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La ricerca sugli effetti della violenza in televisione

Il pi noto campo sul quale sono state svolte indagini basate sulla teoria della coltivazione quello degli effetti della
rappresentazione televisiva della violenza, delle modalit con le quali appare negli spettacoli televisivi e della sua stessa
eccessiva frequenza.
Si tratta di un fenomeno notoriamente molto discusso. Su di esso la teoria della coltivazione propone delle tesi originali.
Le riportiamo in una versione riassuntiva, tratta da un articolo divulgativo di Gerbner
1
.
Ovviamente, trattandosi di un testo molto breve, sono riportate sommariamente solo alcune conclusioni di una ricerca
ce si basata su un gran numero di dati empirici !sondaggi, statistice ecc".
#ome abbiamo gi accennato, a differenza di quanto avviene nella teoria ipodermica, $erbner evidenzia non gli effetti
di imitazione, ma la creazione % nella mente del telespettatore % di una immagine del mondo, in questo caso
un&immagine dominata dai comportamenti violenti suggeriti e inculcati dalla fiction televisiva.
$li effetti ce $erbner evidenzia si riassumono nella 'sindrome del mondo malvagio() ce si manifesta come paura,
diffidenza e isolamento, e in particolare implica)
* la percezione della 'normalit( della violenza,
* la perdita di sensibilit nei confronti delle vittime, e la conseguente perdita della capacit di solidarizzare,
* il senso di insicurezza e vulnerabilit, ce % sul piano politico % porta a riciedere e ad apprezzare gli atteggiamenti
repressivi ed autoritari !oggi diciamo la 'tolleranza zero(".
Testo
Per la prima volta nella storia umana a raccontare ai bambini la maggior parte delle storie, per la maggior parte del
tempo, non sono pi i loro genitori, la scuola, la chiesa o i vicini, ma un ristretto gruppo di grosse aziende proiettate
sul mercato globale, il cui scopo essenziale la vendita del proprio prodotto.
impossibile sopravvalutare leffetto profondo che questa situazione ha sul modo in cui crescono, e pi in generale sul
modo in cui noi tutti conduciamo le nostre vite.
Quando si parla di televisione per lo pi la gente pensa ai singoli programmi, ma televisione qualcosa di pi: la
televisione unintera mitologia, coerente e organica, ripetuta ogni giorno, in modo tale che i temi ricorrenti che
attraversano la programmazione e i notiziari hanno leffetto di coltivare nella mente dei telespettatori delle vere e
proprie concezioni della realt.
La violenza in televisione una delle componenti che causano un concetto distorto della realt. !a gran parte della
violenza che vediamo in televisione del tipo che io chiamo "violenza felice#. rapida, eccitante, a modo suo
elegante, efficace e indolore e si conclude sempre con un lieto fine, perch$ in conclusione deve lasciare lo spettatore
bendisposto e recettivo nei confronti del successivo spot pubblicitario.
% nostri studi hanno mostrato che crescere fin dallinfanzia con questa dieta senza precedenti di immagini violente ha
tre conseguenze, che nellinsieme producono quella che chiamo "la sindrome del mondo malvagio#. &e tu cresci in una
casa dove si guardano, mettiamo, pi di tre ore al giorno di televisione, dal punto di vista pratico come che tu sia
inserito in un mondo peggiore di quello in cui vive il tuo vicino di casa che guarda meno televisione. %l tuo modo di
agire sar adeguato al mondo "malvagio# che hai in testa. !a programmazione televisiva rinforza le peggiori paure, le
apprensioni e le paranoie della gente.
'na conseguenza delleccessiva esposizione alla televisione che si finisce per credere che la violenza rappresentata
in televisione sia normale, che tutti la pratichino e che sia un modo valido di risolvere i problemi.
'n effetto ancora pi penetrante che il telespettatore riduce la propria sensibilit alla sofferenza delle vittime e perde
la capacit di comprendere le conseguenze della violenza, di provare simpatia per chi la subisce, di resistere, di
protestare.
!a terza conseguenza, che probabilmente la pi debilitante, il senso di insicurezza e di vulnerabilit. % nostri
sondaggi ci mostrano che maggiore lesposizione al messaggio televisivo, pi si ha paura a uscire di casa, a
frequentare le strade del proprio quartiere, a girare di notte ecc. (i si sente impauriti dalla presenza di stranieri e dal
fatto stesso di incontrare altre persone. )a perduto uno dei contrassegni pi tipici di un buon livello di civilt: la
gentilezza nei confronti del forestiero.
Questo senso di vulnerabilit, inoltre, non distribuito a caso. %n televisione il ruolo di vittima assegnato con delle
ricorrenze tipiche: per ogni *+ personaggi violenti ci sono circa ** vittime ,una sorta di bilancio alla pari-, ma nel
caso di personaggi femminili, su *+ donne che esercitano il potere della violenza ,ogni violenza una specie di potere-
ce ne sono *. che ne sono vittime, il numero sale a */ se le donne sono giovani e a 00 se sono donne di colore.
%n conclusione, la "sindrome del mondo malvagio# si risolve in una sensibilit ridotta alle conseguenze della violenza,
accompagnata per1 dal senso della propria vulnerabilit e dipendenza, e di conseguenza dalla richiesta di maggiore
repressione da parte delle autorit.
1
$eorge $erbner 2eclaiming our cultural m3tholog3 !1++,",
disponibile on*line presso il sito 'In #onte-t() ttp)..///.conte-t.org.I#LI0.I#12.$erbner.tm
1
(i1 ha un enorme ricaduta politica: ormai impossibile che un candidato conduca la sua campagna elettorale senza
promettere agli elettori maggiore severit, senza impegnarsi a mandare pi gente in galera, a dare punizioni pi dure
ed esemplari, pi condanne a morte ecc. 4utte cose che non hanno mai funzionato per ridurre il livello della
criminalit, ma funzionano benissimo per guadagnare voti.
Questo effetto prodotto largamente, anche se non esclusivamente, dal senso di insicurezza coltivato dalla televisione.
Le critice alla teoria della coltivazione
3er concludere riportiamo una breve rassegna delle principali critice ce sono state rivolte alle teoria della
coltivazione
4
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1. 5. #andler afferma ce 'la teoria della coltivazione offre spiegazioni molto plausibili, soprattutto perc6 pone
l&accento sulla mediazione di visioni della realt e valori compiuta dalla televisione e sulla sua funzione simbolica
nel contesto culturale(.
Osserva per7 ce stata soggetta ad un gran numero di critice.
La prima ad essere ricordata quella di 5enis 8c9uail, ce accusa $erbner di eccessiva semplificazione. Secondo
8c9uail ' quasi impossibile trattare in modo convincente la complessit delle relazioni ce esistono tra il mondo
dei simboli culturali, il comportamento e le convinzioni e dei telespettatori, dato gli elementi dell&ambiente sociale
ce agiscono su di essi sono molti e potenti(. L&influsso della televisione si mescola sempre con quello di altre
fonti) gli altri media, l&esperienza diretta, le altre persone ce fanno parte del nostro ambiente.
4. :na serie di critice pi tecnice stata rivolta al modo nel quale $erbner e soci interpretano i loro dati statistici.
#ome sappiamo, essi anno rilevato ce il grande consumo di televisione corrisponde ad un atteggiamento di
insicurezza e ansia e anno visto la causa di ci7 nell&alto tasso di rappresentazioni della violenza trasmesse dalla
televisione.
Secondo ;a/<ins e 3ingree non ci sono prove sicure del fatto ce sia la televisione a causare gli atteggiamenti di
ansia e insicurezza= la causalit potrebbe essere inversa) le persone pi ansiose e insicure potrebbero essere pi
portate a sfuggire dalla realt passando molto tempo davanti alla televisione.
3i in generale, inoltre, potrebbe essere troppo semplicistico ritenere ce la violenza stia diventando una
preoccupazione sociale diffusa solo per come mostrata in tv e non per la sua reale presenza, o per altri fattori ce
accrescono il livello di allarme.
1. :na critica interessante quella rivolta da >ober e #ondr?, ce riscontrano ce i fenomeni massicci di 'effetti di
coltivazione( identificati da $erbner negli Stati Uniti, soprattutto riguardo al fenomeno della violenza, non
sembrano presenti in altri paesi.
@d esempio, afferma >ober, in Ingilterra non si ritrova la correlazione tra alto consumo di televisione e
atteggiamenti di ansia e insicurezza. #i7 potrebbe essere dovuto al minor tasso di rappresentazioni della violenza
nella tv britannica rispetto a quella americana. 8a in tal caso la teoria di $erbner andrebbe corretta) solo quando le
rappresentazioni della violenza superano una certa quantit !una soglia critica" diventano tali da influenzare la
visione del mondo dei telespettatori. Oppure potrebbe darsi ce in Ingilterra esista una diversa 'cultura dei
media(, un approccio ad essi diverso da quello americano.
,. Le critiche pi importanti sono per7 quelle ce provengono dalle pi recenti teorie dei media, queste ultime % a
differenza della teoria della coltivazione % tendono a sottolineare il ruolo attivo dello spettatore.
La teoria della coltivazione a messo in evidenza soprattutto la quantit di consumo di messaggi televisivi, ed a
parlato in termini di 'esposizione(, ma non a preso in considerazione i modi diversi nei quali gli spettatori
interpretano le rappresentazioni televisive della realt. Aon necessariamente il telespettatore propenso a
interpretare come 'realt( ci7 ce vede in televisione.
@d esempio pu7 variare molto il livello di motivazione con il quale ci si rivolge alla televisione) per ottenere
informazione oppure per semplice svago.
In proposito Bosep 5ominic< a osservato ce ci guarda la televisione solo per passare il tempo, o per abitudine,
pi influenzato da ci7 ce vede rispetto a ci a un modo di rapportarsi al medium selettivo e motivato.
La teoria della coltivazione tende ad ignorare l&importanza delle dinamice sociali in cui inclusa l&esperienza del
telespettatore. L&et, l&esperienza, il livello di conoscenze, il contesto familiare, la classe sociale ecc. sono tutti
fattori ce influenzano il modo nel quale si interpreta il messaggio televisivo. @d esempio, lo spettatore ce a una
diretta esperienza delle cose rappresentate in televisione sar molto meno soggetto di altri all&effetto di
coltivazione.
C. In conclusione si pu7 affermare ce la teoria della coltivazione a avuto il merito di inserire nella analisi degli
effetti del medium televisivo tutta la problematica della socializzazione !vedi l&uso della nozione di atteggiamento",
sviluppando analisi molto pi complesse e sofisticate rispetto a quelle della teoria ipodermica.
;a per7 isolato troppo il fenomeno televisivo rispetto alle altre forme di dinamica sociale, evidenziando in modo
eccessivo la dipendenza e passivit del telespettatore.
4
9uesta rassegna riassume quella contenuta nel profilo (ultivation 4heor3, a cura di 5aniel #andler, disponibile on
line all&indirizzo ttp)..///.aber.ac.u<.5ocuments.sort.cultiv.tml
,

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