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I vettori IE 13/14

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Introduzione
Vettori? Componenti? Calcolo vettoriale? Questo il testo giusto
per voi! Elencate per ordine di difficolt, troverete risposta a ogni
vostra domanda e quesito, potrete soddisfare tutte le vostre
curiosit sulla forza d'attrito, la forza elastica, le forze vettoriali, le
somme vettoriali e il calcolo degli errori. Sono inclusi per ogni
argomento link, applet e videolezioni per imparare divertendosi!
Buona lettura dai ragazzi della 1E del liceo scientifico 'Fermi-
Monticelli' di Brindisi.
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1.Differenza tra grandezza scalare e grandezza vettoriale ................... 7
2.Prodotto di una grandezza scalare per una vettoriale ......................... 8
3.Metodo punta coda ........................................................................... 9
4.Somma tra vettori ............................................................................... 11
5.Metodo del parallelogramma .............................................................. 13
6. Metodo delle componenti ................................................................. 17
7. Forza normale .................................................................................... 20
8. Forza dattrito. 24
8.1 Forza dattrito dinamico ............................................................... 26
8.2 Forza dattrito statico ................................................................... 27
9. Forza elastica ..................................................................................... 28
10. Calcolo dellerrore 29
10.1 Calcolo dellerrore sulle componenti.................................. 31
10.2 Calcolo dellerrore sulla radice quadrata.................................... 34





I VETTORI

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-GRANDEZZA SCALARE: Una grandezza scalare una grandezza fisica che viene
descritta, dal punto di vista matematico, da uno "scalare", cio da un numero reale
associato ad un'unit di misura. Per questo non sensibile alle dimensioni dello
spazio, n al particolare sistema di riferimento o di coordinate utilizzato. Viene cos
definita, poich il suo valore pu essere letto su una scala graduata di uno
strumento di misura e, a differenza delle grandezze vettoriali, non necessita di altri
elementi per essere identificata.
Esempi di grandezze scalari sono: la massa, la temperatura, la densit, la lunghezza e
il volume.




-GRANDEZZA VETTORIALE: Le grandezze vettoriali sono le grandezze fisiche
caratterizzate da modulo, direzione e verso. Il modulo il valore della misura (o
l'intensit), la direzione la retta sulla quale agisce la grandezza vettoriale. Il verso
uno dei due sensi di percorrenza della retta della direzione. Il simbolo delle
grandezze vettoriali una lettera, che solitamente corrisponde all'iniziale della
grandezza vettoriale che viene rappresentata, sormontata da una freccia.
Esempi di grandezze vettoriali sono: forza, spostamento,
velocit, accelerazione.

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Qual la differenza tra grandezze scalari e vettoriali?

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In questa sezione ricordiamo qual la regola per moltiplicare un numero per un
vettore. Supponiamo di moltiplicare un vettore di intensit s per un numero k
positivo. Otterremo un vettore che ha stessa direzione e stesso verso e per
intensit k s. Se invece moltiplichiamo il vettore per un numero k negativo
avremo un vettore con la stessa direzione, intensit k s e verso opposto. In
particolare due vettori si dicono opposti quando hanno stessa direzione, stessa
intensit ma verso opposto. I vettori opposti sono importanti per il calcolo della
differenza di due vettori: infatti la differenza di due vettori si definisce come la
somma del primo vettore e dell'opposto del secondo vettore.













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Come si calcola il prodotto tra una grandezza scalare e una
vettoriale?

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Per sommare due vettori fondamentale conoscere la direzione e il verso che li
caratterizzano.

Se essi hanno stessa direzione e stesso verso la risultante avr la stessa
direzione e lo stesso verso dei due vettori, e come
modulo la somma algebrica dei due moduli.




Se essi hanno stessa direzione e verso opposto il la risultante avr la stessa
direzione dei due vettori, il verso del vettore con maggiore intensit, e come
modulo la differenza dei moduli.





Se essi hanno direzione diversa e verso diverso si pu applicare il metodo del
parallelogramma, ovvero facendo coincidere la coda del primo vettore con la
coda del secondo e costruendo un parallelogramma la cui diagonale
corrisponder al vettore risultante.





Quali sono i metodi per sommare due vettori e
quando si utilizzano?


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Per calcolare numericamente il modulo possibile scomporre le forze nelle loro
componenti, disponendoli su un piano cartesiano (nella figura4 le componenti sono
rappresentate da W
x
e W
y
per il vettore W, V
x
e V
y
per il vettore V).





Una volta individuate le componenti dei due vettori possibile sommarle e in
questo modo calcolare quelle della risultante.
NB. Se i due vettori sul piano cartesiano risultano essere uno positivo e laltro
negativo si proceder con la differenza delle componenti e non con la somma!

A questo punto attraverso le formule della geometria si procede con il calcolo della
risultante (nella figura la componente V
x
+ W
x
, la componente V
y
+ W
y
e la
risultante u formano un triangolo rettangolo perci si pu utilizzare il teorema di
Pitagora per il calcolo della risultante).

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Per individuare graficamente la risultante tra due vettori si pu applicare il metodo
punta-coda, ovvero facendo coincidere la coda del secondo vettore con la punta del
primo e infine congiungendo la coda del primo con la punta del secondo.








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Come si applica il metodo punta-coda?

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IMPARARE DIVERTENDOSI

https://www.youtube.com/watch?v
=R0pCweO5S4I

http://www.walter-
fendt.de/ph14i/resultanti.htm

Questo video permette di
comprendere meglio il calcolo della
risultante in modo semplice
eDIVERTENTE!

Quest'applet permette di visualizzare la costruzione
animata della risultante di un sistema di vettori. Dopo
aver scelto il numero di vettori dai quali calcolare la
risultante e stabilita la direzione e il modulo si clicca
sul tasto COSTRUZIONE DELLA RISULTANTE per
ottenere la risultante.

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Regola del parallelogramma
Una regola con cui si sommano i vettori in fisica quando hanno lo stesso punto di
applicazione (ossia la stessa coda) la regola del parallelogramma. Supponiamo che
un uomo si sposti in maniera obliqua su una barca, che a sua volta si sposta
orizzontalmente rispetto alla riva di un fiume. Qual lo spostamento totale dell'uomo
rispetto alla riva? chiaro che entrambi i vettori spostamento vanno applicati allo
stesso punto (l'uomo che si sta muovendo):





Lo spostamento totale dell'uomo rispetto alla riva dato dalla diagonale del
parallelogramma che ha per lati lo spostamento dell'uomo (u) rispetto alla barca e lo
spostamento della barca (b) rispetto alla riva. Per la particolare costruzione geometrica
adottata questa regola per sommare due vettori va anche sotto il nome di regola del
parallelogramma.
Prima di procedere, notiamo come l'uomo sia stato modellizzato con un punto
materiale. Questa una idealizzazione che useremo spesso: un corpo esteso dotato di
massa verr visto come un punto materiale nel quale possiamo pensare concentrata
tutta la massa del corpo. Questo punto prende anche il nome di baricentro del corpo.
Se il corpo ha forma regolare il baricentro coincide con il suo centro di simmetria: ad
esempio, il baricentro di una sfera omogenea coincide con il centro della sfera.
Perch, quando camminiamo sotto la pioggia, dobbiamo tenere l'ombrello inclinato in
avanti per non bagnarci? La risposta sta proprio nel modo in cui si sommano i vettori.
Infatti, le gocce di pioggia (p) si spostano verticalmente rispetto al suolo a causa della
loro forza-peso.

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Come si applica il metodo del parallelogramma?
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Se l'uomo si sposta rispetto al suolo orizzontalmente da destra a sinistra, come se il
suolo (s) si muovesse rispetto all'uomo orizzontalmente da sinistra a destra.
Sommando i due vettori abbiamo che la pioggia rispetto al viandante cade in maniera
obliqua e l'ombrello va inclinato in avanti.









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IMPARARE DIVERTENDOSI





















http://www.galileo.fr.it/marc/varie/
somma_vettori2/vectortest2.htm


Quest'applet permette di visualizzare la costruzione,
secondo la regola del parallelogramma, della somma di
due vettori;
-appena l'applet viene avviata, muovete il mouse sul
piano di lavoro ed il primo vettore seguir gli
spostamenti del mouse; fate un click col mouse per
fissare il primo vettore, che verr visualizzato in blu;
-ripetete il procedimento per il secondo vettore, che
verr visualizzato in verde;
-dopo il secondo click del mouse, un'animazione vi
permetter di seguire la costruzione del vettore somma,
che verr visualizzato in rosso;
-il pulsante "RESET" ripulisce il piano di lavoro;
-un click sul quadratino "info" mostrer ulteriori
informazioni sulla costruzione del vettore somma.
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https://www.youtube.com/watch?v=
v5k5El8u2ts
http://www.claudiocancelli.it/web_educatio
n/matematica/som
ma%20vettori/vectortest2_ita.htm
Questo video spiega in modo
semplice, utilizzando
GeoGebra, come applicare il
metodo del parallelogramma
Questapplet permette di visualizzare la
costruzione, secondo la regola del parallelogramma,
della somma di due vettori. Appena lapplet viene
avviata, muovere il mouse sul piano di lavoro ed il
primo vettore seguir gli spostamenti del mouse;
fare click col mouse per fissare il primo vettore, che
verr visualizzato in blu; ripetere il procedimento
per il secondo vettore che verr visualizzato in
verde; dopo il secondo click del mouse,
unanimazione permetter di seguire la costruzione
del vettore somma che verr visualizzato in rosso.
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Ogni vettore a si pu scomporre in modo unico nelle sue due proiezioni a
x
e a
y
lungo due rette fissate. Fissiamo nel piano un sistema di riferimento cartesiano
ortogonale di origine O e scegliamo un vettore a.

Si possono determinare le proiezioni del vettore a lungo i due assi delle x e delle y
come nella figura sottostante:







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Come si calcolano le proiezioni dei vettori
sullasse delle x e su quello delle y?
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Il vettore a
x
la proiezione di a lungo l'asse x e analogamente il vettore a
y
proiezione di a lungo l'asse y.

Applicando la trigonometria al triangolo che si ottiene:


si ottengono le componenti del vettore a:

a
x
= a cos

a
y
= a sen

E stata quindi applicata la teoria del seno e del coseno:
-un cateto (in questo caso a
y
) uguale allipotenusa (il vettore a), moltiplicata per
il seno dellangolo () opposto al cateto stesso;


-un cateto (in questo caso a
x
) uguale allipotenusa (sempre il vettore a),
moltiplicata per il coseno dellangolo ()
adiacente al cateto stesso.


Facciamo ora un esempio per capirne lutilit.

Un aeroplano decolla da un aeroporto e viene successivamente avvistato ad una
distanza di 215 km dallaeroporto e in una direzione che forma un angolo di 22 Est
rispetto al Nord geografico.

Quali sono le componenti della spostamento?
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Facciamo un disegno per evidenziare la situazione espressa dal problema:





Proviamo ora a fare i calcoli:

d
x
= d cos = (215 km) (cos 68) = 81 km d
y
= d sen = (215 km) (sen 68) = 109






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In quali circostanze agisce la forza normale?

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Comprendi il concetto di "forza normale. La forza normale si riferisce alla
quantit di forza necessaria a contrastare la forza di gravit.
ma esiste chiaramente un'altra forza all'opera che impedisce al blocco di
attraversare il tavolo e schiantare al suolo. La forza che impedisce al blocco di
cadere a dispetto della forza di gravit , appunto, la forza normale.


Conosci l'equazione per calcolare la forza normale di un oggetto a riposo. Per
calcolare la forza normale di un oggetto a riposo su una superficie piana, usa la
formula:




In questa equazione, N si riferisce alla forza normale, m alla massa dell'oggetto, e g
all'accelerazione di gravit.
Per un oggetto che si trova in condizione di riposo su una superficie piana, e non
soggetta all'influenze di forze esterne, la forza normale uguale al peso
dell'oggetto. Al fine di mantenere fermo l'oggetto, la forza normale deve essere
uguale alla forza di gravit che agisce sull'oggetto. La forza di gravit che agisce
sull'oggetto rappresentata dal peso dell'oggetto stesso, o la sua massa
moltiplicata per l'accelerazione di gravit.
"Esempio": Calcola la forza normale di un blocco con una massa di 4,2 g.
W = weight = peso

N=mg

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Moltiplica la massa dell'oggetto per l'accelerazione di gravit. Il risultato ti dar il
peso dell'oggetto, che equivale alla forza normale dell'oggetto in condizione di
riposo.
Nota che l'accelerazione gravitazionale sulla superficie della Terra una costante:
g = 9,8 m/s2

"Esempio": peso = m g = 4,2 kg 9,8 m/s
2
= 41,16 N





Il passaggio precedente dovrebbe risolvere il problema fornendoti la risposta.

"Esempio": La forza normale pari a 41,16 N.


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https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&e
src=s&source=web&cd=9&cad=rja&uact=8&v
ed=0CGsQFjAI&url=http%3A%2F%2Fbrunog.
web.cern.ch%2Fbrunog%2FCapitolo_5_b_we
b.pdf&ei=vmFmU4WjMq2y7Ab9w4CoCA&us
g=AFQjCNHxg1IkBcW8L2Ijt-Fq15kiGzEB2g

&ei=vmFmU4WjMq2y7Ab9w4CoCA&usg=AF
QjCNHxg1IkBcW8L2Ijt-Fq15kiGzEB2g


Questo link riguarda una presentazione power point su:
-Forza normale;
-Attrito statico;
-Attrito dinamico;
-Forza elastica.

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C





In fisica il movimento il cambiamento di posizione di un corpo in
funzione del tempo, misurato da uno specifico osservatore in un determinato
sistema di riferimento. Fino al XIX secolo, le leggi di Newton, incluse tra gli assiomi e i
postulati del famoso Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, erano alla
base di quella parte della meccanica classica nota come cinematica. Lo studio del
moto a partire dalle cause che lo generano ovvero le forze noto invece come
dinamica.





Storicamente il problema del moto stato dunque il primo problema
affrontato dalla fisica, direttamente applicato al moto dei corpi celesti
con la meccanica celeste nell'ambito della rivoluzione scientifica.

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Che differenza c tra attrito radente statico e
attrito radente dinamico?

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I calcoli delle traiettorie e delle forze esercitate dai corpi in moto basati sulle
leggi newtoniane e delle fisica classica, si dimostrarono efficaci fintanto che i
fisici si occuparono di fenomeni molto rapidi, come quelli della fisica atomica
agli inizi del XX secolo.

Se su un piano orizzontale appoggiato un oggetto al quale applicata una
piccola forza orizzontale F, possibile che questo non si muova affatto. La
ragione che il pavimento esercita una forza orizzontale, chiamata forza di
attrito statico f
s
, (o aderenza) che equilibra la forza F che si esercita. Questa
forza dattrito dovuta ai legami tra le molecole delloggetto e quelle del
pavimento in quei punti in cui le superfici sono in contatto molto stretto. Si
tratta di una forza simile a una forza di sostegno, in quanto pu variare da zero
a una forza massima f
s,max,
a seconda della forza con cui si spinge: se si
spinge con una forza sufficientemente intensa, il nostro oggetto striscer sul
pavimento. Mentre loggetto striscia si creano e si rompono continuamente
legami molecolari e si rompono piccoli frammenti delle superfici: il risultato
una forza dattrito cinetico (o attrito dinamico) f
c
che si oppone al moto.








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8.1
Attrito radente dinamico
Lattrito dinamico la resistenza che si contrappone al movimento quando due
superfici scorrono luna sullaltra.
Si calcola attraverso la formula:
F
s
=
s


Dove
F
d
indica la forza di attrito dinamico (che si misura in Newton N)

s
corrisponde al coefficiente di attrito dinamico (non ha unit di misura).
Anche in questo caso questo valore varia a seconda del materiale delloggetto.

Indica, come gi specificato per il caso precedente, la forza normale.



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8.2
Attrito radente statico




Lattrito statico una forza che impedisce il movimento delloggetto in stato di
quiete fintanto che la forza di trascinamento applicata non supera una certa
soglia.
Si calcola attraverso la formula:
F
s
=
s

Dove
F
s
indica la forza di attrito statico ( che si misura in Newton N)


s
indica il coefficiente di attrito statico (non ha unit di misura).
Questo valore varia a seconda del materiale delloggetto

Indica la forza normale ovvero la componente perpendicolare al piano
dappoggio.
Per un corpo appoggiato su un piano orizzontale uguale alla forza peso.



fhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
hhhhhhhhhhhhhnggng





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Una molla un corpo capace di allungarsi se ad esso viene applicata una
determinata forza e in seguito tornare alla propria forma naturale, un oggetto di
tipo elastico , generalmente fabbricato in acciaio, usato ed ottimizzato per
accumulare energia meccanica.



Nella meccanica classica, la molla ideale viene adottata per lo studio dell'oscillatore
armonico.

Il motivo fisico microscopico per il quale la molla accumula energia potenziale lo
stiramento dei legami intermolecolari, mentre il suo comportamento macroscopico
definito per molti materiali dalla legge di Hooke, che afferma che l'allungamento
di un corpo elastico direttamente proporzionale alla forza di trazione applicata.
La costante K rappresenta il coefficiente elastico della molla, espresso in N/m.
Allo stesso modo la contrazione proporzionale alla forza di compressione.

L'elasticit la propriet di un materiale di deformarsi sotto l'azione di uno stato di
sollecitazione imposto (per esempio, a causa di forze esterne applicate) e poi di
riacquistare la sua forma originale al venir meno della causa sollecitante.
L'elasticit riguarda sia i materiali solidi che i fluidi.


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Qual loggetto pi elastico che esiste? Perch?

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L'errore assoluto in genere definito come la differenza tra il valore misurato e il
valore esatto, cio:


dove:
E
ass
= errore assoluto
V
mis
= valore misurato
V
est
= valore esatto

L'errore assoluto una grandezza algebrica che si esprime con l'unit di misura
della grandezza esaminata; non deve essere confuso con il valore assoluto di un
errore, che il modulo di un errore.
L'errore relativo di una misura, invece, generalmente definito come il rapporto
tra l'errore assoluto e il valore medio della serie di misure, cio:


dove:
E
r
= errore relativo
E
A
= errore assoluto
x
m
= valore medio

L'errore relativo una grandezza algebrica (cio con segno), ma, essendo il
rapporto fra due grandezze omogenee, adimensionale (cio priva d'unit di
misura).

L'errore relativo nasce dall'esigenza d'interpretare velocemente se un errore
piccolo o grande (dunque se pi o meno tollerabile) confrontandolo direttamente
con la grandezza misurata. Minore il valore dell'errore relativo, maggiore sar la
precisione della misurazione effettuata.

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Come si calcola lerrore assoluto del modulo?

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In quest'ottica, per evitare di aver a che fare con poco pratici numeri decimali,
l'errore relativo viene comunemente riportato con la notazione percentuale (in
questo caso viene chiamato errore percentuale), cio:



Dove:
E
r%
= errore relativo percentuale
E
r
= errore relativo

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Quando due forze vengono scomposte nelle rispettive componenti per arrivare al
calcolo della risultante si opera con laddizione come rappresentato nella figura
seguente:




Le componenti della risultante quindi equivalgono alla somma di due valori
numerici che rappresentano le componenti x ed y dei due vettori ( nellesempio
precedente sono rappresentati da ax, bx e da ay, by).
Se si conoscono gli errori assoluti relativi alle componenti dei vettori possibile
calcolare lerrore assoluto sulle componenti della risultante:


Se loperazione eseguita tra le componenti laddizione si sommeranno
anche gli errori assoluti seguendo la seguente formula:

EA3 = EA1 + EA2



10.1
Come si calcola lerrore assoluto nella misura dei vettori
con il metodo delle componenti?

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Se i due vettori sono opposti sul piano cartesiano, non si operer pi con la
somma tra le componenti ma bens con la differenza. Anche se tra le
componenti si opera con la differenza i due errori assoluti si sommeranno
comunque:


DIFFERNZA TRA I 2 ERRORI ASSOLUTI = EA1 + EA2



Una volta trovati gli errori assoluti sulle componenti della risultante,
potremo determinare il valore del modulo del vettore somma attraverso le
formule della geometria (nellesempio della prima figura si nota che la
risultante corrisponde allipotenusa di un triangolo rettangolo che ha come
cateti le sue componenti quindi calcolabile attraverso il Teorema di
Pitagora) Nelle formule geometriche molto spesso si incontrano operazioni
come la divisione e la moltiplicazione; in questi casi il calcolo dellerrore
assoluto segue delle formule precise.


Se loperazione tra le componenti una moltiplicazione si segue la formula:


EA3 = a x b( Era + Erb )


In questa formula a e b rappresentano i valori a cui si riferiscono gli errori,
(nel nostro caso le componenti), mentre Era ed Erb rappresentano
rispettivamente lerrore relativo di a e di b.

Se loperazione tra le componenti una divisione si segue la formula:


EA3 = a : b( Era + Erb )



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Anche in questo caso valgono le definizioni date per la formula precedente.
Lunica differenza il fatto che in questo caso a e b si dividono.


NB: Nel Teorema di Pitagora per esempio, vi sono degli elevamenti a potenza.
In questo caso si pu procedere moltiplicando lerrore assoluto per se stesso tante
volte quanto indicato dalla potenza e quindi applicando la formula della
moltiplicazione tra errori considerando il fatto che a e b saranno lo stesso numero
poich lerrore viene moltiplicato per se stesso!



















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Quando si calcola la misura di una grandezza fisica derivata, si effettuano
operazioni matematiche sui valori misurati di altre grandezze fisiche fondamentali.
Ma essendo queste affette da errori, il risultato finale di tale calcolo ovviamente
anchesso affetto da errore.


Lerrore relativo di una radice uguale al rapporto fra lerrore relativo del
radicando e lindice della radice.

Sia


Dove:
R = valore della radice
a= radicando
n= indice di radice( 2 per la radice quadrata)
10.2
Come si calcola lerrore assoluto sulla radice
quadrata?

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http://it.wikipedia.org/wiki/Molla
http://it.wikipedia.org/wiki/Grandezza_vettoriale
http://pls.dima.unige.it/pls0409/ftrig/Funzioni%20trigonometriche/8297/ index.html
http://www.ilsitodi.it/laboratoriodifisica/attrito%20dinamico/attritorade
ntedinamico.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Grandezza_scalare
http://web.tiscali.it/docentinervi/regolparal.htm
http://online.scuola.zanichelli.it/bergamini
https://www.youtube.com/watch?v
http://formulariofisica.altervista.org/seno-e-coseno.html
http://formulariofisica.altervista.org/forze-di-attrito.html
http://digilander.libero.it/danilo.mauro/temi/vettori1.html
http://www.ilsitodi.it/laboratoriodifisica/attrito%20statico/scivolo.html
http://www.oocities.org/tommaso84/attrvisc_testo.htm
http://www.youtube.com/watch?v=j4BBc7Q_ZWA
http://it.wikihow.com/Calcolare-la-Forza-Normale
http://it.wikipedia.org/wiki/Moto_(fisica)
http://it.wikipedia.org/wiki/Attrito
http://www.galileo.fr.it/marc/varie/som
http://it.wikipedia.org/wiki/Propagazione_degli_errori
http://it.wikipedia.org/wiki/Errore_assoluto
http://www.oilproject.org/lezione/fisica-forza-attrito-statico-dinamico
http://formulariofisica.altervista.org/forze-di-attrito.html
http://www.liceogalvani.it/lavori
http://scienzaemusica.blogspot.com/2012/11/attrito.html
http://www.dacrema.com/fisica/attrito.htm
http://xoomer.virgilio.it/mimmocorrado/fis/int/errori/misurateoria.pdf
Ugo Amaldi, LAmaldi, Zanichelli editore.

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