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Capitolo 2

II concetto
della mentalit convenzionale
II primo requisito per una comprensione della vita
sociale ed economica contemporanea una chiara vi-
sione del rapporto intercorrente fra gli eventi e le idee
che li interpretano; perch ciascuna di queste idee ha
una sua vita propria e, per quanto possa sembrare una
contraddizione in termini, ciascuna suscettibile di
seguire un suo corso indipendente.
Non difficile comprenderne la ragione. La vita
economica, come altri aspetti della vita sociale, non si
conforma a un modello semplice e costante; al con-
trario, essa incoerente, rudimentale, intellettual-
mente difficile a comprendersi. Ma bisogna pur avere
una spiegazione o interpretazione del comportamento
economico: luomo, sia per curiosit che per intima
esigenza del suo essere, non pu rimanere tranquilla-
mente indifferente di fronte a qualcosa che riguarda
tanto da vicino la sua vita.
I fenomeni sociali ed economici sono astrusi, o al-
meno tali sembrano, e non offrono che poche difficili
prove di ci che esiste e di ci che non esiste; per queste
ragioni essi permettono allindividuo un lusso che non
concesso dai fenomeni fisici, cio quello di credere,
entro limiti piuttosto ampi, ci che gli piace. Egli pu
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sostenere qualsiasi opinione di questo mondo, purch
la trovi accettabile o comunque di suo gusto.
La conseguenza che, nellinterpretazione di tutta
la vita sociale, si verifica sempre un contrasto fra ci
che vero e ci che soltanto gradito. In questo con-
trasto, mentre un vantaggio strategico a favore ili i
che realmente esiste, tutto il vantaggio tattico a favo-
re di ci che ben accetto, perch gli uditori di tutte le
specie applaudono di pi le idee che sono di loro gra-
dimento. Nei problemi di carattere sociale, il consenso
di un uditorio ha una forza molto pi persuasiva che
la stessa prova della verit. Loratore o lo scrittore che
si rivolge ai suoi ascoltatori o lettori, pretendendo di
voler riferire fatti gravi e spiacevoli, finisce per esporre
quello che luditorio desidera ascoltare.
Come la verit serve a creare un consenso defini-
tivo, cos laccettabilit ne crea uno momentaneo. Le
idee finiscono per mobilitarsi in funzione di ci che
la comunit tutta o uditori particolari trovano accet-
tabile. E come luomo di laboratorio si consacra alla
scoperta di verit scientifiche, cos uno scrittore o un
esperto di relazioni umane si preoccupa di indivi-
duare ci che incontra lapprovazione degli altri. Se
i loro clienti sono compensati con applausi, significa
che essi sono professionisti di valore. Altrimenti sono
destinati al fallimento. Per, saggiando in anticipo le
reazioni delluditorio o analizzando discorsi, articoli o
altre forme despressione, il rischio di fallire ridotto
al minimo.
Numerosi fattori contribuiscono allaccettabilit
delle idee. Fino a un certo limite, naturalmente, noi
associamo la verit con la convenienza, cio con quello
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che pi si concilia con i nostri interessi, con il nostro
personale benessere e con tutto ci che ci risparmia
difficili sforzi e spiacevoli turbamenti della nostra vita.
Inoltre, troviamo anche molto ben accetto ci che con-
tribuisce alla stima di noi stessi. Gli oratori che par-
lano di fronte alla Camera di commercio degli Stati
Uniti raramente si scagliano contro luomo daffari in
quanto forza economica; quelli che si presentano da-
vanti alla centrale sindacale dellAFL-CIO sono pronti
a esaltare i forti movimenti sindacali come un fattore
di progresso. Ma losservazione pi importante che
la gente d senzaltro la sua approvazione alla maggior
parte delle cose che essa meglio comprende. Come ab-
biamo osservato, la condotta sociale ed economica
complessa e la sua comprensione richiede uno sforzo
mentale. Perci noi ci appigliamo, proprio come nau-
fraghi a una zattera, alle idee che rappresentano il no-
stro modo di pensare. Questa una chiara manifesta-
zione di pregiudizi inveterati, che sono custoditi pi
gelosamente di qualsiasi altro tesoro.
Ci accade perch gli uomini difendono ci che han-
no tanto faticosamente imparato con uno slancio che
assomiglia a volte al fanatismo religioso. La familiarit
che a volte finisce per stancare gli uomini in qualche
aspetto della loro vita, nel campo delle idee sociali in-
vece costituisce un elemento fondamentale della loro
accettabilit.
Siccome la familiarit delle idee un fattore cos
importante della loro accettabilit, le idee accettabili
hanno una grande stabilit. Esse si possono prevedere
molto in anticipo. ora opportuno adottare un ter-
mine per indicare quelle idee che, in ogni tempo, go-
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dono di una favorevole accoglienza in virt della loro
accettabilit, e occorrerebbe un termine che mettesse
in evidenza il fatto che esse sono prevedibili. Io mi ri-
ferir a esse, dora in poi, con lespressione mentalit
convenzionale.
II
La mentalit convenzionale non una peculiare
caratteristica di un qualche gruppo politico; in una
grande quantit di moderne diramazioni sociali, come
vedremo nel corso di questo lavoro, il consenso stra-
ordinariamente ampio. Da questo punto di vista, non
esiste molta differenza tra coloro che per comune de-
signazione politica sono chiamati liberali e i conser-
vatori: ci che accettabile per gli uni lo anche per
gli altri. Tuttavia, su alcune questioni, le idee vengono
naturalmente adattate alle preferenze politiche di un
particolare uditorio.
La tendenza a operare questo adattamento, che si
manifesta sia deliberatamente sia pi spesso incon-
sciamente, non si presenta in modo molto diverso per
i vari gruppi politici. Il conservatore presta fede a tutto
ci che familiare e consolidato dal tempo, per sua
naturale disposizione, non disgiunta da personali in-
teressi economici: sono appunto questi elementi che
spiegano la sua tendenza ad accogliere ci che ac-
cettabile. Il liberale, invece, si abbandona alle idee che
gli sono pi familiari con fervore morale, con entusia-
smo, perfino con un senso giustizia. Sebbene le idee
che egli sostiene siano diverse da quelle del conserva-
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tore, egli, probabilmente, non deve discostarsi molto
da questultimo nellaccettare le idee che gli sono fami-
liari. Una deviazione sottoforma di originalit con-
dannata come mancanza di fede o eresia.
Un buon liberale, un liberale leale e fidato, un
uomo le cui idee sono facilmente prevedibili, cio un
uomo che rinuncia a ogni serio sforzo di essere ori-
ginale. Sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna in
tempi recenti, i nostri liberali e i loro colleghi inglesi
di sinistra hanno solennemente affermato di essere
alla ricerca di nuove idee: la proclamazione di questa
necessit servita loro, in una certa misura, come un
sostituto delle idee stesse.
Di volta in volta possiamo dunque parlare di menta-
lit convenzionale dei conservatori o di mentalit con-
venzionale dei liberali.
La mentalit convenzionale si sviluppa anche se-
condo tutti i gradi della sofisticazione. Al livello cultu-
rale pi elevato della scienza sociale, si tollera una cer-
ta novit di formulazione o di giudizio. Daltra parte,
si attribuisce una notevole importanza allespediente
di dare una nuova forma a vecchie verit, mentre si
tengono care le pi piccole eresie. Il grande vigore im-
presso ai dibattiti pi insignificanti consente di esclu-
dere come irrilevante ogni sfida alla struttura in s,
senza che un tale atteggiamento rischi di essere giu-
dicato gretto e non scientifico. Inoltre, le idee accolte,
con il passare del tempo e attraverso i dibattiti, diven-
tano sempre pi elaborate e finiscono per avere una
grande letteratura e perfino una mistica. I loro fautori
possono certo affermare che coloro che hanno lancia-
to una sfida alla mentalit convenzionale non sono
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riusciti a dominare le complicazioni del loro spirito.
Queste idee, infatti, possono essere stimate soltanto
da un uomo paziente, ortodosso e costante, cio, in
poche parole, da un uomo che rassomigli molto al tipo
classico della mentalit convenzionale. Ormai questa
riuscita a identificarsi, pi o meno, con la sana cultu-
ra, ed per questo che la sua posizione virtualmente
inespugnabile. Lo scettico subito squalificato dalla
sua particolare tendenza a passare impudentemente
dal vecchio al nuovo: se egli fosse uno studioso serio, si
dice, rimarrebbe fedele alla mentalit convenzionale.
da rilevare inoltre che, nello stesso tempo, nelle
sfere pi colte della mentalit convenzionale, lorigi-
nalit, in astratto, tuttaltro che respinta. Ancora una
volta la mentalit convenzionale fa di una vigorosa di-
fesa della originalit un sostituto delloriginalit stessa.
III
Come abbiamo gi osservato, lelemento distintivo
della mentalit convenzionale laccettabilit, nel sen-
so che tale mentalit incontra lapprovazione di coloro
a cui si indirizza. Molte sono le ragioni che spiegano
come mai alla gente piaccia sentir proclamare verit
a cui essa crede. Luomo prova una grande soddisfa-
zione sapendo che altre persone, pi colte di lui, con-
dividono le sue idee, e questo fatto lo rassicura, perch
egli si sente, nei suoi pensieri, sostenuto da altri, cosa
questa che va tenuta nel debito conto. Inoltre, il fatto
di sentir proclamare verit a cui si crede stimola il no-
stro istinto missionario, quando pensiamo che anche

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