa della donna
A
rtigianato, arte e
musica per festeg-
giare le donne. Ur-
bino risponde cos
allappello dellU-
nione europea che
ha eletto il 2007 Anno delle pa-
ri opportunit per tutti. Dirit-
ti, rappresentanza, riconosci-
mento e rispetto sono i temi
principali promossi da Bruxel-
les, gli stessi che guideranno
anche la festa urbinate consa-
crata alle donne. Si inizia mer-
coled 7 marzo, con la presen-
tazione del libro Rosso Cupo,
opera prima dellartista locale
Anna Matteucci.
Pi ricco il programma dell8
marzo. Per tutto il giono piazza
delle Erbe e corso Garibaldi sa-
ranno animati da una mostra
mercato di artigianato artistico
tutto in rosa. In mostra i pezzi
di artigiane della zona. Palazzo
Ducale invece offrir lingresso
libero alle donne, mentre gli
Oratori delle Confraternite,
apriranno eccezionalmente le
loro porte per un itinerario gra-
tuito, con tanto di visita guida-
ta. Lappuntamento alle
15.30 presso la sede dellIat. Le
iscrizioni sono gi aperte. Mo-
mento clou della giornata, la
sera, quando a piazza della Re-
pubblica si caler nella calda
atmosfera salentina con il
gruppo degli Arakne in concer-
to. Una taranta sfrenata per
chiudere in bellezza una due
giorni davvero ricca.
Il programma della maratona
in rosa stato coordinato dal-
lassessorato alla Cultura e da
quello per le Pari opportunit,
con la collaborazione della so-
praintendenza per il Patrimo-
nio artistico ed etnoantropolo-
gico delle Marche.
MARIANGELA MODAFFERI
Le droghe sintetiche sono sempre pi diffuse tra i giovani
Il SerT si
occupa di
prevenzione,
assistenza e
cura delle
dipendenze
nellurbinate
Cresce lo spaccio
Pi arresti nella
citt ducale
LUCA SANTOCCHIA
Cocaina sequestrata dalla polizia di Urbino
il Ducato
6
Affitti trasparenti
quando lIci va gi
L'aliquota del 4 per mille nel bilancio 2007
La misura interessa solo i contratti daffitto a canone agevolato
I
ci meno cara per chi affit-
ta a canone agevolato.
Questa la ricetta del Co-
mune di Urbino per
combattere le locazioni
in nero e tenere bassi i
prezzi. La nuova aliquota, che
scende dal 5 al 4 per 1000, sta-
ta inserita nel bilancio del con-
siglio comunale. "Abbassare
l'Ici - spiega il sindaco Corbuc-
ci - un vantaggio sia per i pro-
prietari di case che per studen-
ti e famiglie".
Il contratto a canone agevolato
esiste da due anni. Lo hanno
stilato il Comune, le associa-
zioni dei proprietari di case, i
sindacati degli inquilini e i rap-
presentanti degli studenti con
l'accordo territoriale del 6 lu-
glio del 2005. L'obiettivo del
patto, previsto dalla legge 431
del '98, offrire agevolazioni fi-
scali a chi d in locazione un al-
loggio con un regolare contrat-
to. Chi affitta a canone agevola-
to infatti paga il 30% in meno di
Irpef. I comuni poi possono de-
cidere aliquote Ici pi basse,
come ha fatto Urbino. Altro
obiettivo quello di tenere i
prezzi bassi. L'accordo infatti
prevede tetti massimi per i ca-
noni d'affitto decisi in base a
criteri precisi. Gli appartamen-
ti hanno prezzi diversi a secon-
da della metratura e della col-
locazione geografica. Sono
classificati in alloggi di tipo A
(canone minimo) e di tipo B
(canone massimo) in base a
criteri come l'isolamento ter-
mico, la dotazione di impianti a
norma o il posto auto. Una casa
in centro, del tipo B, di 45 metri
quadri, per esempio, pu co-
stare al massimo 9,60 euro al
metro quadro. Un'altra, con le
stesse caratteristiche, ma a Pie-
ve di Cagna, non pu superare i
6,80. Questi prezzi sono modi-
ficabili se, ad esempio, la casa
pi o meno ammobiliata.
La decisione di abbassare l'Ici
stata ben accolta da tutti gli
operatori del settore immobi-
liare. " una misura molto po-
sitiva - afferma Sergio Schiaro-
li del Sunia, sindacato inquilini
della Cigl - che speriamo favo-
risca i contratti a canone age-
volato cos come successo a
Pesaro e Fano dove l'Ici al 2
per mille. Il comune di Urbino
ha abbassato le aliquote sia nel
2006 che quest'anno. Speria-
mo che continui di questo pas-
so". E poi ricorda come un con-
tributo positivo alla lotta agli
affitti in nero lo abbia dato la
Finanziaria. "Gli studenti fuori
sede scaricando il 19% delle
spese di affitto sono interessati
a chiedere contratti regolari".
Anche Claudio Blasi, segreta-
rio provinciale della Sicet-Cisl,
soddisfatto ma avverte: "Bi-
sogna fare ancora molto per
estirpare il fenomeno degli af-
fitti in nero. Oggi, ad esempio,
la tendenza quella di masche-
rare locazioni con forme di co-
modato gratuito fasulle, meno
onerose da un punto di vista fi-
scale, ma che danno una par-
venza di regolarit. Il nostro
scopo incentivare gli affitti
convenzionati arrivando ad
azzerare l'Ici, come a Bologna".
Ma quanto sono diffusi a Urbi-
no i contratti a canone concor-
dato? Tra gli agenti immobilia-
ri c' chi ne stipula diversi co-
me Luigi Colocci della Domus
Aurea che spiega: "Le forme di
affitto concordato stanno bene
sia ai proprietari di case, che
hanno diverse agevolazioni,
sia agli studenti che pagano af-
fitti pi bassi. Per questo li con-
siglio". Al contrario Stefano To-
ninbeni, responsabile provin-
ciale Uppi (Unione piccoli pro-
prietari immobiliari), lamenta
lo scarso successo di queste
forme contrattuali tra i suoi as-
sociati. "Ne sono stati stipulati
due o tre, a differenza di Pesaro
e Fano dove sono molto pi dif-
fusi". Una spiegazione la d
Mariadele Berardi della Keep
Casa. "Il problema che le case
pi vecchie dentro le mura non
rispettano i criteri previsti dal-
l'accordo. Per molti proprieta-
ri non abbastanza conve-
niente fare questi contratti.
ANDREA FRANCESCHI
A
rrabbiate e agguerrite, si sono riuni-
te in assemblea, in una sala del Col-
legio Raffaello. Sono arrivate da An-
cona, da Macerata, da Pesaro: sono le gui-
de turistiche della regione, in stato di agi-
tazione in seguito al pacchetto di liberaliz-
zazioni presentato dal ministro Bersani a
gennaio.
Il decreto della discordia prevede che i lau-
reati in Lettere con indirizzo archeologico
o storico-artistico, o chi dispone di un tito-
lo equivalente (ad esempio la laurea in
Scienze dei Beni Culturali), possano eser-
citare la professione senza vincoli di resi-
denza e senza sostenere un esame specifi-
co.Su questo punto le guide turistiche non
sono disposte a cedere.
Chiediamo il mantenimento dellesame
di abilitazione perch nessuna laurea ga-
rantisce le competenze che una guida de-
ve avere, dice Patrizia Bucci, presidente
dellassociazione provinciale delle profes-
sioni turistiche. La Bucci sottolinea che
gi da tempo erano stati aboliti i limiti nu-
merici sullaccesso alla professione e, per
quanto riguarda la residenza, nelle Mar-
che era gi sufficiente un semplice certifi-
cato di domicilio. Anche secondo Carla
De Angelis, presidente dellassociazione
Urbino Ducale, che comprende le guide
operanti in citt, eliminare lesame signi-
fica dequalificare la professione. Inoltre in
piccoli centri, come Urbino, dove il lavoro
si concentra in 3 mesi allanno, le liberaliz-
zazioni avrebbero effetti molto pesanti.
Gli argomenti emersi nella riunione ver-
ranno presentati allassemblea nazionale
dellAngt (associazione nazionale guide
turistiche), per arrivare a una dichiarazio-
ne comune da presentare al governo.
Il 2 Aprile il termine per cercare di modi-
ficare il decreto prima che diventi legge.
In questa fase - ha detto Domenico Passe-
ri, segretario della Confesercenti di Urbi-
no, cui le guide aderiscono - essenziale
prendere contatti con le istituzioni, per poi
far valere le nostre proposte. Ci siamo gi
rivolti al ministro dei Rapporti con il Parla-
mento Vannino Chiti e ad altri parlamen-
tari.
E gli altri diretti interessati a questo prov-
vedimento, per esempio gli studenti di
Storia dellArte, cosa ne pensano?
Sara, che ha la laurea triennale in Lettere e
ora studia per la specialistica in Storia del-
lArte, ringrazia: Avevo provato il concor-
so di abilitazione qualche anno fa e ho un
ricordo tragico, cerano 7/800 persone e le
domande erano troppo specifiche.
Ma per Giovanna Perini, direttore dellIsti-
tuto di Estetica e Storia dellArte dellUni-
versit, gli studenti hanno in realt ben po-
co di cui rallegrarsi: Si tratta di uno sboc-
co dequalificato, di una forma di sottoccu-
pazione. Lo sbocco naturale degli storici
dellarte dovrebbe essere negli istituti
pubblici, come le soprintendenze, dove
invece, nonostante la mancanza di perso-
nale, non vengono fatti concorsi da anni.
Questo nuovo provvedimento mi sembra
solo un modo comodo per nascondere la
disoccupazione intellettuale in Italia.
Le guide turistiche sul piede di guerra
Assemblea anti-liberalizzazioni: Dequalificano la professione
GIULI A FLORIS
Uno dei tanti cartelli Affittasi appesi alle porte della citt
7
ECONOMIA
La carica dei ventimila
Sempre pi numerosi gli stranieri che lavorano nel Montefeltro
Molte aziende offrono il posto fisso, ma le attese per i permessi sono interminabili
FEDERICO FORMICA
Al portico
solo merce
eccellente
Commercianti
N
ella provincia di
Pesaro e Urbino,
il lavoro di certo
non manca. Se-
condo uninda-
gine Istat, infat-
ti, il tasso di disoccupazione di
tutta la provincia raggiunge
appena il 3,1%. Dopo Bologna
e Bolzano, il miglior dato di
tutta Italia. Oltre ad essere una
buona notizia, questo dato
spiega meglio di tanti discorsi
la continua crescita di extraco-
munitari nel nostro territorio.
Ogni anno i numeri crescono.
Sono 20.000 in tutta la provin-
cia. Le due comunit pi nutri-
te sono quelle albanese e ma-
rocchina (quasi 3500 ognuna),
ma sono tutte in aumento, in
particolare i cinesi che seppu-
re siano poco pi di 500 au-
mentano al ritmo del 12%.
Sono la valle del Metauro e la
valle del Foglia le aree che con-
tinuano ad attirare pi stra-
nieri: si tratta, infatti, di due
aree in forte sviluppo indu-
striale, e le opportunit di tro-
vare un lavoro fioccano. A Ur-
bino, enclave dei marocchi-
ni, il numero degli stranieri
un po pi contenuto. Nella
citt del duca c meno lavoro
rispetto alle zone limitrofe,
pi industrializzate e con affit-
ti pi accessibili.
La presenza di lavoratori im-
migrati, nel Montefeltro cos
come in tutta la provincia, or-
mai determinante in settori
come l'edilizia, molte realt
manifatturiere e i servizi di as-
sistenza. I lavori che richiedo-
no attivit manuale, infatti,
sono sempre pi snobbati dai
giovani italiani che, in posses-
so di diplomi e lauree, cercano
un impiego pi qualificato e
meglio retribuito.
Alla Gamma, un mobilificio di
Fermignano, questo discorso
sembrano averlo capito benis-
simo. Settanta impiegati sono
extracomunitari, il 17% sul to-
tale degli impiegati.
Ci lavorano marocchini, alba-
nesi, nigeriani, ucraini, mol-
davi, polacchi, romeni. Cin-
que sono donne. Tutti assunti,
dopo un periodo di prova, a
tempo indeterminato. Serena
Mingione, la responsabile del-
le assunzioni, ci ha spiegato
come funziona: Vengono di-
rettamente da noi a chiedere
un posto, oppure assumiamo
un amico o un parente di qual-
che operaio anziano di cui ci
fidiamo, per andare sul sicu-
ro. Linserimento in azienda,
per uno straniero che gi sa
parlare litaliano, non affatto
complicato, si tratta solo di
imparare larte del mestiere.
Il principio semplice: se ar-
riva un ragazzo romeno, lo af-
fianchiamo a un suo conna-
zionale pi esperto in modo
che gli spieghi, nella sua lingua
madre, tutto quel che deve fa-
re.
A forza di imparare, capita an-
che di fare carriera. E succes-
so a Vladimir, ucraino di 33 an-
ni, con una laurea in economia
nel curriculum. Da semplice
operaio diventato responsa-
bile della sua area e coordina il
lavoro di diversi impiegati, an-
che italiani. Durante una bre-
ve pausa nel lavoro, ci spiega la
sua storia: Sono arrivato in
Italia nel 1999 e sono qui a Fer-
mignano dal 2003. Per quattro
anni ho lavorato in nero in Ca-
labria. Appena ho firmato un
contratto a tempo indetermi-
nato, ho chiamato mia moglie
e le ho detto di venire in Italia:
quello che fanno quasi tutti
gli stranieri che si mettono in
regola e trovano lavoro fisso.
Eppure, anche per lui non ci
sono solo rose e fiori: Sembra
assurdo ma un extracomuni-
tario che in regola come me,
che ha un posto fisso nella
stessa azienda da anni, deve
ancora tribolare 8-9 mesi per
ottenere il rinnovo del per-
messo di soggiorno. Bisogne-
rebbe fare un incontro con il
questore e parlarne seriamen-
te: per noi un disastro, perch
siamo condannati a passare
interi mesi nellincertezza.
Come sono distribuiti gli immigrati in provincia: grafico Istat
Non solo dipendenti:
molti stranieri in affari
In Provincia sono quasi tremila gli immigrati
titolari di aziende.
Secondo le stime della Regione Marche presentate a
dicembre, sono 2.767 gli extracomunitari iscritti alla
Camera di commercio della provincia.
Sono in molti a mettersi in proprio, titolari o soci di
piccole imprese che coprono svariati settori: dal com-
mercio (783 iscritti), alledilizia (702), allindustria
manifatturiera (403), alla ristorazione (183).
Insomma, limmigrazione cambia volto e le opportuni-
t, per chi ha le idee e qualche mezzo in pi, non
mancano. Gli stranieri che hanno fatto fortuna copro-
no gi il 4,8% dellimprenditoria regionale e la tenden-
za in continuo aumento. Nella provincia di Pesaro e
Urbino, gli imprenditori stranieri sono raddoppiati in
soli quattro anni. (s.p.)
QUELLI CHE SFONDANO
B
otteghe artigianali o fir-
me metropolitane. Vetri-
ne per le produzioni di
manufatti artistici ed enoga-
stronomici locali, oppure pre-
ziosi marchi d'alto profilo in-
ternazionale. Tra griffe come
Armani o il Gambero Rosso, e
gustosi patrimoni tutti nostra-
ni tipo "La Faggiola" o la Botte-
ga d'arte Sorini, la lotta all'ulti-
mo metro quadro per uno spa-
zio nel portico del collegio Raf-
faello potrebbe essere dura, e
magari impari.
Il ring sar il bando di dichiara-
zione di intenti, che verr pub-
blicato tra circa un mese, e rac-
coglier i progetti dei commer-
cianti intenzionati ad avere
una vetrina nel nuovo "salotto
del Ducato". Gli arbitri saran-
no il Comune e il Legato Alba-
ni, con un comitato, creato ap-
positamente, che approver i
progetti pi meritevoli.
Il presidente del Legato Albani,
Francesco Andreani, intervie-
ne smentendo in parte le paro-
le (apparse sul numero di feb-
braio del Ducato) dell'assesso-
re alle Attivit Produttive Do-
nato Demeli, riguardo all'uso
dei locali del Collegio dopo la
ristrutturazione: "I locali non
saranno necessariamente af-
fittati ad artigiani o commer-
cianti del luogo".
Dopo il bando il comitato, che
non sar solo politico, ma
scientifico, valuter quelli che
saranno i progetti di eccellenza
che potranno dare lustro ad Ur-
bino, nel luogo forse pi bello e
tra i pi importanti. Non si trat-
ta solo di affittare degli spazi".
Gli 81.000 euro provenienti
dalla Ue finanzieranno la "ri-
pulitura" del portico e l'avvio
di un progetto per la copertura
e la ripavimentazione.
Il restauro delle botteghe verr
realizzato di concerto con i ne-
gozianti. Dopo le precisazioni
di Andreani, ente e Comune
sembrano giunti ad una prima
intesa: "Non ho nulla contro
l'enogastronomia o l'artigia-
nato locale - conclude Andrea-
ni - a patto che, ribadisco, si
tratti di prodotti deccellenza:
progetti duraturi e meritevoli.
E per favore non chiamatele
botteghe". (m.ma.)
Partenze di gruppo da Urbino:
02/09 Aprile 2007 FUERTEVENTURA - Euro 870,00
29 Aprile / 01 Maggio SASSI DI MATERA - Euro
il Ducato
8
A sinistra,
la sfera armillare
nella sala Citt
e desiderio
In alto, la sala
Citt e memoria
con i legni
di Umberto
Mastroianni
Un museo per scoprire
i tanti volti di Urbino
Completati i lavori in via Valerio, riapertura entro Pasqua
Lassessore Lella Mazzoli: uno spazio vivo, aperto a dibattiti e nuove forme darte
ENZO MIGLINO
darle. E parla di citt degli
scambi, dei segni, del deside-
rio, della memoria. Le sale del
museo ricalcano le orme di
questo discorso. Nella sala dei
segni trova spazio un albero ge-
nealogico di Urbino in relazio-
ne agli eventi del mondo corre-
lati a quelli della citt, oltre a
una serie di ritratti, segni lascia-
ti dall'uomo. Entrare poi nella
sala della citt del desiderio un
po' come metter piede a Fedo-
ra, una delle citt di Calvino, il
cui nome significa "dono di Fe-
derico". Fedora/Urbino la cit-
t che non ma poteva essere,
rappresenta le idee che ognuno
ha di un posto. La sala ospita va-
ri progetti architettonici e urba-
nistici su Urbino, lavori di De
Carlo, Pomodoro e Piano che
non sono mai stati messi in vita.
"Abbiamo lavorato sull'idea
dell'identit della citt - so-
stiene l'architetto Roberto
Bua - costruendo una guida,
una mappa per la conoscenza
della citt". Non c' per co-
noscenza senza uno sguardo
rivolto al passato. La citt del-
la memoria, nella sala al pian
terreno, esprime la necessit
di ricordare le sofferenze cau-
sate dalla guerra. Lo fa attra-
verso i legni di Mastroianni,
opere astratte (tra cui un mo-
dello del monumento alla resi-
stenza della Fortezza) che rac-
contano la devastazione inte-
riore dell'uomo dopo le bruta-
lit del conflitto. Forme com-
plesse che tendono a esplode-
re, a testimonianza del dolore
dell'artista.
Sparsi nelle sale e nel cortile i
pannelli esplicativi delle varie
Urbino, quelle pi evidenti e
quelle che nessuno conosce e
che i turisti (ma, perch no, an-
che gli urbinati) sono invitati a
scoprire. "Urbino, citt di
15.000 residenti e altrettanti
studenti, si presta perfetta-
mente ad essere guardata con
ottiche diverse", spiega anco-
ra l'architetto. C' la citt dei
nomi, mappa con toponoma-
stica di strade e palazzi; quella
dello studio, con le facolt, le
biblioteche e i collegi; la citt
della misericordia, con i con-
venti e le confraternite; quella
dell'acqua, luogo di 300 pozzi,
cisterne e sorgenti; poi l'Urbi-
no degli scavi, vecchia citt ro-
mana con i resti del teatro e dei
pavimenti a mosaico. Ognuno
vede quello che vuole, ognu-
no prende dalla citt ci che
gli interessa.
In uscita dal museo, la citt
nascosta: foto di momenti di
vita che nessuno nota perch
sono parte della routine. Le
signore che salgono per via
Raffaello con le borse della
spesa, i caff dei pensionati
in piazza, i bambini all'asilo,
le corriere piene al venerd
sera. Urbino anche questo.
Angelo Brincivalli, dirigente
affari interni, sottolinea che
"si ripreso il discorso inter-
rotto nel 2004. Dopo i primi
mesi di apertura arrivarono
nuovi fondi comunitari e de-
cidemmo di chiudere per
completare i lavori. Gli atti
amministrativi sono pronti,
andranno nel primo consi-
glio comunale di marzo per
la definitiva approvazione".
"Ci sono tante idee - dice Lel-
la Mazzoli - tra cui quella di
creare un'emeroteca e una
sala di lettura sulla letteratu-
ra del '900, perch Urbino ha
una grande tradizione lette-
raria nel secolo scorso, vedi
Paolo Volponi e Carlo Bo.

l'umore di chi
la guarda che
d alla citt la
sua forma".
Da quest o
pensiero di
Italo Calvino, e pi in generale
dai suoi scritti sulle "Citt invi-
sibili", prendono spunto gli al-
lestimenti del Museo della Cit-
t, pronto a riaprire in via Vale-
rio dopo i lavori che lo hanno
tenuto chiuso da fine 2004. Due
le sale nuove: quella sull'inci-
sione e quella della memoria,
con le sculture in legno di Um-
berto Mastroianni.
L'intento non riassumere la
citt in una stanza, come si fat-
to in tanti musei civici italiani
esponendo reperti archeologici
e documenti. Qui si voluto rac-
contare i tanti aspetti di Urbino,
aprirla attraverso il museo agli
sguardi possibili, dando al turi-
sta un punto di partenza per poi
visitarla.
Nelle "Citt invisibili", Calvino
- ispirandosi anche a Urbino -
traccia un percorso di scoperta
delle citt a partire dalle ango-
lature con cui possibile guar-
Tra piole
Il 9 aprile torna
P
rima si sceglie il
percorso, lo si stu-
dia nei minimi par-
ticolari, si decidono
gli obiettivi e le me-
te da raggiungere.
Poi si parte, in gruppo, tra ami-
ci o in solitario, non ha impor-
tanza: quello che conta lo
spirito di avventura, la voglia
di scoprire paesaggi scono-
sciuti senza fretta, immersi
nella natura, camminando. E'
il trekking e normalmente si
svolge in montagna o comun-
que in un ambiente naturale.
Nel 2002 il comune di Siena de-
cise di portare il trekking, dal-
l'inglese to trek, ossia cammi-
nare lentamente, nelle citt,
inventando il trekking urbano.
Urbino fu una delle prime ad
aderire all'iniziativa organiz-
zando ogni ottobre un percor-
so fra le vie del centro storico
in occasione della giornata na-
zionale di questa sorta di
escursionismo cittadino.
L'assessorato alla cultura e al
turismo, grazie al successo
delle edizioni passate, ha deci-
so di promuovere altre due
GIAMMARCO SICURO
9
CULTURA
Piersanti poeta
tra lOlimpo
e la provincia
Narrativa
CHIARA ROMANELLO
A fianco
alcuni scorci
della citt,
che i parteci-
panti al trek-
king urbano
potranno
ammirare
durante i
percorsi
In senso ora-
rio, dallalto
a destra: uno
scorcio di via
Balcone della
Vita, la scali-
nata di via
Barocci, il
Palazzo
Ducale
dalloratorio
San
Giuseppe, via
Budassi e
una veduta
della citt dal
parco della
Resistenza
T
i piaccio-
no le favo-
le, vero
Luca? S, e
poi un
modo per
dimenticare, almeno per poco,
il nostro tempo. Cos inizia
lintreccio di un percorso anti-
co con uno post moderno,
scandito dal nuovo romanzo
del poeta Umberto Piersanti
(Olimpo, Avagliano Editore,
12,50 euro, pp. 139).
Un tracciato intenso con cui i
protagonisti moderni, Luca e
Elisa, tentano di ricongiunger-
si, nonostante let e la menta-
lit diverse. Luca parla ad Elisa
dellantica leggenda di due gre-
ci, Anticlo e Laodoco, che ten-
tarono lascesa allOlimpo. La
narrazione si innesta sul rac-
conto, portando il lettore sul
monte Catria, fino a Cagli, per
poi trascinarlo tra le nubi del-
lOlimpo.
Piersanti si riconferma poeta
dei luoghi persi, di una pro-
vincia intesa come luogo pro-
tetto che quasi non esiste pi,
di una campagna ornata da ra-
nuncoli, carpini e ornelli.
Luca ha superato i cinquan-
tanni ed ricercatore universi-
tario. Ha vissuto il tempo in cui
la sera ci si sedeva intorno al fuo-
co, mangiando castagne e rac-
contando storie. Un tempo fuo-
ri dalla quotidianit a cui abi-
tuata Elisa, nata tra lasfalto e i
casermoni di Mestre. Lei, poco
pi che ventenne, non ha me-
moria o radici, sta ancora cer-
cando la sua casa. Sa solo che
ama la pace e che gli americani
non dovevano andare in Iraq,
in linea con il pensiero no glo-
bal che Luca (e attraverso di
lui, Piersanti) considera super-
ficiale. Come colmare questa
differenza? Con una leggenda:
Antioco e Laodoco che scalano
lOlimpo, in una delle epoche
di maggior splendore per la ci-
vilt occidentale. I due giovani
cercano la gloria e la sapienza,
ma il lungo cammino si ferme-
r prima della fine, quando en-
trambi comprenderanno il va-
lore degli affetti e della loro ter-
ra. Il racconto avvicina Luca ed
Elisa per poco, poi lei riprende
la sua ricerca. Perch forse non
ha let per fermarsi e dimenti-
care unepoca in cui non ha ra-
dici, ma a cui ben salda.
e scalette: il trekking si fa urbano
il turismo a piedi. Il 22 lappuntamento dedicato ai bambini
giornate di trekking urba-
no."Penso che una citt vada
scoperta non solo per i suoi
monumenti pi prestigiosi -
ha detto Lella Mazzoli, asses-
sore alla cultura e al turismo-
ma anche per il suo ambiente,
per le emozioni che passano
attraverso le vie e i luoghi pi
nascosti e meno
conosciuti".
Il turismo "a pie-
di", come viene
definito, un
nuovo modo di
conoscere la cit-
t. Rimane lon-
tano dai circuiti
famosi, pi li-
bero e ricco di
sorprese e privi-
legia i panora-
mi, i monumen-
ti meno cono-
sciuti, i luoghi
dove avviene la vita quotidia-
na dei cittadini. "Urbino, per le
sue caratteristiche, per il cen-
tro storico pieno di piccole vie,
scorci nascosti e da scoprire si
presta molto a questo nuovo
modo di camminare per la cit-
t - continua la Mazzoli - ed
per questo che abbiamo orga-
nizzato queste due giornate
dedicate al trekking urbano
per il 9 e 22 aprile. Questi nuo-
vi appuntamenti avranno ca-
ratteristiche differenti da
quello nazionale di ottobre".
La prima novit che la gior-
nata di trekking urbano del 22
aprile sar dedicata ai bambi-
ni. Attraverso un
percorso che
tocca i punti pi
belli e interes-
santi della citt,
dal cammina-
mento sopra le
mura, alla piola
di San Bartolo,
dalle scalette di
Santo Spirito al
parco della Resi-
stenza, alcune
guide racconte-
ranno Urbino e
la sua storia ai
partecipanti.
"Vogliamo mettere insieme i
bambini con le famiglie, con
un percorso facilitato ma an-
che culturalmente pi ade-
guato. Un percorso a misura
dei pi piccoli, durante il qua-
le si faranno delle riflessioni
didattiche, pi rivolte al loro
mondo", ci ha spiegato las-
sessore alla cultura.
L'evento si concluder con
una merenda organizzata dal-
la mensa comunale a base di
cioccolata e vari giochi per le
vie del centro.
L'altro giornata dedicata al
trekking urbano cade il luned
di Pasqua e la
scelta della da-
ta non casua-
le.
L ' a p p u n t a -
mento del 9
aprile continua
una tradizione
che da secoli
esiste a Urbino.
Per il giorno di
pasquetta gli
abitanti extra-
meni a, ossi a
coloro che vive-
vano fuori dalle
mura, riempivano le strade e le
piazze del centro storico. L'i-
dea quella di riprendere e
continuare questa tradizione
portando tutti, cittadini e turi-
sti, a vivere Urbino in questo
giorno di festa.
Il tracciato, chiamato Urbino
segreta, si snoda lungo le vie e
le piazze del centro storico: un
viaggio fra architetture armo-
niose, palazzi signorili, resi-
denze che appartennero alla
Corte dei Montefeltro e punti
panoramici che si aprono sul
territorio.
Si partir da porta Lavagine e
da l il tracciato seguir un iti-
nerario che toc-
cher i punti pi
interessanti del-
la citt, dai Torri-
cini alla fortezza
Al bor noz, da
piazza della Re-
pubblica all'ex
convento di San-
ta Chiara, sem-
pre percorrendo
tracciati alterna-
tivi, lontani dalle
vie principali.
"Il percorso an-
cora da definire
nei particolari, ha concluso la
Mazzoli. Noi daremo delle in-
dicazioni e poi in base alle pro-
poste delle guide decideremo
il tracciato.
La giornata si concluder con
una merenda pasquale a base
di crescia e uovo: dopo tanto
camminare il meritato riposo.
Due date
straordinarie
per replicare
il successo
delledizione
nazionale
di ottobre
I bambini
impareranno
la storia della
nostra citt
camminando
tre le vie
pi nascoste
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