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Taglisi libra una di mollica di pane bianca, e pongasi in mollo in un boccale di latte di capra, o di vacca, e

faccisi bollire pian piano in esso latte con libra una di butiro fresco, e cotto che sar, di modo che rimanga
pi presto soda, che molla, pogasi nel setaccio e si lasci scolare il siero da s, poi passisi per il setaccio, e
habbisi otto oncie di prevatura ben pista, con una libra di ricotta fresca, e una libra e mezza di zuccaro , e
mezoncia di gengevero, e un poco di sale, e dodici chiare dova, overo otto ova con il rosso e chiaro, e
dessa compositione facciasene torta, e non havendo latte, acciasi cuocere il pane in brodo grasso di carne, e
volendosi di colore pongasi spetierie ordinarie, e un poco di cascio grattato
Come sempre l'attivit della giornata delle persone pi umili, anche nel Rinascimento,
regolata dalla luce del Sole; ci si alza presto, svegliati dalla moglie o dalla madre che sono
gi in piedi da tempo. La sera quando tramonta il sole, la giornata si conclude a tavola,
imbandita diversamente a seconda del reddito della famiglia che vi si siede attorno. Prima
di lasciare la casa per andare a lavoro viene consigliata una colazione a base di una fetta
di pane e mezzo bicchiere di vino.

Questa la regola dei poveri che nell'arco della giornata devono consumare altri due
pasti: il pranzo, la "commestio", verso le undici, e la cena, il "prandium", subito dopo il
tramonto. Generalmente la cena pi lunga perch le persone dopo il lavoro sono pi
libere e possono passare pi tempo a tavola con i familiari.

A quell'epoca la cena del popolo povero molto sobria ed composta da pane, verdure,
marmellata e frutta, oltre che da fave, farinata di miglio e di castagne. Le erbe che usano i
poveri sono molto spesso usate anche da conservanti; infatti con queste erbe si possono
cucinare anche piatti che possono durare pi di un giorno.

Qualche uovo po arricchire la cena ma spesso diventa piatto unico quando fritto. Il pane
sempre senza sale perch il sale molto costoso e difficile da trovare, specie se si
poveri. Il pane, che alla base della dieta dei poveri, da questi ultimi viene mangiato da
solo, mentre i ricchi lo usano come base per appoggiare gli arrosti.

Alcuni lo preparano in casa; in questo caso il pane deve essere rigorosamente cotto nel
forni pubblici allo scopo di permettere alle autorit di controllare, attraverso il consumo di
ogni famiglia, le possibilit economiche di ognuno e procedere cos alla tassazione.

Tutto questo serve anche a mantenere equo il prezzo del pane, evitando frodi e
speculazioni. Purtroppo il pane viene spesso a mancare, dunque pi comunemente viene
offerto nelle feste o nei matrimoni. Spesso alla morte di un personaggio vi l'usanza di
distribuire il pane ai poveri, cos che questi abbiano un buon ricordo di lui.

Quando il pane duro c' l'abitudine di fare la "panata", una minestra a base di pane duro
grattugiato, uova, parmigiano, noce moscata e sale. Sono anche molto usate la pasta e la
minestra, compresi i maccheroni; nelle grandi occasioni si mangia anche la carne e il pollo
e quando si uccide il maiale usanza offrire un p di sanguinaccio al vicino.

Fra i poveri l'uso delle spezie quasi inesistente a causa del loro altissimo costo. Le
spezie non servono solo a insaporire il cibo, ma anche a mascherare il forte odore della
carne, che di solito non molto fresca a causa della mancanza di sistemi di conservazione
degli alimenti. Le zuppe in questa epoca sono spesso a base di erbe odorifere, che
possono essere bulbi, per esempio la cipolla, che rende pi saporito il pranzo.

La zuppa di cipolla, ancora molto amata, non di origine francese come molti pensano,
ma in realt fiorentina.

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